sabato 1 ottobre 2011
SAN CARLO
11
SPETTACOLI
NAPOLITANO PRESENZIA ALLA PRIMA DELLA NUOVA STAGIONE. IN SCENA L’ORATORIO DI FRANCESCONI-PARRELLA
“Terra”, storie di sofferenze e migranti
di Massimo Lo Iacono
NAPOLI. Si legge nella postfazione
all’autobiografia di Riccardo Muti
questo passo: “la musica allora è,
direi quasi, l’atmosfera morale che
riempie il luogo in cui i personaggi del dramma rappresentano
l’azione”. Parole di Rossini, di cui a
piè di pagina si danno tutti i riferimenti. La citazione ed il successivo riferimento di passaggio al “Prometeo” di Nono, fondante esperienza veneziana di tarda gioventù, venivano in mente nel volgere
di “Terra” di Francesconi-Parrella
ieri sera al San Carlo. E dopo quel
“Prometeo” ci può essere solo curiosità dell’efficacia drammaturgia
del teatro-musica moderno, impensabile l’idea di novità se consideriamo anche il teatro di Bob
Wilson, che l’autore di queste righe ha scoperto proprio a Venezia
grazie al giovanissimo, allora sedicenne, amico Mario Martone, che
ve lo trascinò quasi.
Più che il nuovo interessa appunto il coinvolgimento del pubblico,
che è certo potenziale in questo lavoro compiuto con maestria, nella
ricchezza della varietà di trovate
della musica del secolo XXI, ormai
inoltrato: cioè, smaliziato uso di
tutti i parametri linguistici, accettabile espressività intelligibile, momenti lirici in chiaroscuro con
quelli truci, per drammaticità o
musica aspra.
L’ethos del testo e della musica
riempiva il suggestivo spazio scenico, di Else Ejchenrand e Jean
Kalman, con le immancabili proiezioni di Alessandro Papa, certamente l’elemento più avvincente
e marcato della produzione, come
scontato in questi casi, con personaggi-allegoria un po’ simili tra loro per il complesso linguaggio musicale omologante, mentre le parole ne evidenziavano il ritratto appena, appena narrativo. Era quasi
una sacra rappresentazione medioevale, incisiva, adatta pure ad
un sagrato di cattedrale, in cui
ognuno è tutti, dei personaggi e
del pubblico, ovvero lo “Jedermann” di Salisburgo: infatti si riesce ad uscire dalle limitazioni della cronaca, che altrimenti avrebbero rappresentato il vero limite,
come sempre fanno le scelte in nome della mortificante attualità, dell’idea di questa produzione.
Ma si potrebbe rileggere la situa-
Due scene di “Terra” al teatro San Carlo (Foto Francesco Squeglia)
zione drammaturgia di “Terra” anche con l’arguta pagina di Arbasino in “Sessanta posizioni” sull’“insalata mista di passeggeri”, a pag.
335 dell’“editio princeps” del 1971,
ed allora si sospetterebbe una punta di prevedibilità nel tutto.
Bravi i cantanti a rendere i cammei - poiché ogni storia in questo
AL PARCO DEL POGGIO
si conclude - loro affidati, facendo
le consuete metaforiche acrobazie
che il moderno vuole dalle voci per
musica ed espressione: Elisabeth
Calleo, Urban Malmberg, Christian
Koch, Daniele Damiani, Anneley
Peebi, Johradan Sahnahan, Jussy
Mellis, voce recitante Raffaele Di
Florio. Molto era impegnato il coro,
LA RASSEGNA
nel ruolo del “mare”, gran bella trovata, ed altro, con il suo direttore
Caputo, e tutti con l’orchestra messa a dura prova, anche con momenti solistici, guidata con cura
da Johnathan Webb. E ci si domanda allora, ricordandoli gran libro di Mario Bortolotto, “Fase seconda”, sulla musica contemporanea d’altri tempi, oggi “che fase
è”?
È stato dunque accolto con la cordialità propria delle occasioni ufficiali, gratificata ulteriormente dalla presenza del Presidente Giorgio
Napolitano insieme alla signora
Clio, ed una punta in più di calore
per l’autrice del libretto, che giocava in casa, questo intenso spettacolo, e con un sospiro di sollievo
in particolare perché breve veramente, come si era saputo in anticipo, e come era nei voti soprattutto di molti degli invitati assai
poco avvezzi alla “classica” e meno ancora al “moderno colto”.
“Terra”, oratorio come vuole la locandina, oppure cantata scenica
allegoria, quindi teatro quasi della
mente nel remoto e moderno secolo XIX, come pensano i dotti silenziosi, affronterà poi, dopo il de-
butto in serata ufficiale, a suo modo di gala, il pubblico di abbonati
ed appassionati nelle repliche di
domenica e martedì. E così l’unità
della penisola italiana, tanto faticosa a compiersi, è stata festeggiata in modo singolare con il racconto di fatiche inenarrabili, ed in
modo un pochino iettatorio - se-
condo alcuni assai cauti dei presenti - quei profughi, naufraghi potremmo essere noi oggi. Ma alla
faccia della modernità, già logora
di minuto in minuto, ci sorride
l’eterno, almeno incoraggiante,
Metastasio “Come scoglio immoto resta tra i tormenti e la tempesta…” e lo preferiamo.
