Appunti di base di Fotografia – Michele Pacini 1 APPUNTI CORSO BASE DI FOTOGRAFIA MACCHINE FOTOGRAFICHE Le macchine fotografiche tradizionali solitamente hanno tre tipi di dimensione della pellicola: • 24x36 • 60x60 • 100x120 Il 60x60 è considerato un medio formato e offre un buon compromesso fra qualità e praticità. Vediamo adesso un componente detto BANCO OTTICO: permette di ottenere prospettive similari anche se la posizione della macchina non è del tutto diritta, e lo possiamo definire come 𝐵𝐴𝑁𝐶𝑂 𝑂𝑇𝑇𝐼𝐶𝑂 = 𝑄𝑈𝐴𝐿𝐼𝑇𝐴! 𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐸 × 𝐷𝐼𝑀𝐸𝑁𝑆𝐼𝑂𝑁𝐼 𝑃𝐸𝐿𝐿𝐼𝐶𝑂𝐿𝐴 Tra le macchine di medio formato possiamo trovare:  A mirino  Biottiche: è una macchina silenziosa, adatta per luoghi con poco casino  Reflex: quelle digitali hanno una dimensione del sensore(24x36) più piccola rispetto di quelle con la vecchia pellicola Per quanto riguarda le macchine di piccolo formato hanno un aspetto piccolo e funzionale, la particolarità sta nel fatto che l’immagine è riflessa con una lente a 45° e durante lo scatto il vetro si alza per impressionare l’immagine. Le fotocamere di grosso formato sono generalmente fotocamere da studio, con dorso intercambiabile. L’impugnatura corretta di una macchina fotografica è la seguente:  Mano destra che impugna saldamente la macchina nell’apposita maniglia, con dito indice pronto per lo scatto sul bottone  Mano sinistra appoggiata sull’obiettivo e muovo pollice e indice per far ruotare lo zoom Un componente della macchina è l’OTTURATORE, che ha il compito di controllare per quanto tempo la pellicola(nella macchine analogiche) o il sensore(in quelle digitali) resta esposto alla luce. Il tempo di apertura lo decidiamo noi e durante questa fase la macchina imprime l’immagine sulla pellicola. Il tempo di apertura viene detto TEMPO DI ESPOSIZIONE(T) ed è composto da una scala di valori che vanno via via raddoppiandosi tra di loro, si parte da 1 secondo per arrivare a 2000 millesimi: 1 2 4 8 15 30 60 125 250 500 1000 2000 Scala di valori espressa in secondi Più questo tempo è piccolo, meno luce entra e più precisa è l’immagine del soggetto in caso di movimento. Il tempo consigliato in situazioni standard è 1/60 di secondo. Trucco: se faccio una foto in contro-­‐luce conviene usare un tempo non troppo grande anche se l’immagine è statica:  1/20 è un tempo alto per cui entrerà più luce  1/200 inizia ad essere un tempo più piccolo e quindi entrerà meno luce Bisogna saper dosare bene il tempo di esposizione, in quanto c’è il rischio notevole di far entrare troppa luce nella macchina e quindi possiamo incombere in situazioni di immagine SOVRAESPOSTA, ovvero con un’alta luminosità della foto, che ne può rovinare le caratteristiche. 2 Appunti di base di Fotografia – Michele Pacini Un altro componente della macchina è l’OBIETTIVO, le cui caratteristiche principali sono: •
•
la LUNGHEZZA FOCALE: è la capacità di inquadrare un’immagine l’APERTURA(f): è il diametro della lente(diaframma) Ma vediamole nel dettaglio. La lunghezza focale si calcola come la distanza tra il centro dell’obiettivo e il sensore. Minore è questa distanza e maggiore sarà l’inquadratura della foto. Gli obiettivi si suddividono in base alla lunghezza focale in 4 categorie: Tipo Pellicola Digitale Grandangolare <35mm 24mm Normali 50mm 35mm Teleobiettivi <85mm 60mm Zoom Focale variabile Focale variabile La lunghezza focale non è da confondere con la MESSA A FUOCO, che è appunto la distanza tra il soggetto e la macchina fotografica. Per quanto riguarda l’apertura(diaframma) è inquadrata da una scala di valori come il tempo di esposizione, ed anche in questo caso minore è il numero di tale valore, e maggiore sarà la quantità di luce che entra. Scala di valori del diaframma 2 2,8 4 5,6 8 11 16 22 Il diametro si calcola come: ∅=
