Ca m p e g g io 2 0
06
San Giovann
i al Monte
l’inno del campeggio:
I bambini fanno “oh” (Povia)
Quando i bambini fanno oh
c’è un topolino
mentre i bambini fanno oh
c’è un cagnolino
se c’è una cosa che ora so
ma che mai più io rivedrò
è un lupo nero che da un bacino
a un agnellino
Quando i bambini fanno oh
che meraviglia, che meraviglia
ma che scemo vedi però però
e mi vergogno un po’
perchè non so più fare oh
non so più andare sull’altalena
di un fil di lana
non so più fare una collana.
Tutti i bambini fanno oh
dammi la mano perchè mi lasci solo
sai che da soli non si può senza qualcuno,
nessuno può diventare un uomo
per una bambola o un robot
magari litigano un pò
ma col ditino ad alta voce
almeno loro, eh, fanno la pace
Così ogni cosa nuova è una sorpresa
proprio quando piove
i bambini fanno oh guarda la pioggia.
Quando i bambini fanno oh
che meraviglia, che meraviglia
ma che scemo vedi però però
e mi vergogno un po’
perchè non so più fare oooooooh
e fare tutto come mi piglia
perchè i bambini non hanno peli
ne sulla pancia,ne sulla lingua.
alalalalalala
Fin che i cretini fanno (eh)
Fin che i cretini fanno (ah)
Fin che i cretini fanno BOH
tutto resta uguale.
Ma se i bambini fanno ohh
basta la vocale
io mi vergogno un po’
invece i grandi fanno NO
io chiedo asilo, io chiedo asilo
come i leoni
io voglio andare a gattoni.
E ognuno è perfetto
uguale il colore
evviva i pazzi
che hanno capito cosa è l’amore
è tutto un fumetto
di strane parole
che io non ho letto.
I bambini sono molto indiscreti,
ma hanno tanti segreti
come i poeti
i bambini volan la fantasia
e anche qualche bugia
o mamma mia... bada
ma ogni cosa è chiara e trasparente
che quando un grande piange
i bambini fanno oh
ti sei fatto la bua
è colpa tua.
Voglio tornare a fare oh
perchè i bambini
non hanno peli
ne sulla pancia
ne sulla lingua.
2
Giona... la sua storia
1. GIONA RIBELLE ALLA SUA MISSIONE
Fu rivolta a Giona figlio di Amittai questa parola del Signore: «Alzati, va’ a
Ninive la grande città e in essa proclama che la loro malizia è salita fino a
me». Giona però si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del
trasporto, s’imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore. Ma il Signore
scatenò sul mare un forte vento e ne venne in mare una tempesta tale che la
nave stava per sfasciarsi. I marinai impauriti invocavano ciascuno il proprio
dio e gettarono a mare quanto avevano sulla nave per alleggerirla. Intanto
Giona, sceso nel luogo più riposto della nave, si era coricato e dormiva
profondamente. Gli si avvicinò il capo dell’equipaggio e gli disse: «Che cos’hai
così addormentato? Alzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di
noi e non periremo». Quindi dissero fra di loro: «Venite, gettiamo le sorti per
sapere per colpa di chi ci è capitata questa sciagura». Tirarono a sorte e la
sorte cadde su Giona. Gli domandarono: «Spiegaci dunque per causa di chi
abbiamo questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il
tuo paese? A quale popolo appartieni?». Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore Dio del cielo, il quale ha fatto il mare e la terra». Quegli uomini
furono presi da grande timore e gli domandarono: «Che cosa hai fatto?».
Quegli uomini infatti erano venuti a sapere che egli fuggiva il Signore, perché
lo aveva loro raccontato. Essi gli dissero: «Che cosa dobbiamo fare di te
perché si calmi il mare, che è contro di noi?». Infatti il mare infuriava sempre
più. Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che
ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per
causa mia». Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano perché il mare andava sempre più crescendo contro di loro. Allora implorarono il Signore e dissero: «Signore, fa’ che noi non
periamo a causa della vita di questo uomo e non imputarci il sangue innocente poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo volere». Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia. Quegli uomini ebbero un grande
timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e fecero voti.
3
2. GIONA SALVATO
Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona
restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce
Giona pregò il Signore suo Dio e disse:
«Nella mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha esaudito;
dal profondo degli inferi ho gridato
e tu hai ascoltato la mia voce.
Mi hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare
e le correnti mi hanno circondato;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sono passati sopra di me.
Io dicevo: Sono scacciato
lontano dai tuoi occhi;
eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio.
