n. 4 I lUglIo / agosto 2011
BIMestrale Del CIrColo g. Dozza atC
Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertito in legge 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 1 D.C.B. Ufficio Bologna - e 0,90
BOLOGNA-FERRARA
INTERVISTA ALL'ASSESSORE
ALLA MOBILITÀ ANDREA COLOMBO
PIÙ MoBIlItà
Meno traFFICo
CONTIENE ATC FLASH
sommario
N. 4 I LUGLIO / AGOSTO 2011
Periodico della
“Cooperativa Giuseppe Dozza A.T.C.” a.r.l.
Scritti, foto, disegni
e/o qualsiasi altro materiale consegnato
per uso redazionale non è restituibile
3
a 31 anni dalla strage del 2 agosto Intervista ad Agide Melloni
4
Registrazione
presso il Tribunale di Bologna
n. 6093 del 31/03/1992
andrea colombo, assessore al traffico
Un assessore giovane per affrontare i problemi antichi del traffico
6
Spedizione in Abbonamento Postale
D.L. 353/2003
(conv. in legge 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 Comma D.C.B. Ufficio di Bologna
L'IMPORTANZA DI ESSERE INFORMATI L'azione dell'UE
ITALIA Uno sguardo a Rimini
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9
direttore responsabile
Primo Mingozzi
coordinatore editoriale
Donato Ungaro
comitato di redazione
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chiuso in tipografia il 00 luglio 2011
stampato in 5.000 copie
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all'album di Francesca Guadagnini
da FLICKR
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editoriale
il risarcimento fininvest Uomini, ominicchi e quaquaraquà
nuovoinformatore
per non dimenticare
l'intervista
mobilità
GST
IL GST e il bus day Si accendono dieci candeline per il bus day
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DOPO GLI AVVENIMENTI Facciamo chiarezza sul Bar dei Circoli!!!
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Rimborso contributi per libri scolastici anno 2010-2011
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l'opinione
info
inserto staccabile
sotto i portici
I-IV
Atc flash
per costruire la nuova comunità sociale Diamo tutti una mano
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ferrara Nazionali Ancam podismo / Motosalsicciata del primo maggio
ferrara Patimenti, patimenti e patenti
ferrara Turnista o turista
ferrara Autisti fai da te / Noia e paranoia al capolinea
Guida e alcolici / Fai parte del Gert!
Bologna Campionato Amatori Uisp
1. Memorial Vitiello e Marchetti di calcio a sette
Bologna Tanti amici a Rimini
Bologna Ancora una stagione da protagonisti
Bologna Continua la bella avventura dei nostri ragazzi
Bologna Campionato Italiano di Ciclismo Ancam
Bologna Le donne in rosa ambasciatrici della prevenzione
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vita da circolo
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associazione
per l’assistenza sanitaria integrativa
ai lavoratori dell’a.t.c. bologna
Avviso ai soci
Il Consiglio della Medicina Integrativa intende ringraziare, anche a nome
dei propri soci, la segreteria del Circolo Dozza Atc, il responsabile del sito
Davide Capelli e tutto il Circolo G.Dozza Atc per la disponibilità continua
nell’attività di supporto alla nostra Associazione, rendendo disponibile
presso la segreteria del Circolo la modulistica dell’Associazione, ritirando
le richieste di rimborso per spese mediche,concedendo al Consiglio
di pubblicare gli avvisi ai soci attraverso “l’Informatore” ed ora (per il
vero, è già da diverso tempo) anche per aver dato spazio alla Medicina
Integrativa all’interno del sito “www.circolodozza.it”. All’interno del sito è
possibile stampare documenti e modulistica dell’Associazione cliccando
su “Notizie ai Soci-varie ed eventuali”. Cogliamo l’occasione per indicare
tale strumento agli associati e a coloro che ancora non conoscono la
nostra realtà. Un ringraziamento ai primi soci ferraresi, che si auspica
possano diventare sempre più numerosi. Per informazioni, il mercoledì
dalle 9.00 alle 12.00 al n. 051-350536.
Il Consiglio
N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011
editoriale
di Donato Ungaro
il risarcimento fininvest
Uomini, ominicchi
e quaquaraquà
L
a cifra mette i brividi: 560 milioni
di euro. È la somma che Fininvest
dovrà pagare alla Cir di Carlo De
Benedetti a causa della condanna in appello relativamente al cosiddetto Lodo
Mondadori. Tutti sanno tutto sull'argomento e non è possibile aggiungere
altro; qui possiamo fare solo considerazioni da Bar Sport, lontane dalla politica
e dai massimi sistemi, ma che proprio
per questa ragione sono più prossime a
noi uomini e donne della strada.
Facciamo un paragone tra noi e Fininvest: il colosso di via Paleocapa, a
Milano, ha un capitale di 2 miliardi e
mezzo; il bilancio 2010 ha registrato un
utile di 87 milioni di euro. Noi abbiamo ricevuto il Cud da un paio di mesi;
il mio segna un reddito di 19mila e 84
euro. Facendo i dovuti calcoli: la condanna di Finivest sta al bilancio 2010
dell'azienda come se io fossi stato condannato a pagare 122mila e 840 euro.
Non male, mi vien da dire, se per una
ventina d'anni avessi potuto contare su
una rendita, diciamo così, non proprio
legittimamente mia.
Come pago? mi chiederei se la condanna
fosse a mio carico e sul conto corrente
non disponessi di una cifra del genere.
Con il capitale mi verrebbe risposto; e
la procedura più o meno sarebbe questa.
Chi deve riscuotere il frutto economico
della sentenza mi manda una letterina,
chiedendo il pagamento del mio debito;
se non rispondo e non propongo un accordo, la sentenza viene considerata un
titolo valido per iniziare la procedura di
“messa in mora”. Trascorso il termine,
possono essere aggrediti i miei capitali
e chi ne ha titolo può chiedere il pignoramento dei miei beni: la casa, la macchina, il televisore, il divano e così via.
Certo, i “miei” 122mila e rotti euro non
sono i 560 milioni di Fininvest; e chiedere il pignoramento di una cifra così
importante pone qualche problema.
Ma come si diceva prima, Fininvest ha
un capitale di 2 miliardi e mezzo, divisi
tra Mediaset (39%), Mondadori (50%),
Mediolanum (36%), Milan (100%),
Teatro Manzoni di Milano (100%),
Mediobanca (2%). Inoltre Fininvest
detiene il 24 per cento della Molmed,
una “branca” dell'ospedale privato San
Raffaele di Milano, e il 2 per cento di
Aedes, una delle principali società immobiliari, tra quelle italiane.
Io, se avessi 122mila e 840 euro di debito, sarei un bel problema per il mio
creditore; non ho una casa, la mia macchina verrebbe valutata solo con il pieno di benzina e il mio conto corrente è
in rosso da alcuni anni.
L'ingegner Carlo De Benedetti, invece,
può dormire tranquillo, in quanto Fininvest pagherà: o attraverso la fidejussione bancaria accesa per oltre 800 milioni
di euro, o mettendo sul mercato una sua
qualche società; magari il Milan, di cui
detiene l'intero pacchetto azionario.
Ma non è l'unica differenza tra me (noi)
e Lui (il proprietario di Fininvest); il
rinnovo del contratto di lavoro degli
autoferrotranvieri, come quello dei metalmeccanici, dei dipendenti pubblici
(“bloccati” fino al 2014) e di tutte le
altre categorie di lavoratori dipendenti
deve passare attraverso accordi, tavoli di
trattative, deroghe e slittamenti: mesi o
anni di ritardi, con conseguente perdita
del potere d'acquisto dei salari. Lui, invece, si scrive un articolino in Finanzia-
Associazione
per l’Assistenza Sanitaria Integrativa
ai lavoratori dell’A.T.C. bologna
2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4
ria; così, dall'oggi al domani. E se viene
pizzicato, considerandola una norma
giusta, la sottopone al Parlamento; con
il rischio di far slittare l'approvazione di
una legge che dovrebbe metterci al riparo dal fallimento.
Del resto, si sa: chi comanda fa legge.
Leonardo Sciascia nel “Giorno della
Civetta” divideva l'umanità in cinque
categorie: gli uomini, i mezz'uomini,
gli ominicchi, i (con rispetto parlando)
pigliainculo e i quaquaraquà... Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché
mi contenterei l'umanità si fermasse ai
mezz'uomini... E invece no, scende ancora più in giù, agli ominicchi: che sono
come i bambini che si credono grandi,
scimmie che fanno le stesse mosse dei
grandi... E ancora di più: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito...
E infine i quaquaraquà: che dovrebbero
vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e
più espressione di quella delle anatre...
Ognuno può decidere in quale categoria
ascrivere i protagonisti di questa storia;
attenzione però, perché se la tentazione di metter noi stessi tra gli uomini di
Sciascia è grande, altrettanto grandi saranno dopo le responsabilità.
E sarebbe ora che noi si tornasse a onorarle, le nostre responsabilità; ritirando
le deleghe in bianco rilasciate a gente
che non se le merita: ominicchi... direbbe di loro il grande Sciascia.
O, forse, addirittura peggio.
nuovoinformatore
3
per non dimenticare
di Donato Ungaro
Italia A 31 anni dalla Strage del 2 agosto
Intervista
ad Agide Melloni
matricola ATC 6307
A
gide Melloni, matricola 6307, il
2 agosto 1980 era in piazza Medaglie d'Oro. Davanti a lui uno
spettacolo inimmaginabile, fino a pochi
attimi prima: la stazione di Bologna era
sventrata, testimone di una ferita che improvvisamente aveva profanato la città e
la nazione. Tra le macerie, alle 10 e 25 di
quel sabato mattina, 85 morti e 200 feriti;
nel cuore dei bolognesi e dei presenti in
quella piazza, un desiderio: servire.
La polvere era ancora sospesa nell'aria,
mischiata all'odore del tritolo, ma uomini e donne erano già sulle macerie, come
sulle barricate di una rivolta civile. Agide
era tra quella folla e si chiedeva cosa potesse fare.
Senza neppure sapere perché, un vigile del fuoco tagliò i mancorrenti del 37,
numero aziendale 4030; senza neppure
immaginare cosa sarebbe successo nelle
seguenti diciassette ore Agide si sedette al
volante; senza capire se c'era altra soluzione, mani pietose deposero sul pianale
del 37 il primo cadavere; senza aver ricevuto ordini una Gazzella e una Pantera scortarono quelle esequie civili volute
dalla Civiltà bolognese. Nessuno l'aveva
deciso, ma nessuno si oppose a quella
logica di vita nel contrastare la morte; e
onorarne le vittime.
Agide Melloni, matricola 6307, guidò il
37 sulla linea Stazione-Camere mortuarie
dalle 10 e 50 alle 03 e 30; una “stecca”
unica, per una linea unica. E oggi è con la
moglie Marilena Andalò nelle sale del nostro, del suo circolo, per raccontare per la
prima volta dalla pagine del nostro giornale quell'esperienza; solo una richiesta,
prima di lasciare a lui la scena. Agide, noi
non vogliamo la cronaca di quel giorno,
ma se possibile vogliamo entrare nei tuoi
pensieri, per condividerli.
Il tranviere fa cenno di si con il capo,
4
nuovoinformatore
guarda con affetto la moglie e poi, come
se avesse ancora una volta ingranato la
marcia del suo 37, numero aziendale 4030,
parte: «Quello è stato un momento della
Storia della nostra città, ma io l'ho sempre
ritenuto una cosa mia, da non raccontare.
Poi, recentemente, ho ripensato che bisogna spiegare ai giovani, ma non solo a
loro, cos'è successo; per non scordare una
parte dei tempi che fanno parte di noi. Lo
dico subito, mi ritengo un'immagine nota
di quel giorno, ma c'erano decine e decine
di colleghi sulle macerie, ognuno con il suo
incarico; chi spostava rottami, chi dirigeva
il traffico, chi scattava fotografie. E grazie
a questi ultimi oggi la sezione fotografica
del circolo dispone di un patrimonio di immagini che sono un documento eccezionale. In quell' occasione ho imparato a conoscere veramente molti tranvieri; alcuni li
avevo “bollati” come persone indifferenti,
ma vederli con le divise sporche e lacerate,
con le mani pelate a furia di scavare tra
le macerie, mi ha fatto comprendere che
solo in quel momento li stavo conoscendo
per davvero. Io ero lì sulla piazza e mi è
passato davanti quel Menarini di ritorno
dall'ospedale, ma per i feriti erano arrivate
le ambulanze. Il problema iniziava a essere il trasporto delle salme; mi sono messo
alla guida che erano le 10 e 45 circa e ho
smesso alle 3 e mezza di notte. A bordo, nei
viaggi verso gli obitori, c'era sempre un
carabiniere o un poliziotto. Non parlavamo, ma quel silenzio esprimeva tutto. Ma
il silenzio non era solo nostro, a bordo; era
anche quello ai bordi delle strade. La gente, i bolognesi, avevano oramai imparato
che il percorso di quel mezzo che portava
via i morti dalla stazione era sempre lo
stesso: via Irnerio, i viali, Massarenti e la
sala mortuaria del Malpighi. La gente era
assiepata ai lati della strada; e aspettava
in silenzio il passaggio di quel 37. Quando
tornavo in piazza Medaglie d'Oro i colleghi erano tutti per me; Agide, hai bisogno
N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011
Nella pagina a fianco e nelle foto sopra, tre
immagini eloquenti sulla strage di Bologna.
A sinistra, la lapide eretta in stazione a
ricordo delle "vittime" di quell'orribile
giorno.
un cambio? Te la senti? Posso fare qualcosa? Nessuno lo faceva per cercare del
protagonismo; eravamo una squadra. A un
certo punto iniziavano a fotografare i morti sull'autobus e io e un collega ci si opponeva. Sono partito per uno dei miei giri e
quando sono tornato ho trovato il collega
in divisa da guardia venatoria; era andato a casa a cambiarsi, per avere l'autorità
della divisa. Ma non c'eravamo solo noi;
c'era Bologna, sulle macerie. Ricordo che
arrivò una donna con un piattino con su
due garze e una boccetta di disinfettante.
Non serviva a un granché, ma lei aveva in
casa quello e l'ha portato. Dal canto loro
polizia, carabinieri e vigili del fuoco non
allontanarono nessuno dalle macerie; la
professionalità e la disponibilità di tutti
venne valorizzata. Io ho molti ricordi della
mia vita, ma sono tutti affievoliti; invece il
2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4
ricordo di quel giorno è un'immagine nitidissima. Mi sono sempre augurato che un
fatto del genere possa non succedere mai
più, ma mi sono anche sempre chiesto se
oggi Bologna saprebbe comportarsi allo
stesso modo. Se ho avuto dei contatti coi
parenti delle vittime? Si, il Presidente Sutti, quando ha saputo della mia storia, si è
adoperato perché io incontrassi i parenti di
Mario Sica, capo del personale di Atc e tra
le vittime della strage. Da allora ho avuto
diversi contatti con altri familiari delle vittime e sono sempre stato invitato dall'associazione presieduta prima da Torquato
Secci e poi da Bolognesi; recentemente mi
ha chiamato tramite Skype un professore
dell'Università di Perugia, per svolgere
una ricerca con alcuni studenti».