𝑙𝑢𝑛𝑔ℎ𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑓𝑜𝑐𝑎𝑙𝑒
𝑑𝑖𝑎𝑓𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎
Il valore dell’apertura è molto importante ai fini della fotografia, in quanto giostrando questo valore insieme al tempo di esposizione posso ottenere vari effetti:  Tempo veloce + Diaframma piccolo(aperto) -­‐> Blocco il soggetto inquadrato con sfondo sfocato 
Tempo lento + Diaframma grande (chiuso) -­‐> Soggetto sfocato e sfondo nitido La zona di nitidezza si chiama PROFONDITA’ DI CAMPO, che definiremo nel dettaglio più avanti. Quindi, a seconda del soggetto o dello sfondo che devo fotografare, devo andare a regolare questi due parametri, alzandoli ed abbassandoli nella mia macchina fotografica(in modalità manuale). NB: immagine del grafico diaframma-­‐nitidezza. Tabella di riepilogo: Diaframma Profondità di campo Qualità Aperto Minimo Scarsa bordo/Buona al centro Medio Media Massima Chiuso Max Minima In base alla condizioni giornaliere sono consigliate:  Notte: diaframma aperto e tempo di esposizione alto  Giorno: diaframma chiuso e tempo di esposizione piccolo Appunti di base di Fotografia – Michele Pacini 3 LA LUCE La luce è molto importante nel contesto di una foto. Cit. di Piero Principi: “ Una foto fatta con una buona macchina ma con una scarsa luce è una scarsa foto, mentre una foto fatta con una macchina meno buona ma con un’ottima luce è una bella foto”. Le funzioni che produce la luce sono: • Tecnica • Emozionale Gli effetti psicologici della luce in una foto sono evidenti, infatti se usiamo una luce puntiforme abbiamo che il risultato della nostra foto prende uno stile drammatico, visto che ci saranno molte ombre. Mentre invece i colori chiari(rosso, giallo) danno sicurezza e sono adatti per soggetti come cibi, bevande e per foto che hanno come sfondo la natura. Per precisare, il rosso è il colore della moderazione, mentre il verde evoca nitidezza. Definiamo ora il CONTRASTO: intervallo tra zona più chiara e zona più scura. È facile trovare la direzione della luce, ad esempio in un ritratto guardiamo la pupilla per capire da dove arriva e se essa è nitida e piccola allora la luce è frontale. Importante: in fotografia non fare mai foto illuminando il soggetto dal basso. In fotografia la luce più usata è quella FRONTALE: questo perché rende l’immagine schiacciata con la conseguente perdita di tridimensionalità. Un soggetto se rivolto nella direzione della luce cambia totalmente aspetto, andando ad acquistare un’espressione molto più serena e gioiosa. Se invece vogliamo la tridimensionalità del mio soggetto dobbiamo immettere OMBRE nella nostra foto: la giusta combinazione tra luce e ombre rende il soggetto meno piatto dandogli uno stimolo di vitalità maggiore. Se invece voglio un’immagine molto nitida, è bene scegliere una luce che sia radente al soggetto. Classifica dei fattori di qualità di una buona foto: 1. Luce Conoscenza 2. Composizione 3. Scelte tecniche 4. Obiettivo Strumenti 5. Fotocamera Trucchetto: se devo fare delle foto all’aperto a dei soggetti in primo piano devo farle sempre in CONTROLUCE. LA COMPOSIZIONE La composizione è l’insieme delle caratteristiche tecniche della foto. Ci sono diverse regole da rispettare: 1. Evitare la simmetria: ovvero mettere il soggetto al centro della foto. Ad occhio e croce tiriamo due diagonali nella foto e il nostro soggetto non deve stare nell’incrocio delle due rette, secondo Piero rende la foto meno banale(secondo me dipende invece dal contesto). 4 Appunti di base di Fotografia – Michele Pacini 2.
