La Sicurezza in Cantiere ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA BOSELLI / ALBERTI - ITG L. B. ALBERTI - SAVONA SETTORE COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO CORSO SERALE - CLASSE 4a T - ANNO SCOLASTICO 2013 /2014 La Sicurezza in Cantiere ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA BOSELLI / ALBERTI - ITG L. B. ALBERTI - SAVONA SETTORE COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO CORSO SERALE - CLASSE 4a T - ANNO SCOLASTICO 2013 /2014 Principali fonti di rischio nel Cantiere Principali fonti di rischio nel Cantiere Il rischio è la probabilità che un evento che produce un infortunio si verifichi. Nel cantiere è indispensabile che il rischio si verifichi il meno possibile e che le probabilità siano minime. Per rendere minime le possibilità di rischio occorre fare una valutazione del rischio e prendere gli opportuni provvedimenti. I provvedimenti possono riguardare l'eliminazione completa delle cause di rischio oppure minimizzarlo, quando non è possibile eliminare completamente le cause. Principali fonti di rischio nel Cantiere La caduta dall'alto L'alta frequenza di lavorazioni in quota determina la costante presenza di rischi di caduta dall'alto. La definizione di lavoro in quota prevede un'altezza a partire dai 2 m, anche se sentenze di tribunali confermano che cadute da altezze minori possono essere considerate come cadute dall'alto. Per ovviare a questa problematica si ricorre all'utilizzo di dispositivi di protezione collettivi e dispositivi di protezione individuali. Principali fonti di rischio nel Cantiere Rischio di seppellimento Si verifica nei cantieri dove sono presenti scavi che possono essere stabili o meno a seconda della tipologia del terreno dove vengono effettuati. Il terreno più soggetto a rischio di crollo è quello argilloso, minore casualità si verifica in quello sabbioso. Il terreno argilloso, essendo molto coesivo, permette di effettuare scavi quasi verticali. Dopo un determinato periodo, la parete scavata che inizialmente si presentava stabile, in seguito all'evaporazione dell'acqua contenuta può presentare delle fessurazioni che sono indice di un probabile crollo per distacco di falde delle pareti. Principali fonti di rischio nel Cantiere Questi crolli sono improvvisi e la norma preventiva è che nessuno degli operatori scenda nello scavo più profondo di 1,5 m oppure, se indispensabile la presenza degli operai nello scavo, il posizionamento di paratie di contenzione che possono essere singole o doppie, collegate tra di loro in alto per permettere le manovre alla base e in profondità degli scavi. Il pericolo del rischio di seppellimento riguarda anche scavi non eccessivamente profondi poiché, diversamente dagli scavi profondi dove se avviene il crollo si verifica il soffocamento del personale, in uno scavo non profondo abbiamo sempre presenti fratture e traumatismi da compressione. Principali fonti di rischio nel Cantiere Rischio di annegamento Si verificano sempre negli scavi e in ambienti con presenza di acqua. Non è detto che l'operatore, anche se in grado di nuotare, non sia a rischio perché in caso di caduta può procurarsi delle ferite che non gli permettono di poter nuotare. È opportuno quindi, in caso di lavorazioni su dighe, ecc. indossare sempre il giubbotto salvagente e adottare una procedura di recupero del soggetto a rischio. Principali fonti di rischio nel Cantiere Caduta di oggetti dall'alto Si verifica quando vengono eseguiti lavori in quota. Tutti i carichi e le attrezzature che si muovono in quota devono essere opportunamente contenute e i materiali sfusi devono essere collocati dentro a ceste, deve potersi effettuare un manovra d'urgenza. Come metodo di prevenzione collettiva troviamo da tavola fermapiedi dei ponteggi e la protezione di copertura per l'ingresso dei condomini, che non sarà in grado di proteggere dalla caduta di un bancale ma è sufficiente per piccole attrezzature. Nelle protezioni individuali ritroviamo il casco per gli operatori che può essere di due tipi, uno di protezione per traumi da urto e l'altro di protezione per la caduta di piccoli oggetti che è riconoscibile perché non appoggia direttamente sul capo in modo da dissipare l'urto ricevuto. Principali fonti di rischio nel Cantiere Ambienti confinati Gli ambienti confinati sono rappresentati da ambienti chiusi, come cisterne o silos, con difficoltà di accesso e di uscita e con mancanza di ricambio d'aria con uscite contrapposte in alto e in basso. Il rischio è rappresentato dalla concentrazione di sostanze tossiche che non riescono a fuoriuscire dai locali per insufficiente areazione o alla difficoltà di poter fuoriuscire dagli ambienti in modo autonomo in caso di evento di rischio. Vista la diversificazione delle sostanze che possono essere contenute negli ambienti chiusi non esiste un normativa specifica per tutti gli ambienti ma i responsabili dei lavori Principali fonti di rischio nel Cantiere devono essere perfettamente a conoscenza delle sostanze contenute in modo da poter operare nel miglior modo possibile, gli operatori che entrano negli ambienti chiusi devono essere imbragati e legati in modo che, in caso di evento negativo, di poter essere estratti senza che nessun altro operatore entri nell'ambiente a rischio. È inoltre necessaria la presenza di operatori all'interno e all'esterno dell'ambiente confinato in contatto continuo audio/video. Inoltre sono spesso utilizzate apparecchiature come rilevatori in grado di analizzare la presenza di sostanze nocive. Principali fonti di rischio nel Cantiere Rischio di folgorazione Il cantiere è un ambiente particolarmente umido, con presenza costante di acqua sul suolo che determina un'alta pericolosità di conduzione elettrica. Proprio per questo motivo il cantiere necessita di protezioni supplementari per gli impianti elettrici collegati al quadro elettrico dedicato. Indice degli argomenti trattati • • • • • Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC) Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) Macchine da Cantiere Impianti elettrici nei Cantieri Edili Gestione ambientale del Cantiere Edile Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC) Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC) I dispositivi di protezione collettivi sono tutti quei dispositivi che proteggono tutte le persone che operano in quell'ambiente, un sistema di protezione collettiva è rappresentato dal ponteggio senza soluzioni di discontinuità con parapetto (corrimano robusto che sopporti 100 kg/m lineare posto all'altezza di 1,10 m, una tavola verticale come parapiede di almeno 15 cm e un'asta intermedia tra le due). Particolari disposizioni che riguardano i dispositivi di protezione collettiva dispongono la conservazione, la manutenzione e le norme da attuare per prevenire rischi la caduta come la pulizia delle scale e dei ponteggi. Parapetto provvisorio Protezione del bordo di copertura