GENNAIO 2016 - ANNO 7 – N. 13
Magazine degli studenti dell’Istituto Gobetti - De Gasperi
www.isissmorciano.gov.it/wordpress
Giornalino del Gobetti – De Gasperi
INDICE
ATTUALITA’
INTERVISTE
OPINIONI
Foto classe 3°A
pagina
2
5
7
INDICE
FOTOGRAFIA
SCUOLA
EVENTI
[email protected]
pagina
8
9
16
INDICE
SPORT
MUSICA
OROSCOPO
GIOCHI
pagina
17
18
19
20
2
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ATTUALITA’
I giorni dell’eternità
Dal romanzo di Ken Follett una riflessione
tra passato e presente
Una trama complicata traspare inizialmente dalla lettura di
questo libro, in quanto più storie vengono sviluppate
contemporaneamente dall’ autore. Approfondendo però, si nota
come le storie dei protagonisti, seppure così distanti e diversi tra
loro, si intrecciano in quel contesto storico così straziante ma al
tempo stesso anche pieno di speranza in cui sono ambientate.
Parliamo degli anni ’60, quando una Russia comunista e un’
America
liberista
rischiavano di innescare
una
terza
guerra
mondiale;
a
Berlino
veniva eretto un muro
che non solo divideva
una città, ma un’intera
nazione in due fazioni:
entrambe
libere,
secondo le differenti
ideologie politiche ; una
difficile lotta contro i segregazionisti nel sud degli Stati Uniti stava
nascendo e la lotta per l’approvazione della legge sui diritti civili
dei neri divideva i “grandi” al potere.
In questa complicata ambientazione, Follett fa emergere
principalmente quattro ragazzi: George Jakes, avvocato nero
che lavorava a Washington per Bolly Kennedy come simbolo
dell’opposizione al razzismo.
Dimka Dvorkin, assistente dell’importante Chrusciov.
Walli e Rebecca, abitanti di Berlino Est, riuscita a scappare e a
ricostruirsi una vita nuova lontani dalla loro prigione.
Infine Dave, un ragazzino inglese nato in una famiglia agiata con
il sogno di diventare un musicista.
Tutte persone molto diverse tra loro, ma con una cosa in
comune: la forza di lottare per i loro ideali, perseguire un
obbiettivo e non mollare fino a che non l’hanno raggiunto.
I temi principali trattati dall’autore sono sicuramente il razzismo
negli Stati Uniti verso i neri e la difficoltà anche per le persone
più importanti, nel far valere i loro ideali.
Eppure gli esempi già in quegli anni avrebbero dovuto fare da
linea guida, nonostante ciò però ancora i neri al sud venivano
trattati come rifiuti. Picchiati, accusati ingiustamente di reati mai
avvenuti, segregati ai margini della società.
Parlando della Russia, la situazione non era sicuramente
migliore. Il comunismo l’aveva fatta arretrare, doveva essere
migliorato come sistema governativo e Chrushev se ne era
accorto. Ecco perché gli fu tolto il potere. Il vero governo infatti
era rappresentato dai militari, tutti temevano il KGB cosi come la
Stasi a Berlino Est. Non si potevano manifestare idee e non si
poteva fuggire. Quella città si era trasformata per i suoi liberi
cittadini in una prigione. La paura li bloccava. La paura era il vero
nemico dei prigionieri.
Possiamo
parlare di
un
libro
storico o
meglio un
libro che ci
fa entrare
nella
storia
facendoci
capire che
non tutto è
come ce
lo
raccontan
o e facile come lo pongono.
Ogni obbiettivo nella vita, superfluo o importante che sia,
richiede impegno, costanza e molta forza di volontà perché gli
ostacoli sono duri da sormontare e spesso sono le persone di cui
ti fidi di più a rappresentarli .Ma non bisogna lasciarsi togliere le
ali.
Qualcosa di molto importante è stato perso da quegli anni fino ad
oggi. Si è persa la voglia di cambiamenti, ci si è cominciati ad
accontentare. Adagiati sulle nostre poltrone, inermi, aspettando
qualcosa, chissà cosa, che cambi questa società che non ci
piace, e che dalle nostre comode postazioni siamo bravissimi a
criticare.
In quegli anni se un nero, un anticomunista o qualsiasi altra
persona desiderava un cambiamento per il proprio paese,
scendeva in piazza, correndo il rischio di tornare a casa umiliato,
ferito o addirittura di non riuscire a tornare a casa, ma quelle
persone avevano la consapevolezza di fare qualcosa, anche se
insignificante per far avvenire un cambiamento.
Forse al giorno d’oggi, in questo lungo periodo di quiete, non si
sente la necessità di miglioramenti, perché in fondo ognuno nel
suo piccolo accetta la sua condizione.
Questo però non significa che le ingiustizie o le discriminazioni
siano cessate. Ci sono ancora popolazioni sfruttate.
Ci sono ancora persone che nonostante la dichiarata e
perseguita parità sociale, trovano difficoltà e vengono
discriminate.
Ci sono ancora molte ingiustizie, che non si possono accettare,
ma che con il nostro silenzio accettiamo.
Ormai, troppo abituati a vivere nell’agio, non riconosciamo in
nessuna causa la nostra causa.
Pensiamo di non contare niente, ignorando che siamo noi la
società che non ci piace e siamo proprio noi a doverla cambiare,
sia che tu sia il presidente o uno studente in un piccolo paese,
perché non è importante chi tu sia, ma cosa fai. Anche un
piccolo gesto può essere alla base di un grande cambiamento.
Maria Chiara Rosa 4°A
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ATTUALITA’
Terrore a Parigi
Il 13 novembre un attacco terroristico senza
precedenti ha sconvolto la città francese.
Siamo tutti al corrente di quanto è accaduto il 13 novembre 2015
a Parigi.
Una serie di attacchi terroristici è stata sferrata per mano del
gruppo armato dell' ISIS, precisamente nel I, X e XI
arrondissement e allo Stade de France, a Saint- Denis, nella
regione dell' Ile- de- France.
Gli attentati che hanno ucciso 130 persone e causato più di 200
feriti sono stati compiuti da almeno otto persone tra uomini e
donne, responsabili di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di
sei sparatorie in differenti locali vicino alla Bastiglia. Il più feroce
attacco si è avuto al Bataclan, dove le forze armate dopo aver
fatto irruzione ed ucciso i terroristi, hanno trovato uno scenario
apocalittico: all'interno del teatro giacevano ben 89 persone, in
gran parte ragazzi e ragazzi che erano usciti per ascoltare
musica
e
divertirsi
il
venerdì sera.
La domanda
che
ci
poniamo
adesso è: chi
è
l'ISIS,
e
soprattutto
perché
colpisce
l'
Europa?
Le varie fonti
giornalistiche a
nostra disposizione (tv, giornali, internet, ecc...), ci informano che
l' ISIS è un' organizzazione militare e terroristica che appartiene
al fondamentalismo islamico.
Il fondamentalismo islamico è alimentato dalla specifica
situazione politica che si è venuta a creare in Iraq nel 2003-2004
all' indomani della "seconda guerra del golfo", cioè la guerra
condotta principalmente dagli Stati Uniti e i suoi alleati contro
l'Iraq nel 2003, la quale portò alla caduta e poi alla condanna a
morte del dittatore iracheno Saddam Hussein. E ' grazie a questi
eventi che possiamo comprendere che cos'è l'ISIS , che oggi si
definisce Is: "Stato Islamico".
L' ISIS si riconosce nel principio dei Fratelli Musulmani: " la
nostra Costituzione è il Corano" e predica la jihad, la guerra
santa contro gli infedeli al fine di instaurare uno "Stato islamico".
Questa organizzazione auspica la restaurazione del Califfato,
abolito dopo la prima guerra mondiale dagli europei.
L' ISIS giustifica i suoi attacchi con una motivazione religiosa,
chiamandola appunto jihad, ma da quanto riportato dalle nostre
fonti informative, sembra che la motivazione fondamentale sia
più una rivendicazione di posizione, principalmente rispetto a
quelle che sono le potenze europee ed americane, quindi
facendo apparire la motivazione religiosa come una "copertura".
Per prima cosa il Corano non predica l' uccisione, quindi coloro
che ritengono il
Corano come costituzione dovrebbero
conoscere precisamente questo principio e soprattutto arrivati al
ventunesimo secolo si tratterebbe assolutamente di una
questione
anacronistica.
Da
secoli la maggior
parte
della
popolazione pratica
la
tolleranza
religiosa
nella
predicazione della
propria fede, quindi
non devono esistere
altre cause.
L'evento successo
quel venerdì 13
Novembre
ha
lasciato la Francia e
l'intero
mondo
senza parole ed
allibito.
Arrivati in un'era
talmente sviluppata su tutti i campi, esistono ancora tanti limiti
nella mente dell'uomo, soprattutto sulle questioni come quelle
religiose che ormai si credevano superate.
Dunque, a questo punto, viene aperto un nuovo scenario.