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Regola dei terzi: ovvero suddividono la foto in 9 quadrati(tirando due righe e due colonne di ugual distanza) ed il soggetto non deve stare nel quadrato centrale. Sezione aurea( o proporzione aurea): prendo una retta e la divido in due parti non uguali tra loro. Della figura qui sopra, consideriamo il lato più lungo AB ed il lato più corto BD. Abbiamo che la proporzione aurea è data dalla seguente proporzione: BD:AB=AB:(BD+AB) !! !"
Vediamo un po’ di matematica: se BD=1 abbiamo che AB=
e il risultato corrisponde al simbolo greco Φ !
(phi) e vale 1,61863398875. Ad onor di cronaca se manipoliamo questo numero possiamo ottenere combinazioni di numeri interessanti. Ad esempio:  Φ2= Φ+1 
𝟏
𝚽
= 𝚽 − 𝟏 In fotografia invece la ritroviamo se prendiamo il nostro fotogramma e lo dividiamo utilizzando il concetto, visto sopra, di sezione aurea: Nella prima immagine vediamo bene come, approssimativamente, si può dividere il fotogramma, andando a dividere il rettangolo in due parti non uguali e continuo fino a che non ottengo una serie di rettangolini piccoli piccoli. La zona più piccola appunto è chiamata CERCHIO MAGICO e secondo studi fatti è lì che cade l’occhio nella foto in quanto la ritiene una proporzione molto bilanciata. Questo si nota nella seconda foto dove si è applicato la figura della seziona aurea e cade appunto sul busto del soggetto che è la parte del corpo dove cade per primo l’occhio del fotografo. ESPOSIZIONE L’esposizione si preoccupa principalmente di quantificare la luce presente nella scena o nel luogo dove ci troviamo. Nelle nostre macchinette digitali reflex abbiamo a disposizione il correttore dell’esposizione che è rappresentato da dei numeri visibili sul nostro display e regolabili attraverso l’apposita rotellina: -­‐3 -­‐2 -­‐1 0 +1 +2 +3 Tali numeri stanno ad indicare un modo per bilanciare il quantitativo di luce che entra nel nostro sensore. Ad esempio impostando un +1 avremo una foto leggermente più chiara, mentre un valore -­‐3 ci darà una foto visibilmente più scura perché entrerò meno luce. NB: Piero consiglia di lasciare questo valore in automatico. Appunti di base di Fotografia – Michele Pacini 5 Ci sono anche degli strumenti atti a quantificare il tipo di luce presente nella scena e prende il nome di ESPOSIMETRO. Tale dispositivo è fornito di un display LCD che una volta acceso sarà in grado di consigliarci quali impostazioni utilizzare a livello di tempo/diaframma. Sono di due tipi:  Esposimetro a luce riflessa: ovvero posizionato dentro l’obbiettivo stesso.  Esposimetro a luce incidente: si trova all’esterno della macchina e deve essere posizionato vicino al soggetto. A livello di lettura c’è da sottolineare che l’esposimetro a luce incidente è più preciso di quello a luce riflessa. La macchina fotografica ragiona in termini di grigio medio, per cui la luce riflessa deve essere media, un buon compromesso. Ad esempio con un ISO 400 e diaframma f 4 lo strumento mi darà un tempo di 1/8 s. NB: sia che lo sfondo sia bianco o nero, le foto si fanno sempre con gli stessi parametri. Trucchetto: Piero fa sempre una foto di prova al soggetto con un cartoncino che contiene un campione di colori standard, che userà poi per bilanciare il bianco quando rivedrà le foto su Camera Raw (programma di editing delle foto in formato Raw che vedremo più avanti). La macchina fotografica tende a scurire gli oggetti chiari e schiarire gli oggetti scuri, mentre il bianco tende a riflettere il 90% della luce. Il cartoncino grigio della kodak invece riflette il 18% della luce. Siccome entrambi gli esposimetri visti sopra si basano sul grigio medio, abbiamo che rifletterà il 18% di luce. Quindi le soluzioni sono: • Utilizzare un cartoncino grigio kodak: la macchina misura i dati di esposizione del cartoncino e con questi ci facciamo la foto • Utilizzare un cartoncino bianco: sapendo che riflette il 90% della luce, quindi 5 volte in più del cartoncino grigio, abbiamo nella foto una sotto esposizione di 2,5 punti del diaframma, che correggeremo