ANNO LXIV • N. 4 - Settembre/Novembre 2012
Prepositurale Collegiata Insigne di Santa Maria Assunta - Rovato
Sommario
ANNO LXIV • N. 4 - Settembre/Novembre 2012
LA VOCE DEL PREVOSTO
3 Sacerdozio: il dono più bello!
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6
6
8
9
10
11
12
Prepositurale Collegiata Insigne di Santa Maria Assunta - Rovato
ORDINAZIONE DON MAURIZIO
Lettera di Mons. Ivo Baldi
Come ho maturato la scelta
La gioia dei famigliari
Una vocazione nata nell’OGM
ANNO PASTORALE
Cerchiamo il tuo volto
L’anno della fede: anche noi siamo chiesa
Il Sinodo dei Vescovi
Sinodo Diocesano sulle Unità Pastorali
MONSIGNOR BONOMETTI
13 Testamento spirituale
14 Il ricordo è un debito di riconosceneza
In copertina:
Il logo dell'Anno della fede.
Su campo quadrato è simbolicamente rappresentata una
barca, immagine della Chiesa, in navigazione su dei flutti
graficamente solo accennati. L'albero maestro è una croce
che issa delle vele le quali suggeriscono il trigramma di
Cristo (IHS = Jesus Hominum Salvator, «Gesù Salvatore degli
Uomini»). Lo sfondo sul quale si stagliano le vele è un sole
che, associato al trigramma, rimanda all'Ostia santa.
CREDO
Credo in Dio e credo nell’uomo, quale immagine di Dio.
Credo negli uomini, nel loro pensiero,
nel valore della loro sterminata fatica.
PARROCCHIA
16 Itinerari di fede per fidanzati
18 Giolab 2012
20 Feste
Credo nella vita come dono e come durata,
INIZIAZIONE CRISTIANA
22 Il dovere
23 Iniziazione Cristiana: perchè questo nome?
Credo nella gioia: la gioia di ogni stagione,
24
24
27
29
ORATORIO
Festa di Halloween o festa dei santi?
Un avventura lunga un’estate
Musical: Il coraggio di essere se stessi
Gustate e vedete come è buono il Signore
30
30
31
31
CRONACA
Sala della comunità
San Rocco e ... dintorni
Parrocchia di Lodetto
Parrocchia della Bargnana
PARROCCHIA S. GIOVANNI BOSCO
32 Decreto conciliare “Unitatis Reintegratio” sull’Ecumenico
32 7ª giornata per la salvaguardia del creato
34 ANAGRAFE
35 OFFERTE
35 In principio, la Parola del Card. Carlo Maria Martini
36 CALENDARIO LITURGICO PASTORALE
come possibilità illimitata di elevazione,
non prestito effimero dominato dalla morte.
di ogni tappa, di ogni aurora, di ogni tramonto,
di ogni volto, di ogni raggio di luce
che parta dalla mente, dal cuore, dai sensi.
Credo nella famiglia del sangue
e nella famiglia prescelta per il mio lavoro.
Credo nel dovere di servire il bene perché giustizia;
libertà e pace siano a fondamento della vita sociale.
Credo nella possibilità di una grande famiglia umana
e nell’unità dei cristiani quale Cristo la volle.
Credo nella gioia dell’amicizia,
nella fedeltà e nella parola degli uomini.
Credo in me stesso,
nella capacità che Dio mi ha conferito,
perché possa sperimentare la più grande fra le gioie,
che è quella del donare e del donarsi.
In questa fede voglio vivere,
per questa fede voglio lottare
e con questa fede voglio addormentarmi
BOLLETTINO PARROCCHIALE
BIMESTRALE DI VITA PARROCCHIALE
Direttore responsabile: Franco Manenti
Editore: Parrocchia S.Maria Assunta
In redazione: Gian Mario Chiari, Valentino Bosio
Gianluigi Moretti, Roberto Morè, Giorgio Baioni,
Nazzareno Lopez, Franco Manenti,
Madre Alessandra, Emanuela Caretta,
Marta Rugolotto, Giusi Plodari
Registrato presso il Tribunale di Brescia
in data 14.05.1955 al n. 115 del registro Stampa.
Fotografie: Foto Marini - Baioni - Orizio
Progettazione e Stampa: Eurocolor - Rovato
in attesa del grande, gioioso risveglio.
( Card. Giulio Bevilacqua )
Gesù nell’ultima cena con i suoi apostoli,
pensando al futuro del suo Regno, istituì il
Sacerdozio e l’Eucaristia. Agli apostoli diede
l’incarico di proclamare il Vangelo fino agli
estremi confini della terra e di riunire tutte le genti
nell’unità e nella pace attraverso l’Eucaristia.
Così diede loro il potere di perdonare e di
“spezzare il Pane” con un preciso imperativo:
“Fate questo in memoria di me!”.
Il Sacerdozio è il dono più bello, necessario
per costruire la Chiesa. “Dio ha bisogno degli
uomini: è vero nel senso che il disegno della
carità di Dio ha voluto che alla carità di uomini
scelti fosse affidata la distribuzione nel mondo
dei doni divini” (Paolo VI).
Così chi risponde a questa chiamata del Signore
si assume il compio di vivere in prima persona
ciò che annuncia e i misteri che celebra. Per
questo è affascinante la prospettiva di vivere
in pienezza il dono del sacerdozio. Il prete è
“l’uomo di Dio condannato alla santità forzata”
scriveva Mauriac. Ciò vuol dire che il prete non
deve inventare niente perché il programma è
tutto raccolto nel Vangelo che annuncia e lo stile
di vita è insito nell’Eucaristia che celebra.
La nostra comunità ha la fortuna di vivere
l’ordinazione sacerdotale di un giovane: è
un dono della Grazia divina che mostra la
generosità dei giovani nell’impiegar bene la
propria vita.
Due dimensioni rendono la persona
umana autenticamente grande e incisiva
nella storia: la capacità di scegliere (cioè
dire dei sì e dei no, per sempre) e la
volontà di essere coerente! Questo vale per
il sacerdozio, per il matrimonio e per qualsiasi
altra scelta seria di vita; ciò che conta è essere
fedeli alla scelta positiva e orientata ai grandi
ideali, dentro le difficoltà delle contraddittorie
vicende umane.
Il Card. Giovanni Battista Montini (futuro Paolo
VI) nell’omelia dell’ordinazione dei sacerdoti
(28 giugno 1962) così si esprimeva: “il mondo
in cui ci troviamo è un mondo che si allontana
giorno per giorno da Cristo; è un mondo che
si dichiara ogni giorno di più laico, e con
questa parola diciamo neutrale. E intanto
consuma apostasie, spesso le più radicali e le
più ingiuste. È un mondo che non capisce più
la trascendenza di Dio, la religione, la Chiesa,
il cristianesimo, le virtù del Vangelo”. Questa
cruda analisi (purtroppo ancora attuale)
non deve scoraggiare nessun cristiano, anzi
deve stimolare tutti i battezzati ad essere
quotidianamente attenti alla coerenza.
L’uomo moderno (l’uomo tecnologico!)
ha bisogno di vedere come si vive,
più che sentirsi dire come si dovrebbe
vivere. Oggi, come ieri (come sempre) gli
uomini non vengono conquistati dalle parole che
stupiscono, ma dagli esempi che affascinano.
In questa prospettiva possiamo capire quanto
Giovanni Paolo II affermava con vigore in un
incontro con i giovani: “Questo è un tempo
meraviglioso per essere preti!”. Quelli
che viviamo sono tempi forti che esigono uomini
e donne con personalità forte!
Auguro a don Maurizio che riceve “il dono più
bello” di mantenersi entusiasta nella fedeltà,
sempre generoso nel servizio e trasparente
nell’esempio di vita.
Come comunità di fedeli all’Eucaristia siamo
sempre vicini ai sacerdoti con l’affetto, la
simpatia, la preghiera, la collaborazione e
facciamo comprendere loro che non hanno
consacrato invano la propria vita a Dio e ai
fratelli.
Mentre auguriamo ogni bene a don Maurizio e
ci apprestiamo a vivere riconoscenti a Dio questo
evento di Grazia, non stanchiamoci di pregare
lo Spirito Santo per i nostri ragazzi e giovani
affinché siano capaci di fare scelte coraggiose
nella vita.
La voce del prevosto
Sacerdozio: il dono più bello!
3
Ordinazione Don Maurizio
Lettera di Mons. Ivo Baldi
Caro don Gian Mario, sacerdoti e fratelli della
Comunità Parrocchiale della Collegiata di
Rovato, fra due mesi sarò da voi, nella vostra
splendida Chiesa che ammiro da tanti anni, per
l’ordinazione sacerdotale di Maurizio Zaninelli,
diacono della Diocesi di Huari, in Perù e vostro
concittadino.
Alcuni di voi mi conoscono per avermi visto circa
una volta all’anno celebrare la santa Messa
quando vengo a trascorrere qualche giorno in
visita ai miei cari amici della famiglia Zaninelli,
genitori e fratelli di Maurizio, con i quali, come
una sola famiglia, ho condiviso nove anni in
Perù, come membri dell’Operazione Mato
Grosso, e gli altri parenti.
Ma tra poco più di due mesi, dicevo, ritornerò
in Italia, e a Rovato, per ordinare sacerdote
Maurizio. Mentre vado in giro per le parrocchie
della diocesi sento che il tempo passa in fretta e
quella data si avvicina molto rapidamente e spero
di giungervi convenientemente preparato. Penso
che anche per la vostra parrocchia sarà una bella
e gioiosa occasione quella di una ordinazione
nella vostra Chiesa e spero che anche voi possiate
giungere al 3 di novembre ben preparati, per
accompagnare un vostro fratello nella sua
consacrazione sacerdotale, non dimenticando
che per il battesimo tutti siamo consacrati al
Signore e fatti partecipi dell’unico “SÍ” veramente
detto a Dio senza titubanze: quello di Gesù. Il
“sí” di Maurizio in virtù dell’ordinazione
si fa particolarmente tutt’uno con quello
di Gesù e aiuta anche ciascuno di noi a
dire ogni giorno di nuovo il nostro “sí” al
Signore.
Il “sí” di Maurizio al Signore, ha una
lunga storia, per quanto possa essere
“lunga” la storia di un uomo di 31 anni…
Esso è cominciato con quello dei suoi
genitori, Claudio e Luisella, che, giovani
sposi, vennero in Perù, a Piscobamba
dove io ero parroco, nel 1982 col loro
Mauri che aveva undici mesi. Per me la
loro venuta fu un gran dono e l’inizio di
una fraterna amicizia che si è fatta più profonda
col tempo, e la presenza del piccolo Maurizio e
poi delle sue sorelle e, ultimo, di Pietro fu per me
una benedizione e una fondamentale esperienza
di vita di famiglia. Raccontavo loro delle lunghe
storie a puntate per via che mangiassero quello che
c’era, e allora non era come adesso che c’è anche
qui un po’ di tutto. Ricordo che la pediatra in Italia
aveva raccomandato di dare ai bambini almeno
un uovo al giorno per integrare l’abbondanza,
in tavola, delle nostre patate… Così Maurizio è
cresciuto in una casa di volontari e di missione;
fin dai suoi primi anni ha capito l’esempio di vita
che, senza parole, gli davano i suoi genitori. Iniziò
la prima elementare a Piscobamba come tutti gli
altri bambini con due quaderni, un lapis e una
gomma, come succedeva in Italia cinquant’anni
prima. I suoi amici erano i bambini del paese e a
quei tempi Piscobamba era un luogo di libertà, di
giochi semplici, con tanti animali in casa, perfino
un capriolo che… leccava la bocca sporca di
sugo di Mauri dopo il pranzo. Nei lunghi viaggi
noi grandi andavamo naturalmente a cavallo e
Maurizio sul mio bell’asino con la sella.
Ma era tanto tempo fa e ora Maurizio,
che in definitiva ha passato la gran parte della
sua vita in Perù, dove è tornato da volontario
dell’OMG e dove poi ha trascorso gli anni di
formazione nel seminario di Pomallucay (che suo
padre aveva costruito quando lui era ragazzetto),
Maurizio in b
M
braccio all parroco d
don IVO
4
ragazzi alla catechesi, al lavoro caritativo e al
gioco, e anche i loro genitori, ma anche questo
è sempre più difficile: televisione, internet,
cellulare… Ma nelle altre parrocchie dove
non c’è la stessa organizzazione o le stesse
possibilità e il sacerdote va nelle comunità
campesine solo qualche volta all’anno se va
bene, la televisione c’è sempre e parla o sparla
o predica 24 ore al giorno. A volte ci si sente
proprio piccini o inutili.
Quando arrivai 37 anni fa almeno
l’ambiente naturale era formidabile, ti faceva
sentire una creaturina, una formichina di Dio,
c’era un silenzio… Ora sull’alto delle montagne
ci sono le antenne dei cellulari, che sembrano
quasi umiliarle. Quarant’anni fa venne Walter
Bonatti, proprio qui nella mia parrocchia di
Piscobamba e ci tornò nel ’78, per fare dei
reportage che furono famosi su “Epoca”, ma ora
uno come lui non potrebbe fare più le stesse cose.
Ma gli uomini ci sono sempre e hanno bisogno che
qualcuno faccia loro sentire vicino e importante
Gesù, dopo che lui stesso lo ha cercato e lo cerca
sempre. Per questo Maurizio è stato chiamato a
farsi prete e prete per queste terre che lo videro
bambino e queste genti alle quali ha sempre
sentito di appartenere. Viene anche per prendere
sulle sue spalle, come figlio spirituale di P. Ugo De
Censi, fondatore dell’OMG, la sua parte di peso
e la responsabilità di essere erede del P. Ugo, con
tutte le opere di carità ed educative che attorno a
lui sono nate con l’aiuto e la vita di tanti ragazzi
in Italia e qui (forse sapete come funziona l’OMG)
e che dipenderà dalla fedeltà di tutti il portarle
avanti. Noi siamo venuti qui per salvare la nostra
anima, ma anche per voi che state in Italia, che ci
dovete voler bene e sostenerci.
Dio voglia che in qualche maniera possiate sempre
aiutare e sostenere don Maurizio e il lavoro in
missione dell’OMG, che non fa molta pubblicità o
non si presenta come propriamente “di Chiesa”,
ma che in questi 25 anni di tra i suoi volontari
italiani ha “sfornato” più di cinquanta sacerdoti,
e perseveranti.
Mi raccomando alle vostre preghiere e “a presto”.
Ordinazione Don Maurizio
ora che torna sacerdote, trova un ambiente, lui
lo sa bene, molto differente da quello della sua
infanzia o adolescenza. La “globalizzazione”, il
“progresso”, ha spazzato via le tradizioni antiche,
la religiosità semplice della gente campesina, che
tanto del bene ci aveva fatto quando arrivammo
qui; ovunque ormai ci sono la televisione ed
internet; i giovani sono difficili da trarre alla
religione come ovunque, forse qui più che altrove
per l’irrompere rapidissimo della modernità, senza
“preparazione”. La sua dovrà essere una vita di
testimonianza in un ambiente difficile.
