CARTA DEI SERVIZI della comunità per l’autonomia “Edith Stein” consapevoli e responsabili Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 1 di 22 INDICE INDICE............................................................................................................................................................. 2 PREMESSA ....................................................................................................................................................... 3 DENOMINAZIONE DEL SERVIZIO......................................................................................................................... 3 FINALITÀ DELLA CARTA DEI SERVIZI .................................................................................................................... 4 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 ART. 7 ART. 8 UGUAGLIANZA...........................................................................................................................................................4 IMPARZIALITA’ E REGOLARITA’.................................................................................................................................4 ACCOGLIENZA E CONTINUITA’..................................................................................................................................4 DIRITTO DI SCELTA.....................................................................................................................................................4 PERSONALIZZAZIONE ................................................................................................................................................4 AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE ........................................................................................................................5 EFFICIENZA ED EFFICACIA..........................................................................................................................................5 RISPETTO DEI DIRITTI DELLA DIGNITA’ E DELLA RISERVATEZZA..............................................................................5 ACCESSIBILITA’ DELLA CARTA DEI SERVIZI............................................................................................................ 5 1. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA .................................................................................................................... 5 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 2 ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO..................................................................... 9 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 3. BREVI CENNI STORICI ...........................................................................................................................................................5 MISSION............................................................................................................................................................................6 LA STRUTTURA ...................................................................................................................................................................7 COME TROVARCI.................................................................................................................................................................9 COME CONTATTARCI ...........................................................................................................................................................9 RICETTIVITÀ........................................................................................................................................................................9 REGOLE DI VITA COMUNITARIE ..............................................................................................................................................9 PROCEDURE DI ACCESSO AL SERVIZIO E DIMISSIONI ................................................................................................................10 IL PROGETTO EDUCATIVO ...................................................................................................................................................12 SERVIZI GARANTITI ............................................................................................................................................................14 GESTIONE ORGANIZZATIVA DEL SERVIZIO ...................................................................................................17 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7 PERSONALE ......................................................................................................................................................................17 DEONTOLOGIA..................................................................................................................................................................19 GLI STRUMENTI OPERATIVI .................................................................................................................................................19 FORMAZIONE ...................................................................................................................................................................21 GESTIONE E CONSERVAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE .........................................................................................................21 MODALITÀ DI COMPUTO E RISCOSSIONE RETTE......................................................................................................................22 PROCEDURE DEI RECLAMI ...................................................................................................................................................22 Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 2 di 22 PREMESSA La carta dei servizi è uno strumento di conoscenza, presentazione e valutazione di tutti i servizi offerti dalla Comunità per l’autonomia “Edith Stein” consapevoli e responsabili gestita dalla COOPERATIVA CONOSCENZA E DIALOGO. Le basi di riferimento sono: • la Costituzione italiana; • la delibera della giunta della Regione Emilia-Romagna n.1904 del 19 dicembre 2011. La seguente “carta dei servizi” viene allegata al progetto. La comunità, con l’adozione della carta dei servizi, definisce i principi fondamentali e specifici ai quali sarà ispirata la propria attività. La comunità aderisce ai principi fondamentali emanati da questo documento, atto formale fra gli operatori della cooperativa, gli utenti e l’ambiente socio- economico territoriale in cui opera. DENOMINAZIONE DEL SERVIZIO La Comunità per l’autonomia “Edith Stein” è gestita dalla “COOPERATIVA CONOSCENZA E DIALOGO SOCIETA’ COOPERATIVA” (sede in Piangipane - RA, via Piangipane, 429 - C.F. e P. iva 02276580392). Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 3 di 22 FINALITÀ DELLA CARTA DEI SERVIZI La Comunità per l’autonomia “Edith Stein” fa propri e adotta i principi fondamentali di: Art. 1 UGUAGLIANZA Vengono garantiti il rispetto il valore delle differenze, favorendo l’inserimento e l’integrazione degli allievi di etnia e cultura diversa. Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socio-economiche. Art. 2 IMPARZIALITA’ E REGOLARITA’ I soggetti erogatori della comunità agiscono secondo criteri di trasparenza, efficacia, efficienza, obiettività ed equità e pone a fondamento della sua azione il rispetto dell’allievo nella piena consapevolezza del valore che assume la persona umana indipendentemente dall’età. La comunità si impegna ad educare e formare nel rispetto della crescita dell’individuo, agendo secondo criteri di imparzialità ed equità. Art. 3 ACCOGLIENZA E CONTINUITA’ La struttura garantisce l’attuazione dei programmi in modo continuativo e senza interruzioni nell’ambito delle modalità di funzionamento definite da norme e regolamenti nazionali e regionali e si impegna mediante iniziative di tutti gli operatori a favorire l’accoglienza dei giovani e la loro integrazione soprattutto nella fase di ingresso in comunità. Art. 4 DIRITTO DI SCELTA Si garantisce l’attuazione del diritto di scelta del ragazzo e un’informazione trasparente riguardo agli scopi e al programma dei servizi esplicando i valori a cui si ispira, precisando le finalità generali che guidano il suo agire educativo didattico. Art. 5 PERSONALIZZAZIONE Gli interventi sono personalizzati e progettati in relazione alle caratteristiche del giovane e del suo progetto individuale. Gli interventi formativi educativi vengono preparati collegialmente da tutti coloro che operano e sono finalizzati a favorire la formazione integrale dei giovani. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 4 di 22 Art. 6 AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE L’aggiornamento e la formazione del personale sono un impegno per tutto il personale per rispondere in modo sempre più adeguato alle esigenze educative, formative, culturali dei ragazzi. Art. 7 EFFICIENZA ED EFFICACIA La Comunità si impegna a garantire che le prestazioni erogate rispondano ai criteri di efficacia e di efficienza attraverso l’introduzione di strumenti di verifica agli utenti, quali test di gradimento, per rilevare il livello di soddisfazione dell’utenza rispetto il servizio erogato. Art. 8 RISPETTO RISERVATEZZA DEI DIRITTI DELLA DIGNITA’ E DELLA Le esigenze educative ed organizzative non devono compromettere in alcun modo il rispetto della persona. ACCESSIBILITA’ DELLA CARTA DEI SERVIZI La carta sarà distribuita a tutti i servizi sociali di competenza; ne verrà consegnata una copia al momento dell’inserimento del giovane; ulteriori copie sono disponibili presso l’ufficio del coordinatore di servizio in Comunità, oppure possono essere richieste in formato digitale all’indirizzo e mail: [email protected] 1. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA 1.1 Brevi cenni storici La comunità per l’autonomia“Edith Stein” gestita dalla “COOPERATIVA CONOSCENZA E DIALOGO SOCIETA’ COOPERATIVA” nasce dall’esperienza dell’Ente Opera Diocesana Giovanni XXIII. Quest’ultima è una istituzione educativa formativa con annesso convitto per maggiorenni che opera nella formazione professionale dal 1958, attraverso il suo Centro di Formazione ALFA, che propone corsi nei settori dell'artigianato, dell'industria e dei servizi, rivolgendosi a giovani e adulti, uomini e donne, occupati o disoccupati ed è accreditato presso la Regione Emilia Romagna “cod. Org. 331” per la Formazione Iniziale, Superiore, Continua, Utenze Speciali. Il Convitto dell’ Opera Diocesana Giovanni XXIII in passato si è rivolto in particolare a giovani immigrati in Italia non accompagnati a cui è stata data la possibilità di essere ospitati dalla struttura come convittori per favorire la loro frequenza ad un corso di formazione professionale dell’Ente ed assolvere così l'Obbligo Formativo. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 5 di 22 Il convitto dell’Opera Diocesana Giovanni XXIII ha vissuto due macro fasi: a la prima dal 1959 agli inizi degli anni ’70 per allievi italiani; b la seconda, con inizio dal 1999, messa in atto specificamente per minori immigrati non accompagnati. La consolidata certezza e tradizione di “luogo di formazione per intere generazioni di giovani”, sono elementi distintivi del Centro e dell’annesso Convitto dell’Opera Diocesana Giovanni XXIII, che fin dall’inizio (1958) ha coniugato ospitalità e attività formativa quali valori aggiunti ai servizi del territorio. Essa è stata per anni l’unica struttura privata del territorio che ha coniugato residenzialità convittuale e formazione a tempo pieno per tutto l’anno. Infatti la caratteristica del Convitto dell’Opera è stata quella di essere un Collegio privato con scuola di formazione professionale annessa. Oggi il convitto, a seguito della normativa vigente e della direttiva regionale 1904/2011 sull’accoglienza dei minori, forte dell’integrazione tra il personale sia religioso, che vive in struttura, che laico (educatori), intende continuare la sua storia per minori migranti non accompagnati come comunità residenziale per l’autonomia preposta all’accoglienza di ragazzi, in un età compresa fra i 17 e 21 anni, eccezionalmente accogliendo anche ragazzi sedicenni, per un numero max. di 14 ospiti. 