CDS 468/1-2 D D D DIGITAL LIVE RECORDING GIUSEPPE VERDI (Busseto 1813, - Milano, 1901) IL CORSARO Melodramma tragico in tre atti di Francesco Maria Piave Edizione critica a cura di Elizabeth Hudson - The University of Chicago Press e Casa Ricordi, Milano Corrado (tenore) Seid (baritono) Zvetan Michailov Renato Bruson Medora (soprano) Michela Sburlati Gulnara (soprano) Adriana Damato Giovanni (basso) Selimo (tenore) Eunuco/ Uno schiavo (tenore) Arturo Cauli Gianluca Floris Marcelo Puente ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA Maestro del coro: Martino Faggiani Direttore: Renato Palumbo Regista: Lamberto Puggelli CD 1 1 54’25” PRELUDIO 02’51” ATTO PRIMO 2 Come liberi volano i venti (Coro, Corrado) 3 Ah si, ben dite… (Corrado) 4 Della brezza col favore (Giovanni, Coro, Corrado) 5 Egli non riede ancora! (Medora) 6 E’ pur tristo, o Medora (Corrado, Medora) 7 No, tu non sai comprendere (Medora, Corrado) 8 Ma l’ora avanza celere (Corrado, Medora) 01’26” 03’34” 03’56” 06’30” 01’35” 03’07” 03’18” ATTO SECONDO 9 Oh qual perenne gaudio (Coro di odalische) 10 Né sulla terra (Gulnara) 11 Vola talor dal carcere (Gulnara) 12 Seide celebra con gioia e festa (Eunuco, Gulnara, Coro) 13 Sol grida di festa (Coro di soldati, Seid) 14 Salve, Allah! (Seid, Coro di soldati) 15 Giunge un Dervis (Schiavo, Seid, Corrado) 16 Resta ancora… Signore… (Seid, Corrado) 17 Audace cotanto (Seid, Corrado) 18 Signor, trafitti giacciono (Selimo, tutti) 01’51” 01’02” 03’00” 03’50” 01’26” 02’40” 02’47” 03’29” 03’23” 04’29” 2 CD 2 44’07” ATTO TERZO 1 Al fin questo corsaro (Seid) 2 Cento leggiadre vergini (Seid) 3 S’avvicina il tuo momento (Seid) 4 Eccola!… fingasi (Seid, Gulnara) 5 Sia l’istante maledetto (Seid, Gulnara) 6 Eccomi prigioniero! (Corrado) 7 Ei dorme? Eppur nel pianto (Gulnara, Corrado) 8 Seid la vuole (Gulnara, Corrado) 9 Non sai tu che sulla testa (Gulnara, Corrado) 10 Sul capo mio discenda (Corrado, Gulnara) 11 La terra, il cielo m’abborrino (Gulnara, Corrado) 12 Voi tacete… (Medora, Coro, Gulnara, Corrado) 13 Per me infelice (Corrado, Coro, Medora, Gulnara) 14 O mio Corrado, appressati (Medora, Corrado, Gulnara, Coro) 01’59” 03’55” 02’28” 02’51” 02’29” 04’45” 02’00” 03’50” 02’43” 02’43” 02’24” 04’17” 03’03” 04’31” 3 Renato Bruson (Seid) 4 Renato Palumbo 5 l Corsaro è ancora oggi una delle opere meno note ed eseguite di Verdi. Cronologicamente, appartiene a tutti gli effetti ai lavori scritti durante i famosi “anni di galera”, collocandosi peraltro in un momento (l’autunno del 1848) in cui il successo italiano del compositore poteva ormai dirsi stabilizzato. Il 1846 e il 1847 avevano portato a Verdi i trionfi di Attila e Macbeth; conquistata l’Italia, Verdi aveva allargato la sua sfera d’influenza all’estero, facendo rappresentare a Londra I Masnadieri (His Majesty’s Theatre, 22 luglio 1847). Era la prima volta che un’opera verdiana riceveva il suo battesimo sulle scene straniere, e anche se il successo era stato solo di stima, l’evento aveva avuto per Verdi un alto valore simbolico. Qualche mese dopo, il 26 novembre, la Jérusalem, adattamento francese de I Lombardi alla prima crociata, veniva rappresentata all’Opéra di Parigi. E fu proprio a Parigi, dove trascorse l’inverno del 1847-48, che Verdi compose Il Corsaro. L’opera costituiva l’ultimo adempimento contrattuale che ancora legava il compositore all’editore milanese Lucca. Coll’andare del tempo, Verdi aveva preso in antipatia Lucca, che lo pressava con le sue continue richieste e gli proponeva soggetti che non gli andavano a genio. Verdi, in effetti, aveva iniziato a lavorare al Corsaro fin dal 1845, in vista di una possibile rappresentazione a Londra, e aveva affidato la riduzione librettistica del poema byroniano al fedele Francesco Maria Piave. Dopo una fiammata iniziale, tuttavia, Verdi aveva a poco a poco perso il proprio entusiasmo, perché si era convinto che Piave non fosse riuscito a dare al poema byroniano una veste librettistica adeguata, e dunque aveva scelto un altro soggetto – quello dei Masnadieri – per l’opera da rappresentare a Londra. Quando Lucca fece pressioni perché onorasse il contratto per l’opera che ancora gli restava da scrivere, Verdi riprese il libretto del Corsaro e lo musicò da cima a fondo senza praticamente apportarvi modifiche: agendo dunque in modo ben diverso da come era solito fare, per la disperazione dei suoi librettisti, da lui solitamente costretti a continui cambiamenti e modifiche. Il Corsaro fu ultimato al principio del 1848, e inviato a Lucca tramite Emanuele Muzio. Da Parigi, Verdi fece sapere a Lucca che avrebbe diretto l’opera con piacere, se l’editore gli avesse fatto una proposta economica accettabile, ma Lucca, evidentemente, fece orecchie di mercante e Verdi, che già era in pessimi rapporti col suo editore, da quel momento in poi si disinteressò completamente all’esito del suo lavoro. La prima rappresentazione del Corsaro era inizialmente prevista al Teatro Grande di Trieste per la primavera del 1848, ma gli eventi mondiali ed italiani del marzo di quell’anno, culminati con l’insurrezione delle Cinque Giornate di Milano e la successiva guerra italoaustriaca, obbligarono ad uno spostamento di date, e l’opera fu inserita nel cartellone d’autunno. La prima rappresentazione poté così aver luogo, sotto la direzione di Emanuele Muzio, solamente il 25 ottobre 1848. Primi interpreti furono il tenore pavese Gaetano Fraschini (Corrado), Marianna Barbieri-Nini (Gulnara) e Achille De Bassini (Seid). L’accoglienza del pubblico triestino, cui certo doveva essere arrivata la voce dei disaccordi tra il compositore e il suo editore, fu estremamente negativa, e l’opera fu ritirata dalle scene dopo tre sole recite. La critica non fu da meno. Verdi, dal canto suo, ostentò indifferenza, e non riprese mai più in mano la partitura, non apportandovi nessuna di quelle modifiche che era solito fare ai lavori in cui credeva. Il Corsaro è tuttavia un’opera ricca di valori musicali e teatrali. Julian Budden, nella sua fondamentale monografia su Verdi, ha molto ben sottolineato come Verdi, nel 1848, fosse in grado di comporre un’opera dichia- I 6 ratamente minore, senza per questo abbassare il proprio standard artistico. E se è vero, com’è stato notato, che la drammaturgia dell’opera è per molti aspetti datata, e che le pagine di routine non mancano, è anche vero che le pagine di buona e talora ottima qualità sono più d’una. Dunque non ha torto Budden quando dice che, tutto sommato, Il Corsaro ha risentito meno del logorio del tempo, rispetto ad altri lavori coevi molto più ambiziosi. L’opera trova senz’altro i suoi momenti migliori nelle pagine in cui emerge il conflitto tra Seid e Corrado, o in quelle più delicatamente amorose, come ad esempio l’Andante della cavatina di Gulnara, non immemori dei lontani esempi belliniani. Nel Corsaro lo stile di Verdi si consolida, grazie anche all’influenza dell’opera francese, che Verdi aveva potuto conoscere durante il suo soggiorno parigino. Il vecchio e il nuovo, insomma, coabitano nel Corsaro in una miscela non priva di fascino che riserverà probabilmente non poche piacevoli sorprese agli ascoltatori. Alessandro Trovato 7 l Corsaro is, to date, one of Verdi’s less known and performed operas. Chronologically speaking, it belongs to the famous “years in the galley”, even though it dates from a period (the autumn of 1848) when the composer’s fame, in Italy, could already be considered established. In 1846 and 1847 Verdi had seen the triumphs of Attila and Macbeth; having conquered Italy, the composer had widened his sphere of influence beyond the national boundaries with a performance of I Masnadieri in London (His Majesty’s Theatre, 22nd July 1847). It was the first time that a Verdi opera had been staged abroad, and even if the positive response had been only an expression of esteem, the event had had for Verdi a high symbolic value. A few months later, on 26th November, Jérusalem - a French adaptation of I Lombardi alla prima crociata - was staged at Paris’s Opéra. And it was in Paris, where Verdi spent the winter of 1847-48, that he composed Il Corsaro. That opera was the last fulfilment of a contractual obligation between the composer and Lucca, his Milan publisher. With time Verdi had grown to dislike Lucca, who pressed him with incessant requests and proposed subjects that were not to his taste. Verdi had actually begun to work at Corsaro in 1845, in view of a possible London performance, and had entrusted his loyal collaborator Francesco Maria Piave with the libretto adaptation of Byron’s poem. Verdi’s initial enthusiasm, however, had gradually ebbed, for he felt that Piave had not succeeded in adapting Byron’s work well enough for the stage; thus, for the London première, he had turned to another subject – that of Masnadieri. Pushed by Lucca to write the final opera to which he was obligated by contract, Verdi recovered the libretto of Corsaro and put it to music from beginning to end virtually without changing anything; which was not his usual modus operandi, for he would generally oblige his librettists, to their utter annoyance, to endless modifications and adjustments. Il Corsaro was completed at the beginning of 1848 and sent to Lucca through Emanuele Muzio. From Paris, Verdi sent word to Lucca that he would gladly conduct the opera if the editor made an acceptable offer; Lucca, however, ignored him and the composer, who was already on very bad terms with him, from that moment on washed his hands of the work’s fate. Il Corsaro’s première had initially been scheduled for the spring of 1848 at Trieste’s Teatro Grande, but due to the political events in March of that year, which culminated in the five-day insurrection known as “cinque giornate di Milano” and in the Italo-Austrian war, the date had to be moved and the opera ended up being programmed in the autumn. The first performance therefore only took place on 25th October 1848, with Emanuele Muzio conducting. First interpreters were the tenor Gaetano Fraschini (Corrado), Marianna Barbieri-Nini (Gulnara) and Achille De Bassini (Seid). The Trieste audience, who was undoubtedly aware of the disagreements between the composer and his editor, gave it quite a negative reception, and the work was withdrawn after only three performances. The critics were not any gentler. Verdi feigned indifference and abandoned the score altogether, never making any of the changes which he would generally introduce to the works in which he believed. Il Corsaro, nonetheless, is an opera with many musical and theatrical merits. Julian Budden, in his important monograph on Verdi, underlines how the composer in 1484 was well capable of writing a declaredly minor work without lowering his artistic standard. And even though it is true, as it has been remarked, that the opera’s dramaturgy is, in many ways, outdated and that there is no lack of unoriginal passages, it is also true that there are a fair number of fine, some- I 8 time excellent pages. Budden is indeed right when he maintains that, all things considered, Il Corsaro has suffered the strain of time less than other, more ambitious works of the same period. The best passages are without doubt those that show the conflict between Seid and Corrado; or the delicately amorous ones, like for example the Andante of Gulnara’s cavatina, somewhat reminiscent of distant Bellinian models. In Corsaro Verdi’s style becomes more established, thanks also to the influence of French opera, with which the composer came into contact during his Paris stay. Old and new, in this opera, live together and form a fascinating mix that will probably give listeners quite a few pleasant surprises. Alessandro Trovato (Translated by Daniela Pilarz) 9 l Corsaro ist auch heute noch eine der am wenigsten bekannten und gespielten Opern Verdis. Zeitlich gesehen gehört sie in jeder Hinsicht zu den während der berühmten „Galeerenjahre“ geschriebenen Werken, wobei sie zu einem Zeitpunkt (Herbst 1848) herauskam, zu welchem der Erfolg des Komponisten in Italien bereits als gefestigt betrachtet werden konnte. Die Jahre 1846 und 1847 brachten Verdi die Triumphe von Attila und Macbeth ein; nach der Eroberung des italienischen Publikums hatte er seinen Einflußbereich auf das Ausland ausgedehnt und ließ I Masnadieri in London aufführen (Her Majesty’s Theatre, 22. Juli 1847). Es war das erste Mal, daß eine Verdioper im Ausland uraufgeführt wurde, und wenn es sich auch nur um einen Achtungserfolg handelte, hatte das Ereignis für den Komponisten doch hohen symbolischen Wert. Einige Monate später wurde am 26. November Jérusalem, die französische Bearbeitung von I Lombardi alla prima crociata, an der Pariser Opéra gegeben. Und eben in Paris, wo er den Winter 1847/48 verbrachte, schrieb Verdi Il Corsaro. Die Oper war die letzte vertragliche Verpflichtung, die den Komponisten noch an den Mailänder Verleger Lucca band. Im Laufe der Zeit war in Verdi eine Abneigung gegen Lucca, der ihn mit seinen ständigen Forderungen drängte und ihm Sujets vorschlug, die ihm nicht lagen, entstanden. Effektiv hatte er in Erwartung einer möglichen Aufführung in London bereits 1845 am Corsaro zu schreiben begonnen und die Bearbeitung von Byrons Dichtung für das Libretto dem getreuen Francesco Maria Piave anvertraut. Der Komponist hatte aber seine anfängliche Begeisterung nach und nach verloren, weil er der Meinung war, Piave sei es nicht gelungen, Byrons Werk in eine geeignete Form zu bringen, weshalb er für die Londoner Aufführung ein anderes Sujet, eben I Masnadieri, gewählt hatte. Als Lucca Druck ausübte, damit Verdi den Vertrag für die noch zu schreibende Oper erfüllte, nahm sich dieser das Libretto des Corsaro wieder vor und vertonte es von Anfang bis Ende, ohne praktisch etwas daran zu ändern. Er ging also ganz anders vor, als - zur Verzweiflung seiner Librettisten, die er normalerweise zu ständigen Änderungen zwang - bei ihm üblich. Il Corsaro wurde Anfang 1848 beendet und durch Emanuele Muzio an Lucca geschickt. Verdi ließ diesen aus Paris wissen, daß er die Oper gerne dirigieren würde, sollte ihm der Verleger einen annehmbaren finanziellen Vorschlag machen. Lucca stellte sich offenbar taub, und der Komponist, der ohnehin sehr schlechte Beziehungen zu ihm hatte, kümmerte sich ab diesem Moment überhaupt nicht mehr um das Schicksal seines Werks. Die Uraufführung des Corsaro war zunächst für das Frühjahr 1848 am Teatro Grande in Triest vorgesehen, doch die in- und ausländischen Ereignisse im März jenes Jahres, die im Aufstand der Cinque Giornate in Mailand gipfelten, und der darauffolgende italienischösterreichische Krieg erzwangen eine Verschiebung des Datums, sodaß die Oper in die Herbstsaison aufgenommen wurde. So konnte die Uraufführung erst am 25. Oktober 1848 unter der Leitung von Emanuele Muzio stattfinden. Die ersten Interpreten waren der Tenor aus Pavia Gaetano Fraschini (Corrado), Marianna Barbieri-Nini (Gulnara) und Achille De Bassini (Seid). Die Aufnahme durch das Triester Publikum, das sicher von den Zwistigkeiten zwischen dem Komponisten und seinem Verleger Wind bekommen hatte, war äußerst negativ, und die Oper wurde nach nur drei Vorstellungen zurückgezogen. Die Kritik stand dem nicht nach. Verdi seinerseits trug Gleichgültigkeit zur Schau und nahm die Partitur nie mehr zur Hand, brachte also keine der Änderungen an, die er üblicherweise an den Werken, an welche er I 10 glaubte, vornahm. Dennoch ist Il Corsaro eine an musikalischen und Bühnenwerten reiche Oper. In seiner grundlegenden Monographie über Verdi unterstreicht Julian Budden sehr gut, daß der Komponist im Jahr 1848 imstande war, eine erklärt weniger bedeutende Oper zu schreiben, ohne deshalb seinen künstlerischen Standard zu drücken. Und wenn es stimmt, daß - wie festgestellt wurde - die Dramaturgie der Oper in vieler Hinsicht überholt ist und routinemäßige Stellen nicht fehlen, so stimmt es auch, daß es mehr als eine Stelle von guter und manchmal ausgezeichneter Qualität gibt. Budden hat also so Unrecht nicht, wenn er sagt, daß Il Corsaro alles in allem unter der Abnutzung der inzwischen vergangenen Zeit weniger gelitten hat als andere, wesentlich ehrgeizigere Werke der selben Epoche. Ihre besten Momente hat die Oper sicherlich an den Stellen, an denen der Konflikt zwischen Seid und Corrado aufbricht, oder auch an den sanften, liebevollen, wie beispielsweise das Andante von Gulnaras Kavatine, die das ferne Vorbild Bellini nicht vergessen haben. Verdis Stil festigt sich im Corsaro auch dank des Einflusses der französischen Oper, die der Komponist während seines Pariser Aufenthalts kennenlernen konnte. Kurz und gut: Altes und Neues liegen im Corsaro in einer Mischung beieinander, die nicht ohne Reiz ist und den Hörern vermutlich nicht wenige angenehme Überraschungen bereiten wird. Alessandro Trovato (Übersetzung: Eva Pleus) 11 e Corsaire est aujourd’hui encore une des œuvres les moins connues et exécutées de Verdi. Du point de vue chronologique, elle appartient à tous les effets aux compositions écrites pendant les fameuses «années de galère », à un moment (l’automne 1848) où le succès italien du compositeur était désormais stable. En 1846 et 1847, Verdi avait vu le triomphe de Attila et Macbeth ; après avoir conquis l’Italie, Verdi avait dirigé ses efforts vers les pays étrangers en faisant représenter à Londres I Masnadieri (His Majesty’s Theatre, 22 juillet 1847). C’était la première fois qu’un opéra de Verdi était donné sur une scène étrangère, et même s’il n’avait reçu qu’un succès d’estime, l’événement avait eu pour le compositeur une grande valeur symbolique. Quelques mois plus tard, le 26 novembre, un autre opéra - Jérusalem, adaptation française de I Lombardi alla prima crociata - était représenté à l’Opéra de Paris. Et c’est à Paris, où il passait l’hiver 1847-48, que Verdi composa Le Corsaire. Cette œuvre constituait la dernière obligation contractuelle qui liait encore le compositeur à l’éditeur milanais Lucca. Avec le temps, Verdi avait fini par prendre en grippe ce Lucca qui multipliait ses exigences et lui proposait des sujets qui ne lui plaisaient pas. Verdi avait entamé la composition du Corsaire dès 1845, en vue d’une éventuelle représentation à Londres, et avait confié au fidèle Francesco Maria Piave la transposition en livret du poème de Byron. Mais après l’élan initial, Verdi avait peu à peu perdu son enthousiasme, convaincu que Piave n’était pas parvenu à faire du poème de Byron un livret satisfaisant ; il avait donc choisi un autre sujet - celui de I Masnadieri pour l’opéra qui devait être donné à Londres. Quand Lucca commença à insister pour qu’il honore l’ultime partie de son contrat, Verdi reprit le livret du Corsaire et le mit en musique du début à la fin sans pratique- ment y apporter de modifications. C’était là une façon de travailler qui différait complètement de ses habitudes, puisque ses librettistes se voyaient constamment contraints d’apporter des changements, à leur grand désespoir. Le Corsaire fut achevé début 1848 et envoyé à Lucca par l’intermédiaire de Emanuele Muzio. De Paris, Verdi fit savoir à Lucca qu’il était prêt à diriger l’œuvre si l’éditeur lui faisait une proposition économique acceptable, mais Lucca fit apparemment la sourde oreille et Verdi, qui était déjà en froid avec son éditeur, se désintéressa complètement de cet opéra. La première représentation du Corsaire devait avoir lieu initialement au Teatro Grande de Trieste au printemps 1848, mais les événements mondiaux et italiens du mois de mars de cette année-là - qui culminèrent avec l’insurrection de Milan et la guerre entre l’Italie et l’Autriche - obligèrent les organisateurs à repousser la date de la représentation à l’automne suivant. La première eut donc lieu le 25 octobre 1848, sous la direction de Emanuele Muzio, avec le ténor Gaetano Fraschini (Corrado), Marianna Barbieri-Nini (Gulnara) et Achille De Bassini (Seid). L’accueil du public, qui devait avoir eu vent du désaccord entre le compositeur et son éditeur, fut extrêmement négatif et l’œuvre fut retirée de l’affiche au bout de trois représentations. La critique suivit. Verdi, quant à lui, afficha une profonde indifférence