Sommario PEDARANOTIZIE Rassegna Periodica Trimestrale Anno XXIV • n. 89 • Dicembre 2006 Direttore Anthony Emanuele Barbagallo Sindaco Direttore Responsabile Salvo De Luca Redazione Mario Calabretta, Giuseppe Distefano, Domenico Pappalardo, Giuseppe Pappalardo, Pina Tomaselli, Salvatore Tringali, Enza Zappalà Segretaria di Redazione Agata Petralia Testi Mario Calabretta, Silvia Carciola, Alfio Cristaudo, Anna M. De Luca, Salvo De Luca, Orazio Di Mauro, Giuseppe Distefano, Salvo Failla, Antonio Fallica, Alessandro Laudani, Mario Laudani, Graziano Motta, Alfio Nicolosi, Giuseppe Pappalardo, Rosalba Pulvirenti, Rosario Pulvirenti, Vittorio Riera, Giusi Sanfilippo, Grazia Spampinato, Prospero Testa, Enza Zappalà Hanno collaborato Luca Barbato, Salvatore Bonaccorsi, Nello Bonanno, Franco Corsaro, Angelo Cristaudo, Salvo Di Mauro, Carmelo Laudani, Francesco Laudani, Mimmo Mazzaglia, Agata Petralia, Gaetano Petralia, Giuseppe Rizzo, Pippo Torrisi, Nuccio Zappalà Fotografie Archivio Ass.ne Culturale “Centro Storico”, Archivio Comunale, Giuseppe Distefano Gabriele Fasanaro, SDL images, Direzione, Redazione ed Amministrazione Sede Municipale Piazza don Bosco • 95030 • PEDARA (CT) Tel. 095.7028111 • fax 095.7028112 e-mail: [email protected] Registrazione del Tribunale di Catania n. 626/ 3.3.1983 Grafica, impaginazione e stampa I-WORK s.r.l. • Via G. Patanè, 13/A - CT DISTRIBUZIONE GRATUITA Finito di stampare nel mese di marzo 2007 1 .EDITORIALE Il coraggio di cambiare 2 .PRIMO PIANO Pedara festeggia la giornata della Montagna 4 .AMMINISTRAZIONE Il Piano Particolareggiato del Centro Storico 6 .AMMINISTRAZIONE Metanizzazione e sviluppo urbano 7 .AMMINISTRAZIONE L’URP: come migliorare i servizi 8 .CONSIGLIO COMUNALE Il presidente del Consiglio - Interventi dei capigruppo 10 .EVENTI Il Fungo come risorsa 10 .EVENTI La Sagra della Mela e dei prodotti tipici 11 .SVILUPPO ECONOMICO Pedara al 14° Salone dell’Edilizia 11 .SERVIZI SOCIALI Il soggiorno climatico per gli anziani in Toscana 12 .SERVIZI SOCIALI “Ritrovarsi insieme”, festa della solidarietà sociale 13 .TRADIZIONI & ARTIGIANATO Il Natale e i presepi 14 .CELEBRAZIONI Il Mistero del Natale nella parrocchia “Maria Immacolata” 14 .ASSOCIAZIONISMO La “Symphonic Band” 15 .ATTUALITÀ Un angelo di nome Teresa 16 .ATTUALITÀ Gli Amministratori Comunali all’ARS 17 .CULTURA “Memorie di gioventù” 19 .CULTURA Il proverbio 20 .NOTIZIE IN BREVE Città flash .MEDICINA & SALUTE Le allergie .SPORT & TEMPO LIBERO AS Astrea... quando lo sport è vera passione .SPORT & TEMPO LIBERO Stagione natatoria 2006/2007 .LETTERE IN REDAZIONE I nonni vanno a scuola RISPETTA L’AMBIENTE Differenzia i rifiuti, è un cosciente gesto di civiltà; non abbandonarli per strada. Risparmia l’acqua, è la risorsa più preziosa; potrebbe non bastare per tutti. Non sprecare energia, evita l’uso improprio; produrla inquina. L’uomo appartiene all’ambiente. Chi lo degrada impoverisce se stesso. Presso il Comune è attivo il servizio domiciliare gratuito di raccolta del MATERIALE INGOMBRANTE Per avviare la richiesta è necessario telefonare al nr. 095.7273457 (Ditta MOSEMA) www.comune.pedara.ct.it È il sito ufficiale del Comune di Pedara. All’interno si possono trovare gli aggiornamenti sulle attività dell’Amministrazione, i servizi, gli avvenimenti, i numeri utili e notizie sulla Città. In copertina La festa della Montagna INFORMATIVA PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Il Titolare del trattamento informa che i dati utilizzati per la redazione e l’invio della rivista sono impiegati nel pieno rispetto del Decreto Legislativo 196/2003. Quanto utilizzato per uso redazionale potrà essere trattato da incaricati designati dal Titolare e da soggetti esterni che concorrono allo svolgimento del servizio. L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati e la possibilità di richiederne la rettifica o la cancellazione. pedaranotizie Il coraggio di cambiare di Anthony Emanuele Barbagallo Sindaco di Pedara Continua il percorso della nostra Amministrazione volto a riqualificare il nostro Centro Storico. Dopo l’approvazione del Piano Particolareggiato e l’installazione delle nuove fontanelle, abbiamo iniziato la realizzazione di tre progetti di immediata evidenza che miglioreranno l’immagine della Città: l’allargamento del marciapiede di piazza Don Diego, la realizzazione della piazzetta antistante la chiesa di S. Antonio Abate e il passaggio pedonale per l’ufficio postale. Gli interventi sono meglio descritti nelle pagine che seguono e hanno come comune denominatore il coraggio della nostra Amministrazione nell’adottarli. Per quanto riguarda, innanzitutto, piazza Don Diego ringrazio tutti i commercianti e gli operatori del settore per la disponibilità dimostrata durante il corso dei lavori che presto giungeranno al termine. È sempre difficile intervenire nel cuore pulsante di una città, ma con la collaborazione di tutti, ogni risultato è a portata di mano. Alcuni mesi di sacrificio, infatti, ci riconsegneranno una distribuzione dei parcheggi più ordinata e maggiore spazio per i pedoni; ci riconsegneranno, inoltre, (a proposito di scelte forti) la “garritta” nella piazza principale, la tanto discussa postazione fissa dei Vigili Urbani che la nostra Amministrazione ha avuto il coraggio di installare. Sarà un elemento indispensabile che garantirà il regolare svolgimento del traffico e un punto di riferimento per il rilascio di informazioni ai cittadini e soprattutto ai visitatori ed ai turisti. Per quanto concerne, invece, il progetto di piazza S. Antonio Abate, è importante rilevare che esso comporterà l’eliminazione della stazione di servizio e la restituzione di quello spazio alla Città. È un’opera che è diventata possibile grazie alle nostre pressanti interlocuzioni nei confronti della società che gestisce l’impianto; interlocuzioni in cui abbiamo spiegato la necessità e la voglia di riqualificare un’area che è anche un quartiere storico di Pedara. La gara si è svolta il 12 marzo u.s. e l’inizio dei lavori è previsto per la fine del prossimo mese di giugno. Il passaggio pedonale tra il corso Ara di Giove e la via Auteri, ancora, è un’opera che verrà realizzata in collaborazione con i proprietari dell’area stessa. È un collegamento pedonale che darà vita ad una porzione del Centro Storico, rendendo più “vicini” l’ufficio postale e il parcheggio di via Auteri. Mi preme evidenziare, inoltre, che questi tre interventi sono stati progettati dal nostro Ufficio Tecnico Comunale, e precisamente dai tecnici Corsaro, Mazzaglia, Rapisarda e Torrisi; la nostra Amministrazione, infatti, sta valorizzando le risorse poste al proprio interno ottenendo, allo stesso tempo, un risparmio sulla spesa per l’affidamento degli incarichi all’esterno. Lo scorso 8 dicembre, infine, abbiamo inaugurato la prima stagione teatrale comunale. In sostanza, il Comune si è fatto parte attiva per organizzare un’intera stagione con compagnie pedaresi, per creare luoghi di aggregazione sociale anche in un periodo dell’anno in cui il clima è meno mite, e per rilanciare una grande tradizione locale. A tal proposito, chiudo questo mio intervento con due ringraziamenti: il primo a Salvo Tomaselli, instancabile consulente e direttore artistico della rassegna teatrale (nel prospetto in basso potrete vedere gli appuntamenti ancora in programma); l’altro ai partners di questa nostra manifestazione: i padri Salesiani. Come Sindaco e come exallievo non finirò mai di ringraziarli per la loro opera a sostegno di Pedara e dei Pedaresi. Un caro saluto. RASSEGNA TEATRALE COMUNALE Appuntamenti in programma: Gli spettacoli avranno luogo nel teatro “Don Bosco” di Pedara con inizio alle ore 19,00. Prevendita biglietti presso la Pro Loco di Pedara, corso Ara di Giove, 235, tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00. Per informazioni telefonare al nr. 095.7800895. EDITORIALE • 15 aprile 2007: il CGS “Miaramandeha” in MADRE TERESA, il musical, di Castellacci e Belardinelli (replica). Regia di Tommaso Pezzino; • 6 maggio 2007: la compagnia “Ciccu e Timpagnu” in IL BERRETTO A SONAGLI, di Luigi Pirandello. Regia di Nuccio Pappalardo; • 13 maggio 2007: la compagnia “Principi Di Giovanni” in TERRA, di Alfio Messina. Regia di Melo Toscano. 1 pedaranotizie Pedara festeggia la giornata internazionale della MONTAGNA di Enza Zappalà D PRIMOPIANO al 2003, l’11 dicembre è stato proclamato dall’ONU Giornata internazionale della Montagna. In questo specifico contesto, Pedara è stata scelta per rappresentare le comunità montane del sud Italia (per il nord, la località preposta è stata Saint Vincent, in Valle d’Aosta); il programma prevedeva un primo appuntamento già lo scorso 10 dicembre, quando la nostra cittadina ha accolto i bambini delle scuole siciliane che hanno partecipato ad un concorso a tema. I vincitori sono stati premiati dai funzionari dell’Ufficio Speciale della Montagna, istituito presso la Regione. Nello stesso giorno, insieme ai propri insegnanti, i giovani studenti sono stati accompagnati per una interessante visita naturalistica e un’escursione nei sentieri del Parco dell’Etna. L’indomani, invece, ha avuto luogo un convegno e un’assemblea organizzati dall’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente, dall’Ufficio Speciale della Montagna e dal Comune di Pedara in collaborazione con la Provincia Regionale di Catania e il Parco dell’Etna. All’appuntamento sono intervenuti molti personaggi della politica siciliana, i rappresentanti dei parchi naturali siciliani, i sindaci dei comuni montani e numerosi cittadini. A fare gli onori di casa, presso il teatro “Don Bosco”, è stato il sindaco, avv. Anthony Barbagallo, che, nella sua introduzione, ha ribadito la necessità di un piano organico per la salvaguardia delle montagne siciliane minacciate dalla regressione delle comunità che le abitano, dallo spopolamento e dalla disoccupazione. Successivamente è stato l’Assessore Regionale al Territorio e 2 Ambiente, Avv. Rossana Interlandi, che, aprendo i lavori, ha illustrato la proposta del Disegno di Legge relativo allo sviluppo del patrimonio montano regionale che si pone come strumento innovativo di attenzione del Governo della Regione verso un reale sviluppo del territorio montano. menti rurali. La proposta del Disegno di Legge, che presto verrà presentato all’ARS, è tesa anche alla creazione di strutture e infrastrutture mediante incentivi che possano frenare l’esodo giovanile per mezzo della creazione di nuove figure professionali e imprenditoriali, ma soprattutto affrontando ed eliminando quei problemi che affliggono “la montagna siciliana”, che stagna in una situazione d’inferiorità rispetto al contesto nazionale collinare e costiero. Altro obiettivo è la valorizzazione e la promozione del patrimonio ambientale che Tutto ciò attraverso la creazione di strutture operative costituite dall’unione fra enti locali che, in sinergia tra loro, gestiscono ogni tipo di servizio alla stregua del modello nazionale. È ciò che auspica anche Domenico Cavarretta, direttore dell’Ufficio Speciale della Montagna, con il compito di promuovere ricerche e piani di salvaguardia, valorizzazione e sviluppo delle aree montane e delle relative riserve, con particolare riferimento all’agricoltura e silvicoltura, al turismo e all’artigianato, nonché agli insedia- spazia dai valori naturalistici, monumentali ed architettonici, fino ai prodotti tipici locali, inglobando l’artigianato e il folklore; ciò favorirebbe inevitabilmente la creazione di una fitta e capillare rete di microstrutture ricettive. L’auspicio dei politici e dei tecnici regionali è quindi quello che, nell’intera comunità, possa crescere la percezione dell’enorme valore aggiunto costituito dalle risorse di cui è dotata l’area montana del territorio, in grado di sostenere la reale competitività dell’intero sistema regionale. pedaranotizie Estratto dell’intervento del Sindaco Anthony Barbagallo zone montane per garantire un’efficace e incisiva azione degli enti pubblici sovraordinati a sostegno della promozione di questo nostro patrimonio ambientale e rurale, degli spazi naturalistici e architettonici, dei prodotti tipici