1.2 Mission La progettualità della Comunità è pensata principalmente per offrire una soluzione abitativa e per portare a compimento il processo di integrazione sociale e di autonomia personale di ragazzi minori anche in esito a percorsi migratori (tip.8.4.2 della delibera di Giunta Regionale n.1904) che presentano un accentuato livello di autonomia, maturità, responsabilità. La mission che guida il servizio consiste nell’offrire ai giovani in comunità un ambiente di vita, educativo e relazionale che, partendo dall’elaborazione del loro vissuto, possa attivare un processo evolutivo che porti alla costruzione di uno specifico progetto formativo, lavorativo, sociale, abitativo per il futuro, volto a permettere alla conclusione del percorso in uscita dalla comunità la piena autonomia sociale/lavorativa. Le finalità dal servizio sono indirizzate a: 1. Creare relazioni significative all’interno della Comunità tra il ragazzo e gli operatori al fine di dar vita a momenti significativi per ciascun partecipante. 2. Rispettare le esigenze culturali e religiose dei giovani ospiti della comunità. 3. Creare un clima sereno e familiare caratterizzato dalla continuità delle figure adulte presenti, quali punti di riferimento stabili e rassicuranti, funzionali alla crescita del ragazzo. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 6 di 22 4. Far rispettare le regole previste, come elementi educativi fondamentali, per dare al giovane stabilità e sicurezza, creando una familiare condivisione della quotidianità, capace di orientare in senso educativo ogni suo aspetto grazie alla presenza di educatori formati e con esperienza lavorativa pluriennale nella presa in carico dei giovani. 5. Garantire la cura e l’assistenza del ragazzo sul piano materiale, educativo, scolastico/formativo e/o lavorativo e ludico, attraverso la creazione e/o incentivazione dei rapporti fra il giovane e il contesto sociale in cui è inserito. 6. Favorire l’integrazione dei ragazzi inseriti promuovendo progetti e attività didattiche/ formative e ludico-laboratoriali. 7. Collaborare con i Servizi Sociali territoriali preposti alla funzione di tutela e vigilanza del minore. 8. Promuovere e incrementare, dove possibile e in raccordo con i Servizi territoriali, il ricongiungimento con i parenti fino al quarto grado, se presenti sul territorio, attivando le risorse parentali, umane e sociali dell'ambiente di vita del nucleo stesso. Gli obiettivi previsti dalla mission della comunità per l’autonomia “Edith Stein” si propongono di fornire interventi educativi in grado di accrescere i contenuti di base generale e di cittadinanza dell'individuo, umani e civici cristianamente ispirati. Nella sua specificità l’attiva principale è mirata a offrire ai giovani, in particolare minori extracomunitari, l’ospitalità in forma residenziale, finalizzata anche all’inserimento nei percorsi formativi di IeFP dell’Ente di formazione dando loro la possibilità di acquisire le competenze necessarie per conoscere, interpretare criticamente ed entrare nel contesto manifatturiero tipico dell’economia italiana e conseguentemente inserirsi nel mondo del lavoro e nella società civile in maniera corretta e responsabile 1.3 La Struttura L’intero complesso ubicato a Piangipane (Ravenna) è composto da tre edifici: una villa del XVI secolo e altri due stabili di più recente costruzione di cui uno strettamente dedicato alle attività formative e l’altro, “colonica” completamente e recentemente ristrutturata, posto sul lato Sud sede prevista della comunità “Edith Stein” Il tutto è immerso nel verde di un parco attrezzato, comprendente campo da calcio, pallacanestro, pallavolo, angolo palestra e vasta area verde funzionale ed anche un ampio parcheggio. Si tratta di una vasta struttura privata che coniuga attualmente residenzialità convittuale per allievi maggiorenni e formazione a tempo pieno per tutto l’anno, senza i vincoli tipici della scansione dell’anno scolastico e la ripartizione tra periodo scolastico e vacanze Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 7 di 22 La comunità residenziale per l’autonomia ha sede nell’ex casa colonica. E’ gestita dalla cooperativa “CONOSCENZA E DIALOGO” ed è provvista, davanti, di un ampio parco attrezzato con panchine e con campi da gioco in erba. All’interno la sede della comunità è suddivisa su due piani. La struttura dell’edificio permette una buona suddivisione degli spazi e dei tempi della giornata. La comunità per l’autonomia “Edith Stein” è in possesso di tutti i requisiti richiesti per la civile abitazione (che si allegano), in base alle normative edilizie vigenti, ivi compresa le normative sulla sicurezza degli impianti (vedi allegato). La comunità si avvale in materia di sicurezza ambientale della consulenza del Consorzio “Solco”. Al piano terra si affacciano su un ampio corridoio: • un soggiorno per gli incontri di metri quadri 23,39 con un angolo relax dotato di televisore; • l’ufficio/ studio degli operatori di metri quadri 18,61; • una stanza letto operatori di metri quadri 17,97 sanitari e lavandino di metri quadri 5.00; dotata di bagno con doccia, • un’ ampia cucina/pranzo di metri quadri 24,98 organizzata secondo gli standard HACCP con angolo per lo sporzionamento e bagno dedicato al personale di metri quadrati 6,46; • n.2 camere doppie da letto ognuna delle quali dotate di bagno, con doccia, sanitari e lavandino e in grado di accogliere ragazzi sulla base dei parametri fissati dalla direttiva regionale 1904/2011. Questo permette di modulare la distribuzione dei giovani nelle stanze sulla base delle esigenze dei singoli e delle loro caratteristiche specifiche. Al primo piano della Comunità si trova la zona notte su cui si affacciano: • n.5 camere da letto di cui 1 singola di metri quadri 11,96, 1 tripla di metri quadri 20,08 e 3 doppie rispettivamente di 16,16 di metri quadri,14,17 metri quadri, 13,76 metri quadri , ognuna delle quali dotate di bagno con doccia sanitari e lavandino e in grado di accogliere ragazzi sulla base dei parametri fissati dalla direttiva regionale 1904/2011. Questo permette di modulare la distribuzione dei giovani nelle stanze sulla base delle esigenze dei singoli e delle loro caratteristiche specifiche. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 8 di 22 1.4 Come trovarci La Comunità per l’autonomia “Edith Stein” è ubicata a Piangipane nel Comune di Ravenna, in Via Piangipane n.429, a circa 10 chilometri da Ravenna. La struttura è facilmente raggiungibile sia con mezzi pubblici che privati. 1.5 Come contattarci Telefono 0544/418416 e fax 0544/418614 E-mail: [email protected] 2 ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO 2.1 Ricettività La comunità per l’autonomia “Edith Stein” ha una capacità ricettiva di 14 posti con la possibilità di accogliere giovani in esito a processi migratori in un età compresa fra i 17 e 21 anni, eccezionalmente accogliendo anche ragazzi sedicenni per un numero max. di 14 ospiti. Non possono essere accolti minori con disabilità psichiche e/o fisiche di media o grave entità. La Comunità garantisce il pieno rispetto delle esigenze culturali e religiose dei giovani inseriti; ciò si estende anche al trattamento alimentare, in quanto i pasti vengono preparati in rispondenza alle tabelle dietetiche adeguate all’età e alle esigenze culturali e medico-sanitarie dei soggetti accolti, con la possibilità di predisporre menù personalizzati. 2.2 Regole di vita comunitarie La relazione educativa si instaura nella convivenza quotidiana per cui ogni azione, l’ambiente, l’organizzazione, le regole, la relazione divengono contenuto e strumento del lavoro dell’équipe educativa. Tutti gli ospiti, in relazione alle proprie possibilità e capacità, sono coinvolti nella gestione della casa e nella cura dei propri spazi, ciò con l'obiettivo di favorirne la piena autonomia. E’ richiesto ai ragazzi il rispetto delle regole, concordate e stabilite anche insieme agli stessi in riunione di comunità a garanzia dei diritti di tutti gli ospiti e ai fini di una civile e serena convivenza. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 9 di 22 In particolare i tempi della normale vita quotidiana (sveglia, impegni scolastici/formativi, attività pomeridiane) sono anche scandite in base alle esigenze e ai percorsi definiti su ciascun ospite. E’ da precisare che l’intervento educativo della comunità, in considerazione dell’alto grado di maturità dei ragazzi, si indirizza verso obiettivi di graduale responsabilizzazione e autonomia per cui è prassi quotidiana la possibilità per i giovani di recarsi in autonomia, senza accompagnamento, in formazione presso la struttura formativa adiacente. Il pranzo e la cena sono consumati in orari regolari e stabiliti a priori nella considerazione della loro importanza quali momenti caratterizzanti la familiarietà della struttura. Rapporti con i Servizi invianti Il coordinatore della comunità e l'educatore referente di ogni ragazzo, si incontrano con i referenti del servizio inviante con cadenza trimestrale e al bisogno per confrontarsi e verificare l'andamento del processo educativo. Nei primi tempi e in momenti in cui se ne verifichi il bisogno per vari motivi, i referenti incontrano l'intera équipe educativa. 2.3 Procedure di accesso al servizio e dimissioni Ammissioni: I minori vengono inseriti in Comunità Residenziale per l’autonomia in seguito ad una richiesta dei Servizi Sociali. Possono essere ammessi, in caso di disponibilità di posti e/o in mancanza di richiesta da parte dei Servizi Sociali del territorio, anche utenti provenienti da altri territori. Le ammissioni sono valutate dal responsabile delle comunità e unitamente all’intera équipe educativa. Dopo la verifica della disponibilità di posti in struttura la comunità richiede ai servizi invianti una relazione di ingresso corredata dalla seguente documentazione: - dati anagrafici; - progetto quadro del minore. Entro max. 2 giorni dal ricevimento della documentazione richiesta la comunità valuta la compatibilità dell’inserimento del ragazzo all’interno del gruppo già presente. Al momento dell’inserimento in struttura verrà fatta richiesta al Servizio Sociale proponente di fornire la seguente documentazione: • Lettera d’inserimento del giovane in Comunità. • Carta d’identità. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 10 di 22 • Codice Fiscale. • Tessera Sanitaria, Tessera delle Vaccinazioni e documentazione sanitaria il più completa possibile. • Permesso di soggiorno (in caso di minore extracomunitario). Al momento dell’inserimento verrà inoltre stipulato un apposito contratto tra l’Ente inviante e la Comunità. Al momento dell’inserimento sarà presente il Responsabile/Coordinatore della struttura; nel corso del primo colloquio al ragazzo vengono forniti tutti i dettagli della vita quotidiana della comunità, in termini di orari, regolamento e possibili attività. Nella fase di accoglienza in comunità il ragazzo viene accompagnato in una prima visita della struttura e aiutato a prendere possesso della stanza che gli è stata assegnata. Seguirà la presentazione del nuovo arrivato al gruppo dei ragazzi già inseriti, con una sua immediata partecipazione alle attività ludico-laboratoriali che sono in quel momento in corso all’interno della comunità e l’iscrizione alle attività formative di IeFP in essere presso il cfp Alfa – OPERA DIOCESANA GIOVANNI XXIII, con immediata frequenza del minore ai corsi di formazione. Nella fase di ingresso è previsto un periodo di osservazione al fine di procedere alla stesura del progetto con l’individuazione degli obiettivi a breve, medio, lungo tempo espressi specificatamente per il ragazzo. Dimissioni: Le dimissioni dalla comunità possono avvenire per diversi motivi: • al raggiungimento della maggiore età se richiesto dai servizi invianti. La comunità garantisce in questo caso un eventuale passaggio abitativo alla struttura convittuale presente presso l’Ente Opera Diocesana Giovanni XXIII al fine di favorire la prosecuzione dei corsi formativi per l’ acquisizione di qualifica e successivo inserimento lavorativo. • passaggio ad altra struttura; • decadimento dei presupposti contrattuali sia di tipo educativo – pedagogico che di età in riferimento alla tipologia Comunità per l’autonomia ; • affidamento familiare o etero familiare per minori. In seguito all’incontro