Pag. 4 – 5 Festa dei nonni Pag. 8 Un’altra opportunità Pag. 6 Giovani e politica Pag. 9 Attività di volontariato a Portigliola Pag. 7 Aiutare i bambini Pag. 20 Centro educativo “Padre G. Puglisi” Pag. 10 Sondaggio IL TEST Pag. 11 Se la sfiga ti perseguita…. Pag. 12 Marina di Gioiosa Jonica Pag. 14 Best seller: “Sai tenere un segreto?” Pag. 15 La Divina Commedia in Calabrese Pag. 16 Intervista a Marco Masini Pag. 17 L’opinione di... ! Pag. 18 Essere amici " # " $ Pag. 19 Ricordando Giovanni Paolo II " & ( % ' $ $ $ ! % Per info.: E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Pag. 21 Windows vista Pag. 22 A.C. Locri !) + & " * ! $ ,,- . /0122 3 "4 5 ) $ 6710829,-0:8 . 7 $ ; % ) 7-<11 ' Il mese di ottobre, per la prima volta, inizia con una festa importante: la giornata nazionale dei nonni. È proprio a loro che la nostra redazione vuole dire Grazie: per tutto il sapere, i sacrifici, l’affetto che negli anni dimostrano. Non a caso vi racconto un episodio davvero curioso: con alcuni giovani di Portale Giovani stavo distribuendo il giornale a Bovalino, quando un omino sugli 80 anni, seduto su una panchina in piazza, in compagnia di due suoi amici, ci ferma e ci domanda: «Questo giornale chi lo fa?». Stupiti dalla curiosità del nostro amico ci mettemmo a parlare … e con un dialetto stretto, a volte incomprensibile ma davvero curioso, ci raccontò della sua adolescenza, dei suoi sogni. «Voi giovani, di oggi, non immaginate, quanta fortuna e possibilità avete di esprimere le vostre idee…. Ai miei tempi – non poteva non mancare l’espressione tipica di un nonnino saggio – era difficile anche esprimere un parere ai nostri genitori, che subito con un’occhiata ci zittivano. Oggi, no! Vi è concesso esprimere, criticare, ed è un bene perché sin da piccoli bisogna confrontarsi». Parlava, parlava… e noi lo seguivamo con molto interesse, chissà quante altre volte aveva detto quelle cose. Ma era bello stare ad ascoltarlo, sembrava quasi come se ci stesse confidando un segreto o volesse, semplicemente, sfogarsi… «Bravi! Vi posso chiamare nipotini? – noi annuiamo - continuate a parlare con il vostro giornale. Ma siti nu pocu pacci… cu stù culuri… Annorbamu tutti… (scoppia una risata)». Prontamente diamo le nostre ragioni …: il colore del giornale è giallo per attirare attenzione… poi giallo è gelosia… e noi siamo “gelosamente” affezionati a ciò che facciamo e gelosi della nostra terra…. Saremmo rimasti volentieri a chiacchierare con lui purtroppo il temporale non ha permesso di continuare a dialogare... e tutti al riparo. Ripensando a quella mattina sembra scontato, ma non lo è, domandarci: ma ci accorgiamo quanto siamo fortunati? Forse non ci pensiamo proprio…. E se la panchina d’ottobre rimane vuota per le piogge, per il cattivo tempo… la nostra mente non è vuota: i pensieri, la fantasia, i sogni realizziamoli senza fermarci ai primi ostacoli. Con l’autunno e andando avanti con i giorni, lo studio, il lavoro sono sempre più impegnativi; ma stiamo attenti: non ci stressiamo con il duro lavoro tralasciando la famiglia; studiamo per conoscere, approfondire e non solo perché lo dicono i prof; non ci buttiamo chiusi in casa davanti alla tv e al pc abbandonando le nostre passioni, i nostri svaghi. Ogni momento è buono per scambiare due chiacchiere, conoscere altre persone, e perché no, anzi, essere uno dei nostri… Domenica Bumbaca ’ LEGGE 31 luglio 2005, n.159 Istituzione della Festa nazionale dei nonni. La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Promulga la seguente legge: Art. 1 1. E'istituita la "Festa nazionale dei nonni" quale momento per celebrare l' importanza del ruolo svolto dai nonni all' interno delle famiglie e della società in generale. 2. Regioni, province e comuni in occasione della festa di cui al comma 1 possono promuovere, nell' ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, iniziative di valorizzazione del ruolo dei nonni. 3. La festa di cui al comma 1 ricorre il giorno 2 del mese di ottobre di ogni anno e non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260. 4. Il Ministro dell' istruzione, dell' università e della ricerca impartisce le opportune direttive affinché, in occasione della festa di cui al comma 1, le scuole pubbliche e private, nell' ambito della loro autonomia, possano promuovere iniziative volte a discutere ed approfondire le tematiche relative alle crescenti funzioni assunte dai nonni nella famiglia e nella società. Art. 2 1. E'istituito il "Premio nazionale del nonno e della nonna d' Italia", in favore dei nonni che, nel corso dell' anno, si siano distinti per aver compiuto azioni particolarmente meritorie sul piano sociale. 2. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro dell' istruzione, dell' università e della ricerca, da adottare entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, è nominata, senza oneri per lo Stato, una Commissione competente a valutare le dieci azioni socialmente più meritevoli per l' anno in corso, sulla base delle informazioni acquisite da qualsiasi fonte. La partecipazione alla Commissione non comporta la corresponsione di alcuna indennità o compenso nè rimborso di spese. 3. La graduatoria deliberata dalla Commissione di cui al comma 2 non è valida se non è controfirmata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e dal Ministro dell' istruzione, dell' università e della ricerca. 4. Possono far parte della Commissione di cui al comma 2 i cittadini italiani e degli Stati membri dell' Unione europea che abbiano compiuto i sessantacinque anni. 5. Il Presidente della Repubblica conferisce il "Premio nazionale del nonno e della nonna d' Italia" a coloro i quali abbiano conseguito i primi dieci posti nella graduatoria deliberata dalla Commissione di cui al comma 2. Art. 3 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E'fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Data a Roma, addì 31 luglio 2005 CIAMPI Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Visto, il Guardasigilli: Castelli Nonni: patrimonio irrinunciabile Dopo la Festa della mamma, celebrata a maggio, e quella del papà, a marzo, ora, c’è anche la Festa dei Nonni, la cui celebrazione è fissata il 2 ottobre di ogni anno. È stata infatti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 12 agosto 2005 la legge, approvata in via definitiva il 26 luglio scorso dal Parlamento, che istituisce la "Festa dei nonni" allo scopo di conferire la dovuta importanza al ruolo svolto dai nonni all' interno delle famiglie e della società in generale. Quasi a voler significare come i nonni rappresentino figure e modelli di vita che affiancano ed aiutano i genitori nell' assistenza quotidiana e nella crescita dei bambini, specie