Diocesi di San Miniato
da La Domenica del 26/4/2009
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San Romano, mercoledì 29 aprile alle ore 21.15
Catechesi del Vescovo: 6° incontro
Mercoledì 29 aprile alle ore 21.15 a San Romano, il 6° appuntamento delle Catechesi di Monsignor
Vescovo. Il tema di questo incontro: “Non commettere adulterio” e “Non desiderare la donna d’altri” »
Calendario degli incontri…
5° Anniversario Ordinazione Episcopale di Mons. Vescovo
Il due maggio di cinque anni fa, con una solenne celebrazione eucaristica in S.Frediano a Lucca che
tutti coloro che vi parteciparono hanno ancora nel cuore, veniva consacrato Vescovo mons. Fausto
Tardelli. Vogliamo ricordare questa data con una preghiera!
Domenica 3 Maggio, IV Domenica di Pasqua
46° Giornata Mondiale delle Vocazioni
La lettera del Vescovo per la celebrazione Diocesana
Carissimi,nell’occasione della 46° giornata mondiale di
preghiera per le vocazioni, mi rivolgo a voi con cuore
pieno di speranza e fiducioso nella potenza del Signore
Risorto. Dico anch’io come San Paolo: “So a chi ho dato la
mia fiducia" (2Tm 1,12). Dio, nonostante tutti i nostri
peccati, guarda a noi suo popolo con amore e non farà
mancare il dono di sante vocazioni di speciale
consacrazione. Ne sono certo.
Ci sono chieste però tre cose. La prima è che si preghi e
si preghi con insistenza perchè Egli scuota il cuore dei
giovani, vinca tutte le loro resistenze e li affascini con la
prospettiva di una vita consumata dall’amore nel
ministero sacerdotale o nella consacrazione religiosa.
La seconda è che si acquisisca sempre più la convinzione
che la vocazione al sacerdozio o alla vita religiosa è cosa bellissima. E’ collaborazione con Cristo per la
salvezza dell’umanità e, pur nella fatica di alcune importanti rinunce, riempie l’anima di gioia. I bisogni
materiali degli uomini sono tanti, ma ciò che più di tutto ogni uomo attende è di poter conoscere Dio e il
suo amore. Perchè questo accada, ci vogliono uomini e donne di Dio, consacrati cioè totalmente a Lui e
capaci di amare i propri fratelli in Lui.
La terza cosa è che bisogna anche saper presentare e proporre ai ragazzi e ai giovani la vita sacerdotale
o consacrata. Molti di loro attendono soltanto che qualcuno li chiami a lavorare nella vigna del Signore.
Magari sono rimasti tutto il giorno oziosi, come dice la parabola evangelica, proprio perchè nessuno gli ha
proposto di seguire il Signore (cfr Mt 20, 6-7).
Quindi, carissimi genitori, a voi dico: non abbiate paura se qualcuno dei vostri figli manifesta l’intenzione
di farsi prete, frate o suora: i figli si mettono al mondo perchè seguano la loro vocazione e, seguendola,
siano per davvero felici.
A voi sacerdoti invece dico: siate talmente contenti della vostra vita piena di Dio, da saper proporre con
coraggio e fiducia a tanti ragazzi la strada del sacerdozio. Sappiate anche essere così responsabili da
guardare con fiducia al cammino che la nostra chiesa offre a chi pensa di esser chiamato al ministero.
A voi infine, ragazzi e ragazze, dico: ascoltate la voce del Signore che forse vi sta già chiamando. Può
accadere. Può essere davvero la vostra strada. Non ritenetelo impossibile; non vi vergognate. Provate a
seguirla, questa voce d’amore e di elezione, con quella generosità che Lui stesso vi darà se gliela chiedete
con fiducia.
Vorrei che la giornata mondiale per le vocazioni aprisse in tutte le parrocchie una settimana intera di
preghiera, riflessione e ripresentazione della chiamata al sacerdozio o alla vita consacrata. Quanto il
Centro Diocesano Vocazioni ha consegnato alle parrocchie aiuterà senz’altro a celebrare in modo
adeguato questa “settimana vocazionale”, tanto importante per la vita della chiesa e del mondo.
