La progettazione: elemento insostituibile a queste pagine che sistematicamente mostrano il crescere della tecnologia, dei sistemi e dei componenti, in sostanza il crescere della tecnologia, non mi stancherò mai di ripetere che il futuro sta nella professionalità, perché una prestazione o una fornitura risulta professionale solo quando, sin dall’inizio, si è pianificato quanto si deve fare, impiegando gli uomini, i mezzi e le risorse adeguate. Affidando alla ricerca la insostituibile motivazione che porta alla soddisfazione. Guidare un’automobile, ad esempio, richiede una preparazione adeguata, che non si estingue con il solo conseguimento della patente di guida, ma che cresce con l’uso pratico, ad esempio imparando a guidare su percorsi innevati, piuttosto che prendere dimestichezza con il montaggio e l’utilizzo delle catene da neve. D Il progresso tecnologico migliora la vita Solo 100 anni fa queste conoscenze non erano necessarie per la popolazione che non usava e quindi non si doveva confrontare con i problemi derivanti dalle autovetture e della circolazione stradale, ma questa, come altre invenzioni, ha migliorato la vita degli uomini come prima aveva fatto il treno e così come lo avevano fatto anche altre applicazioni dell’umana tecnologia. Il principio sopraesposto vale per tutti i manufatti dell’uomo, che sono sempre più performanti, sempre più confortevoli, sempre più insostituibili per le normali esigenze di vita di quasi tutta la popolazione. A fronte di quanto detto, non è possibile non considerare e non condividere l’uso dei sistemi suddetti che richiedono per la loro costruzione e la manutenzione non ordinaria, interventi di “specialisti” perchè il risultato sia gratificante per l’utente. Gli specialisti, sempre più necessari Negli edifici gli impianti elettrici, quelli idraulici, quelli di climatizzazione o elettronici, devono essere all’altezza del momento per il compito che devono svolgere, del risultato che vogliamo ottenere e che ci attendiamo. Questo vale anche per le attività pubbliche e produttive, dove è difficile stare al passo con i tempi quando la burocrazia rifiuta il costruttivo contributo dell’automazione al pari di una azienda manifatturiera che vorrebbe produrre con sistemi e metodi di qualche decennio fa. In questo mondo sempre più ricco di opportunità, di gratificazioni, di aumentate aspettative di vita, la fa da padrona la competizione che ci dà, come risultato, quanto detto sopra. Le continue innovazioni rifiutano la cultura del creazionismo per quella obbligata dell’evoluzione, ma fanno crescere cresce ovviamente e consequenzialmente l’asimmetria informativa, che impedisce la reale diffusione della informazione a tutti i livelli. Una delle dimostrazioni più evidenti è il fatto che acquistando un’autovettura, viene consegnato un libretto di istruzioni sempre più corposo, anche solo rispetto a trent’anni fa, che rimanda sempre di più a interventi di specialisti per la risoluzione delle varie problematiche. Anche gli attrezzi in dotazione per la riparazione della autovettura , sono sempre numericamente inferiori a quelli di qualche anno fa, quando erano tanti quasi come quelli contenuti nella cassetta degli attrezzi di un idraulico. Si deve saper competere Sono sempre esistiti, e quindi esistono ed esisteranno sempre manufatti diversi per concezione, costruzione e conduzione, che rispec- attualità elettrotecnica - novembre 2011 - numero 9 chiano le conoscenze, l’esigenza, le disponibilità del periodo in cui sono stati realizzati. Gli edifici costruiti negli scorsi secoli non hanno le caratteristiche asismiche di quelli attuali. Evidentemente per la non scientifica conoscenza dei problemi e la disponibilità di adeguata tecnologia. Oggi ci sono soluzioni che possono rendere sicuro il vivere anche nei vecchi edifici come in un edificio di moderna concezione. Ma in questo nuovo mondo ricco di opportunità e di soluzioni, come ripeto, c’è più competizione e si deve saper competere. Per competere si deve essere e quindi si deve sapere, per evitare di diventare preda, anche in buona fede, di quelle strutture commerciali-industriali che offrono le soluzioni alle richieste, quando addirittura “creano” le esigenze, per la ragione che lo scopo delle aziende è quello di tutti noi, non filantropico, ma quello di produrre e guadagnare. Ma ovviamente e non ci può essere un prodotto o una soluzione valida per tutti i casi, come non può esistere un’azienda che ha fatto prodotti ottimali per tutte le esigenze, funzionali a risolvere tutte le richieste secondo le aspettative del cliente. La progettazione come elemento insostituibile del processo produttivo Ogni azienda che produce e commercializza ha interesse ad utilizzare i propri prodotti per ragioni economiche, disposizione e di rafforzamento dal Brand, ma può anche utilizzare prodotti di terzi. Ma soprattutto progetta. E’ evidente quindi che la progettazione come elemento di pianificazione per il raggiungimento dei risultati con le risorse disponibili è insostitibile. Ognuno di noi, come i nostri manufatti, è diverso per costituzione, per modo di vivere, permettetemi il paragone: è necessario che i nostri abiti siano sempre più su misura, per ragioni di comfort, di economia e di efficienza, come devono essere le cose nel mondo ormai “globalizzato”. Si evidenzia quindi la insostituibilità del progettista tecnico, dove la sua obbligazione di mezzi si trasforma sempre di più in una obbligazione di risultato, garantita dalla formazione permanente e dall’assicurazione per i rischi professionali. I periti industriali liberi professionisti hanno tutto questo, l’assicurazione per legge è una garanzia, la formazione, per i periti industriali, è un obbligo deontologico vecchio di dieci anni, ancora prima che diventasse un obbligo per legge. Ma i periti industriali hanno qualcosa di più, perché sono portatori di almeno una reale specializzazione fondata su una preparazione pratica, oltre che teorica, e come in una scuola guida per la patente auto hanno studiato assieme teoria e pratica. Prima di essere abilitati all’esercizio professionale. Non solo nozioni quindi. Oggi ci sono molte più garanzie di ieri. Più specializzazione, più formazione, l’assicurazione, e i clienti possono essere gratificati superando le loro asimmetrie informative, affidandosi a chi sa fare, a chi conosce il peso della fatica fisica del fare e non solo quello di portare il foglio con un titolo. Insomma, i Periti industriali liberi professionisti, da sempre sono in prima linea nella battaglia. Non soltanto a dirigere e coordinare dietro una scrivania dove la visione e le informazioni possono arrivare distorte e non in tempo reale. Ed inoltre affidarsi ai periti industriali fa risparmiare, che non fa mai male. Gianfranco Magni Segretario Nazionale FederPeriti Industriali 1