manualmente andando a sovra esporre. Questa tecnica è detta in gergo STOP DI SOTTOESPOSIZIONE O SOVRAESPOSIZIONE. Se scattiamo in Raw, il bilanciamento del bianco lo lasciamo in automatico, in quanto possiamo correggerlo in seguito grazie al software. FLASH In natura abbiamo vari tipi di luce: • Luce puntiforme: è la luce naturale (ad esempio il sole). In questo caso le ombre sono molto nitide, quindi la usiamo quando vogliamo un bel contrasto. • Luce concentrata: Piero ha poi portato delle lampade professionali(bank) che usa per lavoro e gli ha applicato una griglia(concentratore) creando così questo tipo di luce appunto perché si concentra di più sul soggetto, ma diminuisce la potenza del fascio. • Luce riflessa: questa volta Piero ha applicato alla lampada un ombrello(in direzione opposta al soggetto). Questo tipo di luce è adatto per i ritratti perché riflette la luce proprio sul soggetto in questione, in direzione del dettaglio che vogliamo illuminare (es. il viso). NB: in alternativa al bank con concentratore, possiamo usare anche un telo bianco. In tutto questo è molto importante la DIREZIONE della luce. Piero consiglia di puntare il flash della lampada su una parete A LATO del soggetto e non sopra la testa. La parete è meglio se è bianca o comunque chiara. NB: lo specchio riflette il 100% della luce. Definiamo l’OMBRA come il rapporto tra la distanza della sorgente luminosa ed il soggetto in questione. Controluce: utilizziamo un foglio di carta bianca per far rimbalzare la luce che è dietro al soggetto(nel caso ad esempio di un ritratto) in modo da rendere il fascio molto più morbido. Una variante potrebbe essere il soggetto stesso che tiene in mano un foglio di carta bianco per far riflettere un fascio più debole di luce. Vediamo ora i flash tradizionali (quelli che si applicano sopra la macchina fotografica) che sono di tre tipi: ma prima di definirli andiamo a vedere come si misura la potenza del flash. La potenza del flash si misura in NG (numero guida) e si calcola come: !
𝒑𝒐𝒕𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒅𝒊𝒂𝒇𝒓𝒂𝒎𝒎𝒂
𝑵𝑮
𝑵𝑮 =
𝑜𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 e analogamente 𝒇 =
! !
𝒖𝒏 𝒎𝒆𝒕𝒓𝒐
𝟏 𝒎
6 Appunti di base di Fotografia – Michele Pacini Adesso possiamo vedere i tre tipi di flash in commercio: 1) MANUALE: imposto io la potenza in base alla formula sopra citata e mi calcolo il diaframma. Questi tipi di flash sono tra i più economici ma anche i migliori, perché non si fanno influenzare dalla luce che viene riflessa. 𝑁𝐺
𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑔𝑢𝑖𝑑𝑎
𝑓=
𝑜𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖𝑎𝑓𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎 =
𝑑
𝑑𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎(𝑚)
2) AUTOMATICO: all’interno contiene una cellula che legge il lampo emesso dal flash che, rimbalza sul soggetto, torna indietro e ne stoppa l’emissione. In questo caso scelgo il diaframma e regola la potenza del flash in funzione di esso. Presente dei difetti, come ad esempio non regola bene la potenza in presenza di una foto con sfondo scuro. 3) TTL: simile al flash automatico ma, una volta emesso il lampo, è l’obbiettivo della macchina(l’esposimetro per la precisione) che legge il riflesso e non più la cellula del flash. Si ritiene che sia più preciso in quanto legge solamente la riflessione che avviene sul soggetto che inquadro. Un altro fattore è che si adegua alla lunghezza focale dell’obbiettivo( cioè più apro la lunghezza focale e la potenza del flash si ridurrà di conseguenza). E’ importante fare una distinzione tra illuminamento e luminanza: • Illuminamento: caratteristica tecnica della sorgente luminosa • Luminanza: somma tra luce diretta e quella delle pareti Principio del quadrato inverso: la luce di sorgente puntiforme si propaga col quadrato della distanza. Se noi raddoppiamo la distanza tra la sorgente luminosa ed il soggetto, a lui arriverà la quarta parte della luce. Se c’è un soggetto dietro ancora, a lui arriverà l’ottava parte della luce e così via. Nell’immagine