ANNO LXIV • N. 4 - Settembre/Novembre 2012 Prepositurale Collegiata Insigne di Santa Maria Assunta - Rovato Sommario ANNO LXIV • N. 4 - Settembre/Novembre 2012 LA VOCE DEL PREVOSTO 3 Sacerdozio: il dono più bello! 4 6 6 8 9 10 11 12 Prepositurale Collegiata Insigne di Santa Maria Assunta - Rovato ORDINAZIONE DON MAURIZIO Lettera di Mons. Ivo Baldi Come ho maturato la scelta La gioia dei famigliari Una vocazione nata nell’OGM ANNO PASTORALE Cerchiamo il tuo volto L’anno della fede: anche noi siamo chiesa Il Sinodo dei Vescovi Sinodo Diocesano sulle Unità Pastorali MONSIGNOR BONOMETTI 13 Testamento spirituale 14 Il ricordo è un debito di riconosceneza In copertina: Il logo dell'Anno della fede. Su campo quadrato è simbolicamente rappresentata una barca, immagine della Chiesa, in navigazione su dei flutti graficamente solo accennati. L'albero maestro è una croce che issa delle vele le quali suggeriscono il trigramma di Cristo (IHS = Jesus Hominum Salvator, «Gesù Salvatore degli Uomini»). Lo sfondo sul quale si stagliano le vele è un sole che, associato al trigramma, rimanda all'Ostia santa. CREDO Credo in Dio e credo nell’uomo, quale immagine di Dio. Credo negli uomini, nel loro pensiero, nel valore della loro sterminata fatica. PARROCCHIA 16 Itinerari di fede per fidanzati 18 Giolab 2012 20 Feste Credo nella vita come dono e come durata, INIZIAZIONE CRISTIANA 22 Il dovere 23 Iniziazione Cristiana: perchè questo nome? Credo nella gioia: la gioia di ogni stagione, 24 24 27 29 ORATORIO Festa di Halloween o festa dei santi? Un avventura lunga un’estate Musical: Il coraggio di essere se stessi Gustate e vedete come è buono il Signore 30 30 31 31 CRONACA Sala della comunità San Rocco e ... dintorni Parrocchia di Lodetto Parrocchia della Bargnana PARROCCHIA S. GIOVANNI BOSCO 32 Decreto conciliare “Unitatis Reintegratio” sull’Ecumenico 32 7ª giornata per la salvaguardia del creato 34 ANAGRAFE 35 OFFERTE 35 In principio, la Parola del Card. Carlo Maria Martini 36 CALENDARIO LITURGICO PASTORALE come possibilità illimitata di elevazione, non prestito effimero dominato dalla morte. di ogni tappa, di ogni aurora, di ogni tramonto, di ogni volto, di ogni raggio di luce che parta dalla mente, dal cuore, dai sensi. Credo nella famiglia del sangue e nella famiglia prescelta per il mio lavoro. Credo nel dovere di servire il bene perché giustizia; libertà e pace siano a fondamento della vita sociale. Credo nella possibilità di una grande famiglia umana e nell’unità dei cristiani quale Cristo la volle. Credo nella gioia dell’amicizia, nella fedeltà e nella parola degli uomini. Credo in me stesso, nella capacità che Dio mi ha conferito, perché possa sperimentare la più grande fra le gioie, che è quella del donare e del donarsi. In questa fede voglio vivere, per questa fede voglio lottare e con questa fede voglio addormentarmi BOLLETTINO PARROCCHIALE BIMESTRALE DI VITA PARROCCHIALE Direttore responsabile: Franco Manenti Editore: Parrocchia S.Maria Assunta In redazione: Gian Mario Chiari, Valentino Bosio Gianluigi Moretti, Roberto Morè, Giorgio Baioni, Nazzareno Lopez, Franco Manenti, Madre Alessandra, Emanuela Caretta, Marta Rugolotto, Giusi Plodari Registrato presso il Tribunale di Brescia in data 14.05.1955 al n. 115 del registro Stampa. Fotografie: Foto Marini - Baioni - Orizio Progettazione e Stampa: Eurocolor - Rovato in attesa del grande, gioioso risveglio. ( Card. Giulio Bevilacqua ) Gesù nell’ultima cena con i suoi apostoli, pensando al futuro del suo Regno, istituì il Sacerdozio e l’Eucaristia. Agli apostoli diede l’incarico di proclamare il Vangelo fino agli estremi confini della terra e di riunire tutte le genti nell’unità e nella pace attraverso l’Eucaristia. Così diede loro il potere di perdonare e di “spezzare il Pane” con un preciso imperativo: “Fate questo in memoria di me!”. Il Sacerdozio è il dono più bello, necessario per costruire la Chiesa. “Dio ha bisogno degli uomini: è vero nel senso che il disegno della carità di Dio ha voluto che alla carità di uomini scelti fosse affidata la distribuzione nel mondo dei doni divini” (Paolo VI). Così chi risponde a questa chiamata del Signore si assume il compio di vivere in prima persona ciò che annuncia e i misteri che celebra. Per questo è affascinante la prospettiva di vivere in pienezza il dono del sacerdozio. Il prete è “l’uomo di Dio condannato alla santità forzata” scriveva Mauriac. Ciò vuol dire che il prete non deve inventare niente perché il programma è tutto raccolto nel Vangelo che annuncia e lo stile di vita è insito nell’Eucaristia che celebra. La nostra comunità ha la fortuna di vivere l’ordinazione sacerdotale di un giovane: è un dono della Grazia divina che mostra la generosità dei giovani nell’impiegar bene la propria vita. Due dimensioni rendono la persona umana autenticamente grande e incisiva nella storia: la capacità di scegliere (cioè dire dei sì e dei no, per sempre) e la volontà di essere coerente! Questo vale per il sacerdozio, per il matrimonio e per qualsiasi altra scelta seria di vita; ciò che conta è essere fedeli alla scelta positiva e orientata ai grandi ideali, dentro le difficoltà delle contraddittorie vicende umane. Il Card. Giovanni Battista Montini (futuro Paolo VI) nell’omelia dell’ordinazione dei sacerdoti (28 giugno 1962) così si esprimeva: “il mondo in cui ci troviamo è un mondo che si allontana giorno per giorno da Cristo; è un mondo che si dichiara ogni giorno di più laico, e con questa parola diciamo neutrale. E intanto consuma apostasie, spesso le più radicali e le più ingiuste. È un mondo che non capisce più la trascendenza di Dio, la religione, la Chiesa, il cristianesimo, le virtù del Vangelo”. Questa cruda analisi (purtroppo ancora attuale) non deve scoraggiare nessun cristiano, anzi deve stimolare tutti i battezzati ad essere quotidianamente attenti alla coerenza. L’uomo moderno (l’uomo tecnologico!) ha bisogno di vedere come si vive, più che sentirsi dire come si dovrebbe vivere. Oggi, come ieri (come sempre) gli uomini non vengono conquistati dalle parole che stupiscono, ma dagli esempi che affascinano. In questa prospettiva possiamo capire quanto Giovanni Paolo II affermava con vigore in un incontro con i giovani: “Questo è un tempo meraviglioso per essere preti!”. Quelli che viviamo sono tempi forti che esigono uomini e donne con personalità forte! Auguro a don Maurizio che riceve “il dono più bello” di mantenersi entusiasta nella fedeltà, sempre generoso nel servizio e trasparente nell’esempio di vita. Come comunità di fedeli all’Eucaristia siamo sempre vicini ai sacerdoti con l’affetto, la simpatia, la preghiera, la collaborazione e facciamo comprendere loro che non hanno consacrato invano la propria vita a Dio e ai fratelli. Mentre auguriamo ogni bene a don Maurizio e ci apprestiamo a vivere riconoscenti a Dio questo evento di Grazia, non stanchiamoci di pregare lo Spirito Santo per i nostri ragazzi e giovani affinché siano capaci di fare scelte coraggiose nella vita. La voce del prevosto Sacerdozio: il dono più bello! 3 Ordinazione Don Maurizio Lettera di Mons. Ivo Baldi Caro don Gian Mario, sacerdoti e fratelli della Comunità Parrocchiale della Collegiata di Rovato, fra due mesi sarò da voi, nella vostra splendida Chiesa che ammiro da tanti anni, per l’ordinazione sacerdotale di Maurizio Zaninelli, diacono della Diocesi di Huari, in Perù e vostro concittadino. Alcuni di voi mi conoscono per avermi visto circa una volta all’anno celebrare la santa Messa quando vengo a trascorrere qualche giorno in visita ai miei cari amici della famiglia Zaninelli, genitori e fratelli di Maurizio, con i quali, come una sola famiglia, ho condiviso nove anni in Perù, come membri dell’Operazione Mato Grosso, e gli altri parenti. Ma tra poco più di due mesi, dicevo, ritornerò in Italia, e a Rovato, per ordinare sacerdote Maurizio. Mentre vado in giro per le parrocchie della diocesi sento che il tempo passa in fretta e quella data si avvicina molto rapidamente e spero di giungervi convenientemente preparato. Penso che anche per la vostra parrocchia sarà una bella e gioiosa occasione quella di una ordinazione nella vostra Chiesa e spero che anche voi possiate giungere al 3 di novembre ben preparati, per accompagnare un vostro fratello nella sua consacrazione sacerdotale, non dimenticando che per il battesimo tutti siamo consacrati al Signore e fatti partecipi dell’unico “SÍ” veramente detto a Dio senza titubanze: quello di Gesù. Il “sí” di Maurizio in virtù dell’ordinazione si fa particolarmente tutt’uno con quello di Gesù e aiuta anche ciascuno di noi a dire ogni giorno di nuovo il nostro “sí” al Signore. Il “sí” di Maurizio al Signore, ha una lunga storia, per quanto possa essere “lunga” la storia di un uomo di 31 anni… Esso è cominciato con quello dei suoi genitori, Claudio e Luisella, che, giovani sposi, vennero in Perù, a Piscobamba dove io ero parroco, nel 1982 col loro Mauri che aveva undici mesi. Per me la loro venuta fu un gran dono e l’inizio di una fraterna amicizia che si è fatta più profonda col tempo, e la presenza del piccolo Maurizio e poi delle sue sorelle e, ultimo, di Pietro fu per me una benedizione e una fondamentale esperienza di vita di famiglia. Raccontavo loro delle lunghe storie a puntate per via che mangiassero quello che c’era, e allora non era come adesso che c’è anche qui un po’ di tutto. Ricordo che la pediatra in Italia aveva raccomandato di dare ai bambini almeno un uovo al giorno per integrare l’abbondanza, in tavola, delle nostre patate… Così Maurizio è cresciuto in una casa di volontari e di missione; fin dai suoi primi anni ha capito l’esempio di vita che, senza parole, gli davano i suoi genitori. Iniziò la prima elementare a Piscobamba come tutti gli altri bambini con due quaderni, un lapis e una gomma, come succedeva in Italia cinquant’anni prima. I suoi amici erano i bambini del paese e a quei tempi Piscobamba era un luogo di libertà, di giochi semplici, con tanti animali in casa, perfino un capriolo che… leccava la bocca sporca di sugo di Mauri dopo il pranzo. Nei lunghi viaggi noi grandi andavamo naturalmente a cavallo e Maurizio sul mio bell’asino con la sella. Ma era tanto tempo fa e ora Maurizio, che in definitiva ha passato la gran parte della sua vita in Perù, dove è tornato da volontario dell’OMG e dove poi ha trascorso gli anni di formazione nel seminario di Pomallucay (che suo padre aveva costruito quando lui era ragazzetto), Maurizio in b M braccio all parroco d don IVO 4 ragazzi alla catechesi, al lavoro caritativo e al gioco, e anche i loro genitori, ma anche questo è sempre più difficile: televisione, internet, cellulare… Ma nelle altre parrocchie dove non c’è la stessa organizzazione o le stesse possibilità e il sacerdote va nelle comunità campesine solo qualche volta all’anno se va bene, la televisione c’è sempre e parla o sparla o predica 24 ore al giorno. A volte ci si sente proprio piccini o inutili. Quando arrivai 37 anni fa almeno l’ambiente naturale era formidabile, ti faceva sentire una creaturina, una formichina di Dio, c’era un silenzio… Ora sull’alto delle montagne ci sono le antenne dei cellulari, che sembrano quasi umiliarle. Quarant’anni fa venne Walter Bonatti, proprio qui nella mia parrocchia di Piscobamba e ci tornò nel ’78, per fare dei reportage che furono famosi su “Epoca”, ma ora uno come lui non potrebbe fare più le stesse cose. Ma gli uomini ci sono sempre e hanno bisogno che qualcuno faccia loro sentire vicino e importante Gesù, dopo che lui stesso lo ha cercato e lo cerca sempre. Per questo Maurizio è stato chiamato a farsi prete e prete per queste terre che lo videro bambino e queste genti alle quali ha sempre sentito di appartenere. Viene anche per prendere sulle sue spalle, come figlio spirituale di P. Ugo De Censi, fondatore dell’OMG, la sua parte di peso e la responsabilità di essere erede del P. Ugo, con tutte le opere di carità ed educative che attorno a lui sono nate con l’aiuto e la vita di tanti ragazzi in Italia e qui (forse sapete come funziona l’OMG) e che dipenderà dalla fedeltà di tutti il portarle avanti. Noi siamo venuti qui per salvare la nostra anima, ma anche per voi che state in Italia, che ci dovete voler bene e sostenerci. Dio voglia che in qualche maniera possiate sempre aiutare e sostenere don Maurizio e il lavoro in missione dell’OMG, che non fa molta pubblicità o non si presenta come propriamente “di Chiesa”, ma che in questi 25 anni di tra i suoi volontari italiani ha “sfornato” più di cinquanta sacerdoti, e perseveranti. Mi raccomando alle vostre preghiere e “a presto”. Ordinazione Don Maurizio ora che torna sacerdote, trova un ambiente, lui lo sa bene, molto differente da quello della sua infanzia o adolescenza. La “globalizzazione”, il “progresso”, ha spazzato via le tradizioni antiche, la religiosità semplice della gente campesina, che tanto del bene ci aveva fatto quando arrivammo qui; ovunque ormai ci sono la televisione ed internet; i giovani sono difficili da trarre alla religione come ovunque, forse qui più che altrove per l’irrompere rapidissimo della modernità, senza “preparazione”. La sua dovrà essere una vita di testimonianza in un ambiente difficile. Infatti la nostra diocesi è al centro delle Ande. Anche se è estesa come il Piemonte e la Liguria, pare più grande per la difficile geografía che è una delle più aspre del Perù. Ora