sotto il profilo della sfera affettiva. Pensavo e ripensavo in questi giorni all’importanza che ha rivestito e rivestirà nei prossimi anni questa ricorrenza nelle nostre Comunità, augurandomi che al 2 ottobre non si sono accostati fiori, regali,dolci ma azioni semplici e concrete, piccoli gesti che la facciano crescere e caratterizzare come una giornata felice in cui stiamo ad ascoltare coloro che accanto ai nostri genitori ci danno le giuste coordinate per crescere e divenire buoni cittadini . Nella nostra amata terra, i nonni valgono più di cento interventi di qualsiasi finanziaria di uno stato, sono un vero e proprio ammortizzatore sociale, sono una parte concreta del complesso sistema di welfare, cosicché mentre le istituzioni discutono per lunghi periodi di piani e progetti d’azione, loro ci danno l’esempio ed intervengono concretamente divenendo asilo nido, sostegno economico alla famiglia, recupero scolastico.. sono un irrinunciabile patrimonio della moderna società. Ne ho visti tanti di nonni in questi giorni, per le vie della Città, accompagnare i nipotini a scuola, agli svaghi pomeridiani, a cogliere il calore del nostro sole ancora estivo. Ne ho visti tanti, nei nostri paesi interni, divenire maestri di tradizioni: tamburelli ed organetti, canzoni tristi e ballate allegre hanno il fascino che mai una simulazione multimediale potrà avere. Ma ho visto anche tanti nonni ospitati negli istituti che non sentono più l’abbraccio di un nipote… e questo non è bello, sono sicuro che anche loro non vedono l’ora di risentire quella mano familiare. Inventiamoci allora questa festa del 2 ottobre, costruiamola insieme a loro, doniamo noi del tempo a loro, mettiamoli al centro della nostra giornata, ringraziamoli per quello che fanno ogni giorno per migliorare la nostra vita e non stupiamoci se alla fine saranno ancora loro ad avere il sorriso più bello da donarci. Raffaele Solinas ’ Una delle scienze che dovrebbe- ro attirare i giovani fin dagli anni del liceo, è la politica. Sì, la politica come scienza e Aristotele a suo tempo l’aveva inserita fra le scienze pratiche, contrapposte a quelle teoretiche e poetiche. Dovrebbe attirare fin dagli anni del liceo perché da quando sono entrati in vigore i decreti delegati e la scuola si è democratizzata, professori, genitori e soprattutto alunni hanno i loro rispettivi rappresentanti nei diversi organi scolastici. L’elezione dei rappresentanti avviene in seguito a formazione di liste, a campagne elettorali e a votazioni. Ma lo scenario politico attuale ci induce a chiederci se la politica oggigiorno attiri o meno, e soprattutto se attiri le fasce giovanili. Uno sguardo agli eventi che si susseguono in Italia e nel mondo potrebbe suscitare preoccupazione. Il numero di scioperi indetto da insegnanti, piloti, ferrovieri, giornalisti e tanti altri è impressionante da quando ha iniziato i lavori l’attuale squadra di governo più volte rimpastata; il rapporto tra deficit e PIL italiano per poco non supera il limite imposto dall’unione europea e rischiamo l’esclusione dall’unione stessa (anche se i precedenti di Francia e Germania in materia di supero della soglia massima non dovrebbero farci preoccupare) nonostante i diversi ministri dell’economia si affannino a stilare diverse finanziare che dovrebbero portare al risparmio; i tentativi infruttuosi dei ministri stessi dell’economia, Tremonti prima, Siniscalco poi e adesso ancora Tremonti, di indurre l’inamovibile governatore di Bankitalia Antonio Fazio a dimettersi dal suo incarico, sono impressionanti. Dal canto suo l’attuale opposizione non rassicura: incapace di dar vita ad una vera e propria coalizione politica, ca- pace solo di ottenere ma non di vincere referendum e quindi inabile ad abrogare le varie leggi promulgate ed il cui esponente forse più importante, Romano Prodi, ha avuto la brillante idea di un tir giallo itinerante per tutta l’Italia usato non come mezzo di trasporto per lo stesso professore perché forse troppo scomodo, ma usato solo come palco per gli eventuali comizi che Prodi terrà durante la campagna elettorale. Forse il mondo politico di oggi sta perdendo prestigio. Nei dibattiti politici i parlamentari non dimostrano una grande ars dicendi capace di persuadere gli elettori; dimostrano capacità di inveire conto l’avversario, spesso alzando incontrollatamente il tono di voce, e dimostrano, bisogna ammetterlo, anche la capacità sofistica di confutare le tesi sostenute dall’altro. Bisogna dar vita ad interventi che avvicinino le fasce giovanili al mondo politico, in modo da sensibilizzarle agli eventi nazionali ed internazionali. Nel nostro territorio si cerca di agire in questa direzione. È per esempio da un paio d’anni che si tenta di attuare un progetto che mira alla costituzione del consiglio intercomunale dei giovani della Locride, che renda gli stessi giovani protagonisti e promotori di attività volte a valorizzare il territorio. Educare e sensibilizzare alla politica dovrebbe essere una delle preoccupazioni maggiori di quanti si impegnano e si adoperano per la formazione dei giovani, ovvero del futuro di domani. Francesco Ruggia Per sapere di più … onare il proprio aiuto per assistere i bambini poveri, ammalati, senza istruzione al solo fine di garantire loro l' opportunità e la speranza di una vita degna della persona umana, è l' obiettivo di "Aiutare i Bambini" Onlus. Questa Fondazione, laica e indipendente, è presente in 46 Paesi e ha già sostenuto 64.000 bambini. Nata nel 2000 per iniziativa dell' industriale Goffredo Modena, questa interviene in Italia e nel mondo con progetti di accoglienza, assistenza sanitaria, educazione e adozione a distanza, con totale libertà di giudizio e indipendenza. Missionari e laici che vivono in ogni parte del mondo propongono progetti concreti a favore dell' infanzia bisognosa. "Aiutare i bambini" li seleziona grazie a una metodologia innovativa secondo parametri che tengono in considerazione il livello di povertà economica, la presenza di malattie, il livello di istruzione e il grado di emarginazione sociale dei bambini. Tra la Fondazione ed il responsabile del progetto intercorre un rapporto di fiducia che viene formalizzato in un contratto etico nel quale il responsabile del progetto si assume l' onere di rispettarne le condizioni previste. L' avanzamento dei lavori dei progetti viene verificato da oltre 50 volontari che si recano all' estero a visitare i progetti per fare un' esperienza di vita diversa e per stare insieme ai bambini. I fondi raccolti da privati e imprese sono destinati per l' 80% ai progetti e per il 20% alle attività di informazione e raccolta fondi. La Fondazione, pertanto, assicura ai bambini la gran parte