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RESOCONTO SOMMARIO
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
ROSY BINDI
La seduta comincia alle 16.
La Camera approva il processo verbale
della seduta dell’11 giugno 2012.
I deputati in missione sono trentatré.
Trasmissione dal Senato di un disegno di
legge di conversione e sua assegnazione
a Commissioni in sede referente.
PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il disegno di legge n. 5287, di conversione del decreto-legge n. 58 del 2012,
recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alla missione di osservatori militari delle Nazioni Unite, denominata Mission in Syria (UNSMIS).
Il disegno di legge è stato assegnato alle
Commissioni riunite III e IV in sede referente ed al Comitato per la legislazione,
per il parere di cui all’articolo 96-bis,
comma 1, del Regolamento.
Modifica nella composizione
di un gruppo parlamentare.
PRESIDENTE. Comunica che il deputato Mario Adinolfi, proclamato in data 13
giugno 2012, ha dichiarato di aderire al
gruppo parlamentare Partito Democratico.
Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 59 del 2012:
Disposizioni urgenti per il riordino della
Protezione civile (A.C. 5203-A).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è
stato chiesto l’ampliamento.
SALVATORE MARGIOTTA (PD), Relatore per la VIII Commissione. Anche a
nome del relatore per la I Commissione,
illustra il contenuto del provvedimento
d’urgenza in discussione, volto a rendere
più efficiente l’attività della protezione
civile limitandone al contempo l’operatività, della quale vengono specificati precisi
ambiti temporali, alle sole fasi di emergenza, senza estenderla ai cosiddetti
grandi eventi. Nel richiamare, altresì, il
proficuo lavoro svolto in sede referente,
che ha consentito di apportare modifiche
migliorative al testo originario del decretolegge, anche attraverso il recepimento di
proposte emendative presentate dall’opposizione, sottolinea, tra l’altro, che è stato
introdotto il criterio secondo cui, per far
fronte alle spese derivanti dall’emergenza,
si ricorre prioritariamente a risorse statali.
Auspica, infine, che nel prosieguo dell’iter
in Assemblea si possano apportare ulteriori modifiche migliorative al testo, con
spirito unitario e collaborativo.
PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.
RENATO WALTER TOGNI (LNP). Ricordato l’efficace sistema organizzativo di
protezione civile diffuso sul territorio nazionale, richiama l’impegno profuso dalla
sua parte politica al fine di mantenere
l’attuale modello istituzionale ed operativo, giudicando peraltro condivisibile il
lavoro svolto nel corso dell’iter in sede
referente. Nel dare quindi conto di alcune
proposte emendative migliorative del testo
presentate dal suo gruppo, paventa i rischi
di una cessazione indiscriminata delle gestioni commissariali, esprimendo altresì
soddisfazione per la soppressione dell’ar-
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ticolo 2 del decreto-legge in esame. Nell’invitare infine il Governo ad individuare
una congrua copertura finanziaria per
consentire agli enti locali di avviare importanti opere infrastrutturali connesse
alle emergenze in deroga al Patto di stabilità interno, preannunzia che la propria
parte politica si riserva di decidere l’atteggiamento da assumere in sede di votazione finale del provvedimento d’urgenza
in discussione alla luce dell’andamento del
dibattito parlamentare sullo stesso.
MAURO LIBÈ (UdCpTP). Sottolinea
l’importanza del provvedimento d’urgenza
in discussione, volto a superare alcune
criticità che hanno caratterizzato il fondamentale ruolo svolto dalla Protezione
civile, alla cui competenza vengono opportunamente sottratti compiti non riconducibili all’emergenza. Nel rilevare, inoltre,
la necessità di definire meglio l’ambito
dell’eccezionalità e i tempi di intervento
della Protezione civile, nonché di chiarire
ulteriormente i rapporti tra Stato centrale
ed enti locali, sottolinea l’urgenza di approvare un piano di prevenzione che, sulla
base di precise e dettagliate regole, consenta di mettere in sicurezza il territorio.
SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Ricorda le deleterie conseguenze dell’errata
interpretazione del ruolo svolto dalla Protezione civile, che, a suo avviso, ha gestito
alcuni eventi come se fossero fenomeni
emergenziali, emanando in modo indiscriminato provvedimenti che non sono tenuti
ad osservare le leggi nazionali, in particolare in materia ambientale. Nel lamentare
altresì l’utilizzo dello strumento della decretazione d’urgenza in materia di riordino della Protezione civile, richiama il
contenuto di alcune disposizioni recate dal
decreto-legge in discussione, sottolineando
peraltro l’opportunità di affrontare specifiche problematiche connesse, ad esempio,
al tema delle assicurazioni, del libretto di
edificio e del Patto di stabilità interno.
Ringrazia infine i relatori per il proficuo
lavoro svolto, ritenendo altresì necessario
migliorare il testo in esame, segnatamente
in materia di esenzione delle radiofrequenze utilizzate in ambito regionale.
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AURELIO SALVATORE MISITI (MistoG.Sud-PPA). Nel ritenere che in passato
siano stati commessi taluni errori di valutazione in sede di organizzazione e di
definizione delle competenze della Protezione civile, sottolinea la necessità di procedere a mirati investimenti nel settore
della prevenzione, segnatamente con riferimento al rischio sismico, mediante
un’importante opera di adeguamento
strutturale degli immobili. Evidenzia, altresì, la rilevanza delle misure contenute
nel provvedimento d’urgenza in discussione, che è stato notevolmente migliorato
nel corso dell’iter in sede referente e del
quale auspica una sollecita approvazione
con il voto favorevole di tutte le forze
politiche.
ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Espressa
condivisione circa la necessità di riordinare il sistema di Protezione civile del
nostro Paese, pur non condividendo il
ricorso alla decretazione d’urgenza, manifesta apprezzamento per il lavoro compiuto dalle Commissioni in sede referente,
che auspica non venga compromesso nel
prosieguo dei lavori in Assemblea, al fine
di consentire una rapida approvazione del
provvedimento d’urgenza in esame. Nel
rilevare l’importanza di un’organica riforma della Protezione civile, che preveda
anche compiti di prevenzione, sottolinea la
complessità dell’attribuzione delle competenze in questo delicato settore ed esprime
perplessità circa l’ipotesi di introdurre una
copertura assicurativa contro i rischi derivanti da calamità naturali, condividendo
invece le disposizioni concernenti le previsioni relative allo specifico fondo della
Protezione civile, al cui personale rivolge
un sentito ringraziamento per l’impegno
profuso.
GIANLUCA BENAMATI (PD). Nel rivolgere un sentito ringraziamento al personale della Protezione civile impegnato a
soccorrere le popolazioni colpite dal sisma
recentemente verificatosi in Emilia Romagna, richiama gli aspetti salienti della
normativa vigente, evidenziandone le anomalie e le storture che in questi anni
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hanno minato in talune occasioni l’operatività e la gestione della predetta struttura.
Pur ritenendo, inoltre, che sarebbe stato
più opportuno disciplinare una materia di
tale rilevanza con un disegno di legge, al
fine di garantirne un’analisi più approfondita, evidenzia come, con la fattiva collaborazione di tutte le forze politiche e del
Governo, si sia giunti all’elaborazione di
un testo complessivamente condivisibile e
notevolmente migliorato rispetto alla stesura originaria. Giudica infine necessario
predisporre un piano nazionale antisismico.
MARIO TASSONE (UdCpTP). Nel rilevare l’inadeguatezza dello strumento del
decreto-legge per varare la riforma del sistema di Protezione civile nel nostro Paese,
che avrebbe richiesto un esame approfondito, richiama le fasi storiche che hanno
portato alla creazione di uno specifico organo cui destinare la gestione delle emergenze. Evidenziata altresì l’importanza
della cultura della prevenzione, della quale
rileva una certa carenza, sottolinea come
l’attribuzione di poteri straordinari al capo
del Dipartimento della protezione civile, sia
pure nell’interesse del Paese, abbia rappresentato una stortura normativa da correggere. Nel ritenere quindi opportuno attribuire maggiori responsabilità alla Presidenza del Consiglio, segnatamente prevedendo una figura ad hoc, evidenzia la
necessità di intervenire con provvedimenti
organici in materia di personale di soccorso, in particolare dei Vigili del fuoco.
