n. 4 I lUglIo / agosto 2011 BIMestrale Del CIrColo g. Dozza atC Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertito in legge 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 1 D.C.B. Ufficio Bologna - e 0,90 BOLOGNA-FERRARA INTERVISTA ALL'ASSESSORE ALLA MOBILITÀ ANDREA COLOMBO PIÙ MoBIlItà Meno traFFICo CONTIENE ATC FLASH sommario N. 4 I LUGLIO / AGOSTO 2011 Periodico della “Cooperativa Giuseppe Dozza A.T.C.” a.r.l. Scritti, foto, disegni e/o qualsiasi altro materiale consegnato per uso redazionale non è restituibile 3 a 31 anni dalla strage del 2 agosto Intervista ad Agide Melloni 4 Registrazione presso il Tribunale di Bologna n. 6093 del 31/03/1992 andrea colombo, assessore al traffico Un assessore giovane per affrontare i problemi antichi del traffico 6 Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in legge 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma D.C.B. Ufficio di Bologna L'IMPORTANZA DI ESSERE INFORMATI L'azione dell'UE ITALIA Uno sguardo a Rimini 8 9 direttore responsabile Primo Mingozzi coordinatore editoriale Donato Ungaro comitato di redazione Maria Esmeralda Ballanti, Luciano Battistini, Giancarlo Cacciari, Mirko Grimandi, Primo Mingozzi, Giorgio Tonelli, Luigi Martino Torri e Donato Ungaro segreteria di redazione Chiara Nassisi Maria Esmeralda Ballanti ricerca iconografica Gianni Giordano, Maurizio Ungarelli Redazione Circolo G. Dozza A.T.C. Via San Felice, 11/E - 40122 Bologna Tel. 051.231003 - Fax 051.222165 www.circolodozza.it [email protected] [email protected] responsabile pubblicità Andrea Bona referente polisportiva Chiara Nassisi casa editrice Edizioni Aspasia Bologna - San Giovanni in Persiceto Sede: Via San Felice, 18 (BO) Iscrizione al Roc n. 10522 Progetto grafico e impaginazione Idea Pagina snc Via Paganino Bonafede, 15 40139 Bologna Tel. 051.6259011 - Fax 051.4998357 [email protected] stampa Tipolitografia FD srl Via San Felice, 18/A - 40122 Bologna Tel.: 051.227879 - Fax: 051.220418 [email protected] www.tipolitografiafd.it chiuso in tipografia il 00 luglio 2011 stampato in 5.000 copie Foto di copertina: Questa foto appartiene all'album di Francesca Guadagnini da FLICKR 2 editoriale il risarcimento fininvest Uomini, ominicchi e quaquaraquà nuovoinformatore per non dimenticare l'intervista mobilità GST IL GST e il bus day Si accendono dieci candeline per il bus day 10 DOPO GLI AVVENIMENTI Facciamo chiarezza sul Bar dei Circoli!!! 11 Rimborso contributi per libri scolastici anno 2010-2011 12 l'opinione info inserto staccabile sotto i portici I-IV Atc flash per costruire la nuova comunità sociale Diamo tutti una mano 15 ferrara Nazionali Ancam podismo / Motosalsicciata del primo maggio ferrara Patimenti, patimenti e patenti ferrara Turnista o turista ferrara Autisti fai da te / Noia e paranoia al capolinea Guida e alcolici / Fai parte del Gert! Bologna Campionato Amatori Uisp 1. Memorial Vitiello e Marchetti di calcio a sette Bologna Tanti amici a Rimini Bologna Ancora una stagione da protagonisti Bologna Continua la bella avventura dei nostri ragazzi Bologna Campionato Italiano di Ciclismo Ancam Bologna Le donne in rosa ambasciatrici della prevenzione 16 17 18 19 vita da circolo 20 21 23 24 26 27 associazione per l’assistenza sanitaria integrativa ai lavoratori dell’a.t.c. bologna Avviso ai soci Il Consiglio della Medicina Integrativa intende ringraziare, anche a nome dei propri soci, la segreteria del Circolo Dozza Atc, il responsabile del sito Davide Capelli e tutto il Circolo G.Dozza Atc per la disponibilità continua nell’attività di supporto alla nostra Associazione, rendendo disponibile presso la segreteria del Circolo la modulistica dell’Associazione, ritirando le richieste di rimborso per spese mediche,concedendo al Consiglio di pubblicare gli avvisi ai soci attraverso “l’Informatore” ed ora (per il vero, è già da diverso tempo) anche per aver dato spazio alla Medicina Integrativa all’interno del sito “www.circolodozza.it”. All’interno del sito è possibile stampare documenti e modulistica dell’Associazione cliccando su “Notizie ai Soci-varie ed eventuali”. Cogliamo l’occasione per indicare tale strumento agli associati e a coloro che ancora non conoscono la nostra realtà. Un ringraziamento ai primi soci ferraresi, che si auspica possano diventare sempre più numerosi. Per informazioni, il mercoledì dalle 9.00 alle 12.00 al n. 051-350536. Il Consiglio N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011 editoriale di Donato Ungaro il risarcimento fininvest Uomini, ominicchi e quaquaraquà L a cifra mette i brividi: 560 milioni di euro. È la somma che Fininvest dovrà pagare alla Cir di Carlo De Benedetti a causa della condanna in appello relativamente al cosiddetto Lodo Mondadori. Tutti sanno tutto sull'argomento e non è possibile aggiungere altro; qui possiamo fare solo considerazioni da Bar Sport, lontane dalla politica e dai massimi sistemi, ma che proprio per questa ragione sono più prossime a noi uomini e donne della strada. Facciamo un paragone tra noi e Fininvest: il colosso di via Paleocapa, a Milano, ha un capitale di 2 miliardi e mezzo; il bilancio 2010 ha registrato un utile di 87 milioni di euro. Noi abbiamo ricevuto il Cud da un paio di mesi; il mio segna un reddito di 19mila e 84 euro. Facendo i dovuti calcoli: la condanna di Finivest sta al bilancio 2010 dell'azienda come se io fossi stato condannato a pagare 122mila e 840 euro. Non male, mi vien da dire, se per una ventina d'anni avessi potuto contare su una rendita, diciamo così, non proprio legittimamente mia. Come pago? mi chiederei se la condanna fosse a mio carico e sul conto corrente non disponessi di una cifra del genere. Con il capitale mi verrebbe risposto; e la procedura più o meno sarebbe questa. Chi deve riscuotere il frutto economico della sentenza mi manda una letterina, chiedendo il pagamento del mio debito; se non rispondo e non propongo un accordo, la sentenza viene considerata un titolo valido per iniziare la procedura di “messa in mora”. Trascorso il termine, possono essere aggrediti i miei capitali e chi ne ha titolo può chiedere il pignoramento dei miei beni: la casa, la macchina, il televisore, il divano e così via. Certo, i “miei” 122mila e rotti euro non sono i 560 milioni di Fininvest; e chiedere il pignoramento di una cifra così importante pone qualche problema. Ma come si diceva prima, Fininvest ha un capitale di 2 miliardi e mezzo, divisi tra Mediaset (39%), Mondadori (50%), Mediolanum (36%), Milan (100%), Teatro Manzoni di Milano (100%), Mediobanca (2%). Inoltre Fininvest detiene il 24 per cento della Molmed, una “branca” dell'ospedale privato San Raffaele di Milano, e il 2 per cento di Aedes, una delle principali società immobiliari, tra quelle italiane. Io, se avessi 122mila e 840 euro di debito, sarei un bel problema per il mio creditore; non ho una casa, la mia macchina verrebbe valutata solo con il pieno di benzina e il mio conto corrente è in rosso da alcuni anni. L'ingegner Carlo De Benedetti, invece, può dormire tranquillo, in quanto Fininvest pagherà: o attraverso la fidejussione bancaria accesa per oltre 800 milioni di euro, o mettendo sul mercato una sua qualche società; magari il Milan, di cui detiene l'intero pacchetto azionario. Ma non è l'unica differenza tra me (noi) e Lui (il proprietario di Fininvest); il rinnovo del contratto di lavoro degli autoferrotranvieri, come quello dei metalmeccanici, dei dipendenti pubblici (“bloccati” fino al 2014) e di tutte le altre categorie di lavoratori dipendenti deve passare attraverso accordi, tavoli di trattative, deroghe e slittamenti: mesi o anni di ritardi, con conseguente perdita del potere d'acquisto dei salari. Lui, invece, si scrive un articolino in Finanzia- Associazione per l’Assistenza Sanitaria Integrativa ai lavoratori dell’A.T.C. bologna 2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4 ria; così, dall'oggi al domani. E se viene pizzicato, considerandola una norma giusta, la sottopone al Parlamento; con il rischio di far slittare l'approvazione di una legge che dovrebbe metterci al riparo dal fallimento. Del resto, si sa: chi comanda fa legge. Leonardo Sciascia nel “Giorno della Civetta” divideva l'umanità in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà... Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini... E invece no, scende ancora più in giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi... E ancora di più: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito... E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre... Ognuno può decidere in quale categoria ascrivere i protagonisti di questa storia; attenzione però, perché se la tentazione di metter noi stessi tra gli uomini di Sciascia è grande, altrettanto grandi saranno dopo le responsabilità. E sarebbe ora che noi si tornasse a onorarle, le nostre responsabilità; ritirando le deleghe in bianco rilasciate a gente che non se le merita: ominicchi... direbbe di loro il grande Sciascia. O, forse, addirittura peggio. nuovoinformatore 3 per non dimenticare di Donato Ungaro Italia A 31 anni dalla Strage del 2 agosto Intervista ad Agide Melloni matricola ATC 6307 A gide Melloni, matricola 6307, il 2 agosto 1980 era in piazza Medaglie d'Oro. Davanti a lui uno spettacolo inimmaginabile, fino a pochi attimi prima: la stazione di Bologna era sventrata, testimone di una ferita che improvvisamente aveva profanato la città e la nazione. Tra le macerie, alle 10 e 25 di quel sabato mattina, 85 morti e 200 feriti; nel cuore dei bolognesi e dei presenti in quella piazza, un desiderio: servire. La polvere era ancora sospesa nell'aria, mischiata all'odore del tritolo, ma uomini e donne erano già sulle macerie, come sulle barricate di una rivolta civile. Agide era tra quella folla e si chiedeva cosa potesse fare. Senza neppure sapere perché, un vigile del fuoco tagliò i mancorrenti del 37, numero aziendale 4030; senza neppure immaginare cosa sarebbe successo nelle seguenti diciassette ore Agide si sedette al volante; senza capire se c'era altra soluzione, mani pietose deposero sul pianale del 37 il primo cadavere; senza aver ricevuto ordini una Gazzella e una Pantera scortarono quelle esequie civili volute dalla Civiltà bolognese. Nessuno l'aveva deciso, ma nessuno si oppose a quella logica di vita nel contrastare la morte; e onorarne le vittime. Agide Melloni, matricola 6307, guidò il 37 sulla linea Stazione-Camere mortuarie dalle 10 e 50 alle 03 e 30; una “stecca” unica, per una linea unica. E oggi è con la moglie Marilena Andalò nelle sale del nostro, del suo circolo, per raccontare per la prima volta dalla pagine del nostro giornale quell'esperienza; solo una richiesta, prima di lasciare a lui la scena. Agide, noi non vogliamo la cronaca di quel giorno, ma se possibile vogliamo entrare nei tuoi pensieri, per condividerli. Il tranviere fa cenno di si con il capo, 4 nuovoinformatore guarda con affetto la moglie e poi, come se avesse ancora una volta ingranato la marcia del suo 37, numero aziendale 4030, parte: «Quello è stato un momento della Storia della nostra città, ma io l'ho sempre ritenuto una cosa mia, da non raccontare. Poi, recentemente, ho ripensato che bisogna spiegare ai giovani, ma non solo a loro, cos'è successo; per non scordare una parte dei tempi che fanno parte di noi. Lo dico subito, mi ritengo un'immagine nota di quel giorno, ma c'erano decine e decine di colleghi sulle macerie, ognuno con il suo incarico; chi spostava rottami, chi dirigeva il traffico, chi scattava fotografie. E grazie a questi ultimi oggi la sezione fotografica del circolo dispone di un patrimonio di immagini che sono un documento eccezionale. In quell' occasione ho imparato a conoscere veramente molti tranvieri; alcuni li avevo “bollati” come persone indifferenti, ma vederli con le divise sporche e lacerate, con le mani pelate a furia di scavare tra le macerie, mi ha fatto comprendere che solo in quel momento li stavo conoscendo per davvero. Io ero lì sulla piazza e mi è passato davanti quel Menarini di ritorno dall'ospedale, ma per i feriti erano arrivate le ambulanze. Il problema iniziava a essere il trasporto delle salme; mi sono messo alla guida che erano le 10 e 45 circa e ho smesso alle 3 e mezza di notte. A bordo, nei viaggi verso gli obitori, c'era sempre un carabiniere o un poliziotto. Non parlavamo, ma quel silenzio esprimeva tutto. Ma il silenzio non era solo nostro, a bordo; era anche quello ai bordi delle strade. La gente, i bolognesi, avevano oramai imparato che il percorso di quel mezzo che portava via i morti dalla stazione era sempre lo stesso: via Irnerio, i viali, Massarenti e la sala mortuaria del Malpighi. La gente era assiepata ai lati della strada; e aspettava in silenzio il passaggio di quel 37. Quando tornavo in piazza Medaglie d'Oro i colleghi erano tutti per me; Agide, hai bisogno N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011 Nella pagina a fianco e nelle foto sopra, tre immagini eloquenti sulla strage di Bologna. A sinistra, la lapide eretta in stazione a ricordo delle "vittime" di quell'orribile giorno. un cambio? Te la senti? Posso fare qualcosa? Nessuno lo faceva per cercare del protagonismo; eravamo una squadra. A un certo punto iniziavano a fotografare i morti sull'autobus e io e un collega ci si opponeva. Sono partito per uno dei miei giri e quando sono tornato ho trovato il collega in divisa da guardia venatoria; era andato a casa a cambiarsi, per avere l'autorità della divisa. Ma non c'eravamo solo noi; c'era Bologna, sulle macerie. Ricordo che arrivò una donna con un piattino con su due garze e una boccetta di disinfettante. Non serviva a un granché, ma lei aveva in casa quello e l'ha portato. Dal canto loro polizia, carabinieri e vigili del fuoco non allontanarono nessuno dalle macerie; la professionalità e la disponibilità di tutti venne valorizzata. Io ho molti ricordi della mia vita, ma sono tutti affievoliti; invece il 2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4 ricordo di quel giorno è un'immagine nitidissima. Mi sono sempre augurato che un fatto del genere possa non succedere