dei fondi raccolti mantenendo i costi di gestione della struttura organizzativa entro livelli minimi. Proprio al fine della trasparenza, ogni anno, la Fondazione certifica il bilancio della gestione economico-finanziaria dando evidenza degli obiettivi perseguiti, dei risultati raggiunti e dei fondi impiegati. Nel 2004, nel completo rispetto dei diritti dei bambini -come previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti del Fanciullo - sono stati finanziati 100 progetti in 34 Paesi a beneficio di oltre 23.000 bambini. Per saperne di più http://valuemail-it.ecircle-ag.com/re?l=o0ti9Iqml0jI0 Rosaria Minniti Q uante volte ci sarà capitato di scorgere sulla prima pagina di una testata giornalistica (anche nazionale) o peggio ancora in televisione, gli estremi di un qualsiasi funesto avvenimento accaduto nella Locride. Infinite altre volte, anche ultimamente, non sarà stato difficile riconoscersi in un atteggiamento “tipicamente calabrese” scimmiottato da qualche comico in crisi di idee. Tutto ciò che è negativo fa notizia, tutto ciò che è “strano” fa ridere; è un interminabile circolo vizioso, una catena difficilissima da spezzare. Forse a nessuno importa se qualche macabro evento accade in Emilia Romagna (o in qualsiasi altra regione) o perlomeno, trattandosi di un avvenimento “una tantum” nessuno crede che ciò faccia notizia. Al contrario, qualsiasi cosa turbi il panorama della nostra regione e nello specifico, della Locride, sia essa priva di importanza alcuna, viene fatta notare facendone lievitare l’importanza e l’incidenza. E il resto della verità? Possibile che nessuno riesca ad identificare nella nostra terra alcun passo avanti? I vari importanti Festival musicali e non, le manifestazioni culturali, l’associazionismo, il crescente impegno giovanile, senza ovviamente contare l’impegno profuso dalle varie amministrazioni comunali non fanno notizia, forse non rientrano nei format attuali di comunicazione. Certo è che da parte nostra dobbiamo essere gelosi dei nostri cambiamenti anche se non vengono notati e apprezzati. Qualcuno diceva che la nostra terra non ci è data dai nostri padri ma l’abbiamo in prestito dai nostri figli e per questo il nostro obiettivo non può prescindere dal fare in modo che un giorno le nuove generazioni non siano obbligate a sentire delle sciocche frasi stereotipate, e forse un modo per farlo è recuperare un pò di quel sano “campanilismo da stadio” che ci aiuti a credere nelle nostre potenzialità, per far si che tutti ci concedano, forse, un’altra opportunità… Giovanni Polifroni ( + ( ( ! " # ) $ ) ( % ( " " & ' & ( + & # ,- ./ ( ) ( ,0 ./ & $ ( ( (* ( ( 1 ( ( ( ( ( ( Francesca Policheni Viene definita superstiziosa la persona che crede in cose soprannaturali, nei sortilegi e nella magia. Le superstizioni vengono considerate sciocche e ridicole dai razionali e dagli scettici, difficilmente si ammette di essere superstiziosi, di credere a certe "ridicolaggini", come si è soliti affermare con presunzione quando si è con amici a cui si vuole mostrare la propria superiorità di fronte a simili "sciocchi pregiudizi". Salvo poi, in privato, fare i debiti scongiuri per avvenimenti o situazioni che necessitano di un atto scaramantico. Ecco a voi un “dizionario” delle superstizioni più diffuse: • • ARCOBALENO: tutte le volte che ne vedrete uno, esprimete un desiderio perché si avvererà certamente; ASCIUGAMANO: non adoperate la stessa asciugamano in due perché litigherete sicuramente; Dal sondaggio effettuato ai ragazzi del Liceo Classico (corso “D”) e del Liceo Scientifico (corso “C”) di Locri, cogliamo anche l’occasione per ringraziarli, è emerso quanto segue: • 70 60 50 • Il 18% sono critici. Siete dotati di uno spirito forte e indipendente. Amate starvene da soli per pensare alle vostre cose e non credete facilmente ai gesti superstiRazionali ziosi. Inoltre, sfidare la sorte è per voi una questione d’onore. Un sottile piacere nel non tenere in conto quei piccoli gesti che, secondo alcuni, aiutano il destino. Tutte le forme di superstizione sono per voi un divertimento, anche se talvolta non vi dispiace lasciarvi accarezzare dalla tentazione di crederci; 40 30 20 10 0 Influenzabili Critici • BOTTONE: trovarne uno significa contrarre una nuova amicizia; • FERRO DI CAVALLO: è un segno di fortuna trovarne uno e va appeso in casa; • FIAMMIFERO: porta sfortuna utilizzare in tre lo stesso fiammifero; • LETTO: porta male scendere dalla parte sinistra, in quanto ritenuta la parte di Satana; • OMBRELLO: è presagio di sventura aprirlo in casa; • PETTINE: se vi cade di mano mentre vi state pettinando, qualcuno che vi vuole bene vi sta pensando; • SPECCHIO: romperlo preannuncia sette anni di guai; • STELLE: vederne cadere una è di buon auspicio, esprimete un desiderio. Il 22% sono influenzabili. Sognate di dominare tutto quello che vi capita. Siete sensibili a qualunque piccolo segno che la vita vi offre e talvolta desiderate dargli un significato magico. Il rischio è di farvi prendere da un mondo immaginario. Il lato positivo è che la preoccupazione per il dettaglio è una splendida carta, in quanto vi permette di concentrare l’attenzione per trovare la vostra strada. D’altra parte conoscete bene il proverbio che dice: «Aiutati che il ciel t’aiuta»; • Il 60% sono razionali. Siete completamente indifferenti alle superstizioni. Per voi sono delle credenze piuttosto ridicole. O meglio delle piccole manie, spesso un po’ stravaganti. Interpretare il minimo avvenimento e servirsene per predire il futuro è per voi una perdita di tempo. Il vostro credo è: «Perché complicarsi la vita? È meglio vivere il momento presente con intelligenza e profondità». Angelica Iaconis Fabio Armeni … ’è chi è predisposto dalla nascita, chi solo in certi giorni, chi ancora solo in caso di circostanze particolari. Tutti insomma, chi più chi meno, sembra abbiano a che fare con un fenomeno al quale non ci si può davvero sottrarre. Il fenomeno in questione è la sfortuna, meglio conosciuta come “sfiga”. La sfortuna colpisce in media nove giovani su dieci, ma sembrano non essere immuni da questa statistica neanche le fasce d’’età più avanzate. Dai passi felini e silenziosi, questa procede lentamente , certa del suo bersaglio da colpire. Una volta rintracciato è fatta! D’ora in poi diventerà l’angelo custode dell’anima scelta, l’accompagnerà in ogni suo passo arrivando a ricoprire il ruolo di guida ed infine, avanzerà come un’ombra sicura al suo fianco. Molte sono le circostanze in cui si mette in moto, solitamente in giorni particolari, quali il venerdì, ma dà il meglio di sé soprattutto se è venerdì 17. In questi casi, nulla serve a scongiurare il pericolo: né amuleti, né cornetti, né sale né