Infatti la nostra diocesi è al centro delle
Ande. Anche se è estesa come il Piemonte e la
Liguria, pare più grande per la difficile geografía
che è una delle più aspre del Perù. Ora ci sono
più strade, ma le distanze sono grandi per tutti i su
e giù delle gole: la nostra parrocchia più distante
dalla sede del vescovo è a 500 chilometri che si
fanno alla media dei 30 all’ora. Non esiste una
grande città: Huari, sede della diocesi, ha seimila
abitanti. Le parrocchie sono 21 e ognuna ha in
media 40 paesi, ma la più grande ne ha 110… I
sacerdoti grazie a Dio sono abbastanza numerosi
in confronto della media dell’America Latina o
di altre diocesi del Perù: circa uno per seimila
abitanti, quando la media latinoamericana è di
circa uno ogni ventimila. Insomma siamo una
quarantina di sacerdoti in diocesi e alcuni in altre
come “imprestati”. Ci sono anche otto comunità
di suore. Il territorio della nostra diocesi è rurale,
fatto dunque di tanti paesetti (i caserios) e qualche
paesotto più grande che è sede della parrocchia
e del comune. È anche una terra di emigrazione,
specialmente dei giovani, e questo costituisce una
grande mortificazione per noi, perché dopo la
scuola media (che dura cinque anni dopo i sei
delle elementari), i giovani, che magari erano
catechisti o comunque frequentanti la parrocchia,
se ne vanno e bisogna ricominciare.
Ma questo succede nei paesi dove l’attività
pastorale è constante, ma nei caserios il sacerdote
può arrivare solo qualche volta durante l’anno o
solamente per la festa patronale. Nelle parrocchie
dove lavora l’OMG c’è “l’Oratorio de los Andes”,
che fa si che in quasi tutti i paesetti ci siano dei
catechisti che il sabato e la domenica chiamano i
+ Mons. Ivo, Vescovo di Huari
5
Ordinazione Don Maurizio
Come ho maturato la scelta
Il Parroco, Monsignor Gian Mario, mi ha chiesto
qualche riga per farmi conoscere meglio dalla
nostra comunità; per questo provo a scrivere
pensando all’Ordinazione Sacerdotale che a
breve riceverò. Se mi chiedono perché divento
prete la risposta è: non ho ricevuto nessuna
illuminazione speciale, ma è un passo del
cammino che cerco di vivere aiutando le persone
più povere. Scegliere di diventare prete è stato
vedere che oltre all’aiuto materiale, l’uomo ha
bisogno anche di Altro ed è stato innamorarsi
della vita di alcuni sacerdoti che ho incontrato.
Negli anni trascorsi in Italia in cui studiavo
e poi lavoravo, con gli amici del gruppo
dell’Operazione Mato Grosso, spesso ci si
poneva la domanda: “Come voglio usare la mia
vita? Come posso spenderla bene?”.
La morte di un amico molto caro, Matteo, ha reso
queste domande ancora più forti e mi ha lasciato
un primo segno. Pochi mesi dopo sono partito
come volontario dell’O.M.G. in Perù, dove sono
rimasto colpito dalla vita dei sacerdoti missionari,
in particolare di Padre Lorenzo grazie al quale mi
sono avvicinato a Padre Ugo e insieme mi hanno
accompagnato a “leggere” e far chiarezza sulla
mia vocazione.
Non è stata una scelta facile né immediata:
tornato in Italia dopo due anni in missione, sono
stato subito riassorbito dal mio lavoro e dal lavoro
gratuito per i poveri con i ragazzi del gruppo
OMG… lo slancio di farmi prete rischiava di
assopirsi…
Devo ringraziare un caro amico sacerdote, don
Giancarlo, che mi ha tenuto “sveglio” senza
lasciare che questo desiderio venisse soffocato
dalla corsa della vita qua in Italia.
Così parlando con Padre Ugo durante un Ritiro
nel 2007 lui concluse la direzione Spirituale
dicendomi senza tanti giri di parole: “Ti aspetto in
Seminario a Pomallucay”. Ricordo che una volta
presa la decisione ho sentito la serenità che mi
mancava da tempo. Il Seminario di Pomallucay
trovandosi nel cuore delle Ande, in un paesino
molto povero, mi ha permesso di condurre
una vita semplice, aiutando concretamente le
persone “campesine”, come saranno i miei
futuri parrocchiani. Pensando a questi anni di
formazione posso solo ringraziare il Signore per
le persone che paternamente mi hanno guidato:
il rettore padre Giorgio, i vicerettori padre Fausto
e padre Isidro, i professori e i miei compagni con
i quali mi sono confrontato e sono cresciuto.
Le persone da ringraziare ed affidare al Signore
sono sicuramente molte, ricordo i miei genitori,
fratelli e familiari, gli amici dell’OMG, la comunità
di Rovato, i sacerdoti conosciuti, le persone che
mi vogliono bene in Italia e in missione. Come
conclusione vi chiedo di cuore di accompagnarmi
con la preghiera affinché io possa essere un buon
sacerdote e di pregare per le vocazioni; don
Bosco diceva che tre ragazzi su cinque possono
diventare dei bravi sacerdoti se sostenuti in questa
scelta, ed è un compito che tocca a ciascuno.
don Maurizio
La gioia dei famigliari
Maurizio è nato nella nostra famiglia, di Claudio
e Luisella Zaninelli, il 12 Aprile 1981. Dopo di
lui sono arrivati Marta, Anna, Ester e Pietro, doni
del Signore, a riempire la nostra casa e rendere
6
vivace la nostra vita. Maurizio ha frequentato
a Rovato per brevi periodi, la scuola materna
delle Suore Canossiane, accompagnato dalla
dedizione e capacità della maestra Martina, e la
lavorando gratuitamente per i poveri che ha
conosciuto e che non hanno mai lasciato il suo
cuore. La passione per il lavoro manuale, ben
fatto, la fatica fatta in silenzio e la voglia di
scherzare sono sempre state una caratteristica
di Maurizio. Nel 2003 giunge alla decisione
di tornare in Perù, sostenuto ed accompagnato
dal gruppo dell’O.M.G.; alla vigilia della sua
partenza avviene la morte di Matteo Parzani,
suo caro amico e compagno di gruppo, al
termine di una serata di lavoro con i ragazzi.
Questa perdita segnerà profondamente
l’animo di Maurizio e degli altri suoi amici.
In Perù trascorre i successivi due anni accanto
a Padre Ugo, padre e guida per tutti quelli
che desiderano spendere la propria vita per
gli altri e nella ricerca di Dio. Guidato dallo
sguardo amorevole di padre Ugo ed altri
sacerdoti e dal loro modo di vivere, è nato
lentamente in Maurizio il desiderio di averli
come esempio per seguire i passi del Vangelo.
Accompagnato dai suoi fratelli e dai suoi amici,
che hanno sempre guardato a lui come ad un
esempio buono, Maurizio è arrivato al Diaconato
e tra poco al Sacerdozio. Come famiglia,
consapevoli di non avere meriti, cerchiamo solo
di rimanere fedeli ai poveri e all’O.M.G. che il
Signore ci ha fatto incontrare. Sentiamo forte il
bisogno di ringraziarLo per questo grande regalo
del Sacerdozio di Maurizio e di ringraziare le
tante persone che ci hanno accompagnato e
accompagnano nella vita. Con stupore per la
bontà di Dio che conduce la vita di ognuno,
affidiamo Maurizio alla Madonna, nostra
Mamma, e alle preghiere di tutti.
Ordinazione Don Maurizio
scuola elementare statale di cui conserviamo un
caro ricordo, in particolare verso le sue maestre.
Da piccolo passava volentieri i pomeriggi nell’orto
del nonno o intrattenuto dalle merende e dai
giochi preparati dalla nonna o dalle zie e zii a
quali era affezionato.
Siamo partiti come volontari dell’Operazione
Mato Grosso quando Mauri aveva solo dieci mesi,
così è avvenuto ben presto il suo inserimento nella
vita semplice di Piscobamba, un piccolo paese
sulle Ande del Perù, dove Maurizio ha trascorso la
sua infanzia e giovinezza, fino all’età di 15 anni.
Il parroco con il quale vivevamo era padre Ivo
Baldi, attuale vescovo di Huari, che ci ha aiutato
nell’educazione cristiana dei nostri figli. Pensando
a quel periodo ricordiamo che alla domanda
“Cosa farai da grande?” Mauri, che aveva 3-4
anni, rispondeva sempre “O il lavoratore come
mio papà o il prete come padre Ivo”.
In Perù il legame e l’amicizia di Maurizio con i
bambini del posto sono stati naturali e ha lasciato
un segno considerevole nel suo modo di fare:
attento agli altri, disponibile a farsi commuovere
dalle necessità di tutti, silenzioso e schivo come
sono i “campesinos”.
Senza saperlo cresceva nella consapevolezza di
aver ricevuto tanto e di dover dare una risposta
ai bisogni di chi aveva accanto: capitava spesso
che entrasse in dispensa a “rubare” un pane per
poi portarlo a qualche vecchietto che incontrava
per strada o che trascinasse in infermeria qualche
suo amico che aveva bisogno di essere curato.
In quegli anni ha frequentato la scuola internato
“Taller Don Bosco” dove, insieme agli altri
ragazzi “campesinos”, ha vissuto secondo lo
stile educativo di Don Bosco: amore, ragione
e religione. I suoi formatori hanno trasmesso a
Maurizio i valori del lavoro manuale, il silenzio, la
condivisione, l’allegria e il sacrificio, sia attraverso
la pratica dell’arte della falegnameria, sia durante
le giornate di oratorio (sabato e domenica) dove
imparava a stare con i bambini come catechista.
Quando, nel 1996, la nostra famiglia si è trasferita
in Italia, Maurizio ha continuato il suo percorso
scolastico prima nella scuola professionale dei
Salesiani e poi presso l’istituto Moretto di Brescia.
Subito dopo il diploma ha lavorato come tecnico
in un’officina di carpenteria pesante per alcuni
anni. Per tutto questo periodo ha trascorso le
sue serate e i fine settimana, insieme ai suoi
amici del gruppo dell’Operazione Mato Grosso,
Genitori e fratelli
Maurizio con la mamma Luisella
7
Ordinazione Don Maurizio
Una vocazione nata nell’OGM
La vocazione di Maurizio è nata e cresciuta nel
cammino dell’Operazione Mato Grosso.
L’OMG è un movimento rivolto soprattutto
ai giovani, ai quali si propone di lavorare
gratuitamente per i più poveri. E’ nato nel
1967 in risposta ad alcuni bisogni concreti
delle popolazioni del terzo mondo in America
Latina. All’inizio i giovani lavoravano per i
poveri per difendere valori quali la giustizia,
la solidarietà, l’uguaglianza.
Con gli anni l’OMG è cambiata ed è diventata
un cammino vocazionale; questa svolta è stata
determinata soprattutto dalla vita e dalla morte
di Giulio Rocca e Padre Daniele Badiali, due
ragazzi assassinati in Perù mentre regalavano
la loro vita ai più poveri. Continuare a stare
in missione dopo la loro morte ha significato
prendere sul serio il cammino dell’OMG, dietro
l’esempio di Padre Ugo, un uomo di Dio, che ha
dato e sta dando tutta la sua vita per i poveri e
per i giovani, nella ricerca di un Dio che stiamo
perdendo, che la nostra società vuole nasconderci
e che possiamo riscoprire non con il cervello, ma
solo con la vita, amando, “sporcandoci le mani”.
Tanti ragazzi si sono innamorati della vita del
P. Ugo ed hanno deciso di entrare in seminario,
così pure il nostro amico Maury. Con lui abbiamo
condiviso gli anni di gruppo OMG a Castegnato.
Prima Maurizio aveva fatto gruppo a Chiari e in
Franciacorta. Nel 2001 il nostro amico Matteo gli
ha proposto di andare ad aiutarlo a Castegnato.
Cosi Maury si è ritrovato a dover essere lui
di esempio a dei ragazzi più giovani, pur
domandandosi cosa avrebbe potuto trasmettere
loro con la sua vita.
Nonostante questo suo "non sentirsi all’altezza”,
Maury è sempre stato d’esempio, non con le
parole, ma con i fatti concreti: un gran lavoratore,
silenzioso, ci teneva che i lavori venissero fatti
bene, con ordine; ai campi di lavoro si alzava
per primo da tavola per andare a lavare i piatti;
si interessava di ogni ragazzo del gruppo (come
andavano a scuola, come stava la loro famiglia).
Nel 2003 è morto Matteo e per tutti noi è stato un
momento di dolore e di riflessione: “Come e per
Chi voglio spendere la mia vita?”.
Sicuramente gli anni di gruppo fatti insieme
sono stati belli. Ci sono stati momenti di gioia
e di entusiasmo, momenti di silenzio, momenti
di dolore, momenti di fatica, momenti vissuti
all’avventura!
L’amicizia forte che ci lega a Maury è nata
dall’AVER LAVORATO INSIEME, con fatica;
dall’aver condiviso la preoccupazione per i
ragazzi del gruppo; dal sogno comune di vivere
una vita buona, desiderosi di imparare ad
AMARE; dalla ricerca di QUALCUNO che dia
un significato alla nostra vita, nella speranza che
non finisca tutto qui su questa terra.
Tra poco Maurizio verrà ordinato SACERDOTE:
nel nostro cuore c’è tanta commozione, unita al
desiderio di accompagnarlo.
Per noi, per i nostri figli, è solo una GRAZIA aver
accanto un amico come Maury che attraverso i
gesti quotidiani di una vita semplice dedicata agli
altri, ha preso sul serio l’invito di GESU’ a dare
via tutto per seguirLo.
Gli amici dell’OMG
Ordinazione di don Maurizio
Giovedì 11-18-25 ottobre
tre sere di preghiera e riflessione sul ministero sacerdotale
Mercoledì 31 ottobre
veglia di preghiera a S. Stefano con l’OMG
Sabato 3 novembre
ore 16.30 ordinazione sacerdotale
Domenica 4 novembre
ore 11.00 Prima Messa
Maurizio appena ordinato diacono (1.05.2012)
8
Il cammino pastorale 2012-2013
Sono tre gli eventi che coinvolgono la Chiesa
bresciana nell’anno pastorale 2012-2013:
1. il 50° anniversario dell’apertura del Concilio
Vaticano II
2. l’anno della fede indetto dal Papa Benedetto
XVI (11 ottobre 2012 – 24 novembre 2013)
3. l’assemblea del Sinodo diocesano sulle Unità
Pastorali
Così scrive il Vicario per la pastorale mons.