mai più, ma mi sono anche sempre chiesto se oggi Bologna saprebbe comportarsi allo stesso modo. Se ho avuto dei contatti coi parenti delle vittime? Si, il Presidente Sutti, quando ha saputo della mia storia, si è adoperato perché io incontrassi i parenti di Mario Sica, capo del personale di Atc e tra le vittime della strage. Da allora ho avuto diversi contatti con altri familiari delle vittime e sono sempre stato invitato dall'associazione presieduta prima da Torquato Secci e poi da Bolognesi; recentemente mi ha chiamato tramite Skype un professore dell'Università di Perugia, per svolgere una ricerca con alcuni studenti». La moglie di Agide lo guarda con ammirazione e i due si tengono per mano; nella saletta l'emozione è palpabile, come se lo spirito di quegli 85 passeggeri del 37 fosse tra noi, per sostenere e ringraziare Agide. L'attimo di pausa è mio complice e mi permetto di interrompere lo scorrere delle parole di Melloni con una domanda: «Per noi le lapidi con i nomi delle vittime di quel giorno sono lettere di bronzo sul marmo, per te cosa rappresentano?» «Tutte le volte che con mia moglie Marilena veniamo a Bologna passiamo dalla sala d'attesa della seconda classe; e io rifletto sul destino. Quella mattina avevo fatto il primo pezzo sul 38 e a tutti i capolinea in stazione ero entrato nell'atrio, dove c'era l'edicola, per chiedere il mio giornale. Ma quella mattina non arrivava e sarò entrato almeno sei volte in stazione. Poi lo stacco e io ero andato alla Zucca; mentre tornavo verso la stazione per fare il secondo pezzo il boato e poi tutto quello che c'è stato dopo. Ma di tutti quei nomi uno in particolare mi emoziona: quello di Mario Sica». Bisogna spiegare chi era Mario Sica, 44 anni. Come detto in precedenza, Sica era il capo del personale di Atc e Agide lo conosceva bene. «Io ero sindacalista e mi capitava spesso di discutere con Sica, ma era un gran signore. Anche dopo le discussioni più accese saliva sull'autobus, diligentemente dalla porte riservata alla salita e poi veniva davanti, per parlare con me, con quella sua Z così particolare. E' stato uno degli ultimi passeggeri delle corse del 37 del 2 agosto 1980». Agide, hai parlato di ricordi fotografici di quel giorno; qual è quello che porti nel cuore? «Quando il Presidente della Repubblica Sandro Pertini mi è passato a due metri dall'autobus. E' arrivato in piazza Medaglie d'Oro nel primo pomeriggio e si vedeva che era un uomo distrutto dentro, nell'animo. Noi, che per reagire a quell'orrore avevamo messo su una sorta di distacco da quanto ci accadeva intorno, potevamo rendercene conto; anche nel giorno dei funerali Pertini sembrava al seguito del feretro di 85 parenti. E poi c'è da ricordare l'affetto e la partecipazione di tutta la città a quel tragico evento; è difficile descrivere quella sensazione. Io mi sentivo intimamente vestito di Bologna». Alle 03:30 del 3 agosto Agide Melloni si è ritirato in deposito; ha atteso la distribuzione dei cartelli ed è uscito nuovamente con un 33, come se non fosse successo nulla; quasi in trance. «Nella fase di inserimento sono stato fermato in via Marconi, se non ricordo male, da un verificatore. Agide, cosa ci fai in giro? Devo fare il mio turno, ho risposto. Mi ha tirato giù dalla guida e mi ha mandato a casa. Ho dormito per un giorno e mezzo». Agide Melloni, matricola 6307; dopo 31 anni di Atc ora è in pensione e vive a Imola. Agide Melloni; un uomo che il 2 agosto 1980, a 31 anni, ha onorato Atc. E io oggi, a 31 anni di distanza, sono orgoglioso di vestire la sua stessa divisa. Mi piacerebbe che altri la pensassero così. nuovoinformatore 5 l'intervista di Donato Ungaro Andrea Colombo, assessore al traffico Un assessore giovane per affrontare i problemi antichi del traffico D opo una fase tribolata di gestione politica e amministrativa, Bologna è tornata a vedere un Primo Cittadino effettivamente eletto dalla città alla carica di sindaco. E con Merola sullo scranno più alto di Palazzo D'Accursio, anche la giunta comunale è tornata a pesare sulla vita di Bologna e dei bolognesi. Tra gli assessori quello che riguarda più da vicino noi tranvieri è Andrea Colombo, che ha la delega a Mobilità e Trasporti. Colombo, 27 anni, è laureato in Giurisprudenza e risulta essere l'assessore più giovane della storia repubblicana di Bologna. Ma la sua giovane età non significa inesperienza; noto per la sua attenzione ambientale, ha accettato di parlare con noi, mettendo in campo idee che sembrano muoversi proprio verso il rispetto per l'aria che respiriamo e la vita dei bolognesi. Assessore Colombo, lei finora si è confrontato con alcuni aspetti della pubblica amministrazione bolognese; che idea si è fatto delle necessità della città? A Bologna c’è forte bisogno di una “svolta ecologica” che, come avvenuto in passato per i servizi sociali, porti la nostra città tra le eccellenze europee in campo ambientale, soprattutto per quanto riguarda la mobilità sostenibile. Per perseguire questo ambizioso obiettivo è fondamentale un’alleanza fra amministratori e cittadini, perché il cambiamento, che è fatto anche di aspetti sociali e culturali, si realizza solo se lo costruiamo insieme. Quali sono le sue idee da attuare entro gli oramai imminenti primi cento giorni di governo? L'azione dei "primi 10 giorni" è stata l'eliminazione dei 300 permessi che consentivano ad amministratori e diri- 6 nuovoinformatore genti comunali di accedere con la macchina al centro storico e di parcheggiare nel cortile di Palazzo d’Accursio, che ora può diventare una nuova piazza per Bologna. Stiamo lavorando a tre provvedimenti da attuare entro i mesi autunnali: l’introduzione di nuove agevolazioni per chi usa il trasporto pubblico, in particolare bambini e famiglie; la sperimentazione della “T” pedonale durante il week-end; la revisione generale dei 75.000 pass per ridurre gli accessi motorizzati alla ZTL. Si parla di pedonalizzazione della T; come avverrà, nel concreto? Pensiamo a due interventi ben distinti. Nel breve periodo, già in autunno, l’idea è di sperimentare la chiusura totale al traffico delle vie Rizzoli, Indipendenza e Ugo Bassi durante un sabato e domenica, come avviene in tante città italiane ed europee, per favorire la socialità e lo shopping nel cuore del centro. Nel medio periodo, intendiamo definire, anche attraverso un percorso partecipato con la città, il progetto per un’area pedonale nella zona attorno alle Due Torri, in cui consentire in via prioritaria il passaggio di pedoni, ciclisti e mezzi elettrici del trasporto pubblico. A Roma è nata una polemica su moto e scooter, per far loro pagare il parcheggio quando utilizzano gli stalli delimitati dalle righe blu; al di là della questione capitolina, la domanda è: ma moto e scooter sono un vantaggio oppure una condanna per i centri storici? E ancora, anni fa si parlava di vietare il centro storico bolognese a questi mezzi: è un'idea ancora possibile oppure è stata bocciata definitivamente? I motorini hanno un indubbio vantaggio rispetto alle macchine: sono meno ingombranti, sia in movimento che durante la sosta. Ciò non toglie che ormai il centro di Bologna, per la sua struttura medioevale, è saturo di veicoli a motore, anche di quelli a due ruote: non è nemmeno più una questione di salute e ambiente compromessi da smog e rumore, è proprio che manca fisicamente lo spazio, e a risentirne è la qualità e vivibilità dello spazio pubblico. Nei prossimi mesi studieremo misure specifiche sulle moto, certamente non saranno ammesse nell’area pedonale. Il trasporto pubblico bolognese, da anni, deve fare i conti con "nodi" problematici e oramai conosciuti a tutti gli addetti ai lavori: parcheggio selvaggio in via Pietramellara, uso delle corsie preferenziale per la sosta, abuso degli accessi alle zone a traffico limitato o sulle preferenziali, permessi disabili usati in maniera "allegra" su Suv e fuoriserie, targhe straniere impunite da Sirio e Rita. Come pensa di muoversi su questi temi? È necessario recuperare in città un forte controllo sull’effettivo rispetto delle regole del senso civico: da questo punto di vista il traffico è un settore fonN. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011 Nella pagina a fianco una foto in alto, l'Assessore Andrea Colombo. A sinistra, sempre nella pagina a fianco, l'Assessore percorre in bicicletta le vie della nostra città, Bologna. Sopra, una foto di traffico in via Irnerio. damentale. La Polizia municipale e gli Accertatori della sosta di ATC possono e devono svolgere un ruolo determinante, perché la presenza fisica in strada è insostituibile. In parallelo, va potenziato l’impiego delle nuove tecnologie, estendendo il controllo di RITA su nuove corsie preferenziali, per garantire rapidità e regolarità ai bus, e del sistema SCOUT, per dissuadere il fenomeno della sosta in doppia fila, nonché rendendo più stringenti le verifiche sui pass disabili. Il sistema Civis sembra essere entrato in crisi, ma per i cinesi la parola crisi è composta dagli ideogrammi che rappresentano il problema e l'opportunità; se è facile identificare, parlando del Civis, la parte "problema" saprebbe indicare l'aspetto "oppor- tunità" di questo progetto? Intendiamo sostituire o modificare radicalmente il mezzo attuale, per ottenere un moderno filobus, che risponda agli standard europei per capacità di carico, sicurezza e velocità commerciale, a maggior ragione dopo il parere negativo espresso dalla Commissione di sicurezza. Viceversa, è importante proseguire e accelerare il più possibile i cantieri di rifacimento delle strade, dei marciapiedi e dell'illuminazione pubblica, che a prescindere dalla tecnologica dei mezzi rimangono un'occasione unica di riqualificazione e manutenzione straordinaria della città. Oltre al Civis a Bologna si parla di People Mover, Metrò, Passante Nord e ferrovia metropolitana; ci dica cosa ne pensa. In un recente incontro col Ministro dei trasporti Matteoli, abbiamo chiesto insieme a Regione e Provincia di ridestinare i fondi del metrò al potenziamento del Servizio Ferroviario Metropolitano, opera strategica per la mobilità di area vasta, che a pieno regime permetterà di sgravare sempre più di traffico il capoluogo. Sul passante nord è necessario definire il nuovo tracciato imposto dall’UE, che risponda ad un disegno urbanistico complessivo e preveda la trasformazione dell’attuale tratto autostradale in corsie aggiuntive per la tangenziale. Il people mover è un progetto importante per realizzare un collegamento veloce tra Stazione e Aeroporto, le due più importanti porte di accesso a Bologna; a settembre il Comune approverà il progetto esecutivo presentato dal concessionario, se coerente con le prescrizioni della Conferenza dei sercizi, così a inizio 2012 potranno partire i lavori di costruzione. Ultima domanda dedicata ai tranvieri; se un giorno suo figlio o sua figlia le dicesse che vuole guidare i mezzi pubblici, a Bologna, come la prenderebbe? E cosa spererebbe per lui o per lei? Sarei sicuramente orgoglioso di un figlio che decide di contribuire in prima persona al funzionamento del trasporto pubblico, che considero uno dei servizi vitali per la nostra città, al pari degli asili nido, nonché fattore di uguaglianza tra i cittadini, perché garantisce a tutti la possibilità di muoversi. Spererei di consegnargli una flotta sempre più ecologica e confortevole per autisti e passeggeri, e una rete ancor più estesa di corsie riservate e semafori con onda verde per gli autobus. A ricordo del Pittore Luigi Passini All’alba del primo giorno d’estate è scomparso il Maestro Luigi Passini: uomo straordinario e pittore di talento: forse l’ultimo dei grandi. Persona semplice ma di grandi valori umani e artista con una grande passione per la pittura. Come uomo ci lascia un patrimonio di sentimenti, di onestà, di moralità di rettitudine di disponibilità, di bontà e di attenzione agli altri. Come pittore ci rimangono le emozioni, gli incanti e i di- sincanti della sua quotidianitài cieli azzurri mai corruschi, gli orizzonti sempre scanditi, i silenzi e le soffici nevi appena cadute, la natura tutta con colline e piani dipinti con la serenità e la luce del cuore. Assente è l’uomo nei suoi quadri, ma evidenti sono i segni, spesso poco rispettosi, del suo vivere. Alla galleria ”il Punto” ha spesso esposto le sue opere, con grande riscontro di pubblico e di critica; ne è prevista una prossimamente, ci impegneremo per allestirla. Vogliamo continuare ad emozionarci davanti a questi paesaggi passiniani, poesie che sono inconfondibili perchè nascono direttamente dall’anima. Maria Teresa Grappa nuovoinformatore 7 mobilità di Maurizio Dall’Ara l'importanza di essere formati L'azione dell'UE I n questo numero torniamo ad interessarci del Programma d’azione decennale dell’Unione Europea per la sicurezza stradale. Nei numeri precedenti abbiamo affrontato i primi tre grandi obiettivi. E ora parliamo di quanto sia importante l’istruzione e la formazione degli utenti della strada. Secondo la Commissione Europea infatti l’utente della strada è il primo anello nella catena della sicurezza stradale ed è anche quello più debole, in quanto più incline all’errore. Qualunque siano le misure tecniche adottate e le politiche messe in campo, la loro efficacia dipende sempre, in ultima analisi, dal singolo comportamento degli utenti. Per questo la Commissione ha intenzione di collaborare con gli Stati membri per sviluppare una strategia comune per l’istruzione e la formazione degli utenti della strada. Questo significherà innanzitutto migliorare il sistema di formazione ed il rilascio delle patenti, ampliando la direttiva sulla patente di guida U.E. in modo da: • definire i criteri minimi per gli istruttori di guida; • inserire nella fase precedente il rilascio della patente un periodo di tirocinio/guida accompagnata, concordando con i Paesi che hanno scelto di utilizzare questo sistema età minima, esperienza e condizioni; • esaminare la possibilità di introdurre periodi di prova dopo l’esame di guida, durante i quali i neopatentati sono oggetto di controlli più rigorosi; • esaminare la possibilità