PROMEMORIA La scelta pastorale di celebrare normalmente il Sacramento del Battesimo durante le Ss. Messe delle 10.30 e delle 18.00 alla domenica, delle 17.30 al sabato durante la S. Messa vigiliare – che, secondo il nuovo lezionario ambrosiano, è una piccola veglia pasquale –, è motivata dalla precisa volontà di far partecipare la comunità parrocchiale ad un avvenimento ecclesiale fondamentale. La preparazione verrà compiuta dal parroco o dal vicario parrocchiale e decanale con un incontro nella casa del battezzando con i genitori. La diocesi di Milano proporrà altri incontri formativi e per questo si stanno preparando i catechisti del Battesimo. I padrini e le madrine si scelgano tra le persone che possano garantire la formazione cristiana del battezzando. Le norme ecclesiastiche chiedono ai fedeli, che hanno compiuto scelte che la Chiesa non condivide, di non prestarsi a svolgere il compito di padrino e di madrina. BAMBINI A MESSA Alla loro maniera in Chiesa pregano e danno lode al Signore giocando, piangendo e strillando. Il guaio è che mettono a disagio i genitori e disturbano la preghiera e l’attenzione degli altri fedeli. La sacristia è luogo spazioso e adatto per il gioco e i pianti dei bambini e anche per la preghiera dei genitori... È invito sereno agli interessati genitori. Nessun fedele deve giudicare negativamente i genitori che accompagnano i bambini a Messa anche quando piangono in continuazione: non dimentichiamo ciò che Gesù ha detto ai suoi discepoli che volevano allontanare i bambini: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite…”. MATRIMONI Tutte le norme riguardanti il Matrimonio come Sacramento (libretto liturgico, fiori, fotografo, vestito, uso dell’organo, cantori o solista) le comunicherà il parroco in uno dei vari incontri di preparazione alla celebrazione. Programmare per tempo il percorso formativo, partecipando al corso preparato nella nostra parrocchia (ottobre-dicembre) o a livello decanale, seguendo il calendario esposto alla porta della chiesa o presso l’Istituto La Casa di Varese. CONFESSIONI: Prima o dopo ogni celebrazione liturgica e al sabato dalle ore 16.00. ESEQUIE CRISTIANE L’orario della celebrazione delle esequie occorre concordarlo con il parroco. Alla notizia del decesso di un parrocchiano suonerà la cosiddetta “Agonia” come invito alla preghiera di suffragio per un fratello o una sorella che ha terminato il cammino terreno. In accordo con il parroco si reciterà il Santo Rosario nella casa del defunto o nella cappellina dell’oratorio o prima del funerale in chiesa. Non esiste nessuna norma comunale che proibisca il corteo dalla chiesa al cimitero; ma se si riduce alla presenza di poche persone mentre la maggioranza sta in attesa del feretro al cimitero, non si dimostra tanto affetto al defunto. Piuttosto si scelga di andare in macchina e presenziare al saluto finale. Se si sceglie di andare a piedi i parenti avvertano il Comune per rafforzare la presenza della Vigilanza urbana onde attraversare la strada provinciale senza pericolo. Ogni defunto viene ricordato il mese successivo alla morte con una S. Messa: la data, il luogo e l’ora la comunica il sacerdote che celebra il funerale. Orario Sante Messe unità pastorale Azzate e Galliate Lombardo Azzate Vigiliare: Festive: Feriale: ore 17.30 ore 8.00 - 10.30 - 18,00 ore 8.30 ore 18.00 (questa Messa è sospesa al martedì e nel mese di agosto) Galliate Lombardo Vigiliare: ore 18.30 Festive: ore 8.30 - 10.30 Feriali: lunedì e mercoledì ore 9.00; martedì ore 17.30 (ora solare), ore 18.00 (ora legale); venerdì ore 20.30 TELEFONI Don Angelo in Casa Parrocchiale: 0332 45.91.70 - Cell. 338 54.94.104 - Fax 0332 45.45.07 - E-mail: [email protected]; Don Emmanuele: 0332 45.77.50; le Suore alla Scuola Materna: 0332 45.92.86. Informatore trimestrale della Parrocchia di Azzate n. 94 - Anno 29 - Numero 3 - Dicembre 2009 - Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c - L. 662/96 - Filiale Varese - Taxe perçue BATTESIMI Parrocchia Natività di Maria Vergine - azzate 3/2009 Anno 29 - Numero 3 festive vigiliari Azzate 17.30 Brunello 18.005 Buguggiate 19.00 Galliate Lombardo 18.30 Gazzada Lozza 17.30 Morazzone 18.00 Schianno 18.30 Bodio Lomnago 17.001 Cazzago Brabbia Crosio della Valle 17.00 Daverio 18.00 Inarzo 18.00 informatore trimestrale della Parrocchia di Azzate n. 94 Orari delle Messe nel Decanato di Azzate 20.30 20.00 9 festive Direzione, Redazione e Amministrazione: Piazza Giovanni XXIII, 3 Azzate Azzate 8.00 10.30 18.00 8 6 Brunello 8.00 10.00 Buguggiate 8.30 4 10.00 11.30 Galliate Lombardo 8.30 10.30 Gazzada 10.00 18.00 Lozza 10.00 Morazzone 8.00 10.30 18.00 Schianno 8.30 7 11.15 Bodio 10.30 2 Lomnago 9.00 3 17.001 Cazzago Brabbia 10.00 18.00 Crosio della Valle 9.30 Daverio 8.00 11.00 Inarzo 11.15 Sommario Buon Natale di Cristo e Buon Anno 2010 2 Direttore responsabile: don Angelo Cavalleri Iscr. Tribunale di Varese n. 384 del 28/3/1981 Composizione e stampa: Arti Grafiche Tibiletti Via 2 Giugno, 30 - Azzate Foto di copertina: Scuola greco-ortodossa, Natività (1890) (Milano, Archivio dell’Ospedale Policlinico). Le foto della festa patronale, della Madonnina e del centenario delle suore sono di Nicola Tucci e Paolo Livietti. Presepe: dire il sacro nell’esperienza di oggi 2 Chiesa Madre e Maestra Un anno di “riposo in Dio” Pietre vive La sfida della fede: il primo annuncio 4 4 6 Oratorio Pensare solo a se stesso… non gli sembrava una grande idea 7 Cronaca parrocchiale 9 1 2 Lomnago - Villa Puricelli Bodio - S. Maria 3 4 Lomnago - S. Giorgio Buguggiate - S. Caterina 5 6 Brunello - S. Rocco, durante l’ora legale, alle ore 20.00 Brunello - S. Maria 7 8 Schianno - chiesa dell’Assunta Brunello - S. Rocco 9 18.30 Ora legale 20.30 feriali Lunedìmartedìmercoledìgiovedìvenerdìsabato Anagrafe 12 Giornata di ritiro per le famiglie 13 Grazie per una presenza insostituibile 14 Mutua Sanitaria Azzate: 120 anni portati molto bene 18 La battaglia di Varese del 1859 19 Orari delle Messe nel Decanato di Azzate 21 Azzate 8.30 - 18.006 8.30 8.30 - 18.006 18.006 (Orat.) 8.30 - 18.006 Brunello 8.30 8.30 8.30 20.15 8.30 Buguggiate 8.15 15.00 20.45 8.15 8.15 9.00 20.30 Galliate Lombardo 9.00 17.302 8.008 18.007 9.15 Gazzada 18.007 7 7 (estivo 8.00) 8.00 18.00 Lozza 8.00 Morazzone 8.30 8.30 20.30 8.303 8.30 18.00 18.004 Schianno 8.30 18.004 Bodio Lomnago 17.005 - 20.30 17.005 - 20.30 10.005 - 20.30 9.30 - 17.005 17.005 - 20.30 8.30 20.30 8.30 Cazzago Brabbia1 17.00 Crosio della Valle2 17.00 17.00 17.00 17.00 Daverio2 8.30 8.30 Inarzo1 Cazzago B. - Inarzo: in giugno, luglio e agosto le Messe feriali sono alle ore 18.30 2 Daverio, Crosio e Galliate: durante l’ora legale, alle ore 18.00 1 Morazzone in S. Maria 4 Schianno - estivo sospesa 5 Lomnago - Villa Puricelli 3 8.30 9.00 8.30 Azzate: sospesa messa delle ore 18.00 in agosto 7 Periodo estivo sospesa 8 Periodo estivo spostata alle 18.00 6 la rete 3/2009 21 Questo numero del bollettino parrocchiale arriva nelle famiglie con gli auguri per un Natale cristiano ricco di pace e di serenità, come auspica il nostro Prevosto nell’articolo di apertura, accompagnato da una riflessione sul valore del presepe di un illustre teologo “nostro vicino di casa” che merita attenta lettura. Chiesa Madre e Maestra aggiorna sui documenti del nostro cardinale e dei vescovi lombardi relativi a questo anno pastorale e alla sfida della fede oggi. Don Emmanuele ci aggiorna sulla vita dell’oratorio con un articolo che invita a riflettere su cosa è questo essenziale centro di formazione, prima ancora che su cosa fa: tutti dobbiamo sentircene corresponsabili e coinvolti. Fra gli eventi importanti della nostra