e dell’artigianato; ciò anche al fine di garantire un costante flusso turistico e commerciale. Ma non basta, occorre un’attenzione complessiva della politica che programmi e realizzi infrastrutture adeguate per lo sviluppo economico di queste realtà. Occorrono, quindi, strade di accesso adeguate e sicure, sistemi di trasporto veloci e sistemi ricettivi di qualità. Tutto ciò, però, potrà avvenire con la consapevolezza e presa di coscienza della classe dirigente regionale che investa – senza remore – sui comuni montani per investire, in sostanza, nella Sicilia stessa, nella sua storia, nelle sue tradizioni, nei suoi usi e costumi, nel nostro modo di vivere, nel nostro essere. Un impegno non a parole ma concreto, che passi da una specifica priorità nella programmazione e nell’assegnazione delle risorse economiche e delle agevolazioni fiscali. fondi necessari per il suo allargamento. È un’opera che darebbe alle nostre comunità un sicuro avvenire, consentirebbe di fare arrivare i turisti direttamente dall’autostrada o dall’aeroporto alla sommità del vulcano, garantirebbe non solo ai comuni di Pedara e Trecastagni, ma a tutti i comuni della zona sud dell’Etna, la giusta visibilità nel panorama turistico nazionale, e soddisferebbe esigenze di sicurezza e di protezione civile Il tavolo dei relatori e l’Assessore Interlandi Va rilevato, ancora, che anche questa zona territoriale, pur nella diversità rispetto agli altri comuni montani (noi certamente non soffriamo lo spopolamento e le punte di disoccupazione constatate altrove, in considerazione della localizzazione nell’area metropolitana di Catania), merita la giusta attenzione e aspetta le infrastrutture necessarie; prima fra tutte l’ammodernamento della Monte Po - Salto del Cane-Etna. La strada è stata recentemente acquisita dalla Provincia Regionale di Catania, classificata come viabilità primaria nel piano territoriale del coordinamento del Parco dell’Etna, ma ancora oggi non si riescono a reperire i soprattutto nei mesi invernali o durante l’attività effusiva dell’Etna poiché sarebbe, allo stesso tempo, una rapida via di fuga ed una panoramica strada di accesso. Benvenuti, quindi, nella città del grande mecenate don Diego Pappalardo; benvenuti nella città rasa al suolo dal terremoto del 1693 e ricostruita con orgoglio dai suoi cittadini in 5 anni; benvenuti nella città dove trovarono espressione Mattia Preti, Goethe e Carlo Sada; benvenuti nella città del grande campanile; benvenuti nella città amata da Giorgio La Pira, Benedetto Dusmet e Aldo Moro; benvenuti a Pedara, comune Montano! PRIMOPIANO Sento di esprimere il più vivo ringraziamento per la scelta di organizzare la manifestazione nella nostra cittadina. Pedara oggi gestisce un’importante espansione demografica grazie all’esecutività del doppio strumento urbanistico: il PRG ed il PPE del centro storico, recentemente approvato dall’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, e per il quale ringrazio l’On.le Assessore Interlandi per la disponibilità e la collaborazione dimostrata. Un’espansione demografica che si manifesta in controtendenza rispetto agli altri comuni montani. Dal 1971 ad oggi la popolazione è cresciuta, infatti, di oltre il 200 %, ma da allora sono aumentate anche le strutture turistico-ricettive e il turismo rurale. Da allora è migliorato pure il rapporto con la Città in considerazione del circuito dell’area metropolitana e del rapporto con il vulcano, grazie all’istituzione del Parco dell’Etna con il quale ci ha sempre legato un unico comune denominatore: l’operosità nell’interesse del territorio montano e della fruibilità dell’offerta turistica. L’argomento trattato è di grande attualità e merita la giusta attenzione da parte della classe dirigente regionale. Non può sfuggire, infatti, che da tempo è partito l’allarme rosso per le montagne siciliane, dove si è ormai diffusa la regressione delle comunità che le abitano a causa di due ragioni principali legate fra loro: lo spopolamento e la disoccupazione. La mancata o ridotta potenzialità occupazionale è la causa dello spopolamento giovanile, poiché il settore primario, l'agricoltura, assorbe una quantità minore di giornate lavorative gestibili anche dai maggiori agglomerati urbani. Lo spopolamento determina un esodo giovanile che colpisce soprattutto i comuni con popolazione residente fino a 3000 abitanti, con una media di decremento del 26,54%, mentre le punte massime di tale fenomeno oscillano tra il -40,2% ed il -57% degli ultimi 14 posti della classifica. Un successivo studio rende assai probabile l’estinzione di alcuni dei comuni montani entro il 2054. Queste le dimensioni del fenomeno. Che fare? A mio giudizio, per iniziare a porre rimedio al problema, occorre una risposta forte delle istituzioni; una risposta che deve partire, innanzitutto, dalla definizione della legge regionale, relativa allo sviluppo delle 3 pedaranotizie Uno strumento importante per lo sviluppo e il futuro del paese Il Piano Particolareggiato del Centro Storico Diversi i progetti in atto per una valorizzazione delle sue qualità architettoniche ed artistiche di Alfio Cristaudo AMMINISTRAZIONE L 4 o scorso 28 settembre, con una comunicazione ufficiale, l’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, Avv. Rossana Interlandi, ha informato il Sindaco ed il Presidente del Consiglio Comunale dell’avvenuta approvazione definitiva del Piano Particolareggiato del Centro Storico di Pedara. Nella stessa nota, l’Assessore ha espresso il proprio compiacimento per quanto ottenuto, e per il lavoro svolto dall’Amministrazione che, grazie all’azione decisiva del Sindaco, ha fatto del nostro Comune uno tra i pochi, in tutta la Sicilia, ad essere dotato del doppio strumento esecutivo rappresentato dal Piano Regolatore Generale e dal Piano Particolareggiato. Si tratta di un momento molto importante per Pedara, per il suo sviluppo e per il suo futuro visto che, finalmente, il paese dispone di tutto ciò che è necessario per operare una pianificazione urbanistica sistematica e controllata del territorio. È giunto il momento di avviare, così, il recupero e il risanamento dei tessuti edilizi esistenti all’interno della perimetrazione della zona omogenea A, individuando e classificando il loro stato di conservazione o di degrado attraverso il riconoscimento tipologico e lo stato di utilizzo degli immobili, per una valutazione più appropriata delle varie destinazioni d’uso. Tale condizione permetterà di superare quello stato di immobilismo che ha condizionato fino ad oggi il Centro Storico, bloccandone lo sviluppo economico, commerciale e urbanistico, e che ha determinato anche l’abbandono e il degrado di alcune aree. Il Centro Storico di ogni paese, così come afferma l’Assessore Interlandi, rappresenta il luogo d’incontro privilegiato della Comunità e la memoria storica della stessa. Il Piano, pertanto, tende a rafforzare il principio di conservazione dei valori architettonici, storici e ambientali esistenti, migliorando alcuni aspetti dell’abitabilità e adeguando tutte le unità in modo da poter soddisfare gli standard abitativi contemporanei. In generale, quindi, viene salvaguardata anche la struttura dell’impianto viario esistente, e la divisione in isolati e corpi di fabbrica. Nell’ambito della riqualificazione del centro urbano, e grazie al determinante Pianta del Piano Particolareggiato del Centro Storico impegno del Sindaco, l’Amministrazione intende attenzionare e valorizzare la qualità architettonica e artistica in esso presenti con diversi progetti, i primi dei quali sono già stati finanziati e avviati. Essi riguardano il recupero delle antiche fontane pubbliche ancora in parte esistenti in alcuni angoli del centro; l’ampliamento del marciapiede del lato sud-ovest di piazza don Diego, e la ridefinizione dell’area antistante la chiesa di S. Antonio Abate e la realizzazione del collegamento pedonale con l’Ufficio Postale. Fontane pubbliche: si sta provvedendo all’installazione di 18 manufatti artistici in pietra lavica composti da un basamento (raccoglitore d’acqua) e sopra- stante scala lavorata a puntello, predisposti secondo quattro tipologie differenti. Alcune di queste fontane sono già state collocate nei siti originari presso le vie: Leonardi, S. Vito, Roma, S. Caterina, Laudani, Trieste, Sciarella, Pappalardo, Pianistrello e via Delle Rimembranze (all’inizio di via Maria SS. Annunziata); altre sono ancora da posizionare nelle vie S. Biagio (due), Faro, Narduzzo e Solicchiata (due). Si tratta del ripristino di un sistema distributivo che per oltre mezzo secolo assicurò il rifornimento di acqua potabile agli abitanti dei vari quartieri e che ora, attraverso l’azione di riqualificazione degli arredi urbani, l’Amministrazione intende recuperare salvaguardandone la memoria. Anch’esse sono infatti testimonianze pedaranotizie Alcune delle nuove “fontanelle”, insieme al precedente stato dei luoghi del passato, mute testimoni di decenni di vicissitudini cittadine, inevitabili luoghi di incontro e di aggregazione. Marciapiede di piazza Don Diego: si tratta dell’ampliamento del lato sud-ovest, in corrispondenza dell’area di sosta, che consentirà il miglioramento del percorso pedonale esistente, rendendolo più ampio, funzionale, privo di barriere architettoniche e, quindi, accessibile anche ai disabili. Il parcheggio che ne deriverà permetterà la sosta di cinque veicoli così da evitare ingorghi in prossimità dell’incrocio e rallentamenti sul corso Ara di Giove. Dal punto di vista architettonico e urbanistico, l’intervento non altera in alcun modo la conformazione morfologica della piazza, anzi delimita e definisce meglio lo spazio, dando una continuità maggiore tra la piazza stessa e il marciapiede di corso Ara di Giove; tra l’altro, i materiali utilizzati per l’opera sono gli stessi presenti sul posto. L’area di piazza Don Diego interessata dall’intervento Pianta Prospetto sul lato nord del corso Ara di Giove AMMINISTRAZIONE Area antistante la chiesa di S. Antonio Abate: il progetto mira a riqualificare la superficie esistente con un intervento che comporta l’eliminazione del tratto di strada interno e del distributore di carburanti. È previsto il congiungimento dell’attuale marciapiede con l’aiuola centrale al fine di ricavare una piazzetta arredata con fioriera, circondata da sedili in ferro battuto inseriti in una struttura di pietra lavica; un’altra fioriera sarà realizzata di forma trapezoidale e rivestita anch’essa in pietra lavica. L’illuminazione artistica, inoltre, sarà similare a quella già esistente sul sagrato della chiesa di S. Antonio Abate la cui visione fron- 5 pedaranotizie tale, grazie alla ridefinizione dell’area, ci verrà restituita per intero, permettendo una dilatazione spaziale del marciapiede tale da creare una continuità con la scalinata e il sagrato stesso. Collegamento pedonale con l’Ufficio Postale: un altro intervento significativo già previsto dal Piano Regolatore Generale e reso finalmente esecutivo da questa Amministrazione Comunale, riguarda la realizzazione del passaggio pedonale che collegherà il corso Ara di Giove con la via Auteri. Si tratta di un attraversamento che sarà realizzato in corrispondenza di via Pappalardo, transiterà all’interno della proprietà Auteri, costeggiandone l’antica cantina, e permetterà ai pedoni di raggiungere più rapidamente l’Ufficio Postale e il parcheggio attiguo. Il progetto prevede che questo accesso abbia una larghezza massima di 2,60 mt., e collegherà direttamente le due vie mediante una leggera pendenza, in modo da abbattere i problemi relativi alle barriere architettoniche, rendendo l’intervento comodo e agevole per tutti i Cittadini. Il suggestivo percorso sarà fornito di adeguata illuminazione pubblica, sarà rivestito con fasce e mattonelle in pietra lavica, mentre la passerella prevede, sul fronte, una serie di arcate in mattoni. Il passaggio, inoltre, sarà arredato con varie panchine e cestini per la raccolta dei rifiuti, in modo tale che possa integrarsi il più possibile al contesto del centro storico. Le piante del nuovo percorso Metanizzazione e sviluppo urbano AMMINISTRAZIONE I 6 l