Istituto Comprensivo GIORGIO GABER Scuola Infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria I grado ________________________________________________________ Via Trieste, 85 – 55041 Lido di Camaiore (LU) Tel. 0584 67563 Fax 0584 67047 e-mail: [email protected] [email protected] sito web: www.camaiore2.gov.it POF Piano dell’ Offerta Formativa A cura della Funzione Strumentale POF e della Commissione POF INDICE Pag. 1 Introduzione 3 2 Mission dell’Istituto 3 3 Analisi del contesto socio-ambientale e rapporti con il territorio 4 4 Le scuole dell’Istituto 7 5 Organizzazione dell’orario scolastico e degli uffici 15 6 La comunicazione con gli utenti 18 7 Finalità e obiettivi formativi del POF 19 7.1 L’organizzazione del curricolo 20 7.2 Le finalità educative 20 Aree prioritarie di intervento del piano dell’offerta formativa 21 Il curricolo verticale 29 9 Il progetto Senza Zaino 34 10 Interventi mirati a risolvere situazioni di disagio 36 10.1 I disturbi specifici di apprendimento DSAp 37 10.2 Procedure di osservazione e segnalazione 38 10.3 Predisposizione del piano didattico personalizzato 40 Disabilità 41 Obiettivi per la disabilità 42 Intercultura 42 8 8.1 11 11.01 12 13 43 14 44 15 45 16 48 17 51 18 55 18.1 56 18.2 57 18.3 59 18.4 61 19 65 19.1 67 19.2 68 20 70 21 71 2 1 INTRODUZIONE La scuola del primo ciclo di istruzione accoglie alunni dai 3 ai 14 anni. È quindi scuola fondante nel senso letterale del termine, in quanto pone le fondamenta della persona, dall’acquisizione delle capacità cognitive e delle abilità strumentali necessarie per comprendere il mondo e agire in esso, alla strutturazione delle relazioni umane, alla capacità di capire e gestire il proprio mondo interiore ed emotivo. In stretto rapporto con la famiglia, questo segmento scolastico contribuisce alla costruzione della coscienza di sé, che accompagnerà, reggendolo, lo sviluppo della persona, in una complessa e mutevole realtà sociale. L’impegno che i docenti e l’amministrazione locale saprà infondere per questo segmento scolastico sarà decisivo per migliorare i livelli complessivi di formazione e di cittadinanza. Il nostro auspicio è che l’impegno di tanti operatori possa essere utile per meglio affrontare vecchie e nuove sfide dell’educazione: - come interpretare le caratteristiche psicologiche, cognitive ed affettive dei ragazzi di oggi, per realizzare ambienti di apprendimento e metodi didattici sempre più adeguati e coinvolgenti; - come coniugare la vocazione all’accoglienza ed all’inclusione della scuola con il miglioramento dei processi ed anche degli esiti di apprendimento; - come concentrare l’impegno della scuola sulle competenze fondamentali (core curriculum), anche nella prospettiva di meglio definire standard di risultato e assicurare coerenza e qualità del percorso formativo. Una fase normativa importante si è conclusa con l’emanazione delle Indicazioni Nazionali per il primo ciclo di istruzione. Non si conclude però l’impegno per rafforzare i percorsi formativi. Farsi buone domande, interrogarsi sul senso del proprio lavoro, capire le ragioni dei successi e degli insuccessi sono elementi costitutivi di quella professionalità riflessiva che è parte integrante dell’essere educatori in ogni tempo e in ogni contrada. 2 LA MISSION DELL’ISTITUTO La nostra mission può essere condensata in una parola: PARTECIPAZIONE. Coincide con la volontà di realizzare una forte collaborazione tra scuola e territorio finalizzata al miglioramento dell'offerta formativa. L'Istituto si e' fatto promotore di un messaggio chiaro: la scuola e' parte della crescita economica di un territorio e la cura del suo capitale umano e' un investimento per il futuro. Questo significa che tutto il tessuto sociale in cui una scuola e' inserita e' corresponsabile, insieme allo Stato, della crescita delle nuove generazioni: ente locale, genitori, imprenditori e associazioni sul territorio sono stimolati a rispondere a questo messaggio. In un momento di stasi come quello attuale non possiamo fermarci ad aspettare un aiuto per la crescita; al contrario è auspicabile, per i nostri ragazzi, riscrivere