Renato Tononi: “il tema unificante dell’anno è
stato sintetizzato nell’espressione Cerchiamo
il tuo volto: la chiesa bresciana dal Concilio
al Sinodo sulle Unità Pastorali. Compito delle
comunità cristiane è cercare e mostrare il volto
di Cristo. L’intento di questo anno pastorale
vorrebbe essere soprattutto quello di verificare il
volto della Chiesa bresciana nella sua globalità
e nelle sue componenti essenziali (presbiteri,
persone consacrate, laici) alla luce dei testi
conciliari in vista di un rinnovato cammino di fede
personale e comunitario, secondo le indicazioni
del Concilio e del Sinodo diocesano”.
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale nell’incontro
del 25 luglio ha definito la traccia per la nostra
comunità.
Primo periodo (ottobre-novembre): rifletteremo su
“il volto dei consacrati”.
La comunità sarà impegnata
a
preparare
l’ordinazione
sacerdotale di don Maurizio
Zaninelli
che
avverrà
in
parrocchia Sabato 3 novembre
nel pomeriggio e Domenica 4
novembre: prima Messa e festa
del Patrono.
È un evento storico per la nostra
comunità che va preparato e
vissuto con fede, con la gioia
di “una famiglia in festa” e con
la responsabilità di chi accoglie
un dono straordinario dalla
Provvidenza e si impegna a
tradurlo in servizio.
Secondo periodo (novembre
– gennaio) tempo liturgico
di Avvento, Natale e festa di
S.Giovanni Bosco. Rifletteremo
su “il volto dei laici”. È il periodo
dello svolgimento del Sinodo
Diocesano sulle Unità Pastorali:
seguiremo i lavori e, in occasione
della festa dell’oratorio, daremo
spazio ad approfondire, motivare e diffondere
la scelta del volontariato.
Terzo periodo: (febbraio-giugno) tempo
liturgico di Quaresima, Pasqua e Pentecoste.
Rifletteremo su “il volto della Chiesa”.
Viviamo l’esperienza degli esercizi spirituali
parrocchiali all’inizio della quaresima
meditando la virtù della Fede come dono,
impegno, testimonianza. In Quaresima
approfondiremo la conoscenza del Concilio
Vaticano II.
La settimana Santa, centro dell’anno liturgico,
è sempre per tutti il momento più intenso della
vita spirituale.
Dopo Pasqua l’attenzione sarà sui sacramenti
dell’Iniziazione Cristiana, le solennità di
Pentecoste e del Corpus Domini.
Quanto scritto è un semplice schema perché
tutti sappiano in quale contesto si muovono le
proposte di quest’anno. Ciascuno poi è invitato
a seguire il cammino leggendo la stampa
cattolica e partecipando attivamente alla vita
della comunità.
Per progredire nella fede servono intelligenza e
volontà: la prima per ricercare sempre la verità e
la seconda per vivere quanto si scopre. Il nostro
impegno viaggi fedelmente su questo binario.
Anno pastorale
Cerchiamo il tuo volto
9
Anno pastorale
L’anno della fede: anche noi siamo Chiesa
10
Non appaia strano il
titolo di questa breve
riflessione: in nome
del battesimo ricevuto
agli inizi della nostra
vita noi siamo parte
viva della Chiesa con
il ruolo specifico che
Dio ci ha riservato;
per questo vogliamo
seguire da vicino
l’azione di Colei che è Madre e Maestra.
Gli ultimi mesi di quest’anno sono di particolare
importanza per la vita della Chiesa che celebra
il cinquantesimo anniversario dell’apertura del
Concilio Vaticano II, indetto dal Papa Giovanni
XXIII il 25 Gennaio 1959 nella Basilica Romana
di S. Paolo fuori le Mura e iniziato poi l’11
ottobre 1962 in S. Pietro con la partecipazione
di quasi tutti i Vescovi del mondo, e il ventesimo
anniversario della pubblicazione del “ catechismo
della
Chiesa Cattolica”. Perché il duplice
anniversario non passi inosservato e perché il
fondamentale insegnamento dell’ Assemblea
Conciliare e del Magistero siano sempre vivi, il
Papa Benedetto XVI con il Documento “ La porta
della fede “ ha indetto l’ ANNO DELLA
FEDE (inizio 11 Ottobre 2012 – conclusione 24
Novembre 2013 Solennità di Cristo Re).
Oggi, più che nel passato, sentiamo come singoli
credenti e come comunità cristiana la necessità
e l’urgenza di conoscere, di approfondire e
di testimoniare con coraggio ed entusiasmo
l’insegnamento conciliare in un contesto
storico profondamente mutato, “splendido e
drammatico“ come affermava Paolo VI, ma non
privo di speranza. In vero, dopo un opportuno e
realistico esame di coscienza, si nota all’interno
della Chiesa una certa stanchezza determinata
da molti fattori storici e sociali. Per questo il Papa
scrive nel suo documento: “ … Oggi si sente
l’esigenza di riscoprire il cammino della fede per
mettere in luce con sempre maggiore evidenza
la gioia e il rinnovato entusiasmo dell’incontro
con Cristo. La Chiesa e i Pastori in essa, come
Cristo devono mettersi in cammino, per condurre
gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della
vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio, verso
Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza“.
E, citando le parole del Beato Giovanni Paolo
II, suo predecessore, Benedetto XVI continua:
“Quest’anno dev’essere visto come una
conseguenza ed un’esigenza postoconciliare,
ben cosciente delle gravi difficoltà del tempo,
soprattutto a riguardo della professione della
vera fede e della sua retta interpretazione.
Il Cinquantesimo Anniversario dell’apertura del
Concilio Vaticano II possa essere un’occasione
propizia per comprendere che i testi lasciati
in eredità dai Padri conciliari, non perdono
il loro valore né il loro smalto. E’ necessario
che essi vengano letti in maniera appropriata,
che vengano conosciuti e assimilati come testi
qualificati e normativi del Magistero, all’interno
della tradizione della Chiesa.
Sento più che mai il dovere di additare il
Concilio, come la grande grazia di cui la Chiesa
ha beneficiato nel secolo XX: in esso ci è offerta
una sicura bussola per orientarci nel cammino di
questo secolo“.
Incontro mondiale delle famiglie (Milano 30/5-3/6 2012)
don Valentino
Il Sinodo dei Vescovi nel 50° anniversario dell’apertura del Concilio
Ecco, perché, accanto alla
riscoperta
dell’insegnamento
conciliare il Papa riafferma la
necessità e l’impostazione di
una
nuova
evangelizzazione
non come semplice ripetizione di
ciò che è stato il primo modo di
evangelizzare,
indubbiamente
carico di meriti, ma come coraggio
di osare sentieri nuovi, di fronte
alle mutate e irreversibili condizioni
dentro le quali la Chiesa è
chiamata a vivere oggi l’annuncio
del Vangelo.
Per questo il Papa ha convocato, in
contemporanea del cinquantesimo
anniversario dell’apertura del Concilio, un Sinodo
straordinario dei Vescovi con lo scopo specifico
di affrontare il tema della “Evangelizzazione
per la trasmissione della fede cristiana“. Quanti
partecipano dovranno affrontare la capacità da
parte del cristianesimo di saper leggere e decifrare
i nuovi scenari che in questi ultimi decenni sono
venuti creandosi dentro la storia degli uomini:
scenari culturali (crisi di civiltà, società senz’anima,
facile contestazione crisi economica, l’abbandono
da parte di tantissimi cristiani della Parola di
Dio come criterio di vita, le nuove proposte della
ricerca biologica, la linea di demarcazione tra vita
e morte, il problema demografico soprattutto nel
mondo occidentale), scenari sociali (il fenomeno
migratorio, la globalizzazione, pessimismo
generalizzato, il terrorismo), scenari creati dalla
comunicazione sociale attraverso i mass media
(dimensioni emotive delle relazioni e dei legami
sociali, cultura dell’effimero, egocentrismo, i
nuovi idoli mediatici, gratificazioni immediate),
scenari economici (squilibri tra Nord e Sud,
equa distribuzione delle risorse, i danni causati
dalla mancanza di rispetto del creato) e scenari
politici (ricchi di potenzialità, ma anche di rischi:
la pacifica convivenza dei popoli, l’eliminazione
delle guerre e degli armamenti…).
Una fede tradizionale fatta di semplici preghiere, di
particolari devozioni, di manifestazioni sacre più o
meni imponenti non basta; il beato Papa Giovanni
Paolo II diversi anni fa invitava ad una fede matura
e critica, aperta ad accogliere gli insegnamenti
di una Chiesa che cinquanta anni fa si era posta
coraggiosamente di fronte ad un rinnovamento
non per cambiare il deposito della fede che aveva
ricevuto dagli Apostoli, ma per un nuovo modo di
conoscere e credere la verità da essa proclamata
in nome di Cristo.
La fede, un nuovo modo di credere e di testimoniare,
un nuovo modo di essere della Chiesa dinanzi ad
una umanità assetata di verità.
Nel suo documento Benedetto XVI
dà alcune linee programmatiche
quando scrive:
“IO CREDO”: è la fede della
Chiesa professata personalmente
da ogni credente, soprattutto nel
momento del Battesimo.
“NOI CREDIAMO”: è la fede
della Chiesa confessata dai
Vescovi riuniti in Concilio, o più
generalmente, dall’ assemblea
liturgica dei fedeli.
”IO CREDO”: è anche la Chiesa
nostra Madre che risponde a
Dio con la sua fede e che ci
insegna a dire “io credo“, “noi
Anno pastorale
Il Sinodo dei Vescovi
crediamo“.
Il Papa tocca l’Assemblea liturgica e scrive:
“Desideriamo che quest’anno susciti in ogni
credente l’aspirazione a confessare la fede in
pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia
e speranza. Sarà un’occasione propizia anche per
intensificare la celebrazione della fede nella liturgia
e, in particolare, nell’Eucarestia che è il culmina
verso cui tende l’azione della Chiesa e insieme la
fonte da cui promana tutta la sua energia”.
don Valentino
IL PRETE ( D. Primo Mazzolari – 1949 )
il prete è un uomo: guai se non lo fosse!
Il prezzo e la condizione della sua vocazione è la solitudine;
- il prete è colui che deve convincersi che predicando
soltanto non si fa la rivoluzione cristiana;
- il prete è colui che ha capito che ci si salva salvando: ci si
salva con gli altri;
- il prete è colui che ha coscienza di essere la novità anche
se portiamo sulle spalle duemila anni di storia;
- il prete è colui che ama la Chiesa, perché la Chiesa è
custode dell’eterno;
- il prete è colui che può sentirsi stanco di tutto,
ma non di fare il prete;
- il prete è l’uomo al servizio di Dio e dei fratelli ai quali
dare non la sua parola, ma quella di un Altro:
- il prete è un uomo inafferrabile, perché si compromette
ovunque entri ed operi;
- il prete è colui che non copia il mondo, ma ricorda che il
miracolo è la fede, non la rete e non la barca;
- il prete è colui che vive la sua vocazione con un impegno
continuato di fedeltà;
- il prete è colui che accetta l’obbedienza senza discutere e
senza spiegazioni; tutto è grazia;
- il prete è colui che non sceglie lo stile dell’uomo che con
molto fa poco, ma lo stile di Dio che con nulla fa tanto;
- il prete è colui che crede, tace, soffre, adora!
11
Anno pastorale
Sinodo Diocesano sulle Unità Pastorali
Come Chiesa bresciana ci apprestiamo a
celebrare, vivere e poi testimoniare il Sinodo
Diocesano sulle Unità Pastorali. Sono previste
due assemblee sabato 01 dicembre e venerdì
07 dicembre: se i lavori procedono (cioè c’è
consenso quasi unanime sugli orientamenti)
domenica 09 dicembre si conclude altrimenti
verrà concordata un’altra assemblea.
Il nostro Vescovo Luciano si trova di fronte a
necessità pastorali che richiedono consultazione
(cosa già avvenuta nei Consigli Pastorali, nelle
varie Associazioni, nel mondo religioso),
studio, approfondimento e non poco coraggio.
Non può essere la sola mancanza di sacerdoti
a provocare una generale revisione dell’
impostazione ecclesiale sul territorio bresciano
ricco di grandi e piccole tradizioni.
Studi sociologici recentissimi dicono che non
basterà la riorganizzazione “istituzionale“
programmata con la creazione delle Unità
Pastorali, da tutti percepite come una necessità,
forse anche provvidenziale, di sopravvivenza
del sistema parrocchiale, imposta dalle avverse
circostanze (calo delle vocazioni sacerdotali,
religiose, calo dei praticanti, abbandono della
Chiesa…).
Il vero rinnovamento può partire certamente
dalle
Unità
Pastorali,
ma
eve
contemporaneamente
deve
andare ben oltre.
ova
Si dovrà elaborare una nuova
evangelizzazione (in parte già in
atto e con benefici effetti soprattutto per i piccoli e
per i ragazzi con i loro relativi genitori) in grado
di rivolgersi e di dialogare apertamente con tutti:
credenti, non credenti, credenti in altre religioni,
ma anche una pastorale coerente e accogliente,
alimentata da coraggiose proposte.
In pratica si tratta di preparare e formare
sacerdoti, religiosi e laici pronti a condividere un
comune percorso adatto per ricostruire la Chiesa
che non si ferma ai soli e insostituibili riti liturgici,
ma diventa una comunità viva che testimonia con
tutte le sue forze, in ogni ambiente, l’insegnamento
del Vangelo. Il mondo clericale lo conosciamo, fin
troppo! Le nuove esigenze ci orientano verso lo
studio e la scoperta del mondo dei laici, ricco
di particolare sensibilità ecclesiale, di iniziative
e armato di buona volontà. Accogliere quanti
vivono la vocazione “laica“ suscitata in loro
dallo Spirito (matrimonio, volontariato, lavoro
manuale, impiegatizio, intellettuale…) come diretti
collaboratori nell’azione pastorale contribuirà a
creare una nuova visione di Chiesa.
Oggi tutti comprendono che essere cristiani non è
solo andare a messa la domenica e fare qualche
elemosina per i poveri, cose grandemente lodevoli,
ma è anche seguire da vicino gli avvenimenti che
caratterizzano la vita della Chiesa, far posto ad
p cultura religiosa e dare loro
essi nella p
propria
una colorazione
evangelica.
Il Concilio ha
sottolineato
il
concetto che la
Storia con i suoi
avvenimenti
e
lle sue persone è
lla casa di Dio; il
PPapa Paolo VI ha
a
affermato che la
no
novità è la casa in
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cui abita e opera lo
Sp
Spirito:una casa “
so
sorica“ senza Dio è
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squallida e povera;
una
fede
senza
nov
novità corre il rischio
dell
della scomparsa!
d
don Valentino
12
2
nato a Castel Mella 22.7.1921
Cresciuto nella parrocchia di Flero
Ordinato sacerdote a Brescia 15.6.1946
Curato a Bagnolo Mella (1946-1957)
Padre spirituale al Seminario minore (1957-1960)
Superiore al Seminario minore (1960-1970)
Presidente Caritas diocesana (1971-1972)
Prevosto di Rovato (1972-1989)
Assistente spirituale al Centro pastorale “Paolo VI” (1989-2007)
Canonico della Cattedrale (1989-2008)
Canonico emerito della Cattedrale dal 2008
Muore presso gli Spedali Civili di Brescia 09.08.2012
Funerale e sepoltura a Flero 11.08.2012
Mons. Bonometti
Mons. Bonometti Luigi
gi
Testamento spirituale
15 giugno 2006: 60° anniversario di
ordinazione sacerdotale.
