La Sicurezza in Cantiere
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA BOSELLI / ALBERTI - ITG L. B. ALBERTI - SAVONA
SETTORE COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO
CORSO SERALE - CLASSE 4a T - ANNO SCOLASTICO 2013 /2014
La Sicurezza in Cantiere
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA BOSELLI / ALBERTI - ITG L. B. ALBERTI - SAVONA
SETTORE COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO
CORSO SERALE - CLASSE 4a T - ANNO SCOLASTICO 2013 /2014
Principali fonti di rischio nel Cantiere
Principali fonti di rischio nel Cantiere
Il rischio è la probabilità che un evento che produce un
infortunio si verifichi. Nel cantiere è indispensabile che il
rischio si verifichi il meno possibile e che le probabilità
siano minime. Per rendere minime le possibilità di rischio
occorre fare una valutazione del rischio e prendere gli
opportuni provvedimenti. I provvedimenti possono
riguardare l'eliminazione completa delle cause di rischio
oppure minimizzarlo, quando non è possibile eliminare
completamente le cause.
Principali fonti di rischio nel Cantiere
La caduta dall'alto
L'alta frequenza di lavorazioni in quota determina la
costante presenza di rischi di caduta dall'alto. La
definizione di lavoro in quota prevede un'altezza a partire
dai 2 m, anche se sentenze di tribunali confermano che
cadute da altezze minori possono essere considerate come
cadute dall'alto. Per ovviare a questa problematica si
ricorre all'utilizzo di dispositivi di protezione collettivi e
dispositivi di protezione individuali.
Principali fonti di rischio nel Cantiere
Rischio di seppellimento
Si verifica nei cantieri dove sono presenti scavi che
possono essere stabili o meno a seconda della tipologia
del terreno dove vengono effettuati. Il terreno più soggetto
a rischio di crollo è quello argilloso, minore casualità si
verifica in quello sabbioso. Il terreno argilloso, essendo
molto coesivo, permette di effettuare scavi quasi verticali.
Dopo un determinato periodo, la parete scavata che
inizialmente si presentava stabile, in seguito
all'evaporazione dell'acqua contenuta può presentare delle
fessurazioni che sono indice di un probabile crollo per
distacco di falde delle pareti.
Principali fonti di rischio nel Cantiere
Questi crolli sono improvvisi e la norma preventiva è che
nessuno degli operatori scenda nello scavo più profondo di
1,5 m oppure, se indispensabile la presenza degli operai
nello scavo, il posizionamento di paratie di contenzione che
possono essere singole o doppie, collegate tra di loro in
alto per permettere le manovre alla base e in profondità
degli scavi. Il pericolo del rischio di seppellimento riguarda
anche scavi non eccessivamente profondi poiché,
diversamente dagli scavi profondi dove se avviene il crollo
si verifica il soffocamento del personale, in uno scavo non
profondo abbiamo sempre presenti fratture e traumatismi
da compressione.
Principali fonti di rischio nel Cantiere
Rischio di annegamento
Si verificano sempre negli scavi e in ambienti con presenza
di acqua. Non è detto che l'operatore, anche se in grado di
nuotare, non sia a rischio perché in caso di caduta può
procurarsi delle ferite che non gli permettono di poter
nuotare. È opportuno quindi, in caso di lavorazioni su
dighe, ecc. indossare sempre il giubbotto salvagente e
adottare una procedura di recupero del soggetto a rischio.
Principali fonti di rischio nel Cantiere
Caduta di oggetti dall'alto
Si verifica quando vengono eseguiti lavori in quota. Tutti i carichi
e le attrezzature che si muovono in quota devono essere
opportunamente contenute e i materiali sfusi devono essere
collocati dentro a ceste, deve potersi effettuare un manovra
d'urgenza. Come metodo di prevenzione collettiva troviamo da
tavola fermapiedi dei ponteggi e la protezione di copertura per
l'ingresso dei condomini, che non sarà in grado di proteggere
dalla caduta di un bancale ma è sufficiente per piccole
attrezzature. Nelle protezioni individuali ritroviamo il casco per gli
operatori che può essere di due tipi, uno di protezione per traumi
da urto e l'altro di protezione per la caduta di piccoli oggetti che
è riconoscibile perché non appoggia direttamente sul capo in
modo da dissipare l'urto ricevuto.
Principali fonti di rischio nel Cantiere
Ambienti confinati
Gli ambienti confinati sono rappresentati da ambienti
chiusi, come cisterne o silos, con difficoltà di accesso e di
uscita e con mancanza di ricambio d'aria con uscite
contrapposte in alto e in basso. Il rischio è rappresentato
dalla concentrazione di sostanze tossiche che non riescono
a fuoriuscire dai locali per insufficiente areazione o alla
difficoltà di poter fuoriuscire dagli ambienti in modo
autonomo in caso di evento di rischio. Vista la
diversificazione delle sostanze che possono essere
contenute negli ambienti chiusi non esiste un normativa
specifica per tutti gli ambienti ma i responsabili dei lavori
Principali fonti di rischio nel Cantiere
devono essere perfettamente a conoscenza delle sostanze
contenute in modo da poter operare nel miglior modo
possibile, gli operatori che entrano negli ambienti chiusi
devono essere imbragati e legati in modo che, in caso di
evento negativo, di poter essere estratti senza che nessun
altro operatore entri nell'ambiente a rischio. È inoltre
necessaria la presenza di operatori all'interno e all'esterno
dell'ambiente confinato in contatto continuo audio/video.
Inoltre sono spesso utilizzate apparecchiature come
rilevatori in grado di analizzare la presenza di sostanze
nocive.
Principali fonti di rischio nel Cantiere
Rischio di folgorazione
Il cantiere è un ambiente particolarmente umido, con
presenza costante di acqua sul suolo che determina un'alta
pericolosità di conduzione elettrica. Proprio per questo
motivo il cantiere necessita di protezioni supplementari per
gli impianti elettrici collegati al quadro elettrico dedicato.
Indice degli argomenti trattati
•
•
•
•
•
Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC)
Dispositivi di Protezione Individuali (DPI)
Macchine da Cantiere
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC)
Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC)
I dispositivi di protezione collettivi sono tutti quei dispositivi
che proteggono tutte le persone che operano in
quell'ambiente, un sistema di protezione collettiva è
rappresentato dal ponteggio senza soluzioni di
discontinuità con parapetto (corrimano robusto che sopporti
100 kg/m lineare posto all'altezza di 1,10 m, una tavola
verticale come parapiede di almeno 15 cm e un'asta
intermedia tra le due). Particolari disposizioni che
riguardano i dispositivi di protezione collettiva dispongono
la conservazione, la manutenzione e le norme da attuare
per prevenire rischi la caduta come la pulizia delle scale e
dei ponteggi.
Parapetto provvisorio
Protezione del bordo di copertura o di parti aperte della copertura dalle
quali è possibile cadere da altezza superiore a 200 cm rispetto un
piano stabile (vani scale, porzioni non portanti della copertura,
lucernari, cavedi, passerelle, ecc.). Composto da montanti fissabili a
parti sporgenti della copertura e traversi da inserire in appositi
alloggiamenti. Esistono in commercio sistemi più complessi che
possono essere applicati a falde inclinate e montati su elementi fissati
in fase di realizzazione della copertura e in dotazione dell‟immobile.