ci sono più strade, ma le distanze sono grandi per tutti i su e giù delle gole: la nostra parrocchia più distante dalla sede del vescovo è a 500 chilometri che si fanno alla media dei 30 all’ora. Non esiste una grande città: Huari, sede della diocesi, ha seimila abitanti. Le parrocchie sono 21 e ognuna ha in media 40 paesi, ma la più grande ne ha 110… I sacerdoti grazie a Dio sono abbastanza numerosi in confronto della media dell’America Latina o di altre diocesi del Perù: circa uno per seimila abitanti, quando la media latinoamericana è di circa uno ogni ventimila. Insomma siamo una quarantina di sacerdoti in diocesi e alcuni in altre come “imprestati”. Ci sono anche otto comunità di suore. Il territorio della nostra diocesi è rurale, fatto dunque di tanti paesetti (i caserios) e qualche paesotto più grande che è sede della parrocchia e del comune. È anche una terra di emigrazione, specialmente dei giovani, e questo costituisce una grande mortificazione per noi, perché dopo la scuola media (che dura cinque anni dopo i sei delle elementari), i giovani, che magari erano catechisti o comunque frequentanti la parrocchia, se ne vanno e bisogna ricominciare. Ma questo succede nei paesi dove l’attività pastorale è constante, ma nei caserios il sacerdote può arrivare solo qualche volta durante l’anno o solamente per la festa patronale. Nelle parrocchie dove lavora l’OMG c’è “l’Oratorio de los Andes”, che fa si che in quasi tutti i paesetti ci siano dei catechisti che il sabato e la domenica chiamano i + Mons. Ivo, Vescovo di Huari 5 Ordinazione Don Maurizio Come ho maturato la scelta Il Parroco, Monsignor Gian Mario, mi ha chiesto qualche riga per farmi conoscere meglio dalla nostra comunità; per questo provo a scrivere pensando all’Ordinazione Sacerdotale che a breve riceverò. Se mi chiedono perché divento prete la risposta è: non ho ricevuto nessuna illuminazione speciale, ma è un passo del cammino che cerco di vivere aiutando le persone più povere. Scegliere di diventare prete è stato vedere che oltre all’aiuto materiale, l’uomo ha bisogno anche di Altro ed è stato innamorarsi della vita di alcuni sacerdoti che ho incontrato. Negli anni trascorsi in Italia in cui studiavo e poi lavoravo, con gli amici del gruppo dell’Operazione Mato Grosso, spesso ci si poneva la domanda: “Come voglio usare la mia vita? Come posso spenderla bene?”. La morte di un amico molto caro, Matteo, ha reso queste domande ancora più forti e mi ha lasciato un primo segno. Pochi mesi dopo sono partito come volontario dell’O.M.G. in Perù, dove sono rimasto colpito dalla vita dei sacerdoti missionari, in particolare di Padre Lorenzo grazie al quale mi sono avvicinato a Padre Ugo e insieme mi hanno accompagnato a “leggere” e far chiarezza sulla mia vocazione. Non è stata una scelta facile né immediata: tornato in Italia dopo due anni in missione, sono stato subito riassorbito dal mio lavoro e dal lavoro gratuito per i poveri con i ragazzi del gruppo OMG… lo slancio di farmi prete rischiava di assopirsi… Devo ringraziare un caro amico sacerdote, don Giancarlo, che mi ha tenuto “sveglio” senza lasciare che questo desiderio venisse soffocato dalla corsa della vita qua in Italia. Così parlando con Padre Ugo durante un Ritiro nel 2007 lui concluse la direzione Spirituale dicendomi senza tanti giri di parole: “Ti aspetto in Seminario a Pomallucay”. Ricordo che una volta presa la decisione ho sentito la serenità che mi mancava da tempo. Il Seminario di Pomallucay trovandosi nel cuore delle Ande, in un paesino molto povero, mi ha permesso di condurre una vita semplice, aiutando concretamente le persone “campesine”, come saranno i miei futuri parrocchiani. Pensando a questi anni di formazione posso solo ringraziare il Signore per le persone che paternamente mi hanno guidato: il rettore padre Giorgio, i vicerettori padre Fausto e padre Isidro, i professori e i miei compagni con i quali mi sono confrontato e sono cresciuto. Le persone da ringraziare ed affidare al Signore sono sicuramente molte, ricordo i miei genitori, fratelli e familiari, gli amici dell’OMG, la comunità di Rovato, i sacerdoti conosciuti, le persone che mi vogliono bene in Italia e in missione. Come conclusione vi chiedo di cuore di accompagnarmi con la preghiera affinché io possa essere un buon sacerdote e di pregare per le vocazioni; don Bosco diceva che tre ragazzi su cinque possono diventare dei bravi sacerdoti se sostenuti in questa scelta, ed è un compito che tocca a ciascuno. don Maurizio La gioia dei famigliari Maurizio è nato nella nostra famiglia, di Claudio e Luisella Zaninelli, il 12 Aprile 1981. Dopo di lui sono arrivati Marta, Anna, Ester e Pietro, doni del Signore, a riempire la nostra casa e rendere 6 vivace la nostra vita. Maurizio ha frequentato a Rovato per brevi periodi, la scuola materna delle Suore Canossiane, accompagnato dalla dedizione e capacità della maestra Martina, e la lavorando gratuitamente per i poveri che ha conosciuto e che non hanno mai lasciato il suo cuore. La passione per il lavoro manuale, ben fatto, la fatica fatta in silenzio e la voglia di scherzare sono sempre state una caratteristica di Maurizio. Nel 2003 giunge alla decisione di tornare in Perù, sostenuto ed accompagnato dal gruppo dell’O.M.G.; alla vigilia della sua partenza avviene la morte di Matteo Parzani, suo caro amico e compagno di gruppo, al termine di una serata di lavoro con i ragazzi. Questa perdita segnerà profondamente l’animo di Maurizio e degli altri suoi amici. In Perù trascorre i successivi due anni accanto a Padre Ugo, padre e guida per tutti quelli che desiderano spendere la propria vita per gli altri e nella ricerca di Dio. Guidato dallo sguardo amorevole di padre Ugo ed altri sacerdoti e dal loro modo di vivere, è nato lentamente in Maurizio il desiderio di averli come esempio per seguire i passi del Vangelo. Accompagnato dai suoi fratelli e dai suoi amici, che hanno sempre guardato a lui come ad un esempio buono, Maurizio è arrivato al Diaconato e tra poco al Sacerdozio. Come famiglia, consapevoli di non avere meriti, cerchiamo solo di rimanere fedeli ai poveri e all’O.M.G. che il Signore ci ha fatto incontrare. Sentiamo forte il bisogno di ringraziarLo per questo grande regalo del Sacerdozio di Maurizio e di ringraziare le tante persone che ci hanno accompagnato e accompagnano nella vita. Con stupore per la bontà di Dio che conduce la vita di ognuno, affidiamo Maurizio alla Madonna, nostra Mamma, e alle preghiere di tutti. Ordinazione Don Maurizio scuola elementare statale di cui conserviamo un caro ricordo, in particolare verso le sue maestre. Da piccolo passava volentieri i pomeriggi nell’orto del nonno o intrattenuto dalle merende e dai giochi preparati dalla nonna o dalle zie e zii a quali era affezionato. Siamo partiti come volontari dell’Operazione Mato Grosso quando Mauri aveva solo dieci mesi, così è avvenuto ben presto il suo inserimento nella vita semplice di Piscobamba, un piccolo paese sulle Ande del Perù, dove Maurizio ha trascorso la sua infanzia e giovinezza, fino all’età di 15 anni. Il parroco con il quale vivevamo era padre Ivo Baldi, attuale vescovo di Huari, che ci ha aiutato nell’educazione cristiana dei nostri figli. Pensando a quel periodo ricordiamo che alla domanda “Cosa farai da grande?” Mauri, che aveva 3-4 anni, rispondeva sempre “O il lavoratore come mio papà o il prete come padre Ivo”. In Perù il legame e l’amicizia di Maurizio con i bambini del posto sono stati naturali e ha lasciato un segno considerevole nel suo modo di fare: attento agli altri, disponibile a farsi commuovere dalle necessità di tutti, silenzioso e schivo come sono i “campesinos”. Senza saperlo cresceva nella consapevolezza di aver ricevuto tanto e di dover dare una risposta ai bisogni di chi aveva accanto: capitava spesso che entrasse in dispensa a “rubare” un pane per poi portarlo a qualche vecchietto che incontrava per strada o che trascinasse in infermeria qualche suo amico che aveva bisogno di essere curato. In quegli anni ha frequentato la scuola internato “Taller Don Bosco” dove, insieme agli altri ragazzi “campesinos”, ha vissuto secondo lo stile educativo di Don Bosco: amore, ragione e religione. I suoi formatori hanno trasmesso a Maurizio i valori del lavoro manuale, il silenzio, la condivisione, l’allegria e il sacrificio, sia attraverso la pratica dell’arte della falegnameria, sia durante le giornate di oratorio (sabato e domenica) dove imparava a stare con i bambini come catechista. Quando, nel 1996, la nostra famiglia si è trasferita in Italia, Maurizio ha continuato il suo percorso scolastico prima nella scuola professionale dei Salesiani e poi presso l’istituto Moretto di Brescia. Subito dopo il diploma ha lavorato come tecnico in un’officina di carpenteria pesante per alcuni anni. Per tutto questo periodo ha trascorso le sue serate e i fine settimana, insieme ai suoi amici del gruppo dell’Operazione Mato Grosso, Genitori e fratelli Maurizio con la mamma Luisella 7 Ordinazione Don Maurizio Una vocazione nata nell’OGM La vocazione di Maurizio è nata e cresciuta nel cammino dell’Operazione Mato Grosso. L’OMG è un movimento rivolto soprattutto ai giovani, ai quali si propone di lavorare gratuitamente per i più poveri. E’ nato nel 1967 in risposta ad alcuni bisogni concreti delle popolazioni del terzo mondo in America Latina. All’inizio i giovani lavoravano per i poveri per difendere valori quali la giustizia, la solidarietà, l’uguaglianza. Con gli anni l’OMG è cambiata ed è diventata un cammino vocazionale; questa svolta è stata determinata soprattutto dalla vita e dalla morte di Giulio Rocca e Padre Daniele Badiali, due ragazzi assassinati in Perù mentre regalavano la loro vita ai più poveri. Continuare a stare in missione dopo la loro morte ha significato prendere sul serio il cammino dell’OMG, dietro l’esempio di Padre Ugo, un uomo di Dio, che ha dato e sta dando tutta la sua vita per i poveri e per i giovani, nella ricerca di un Dio che stiamo perdendo, che la nostra società vuole nasconderci e che possiamo riscoprire non con il cervello, ma solo con la vita, amando, “sporcandoci le mani”. Tanti ragazzi si sono innamorati della vita del P. Ugo ed hanno deciso di entrare in seminario, così pure il nostro amico Maury. Con lui abbiamo condiviso gli anni di gruppo OMG a Castegnato. Prima Maurizio aveva fatto gruppo a Chiari e in Franciacorta. Nel 2001 il nostro amico Matteo gli ha proposto di andare ad aiutarlo a Castegnato. Cosi Maury si è ritrovato a dover essere lui di esempio a dei ragazzi più giovani, pur domandandosi cosa avrebbe potuto trasmettere loro con la sua vita. Nonostante questo suo "non sentirsi all’altezza”, Maury è sempre stato d’esempio, non con le parole, ma con i fatti concreti: un gran lavoratore, silenzioso, ci teneva che i lavori venissero fatti bene, con ordine; ai campi di lavoro si alzava per primo da tavola per andare a lavare i piatti; si interessava di ogni ragazzo del gruppo (come andavano a scuola, come stava la loro famiglia). Nel 2003 è morto Matteo e per tutti noi è stato un momento di dolore e di riflessione: “Come e per Chi voglio spendere la mia vita?”. Sicuramente gli anni di gruppo fatti insieme sono stati belli. Ci sono stati momenti di gioia e di entusiasmo, momenti di silenzio, momenti di dolore, momenti di fatica, momenti vissuti all’avventura! L’amicizia forte che ci lega a Maury è nata dall’AVER LAVORATO INSIEME, con fatica; dall’aver condiviso la preoccupazione per i ragazzi del gruppo; dal sogno comune di vivere una vita buona, desiderosi di imparare ad AMARE; dalla ricerca di QUALCUNO che dia un significato alla nostra vita, nella speranza che non finisca tutto qui su questa terra. Tra poco Maurizio verrà ordinato SACERDOTE: nel nostro cuore c’è tanta commozione, unita al desiderio di accompagnarlo. Per noi, per i nostri figli, è solo una GRAZIA aver accanto un amico come Maury che attraverso i gesti quotidiani di una vita semplice dedicata agli altri, ha preso sul serio l’invito di GESU’ a dare via tutto per seguirLo. Gli amici dell’OMG Ordinazione di don Maurizio Giovedì 11-18-25 ottobre tre sere di preghiera e riflessione sul ministero sacerdotale Mercoledì 31 ottobre veglia di preghiera a S. Stefano con l’OMG Sabato 3 novembre ore 16.30 ordinazione sacerdotale Domenica 4 novembre ore 11.00 Prima Messa Maurizio appena ordinato diacono (1.05.2012) 8 Il cammino pastorale 2012-2013 Sono tre gli eventi che coinvolgono la Chiesa bresciana nell’anno pastorale 2012-2013: 1. il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II 2. l’anno della fede indetto dal Papa Benedetto XVI (11 ottobre 2012 – 24 novembre 2013) 3. l’assemblea del Sinodo diocesano sulle Unità Pastorali Così scrive il Vicario per la pastorale mons. Renato Tononi: “il tema unificante dell’anno è stato sintetizzato nell’espressione Cerchiamo il tuo volto: la chiesa bresciana dal Concilio al Sinodo sulle Unità Pastorali. Compito delle comunità cristiane è cercare e mostrare il volto di Cristo. L’intento di questo anno pastorale vorrebbe essere soprattutto quello di verificare il volto della Chiesa bresciana nella sua globalità e nelle sue componenti essenziali (presbiteri, persone consacrate, laici) alla luce dei testi conciliari in vista di un rinnovato cammino di fede personale e comunitario, secondo le indicazioni del Concilio e del Sinodo diocesano”. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale nell’incontro del 25 luglio ha definito la traccia per la nostra comunità. Primo periodo (ottobre-novembre): rifletteremo su “il volto dei consacrati”. La comunità sarà impegnata a preparare l’ordinazione sacerdotale di don Maurizio Zaninelli che avverrà in parrocchia Sabato 3 novembre nel pomeriggio e Domenica 4 novembre: prima Messa e festa del Patrono. È un evento storico per la nostra comunità che va preparato e vissuto con fede, con la gioia di “una famiglia in festa” e con la responsabilità di chi accoglie un dono straordinario dalla Provvidenza e si impegna a tradurlo in servizio. Secondo periodo (novembre – gennaio) tempo liturgico di Avvento, Natale e festa di S.Giovanni Bosco. Rifletteremo su “il volto dei laici”. È il periodo dello svolgimento del Sinodo Diocesano sulle Unità Pastorali: seguiremo i lavori e, in occasione della festa dell’oratorio, daremo spazio ad approfondire, motivare e diffondere la scelta del volontariato. Terzo periodo: (febbraio-giugno) tempo liturgico di Quaresima, Pasqua e Pentecoste. Rifletteremo su “il volto della Chiesa”. Viviamo l’esperienza degli esercizi spirituali parrocchiali all’inizio della quaresima meditando la virtù della Fede come dono, impegno, testimonianza. In Quaresima approfondiremo la conoscenza del Concilio Vaticano II. La settimana Santa, centro dell’anno liturgico, è sempre per tutti il momento più intenso della vita spirituale. Dopo Pasqua l’attenzione sarà sui sacramenti dell’Iniziazione Cristiana, le solennità di Pentecoste e del Corpus Domini. Quanto scritto è un semplice schema perché tutti sappiano in quale contesto si muovono le proposte di quest’anno. Ciascuno poi è invitato a seguire il cammino leggendo la stampa cattolica e partecipando attivamente alla vita della comunità. Per progredire nella fede servono intelligenza e volontà: la prima per ricercare sempre la verità e la seconda per vivere quanto si scopre. Il nostro impegno viaggi fedelmente su questo binario. Anno pastorale Cerchiamo il tuo volto 9 Anno pastorale L’anno della fede: anche noi siamo Chiesa 10 Non appaia strano il titolo di questa breve riflessione: in nome del battesimo ricevuto agli inizi della nostra vita noi siamo parte viva della Chiesa con il ruolo specifico che Dio ci ha riservato; per questo vogliamo seguire da vicino l’azione di Colei che è Madre e Maestra. Gli ultimi mesi di quest’anno sono di particolare importanza per la vita della Chiesa che celebra il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, indetto dal Papa Giovanni XXIII il 25 Gennaio 1959 nella Basilica Romana di S. Paolo fuori le Mura e iniziato poi l’11 ottobre 1962 in S. Pietro con la partecipazione di quasi tutti i Vescovi del mondo, e il ventesimo anniversario della pubblicazione del “ catechismo della Chiesa Cattolica”. Perché il duplice anniversario non passi inosservato e perché il fondamentale insegnamento dell’ Assemblea Conciliare e del Magistero siano sempre vivi, il Papa Benedetto XVI con il Documento “ La porta della fede “ ha indetto l’ ANNO DELLA FEDE (inizio 11 Ottobre 2012 – conclusione 24 Novembre 2013 Solennità di Cristo Re). Oggi, più che nel passato, sentiamo come singoli credenti e come comunità cristiana la necessità e l’urgenza di conoscere, di approfondire e di testimoniare con coraggio ed entusiasmo l’insegnamento conciliare in un contesto storico profondamente mutato, “splendido e drammatico“ come affermava Paolo VI, ma non privo di speranza. In vero, dopo un opportuno e realistico esame di coscienza, si nota all’interno della Chiesa una certa stanchezza determinata da molti fattori storici e sociali. Per questo il Papa scrive nel suo documento: “ … Oggi si sente l’esigenza di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia e il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo. La Chiesa e i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza“. E, citando le parole del Beato Giovanni Paolo II, suo predecessore, Benedetto XVI continua: “Quest’anno dev’essere visto come una conseguenza ed un’esigenza postoconciliare, ben cosciente delle gravi difficoltà del tempo, soprattutto a riguardo della professione della vera fede e della sua retta interpretazione. Il Cinquantesimo Anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II possa essere un’occasione propizia per comprendere che i testi lasciati in eredità dai Padri conciliari, non perdono il loro valore né il loro smalto. E’ necessario che essi vengano letti in maniera appropriata, che vengano conosciuti e assimilati come testi qualificati e normativi del Magistero, all’interno della tradizione della Chiesa. Sento più che mai il dovere di additare il Concilio, come la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: in esso ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino di questo secolo“. Incontro mondiale delle famiglie (Milano 30/5-3/6 2012) don Valentino Il Sinodo dei Vescovi nel 50° anniversario dell’apertura del Concilio Ecco, perché, accanto alla riscoperta dell’insegnamento conciliare il Papa riafferma la necessità e l’impostazione di una nuova evangelizzazione non come semplice ripetizione di ciò che è stato il primo modo di evangelizzare, indubbiamente carico di meriti, ma come coraggio di osare sentieri nuovi, di fronte alle mutate e irreversibili condizioni dentro le quali la Chiesa è chiamata a vivere oggi l’annuncio del Vangelo. Per questo il Papa ha convocato, in contemporanea del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio, un Sinodo straordinario dei Vescovi con lo scopo specifico di affrontare il tema della “Evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana“. Quanti partecipano dovranno affrontare la capacità da parte del cristianesimo di saper leggere e decifrare i nuovi scenari che in questi ultimi decenni sono venuti creandosi dentro la storia degli uomini: scenari culturali (crisi di civiltà, società senz’anima, facile contestazione crisi economica, l’abbandono da parte di tantissimi cristiani della Parola di Dio come criterio di vita, le nuove proposte della ricerca biologica, la linea di demarcazione tra vita e morte, il problema demografico soprattutto nel mondo occidentale), scenari sociali (il fenomeno migratorio, la globalizzazione, pessimismo generalizzato, il terrorismo), scenari creati dalla comunicazione sociale attraverso i mass media (dimensioni emotive delle relazioni e dei legami sociali, cultura dell’effimero, egocentrismo, i nuovi idoli mediatici, gratificazioni immediate), scenari economici (squilibri tra Nord e Sud, equa distribuzione delle risorse, i danni causati dalla mancanza di rispetto del creato) e scenari politici (ricchi di potenzialità, ma anche di rischi: la pacifica convivenza dei popoli, l’eliminazione delle guerre e degli armamenti…). Una fede tradizionale fatta di semplici preghiere, di particolari devozioni, di manifestazioni sacre più o meni imponenti non basta; il beato Papa Giovanni Paolo II diversi anni fa invitava ad una fede matura e critica, aperta ad accogliere gli insegnamenti di una Chiesa che cinquanta anni fa si era posta coraggiosamente di fronte ad un rinnovamento non per cambiare il deposito della fede che aveva ricevuto dagli Apostoli, ma per un nuovo modo di conoscere e credere la verità da essa proclamata in nome di Cristo. La fede, un nuovo modo di credere e di testimoniare, un nuovo modo di essere della Chiesa dinanzi ad una umanità assetata di verità. Nel suo documento Benedetto XVI dà alcune linee programmatiche quando scrive: “IO CREDO”: è la fede della Chiesa professata personalmente da ogni credente, soprattutto nel momento del Battesimo. “NOI CREDIAMO”: è la fede della Chiesa confessata dai Vescovi riuniti in Concilio, o più generalmente, dall’ assemblea liturgica dei fedeli. ”IO CREDO”: è anche la Chiesa nostra Madre che risponde a Dio con la sua fede e che ci insegna a dire “io credo“, “noi Anno pastorale Il Sinodo dei Vescovi crediamo“. Il Papa tocca l’Assemblea liturgica e scrive: “Desideriamo che quest’anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà un’occasione propizia anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia e, in particolare, nell’Eucarestia che è il culmina verso cui tende l’azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana tutta la sua energia”. don Valentino IL PRETE ( D. Primo Mazzolari – 1949 ) il prete è un uomo: guai se non lo fosse! Il prezzo e la condizione della sua vocazione è la solitudine; - il prete è colui che deve convincersi che predicando soltanto non si fa la rivoluzione cristiana; - il prete è colui che ha capito che ci si salva salvando: ci si salva con gli altri; - il prete è colui che ha coscienza di essere la novità anche se portiamo sulle spalle duemila anni di storia; - il prete è colui che ama la Chiesa, perché la Chiesa è custode dell’eterno; - il prete è colui che può sentirsi stanco di tutto, ma non di fare il prete; - il prete è l’uomo al servizio di Dio e dei fratelli ai quali dare non la sua parola, ma quella di un Altro: - il prete è un uomo inafferrabile, perché si compromette ovunque entri ed operi; - il prete è colui che non copia il mondo, ma ricorda che il miracolo è la fede, non la rete e non la barca; - il prete è colui che vive la sua vocazione con un impegno continuato di fedeltà; - il prete è colui che accetta l’obbedienza senza discutere e senza spiegazioni; tutto è grazia; - il prete è colui che non sceglie lo stile dell’uomo che con molto fa poco, ma lo stile di Dio che con nulla fa tanto; - il prete è colui che crede, tace, soffre, adora! 11 Anno pastorale Sinodo Diocesano sulle Unità Pastorali Come Chiesa bresciana ci apprestiamo a celebrare, vivere e poi testimoniare il Sinodo Diocesano sulle Unità Pastorali. Sono previste due assemblee sabato 01 dicembre e venerdì 07 dicembre: se i lavori procedono (cioè c’è consenso quasi unanime sugli orientamenti) domenica 09 dicembre si conclude altrimenti verrà concordata un’altra assemblea. Il nostro Vescovo Luciano si trova di fronte a necessità pastorali che richiedono consultazione (cosa già avvenuta nei Consigli Pastorali, nelle varie Associazioni, nel mondo religioso), studio, approfondimento e non poco coraggio. Non può essere la sola mancanza di sacerdoti a provocare una generale revisione dell’ impostazione ecclesiale sul territorio bresciano ricco di grandi e piccole tradizioni. Studi sociologici recentissimi dicono che non basterà la riorganizzazione “istituzionale“ programmata con la creazione delle Unità Pastorali, da tutti percepite come una necessità, forse anche provvidenziale, di sopravvivenza del sistema parrocchiale, imposta dalle avverse circostanze (calo delle vocazioni sacerdotali, religiose, calo dei praticanti, abbandono della Chiesa…). Il vero rinnovamento può partire certamente dalle Unità Pastorali, ma eve contemporaneamente deve andare ben oltre. ova Si dovrà elaborare una nuova evangelizzazione (in parte già in atto e con benefici effetti soprattutto per i piccoli e per i ragazzi con i loro relativi genitori) in grado di rivolgersi e di dialogare apertamente con tutti: credenti, non credenti, credenti in altre religioni, ma anche una pastorale coerente e accogliente, alimentata da coraggiose proposte. In pratica si tratta di preparare e formare sacerdoti, religiosi e laici pronti a condividere un comune percorso adatto per ricostruire la Chiesa che non si ferma ai soli e insostituibili riti liturgici, ma diventa una comunità viva che testimonia con tutte le sue forze, in ogni ambiente, l’insegnamento del Vangelo. Il mondo clericale lo conosciamo, fin troppo! Le nuove esigenze ci orientano verso lo studio e la scoperta del mondo dei laici, ricco di particolare sensibilità ecclesiale, di iniziative e armato di buona volontà. Accogliere quanti vivono la vocazione “laica“ suscitata in loro dallo Spirito (matrimonio, volontariato, lavoro manuale, impiegatizio, intellettuale…) come diretti collaboratori nell’azione pastorale contribuirà a creare una nuova visione di Chiesa. Oggi tutti comprendono che essere cristiani non è solo andare a messa la domenica e fare qualche elemosina per i poveri, cose grandemente lodevoli, ma è anche seguire da vicino gli avvenimenti che caratterizzano la vita della Chiesa, far posto ad p cultura religiosa e dare loro essi nella p propria una colorazione evangelica. Il Concilio ha sottolineato il concetto che la Storia con i suoi avvenimenti e lle sue persone è lla casa di Dio; il PPapa Paolo VI ha a affermato che la no novità è la casa in cu cui abita e opera lo Sp Spirito:una casa “ so sorica“ senza Dio è squ squallida e povera; una fede senza nov novità corre il rischio dell della scomparsa! d don Valentino 12 2 nato a Castel Mella 22.7.1921 Cresciuto nella parrocchia di Flero Ordinato sacerdote a Brescia 15.6.1946 Curato a Bagnolo Mella (1946-1957) Padre spirituale al Seminario minore (1957-1960) Superiore al Seminario minore (1960-1970) Presidente Caritas diocesana (1971-1972) Prevosto di Rovato (1972-1989) Assistente spirituale al Centro pastorale “Paolo VI” (1989-2007) Canonico della Cattedrale (1989-2008) Canonico emerito della Cattedrale dal 2008 Muore presso gli Spedali Civili di Brescia 09.08.2012 Funerale e sepoltura a Flero 11.08.2012 Mons. Bonometti Mons. Bonometti Luigi gi Testamento spirituale 15 giugno 2006: 60° anniversario di ordinazione sacerdotale. Lodo il Signore perché è buono; eterna è la sua misericordia. Prendo congedo da questa vita con il saluto pasquale: Alleluja! Per me la vita è stata meravigliosa a motivo della bontà di Dio Padre il quale, di giorno in giorno, mi ha amato con i suoi doni, specialmente con la sua misericordia. A Lui chiedo umilmente perdono per non averlo saputo amare, ringraziare e servire come dovevo, a causa dei miei limiti, fragilità e peccati, compresi quelli di omissione. A tutte le persone che ho incontrato nella mia vita, da Flero a Bagnolo, dal Seminario a Rovato, dal Centro Pastorale Paolo VI alla Curia Vescovile verso i quali mi sento debitore di tanto bene ricevuto, di riconoscenza e chiedo perdono e li prego di un ricordo per me presso il Signore. Ai miei genitori e famigliari, ai fedeli di Flero, di Bagnolo, di Rovato con i quali ho vissuto e lavorato negli anni di ministero sacerdotale, vada il mio profondo affetto di sacerdote per la fiducia, la pazienza che mi hanno dimostrato. A loro rivolgo l’augurio di continuare, pure in mezzo alle difficoltà, ad essere comunità attente alla Parola di Dio e testimoni della verità e dell’amore di Cristo Gesù. Dal profondo del cuore ringrazio tutti i sacerdoti che ho avuto come collaboratori nel ministero pastorale; sono stati preziosi consiglieri e amici carissimi. Ad essi va il merito principale del bene che mi si volesse attribuire. Mia sorella e i miei nipoti siano contenti di avermi lasciato libero di esercitare il mio ministero a costo di rinunciare a legittime ore di desiderato incontro. Sento di essere vicino al traguardo finale della vita terrena. Guardo a quel momento senza angoscia pronunciando con le labbra e con il cuore “l’Amen e l’Alleluja pasquale”. Riaffermo la mia fede cattolica nella quale sono stato educato e cresciuto; l’amore a Cristo e a tutti gli uomini e donne che Lui salverà mediante i ministri della Chiesa. 