sopra immaginiamo che i quadrati siano persone, ad esempio se ho due soggetti uno dietro l’altro sono io che mi devo spostare in modo da non compromettere la distanza tra i due nello scatto, quindi conviene prendere una certa distanza per prenderli entrambi. Se ad esempio utilizzo un flash di quelli tradizionali, occorre puntarlo in alto in modo tale che la luce che rimbalza ricade sui soggetti in maniera similare e ben distribuita. NB: i due soggetti devono essere sullo stesso piano di altezza. Ora a lezione abbiamo visto diversi scatti fotografici con diverse tipologie di flash, con applicati diversi strumenti di correzione della luce: 1) Flash con ombrello: luce molto morbida. Sistema tra i più semplici e uno dei migliori. 2) Flash con pannello bianco: va a schiarire la parte opposta della luce, che con l’ombrello di prima rimaneva scura. 3) Flash con la luce contraria al soggetto: questo tipo di luce ha un effetto psicologico in quanto da un’immagine positiva al soggetto, come di serenità. 4) Flash con luce alle spalle: è l’opposto della situazione precedente, in quanto adesso il soggetto assume un aspetto negativo. 5) Flash con luce diretta (uso di parabola e griglia): luce molto brillante in quanto riflette sulla pupilla, ma è poco adatta e usata raramente. 6) Flash con luce laterale (con griglia): luce arriva solo sul viso, ma lo sfondo è nero. 7) Flash con luce frontale e ombrello: il soggetto è ben illuminato e sembra che ha un’aura intorno al viso e le pupille sono molto luminose. Lo sfondo è nero. Appunti di base di Fotografia – Michele Pacini 7 8) Flash controluce: il soggetto è molto scuro, con un leggero fascio di luce in diagonale. 9) Flash controluce più pannello di carta: il viso è molto illuminato, col raggio di luce sempre in diagonale, crea un bell’effetto sul viso del soggetto. 10) Flash in alto a destra con intorno un cono: crea un gioco di luce e ombre con luce radente al soggetto. MACROFOTOGRAFIA È la fotografia a livello tecnico più difficile. Richiede una buona attrezzatura, in quanto dobbiamo avvicinarci molto di più al soggetto. Quindi è consigliabile dotarsi di un buon obiettivo, a volte anche costoso. NB: Piero consiglia i tubi di prolunga per risparmiare un poco. Sono degli obiettivi senza lenti di tipo modulare, composto da pezzi intercambiabili. Ciò non cambia la lunghezza focale ma il viraggio, cioè la distanza dal soggetto. La caratteristica principale di questo obbiettivo è la dimensione 1:1: ovvero grandezza del soggetto uguale alla grandezza del sensore. Nella macro questa proporzione può arrivare anche 10:1. Ci sono vari tipi di obbiettivi e accessori per la fotografia macro: • Il più usato è il CLOSE-­‐UP che estende il rapporto da 1:1 a 1:10. • Il top della gamma è rappresentato dall’obbiettivo MACRO che si possono usare anche senza l’utilizzo del tubo di prolunga, quindi come un obbiettivo tradizionale. • Un altro accessorio è il SOFFIETTO: la funzione è simile a quella dei tubi di prolunga, solo che è più costoso ma sicuramente è più comodo ed è migliore anche la qualità dell’immagine. Esempio pratico: foto di un orologio. Piero ha fatto vari tentativi: a. Obiettivo:18-­‐105 ISO:100 T:1/125 ma la foto non è venuta buona. b. Obiettivo: Macro 50mm + trucchetto col foglio di carta bianca dietro al soggetto e uso del flash. Il risultato è buono in quanto abbiamo una buona macro una luce morbida sul soggetto. c. Con l’obiettivo del tentativo b ha collocato l’orologio dentro una sfera bianca applicando il flash laterale di quelli col dispositivo wireless a distanza. In questo modo si ottiene una luce ancora più morbida che risalta maggiormente i dettagli dell’orologio. Trucchetto: se fotografiamo un oggetto/soggetto che ha qualcosa di riflettente, usare un pannello o foglio di carta per attenuare il riflesso della luce. Trucchetto 2: per fotografare oggetti macro, utilizzare una luce trasversale, evitare invece quella frontale. Infine, per foto a piante, fiori e insetti, obbiettivo consigliato è il 100mm MACRO. REGOLE GENERALI SU COME FARE UNA FOTOGRAFIA 1.