Pur esprimendo infine un giudizio positivo
sul provvedimento d’urgenza in discussione, prospetta l’esigenza di rivedere le
disposizioni concernenti le procedure per
la dichiarazione dello stato di emergenza e
la sua durata.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto
che i relatori ed il rappresentante del
Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito
ad altra seduta.
La seduta, sospesa alle 18,05, è ripresa
alle 18,15.
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Discussione del disegno di legge di ratifica:
Convenzione del Consiglio d’Europa
per la protezione dei minori contro lo
sfruttamento e l’abuso sessuale, nonché
norme di adeguamento dell’ordinamento interno (approvato dalla Camera, modificato dal Senato, nuovamente modificato dalla Camera e nuovamente modificato dal Senato) (A.C.
2326-E).
Lo schema recante la ripartizione dei
tempi per la discussione sulle linee generali
è riprodotto in calce al vigente calendario
dei lavori dell’Assemblea.
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è
stato chiesto l’ampliamento.
ANGELA NAPOLI (FLpTP), Relatore
per la II Commissione. Anche a nome del
relatore per la III Commissione, illustra il
contenuto del disegno di legge di ratifica in
discussione, dando altresì conto delle modifiche apportate nel corso dell’esame in
sede referente, segnatamente con riferimento agli articoli 5 e 6, anche a seguito
delle audizioni svolte dalle Commissioni
riunite. Sottolinea, tra l’altro, che si è
inteso confermare l’attuale ripartizione di
competenze tra le procure, demandando
alle procure distrettuali le competenze
relative ai nuovi reati previsti dal provvedimento in esame.
SALVATORE MAZZAMUTO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Avverte
che il Governo si riserva di intervenire in
replica.
IDA D’IPPOLITO VITALE (UdCpTP).
Richiamati gli avanzati strumenti normativi già presenti nel nostro Paese per
contrastare la violenza sui minori, osserva
che la Convenzione in discussione è il
primo provvedimento internazionale con il
quale gli abusi sessuali contro i bambini
diventano reati penali, inclusi quelli che
hanno luogo all’interno della famiglia. Nel
rilevare, quindi, che la suddetta Convenzione non esclude che ciascuno Stato
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possa dotarsi di strumenti più incisivi e
repressivi a tutela del minore, sottolinea la
necessità di intervenire con decisione in
materia di pedopornografia tramite Internet. Espresso, altresì, particolare apprezzamento per alcune misure previste dalla
Convenzione, auspica la sollecita approvazione del relativo disegno di legge di
ratifica.
JEAN LEONARD TOUADI (PD). Sottolinea la fondamentale rilevanza della Convenzione di Lanzarote, con la quale
l’Unione europea ha intesto dotarsi di uno
specifico strumento penale al fine di tutelare i minori dallo sfruttamento e dall’abuso sessuale, con il duplice obiettivo di
apprestare una organica disciplina internazionale delle specifiche fattispecie di
reato e di stabilire una corposa articolazione di impegni nazionali e comunitari
che integrino una solida politica di prevenzione di tali odiosi crimini, dei quali
evidenzia le gravissime e dolorose conseguenze sulle vittime. Richiamate, quindi, le
modifiche introdotte durante l’iter del
provvedimento presso il Senato, ricorda
che il suo gruppo si è espresso, anche
presso l’altro ramo Parlamento, nel senso
di prevedere la competenza prevalente
delle procure distrettuali relativamente ai
reati oggetto della Convenzione di Lanzarote.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Sottolineata la rilevanza della Convenzione in
discussione, che costituisce il primo strumento internazionale con il quale gli abusi
contro i minori vengono considerati veri e
propri reati, manifesta perplessità per talune modifiche introdotte dal Senato, osservando che in sede referente la Camera
ha deciso di confermare l’attuale ambito
di competenza delle procure. Nel dichiarare, quindi, che il suo gruppo sostiene
con convinzione il disegno di legge di
ratifica, auspica una sua sollecita approvazione, nonché l’assenza di ulteriori modifiche da parte dell’altro ramo del Parlamento.
