OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO GALILEI 28019 SUNO (NO) - Tel. 032285210 - 335275538 apansuno @ tiscali.it www.apan.it - www.osservatoriogalilei.com Le coordinate dell’osservatorio sono: 45° 38’ 16” Nord 8° 34’ 25 Est BOLLETTINO N. 330 Mercoledì 1 gennaio 2014, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del primo mercoledì di ogni mese, vi sarà una serata di osservazioni al telescopio. La Luna sarà al novilunio per cui non sarà visibile. Data la sua assenza si potranno osservare le costellazioni invernali quali il Toro, i Gemelli, Orione, ecc. Si potremo osservare anche molti oggetti del profondo: la nebulosa M1 nel Toro, la nebulosa m42 in Orione, la galassia di Andromeda, ecc. Dato che capodanno è festa probabilmente molte persone non potranno venire. In caso di bel tempo ci sarà comunque qualcuno in osservatorio. La serata di osservazioni sarà fatta mercoledì 8 gennaio. Giove sarà visibile tutta notte nei Gemelli. Urano si troverà tra i Pesci e la Balena. Marte sorgerà a tarda notte nella Vergine e più tardi Saturno nella Bilancia. Venere e Mercurio tramonteranno poco dopo il Sole nel Sagittario. RECENSIONI TIMOTHY FERRIS L’AVVENTURA DELL’UNIVERSO Da Aristotele alla teoria dei quanti e oltre: una storia senza fine Castelvecchi Editore 2013-12-27 Formato 15x22 cm – pp. 558 Prezzo: € 30.00 Il genere umano non ha mai smesso di indagare i misteri dello spazio cosmico e del tempo, dividendosi tra lo stupore e la sete di conoscenza, cercando di definire il proprio posto nell'universo. La storia di questa indagine, epica e costellata di personaggi straordinari, è anche la storia del pensiero scientifico e del suo accidentato percorso, tracciato nella lotta secolare contro i pregiudizi della politica e delle religioni. Pubblicato per la prima volta nel 1988, "L'avventura dell'universo" è ora un classico della divulgazione scientifica, un'introduzione essenziale alle scoperte della fisica, della cosmologia e dell'astronomia, attraverso gli uomini e gli eventi che le hanno rese possibili. A guidarci sono le parole di Timothy Ferris, non un semplice divulgatore, ma uno scrittore che sa unire all'esattezza scientifica dell'esposizione la seduzione di uno stile avvincente e, a tratti, poetico. L'autore illustra le sfere cristalline di Aristotele, la rivoluzione di Copernico e Galileo, le teorie moderne del Big Bang e delle supersimmetrie, e intreccia i paradossi e i progressi della ricerca scientifica alle evoluzioni della cultura, dell'arte e della Storia. Una materia vastissima per un libro straordinario e appassionante, come le domande che, per quanto possano estendersi le nostre conoscenze, continueremo a porci di fronte ai misteri del cosmo. (a cura di Silvano Minuto) MERIDIANE E QUADRANTI SOLARI Continua dal nume precedente l’esame del grande orologio astronomico della cattedrale di Messina. Monsignor Bensaia si recò personalmente a Strasburgo per visitare gli stabilimenti e qui si rese conto dell’altissimo valore dei costruttori alsaziani. Fu subito stabilito un primo disegno. Nell’aprile 1930 Monsignor Angelo Paino invitò i fratelli Ungerer ad andare a Messina per concretare il progetto e stabilire tutti i dettagli di una costruzione così complicata. Teodoro Ungerer, nipote di Augusto Teodoro Ungerer e figlio di Alfredo Ungerer, venne a Messina dove lo attendevano notevoli difficoltà: si trattava non soltanto di risolvere dei problemi meccanici e di tradurli, poi, in cifre precise, ma c’era anche la questione dell’insufficienza dello spazio disponibile che rischiava di compromettere tutto il progetto. Questa ultima difficoltà fu, faticosamente, sormontata e così il 2 maggio 1930 fu definitivamente decisa la costruzione dell’orologio. Il lavoro, durato tre anni, sarà inaugurato il 15 agosto 1933. E sarà il più grande orologio del mondo non solo per le sue gigantesche dimensioni, ma anche per il complesso stragrande numero di automi e di organi diversi che concorrono al suo funzionamento.” Figura n. 1:Cattedrale di Messina – Progetto di esecuzione di due facciate della nuova torre. (da un disegno di Teodoro