L’INFORMATORE ENDODONTICO Estratto dal Vol. 1 n° 3, 1997 La terapia endodontica in un’unica seduta: un nuovo modello di realtà L. STEPHEN BUCHANAN, DDS, FICD, FACD IL TRIDENTE EDIZIONI ODONTOIATRICHE La terapia endodontica in un’unica seduta: un nuovo modello di realtà L. Stephen Buchanan, DDS FICD, FACD Il mondo endodontico è attualmente diviso tra coloro che eseguono le terapie in un’unica seduta e coloro che invece preferiscono trattare i loro pazienti in più sedute. Entrambe le categorie arrivano alle stesse percentuali di successo, ma quelli che utilizzano più sedute lavorano su appuntamenti più brevi e quindi ogni volta fanno meno, sperimentano riacutizzazioni e, senza che ce ne sia effettivo bisogno, sottopongono i loro pazienti ad un nuovo remoto appuntamento per il completamento della terapia endodontica. Perché questi dentisti sono restii ad indirizzarsi verso nuovi orizzonti? La risposta è: senso di colpa, preoccupazione e paura. Senso di colpa, perché gli è stato insegnato a comportarsi diversamente, preoccupazione del fatto che i pazienti non accettano l’esecuzione della terapia in un’unica seduta ed infine paura di un cattivo risultato clinico finale. I dentisti sono secondi solo ai farmacisti per quanto riguarda la fiducia del pubblico e questo per un motivo ben preciso: i dentisti, come professionisti, sono molto coscienziosi. Il rovescio della medaglia è il fatto che essi sono molto vulnerabili nei loro sensi di colpa quando considerano una tecnica che i loro insegnanti avevano sempre scartato. Lasciare i denti aperti, ruotare le lime in senso antiorario, usare l’ipoclorito di sodio e controllare con le lime la beanza apicale erano considerate tecniche da evitare. Era stato insegnato che dovevano essere “dimostrate dalla ricerca” e ciò era stato accettato come verità endodontica. Noi oggi sappiamo che queste preoccupazioni sono prive di fondamenta, indipendentemente da quello che alcuni degli “esperti” hanno detto. Alla stessa maniera, praticamente tutte le riserve che avevamo nei confronti della terapia endodontica in un’unica Pag. - 4 seduta sono prive di fondamenta. Considerando tutte le procedure che devono essere messe in atto per il controllo e la prevenzione delle infezioni, non è mai costato così tanto preparare lo studio odontoiatrico per poter eseguire una terapia. Inoltre, a causa della crisi del servizio sanitario, siamo costretti ad abbassare le nostre parcelle. Nel frattempo, l’endodonzia in un’unica seduta taglia il nodo Gordiano di queste pressioni convergenti. Sorprendentemente poi, l’esecuzione della terapia endodontica in un’unica seduta dà risultati prevedibili in tempi più brevi. A parte le considerazioni biologiche, l’esecuzione di terapie in un’unica seduta in denti mono- o bi-canalari è possibile per la gran maggioranza dei dentisti generici aggiornati e con un po’ di esperienza mentre l’esecuzione della stessa terapia nei molari può comportare delle difficoltà anche per gli stessi specialisti in endodonzia. Una volta che il clinico ha capito i principi base e le decisioni da prendere per eseguire la terapia in un’unica seduta, l’unica altra difficoltà da superare è vedere se la terapia che il dentista sta eseguendo può realmente essere completata in una seduta di una durata accettabile per il paziente (la maggior parte dei pazienti oggi accettano appuntamenti fino a due ore). Fortunatamente oggi è più facile e rapido ottenere risultati prevedibili in endodonzia di quanto non fosse una volta, per ottenere risultati magari solo mediocri. Oggi infatti abbiamo a disposizione localizzatori apicali, lime montate su manipoli, strumenti canalari a conicità variabile e tecniche per eseguire otturazioni tridimensionali che richiedono letteralmente pochissimi secondi (Figg. 1a, b). I dentisti che desiderano raggiungere il massimo della loro produttività devono stare aggiornati ed equipaggiati con L’Informatore Endodontico Vol. 1, Nr. 3 1997 Figura 1a Radiografia di controllo della lunghezza di lavoro basata sul localizzatore apicale ed ottenuta in cinque minuti. 