PROMEMORIA
La scelta pastorale di celebrare normalmente il Sacramento del Battesimo durante le Ss. Messe delle 10.30
e delle 18.00 alla domenica, delle 17.30 al sabato durante la S. Messa vigiliare – che, secondo il nuovo
lezionario ambrosiano, è una piccola veglia pasquale –, è motivata dalla precisa volontà di far partecipare la
comunità parrocchiale ad un avvenimento ecclesiale fondamentale.
La preparazione verrà compiuta dal parroco o dal vicario parrocchiale e decanale con un incontro nella casa
del battezzando con i genitori. La diocesi di Milano proporrà altri incontri formativi e per questo si stanno
preparando i catechisti del Battesimo. I padrini e le madrine si scelgano tra le persone che possano garantire
la formazione cristiana del battezzando. Le norme ecclesiastiche chiedono ai fedeli, che hanno compiuto
scelte che la Chiesa non condivide, di non prestarsi a svolgere il compito di padrino e di madrina.
BAMBINI A MESSA
Alla loro maniera in Chiesa pregano e danno lode al Signore giocando, piangendo e strillando. Il guaio è che
mettono a disagio i genitori e disturbano la preghiera e l’attenzione degli altri fedeli. La sacristia è luogo spazioso
e adatto per il gioco e i pianti dei bambini e anche per la preghiera dei genitori... È invito sereno agli interessati genitori. Nessun fedele deve giudicare negativamente i genitori che accompagnano i bambini a Messa anche quando
piangono in continuazione: non dimentichiamo ciò che Gesù ha detto ai suoi discepoli che volevano allontanare i
bambini: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite…”.
MATRIMONI
Tutte le norme riguardanti il Matrimonio come Sacramento (libretto liturgico, fiori, fotografo, vestito, uso dell’organo, cantori o solista) le comunicherà il parroco in uno dei vari incontri di preparazione alla celebrazione. Programmare per tempo il percorso formativo, partecipando al corso preparato nella nostra parrocchia (ottobre-dicembre)
o a livello decanale, seguendo il calendario esposto alla porta della chiesa o presso l’Istituto La Casa di Varese.
CONFESSIONI: Prima o dopo ogni celebrazione liturgica e al sabato dalle ore 16.00.
ESEQUIE CRISTIANE
L’orario della celebrazione delle esequie occorre concordarlo con il parroco. Alla notizia del decesso di un parrocchiano suonerà la cosiddetta “Agonia” come invito alla preghiera di suffragio per un fratello o una sorella che
ha terminato il cammino terreno. In accordo con il parroco si reciterà il Santo Rosario nella casa del defunto o
nella cappellina dell’oratorio o prima del funerale in chiesa. Non esiste nessuna norma comunale che proibisca
il corteo dalla chiesa al cimitero; ma se si riduce alla presenza di poche persone mentre la maggioranza sta in
attesa del feretro al cimitero, non si dimostra tanto affetto al defunto. Piuttosto si scelga di andare in macchina
e presenziare al saluto finale. Se si sceglie di andare a piedi i parenti avvertano il Comune per rafforzare la
presenza della Vigilanza urbana onde attraversare la strada provinciale senza pericolo. Ogni defunto viene
ricordato il mese successivo alla morte con una S. Messa: la data, il luogo e l’ora la comunica il sacerdote che
celebra il funerale.
Orario Sante Messe unità pastorale Azzate e Galliate Lombardo
Azzate
Vigiliare:
Festive:
Feriale:
ore 17.30
ore 8.00 - 10.30 - 18,00
ore 8.30
ore 18.00 (questa Messa è sospesa
al martedì e nel mese di agosto)
Galliate Lombardo
Vigiliare: ore 18.30
Festive: ore 8.30 - 10.30
Feriali:
lunedì e mercoledì ore 9.00;
martedì ore 17.30 (ora solare), ore 18.00
(ora legale); venerdì ore 20.30
TELEFONI
Don Angelo in Casa Parrocchiale: 0332 45.91.70 - Cell. 338 54.94.104 - Fax 0332 45.45.07 - E-mail: [email protected];
Don Emmanuele: 0332 45.77.50; le Suore alla Scuola Materna: 0332 45.92.86.
Informatore trimestrale della Parrocchia di Azzate n. 94 - Anno 29 - Numero 3 - Dicembre 2009 - Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c - L. 662/96 - Filiale Varese - Taxe perçue
BATTESIMI
Parrocchia Natività di Maria Vergine - azzate
3/2009
Anno 29 - Numero 3
festive vigiliari
Azzate
17.30
Brunello
18.005
Buguggiate
19.00
Galliate Lombardo
18.30
Gazzada
Lozza
17.30
Morazzone
18.00
Schianno
18.30
Bodio
Lomnago
17.001
Cazzago Brabbia
Crosio della Valle 17.00
Daverio
18.00
Inarzo
18.00
informatore trimestrale della Parrocchia di Azzate n. 94
Orari
delle Messe
nel
Decanato
di
Azzate
20.30
20.00 9
festive
Direzione, Redazione
e Amministrazione:
Piazza Giovanni XXIII, 3
Azzate
Azzate
8.00
10.30
18.00
8
6
Brunello
8.00
10.00
Buguggiate
8.30 4
10.00
11.30
Galliate Lombardo
8.30
10.30
Gazzada
10.00
18.00
Lozza
10.00
Morazzone
8.00
10.30
18.00
Schianno
8.30 7
11.15
Bodio
10.30 2
Lomnago
9.00 3
17.001
Cazzago Brabbia
10.00
18.00
Crosio della Valle
9.30
Daverio
8.00
11.00
Inarzo
11.15
Sommario
Buon Natale di Cristo e Buon Anno 2010 2
Direttore responsabile:
don Angelo Cavalleri
Iscr. Tribunale di Varese
n. 384 del 28/3/1981
Composizione e stampa:
Arti Grafiche Tibiletti
Via 2 Giugno, 30 - Azzate
Foto di copertina:
Scuola greco-ortodossa, Natività
(1890) (Milano, Archivio dell’Ospedale
Policlinico).
Le foto della festa patronale, della Madonnina
e del centenario delle suore sono di Nicola Tucci
e Paolo Livietti.
Presepe: dire il sacro nell’esperienza di oggi 2
Chiesa Madre e Maestra
Un anno di “riposo in Dio”
Pietre vive
La sfida della fede: il primo annuncio
4
4
6
Oratorio
Pensare solo a se stesso… non gli
sembrava una grande idea
7
Cronaca parrocchiale
9
1
2
Lomnago - Villa Puricelli
Bodio - S. Maria
3
4
Lomnago - S. Giorgio
Buguggiate - S. Caterina
5
6
Brunello - S. Rocco, durante l’ora legale, alle ore 20.00
Brunello - S. Maria
7
8
Schianno - chiesa dell’Assunta
Brunello - S. Rocco
9
18.30
Ora legale 20.30
feriali
Lunedìmartedìmercoledìgiovedìvenerdìsabato
Anagrafe
12
Giornata di ritiro per le famiglie
13
Grazie per una presenza insostituibile
14
Mutua Sanitaria Azzate: 120 anni
portati molto bene
18
La battaglia di Varese del 1859
19
Orari delle Messe nel Decanato di Azzate 21
Azzate
8.30 - 18.006
8.30
8.30 - 18.006 18.006 (Orat.) 8.30 - 18.006
Brunello
8.30
8.30
8.30
20.15
8.30
Buguggiate
8.15
15.00
20.45
8.15
8.15
9.00
20.30
Galliate Lombardo
9.00
17.302
8.008
18.007
9.15
Gazzada
18.007
7
7
(estivo 8.00)
8.00 18.00
Lozza
8.00 Morazzone
8.30
8.30
20.30
8.303
8.30
18.00
18.004
Schianno
8.30
18.004
Bodio Lomnago
17.005 - 20.30 17.005 - 20.30 10.005 - 20.30 9.30 - 17.005 17.005 - 20.30
8.30
20.30
8.30
Cazzago Brabbia1
17.00
Crosio della Valle2
17.00
17.00
17.00
17.00
Daverio2
8.30
8.30
Inarzo1
Cazzago B. - Inarzo: in giugno, luglio e agosto
le Messe feriali sono alle ore 18.30
2
Daverio, Crosio e Galliate: durante l’ora legale, alle ore 18.00
1
Morazzone in S. Maria
4
Schianno - estivo sospesa
5
Lomnago - Villa Puricelli
3
8.30
9.00
8.30
Azzate: sospesa messa delle ore 18.00 in agosto
7
Periodo estivo sospesa
8
Periodo estivo spostata alle 18.00
6
la rete 3/2009
21
Questo numero del bollettino parrocchiale arriva nelle famiglie con gli auguri
per un Natale cristiano ricco di pace e di
serenità, come auspica il nostro Prevosto
nell’articolo di apertura, accompagnato
da una riflessione sul valore del presepe di
un illustre teologo “nostro vicino di casa”
che merita attenta lettura.