La moglie di Agide lo guarda con ammirazione e i due si tengono per mano; nella
saletta l'emozione è palpabile, come se
lo spirito di quegli 85 passeggeri del 37
fosse tra noi, per sostenere e ringraziare
Agide. L'attimo di pausa è mio complice
e mi permetto di interrompere lo scorrere
delle parole di Melloni con una domanda:
«Per noi le lapidi con i nomi delle vittime
di quel giorno sono lettere di bronzo sul
marmo, per te cosa rappresentano?»
«Tutte le volte che con mia moglie Marilena veniamo a Bologna passiamo dalla
sala d'attesa della seconda classe; e io
rifletto sul destino. Quella mattina avevo
fatto il primo pezzo sul 38 e a tutti i capolinea in stazione ero entrato nell'atrio,
dove c'era l'edicola, per chiedere il mio
giornale. Ma quella mattina non arrivava
e sarò entrato almeno sei volte in stazione.
Poi lo stacco e io ero andato alla Zucca;
mentre tornavo verso la stazione per fare
il secondo pezzo il boato e poi tutto quello
che c'è stato dopo. Ma di tutti quei nomi
uno in particolare mi emoziona: quello di
Mario Sica».
Bisogna spiegare chi era Mario Sica, 44
anni. Come detto in precedenza, Sica era
il capo del personale di Atc e Agide lo conosceva bene.
«Io ero sindacalista e mi capitava spesso di discutere con Sica, ma era un gran
signore. Anche dopo le discussioni più
accese saliva sull'autobus, diligentemente dalla porte riservata alla salita e poi
veniva davanti, per parlare con me, con
quella sua Z così particolare. E' stato uno
degli ultimi passeggeri delle corse del 37
del 2 agosto 1980».
Agide, hai parlato di ricordi fotografici di
quel giorno; qual è quello che porti nel
cuore?
«Quando il Presidente della Repubblica
Sandro Pertini mi è passato a due metri
dall'autobus. E' arrivato in piazza Medaglie d'Oro nel primo pomeriggio e si
vedeva che era un uomo distrutto dentro, nell'animo. Noi, che per reagire a
quell'orrore avevamo messo su una sorta
di distacco da quanto ci accadeva intorno, potevamo rendercene conto; anche
nel giorno dei funerali Pertini sembrava
al seguito del feretro di 85 parenti. E poi
c'è da ricordare l'affetto e la partecipazione di tutta la città a quel tragico evento;
è difficile descrivere quella sensazione.
Io mi sentivo intimamente vestito di Bologna».
Alle 03:30 del 3 agosto Agide Melloni si
è ritirato in deposito; ha atteso la distribuzione dei cartelli ed è uscito nuovamente
con un 33, come se non fosse successo
nulla; quasi in trance.
«Nella fase di inserimento sono stato fermato in via Marconi, se non ricordo male,
da un verificatore. Agide, cosa ci fai in
giro? Devo fare il mio turno, ho risposto.
Mi ha tirato giù dalla guida e mi ha mandato a casa. Ho dormito per un giorno e
mezzo».
Agide Melloni, matricola 6307; dopo 31
anni di Atc ora è in pensione e vive a Imola.
Agide Melloni; un uomo che il 2 agosto
1980, a 31 anni, ha onorato Atc.
E io oggi, a 31 anni di distanza, sono orgoglioso di vestire la sua stessa divisa.
Mi piacerebbe che altri la pensassero
così.
nuovoinformatore
5
l'intervista
di Donato Ungaro
Andrea Colombo, assessore al traffico
Un assessore giovane
per affrontare i problemi
antichi del traffico
D
opo una fase tribolata di gestione politica e amministrativa,
Bologna è tornata a vedere un
Primo Cittadino effettivamente eletto
dalla città alla carica di sindaco. E con
Merola sullo scranno più alto di Palazzo
D'Accursio, anche la giunta comunale è
tornata a pesare sulla vita di Bologna e
dei bolognesi. Tra gli assessori quello
che riguarda più da vicino noi tranvieri
è Andrea Colombo, che ha la delega a
Mobilità e Trasporti. Colombo, 27 anni,
è laureato in Giurisprudenza e risulta
essere l'assessore più giovane della storia repubblicana di Bologna. Ma la sua
giovane età non significa inesperienza;
noto per la sua attenzione ambientale,
ha accettato di parlare con noi, mettendo in campo idee che sembrano muoversi proprio verso il rispetto per l'aria
che respiriamo e la vita dei bolognesi.
Assessore Colombo, lei finora si è
confrontato con alcuni aspetti della
pubblica amministrazione bolognese;
che idea si è fatto delle necessità della
città?
A Bologna c’è forte bisogno di una
“svolta ecologica” che, come avvenuto in passato per i servizi sociali, porti
la nostra città tra le eccellenze europee
in campo ambientale, soprattutto per
quanto riguarda la mobilità sostenibile.
Per perseguire questo ambizioso obiettivo è fondamentale un’alleanza fra amministratori e cittadini, perché il cambiamento, che è fatto anche di aspetti
sociali e culturali, si realizza solo se lo
costruiamo insieme.
Quali sono le sue idee da attuare entro gli oramai imminenti primi cento
giorni di governo?
L'azione dei "primi 10 giorni" è stata
l'eliminazione dei 300 permessi che
consentivano ad amministratori e diri-
6
nuovoinformatore
genti comunali di accedere con la macchina al centro storico e di parcheggiare nel cortile di Palazzo d’Accursio,
che ora può diventare una nuova piazza
per Bologna. Stiamo lavorando a tre
provvedimenti da attuare entro i mesi
autunnali: l’introduzione di nuove agevolazioni per chi usa il trasporto pubblico, in particolare bambini e famiglie;
la sperimentazione della “T” pedonale
durante il week-end; la revisione generale dei 75.000 pass per ridurre gli accessi motorizzati alla ZTL.
Si parla di pedonalizzazione della T;
come avverrà, nel concreto?
Pensiamo a due interventi ben distinti.
Nel breve periodo, già in autunno, l’idea
è di sperimentare la chiusura totale al
traffico delle vie Rizzoli, Indipendenza e
Ugo Bassi durante un sabato e domenica, come avviene in tante città italiane
ed europee, per favorire la socialità e lo
shopping nel cuore del centro. Nel medio periodo, intendiamo definire, anche
attraverso un percorso partecipato con
la città, il progetto per un’area pedonale nella zona attorno alle Due Torri, in
cui consentire in via prioritaria il passaggio di pedoni, ciclisti e mezzi elettrici del trasporto pubblico.
A Roma è nata una polemica su moto
e scooter, per far loro pagare il parcheggio quando utilizzano gli stalli
delimitati dalle righe blu; al di là della questione capitolina, la domanda
è: ma moto e scooter sono un vantaggio oppure una condanna per i centri
storici? E ancora, anni fa si parlava
di vietare il centro storico bolognese
a questi mezzi: è un'idea ancora possibile oppure è stata bocciata definitivamente?
I motorini hanno un indubbio vantaggio rispetto alle macchine: sono meno
ingombranti, sia in movimento che durante la sosta. Ciò non toglie che ormai
il centro di Bologna, per la sua struttura medioevale, è saturo di veicoli a motore, anche di quelli a due ruote: non
è nemmeno più una questione di salute
e ambiente compromessi da smog e rumore, è proprio che manca fisicamente
lo spazio, e a risentirne è la qualità e vivibilità dello spazio pubblico. Nei prossimi mesi studieremo misure specifiche
sulle moto, certamente non saranno
ammesse nell’area pedonale.
Il trasporto pubblico bolognese, da
anni, deve fare i conti con "nodi"
problematici e oramai conosciuti a
tutti gli addetti ai lavori: parcheggio
selvaggio in via Pietramellara, uso
delle corsie preferenziale per la sosta,
abuso degli accessi alle zone a traffico
limitato o sulle preferenziali, permessi disabili usati in maniera "allegra"
su Suv e fuoriserie, targhe straniere
impunite da Sirio e Rita. Come pensa
di muoversi su questi temi?
È necessario recuperare in città un forte controllo sull’effettivo rispetto delle
regole del senso civico: da questo punto di vista il traffico è un settore fonN. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011
Nella pagina a fianco una foto in alto, l'Assessore Andrea Colombo.
A sinistra, sempre nella pagina a fianco, l'Assessore percorre in bicicletta le vie della nostra
città, Bologna. Sopra, una foto di traffico in via Irnerio.
damentale. La Polizia municipale e gli
Accertatori della sosta di ATC possono
e devono svolgere un ruolo determinante, perché la presenza fisica in strada
è insostituibile. In parallelo, va potenziato l’impiego delle nuove tecnologie, estendendo il controllo di RITA su
nuove corsie preferenziali, per garantire rapidità e regolarità ai bus, e del
sistema SCOUT, per dissuadere il fenomeno della sosta in doppia fila, nonché
rendendo più stringenti le verifiche sui
pass disabili.
Il sistema Civis sembra essere entrato
in crisi, ma per i cinesi la parola crisi è composta dagli ideogrammi che
rappresentano il problema e l'opportunità; se è facile identificare, parlando del Civis, la parte "problema"
saprebbe indicare l'aspetto "oppor-
tunità" di questo progetto?
Intendiamo sostituire o modificare radicalmente il mezzo attuale, per ottenere
un moderno filobus, che risponda agli
standard europei per capacità di carico, sicurezza e velocità commerciale, a
maggior ragione dopo il parere negativo
espresso dalla Commissione di sicurezza. Viceversa, è importante proseguire
e accelerare il più possibile i cantieri
di rifacimento delle strade, dei marciapiedi e dell'illuminazione pubblica,
che a prescindere dalla tecnologica dei
mezzi rimangono un'occasione unica di
riqualificazione e manutenzione straordinaria della città.
Oltre al Civis a Bologna si parla di
People Mover, Metrò, Passante Nord
e ferrovia metropolitana; ci dica cosa
ne pensa.
In un recente incontro col Ministro dei
trasporti Matteoli, abbiamo chiesto insieme a Regione e Provincia di ridestinare i fondi del metrò al potenziamento
del Servizio Ferroviario Metropolitano,
opera strategica per la mobilità di area
vasta, che a pieno regime permetterà
di sgravare sempre più di traffico il capoluogo. Sul passante nord è necessario definire il nuovo tracciato imposto
dall’UE, che risponda ad un disegno
urbanistico complessivo e preveda la
trasformazione dell’attuale tratto autostradale in corsie aggiuntive per la tangenziale. Il people mover è un progetto
importante per realizzare un collegamento veloce tra Stazione e Aeroporto,
le due più importanti porte di accesso
a Bologna; a settembre il Comune approverà il progetto esecutivo presentato
dal concessionario, se coerente con le
prescrizioni della Conferenza dei sercizi, così a inizio 2012 potranno partire i
lavori di costruzione.
Ultima domanda dedicata ai tranvieri; se un giorno suo figlio o sua figlia
le dicesse che vuole guidare i mezzi
pubblici, a Bologna, come la prenderebbe? E cosa spererebbe per lui o
per lei?
Sarei sicuramente orgoglioso di un figlio che decide di contribuire in prima
persona al funzionamento del trasporto
pubblico, che considero uno dei servizi
vitali per la nostra città, al pari degli
asili nido, nonché fattore di uguaglianza tra i cittadini, perché garantisce a
tutti la possibilità di muoversi. Spererei
di consegnargli una flotta sempre più
ecologica e confortevole per autisti e
passeggeri, e una rete ancor più estesa
di corsie riservate e semafori con onda
verde per gli autobus.
A ricordo del Pittore Luigi Passini
All’alba del primo giorno d’estate è scomparso il Maestro Luigi Passini: uomo straordinario e pittore di talento: forse l’ultimo dei grandi.
Persona semplice ma di grandi valori umani e artista con una grande
passione per la pittura. Come uomo ci lascia un patrimonio di sentimenti, di onestà, di moralità
di rettitudine di disponibilità,
di bontà e di attenzione agli
altri.
Come pittore ci rimangono
le emozioni, gli incanti e i di-
sincanti della sua quotidianitài cieli azzurri mai corruschi, gli orizzonti
sempre scanditi, i silenzi e le soffici nevi appena cadute, la natura tutta
con colline e piani dipinti con la serenità e la luce del cuore. Assente è
l’uomo nei suoi quadri, ma evidenti sono i segni, spesso poco rispettosi, del suo vivere. Alla galleria ”il Punto” ha spesso esposto le sue
opere, con grande riscontro di pubblico e di critica; ne è prevista una
prossimamente, ci impegneremo per allestirla. Vogliamo continuare
ad emozionarci davanti a questi paesaggi passiniani, poesie che sono
inconfondibili perchè nascono direttamente dall’anima.
Maria Teresa Grappa
nuovoinformatore
7
mobilità
di Maurizio Dall’Ara
l'importanza di essere formati
L'azione dell'UE
I
n questo numero torniamo ad interessarci del Programma d’azione decennale
dell’Unione Europea per la sicurezza stradale. Nei numeri precedenti abbiamo affrontato i primi tre grandi obiettivi.
E ora parliamo di quanto sia importante
l’istruzione e la formazione degli utenti della strada.
Secondo la Commissione Europea infatti
l’utente della strada è il primo anello nella
catena della sicurezza stradale ed è anche
quello più debole, in quanto più incline
all’errore.
Qualunque siano le misure tecniche adottate
e le politiche messe in campo, la loro efficacia dipende sempre, in ultima analisi, dal
singolo comportamento degli utenti.
Per questo la Commissione ha intenzione di
collaborare con gli Stati membri per sviluppare una strategia comune per l’istruzione e
la formazione degli utenti della strada.
Questo significherà innanzitutto migliorare
il sistema di formazione ed il rilascio delle
patenti, ampliando la direttiva sulla patente
di guida U.E. in modo da:
• definire i criteri minimi per gli istruttori di
guida;
• inserire nella fase precedente il rilascio
della patente un periodo di tirocinio/guida
accompagnata, concordando con i Paesi che
hanno scelto di utilizzare questo sistema età
minima, esperienza e condizioni;
• esaminare la possibilità di introdurre periodi di prova dopo l’esame di guida, durante i
quali i neopatentati sono oggetto di controlli
più rigorosi;
• esaminare la possibilità di introdurre la guida ecologica fra le prove teoriche e pratiche
per una guida più sicura e meno inquinante.
Facendo una breve riflessione si può dire
che sia sicuramente molto importante la fase
preparatoria all’acquisizione della patente,
ma altrettanto una formazione costante nel
tempo che cominci fin dalla tenera età di
ognuno di noi.
Questo la legislazione, attraverso il Codice
della Strada, lo prevede già dal 1992.
Infatti, dopo la riforma di quell’anno, l’articolo 230 impone la predisposizione di
programmi di educazione in tutte le scuole
italiane di ogni ordine e grado.
