@Documento elettronico rilasciato per uso personale. DRM - 09573c20ffe3ca923f9eb1e7061d2347708b00a416c8b79b783e344490df7a942bd632b3b673ec5895c02eedb5e692741b91cb9c4df51423733c9a7c41dce006 LA SICILIA 18. LUNEDÌ 27 OT TOBRE 2014 SIRACUSA GIORNO & NOTTE a l ci n e m a Cozzo Collura dove riposò l’apostolo delle Genti Contrada Cozzo Collura: la tradizione vuole che venne visitata da San Paolo Apostolo durante la sua permanenza a Siracusa. Qui si trova anche il pozzo della chiesa. La zona, nelle vicinanze del centro abitato di Solarino, riveste un’importanza storica oltre che religiosa. Infatti, oltre a quella religiosa legata alla visita di San Paolo, c’è anche quella archeologica. I primi scavi nella zona furono effettuati tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento dall’archeologo Paolo Orsi, il quale scoprì alcune tombe a campana risalenti al IV - III secolo a. C., nonché del materiale di età più recente del sepolcro dov’era stato ritrovato: uno scheletro e due monete di Costantino del IV secolo, segno che l’area era stata abitata per diverso tempo (si stima dal IV secolo a. C. all’XI secolo). Tra i ruderi, invece, si annoverano luoghi di importanza religiosa: la Grotta di San Paolo, il Pozzo di San Paolo, la cosiddetta Chiesa di San Paolo. La leggenda vuole che nell’anno 60 d. C., periodo in cui l’Apostolo delle Genti approdò a Siracusa, visitò alcuni luoghi dell’hinterland e tra questi l’attuale zona di Cozzo Collura, dove viveva un piccola comunità. La Grotta di San Paolo IL POZZO DI SAN PAOLO (Rutta “i San Paulu”) è una cavità naturale ipogeica, a pianta quasi circolare dal diametro di 15 metri circa e profonda circa 4 metri, all’interno della quale si trovava una piccola sorgente d’acqua e dove, secondo la leggenda - come riferito dal Pitrè - si riposò l’Apostolo delle Genti. Vi furono ritrovati la statua lignea del Santo, attualmente è custodita in chiesa madre, una scodella, un cucchiaio di legno e un pentolino. Il Pozzo di San Paolo o Pozzo della chiesa, consiste in un pozzo di acqua sorgiva profondo circa 8 metri, protetto da un puteale (recinzione) rettangolare in muratura e conci di pietra calcarea, nel quale è impressa quella che, stando alle credenze popolari doveva essere l’”impronta del piede di San Paolo” che fece scaturire l’acqua dal suolo. Accanto ad esso sono posti due blocchi di calcare incavati al fine di contenere l’acqua per dissetare gli animali. Scondo la tradizione, tale acqua sarebbe taumaturgica e per miracolo di San Paolo non si sarebbe mai esaurita. In effetti, tale pozzo non solo approvvigionò i solarinesi fino al 1927, anno in cui venne inaugurata la rete idrica, ma ancora oggi è attivo. La cosiddetta Chiesa di San Paolo è una costruzione paleocristiana con ingresso a Nord-Ovest situata vicino al Pozzo di San Paolo della quale, dopo il crollo causato dal terremoto del Val di Noto del 1693, sono rimasti soltanto il pavimento e la base dei muri settentrionali e occidentali. Dai rilievi effettuati si è potuto appurare poi che sotto il pavimento vi era un secondo piano di calpestio e che sotto quest’ultimo, in corrispondenza del gradino che dall’aula immetteva nel presbiterio, vi era una struttura muraria che definiva una fossa comune per la sepoltura dei cadaveri. PAOLO MANGIAFICO AURORA 쎰 0931.711127 www.cineaurorasiracusa.it Il giovane favoloso. Ore 17,30•20,15. I LICEALI SVIZZERI IN VIA MINERVA DURANTE IL FILM STOP-MOTION, CHE SI BASA SULLA SEQUENZA ININTERROTTA DI FOTO Il compito dei liceali di Zurigo lo stupore di Ortigia in foto Siracusa protagonista di un fotoromanzo animato grazie ai ragazzi del liceo artistico svizzero. L’isolotto diventa così il palcoscenico principale del lavoro su input del prof d’arte Siracusa, per qualche giorno, diventa