potenziamento dei servizi va assumendo sempre più un ruolo centrale per la modernizzazione del paese e la crescita sociale della Comunità. Tra gli interventi previsti dall’Amministrazione, quello all’impianto di metanizzazione merita un’attenzione tutta particolare, soprattutto perché, allo stato attuale, la rete non raggiunge ancora tutte le zone maggiormente urbanizzate. Negli ultimi 15 anni si è registrato un progressivo aumento dei nuclei abitativi e pertanto, oggi, sempre più residenti chiedono di potersi collegare. In assenza del metano, i costi energetici sopportati dalle famiglie risultano onerosi, ma altrettanto oneroso è, però, l’investimento richiesto dal programma di ampliamento che il Comune intende attuare in accordo con la Siciliana Gas che, dal 1989 e per 30 anni, ha in gestione l’impianto. L’Assessorato alla Manutenzione Strade e Metanizzazione ha già avviato un graduale piano di sviluppo della rete di distribuzione che, per il momento, interesserà la zona residenziale nord del paese. Lo scorso mese di ottobre, infatti, la Giunta Municipale ha stanziato un primo contributo quale forma di compartecipazione con il gestore che, così, interviene attivamente nel progetto con il compito di estendere l’impianto ed effettuare tutti gli allacciamenti richiesti dai residenti. Ad essere coinvolte saranno le vie: Rua di Mezzo, Caltanissetta, Palermo, Catania, Trapani e Siracusa. Per metanizzare l’area, a conclusione dei lavori e al relativo collaudo, il Comune erogherà un finanziamento di € 40.000,00. Il territorio urbano non è certamente più quello di 20 anni fa, e con questo primo intervento l’Amministrazione manifesta la volontà di realizzare tutte quelle opere necessarie a consentire la fornitura energetica anche nelle altre zone periferiche, più densamente popolate e in condizioni di massima sicurezza e funzionalità. pedaranotizie L’URP: come migliorare i servizi A ttivo, ormai, da quasi un anno, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico rappresenta il mezzo attraverso il quale ciascun cittadino può esercitare il proprio diritto di conoscere e partecipare all’attività amministrativa. Esso nasce dall’esigenza di dare concretezza all’idea di una pubblica amministrazione che si fida dei cittadini e che, anzi, ne ricerca l’indispensabile contributo di partecipazione attraverso l’ascolto e la comunicazione, per migliorare l’efficienza dei propri servizi. Ancor oggi, purtroppo, le pubbliche amministrazioni scontano una fama di inefficienza che può essere superata solamente se il cittadino entra in contatto attivo con gli uffici pubblici. Affinare, infatti, la percezione dei bisogni degli utenti, rappresenta l’obiettivo principale di un’Amministrazione che si pone nell’ottica di “conoscere per migliorare”. È in questa prospettiva che l’URP ha impostato la propria azione, che in questi mesi di fase “sperimentale” lo ha visto impegnarsi nelle seguenti attività: • l’emergenza idrica, è stata gestita con tempestività in collaborazione con l’azienda ACOSET. Per fronteggiare in parte il fenomeno è stato predisposto anche un servizio di approvvigionamento con autobotti comunali; • gestione per interventi all’impianto di pubblica illuminazione, un’attività che ha visto coinvolti, in un clima di fattiva collaborazione, l’URP, la Società Simei, i tecnici e gli amministratori comunali. I risultati si possono definire soddisfacenti, sia per la tempestività degli interventi, che per la risoluzione di casistiche particolarmente complesse; • gestione dei reclami in genere, segnalazioni e proposte, rappresenta il più importante strumento di monitorag- Quotidianamente, l’Ufficio fornisce informazioni che riguardano i servizi comunali, lo stato dei procedimenti amministrativi, l’ubicazione degli uffici o di altri enti operanti nella zona, e il territorio. Parte della corrispondenza avviene anche tramite posta elettronica. Al fine di dare le necessarie risposte al cittadino, le gio del livello di soddisfazione degli utenti per i servizi erogati. L’Ufficio, ad oggi, ha ricevuto un numero considerevole di richieste, segnalazioni e soprattutto reclami che riguardano, in particolare, ecologia, ambiente e nettezza urbana (pulizia delle strade, discariche abusive), manutenzione stradale (ripristino del manto, caditoie), viabilità e segnaletica stradale, verde pubblico (cura delle aiuole) e randagismo. segnalazioni ricevute sono tempestivamente inoltrate agli uffici di competenza, e in copia anche agli amministratori comunali. Il servizio può certamente offrire ulteriori margini di sviluppo e per questo confida nell’impegno e nella collaborazione di tutti coloro che vi si trovano coinvolti ai diversi livelli, perché questo grande progetto possa esprimere tutto il suo potenziale di miglioramento nel modo di relazionarsi con i cittadini. Alla presenza dei rappresentanti dell’Agenzia del Territorio e degli Amministratori Comunali, lo scorso 4 novembre il Sindaco Anthony Barbagallo ha inaugurato lo sportello catastale decentrato. Collocato presso l’URP, al piano terra del Municipio, il nuovo servizio servirà a fornire agli utenti la possibilità di richiedere, direttamente a Pedara, certificati, estratti di mappa e visure catastali tramite la consultazione telematica. “Con l’apertura dell’ufficio catastale – ha dichiarato il Sindaco – continua l’operato dell’Amministrazione Comunale che sta cercando di gestire al meglio un’importante espansione urbanistica ed edilizia, tendendo sempre a migliorare la qualità dei servizi rivolti ai Cittadini”. Lo sportello è in funzione martedì dalle ore 16,30 alle ore 18,00, e venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00. E-mail: [email protected]., tel.: 095.7028119. Alfio Nicolosi AMMINISTRAZIONE di Rosalba Pulvirenti 7 pedaranotizie Il Presidente del Consiglio Dopo l’11 settembre, tutti noi non sentiamo che parlare di Islam e di Oriente, ed improvvisamente è come se ci rendessimo conto solo ora che esistono delle realtà diverse dalla nostra. A momenti si rischia di generalizzare e di considerare l’Occidente “paladino” della civiltà e l’Oriente - l’Islam in generale - covo di malvagità. Sembra di assistere quasi ad una nuova crociata in nome della democrazia e della società civile; ma, mi chiedo, come possiamo pensare di essere forieri di diritti civili e sociali quando, spesso, noi assistiamo ad una estremizzazione di loro stessi? Una delle tante notizie che mi ha fatto riflettere su tutto ciò è di qualche giorno fa: in occasione delle elezioni politiche, in Olanda è stata presentata una lista il cui programma elettorale era costituito da punti ritenuti di grande importanza. Tra essi, abbassare l’età dai 16 ai 12 anni per poter girare film porno. In Olanda, il sistema sociale e politico è retto da norme che si reputano consone a non limitare la libertà del cittadino; ma a questo punto mi chiedo: in nome di questa libertà non si rischia di calpestare i diritti di qualcun altro che magari, per l’età, o perché non gode di nessun “potere elettorale”, non può rivendicare i propri? Non sarebbe il caso, dunque, di rivedere un po’ il nostro concetto di libertà e di società civile e di non dimenticare mai che la nostra libertà termina dove comincia quella dell’altro, sia questo un adulto, un adolescente o un bambino? A conclusione del 2006, l’augurio che faccio a tutti è di contribuire a rendere la nostra società più civile, nel rispetto e nella tutela di tutti, soprattutto dei più deboli. Mario Laudani Interventi dei Capi Gruppo Alleanza Nazionale CONSIGLIOCOMUNALE A partire dallo scorso 21 gennaio, Alleanza Nazionale ha una nuova sede, inaugurata a Pedara in via Roma alla presenza di vari assessori regionali, provinciali e comunali. L’apertura di questo nuovo circolo va ricercata nell’esigenza di poter diffondere meglio anche a livello territoriale le idee e i valori del nostro partito con una nuova spinta per combattere quel disinteresse nei confronti della politica che si registra tra i giovani, per avvicinare le diverse anime del partito, per rappresentare una valida alternativa alla sinistra al potere. Il nuovo circolo vuole rappresentare un luogo aperto anche a chi la pensa diversamente, che ha voglia di confrontarsi per un futuro migliore che poi è il nostro fine comune. Per quanto riguarda gli impegni assunti e realizzati da questa Amministrazione, sono fiero di poter annunciare che è stata risolta l’annosa questione legata alla Caserma dei Carabinieri, grazie al lavoro sinergico e produttivo degli assessorati alle Politiche Sociali ed ai Lavori Pubblici, retti rispettivamente da Francesco Laudani e Roberto Laudani. L’attuale centro diurno per anziani situato in via Pizzoferro, diverrà la nuova sede della Caserma in base alla delibera di G. M. del 12.01.2007 che ha modificato la destinazione urbanistica dell’immobile. Il provvedimento si è reso necessario per concedere ai militari dell’Arma un’adeguata e funzionale sede operativa. Il centro diurno, quindi, sarà ubicato presso i locali del palazzo “Puilvirenti” perchè più idonei e soprattutto più accessibili e fruibili dagli utenti. Una soluzione, questa, che permetterà di migliorare i servizi che l’assessorato alle Politiche Sociali rende alla famiglia, ai diversamente abili ed alla terza età. Prospero Testa 8 Movimento per l’Autonomia La fine del 2006 ci porta ad un primo bilancio di questa Amministrazione. Sicuramente positivo per la grande attività svolta e per la crescente voglia di realizzare che contraddistingue questa fase. Certo, ogni decisione comporta delle scelte e di riflesso delle critiche, ma queste non possono essere da blocco all’azione amministrativa. Esse, invece, devono essere costruttive per il miglioramento dell’attività decisionale perché, come sempre, la ragione non sta mai da una sola parte. Per questo i vari cantieri aperti in questi mesi, sono sintomi di un proficuo lavoro svolto in sintonia pedaranotizie tra Giunta e Consiglio Comunale. Siamo, comunque, difronte ad un nuovo periodo di scelte, importanti per la realizzazione del programma elettorale ma soprattutto per il futuro della nostra cittadina. Da parte del nostro gruppo c’è la voglia di essere protagonisti in positivo, mantenendo una funzione promotrice per le nuove scelte da fare. La voglia di essere autorevoli nello svolgimento delle nostre funzioni ci porta ad effettuare un costante lavoro di aggiornamento. Questo fa sì che il nostro gruppo mantenga una forza intrinseca che rende il nostro operare coeso e fattivo. Antonio Fallica Alleanza ed Impegno per Pedara C’era una volta …, • c’era una volta un paese, ai piedi dell’Ara: oggi una rotatoria stradale, in stile hollywoodiano tutt’altro che elegante, ci ricorda che viviamo in una città. Ma le città sono ricche di opere e infrastrutture, fervono di animazione culturale, sono mete turistiche, vantano interessanti iniziative sociali e imprenditoriali: noi possiamo vantare solo il grande “cantiere edile”, la continua aggressione comunitaria senza regole e senza controlli che sta sconvolgendo il ruolo e l’identità del nostro “ex paese”; • c’era una volta l’Amministrazione Comunale che, come in ogni sana famiglia, cercava in tutti i modi di contenere la spesa pubblica: oggi prolificano, a titolo oneroso, commissioni esterne, consulenze tecniche e giornalistiche, contributi a miriadi di associazioni, compartecipazioni ad enti e ad iniziative semisconosciute; l’auto blu è senza sosta; alcuni lavori pubblici sono troppo onerosi e inopportuni (il restyling di piazza Don Bosco con un impegno di appena 400.000,00 euro). Come dire: in teoria siamo di fronte a “dinamismo politico”, in pratica di fronte ad un vero e proprio spreco e sperpero di denaro pubblico; • c’era una volta l’ufficio del Sindaco, assistito dal Segretario Comunale e collaborato dagli Assessori: oggi c’è l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, organo misto che valorizza le professionalità e le competenze di elementi interni (comunali) ed esterni, “indispensabile” per arricchire di nuove idee il capo dell’Amministrazione e, nel contempo, garantire l’efficienza e la funzionalità della macchina comunale. E gli Assessori?? All’occorrenza!! • C’era