SEMINARIO Il ripristino e il riutilizzo degli edifici produttivi e rurali abbandonati: proposte operative Belluno, 7 Dicembre 2005 Dr. Luca Ferrarese 1 QUALE “VALORE” ATTRIBUIAMO AD UN TABIÀ? CONSIDERATO COME: OPPURE… un’opportunità edilizia un oggetto edilizio da conoscere espressione di un volume urbanistico a disposizione per l’incentivazione del mercato immobiliare di speculazione a fini turistici e/o residenziali antica testimonianza di storia e tecniche costruttive, di un particolare rapporto con il territorio, l’ambiente naturale dei prati/pascoli e l’aggregazione urbanistica? 2 Riconoscimento del valore storico-testimoniale del tabià E quindi: La conservazione del tabià richiede che esso stesso – mediante la sua tipologia, dimensione, collocazione – esprima le condizioni ed i limiti per il proprio riuso 3 Conoscere il tabià, la sua struttura, i suoi materiali, le tecniche costruttive È UNA ESIGENZA IRRINUNCIABILE per chi vi deve intervenire con lavori necessari; per il restauro costitutivi per il giusto inserimento di elementi indispensabili alla nuova funzione abitativa dei singoli elementi 4 …il valore di un tabià è legato all’intera comunità e prescinde dal singolo proprietario A tale tipologia di edificio rurale è necessario riconoscere un valore testimoniale e culturale 5 Gli attori coinvolti nel processo di riuso: • i fruitori (committenti, proprietari e futuri abitanti del tabià); • gli operatori della filiera edilizia (artigiani, imprese di costruzione, installatori ecc.); • i tecnici progettisti e direttori dei lavori; • gli Enti preposti dell’attività edilizia al controllo/certificazione 6 IL RUOLO DELL’ENTE PUBBLICO NEL RIUSO DEI TABIÀ incentivare la conoscenza di questi manufatti riattivare l’insegnamento degli antichi mestieri riformare i propri strumenti urbanistici riformare la legislazione in modo da facilitare la ricomposizione delle proprietà (ostacolo alle iniziative di ripristino) incentivare forme associative per divulgazione di buone pratiche di ripristino la prevedere incentivi anche con idonei strumenti finanziari 7 IPOTESI E PROPOSTE OPERATIVE PER IL RIUSO DEI TABIÀ 1. INFORMAZIONE 2. FORMAZIONE 3. INTERVENTO LEGISLATIVO 4. PROMOZIONE 5. INCENTIVI Buone pratiche coordinate a livello dell’intero arco alpino 8 1. INFORMAZIONE mostre, convegni, seminari; redazione e distribuzione pubblicazioni; attività didattiche presso gli istituti scolastici (elementari, medie, superiori) Ad esempio: presentazione presso le scuole delle attività familiari basate sull’economia rurale: per le elementari, attività di narrativa incentrate sulla giornata lavorativa, sulle attività estive ed invernali, sulle strutture edilizie tradizionali, ecc., per le medie, attività di studio orientate all’approfondimento linguistico, delle caratteristiche costruttive e strutturali degli edifici, per le superiori, studio etimologico, dei rilievi diretti, del rapporto tra edificio e territorio. 9 2. FORMAZIONE si può concretizzare nelle seguenti attività: a. Ricognizione e valorizzazione di professionalità perdute e/o dimenticate sugli antichi mestieri caratterizzanti il territorio b. Formazione di nuove professionalità mediante l’istituzione di specifiche scuole per l’insegnamento di tecniche costruttive tradizionali c. Organizzazione di corsi di aggiornamento per professionisti, progettisti, D.L., artigiani e carpentieri d. Ripristino della cultura dell’uso di materie prime locali (legno, pietre, inerti, ecc.) 10 3. INTERVENTO LEGISLATIVO azioni preliminari che potrebbero essere attivate: • analisi incongruenze urbanistiche legate all’attuale normativa, e precisazione delle relative ricadute sull’attività di ripristino degli edifici rurali (buone pratiche in altre aree dello spazio alpino) • concertazione di protocolli d’intesa con Enti comunali e sovracomunali (ULSS, Province, Genio Civile, Regione, Soprintendenza, ecc.) preposti all’autorizzazione degli interventi (vedi concessione eventuali deroghe, certificazione dei parametri igienico/sanitari, di sicurezza, stabilità, accessibilità, ecc.) 11 3. INTERVENTO LEGISLATIVO azioni legislative che potrebbero essere attivate: a. Definizione di normative comunali coerenti con le “Linee guida al ripristino” degli edifici tradizionali in ambiente alpino b. Applicazione del “Manuale delle buone prassi” e delle “Linee guida al recupero” negli interventi di ripristino c. Redazione di Piani Urbanistici Attuativi per la disciplina delle aree occupate dai rustici (definizione delle condizioni operative per aree “omogenee”) 12 4. PROMOZIONE Si tratta di azioni che si propongono di promuovere: studi, rilievi, progetti, sensibilizzazione aventi ad oggetto la conservazione dei tabià e dell’ambiente che li contraddistingue Tali azioni potrebbero essere promosse mediante la costituzione di una “Associazione per la tutela, salvaguardia e promozione del patrimonio storicoambientale dell’architettura rurale alpina” 13 5. INCENTIVI L’intervento pubblico per la promozione del ripristino dei tabià dovrebbe essere rivolto agli anelli deboli del processo edilizio di intervento, mediante idonei incentivi finanziari Spesso fasi importanti ai fini di un buon intervento quali quella del rilievo critico, della programmazione, del monitoraggio costante delle fasi esecutive, della raccolta e archiviazione dei materiali documentari comprovanti il valore storico iniziale dell’edificio, ecc. vengono saltate perché ritenute dai più poco rilevanti ed onerose 14 5. INCENTIVI Interventi finanziari interessare: specifici potrebbero Rilievo e progettazione di interventi di ripristino conformi alle “linee guida” stabilite dalla Regione Supporto alle fasi esecutive del restauro Realizzazione di sensibilizzazione: iniziative di promozione e mostre, convegni ed altri eventi di promozione Istituzione di un premio periodico per i migliori interventi di restauro 15 Grazie per l’attenzione! Dott. Luca Ferrarese a division of Euris S.r.l. Tel.: +39 049 8043311 E-mail: [email protected] Web: www.eurisnet.it 16