E’ molto importante perciò che fin dalla
scuola materna il futuro utente della strada
acquisisca quei concetti e nozioni che faranno parte del proprio patrimonio di buon cittadino, perché di questo in fondo si tratta.
Rispettare le regole del Codice della Strada
è solo una questione di buona educazione e
rispetto degli altri, oltre che di noi stessi, una
questione di convivenza civile, di rispetto del
più debole o più sfortunato di noi.
Invece chissà perché a volte anche le persone più educate quando sono sulla strada
subiscono una trasformazione, quasi che
fermarsi a dare la precedenza ad un pedone
sia lesivo della propria dignità o che sia una
negazione di non so quale diritto.
Ancora oggi vige nelle strade una sorta di
legge della giungla dove il più forte cerca di
prevalere sul più debole, o solamente i ritmi
frenetici di vita ci fanno dimenticare le più
elementari regole di buon senso.
Quindi ben vengano i provvedimenti previsti, ma sarebbe altrettanto importante prevedere una formazione anche dopo l’acquisizione di una patente, non solo nei primi tre
anni, ma per sempre.
Oggi infatti non è previsto nulla, se non una
revisione periodica relativa a vista, udito e
stato di salute generale.
Potrebbe essere interessante quindi istituire
anche prove pratiche di guida, per stabilire
se la capacità di effettuare determinate manovre si sia mantenuta inalterata nel tempo
oppure no.
Prevedere inoltre, come accade in altri Paesi,
fin da subito una formazione che inserisca
la capacità di effettuare manovre di un livello di difficoltà più elevato, come frenate di
emergenza, capacità di gestire il controsterzo in caso di pioggia, neve e ghiaccio, saper
affrontare un aquaplaning, manovre che non
si possono improvvisare, ma che presuppongono determinati movimenti da effettuarsi
con rapidità e precisione.
Una formazione così però inciderebbe di più
sulle nostre tasche, quando invece il comune
sentire è quello di spendere il meno possibile
su questo tema e di acquisire in fretta l’abilitazione alla guida.
Comunque passi avanti ne sono stati fatti e
se le valutazioni della Commissione Europea sono sicuramente nel complesso valide,
resta compito di ogni singolo Stato mettere
in campo tutte le azioni possibili su questo
argomento che, fra tutti quelli finora elencati
è sicuramente quello più importante, ma anche il più difficile a cui porre mano.
Il sindaco di Firenze e la raccolta firme per l'omicidio stradale...
Il 1° giugno 2011 Matteo Renzi, sindaco di Firenze, ha lanciato la raccolta di
firme per una legge popolare che preveda l’introduzione di una quarta forma
di omicidio: l’omicidio stradale. Il sindaco gigliato sta lavorando, sul fronte
politico, anche per trovare una corsia preferenziale bipartisan e favorire anche la strada della legge parlamentare. La definizione di “omicidio stradale”
è stata coniata dall’Asaps, che ha aderito fin dal primo momento al progetto,
al quale partecipano l’associazione Gabriele Borgogni, la Generazione Contatti, l’Università di Firenze, la multinazionale Eli Lilly, e poi Carabinieri, Polizia
Stradale e Polizia Municipale: proprio ai Vigili Urbani di Firenze toccheranno
i compiti di maggior peso in termini di controllo, prevenzione e repressione
8
nuovoinformatore
delle trasgressioni al volante. L’intero progetto è stato predisposto sotto l’attenta regia della McKinsey, una delle più importanti compagnie di consulenza al mondo. La legge che tutti noi vorremmo metterebbe chi guida in stato
di alterazione e uccide o ferisce gravemente qualcuno innanzi a responsabilità più gravi: passare dagli attuali 3-10 anni (spesso meno di due con sconti e
riduzioni) a 8-18, significherebbe infatti escludere questo reato dalla cerchia
dei patteggiamenti e dei riti abbreviati. Ciò non significa solo inasprire, ma
rendere più consapevoli le persone: dunque, prevenire. Tutti voi potete firmare: basta connettersi suwww.omicidiostradale.it o su www.occhioallastrada.
it, leggere il testo della legge e sottoscrivere la proposta.(ASAPS)
N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011
mobilità
di Mannes Berti
Italia i trasporti nelle località balneari
Uno sguardo a Rimini
P
arlare di Rimini significa addentrarsi in un caleidoscopico mondo
pieno di sfaccettature dove non è
facile individuare quali aspetti considerare
prioritari: dalle suggestioni felliniane alle
mitiche discoteche, dalle spiagge assolate
alla cucina, dalla via Emilia – che proprio
qui nasce – alle colline dell'entroterra.
Da tutti questi elementi non è difficile immaginare un contesto antropologico ricco e
quantomai variegato, una complessità che
però – quasi a sottolineare Rimini come
terra di confine – ha qualcosa di ricco, ma
allo stesso tempo familiare. Ambizioso ma
allo stesso tempo semplice; romagnolo,
ma allo stesso tempo marchigiano... Fin da
bambino frequento questi luoghi e fin da
allora non mi sono sfuggite tutte queste sfumature che, mano a mano che procedo con
gli anni, sento sempre più intime. La storia
del trasporto pubblico riminese è un po' uno
specchio di tutto questo: da un lato la città
rurale e di provincia che lentamente sembra
allontanarsi dai carretti trainati dai cavalli,
dall'altro la città del turismo che a grandi
passi si imponeva come fra le capitali indiscusse dell'accoglienza. Con i suoi 143.321
abitanti Rimini, capoluogo dell'omonima
provincia, è il più importante centro della
riviera romagnola; per quanto concerne il
mondo dei trasporti urbani, fino al 2001
esisteva la Tram (acronimo di Trasporti
Riuniti Area Metropolitana) di Rimini; in
tale data la Tram venne divisa in due società: la Tram Agenzia (che si occupa delle
linee) e la Tram Servizi (che si occupa del
parco veicoli); nel 2006 Tram Agenzia ha
cambiato nome in AM, Agenzia per la Mobilità. Tram servizi possiede oggi circa 240
autobus più 5 filo-snodati VanHool, a cui
se ne aggiungeranno presto altri due; AM
è titolare invece di 62 linee. Indubbiamente
nell'aspetto provinciale e paesano che tanto
caratterizza la Romagna, Rimini si staglia
come città vera e propria e, se è vero che
da sempre l'impianto fisso distingue un
grosso centro da uno piccolo (almeno un
tempo, prima delle soppressioni degli anni
'60), qui non poteva certo mancare il filobus, come disse Mussolini in quel lontano
2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4
primo gennaio 1939, inaugurando la filovia
per Riccione. Il "futuro dell'Italia è filovia",
esclamò autarticamente il duce: in effetti il
filobus si proponeva, dopo le pionieristiche
linee di prima generazione dei primi del novecento, come il mezzo che se da una lato
sostituiva il tram, considerato in quegli anni
antiquato, dall'altro offriva una certa flessibilità di esercizio senza avventurarsi nell'autobus che, agli albori della Seconda Guerra
Mondiale, ancora non era perfezionato; se
a ciò si aggiunge la crisi dei carburanti, è
facile capire il motivo per cui ben presto il
filobus divenne coi suoi bifilari una caratteristica diffusa di tutte le nostre città. Coi
suoi 12,2 chilometri di estensione la filovia
Rimini-Riccione, classificata come 11, rappresenta senza dubbio la linea principale del
suo gestore, nonché la più dotata di attrattiva sia per volumi di traffico che per caratteristiche tecniche; e questo non solo per gli
interessanti mezzi impiegati, ma anche per
la valenza quasi "metatrasportistica" – mi si
permetta la forzatura linguistica – che essa
riveste nel panorama sociale e antropologico riminese. Da sempre il lungomare che
collega le due città è il centro del mare, qui;
mare inteso come vita, vacanza estiva; mare
inteso come luogo di alberghi, negozi, attività delle più svariate: quante volte, quante
infinite volte e da quanti anni si usa indicare
un bar, per esempio," alla fermata 44 o 23
dell'11"! Un caso di penetrazione sociale
del trasporto pubblico: basti pensare che i
trasversali che sorreggono i bifilari hanno
proprio degli indicatori con la numerazione
delle fermate! Fantastico! Nulla di più chiaro ed esplicativo anche per i più refrattari
ad orientarsi. Attualmente la linea parte da
piazzale Gramsci a Rimini (dove i cinque
nuovi filosnodati VanHool NEW AG300T
procedono in marcia autonoma) per proseguire fino Riccione Terme, fermo restando
che le corse limitate a piazzale Curiel sono
indicate come 11/; è presente a Miramare un
anello di ritorno rivolto solo verso Rimini,
per eventuali rinforzi, sebbene non mi risulta sia mai stato utilizzato; gli scambi sono
ad azionamento ad infrarossi e tutta la linea
(se si esclude la tratta del 2001 fra piazzale
Curiel e le terme con bifilare elastico Kummler und Matter, pendinato e flottante) è
armata con catenaria rigida. Le suggestioni
del percorso sono tante: dall'elegante Marina centro di Rimini al Talassoterapico,
dove i pali della filovia sembrano abbracciare il mare sulla vicinissima spiaggia. Dal
porticciolo riccionese fino al problematico
incrocio con viale Ceccarini, dove si accumula notevole ritardo! In effetti la storia di
questa linea è un po' la storia di una grande
battaglia fra il servizio pubblico e l'enorme
traffico privato che, nei mesi estivi, sembra
tutto fagocitare in un turbinio incontrollato
e caotico: come non ricordare gli indimenticabili diciassette Volvo-Mauri-Ansaldo
B59 che. per ben trent'anni, hanno servito
questo percorso avanti indietro, infaticabili
nella loro livrea arancio ministeriale e con la
loro linea avveniristica per l'epoca in cui furono concepiti! Un collega del posto mi ha
confidato, con un po' di nostalgia, che mai
li dimenticherà; soprattutto quando, stracolmi fino all'inverosimile, "tiravano" verso
destra, dove molti si accalcavano anche nei
gradini delle porte! Sono andati in pensione
forzata nel 2009, chiudendo un'epoca gloriosa, quando l' USTIF ne ha revocato la
circolabilità. Indubbiamente il numero dei
nuovi filobus acquistati è esiguo e insufficiente a coprire tutte le corse previste: tuttavia ciò va visto molto positivamente, dopo
anni di apatia che non facevano sperare in
nulla di buono. Questo, soprattutto, in vista
del metrò di costa la cui attuazione procede,
sia pure in modo non ancora ben programmato; nel caso in cui questo nuovo sistema
di trasporto venisse alla luce ci si chiede
quale sarebbe il destino della storica filovia:
soppressione? Integrazione? Una cosa è
certa: il metrò sarebbe con ruote gommate,
a guida assistita e a trazione elettrica; una
sorta di novello "Civis" o qualcosa di diverso? A nostro parere la cosa più importante è
senz'altro la qualità e la funzionalità del tipo
di mezzo e ne auspichiamo senza dubbio la
sua realizzazione, una volta provata l'utilità
alla mobilità collettiva: sicuramente Rimini
non mancherà di prestare attenzione a tutto
questo.
nuovoinformatore
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GST
a cura di Alessandro Brunelli e Mauro Malaguti
IL Gruppo Studio Trasporti e il bus day
Si accendono dieci
candeline per il bus day
C
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on l’arrivo della primavera, delle
belle e lunghe giornate, si intensifica l’attività del Gruppo Studio
Trasporti del Circolo Giuseppe Dozza Atc
Bologna.
Rinviato a data da destinarsi il primo appuntamento di aprile (che prevedeva,
grazie all’organizzazione di un gruppo di
pullman da turismo italiano, paragonabile
al “Raduno dei Cresimandi” che si svolge
a inizio giugno a Milano. Con oltre 400
mezzi provenienti da ogni parte d’Italia,
non sono mancati mezzi di Avm Fc, Atm
Ra, ConeroBus An, Atv Vr, Actv Ve, ecc…
solo per citare aziende di Trasporto Pubblico Locale. Anche Atc Bologna ha dato il
nuto domenica 8 maggio: il decimo “Bus
Day”, organizzato dal GST. Per l’occasione, quest’anno la scelta del mezzo è caduta
su un bus extraurbano, il Menarini 201LI
di Atc Spa, matricola 443, “solennemente”
condotto da Luca Rambaldi, con tutta la
squadra degli “apatras” bolognesi, accomunati dalla presenza di tanti amici pro-
appassionati locali, una corsa rievocativa
con Fiat 370 in terra trentina) non abbiamo, invece, mancato l’appuntamento riminese in occasione dell’annuale congresso
di “Comunione & Liberazione” del 30
Aprile 2011. Senza entrare nel merito del
significato di tale evento, ci soffermeremo
brevemente sull’aspetto trasportistico. Tale
evento, infatti, richiama nella cittadina romagnola svariate decina di migliaia di persone le quali hanno la disposizione di spostarsi, nelle tratte albergo-fiera e viceversa,
solo ed esclusivamente mediante mezzi
pubblici. Risultato: l’evento costituisce uno
dei più grossi raduni di autobus di linea e
proprio supporto all’azienda riminese, fornendo una decina di mezzi urbani (tra cui
gli anziani Turbocity e i più giovani BMB
M2221LU e Cityclass) oltre a due mezzi
da turismo del bacino di Ferrara. Fa sempre uno strano effetto vedere mezzi nella
classica livrea rosso bolognese scarrozzare
lungo le vie della “capitale del turismo” per
eccellenza.
Cedo ora la linea all’amico Mauro Malaguti che ci racconterà del “Bus Day” bolognese, tradizionale raduno di appassionati
d’autobus, che quest’anno ha acceso le prime dieci candeline.
Eccoci, allora, a raccontare cosa è avve-
venienti da buona parte d’Italia, i cui volti
sono stati immortalati nella foto pubblicata
in questa pagina. La scelta della 443 è stata motivata dal progressivo avvicinamento
al termine del servizio di questo modello,
che nella sua storia ha percorso e sta ancora
transitando su quasi tutte le linee suburbane
ed extraurbane del nostro comprensorio.
Il nostro viaggio ha avuto come sempre
inizio in Autostazione, per dirigerci verso
Bentivoglio, poi Saletto, S. Giorgio di Piano, Venezzano, Castello d’Argile, Massumatico, Cento (con pausa al parcheggio
bus e foto anche ai mezzi del gruppo di
Ferrara), Palata Pepoli, Galeazza (con inte-
nuovoinformatore
N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011
l’opinione
di Aurelio Bonori
ressante pranzetto in ristorante locale), poi
ancora Crevalcore, Decima, S. Giovanni in
Persiceto; da qui direzione Castagnolo e infine verso la dimenticata Manzolino. Poi i
nostri han proseguito raggiungendo Borgata Città, giungendo al capolinea e percorrendo una strada strettissima in mezzo alla
campagna, dove i nostri eroi si sono prodigati in foto da posizioni tutt’altro che comode e dove abbiamo trovato la gente sulla
strada meravigliata per il passaggio del bus
a quell’ora in un giorno festivo, soprattutto
colleghi Atc ed ex colleghi divertiti e increduli. Dopo una veloce pausa foto, direzione Anzola, poi finale verso l’Autostazione,
dove dopo oltre otto ore insieme, ci siamo
congedati, felici per aver trascorso una domenica serena, soleggiata, divertente
e appassionante.