OGGI E DOMANI LETTERATURA E NATURA DEDICATA ALLA FAMIGLIA
Una domenica
tra le chitarre
Le avventure di Alice nell’Orto Botanico
NAPOLI. La prima domenica
di ottobre al Parco del
Poggio sarà tutta dedicata
alla chitarra. Dalle ore 11,
nell’ampio spazio verde dei
Colli Aminei si potranno
scambiare, vendere e
acquistare chitarre, ma
anche semplicemente
esibirle o ammirarle. Nel
corso della mattinata,
organizzata dall’associazione
culturale Apnea Music in
collaborazione con la terza
Municipalità e il Centro
d’arte Tersicorea, anche jam
session, esibizioni di
cantautori e gruppi
emergenti, lezioni collettive
di avvicinamento alla
musica. Il primo happening
napoletano dedicato alle sei
corde si propone di
diventare un appuntamento
fisso.
NAPOLI. Nuovo weekend con le fia-
be all’Orto Botanico di Napoli per la
prima parte de “La Scena Sensibile
ad impatto zero”, sedicesima rassegna di teatro per le giovani generazioni. Ideata dall’associazione I Teatrini in collaborazione con l’Università degli Studi “Federico II”, la programmazione, che proseguirà fino al
6 novembre, è volta alla diffusione di
un “teatro ecosostenibile per le famiglie” prodotto di sintesi tra ambiente, natura e letteratura universale.
In scena oggi e domani, ore 11e prenotazione obbligatoria, lo spettacolo
intitolato “Come Alice...” (nella foto
una scena) rilettura itinerante della
fiaba di Lewis Carroll con Adele
Amato de Serpis, Cristina Messere,
Monica Costigliola, Valentina Carbonara; maschere, figure e costumi
di Rosellina Leone e Francesca Caracciolo; testo e regia di Giovanna
Facciolo. L’allestimento realizza un
percorso surreale in cui i personaggi del famoso libro assumono nel gioco teatrale caratteristiche tali da legarsi, in maniera peculiare e significante, al contesto naturale in cui
agiscono. Alice, la protagonista, si
presenta sin dall’inizio ai giovanis-
simi spettatori semplicemente come
una bambina cresciuta troppo in
fretta che ha dimenticato tutto, compreso il suo nome. «La sua figura commenta l’autrice e regista - è
quella di una ragazzina alla ricerca
di se stessa, metafora surreale della
crescita e del disagio che il cambiamento fisico le procura. Un’Alice che
ha dimenticato tutto quello che sapeva, prima di crescere improvvisamente, e che si mette in moto, con
l’aiuto dei bambini, per ritrovarsi.
Questa ricerca unisce il personaggio ai piccoli spettatori, creando tra
essi sentimenti di solidarietà, di protezione e di sostegno nei confronti
dell’indifesa protagonista». La storia
si conclude con il passaggio di tutti
in un magico labirinto, il felceto dell’Orto Botanico dove, secondo la leggenda, è possibile ritrovare i nomi
smarriti. Riappropriandosi del suo
nome e dei suoi ricordi, Alice potrà
allora esistere di nuovo, insieme ai
suoi fedelissimi compagni di viaggio. Il carattere itinerante della messinscena permette al pubblico di interagire con i famosi personaggi del
libro di Carroll, in un luogo dove la
natura si impone, mescolandosi agli
eventi teatrali.
DA LUNEDÌ A SABATO QUARTA EDIZIONE DELLA RASSEGNA
DELLA MONACO: CINEMA SPERIMENTALE DI STAMPO NEOREALISTA PER RIPORTARE ALLA LUCE I VALORI
Un Galà per il cinema e la fiction
La Campania e le “sue” produzioni
“Sorgività di Partenope”, un’altra Napoli
NAPOLI. Il quarto appuntamento
NAPOLI. «Palpita il vulcano
metropolitano»: con queste parole
il presidente dell’associazione
culturale “Centro Incontri delle
Arti”, Pasquale della Monaco, ha
introdotto la conferenza stampa,
tenutasi all’Unione Industriali in
piazza dei Martiri, con la quale è
stato illustrato il significato del
film “Sorgività di Partenope”.
All’incontro hanno partecipato
,tra gli altri, il console generale
della Germania Christian Much,
l’engineering Timoty Radke, il
vicepresidente del Tunnel
Borbonico Enzo de Luzio, il past
presidente del Conservatorio San
Pietro a Majella e attualmente
consigliere, Enrico Auricchio, il
marketing manager del Royal
Group Marco Zuppetta, Bruno
Bisogni dell’Unione Industriali.