13 Mons. Bonometti Mi accolga nel Paradiso desiderato, Dio Padre che mi ha creato, Cristo Gesù che mi ha redento, lo Spirito Santo dolce ospite della mia vita, la Madonna Santissima, Madre di tutti i sacerdoti. Un mio desiderio è quello di essere sepolto nella cappella riservata ai sacerdoti nel cimitero della parrocchia di Flero. L’ultima parola delle labbra e del cuore è grazie a Dio per il dono della vita e del Sacerdozio. Invito a pregare tanto per me. Sac. Luigi Bonometti - Brescia 16-VI-2006 Centro pastorale Paolo VI Il ricordo è un debito di riconoscenza Mons. Prevosto mi chiede di scrivere un ricordo, per come l’ho conosciuto, di Mons. Luigi Bonometti. Non mi è facile estrarre dall’archivio dei ricordi fatti, anche piccoli ma significativi, da mettere in pubblico, ma in questo caso a mons. Chiari posso dire soltanto: “obbedisco”. Ho conosciuto, con altri amici, mons. Luigi Bonometti in occasione di un incontro promosso da mons. Dino Foglio, poco prima del suo ingresso, nel 1972, come Prevosto della nostra parrocchia, quando era già nota la sua nomina a successore di mons. Luigi Zenucchini. Don Dino conosceva bene Rovato: qui è restato per il suo ministero come curato per 12 anni, ed era molto amico di mons. Bonometti. Avevano trascorso insieme la vita del seminario, e sono stati consacrati nello stesso giorno, il 15 giugno del 1946. Don Dino era quindi la persona giusta per introdurre il nuovo parroco nella realtà rovatese. A quel primo incontro ne sono seguiti altri nel tempo, nel segno dell’amicizia, durante i quali i due compagni di messa ricordavano allegramente, nonostante tutto, i tempi duri del seminario, frequentato nel cuore della seconda guerra mondiale, quando a tavola (dicevano) veniva servito soltanto un piatto di minestra, più brodo che pasta, ovvero il ricordo di alcuni viaggi compiuti insieme. La prima 14 impressione di don Luigi (e si sa che spesso le prime impressioni sono quelle che rimangono) fu quella di un sacerdote disponibile al confronto ma irremovibile sui principi della fede, alla mano ed aperto a tutti. Soprattutto a quanti portavano il segno della sofferenza. Sapeva di avere una eredità difficile: mon. Zenucchini aveva retto la parrocchia negli anni bui della guerra, dal 1938 al 1972; era amatissimo dai suoi parrocchiani; aveva dato vita a numerose iniziative caritatevole, ed aveva deciso di concludere la sua vita a Rovato; andò infatti a vivere nei locali della Fondazione Cossandi, ove morì nella primavera del 1981. Questa lunga convivenza avrebbe potuto creare, se non altro, qualche imbarazzo, ma non fu così: mons. Bonometti visitava quotidianamente posto un segno, un ricordo, della sua figura. Iniziò anche l’operazione di restauro della chiesa parrocchiale, portato poi a compimento dal suo successore mons. Albertelli. So per certo che due importanti quadri della nostra chiesa (posti nell’altare di San Carlo e nella cappella del Santissimo), furono restaurati da offerenti da lui sollecitati. L’ex vescovo ausiliare mons. Olmi, nella celebrazione in suffragio del defunto in occasione dell’ottava della scomparsa, ha ricordato le vocazioni sacerdotali giunte a maturazione negli anni in cui fu a Rovato. Questo è stato il risultato della sua esperienza di formatore, come padre spirituale prima e poi rettore del seminario minore di Brescia. La sua sensibilità per anziani, ammalati e sofferenti derivava anche della sua – seppur breve – esperienza di presidente della Caritas provinciale, lasciata proprio per venire da noi. A lungo ha portato in sé notevoli problemi di salute; a chi gli diceva che l’aspetto era eccellente (ed alla vista lo era davvero) rispondeva che l’apparenza inganna. Quando le forze cominciarono davvero a mancare, rinunciò non senza rimpianto e sofferenza alla carica di prevosto. Nominato canonico della cattedrale, andò a vivere nel Centro Pastorale Polo VI, di cui divenne direttore spirituale. Qui l’ho incontrato varie volte, per un modesto servizio personale che gli rendevo da anni, e lo trovai sempre cordiale, oltre che informato delle questioni rovatesi; seguiva infatti con grande interesse la vita della comunità cui aveva partecipato da protagonista per 17 anni. Da quando lasciò il Centro Pastorale Paolo VI per l’aggravarsi della sua salute, non l’ho più rivisto. Per l’ultimo saluto prendo a prestito il titolo di un libretto di Mons. Zenucchini, un verso tratto dal grande poeta Virgilio: “Meminisse iuvabit”, mons. Bonometti. Ricordarti ci aiuterà. Franco Manenti Mons. Bonometti il suo predecessore scambiandosi consigli e pareri, e lo assistette sino al difficile momento del trapasso, del “consummatum est”. Nel 1978 divenni sindaco di Rovato, e la sera in cui morì mons. Zenucchini, Bonometti mi telefonò subito la triste notizia “come sindaco del comune”, pur conoscendo l’affetto personale che nutrivo per lo scomparso. Per dire dell’attenzione verso le istituzioni. Mons. Bonometti è sempre stato aperto e collaborativo nei confronti della pubblica amministrazione. Come parroco, era membro di diritto del consiglio di amministrazione della Casa di Riposo Lucini-Cantù, cui non fece mai mancare la sua partecipazione. Continuò la disponibilità ad ospitare nei locali dell’oratorio le aule del liceo scientifico, sino a quando non venne realizzata la nuova sede dell’istituto in via Europa. L’operazione più significativa nei confronti della comunità, tuttavia, fu quella portata a termine per il palazzo e il parco delle “Contessine”, di cui pochi probabilmente ricordano e molti neppure conoscono. Eppure, l’iniziativa di mons. Bonometti mise a disposizione del comune, gratuitamente, l’intera area ora adibita a parco, con la costruzione dell’ufficio postale e della casa di riposo. Le contessine Cavalleri, alla loro morte, indicarono come loro erede per le proprietà in Rovato (palazzo e parco) un ordine monastico femminile di clausura. Mons. Bonometti riuscì ad ottenere che il complesso fosse trasferito gratuitamente alla parrocchia, che girò poi il suolo al comune. Ora che mons. Bonometti è scomparso, sarebbe bello che nel parco venisse Il 25 luglio scorso, nel terzo anniversario della morte di don Luigi Gregori, è stata pubblicata la sua biografia con raccolta di testimonianze. La pubblicazione è stata curata dal giornalista don Franco Frassine e ha la prefazione di mons. Bruno Foresti. Il libro è disponibile in sacrestia. 31 e e docume ntazion e Preti Brescia ni: memori 15 Itinerari di fede per fidanzati Parrocchia Cari fidanzati sposarsi in Chiesa è scelta impegnativa… pensateci bene! Osservando il panorama della situazione in riferimento al matrimonio, alle tante “bugie” dette (sotto giuramento) al momento del consenso davanti al parroco e soprattutto alle numerose situazioni di convivenza e alle frequenti separazioni di matrimoni celebrati in chiesa, offro alcune considerazioni nel tentativo di rompere certe banali tradizioni e stimolare scelte motivate, coerenti e convinte. In una società definita “liquida” e in un costume di “comunicazioni virtuali” serve il coraggio di costruire progetti di vita solidi e di essere fedeli alla parola data. • Ogni grande conquista nella vita richiede preparazione e strumenti adeguati. Il sacramento del matrimonio, con le sue caratteristiche di unicità, fedeltà e indissolubilità, richiede gli strumenti dell’Eucaristia domenicale e della Confessione periodica per portare, sempre freschi, i frutti dell’amore, della comunione e del servizio. • La famiglia cristiana è fondata sul sacramento del matrimonio. I sacramenti sono sette e vanno presi in seria considerazioni tutti. Il matrimonio è una libera scelta che dà inizio alla vita di coppia (la convivenza non è moralmente accettabile!). Se la vostra fede è debole e non condividete o non capite il significato del matrimonio cristiano, compireste un atto di coraggio, di correttezza e di lealtà nei confronti di tutti e, soprattutto di Dio e della vostra coscienza, se sceglieste di assumere la responsabilità della famiglia sposandovi in Comune. Potreste così organizzare tutti i fasti tradizionali (vestito da spiaggia, addobbi a vostro piacimento, fotografie da pose pubblicitarie, cantanti e musiche, pranzi infiniti) e verificare se il Sindaco o chi per lui, è disposto ad accettare i ritardi sull’orario fissato e la sporcizia lasciata alla fine della cerimonia. Evitereste, con questa scelta, di trasformare la chiesa in un palcoscenico e il sacramento in una recita! • La fede matura e la consapevolezza del valore dei Sacramenti mette al primo posto Dio preferisce la semplicità e la sobrietà alle ostentazioni esteriori; porta a preparare una liturgia seria, condivide la gioia di appartenere ad una comunità cristiana, superando l’idea della “celebrazione privata o intima”. 16 • Ecco perché insistiamo che la partecipazione all’itinerario di preparazione al sacramento avvenga prima di decidere la data del matrimonio. • Nel 2012 quando sembra che la consapevolezza delle scelte sia acquisita, dove si sbandiera una “maturità” legata all’età, dove la fede non è mai imposta o subìta… constatiamo modi di fare di una incongruenza e di una contraddizione spaventose come la richiesta di matrimonio da parte di soggetti che non hanno mai aperto il Vangelo e da anni non partecipano all’Eucaristia domenicale. In questa stessa linea si colloca la richiesta la battesimo per il figlio da parte di due conviventi che, pur non impediti da situazioni particolari, rifiutano il sacramento del matrimonio. • Scrivo queste note perché mi angoscia il vedere separazioni e divorzi di chi ha giurato davanti a Dio e alla comunità di essere fedele e poi non mantiene la parola data! E’ un atteggiamento inaccettabile! Dire “sì, per sempre” non è questione di coraggio, ma di sentirsi figli di Dio e desiderosi di misurarsi sulle “altezze di Dio”. • In ogni modo scommetto e sfido chiunque a non essere certi della riuscita del matrimonio cristiano quando una coppia vive i sacramenti della spiritualità cristiana cioè partecipa all’Eucaristia tutte le domeniche, ascoltando e condividendo, la Parola di Dio e vive periodicamente il sacramento della Confessione! Mi auguro che queste note aiutino a riflettere e a dare una smossa alla vita cristiana, perché alla base di tutto deve stare la convinzione che i sacramenti non sono “occasioni” legate a momenti della vita, ma strumenti insostituibili (cioè senza alternative) per incontrare Dio e vivere la sua stessa vita, che è l’essenza del cristianesimo. Il tempo che stiamo vivendo è molto bello perché offre tutte le possibilità e gli strumenti per vivere uno stile di vita cristiana sobrio, bello, trasparente che mostri nella quotidianità la grandezza del Vangelo e la gioia di essere figli di Dio: occorre essere più operosi nella comunità di appartenenza, aperti al dialogo e curiosi di conoscere e approfondire quella fede, che non dobbiamo inventare (“credo a modo mio”!), ma semplicemente accogliere dalla madre Chiesa e vivere con gratitudine ed entusiasmo. don Gian Mario Itinerari di fede per fidanzati ore 20.30 Domenica o iovanni Bosc oratorio S. G 7 - ROVATO la o rs .O S ia v a 0 settembre 3 a ic n e m o da D 12 dicembre 20 Domenica 2 l prevosto iscrizioni: da rio don Gian Ma 8 - 333379895 0 3 1 1 2 7 7 0 tel. 03 re 20.30 o ì d e n lu e giovedì avio S.Domenico S oratorio CO eto - ERBUS n e V o ri to it V P.za ottobre da lunedì 29 2 icembre 201 a giovedì 6 d l parroco iscrizioni: da don Luigi 0291 tel. 0302776 2 1 0 dì ore 20.3 e n lu e ì d e giov Tonelli 20 Focolare via oratorio COCCAGLIO 0 gennaio da giovedì 1 013 10 febbraio 2 a ic n e m o D a iale icio parrocch ff u l’ o ss re p i: iscrizion ri di apertura ra o li g e n ) ia (sacrest 03 l. 03072482 della chiesa te 0307721248 3 20.30 sabato ore osco S.Giovanni B oratorio ATO III 12 BORN le e u n a m E ia v 0-27 aprile; -2 3 1 ; o rz a 6m sabato 2-9-1 ggio 2013 4-11-19 ma 0 -20.00 dal .0 9 1 re o i n iscrizio 030725227 l. te a re d n A parroco don ato.org rrocchiadiborn a .p w w w : e d e Info e sch cesi.brescia.it io d @ to a rn o b : e-mail 5 Parrocchia anno 2012-2013 ore 20.30 a ic n e m o D Castello 8 femminile via Oratorio COLOGNE 13 gennaio da domenica 13 7 marzo 20 1 a ic n e m o d a l parroco iscrizioni: da 030715009 don Agostino 4 20.30 sabato ore ria Servi di Ma Frati to iata in Rova c n u n n ’A ll e Convento d sabato uindicinale da q a z n e d a sc a incontri 2 a domenica 1 0 2 re b m e tt 29 se no di iscrizione so e d e h sc le 3 1 9 giugno 20 onvento ortineria del C p lla e n i il ib n o disp re Sebastiano d a p : te n re fe re 77 tel. 03077213 6 tutti: tunità per r o p p o a GI Un’ottim 'AMORE” TI O CONIU N E IV V N O C ”LEGAMI D ento ANZATI, come fondam OPPIE DI FID C sa te LE in R , E ia P p E p ION che one di co DI FORMAZ isi e delle fati i alla dimensi cr lt lle vo e ri d ) PERCORSO e ra ic d se esso alla ra tri (il sabato relazione e sp Quattro incon i unità. d a z n e ri e re stesse com i esp st n o g n o i lle d e o d m e ri e p IRSI delle famigli O DA DEFIN G O LU E E T DA 17 GIOLAB Rosso, fucsia, blu , azzurro, arancio, lilla, marrone, verdini, giallo, verdone ... ma quanti sono ? dieci squadre ! in totale 316 ragazzi con 98 assistenti e animatori. Circa 35 mamme impegnate nei laboratori e alla merenda. Un bel gruppo al Giolab 2012 ! E ogni venerdì sera circa 240 ragazzi animavano con la loro passione i giochi nei parchi con i loro genitori. 