et ne reprit jamais la partition en main pour la retravailler, alors qu’il avait l’habitude d’apporter des modifications aux œuvres auxquelles il croyait. Le Corsaire possède cependant bien des qualités musicales et théâtrales. Julian Budden, dans sa monographie fondamentale consacrée à Verdi, a bien souligné que Verdi, en 1848, était fort capable de composer une œuvre ouvertement mineure sans pour autant en pénaliser les qualités artistiques. Et s’il est L 12 vrai, comme il a été dit, que la dramaturgie de l’œuvre est sous bien des aspects démodée et que les pages banales ne manquent pas, il n’en demeure pas moins qu’elle présente aussi bien des pages de bonne, voire d’excellente qualité. Budden n’a donc pas tort quand il affirme que, tout compte fait, Le Corsaire a moins vieilli que d’autres œuvres beaucoup plus ambitieuses. Les meilleures pages de l’opéra sont sans aucun doute celles de l’affrontement entre Corrado et Seid ou celles à travers lesquelles sont exprimés délicatement les sentiments amoureux, comme l’Andante de la cavatine de Gulnara, sur le modèle des lointains exemples belliniens. Dans le Corsaire, Verdi consolide son style, en partie grâce à l’influence de l’opéra français qu’il a eu l’occasion de connaître lors de son séjour à Paris. L’ancien et le neuf cohabitent en somme dans Le Corsaire, fusionnant agréablement et laissant entrevoir à l’auditeur de plaisantes découvertes. Alessandro Trovato (Traduit par Cécile Viars) 13 Adriana Damato (Gulnara) 14 dere Corrado gli suggerisce di lasciarlo vivo per chiedere un riscatto. Così il pascià la accusa di amare l’uomo, e la minaccia; lei in cuor suo trama di vendicarsi dell’uomo che odia. Corrado è imprigionato in una torre e il suo pensiero va all’amata Medora, quando viene raggiunto da Gulnara che gli si mostra amica e vuole aiutarlo a fuggire. Lui le dichiara di amare un’altra donna, e lei gli confessa di odiare Seid che l’ha fatta schiava, aggiungendo di avere comperato i carcerieri, e che una barca li attende per fuggire: lui dovrà solo pugnalare Seid mentre dorme. Corrado rifiuta di commettere un assassinio a tradimento, e così lei stessa va ad uccidere l’odiato pascià. Subito dopo ritorna da Corrado e fugge con lui, dato che ormai non può più restare. Nell’ultima scena siamo di nuovo nell’isola dei corsari, dove Medora è convinta che il suo amato sia prigioniero; pensando di non vederlo mai più ha ingerito del veleno. Ma ecco spuntare una vela, e dalla nave viene segnalato l’arrivo di Corrado; tutti esultano, ma Medora sta per morire. Quando arrivano Corrado e Gulnara il veleno ha quasi finito il suo effetto, e Medora muore fra le braccia dell’amato. Corrado allora, in preda alla disperazione, si getta dalla scogliera per morire con lei. TRAMA Atto primo In un’isola dell’Egeo, Corrado vive con i suoi fuorilegge e decide di attaccare la città musulmana di Corone. Medora intanto soffre all’idea che il suo amato parta: fra i due c’è un grande amore ma il loro duetto è interrotto dai richiami del cannone che dà il segno della partenza. Atto secondo Nella residenza di Seid, Gulnara piange il suo destino: è la favorita di un uomo che odia, e solo il suo pensiero non è prigioniero. Giunge un eunuco a chiamarla, perchè Seid ha proclamato una festa e vuole che anche lei sia presente. Mentre i musulmani prematuramente festeggiano la loro vittoria sui corsari, arriva un derviscio fuggito alla schiavitù dei corsari, che vuole parlare con Seid. Si tratta in realtà di Corrado travestito, che finge di chiedere protezione al pascià. Mentre i due parlano, i corsari attaccano appiccando il fuoco alle navi musulmane ed al serraglio di Seid, e Corrado, smascherato, combatte con i suoi. Durante l’incendio le donne sono in pericolo ma vengono salvate dal fuoco dai corsari, e Corrado salva Gulnara che si innamora di lui. Ora però l’intervento dei turchi capovolge le sorti e i corsari vengono catturati. I musulmani festeggiano la vittoria: dispersi i nemici, il capo è nelle loro mani e Seid progetta per lui una morte lenta e atroce. Gulnara e le odalische intervengono chiedendo grazia per lui, ma senza risultato. Atto terzo Nel suo palazzo, Seid è roso dalla gelosia per aver visto la sua favorita difendere il corsaro, e dà ordine che l’uomo sia ucciso l’indomani; in un colloquio con Gulnara, la informa delle sue intenzioni e lei per difen15 THE PLOT DIE HANDLUNG Act One Corrado leads his pirates against the Muslims. Disguised as a Dervish, he is taken to Seid and tells him he escaped from the Pirates and begs protection from his captors. When the Corsaro attack the Muslims and Corrado throws off his disguise to reveal his true identity. He rushes to the nearby harem to rescue its’ inhabitants. Among them is Gulnara who falls in love with her savior. The attack is crushed and Corrado captured. Seid sentences Corrado to death at which Gulnara and the Odalisques beg for Corrado to be spared. Erster Akt Corrado lebt mit seinen Banditen auf einer Insel in der Ägäis und beschließt, die muselmanische Stadt Corone anzugreifen. Medora leidet unter der Vorstellung, daß ihr Geliebter fort will. Die beiden sind in großer Liebe verbunden, aber ihr Duett wird durch den Kanonendonner, der das Zeichen zum Aufbruch gibt, unterbrochen. Zweiter Akt In Seids Residenz beweint Gulnara ihr Schicksal, denn sie ist die Favoritin eines Mannes, den sie haßt, und nur ihre Gedanken sind frei. Ein Eunuch tritt ein und meldet, daß Seid ein Fest veranstaltet und wünscht, daß auch sie anwesend sei. Während die Muselmanen voreilig ihren Sieg über die Korsaren feiern, erscheint ein aus deren Sklaverei entkommener Derwisch, der mit Seid sprechen will. Es handelt sich in Wahrheit um den verkleideten Corrado, der vorgibt, bei dem Pascha Schutz zu suchen. Während des Gesprächs der beiden greifen die Korsaren an und setzen die muselmanischen Schiffe und Seids Serail in Brand. Der entlarvte Corrado kämpft mit den Seinen. Während des Brandes geraten die Frauen in Gefahr, werden aber von den Korsaren aus den Flammen gerettet. Corrado rettet Gulnara, die sich in ihn verliebt. Nun ändert das Eingreifen der Türken aber die Geschicke, und die Korsaren werden gefangen genommen. Die Muselmanen feiern den Sieg; ihre Feinde sind zurückgeschlagen, und deren Anführer ist in ihrer Hand. Seid plant für Corrado einen langsamen, grausamen Tod. Gulnara und die Odalisken bitten erfolglos um Gnade für ihn. Act two Imprisoned and awaiting his painful end, Corrado worries about the affect of his death on Medora, his love he left behind. Gulnara reveals that she loves him and that she has prepared his escape. She hates Seid and wants to leave this accursed place. Corrado has resigned himself to his fate and refuses to leave. Gulnara tries unsuccessfully to rally him and snatches the dagger she had given him and rushes off to Seid’s quarters as a storm begins to rage. Act three Gulnara returns after the storm abates and wearily declares Seid’s death. Hearing this, Corrado agrees to leave only to spare her her punishment for the crime. On the Pirates island, Medora awaits for Corrado’s return. Certain of his death however, she has swallowed poison. A ship suddenly appears approaching the island and is recognized as one of their own. Corrado arrives and relates the tales of his journey to all. Medora thanks Gulnara for saving Corrado and dies in his arms. In utter despair, Corrado jumps into the sea as Gulnara faints. 16 Dritter Akt Seid ist in seinem Palast und von Eifersucht zerfressen, weil er sah, wie seine Favoritin den Korsaren verteidigte. Er befiehlt, Corrado am nächsten Tag zu töten. In einem Gespräch mit Gulnara teilt er dieser seine Absicht mit, und um ihn zu retten, rät Gulnara Seid, ihn leben zu lassen, um ein Lösegeld zu verlangen. Da klagt sie der Pascha an, daß sie diesen Mann liebt und bedroht sie, während sie im geheimen Pläne für die Rache an dem Mann, den sie haßt, schmiedet. Corrado ist in einem Turm eingekerkert, und seine Gedanken gehen zur geliebten Medora, als Gulnara erscheint, die ihm zur Flucht verhelfen will. Er erklärt ihr, daß er eine andere liebt, und sie gesteht ihm, Seid, der sie zur Sklavin machte, zu hassen. Sie hat die Wächter bestochen, und ein Boot erwartet die beiden. Gulnara verlangt von Corrado nur, Seid im Schlaf zu erdolchen. Corrado weigert sich, einen Meuchelmord zu begehen, sodaß sie selbst geht, den verhaßten Pascha zu töten. Gleich darauf kehrt sie zurück und flieht mit Corrado, da sie nun nicht mehr im Palast bleiben kann. Die letzte Szene zeigt wiederum die Insel der Korsaren. Medora ist überzeugt davon, daß ihr Geliebter gefangen genommen wurde. In der Annahme, ihn nie wiederzusehen, hat sie Gift eingenommen. Doch ein Segel zeigt sich, und vom Schiff wird Corrados Ankunft gemeldet. Alle jubeln, aber Medora liegt im Sterben. Als Corrado und Gulnara eintreffen, hat das Gift seine ganze Wirkung getan, und Medora stirbt in den Armen des Geliebten. Da stürzt sich Corrado völlig verzweifelt von den Klippen, um mit ihr zu sterben. INTRIGUE Acte premier Sur une île de la mer Egée, Corrado vit avec sa bande de hors-la-loi et décide d’attaquer la ville musulmane de Corone. Pendant ce temps, Medora souffre à l’idée de voir partir son bien-aimé : un profond amour unit les deux êtres, mais leur duo est interrompu par le bruit du canon annonçant le départ. Acte deuxième Dans le harem de Seid, Gulnara pleure sur son destin : elle est la favorite d’un homme qu’elle hait et seul son esprit n’est pas prisonnier. Un eunuque l’invite à le suivre car Seid a organisé un banquet et réclame sa présence. Tandis que les Musulmans fêtent prématurément leur victoire sur les pirates, un derviche ayant échappé à l’esclavage des pirates demande à parler à Seid. Il s’agit en fait de Corrado déguisé, qui feint de demander la protection du pacha. Pendant que les deux hommes parlent, les pirates attaquent en mettant le feu aux navires musulmans et au sérail de Seid, aidés de Corrado démasqué. Pendant l’incendie, les femmes sont sauvées des flammes par les pirates et Corrado met en sécurité Gulnara qui s’éprend de lui. Mais les Turcs ont eu le temps de se ressaisir et ont finalement le dessus sur les pirates. Les Musulmans fêtent leur victoire : les pirates sont en déroute, leur chef est prisonnier et Seid se propose de le torturer jusqu’à ce que mort s’ensuive, en dépit des supplications de Gulnara et des autres femmes. Acte troisième Dans son palais, Seid est rongé par la jalousie car il a vu sa favorite défendre le chef des pirates ; il donne l’ordre d’exécuter l’homme le lendemain. Ayant convoqué Gulnara, il lui fait part de ses intentions. 