ENRICO PIANETTA (PdL). Ricorda che
il disegno di legge di ratifica in discussione
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reca norme di adeguamento dell’ordinamento interno volte a modificare il codice
penale, il codice di procedura penale e
l’ordinamento penitenziario per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e
l’abuso sessuale, in particolare introducendo all’articolo 4 la nuova fattispecie di
reato di istigazione a pratiche di pedofilia
e di pedopornografia. Sottolineato che le
Commissioni II e III, modificando il codice
di procedura penale, hanno preferito privilegiare la competenza esclusiva delle
procure distrettuali, auspica che il disegno
di legge di ratifica sia approvato rapidamente in via definitiva come atto doveroso
di una società civile nei confronti dei
minori.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
ANGELA NAPOLI (FLpTP), Relatore
per la II Commissione. Rinunzia alla replica.
STAFFAN de MISTURA, Sottosegretario
di Stato per gli affari esteri. Rinunzia
anch’egli alla replica.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Discussione delle mozioni Di Pietro n. 100975 e Cicchitto n. 1-00986: Iniziative
in ambito internazionale e comunitario
in relazione alla situazione in Siria.
Lo schema recante la ripartizione dei
tempi per il dibattito è riprodotto in calce
al vigente calendario dei lavori dell’Assemblea.
PRESIDENTE. Avverte che sono state
presentate le ulteriori mozioni Tempestini
n. 1-01082, Dozzo n. 1-01083, Adornato
n. 1-01084 e Menia n. 1-01085 che, vertendo su materia analoga a quella trattata
dalle mozioni all’ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
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Avverte altresì che è stata presentata
una nuova formulazione della mozione
Cicchitto n. 1-00986.
Dichiara aperta la discussione sulle
linee generali delle mozioni.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Nell’illustrare la mozione Di Pietro n. 1-00975
(Nuova formulazione), manifesta altresì
preoccupazione per gli attacchi terroristici
rivolti contro le comunità cristiane in
Nigeria, evidenziando la complessità e le
problematicità dell’intervento diplomatico
della comunità internazionale in Siria a
causa della particolare e delicata rilevanza
geopolitica del predetto Paese e del diritto
di veto esercitato dalla Russia e dalla Cina
in seno al Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite; sottolinea quindi le drammatiche condizioni di numerosi cittadini
siriani rifugiati e sfollati, chiedendo chiarimenti al Governo circa presunti aiuti
militari forniti dalla Repubblica russa al
Governo di Damasco. Evidenziata, quindi,
la delicatezza di un’eventuale opzione
della comunità internazionale per un intervento militare in un contesto geopolitico
esplosivo, nonché la difficoltà delle ulteriori soluzioni prospettate a livello internazionale, invita il Governo ad adoperarsi
nelle sedi internazionali e comunitarie
competenti al fine di favorire l’adozione di
più incisive azioni diplomatiche e politicomilitari per risolvere la questione siriana.
Auspica infine, a nome della sua parte
politica, il ritiro per indegnità della specifica onorificenza conferita al dittatore
siriano in data 11 marzo 2010.
ENRICO PIANETTA (PdL). Illustra la
mozione Cicchitto n. 1-00986 (Nuova formulazione), sottolineando che finora
l’azione della comunità internazionale e
dell’Unione europea è stata insufficiente
ed incapace di far cessare la strage di civili
innocenti in Siria. Nel ritenere, quindi,
indispensabile un dialogo ampio e paritario tra Unione europea e Lega araba volto
a definire azioni concrete, con l’assunzione
reciproca di responsabilità, per far cessare
le suddette violenze, invita il Governo a
promuovere, nelle sedi competenti, l’affer-
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mazione di una politica estera realmente
comune a livello europeo.
