PRESUPPOSTI DI BASE: Ciascuno di noi, in ogni momento, cerca di dare un senso a ciò che lo circonda e organizzare le proprie esperienze Con il passare del tempo, le varie interpretazioni divengono convincimenti e stili di comportamento, che possono essere più o meno aderenti alla realtà e funzionali al benessere della persona PRESUPPOSTI DI BASE: Scopo dell’approccio CBT è quello di identificare e modificare tali “convincimenti” o “stili di comportamento” disfunzionali nel pz Modificando i suoi modi di percepire, pensare e agire, Lo si indirizza verso modalità di pensiero e azione più adattivi e funzionali al suo benessere DEPRESSIONE Umore, Emozioni Pensieri, attitudini Tristezza Anedonia Apatia Pessimismo Indegnità Scarsa autostima Comportamento, Relazioni Calo delle attività Affaticabilità Ritiro sociale - Conflitti DEPRESSIONE Umore, Emozioni Tristezza Anedonia Apatia Pessimismo Indegnità Scarsa autostima Pensieri, attitudini Comportamento, Relazioni Calo delle attività Affaticabilità Ritiro sociale - Conflitti DEPRESSIONE Umore, Emozioni Eutimia Piacere Spinta motivazionale Ottimismo Senso di efficacia Aumento autostima Pensieri, attitudini Comportamento, Relazioni Aumento delle attività Energia fisica Socialità – > relazioni DEPRESSIONE Qualunque sia la complessa relazione tra umore, pensiero e comportamento … Agendo ad uno qualsiasi di questi livelli si modificano anche gli altri •Tecniche comportamentali •Tecniche cognitive Umore, Emozioni Pensieri, attitudini Comportamento, Relazioni comportamento pensiero umore pensiero comportamento umore •TBC comportamento + pensiero umore Tecnica di Psicoterapia Comportamentale Mira alla ripresa del funzionamento e delle attività Miglioramento del tono dell’umore Aumento dell’auto-stima Rafforzamento della self-efficacy Aumento delle attività Ripresa del funzionamento lavorativo e sociale La ripresa funzionale è graduale Si procede facendo una lista delle attività che il pz non riesce più a svolgere, che svolge con meno frequenza o con sforzo Le si ordina secondo la loro fattibilità, dalla più facile alla più difficile, secondo lo stato attuale del pz Cambiare lavoro finire il lavoro nei tempi cucinare una cena per la famiglia guardare la partita con gli amici pagare le bollette scadute preparare la colazione ai figli Andare al lavoro tutte le mattine Organizzare le vacanze Cucinarmi qualcosa di buono Riprendere il corso di inglese Cambiare lavoro finire il lavoro nei tempi cucinare una cena per la famiglia guardare la partita con gli amici pagare le bollette scadute preparare la colazione ai figli Andare al lavoro tutte le mattine Organizzare le vacanze Cucinarmi qualcosa di buono preparare la colazione ai figli cucinare una cena per la famiglia guardare la partita con gli amici pagare le bollette scadute Organizzare le vacanze Riprendere il corso di inglese Andare al lavoro tutte le mattine Cucinarmi qualcosa di buono finire il lavoro nei tempi Riprendere il corso di inglese Cambiare lavoro Cucinarmi qualcosa di buono preparare la colazione ai figli cucinare una cena per la famiglia guardare la partita con gli amici pagare le bollette scadute Organizzare le vacanze Il raggiungimento anche di piccoli obiettivi rinforza il pz e lo incoraggia nel raggiungimento di nuovi obiettivi NON E’ SOLO UNA QUESTIONE MENTALE!! Riprendere il corso di inglese Andare al lavoro tutte le mattine finire il lavoro nei tempi Cambiare lavoro Aumentando gradualmente le attività, il cervello stesso, “depresso dalla depressione” si deve attivare alla ricerca delle risorse necessarie a portare a termine tali attività, pur semplici che siano. Tutto ciò innesca un circolo VIRTUOSO, lo sforzo iniziale attiva nuove energie che allevieranno l’iniziale fatica. Maggiori energie saranno inoltre disponibili per passare ad attività sempre più complesse. A livello biologico, è possibile che il cervello sia indotto a rilasciare quei neurotrasmettitori che sono deficitari nellla depressione Ciò ha un effetto benefico sul tono di attivazione generale del SNC E di riflesso sul tono dell’more Deficit dell’attenzione Problemi di concentrazione Deficit della memoria operativa Rallentamento nell’elaborazione delle informazioni Umore depresso Rallentamento psicomotorio Faticabilità La behavioral activation funziona meglio se il raggiungimento degli obiettivi viene “premiato” Es.: “se faccio l’attività X, stasera scelgo io cosa guardare in TV” Il ricevere una ricompensa non solo aumenta la probabilità di fare la tale attività per i “vantaggi” indiretti della ricompensa Ma stimola anche il sistema del piacere (anedonia), che è anch’esso compromesso nella depressione A livello biologico: attivazione del sistema dopaminergico Scelte individualizzate del tempo Piano per la cura di sé Esercizi di rilassamento Problem solving Comunicazione assertiva Controllare l’aggressività Etc. Stile di vita Sonno regolare Alimentazione regolare e sana Ritmi lavorativi e sociali regolari Aderenza al trattamento farmacologico Interventi mirati alla disassuefazione o alla riduzione dell’uso di sostanze