una volta un Amico, simpaticone e galantuomo; era anche Sindaco, esempio, per energia e valori umani, per noi giovani Consiglieri ed Assessori Comunali. Ci mancherai Carmelo!! Un caro saluto ai Concittadini. Rosario Pulvirenti Gruppo Misto Questa volta la travagliata vita del gruppo misto non ha riservato “colpi di scena”. Mantenendo la sua consistenza in 7 componenti, ha partecipato alla vita consiliare con attenzione e dedizione. Durante l’attività svolta negli ultimi tre mesi del 2006, l’Assemblea Civica ha preso in esame numerose proposte di deliberazione e varie interpellanze: un confronto a più voci che ha interessato le sedute dei Consiglieri con dibattiti aperti e talvolta vivaci. Fra gli argomenti adottati, uno riguardava anche una variazione di bilancio. Il 2007 si prefigura già ricco di impegni; sicuramente, la prima tematica da affrontare sarà il bilancio di previsione, che ci permetterà di prevedere nuove iniziative per lo sviluppo del paese. Orazio Di Mauro Cogliamo l'occasione fornitaci dalle pagine di questo giornale per rinnovare il nostro pieno sostegno all'azione amministrativa svolta fin qui dal Sindaco Barbagallo. Condividiamo le sue scelte di fondo, nell'arco del breve, del medio e del lungo periodo. Rimaniamo perplessi, semmai, su alcuni aspetti della politica complessiva del suo esecutivo dove, all'insegna di una maggiore collegialità, ci auguriamo possa presto trovare posto una seria pianificazione che ne evidenzi le priorità programmatiche. Sorridiamo, comprensivi, dinnanzi al disagio dei soliti ascari che, lungi dall'esercitare ogni sorta di discernimento critico, non perdono occasione per essere, essi stessi, testimoni del loro piatto qualunquismo, mostrando, inoltre, tutta la loro insofferenza per la presenza sul territorio di un partito di proposta come l'UDC che è certamente autonomo sul piano puro delle idee. Salvo Failla CONSIGLIOCOMUNALE UDC 9 pedaranotizie Il FUNGO come risorsa di Giusi Sanfilippo U no degli eventi di punta della stagione autunnale è certamente la Sagra del Fungo, un appuntamento che, nel tempo, è diventato anche un’apprezzabile vetrina dei prodotti tipici dell’Etna. Negli ultimi anni la sagra ha assunto una valenza didattica perché, grazie ad una serie di specifiche iniziative, ha permesso di acquisire importanti conoscenze sui prodotti della terra. Sui funghi, in particolare, è garantita sempre un’informazione molto approfondita attraverso una mostra micologica curata dall’Associazione “Fungaioli Siciliani” i cui componenti, oltre ad esporre e presentare gli esemplari raccolti nella zona etnea e le loro caratteristiche, danno consigli sulla sicurezza alimentare e la cottura di quelli commestibili. Il Comune è annualmente presente con un proprio stand dove, oltre ad un servizio di informazione turistica, fornisce gratuitamente ricette a base di funghi e della cucina tradizionale locale. Lo scopo principale della manifestazione non è solo quello di vendere i prodotti ma anche quello di dare la possibilità di degustarli sul posto; e per questo, è predisposta un’area adeguata ed attrezzata per l’accoglienza di coloro che decidono di consumare quanto acquistato. Questa nona edizione della sagra ha accolto anche un numero crescente di piccoli artigiani che, per tutto il mese di ottobre, hanno reso ancora più interessante la passeggiata dei numerosi visitatori nel viale di piazza don Bosco. Conciliare cultura e turismo è diventato importante - afferma l’assessore Francesco Laudani - soprattutto se, insieme alla promozione di un prodotto come il fungo, si integra quella per i nostri boschi, da dove il fungo stesso proviene. La raccolta dei funghi è una passione che in questa zona coinvolge molti ed è necessario che ciò avvenga in maniera consapevole e potrebbe, addirittura, diventare occasione di sviluppo per Pedara, così come avviene in altri comuni montani d’Italia. La Sagra - continua ancora Laudani - potrebbe essere anche una buona occasione per sensibilizzare tutti sull’importanza che riveste il nostro ricco patrimonio boschivo, con la sua riscoperta e la sua salvaguardia, impedendo, soprattutto, l’aggressione da parte dell’uomo. La Sagra della Mela e dei prodotti tipici Valorizzato il settore agricolo e alimentare locale T EVENTI ra i prodotti della terra, la mela è certamente quello che maggiormente contraddistingue il territorio di Pedara, rinomato fin dall’antichità per la coltivazione di questo frutto, soprattutto nelle sue varianti autoctone. Come tradizione vuole, l’autunno ha visto riproporsi la Sagra della Mela, un evento promosso e organizzato dall’assessorato allo Sviluppo Economico in collaborazione con la Pro Loco di Pedara e la Provincia Regionale di Catania. Negli stand allestiti per accogliere le delizie che i nostri 10 Un momento del convegno sui prodotti tipici campi producono, si è visto un tripudio di colori, sapori e odori tipici dei frutti coltivati nelle nostre contrade fino alle altitudini più elevate (Tarderia o Salto del Cane). La qualità del prodotto, ricercata nel massimo rispetto del territorio e della tradizione, è l’obiettivo degli agricoltori che annualmente intervengono presentando i propri frutti migliori. Le mele costituiscono ancora le delizie naturali dei nostri luoghi e, anche se la loro produzione è notevolmente diminuita, rimangono ancora le protagoniste indiscusse dei raccolti e delle nostre tavole. Insieme a pere, castagne e noci, esse sono offerte ai visitatori che, così, appagano i piaceri del palato degustando quelle specialità che diventano sempre più introvabili. La sagra ha quindi valorizzato il settore agricolo e alimentare locale, con particolare attenzione a tutto ciò che ruota attorno alla mela, un frutto antico dalle indubbie qualità benefiche. Ciò è avvenuto anche mediante un convegno sui prodotti tipici dell’Etna a cui hanno partecipato, oltre agli amministratori comunali e al giovane assessore allo Sviluppo Economico, Gaetano Petralia, anche l’assessore provinciale, dr. Santo Pulvirenti, il dr. Giuseppe Spina, direttore del Parco dell’Etna, e il dr. Giovanni Vecchio, presidente provinciale del F.AGR.I. di Catania, a testimonianza dell’interesse che le istituzioni rivolgono a questa manifestazione, simbolo dell’impegno di Pedara per lo sviluppo agricolo del proprio territorio. pedaranotizie Pedara al 14° Salone dell’Edilizia P roseguono le iniziative del Comune per la valorizzazione del territorio attraverso la promozione dei suoi prodotti. Uno di essi è la pietra lavica, l’"oro nero" dell'Etna, materiale dalle eccezionali qualità naturali che ancora oggi trova la L’assessore Petralia tra due artigiani pedaresi sua massima espressione nei più svariati campi dell’edilizia e dell’architettura. È un elemento che da sempre convive con le genti etnee, perché presente così diffusamente nel territorio da diventarne parte integrante; esso è contemporaneamente ciò che distrugge e crea in quanto, dopo l’azione devastante della lava, la stessa diventa elemento di ogni ricostruzione. L’assessorato comunale allo Sviluppo Economico ha recentemente rappresentato Pedara al SAEM, 14° Salone dell’Edilizia del Mediterraneo, con uno stand dove hanno trovato spazio alcuni abili artigiani e imprenditori locali, capaci di plasmare, modellare e trasformare il grezzo e duro basalto in splendide opere d’arte. La rassegna, ospitata su una superficie di circa 6.000 mq presso il Palanaxos di Giardini Naxos (ME), è divenuta la manifestazione fieristica di settore più rappresentativa e qualificata della Sicilia ed è, di fatto, il punto di riferimento per le aziende siciliane e nazionali che operano nel campo delle pietre. Il soggiorno climatico per gli anziani in Toscana di Giusi Sanfilippo L A Firenze l’aspetto logistico ed organizzativo dell’intero programma: dalla scelta dell’albergo, fino alla selezione dei luoghi da visitare. Un impegno non certo facile per gestire oltre 150 persone con esigenze e bisogni diversi legati all’età e al proprio stato di salute. Un’iniziativa così bella ci lascia un ricordo di grande gioia - interviene Francesco Laudani, assessore alle Politiche Sociali - per una serie di circostanze favorevoli che ci accompagnano sempre. In effetti, il successo del viaggio è da ricercare nel bel tempo ma soprattutto nel clima di fiducia che si respira tra amministrati e amministratori; una situazione che ha favorito anche la nascita di nuove amicizie trasformando un soggiorno ricreativo per anziani in una vera e propria gita tra amici. Mi auguro che lo spirito goliardico e sereno permanga anche per gli anni a venire; - continua ancora Laudani - per quanto mi riguarda, assicuro il mio impegno per cercare di affrontare le problematiche legate alla terza età, attraverso il moltiplicarsi di iniziative e servizi sempre più adeguati. I sette giorni sono stati trascorsi in allegria anche grazie ai diversi giochi di squadra organizzati sui pullman, con sfide cha andavano dalle barzellette agli indovinelli, alle gare di canto. In albergo, inoltre, ogni sera dopo cena si sono svolti dei giochi di coppia, oltre alla sfilata dei vestiti in maschera della signora Nerina che ha scatenato l’ilarità generale. Per l’occasione, si è costituita una commissione giudicante formata dall’assessore Laudani, dalle d.sse Marinella Cantone e Nuccia Rapisarda (coordinatrici del progetto) e dagli animatori Rosario e Alessandra. SVILUPPOECONOMICO/SERVIZISOCIALI a Toscana, terra di Dante e di illustri artisti, è stata la meta dei nostri anziani che hanno partecipato al soggiorno climatico ricreativo del 2006. Due pullman di arzille persone a cui piace stare in allegria, sono partiti alla volta di alcune città d’arte. A Pisa hanno potuto ammirare piazza Dei Miracoli con il Duomo e il Palazzo dell’Orologio; a Lucca hanno visitato il Palazzo dei Priori e la Cattedrale. Successivamente, “l’allegra compagnia” è giunta a Firenze dove un’intera giornata è stata dedicata alla visita dei principali monumenti, tra i quali il campanile di Giotto, la cupola del Brunelleschi e piazza Della Signoria, con una passeggiata per S. Maria Novella ed il pittoresco Ponte Vecchio. Prima di lasciare il capoluogo toscano, il gruppo ha sostato brevemente nel piazzale Michelangelo, da dove si può godere di una magnifica veduta sulla città. Le tappe successive sono state Siena, dove gli anziani sono rimasti affascinati da piazza del Campo, dal Palazzo Pubblico, dal Duomo e dal Battistero; S. Gimignano; Volterra e Assisi per visitare la Basilica di S. Francesco. Il viaggio si è concluso con la visita delle cittadine di Pescia e Collodi. Un soggiorno climatico durato sette giorni che ha visto la visita del Sindaco Anthony Barbagallo, della signora Barbara e della piccola Sofia, e il fattivo impegno dell’Assessorato alle Politiche Sociali, ufficio che ha curato 11 pedaranotizie Ritrovarsi insieme, festa della solidarietà sociale di Giusi Sanfilippo L o scorso Natale 2006, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune, in collaborazione con la Provincia Regionale di Catania, ha organizzato il programma natalizio “Ritrovarsi Insieme 2006”, festa della Solidarietà Sociale, con un ricco programma che ha visto realizzare diverse iniziative rivolte alla terza età. Nelle serate del 21 e del 27 dicembre e del 4 gennaio, presso il centro diurno per gli anziani, hanno avuto luogo i tomboloni natalizi con la collaborazione della Misericordia che ne ha curato l’animazione, fornendo anche un servizio-navetta gratuito per consentire a tutti di partecipa- SANTA LUCIA DEL MELA È un centro collinare dei Peloritani nord-occidentali in provincia di Messina. Di antiche origini, fu sede della “Prelatura Nullius” istituita da Federico II di Svevia nel 1206. La città offre numerosi siti di interesse storico artistico. La Cattedrale, di epoca normanna, conserva molte opere d'arte databili tra il ‘500 ed il ‘700, così come la chiesa dell'Annunziata, affiancata da una quattrocentesca torre campanaria, e il seicentesco convento dei Cappuccini. Il palazzo vescovile, inoltre, raccoglie varie opere d'arte a partire dalla cinquecentesca tavola in stile bizantino raffigurante la Madonna cretese. Santa Lucia del Mela è nota anche per il suo castello: la struttura fortificata si presenta come l'aggregazione di varie costruzioni a partire dalla torre circolare realizzata dalle maestranze arabe e dalla merlatura costruita per volere di Federico II. Attualmente si possono ammirare i resti della torre pentagonale, una torre circolare che ospita un’importante biblioteca contenente vari incunaboli e cinquecentine, una piccola cappella d'origine trecentesca dalla quale si può accedere al Santuario intitolato alla Madonna della Neve dove, tra l’altro, è custodita la cinquecentesca scultura realizzata da Antonello Gagini. SERVIZISOCIALI CASTANEA DELLE FURIE È uno dei casali posti alla periferia di Messina. Conserva ancora oggi resti di edifici e opere d’arte dal tardo Medio Evo al primo Novecento. Anticamente possedeva 24 chiese e 32 monasteri quasi tutti distrutti dal terremoto del 1908. Anche se si tratta di un piccolo centro montano quasi isolato, i giovani locali hanno avuto la capacità di portarlo all’attenzione regionale creando turismo e cultura grazie all’iniziativa del presepe vivente e al prezioso coinvolgimento di tutti. Girando per i capanni allestiti per l’occasione, si può assaggiare il pane fresco, la bruschetta, la ricotta; si può assistere alla macinatura del grano e alla produzione della pasta fresca, così come alla preparazione delle ceste, dei panieri, alla lavorazione del cuoio ed alla forgiatura del ferro. 