protagonista di un film stop-motion, non un lungometraggio né un cartoon, nemmeno un’animazione 3d, ma quel tipo speciale di narrazione filmata che si basa sulla sequenza ininterrotta di foto, una sorta di fotoromanzo animato. Sono i ragazzi del liceo artistico di Zurigo, giunti in città col loro carico di obiettivi, filtri e treppiedi, ad aver scelto Ortigia come palcoscenico principale del loro lavoro, un compito da svolgere tra le antiche pietre dell’isola, tra palazzi e Tre studenti del liceo di Zurigo scaloni, antiche facciate e ponti moderni, all’ombra dei santi della Cattedrale o giù per i viottoli che conducono alla pancia più segreta della città antica. Le direttrici del loro lavoro hanno avuto origine da una storiella abusata e francamente logora, quella di uno scippo siculo in piena regola ai danni di Lentini BIBLIOTECA “La notte delle zucche vuote” Quartieri storici e ville ritornano a fare da scenario a diverse iniziative. Sabato nella Villa Marconi, si è svolta la “Sagra dell’arancino”. E per tutta la serata nella caratteristica villetta con la palla al centro, sita nel quartiere Soprafiera, è stato possibile visitare stand e assistere a spettacoli di musica e danza. Ieri, invece, è stato il quartiere Porrazzeto a fare da location alla I° edizione della “Festa d’Autunno”. Una manifestazione, voluta da Ermelinda Tinnirello, residente della zona, per valorizzare e movimentare il quartiere storico. In programma, spettacoli di animazione per bambini ed esibizioni di gruppi musicali. Non sono mancati i tradizionali stand con prodotti tipici locali. Dal 31 ottobre al 2 novembre, anche quest’anno, all’interno di villa Gorgia si terrà la Fiera dei Morti, organizzata per il secondo anno consecutivo dall’associazione Treesse. Un’iniziativa che sta diventando un appuntamento fisso in occasione della commemorazione dei defunti. Venerdì 31, invece, sarà la biblioteca civica “Riccardo da Lentini” a ospitare un altro evento in programma: “E le chiamano streghe… La notte delle zucche vuote”, un recital con Luca Aletta (tastiere e fisarmonica), Isabella Balcone (voce narrante), Stefano Cardillo (basso e contrabbasso), Giacomo Carveni (chitarre), Giancarlo Miccichè e Giuseppe Sanfilippo (voci narranti) e l’Arsis Balletto di Eleonora Modica. Ad organizzarlo sono l’assessorato alla Cultura, la biblioteca civica e l’associazione culturale Arsis. GISELLA GRIMALDI una straniera, che d’improvviso – mentre una ragazzina suona la fisarmonica seduta sugli scaloni del Duomo, forse reminiscenza neorealistica del cinema del dopoguerra, a metà tra il mandolino partenopeo e gli scugnizzi scalzi a Spaccanapoli – viene derubata di ogni avere. Via il portafoglio, via gli anelli, via tutto il possibile, vittima della bassa manovalanza borseggiatrice locale. E’ l’imput per lanciarsi in una folle corsa per la città, all’inseguimento del ladro, approfittandone per mostrare – bontà loro – anche panorami urbani e artistici aretusei. La permanenza a Siracusa però, col passare dei giorni, deve aver addolcito la scelta dei temi, e fatto un po’ innamorare del luogo i giovanissimi cineasti, i quali sebbene accaldati e stupefatti per il sole persistente della scorsa settimana, hanno scoperto che la collana di eventi che unisce nel metodo stop motion il loro racconto può prescindere dall’uso dei luogi comuni – Sicilia, delinquenza, furti – e aprirsi a escamotage più divertenti e creativi. Protagonista delle nuove riprese fotografiche infatti è diventata una semplice e comune gomma da masticare. «Il chewingum passa di persona in persona – dicono i liceali di Zurigo - non sappiamo ancora come, sperabilmente in diverse incarnazioni e noi seguiamo piccoli pezzi di avvenimenti che riguardano chi in quel momento la mastica. Scattiamo