SILENZIO, CHIACCHIERONI! PREFAZIONE Guardiamoci intorno e mettiamoci in ascolto. Quante cose ci dicono gli oggetti che quotidianamente usiamo: chiacchierano fra loro, si presentano, si descrivono, si lamentano, si dichiarano soddisfatti...! In essi ritroviamo le nostre gioie e le nostre paure. “Facciamo finta di...” è il gioco coinvolgente che ci ha permesso non solo di recitare e vestire quindi i panni dei vari personaggi, ma anche di uscire dal nostro egocentrico mondo, cominciare a capire che esiste un punto di vista diverso dal nostro e, soprattutto, che questo punto di vista merita di essere ascoltato e rispettato. Come realizzare tutto ciò? Con dialoghi e monologhi. E così la tecnica del discorso diretto, che nelle mani dei bambini acquista forme fantastiche e originali, diventa un mezzo per lo sviluppo del pensiero creativo. Questa è la storia di “Silenzio, chiacchieroni!”, libretto frutto dell’attività collegata al progetto del P.O.F. del 3° Circolo Didattico di Cologno Monzese “La scuola come casa editrice”. Anno scolastico 2005 - 2006. Le insegnanti Maurizia Carnevale & Nadia Ponci 1 AUTORI Massimiliano Acampora Antonio Brunetti Miriana Carrino Simone Drago Federico Fugazzi Matteo Garofalo Yousef Hamouie Yoanna Henin Marco Liuzzi Mattia Longu Valentina Massaro Michele Mileto Giorgia Monopoli Riccardo Mucci Elisa Occhiuzzo Greta Polito Giulia Remini Sarah Rigoldi Ylenia Sardella Nicole Sempreviva Noemi Troiano 2 A scuola Conversazione tra i banchi della 2^ B - Anche una scrivania mi va bene, tutto mi va bene, ma non un banco! Uffa, non mi va di essere un banco! Sono pieno di graffi, di macchie di colla e di scarabocchi. E come se non bastasse, mi sbattono tutto addosso e a volte si siedono pure sopra. Perché hanno scelto proprio me per diventare un banco di questa scuola? Simone - Ma perché sono finito nelle grinfie di questo bambino? Mi pasticcia, mi dà le gomitate, mi alza e mi fa ricadere di colpo (così mi faccio male!), solo qualche giornata sta calmo o, per fortuna, è assente. Vorrei essere un tetto, così sopra di me avrei solo il cielo blu. - Massimiliano - La mia padrona è veramente gentile, però ha un difetto: quando inizia italiano o matematica mi sbatte il quaderno in testa. Non mi pasticcia, non mi tira calci e parla spesso con me, così quando va a minibasket mi sento triste e solo. - Greta - Aiuto! Voglio andar via perché questo bambino mi sporca e non mi pulisce. Però sono contento quando Mattia fa i compiti. - Mattia - Essere un banco è bruttissimo: sei sempre pieno zeppo di oggetti e ricoperto di sporcizia. - Antonio 3 - Se avessi le orecchie, me le tapperei quando urlano le maestre!- Riccardo - Io non ce la faccio più a vivere in questo modo, come era bello quando ero ancora un bel tronco!- Yoanna - Che pizza devo stare sempre fermo! Posso solo guardare i bambini correre, ma quando loro mi sorridono, mi fanno felice. - Giulia - Quando è ora di far merenda a me toccano solo le briciole di brioche, quando è ora di lavorare mi sporcano con le briciole della gomma. - Matteo - Quando ero un albero regalavo tanta frutta dolce, i bambini giocavano a nascondino appoggiandosi al mio tronco, gli uccellini mi volavano intorno e cinguettavano felici. Ora sono solo un banco disperato!