con i referenti dei servizi sociali precedente le dimissioni, il coordinatore redige un verbale che deve contenere: • riassunto degli obiettivi e tempi dell’inserimento; • possibili proposte sul proseguimento del progetto; • modalità e tempi di dimissioni; Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 11 di 22 • consegna di tutti i documenti relativi al giovane suddivisi per ambito di vita (scuola, salute, documenti personali, ecc.). All’atto della dimissione vengono fatte due copie, una per il servizio e una per gli archivi della comunità. Al compimento del diciottesimo anno di età, se non sono presenti tutti i presupposti per l’uscita del ragazzo dalla struttura, sono possibili alcuni percorsi che accompagneranno ancora per un certo periodo di tempo il giovane attraverso un progetto concordato con il Servizio Sociale di riferimento, questo in ottemperanza alla normativa di riferimento. In caso di reclamo formale è necessario inviare all’attenzione della Responsabile della Comunità una comunicazione scritta che delinei i motivi del reclamo. La Comunità si impegna quindi a fornire una risposta in tempi inferiori ai 15 giorni a partire dalla data di ricezione del reclamo. 2.4 Il progetto educativo L'impostazione del nostro lavoro, in una realtà come quella della comunità per l’autonomia, è orientata verso: • la valorizzazione delle potenzialità di ciascun ragazzo; • l'acquisizione di elementi di sempre maggiore autonomia; • l'ampliamento delle possibilità relazionali; • l'interazione attiva con il contesto del territorio. L’accoglienza e l'ospitalità vengono vissute e gestite come momento educativo/formativo esteso all’intero arco di ogni giornata e di tutto l’anno, dove sono previste molteplici momenti educativi/formativi, finalizzati a far acquisire ai giovani coinvolti non solo capacità comunicative/relazionali (conoscenza e pratica della lingua italiana in un contesto di crescita progressiva alla gestione delle proprie emozioni e all’autocontrollo) e tecnico-operative professionali, ma anche atteggiamenti consapevoli e responsabili mirati ad una crescita integrale, professionale, umana e civica di cittadinanza attiva. La Comunità va quindi intesa non come spazio di puro contenimento, ma come struttura quotidiana capace di progettarsi a misura del ragazzo, proponendosi certamente come "spazio di passaggio", ma ricco di esperienze utili ad accompagnare in chiave evolutiva il percorso dei giovani ospitati. La comunità ha come obiettivo quello di coltivare nel giovane profondi "cambiamenti", sia sul piano delle relazioni umani, delle abilità sociali, della personalità, della responsabilità e consapevolezza nell’agire. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 12 di 22 Per raggiungere tale obiettivo il progetto tiene conto di alcuni punti di riferimento fondamentali: a) La qualità della relazione globale tra educatore e minore: sulla coscienza del proprio ruolo professionale posto in costante relazione dialettica con la conoscenza dei bisogni reali dei giovani. b) La definizione di percorsi educativi personalizzati: articolando interventi mirati alle specifiche esigenze dei ragazzi in equilibrio con la realtà della vita comunitaria e la rete dei servizi esistente. c) La co-progettazione del percorso professionale e del successivo inserimento lavorativo del ragazzo con l’Ente/CFP e gli altri servizi in un progetto di crescita del giovane ospitato per una progressiva consapevolezza degli obiettivi futuri da perseguire. Rispetto all’ Ente di formazione occorre poter fornire un adeguato supporto sia sul piano degli apprendimenti e delle motivazioni, come su quello delle relazioni con l'istituzione stessa. In particolare occorre cercare di collaborare con l’Ente di formazione coinvolgendo gli insegnanti in un progetto educativo comune. Rispetto agli altri servizi del territorio (realtà associative, opportunità di attività, ecc.) il ruolo che la comunità dovrà assumersi è: verificare i livelli di accessibilità delle risorse, la qualità del servizio offerto, il coinvolgimento di queste realtà in un progetto più specifico e significativo per l'utente. I capisaldi della metodologia educativa adottata avranno lo scopo di: 1. Far prendere la coscienza e consapevolezza dell’azione educativa nell’accogliere le esperienze e decodificarle. L’educatore dovrà elaborare e condurre intenzionalmente un progetto dove ogni esperienza trova il proprio senso in quelle precedenti e diventa premessa per quelle future. 2. Motivare per sostenere e incentivare il protagonismo del giovane per il quale e con il quale si progetta il proprio futuro sociale e lavorativo, al fine di far emergere, in una logica di empowerment, il desiderio di imprimere un cambiamento alla propria vita. Questo presuppone un processo di crescita, sia dell'individuo sia del gruppo, basato sull'incremento della stima di sé, dell'autoefficacia e dell'autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l'individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale. 3. Valorizzare ogni aspetto dello spazio fisico ed ogni sua possibilità di funzionamento, allo scopo di permettere ad ogni ragazzo di sentirsi “a casa sua”, in un ambiente in cui lui conti ed in cui possa muoversi in sicurezza e serenità. 4. Favorire la centralità della relazione attraverso la sperimentazione di modelli relazionali, che consentano di strutturare e gestire con responsabilità e consapevolezza le emozioni. Il confronto con modi di “stare in relazione” con Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 13 di 22 adulti significativi, offrirà al giovane la possibilità di provare modi positivi di “stare con gli altri”. 5. Aver cura dei ritmi di vita dei ragazzi. Il rispetto dei tempi coglie due aspetti fondamentali: uno di tipo organizzativo ed uno legato ai bisogni dei ragazzi. Sul primo versante ciò comporta la strutturazione di giornate-tipo fondate tra momenti di attività formative e di studio più intense e momenti di attività più calme, tra situazioni più individualizzate e altre di gruppo; sul secondo versante si tratta di valorizzare, le originali individualità ed i bisogni specifici di ciascun ragazzo. La priorità per il rispetto dei ritmi di vita assumerà il significato di organizzare l'intervento educativo a partire sulla base della centralità dei bisogni espressi. 