tanto meno ferri di cavallo. Può avere effetti diversi a seconda del soggetto preso in esame, per esempio negli individui predisposti si farà sentire con furore già dal momento del risveglio e, per tutta la giornata fino allo scoccare della mezzanotte si esibirà in una serie di performance da lasciare a bocca aperta anche il meno superstizioso. È soggetta a diverse metamorfosi: potrebbe partire da una leggera pioggerellina che in men che non si dica si trasformerà in un violento temporale, o con un “serio” problema alla macchina ( magari con la duplice foratura anteriore delle gomme) o, con una coda interminabile lungo la strada da percorrere per giungere a lavoro. Potrebbe proseguire con terribile ritardo, una mancata riunione, un ammonimento da parte di un superiore. Se volessimo spostarci nell’ambiente scolastico, invece si potrebbe manifestare con un compito in classe già iniziato, una visita al preside per il ritardo, o nel peggiore dei casi con un’interrogazione a sorpresa che faccia trovare la sua preda immancabilmente impreparata! Naturalmente per la persona già esperta esistono indizi chiari per ricordare che la fedele compagna di viaggio “sfortuna”si trova nelle vicinanze:per esempio la presenza di un gatto nero che ci taglia la strada, la rottura di uno specchio, il passaggio obbligatorio sotto una scala, la caduta involontaria di sale o d’olio, ne sono segni manifesti. Per il perfetto superstizioso la cosa peggiore che gli potrebbe capitare è la vista di un individuo non molto gradito ovvero: lo iettatore. Lo iettatore è una figura particolarmente ambigua, mantiene ben nascoste (o crede di mantenerle) le sue virtù e , non appena vi ha individuato con il suo speciale radar, a quel punto, ma solo a quel punto ci si può ritenere veramente “sfigati”! A nulla serve cercare di scappare, cambiare strada, essere il più evasivi possibili. Lo iettatore ha già in mente cosa fare di voi. Ed ecco che con un semplice sguardo, senza neanche proferire parola o tramite una brevissima conversazione profusa di aggettivi quali: “BRAVO, BRAVO, o BELLO, BELLO”, si cade vittima di nefaste conseguenze (senso di debolezza, sbadigli vari, acutissimo mal di testa etc…). Tirando le giuste somme, dovremmo concludere che non c’è proprio rimedio per sfuggire alla sfortuna o, dovremmo affidarci alla speranza che sia solo un momento transitorio in vista dell’arrivo di signora Fortuna, l’unica in grado di scacciare la vecchia Sfiga? Ognuno scelga la sua risposta.!!! Ilenia Marrapodi " ! LA GEOGRAFIA Il comune, affaccia sul litorale jonico della provincia reggina, detto “Costa dei Gelsomini”. Confina con i comuni di Roccella Jonica, Gioiosa Jonica, Grotteria e con il mar Jonio. Vette Collina Prisdarello Corsi d’acqua Fiume Torbido. Fiumara Spilinga. Torrenti Romanò, Gallizzi, Vallone, Merenza. Popolazione 6432 abitanti, detti giiosani marinoti. LA STORIA I primi insediamenti che apparvero in questa parte di costa, pare siano apparsi intorno al II sec d.C., raggiungendo l’apice della prosperità attorno al III-IV sec, per poi scomparire definitivamente attorno al X sec.. probabilmente, questo sito primordiale era nominato Romechium. Gli storici sono concordi nell’affermare che il sito potesse essere relativamente importante, vista la scoperta di resti di un antico teatro risalente ad epoca romana. In seguito alla scomparsa, il paese segui le vicende politiche, sociali ed amministrative del comune di Gioiosa Ionica fino a tempi recenti. Le prime notizie certe su questa località si hanno intorno al 1437, quando viene menzionato tra i feudi di proprietà dei conti di Gerace, i Caracciolo. Sembra che il nome, all’epoca, fosse Joyusa, trasformatosi poi in Mocta Joyusa. La denominazione attuale, fu acquisita nel 1863, allorché il paese divenne frazione di Gioiosa Ionica, e la mantenne anche nel 1948, quando ricevette da parte del presidente della Repubblica, l’autonomia amministrativa. I PERSONAGGI Maria Macrì, nota appassionata di studi folcloristici; Mario Pellicano Castagna, storico ed esperto di araldica. GLI ITINERARI Attraversato da fiumare e lunghi torrenti, il centro invita a favolose passeggiate, lungo gli alvei facilmente guardabili, per stare a stretto contatto con la natura incontaminata. Le due torri medievali, ancora in ottimo stato, sembrano ancora difendere il paese, custode di antiche residenze nobiliari. Tra le opere importanti del paese troviamo gli edifici religiosi, la chiesa matrice di San Nicola di Bari aperta al cunto nel 1932 dopo la demolizione del vecchio edificio, danneggiato dal terremoto; la chiesa di San Giuseppe, una piccola e semplice struttura che si trova a Camocelli Superiore; la chiesa della Madonna della Consolazione, detta di Junchi, edificata nella frazione Junchi nel 1948, presenta una semplice struttura a capanna; la chiesetta di San Raffaele, appartenente alle famiglie dei Macrì e dei Correale, risale ad epoca settecentesca; la chiesetta della Madonna del Rosario, che conserva antichi quadri spagnoli; la Cappella delle suore, nel centro storico, nel complesso dell’ex palazzo Pignatelli, attualmente sede dell’istituto delle Figlie di Maria Immacolata. Sono inoltre ancora visibili i ruderi della Cattolica, una piccola chiesa di origini bizantina, situata nell’omonima frazione.Il centro custodisce ancora numerosi palazzi e ville di notevole rilevanza, tra cui ricordiamo: Villa Macrì-Correale, risalente al 600, si trova nella frazione Cavalleria. Il palazzo è immerso in un ampio giardino, ed al suo interno conserva ancora parte degli arredamenti originari ed antichi arazzi; Villa Linares, palazzo del XIX secolo, circondato da piante e fiori tropicali; Villa Pellicano, costruita in epoca seicentesca, subì numerose modifiche che ne variarono lo stato originario; Palazzo Macrì Domenico, del XIX secolo; Palazzo Loschiavo, del XIX secolo. Come sopra accennato, ricordiamo la Torre del Cavallaio, vicino al mare, edificata nel XVI secolo usando, pare, materiale proveniente dal vicino teatro Romano, fu restaurata nel settecento. In passato fu chiamata anche toree Borraca (forse il primo inquilino) e torre Spina (fedautario). Faceva parte assieme alle torri Galea ed Elisabetta, del sistema di difesa voluto dal vicerè Don Pedro di Toledo. La fortezza e coronata da una struttura a merli. L’ingresso era posizionato a monte, in una zona inaccessibile dal mare e raggiungibile tramite una scala di legno o a corda. Dopo le incursioni barbariche la torre divenne una posto doganale nel decennio francese e successivamente una postazione sanitaria in seguito al colera del 1831. Torre Galea Edificata nel XV secolo dal nobile Sorrentino Cola Iacopo Romano; secondo lo studioso Pellicano Castagna