DPC avente la funzione di impedire la caduta dall‟alto del lavoratore e
di materiali, utensili, attrezzature di lavoro. Adatto alla protezione di
aree di transito e lavoro, manutenzioni che utilizzano materiali, utensili
o attrezzature che per caratteristiche, modalità di impiego o
alimentazione, sono a loro volta motivo di esposizione a rischio.
I dispositivi possono essere impiegati esclusivamente secondo le
modalità di montaggio e utilizzo previsti dal costruttore e in tal senso
certificati.
Parapetto provvisorio
Piattaforma sospesa od elevatrice
Piano di lavoro motorizzato sviluppabile in altezza e protetto con
parapetto fisso sui 4 lati. Composto da ripiano protetto, colonna/e
cremagliera di scorrimento motorizzato del piano, base/i di appoggio a
terra ed elementi di ancoraggio delle colonne alla facciata, impianto di
movimentazione verticale e sistemi di comando.
DPC avente la funzione di realizzare un sicuro piano di lavoro atto ad
impedire la caduta dall‟alto del lavoratore e di materiali, utensili,
attrezzature di lavoro.
Adatto ad attività manutentive sul perimetro della copertura o come via
di accesso esterna e provvisoria alla stessa (solo con sistemi certificati
dal costruttore per tale impiego).
Il dispositivo dovrà essere impiegato esclusivamente secondo le
modalità di montaggio/smontaggio e utilizzo previsti dal costruttore e in
tal senso certificato.
Piattaforma sospesa od elevatrice
Istruzioni per l'uso delle piattaforme sospese od elevatrici:
Necessitano di certificazione CE le piattaforme sospese od
elevatrici che prevedono un ancoraggio in alto, come i ponti
sospesi che vengono utilizzati per le pulizie dei vetri dei
grandi edifici o per le lavorazioni in quota su pareti come le
dighe o i ponti sospesi.
Piattaforma sospesa od elevatrice
Piattaforma mobile (cestello)
Piano di lavoro motorizzato sviluppabile in altezza e lateralmente
(movimentazione sia verticale che orizzontale). Sistema
particolarmente efficace nel caso di ispezioni o interventi urgenti.
Composto da ripiano, elemento di sostegno e movimentazione di
varie tipologie (asta pneumatica, a forbice, a braccio articolato,
ecc.), base di appoggio a terra su ruote bloccabili, su carro o
autocarro, impianto di movimentazione e sistemi di comando dal
cestello di lavoro.
Sistema adatto ad attività manutentive sul perimetro della
copertura.
Il cestello, se non certificato per lo sbarco in quota, non può
essere impiegato come sistema di accesso alla copertura e
l‟attività dell‟operatore deve essere eseguita sempre all‟interno
del cestello, con imbracatura agganciata.
Piattaforma mobile (cestello)
Ponteggio a telai prefabbricati metallici
„Struttura metallica‟ realizzata con elementi precostituiti a
portale oppure ad H (larg. 1,00 m ca) con vari passi (1,802,50-3,00 m) indispensabile per effettuare lavorazioni in
facciata nonché sulle coperture di edifici da costruire,
restaurare o demolire, collegato all‟edificio mediante idonei
ancoraggi.
Impiego:
Esecuzione in sicurezza dei lavori in facciata e/o in
copertura per edifici in costruzione o in manutenzione,
lavori su opere in demolizione
Ponteggio a telai prefabbricati metallici
È un sistema di ponteggio meno versatile di quello a tubi e
giunti, solitamente utilizzato per le facciate e sistemi più
semplici. È costituito da un cavalletto che viene montato su
un altro cavalletto sottostante senza dover utilizzare
morsetti di bloccaggio poiché provvisti di punti di unione
maschio/femmina alle estremità opposte. L‟insieme delle
strutture montate in successione e collegate da piani di
lavoro componibili e da correnti, parapetti e fermapiedi
costituisce l'intera struttura.
Ponteggio a telai prefabbricati metallici
Istruzioni per l'uso dei ponteggi mobili:
Le scale e i trabattelli devono possedere un libretto d'uso e
manutenzione che indicano il corretto montaggio e uso.
Sovente i trabattelli presenti in cantiere non sono montati
correttamente e il loro montaggio non corrisponde allo
schema del loro libretto allegato sia per i componenti che
per il metodo riferito all'altezza raggiungono, presenza o
assenza dei controventi o ancoraggio al muro.
Ponteggio a telai prefabbricati metallici
Ponteggio a telai prefabbricati metallici
Ponteggio a tubi e giunti
Struttura metallica complessa, indispensabile per effettuare
lavorazioni in facciata nonché sulle coperture di edifici da
costruire, restaurare o demolire di forma per lo più
irregolare, collegato all‟edificio mediante idonei ancoraggi.
Viene realizzato con elementi assemblati in infinite misure:
tubi di differente lunghezza uniti con giunti ortogonali che
creano strutture snelle ed adattabili.
Impiego:
Esecuzione in sicurezza dei lavori in facciata e/o in
copertura per edifici in costruzione o in manutenzione.
lavori su opere in demolizione.
Ponteggio a tubi e giunti
Fasi di montaggio di un ponteggio:
Si procede allestendo un piano alla volta, completo di piano di
lavoro e parapetti. Il piano di lavoro, costituito da tavole poste in
linea continua senza interruzione l'una con l'altra, possono
essere di legno dallo spessore di 5 cm, o metallo sagomato
entrambe di misura di 180 x 50 cm. Il parapetto è costituito da
due tubi correnti, uno posto a 110 cm e l'altro ad una distanza
intermedia tra il superiore e la tavola fermapiedi che deve essere
alta almeno 10 cm. Dopo il completamento di un piano di lavoro
si procede al montaggio di quello successivo. Nel procedere al
montaggio di quello superiore, quando non sono ancora presenti
i parapetti, tutte le operazioni devono essere svolte in sicurezza
con sistemi di ancoraggio con cordino corto doppio da sganciare
Ponteggio a tubi e giunti
ed agganciare a fasi alternate. È previsto l'utilizzo di una linea di
vita per lo scorrimento dell'operaio sul ponte, la lunghezza del
cordino di ancoraggio deve tenere conto del pericolo di caduta e
collisione da penzolamento.
Tra un piano di lavoro e l'altro, che distano circa 200 cm,
vengono inseriti i collegamenti di passaggio che sono costituiti
da scalette. La scala di comunicazione deve essere concepita
esclusivamente per il passaggio da un piano di lavoro all'altro e
non come appoggio per le fasi di lavorazione. Una circolare
dell'ASL e dell'Ispettorato del lavoro illustra in dettaglio tutte le
modalità di ancoraggio degli operatori.
Ponteggio a tubi e giunti
Denuncia all'ISPESL:
Tutti tipi di ponteggio devono essere collegati con una
messa a terra per scongiurare la conduzione di corrente
elettrica che può essere trasmessa dalle apparecchiature
elettriche utilizzate o da scariche atmosferiche. L'avvenuta
messa a terra deve essere comunicata all‟ISPESL e deve
essere conservata una copia di essa in cantiere.