Un doveroso ringraziamento a Federico
e alla sua lucidissima e in formissima
608 (CMB 201LS
ex-Atc, ora veicolo
storico) che ha rallegrato e rivitalizzato non poco gli
animi degli appassionati affiancando
per un breve tratto
dell’itinerario
la
“443”. E così, oltre
a rivivere i tragitti,
abbiamo appurato
la qualità del mezzo, ancor notevole
nonostante gli anni
di vita della 443.
La manutenzione
delle vetture bolognesi è ancora all’altezza
del servizio richiesto e si fa sempre bella
figura. E infine, un necessario e particolare ringraziamento alla dirigenza di Atc che
da 10 anni a questa parte autorizza queste
iniziative e ci fa trovare macchine sempre
perfette.
Caro vecchio Menarini… come te non ne
fanno più… resisti più che puoi!!!
Il G.S.T sta preparando nuove iniziative
per la prossima stagione. Per ora non anticipiamo nulla di preciso, ma sappiate che
stiamo lavorando con impegno e passione
ad un progetto che ci vedrà protagonisti…
e voi sarete nostri spettatori!
2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4
dopo gli avvenimenti
Facciamo chiarezza
sul Bar dei Circoli
S
ento l’esigenza di scrivere
questo articolo, nel mio nuovo
ruolo di Amministratore del
Circolo, per fare un po’ di chiarezza
sulla vicenda del Bar dei Circoli, che
ha creato un po’ di scompiglio tra colleghi e soci a causa di tutte le voci di
corridoio che sono nate.
Faccio una premessa che sicuramente
è utile per comprendere al meglio la
scelta fatta dal Direttivo per la cessione della gestione del bar e che pochi
di voi probabilmente conoscono.
La GD Eventi, la società che aveva in
gestione il Bar dei Circoli, aveva in
essere un contratto con il Circolo Giuseppe Dozza e il Circolo dei Dipendenti Comunali, scaduto da un anno
e rinnovato per deroga con scadenza
al 31 Agosto 2011, ma difficilmente
si sarebbe arrivati a concluderne uno
nuovo, con tutte le conseguenze del
caso: chiusura del Bar e, purtroppo,
il licenziamento a tale data dei tre dipendenti della società.
Proprio queste problematiche, oltre
ai problemi economici che già caratterizzavano il bar stesso, hanno fatto
sì che il direttivo s’impegnasse a trovare una soluzione che garantisse ai
soci il servizio di cui avevano fruito
fino ad ora.
Si è deciso allora di cedere, certo non
a cuor leggero e non senza contrasti e
opinioni diverse, la gestione del Bar a
privati, ponendo però dei punti fermi
per la cessione che non potevano assolutamente essere superati quali innanzitutto la garanzia del mantenimento
dei posti di lavoro dei dipendenti di
GD Eventi, quello della conservazione dei prezzi calmierati nei confronti
dei nostri soci e gli orari di apertura e
chiusura dei locali.
I delegati del direttivo hanno dato
informazioni sulle richieste per la
cessione della gestione a chi fosse
interessato, chiarendo che condizione necessaria ed indispensabile fosse quella di mantenere fede ai limiti
di cui ho parlato in precedenza, per i
quali non vi era nessuna possibilità di
negoziazione.
Ma tra coloro che ci hanno contattato,
solo la Concerta Srl, società presentata al Circolo da ATC , ha proseguito
nelle trattative in incontri successivi,
trovando alla fine un accordo grazie al
quale Concerta dal 1 di luglio 2011
avrebbe gestito il Bar dei Circoli,
mantenendo i tre punti essenziali.
Non solo, ma si mantengono le condizioni per consentire lo svolgimento di tutte le attività, sportive e non,
collegate alla gestione del Bar, come
quella della sezione biliardo e le varie
iniziative che si vorranno realizzare,
naturalmente previo accordo con i gestori, in modo da consentire una organizzazione tempestiva ed adeguata
che faccia riuscire al meglio le iniziative.
Questo è, in sintesi, quello che è avvenuto, e dispiace, anche personalmente,
che si sia voluto insinuare che fosse
volontà del Circolo far chiudere il Bar
Marconi con l’obiettivo di salvaguardare i propri dipendenti a scapito dei
loro colleghi. Ma come avete potuto
constatare, la verità è un’altra.
L’unica cosa che ci rincresce è, anzi,
vedere oggi realizzato un progetto,
elaborato solo un paio di anni fa dalla
precedente dirigenza del Circolo, ma
che allora, evidentemente, era parso
poco percorribile.
Concludo l’articolo con un invito a
tutti, soci e non, che se doveste trovare le informazioni insufficienti, potete
tranquillamente contattare me o gli
altri dirigenti del Circolo e chiedere
quello che può chiarirvi ulteriormente
la vicenda del Bar dei Circoli, ma non
solo quella.
nuovoinformatore
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info
a cura della redazione
Rimborso contributo per libri scolastici anno 2010-2011
Modalità per l’acquisto e il rimborso anno 2011-2012
Caro Socio, in occasione del ritiro del rimborso dei testi scolastici
per l’anno 2010-2011, Ti riepiloghiamo le modalità per il prossimo
anno, chiedendoTi di fare attenzione ai documenti che vengono
richiesti:
• ACQUISTO PRESSO IL PUNTO VENDITA VIA SAN FELICE:
– dal 01/01/2005 per poter usufruire dei servizi offerti dal Punto
Vendita (tra cui l’acquisto dei testi scolastici) occorre essere
soci della Cooperativa G. Dozza A.T.C.
– se non sei ancora socio, puoi diventarlo compilando l’apposita domanda e versando a titolo di cauzione una quota di
Euro 25,82, che verrà restituita al momento della disdetta, nei
termini e nelle modalità previste dallo Statuto;
– all’atto della prenotazione dei libri occorre versare un acconto di
Euro 50,00;
– presentare la bolla compilata e firmata, indicando anche il codice
ISBN, accompagnata dall’elenco fornito dalla Scuola;
– sconto applicato direttamente 10%;
pagamento in CONTANTI o con ASSEGNO (non si accettano Bancomat o Carta di Credito)
• ACQUISTO PRESSO ALTRI NEGOZI:
Consegnare presso il Punto Vendita la bolla compilata, firmata,
con allegati gli scontrini in originale (NO FOTOCOPIE) riportanti i
singoli importi dei libri acquistati, oppure una fattura rilasciata dalla
Libreria presso la quale i libri sono stati acquistati. Non verranno
accettati fogli in formato A4 con la firma del negoziante della cartolibreria con l’importo speso per i libri. Non verranno accettate ricevute di Pagobancomat o Carte di credito (queste non comprovano
l’acquisto di soli libri ad uso scolastico).
• PER OTTENERE IL RIMBORSO CONSEGNARE PRESSO LA
SEGRETERIA DEL CIRCOLO LA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA INDICATA DI SEGUITO. ATTENZIONE: NON VERRANNO
PIU’ ACCETTATE BOLLE INCOMPLETE:
– bolla compilata, firmata, accompagnata dall’elenco dei libri fornito dalla Scuola;
– autocertificazione stato di famiglia del dipendente (o stato di famiglia rilasciato dal Comune di residenza.);
– scontrini o fatture di acquisto in originale (no fotocopie);
– documento comprovante la frequenza/iscrizione alla Scuola (uno
fra quelli indicati di seguito):
– certificato di frequenza e/o iscrizione rilasciato in carta semplice
dall’Istituto Scolastico o Universitario;
– fotocopia dei versamenti di iscrizione effettuati all’Istituto Scolastico o Universitario;
– fotocopia del libretto di iscrizione universitaria in cui è attestata
l’iscrizione per l’anno scolastico in corso;
– altro documento equivalente, indicante nome cognome del
figlio/a, istituto frequentato e anno d’iscrizione.
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nuovoinformatore
• SI RICORDA AI SOCI CHE:
– il rimborso parte dalla scuola media ed arriva all’università;
– VACANZE ESTIVE: questi libri NON VANNO INSERITI e non
sono soggetti a rimborso;
– LIBRI DI NARRATIVA (esclusi quelli di edizione scolastica inseriti
nell’elenco fornito dalla Scuola) NON DEVONO ESSERE INSERITI
IN BOLLA, ma vanno ordinati presso il Punto Vendita ed avranno
solo l’abituale sconto del 20%;
– I DIZIONARI NON VERRANNO RIMBORSATI a meno che non
siano espressamente indicati come da acquistare nell’elenco dei
libri fornito dalla scuola oppure non ci sia una dichiarazione della
scuola su carta intestata che attesti che lo studente abbia bisogno
del dizionario per il corso di studi che segue;
– il calcolo dell’importo per l’anno scolastico in corso sarà effettuato sulle bolle consegnate al Circolo entro il 31/12/2011 (ricordiamo
che la Segreteria sarà chiusa per festività natalizie dal 27/12/2011
al 9/01/2012 compresi); le bolle consegnate oltre tale data saranno
conteggiate nell’anno successivo.
• CONTRIBUTI PREVISTI PER I FIGLI DEI DIPENDENTI:
– CIRCOLO (solo per i dipendenti Soci): 15% sul prezzo di copertina, percentuale che scende al 10% se lo sconto ricevuto all’atto
dell’acquisto dei libri è stato del 15% (vedi acquisto presso Ipercoop, ecc.) o al 5% se lo sconto ottenuto è maggiore del 15% (per
l’accordo stipulato con ATC negli anni ‘70 il massimo di rimborso
totale che un figlio di dipendente può ricevere è del 50%);
– A.T.C. (soci e non soci): budget previsto per l’anno in corso, fino
ad un massimo del 25% del prezzo di copertina;
• ALTRI TIPI DI RIMBORSO PREVISTI:
– Dipendente ATC studente Socio del Circolo: 10% da parte del
Circolo
– Figlio di Pensionato ATC Socio del Circolo: 10% da parte del
Circolo
• MODALITà DI RIMBORSO:
– assegno bancario, direttamente presso il Punto Vendita della Cooperativa G. Dozza A.T.C.
– informeremo tempestivamente se si decidesse di modificare tale
modalità.
Grazie per la collaborazione e cordiali saluti.
Circolo G.Dozza A.T.C.
P.S.: le presenti disposizioni si riferiscono alla normativa in vigore
deliberata dal Consiglio Direttivo del 10/06/2011.
Via San Felice 11e - 40122 Bologna tel. 051 231003 – fax 051 222165
web: www.circolodozza.it - mail: [email protected]
N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011
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N. 1 I GENNAIO / FEBBRAIO I 2011
Trasporti pubblici Bologna - Ferrara
ATC premiata a Milano
con l’Excellence
Award 2011
ATC SpA ha ricevuto il Certificato di Eccellenza da parte
di Certiquality, Organismo di Certificazione accreditato,
nella cerimonia tenutasi a Milano durante il convegno “I
benefici economici della sostenibilità nell'impresa di successo - prospettive, strumenti, benefici della certificazione”.
L’importante riconoscimento è stato consegnato ad una
selezione di imprese che hanno dimostrato un impegno
volontario responsabile nella propria governance aziendale, avendo raggiunto le tre certificazioni a fronte delle
norme internazionali per la qualità (ISO 9001), l’ambiente (ISO 14001) e la salute e sicurezza dei lavoratori
(British Standard OHSAS 18001).
Certiquality ha istituito il riconoscimento dell’Eccellenza
2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4
al fine di sensibilizzare le imprese sull’importanza di un
controllo di tutti gli aspetti relativi a Qualità, Ambiente
e Sicurezza, convinta che la gestione di questi temi e la
tensione al miglioramento continuo nella gestione sia un
elemento distintivo e di competitività per le Organizzazioni.
Il premio, istituito nell’anno 2000, interessa un numero
ancora limitato di aziende; afferma infatti Ernesto Oppici,
Presidente di Certiquality: "Vale la pena di ricordare che
in Italia, a fronte di oltre 120.000 siti certificati per la
Qualità, si contano circa 14.000 certificazioni ambientali
e poco più di 4.000 per la sicurezza sul lavoro. Ad oggi
sono poco più di 250 le aziende in possesso di questo
riconoscimento di Certiquality, e rappresentano quindi
una nicchia virtuosa e all’avanguardia".
nuovoinformatore
segue A pagina II
per il conseguimento
delle certificazioni di qualità,
ambiente e sicurezza
I
Trasporti pubblici Bologna - Ferrara
segue Da pagina I
II
È partita la fase due
dei Tornelli antievasione
Da metà giugno il sistema sperimentale di controllo
automatico degli accessi è attivo su tutte le corse della
linea 90.
L’obiettivo della seconda fase è quello di testare il sistema in autonomia, cioè senza la presenza degli assistenti.
Nella prima fase si è registrata la presenza, del tutto minima, di passeggeri in possesso di titolo regolare
rante questa fase del progetto vengono effettuati regolari controlli da parte dei verificatori.
Gli elementi emersi dalla prima fase sono attualmente
oggetto di analisi (come ad esempio l’accesso al mezzo delle persone non deambulanti), e in base a questo
sono già stati realizzati alcuni interventi per il miglioramento della funzionalità dei dispositivi (prossimamente sarà inserito il comando del controllo sulla porta
ma non convalidabile (tessere di servizio, tessere di libera circolazione, biglietti orari validi in aera urbana
acquistati in precedenza dalla emettitrice di bordo): in
questo caso gli utenti interessati devono oggi rivolgersi
all’autista (che non ha il potere di impedire l’accesso al
servizio, né il compito di accertare la validità dei titoli)
che consente l’accesso al mezzo. Naturalmente, la responsabilità dell’utilizzo di titoli irregolari ricade unicamente sui passeggeri.
Per monitorare la regolarità degli accessi e l’efficacia
del sistema in termini di deterrenza all’evasione, du-
centrale per consentire la salita delle persone non deambulanti; tale modifica è già stata richiesta alla Cacciamali anche per gli attuali 11 tornelli che, comunque
con l'intervento di un terzo consentono già la salita dei
disabili non deambulanti).
Anche in questa fase l’apporto degli operatori di esercizio è importante; sia attraverso i contatti con la Centrale Operativa, in caso di problemi con i passeggeri,
sia attraverso la segnalazione di anomalie, criticità e
osservazioni tramite il servizio Atconline e la parte C
del modello di bordo.
nuovoinformatore
N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011
Trasporti pubblici Bologna - Ferrara
News
in breve
Una novità per il PV
Il servizio bar presente nei locali situati all’angolo Marconi Lame da luglio è disponibile presso la sede di Via S.Felice (via S.Felice 11e); gli orari di apertura del bar,
che rimangono inalterati, sono: lunedì-sabato dalle 7 alle 19 - domenica e festivi
dalle 7 alle 14,45.
I locali della sede “Lame” rimarranno comunque aperti, a disposizione del Personale
Viaggiante; saranno a breve installati distributori automatici di bevande.
Ai locali si accederà con la chiave in uso per i servizi igienici del Personale Viaggiante; la porta di ingresso dovrà rimanere sempre chiusa per evitare accessi di persone
estranee.