A tutti voi la benedizione del Signore!
+Fausto Tardelli
» Il Messaggio del S.Padre per la 46° Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni
Domenica 3 Maggio, ore 18 in Cattedrale
Due nuove candidature al diaconato e presbiterato
Domenica 3 Maggio 2009, IV Domenica di Pasqua, in occasione della 46°
Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, alle ore 18 in Cattedrale a
San Miniato, S.E. Mons. Vescovo nostro celebrerà una solenne Eucaristia
per invocare dal Signore il dono grande delle vocazioni di speciale
consacrazione.
Durante questa Eucaristia, saranno ammessi tra i candidati al Ministero
Ordinato due giovani della nostra diocesi appartenenti alla comunità del
seminario diocesano che attualmente conta sei seminaristi.
Si tratta (da sinistra a destra nella foto) di Giovanni Agrumi della
parrocchia Orientano (candidato al diaconato) e di Marco Casalini della
parrocchia di soffia, San Miniato (candidato al presbiterato). Tutti e due frequentano il terzo anno di
Teologia a Firenze e sono più o meno a metà strada del loro cammino di formazione previsto per
accedere ai diversi gradi dell’Ordine Sacro.
Con il rito dell’Ammissione, la Chiesa, nella persona del Vescovo, accoglie ufficialmente l’aspirazione dei
candidati. Con la pubblica manifestazione del loro proposito, essi saranno presentati alla comunità
ecclesiale, che dovrà farsene cura con la preghiera, affinché, consolidati nella fede, nella speranza e nella
carità, e fortificati dallo Spirito Santo, possano continuare a seguire Cristo approfondendo e ultimando il
loro discernimento vocazionale.
dalla Diocesi ...
La Famiglia, oggetto e soggetto di riflessione al
2° Convegno Diocesano dei Volontari
delle Misericordie e Gruppi Fratres
Sabato 18 Aprile, si è svolto a San Miniato, con grande partecipazione
di Confraternite e Gruppi il 2° Convegno Diocesano dei Volontari delle
Misericordie e dei Gruppi donatori di Sangue ‘Fratres’
La Manifestazione, fortemente voluta dal vescovo Fausto Tardelli e
giunta alla seconda edizione, ha avuto quale tema di riflessione: “Il
Volontariato, segno e mezzo per vivere e comunicare la
speranza in famiglia e con la famiglia”.
Mons. Tardelli, nel suo magistero diocesano, ha ravvisato, con sapiente
sensibilità, il bisogno di dare nuovo slancio e motivazione ai gruppi di
volontariato, mediante la riscoperta delle origini cristiane delle
Misericordie e la ricchezza apportata alle opere dei volontari dalla fede e
dall’amore.
Il Convegno , organizzato in modo esemplare dal Governatore della
Misericordia di San Miniato, Fabio Nacci, con l’aiuto dei propri volontari
presso il Circolo “La Cisterna”,
è stato preceduto da 4 incontri
territoriali. In questi incontri, i vari rappresentanti delle Misericordie e
dei donatori di sangue, hanno portato il loro contributo e le loro
riflessioni, esposte nella relazione finale da Simone Massetani.. Di
grande effetto emotivo sono state le testimonianze, spontanee e
sincere fatte dal Sig. Balestri Ivo della Misericordia di Cenaia, dai
giovani Mattia, Mauro ed Elisa della Misericordia di Castelfranco di Sotto
e dai volontari di Lari e Ponsacco.
Don Marco Pupeschi, correttore responsabile provinciale, nominato dai Vescovi di Pisa, Volterra e San
Miniato, con l’aiuto del Diacono Enzo Mancini, è stato il vero regista di tutta l’attività che ha portato al
Convegno.
