In questo periodo caratterizzato da una crisi economica diffusa e da un graduale disinteresse della politica e dell’economia verso i territori marginali come il nostro, il Circolo Culturale “Langa Astigiana” ha pensato di predisporre un progetto che, “partendo dal basso”, sviluppi un circuito virtuoso di valorizzazione del territorio, coinvolgendo le associazioni locali (Pro Loco, Circoli, Biblioteche, Comuni, Parrocchie ecc.) e, grazie ad esse, aprire e far conoscere a un vasto pubblico quei monumenti e quei gioielli artistici di cui i nostri paesi sono ricchi ma che spesso risultano inaccessibili ai visitatori. Quindi “Porte Aperte”, ovvero un invito all’accoglienza e un’occasione per far scoprire ai turisti e alla popolazione residente le molteplici costruzioni storiche e artistiche dislocate tra le nostre colline al confine tra Langa e Monferrato, in un territorio – quello della Langa Astigiana - , caratterizzato da una vasta gamma di prodotti tipici, (alcuni dei quali ottenuti con metodi biologici certificati), dalla presenza di un artigianato di eccellenza, da una situazione ambientale di vero prestigio unitamente ad una cultura enogastronomica molto raffinata. “Porte Aperte” aveva avuto una precedente edizione “di prova” nell’anno 2006, quando per una giornata erano stati coinvolti tutti i 16 Comuni della Comunità Montana Langa Astigiana. Facendo tesoro di quell’esperienza e valutando le difficoltà di mettere insieme tante esigenze e tanti collaboratori, si è scelto per l’anno 2011 di limitare l’area di progetto a sei paesi (Monastero Bormida, Bubbio, Cessole, Vesime, San Giorgio Scarampi e Roccaverano), che dispongono di monumenti importanti, conosciuti e soprattutto visitabili anche da parte di gruppi e comitive e che sono disposti geograficamente in modo da poter creare un “anello” turistico per una eventuale intera giornata di visite. Poi, se il progetto andrà per il verso giusto, per il prossimo anno si valuterà la possibilità di estendere anche ad altri paesi l’iniziativa. Che cos’è dunque “Porte Aperte” in Langa Astigiana 2011? Quattro domeniche d’estate in cui in ognuno dei paesi elencati un gruppo di volontari adeguatamente preparati porterà la gente a visitare la chiesa barocca, il castello, il borgo storico, la pieve romanica, la torre medioevale o quant’altro quel territorio abbia ricevuto di bello dai secoli passati e sia tuttora in grado di farlo conoscere alle persone. Ci siamo resi conto in poche parole che per valorizzare il nostro territorio non servono grandiosi e costosi progetti redatti da chissà quale studio di consulenza, ma poche semplici idee che scaturiscono dalle volontà di chi si dà da fare per il territorio e che per tradursi in pratica hanno bisogno di pochi soldi, un po’ di volontariato e anche un po’ di preparazione nel settore. Tutto qui. E noi in Langa Astigiana, contattando paese per paese gli appassionati di arte e cultura, le associazioni, gli enti locali abbiamo trovato veramente tante competenze e tante volontà che se messe insieme crediamo possano fare bene per il territorio. Ah, dimenticavo! Serviva anche qualche euro, perché il progetto potesse avere i necessari sostegni a livello pubblicitario, informativo, organizzativo. A questo ci ha pensato la Compagnia di San Paolo di Torino, che ha valutato le nostre idee e il nostro progetto e ha ritenuto di finanziarlo. Così partiamo con tanto entusiasmo per questa nuova avventura di “Langa Astigiana Porte Aperte” edizione 2011, per far crescere il nostro territorio. Enti coinvolti: Comune, Biblioteca Civica, Associazione Culturale Quirin Mayer Giornate "Porte Aperte": 18 giugno (sabato), 26 giugno, 23 luglio (sabato), 7 agosto Durata della visita: 1.30 h. con spostamento in auto per la chiesa ottagonale