Lodo il Signore perché è buono; eterna è la sua
misericordia.
Prendo congedo da questa vita con il saluto
pasquale: Alleluja!
Per me la vita è stata meravigliosa a motivo della
bontà di Dio Padre il quale, di giorno in giorno,
mi ha amato con i suoi doni, specialmente con la
sua misericordia. A Lui chiedo umilmente perdono
per non averlo saputo amare, ringraziare e
servire come dovevo, a causa dei miei limiti,
fragilità e peccati, compresi quelli di omissione.
A tutte le persone che ho incontrato nella mia vita,
da Flero a Bagnolo, dal Seminario a Rovato, dal
Centro Pastorale Paolo VI alla Curia Vescovile
verso i quali mi sento debitore di tanto bene
ricevuto, di riconoscenza e chiedo perdono e li
prego di un ricordo per me presso il Signore.
Ai miei genitori e famigliari, ai fedeli di Flero,
di Bagnolo, di Rovato con i quali ho vissuto e
lavorato negli anni di ministero sacerdotale,
vada il mio profondo affetto di sacerdote per la
fiducia, la pazienza che mi hanno dimostrato.
A loro rivolgo l’augurio di continuare, pure in
mezzo alle difficoltà, ad essere comunità attente
alla Parola di Dio e testimoni della verità e
dell’amore di Cristo Gesù.
Dal profondo del cuore ringrazio tutti i sacerdoti
che ho avuto come collaboratori nel ministero
pastorale; sono stati preziosi consiglieri e amici
carissimi. Ad essi va il merito principale del bene
che mi si volesse attribuire.
Mia sorella e i miei nipoti siano contenti di avermi
lasciato libero di esercitare il mio ministero a
costo di rinunciare a legittime ore di desiderato
incontro.
Sento di essere vicino al traguardo finale della
vita terrena. Guardo a quel momento senza
angoscia pronunciando con le labbra e con il
cuore “l’Amen e l’Alleluja pasquale”.
Riaffermo la mia fede cattolica nella quale sono
stato educato e cresciuto; l’amore a Cristo e a
tutti gli uomini e donne che Lui salverà mediante
i ministri della Chiesa.
13
Mons. Bonometti
Mi accolga nel Paradiso desiderato, Dio
Padre che mi ha creato, Cristo Gesù che mi ha
redento, lo Spirito Santo dolce ospite della mia
vita, la Madonna Santissima, Madre di tutti i
sacerdoti.
Un mio desiderio è quello di essere sepolto nella
cappella riservata ai sacerdoti nel cimitero
della parrocchia di Flero.
L’ultima parola delle labbra e del cuore è grazie
a Dio per il dono della vita e del Sacerdozio.
Invito a pregare tanto per me.
Sac. Luigi Bonometti - Brescia 16-VI-2006
Centro pastorale Paolo VI
Il ricordo è un debito di riconoscenza
Mons. Prevosto mi chiede di scrivere un
ricordo, per come l’ho conosciuto, di Mons.
Luigi Bonometti.
Non mi è facile estrarre dall’archivio dei ricordi
fatti, anche piccoli ma significativi, da mettere
in pubblico, ma in questo caso a mons. Chiari
posso dire soltanto: “obbedisco”.
Ho conosciuto, con altri amici, mons. Luigi
Bonometti in occasione di un incontro promosso
da mons. Dino Foglio, poco prima del suo
ingresso, nel 1972, come Prevosto della nostra
parrocchia, quando era già nota la sua nomina
a successore di mons. Luigi Zenucchini.
Don Dino conosceva bene Rovato: qui è restato
per il suo ministero come curato per 12 anni, ed
era molto amico di mons. Bonometti. Avevano
trascorso insieme la vita del seminario, e sono
stati consacrati nello stesso
giorno, il 15 giugno del
1946.
Don Dino era quindi la
persona giusta per introdurre
il nuovo parroco nella realtà
rovatese. A quel primo
incontro ne sono seguiti
altri nel tempo, nel segno
dell’amicizia, durante i quali
i due compagni di messa
ricordavano allegramente,
nonostante tutto, i tempi duri
del seminario, frequentato nel
cuore della seconda guerra
mondiale, quando a tavola
(dicevano) veniva servito
soltanto un piatto di minestra,
più brodo che pasta, ovvero
il ricordo di alcuni viaggi
compiuti insieme. La prima
14
impressione di don Luigi (e si sa che spesso le
prime impressioni sono quelle che rimangono) fu
quella di un sacerdote disponibile al confronto
ma irremovibile sui principi della fede, alla mano
ed aperto a tutti. Soprattutto a quanti portavano
il segno della sofferenza.
Sapeva di avere una eredità difficile: mon.
Zenucchini aveva retto la parrocchia negli
anni bui della guerra, dal 1938 al 1972; era
amatissimo dai suoi parrocchiani; aveva dato
vita a numerose iniziative caritatevole, ed aveva
deciso di concludere la sua vita a Rovato; andò
infatti a vivere nei locali della Fondazione
Cossandi, ove morì nella primavera del 1981.
Questa lunga convivenza avrebbe potuto creare,
se non altro, qualche imbarazzo, ma non fu
così: mons. Bonometti visitava quotidianamente
posto un segno, un ricordo, della sua figura.
Iniziò anche l’operazione di restauro della
chiesa parrocchiale, portato poi a compimento
dal suo successore mons. Albertelli. So per
certo che due importanti quadri della nostra
chiesa (posti nell’altare di San Carlo e nella
cappella del Santissimo), furono restaurati
da offerenti da lui sollecitati. L’ex vescovo
ausiliare mons. Olmi, nella celebrazione in
suffragio del defunto in occasione dell’ottava
della scomparsa, ha ricordato le vocazioni
sacerdotali giunte a maturazione negli anni in
cui fu a Rovato. Questo è stato il risultato della
sua esperienza di formatore, come padre
spirituale prima e poi rettore del seminario
minore di Brescia.
La sua sensibilità per anziani, ammalati e
sofferenti derivava anche della sua – seppur
breve – esperienza di presidente della Caritas
provinciale, lasciata proprio per venire
da noi. A lungo ha portato in sé notevoli
problemi di salute; a chi gli diceva che l’aspetto
era eccellente (ed alla vista lo era davvero)
rispondeva che l’apparenza inganna. Quando le
forze cominciarono davvero a mancare, rinunciò
non senza rimpianto e sofferenza alla carica di
prevosto. Nominato canonico della cattedrale,
andò a vivere nel Centro Pastorale Polo VI, di cui
divenne direttore spirituale. Qui l’ho incontrato
varie volte, per un modesto servizio personale
che gli rendevo da anni, e lo trovai sempre
cordiale, oltre che informato delle questioni
rovatesi; seguiva infatti con grande interesse la
vita della comunità cui aveva partecipato da
protagonista per 17 anni. Da quando lasciò il
Centro Pastorale Paolo VI per l’aggravarsi della
sua salute, non l’ho più rivisto. Per l’ultimo saluto
prendo a prestito il titolo di un libretto di Mons.
Zenucchini, un verso tratto dal grande poeta
Virgilio: “Meminisse iuvabit”, mons. Bonometti.
Ricordarti ci aiuterà.
Franco Manenti
Mons. Bonometti
il suo predecessore scambiandosi consigli e
pareri, e lo assistette sino al difficile momento
del trapasso, del “consummatum est”. Nel 1978
divenni sindaco di Rovato, e la sera in cui morì
mons. Zenucchini, Bonometti mi telefonò subito
la triste notizia “come sindaco del comune”, pur
conoscendo l’affetto personale che nutrivo per
lo scomparso. Per dire dell’attenzione verso le
istituzioni.
Mons. Bonometti è sempre stato aperto e
collaborativo nei confronti della pubblica
amministrazione. Come parroco, era membro
di diritto del consiglio di amministrazione della
Casa di Riposo Lucini-Cantù, cui non fece mai
mancare la sua partecipazione. Continuò la
disponibilità ad ospitare nei locali dell’oratorio
le aule del liceo scientifico, sino a quando non
venne realizzata la nuova sede dell’istituto in via
Europa.
L’operazione più significativa nei confronti della
comunità, tuttavia, fu quella portata a termine
per il palazzo e il parco delle “Contessine”,
di cui pochi probabilmente ricordano e molti
neppure conoscono. Eppure, l’iniziativa di mons.
Bonometti mise a disposizione del comune,
gratuitamente, l’intera area ora adibita a parco,
con la costruzione dell’ufficio postale e della
casa di riposo.
Le contessine Cavalleri, alla loro morte,
indicarono come loro erede per le proprietà in
Rovato (palazzo e parco) un ordine monastico
femminile di clausura. Mons. Bonometti riuscì
ad ottenere che il complesso fosse trasferito
gratuitamente alla parrocchia, che girò poi il
suolo al comune. Ora che mons. Bonometti è
scomparso, sarebbe bello che nel parco venisse
Il 25 luglio scorso, nel terzo anniversario
della morte di don Luigi Gregori, è stata
pubblicata la sua biografia con raccolta
di testimonianze. La pubblicazione è stata
curata dal giornalista don Franco Frassine e
ha la prefazione di mons. Bruno Foresti. Il
libro è disponibile in sacrestia.
31
e e docume ntazion e Preti Brescia ni: memori
15
Itinerari di fede per fidanzati
Parrocchia
Cari fidanzati sposarsi in Chiesa è scelta
impegnativa… pensateci bene!
Osservando il panorama della situazione in
riferimento al matrimonio, alle tante “bugie”
dette (sotto giuramento) al momento del
consenso davanti al parroco e soprattutto
alle numerose situazioni di convivenza e alle
frequenti separazioni di matrimoni celebrati
in chiesa, offro alcune considerazioni nel
tentativo di rompere certe banali tradizioni e
stimolare scelte motivate, coerenti e convinte.
In una società definita “liquida” e in un
costume di “comunicazioni virtuali” serve il
coraggio di costruire progetti di vita solidi e
di essere fedeli alla parola data.
• Ogni grande conquista nella vita richiede
preparazione e strumenti adeguati.
Il sacramento del matrimonio, con le sue
caratteristiche di unicità, fedeltà e indissolubilità,
richiede gli strumenti dell’Eucaristia domenicale e
della Confessione periodica per portare, sempre
freschi, i frutti dell’amore, della comunione e del
servizio.
• La famiglia cristiana è fondata sul sacramento
del matrimonio. I sacramenti sono sette e vanno
presi in seria considerazioni tutti. Il matrimonio è
una libera scelta che dà inizio alla vita di coppia
(la convivenza non è moralmente accettabile!).
Se la vostra fede è debole e non condividete o
non capite il significato del matrimonio cristiano,
compireste un atto di coraggio, di correttezza
e di lealtà nei confronti di tutti e, soprattutto
di Dio e della vostra coscienza, se sceglieste
di assumere la responsabilità della famiglia
sposandovi in Comune. Potreste così organizzare
tutti i fasti tradizionali (vestito da spiaggia,
addobbi a vostro piacimento, fotografie da
pose pubblicitarie, cantanti e musiche, pranzi
infiniti) e verificare se il Sindaco o chi per lui, è
disposto ad accettare i ritardi sull’orario fissato
e la sporcizia lasciata alla fine della cerimonia.
Evitereste, con questa scelta, di trasformare la
chiesa in un palcoscenico e il sacramento in una
recita!
• La fede matura e la consapevolezza del
valore dei Sacramenti mette al primo posto
Dio preferisce la semplicità e la sobrietà alle
ostentazioni esteriori; porta a preparare una
liturgia seria, condivide la gioia di appartenere
ad una comunità cristiana, superando l’idea
della “celebrazione privata o intima”.
16
• Ecco perché insistiamo che la partecipazione
all’itinerario di preparazione al sacramento
avvenga prima di decidere la data del
matrimonio.
• Nel 2012 quando sembra che la
consapevolezza delle scelte sia acquisita, dove
si sbandiera una “maturità” legata all’età, dove
la fede non è mai imposta o subìta… constatiamo
modi di fare di una incongruenza e di una
contraddizione spaventose come la richiesta di
matrimonio da parte di soggetti che non hanno
mai aperto il Vangelo e da anni non partecipano
all’Eucaristia domenicale. In questa stessa linea
si colloca la richiesta la battesimo per il figlio da
parte di due conviventi che, pur non impediti da
situazioni particolari, rifiutano il sacramento del
matrimonio.
• Scrivo queste note perché mi angoscia il
vedere separazioni e divorzi di chi ha giurato
davanti a Dio e alla comunità di essere fedele
e poi non mantiene la parola data! E’ un
atteggiamento inaccettabile! Dire “sì, per
sempre” non è questione di coraggio, ma di
sentirsi figli di Dio e desiderosi di misurarsi sulle
“altezze di Dio”.
• In ogni modo scommetto e sfido chiunque
a non essere certi della riuscita del matrimonio
cristiano quando una coppia vive i sacramenti
della spiritualità cristiana cioè partecipa
all’Eucaristia tutte le domeniche, ascoltando
e condividendo, la Parola di Dio e vive
periodicamente il sacramento della Confessione!
Mi auguro che queste note aiutino a riflettere e
a dare una smossa alla vita cristiana, perché
alla base di tutto deve stare la convinzione che
i sacramenti non sono “occasioni” legate a
momenti della vita, ma strumenti insostituibili (cioè
senza alternative) per incontrare Dio e vivere la
sua stessa vita, che è l’essenza del cristianesimo.
Il tempo che stiamo vivendo è molto bello
perché offre tutte le possibilità e gli strumenti per
vivere uno stile di vita cristiana sobrio, bello,
trasparente che mostri nella quotidianità la
grandezza del Vangelo e la gioia di essere figli
di Dio: occorre essere più operosi nella comunità
di appartenenza, aperti al dialogo e curiosi di
conoscere e approfondire quella fede, che non
dobbiamo inventare (“credo a modo mio”!), ma
semplicemente accogliere dalla madre Chiesa e
vivere con gratitudine ed entusiasmo.
don Gian Mario
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GIOLAB
Rosso, fucsia, blu , azzurro, arancio, lilla, marrone, verdini, giallo,
verdone ... ma quanti sono ? dieci squadre !
in totale 316 ragazzi con 98 assistenti e animatori.
Circa 35 mamme impegnate nei laboratori e alla merenda.