Ponteggio a tubi e giunti
Ponteggio a tubi e giunti
Ponteggio a tubi e giunti
Ponteggio su ruote a torre (trabatello)
Piano di lavoro sviluppabile in altezza e protetto sui 4 lati.
Composto da base su ruote e stabilizzatori; montanti, traverse e
controventature; piano di lavoro e sottoponte; parapetti sui 4 lati.
Impiego:
DPC avente la funzione di realizzare un sicuro piano di lavoro
atto ad impedire la caduta dall‟alto del lavoratore e di materiali,
utensili, attrezzature di lavoro.
La salita deve essere interna al trabatello, occorre impiegare le
apposite scale e botole e utilizzare durante gli spostamenti
verticali idonei DPI anticaduta.
Adatto ad attività manutentive sul perimetro della copertura;
(solo in conformità con quanto previsto dal libretto d‟uso e
manutenzione può essere utilizzato come via di accesso esterna
e provvisoria alla copertura, assicurando condizioni di sbarco in
condizioni di sicurezza).
Ponteggio su ruote a torre (trabatello)
Reti di sicurezza
Una connessione di maglie di nylon o materiali plastici
sostenuta da una fune sul bordo ancorata con idonei
elementi al fine di fermare la caduta di persone.
Impiego:
Per lavori sui solai, sui tetti, sui ponti, sui viadotti o di
scavo, anche ad integrazione di parapetti e di altri DPC.
Reti di sicurezza
DPC permanenti
Parapetto permanente con arresto al piede
Protezione permanente del bordo di copertura o di parti aperte
della copertura dalle quali è possibile cadere da altezza
superiore a m. 2,00 rispetto ad un piano stabile (vani scala,
porzioni non portanti della copertura, lucernari, cavedi,
passerelle, ecc).
Impiego:
DPC avente la funzione di impedire la caduta dall‟alto del
lavoratore, di materiali, utensili, attrezzature di lavoro. Adatto alla
protezione di aree di copertura di transito e lavoro, manutenzioni
frequenti e/o che utilizzano materiali, utensili o attrezzature che
per caratteristiche, modalità di impiego o alimentazione, sono a
loro volta motivo di esposizione a rischio.
Parapetto permanente con arresto al piede
Recinzioni e delimitazioni
La delimitazione esterna di cantiere costituita dalla
recinzione è un elemento fondamentale perché serve a
delimitare il cantiere ed impedire l'ingresso agli estranei.
La caratteristica della delimitazione esterna è la sua
inviolabilità a meno che una persona non metta in atto
una manovra intrusiva. Le recinzioni è bene che abbiano
un'altezza di almeno 1,80 m e siano costituite da una
rete o grigliato continuo. Le recinzioni che vengono
poste in zone ad alta viabilità è bene che blocchino la
vista, con pannelli coprenti all'interno dell'area del
cantiere, in modo da prevenire la sosta di estranei
incuriositi.
Recinzioni e delimitazioni
Recinzioni e delimitazioni
Le recinzioni devono essere saldamente ancorate a terra e
in particolari occasioni viene adottato il sistema delle
Transenne, che sono delle reti modulari alte 2 m e
larghe 2,5 m che vengono ancorate a dei blocchi di
cemento (l'inconveniente di queste transenne e che se
vengono rivestite da teli per bloccare la vista agli
estranei possono essere abbattute per l'effetto “vela” del
vento su di esse e che i blocchi di cemento che le
sostengono, essendo sporgenti dalla sagoma, possono
far inciampare le persone che transitano). Il
posizionamento ideale delle transenne è costituito
dall'ancoraggio a pali in acciaio infissi direttamente nel
terreno.
Recinzioni e delimitazioni
Recinzioni e delimitazioni
Le delimitazioni interne delle aree di cantiere sono
costituite da delimitazioni provvisorie delle aree che
competono alle varie imprese, in questo caso le
transenne sono particolarmente indicate ma possono
essere sufficientemente sostituite dalle reti in nylon
rosse.
Recinzioni e delimitazioni
Le recinzioni e le delimitazioni vengono anche impiegate
per le aree di lavorazione in quota in modo da prevenire
incidenti per caduta di oggetti dall'area di lavoro in quota,
in questo caso la recinzione non deve avere funzione di
protezione per la caduta dell'oggetto ma di delimitazione
dell'area soggetta al rischio (la recinzione infatti deve
dare l'indicazione di divieto di oltrepassare il limite e può
essere rimossa temporaneamente solo da chi l'ha
posizionata per permettere l'accesso all'area dopo aver
bloccato il lavoro in quota).
Recinzioni e delimitazioni
Recinzioni e delimitazioni
I parapetti siamo soliti ritrovarli sui ponteggi ma possono
essere collocati anche a delimitazione di aree in
prossimità di spazi vuoti, mantengono le stesse
caratteristiche dei parapetti dei ponteggi con un'altezza
di 1,10 m e due tubi e tavola fermapiedi. Devono inoltre
resistere a una spinta laterale sul corrimano fino a 100
kg. Particolari caratteristiche sono quelle delle gabbie di
protezione per le scale.
Recinzioni e delimitazioni
Baraccamenti
Il Titolo IV della Normativa del Decreto 81 impone che nel
cantiere siano presenti nelle strutture adibite a servizi
essenziali, quali:
• i servizi igienici (a volte vediamo l'utilizzo di wc chimici);
• gli spogliatoi riscaldati con docce dotate di acqua calda e
fredda (gli operai devono essere messi nella condizione
di arrivare e terminare il lavoro con la possibilità di
sistemare i propri indumenti in stipetti dove vengono
anche riposti i DPI e di potersi lavare al termine della
loro giornata lavorativa);
Baraccamenti
• la mensa o refettorio muniti di scaldavivande, lavandino
con acqua calda e fredda, tavoli e sedie. Il servizio di
mensa o refettorio può essere relegato a strutture
convenzionate definite dalla documentazione
dell'impresa.
Viabilità del cantiere
Assume particolare importanza il fattore della viabilità nel
cantiere. Sarebbe opportuno distinguere e
regolamentare la viabilità pedonale e veicolare quando
sono presenti mezzi pesanti, macchine per movimento
terra e macchine operatrici in quanto questi automezzi
possono facilmente causare incidenti se operano in zone
dove i pedoni interferiscono nelle loro aree lavorative.
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
Si intendono per Dispositivi di Protezione Individuale,
qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata e tenuta
dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più
rischi riguardanti la sicurezza o la salute durante il lavoro.
I DPI sono diversi e si dividono in parti, a seconda della
zona del corpo da salvaguardare.
Protezione della testa
Protezione della testa
La testa è una parte del corpo estremamente importante da
proteggere per questo esistono diversi tipi di elmetti o
caschi a seconda del tipo di lavorazione. Il casco o elmetto,
oltre ad essere robusto per assorbire gli urti e altre azioni di
tipo meccanico, affinché possa essere indossato
quotidianamente, deve essere leggero, ben aerato,
regolabile, non irritante e dotato di regginuca per garantire
la stabilità nelle lavorazioni più dinamiche .