comunità, due acquistano rilievo in questo tempo: i 120 anni della Mutua Sanitaria, fondata da un nostro parroco e i 100 anni di presenza delle Suore preziosine tra noi: li ricordiamo con un ampio servizio fotografico e alcune significative testimonianze. Il professor Gianni Perna, appassionato e competente studioso di storia locale, ricorda alcuni eventi storici di fine Ottocento/inizio Novecento, che hanno interessanti risvolti anche su Azzate. Auguriamo a tutti i nostri lettori un sereno e santo Natale. La Redazione Buon Natale di Cristo e Buon Anno 2010 Questo ter zo numero del 2009 del nostro notiziario parrocchiale preannuncia il Natale del Signore che anche quest’anno, come da 2000 anni, manifesta l’amore straordinario del Padre di non lasciarci soli; infatti si preoccupa di darci il suo Figlio come compagno di viaggio e soprattutto come Salvatore dell’umanità intera. La nostra parrocchia ha vissuto quest’anno con l’intento di testimoniare il Signore nell’aspetto educativo nei confronti delle nuove generazioni, nel celebrare i santi misteri, soprattutto la S. Messa festiva che ci rende una cosa sola con il Signore, nell’amministrare i vari Sacramenti (quest’anno tanti bambini hanno allietato le nostre famiglie e sono rinati a vita nuova nel Battesimo). Quest’anno c’è stata una lievitazione del numero degli Azzatesi che ormai si avvicina a quota 4500. Sappiamo che non tutti sono seguaci di Cristo ma tutti sono figli di Dio! L’anno del Signore 2009 se ne va e in noi rimane il ricordo delle cose belle vissute in famiglia, nella società, a scuola, sui luoghi di lavoro… senza dimenticare le difficoltà occupazionali. Ancora il 2009 porta con sé le difficoltà vissute tra le quattro mura delle nostre case, il dolore per la dipartita di qualche persona cara, le incomprensioni personali e comunitarie, le malattie che hanno colpito grandi e piccoli. La speranza, che non delude, ci accompagnerà certamente durante l’anno del Signore 2010. Buon Natale di Cristo e Buon Anno 2010. 2 don Angelo la rete 3/2009 Presepe: dire il sacro nell’esperienza di oggi Don Alberto Cozzi, teologo residente a Galliate Lombardo, intervistato da Avvenire «Il presepe è un’intuizione spirituale legata a una forma di religiosità popolare», spiega il teologo don Alberto Cozzi, «e tutti sanno che l’ha inventato san Francesco e la tradizione francescana per rappresentare la natività di Gesù». Non tutti gli elementi del presepe si ritrovano nei racconti evangelici... «Alcuni personaggi del presepe più che a una tradizione popolare sono legati a simboli biblici: penso per esempio alla stella, non solo riferita ai Magi, ma anche alla profezia di Balaam, alla benedizione di Israele e alla bellezza della stella. Il bue si rifà a un oracolo di Isaia. Non solo. Il bue e l’asino conoscono il loro padrone, ma Israele no e il riferimento è alla ritrovata obbedienza in Gesù di Nazareth da parte del popolo dell’alleanza». … Spesso attorno al presepe nascono discussioni, tra chi lo difende e chi non lo vorrebbe, chi lo pone accanto ad altri simboli religiosi e chi ne fa una questione ideologica... «Mi preme molto la questione interreligiosa perché nel Corano ci sono delle sure bellissime che parlano di Maria e del suo concepimento verginale di Gesù. Il problema quindi non è quello di togliere i presepi per via dei musulmani, ma di aiutarsi a fare un presepe interreligioso tenendo conto dei diversi simboli. Dio ha plasmato nel grembo di Maria il nuovo Adamo che si chiama Ishà, cioè Gesù per la tradizione islamica, quindi si può costruire un presepe». Eppure non sono tutti d’accordo... «L’unica difficoltà è per gli atei dichiarati, anche se bisogna capire, soprattutto nelle scuole, se l’ateismo militante, cioè la negazione del simbolo religioso degli altri, è davvero un atteggiamento costruttivo e tollerante. Se il presepe è davvero un simbolo religioso che può dare significato a una festa, non si vede perché debba essere negato soprattutto per i bambini. Questo secondo me è l’aspetto più delicato. Invece la tradizione cinese che è molto più spirituale non ha alcun problema sui simboli religiosi degli altri. L’importante è che si colga il significato religioso e che non ci sia una presa di posizione ideologica o di partito politico». In ogni caso moltissime famiglie, anche non credenti, non rinunciano alla rappresentazione del sacro anche attraverso il presepe... «Il presepe, come ogni simbolo religioso fa parte di una tradizione familiare, culturale, di costume che non ha ancora esaurito i suoi significati e valori affettivi. I presepi appartengono anche a una tradizione artistica italiana, come quella napoletana che è molto bella. È un’arte che interpreta a livello familiare quei simboli che fanno parte della nostra cultura, un aspetto che non va sottovalutato neanche oggi. Anche chi è poco praticante sente che fare Natale è costruire il presepe come attività creativa». (Dall’inserto “Milano Sette” di Avvenire, domenica 29.11.2009) la rete 3/2009 3 CHIESA MADRE E MAESTRA Un anno di “riposo in Dio” È la proposta del nostro cardinale arcivescovo Dionigi Tettamanzi per questo anno pastorale Dopo sei anni di cammino diocesano, di cui gli ultimi tre dedicati alla famiglia, il Cardinale propone ai fedeli della sua diocesi di caratterizzare il settimo anno come un anno di “riposo in Dio”. Non però un anno “vuoto”, in cui rallentare il ritmo delle iniziative pastorali, ma un anno per “prendere fiato”. Quindi, un anno da vivere come sosta contemplativa e rigenerante, un tempo di gratuità e di lode, dove riconoscere i grandi doni con i quali Dio ci raggiunge quotidianamente, prima di ipotizzare altri passi da fare o iniziative da intraprendere. Questo anno di “riposo in Dio” sarà l’occasione per verificare l’azione pastorale delle nostre comunità, le sue strutture e le sue iniziative secondo la cifra della “sobrietà”, che non è sinonimo di ridimensionamento, ma invito a coltivare l’arte della giusta misura, che per i cristiani altro non è che la stessa misura di Dio. Un anno di “discernimento comunitario” per compiere le giuste scelte pastorali, badando – ha ricordato l’Arcivescovo – più alla dimensione dell’essere che del fare, senza preoccuparsi di fare tutto. Puntare sull’essenziale vuol dire discernere gradualità e priorità degli impegni da assumere. Significa saper coniugare l’eventuale “fare meno” col “fare meglio e farlo insieme”. 4 la rete 3/2009 presenta Cristo quale “pietra d’angolo, scelta e preziosa”. Di qui l’auspicio dell’Arcivescovo: “Avviciniamoci a Lui, pietra viva, per diventare noi pure edificio spirituale, sacerdozio santo”. Il documento è l’insieme di cinque lettere dalla Francia che offrono alcune suggestioni del viaggio. Lettera da Paray-le-Monial, cittadina della Borgogna, famosa per il culto al Sacro Cuore. Il viaggio non poteva che partire da qui, cioè dalla contemplazione del Quanto al modo di vivere quest’anno, l’Arcivescovo propone come modello l’antica Chiesa di Antiochia, per la sua caratteristica di Chiesa della carità, della comunione e della missione. Sia questa la regola pastorale della Chiesa di Milano dei prossimi anni, auspica il nostro Cardinale. PIETRE VIVE Lettera del Cardinale ai fedeli della Chiesa ambrosiana La lettera inviata dal Cardinal Tettamanzi ai fedeli della Chiesa ambrosiana prende origine dal pellegrinaggio che si è svolto in Francia a luglio. Il titolo “Pietre vive” si rifà alla prima lettera di Pietro, che mistero di Dio e dal centro, dal “Cuore di Cristo”. È da questo cuore che dobbiamo attingere forza per rinnovare il volto della nostra Chiesa nel segno della comunione, collaborazione, corresponsabilità. Lettera