Le acque mi hanno sommerso fino alla gola,
l’abisso mi ha avvolto,
l’alga si è avvinta al mio capo.
Sono sceso alle radici dei monti,
la terra ha chiuso le sue spranghe
dietro a me per sempre.
Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita,
Signore mio Dio.
Quando in me sentivo venir meno la vita,
ho ricordato il Signore.
La mia preghiera è giunta fino a te,
fino alla tua santa dimora.
Quelli che onorano vane nullità
abbandonano il loro amore.
Ma io con voce di lode offrirò a te un sacrificio
e adempirò il voto che ho fatto;
la salvezza viene dal Signore».
E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull’asciutto.
4
3. CONVERSIONE DI NINIVE E PERDONO DIVINO
Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Alzati,
va’ a Ninive la grande città e annunzia loro quanto
ti dirò». Giona si alzò e andò a Ninive secondo la
parola del Signore. Ninive era una città molto grande, di tre giornate di cammino. Giona cominciò a
percorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta». I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive,
egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di
sacco e si mise a sedere sulla cenere. Poi fu proclamato in Ninive questo decreto, per ordine del re e
dei suoi grandi: «Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustino nulla,
non pascolino, non bevano acqua. Uomini e bestie si coprano di sacco e
si invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta
malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?». Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro
condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.
5
4. DISAPPUNTO DEL PROFETA E RISPOSTA DIVINA
Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu indispettito. Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand’ero nel mio
paese? Per ciò mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio
misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti lasci
impietosire riguardo al male minacciato. Or dunque, Signore, toglimi la
vita, perché meglio è per me morire che vivere!». Ma il Signore gli
rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?».
Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì un riparo
di frasche e vi si mise all’ombra in attesa di vedere ciò che sarebbe
avvenuto nella città. Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di
ricino al di sopra di Giona per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal
suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
Ma il giorno dopo, allo spuntar dell’alba, Dio mandò un verme a rodere
il ricino e questo si seccò. Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare
un vento d’oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì
venir meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che
vivere».
Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per una pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato al punto da
invocare la morte!». Ma il Signore gli rispose: «Tu ti dai pena per quella
pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto
spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita: e io non
dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di
centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e
la sinistra, e una grande quantità di animali?».
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* Quali sono i “tuoi mattoni per costruire” questo campeggio?
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* Ti ricordi di ringraziare?
* Quando vorresti sentirti dire “grazie”?
* Fai un elenco di piccole cose che hai fatto per gli altri...
* Fai un elenco di piccole cose che gli altri hanno fatto per te...
* Come ti sei sentito in queste circostanze?
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* Cosa ti piace di te?
* Prova a scrivere cinque aggettivi positivi nei quali ti riconosci...
* Cosa ti dà fastidio di te?
* Sei sincero con i tuoi amici?
* È sempre facile essere sinceri?
* Se potessi passare una giornata con una persona come te, ti troveresti simpatico, affabile, rompi, insopportabile...
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* In quale ambiente e in quali situazioni, secondo te, vive il virus
della gioia?
* Cosa sigifica, per te, portare la gioia gli altri?
* Come vedi la gioia negli altri? Come la senti in te?
* Come puoi portare la gioia?
* Tu aspetti che il virus ti colpisca o gli vai ncontro?
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* Ti è mai capitato di accorgerti che un tuo sbaglio ha fatto male
anche a qualcun altro?
* Hai il coraggio di riconoscere i tuoi peccati o è più facile puntare il dito verso gli altri?
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* Che importanza dai ad un regalo?
* Cos’è per te un dono?
* Preferisci donare o ricevere?
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* Ti hanno mai fatto un bel regalo?
* Hai mai fatto un bel regalo?
* Che reazione hai avuto ricevendo un regalo inaspettato?
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Saluto cristiano
Sia lodato Gesù Cristo.
Sempre sia lodato.
Segno della Croce
Nel nome del Padre
e del Figlio
e dello Spirito Santo.
Amen
Gloria
Gloria al Padre
e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
19
Padre Nostro
Padre nostro,
che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Av
Avee Maria
Ave, o Maria,
piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nellora della nostra morte. Amen.
20
Angelo di Dio
Angelo di Dio,
che sei il mio custode
illumina, custodisci, reggi e governa me
che ti fui affidato
dalla pietà celeste. Amen.
..................
L’Eterno riposo
L’eterno riposo dona loro, o Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.
Riposino in pace. Amen.
21
CAMMINERÒ
Camminerò, camminerò
sulla tua strada, Signor.