la torre Galea fu edificata nel XVII secolo. Distante dal mare circa due chilometri, la torre è situata al centro della vallata del Torbido, sulla sponda sinistra del fiume. Fortificazione a pianta quadrangolare con torri posti agli angoli. Originariamente utilizzata come residenza fortificata di campagna dei feudatari Teatro Romano Situato in largo Mystria il teatro ospita un migliaio di spettatori. Edificio per spettacoli appartenente a una statio o teatro per servizio di una villa privata? Scoperto casualmente nel 1882 e riportato alla luce nel 1925. Nel 2002 una campagna di scavi condotta dalla Sovrintendenza Archeologica della Calabria in collaborazione con il professor Paletti (Unical), ha appurato che la cavea fu costruita in tre fasi. Oggi questa cavea è di sette metri di raggio formata da undici gradini. Necropoli Romana Scoperta nel II-III secolo in località Romanò–Stracuso. Nella zona ritrovate sepolture dotate di corredo funebre, parte di testa femminile e testa di bambino in marmo. Balneum Davanti al teatro romano sono state individuate tracce di complesso termale di età imperiale, pavimenti e decori in marmo. A cura di Giuseppe Marrapodi e Raffaele Romeo (informazione tratte da “Enciclopedia dei Comuni della Calabria”, Vol.I-II Provincia di RC; a cura di Donatella Guido ) TEMPO DI LETTURA…. i siamo mai chiesti “Ma io so davvero mantenere un segreto?”. Spesso crediamo di farcela ma qualcosa o qualcuno ci spinge a parlare un pò troppo… così svaniscono le amicizie e si sbiadiscono i rapporti più importanti… a causa della nostra incapacità di essere,perché no, semplicemente discreti… Emma, esuberante e sognatrice, orgogliosa e sensibile, attende, nella monotonia della sua vita, un colpo di fortuna che possa rendere le sue giornate,tinte forse da un pizzico di sgradevole insoddisfazione, intense e, si, proprio più interessanti… Emma non sopporta più il peso insostenibile dei programmi giornalieri: orari da rispettare, un lavoro poco soddisfacente, un fidanzato egoista, troppo legato al lavoro per considerare le sue esigenze, una famiglia troppo impegnata ad esaltare l’ascesa professionale di una cugina tanto ipocrita e falsa quanto furba e scaltra da riuscire ad assicurarsi l’affetto e la stima dei suoi zii e contemporaneamente l’ammirazione nel lavoro da parte dei suoi colleghi di lavoro… Così oltre alle piccole e grandi delusioni che è costretta a fronteggiare nel percorso tortuoso della sua strana vita, custodisce,in modo ancora più possessivo di quanto si conserverebbero delle pietre preziose, i suoi piccoli e grandi segreti… E sono infatti i pensieri più intimi, più riservati di una persona a renderla unica… Nel suo primo viaggio di lavoro, che secondo i suoi piani avrebbe dovuto rappresentare il trampolino di lancio verso il successo, si ritrova a dover affrontare un volo turbolento e la paura, come d’altronde tutte le emozioni forti, si impadronisce di lei. Infatti ormai preda di un’ansia incontrollabile, per non definirla folle incapacità di comprendere e di volere, racconta tutto di sé al suo vicino di posto, un americano, affascinato e divertito da quei strani e intimi segreti che la ragazza inconsapevolmente, butta fuori per sollevarsi, almeno per pochi istanti, dalla pesantezza della sua vita. Ma in fondo chi è quel tale? Un perfetto sconosciuto che nel giro di poche ore avrebbe sicuramente dimenticato l’accaduto. Conquistata da questo pensiero, al mattino, come i programmi suggerivano, si reca in ufficio ad attendere la visita del fondatore dell’azienda per cui lavora come assistente marketing… Ma… sprofonda nella vergogna più totale quando si accorge di aver già conosciuto quell’uomo… Era solo lo sconosciuto a cui aveva rivelato tutto di sé!!! Intanto intorno a quel fatidico incontro ruoteranno un profondo e significativo amore per il suo capo, nonché americano divertito dai suoi segreti ,un amicizia sincera con una ragazza capace di comprenderla e….il più importante segreto, che Jack fondatore dell’azienda svelerà al suo grande amore Emma, solo dopo aver compreso che nella vita è necessario riconoscere il vero significato della parola “FIDUCIA” per essere i protagonisti di rapporti sinceri e duraturi nei quali si può ritrovare una felicità concreta… Ed è proprio questo uno degli aspetti più negativi che intercorrono tra le relazioni umane, forse troppo false per essere portate avanti con entusiasmo e troppo spicciole perché non si rivelino delusioni forti. … E tu lo sai tenere un segreto? Maria Concetta Chinè !#$ # La possibile lettura della Divina Commedia da parte di un Calabrese… ! " Ilenia Marrapodi 73 Eu ‘ncuminciai allura u si dicu: “Poeta, parrarria cu piaceri a chilli dui animi chi viaggianu in coppia, 75 chi parunu ca volanu cussì leggeri, spingiuti du jujjari du ventu” Chillu mi rispundiu: “ Statti attentu e quand’ennu chiù vicini a nui: tu, allura supplicalli 78 ‘nto nomi i l’amuri ch’ i teni suspisi, e vidi ca chissi venunu” Cussì quando u ventu i ‘mbicinau a nui ‘nci dissi: “ Animi ‘mpena, veniti e parrati cu nui, si Diu non vu proibisci!” 81 omu i palumbi, richiamati du desideriu i l’amuri, si moticannu ‘nta l’aria ad ali aperti, portati da voluntà u raggiungiunu u duci nidu loru, 84 accussì nescìa chilla coppia d’animi da fila guidata i Didoni, e venia versu nui ‘pe l’aria ‘mpernali, tantu potenti fu u richiamu meu chinu d’affettu.. 114 Poi mi votai versu illi e ‘nci dissi: “ Francesca i sofferenzi toi mi addoluranu, mi ‘mpietusisciunu finu u ciangiu. Ma dimmi: “ O tempu di duci suspiri, 117 com’è chi l’Amuri vi fici canusciri i sentimenti d’unu cu ‘nnattu? 127 “Nui nu jornu stavamu lejendu pe passatempu a storia i Lancillottu du Lagu, vinciutu i n’amuri illecitu: 129 eramu suli e non d’immaginaumu mai chi ‘ndi potia ‘mbattiri” 133 “Quando lejimma c’a vucca i Ginevra fu basata i n’amanti tantu valorusu, chissu chi è o fiancu meu pe sempi, 136 mi basau tuttu tremanti.” Galeottu fu u libru e ccu u scriviu: 138 chillu jornu non jimma cchiù avanti u lejemu.” Note: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. parrarria: parlerei jujjari: soffiare supplicalli: pregale ‘mbicinau: li ha avvicinati ‘mpena,: tormentate moticannu: si muovono nescìa: usciva votai: mi sono voltato ciangiu: piangere lejendu: leggendo ‘mbattiri :accadere vucca: sost.bocca Locri. 7 agosto 2005. 