Chiesa Madre e Maestra aggiorna sui
documenti del nostro cardinale e dei
vescovi lombardi relativi a questo anno
pastorale e alla sfida della fede oggi.
Don Emmanuele ci aggiorna sulla vita
dell’oratorio con un articolo che invita
a riflettere su cosa è questo essenziale
centro di formazione, prima ancora che
su cosa fa: tutti dobbiamo sentircene corresponsabili e coinvolti.
Fra gli eventi importanti della nostra
comunità, due acquistano rilievo in questo tempo: i 120 anni della Mutua Sanitaria, fondata da un nostro parroco e i 100
anni di presenza delle Suore preziosine tra
noi: li ricordiamo con un ampio servizio
fotografico e alcune significative testimonianze. Il professor Gianni Perna, appassionato e competente studioso di storia
locale, ricorda alcuni eventi storici di fine
Ottocento/inizio Novecento, che hanno
interessanti risvolti anche su Azzate.
Auguriamo a tutti i nostri lettori un
sereno e santo Natale.
La Redazione
Buon Natale di Cristo e Buon Anno 2010
Questo ter zo numero del 2009 del nostro
notiziario parrocchiale preannuncia il Natale del Signore che anche quest’anno, come da
2000 anni, manifesta
l’amore straordinario del
Padre di non lasciarci
soli; infatti si preoccupa
di darci il suo Figlio come compagno di viaggio
e soprattutto come Salvatore dell’umanità intera.
La nostra parrocchia
ha vissuto quest’anno
con l’intento di testimoniare il Signore nell’aspetto educativo nei confronti delle nuove generazioni, nel celebrare i santi misteri, soprattutto
la S. Messa festiva che ci rende una cosa sola
con il Signore, nell’amministrare i vari Sacramenti (quest’anno tanti bambini hanno allietato le nostre famiglie e sono rinati a vita nuova
nel Battesimo).
Quest’anno c’è stata una lievitazione del
numero degli Azzatesi che ormai si avvicina a
quota 4500. Sappiamo che non tutti sono seguaci di Cristo ma tutti sono figli di Dio!
L’anno del Signore 2009 se ne va e in noi
rimane il ricordo delle cose belle vissute in famiglia, nella società, a scuola, sui luoghi di
lavoro… senza dimenticare le difficoltà occupazionali. Ancora il 2009 porta con sé le difficoltà vissute tra le quattro mura delle nostre case,
il dolore per la dipartita di qualche persona cara, le incomprensioni personali e comunitarie,
le malattie che hanno colpito grandi e piccoli.
La speranza, che non delude, ci accompagnerà certamente durante l’anno del Signore
2010.
Buon Natale di Cristo e Buon Anno 2010.
2
don Angelo
la rete 3/2009
Presepe: dire il sacro
nell’esperienza di oggi
Don Alberto Cozzi, teologo residente a
Galliate Lombardo, intervistato da Avvenire
«Il presepe è un’intuizione spirituale legata a
una forma di religiosità popolare», spiega il teologo don Alberto Cozzi, «e tutti sanno che l’ha
inventato san Francesco e la tradizione francescana per rappresentare la natività di Gesù».
Non tutti gli elementi del presepe si ritrovano nei racconti evangelici...
«Alcuni personaggi del presepe più che a
una tradizione popolare sono legati a simboli
biblici: penso per esempio alla stella, non solo
riferita ai Magi, ma anche alla profezia di Balaam, alla benedizione di Israele e alla bellezza
della stella. Il bue si rifà a un oracolo di Isaia.
Non solo. Il bue e l’asino conoscono il loro
padrone, ma Israele no e il riferimento è alla
ritrovata obbedienza in Gesù di Nazareth da
parte del popolo dell’alleanza».
… Spesso attorno al presepe nascono discussioni, tra chi lo difende e chi non lo vorrebbe,
chi lo pone accanto ad altri simboli religiosi e
chi ne fa una questione ideologica...
«Mi preme molto la questione interreligiosa perché
nel Corano ci sono delle sure
bellissime che parlano di Maria e del suo concepimento
verginale di Gesù. Il problema
quindi non è quello di togliere
i presepi per via dei musulmani, ma di aiutarsi a fare un
presepe interreligioso tenendo
conto dei diversi simboli. Dio
ha plasmato nel grembo di
Maria il nuovo Adamo che si
chiama Ishà, cioè Gesù per la
tradizione islamica, quindi si
può costruire un presepe».
Eppure non sono tutti d’accordo...
«L’unica difficoltà è per gli
atei dichiarati, anche se bisogna capire, soprattutto nelle
scuole, se l’ateismo militante,
cioè la negazione del simbolo
religioso degli altri, è davvero
un atteggiamento costruttivo
e tollerante. Se il presepe è
davvero un simbolo religioso
che può dare significato a una
festa, non si vede perché debba essere negato soprattutto
per i bambini. Questo secondo
me è l’aspetto più delicato.
Invece la tradizione cinese che
è molto più spirituale non ha
alcun problema sui simboli
religiosi degli
altri. L’importante è che si
colga il significato religioso
e che non ci
sia una presa
di posizione
ideologica o
di partito politico».
In ogni caso
moltissime famiglie, anche
non credenti,
non rinunciano alla rappresentazione
del sacro anche attraverso il
presepe...
«Il presepe, come ogni simbolo religioso fa parte di una
tradizione familiare, culturale,
di costume che non ha ancora esaurito i suoi significati e
valori affettivi. I presepi appartengono anche a una tradizione artistica italiana, come
quella napoletana che è molto
bella. È un’arte che interpreta
a livello familiare quei simboli
che fanno parte della nostra
cultura, un aspetto che non
va sottovalutato neanche oggi.
Anche chi è poco praticante
sente che fare Natale è costruire il presepe come attività
creativa».
(Dall’inserto “Milano Sette”
di Avvenire,
domenica 29.11.2009)
la rete 3/2009
3
CHIESA MADRE E MAESTRA
Un anno di “riposo in Dio”
È la proposta del nostro cardinale arcivescovo Dionigi Tettamanzi
per questo anno pastorale
Dopo sei anni di cammino diocesano, di cui gli ultimi tre dedicati
alla famiglia, il Cardinale propone
ai fedeli della sua diocesi di caratterizzare il settimo anno come un
anno di “riposo in Dio”. Non però
un anno “vuoto”, in cui rallentare
il ritmo delle iniziative pastorali,
ma un anno per “prendere fiato”.
Quindi, un anno da vivere come sosta contemplativa e rigenerante, un tempo di gratuità e di
lode, dove riconoscere i grandi
doni con i quali Dio ci raggiunge
quotidianamente, prima di ipotizzare altri passi da fare o iniziative
da intraprendere.
Questo anno di “riposo in Dio”
sarà l’occasione per verificare
l’azione pastorale delle nostre
comunità, le sue strutture e le
sue iniziative secondo la cifra della
“sobrietà”, che non è sinonimo di
ridimensionamento, ma invito a
coltivare l’arte della giusta misura,
che per i cristiani altro non è che
la stessa misura di Dio.
Un anno di “discernimento comunitario” per compiere le giuste
scelte pastorali, badando – ha
ricordato l’Arcivescovo – più alla
dimensione dell’essere che del
fare, senza preoccuparsi di fare
tutto.
Puntare sull’essenziale vuol dire
discernere gradualità e priorità
degli impegni da assumere. Significa saper coniugare l’eventuale
“fare meno” col “fare meglio e
farlo insieme”.
4
la rete 3/2009
presenta Cristo quale “pietra
d’angolo, scelta e preziosa”. Di
qui l’auspicio dell’Arcivescovo:
“Avviciniamoci a Lui, pietra viva,
per diventare noi pure edificio
spirituale, sacerdozio santo”.
Il documento è l’insieme di
cinque lettere dalla Francia che
offrono alcune suggestioni del
viaggio.
Lettera da Paray-le-Monial,
cittadina della Borgogna, famosa
per il culto al Sacro Cuore. Il
viaggio non poteva che partire da
qui, cioè dalla contemplazione del
Quanto al modo di vivere
quest’anno, l’Arcivescovo propone
come modello l’antica Chiesa di
Antiochia, per la sua caratteristica
di Chiesa della carità, della comunione e della missione.
Sia questa la regola pastorale
della Chiesa di Milano dei prossimi anni, auspica il nostro Cardinale.
PIETRE VIVE
Lettera del Cardinale ai fedeli
della Chiesa ambrosiana
La lettera inviata dal Cardinal
Tettamanzi ai fedeli della Chiesa
ambrosiana prende origine dal
pellegrinaggio che si è svolto in
Francia a luglio.