Pubblichiamo con piacere
due segnalazioni positive
sul personale
“Salve, finalmente scrivo NON per un reclamo ma per fare un encomio alla cortesia
dell'autista del bus 87 di ieri pomeriggio, partenza alle 17.55 dalla rotonda CNR, autobus
con numero interno 1441.
L'autista è stato di una gentilezza squisita, non solo mi ha aspettata mentre correvo (ero
in ritardo) ma ha anche riportato il mezzo verso la nostra uscita per rendermi più agevole
la salita.
Ai miei ringraziamenti ha risposto "è solo il mio dovere".
In questo mondo che si fa sempre più aspro e poco gentile, mi ha colpito questa cortesia:
un caloroso e pubblico ringraziamento all'autista!!!”
“Il giorno 07/07/2011 alle ore 17,00 mentre mi accingevo a svoltare a sinistra da via
Irnerio per immettermi in via Alessandrini un motociclista scellerato mi tagliava la strada
invadendo il mio percorso corretto imponendomi, onde evitare l'impatto, di invadere la
corsia dedicata ai mezzi pubblici appoggiandomi vista la bassa velocità al mezzo guidato
dal sig.…...
Vorrei ringraziare il vostro dipendente per la calma, la cortesia e l'ortodossia
comportamentale con cui si è posto con lo scrivente capendo il mio stato di comprensibile
agitazione , per la disponibilità avuta nello scambiarci i dati relativi alle nostre generalità
ed assicurativi. Mi scuso per l'increscioso evento peraltro da me non voluto e per il disagio
causato ai passeggeri del mezzo che hanno dovuto spostarsi in altro autobus.”
2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4
nuovoinformatore
III
l’opinione
di ottorino bartolini
il privato migliora i serivizi abbassando i costi?
Le privatizzazioni
S
i parla di “privatizzazioni” come necessarie per spingere
in avanti la ripresa economica e uscire dalla stagnazione.
Anch’io sono sostanzialmente favorevole, ma è sulla sostanza delle privatizzazioni fatte che bisogna discutere e valutare
se e a chi hanno portato benefici. Privatizzazione delle Poste; il
servizio è migliorato? Di quanto sono aumentati i costi per un
servizio fatto di lunghe code nelle sedi centrali, nelle agenzie e
negli uffici periferici? Nei giorni scorsi ho spedito a Mosca una
busta. Ieri il costo era di un euro e cinquanta; oggi ne ho pagati 2
e 40. Quasi il doppio per lo stesso servizio; a chi sono demandati
i controlli per questi aumenti? La privatizzazione del servizio
telefonico ha dato i risultati sperati? Il servizio è migliorato? Mi
sento di rispondere no.
L’ossessione quotidiana di telefonate con proposte di cambiare
contratto per migliorare le condizioni del servizio ha raggiunto
l’insopportabilità. Le attese per ricevere il contatto telefonico
sono inspiegabili. I costi sulla bolletta telefonica non lasciano
dubbi: agli aumenti non corrispondono miglioramenti. La pri-
IV
nuovoinformatore
vatizzazione del servizio dell’energia elettrica, rispetto alla precedente nazionalizzata, ha dato i risultati sperati? Personalmente
rispondo: no. Se un cittadino raccoglie la proposta di cambiare
ditta fornitrice rimane aggrovigliato in una serie di disdette, di
pratiche di nuovo accesso, di clausole che inducono a decidere
che è meglio non modificare il rapporto per non aggravare la
situazione. La privatizzazione delle storiche ferrovie dello stato;
l’aumento della velocità dei treni è certa, ma altrettanto certa è
la perdita del tempo guadagnato lungo la tratta nel momento di
entrare nelle stazioni centrali (vedi Bologna) per l’impossibilità
cronica di libera entrata. Soste che si protraggono per minuti e
minuti. E per i pendolari il servizio resta scadente sotto tutti gli
aspetti. Ai giovani è bene dire che si tratta sempre di un bene
pubblico che merita di essere conservato e non manomesso (vetri sfregiati, porte deturpate, sedili tagliuzzati). Il recupero di
questi danni ricade sui contribuenti. Concludendo: privatizzazioni si, dove e quando sono necessarie, con la tutela dei cittadini
e nel superiore interesse generale del nostro Paese.
N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011
sotto i portici
di Marco Macciantelli
per costruire la nuova comunità sociale
Diamo tutti una mano
D
i fronte alle distorsioni del mercato, aggravate dalla crisi economica, per rafforzare le ragioni
dell’equità, è indispensabile un intervento correttivo delle istituzioni. A partire
dalle politiche abitative. Per custodire
il patrimonio residenziale pubblico e
modernizzarlo. Per la riqualificazione
e la rigenerazione del tessuto urbano.
Se occorre, con radicali abbattimenti
e ricostruzioni. Oltre il vecchio sistema, due volte pubblico, nella proprietà
e nella gestione, verso una partnership
pubblico-privata. Oggi la casa è quel
bene primario che, più di altri, rappresenta il discrimine tra chi ce la fa e chi
rischia di rimanere indietro. Poi: sostegno all’affitto. Offerta di alloggi a prezzi
calmierati, specialmente per le giovani
coppie. Nuova domotica per gli anziani. Presa in carico da parte degli sportelli sociali. E attenzione alle povertà,
senza aggettivi. Deprivazione rispetto ai
beni materiali, emarginazione rispetto a
quelli relazionali, non sono né nuove, né
vecchie; sono, purtroppo, quelle di sempre. A San Lazzaro, al vertice del reddito
medio pro-capite, oggi, su 31.457 residenti, risultano 1.189 persone indigenti,
tra povertà assoluta (164), relativa (42) e
rischio di esclusione sociale (983). Circa
il 3% della popolazione. Di cui ben 832
anziani. Il che significa, verosimilmente,
che a Bologna potrebbero essere 10.000;
in provincia circa 30.000. Persone che
rischiano di rimanere “invisibili” e che
magari, per senso della dignità o per
mancanza di strumenti, non partecipano
al dibattito pubblico. (Un’osservazione
che può dispiacere a qualcuno: chi tace
non è detto non abbia bisogno; chi grida
non è detto che ne abbia). Da tempo si
ragiona di riforma dello stato sociale. È
giunto il momento di rovesciare lo schema. Si insiste molto sul concetto di appropriatezza.
E lo si fa sul lato dell’offerta, in relazione a questioni come il contenimento
della spesa o la lotta agli sprechi, Giusto, sacrosanto. Ma il Welfare al quale
dobbiamo tendere deve avere una appropriatezza anche sul lato della domanda.
Il risparmio è necessario, ma non sufficiente. Occorre investire. Talvolta può
farlo l’ente locale, altre volte la comunità. Sono note le espressioni politicamente corrette: capitale sociale, sussidiarietà, economia civile, terzo settore. Anche
qui, l’ente locale può fare qualcosa di
utile. Ma in che modo? Esercitando,
fino in fondo, un controllo in ordine a
chi davvero ha i requisiti. Chi non li ha
deve fare un passo indietro. Mentre chi
ha di più può compartecipare ai servi-
zi. Occorre anche uno sforzo culturale,
educativo. Puntando sulla responsabilità sociale della persona. Formando cittadini che sappiamo che i loro bisogni
di domani dipenderanno (non solo, ma
anche) dai loro comportamenti di oggi.
Occorre promuovere una società capace
di stili di vita orientati al benessere e alla
salute. Un bambino che nasca in questo
istante ha davanti a sé, mediamente, quasi 80 anni, una bambina quasi 83 anni di
aspettativa di vita. Un primato che dimostra che il sistema, sin qui, ha funzionato.
Ma ciò deve comportare una consapevolezza: ci deve essere una responsabilità
sociale della persona in grado di collaborare con la società e con la rete dei
servizi perché a quel traguardo si arrivi
possibilmente bene, sapendo che ciò non
dipende solo dagli altri, dalle istituzioni
o dal “pubblico”. Ultimo ma non ultimo.
La nuova economia del dono e della reciprocità: dalla comunità alla comunità.
È ciò che si cerca concretamente di fare
con “San Lazzaro solidale”, l'iniziativa,
garantita dai volontari dei centri sociali
e delle parrocchie, all’uscita di alcuni
supermercati di vicinato, di prodotti che,
nel rispetto della privacy, vengono raccolti e distribuiti, come un piccolo, ma
significativo sollievo, per chi ha più bisogno.
bologna sezione nuoto
Al Centro Sportivo Arcoveggio
cambia solo l'orario
Ricordiamo ai Soci che dal 12 settembre ricominceranno i corsi serali
di nuoto presso la piscina del Centro Sportivo Arcoveggio.
Il nuovo orario è il seguente:
LUNEDì dalle ore 21,00 alle ore 22,00
GIOVEDì dalle ore 21,00 alle ore 22,00
per informazioni potete contattare Maurizio Clò al 338 992 79 27
2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4
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15
vita da circolo
di Debora Bruni
ferrara sezione podismo
Nazionali Ancam podismo
D
urante l’ultimo fine settimana di maggio si sono tenuti ad Albarella i campionati nazionali Ancam di podismo. La
squadra ferrarese quest’anno ha mandato
in avanscoperta già dal venerdì un squadra
di ricognitori, quindi Mauro, Paola e Ilaria Robustini con Roberto Tassinati (detto il Tasso), la Tassa e il Tassino (Giuan
per gli amici stretti), Antonio Campioni e
Marco Turola si sono goduti il soggiorno.
Per gli altri invece sveglia al sabato da prima dell’undici. Passo a prendere la Diana
Margutti (che ovviamente tarda a scendere
qualche minuto), arriviamo in deposito e di
fianco al pulmino ci sono già Luca Occhiali e Francesco Mangiaracina. La Diana non
riesce a soffocare un “Questi autisti sempre così puntuali” e, con la nana alla guida,
partiamo alla volta di Jolanda di Savoia,
ridente località in mezzo alle risaie (dove
volano gli aironi) e
dopo una puntatina
al bar raccogliamo anche i baldi
Davide Paparella
e Roberto Zaghi.
Paparella ci confessa che ci aveva
scambiato per “le
donne che vanno a
staccare le fragole”;
rastrellato questo
“complimento” ci
dirigiamo ad Albarella. La tensione sale,
perché vogliamo fare bella figura, controlliamo il fronte nuvoloso che si addensa sul
confine del Veneto e speriamo che non piova, ma che neppure ci sia troppo caldo, ma
anche il vento darebbe fastidio, però con
l’afa si corre da panico… insomma le solite ciance pre-gara. Intanto la Diana cicca
l’ingresso all’isola e dopo una manovra da
paura (retromarcia ed inversione in rampa!) torniamo sulla strada giusta. Antonio
Campioni intanto ci telefona per avvertirci
che sarà impossibile entrare in macchina,
bambana qualcosa sul fatto che verranno
in bici a prenderci, tutta la zona è rigorosamente pedonale: risultato secondo lui (detto il pesissimo) siamo già in super ritardo.
Infatti arriviamo all’ingresso, passiamo
senza nessun problema e parcheggiamo
davanti agli appartamenti. Dopo le rituali
pacche sulle spalle andiamo a cambiarci,
arriva anche Nicola Polastri (mezzo proprio) e raggiungiamo la partenza. Dopo un
estenuante appello degli atleti e l’ennesimo
controllo lacci, finalmente partiamo. Nicola ed io rimaniamo subito moooolto indietro, io per un ginocchio malandato, Nicola
per gentilezza. Raggiungiamo due colleghi in pensione di Bologna; fra una chiacchiera e qualche commento sul tempo mi
aggrego a loro. Nicola mi molla e fa uno
“strappetino” distanziandomi. Finalmente arriviamo al traguardo (grazie di cuore
Nella foto sopra, la squadra ferrarese
podistica del Circolo Dozza e,
in basso a sinistra, Mauro Robustini
ritira i premi.
a Patuelli, ex collega di Bologna senza il
quale non sarei mai arrivata in fondo ai 10
km). Martino Torri, sorridente addetto al
ristoro, praticamente mi fa una doccia con
la bevanda isotonica, visto che le lepri mi
stanno lasciando a piedi. Antonio Campioni fa una doccia velocissima e si fionda a
Ferrara, dove lo aspetta una cresima. Noi
invece ce la prendiamo comoda e dopo una
doccia e un giretto per l’isola, ci sediamo
per il pranzo. Cominciano i commenti sui
villoni galattici che abbiamo visto lungo
il percorso. Ovviamente i veri podisti non
hanno notato i dettagli, ma li aggiorno io:
grazie alla mia velocità ho persino visto
l’erba dei prati crescere. Doverosa la pennichella in spiaggia, nonostante un vento
teso abbastanza fastidioso. Qualcuno invece si abbiocca davanti alla Formula 1. Lasciamo poi una retroguardia per il ritiro dei
premi, mentre il resto dell’equipaggio torna a Ferrara. Doverosa una sosta a Mesola,
con caffè nel bar del Castello, indispensabile la fermata a Jolanda di Savoia per
scaricare Paparella e Zaghi. Volutamente
non commento i risultati agonistici perché
sono sicura che ognuno di noi ha dato il
massimo e perché sono convinta che queste manifestazioni abbiano più un senso
aggregativo che sportivo. Come abbiamo
però notato tutti adesso Antonio Campioni
si chiama Antonio Ex Campioni, per gli
amici Antonio Terzi!
di Fabrizio Corli
ferrara sezione moto
Motosalsicciata del primo maggio
Il primo maggio abbiamo fatto la tradizionale gita
del 1° maggio in moto e scooters; destinazione
Bonelli (Porto Tolle) e giro della Sacca di Scardovari: tutto molto bello, anche grazie al meteo molto
clemente che ci ha regalato una fantastica giornata di sole. Alla Trattoria "da Renata" sita in Bonelli, dove avevamo prenotato il pranzo di pesce
(ottimo!), Yoghi (al secolo Alberto Salmi) si è pre16
nuovoinformatore
sentato in codesto modo: ciabatte con calze, tipo
camionista olandese anni ‘80! Una cosa pazzesca
di cui tutti ci siamo un po’ vergognati, compreso
il personale della trattoria. Ha veramente pranzato messo così com'è nella foto, si è tolto solo la
giacca. Ho pensato quindi di condividere con tutti
i lettori l’orrendo spettacolo, ma soprattutto il bel
ricordo di questa giornata.
N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011
vita da circolo
di Debora Bruni
ferrara sezione podismo
Patimenti, pentimenti e patenti
A
distanza di quasi un anno il primo
gruppo di colleghi di Ferrara (gli
ex ACFT per intenderci) può finalmente
guardare con distacco il periodo estivo
scorso, durante il quale abbiamo conseguito la patente E.
Va detto che quasi tutti all’inizio abbiamo pensato che, essendo dipendenti di
una azienda così nota sul territorio ed
essendo noi professionisti della guida
da così tanti anni, gli esami di teoria e
di guida sarebbero stati poco più di un
pro-forma.