10.000 persone. Tanti Volontari impegnati per il progetto “Casa d’accoglienza Don Puglisi”. Un cantante. Euforia… Musica… Tutti gli elementi per una dolce serata d’agosto da ricordare e… ripetere… Quella sera abbiamo intervistato il cantante Marco Masini, che nonostante il tempo fosse tiranno, ha dedicato un momento per i nostri lettori… Dall’annuncio del tuo ritiro al ritorno in scena… Si. Sono cambiato, sia musicalmente sia moralmente perchè la voglia di cantare supera ogni ostacolo. Qual è la canzone che attualmente ti rispecchia? Penso che sia proprio quest’ultimo album, “Il giardino delle api” che mi rispecchia perché ho cercato di rappresentare al massimo me stesso raccontando le mie sensazioni. “Oggi è un altro giorno e sono stanco di aspettare la tua volontà di sentirsi pecora di un branco che un paradiso non ce l'ha..”. così esordisce la canzone “La mia preghiera”. Vuole essere una ricerca alla fede? Questa canzone è una riflessione alla fede, per meditare e capire. Come definiresti l’attuale mondo dello spettacolo? È un mondo sicuramente diverso da prima. Oggi si da molto più possibilità a tante persone e crea meno artisti. La canzone “Brava” parla un pò di questo… Si parla delle illusioni dei giovani da parte di gente che promette e promette… più che formare, ripeto, artisti. Il tuo rapporto con la Calabria? Sono stato svariate volte qui, è una terra che se la conosci la sai apprezzare. Un complimento va alla gente che ti da un forte e diverso calore. Un consiglio ai giovani. È difficile dare un consiglio. Dico che oggi avete molte più possibilità di quante ne offriva la società del mio tempo, sappiatele sfruttare. Una dedica ai locresi Dedico "Ci vorrebbe il mare" che è un invito a voler cambiare e migliorare il destino della propria terra. Grazie e alla prossima. Domenica Bumbaca Direttamente da Radio Roccella… Ilaria, l’opinionista musicale, che in questo mese ci parla di…. Chi dava i Franz Ferdinand come una ‘one album band’ ha preso un granchio bello grosso. Perché questi quattro ‘ragazzuoli’ di Glascow sono ritornati sulla scena musicale mondiale con un nuovo, grande album,il cui nome è tutto un programma: “You Could Have It So Much Better…With Franz Ferdinand”. Molti lo hanno definito il disco dell’anno; come fare a dargli torto? Perché questi quattro scozzesi, il cantante-chitarrista Alex Kapranos, il bassista Bob Hardy, il chitarrista Nick McCarthy e il batterista Paul Thomson, dopo due anni dal folgorante disco d’esordio “Franz Ferdinand”, sono ritornati a stupirci con effetti speciali:canzoni aguzze, ballabili, ritmi dance-schizoidi e il buon vecchio rock’n’roll. Dal primo secondo di “The Fallen” fino all’ultimo di “Outsiders”, passando per la nervosa “This Boy”,l’irresistibile singolo “Do You Want To?” e la meraviglia acustica “Eleanor Put Your Boots On”, il disco ti catapulta in un’altra dimensione. Ecco un altro elemento che rende questo disco migliore: due canzoni acustiche (l’altra è “Fade Together”). E non contenti i Franz Ferdinand ci deliziano anche con “Walk Away” un intreccio di chitarra acustica ed elettrica che rendono il brano ancor più raffinato degli acustici. Ma c’è n’è per tutti i gusti signore e signori! Che dire di “I’m Your Villain” che viaggia a doppia velocità tra disco-wave e rock. Oppure “Outsiders” col suo assolo di chitarra arabeggiante. E ancora “Turn It On” con ritornello botta e risposta tra voce e coro. E poi tutte le altre che sono troppo belle persino da descrivere. I Franz Ferdinand possono permettersi questo e altro!!! Oltre al loro look un po’ mod e un po’ punk, ma sempre impeccabile e senza una piega. Resta solo una cosa da dire: POTRESTE AVERE MOLTO MOLTO DI MEGLIO…. SOLO CON I FRANZ FERDINAND!!! 0 !" !" # ! 2" " !# $ + ! %&'%( ! ! ))'*( + # " 3 4 5 -' ! 2"! ! ,- !# 6 . # ! %/ ! ' + 0" 1- % & ’ “Essere amico di qualcuno implica uno sforzo enorme, perché devi capirlo, devi ascoltarlo, ma soprattutto devi volergli bene …” : Queste le parole dettemi tanto tempo fa, da una persona a me cara. Guardando alla mia esperienza di vita, l’amicizia è un’ illuminante parola detta costantemente per poter camminare insieme, che si rivela vera se sa inventare amore, se sa lanciare tra più soggetti un ponte d’affetto per costruire all’unisono un percorso, un progetto che magari all’inizio ci può sembrare inconcepibile, impossibile! Come recita un passo del Siracide: “Un amico fedele è come un rifugio sicuro, e chi lo trova ha trovato un tesoro. Un amico fedele è come possedere una perla rara : non ha prezzo, ha un valore inestimabile; chi lo possiede affronta sicuro la vita, ma potrà trovarlo solo chi ama il Signore. Chi teme il Signor orienta bene la sua amicizia, perché tratta il suo amico come se stesso!” L’amicizia, dunque, è la danza di un amore, di una forza sovrumana nascosta nel cuore di chi sa accostarsi veramente all’altro senza secondi fini, che non si arresta di fronte agli ostacoli, all’incomprensione, ma si alimenta al fuoco della sincerità, della fedeltà, anche e soprattutto nelle prove più difficili riservateci dalla vita: è una scelta libera, un legame senza pregiudizi e condizionamenti, è l ‘unico sentimento che ci restituisce ai sogni, anche se a volte quest’ultimi richiedono troppa fatica! È un dono che Dio Padre offre, con tutto se stesso, a chi è capace di accogliere, accettare, preservare, costruire: infatti non c’è condizione al mondo, neppure la più complessa, che non veda nella croce una soluzione! Non a caso, si potrebbe dire che questo vincolo verrebbe rispecchiato dalla figura trinitaria, in quanto primo modello a contagiarci alla scuola dell’amore Divino. Dio Padre, mandando il suo Unigenito sulla Terra, consegnandolo sulla croce per noi, è l’eterno amante perché è stato il primo a voler bene in Piena Gratuità: essere amico infatti, significa prendere l’iniziativa senza aspettare che lo faccia l’altro…amico è colui che inizia non colui che aspetta!! Sant’Agostino disse: “Non c’è maniera più grande d’invitare qualcuno all’amore che cominciare ad amarlo” L’amicizia come fantasia, creatività può vincere la solitudine del mondo, l’assenza di valori perduti. Gesù, invece, che si è lasciato morire sulla croce in segno d’obbedienza, è l’eterno amato, colui che comprende che lasciarsi amare è più difficile che farlo. In questo caso Amicizia=Gratitudine, è essere in grado di ricevere l’affetto, di saper dire grazie d’esistere a chi si dona per noi, a noi, perché mentre noi amiamo, l’altro ci dà la vita con i suoi gesti di reciprocità. Lo Spirito, infine, potrebbe essere la gioia di condivisione, lo stare bene insieme in quanto, voler bene significa guardare insieme verso la stessa meta, è saper, ogni giorno, nelle cose ordinarie, iniziare da capo. Amico è colui che guarda l’altro con occhi innocenti, non aspetta che il suo bisogno venga palesato ma cerca di discernerlo, poiché chi ama veramente comprende quello che, chi non ama, non riesce a vedere, è riuscire con un sorriso a trasformare la monotonia dei giorni in serenità. Diventare amici è portare speranza ad un cuore che non ne