In questo periodo caratterizzato da una crisi economica
diffusa e da un graduale disinteresse della politica e
dell’economia verso i territori marginali come il nostro, il
Circolo Culturale “Langa Astigiana” ha pensato di predisporre un progetto che, “partendo dal basso”, sviluppi
un circuito virtuoso di valorizzazione del territorio, coinvolgendo le associazioni locali (Pro Loco, Circoli, Biblioteche, Comuni, Parrocchie ecc.) e, grazie ad esse, aprire e
far conoscere a un vasto pubblico quei monumenti e quei
gioielli artistici di cui i nostri paesi sono ricchi ma che
spesso risultano inaccessibili ai visitatori. Quindi “Porte
Aperte”, ovvero un invito all’accoglienza e un’occasione
per far scoprire ai turisti e alla popolazione residente le
molteplici costruzioni storiche e artistiche dislocate tra le
nostre colline al confine tra Langa e Monferrato, in un
territorio – quello della Langa Astigiana - , caratterizzato
da una vasta gamma di prodotti tipici, (alcuni dei quali
ottenuti con metodi biologici certificati), dalla presenza di
un artigianato di eccellenza, da una situazione ambientale di vero prestigio unitamente ad una cultura enogastronomica molto raffinata.
“Porte Aperte” aveva avuto una precedente edizione “di
prova” nell’anno 2006, quando per una giornata erano
stati coinvolti tutti i 16 Comuni della Comunità Montana
Langa Astigiana. Facendo tesoro di quell’esperienza e
valutando le difficoltà di mettere insieme tante esigenze e
tanti collaboratori, si è scelto per l’anno 2011 di limitare
l’area di progetto a sei paesi (Monastero Bormida, Bubbio, Cessole, Vesime, San Giorgio Scarampi e Roccaverano), che dispongono di monumenti importanti, conosciuti
e soprattutto visitabili anche da parte di gruppi e comitive e che sono disposti geograficamente in modo da poter
creare un “anello” turistico per una eventuale intera
giornata di visite.
Poi, se il progetto andrà per il verso giusto, per il prossimo anno si valuterà la possibilità di estendere anche ad
altri paesi l’iniziativa.
Che cos’è dunque “Porte Aperte” in Langa Astigiana
2011? Quattro domeniche d’estate in cui in ognuno dei
paesi elencati un gruppo di volontari adeguatamente
preparati porterà la gente a visitare la chiesa barocca, il
castello, il borgo storico, la pieve romanica, la torre medioevale o quant’altro quel territorio abbia ricevuto di
bello dai secoli passati e sia tuttora in grado di farlo conoscere alle persone.
Ci siamo resi conto in poche parole che per valorizzare il
nostro territorio non servono grandiosi e costosi progetti
redatti da chissà quale studio di consulenza, ma poche
semplici idee che scaturiscono dalle volontà di chi si dà
da fare per il territorio e che per tradursi in pratica hanno bisogno di pochi soldi, un po’ di volontariato e anche
un po’ di preparazione nel settore. Tutto qui. E noi in
Langa Astigiana, contattando paese per paese gli appassionati di arte e cultura, le associazioni, gli enti locali
abbiamo trovato veramente tante competenze e tante
volontà che se messe insieme crediamo possano fare bene
per il territorio. Ah, dimenticavo! Serviva anche qualche
euro, perché il progetto potesse avere i necessari sostegni
a livello pubblicitario, informativo, organizzativo. A questo ci ha pensato la Compagnia di San Paolo di Torino,
che ha valutato le nostre idee e il nostro progetto e ha
ritenuto di finanziarlo. Così partiamo con tanto entusiasmo per questa nuova avventura di “Langa Astigiana
Porte Aperte” edizione 2011, per far crescere il nostro
territorio.