un sacco di foto, e poi le uniamo tutte in un’unica sequenza. Seguire i diversi personaggi, ci permetterà di mostrare punti diversi di Siracusa, come perle di un’unica lunga collana». Il set è via Minerva, i siracusani girano le teste e si chiedono se quei ragazzini in pantaloncini e sandali siano semplici turisti o se si tratti forse di una specie di “specchio segreto”, alcuni compiendo un percorso più ampio per evitare di finire casualmente nelle foto, altri fingendo di trovarsi lì per caso per far capolino, con l’inevitabile manina che fa “ciao ciao” proprio al centro delle riprese. «Siete una città storica ma vivissima, piena di luci e colori bellissimi» – dice un ragazzino dal taglio altissimo alla Justin Bieber e il naso arrossato». A scegliere Siracusa come meta privilegiata è stato il professore d’arte, «dicendoci che avremmo trovato una delle città più belle del mondo e location naturali di sconvolgente bellezza. Confermiamo: ovunque ti giri scopri cose e scorci che forse voi non notate neanche più». Una delle ragazzine ride coprendosi la bocca con la mano: «Una cosa brutta c’è – ammette arrossendo – e da noi non capiterebbe mai». Indica una deiezione canina al centro di via Minerva. «A parte questo, il luogo è uno dei più belli mai visitato in vita mia». Chiari e scuri nel cuore di Ortigia, in modalità stop-motion. SEBY SPICUGLIA PLANET MULTISALA CINE-TEATRO VASQUEZ via Filisto, 5/17 쎰 0931.414694 5 sale clim. di cui una destinata anche a spettacoli teatrali, on-line www.multisalaplanetvasquez.it [email protected]. I guardiani della galassia 3D. Ore 18,30•21. I guardiani della galassia no 3D. Ore 20,15•22,45. Solo sab e dom anche ore 17,15. Soap opera. Ore 18,25•20,30•22,30. Solo sab e dom anche ore 16,20. ...E fuori nevica. Ore 18,15•20,25. Solo sab e dom anche ore 16,15. The Judge. Ore 18•20,45•22,15. Disney party junior. In progr. solo sab e dom ore 16,15•17,5. Movienglish. Ogni martedì rassegna di film in lingua originale. Ottobre: mar 28 Boyhood. Inizio spettacoli ore 20,30 circa. Pop corn a solo 1 euro. Biglietti - Intero: da lun. a giov. non festivi euro 6,00; ven., sab., dom. e festivi euro 7,00. Ridotto: da lun. a giov. non festivi euro 5,00; ven., sab., dom. e festivi euro 5,50. Film in 3D - Intero euro 9,00. Ridotto euro 8 (sospesi tessere sconto e biglietti omaggio). Lunedì non festivi universitari e studenti euro 4,50 (esibire libretto o carta di studio alle casse). Mercoledì non festivi biglietto ridotto per tutti euro 4,50. Movie Card: 10 ingressi euro 50,00 validi tutti i giorni, esclusi film 3D. Cinema e pizza party: la tua festa di compleanno è al Planet! Info e prenotazioni alle casse. LENTINI CINE T. ODEON 쎰 095.7833939 Rio 2 Missione Amazzonia. Ore 18. Gigolò per caso. Ore 20•22. MELILLI MULTISALA CITTÀ DELLA NOTTE 쎰 0931.950008 www.cittadellanotte.com S. S. 114 bivio Augusta - Brucoli. Allacciate le cinture. Ore 18•19,45•21,30. Mr. Peabody and Sherman. Ore 18. La bella e la bestia. Ore 18,10•20•22. Capitain America. Ore 19•21,30. Biglietti: sabato, domenica e festivi intero euro 6,00/ridotto euro 4,00; mercoledì, giovedì e venerdì (non festivi) intero euro 5,00/ridotto euro 4,00. Bigl. rid. 4 euro studenti universitari e over 60 tutti i giorni tranne prefestivi e festivi. Martedì giornata a prezzo ridotto 4 euro per tutti. oggi dove GALLERIA MONTEVERGINI La Galleria Civica Montevergini (Via Santa Lucia alla Badia) fino al 16 novembre ospita la mostra “Tantillo - Sogno mediterraneo” a cura di Paolo Giansiracusa. La mostra, organizzata dalla Galleria Quadrifoglio, è un omaggio all’indimenticato ArmandoTantillo (Tripoli, 1937- Siracusa, 1998), uno degli artisti più importanti nel panorama dell’arte contemporanea. La mostra presenta una selezione di venti