18 AB 2012 Quest'anno sulla maglietta il logo era il nostro portone dell'oratorio con la frase del papa Giovanni Paolo II : Spalancate le porte a Cristo. Una bella squadra di giovani ..... che hanno animato un pezzo dell'estate rovatese con il loro servizio e la loro giovinezza. 19 Feste Parrocchia FESTA PATRONALE S. CARLO Sabato 27 ottobre: concerto d’organo in parrocchia (proiezione su maxi schermo) Mercoledì 31 ottobre: veglia di preghiera a S.Stefano (organizzata dall’OMG) Sabato 3 novembre: ore 16.30 in parrocchia ordinazione sacerdotale di don Maurizio Zaninelli Domenica 4 novembre: ore 11.00 prima S.Messa di don Maurizio Ore 17.00 consegna del Leone d’oro (salone del Comune) Ore 18.30 solenne concelebrazione con i sacerdoti della vicaria, i sacerdoti nativi di Rovato e quelli che qui hanno prestato servizio. Presiede S.E. Mons. Ivo Baldi Vescovo di Huari (Perù) FESTA PER GLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO Continua la simpatica tradizionale festa per gli anniversari di matrimonio. L’iniziativa mira a manifestare quanto la comunità è vicina alla famiglia e nello stesso tempo vuole ricordare ad ogni coppia di sposi che è molto importante celebrare in famiglia il giorno anniversario del matrimonio. Domenica 14 ottobre sono invitate tutte le coppie che celebrano i seguenti anniversari di matrimonio: 5° - 15° - 25° - 40° 50° - 60° ed oltre. La festa inizia con la S.Messa delle ore18.30 e si conclude con un piacevole e familiare rinfresco all’oratorio. La Messa sarà celebrata da don Valentino Bosio che festeggia il 50° di ordinazione sacerdotale. E se alcune coppie desiderano festeggiare in questa occasione, il loro anniversario, che però non rientra in quelli proposti: si iscrivano... e sarà più festa!! Permane il problema degli indirizzi per mandare l’invito personale; ci è impossibile arrivare a tutti: ci affidiamo al passaparola. Chi ha piacere a vivere la festa avvisi anche per telefono: Prevosto: 0307721130 Marilena: 0307702971 Monica: 030723580 In sacrestia entro martedì 9 ottobre 20 Feste Martedì 19 settembre celebriamo l’anniversario dell’incoronazione della Madonna di S.Stefano. La solennità vuol ricordare il miracolo attribuito alla Madonna che ha salvato Rovato da una probabile (o quasi certa) distruzione negli ultimi giorni della guerra. La devozione alla Madonna di S.Stefano è legata a questo evento e i rovatesi devono ricordare con riconoscenza. Il programma della celebrazione: ore 7.00 S.Messa ore 16,15 S.Rosario con i ragazzi ore 17.00 S.Messa ore 20.00 S.Messa (particolarmente invitati i giovani dei primi quattro anni di matrimonio) (in parrocchia si celebra solo alle ore 8.30) Parrocchia S. STEFANO: FESTA DELL’INCORONAZIONE SAGRA DI SANTO STEFANO Da lunedì 12 a venerdì 16 novembre Ore 16.30 recita del rosario Ore 17.00 S.Messa (è sospesa la Messa di giovedì a Caporovato) Martedì 20: ore 20.00 S.Messa (con la Corale) A seguire concerto della Banda e rinfresco Mercoledì 21 novembre: la festa S.Messe: ore 7.00 – 8.00 – 9.00 Ore 10.30 S.Messa per gli ammalati e anziani * Ore 15.00 canto del vespro Ore 16.00 e 16.30 Benedizione dei bambini Ore 18.30 S.Messa delle Associazioni Ore 20.00 S.Messa conclusiva ( in parrocchia si celebra solo alle ore 8.30) * Rovato soccorso, gli Amici della Casa di Riposo e gli Alpini si prestano (come sempre con generosità encomiabile) a trasportare gli anziani e ammalati che desiderano partecipare e telefonicamente o prendono accordi per il trasporto) Il percorso antropologico sull'arte di vivere. "L E A MBIGUIT À DE L T E M PO PR E SE N T E " Come il mondo vero si è mutato in favola. Lunedì 17/09 Il mito della libertà. Pretese di autosufficienza e rifugio nella serialità (Salvatore Natoli) Martedì 25/09 Economia e salvezza. Il mito della sicurezza (Stefano Zamagni) Lunedì 1/10 I sei volti del mostro. La globalizzazione (Aldo Bonomi) Lunedì 8/10 L'angelo e la tempesta. Il mito del progresso (Raffaele Mantegazza) Lunedì 15/10 L'economia del dono. La dittatura del mercato (Carlo Sini) Lunedì 22/10 Oltre i fanatismi, i fondamentalismi, le idolatrie (Marco Gallizioli) 21 Iniziazione cristiana Il dovere 22 per un agire utile a noi e agli altri Di Kant si racconta l'aneddoto secondo il quale l'addetto responsabile dell'orologio pubblico della torre di Koenigsberg ne regolava l'ora ogni giorno quando il filosofo usciva per la sua passeggiata pomeridiana, tanto egli era puntuale. L'aneddoto vuole esemplificare il profondo "senso del dovere" che Kant ha messo a base della sua filosofia etica e dà l'idea del 'dovere' come un impegno irrinunciabile con se stessi. Dovere, infatti, è una delle grandi parole che più ricorrono sulla bocca di chi si interessa o ha compiti di educazione, importante quanto altre parole quali: sapere, potere, volere. Tutti verbi che determinano profondamente il nostro agire e che assumono, di conseguenza, valore etico e chiamano in causa modelli e pratiche educative. Ma che cosa significa per genitori, insegnanti. educatori in genere e. in definitiva. per tutti noi fare riferimento ad un 'dovere', trasmettere e acquisire 'senso del dovere?' Nella lingua italiana il termine 'dovere' deriva dal latino de-habere, cioè letteralmente "avere da (qualcuno)", e perciò il significato di base fa riferimento a ciò che si deve fare in risposta a qualcuno che lo esige da noi, dunque l'idea di un 'obbligo', di un "impegno". In questo senso si usa dire che occorre '"comportarsi come si deve", ossia come altri si attendono da noi. Ed ecco allora che il "dovere" si riempie subito di esigenze, obblighi. compiti... relativi al proprio ambiente, alle proprie funzioni, alla propria situazione in un gruppo, nella stessa società. E così il politico ha i suoi doveri, come lo studente, il lavoratore, il genitore nei confronti dei figli e viceversa. Alle nostre latitudini e dentro una cultura democratica quale si dice la nostra, quando si parla di 'doveri' del cittadino, così come li tematizzano le costituzioni repubblicane, si indica ciò che sta, o dovrebbe stare, alla base di una convivenza civile e garantirne la possibilità. Questi doveri sono definiti da leggi che. idealmente, dovrebbero permettere la 'giustizia' dei rapporti sociali e il rispetto delle libertà. Perciò tener fede ai ‘propri doveri’ diventa il presupposto per un corretto funzionamento delle relazioni sociali. Fin qui si è descritto il 'dovere' come un ideale, e se le cose stessero veramente in questi termini bisognerebbe dare ragione a Gandhi quando afferma: "Se adempiamo i nostri doveri, non dovremo andare lontano a cercare i nostri diritti". Con questa saggia citazione, però, già ci confrontiamo o forse ci scontriamo con un'altra parola che complica le cose, più che renderle semplici, e che di nuovo chiama in causa l'educazione: i 'diritti'. In realtà non si dovrebbe mai dimenticare che non ci sono diritti senza corrispondenti doveri, e che forse il 'diritto' dipende da un 'dovere'. Ma oggi sembra proprio che le cose vadano spesso diversamente: tutti rivendicano diritti, pochi accettano doveri. Forse perché il dovere richiede dedizione, impegno e a volte anche 'sacrificio'. Pretendere diritti è invece assai più facile. Qui di nuovo è proprio il campo dell'educazione ad essere in gioco, e anche a doversi attentamente interrogare e mettersi in questione. Non è forse vero che molti genitori (per ciò che riguarda l'ambito 'famiglia') e molti insegnanti (per ciò che riguarda l'ambito 'scuola') invocano e usano il 'dovere' come un 'manganello' per ottenere ciò che essi non sono capaci di raggiungere con una relazione educativa, ossia con la dedizione, con l'amore, con la capacità di persuadere e convincere circa la bontà di ciò che propongono o chiedono? Il "tu devi" diventa allora l'imperativo con cui si fa valere una presunta autorità, che ha però molto dell'autoritarismo e poco della vera autorevolezza. No, in educazione è possibile una 'terza via', tra la pretesa che rivendica solo diritti senza doveri, da una parte, e l'imposizione esteriore di un "tu devi" perché lo comando io con il mio 'potere' su di te, dall'altra! La 'terza via' è la possibilità di educare ad un "senso del dovere' che trova le sue basi dentro la persona a cui si chiede un impegno, che alla fine possa scaturire dal profondo di noi come impegno e obbligazione con noi stessi e come responsabilità verso altri, un agire riconosciuto 'doveroso' perché buono e utile a noi stessi e agli altri. In questo senso il dovere diventa scelta elica che non ha più bisogno di costrizione esteriore, poiché è coscienza matura di sé e apertura verso gli altri, unica vera garanzia del rispetto dei diritti di tutti e di una effettiva libertà. Ma una educazione al dovere in questo senso può scaturire solo da una capacità di amore verso chi si vuole educare. Gianni Francesconi Un nome non vale l’altro: dire “catechismo” è dire una scuola in cui si apprendono le verità di una religione. Dire Iniziazione Cristiana è dire l’impegno ad apprendere gradualmente uno stile di vita evangelico. Fino ai primi anni del dopo Concilio (anni ’70-‘80) ai ragazzi si proponeva il catechismo come “scuola” in cui apprendere le verità della fede cristiana e percorso per accedere ai sacramenti. Però esisteva un contesto sociale significativo dal punto di vista religioso, tanto che era denominato “catecumento sociale”: le famiglie erano molto più unite; alla Messa festiva non mancava nessuno; i Comandamenti erano accettati da tutti… insomma la società aiutava, sostanzialmente, a vivere la fede. Con il passar del tempo è cambiata, quasi radicalmente, la vita sociale: la famiglia, purtroppo, non ha più il valore e la stabilità di un tempo; dal punto di vista religioso c’è indifferenza e mediocrità, individualismo e una buona dose di superstizione, e, spesso, molta “ignoranza” di ciò che la fede è e richiede. Per quanto riguarda l’educazione di ragazzi notiamo residui di mentalità molto negativi. Alcuni esempi: l’abbinamento catechismo-scuola produce l’effetto che finita la scuola finisce anche la partecipazione all’Eucaristia domenicale (non solo in estate, ma anche a Natale e Pasqua); il ritmo della vita familiare non è scandito dalle feste (anno liturgico) ma dalla scuola e dai masmedia; i sacramenti sono per tanti assimilati agli esami: superato l’esame… chi t’ha visto, t’ha visto! Dire Iniziazione Cristiana è dire “il processo globale attraverso il quale si diventa cristiani. Si tratta di un cammino diffuso nel tempo e scandito dall'ascolto della Parola, dalla celebrazione e dalla testimonianza dei discepoli del Signore attraverso il quale il credente compie un apprendistato globale della vita cristiana e si impegna a una scelta dì fede e a vivere come figli di Dio, ed è assimilato, con il Battesimo, la Confermazione e l'Eucaristia, al mistero pasquale di Cristo nella Chiesa” (nota CEI “il catechismo per l’iniziazione cristiana dei fanciulli ne dei ragazzi” 1991). Dunque, cari genitori, oggi è chiesto, con chiarezza, di verificare la propria coerenza; la società è multietnica, multireligiosa e multiculturale, per cui ognuno deve decidere da che parte stare e vivere con coerenza la scelta. Non si può chiamarsi cristiani se non si osservano i comandamenti, non si conosce il Vangelo, non si partecipa all’Eucaristia ogni domenica! Troppe persone (anche con ruolo pubblico) si dichiarano cristiane, mentre i loro comportamenti sono palesemente contrari al Vangelo