venerdì 29 maggio 2009
LA KERMESSE
15
SPETTACOLI
ALL’EPT DI PIAZZA DEI MARTIRI PRESENTATA LA TERZA EDIZIONE CHE ANDRÀ IN SCENA DAL 14 AL 20 GIUGNO
“Capri Opera”, la grande festa della lirica
L’OPERA DI CANNAVACCIUOLO E ZIGANTE
di Massimo Lo Iacono
“Il soffio delle fate”
genera polemiche
NAPOLI. Con la fattiva benedi-
zione del San Carlo, del maestro
Tangucci in particolare, degli
“Amici della certosa”, quella “sonante” e pratica degli autoservizi
“Staiano”, “Federalberghi”, “Navigazione libera del Golfo” dal 14 al
20 giugno sarà realizzata la terza
edizione del “Capri Opera Festival” di Barbara Mustilli e Pasquale Amato. Più festa che festival ancora nel 2009, ma dall’anno prossimo dovrebbe accadere il contrario stando alle dichiarazioni piene di slancio di Dario Scalabrini,
presidente dell’Azienda turistica
di Capri, che ha introdotto la presentazione della manifestazione a
Palazzo Partanna, nell’ospitale accoglienza dell’Ente Provinciale per
il Turismo. Hanno illustrato le operose attività di studio, anche medico-scientifico per fortuna, assai
qualificato proposte ai cantantistudenti, oltre Scalabrini ed Amato, direttore artistico, l’assessore
Ciuccio per il Comune di Capri,
l’ottimo maestro Patalini, dotto e
pure piacevolissimo a sentirsi (che
uso dei fiati...), l’amico scaramantico direttore di “Canale 21”, il
compositore ospite Giovanni Rotondo. Nella manifestazione finale, accanto all’opera lirica, si darà
spazio al giovane ed affermato
compositore Rotondo, con sue pagine dai titoli partenopei di qualche suggestione: uno, “Canto
chiano” su parole di Patrizio Trampetti, rapida apparizione in conferenza stampa, sarà proprio intonato da Pasquale Amato, baritono innanzi tutto. La festa finale,
di Ludovico Greco
NAPOLI. Un’opera lirica tutta italia-
La presentazione del “Capri Opera Festival” allʼEpt di piazza dei Martiri (Agnfoto/Nicois)
del 20 giugno vedrà con lui impegnati i vincitori, l’orchestra con
professori del nostro massimo diretta dal maestro Andrea Guerrini,
noto agli appassionati napoletani
DOMENICA IN PASSERELLA NUMEROSI ARTISTI
Grande comicità al “Tam Tunnel”
NAPOLI. Non si finisce mai di ridere con gli
attori della “Tunnel Produzioni”. Infatti,
domenica dalle ore 22, la grande comicità fa
tappa al “Tam Tunnel Comedy Club”. La
kermesse di cabarettisti sarà presentata da Gigi
& Ross (insieme nella foto) e da Fatima. Sul
palcoscenico della struttura di Chiaia si
alterneranno gli esilaranti protagonisti Ciro
Giustiniani, Mariano Bruno, Arteteca, Enzo &
Sal, Lello Musella, Ivan e Cristiano, Angelo Venezia, Gemelli De
Falco, Alessandro Bolide, Pasquale Palma, La Faina e tanti altri
ospiti. La selezione musicale è affidata al dj Frank Carpentieri.
L’OPERA DI CHAY YEW PROPOSTA A SINGAPORE
Anteprima di “Napoli Festival”
con il testo “Le città visibili”
NAPOLI. Applausi scroscianti al debutto a
Singapore de “Le città visibili”, spettacolo
nato da un progetto di collaborazione tra
il “Napoli Teatro Festival Italia” e il
“Singapore Arts Festival”, e in
programma a Napoli dal 6 giugno. Grande
soddisfazione per Chay Yew (nella foto),
drammaturgo singaporiano che ha scritto
il testo basandosi sugli stereotipi che
Oriente e Occidente, nei secoli, hanno
costruito l’uno sull’altro. E per il regista
Giorgio Barberio Corsetti. Nel testo, ispirato a Le città visibili di Italo
Calvino, convivono diverse dimensioni appartenenti a epoche e a
luoghi differenti, sospese tra Est e Ovest del mondo. A due storie
d’amore, una ambientata in Cina e una in occidente, fra un italiano e
un’orientale si intrecciano momenti di lavoro nelle fabbriche tessili,
vicende legate alla contraffazione e a incidenti sul lavoro. Il “Napoli
Teatro Festival Italia” conferma ancora una volta la sua vocazione
internazionale che, sin dalla prima edizione, lo ha portato ad avviare
collaborazioni e coproduzioni internazionali con festival, teatri,
compagnie di Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Austria,
Portogallo, Argentina, Olanda, Belgio, e tantissimi altri paesi.