Il casco deve essere costituito da una calotta a conchiglia,
da una bordatura e da una fascia anteriore antisudore.
Protezione della testa
Il casco deve riportare la marcatura "CE", che attesta i
requisiti di protezione adeguati contro i rischi,
conformemente alle relative norme.
I principali tipi di caschetti sono:
Protezione della testa
Elmetti di protezione per vigili del fuoco:
proteggono il capo non solo dalla caduta di oggetti dall‟alto,
ma anche da eccessivo calore.
Protezione della testa
Elmetti di protezione per l‟industria:
proteggono il capo principalmente dalla caduta di oggetti
dall‟alto.
Protezione della testa
Elmetti anticapocciata:
proteggono il capo da eventuali urti contro un oggetto duro
e immobile, in grado di causare una lacerazione o altre
ferite superficiali.
Protezione del volto e della vista
Protezione del volto e della vista
In cantiere sono molti i rischi per quanto riguarda il volto e
gli occhi, questi non sono sempre derivati da schegge,
sassi o agenti meccanici, ma anche da raggi infrarossi,
laser e raggi UV. Per questo motivo è necessario scegliere
il dispositivo in base al tipo di mansione che bisogna
svolgere.
Vediamo qui di seguito i più comuni dispositivi per la
protezione degli occhi:
Protezione del volto e della vista
Questi due tipi di occhiale sono in assoluto i più comuni e
sono adatti alla protezione degli occhi da parte di schegge
di vario tipo e frammenti derivati da demolizioni, quinti
contro ai rischi meccanici presenti in cantiere.
Protezione del volto e della vista
Quest‟altro tipo di occhiale o maschera, viene usati dai
saldatori per proteggere vista e volte dai raggi provocati
dalla saldatrice, un classico esempio di macchina che
genera il rischio di raggi molto nocivi per la vista.
Protezione dell‟udito
Protezione dell‟udito
Il cantiere di lavoro è in genere un luogo molto rumoroso,
ma questo varia a seconda della lavorazione e del tipo di
attrezzo utilizzato dagli operai. Dato che i danni arrecati dal
rumore sono irreversibili, esistono dei dispositivi che sono
in grado di proteggere le nostre orecchie.
Questi si dividono principalmente in:
Protezione dell‟udito
Inserti auricolari:
sono piccoli protettori che si inseriscono direttamente
all‟interno dell‟orecchio per chiudere a tenuta l‟imbocco del
canale acustico esterno.
Protezione dell‟udito
Cuffie otoprotettive:
sono le comunissime cuffie che troviamo in ogni cantiere,
sono costituite da due conchiglie e imbottite con materiale
schiumoso. Il loro compito è di coprire le orecchie e di
creare una tenuta praticamente
ermetica con la testa impedendo di
sentire a pieno il rumore della
macchina che si sta utilizzando.
Protezione delle vie respiratorie
Protezione delle vie respiratorie
Gli apparecchi di protezione delle vie respiratorie (APVR),
possono servire sia a evitare l‟inalazione di sostanze
nocive (gas, fumi, polveri) sia a fornire ossigeno in quantità
sufficiente alla respirazione.
Gli APVR si suddividono in:
Protezione delle vie respiratorie
Dispositivi isolanti:
permettono all‟operatore di respirare l‟aria da bombole o da
ambienti esterni non inquinati. Possono essere con
respiratori collegati, che prelevano l‟aria da una sorgente a
distanza rispetto all‟ambiente
inquinato, oppure possono essere
autorespiratori, costituiti da bombole
portatili contenenti aria compressa.
Protezione delle vie respiratorie
Apparecchi a filtro:
permettono all‟operatore di respirare l‟aria presente
nell‟ambiente in cui lavora ma opportunamente filtrata. Gli
apparecchi a filtro si dividono in semimaschere filtranti e
maschere intere filtranti sono
dispositivi riutilizzabili dotati di
valvola di aspirazione sulla
quale possono essere fissati
filtri usa e getta a seconda
della sostanza dalla quale
tutelarsi
Protezione delle vie respiratorie
Maschere antipolvere:
In questi dispositivi le particelle vengono trattenute dal filtro
della maschera con un‟azione meccanica, generalmente
abbinata ad un „azione elettrostatica.
Esistono diversi tipi di maschere antipolvere:
• Maschere facciali filtranti antiparticelle
• Semimaschere o maschere intere con filtri antipolvere
• Elettrorespiratori a filtro
Protezione delle vie respiratorie
Maschere facciali filtranti antiparticelle
Protezione delle vie respiratorie
Semimaschere o maschere intere con filtri antipolvere
Protezione delle vie respiratorie
Elettrorespiratori a filtro
Protezione degli arti superiori
Protezione degli arti superiori
Nella valutazione dei rischi e nella scelta dei DPI, gli arti
vengono divisi in arti superiori (mani e braccia) e arti
inferiori (piedi e gambe).
Protezione degli arti superiori
Le mani sono la parte del corpo maggiormente esposta a
incidenti (schiacciamento, tagli, ustioni, abrasioni, ecc.).
I principali DPI da utilizzare per la protezione delle mani sono
ovviamente i guanti, che variano di tipo a seconda del lavoro
(muratore, idraulico, elettricista, ecc.).
I guanti devono essere facili da indossare e non devono
rappresentare un ostacolo al lavoro.
Devono presentare una superficie idonea all‟uso (liscia, porosa,
ecc.)
Protezione del corpo e arti inferiori
In cantiere, nelle normali condizioni di lavoro, la protezione
generale del corpo può essere affidata al vestiario tipico
della propria mansione, che offra una discreta difesa dalla
proiezione di piccole schegge, da abrasioni e dagli agenti
atmosferici.
Esistono varie tute
adibite alla
protezione
generale del corpo
ognuna a seconda
del tipo di
lavorazione.
Vediamone alcune:
Protezione per i piedi
Protezione per i piedi
Scarpe Antinfortunistiche:
Le scarpe antinfortunistiche sono il principale dispositivo di
protezione del piede e hanno caratteristiche specifiche in
rapporto al pericolo che devono scongiurare.
Protezione per i piedi
I rischi più diffusi sono:
• Urti;
• Ustioni;
• Vibrazioni;
• Contatto con il freddo;
• Contatto con liquidi caldi;
• Contatto con liquidi corrosivi;
• Scivolamento;
• Elettroconduzione per contatto con conduttori elettrici.
Protezione per i piedi
Le tipologie
normate di
calzature sono
le seguenti:
•
•
•
•
Scarpe di sicurezza per uso professionale (UNI EN 345);
Scarpe di protezione per uso professionale (UNI EN 346);
Scarpe da lavoro per uso professionale (UNI EN 347);
Scarpe e stivali di protezione per utilizzatori di seghe a catena
portatili (UNI EN 381/3).
Protezione anticaduta
Nel caso di mansioni che prevedono il lavoro in quota o
comunque il rischio di caduta bisogna adottare particolari DPI
che assicurino il corpo a un punto fisso, impediscano al
lavoratore di cadere oppure
ne frenino la discesa.