C'è una forza nemica terribile da combattere, ma non si sa di chi
si tratti e dove si trovi. Per ISIS non intendiamo l'intero mondo
islamico perché parliamo solamente di alcuni estremisti di questa
religione: infatti si verifica anche una lotta interna tra gli stessi
islamici.
Non sappiamo da chi sia comandato questo movimento
estremista e quindi chi andare a combattere. Data questa
ignoranza, la risposta degli Stati agli attacchi è " alla cieca" .
Si combatte contro la Siria con bombardamenti, è stato
dichiarato lo stato di emergenza in Francia ed in ogni stato sono
aumentati i controlli perché tutti potremmo essere colpiti ( l'Italia
quest'anno è sede del Giubileo).
Il terrorismo ci fa capire che stiamo vivendo una situazione di
non equilibrio. Quando si rivelano queste identità, significa che la
società mondiale sta prendendo una passo sbagliato e che nel
nostro straordinario sviluppo ci siano dei buchi neri da
correggere, per non finire nel caos più totale.
Ci stiamo spingendo verso una nuova età temporale, un
passaggio davvero importante e da questi primi segnali
dobbiamo renderci conto dei rischi che potremmo correre se li
sottovalutiamo, per non riconoscere in un futuro, questa nuova
età come quella della decadenza.
Valentina Sanchi 4°A
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ATTUALITA’
Riflessioni sull’attentato a Parigi
132 innocenti uccisi in sei attacchi,
Parigi ancora una volta nel mirino
Nella notte del 13 novembre 2015, a meno di un anno dalla
strage di Charlie Hebdo, un attacco terroristico senza precedenti
ha colpito Parigi, da sempre capitale dell’Illuminismo. Un
commando di attentatori kamikaze ha colpito sei volte sparando
all'impazzata sulla folla, in strada e nei locali, soprattutto fra
giovani che stavano trascorrendo il venerdì sera fuori casa.
Un attacco terroristico senza precedenti in Francia: almeno 132 i
morti e oltre 532 feriti, alcuni in gravissime condizioni. Sette
terroristi sono morti, sei sono riusciti ad azionare la loro cintura
esplosiva e a farsi saltare come sognano i "martiri" della jihad,
gridando "Allah è grande", uno - all'interno del teatro della
carneficina, il 'Bataclan' - non ha fatto a tempo ed è stato
eliminato dalle teste di cuoio intervenute.
Oggi, riflettendo su quanto avvenuto, penso che più che mai,
bisogna tornare ad essere Charlie Hebdo.
Sì, ho deciso di invitarvi a essere, almeno per un giorno, Charlie.
Perché per quanta gente possa dirlo, nessuno si è mai
autenticamente sentito davvero “Charlie”.
Perché Charlie rappresenta la libertà di pensiero, ma prima di
combattere per la libertà di pensiero, bisognerebbe pensare.
Prima di combattere per la libertà di parola, bisognerebbe dirle le
cose.
È il coraggio di sbattere in faccia la verità anche quando fa male,
soprattutto se fa male. È il coraggio di dire la propria opinione
anche con la paura di venire derisi.
Charlie è solo l’ennesimo simbolo, sinonimo di una libertà di
espressione in una nazione che non si esprime più con i propri
pensieri, ma copiando quelli dei media o, ancor peggio, di ciò
che fanno vedere tutti i giorni in televisione. Allora, al posto di
scrivere su un social che ‘’sono Charlie’’, voglio provare ad
esserlo per davvero.
Penso che la forza dell’ISIS sia colpire nella più profonda delle
nostre paure: il non farci sapere chi è il vero nemico. Confonde e
offusca la nostra capacità di giudizio perché quando sai chi è il
nemico, puoi valutarlo e armarti per combatterlo. Ma se non
capisci dov’è, com’è fatto e qual è il suo obiettivo finale non puoi
fare nulla se non stare immobile, al buio, paralizzato dalla paura
in attesa che incomba su di te.
Perché nella parte inconscia di noi sappiamo bene che è
impossibile versare sangue spendendolo in nome di Dio.
Sappiamo bene che non regge la scusa del fare del male agli
altri per accaparrarsi un buon posto in Paradiso magari con una
bella vista sulle nuvole. Sappiamo perfettamente come sia
ipocrita o addirittura blasfemo nascondersi dietro alla grandezza
di un Dio, per nascondere la propria piccolezza umana, per fare
il Suo volere: uccidere.
L’ISIS punta proprio su questo perché un nemico, noi, ce lo
dobbiamo sempre inventare. Allora per molti il nemico prende il
volto di ciò che non conosciamo e che ci fa paura, degli
immigrati, dei musulmani, di un altro Dio.
Dio non è questo. Dio, Allah, chiamatelo come volete.
Dio è Amore.
Le armi di Dio sono i fiori, le giornate di sole, l’odore della pioggia
e una risata. Sono tutte le cose che più ci piacciono, che ci fanno
sentire vivi e motivati ad affrontare ogni giornata.
Gli immigrati non sono il problema, sono la cura. Perché se nei
loro paesi si sta così male, tanto da affrontare un viaggio in cui si
rischia la morte per la vita, il che è anche un paradosso, è anche
colpa nostra. Colpa dei Paesi industrializzati, in tutti questi anni
ha fatto comodo che fossero così poveri, per poterli sfruttare al
meglio. Colpa della cattiva distribuzione della ricchezza ma ora
ne paghiamo le conseguenze. Alla fine, pensandoci bene, quali
sarebbero queste così disastrose conseguenze? Vi dico quello
che ho capito io con un esempio banale e che tutti conosciamo.
Mettiamo che seduti a un tavolo ci sia il Potente, il Cittadino e
l’Immigrato. Sul tavolo ci siano 10 monete. Il Potente si
accaparra nove monete, senza che il cittadino veda e protesti,
lascia così l’ultima moneta sul tavolo, contesa tra il cittadino e
l’immigrato.
Questo stiamo facendo noi cittadini: ci contendiamo quel poco
che abbiamo con una persona ancor più debole di noi, e visto
che non abbiamo il coraggio di affrontare la situazione, troviamo
la soluzione più semplice che abbiamo, Gli immigrati sono il
problema, gli immigrati sono il pericolo. Ora, ecco un altro
nemico! I musulmani!
I musulmani sono tutti terroristi. Giustamente. Ragionamento
condiviso da troppi italiani al giorno d’oggi. Ma quegli stessi
italiani che fanno di tutta l’erba un fascio, che s’indignano
quando all’estero si dice che siamo tutti mafiosi, non capiscono
che i musulmani non sono quelli che attaccano, sono le vittime.
Devono vivere con il peso dei giudizi e pregiudizi sulle loro
spalle, sentirsi la coscienza sporca di reati che non hanno
commesso. La loro unica colpa è di credere a una religione
come un'altra. Tutti ci sentiamo anche un po’ sollevati nel non
essere noi i terroristi, quindi cosa ci sentiamo in dovere di fare se
non talvolta scivolare in un moralismo spicciolo che non ci
consente di comprendere la complessità del problema?
Perché noi ci comportiamo sempre così, non possiamo
comprendere ma vogliamo essere sempre compresi nelle nostre
paure.
L’ISIS vuole questo: che tutti noi dobbiamo aver paura di vivere.
Paura di perdere le persone care, paura di protestare, paura di
esprimere il nostro pensiero, ma soprattutto, paura dello
sconosciuto. Tutto questo genera odio ed è proprio ciò che loro
cercano. Dobbiamo però, ricordarci tutti i piccoli passi avanti che
stiamo cercando di fare e, ogni volta che ci sembra di cadere
nella loro trappola, ricordare i sacrifici fatti per migliorare.
Annamaria Migliozzi V E
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INTERVISTE
Camminando camminando…
Ecco il racconto dell’intervista a Pippo Pollina
dopo il concerto al Teatro Villa di San Clemente
Come hai scelto le canzoni per questo tour chiamato Giro
d’Italia?
Non è una scelta molto facile ho scritto duecento canzoni e tra
queste ne ho dovute scegliere tredici.
Principalmente mi sono concentrato sul tema che volevo
sviluppare e di conseguenza ho scelto le canzoni che lo
rappresentavo meglio e dove il significato era più chiaro e
profondo. Alcune canzoni per esempio sono dei testi che furono
scritti da dei ragazzi siciliani durante la seconda guerra
mondiale.
Ti abbiamo visto esibirti in diversi contesti: da solo, con la
band, con l’orchestra sinfonica e questa sera in duo. In
quale situazione ti sei trovato meglio?
L’importante non è essere in due o in dieci ma essere in sintonia,
avere una certa intesa. Ma l’elemento fondamentale che
distingue un concerto mediocre da un grande concerto, è il
pubblico.
Se il pubblico è aperto, disposto a partecipare e a darsi, è così
che il concerto si trasforma in un buon concerto. Ma anche il
luogo è determinante per il rapporto che si crea tra l’artista e il
suo pubblico, un po’ come avvenuto questa sera in questo
piccolo teatro che ha permesso di annullare la distanza tra il
palco e gli spettatori.