di San Grato e il Parco Scultoreo "Quirin Mayer" – Punto di ritrovo: davanti alla chiesa parrocchiale Partenze: h. 15.00 16.30 - 18.00 (nella giornata del 26 giugno, in coincidenza con le navette per il tour di tutti i luoghi "Porte Aperte" ci sarà visita anche al mattino, alle ore 9.00 e 10.15) Eventi collaterali: i sabati 18 giugno e 23 luglio mercatino dei produttori "Farmer Market" nella Via Maestra, con possibilità di acquisto e degustazione di prodotti tipici Informazioni e prenotazioni Elisabetta 328 4815120 Giulio 320 1649875 Orietta 347 1384111 La parrocchiale dell’Assunta: (1750-1779) fu progettata dagli stessi architetti, Pedrotta e Carretto, cui si deve l’omonima chiesa di Cessole ed è uno dei gioielli del barocco piemontese in Langa. La facciata, dall'andamento modulato e mosso, è in mattoni a vista. Il portale è inserito in un disegno architettonico comprendente due false colonne, pure in mattoni, e un architrave a emiciclo sporgente. Al centro della facciata un ampio rosone con due nicchie laterali; al di sotto, il portone ligneo scolpito. L'interno, maestoso e raccolto al tempo stesso, è a pianta grosso modo esagonale, con gli angoli smussati, aperti in cappelle. Nell’unica navata si aprono cinque esedre occupate da altrettanti altari dedicati a San Giuseppe da Copertino, a San Giuseppe morente (a sinistra), alla Madonna di Pompei, alle Anime del Purgatorio (a destra). Altri due altari si trovano ai lati dell'altar maggiore e quello di sinistra è dedicato alla Madonna Assunta, patrona della parrocchia dal 1779, con una bella tela probabilmente del Gorzio. L’Oratorio dei Disciplinati: oggi sconsacrato, è adibito a centro culturale e locale per mostre ed esposizioni. Conserva una bella facciata barocca, restaurata grazie all’intervento della Compagnia di San Paolo, e un portale settecentesco in legno intagliato. L’interno è ricco di decorazioni setteottocentesche a finti marmi ornati con fregi, festoni e allegorie e contiene due tele tra cui una, popolareggiante, dedicata a San Bovo, protettore del bestiame. Il borgo storico: si snoda tra le vecchie case disposte ai lati della trecentesca Via Maestra, delimitata rispettivamente dal castello e dalla parrocchiale, e una serie di contrade, vicoli e scalinate che creano scorci suggestivi e angoli di pietra dimenticati dal tempo. Il castello, una splendida dimora signorile tardosettecentesca, di proprietà privata, ha ampie sale affrescate, locali di rappresentanza e un bel parco giardino all’italiana a strapiombo sul fiume. La casa Sizia è un edificio eclettico costruito nell'Ottocento con elegante portale sovrastato da un artistico portichetto ornato da un putto in terracotta. La chiesetta di San Grato: fu costruita nel XVIII secolo sui ruderi di un edificio romanico dedicato al Santo protettore dalla grandine, è curiosa per la insolita forma ottagonale. Da segnalare lo splendido panorama. Il Parco Scultoreo “Quirin Mayer”: realizzato per volontà dell’artista svizzero Quirin Mayer, è composto da 5 terrazze, in cui sono esposte 19 grandi sculture ritagliate da lastre di alluminio e trattate a colori laccati. Enti coinvolti: Comune, Pro Loco, Associazione "Dott. Pietro Rizzolio" Giornate "Porte Aperte": 15 maggio, 26 giugno, 24 luglio, 21 agosto Durata della visita: 1 h. con percorso a piedi nel centro storico – Punto di ritrovo: all’ingresso del borgo storico Partenze: (il 26 giugno anche h. 9) h. 10.00 – 11.00 – 15.00 – 16.00 – 17.00 – 18.00 Eventi collaterali: domenica 15 maggio tradizionale "Sagra delle Frittelle"; in tale occasione la visita guidata comprenderà anche la visita alla mostra delle fotografie d’epoca, degustazione presso “Toccasana Negro” mentre sarà possibile in tutte le giornate di Porte Aperte la visita