o di parti aperte della copertura dalle quali è possibile cadere da altezza superiore a 200 cm rispetto un piano stabile (vani scale, porzioni non portanti della copertura, lucernari, cavedi, passerelle, ecc.). Composto da montanti fissabili a parti sporgenti della copertura e traversi da inserire in appositi alloggiamenti. Esistono in commercio sistemi più complessi che possono essere applicati a falde inclinate e montati su elementi fissati in fase di realizzazione della copertura e in dotazione dell‟immobile. DPC avente la funzione di impedire la caduta dall‟alto del lavoratore e di materiali, utensili, attrezzature di lavoro. Adatto alla protezione di aree di transito e lavoro, manutenzioni che utilizzano materiali, utensili o attrezzature che per caratteristiche, modalità di impiego o alimentazione, sono a loro volta motivo di esposizione a rischio. I dispositivi possono essere impiegati esclusivamente secondo le modalità di montaggio e utilizzo previsti dal costruttore e in tal senso certificati. Parapetto provvisorio Piattaforma sospesa od elevatrice Piano di lavoro motorizzato sviluppabile in altezza e protetto con parapetto fisso sui 4 lati. Composto da ripiano protetto, colonna/e cremagliera di scorrimento motorizzato del piano, base/i di appoggio a terra ed elementi di ancoraggio delle colonne alla facciata, impianto di movimentazione verticale e sistemi di comando. DPC avente la funzione di realizzare un sicuro piano di lavoro atto ad impedire la caduta dall‟alto del lavoratore e di materiali, utensili, attrezzature di lavoro. Adatto ad attività manutentive sul perimetro della copertura o come via di accesso esterna e provvisoria alla stessa (solo con sistemi certificati dal costruttore per tale impiego). Il dispositivo dovrà essere impiegato esclusivamente secondo le modalità di montaggio/smontaggio e utilizzo previsti dal costruttore e in tal senso certificato. Piattaforma sospesa od elevatrice Istruzioni per l'uso delle piattaforme sospese od elevatrici: Necessitano di certificazione CE le piattaforme sospese od elevatrici che prevedono un ancoraggio in alto, come i ponti sospesi che vengono utilizzati per le pulizie dei vetri dei grandi edifici o per le lavorazioni in quota su pareti come le dighe o i ponti sospesi. Piattaforma sospesa od elevatrice Piattaforma mobile (cestello) Piano di lavoro motorizzato sviluppabile in altezza e lateralmente (movimentazione sia verticale che orizzontale). Sistema particolarmente efficace nel caso di ispezioni o interventi urgenti. Composto da ripiano, elemento di sostegno e movimentazione di varie tipologie (asta pneumatica, a forbice, a braccio articolato, ecc.), base di appoggio a terra su ruote bloccabili, su carro o autocarro, impianto di movimentazione e sistemi di comando dal cestello di lavoro. Sistema adatto ad attività manutentive sul perimetro della copertura. Il cestello, se non certificato per lo sbarco in quota, non può essere impiegato come sistema di accesso alla copertura e l‟attività dell‟operatore deve essere eseguita sempre all‟interno del cestello, con imbracatura agganciata. Piattaforma mobile (cestello) Ponteggio a telai prefabbricati metallici „Struttura metallica‟ realizzata con elementi precostituiti a portale oppure ad H (larg. 1,00 m ca) con vari passi (1,802,50-3,00 m) indispensabile per effettuare lavorazioni in facciata nonché sulle coperture di edifici da costruire, restaurare o demolire, collegato all‟edificio mediante idonei ancoraggi. Impiego: Esecuzione in sicurezza dei lavori in facciata e/o in copertura per edifici in costruzione o in manutenzione, lavori su opere in demolizione Ponteggio a telai prefabbricati metallici È un sistema di ponteggio meno versatile di quello a tubi e giunti, solitamente utilizzato per le facciate e sistemi più semplici. È costituito da un cavalletto che viene montato su un altro cavalletto sottostante senza dover utilizzare morsetti di bloccaggio poiché provvisti di punti di unione maschio/femmina alle estremità opposte. L‟insieme delle strutture montate in successione e collegate da piani di lavoro componibili e da correnti, parapetti e fermapiedi costituisce l'intera struttura. Ponteggio a telai prefabbricati metallici Istruzioni per l'uso dei ponteggi mobili: Le scale e i trabattelli devono possedere un libretto d'uso e manutenzione che indicano il corretto montaggio e uso. Sovente i trabattelli presenti in cantiere non sono montati correttamente e il loro montaggio non corrisponde allo schema del loro libretto allegato sia per i componenti che per il metodo riferito all'altezza raggiungono, presenza o assenza dei controventi o ancoraggio al muro. Ponteggio a telai prefabbricati metallici Ponteggio a telai prefabbricati metallici Ponteggio a tubi e giunti Struttura metallica complessa, indispensabile per effettuare lavorazioni in facciata nonché sulle coperture di edifici da costruire, restaurare o demolire di forma per lo più irregolare, collegato all‟edificio mediante idonei ancoraggi. Viene realizzato con elementi assemblati in infinite misure: tubi di differente lunghezza uniti con giunti ortogonali che creano strutture snelle ed adattabili. Impiego: Esecuzione in sicurezza dei lavori in facciata e/o in copertura per edifici in costruzione o in manutenzione. lavori su opere in demolizione. Ponteggio a tubi e giunti Fasi di montaggio di un ponteggio: Si procede allestendo un piano alla volta, completo di piano di lavoro e parapetti. Il piano di lavoro, costituito da tavole poste in linea continua senza interruzione l'una con l'altra, possono essere di legno dallo spessore di 5 cm, o metallo sagomato entrambe di misura di 180 x 50 cm. Il parapetto è costituito da due tubi correnti, uno posto a 110 cm e l'altro ad una distanza intermedia tra il superiore e la tavola fermapiedi che deve essere alta almeno 10 cm. Dopo il completamento di un piano di lavoro si procede al montaggio di quello successivo. Nel procedere al montaggio di quello superiore, quando non sono ancora presenti i parapetti, tutte le operazioni devono essere svolte in sicurezza con sistemi di ancoraggio con cordino corto doppio da sganciare Ponteggio a tubi e giunti ed agganciare a fasi alternate. È previsto l'utilizzo di una linea di vita per lo scorrimento dell'operaio sul ponte, la lunghezza del cordino di ancoraggio deve tenere conto del pericolo di caduta e collisione da penzolamento. Tra un piano di lavoro e l'altro, che distano circa 200 cm, vengono inseriti i collegamenti di passaggio che sono costituiti da scalette. La scala di comunicazione deve essere concepita esclusivamente per il passaggio da un piano di lavoro all'altro e non come appoggio per le fasi di lavorazione. Una circolare dell'ASL e dell'Ispettorato del lavoro illustra in dettaglio tutte le modalità di ancoraggio degli operatori. Ponteggio a tubi e giunti Denuncia all'ISPESL: Tutti tipi di ponteggio devono essere collegati con una messa