- Giorgia - Sono bassotta e mingherlina, profumata e molto appiccicosa. Mi usano spesso per incollare fogli e schede. Mi piacerebbe però essere usata anche per unire cose più importanti, così sui giornali si potrebbe leggere: famosa colla stick ha unito le mani di tutti i bimbi del mondo per un festoso girotondo. - Massimiliano - Spesso sono bianca, a volte sono rossa e blu, ma sono sempre una gomma; vivo negli astucci, sono un aggeggio che fa scomparire le cose: cancello la matita, cancello la matita rossa e blu, cancello anche i colori e aiuto i bambini a cancellare i loro errori, così possono prendere ottimo e raccontare ai compagni che hanno preso un bellissimo voto. Peccato che poi mi pasticciano, mi pungolano e addirittura mi sbriciolano. - Federico - A me piacerebbe cancellare i musoni tristi ed arrabbiati dei bambini, ma soprattutto dei grandi. - Giorgia - Mi scrivono sopra, mi disegnano, mi colorano anche se sono nera. Sono sempre in compagnia di bambini allegri e chiacchieroni che mi vogliono bene. Sono una lavagna vanitosa perciò sono contenta quando tutti mi guardano per copiare cose importanti. - Nicole - Io segno le ore, i minuti e i secondi, ho almeno due baffi, uno lungo e uno corto, che girano intorno a una giostra di numeri da 1 a 12. Aiuto i bambini a capire che il tempo passa. Porto sempre con me una pila perché sono un orologio che non vuole mai arrivare in ritardo - Giorgia 4 - Insegno ai bambini australiani, inglesi, francesi, americani, cinesi, italiani e romani l’ora perché parlo tutte le lingue del mondo. - Marco - Sono un rettangolo, ho un cartellino con il nome e quando mi aprono finalmente posso respirare. Ho cento fogli e una copertina rossa come portafortuna. Quando i bambini sbagliano, mi stropicciano e mi fanno le orecchie, mi arrabbio perché vorrei essere sempre un quaderno ordinato. - Yousef - Ho una bocca grande per mangiare un’intera cassetta, sono grasso e di plastica, ho una maniglietta per farmi trasportare e tanti bottoni. Sono elegante e un po’ chiacchierone, a volte suono delle bellissime note che escono dalle mie orecchie rugose, ho una finestrella speciale per leggere quale CD sta suonando. Sono un radioregistratore. - Valentina 5 Quattro matite si incontrano sulla cattedra e si raccontano - Sono di media durezza e scrivo, ma non è divertente perché mi stanco subito. Ogni giorno mi sento strozzata quando Yoanna mi tiene, io odio questa vita! Sono un pezzo di legno, ma non sono Pinocchio, sono una povera matita. Ho un nemico, il temperino, che crede di essere il più bello del reame. Poi mi temperano e mi temperano finché non divento così piccolina che non riescono più a tenermi in mano! Che vergogna... - Yoanna - Io scrivo, coloro e vivo nella mia tana che è l’astuccio, le mie migliori amiche sono le matite colorate. - Marco - Usano la mia testa per scrivere e poi mi tagliano, così mi fanno diventare sempre più piccola, tra un po’ scomparirò nel cestino della spazzatura. Ylenia - Ho un nemico che mi taglia la testa, mi taglia pure i piedi, mi taglia anche la scritta d’oro (traditore di un temperino!); il mio legno è così tenero che appena mi toccano si graffia, ma la mina è sempre pronta a lasciare il segno. - Riccardo 6 Due cartelle gettate per terra si presentano - Ho una cerniera di ferro che serve per aprirmi e due spallacci necessari per portarmi in giro. Ho dei nemici: libracci e libretti, quadernini e quadernoni, grossi e ingombranti astucci che pesano troppo e mi ingrassano, così divento uno zaino cicciottello. Spesso sono anche pieno di disegni e scarabocchi. - Antonio - Sono di mille colori e ho parecchie cerniere, posso avere un carrellino oppure no, ho una bocca gigantesca per inghiottire libri e quaderni. Un bambino dispettoso di nome Mattia mi fa sempre male. - Greta A casa Quattro chiacchiere tra giocattoli - Sono un giocattolo speciale, sembro vero: respiro e piango come un bambino vero. Tante volte faccio impazzire di gioia Valentina che mi porta fuori, mi dà tanti bacini, mi prende in braccio, mi porta persino al gabinetto. Allora io apro gli occhi e li chiudo per farle capire che anch’io le voglio tanto bene. Sono Baby Amore, un