e alla dottrina della Chiesa. Non è accettabile, oggi, sentire pronunciare da un adulto: “sono cristiano anche se non vado a Messa!” No! Questa è una “bestemmia” perché il Vangelo non è un optional e la fede cristiana non la inventa il singolo o un gruppo ma la si accoglie come dono della Chiesa. E il dono o lo si accetta o si rifiuta, non c’è via di mezzo. Nella liturgia spesso si prega così: ”Questa è la fede della Chiesa. Questa è la nostra fede, e noi ci gloriamo di professarla”. E la fede cattolica, così come Cristo ha comandato, è centrata sull’Eucaristia. Perciò partecipare all’Eucaristia ogni domenica (il giorno del Signore, il giorno in cui Cristo ha vinto la morte e ci ha resi partecipi della sua vita immortale) è il primo dovere del Battezzato e il non partecipare è il primo peccato, il più grave. E i Sacramenti? Quanti adulti non li vivono o li vivono con superficialità? Quanto si pensa alla grandezza del Battesimo ricevuto? Quanto si vivono i due sacramenti che fanno crescere la vita spirituale del cristiano: l’Eucaristia e la Confessione? Quanto il sacramento del matrimonio è una scelta di fede motivata e convinta? Non si possono chiedere i sacramenti per i ragazzi per motivi di pregiudizi sociali, di sospetta superstizione, di una incomprensibile tradizione, o addirittura per fare un pranzo familiare (con annessi regali). Carissimi genitori del gruppo Betlemme: questo primo anno del progetto di Iniziazione Cristiana è tutto per voi, affinché possiamo chiarirci le idee sulla nostra fede e “metterci in gioco” tutti insieme e seriamente, per fare “ciò che è bene” per i nostri ragazzi. Troviamo il coraggio della coerenza e liberiamoci dai condizionamenti negativi della società. Vi chiediamo: • Chiarezza di motivazioni: la fede è la medesima, per noi adulti e per i ragazzi, come anche l’appartenenza alla Chiesa, il valore dei sacramenti... • Cogliete l’occasione per confrontarvi, da adulti, sulla fede cristiana e sulla coerenza. • Rafforziamo l’appartenenza alla comunità: la fede è scelta personale da vivere insieme! • Dare l’esempio: i figli copiano il vostro esempio, più che ascoltare le vostre parole. Perciò è lo stile di vita della famiglia che incide in modo determinante nelle scelte dei figli. Per queste ragioni questo primo anno è per i soli genitori e obbligatorio. Iniziazione cristiana Iniziazione Cristiana: perchè questo nome? Per facilitare la partecipazione (ed evitare scuse) offriamo, anche per quest’anno, due possibilità: il venerdì sera (ore 20.30) o la domenica pomeriggio (ore 15.00). Le date: - Settembre: 14 (solo venerdì) - ottobre: 26 - 28 - novembre: 16 - 18 - dicembre: 14 - 16 - gennaio: 11 - 13 - febbraio: 22- - 24 - marzo: 8 - 10 - aprile: 12 - 14 - maggio: da stabilire Gli incontri i tengono all’oratorio. Il primo tema che verrà affrontato è: “perché comunicare la fede ai figli? 23 Oratorio Festa di Halloween o festa dei santi? La domanda potrebbe sembrare provocatoria, o comunque fastidiosa: eppure non posso fare a meno di pensarci, in quest’ultima sera di ottobre. Festa di Halloween o festa dei santi? L’antica leggenda di Halloween narra che la notte del 31 ottobre le anime dei morti tornano sulla terra e cercano di entrare nei corpi dei vivi. È dunque per difendersi da queste anime che i vivi si mascherano da fantasmi, e vagano nella notte con dolcetti e scherzetti. Fin qui, troviamo semplicemente conferma di quello che mi ripete spesso mia nonna: e cioè che ogni occasione oggi è buona per far festa. C’è però un risvolto inquietante in questa ultima moda dalle radici antiche: un risvolto che forse sottovalutiamo, ma che dovrebbe metterci in guardia. Mi riferisco a quel sentimento di goliardica diffidenza che la festa di Halloween nutre nei confronti dei morti: come se il ricordo dei defunti - ma soprattutto il pensiero della morte - dovesse in qualche modo essere "alleggerito". Perché troppo pesante ci appare oggi questo pensiero: al punto che spesso noi soltanto alludiamo alla morte, senza più avere il coraggio di chiamarla per nome! Certo, la morte non è discorso che rallegra. Eppure, pensiamo alla nostra tradizione cristiana che in questi primi giorni di novembre ci fa pellegrinare da un cimitero all’altro, sulle tombe dei nostri cari: in tale circostanza la morte non fa più paura. Infatti, il ricordo dei morti si impone sulla minaccia della morte: al punto che noi ripensiamo volentieri alle persone che ci hanno lasciato, e ricordiamo con affetto il loro volto, il loro sorriso, la loro generosità, le loro fatiche! Nella festa cristiana dei santi la morte non fa più paura, perché il ricordo della vita è più forte, nonostante tutto. Come educatori, genitori non possiamo non arginare questa messa in scena per tre motivi: il primo perché siamo per la vita, una vita che ha il suo compimento nell’eternità, nella pienezza. Il secondo nella memoria dei nostri cari defunti: essi non rivivono perché “affamati di vita cercano di farci del male“ ma nella nostra quotidianità perché diamo forza e valore ai loro insegnamenti vivendoli nel nostro quotidiano. Il terzo perché non vogliamo essere schiavi di un consumismo che ci rende poveri non solo del denaro ma della nostra dignità. Non si è mai soli davanti alle scelte coraggiose e impegnative, si è soli quando si sceglie contro la verità e il bene. don Gigi Un’avventura lunga un’estate Durante la scuola sogni la tua estate: con amici, nottate, risate e un po’ di follia. Quest’anno poi ho voluto dedicare del tempo anche ai più piccoli: un po’ per essere impegnato, un po’ perché mi sembrava giusto ricambiare ciò che da piccolo avevo ricevuto anch’io. E così ho scoperto una tesoro particolare… Tutto è incominciato con una telefonata: Don vorrei fare l’animatore quest’estate! Il don ha puntualizzato: Posso fare… Per prima cosa c’è un colloquio da sostenere , poi delle serate di formazione, poi si comincia a lavorare, e infine c’è il GIOLAB e i CAMPISCUOLA… Così mi sono messo in gioco e passo dopo passo ho scoperto la gioia di entrare in Oratorio e essere chiamato per nome dai più piccoli, sentirti cercato, stimato, accolto. La responsabilità ho sempre pensato che fosse una cosa da grandi, ma poi scopri che solo quando ti senti responsabile di chi ti è vicino ti senti vivo. Certo a volte non sono mancate le sfuriate del Don, i richiami dei più vecchi tra gli animatori, ma tutto passa quando la sera stanco sei già con la testa al giorno dopo: 24 giochi, bans, caccia al tesoro, piscina, merenda. Del Giolab di quest’anno ho imparato una cosa nuova: quando sei piccolo non ti accorgi e vedi solo gli assistenti, ma quando passi tra gli organizzatori scopri che ci sono molte persone all’opera dalle mamme in segreteria, in cucina, ai laboratori, dalle pensionate San Carlo, dagli alpini, e da tante persone che aiutato in vario modo. Quest’anno ho avuto anche la fortuna di poter partecipare al Camposcuola come animatore. E’ un’esperienza unica e molto più impegnativa. I ragazzi sono con te tutta la giornata e non basta poche ore di gioco serve anche più ascolto, più pazienza, più esempio. Devo ringraziare il Don che mi ha permesso tutto questo. Ringrazio anche tutti i miei colleghi, le mamme e chi ha condiviso con me quest’esperienza. Grazie di cuore è stata un’Estate che non dimenticherò. Durante le preghiere il Don ha insistito molto sul fare silenzio e ringraziare: grazie Signore dei doni che mi concedi, e aiutami a farne sempre buon uso…. C.F. Oratorio Camposcuola re 1-2 Elementa Camposcuola 3-4 Elementare Camposcuola 5 Elementare 1 Media 25 Oratorio Camposcuola 2-3 Media Camposcuola C l Adolescenti Ad l ti Campofamiglie 26 6 - Val D’Aost a Un’avventura nasce sempre da un grande sogno. Spesso guardiamo il cielo e desideriamo poter vedere una stella cadente per esprimere un desiderio: io vorrei che i ragazzi... E così dopo una stella cadente abbiamo cercato di dare consistenza a un sogno: che un piccolo gruppo di preadolescenti e adolescenti potesse lanciare un messaggio per i loro coetanei. Abbiamo scelto la modalità del musical perché permette di coinvolgere sia attraverso il canto, il ballo, la recitazione, le coreografie, le scenografie e tutto il resto molte più persone. Credo che un bellissimo traguardo sia stato raggiunto: Ne approfitto anche io per scrivere due righe. Tutto è iniziato leggendo diverse proposte fatte dall’associazione 'Uno per Tutti' all'inizio dell'anno, tra le quali c'era appunto la scelta del Musical; una cosa nuova per me e che avevo deciso di provare, con la consapevolezza che ci sarebbero stati dei sacrifici, ma che in ogni caso si sarebbero tramutati in emozioni stupende e gratificanti. Nei primi mesi ci siamo dedicati alla scelta dei personaggi e alla preparazione del balletto d'ingresso e poi durante l'anno, con tutte le difficoltà, i litigi, le mancanze, le gioie, i sorrisi e le soddisfazioni abbiamo creato quello che è stato il nostro grande 'lavoro'. L'ultima settimana è stata davvero quella più dura di tutta questa avventura, anche perché l'agitazione iniziava già a farsi sentire. E' stato bello recitare, ballare e cantare con i miei amici, INSIEME abbiamo ricevuto tanti applausi e complimenti, il migliore è stato: "Mi siete davvero piaciuti, non solo per come avete recitato o interpretato vosstro personaggio, peersonagg gio, ma a il vostro ETTEMBRE DOMENICAI R2O3VATSO - ore 20,30 ORATORIO D perché avete dimostrato di essere un gruppo unito e affiatato"! E l'unica cosa che posso nel mio piccolo fare ora è ringraziare inizialmente l'associazione 'Uno per Tutti' l'oratorio, i don e i loro collaboratori e volontari, Stefania e Camilla con Andrea e voi ragazzi del musical, da questa esperienza ne sono uscita ricca di emozioni nuove e sensazioni che non avevo ancora provato. Credo che le difficoltà e le incomprensioni facciano parte del gioco e ci aiutano a capire come affrontarle e come viverle! GRAZIE a tutti ragazzi, alla prossima. Marta Guarneri Oratorio Musical: Il coraggio di essere se stessi Non so se è troppo tardi, scusate... Inizio col dire che è stata un'esperienza fantastica proprio perché completamente nuova per me. I miei compagni di palcoscenico sono stati splendidi; fin da subito si è' creata una grande intesa e un grande rapporto di fiducia rafforzato anche dai litigi. Fin dall'inizio mi sono impegnata nelle prove, inizialmente ho fatto fatica ad entrare nella parte, successivamente ho imparato ad immedesimarmi sempre meglio nel mio personaggio fino ad entrare completamente in esso. Prova dopo prova cresceva la voglia di debuttare davanti a tutti e mostrare il nostro lavoro, e il giorno del grande debutto è stato molto emozionante! Quando sono entrata in scena per un attimo mi sono sentita in un sogno da cui non avrei mai voluto svegliarmi: tutta quella gente davanti a me mi ha fatta sentire importante, senza il calore del pubblico non sarei riuscita a recitare! Ed è per questo che colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che hanno creduto in noi e sono venute a vederci con la certezza che ancora una volta non le avremmo deluse; un grande GRAZIE va anche a Camilla e Stefania che ci hanno sostenuti, incoraggiati e ci hanno donato il loro tempo con gioia. Debora Germani 27 Oratorio Allora se mi si chiede di parlare di questa esperienza del musical io vorrei partire dall'inizio quando senza sapere cosa avremmo "inscenato" ci siamo buttati in questa avventura. A me è molto dispiaciuto che delle persone durante questo tragitto di 15 mesi si siano staccate da questo gruppo e penso che durante la nostra prima dello spettacolo che è avvenuta il 14 luglio 2012 nell'oratorio Don Bosco a Rovato si siano pentite della scelta che hanno fatto però su questa scelta io non posso dire niente perché è stata una loro decisione. Oltre alle "perdite" che abbiamo avuto in questo percorso del musical mi è piaciuto tantissimo e spero che si possa ripetere tranne alcuni litigi che sono comuni in qualsiasi gruppo di persone perché ognuno di noi è diverso dagli altri. Ormai sono già passati. Tornando all'argomento io vorrei esprimere la mia gratitudine e la mia stima verso le persone che ci hanno aiutato e sostenuto. Perché non so se tante persone sanno quello che c'è dietro a questo progetto persone che la sera dello spettacolo sono venute alle 18.00 per pettinarci e truccarci, persone che hanno creato la nostra scenografia, persone che erano impegnate con la parte tecnologica della serata (es. luci - suoni) oltre che persone che hanno impiegato le loro serate per farci incidere le canzoni cantate da noi. Tutto sommato mi è piaciuto e spero che sia piaciuto sia al "nostro" pubblico che anche agli altri "attori" (attori lo metto tra virgolette perché io non mi sento ne un attore ne una star so solo che mi sono messo in gioco per fare questo spettacolo e mi sembra che sia riuscito bene) concludo con un grazie caloroso a Stefania Maranesi e Camilla Sette che ci hanno sopportato durante questo percorso. Alessan ndro Vezzoli Vezzzoli (Titti) (Tittti) Alessandro 28 Questo musical, è stata un'esperienza nuova, magica e strana. Tutte quelle persone erano lì sedute per vedere dei ragazzi che si sono messi in gioco e hanno dato il loro meglio per costruire un ''tratto'' di strada, che dobbiamo ancora completare! Tutti ci hanno fatto complimenti e sentire tutti quegli applausi è stato commovente! Siamo cresciuti insieme, e