Questa tipologia di DPI si
divide in:
• Cintura di sicurezza per
lo stazionamento;
• Imbracatura di sicurezza
anticaduta;
• Imbracatura di sicurezza
per sollevamento.
Macchine da Cantiere
Macchine da Cantiere
Per il funzionamento del cantiere edile vengono impiegate
moltissime macchine.
Oggi queste attrezzature devono rispondere alle norme
europee che ne disciplinano attentamente la produzione,
l‟uso e la manutenzione.
Macchine da Cantiere
•
•
•
•
•
Riferimenti normativi;
Macchine da cantiere;
Macchine per il sollevamento;
Uso in sicurezza dei mezzi di sollevamento;
Movimentazione carichi in cantiere.
Riferimenti Normativi
Riferimenti Normativi
La Direttiva 2006/42/CE del 17 maggio 2006 (detta Nuova
Direttiva Macchine) è recepita ed attuata per l'Italia
mediante il Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 17 e
sostituisce la direttiva 98/37/CE del Parlamento europeo
che si riferiva a tutti i tipi di macchinario e ai loro
componenti di sicurezza messi isolatamente sul mercato.
Direttiva sulle Macchine
Direttiva sulle Macchine
In sintesi la Direttiva Macchine prescrive che una
macchina, per poter essere immessa sul mercato della UE,
deve:
• Risultare accettabilmente sicura (rispetto dei RES con
analisi rischi e conseguente applicazione di norme
tecniche);
• Essere costruita sulla base di un progetto tecnico
disponibile in caso di contestazione (fascicolo tecnico);
• Essere riconoscibile (targa costruttore e marcatura CE);
• Essere accompagnata da un libretto (manuale di
istruzioni per l‟uso e la manutenzione).
Direttiva sulle Macchine
• Essere garantita da una
assunzione di
responsabilità da parte
del fabbricante
(dichiarazione di
conformità).
Direttiva sulle Macchine
Accessori di imballaggio
Pinze per sollevamento
Componenti di
Sicurezza
Gancio a C per
sollevamento
Definizione
Definizione
La Direttiva individua come macchine:
l'insieme equipaggiato o destinato ad essere equipaggiato
di un sistema di azionamento diverso dalla forza umana o
animale diretta, composto di parti o di componenti, di cui
almeno uno mobile, collegati tra loro solidamente per
un'applicazione ben determinata.
Macchine da Cantiere
Macchine da Cantiere
Macchine per trasporto terra, detriti
e materiale da costruzione
Macchine per il movimento terra
Macchine per la demolizione
Macchine per movimentazione dei carichi
Contenuti Direttiva Macchine
Contenuti Direttiva Macchine
La direttiva definisce i requisiti essenziali in materia di
sicurezza e di salute pubblica ai quali devono rispondere le
macchine in occasione della loro progettazione,
fabbricazione e del loro funzionamento prima della loro
immissione sul mercato.
Marcatura CE
Marcatura CE
La marcatura CE indica:
• la conformità europea;
• disciplina l‟intero ciclo di vita del prodotto;
• che il prodotto stesso sia conforme a tutte le disposizioni
comunitarie.
Marcatura CE
Ogni macchina deve recare, in modo leggibile ed
indelebile, il “marchio” CE con almeno le seguenti
indicazioni:
• Nome del fabbricante e suo indirizzo;
• Designazione della serie o del tipo;
• Eventualmente numero di serie (potrebbe essere un
unico esemplare);
• Anno di costruzione.
Marcatura CE
In funzione della sua caratteristica, la macchina deve
recare anche tutte le indicazioni indispensabili alla
sicurezza dell‟esercizio, es:
• Frequenza massima di rotazione di organi;
• Diametro massimo di utensili;
• Massa.
Esempi di targa CE
Marcatura CE
Targa CE
Marcatura CE
Al fine di ottenere la marcatura CE il fabbricante ha la possibilità di
scegliere tre procedure:
1. procedura di valutazione della conformità con controllo interno sulla
fabbricazione della macchina;
2. presentare domanda ad un organismo notificato ( cioè autorizzato
dall‟autorità governativa e notificato alla commissione europea) di
sua scelta, che esamina il fascicolo e verifica che il macchinario sia
stato prodotto in maniera conforme al fascicolo stesso;
3. procedura di garanzia qualità totale (Allegato 10) in base a cui il
fabbricante presenta una domanda di valutazione del suo sistema
di qualità ad un organismo notificato di sua scelta.
N.B.: il datore di lavoro, per infortunio su una macchina marchiata CE,
è sempre responsabile!!!!
Verifica delle attrezzature
Verifica delle attrezzature
Gli art. 71-73 del D.Lgs. 81/08 affidano al datore di lavoro
l‟obbligo di verificare che le attrezzature in uso siano
sicure: collaudi, verifiche e certificazioni sono attività
fondamentali per garantire la sicurezza di impianti,
processi, materiali e componenti utilizzati nei luoghi di
lavoro.
Per ogni attrezzatura, durante il proprio ciclo funzionale,
vanno accertati:
• la sicurezza di funzionamento;
• il corretto utilizzo per l‟incolumità dei lavoratori;
• la salvaguardia dell‟ambiente.
Verifica delle attrezzature
Il datore di lavoro deve provvedere alle seguenti verifiche:
• verifica iniziale dopo la messa in esercizio
(comunicazione che il datore deve fare all‟INAIL per il
primo utilizzo della macchina);
• verifiche periodiche sono finalizzate ad accertare la
conformità alle modalità di installazione previste dal
fabbricante nelle istruzioni d‟uso, lo stato di
manutenzione e conservazione, il mantenimento delle
condizioni di sicurezza previste in origine dal fabbricante
specifiche dell‟attrezzatura di lavoro, l‟efficienza dei
dispositivi di sicurezza e di controllo;
Verifica delle attrezzature
• la prima verifica periodica prevede (vedi provvedimento
precedente) anche la compilazione della scheda tecnica
di identificazione dell‟attrezzatura di lavoro;
• verifiche straordinarie sono finalizzate a individuare:
1. difetti o anomalie prodottesi nell‟utilizzo delle
attrezzature in esercizio da oltre 20 anni;
2. stabilire la vita residua della macchina.
Abilitazione operatori
L‟accordo Stato-Regioni nel 2012 ha riportato l‟elenco delle
attrezzature di lavoro per le quali è prevista una specifica
abilitazione degli operatori :
Escavatori e pale
Piattaforme aeree e cestelli elevatori
Abilitazione operatori
Abilitazione operatori
Gru per autocarri
Gru a torre
Carrelli elevatori
Movimentazione carichi in cantiere
Movimentazione carichi in cantiere
Nei cantieri vengono continuamente spostati materiali da
costruzioni ed attrezzature.
A seconda della dimensione del cantiere e del tipo di
elementi da trasportare possono essere utilizzati mezzi
elevatori (come le gru), i camion,
oppure mezzi meccanici più piccoli,
come i carrelli elevatori.
Quando il peso e le distanze lo
consentono i carichi vengono
portati dagli stessi operai, ad
esempio con secchi, carriole,
carrucole, ecc.
