Ca m p e g g io 2 0 06 San Giovann i al Monte l’inno del campeggio: I bambini fanno “oh” (Povia) Quando i bambini fanno oh c’è un topolino mentre i bambini fanno oh c’è un cagnolino se c’è una cosa che ora so ma che mai più io rivedrò è un lupo nero che da un bacino a un agnellino Quando i bambini fanno oh che meraviglia, che meraviglia ma che scemo vedi però però e mi vergogno un po’ perchè non so più fare oh non so più andare sull’altalena di un fil di lana non so più fare una collana. Tutti i bambini fanno oh dammi la mano perchè mi lasci solo sai che da soli non si può senza qualcuno, nessuno può diventare un uomo per una bambola o un robot magari litigano un pò ma col ditino ad alta voce almeno loro, eh, fanno la pace Così ogni cosa nuova è una sorpresa proprio quando piove i bambini fanno oh guarda la pioggia. Quando i bambini fanno oh che meraviglia, che meraviglia ma che scemo vedi però però e mi vergogno un po’ perchè non so più fare oooooooh e fare tutto come mi piglia perchè i bambini non hanno peli ne sulla pancia,ne sulla lingua. alalalalalala Fin che i cretini fanno (eh) Fin che i cretini fanno (ah) Fin che i cretini fanno BOH tutto resta uguale. Ma se i bambini fanno ohh basta la vocale io mi vergogno un po’ invece i grandi fanno NO io chiedo asilo, io chiedo asilo come i leoni io voglio andare a gattoni. E ognuno è perfetto uguale il colore evviva i pazzi che hanno capito cosa è l’amore è tutto un fumetto di strane parole che io non ho letto. I bambini sono molto indiscreti, ma hanno tanti segreti come i poeti i bambini volan la fantasia e anche qualche bugia o mamma mia... bada ma ogni cosa è chiara e trasparente che quando un grande piange i bambini fanno oh ti sei fatto la bua è colpa tua. Voglio tornare a fare oh perchè i bambini non hanno peli ne sulla pancia ne sulla lingua. 2 Giona... la sua storia 1. GIONA RIBELLE ALLA SUA MISSIONE Fu rivolta a Giona figlio di Amittai questa parola del Signore: «Alzati, va’ a Ninive la grande città e in essa proclama che la loro malizia è salita fino a me». Giona però si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s’imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore. Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e ne venne in mare una tempesta tale che la nave stava per sfasciarsi. I marinai impauriti invocavano ciascuno il proprio dio e gettarono a mare quanto avevano sulla nave per alleggerirla. Intanto Giona, sceso nel luogo più riposto della nave, si era coricato e dormiva profondamente. Gli si avvicinò il capo dell’equipaggio e gli disse: «Che cos’hai così addormentato? Alzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo». Quindi dissero fra di loro: «Venite, gettiamo le sorti per sapere per colpa di chi ci è capitata questa sciagura». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. Gli domandarono: «Spiegaci dunque per causa di chi abbiamo questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?». Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore Dio del cielo, il quale ha fatto il mare e la terra». Quegli uomini furono presi da grande timore e gli domandarono: «Che cosa hai fatto?». Quegli uomini infatti erano venuti a sapere che egli fuggiva il Signore, perché lo aveva loro raccontato. Essi gli dissero: «Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che è contro di noi?». Infatti il mare infuriava sempre più. Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia». Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano perché il mare andava sempre più crescendo contro di loro. Allora implorarono il Signore e dissero: «Signore, fa’ che noi non periamo a causa della vita di questo uomo e non imputarci il sangue innocente poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo volere». Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia. Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e fecero voti. 3 2. GIONA SALVATO Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio e disse: «Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha esaudito; dal profondo degli inferi ho gridato e tu hai ascoltato la mia voce. Mi hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare e le correnti mi hanno circondato; tutti i tuoi flutti e le tue onde sono passati sopra di me. Io dicevo: Sono scacciato lontano dai tuoi occhi; eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio. Le acque mi hanno sommerso fino alla gola, l’abisso mi ha avvolto, l’alga si è avvinta al mio capo. Sono sceso alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue spranghe dietro a me per sempre. Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, Signore mio Dio. Quando in me sentivo venir meno la vita, ho ricordato il Signore. La mia preghiera è giunta fino a te, fino alla tua santa dimora. Quelli che onorano vane nullità abbandonano il loro amore. Ma io con voce di lode offrirò a te un sacrificio e adempirò il voto che ho fatto; la salvezza viene dal Signore». E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull’asciutto. 4 3. CONVERSIONE DI NINIVE E PERDONO DIVINO Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Alzati, va’ a Ninive la grande città e annunzia loro quanto ti dirò». Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, di tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta». I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. Poi fu proclamato in Ninive questo decreto, per ordine del re e dei suoi grandi: «Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?». Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece. 5 4. DISAPPUNTO DEL PROFETA E RISPOSTA DIVINA Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu indispettito. Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand’ero nel mio paese? Per ciò mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti lasci impietosire riguardo al male minacciato. Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!». Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?». Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì un riparo di frasche e vi si mise all’ombra in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino. Ma il giorno dopo, allo spuntar dell’alba, Dio mandò un verme a rodere il ricino e questo si seccò. Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d’oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venir meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere». Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per una pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato al punto da invocare la morte!». Ma il Signore gli rispose: «Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita: e io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?». 6 E IR U R ST CO * Quali sono i “tuoi mattoni per costruire” questo campeggio? 7 SI R E RG CO C A * Ti ricordi di ringraziare? * Quando vorresti sentirti dire “grazie”? * Fai un elenco di piccole cose che hai fatto per gli altri... * Fai un elenco di piccole cose che gli altri hanno fatto per te... * Come ti sei sentito in queste circostanze? 8 TÀ I ER C N SI * Cosa ti piace di te? * Prova a scrivere cinque aggettivi positivi nei quali ti riconosci... * Cosa ti dà fastidio di te? * Sei sincero con i tuoi amici? * È sempre facile essere sinceri? * Se potessi passare una giornata con una persona come te, ti troveresti simpatico, affabile, rompi, insopportabile... 9 IA IO G * In quale ambiente e in quali situazioni, secondo te, vive il virus della gioia? * Cosa sigifica, per te, portare la gioia gli altri? * Come vedi la gioia negli altri? Come la senti in te? * Come puoi portare la gioia? * Tu aspetti che il virus ti colpisca o gli vai ncontro? 10 E TI A Z AL ’ VA * Ti è mai capitato di accorgerti che un tuo sbaglio ha fatto male anche a qualcun altro? * Hai il coraggio di riconoscere i tuoi peccati o è più facile puntare il dito verso gli altri? 11 A LI G VI A ER M * Che importanza dai ad un regalo? * Cos’è per te un dono? * Preferisci donare o ricevere? ne o for e On * Ti hanno mai fatto un bel regalo? * Hai mai fatto un bel regalo? * Che reazione hai avuto ricevendo un regalo inaspettato? 12 E K ! # " $ % ) % % + + ) ) & % $ ) & % + ! % " ) % # % % + ( % ) % % % ) 0 & 1 & ( ( ( $ % % 1 % ) % 0 1 0 + & 0 + % ( ( ) ! 