Significativa la presenza di Don Romano Maltinti, direttore della Caritas Diocesana che nel suo intervento
ha ribadito la necessità ed i modi individuati per aiutare le famiglie dei terremotati di Abruzzo, alle quali
andranno gli aiuti della Caritas Diocesana, compresi quelli che le Associazioni di volontariato hanno
offerto durante la celebrazione eucaristica.
Particolarmente importanti le presenze ed i saluti portati da Angelo Frosini, sindaco di San Miniato, dal
dott. Maienza coordinatore per le Misericordie della Asl 11 e del coordinatore della Asl 5. Il saluto della
Confederazione Nazionale è stato portato dal Sig. Luigi Cardini, fucecchiese, Presidente Nazionale dei
Gruppi donatori di Sangue Fratres..
La Banda G. Verdi di San Miniato, con le sue majorettes, ha preceduto il corteo dei volontari che con le
loro bandiere e le loro divise si sono recati in Cattedrale, dove Mons. Fausato Tardelli ha concelebrato,
con don Marco la S. Messa, animata dal coro parrocchiale di S. Maria a Monte.
Proprio durante la celebrazione, al momento dell’offertorio, le Associazioni hanno donato il loro contributo
alla Caritas Diocesana per gli aiuti ai terremotati di Abruzzo. [o.m.]
Ripresa la V.P. nel IV Vicariato
La visita pastorale a San Pierino
Mons. Fausto Tardelli, domenica 19 Aprile è stato in Visita
Pastorale nella parrocchia di San Pietro Apostolo, a San Pierino.
Ad accogliere mons. Vescovo davanti il portone della chiesa il
parroco don Pier Luigi Polidori e otto bimbi nelle candide vesti
della loro Prima Comunione.
Dopo l’omaggio floreale dei bimbi al Presule, il bacio al crocifisso
e l’ingresso nella chiesa, colma di fedeli, al canto magistrale e
solenne del coro parrocchiale diretto da Borgherini.
Il saluto a mons. Vescovo
di Mascia Carmine, per il Consiglio Parrocchiale
Eccellenza Reverendissima, sono stato incaricato di esprimerle
il nostro omaggio e di pre4sentarle una sommaria descrizione
di questa nostra parrocchia.
La parrocchia di San Pierino , intitolata a San Pietro Apostolo,
ha una storia assai recente. Una piccola chiesa in tempi antichi
esisteva presso l’argine dell’Arno ed era posta sotto la sua
giurisdizione de pievano di Fucecchio e considerata come “
Cappellania con cura d’anime.
Nel 1836 la chiesa esistente fu ampliata e affiancata dalla
canonica sicché il Vescovo di San Miniato, Mons. Pierazzi, nel
1838 costituì come ente autonomo la “ Parrocchia di San Pietro
Apostolo”, detta di San Pierino Oltrarno. [...]
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Larciano Castello
Nozze d’argento per don Agostino Cecchin
Don Agostino Beniamino Cecchin , sabato 25 aprile, ringrazierà il Signore Gesù - per il venticinquesimo
del suo sacerdozio - nella solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Fausto Tardelli.
Don Agostino, ci parli della sua famiglia, della sua terra, dei suoi affetti, dell’epoca ove visse i
suoi anni giovanili
“Sono nato in un paese rurale. La mia era una famiglia di contadini, babbo, mamma e nove figli. La
terra, i suoi prodotti con il pollame ed il bestiame erano la nostra risorsa, se così si può definire, in un
territorio avaro di acqua e di piogge. Anche noi bimbi aiutavamo i nostri genitori nel lavoro dei campi e
nella stalla, nella cura degli animali. La fame, il freddo e la guerra erano nostri compagni del tempo.
Eppure c’era tanta fede. Mia madre ritornò alla Casa del Padre, quando avevo appena tre anni. Ricordo
ancora il suo volto chino su di me ed i miei fratelli, le sue mani congiungere le mie mani, le nostri mani,
per la preghiera della sera alla Madonna, a Gesù, all’Angelo Custode.
Cara mamma, quanto hai lavorato! Il raccolto che raccoglievamo dalla terra era il poco che avevamo per
vivere e talvolta dovevamo farlo avanzare per cambiarlo con altri generi di sostentamento che la durezza
del tempo non ci permetteva di comprare.