Ungerer) (dal volume Les Horloges astronomiques et monumentales les plus remarquables de l’Antiquité jusqu’à nos jours”-Strasburgo, 1931- pag. 363, fig.355) (continua) a cura di Salvatore Trani ASPIRANTI ASTRONOMI A caccia di stelle e comete Sono 56 gli studenti selezionati in tutto il mondo per uno stage all’Osservatorio di St-Bartèlemy L’altra metà della Valle d’Aosta, quella che si guarda col naso all’insù, il cielo terso e a basso inquinamento luminoso, è protagonista del primo «ESO Astronomy Camp 2013», uno stage avanzato di astronomia riservato a giovani di età compresa tra i 16 e i 18 anni provenienti da tutto il mondo. Le domande di partecipazione all’ESO Camp sono state oltre 170 e i 56 studenti più meritevoli selezionati (29 ragazze e 27 ragazzi) appartengono a 19 nazioni tra cui Iran, Russia, Egitto, Turchia, Brasile e molti stati dell’Unione Europea, Italia compresa. Si svolge dal 26 al 31 dicembre 2013 fra le nevi di Saint-Barthélemy, nel Comune di Nus, dove sorgono l’Osservatorio Astronomico e il Planetario regionali. L’Eso Camp è organizzato da Sterrenlab, società con sede a Leida (Paesi Bassi) che progetta iniziative di comunicazione e didattica della scienza. Lo stage ha per filo conduttore «l’astronomia a colori» e affronta temi come l’astrofisica stellare, l’astronomia infrarossa e la radioastronomia. Oltre a lezioni teoriche, sono previste numerose osservazioni guidate notturne al telescopio, compresa l’analisi spettroscopica delle stelle. «Mi trovavo a Pechino durante l’assemblea generale dell’International Astronomical Union – spiega Cristina Olivotto di Sterrenlab – quando ha preso corpo l’idea di organizzare uno stage astronomico per ragazzi europei delle scuole superiori. Mi è subito apparso chiaro che l’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta, centro di ricerca scientifica e di cultura, avesse le caratteristiche ideali per organizzare il campo: telescopi, aule, un osservatorio solare e un planetario, uno staff con la professionalità e l’entusiasmo necessari per collaborare a un progetto pilota nuovo e ambizioso». Dice il direttore Enzo Bertolini: “l’osservatorio è diventato operativo nel 2003, e l’attività di ricerca è iniziata nel 2005 con l’arrivo dei primi fisici e in pochi anni sono state prodotte oltre 50 pubblicazioni scientifiche, tutte «referate» sulle riviste più prestigiose a livello internazionale, con un gruppo di lavoro di sole 14 persone. Alla ricerca sono dedicati i 6 telescopi da 40 cm di diametro installati nella terrazza scientifica e il telescopio principale, un riflettore da 81 cm, collocato nella sua cupola. Gli studi più importanti riguardano la corona solare, gli asteroidi, i nuclei galattici attivi e i pianeti extrasolari. Per la didattica e la divulgazione si usano invece 7 telescopi da 25 cm situati nella terrazza didattica, una struttura unica nel suo genere a livello europeo. Sono i ricercatori stessi a illustrare ogni sera il cielo ai visitatori. Questo fattore si è rivelato decisivo per il successo delle iniziative, in particolare con le scolaresche, - sottolinea ancora Bertolini - perché ha messo sotto l’occhio di tutti in maniera concreta il legame inscindibile tra ricerca scientifica e didattica». Anche se l’ESO Camp non tratta specificatamente il tema delle comete, qualcuno potrà tentare l’osservazione della cometa Lovejoy, scoperta dall’astrofilo australiano Terry Lovejoy, che nel 2011 ha dato spettacolo nei cieli del Sud del mondo, la cometa di questo Natale è invisibile a occhio nudo, ma alla portata dei telescopi che scruteranno il cielo buio e limpido di Saint-Barthélemy. Fonte: La STampa.it ALLA SCOPERTA DELLA NOSTRA GALASSIA Galassia vuol dire “fatta di latte” perché i Greci, con i loro cieli bui, vedevano di un bianco brillante il nastro che attraversa i nostri cieli d’estate. Immaginavano fosse dovuto a signore giunoniche che spargessero in cielo il loro latte, simbolo di abbondanza. Poi venne Galileo che spiegò, meno poeticamente, che il chiarore della Via Lattea era dovuto a innumerevoli stelle che il nostro occhio non sapeva distinguere ma il suo cannocchiale