da Nevers, dove riposano le spoglie di Bernardetta. Da qui un appello alla sobrietà pasto- Lettera da Vézelay, dove sono custodite le reliquie di Santa Maria Maddalena. L’itinerario spirituale di Maria di Magdala, associata dalla tradizione cristiana alla peccatrice perdonata, è uno splendido esempio di conversione e di redenzione. La conversione pastorale ci chiede di diventare una Chiesa della speranza e della gioia e di coltivare la qualità evangelica delle relazioni personali, nello stile dell’accoglienza, della gratuità e della gratitudine. Lettera da Ars. Non poteva che essere indirizzata ai sacerdoti, nel ricordo del ministero sacer- Bernardetta Soubirous. rale da intendere come esortazione a riscoprire il valore della pastorale ordinaria, e a custodire la giusta misura nei mezzi, nei tempi e nello stile del nostro agire, senza inseguire effetti speciali, ma puntando sull’essenziale. Lettera da Alençon e Lisieux. Dal fonte battesimale dove sono stati rigenerati alla vita di grazia i coniugi Martin (i genitori di Santa Teresina) da poco beatificati, l’arcivescovo prende spunto per parlare del sacerdozio dei fedeli, nel senso di lasciare che l’amore di Dio penetri ogni respiro della nostra vita ordinaria. Senza il Signore il tempo libero è vuoto “Senza il Signore e il giorno che a Lui appartiene non si realizza una vita riuscita. La domenica, nelle nostre società occidentali, si è mutata in un fine-settimana, in tempo libero. Il tempo libero, specialmente nella fretta del mondo moderno, è una cosa bella e necessaria; ciascuno di noi lo sa. Ma se il tempo libero non ha alcun centro interiore, da cui proviene un orientamento per l’insieme, esso finisce per essere tempo vuoto che non ci rinforza e non ricrea”. Benedetto XVI (Vienna, 9 settembre 2007) dotale di Giovanni Maria Vianney. L’auspicio è di rafforzare tra i preti e con i fedeli rapporti di fiducia, di collaborazione cordiale e responsabile, di formazione esigente. I beati Louis e Zelie Martin, genitori di S. Teresa di Gesù Bambino. la rete 3/2009 5 La sfida della fede: il primo annuncio Lettera dei Vescovi delle diocesi lombarde “Cristo è risorto! È la luce vera che illumina ogni uomo”. Con queste parole inizia la lettera dal titolo “La sfida della fede: il primo annuncio” che i Vescovi delle diocesi lombarde indirizzano alle loro Chiese locali per riflettere sulla condizione attuale della fede. Lo spunto è stato offerto dallo stesso Papa in occasione della visita ad limina Apostolorum, che è l’incontro che ogni cinque anni tutti i Vescovi lombardi fanno con il Santo Padre. Benedetto XVI ha espresso questo giudizio: “La Chiesa che vive in Lombardia ha un ruolo importante da continuare a svolgere nella società lombarda: annunciare e testimoniare il Vangelo in ogni suo ambito, specialmente dove emergono i tratti negativi di una cultura consumistica ed edonistica, del secolarismo e dell’individualismo, dove si registrano antiche e nuove forme di povertà con segnali preoccupanti del disagio giovanile e fenomeni di violenza e di criminalità. Dobbiamo fare di tutto – ha detto il Papa - per conoscere sempre meglio la figura di Gesù, per avere di Lui una conoscenza non soltanto di seconda mano, ma una conoscenza attraverso 6 la rete 3/2009 l’incontro nella forme della vita umana. preghiera, nella liLe esperienze della vita quoturgia, nell’amore tidiana faticano a trovare luce e per il prossimo. Il alimento nella fede cristiana. nostro tempo, con Da queste considerazioni sono tante angosce e scaturiti il tema, i destinatari e il problemi, ha biso- percorso della lettera. gno di speranza. E Il tema è quello del primo anla nostra speranza nuncio, cioè l’incontro vitale con viene proprio dalla il Signore risorto. promessa del SiI destinatari sono tutte le cognore e dalla sua munità cristiane, che devono ripresenza”. diventare luogo di generazione Da questo in- alla fede. coraggiamento del Il percorso della lettera si snoSanto Padre – so- da in tre parti: nella prima si stengono i nostri prendono le mosse da alcune Vescovi – è nato il situazioni che possono diventare desiderio di questa lettera che si “soglie” per accedere alla fede; pone l’obiettivo di leggere i cam- nella seconda si cerca di narrabiamenti attuali e spronare i cre- re un “incontro vivo” con Gesù denti a testimoniare una speranza di Nazaret e con i suoi aspetti viva, che ricuperi la freschezza del essenziali; infine, la terza parte “primo annuncio”. è rivolta alle comunità cristiane, Anche nella nostra regione ad agli annunciatori del Vangelo, agli antichissima tradizione cristiana, educatori e ai singoli credenti con un forte radicamento della perché siano sempre più consapeChiesa in mezzo alla gente, la fede voli della loro missione di essere rischia di non essere più una realtà testimoni del primo annuncio. che si consegna con i gesti che regalano il senso buono della vita, un’eredità trasmessa di generazione in generazione. D e l c e n t ro della fede si ha spesso una conoscenza di seconda mano, poco attenta ad Un recente convegno dei vescovi lombardi a Villa Cagnola a l i m e n t a re l e (Gazzada). ORATORIO In margine alla recita “Il piccolo Principe” tenuta in Oratorio Pensare solo a se stesso… Non gli sembrava una grande idea … Così commentava il Narratore al termine della scena del vanitoso nello spettacolo del Piccolo Principe messo in scena dai ragazzi dell’oratorio per la festa di settembre. Per il Piccolo Principe non c’erano dubbi: il senso della vita è prendersi cura di qualcuno e con questo qualcuno crescere e diventare grandi; quelli ripiegati nei loro piccoli interessi che impediscono di alzare lo sguardo e aprirsi sul mondo – continua il protagonista – “sono molto strani”. A dire il vero questo spettacolo è stato scelto tutt’altro che a caso: ci siamo resi conto di quanto nel nostro oratorio ci fosse stato bisogno di un chiaro segnale, quasi a dire “o ci si prende a cuore la vita degli altri oppure si muore”. In fondo non c’è chi possa dire il contrario: ogni azione educativa che non instaura rapporti seri e che non comprometta in maniera intelligente il cuore dell’educatore e dell’educando è destinata a fallire o almeno a passare inosservata. Perché darsi tanto da fare ad inventare cose, a studiare incontri, a proporre occasioni se poi tutto resta asettico? La sfida era lanciata dalla realtà stessa: basta con un oratorio senza affetti. Oppure (meglio) in positivo: buttati in rapporti che fanno bene a te e a chi li vive con te! Don Lorenzo Milani, famoso sacerdote del XX secolo, coniò questo motto destinato ad essere abusato ma che, a mio parere, andrebbe rivalutato e riassaporato nella sua valenza più profonda “I care” (chiaramente è inglese!), ossia “mi interessi, mi impegno, ci sto”. Che viene prima del polivalente inglesismo tipico della nostra società “I do” (io faccio) oppure del recente politichese “Yes, we can” che sembra servire come auto con- vincimento piuttosto che da promessa. “I care” che diventa per gli educatori (o, forse, per la comunità cristiana) uno stile di vita quando ci si rivolge ai giovani, forse l’unico modo per essere ancora incisivi e, in fin dei conti, credibili. Dunque? Cosa diranno i ragazzi dello spettacolo del Piccolo Principe? Che hanno fatto breccia o hanno solo strappato qualche applauso destinato al dimenticatoio? Che hanno fatto smuovere la comunità di Azzate o che hanno recitato bene (recita, appunto, cioè finzione)? Diranno che finalmente c’è qualcuno che si prende cura di loro (e non “solo” quelli di sempre) oppure che (come diceva un articolo che molti anni fa mi aveva fatto parecchio riflettere) “in assenza di educatori appassionati, costretti a crescere col fai-da-te”? Mi pare che la sfida sia da ri-accogliere di nuovo. Senza la fretta di giudicarci (o sentirci giudicati) come buoni o cattivi, senza la semplificazione di sentenziare che “questo non fa per noi”. In fondo ci la rete 3/2009 7 siamo detti tante volte che Avvento è preparare un’accoglienza… mi chiedo e vi chiedo: non potrebbe essere un Avvento per accogliere insieme al Signore Gesù questi ragazzi? In fondo una volta fu Egli stesso a dire “ogni volta che avete fatto una di queste cose a uno di questi fratelli più piccoli l’avete fatto a me!”