ognuno di voi mi ha regalato qualcosa di suo, ognuno in maniera diversa. Grazie a tutti, davvero! (Vorrei dire poi, che io questo musical lo dedico a tutti voi! e a mia zia perché avrei voluto che lei fosse stata lì a vederlo!). Serena Verzelletti Non avevo mai vissuto un’esperienza così bella prima d’ora. All’inizio ero un po’ scettica, lo ammetto... ma dopo un paio di prove ho capito che mi sarei divertita e che avrebbe potuto solo arricchirmi. Le persone con cui ho condiviso quest’esperienza già le conoscevo, tuttavia ho imparato ad apprezzarle e a conoscerle maggiormente; a conoscerle per ciò che sono veramente. Sono persone aperte e davvero fantastiche, abbiamo avuto momenti difficili nei quali si discuteva o addirittura si pensava di mandar tutto all’aria, ma penso sia stato bellissimo anche per questo. Grazie ragazzi. Un grazie in particolare a Stefania e Camilla che ci hanno aiutati moltissimo e ci hanno sopportato prova dopo prova. Quest’esperienza vorrei dedicarla a tutte quelle persone che ancora devono trovare se stessi e alle persone che non hanno il coraggio di essere ciò che realmente sono; gli auguro di trovare questo coraggio. Chiara Minelli Ora l’avventura prosegue e spero in due direzioni: la prima nell’offrire questo musical anche ad altre comunità che vorranno ospitarci; la seconda che il messaggio, del coraggio di essere sé stessi, si traduca nella vita sia dei nostri attori sia nel pubblico che ci ascolta. BUONA AVVENTURA Che tema strano! Gli alimenti sono “magici” perché frutto di un’alchimia: buone materie prime, sane e genuine; tecniche di cottura e lavorazione, il più possibili naturali; la mano del cuoco. Dalla somma di tutti questi fattori esce la “magia” quella buona, perché questa cucina è capace di evocare ricordi, segnare momenti, fermare idee e emozioni. Certo, non deve essere necessariamente tutto perfetto, basta che un alimento sia gustato in una occasione per noi speciale, in un momento significativo per noi, per rendere quel ricordo super. In più, la “magia” talvolta può essere suscitata: chi non vorrebbe essere stato un commensale alla favolosa cena di Babette, oppure a quella della Bella e la Bestia, o a quella di Asterix e Obelix nel loro villaggio? Spesso è l’immaginazione, oppure i racconti di chi ha provato prima di noi ad accendere la “magia”: il racconto di un viaggio, l’esperienza della cucina del sud d’Italia. Il cibo ci dice della bellezza di una realtà che è fatta di STORIA, di LUOGHI e TRADIZIONI. Ci inserisce nell’opera d’arte, nel libro che stiamo leggendo. Il cibo ci rende un po’ contemporanei con coloro di cui leggiamo. Questo vale in modo speciale anche per la Bibbia, dove alimenti semplici ed essenziali, si intrecciano con la storia della salvezza del popolo di Israele. Così un gruppo nutrito di giovani delle parrocchie di Coccaglio, Cologne e Rovato, con i loro curati si sono avventurati in questo tema. La sede è una “casa accoglienza” a Piombino (LI). Queste nostre giornate insieme sano state scandite da un alimento particolare, che ci ha aiutato a rileggere la nostra storia e quella di coloro che abbiamo incontrato. Le giornate erano aperte dalla preghiera delle lodi al mattino e dalla compieta la sera. Poi nella mattinata eravamo impegnati nei lavori: chi a dipingere le ringhiere e il gazebo, chi a verniciare gli infissi, chi nelle pulizie della casa e nella preparazione del cibo, chi nell’animazione alla casa famiglia. Il pomeriggio invece era scandito da una visita e un incontro particolare: abbiamo visitato Nomadelfia, la cantina Petra, San Antimo, le suore di clausura di Cerreto, Lucca, casa famiglia la Gabbianella e ascoltato la testimonianza e la vocazione di vari testimoni: un monaco, delle suore, un frate, una famiglia impegnata nell’accoglienza della casa famiglia. Non sono mancate le nuotate al mare, i giochi, le risate, le nottate sotto le stelle e la vita insieme. Di quest’esperienza ci sono rimasti molti ricordi, sorrisi, generosità, sguardi, ma soprattutto alcune domande che speriamo col tempo di riuscire nella nostra vita a rispondere. Un grazie a chi ha a, proposto quest’esperienza, o un grazie a chi abbiamo incontrato, un grazie a chii l’ha vissuta e un grazie a Dio che ci ama e desidera solo che ognuno di noi viva al massimo ciò che è, realizzando così la sua vocazione. Alla prossima... Oratorio Gustate e vedete come è buono il Signore 29 Cronaca Sala della Comunità Come ha funzionato la nuova Sala della Comunità intitolata all’indimenticabile mons. Luigi Zenucchini? I numeri parlano chiaro: dal 05 novembre 2011 (il giorno dopo l’inaugurazione) al 20 luglio 2012 la sala ha ospitato 41(quarantun) manifestazioni con un totale di 3.200 (tremiladuecento) partecipanti. Tutti gli organizzatori delle manifestazioni si sono complimentati per la funzionalità e la bellezza dell’ambiente. La maggior parte dei partecipanti sono entrati per la prima volta e sono rimasti ottimamente impressionati; il loro commento spontaneo: “abbiamo trovato una sala molto ogliente . accogliente”. Che tipo di manifestazioni son state fatte? Svariate: concerti, conferenze, convegni regionali, assemblea di associazioni, rappresentazioni della scuola primaria… Il futuro? Le richieste cominciano ad arrivare, ci auguriamo che il servizio sia sempre buono ed efficace. Per ora siamo convinti che l’investimento sia stato indovinato e che sta rispondendo egregiamente all’esigenza culturale e formativa della nostra comunità. Un grazie riconoscente a tutti i benefattori e collaboratori. Nadia T. e Teresa T. (segretarie) S. Rocco e ... dintorni È bello e incoraggiante avere nella propria comunità persone che si appassionano al servizio di un edificio sacro della comunità, perché sia sempre un gradevole luogo di incontro con Dio e di invito alla preghiera. In S.Rocco anche questa estate la chiesa è stata abbellita, con gusto, dalla Sig.ra Lidia (e le sue amiche) e il portone d’ingresso è stato rimesso in ordine in modo da permettere la sua apertura e chiusura senza difficoltà. Il merito va a Ottavio, coadiuvato da un gruppo di amici. Le campane sono state computerizzate (per cui ascoltiamo varie e dolci armonie) e all’inizio del prossimo anno sarà sistemato l’organo. A questo punto la chiesa sarà pienamente funzionante. A nome della comunità ringrazio questi volontari, unitamente ai volontari della chiesa di S.Stefano e di Caporovato per 30 il loro servizio. Una cosa è certa: per merito loro il volto della comunità è più sorridente. Dio li benedica! Grazie. il Prevosto La comunità di Lodetto, in attesa dell’arrivo del sacerdote, ha saputo organizzare e gestire molto bene tute le attività estive. Innanzitutto il Grest che ha aggregato per due settimane più di cinquanta ragazzi con venti animatori e il sostegno di un folto gruppo di mamme. Che tutto sia andato bene lo si è visto domenica 15 luglio nella serata conclusiva dove ragazzi hanno presentato la loro esperienza. Un buon successo ha avuto anche l’iniziativa del Palio delle contrade: ha coinvolto un gran numero di ragazzi e di adulti rendendo vivace la vita dell’oratorio. Bene è andato anche il tradizionale torneo notturno di calcio. La partecipazione è stata ottima sia per la categoria dei ragazzi che quella degli adulti, e tutto si è concluso senza incidenti e con la soddisfazione di aver trascorso tante serate in allegria e piacevole compagnia. Infine la festa patronale che oltre al momento liturgico ha visto quattro serate di intrattenimento conviviale. Le presenze sono state numerosissime e tutta l’organizzazione ha funzionato alla perfezione. A me non resta che ringraziare tutti gli organizzatori che hanno dimostrato competenza ma soprattutto tanto amore per la comunità e tanta passione nel gestire le iniziative affinché i vari partecipanti fossero soddisfatti. Questa è la strada giusta: il futuro ci aiuti a percorrerla sempre meglio. Ancora grazie! don Gian Mario Cronaca Parrocchia di Lodetto Parrocchia della Bargnana Il 10 giugno, festa del Corpus Domini, la comunità della Bargnana ha ripreso la tradizione della processione eucaristica. Il tempo è stato clemente permettendo di svolgerla regolarmente. La festa è iniziata con la celebrazione dell’Eucaristia, proseguita con la processione e conclusa con la solenne benedizione. Hanno seguito la liturgia don Valentino e don Roberto. La partecipazione è stata totale e gioiosa; alla fine in oratorio ci si è ritrovati per una gustosa pizzata. Sabato 21 aprile è stato celebrato l’unico matrimonio dell’anno 2012: agli sposi Elisa Libretti e Damiano Orioni gli auguri di tutta la comunità. 31 Parrocchia S.Giovanni Bosco 32 Decreto Conciliare “Unitatis Reintegratio” sull’Ecumenico L’anno pastorale 2012-2013 è l’anno della Fede, indetto dal Papa, per commemorare i 50 anni dell’inizio del Concilio Vaticano II. Il Beato Papa Giovanni XXIII, ispirato dallo Spirito Santo, ebbe l’intuizione di promuovere un Concilio Ecumenico, cioè universale, con lo scopo di rinnovare la Chiesa. Fu un’impresa molto impegnativa e gravosa lasciata, poi, in eredità al Papa, bresciano, Paolo VI che lo portò avanti con sapienza e fermezza. In questo anno pastorale le catechesi, per giovani e adulti, saranno su alcuni documenti conciliari, forse i meno noti, che parlano delle divisioni nella Chiesa; dei rapporti tra la Chiesa cattolica e le altre Chiese cristiane separate; del movimento ecumenico per l’unità e delle religioni non cristiane. Sono documenti che toccano la nostra Fede in rapporto con la Fede di altre religioni. Il documento sull’ecumenismo, promulgato il 21 Novembre del 1964, viene presentato su questo Bolettino, iniziando con questo numero e per altri due successivi. Lo scopo del documento è quello di suggerire a tutti i cattolici gli aiuti, le direttive e i mezzi per rispondere al comando di Gesù che vuole l’unità della sua Chiesa. Al n.1 del documento leggiamo: “Da Cristo Signore, la Chiesa è stata fondata una e unica, eppure molte comunioni cristiane propongono se stesse agli uomini come la vera eredità di Gesù Cristo; tutte invero asseriscono di essere discepoli del Signore, ma hanno diverse sentenze e camminano per vie diverse, come se Cristo stesso fosse diviso. Tale divisione non solo contraddice apertamente alla volontà di Cristo, ma è anche di scandalo al mondo e danneggia la causa della predicazione del Vangelo ad ogni creatura”. Fin dai tempi degli Apostoli sorsero delle scissioni. condannate dall’Apostolo Paolo in alcune sue lettere (es. 1 Cor ,11-14), ma nei secoli successivi (4°-5°-6°) ci furono delle vere divisioni: non piccole comunità dell’oriente si staccarono dalla comunione della chiesa cattolica. Oggetto di discussione era la persona di Gesù, al modo in cui poteva essere Dio e uomo allo stesso tempo; alla provenienza dello Spirito Santo e al titolo di Madre di Dio dato a Maria. I Concili ecumenici di Nicea (325); di Costantinopoli (381); di Efeso (431); di Calcedonia (451), affermarono che Gesù fu generato da Dio, che è Vero Dio e Vero uomo; che lo Spirito Santo procede dal Padre al Figlio e che Maria è Vera Madre di Dio. Nel 1054 ci fu la rottura della comunione della Chiesa dai Patriarchi Orientali, dando inizio ai cristiani Ortodossi, e dopo 4 secoli, in Occidente a causa degli eventi che comunemente passano sotto il nome di Riforma, si creò un’altra grande divisione, quella dei Protestanti e Anglicani. Queste divisioni meritano una riflessione appropriata che farò nei prossimi numeri del bollettino. Dopo parecchi secoli di reciproche condanne e scomuniche, sorse all’inizio del sec. 20° un movimento ecumenico con lo scopo di coinvolgere tutte le Chiese separate per promuovere l’unità. Dal n. 4 al 12, il documento spiega che cosa è il movimento ecumenico e quello che intende fare per creare una maggiore conoscenza e rispetto tra le Chiese separate. Il movimento intende: - eliminare le parole, i giudizi e le opere che rendono difficili le reciproche relazioni. - favorire il dialogo tra esponenti debitamente preparati nel quale ognuno espone più a fondo la dottrina della propria comunità e ne presenta con chiarezza le caratteristiche. - riconoscere e stimare i valori veramente cristiani 1° SETTEMBRE 2012 7ª GIORNATA PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO - lo studio della propria storia, dottrina, vita spirituale, teologica e liturgica, condotto secondo la verità e con un rispettoso dialogo. Tutte queste cose, quando con prudenza e costanza sono compiute dai fedeli della Chiesa cattolica, contribuiscono a promuovere la verità, la concordia, la collaborazione, la carità fraterna e l’unione a superare gli ostacoli frapposti alla perfetta comunione ecclesiastica. Battesimi Matrimoni Lancini Mattia Luigi di Alessandro e Garagnoni Maria Giovanna Danesi Paolo con Petrini Alessandra A cura di Don Serafino nella pace di Cristo Parrocchia S.Giovanni Bosco presenti nel comune patrimonio e che si trovano presso i fratelli da noi separati. Per raggiungere questi obiettivi propone anche alcuni mezzi: - la conversione interiore, perché il desiderio dell’unità nasce e matura dal rinnovamento della mente e del cuore, - implorare dallo Spirito Santo la grazia di una sincera generosità di animo verso gli altri, - chiedere perdono delle colpe contro l’unità, - condurre una vita più conforme al Vangelo, - pregare, perché la preghiera è l’anima ti tutto il movimento ecumenico, Turla