si. Quattro secoli di astronomia dopo di lui ci hanno insegnato che vediamo la proiezione in cielo di un disco fatto di stelle (più o meno come il Sole) e nel quale viviamo immersi. Il 19 dicembre è partito dalla base di Kourou nella Guyana francese, la missione Gaia della ESA: è progettata per dirci, finalmente, come è davvero fatta la nostra galassia, studiando molte di quelle centinaia di miliardi di stelle che oggi sappiamo la compongono. La missione parte col glorioso razzo Soyuz, il nipotino di quello che portò in orbita Gagarin, ora gestito anche in Europa ed adattato per il lancio dalla base della ESA. Il satellite andrà a lavorare in un posto tranquillo, lontano un milione e mezzo di chilometri da ogni disturbo terrestre. E’ un punto speciale, scoperto da Louis Lagrange, matematico anche torinese, dove Gaia potrà “librarsi” tra Terra e Sole. Non starà fermo, però: disegnerà eleganti orbite chiuse intorno a quel punto speciale, girando con la Terra intorno al Sole. Il programma di lavoro prevede di misurare la posizione di un miliardo (un miliardo: mille milioni!) di stelle con una precisione angolare incredibile, la stessa che ci farebbe vedere un bottone della camicia di un uomo a passeggio sulla Luna o la guglia di una eventuale Mole che Antonelli avesse costruito su Giove. Fare una mappa tridimensionale della Galassia, anche con uno strumento così potente, non sarà facile. La missione durerà cinque anni o più, se tutto funziona bene. Oltre a posizionare un miliardo (mille milioni!) di stelle, di moltissime misurerà lo spostamento. Sì, perché per complicare le cose, le stelle, anche quelle “fisse”, in realtà si muovono, anche a decine di km al secondo…Insomma, un lavoro lungo e complicato, dove la comunità scientifica ed industriale italiana investe molto, anche grazie ad ASI. Numerosi Osservatori astronomici di INAF, a cominciare da quello di Pino Torinese, macineranno dati con pazienza, e non aspettiamoci risultati tra pochi giorni. Arriveranno, e potrebbero essere spettacolari. Non solo sapremo muoverci in tre dimensioni nella Galassia, fino al suo centro e nei bracci a spirale. Capiremo anche quando e quali stelle si sono formate nei miliardi di anni di vita della Galassia. Ma forse capiremo anche cos’è ciò che non è né stelle né polvere di stelle, cioè l’Araba fenice dell’astronomia, la famosa materia oscura: che ci sia ognun lo dice, cosa sia (e dove sia) nessun lo sa. Non è un problema da poco: la Galassia ha molta più materia oscura che materia normale, quella della quale sono fatte le stelle e tutti noi. E nel nostro vicinato galattico Gaia troverà migliaia di pianeti intorno a stelle simili al Sole, magari in zone abitabili: prima poi vedremo la casa di ET. Più vicino, faremo anche fisica del sistema solare, con mappatura degli asteroidi, pericolosi o no, che girano tra i nostri pianeti. Mettendo insieme tutti i dati della missione, infine, si avrà il più grande esperimento di relatività generale mai effettuato. Fonte: La STampa.it FOTOGRAFIE LUNARI LA NASA PUBBLICA L’ALBUM FOTOGRAFICO DEI RICORDI LUNARI L’ente spaziale Usa fa un regalo di Natale agli appassionati e mette in rete 17 mila immagini inedite delle missioni Apollo Si tratta della raccolta completa degli scatti riportati a Terra dai 33 astronauti partiti e dai 12 che misero piede sul satellite. Si discusse per anni sull’eccessiva perfezione delle immagini: ora si sa che molte erano di scarsa qualità, anche se emozionanti. MOlte delle immagini inedite riguardano l’avventura dell’Apollo 13, costretto nell’aprile del 1970 a rientrare a Terra a causa dell’avaria ad un serbatoio di ossigeno. Immagini che la Nasa era stata finora estremamente guardinga nel divulgare per non amplificare troppo il fallimento. Per chi lo vuole, potrà passare il suo tempo libero nel sito del Lunar and Planetary Institute in cerca di nuove emozioni. INQUINAMENTO LUMINOSO Varese: a Capodanno si accende la croce del Monte Poncione Ad annunciarlo è stato Max Laudadio, noto inviato di Striscia la Notizia, che questa mattina, lunedì 23 dicembre, ha presentato il nuovo progetto realizzato