Al termine del periodo bellico alcuni miei fratelli dovettero immigrare in America Latina (Argentina) per
trovare lavoro e per inviare aiuti economici ai familiari”.
Come maturò in lei la vocazione al sacerdozio?
“Mio babbo, come tutti noi amava la chiesa, viveva la chiesa ‘ così
desideravo per me ciò che non era stato possibile per lui. Costretto
a lavorare per la sopravvivenza dei genitori e dei nonni.
Agli inizi fui recalcitrante. A 17 anni, cambiai idea, manifestai così al
mio parroco il desiderio di entrare in Seminario, ma mancando i
mezzi economici non mi fu possibile realizzare questo itinerario.
Il parroco continuò ad interessarsi di me fino a quando mi
consigliò di entrare in un ‘Ordine’ che non richiedeva sostentamento
economico cioè l’Ordine di San Giovanni di Dio, il Fatebenefratelli di
Milano.
Padre Natale Paolini - superiore provinciale - realizzò questa
richiesta aderendo al mio ingresso nell’Ordine.
Fu così che nel 1953 lasciai la mia famiglia, la mia terra dove avevo
versato tanto sudore, raggiungendo Milano. Il 20 febbraio ’54
entrai
nella comunità iniziando gli studi nell’ospedale di San
Giuseppe, un itinerario che comprendeva la formazione religiosa e
la conformazione sanitaria assistenziale del malati, con le loro
sofferenze, ansie e pene. Dopo avere conseguito tutti i diplomi
riconosciuti dallo Stato nel 1958 conseguii il diploma in psichiatria
e quello di infermiere professionale, titoli necessari per la
responsabilità del reparto di psichiatria e in quei reparti in generale
quali ortopedia e chirurgia, dove i superiori ritenevano opportuna la
mia presenza di servizio. La mia prima consacrazione in questo
Ordine avvenne
nell’agosto del ’56 fino all’ultima professione
avvenuta nel ’61.
Professai i voti di: povertà, ospitalità, obbedienza, carità. Entrai così
a fare parte integrante dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di
Dio. Fui prefetto del Seminario vocazionale dei giovani aspiranti.
Premetto che l’Ordine, per sua natura, è laicale”.
Come scoccò la scintilla che la motivo verso il sacerdozio?
“Mentre ero quale caporeparto nell’ospedale ad assistere un ammalato, venne il cappellano a fare visita
agli ammalati .
Sapendo delle condizioni estreme del mio ammalato, si rivolse a lui facendogli intuire che era in punto di
morte, per darle i sacramenti. La reazione dell’uomo fu terribile. Scacciò in malo modo il sacerdote.
Rimasi con lui, cercando di tranquillizzarlo con la parola, l’abbraccio e anche la preghiera.
Da quel momento la voce del cuore mi ripeteva ogni istante: “Se fosse stato sacerdote, come mi sarei
comportato? Per diversi anni mi seguì questo interrogativo , serbandolo nel cuore. Volendo quindi
realizzare questo mio desiderio, nell’ottobre del ’78 entrai nel Seminario di vocazioni adulte a Colle Val
d’Elsa per la preparazione al sacerdozio.
Dopo un anno di Propedeutica (preparazione alla Teologia) passai al Cottolengo - Seminario di Torino per proseguire gli studi in Teologia, seguendo il suggerimento del mio padre spirituale don Franco Mason
( salesiano). Oltre agli studi facevo anche assistenza agli ospiti del Cottolengo, servendoli nelle loro
necessità: dopo un anno passai al Seminario regionale di Torino continuando sempre a ‘servire’ ‘gli
amici’ del Cottolengo e i poveri in varie parti della città.
A Torino il Rettore mi chiese una lettera di ‘presentazione’ per la frequenza del Seminario. Questa
lettera mi venne da Mons. Paolo Ghizzoni, Vescovo di San Miniato”.
Come fu possibile questa conoscenza?