. Allora coraggio! Noi crediamo in una ripresa possibile che prende forma dalle scelte di ciascuno! Quali scelte? Mi limito ad indicarne due (non totalizzanti ma pur sempre significative). In fondo entrambe si collocano nella linea di “abitare i luoghi”. La prima sta nell’abitare l’ingresso: abbiamo scelto con la festa dell’oratorio di lasciare la cappellina aperta in tutti i momenti in cui l’oratorio stesso è aperto e, in particolare, di scegliere il sabato sera come momento di preghiera perso- 8 la rete 3/2009 nale. Continuo a credere che la preghiera di intercessione per i nostri ragazzi sia il modo privilegiato e primario con cui ci si prende cura di loro: certo meno evidente e in apparenza meno funzionale di altri, certamente più efficace. La seconda scelta: abitare i luoghi dei ragazzi; sempre con la festa dell’oratorio si è scelto di tenere aperto l’oratorio nei pomeriggi di mercoledì, vener- dì, sabato e domenica garantendo sempre la presenza di qualche adulto. Attualmente, eccezion fatta di me, della suora e dei catechisti, la presenza in questi orari (soprattutto in settimana) è limitata a meno di cinque persone… anche qui non si tratta di “fare” ma di “stare”. Il Signore ci dia la forza dell’amore! Volpe: E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che la rende così importante. Gli uomini hanno dimenticato questa verità, ma tu non la devi dimenticare. Diventi per sempre responsabile di quello che hai addomesticato. Sei responsabile della tua rosa... Piccolo Principe: Sono responsabile della mia rosa... (si dirige verso le altre rose) voi non siete per niente simili alla mia rosa: siete belle ma siete vuote. Non si può morire per voi. Chiunque passasse potrebbe dire che voi e la mia rosa siete uguali. Ma lei è l’unica, è la più importante di tutte, perché l’ho innaffiata, perché l’ho ascoltata, perché mi sono arrabbiato con lei… perché, perché… è la mia rosa! Don Emmanuele cronaca parrocchiale Festa patronale La sera di domenica 6 settembre, tradizionale appuntamento annuale della festa patronale, si è voluto commemorare il 1° anniversario della morte di don Luigi Cantù con il Concerto “Armonie stellari”, tenuto dal prestigioso coro-orchestra Ars Cantus. La suggestiva cornice del parco di Villa Mazzocchi, la maestosità dell’orchestra composta da quasi 200 elementi, l’esecuzione impeccabile dei brani diretta dal bravissimo Giovanni Tenti e la presenza di un folto pubblico (oltre 800 persone) hanno concorso a rendere indimenticabile la serata, quale degno e doveroso omaggio a don Luigi, che per 34 anni ha svolto il suo apostolato in Azzate. Immagini del concerto nel parco di Villa Mazzocchi: nella foto in alto il Sindaco dott. Gianni Dell’Acqua dà il benvenuto ai presenti. In basso a sinistra: il maestro Giovanni Tenti. la rete 3/2009 9 Festa della Madonnina Domenica 11 ottobre si è svolta la festa della Madonnina. Il santuario, tanto caro agli azzatesi, ha visto un’insolita frequenza di fedeli fin dalla Messa del mattino, grazie anche alle condizioni favorevoli del tempo. La processione verso il santuario, partita alle 14 dalla piazza della Chiesa e accompagnata dall’immancabile Banda di Morazzone, ha avuto quest’anno un aspetto inedito: i cesti dei doni erano trasportati su passeggini e carrozzine, 10 la rete 3/2009 spinti da bambini e genitori, creando un’atmosfera di gioia e di freschezza. Arrivati a destinazione, i canestri sono stati affidati a Guido Vanoni, che li ha messi all’incanto con la sua inimitabile e folcloristica maestria, collaudata ormai da decenni. Tre seminaristi impegnati nel nostro decanato Dalla fine di settembre Emanuele, Giacomo e Paolo del seminario di Venegono risiedono, nelle giornate di sabato e domenica, presso la Villa Mazzocchi. Durante la permanenza vivono i momenti di preghiera con i sacerdoti della nostra parrocchia. L’impegno pastorale a loro affidato è ben preciso e vissuto in prospettiva di una formazione integrale come futuri sacerdoti della diocesi di Milano. – Emanuele è stato destinato alla parrocchia di Morazzone. – Giacomo è inserito nella comunità pastorale di Maria Madre della Chiesa: composta dalle parrocchie di Bodio Lomnago, Cazzago Brabbia, Crosio della Valle, Daverio e Inarzo. – Paolo segue le parrocchie dell’unità pastorale di Gazzada, Lozza e Schianno. Tutti i ritiri decanali e gli impegni riguardanti la fascia dei ragazzi e degli adolescenti vedono la loro presenza come animatori e solerti collaboratori di don Emmanuele. L’età di questi seminaristi va dai 22 ai 35 anni: tutti sono diplomati o laureati e la scelta di diventare sacerdoti è maturata dopo l’esperienza scolastica o lavorativa. La parrocchia di Azzate è ben contenta di ospitarli e di seguirli anche nelle esigenze pratiche. A loro auguriamo un proficuo lavoro pastorale presso le parrocchie che hanno la fortuna della loro presenza. Esercizi spirituali 2009 Dal 19 al 23 ottobre si sono svolti gli annuali esercizi spirituali aperti a tutto il decanato di Azzate. Il predicatore e guida è stato don Michele Di Tolve, responsabile dell’insegnamento della religione cattolica nell’ambito della diocesi di Milano. Ha commentato con competenza e chiarezza la parabola del buon samaritano. Ricca di significato era la possibilità di riprendere gli spunti di riflessione nel silenzio nella nostra chiesa. La partecipazione è stata soddisfacente. Festa del compatrono S. Andrea L’annuale festa del nostro compatrono S. Andrea è stata celebrata con solennità di riti e forte partecipazione liturgica il giorno 29 novembre. L’Eucaristia è stata presieduta dal vescovo ausiliare di Milano Mons. Mario Delpini. All’inizio è stato bruciato il tradizionale pallone che vuole indicare il martire come testimone, come lo fu il nostro S. Andrea pronto a bruciare la propria vita con un amore appassionato per il Signore. Nell’omelia ha richiamato l’importanza di guardare S. Andrea come l’uomo forte nel difendere gli ideali del Signore. Da ultimo c’è stata la sorpresa del suono di tromba proveniente dal campanile ad imitazione di ciò che avviene ogni ora dal maestoso campanile di Cracovia. Anno giubilare per la Parrocchia di Galliate Lombardo Il prossimo 10 febbraio inizieranno a Galliate i festeggiamenti per ricordare i 450 anni della dedicazione della chiesa parrocchiale dei ss. Protaso e Gervaso. È stato preparato, da un’apposita commissione, un nutrito programma. Si inizierà proprio il giorno anniversario con la presenza Mons. Luigi Stucchi che presiederà la liturgia eucaristica serale. In quella occasione inizierà l’anno giubilare concesso dalla Penitenzieria apostolica vaticana. Inoltre al termine della celebrazione il Santo Padre ha scelto, fatto più unico che raro, di far impartire la Benedizione papale al nostro vicario episcopale. Sono stati programmati anche lo speciale annullo filatela rete 3/2009 11 lico, un concerto, una serata culturale e il pellegrinaggio alla basilica di S. Ambrogio dove si trovano le reliquie dei Santi patroni di Galliate. Al termine dell’anno giubilare, il 10 febbraio 