17 Pour défendre le pirate, la jeune femme lui conseille de le laisser vivre pour exiger une rançon. Le pacha l’accuse alors d’aimer l’homme et la menace ; elle décide donc de se venger. Corrado est prisonnier dans une tour et ses pensées vont à sa bien-aimée Medora. Gulnara se présente devant lui et lui propose de l’aider à fuir. Il lui déclare qu’il est épris d’une autre femme et elle lui avoue qu’elle hait Seid qui a fait d’elle une esclave. Elle ajoute qu’elle a payé ses gardiens et qu’un bateau les attend : il n’aura qu’à poignarder Seid pendant son sommeil. Corrado refuse de commettre ce forfait et c’est elle qui va tuer le pacha. Puis elle revient vers le pirate et s’enfuit avec lui puisqu’elle ne peut plus rester. La dernière scène se situe de nouveau sur l’île des pirates. Convaincue que son bien-aimé est prisonnier, Medora s’est empoisonnée et est mourante. On annonce alors l’arrivée d’un vaisseau, avec à son bord Corrado. Medora a juste le temps de revoir le pirate avant d’expirer dans ses bras. En proie au désespoir, Corrado se jette dans la mer afin de la rejoindre. 18 Michela Sburlati (Medora), Zvetan Michailov (Corrado) 19 Arturo Cauli (Giovanni) 20 Gianluca Floris (Selimo) 21 Giuseppe VERDI IL CORSARO Libretto by Francesco Maria Piave Translation by Timothy Alan Shaw LIBRETTO CD 1 1 CD 1 Preludio 1 Prelude ATTO PRIMO ACT ONE SCENA I L’isola dei Corsari nell’Egeo. SCENE I The island of the Corsairs in the Aegean Seno di mare circondato da erti scogli che ne lasciano vedere l’ampiezza. Scorgesi in lontano sopra più alta rupe scoscesa una massiccia torre quadrata di architettura bisantina Tra gli scogli a sinistra veggonsi capanne e grotte rifugio de’ Corsari. Tramonto. A sea bay surrounded by steep cliffs which allow us to see its extension. In the distance above a higher cliff we glimpse a massive square tower of Byzantine architecture. To the left among the cliffs huts and caves, the hiding places of the corsairs. Dusk. Corsari sparsi qua e là per la scena. Corsairs here and there on stage. 2 Coro - Come liberi volano i venti Per le immense pianure de’ mari, Così corrono gli arditi corsari Pugna e preda sull’onde a cercar. Patria e regno n’è il fiotto spumante, Nostro scettro la nostra bandiera: Noi sappiamo con anima altera I perigli, la morte affrontar. Ch’è la vita? d’alterna fortuna Ora scherno, or sorriso gradito; Ch’è la morte? un riposo infinito, Un confin tra la gioia e il dolor. Su godiam! ne’ ci caglia che il sangue Dalla destra vittrice ne grondi, L’allegria delle tazze confondi L’imprecar del nocchiero che muor. 2 Chorus – As the winds roam free Over immense sea plains, So do roam bold corsairs Seeking battle and booty on the main. Our land and our kingdom the foaming wave, Our sceptre is our flag: With spirit undaunted We face danger and death. What is life? Fickle fortune’s Mockery, then welcome smile; What is death? rest without end, A boundary twixt joy and pain. Come, let us be joyful! Nor be we disheartened That blood flows from the victorious right hand, Let cheering cups confound The oaths of the dying helmsman. 23 SCENA II Detti e Corrado. SCENE II The above and Corrado. Corrado - Fero è il canto de’ prodi miei consorti! 3 Ah sì, ben dite... guerra... Perenne, atroce, inesorabii guerra Contro gli uomini tutti; Io per essi fui reo... tutti gli abborro! Temuto da costoro ed esecrato Infelice son io, ma vendicato! Tutto parea sorridere Al viver mio primiero: L’aura, la luce, l’etere E l’universo intero; Ma un fato inesorabile Ogni mio ben rapì. Più non vedrò risorgere Dell’innocenza il dì. Corrado – Proud is the song of my bold men! 3 Ah yes, well said... war… Incessant, dreadful, inexorable war Against all men; For them I was an outlaw... I abhor them all! Feared by these and execrated Unhappy am I, yet avenged! The world seemed to smile Upon my early life: The breeze, the light, the air The whole universe; Yet inexorable fate Robbed me of all my treasure. Never again shall I see The day of innocence dawn. SCENA III Detti e Giovanni. SCENE III The above and Giovanni. 4 Giovanni - Della brezza col favore Sopra celere naviglio Manda il greco esploratore Un fidato messaggiero... (Consegna a Corrado una lettera) Leggi e svelaci il mistero Che il tuo labbro a noi copri. Corrado (dopo aver letto) - Pronti siate a seguitarmi... Gianni, a me tu appresti l’anni... Risalpiam!... Trascorsa un’ora, Tuoni il bronzo... In questa sera Io comando alla bandiera. Tutti - Dici il ver? Tu stesso?... 4 Giovanni – With fair wind On swift craft The Greek explorer Sends a trusted messenger... (He hands a letter to Corrado) Read and reveal the mystery That your lip hides from us. Corrado (having read the letter) – Be ready All to follow me... Gianni, for years at my side... We weigh anchor again! ... In an hour’s time Let the cannon thunder… This very evening Shall I command under the flag. All – Can this be? You yourself?... 24 Corrado - Sì... Sì: de’ Corsari il fulmine Vibrar disegno io stesso, Dal braccio nostro oppresso Il Musulman cadrà. Tutti - Teco riuniti intrepidi Cadrem sull’empia Luna; Qual possa in noi s’aduna Il vile apprenderà! (Il Coro si disperde, e Corrado s’avvia alla torre) Corrado – Yes... Yes: the lightning blow of the Corsairs Shall I myself strike, ‘Fore our oppressed arms Will the Muslim fall. All – Intrepid close by your side Will we fall on the wicked Crescent; The wretch will learn What might is gathered in us! (The chorus breaks up, and Corrado moves towards the tower) SCENA IV Stanze di Medora nella vecchia torre, con verone verso il mare. SCENE IV Medora’s apartments in the old tower, with a balcony overlooking the sea. 5 Medora (sola) - Egli non riede ancora! Oh come lunghe, eterne, Quando lungi è da me, l’ore mi sono! (Prende l’arpa) Arpa che or muta giaci, Vieni, ed i miei sospiri Seconda sì, che più veloce giunga Il flebile lamento Al cor del mio fedel, sull’ali al vento. (Siede e s ‘accompagna) Non so le tetre immagini Fugar del mio pensiero, Sempre dannata a gemere All’ombra d’un mistero: E se di speme un pallido Raggio su me traluce, E passeggiera luce Di lampo ingannator. Meglio è morir! Se l’anima Se ‘n voli in seno a Dio; 5 Medora (alone) – Still he does not return! How long, eternal, Are the hours when he is not by my side! (She picks up her harp) Harp that lie silent, Come, and assist my sighs That faster may fly The faint lament To my true love’s heart, on the wings of the wind. (She sits and accompanies herself) Dark forebodings I cannot banish from my thoughts, Ever condemned to sigh In the shadow of a mystery: And if a pale ray of hope Gleams upon me, ‘Tis but the fleeting light Of a deceiving flash. Better were to die! If my soul Should fly to God’s bosom; 25 Se il mio Corrado a piangere Verrà sul cener mio: Premio una cara lagrima Chieggo all’amor soltanto, Virtù non vieta il pianto Per chi moria d’amor. If my Corrado should come To weep over my ashes: One loving tear Is all I beg of love, Virtue does not forbid weeping For one who is dying of love. SCENA V Medora e Corrado. SCENE V Medora and Corrado 6 Corrado (che avrà udite le ultime parole di Medora) È pur mesto, o Medora, il canto tuo Medora - Quando lungi è Corrado esser può lieto? Perché fuggir l’amore? Corrado - Eppur su questa terra Se togli l’amor tuo, nulla mi resta... Quasi non oso più sperar ne’ cieli... Medora - Ah mio Corrado, taci!... Corrado - Tutto il passato è pegno A te dell’avvenire... o, l’amor nostro non morrà... Medora! Ho d’uopo ancor del tuo coraggio... Medora - Oh cielo... Corrado - Un dovere a compir... senza periglio... Medora - Non partirai! ti tratterrà l’amore!... Corrado - Pur ti consola!... il deggio!... Medora - Oh me infelice!... me ‘l predisse il core!... 7 No, tu non sai comprendere L’ambascia del mio core, Quando le notti io vigilo Fra speme e fra timore. Ogni rombar di vento Parmi un feral lamento Che ti rimpianga, ahi misero, Preda d’irato mar!... 6 Corrado (who must have heard Medora’s last words) How sad, oh Medora, is your song Medora – When Corrado is far away Can it be gay? Why flee from love? Corrado – And yet on this earth If you take away your love, nothing is left for me... Scarce dare I hope in heaven... Medora – Ah my Corrado, be silent!... Corrado – All the past is a pledge For your future... Ah, our love will not die... Medora! I still need your courage... Medora – Oh heaven... Corrado – To perform a duty... without risk... Medora – You will not leave! Love will hold you!... Corrado – Be consoled!... I must!... Medora – Woe is me!... My heart foretold this!... 7 No, you cannot understand The torment of my heart, When I pass my nights unsleeping Between hope and fear. Every roar of the wind Sounds like a dread lament Bemoaning you, ah wretched man, Prey to an angry sea!... 26 Corrado - Oh così tetre immagini Dal tuo pensier discaccia, Th mi vedrai dai vortici Tornar fra le tue braccia, E tergere quel ciglio Mesto del mio periglio, E le tue pene in subita Gioja, amor mio, cangiar. 