opere di media e grande dimensione che sintetizzano le tappe del percorso artistico dell’autore. A Siracusa Tantillo collaborò con la Galleria Quadrifoglio che nel giugno 2001 gli ha dedicato il Premio internazionale d’Incisione “Siracusa per l’Unicef”. A FRANCOFONTE LA PREPARAZIONE DELLA MARMELLATA “RACCONTA” LA CULTURA POPOLARE Sapori d’autunno con la mela cotogna Anche se le temperature ricordano un clima non propriamente autunnale, il mese di ottobre è stato per i francofontesi – e lo ancora per qualcuno - il periodo in cui si prepara in casa la marmellata di cotogne. Ricavata dall’albero del cotogno, la mela cotogna – reperibile anche nel centro agrumicolo - è un frutto delicato e quindi va trattato con molta delicatezza. Una volta matura, ha un colore giallo intenso. Quanto più a lungo il frutto maturo rimane sull’albero, tanto più buono sarà. La mela cotogna ha un basso contenuto calorico: apporta solamente 26 Kcal per 100 grammi di prodotto e risulta adatta a coloro che seguono un regime dietetico. Inoltre, è fonte di vitamine, – soprattutto A, C, B1 e B2 - sali minerali, tra cui potassio, fosforo, zolfo, calcio e magnesio. Lo zucchero che predomina è il fruttosio, utile per tenere sotto controllo la glicemia. Infine, è considerata un vero e proprio toccasana: ha proprietà emollienti, toniche, astringenti e antinfiammatorie dell’apparato digerente. L’impiego di tale prodotto in cucina permette di avere una marmellata non solo piacevole da vedere alla vista, ma soprat- LA MARMELLATA DI COTOGNE NEI TIPICI CONTENITORI DI TERRACOTTA tutto è una vera beatitudine per il palato e accontenta pure i più golosi. Ha accompagnato tante colazioni e sfiziose merende di adulti e piccoli in tempi in cui sussistevano condizioni di vita non proprio ottimali a causa delle difficoltà economiche. Chi ha vissuto il paese in quelle fasi in cui si viveva con poco, ricorda: «Le donne di casa erano delle esperte assolute di economia domestica e sapevano come sfamare un intero nucleo familiare con gli alimenti che arrivavano dalla terra». A oggi rimane molto apprezzata perfino da coloro che praticano attività agonistica in quanto, come dichiara un giovane ciclista amatoriale: «riesce a fornire il giusto apporto di energia per ricaricarmi durante i miei allenamenti più intensi e che richiedono un elevato sforzo fisico». C’è da dire che esistono due versioni della marmellata di cotogne: una morbida e spalmabile, e un’altra solida. La prepara- zione è diversa, ma servono gli stessi ingredienti: acqua, zucchero e mele cotogne. Il contenuto elevato di pectina racchiuso nella mela cotogna produce un veloce addensamento della confettura o della gelatina, riducendo notevolmente i tempi di cottura. Non è una ricetta costosa fare, ma durante le fasi della preparazione richiedono attenzione e tanto olio di gomito. Il tocco segreto che impedisce alla marmellata di scurirsi e che donando quel colore chiaro e splendente sono i limoni: basta spremere un po’ di succo e il gioco è fatto. Qualora si opti per la variante solida - la cotognata - questa, una volta pronta, viene riposta e lasciata raffreddare in stampi dalle forme più svariate. Nel passato, le formine - custodite gelosamente dalle mamme francofontesi o spesso avute come regalo dai nonni - erano fatte in terracotta. Tuttavia, cambiano i tempi e cambia anche il materiale con cui vengono realizzate: non più e non solo terracotta, ma anche silicone e acciaio. CRISTINA SCEVOLA @L'uso o la riproduzione, anche parziale - con qualunque mezzo e a qualsivoglia titolo - degli articoli e di quant'altro pubblicato in questo giornale sono assolutamente riservate, e quindi vietate se non espressamente autorizzate. Per qualunque controversia il Foro competente quello e' di Catania