Questa è la quarta volta che noi ragazzi del giornalino negli ultimi
anni incontriamo il cantautore siciliano. Grazie alla disponibilità di
Pollina che si è fermato con noi dopo il concerto, abbiamo avuto
come sempre con lui un confronto interessante di musica e vita,
che qui sotto riportiamo.
La Redazione
Dopo il concerto ci siamo fermati per una nuova intervista a
Pippo
Pollina
dopo
quella già
realizzata
nel 2012.
Pippo
come
sempre è
stato
molto
disponibil
e
nei
nostri
confronti:
ne è nata una conversazione piacevole a cui il cantante si è
sottoposto nonostante la voce ormai rauca a causa delle più di
due ore di concerto.
Innanzi tutto grande serata complimenti! Questa sera hai
interpretato due canzoni in dialetto siciliano, che rapporto
hai con la scrittura in dialetto? Pensi che sia ancora attuale
pensando anche ai giovani d’oggi?
Per me è una lingua importante ma non riuscirei a scrivere tutte
le canzoni in siciliano così come a cantarle dipende dai temi che
devo trattare e poi è molto importante che ci sia l’atmosfera
giusta. Io mi definisco più un italiano in Sicilia che un siciliano in
Italia. Dal canto mio, il siciliano permette di dare ai sentimenti un
valore più forte e profondo.
Hai già fatto molte tappe
del tuo tour e visitato
diversi paesi, Come hai
trovato il pubblico italiano
dal punto di vista sociale?
Io trovo che l’Italia abbia un
grosso problema: sul piano
politico non è ancora riuscita
a trovare qualcuno che
rappresenti le sue esigenze,
purtroppo, chi si avvicina alla
politica spesso lo fa per
interessi personali.
E quindi mi auguro che l’Italia
trovi qualcuno che la possa
rappresentare sul punto di
vista,
diciamo
così,
umanistico.
Abbiamo notato che il tuo prossimo tour sarà nel 2017, che
cosa hai intenzione di fare nel 2016?
Mi dedicherò a scrivere il nuovo disco e vorrei anche scrivere un
mio libro. Inoltre ho intenzione di non fare più concerti all’estero
ma solo in Italia.
Stasera tra i video che ti hanno accompagnato ne abbiamo
visto uno di De Andrè, quali sono i tuoi altri riferimenti
musicali a cui ti sei rifatto quando eri ragazzo?
Da giovane mi sono ispirato a diversi filoni musicali: latino,
brasiliano della costa Nova, rock anni ’70, ai grandi della musica
classica e alla musica popolare. E tutt’ora le mie canzoni sono
un mix di tutti questi generi.
Cristina Alati, Nicolò Guarandelli, Valentina Angeli 4°A
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INTERVISTE
Il re delle zucche: da Coriano agli States!
Il nostro ex alunno del Liceo economico, Marco
Bianchi, ci parla della sua avventura imprenditoriale
Inizialmente produceva non solo zucche commestibili, ma anche
zucche di halloween, zucche ornamentali e zucche lagenarie,
cioè zucche che una volta raccolte si seccano e diventano
lavorabili come il legno.
Poco dopo però capì che non avrebbe avuto mercato nella
compravendita delle zucche commestibili dato che vi erano già
grossisti che se ne occupavano,mentre continuò ad occuparsi
delle altre tipologie di zucche che rappresentano una produzione
di nicchia e il suo scopo, appunto, è stato quello di vendere
direttamente al consumatore finale.
Perciò è riuscito ad arrivare dalla produzione alla vendita diretta,
dato che ognuno può andare sul sito, ordinare la zucca che
preferisce,e dopo aver ricevuto una fotografia del pezzo scelto si
procede alla spedizione. Essi cercano, appunto, di creare un
rapporto continuativo con il cliente fotografando sempre l’ordine
che spediscono,e questo è un aspetto molto importante perché
di conseguenza i clienti pubblicizzano le loro zucche postando le
fotografie delle creazioni che ne traggono.
Il giorno 24 novembre abbiamo avuto l’ opportunità di intervistare
Marco Bianchi, un ex alunno del nostro istituto che ha sfondato
nella produzione di zucche ornamentali.
Inoltre per pubblicizzare ulteriormente la loro attività hanno
lanciato un video che portò molti giornalisti in cerca di un’
intervista, infatti sono stati sulla prima pagina della Stampa, al
Tg5, al Tg4 e al Tg com. In circa 3 giorni sono passati da appena
300 a 900 mi piace, ed il numero è cresciuto sempre più.
Marco è nato da una famiglia di agricoltori che possiedono il
Podere Bianchi, a Coriano, nel quale producono olio e vino, e
inizialmente avevano dei terreni nudi adibiti alla coltivazione dei
cereali, dell’ orzo e
del grano , tutte
coltivazioni
che
hanno un ritorno
molto
basso
rispetto a ciò che si
ricava dalla vendita
dell’ olio e del vino.
Per Marco, tutto è
iniziato all’ età di
12 anni, quando i
suoi genitori gli hanno regalato 5 diverse zucche, acquistate ad
una festa a Sant’ Agata Feltria, e lui le ha seminate in una
piccola parte di quei terreni nudi , per poi l’ anno dopo venderle
ad una piccola festa di paese.
Visto il successo raggiunto dalla prima vendita al pubblico, all’
età di 17 anni decise di allargare la sua produzione e acquistò le
pagine internet zuccheornamentali.org e zuccheornamentali.it,
come un vero e proprio dominio di google in cui vi è il suo sito
sulle zucche ornamentali.
La loro produzione è particolare perché si concentra in due fasi:
la prima di semina a marzo e la seconda di raccolta tra
settembre e ottobre, perciò ad ottobre le zucche non valgono
nulla, di conseguenza diventa tutto un gioco in borsa per capire
quando è il momento migliore per vendere le zucche.
Il bello dell’ agricoltura è non avere schemi né orari, ci sono
giorni in cui si lavora anche 15 ore e giorni in cui ci si riposa.
Non hanno paura della concorrenza perché hanno sempre idee
nuove, su facebook aggiornano sempre la loro pagina, ed è
importantissimo perché facebook è l’ e-commerce. Infatti per il
futuro prevedono anche un sito molto più interattivo,e dai 3 ettari
dedicati alla coltivazione delle zucche ornamentali passeranno a
5 ettari. Perciò allargheranno ancora la loro produzione ed
esporteranno, come hanno già fatto, sia in USA che in Belgio.
Asia Ravaioli, Valentina Sanchi, Cristina Alati 4°A
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OPINIONI
La ricerca della felicità.
E tu, sei felice?
La prima risposta che la
maggior
parte
delle
persone direbbe sarebbe
“si” pensando alla propria
famiglia, al proprio lavoro e
ai
propri
interessi,
ovviamente parlando in
termini egoistici.
In
questo
momento
parliamo di una felicità
filosofica, personale che,
come dimostrano studi recenti, è diminuita da quando gli
standard di vita sono aumentati e abbiamo molti più comfort.
Questo accade perché, proporzionalmente all’aumento del
benessere, sono aumentate anche le nostra aspettative, non ci
accontentiamo mai. Desideriamo altro. Ma altro cosa?
Per essere felici occorre essere almeno in due.
Un legame oltre a farci sentire meglio ci insegna la generosità e
l’altruismo, principi fondamentali che, se siamo soli, non
riusciamo a capire. Ecco perché, se un soggetto è solo, può
essere considerato automaticamente infelice e avaro. Perché
oltre a non conoscere importanti valori, nega a se stesso un vero
legame, dimostrandosi tirchio prima che con gli altri, con la
propria persona.
La ricerca dell’”avaro”, dell’altro, si limita ai suoi fini, allontana
tutti, convinto che la felicità si basi unicamente sulla ricchezza
materiale, non capendo quanto sia povero d’animo.
Quindi è questo che desideriamo?
Qualcuno con cui condividere la nostra storia?
Sicuramente, ma ciò non basta per essere pienamente
soddisfatti.
Un fattore molto importante è quello della libertà. Siamo tutti un
po’ più felici se possiamo fare quello che riteniamo migliore, o se
possiamo essere chi davvero siamo.
Ma quanti di noi hanno davvero sviluppato il proprio essere?
La risposta è nessuno, perché lo Stato, in quanto tale, ci impone
dei limiti impedendocelo.
Frustrati cerchiamo la felicità in un Paese che sin dai primi
articoli ce la toglie, a differenza della Costituzione Americana,
che invece impone questa ricerca come un diritto inalienabile del
cittadino. Forse allora è questa la causa dell’infelicità?
Ognuno, dai più anziani ai più giovani, dovrebbe avere il diritto e
il dovere di poter sviluppare la propria opera d’arte e di avere
qualcuno che ne garantisca la protezione.
Forse in questo momento siamo arrivati a parlare di un’utopia
perché nessuno protegge la nostra vita in ogni sua sfaccettatura.