all’Erboristeria Negro Informazioni e prenotazioni Roberta 346 1891377 Laura 348 4438896 La parrocchiale dell’Assunta: antica chiesa feudale – ancora oggi il titolo della parrocchia nella sua denominazione ufficiale è "Santa Maria del castello" – venne ricostruita nelle attuali forme barocche a due piani nel 1779. Il progetto è opera dell'architetto Giacomo Carretto, discepolo di Juvarra, uno dei principali rappresentanti dello stile barocco che dominò l'arte italiana del XVII secolo. Egli si trovò di fronte a un problema di scelta del sito e si risolse a costruire due chiese, per poter soddisfare i confratelli Disciplinati e la popolazione. Il tempio fu ultimato nel 1784 e fu, per quell'epoca, una costruzione colossale. Comprende due chiese, una sull'altra: la superiore è la parrocchiale sotto il titolo di Nostra Signora Assunta, dal suggestivo interno ricco di stucchi, tele e con un pregevole pulpito ligneo intarsiato, mentre quella inferiore è l'oratorio della confraternita dei Disciplinati, chiamata anche "chiesa dei Battuti". Nell'Oratorio, tra le altre cose, si conservano vari pannelli di una bella Via Crucis del XVII secolo e un quadro popolareggiante raffigurante i “Batù” che bagnano con acqua le anime del Purgatorio per alleviare le loro sofferenze. La chiesa è stata restaurata grazie al contributo della Compagnia di San Paolo. Il borgo antico: il ricetto di Cessole, intatto nelle sue forme tardomedioevali, risale la collina fino alla chiesa, con una stretta via in pietra (la sternìa) e alcune antiche case. Sulla piazzetta di fronte alla parrocchiale si trova il portico dove, secondo la tradizione testimoniata da una lapide, si sarebbe svolto nel 1640 il primo mercato in Valle Bormida per risollevare il commerico locale dopo un periodo di carestia. Il vecchio palazzo comunale: situato nel centro storico, si trova sulla strada che si percorre per raggiungere la Parrocchia; l'aspetto esteriore è molto sobrio e lineare con caratteri tardo medioevali, mentre il salone che è stato recentemente ristrutturato grazie al Contributo della Compagnia di San Paolo presenta caratteri decorativi settecenteschi. La volta a padiglione ribassato e il camino sono riccamente decorati da stucchi di ottima fattura dove le foglie di acanto e le ghirlande si intrecciano con altri elementi; i festoni sorreggono i mascheroni. Settecentesche anche le quattro sovrapporte con raffigurazioni di scene campestri. Lo studio-laboratorio del “setmin”: Cessole è nota per l’attività del “setmin” Teodoro Negro, che curava con le erbe ogni tipo di malanni. Il suo studio-laboratorio, consente un tuffo suggestivo nella medicina popolare e di scoprire i “segreti” di questa autentica istituzione del paese. Al “setmin” di Cessole si deve anche la ricetta del famoso Toccasana Negro, un infuso di 37 erbe selezionate con cura. Enti coinvolti: Comune, Pro Loco, Ass. Banca del Tempo, Ass. Masca in Langa Giornate "Porte Aperte": 12 e 26 giugno, 3 luglio e 21 agosto Durata della visita: 1 h. – Punto di ritrovo: all’ingresso del castello Partenze: h. 15.00 – 16.00 – 17.00 – 18.00 (nella giornata del 26 giugno, in coincidenza con le navette per il tour di tutti i luoghi "Porte Aperte" ci saranno visite guidate anche al mattino, alle ore 10.30 e 11.30) Eventi collaterali: il 12 giugno alla sera concerto lirico della rassegna "Masca in Langa" nella corte del castello; il 3 luglio degustazione gratuita di Robiola di Roccaverano DOP e vini tipici; il 21 agosto alla sera cena al castello a cura della Pro Loco Informazioni e prenotazioni Comune 0144 88012 Gigi 328 0410869 Il castello medioevale: in origine era un monastero (da cui il nome del paese), costruito da un gruppo di monaci benedettini che, intorno al 1050 circa, vennero da San Benigno Canavese (abbazia di Fruttuaria) chiamati da Aleramo marchese del Monferrato per dissodare e seminare le terre devastate dalle invasioni di Saraceni. Di quella presenza monastica è rimasto intatto l'originale campanile romanico della chiesa abbaziale, poi trasformato in torre campanaria e collegato al castello da un aereo ponte ad arco. Il castello attuale è il frutto delle trasformazioni, iniziate nel XV secolo, del monastero benedettino in luogo di difesa militare prima e di residenza nobiliare poi. Di struttura quadrangolare, con un ampio cortile interno in cui sono collocate alcune colonne medioevali resti dell’originario chiostro, il castello conserva all'esterno un impianto medioevale, con tre torrioni angolari e, sulla facciata sud, una leggiadra loggia cinquecentesca, mentre le stanze del piano nobile sono state trasformate nel XVIII secolo e presentano delicati pavimenti a mosaico e affreschi di vario genere sulle volte, con raffigurazioni geometriche, floreali, mitologiche e paesaggistiche. Recenti restauri hanno consentito di portare alla luce ambienti seminterrati adibiti a refettorio monastico, cantina, frantoio, cucina. Sono visitabili anche i sottotetti, con un suggestivo camminamento militare dove sono conservate tracce di una meridiana, ed è possibile accedere alla sommità delle torri. Al castello è strettamente collegato il ponte romanico, risalente alla fine del XIII secolo. A schiena d'asino, si compone di cinque possenti arcate disuguali in pietra. La Parrocchiale di Santa Giulia: risale alla fine del Seicento, ma le navate laterali e il campanile sono aggiunte novecentesche. All'interno, decorato in stile a metà tra il barocco e il neoclassico, spiccano un quadro del Moncalvo (la Madonna del Rosario tra San Gerolamo e San Carlo), uno della figlia Orsola Caccia (le Anime del Purgatorio) e una statua settecentesca in legno della Madonna del Rosario. Le pitture della volta e i due riquadri a lati dell’altare (Gesù con Marta e Maria e I discepoli di Emmaus) sono opera di Rodolfo Gambini, un pittore attivo tra fine Ottocento e inizio Novecento tra Lombardia e Piemonte. I luoghi montiani: comprendono il vecchio mulino (casa natale di Augusto Monti) e altre parti del borgo intorno al castello e alla chiesa parrocchiale, citate nel romanzo storico e biografico “I Sanssossi” dello scrittore Augusto Monti, che ripercorre le vicende della Valle Bormida e della famiglia Monti da Napoleone alla prima guerra mondiale. Nato a Monastero Bormida nel 1881, Augusto Monti fu uno dei maggiori esponenti della cultura torinese tra le due guerre. Enti coinvolti: Comune, Pro Loco Giornate "Porte Aperte": 5 e 26 giugno, 17 luglio, 4 settembre Durata della visita: 1,30 h. con spostamento in auto per la chiesa di San Giovanni e la torre di Vengore – Punto di ritrovo: davanti alla chiesa parrocchiale bramantesca Partenze: h. 15.00 – 16.30 – 18.00 (nella giornata del 5 giugno visite anche al mattino alle ore 11.00, nella giornata del 26 giugno, in coincidenza con le navette per il tour di tutti i luoghi "Porte Aperte" ci sarà visita guidata anche al mattino, alle ore 12.00) Eventi collaterali: il 5 giugno tradizionale Sagra del Polentone; il 26 giugno Fiera Carrettesca con possibilità di pranzo per i gruppi dei tour con navetta, 17 luglio alla sera Concerto di beneficenza, 4 settembre Mostra Caprina Informazioni e prenotazioni Comune 0144 93025 Bar Pro loco 349 8690399 La torre e i resti del castello: la torre a base circolare, alta quasi 36 metri, è un perfetto esempio di costruzione difensiva tardomedioevale e fu fatta edificare dal marchese Bonfiacio di Ponti per garantire alla famiglia Del Carretto il controllo dei traffici tra la Langa e il mare. È adorna sulla sommità di tre ordini di archetti