Alla prima lezione, tenuta dall’ormai
mitico Sandro, l’illusione si è infranta. Abbiamo infatti capito subito che ci
avrebbero fatto il fondoschiena a strisce! Nessuno era fresco di studi (ormai
sbiaditi i ricordi dell’esame di maturità
e lontani gli esami per la patente D) e
quindi ci siamo scontrati con capacità
intellettive quasi atrofizzate da anni di
guida in linea e turni di una noia mortale.
Quasi tutti abbiamo passato le ferie estive con i libri dell’autoscuola in spiaggia
e abbiamo tormentato i nostri familiari
con le verifiche da fare per l’agganciamento dei veicoli e con i limiti di massa.
Ci siamo trovati tra di noi extra corso
per interrogarci a vicenda, abbiamo
avuto incubi su corone circolari e organi
di trasmissione, abbiamo avuto crisi di
rigetto da impianto frenante ma soprattutto ci siamo chiesti “Ma a che cosa ci
serve tutta questa roba?” Poi anche l’ultimo baluardo di coerenza si è infranto
quando Sandro ci ha spiegato che per
certe domande la risposta dipendeva da
chi era l’esaminatore designato dalla
motorizzazione! Cosa? Dobbiamo rispondere così se c’è Tizio e cosà se c’è
Caio? Non ci potevamo credere, ma ci
siamo scontrati con una delle tante strane illogicità tutte italiane! Nonostante
la preziosa assistenza di Salvatore e
Sandro in motorizzazione a Bologna,
alcuni di noi non hanno superato subito
l’esame di teoria, proprio perché irrisi
da un esaminatore eccessivamente pun2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4
tiglioso.
Risolto a “cucci e spintoni” l’esame di
teoria, comincia la parte pratica. Forti
del nostro orgoglio professionale l’abbiamo presa abbastanza in ridere, finché non abbiamo conosciuto Vincenzo,
allegro istruttore di guida che ha subito
precisato che non ci doveva insegnare a
guidare, ma a superare un esame.
Già l’idea di agganciare il rimorchio
metteva i brividi: noi autisti che possiamo andare al lavoro in giacca e cravatta sporcarci le mani con gli organi
di traino? Per fortuna i nostri colleghi
dell’officina (i mitici Pago, Giancarlo
e Visent) ci hanno delicatamente tirato
giù dal pero. Le guide (tutte nel quartiere Pilastro di Bologna) ci sono servite
a condurre un “camiorimorchio” (alla
faccia della classificazione dei veicoli
quaranta minuti di guida e una retromarcia, chi dopo otto minuti di guida
e un sorrisone all’esaminatore addormentato) abbiamo terminato la nostra
odissea e come Ulisse tornò ad Itaca,
così abbiamo ricevuto la patente e il
CQC nuovi di zecca!
Dopo questa esperienza che ci ha consentito di conoscere i tre bravissimi
istruttori dell’autoscuola e di mettere
in crisi le nostre certezze professionali
non potevamo esimerci dal celebrare la
tanto sudata patente: il 4 maggio ci siamo trovati quasi tutti davanti a capellacci e grigliata mista, perché ogni scusa è
buona per festeggiare!
Il commento di Fabrizio Malossi è stato:
“Ringrazio tantissimo Sandro, Salvatore e Vincenzo per la pazienza che hanno
avuto nei miei confronti e sinceramente
Nella foto Franco Paganini, Roberto De Luigi, Paolo Castellani, Michele Visentini,
Graziano Manfredini, Nicola Taddei, Sara Marzocchi, Mauro Boselli, Debora Bruni,
Marco Turola, Franzò Pietro, Fabrizio Malossi, Franco Barion e il mitico Sandro.
che lo descriverebbe come un autotreno) come dei rimbambiti ai 30 all’ora,
attraversando le rotonde come se trasportassimo uova sfuse e a renderci ancora più devoti alla misteriosa divinità
del cambio automatico.
Anche in questo caso (chi al primo colpo, chi al secondo foglio rosa, chi dopo
senza il loro supporto avrei sicuramente
gettato la spugna!!! Ringrazio anche la
Roberta (mia compagna) che mi ha sopportato e supportato (in tutti quei lunghi
mesi di preghiere turche che uscivano
dalle mie labbra) ...ma la cena e i caplaz
hanno dato un colpo di spugna a tutte
le fatiche”
nuovoinformatore
17
vita da circolo
a cura della redazione
ferrara cento... bellezze
Turnista o turista
I
l personale viaggiante ferrarese si lamenta assai di dover andare a coprire
i turni del capolinea di Cento. In effetti qualche svantaggio c’è, ma il trucco
sta nel cercare il lato positivo sempre,
senza nascondersi dietro pessimismi e
lamentazioni spesso immotivati. I nastri
di lavoro lunghi e lontani da casa fanno
ribrezzo, ma quando il turnista (ovvero
l’autista senza turno assegnato) viene
mandato a Cento potrebbe fare il turista.
Infatti la struttura urbana di questa cittadina risale al medioevo ed è caratterizzata dalla presenza di portici che
fiancheggiano le strade principali con
palazzi storici e chiese di pregio artistico, come il Palazzo del Governatore, la
Casa Pannini e la Chiesa del Rosario.
Altri monumenti storici sono: l'antica
Rocca, sede d'iniziative estive, e il Teatro Comunale "Giuseppe Borgatti".
Per gli appassionati d'arte, la città offre
due musei di rilievo: la Pinacoteca Civica, con numerose opere di Giovanni
Francesco Barbieri detto il Guercino,
genio del Barocco, che a Cento ha vissuto gran parte della sua vita, e la Galleria d'Arte Moderna “Aroldo Bonzagni”,
pittore centese che ha caratterizzato
l'arte italiana del Novecento.
Durante la passeggiata in centro quindi
non si può fare a meno di notare il prestigio dei negozi e l’eleganza dell’architettura di questa cittadina. Alla mattina i classici capannelli di pensionati
commentano le notizie di cronaca, godendosi magari un caffè nelle raffinate
pasticcerie.
Avvenenti signore passeggiano discutendo delle scuole dei rispettivi pargoli,
entrano nei ricercati negozi di abbigliamento e danno fondo alla carta di credito del marito, magari funzionario di
una delle tante banche che si affacciano
sulla piazza.
Insomma il tipico centro dove il benessere e la prosperità si percepiscono al
volo.
Quello che di Cento colpisce tanto però
è la marcata differenza che si avverte
18
nuovoinformatore
con tutti i sensi (soprattutto l’olfatto!)
tra il florido centro e l’avvilente degrado dell’autostazione.
Sembra infatti che i loschi figuri che si
aggirano per l’autostazione incontrino
una barriera (invisibile ai più) che con-
Sopra,
l’antica Rocca
di Cento.
A destra,
l’ingressodel bar
dell’autostazione.
sente loro di spostarsi solo entro certi
limiti geografici, centro storico escluso!
Sarà per questo che questi brutti personaggi si sentono in dovere di usare le
nostre corriere come estemporaneo bed
& breakfast!
vita da circolo
a cura della redazione
ferrara chi fa da se...
Autisti fai da te
E
ra una bella mattina primaverile e un
incauto autista ferrarese va a Modena con la snodata. Come è successo in
passato e succederà in futuro, anche per
questo amabile collega arriva l’ora del
fagiano, ovvero lo specchio di destra
piccona contro un ramo, probabilmente
per schivare uno di quei simpatici camionisti che girano a cavallo della riga
di mezzeria e che se stanno troppo a
destra temono l’installazione di centrali
nucleari. Con lo specchio a penzoloni arriva a Modena, ma invece di fare la solita telefonata per chiedere la sostituzione
della macchina e poi andare al bar fino a
nuovo ordine, fa la telefonata ma poi si
infila in tutti i negozi della zona dell’autostazione, finché trova un esercente che,
impietosito, gli regala un metro di filo di
ferro. Usando poi assai abilmente il fitto-
ne come scaletta, provvede a rappezzare
lo specchio. Insomma una scena d’altri
tempi, quando gli autisti erano letteralmente abbandonati al loro destino e non
avevano nessun genere di supporto logistico dalle aziende di trasporto. Il tutto
condito dalle affettuose prese in giro dei
colleghi, che gli hanno pure fatto la foto.
Grazie a Gallerani Alessandro per la preziosa immagine!
di Autista Ferrarese Anonimo
Noia e paranoia al capolinea
E
miliani Ruggero, tranviere ferrarese,
“ravanando” nella cartellina del turno
ha trovato un breve racconto scritto da un
anonimo collega, forse colto da attacco di
noia micidiale o da colpo di calore da condizionatore rotto. Vista l’ambientazione
pare di capire che il capolinea in questione
sia in viale Olanda, dove per fortuna una
nuova mega gelateria potrà salvare i conducenti da attacchi di insana follia. Questo
il frutto narrativo dell’anonimo autista. In
questi pochi minuti di sosta al capolinea
volevo raccontare una piccola storia. Si
tratta di una storia a lieto fine, infatti praticamente è già finita.
C’è un tipo di fronte al bar che fuma una
sigaretta, ed è lo stesso tipo che un’ora fa
ne stava fumando un’altra. Praticamente costui è un tossicomane e sicuramente
alla fine della giornata avrà fumato almeno
due pacchetti di paglie. Figuratevi la puzza
che farà costui prima di lavarsi, ma anche
a cura della redazione
dopo!! La puzza lo impregnerà a tal punto
che nemmeno dopo essere stato immerso
nel detersivo sette ore riuscirà a liberarsi di
codesta puzza.
Lui è uno che zoppica e ogni dieci minuti
esce dal bar e si fa una paglia, al di fuori
dello stesso locale. Una volta rientrato si
farà quindi sicuramente un calicino e via
così fino a sera. Che tristezza la sua vita è
limitata ad un bar, una sigaretta ed un calicino.
a cura della redazione
Guida e alcolici
Fai parte del Gert!
Lo sappiamo bene, alcol e guida non vanno d’accordo. Il
“butgar” di viale Olanda, con le vetrine che si affacciano sul
2 fermo al capolinea, sfruttando questa consapevolezza da
professionisti della strada, si è inventato la birra ATC, vero
specchietto per le allodole: ti avvicini incuriosito alla porta
del negozio per leggere meglio il cartello, poi vieni sommerso dall’aroma di pancetta, mortadella, coppa di testa,
salame all’aglio e pane fresco. Ovviamente ti dimentichi la
birra! In compenso ti fai un panino da mezzo metro.
Il GERT, Gruppo emergenza radioterritoriale, è una delle più recenti sezioni del Circolo Dozza, e si è costituita
ponendosi come obiettivo quello di mettersi volontariamente al servizio delle popolazioni nel caso di calamità
naturali. Per autofinanziarsi, il gruppo effettua servizi
sociali e di controllo ambientale.
Se anche voi volete farne parte, potete rivolgervi, per le
iscrizioni, alla segreteria del Circolo, oppure contattare
direttamente Nicola Rosano al 3391625072.
Grazie aCristiano
Bottarelli
per la foto.
2011 I LUGLIO /
nuovoinformatore
19
vita da circolo
di Marco Marsonet
bologna Tutto il calcio del Circolo Dozza... minuto per minutO
Campionato Amatori Uisp
L
a Sezione Calcio del Circolo Dozza
archivia la stagione 2010/11 con il
quadrangolare svoltosi a Rimini e di cui
parleremo in seguito.
Prima facciamo un passo indietro e con
un breve riassunto raccontiamo innanzitutto un campionato amatori Uisp non
certo esaltante e del quale ben poco resterà nei nostri ricordi, almeno a livello ago-
nistico se non la brutta esperienza contro
il Balcanico Romane. Se poi aggiungiamo squalifiche assurde ed infortuni anche
pesanti, si può capire perché sia meglio
archiviare in fretta questo campionato.
Non è stata dunque una grande stagione,
nonostante si arrivasse dai grandi risultati
di quella precedente e quindi le aspettative erano tante. La squadra è partita ma-
lissimo, salvando poi il salvabile solo nel
finale di stagione e questo non ha fatto altro che aumentare i rimpianti visto il suo
buon potenziale.
Ma il Mister Muzzarelli ed il Presidente Bettocchi confidano che la prossima
stagione sia quella del rilancio e le prospettive ci sono tutte, ma naturalmente al
campo da gioco l’ardua sentenza.
bologna Torneo interaziendale Deutsche Bank
1° Memorial Vitiello e Marchetti di calcio a sette
C
ome ogni anno, la sezione calcio
ha organizzato il tradizionale torneo aziendale di calcetto, intitolato da
quest’anno a due colleghi ed amici prematuramente scomparsi, Mauro Marchetti e Franco Vitiello.
Per la prima volta abbiamo giocato al
Circolo Italia nel quartiere Barca, un bellissimo impianto in cui ci siamo trovati
benissimo.
Ai nastri di partenza 16 squadre divise
in 4 gironi: le prime tre di ogni gruppo si
sono qualificate agli ottavi di finale, dove
due delle protagoniste dello scorso anno
sono subito uscite di scena, il Campania
Felix di Mister Verdi capitanati da Giosuè
Miccio e l’Ottovolante di Coach Zagnoni
che non sono stati capaci di ripetere l’exploit dell’anno scorso quando nella classifica finale finirono quarti.
Subito eliminate altre due favorite, la
Deutsche Banck e gli Others, poi nei
quarti di finale i fuochi d’artificio tra le finaliste della passata edizione, il Cuba Libre campione in carica ed il Balogna del
fuoriclasse Daniele Carito. Hanno vinto
questi ultimi dopo due bellissime partite,
in cui i ragazzi di Mister Rubini sono usciti a testa alta, forse le partenze di Notaro e
Morara hanno pesato più del dovuto. Proprio Morara ha contribuito enormemente
all’incredibile quanto meritatissimo terzo
posto dei Magna Magna. In questo team
20
nuovoinformatore
sono migliorati un po’ tutti, dall’insuperabile Orlandi al velocissimo Rizzi, ma su
tutti ha svettato Gian Luca Barbieri eletto
alla fine miglior giocatore del torneo.
Mentre l’Officina Due Madonne proseguiva spedita verso la finale, l’Atletico
Van Bus riemergeva dopo due anni d’oblio
eliminando gli All Black di Colavecchia,
D’Auriente e Marsocci, una buona squadra che però si è spenta sul più bello. I
ragazzi di coach Lo Bianco si sono dimostrati un grande gruppo, in cui la freccia
Silvia Pascalis, unica donna del torneo, ha
brillato insieme agli altri fino alla semifinale dove si sono arresi allo strapotere
del Balogna. Ma per il Van Bus il quarto
posto finale è comunque un successo.
La finale è stata molto bella,ma l’Officina
Due Madonne del D.S. Iovino si è dimostrata nettamente superiore al Balogna di
coach Mazzetti.
Per l’ennesima volta dunque questi ragazzi portano a casa il trofeo dedicando la
meritata vittoria al loro indimenticato coach Franco Vitiello il cui figlio, presente
alla serata finale ha premiato, insieme alla
sorella di Mauro Marchetti, altro amico e
collega sempre nei nostri cuori, non solo i
neo campioni, ma anche i Magna Magna
come squadra rivelazione, Furio Veronesi
N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011
Nella foto sotto, pagina a fianco la
formazione dell'Officina Due Madonne la
squadra che si è aggiudicato il torneo. Sotto,
la formazione del MagnaMagna e a destra la
squadra dell' Atletico Van Bus.
come capo cannoniere del torneo e Francesco Cordone come miglior portiere.
