tecnica sistemi
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Progettare
secondo norma
Che cosa deve sapere il progettista per il corretto dimensionamento
della canna fumaria. L’associazione Anic presenta passo passo le fasi
di progettazione, la normativa di riferimento e tre esempi di intervento
di Federica Villa
L
a canna fumaria è una parte integrante del sistema termico e, come tale, è soggetta a normative di
progettazione, dimensionamento,
prodotto, installazione, messa in
servizio e manutenzione.
Incontriamo Marco Martinetto - vice presidente dell’Associazione nazionale installatori canne
fumarie, con sede a Gorla Minore (Va) - per approfondire il ruolo del progettista nella scelta del
sistema fumario. «La progettazione rappresenta
una fase di integrazione tra due mondi molto
diversi: quello della caldaia e quello delle canne fumarie», spiega Martinetto. «L’associazione,
oltre che agli installatori, si rivolge anche ai progettisti e ai risanatori». Infatti, racconta Davide
Basilico, presidente di Anic, «il nostro obiettivo è
informare tutti gli operatori di questo specifico
settore “di nicchia”. Al momento - continua Basilico - abbiamo circa una sessantina di iscritti a cui
offriamo servizi di assistenza tecnico-normativa:
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lo scopo principale è quello di contribuire ad avere sistemi fumari sempre più sicuri e realizzati
secondo le normative vigenti».
Il tema della sicurezza è al centro dell’attività
anche di Angelo Parma – libero professionista e
e associato Anic – che spiega come il progettista
di fronte a un eventuale malfunzionamento della canna fumaria debba innanzitutto «accertare
l’anomalia mediante una videoispezione e attraverso appositi strumenti di misura per la verifica
del tiraggio dei fumi».
L’associazione promuove inoltre un percorso formativo che si snoda in otto corsi specifici, uno dei
quali è dedicato esclusivamente alla figura del
progettista (per saperne di più: www.anic-italia.
it). «Gli incontri, generalmente di una giornata
ciascuno, mirano a focalizzare tutti gli aspetti
che ruotano intorno al mondo delle canne fumarie. I corsi prevedono argomenti tecnici, di installazione, di verifica, di normativa e di sicurezza in
cantiere», conclude il presidente Anic.
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Progettazione e installazione della
canna fumaria presso la centrale termica
Fondazione Poretti& Magnani di Varese
che asserve due generatori in cascata,
realizzata in acciaio inox 316L ø500 mm con
coibentazione in lana di roccia spessore 50
mm e parete esterna ø600 mm
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canna fumaria autoportante presso il Polo Logistico Ospedale Niguarda (Mi), con parete interna portante ø2400 mm in
acciaio Fe 510 sp. 8/6 mm e parete esterna ø2600 mm in alluminio preverniciato sp. 0.7 mm, realizzato in 7 elementi da 4 m
cad. per un’altezza totale di 28 m per asservire i vapori delle cappe cucine e vapori farmacie. Coibentazione realizzata
con materassino in fibra minerale sp. 100 mm ad alta densità. Rivestimento estetico in lamiera di alluminio sp. 0.7 mm
preverniciata poliestere RAL 8004 (marrone rame).
Da sinistra, Marco Martinetto e Davide Basilico,
rispettivamente vice presidente e presidente
dell’Associazione nazionale installatori canne fumarie,
durante un corso di formazione organizzato da Anic
Tipologie, progettazione, dimensionamento.
Le canne fumarie possono essere di due tipologie:
singole, che asservono un generatore di calore, oppure collettive, che asservono più generatori di calore. A queste si aggiunge il caso in cui una canna
singola serve più generatori di calore in cascata.
Il loro dimensionamento è regolamentato da due
normative europee: la Uni En 13384/1, relativa alla progettazione e al dimensionamento di camini
singoli, e la Uni En 13384/2 relativa alla progettazione e al dimensionamento di canne collettive che
servono più apparecchi. In fase di progettazione
è fondamentale sapere qual è il tipo di generatore di calore che il sistema fumario deve andare a servire, per identificarne il rendimento e la
temperatura dei fumi. La progettazione si avvale
generalmente di software per il dimensionamento. Abitualmente la prima schermata di qualsiasi
programma richiede di inserire i dati relativi alla
caldaia e al percorso dei fumi fino al loro sbocco in
seconda del tipo di canna fumaria selezionato, il
progettista deve fornire indicazioni all’installatore in merito al prodotto e ai relativi requisiti normativi. Con questa operazione si chiude il cerchio
della progettazione.
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atmosfera; successivamente calcola in automatico
il dimensionamento della canna fumaria secondo
i parametri richiesti dalla normativa. Il software non è però l’unico strumento per progettare un
sistema fumario. Infatti, come accennato, è necessario capire innanzitutto quale tipo di generatore
sarà installato e, in funzione di questo, scegliere
il tipo di prodotto. Ad esempio: se un generatore
funziona “a secco”, con temperature dei fumi molto alte e senza produzione di condensa all’interno
della canna fumaria, è necessario scegliere un tipo
di prodotto che funzioni a secco. Allo stesso modo,
nel caso di un generatore a condensazione è necessario proporre un sistema che funzioni “ad umido”. Il prodotto deve comunque avere determinati
requisiti prestazionali secondo la norma europea
di prodotto Uni En 1443, che è la norma di riferimento relativa ai camini in generale. Le “ramificazioni” di questa norma sono molte e variano in
funzione del tipo di materiale impiegato. Infine, a
Durante l’installazione, il progettista effettua
dei sopralluoghi in cantiere?