Enti coinvolti: Comune,
Biblioteca Civica,
Associazione Culturale
Quirin Mayer
Giornate "Porte Aperte": 18 giugno (sabato), 26 giugno, 23
luglio (sabato), 7 agosto
Durata della visita: 1.30 h. con spostamento in auto per la
chiesa ottagonale di San Grato e il Parco Scultoreo "Quirin
Mayer" – Punto di ritrovo: davanti alla chiesa parrocchiale
Partenze: h. 15.00 16.30 - 18.00 (nella
giornata del 26 giugno,
in coincidenza con le
navette per il tour di
tutti i luoghi "Porte
Aperte" ci sarà visita
anche al mattino, alle
ore 9.00 e 10.15)
Eventi collaterali: i sabati 18 giugno e 23
luglio mercatino dei produttori "Farmer
Market" nella Via Maestra, con possibilità di
acquisto e degustazione di prodotti tipici
Informazioni e prenotazioni
Elisabetta 328 4815120
Giulio 320 1649875
Orietta 347 1384111
La parrocchiale dell’Assunta: (1750-1779) fu progettata
dagli stessi architetti, Pedrotta e Carretto, cui si deve
l’omonima chiesa di Cessole ed è uno dei gioielli del barocco piemontese in Langa. La facciata, dall'andamento modulato e mosso, è in mattoni a vista. Il portale è inserito in un
disegno architettonico comprendente due false colonne, pure
in mattoni, e un architrave a emiciclo sporgente. Al centro
della facciata un ampio rosone con due nicchie laterali; al di
sotto, il portone ligneo scolpito. L'interno, maestoso e raccolto al tempo stesso, è a pianta grosso modo esagonale, con gli
angoli smussati, aperti in cappelle. Nell’unica navata si aprono cinque esedre occupate da altrettanti altari dedicati a San
Giuseppe da Copertino, a San Giuseppe morente (a sinistra),
alla Madonna di Pompei, alle Anime del Purgatorio (a destra). Altri due altari si trovano ai lati dell'altar maggiore e
quello di sinistra è dedicato alla Madonna Assunta, patrona
della parrocchia dal 1779, con una bella tela probabilmente
del Gorzio.
L’Oratorio dei Disciplinati: oggi sconsacrato, è adibito a
centro culturale e locale per mostre ed esposizioni. Conserva
una bella facciata barocca, restaurata grazie all’intervento
della Compagnia di San Paolo, e un portale settecentesco in
legno intagliato. L’interno è ricco di decorazioni setteottocentesche a finti marmi ornati con fregi, festoni e allegorie e contiene due tele tra cui una, popolareggiante, dedicata
a San Bovo, protettore del bestiame.
Il borgo storico: si snoda tra le vecchie case disposte ai lati
della trecentesca Via Maestra, delimitata rispettivamente dal
castello e dalla parrocchiale, e una serie di contrade, vicoli e
scalinate che creano scorci suggestivi e angoli di pietra dimenticati dal tempo. Il castello, una splendida dimora signorile tardosettecentesca, di proprietà privata, ha ampie sale
affrescate, locali di rappresentanza e un bel parco giardino
all’italiana a strapiombo sul fiume. La casa Sizia è un edificio eclettico costruito nell'Ottocento con elegante portale
sovrastato da un artistico portichetto ornato da un putto in
terracotta.
La chiesetta di San Grato: fu costruita nel XVIII secolo sui
ruderi di un edificio romanico dedicato al Santo protettore
dalla grandine, è curiosa per la insolita forma ottagonale. Da
segnalare lo splendido panorama.
Il Parco Scultoreo “Quirin Mayer”: realizzato per volontà
dell’artista svizzero Quirin Mayer, è composto da 5 terrazze,
in cui sono esposte 19 grandi sculture ritagliate da lastre di
alluminio e trattate a colori laccati.