Sento sempre più spesso parlare di tristezza, soprattutto tra i
giovani che, essendo all’inizio del loro viaggio, dovrebbero
essere i più entusiasti, e invece no.
Il principale motivo è l’assenza di ideali, di obiettivi. Ormai quasi
tutti i ragazzi pensano a vivere il momento, l’attimo fuggente.
Ma non è il momento a renderci felici, è il perseguire l’obiettivo
che ci prefiggiamo che, se e quando, riusciamo a raggiungerlo,
provoca in noi un senso di soddisfazione tale da potersi
facilmente affiancare al sentimento tanto ricercato.
Bisogna precisare che quando parliamo di obiettivi non ci
riferiamo a quelli irraggiungibili ma a sfide difficili da contrastare
a distanza ravvicinata che vadano oltre le nostre capacità,
stimolando in noi la voglia di mostrarci all’altezza della
situazione.
Nonostante però queste mi appaiano come motivazioni più che
valide, posso affermare per mia esperienza personale che
l’immagine del ragazzo solitario dai sentimenti travagliati con un
animo forte e al tempo stesso debole vada di moda, così come il
cattivo ragazzo che tutte le sere si ubriaca per dimenticare la
propria “terribile” vita.
Tutto ciò rende popolari, e tutti lo vogliono essere, soprattutto su
social. Ecco ulteriore strumento che non ci permetterà mai di
essere felici.
Questo tipo di applicazioni creano in noi la maggior parte delle
volte sentimenti contrastanti.
Si passa dalla gelosia all’allegria, dall’allegria alla monotonia.
Allora, nonostante gli evidenti svantaggi, perché tutti desiderano
così tanto la popolarità informatica?
Semplicement
e perché per
loro è quello
che significa
essere felici.
Per
ognuno
questo
sentimento
significa
qualcosa
di
diverso che a
me, o a voi,
può sembrare stupido perché abbiamo altri standard.
A mio parere la felicità è la ricerca stessa di essa. Non c’è modo
per definirla, essendo soggettiva.
Per me la felicità è l’insieme tra la libertà di pensiero e quella di
amare.
La felicità è quando prendo un buon voto.
La felicità è quando sono con le amiche.
La felicità è quando faccio qualcosa di buono per gli altri.
La felicità come potete notare non è uno stato duraturo.
Non si può essere sempre felici. Forse si può considerare la mia
visione pessimista ma non si può pretendere di essere sempre
sorridenti e spensierati.
Serve anche un po’ di solitudine per riflettere e un po’ di
delusioni per crescere. Ma sono proprio questi momenti di
discesa che ti permettono di affrontare la salita e di avvicinarti un
po’ di più al tuo orizzonte.
E tu, sei felice?
Maria Chiara Rosa 4°A
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FOTOGRAFIA
Il coraggio di parlare
Una photogallery dedicata
ai diritti della donna
Per tutte quelle ragazze che non trovano il coraggio di parlare,
ma vorrebbero gridare il loro dolore: troppo spesso maltrattate,
picchiate fino alla morte. In questa gallery si vuole mostrare la
loro forza, la loro bellezza, che non appassisce neanche dopo
tutta la sofferenza, dopotutto è la loro forza a prevalere
permettendo loro di rialzarsi.
Con questa sequenza si vuole evidenziare anche cosa le si può
donare, a lei, in quanto donna, uno sguardo, una carezza…
Piccoli gesti di grande valore.
Perché in ogni situazione buia c'è uno spiraglio di luce da
cogliere, l'importante è saperlo fare nel modo giusto con la
persona giusta, non lasciarsi accecare.
(Progetto di Sofia Borgognoni e Maria Chiara Rosa, fotografie di
Maria di Ghionno).
Forse non si desidera tanto essere amati, quanto essere capiti.
Dedicato a me stessa, che dopo ogni caduta
mi sono rialzata.
Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto e detto.
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SCUOLA
Holiday in Edinburgh
What's better than a nice memory?
riposarci ma allo stesso tempo di fare amicizia con i nostri
compagni e compagne di corso che venivano da diversi paesi
ma in particolare dalla Spagna e dall’Italia. Inoltre, per nostra
fortuna, la maggior parte degli alunni che frequentavano i corsi
erano nostri coetanei. Le lezioni sono state coinvolgenti e
caratterizzate da una continua interazione fra studenti e
insegnanti. Il risultato è stato sorprendente: in pochi giorni
abbiamo raggiunto grandi miglioramenti nel parlare e
nell’esprimerci in inglese.
Dopo le lezioni pranzavamo comprandoci qualcosa nei
supermercati oppure in un piccolo ristorante francese vicino alla
scuola, nel pomeriggio esploravamo la città, passeggiando per
Princess Street, una delle vie più importanti di Edimburgo,
“Calton Hill” o per i vari parchi che si trovano nella città. Altre
attrazioni visitate sono state il “Royal Botanic Garden”, centro di
ricerca che studia le piante, il “National Museum of Scotland” o
“Rosslyn Chapel”, cappella famosa per il celebre film “Il Codice
da Vinci” e l’imponente “Edinburgh Castle”. Memorabile, infine, la
nostra escursione a “Cramond Island”, una piccolissima isola che
è raggiungibile a piedi quando c’è la bassa marea.
Innanzitutto ringraziamo l’ADA Onlus ed il dott. Ezio Angelini, i
Lions Club ed il nostro istituto i quali hanno permesso questo
nostro viaggio in una bellissima città come Edimburgo. Un
grande ringraziamento va anche al prof. Giuseppe Cirrincione il
quale, oltre ad aver coordinato questo progetto è stato anche
nostro compagno di viaggio in questa fantastica esperienza.
Quest’anno ad aver
vinto la borsa di
studio siamo stati
proprio
noi
che
stiamo
scrivendo
questo articolo: Ilaria
Livi (5C), Andrea
Lavista (5J), Marco
Ciacci (5H), Matteo
Tasini
(5E).
Ad
avercelo comunicato
è stato proprio il
prof. Cirrincione che
ci aveva già riferito della possibilità di vincere questo premio ma
che la certezza si sarebbe avuta solo dopo la fine del 1°
quadrimestre. Perciò quando abbiamo realizzato di essere noi i
vincitori siamo stati increduli e molto entusiasti, consapevoli della
grande opportunità a noi offerta. Questa borsa di studio è
consistita in un viaggio-studio a Edimburgo di due settimane per
il valore di quasi 1300 €.
Siamo partiti la mattina di domenica 28 giugno, abbiamo preso il
treno da Rimini fino a Milano e poi l’aereo per Edimburgo.
All’aeroporto ci ha accolto Hamish, il dirigente della TLI School di
Edimburgo, ossia la scuola da noi frequentata quelle due
settimane. Successivamente il taxi ci ha accompagnato alle
nostre rispettive “abitazioni” ed anche lì le famiglie ospitanti sono
state molto gentili e disponibili con noi. L’indomani abbiamo
iniziato il corso di inglese che si svolgeva la mattina per una
durata di tre ore, suddiviso in due moduli di novanta minuti
ciascuno. Fra questi una pausa di mezz’ora che ci permetteva di
Edimburgo è per noi una bellissima città che vanta anche degli
ottimi servizi: basti pensare al fatto che la maggior parte dei
musei e delle attrazioni sono gratuite, oppure all’efficienza dei
mezzi pubblici, tutti provvisti di Wi-Fi e quotidiano gratuito per i
passeggeri. Uniche pecche da riportare sono il clima del tutto
imprevedibile e il cibo, di certo imparagonabile a quello italiano.
Questa esperienza è stata molto significativa, ci ha permesso di
fare nuove amicizie, di migliorare il nostro inglese e di visitare
una fantastica città come Edimburgo. Portiamo con noi bellissimi
ricordi di questo viaggio che ci ha fatto maturare come persone,
fatto diventare più indipendenti e cogliamo dunque l’occasione
per augurare buona fortuna agli studenti che quest’anno
concorrono nella vincita della borsa di studio. Poiché da una
confidenza fattaci dal prof. Cirrincione sappiamo che quest’anno
la meta è la Spagna…. Buena suerte a todos!
Ilaria Livi, 5C Andrea Lavista, 5J
Marco Ciacci,5H Matteo Tasini, 5E
10
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SCUOLA
Progetto Legalità
Intervista a Davide Vettori
e Barbara Bastianelli
Tranne che in un caso, la nipote di un imprenditore ha deciso di
denunciare quello che stava accadendo nell’impresa di suo zio e,
grazie a lei otto persone sono finite in prigione.
Oggettivamente si può fare di più perché anche altre inchieste
della magistratura hanno mostrato come in realtà le denunce
siano rarissime, chi viene a contatto con la criminalità
organizzata raramente denuncia, però ci sono anche episodi
positivi. A me piace pensare che con il tempo molte più persone
denunceranno gli atti mafiosi.
Ha mai ricevuto minacce o denunce durante o dopo l’uscita
del reportage?