a terra per scongiurare la conduzione di corrente elettrica che può essere trasmessa dalle apparecchiature elettriche utilizzate o da scariche atmosferiche. L'avvenuta messa a terra deve essere comunicata all‟ISPESL e deve essere conservata una copia di essa in cantiere. Ponteggio a tubi e giunti Ponteggio a tubi e giunti Ponteggio a tubi e giunti Ponteggio su ruote a torre (trabatello) Piano di lavoro sviluppabile in altezza e protetto sui 4 lati. Composto da base su ruote e stabilizzatori; montanti, traverse e controventature; piano di lavoro e sottoponte; parapetti sui 4 lati. Impiego: DPC avente la funzione di realizzare un sicuro piano di lavoro atto ad impedire la caduta dall‟alto del lavoratore e di materiali, utensili, attrezzature di lavoro. La salita deve essere interna al trabatello, occorre impiegare le apposite scale e botole e utilizzare durante gli spostamenti verticali idonei DPI anticaduta. Adatto ad attività manutentive sul perimetro della copertura; (solo in conformità con quanto previsto dal libretto d‟uso e manutenzione può essere utilizzato come via di accesso esterna e provvisoria alla copertura, assicurando condizioni di sbarco in condizioni di sicurezza). Ponteggio su ruote a torre (trabatello) Reti di sicurezza Una connessione di maglie di nylon o materiali plastici sostenuta da una fune sul bordo ancorata con idonei elementi al fine di fermare la caduta di persone. Impiego: Per lavori sui solai, sui tetti, sui ponti, sui viadotti o di scavo, anche ad integrazione di parapetti e di altri DPC. Reti di sicurezza DPC permanenti Parapetto permanente con arresto al piede Protezione permanente del bordo di copertura o di parti aperte della copertura dalle quali è possibile cadere da altezza superiore a m. 2,00 rispetto ad un piano stabile (vani scala, porzioni non portanti della copertura, lucernari, cavedi, passerelle, ecc). Impiego: DPC avente la funzione di impedire la caduta dall‟alto del lavoratore, di materiali, utensili, attrezzature di lavoro. Adatto alla protezione di aree di copertura di transito e lavoro, manutenzioni frequenti e/o che utilizzano materiali, utensili o attrezzature che per caratteristiche, modalità di impiego o alimentazione, sono a loro volta motivo di esposizione a rischio. Parapetto permanente con arresto al piede Recinzioni e delimitazioni La delimitazione esterna di cantiere costituita dalla recinzione è un elemento fondamentale perché serve a delimitare il cantiere ed impedire l'ingresso agli estranei. La caratteristica della delimitazione esterna è la sua inviolabilità a meno che una persona non metta in atto una manovra intrusiva. Le recinzioni è bene che abbiano un'altezza di almeno 1,80 m e siano costituite da una rete o grigliato continuo. Le recinzioni che vengono poste in zone ad alta viabilità è bene che blocchino la vista, con pannelli coprenti all'interno dell'area del cantiere, in modo da prevenire la sosta di estranei incuriositi. Recinzioni e delimitazioni Recinzioni e delimitazioni Le recinzioni devono essere saldamente ancorate a terra e in particolari occasioni viene adottato il sistema delle Transenne, che sono delle reti modulari alte 2 m e larghe 2,5 m che vengono ancorate a dei blocchi di cemento (l'inconveniente di queste transenne e che se vengono rivestite da teli per bloccare la vista agli estranei possono essere abbattute per l'effetto “vela” del vento su di esse e che i blocchi di cemento che le sostengono, essendo sporgenti dalla sagoma, possono far inciampare le persone che transitano). Il posizionamento ideale delle transenne è costituito dall'ancoraggio a pali in acciaio infissi direttamente nel terreno. Recinzioni e delimitazioni Recinzioni e delimitazioni Le delimitazioni interne delle aree di cantiere sono costituite da delimitazioni provvisorie delle aree che competono alle varie imprese, in questo caso le transenne sono particolarmente indicate ma possono essere sufficientemente sostituite dalle reti in nylon rosse. Recinzioni e delimitazioni Le recinzioni e le delimitazioni vengono anche impiegate per le aree di lavorazione in quota in modo da prevenire incidenti per caduta di oggetti dall'area di lavoro in quota, in questo caso la recinzione non deve avere funzione di protezione per la caduta dell'oggetto ma di delimitazione dell'area soggetta al rischio (la recinzione infatti deve dare l'indicazione di divieto di oltrepassare il limite e può essere rimossa temporaneamente solo da chi l'ha posizionata per permettere l'accesso all'area dopo aver bloccato il lavoro in quota). Recinzioni e delimitazioni Recinzioni e delimitazioni I parapetti siamo soliti ritrovarli sui ponteggi ma possono essere collocati anche a delimitazione di aree in prossimità di spazi vuoti, mantengono le stesse caratteristiche dei parapetti dei ponteggi con un'altezza di 1,10 m e due tubi e tavola fermapiedi. Devono inoltre resistere a una spinta laterale sul corrimano fino a 100 kg. Particolari caratteristiche sono quelle delle gabbie di protezione per le scale. Recinzioni e delimitazioni Baraccamenti Il Titolo IV della Normativa del Decreto 81 impone che nel cantiere siano presenti nelle strutture adibite a servizi essenziali, quali: • i servizi igienici (a volte vediamo l'utilizzo di wc chimici); • gli spogliatoi riscaldati con docce dotate di acqua calda e fredda (gli operai devono essere messi nella condizione di arrivare e terminare il lavoro con la possibilità di sistemare i propri indumenti in stipetti dove vengono anche riposti i DPI e di potersi lavare al termine della loro giornata lavorativa); Baraccamenti • la mensa o refettorio muniti di scaldavivande, lavandino con acqua calda e fredda, tavoli e sedie. Il servizio di mensa o refettorio può essere relegato a strutture convenzionate definite dalla documentazione dell'impresa. Viabilità del cantiere Assume particolare importanza il fattore della viabilità nel cantiere. Sarebbe opportuno distinguere e regolamentare la viabilità pedonale e veicolare quando sono presenti mezzi pesanti, macchine per movimento terra e macchine operatrici in quanto questi automezzi possono facilmente causare incidenti se operano in zone dove i pedoni interferiscono nelle loro aree lavorative. Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) Si intendono per Dispositivi di Protezione Individuale, qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi riguardanti la sicurezza o la salute durante il lavoro. I DPI sono diversi e si dividono in parti, a seconda della zona del corpo da salvaguardare. Protezione della testa Protezione della testa La testa è una parte del corpo estremamente importante da proteggere per questo esistono diversi tipi di elmetti o caschi a seconda del tipo di lavorazione. Il casco o elmetto, oltre ad essere robusto per assorbire gli urti e altre azioni di tipo meccanico, affinché possa essere indossato quotidianamente, deve essere leggero, ben aerato, regolabile, non irritante e dotato di regginuca per garantire la stabilità nelle lavorazioni più dinamiche . Il casco deve essere costituito da una calotta a conchiglia, da una bordatura e da una fascia anteriore antisudore. Protezione della testa Il casco deve riportare la marcatura "CE", che attesta i requisiti di protezione adeguati contro i rischi, conformemente alle relative norme. I principali tipi di caschetti sono: Protezione della testa Elmetti di protezione per vigili del fuoco: proteggono il capo non solo dalla caduta di oggetti dall‟alto, ma anche da eccessivo calore. Protezione della testa Elmetti di protezione per l‟industria: proteggono il capo principalmente dalla caduta di oggetti dall‟alto. Protezione della testa Elmetti anticapocciata: proteggono il capo da eventuali urti contro un oggetto duro e immobile, in grado di causare una lacerazione o altre ferite superficiali. Protezione del volto e della vista Protezione del volto e della vista In cantiere sono molti i rischi per quanto riguarda il volto e gli occhi, questi non sono sempre derivati da schegge, sassi o agenti meccanici, ma anche da raggi infrarossi, laser e raggi UV. Per questo motivo è necessario scegliere il dispositivo in base al tipo di mansione che bisogna svolgere. Vediamo qui di seguito i più comuni dispositivi per la protezione degli occhi: Protezione del volto e della vista Questi due tipi di occhiale sono in assoluto i più comuni e sono adatti alla protezione degli occhi da parte di schegge di vario tipo e frammenti derivati da demolizioni, quinti contro ai rischi meccanici presenti in cantiere. Protezione del volto e della vista Quest‟altro tipo di occhiale o maschera, viene usati dai saldatori per proteggere vista e volte dai raggi provocati dalla saldatrice, un classico esempio di macchina che genera il rischio di raggi molto nocivi per la vista. Protezione dell‟udito Protezione dell‟udito Il cantiere di lavoro è in genere un luogo molto rumoroso, ma questo varia a seconda della lavorazione e del tipo di attrezzo utilizzato dagli operai. Dato che i danni arrecati dal rumore sono irreversibili, esistono dei dispositivi che sono in grado di proteggere le nostre orecchie. Questi si dividono principalmente in: Protezione dell‟udito Inserti auricolari: sono piccoli protettori che si inseriscono direttamente all‟interno dell‟orecchio per chiudere a tenuta l‟imbocco del canale acustico esterno. Protezione dell‟udito Cuffie otoprotettive: sono le comunissime cuffie che troviamo in ogni cantiere, sono costituite da due conchiglie e imbottite con materiale schiumoso. Il loro compito è di coprire le orecchie e di creare una tenuta praticamente ermetica con la testa impedendo di sentire a pieno il rumore della macchina che si sta utilizzando. Protezione delle vie respiratorie Protezione delle vie respiratorie Gli apparecchi di protezione delle vie respiratorie (APVR), possono servire sia a evitare l‟inalazione di sostanze nocive (gas, fumi, polveri) sia a fornire ossigeno in quantità sufficiente alla respirazione. Gli APVR si suddividono in: Protezione delle vie respiratorie Dispositivi isolanti: permettono all‟operatore di respirare l‟aria da bombole o da ambienti esterni non inquinati. Possono essere con respiratori collegati, che prelevano l‟aria da una sorgente a distanza rispetto all‟ambiente inquinato, oppure possono essere autorespiratori, costituiti da bombole portatili contenenti aria compressa. Protezione delle vie respiratorie Apparecchi a filtro: permettono all‟operatore di respirare l‟aria presente nell‟ambiente in cui lavora ma opportunamente filtrata. Gli apparecchi a filtro si dividono in semimaschere filtranti e maschere intere filtranti sono dispositivi riutilizzabili dotati di valvola di aspirazione sulla quale possono essere fissati filtri usa e getta a seconda della sostanza dalla quale tutelarsi Protezione delle vie respiratorie Maschere antipolvere: In questi dispositivi le particelle vengono trattenute dal filtro della maschera con un‟azione meccanica, generalmente abbinata ad un „azione elettrostatica. Esistono diversi tipi di maschere antipolvere: • Maschere facciali filtranti antiparticelle • Semimaschere o maschere intere con filtri antipolvere • Elettrorespiratori a filtro Protezione delle vie respiratorie Maschere facciali filtranti antiparticelle Protezione delle vie respiratorie Semimaschere o maschere intere con filtri antipolvere Protezione delle vie respiratorie Elettrorespiratori a filtro Protezione degli arti superiori Protezione degli arti superiori Nella valutazione dei rischi e nella scelta dei DPI, gli arti vengono divisi in arti superiori (mani e braccia) e arti inferiori (piedi e gambe). Protezione degli arti superiori Le mani sono la parte del corpo maggiormente esposta a incidenti (schiacciamento, tagli, ustioni, abrasioni, ecc.). I principali DPI da utilizzare per la protezione delle mani sono ovviamente i guanti, che variano di tipo a seconda del lavoro (muratore, idraulico, elettricista, ecc.). I guanti devono essere facili da indossare e non devono rappresentare un ostacolo al lavoro. Devono presentare una superficie idonea all‟uso (liscia, porosa, ecc.) Protezione del corpo e arti inferiori In cantiere, nelle normali condizioni di lavoro, la protezione generale del corpo può essere affidata al vestiario tipico della propria mansione, che offra una discreta difesa dalla proiezione di piccole schegge, da abrasioni e dagli agenti atmosferici. Esistono varie tute adibite alla protezione generale del corpo ognuna a seconda del tipo di lavorazione. Vediamone alcune: Protezione per i piedi Protezione per i piedi Scarpe Antinfortunistiche: Le scarpe antinfortunistiche sono il principale dispositivo di protezione del piede e hanno caratteristiche specifiche in rapporto al pericolo che devono scongiurare. Protezione per i piedi I rischi più diffusi sono: • Urti; • Ustioni; • Vibrazioni; • Contatto con il freddo; • Contatto con liquidi caldi; • Contatto con liquidi corrosivi; • Scivolamento; • Elettroconduzione per contatto con conduttori elettrici. Protezione per i piedi Le tipologie normate di calzature sono le seguenti: • • • • Scarpe di sicurezza per uso professionale (UNI EN 345); Scarpe di protezione per uso professionale (UNI EN 346); Scarpe da lavoro per uso professionale (UNI EN 347); Scarpe e stivali di protezione per utilizzatori di seghe a catena portatili (UNI EN 381/3). Protezione anticaduta Nel caso di mansioni che prevedono il lavoro in quota o comunque il rischio di caduta bisogna adottare particolari DPI che assicurino il corpo a un punto fisso, impediscano al lavoratore di cadere oppure ne frenino la discesa. Questa tipologia di DPI si divide in: • Cintura di sicurezza per lo stazionamento; • Imbracatura di sicurezza anticaduta; • Imbracatura di sicurezza per sollevamento. Macchine da Cantiere Macchine da Cantiere Per il funzionamento del cantiere edile vengono impiegate moltissime