Presenti a Singapore, al debutto dello spettacolo, il presidente della
“Fondazione Campania del Festival” Rachele Furfaro e il direttore
artistico Renato Quaglia.
SAN CARLO
per la sua attività con il coro
“Axia”, e condurrà l’incontro
l’amabile e dotto appassionato Michele Mirabella, anche regista
d’opera come si sa, e con “Elisir”
L’EVENTO
di Donizetti prossimo a debuttare
a Cagliari in autunno. Gli ottimi risultati delle masterclass capresi
hanno visto giovani già ben opere in carriera, e l’ambito “Aslico”
sembra il partner più significativo
per l’iniziativa caprese. L’orario ovviamente serale riserva la manifestazione al publico caprese del
mondanissimo fine settimana,
l’aliscafo notturno per Napoli,
chance attraente in sé lo è meno al
pensiero dello sgradevole ritorno
in città notturno. I molti fan e curiosi e “patuti” di lirica gradirebbero una replica sobria dell’evento nella consorella Certosa di San
Martino, ove imparammo in tempi recenti ad apprezzare il maestro
Amato, con la benedizione dell’altro partner, il “Polo speciale museale”. Buona fortuna, per esiti
sempre migliori e meritati.
na, anzi napoletana, è già un “caso”
in Europa: è il “Il soffio delle fate”,
tratto dall’omonimo romanzo di Angelo Cannavacciuolo che ne firma
anche il libretto, con musiche di Filippo Zigante in coproduzione con il
teatro tedesco Vorpommern Theater di Stransuld (in scena l'anno prossimo). L’opera ha avuto il suo debutto assoluto nella Repubblica Ceca al The National Moravian-Silesian
Theatre, il teatro nazionale della città di Ostrava. Ma ancor prima della
messa in scena è stata montata la
polemica nel mondo culturale bosniaco, con prese di posizione nelle
prime pagine culturali dei giornali e
dibattiti televisivi: l’azione de “Il soffio delle fate” si svolge infatti proprio
a Sarajevo, subito dopo la fine della
guerra civile, ed era quindi il teatro
lirico locale che avrebbe dovuto produrre un’opera così significativa per
la recente storia della città. «L’iniziativa di Ostrava è stata commentata quasi come uno scippo. È quasi incredibile l’interesse che in questi paesi susciti la musica e l’opera
lirica - commenta Cannavacciuolo quando ben conosciamo la situazione italiana, la nostra scarsa attenzione ed educazione per la musica
sia classica ma soprattutto contemporanea e le tante difficoltà dei nostri
lirici. Tanto che è oggi impossibile
in Italia anche solo ipotizzare la produzione di un opera nuova come è
appunto “Il soffio delle fate”». Dal
punto di vista strettamente musicale obiettivo dei due autori napoletani è stato quello di spogliare l’opera
lirica dalla veste di “genere” di un
passato ormai non più riproducibile, ridandogli validità anche in un
contesto attuale. «Il progetto - spiega Zigante - nasce dalla convinzione che l’arte sia portatrice di un messaggio morale in rapporto alla realtà
presente, e non ad avvenimenti storici superati dai quali trarre valori etici attuali». Ne “Il soffio delle fate” protagonista è la Sarajevo dilaniata dalla guerra civile ma anche la Filarmonica di Sarajevo, all’epoca costituita da elementi di altre orchestre
cittadine, non più operanti, che si
propose di reagire alle disgrazie e
confortare la gente. I personaggi
principali sono tre fratelli, Becir, un
musicista della Filarmonica di Sarajevo, Tom, un cameraman che riprende le tragiche immagini di morte e Jovan, comandante dell’esercito serbo. L’opera è diretta dal maestro Alessandro Giorgi per la regia
di Ludek Golat con scene a cura di
Susanne Thomasberger. Protagonisti Rafael Alvarez nel ruolo di Becir,
Vojtech Kupka in quello di Tom e
Alexander Podolchov che interpreta Jovan.