Gabriele di Ivan e Denti Paola Chiappa Mattia di Maurizio e Suardi Letizia Maranesi Ambra e Giorgia di Angelo e Danesi Sara ANNA GIULIA DELAIDINI n. 26.07.1961 m. 25.06.2012 GIACOMO PELIZZARI n. 19.12.1931 m. 13.07.2012 UN AVVISO PER IL CATECHISMO: DA QUEST’ANNO, ESSENDO DIMINUITO IL NUMERO DEI RAGAZZI, IL CATECHISMO SI TIENE SOLO DI GIOVEDI DALLE 14,30-15,30 PER TUTTI I GRUPPI DELLE ELEMENTARI E MEDIE. Il gruppo preadolescenti a Roma per la professione di fede nella basilica di S. Pietro e l’incontro con il Papa a Castelgandolfo 33 Anagrafe al fonte battesimale ZAMBON GIORGIA di Matteo e Salvi Marcella n. 27.11.2011 b. 10.6.2012 • MAZZA ALICE di Andrea e Lazzaroni Sara n. 26.12.2011 b. 10.6.2012 • DELLA TORRE ALBERTO di Stefano e Bosetti Cristiana n. 9.1.2012 b. 10.6.2012 • LAMPIS CHRISTIAN di Fabiano e Alborghetti Francesca n. 18.1.2012 b. 10.6.2012 SALORIANI IRENE di Andrea e Breda Daniela n. 31.1.2012 b. 10.6.2012 • BUONCOMPAGNI GIULIA di Fabio e Zoppi Licia n. 11.2.2012 b. 10.6.2012 • DI LUCA CARMEN di Salvatore e Orsi Carolina n. 10.2.2012 b. 8.7.2012 • CORSINI LAURA di Angelo Giovanni e Volpari Elisa n. 7.8.2011 b. 22.7.2012 QUARANTINI PIETRO con MARANESI STEFANIA il 2.6.2012 • RAMERA STEFANO con VIGNONI CHIARA il 2.6.2012 • CORTESE ANGELO con CASTELLI ROSANNA il 9.6.20112 RUBAGOTTI MARCO con ARCHETTI ADELE il 9.6.2012 • ECONIMO STEFANO con BERGO VALENTINA il 9.6.2012 • BERTOGLIO ALESSANDRO con BRIOSCHI ROMINA il 14.6.2012 La nascita di un bambino è una bella notizia da dare, PATHIRAJAGE FERNANDO SASENI MELITA di Naleen Deepal e Makalige Perera Marija Sajani Chandima n. 28/09/2011 b. 12/08/2012 • LE NOCI DYLAN di Flavio e Facchi Sabrina n. 22.3.2012 b. 26.8.2012 doverosamente, a tutta la comunità. Perciò invitiamo tutte le neo-mamme a telefonare ai sacerdoti l’avvenuta nascita del figlio per suonare le campane il mattino seguente alle ore 9.00 matrimoni CAMILUCCI STEFANO con ZUELLI MARIANGELA il 16.6.2012 • LIBASSI GIACOMO con MERCANDELLI FRANCESCA il 23.6.2012 • CAVALLERI NICOLA con KOSTYA NINA il 30.6.2012 D’AQUINO ANTONIO STEFANO con VESCHETTI FABIANA il 30.6.2012 nella pace di Cristo 34 ELISABETTA DESENZANI ved. Modesto Barra di anni 86 m. 11.6.2012 GIO BATTISTA CONTER di anni 78 m. 12.6.2012 PASQUALE MARANESI di anni 82 m.12.6.2012 ALBERTO ALESSANDRO DELBONO di anni 74 m. 18.6.2012 PAOLA PARZANI ved. Angelo Lancini di anni 89 m. 21.6.2012 FRANCESCA DRAGONI in Gritti di anni 58 m. 24.6.2012 FRANCO LECCO di anni 83 m. 9.7.2012 TOMASO VENTURI di anni 88 m. 10.7.2012 ANGELA FREMONDI ved. Francesco Manenti di anni 86 m. 21.7.2012 ANNUNCIATA RIGHETTI in Cadei di anni 63 m. 21.7.2012 MARIA ROSOLA ved. Daniele Bersini di anni 76 m. 24.7.2012 GIANCARLO GALLI di anni 32 m. 27.7.2012 LAURINA CLETI ved. Giuseppe Bellini di anni 88 m. 29.7.2012 ANGELA BILONI in Piantoni di anni 82 m. 2.8.2012 ADELAIDE ZAPPA ved. Luigi Valtellini di anni 99 m. 3.8.2012 CESARINA BONASSI ved. Toninelli di anni 83 m. 5.8.2012 (Bargnana) GIUSEPPE MANENTI di anni 90 m. 6.8.2012 CLAUDIO FRIGENI di anni 62 m. 12.8.2012 CATERINA PELI ved. Angelo Beccalossi di anni 84 m. 13.8.2012 GIOVANNI GHIDINI di anni 94 m. 20.8.2012 ANTONIETTA BRIANZA ved. Andrea Matteotti di anni 85 m. 21.8.2012 In occasione del matrimonio In occasione del matrimonio In memoria di Ruggeri Angiolina In occasione del Battesimo In occasione del Battesimo In occasione del Battesimo In occasione del Battesimo In memoria di Conter Gianni NN in memoria di Adriano In occasione del matrimonio In memoria di Maranesi Pasquale In occasione del matrimonio In occasione del matrimonio In memoria di Alberto Delbono Franca, Paolo e Chicco in memoria della zia Angiola In occasione del Battesimo In memoria di Venturi Tomaso Cognato e nipoti in memoria di Elisabetta Desenzani Figlia e genero in memoria di Elisabetta Desenzani In occasione del Battesimo Liliana e figli in memoria di Tomaso e Cente In memoria di Fremondi Angela In memoria di Righetti Nunzia B.S. e F. in memoria di don Luigi In memoria di Galli Giancarlo In occasione del Battesimo In occasione del matrimonio In memoria di Angela Biloni NN in memoria di Rosola Maria I figli in memoria di Giuseppe Manenti In memoria di Claudio Frigeni NN in memoria di NN In memoria di NN In occasione del Battesimo In memoria di Peli Caterina In memoria di Brianza Antonietta € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 200,00 200,00 150,00 100,00 50,00 100,00 50,00 600,00 150,00 200,00 200,00 400,00 200,00 500,00 400,00 50,00 200,00 100,00 100,00 70,00 100,00 150,00 500,00 100,00 200,00 1.000,00 200,00 200,00 50,00 250,00 400,00 400,00 300,00 30,00 250,00 500,00 Oratorio Michela in memoria del nonno Gianni NN Per il compleanno di Maria i suoi amici NN NN I nipoti Borghetti e Righetti in memoria di Nunzia In memoria di NN S. Stefano NN nel 50° di matrimonio NN NN In memoria di Maranesi Pasquale NN NN In memoria di NN S. Rocco NN in ricordo di Conter Gianni NN In memoria di Conter Gianni In memoria di Venturi Tomaso NN NN Caporovato NN Rosa e Pietro nel 50° di matrimonio Sala della Comunità NN NN NN NN € € € € € € € 20,00 50,00 500,00 30,00 150,00 300,00 300,00 € € € € € € € 100,00 150,00 50,00 100,00 50,00 100,00 300,00 € € € € € € 200,00 100,00 200,00 100,00 50,00 100,00 € € 500,00 100,00 € € € € 100,00 1.000,00 200,00 2.000,00 Offerte Parrocchia In principio, la Parola Ruggeri Pietro e Gallerini Maria Rosa festeggiano con figli amici e parenti il 50° di matrimonio (25.08.2012.) Far 80 anni e 51 di matrimonio non è un record, ma un grande e felice traguardo! Luciano e Maria Occorre che il primato della Parola sia vissuto. Ora esso non lo è. La nostra vita è lontana dal potersi dire nutrita e regolata dalla Parola. Ci regoliamo, anche nel bene, sulla base di alcune buone abitudini, di alcuni principi di buon senso, ci riferiamo a un contesto tradizionale di credenze religiose e di norme morali ricevute. Nei momenti migliori, sentiamo un po' di più che Dio è qualcosa per noi, che Gesù rappresenta un ideale e un aiuto. Al di là di questo però sperimentiamo di solito ben poco come la parola di Dio possa divenire il nostro vero sostegno e conforto, possa illuminarci sul «vero Dio» la cui manifestazione ci riempirebbe il cuore di gioia. Facciamo solo di rado l'esperienza di come il Gesù dei Vangeli, conosciuto attraverso l'ascolto e la meditazione delle pagine bibliche, può divenire davvero «buona notizia» per noi, adesso, per me in questo momento particolare della mia storia, può farmi vedere in prospettiva nuova ed esaltante il mio posto e compito in questa società, capovolgere l'idea meschina e triste che mi ero fatto di me stesso e del mio destino. La Messa domenicale passa spesso sulle nostre teste senza riempirci il cuore e cambiare la vita. Ci sembra che la parola di Dio e la cronaca quotidiana costituiscano come due mondi separati. La nostra vita potrebbe riempirsi di luce al contatto prolungato e attento con la Parola, e noi invece la trascorriamo in una penombra pigra e rassegnata. Perché non scuoterci, darci da fare affinché i tesori che abbiamo tra le mani siano resi produttivi? Nell'agire quotidiano, anche se moriamo di fatica, non chiamiamo spesso a raccolta se non una magra percentuale delle nostre reali capacità espressive e operative. Perché non accettare di sperimentare come le nostre possibilità latenti e inoperose vengono scosse, riordinate e rese esplosive per l'azione dall'appello misterioso e penetrante della parola di Dio? Card. Carlo Maria Martini 35 Calendario Liturgico Pastorale 2 3 7 8 9 11 12 14 15 16 19 21 22 23 27 29 30 4 5 6 7 11 14 18 21 25 26 27 28 31 1 2 3 4 9 11 16 18 20 21 25 2 36 SETTEMBRE 2012 DOMENICA XXII del T.O. LUNEDÍ: all’oratorio inizia la Carovana per ragazzi e bambini VENERDÍ: primo venerdì del mese. Adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati ore 20.30 adorazione presso chiesa madri canossiane SABATO: festa della natività della B.V. Maria DOMENICA XXIII del T.O. all’oratorio assemblea e iscrizioni catechismo gruppi Nazatet (1° anno) - Cafarnao (2°) - Gerusalemme (3°) MARTEDÍ: ore 20.30 all’oratorio, assemblea e iscrizioni catechismo gruppo Emmaus (4°) MERCOLEDÍ: ore 20.30 all’oratorio, assemblea e iscrizioni gruppo preadolescenti VENERDÍ: festa dell’Esaltazione della Santa Croce: ore 20.30, all’oratorio, assemblea e iscrizioni genitori gruppo Betlemme SABATO: memoria della B.V.Maria Addolorata DOMENICA XXIV del T.O. all’oratorio assemblea e iscrizioni catechismo gruppi Antiochia (anno primo mistagogia) e gruppo Roma (anno secondo mistagogia) MERCOLEDÍ: anniversario incoronazione Madonna S. Stefano sante messe ore 7.00 - 17.00 - 20.00 - ore 16.15 rosario con ragazzi VENERDÍ: festa di San Matteo, apostolo ed evangelista. Festa dell’oratorio SABATO: festa dell’oratorio DOMENICA XXV del T.O. festa dell’oratorio GIOVEDÍ: inizio catechismo SABATO: ore 19.30 S.Messa nella Cappella di S.Michele (AVIS) sul monte DOMENICA XXVI del T.O.: messa ore 9.30 mandato ai catechisti ore 20.00 inizia all’oratorio l’itinerario di fede per fidanzati OTTOBRE 2012 GIOVEDÍ: festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia VENERDÍ: primo venerdì del mese, adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati ore 20.30 adorazione presso chiesa madri canossiane SABATO: ore 17.00 messa alla santella delle Valli (sospesa a san Rocco) DOMENICA XXVII del T.O.: ore 15.00 incontro genitori Nazaret GIOVEDÍ: incontro di riflessione in preparazione all’ordinazione di don Maurizio DOMENICA XXVIII T.O. ritiro ragazzi gruppo Gerusalemme ore 15.00 Incontro genitori gruppo Gerusalemme ore 18.30 messa anniversari matrimonio, sacerdotali e professione religiosa GIOVEDÍ: incontro di riflessione in preparazione all’ordinazione di don Maurizio DOMENICA XXIX T.O.: giornata missionaria mondiale ore 15.00 incontro genitori gruppo Antiochia e Roma (1° e 2° anno mistagogia) GIOVEDÍ: incontro di riflessione in preparazione all’ordinazione di don Maurizio VENERDÍ: ore 20.30 in oratorio incontro genitori gruppo Betlemme SABATO: ore 20.45 in parrocchia concerto d’organo DOMENICA XXX T.O. ore 9.30 presentazione gruppo Cafarnao ore 15.00 incontro dei genitori gruppo Cafarnao e Betlemme MERCOLEDI’: ore 20.45 a S.Stefano veglia di preghiera per don Maurizio NOVEMBRE 2012 GIOVEDÍ: Solennità di Tutti i Santi ore 15.00 processione dalla chiesa di san Rocco ore 15.30 santa messa al cimitero; indulgenza plenaria per i defunti VENERDÍ: Commemorazione di tutti i defunti s. messe: - in parrocchia ore 7.00 - 8.15 - 9.30 - 20.30 - al cimitero ore 10.30 e 15.30 SABATO: ore 16.30 ordinazione sacerdotale di don Maurizio Zaninelli DOMENICA: festa del patrono S. Carlo ore 11: Prima Messa di don Maurizio ore 18.30 solenne concelebrazione VENERDÍ: festa della Dedicazione della Basilica Lateranense DOMENICA XXXII T.O. memoria di San Martino di Tours messa ore 9.30 presentazione dei ragazzi del gruppo Nazaret messa ore 11.00 presentazione dei ragazzi del gruppo Emmaus ritiro bambini gruppo Nazaret e al pomeriggio incontro genitori VENERDÍ: ore 20.30 in oratorio incontro genitori gruppo Betlemme DOMENICA XXXIII T.O: ritiro per ragazzi gruppo Emmaus ore 15.00 in oratorio incontro genitori gruppo Emmaus e genitori del Betlemme MARTEDÍ: ore 20.00 ore 20.00 Santa Messa a Santo Stefano MERCOLEDÍ: Presentazione della B.V.Maria. Festa Madonna di santo Stefano sante messe ore: 7.00 – 8.00 – 9.00 – 10.30 per anziani – 18.30 per associazioni – 20.00 per giovani ore 15.00 Vespro, 16.00 benedizione bambini, 16.30 benedizione ragazzi DOMENICA: solennità di Cristo Re dell’universo, giornata diocesana del Seminario Ore 9.30 festa di ringraziamento e presentazione del coro dei ragazzi e del piccolo clero DICEMBRE 2012 DOMENICA: inizia l’AVVENTO Orario S.Messe Dal 3 settembre 2012 al 29 giugno 2013 la santa Messa feriale delle ore 7.00 viene celebrata nella cappella delle Madri Canossiane Giorni Feriali in Parrocchia: dalle Canossiane al Convento ore 8.30 ore 7.00 ore 18.45 lunedì a S. Stefano martedì al D. Gnocchi mercoledì a S. Rocco giovedì a Caporovato venerdì Casa di riposo ore 17.00 ore 17.30 ore 17.00 ore 17.00 ore 15.45 Giorni Festivi sabato prefestiva san Rocco ore 17.00 santa Maria Assunta ore 19.00 domenica: ore 7.00 - 8.15 - 9.30 - 11.00 - 18.30 Vespro: ore 15.30 al Convento ore 9.00 - 11.00 - 18.00 Orari sante Messe Parrocchie Comune di Rovato: Sabato o prefestivi: ore 17.00: S. Anna, S.G. Bosco, S. Rocco ore 18.00: Bargnana, Duomo, Lodetto, S. Giuseppe ore 18.45: Convento ore 19.00: Rovato Centro Domenica o fetivi: ore 7.00: Rovato Centro ore 7.30: S. Andrea ore 8.00: Duomo, Lodetto ore 8.15: Rovato Centro ore 8.30: S. Anna ore 9.00: Conveto, S.G. Bosco S. Giuseppe ore 9.30: Bargnana, Rovato Centro ore 10.00: Lodetto ore 10.30: S. Andrea, Duomo ore 11.00: Convento, Rovato Centro S.Anna, S.G. Bosco ore 17.00: Convento, S.G. Bosco ore 18.00: Duomo, Lodetto ore 18.30: Rovato Centro Numeri di Telefono Mons. Gian Mario Chiari: 0307721130 - 3333798958 Don G. Luigi Moretti: 0307721217 - 3288517755 Don Roberto Morè: 3929702054 - 3385314850 Don Valentino Bosio: 3392635347 - 0305785076 Don Serafino Festa: 0307722822 Diacono Luigi Gozzini: 3496445169 Madri Canossiane: 0307721431 Convento Frati: 0307721377 Caritas Parrocchiale: 0307701141 (lunedì - mercoledì - venerdì: ore 14.00/16.00) Ufficio Parrocchiale: 3462285040 (da lunedì a venerdì: ore 9.00/11.00)