Dammi la mano, voglio restar
per sempre insieme a te.
E
SONO SOLO UN UOMO
Io lo so Signore che vengo da lontano
prima nel pensiero e poi nella tua mano,
io mi rendo conto che Tu sei la mia vita
e non mi sembra vero di pregarti così.
Padre di ogni uomo e non ti ho visto mai
Spirito di vita e nacqui da una donna
Figlio mio fratello e sono solo un uomo
eppure io capisco che Tu sei verità.
22
E imparerò a guardare tutto il mondo
con gli occhi trasparenti di un bambino,
e insegnerò a chiamarti Padre nostro
ad ogni figlio che diventa uomo.
Io lo so Signore che Tu mi sei vicino
luce alla mia mente guida al mio cammino
mano che sorregge, sguardo che perdona,
e non mi sembra vero che Tu esista così.
Dove nasce amore Tu sei la sorgente.
Dove c’è una croce Tu sei la speranza
dove il tempo ha fine Tu sei vita eterna
e so che posso sempre contare su di Te.
E accoglierò la vita come un dono
e avrò il coraggio di morire anch’io
e incontro a te verrò col mio fratello
che non si sente amato da nessuno.
GRAZIE, GRAZIE GESÙ
Grazie, grazie Gesù, tu ci accogli nella gioia,
nel tuo nome siamo amici.
Grazie Gesù, tu sei sempre con noi.
Benedetto sei tu, Signore,
per la tua Parola che doni a noi.
Troviamo in te la luce vera.
Benedetto sei tu, Signore,
per il pane di vita che doni a noi.
Viviamo in te la vita nuova.
23
Benedetto sei tu, Signore,
per l’amore infinito che doni a noi.
Cantiamo a te un canto nuovo.
IO TI CHIEDO PERDONO
Io ti chiedo perdono.
Io ti chiedo perdono.
Io ti chiedo perdono, mio Signore.
LAUDATO SII
Laudato sii, o mi Signore,
laudato sii, o mi Signore,
laudato sii, o mi Signore,
laudato sii, o mi Signore.
E per tutte le sue creature
per il sole e per la luna
per le stelle e per il vento
e per l’acqua e per il fuoco.
Per sorella madre terra
ci alimenta e ci sostiene
per i frutti, i fiori e l’erba
per i monti e per il mare.
24
Perchè il senso della vita
è cantare e lodarti
e perchè la nostra vita
sia sempre una canzone.
E per quelli che ora piangono
e per quelli che ora soffrono
e per quelli che ora nascono
e per quelli che ora muoiono.
E per quelli che camminano,
e per quelli che ti lodano,
e per quelli che ti aspettano,
e per quelli che ora cantano.
OGNI MIA PAROLA
Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo
e non vi ritornano senza irrigare e far germogliare la terra,
così ogni mia parola non ritornerà a me
senza operare quanto desidero,
senza aver compiuto ciò per cui l’avevo mandata.
Ogni mia parola, ogni mia parola.
PANE DEL CIELO
Pane del cielo sei Tu, Gesù, via d’amore, Tu ci fai come Te.
No, non è rimasta fredda la terra:
Tu sei rimasto con noi per nutrirci di Te, Pane di vita;
ed infiammare col tuo amore tutta l’umanità.
Sì, il Cielo è qui su questa terra:
Tu sei rimasto con noi ma ci porti con Te nella tua casa
25
dove vivremo insieme a Te tutta l’eternità.
No, la morte non può farci paura:
Tu sei rimasto con noi, e chi vive in Te vive per sempre.
Sei Dio con noi, sei Dio per noi, Dio in mezzo a noi.
PER LA VITA CHE CI DAI
Per la vita che ci dai, alleluia! Ti ringrazio, mio Signor, alleluia!
Per la gioia e per l’amore, alleluia! Ti ringrazio, mio Signor, alleluia!
La tua morte ci salvò, alleluia! Ti ringrazio, mio Signor, alleluia!
Il tuo amore ci riunì, alleluia! Ti ringrazio, mio Signor, alleluia!
Il tuo pane ci nutrì, alleluia! Ti ringrazio, mio Signor, alleluia!
Gloria a te, Signore Gesù, alleluia! Noi crediamo, tu verrai, alleluia!
QUESTA FAMIGLIA
Questa famiglia ti benedice,
ti benedice Signore!
Questa famiglia ti benedice,
ti benedice Signore!