un modo nuovo di fare scuola che parta dal basso, da un interesse diretto e concreto della comunità. Questo messaggio piace a molti genitori, ma anche imprenditori locali e associazioni si stanno impegnando per sostenere l’offerta formativa dell'istituto G. Gaber. Esempi forti di un coinvolgimento si stanno attuando attraverso progetti portanti come “Senza Zaino per una Scuola Comunità”, il Parent Training, gli Orti Scolastici e le Biblioteche. Molti altri genitori, imprenditori locali e enti come l’AVIS, la Misericordia Lido, l’Associazione Balneare, la Croce Verde, l’Associazione il Cireneo si sono resi disponibili per supportare attività' formative di ampliamento dell’offerta formativa, abbellimento della scuola e acquisto di infrastrutture tecnologiche. Che sia l'inizio di una piccola rivoluzione? 3 Del resto ci sono ottimi esempi sia a livello europeo che oltreoceano (charter school) dove la Scuola è presa in carico dall’intera comunità locale con ottimi risultati. 3 ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE E RAPPORTI CON IL TERRITORIO L’Istituto Comprensivo si trova ad operare in un’area del Comune di Camaiore, la frazione di Lido di Camaiore-Secco. Dalle finestre dei nostri edifici scolastici, sul lato est, abbiamo una bellissima visione delle Alpi Apuane, punteggiate di numerosi paesini, queste montagne oltre che sollevarci gli animi, ci proteggono, mantenendo un clima ottimale. Ad ovest il mare, libertà, vacanze, sole e tramonti meravigliosi. La conclusione è presto fatta: è la parte del territorio comunale che racchiude tutte le peculiarità dell’area geografica di competenza. Lido di Camaiore-Secco sono località turistiche e durante l’estate la popolazione raddoppia per il flusso di “villeggianti” provenienti dalle città del centro e del nord dell’Italia. I nomi di queste località sono nati proprio per le particolarità che le caratterizzano: il Secco o Secchino si pensa che in origine fosse un territorio sommerso dal mare (un acquitrino) che poi ritirandosi ha dato il tipico nome. Sul territorio si sono sviluppate prevalentemente le attività produttive nel settore turistico, ma anche agricolo, artigianale e industriale. La maggioranza delle famiglie che vivono in questa località ha mediamente un discreto tenore di vita. L’equilibro tra l’ambiente urbano e quello naturale è abbastanza rispettato, infatti, oltre al mare, non mancano parchi e pinete. L’Istituto è facilmente raggiungibile e per questo alcuni studenti provengono da Comuni limitrofi come Viareggio, Pietrasanta, Forte dei Marmi e Massarosa. L’Istituto è stato trasformato da Direzione Didattica a Comprensivo nel 2000 e inizialmente era suddiviso sul territorio con plessi distaccati. Le scuole dell’infanzia sono due: una in via Ferrarin al Secco con tre sezioni e l’altra “E. Cupisti” in via Stampa a Lido di Camaiore con 5 sezioni. Le scuole primarie sono suddivise in due plessi: uno in via della Gronda (S. Primaria “G. Carducci”) con la sezione della biblioteca “Nigro”, e l’altra (S. Primaria Rita Levi Montalcini) in via Trieste e la scuola secondaria di 1°grado (“M. Rosi “) con attigua biblioteca “Amaducci”. Per la parte gestionale e amministrativa, invece si è potuto contare sulla continuità di una segreteria sempre presente in via Trieste. Nell’anno scolastico 2010 /2011l’amministrazione comunale, dopo anni di lavori, ha completato uno stabile (ampliando il preesistente) dove sono stati unificati i plessi della scuola dell’infanzia di via Stampa, della scuola primaria di via Trieste, della scuola secondaria 1°grado di via Beata e della biblioteca, creando così un polo scolastico unico anche se non completo, dal momento che le altre scuole sono rimaste nelle sedi preesistenti. Fiore all’occhiello del Polo Scolastico sono i seguenti ambienti: Due grandi palestre Laboratorio di Arte e immagine Teatro e musicoterapia Aula di musica (ascolto e strumenti) Informatica Aula video Biblioteca “Amaducci” (con apertura anche ad utenti esterni) Laboratorio del Sapere Scientifico Auditorium 4 Attualmente nel nostro Istituto sono presenti n° 876 alunni suddivisi in: • Alunni nella scuola dell’infanzia n° 195 • Alunni nella scuola primaria n° 408 • Alunni nella scuola secondaria di I grado n° 272 L’amministrazione comunale collabora con l’Istituto scolastico attraverso i seguenti - Trasporto con gli scuolabus Mensa scolastica (infanzia e primaria) Servizio di prescuola Tali servizi sono gestiti direttamente dall’Ente Locale pertanto le richieste per un loro utilizzo devono essere fatte direttamente dalle famiglie all’Ufficio Scuola del Comune di Camaiore Oltre ai servizi dedicati all’Istruzione l’Ente Locale è impegnato a supportare la crescita educativa degli studenti attraverso un servizio di ampliamento dell’offerta formativa che viene ogni anno rinnovato e costruito con la collaborazione di tutte le componente scolastiche. Anche i Servizi sociali collaborano attivamente con l’Istituto dietro segnalazione e per un proficuo confronto in relazione a tutte le tematiche educative per il contrasto del disagio sociale. Nello specifico è funzionante un organismo denominato “TAVOLO DEI MINORI” che raccoglie le diverse realtà territoriali con l’obiettivo di contrastare il disagio e il rischio di abbandona scolastico. Il TAVOLO rapprese rap quindi un momento di incontro tra i referenti dei diversi Istituti Scolastici, i Servizi Sociali, la Pubblica Istruzione, la Presidenza del Consiglio comunale, le parrocchie e le Associazioni del territorio. Sono previsti incontri mensili che hanno lo scopo di individuino azioni da mettere in atto per il contrasto del disagio sfruttando tutte le risorse presenti, comprese quelle del volontariato. In particolare sono state attivate iniziative di doposcuola gratuito presso la Scuola primaria R. L. Montalcini di un incontro settimanale con possibilità di pranzo al sacco alla presenza di personale, alla Scuola Secondaria di 1^ grado M. Rosi (n. 2 incontri settimanali) a cura dell’Associazione il Cireneo; alla Scuola primaria G. Carducci (n. 2 incontri settimanali) a cura della Misericordia di Lido di Camaiore; Anche l’apertura della biblioteca scolastica “Amaducci” (via Trieste) e della biblioteca scolastica “A. Nigro” (via della Gronda) è stata resa possibile con la collaborazione dei volontari della Misericordia di Lido di Camaiore. Il TAVOLO DEI MINORI inoltre agisce come organismo anche per la predisposizione di progetti congiunti tesi al reperimento dei finanziamenti per le attività rivolte ai minori. Con l’Istituto collabora anche la A.S.L. 12 che si impegna a: - Formulare diagnosi cliniche relative a Disturbi Specifici di Apprendimento e disabilità - Progetti sulla salute In particolare con l’ASL 12 è stato stilato un protocollo per facilitare e snellire il processo di diagnosi relativo ai casi sospetti di DSA. Ulteriore supporto è dato dalla collaborazione con la Misericordia di Lido di Camaiore, l’Associazione Balneare di Lido di Camaiore e l’Associazione il Cireneo con le quali sono state definite apposite convenzioni per iniziative di ampliamento dell’offerta formativa. La convenzione con l’Associazione Misericordia di Lido di Camaiore la cura e la gestione delle due biblioteche scolastiche (Nigro e Amaducci) in stretta collaborazione con l’Istituto per la gestione del prestito e per altre attività di animazione alla lettura rivolte agli alunni. 5 La Misericordia di Lido di Camaiore gestisce inoltre il servizio di doposcuola presso il plesso della Scuola G. Carducci. La convenzione con l’Associazione Balneare di Camaiore prevede un supporto per l’innovazione tecnologica, ma anche numerose attività formative che l’associazione riserva all’Istituto sui temi ambientali e legata alla prevenzione della salute. Con l’Associazione il Cireneo è stata invece sottoscritta una convenzione per il supporto delle attività di doposcuola rivolto al plesso della Scuola Rita Levi Montalcini e M. Rosi. L’arma dei Carabinieri, inoltre, offre agli studenti lezioni sulla legalità soprattutto per gli studenti della scuola secondaria di 1° grado che spaziano dai rischi collegati alla rete, l’abuso di alcol e droghe ai rischi sulle strade, bullismo e altre tematiche che di volta in volta diventano importanti. 