Della Monaco è stato affiancato
dai suoi più stretti collaboratori,
che sono anche attori del suo
film, Daniela Nastri, Eduardo
Esposito e Ciro Troise.
«Quello che intendo realizzare ha detto il regista - è un cinema
sperimentale di ispirazione
neorealista che vuole riportare
alla luce i valori. Non sparatorie e
delinquenza, non soggetti
emarginati ritratti come rari
esemplari di uno zoo che si
chiama Napoli. Il nostro - ha
con il Galà del cinema e della fiction in Campania, fissato dal 3
all’8 ottobre, prende il via con le
proiezioni dei film in concorso al
cinema delle Palme. Ad inaugurare la rassegna ci sarà la prima
del film “Pandemia” con Marco
Foschi, Alice Palazzi, Massimo
Foschi, Veronica De Laurentis, la
cui proiezione è prevista per mercoledì 5 alle 20, a seguire “Mozzarella Stories”. Parteciperanno
anche i rispettivi registi, Lucio
Fiorentino ed Edoardo De Angelis.
La quarta edizione del Galà del Cinema e della fiction in Campania,
è curata ancora una volta dal giornalista e critico cinematografico
Marco Spagnoli, e dimostra una
grande attenzione per le potenzialità espresse dall’industria au-
Lucio Fiorentino
Edoardo De Angelis
diovisiva locale e nazionale, attraverso un concorso di film e fiction realizzati sul territorio campano.
In palio i riconoscimentii per migliore attore e attrice di cinema e
di televisione, miglior film e migliore fiction decisi dalla giuria costituita da Daniele Cesarano, Virman Cusenza, Riccardo Grandi,
Enrico Magrelli, Antonio Martusciello, Mario Mazzetti, Guglielmo Mirra, Mattia Nicoletti, Alessandro D’Alatri, Pasquale Scialò,
Francesca Alliata Bronner, Loredana Lipperini e Luca Lucini. Inoltre saranno assegnati premi speciali volti a celebrare l’eccellenza
dell’audiovisivo italiano e i grandi talenti che a tutti livelli stanno
segnando la sua trasformazione e
innovazione.
continuato - è
un invito a
ritrovare
l’amore, la
poesia, la
dignità, che
sono ancora
evidenti e vivi
dentro di noi. I
dialoghi - ha
concluso il
regista- sono
una satira
Daniela Nastri tra Eduardo Esposito e Ciro Troise. A seguire, Pasquale della Monaco
divertente, ma
senza
Nel corso della conferenza, su un
Antonio de Lisio (basso) e
rassegnazione: così il testo
maxischermo sono state
Francesco Aliberti (pianista). La
prende forza e apre uno spiraglio
proiettate suggestive immagini
platea saranno le rampe di
di certezza».
dello spettacolo realizzato, su
Pizzofalcone che hanno una
Nastri, Esposito e Troise, hanno
idea, testi e regia di Pasquale
amplificazione naturale. Nella
illustrato come si arriva al film. Il
della Monaco, al Teatro Grande di
stessa sera - hanno continuato procedimento è definito “ prova
Pompei nel 1994 in omaggio a
rivivranno le antiche terme di
di set”, cioè apprendere facendo
Emanuele De Deo, che fu un
Monte Echia con l’immancabile
apprendere sul lavoro. Le tappe
giovanissimo martire della
rito dell’“impluvium” e la mostra
sono costituite da diversificate
rivoluzione napoletana, “Inizio di
di intonaci di ispirazione
manifestazioni che hanno come
una rivoluzione”. In conclusione
pompeiana. Seguiranno, quindi,
teatro e palcoscenico la città in
degli interventi, il maestro
“I fantasmi del 1799” al Tunnel
superficie e nel sottosuolo. «Il
Stefano Russo e i suoi allievi Gaia
Borbonico, il “Premio Utopia
calendario degli eventi - hanno
Cammarota (chitarra), Asia
Lamont Young: Bagnoli Futura,
aggiunto gli attori - prevede come
Menzione (chitarra), Marta Noia
Rione Venezia, America’s Cup”,
spettacolo inaugurale “Un
(flauto), Francesco Giordano
“Omaggio a Walter Chiari” e,
anfiteatro al centro della città”:
(chitarra) e Grazia Fragalà (flauto)
infine, “La Rivoluzione
sul tetto terrazza dell’Hotel Royal
hanno eseguito la musica di Nino
Napoletana del 1799, Sangue
i solisti del San Carlo in concerto
Rota dal finale del film di
sull’Utopia” che avrà come
Margherita Pucillo (soprano),
Federico Fellini “Le notti di
protagonista l’architettura di
Angela Prota (mezzo soprano),
Cabiria”.
piazza del Plebiscito».
Saverio Stornaiuolo (tenore),
Mimmo Sica
Scarica

“Sorgività di Partenope”, un`altra Napoli