2011, verrà l’Arcivescovo di Milano a celebrare la solenne Eucaristia. Questo fatto riguarda anche la parrocchia di Azzate perché viviamo la realtà di unità pastorale con Galliate Lombardo. Auguri a Valentina Colli per i suoi 100 anni Il 4 novembre scorso Valentina Colli, azzatese “doc”, ha festeggiato nella Casa di Riposo “Madonna della Croce” di Viggiù, con una grande schiera di nipoti e pronipoti, l’invidiabile traguardo dei 100 anni. Ultima superstite di una famiglia numerosa (composta da altre sette sorelle, di cui due suore del Cottolengo, e da un fratello), è ricordata da qualche anziano per la costante presenza a tutte le funzioni religiose. Nata proprio pochi giorni prima che arrivassero le suore ad Azzate, ancora oggi sa citare i nomi di suor Palmira e di altre, che l’hanno accompagnata nei primi anni della sua lunga vita. 12 la rete 3/2009 Anagrafe dal 20 luglio 2009 all’8 dicembre 2009 Nati a vita nuova Sposati nel Signore Della Bella Diego Lo Cicero Emanuele Croci Giulia Bevilacqua Alessia La Rosa Matteo Pozzi Alice Valli Alessandro Carlo Formica Francesco Caputo Federico Urdiales Giada Casali Edoardo Carlo Casciana Leonardo Giuseppe Capuzzi Giacomo Pizzini Michelle Crispino Samuele Codoro Giulia Leorato Michele D’Andrea Federico Gigliano Sara Belli Carlotta, Lucrezia Baldelli Giulia Belotti Federico Veronese Erika Marcolli Benedetta Nella Pasqua Eterna Falzone Alessandro con Crespi Letizia Zardoni Enzo con Amatruda Marilena Magni Mattia con Roncari Alice Caccia Claudio con Restelli Elena Landoni Emanuele con Foglia Valentina Crugnola Paolo con Faoro Chiara Tremea Antonio a. 75 Campagnolo Elio a. 85 Daverio Giuseppina a. 90 Sisca Massimo a. 38 Luini Enrico a. 91 Sala Vittorina a. 90 Bassani Iride a. 62 Ballerio Gino a. 84 Frigerio Gaetano a. 82 Callegari Paolo a.74 Marocco Sandra a. 76 Simone Aldo a. 81 Nuove modalità di preparazione al Battesimo Pian piano sta entrando nelle scelte pastorali della nostra parrocchia la preparazione al Battesimo con la collaborazione di tre catechiste. Dato l’alto numero dei Battesimi celebrati (domenica 25 settembre sono stati battezzati ben nove bambini) non tutte le famiglie hanno avuto la visita e la conseguente catechesi da parte delle persone che si impegnano in questo ambito. Tutte le famiglie hanno però avuto la visita del parroco per una degna preparazione del Sacramento che ci fa cristiani. A Cerro di Laveno, il 4 ottobre scorso GIORNATA DI RITIRO PER LE FAMIGLIE Il ritrovarsi dei gruppi familiari della Zona Pastorale di Varese, a Cerro di Laveno, per una giornata di riflessione, ci ha permesso di rivedere serenamente il nostro percorso di amore come famiglie all’interno della Chiesa. In questo siamo stati aiutati dalla stessa organizzazione della giornata che prevedeva una prima esposizione del tema “Famiglia oggi - Famiglia radice dell’uomo” effettuata da Don Franco Cardani, che ha trattato i seguenti argomenti: • Importanza della famiglia - la famiglia è il grande laboratorio dell’amore. • Situazione della famiglia - oggi la famiglia vive una crisi antropologica e religiosa. • Posizione della Chiesa - la famiglia è come un nodo obbligato per rifare il tessuto della comunità religiosa e sociale. • Il disegno di Dio - Famiglia, Chiesa domestica. • Comunità in dialogo con Dio: compito sacerdotale - in forza del sacerdozio la famiglia rivive il suo patto d’amore. • Comunità a servizio dell’uomo. compito regale - vivere l’amore e servire la vita. • Urgenze pastorali - annunciare il Vangelo dell’amore. Dopo un primo momento di riflessione come coppia seguito da un successivo incontro suddiviso in gruppi dove si sono discussi gli spunti raccolti, abbiamo vissuto un momento di confronto collettivo tra tutti i partecipanti per permettere di fare una sintesi della giornata. Il riscoprire che i figli non sono nostri, ma sono un dono dell’amore di Dio, da educare nella libertà davanti a Lui, l’ammettere tra gli sposi gli sbagli reciproci per imparare a perdonarsi ed a ricominciare, il vivere la sessualità come un dono reciproco e testimoniarlo davanti ai figlie per educarli all’amore, queste sono state le problematiche uscite nei gruppi che ci hanno portato a concludere che l’amore è la verità, d’intensità gratuita, mentre la sua negazione è il peccato. È la preghiera che ci mette in rapporto con Dio dopo aver letto la Parola che ci permette di ascoltare in silenzio il suo Amore. L’aver riscoperto l’importanza della famiglia come comunità di amore, convocata dall’amore gratuito, dalla reciproca responsabilità personale con l’aiuto dello Spirito Santo ci ha dato la forza di affrontare i compiti che la famiglia stessa deve vivere oggi, cioè: • il diventare sempre più comunità di amore e di vita • vivere il mistero della vita (procreazione - educazione) • edificare la chiesa • animare la società. Per fare ciò il sacramento del matrimonio ci fa vivere: • la persona di Gesù come supplemento di amore, • la partecipazione all’Eucarestia permette di rinnovare il patto di amore, • il sacramento della Penitenza ci fa sperimentare il dono della correzione fraterna. Tutto questo, unito alla preghiera davanti a Dio e davanti ai fratelli, ci aiuterà sempre più ad essere famiglie testimoni nella chiesa e nella società. la rete 3/2009 13 100 anni fa le prime Suore Preziosine ad Azzate GRAZIE PER UNA PRESENZA INSOSTITUIBILE Un po’ di storia L’11 novembre 1909 vennero ad Azzate suor Maria Bianchi, suor Margherita Maltesi e suor Palmira Ripamonti, dell’Istituto Suore del Preziosissimo Sangue con sede a Monza. Dopo di loro molte altre Suore si dedicarono ai bambini e alle opere parrocchiali di Azzate. Non è possibile fare l’elogio delle singole Suore che conosciamo; ma fa tanto piacere sentire uomini e donne, nonni e nonne, papà e mamme (magari non tutti ancora assidui alla Chiesa e alla pratica religiosa) parlare con entusiasmo e riconoscenza della “loro Suora”: suor Giulia, suor Rosetta, suor Savina, suor Franca, suor Francesca e di tante altre conoscibili dai loro ricordi. Il centenario della loro presenza fra noi è stata occasione per dare giusto risalto ad una presenza e ad un’opera altamente meritorie anche a livello sociale. A quanti bambini fanno da mamma dalle otto del mattino alle quattro del pomeriggio e per alcuni fino alle sei di sera? Aiutate da valide insegnanti laiche, le Suore danno nella Scuola materna un tocco di vivacità e novità ad ogni giorno dei nostri bambini, risvegliando in essi il desiderio di fare e di imparare. Ma l’opera delle Suore in 14 la rete 3/2009 Il Liber Chronicus dell’archivio parrocchiale che riporta l’inizio dell’Asilo alla data 6 maggio 1885 (sopra) e la prima sede dell’Asilo nei locali della Parrocchia (sotto). paese non si esaurisce alla Scuola materna. Le opere parrocchiali le vedono impegnate e attive accanto ai ragazzi e giovani in oratorio, nelle visite alle persone anziane e ammalate a domicilio, all’ospedale o in casa di riposo. La biancheria della Chiesa è curata da loro; nelle festività si prodigano per rendere più bello il nostro Altare e ben riuscite le varie cerimonie. Una riflessione nasce spontanea: tanti paesi vedono partire le Suore perché, diminuite di numero, non possono essere rimpiazzate. Scarseg- A sinistra e al centro: seconda sede dell’Asilo, inaugurata nel 1914 e demolita nel 1973. In basso a sinistra: suor Rosetta e (al microfono) la nuova arrivata nella comunità di Azzate, suor Delma, proveniente dal Brasile. giano le vocazioni per tanti motivi, non ultimi la mancanza del coraggio di compromettere la propria vita per Dio e la diminuita stima per la vita consacrata. Per quanto riguarda Azzate, auguriamoci