macchine. Oggi queste attrezzature devono rispondere alle norme europee che ne disciplinano attentamente la produzione, l‟uso e la manutenzione. Macchine da Cantiere • • • • • Riferimenti normativi; Macchine da cantiere; Macchine per il sollevamento; Uso in sicurezza dei mezzi di sollevamento; Movimentazione carichi in cantiere. Riferimenti Normativi Riferimenti Normativi La Direttiva 2006/42/CE del 17 maggio 2006 (detta Nuova Direttiva Macchine) è recepita ed attuata per l'Italia mediante il Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 17 e sostituisce la direttiva 98/37/CE del Parlamento europeo che si riferiva a tutti i tipi di macchinario e ai loro componenti di sicurezza messi isolatamente sul mercato. Direttiva sulle Macchine Direttiva sulle Macchine In sintesi la Direttiva Macchine prescrive che una macchina, per poter essere immessa sul mercato della UE, deve: • Risultare accettabilmente sicura (rispetto dei RES con analisi rischi e conseguente applicazione di norme tecniche); • Essere costruita sulla base di un progetto tecnico disponibile in caso di contestazione (fascicolo tecnico); • Essere riconoscibile (targa costruttore e marcatura CE); • Essere accompagnata da un libretto (manuale di istruzioni per l‟uso e la manutenzione). Direttiva sulle Macchine • Essere garantita da una assunzione di responsabilità da parte del fabbricante (dichiarazione di conformità). Direttiva sulle Macchine Accessori di imballaggio Pinze per sollevamento Componenti di Sicurezza Gancio a C per sollevamento Definizione Definizione La Direttiva individua come macchine: l'insieme equipaggiato o destinato ad essere equipaggiato di un sistema di azionamento diverso dalla forza umana o animale diretta, composto di parti o di componenti, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro solidamente per un'applicazione ben determinata. Macchine da Cantiere Macchine da Cantiere Macchine per trasporto terra, detriti e materiale da costruzione Macchine per il movimento terra Macchine per la demolizione Macchine per movimentazione dei carichi Contenuti Direttiva Macchine Contenuti Direttiva Macchine La direttiva definisce i requisiti essenziali in materia di sicurezza e di salute pubblica ai quali devono rispondere le macchine in occasione della loro progettazione, fabbricazione e del loro funzionamento prima della loro immissione sul mercato. Marcatura CE Marcatura CE La marcatura CE indica: • la conformità europea; • disciplina l‟intero ciclo di vita del prodotto; • che il prodotto stesso sia conforme a tutte le disposizioni comunitarie. Marcatura CE Ogni macchina deve recare, in modo leggibile ed indelebile, il “marchio” CE con almeno le seguenti indicazioni: • Nome del fabbricante e suo indirizzo; • Designazione della serie o del tipo; • Eventualmente numero di serie (potrebbe essere un unico esemplare); • Anno di costruzione. Marcatura CE In funzione della sua caratteristica, la macchina deve recare anche tutte le indicazioni indispensabili alla sicurezza dell‟esercizio, es: • Frequenza massima di rotazione di organi; • Diametro massimo di utensili; • Massa. Esempi di targa CE Marcatura CE Targa CE Marcatura CE Al fine di ottenere la marcatura CE il fabbricante ha la possibilità di scegliere tre procedure: 1. procedura di valutazione della conformità con controllo interno sulla fabbricazione della macchina; 2. presentare domanda ad un organismo notificato ( cioè autorizzato dall‟autorità governativa e notificato alla commissione europea) di sua scelta, che esamina il fascicolo e verifica che il macchinario sia stato prodotto in maniera conforme al fascicolo stesso; 3. procedura di garanzia qualità totale (Allegato 10) in base a cui il fabbricante presenta una domanda di valutazione del suo sistema di qualità ad un organismo notificato di sua scelta. N.B.: il datore di lavoro, per infortunio su una macchina marchiata CE, è sempre responsabile!!!! Verifica delle attrezzature Verifica delle attrezzature Gli art. 71-73 del D.Lgs. 81/08 affidano al datore di lavoro l‟obbligo di verificare che le attrezzature in uso siano sicure: collaudi, verifiche e certificazioni sono attività fondamentali per garantire la sicurezza di impianti, processi, materiali e componenti utilizzati nei luoghi di lavoro. Per ogni attrezzatura, durante il proprio ciclo funzionale, vanno accertati: • la sicurezza di funzionamento; • il corretto utilizzo per l‟incolumità dei lavoratori; • la salvaguardia dell‟ambiente. Verifica delle attrezzature Il datore di lavoro deve provvedere alle seguenti verifiche: • verifica iniziale dopo la messa in esercizio (comunicazione che il datore deve fare all‟INAIL per il primo utilizzo della macchina); • verifiche periodiche sono finalizzate ad accertare la conformità alle modalità di installazione previste dal fabbricante nelle istruzioni d‟uso, lo stato di manutenzione e conservazione, il mantenimento delle condizioni di sicurezza previste in origine dal fabbricante specifiche dell‟attrezzatura di lavoro, l‟efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo; Verifica delle attrezzature • la prima verifica periodica prevede (vedi provvedimento precedente) anche la compilazione della scheda tecnica di identificazione dell‟attrezzatura di lavoro; • verifiche straordinarie sono finalizzate a individuare: 1. difetti o anomalie prodottesi nell‟utilizzo delle attrezzature in esercizio da oltre 20 anni; 2. stabilire la vita residua della macchina. Abilitazione operatori L‟accordo Stato-Regioni nel 2012 ha riportato l‟elenco delle attrezzature di lavoro per le quali è prevista una specifica abilitazione degli operatori : Escavatori e pale Piattaforme aeree e cestelli elevatori Abilitazione operatori Abilitazione operatori Gru per autocarri Gru a torre Carrelli elevatori Movimentazione carichi in cantiere Movimentazione carichi in cantiere Nei cantieri vengono continuamente spostati materiali da costruzioni ed attrezzature. A seconda della dimensione del cantiere e del tipo di elementi da trasportare possono essere utilizzati mezzi elevatori (come le gru), i camion, oppure mezzi meccanici più piccoli, come i carrelli elevatori. Quando il peso e le distanze lo consentono i carichi vengono portati dagli stessi operai, ad esempio con secchi, carriole, carrucole, ecc. Movimentazione carichi in cantiere Movimentazione carichi in cantiere Il D.Lgs. 81/08 Allegato 23 in merito alla Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) richiama l‟adozione di una valutazione dei pesi sulla base della norma ISO 11228. Solitamente i mezzi di movimentazione più utilizzati sono le carriole ed i carrelli elevatori. Movimentazione carichi in cantiere Per quanto riguarda l‟uso della carriola l‟operatore deve: • Non transitare su terreni poco stabili; • Non salire su rialzi e scalini e in caso di necessità bisogna realizzare piccole rampe con tavole di legno; • Evitare il transito sui ponteggi; se inevitabile, occorre