Martinetto: Sicuramente deve effettuarne uno
preliminare per verificare che il progetto possa
essere eseguito senza problemi. In caso affermativo, trascrive il tipo di prodotto da installare, il
diametro scelto e i criteri di installazione, insieme ai punti di riferimento normativi. La norma
più diffusa per quanto riguarda gli impianti sotto i 35 kW è la Uni En 7129 del 2008, per quelli
sopra i 35 kW il riferimento è invece il Decreto
Legislativo 152. È importante evidenziare che
viene richiesto il progetto termotecnico anche
quando si deve sviluppare un impianto collettivo
di più generatori sotto i 35 kW, ad esempio in un
condominio di 4 appartamenti con 4 generatori
che utilizzano un’unica canna fumaria, con un
sistema collettivo o ramificato. Nel 2000 è stata
inoltre pubblicata la norma Uni En 10845, che
specifica i metodi per risanare le canne fumarie
e per verificarle.
Quindi stende il capitolato…
Martinetto: Il progettista nel capitolato non fa
“nome e cognome” di marchi particolari, ma il più
delle volte ha già in mente il tipo di prodotto che
verrà utilizzato e, in questo senso, può indirizzare l’installatore. Importante sapere però che
il produttore della canna fumaria deve sempre
fornire il libretto d’uso e manutenzione, nel quale
sono riportate anche le adozioni di sicurezza e
manutenzione(materia di cui si dovrà occupare
l’installatore).
Può evidenziare i problemi più comuni che
possono nascere in fase di progettazione e di
installazione di una canna fumaria?
Parma: Nel 2006 è stata modificata la procedura
di manutenzione ed è stato ridisegnato un nuo-
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di provvedere alla sistemazione. Il compito del
progettista, di fronte a un non corretto funzionamento della canna fumaria, è quello di accertare l’anomalia attraverso la videoispezione e con
l’ausilio di appositi strumenti di misura per la
verifica del tiraggio. Il costante incremento delle prestazioni delle caldaie ha inoltre richiesto
la necessità di ridimensionare le canne fumarie
preesistenti. Generalmente l’intervento consiste,
fin dove è possibile, nell’intubamento delle canne
esistenti e nella trasformazione da canne fumarie collettive ramificate per apparecchi di tipo B
atmosferici a canne fumarie di tipo collettivo per
apparecchi di tipo C (altrimenti è necessario installare canne collettive esterne a doppia parete).
In qualsiasi caso bisogna installare caldaie di tipo C a tiraggio forzato e con rendimento minimo
a tre stelle.
Progettazione e installazione di una canna collettiva
monoflusso da 3 utenze, in acciaio inox ø180 mm con
coibentazione interposta da 25 mm e parete esterna in
rame. La canna collettiva asserve 3 caldaie di tipo C a
tiraggio forzato con potenzialità 24 kw
vo libretto di impianto con precise prescrizioni.
Alla luce di questa nuova situazione, quando un
manutentore è chiamato ad eseguire le analisi di
combustione presso gli utenti deve anche determinare la presenza o meno di eventuali problemi
di cattivo funzionamento della canna fumaria.
Grazie a questa verifica, in particolare negli impianti termo-autonomi, con caldaie a gas di potenza termica focolare fino a 35 kW, sono state
identificate moltissime situazioni di tiraggio anomalo, con il riflusso di fumi in ambiente: spesso,
infatti, i problemi non sono legati al generatore di
calore, ma al tiraggio della canna fumaria.
Al termine dell’ispezione, il manutentore indica i risultati della verifica nell’”allegato G”, che
viene controfirmato dall’utente e inviato all’ente
di competenza. In caso di anomalia, nel giro di
una ventina di giorni viene data segnalazione al
Comune di appartenenza che impone all’utente
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Come si è evoluta la canna fumaria dal punto
di vista dei materiali e dell’efficienza?
Martinetto: Il passo importante si è avuto con
l’entrata in vigore della Uni En 1443 del 2005,
relativa alla marcatura CE e ai requisiti prestazionali di determinati livelli, anche se già prima
i produttori si erano orientati alla realizzazione di soluzioni qualitativamente elevate. Venti/
trent’anni fa le canne fumarie erano in ferro e
avevano uno spessore di 2/3 mm, per evitare il
rischio di corrosione. Con il trascorrere del tempo si è visto che migliorando il tipo di materiale
era possibile diminuire lo spessore: oggi abbiamo acciai inossidabili, a basso tenore di carbonio
per migliorare la resistenza alla corrosione, con
spessore anche di 0,5 mm e garantiti a vita.
La canna fumaria è un elemento attivo nel
raggiungimento dell’efficienza energetica?
Parma: Sì, se correttamente dimensionata fa in
modo che l’impianto funzioni garantendo le migliori prestazioni e, se la canna fumaria è ben isolata, anche la caldaia rende di più. A buon titolo
si può quindi dire che anche la canna fumaria
contribuisce all’efficienza del sistema e al risparmio energetico.
Ha collaborato Anna Fraschini
Immagini: per cortesia Anic
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Articolo Anic su CDA