6. La cura della vita quotidiana: il riposo, i pasti, l'alimentazione, la toelette, la cura del corredo rappresentano per i ragazzi un punto di riferimento per acquisire nuove autonomie, per sperimentare le proprie conoscenze, per migliorare o acquisire capacità motorie e relazionali. Partecipare attivamente alla vita quotidiana, curare l'organizzazione degli spazi di vita, personalizzare l'ambiente di vita, pensare razionalmente la sua funzionalità sono elementi che favoriscono la crescita e il controllo, attraverso l'appropriazione cosciente e serena dello stesso spazio quotidiano. 2.5 Servizi garantiti A fronte della retta giornaliera individuata la Comunità “Edith Stein” offre i seguenti servizi: Servizi Alberghieri • garanzia del posto letto, assicurando a ciascun minore ospite la disponibilità di spazi personali da gestire in modo individuale; • pulizia dei locali; • lavanderia; • preparazione e somministrazione di n. 3 pasti quotidiani per ospite; • tutte le attività comunque rientranti nel servizio di tipo alberghiero; • fornitura dei materiali e prodotti occorrenti per le attività sopraindicate. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 14 di 22 Servizi di Cura e Sorveglianza • sorveglianza in struttura sui giovani 24 ore su 24; • assistenza in caso di ricovero ospedaliero, con modalità da concordarsi tra servizio e struttura; • cura delle operazioni per l’igiene personale quotidiana; • cura delle operazioni periodiche di pulizia completa della persona; • aiuto per l’assunzione dei pasti ed in tutte le attività relative alle autonomie personali in caso di particolari e temporanee condizioni di malattia o infermità; • aiuto nell’assunzione di medicinali secondo le prescrizioni mediche; (eventuali prestazioni infermieristiche e specialistiche a pagamento sono da considerarsi fuori retta) i farmaci senza prescrizione medica sono garantiti senza costi per gli utenti; • medicazione di piccole ferite che non richiedono l’intervento medico; • attivazione di tutti i presidi, servizi o figure sanitarie necessarie per tutelare la salute del ragazzo, nell’ambito dei servizi forniti dal Servizio Sanitario Nazionale; • per giovani stranieri attività connesse alla regolarizzazione della permanenza sul territorio nazionale; • per i ragazzi stranieri attività connesse alla regolarizzazione della permanenza sul territorio se da svolgersi all’interno della regione Emilia Romagna; nel caso tale attività si debba svolgere fuori dal territorio regionale sarà oggetto di ulteriore accordo fra servizio inviante e comunità sulla base della distanza da percorrere e disponibilità organizzative della struttura; • gli orari della struttura saranno orientativamente i seguenti: • sveglia ore 7,30; • colazione ore 8,00; • uscita dalla struttura per le attività di formazione ore 8,30; • pranzo ( sabato, domenica e giornate di chiusura dell’attività formativa) ore 1230; • rientro in struttura ore 16,00; • attività libere dalle ore 16,00 alle 17,00; • attività coordinate dagli educatori dalle 17,00 alle 19,00; • cena ore 19,00; • dopo cena attività libera; • riposo ore 22,00. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 15 di 22 Attività educative, ricreative e di socializzazione: • sostegno educativo all’inserimento formativo, lavorativo e sociale; • aiuto nello svolgimento dei compiti scolastici; • attività di socializzazione, ricreative e sportive; • adempimenti necessari a garantire la pratica religiosa, nel rispetto della credenza professata, purché ciò non contrasti con le norme vigenti (ad esempio accompagnamento alle funzioni religiose, garanzia di momenti di preghiera, ecc.); • organizzazione ed assistenza del tempo libero, compresi eventuali periodi di vacanza; • ogni altra attività strumentale al progetto personalizzato. Servizio Pasti La comunità garantisce la somministrazione quotidiana di 3 pasti giornalieri. I pasti vengono preparati presso la cucina /mensa autorizzata esterna alla struttura; I pasti verranno trasportati e sporzionati nella cucina pranzo della comunità secondo e nel rispetto di quanto previsto dalla norma haccp. La comunità inoltre si impegna a garantire: - in relazione alle eventuali specifiche esigenze dietetiche degli ospiti, temporanee o permanenti, anche su prescrizione medica, la somministrazione di pasti personalizzati, compresi alimenti speciali in caso di intolleranze alimentari; - il rispetto delle convinzioni religiose e culturali, secondo quanto risulta dal progetto individuale. Servizio Lavanderia Il servizio di lavanderia/stireria viene esternizzato sia per quello che riguarda la biancheria personale dei giovani che la biancheria piana di uso collettivo. La biancheria sporca viene raccolta quotidianamente in appositi contenitori ermetici collocati a piano terra presso il vano scale della struttura sede della comunità e ritirato periodicamente dal servizio esterno di lavaggio. Il servizio di lavanderia/stireria degli indumenti dei giovani e della biancheria ad uso personale e collettivo viene affidato esternamente alla comunità. Servizio Guardaroba Per la biancheria pulita è previsto nella zona letto operatore un adeguato mobile per la gestione della biancheria pulita sia di uso collettivo che individuale. La gestione della biancheria pulita è affidata nei tempi e nelle procedure ad un operatore della comunità. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 16 di 22 La biancheria pulita individuale viene consegnata dall’operatore al ragazzo il quale la conserva in armadi personali presso la propria stanza. Cura e igiene personale – biancheria e vestiario – materiale scolastico La comunità si impegna a fornire, per tutti i ragazzi inseriti: • tre cambi completi di biancheria intima; • accessori e prodotti necessari per la cura e l’igiene personale dei giovani; • materiale scolastico; • una piccola somma settimanale, a titolo di “paghetta”, se prevista dai servizi sociali invianti, da amministrare autonomamente secondo criteri da riferire comunque all’educatore; • cure mediche ordinarie della persona. Ulteriori acquisti, concordati con il servizio inviante, saranno oggetto di rimborso a piè lista. Servizio pulizia degli ambienti E’ garantito un servizio esterno di pulizia degli ambienti della comunità sia quelli ad utilizzo comune che quelli personali con cadenza settimanale. Giornalmente i ragazzi saranno coinvolti nelle attività di pulizia degli spazi personali e comuni per migliorare la loro consapevolezza, responsabilità e autonomia. 