No, non ho mai ricevuto minacce vere e proprie, l’associazione
Pio La Torre ha subito minacce tramite social network, ma sono
cose di poco conto non sappiamo nemmeno chi siano queste
persone e sostanzialmente il nostro lavoro si svolge in tutta
tranquillità.
Quest’anno il nostro Progetto Legalità si è arricchito di una serie
d’incontri con Barbara Bastianelli, membro dell’Osservatorio
Provinciale Antimafia, e con Davide Vittori del Gruppo Pio La
Torre di Rimini.
Durante gli incontri gli studenti delle classi quarte e quinte del De
Gasperi e gli studenti della V C del Gobetti si sono documentati
sui temi proposti dal Gap Pio La Torre tra cui La Mafia in
Riviera, nato dalla documentazione raccolta per una tesi di
laurea, e successivamente hanno visto il film di Pif La Mafia
Uccide solo d’Estate, il film-documentario La Mafia in Riviera e
una serie di inchieste sulla presenza della Mafia in Romagna e in
Emilia Romagna. Al termine dei tre incontri Davide e Barbara
hanno risposte alle nostre domande.
INTERVISTA A DAVIDE
Che cosa l’ha ispirata per sviluppare la tesi di laurea su
quest’argomento?
La tesi è di un mio amico, Patrick Wild, ma vi parlo a suo nome.
La tesi di Patrick racconta il sotto la traccia della criminalità
organizzata (la camorra e la ‘ndrangheta ) e nasce dall’esigenza
di raccontare eventi e fatti accaduti nel nostro territorio ma che
sono poco conosciuti dalla popolazione locale.
Come può la polizia o lo Stato risolvere questo problema?
Poliziotti e carabinieri sono pochi e svolgono un lavoro troppo
rischioso in cui, a volte, si perde la vita, perciò non è facile fare
maggiori e severi controlli. In realtà occorrerebbe fare maggiori
controlli, in modo particolare su importanti spostamenti di
denaro, i controlli sarebbero la migliore arma per contrastare la
criminalità.
Secondo lei, noi cittadini facciamo abbastanza per
contrastare la criminalità?
Vi rispondo con un esempio che esalta i giovani e mette in
cattiva luce i più anziani: un’inchiesta della provincia di Pesaro
Urbino che indagava su come la criminalità stava entrando nelle
società gestite da imprenditori al fine di prenderne il completo
controllo.
Ma come sono riusciti a prendere il controllo? Ecco sono riusciti
a entrare nelle imprese fornendo prestiti che i proprietari
avrebbero fatto fatica a restituire, in questo modo i criminali
s’impossessavano, pian piano, delle imprese e gli imprenditori
non li hanno mai denunciati.
INTERVISTA A BARBARA
Quali strumenti si possono utilizzare per sconfiggere la
mafia in Italia e sul nostro territorio?
Ci sono tanti modi e possibilità, soprattutto pensare all’impegno e
alla responsabilità civile. Noi in prima persona dobbiamo iniziare
a essere maggiormente responsabili nei nostri quotidiani
comportamenti.
Quali potrebbero essere al giorno d’oggi i potenziali obiettivi
della mafia nella regione Emilia Romagna?
La mafia ha importanti interessi nel
settore
economico,
più
precisamente l’acquisto di società
per meglio sviluppare le proprie
attività illecite come il riciclaggio di
denaro e lo spaccio di droga.
Quale organizzazione criminale
ritiene più pericolosa in Italia e
sulla Riviera Romagnola?
L’organizzazione criminale più
pericolosa
in
Italia
è
la
‘Ndrangheta, ed è la più diffusa
nella Riviera Romagnola. Nella
provincia di Rimini l’organizzazione
criminale Cosa Nostra gestisce il
gioco d’azzardo, lo stesso zio di Totò Riina è stato in soggiorno
obbligato propria nella regione dell’Emilia Romagna, più
precisamente nella città di Bologna.
Cari Davide e Barbara vogliamo ancora una volta ringraziarvi
per averci dedicato il vostro tempo, vi possiamo assicurare che
essendo stati incontri molto interessanti e coinvolgenti sapremo
mettere in pratica i vostri insegnamenti. Speriamo tanto che
anche altri ragazzi possano collaborare con voi, il vostro lavoro,
per noi fino ad ora sconosciuto, è prezioso per l’intera comunità
ma soprattutto per noi giovani.
Classe V E
11
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SCUOLA
Legalità? Ci piace!
Un presidio civile contro le infiltrazioni mafiose
Il suo intervento è stato molto interessante perché, riguardo alla
criminalità, ha anche trattato i seguenti argomenti:
-la percezione sull’andamento della criminalità,
-l’esperienza di criminalità,
-gli autori e la natura delle minacce/intimidazioni,
-le risposte delle richieste estorsive,
-le misure cautelative prese nei confronti del racket e della
criminalità,
-le ritenute più efficaci per la sicurezza delle imprese,
-i problemi del territorio.
Giuseppe Pedrielli, il dirigente CST ha raccontato la sua vicenda
personale.
Ricorda che dal 2000 al 2008 si diceva che la Romagna fosse
esente da infiltrazioni mafiose, però, con il passare degli anni, si
è capito che non era vero. Le statistiche, addirittura, dicono che
l’Emilia Romagna è la prima regione d’Italia per beni confiscati
alla criminalità.
Il 25 novembre oltre ad essere la Giornata internazionale contro
la violenza sulle donne è anche la giornata Legalità mi piace,
un’iniziativa a carattere nazionale promossa da Confcommercio
contro ogni forma di illegalità per restituire a consumatori ed
imprese un mercato sano. Il suo principale obbiettivo è quello di
denunciarne le importanti conseguenze sull’economia reale.
Le classi IV B e IV E dell’Istituto De Gasperi-Gobetti si sono
recate presso l’ITC Valturio di Rimini perché quest’anno, per la
prima volta, la Confcommercio di Rimini ha aderito all’iniziativa
ed organizzato un incontro dedicato ai giovani. I relatori erano le
seguenti autorità: Gianni Indino, Giuseppe Pedrielli, Giuseppa
Strano, Andrea Gnassi, Mario Conio.
Gianni Indino, il presidente della Confcommercio Provincia di
Rimini, inizia ricordando la tragedia avvenuta a Parigi e ha
spiegato che la nostra libertà e la nostra civiltà è stata attaccata.
Successivamente ha fatto presentato e spiegato diverse
statistiche. Quella che ci ha maggiormente colpito è quella sul
profilo del consumatore di prodotti illegali.
IL PROFILO DEL CONSUMATORE ILLEGALE
Sesso %
Titolo di studio %
Socio-professionali %
Maschio
40,5
Femmina
59,5
Laurea
19,6
Medie superiori
40
Medie inferiori
32,9
Elementari
7,5
Indipendenti
5,6
Impiegati
26,4
Operai
17,8
Casalinghe
17,2
Pensionati
24,7
Studenti
4,9
Disoccupati
3,4
Giuseppe Strano, Prefetto della nostra Provincia di Rimini,
afferma che oggi c’è la mafia, ma c’è sempre stata. Secondo lei
la mafia è una mentalità, una sopraffazione e bisogna avere la
consapevolezza di quanto sia bella la legalità, ma quanto sia
anche molto difficile da perseguire. Inoltre ha aggiunto: ‘Vivete la
vostra gioventù come la dovete vivere, cercate di essere affamati
e curiosi, la legalità va vissuta nel rispetto degli altri!’.
Andrea Gnassi, Sindaco del Comune di Rimini, si è soffermato
sulla politica affermando che la legalità non è né di destra né di
sinistra, che essa è un pensiero, un’idea di città, una libertà, un
principio minimo di civiltà, ma anche un’opportunità per cambiare
l’approccio e la mentalità. Legalità, per noi giovani, è fare una
battaglia.
Mario Conio, Colonnello dell’Arma dei Carabinieri, dopo averci
raccontato ciò che è accaduto a un ragazzo precipitato dalla
cupola del Cocoricò mentre si faceva un selfie, ci ha fatto
riflettere sul tema proposto, ma anche dicendoci che alla nostra
età ci sentiamo invincibili, ma spesso ciò che facciamo può
tramutarsi in tragedia. La sua definizione di legalità è stata:
‘Rispettare chi ci circonda’.
I relatori, con la loro passione e le loro parole sono stati molto
interessanti e discutendone insieme in classe ci hanno ricordato
una famosa frase del magistrato Paolo Borsellino, con la quale
vogliamo concludere:
‘CHI HA PAURA MUORE OGNI GIORNO,
CHI NON HA PAURA MUORE UNA SOLA VOLTA!’.
Ilaria Buresta, Giada Morgese, Claudia Simonazzi 4°E
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SCUOLA
Il nostro Rocky
Visita al tribunale di Rimini
Xhonathan Kaloshi terzo ai campionati italiani!
Simulazione di un processo di tipo civile
Intervistiamo con molta soddisfazione il nostro compagno di
classe Xhonatan Kaloshi, alunno della classe 2°A , classificatosi
terzo ai campionati Italiani Nazionali di boxe per la categoria pesi
junior, svoltisi a Napoli il 30 e 31 Ottobre 2015
.