Enti coinvolti:
Comune,
Pro Loco,
Associazione
"Dott. Pietro Rizzolio"
Giornate "Porte Aperte": 15 maggio, 26 giugno, 24 luglio,
21 agosto
Durata della visita: 1 h. con percorso a piedi nel centro storico – Punto di ritrovo: all’ingresso del borgo storico
Partenze: (il 26 giugno anche h. 9)
h. 10.00 – 11.00 – 15.00
– 16.00 – 17.00 – 18.00
Eventi collaterali: domenica 15 maggio tradizionale "Sagra delle Frittelle"; in tale occasione la
visita guidata comprenderà anche la visita alla mostra delle
fotografie d’epoca, degustazione presso
“Toccasana Negro” mentre sarà possibile
in tutte le giornate di Porte Aperte la visita all’Erboristeria Negro
Informazioni e prenotazioni
Roberta 346 1891377
Laura 348 4438896
La parrocchiale dell’Assunta: antica chiesa feudale – ancora
oggi il titolo della parrocchia nella sua denominazione ufficiale è "Santa Maria del castello" – venne ricostruita nelle
attuali forme barocche a due piani nel 1779. Il progetto è
opera dell'architetto Giacomo Carretto, discepolo di Juvarra,
uno dei principali rappresentanti dello stile barocco che dominò l'arte italiana del XVII secolo. Egli si trovò di fronte a
un problema di scelta del sito e si risolse a costruire due
chiese, per poter soddisfare i confratelli Disciplinati e la
popolazione. Il tempio fu ultimato nel 1784 e fu, per quell'epoca, una costruzione colossale. Comprende due chiese, una
sull'altra: la superiore è la parrocchiale sotto il titolo di Nostra Signora Assunta, dal suggestivo interno ricco di stucchi,
tele e con un pregevole pulpito ligneo intarsiato, mentre
quella inferiore è l'oratorio della confraternita dei Disciplinati, chiamata anche "chiesa dei Battuti". Nell'Oratorio, tra le
altre cose, si conservano vari pannelli di una bella Via Crucis
del XVII secolo e un quadro popolareggiante raffigurante i
“Batù” che bagnano con acqua le anime del Purgatorio per
alleviare le loro sofferenze. La chiesa è stata restaurata grazie al contributo della Compagnia di San Paolo.
Il borgo antico: il ricetto di Cessole, intatto nelle sue forme
tardomedioevali, risale la collina fino alla chiesa, con una
stretta via in pietra (la sternìa) e alcune antiche case. Sulla
piazzetta di fronte alla parrocchiale si trova il portico dove,
secondo la tradizione testimoniata da una lapide, si sarebbe
svolto nel 1640 il primo mercato in Valle Bormida per risollevare il commerico locale dopo un periodo di carestia.
Il vecchio palazzo comunale: situato nel centro storico, si
trova sulla strada che si percorre per raggiungere la Parrocchia; l'aspetto esteriore è molto sobrio e lineare con caratteri
tardo medioevali, mentre il salone che è stato recentemente
ristrutturato grazie al Contributo della Compagnia di San
Paolo presenta caratteri decorativi settecenteschi. La volta a
padiglione ribassato e il camino sono riccamente decorati da
stucchi di ottima fattura dove le foglie di acanto e le ghirlande si intrecciano con altri elementi; i festoni sorreggono i
mascheroni. Settecentesche anche le quattro sovrapporte con
raffigurazioni di scene campestri.
Lo studio-laboratorio del “setmin”: Cessole è nota per
l’attività del “setmin” Teodoro Negro, che curava con le erbe
ogni tipo di malanni. Il suo studio-laboratorio, consente un
tuffo suggestivo nella medicina popolare e di scoprire i
“segreti” di questa autentica istituzione del paese.
Al “setmin” di Cessole si deve anche la ricetta del famoso
Toccasana Negro, un infuso di 37 erbe selezionate con cura.
Enti coinvolti:
Comune,
Pro Loco, Ass.