Ti benedice perché ci hai fatti incontrare,
perché ci hai dato amore e gioia per vivere insieme,
perché ci hai dato uno scopo per continuare
questa famiglia ti benedice…
26
Ti benedice perché ci doni la pazienza
e nel dolore ci dai la forza di sperare
perché lavoro e pane e non ci fai mancare
questa famiglia ti benedice…
RESTA QUI CON NOI
Le ombre si distendono scende ormai la sera
e s’allontanano dietro i monti i riflessi di un giorno che non finirà,
di un giorno che ora correrà sempre
perché sappiamo che una nuova vita
da qui è partita e mai più si fermerà.
Resta qui con noi il sole scende già,
resta qui con noi Signore è sera ormai.
Resta qui con noi il sole scende già,
se tu sei fra noi la notte non verrà.
S’allarga verso il mare il tuo cerchio d’onda
che il vento spingerà fino a quando giungerà ai confini di ogni
cuore,
alle porte dell’amore vero.
Come una fiamma che dove passa brucia
così il tuo amore tutto il mondo invaderà.
Davanti a noi l’umanità lotta, soffre e spera
come una terra che nell’arsura chiede l’acqua da un cielo senza nuvole,
ma che sempre le può dare vita.
Con te saremo sorgente d’acqua pura,
con te fra noi il deserto fiorirà.
27
RIUNITI NEL NOME DEL SIGNOR
Riuniti nel nome del Signor, che ci ha radunati al suo altar,
celebriamo il mistero della fede, che ci unisce sotto il segno dell’amor.
Celebriamo il mistero della fede, che ci unisce sotto il segno del suo
amor.
Tu, Signor, dai senso alla vita, la tua presenza, ci aiuta a camminar,
la tua Parola è fonte d’acqua viva, preparata per noi alla tua mensa,
per noi che siamo qui.
Rendi pure, Signor, le nostre mani, la tua luce illumini la mente,
che la fede si riaccenda alla Parola e il tuo Corpo, assunto in nutrimento,
ci ottenga la salvezza.
SANTA MARIA DEL CAMMINO
Mentre trascorre la vita solo tu non sei mai
Santa Maria del cammino sempre sarà con te.
Vieni, o Madre, in mezzo a noi
vieni Maria quaggiù,
cammineremo insieme a te verso la libertà.
Quando qualcuno ti dice: “nulla mai cambierà”,
lotta per un mondo nuovo, lotta per la verità.
Lungo la strada la gente chiusa in se stessa va;
offri per primo la mano a chi è vicino a te.
28
Quando ti senti ormai stanco e sembra inutile andar,
tu vai tracciando un cammino: un altro ti seguirà.
SYMBOLUM 77
Tu sei la mia vita, altro io non ho.
Tu sei la mia strada, la mia verità.
Nella tua parola io camminerò
finché avrò respiro, fino a quando tu vorrai.
Non avrò paura, sai, se tu sei con me:
io ti prego, resta con me.
Credo in te, Signore, nato da Maria,
Figlio eterno e santo, uomo come noi.
Morto per amore, vivo in mezzo a noi:
una cosa sola con il Padre e con i tuoi,
fino a quando io lo so, tu ritornerai,
per aprirci il regno di Dio.
Tu sei la mia forza, altro io non ho,
tu sei la mia pace, la mia libertà.
Niente nella vita ci separerà.
So che la tua mano forte non mi lascerà.
So che da ogni male tu mi libererai
e nel tuo perdono vivrò.
Padre della vita, noi crediamo in te.
Figlio Salvatore, noi speriamo in te.
Spirito d’amore, vieni in mezzo a noi.
Tu da mille strade ci raduni in unità.
E per mille strade poi, dove tu vorrai,
noi saremo il seme di Dio.
29
VOCAZIONE
Era un giorno come tanti altri,
e quel giorno Lui passò.
Era un uomo come tutti gli altri,
e passando mi chiamò
come lo sapesse che il mio nome
era proprio quello
come mai vedesse proprio me
nella sua vita, non lo so.
Era un giorno come tanti altri
e quel giorno mi chiamò.
Tu Dio, che conosci il nome mio
fa che ascoltando la tua voce
io ricordi dove porta la mia strada
nella vita, all’incontro con Te.
Era l’alba triste e senza vita,
e qualcuno mi chiamò
era un uomo come tanti altri,
ma la voce, quella no.
Quante volte un uomo
con il nome giusto mi ha chiamato
una volta sola l’ho sentito
pronunciare con amore.
Era un uomo come nessun altro
e quel giorno mi chiamò.
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I miei amici:
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Parrocchia Arcipretale di Arco - 2006
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