R:“ Quali solo le emozioni che hai provato nel momento in
cui hai battuto il tuo avversario sul ring?”
X:”Ero felicissimo e appena ho vinto sono andato subito ad
abbracciare il mio maestro Riccardo Maestri.”
Il giorno 28 novembre le classi 3° A e 5° A si sono recate in
tribunale per assistere a delle simulazioni di processo di tipo
civile. Il primo incontro a cui abbiamo partecipato è stato quello
con la polizia postale, che ci ha avvertito sui vari pericoli a cui si
può andare incontro con la tecnologia attuale.
R:”Cosa pensavi prima di combattere?”
X:”Pensavo solo al match e a come avrei potuto colpirlo.”
R:”Quali erano le tue sensazioni?”
X:”Ero ansioso e allo stesso tempo emozionato perché prima di
arrivare a Napoli ero agitato, perché quest’anno mi sono allenato
tanto e non volevo deludere me stesso.”
R: “Come ti sei sentito quando ti hanno detto che avresti
combattuto per le Nazionali?”
X:”Felice, perché non avrei mai pensato di raggiungere questi
traguardi ma era il mio sogno.”
R: “Quando ti hanno rivelato del terzo posto la tua
sensazione sovrastante era quella di essere felice o quella
di essere amareggiato perché ti aspettavi di più?”
X:”Ero molto amareggiato e deluso perché sapevo che avrei
potuto fare molto di più.”
R:”Avresti mai pensato che la boxe potesse essere il tuo
sport?”
X:”Da piccolo non avrei mai pensato di praticare la boxe. L’ho
conosciuta non solo grazie a un mio amico che me ne ha parlato,
ma anche tramite la televisione che trasmetteva incontri di
pugilato.”
Ricordiamo inoltre che Giony ha dedicato la sua medaglia al
nostro Istituto Isiss “Gobetti-De Gasperi”. Un ringraziamento ed
un augurio per traguardi sempre più alti!
Arina Sevciuc, classe 2°A
Principalmente abbiamo parlato della pericolosità dei social
network (Facebook, Ask, Instagram e vari siti di incontri), e di
come vengono utilizzati in modo superficiale dai giovani d’oggi.
Inconsapevolmente, infatti, vengono adescati all’interno di
questo sistema.
Siamo così passati ad un'altra aula del tribunale dove abbiamo
assistito alla simulazione di un processo di tipo civile. Il processo
riguardava la separazione di due coniugi, che non si trovavano
più in buoni rapporti perché l’azienda di famiglia stava fallendo, il
marito sperperava il denaro nel gioco d’azzardo e la moglie si
era ritrovata a crescere due figli completamente sola.
Il giudice ha emanato una sentenza dove è stato deciso
l’affidamento congiunto dei due bambini, l’assegnazione della
casa alla moglie e il mantenimento parziale da parte del marito
nei confronti della donna.
E’ stato un incontro molto coinvolgente che ci ha portato a diretto
contatto con la realtà dandoci l’opportunità di poter vedere come
il nostro studio scolastico viene poi applicato ai casi concreti.
La Redazione
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SCUOLA
Le matricole
Diamo voce ai nuovi arrivati
 Quali materie ti appassionano di più?
Preferisco Educazione Fisica perché mi piace fare attività
motoria e Matematica perché le professoresse che ho avuto me
l’hanno fatta amare. (Tommaso)
La mia materia preferita è Storia perché mi piace conoscere gli
avvenimenti del passato e come il progresso ha cambiato la vita
dell’uomo. (Giacomo)
Le materie che preferisco sono Geografia perché mi piace
conoscere culture e tradizioni di ogni paese e Ginnastica perché
è un momento di svago. (Sara)
La materia che mi appassiona di più è Informatica perché ho
ricevuto il mio primo computer a 3 anni e da lì è nata la mia
passione. (Annagrazia)
La campanella è suonata, anche quest’anno scolastico è iniziato
con vecchi amici e nuovi arrivi. Ecco le nuove matricole!! Chissà
cosa ne pensano di questa scuola… Sentiamo alcuni pareri da:
Annagrazia, Tommaso, Sara e Giacomo.
 Come mai hai scelto questa scuola?
Ho scelto questa scuola perché mi piacciono le materie, ma
soprattutto perché offre sbocchi lavorativi. (Tommaso)
Ho scelto questa scuola perché mi ha influenzato molto il
commento di mio fratello e arrivo più preparato all’Università.
(Giacomo)
Ho scelto questa scuola perché me l’ha consigliata mia mamma
e perché ha una buona preparazione verso l’Università. (Sara)
Ho scelto questa scuola perché è vicino a casa, ha abbastanza
qualità e anche perché non ho idea di cosa farò da grande!
(Annagrazia)
 Dopo la scuola cosa vorresti fare?
Sono ancora indeciso su che strada seguire, ma sto pensando di
specializzarmi in informatica. (Tommaso)
Dopo la scuola vorrei proseguire gli studi frequentando la facoltà
di Giurisprudenza e trovare lavoro come avvocato. (Giacomo)
Dopo la scuola vorrei andare a lavorare, i miei genitori però mi
consigliano di andare all’Università, ma la voglia non c’è! (Sara)
Vorrei proseguire gli studi specializzandomi in Informatica.
(Annagrazia)
 La vicinanza della scuola ha contato tanto nella tua
scelta?
No, nonostante sia vicina, la distanza non ha influenzato la mia
scelta. (Tommaso)
Non ha contato perché disto dalla scuola decine di chilometri.
(Giacomo)
Invece per me ha contato molto, perché se avessi dovuto
prendere l’autobus l’avrei perso per la mia lentezza. (Sara)
Non ne ho tenuto conto perché questa scuola ha le qualità che
mi serviranno in futuro. (Annagrazia)
 Ti lasci influenzare dalle scelte scolastiche dei tuoi amici?
No, perché voglio seguire il mio percorso per un mio futuro.
(Tommaso)
No, perché faccio scelte personali. (Giacomo)
No, è una scelta mia. (Sara)
Non mi faccio influenzare, perché nessuno può dirmi cosa fare o
non fare: sono uno spirito libero!!! (Annagrazia)
 Ti iscriveresti ad una scuola solo perché lo vogliono i tuoi
genitori?
No, perché voglio essere autonomo nelle mie scelte. (Tommaso)
Non lo farei perché la strada è la mia, preferisco seguire i miei
ideali. (Giacomo)
Si, perché me l’hanno consigliata loro. (Sara)
No, perché la scelta è sempre personale. (Annagrazia)
Sofia Borgognoni 1°A
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SCUOLA
Flat Track
Le classi di meccanica all'EICMA
Quando lo sport va di traverso!
Uscita alla fiera del ciclo e motociclo
Giovedì 19 novembre 2015, le classi 2L 3L 4L 5L dell’indirizzo
Meccanica accompagnate dai professori U. Marchetti, E. Santini,
S. Gatta e F. De Nunzio sono andate in visita guidata a Milano
per visitare EICMA, fiera del ciclo e motociclo. Dopo circa 4 ore
di viaggio finalmente arriviamo alla fiera di Milano Rho. Dopo
qualche attimo di attesa, a causa della numerosa fila, riusciamo
anche noi ad accaparrarci il biglietto.
All'interno della fiera, come se non bastasse, dobbiamo
percorrere 200 metri a piedi perché i padiglioni erano situati dalla
parte opposta della fiera. All'interno dei padiglioni si
susseguivano stand di marchi noti e meno noti, non potevano
mancare sicuramente Ducati, con le sue ultimissime novità
presentate proprio qui all'EICMA come il Multistrada Enduro o la
X-Diavel, Honda, che rinnova e rigenera un’icona del
motociclismo anni ’80 con la nuova AfricaTwin capace di
affrontare qualsiasi terreno, Yamaha, con ospiti d'eccezione
come Valentino Rossi e il rivale Jorge Lorenzo che presentano la
nuova scrambler all in one chiamata Sport Heritage: Kawasaki,
invece, incute profondo timore alle case costruttrici rivali
mettendo in strada la prima moto turbo della storia chiamata
Ninjia H2R con ben 326 cavalli alla ruota: tranquilli però, costa
solo 55.000€; Suzuki... stand decisamente sottotono!
Vi erano in esposizione moto da strada, moto che hanno corso e
correranno nel campionato mondiale della Moto GP, moto del
campionato Superbike ed in fine moto del motomondiale
Motocross. Non vi erano solo moto in esposizione ma anche
accessori per cicli e motocicli. Credo sia scontato dirlo ma il
Dottore Valentino Rossi aveva uno stand tutto suo in cui la sua
moto Yamaha YZR-M1 faceva da protagonista. Abbiamo anche
potuto ammirare la moto e il casco del nostro amico e compagno
di scuola di 5K Francesco Cecchini, campione mondiale Flat
Track. Con nostro piacere all'EICMA abbiamo rivisto i nostri ex
docenti G. Loco e A. Ruggiero.