Movimentazione carichi in cantiere
Movimentazione carichi in cantiere
Il D.Lgs. 81/08 Allegato 23 in merito alla Movimentazione
Manuale dei Carichi (MMC) richiama l‟adozione di una
valutazione dei pesi sulla base della norma ISO 11228.
Solitamente i mezzi di movimentazione più utilizzati sono le
carriole ed i carrelli elevatori.
Movimentazione carichi in cantiere
Per quanto riguarda l‟uso della carriola l‟operatore deve:
• Non transitare su terreni poco stabili;
• Non salire su rialzi e scalini e in caso
di necessità bisogna realizzare piccole
rampe con tavole di legno;
• Evitare il transito sui ponteggi; se
inevitabile, occorre sempre avvertire
coloro che si trovano di sotto;
• Non sovraccaricare mai la carriola,
muoversi con attenzione e guidare la
carriola con le braccia distese,
evitando torsioni o inclinazioni della
schiena.
Movimentazione carichi in cantiere
I carrelli elevatori (o muletti) consentono di spostare
parecchio peso e di alzarlo ad un livello più alto. Il carico,
solitamente, viene posizionato su un pallet (pedana in
legno o metallo), dotata di aperture inferiori dove possono
essere introdotte le forche del carrello stesso.
Sono mezzi che spesso sono causa di molti incidenti, sia
per gli operatori e sia per coloro che sono negli ambienti
dove circolano.
Le principali cause sono:
• il ribaltamento;
• lo schiacciamento e/o investimento delle persone.
Movimentazione carichi in cantiere
Il loro uso deve, di conseguenza, essere consentito a
guidatori correttamente istruiti.
La loro instabilità si verifica, principalmente, per il
sovraccarico oppure per lo spostamento del baricentro.
Questo secondo caso può essere dovuto a sbandamento
del mezzo oppure perché il carico non è stato assicurato
correttamente; tanto più è alto il baricentro e tanto più è
facile che il carrello possa ribaltare per cui, è buona norma
circolare con i carichi a circa 20 cm dal suolo.
Rischio meccanico - macchine ed attrezzature
Rischio meccanico - macchine ed attrezzature
SCHIACCIAMENTO
CESOIAMENTO
TAGLIO o SEZIONAMENTO
IMPIGLIAMENTO
TRASCINAMENTO e INTRAPPOLAMENTO
RISCHIO
MECCANICO
URTO
PERFORAZIONE e PUNTURA
ATTRITO e ABRASIONE
EIEZIONE DI FLUIDO AD ALTA PRESSIONE
RIBALTAMENTO o PERDITA DI STABILITA’
SCIVOLAMENTO
PROIEZIONE DI PARTI
Infortuni in cantiere
Infortuni in cantiere
Infortuni in cantiere
Infortuni in cantiere
Infortuni in cantiere
Infortuni in cantiere
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
L‟Impianto di cantiere è costituito dall‟insieme dei
componenti elettrici, fra loro elettricamente dipendenti,
installati all‟interno dell‟area delimitata dal recinto di
cantiere.
Ha in genere vita breve, viene installato con l‟inizio dei lavori e
si smonta quando questi sono terminati , con il recupero per un
successivo riutilizzo di gran parte degli impianti e delle
attrezzature. La provvisorietà della struttura, induce spesso a
trascurare problemi legati alla sicurezza, le condizioni
ambientali e gravose, e, la presenza di persone poco
consapevoli del rischio elettrico rendono, come purtroppo
confermano le statistiche (più di un terzo del totale degli
incidenti mortali sono per folgorazione).
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
26/5/05
Roma. Un operaio di 42 anni ha perso la
vita folgorato da una scarica elettrica in
una cava in via portuense, mentre
manovrava una gru. Il veicolo ha urtato i
cavi dell’alta tensione.
16/03/05
Verona. Un giovane operaio di 22 anni,
paolo D., Dipendente di una ditta edile è
morto folgorato in un infortunio
avvenuto a pezze di cavaion, mentre
stava lavorando con una betoniera. Il
braccio del mezzo ha urtato i fili dell’alta
tensione
11/03/05
Palermo. Due operai, Pietro T. di appena
19 anni e Salvatore R. di 34 anni, sono
morti folgorati a Bompietro, Palermo,
mentre eseguivano dei lavori all’esterno.
I due si trovavano su una betoniera che
ha toccato un filo della luce, il contatto
ha provocato una violentissima scarica
elettrica.
2011: Non ce l'ha fatta M. B. il
carpentiere rimasto folgorato
da una violenta scossa elettrica
ieri mattina, mente lavorava in
un cantiere edile di via
Pasteur, a Oreno. L'uomo, 45
anni, è deceduto nel corso
della notte all'ospedale San
Gerardo di Monza. Dalle
prime ricostruzioni, che tocca
all'Asl accertare in via
definitiva, pare che l'operaio
stesse armeggiando con un
cacciavite su un cavo di
alimentazione che era però
collegato al quadro elettrico
del cantiere.
2009: Gravi i due operai
folgorati in un cantiere
Castellammare di Stabia Sono molto gravi le
condizioni dei due operai
rimasti folgorati in un
cantiere edile di
Castellammare di Stabia.
V.V., 32 anni, e G. D. M., 44
anni, di Castellammare di
Stabia, sono ricoverati al
Centro Grandi Ustionati
dell‟ospedale Cardarelli di
Napoli. La prognosi, per
entrambi, è riservata.
Secondo una prima
ricostruzione dei Vigili del
Fuoco, una gru stava
effettuando una manovra
quando ha tranciato cavi
della corrente elettrica e i
due operai sono rimasti
folgorati.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Quali sono i componenti che costituiscono un impianto
elettrico di cantiere?
Un Impianto elettrico nasce da un punto di fornitura ENEL
(Contatore)
Quadri elettrici Primari
e Secondari
Cavi elettrici, prese a
spina ed avvolgicavi
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Utilizzatori
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Impianto di
messa a terra
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Impianto di protezione contro i fulmini
Deve essere realizzato
per le seguenti strutture:
ponteggi baracche, gru
a torre, betoniera ed
impianto di betonaggio,
silos. Deve essere connesso con l‟impianto di messa a terra, e
denunciato all‟ISPESL.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
La funzionalità e la consistenza dell‟impianto elettrico di
cantiere è determinato dalla durata e dalle dimensioni del
cantiere e pur non essendo richiesto dalla legge nessun
tipo di progetto, è sempre raccomandabile, approntare una
documentazione completa delle principali caratteristiche
dell‟Impianto.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Non bisogna dimenticare che in caso di incidente il primo a
rispondere è l‟installatore che ha realizzato l‟impianto e che ha
rilasciato la Dichiarazione di conformità come esige la Legge
46/90, che equivale a tutti gli effetti alla omologazione degli
impianti compresi impianti di
messa a terra e di protezione
contro le scariche in atmosfera.