12 Tra le numerose attività previste durante le scorse festività natalizie, una ha coinvolto in maniera particolare i diversamente abili. La sera del 6 gennaio u.s., l’Aula Consiliare ha accolto tanti ragazzi del paese compresi i giovani ospiti dell’ODA che, con i propri genitori, parenti ed amici, hanno atteso l’arrivo della Befana. Il bel momento di fraternità è stato animato dai volontari della Misericordia, capaci di coinvolgere gli intervenuti con grande allegria, prima che tutti potessero ricevere i doni. L’iniziativa, promossa in collaborazione con la Provincia Regionale di Catania, ha proposto un programma interessante: un concerto di pianoforte dal titolo “Preghiere da tutto il mondo per la pace”, giochi di gruppo, tra i quali una caccia al tesoro che ha permesso ai ragazzi di trovare i regali offerti dall’Amministrazione, e l’incontro tanto atteso con la Befana, la dolce vecchietta che ha donato a tutti sorrisi e caramelle. re. Sono stati distribuiti ricchissimi premi in un clima di sano divertimento. Il 23 dicembre, nel palcoscenico del cine-teatro “Don Bosco”, l’associazione culturale “Teatro Stabile Gravina” ha proposto una commedia brillante dal titolo “Il ratto delle Sabine” di Moser e Chartrian mentre, la sera del 28 dicembre, 250 anziani si sono ritrovati presso un ristorante della zona per il tradizionale cenone di fine anno, tra tanta musica e animazione dal vivo. Nell’ambito del programma natalizio, uno degli appuntamenti più attesi è la tradizionale gita di un giorno che, quest’anno, ha portato gli anziani pedaresi a visitare la cittadina di S. Lucia Del Mela, in provincia di Messina. Ad accompagnarli erano il vicesindaco, Francesco Laudani, il Presidente del Consiglio, Mario Laudani, ed i dipendenti dell’ufficio Solidarietà Sociale del Comune. Ad illustrare loro la bellezza del luogo è stato mons. Raffaele Insanna che, con grande disponibilità, ha accolto il gruppo conducendolo in un’accurata visita delle opere d’arte in cattedrale e presso il museo nel palazzo vescovile. Dopo il pranzo presso un ristorante tipico della zona, la comitiva si è recata in visita al presepe vivente di Castanea, dove gli stessi abitanti rappresentano con maestria i mestieri caratteristici del luogo, nel pieno rispetto dei costumi tradizionali. Uno spettacolo di rara bellezza in uno scenario naturalistico suggestivo sulle note delle classiche meloA Castanea pedaranotizie Il Natale e i presepi N ell’ambito delle iniziative volte allo sviluppo e alla promozione del territorio e dell’artigianato locale, anche quest’anno si è svolta la manifestazione “Arte e Tradizione nei Presepi”, un evento che riesce a coinvolgere sempre più appassionati con le loro particolari creazioni. Patrocinato dagli assessorati comunali allo Sviluppo Economico e all’Artigianato, sono state diverse le opere realizzate ed esposte dall’8 dicembre al 6 gennaio nella piccola chiesa di San Vito; molti i visitatori accolti in uno dei monumenti storici di Pedara: tra essi, anche i ragazzi delle scuole Il presepe è il simbolo per eccellenza del Natale. La sua realizzazione richiede tempo, cura e tanto amore. Anche nelle famiglie di Pedara è una tradizione mai sopita, rinnovata annualmente con devozione e creatività. La nostra concittadina Maria Zappalà ha realizzato l’opera qui accanto che, durante le scorse festività natalizie, è stata considerata la più bella tra quelle visitate dall’Assessore alle Politiche Sociali, Francesco Laudani. L’iniziativa tende a valorizzare la tradizione dei presepi nelle case e di incentivarla, in futuro, attraverso un concorso. locali e dei paesi limitrofi che hanno potuto ammirare molti pezzi unici grazie alle visite guidate organizzate dall’Amministrazione, in collaborazione con la Provincia Regionale di Catania. Molte attività del passato sono ormai estinte perché nessuno ha saputo o voluto mantenerle - spiega l’assessore alla Promozione del Territorio, Gaetano Petralia. Ecco, allora, che il coinvolgimento della popolazione scolastica diventa sempre più rilevante, soprattutto quando riesce a destare tra i ragazzi l’interesse per qualcosa che, come le diverse forme di artigianato, ha bisogno di un forte rilancio. Il presepe realizzato sul sagrato della Basilica dai ragazzi dell’Azione Cattolica parrocchiale LA SETTIMANA DELLA CARITÀ Durante il periodo natalizio, l’Azione Cattolica della Basilica di S. Caterina ha promosso la “settimana della carità” ponendo particolare attenzione alla dimensione della solidarietà concreta, della comunione, dell’attenzione agli altri. Tra i momenti più significativi di questa esperienza, la collaborazione con i volontari di un’associazione no-profit che promuove e diffonde il commercio equo e solidale. L’attività consiste nel garantire che i produttori del sud del mondo e delle aree marginali, siano pagati ad un prezzo equo e rispettoso della dignità del loro lavoro, favorendo nelle zone di produzione forme di aggregazione sociale, interventi di scolarizzazione, di miglioramento della qualità della vita, sostenibilità ambientale dei metodi produttivi, attenzione alle famiglie dei produttori. Tutti i prodotti alimentari e artigianali sono realizzati con materie prime di qualità, lavorati con metodi di coltivazione a basso impatto ambientale, controllati all’origine e in ogni fase della produzione. Tali prodotti sono di Alta Qualità e Alta Dignità, perché hanno un prezzo giusto che remunera dignitosamente i produttori tutelando i loro diritti sociali. Silvia Carciola TRADIZIONI&ARTIGIANATO Il ceppo di Natale in piazza 13 pedaranotizie Il Mistero del Natale nella parrocchia “Maria Immacolata” di Anna M. De Luca N el primo giorno della Novena in preparazione al Natale, i giovani della comunità parrocchiale di Pedara sud hanno proposto il recital dal titolo “Toh! Guarda, è Natale!”. Ognuno di loro ha interpretato i vari personaggi a partire dagli angioletti, fino ai lettori che introducevano le varie scene. E’ stato un piacevole alternarsi di brani musicali, poesie, recitazione e danza ben preparati nei vari particolari. I ragazzi, supportati dai genitori che si sono impegnati con loro accompagnandoli con pazienza alle prove, hanno espresso tutto il loro potenziale, desiderosi di assolvere con maestria il ruolo loro assegnato. Vari erano i personaggi previsti nello spettacolo: il papà e due figlie, il barbone, la nonna e due nipotine, un ufficiale e tre soldati, due studenti, il re e la regina, il missionario con i bimbi. Ma il messaggio che ogni scena proponeva era sempre la pace e l’amore. Inoltre, uno dei ragazzi ha deliziato gli spettatori con il suo violino, una piccola ballerina classica ha volteggiato con grazia, mentre cinque ragazze hanno offerto una gradevole performance di danza moderna. La scena culminante rappresentava il “Mistero” del Natale: Giuseppe, Maria ed il piccolo Gesù che il parroco, Un momento della rappresentazione padre Raffaele Landolfo, deponeva nel presepio allestito dai giovani della parrocchia ai piedi dell’altare, mentre gli angioletti gli facevano corona. Nello stesso momento, al buio, tutti i bambini si sono recati alla grotta tenendo in mano una piccola luce e cantando “Tu scendi dalle stelle”. La “Symphonic Band” CELEBRAZIONI/ASSOCIAZIONISMO T 14 ra le numerose forme di associazionismo locale, l’ultima nata è una formazione musicale tutta particolare: la “Symphonic Band”, 35 elementi di energia e brio, potenza e sonorità ben ritmata. Il gruppo, che comprende prevalentemente strumenti a fiato, percussioni, basso elettrico, tastiere e batteria, è composto da componenti del corpo bandistico “Città di Pedara” e ha visto la luce nei mesi scorsi per idea dei musicisti Carmelo Caruso e Luca Barbato con l’intenzione di avviare un processo di rinnovamento musicale quanto mai vario e interessante. La “Symphonic band”, diretta dal M° Alfio Platania, svolge attività concertistica eseguendo brani Swing, Jazz e Latin, passando anche ad un repertorio di musica leggera sia nazionale che internazionale. L’esordio in pubblico è avvenuto alla fine della scorsa estate con un sorprendente, divertente e … rilassante concerto. IL CORPO BANDISTICO “SAN DOMENICO SAVIO” Facente parte dell’“Associazione Musicale Etnea”, è nato lo scorso anno per volontà del M° Alfio Platania e dal suo desiderio di divulgare il linguaggio musicale tra i giovani. È un gruppo composto esclusivamente da minori e tende ad incentivare l’uso di uno strumento musicale sin da bambini, riconoscendo, così, alla musica quel giusto valore educativo che da sempre le compete, assicurando, allo stesso tempo, un futuro sempre acceso al corpo bandistico “Città di Pedara”. Il nuovo gruppo musicale sfila per le vie del paese pedaranotizie Un angelo di nome TERESA di Enza Zappalà E ra una gelida e piovosa notte d’inizio inverno quando un angelo picchiò sulla spalla di un uomo per indicargli che un altro piccolo angelo era accantonato in un cantuccio… Non è questa una favola, ma quanto probabilmente accaduto a Giancarlo Ursino la domenica sera del 15 ottobre 2006, al rientro dal lavoro. Racconta infatti che, rincasando prima a causa del brutto tempo, notò una busta di plastica poggiata davanti al pilastro del proprio portone d’ingresso. Ad un primo e approssimativo sguardo scorse soltanto degli indumenti e fu solamente dopo, all’udito di un vagito, che tornò momenti fino all’arrivo in ospedale dei coniugi Ursino, nonché di tutti coloro che erano accorsi in quel momento. Nonostante si temesse il peggio, la piccola Teresa, chiamata così dal Sindaco Anthony Barbagallo, ha reagito bene alle cure dei medici che paventavano una ipotermia. Di Teresa, adesso, non sappiamo molto; la legge sui minori la tutela, ma ci hanno comunicato, comunque, che è stata dichiarata adottabile. A chiosa di questa storia che si è conclusa a lieto fine, vorremmo aggiungere che non è nostra intenzione giudicare i motivi che hanno indotto, e inducono, una madre ad abbandonare la propria creatura: essi sono sicuramente molteplici e il più delle volte dettati dalla disperazione; nessuno abbandoni in questo modo i propri bimbi, poiché potrebbero non trovare sempre qualcuno che si accorga di loro in tempo utile. La legge italiana ammette il diritto di non riconoscere i propri figli al momento del parto in ospedale, mantenendo, su questa scelta, l’assoluto riserbo. È questa la possibilità che si ha per garantire la vita di chi nasce. ATTUALITÀ In questa pagina: gli articoli che il quotidiano “La Sicilia” ha dedicato al fatto di cronaca indietro constatando quanto di più triste possa esserci: una bambina dentro una busta, avvolta in dei vestitini, all’addiaccio di quella buia sera. Non risulta difficile immaginare i concitati 