Questa fiera ci ha permesso di conoscere le ultimissime novità,
non solo riguardanti parametri come potenza, estetica ma anche
come, tutti i più grandi colossi del motociclismo, rispettino
sempre con più impegno le norme ambientali. Questo al fine di
inquinare meno e consegnarci un futuro migliore.
Davide Casadei 5^L, Luca Quadrelli 5^L
Proprio nel nostro istituto troviamo
Francesco Cecchini.
Vincitore del campionato italiano e
mondiale di Flat track, premiato per i
risultati sportivi raggiunti durante l'anno
2015!!!
Possiamo vedere dalle foto di che tipo
di sport si tratta... E le capacità che
occorrono per raggiungere questi
grandi risultati.
Complimenti
così!!!
Francesco,
continua
La Redazione
Magazine degli studenti dell’Isiss Gobetti – De Gasperi, scaricabile dal sito
www.isissmorciano.gov.it/wordpress
Gli studenti che vogliono partecipare possono inviare i loro articoli in
formato Word all’indirizzo email
[email protected]
La Redazione:
Valentina Sanchi 4°A, Asia Ravaioli 4°A, Nicolò Guarandelli 4°A,
Cristina Alati 4°A, Valentina Angeli 4°A, Maria Chiara Rosa 4°A, Giulia
Sammarini 3°A, Giulia Gamboni 3°A, Martina Gabrielli 3°A,
Oresta Vata 3°D. Coordinatore Prof. Giuseppe Vanni
15
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SCUOLA
Ventisei - 26
Borsa di studio Guido Paolucci
I migliori all’Università!
Cerimonia di consegna della BCC
al Teatro Regina di Cattolica
La nuova edizione di Eduscopio, ricerca della fondazione
Agnelli, che ogni anno valuta le performance dei licei e degli
istituti tecnici sulla base dei voti conseguiti all'Università dai loro
diplomati, rivela che, tra i tecnici della provincia di RN, LA MEDIA
PIU’ ALTA È’ QUELLA DEI DIPLOMATI DEL GOBETTI CON
26!!!
La Redazione
Sabato 14 novembre, Teatro della Regina, Cattolica: gli alunni
diplomati 2015 del Gobetti-De Gasperi Valbona Jonuzi
(Amministrazione, finanza e marketing), Remo Pio Masotano (ITI
Informatica) e Andrea Planta (Manutenzione e assistenza
tecnica) ricevono la borsa di studio Guido Paolucci assegnata
come ogni anno agli studenti più meritevoli dalla Banca di
Credito Cooperativo di Gradara.
Che dire? Grandi!
Olimpiadi di matematica
E ora le gare provinciali!
La Redazione
Il nuovo Logo
L’Ape dell’Isiss va in pensione
Anche quest’anno gli studenti del nostro istituto, selezionati dai
rispettivi insegnanti, hanno partecipato alle gare delle ‘’Olimpiadi
di Matematica’’.
Gara Biennio
1° classificata Montani Valentina (2B) con punti 41/80
2° classificato Badioli Diego (1K/L) con punti 40/80
3° classificata Guidi Valentina (1A) con punti 38/80
Gara triennio
Dopo sei anni di onorata carriera, ''L'ape dell' ISISS'' va in
pensione (per ovvi motivi non volevamo più utilizzare il termine
Isiss…). Durante l’ultima riunione di redazione abbiamo scelto il
nuovo logo per il nostro giornalino fra le diverse proposte di
Giulia Semprini III A e Jennifer Banci I A . La scelta è caduta su
quello della Semprini che vedete qui sopra. Questo logo è
ispirato a Forrest Gump, che è stato protagonista del suo tempo,
e come lui, anche noi vogliamo essere i protagonisti del nostro!
La Redazione
1° classificato Berardino Riccardo (5K) con punti 65/100
2° classificato La Vista Andrea (5J) con punti 51/100
3° classificato Pasquini Veronica (4D) con punti 50/100
Si sottolinea il fatto che per la prima volta una ragazza vince una
gara ed altre si piazzano onorevolmente, mentre è notevole la
performance di Berardino con 65 punti totalizzati.
Nella foto i primi classificati premiati dal Dirigente scolastico e dal
professore referente con un piccolo omaggio.
A breve i migliori saranno convocati per le gare provinciali presso
il liceo Einstein.
La Redazione
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EVENTI
Il giorno dei giorni!
Abbiamo spedito un nostro inviato a Campovolo,
vediamo cosa ci racconta…
Abbiamo aspettato per mesi che arrivasse il grande giorno, ma
sapevamo che ogni momento che passava eravamo sempre più
vicini a sentir realizzato un sogno. In confronto all’attesa, le tre
ore di concerto sono trascorse così velocemente che avrei voluto
suonasse tutta la notte.
Quando vedemmo arrivare Liga sul palco ci fu un boato, non ci
sembrava vero che l'attesa fosse finita e che lo spettacolo
finalmente fosse cominciato.
Vi erano telecamere ovunque e lo schermo alle spalle del Liga
era talmente enorme da riuscire a vedere lo spettacolo anche
dall'angolo più nascosto dell'aeroporto. E' stata un'emozione
unica dall'inizio alla fine, il miglior concerto in assoluto! Ad ogni
canzone trecentomila mani s'alzavano al cielo e tutte le voci si
univano in una sola.
Alle 20:30 del 19 settembre 2015 Balliamo sul mondo ha dato
inizio al live di Campovolo. Liga ha voluto festeggiare i 25 anni
dal suo primo album chiamato ''Ligabue'' con oltre tre ore di
spettacolo. Erano presenti 150 mila fan provenienti da tutta Italia,
più mille provenienti dall'estero.
Ligabue durante la prima parte dello spettacolo è stato affiancato
dalla band che lo ha seguito durante i primi anni della sua
carriera, ''I ClanDestino ''. Nella seconda parte, invece, è stato
affiancato da ''la Banda'', e infine si è esibito con l'attuale band.
Tutti abbiamo ballato, urlato, saltato a ritmo, canzone dopo
canzone.
Nonostante fossimo in mezzo a persone che non conoscevamo,
ci sentivamo a casa, perchè tutti eravamo lì per lo stesso motivo.
Nella prima parte del concerto il rocker di Correggio ha suonato
persino ''Radio Radianti'', una canzone che non era presente
nelle scalette di Liga da 20 anni.
Durante la seconda parte Ligabue ha suonato ''Certe notti'' che,
come ad ogni concerto fa emozionare chiunque; infine la terza
parte è stata quella che mi ha colpito di più: quando ha cantato
canzoni più recenti, tutti i fan presenti hanno dato il meglio di sé
e si sono scatenati ''Con la scusa del rock'n'roll'', l’ultima
canzone.
Quando Ligabue ha suonato ''Buonanotte all'Italia'' pensavamo si
fosse concluso il concerto, ma ad un certo punto le luci si sono
riaccese e abbiamo continuato a saltare, come se la stanchezza
non esistesse. Il concerto si è concluso con i fuochi d'artificio che
partivano da ogni lato dell'aeroporto e s'alzavano verso l'alto: il
cielo era talmente illuminato da vedere i tanti sorrisi stampati sul
viso di ogni persona presente.
Asia Ravaioli 4°A
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SPORT
Pennetta-Vinci
Dalla Puglia alla finale degli “US Open”
Il 12 Settembre si è tenuto l’evento più importante della storia
del tennis italiano.
Infatti Flavia Pennetta e Roberta Vinci hanno raggiunto la vetta
del tennis mondiale in pochi giorni, dopo dure maratone e
incontri memorabili giungendo alla finale di uno dei tornei più
importanti e seguiti del tennis internazionale, l’Open degli Stati
Uniti. Le due dopo un cammino duro e partite difficili si sono
incontrate sul campo centrale di Flushing Meadows proprio per
la finale, come se il destino le volesse fare incontrare su un
campo da tennis, come tenniste, per l’ultima volta. Le due
ragazze, essendo coetanee (Flavia è una classe ’82, mentre
Roberta è una ’83) e nascendo a pochi chilometri di distanza,
sono cresciute insieme e fin da piccole hanno affrontato battaglie
sul campo da tennis, per il titolo regionale, talvolta anche
nazionale. Ma le sfide non erano solamente fra loro due, ma
c’erano altre piccole tenniste che davano filo da torcere come
Sara D’Ambrogio (oggi istruttrice C.T. Misano), brindisina come
Roberta con la quale ha vinto lo scudetto italiano under 12.
Ma ad aver raggiunto il professionismo sono state solamente
Flavia e Roberta, che navigando sempre intorno alla ventesima
posizione nel ranking mondiale si sono cavate parecchie
soddisfazioni, ottenendo anche
grossi exploit: per Flavia la
vittoria di Indian Wells, Master 1000 (per importanza nei primi 10
a livello mondiale) nel 2014, che sembrava un punto di arrivo;
come lo stesso pareva per Roberta con i 5 Grandi Slam ottenuti
in doppio, al fianco dell’amica Sara Errani. Ma il destino come
già anticipato le ha voluto fare un grosso regalo.