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Leggere il libretto delle istruzioni Caricare la macchina e regolare la sensibilità(ISO) -­‐> più è bassa migliore è la qualità Selezionare i soggetti Evitare forti contrasti Osservare la direzione della luce Evitare la luce diretta sul volto dei soggetti Avvicinarci al soggetto Regolare tempo e diaframma Curare la messa a fuoco Impugnare la fotocamera e scattare 8 Appunti di base di Fotografia – Michele Pacini Nitidezza: dipende da tre fattori: • Precisione della messa a fuoco • Assenza di micromosso(tempo veloce e posizione stabile del fotografo) o Trucchetto: non impostare il tempo con un valore minore della lunghezza focale(es. se ho un 50 mm non devo andare mai sotto a 1/60) • Profondità di campo Cerchio di confusione: è un valore fisso, in relazione al punto fisso di dove faccio la foto. C=0,03 mm PROFONDITA’ DI CAMPO: dipende da: • Diaframma • Lunghezza focale • Distanza dal soggetto DoF = zona nitida la linea tratteggiata rossa indica la posizione del soggetto Quindi maggiore è la vicinanza al soggetto, maggiore sarà la difficoltà di trovare la profondità di campo. DISTANZA IPERFOCALE: usata per ottenere un certo livello di nitidezza. la distanza iperfocale implica che la messa a fuoco nell’obiettivo è posta all’infinito(oo) e quindi vado a sfruttare solo la parte anteriore del soggetto che vale 1/3, mentre nella parte posteriore ho nitidezza totale e non più 2/3. Andrò inoltre ad impostare il diaframma come valore all’infinito nell’obiettivo. NB: se metto a fuoco un soggetto in prossimità della distanza iperfocale, la profondità di campo si estenderà dalla metà della distanza iperfocale all’infinito. Nelle macchine non professionali la distanza iperfocale me la devo calcolare come: 𝒍𝒖𝒏𝒈𝒉𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒇𝒐𝒄𝒂𝒍𝒆𝟐
𝑪∗𝑫𝒊𝒂𝒇𝒓𝒂𝒎𝒎𝒂
Esempio: !" !!
!,!"∗!!