LO SPETTACOLO DI FINE ANNO DEGLI ALLIEVI DI ANNA RAZZI
La grande danza al San Carlo
di Elisabetta Testa
NAPOLI. Centotrentuno allievi, una
presenza maschile incisiva. La Scuola di Ballo del teatro San Carlo, diretta dal 1990 con grande dedizione
da Anna Razzi, ha presentato il consueto spettacolo di fine anno articolato in due parti (nella foto di Alessio
Buccafusca un momento dello spettacolo). La prima, in cui risalta la preparazione tecnica dei giovani allievi, che passando dallo studio della
sbarra, arriva fino alle difficili evoluzioni del passo a due - per gli allievi
più grandi - e del virtuosismo. Oltre
alla danza classica la loro formazione
è arricchita dalla danza spagnola - di
forte impatto la coreografia di Gianni Vacca con l’utilizzo delle nacchere - e da quella di carattere, creata
da Carmen Panader. Particolarmente bello il lavoro coreografico di Dino Verga (docente di contempora-
neo) dedicato a Pulcinella, su musica di
Igor Stravinskij, dinamico e ricco di
una gestualità evocativa. La seconda
parte dello spettacolo- la più attesa per
la bellezza del grande repertorio era dedicata al grande
impresario Diaghilev, che con la sua
compagnia “Les Ballet Russes” ha
sbalordito il ventesimo secolo. «Ha
rappresentato un vero è proprio scossone - afferma soddisfatta Anna Razzi - che ha dato una svolta incredibile al repertorio romantico dell’Ottocento. Ho voluto fare un omaggio
a Diaghilev, anche se i balletti proposti: “Le Silfidi”, per i diplomandi
Vito Lorusso, Luisa Vallozzi e Valeria
Iacomino; “Petroushka”, per Danilo
di Leo; “Lo Spettro della rosa”, per
Vito Conversano e Odette Marucci;
“Shéhérazade”, per
Luisa Ieluzzi e Paolo Cervellera; e “Il
Principe Igor”, per
Francesco Consiglio, sono solo una
parte del grande repertorio dell’impresario russo. Il suo lavoro era basato su una forte sinergia
tra grandi artisti, coreografi, musicisti, danzatori, scenografi, pittori, uomini di cultura. Ne parlano in tutto il
mondo e mi sembrava giusto proporlo, come ho già fatto sette anni fa,
ai miei allievi perché possano avere
una formazione completa. Oggi si
parla molto di hip-hop ma è fondamentale non dimenticare mai il passato, la tradizione dalla quale proveniamo». Al termine dello spettacolo,
supportato dai costumi meravigliosi
di Giusi Giustino, la presenza in palcoscenico di Violetta Elvin - grande
danzatrice di fama internazionale ha dato un tocco di emozione in più
alla consegna dei diplomi per i “passi d’addio” che rappresentano un
punto di arrivo per il percorso formativo e un punto di partenza per la
carriera artistica. Tantissimi applausi
hanno accolto tutti i docenti: Carmen Panader, Antonina Randazzo,
Gianni Vacca, Rossella Lo Sapio, Alexandra Brucher, Mario D’Aniello,
Aniello Mallardo, Massimiliano
Craus, Sergio Pescicolo, e i nove diplomandi, tutti perfettamente nel
proprio ruolo, a conferma di una
grande qualità di lavoro che da tempo caratterizza la scuola napoletana.
Da settembre la Scuola di Ballo usufruirà di una convenzione con il Convitto “Vittorio Emanuele” per dare la
possibilità agli studenti di altre regioni di poter studiare a Napoli, al
teatro San Carlo. Perché la danza vada sempre avanti.