Banca del Tempo,
Ass. Masca in Langa
Giornate
"Porte Aperte": 12 e 26 giugno, 3 luglio e 21 agosto
Durata della visita: 1 h. – Punto di ritrovo: all’ingresso del
castello
Partenze: h. 15.00 – 16.00 – 17.00 – 18.00 (nella giornata
del 26 giugno, in coincidenza con le navette per il tour di
tutti i luoghi "Porte Aperte" ci saranno visite guidate anche
al mattino, alle ore 10.30 e 11.30)
Eventi collaterali: il 12 giugno
alla sera concerto lirico della
rassegna "Masca in Langa"
nella corte del castello; il 3
luglio degustazione gratuita di
Robiola di Roccaverano DOP e
vini tipici; il 21 agosto alla sera
cena al castello a cura della Pro
Loco
Informazioni e prenotazioni
Comune 0144 88012
Gigi 328 0410869
Il castello medioevale: in origine era un monastero (da cui il
nome del paese), costruito da un gruppo di monaci benedettini che, intorno al 1050 circa, vennero da San Benigno Canavese (abbazia di Fruttuaria) chiamati da Aleramo marchese
del Monferrato per dissodare e seminare le terre devastate
dalle invasioni di Saraceni. Di quella presenza monastica è
rimasto intatto l'originale campanile romanico della chiesa
abbaziale, poi trasformato in torre campanaria e collegato al
castello da un aereo ponte ad arco. Il castello attuale è il
frutto delle trasformazioni, iniziate nel XV secolo, del monastero benedettino in luogo di difesa militare prima e di residenza nobiliare poi. Di struttura quadrangolare, con un ampio cortile interno in cui sono collocate alcune colonne medioevali resti dell’originario chiostro, il castello conserva
all'esterno un impianto medioevale, con tre torrioni angolari
e, sulla facciata sud, una leggiadra loggia cinquecentesca,
mentre le stanze del piano nobile sono state trasformate nel
XVIII secolo e presentano delicati pavimenti a mosaico e
affreschi di vario genere sulle volte, con raffigurazioni geometriche, floreali, mitologiche e paesaggistiche. Recenti
restauri hanno consentito di portare alla luce ambienti seminterrati adibiti a refettorio monastico, cantina, frantoio, cucina. Sono visitabili anche i sottotetti, con un suggestivo camminamento militare dove sono conservate tracce di una meridiana, ed è possibile accedere alla sommità delle torri. Al
castello è strettamente collegato il ponte romanico, risalente
alla fine del XIII secolo. A schiena d'asino, si compone di
cinque possenti arcate disuguali in pietra.
La Parrocchiale di Santa Giulia: risale alla fine del Seicento, ma le navate laterali e il campanile sono aggiunte novecentesche. All'interno, decorato in stile a metà tra il barocco
e il neoclassico, spiccano un quadro del Moncalvo (la Madonna del Rosario tra San Gerolamo e San Carlo), uno della
figlia Orsola Caccia (le Anime del Purgatorio) e una statua
settecentesca in legno della Madonna del Rosario. Le pitture
della volta e i due riquadri a lati dell’altare (Gesù con Marta
e Maria e I discepoli di Emmaus) sono opera di Rodolfo
Gambini, un pittore attivo tra fine Ottocento e inizio Novecento tra Lombardia e Piemonte.
I luoghi montiani: comprendono il vecchio mulino (casa
natale di Augusto Monti) e altre parti del borgo intorno al
castello e alla chiesa parrocchiale, citate nel romanzo storico
e biografico “I Sanssossi” dello scrittore Augusto Monti, che
ripercorre le vicende della Valle Bormida e della famiglia
Monti da Napoleone alla prima guerra mondiale. Nato a
Monastero Bormida nel 1881, Augusto Monti fu uno dei
maggiori esponenti della cultura torinese tra le due guerre.
Enti coinvolti:
Comune, Pro Loco
Giornate
"Porte Aperte":
5 e 26 giugno, 17 luglio, 4 settembre
Durata della visita: 1,30 h. con spostamento
in auto per la chiesa di San Giovanni e la
torre di Vengore – Punto di ritrovo: davanti
alla chiesa parrocchiale bramantesca
Partenze: h. 15.00 – 16.30 – 18.00 (nella
giornata del 5 giugno visite anche al mattino
alle ore 11.00, nella giornata del 26 giugno,
in coincidenza con le navette per il tour di
tutti i luoghi "Porte Aperte" ci sarà visita guidata anche al
mattino, alle ore 12.00)
Eventi collaterali: il 5 giugno
tradizionale Sagra del Polentone; il 26 giugno Fiera Carrettesca con possibilità di pranzo per
i gruppi dei tour con navetta, 17
luglio alla sera Concerto di
beneficenza, 4 settembre Mostra
Caprina
Informazioni e prenotazioni
Comune 0144 93025
Bar Pro loco 349 8690399
La torre e i resti del castello: la torre a base circolare, alta
quasi 36 metri, è un perfetto esempio di costruzione difensiva tardomedioevale e fu fatta edificare dal marchese Bonfiacio di Ponti per garantire alla famiglia Del Carretto il controllo dei traffici tra la Langa e il mare. È adorna sulla sommità di tre ordini di archetti pensili, sorretti da semplici mensoline, e ogni ordine è sormontato da un motivo ornamentale
a denti di sega. Il materiale usato per la costruzione è la pietra arenaria, squadrata in blocchi regolari disposti con ordine
in file orizzontali. Del castello resta solo un muro con tre
bifore archiacute sovrastate da cornice in pietra: inferiormente quattro feritoie denunciano l'uso in prevalenza militare del
fortilizio.