8 Ma l’ora avanza celere... Medora - Dove, perché te ‘n vai?... Corrado - Un dì forse il saprai. Medora - Deh non lasciarmi!... Corrado - No!... Medora, il deggio! Medora - Ascoltami. (S’ode un colpo di cannone) Corrado - Senti?... già dato è il segno. Medora - Pietà delle mie lagrime. Corrado - Pronto a salpare è il legno. Medora - Oh mio dolor! Corrado - M’attendono!... Ti calma, io tornerò! Medora - Tornerai, ma forse spenta Pria cadrà quest’infelice, Voce infausta al cor mi dice Che mai più ti rivedrò!... Deh riman se in petto hai còre, O di duolo io morirò. Corrado - Vano è il duol che ti tormenta, Credi a me, sarai felice, Voce arcana mi predice Che fra poco tornerò. E in letizia il tuo dolore Tramutarsi alfin vedrò. Coro - Deh Corrado! Vien, t’affretta... L’indugiar perder ne può. (Il cannone tuona la seconda volta) Corrado – Ah, drive such drear images Out of your thoughts, You will see me return To your arms from the stormy waves, And wipe those eyes Saddened by my perils, Soon changing your worries Into joys, my love. 8 But swift nears the hour... Medora – Where, why must you go?... Corrado – One day perhaps you will know. Medora – Alas, do not leave me!... Corrado – No!... Medora, I must! Medora – Listen to me. (A cannon shot is heard) Corrado – Did you hear?... That was the sign. Medora – Have pity on my tears. Corrado – The vessel is ready to set sail. Medora – Oh, my sorrow! Corrado – They await me!... Be calm, I shall return! Medora – You will return, but perchance This unhappy maid will fall sooner, A baleful voice tells my heart That I shall never see you again!... Ah, stay if there be a heart in your breast, Or I shall die of sorrow. Corrado – Vain is the sorrow that torments you. Believe me, you will be happy, A hidden voice tells me That I shall soon return. And your sorrow to rejoicing Will at last be transformed. Chorus – Ah Corrado! Come, hurry... Delay might be our ruin. (The cannon shoots a second time) 27 Corrado - Varcata è l’ora... Addio!... (Fugge) Medora - Ah non partir! Gran Dio! (Sviene) Corrado – The time has come... Farewell!... (He rushes away) Medora – Ah, do not leave! Great God! (She faints) ATTO SECONDO ACT TWO SCENA I Stanza deliziosa nell’Harem di Seid. Odalische tenenti veli trapunti e gemme che presentano a Gulnara. SCENE I Delightful room in Seid’s harem. Odalisques bearing gem-studded veils which they offer to Gulnara. 9 Coro - Oh qual perenne - gaudio t’aspetta? Tu prima gioja - sei del Bascià. Vieni, Guinara, - vieni, o diletta, Per te sol brilla - qui voluttà. Di vesti seriche - di ricche gemme Cingi ed adorna - la tua beltà. Th sei la stella - di quest’Haremme, Uri più vaga - il ciel non ha. 10 Gulnara - Né sulla terra creatura alcuna Di me più sventurata! (M’ama Seid!... io l’odio!... O vile musulmano, tu non conosci, Tu non comprendi ancora Qual alma io chiudo in petto! Per gemme ed oro non ne avrai l’affetto. 11 Vola talor dal carcere Libero il pensiero mio Al sospirato e limpido Aere del ciel natìo: Ivi rapita l’anima Scorda le sue catene, Oblìa le antiche pene, Spazia in un ciel d’amor: 9 Chorus – Oh what never-ending – joy awaits you? You the first delight – are of the Pasha. Come Gulnara, - come, oh well-loved one, For you alone – does voluptuousness shine here. With silken garments – with rich gems Gird and adorn – your beauty. You are the star – of this Harem, No houri more beautiful – is there in heaven. 10 Gulnara – Nor creature on earth More wretched than I! (Seid loves me!... I hate him!... Oh, vile Muslim, you do not know, You do not understand yet What soul I have in my breast! Not for jewels and gold will you have its love. 11 At times my thought flies Free from its prison To the clear, desired Skies of my homeland: There enraptured the soul Forgets its chains, Forgets the old sorrows, Soars in a sky of love: 28 Ma di Seid nel talamo Fugge il mio dolce error!) But in Seid’s bed My sweet illusion is dashed!) SCENA II Dette ed un Eunuco nero. SCENE II The above and a black Eunuch. 12 Eunuco - Seide celebra - con gioia e festa Una vittoria - che egli otterrà. Vieni, a goderne - tu pur t’appresta, Te spettatrice - vuole il Bascià. Gulnara - Verrò... voi pure - con me verrete. (Alle Odalische) Al suo comando - s’ubbidirà. (All’Eunuco che parte:) Ah conforto è sol la speme Per quest’anima smarrita: Il sentier della mia vita Non fia sempre di dolor: Forse il cielo alfin commosso A pietà del pianto mio Darà fine a quel desio, Che m’infiamma e strugge il cor. Coro - Del Bascià tu sei desio, Tu regina del suo cor. 12 Eunuch – Seid celebrates – with joy and feast A victory – that he will attain. Come, share in it – you too must be ready, The Pasha wishes – you to attend. Gulnara – I shall come... you too – will come with me. (To the Odalisques) His command – will be obeyed. (To the Eunuch who is leaving:) Ah comfort lies only in hope For this lost soul: The path of my life Shall not always be one of sorrow: Heaven at last moved To pity by my tears May bring an end to this desire That burns and consumes my heart. Chorus – You are the Pasha’s desire, You the queen of his heart. SCENA III Magnifico chiosco in riva al porto di Corone, che vedrassi occupato dal navile musulmano illuminato e messo a festa. A sinistra dello spettatore vedrassi parte del serraglio pure splendente di faci. Alla destra avvi una tenda con sotto le mense apprestate. Soldati e Duci musulmani. SCENE III A magnificent pavilion on the shores of the port of Corone, occupied by a Muslim vessel all lit up and decorated in celebration. To the left the spectator will see part of the seraglio, likewise resplendent with torches. To the right a tent with tables set beneath it. Muslim soldiers and leaders. 13 Coro - Sol grida di festa Echeggino intorno, 13 Chorus – Only cries of delight Resound about us, 29 Più chiara del giorno La notte sarà. Mostriamci e l’infesta Ciurmaglia cadrà. Tremate, o corsari! Su voi fulminando L’invitto suo brando Seid graverà. Al traffico i mari Securi farà. Brighter than day The night will be. Let us show ourselves and the hostile Rabble will fall. Tremble, oh corsairs! Swift as lightning on your heads Will fall the blow Of Seid’s unvanquished sword. And the sea again Will offer safety. SCENA IV Detti e Seid che entra seguito da Selimo ed altri guerrieri. Tutti si prostrano. SCENE IV The above and Seid who enters followed by Selimo and other warriors. They all prostrate themselves. Seid - O prodi miei, sorgete, Gioia v’àllegri i cuori Mentr’io preparo a voi vittoria e allori. Squillin le trombe intanto, E ad Allah vincitor s’intuoni il canto. 14 Salve, Allah!... tutta quanta la terra Del suo nome possente risuoni: Del Profeta ai credenti campioni Ei la spada invincibil farà. Tutti - Santo in pace, terribile in guerra Per gli Osmani è il gran nome di Allah! Seid - Salve, Allah!... s’ei corruga il suo ciglio Bujo e pianto è l’attonito mondo; Se sereno è il suo sguardo e giocondo Il creato è sorriso e beltà. Tutti - Per gli Osmani guerrieri periglio, Se in suo nome combatton, non v’ha. Seid – Oh my brave warriors, arise, Let joy fill your hearts Whilst I prepare victory and laurels for you. Let now the trumpets peal, And to victorious Allah let us sing. 14 Hail, Allah!... all the earth Resound with his mighty name: For he shall render invincible The swords of the Prophet’s champions. All – Holy in peace, terrible in war Is the great name of Allah for the Osmanlis! Seid – Hail, Allah!... if he frowns The stunned world is darkness and weeping; If his gaze is calm and joyous All creation is smiles and beauty. All – For the warrior Osmanlis no danger is there When they fight in his name. 30 SCENA V Detti ed uno Schiavo. SCENE V The above and a slave. 15 Schiavo - Giunge un Dervis fuggito alle catene De’ rei corsari, e favellarti implora. Seid - Fa che egli venga... 15 Slave – A Dervish is at hand, one who has escaped The Corsairs’ chains, and begs to speak to you. Seid – Let him come forward... SCENA VI Detti e Corrado sotto le spoglie d’un Dervis introdotto dallo Schiavo. SCENE VI The above and Corrado disguised as a Dervish led in by the slave. Seid - Onde, o Dervis? Dervis - Dei perfidi Fuggii pur or l’artiglio. Seid - E dove preso, e quando? Dervis - Tre lune, or sono, varcando Su musulman naviglio. Seid - Chi t’ha salvato? Dervis - Un umile Pietoso pescator. A te ne vengo or supplice... Proteggimi, signor. Seid - Di’: que’ ribaldi fremono, Paventon l’ira mia? Restar, fuggirsi pensano, Di scampo han qualche via? San essi qual vendetta Terribile gli aspetta? San che macerie e polvere De’ covi lor farò?... Dervis - Io non vedea che il carcere, Che la catena mia; Dell’onde solo il fremito L’orecchio mi feria. Pur me ne son fuggito: Mal vi si guarda il lito. Seid – Whence come you, oh Dervish? Dervish – Even now have I escaped The claws of the perfidious. Seid – And where, and when, captured? Dervish – Three moons past, as I voyaged On a Muslim vessel. Seid – Who saved you? Dervish – A humble Compassionate fisherman. From thence I come now, supplicant... Protect me, lord. Seid – Speak: do those villains tremble, Fear my rage? Think they to stay, to flee, Have they any escape route? Do they know what terrible Vengeance awaits them? That I shall reduce their shelters To dust and rubble?... Dervish – I saw nothing but my prison, And my chain: Only the trembling wave Assaulted my ear. Yet I have escaped: They look askance at the shore. 