che riprendano a fiorire vocazioni religiose e che non manchi mai l’opera preziosa delle Suore nella nostra comunità. Rendiamoci conto della fortuna che comporta la loro presenza e il loro servizio e sentiamoci riconoscenti nei loro confronti. festeggiamenti del centenario Domenica 15 novembre si sono celebrati i 100 anni di presenza delle Suore Preziosine ad Azzate. Il fulcro della giornata è stata la Messa solenne delle 10.30, gremita di azzatesi, ma anche di numerose suore che hanno prestato la loro opera nella Scuola Materna, alcune per pochi anni, altre per più di un decennio, lasciando una traccia indelebile nel cuore della gente. È stato un tuffo nei ricordi incontrare, magari dopo venti, trenta, se non addirittura cinquant’anni, la suora di quando si frequentava l’asilo. Dopo il rinfresco in Villa Mazzocchi la festa è continuata con il pranzo alla Scuola Materna, cui hanno aderito più di 160 persone. I pannelli con vecchie fotografie, allestiti la rete 3/2009 15 nei corridoi dell’Asilo, hanno impegnato molti di noi a scoprire volti magari dimenticati, evocare episodi, rivederci come eravamo. Una festa veramente sentita che ha voluto esprimere la riconoscenza di tanti azzatesi e un grande grazie a tutte le suore per il bene seminato in mezzo a noi. 16 la rete 3/2009 Istantanee della festa I ricordi del Presidente Sergio Zatta Ho iniziato a frequentare l’Asilo di Azzate quando le Suore stavano per festeggiare il 50° anniversario della loro preziosissima presenza presso la nostra comunità Azzatese. Allora, ovviamente, non mi resi conto dell’importanza di quella data; 50 anni dopo il caso ha voluto che fossi io a festeggiare, in qualità di Presidente, il 100° anniversario della Loro presenza; mai come in questa occasione è il caso di dire: «cento di questi giorni!!!!!!». Mi abbandono per un attimo ai ricordi personali e, chiudendo gli occhi, rivedo la mia Suor Rosetta che, ogni mattina, ci aspettava all’ingresso; rivedo Suor Francesca che con il suo grembiulone bianco lungo fino ai piedi usciva dalla cucina per darci il benvenuto e da quella cucina usciva, già a quell’ora del mattino, l’odore dell’immancabile minestrone quotidiano. Ricordo i quaderni con le aste verticali, orizzontali o quelle, molto difficili, inclinate; ricordo le lettere del nome che imparavamo a scrivere solo all’ultimo anno, prima di andare a scuola. Ricordo il cestino (rigorosamente azzurro per i maschi e rosa per le femmine) che conteneva il così detto “secondo” che veniva consumato subito dopo il minestrone di Suor Francesca; ricordo la voce bellissima di Suor Rosetta che ci insegnava a cantare ed a recitare. Ma tutti in Azzate ricordano le Suore Preziosine, presenza preziosa, discreta, importante, molto importante; quante “signorine” sono andate dalle Suore ad imparare a cucire, a ricamare, a farsi la dote; quante persone sono andate dalle Suore per avere una parola di conforto, quante persone sole, malate, bisognose di compagnia sono state visitate dalle Suore e da queste hanno ricevuto l’Eucarestia. Ci sarebbero tantissime cose da dire e da ricordare, sono certo che, se chi ha la mia età (o giù di lì) scrivesse solo due o tre aneddoti che li riguarda e che hanno le Suore come protagoniste, questi sarebbero sufficienti a riempire un volume intero; non potendoli scrivere su questo ipotetico volume ricordiamoci questi aneddoti, raccontiamoli ai bambini affinché comprendano quanto la solidarietà, l’amore, la dedizione al prossimo, la discrezione, la comprensione, la saggezza di persone che hanno deciso di donare la propria vita al servizio degli altri siano doti importanti che dovremmo imparare tutti e che tutti dovremmo usare nei confronti del nostro prossimo. Ricordo che quando diventai Presidente scrissi una lettera alla Madre generale di allora, Suor Maria Villanì Moreira, ricordando che presto avremmo festeggiato il 100° anniversario della presenza delle Preziosine in Azzate; questo anniversario è arrivato e lo stesso augurio allora indirizzato a Suor Maria voglio riproporlo indirizzandolo a Suor Giovanna Villa, da poco eletta Superiora Generale delle Preziosine: «cento di questi giorni». Carissime Suore Preziosine, Azzate ha avuto il privilegio di aver goduto della Vostra presenza per un intero secolo; sta per iniziare il secondo, poi verrà il terzo, poi……. Grazie e buon compleanno!!! Fondazione Scuola per l’Infanzia Sergio Zatta (Presidente) la rete 3/2009 17 Buon Compleanno MUTUA SANITARIA AZZATE 120 anni portati molto bene! Ad Azzate esiste un’associazione di interesse sociale che batte un autentico record di longevità: si tratta della Mutua Sanitaria che compirà il prossimo anno la bellezza di 120 anni. Può vantarsi di essere l’associazione locale più antica; ed i suoi anni li porta bene, se si guarda all’attività che tuttora svolge ed al bilancio mai passivo. È poco conosciuta da molti Azzatesi, soprattutto i più giovani ed i nuovi arrivati, forse perché lavora con serietà e correttezza, in silenzio, senza quei clamori, o peggio scandali, che oggi si richiedono per farsi pubblicità. Nacque nel lontano 1890, grazie alla lungimiranza di un sacerdote di grande sensibilità sociale, don Luigi Redaelli; ha attraversato tutto il XX secolo ed ora, nel XXI secolo, dimostra di voler continuare il cammino. Don Redaelli con la sua fervida opera fece di Azzate un centro propulsore di molte iniziative di carattere sociale a favore della classe operaia e contadina, al punto da essere considerato il pioniere e l’animatore del movimento cattolico del Varesotto, orientato a promuovere attività assistenziali e formative di vario tipo, a beneficio delle categorie meno privilegiate. 18 la rete 3/2009 Una di queste fu la Società di Mutuo Soccorso (antenata dell’odierna Mutua sanitaria). Azzate figura tra i primi centri del Varesotto che ebbe una Società di Mutuo Soccorso locale, alla quale, grazie ad un’intelligente opera di propaganda, si aggiunsero altre dodici sezioni di parrocchie limitrofe. Così il 7 aprile 1890, nella chiesetta di Loreto, allora in comune di Gazzada, fu fondata la “Società Cattolica Federativa di Mutuo Soccorso fra i lavoratori del Varesotto” La finalità di tale Società, all’atto della fondazione, era quella di aiutare i contadini in difficoltà con prestiti agevolati, per liberarli dall’incubo degli usurai (mai caduti di moda!). Si è poi trasformata in Società di aiuto in campo sanitario, soprattutto nei primi decenni del secolo scorso, quando non esisteva l’assistenza medica gratuita per tutti. Infatti, quando nacque, la Mutua Sanitaria era per molte famiglie l’unica forma di assistenza in caso di malattie o infermità. Oggi le forme assistenziali e previdenziali, per fortuna, sono estese a livello nazionale ed affidate ad organismi statali. Tuttavia la Mutua Sanitaria di Azzate continua a dare il suo contributo, potremmo dire in forma domestica, con alcune forme di rimborso. Come tante Associazioni di così vecchia data, essendo in parte venute meno le finalità delle origini, la Mutua sanitaria tende a risultare estranea e a lasciare nell’indifferenza i giovani e i nuovi Azzatesi. Il Presidente Bruno Nicora, portavoce di tutti i Soci, auspica maggior sensibilizzazione sulle attività della Mutua Sanitaria, portare alla conoscenza della sua esistenza e delle sue finalità tutti i cittadini azzatesi, ma in particolare i giovani e le persone non native di Azzate, per evitare che cada nel dimenticatoio una delle più benemerite Società locali. Domenica 18 aprile 2010 alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale di Azzate sarà celebrata una S. Messa di ringraziamento per i 120 anni della Mutua Sanitaria