sempre avvertire coloro che si trovano di sotto; • Non sovraccaricare mai la carriola, muoversi con attenzione e guidare la carriola con le braccia distese, evitando torsioni o inclinazioni della schiena. Movimentazione carichi in cantiere I carrelli elevatori (o muletti) consentono di spostare parecchio peso e di alzarlo ad un livello più alto. Il carico, solitamente, viene posizionato su un pallet (pedana in legno o metallo), dotata di aperture inferiori dove possono essere introdotte le forche del carrello stesso. Sono mezzi che spesso sono causa di molti incidenti, sia per gli operatori e sia per coloro che sono negli ambienti dove circolano. Le principali cause sono: • il ribaltamento; • lo schiacciamento e/o investimento delle persone. Movimentazione carichi in cantiere Il loro uso deve, di conseguenza, essere consentito a guidatori correttamente istruiti. La loro instabilità si verifica, principalmente, per il sovraccarico oppure per lo spostamento del baricentro. Questo secondo caso può essere dovuto a sbandamento del mezzo oppure perché il carico non è stato assicurato correttamente; tanto più è alto il baricentro e tanto più è facile che il carrello possa ribaltare per cui, è buona norma circolare con i carichi a circa 20 cm dal suolo. Rischio meccanico - macchine ed attrezzature Rischio meccanico - macchine ed attrezzature SCHIACCIAMENTO CESOIAMENTO TAGLIO o SEZIONAMENTO IMPIGLIAMENTO TRASCINAMENTO e INTRAPPOLAMENTO RISCHIO MECCANICO URTO PERFORAZIONE e PUNTURA ATTRITO e ABRASIONE EIEZIONE DI FLUIDO AD ALTA PRESSIONE RIBALTAMENTO o PERDITA DI STABILITA’ SCIVOLAMENTO PROIEZIONE DI PARTI Infortuni in cantiere Infortuni in cantiere Infortuni in cantiere Infortuni in cantiere Infortuni in cantiere Infortuni in cantiere Impianti elettrici nei Cantieri Edili Impianti elettrici nei Cantieri Edili L‟Impianto di cantiere è costituito dall‟insieme dei componenti elettrici, fra loro elettricamente dipendenti, installati all‟interno dell‟area delimitata dal recinto di cantiere. Ha in genere vita breve, viene installato con l‟inizio dei lavori e si smonta quando questi sono terminati , con il recupero per un successivo riutilizzo di gran parte degli impianti e delle attrezzature. La provvisorietà della struttura, induce spesso a trascurare problemi legati alla sicurezza, le condizioni ambientali e gravose, e, la presenza di persone poco consapevoli del rischio elettrico rendono, come purtroppo confermano le statistiche (più di un terzo del totale degli incidenti mortali sono per folgorazione). Impianti elettrici nei Cantieri Edili Impianti elettrici nei Cantieri Edili Impianti elettrici nei Cantieri Edili 26/5/05 Roma. Un operaio di 42 anni ha perso la vita folgorato da una scarica elettrica in una cava in via portuense, mentre manovrava una gru. Il veicolo ha urtato i cavi dell’alta tensione. 16/03/05 Verona. Un giovane operaio di 22 anni, paolo D., Dipendente di una ditta edile è morto folgorato in un infortunio avvenuto a pezze di cavaion, mentre stava lavorando con una betoniera. Il braccio del mezzo ha urtato i fili dell’alta tensione 11/03/05 Palermo. Due operai, Pietro T. di appena 19 anni e Salvatore R. di 34 anni, sono morti folgorati a Bompietro, Palermo, mentre eseguivano dei lavori all’esterno. I due si trovavano su una betoniera che ha toccato un filo della luce, il contatto ha provocato una violentissima scarica elettrica. 2011: Non ce l'ha fatta M. B. il carpentiere rimasto folgorato da una violenta scossa elettrica ieri mattina, mente lavorava in un cantiere edile di via Pasteur, a Oreno. L'uomo, 45 anni, è deceduto nel corso della notte all'ospedale San Gerardo di Monza. Dalle prime ricostruzioni, che tocca all'Asl accertare in via definitiva, pare che l'operaio stesse armeggiando con un cacciavite su un cavo di alimentazione che era però collegato al quadro elettrico del cantiere. 2009: Gravi i due operai folgorati in un cantiere Castellammare di Stabia Sono molto gravi le condizioni dei due operai rimasti folgorati in un cantiere edile di Castellammare di Stabia. V.V., 32 anni, e G. D. M., 44 anni, di Castellammare di Stabia, sono ricoverati al Centro Grandi Ustionati dell‟ospedale Cardarelli di Napoli. La prognosi, per entrambi, è riservata. Secondo una prima ricostruzione dei Vigili del Fuoco, una gru stava effettuando una manovra quando ha tranciato cavi della corrente elettrica e i due operai sono rimasti folgorati. Impianti elettrici nei Cantieri Edili Quali sono i componenti che costituiscono un impianto elettrico di cantiere? Un Impianto elettrico nasce da un punto di fornitura ENEL (Contatore) Quadri elettrici Primari e Secondari Cavi elettrici, prese a spina ed avvolgicavi Impianti elettrici nei Cantieri Edili Utilizzatori Impianti elettrici nei Cantieri Edili Impianto di messa a terra Impianti elettrici nei Cantieri Edili Impianto di protezione contro i fulmini Deve essere realizzato per le seguenti strutture: ponteggi baracche, gru a torre, betoniera ed impianto di betonaggio, silos. Deve essere connesso con l‟impianto di messa a terra, e denunciato all‟ISPESL. Impianti elettrici nei Cantieri Edili La funzionalità e la consistenza dell‟impianto elettrico di cantiere è determinato dalla durata e dalle dimensioni del cantiere e pur non essendo richiesto dalla legge nessun tipo di progetto, è sempre raccomandabile, approntare una documentazione completa delle principali caratteristiche dell‟Impianto. Impianti elettrici nei Cantieri Edili Non bisogna dimenticare che in caso di incidente il primo a rispondere è l‟installatore che ha realizzato l‟impianto e che ha rilasciato la Dichiarazione di conformità come esige la Legge 46/90, che equivale a tutti gli effetti alla omologazione degli impianti compresi impianti di messa a terra e di protezione contro le scariche in atmosfera. L‟installatore risponde in prima persona ma la responsabilità pesa gravemente anche sulle spalle del datore di lavoro, del capocantiere, del responsabile della sicurezza e degli stessi lavoratori. Impianti elettrici nei Cantieri Edili In ogni caso il cantiere è un luogo di lavoro molto particolare e le caratteristiche dell‟impianto elettrico devono tenere conto del maggior rischio elettrico. Occorrerà tenere presente le condizioni climatiche, variabili per tutta la durata del cantiere, il rischio di urti, La presenza di polveri ed acqua, la presenza più meno elevata di persone, la presenza di eventuali ambienti a maggior rischio i incendio o con pericolo di esplosione. Impianti elettrici nei Cantieri Edili Impianti elettrici nei Cantieri Edili La protezione contro i contatti diretti viene ottenuta tramite isolamento delle parti e mediante involucri e barriere. La protezione contro i contatti Indiretti o accidentali viene ottenuta tramite l‟installazione dell‟Interruttore Differenziale e l‟Impianto di Messa a Terra. In condizioni normali quando la differenza tra la corrente entrante e quella uscente è