31 Che la tua possa irridano Dubbio, o signor, non ho. (Va per partire) 16 Seid - Resta ancora. Dervis - Signore... Seid - Lo voglio! I miei cenni ripeter non soglio. (Un abbagliante chiarore illumina la scena) Ma qual vivo spiendor si diffonde? Arde il cielo, di fuoco son l’onde! Dervis - (O miei prodi!) (Con gioja mentre tutti confusamente vanno alla spiaggia, scoppia un brulotto. Il fuoco s’appicca alle navi, indi al serraglio) Tutti - Traditi noi siamo; Preda al fuoco già sono le navi. Seid - A me l’armi... Tutti - Il periglio affrontiamo. (Il Dervis non può celare la gioia) Seid - Empio Dervis, tai nuove recavi? Ch’ei sia preso... costrui ci tradia, Tosto in brani ridotto egli sia! Dervis (gettando il cappuccio e la veste, apparisce armato d’elmo e di maglia. Dà fiato ad un corno, ed impugnando la spada esclama) Su coraggio, miei prodi, avanzate... (I Turchi sono messi infuga dai Corsari che irrompono dal fondo della scena) Gl’infedeli abbattete, fugate. That they mock your power, Oh lord, I have no doubt. (He makes to leave) 16 Seid – Stay here. Dervish – Sire... Seid – This is my will! I am not wont to repeat my orders. (A dazzling brightness lights up the scene) What living splendour spreads here? The heavens burn, the waves are fire! Dervish – (Oh, my warriors!) (Joyfully, while everybody hurries confusedly to the beach, a floating mine explodes. The fire spreads to the ships, then to the seraglio) All – We have been betrayed; The ships are already prey to the flames. Seid – Bring me my arms... All – We shall face the danger. (The Dervish cannot hide his joy) Seid – Wretched Dervish, such was your news? Let him be taken... this man has betrayed us, Have him reduced to tatters! Dervish - (Casting off his hood and gown, appears armed with a helmet and mail suit. He blows his horn and draws his sword, crying) Courage now, my brave warriors, advance... (The Turks are routed by the Corsairs who burst onto the back of the stage) Strike the infidels, disperse them. SCENA VII SCENE VII Voci dal serraglio - Chi ne aita...soccorso! Corrado - Voliamo, Alle imbelli salvezza portiamo. Morte all’uomo: lui solo s’uccida. Voices from the seraglio – Who will assist us... help! Corrado – We fly, And bring salvation to the defenceless. Death to the man: kill only him. 32 Coraggiosi! io vi sono di guida. (Si precipita coi suoi alla volta del serraglio) Bold friends! I am your guide. (He rushes towards the seraglio with his men) SCENA VIII Corrado entra precipitosamente tenendo fra le braccia Gulnara: i Corsari lo seguono seco traendo le Odalische. Corrado, Gulnara, Giovanni, Anselmo, Corsari, Odalische. SCENE VIII Corrado rushes in holding Gulnara in his arms: the Corsairs follow him dragging the Odalisques with them. Corrado, Gulnara, Giovanni, Anselmo, Corsairs, Odalisques. Gulnara - Ah pietade! pietà! Corrado - Non temete, Rispettate, redente sarete. Coro interno - Il Allah! Il Allah! Su coraggio, Uno sforzo, e n’è schiuso il passaggio. (I Corsari obbediscono) Gulnara – Ah mercy! mercy! Corrado – Fear not, You will be respected and saved. Chorus from within – Allah! Allah! Courage now, One effort now, and the passage is open. (The Corsairs obey) SCENA IX Detti e Mussulmani che irrompono capitanati da Seid. SCENE IX The above and Muslims who burst onto the scene led by Seid. Coro - Il Allah! Il Allah!... Morte, morte... Corrado - O dispetto!... m’atterra la sorte!! (Anselmo e parte de’ Corsari fuggono, gli altri sono circondati e vinti. Lo stesso Corrado sopraffatto dal numero è costretto a cedere) Seid - Si risparmi quell’uom. (Corrado si alza) Prode invero Rapitore di donne sei tu! Ch’io t’ammiri! Fu grande il pensiero, Ma fortuna contraria ti fu. Corrado - Chiudi il labbro superbo: m’aspetto Non parole, sol morte da te. 17 Seid - Audace cotanto - mostrarti pur sai? Chorus – Allah! Allah!... Death, death… Corrado – Oh what a blow… fate strikes me!! (Anselmo and some of the Corsairs run away, others are surrounded and overcome. Corrado himself is overpowered and obliged to surrender) Seid – Let that man be spared. (Corrado rises) What a bold Thief of women you are! How I admire you! The idea was great, But fortune was averse. Corrado – Close your haughty lip: I expect Not words, but death from you. 17 Seid – Yet so bold – do you stand before me? 33 Vedremo, superbo, - vedrem se potrai Nell’ora suprema - la sorte tua estrema Con ciglio securo - mirare, incontrar. Corrado - Pei vili tuoi pari -tremenda è la morte, Ma chiusa è al terrore - quest’anima forte. Vedrai se il tormento - mi strappa un lamento Quel gaudio infernale - non devi gustar. Gulnara - (È demone o nume L’ignoto corsaro? Quel fiero sembiante - mi sembra pur caro! M’accende nel core - tal fiamma d’amore Qual mai non vi seppe - Seide destar) Giovanni - (Che giova l’ardire Nel petto del forte, Se a lui non sorride - propizia la sorte? Ha troppo sfidato - Corrado il suo fato, Ed or la cervice - vi debbe piegar) Coro - Vittoria, vittoria: - l’impresa è compiuta! Recisa è la testa - dell’idre temuta: Distrutti i Corsari - sui liberi mari Potremmo le vele - securi spiegar. Odalische - (Pietà chi non sente Del prode, del forte? Ah troppo nemica - gli volge la sorte: Tra il sangue e l’incendio - la vita e l’onore Sprezzando i perigli - ne volle salvar!.) We shall see, proud man, – if you are able With eye unflinching – to face and meet Your final lot – in your final hour. Corrado – For cowards like you – death is dreaded, But closed to horror – is this strong heart. You will see if torture – can tear a cry from me And will not enjoy – that infernal delight. Gulnara – (Is this a demon or a god The unknown corsair? That bold face – seems so dear to me! And sparks in my heart – such a flame of love As never could – Seid kindle.) Giovanni – (What use is courage In the strong man’s heart, If propitious fate – does not smile upon him? Corrado has tempted – and overstretched his fate, And now ‘fore fate – will he bend his neck) Chorus – Victory, victory: – the task is done! Severed the head – of the dread hydra: Destroyed are the corsairs – on the free seas Can we safely – unfurl our sails. Odalisques – (Who feels no pity For the bold and the strong? Ah, too inimical – does fate now turn against him: ‘Twixt blood and fire – scorning danger Would he have saved – life and honour!) SCENA X Detti e Selimo seguito dai soldati turchi che trascinano parte dei Corsari in catene. SCENE X The above and Selimo followed by Turkish soldiers who drag some of the Corsairs away in chains. 18 Selimo - Signor, trafitti giaciono Gran parte di costoro, Schiavi son questi: fuggono Gli altri alle grotte loro. Se tu lo vuoi, raggiungerli 18 Selimo – Sire, many of them Lie run through, These are slaves: the others Flee to their caves. If you wish, we can 34 Potrem... Seid - Sarebbe vano! Costui mi cadde in mano, Di più bramar non so. (Corrado fa un atto sdegnoso) Ancor minacci, o perfido? Corrado - Perfido a me? Tu il sei... Potessi un brando stringere, Tremar ben ti farei: E vile, abbietto, e despota Fare agli inermi insulto. Seid - Morrai. Corrado - Ma non inulto. Seid - Nuovi supplizi, orribili, Mal noti all’uomo e al demone Immaginar saprò. Seid e Coro - Sì, morrai di morte atroce, Lenta, infame, orrenda morte: Vo’ che metta la tua sorte Lo Spavento in ogni età. Non un.braccio od una voce Per quest’empio s’alzerà. Gulnara e odalische - Deh, signor, deh ti rammenta Che quest’uomo vincitore N’ha salvato e vita e onore, Il dannarlo è crudeltà. Ah non fia del tutto spenta Per costui la tua pietà. Corrado e Giovanni - Siam sconfitti; la vittoria Non vi renda or troppo alteri, Meno splendida la gloria Nell’orgoglio si farà... Siamo inermi e prigionieri... Insultarci è gran viltà. Catch up with them... Seid – It would be in vain! This man has fallen into my hands, Nothing more do I desire. (Corrado makes a mocking gesture) Still you threaten, oh traitor? Corrado – Traitor to me? You are one... Could I but hold a sword, I should make you tremble: ‘Tis vile, abject, despotic To insult the defenceless. Seid – You will die. Corrado – But not unavenged. Seid – New torments, horrible deeds, Unknown to man and demon Shall I imagine for you. Seid and Chorus – Yes, you will die a terrible death, Slow, unworthy, horrendous death: I will have your destiny strike Terror in every age. Not one arm or voice Shall be raised for this villain. Gulnara and Odalisques – Ah, sire, alas remember That this man in victory Spared our lives and honour, To condemn him is cruelty. Ah let not your compassion Be wholly lost for him. Corrado and Giovanni – We are vanquished; let not Victory make you now too proud, Less splendid is glory When dressed in pride... We are unarmed and prisoners... Cowardice it is to insult us. 35 CD 2 CD 2 ATTO TERZO ACT THREE SCENA I Stanza di Seid SCENE I Seid’s room 1 Seid (solo siede pensoso) Il fier corsaro alfine è mio prigione! Arsa da lui mia reggia, in questa rocca Col vinto alberga il vincitor! - Audace! (Sorge impetuoso) Fin la Gulnara mia Tentò rapirmi!... ed ella... oh gelosia!... Serpe feroce che dagli occhi avventi Freddo tosco nel core! O quali orribili ore Tu prepari a colui che dubbia ed ama, Che Sospetta ed adora!... Oh va! ti scosta, Tormentoso Sospetto, Né m’agitar colle tue furie il petto! 2 Cento leggiadre vergini Da me chiedeano amore: Io le sprezzai, ché palpiti Sol per Gulnara il core. Ma se l’amor che m’agita Cercasse ora tradir?... Dammi, o vendetta, i fulmini Per l’empia incenerir. Ma pria togliam dall’anima Tale incertezza amara. Olà. 1 Seid (sitting alone pensively) – The bold corsair at last my prisoner! My palace burnt by him, in this stronghold With the vanquished resides the victor! – Impudent! (He stands up impetuously) Even my Gulnara Did he try to wrest from me!... and she... oh jealousy!... Wild serpent with enticing eyes Cold and poisonous at her heart! Oh what horrible hours You prepare from him who loves and doubts, Who suspects and adores!... Ah begone! away, Tormenting suspicion, Do not upset my heart with your furies! 2 A hundred lissom virgins Asked love of me: I spurned them all, for my heart Beats only for Gulnara. But if the love that agitates me She should seek to betray?... Give me, oh vengeance, thunderbolts To reduce the wretch to ashes. But first I must free my breast Of this bitter doubt. Ho there. 36 SCENA II Detto e Selimo. SCENE II The above and Selimo Selimo - Signore? Seid - Ascoltami. Qui tosto a me Gulnara... L’ultimo sole al perfido Diman risplenderà. Ch’ei pera fra gli spasimi... Udisti?... Selimo - Intesi!.... Seid - Or va!... Selimo – Sire? Seid – Listen. Bring Gulnara to me now... The last sun on the perfidious man Will shine tomorrow. Let him die amidst agony... Do you hear?... Selimo – I understand!... Seid – Go now!... SCENA III Seid solo. SCENE III Seid alone 3 Seid - S’avvicina il tuo momento, Fiera sete di vendetta, Già pensando al suo tormento M’incomincio a vendicar. E Gulnara!... Se l’inganno In quell’anima s’alletta Dee, lo giuro, il suo tiranno Nell’amante ritrovar. 4 Eccola!... fingasi. 3 Seid – Your moment approaches, Dread thirst for vengeance, Even thinking about his torment I begin to be avenged. And Gulnara!... If falsehood Dwells in that soul Ah, I swear, she will find Her tyrant in the lover. 