di introdurre la guida ecologica fra le prove teoriche e pratiche per una guida più sicura e meno inquinante. Facendo una breve riflessione si può dire che sia sicuramente molto importante la fase preparatoria all’acquisizione della patente, ma altrettanto una formazione costante nel tempo che cominci fin dalla tenera età di ognuno di noi. Questo la legislazione, attraverso il Codice della Strada, lo prevede già dal 1992. Infatti, dopo la riforma di quell’anno, l’articolo 230 impone la predisposizione di programmi di educazione in tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado. E’ molto importante perciò che fin dalla scuola materna il futuro utente della strada acquisisca quei concetti e nozioni che faranno parte del proprio patrimonio di buon cittadino, perché di questo in fondo si tratta. Rispettare le regole del Codice della Strada è solo una questione di buona educazione e rispetto degli altri, oltre che di noi stessi, una questione di convivenza civile, di rispetto del più debole o più sfortunato di noi. Invece chissà perché a volte anche le persone più educate quando sono sulla strada subiscono una trasformazione, quasi che fermarsi a dare la precedenza ad un pedone sia lesivo della propria dignità o che sia una negazione di non so quale diritto. Ancora oggi vige nelle strade una sorta di legge della giungla dove il più forte cerca di prevalere sul più debole, o solamente i ritmi frenetici di vita ci fanno dimenticare le più elementari regole di buon senso. Quindi ben vengano i provvedimenti previsti, ma sarebbe altrettanto importante prevedere una formazione anche dopo l’acquisizione di una patente, non solo nei primi tre anni, ma per sempre. Oggi infatti non è previsto nulla, se non una revisione periodica relativa a vista, udito e stato di salute generale. Potrebbe essere interessante quindi istituire anche prove pratiche di guida, per stabilire se la capacità di effettuare determinate manovre si sia mantenuta inalterata nel tempo oppure no. Prevedere inoltre, come accade in altri Paesi, fin da subito una formazione che inserisca la capacità di effettuare manovre di un livello di difficoltà più elevato, come frenate di emergenza, capacità di gestire il controsterzo in caso di pioggia, neve e ghiaccio, saper affrontare un aquaplaning, manovre che non si possono improvvisare, ma che presuppongono determinati movimenti da effettuarsi con rapidità e precisione. Una formazione così però inciderebbe di più sulle nostre tasche, quando invece il comune sentire è quello di spendere il meno possibile su questo tema e di acquisire in fretta l’abilitazione alla guida. Comunque passi avanti ne sono stati fatti e se le valutazioni della Commissione Europea sono sicuramente nel complesso valide, resta compito di ogni singolo Stato mettere in campo tutte le azioni possibili su questo argomento che, fra tutti quelli finora elencati è sicuramente quello più importante, ma anche il più difficile a cui porre mano. Il sindaco di Firenze e la raccolta firme per l'omicidio stradale... Il 1° giugno 2011 Matteo Renzi, sindaco di Firenze, ha lanciato la raccolta di firme per una legge popolare che preveda l’introduzione di una quarta forma di omicidio: l’omicidio stradale. Il sindaco gigliato sta lavorando, sul fronte politico, anche per trovare una corsia preferenziale bipartisan e favorire anche la strada della legge parlamentare. La definizione di “omicidio stradale” è stata coniata dall’Asaps, che ha aderito fin dal primo momento al progetto, al quale partecipano l’associazione Gabriele Borgogni, la Generazione Contatti, l’Università di Firenze, la multinazionale Eli Lilly, e poi Carabinieri, Polizia Stradale e Polizia Municipale: proprio ai Vigili Urbani di Firenze toccheranno i compiti di maggior peso in termini di controllo, prevenzione e repressione 8 nuovoinformatore delle trasgressioni al volante. L’intero progetto è stato predisposto sotto l’attenta regia della McKinsey, una delle più importanti compagnie di consulenza al mondo. La legge che tutti noi vorremmo metterebbe chi guida in stato di alterazione e uccide o ferisce gravemente qualcuno innanzi a responsabilità più gravi: passare dagli attuali 3-10 anni (spesso meno di due con sconti e riduzioni) a 8-18, significherebbe infatti escludere questo reato dalla cerchia dei patteggiamenti e dei riti abbreviati. Ciò non significa solo inasprire, ma rendere più consapevoli le persone: dunque, prevenire. Tutti voi potete firmare: basta connettersi suwww.omicidiostradale.it o su www.occhioallastrada. it, leggere il testo della legge e sottoscrivere la proposta.(ASAPS) N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011 mobilità di Mannes Berti Italia i trasporti nelle località balneari Uno sguardo a Rimini P arlare di Rimini significa addentrarsi in un caleidoscopico mondo pieno di sfaccettature dove non è facile individuare quali aspetti considerare prioritari: dalle suggestioni felliniane alle mitiche discoteche, dalle spiagge assolate alla cucina, dalla via Emilia – che proprio qui nasce – alle colline dell'entroterra. Da tutti questi elementi non è difficile immaginare un contesto antropologico ricco e quantomai variegato, una complessità che però – quasi a sottolineare Rimini come terra di confine – ha qualcosa di ricco, ma allo stesso tempo familiare. Ambizioso ma allo stesso tempo semplice; romagnolo, ma allo stesso tempo marchigiano... Fin da bambino frequento questi luoghi e fin da allora non mi sono sfuggite tutte queste sfumature che, mano a mano che procedo con gli anni, sento sempre più intime. La storia del trasporto pubblico riminese è un po' uno specchio di tutto questo: da un lato la città rurale e di provincia che lentamente sembra allontanarsi dai carretti trainati dai cavalli, dall'altro la città del turismo che a grandi passi si imponeva come fra le capitali indiscusse dell'accoglienza. Con i suoi 143.321 abitanti Rimini, capoluogo dell'omonima provincia, è il più importante centro della riviera romagnola; per quanto concerne il mondo dei trasporti urbani, fino al 2001 esisteva la Tram (acronimo di Trasporti Riuniti Area Metropolitana) di Rimini; in tale data la Tram venne divisa in due società: la Tram Agenzia (che si occupa delle linee) e la Tram Servizi (che si occupa del parco veicoli); nel 2006 Tram Agenzia ha cambiato nome in AM, Agenzia per la Mobilità. Tram servizi possiede oggi circa 240 autobus più 5 filo-snodati VanHool, a cui se ne aggiungeranno presto altri due; AM è titolare invece di 62 linee. Indubbiamente nell'aspetto provinciale e paesano che tanto caratterizza la Romagna, Rimini si staglia come città vera e propria e, se è vero che da sempre l'impianto fisso distingue un grosso centro da uno piccolo (almeno un tempo, prima delle soppressioni degli anni '60), qui non poteva certo mancare il filobus, come disse Mussolini in quel lontano 2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4 primo gennaio 1939, inaugurando la filovia per Riccione. Il "futuro dell'Italia è filovia", esclamò autarticamente il duce: in effetti il filobus si proponeva, dopo le pionieristiche linee di prima generazione dei primi del novecento, come il mezzo che se da una lato sostituiva il tram, considerato in quegli anni antiquato, dall'altro offriva una certa flessibilità di esercizio senza avventurarsi nell'autobus che, agli albori della Seconda Guerra Mondiale, ancora non era perfezionato; se a ciò si aggiunge la crisi dei carburanti, è facile capire il motivo per cui ben presto il filobus divenne coi suoi bifilari una caratteristica diffusa di tutte le nostre città. Coi suoi 12,2 chilometri di estensione la filovia Rimini-Riccione, classificata come 11, rappresenta senza dubbio la linea principale del suo gestore, nonché la più dotata di attrattiva sia per volumi di traffico che per caratteristiche tecniche; e questo non solo per gli interessanti mezzi impiegati, ma anche per la valenza quasi "metatrasportistica" – mi si permetta la forzatura linguistica – che essa riveste nel panorama sociale e antropologico riminese. Da sempre il lungomare che collega le due città è il centro del mare, qui; mare inteso come vita, vacanza estiva; mare inteso come luogo di alberghi, negozi, attività delle più svariate: quante volte, quante infinite volte e da quanti anni si usa indicare un bar, per esempio," alla fermata 44 o 23 dell'11"! Un caso di penetrazione sociale del trasporto pubblico: basti pensare che i trasversali che sorreggono i bifilari hanno proprio degli indicatori con la numerazione delle fermate! Fantastico! Nulla di più chiaro ed esplicativo anche per i più refrattari ad orientarsi. Attualmente la linea parte da piazzale Gramsci a Rimini (dove i cinque nuovi filosnodati VanHool NEW AG300T procedono in marcia autonoma) per proseguire fino Riccione Terme, fermo restando che le corse limitate a piazzale Curiel sono indicate come 11/; è presente a Miramare un anello di ritorno rivolto solo verso Rimini, per eventuali rinforzi, sebbene non mi risulta sia mai stato utilizzato; gli scambi sono ad azionamento ad infrarossi e tutta la linea (se si esclude la tratta del 2001 fra piazzale Curiel e le terme con bifilare elastico Kummler und Matter, pendinato e flottante) è armata con catenaria rigida. Le suggestioni del percorso sono tante: dall'elegante Marina centro di Rimini al Talassoterapico, dove i pali della filovia sembrano abbracciare il mare sulla vicinissima spiaggia. Dal porticciolo riccionese fino al problematico incrocio con viale Ceccarini, dove si accumula notevole ritardo! In effetti la storia di questa linea è un po' la storia di una grande battaglia fra il servizio pubblico e l'enorme traffico privato che, nei mesi estivi, sembra tutto fagocitare in un turbinio incontrollato e caotico: come non ricordare gli indimenticabili diciassette Volvo-Mauri-Ansaldo B59 che. per ben trent'anni, hanno servito questo percorso avanti indietro, infaticabili nella loro livrea arancio ministeriale e con la loro linea avveniristica per l'epoca in cui furono concepiti! Un collega del posto mi ha confidato, con un po' di nostalgia, che mai li dimenticherà; soprattutto quando, stracolmi fino all'inverosimile, "tiravano" verso destra, dove molti si accalcavano anche nei gradini delle porte! Sono andati in pensione forzata nel 2009, chiudendo un'epoca gloriosa, quando l' USTIF ne ha revocato la circolabilità. Indubbiamente il numero dei nuovi filobus acquistati è esiguo e insufficiente a coprire tutte le corse previste: tuttavia ciò va visto molto positivamente, dopo anni di apatia che non facevano sperare in nulla di buono. Questo, soprattutto, in vista del metrò di costa la cui attuazione procede, sia pure in modo non ancora ben programmato; nel caso in cui questo nuovo sistema di trasporto venisse alla luce ci si chiede quale sarebbe il destino della storica filovia: soppressione? Integrazione? Una cosa è certa: il metrò sarebbe con ruote gommate, a guida assistita e a trazione elettrica; una sorta di novello "Civis" o qualcosa di diverso? A nostro parere la cosa più importante è senz'altro la qualità e la funzionalità del tipo di mezzo e ne auspichiamo senza dubbio la sua realizzazione, una volta provata l'utilità alla mobilità collettiva: sicuramente Rimini non mancherà di prestare attenzione a tutto questo. nuovoinformatore 9 GST a cura di Alessandro Brunelli e Mauro Malaguti IL Gruppo Studio Trasporti e il bus day Si accendono dieci candeline per il bus day C 10 on l’arrivo della primavera, delle belle e lunghe giornate, si intensifica l’attività del Gruppo Studio Trasporti del Circolo Giuseppe Dozza Atc Bologna. Rinviato a data da destinarsi il primo appuntamento di aprile (che prevedeva, grazie all’organizzazione di un gruppo di pullman da turismo italiano, paragonabile al “Raduno dei Cresimandi” che si svolge a inizio giugno a Milano. Con oltre 400 mezzi provenienti da ogni parte d’Italia, non sono mancati mezzi di Avm Fc, Atm Ra, ConeroBus An, Atv Vr, Actv Ve, ecc… solo per citare aziende di Trasporto Pubblico Locale. Anche Atc Bologna ha dato il nuto domenica 8 maggio: il decimo “Bus Day”, organizzato dal GST. Per l’occasione, quest’anno la scelta del mezzo è caduta su un bus extraurbano, il Menarini 201LI di Atc Spa, matricola 443, “solennemente” condotto da Luca Rambaldi, con tutta la squadra degli “apatras” bolognesi, accomunati dalla presenza di tanti amici pro- appassionati locali, una corsa rievocativa con Fiat 370 in terra trentina) non abbiamo, invece, mancato l’appuntamento riminese in occasione dell’annuale congresso di “Comunione & Liberazione” del 30 Aprile 2011. Senza entrare nel merito del significato di tale evento, ci soffermeremo brevemente sull’aspetto trasportistico. Tale evento, infatti, richiama nella cittadina romagnola svariate decina di migliaia di persone le quali hanno la disposizione di spostarsi, nelle tratte albergo-fiera e viceversa, solo ed esclusivamente mediante mezzi pubblici. Risultato: l’evento costituisce uno dei più grossi raduni di autobus di linea e proprio supporto all’azienda riminese, fornendo una decina di mezzi urbani (tra cui gli anziani Turbocity e i più giovani BMB M2221LU e Cityclass) oltre a due mezzi da turismo del bacino di Ferrara. Fa sempre uno strano effetto vedere mezzi nella classica livrea rosso bolognese scarrozzare lungo le vie della “capitale del turismo” per eccellenza. Cedo ora la linea all’amico Mauro Malaguti che ci racconterà del “Bus Day” bolognese, tradizionale raduno di appassionati d’autobus, che quest’anno ha acceso le prime dieci candeline. Eccoci, allora, a raccontare cosa è avve- venienti da buona parte d’Italia, i cui volti sono stati immortalati nella foto pubblicata in questa pagina. La scelta della 443 è stata motivata dal progressivo avvicinamento al termine del servizio di questo modello, che nella sua storia ha percorso e sta ancora transitando su quasi tutte le linee suburbane ed extraurbane del nostro comprensorio. Il nostro viaggio ha avuto come sempre inizio in Autostazione, per dirigerci verso Bentivoglio, poi Saletto, S. Giorgio di Piano, Venezzano, Castello d’Argile, Massumatico, Cento (con pausa al parcheggio bus e foto anche ai mezzi del gruppo di Ferrara), Palata Pepoli, Galeazza (con inte- nuovoinformatore N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011 l’opinione di Aurelio Bonori ressante pranzetto in ristorante locale), poi ancora Crevalcore, Decima, S. Giovanni in Persiceto; da qui direzione Castagnolo e infine verso la dimenticata Manzolino. Poi i nostri han proseguito raggiungendo Borgata Città, giungendo al capolinea e percorrendo una strada strettissima in mezzo alla campagna, dove i nostri eroi si sono prodigati in foto da posizioni tutt’altro che comode e dove abbiamo trovato la gente sulla strada meravigliata per il passaggio del bus a quell’ora in un giorno festivo, soprattutto colleghi Atc ed ex colleghi divertiti e increduli. Dopo una veloce pausa foto, direzione Anzola, poi finale verso l’Autostazione, dove dopo oltre otto ore insieme, ci siamo congedati, felici per aver trascorso una domenica serena, soleggiata, divertente e appassionante. Un doveroso ringraziamento a Federico e alla sua lucidissima e in formissima 608 (CMB 201LS ex-Atc, ora veicolo storico) che ha rallegrato e rivitalizzato non poco gli animi degli appassionati affiancando per un breve tratto dell’itinerario la “443”. E così, oltre a rivivere i tragitti, abbiamo appurato la qualità del mezzo, ancor notevole nonostante gli anni di vita della 443. La manutenzione delle vetture bolognesi è ancora all’altezza del servizio richiesto e si fa sempre bella figura. E infine, un necessario e particolare ringraziamento alla dirigenza di Atc che da 10 anni a questa parte autorizza queste iniziative e ci fa trovare macchine sempre perfette. Caro vecchio Menarini… come te non ne fanno più… resisti più che puoi!!! Il G.S.T sta preparando nuove iniziative per la prossima stagione. Per ora non anticipiamo nulla di preciso, ma sappiate che stiamo lavorando con impegno e passione ad un progetto che ci vedrà protagonisti… e voi sarete nostri spettatori! 