Mirano al cambiamento di pensieri abituali o credenze profonde che determinano disagio nell’individuo Miglioramento del tono dell’umore Aumento dell’auto-stima Rafforzamento della self-efficacy Aumento delle attività Ripresa del funzionamento lavorativo e sociale Esistono 2 livelli di pensiero Convinzioni profonde (core beliefs o schemi di pensiero) Modalità di interpretare la realtà, sé stessi e gli altri Pensieri automatici Modo in cui si manifestano tali credenze profonde: pensieri, brevi frasi, immagini che attraversano la mente molto rapidamente SCHEMI COGNITIVI Es. di schemi cognitivi in relazione al sé: “Amabile / Non amabile” “Adeguato / Inadeguato” “Valgo / Non valgo” SCHEMI COGNITIVI “Non sono amabile” = convinzione di non essere degno dell’amore di nessuno e di non poter essere amato Tale convinzione porterà la persona a non poter interpretare la fine di una relazione come un evento che capita a tutti e che è influenzato da più fattori ma come la prova inoppugnabile che la sua credenza è vera PENSIERI AUTOMATICI Dallo schema “Non sono amabile” “SARO’ SEMPRE SOLO” Il pensiero tenderà a ripresentarsi in tutte le circostanze di vita che riattivano lo schema cognitivo PENSIERI AUTOMATICI I pensieri automatici sono difficilmente individuabili, poiché si manifestano in modo rapido, appunto automatico Tali pensieri sono direttamente responsabili dei nostri stati d’animo Scatenano reazioni emotive e comportamentali SCHEMA PENSIERI AUTOMATICI STATO EMOTIVO “Non sono amabile” “Sarò sempre solo”, “mi lascerà”, “ecco se ne è andata perché nessuno può amarmi” Scoraggiamento, ansia, abbattimento Alla base di ogni emozione vi è un pensiero Non è la realtà oggettiva in sé a scatenare le nostre emozioni, ma il modo in cui le interpretiamo secondo gli schemi mentali che abbiamo in qualche modo acquisito o indotti dalla depressione che determinano pensieri automatici disfunzionali L’approccio cognitivo parte dal presuppposto che le persone possano modificare i propri schemi ed in tal modo anche i propri comportamenti disfunzionali Se non contrastati gli Schemi ci portano ad agire in modo tale da rinforzarlo e a farci rilevare solo gli elementi che lo confermano e non quelli che li disconfermano SCHEMI COGNITIVI DISFUNZIONALI ▪Se osservati con dovuto distacco, tali schemi appaiono esagerati, anacronistici e non coerenti con le situazioni attuali ▪Con un adeguato supporto, i pz imparano a riconoscere la propria tendenza a mettere in atto le stesse dinamiche, con il risultato di sperimentare sempre la stessa emozione negativa ▪Le tecniche cognitive insegnano il pz a riconoscere i propri schemi disfunzionali, in modo tale da lavorarci insieme al terapeuta per modificarli = renderli più aderenti alla realtà 1. ATTIVA E COLLABORATIVA: terapeuta e paziente lavorano insieme in modo collaborativo per riconoscere modalità di pensiero disfunzionali per sviluppare strategie adeguate a gestire il problema Per mettere in discussione e sostituire i pensieri disfunzionali che determinano i problemi emotivi del pz 2. CENTRATA SUL PRESENTE: Lo scopo è la risoluzione dei problemi attuali L’attenzione del terapeuta è rivolta al qui e ora gli eventi passati e le esperienze infantili sono considerati fonti d'informazione fondamentali circa l'origine, l'evoluzione e il mantenimento dei sintomi, ma non rappresentano il fulcro dell’intervento. 3. A BREVE TERMINE In funzione del tipo di problema conduce a modificazione terapeutiche in 3-12 mesi Mediamente: 6 mesi I risultati terapeutici vengono monitorati a scadenze prestabilite in partenza è quindi possibile una valutazione condivisa dell’efficacia del trattamento 4. MIRATA ALLO SCOPO All’inizio della terapia, paziente e terapeuta concordano gli obiettivi da perseguire 5. FLESSIBILE Adattabile alle necessità specifiche di quel pz e delle sue problematiche 6. INTEGRABILE Qualora sia necessario si avvale di sinergie con altri interventi (gruppo, famigliare, farmacoterapia etc.) 7. EMPATICA Il terapeuta è accogliente e pronto a comprendere il pv del pz, anche se difunzionale, in modo da aiutarlo a modificarlo 8. A BASE SCIENTIFICA Fin dai suoi esordi, si fonda sui risultati della ricerca scientifica Valuta la sua efficacia mediante ricerche sperimentali Modifica gli interventi sulla base della verifica degli esiti 9. EFFICACE !! Le ricerche sperimentali hanno confermato l’efficacia di tali trattamenti Nei casi di episodi di malattia di gravità lieve-moderata, i risultati ottenuti sono paragonabili al trattamento farmacologico !! Within both treated groups, improvement was accompanied by a decreased regional cerebral blood floow response to public speaking bilaterally in the amygdala, hippocampus, and the periamygdaloid, rhinal, and parahippocampal cortices. Response rates were comparable between the CBT (7/12) and venlafaxine (9/12) groups. Response to either treatment modality was associated with decreased glucose metabolism bilaterally in the orbitofrontal cortex and left medial prefrontal cortex, along with increased metabolism in the right occipital-temporal cortex.