La Parrocchiale bramantesca: fu voluta nel 1509 dal vescovo Enrico Bruno, nativo del luogo, che commissionò il progetto al Bramante o a qualche suo allievo e morì pochi mesi
dopo l’avvio dei lavori, sicché l’impresa fu portata a compimento dai nipoti Paolo Emilio e Giovanni Francesco. La
pianta è a croce greca, con tiburio all’incrocio delle due corte
braccia. La facciata, a capanna, appare tripartita da lesene,
entro cui armoniosamente s’inseriscono i profili di tre arcate,
ed è a sua volta sormontata da un frontone al centro del quale
campeggia, in bassorilievo, a mezzo busto, il Salvatore benedicente contornato da quattro cherubini e dai simboli del
tempo, il Sole e la Luna. L'interno, spoglio e semplice, presenta la classica struttura degli edifici di culto rinascimentali.
La chiesa cimiteriale di San Giovanni: isolata chiesa cimiteriale ospita nel presbiterio il più completo ciclo di affreschi
tardogotici dell'Astigiano, effettuati intorno al 1480 da un
anonimo maestro di scuola monregalese. Raffigurano gli
Apostoli e le scene della vita del Battista, mentre sulla volta
a crociera sono effigiati i quattro Evangelisti e il Cristo benedicente. In un tripudio di colori e di simboli, queste pitture
sono il miglior esempio di arte gotica dell’Astigiano. Di
particolare interesse le scene del banchetto in cui viene portata la testa del Battista e i Santi “guaritori” effigiati sotto
l’arco trionfale, ai piedi del quale sono raffigurati gli stemmi
delle famiglie Bruno e Scarampi, signori di Roccaverano.
La torre di Vengore: a poche centinaia di metri da San Giovanni svetta l'isolata torre di Vengore, duecentesca e molto
simile, per forma e dimensioni, a quelle di Olmo Gentile e di
Visone. Serviva come vedetta verso la valle Bormida di Spigno, il Ponzonese e l'Acquese. Recentemente restaurata, è
accessibile fino alla terrazza sommitale, da cui si gode di un
panorama mozzafiato.
Enti coinvolti: Comune,
Circolo Ricreativo “La Torre”,
Scarampi Foundation
Giornate "Porte Aperte": 19 e 26
giugno, 17 luglio, 28 agosto.
Durata della visita: 1 h. – Punto
di ritrovo: davanti alla chiesa
parrocchiale
Partenze: h. 15.00 - 16.00 - 17.00 18.00 (nella giornata del 26 giugno, in
coincidenza con le navette per il tour di
tutti i luoghi "Porte Aperte" ci saranno
visite guidate anche al mattino, alle ore
11.45 e 12.45)
Eventi collaterali: il 28 agosto tradizionale Fiera Bovina: X^ Rassegna del
Bovino Castrato Piemontese;
nelle altre date mostre nell’ex
Confraternita a cura dell’Ass.
Scarampi Foundation
Informazioni e prenotazioni
Circolo ricreativo “La Torre”
Giovanni 3339103301
La torre: recentemente restaurata, è un bell'esempio di edificio difensivo medioevale; ha base scarpata, sei piani e copertura a terrazza, in origine coronata da merli. Tutt'attorno
restano le mura di cinta del mastio castellato, oggi attrezzate
ad area verde con essenze tipiche delle Langhe. Maestoso il
panorama, che si spinge dalle Alpi alla Liguria alla Pianura
Padana.
La parrocchiale: dedicata a San Giorgio, porta scolpito
sull’architrave in arenaria del portale, datato 1645, un curioso bassorilievo con San Giorgio a cavallo in abiti spagnoleschi. Del 1631 sono le otto formelle affrescate, datate e firmate “Jo. Crosius Trin.”, vale a dire Giovanni Crosio da
Trino, autore anche della Madonna del Rosario nell’oratorio
di San Sebastiano a Rivalta Bormida. Le formelle, comprese
entro piccole cornici stuccate, sono disposte a quattro a quattro ai lati dell’edicola, anch’essa finemente stuccata,
dell’altare della Madonna e rappresentano nell’ordine da
sinistra l’Annunciazione, la Visita ad Elisabetta, la Nascita di
Gesù, la Presentazione di Gesù al tempio e poi, nella parte
destra, la Preghiera nell’Orto, la Flagellazione,
l’Incoronazione di spine, la Salita al Calvario. Il resto delle
pareti e della volta è opera del pittore Ivaldi di Toleto detto Il
Muto, attivo intorno al 1870, artista di notevole importanza
nel panorama della pittura piemontese e autore, tra gli altri,
dei dipinti del Duomo di Acqui Terme.
L’oratorio dei Disciplinati: detto anche Confraternita
dell’Immacolata, è la sede della Scarampi Foundation, associazione culturale che intende promuovere la cultura della
Langa di Monti, Pavese e Fenoglio. La facciata, molto slanciata, termina con un frontone a triangolo contenuto tra due
pinnacoli a pianta quadrata con la cuspide piramidale.
L’insieme piuttosto inusuale per edifici di questo genere, è
alleggerito e movimentato da un bel portale con stipiti e
architrave in laterizi e da una finestra soprastante che, insieme ad altre tre sui rispettivi lati, illumina piacevolmente il
semplice interno.
Le cantine trecentesche: già inserite nel complesso
dell’antica canonica, sono state la sede della Bottega del
Vino della Langa Astigiana e consentono un percorso molto
suggestivo tra cunicoli, infernot e sale in parte scavate nella
roccia viva.
Enti coinvolti: Comune, Ass.
"Amici di Beppe Bertonasco"
Giornate "Porte Aperte": 25 e 26
giugno, 17 luglio, 15 agosto
Durata della visita: 1.30 h. con
spostamento in auto per la Pieve
cimiteriale – Punto di ritrovo: davanti al palazzo comunale
Partenze: h. 15.00 - 16.30 18.00 (nella giornata del
26giugno, in coincidenza
con le navette per il tour di
tutti i luoghi "Porte Aperte"
ci sarà visita mandata anche
al mattino, alle ore 10.15 e
11.30)
Eventi collaterali: 25 giugno XXX^ Sagra
della Robiola, 17 luglio Anniversario della
pasticceria “La Dolce Langa”, 15 agosto
Ferragosto
Vesimese
Informazioni e prenotazioni
“La Dolce Langa” 0144 89128
Fabrizio 349 4950097
Marco 347 0034749
Il palazzo municipale: oggi ospita gli uffici comunali ed è
l’unico palazzotto (broletto) medioevale perfettamente conservato della Langa Astigiana, con il portico al piano terreno
ad archi gotici sorretti da tozze colonne in pietra arenaria a
rocchi sormontate da capitelli del XIV secolo in perfetto
stato di conservazione, raffiguranti immagini geometriche e
volute vegetali.
La Confraternita dei Battuti: documentata a partire dal 1513
ma probabilmente preesistente, ha una mossa facciata barocca, in pietra con decorazioni in mattoni, a due ordini intervallati da uno spiovente. I recenti restauri hanno permesso di
riportare alla luce tracce e frammenti di pregevoli dipinti. Un
primo ciclo di affreschi visibili in parte nella terza campata
di sinistra illustranti le tentazioni di Sant’Antonio, il martirio
di San Sebastiano oltre che una probabile Annunciazione,
risale verosimilmente ai primi denni del 1500. Un secondo
ciclo, ben più cospicuo, comprendente 18 episodi della Passione di Cristo (di cui ci rimane, pressoché integro, il solo
episodio dell'entrata in Gerusalemme) fu realizzato invece in
epoca controriformistica, tra il 1585 e il 1600.
La Pieve di Santa Maria: si trova presso il cimitero ed è
primo edificio di culto del paese, risalente forse al V secolo e
sicuramente riattata in età tardoromanica, come testimoniano
alcune strutture murarie della zona presbiteriale. Nel catino
absidale, al di sotto delle attuali pitture settecentesche emerge il volto di un Cristo Pantocrator, probabilmente quattrocentesco, il che fa supporre la presenza di altri affreschi coevi sia nell’abside – oggi occupata da statue – sia sulle pareti.