6 4 LE SCUOLE DELL’ISTITUTO Le scuole dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo sono due: Scuola Infanzia Via Ferrarin Nella scuola dell’Infanzia di Via Ferrarin funzionano tre sezioni miste, eterogenee per età, dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 16.15 7 Scuola Infanzia “Emanuela Cupisti” Nella scuola dell’Infanzia “E. Cupisti”di Via Carducci funzionano cinque sezioni: quattro miste, eterogenee per età, dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 16.15 e una sezione con funzionamento antimeridiano prevalentemente omogenea con orario dalle 08.30 alle 13.30 con possibilità di accoglienza alle ore 08.00 8 In ognuna delle due scuole dell’infanzia sono stati allestiti spazi- gioco e spazi-laboratorio per favorire lo sviluppo autonomo delle competenze cognitive e relazionali. Gli spazi comuni più significativi sono la stanza delle attività psicomotorie, la relax-room, gli angoli del laboratorio del sapere scientifico, l’orto scolastico, il meleto e le biblioteche per l’infanzia. 9 Scuola Primaria “Rita Levi Montalcini” Via Carducci Ci sono 13 classi: otto classi funzionanti a tempo modulare e cinque funzionanti a tempo pieno. I bambini frequentano la scuola dal lunedì al venerdì. Le classi del tempo pieno sono funzionanti dalle ore 8,30 alle 16,30. Quelle del tempo modulare Lunedì mercoledì e venerdì dalle 8,30 alle 13 martedì e giovedì dalle 8,30 alle 16,30. Il servizio di pre-scuola è un servizio che i genitori possono richiedere al Comune di Camaiore e permette ai genitori che lavorano di portare a scuola i bambini prima dell’inizio delle lezioni. Il servizio funziona dalle 7:30 fino all’orario di ingresso. L’Istituto poi mette a disposizione un servizio di mensa oltre ai giorni in cui c’è il normale rientro con l’assistenza di personale facente parte delle Associazioni che hanno stipulato una convenzione con l’Istituto. 10 Nei vari laboratori presenti nella scuola viene seguita una metodologia olistica, capace di coinvolgere i bambini in prima persona , rendendoli protagonisti del proprio apprendimento attraverso il “fare”. Scuola Primaria “Giosuè Carducci” Via della Gronda Secco Scuola primaria “G. Carducci” ci sono 6 classi con tempo modulare. I bambini frequentano la scuola dal lunedì al venerdì. Il martedì, il giovedì e il venerdì dalle ore 8,30 alle 13,30. Il lunedì e il mercoledì dalle 8,30 alle 16,30. Nella Scuola è attivo un servizio interno di prescuola che permette ai genitori che lavorano di portare i propri figli a scuola prima dell’inizio delle lezioni. Nel plesso è attivo il progetto “Senza Zaino per una scuola comunità”. 11 La biblioteca scolastica“A.Nigro” rappresenta la particolarità di questa scuola. Offre spazi organizzati per consultare e leggere libri, per svolgere attività manuali di vario genere, per ritrovarsi da soli o con gli altri. La biblioteca dispone inoltre di personale qualificato, presente in orario scolastico ed extrascolastico, per attività di consultazione e prestito e per la sorveglianza sui minori. 12 Scuola Secondaria di primo grado “Michele Rosi” Nella scuola sono attualmente presenti 4 corsi interi per un totale di 12 classi. Dal prossimo anno solo una classe funzionerà con orario 7,50 – 12,50 dal lunedì al sabato, mentre tutte le altre sezioni, comprese le nuove classi prime seguiranno il seguente orario 7,50 – 13,50 dal lunedì al venerdì. Discipline Lettere Matematica + scienze Inglese Francese / Spagnolo* Arte Musica Scienze motorie Tecnologia Religione Piano orario Classi prime Classi seconde 10 10 6 6 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 Classi terze 10 6 3 2 2 2 2 2 1 *La scelta della lingua (2° lingua straniera o inglese potenziato) è sempre legata alla disponibilità regionale di organico e al numero degli studenti per formare una classe prima. 