15 pedaranotizie Gli Amministratori Comunali all’ARS in visita alle sedi istituzionali della Regione Siciliana N el quadro delle iniziative messe in atto dall’Amministrazione Comunale e dalla Scuola, utili ad avvicinare gli studenti alla vita civile ed alle istituzioni, lo scorso 20 dicembre una delegazione di Assessori e Consiglieri guidata dal Sindaco Anthony Barbagallo ha accompagnato il Consiglio Comunale dei Ragazzi a Palermo, in visita alla sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. La rappresentanza, formata anche da alcuni docenti dell’Istituto Comprensivo insieme al dirigente scolastico, dott. Paratore, è stata accolta e introdotta dal cerimoniere nella Sala d’Ercole, dove si svolgono le sedute del Parlamento Regionale. Qui i baby consiglieri sono stati presentati dal Sindaco, Anthony Barbagallo e dal Presidente del Consiglio, Mario Laudani, agli onorevoli Villari, Cristaudo, D’Asero e Barbagallo, ai quali alcuni dei giovani studenti hanno chiesto notizie sui compiti e sulle attività dell’ARS. Successivamente, il gruppo ha assistito ad una seduta del Parlamento Regionale. Nel corso della visita, il cerimoniere ha illustrato ai ragazzi, con chiarezza e dovizia di particolari, la storia del Parlamento Siciliano, nonché i vari tesori artistici contenuti nel palazzo. Particolarmente interessante si è rivelata la visita alla torre Pisana, oggi studio del Presidente dell’ARS, che conserva ancora intatta la struttura architet- tonica dell’epoca, e la visione della Cappella Palatina nella quale sono stati ammirati lo splendido soffitto ligneo, i mosaici di fattura bizantina e il candelabro pasquale del XII secolo. Il vice presidente dell’ARS, dott. hanno voluto attuare. Nel pomeriggio, i ragazzi hanno visitato il Duomo di Monreale che custodisce gli splendidi mosaici con il Cristo Pantocratore. Attraverso la visita al Palazzo dei Normanni, i baby consiglieri hanno L’On. Stancanelli riceve dal Sindaco l’icona di Giove Etneo Raffaele Stancanelli, ha infine ricevuto tutti nella Sala Gialla, congratulandosi con il Sindaco Barbagallo, il Dirigente Scolastico, dott. Paratore, i docenti e tutti gli Amministratori Comunali per l’iniziativa culturale ed educativa che avuto modo di conoscere parte dell’attività politica che vi si svolge, ripercorrendo, altresì, le vicende storiche della Sicilia. ATTUALITÀ Il nuovo Sindaco dei Ragazzi Cinzia Zappalà che, dallo scorso 16 ottobre, sostituisce Laura Sciuto 16 La delegazione pedarese nella “sala gialla” di Palazzo dei Normanni pedaranotizie Memorie di gioventù Il nuovo libro di Domenico Rizzo D edichiamo queste pagine alla presentazione dell’ultimo lavoro del nostro concittadino On. Domenico Rizzo, ex sindaco di Pedara e parlamentare regionale, da anni residente a Palermo. Un libro di ricordi attraverso cui ripercorre la prima parte della sua vita, la sua giovinezza nella Pedara prima della guerra, quando ancora era leggibile l’originaria trama dei quartieri, con la loro innumerevole varietà di personaggi dalle infinite risorse. Con il Sindaco siamo andati a trovare l’On. Rizzo nella sua casa, immerso tra i suoi numerosissimi libri. Egli, autore prolifico di saggi politici, orgoglioso delle proprie origini, desidera molto che quest’opera sia conosciuta dai Pedaresi. Attraverso il giornale, anticipiamo il suo contenuto con la presentazione affidata al giornalista pedarese Graziano Motta. La recensione, invece, è del poeta e critico letterario Vittorio Riera. Per chi volesse consultarlo, il libro è disponibile nella Biblioteca Comunale. Il valore dell’identità di Graziano Motta biografia, le altre hanno tutte una vasta estensione e un rilievo documentario notevolissimo. In un crescendo di interesse che si apre con il primo sguardo di Mimmo Rizzo dai banchi della scuola elementare - mia madre è stata la sua amata maestra - alla storia di Pedara; in essa si stabilirono, per sua ammissione, le radici di una propensione inarrestabile, che io voglio definire nobile, nella riscoperta e valorizzazione di ogni sua pagina, e che egli ha saputo esprimere in modo encomiabile da uomo politico, civico amministratore e parlamentare regionale: attuando fra l’altro la nuova titolazione della monumentale piazza (ora porta il nome del più illustre e munifico personaggio, don Diego) e del principale corso (esaltando l’accattivante ipotesi sul toponimo legato all’Ara di Giove); nello stimolare e incoraggiare la ricerca di storia patria e assicurare la pubblicazione conseguente di numerosi libri (ricordo quelli dello Scandura, del Colonna, del Lombardo e soprattutto del cugino don Gaetano Pappalardo); e non si può non rendere merito alla riscoperta e pubblicazione di opere di cui si era persa memoria, quali “L’obelisco” e “Il Sisara debellato”; quindi nella istituzione della biblioteca comunale (in cui voleva riservare un settore a libri e pubblicazioni varie su Pedara o scritti da pedaresi); e poi nel promuovere celebrazioni (in particolare la commemorazione nel 1977 dei “Fatti del 1943” da me descritti nel volume omonimo, edito dal Comune) e conferenze. La più importante, per ricchezza di indagine, dati e fatti evidenziati, le ipotesi affiorate e i quesiti posti, è stata senz’altro quella dello storico prof. Giuseppe Giarrizzo dell’università Domenico Rizzo a 20 anni di Catania su Lo Stato “feudale” di Pedara, tenuta nel 1978 nel salone del Municipio in occasione della presentazione del terzo volume delle “Pagine storiche” di Ludovico Pappalardo. Il testo costituisce la quarta appendice delle Memorie, a giusto titolo meritevole di farne parte perché rappresenta non soltanto un sigillo nella testimonianza dell’amore civico di Mimmo Rizzo, ma anche l’incitamento a ulteriori studi, che potrebbero ricevere stimolo dalla istituzione, da parte della civica amministrazione, di una borsa di studio, di cadenza biennale o quinquennale, che nel nome esprima un riconoscente omaggio. La terza appendice, la più ampia, e di grande interesse per la conoscenza degli anni in cui Domenico Rizzo è stato sindaco, è rappresentata dalla corrispondenza da lui intrattenuta con Antonino Papaldo, che fu giudice e vice presidente della Corte costituzionale e presidente del Consiglio di Stato. Un carteggio che da un canto testimonia l’altissima considerazione, per stima e per ossequio, verso l’eminente CULTURA S ono legato proprio a filo doppio alle “Memorie di gioventù” di Mimmo Rizzo: oltre che per le citazioni e i molteplici riferimenti che mi riguardano, e vi includo quelli relativi ai miei genitori, per l’introduzione che ne ho scritto su suo preciso desiderio. Poi il nuovo coinvolgimento nel recensirle, un’operazione che non si è scrollata di dosso il sussulto di pudore insorto al momento della richiesta, che ho cercato di rimuovere riflettendo sul fatto di essere fra i pochi superstiti coetanei dell’Autore e soprattutto il suo amico, testimone e portatore della medesima esperienza nello stesso ambiente in anni che, ce ne dovevamo poi accorgere, avevano avuto una portata storica. Il valore primario delle “Memorie di gioventù - 1927-1944” di Domenico Rizzo risiede senza dubbio nello spaccato sociale che presenta della nostra Pedara di allora, di un mondo che è parte palpitante della nostra identità e della nostra tradizione. Evocato con vivezza e descritto con scrupolosa attenzione, oggi ha tutto il fascino dell’“amarcord” perché di esso non vi è più traccia, il suo dissolvimento si è consumato con la fine del secondo conflitto mondiale. Lo spaccato emerge da un racconto decisamente autobiografico, tanto asciutto ed essenziale da poter essere la trama portante di un romanzo, oltre che da un corredo fotografico che per interesse documentario supera decisamente il prevalente ambito personale e familiare. Le “Memorie” hanno poi un valore “aggiunto” di grande spessore, costituito da quattro appendici. Ma se la prima di esse, un albero genealogico, pur nell’attrattiva che ogni tuffo nel passato suscita, si avverte come parte intima della 17 pedaranotizie personalità “istituzionale”; e dall’altro il crescendo della corresponsione dell’illustre concittadino a questi sentimenti. Che è dapprima quasi distaccata, poi riservata, per ragioni intrinseche di cautela politica; ma che alla fine, nell’evidenza della portata e validità delle iniziative per lo studio e la divulgazione della figura di don Diego, diviene aperta e collaborativa. Sia nella puntigliosa precisazione di inesattezze (una delle quali da me compiuta sui cognomi Pappalardo, Papardo e Papaldo), sia nella preoccupata visione della realtà ambientale e sociale di Pedara e dell’intera area pedemontana etnea, conseguente a uno sviluppo edilizio tanto vasto da alterare o cancellare ogni referenza preesistente. Per tornare alla parte strettamente autobiografica delle “Memorie”, mi son chiesto quale episodio mi abbia di più colpito e senza esitazioni ne ho trovati due. Il primo dischiuso dalla frase “Largu signuri mei, facemu rota” con la quale attori e poeti dialettali introducevano “u diri”, ovvero una loro recita improvvisata nelle piazze dei nostri paesi. Serbo tuttora un ricordo, purtroppo sbiadito, delle esibizioni a cui ho assistito nella piazza di Pedara, davanti alla “Casina dei Civili”, io con tanti ragazzi in prima fila tra la gente che si disponeva, a ruota appunto, attorno agli ospiti; e poi nella piazza di Nicolosi, davanti alla Chiesa Madre, dove accorsi al richiamo di personaggi che si erano acquistata popolarità. Era un evento “u diri”, perché già raro negli anni della mia fanciullezza. Più nitida la memoria di Mimmo Rizzo grazie a suo nonno Blasi, celebre poeta-attore, che accompagnò sovente nelle sue recite. A distanza di tantissimi anni, “u diri” mi appare come una delle più preziose perdute eredità di tante generazioni di siciliani, passata definitivamente alla favola, al mito. L’altro epi- Domenico Rizzo in una recente immagine sodio mi tocca fin troppo da vicino, ed è la rievocazione del primo sodalizio politico di Mimmo Rizzo, stabilito appunto con me e con Salvatore Casella. Eravamo tre studenti, Casella già all’università e Mimmo da alcuni anni al liceo, nello stesso Spedalieri in cui io quattordicenne ero appena entrato; e su sua iniziativa avevamo costituito il “Comitato repubblicano unitario” in chiave anti-separatista. Custodisco chiarissimo il ricordo di ogni particolare dei fatti da lui raccontati e di cui posso dare conferma dell’assoluta veridicità. Aggiungo solo che mai più si è cancellato il rammarico per il dispiacere recato a mio padre, il patriota “prufissuri Motta” che era sì unitario ma monarchico. Né poi le mie scelte politiche coincisero più con quelle di Mimmo, diversa la sua maturazione ideologica della quale egli lascia nelle “Memorie” una appassionata confessione. Pagine, queste, illuminanti per la comprensione della sua crisi di fede religiosa, della sua conversione al più rigido laicismo, del suo ininterrotto impegno in politica e nel sociale, della sua costante militanza in partiti di sinistra nei quali emerge- rà come leader. Con un proprio rigore intellettuale ed etico che gli sono stati ampiamente riconosciuti; e che pervadono pure queste sue “Memorie”, suscitando condivisione, ma anche forti riserve. Emblematiche, in proposito, le due poesie che ha voluto sottoporre alla riflessione dei lettori: impossibile rifiutare la sollecitazione di don Primo Mazzolari all’impegno personale di ciascuno di noi nel mondo per “divenire un uomo nuovo”, “per trovare un senso alla vita”; certamente discutibile invece, al limite inaccettabile, la visione, la lode e l’incitamento insieme di Bertolt Brecht all’imparare, finalizzato solo alla conquista del potere. Tra le tante apprezzabili pagine delle “Memorie” vi sono quelle in cui Mimmo analizza il tessuto sociale di Pedara della sua infanzia e giovinezza attraverso l’indagine sulle famiglie di lavoratori braccianti e carbonai e con la rievocazione di tutte quelle che vivevano nel suo quartiere d’“Avanti Tavidda”. E quelle pagine in cui narra gli eventi e le situazioni drammatiche, tragiche, vissute da Pedara durante la guerra e alla sua conclusione. Grande rigore emerge pure