LO SHOW CON GLI ALUNNI NAPOLETANI PER “MUS-E” PRESIEDUTA DA ENZO GIUSTINO
“Musique Europe”, un progetto dedicato ai bambini
di Angela Di Maso
NAPOLI. “Mus-E” (Musique Eu-
rope) è un progetto multiculturale europeo - nato dalla mente di
un artista, il celebre violinista e direttore d’orchestra Yehudi Menuhin (nella foto) - dedicato ai bambini che si propone di contrastare,
attraverso esperienze artistiche,
l’emarginazione e il disagio sociale nelle scuole dell’infanzia e
primarie con elevata presenza di
bambini immigrati e dal difficile
background socio-culturale. Nelle scuole raggiunte dal progetto,
l’arte diventa mezzo e scuola di
vita: la musica, il canto, il teatro, la
danza, le arti plastiche, le arti figurative e le arti marziali, il mimo,
discipline grazie alle quali i bambini imparano a comunicare con
un linguaggio universale in cui le
differenze diventano ricchezze,
non limiti. A tal fine gli insegnanti vengono affiancati in classe da
artisti professionisti, accuratamente selezionati e formati e che
lavorano per “Mus-E”, oltre che
per la specifica preparazione professionale, anche per un forte
orientamento pedagogico e per la
predisposizione al lavoro con i
bambini. Il progetto “Mus-E” Onlus Napoli - presieduta da Enzo
Giustino e con sede a Santa Lucia, 50 - è attivo sul territorio di
Napoli e provincia dall’anno scolastico 2005-2006, ha portato a
compimento il suo quarto anno di
attività. Nell’arco dell’anno scolastico 2008-2009 ha raggiunto, 12
scuole primarie per un totale di 44
classi, coinvolgendo circa 832
bambini e 26 artisti, per un totale
di circa mille bambini. Le attività
di quest’anno si sono svolte in
aree di disagio urbano ed in par-
ticolare nelle scuole di Scampia,
Poggioreale, Forcella, Quartieri
Spagnoli, Sanità, Materdei, Mercato, Cavalleggeri d’Aosta e Fuorigrotta, oltreché in provincia, ad
Ercolano, Torre del Greco e Salerno e presso l’Istituto di rieducazione di Nisida. A conclusione dell’attività nelle classi come ogni anno, l’associazione ha organizzato
una “lezione aperta” per mostrare
alle famiglie ed a tutti quelli che
credono e sostengono l’iniziativa,
quali sponsor, Banco di Napoli San
Paolo, e Assessorato alle Politiche
Giovanili della Regione Campania, quello che è stato realizzato
nel corso dell’anno. I bambini di
“Mus-E”, italiani, stranieri, zingari insieme, hanno presentato al
teatro San Carlo, uno spettacolo
dal titolo “La ballata del prode Anselmo” liberamente tratto dal Poemetto di Giovanni Visconti Veno-
sta. Sul palco dello storico Massimo aprtenopeo, si sono esibiti i
piccoli percussionisti di Scampia
(“Ilaria Alpi”) col maestro Antonino Talamo; “Il viaggio della scoperta” (“A. De Curtis”, Ercolano),
coreografie di Giuseppe Parente;
orchestra del Moricino (“Campo
del Moricino”, Mercato) con Vittorio Ricciardi, flauto dolce, Clara
Campese, chitarra, Luca Improta,
violino; “La diversità” (“Angiulli”,
Sanità) con Sara d’Ajello, danza,
Agostino Oliviero, mandolino,
Carmine Brachi, percussioni; “La
Guerra” (“Don Milani”, Torre del
Greco) teatro/mimo con Arianna
D’Angiò; coro ed orchestra di Poggioreale (“Lombardo Radice”) con
Cecilia Videtta, canto; Patrizia
Scarano, violino; Nunzio Toscano,
percussioni; “incontrando l’altro”
(“A. Durante”, Forcella) coreografie di Paola Ricciardi; coro di Ca-
valleggeri e dei Quartieri Spagnoli (Piazza Neghelli e “Baracca-Principe di Napoli”) diretti da Gabriella
Rinaldi. Ogni quadro musicale, veniva introdotto dalla lettura di alcune quartine della ballata, presa
a pretesto ludico per meglio spiegare tematiche forti e gravi come
quelle della guerra, l’altro, il diverso, la fratellanza. Lo spettacolo è stato ben coordinato. I bambini sembravano dei veri professionisti quando salivano sul palco
con in spalla i loro strumenti, perfettamente indirizzati dai loro
maestri ed attentissimi al “La” dei
rispettivi direttori corali ed orchestrali. Una kermesse davvero toccante. Sul palco anche l’assessore alle Politiche Giovanili della Regione Campania, Alfonsina De Felice, che ha espresso la sua contentezza ed emozione nel vedere
tanti giovani così ben preparati e
naturalmente il presidente dell’associazione, Enzo Giustino,
commosso e soddisfatto del risultato, ottimo, ringraziando i siti monumentali, le sedi di ricerca scientifica, le associazioni e gli Artisti
per il prezioso contributo al progetto, oltre a testimoniare la grande disponibilità degli staff ad accogliere i mille bambini e insegnanti.
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“Capri Opera”, la grande festa della lirica