Un bel gruppo al Giolab 2012 ! E ogni venerdì sera circa 240 ragazzi
animavano con la loro passione i giochi nei parchi con i loro genitori.
18
AB 2012
Quest'anno sulla maglietta il logo era il nostro portone
dell'oratorio con la frase del papa Giovanni Paolo II :
Spalancate le porte a Cristo.
Una bella squadra di giovani ..... che hanno animato un pezzo
dell'estate rovatese con il loro servizio e la loro giovinezza.
19
Feste
Parrocchia
FESTA PATRONALE S. CARLO
Sabato 27 ottobre: concerto d’organo in parrocchia
(proiezione su maxi schermo)
Mercoledì 31 ottobre: veglia di preghiera a
S.Stefano (organizzata dall’OMG)
Sabato 3 novembre: ore 16.30 in parrocchia
ordinazione sacerdotale di don Maurizio Zaninelli
Domenica 4 novembre:
ore 11.00 prima S.Messa di don Maurizio
Ore 17.00 consegna del Leone d’oro
(salone del Comune)
Ore 18.30 solenne concelebrazione con i sacerdoti
della vicaria, i sacerdoti nativi di Rovato e quelli che
qui hanno prestato servizio. Presiede S.E. Mons. Ivo
Baldi Vescovo di Huari (Perù)
FESTA PER GLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO
Continua la simpatica tradizionale festa per gli anniversari di matrimonio. L’iniziativa
mira a manifestare quanto la comunità è vicina alla famiglia e nello stesso tempo
vuole ricordare ad ogni coppia di sposi che è molto importante celebrare in famiglia
il giorno anniversario del matrimonio. Domenica 14 ottobre sono invitate tutte le
coppie che celebrano i seguenti anniversari di matrimonio: 5° - 15° - 25° - 40° 50° - 60° ed oltre. La festa inizia con la S.Messa delle ore18.30 e si conclude con
un piacevole e familiare rinfresco all’oratorio. La Messa sarà celebrata da don
Valentino Bosio che festeggia il 50° di ordinazione sacerdotale.
E se alcune coppie desiderano festeggiare in questa occasione, il loro anniversario,
che però non rientra in quelli proposti: si iscrivano... e sarà più festa!!
Permane il problema degli indirizzi per mandare l’invito personale;
ci è impossibile arrivare a tutti: ci affidiamo al passaparola.
Chi ha piacere a vivere la festa avvisi anche per telefono:
Prevosto: 0307721130
Marilena: 0307702971
Monica: 030723580
In sacrestia entro martedì 9 ottobre
20
Feste
Martedì 19 settembre celebriamo l’anniversario dell’incoronazione della Madonna
di S.Stefano. La solennità vuol ricordare il miracolo attribuito alla Madonna che ha
salvato Rovato da una probabile (o quasi certa) distruzione negli ultimi giorni della
guerra. La devozione alla Madonna di S.Stefano è legata a questo evento e i rovatesi
devono ricordare con riconoscenza. Il programma della celebrazione:
ore 7.00 S.Messa
ore 16,15 S.Rosario con i ragazzi
ore 17.00 S.Messa
ore 20.00 S.Messa (particolarmente invitati i giovani dei primi quattro anni di
matrimonio)
(in parrocchia si celebra solo alle ore 8.30)
Parrocchia
S. STEFANO: FESTA DELL’INCORONAZIONE
SAGRA DI SANTO STEFANO
Da lunedì 12 a venerdì 16 novembre
Ore 16.30 recita del rosario
Ore 17.00 S.Messa
(è sospesa la Messa di giovedì a Caporovato)
Martedì 20: ore 20.00 S.Messa (con la Corale)
A seguire concerto della Banda e rinfresco
Mercoledì 21 novembre: la festa
S.Messe: ore 7.00 – 8.00 – 9.00
Ore 10.30 S.Messa per gli ammalati e anziani *
Ore 15.00 canto del vespro
Ore 16.00 e 16.30 Benedizione dei bambini
Ore 18.30 S.Messa delle Associazioni
Ore 20.00 S.Messa conclusiva
( in parrocchia si celebra solo alle ore 8.30)
* Rovato soccorso, gli Amici della Casa di Riposo e gli Alpini si prestano (come
sempre con generosità encomiabile) a trasportare gli anziani e ammalati che
desiderano partecipare e telefonicamente o prendono accordi per il trasporto)
Il percorso antropologico sull'arte di vivere.
"L E A MBIGUIT À DE L T E M PO PR E SE N T E "
Come il mondo vero si è mutato in favola.
Lunedì 17/09
Il mito della libertà. Pretese di autosufficienza e rifugio nella serialità
(Salvatore Natoli)
Martedì 25/09 Economia e salvezza. Il mito della sicurezza
(Stefano Zamagni)
Lunedì 1/10
I sei volti del mostro. La globalizzazione
(Aldo Bonomi)
Lunedì 8/10
L'angelo e la tempesta. Il mito del progresso
(Raffaele Mantegazza)
Lunedì 15/10
L'economia del dono. La dittatura del mercato (Carlo Sini)
Lunedì 22/10
Oltre i fanatismi, i fondamentalismi, le idolatrie (Marco Gallizioli)
21
Iniziazione cristiana
Il dovere
22
per un agire utile a noi e agli altri
Di Kant si racconta l'aneddoto secondo il quale
l'addetto responsabile dell'orologio pubblico
della torre di Koenigsberg ne regolava l'ora
ogni giorno quando il filosofo usciva per la
sua passeggiata pomeridiana, tanto egli era
puntuale. L'aneddoto vuole esemplificare il
profondo "senso del dovere" che Kant ha messo
a base della sua filosofia etica e dà l'idea del
'dovere' come un impegno irrinunciabile con se
stessi.
Dovere, infatti, è una delle grandi parole che
più ricorrono sulla bocca di chi si interessa o ha
compiti di educazione, importante quanto altre
parole quali: sapere, potere, volere. Tutti verbi
che determinano profondamente il nostro agire
e che assumono, di conseguenza, valore etico e
chiamano in causa modelli e pratiche educative.
Ma che cosa significa per genitori, insegnanti.
educatori in genere e. in definitiva. per tutti noi fare
riferimento ad un 'dovere', trasmettere e acquisire
'senso del dovere?'
Nella lingua italiana il termine 'dovere' deriva
dal latino de-habere, cioè letteralmente "avere
da (qualcuno)", e perciò il significato di base fa
riferimento a ciò che si deve fare in risposta a
qualcuno che lo esige da noi, dunque l'idea di un
'obbligo', di un "impegno". In questo senso si usa
dire che occorre '"comportarsi come si deve", ossia
come altri si attendono da noi.
Ed ecco allora che il "dovere" si riempie subito
di esigenze, obblighi. compiti... relativi al proprio
ambiente,
alle proprie funzioni, alla propria
situazione in un gruppo, nella stessa società. E
così il politico ha i suoi doveri, come lo studente,
il lavoratore, il genitore nei confronti dei figli e
viceversa.
Alle nostre latitudini e dentro una cultura
democratica quale si dice la nostra, quando si parla
di 'doveri' del cittadino, così come li tematizzano le
costituzioni repubblicane, si indica ciò che sta, o
dovrebbe stare, alla base di una convivenza civile e
garantirne la possibilità. Questi doveri sono definiti
da leggi che. idealmente, dovrebbero permettere
la 'giustizia' dei rapporti sociali e il rispetto delle
libertà. Perciò tener fede ai ‘propri doveri’ diventa
il presupposto per un corretto funzionamento delle
relazioni sociali.
Fin qui si è descritto il 'dovere' come un ideale,
e se le cose stessero veramente in questi termini
bisognerebbe dare ragione a Gandhi quando
afferma: "Se adempiamo i nostri doveri, non
dovremo andare lontano a cercare i nostri diritti".
Con questa saggia citazione, però, già ci
confrontiamo o forse ci scontriamo con un'altra parola
che complica le cose, più che renderle semplici,
e che di nuovo chiama in causa l'educazione: i
'diritti'. In realtà non si dovrebbe mai dimenticare
che non ci sono diritti senza corrispondenti doveri,
e che forse il 'diritto' dipende da un 'dovere'. Ma
oggi sembra proprio che le cose vadano spesso
diversamente: tutti rivendicano diritti, pochi
accettano doveri. Forse perché il dovere richiede
dedizione, impegno e a volte anche 'sacrificio'.
Pretendere diritti è invece assai più facile. Qui
di nuovo è proprio il campo dell'educazione ad
essere in gioco, e anche a doversi attentamente
interrogare e mettersi in questione. Non è forse vero
che molti genitori (per ciò che riguarda l'ambito
'famiglia') e molti insegnanti (per ciò che riguarda
l'ambito 'scuola') invocano e usano il 'dovere'
come un 'manganello' per ottenere ciò che essi
non sono capaci di raggiungere con una relazione
educativa, ossia con la dedizione, con l'amore,
con la capacità di persuadere e convincere circa
la bontà di ciò che propongono o chiedono? Il
"tu devi" diventa allora l'imperativo con cui si fa
valere una presunta autorità, che ha però molto
dell'autoritarismo e poco della vera autorevolezza.
No, in educazione è possibile una 'terza via', tra
la pretesa che rivendica solo diritti senza doveri, da
una parte, e l'imposizione esteriore di un "tu devi"
perché lo comando io con il mio 'potere' su di te,
dall'altra!
La 'terza via' è la possibilità di educare ad un
"senso del dovere' che trova le sue basi dentro la
persona a cui si chiede un impegno, che alla fine
possa scaturire dal profondo di noi come impegno
e obbligazione con noi stessi e come responsabilità
verso altri, un agire riconosciuto 'doveroso' perché
buono e utile a noi stessi e agli altri. In questo senso
il dovere diventa scelta elica che non ha più bisogno
di costrizione esteriore, poiché è coscienza matura
di sé e apertura verso gli altri, unica vera garanzia
del rispetto dei diritti di tutti e di una effettiva libertà.
Ma una educazione al dovere in questo senso può
scaturire solo da una capacità di amore verso chi
si vuole educare.
Gianni Francesconi
Un nome non vale l’altro: dire “catechismo” è dire una
scuola in cui si apprendono le verità di una religione.
Dire Iniziazione Cristiana è
dire l’impegno ad
apprendere gradualmente uno stile di vita evangelico.
Fino ai primi anni del dopo Concilio (anni ’70-‘80) ai
ragazzi si proponeva il catechismo come “scuola” in
cui apprendere le verità della fede cristiana e percorso
per accedere ai sacramenti. Però esisteva un contesto
sociale significativo dal punto di vista religioso, tanto
che era denominato “catecumento sociale”: le famiglie
erano molto più unite; alla Messa festiva non mancava
nessuno; i Comandamenti erano accettati da tutti…
insomma la società aiutava, sostanzialmente, a vivere
la fede.
Con il passar del tempo è cambiata, quasi radicalmente,
la vita sociale: la famiglia, purtroppo, non ha più il
valore e la stabilità di un tempo; dal punto di vista
religioso c’è indifferenza e mediocrità, individualismo
e una buona dose di superstizione, e, spesso, molta
“ignoranza” di ciò che la fede è e richiede.
Per quanto riguarda l’educazione di ragazzi notiamo
residui di mentalità molto negativi. Alcuni esempi:
l’abbinamento catechismo-scuola produce l’effetto
che finita la scuola finisce anche la partecipazione
all’Eucaristia domenicale (non solo in estate, ma anche
a Natale e Pasqua); il ritmo della vita familiare non
è scandito dalle feste (anno liturgico) ma dalla scuola
e dai masmedia; i sacramenti sono per tanti assimilati
agli esami: superato l’esame… chi t’ha visto, t’ha visto!
Dire Iniziazione Cristiana è dire “il processo globale
attraverso il quale si diventa cristiani. Si tratta di un
cammino diffuso nel tempo e scandito dall'ascolto
della Parola, dalla celebrazione e dalla testimonianza
dei discepoli del Signore attraverso il quale il credente
compie un apprendistato globale della vita cristiana
e si impegna a una scelta dì fede e a vivere come
figli di Dio, ed è assimilato, con il Battesimo, la
Confermazione e l'Eucaristia, al mistero pasquale
di Cristo nella Chiesa” (nota CEI “il catechismo per
l’iniziazione cristiana dei fanciulli ne dei ragazzi”
1991). Dunque, cari genitori, oggi è chiesto, con
chiarezza, di verificare la propria coerenza; la società
è multietnica, multireligiosa e multiculturale, per cui
ognuno deve decidere da che parte stare e vivere con
coerenza la scelta.
Non si può chiamarsi cristiani se non si osservano i
comandamenti, non si conosce il Vangelo, non si
partecipa all’Eucaristia ogni domenica! Troppe persone
(anche con ruolo pubblico) si dichiarano cristiane,
mentre i loro comportamenti sono palesemente
contrari al Vangelo e alla dottrina della Chiesa. Non
è accettabile, oggi, sentire pronunciare da un adulto:
“sono cristiano anche se non vado a Messa!” No!
Questa è una “bestemmia” perché il Vangelo non è un
optional e la fede cristiana non la inventa il singolo o
un gruppo ma la si accoglie come dono della Chiesa.
E il dono o lo si accetta o si rifiuta, non c’è via di
mezzo.
Nella liturgia spesso si prega così: ”Questa è la
fede della Chiesa. Questa è la nostra fede, e noi
ci gloriamo di professarla”. E la fede cattolica,
così come
Cristo ha comandato, è centrata
sull’Eucaristia. Perciò partecipare all’Eucaristia ogni
domenica (il giorno del Signore, il giorno in cui
Cristo ha vinto la morte e ci ha resi partecipi della
sua vita immortale) è il primo dovere del Battezzato
e il non partecipare è il primo peccato, il più grave.
E i Sacramenti? Quanti adulti non li vivono o li
vivono con superficialità? Quanto si pensa alla
grandezza del Battesimo ricevuto? Quanto si vivono
i due sacramenti che fanno crescere la vita spirituale
del cristiano: l’Eucaristia e la Confessione? Quanto
il sacramento del matrimonio è una scelta di fede
motivata e convinta?
Non si possono chiedere i sacramenti per i ragazzi
per motivi di pregiudizi sociali, di sospetta
superstizione, di una incomprensibile tradizione, o
addirittura per fare un pranzo familiare (con annessi
regali).
Carissimi genitori del gruppo Betlemme: questo primo
anno del progetto di Iniziazione Cristiana è tutto per
voi, affinché possiamo chiarirci le idee sulla nostra
fede e “metterci in gioco” tutti insieme e seriamente,
per fare “ciò che è bene” per i nostri ragazzi.
Troviamo il coraggio della coerenza e liberiamoci dai
condizionamenti negativi della società.
Vi chiediamo:
• Chiarezza di motivazioni: la fede è la medesima, per
noi adulti e per i ragazzi, come anche l’appartenenza
alla Chiesa, il valore dei sacramenti...