nelle molte note a piè di pagina, con citazioni e riferimenti precisi che dischiudono preziose indicazioni: come quelle della raccolta in cui è possibile trovare nella sua interezza la poesia di Domenico Tempio “L’abbunnanza”, e del libro sulla realtà politica di Catania nella seconda metà dell’Ottocento per conoscere il ruolo del medico Alfio Pappalardo nell’organizzazione del partito defeliciano a Pedara. Per concludere, un’opera che nel progetto editoriale e grafico di Salvo De Luca ha ben meritato il patrocinio del Comune di Pedara, e merita adesso di essere conosciuta dai suoi Cittadini. Estratto della recensione di Vittorio Riera CULTURA D 18 iciamo subito che di Domenico Rizzo, Mimmo per gli amici e gli estimatori, non si può non apprezzare il rigore morale, la coerenza e, non ultimo, il candore, categorie, queste, che hanno attraversato e segnato la sua lunga attività e militanza politica. Chi scrive ha avuto, come si suole dire, il privilegio di conoscerlo negli anni Ottanta, in quanto entrambi iscritti per un buon decennio alla medesima sezione dell’allora Partito Comunista Italiano. L’operetta (“Memorie di gioventù”, ndr), edita a cura del Comune di Pedara dove Mimmo è nato e di cui è stato per un decennio sindaco durante gli interi anni Settanta, consta complessivamente di una novantina di pagine inframmezzate qua e là dai ritratti dei propri cari, foto gelosamente conservate e che ora, tratte dall’oblio nel quale sarebbero potute cadere, per il loro fascino particolare finiscono con il costituire un racconto nel racconto. Le memorie vere e proprie occupano le prime quarantasei pagine e coprono il periodo che è decisivo nella formazione di una persona: il periodo dell’infanzia, della fanciullezza e dell’adolescenza; nel caso di Mimmo il periodo compreso tra il 1927, anno in cui è nato, e il 1944, anno in cui egli si affranca, per così dire, da influenze culturali di vario genere, per procedere da solo lungo un percorso che lo avrebbe via via portato a occupare un posto sempre più fattivo nella vita politica siciliana. Seguono tre appendici, e quindi la corrispondenza intercorsa tra il Rizzo medesimo e colui che egli non esita a definire “il più illustre pedarese dell’epoca moderna”, Antonino Papaldo, che, iniziata la sua carriera come giudice costituzionale, la concluse da Vice Presidente della Corte Costituzionale. Chiude, la ricostruzione del Rizzo, il testo di una conferenza tenuta nel 1978 dallo storico Giuseppe Giarrizzo quale lucido contributo alla stesura di una storia di Pedara e quale sprone per i giovani pedaresi a fare tesoro di questo scritto per dare seguito e risposte ai tanti interrogativi che esso pone. Il carattere autobiografico dello scritto del Rizzo poteva anche qui fargli correre il rischio di cadere in certe tentazioni autocelebrative, e quindi, in definitiva, a fare scadere lo scritto in una banale ricostruzione della propria vita. Nulla, e anche questo va detto subito, di tutto ciò. L’avere egli scelto di parlare di un frammento della propria esistenza, non poteva non metterlo al pedaranotizie riparo da una eventualità del genere. Ecco anche perché intitola significativamente il testo “Memorie”, e non, ad esempio, “Ricordi”. I ricordi possono impallidire, nel tempo, possono affastellarsi l’uno sull’altro senza una concatenazione logica; i ricordi in genere non seguono un percorso, e quando si interrompono, segue il vuoto, l’inconcludenza. Altra cosa le memorie. Esse sono come stratificate, sono come l’incisione, la registrazione lucida e consapevole di fatti che finiranno necessariamente per decidere del futuro di una persona. Il Rizzo d’oggi trova la sua spiegazione là, in quelle “memorie” che non potevano ad un certo punto non affiorare. Sembrerebbe quasi di capire che Mimmo a un certo punto della sua esistenza voglia spiegarsi a se stesso, voglia capire perché egli sia stato e continua a essere un intransigente ricercatore della verità, anche se scomoda, un difensore di valori e tradizioni quali, ad esempio, la solidarietà, l’amore filiale, valori che non vanno smarriti e che pertanto vanno difesi, vale a dire “conservati” in ciò che più hanno di autentico, valori ahimè oggi soffocati da altre tradizioni in gran parte importate da lontano e quindi spurie, non nostre, alienate e alienanti e che fanno purtroppo presa su quello che viene generalmente definito “pensiero debole”, su coscienze non adeguatamente protette e irrobustite dal punto di vista culturale. Le “memorie” di Rizzo, da questo punto di vista, sono un vero e proprio inno alla famiglia, alla sua unità, alla sua validità e insostituibilità, una famiglia peraltro, quella da lui concepita, allargata, come poteva esserlo quella della sua gioventù, all’interno della quale ogni parente si faceva educatore e formatore dei piccoli, e portatore dei valori di generosità, operosità, collaborazione. Non si spiegano diversamente - e vi abbiamo accennato - le foto di zii, nonni, parenti gelosamente conservate e che riprodotte nello scritto ci appaiono oggi come tante sequenze cinematografiche volte proustianamente alla ricerca del tempo perduto e come tale quindi riacquisito, riunito storicamente al proprio patrimonio culturale. È un’operazione, questa, che Mimmo conduce e porta a termine con il piglio dello storico. Egli cioè guarda e si guarda con quella obiettività che sola può consentire allo storico di spiegare e di spiegarsi, di essere in definitiva vero e autentico. Perfino quando parla della madre, cui peraltro il libro è dedicato, egli non abbandona le vesti dello storico. La guarda come attraverso un obiettivo riconoscendo a lei e in lei il germe primo della sua formazione. Una donna “dalla forte personalità”, scrive il Rizzo, che non scendeva a compromessi con la propria coscienza, gelosa della propria dignità, che educava prima ancora che con le parole, con l’esempio. Oltre che per la madre, la cui presenza attraversa come in filigrana le quarantasei pagine del libretto, il Rizzo ha parole di apprezzamento per altre figure che hanno segnato la sua formazione. Prima fra tutte la maestra delle scuole elementari, la signora Cristaldi, cui riconosce fra l’altro l’avere indirizzato i suoi alunni allo studio della storia di Pedara come mostrano taluni temi dal Rizzo riprodotti da quaderni anch’essi a distanza di tanto tempo - siamo nel cuore degli anni Trenta - amorosamente conservati. Accanto alla Cristaldi, il Rizzo ha parole di apprezzamento per altre due figure decisive per la sua formazione: quella di don Cumbo e di don Forno, suoi insegnanti all’Istituto Salesiano “San Giuseppe” dove nel frattempo il Rizzo si era iscritto dopo le elementari. La loro preparazione, anche umana, la serietà e la severità degli studi che si conducevano nel collegio, le discussioni cui i due maestri non si sottraevano e che anzi alimentavano, tutto ciò finì con lo sviluppare nel Rizzo la netta distinzione tra scienza e fede e conseguentemente la sua rottura definitiva con la chiesa cattolica. Potremmo chiudere qui il nostro esame dell’agile libretto del Rizzo. Pure, qualche altra considerazione si impone. Il volumetto si apre significativamente e sostanzialmente si chiude con una riflessione in versi di don Primo Mazzolari e una lirica di Bertolt Brecht, riprodotta su un pannello posto nella biblioteca di Pedara di cui si è accennato. Si tratta di due personaggi, che, sia pure da versanti opposti, hanno tanto influito sugli orientamenti delle giovani generazioni che uscivano sbandate dai disastri non soltanto materiali provocati dall’ultimo conflitto mondiale. Ma è soprattutto al Mazzolari, all’“eretico” Mazzolari, allo “scomodo” Mazzolari che chi scrive sente di potere accostare il Rizzo di cui stiamo parlando. Mazzolari, come è noto, non esitò e non esitava a parlare e a scrivere sia sotto il Fascismo che nel secondo dopoguerra con verità o, perlomeno, con quella verità che egli riteneva essere tale. Sicché lo stesso anno della scomunica dei comunisti italiani, il 1949, non esitò a dichiarare “combatto il comunismo, amo i comunisti” anticipando così di un buon decennio la giovannèa distinzione tra errore, da condannare, e errante da assolvere, accogliere, amare. Il Rizzo, con la sua attività di militante, di amministratore e oggi di scrittore, capovolge il pensiero di don Primo, combatte gli erranti, ovvero quei compagni di viaggio che certo non hanno brillato per limpidezza, coerenza, candore politico, mentre è rimasto fermo a difendere i valori primitivi e originari di un socialismo che proprio perché valori non potranno mai tramontare. E non importa l’etichetta sotto la quale essi di volta in volta verranno presentati. La verità, la libertà, la giustizia sociale, una sempre maggiore eguaglianza dinanzi ai diritti e una maggiore consapevolezza dinanzi ai doveri da cui non si può mai deflettere; questi valori, insomma, non hanno primogeniture. Ecco perché il Rizzo non prova nessun imbarazzo ad accostare e ad accostarsi a un uomo di chiesa, quale era don Primo Mazzolari, e a uno scrittore laico e impegnato quale era Bertolt Brecht. Il suo laicismo anzi non può che uscirne rafforzato e illimpidito. Non altro il messaggio che possiamo trarre da questo ultimo scritto del Rizzo. Riprenderlo, ogni tanto, e rileggerlo significa anche ritrovarvi quell’affetto filiale, quel senso della famiglia, quel desiderio di appartenenza, quei valori insomma che sembrano da qualche tempo in qua vacillare e avviarsi verso una eclissi indecifrata e indecifrabile. Varrà il candore con cui Mimmo Rizzo ce li ripropone a contribuire perché ciò non accada? Noi siamo fermamente convinti di sì. Tra storia e tradizione Il Proverbio di Mario Calabretta Catanisi sordi fausi I Catanesi godono in tutta l’Isola fama di essere insuperabili falsari. Negli anni Venti del Novecento la Sicilia fu inondata da una gran quantità di biglietti di banca falsi. Autore delle perfette banconote risultò essere un certo Ciulla di Catania (alcuni dicono fosse di Caltagirone). Un bravissimo incisore, anzi un vero artista, reso mezzo cieco dagli acidi dei cliché. Antonio Aniante, nel suo libro “Il Paradiso dei quindici anni”, racconta la storia romanzata del favoloso falsario Ciulla. Per la curiosità storica: i biglietti di banca contraffatti erano tutti del Banco di Sicilia, che era uno dei cinque istituti di emissione autorizzati a emettere carta moneta. Gli altri quattro istituti erano: Banca d’Italia (ex Sarda), Banca Nazionale Toscana, Banca Toscana del Credito e Banco di Napoli. Nel 1926, con la riforma bancaria operata dal governo fascista, furono aboliti tutti gli istituti di emissione e rimase solo la Banca d’Italia. CULTURA Catanesi soldi falsi 19 pedaranotizie Città flash IL 4 NOVEMBRE È una data storica per l’Italia, perché ricorda il sacrificio di coloro che combatterono la Prima Guerra Mondiale. È l’anniversario in cui oggi si commemorano tutti i Caduti e che l’Amministrazione Comunale celebra annualmente in modo solenne con una cerimonia alla quale partecipano anche i rappresentanti delle Forze Armate presenti sul territorio, le associazioni ex combattenti, i reduci e gli studenti. IL CONCERTO DELL’ORCHESTRA DI STATO UCRAINA A cura dell’Assessorato Comunale alla Cultura, lo scorso 21 dicembre la Basilica di S. Caterina ha ospitato l’Orchestra di Stato da Camera Ucraina di Poltava. Il gruppo musicale, con i suoi eccellenti interpreti ed il soprano Tanya Kirova, ha proposto il “Concerto di Natale 2006” nel particolare contesto artistico ed architettonico del nostro monumento più importante. RICONOSCIMENTI AI SOCI DEL CIRCOLO “UNIONE” Due momenti della commemorazione in piazza Don Diego LA FESTA DI S. CATERINA Lo scorso 25 novembre, in occasione dei festeggiamenti della Patrona, è stato commemorato il 30° anniversario della consacrazione e dedicazione della Basilica a S. Caterina, evento accaduto il 25 novembre del 1976 ad opera del vescovo di Catania, mons. Domenico Picchinenna. Durante i riti, il parroco, padre Nello Cristaldi, ha fatto memoria di quegli eventi. I coniugi Intili 60° DI MATRIMONIO Circondati dall’affetto dei propri cari, Alfio Intili e Giuseppina Sambataro