Tra le tele presenti si nota in particolare quella, risalente al
1750 circa, raffigurante l’Assunta che compare a un ammalato; pregevole anche la raffigurazione in stucco di Santa Libera che sorregge due neonati, seicentesca. Simbolo tangibile
della fede e dell’identità dei Vesimesi è la statua trecentesca
della Madonna con il Bambino, che veniva portata in processione dalla pieve al paese per impetrare la grazia e la benevolenza divina sui raccolti, sulle case e sulla popolazione.
I resti del castello: demolito dagli Spagnoli, restano solo
alcuni imponenti ruderi e un torrione recentemente restaurato
che faceva parte del sistema difensivo esterno di collegamento al borgo.
Il campo di aviazione partigiano: unico nel suo genere in
Piemonte, il campo d’aviazione fu predisposto dai partigiani
e dagli Alleati per consentire l’atterraggio e il decollo di
aerei militari per sostenere i combattenti della guerra di Liberazione dal nazifascismo. Il Comune di Vesime è impegnato in un’opera di recupero delle testimonianze e dei luoghi per tramandarne la memoria.
La giornata del 26 giugno 2011
tutti i monumenti interessati dal
progetto “Porte Aperte in Langa
Astigiana” apriranno contemporaneamente e si potranno effettuare
le visite individuali con partenza
come sopra indicate oppure aderire
alla proposta del "tour" con busnavetta messi a disposizione dalla
Comunità Montana "Langa Astigiana". In tal caso le visite
saranno possibili anche al
mattino, per consentire il
percorso completo del territorio. Si prevede di far partire
due navette alle ore 9,00 del
mattino, una da Cessole e una
da Bubbio. La prima effettuerà le visite di Cessole, Vesime e San Giorgio Scarampi
per giungere a Roccaverano ad ora di pranzo, con la possibilità di avere un biglietto gratis per un piatto proposto dagli
stand delle Pro Loco della
zona presenti in piazza per la
Fiera Carrettesca. Quindi la
visita proseguirà con i monumenti di Roccaverano, Monastero Bormida e Bubbio. La
seconda navetta farà il percorso inverso (Bubbio, Monastero Bormida, Roccaverano, San Giorgio
Scarampi, Vesime,
Cessole)
sempre con sosta
pranzo a Roccaverano.
Circolo Culturale
Langa Astigiana O.N.L.U.S.
Sede Amministrativa:
Viale Indipendenza 33
14058 Monastero Bormida (AT)
Sede Operativa: Via G. Penna 1 - 14051 Loazzolo (AT)
tel e fax 0144 87185
3400571747 / 3336669909 / 328 0410869
www.circololangaastigiana.com
[email protected]
Bubbio
Comune 0144 8114
www.comune.bubbio.at.it
Cassinasco
Comune 0141 851110
www.comune.cassinasco.at.it
Castel Boglione
Comune 0141 762117
www.comune.castelboglione.at.it
Castel Rocchero
Comune 0141 760315
www.comune.castelrocchero.at.it
Cessole
Comune 0144 80142
www.comune.cessole.at.it
Loazzolo
Comune 0144 87130
www.comune.loazzolo.at.it
Mombaldone
Comune 0144 950693
www.comune.mombaldone.at.it
Monastero Bormida
Comune 0144 88012
www.comune.monasterobormida.at.it
Montabone
Comune 0141 762121
www.comune.montabone.at.it
Olmo Gentile
Comune 0144 93075
www.comune.olmogentile.at.it
Roccaverano
Comune 0144 93025
www.comune.roccaverano.at.it
Rocchetta Palafea
Comune 0141 718280
www.comune.rocchettapalafea.at.it
San Giorgio Scarampi
Comune 0144 89041
www.comune.sangiorgioscarampi.at.it
Serole
Comune 0144 94150
www.comune.serole.at.it
Sessame
Comune 0144 392155
www.comune.sessame.at.it
Vesime
Comune 0144 89015
www.comune.vesime.at.it
Sede della Comunità Montana
Via Roma 8
14050 Roccaverano (AT)
tel. 0144 93244
fax 0144 93350
www.langastigiana.at.it
[email protected]
Uscite autostradali:
A21 Torino-Piacenza → Asti Est
A26 Genova-Santhià → Alessandria Sud
A6 Savona-Torino → Carcare
A7 Milano-Genova → Alessandia Est
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