4 Here she comes!... Let me feign. SCENA IV Gulnara e detto. SCENE IV Gulnara and the above. Seid - Vieni, Gulnara! Gulnara - (Quest’è l’istante) Seid - Vieni, mia cara! Mio primo ed ultimo - dolce pensiero. Gulnara - Vincesti? Seid - Vinsi: - mio prigioniero Seid – Come, Gulnara! Gulnara – (This is the moment) Seid – Come here, my dear! My first and last – sweet thought. Gulnara – Have you won? Seid – I have won: – Corrado is now 37 Fatto è Corrado - Nel dì vegnente Morrà. Gulnara - Gli è giusto. - Pur se vivente Tu lo serbassi? - Qual alta inchiesta Far non potresti - per la sua testa?... Seid - Nol farei franco - per quante gemme Del mio Sultano - chiude l’Haremme. Gulnara - Franco non dico, - lascialo vivo Meglio ti frutta - se l’hai captivo. Seid - Del mio nemico - dunque sì cara È a te la vita?.. Bella Gulnara. Ad ardua, credimi, - opra t’accingi; Invan mi preghi, - invan tu fingi... Empia tu l’ami Gulnara - Signor, che ascolto! Seid - La colpa orribile - ti leggo in volto, Gulnara - Ingrato! Seid - Scostati! col tuo rossore L’onta è palese - del vil tuo core: Ma bada, o perfida, - al mio consiglio, Non è il corsaro - solo in periglio! Una parola - e fia l’estrema Gulnara - (Come salvarlo?) Seid - Pensaci e trema! 5 Sia l’istante maledetto Che dal foco ei ti campava, Non più sposa, abbietta schiava Tu sarai del tuo signor... Trema iniqua! tu non sai Qual t’aspetta orrenda sorte, Tu non sai che sta la morte Nel sospetto del mio cor. Gulnara - (Ei minaccia, e non conosce Quanto possa un’alma offesa, Ei non sa qual furia accesa V’han qui dentro ira ed amor. Guai, tiranno, s’io rammento My prisoner – In the coming day He will die. Gulnara – It is just. – Yet if you kept him Alive? – What high ransom Could you not demand – for his head?... Seid – I would not free him – for all the gems Of my Sultan – he closes the Harem. Gulnara – I do not say free, – let him live He will be worth the more – as your captive. Seid – Thus is - my enemy’s life So dear to you?... Fair Gulnara. A hopeless task, believe me – have you set yourself; In vain do you beg me, – in vain you pretend... Wicked woman, you love him Gulnara – My Lord, what must I hear! Seid – The dreadful sin – is written on your face, Gulnara – Thankless man! Seid – Step aside! Your blushes Reveal the shame – of your vile heart: But harken, oh faithless one, - to my advice, ‘Tis not only the corsair – who stands in peril! One word – and it will be your last Gulnara – (How shall I save him?) Seid – Think and tremble! 5 Cursed be the moment When he saved you from the fire, No more a bride, but an abject slave Will you be for your lord... Tremble sinner! You know not What dread fate awaits you, Know not that death lies In my heart’s suspicion. Gulnara – (He threatens, and knows not What a heart offended can do, He knows not what burning fury Rage and love hold here. Woe, tyrant, if I remember 38 Che l’onor m’hai tu macchiato, Che mi desti, o scellerato, All’infamia ed al dolor..) That you stained my honour, That you gave me over, oh wretch, To infamy and pain...) SCENA V Interno d’una torre. Di fronte una porta chiusa che mette al mare: presso ad essa un balcone con grosse inferriate. A sinistra dello spettatore porta con cancello che guida alle gallerie superiori del Serraglio. Da un lato é un duro giaciglio. Corrado carico di catene alteramente passeggia. SCENE V Inside a tower. Facing us a closed door leading onto the sea: beside it a balcony with heavy iron railings. To the audience’s left a doorway with an iron gate that leads to the upper galleries of the Seraglio. On one side a hard bed. Corrado, laden with chains, paces haughtily up and down. 6 Corrado - Eccomi prigioniero! Ambiziosi sogni miei svaniste! In forse è l’onor mio, più ancor la vita!... Infelice Medora! Quanto di lei mi duol! il fero annunzio L’ucciderà... pur se una spada avessi Se questi ferri... ahimè..., vane lusinghe! Al mio stanco cadavere un istante Di riposo s’accordi; E faccia il sonno l’ore Men lente all’uom che muore! (Si getta sul giaciglio e s’addormenta) 6 Corrado – Here am I a prisoner! My ambitious dreams have vanished! My honour is in doubt, more so my life!... Unhappy Medora! How sorely I grieve for her! the grim news Will kill her... if I had but a sword If these chains... alas..., vain hopes! Let my weary corpse Be granted a moment’s rest; And let sleep move More slowly the dying man’s hours! (He throws himself on the bed and falls asleep) SCENA VI Detto e Gulnara che cautamente aperto il cancello s’avanza vestita di bianco tenendo in mano una lampada. Apprestatasi a Corrado amorosamente lo contempla. SCENE VI The above and Gulnara who cautiously opens the gate, steps forward dressed in white holding a lamp in her hand. Walking up to Corrado she looks at him lovingly. 7 Gulnara - Ei dorme?... eppur nel pianto Veglian molti per lui. Qual possa arcana Sì caro a me lo rende... io della vita Debitrice gli son... ma... già si desta... 7 Gulnara – He sleeps?... yet in tears Many wake for him. What mysterious power Makes him so dear to me... I owe him My life... but... he wakes now… 39 Corrado - Sei tu mortale, o spirto? Gulnara - Colei più non ravvisi Che dal foco salvasti?... a te ne vengo... Corrado - A che? Gulnara - L’ignoro anch’io: ma tua nemica Certo non son. Corrado - Nol sei?Gulnara - Ti rassicura. Corrado - Allor la morte mi sarà men dura! 8 Gulnara - Seid la vuole: inutili I prieghi miei ti furo. Corrado - Per me pregasti? Gulnara - Libero Pur tu ne andrai: lo giuro! Corrado - Chi mi trarrà dal carcere? Gulnara - Del braccio mio l’ajuto. Corrado - No, se non valsi a vincere Saprò morir. Rifiuto... Solo un pensier mi lacera... Gulnara - Di chi? Corrado - D’un’alma afflitta... Gulnara - Dunque ami tu? (me misera!) Corrado - Or sola e derelitta! Gulnara - Ami tu dunque? Corrado - Un angelo! Gulnara - Quanto l’invidio! Corrado - E caro Non t’è Seid? Gulnara - Quel barbaro? Schiava son io, corsaro!... Ed il mio core un palpito Per esso aver potria? A foco così ignobile Non arde l’alma mia. Ma che dicea? Sia l’unico Pensier de’ giorni tuoi Corrado – Are you mortal, or spirit? Gulnara – Do you not recognise Her whom you saved from the fire?... I come to you... Corrado – Why? Gulnara – I know not: but surely am not Your enemy. Corrado – You are not? Gulnara – I assure you. Corrado – Then will my death be Less hard! 8 Gulnara – Seid wants this: in vain Were all my prayers for you. Corrado – You prayed for me? Gulnara – Free Will you go: I swear this! Corrado – Who will free me from this prison? Gulnara – The help of my arm. Corrado – No, if I could not win I shall know how to die. I refuse... Only one thought torments me... Gulnara – Of whom? Corrado – Of a tormented soul... Gulnara – You love then? (Woe is me!) Corrado – She is alone now and distressed! Gulnara – You love then? Corrado – An angel! Gulnara – How I envy her! Corrado – And is not Seid Dear to you? Gulnara – That barbarian? I am a slave, corsair!... How could my heart Beat for him? With such ignoble flame My heart does not burn. But what have I said? Let your life Be the only thought 40 Che ora mi prenda. Infrangere Voglio i tuoi ceppi. Corrado - E il puoi? Gulnara - Sì, tutto io posso seguimi! Corrado - Seguirti, e questi ferri? Gulnara - Cadran; da me fur comperi Servi, soldati e sgherri... Corrado - Donna! Gulnara - Diffidi? un agile Navil ci attende al lito: Già tutto è presto: seguimi Prima il cammin t’addito. Seid che su te vigila Giace or nel sonno: tieni, Questo è un pugnal... la vittima Mai più si desti! ah vieni!... Corrado - Cessa, o Gulnara, lasciami, Il tuo pregare è vano... Giammai saprò d’un perfido Pugnale armar la mano; Gulnara - Ti muova il mio periglio, Se non il tuo, spietato! Vieni, t’arrendi... Corrado - Ah lasciami Al mio destino! Gulnara - Ingrato! 9 Non sai tu che sulla testa Già ne freme la tempesta? Che il tuo palco e la mia scure Può l’aurora illuminar? Ah fuggiàm da queste mura, N’apra scampo il vasto mar. Corrado - No, mi lascia alla mia sorte, Fissa in cielo è questa morte. Il destino a me fa guerra, Dio m’impresse il Suo suggel; Maledetto io son in terra, To occupy me now. I shall Break your chains. Corrado – And can you do this? Gulnara – Yes, I can do everything, follow me! Corrado – Follow you, and these chains? Gulnara – Will fall off; I have paid Servants, soldiers and guards... Corrado – Woman! Gulnara – Do you doubt me? A swift Vessel awaits us at the shore: Everything is ready: follow me I shall show you the way. Seid who watches over you Now lies asleep: here Take this dagger... its victim Shall never wake again! Ah come!... Corrado – Enough, oh Gulnara, leave me, You beg in vain... Never will a treacherous Dagger arm my hand; Gulnara – Be moved by my peril, If not by your own, heartless one! Come, yield... Corrado – Ah, leave me To my destiny! Gulnara – Ungrateful man! 9 Do you not know that over your head The storm already brews? That your scaffold and my axe Will be illuminated by dawn’s light? Ah let us flee these walls, And the wide sea offer us refuge. Corrado – No, leave me to my lot, My death is written in heaven. Destiny is at war with me, God has set his seal on me; I am cursed on earth, 41 La mia speme è solo in ciel! Gulnara - Di seguirmi tu dunque disdegni? Corrado - Io disdegno... Gulnara - Terror d’un pugnale Provi tu, masnadiero, corsale? (Risoluta) Un imbelle a vibrarlo t’insegni! (Fugge rapidamente pel cancello brandendo colla massima esaltazione il pugnale) Corrado - Ah! che fai? My only hope is in heaven! Gulnara – You scorn to follow me? Corrado – I do... Gulnara – You feel terror Of a dagger, robber, corsair? (Resolutely) A defenceless girl which teach you to wield it! (She hurries off through the iron gate excitedly brandishing the dagger) Corrado – Ah! What are you doing? SCENA VII Corrado solo.Il tuono romoreggia: scoppia il fulmine. SCENE VII Corrado alone. Thunder rumbles: lightning flashes. 