7 % % ( $ ) % % # ) 0 2 & 9 : ; ? < % ) A % % $ % ) . ( . ) $ ( ( 0 % C $ % ( + 3 % $ ' % % $ & " 5 ) % $ % % ) . $ % & ) ) 0 ( ) ) % % ! $ ) " ) ( % $ % ( ) ( ! % % % % ! ! " % " % / " * 5 / " " % ! " / " * " " " " ( " ) 5 " " % / ! & " & " $ ! % . 2 " $ ! " ) " ) " & " + " $ > " / ! B ! , ! ? 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Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nellora della nostra morte. Amen. 20 Angelo di Dio Angelo di Dio, che sei il mio custode illumina, custodisci, reggi e governa me che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen. .................. L’Eterno riposo L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen. 21 CAMMINERÒ Camminerò, camminerò sulla tua strada, Signor. Dammi la mano, voglio restar per sempre insieme a te. E SONO SOLO UN UOMO Io lo so Signore che vengo da lontano prima nel pensiero e poi nella tua mano, io mi rendo conto che Tu sei la mia vita e non mi sembra vero di pregarti così. Padre di ogni uomo e non ti ho visto mai Spirito di vita e nacqui da una donna Figlio mio fratello e sono solo un uomo eppure io capisco che Tu sei verità. 22 E imparerò a guardare tutto il mondo con gli occhi trasparenti di un bambino, e insegnerò a chiamarti Padre nostro ad ogni figlio che diventa uomo. Io lo so Signore che Tu mi sei vicino luce alla mia mente guida al mio cammino mano che sorregge, sguardo che perdona, e non mi sembra vero che Tu esista così. Dove nasce amore Tu sei la sorgente. Dove c’è una croce Tu sei la speranza dove il tempo ha fine Tu sei vita eterna e so che posso sempre contare su di Te. E accoglierò la vita come un dono e avrò il coraggio di morire anch’io e incontro a te verrò col mio fratello che non si sente amato da nessuno. GRAZIE, GRAZIE GESÙ Grazie, grazie Gesù, tu ci accogli nella gioia, nel tuo nome siamo amici. Grazie Gesù, tu sei sempre con noi. Benedetto sei tu, Signore, per la tua Parola che doni a noi. Troviamo in te la luce vera. Benedetto sei tu, Signore, per il pane di vita che doni a noi. Viviamo in te la vita nuova. 23 Benedetto sei tu, Signore, per l’amore infinito che doni a noi. Cantiamo a te un canto nuovo. IO TI CHIEDO PERDONO Io ti chiedo perdono. Io ti chiedo perdono. Io ti chiedo perdono, mio Signore. LAUDATO SII Laudato sii, o mi Signore, laudato sii, o mi Signore, laudato sii, o mi Signore, laudato sii, o mi Signore. E per tutte le sue creature per il sole e per la luna per le stelle e per il vento e per l’acqua e per il fuoco. Per sorella madre terra ci alimenta e ci sostiene per i frutti, i fiori e l’erba per i monti e per il mare. 24 Perchè il senso della vita è cantare e lodarti e perchè la nostra vita sia sempre una canzone. E per quelli che ora piangono e per quelli che ora soffrono e per quelli che ora nascono e per quelli che ora muoiono. E per quelli che camminano, e per quelli che ti lodano, e per quelli che ti aspettano, e per quelli che ora cantano. OGNI MIA PAROLA Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo e non vi ritornano senza irrigare e far germogliare la terra, così ogni mia parola non ritornerà a me senza operare quanto desidero, senza aver compiuto ciò per cui l’avevo mandata. Ogni mia parola, ogni mia parola. PANE DEL CIELO Pane del cielo sei Tu, Gesù, via d’amore, Tu ci fai come Te. No, non è rimasta fredda la terra: Tu sei rimasto con noi per nutrirci di Te, Pane di vita; ed infiammare col tuo amore tutta l’umanità. Sì, il Cielo è qui su questa terra: Tu sei rimasto con noi ma ci porti con Te nella tua casa 25 dove vivremo insieme a Te tutta l’eternità. No, la morte non può farci paura: Tu sei rimasto con noi, e chi vive in Te vive per sempre. Sei Dio con noi, sei Dio per noi, Dio in mezzo a noi. PER LA VITA CHE CI DAI Per la vita che ci dai, alleluia! Ti ringrazio, mio Signor, alleluia! Per la gioia e per l’amore, alleluia! Ti ringrazio, mio Signor, alleluia! La tua morte ci salvò, alleluia! Ti ringrazio, mio Signor, alleluia! Il tuo amore ci riunì, alleluia! Ti ringrazio, mio Signor, alleluia! Il tuo pane ci nutrì, alleluia! Ti