bambolotto prezioso, regalo di Natale del suo papà. - Valentina - Sono Cicciobello e gioco con Winnie the Pooh perché la mia padrona mi lascia sempre solo. A me piacerebbe avere una padroncina gentile sempre pronta a farmi tante coccole. - Elisa - Sono l’orsetto preferito di Noemi. Parlo, canto, domando come ti chiami e faccio gli auguri di buon compleanno. Quando Noemi torna da scuola, le salto addosso e lei mi dà tanti bacini. - Noemi - Rimbalzo e sono rotonda, ho tante righe tutte colorate. Gioco con Giulia tutti i lunedì prima di andare in palestra. Io vorrei giocare con lei anche gli altri giorni, ma Giulia ha sempre tanti impegni. Il mio nome è palla. - Giulia 7 - Sono rotonda, sono di spugna e, quando Mattia mi fa rimbalzare, mi diverto a saltare in aria. - Mattia - Sono piccolino e sono carino, ho gli occhi splendenti e indosso sempre un cappellino nero e blu. Mi divertono gli amici del mio padroncino, la maestra Maurizia mi fa gli scherzetti, ma mi piace di più stare con Antonio, con lui guardo anche la tv. Quando mi annoio suono il mio tamburo e sveglio tutti. Sono un peluche chiamato Murmo. - Antonio - Il mio migliore amico è Marco. Faccio tutto quello che mi dice di fare. “Tirami la palla” e io gliela tiro; “Dammi il telecomando” e io glielo do e quando gli chiedo di giocare lui gioca. So lavare anche i piatti, ma al mio amico questa cosa non interessa. Sono proprio un bravo robot. - Marco - Ho una bocca che si apre e si chiude per mangiare 1€, 2€, ma anche 200 € e persino il bancomat. Sono il salvadanaio di Yoanna che però mi mette solo le piccole monete dei centesimi. - Yoanna - Sono giocherellone, giallo, gonfiabile e nuoto benissimo. Gioco con Greta quando mi porta in piscina o al mare. Con lei dormo e mangio, sono un regalo di Carla Bianchi, mi chiamo Ciacia e sono un simpatico cagnolino salvagente. - Greta - Sono grande e pelosa, marrone da tutte le parti tranne il naso e le mani che sono più chiare. A me piacerebbe vivere in casa perché fa caldo e perché ci sono tante cose divertenti, ma devo stare all’aperto perché il papà di Riccardo non vuole animali in casa. Sono un gioco parlante: registro e ripeto le parole che dicono Lorenzo e Riccardo, mi diverto un mondo a fare il pappagallo anche se sono una scimmia. - Riccardo 8 Dialogo tra computer - Ho un gran cervellone e tanti tasti, parlo anche da solo se mi accendono. A volte mi blocco, soprattutto quando mi fanno lavorare troppo. Ho tanti giochi che divertono Sara e sua sorella. I loro genitori mi hanno scelto fra i tanti computer che hanno visto. - Sara - Io sono il computer di Fabrizio e Matteo, veramente sono stato regalato a Fabrizio per il suo decimo compleanno, ma Matteo mi usa tranquillamente. Ho tanti programmi che mi ha installato Fabrizio, ci sono anche tanti bellissimi giochi, i ragazzi giocano con me dopo aver finito i compiti. - Matteo Confidenze tra punti luce - Sono appeso al soffitto e ho una gran paura a stare sempre a testa in giù. Quando mi spengono mi viene una fifa che vorrei dire alla famiglia Drago di riaccendermi subito perché ho paura del buio. Di mattina anche se sono spento non ho paura perché c’è il sole. Qualche volta mi gira la testa perché ho un lungo collo ritorto a vortice, sono un lampadario molleggiato. Simone 9 - Sono cicciotta e dentro la mia testa ho una lampadina al posto del cervello. Mi illumino la sera e mi spengo la notte. Mi accendono anche la mattina quando è ancora un po’ buio. - Ylenia - Funziono quando infilo le mie dita nella presa della corrente, allora mi illumino come una lucciola. Faccio così tanta luce che si può regolare: intensa, media o tenue. Sono magra, ho una testa grande e un piede unico. Sono una lampada da