13 I ragazzi usufruiscono inoltre dello spazio auditorium per incontri, manifestazioni e rappresentazioni. Gli studenti trovano nella Biblioteca uno spazio di accoglienza e quiete, persone con cui instaurare un rapporto di fiducia, strumenti che offrono una adeguata risposta alle loro curiosità e passioni ed attività che li incentivino alla scoperta di nuove abilità auto gratificanti in una esperienza condivisa con il gruppo. La Scuola è dotata di spazi ben attrezzati e funzionali: la palestra rappresenta il “fiore all’occhiello” e consente ai ragazzi di svolgere attività motoria in un luogo molto funzionale, il laboratorio informatico, il laboratorio artistico, musicale, teatrale e la biblioteca “M. Amaducci”. “La biblioteca rappresenta tutto questo.” Le attività proposte al suo interno in orario scolastico hanno permesso a molti di conoscerla ed ha insegnato ad usufruirne anche in orario extrascolastico sia per il prestito che per la consultazione 14 5 ORGANIZZAZIONE DELL’ORARIO SCOLASTICO E DEGLI UFFICI SCUOLE DELL’INFANZIA Nelle due Scuola dell’infanzia “E. Cupisti” di Via G. Carducci e di Via Ferrarin gli orari di funzionamento delle sezioni a tempo pieno vanno dalle ore 8:00 alle ore 16:00 (40h ) L’organizzazione giornaliera è così strutturata: 08:00/09:00 accoglienza 12:15/12:30 prima uscita senza mensa 13:15/13:30 seconda uscita dopo la mensa 16:00/16:15 ultima uscita Nella Scuola dell’infanzia “Emanuela Cupisti” funziona anche una sezione antimeridiana dalle ore 08:00 alle ore 13:30 (27,5h) con la seguente organizzazione giornaliera: 08:00/09:00 accoglienza 12:15/12:30 prima uscita senza mensa 13:15/13:30 ultima uscita dopo la mensa 15 SCUOLE PRIMARIE Nelle Scuole Primarie dell’Istituto Comprensivo la strutturazione oraria è piuttosto diversificata. Nella Scuola Primaria “Rita Levi Montalcini” sono previste due opportunità orarie: TEMPO PIENO: 8,30/16,30 (dal lunedì al venerdì) TEMPO MODULARE: 8,30/13,00 – 8,30/16,30 (dal Lunedì al Venerdì con due rientri settimanali il Martedì e il Giovedì) SERVIZI: MENSA (anche gli alunni del modulo possono usufruire del servizio mensa tutti i giorni della settimana), PRESCUOLA (dalle 7:30 fino all’orario di ingresso), SCUOLABUS Nella Scuola Primaria “Giosuè Carducci” del Secco dall’anno scolastico 2013/14 è attivo il modello pedagogico “Scuola Senza Zaino per una scuola comunità” TEMPO MODULARE: 8,30/13,00 – 8,30/16,30 (dal Lunedì al Venerdì con due rientri settimanali il Lunedì e Mercoledì) SERVIZI: MENSA PRESCUOLA (dalle ore 8:00 fino all’orario di ingresso) SCUOLABUS SCUOLA SECONDARIA I GRADO “Michele Rosi” Anche nella Scuola Secondaria i modelli orari sono strutturati in due modalità distinte di 30 ore: SETTIMANA CORTA (sabato libero): 30 ore settimanali ingresso ore 7.50 uscita ore 13.50; SETTIMANA LUNGA – modello orario a esaurimento non previsto per l’anno scolastico 2015/16 (con il sabato a scuola) 30 ore settimanali ingresso ore 7.50 uscita ore 12.50 (non attivo dall’anno scolastico 2014/15) SERVIZI: PRESCUOLA dalle ore 7.30 alle ore 7.45 16 Modalità di ricevimento dei genitori I docenti ricevono i genitori secondo l'orario di ricevimento comunicato alle famiglie o, in casi particolari, previo appuntamento tramite diario. I genitori sono invitati a prendere visione di tutte le comunicazioni della Scuola attraverso il servizio mail (non potranno essere imputati danni o inconvenienti alla Scuola, derivati dalla mancata conoscenza degli avvisi) e a comunicare agli insegnanti qualsiasi problema, richiesta o informazione attraverso il diario o il quaderno degli avvisi. Gli avvisi saranno dati con anticipo rispetto ad eventuali scadenze da rispettare. Gli avvisi che necessitano della firma del genitore saranno consegnati in formato cartaceo o utilizzando il libretto/diario. SEGRETERIA Tel. 0584 67563 Fax 0584 67047 e-mail:[email protected]; [email protected] [email protected] sito: www.camaiore2.gov.it La Segreteria, ubicata in Via Trieste, 85 – 55043 Lido di Camaiore (LU), è aperta al pubblico con il seguente orario: Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 15.00 17.00 08.00 10.00 15.00 17.00 13.00 14.00 12.00 13.00 17 LA COMUNICAZIONE CON GLI UTENTI Mailing-list Tutte le comunicazioni destinate al personale dell’Istituto e ai Genitori degli alunni avviene tramite posta elettronica. I genitori che non dispongono di una casella di posta elettronica vengono