L’11 Settembre, avrebbero dovuto affrontare: la numero uno del
mondo pluricampionessa e giocatrice di casa Serena Williams,
appariva il match più ostico ma Roberta Vinci se ne sbarazza
con una partita epica e infrange il sogno di Serena che inseguiva
il record di Steffi Graf (conquistare tutti e 4 i tornei del grande
slam in un anno). Un match difficile spettava anche a Flavia che
battendo abbastanza agevolmente la numero due del ranking, la
rumena Simona Halep, si assicura la finale.
Ora l’Italia pare agli occhi del tennis mondiale veramente
importante e anche nella Penisola questo sport ottiene una
rilevanza incredibile, un momento per il tennis del nostro paese
eccezionale, mai due italiani/e raggiunsero la finale di un torneo
così importante. Quindi dopo i successi di Adriano Panatta nel
1976 al Rolland Garros e sempre in terra parigina di Francesca
Schiavone nel 2010, un’altra italiana avrebbe ottenuto un Grande
Slam.
Il titolo andrà alla brindisina Flavia Pennetta o alla tarantina
Roberta Vinci?
Questa
è
la
domanda che milioni
di italiani si fanno
quando
sono
in
procinto di guardare
la partita in tv.
La
partita
eccezionalmente
sarà trasmessa in
chiaro e anche persone che non seguono abitualmente il tennis
vedranno almeno un game di questo dono che ci hanno
concesso queste due straordinarie ragazze .La partita è sentita
chiaramente anche dalle due ragazze, che non si erano mai
trovato in un contesto così grosso nella loro lunga carriera. La
partita se l’aggiudica Flavia con un 7-6 6-2. La brindisina è parsa
più solida e forse in una condizione fisica migliore rispetto alla
tarantina. Ma un’altra notizia che fa clamore è che la vincitrice
degli US Open 2015 Flavia Pennetta lascerà il tennis a fine
stagione. Quindi questa è stata l’ultima volta che vedremo le due
affrontarsi come leonesse su un campo da tennis, forse questo
al tennis italiano mancherà come anche a tutti gli appassionati.
Anche la sconfitta Roberta Vinci esce dal campo soddisfatta e
cosciente di quello che si è regalata e ci ha regalato.
Sicuramente l’immagine finale dell’abbraccio fra le due rimarrà
nel storia del tennis mondiale.
Elia Ubaldini 3°A
18
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MUSICA
#Euro Top 10
#Italia Top 10
#1 Hello
Hello
Adele
Adele
#2 Adventure Of A
Lifetime
Est-Ce Que Tu M’Aimes?
Reality
Beautiful Disaster
Stitches
Volevo Te
Justin Bieber
#8 The Hills
The Weekend
#9 Sorry
Justin Bieber
#10 Coming Home
Sigma feat. Rita Ora
6#
Giusy Ferreri
Fleur East
#7 Love Yourself
5#
Shawn Mendes
Sigala feat. Bryn Christopher
#6 Sax
4#
Fedez feat. Mika
G-Eazy
#5 Sweet Lovin
3#
Lost Frequencies feat. Devy
Jess Glynne
#4 You Don’t Own Me
2#
Maître Gims
Coldplay
#3 Take Me Home
1#
Adventure Of A
Lifetime
Coldplay
7#
Hotline Bling
8#
Drake
What Do You Mean?
9#
Justin Bieber
Take Me Home 10#
Jess Glynne
19
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OROSCOPO
È’ un mese che bisogna vivere con
prudenza, soprattutto nel rapporto con gli
altri. Se già da tempo una storia dà
problemi, febbraio può essere il mese del
chiarimento definitivo. Occhio al sagittario!
Nuovi amori favoriti, ma ci vuole pazienza.
Questo nuovo anno garantirà grandi
prospettive, ma non immediatamente.
Febbraio è un mese faticoso, il rapporto con
gli altri chiede prudenza. In generale, però,
le tue potenzialità sono grandi! In amore
questo è un periodo di ricarica!
BILANCIA
ARIETE
Un mese che farà aumentare lo stress! Hai
tanta voglia di fare, sono mesi buoni per
iniziare qualcosa di importante. Chi è
giovane non deve scoraggiarsi se qualche
tentativo non funziona. Mese importante
anche per l’amore! Questo è solo l’inizio di
un 2016 ricco di cambiamenti!
Un mese molto interessante e fortunato,
soprattutto nella seconda metà. È un
momento favorevole per sviluppare
progetti creativi. Anche l’amore potrebbe
avere una svolta dopo mesi difficili.
SCORPIONE
TORO
Senti un gran bisogno di rimetterti in gioco,
di cambiare la tua vita! E potrebbe pagarne
le spese chi non capisce le tue esigenze.
Ci sono ancora dei problemi economici da
risolvere. Ultimamente ci sono stati troppi
problemi, ma tonerà il tempo anche per
l’amore. Migliora la forma fisica!
Un mese che porterà qualche piccola
discussione, ma ci saranno comunque
giorni più felici. Febbraio, in generale, è un
mese un po’ piatto per l’amore, al contrario
marzo darà grande spazio alle storie che
al momento sembrano in difficoltà.
SAGITTARIO
GEMELLI
Febbraio potrebbe portare qualche
contrasto con le persone che hai attorno.
Attenzione
alle
spese
eccessive!
In amore sarai molto instransigente.
Questo non è il periodo ideale per iniziare
nuovi rapporti.
Periodo favorevole per i giovani che
vogliono iniziare un nuovo progetto. Sarà
necessario cancellare le emozioni
negative e sperare in un futuro positivo.
Se sei single non preoccuparti: è arrivato
il momento di guardarsi attorno! Periodo
fertile, creativo!
CAPRICORNO
CANCRO
Siete in uno stato di stanchezza fisica
piuttosto forte. Nell’ambito lavorativo
bisogna cercare nuovi spunti. Per quanto
riguarda l’amore, invece, gennaio porterà
energie e incontri migliori!
Finalmente un po' di serenità! C’è tanta
voglia di fare e di mettersi in gioco.
Le
storie d’amore che hanno avuto dei
problemi, ora non vanno più considerate.
Bisogna guardare avanti!
ACQUARIO
LEONE
Non è facile digerire le tensioni degli ultimi
mesi; c’è molta stanchezza. Il rapporto
con genitori e parenti è da chiarire,
soprattutto per i giovani. Potrebbe essere
il mese della svolta. Periodo valido per i
nuovi incontri.
Mese che porta qualche disagio nei
rapporti di coppia: c’è poca fiducia! In
questo periodo non avrai molta voglia di
ascoltare persone lamentose. È un mese
importante per acquistare sicurezza!
VERGINE
PESCI
20
GIOCHI
CRUCIVERBA
1
2
3
4
5
6
7
8
11
9
12
10
13
1. Il Paese del sushi – 11. Mancanza di riconoscenza – 15. Creatura celeste – 16. Le teste degli scheletri – 17. La taglia chi se la
dà a gambe – 19. È più che un conoscente – 20. Le vocali in versi
– 21. Caratterizza la persona gracile – 23. Abbattuti, depressi –
26. Liquore che infondeva amore – 27. L’intelaiatura del corpo –
28. Iniziali della Jolie – 30. La prende chi spara – 31. Servivano a
corte – 33. Sono alle prime armi – 35. Si versa nel cuba libre –
36. La risposta positiva – 37. Lampada a pile – 38. Gruppo di
vitamine – 40. Venuta alla luce – 42. Programmi che fanno
dialogare con i computer – 46. Libretto da consultare – 47.
Ornano le chiese russe.
14
N
15
16
L
R
17
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R
C
20
21
22
O
23
T
24
25
26
C
L
27
28
ORIZZONTALE
29
S
VERTICALE
30
31
A
32
A
33
34
35
I
36
M
37
I
38
39
40
41
A
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43
U
44
45
A
46
47
U
E
1. Il Puccini compositore – 2. Si canta nelle solennità – 3. Pronti
alla violenza – 4. Parlare dal pulpito – 5. La usa il pizzaiolo – 6.
L’orecchio in medicina – 7. Ai piedi degli uomini – 8. E così via –
9. Portate a termine – 10. Lo si beve fuori pasto – 12. Monti euroasiatici – 13. Può mangiare le pedine – 14. Stato del Centroamerica – 18. Svolgere la professione – 22. Ranocchietta – 24.
Passaggio di fluidi attraverso membrane – 25. Made in… casa
nostra – 29. Il Carrey attore – 31. Predoni di mare – 32. Così è il
cielo coperto – 34. Appunto – 38. Si dice all’esagerato – 39.
Grossa antilope – 40. Dentro il – 41. Le sorelle della mamma –
42. Nel vino – 43. A un capo del tavolo – 44. Iniziali di Cutugno –
45. Cambiano la carità in vanità.
SUDOKU
21
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GUMP N. 13