= 7,5 𝑚 (distanza iperfocale), quindi la profondità di campo si estenderà dalla metà ( cioè 3,75 m) fino all’infinito. Appunti di base di Fotografia – Michele Pacini 9 SIMULAZIONE DI SITUAZIONI REALI DI VITA Macchina Obiettivo Tempo ISO Diaframma Flash Cavalletto Note Bambini che giocano in casa Reflex – Auto Focus 50 mm 1,8 1/60 Meglio basso Aperto NO NO Meglio sfruttare la luce naturale Fungo nel bosco (macro) Reflex 50 mm macro 1/125 100 Chiuso SI, se non ho una luce laterale NO 200 5,6 se fermo, altrimenti 11 NO Consigliato in alcuni sport, ma non necessario 100 Da 8 in su NO SI 1/2000 se Ciclismo ( o sport di movimento) Reflex Zoom Paesaggio Reflex o Compatta Non è importante, meglio un grandangolo Metto in automatico al diaframma e ISO da 1/500 a 1/2000, Da 50 mm a dipende 85 mm dal diaframma Reflex Ritratto ambientato all’aperto Reflex Partita di tennis Reflex Teleobiettivo Reflex Dipende da cosa si vuole fotografare Cane bagnato che si sgrulla Reflex Da 1/60 a 1/1000 Non è importante, meglio un grandangolo Paesaggio in notturna Giornata di sole voglio soggetto fermo, altrimenti va bene 1/60 Da 35 mm a 85 mm 1/2000 1/500 Sfruttare la profondità di campo Usare un tempo uguale a quello della lunghezza focale per ottenere il soggetto nitido e intorno a lui sfocato 100 8 NO SI Impostare il bilanciamento del bianco su “Tungsteno” 100 Il più aperto possibile NO NO Mettere a fuoco nell’occhio. 400 6 NO NO Maggiore profondità di campo NO Dipende, se la foto è panoramica 100 8 SI 1/1000 100 5,6 NO UTILITA’ – TABELLINA TEMPO, DIAFRAMMA, ISO=100 T f 1/2000 1/1000 1/500 1/250 1/125 1/60 1/30 2 2,8 4 5,6 8 11 16 NO Più il tempo è veloce più le gocce sembrano ferme 10 Appunti di base di Fotografia – Michele Pacini NOZIONI BASILARI DI PHOTOSHOP Def: Photoshop è un software per il fotoritocco(e non solo). L’utilizzo consigliato è quello di lavorare con i livelli: si parte dal livello sfondo, che è l’immagine originale che noi apriamo. Dopodichè si vanno a creare dei nuovi livelli(fig.1) dove andremo a fare le nostre modifiche all’immagine. L’utilità sta nel fatto che, se compiamo operazioni che non ci piacciono, potremmo cancellarle e ritornare all’impostazione precedente della foto. NB: Per togliere momentaneamente il livello per osservarne gli effetti, basta cliccare sull’occhio vicino al nome del livello. Figura 1 Vediamo ora lo strumento TIMBRO che si trova sul menù verticale di sinistra: si prende una zona di riferimento dell’immagine e la “clono” in un’altra zona dell’immagine stessa. E’ utile se voglio riprodurre un colore o un particolare per estenderlo o sostituirlo in un’altra parte della foto. Andando invece sul menù in alto clicchiamo su FINESTRA e ci troviamo di fronte a varie funzionalità: • Storia: permette di vedere tutte le modifiche che abbiamo applicato all’immagine e possiamo scegliere di tornare indietro. • Info: permette di vedere col puntatore del mouse quanti punti di rosso, bianco e blu (RGB) ci sono. Da qui aprendo la finestra di controllo dei colori (che si trova nel pannello REGOLAZIONI sito a destra sopra i livelli) posso modificarne i valori. Lo strumento GOMMA permette di avere parti di un livello sopra ad un altro livello: ad esempio io ho due livelli e voglio che una parte del secondo livello non si veda per far in modo che venga risaltato quello che c’è nel primo livello, allora vado a cancellare con la gomma quella parte del secondo livello che non voglio che compaia. Lo strumento UNISCI LIVELLI permette di unire due o più livelli in uno solo. Lo strumento SFUMATURA permette di selezionare dei colori che voglio sfumare(dopo aver creato un livello vuoto) ed andrò a tirare una riga per determinare l’ampiezza con cui voglio sfumare l’immagine. Dopodichè con lo strumento Gomma andrò a cancellare le parti che non voglio che vengano sfocate dalla sfumatura. Lo strumento CORREZIONE COLORE SELETTIVA permette di giocare sui singoli colori e regolarli. AVERE EFFETTO MOVIMENTO: 1. Prendo una foto con soggetto fermo 2. Duplico il livello 3. Applico un effetto di quelli predefiniti (FILTRO -­‐> EFFETTO MOVIMENTO) Appunti di base di Fotografia – Michele Pacini 11 4.
Con la gomma andrò a cancellare il soggetto, in modo che lui risulterà fermo e tutto intorno sfocato. 
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