informati in forma cartacea. Registro Elettronico – Pagelle online Il DL 6 luglio 2012 n. 95 convertito dalla legge 7 agosto 2012 n. 135 al Titolo II art.7 specifica che “a decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 le istituzioni scolastiche ed educative redigono la pagella degli alunni in formato elettronico. La pagella elettronica ha la medesima validità legale del documento cartaceo ed è resa disponibile per le famiglie sul web o tramite posta elettronica o altra modalità digitale. A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 le istituzioni scolastiche e i docenti adottano registri online e inviano le comunicazioni agli alunni e alle famiglie in formato elettronico”. I genitori che non dispongono di una postazione pc, tablet o telefono collegato alla rete per la consultazione del registro possono utilizzare la postazione che viene messa a disposizione nell'aula riunioni del polo centrale negli orari di apertura della Segreteria. 18 7 FINALITA’ GENERALI E OBIETTIVI FORMATIVI DEL P.O.F. Le Indicazioni Nazionali, costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. La costituzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa. Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’Offerta Formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni. Le competenze rappresentano il “filo rosso” che collega i diversi cicli tra loro, ma devono essere intese in termini non vaghi. Le competenze, e non le discipline o le attività, rappresentano il principale riferimento per il curricolo; questo significa che le esperienze di apprendimento proposte assumono un ruolo strumentale, metodologico e vanno intese come mezzi di educazione e formazione, piuttosto che come scopi ai quali portare a termine l’impegno della scuola. Il passare “dalla scuola dell’insegnamento, alla scuola dell’apprendimento” fa prestare attenzione alla qualità dell’azione didattica e quindi alle modalità di promozione dei processi di apprendimento più che alla quantità di nozioni da erogare. Le indicazioni non sono il curricolo, ma lo orientano. Il disegno curricolare che emerge dal nuovo testo delle Indicazioni presenta alcuni elementi distintivi che sono comuni a tutti e tre gli ordini di scuola e che possono essere così riassunti: Orientamento delle competenze “La competenza è la capacità dimostrata da un soggetto di saper utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale”. Ogni competenza ha un carattere fondamentale perché non è un semplice fare, ma un saper fare particolare: è inesauribile. C’è sempre un livello ulteriore al quale anche la persona più competente può aspirare di attingere. Definizione dei traguardi di sviluppo attesi mediante il CURRICOLO VERTICALE DI ISTITUTO Sono definiti i traguardi di sviluppo attesi al termine di alcuni snodi cruciali: al termine della scuola dell’infanzia, della quinta primaria, della scuola secondaria di I grado con le seguenti caratteristiche fondanti: Essenzialità Il curricolo si dovrà caratterizzare più sul piano della qualità che su quello quantitativo. Il compito dell’insegnamento non va finalizzato ad “inseguire l’accumulo delle conoscenze” ma deve essere focalizzato su alcuni argomenti essenziali intorno ai quali va costituito il curricolo che dovrà avere due dimensioni: una verticale e una orizzontale. Problematicità Il superamento della preoccupazione enciclopedico-quantitativa o di addestramento consente di concentrare l’attenzione sulla qualità dell’intervento educativo e didattico. 