FRANCO NARDUCCI (PD). Illustra la
mozione Tempestini n. 1-01082, evidenziando i drammatici sviluppi della situazione siriana, caratterizzatisi per efferati
atti di repressione violenta dell’opposizione politica al regime autoritario di
Damasco, perpetrati anche attraverso il
massacro della popolazione civile. Auspica
al riguardo il massimo impegno politico
del Parlamento e il sostegno ad una più
forte azione del Governo italiano nelle
competenti sedi internazionali al fine di
favorire incisive ma equilibrate iniziative
diplomatiche e politiche, avulse sia dalle
suggestioni dell’interventismo democratico
sia da un facile militarismo internazionale.
Nel giudicare, quindi, condivisibili le iniziative politico-diplomatiche e umanitarie
sinora assunte dal Governo italiano, richiama i contenuti della predetta mozione,
intesa a promuovere il rafforzamento della
pressione internazionale sul regime di Assad al fine di stabilizzare l’intera area
favorendo la transizione diplomatica della
Siria.
RENATO WALTER TOGNI (LNP). Illustra la mozione Dozzo n. 1-01083, rilevando che finora il Consiglio di sicurezza
delle Nazioni Unite non è riuscito ad
intervenire efficacemente per far cessare
le violenze in atto in Siria, anche per i
poteri di veto esercitati da Russia e Cina.
Nel ritenere, quindi, che nell’attuale situazione di crisi economica il nostro Paese
non possa permettersi un intervento militare in Siria, invita il Governo a non
assumere alcun impegno in quel territorio,
ancorché a carattere umanitario, senza un
preventivo mandato delle Camere e del
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,
e, nel caso in cui le circostanze imponessero comunque un intervento militare, a
compensarne il costo con una contestuale
riduzione degli oneri connessi al mantenimento dei contingenti dislocati in altri
teatri, a partire dall’Afghanistan.
MARIO ADINOLFI (PD). Sottolineata la
tragica rilevanza dei massacri della popo-
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lazione civile in corso in Siria, ritiene
doverosa ed indifferibile, pur con una
comprensibile prudenza, una reazione da
parte della comunità internazionale, nel
cui ambito giudica auspicabile l’assunzione
di un ruolo primario da parte del Governo
italiano. Manifesta pertanto apprezzamento per le iniziative parlamentari oggi
in discussione, che giudica un atto di
assunzione di responsabilità da parte delle
Camere.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
STAFFAN de MISTURA, Sottosegretario
di Stato per gli affari esteri. Assicura che il
Governo prende atto delle richieste dei
deputati intervenuti e continuerà a lavorare attivamente per una positiva conclusione della vicenda siriana, esprimendo
apprezzamento per la forza dimostrata
dalla popolazione locale.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando
per un richiamo al Regolamento, chiede
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che sia sottoposta alla Giunta per il Regolamento l’opportunità di fissare in
un’ora prima della discussione il termine
per la presentazione di mozioni ulteriori
rispetto a quelle iscritte all’ordine del
giorno, oppure, ove non si intendesse adottare tale soluzione, di fare in modo che la
presentazione di nuovi documenti di indirizzo non si traduca in un aggiramento di
quanto disposto dall’articolo 36 del Regolamento relativamente al termine per le
iscrizioni a parlare nelle discussioni sulle
linee generali.
PRESIDENTE. Richiamata la prassi invalsa in materia, assicura che riferirà al
Presidente della Camera le osservazioni
del deputato Giachetti affinché ne investa
la Giunta per il Regolamento.
Ordine del giorno
della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l’ordine del
giorno della seduta di domani:
Martedì 19 giugno 2012, alle 15.
(Vedi resoconto stenografico pag. 47).
La seduta termina alle 19,55.
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