“Nel 1961 fui mandato dai miei superiori a prestare servizio, quale paramedico, a S. Ecc. Mons. Ersilio
Menzani. Da lui conobbi mons. Ghizzoni. Conobbi la sua estrema umiltà e grande santità.
Nelle vacanze estive avevo raggiunto più volte mons. Ghizzoni a San Miniato essendo suo ospite in
Episcopio. Altre volte era Lui a venirmi a trovare a Torino, quasi a volersi rendere conto del mio
‘cammino’. Un giorno, a tavola, Mons. Paolo riflettendo sulla mia età, sui miei impegni di lavoro e di
studio, per rendere meno faticoso il mio cammino, mi diresse verso l’Istituto o Congregazione di San
Giovanni di Calabria a Verona. Mons. Ghizzoni era confortato dalla buona riuscita
negli studi
dell’indimenticabile don Pietro Pasquinucci formatosi
appunto nella comunità di don Calabria
frequentando il Seminario di San Zeno.
IL 25 aprile 1984 a Castello di Godego, per l’imposizione della mani di Mons. Paolo Ghizzoni, fui
consacrato sacerdote. “Deus Grazia” furono le parole che proferìi quando gli manifestai il mio desiderio di
servizio nella diocesi di San Miniato. Rimasi in episcopio con Mons. Paolo, esercitando il sacerdozio dove
mi inviava saltuariamente, fino a quando il 2 settembre 1984 mi nominò parroco di Larciano Castello.
Due anni dopo, Mons. Ricci, conoscendo il mio ideale del buon samaritano mi affidò quale cappellano
l’ospedale San Pietro Igneo a Fucecchio, dove continuo ancora la mia assistenza sacerdotale agli
ammalati ed al personale sanitario”.
Don Beniamino chi sarà accanto a lei, all’altare del Signore, nella celebrazione eucaristica per
il suo venticinquesimo di sacerdozio
“Il mio Vescovo mons. Tardelli che presiederà la celebrazione eucaristica. Con il Presule diversi sacerdoti
della Diocesi e non, quindi mons. Pier Emilo Salvadè (Cancelliere Curia Vescovile Trieste). Mons. Roberto
Bevilacqua ( Superiore Generale della Piccola Casa del Cottolengo di Padova, mio cugino don Severino
Cecchin (parroco a Lamon – Belluno), padre Marco Fabello (Fatebenefratelli – Presidente per il Servizio
Pastorale della Salute – Brescia) “.
E tra i fedeli, oltre ai suoi parrocchiani, alle diverse persone conosciute nel suo servizio
sacerdotale e non chi parteciperà alla messa del suo 25°?
“Ci sarà anche una delegazione di Castello di Godego, mio paese natio, guidata dal Sindaco di Angelo
Cimiero e i miei ‘ coscritti” del 1935. Tante belle anime che ho conosciuto al Fatebenefratelli e negli
ospedali regionali .
E non certo ultimi, anzi, i primi, i miei amati parrocchiani di Larciano Castello che continuano ad essermi
sempre accanto con affetto, premura, stima e servizio”
A Ponsacco il 27 e 28 aprile
Le caritas parrocchiali a convegno
di don Romano Maltinti, Direttore della Caritas Diocesano
Lunedì 27 e martedì 28 aprile si terrà a Ponsacco presso l'Auditorium Mons.
Meliani dalle ore 18 alle ore 23 l' XI Convegno delle Caritas Parrocchiali dal
titolo "La carità non abbia finzioni".
In questo anno dedicato alla figura di San Paolo ci è sembrato giusto
ritornare alle sue lettere e scoprire come le prime comunità cristiane si
sentivano impegnate a vivere la carità.
La prima sera don Bruno Frediani, direttore del CEIS di Lucca e per molti
anni partecipe della direzione di Caritas Italiana, ci proporrà una "lectio
biblica" su Rom. 12,9-21 e ci comunicherà la sua forte sensibilità verso gli
ultimi.