2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4 dopo gli avvenimenti Facciamo chiarezza sul Bar dei Circoli S ento l’esigenza di scrivere questo articolo, nel mio nuovo ruolo di Amministratore del Circolo, per fare un po’ di chiarezza sulla vicenda del Bar dei Circoli, che ha creato un po’ di scompiglio tra colleghi e soci a causa di tutte le voci di corridoio che sono nate. Faccio una premessa che sicuramente è utile per comprendere al meglio la scelta fatta dal Direttivo per la cessione della gestione del bar e che pochi di voi probabilmente conoscono. La GD Eventi, la società che aveva in gestione il Bar dei Circoli, aveva in essere un contratto con il Circolo Giuseppe Dozza e il Circolo dei Dipendenti Comunali, scaduto da un anno e rinnovato per deroga con scadenza al 31 Agosto 2011, ma difficilmente si sarebbe arrivati a concluderne uno nuovo, con tutte le conseguenze del caso: chiusura del Bar e, purtroppo, il licenziamento a tale data dei tre dipendenti della società. Proprio queste problematiche, oltre ai problemi economici che già caratterizzavano il bar stesso, hanno fatto sì che il direttivo s’impegnasse a trovare una soluzione che garantisse ai soci il servizio di cui avevano fruito fino ad ora. Si è deciso allora di cedere, certo non a cuor leggero e non senza contrasti e opinioni diverse, la gestione del Bar a privati, ponendo però dei punti fermi per la cessione che non potevano assolutamente essere superati quali innanzitutto la garanzia del mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti di GD Eventi, quello della conservazione dei prezzi calmierati nei confronti dei nostri soci e gli orari di apertura e chiusura dei locali. I delegati del direttivo hanno dato informazioni sulle richieste per la cessione della gestione a chi fosse interessato, chiarendo che condizione necessaria ed indispensabile fosse quella di mantenere fede ai limiti di cui ho parlato in precedenza, per i quali non vi era nessuna possibilità di negoziazione. Ma tra coloro che ci hanno contattato, solo la Concerta Srl, società presentata al Circolo da ATC , ha proseguito nelle trattative in incontri successivi, trovando alla fine un accordo grazie al quale Concerta dal 1 di luglio 2011 avrebbe gestito il Bar dei Circoli, mantenendo i tre punti essenziali. Non solo, ma si mantengono le condizioni per consentire lo svolgimento di tutte le attività, sportive e non, collegate alla gestione del Bar, come quella della sezione biliardo e le varie iniziative che si vorranno realizzare, naturalmente previo accordo con i gestori, in modo da consentire una organizzazione tempestiva ed adeguata che faccia riuscire al meglio le iniziative. Questo è, in sintesi, quello che è avvenuto, e dispiace, anche personalmente, che si sia voluto insinuare che fosse volontà del Circolo far chiudere il Bar Marconi con l’obiettivo di salvaguardare i propri dipendenti a scapito dei loro colleghi. Ma come avete potuto constatare, la verità è un’altra. L’unica cosa che ci rincresce è, anzi, vedere oggi realizzato un progetto, elaborato solo un paio di anni fa dalla precedente dirigenza del Circolo, ma che allora, evidentemente, era parso poco percorribile. Concludo l’articolo con un invito a tutti, soci e non, che se doveste trovare le informazioni insufficienti, potete tranquillamente contattare me o gli altri dirigenti del Circolo e chiedere quello che può chiarirvi ulteriormente la vicenda del Bar dei Circoli, ma non solo quella. nuovoinformatore 11 info a cura della redazione Rimborso contributo per libri scolastici anno 2010-2011 Modalità per l’acquisto e il rimborso anno 2011-2012 Caro Socio, in occasione del ritiro del rimborso dei testi scolastici per l’anno 2010-2011, Ti riepiloghiamo le modalità per il prossimo anno, chiedendoTi di fare attenzione ai documenti che vengono richiesti: • ACQUISTO PRESSO IL PUNTO VENDITA VIA SAN FELICE: – dal 01/01/2005 per poter usufruire dei servizi offerti dal Punto Vendita (tra cui l’acquisto dei testi scolastici) occorre essere soci della Cooperativa G. Dozza A.T.C. – se non sei ancora socio, puoi diventarlo compilando l’apposita domanda e versando a titolo di cauzione una quota di Euro 25,82, che verrà restituita al momento della disdetta, nei termini e nelle modalità previste dallo Statuto; – all’atto della prenotazione dei libri occorre versare un acconto di Euro 50,00; – presentare la bolla compilata e firmata, indicando anche il codice ISBN, accompagnata dall’elenco fornito dalla Scuola; – sconto applicato direttamente 10%; pagamento in CONTANTI o con ASSEGNO (non si accettano Bancomat o Carta di Credito) • ACQUISTO PRESSO ALTRI NEGOZI: Consegnare presso il Punto Vendita la bolla compilata, firmata, con allegati gli scontrini in originale (NO FOTOCOPIE) riportanti i singoli importi dei libri acquistati, oppure una fattura rilasciata dalla Libreria presso la quale i libri sono stati acquistati. Non verranno accettati fogli in formato A4 con la firma del negoziante della cartolibreria con l’importo speso per i libri. Non verranno accettate ricevute di Pagobancomat o Carte di credito (queste non comprovano l’acquisto di soli libri ad uso scolastico). • PER OTTENERE IL RIMBORSO CONSEGNARE PRESSO LA SEGRETERIA DEL CIRCOLO LA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA INDICATA DI SEGUITO. ATTENZIONE: NON VERRANNO PIU’ ACCETTATE BOLLE INCOMPLETE: – bolla compilata, firmata, accompagnata dall’elenco dei libri fornito dalla Scuola; – autocertificazione stato di famiglia del dipendente (o stato di famiglia rilasciato dal Comune di residenza.); – scontrini o fatture di acquisto in originale (no fotocopie); – documento comprovante la frequenza/iscrizione alla Scuola (uno fra quelli indicati di seguito): – certificato di frequenza e/o iscrizione rilasciato in carta semplice dall’Istituto Scolastico o Universitario; – fotocopia dei versamenti di iscrizione effettuati all’Istituto Scolastico o Universitario; – fotocopia del libretto di iscrizione universitaria in cui è attestata l’iscrizione per l’anno scolastico in corso; – altro documento equivalente, indicante nome cognome del figlio/a, istituto frequentato e anno d’iscrizione. 12 nuovoinformatore • SI RICORDA AI SOCI CHE: – il rimborso parte dalla scuola media ed arriva all’università; – VACANZE ESTIVE: questi libri NON VANNO INSERITI e non sono soggetti a rimborso; – LIBRI DI NARRATIVA (esclusi quelli di edizione scolastica inseriti nell’elenco fornito dalla Scuola) NON DEVONO ESSERE INSERITI IN BOLLA, ma vanno ordinati presso il Punto Vendita ed avranno solo l’abituale sconto del 20%; – I DIZIONARI NON VERRANNO RIMBORSATI a meno che non siano espressamente indicati come da acquistare nell’elenco dei libri fornito dalla scuola oppure non ci sia una dichiarazione della scuola su carta intestata che attesti che lo studente abbia bisogno del dizionario per il corso di studi che segue; – il calcolo dell’importo per l’anno scolastico in corso sarà effettuato sulle bolle consegnate al Circolo entro il 31/12/2011 (ricordiamo che la Segreteria sarà chiusa per festività natalizie dal 27/12/2011 al 9/01/2012 compresi); le bolle consegnate oltre tale data saranno conteggiate nell’anno successivo. • CONTRIBUTI PREVISTI PER I FIGLI DEI DIPENDENTI: – CIRCOLO (solo per i dipendenti Soci): 15% sul prezzo di copertina, percentuale che scende al 10% se lo sconto ricevuto all’atto dell’acquisto dei libri è stato del 15% (vedi acquisto presso Ipercoop, ecc.) o al 5% se lo sconto ottenuto è maggiore del 15% (per l’accordo stipulato con ATC negli anni ‘70 il massimo di rimborso totale che un figlio di dipendente può ricevere è del 50%); – A.T.C. (soci e non soci): budget previsto per l’anno in corso, fino ad un massimo del 25% del prezzo di copertina; • ALTRI TIPI DI RIMBORSO PREVISTI: – Dipendente ATC studente Socio del Circolo: 10% da parte del Circolo – Figlio di Pensionato ATC Socio del Circolo: 10% da parte del Circolo • MODALITà DI RIMBORSO: – assegno bancario, direttamente presso il Punto Vendita della Cooperativa G. Dozza A.T.C. – informeremo tempestivamente se si decidesse di modificare tale modalità. Grazie per la collaborazione e cordiali saluti. Circolo G.Dozza A.T.C. P.S.: le presenti disposizioni si riferiscono alla normativa in vigore deliberata dal Consiglio Direttivo del 10/06/2011. Via San Felice 11e - 40122 Bologna tel. 051 231003 – fax 051 222165 web: www.circolodozza.it - mail: [email protected] N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011 ?????????? a cura di ????????? ?????????????? ???? ?????? ??????????????? ?????????? ? ??? ???? ????? ??? ???? ????? ??? ???? ????? ?? ??? ???? ?????? ???? ????? ??? ???? ????? ??? ???? ????? ??? ???? ????? ??? ???? ????? ??? ???? ????? ??? ???? ????? ??? ???? ????? ????????? ????? ????? ????? ???? ?????? ?????? ?????? ??? ????? ????? ????? ???? ?????? ?????? ?????? ??? ????? ????? ????? ???? ?????? ?????? ?????? ??? ????? ????? ????? ???? ?????? ?????? ?????? ??? ????? ????? ????? ???? ?????? ?????? ?????? ??? ????? ????? ????? ???? ?????? ?????? ?????? ??? ????? ????? ????? ???? ?????? ?????? ?????? ??? ????? ????? ????? ???? ?????? ?????? ?????? ??? ????? ????? ????? ???? ?????? ? ????? ?????? ??? ????? ????? ????? ???? ?????? ?????? ?????? ??? ????? ????? ????? ???? ?????? ?????? ?????? ??? ????? ????? ????? ???? ?????? ?????? ?????? ??? 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N. 1 I GENNAIO / FEBBRAIO I 2011 Trasporti pubblici Bologna - Ferrara ATC premiata a Milano con l’Excellence Award 2011 ATC SpA ha ricevuto il Certificato di Eccellenza da parte di Certiquality, Organismo di Certificazione accreditato, nella cerimonia tenutasi a Milano durante il convegno “I benefici economici della sostenibilità nell'impresa di successo - prospettive, strumenti, benefici della certificazione”. L’importante riconoscimento è stato consegnato ad una selezione di imprese che hanno dimostrato un impegno volontario responsabile nella propria governance aziendale, avendo raggiunto le tre certificazioni a fronte delle norme internazionali per la qualità (ISO 9001), l’ambiente (ISO 14001) e la salute e sicurezza dei lavoratori (British Standard OHSAS 18001). Certiquality ha istituito il riconoscimento dell’Eccellenza 2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4 al fine di sensibilizzare le imprese sull’importanza di un controllo di tutti gli aspetti relativi a Qualità, Ambiente e Sicurezza, convinta che la gestione di questi temi e la tensione al miglioramento continuo nella gestione sia un elemento distintivo e di competitività per le Organizzazioni. Il premio, istituito nell’anno 2000, interessa un numero ancora limitato di aziende; afferma infatti Ernesto Oppici, Presidente di Certiquality: "Vale la pena di ricordare che in Italia, a fronte di oltre 120.000 siti certificati per la Qualità, si contano circa 14.000 certificazioni ambientali e poco più di 4.000 per la sicurezza sul lavoro. Ad oggi sono poco più di 250 le aziende in possesso di questo riconoscimento di Certiquality, e rappresentano quindi una nicchia virtuosa e all’avanguardia". nuovoinformatore segue A pagina II per il conseguimento delle certificazioni di qualità, ambiente e sicurezza I Trasporti pubblici Bologna - Ferrara segue Da pagina I II È partita la fase due dei Tornelli antievasione Da metà giugno il sistema sperimentale di controllo automatico degli accessi è attivo su tutte le corse della linea 90. L’obiettivo della seconda fase è quello di testare il sistema in autonomia, cioè senza la presenza degli assistenti. Nella prima fase si è registrata la presenza, del tutto minima, di passeggeri in possesso di titolo regolare rante questa fase del progetto vengono effettuati regolari controlli da parte dei verificatori. Gli elementi emersi dalla prima fase sono attualmente oggetto di analisi (come ad esempio l’accesso al mezzo delle persone non deambulanti), e in base a questo sono già stati realizzati alcuni interventi per il miglioramento della funzionalità dei dispositivi (prossimamente sarà inserito il comando del controllo sulla porta ma non convalidabile (tessere di servizio, tessere di libera circolazione, biglietti orari validi in aera urbana acquistati in precedenza dalla emettitrice di bordo): in questo caso gli utenti interessati devono oggi rivolgersi all’autista (che non ha il potere di impedire l’accesso al servizio, né il compito di accertare la validità dei titoli) che consente l’accesso al mezzo. Naturalmente, la responsabilità dell’utilizzo di titoli irregolari ricade unicamente sui passeggeri. Per monitorare la regolarità degli accessi e l’efficacia del sistema in termini di deterrenza all’evasione, du- centrale per consentire la salita delle persone non deambulanti; tale modifica è già stata richiesta alla Cacciamali anche per gli attuali 11 tornelli che, comunque con l'intervento di un terzo consentono già la salita dei disabili non deambulanti). Anche in questa fase l’apporto degli operatori di esercizio è importante; sia attraverso i contatti con la Centrale Operativa, in caso di problemi con i passeggeri, sia attraverso la segnalazione di anomalie, criticità e osservazioni tramite il servizio Atconline e la parte C del modello di bordo. nuovoinformatore N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011 Trasporti pubblici Bologna - Ferrara News in breve Una novità per il PV Il servizio bar presente nei locali situati all’angolo Marconi Lame da luglio è disponibile presso la sede di Via S.Felice (via S.Felice 11e); gli orari di apertura del bar, che rimangono inalterati, sono: lunedì-sabato dalle 7 alle 19 - domenica e festivi dalle 7 alle 14,45. I locali della sede “Lame” rimarranno comunque aperti, a disposizione del Personale Viaggiante; saranno a breve installati distributori automatici di bevande. Ai locali si accederà con la chiave in uso per i servizi igienici del Personale Viaggiante; la porta di ingresso dovrà rimanere sempre chiusa per evitare accessi di persone estranee. Pubblichiamo con piacere due segnalazioni positive sul personale “Salve, finalmente scrivo NON per un reclamo ma per fare un encomio alla cortesia dell'autista del bus 87 di ieri pomeriggio, partenza alle 17.55 dalla rotonda CNR, autobus con numero interno 1441. L'autista è stato di una gentilezza squisita, non solo mi ha aspettata mentre correvo (ero in ritardo) ma ha anche riportato il mezzo verso la nostra uscita per rendermi più agevole la salita. Ai miei ringraziamenti ha risposto "è solo il mio dovere". In questo mondo che si fa sempre più aspro e poco gentile, mi ha colpito questa cortesia: un caloroso e pubblico ringraziamento all'autista!!!” “Il giorno 07/07/2011 alle ore 17,00 mentre mi accingevo a svoltare a sinistra da via Irnerio per immettermi in via Alessandrini un motociclista scellerato mi tagliava la strada invadendo il mio percorso corretto imponendomi, onde evitare l'impatto, di invadere la corsia dedicata ai mezzi pubblici appoggiandomi vista la bassa velocità al mezzo guidato dal sig.…... Vorrei ringraziare il vostro dipendente per la calma, la cortesia e l'ortodossia comportamentale con cui si è posto con lo scrivente capendo il mio stato di comprensibile agitazione , per la disponibilità avuta nello scambiarci i dati relativi alle nostre generalità ed assicurativi. Mi scuso per l'increscioso evento peraltro da me non voluto e per il disagio causato ai passeggeri del mezzo che hanno dovuto spostarsi in altro autobus.” 2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4 nuovoinformatore III l’opinione di ottorino bartolini il privato migliora i serivizi abbassando i costi? Le privatizzazioni S i parla di “privatizzazioni” come necessarie per spingere in avanti la ripresa economica e uscire dalla stagnazione. Anch’io sono sostanzialmente favorevole, ma è sulla sostanza delle privatizzazioni fatte che bisogna discutere e valutare se e a chi hanno portato benefici. Privatizzazione delle Poste; il servizio è migliorato? Di quanto sono aumentati i costi per un servizio fatto di lunghe code nelle sedi centrali, nelle agenzie e negli uffici periferici? Nei giorni scorsi ho spedito a Mosca una busta. Ieri il costo era di un euro e cinquanta; oggi ne ho pagati 2 e 40. Quasi il doppio per lo stesso servizio; a chi sono demandati i controlli per questi aumenti? La privatizzazione del servizio telefonico ha dato i risultati sperati? Il servizio è migliorato? Mi sento di rispondere no. L’ossessione quotidiana di telefonate con proposte di cambiare contratto per migliorare le condizioni del servizio ha raggiunto l’insopportabilità. Le attese per ricevere il contatto telefonico sono inspiegabili. I costi sulla bolletta telefonica non lasciano dubbi: agli aumenti non corrispondono miglioramenti. La pri- IV nuovoinformatore vatizzazione del servizio dell’energia elettrica, rispetto alla precedente nazionalizzata, ha dato i risultati sperati? Personalmente rispondo: no. Se un cittadino raccoglie la proposta di cambiare ditta fornitrice rimane aggrovigliato in una serie di disdette, di pratiche di nuovo accesso, di clausole che inducono a decidere che è meglio non modificare il rapporto per non aggravare la situazione. La privatizzazione delle storiche ferrovie dello stato; l’aumento della velocità dei treni è certa, ma altrettanto certa è la perdita del tempo guadagnato lungo la tratta nel momento di entrare nelle stazioni centrali (vedi Bologna) per l’impossibilità cronica di libera entrata. Soste che si protraggono per minuti e minuti. E per i pendolari il servizio resta scadente sotto tutti gli aspetti. Ai giovani è bene dire che si tratta sempre di un bene pubblico che merita di essere conservato e non manomesso (vetri sfregiati, porte deturpate, sedili tagliuzzati). Il recupero di questi danni ricade sui contribuenti. Concludendo: privatizzazioni si, dove e quando sono necessarie, con la tutela dei cittadini e nel superiore interesse generale del nostro Paese. N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011 sotto i portici di Marco Macciantelli per costruire la nuova comunità sociale Diamo tutti una mano D i fronte alle distorsioni del mercato, aggravate dalla crisi economica, per rafforzare le ragioni dell’equità, è indispensabile un intervento correttivo delle istituzioni. A partire dalle politiche abitative. Per custodire il patrimonio residenziale pubblico e modernizzarlo. Per la riqualificazione e la rigenerazione del tessuto urbano. Se occorre, con radicali abbattimenti e ricostruzioni. Oltre il vecchio sistema, due volte pubblico, nella proprietà e nella gestione, verso una partnership pubblico-privata. Oggi la casa è quel bene primario che, più di altri, rappresenta il discrimine tra chi ce la fa e chi rischia di rimanere indietro. Poi: sostegno all’affitto. Offerta di alloggi a prezzi calmierati, specialmente per le giovani coppie. Nuova domotica per gli anziani. Presa in carico da parte degli sportelli sociali. E attenzione alle povertà, senza aggettivi. Deprivazione rispetto ai beni materiali, emarginazione rispetto a quelli relazionali, non sono né nuove, né vecchie; sono, purtroppo, quelle di sempre. A San Lazzaro, al vertice del reddito medio pro-capite, oggi, su 31.457 residenti, risultano 1.189 persone indigenti, tra povertà assoluta (164), relativa (42) e rischio di esclusione sociale (983). Circa il 3% della popolazione. Di cui ben 832 anziani. Il che significa, verosimilmente, che a Bologna potrebbero essere 10.000; in provincia circa 30.000. Persone che rischiano di rimanere “invisibili” e che magari, per senso della dignità o per mancanza di strumenti, non partecipano al dibattito pubblico. (Un’osservazione che può dispiacere a qualcuno: chi tace non è detto non abbia bisogno; chi grida non è detto che ne abbia). Da tempo si ragiona di riforma dello stato sociale. È giunto il momento di rovesciare lo schema. Si insiste molto sul concetto di appropriatezza. E lo si fa sul lato dell’offerta, in relazione a questioni come il contenimento della spesa o la lotta agli sprechi, Giusto, sacrosanto. Ma il Welfare al quale dobbiamo tendere deve avere una appropriatezza anche sul lato della domanda. Il risparmio è necessario, ma non sufficiente. Occorre investire. Talvolta può farlo l’ente locale, altre volte la comunità. Sono note le espressioni politicamente corrette: capitale sociale, sussidiarietà, economia civile, terzo settore. Anche qui, l’ente locale può fare qualcosa di utile. Ma in che modo? Esercitando, fino in fondo, un controllo in ordine a chi davvero ha i requisiti. Chi non li ha deve fare un passo indietro. Mentre chi ha di più può compartecipare ai servi- zi. Occorre anche uno sforzo culturale, educativo. Puntando sulla responsabilità sociale della persona. Formando cittadini che sappiamo che i loro bisogni di domani dipenderanno (non solo, ma anche) dai loro comportamenti di oggi. Occorre promuovere una società capace di stili di vita orientati al benessere e alla salute. Un bambino che nasca in questo istante ha davanti a sé, mediamente, quasi 80 anni, una bambina quasi 83 anni di aspettativa di vita. Un primato che dimostra che il sistema, sin qui, ha funzionato. Ma ciò deve comportare una consapevolezza: ci deve essere una responsabilità sociale della persona in grado di collaborare con la società e con la rete dei servizi perché a quel traguardo si arrivi possibilmente bene, sapendo che ciò non dipende solo dagli altri, dalle istituzioni o dal “pubblico”. Ultimo ma non ultimo. La nuova economia del dono e della reciprocità: dalla comunità alla comunità. È ciò che si cerca concretamente di fare con “San Lazzaro solidale”, l'iniziativa, garantita dai volontari dei centri sociali e delle parrocchie, all’uscita di alcuni supermercati di vicinato, di prodotti che, nel rispetto della privacy, vengono raccolti e distribuiti, come un piccolo, ma significativo sollievo, per chi ha più bisogno. bologna sezione nuoto Al Centro Sportivo Arcoveggio cambia solo l'orario Ricordiamo ai Soci che dal 12 settembre ricominceranno i corsi serali di nuoto presso la piscina del Centro Sportivo Arcoveggio. Il nuovo orario è il seguente: LUNEDì dalle ore 21,00 alle ore 22,00 GIOVEDì dalle ore 21,00 alle ore 22,00 per informazioni potete contattare Maurizio Clò al 338 992 79 27 2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4 nuovoinformatore 15 vita da circolo di Debora Bruni ferrara sezione podismo Nazionali Ancam podismo D urante l’ultimo fine settimana di maggio si sono tenuti ad Albarella i campionati nazionali Ancam di podismo. La squadra ferrarese quest’anno ha mandato in avanscoperta già dal venerdì un squadra di ricognitori, quindi Mauro, Paola e Ilaria Robustini con Roberto Tassinati (detto il Tasso), la Tassa e il Tassino (Giuan per gli amici stretti), Antonio Campioni e Marco Turola si sono goduti il soggiorno. Per gli altri invece sveglia al sabato da prima dell’undici. Passo a prendere la Diana Margutti (che ovviamente tarda a scendere qualche minuto), arriviamo in deposito e di fianco al pulmino ci sono già Luca Occhiali e Francesco Mangiaracina. La Diana non riesce a soffocare un “Questi autisti sempre così puntuali” e, con la nana alla guida, partiamo alla volta di Jolanda di Savoia, ridente località in mezzo alle risaie (dove volano gli aironi) e dopo una puntatina al bar raccogliamo anche i baldi Davide Paparella e Roberto Zaghi. Paparella ci confessa che ci aveva scambiato per “le donne che vanno a staccare le fragole”; rastrellato questo “complimento” ci dirigiamo ad Albarella. La tensione sale, perché vogliamo fare bella figura, controlliamo il fronte nuvoloso che si addensa sul confine del Veneto e speriamo che non piova, ma che neppure ci sia troppo caldo, ma anche il vento darebbe fastidio, però con l’afa si corre da panico… insomma le solite ciance pre-gara. Intanto la Diana cicca l’ingresso all’isola e dopo una manovra da paura (retromarcia ed inversione in rampa!) torniamo sulla strada giusta. Antonio Campioni intanto ci telefona per avvertirci che sarà impossibile entrare in macchina, bambana qualcosa sul fatto che verranno in bici a prenderci, tutta la zona è rigorosamente pedonale: risultato secondo lui (detto il pesissimo) siamo già in super ritardo. Infatti arriviamo all’ingresso, passiamo senza nessun problema e parcheggiamo davanti agli appartamenti. Dopo le rituali pacche sulle spalle andiamo a cambiarci, arriva anche Nicola Polastri (mezzo proprio) e raggiungiamo la partenza. Dopo un estenuante appello degli atleti e l’ennesimo controllo lacci, finalmente partiamo. Nicola ed io rimaniamo subito moooolto indietro, io per un ginocchio malandato, Nicola per gentilezza. Raggiungiamo due colleghi in pensione di Bologna; fra una chiacchiera e qualche commento sul tempo mi aggrego a loro. Nicola mi molla e fa uno “strappetino” distanziandomi. Finalmente arriviamo al traguardo (grazie di cuore Nella foto sopra, la squadra ferrarese podistica del Circolo Dozza e, in basso a sinistra, Mauro Robustini ritira i premi. a Patuelli, ex collega di Bologna senza il quale non sarei mai arrivata in fondo ai 10 km). Martino Torri, sorridente addetto al ristoro, praticamente mi fa una doccia con la bevanda isotonica, visto che le lepri mi stanno lasciando a piedi. Antonio Campioni fa una doccia velocissima e si fionda a Ferrara, dove lo aspetta una cresima. Noi invece ce la prendiamo comoda e dopo una doccia e un giretto per l’isola, ci sediamo per il pranzo. Cominciano i commenti sui villoni galattici che abbiamo visto lungo il percorso. Ovviamente i veri podisti non hanno notato i dettagli, ma li aggiorno io: grazie alla mia velocità ho persino visto l’erba dei prati crescere. Doverosa la pennichella in spiaggia, nonostante un vento teso abbastanza fastidioso. Qualcuno invece si abbiocca davanti alla Formula 1. Lasciamo poi una retroguardia per il ritiro dei premi, mentre il resto dell’equipaggio torna a Ferrara. Doverosa una sosta a Mesola, con caffè nel bar del Castello, indispensabile la fermata a Jolanda di Savoia per scaricare Paparella e Zaghi. Volutamente non commento i risultati agonistici perché sono sicura che ognuno di noi ha dato il massimo e perché sono convinta che queste manifestazioni abbiano più un senso