pensili, sorretti da semplici mensoline, e ogni ordine è sormontato da un motivo ornamentale a denti di sega. Il materiale usato per la costruzione è la pietra arenaria, squadrata in blocchi regolari disposti con ordine in file orizzontali. Del castello resta solo un muro con tre bifore archiacute sovrastate da cornice in pietra: inferiormente quattro feritoie denunciano l'uso in prevalenza militare del fortilizio. La Parrocchiale bramantesca: fu voluta nel 1509 dal vescovo Enrico Bruno, nativo del luogo, che commissionò il progetto al Bramante o a qualche suo allievo e morì pochi mesi dopo l’avvio dei lavori, sicché l’impresa fu portata a compimento dai nipoti Paolo Emilio e Giovanni Francesco. La pianta è a croce greca, con tiburio all’incrocio delle due corte braccia. La facciata, a capanna, appare tripartita da lesene, entro cui armoniosamente s’inseriscono i profili di tre arcate, ed è a sua volta sormontata da un frontone al centro del quale campeggia, in bassorilievo, a mezzo busto, il Salvatore benedicente contornato da quattro cherubini e dai simboli del tempo, il Sole e la Luna. L'interno, spoglio e semplice, presenta la classica struttura degli edifici di culto rinascimentali. La chiesa cimiteriale di San Giovanni: isolata chiesa cimiteriale ospita nel presbiterio il più completo ciclo di affreschi tardogotici dell'Astigiano, effettuati intorno al 1480 da un anonimo maestro di scuola monregalese. Raffigurano gli Apostoli e le scene della vita del Battista, mentre sulla volta a crociera sono effigiati i quattro Evangelisti e il Cristo benedicente. In un tripudio di colori e di simboli, queste pitture sono il miglior esempio di arte gotica dell’Astigiano. Di particolare interesse le scene del banchetto in cui viene portata la testa del Battista e i Santi “guaritori” effigiati sotto l’arco trionfale, ai piedi del quale sono raffigurati gli stemmi delle famiglie Bruno e Scarampi, signori di Roccaverano. La torre di Vengore: a poche centinaia di metri da San Giovanni svetta l'isolata torre di Vengore, duecentesca e molto simile, per forma e dimensioni, a quelle di Olmo Gentile e di Visone. Serviva come vedetta verso la valle Bormida di Spigno, il Ponzonese e l'Acquese. Recentemente restaurata, è accessibile fino alla terrazza sommitale, da cui si gode di un panorama mozzafiato. Enti coinvolti: Comune, Circolo Ricreativo “La Torre”, Scarampi Foundation Giornate "Porte Aperte": 19 e 26 giugno, 17 luglio, 28 agosto. Durata della visita: 1 h. – Punto di ritrovo: davanti alla chiesa parrocchiale Partenze: h. 15.00 - 16.00 - 17.00 18.00 (nella giornata del 26 giugno, in coincidenza con le navette per il tour di tutti i luoghi "Porte Aperte" ci saranno visite guidate anche al mattino, alle ore 11.45 e 12.45) Eventi collaterali: il 28 agosto tradizionale Fiera Bovina: X^ Rassegna del Bovino Castrato Piemontese; nelle altre date mostre nell’ex Confraternita a cura dell’Ass. Scarampi Foundation Informazioni e prenotazioni Circolo ricreativo “La Torre” Giovanni 3339103301 La torre: recentemente restaurata, è un bell'esempio di edificio difensivo medioevale; ha base scarpata, sei piani e copertura a terrazza, in origine coronata da merli. Tutt'attorno restano le mura di cinta del mastio castellato, oggi attrezzate ad area verde con essenze tipiche delle Langhe. Maestoso il panorama, che si spinge dalle Alpi alla Liguria alla Pianura Padana. La parrocchiale: dedicata a San Giorgio, porta scolpito sull’architrave in arenaria del portale, datato 1645, un curioso bassorilievo con San Giorgio a cavallo in abiti spagnoleschi. Del 1631 sono le otto formelle affrescate, datate e firmate “Jo. Crosius Trin.”, vale a dire Giovanni Crosio da Trino, autore anche della Madonna del Rosario nell’oratorio di San Sebastiano