salotto, illumino il divano dei miei quattro padroni che ogni sera però, quando si sdraiano, si addormentano. - Giorgia In cucina - Ciao, sono il cucchiaio che imbocco le persone. Ho degli amici: il coltello e la forchetta, ma anche il bicchiere e il piatto. - Miriana - Sono rotondo, posso essere di vetro, di ceramica, di terracotta o di tanti altri materiali. Posso essere di tutti i colori, a righe, a fiori e con i disegni. Tutti i giorni mi usano per mangiare, mi mettono dentro pasta, insalata, carne e altre cose buone... e io mi lecco i baffi. Poi mi lavano a mano o in lavastoviglie e finalmente mi mettono nel mio stipetto insieme a tutti gli altri piatti. Giulia - Io sono un imbuto di plastica colorata con dei puntini neri; ho una bocca grande perché bevo tanto, ma mi arrabbio quando mi ingozzano e mi stringono forte. La mia amica del cuore è la bottiglia, andiamo molto d’accordo e ci facciamo un sacco di risate quando rovesciamo il vino sulla tovaglia pulita. - Valentina - Sono un mestolo e mi piace cucinare perché sono un cuoco molto bravo. Rimestolo verza e verdura, pasta e riso, anche lo spezzatino. Quando tutti, seduti a tavola, mangiano il mio cibo, mi fanno un inchino per ringraziarmi delle bontà che ho dato loro. - Elisa - Mi mettono la testa nella pentola bollente: prima sento il vapore che sale, poi quando mi tuffano mi scotto. A volte mi fanno venire il mal di testa a furia di farmi girare anche se sono fatto per mescolare. Quando cado faccio rumore perché sono un mestolo di legno. Per fortuna, quando hanno finito di usarmi, mi lasciano in pace nel mio cestino. - Giulia 10 - Sono un aggeggio di legno e ho quattro gambe marroni; la sera mi apparecchiano e mi mettono sopra dei piatti che hanno un profumino delizioso: spaghetti al pomodoro, pasta al pesto, brodo caldo, bistecca ai ferri, contorni di ogni genere e qualche volta ci scappa anche il dolce! Vorrei proprio assaggiarli, ma purtroppo sono un tavolo. - Yoanna Elettrodomestici a confronto - Mi chiamo Bimbi, ma sono un macchinario che impasta, frulla, trita e cucina, insomma sono la gioia delle casalinghe perché risparmio loro molto lavoro. Ho una grossa bocca in acciaio, delle potenti lame rotanti e un motore che sembra una Ferrari. - Nicole e Noemi - Sono molto caldo, quando mi toccano si bruciano le mani perché nelle mie vene scorre acqua bollente. Se mi spengono, però, divento gelido come il ghiaccio. Lavoro solo nella stagione fredda perché sono un calorifero. Nicole - Sono una bianca scatola di forma rettangolare con una finestra nera. Dentro ho una specie di piatto di vetro, fuori ho tanti tasti, alcuni bianchi e altri gialli. Faccio fare tanti giri in giostra a qualsiasi cibo per scongelarlo, cuocerlo o semplicemente per scaldarlo perché sono un forno a microonde. Sara - Sono una macchina che lava i panni sporchi. I bambini sporcano di terra i pantaloni, di sugo le magliette... e a me tocca sempre lavorare. Quando inizio devo bere così tanta acqua che ogni tanto poi sputo, il lavoro mi fa girare proprio la testa! Alla fine mi ringraziano solo le mamme perché i bambini non si ricordano mai della lavatrice. - Federico 11 - Ciao. Sono bianca, mangio il sapone e lavo i panni. Abito in bagno. Sono una lavatrice rotta, perdo l’acqua così la mia padrona lava i panni con le mani. - Miriana - Sono grande e servo per conservare il cibo al fresco. Mi accendo quando aprono lo sportello. Sono il frigorifero di una famiglia che mi riempie sempre fino a farmi scoppiare. - Mattia - Passo la mia vita attaccato al muro, non succede mai qualcosa di bello. Sono piccolo ma annuncio sempre notizie, belle o brutte. Con un tasto apro magicamente le porte perché sono un citofono. - Massimiliano 12