Il titolo “Pietre vive” si rifà
alla prima lettera di Pietro, che
mistero di Dio e dal centro, dal
“Cuore di Cristo”. È da questo
cuore che dobbiamo attingere
forza per rinnovare il volto della
nostra Chiesa nel segno della
comunione, collaborazione, corresponsabilità.
Lettera da Nevers, dove riposano le spoglie di Bernardetta. Da
qui un appello alla sobrietà pasto-
Lettera da Vézelay, dove sono custodite le reliquie di Santa Maria Maddalena. L’itinerario
spirituale di Maria di Magdala,
associata dalla tradizione cristiana
alla peccatrice perdonata, è uno
splendido esempio di conversione
e di redenzione. La conversione
pastorale ci chiede di diventare
una Chiesa della speranza e della
gioia e di coltivare la qualità evangelica delle relazioni personali,
nello stile dell’accoglienza, della
gratuità e della gratitudine.
Lettera da Ars. Non poteva
che essere indirizzata ai sacerdoti,
nel ricordo del ministero sacer-
Bernardetta Soubirous.
rale da intendere come esortazione a riscoprire il valore della
pastorale ordinaria, e a custodire
la giusta misura nei mezzi, nei
tempi e nello stile del nostro agire, senza inseguire effetti speciali,
ma puntando sull’essenziale.
Lettera da Alençon e Lisieux.
Dal fonte battesimale dove sono
stati rigenerati alla vita di grazia i
coniugi Martin (i genitori di Santa Teresina) da poco beatificati,
l’arcivescovo prende spunto per
parlare del sacerdozio dei fedeli,
nel senso di lasciare che l’amore
di Dio penetri ogni respiro della
nostra vita ordinaria.
Senza il Signore
il tempo libero
è vuoto
“Senza il Signore e il giorno che a Lui appartiene non
si realizza una vita riuscita.
La domenica, nelle nostre
società occidentali, si è mutata in un fine-settimana, in
tempo libero. Il tempo libero,
specialmente nella fretta del
mondo moderno, è una cosa
bella e necessaria; ciascuno
di noi lo sa. Ma se il tempo
libero non ha alcun centro
interiore, da cui proviene un
orientamento per l’insieme,
esso finisce per essere tempo vuoto che non ci rinforza
e non ricrea”.
Benedetto XVI
(Vienna, 9 settembre 2007)
dotale di Giovanni Maria Vianney.
L’auspicio è di rafforzare tra i
preti e con i fedeli rapporti di
fiducia, di collaborazione cordiale e responsabile, di formazione
esigente.
I beati Louis e
Zelie Martin,
genitori di S.
Teresa di Gesù
Bambino.
la rete 3/2009
5
La sfida della fede: il primo annuncio
Lettera dei Vescovi delle diocesi lombarde
“Cristo è risorto!
È la luce vera che
illumina ogni uomo”. Con queste
parole inizia la lettera dal titolo “La
sfida della fede: il
primo annuncio”
che i Vescovi delle
diocesi lombarde
indirizzano alle
loro Chiese locali
per riflettere sulla
condizione attuale
della fede.
Lo spunto è
stato offerto dallo stesso Papa in
occasione della visita ad limina
Apostolorum, che è l’incontro che
ogni cinque anni tutti i Vescovi
lombardi fanno con il Santo Padre.
Benedetto XVI ha espresso
questo giudizio:
“La Chiesa che vive in Lombardia ha un ruolo importante da
continuare a svolgere nella società
lombarda: annunciare e testimoniare il Vangelo in ogni suo ambito, specialmente dove emergono
i tratti negativi di una cultura
consumistica ed edonistica, del
secolarismo e dell’individualismo,
dove si registrano antiche e nuove forme di povertà con segnali
preoccupanti del disagio giovanile
e fenomeni di violenza e di criminalità.
Dobbiamo fare di tutto – ha
detto il Papa - per conoscere
sempre meglio la figura di Gesù,
per avere di Lui una conoscenza
non soltanto di seconda mano,
ma una conoscenza attraverso
6
la rete 3/2009
l’incontro nella forme della vita umana.
preghiera, nella liLe esperienze della vita quoturgia, nell’amore tidiana faticano a trovare luce e
per il prossimo. Il alimento nella fede cristiana.
nostro tempo, con
Da queste considerazioni sono
tante angosce e scaturiti il tema, i destinatari e il
problemi, ha biso- percorso della lettera.
gno di speranza. E
Il tema è quello del primo anla nostra speranza nuncio, cioè l’incontro vitale con
viene proprio dalla il Signore risorto.
promessa del SiI destinatari sono tutte le cognore e dalla sua munità cristiane, che devono ripresenza”.
diventare luogo di generazione
Da questo in- alla fede.
coraggiamento del
Il percorso della lettera si snoSanto Padre – so- da in tre parti: nella prima si
stengono i nostri prendono le mosse da alcune
Vescovi – è nato il situazioni che possono diventare
desiderio di questa lettera che si “soglie” per accedere alla fede;
pone l’obiettivo di leggere i cam- nella seconda si cerca di narrabiamenti attuali e spronare i cre- re un “incontro vivo” con Gesù
denti a testimoniare una speranza di Nazaret e con i suoi aspetti
viva, che ricuperi la freschezza del essenziali; infine, la terza parte
“primo annuncio”.
è rivolta alle comunità cristiane,
Anche nella nostra regione ad agli annunciatori del Vangelo, agli
antichissima tradizione cristiana, educatori e ai singoli credenti
con un forte radicamento della perché siano sempre più consapeChiesa in mezzo alla gente, la fede voli della loro missione di essere
rischia di non essere più una realtà testimoni del primo annuncio.
che si consegna
con i gesti che
regalano il senso buono della
vita, un’eredità
trasmessa di
generazione in
generazione.
D e l c e n t ro
della fede si
ha spesso una
conoscenza di
seconda mano,
poco attenta ad Un recente convegno dei vescovi lombardi a Villa Cagnola
a l i m e n t a re l e (Gazzada).
ORATORIO
In margine alla recita “Il piccolo Principe” tenuta in Oratorio
Pensare solo a se stesso…
Non gli sembrava una grande idea
… Così commentava il Narratore al termine della scena
del vanitoso nello spettacolo
del Piccolo Principe messo in
scena dai ragazzi dell’oratorio
per la festa di settembre. Per
il Piccolo Principe non c’erano dubbi: il senso
della vita è prendersi cura di qualcuno e con questo
qualcuno crescere
e diventare grandi;
quelli ripiegati nei
loro piccoli interessi che impediscono di alzare lo
sguardo e aprirsi
sul mondo – continua il protagonista – “sono molto
strani”.
A dire il vero
questo spettacolo è
stato scelto tutt’altro che a caso: ci siamo resi
conto di quanto nel nostro
oratorio ci fosse stato bisogno
di un chiaro segnale, quasi a
dire “o ci si prende a cuore
la vita degli altri oppure si
muore”. In fondo non c’è chi
possa dire il contrario: ogni
azione educativa che non instaura rapporti seri e che non
comprometta in maniera intelligente il cuore dell’educatore
e dell’educando è destinata
a fallire o almeno a passare
inosservata. Perché darsi tanto
da fare ad inventare cose, a
studiare incontri, a proporre
occasioni se poi tutto resta
asettico? La sfida era lanciata
dalla realtà stessa: basta con un
oratorio senza affetti. Oppure
(meglio) in positivo: buttati in
rapporti che fanno bene a te e
a chi li vive con te!
Don Lorenzo Milani, famoso sacerdote del XX secolo,
coniò questo motto destinato
ad essere abusato ma che, a
mio parere, andrebbe rivalutato e riassaporato nella sua
valenza più profonda “I care”
(chiaramente è inglese!), ossia “mi interessi, mi impegno,
ci sto”. Che viene prima del
polivalente inglesismo tipico
della nostra società “I do” (io
faccio) oppure del recente
politichese “Yes, we can” che
sembra servire come auto con-
vincimento piuttosto che da
promessa. “I care” che diventa
per gli educatori (o, forse, per
la comunità cristiana) uno stile di vita quando ci si rivolge
ai giovani, forse l’unico modo
per essere ancora incisivi e, in
fin dei conti, credibili.
Dunque? Cosa
diranno i ragazzi
dello spettacolo
del Piccolo Principe? Che hanno fatto breccia o hanno solo strappato
qualche applauso
destinato al dimenticatoio? Che hanno fatto smuovere
la comunità di Azzate o che hanno
recitato bene (recita, appunto, cioè
finzione)? Diranno
che finalmente c’è qualcuno
che si prende cura di loro (e
non “solo” quelli di sempre)
oppure che (come diceva un
articolo che molti anni fa mi
aveva fatto parecchio riflettere) “in assenza di educatori
appassionati, costretti a crescere col fai-da-te”?
