Lezione 3
Come nasce la democrazia
Università di Cagliari
Facoltà di scienze economiche, giuridiche e politiche
Instaurazione e diffusione della
democrazia
Tre differenti processi di democratizzazione :
1. Prima instaurazione. Processo storico che porta alla
nascita delle prime democrazie occidentali
2. Reinstaurazione. Il ritorno alla democrazia di paesi
europei (es. Germania, Italia, Austria) o Sudamericani che
erano state democrazie ed erano poi divenute dittature
3. Diffusione. Instaurazione della democrazia in paesi
precedentemente non democratici derivata da processi
imitativi o da pressioni esterne (es. paesi dell’Europa
Centro-orientale ex comunisti)
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Democratizzazione e
consolidamento
Diventare democrazie non significa rimanerlo.
Dopo l’instaurazione della democrazia c’è un lasso
di tempo (indeterminato) entro il quale la
democrazia può consolidarsi ed acquisire
stabilità oppure deteriorarsi o collassare.
In altri casi paesi potenzialmente in via di
democratizzazione non arrivano mai ad essere
vere e proprie democrazie e restano regimi
ibridi
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Aleatorietà del concetto di
consolidamento
Capire quando una democrazia può dirsi consolidata è
problematico e sono stati proposti diversi criteri
alternativi per stabilirlo tra cui:
1. Susseguirsi di due tornate elettorali corrette e
democratiche
2. Alternanza al potere tra coalizione al governo e
opposizione
3. Creazione di ancore democratiche
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La prima instaurazione
Un processo che inizia perlomeno con la rivoluzione
americana anche se già prima ci sono eventi che
preparano il terreno alla democratizzazione.
Le liberal-democrazie che si formano in Europa nel XIX
secolo e la stessa democrazia americana non
soddisfano i moderni criteri che definiscono una
democrazia (es. non c’è suffragio universale). Anche
per questo Dahl parla di Poliarchie e non di
democrazie
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Due interpretazioni storiche della
prima instaurazione
Due famose interpretazioni storiche del processo di prima
instaurazione proposte da
Barrington Moore jr, Le origini sociali della dittatura e della democrazia.
Proprietari e contadini nella formazione del mondo moderno, Milano,
Edizioni di comunità, 1998.
Dahl, R., Poliarchia. Partecipazione e opposizione nei sistemi politici, Milano,
Franco Angeli, 1997
Ve ne sono altre più complesse che guardano alla democrazia
come ad un prodotto di evoluzioni sociali e politiche
(Rokkan, Gramsci, Hobsbawm, Tilly) oppure relative alla
nascita della democrazia in particolari aree (Tocqueville)
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Il percorso storico che porta alla
prima instaurazione secondo Moore
Moore analizza la storia di 6 paesi: Inghilterra, Francia, Stati Uniti,
Russia, Cina, India. Attribuisce l’affermazione della
democrazia ad una serie di condizioni che sono:
1. Equilibrio che impedisca l’affermazione di una monarchia
troppo forte o di un’aristocrazia terriera troppo indipendente
2. Svolta verso una forma di agricoltura mercantile da parte dei
contadini o dell’aristocrazia terriera
3. Indebolimento dell’aristocrazia terriera
4. Assenza di una coalizione tra aristocratici e borghesi contro
contadini e lavoratori (matrimonio tra la segale e l’acciaio)
5. Rottura rivoluzionaria con il passato
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Il percorso storico che porta alla
prima instaurazione secondo Dahl
Dahl preferisce parlare di poliarchia come fase finale del
processo invece che di democrazia per indicare un regime
caratterizzato da ampia diffusione del potere
Interpreta il processo di creazione della poliarchia come
funzione di due variabili: Competizione e Inclusività
1. Competizione= ammissione del dissenso,
dell’opposizione e della competizione tra forze
politiche
2. Inclusività= crescita della proporzione di popolazione
che ha diritto a partecipare alla vita politica
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Competizione e inclusività
1. Competizione = ammissione del dissenso,
dell’opposizione e della competizione tra forze
politiche
2. Inclusività = crescita della proporzione di
popolazione che ha diritto a partecipare alla
vita politica
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La scatola di Dahl
Poliarchia
Egemonie
Chiuse
Egemonie
includenti
Competizione
Oligarchie
competitive
Inclusività
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Tre percorsi
1. Da egemonie chiuse a oligarchie
competitive a poliarchia (es. Svezia e
Inghilterra)
2. Da egemonie chiuse a egemonie
includenti a poliarchia (Germania da
Impero a Weimar)
3. Da egemonie chiuse a poliarchia (Francia
dal 1789 al 1792)
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Definizioni
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Egemonia chiusa: assenza di competizione e partecipazione
e presenza di un capo assoluto;
Oligarchia competitiva: ci sono alcune forme seppur
riservate di competizione;
Egemonie includenti: regime egemonico caratterizzato da
ampia partecipazione;
Poliarchia: regime relativamente (ma incompletamente)
democratizzato cioè regime sostanzialmente liberalizzato ove è
stata riconosciuta la legittimità della partecipazione del popolo
al governo, e che sono quindi altamente inclusivi e aperti in
modo estensivo alla contestazione pubblica.