1a materiali e strumenti di alta qualità. Semplicemente usando le stesse tradizionali lime che avevo nel mio servomobile con una nuova tecnica di sagomatura (Forze Bilanciate), sono riuscito a ridurre di un’ora il tempo che prima dedicavo alla terapia di un molare. Alla stessa maniera, la sorgente di calore System-B usata con la tecnica dell’Onda Continua di Condensazione ha ridotto del 90% il tempo della condensazione in direzione corono-apicale, mentre l’uso delle lime con conicità variabile ha ridotto i miei tempi di preparazione canalare di un’altra metà. In ogni campo, la nuova tecnologia e le nuove tecniche rappresentano la strada più sicura per crescere ed avere successo, e di sicuro in odontoiatria vale la stessa regola. Dopo queste premesse circa il trattamento in un’unica seduta, è necessario ricordare che non si deve mai avere fretta per terminare necessariamente il caso che stiamo trattando. Le grandi frustrazioni che un caso ci può presentare sono sicuramente affrontate meglio rimandando il paziente ad un appuntamento successivo, quando la nostra mente fresca può trovare la soluzione a problemi che prima apparivano insormontabili. Avendo chiari in mente questi concetti, è meglio non promettere il completamento della nostra terapia in una seduta unica. Dobbiamo spiegare ai pazienti 1b che oggi è possibile completare la loro terapia endodontica in una sola visita e che se tutto va per il verso giusto, questo potrebbe essere anche il loro caso. Tuttavia, ci dobbiamo impegnare per ottenere sempre il risultato ideale e quindi si deve fare di tutto fino a che non lo abbiamo raggiunto. Se non possiamo completare la terapia in tutti i canali, è meglio detergere, sagomare ed otturare i canali di una radice piuttosto che lavorare in tutti i canali senza che la terapia sia terminata in alcuno di essi. Questo modo di considerare gli appuntamenti singoli è valido anche per accorciare la curva di apprendimento dell’uso di nuove tecniche di sagomatura. Quando si otturano i canali nello stesso appuntamento in cui li abbiamo sagomati, si ha la consapevolezza immediata di qual è il risultato della nostra sagomatura. Quando invece si otturano i canali in una visita successiva, è difficile ricordare cosa è andato storto nella visita precedente. Figura 1b Radiografia postoperatoria mostrante dei risultati ideali ottenuti dopo terapia in unica seduta della durata di 45 minuti. Ogni canale è stato sagomato con una singola lima endodontica a conicità variabile della Tulsa Dental Products (conicità .06 per il canale mesiovestibolare, conicità .08 per il canale distovestibolare e conicità .10 per il canale palatino). Successivamente ogni canale è stato otturato in 12 secondi con il System B secondo la tecnica dell’Onda Continua di Condensazione. Denti sintomatici Fino a poco tempo fa, una regola ferrea in endodonzia era di non completare mai la terapia endodontica in un dente sintomatico principalmente per paura di una riacutizzazione postoperatoria. Oggi noi sappiamo che lo spazio endodontico è la causa primaria del dolore del pazienPag. - 5 PROFILO DELL’AUTORE .Il Dr. Buchanan è diplomato dall’American Board of Endodontics, è membro dell’International e dell’American College of Dentistry e dell’Accademia Pierre Fauchard. Insegna presso la University of the Pacific School of Dentistry, San Francisco, California e presso l’University of Southern California. È fondatore del Dental Education Laboratories, un centro nato a Santa Barbara per l’insegnamento dell’Endodonzia. te, sia esso pulpare che periapicale. Quando è di origine pulpare, il tessuto in via di degenerazione deve essere rimosso. Nei casi necrotici, il dolore periradicolare è di solito causato da mediatori chimici del dolore e da tossine infette presenti nel canale vuoto. In questi casi, la detersione e l’otturazione del sistema dei canali radicolari rappresenta la strada più sicura per eliminare il dolore del paziente. Poiché gli unici agenti patogeni lasciati sono all’interno del tessuto osseo ben vascolarizzato, le cellule immunocompetenti, gli antiinfiammatori e gli antibiotici possono facilmente prendersene cura (Fig. 2). Figura 2 Radiografia postoperatoria del molare inferiore. Il dente presentava una polpa particolarmente infiammata ed il paziente è tornato a sentirsi a suo agio solo dopo che i canali sono stati detersi, sagomati ed otturati in un’unica seduta. Si noti la presenza di lunghi ed ampi canali laterali. 