Mi pare che la sfida sia da
ri-accogliere di nuovo. Senza
la fretta di giudicarci (o sentirci giudicati) come buoni o
cattivi, senza la semplificazione di sentenziare che “questo
non fa per noi”. In fondo ci
la rete 3/2009
7
siamo detti tante volte
che Avvento è preparare un’accoglienza…
mi chiedo e vi chiedo:
non potrebbe essere un
Avvento per accogliere insieme al Signore
Gesù questi ragazzi? In
fondo una volta fu Egli
stesso a dire “ogni volta
che avete fatto una di
queste cose a uno di
questi fratelli più piccoli l’avete fatto a me!”.
Allora coraggio! Noi
crediamo in una ripresa possibile che prende
forma dalle scelte di
ciascuno!
Quali scelte? Mi limito ad
indicarne due (non totalizzanti
ma pur sempre significative).
In fondo entrambe si collocano nella linea di “abitare i luoghi”. La prima sta nell’abitare
l’ingresso: abbiamo scelto con
la festa dell’oratorio di lasciare
la cappellina aperta in tutti i
momenti in cui l’oratorio stesso è aperto e, in particolare, di
scegliere il sabato sera come
momento di preghiera perso-
8
la rete 3/2009
nale. Continuo a credere che
la preghiera di intercessione
per i nostri ragazzi sia il modo
privilegiato e primario con
cui ci si prende cura di loro:
certo meno evidente e in apparenza meno funzionale di
altri, certamente più efficace.
La seconda scelta: abitare i
luoghi dei ragazzi; sempre con
la festa dell’oratorio si è scelto
di tenere aperto l’oratorio nei
pomeriggi di mercoledì, vener-
dì, sabato e domenica garantendo sempre la presenza di
qualche adulto. Attualmente,
eccezion fatta di me, della suora e dei catechisti, la presenza
in questi orari (soprattutto in
settimana) è limitata a meno
di cinque persone… anche
qui non si tratta di “fare” ma
di “stare”. Il Signore ci dia la
forza dell’amore!
Volpe: E’ il tempo che hai
perduto per la tua rosa che la
rende così importante. Gli uomini
hanno dimenticato questa verità,
ma tu non la devi dimenticare.
Diventi per sempre responsabile
di quello che hai addomesticato.
Sei responsabile della tua rosa... Piccolo Principe: Sono responsabile della mia rosa... (si dirige
verso le altre rose) voi non siete
per niente simili alla mia rosa: siete belle ma siete vuote. Non si può
morire per voi. Chiunque passasse
potrebbe dire che voi e la mia rosa
siete uguali. Ma lei è l’unica, è
la più importante di tutte, perché
l’ho innaffiata, perché l’ho ascoltata, perché mi sono arrabbiato
con lei… perché, perché… è la
mia rosa!
Don Emmanuele
cronaca parrocchiale
Festa patronale
La sera di domenica 6
settembre, tradizionale
appuntamento annuale della festa patronale,
si è voluto commemorare il 1° anniversario
della morte di don Luigi Cantù con il Concerto “Armonie stellari”,
tenuto dal prestigioso coro-orchestra Ars
Cantus. La suggestiva
cornice del parco di
Villa Mazzocchi, la maestosità dell’orchestra
composta da quasi 200
elementi, l’esecuzione
impeccabile dei brani diretta dal bravissimo Giovanni Tenti e
la presenza di un folto pubblico (oltre 800
persone) hanno concorso a rendere indimenticabile la serata,
quale degno e doveroso omaggio a don Luigi, che per 34 anni ha
svolto il suo apostolato
in Azzate.
Immagini
del
concerto
nel parco
di Villa
Mazzocchi:
nella foto
in alto il
Sindaco
dott. Gianni
Dell’Acqua
dà il
benvenuto
ai presenti.
In basso
a sinistra:
il maestro
Giovanni
Tenti.
la rete 3/2009
9
Festa della Madonnina
Domenica 11 ottobre si è
svolta la festa della Madonnina. Il santuario, tanto caro agli
azzatesi, ha visto un’insolita
frequenza di fedeli fin dalla
Messa del mattino, grazie anche alle condizioni favorevoli
del tempo. La processione verso il santuario, partita alle 14
dalla piazza della Chiesa e accompagnata dall’immancabile
Banda di Morazzone, ha avuto
quest’anno un aspetto inedito:
i cesti dei doni erano trasportati su passeggini e carrozzine,
10 la rete 3/2009
spinti da bambini e genitori,
creando un’atmosfera di gioia
e di freschezza. Arrivati a destinazione, i canestri sono stati
affidati a Guido Vanoni, che
li ha messi all’incanto con la
sua inimitabile e folcloristica
maestria, collaudata ormai da
decenni.
Tre seminaristi
impegnati nel nostro
decanato
Dalla fine di settembre
Emanuele, Giacomo e Paolo
del seminario di Venegono
risiedono, nelle giornate di
sabato e domenica, presso
la Villa Mazzocchi. Durante la permanenza vivono i
momenti di preghiera con
i sacerdoti della nostra parrocchia.
L’impegno pastorale a loro affidato è ben preciso e
vissuto in prospettiva di una
formazione integrale come
futuri sacerdoti della diocesi
di Milano.
– Emanuele è stato destinato alla parrocchia di Morazzone.
– Giacomo è inserito nella
comunità pastorale di Maria
Madre della Chiesa: composta dalle parrocchie di Bodio
Lomnago, Cazzago Brabbia,
Crosio della Valle, Daverio e
Inarzo.
– Paolo segue le parrocchie dell’unità pastorale di
Gazzada, Lozza e Schianno.
Tutti i ritiri decanali e gli
impegni riguardanti la fascia
dei ragazzi e degli adolescenti vedono la loro presenza come animatori e solerti
collaboratori di don Emmanuele.
L’età di questi seminaristi
va dai 22 ai 35 anni: tutti sono diplomati o laureati e la
scelta di diventare sacerdoti
è maturata dopo l’esperienza
scolastica o lavorativa.
La parrocchia di Azzate è
ben contenta di ospitarli e di
seguirli anche nelle esigenze
pratiche. A loro auguriamo
un proficuo lavoro pastorale presso le parrocchie che
hanno la fortuna della loro
presenza.
Esercizi spirituali 2009
Dal 19 al 23 ottobre si sono
svolti gli annuali esercizi spirituali aperti a tutto il decanato di Azzate. Il predicatore e
guida è stato don Michele Di
Tolve, responsabile dell’insegnamento della religione cattolica nell’ambito della diocesi
di Milano. Ha commentato
con competenza e chiarezza la
parabola del buon samaritano.
Ricca di significato era la possibilità di riprendere gli spunti
di riflessione nel silenzio nella
nostra chiesa. La partecipazione è stata soddisfacente.
Festa del compatrono
S. Andrea
L’annuale festa del nostro
compatrono S. Andrea è stata
celebrata con solennità di riti
e forte partecipazione liturgica
il giorno 29 novembre.
L’Eucaristia è stata presieduta dal vescovo ausiliare di
Milano Mons. Mario Delpini.
All’inizio è stato bruciato il
tradizionale pallone che vuole
indicare il martire come testimone, come lo fu il nostro
S. Andrea pronto a bruciare
la propria vita con un amore appassionato per il Signore. Nell’omelia ha richiamato
l’importanza di guardare S.
Andrea come l’uomo forte
nel difendere gli ideali del
Signore.
Da ultimo c’è stata la sorpresa del suono di tromba
proveniente dal campanile ad
imitazione di ciò che avviene
ogni ora dal maestoso campanile di Cracovia.
Anno giubilare per la
Parrocchia di Galliate
Lombardo
Il prossimo 10 febbraio inizieranno a Galliate i festeggiamenti per ricordare i 450 anni
della dedicazione della chiesa
parrocchiale dei ss. Protaso e
Gervaso. È stato preparato, da
un’apposita commissione, un
nutrito programma. Si inizierà
proprio il giorno anniversario
con la presenza Mons. Luigi
Stucchi che presiederà la liturgia eucaristica serale. In
quella occasione inizierà l’anno giubilare concesso dalla
Penitenzieria apostolica vaticana. Inoltre al termine della
celebrazione il Santo Padre ha
scelto, fatto più unico che raro, di far impartire la Benedizione papale al nostro vicario
episcopale.
Sono stati programmati anche lo speciale annullo filatela rete 3/2009
11
lico, un concerto, una serata
culturale e il pellegrinaggio
alla basilica di S. Ambrogio
dove si trovano le reliquie dei
Santi patroni di Galliate.
Al termine dell’anno giubilare, il 10 febbraio 2011, verrà
l’Arcivescovo di Milano a celebrare la solenne Eucaristia.
Questo fatto riguarda anche
la parrocchia di Azzate perché
viviamo la realtà di unità pastorale con Galliate Lombardo.