da parte di "On Associazione varesina" SEcondo gli organizzatori, «L'accensione di questa croce valorizza ancora di più un angolo già splendido del nostro territorio», spiega il Sindaco di Cuasso al Monte. Tantissime le persone che hanno permesso di realizzare l'accensione della croce. I volontari dell'Associazione On e la Protezione Civile di Cuasso al Monte ma anche tante realtà del territorio. L'accensione della croce infatti, sarà permessa grazie al lavoro di ingegneria di Gabriele Castiglioni e Claudio Martinelli di Elmec Solar. Ci sono poi tutte le persone che domenica 15 dicembre hanno portato e montato tutti i pezzi necessari (l'istallazione dell'impianto di illuminazione a Led, pannelli fotovoltaici) per l'accensione della Croce. Parte del progetto anche AS Varese 1910 che il 26 dicembre dedicherà la partita a questo evento, Cavalca, il Miv Multisala oltre a tante altre realtà. Occhi dritti verso il Monte Poncione quindi, per la lunga notte dei desideri Un commento del dott. Elia Cozzi. Ho appreso da poche ore (Striscia la Notizia) che avete sostenuto e portato a termine il progetto di illuminare la croce presente sul monte Poncione. Onestamente l'impresa mi sembra poco ecologista: ancorché l'illuminazione sia alimentata a pannelli solari, trovo alquanto inutile e contrario alla natura illuminare un luogo che non ha alcuna necessità e che, soprattutto, sta in mezzo alla natura. Oltre ad essere contro le leggi anti inquinamento luminoso ... oh che bello, un'associazione ecologista che inquina!!!!! Bel biglietto da vista! L'illuminazione è anche molto dannosa per la fauna notturna ... o che bello un'altra volta, un'associazione ecologista che disturba gli animali!!!!! Bel biglietto da visita. Esprimo anch'io un desiderio con l'accensione al 31 dicembre: che si illumini l'intelligenza umana e il buonsenso così che quella croce venga spenta al più presto! Grazie. Un commento a quanto sta succedendo? Si sbandiera a destra e a manca che ci sono famiglie che non riescono a raggiungere fine mese. Leggo sul giornale che il 25 dicembre la Comunità di Sant’Egidio ha offerto nel novarese il pranzo di Natale a 1930 persone bisognose eppure si illuminano chiese e monumenti, si fanno impianti notturni fuori da qualsiasi logica economica spendendo milioni di euro e prendendo in giro i cittadini proponendoli come operazioni culturali. Ha ragione Cozzi, ci vorrebbe un po’ più di intelligenza sembra che le autorità si comportino veramente come delle marionette. IMPARARE GLI ALLINEAMENTI Un osservatore che per la prima volta affronta un cielo stellato con la volontà di riconoscere le costellazioni, può essere preso dallo sconforto: le stelle sono tante, più o meno luminose, più o meno vicine fra loro; orientarsi in un mare così caotico può sembrare difficile. Quando si inizia ad osservare il cielo, occorre innanzitutto cercare delle forme caratteristiche, dette asterismi. Fondamentale per l'apprendimento è un cielo non inquinato e buio, possibilmente sgombro da intralci fisici (come montagne alte molto vicine) che impediscano l'osservazione di grandi aree della volta celeste. In questa esposizione non seguiremo necessariamente le stagioni, ma procederemo ad illustrare le varie costellazioni per raggruppamenti omogenei. I - Riconoscere il Grande Carro (o Orsa Maggiore) – 31.3.2011 II – Riconoscere la Stella Polare – 30.4.2011 III – Cassiopeia – 31.5.2011 IV – Costellazioni circumpolari – 28.7.2011 V – Cefeo – 31.8.2011 VI – Drago – 30.9.2010 VII – Perseo – 27.10.2011 VIII – Cani da Caccia – 30.11.2011 IX – Triangolo estivo – 31.12.2011 X – La Lira – 31.01.2012 XI – Il Cigno – 28.02.2012 XII – L’Aquila – 31.03.2012 XIII – Alcune costellazioni minori – 30.04.2012 XIX – Boote e dintorni – 31.05.2012 XX – Boote e Corona Boreale – 30.06.2012 XXI – Chioma di Berenice – 31.07.2012 XXII – Spica e la Vergine – 31.8.2012 XXIII – Trovare Ercole – 30.9.2012 XXIV – Dal Triangolo estivo all’Ofiuco – 2.11.2012 XXV – La testa dell’Ofiuco – 30.11.2012 XXVI – Ofiuco – 31.12.2012 XXVII – Serpente – 31-1-2013 XXVIII – Scorpione – 28.2.2013 XXIX – Bilancia 31.3.2013 XXX – Sagittario – 30.04.2013 XXXI – Capricorno – 31 05 2013 XXXII – Verso l’Acquario – 30 06 2013 XXXIII – Pegaso – 31 07 2013 XXXIV – Andromeda – 31 08 2013 XXXV – Il Quadrato del Pegaso – 31102013 XXXVI – Perseo - 30112013 L’Ariete e il Triangolo Nella "concavità" del timone del "Grande Carro" d'autunno, ad est del Quadrato di Pegaso, è ben evidente una coppia di stelle abbastanza isolata, dove quella posta ad est è un po' più luminosa di quella ad ovest: queste due stelle sono le più luminose della costellazione dell'Ariete; la stella più brillante è nota come Hamal. Oltre a queste due, l'Ariete non contiene altre stelle luminose. Individuato l'Ariete, è facile trovare il Triangolo, una costellazione minore incastonata fra questo e il timone del "Carro", o meglio fra l'Ariete e la costellazione di Andromeda; la disposizione a triangolo allungato delle sue stelle principali giustifica il nome della costellazione, al cui interno si trova la terza grande galassia del Gruppo Locale, la Galassia del Triangolo, la quale è visibile, con alcune difficoltà, anche con un semplice binocolo. IL BACIO NELLA LUNA E' il titolo di un originale e fantasioso libretto del 1912, nel quale l'autore immagina che sulla Luna si possa identificare, tramite i particolari visibili ad occhio nudo, un bacio, sicuramente con una buona dose di fantasia. L'autore è Filippo Zamboni (1829-1910) triestino, patriota, letterato volontario risorgimentale a Roma nel 1848-1849, irrequieto viaggiò in Europa, Asia ed Africa. L'immaginaria visione lunare è del 1880, e ce ne da una magnifica descrizione, esempio tipico del suo romanticismo scientifico , nella sua opera dal titolo completo : "Il bacio nella Luna, pandemonio, ricordi e bizzarrie" a cura della vedova Emilia Zamboni, nata Dagnen de Fichtenhain, edito dalla casa editrice G. Romagna & C. del 1912. Veniamo ora ad alcune precisazioni, da leggere con davanti agli occhi l'allegato con la interpretazione pittorica del bacio in alto con la Luna sul mare, e una foto della Luna Piena in basso. Il bacio tra l'uomo e la donna è più intuibile quando la Luna è Piena, o molto prossima alla Luna Piena, perché sorge grande e vaporosa all'orizzonte. Provare per credere! rigorosamente, però, ad occhio nudo. Lo Zamboni da la cosa come una curiosità artistica, come un bel capriccio della natura. Provate Amici del Cielo a vedere il bacio nella Luna è una sfida originale per la quale occorre molta fantasia. Addirittura pare che la donna debba essere bionda e l'uomo bruno. Uranio ci prova assai spesso quando le condizioni del Cielo lo consentono, meglio con la foschia dove fa capolino il sorgere serale della Luna Piena, a levante, ad individuare ed a fantasticare con il misterioso bacio nella Luna. Uranio FLY ME TO THE MOON Il cratere Manilius Nella parte sud-occidentale del Mare Serenitatis possiamo osservare il cratere "Manilius", una formazione ciscolare isolata di 41Km molto brillante. Ha versanti scoscesi su cui si trova Manilius G a nord. Le pareti sono molto alte e terrazzate. Il fondo è abbastanza piatto e poco esteso con una montagna centrale. La sua formazione risale al periodo Eratosteniano (da -3.2 miliardi di anni a -1.1 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua osservazione è 6 giorni dopo la Luna nuova oppure 5 giorni dopo la Luna piena. Alcuni dati: Longitudine: 9.1° Est Latitudine: 14.5° Nord Quadrante: Nord-Est Area: Parte Sud-Occidentale del Mare Serenitatis Origine del nome: Dettagli: Manilio Poeta romano del 1° secolo d.C. nato in Roma Nato nel 100 a.C. circa Autore del nome: Riccioli (1651) Nome dato da Langrenus: Isabellae Reg. Hisp Nome dato da Hevelius: Insula Besbicus Nome dato da Riccioli: Manilius Nelle foto una ripresa della sonda Orbiter III di "Manilius" e un disegno dell'epoca raffigurante Manilio. Lo strumento minimo per poter osservare questo cratere è un rifrattore da 60mm. Davide Crespi LA LUNA ED IL MONTE ROSA La Luna tramonta dietro al Monte Rosa all’alba del 18/12/2013 Ripresa da Oreste Lesca Hanno collaborato Silvano Minuto Salvatore Trani Davide Crespi Sandro Baroni Oreste Lesca Vittorio Sacco