uguale a ZERO, il flusso magnetico nel sistema è Impianti elettrici nei Cantieri Edili nullo mentre in caso di guasto a massa, quando la differenza fra le due correnti in ingresso ed in uscita (chiamata corrente differenziale) non è più uguale a zero, si crea un flusso nel circuito magnetico, che scatta, interrompendo il flusso di energia elettrica in entrata. Impianti elettrici nei Cantieri Edili Impianto di Terra Si possono verificare situazioni di pericolo quando PARTI dell‟impianto elettrico che normalmente non sono in tensione come le carcasse degli utensili, a seguito di guasti o imprevisti acquisiscono potenziale elettrico. La messa a Terra assicura l‟intervento dell‟interruttore differenziale. L‟impianto di Messa a Terra è costituito da picchetti di rame o acciaio infissi nel terreno per 1 o 2 metri; 1 cavo in rame non isolato interrato intorno all‟area interessata ad una profondità maggiore di 0.5 metri. Impianti elettrici nei Cantieri Edili La distribuzione principale è ottenuta per mezzo di un singolo quadro, collegato al punto di fornitura dell‟energia elettrica e dotato di prese e morsettiere per il collegamento delle macchine fisse. Impianti elettrici nei Cantieri Edili Le pesanti condizioni di esercizio a cui sono sottoposti i quadri elettrici determinano le caratteristiche che devono possedere questi componenti. Devono essere conformi alle prescrizioni della Norma Europea - Apparecchiature Assiemate di Protezione e Manovra per bassa tensione (quadri BT) – prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere ASC. Quindi anche se l‟alimentazione è derivata da impianto fisso esistente o solo da parti mobili, non può mancare almeno un quadro generale di cantiere. Impianti elettrici nei Cantieri Edili Impianti elettrici nei Cantieri Edili Devono essere di tipo ASC CEI 17-13/4 e certificati dal costruttore, con dichiarazione CE Apparecchiatura sottoposta a prove di tipo cantiere ed avere un grado minimo di protezione IP43. Impianti elettrici nei Cantieri Edili In zone del cantiere dove si fa uso di getti d‟acqua il grado di protezione minimo non deve essere inferiore a IP67. Le prese a spina fissa, che possono essere soggette a getti d‟acqua, devono avere un grado di protezione IP67. Impianti elettrici nei Cantieri Edili Impianti elettrici nei Cantieri Edili Per motivi di sicurezza ogni quadro ASC indipendentemente dalla funzione svolta, dovrà avere: • un dispositivo di sezionamento con la possibilità di bloccarlo; • un dispositivo di protezione contro le sovracorrenti, (la sovracorrente è un passaggio di corrente superiore a quello nominale che provoca surriscaldamento delle condutture, in caso di corto circuito la corrente diventa molto intensa in brevissimo tempo provocando fenomeni termici e a volte incendi ed esplosioni); Impianti elettrici nei Cantieri Edili • un sufficiente grado di protezione agli urti; • essere adatto all‟installazione anche in luoghi difficilmente accessibili conservando una posizione verticale; • essere dotato di mezzi idonei al sollevamento e al trasporto; • possedere morsetti di collegamento adatti a ripetuti allacciamenti; • possedere un grado di protezione minimo IP43; • avere cavi in uscita dal quadro ad una distanza dal suolo sufficiente a garantire un corretto raggio di curvatura. Impianti elettrici nei Cantieri Edili Le condutture dell‟ impianto elettrico di cantiere dovranno essere disposte in maniera da non essere di intralcio alle attività e nel contempo garantite da possibili urti o malfunzionamenti. Per questo motivo devono essere poste in elevazione su opportuni supporti in modo da essere ben visibili. Inoltre devono essere installate ad una distanza minima di 5 metri rispetto alle lavorazioni in quota. Dovrà essere presa in considerazione a questo proposito lo sbraccio di un eventuale gru. Impianti elettrici nei Cantieri Edili Esempio di distribuzione e posa delle condutture in un cantiere Impianti elettrici nei Cantieri Edili Spesso la causa di infortunio di origine elettrica dipende dai guasti agli utensili elettrici: Impianti elettrici nei Cantieri Edili Le prese a spina per uso domestico non sono adatte per essere utilizzate nei cantieri, perché non hanno il giusto grado di protezione e non sono resistenti agli urti Impianti elettrici nei Cantieri Edili L‟uso degli apparecchi deve essere il più possibile sicuro e le necessarie caratteristiche di sicurezza devono essere mantenute nel tempo. Protezioni contro i contatti indiretti: doppio isolamento Impianti elettrici nei Cantieri Edili L‟impianto elettrico di cantiere viene sottoposto a verifica iniziale, e per i cantieri di lunga durata a verifiche periodiche. Le verifiche vengono eseguite prima della messa in funzione dell‟impianto e costituiscono l‟insieme delle operazioni mediante le quali si vuole comprovare la rispondenza dell‟impianto alle norme di sicurezza. Le verifiche iniziali sono espressamente richieste dalla Legge 46/90, le verifiche periodiche devono avvenire con cadenza semestrale. Impianti elettrici nei Cantieri Edili La dichiarazione di conformità equivale a tutti gli effetti alla omologazione degli impianti. Quando vige l‟obbligo della denuncia il datore di lavoro è tenuto ad inoltrare la dichiarazione di conformità entro 30 giorni, dalla messa in esercizio degli impianti all‟ISPESL ed all‟ ASL-ARPAL territorialmente competenti. Gestione ambientale del Cantiere Edile Gestione ambientale del Cantiere Edile Il processo lavorativo del Cantiere Edile è un‟attività mirata alla creazione o conservazione di strutture civili e industriali, pubbliche o private. In tutti i processi produttivi dobbiamo considerare, oltre il prodotto finito, anche i consumi e gli scarti prodotti per la creazione di esso. In ambito edile, nel ciclo di produzione e nell‟arco di vita del prodotto possiamo distinguere: Gestione ambientale del Cantiere Edile Il consumo di 25 % di materiale 40 % di energia e la produzione di 35 % di agenti inquinanti Gestione ambientale del Cantiere Edile Il consumo di 25 % di materiale 40 % di energia e la produzione di 35 % di agenti inquinanti rappresentati dai rifiuti che possono determinare gravi danni all‟ambiente Aria Acqua Suolo Gestione ambientale del Cantiere Edile In Europa un quarto dei rifiuti proviene dal settore edile Gestione ambientale del Cantiere Edile Il 30% di esso viene recuperato e/o riciclato Gestione ambientale del Cantiere Edile Il 30% di esso viene recuperato e/o riciclato Il 60% viene smaltito in modo, più o meno controllato Gestione ambientale del Cantiere Edile Cosa si intende per rifiuto? Quando il detentore di una sostanza, materiale o bene: • si disfa • abbia deciso di disfarsi • abbia l‟obbligo di disfarsi di esso avviandolo ad operazioni di recupero o smaltimento Gestione ambientale del Cantiere Edile I rifiuti da costruzione e demolizione sono rifiuti speciali. Articolo 184, c. 3, lettera b, (D.Lgs 152/06): „„Sono rifiuti speciali