aggregativo che sportivo. Come abbiamo però notato tutti adesso Antonio Campioni si chiama Antonio Ex Campioni, per gli amici Antonio Terzi! di Fabrizio Corli ferrara sezione moto Motosalsicciata del primo maggio Il primo maggio abbiamo fatto la tradizionale gita del 1° maggio in moto e scooters; destinazione Bonelli (Porto Tolle) e giro della Sacca di Scardovari: tutto molto bello, anche grazie al meteo molto clemente che ci ha regalato una fantastica giornata di sole. Alla Trattoria "da Renata" sita in Bonelli, dove avevamo prenotato il pranzo di pesce (ottimo!), Yoghi (al secolo Alberto Salmi) si è pre16 nuovoinformatore sentato in codesto modo: ciabatte con calze, tipo camionista olandese anni ‘80! Una cosa pazzesca di cui tutti ci siamo un po’ vergognati, compreso il personale della trattoria. Ha veramente pranzato messo così com'è nella foto, si è tolto solo la giacca. Ho pensato quindi di condividere con tutti i lettori l’orrendo spettacolo, ma soprattutto il bel ricordo di questa giornata. N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011 vita da circolo di Debora Bruni ferrara sezione podismo Patimenti, pentimenti e patenti A distanza di quasi un anno il primo gruppo di colleghi di Ferrara (gli ex ACFT per intenderci) può finalmente guardare con distacco il periodo estivo scorso, durante il quale abbiamo conseguito la patente E. Va detto che quasi tutti all’inizio abbiamo pensato che, essendo dipendenti di una azienda così nota sul territorio ed essendo noi professionisti della guida da così tanti anni, gli esami di teoria e di guida sarebbero stati poco più di un pro-forma. Alla prima lezione, tenuta dall’ormai mitico Sandro, l’illusione si è infranta. Abbiamo infatti capito subito che ci avrebbero fatto il fondoschiena a strisce! Nessuno era fresco di studi (ormai sbiaditi i ricordi dell’esame di maturità e lontani gli esami per la patente D) e quindi ci siamo scontrati con capacità intellettive quasi atrofizzate da anni di guida in linea e turni di una noia mortale. Quasi tutti abbiamo passato le ferie estive con i libri dell’autoscuola in spiaggia e abbiamo tormentato i nostri familiari con le verifiche da fare per l’agganciamento dei veicoli e con i limiti di massa. Ci siamo trovati tra di noi extra corso per interrogarci a vicenda, abbiamo avuto incubi su corone circolari e organi di trasmissione, abbiamo avuto crisi di rigetto da impianto frenante ma soprattutto ci siamo chiesti “Ma a che cosa ci serve tutta questa roba?” Poi anche l’ultimo baluardo di coerenza si è infranto quando Sandro ci ha spiegato che per certe domande la risposta dipendeva da chi era l’esaminatore designato dalla motorizzazione! Cosa? Dobbiamo rispondere così se c’è Tizio e cosà se c’è Caio? Non ci potevamo credere, ma ci siamo scontrati con una delle tante strane illogicità tutte italiane! Nonostante la preziosa assistenza di Salvatore e Sandro in motorizzazione a Bologna, alcuni di noi non hanno superato subito l’esame di teoria, proprio perché irrisi da un esaminatore eccessivamente pun2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4 tiglioso. Risolto a “cucci e spintoni” l’esame di teoria, comincia la parte pratica. Forti del nostro orgoglio professionale l’abbiamo presa abbastanza in ridere, finché non abbiamo conosciuto Vincenzo, allegro istruttore di guida che ha subito precisato che non ci doveva insegnare a guidare, ma a superare un esame. Già l’idea di agganciare il rimorchio metteva i brividi: noi autisti che possiamo andare al lavoro in giacca e cravatta sporcarci le mani con gli organi di traino? Per fortuna i nostri colleghi dell’officina (i mitici Pago, Giancarlo e Visent) ci hanno delicatamente tirato giù dal pero. Le guide (tutte nel quartiere Pilastro di Bologna) ci sono servite a condurre un “camiorimorchio” (alla faccia della classificazione dei veicoli quaranta minuti di guida e una retromarcia, chi dopo otto minuti di guida e un sorrisone all’esaminatore addormentato) abbiamo terminato la nostra odissea e come Ulisse tornò ad Itaca, così abbiamo ricevuto la patente e il CQC nuovi di zecca! Dopo questa esperienza che ci ha consentito di conoscere i tre bravissimi istruttori dell’autoscuola e di mettere in crisi le nostre certezze professionali non potevamo esimerci dal celebrare la tanto sudata patente: il 4 maggio ci siamo trovati quasi tutti davanti a capellacci e grigliata mista, perché ogni scusa è buona per festeggiare! Il commento di Fabrizio Malossi è stato: “Ringrazio tantissimo Sandro, Salvatore e Vincenzo per la pazienza che hanno avuto nei miei confronti e sinceramente Nella foto Franco Paganini, Roberto De Luigi, Paolo Castellani, Michele Visentini, Graziano Manfredini, Nicola Taddei, Sara Marzocchi, Mauro Boselli, Debora Bruni, Marco Turola, Franzò Pietro, Fabrizio Malossi, Franco Barion e il mitico Sandro. che lo descriverebbe come un autotreno) come dei rimbambiti ai 30 all’ora, attraversando le rotonde come se trasportassimo uova sfuse e a renderci ancora più devoti alla misteriosa divinità del cambio automatico. Anche in questo caso (chi al primo colpo, chi al secondo foglio rosa, chi dopo senza il loro supporto avrei sicuramente gettato la spugna!!! Ringrazio anche la Roberta (mia compagna) che mi ha sopportato e supportato (in tutti quei lunghi mesi di preghiere turche che uscivano dalle mie labbra) ...ma la cena e i caplaz hanno dato un colpo di spugna a tutte le fatiche” nuovoinformatore 17 vita da circolo a cura della redazione ferrara cento... bellezze Turnista o turista I l personale viaggiante ferrarese si lamenta assai di dover andare a coprire i turni del capolinea di Cento. In effetti qualche svantaggio c’è, ma il trucco sta nel cercare il lato positivo sempre, senza nascondersi dietro pessimismi e lamentazioni spesso immotivati. I nastri di lavoro lunghi e lontani da casa fanno ribrezzo, ma quando il turnista (ovvero l’autista senza turno assegnato) viene mandato a Cento potrebbe fare il turista. Infatti la struttura urbana di questa cittadina risale al medioevo ed è caratterizzata dalla presenza di portici che fiancheggiano le strade principali con palazzi storici e chiese di pregio artistico, come il Palazzo del Governatore, la Casa Pannini e la Chiesa del Rosario. Altri monumenti storici sono: l'antica Rocca, sede d'iniziative estive, e il Teatro Comunale "Giuseppe Borgatti". Per gli appassionati d'arte, la città offre due musei di rilievo: la Pinacoteca Civica, con numerose opere di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, genio del Barocco, che a Cento ha vissuto gran parte della sua vita, e la Galleria d'Arte Moderna “Aroldo Bonzagni”, pittore centese che ha caratterizzato l'arte italiana del Novecento. Durante la passeggiata in centro quindi non si può fare a meno di notare il prestigio dei negozi e l’eleganza dell’architettura di questa cittadina. Alla mattina i classici capannelli di pensionati commentano le notizie di cronaca, godendosi magari un caffè nelle raffinate pasticcerie. Avvenenti signore passeggiano discutendo delle scuole dei rispettivi pargoli, entrano nei ricercati negozi di abbigliamento e danno fondo alla carta di credito del marito, magari funzionario di una delle tante banche che si affacciano sulla piazza. Insomma il tipico centro dove il benessere e la prosperità si percepiscono al volo. Quello che di Cento colpisce tanto però è la marcata differenza che si avverte 18 nuovoinformatore con tutti i sensi (soprattutto l’olfatto!) tra il florido centro e l’avvilente degrado dell’autostazione. Sembra infatti che i loschi figuri che si aggirano per l’autostazione incontrino una barriera (invisibile ai più) che con- Sopra, l’antica Rocca di Cento. A destra, l’ingressodel bar dell’autostazione. sente loro di spostarsi solo entro certi limiti geografici, centro storico escluso! Sarà per questo che questi brutti personaggi si sentono in dovere di usare le nostre corriere come estemporaneo bed & breakfast! vita da circolo a cura della redazione ferrara chi fa da se... Autisti fai da te E ra una bella mattina primaverile e un incauto autista ferrarese va a Modena con la snodata. Come è successo in passato e succederà in futuro, anche per questo amabile collega arriva l’ora del fagiano, ovvero lo specchio di destra piccona contro un ramo, probabilmente per schivare uno di quei simpatici camionisti che girano a cavallo della riga di mezzeria e che se stanno troppo a destra temono l’installazione di centrali nucleari. Con lo specchio a penzoloni arriva a Modena, ma invece di fare la solita telefonata per chiedere la sostituzione della macchina e poi andare al bar fino a nuovo ordine, fa la telefonata ma poi si infila in tutti i negozi della zona dell’autostazione, finché trova un esercente che, impietosito, gli regala un metro di filo di ferro. Usando poi assai abilmente il fitto- ne come scaletta, provvede a rappezzare lo specchio. Insomma una scena d’altri tempi, quando gli autisti erano letteralmente abbandonati al loro destino e non avevano nessun genere di supporto logistico dalle aziende di trasporto. Il tutto condito dalle affettuose prese in giro dei colleghi, che gli hanno pure fatto la foto. Grazie a Gallerani Alessandro per la preziosa immagine! di Autista Ferrarese Anonimo Noia e paranoia al capolinea E miliani Ruggero, tranviere ferrarese, “ravanando” nella cartellina del turno ha trovato un breve racconto scritto da un anonimo collega, forse colto da attacco di noia micidiale o da colpo di calore da condizionatore rotto. Vista l’ambientazione pare di capire che il capolinea in questione sia in viale Olanda, dove per fortuna una nuova mega gelateria potrà salvare i conducenti da attacchi di insana follia. Questo il frutto narrativo dell’anonimo autista. In questi pochi minuti di sosta al capolinea volevo raccontare una piccola storia. Si tratta di una storia a lieto fine, infatti praticamente è già finita. C’è un tipo di fronte al bar che fuma una sigaretta, ed è lo stesso tipo che un’ora fa ne stava fumando un’altra. Praticamente costui è un tossicomane e sicuramente alla fine della giornata avrà fumato almeno due pacchetti di paglie. Figuratevi la puzza che farà costui prima di lavarsi, ma anche a cura della redazione dopo!! La puzza lo impregnerà a tal punto che nemmeno dopo essere stato immerso nel detersivo sette ore riuscirà a liberarsi di codesta puzza. Lui è uno che zoppica e ogni dieci minuti esce dal bar e si fa una paglia, al di fuori dello stesso locale. Una volta rientrato si farà quindi sicuramente un calicino e via così fino a sera. Che tristezza la sua vita è limitata ad un bar, una sigaretta ed un calicino. a cura della redazione Guida e alcolici Fai parte del Gert! Lo sappiamo bene, alcol e guida non vanno d’accordo. Il “butgar” di viale Olanda, con le vetrine che si affacciano sul 2 fermo al capolinea, sfruttando questa consapevolezza da professionisti della strada, si è inventato la birra ATC, vero specchietto per le allodole: ti avvicini incuriosito alla porta del negozio per leggere meglio il cartello, poi vieni sommerso dall’aroma di pancetta, mortadella, coppa di testa, salame all’aglio e pane fresco. Ovviamente ti dimentichi la birra! In compenso ti fai un panino da mezzo metro. Il GERT, Gruppo emergenza radioterritoriale, è una delle più recenti sezioni del Circolo Dozza, e si è costituita ponendosi come obiettivo quello di mettersi volontariamente al servizio delle popolazioni nel caso di calamità naturali. Per autofinanziarsi, il gruppo effettua servizi sociali e di controllo ambientale. Se anche voi volete farne parte, potete rivolgervi, per le iscrizioni, alla segreteria del Circolo, oppure contattare direttamente Nicola Rosano al 3391625072. Grazie aCristiano Bottarelli per la foto. 2011 I LUGLIO / nuovoinformatore 19 vita da circolo di Marco Marsonet bologna Tutto il calcio del Circolo Dozza... minuto per minutO Campionato Amatori Uisp L a Sezione Calcio del Circolo Dozza archivia la stagione 2010/11 con il quadrangolare svoltosi a Rimini e di cui parleremo in seguito. Prima facciamo un passo indietro e con un breve riassunto raccontiamo innanzitutto un campionato amatori Uisp non certo esaltante e del quale ben poco resterà nei nostri ricordi, almeno a livello ago- nistico se non la brutta esperienza contro il Balcanico Romane. Se poi aggiungiamo squalifiche assurde ed infortuni anche pesanti, si può capire perché sia meglio archiviare in fretta questo campionato. Non è stata dunque una grande stagione, nonostante si arrivasse dai grandi risultati di quella precedente e quindi le aspettative erano tante. La squadra è partita ma- lissimo, salvando poi il salvabile solo nel finale di stagione e questo non ha fatto altro che aumentare i rimpianti visto il suo buon potenziale. Ma il Mister Muzzarelli ed il Presidente Bettocchi confidano che la prossima stagione sia quella del rilancio e le prospettive ci sono tutte, ma naturalmente al campo da gioco l’ardua sentenza. bologna Torneo interaziendale Deutsche Bank 1° Memorial Vitiello e Marchetti di calcio a sette C ome ogni anno, la sezione calcio ha organizzato il tradizionale torneo aziendale di calcetto, intitolato da quest’anno a due colleghi ed amici prematuramente scomparsi, Mauro Marchetti e Franco Vitiello. Per la prima volta abbiamo giocato al Circolo Italia nel quartiere Barca, un bellissimo impianto in cui ci siamo trovati benissimo. Ai nastri di partenza 16 squadre divise in 4 gironi: le prime tre di ogni gruppo si sono qualificate agli ottavi di finale, dove due delle protagoniste dello scorso anno sono subito uscite di scena, il Campania Felix di Mister Verdi capitanati da Giosuè Miccio e l’Ottovolante di Coach Zagnoni che non sono stati capaci di ripetere l’exploit dell’anno scorso quando nella classifica finale finirono quarti. Subito eliminate altre due favorite, la Deutsche Banck e gli Others, poi nei quarti di finale i fuochi d’artificio tra le finaliste della passata edizione, il Cuba Libre campione in carica ed il Balogna del fuoriclasse Daniele Carito. Hanno vinto questi ultimi dopo due bellissime partite, in cui i ragazzi di Mister Rubini