Auguri a Valentina Colli
per i suoi 100 anni
Il 4 novembre scorso Valentina Colli, azzatese “doc”,
ha festeggiato nella Casa di
Riposo “Madonna della Croce” di Viggiù, con una grande
schiera di nipoti e pronipoti,
l’invidiabile traguardo dei 100
anni. Ultima superstite di una
famiglia numerosa (composta
da altre sette sorelle, di cui
due suore del Cottolengo, e
da un fratello), è ricordata da
qualche anziano per la costante presenza a tutte le funzioni
religiose. Nata proprio pochi
giorni prima che arrivassero
le suore ad Azzate, ancora
oggi sa citare i nomi di suor
Palmira e di altre, che l’hanno
accompagnata nei primi anni
della sua lunga vita.
12 la rete 3/2009
Anagrafe
dal 20 luglio 2009
all’8 dicembre 2009
Nati a vita nuova
Sposati nel Signore
Della Bella Diego
Lo Cicero Emanuele
Croci Giulia
Bevilacqua Alessia
La Rosa Matteo
Pozzi Alice
Valli Alessandro Carlo
Formica Francesco
Caputo Federico
Urdiales Giada
Casali Edoardo Carlo
Casciana Leonardo Giuseppe
Capuzzi Giacomo
Pizzini Michelle
Crispino Samuele
Codoro Giulia
Leorato Michele
D’Andrea Federico
Gigliano Sara
Belli Carlotta, Lucrezia
Baldelli Giulia
Belotti Federico
Veronese Erika
Marcolli Benedetta
Nella Pasqua Eterna
Falzone Alessandro
con Crespi Letizia
Zardoni Enzo
con Amatruda Marilena
Magni Mattia
con Roncari Alice
Caccia Claudio
con Restelli Elena
Landoni Emanuele
con Foglia Valentina
Crugnola Paolo
con Faoro Chiara
Tremea Antonio a. 75
Campagnolo Elio a. 85
Daverio Giuseppina a. 90
Sisca Massimo a. 38
Luini Enrico a. 91
Sala Vittorina a. 90
Bassani Iride a. 62
Ballerio Gino a. 84
Frigerio Gaetano a. 82
Callegari Paolo a.74
Marocco Sandra a. 76
Simone Aldo a. 81
Nuove modalità di preparazione
al Battesimo
Pian piano sta entrando nelle scelte pastorali della nostra parrocchia la preparazione al Battesimo con la collaborazione di
tre catechiste. Dato l’alto numero dei Battesimi celebrati (domenica 25 settembre sono stati battezzati ben nove bambini)
non tutte le famiglie hanno avuto la visita e la conseguente
catechesi da parte delle persone che si impegnano in questo
ambito. Tutte le famiglie hanno però avuto la visita del parroco
per una degna preparazione del Sacramento che ci fa cristiani.
A Cerro di Laveno, il 4 ottobre scorso
GIORNATA DI RITIRO
PER LE FAMIGLIE
Il ritrovarsi dei
gruppi familiari della
Zona Pastorale di Varese, a Cerro di Laveno, per una giornata
di riflessione, ci ha
permesso di rivedere serenamente il
nostro percorso di
amore come famiglie all’interno della
Chiesa.
In questo siamo
stati aiutati dalla
stessa organizzazione della giornata che
prevedeva una prima esposizione del tema “Famiglia oggi
- Famiglia radice dell’uomo”
effettuata da Don Franco Cardani, che ha trattato i seguenti
argomenti:
• Importanza della famiglia - la
famiglia è il grande laboratorio dell’amore.
• Situazione della famiglia - oggi
la famiglia vive una crisi antropologica e religiosa.
• Posizione della Chiesa - la famiglia è come un nodo obbligato per rifare il tessuto
della comunità religiosa e
sociale.
• Il disegno di Dio - Famiglia,
Chiesa domestica.
• Comunità in dialogo con Dio:
compito sacerdotale - in forza
del sacerdozio la famiglia
rivive il suo patto d’amore.
• Comunità a servizio dell’uomo.
compito regale - vivere l’amore
e servire la vita.
• Urgenze pastorali - annunciare
il Vangelo dell’amore.
Dopo un primo momento di
riflessione come coppia seguito da un successivo incontro
suddiviso in gruppi dove si sono discussi gli spunti raccolti,
abbiamo vissuto un momento
di confronto collettivo tra tutti
i partecipanti per permettere
di fare una sintesi della giornata.
Il riscoprire che i figli non
sono nostri, ma sono un dono
dell’amore di Dio, da educare
nella libertà davanti a Lui,
l’ammettere tra gli sposi gli
sbagli reciproci per imparare a
perdonarsi ed a ricominciare,
il vivere la sessualità come un
dono reciproco e testimoniarlo davanti ai figlie per educarli
all’amore, queste sono state le
problematiche uscite nei gruppi che ci hanno portato a concludere che l’amore è la verità, d’intensità gratuita, mentre
la sua negazione è il peccato.
È la preghiera che
ci mette in rapporto
con Dio dopo aver
letto la Parola che ci
permette di ascoltare in silenzio il suo
Amore.
L’aver riscoperto
l’importanza della
famiglia come comunità di amore, convocata dall’amore
gratuito, dalla reciproca responsabilità
personale con l’aiuto
dello Spirito Santo ci
ha dato la forza di affrontare i
compiti che la famiglia stessa
deve vivere oggi, cioè:
• il diventare sempre più comunità di amore e di vita
• vivere il mistero della vita
(procreazione - educazione)
• edificare la chiesa
• animare la società.
Per fare ciò il sacramento
del matrimonio ci fa vivere:
• la persona di Gesù come
supplemento di amore,
• la partecipazione all’Eucarestia permette di rinnovare
il patto di amore,
• il sacramento della Penitenza ci fa sperimentare il
dono della correzione fraterna.
Tutto questo, unito alla preghiera davanti a Dio e davanti
ai fratelli, ci aiuterà sempre
più ad essere famiglie testimoni nella chiesa e nella società.
la rete 3/2009
13
100 anni fa le prime Suore Preziosine ad Azzate
GRAZIE PER UNA PRESENZA
INSOSTITUIBILE
Un po’ di storia
L’11 novembre 1909 vennero ad Azzate suor Maria
Bianchi, suor Margherita Maltesi e suor Palmira Ripamonti,
dell’Istituto Suore del Preziosissimo Sangue con sede a
Monza. Dopo di loro molte
altre Suore si dedicarono ai
bambini e alle opere parrocchiali di Azzate.
Non è possibile fare l’elogio
delle singole Suore che conosciamo; ma fa tanto piacere
sentire uomini e donne, nonni
e nonne, papà e mamme (magari non tutti ancora assidui
alla Chiesa e alla pratica religiosa) parlare con entusiasmo
e riconoscenza della “loro Suora”: suor Giulia, suor Rosetta,
suor Savina, suor Franca, suor
Francesca e di tante altre conoscibili dai loro ricordi.
Il centenario della loro presenza fra noi è stata occasione
per dare giusto risalto ad una
presenza e ad un’opera altamente meritorie anche a livello sociale.
A quanti bambini fanno da
mamma dalle otto del mattino
alle quattro del pomeriggio e
per alcuni fino alle sei di sera?
Aiutate da valide insegnanti
laiche, le Suore danno nella
Scuola materna un tocco di vivacità e novità ad ogni giorno
dei nostri bambini, risvegliando in essi il desiderio di fare e
di imparare.
Ma l’opera delle Suore in
14 la rete 3/2009
Il Liber Chronicus dell’archivio parrocchiale che riporta l’inizio dell’Asilo alla data 6 maggio
1885 (sopra) e la prima sede dell’Asilo nei locali della Parrocchia (sotto).
paese non si esaurisce alla
Scuola materna.
Le opere parrocchiali le vedono impegnate e attive accanto ai ragazzi e giovani in
oratorio, nelle visite alle persone anziane e ammalate a domicilio, all’ospedale o in casa
di riposo. La biancheria della
Chiesa è curata da loro; nelle
festività si prodigano per rendere più bello il nostro Altare e
ben riuscite le varie cerimonie.
Una riflessione nasce spontanea: tanti paesi vedono partire le Suore perché, diminuite di numero, non possono
essere rimpiazzate. Scarseg-
A sinistra e al centro:
seconda sede dell’Asilo, inaugurata nel 1914
e demolita nel 1973.
In basso a sinistra:
suor Rosetta e (al microfono) la nuova arrivata nella comunità di Azzate, suor Delma,
proveniente dal Brasile.
giano le vocazioni per tanti
motivi, non ultimi la mancanza
del coraggio di compromettere la propria vita per Dio e
la diminuita stima per la vita
consacrata.
Per quanto riguarda Azzate,
auguriamoci che riprendano
a fiorire vocazioni religiose e
che non manchi mai l’opera
preziosa delle Suore nella nostra comunità.