• Cogliete l’occasione per confrontarvi, da adulti,
sulla fede cristiana e sulla coerenza.
• Rafforziamo l’appartenenza alla comunità: la fede è
scelta personale da vivere insieme!
• Dare l’esempio: i figli copiano il vostro esempio, più
che ascoltare le vostre parole. Perciò è lo stile di vita
della famiglia che incide in modo determinante nelle
scelte dei figli.
Per queste ragioni questo primo anno è per i soli
genitori e obbligatorio.
Iniziazione cristiana
Iniziazione Cristiana: perchè questo nome?
Per facilitare la partecipazione (ed evitare scuse)
offriamo, anche per quest’anno, due possibilità: il
venerdì sera (ore 20.30) o la domenica pomeriggio
(ore 15.00). Le date:
- Settembre: 14 (solo venerdì)
- ottobre: 26 - 28
- novembre: 16 - 18
- dicembre: 14 - 16
- gennaio: 11 - 13
- febbraio: 22- - 24
- marzo: 8 - 10
- aprile: 12 - 14
- maggio: da stabilire
Gli incontri i tengono all’oratorio. Il primo tema che
verrà affrontato è: “perché comunicare la fede ai figli?
23
Oratorio
Festa di Halloween o festa dei santi?
La domanda potrebbe sembrare provocatoria,
o comunque fastidiosa: eppure non posso fare
a meno di pensarci, in quest’ultima sera di
ottobre. Festa di Halloween o festa dei santi?
L’antica leggenda di Halloween narra che la
notte del 31 ottobre le anime dei morti tornano
sulla terra e cercano di entrare nei corpi dei
vivi. È dunque per difendersi da queste anime
che i vivi si mascherano da fantasmi, e vagano
nella notte con dolcetti e scherzetti.
Fin qui, troviamo semplicemente conferma
di quello che mi ripete spesso mia nonna: e
cioè che ogni occasione oggi è buona per far
festa. C’è però un risvolto inquietante in questa
ultima moda dalle radici antiche: un risvolto
che forse sottovalutiamo, ma che dovrebbe
metterci in guardia.
Mi riferisco a quel sentimento di goliardica
diffidenza che la festa di Halloween nutre nei
confronti dei morti: come se il ricordo dei defunti
- ma soprattutto il pensiero della morte - dovesse
in qualche modo essere "alleggerito". Perché
troppo pesante ci appare oggi questo pensiero:
al punto che spesso noi soltanto alludiamo alla
morte, senza più avere il coraggio di chiamarla
per nome! Certo, la morte non è discorso che
rallegra. Eppure, pensiamo alla nostra tradizione
cristiana che in questi primi giorni di novembre
ci fa pellegrinare da un cimitero all’altro, sulle
tombe dei nostri cari: in tale circostanza la morte
non fa più paura. Infatti, il ricordo dei morti si
impone sulla minaccia della morte: al punto che
noi ripensiamo volentieri alle persone che ci
hanno lasciato, e ricordiamo con affetto il loro
volto, il loro sorriso, la loro generosità, le loro
fatiche! Nella festa cristiana dei santi la morte
non fa più paura, perché il ricordo della vita è
più forte, nonostante tutto.
Come educatori, genitori non possiamo non
arginare questa messa in scena per tre motivi:
il primo perché siamo per la vita, una vita che ha
il suo compimento nell’eternità, nella pienezza.
Il secondo nella memoria dei nostri cari defunti:
essi non rivivono perché “affamati di vita cercano
di farci del male“ ma nella nostra quotidianità
perché diamo forza e valore ai loro insegnamenti
vivendoli nel nostro quotidiano.
Il terzo perché non vogliamo essere schiavi di
un consumismo che ci rende poveri non solo del
denaro ma della nostra dignità.
Non si è mai soli davanti alle scelte coraggiose
e impegnative, si è soli quando si sceglie contro
la verità e il bene.
don Gigi
Un’avventura lunga un’estate
Durante la scuola sogni la tua estate: con amici,
nottate, risate e un po’ di follia. Quest’anno poi
ho voluto dedicare del tempo anche ai più piccoli:
un po’ per essere impegnato, un po’ perché mi
sembrava giusto ricambiare ciò che da piccolo
avevo ricevuto anch’io. E così ho scoperto una
tesoro particolare… Tutto è incominciato con una
telefonata: Don vorrei fare l’animatore quest’estate!
Il don ha puntualizzato: Posso fare… Per prima
cosa c’è un colloquio da sostenere , poi delle serate
di formazione, poi si comincia a lavorare, e infine
c’è il GIOLAB e i CAMPISCUOLA…
Così mi sono messo in gioco e passo dopo passo
ho scoperto la gioia di entrare in Oratorio e
essere chiamato per nome dai più piccoli, sentirti
cercato, stimato, accolto. La responsabilità ho
sempre pensato che fosse una cosa da grandi, ma
poi scopri che solo quando ti senti responsabile
di chi ti è vicino ti senti vivo. Certo a volte non
sono mancate le sfuriate del Don, i richiami dei più
vecchi tra gli animatori, ma tutto passa quando la
sera stanco sei già con la testa al giorno dopo:
24
giochi, bans, caccia al tesoro, piscina, merenda.
Del Giolab di quest’anno ho imparato una cosa
nuova: quando sei piccolo non ti accorgi e vedi solo
gli assistenti, ma quando passi tra gli organizzatori
scopri che ci sono molte persone all’opera dalle
mamme in segreteria, in cucina, ai laboratori,
dalle pensionate San Carlo, dagli alpini, e da tante
persone che aiutato in vario modo.
Quest’anno ho avuto anche la fortuna di poter
partecipare al Camposcuola come animatore. E’
un’esperienza unica e molto più impegnativa. I
ragazzi sono con te tutta la giornata e non basta
poche ore di gioco serve anche più ascolto, più
pazienza, più esempio. Devo ringraziare il Don che
mi ha permesso tutto questo. Ringrazio anche tutti i
miei colleghi, le mamme e chi ha condiviso con me
quest’esperienza. Grazie di cuore è stata un’Estate
che non dimenticherò. Durante le preghiere il Don
ha insistito molto sul fare silenzio e ringraziare:
grazie Signore dei doni che mi concedi, e aiutami
a farne sempre buon uso….
C.F.
Oratorio
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- Val D’Aost
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Un’avventura nasce sempre da un grande sogno.
Spesso guardiamo il cielo e desideriamo poter vedere
una stella cadente per esprimere un desiderio: io
vorrei che i ragazzi...
E così dopo una stella cadente abbiamo cercato di
dare consistenza a un sogno: che un piccolo gruppo
di preadolescenti e adolescenti potesse lanciare un
messaggio per i loro coetanei. Abbiamo scelto la
modalità del musical perché permette di coinvolgere
sia attraverso il canto, il ballo, la recitazione, le
coreografie, le scenografie e tutto il resto molte più
persone. Credo che un bellissimo traguardo sia stato
raggiunto:
Ne approfitto anche io per scrivere due righe.
Tutto è iniziato leggendo diverse proposte fatte
dall’associazione 'Uno per Tutti' all'inizio dell'anno,
tra le quali c'era appunto la scelta del Musical; una
cosa nuova per me e che avevo deciso di provare,
con la consapevolezza che ci sarebbero stati dei
sacrifici, ma che in ogni caso si sarebbero tramutati
in emozioni stupende e gratificanti. Nei primi mesi
ci siamo dedicati alla scelta dei personaggi e alla
preparazione del balletto d'ingresso e poi durante
l'anno, con tutte le difficoltà, i litigi, le mancanze,
le gioie, i sorrisi e le soddisfazioni abbiamo creato
quello che è stato il nostro grande 'lavoro'.
L'ultima settimana è stata davvero quella più dura
di tutta questa avventura, anche perché l'agitazione
iniziava già a farsi sentire.
E' stato bello recitare, ballare e cantare con i miei
amici, INSIEME abbiamo ricevuto tanti applausi e
complimenti, il migliore è stato: "Mi siete davvero
piaciuti, non solo per come avete recitato o interpretato
vosstro personaggio,
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il vostro
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perché avete dimostrato di essere un gruppo unito
e affiatato"!
E l'unica cosa che posso nel mio piccolo fare ora
è ringraziare inizialmente l'associazione 'Uno
per Tutti' l'oratorio, i don e i loro collaboratori e
volontari, Stefania e Camilla con Andrea e voi
ragazzi del musical, da questa esperienza ne sono
uscita ricca di emozioni nuove e sensazioni che
non avevo ancora provato.
Credo che le difficoltà e le incomprensioni
facciano parte del gioco e ci aiutano a capire
come affrontarle e come viverle! GRAZIE a tutti
ragazzi, alla prossima.
Marta Guarneri
Oratorio
Musical: Il coraggio di essere se stessi
Non so se è troppo tardi, scusate...
Inizio col dire che è stata un'esperienza fantastica
proprio perché completamente nuova per me.
I miei compagni di palcoscenico sono stati splendidi;
fin da subito si è' creata una grande intesa e un
grande rapporto di fiducia rafforzato anche dai litigi.
Fin dall'inizio mi sono impegnata nelle prove,
inizialmente ho fatto fatica ad entrare nella parte,
successivamente ho imparato ad immedesimarmi
sempre meglio nel mio personaggio fino ad entrare
completamente in esso.
Prova dopo prova cresceva la voglia di debuttare
davanti a tutti e mostrare il nostro lavoro, e il giorno
del grande debutto è stato molto emozionante!
Quando sono entrata in scena per un attimo mi
sono sentita in un sogno da cui non avrei mai voluto
svegliarmi: tutta quella gente davanti a me mi ha fatta
sentire importante, senza il calore del pubblico non
sarei riuscita a recitare!
Ed è per questo che colgo l'occasione per ringraziare
tutte le persone che hanno creduto in noi e sono
venute a vederci con la certezza che ancora una
volta non le avremmo deluse; un grande GRAZIE va
anche a Camilla e Stefania che ci hanno sostenuti,
incoraggiati e ci hanno donato il loro tempo con
gioia.
Debora Germani
27
Oratorio
Allora se mi si chiede di parlare di questa
esperienza del musical io vorrei partire dall'inizio
quando senza sapere cosa avremmo "inscenato"
ci siamo buttati in questa avventura. A me è molto
dispiaciuto che delle persone durante questo tragitto
di 15 mesi si siano staccate da questo gruppo e
penso che durante la nostra prima dello spettacolo
che è avvenuta il 14 luglio 2012 nell'oratorio Don
Bosco a Rovato si siano pentite della scelta che
hanno fatto però su questa scelta io non posso dire
niente perché è stata una loro decisione. Oltre alle
"perdite" che abbiamo avuto in questo percorso
del musical mi è piaciuto tantissimo e spero che si
possa ripetere tranne alcuni litigi che sono comuni in
qualsiasi gruppo di persone perché ognuno di noi è
diverso dagli altri. Ormai sono già passati.
Tornando all'argomento io vorrei esprimere la mia
gratitudine e la mia stima verso le persone che ci
hanno aiutato e sostenuto. Perché non so se tante
persone sanno quello che c'è dietro a questo progetto
persone che la sera dello spettacolo sono venute alle
18.00 per pettinarci e truccarci, persone che hanno
creato la nostra scenografia, persone che erano
impegnate con la parte tecnologica della serata (es.
luci - suoni) oltre che persone che hanno impiegato
le loro serate per farci incidere le canzoni cantate
da noi. Tutto sommato mi è piaciuto e spero che
sia piaciuto sia al "nostro" pubblico che anche agli
altri "attori" (attori lo metto tra virgolette perché io
non mi sento ne un attore ne una star so solo che mi
sono messo in gioco per fare questo spettacolo e mi
sembra che sia riuscito bene) concludo con un grazie
caloroso a Stefania Maranesi e Camilla Sette che ci
hanno sopportato durante questo percorso.
Alessan
ndro Vezzoli
Vezzzoli (Titti)
(Tittti)
Alessandro
28
Questo musical, è stata un'esperienza nuova, magica
e strana. Tutte quelle persone erano lì sedute per
vedere dei ragazzi che si sono messi in gioco e
hanno dato il loro meglio per costruire un ''tratto'' di
strada, che dobbiamo ancora completare!
Tutti ci hanno fatto complimenti e sentire tutti quegli
applausi è stato commovente! Siamo cresciuti insieme,
e ognuno di voi mi ha regalato qualcosa di suo,
ognuno in maniera diversa. Grazie a tutti, davvero!
(Vorrei dire poi, che io questo musical lo dedico a tutti
voi! e a mia zia perché avrei voluto che lei fosse stata
lì a vederlo!).
Serena Verzelletti
Non avevo mai vissuto un’esperienza così bella prima
d’ora.
All’inizio ero un po’ scettica, lo ammetto... ma dopo
un paio di prove ho capito che mi sarei divertita e che
avrebbe potuto solo arricchirmi.
Le persone con cui ho condiviso quest’esperienza già
le conoscevo, tuttavia ho imparato ad apprezzarle e
a conoscerle maggiormente; a conoscerle per ciò che
sono veramente.
Sono persone aperte e davvero fantastiche, abbiamo
avuto momenti difficili nei quali si discuteva o
addirittura si pensava di mandar tutto all’aria, ma
penso sia stato bellissimo anche per questo.
Grazie ragazzi. Un grazie in particolare a Stefania
e Camilla che ci hanno aiutati moltissimo e ci hanno
sopportato prova dopo prova.
Quest’esperienza vorrei dedicarla a tutte quelle
persone che ancora devono trovare se stessi e alle
persone che non hanno il coraggio di essere ciò
che realmente sono; gli auguro di trovare questo
coraggio.
Chiara Minelli
Ora l’avventura prosegue e spero in due direzioni:
la prima nell’offrire questo musical anche ad altre
comunità che vorranno ospitarci;
la seconda che il messaggio, del coraggio di essere sé
stessi, si traduca nella vita sia dei nostri attori sia nel
pubblico che ci ascolta.
BUONA AVVENTURA
Che tema strano!
Gli alimenti sono “magici” perché frutto di
un’alchimia: buone materie prime, sane e
genuine; tecniche di cottura e lavorazione, il
più possibili naturali; la mano del cuoco. Dalla
somma di tutti questi fattori esce la “magia”
quella buona, perché questa cucina è capace
di evocare ricordi, segnare momenti, fermare
idee e emozioni. Certo, non deve essere
necessariamente tutto perfetto, basta che un
alimento sia gustato in una occasione per noi
speciale, in un momento significativo per noi,
per rendere quel ricordo super.
In più, la “magia” talvolta può essere suscitata:
chi non vorrebbe essere stato un commensale
alla favolosa cena di Babette, oppure a quella
della Bella e la Bestia, o a quella di Asterix e
Obelix nel loro villaggio?
Spesso è l’immaginazione, oppure i racconti
di chi ha provato prima di noi ad accendere la
“magia”: il racconto di un viaggio, l’esperienza
della cucina del sud d’Italia.