i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo‟‟. Gestione ambientale del Cantiere Edile Il cantiere edilizio è un sistema che genera flussi di entrata e flussi di uscita costituiti dalla movimentazione di sostanze. Flussi di entrata Risorse per la costruzione dell‟opera • materiali • componenti • energia per le lavorazioni • acqua di lavorazione • energia per il funzionamento delle attrezzature Gestione ambientale del Cantiere Edile Il cantiere edilizio è un sistema che genera flussi di entrata e flussi di uscita costituiti dalla movimentazione di sostanze. Flussi di entrata Risorse per la costruzione dell‟opera • materiali • componenti • energia per le lavorazioni • acqua di lavorazione • energia per il funzionamento delle attrezzature Flussi di uscita • sfridi derivanti dalle operazioni di taglio di materiali e di componenti • rifiuti delle lavorazioni • acqua di risulta dalle lavorazioni • emissioni nell‟aria Gestione ambientale del Cantiere Edile Le problematiche connesse alla gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione rappresenta una delle problematiche più complesse per la corretta gestione ambientale del cantiere edile. L‟articolo 184, comma 3, lettera b), del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”, come modificata dall'art. 11 del d.lgs. n. 205 del 2010, classifica i rifiuti da demolizione e costruzione quali “rifiuti speciali”, come pure quelli derivanti dalle attività di scavo nei cantieri edili. Tali rifiuti, sono così identificati al capitolo 17 del C.E.R. (Codice Europeo dei Rifiuti): rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione. Gestione ambientale del Cantiere Edile Gestione ambientale del Cantiere Edile Chiaramente, le operazioni di demolizione di fabbricati preesistenti, avvengono in modo tale da determinarne la completa frantumazione. Qui si possono rinvenire oltre ai tipici “inerti” (quindi, mattoni, calcinacci, ecc.), anche altre tipologie di rifiuti, idonei, questi ultimi, a cedere al suolo sostanze pericolose (si pensi, ad esempio, alle fibre di amianto-cemento, presenti in buona parte di vecchi fabbricati). Di contro, parte di questo materiale potrebbe essere recuperato per la realizzazione di nuove opere (pietre, mattoni integri, ecc.). Gestione ambientale del Cantiere Edile Chiaramente, il prodotto della demolizione tal quale, non può essere recuperato in sito, se non con le modalità previste dal C.D.A.: al più, potrà essere ammessa l‟immediata cernita di prodotti da riutilizzare sul posto, senza contaminazione del suolo, risultando che il prodotto di scarto (dunque quello di cui il detentore ha l‟obbligo di disfarsi) sarà da considerare il prodotto della demolizione e quindi rifiuto speciale. I materiali residuanti dalla attività di demolizione edilizia conservano la natura di rifiuti sino al completamento delle attività di separazione e cernita, che rientrano tra le operazioni di recupero dei rifiuti ai sensi del D.Lgs. 152/2006 (Cassazione Penale Sez. III, sentenza 23049/2013). Gestione ambientale del Cantiere Edile Dal regime del Decreto sono escluse le rocce da scavo, purché non inquinate da sostanze pericolose derivate da attività di escavazione, perforazione o costruzione come previsto dalla L. 443/01, o Legge Lunardi. Le disposizioni di tale Decreto hanno ricadute dirette sull‟organizzazione del cantiere stesso che deve prevedere al suo interno delle apposite aree per lo stoccaggio temporaneo, previa opportuna autorizzazione, secondo le quantità e le modalità definite dalla norma stessa. Gestione ambientale del Cantiere Edile Per evitare irrazionali spese di conduzione e di gestione del cantiere (con ovvio riferimento al rifiuto speciale che ivi, viene prodotto, sia durante la demolizione, sia durante la costruzione della nuova opera) i rifiuti speciali possono essere raggruppati, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti, nella forma del cosiddetto “deposito temporaneo”. Peraltro, in ragione di quanto previsto dal cosiddetto “principio di precauzione e di prevenzione”, tale deposito deve essere “controllato” dal suo produttore o detentore e, quindi, se non si tratta di rifiuti pericolosi, questi devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento. Gestione ambientale del Cantiere Edile Il produttore o detentore dei rifiuti speciali assolve i propri obblighi con le seguenti priorità: • Autosmaltimento dei rifiuti; • Conferimento dei rifiuti a terzi autorizzati; • Conferimento dei rifiuti ai soggetti che gestiscono il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani, con i quali sia stata stipulata apposita convenzione; • Utilizzazione del trasporto ferroviario di rifiuti pericolosi per distanze superiori a 350 Km e quantità eccedenti le 25 t; • Esportazioni di rifiuti (art. 194). Gestione ambientale del Cantiere Edile In ordine al concetto della responsabilità del produttore si sottolinea l‟importanza della qualifica del fornitore del servizio di raccolta/smaltimento rifiuti. Infatti, il D.Lgs. 152/2006 obbliga il produttore a verificare che i trasportatori e i destinatari dei propri rifiuti siano soggetti regolarmente autorizzati al trasporto, riutilizzo, smaltimento, commercio o intermediazione di rifiuti. Gestione ambientale del Cantiere Edile Il produttore verificherà preliminarmente: • Iscrizione Albo Nazionale Gestori ambientali per le categorie di rif. (CER) che si intende far trasportare; • Mezzo di trasporto utilizzato espressamente contemplato nel provvedimento di iscrizione (targa) e munito di copia autentica del provvedimento di iscrizione; • Provvedimento di autorizzazione all‟esercizio delle operazioni di R/D o l‟iscrizione al Registro delle Imprese (per impianti di recupero in procedure semplificate) verificandone scadenza e CER ammissibili; • Avvenuta presentazione delle garanzie finanziarie. Gestione ambientale del Cantiere Edile L‟ impresa edile che produce rifiuti è obbligata a tenere un registro di carico e scarico dei rifiuti solo ed esclusivamente per la produzione di rifiuti pericolosi e non provenienti da attività accessorie. I rifiuti non pericolosi che derivano da attività di demolizione e costruzione non devono essere annotati sul registro di carico e scarico. (Art. 184 e 190, D.Lgs. 152/2006). Gestione ambientale del Cantiere Edile Spazzatrice in azione prima della chiusura del cantiere Gestione ambientale del Cantiere Edile Residui di elementi prefabbricati in calcestruzzo armato Gestione ambientale del Cantiere Edile Frantumazione dei pezzi di calcestruzzo armato Gestione ambientale del Cantiere Edile Rifiuti metallici Gestione ambientale del Cantiere Edile Il settore del cantiere dedicato al trattamento e stoccaggio dei rifiuti Gli studenti del CORSO SERALE - CLASSE 4a T - ANNO SCOLASTICO 2013 / 2014 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA BOSELLI / ALBERTI ITG L. B. ALBERTI - SAVONA SETTORE COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO