DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)
Classe D
Comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano rotaie di
ancoraggio rigide orizzontali.
DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)
Classe E
Comprende ancoraggi a corpo morto da utilizzare su superfici
orizzontali.
I dispositivi di ancoraggio a corpo morto non devono essere
utilizzati dove la distanza dal bordo del tetto sia minore di 2 500
mm e in presenza di rischio di gelo o in condizioni di gelo.
gelo
Una superficie si intende orizzontale se devia
dall’orizzontale per non più di 5°
DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)
Classe E
SERBATOIO RIEMPITO
CON ACQUA
DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)
Classe E
ELEMENTO DI ANCORAGGIO
ZAVORRA REALIZZATA IN
CEMENTO, ACCIAIO O GHISA
DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)
REQUISITI DI RESISTENZA
DEGLI ANCORAGGI
Dispositivi di ancoraggio (EN 795): marcatura CE
La marcatura CE degli ancoraggi quali DPI è obbligatoria
solo per quelli di Classe B ed E
LAVORO IN QUOTA: IL SISTEMA DI ACCESSO
Art. 111 D.Lgs
g 81/2008 - Obblighi
g del datore di lavoro nell’uso di
attrezzature per lavori in quota
2] Il datore di lavoro sceglie il tipo più idoneo di sistema di accesso
ai posti di lavoro temporanei in quota in rapporto alla frequenza di
circolazione, al dislivello e alla durata dell'impiego. Il sistema di
accesso adottato deve consentire l'evacuazione in caso di pericolo
p
imminente. Il passaggio da un sistema di accesso a piattaforme,
impalcati passerelle e viceversa non deve comportare rischi
impalcati,
ulteriori di caduta.
SISTEMA DI ACCESSO: SCELTA DEL SISTEMA APPROPRIATO
Tipo
p di accesso
Frequenza
accesso
Dislivello
Durata
Scala fissa con pedate
ed
d alzate
l t prossime
i
allo
ll
standard
Alt
Alta
Alt - Medio
Alto
M di
Alt
Alta
Ponteggio
P
t
i con scala
l
con pedate prossime
allo standard
Alta
Alto - Media
Media
Ponteggio / ponte su
ruote con all’interno
una scala
l di salita
li
Media Bassa
Alto - Media
Media
Bassa
Basso
Bassa
Scala a mano
opportunamente
vincolata e posizionata
SISTEMA DI ACCESSO: SCALA FISSA A GRADINI
Allegato IV – D.Lgs 81/2008
[1.7.1.1] Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli
ambienti di lavoro,
lavoro devono essere costruite e mantenute in modo da
resistere ai carichi massimi derivanti da affollamento per situazioni
di emergenza. I gradini
di i d
devono avere pedata
d t e alzata
l t dimensionata
di
i
t a
regola d'arte e larghezza adeguata alle esigenze del transito.
[1.7.1.2] Dette scale ed i relativi pianerottoli devono essere
provvisti, sui lati aperti, di parapetto normale o di altra difesa
equivalente. Le rampe delimitate da due pareti devono essere
munite di almeno un corrimano.
SISTEMA DI ACCESSO: SCALA FISSA A GRADINI
SISTEMA DI ACCESSO: SCALA FISSA A PIOLI
Allegato IV – D.Lgs 81/2008
[1.7.1.3] Le scale a pioli di altezza superiore a m 5, fissate su pareti o
incastellature verticali o aventi una inclinazione superiore a 75 gradi,
devono essere provviste, a partire da m 2,50 dal pavimento o dai
ripiani, di una solida gabbia metallica di protezione avente maglie o
apertura di ampiezza tale da impedire la caduta accidentale della
persona verso l'esterno.
l esterno.
[1.7.1.4] La parete della gabbia opposta al piano dei pioli non deve
distare da questi più di 60 cm.
[1.7.1.5] I pioli devono distare almeno 15 cm dalla parete alla quale
sono applicati o alla quale la scala è fissata.
[1.7.1.6] Quando l'applicazione della gabbia alle scale costituisca
intralcio all'esercizio o presenti notevoli difficoltà costruttive, devono
essere adottate, in sostituzione della gabbia, altre misure di sicurezza
atte ad evitare la caduta delle persone per un tratto superiore ad un
metro.
SISTEMA DI ACCESSO: SCALA FISSA A PIOLI
SISTEMA DI ACCESSO: CASTELLO (TORRE CON SCALA)
X
parapetto (h 1 metro)
costituito da due correnti
e tavola fermapiede
scaletta per l'accesso
alla copertura
(legata opportunamente)
ancoraggii ponteggio
t
i per
mantenere la verticalità
della struttura ed impedirne
il robaltamento per azioni
orizzontali
scaletta per l'accesso
alla copertura
p
parapetto (h 1 metro)
costituito da due correnti
e tavola fermapiede.
Tale protezione dovrà
essere presente su tutti lati
prospicienti il vuoto, quindi
anche sui lati interni
dell'impalcato
scaletta per l'accesso
alla copertura
X
SISTEMA DI ACCESSO: CASTELLO (TORRE CON SCALA)
SISTEMA DI ACCESSO: SCALA PORTATILE
Almeno 1 m
SISTEMA DI ACCESSO: SCALA PORTATILE
SISTEMA DI ACCESSO: SCALA PORTATILE
SISTEMA DI ACCESSO: USO DI PIATTAFORMA ELEVATRICE
SISTEMI DI PROTEZIONE ED ACCESSO: LA MANUTENZIONE!
SISTEMI DI PROTEZIONE ED ACCESSO: LA MANUTENZIONE!
LAVORI SU COPERTURE NON PRATICABILI
SPUNTI PER UN APPROCCIO SICURO AL
PROBLEMA
Lavori speciali – art. 148 del D.Lgs 81/2008
Prima di procedere alla esecuzione di
lavori su tetti, lucernari, coperture
p
simili, fermo restando l’obbligo di
predisporre misure di protezione
collettiva deve essere accertato che
questi abbiano resistenza sufficiente
per sostenere il peso degli operai e dei
materiali di impiego.
Nel caso in cui sia dubbia tale
resistenza devono essere adottati i
resistenza,
necessari apprestamenti atti a
garantire la incolumità delle persone
addette, disponendo a seconda dei
casi, tavole sopra le orditure,
sottopalchi e facendo uso di cinture di
sicurezza.
Norma UNI 8088
Norma UNI 8088 – Lavori inerenti le coperture dei fabbricati –
Criteri di sicurezza
2.2 Copertura praticabile
Coperture sulla quale è possibile l’accesso
l accesso ed il transito di
persone, anche con attrezzature portatili, senza
predisposizione di particolari mezzi e/o misure di sicurezza, in
q anto non sussistono
quanto
s ssistono rischi di cadute
cad te di persone e/o cose
dall’alto né rischi di scivolamento in condizioni normali.
2.3 Copertura non praticabile
Copertura sulla quale non è possibile l’accesso o il transito di
persone senza la predisposizione di particolari mezzi e/o
misure di sicurezza contro il pericolo di caduta di persone e/o
di cose dall’alto nè rischi e contro lo scivolamento.
Motivi di non praticabilità di una copertura
• Assenza o inadeguatezza del sistema di accesso
• Assenza o inadeguatezza della protezione anticaduta sui bordi
• Insufficiente portata del piano di calpestio rispetto al tipo di
attività che si deve svolgere (peso delle persone, peso dei
materiali, peso delle attrezzature)
• Presenza di aperture non protette
• Presenza di lucernari non portanti
p
• Presenza di aree di coperture non portanti accanto a zone
portanti
po
ta t (es.
(es tettoie
tetto e a filo
o della
de a copertura
cope tu a del
de capannone)
capa o e)
• Assenza di mezzi di sicurezza sulle coperture
Motivi di non praticabilità di una copertura
Motivi di non praticabilità di una copertura
Cosa fare prima di accedere ad una copertura (non conosciuta)
• Raccogliere dal committente i dati circa la pedonabilità e
praticabilità della copertura
p
p
• Procedere ad una accurata verifica dalla parte sottostante, per
rilevare l’eventuale p
presenza di lucernari non protetti,
p
, lucernari
chiusi e altri elementi pericolosi.
• Nel caso di controsoffitti non accessibili, procedere se
necessario allo smontaggio di alcuni tratti in modo da verificare
l’assenza di lucernari coperti.
• Procedere ad un’ispezione della copertura da luogo sicuro, o da
una piattaforma elevatrice
• In base ai dati raccolti, se la copertura non è pedonabile e
praticabile definire le modalità operative e il sistema di sicurezza
più idoneo per eseguire il lavoro.
Norma UNI 8088 – Le misure previste
4.2.3 Strutture costituite da
solette con aperture
Per la prevenzione degli
infortuni conseguenti alla
caduta dall’alto attraverso le
aperture, può essere adottata
una delle soluzioni elencate
per le strutture reticolari,
ovvero p
può essere posto
p
in
opera un parapetto normale
sul perimetro delle aperture
stesse.
Quanto sopra vale anche per
le strutture a shed,
shed
relativamente alle finestrature
Norma UNI 8088 – Le misure previste
4 3 1 Mezzi personali di protezione
4.3.1
Qualora non sia possibile realizzare uno degli apprestamenti
precedentemente indicati per la prevenzione degli infortuni
conseguenti alla caduta dall’alto di persone sia attraverso le
strutture sia dal p
perimetro, è necessario che gli
g operatori
p
siano dotati e facciano uso di idonea cintura di sicurezza
con bretelle, collegata a fune di trattenuta vincolata a parti
stabili esistenti o da realizzare allo scopo
Le reti provvisorie non metalliche
La costruzione,
L
t i
la
l scelta
lt e l’utilizzo
l’ tili
delle
d ll reti
ti di protezione
t i
anticaduta sono normate dalle seguenti norme tecniche:
UNI EN 1263 – 1 (2003) – Reti
R i di sicurezza.
i
Requisiti
R
i i i di
sicurezza, metodi di prova
UNI EN 1263 – 2 (2003) – Reti di sicurezza. Requisiti di
sicurezza per il montaggio delle reti di sicurezza.
La circolare 13/1982 detta delle norme per l’utilizzo delle
reti, inspirandosi a norme tecniche francesi ormai superate
dalle norme EN sopra riportate.
riportate
Le reti provvisorie non metalliche – rete di tipo S
La posa deve essere effettuata con funi ff tt t f i tiranti, su una superficie minima di 35 mq. Il lato i i di Il l più corto non deve essere inferiore a 5 m. f
La distanza tra gli ancoraggi deve essere inferiore a 2,5 m.
Le reti provvisorie non metalliche: rete di tipo T
Le reti provvisorie non metalliche: rete di tipo U
Le reti provvisorie non metalliche: rete di tipo V
Le reti provvisorie non metalliche
Le reti provvisorie non metalliche
Le reti provvisorie non metalliche
Impalcati di protezione sottostanti
Presenza di aperture sulla copertura
parte del solaio da tagliare
per la creazione dei
lucernari
parapettatura installata
idoneamente su tutti i lati
perimetrali dell'impalcato
CADUTA MATERIALI DALL'ALTO
OBBLIGO DI UTILIZZO DEGLI
IDONEI DPI
scaletta per l'accesso
all'impalcato di lavoro
PARTICOLARE B - taglio della soletta
(Scala 1:50)
Prima del taglio della soletta per la realizzazione dei lucernari sugli ingressi principali, si dovrà provvedere all'installazione di
idoneo impalcato di lavoro, in modo da garantire ai lavoratori le idonee misure di protezione. Effettuato il taglio della soletta, nel
caso in cui risultasse necessario smontare tale opera provvisionale, l'impresa dovrà installare sulla copertura le necessarie
misure atte a prevenire la caduta dall'alto sugli operatori all'interno delle aperture presenti nel solaio.
Impalcati di protezione sottostanti
Reti metalliche permanenti
Reti metalliche permanenti
La rete permanente in acciaio non può
essere una rete elettrosaldata
qualsiasi ma deve avere
caratteristiche geometriche e
di
dimensionali
i
li adeguate
d
allo
ll scopo.
Es. Rete Copertec di Cavatorta S.p.A.
proprietà
valore
unità di misura
450-550*
N/mm2
resistenza punto saldatura
> 757
N
tipo zincatura
a caldo
carico massimo rottura unitario fili
grado purezza zinco (SHG)
~ 99,995
aderenza zinco
1 (ottima)
ASTM. A 185-97
UNI - EN 10244-2
%
UNI - EN 1179
UNI - EN 10244-2
spessore rivestimento in zinco
~ 10
µm
tolleranza lunghezza rotolo
-0/+1
%
0,04
mm
tolleranza Ø filo zincato
rif norme
rif.
UNI-EN 10218-2
Reti metalliche permanenti
La norma di riferimento per p
l’idoneità di una protezione p
permanente è la UNI 10960 9
del luglio 2001. Secondo ta e o a a ete de e
tale norma la rete deve essere in grado di trattenere un carico di forma sferoconica del peso di 50 kg che cade sulla rete da un’altezza di 1,20 m.
Reti metalliche permanenti
Utilizzo di DPI anticaduta
Esecuzione di lavori dalla parte sottostante
Taglio con
cesoia manuale
o con flex
Esecuzione di lavori dalla parte sottostante
Francesco Costa s.r.l. – tratta dal sito www.costaman.it
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
I criteri di prevenzione
1. Realizzare la chiusura trasparente con materiali resistenti allo
sfondamento conseguente al transito involontario o di urto
accidentale.
accidentale
Le modalità di realizzazione della chiusura sono di due tipi:
1. utilizzo di un vetro stratificato dotato di caratteristiche di
pedonabilità e antisfondamento
2. utilizzo di lastre di policarbonato estruso modulare di idoneo
spessore e caratteristiche di resistenza
Le caratteristiche per la scelta dei materiali e il loro
dimensionamento sono riportate all’interno della scheda tecnica
progettuale
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
Tratto dal catalogo della ditta Dott. Gallina Sr.l. di Torino
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
I criteri di prevenzione
2 Evitare il transito involontario e l’urto accidentale sul lucernario
2.
con sistemi quali: la segregazione dello stesso o la realizzazione
di basamenti idoneamente sopraelevati dalla copertura
a) apposizione di parapetti o barriere verticali attorno al lucernario
parapetto normale
tavola fermapiede h
min 15 cm
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
I criteri di prevenzione
b) Apposizione di grigliati o di reti metalliche orizzontali o curve
superiormente all’elemento di chiusura trasparente
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
I criteri di prevenzione
c) sopraelevazione del basamento con materiale resistente in modo
che l’apertura pericolosa sia portata ad una altezza tale da poter
essere considerata sicura.
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
I criteri di prevenzione
3 E
3.
Evitare
i
l caduta
la
d
conseguente allo
ll sfondamento
f d
d ll chiusura
della
hi
trasparente mediante l’apposizione nella parte sottostante di un
idoneo sistema di ritenuta delle cadute
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
Tratto dal catalogo della ditta Dott. Gallina Sr.l. di Torino
I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione
2 5 cm
2,5
fori di diametro di 6
mm p
posizionati
ogni 15 cm circa
Rete di protezione
elettrosaldata a maglia 15 x
15 cm costituita da barre in
acciaio zincato di dm 5 mm
15 cm
PIANTA
15 cm
5 cm
Angolare in
acciaio
SEZIONE A-A
INSTALLAZIONE IN
CIMA AL BASAMENTO
BASAMENTO ESISTENTE
PROSPETTO
INSTALLAZIONE ALLA
BASE DEL BASAMENTO
OPZIONI DI INSTALLAZIONE
SCALA PORTATILE A PIOLI
Art. 111 D.Lgs 81/2008 - Obblighi del
datore di lavoro nell’uso di attrezzature per
p
lavori in quota
3] Il datore di lavoro dispone affinché sia
utilizzata una scala a pioli quale posto di
lavoro in quota soltanto nei casi in cui l'uso
di altre attrezzature di lavoro considerate
più sicure non è giustificato a causa del
limitato livello di rischio e della breve durata
di impiego oppure delle caratteristiche
esistenti dei siti che non può modificare.
modificare
SCALA PORTATILE A PIOLI
SCALA PORTATILE A PIOLI
Art. 113 D.Lgs 81/2008 - Scale
[6] Il datore di lavoro assicura che le scale a pioli siano sistemate
in modo da garantire la loro stabilità durante l'impiego e secondo
i seguenti criteri:
a) le scale a pioli portatili devono poggiare su un supporto stabile,
resistente, di dimensioni adeguate e immobile, in modo da
garantire la posizione
g
p
orizzontale dei pioli;
p ;
b) le scale a pioli sospese devono essere agganciate in modo
sicuro e, ad eccezione delle scale a funi, in maniera tale da
evitare spostamenti e qualsiasi movimento di oscillazione;
c) lo scivolamento del piede delle scale a pioli portatili, durante il
loro uso,
uso deve essere impedito con fissaggio della parte superiore
o inferiore dei montanti, o con qualunque dispositivo antiscivolo,
o ricorrendo a qualsiasi altra soluzione di efficacia equivalente;
SCALA PORTATILE A PIOLI: uso
SCALA PORTATILE A PIOLI: uso
Art. 113 D.Lgs 81/2008 - Scale
d) le scale a pioli usate per ll'accesso
accesso devono essere tali da
sporgere a sufficienza oltre il livello di accesso, a meno che
altri dispositivi garantiscono una presa sicura;
e) le scale a pioli composte da più elementi innestabili o a sfilo
devono essere utilizzate in modo da assicurare il fermo
reciproco
p
dei vari elementi;;
f) le scale a pioli mobili devono essere fissate stabilmente
prima di accedervi.
[7] Il datore di lavoro assicura che le scale a pioli siano
utilizzate in modo da consentire ai lavoratori di disporre in
qualsiasi momento di un appoggio e di una presa sicuri.
sicuri In
particolare il trasporto a mano di pesi su una scala a pioli non
deve precludere una presa sicura.
SCALA PORTATILE A PIOLI: uso
Almeno 1 m
SCALA PORTATILE A PIOLI: uso
SCALA PORTATILE A PIOLI: uso
PONTE SU CAVALLETTI
PONTE SU CAVALLETTI
PONTE SU CAVALLETTI
PONTI SU RUOTE (TRABATTELLI): utilizzo
Il piano di scorrimento delle
ruote deve risultare livellato
Il ponte deve essere sempre
verticale
I parapetti dei ponti su ruote
devono avere caratteristiche
uguali a quelle dei ponteggi
e di altre opere provvisionali
E’ vietato raggiungere
gg g
il
piano di lavoro
arrampicandosi dalla parte
esterna del ponteggio
Durante l’utilizzo le ruote
devono essere sempre
bloccate
PONTI SU RUOTE (TRABATTELLI): utilizzo
Il ponti su ruote devono essere ancorati alla costruzione ogni
due piani
I ponti su ruote costruiti a norma UNI HD 1004, possono
derogare dalla prescrizione di ancoraggio, in base a quanto
riportato all
all’interno
interno del libretto di uso e manutenzione del
fabbricante. In questo caso i ponti non devono superare 12
metri
t i di altezza
lt
se utilizzati
tili ti all’interno
ll’i t
di edifici
difi i e 8 metri
t i di
altezza se utilizzati all’esterno di edifici
PONTI SU RUOTE (TRABATTELLI): utilizzo
PONTI SU RUOTE (TRABATTELLI): utilizzo
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I lucernari – Criteri di prevenzione e protezione