2 I denti circondati da tessuti periradicolari molto infiammati è bene che vengano lasciati aperti per 24/48 ore. A quel punto, dopo che l’edema intraosseo è diminuito almeno un po’, il caso può essere completato. Ovviamente, se in quella seduta non si riesce ad asciugare completamente il canale fino al suo termine perché i tessuti periapicali molto infiammati continuano a produrre essudato o pus, in questo caso si deve rimandare l’otturazione ad un appuntamento successivo. Riacutizzazioni Le riacutizzazioni endodontiche successive all’otturazione dei canali radicolari Pag. - 6 sono probabilmente la cosa più temuta e moltissimi dentisti hanno sicuramente avuto delle terribili esperienze al riguardo. Fino a non molto tempo fa, in caso di processo in tribunale, gli esperti in endodonzia certificavano che era “malpractice” eseguire le terapie in un’unica seduta, a causa di questa possibilità. La cosa ironica sta nel fatto che la maggior parte di queste riacutizzazioni avvenivano tra un appuntamento e l’altro (quando cioè i canali venivano aperti, irrigati e richiusi provvisoriamente) e questo perché quegli spazi caldi, bui ed umidi funzionavano come un ottimo terreno di coltura prima di essere sigillati. La conferma di questo sta nel fatto che le riacutizzazioni sono diminuite da quando i dentisti hanno cominciato a trattare i pazienti in una singola visita. Alla fine degli anni 70 e all’inizio degli anni 80 veniva generalmente accettato di completare in un solo appuntamento la terapia dei denti con polpa vitale mentre questo approccio era ancora considerato inaccettabile nei denti con polpa necrotica o nei ritrattamenti. Il Dr. Clifford Ruddle ed io abbiamo cominciato a trattare anche questi casi in appuntamenti singoli, usando la strategia di mettere questi pazienti sotto copertura antibiotica 24 ore prima del nostro intervento. La cosa funzionava in maniera meravigliosa. Circa due anni dopo aver iniziato a trattare di routine i nostri pazienti con questo tipo di approccio, abbiamo paragonato i nostri risultati e ci siamo resi conto che almeno la metà dei nostri pazienti si erano dimenticati di prendere l’antibiotico e ciononostante non avevano avuto alcuna riacutizzazione. Pertanto, sia che si tratti di casi vitali sia che si tratti di casi necrotici o di ritrattamenti, possiamo trattarli tutti in un singolo appuntamento, decidendo caso Il Dr. Buchanan è noto per le sue presentazioni multi-immagine, per le sue ricerche sull’anatomia endodontica eseguite attraverso ricostruzioni tridimensionali al computer di denti umani scannerizzati, per i suoi articoli in campo endodontico, per il successo degli strumenti da lui ideati. Il Dr. Buchanan vive a Santa Barbara, California, dove insegna ed esercita la sua attività di Endodontista. L’Informatore Endodontico Vol. 1, Nr. 3 per caso se vogliamo mettere il paziente sotto copertura antibiotica o no. Dobbiamo essere consapevoli che se si esegue una detersione, sagomatura ed otturazione canalare corta, lateralmente o apicalmente, non si deve completare la terapia in un’unica seduta. E’ bene riempire il canale con idrossido di calcio nella speranza di sterilizzare quella parte di canale radicolare che non è stata trattata. Infine, se il paziente torna con una riacutizzazione dopo che il canale è stato otturato, cerchiamo di resistere alla tentazione di rimuovere l’otturazione canalare che abbiamo appena eseguito. Piuttosto, somministriamo al paziente un adeguato antibiotico (Augmentin, Flagyl o Cleocil), un antiinfiammatorio ed un antidolorifico ed informiamolo che comincerà a stare meglio entro 24/48 ore. Rassicuriamolo anche che questa brutta esperienza non comprometterà il risultato finale della nostra terapia. Riserve del paziente Non è mai esistito un paziente sano di mente che volesse un appuntamento in più dal suo dentista. L’esecuzione della terapia in un unico appuntamento rappresenta per gli specialisti anche un ottimo metodo per proporsi ai pazienti, in quanto i pazienti hanno capito che un vantaggio della specialità è rappresentato da un numero minore di visite. Molti dentisti con anni di esperienza hanno spesso espresso le loro perplessità circa l’esecuzione delle terapie endodontiche in un’unica seduta, in quanto secondo loro, così facendo, i pazienti potranno più facilmente immaginare quali sono le nostre entrate orarie e potranno restarne colpiti. Questo però può sicuramente essere controllato in quanto, d’altra parte, tutti i pazienti sono in grado di moltiplicare per tre i 15 minuti dei vari appuntamenti e anche utilizzando più sedute possono rendersi conto che un trattamento endodontico può essere ben compensato. E allora? Se facciamo un buon lavoro in una sola seduta i nostri pazienti lo apprezzeranno, pagheranno l’onorario, dopodiché andranno a casa e consiglieranno ai loro figli di diventare anche loro degli endodontisti. La mia impressione è che i pazienti preferiscono pagare di più per meno appuntamenti, in quanto nessuno vuole subire delle “terapie canalari lunghe e lente”. Un’altra perplessità espressa da alcuni dentisti riguardo alle terapie completate in appuntamenti singoli sta nel timore che il paziente possa non pagare la