La seconda sera don Renzo Nencioni, parroco di Ponsacco ed ex Direttore
della Caritas Diocesana, ci aiuterà a calare questo impegno verso gli ultimi
nelle nostre comunità parrocchiali con una relazione dal titolo "La carità
come forza di evangelizzazione".
A conclusione della seconda sera sarà presentato in anteprima un libretto
che fa vedere l'opera delle nostre Caritas Parrocchiali attraverso i Centri di
Ascolto.
La presenza poi del nostro Vescovo Fausto Tardelli alle due serate
evidenzia l'importanza delle Caritas Parrocchiali nel cammino pastorale della nostra Diocesi.
Ho la speranza che tutti coloro che a vario titolo si sentono partecipi della Caritas non lascino perdere
questa occasione di crescita che viene offerta, così che le nostre parrocchie trovino poi attraverso di loro
uno slancio nuovo. Già il Corso di Formazione per gli Operatori del Centro di Ascolto, che abbiamo portato
avanti per il secondo anno, ha messo in evidenza il bisogno di crescita spirituale e comunitario del
servizio nella carità.
Santa Maria a Monte
Nel Nome di Diana
La tradizionale “processione delle paniere” in onore della Beata Diana che si tiene a
Santa Maria a Monte il Lunedì dell’Angelo richiama sempre più persone. Così è
avvenuto anche quest’anno, nella cornice di una spettacolare primavera e di una
serie di iniziative di valorizzazione di questo appuntamento. E’ per certi versi
incredibile come nel nome di Diana le persone di mobilitino. Questa figura di
santamariammontese ci ricorda che il cristianesimo o è vita, ed allora è generosa
risposta di amore, oppure è convenzione, tradizione stanca e non convinta o
addirittura orpello, peso da cui presto o tardi si finisce con il liberarsi. Al
cristianesimo domenicale, tentazione facile e ricorrente, occorre avere il coraggio di
sostituire un cristianesimo di profondità, che implichi nel battezzato una piena accettazione del messaggio
cristiano e una volontà decisa di viverlo fino in fondo.
Gli uomini di oggi sono più propensi ad accettare le prove della vita che quelle dell’intelligenza. C’è quindi
bisogno di molte persone, le quali, convinte che Dio le vuole realmente sante, comprendano anche il loro
dovere di diventare testimonianza vivente della possibilità di camminare concretamente verso la santità.
Appuntamenti e segnalazioni ...
Comunicazione della Segreteria Vescovile
Per tutto ciò che riguarda l’agenda di Mons. Vescovo - appuntamenti, celebrazioni di Cresime, interventi
ecc. – per l’Anno Pastorale 2009-2010, si presentino le richieste alla Segreteria Vescovile non prima
del mese di luglio p.v., per consentire di armonizzare tali impegni col Calendario diocesano.
Azione Cattolica
Percorso di formazione per educatori ed animatori parrocchiali
…pensando ai Campi Scuola dell’ estate 2009
Il Campo Scuola è per i ragazzi un momento di svago e di nuovi incontri, ma può
diventare anche un tempo prezioso in cui scoprire nella propria vita la fedeltà di
Dio, che li invita a perseverare nella realizzazione dei suoi stessi desideri. Il campo
si presenta come una nuova possibilità per esercitarsi nello “stare dietro” a
Gesù, fino a scoprire che, pur essendo Dio a scegliere per primo i suoi discepoli, è
necessario anche prendere una propria decisione e orientarsi con fermezza a
seguire il Signore, certi che egli ci precede nel cammino di ogni giorno.
Tu seguimi: sono le parole che Gesù rivolge a Pietro, l’apostolo che farà da guida
in tutta l’esperienza dei campi.
Risoluto e impulsivo, ma allo stesso tempo ingenuo, pauroso e capace di
pentimento sincero; un uomo che riconosce i suoi limiti, ma con generosità si
lascia coinvolgere, crede in colui che lo chiama e insegue il sogno del suo cuore
fino a rispondere – anche per gli altri – che Gesù è il Cristo!
» Programma del corso
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