L‟installatore risponde in prima
persona ma la responsabilità
pesa gravemente anche sulle
spalle del datore di lavoro, del
capocantiere, del responsabile
della sicurezza e degli stessi
lavoratori.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
In ogni caso il cantiere è un luogo di lavoro molto
particolare e le caratteristiche dell‟impianto elettrico devono
tenere conto del maggior rischio elettrico. Occorrerà tenere
presente le condizioni climatiche, variabili per tutta la
durata del cantiere, il rischio di urti,
La presenza di polveri ed acqua, la presenza più meno
elevata di persone, la presenza di eventuali ambienti a
maggior rischio i incendio o con pericolo di esplosione.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
La protezione contro i contatti diretti viene ottenuta tramite
isolamento delle parti e mediante involucri e barriere. La
protezione contro i contatti Indiretti o accidentali viene ottenuta
tramite l‟installazione dell‟Interruttore Differenziale e l‟Impianto di
Messa a Terra. In condizioni normali quando la differenza tra la
corrente entrante e quella
uscente è uguale a ZERO, il
flusso magnetico nel sistema è
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
nullo mentre in caso di guasto a massa, quando la differenza fra
le due correnti in ingresso ed in uscita (chiamata corrente
differenziale) non è più uguale a zero, si crea un flusso nel
circuito magnetico, che scatta, interrompendo il flusso di energia
elettrica in entrata.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Impianto di Terra
Si possono verificare situazioni di pericolo quando PARTI
dell‟impianto elettrico che normalmente non sono in tensione
come le carcasse degli utensili, a seguito di guasti o imprevisti
acquisiscono potenziale elettrico.
La messa a Terra assicura
l‟intervento dell‟interruttore
differenziale. L‟impianto di Messa
a Terra è costituito da picchetti di
rame o acciaio infissi nel terreno
per 1 o 2 metri; 1 cavo in rame
non isolato interrato intorno
all‟area interessata ad una
profondità maggiore di 0.5 metri.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
La distribuzione principale è ottenuta per mezzo di un
singolo quadro, collegato al punto di fornitura dell‟energia
elettrica e dotato di prese e
morsettiere per il collegamento
delle macchine fisse.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Le pesanti condizioni di esercizio a cui sono sottoposti i
quadri elettrici determinano le caratteristiche che devono
possedere questi componenti.
Devono essere conformi alle prescrizioni della
Norma Europea - Apparecchiature Assiemate di Protezione
e Manovra per bassa tensione (quadri BT) – prescrizioni
particolari per apparecchiature assiemate per cantiere
ASC.
Quindi anche se l‟alimentazione è derivata da impianto
fisso esistente o solo da parti mobili, non può mancare
almeno un quadro generale di cantiere.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Devono essere di tipo
ASC CEI 17-13/4 e certificati dal costruttore, con
dichiarazione CE Apparecchiatura sottoposta a prove di tipo
cantiere ed avere un grado minimo di protezione IP43.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
In zone del cantiere
dove si fa uso di getti
d‟acqua il grado di
protezione minimo non
deve essere inferiore a
IP67.
Le prese a spina fissa, che possono essere soggette a getti
d‟acqua, devono avere un grado di protezione IP67.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Per motivi di sicurezza ogni quadro ASC
indipendentemente dalla funzione svolta, dovrà avere:
• un dispositivo di sezionamento con la possibilità di
bloccarlo;
• un dispositivo di protezione contro le sovracorrenti, (la
sovracorrente è un passaggio di corrente superiore a
quello nominale che provoca surriscaldamento delle
condutture, in caso di corto circuito la corrente diventa
molto intensa in brevissimo tempo provocando fenomeni
termici e a volte incendi ed esplosioni);
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
• un sufficiente grado di protezione agli urti;
• essere adatto all‟installazione anche in luoghi
difficilmente accessibili conservando una posizione
verticale;
• essere dotato di mezzi idonei al sollevamento e al
trasporto;
• possedere morsetti di collegamento adatti a ripetuti
allacciamenti;
• possedere un grado di protezione minimo IP43;
• avere cavi in uscita dal quadro ad una distanza dal suolo
sufficiente a garantire un corretto raggio di curvatura.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Le condutture dell‟ impianto elettrico di cantiere dovranno essere
disposte in maniera da non essere di intralcio alle attività e nel
contempo garantite da possibili urti o malfunzionamenti.
Per questo motivo devono essere poste in elevazione su
opportuni supporti in modo da essere ben visibili.
Inoltre devono essere installate ad una distanza minima
di 5 metri rispetto alle lavorazioni
in quota. Dovrà essere presa in
considerazione a questo
proposito lo sbraccio di
un eventuale gru.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Esempio di distribuzione
e posa delle condutture
in un cantiere
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Spesso la causa di infortunio di origine elettrica dipende dai
guasti agli utensili elettrici:
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
Le prese a spina per uso
domestico non sono adatte
per essere utilizzate nei
cantieri, perché non
hanno il giusto grado di
protezione e non sono
resistenti agli urti
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
L‟uso degli apparecchi deve essere il più possibile sicuro e
le necessarie caratteristiche di sicurezza devono essere
mantenute nel tempo.
Protezioni
contro i
contatti
indiretti:
doppio
isolamento
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
L‟impianto elettrico di cantiere viene sottoposto a verifica
iniziale, e per i cantieri di lunga durata a verifiche
periodiche.
Le verifiche vengono eseguite prima della messa in
funzione dell‟impianto e costituiscono l‟insieme delle
operazioni mediante le quali si vuole comprovare la
rispondenza dell‟impianto alle norme di sicurezza.
Le verifiche iniziali sono espressamente richieste dalla
Legge 46/90, le verifiche periodiche devono avvenire con
cadenza semestrale.
Impianti elettrici nei Cantieri Edili
La dichiarazione di conformità equivale a tutti gli effetti alla
omologazione degli impianti. Quando vige l‟obbligo della
denuncia il datore di lavoro è tenuto ad inoltrare la
dichiarazione di
conformità entro 30
giorni, dalla messa
in esercizio degli
impianti all‟ISPESL
ed all‟ ASL-ARPAL
territorialmente
competenti.
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Il processo lavorativo del Cantiere Edile è un‟attività mirata
alla creazione o conservazione di strutture civili e
industriali, pubbliche o private.
In tutti i processi produttivi dobbiamo considerare, oltre il
prodotto finito, anche i consumi e gli scarti prodotti per la
creazione di esso.
In ambito edile, nel ciclo di produzione e nell‟arco di vita del
prodotto possiamo distinguere:
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Il consumo di
25 % di materiale
40 % di energia
e la produzione di
35 % di agenti inquinanti
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Il consumo di
25 % di materiale
40 % di energia
e la produzione di
35 % di agenti inquinanti
rappresentati
dai rifiuti che possono
determinare gravi danni
all‟ambiente
Aria
Acqua
Suolo
Gestione ambientale del Cantiere Edile
In Europa un quarto dei rifiuti
proviene dal settore edile
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Il 30% di esso viene recuperato
e/o riciclato
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Il 30% di esso viene recuperato
e/o riciclato
Il 60% viene smaltito in modo,
più o meno controllato
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Cosa si intende per rifiuto?
Quando il detentore di una sostanza, materiale o bene:
• si disfa
• abbia deciso di disfarsi
• abbia l‟obbligo di disfarsi
di esso avviandolo ad operazioni di recupero o smaltimento
Gestione ambientale del Cantiere Edile
I rifiuti da costruzione e demolizione sono rifiuti speciali.