parcella una volta che la terapia è completata. Un endodontista di Tucson, Arizona, il Dr. John Hughes, ha analizzato il problema ed ha concluso che costa molto di più avere il paziente che torna su e giù ai vari appuntamenti (e magari ogni volta dice di aver dimenticato il libretto degli assegni) piuttosto che completare la terapia e non essere pagati una volta, se questa finisce per essere l’insolita conclusione finale. Apici immaturi È ben noto come gli apici immaturi richiedano il più alto numero di appuntamenti prima che la terapia possa essere completata. Si applica l’idrossido di calcio all’interno dei canali radicolari e si ripete tale medicazione per un periodo variabile dai 18 ai 24 mesi, allo scopo di creare un ambiente intracanalare asettico, che permetta sia la maturazione e la chiusura del termine della radice che la riparazione ossea immediatamente al di sopra dell’apice radicolare. L’unico obiettivo di questa lunga procedura è quello di ottenere una matrice apicale Pag. - 7 1997 La terapia endodontica in un’unica seduta: un nuovo modello di realtà biologica contro la quale condensare il materiale da otturazione. Che ci si creda o no, anche questi casi sono degli ottimi candidati per le terapie in singole sedute. Invece di aspettare che Madre Natura costruisca la matrice ossea a livello dell’apice radicolare, perché non utilizzare osso liofilizzato da compattare al termine della radice per creare in un’unica seduta una matrice apicale biocompatibile? Dopo aver asciugato il canale ed averlo rivestito di cemento endodontico, si inietta la guttaperca calda con la siringa Obtura e la si compatta con i plugger. Un microscopio operatorio è di estremo aiuto in questi casi, in quanto consente di vedere letteralmente lungo le pareti canalari fino ai tessuti periapicali o fino alla matrice di innesto osseo. Fatti con il Figura 3a Molare inferiore con un perno Parapost posizionato fino al termine del canale distale. Figura 3b Il perno è stato rimosso ed uno strumento del calibro 100 sta scivolando oltre apice. 3a 3b 3c 3d Figura 3c Il canale distale è stato otturato con guttaperca calda dopo che è stato condensato dell’osso liofilizzato nella lesione per costruire una matrice contro la quale poter condensare il materiale da otturazione. Figura 3d Radiografia postoperatoria dopo il posizionamento di un nuovo perno e la ricostruzione del moncone. Figura 3e Radiografia di controllo dopo 10 anni. Pag. - 8 3e microscopio questi casi sono una passeggiata, senza il microscopio sono una fatica immensa. Il primo caso che ho trattato in questa maniera è stato un molare di un paziente adulto, importante pilastro protesico. Ha funzionato estremamente bene (Figg. 3a-e), così che dopo ho utilizzato la stessa terapia nel dente immaturo di un bambino, dove ho ottenuto gli stessi risultati (Figg. 4a-c). Dopo questi due L’Informatore Endodontico Vol. 1, Nr. 3 t i 1997 Figura 4a Incisivo centrale superiore con polpa necrotica ed apice immaturo. Figura 4b Radiografia postoperatoria mostrante un’otturazione ideale eseguita dopo aver costruito una matrice con osso liofilizzato. 4a 4b casi trattati dieci anni fa, ne ho trattati circa altri 20 con questa tecnica in una sola visita, e tutti hanno dato ottimi risultati. Nei denti dei pazienti adulti si vede a distanza di tempo che l’osso si rimodella direttamente a contatto con il materiale da otturazione mentre nei denti permanenti con apici immaturi l’apice radicolare continua a svilupparsi intorno al materiale da otturazione in circa la metà dei casi. Un nuovo approccio Molti di coloro che hanno letto questo articolo sicuramente erano soliti pensare che tra tutti i casi, gli apici immaturi erano impossibili da trattare in un’unica seduta. Ora sapete che funziona e sapete anche come fare. Forse i vostri preceden- 4c Figura 4c La radiografia di controllo eseguita dopo 10 anni mostra una leggera maturazione del termine della radice e l’osso periradicolare con un aspetto ideale. modelli di realtà endodontica sono stati ribaltati abbastanza da incoraggiarvi ad incorporare nella vostra pratica la strategia degli appuntamenti singoli. Questo solo cambiamento può incrementare la vostra produttività endodontica del 2550 %. Ricordate, questo è un modello più efficace di realtà endodontica. Come ci diceva sempre Sam Seltzer alla Temple University: “Noi non cambiamo le domande dei quiz da un anno all’altro, cambiamo solo le risposte giuste”. Traduzione dall’articolo originale: One-Visit Endodontics: A New Model of Reality Dentistry Today, 15, 5:36-43, 1996 4a Pag. - 9