Rendiamoci conto della fortuna che comporta la loro
presenza e il loro servizio e
sentiamoci riconoscenti nei
loro confronti.
festeggiamenti
del centenario
Domenica 15 novembre si
sono celebrati i 100 anni di
presenza delle Suore Preziosine ad Azzate. Il fulcro della
giornata è stata la Messa solenne delle 10.30, gremita di
azzatesi, ma anche di numerose suore che hanno prestato
la loro opera nella Scuola Materna, alcune per pochi anni,
altre per più di un decennio,
lasciando una traccia indelebile nel cuore della gente. È
stato un tuffo nei ricordi incontrare, magari dopo venti,
trenta, se non addirittura cinquant’anni, la suora di quando si frequentava l’asilo.
Dopo il rinfresco in Villa
Mazzocchi la festa è continuata con il pranzo alla Scuola
Materna, cui hanno aderito
più di 160 persone. I pannelli
con vecchie fotografie, allestiti
la rete 3/2009
15
nei corridoi dell’Asilo, hanno
impegnato molti di noi a scoprire volti magari dimenticati,
evocare episodi, rivederci come eravamo. Una festa veramente sentita che ha voluto
esprimere la riconoscenza di
tanti azzatesi e un grande grazie a tutte le suore per il bene
seminato in mezzo a noi.
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Istantanee
della
festa
I ricordi del Presidente Sergio Zatta
Ho iniziato a frequentare l’Asilo di Azzate
quando le Suore stavano per festeggiare il 50°
anniversario della loro preziosissima presenza
presso la nostra comunità Azzatese.
Allora, ovviamente, non mi resi conto dell’importanza di quella data; 50 anni dopo il caso ha
voluto che fossi io a festeggiare, in qualità di
Presidente, il 100° anniversario della Loro presenza; mai come in questa occasione è il caso di
dire: «cento di questi giorni!!!!!!».
Mi abbandono per un attimo ai ricordi personali e, chiudendo gli occhi, rivedo la mia Suor
Rosetta che, ogni mattina, ci aspettava all’ingresso; rivedo Suor Francesca che con il suo
grembiulone bianco lungo fino ai piedi usciva
dalla cucina per darci il benvenuto e da quella
cucina usciva, già a quell’ora del mattino, l’odore
dell’immancabile minestrone quotidiano.
Ricordo i quaderni con le aste verticali, orizzontali o quelle, molto difficili, inclinate; ricordo
le lettere del nome che imparavamo a scrivere
solo all’ultimo anno, prima di andare a scuola.
Ricordo il cestino (rigorosamente azzurro per i maschi e rosa per le femmine) che
conteneva il così detto “secondo” che veniva
consumato subito dopo il minestrone di Suor
Francesca; ricordo la voce bellissima di Suor
Rosetta che ci insegnava a cantare ed a recitare.
Ma tutti in Azzate ricordano le Suore Preziosine, presenza preziosa, discreta, importante,
molto importante; quante “signorine” sono
andate dalle Suore ad imparare a cucire, a ricamare, a farsi la dote; quante persone sono
andate dalle Suore per avere una parola di conforto, quante persone sole, malate, bisognose di
compagnia sono state visitate dalle Suore e da
queste hanno ricevuto l’Eucarestia.
Ci sarebbero tantissime cose da dire e da ricordare, sono certo che, se chi ha la mia età (o
giù di lì) scrivesse solo due o tre aneddoti che
li riguarda e che hanno le Suore come protagoniste, questi sarebbero sufficienti a riempire un
volume intero; non potendoli scrivere su questo
ipotetico volume ricordiamoci questi aneddoti,
raccontiamoli ai bambini affinché comprendano
quanto la solidarietà, l’amore, la dedizione al
prossimo, la discrezione, la comprensione, la
saggezza di persone che hanno deciso di donare
la propria vita al servizio degli altri siano doti
importanti che dovremmo imparare tutti e che
tutti dovremmo usare nei confronti del nostro
prossimo.
Ricordo che quando diventai Presidente
scrissi una lettera alla Madre generale di allora,
Suor Maria Villanì Moreira, ricordando che presto avremmo festeggiato il 100° anniversario
della presenza delle Preziosine in Azzate; questo anniversario è arrivato e lo stesso augurio
allora indirizzato a Suor Maria voglio riproporlo
indirizzandolo a Suor Giovanna Villa, da poco
eletta Superiora Generale delle Preziosine:
«cento di questi giorni».
Carissime Suore Preziosine, Azzate ha avuto
il privilegio di aver goduto della Vostra presenza
per un intero secolo; sta per iniziare il secondo,
poi verrà il terzo, poi…….
Grazie e buon compleanno!!!
Fondazione Scuola per l’Infanzia
Sergio Zatta
(Presidente)
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17
Buon Compleanno
MUTUA SANITARIA AZZATE
120 anni portati molto bene!
Ad Azzate esiste un’associazione di interesse sociale che
batte un autentico record di
longevità: si tratta della Mutua
Sanitaria che compirà il prossimo anno la bellezza di 120
anni. Può vantarsi di essere
l’associazione locale più antica; ed i suoi anni li porta bene,
se si guarda all’attività che tuttora svolge ed al bilancio mai
passivo.
È poco conosciuta da molti
Azzatesi, soprattutto i più giovani ed i nuovi arrivati, forse
perché lavora con serietà e
correttezza, in silenzio, senza
quei clamori, o peggio scandali, che oggi si richiedono per
farsi pubblicità.
Nacque nel lontano 1890,
grazie alla lungimiranza di un
sacerdote di grande sensibilità
sociale, don Luigi Redaelli;
ha attraversato tutto il XX secolo ed ora, nel XXI secolo,
dimostra di voler continuare il
cammino.
Don Redaelli con la sua fervida opera fece di Azzate un
centro propulsore di molte
iniziative di carattere sociale
a favore della classe operaia e
contadina, al punto da essere
considerato il pioniere e l’animatore del movimento cattolico del Varesotto, orientato a
promuovere attività assistenziali e formative di vario tipo, a
beneficio delle categorie meno
privilegiate.
18 la rete 3/2009
Una di queste fu la Società
di Mutuo Soccorso (antenata
dell’odierna Mutua sanitaria).
Azzate figura tra i primi centri del Varesotto che ebbe una
Società di Mutuo Soccorso
locale, alla quale, grazie ad
un’intelligente opera di propaganda, si aggiunsero altre
dodici sezioni di parrocchie
limitrofe. Così il 7 aprile 1890,
nella chiesetta di Loreto, allora in comune di Gazzada, fu
fondata la “Società Cattolica
Federativa di Mutuo Soccorso
fra i lavoratori del Varesotto”
La finalità di tale Società,
all’atto della fondazione, era
quella di aiutare i contadini in
difficoltà con prestiti agevolati,
per liberarli dall’incubo degli
usurai (mai caduti di moda!).
Si è poi trasformata in Società di aiuto in campo sanitario,
soprattutto nei primi decenni
del secolo scorso, quando non
esisteva l’assistenza medica
gratuita per tutti. Infatti, quando nacque, la Mutua Sanitaria
era per molte famiglie l’unica
forma di assistenza in caso di
malattie o infermità.
Oggi le forme assistenziali e
previdenziali, per fortuna, sono estese a livello nazionale ed
affidate ad organismi statali.
Tuttavia la Mutua Sanitaria di
Azzate continua a dare il suo
contributo, potremmo dire in
forma domestica, con alcune
forme di rimborso.
Come tante Associazioni di
così vecchia data, essendo in
parte venute meno le finalità
delle origini, la Mutua sanitaria tende a risultare estranea
e a lasciare nell’indifferenza i
giovani e i nuovi Azzatesi.
Il Presidente Bruno Nicora,
portavoce di tutti i Soci, auspica maggior sensibilizzazione
sulle attività della Mutua Sanitaria, portare alla conoscenza
della sua esistenza e delle sue
finalità tutti i cittadini azzatesi,
ma in particolare i giovani e
le persone non native di Azzate, per evitare che cada nel
dimenticatoio una delle più
benemerite Società locali.
Domenica
18 aprile 2010
alle ore 10.30
nella chiesa parrocchiale
di Azzate sarà celebrata una
S. Messa di
ringraziamento
per i
120 anni della
Mutua Sanitaria
Seguirà rinfresco in
Villa Mazzocchi
Tutti i cittadini sono invitati
Azzate nella “grande storia” tra Ottocento e Novecento
La battaglia di Varese del 1859
Riflessioni in margine alle recenti celebrazioni
con interessanti flash su Azzate
In un suo volume del 1874
don Luigi Brambilla rivolge
l’attenzione anche ad Azzate,
che definisce “bel paese con palazzo e ville”. Milanese, esercitò
il ministero in San Vittore di
Varese. Si dedicò anche a lunghe, accurate ricerche locali,
frutto delle quali fu “Varese e
suo territorio”, un’opera ancora
oggi preciso punto di riferimento per studiosi e appassionati di storia varesina.