a Rivalta Bormida. Le formelle, comprese entro piccole cornici stuccate, sono disposte a quattro a quattro ai lati dell’edicola, anch’essa finemente stuccata, dell’altare della Madonna e rappresentano nell’ordine da sinistra l’Annunciazione, la Visita ad Elisabetta, la Nascita di Gesù, la Presentazione di Gesù al tempio e poi, nella parte destra, la Preghiera nell’Orto, la Flagellazione, l’Incoronazione di spine, la Salita al Calvario. Il resto delle pareti e della volta è opera del pittore Ivaldi di Toleto detto Il Muto, attivo intorno al 1870, artista di notevole importanza nel panorama della pittura piemontese e autore, tra gli altri, dei dipinti del Duomo di Acqui Terme. L’oratorio dei Disciplinati: detto anche Confraternita dell’Immacolata, è la sede della Scarampi Foundation, associazione culturale che intende promuovere la cultura della Langa di Monti, Pavese e Fenoglio. La facciata, molto slanciata, termina con un frontone a triangolo contenuto tra due pinnacoli a pianta quadrata con la cuspide piramidale. L’insieme piuttosto inusuale per edifici di questo genere, è alleggerito e movimentato da un bel portale con stipiti e architrave in laterizi e da una finestra soprastante che, insieme ad altre tre sui rispettivi lati, illumina piacevolmente il semplice interno. Le cantine trecentesche: già inserite nel complesso dell’antica canonica, sono state la sede della Bottega del Vino della Langa Astigiana e consentono un percorso molto suggestivo tra cunicoli, infernot e sale in parte scavate nella roccia viva. Enti coinvolti: Comune, Ass. "Amici di Beppe Bertonasco" Giornate "Porte Aperte": 25 e 26 giugno, 17 luglio, 15 agosto Durata della visita: 1.30 h. con spostamento in auto per la Pieve cimiteriale – Punto di ritrovo: davanti al palazzo comunale Partenze: h. 15.00 - 16.30 18.00 (nella giornata del 26giugno, in coincidenza con le navette per il tour di tutti i luoghi "Porte Aperte" ci sarà visita mandata anche al mattino, alle ore 10.15 e 11.30) Eventi collaterali: 25 giugno XXX^ Sagra della Robiola, 17 luglio Anniversario della pasticceria “La Dolce Langa”, 15 agosto Ferragosto Vesimese Informazioni e prenotazioni “La Dolce Langa” 0144 89128 Fabrizio 349 4950097 Marco 347 0034749 Il palazzo municipale: oggi ospita gli uffici comunali ed è l’unico palazzotto (broletto) medioevale perfettamente conservato della Langa Astigiana, con il portico al piano terreno ad archi gotici sorretti da tozze colonne in pietra arenaria a rocchi sormontate da capitelli del XIV secolo in perfetto stato di conservazione, raffiguranti immagini geometriche e volute vegetali. La Confraternita dei Battuti: documentata a partire dal 1513 ma probabilmente preesistente, ha una mossa facciata barocca, in pietra con decorazioni in mattoni, a due ordini intervallati da uno spiovente. I recenti restauri hanno permesso di riportare alla luce tracce e frammenti di pregevoli dipinti. Un primo ciclo di affreschi visibili in parte nella terza campata di sinistra illustranti le tentazioni di Sant’Antonio, il martirio di San Sebastiano oltre che una probabile Annunciazione, risale verosimilmente ai primi denni del 1500. Un secondo ciclo, ben più cospicuo, comprendente 18 episodi della Passione di Cristo (di cui ci rimane, pressoché integro, il solo episodio dell'entrata in Gerusalemme) fu realizzato invece in epoca controriformistica, tra il 1585 e il 1600. La Pieve di Santa Maria: si trova presso il cimitero ed è primo edificio di culto del paese, risalente forse al V secolo e sicuramente riattata in età tardoromanica, come testimoniano alcune strutture murarie della zona presbiteriale. Nel catino absidale, al di sotto delle attuali pitture settecentesche emerge il volto di un Cristo Pantocrator, probabilmente