Seguirà rinfresco in Villa Mazzocchi Tutti i cittadini sono invitati Azzate nella “grande storia” tra Ottocento e Novecento La battaglia di Varese del 1859 Riflessioni in margine alle recenti celebrazioni con interessanti flash su Azzate In un suo volume del 1874 don Luigi Brambilla rivolge l’attenzione anche ad Azzate, che definisce “bel paese con palazzo e ville”. Milanese, esercitò il ministero in San Vittore di Varese. Si dedicò anche a lunghe, accurate ricerche locali, frutto delle quali fu “Varese e suo territorio”, un’opera ancora oggi preciso punto di riferimento per studiosi e appassionati di storia varesina. Di Azzate l’autore menziona, tra l’altro, la parrocchiale “di stile gotico, officiata da numeroso clero” e l’antico battistero, posto alle origini, “in profonda fossa”, al centro della chiesetta di San Rocco. Non manca uno sguardo alle ville ed al castello “che s’eleva su vaga eminenza”, come egli scrive, cioè su di una suggestiva altura. Tra gli eventi storici che don Brambilla ricostruisce, figura la battaglia detta di Varese, ma combattuta in realtà a Biumo Inferiore il 26 maggio 1859: i Cacciatori delle Alpi vinsero alla fine gli austriaci. Di essa è stato ricordato il 150° anniversario; da tempo la piazza di Biumo rievoca la data. La battaglia si colloca all’inizio del processo di unificazione dell’Italia. Nel 1918, al termine della prima guerra mondiale, esso si concluse con la liberazione dall’Austria di Trento e Trieste. Precise notizie delle operazioni militari sui fronti italiani apparvero sul settimanale cattolico “Luce!”, uscito a Varese all’inizio del 1914. Le redigeva don Enrico Baggioli, parroco di Azzate dal 1908 al 1920, che nelle sue note di guerra offriva ai lettori spunti di seria riflessione. Quando l’Italia entrò in guerra il 24 maggio 1915, il sacerdote scrisse che i cattolici avrebbero dato alla patria il proprio leale contributo. Fin lì il “Luce!” aveva sostenuto la neutralità italiana per motivi umanitari, radicati nel messaggio evangelico e nell’insegnamento dei papi. Pio X era morto di dolore nel 1914, nemmeno due mesi dopo lo scoppio del conflitto in Europa: aveva esortato a pregare per la pace. Benedetto XV definì poi la guerra “inutile strage”, invano prodigandosi per porvi fine. Pesò subito infatti quel contributo, gravò molto sui cattolici, sugli italiani tutti: don Baggioli se ne fece sensibile eco. Nelle note mise in rilievo il valore, il patriottismo dei combattenti ed insieme il dolore per tante giovani vite troncate (33 azzatesi caddero in armi), per i feriti, per i lutti e le devastazioni. Nel vissuto parrocchiale egli rinnovò i riti di suffragio, il partecipe conforto ai congiunti. Ad Azzate tuttavia non si spesero soltanto buone parole. Il circondario di Varese offrì infatti rifugio a numerosi profughi dalle zone di guerra, ed il paese non fu da meno del capoluogo, di altri centri del nostro territorio. In due corrispondenze dalla parrocchia al “Luce!” del giugno 1916, don Baggioli informa i lettori sulla generosa accoglienza di oltre 90 profughi di Caltrano e di Conco, nell’Alto Vicentino. Una trentina di essi furono ospitati nell’oratorio da lui rinnovato, in locali che il sindaco fece opportunamente arredare. La signora Fiorina Belli e i coniugi Bolla aprirono le loro ville; altri sventurati trovarono alloggio e conforto presso varie famiglie. *** Nelle recenti celebrazioni è forse sfuggita una peculiarità dell’evento, posta invece in risalto da don Brambilla, che elogia i varesini. È vero, la loro collaborazione pressoché unanime agevolò i soldati di Garibaldi nel liberare Varese, la prima città a rendersi indipendente in Lombardia. Altre vittorie seguirono, nelle settimane successive riportate dalle truppe alleate francopiemontesi: a Magenta, prima, e, conclusive della seconda guerra d’indipendenza, a Solferino e a San Martino, il 24 giugno 1859. Più che opportuno, com’è la rete 3/2009 19 avvenuto, rimettere in luce tale primato. Inoltre è stato doverosamente rievocato Ernesto Cairoli, appartenente a famiglia pavese, celebre per patriottismo. Cadde ventisettenne a Biumo. A lui fu poi intitolato il Liceo Ginnasio varesino. Eppure tra la vittoria dei garibaldini e quella, decisiva, di Vittorio Veneto del 1918 non esiste solo una continuità storico-patriottica: l’indipendenza dall’Austria dell’Italia unificata. Esse, infatti, sono legate anche da una significativa affinità morale. Brambilla elogia i varesini per essersi distinti anche “nel soccorrere, nell’assistere e curare i feriti. Condotta, questa, spontanea, generosa e degna d’encomio.” Un vivo senso di solidarietà umana e cristiana li accomuna quindi, come abbiamo visto, ai nipoti, ai residenti ad Azzate e nel circondario durante la prima guerra mondiale. E qui entra in scena un protagonista della storia di Varese dell’Ottocento. Ezechiele Zanzi fu il vero regista dell’operato della popolazione in quel giorno di guerra. La guidò con le ordinanze da lui emanate a nome di Carlo Carcano, che fu poco dopo il primo sindaco dell’amministrazione italiana. Al primo albeggiare suonarono a stormo le campane, come Zanzi chiedeva nella prima ordinanza, diffusa ovunque dai portaordini. A cominciare da quelle di San Vittore: sul campanile si notano ancora i segni delle cannonate austriache di ritorsione. Altre ordinanze seguirono. Uomini e donne tennero i collegamenti con i soldati, sorvegliarono le strade d’accesso in 20 la rete 3/2009 città, le barricate, presidiarono uffici pubblici e magazzini per evitare saccheggi… L’elogio di Brambilla è giustificato dall’esecuzione di successive ordinanze altamente umanitarie arricchite da una valenza morale aggiuntiva: riguardavano anche gli austriaci contro i quali si era appena combattuto. Le donne prepararono filacce e bende per i feriti; le famiglie diedero all’ospedale materassi, lenzuoli, “capezzali” o guanciali; gli esercenti, generi di conforto. E sempre, particolare degno di nota, dietro regolare ricevuta dell’amministrazione comunale. Cinquant’anni dopo, il 26 maggio 1906, un corteo rievocativo percorse le vie di Varese e rese omaggio ai caduti italiani ed austriaci. Nel cimitero del Lazzaretto, non lontano dai luoghi in cui si erano affrontati da nemici, riposavano insieme. *** L’eticità corale dei varesini nel 1859 si rinnovò poi, lo abbiamo considerato, nel capoluogo, ma anche ad Azzate ed altrove, identica nella sostanza: verso combattenti, feriti, fuggiaschi… Rese meno angoscioso il dramma del primo conflitto mondiale. Al termine del ventennio fascista, questa stessa solidarietà fattiva e generosa di cattolici, di uomini di fede diversa si manifestò ancora. Nei confronti di perseguitati, di ebrei, di sfollati. Si pensi alle “reti”, gruppi organizzati, formati da quanti, nel Varesotto, li sottrassero all’arresto, alla deportazione. Spesso a rischio della vita, li recarono in salvo nel Canton Ticino. Testimonianza di tempi bui è il diario parrocchiale di don Angelo Cremona, che resse la parrocchia di Azzate dal 1938 al 1974. Rivela la sua partecipazione alle sofferenze di soldati e di civili, e ricorda le iniziative parrocchiali di preghiera per la pace. Sorvola don Angelo sulla generosa ospitalità da lui data a sfollati milanesi, che tuttavia fu di esempio a quanti in paese lo imitarono in seguito, all’intensificarsi dei bombardamenti. Il salesiano azzatese don Achille Triacca, allora suo chierichetto, rese nota anni fa ai lettori de “La Rete” la cristiana dedizione del parroco. Assistè da vicino al suo prodigarsi per salvare giovani ricercati, ebbe l’opportunità di dargli semplici, preziosi aiuti. Ed alla fine del tremendo secondo conflitto