Articolo 184, c. 3, lettera b, (D.Lgs 152/06):
„„Sono rifiuti speciali i rifiuti derivanti dalle attività di
demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle
attività di scavo‟‟.
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Il cantiere edilizio è un sistema che genera flussi di entrata e
flussi di uscita costituiti dalla movimentazione di sostanze.
Flussi di entrata
Risorse per la costruzione dell‟opera
• materiali
• componenti
• energia per le lavorazioni
• acqua di lavorazione
• energia per il funzionamento delle
attrezzature
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Il cantiere edilizio è un sistema che genera flussi di entrata e
flussi di uscita costituiti dalla movimentazione di sostanze.
Flussi di entrata
Risorse per la costruzione dell‟opera
• materiali
• componenti
• energia per le lavorazioni
• acqua di lavorazione
• energia per il funzionamento delle
attrezzature
Flussi di uscita
• sfridi derivanti dalle operazioni
di taglio di materiali e di
componenti
• rifiuti delle lavorazioni
• acqua di risulta dalle
lavorazioni
• emissioni nell‟aria
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Le problematiche connesse alla gestione dei rifiuti da
costruzione e demolizione rappresenta una delle problematiche
più complesse per la corretta gestione ambientale del cantiere
edile.
L‟articolo 184, comma 3, lettera b), del D. Lgs. 3 aprile 2006, n.
152 “Norme in materia ambientale”, come modificata dall'art. 11
del d.lgs. n. 205 del 2010, classifica i rifiuti da demolizione e
costruzione quali “rifiuti speciali”, come pure quelli derivanti dalle
attività di scavo nei cantieri edili.
Tali rifiuti, sono così identificati al capitolo 17 del C.E.R. (Codice
Europeo dei Rifiuti): rifiuti delle operazioni di costruzione e
demolizione.
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Chiaramente, le operazioni di demolizione di fabbricati
preesistenti, avvengono in modo tale da determinarne la
completa frantumazione. Qui si possono rinvenire oltre ai
tipici “inerti” (quindi, mattoni, calcinacci, ecc.), anche altre
tipologie di rifiuti, idonei, questi ultimi, a cedere al suolo
sostanze pericolose (si pensi, ad esempio, alle fibre di
amianto-cemento, presenti in buona parte di vecchi
fabbricati).
Di contro, parte di questo materiale potrebbe essere
recuperato per la realizzazione di nuove opere (pietre,
mattoni integri, ecc.).
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Chiaramente, il prodotto della demolizione tal quale, non può
essere recuperato in sito, se non con le modalità previste dal
C.D.A.: al più, potrà essere ammessa l‟immediata cernita di
prodotti da riutilizzare sul posto, senza contaminazione del
suolo, risultando che il prodotto di scarto (dunque quello di cui il
detentore ha l‟obbligo di disfarsi) sarà da considerare il prodotto
della demolizione e quindi rifiuto speciale.
I materiali residuanti dalla attività di demolizione edilizia
conservano la natura di rifiuti sino al completamento delle attività
di separazione e cernita, che rientrano tra le operazioni di
recupero dei rifiuti ai sensi del D.Lgs. 152/2006 (Cassazione
Penale Sez. III, sentenza 23049/2013).
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Dal regime del Decreto sono escluse le rocce da scavo,
purché non inquinate da sostanze pericolose derivate da
attività di escavazione, perforazione o costruzione come
previsto dalla L. 443/01, o Legge Lunardi.
Le disposizioni di tale Decreto hanno ricadute dirette
sull‟organizzazione del cantiere stesso che deve prevedere
al suo interno delle apposite aree per lo stoccaggio
temporaneo, previa opportuna autorizzazione, secondo le
quantità e le modalità definite dalla norma stessa.
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Per evitare irrazionali spese di conduzione e di gestione del
cantiere (con ovvio riferimento al rifiuto speciale che ivi,
viene prodotto, sia durante la demolizione, sia durante la
costruzione della nuova opera) i rifiuti speciali possono
essere raggruppati, prima della raccolta, nel luogo in cui gli
stessi sono prodotti, nella forma del cosiddetto “deposito
temporaneo”. Peraltro, in ragione di quanto previsto dal
cosiddetto “principio di precauzione e di prevenzione”, tale
deposito deve essere “controllato” dal suo produttore o
detentore e, quindi, se non si tratta di rifiuti pericolosi,
questi devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di
recupero o di smaltimento.
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Il produttore o detentore dei rifiuti speciali assolve i propri
obblighi con le seguenti priorità:
• Autosmaltimento dei rifiuti;
• Conferimento dei rifiuti a terzi autorizzati;
• Conferimento dei rifiuti ai soggetti che gestiscono il
servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani, con i quali
sia stata stipulata apposita convenzione;
• Utilizzazione del trasporto ferroviario di rifiuti pericolosi
per distanze superiori a 350 Km e quantità eccedenti le
25 t;
• Esportazioni di rifiuti (art. 194).
Gestione ambientale del Cantiere Edile
In ordine al concetto della responsabilità del produttore si
sottolinea l‟importanza della qualifica del fornitore del
servizio di raccolta/smaltimento rifiuti.
Infatti, il D.Lgs. 152/2006 obbliga il produttore a verificare
che i trasportatori e i destinatari dei propri rifiuti siano
soggetti regolarmente autorizzati al trasporto, riutilizzo,
smaltimento, commercio o intermediazione di rifiuti.
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Il produttore verificherà preliminarmente:
• Iscrizione Albo Nazionale Gestori ambientali per le
categorie di rif. (CER) che si intende far trasportare;
• Mezzo di trasporto utilizzato espressamente contemplato
nel provvedimento di iscrizione (targa) e munito di copia
autentica del provvedimento di iscrizione;
• Provvedimento di autorizzazione all‟esercizio delle
operazioni di R/D o l‟iscrizione al Registro delle Imprese
(per impianti di recupero in procedure semplificate)
verificandone scadenza e CER ammissibili;
• Avvenuta presentazione delle garanzie finanziarie.
Gestione ambientale del Cantiere Edile
L‟ impresa edile che produce rifiuti è obbligata a tenere un
registro di carico e scarico dei rifiuti solo ed esclusivamente
per la produzione di rifiuti pericolosi e non provenienti da
attività accessorie.
I rifiuti non pericolosi che derivano da attività di demolizione
e costruzione non devono essere annotati sul registro di
carico e scarico. (Art. 184 e 190, D.Lgs. 152/2006).
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Spazzatrice in azione prima della chiusura del cantiere
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Residui di elementi prefabbricati in calcestruzzo armato
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Frantumazione dei pezzi di calcestruzzo armato
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Rifiuti metallici
Gestione ambientale del Cantiere Edile
Il settore del cantiere dedicato al trattamento e stoccaggio dei rifiuti
Gli studenti del
CORSO SERALE - CLASSE 4a T - ANNO SCOLASTICO 2013 / 2014
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA BOSELLI / ALBERTI
ITG L. B. ALBERTI - SAVONA
SETTORE COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO
Scarica

Presentazione standard di PowerPoint