hanno recentemente raggiunto e festeggiato il 60° anniversario di vita coniugale. A loro, la Redazione del Giornale invia i più calorosi auguri. In occasione delle scorse festività natalizie e degli auguri per il nuovo anno, il Circolo “Unione” ha festeggiato tre dei soci più affezionati: i Sigg. Alfio Distefano e Angelo Di Mauro I soci festeggiati come più anziani di età tra i presenti alla cerimonia, e il Prof. Gaetano Rizzo come aderente da più tempo, essendo, questi, socio da oltre 60 anni. Il sodalizio sorse con il nome di “Camera di conversazione” ed il suo primo regolamento porta la data del 1843, sottoscritto da 62 firmatari, dei quali 13 sacerdoti. Oggi conta 190 soci. BENEMERENZA DEGLI EXALLIEVI A CARMELO LAUDANI Nel corso del recente IX Congresso Nazionale Exallievi di Don Bosco svoltosi a Torino, il vicario del Rettor Maggiore, don Adriano Bregolin, ha consegnato il distintivo d’oro al nostro concittadino ed exallievo salesiano Carmelo Laudani per l’imCarmelo Laudani riceve pegno profuso a favore dei il distintivo d’oro giovani. Felici dell’evento Giovanni Costanza e Giuseppe Puglisi, rispettivamente presidente ispettoriale e locale dell’Associazione, che, insieme al Delegato don Giuseppe Dolcimascolo, don Michele Spallina e ai componenti del Direttivo, hanno caldeggiato questo riconoscimento che premia soprattutto il lavoro instancabile dell’Unione pedarese nel corso di quasi un secolo di attività. IL PREMIO “CAMPOCHIARO” NOTIZIEINBREVE Novanta giovani musicisti, tra i 10 e i 31 anni si sono sfidati a suon di note durante il 14° concorso internazionale per pianisti, violinisti e formazioni cameristiche “Gianluca Campochiaro”. La gara musicale, organizzata dall’Associazione “Pedara per Gianluca Campochiaro” e patrocinata dal Comune di Pedara, dalla Provincia Regionale di Catania e dalla Regione Siciliana, si è svolta poco prima delle festività natalizie a Pedara. I musicisti iscritti al concor- 20 so sono giunti non solo da diverse regioni italiane, ma anche dal Giappone, dalla Corea, dalla Serbia, dalla Germania, dalla Russia, dall’Ungheria e dalla Romania. La premiazione del prestigioso concorso si è tenuta nel centro fieristico “Le Ciminiere” di Catania alla presenza dei rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, dell’Assessore Provinciale, Serafina Perra, e di un numeroso e qualificato pubblico che, insieme alla giuria, ha potuto ascoltare le migliori esecuzioni dei musicisti premiati. L’evento musicale, che ha ricevuto larghi consensi, si svolge nel ricordo di Gianluca e valorizza annualmente l’impegno di Pedara nell’accogliere i giovani musicisti che ivi giungono e che nello stesso tempo scoprono le bellezze del luogo. I premi del Comune sono stati assegnati alla giapponese Takaishi Kaori (per la sezione pianoforte-solisti), al duo Zappalà Michela e Longo Marina (per la sezione pianoforte a quattro mani), al serbo Markovic Luka a pari merito con il veneziano Agazzi Giovanni (per la sezione violino), ed al trio Virgillito Valerio, Schittino Jennifer Grazia Spampinato e Gioeni Rosario (per la sezione musica da camera). pedaranotizie & MEDICINA Le allergie SALUTE di Alessandro Laudani O ggi le patologie allergiche rappresentano un rilevante problema di salute pubblica non solo per l’aumento del numero dei casi, ma anche per la conseguente crescita della spesa sanitaria e dell’inabilità temporanea o permanente al lavoro da esse derivante. L'allergia è una malattia del sistema immunitario caratterizzata da reazioni eccessive nei confronti di sostanze normalmente innocue come ad esempio i pollini. La sua caratteristica principale è la specificità: la malattia si manifesta, cioè, esclusivamente in presenza della sostanza verso la quale si è allergici. Sostanze dello stesso genere (come i pollini) ma di diversa struttura molecolare (es. pollini di due piante diverse) generano allergie diverse. Un altro importante aspetto dell’allergia è la velocità: infatti dal contatto con la sostanza allergizzante al momento della manifestazione dei sintomi, passano in media soltanto 15 minuti. L'allergia è una malattia ereditaria. Non si eredita però il fatto di essere allergici ad una specifica sostanza, bensì la generica predisposizione alle allergie: in altre parole un genitore allergico a pollini potrà avere figli allergici ad acari e nipoti allergici a pelo animale. Esistono numerosi fattori che favoriscono il manifestarsi dell’allergia, fra questi l'inquinamento atmosferico, le infezioni virali, l'uso ripetuto di antibiotici da bambini e l'allattamento artificiale. Tuttavia questi e altri fattori sono in grado di far insorgere allergia solo se il paziente ha la predisposizione genetica. Una recente teoria indica nell'eccesso di igiene una delle cause precipitanti l'allergia. È dimostrato infatti che un ambiente eccessivamente "pulito" non è salutare per il sistema immunitario che diviene più sensibile allo sviluppo di allergie. A dimostrazione di ciò si è rilevato che nei bambini che vivono in ambiente rurale o che hanno un gatto in casa, la probabilità di allergia si riduce in modo significativo. & SPORT TEMPO LIBERO AS ASTREA…quando lo sport è vera passione di Giuseppe Pappalardo N ata nel 2001 dalle ceneri dello storico club “La Bussola”, l’AS “ASTREA”, meglio conosciuta come “Planet Pedara”, oggi risulta essere una delle più attive e organizzate società della pallavolo femminile nell’ambito provinciale. Partita dalla categoria più bassa, nell’arco di pochi anni, grazie soprattutto alla passione e alla presenza costante del mister Francesco Andaloro e alla collaborazione dei vari dirigenti che si sono succeduti, la “Planet” è riuscita ad ottenere il traguardo della serie “C”. La categoria conquistata è stata difesa a denti stretti nell’anno passato (2005-06) grazie alla bravura e al sacrificio delle atlete e alla preparazione dello staff, dando così la possibilità di programmare un futuro con obiettivi più ambiziosi. Una menzione particolare va ad un ulteriore successo che la Società ha ottenuto lo scorso 9 Luglio 2006, realizzando il sogno di vincere le finali nazionali CSI, categoria Top Junior, svoltesi a Lignano Sabbiadoro; un’emozione fortissima che ha premiato il lavoro e la determinazione della squadra, oltre ad aiutare e a far maturare tutto l’ambiente e a renderlo ancora più cosciente della bellezza di questo sport e di tutto lo sport in generale. Lo scorso dicembre il gruppo della serie “C”, insieme a tutto lo staff, ha avuto l’onore di partecipare ad un meeting di tre giorni a Malta affrontando la nazionale maltese. Motivo di orgoglio della “Planet Pedara” è stato, fin dai primi tempi, il florido settore giovanile e gli annessi centri addestramento; molte, infatti, sono le atlete che hanno contribuito e che continuano a contribuire a rendere sempre più belli i momenti sportivi della Società che oggi, tra prima squadra, dirigenti e centri addestramento, conta un numero di 200 iscritti. Si tratta di una grande ma organizzata famiglia che continua a crescere con tanto lavoro e che nutre la speranza di diventare, nel tempo, sempre più vincente. Stagione natatoria 2006/2007 S eguendo lo spirito sportivo e dinamico dei giovani, l’assessore alle Politiche Giovanili, Gaetano Petralia, per il secondo anno consecutivo ha confermato la convenzione con la piscina “Madonna degli Ulivi”. Il progetto coinvolge tutti i residenti nel territorio comunale che con certificato di stato di famiglia e carta di identità valida dimostrano di avere diritto alle riduzioni di prezzo evidenziate in tabella. TARIFFE FASCE D’ETÀ Dai 4 ai 20 anni Dai 21 anni in poi ISCRIZIONE 50% 50% SCUOLA NUOTO E PERFEZION. 15% 10% La convenzione è valida dall’1 ottobre 2006 al 31 maggio 2007. ACQUA GYN X 10% NUOTO LIBERO X 10% LETTERE IN REDAZIONE I nonni vanno a scuola Si, proprio così, state a sentire. Qualche settimana dopo l’inizio delle lezioni per questo anno scolastico, un mio nipotino, che frequenta la 4a elementare presso il plesso scolastico “Giuseppina Faro”, mi comunica una missiva della sua insegnante ove mi si chiede di presentarmi alle ore 9.00 del successivo 2 ottobre presso la scuola suddetta per comunicazioni che mi riguardano. A dire il vero, dati i tempi che corrono, mi preoccupai un po’, perché, in generale, le insegnanti “mandano a chiamare” i genitori e non il nonno; ma mi accorsi che l’invito era rivolto anche alla mia consorte, e questo mi tranquillizzò alquanto. Provate ad immaginare la mia sorpresa quando alle 8,55 di quel giorno prefissato di ottobre, apprestandomi a suonare il campanello della scuola vedo al di là della vetrata un folto numero di persone che, come me, avevano tutta l’aria di essere dei nonni. Appena entrato, ci viene incontro la maestra Giovanna Conti che con due occhi sorridenti e squisita gentilezza ci invita a salire al primo piano della scuola e, udite udite, ci conduce presso una delle classi che, per l’occasione, era stata trasformata in piccolo auditorium. Qualcuno, più esperto di me in termini di frivolezze e festini, mi dice sotto voce che quello era il giorno della festa dei nonni e che noi eravamo lì per questo. Beh, ormai c’ero e dovevo stare al gioco. Ci fecero accomodare in quelle che fino a qualche minuto prima erano state le piccole sedie dei banchi di scuola dei nostri nipotini e, a questo punto, le insegnanti Aiello, Caudullo, Conti, Spaziano e Carbonaro ci presentarono un’attività di drammatizzazione da esse stesse coordinata che di lì a poco sarebbe stata offerta ai loro nonni dagli alunni delle classi 4aA e 4aB. Ad onor del vero, non sono mai stato molto attratto dalle classiche recite (spesso sdolcinate) alle quali più volte ho assistito in qualità di papà; ma quel giorno, vuoi per la delicatezza dell’invito, vuoi per l’atmosfera tanto magica quanto inattesa, cominciai a provare una certa tenerezza ed uno strano piacere di trovarmi lì. A questo punto, i nostri ragazzini, uno dopo l’altro, con la serietà e l’impegno che contraddistingue i ragazzi della loro età (quando sono stimolati con bravura da parte dei loro insegnanti), svolsero il ruolo loro assegnato nella breve drammatizzazione, che aveva come titolo “La coperta della nonna” ed esprimeva ed evocava i ricordi legati ad ogni pezzo di stoffa di cui era composta la coperta. Dopo alcuni canti in italiano ed un altro in inglese, ciascun nipotino ha raggiunto i propri nonni ed ha donato loro un piccolo segno tangibile del suo affetto: una piccola pergamena ricordo, realizzata in das, su cui stava scritto: Ai migliori nonni del mondo. Era appena trascorsa un’oretta e, mentre tutti i presenti si soffermavano ancora a gustare qualche dolcino offerto per l’occasione, mi accomiatai da loro per recarmi al lavoro. Fin qui, la cronaca di quello che potrebbe sembrare un evento che oggi, con grande superficialità, definiremmo “scontato”. In verità, man mano che in macchina scendevo verso Catania, riflettendo su quella piccola storia d’amore durata appena 60 minuti, mi convincevo sempre più che essa aveva qualcosa di eccezionale. Credo di non esagerare. In un tempo del divenire umano in cui sembra perdersi sempre più il senso della famiglia, in cui molti insegnanti preferiscono parlare di Halloween piuttosto che della commemorazione dei defunti, in cui si fanno ponti festivi di tre/quattro giorni ma non si festeggia più il giorno dedicato al Patrono d’Italia, e così via dicendo …., in un tempo siffatto, accorgersi che ci sono ancora insegnanti che credono sia loro dovere tramandare ai ragazzi quei valori fondamentali che hanno fatto la storia più bella della nostra società e che oggi sempre più spesso vengono trascurati anche dai genitori, oberati come sono dalle più disparate ossessioni materialistiche dell’epoca, permettetemi di dirlo, sa veramente di eccezionale. A questi coraggiosi insegnanti, e a tutta la scuola, giunga il più sentito ringraziamento. Un nonno di Pedara PROSSIMAMENTE PROSSIMAMENTE AMMINISTRAZIONE L’inaugurazione di via Trigona PROSSIM EVENTI La scomparsa del dott. Carmelo Fallica PROSSIMAMENTE BENI CULTURALI I marmi policromi della Basilica SPETTACOLI La rassegna teatrale comunale www.comune.pedara.ct.it