sono usciti a testa alta, forse le partenze di Notaro e Morara hanno pesato più del dovuto. Proprio Morara ha contribuito enormemente all’incredibile quanto meritatissimo terzo posto dei Magna Magna. In questo team 20 nuovoinformatore sono migliorati un po’ tutti, dall’insuperabile Orlandi al velocissimo Rizzi, ma su tutti ha svettato Gian Luca Barbieri eletto alla fine miglior giocatore del torneo. Mentre l’Officina Due Madonne proseguiva spedita verso la finale, l’Atletico Van Bus riemergeva dopo due anni d’oblio eliminando gli All Black di Colavecchia, D’Auriente e Marsocci, una buona squadra che però si è spenta sul più bello. I ragazzi di coach Lo Bianco si sono dimostrati un grande gruppo, in cui la freccia Silvia Pascalis, unica donna del torneo, ha brillato insieme agli altri fino alla semifinale dove si sono arresi allo strapotere del Balogna. Ma per il Van Bus il quarto posto finale è comunque un successo. La finale è stata molto bella,ma l’Officina Due Madonne del D.S. Iovino si è dimostrata nettamente superiore al Balogna di coach Mazzetti. Per l’ennesima volta dunque questi ragazzi portano a casa il trofeo dedicando la meritata vittoria al loro indimenticato coach Franco Vitiello il cui figlio, presente alla serata finale ha premiato, insieme alla sorella di Mauro Marchetti, altro amico e collega sempre nei nostri cuori, non solo i neo campioni, ma anche i Magna Magna come squadra rivelazione, Furio Veronesi N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011 Nella foto sotto, pagina a fianco la formazione dell'Officina Due Madonne la squadra che si è aggiudicato il torneo. Sotto, la formazione del MagnaMagna e a destra la squadra dell' Atletico Van Bus. come capo cannoniere del torneo e Francesco Cordone come miglior portiere. L’Officina Due Madonne si è dimostrato un gruppo di giocatori fenomenali, mentre il Balogna si deve ancora una volta accontentare della piazza d’onore, anche se le spettano grandi applausi perché è comunque una ottima squadra guidata da un grandissimo Mister. la squadra vincitrice del torneo “Officina Due Ma- donne” quest’anno, però, ha dato davvero il massimo e ha giocato per divertirsi ma anche e soprattutto per vincere e per poter onorare al meglio il mister Franco Vitiello che come tutti sapete ci ha lasciati nel novembre scorso. I ragazzi, tramite il loro Direttore Sportivo Giuseppe Iovino, ci tengono a far sapere: “Dedichiamo la vittoria finale al mitico e amato Franco che è stato l’ideatore e il trascinatore di questa squadra e che grazie a lui per molti anni è stata la squadra da battere. Franco per il torneo e per la sua squadra è stato un esempio per tutti di lealtà, aggregazione, abnegazione e spirito sportivo che ci mancheranno. Rimarrai sempre nei nostri cuori Mister!” Come Sezione Calcio ringraziamo Claudio Zini per l’aiuto e la disponibilità offerta nella serata finale, il Circolo Dozza nella persona del Presidente Torri ed il nuovo presidente dell’ACACIS Alessandro Gamberini, Roberto Colli per l’aiuto nell’organizzazione e Nicola Bettocchi per il solito, immenso e fondamentale lavoro. Grazie anche al Circolo Italia e a tutti gli arbitri del CSI. Onore quindi all’Officina Due Madonne a cui tutti i presenti hanno dedicato un lungo e meritato applauso, anche se qualcuno ha giurato che quello più forte si è sentito arrivare dal cielo… di Emanuela Negretti bologna TORNEO DELL’AMICIZIA Tanti amici a Rimini L a partenza è prevista per sabato 18 giugno, ma le convocazioni sono fatte da Mister Muzza già il lunedì precedente. Per il quadrangolare di Rimini in cui la sezione calcio della polisportiva Acacis Circolo Dozza Atc dovrà vedersela prima con Trieste, poi con Salerno, saranno presenti Gianca, Paolino, Lamparelli, Spina, Passa, Sole, Sheva, il capitano Betto (se non scrivo che è capitano poi chi lo sente?!?), Nando, Sottile, Faiella, Alonso, Zerbini, Ghighi, Molitierno, Meggio, Carlo, Commy, Zingaro, Conza e Veronesi. Oltre ovviamente a Mister Muzza e a Marsonet che ha organizzato magistralmente questa 2 giorni marittima. Il parcheggio del deposito Ferrarese è il luogo dell’incontro per alcuni di noi. Partenza ore 8 puntuali. Puntuali si fa per dire… Io, Muzza, Betto, Paolino, Faiella e Passa ci siamo, ma chi manca? Sole, ovvio, che arriva con una decina minuti di ritardo. Carichiamo le borse sulle auto e si parte. Sole prende la sua Citroen e mi carica, Paolino ha la sua auto con Faiel2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4 la, Passa nella sua carica Betto e Muzza. L’autostrada è un muro di auto che vanno verso il mare, quindi decidiamo di entrare sulla A14 da Castel S.Pietro. Sole entra spedito nella corsia Telepass per poi accorgersi di non avere mai posseduto la macchinetta, così innesta una “fantastica” retromarcia, Passa lo scarta e al suo passaggio la sbarra si alza... Il viaggio, anche se lento per via del traffico, trascorre tranquillo fatto di chiacchiere e di racconti. Arriviamo a Rimini sud e tocca a noi aspettare le altre due auto. Paolino è dovuto tornare indietro visto che Faiella si era dimenticato il portafogli con tutti i documenti, mentre Passa rimane bloccato all’uscita. Mi squilla il telefono: è Muzza. Non capisco una parola di quello che dice perché ride. Ride così forte che mi rimbomba tutto nella testa. Mi racconta che Passa è rimasto bloccato all’uscita con il Telepass perché probabilmente a Castel S. Pietro la telecamera ha letto la targa di Sole e non quella di Passa. Ci fermiamo e andiamo al Punto Blu. Muzza continua a ridere, Betto no. Betto è già nero e non perché è abbronzato… Nel frattempo riesce ad arrivare anche Paolino. Dopo una mezz’ora di attesa, Passa risolve tutto e ci dirigiamo a Miramare, la nostra base, Hotel Cannes. Mi sa che ci ricorderanno per parecchio tempo. Posiamo i bagagli e subito in spiaggia. Scatta la partita a beach volley: 3 contro 3. Da una parte Muzza, Paolino e Sole, dall’altra Betto, Passa e Marsonet. Devo dirvi anche chi ha vinto? Nonostante Muzza fosse molto carico, e abbia incitato i suoi per tutto il tempo, ha visto vincere. Ma non gli si può negare di avere dato tutto in quell’ora di beach volley…Dopo ha avuto bisogno di una bella “Red Bull” per ricaricarsi. Torniamo in albergo, dove cominciano ad arrivare anche gli altri, così riusciamo a pranzare tutti insieme. Bisogna iniziare a pensare alla partita, ma un’altra oretta di mare ci può stare, poi tutti convocati per la riunione tecniSegue a pagina 22 nuovoinformatore 21 vita da circolo Segue da pagina 21 ca delle 16. Mister Muzza comunica la formazione e la sua parola d’ordine è una sola: vincere! Anche perché se vinciamo il giorno dopo la partita è alle 10.30, in caso di sconfitta si inizia alle 9.30: dobbiamo vincere. Prepariamo le auto e si va al campo che si trova vicino al deposito degli autobus di Rimini. Bel campo, anche se è in sintetico. La fascia del capitano viene ceduta: Betto la passa a Meggio. E’ giusto così, visto che è il veterano della squadra, anche se sembra sempre un ragazzino. Gli avversari sono di Trieste. Di primo acchito sembrano inferiori a noi, ma sono messi in campo molto bene ed infatti andiamo in svantaggio noi. Cavoli, ci hanno freddati, non ce lo aspettavamo. Nel secondo tempo Muzza prova a cambiare la squadra mettendo in campo forze fresche. Ma è proprio lui che dopo essersi mangiato un gol clamoroso (forse riuscivo a metterla dentro anch’io!), fa un capolavoro di gol! Grande Muzza, grandi ragazzi. Arriva però la nota negativa della gara e di tutto il week end. In uno scontro di gioco Spina cade, ma male. Il polso gli si spezza e lo si capisce subito perchè lo sentiamo urlare. Alonso è il più pronto e riesce a rimetterglielo dentro, ma è rotto. Marsonet chiama l’ambulanza che inizialmente non vuole venire “solo per un polso rotto”, ma alla fine carica Spina accompagnato dal buon Paolino e lo In alto, la squadra del Rimini Circolo Dozza Atc. porta all’ospedale. La partita riprende e a pochi minuti dal termine andiamo in gol con Faiella. 2 a 1 per noi e tutti al Pronto Soccorso a vedere come sta il nostro infortunato. Arriviamo che ancora gli devono fare le lastre, La cosa va per le lunghe, ma almeno sta un po’ meglio. Torniamo tutti in albergo per prepararci alla serata. Si inizia con la cena al ristorante “il Moccolo”. Sono un po’ lenti a servire le portate, ma c’è chi è velocissimo a finire il vino. La serata, però, è appena iniziata, arrivano i brindisi al limoncello ed io e Muzza ci abbiamo dato dentro parecchio! Con qualche macchina ci siamo poi trasferiti a Riccione anche perché Mario voleva assolutamente che io offrissi un bicchiere di mojito a tutta la squadra. Ed alle 9 di domenica mattina, dopo una notte lunghissima per alcuni di noi…, si va al campo. Abbiamo tutti sulle gambe solo 3 ore di sonno, ma Salerno è forte. Si vede subito che sono più reattivi e hanno più benzina. Nemmeno loro sono andati a letto presto visto che erano al ristorante con noi... ma come fanno? Comunque dopo un minuto e mezzo siamo già sotto di un gol. Il secondo arriva poco dopo grazie ad un rigore concesso dall’arbitro per un fallo in area di Sole. Su questo fallo ci sono opinioni discordanti. Sole dice di non averlo toccato ( “o se lo ho fatto è soltanto dopo aver preso la palla”), Muzza dice che se “il ciocco che si è sentito non era per il fallo era sicuramente un busso in autostrada”. Siamo un po’ fermi sulle gambe. Il secondo tempo vede alcuni cambi, tra cui quello di Ghighi, che prima dice che vuole fare un tempo, poi 20 minuti, poi 10 e poi non vuole neanche giocare. Muzza lo mette in campo lo stesso e fa la sua buona figura. Riusciamo a segnare con un bel tocco di Passa, ma la partita finisce 3 a 1 per Salerno. Bene, bravi. La consegna delle coppe viene fatta da Marco Marsonet che per realizzare questo quadrangolare ci ha messo molto del suo. Grazie. Tutti in spiaggia per le ultime ore di sole. I lettini vanno a ruba…tutti hanno voglia di sdraiarsi e farsi una pennichella…Ma Alonso è un po’ molesto. Fotografa, parla a voce alta, ma riusciamo a dormire qualche minuto. Nel pomeriggio ancora chiacchiere, sole e mare, ma la due giorni a Rimini sta svolgendo al termine. Ormai siamo pronti a tornare a casa. E’ stata una bella esperienza, abbiamo fatto gruppo e siamo arrivati secondi. Non male direi! Alla prossima!!! di Giuseppe Iovino Addio lavoro, ben arrivata pensione Sabato 25 giugno si è consumato il penultimo giorno di lavoro in Atc dell’A.E. Sergio Zamagna che dopo 36 anni di onorata attività lascia quest’azienda. Molti colleghi capitanati e organizzati da Sabrina Gabrielli (alla quale va il ringraziamento di tutti), hanno voluto salutare il “Capo” con una piccola festa in deposito Due Madonne. In realtà la festa è cominciata in San Felice alle ore 12.30 circa, a fine turno. Sergio è stato prelevato dai locali di San Felice da un gruppo di colleghi e a bordo di una lussuosa Limousine e, mentre sorseggiava un calice di ottimo spumante, è stato condotto in Deposito Due Madonne dove un altro gruppo di colleghi lo attendeva per salutarlo. All’arrivo della Limousin si è dato inizio alla festa con palloncini e coriandoli, ricchi premi (per il pensionato ovviamente) e cotillon e qualche lacrima sul viso di qualche velina che a lui stavano tanto a “cuuuore”. Sergio a nome di tutti i colleghi di Atc (in particolare quelli del Deposito Due madonne). Grazie per essere stato uno di noi per 36 anni! A fare il Capo sono bravi in tanti ma tu lo rendevi prezioso per tutti. Sei stato vicino a molti di noi e hai sempre aiutato tutti nel 22 nuovoinformatore rispetto delle regole, e anche se a volte potevi sembrare un po’ burbero alla fine ti scioglievi come burro. Hai saputo unire l'autorità di un capo con la competenza, la serietà e aspetti umani che ci distinguono dalle macchine. Adesso riposati e rilassati Sergio e cerca di divertirti facendo la file al Cup per prenotare le visite e ad osservare per ore con le braccia dietro la schiena gli operai a lavoro presso i cantieri stradali. E se qualche volta ti viene un po’ di nostalgia non esitare, fai un salto in Due Madonne e saremo felici di fare due chiacchiere con te. Grazie dai tuoi colleghi di ATC. Buona Pensione Sergio. vita da circolo di Giuseppe Tartaglia bologna VOLLEY Ancora una stagione da protagonisti D opo la bella stagione dell'anno scorso, dove l'Acacis Volley ha dominato nel campionato provinciale Uisp vincendolo e aver centrato la promozione in eccellenza nel campionato provinciale Csi, quest'anno i ragazzi sono stati ancora protagonisti. Nella stagione Indoor appena conclusa, la squadra del Circolo Dozza ha partecipato al campionato Csi eccellenza e. vincendo 15 partite su 18, ha chiuso la stagione regolare al primo posto guadagnando così l'accesso alle fasi regionali della prossima stagione. Nei play-off la fortuna non ci ha aiutato molto e, complice anche un po' di nervosismo, abbiamo perso la semifinale alla bella, ma comunque siamo riusciti a conquistare un decoroso terzo posto nella finale per il 3° e 4° posto, che si è giocata nella palestra del Copernico. Finito il campionato c'erano ancora da giocare ancora le fasi finali della coppa CSI, e i ragazzi che avevano voglia di riscatto, non si sono fatti sfuggire l'occasione, disputando una bella partita nei quarti hanno eliminato il San Donnino 2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4 accedendo alle semifinali. La partita contro il Ghepard si è giocata in casa, nella palestra delle scuole Rosa Luxemburg, in una cornice di pubblico meraviglioso che ringraziamo ancora tantissimo, perché ci ha sostenuto dall'inizio alla fine e ci ha accompagnato in finale. La finale si è svolta al PalaSavena di San Lazzaro e l'avversario dell’Acacis Circolo Dozza era la squadra dell'Albathros. E’ stata una partita intensa, ma alla fine gli atleti del Dozza sono riusciti ad alzare la coppa Csi, salendo sul gradino più alto del podio. I ragazzi del volley della Acacis Circolo Dozza provengono da diverse province dell'Italia e così, quest'anno per festeggiare il 150° dell'Unità d'Italia, hanno deciso di organizzare delle