ringrazio, mio Signor, alleluia! Gloria a te, Signore Gesù, alleluia! Noi crediamo, tu verrai, alleluia! QUESTA FAMIGLIA Questa famiglia ti benedice, ti benedice Signore! Questa famiglia ti benedice, ti benedice Signore! Ti benedice perché ci hai fatti incontrare, perché ci hai dato amore e gioia per vivere insieme, perché ci hai dato uno scopo per continuare questa famiglia ti benedice… 26 Ti benedice perché ci doni la pazienza e nel dolore ci dai la forza di sperare perché lavoro e pane e non ci fai mancare questa famiglia ti benedice… RESTA QUI CON NOI Le ombre si distendono scende ormai la sera e s’allontanano dietro i monti i riflessi di un giorno che non finirà, di un giorno che ora correrà sempre perché sappiamo che una nuova vita da qui è partita e mai più si fermerà. Resta qui con noi il sole scende già, resta qui con noi Signore è sera ormai. Resta qui con noi il sole scende già, se tu sei fra noi la notte non verrà. S’allarga verso il mare il tuo cerchio d’onda che il vento spingerà fino a quando giungerà ai confini di ogni cuore, alle porte dell’amore vero. Come una fiamma che dove passa brucia così il tuo amore tutto il mondo invaderà. Davanti a noi l’umanità lotta, soffre e spera come una terra che nell’arsura chiede l’acqua da un cielo senza nuvole, ma che sempre le può dare vita. Con te saremo sorgente d’acqua pura, con te fra noi il deserto fiorirà. 27 RIUNITI NEL NOME DEL SIGNOR Riuniti nel nome del Signor, che ci ha radunati al suo altar, celebriamo il mistero della fede, che ci unisce sotto il segno dell’amor. Celebriamo il mistero della fede, che ci unisce sotto il segno del suo amor. Tu, Signor, dai senso alla vita, la tua presenza, ci aiuta a camminar, la tua Parola è fonte d’acqua viva, preparata per noi alla tua mensa, per noi che siamo qui. Rendi pure, Signor, le nostre mani, la tua luce illumini la mente, che la fede si riaccenda alla Parola e il tuo Corpo, assunto in nutrimento, ci ottenga la salvezza. SANTA MARIA DEL CAMMINO Mentre trascorre la vita solo tu non sei mai Santa Maria del cammino sempre sarà con te. Vieni, o Madre, in mezzo a noi vieni Maria quaggiù, cammineremo insieme a te verso la libertà. Quando qualcuno ti dice: “nulla mai cambierà”, lotta per un mondo nuovo, lotta per la verità. Lungo la strada la gente chiusa in se stessa va; offri per primo la mano a chi è vicino a te. 28 Quando ti senti ormai stanco e sembra inutile andar, tu vai tracciando un cammino: un altro ti seguirà. SYMBOLUM 77 Tu sei la mia vita, altro io non ho. Tu sei la mia strada, la mia verità. Nella tua parola io camminerò finché avrò respiro, fino a quando tu vorrai. Non avrò paura, sai, se tu sei con me: io ti prego, resta con me. Credo in te, Signore, nato da Maria, Figlio eterno e santo, uomo come noi. Morto per amore, vivo in mezzo a noi: una cosa sola con il Padre e con i tuoi, fino a quando io lo so, tu ritornerai, per aprirci il regno di Dio. Tu sei la mia forza, altro io non ho, tu sei la mia pace, la mia libertà. Niente nella vita ci separerà. So che la tua mano forte non mi lascerà. So che da ogni male tu mi libererai e nel tuo perdono vivrò. Padre della vita, noi crediamo in te. Figlio Salvatore, noi speriamo in te. Spirito d’amore, vieni in mezzo a noi. Tu da mille strade ci raduni in unità. E per mille strade poi, dove tu vorrai, noi saremo il seme di Dio. 29 VOCAZIONE Era un giorno come tanti altri, e quel giorno Lui passò. Era un uomo come tutti gli altri, e passando mi chiamò come lo sapesse che il mio nome era proprio quello come mai vedesse proprio me nella sua vita, non lo so. Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò. Tu Dio, che conosci il nome mio fa che ascoltando la tua voce io ricordi dove porta la mia strada nella vita, all’incontro con Te. Era l’alba triste e senza vita, e qualcuno mi chiamò era un uomo come tanti altri, ma la voce, quella no. Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamato una volta sola l’ho sentito pronunciare con amore. Era un uomo come nessun altro e quel giorno mi chiamò. 30 I miei amici: 31 32 33 Parrocchia Arcipretale di Arco - 2006