Il cibo ci dice della bellezza di una realtà che è
fatta di STORIA, di LUOGHI e TRADIZIONI. Ci
inserisce nell’opera d’arte, nel libro che stiamo
leggendo. Il cibo ci rende un po’ contemporanei
con coloro di cui leggiamo. Questo vale in modo
speciale anche per la Bibbia, dove alimenti
semplici ed essenziali, si intrecciano con la storia
della salvezza del popolo di Israele.
Così un gruppo nutrito di giovani delle parrocchie
di Coccaglio, Cologne e Rovato, con i loro curati
si sono avventurati in questo tema. La sede è una
“casa accoglienza” a Piombino (LI).
Queste nostre giornate insieme sano state scandite
da un alimento particolare, che ci ha aiutato a
rileggere la nostra storia e quella di coloro
che abbiamo incontrato. Le giornate erano
aperte dalla preghiera delle lodi al mattino
e dalla compieta la sera. Poi nella mattinata
eravamo impegnati nei lavori: chi a dipingere
le ringhiere e il gazebo, chi a verniciare gli
infissi, chi nelle pulizie della casa e nella
preparazione del cibo, chi nell’animazione
alla casa famiglia. Il pomeriggio invece
era scandito da una visita e un incontro
particolare: abbiamo visitato Nomadelfia,
la cantina Petra, San Antimo, le suore di
clausura di Cerreto, Lucca, casa famiglia la
Gabbianella e ascoltato la testimonianza e
la vocazione di vari testimoni: un monaco,
delle suore, un frate, una famiglia impegnata
nell’accoglienza della casa famiglia.
Non sono mancate le nuotate al mare, i
giochi, le risate, le nottate sotto le stelle e la
vita insieme.
Di quest’esperienza ci sono rimasti molti ricordi,
sorrisi, generosità, sguardi, ma soprattutto
alcune domande che speriamo col tempo di
riuscire nella nostra vita a rispondere.
Un grazie a chi ha
a,
proposto quest’esperienza,
o
un grazie a chi abbiamo
incontrato, un grazie a chii
l’ha vissuta e un grazie a
Dio che ci ama e desidera
solo che ognuno di noi
viva al massimo ciò che
è, realizzando così la
sua vocazione.
Alla prossima...
Oratorio
Gustate e vedete come è buono il Signore
29
Cronaca
Sala della Comunità
Come ha funzionato la nuova Sala della
Comunità intitolata all’indimenticabile mons.
Luigi Zenucchini? I numeri parlano chiaro:
dal 05 novembre 2011 (il giorno dopo
l’inaugurazione) al 20 luglio 2012 la sala ha
ospitato 41(quarantun) manifestazioni con un
totale di 3.200 (tremiladuecento) partecipanti.
Tutti gli organizzatori delle manifestazioni si sono
complimentati per la funzionalità e la bellezza
dell’ambiente. La maggior parte dei partecipanti
sono entrati per la prima volta e sono rimasti
ottimamente impressionati; il loro commento
spontaneo: “abbiamo trovato una sala molto
ogliente .
accogliente”.
Che tipo di manifestazioni son state fatte?
Svariate: concerti, conferenze, convegni regionali,
assemblea di associazioni, rappresentazioni della
scuola primaria…
Il futuro? Le richieste cominciano ad arrivare, ci
auguriamo che il servizio sia sempre buono ed
efficace. Per ora siamo convinti che l’investimento
sia stato indovinato e che sta rispondendo
egregiamente all’esigenza culturale e formativa
della nostra comunità. Un grazie riconoscente a
tutti i benefattori e collaboratori.
Nadia T. e Teresa T. (segretarie)
S. Rocco e ... dintorni
È bello e incoraggiante avere nella propria comunità
persone che si appassionano al servizio di un
edificio sacro della comunità, perché sia sempre
un gradevole luogo di incontro con Dio e di invito
alla preghiera. In S.Rocco anche questa
estate la chiesa è stata abbellita, con gusto,
dalla Sig.ra Lidia (e le sue amiche) e il
portone d’ingresso è stato rimesso in ordine
in modo da permettere la sua apertura e
chiusura senza difficoltà. Il merito va a
Ottavio, coadiuvato da un gruppo di amici.
Le campane sono state computerizzate
(per cui ascoltiamo varie e dolci armonie) e
all’inizio del prossimo anno sarà sistemato
l’organo. A questo punto la chiesa sarà
pienamente funzionante.
A nome della comunità ringrazio questi
volontari, unitamente ai volontari della
chiesa di S.Stefano e di Caporovato per
30
il loro servizio. Una cosa è certa: per merito
loro il volto della comunità è più sorridente. Dio li
benedica! Grazie.
il Prevosto
La comunità di Lodetto, in attesa dell’arrivo del
sacerdote, ha saputo organizzare e gestire molto
bene tute le attività estive. Innanzitutto il Grest che
ha aggregato per due settimane più di cinquanta
ragazzi con venti animatori e il sostegno di un folto
gruppo di mamme. Che tutto sia andato bene lo si
è visto domenica 15 luglio nella serata conclusiva
dove ragazzi hanno presentato la loro esperienza.
Un buon successo ha avuto anche l’iniziativa del
Palio delle contrade: ha coinvolto un gran
numero di ragazzi e di adulti rendendo vivace la vita
dell’oratorio. Bene è andato anche il tradizionale
torneo notturno di calcio. La partecipazione
è stata ottima sia per la categoria dei ragazzi
che quella degli adulti, e tutto si è concluso senza
incidenti e con la soddisfazione di aver trascorso
tante serate in allegria e piacevole compagnia.
Infine la festa patronale che oltre al momento
liturgico ha visto quattro serate di intrattenimento
conviviale. Le presenze sono state numerosissime
e tutta l’organizzazione ha funzionato alla
perfezione. A me non resta che ringraziare tutti gli
organizzatori che hanno dimostrato competenza
ma soprattutto tanto amore per la comunità e
tanta passione nel gestire le iniziative affinché
i vari partecipanti fossero soddisfatti. Questa è
la strada giusta: il futuro ci aiuti a percorrerla
sempre meglio. Ancora grazie!
don Gian Mario
Cronaca
Parrocchia di Lodetto
Parrocchia della Bargnana
Il 10 giugno, festa del Corpus Domini,
la comunità della Bargnana ha ripreso
la tradizione della processione eucaristica.
Il tempo è stato clemente permettendo di
svolgerla regolarmente. La festa è iniziata
con la celebrazione dell’Eucaristia, proseguita
con la processione e conclusa con la solenne
benedizione. Hanno seguito la liturgia don
Valentino e don Roberto. La partecipazione è
stata totale e gioiosa; alla fine in oratorio ci si
è ritrovati per una gustosa pizzata.
Sabato 21 aprile è stato celebrato l’unico
matrimonio dell’anno 2012: agli sposi Elisa
Libretti e Damiano Orioni gli auguri di tutta
la comunità.
31
Parrocchia S.Giovanni Bosco
32
Decreto Conciliare “Unitatis Reintegratio”
sull’Ecumenico
L’anno pastorale 2012-2013 è l’anno della
Fede, indetto dal Papa, per commemorare i 50
anni dell’inizio del Concilio Vaticano II.
Il Beato Papa Giovanni XXIII, ispirato dallo
Spirito Santo, ebbe l’intuizione di promuovere
un Concilio Ecumenico, cioè universale, con lo
scopo di rinnovare la Chiesa.
Fu un’impresa molto impegnativa e gravosa
lasciata, poi, in eredità al Papa, bresciano,
Paolo VI che lo portò avanti con sapienza e
fermezza.
In questo anno pastorale le catechesi, per
giovani e adulti, saranno su alcuni documenti
conciliari, forse i meno noti, che parlano delle
divisioni nella Chiesa; dei rapporti tra la Chiesa
cattolica e le altre Chiese cristiane separate; del
movimento ecumenico per l’unità e delle religioni
non cristiane.
Sono documenti che toccano la nostra Fede in
rapporto con la Fede di altre religioni.
Il documento sull’ecumenismo, promulgato il 21
Novembre del 1964, viene presentato su questo
Bolettino, iniziando con questo numero e per altri
due successivi.
Lo scopo del documento è quello di suggerire a
tutti i cattolici gli aiuti, le direttive e i mezzi per
rispondere al comando di Gesù che vuole l’unità
della sua Chiesa. Al n.1 del documento leggiamo:
“Da Cristo Signore, la Chiesa è stata fondata
una e unica, eppure molte comunioni cristiane
propongono se stesse agli uomini come la vera
eredità di Gesù Cristo; tutte invero asseriscono di
essere discepoli del Signore, ma hanno diverse
sentenze e camminano per vie diverse, come se
Cristo stesso fosse diviso. Tale divisione non solo
contraddice apertamente alla volontà di Cristo,
ma è anche di scandalo al mondo e danneggia
la causa della predicazione del Vangelo ad ogni
creatura”. Fin dai tempi degli Apostoli sorsero
delle scissioni. condannate dall’Apostolo Paolo in
alcune sue lettere (es. 1 Cor ,11-14), ma nei secoli
successivi (4°-5°-6°) ci furono delle vere divisioni:
non piccole comunità dell’oriente si staccarono
dalla comunione della chiesa cattolica.
Oggetto di discussione era la persona di Gesù, al
modo in cui poteva essere Dio e uomo allo stesso
tempo; alla provenienza dello Spirito Santo e al
titolo di Madre di Dio dato a Maria. I Concili
ecumenici di Nicea (325); di Costantinopoli
(381); di Efeso (431); di Calcedonia (451),
affermarono che Gesù fu generato da Dio, che
è Vero Dio e Vero uomo; che lo Spirito Santo
procede dal Padre al Figlio e che Maria è Vera
Madre di Dio.
Nel 1054 ci fu la rottura della comunione della
Chiesa dai Patriarchi Orientali, dando inizio ai
cristiani Ortodossi, e dopo 4 secoli, in Occidente
a causa degli eventi che comunemente passano
sotto il nome di Riforma, si creò un’altra grande
divisione, quella dei Protestanti e Anglicani. Queste
divisioni meritano una riflessione appropriata che
farò nei prossimi numeri del bollettino.
Dopo parecchi secoli di reciproche condanne
e scomuniche, sorse all’inizio del sec. 20° un
movimento ecumenico con lo scopo di coinvolgere
tutte le Chiese separate per promuovere l’unità.
Dal n. 4 al 12, il documento spiega che cosa è il
movimento ecumenico e quello che intende fare
per creare una maggiore conoscenza e rispetto
tra le Chiese separate.
Il movimento intende:
- eliminare le parole, i giudizi e le opere che
rendono difficili le reciproche relazioni.
- favorire il dialogo tra esponenti debitamente
preparati nel quale ognuno espone più a fondo
la dottrina della propria comunità e ne presenta
con chiarezza le caratteristiche.
- riconoscere e stimare i valori veramente cristiani
1° SETTEMBRE 2012
7ª GIORNATA PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO
- lo studio della propria storia, dottrina, vita
spirituale, teologica e liturgica, condotto
secondo la verità e con un rispettoso dialogo.
Tutte queste cose, quando con prudenza
e costanza sono compiute dai fedeli della
Chiesa cattolica, contribuiscono a promuovere
la verità, la concordia, la collaborazione, la
carità fraterna e l’unione a superare gli ostacoli
frapposti alla perfetta comunione ecclesiastica.
Battesimi
Matrimoni
Lancini Mattia Luigi
di Alessandro e
Garagnoni Maria Giovanna
Danesi Paolo
con
Petrini Alessandra
A cura di Don Serafino
nella pace di Cristo
Parrocchia S.Giovanni Bosco
presenti nel comune patrimonio e che si trovano
presso i fratelli da noi separati.
Per raggiungere questi obiettivi propone anche
alcuni mezzi:
- la conversione interiore, perché il desiderio
dell’unità nasce e matura dal rinnovamento
della mente e del cuore,
- implorare dallo Spirito Santo la grazia di una
sincera generosità di animo verso gli altri,
- chiedere perdono delle colpe contro l’unità,
- condurre una vita più conforme al Vangelo,
- pregare, perché la preghiera è l’anima ti tutto il
movimento ecumenico,
Turla Gabriele
di Ivan e Denti Paola
Chiappa Mattia
di Maurizio e Suardi Letizia
Maranesi Ambra e Giorgia
di Angelo e Danesi Sara
ANNA GIULIA DELAIDINI
n. 26.07.1961
m. 25.06.2012
GIACOMO PELIZZARI
n. 19.12.1931
m. 13.07.2012
UN AVVISO PER IL CATECHISMO:
DA QUEST’ANNO, ESSENDO DIMINUITO IL NUMERO DEI RAGAZZI, IL CATECHISMO
SI TIENE SOLO DI GIOVEDI DALLE 14,30-15,30 PER TUTTI I GRUPPI DELLE ELEMENTARI E MEDIE.