amichevoli nei vari luoghi di provenienza degli atleti, abbinando il gioco alla cultura ed alla gastronomia locale. Abbiamo iniziato a marzo quando siamo stati quattro giorni in Alta Irpinia, ad Aquilonia in provincia di Avellino, dove abbiamo giocato contro una squadra locale vincendo nettamente. Ad aprile invece siamo stati a Civitanova Marche, provincia di Macerata. e qui altra amichevole e altra vittoria. A maggio abbiamo fatto due tappe, prima Pinzano al Tagliamento, in provincia di Pordenone, dove abbiamo partecipato ad un torneo con 20 squadre e ci siamo classificati al 3° posto e la seconda tappa a Brescia, dove abbiamo partecipato ad un quadrangolare dal quale siamo usciti vincitori. Sono state tutte esperienze bellissime, da non dimenticare e magari da ripetere. Per quanto possibile continueremo ancora ad organizzare trasferte, abbiamo già in programma di andare a Catanzaro Lido a fine luglio, oltre alle trasferte oltre confine di Ossiach in Austria e Pola in Croazia, per festeggiare e continuare a divertirci. Non dimentichiamo poi i tornei all'aperto che si svolgono in estate a Granarolo, ai Giardini Margherita e durante la Festa dell'Unità, dove abbiamo l'arduo compito di difendere il titolo. Un grosso in bocca al lupo, allora; a tutta la squadra. nuovoinformatore 23 vita da circolo di Giuseppe Tartaglia bologna basket in carrozzina Continua la bella avventura dei nostri ragazzi L a stagione agonistica appena conclusa ha gettato nuove basi per la sezione basket in carrozzina della Polisportiva A.C.A.C.I.S. Dopo un campionato 2009/2010 chiuso in maniera più che onorevole dai piccoli con un brillante terzo posto nazionale, la stagione 2010/2011 partiva con un progetto completamente diverso, squadra da rimpolpare, solo 6 elementi, di cui 2 passati nella squadra adulti e solo 4 giocatori. Piano piano il reclutamento ha iniziato a dare in suoi frutti con l’inserimento di 7 elementi nuovi tra cui un ragazzino del 2000. Chiaramente le prospettive non erano di ripetere il “clamoroso” campionato precedente avendo così tanti nuovi atleti qualcuno completamente digiuno di basket. Sì avete letto bene basket, non basket in carrozzina, il nostro è pallacanestro né più né meno di quello praticato da Virtus e Fortitudo. L’unica differenza è che gli atleti adoperano un mezzo per spostarsi nel campo, ma regole, altezze dei canestri, sono le stesse del cosiddetto “basket in piedi”. Ritornando ai Bradipi (che come tutti sapete è il nome di battaglia dei ragaz- 24 zi), la prima fase si conclude con bilancio di quattro vinte e due perse, questo ci ha consentito di passare alla seconda fase in una posizione di teorico vantaggio, all’atto pratico abbiamo subito tre sconfitte che non ci hanno consentito di accedere alle finali nazionali. Ma conta poco, quest’anno abbiamo avuto altre soddisfazioni, i primi due punti di Francesco in carriera dopo quattro anni di continua crescita contando che le prime volte che si presentava in palestra non toccava neanche il ferro! L’esordio di cinque nuovi giocatori, la certezza di poter preparare la nuova stagione con la sicurezza di avere atleti per formare una squadra. Per quello che riguarda il gruppo adulti, ha subito una defezione con il proprio capocannoniere passato a giocare in serie A2 dove è stato fra i primi quattro realizzatori dello stesso. Abbiamo comunque avuto l’innesto di un paio di nuovi giocatori che hanno portato la squadra a sfiorare l’accesso ai playoff per la promozione in A2. un grazie ai nostri sponsor sponsor tecnico partner tecnici Anche questo gruppo sta crescendo grazie al lavoro incessante da parte di tutti, dei ragazzi in particolare, nel reclutare nuovi atleti. Cosa vogliamo ricordare di questa stagione? Tante cose, la conferenza stampa in Comune, la visibilità che abbiamo avuto su Telesanterno, sul Resto del carlino, dove ogni martedì venivano divulgati i risultati sia del mini che degli adulti. Ma quello a cui teniamo di più, è la gioia di questi ragazzi di trovarsi in palestra, a “sputare sangue” negli allenamenti, nelle levatacce per le trasferte, nello scoramento delle sconfitte, ma con il sorriso di chi dà sempre tutto... qualche volta anche di più! Da ultimi vogliamo ringraziare i nostri sponsor senza i quali non riuscirem2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4 mo a svolgere la nostra attività, dove, se per caso ancora qualcuno non lo sa, una carrozza da gioco costa all’incirca 2000 euro, e dove i ricambi delle stesse costano come neanche i ricambi della più costosa casa automobilistica! Chi ha contribuito a questa avventura? Ecco l’elenco degli atleti, per il mini: Forcione Giacomo, Forestieri Francesco, Galletti Silvia, Marrone Gabriele, Marrone Giacomo, Marzocchi Fabio, Minghetti Luca, Pepoli Eugenio (Capitano), Ventura Federico, Mantovani Fabio, Stefano Fusconi, Claudia Bedin (Allenatore), Massimiliano Forcione (Assistente). Per gli adulti: Biagio Saldutto, Alice Orsini, Marius Avasilichioae, Eleonora Sarti, Vaclav Esposito, Mauro Felicani, Paolo Salu- stro, Silvia Giacobbo Dal Pra’, Andrea Corso e Mattia Crosara. I nostri dirigenti: Martino Torri, Germano Pepoli, Andrea Bona. Ci lasciamo con una frase che racchiude perfettamente il nostro spirito: “La persona in tuta da ginnastica è un giocatore, un atleta, non un disabile, la carrozzina o l’ausilio utilizzato nella disciplina prescelta non è un fattore discriminante riconducibile all’handicap, ma elemento proprio dello sport praticato. In palestra noi non vedremo mai dei disabili in carrozzina, ma degli atleti che giocano a basket in carrozzina”. In attesa della nuova stagione, ricordiamo che per qualsiasi informazione vi necessiti, non esitate a contattare la Polisportiva, buona estate a tutti! nuovoinformatore 25 vita da circolo di carmelo santagati bologna ciclismo Campionato Italiano di Ciclismo Ancam N el primo pomeriggio dell'11 Giugno, a Scarperia (FI) all’interno del parco del Mugello, hanno avuto inizio i Campionati Italiani di Ciclismo Autoferrotranvieri Ancam e precisamente la prova di Mountain Bike. Alle ore 15,30, rispettando il programma, pronti, partenza, via!!! Il circuito è uno sterrato di 2,5 chilometri ricavato all’interno della pineta, tutto pianeggiante senza dislivello, da tirare sempre senza concedere un attimo di respiro e da ripetere sette volte. Come ormai da copione, da qualche anno a questa parte, la gara è stata vinta dal nostro portacolori Stefano Poli che, sin dalla partenza, si è portato in prima posizione senza che nessuno sia riuscito a “schiodarlo” da lì, dapprima in compagnia di altri 2 biker e poi all’ultimo giro in solitaria. Scorrendo la classifica, cerchiamo gli altri atleti del Circolo G.Dozza: ecco occupata la 9° posizione dal nostro “Martellone”, Mauro Martelli, poi la 16° da Stefano Masotti, seguito a ruota, quindi in 17° posizione, dal nostro “capo dei capi” Giampaolo Botti. A chiudere la compagine atletica del Circolo, il nostro caro amico, “fresco” di pensione, Claudio Marani. Stanchi, ma soddisfatti è stato il primo commento dei partecipanti, che si sono subito ripromessi di migliorarsi il prossimo anno. Dopo il giorno di riposo, domenica mattina alle 9 si è svolta, nell’abitato di Scarperia, la prova su strada che prevedeva un circuito di 12 chilometri da ripetere 5 volte. La gara vera e propria è stata preceduta da un giro “turistico” all’interno della pista, tutti allineati dietro la macchina dei giudici di gara, senza superarla. Finito il giro, una volta arrivati su strada, si è lasciato spazio e sfogo al folto gruppo di ciclisti tranvieri, dando il via vero e proprio alla gara. La prova su strada è stata vinta da un collega di casa dell’ATAF di Firenze, Roberto Lapi, ma i nostri Andrea Gamberini e Stefano Poli hanno tenuto alto l’onore del Circolo, classificandosi rispettivamente al 5° e 7° posto. Ma la vittoria di categoria del nostro sempre verde Walter Diegoli ha permesso al Circolo di mettere nel cassetto 2 titoli Italiani e altrettanti punti per la classifica dei Circoli, chiusa al 3° posto dietro al CLAP di Lucca e ATAF di Firenze. Approfitto per far loro i miei complimenti e per ringraziarli a nomi di tutti coloro che giornalmente si impegnano, ai vari raduni e gran fondo, ad “onorare” la maglia del proprio Circolo. Grazie e arrivederci all’anno prossimo. a cura della sezione sci bologna Polisportiva Acacis Dal sole alla neve… La sezione sci vi propone il programma della stagione invernale 2011/2012, attualmente ancora in fase di definizione. • WEEK END PRIMA NEVE: 17-20 DICEMBRE 2011 • CORSO SCI RAGAZZI: 2-6 GENNAIO 2012 • WEEK END “SCIARE”: 12-15 GENNAIO 2012 WEEK END AD ANDALO IN OCCASIONE DELLA FESTA ORGANIZZATA DALLA RIVISTA DEL SETTORE “SCIARE”, CON PROVA MATERIALI E GARA • MEETING NAZIONALE AUTOFERROTRANVIERI: DATA DA DESTINARSI in una delle splendide località dolomitiche • ABETONE: 22 FEBBRAIO 2012 TRADIZIONALE APPUNTAMENTO SULLA NEVE • FOLGARIA...MANIA: MARZO 2012, UNA GIORNATA SULLE NEVI DELLA LOCALITà SCIISTICA TRENTINA Sarà cura della sezione informarvi adeguatamente su date, località e prezzi delle iniziative in programma. 26 nuovoinformatore N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011 race for the cure a cura della redazione Race for the cure 5° edizione Le donne in rosa ambasciatrici della prevenzione I l 25 settembre, ai Giardini Margherita, tornerà l’ormai tradizionale appuntamento con la Bologna Race for the Cure, che lo scorso anno ha superato brillantemente quota 8.800 partecipanti e che nel 2011 festeggerà la quinta edizione. La celebre mini maratona di 5 chilometri la cui organizzazione tecnica vede la collaborazione, ormai consolidata, con la Komen Italia di Bologna della Polisportiva e del Circolo Dozza ha, ormai lo sappiamo bene, come obiettivo quello di raccolta fondi e di solidarietà alle donne operate di tumore del seno. Anche quest’anno come sponsor nazionali scendono in campo Johnson & Johnson e Samsung, ai quali si aggiungono Neutrogena (sponsor delle Donne in Rosa), Asics (sponsor tecnico), Lete (fornitore ufficiale), Diva Universal e Radio Bruno (media partner), Internazionali BNL d'Italia (partner ufficiale) e Mysdam (timing ufficiale). L’apertura dell’area iscrizione e ritiro borse gara all’interno del "Villaggio Race" avverrà sin da venerdì 23 settembre, con l’area bimbi praticabile per tutta la giornata di sabato e la domenica mattina. Inoltre, nelle giornate di venerdì 23 (ore 14-18) e sabato 24 settembre (ore 10-18), il“Villaggio della Salute” offrirà visite senologiche gratuite a donne appartenenti a categorie svantaggiate, e attività gratuite legate più in generale a sport, salute, benessere e prevenzione. Presenti al via e sicuramente festeggiatissime l’attrice Maria Grazia Cucinotta, madrina delle manifestazioni in tutta Italia e Rosanna Banfi, madrina delle donne in rosa. Le principali protagoniste di questa manifestazione che, oltre alle tappe di Roma, Bari e Bologna, ha visto quest’anno aggiungersi quella di Napoli, sono proprio le donne operate di tumore del seno. Nell’ultima edizione svoltasi nella nostra città sono state più di 500 indossando maglietta e cappellino rosa in una atmosfera festosa per dimostrare questo auspicabile cambiamento culturale in positivo nei confronti della malattia. Oltre alla parte agonistica, sempre molto sentita dagli iscritti, la Race for the Cure è soprattutto un week end dedicato alla promozione della salute a tutto tondo. Diamo, però, anche dei numeri sulle concrete iniziative sostenute economicamente grazie ai fondi raccolti Quelli degli anni precedenti sono stati destinati a promuovere progetti in Emilia Romagna per diagnosi precoce, benessere psico-fisico delle donne operate, aggiornamento degli operatori sanitari e acquisto di apparecchiature di diagnosi e cura. Progetti che si andranno ad aggiungere agli oltre 120 già realizzati in dieci anni, grazie alla generosità dei partecipanti e degli sponsor delle precedenti edizioni di Bologna, Roma e Bari. Fino al 2010, sono stati finanziati 124 progetti di altre associazioni, per un totale di 1.388.518 euro. In totale, ad oggi, sono oltre 62 le associazioni che hanno beneficiato di contributi della Race for the Cure in base al bando annuale che la Susan G. Komen Italia pubblica dopo ciascuna edizione della manifestazione. Progetti che offrono supporto psico-oncologico, riabilitazione post-operatoria, educazione alla prevenzione per donne sane e studenti delle scuole superiori, formazione permanente degli operatori sanitari e dei volontari, informazione a pazienti e familiari, acquisizione di nuove apparecchiature. attività svolte all’interno dei progetti si collocano nei seguenti ambiti di azione riportati nelle tabelle. Servizi per donne operate al seno • terapie riabilitative dell’arto superiore • laboratori multidisciplinari per promuovere il benessere psicofisico: attività ludico-ricreative e artistiche, yoga, teatro-terapia, danza-terapia, ginnastica dolce e posturale, training autogeno, cucina macrobiotica • materiale e sportelli informativi per i malati e le loro famiglie • gruppi di auto-aiuto e di sostegno psicologico guidato • servizi di tipo sociale: trasporto ai centri di terapia, donazione di medicinali, sostegno dopo la cura (reinserimento a lavoro, maternità, ecc.) Formazione ed aggiornamento continuo di operatori della sanità e volontari per assicurare prestazioni ottimali nel campo della prevenzione, diagnosi e cura • Attività di sensibilizzazione ed educazione alla prevenzione rivolta a donne sane e popolazione studentesca • Servizi di prevenzione offerti in particolare a categorie di donne svantaggiate (immigrate, prostitute, detenute, donne residenti in zone non servite da centri adeguatamente attrezzati) 2011 LUGLIO / AGOSTO I N. 3 • IAcquisto di apparecchiature per la diagnosi e cura dei tumori del seno. Ripartizione geografica dei progetti finanziati Lazio 33 Emilia Romagna21 Sicilia 15 Puglia 8 Campania 7 Basilicata Sardegna Molise Toscana Marche 5 3 3 2 2 Veneto Piemonte Lombardia Calabria Abruzzo 2 1 1 1 1 A questi si aggiungono 18 programmi nazionali. nuovoinformatore 27