aveva più, è osservare chi scegli di avere e a cui stare accanto, rendendoti conto di vedere una immagine di te stesso, come se ti stessi specchiando in un piccolo lago, è prendersi per mano, gioire nelle cose belle della vita e soffrire insieme nei momenti di panico che si attraversano. Inoltre, è anche partecipare pienamente alle emozioni dell’altro, vivendole in prima persona, amandone le qualità più grandi ma accettando anche e soprattutto la cosa più piccola ed insignificante che possiede… La vita è difficile ma sicuramente due persone si fregiano di un sentimento così importante e puro, se risulta vero, quando l’altro riesce a penetrare negli angoli bui della nostra anima, esplora le nostre energie inutilizzate e le conduce fuori, aiutandoci a dare il meglio di noi stessi, una parte di noi che non conoscevamo. La dolcezza e l’intesa che si crea nel capire chi incontri sulla tua via, riescono ad abbattere i muri più forti, a far cedere le armi di presunzione, d’amor proprio e riscoprire una vita comunitaria, impegnandosi attivamente. Prendo a prestito alcune parole del Manzoni: “Regala ciò che non hai …Prendi a cuore gli affanni, le esigenze di chi ti sta vicino. Regala agli altri la luce che non hai, la forza che non possiedi, la speranza che senti vacillare in te, la fiducia di cui sei privo. …regala un sorriso quando hai voglia di piangere. Produci serenità dalla tempesta che hai dentro… Ecco, quello che non ho te lo do…” Amici dunque è anche trovarsi in un buio profondo e travolgente di condizioni estreme e poi riscoprirsi illuminati da una luce di speranza, carità discreta.. Dunque, lasciamoci costantemente amare da Dio…il sentirci amati ci condurrà ad amare il nostro prossimo…sarà una catena di fraternità che ci aprirà al mondo!! Erminia Letizia Faiello Umile e indimenticabile servo di Dio, Padre dalla fede inimitabile e dalla semplicità smisurata. Proprio tu Giovanni Paolo, che da un momento all' altro hai dovuto testimoniare Dio e presentare a noi la Croce sulla quale Gesù è stato dilaniato, per offrire a noi salvezza e libertà dalle nostre tante colpe. Tu sei stato per noi un Padre immenso, come immense sono state le tue braccia, che hanno saputo accogliere tutti noi peccatori elevando i nostri pregi e accettando i nostri limiti, alleviando le nostre sofferenze e distruggendo le calunnie. Hai saputo illuminare le nostre vie verso un amore grandioso e gratuito, spontaneo e libero. Con il tuo sorriso amabile e confidenziale ci hai lasciato liberi di pensare e di agire senza mai imporre la fede e le sue ideologie; ti sei accontentato di poco e ci hai guidati alla ricerca della nostra strada con logica ragionevolezza. Sei stato un Padre intelligente che ha saputo biasimare i suoi figli, anche quelli accecati dal potere politico e sociale, dando prova del tuo saper dialogare con tutte le generazioni viventi ed emozionandoci con quel tuo parlare silenzioso e lento, saggio e conciso.. Sei stato un Amico, un Amico vero che non ha mai tradito la fiducia della persona amica, uno di quelli che sa ascoltare e non ti giudica mai, neanche nelle situazioni disastrose. Un uomo Amico che sa riconoscere i momenti più critici e che non ha bisogno di essere chiamato per raggiungerti ma lo fa perchè il suo cuore e la sua mente sono imbevuti di te. E poi, caro Giovanni Paolo, sei stato per tutti noi un Fratello che ha valicato i confini, che ha superato fiumi, che ha scalato montagne e attraversato deserti, senza mai fermarsi. Hai voluto riunire e mettere a confronto tutti i popoli tra loro e hai raggiunto ogni meta pur di aiutare ed ascoltare i tuoi fede- li,dando loro la possibilità di creare unità. Il tuo amore fraterno è un universo di bontà che ha saputo perdonare anche chi ha attentato alla tua vita e giustificare noi in ogni situazione ridandoci completa fiducia. Dal tuo trascorso di Padre, custode della Chiesa, è apparsa una voglia di vivere che nè la salute nè alcuna forma di scoraggiamento hanno potuto intaccare perchè sapevi che dentro te viveva Dio in tutto il suo splendore e davanti alle disgrazie ed alle guerre hai saputo dare esempio di una fede perfetta. Poi, caro Fratello gioioso e giocoso, che hai affidato il futuro del mondo a noi "Giovani Stelle" e ci hai dato speranza per un mondo migliore, sei stato chiamato da Dio a vita nuova, a vita migliore. Il nostro Padre Creatore ha voluto ricompensarti, ha voluto portare a sè questo suo figlio e concedere un posto d' onore a colui che ha fatto del suo Verbo un modello di vita; si, perchè tu hai vissuto in Dio, nelle sue opere, nel suo dolore e nelle sue gioie come forse nessuno ha mai fatto e farà. E'per questo che alcuni giorni dopo la tua morte, il corteo dei fedeli ha travolto Roma in lungo e in largo, di giorno e di notte, nel caldo e nel freddo, con il bel tempo e la pioggia, senza cibo e a volte senza acqua...che sensazione forte poter vedere "il mondo" abbracciare per l' ultima volta quest' uomo fantastico; sembrerebbe quasi di assistere ad uno scambio di favore, visto che anche tu hai percorso il mondo per tutte le sue coordinate geografiche baciando la terra che calpestavi. Ci manchi come anche"la tua Domenica" e quella frase che ti rafforzava perchè ogni volta era un insegnamento in più. Ci mancherai grande uomo, ma di te ci rimarrà la voglia di crescere nella fede, nell' amore senza dover ricevere. Impareremo a perdonare anche le persone più malvagie e cercheremo di essere i tuoi giovani del futuro… Ti amiamo Giovanni Paolo! N.F. " ' !" Se qualcuno fa qualcosa … Questa la frase che Don Puglisi diceva sempre nelle sue omelie e ai suoi giovani … questa la frase che ha accolto decina di bambini, giovani, famiglie accorse il 3 ottobre nel cortile della parrocchia di Bosco. Con questo appuntamento l’Associazione Buon Samaritano con Suor Carolina e gli animatori, con la collaborazione parrocchiale e l’Amministrazione comunale hanno presentato un nuovo progetto che sarà punto di incontro e riferimento per tutti gli adolescenti e i giovani del circondario di Bovalino-San Luca a cui fin’ora non era stata data possibilità di aggregazione e di crescita umana e culturale. L’idea progettuale, finanziata dalla Conferenza Episcopale Italiana, nasce dalla preghiera e dall’esperienza della Fraternità “Buon Samaritano” che ha percepito la chiamata di Dio a lavorare in favore degli ultimi; dalla collaborazione e dall’esperienza dei Centri FICT Calabresi di Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza che ormai da circa 20 anni hanno risposto alle istanze emergenti della dipendenza e promosso interventi di prevenzione in tutto il territorio regionale, e dalla sensibilità del Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace Mons. Giancarlo Bregantini. Parole di contentezza del Vescovo, per tutti i destinatari e gli animatori volontari che per un anno si impegneranno a fondo con la speranza di #$" #% & ' continuare anche per gli anni avvenire. Dalle parole di Padre Giancarlo alla testimonianza di Don Mimmo Battaglia, sacerdote impegnato nel progetto a Catanzaro, che con una dolce e riflessiva filastrocca hai invitato i giovani e gli adulti a cogliere l’essenzialità della vita e vivere pienamente tutte l’esperienze che la stessa vita ci offre. Un’esperienza questa che proietta i giovani e le famiglie ad una vita sociale e culturale più attiva senza stare solo a guardare, un’esperienza per scoprire le proprie potenzialità , per costruire una rete di legalità… Per questo, attraverso l’animazione - afferma Suor Carolinasaranno attivati vari laboratori: dalle attività ludiche libere al recupero scolastico; dal cineforum all’attività di giornalismo; dall’attività di animazione organizzata allo scambio extra regione. Una giornata di festa che ha visto protagonisti i giovani, entusiasti anche di essere ripresi dalle telecamere della Rai, per il tg regionale, e gioiosi per aver giocato una partitella a calcio con i ragazzi del Centro giovanile Salesiano di Locri. Nonostante le difficoltà pratiche del campo che, nemmeno con molta fantasia sembra un campetto da gioco ma che i giovani del posto sanno apprezzare e sperano nelle parole di fiducia del sindaco di Bovalino, la festa si è conclusa allegramente e la voglia di iniziare è davvero tanta. “Se qualcuno di noi fa qualcosa … sicuramente insieme si costruirà qualcosa per la propria terra”. Domenica Bumbaca ( " 2 7 4 0 0 8 5 / / ! / "" 9 5 # $ %& ' " ()%! , + , *+ ! "" / . : " , " " 0 1 0 2 3 + , " 0 / * ! - 2 4 4 6 ! 2 / ; *! " 2 2 / 2 4 = 4 / + - / " " / / + / > / 8 = 5/ / < < "" 3 4 6 9 <= ; *! ; / " ; / / 0+ 8 4 " 1 < Ferdinando Primerano "" ) Far giocare i ragazzi di Locri a Locri e nel Locri: questo l’obiettivo della società A.C. Locri. Con questa premessa si sta ricostruendo il nuovo settore giovanile, formato dalla classica categoria dell’under 18, gli allievi, i giovanissimi, gli esordienti, pulcini e i piccoli amici…, con allenatori specifici per taluna categoria e con 2 preparatori atletici a disposizione della società. Si è finalmente pensato di apprezzare le risorse che ci sono in “casa”, attuando una politica che miri a valorizzare il ragazzo di Locri e dell’A.C. Locri, puntando alla formazione utile per un domani. Tutto, in riferimento alla prima squadra, lavorando sempre in prospettiva e in modo che un giorno qualcuno dei componenti del settore giovanile odierno possa far parte della prima squadra del Locri. La fiducia e la volontà della Città e dei cittadini c’è, i debiti non ci sono più, lo stadio eccome se c’è, i vicini 100 anni di storia fanno da cornice, quindi la corsa ha inizio… Prospettive ottime per sperare in un futuro “roseo”, noi preferiamo “amaranto”, per pensare esclusivamente bene, lavorando e valorizzando i nostri giovani che hanno una grande responsabilità nel vestire quella maglia, che con tanto orgoglio la onoreranno cercando di dar il massimo in qualunque situazione. L’emigrazione da Locri adesso è terminata, l’A.C. Locri tornerà ad essere meta importante per molti calciatori non solo di Locri e il merito sarà di chi ha creduto in questa nuova rinascita del Locri, passando dai dirigenti ai calciatori, dai tifosi agli amanti della storia calcistica locrese. Ferdinando Armeni ) ' ) ORIZZONTALI 1. Un successo di Max Pezzali - 8. Ce n’ è molta nei cartoni di Walt Disney - 12. Malattia provocata dai funghi - 18. La Weber, showgirl - 19. Fibra tessile, denominata anche canapa di Manila - 21. Articolo femminile - 22. Amuleto egiziano 24. La prua della nave - 25. Detto di animale che partorisce un solo figlio per parto - 27. La Carlucci, conduttrice - 29. Tognazzi, attore e regista - 30. Dekker, drammaturgo inglese del 1600 - 31. Il superiore dei monaci di un monastero - 32. Rosa di un colore giallo pallido - 34. Giovane prete - 37. Prefisso per “mano” - 38. Il mare che bagna Brindisi - 40. Ripido, scosceso - 42. Pelo, setola - 43. Luogo nel quale c’è assenza e impossibilità di ogni forma di vita - 44. Patrimonio depurato da qualsiasi gravame o imposta - 46. Parte dell’albero - 47. Nota marca di computer - 48. La Hunt, che interpreta What Women Want - 50. Istituto Mobiliare Italiano - 52. Spinto, audace - 53. Dispari in pony - 54. Alcaloide che si trova nelle foglie del tè - 57. La punta della tovaglia - 58. Con “tac” è il suono dell’orologio - 60. Chieti - 61. Nota marca di giocattoli - 62. Divinità lunare, infernale e marina - 63. Contrari alla legge - 66. Giammaria, poligrafo ed economista del ‘700 - 68. Eroe e semidio, personificazione della forza e del valore - 70. Titolo inglese - 71. Osmio - 73. Azienda consorziale per la produzione e lo smercio dell’olio - 76. L’arte, la tecnica dell’installare - 77. Tessuto eseguito a maglia - 78. Piccolo difetto – 79. La Spezia. VERTICALI 1. Lo conduce la Marcuzzi – 2. Grido che si ode spesso allo stadio – 3. Simbolo del calcio – 4. Guarire, curare – 5. E’ molto particolare quello della sera – 6. Tabacco da fiuto in finissima polvere – 7. Animale da cortile – 9. Pacino, attore – 10. Trovata comica – 11. Parte dell’Asia – 12. Il ballo del… cantato dalla Pavone – 13. Simbolo dell’iridio – 14. Libretto, taccuino – 15. La Berti, cantante (iniz.) - 16. Luogo dove si gira – 17. Ha per simbolo “I” – 20. Il responsabile del settore grafico, nelle aziende pubblicitarie – 23. Crollo, fallimento – 25. Piccolo cavallo di razza irlandese – 26. Prefisso per “aria” – 28. Lotta libera americana – 31. Esclamazione – 33. Prestante, robusto – 35. Lo studio dei problemi etici individuali e sociali applicati alle scoperte biologiche e mediche – 36. Pianticella erbacea che se toccata procura irritazione – 37. Crollo della borsa - 38. Albero dalla forma conica e con foglie aghiformi - 39. Sono pari nei baci - 41. Dà sempre la caccia a Jerry - 42. Uncinetto per lavori a maglia – 43. La Clerici, conduttrice – 45. Ciò che è, ciò che esiste, in filosofia – 47. Piero, che conduce Superquark – 49. Claudio, cantautore solitario e malinconico – 51. Furono fatali quelle di marzo per Cesare – 53. Importante palazzo di Firenze – 55. Vocali in Mina – 56. Aeroplano, velivolo – 59. Abitazione eschimese – 61. Un colore in francese – 64. Un leone senza coda – 65. Borges Jorge, scrittore argentino – 66. Oltre senza fondo – 67. Particella ipotetica – 69. Stop – 72. Affermazione – 74. Finiscono le crepe – 75. Ordine dei Predicatori. GILVINA KOULOUFOUA " " ( % && ) $' % %% " * + ! " " & % ) *+ & & #$ ' * % %& ( ) $! ) +!&