L’Officina Due Madonne si è dimostrato
un gruppo di giocatori fenomenali, mentre il Balogna si deve ancora una volta
accontentare della piazza d’onore, anche
se le spettano grandi applausi perché è
comunque una ottima squadra guidata da un grandissimo Mister. la squadra
vincitrice del torneo “Officina Due Ma-
donne” quest’anno, però, ha dato davvero il massimo e ha giocato per divertirsi
ma anche e soprattutto per vincere e per
poter onorare al meglio il mister Franco
Vitiello che come tutti sapete ci ha lasciati
nel novembre scorso. I ragazzi, tramite il
loro Direttore Sportivo Giuseppe Iovino,
ci tengono a far sapere: “Dedichiamo la
vittoria finale al mitico e amato Franco
che è stato l’ideatore e il trascinatore di
questa squadra e che grazie a lui per molti
anni è stata la squadra da battere. Franco
per il torneo e per la sua squadra è stato
un esempio per tutti di lealtà, aggregazione, abnegazione e spirito sportivo che ci
mancheranno. Rimarrai sempre nei nostri
cuori Mister!”
Come Sezione Calcio ringraziamo Claudio Zini per l’aiuto e la disponibilità offerta
nella serata finale, il Circolo Dozza nella
persona del Presidente Torri ed il nuovo
presidente dell’ACACIS Alessandro Gamberini, Roberto Colli per l’aiuto nell’organizzazione e Nicola Bettocchi per il solito,
immenso e fondamentale lavoro.
Grazie anche al Circolo Italia e a tutti gli
arbitri del CSI.
Onore quindi all’Officina Due Madonne
a cui tutti i presenti hanno dedicato un
lungo e meritato applauso, anche se qualcuno ha giurato che quello più forte si è
sentito arrivare dal cielo…
di Emanuela Negretti
bologna TORNEO DELL’AMICIZIA
Tanti amici a Rimini
L
a partenza è prevista per sabato 18
giugno, ma le convocazioni sono
fatte da Mister Muzza già il lunedì precedente. Per il quadrangolare di Rimini
in cui la sezione calcio della polisportiva
Acacis Circolo Dozza Atc dovrà vedersela prima con Trieste, poi con Salerno,
saranno presenti Gianca, Paolino, Lamparelli, Spina, Passa, Sole, Sheva, il capitano Betto (se non scrivo che è capitano
poi chi lo sente?!?), Nando, Sottile, Faiella, Alonso, Zerbini, Ghighi, Molitierno,
Meggio, Carlo, Commy, Zingaro, Conza
e Veronesi. Oltre ovviamente a Mister
Muzza e a Marsonet che ha organizzato
magistralmente questa 2 giorni marittima. Il parcheggio del deposito Ferrarese
è il luogo dell’incontro per alcuni di noi.
Partenza ore 8 puntuali. Puntuali si fa per
dire… Io, Muzza, Betto, Paolino, Faiella e Passa ci siamo, ma chi manca? Sole,
ovvio, che arriva con una decina minuti
di ritardo. Carichiamo le borse sulle auto
e si parte. Sole prende la sua Citroen e mi
carica, Paolino ha la sua auto con Faiel2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4
la, Passa nella sua carica Betto e Muzza.
L’autostrada è un muro di auto che vanno
verso il mare, quindi decidiamo di entrare sulla A14 da Castel S.Pietro. Sole
entra spedito nella corsia Telepass per poi
accorgersi di non avere mai posseduto la
macchinetta, così innesta una “fantastica” retromarcia, Passa lo scarta e al suo
passaggio la sbarra si alza... Il viaggio,
anche se lento per via del traffico, trascorre tranquillo fatto di chiacchiere e di
racconti. Arriviamo a Rimini sud e tocca
a noi aspettare le altre due auto. Paolino
è dovuto tornare indietro visto che Faiella
si era dimenticato il portafogli con tutti i
documenti, mentre Passa rimane bloccato
all’uscita. Mi squilla il telefono: è Muzza. Non capisco una parola di quello che
dice perché ride. Ride così forte che mi
rimbomba tutto nella testa. Mi racconta
che Passa è rimasto bloccato all’uscita
con il Telepass perché probabilmente a
Castel S. Pietro la telecamera ha letto la
targa di Sole e non quella di Passa. Ci fermiamo e andiamo al Punto Blu. Muzza
continua a ridere, Betto no. Betto è già
nero e non perché è abbronzato… Nel
frattempo riesce ad arrivare anche Paolino. Dopo una mezz’ora di attesa, Passa
risolve tutto e ci dirigiamo a Miramare, la
nostra base, Hotel Cannes. Mi sa che ci
ricorderanno per parecchio tempo. Posiamo i bagagli e subito in spiaggia. Scatta
la partita a beach volley: 3 contro 3. Da
una parte Muzza, Paolino e Sole, dall’altra Betto, Passa e Marsonet. Devo dirvi
anche chi ha vinto? Nonostante Muzza
fosse molto carico, e abbia incitato i suoi
per tutto il tempo, ha visto vincere. Ma
non gli si può negare di avere dato tutto
in quell’ora di beach volley…Dopo ha
avuto bisogno di una bella “Red Bull”
per ricaricarsi. Torniamo in albergo, dove
cominciano ad arrivare anche gli altri,
così riusciamo a pranzare tutti insieme.
Bisogna iniziare a pensare alla partita,
ma un’altra oretta di mare ci può stare,
poi tutti convocati per la riunione tecniSegue a pagina 22
nuovoinformatore
21
vita da circolo
Segue da pagina 21
ca delle 16. Mister Muzza comunica la
formazione e la sua parola d’ordine è una
sola: vincere! Anche perché se vinciamo
il giorno dopo la partita è alle 10.30, in
caso di sconfitta si inizia alle 9.30: dobbiamo vincere. Prepariamo le auto e si va
al campo che si trova vicino al deposito
degli autobus di Rimini. Bel campo, anche se è in sintetico. La fascia del capitano viene ceduta: Betto la passa a Meggio.
E’ giusto così, visto che è il veterano della squadra, anche se sembra sempre un
ragazzino. Gli avversari sono di Trieste.
Di primo acchito sembrano inferiori a
noi, ma sono messi in campo molto bene
ed infatti andiamo in svantaggio noi. Cavoli, ci hanno freddati, non ce lo aspettavamo. Nel secondo tempo Muzza prova a
cambiare la squadra mettendo in campo
forze fresche. Ma è proprio lui che dopo
essersi mangiato un gol clamoroso (forse
riuscivo a metterla dentro anch’io!), fa un
capolavoro di gol! Grande Muzza, grandi
ragazzi. Arriva però la nota negativa della
gara e di tutto il week end. In uno scontro
di gioco Spina cade, ma male. Il polso
gli si spezza e lo si capisce subito perchè
lo sentiamo urlare. Alonso è il più pronto e riesce a rimetterglielo dentro, ma è
rotto. Marsonet chiama l’ambulanza che
inizialmente non vuole venire “solo per
un polso rotto”, ma alla fine carica Spina accompagnato dal buon Paolino e lo
In alto, la squadra
del Rimini Circolo
Dozza Atc.
porta all’ospedale. La partita riprende e a
pochi minuti dal termine andiamo in gol
con Faiella. 2 a 1 per noi e tutti al Pronto Soccorso a vedere come sta il nostro
infortunato. Arriviamo che ancora gli
devono fare le lastre, La cosa va per le
lunghe, ma almeno sta un po’ meglio.
Torniamo tutti in albergo per prepararci
alla serata. Si inizia con la cena al ristorante “il Moccolo”. Sono un po’ lenti a
servire le portate, ma c’è chi è velocissimo a finire il vino. La serata, però, è
appena iniziata, arrivano i brindisi al limoncello ed io e Muzza ci abbiamo dato
dentro parecchio! Con qualche macchina
ci siamo poi trasferiti a Riccione anche
perché Mario voleva assolutamente che
io offrissi un bicchiere di mojito a tutta la
squadra. Ed alle 9 di domenica mattina,
dopo una notte lunghissima per alcuni di
noi…, si va al campo. Abbiamo tutti sulle
gambe solo 3 ore di sonno, ma Salerno è
forte. Si vede subito che sono più reattivi e hanno più benzina. Nemmeno loro
sono andati a letto presto visto che erano
al ristorante con noi... ma come fanno?
Comunque dopo un minuto e mezzo siamo già sotto di un gol. Il secondo arriva
poco dopo grazie ad un rigore concesso
dall’arbitro per un fallo in area di Sole.
Su questo fallo ci sono opinioni discordanti. Sole dice di non averlo toccato ( “o
se lo ho fatto è soltanto dopo aver preso
la palla”), Muzza dice che se “il ciocco
che si è sentito non era per il fallo era sicuramente un busso in autostrada”. Siamo un po’ fermi sulle gambe. Il secondo
tempo vede alcuni cambi, tra cui quello
di Ghighi, che prima dice che vuole fare
un tempo, poi 20 minuti, poi 10 e poi non
vuole neanche giocare. Muzza lo mette
in campo lo stesso e fa la sua buona figura. Riusciamo a segnare con un bel tocco
di Passa, ma la partita finisce 3 a 1 per
Salerno. Bene, bravi. La consegna delle
coppe viene fatta da Marco Marsonet che
per realizzare questo quadrangolare ci
ha messo molto del suo. Grazie. Tutti in
spiaggia per le ultime ore di sole. I lettini
vanno a ruba…tutti hanno voglia di sdraiarsi e farsi una pennichella…Ma Alonso
è un po’ molesto. Fotografa, parla a voce
alta, ma riusciamo a dormire qualche minuto. Nel pomeriggio ancora chiacchiere,
sole e mare, ma la due giorni a Rimini
sta svolgendo al termine. Ormai siamo
pronti a tornare a casa. E’ stata una bella
esperienza, abbiamo fatto gruppo e siamo arrivati secondi. Non male direi! Alla
prossima!!!
di Giuseppe Iovino
Addio lavoro, ben arrivata pensione
Sabato 25 giugno si è consumato il penultimo giorno di lavoro
in Atc dell’A.E. Sergio Zamagna che dopo 36 anni di onorata
attività lascia quest’azienda. Molti colleghi capitanati e organizzati
da Sabrina Gabrielli (alla quale va il ringraziamento di tutti), hanno
voluto salutare il “Capo” con una piccola festa in deposito Due
Madonne. In realtà la festa è cominciata in San Felice alle ore
12.30 circa, a fine turno. Sergio è stato prelevato dai locali di
San Felice da un gruppo di colleghi e a bordo di una lussuosa
Limousine e, mentre sorseggiava un calice di ottimo spumante,
è stato condotto in Deposito Due Madonne dove un altro gruppo
di colleghi lo attendeva per salutarlo. All’arrivo della Limousin si
è dato inizio alla festa con palloncini e coriandoli, ricchi premi
(per il pensionato ovviamente) e cotillon e qualche lacrima sul viso
di qualche velina che a lui stavano tanto a “cuuuore”. Sergio a
nome di tutti i colleghi di Atc (in particolare quelli del Deposito
Due madonne). Grazie per essere stato uno di noi per 36 anni!
A fare il Capo sono bravi in tanti ma tu lo rendevi prezioso per
tutti. Sei stato vicino a molti di noi e hai sempre aiutato tutti nel
22
nuovoinformatore
rispetto delle regole, e anche se a volte potevi sembrare un po’
burbero alla fine ti scioglievi come burro. Hai saputo unire l'autorità di un capo con la competenza, la serietà e aspetti umani che
ci distinguono dalle macchine. Adesso riposati e rilassati Sergio e
cerca di divertirti facendo la file al Cup per prenotare le visite e ad
osservare per ore con le braccia dietro la schiena gli operai a lavoro presso i cantieri stradali. E se qualche volta ti viene un po’ di
nostalgia non esitare, fai un salto in Due Madonne e saremo felici
di fare due chiacchiere con te. Grazie dai tuoi colleghi di ATC.
Buona Pensione Sergio.
vita da circolo
di Giuseppe Tartaglia
bologna VOLLEY
Ancora una stagione da protagonisti
D
opo la bella stagione dell'anno scorso, dove l'Acacis Volley ha dominato nel campionato provinciale Uisp vincendolo e aver centrato la promozione in
eccellenza nel campionato provinciale
Csi, quest'anno i ragazzi sono stati ancora protagonisti.
Nella stagione Indoor appena conclusa,
la squadra del Circolo Dozza ha partecipato al campionato Csi eccellenza e.
vincendo 15 partite su 18, ha chiuso la
stagione regolare al primo posto guadagnando così l'accesso alle fasi regionali
della prossima stagione.
Nei play-off la fortuna non ci ha aiutato
molto e, complice anche un po' di nervosismo, abbiamo perso la semifinale
alla bella, ma comunque siamo riusciti
a conquistare un decoroso terzo posto
nella finale per il 3° e 4° posto, che si è
giocata nella palestra del Copernico.
Finito il campionato c'erano ancora da
giocare ancora le fasi finali della coppa
CSI, e i ragazzi che avevano voglia di
riscatto, non si sono fatti sfuggire l'occasione, disputando una bella partita nei
quarti hanno eliminato il San Donnino
2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4
accedendo alle semifinali.
La partita contro il Ghepard si è giocata
in casa, nella palestra delle scuole Rosa
Luxemburg, in una cornice di pubblico meraviglioso che ringraziamo ancora tantissimo, perché ci ha sostenuto
dall'inizio alla fine e ci ha accompagnato
in finale.
La finale si è svolta al PalaSavena di San
Lazzaro e l'avversario dell’Acacis Circolo Dozza era la squadra dell'Albathros.
E’ stata una partita intensa, ma alla fine
gli atleti del Dozza sono riusciti ad alzare la coppa Csi, salendo sul gradino più
alto del podio.
I ragazzi del volley della Acacis Circolo
Dozza provengono da diverse province
dell'Italia e così, quest'anno per festeggiare il 150° dell'Unità d'Italia, hanno
deciso di organizzare delle amichevoli
nei vari luoghi di provenienza degli atleti, abbinando il gioco alla cultura ed alla
gastronomia locale.
Abbiamo iniziato a marzo quando siamo stati quattro giorni in Alta Irpinia, ad
Aquilonia in provincia di Avellino, dove
abbiamo giocato contro una squadra
locale vincendo nettamente. Ad aprile
invece siamo stati a Civitanova Marche,
provincia di Macerata. e qui altra amichevole e altra vittoria. A maggio abbiamo
fatto due tappe, prima Pinzano al Tagliamento, in provincia di Pordenone, dove
abbiamo partecipato ad un torneo con
20 squadre e ci siamo classificati al 3°
posto e la seconda tappa a Brescia, dove
abbiamo partecipato ad un quadrangolare dal quale siamo usciti vincitori. Sono
state tutte esperienze bellissime, da non
dimenticare e magari da ripetere.