Il gruppo preadolescenti a Roma per la professione di fede
nella basilica di S. Pietro e l’incontro con il Papa a Castelgandolfo
33
Anagrafe
al fonte battesimale
ZAMBON GIORGIA
di Matteo e Salvi Marcella
n. 27.11.2011 b. 10.6.2012
•
MAZZA ALICE
di Andrea e Lazzaroni Sara
n. 26.12.2011 b. 10.6.2012
•
DELLA TORRE ALBERTO
di Stefano e Bosetti Cristiana
n. 9.1.2012 b. 10.6.2012
•
LAMPIS CHRISTIAN
di Fabiano e Alborghetti Francesca
n. 18.1.2012 b. 10.6.2012
SALORIANI IRENE
di Andrea e Breda Daniela
n. 31.1.2012 b. 10.6.2012
•
BUONCOMPAGNI GIULIA
di Fabio e Zoppi Licia
n. 11.2.2012 b. 10.6.2012
•
DI LUCA CARMEN
di Salvatore e Orsi Carolina
n. 10.2.2012 b. 8.7.2012
•
CORSINI LAURA
di Angelo Giovanni e Volpari Elisa
n. 7.8.2011 b. 22.7.2012
QUARANTINI PIETRO
con MARANESI STEFANIA
il 2.6.2012
•
RAMERA STEFANO
con VIGNONI CHIARA
il 2.6.2012
•
CORTESE ANGELO
con CASTELLI ROSANNA
il 9.6.20112
RUBAGOTTI MARCO
con ARCHETTI ADELE
il 9.6.2012
•
ECONIMO STEFANO
con BERGO VALENTINA
il 9.6.2012
•
BERTOGLIO ALESSANDRO
con BRIOSCHI ROMINA
il 14.6.2012
La nascita di un bambino
è una bella notizia da dare,
PATHIRAJAGE FERNANDO SASENI
MELITA
di Naleen Deepal
e Makalige Perera Marija Sajani Chandima
n. 28/09/2011 b. 12/08/2012
•
LE NOCI DYLAN
di Flavio e Facchi Sabrina
n. 22.3.2012 b. 26.8.2012
doverosamente, a tutta la
comunità. Perciò invitiamo tutte
le neo-mamme a telefonare
ai sacerdoti l’avvenuta nascita
del figlio per suonare le campane
il mattino seguente alle ore 9.00
matrimoni
CAMILUCCI STEFANO
con ZUELLI MARIANGELA
il 16.6.2012
•
LIBASSI GIACOMO
con MERCANDELLI FRANCESCA
il 23.6.2012
•
CAVALLERI NICOLA
con KOSTYA NINA
il 30.6.2012
D’AQUINO ANTONIO STEFANO
con VESCHETTI FABIANA
il 30.6.2012
nella pace di Cristo
34
ELISABETTA DESENZANI
ved. Modesto Barra
di anni 86
m. 11.6.2012
GIO BATTISTA CONTER
di anni 78
m. 12.6.2012
PASQUALE MARANESI
di anni 82
m.12.6.2012
ALBERTO ALESSANDRO
DELBONO
di anni 74
m. 18.6.2012
PAOLA PARZANI
ved. Angelo Lancini
di anni 89
m. 21.6.2012
FRANCESCA DRAGONI
in Gritti
di anni 58
m. 24.6.2012
FRANCO LECCO
di anni 83
m. 9.7.2012
TOMASO VENTURI
di anni 88
m. 10.7.2012
ANGELA FREMONDI
ved. Francesco Manenti
di anni 86
m. 21.7.2012
ANNUNCIATA RIGHETTI
in Cadei
di anni 63
m. 21.7.2012
MARIA ROSOLA
ved. Daniele Bersini
di anni 76
m. 24.7.2012
GIANCARLO GALLI
di anni 32
m. 27.7.2012
LAURINA CLETI
ved. Giuseppe Bellini
di anni 88
m. 29.7.2012
ANGELA BILONI
in Piantoni
di anni 82
m. 2.8.2012
ADELAIDE ZAPPA
ved. Luigi Valtellini
di anni 99
m. 3.8.2012
CESARINA BONASSI
ved. Toninelli di anni 83
m. 5.8.2012
(Bargnana)
GIUSEPPE MANENTI
di anni 90
m. 6.8.2012
CLAUDIO FRIGENI
di anni 62
m. 12.8.2012
CATERINA PELI
ved. Angelo Beccalossi
di anni 84
m. 13.8.2012
GIOVANNI GHIDINI
di anni 94
m. 20.8.2012
ANTONIETTA BRIANZA
ved. Andrea Matteotti
di anni 85
m. 21.8.2012
In occasione del matrimonio
In occasione del matrimonio
In memoria di Ruggeri Angiolina
In occasione del Battesimo
In occasione del Battesimo
In occasione del Battesimo
In occasione del Battesimo
In memoria di Conter Gianni
NN in memoria di Adriano
In occasione del matrimonio
In memoria di Maranesi Pasquale
In occasione del matrimonio
In occasione del matrimonio
In memoria di Alberto Delbono
Franca, Paolo e Chicco in memoria della zia Angiola
In occasione del Battesimo
In memoria di Venturi Tomaso
Cognato e nipoti in memoria di Elisabetta Desenzani
Figlia e genero in memoria di Elisabetta Desenzani
In occasione del Battesimo
Liliana e figli in memoria di Tomaso e Cente
In memoria di Fremondi Angela
In memoria di Righetti Nunzia
B.S. e F. in memoria di don Luigi
In memoria di Galli Giancarlo
In occasione del Battesimo
In occasione del matrimonio
In memoria di Angela Biloni
NN in memoria di Rosola Maria
I figli in memoria di Giuseppe Manenti
In memoria di Claudio Frigeni
NN in memoria di NN
In memoria di NN
In occasione del Battesimo
In memoria di Peli Caterina
In memoria di Brianza Antonietta
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200,00
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30,00
250,00
500,00
Oratorio
Michela in memoria del nonno Gianni
NN
Per il compleanno di Maria i suoi amici
NN
NN
I nipoti Borghetti e Righetti in memoria di Nunzia
In memoria di NN
S. Stefano
NN nel 50° di matrimonio
NN
NN
In memoria di Maranesi Pasquale
NN
NN
In memoria di NN
S. Rocco
NN in ricordo di Conter Gianni
NN
In memoria di Conter Gianni
In memoria di Venturi Tomaso
NN
NN
Caporovato
NN
Rosa e Pietro nel 50° di matrimonio
Sala della Comunità
NN
NN
NN
NN
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500,00
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300,00
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150,00
50,00
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50,00
100,00
300,00
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200,00
2.000,00
Offerte
Parrocchia
In principio, la Parola
Ruggeri Pietro e Gallerini Maria Rosa
festeggiano con figli amici e parenti
il 50° di matrimonio (25.08.2012.)
Far 80 anni e 51 di matrimonio non è un record,
ma un grande e felice traguardo!
Luciano e Maria
Occorre che il primato della Parola sia vissuto. Ora esso non lo è. La
nostra vita è lontana dal potersi dire nutrita e regolata dalla Parola. Ci
regoliamo, anche nel bene, sulla base di alcune buone abitudini, di alcuni
principi di buon senso, ci riferiamo a un contesto tradizionale di credenze
religiose e di norme morali ricevute. Nei momenti migliori, sentiamo un
po' di più che Dio è qualcosa per noi, che Gesù rappresenta un ideale e
un aiuto. Al di là di questo però sperimentiamo di solito ben poco come
la parola di Dio possa divenire il nostro vero sostegno e conforto, possa
illuminarci sul «vero Dio» la cui manifestazione ci riempirebbe il cuore di
gioia. Facciamo solo di rado l'esperienza di come il Gesù dei Vangeli,
conosciuto attraverso l'ascolto e la meditazione delle pagine bibliche,
può divenire davvero «buona notizia» per noi, adesso, per me in questo
momento particolare della mia storia, può farmi vedere in prospettiva
nuova ed esaltante il mio posto e compito in questa società, capovolgere
l'idea meschina e triste che mi ero fatto di me stesso e del mio destino.
La Messa domenicale passa spesso sulle nostre teste senza riempirci il
cuore e cambiare la vita. Ci sembra che la parola di Dio e la cronaca
quotidiana costituiscano come due mondi separati. La nostra vita
potrebbe riempirsi di luce al contatto prolungato e attento con la Parola,
e noi invece la trascorriamo in una penombra pigra e rassegnata.
Perché non scuoterci, darci da fare affinché i tesori che abbiamo tra le
mani siano resi produttivi? Nell'agire quotidiano, anche se moriamo di
fatica, non chiamiamo spesso a raccolta se non una magra percentuale
delle nostre reali capacità espressive e operative. Perché non accettare
di sperimentare come le nostre possibilità latenti e inoperose vengono
scosse, riordinate e rese esplosive per l'azione dall'appello misterioso e
penetrante della parola di Dio?
Card. Carlo Maria Martini
35
Calendario Liturgico Pastorale
2
3
7
8
9
11
12
14
15
16
19
21
22
23
27
29
30
4
5
6
7
11
14
18
21
25
26
27
28
31
1
2
3
4
9
11
16
18
20
21
25
2
36
SETTEMBRE 2012
DOMENICA XXII del T.O.
LUNEDÍ: all’oratorio inizia la Carovana per ragazzi e bambini
VENERDÍ: primo venerdì del mese. Adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati
ore 20.30 adorazione presso chiesa madri canossiane
SABATO: festa della natività della B.V. Maria
DOMENICA XXIII del T.O. all’oratorio assemblea e iscrizioni catechismo
gruppi Nazatet (1° anno) - Cafarnao (2°) - Gerusalemme (3°)
MARTEDÍ: ore 20.30 all’oratorio, assemblea e iscrizioni catechismo gruppo Emmaus (4°)
MERCOLEDÍ: ore 20.30 all’oratorio, assemblea e iscrizioni gruppo preadolescenti
VENERDÍ: festa dell’Esaltazione della Santa Croce:
ore 20.30, all’oratorio, assemblea e iscrizioni genitori gruppo Betlemme
SABATO: memoria della B.V.Maria Addolorata
DOMENICA XXIV del T.O. all’oratorio assemblea e iscrizioni catechismo gruppi Antiochia
(anno primo mistagogia) e gruppo Roma (anno secondo mistagogia)
MERCOLEDÍ: anniversario incoronazione Madonna S. Stefano
sante messe ore 7.00 - 17.00 - 20.00 - ore 16.15 rosario con ragazzi
VENERDÍ: festa di San Matteo, apostolo ed evangelista. Festa dell’oratorio
SABATO: festa dell’oratorio
DOMENICA XXV del T.O. festa dell’oratorio
GIOVEDÍ: inizio catechismo
SABATO: ore 19.30 S.Messa nella Cappella di S.Michele (AVIS) sul monte
DOMENICA XXVI del T.O.: messa ore 9.30 mandato ai catechisti
ore 20.00 inizia all’oratorio l’itinerario di fede per fidanzati
OTTOBRE 2012
GIOVEDÍ: festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia
VENERDÍ: primo venerdì del mese, adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati
ore 20.30 adorazione presso chiesa madri canossiane
SABATO: ore 17.00 messa alla santella delle Valli (sospesa a san Rocco)
DOMENICA XXVII del T.O.: ore 15.00 incontro genitori Nazaret
GIOVEDÍ: incontro di riflessione in preparazione all’ordinazione di don Maurizio
DOMENICA XXVIII T.O. ritiro ragazzi gruppo Gerusalemme
ore 15.00 Incontro genitori gruppo Gerusalemme
ore 18.30 messa anniversari matrimonio, sacerdotali e professione religiosa
GIOVEDÍ: incontro di riflessione in preparazione all’ordinazione di don Maurizio
DOMENICA XXIX T.O.: giornata missionaria mondiale
ore 15.00 incontro genitori gruppo Antiochia e Roma (1° e 2° anno mistagogia)
GIOVEDÍ: incontro di riflessione in preparazione all’ordinazione di don Maurizio
VENERDÍ: ore 20.30 in oratorio incontro genitori gruppo Betlemme
SABATO: ore 20.45 in parrocchia concerto d’organo
DOMENICA XXX T.O. ore 9.30 presentazione gruppo Cafarnao
ore 15.00 incontro dei genitori gruppo Cafarnao e Betlemme
MERCOLEDI’: ore 20.45 a S.Stefano veglia di preghiera per don Maurizio
NOVEMBRE 2012
GIOVEDÍ: Solennità di Tutti i Santi
ore 15.00 processione dalla chiesa di san Rocco
ore 15.30 santa messa al cimitero; indulgenza plenaria per i defunti
VENERDÍ: Commemorazione di tutti i defunti
s. messe: - in parrocchia ore 7.00 - 8.15 - 9.30 - 20.30 - al cimitero ore 10.30 e 15.30
SABATO: ore 16.30 ordinazione sacerdotale di don Maurizio Zaninelli
DOMENICA: festa del patrono S. Carlo ore 11: Prima Messa di don Maurizio
ore 18.30 solenne concelebrazione
VENERDÍ: festa della Dedicazione della Basilica Lateranense
DOMENICA XXXII T.O. memoria di San Martino di Tours
messa ore 9.30 presentazione dei ragazzi del gruppo Nazaret
messa ore 11.00 presentazione dei ragazzi del gruppo Emmaus
ritiro bambini gruppo Nazaret e al pomeriggio incontro genitori
VENERDÍ: ore 20.30 in oratorio incontro genitori gruppo Betlemme
DOMENICA XXXIII T.O: ritiro per ragazzi gruppo Emmaus
ore 15.00 in oratorio incontro genitori gruppo Emmaus e genitori del Betlemme
MARTEDÍ: ore 20.00 ore 20.00 Santa Messa a Santo Stefano
MERCOLEDÍ: Presentazione della B.V.Maria. Festa Madonna di santo Stefano
sante messe ore: 7.00 – 8.00 – 9.00 – 10.30 per anziani – 18.30 per associazioni
– 20.00 per giovani ore 15.00 Vespro, 16.00 benedizione bambini, 16.30 benedizione ragazzi
DOMENICA: solennità di Cristo Re dell’universo, giornata diocesana del Seminario
Ore 9.30 festa di ringraziamento e presentazione del coro dei ragazzi e del piccolo clero
DICEMBRE 2012
DOMENICA: inizia l’AVVENTO
Orario S.Messe
Dal 3 settembre 2012 al 29 giugno 2013 la santa
Messa feriale delle ore 7.00 viene celebrata nella
cappella delle Madri Canossiane
Giorni Feriali
in Parrocchia:
dalle Canossiane
al Convento
ore 8.30
ore 7.00
ore 18.45
lunedì a S. Stefano
martedì al D. Gnocchi
mercoledì a S. Rocco
giovedì a Caporovato
venerdì Casa di riposo
ore 17.00
ore 17.30
ore 17.00
ore 17.00
ore 15.45
Giorni Festivi
sabato prefestiva
san Rocco
ore 17.00
santa Maria Assunta
ore 19.00
domenica:
ore 7.00 - 8.15 - 9.30 - 11.00 - 18.30
Vespro: ore 15.30
al Convento
ore 9.00 - 11.00 - 18.00
Orari sante Messe
Parrocchie Comune di Rovato:
Sabato o prefestivi:
ore 17.00:
S. Anna, S.G. Bosco,
S. Rocco
ore 18.00:
Bargnana, Duomo,
Lodetto, S. Giuseppe
ore 18.45:
Convento
ore 19.00:
Rovato Centro
Domenica o fetivi:
ore 7.00:
Rovato Centro
ore 7.30:
S. Andrea
ore 8.00:
Duomo, Lodetto
ore 8.15:
Rovato Centro
ore 8.30:
S. Anna
ore 9.00:
Conveto, S.G. Bosco
S. Giuseppe
ore 9.30:
Bargnana, Rovato Centro
ore 10.00:
Lodetto
ore 10.30:
S. Andrea, Duomo
ore 11.00:
Convento, Rovato Centro
S.Anna, S.G. Bosco
ore 17.00:
Convento, S.G. Bosco
ore 18.00:
Duomo, Lodetto
ore 18.30:
Rovato Centro
Numeri di Telefono
Mons. Gian Mario Chiari:
0307721130 - 3333798958
Don G. Luigi Moretti:
0307721217 - 3288517755
Don Roberto Morè:
3929702054 - 3385314850
Don Valentino Bosio:
3392635347 - 0305785076
Don Serafino Festa:
0307722822
Diacono Luigi Gozzini:
3496445169
Madri Canossiane:
0307721431
Convento Frati:
0307721377
Caritas Parrocchiale:
0307701141
(lunedì - mercoledì - venerdì: ore 14.00/16.00)
Ufficio Parrocchiale:
3462285040
(da lunedì a venerdì: ore 9.00/11.00)
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