Di Azzate l’autore menziona, tra l’altro, la parrocchiale
“di stile gotico, officiata da numeroso clero” e l’antico battistero,
posto alle origini, “in profonda
fossa”, al centro della chiesetta
di San Rocco. Non manca uno
sguardo alle ville ed al castello
“che s’eleva su vaga eminenza”,
come egli scrive, cioè su di una
suggestiva altura.
Tra gli eventi storici che don
Brambilla ricostruisce, figura
la battaglia detta di Varese, ma
combattuta in realtà a Biumo
Inferiore il 26 maggio 1859: i
Cacciatori delle Alpi vinsero
alla fine gli austriaci. Di essa
è stato ricordato il 150° anniversario; da tempo la piazza di
Biumo rievoca la data.
La battaglia si colloca all’inizio del processo di unificazione dell’Italia. Nel 1918, al
termine della prima guerra
mondiale, esso si concluse con
la liberazione dall’Austria di
Trento e Trieste. Precise notizie delle operazioni militari
sui fronti italiani apparvero sul
settimanale cattolico “Luce!”,
uscito a Varese all’inizio del
1914. Le redigeva don Enrico
Baggioli, parroco di Azzate
dal 1908 al 1920, che nelle sue
note di guerra offriva ai lettori
spunti di seria riflessione.
Quando l’Italia entrò in
guerra il 24 maggio 1915, il
sacerdote scrisse che i cattolici
avrebbero dato alla patria il
proprio leale contributo. Fin
lì il “Luce!” aveva sostenuto la
neutralità italiana per motivi
umanitari, radicati nel messaggio evangelico e nell’insegnamento dei papi. Pio X
era morto di dolore nel 1914,
nemmeno due mesi dopo lo
scoppio del conflitto in Europa: aveva esortato a pregare
per la pace. Benedetto XV
definì poi la guerra “inutile
strage”, invano prodigandosi
per porvi fine.
Pesò subito infatti quel contributo, gravò molto sui cattolici, sugli italiani tutti: don
Baggioli se ne fece sensibile
eco. Nelle note mise in rilievo il valore, il patriottismo
dei combattenti ed insieme il
dolore per tante giovani vite
troncate (33 azzatesi caddero
in armi), per i feriti, per i lutti
e le devastazioni. Nel vissuto
parrocchiale egli rinnovò i riti
di suffragio, il partecipe conforto ai congiunti.
Ad Azzate tuttavia non si
spesero soltanto buone parole.
Il circondario di Varese offrì
infatti rifugio a numerosi profughi dalle zone di guerra, ed
il paese non fu da meno del
capoluogo, di altri centri del
nostro territorio.
In due corrispondenze dalla parrocchia al “Luce!” del
giugno 1916, don Baggioli
informa i lettori sulla generosa accoglienza di oltre 90
profughi di Caltrano e di Conco, nell’Alto Vicentino. Una
trentina di essi furono ospitati
nell’oratorio da lui rinnovato,
in locali che il sindaco fece
opportunamente arredare.
La signora Fiorina Belli e i
coniugi Bolla aprirono le loro
ville; altri sventurati trovarono
alloggio e conforto presso varie famiglie.
***
Nelle recenti celebrazioni è
forse sfuggita una peculiarità
dell’evento, posta invece in
risalto da don Brambilla, che
elogia i varesini. È vero, la
loro collaborazione pressoché
unanime agevolò i soldati di
Garibaldi nel liberare Varese, la prima città a rendersi
indipendente in Lombardia.
Altre vittorie seguirono, nelle
settimane successive riportate
dalle truppe alleate francopiemontesi: a Magenta, prima,
e, conclusive della seconda
guerra d’indipendenza, a Solferino e a San Martino, il 24
giugno 1859.
Più che opportuno, com’è
la rete 3/2009
19
avvenuto, rimettere in luce tale
primato. Inoltre è stato doverosamente rievocato Ernesto
Cairoli, appartenente a famiglia pavese, celebre per patriottismo. Cadde ventisettenne a
Biumo. A lui fu poi intitolato il
Liceo Ginnasio varesino.
Eppure tra la vittoria dei
garibaldini e quella, decisiva,
di Vittorio Veneto del 1918
non esiste solo una continuità
storico-patriottica: l’indipendenza dall’Austria dell’Italia
unificata. Esse, infatti, sono legate anche da una significativa
affinità morale.
Brambilla elogia i varesini
per essersi distinti anche “nel
soccorrere, nell’assistere e curare i
feriti. Condotta, questa, spontanea, generosa e degna d’encomio.”
Un vivo senso di solidarietà
umana e cristiana li accomuna
quindi, come abbiamo visto, ai
nipoti, ai residenti ad Azzate
e nel circondario durante la
prima guerra mondiale.
E qui entra in scena un protagonista della storia di Varese
dell’Ottocento. Ezechiele Zanzi fu il vero regista dell’operato della popolazione in quel
giorno di guerra. La guidò con
le ordinanze da lui emanate a
nome di Carlo Carcano, che
fu poco dopo il primo sindaco
dell’amministrazione italiana.
Al primo albeggiare suonarono a stormo le campane, come Zanzi chiedeva nella prima
ordinanza, diffusa ovunque dai
portaordini. A cominciare da
quelle di San Vittore: sul campanile si notano ancora i segni
delle cannonate austriache di
ritorsione.
Altre ordinanze seguirono.
Uomini e donne tennero i collegamenti con i soldati, sorvegliarono le strade d’accesso in
20 la rete 3/2009
città, le barricate, presidiarono
uffici pubblici e magazzini per
evitare saccheggi…
L’elogio di Brambilla è giustificato dall’esecuzione di successive ordinanze altamente
umanitarie arricchite da una
valenza morale aggiuntiva: riguardavano anche gli austriaci
contro i quali si era appena
combattuto. Le donne prepararono filacce e bende per i feriti;
le famiglie diedero all’ospedale
materassi, lenzuoli, “capezzali” o
guanciali; gli esercenti, generi
di conforto. E sempre, particolare degno di nota, dietro
regolare ricevuta dell’amministrazione comunale.
Cinquant’anni dopo, il 26
maggio 1906, un corteo rievocativo percorse le vie di Varese
e rese omaggio ai caduti italiani ed austriaci. Nel cimitero
del Lazzaretto, non lontano
dai luoghi in cui si erano affrontati da nemici, riposavano
insieme.
***
L’eticità corale dei varesini nel 1859 si rinnovò poi,
lo abbiamo considerato, nel
capoluogo, ma anche ad Azzate ed altrove, identica nella
sostanza: verso combattenti,
feriti, fuggiaschi… Rese meno
angoscioso il dramma del primo conflitto mondiale.
Al termine del ventennio fascista, questa stessa solidarietà
fattiva e generosa di cattolici,
di uomini di fede diversa si
manifestò ancora. Nei confronti di perseguitati, di ebrei,
di sfollati. Si pensi alle “reti”,
gruppi organizzati, formati da
quanti, nel Varesotto, li sottrassero all’arresto, alla deportazione. Spesso a rischio della
vita, li recarono in salvo nel
Canton Ticino.
Testimonianza di tempi bui
è il diario parrocchiale di don
Angelo Cremona, che resse
la parrocchia di Azzate dal
1938 al 1974. Rivela la sua
partecipazione alle sofferenze
di soldati e di civili, e ricorda
le iniziative parrocchiali di
preghiera per la pace. Sorvola
don Angelo sulla generosa
ospitalità da lui data a sfollati
milanesi, che tuttavia fu di
esempio a quanti in paese lo
imitarono in seguito, all’intensificarsi dei bombardamenti.
Il salesiano azzatese don
Achille Triacca, allora suo chierichetto, rese nota anni fa ai
lettori de “La Rete” la cristiana
dedizione del parroco. Assistè
da vicino al suo prodigarsi per
salvare giovani ricercati, ebbe
l’opportunità di dargli semplici, preziosi aiuti. Ed alla fine
del tremendo secondo conflitto mondiale, fu testimone
della pietà soccorrevole di don
Angelo verso gli oppressori di
ieri, verso i fascisti, ora vinti e
a loro volta braccati.
Un atteggiamento da accostare idealmente alle ordinanze umanitarie di Zanzi, messe
in atto dai varesini anche per i
vinti di allora, per gli austriaci
feriti o prigionieri. Una generosità ispirata a nobili ideali
che rimangono immutati nel
tempo. Essa conforta anche
noi, spesso rattristati dalla
ferocia ricorrente di guerre
“dimenticate” e di attentati
suicidi. Apre alla speranza, induce alla riflessione, sollecita
a gesti concreti. Al sostegno,
ad esempio, dei volontari che
in varie zone del mondo sono
accanto ai sofferenti e li soccorrono ed assistono anche a
nome nostro.