Per quanto possibile continueremo ancora ad organizzare trasferte, abbiamo
già in programma di andare a Catanzaro
Lido a fine luglio, oltre alle trasferte oltre confine di Ossiach in Austria e Pola
in Croazia, per festeggiare e continuare
a divertirci. Non dimentichiamo poi i
tornei all'aperto che si svolgono in estate a Granarolo, ai Giardini Margherita
e durante la Festa dell'Unità, dove abbiamo l'arduo compito di difendere il
titolo.
Un grosso in bocca al lupo, allora; a tutta
la squadra.
nuovoinformatore
23
vita da circolo
di Giuseppe Tartaglia
bologna basket in carrozzina
Continua la bella avventura dei nostri ragazzi
L
a stagione agonistica appena conclusa ha gettato nuove basi per la
sezione basket in carrozzina della Polisportiva A.C.A.C.I.S.
Dopo un campionato 2009/2010 chiuso in maniera più che onorevole dai
piccoli con un brillante terzo posto
nazionale, la stagione 2010/2011 partiva con un progetto completamente
diverso, squadra da rimpolpare, solo 6
elementi, di cui 2 passati nella squadra
adulti e solo 4 giocatori.
Piano piano il reclutamento ha iniziato a dare in suoi frutti con l’inserimento di 7 elementi nuovi tra cui
un ragazzino del 2000. Chiaramente
le prospettive non erano di ripetere il
“clamoroso” campionato precedente
avendo così tanti nuovi atleti qualcuno completamente digiuno di basket.
Sì avete letto bene basket, non basket
in carrozzina, il nostro è pallacanestro
né più né meno di quello praticato da
Virtus e Fortitudo.
L’unica differenza è che gli atleti adoperano un mezzo per spostarsi nel
campo, ma regole, altezze dei canestri, sono le stesse del cosiddetto “basket in piedi”.
Ritornando ai Bradipi (che come tutti
sapete è il nome di battaglia dei ragaz-
24
zi), la prima fase si conclude con bilancio di quattro vinte e due perse, questo
ci ha consentito di passare alla seconda
fase in una posizione di teorico vantaggio, all’atto pratico abbiamo subito tre
sconfitte che non ci hanno consentito
di accedere alle finali nazionali.
Ma conta poco, quest’anno abbiamo
avuto altre soddisfazioni, i primi due
punti di Francesco in carriera dopo
quattro anni di continua crescita contando che le prime volte che si presentava in palestra non toccava neanche il
ferro! L’esordio di cinque nuovi giocatori, la certezza di poter preparare
la nuova stagione con la sicurezza di
avere atleti per formare una squadra.
Per quello che riguarda il gruppo
adulti, ha subito una defezione con
il proprio capocannoniere passato a
giocare in serie A2 dove è stato fra i
primi quattro realizzatori dello stesso.
Abbiamo comunque avuto l’innesto di
un paio di nuovi giocatori che hanno
portato la squadra a sfiorare l’accesso
ai playoff per la promozione in A2.
un grazie ai nostri sponsor
sponsor tecnico
partner tecnici
Anche questo gruppo sta crescendo
grazie al lavoro incessante da parte
di tutti, dei ragazzi in particolare, nel
reclutare nuovi atleti. Cosa vogliamo
ricordare di questa stagione? Tante
cose, la conferenza stampa in Comune, la visibilità che abbiamo avuto su
Telesanterno, sul Resto del carlino,
dove ogni martedì venivano divulgati i
risultati sia del mini che degli adulti.
Ma quello a cui teniamo di più, è la
gioia di questi ragazzi di trovarsi in
palestra, a “sputare sangue” negli allenamenti, nelle levatacce per le trasferte, nello scoramento delle sconfitte, ma con il sorriso di chi dà sempre
tutto... qualche volta anche di più! Da
ultimi vogliamo ringraziare i nostri
sponsor senza i quali non riuscirem2011 I LUGLIO / AGOSTO I N. 4
mo a svolgere la nostra attività, dove,
se per caso ancora qualcuno non lo sa,
una carrozza da gioco costa all’incirca 2000 euro, e dove i ricambi delle
stesse costano come neanche i ricambi
della più costosa casa automobilistica!
Chi ha contribuito a questa avventura?
Ecco l’elenco degli atleti, per il mini:
Forcione Giacomo, Forestieri Francesco, Galletti Silvia, Marrone Gabriele,
Marrone Giacomo, Marzocchi Fabio,
Minghetti Luca, Pepoli Eugenio (Capitano), Ventura Federico, Mantovani Fabio, Stefano Fusconi, Claudia
Bedin (Allenatore), Massimiliano
Forcione (Assistente). Per gli adulti:
Biagio Saldutto, Alice Orsini, Marius
Avasilichioae, Eleonora Sarti, Vaclav
Esposito, Mauro Felicani, Paolo Salu-
stro, Silvia Giacobbo Dal Pra’, Andrea
Corso e Mattia Crosara.
I nostri dirigenti: Martino Torri, Germano Pepoli, Andrea Bona. Ci lasciamo con una frase che racchiude perfettamente il nostro spirito: “La persona
in tuta da ginnastica è un giocatore, un
atleta, non un disabile, la carrozzina
o l’ausilio utilizzato nella disciplina
prescelta non è un fattore discriminante riconducibile all’handicap, ma elemento proprio dello sport praticato.
In palestra noi non vedremo mai dei
disabili in carrozzina, ma degli atleti
che giocano a basket in carrozzina”.
In attesa della nuova stagione, ricordiamo che per qualsiasi informazione
vi necessiti, non esitate a contattare la
Polisportiva, buona estate a tutti!
nuovoinformatore
25
vita da circolo
di carmelo santagati
bologna ciclismo
Campionato Italiano di Ciclismo Ancam
N
el primo pomeriggio dell'11 Giugno, a Scarperia (FI) all’interno
del parco del Mugello, hanno avuto
inizio i Campionati Italiani di Ciclismo Autoferrotranvieri Ancam e precisamente la prova di Mountain Bike.
Alle ore 15,30, rispettando il programma, pronti, partenza, via!!! Il circuito
è uno sterrato di 2,5 chilometri ricavato all’interno della pineta, tutto pianeggiante senza dislivello, da tirare
sempre senza concedere un attimo di
respiro e da ripetere sette volte.
Come ormai da copione, da qualche
anno a questa parte, la gara è stata
vinta dal nostro portacolori Stefano Poli che, sin dalla partenza, si è
portato in prima posizione senza che
nessuno sia riuscito a “schiodarlo” da
lì, dapprima in compagnia di altri 2
biker e poi all’ultimo giro in solitaria.
Scorrendo la classifica, cerchiamo gli
altri atleti del Circolo G.Dozza: ecco
occupata la 9° posizione dal nostro
“Martellone”, Mauro Martelli, poi la
16° da Stefano Masotti, seguito a ruota, quindi in 17° posizione, dal nostro
“capo dei capi” Giampaolo Botti.
A chiudere la compagine atletica del
Circolo, il nostro caro amico, “fresco” di pensione, Claudio Marani.
Stanchi, ma soddisfatti è stato il primo commento dei partecipanti, che si
sono subito ripromessi di migliorarsi
il prossimo anno.
Dopo il giorno di riposo, domenica
mattina alle 9 si è svolta, nell’abitato di Scarperia, la prova su strada che
prevedeva un circuito di 12 chilometri
da ripetere 5 volte.
La gara vera e propria è stata preceduta da un giro “turistico” all’interno della pista, tutti allineati dietro la
macchina dei giudici di gara, senza
superarla.
Finito il giro, una volta arrivati su
strada, si è lasciato spazio e sfogo al
folto gruppo di ciclisti tranvieri, dando il via vero e proprio alla gara.
La prova su strada è stata vinta da un
collega di casa dell’ATAF di Firenze, Roberto Lapi, ma i nostri Andrea
Gamberini e Stefano Poli hanno tenuto alto l’onore del Circolo, classificandosi rispettivamente al 5° e 7°
posto.
Ma la vittoria di categoria del nostro
sempre verde Walter Diegoli ha permesso al Circolo di mettere nel cassetto 2 titoli Italiani e altrettanti punti
per la classifica dei Circoli, chiusa al
3° posto dietro al CLAP di Lucca e
ATAF di Firenze. Approfitto per far
loro i miei complimenti e per ringraziarli a nomi di tutti coloro che giornalmente si impegnano, ai vari raduni
e gran fondo, ad “onorare” la maglia
del proprio Circolo. Grazie e arrivederci all’anno prossimo.
a cura della sezione sci
bologna Polisportiva Acacis
Dal sole alla neve…
La sezione sci vi propone il programma della stagione invernale 2011/2012,
attualmente ancora in fase di definizione.
• WEEK END PRIMA NEVE:
17-20 DICEMBRE 2011
• CORSO SCI RAGAZZI:
2-6 GENNAIO 2012
• WEEK END “SCIARE”:
12-15 GENNAIO 2012
WEEK END AD ANDALO IN OCCASIONE DELLA FESTA ORGANIZZATA
DALLA RIVISTA DEL SETTORE “SCIARE”,
CON PROVA MATERIALI E GARA
• MEETING NAZIONALE
AUTOFERROTRANVIERI:
DATA DA DESTINARSI in una
delle splendide località dolomitiche
• ABETONE:
22 FEBBRAIO 2012 TRADIZIONALE
APPUNTAMENTO SULLA NEVE
• FOLGARIA...MANIA:
MARZO 2012, UNA GIORNATA SULLE NEVI
DELLA LOCALITà SCIISTICA TRENTINA
Sarà cura della sezione informarvi adeguatamente su date,
località e prezzi delle iniziative in programma.
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nuovoinformatore
N. 4 I LUGLIO / AGOSTO I 2011
race for the cure
a cura della redazione
Race for the cure 5° edizione
Le donne in rosa ambasciatrici della prevenzione
I
l 25 settembre, ai Giardini Margherita,
tornerà l’ormai tradizionale appuntamento con la Bologna Race for the Cure,
che lo scorso anno ha superato brillantemente quota 8.800 partecipanti e che nel
2011 festeggerà la quinta edizione.
La celebre mini maratona di 5 chilometri la cui organizzazione tecnica vede la
collaborazione, ormai consolidata, con
la Komen Italia di Bologna della Polisportiva e del Circolo Dozza ha, ormai
lo sappiamo bene, come obiettivo quello di raccolta fondi e di solidarietà alle
donne operate di tumore del seno. Anche quest’anno come sponsor nazionali
scendono in campo Johnson & Johnson
e Samsung, ai quali si aggiungono Neutrogena (sponsor delle Donne in Rosa),
Asics (sponsor tecnico), Lete (fornitore
ufficiale), Diva Universal e Radio Bruno (media partner), Internazionali BNL
d'Italia (partner ufficiale) e Mysdam (timing ufficiale).
L’apertura dell’area iscrizione e ritiro borse gara all’interno del "Villaggio Race"
avverrà sin da venerdì 23 settembre, con
l’area bimbi praticabile per tutta la giornata di sabato e la domenica mattina.
Inoltre, nelle giornate di venerdì 23 (ore
14-18) e sabato 24 settembre (ore 10-18),
il“Villaggio della Salute” offrirà visite senologiche gratuite a donne appartenenti
a categorie svantaggiate, e attività gratuite legate più in generale a sport, salute,
benessere e prevenzione. Presenti al via
e sicuramente festeggiatissime l’attrice
Maria Grazia Cucinotta, madrina delle
manifestazioni in tutta Italia e Rosanna
Banfi, madrina delle donne in rosa.
Le principali protagoniste di questa manifestazione che, oltre alle tappe di Roma,
Bari e Bologna, ha visto quest’anno aggiungersi quella di Napoli, sono proprio
le donne operate di tumore del seno.
Nell’ultima edizione svoltasi nella nostra
città sono state più di 500 indossando
maglietta e cappellino rosa in una atmosfera festosa per dimostrare questo auspicabile cambiamento culturale in positivo
nei confronti della malattia.
Oltre alla parte agonistica, sempre molto
sentita dagli iscritti, la Race for the Cure è
soprattutto un week end dedicato alla promozione della salute a tutto tondo. Diamo, però, anche dei numeri sulle concrete
iniziative sostenute economicamente grazie ai fondi raccolti
Quelli degli anni precedenti sono stati
destinati a promuovere progetti in Emilia
Romagna per diagnosi precoce, benessere
psico-fisico delle donne operate, aggiornamento degli operatori sanitari e acquisto di apparecchiature di diagnosi e cura.
Progetti che si andranno ad aggiungere
agli oltre 120 già realizzati in dieci anni,
grazie alla generosità dei partecipanti e
degli sponsor delle precedenti edizioni
di Bologna, Roma e Bari. Fino al 2010,
sono stati finanziati 124 progetti di altre
associazioni, per un totale di 1.388.518
euro.
In totale, ad oggi, sono oltre 62 le associazioni che hanno beneficiato di contributi
della Race for the Cure in base al bando
annuale che la Susan G. Komen Italia
pubblica dopo ciascuna edizione della
manifestazione.
Progetti che offrono supporto psico-oncologico, riabilitazione post-operatoria,
educazione alla prevenzione per donne
sane e studenti delle scuole superiori,
formazione permanente degli operatori
sanitari e dei volontari, informazione a
pazienti e familiari, acquisizione di nuove
apparecchiature. attività svolte all’interno dei progetti si collocano nei seguenti
ambiti di azione riportati nelle tabelle.
Servizi per donne operate al seno
• terapie riabilitative dell’arto superiore
• laboratori multidisciplinari per promuovere il benessere
psicofisico: attività ludico-ricreative e artistiche, yoga,
teatro-terapia, danza-terapia, ginnastica dolce e
posturale, training autogeno, cucina macrobiotica
• materiale e sportelli informativi per i malati e le loro famiglie
• gruppi di auto-aiuto e di sostegno psicologico guidato
• servizi di tipo sociale: trasporto ai centri di terapia,
donazione di medicinali, sostegno dopo la cura
(reinserimento a lavoro, maternità, ecc.)
Formazione ed aggiornamento continuo
di operatori della sanità e volontari per
assicurare prestazioni ottimali nel campo
della prevenzione, diagnosi e cura
• Attività di sensibilizzazione ed educazione
alla prevenzione rivolta a donne sane e popolazione
studentesca
• Servizi di prevenzione offerti in particolare
a categorie di donne svantaggiate (immigrate,
prostitute, detenute, donne residenti in zone
non servite da centri adeguatamente attrezzati)
2011
LUGLIO / AGOSTO
I N. 3
• IAcquisto
di apparecchiature
per la diagnosi
e cura dei tumori del seno.
Ripartizione geografica dei progetti finanziati
Lazio
33
Emilia Romagna21
Sicilia
15
Puglia
8
Campania
7
Basilicata
Sardegna
Molise
Toscana
Marche
5
3
3
2
2
Veneto
Piemonte
Lombardia
Calabria
Abruzzo
2
1
1
1
1
A questi si aggiungono 18 programmi nazionali.
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