3. GESTIONE ORGANIZZATIVA DEL SERVIZIO 3.1 Personale Il personale della Comunità per l’autonomia lavorerà in equipe. L’equipe della comunità “Edith Stein” è formata da: • n. 1 Responsabile / Coordinatore per un incarico di 28 ore settimanali; di cui 10 adibite a coordinamento. • n. 3 Educatori professionali che si potranno alternare a seconda delle esigenze del servizio e si affiancheranno al Coordinatore nella gestione organizzativa e relazionale dei ragazzi e della Comunità. • n. 7 adulti accoglienti formati ai sensi della Direttiva 1904/2011 par. 2.2.1. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 17 di 22 Il Responsabile della comunità è in possesso del titolo di Educatore professionale con esperienza triennale nella gestione di strutture per l’accoglienza di minori (quindi in possesso dei requisiti previsti al punto b) del paragrafo 2.2.2. parte III della direttiva regionale 1904/2011. Le mansioni e compiti che afferiscono al responsabile / coordinatore potranno essere delegate anche stabilmente agli operatori dell’equipe con qualifica di educatori di comunità. Mansioni e compiti previsti: • provvedere alla gestione della casa; • mantenere monitorato l’andamento delle manutenzioni e approvvigionamenti della Comunità; • coordinare il personale e redigere gli orari degli stessi; • coordinare le attività domestiche; • entrare nelle dinamiche con i ragazzi con i quali si pone come educatore competente in grado di relazionarsi in modo significativo; • documentare quotidianamente le dinamiche relazionali e fornire tutti gli elementi necessari per guidare il processo di crescita e di autonomia dei ragazzi; • cogliere dall’ambiente e dalle persone che intervengono nell’azione educativa, situazioni e dinamiche disfunzionali da sottoporre poi alla discussione di équipe; • individuare strategie di miglioramento della struttura; • curare l’implementazione del P.E.I; • coordinare tutti gli attori che partecipano alla vita dei minori inseriti; • curare i rapporti con le istituzioni, prevalentemente con i Servizi Sociali predisponendo incontri periodici di verifica o di aggiornamento dei progetti educativi; • curare insieme agli operatori dell’équipe i rapporti con il cfp o eventualmente con le altre agenzie educative; • redigere le relazioni di verifica dell’andamento dei progetti sui ragazzi; • concorrere all’ottimizzazione dei rapporti tra operatori e ragazzi; • mediare all’interno del gruppo di lavoro ed eventualmente con i volontari e le persone che collaborano alle attività educative della comunità; • individuare strategie di miglioramento del servizio; Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 18 di 22 • introdurre un sistema di documentazione che certifichi le attività svolte, lo sviluppo delle dinamiche relazionali interne al gruppo dei minori nel loro svolgersi quotidiano; • definire i turni per la sorveglianza notturna, con eventuale reperibilità di ulteriori unità di personale. Oltre a quanto sopra nello specifico gli educatori con la collaborazione degli adulti accoglienti per quanto consentito dalla direttiva 1904/2011: • organizzano i recuperi dei ragazzi dal CFP o dalla scuola; • seguono i i ragazzi durante il pranzo; • affiancano i giovani durante l'esecuzione dei compiti scolastici; • organizzano gli eventuali trasporti per appuntamenti/visite mediche/attività sportive pomeridiane, oltre a partecipare e proporre ai ragazzi le uscite settimanali; • organizzano le attività ludico-laboratoriali pomeridiane; • collaborano alla stesura ed implementano il programma delle attività estive; • documentano quotidianamente le dinamiche relazionali e forniscono tutti gli elementi necessari, che la loro professionalità permette di cogliere, per guidare il processo di crescita e di autonomia dei minori; • colgono dall’ambiente e dalle persone che intervengono nell’azione educativa, situazioni o dinamiche disfunzionali da sottoporre poi alla discussione in équipe; • garantiscono la sorveglianza delle ore notturne con presenza presso la comunità. Supervisione esterna Data la complessità delle tematiche trattate gli educatori e gli adulti accoglienti della comunità “Edith Stein” si avvalgono di una figura di supervisore esterno con competenze sociali, pedagogiche, psicologiche o neuropsichiatriche che si rapporta al gruppo di lavoro della comunità con cadenza almeno mensile. 3.2 Deontologia Tutto il personale che ruota attorno alla comunità è tenuto ad attenersi, nei rapporti con i ragazzi, con i servizi esterni e con i colleghi, al rispetto della riservatezza e delle normali regole deontologiche. 3.3 Gli strumenti operativi Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 19 di 22 E’ previsto un sistema di raccolta delle informazioni per orientare l’azione educativa della comunità e rendere così fruibili i risultati del lavoro svolto. Introdurre un processo di qualità che fotografi le attività svolte significa creare una “memoria storica”, ovvero uno strumento che documenti la realtà e la renda successivamente leggibile e interpretabile sulla base agli obiettivi individuati. Sulla base di quanto sopra all’interno della Comunità, nello svolgimento del lavoro educativo sono previsti un sistema informativo e cartaceo composto dai seguenti strumenti: La cartella personale: viene redatta per ogni ragazzo e comprende tutta la documentazione riguardante il giovane ed in particolare: a. stato di famiglia e/o certificato di residenza ed eventualmente documento ISEE; b. decreto del Tribunale dei Minori( eventuale ); c. libretto e documentazione sanitaria completa (malattie pregresse, allergie, problematiche sanitarie, medico di riferimento, orari ambulatoriali, ecc..); d. carta d’identità o certificato di