10 Corrado - Sul mio capo discenda, Fero Iddio, la tua folgore orrenda Tronca alfin questa misera vita! (Cessa il tuono e il cielo va poco a poco rasserenandosi) Ah ch’io vivo! 10 Corrado – Upon my head, Grim God, let your dread lightning fall And finally end this wretched life! (The thunder ceases and the sky gradually clears) Ah let me live! SCENA VIII Gulnara entra volgendo lo sguardo inorridita dietro di sé; cammina vacillando e cade.Sottovoce dice a Corrado: SCENE VIII Gulnara enters looking behind herself with a horrified expression; she totters and falls. She whispers to Corrado: Gulnara - Già l’opera è finita; Per destarsi egli stava... e mori! Corrado - Tu?... Gulnara, omicida!... Gulnara - Ei perì. (Sorge e appressandosi a Corrado dice piangendo:) 11 La terra, il ciel m’aborrino, Tu sol, tu sol nol dêi. Per amor tuo colpevole, Caro stranier, mi fei. Gulnara – The work is already done; He was waking ... and he has died! Corrado – You?... Gulnara, a murderer!... Gulnara – He has perished. (She gets to her feet and stepping up to Corrado weeps:) 11 May earth and heaven abhor me, You alone, you alone must not. For love of you, dear stranger, Have I stained my hands with guilt. 42 Fuggiam: d’un ferreo vincolo Mi stringe teco il fato, Senza speranza amato, Ma salvo almen t’avrò. Corrado - Or più di me sei misera, E sol per me lo sei, Perché volesti accrescere Donna, i rimorsi miei? Troppo è con noi terribile, Troppo crudele il fato: Se amarti non m’è dato Salvarti almen saprò. (Fuggono per la porta che mette al mare) We must flee: a steely bond Ties my fate to yours, With no hope of love, I shall at least save you. Corrado – Now are you more wretched than I, And only for my sake, Why have you sought, Woman, to aggravate my remorse? Too terrible for us, Too cruel is fate: If I may not love you I shall at least save you. (They run out through the door that leads to the sea) SCENA IX Spiaggia del mare come nell’atto primo. Si vedrà una nave ancorata. Corsari, Medora ed Ancelle. SCENE IX Beach as in the first act. We see a ship at anchor. Corsairs, Medora and Maidens. 12 Medora - Voi tacete..., io non oso Interrogarvi... eppur vorrei... lo sposo... Silenzio!... ahimè!... so tutto. Il mio Corrado non è più.... (Fra poco Con lui sarò... già nel mio seno è morte!... Scendo contenta dell’età sul fiore Nella tomba che schiuse a me l’amore) Ancelle - Non disperar, Medora!... 1a parte del Coro - Olà! una vela. 2a parte del Coro - Amica od inimica?... 1a parte del Coro - Un segno han fatto... Ed un secondo. 2a parte del Coro - È d’amistà?... Chi fia?... Tutti - Oh gioja! è lui!... Corrado, egli è Corrado!... Medora - È lui! che feci?... Il suol mi manca... io cado!... 12 Medora – Be silent..., I dare not Ask you... and yet I would... my spouse... Silence!... alas!... I know all. My Corrado lives no longer… (Soon Will I be with him… even now death is in my breast!... In the flower of my years happily Do I descend into the grave that love opens) Maidens – Do not despair, Medora!... 1st part of the Chorus – Ho! A ship. 2nd part of the Chorus – Friend or enemy?... 1st part of the Chorus – They give a signal... And a second. 2nd part of the Chorus – One of friendship?... Who can it be All – Oh joy! It is he!... Corrado, it is Corrado!... Medora – It is he! What have I done?... I feel faint... I fall!... 43 SCENA ULTIMA Detti, Corrado e Gulnara con alcuni Corsari. FINAL SCENE The above, Corrado and Gulnara with some Corsairs. Corrado e Medora (abbracciandosi) Ah quest’amplesso è balsamo Sul lungo mio dolor! Gulnara - Respira alfin qui libero, O misero mio cor! Ancelle - Ah! brilla per quell’anima Di gioja un lampo ancor! Corsari - Con te pugnare e vincere Ne Sarà dato ancor! Medora - Or contenta morrò! Corrado - Che di’ tu mai? Medora - Mi contempla! Corrado - Gran Dio! Medora - Ma qual donna piangente qui vegg’io!... 13 Corrado - Per me infelice Vedi costei; Rischiò suoi giorni - pe’ giorni miei. Fu di Seide - la favorita; Ardea l’haremme, - salvai sua vita. Grata e pietosa - le mie ritorte Infranse, e tolsemi - da orrenda morte; Fuggimmo insieme. Coro - Oh generosa! Grazie ti rendo - bella pietosa. Gulnara - Grazie non curo - non merto omaggio; Troppo colpevole - fu il mio coraggio! I miei rimorsi - non vo’ svelare; Ti farei fremere - raccapricciare. Saper ti basti - che sul mio core Più che pietade - poté l’amore. Medora - L’ami? che ascolto! Gulnara - Ah sì! l’adoro, Ma invano. Corrado and Medora (embracing) – Ah, this embrace is a balm For my long suffering! Gulnara – Breathe freely now at last Oh poor heart of mine! Maidens – Ah! A ray of joy shines Still for that soul! Corsairs – With you we shall fight and win Another day! Medora – Now I die happy! Corrado – What ever do you say? Medora – Look at me! Corrado – Good God! Medora – But what weeping woman do I see here? 13 Corrado – Unhappy for my sake You see this woman; She risked her life – to save mine. She was the favourite – of Pasha Seide; The harem burned, - I saved her life. Grateful and compassionate – she broke My chains, and spared me – horrendous death; We fled together. Chorus – Oh generous spirit! I thank you – fair compassionate one. Gulnara – I seek no thanks – nor deserve homage; Too guilty – was my courage! And my remorse – I shall not reveal; I should make you tremble – horror-filled. Know only this – my heart was moved More by love – than by compassion. Medora – You love him? What do I hear! Gulnara – Ah yes! I adore him, But in vain. 44 Medora - È vero? - Corrado, io moro! Corrado - Che festi, o misera?... Medora - Io ti credea... Già spento, e vivere - più non potea Perdono... Corrado - Or apriti - terra! e m’ avrai. Tutti - Frenar le lagrime - chi puote ornai? 14 Medora - O mio Corrado, appressati: Mi sia conforto almeno Sopra l’amato seno Quest’anima esalar. Del giorno i rai s’oscurano... Più non... ti veggo... addio... In cielo... innanzi... a Dio... Volo... per te... a... pregar!... Corrado - Ah se tu muori inospita Landa mi fia la terra, Del mio destin la guerra Più non saprei durar! O mia diletta, guardami! L’amante tuo son io... Se a te serbommi un Dio Perché mi vuoi lasciar? Gulnara - Cara, innocente vittima D’un infelice amore, Vivrai del nostro core Nel mesto palpitàr. Reca nel ciel le lagrime Del pentimento mio, Pietà, perdon da Dio Tu mi saprai pregar! Coro - Ah troppo di quell’anima Fu lungo il dolorar. (Medora muore nelle braccia di Corrado) Corrado - Spenta è Medora!!!...i vortici M’inghiottino del mar. (Si slancia in mare) Medora – Is this true? – Corrado, I die! Corrado – What have you done, oh poor woman?... Medora – I thought you... Already dead, and could – no longer live Forgive me... Corrado – Open up – earth! and take me. All – Who could now – hold back his tears? 14 Medora – Oh my Corrado, come to me: Let me find solace at least Upon your beloved breast To breathe my last. The light of day grows dim... No longer... do I see you... farewell… To heaven… before… God… Do I fly… to… pray… for you!... Corrado – Ah if you die inhospitable Is earth for me, No longer can I bear The war of my destiny! Oh my beloved, look at me! I am your lover... If God saved you for me Why will you leave me? Gulnara – Dear, innocent victim Of an unhappy love, You will live in The sad beating of our hearts. Bear to heaven the tears Of my repentance, Pity and forgiveness of God Will you implore for me! Chorus – Ah too long was The sorrow of her heart. (Medora dies in Corrado’s arms) Corrado – Medora is dead!!!... whirlpools Of the sea swallow me. (He throws himself into the sea) 45 Coro - Che fai? Corrado!... Ah corrasi Quel misero a salvar! (Partono frettolosi: le Ancelle portano via la salma di Medora. Gulnara cade) Chorus – What are you doing? Corrado!... Ah run To save this wretch! (They hurry off: the Maidens bear Medora’s corpse away. Gulnara collapses) 46 Orchestra del Teatro Regio di Parma Violini primi: Michelangelo Mazza*, Antonio Lubiani, Martina Lazzarini, Kaori Ogasawara, Igor Cantarelli Elisa Demirova, Nicola Tassoni, Domenico Mancino, Riccardo Bellini, Lamberto Cadoppi Simona Cazzulani, Ana Julia Badia Feria, Angela Koukou Violini secondi: Lino Pietrantoni*, Marco Dallara, Stela Thaci, Alfred Richter, Antonella Lepiani Paola Diamanti, Laura Barcelli, Silvia Bontempi, Elisabetta Nicolosi, Beatrice Marozza, Evelina Mazzoni Viole: Alfredo Zamarra*, Cataldo De Palma, Danuta Bojkowska, Akiko Yatani, Ilaria Negrotti Lucia Colonna, Eva Impellizzeri, Giuseppe Donnici, Silvia Paccosi Violoncello: Francesco Ferrarini*, Marco Ferri, Alexandre Zioumbrovski, Marija Drincic Francesca Favit, Sophie Norbye, Claudia Gamberini Contrabbassi: Alberto Farolfi*, Enrico Branchini, Emiliano Amadori, Pierangelo Galantino Flauti: Michele Antonelli*, Emiliano Bernagozzi Oboi: Fabrizio Oriani*, Davide Bresciani Clarinetti: Segio Pellegrini*, Stefano Franceschini Fagotti: Massimiliano Denti*, Paolo Schiaretti Corni: Ricardo Serrano*, Michele Melchioni, Emanuele Rossi, Carlo Baroni Trombe: Daniele Greco D’Alceo*, Fabio Codeluppi Tromboni: Maurizio Meneguz*, Roberto Bracchi, Luigi Duina Basso tuba: Giovanni Gatti* Percussioni: Danilo Grassi*, Paolo Murena, Lisa Anna Bartolini Arpa: Donata Cadoppi* 47 *Prime parti Coro del Teatro Regio di Parma Soprani: Graziella Barbacini, Maria Letizia Bazzolo, Livia Campanella, Cristina Cappellini Raffaela Chiarolla, Catia Cursini, Daniela D’Ingiullo, Francesca Malavolti, Silvia Marcellini Maura Pederzoli, Chiara Pizzoli, Paola Tognetti, Daniela Ubaldi Mezzosoprani, contralti: Loretta Liberato, Ewa Lusnia, Cristina Melis, Maria Vittoria Primavera Laura Rivolta, Maria Ernesta Scabini, Paola Scaltriti, Renata Turek, Silvia Zanardi Tenori: Antonio Corianò, Claudio Corradi, Leonardo Cortellazzi, Giuseppe Di Adamo Vincenzo Di Nocera, Amleto Ferrelli, Eugenio Masino, Claudio Morini, Emerio Mutti Enrico Paolillo, Gregorio Pedrini, Andrea Rinaldi, Sergio Ronzoni Baritoni, bassi: Silvio Agnesini, Mario Bartoli, Paolo Bergo, Alessandro Bianchini Walter Darecchio, Marco Democratico, Emiliano Esposito, Maurizio Ferrarini Tolunay Gumus, Christian Lovato, Guerino Pelaccia, Davide Ronzoni, Alessandro Zanilli 48