mondiale, fu testimone della pietà soccorrevole di don Angelo verso gli oppressori di ieri, verso i fascisti, ora vinti e a loro volta braccati. Un atteggiamento da accostare idealmente alle ordinanze umanitarie di Zanzi, messe in atto dai varesini anche per i vinti di allora, per gli austriaci feriti o prigionieri. Una generosità ispirata a nobili ideali che rimangono immutati nel tempo. Essa conforta anche noi, spesso rattristati dalla ferocia ricorrente di guerre “dimenticate” e di attentati suicidi. Apre alla speranza, induce alla riflessione, sollecita a gesti concreti. Al sostegno, ad esempio, dei volontari che in varie zone del mondo sono accanto ai sofferenti e li soccorrono ed assistono anche a nome nostro. Gianni Perna Anno 29 - Numero 3 festive vigiliari Azzate 17.30 Brunello 18.005 Buguggiate 19.00 Galliate Lombardo 18.30 Gazzada Lozza 17.30 Morazzone 18.00 Schianno 18.30 Bodio Lomnago 17.001 Cazzago Brabbia Crosio della Valle 17.00 Daverio 18.00 Inarzo 18.00 informatore trimestrale della Parrocchia di Azzate n. 94 Orari delle Messe nel Decanato di Azzate 20.30 20.00 9 festive Direzione, Redazione e Amministrazione: Piazza Giovanni XXIII, 3 Azzate Azzate 8.00 10.30 18.00 8 6 Brunello 8.00 10.00 Buguggiate 8.30 4 10.00 11.30 Galliate Lombardo 8.30 10.30 Gazzada 10.00 18.00 Lozza 10.00 Morazzone 8.00 10.30 18.00 Schianno 8.30 7 11.15 Bodio 10.30 2 Lomnago 9.00 3 17.001 Cazzago Brabbia 10.00 18.00 Crosio della Valle 9.30 Daverio 8.00 11.00 Inarzo 11.15 Sommario Buon Natale di Cristo e Buon Anno 2010 2 Direttore responsabile: don Angelo Cavalleri Iscr. Tribunale di Varese n. 384 del 28/3/1981 Composizione e stampa: Arti Grafiche Tibiletti Via 2 Giugno, 30 - Azzate Foto di copertina: Scuola greco-ortodossa, Natività (1890) (Milano, Archivio dell’Ospedale Policlinico). Le foto della festa patronale, della Madonnina e del centenario delle suore sono di Nicola Tucci e Paolo Livietti. Presepe: dire il sacro nell’esperienza di oggi 2 Chiesa Madre e Maestra Un anno di “riposo in Dio” Pietre vive La sfida della fede: il primo annuncio 4 4 6 Oratorio Pensare solo a se stesso… non gli sembrava una grande idea 7 Cronaca parrocchiale 9 1 2 Lomnago - Villa Puricelli Bodio - S. Maria 3 4 Lomnago - S. Giorgio Buguggiate - S. Caterina 5 6 Brunello - S. Rocco, durante l’ora legale, alle ore 20.00 Brunello - S. Maria 7 8 Schianno - chiesa dell’Assunta Brunello - S. Rocco 9 18.30 Ora legale 20.30 feriali Lunedìmartedìmercoledìgiovedìvenerdìsabato Anagrafe 12 Giornata di ritiro per le famiglie 13 Grazie per una presenza insostituibile 14 Mutua Sanitaria Azzate: 120 anni portati molto bene 18 La battaglia di Varese del 1859 19 Orari delle Messe nel Decanato di Azzate 21 Azzate 8.30 - 18.006 8.30 8.30 - 18.006 18.006 (Orat.) 8.30 - 18.006 Brunello 8.30 8.30 8.30 20.15 8.30 Buguggiate 8.15 15.00 20.45 8.15 8.15 9.00 20.30 Galliate Lombardo 9.00 17.302 8.008 18.007 9.15 Gazzada 18.007 7 7 (estivo 8.00) 8.00 18.00 Lozza 8.00 Morazzone 8.30 8.30 20.30 8.303 8.30 18.00 18.004 Schianno 8.30 18.004 Bodio Lomnago 17.005 - 20.30 17.005 - 20.30 10.005 - 20.30 9.30 - 17.005 17.005 - 20.30 8.30 20.30 8.30 Cazzago Brabbia1 17.00 Crosio della Valle2 17.00 17.00 17.00 17.00 Daverio2 8.30 8.30 Inarzo1 Cazzago B. - Inarzo: in giugno, luglio e agosto le Messe feriali sono alle ore 18.30 2 Daverio, Crosio e Galliate: durante l’ora legale, alle ore 18.00 1 Morazzone in S. Maria 4 Schianno - estivo sospesa 5 Lomnago - Villa Puricelli 3 8.30 9.00 8.30 Azzate: sospesa messa delle ore 18.00 in agosto 7 Periodo estivo sospesa 8 Periodo estivo spostata alle 18.00 6 la rete 3/2009 21 PROMEMORIA La scelta pastorale di celebrare normalmente il Sacramento del Battesimo durante le Ss. Messe delle 10.30 e delle 18.00 alla domenica, delle 17.30 al sabato durante la S. Messa vigiliare – che, secondo il nuovo lezionario ambrosiano, è una piccola veglia pasquale –, è motivata dalla precisa volontà di far partecipare la comunità parrocchiale ad un avvenimento ecclesiale fondamentale. La preparazione verrà compiuta dal parroco o dal vicario parrocchiale e decanale con un incontro nella casa del battezzando con i genitori. La diocesi di Milano proporrà altri incontri formativi e per questo si stanno preparando i catechisti del Battesimo. I padrini e le madrine si scelgano tra le persone che possano garantire la formazione cristiana del battezzando. Le norme ecclesiastiche chiedono ai fedeli, che hanno compiuto scelte che la Chiesa non condivide, di non prestarsi a svolgere il compito di padrino e di madrina. BAMBINI A MESSA Alla loro maniera in Chiesa pregano e danno lode al Signore giocando, piangendo e strillando. Il guaio è che mettono a disagio i genitori e disturbano la preghiera e l’attenzione degli altri fedeli. La sacristia è luogo spazioso e adatto per il gioco e i pianti dei bambini e anche per la preghiera dei genitori... È invito sereno agli interessati genitori. Nessun fedele deve giudicare negativamente i genitori che accompagnano i bambini a Messa anche quando piangono in continuazione: non dimentichiamo ciò che Gesù ha detto ai suoi discepoli che volevano allontanare i bambini: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite…”. MATRIMONI Tutte le norme riguardanti il Matrimonio come Sacramento (libretto liturgico, fiori, fotografo, vestito, uso dell’organo, cantori o solista) le comunicherà il parroco in uno dei vari incontri di preparazione alla celebrazione. Programmare per tempo il percorso formativo, partecipando al corso preparato nella nostra parrocchia (ottobre-dicembre) o a livello decanale, seguendo il calendario esposto alla porta della chiesa o presso l’Istituto La Casa di Varese. CONFESSIONI: Prima o dopo ogni celebrazione liturgica e al sabato dalle ore 16.00. ESEQUIE CRISTIANE L’orario della celebrazione delle esequie occorre concordarlo con il parroco. Alla notizia del decesso di un parrocchiano suonerà la cosiddetta “Agonia” come invito alla preghiera di suffragio per un fratello o una sorella che ha terminato il cammino terreno. In accordo con il parroco si reciterà il Santo Rosario nella casa del defunto o nella cappellina dell’oratorio o prima del funerale in chiesa. Non esiste nessuna norma comunale che proibisca il corteo dalla chiesa al cimitero; ma se si riduce alla presenza di poche persone mentre la maggioranza sta in attesa del feretro al cimitero, non si dimostra tanto affetto al defunto. Piuttosto si scelga di andare in macchina e presenziare al saluto finale. Se si sceglie di andare a piedi i parenti avvertano il Comune per rafforzare la presenza della Vigilanza urbana onde attraversare la strada provinciale senza pericolo. Ogni defunto viene ricordato il mese successivo alla morte con una S. Messa: la data, il luogo e l’ora la comunica il sacerdote che celebra il funerale. Orario Sante Messe unità pastorale Azzate e Galliate Lombardo Azzate Vigiliare: Festive: Feriale: ore 17.30 ore 8.00 - 10.30 - 18,00 ore 8.30 ore 18.00 (questa Messa è sospesa al martedì e nel mese di agosto) Galliate Lombardo Vigiliare: ore 18.30 Festive: ore 8.30 - 10.30 Feriali: lunedì e mercoledì ore 9.00; martedì ore 17.30 (ora solare), ore 18.00 (ora legale); venerdì ore 20.30 TELEFONI Don Angelo in Casa Parrocchiale: 0332 45.91.70 - Cell. 338 54.94.104 - Fax 0332 45.45.07 - E-mail: [email protected]; Don Emmanuele: 0332 45.77.50; le Suore alla Scuola Materna: 0332 45.92.86. Informatore trimestrale della Parrocchia di Azzate n. 94 - Anno 29 - Numero 3 - Dicembre 2009 - Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c - L. 662/96 - Filiale Varese - Taxe perçue BATTESIMI Parrocchia Natività di Maria Vergine - azzate 3/2009