identificazione ; e. permesso di soggiorno (in caso il minore sia straniero); f. lettera di inserimento; g. relazione d’ingresso stilata dai Servizi Sociali; h. verbali e relazioni degli incontri periodici con i Servizi Sociali; i. documentazione scolastica e verbali degli incontri con il personale docente della formazione; j. P.E.I. ; k. archivio delle comunicazione relative al giovane inviate dalla comunità; l. cartella sanitaria: redatta dagli operatori, riporta le patologie e allergie del minore e la cronistoria delle visite mediche effettuate con relativi esiti. Verbale quotidiano: è uno strumento di lavoro dove vengono riportate le dinamiche relazionali tra i ragazzi e tra questi e gli operatori. Il verbale viene redatto quotidianamente da uno degli operatori designato in un sistema di turni, alla fine del turno educativo pomeridiano. Diario quotidiano: è uno strumento utilizzato dagli operatori per evidenziare appuntamenti o impegni della giornata. Esso permette di sapere immediatamente gli impegni della giornata e di trasmettere consegne agli operatori. Riunione di équipe: settimanalmente il personale educativo si riunisce per stilare e valutare l’andamento dei P.E.I. e le problematiche e difficoltà che si evidenziano nel Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 20 di 22 lavoro educativo quotidiano.A tale riunione vengono dedicate almeno due ore alla settimana. Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.): è lo strumento che individua e definisce gli obiettivi generali e specifici di ogni ragazzo. Questo strumento permette al personale educativo di avere a disposizione la documentazione dei progressi ottenuti da ogni giovane nel tempo. La prima compilazione del P.E.I. avviene al termine del mese di osservazione del ragazzo inserito; viene redatto utilizzando una griglia di valutazione che coglie le principali sfere di competenza del giovane. In presenza di difficoltà che richiedono un intervento strutturato ed adeguato l’equipè definisce le strategie educative da attivare per il giovane e le riporta sinteticamente sul P.E.I.. La prima verifica avviene in equipe dopo un periodo di due mesi dalla prima stesura; in seguito, il P.E.I. viene verificato e periodicamente aggiornato. Lavoro di rete: l’intervento educativo in cui è inserito il ragazzo deve attuarsi congiuntamente con diversi “attori” (servizi sociali, scuola/ ente di formazione, tessuto sociale- istituzionale, situazione sanitaria, ecc.) in un’ottica di lavoro di rete. Infatti per il successo del progetto è necessario mantenere un costante lavoro di confronto e raccordo con i servizi sociali di riferimento del giovane al fine di aiutarlo ad inserirsi nella nuova realtà. Diventa quindi strategico e fondamentale un lavoro integrato e costruttivo tra la Comunità e le diverse realtà educative ed aggregative presenti sul territorio. Tra queste citiamo il rapporto privilegiato con il Centro di Formazione Professionale dell’Opera Diocesana Giovanni XXIII che consente di inserire, anche in corso d’anno, i ragazzi che accedono alla comunità attraverso un confronto e un dialogo costante con il personale educativo della scuola. 3.4 Formazione La comunità educativa si impegna a garantire almeno 15 ore di formazione annue ad ogni operatore, laico o religioso, in servizio. I temi su cui incentrare la formazione vengono decisi congiuntamente in sede di equipe. Oltre a questo percorso minimo garantito, in base alle risorse disponibili e alle esigenze formative del personale, si vaglierà di volta in volta la partecipazione a convegni, corsi di formazione, seminari di interesse rilevante. 3.5 Gestione e conservazione della documentazione In riferimento ed attuazione del D.P.R. n.318/1999 “Regolamento recante norme per l’individuazione delle misure minime di sicurezza per il trattamento dei dati personali, a norma dell’art. 15, comma 2, della legge 31.12.1996 n.675, e ai sensi e per gli effetti dell’articolo 34, comma 1, lett. G) del D. Lgs. N. 196/2003 recante Codice in materia di protezione dei dati personali, nonché ai sensi e per gli effetti del Disciplinare Tecnico Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 21 di 22 Allegato al medesimo decreto sub B), entro il 31 marzo 2009, come espressamente previsto dall’art. 180 del Codice sulla Privacy, e successive modifiche, ai sensi della normativa sopracitata, la Comunità si avvale dei seguenti criteri per il trattamento dei dati personali: Nel caso di trattamento con l’ausilio di strumenti informatici: • gli operatori della Comunità utilizzano una password, per accedere ai dati sensibili, che viene periodicamente modificata. Tale password, è composta da almeno 8 caratteri, ed è frutto di una combinazione mista di caratteri alfanumerici (numeri e simboli); • la Comunità utilizza una macchina dotata di antivirus che si aggiorna automaticamente, riducendo drasticamente la possibilità di danni da virus; • per evitare la perdita dei dati sensibili, a seguito di un possibile malfunzionamento della macchina, periodicamente viene effettuato il Backup dei dati su memoria di massa. Nel caso di trattamento in formato cartaceo: • i dati personali e sensibili in formato cartaceo vengono conservati in un archivio chiuso a chiave, custodito all’interno dell’ufficio degli educatori; tale archivio non è accessibile al pubblico ma solo agli incaricati; • l’ufficio degli educatori, a sua volta, è chiuso a chiave e le chiavi sono in possesso solo del personale. 3.6 Modalità di computo e riscossione rette L’importo della retta mensile viene calcolato moltiplicando la diaria giornaliera per il numero di giornate in cui il minore è risultato inserito presso la struttura. Le condizioni economiche e i relativi tempi e modalità di pagamento sono concordati con i diversi servizi sociali in sede contrattuale. 3.7 Procedure dei reclami In caso di reclamo è necessario rivolgersi alla Responsabile della Comunità oppure alla Coordinatrice di Servizio. La Comunità si impegna quindi a fornire una risposta in tempi inferiori ai 15 giorni a partire dalla data dell’esposto, sia esso verbale o scritto. Carta dei Servizi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” Pagina 22 di 22