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Processi e attori della
democratizzazione
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Gli studi di Moore e Dahl cercano di ricostruire un modello
generale di prima democratizzazione
Approcci diversi allo studio della prima democratizzazione
passano per l’analisi di specifici casi (es. gli Stati uniti del primo
ottocento per Tocqueville) o si concentrano sulle esperienze
europee cercando non tanto modelli ma fattori comuni di
sviluppo della democrazia
Molto importanti le interpretazioni marxiste centrate sul ruolo
di borghesia e classe operaia
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Borghesia e prima instaurazione
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La borgesia (medio-alta e imprenditoriale) mira a
scardinare il potere dell’aristocrazia attraverso la
costituzione di regimi caratterizzati da leggi che gli
garantiscano diritti e proprietà anche contro il re e i
nobili
Lo fa puntando su:
creazione di stato di diritto ed economia di mercato
Smantellamento degli imperi multinazionali e
creazione degli stati nazionali (nazionalismo)
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Industrializzazione, movimenti
operai e allargamento del suffragio
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La rivoluzione industriale e la nascita del movimento
operaio porta alla politicizzazione di grandi masse
popolari;
Le lotte operaie e lo sviluppo dei partiti socialisti
induce le oligarchie al potere a concedere
rappresentanza politica a parte dei ceti finora esclusi;
L’impossibilità di reprimere con la forza i movimenti
antisistema induce ad includerli nel sistema per
renderglielo accettabile e quindi attenuare le spinte
alla sua sovversione.
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La caduta dei regime democratici
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Negli anni tra le due guerre varie
democrazie/poliarchie diventano dittature (Italia,
Germania/Austria, Ungheria, Romania, Polonia)
Fino agli anni Novanta molti paesi del Sud America
oscillano tra dittatura (spesso militare e con
l’appoggio degli USA) e brevi stagioni di democrazia
Dopo invasione sovietica (1944-45) i paesi
dell’Europa dell’Est diventano “democrazie popolari”
(in realtà regimi comunisti)
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La ridemocratizzazione
1. Dopo II guerra mondiale paesi occupati
europei e Giappone tornano ad essere
democrazie o lo diventano
2. Una volta terminata la guerra fredda molti
paesi del Sud America diventano democrazie
pur con qualche momento di crisi
3. Dopo la fine del regime sovietico paesi dell’Est
europeo si democratizzano
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La ridemocratizzazione
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Dopo II guerra mondiale paesi occupati europei e
Giappone tornano ad essere democrazie o lo
diventano
Una volta terminata la guerra fredda molti paesi del
Sud America diventano democrazie pur con qualche
momento di crisi
Dopo la fine del regime sovietico paesi dell’Est
europeo si democratizzano
Si verificano nuove ondate di democratizzazione
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La promozione della democrazia
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A partire dagli anni Novanta si diffonde l’idea che la
democrazia sia destinata a diffondersi nel mondo
essendo ormai sparita la sua principale alternativa (il
comunismo)
Francis Fukuyama, La fine della storia e l'ultimo uomo,
Milano, Rizzoli, 2003
In quest’ottica USA e Unione europea sviluppano
politiche di promozione della democrazia nei paesi non
democratici. In particolare UE attraverso gli
allargamenti e l’ammissione di paesi ex-comunisti
impone democratizzazione
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I regimi ibridi
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Diffusione della democrazia subisce un arresto a causa
del consolidamento di regimi sempre più autoritari (es.
Russia) oppure del mancato completamento della
transizione alla democrazia di alcuni paesi ex-sovietici.
Questi diventano regimi ibridi e cioè non
completamente autoritari ma nemmeno democratici
Già per vari paesi del Sud America si era parlato di
Dictablandas o Democraduras per indicare forme ibride
di regime, ma tali regimi si sono poi evoluti in
democrazie. Per gli attuali regimi ibridi sembra invece
possibile l’ibridazione permanente.
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Come distinguere le democrazie dai
regimi ibridi o autoritari
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Esistono vari ranking per classificare i regimi e
distinguerne la tipologia
Il più noto è quello proposto da Freedom House che
pubblica ogni anno un rapporto in cui suddivide i vari
regimi secondo un punteggio che va da 1 a 7
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Scala punteggi di Freedom House
I punteggi vanno interpretati come segue:
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Democrazie consolidate
Democrazie semi-consolidate
Regimi ibridi o in transizione
Autoritarismi semiconsolidati
Autoritarismi consolidati
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1,00-2,99
3,00-3,99
4,00-4,99
5,00-5,99
6,00-7,00
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Definizione dei regimi
Democrazie consolidate. Sono caratterizzate da governi eletti a suffragio universale, con
elezioni libere e regolari, società civile attiva e libera da pressioni e restrizioni dello stato.
I media sono indipendenti, diversificati e liberi da ingerenze. Le autorità locali esercitano
i loro poteri liberamente e indipendentemente dal governo centrale. La magistratura è
indipendente, efficiente e le sue decisioni sono effettivamente applicate. Governo,
economia e società non sono caratterizzati da eccessiva corruzione.
Democrazie semi-consolidate. Idem come sopra, ma caratterizzate da eccessiva corruzione e
lacune nella difesa dei diritti e delle libertà civili.
Regimi ibridi o in transizione. Democrazie elettorali che soddisfano solo i minimi requisiti
nella selezione dei leader politici. Le elezioni sono caratterizzate da brogli, la società civile
debole, i giornalisti soggetti a pressioni esterne, le amministrazioni locali sono poco
trasparenti e hanno una limitata autonomia. Inoltre la magistratura deve lottare per la sua
indipendenza e i diritti basilari non sono garantiti. La corruzione è ampiamente diffusa.
Autoritarismi semiconsolidati. Regimi fondamentalmente autoritari che tentano di
mascherare la loro natura con istituzioni e pratiche formalmente democratiche. Questi
regimi non garantiscono i minimi standard richiesti alle semplici democrazie elettorali.
Autoritarismi consolidati. Sono regimi in cui un dittatore impedisce la competizione politica e
il pluralismo ed è responsabile della sistematica violazione dei diritti basilari dei cittadini.
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