Gianni Perna
Anno 29 - Numero 3
festive vigiliari
Azzate
17.30
Brunello
18.005
Buguggiate
19.00
Galliate Lombardo
18.30
Gazzada
Lozza
17.30
Morazzone
18.00
Schianno
18.30
Bodio
Lomnago
17.001
Cazzago Brabbia
Crosio della Valle 17.00
Daverio
18.00
Inarzo
18.00
informatore trimestrale della Parrocchia di Azzate n. 94
Orari
delle Messe
nel
Decanato
di
Azzate
20.30
20.00 9
festive
Direzione, Redazione
e Amministrazione:
Piazza Giovanni XXIII, 3
Azzate
Azzate
8.00
10.30
18.00
8
6
Brunello
8.00
10.00
Buguggiate
8.30 4
10.00
11.30
Galliate Lombardo
8.30
10.30
Gazzada
10.00
18.00
Lozza
10.00
Morazzone
8.00
10.30
18.00
Schianno
8.30 7
11.15
Bodio
10.30 2
Lomnago
9.00 3
17.001
Cazzago Brabbia
10.00
18.00
Crosio della Valle
9.30
Daverio
8.00
11.00
Inarzo
11.15
Sommario
Buon Natale di Cristo e Buon Anno 2010 2
Direttore responsabile:
don Angelo Cavalleri
Iscr. Tribunale di Varese
n. 384 del 28/3/1981
Composizione e stampa:
Arti Grafiche Tibiletti
Via 2 Giugno, 30 - Azzate
Foto di copertina:
Scuola greco-ortodossa, Natività
(1890) (Milano, Archivio dell’Ospedale
Policlinico).
Le foto della festa patronale, della Madonnina
e del centenario delle suore sono di Nicola Tucci
e Paolo Livietti.
Presepe: dire il sacro nell’esperienza di oggi 2
Chiesa Madre e Maestra
Un anno di “riposo in Dio”
Pietre vive
La sfida della fede: il primo annuncio
4
4
6
Oratorio
Pensare solo a se stesso… non gli
sembrava una grande idea
7
Cronaca parrocchiale
9
1
2
Lomnago - Villa Puricelli
Bodio - S. Maria
3
4
Lomnago - S. Giorgio
Buguggiate - S. Caterina
5
6
Brunello - S. Rocco, durante l’ora legale, alle ore 20.00
Brunello - S. Maria
7
8
Schianno - chiesa dell’Assunta
Brunello - S. Rocco
9
18.30
Ora legale 20.30
feriali
Lunedìmartedìmercoledìgiovedìvenerdìsabato
Anagrafe
12
Giornata di ritiro per le famiglie
13
Grazie per una presenza insostituibile
14
Mutua Sanitaria Azzate: 120 anni
portati molto bene
18
La battaglia di Varese del 1859
19
Orari delle Messe nel Decanato di Azzate 21
Azzate
8.30 - 18.006
8.30
8.30 - 18.006 18.006 (Orat.) 8.30 - 18.006
Brunello
8.30
8.30
8.30
20.15
8.30
Buguggiate
8.15
15.00
20.45
8.15
8.15
9.00
20.30
Galliate Lombardo
9.00
17.302
8.008
18.007
9.15
Gazzada
18.007
7
7
(estivo 8.00)
8.00 18.00
Lozza
8.00 Morazzone
8.30
8.30
20.30
8.303
8.30
18.00
18.004
Schianno
8.30
18.004
Bodio Lomnago
17.005 - 20.30 17.005 - 20.30 10.005 - 20.30 9.30 - 17.005 17.005 - 20.30
8.30
20.30
8.30
Cazzago Brabbia1
17.00
Crosio della Valle2
17.00
17.00
17.00
17.00
Daverio2
8.30
8.30
Inarzo1
Cazzago B. - Inarzo: in giugno, luglio e agosto
le Messe feriali sono alle ore 18.30
2
Daverio, Crosio e Galliate: durante l’ora legale, alle ore 18.00
1
Morazzone in S. Maria
4
Schianno - estivo sospesa
5
Lomnago - Villa Puricelli
3
8.30
9.00
8.30
Azzate: sospesa messa delle ore 18.00 in agosto
7
Periodo estivo sospesa
8
Periodo estivo spostata alle 18.00
6
la rete 3/2009
21
PROMEMORIA
La scelta pastorale di celebrare normalmente il Sacramento del Battesimo durante le Ss. Messe delle 10.30
e delle 18.00 alla domenica, delle 17.30 al sabato durante la S. Messa vigiliare – che, secondo il nuovo
lezionario ambrosiano, è una piccola veglia pasquale –, è motivata dalla precisa volontà di far partecipare la
comunità parrocchiale ad un avvenimento ecclesiale fondamentale.
La preparazione verrà compiuta dal parroco o dal vicario parrocchiale e decanale con un incontro nella casa
del battezzando con i genitori. La diocesi di Milano proporrà altri incontri formativi e per questo si stanno
preparando i catechisti del Battesimo. I padrini e le madrine si scelgano tra le persone che possano garantire
la formazione cristiana del battezzando. Le norme ecclesiastiche chiedono ai fedeli, che hanno compiuto
scelte che la Chiesa non condivide, di non prestarsi a svolgere il compito di padrino e di madrina.
BAMBINI A MESSA
Alla loro maniera in Chiesa pregano e danno lode al Signore giocando, piangendo e strillando. Il guaio è che
mettono a disagio i genitori e disturbano la preghiera e l’attenzione degli altri fedeli. La sacristia è luogo spazioso
e adatto per il gioco e i pianti dei bambini e anche per la preghiera dei genitori... È invito sereno agli interessati genitori. Nessun fedele deve giudicare negativamente i genitori che accompagnano i bambini a Messa anche quando
piangono in continuazione: non dimentichiamo ciò che Gesù ha detto ai suoi discepoli che volevano allontanare i
bambini: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite…”.
MATRIMONI
Tutte le norme riguardanti il Matrimonio come Sacramento (libretto liturgico, fiori, fotografo, vestito, uso dell’organo, cantori o solista) le comunicherà il parroco in uno dei vari incontri di preparazione alla celebrazione. Programmare per tempo il percorso formativo, partecipando al corso preparato nella nostra parrocchia (ottobre-dicembre)
o a livello decanale, seguendo il calendario esposto alla porta della chiesa o presso l’Istituto La Casa di Varese.
CONFESSIONI: Prima o dopo ogni celebrazione liturgica e al sabato dalle ore 16.00.
ESEQUIE CRISTIANE
L’orario della celebrazione delle esequie occorre concordarlo con il parroco. Alla notizia del decesso di un parrocchiano suonerà la cosiddetta “Agonia” come invito alla preghiera di suffragio per un fratello o una sorella che
ha terminato il cammino terreno. In accordo con il parroco si reciterà il Santo Rosario nella casa del defunto o
nella cappellina dell’oratorio o prima del funerale in chiesa. Non esiste nessuna norma comunale che proibisca
il corteo dalla chiesa al cimitero; ma se si riduce alla presenza di poche persone mentre la maggioranza sta in
attesa del feretro al cimitero, non si dimostra tanto affetto al defunto. Piuttosto si scelga di andare in macchina
e presenziare al saluto finale. Se si sceglie di andare a piedi i parenti avvertano il Comune per rafforzare la
presenza della Vigilanza urbana onde attraversare la strada provinciale senza pericolo. Ogni defunto viene
ricordato il mese successivo alla morte con una S. Messa: la data, il luogo e l’ora la comunica il sacerdote che
celebra il funerale.
Orario Sante Messe unità pastorale Azzate e Galliate Lombardo
Azzate
Vigiliare:
Festive:
Feriale:
ore 17.30
ore 8.00 - 10.30 - 18,00
ore 8.30
ore 18.00 (questa Messa è sospesa
al martedì e nel mese di agosto)
Galliate Lombardo
Vigiliare: ore 18.30
Festive: ore 8.30 - 10.30
Feriali:
lunedì e mercoledì ore 9.00;
martedì ore 17.30 (ora solare), ore 18.00
(ora legale); venerdì ore 20.30
TELEFONI
Don Angelo in Casa Parrocchiale: 0332 45.91.70 - Cell. 338 54.94.104 - Fax 0332 45.45.07 - E-mail: [email protected];
Don Emmanuele: 0332 45.77.50; le Suore alla Scuola Materna: 0332 45.92.86.
Informatore trimestrale della Parrocchia di Azzate n. 94 - Anno 29 - Numero 3 - Dicembre 2009 - Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c - L. 662/96 - Filiale Varese - Taxe perçue
BATTESIMI
Parrocchia Natività di Maria Vergine - azzate
3/2009
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La Rete - Parrocchia Natività di Maria Vergine – Azzate