quattrocentesco, il che fa supporre la presenza di altri affreschi coevi sia nell’abside – oggi occupata da statue – sia sulle pareti. Tra le tele presenti si nota in particolare quella, risalente al 1750 circa, raffigurante l’Assunta che compare a un ammalato; pregevole anche la raffigurazione in stucco di Santa Libera che sorregge due neonati, seicentesca. Simbolo tangibile della fede e dell’identità dei Vesimesi è la statua trecentesca della Madonna con il Bambino, che veniva portata in processione dalla pieve al paese per impetrare la grazia e la benevolenza divina sui raccolti, sulle case e sulla popolazione. I resti del castello: demolito dagli Spagnoli, restano solo alcuni imponenti ruderi e un torrione recentemente restaurato che faceva parte del sistema difensivo esterno di collegamento al borgo. Il campo di aviazione partigiano: unico nel suo genere in Piemonte, il campo d’aviazione fu predisposto dai partigiani e dagli Alleati per consentire l’atterraggio e il decollo di aerei militari per sostenere i combattenti della guerra di Liberazione dal nazifascismo. Il Comune di Vesime è impegnato in un’opera di recupero delle testimonianze e dei luoghi per tramandarne la memoria. La giornata del 26 giugno 2011 tutti i monumenti interessati dal progetto “Porte Aperte in Langa Astigiana” apriranno contemporaneamente e si potranno effettuare le visite individuali con partenza come sopra indicate oppure aderire alla proposta del "tour" con busnavetta messi a disposizione dalla Comunità Montana "Langa Astigiana". In tal caso le visite saranno possibili anche al mattino, per consentire il percorso completo del territorio. Si prevede di far partire due navette alle ore 9,00 del mattino, una da Cessole e una da Bubbio. La prima effettuerà le visite di Cessole, Vesime e San Giorgio Scarampi per giungere a Roccaverano ad ora di pranzo, con la possibilità di avere un biglietto gratis per un piatto proposto dagli stand delle Pro Loco della zona presenti in piazza per la Fiera Carrettesca. Quindi la visita proseguirà con i monumenti di Roccaverano, Monastero Bormida e Bubbio. La seconda navetta farà il percorso inverso (Bubbio, Monastero Bormida, Roccaverano, San Giorgio Scarampi, Vesime, Cessole) sempre con sosta pranzo a Roccaverano. Circolo Culturale Langa Astigiana O.N.L.U.S. Sede Amministrativa: Viale Indipendenza 33 14058 Monastero Bormida (AT) Sede Operativa: Via G. Penna 1 - 14051 Loazzolo (AT) tel e fax 0144 87185 3400571747 / 3336669909 / 328 0410869 www.circololangaastigiana.com [email protected] Bubbio Comune 0144 8114 www.comune.bubbio.at.it Cassinasco Comune 0141 851110 www.comune.cassinasco.at.it Castel Boglione Comune 0141 762117 www.comune.castelboglione.at.it Castel Rocchero Comune 0141 760315 www.comune.castelrocchero.at.it Cessole Comune 0144 80142 www.comune.cessole.at.it Loazzolo Comune 0144 87130 www.comune.loazzolo.at.it Mombaldone Comune 0144 950693 www.comune.mombaldone.at.it Monastero Bormida Comune 0144 88012 www.comune.monasterobormida.at.it Montabone Comune 0141 762121 www.comune.montabone.at.it Olmo Gentile Comune 0144 93075 www.comune.olmogentile.at.it Roccaverano Comune 0144 93025 www.comune.roccaverano.at.it Rocchetta Palafea Comune 0141 718280 www.comune.rocchettapalafea.at.it San Giorgio Scarampi Comune 0144 89041 www.comune.sangiorgioscarampi.at.it Serole Comune 0144 94150 www.comune.serole.at.it Sessame Comune 0144 392155 www.comune.sessame.at.it Vesime Comune 0144 89015 www.comune.vesime.at.it Sede della Comunità Montana Via Roma 8 14050 Roccaverano (AT) tel. 0144 93244 fax 0144 93350 www.langastigiana.at.it [email protected] Uscite autostradali: A21 Torino-Piacenza → Asti Est A26 Genova-Santhià → Alessandria Sud A6 Savona-Torino → Carcare A7 Milano-Genova → Alessandia Est