19 7.1 L’organizzazione del curricolo Un’altra preoccupazione fortemente presente è quella della significatività dell’apprendimento. L’aver messo al centro del curricolo il riferimento alla persona umana, non astrattamente considerata, ma vista nella concretezza della sua realtà psicologica, sociale e culturale, rappresenta la premessa indispensabile per la costruzione di un curricolo. Il curricolo deve per questo rispettare dei criteri di verticalità e continuità evitando inutili sovrapposizioni e ripetizioni. Per questo tutta la comunità professionale si trova coinvolta nella costruzione di un curricolo verticale a livello disciplinare e nello stesso tempo di un curricolo che sappia prevedere punti di raccordo interdisciplinari nell’ottica di una didattica per competenze che possa travalicare i confini disciplinari. La formulazione del curricolo tiene conto di fondamentali finalità formative comuni ai tre ordini: 1 acquisizione delle strumentalità di base da parte degli alunni 2 sviluppo delle capacità di comunicazione attraverso i linguaggi verbali e non verbali 3 educazione alle problematiche ambientali, alla salute e alla solidarietà 4 continuità con i vari ordini di scuola, con la famiglia e con il territorio. L’istituzione scolastica concorre, in collaborazione con la famiglia e le altre agenzie educative, alla formazione dell’uomo, del cittadino riconoscendo la “centralità della persona” e il suo diritto al successo formativo in relazione alle capacità personali. Per questi motivi, unitamente ai nostri compiti istituzionali, condividiamo le seguenti finalità educative. 7.2 Le finalità educative Le finalità educative • La maturazione dell’identità personale • La conquista dell’autonomia • Lo sviluppo delle competenze per la scuola dell’infanzia • La valorizzazione dell’esperienza • La corporeità come valore • L’esplicitazione delle idee e dei valori presenti nell’esperienza • La trasformazione delle categorie empiriche in categorie formali • Il confronto interpersonale • La diversità delle persone e delle culture come ricchezza • La pratica dell’impegno personale e della solidarietà sociale per la scuola primaria • • • • • L’educazione integrale della persona L’integrazione critica nella società contemporanea L’orientamento come sviluppo di un progetto di vita personale La maturazione dell’identità La motivazione e il bisogno di significato come condizione fondamentale di qualsiasi apprendimento • La prevenzione dei disagi e il recupero degli svantaggi • La relazione educativa come attenzione alla persona per la scuola secondaria di I grado 20 8 AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Per il raggiungimento delle finalità formative ed educative comuni ai tre ordini di scuola il Collegio ha individuato le seguenti aree di intervento del P.O.F. Le seguenti aree sono sviluppate attraverso l’individuazione di docenti referenti con incarico di Funzione Strumentale, docenti collaboratori delle Funzioni Strumentali e Commissioni di lavoro AREA FS COLLABORAZIONE BES (H/DSA/STRAN.) Del Freo Baisi Orientamento e continuità Corsetti Violi Galeone Valutazione Area digitale Dello Iacono Carmignani Massei Biblioteca COMMISSIONE Carmignani Ceragioli Scoccia Prayer Galletti Trivellato Miniscalco Baroni Giannecchini Paglierani Curricolo in verticale Grotti Verona POF Coordinamento progetti e rapporti con il territorio Baldassari Santini Pieraccini Baldassari Briatore Tomassini Tomassini Tutte le FS 21 Per ciascuna delle seguenti aree sono state individuati degli obiettivi di intervento prioritari di seguito riportati. FUNZIONIGRAMMA 1° collaboratore Maria TOMASSINI Collaboratori del Dirigente Scolastico: 2° collaboratore Anna CERAGIOLI Nello svolgimento delle attività delegate gli insegnanti nominate sono tenuti al rispetto della vigente normativa nonché delle direttive e disposizioni del DS, anche verbali, ai sensi degli artt. 2086, 2094 e 2104 c.c. La delega è adottata ai sensi degli artt. 17, c. 1-bis e 25, c. 5, del d.lgs. n. 165/2001, per consentire lo svolgimento contemporaneo delle numerose funzioni organizzative e amministrative di competenza del Dirigente, al fine di migliorare l’efficacia e l’efficienza del servizio scolastico. Le attività previste per la funzione in oggetto sono: Sostituzione del Dirigente in caso di assenza o di impedimento, esercitandone tutte le funzioni anche negli Organi Collegiali e, su delega specifica del Dirigente scolastico, in riunioni o manifestazioni esterne. Partecipazione alle riunioni di coordinamento (Staff ristretto e Staff allargato) indette dal Dirigente scolastico. Collaborazione per la formulazione dell’O.d.G. del Collegio dei Docenti e predisposizione, in collaborazione con il Dirigente scolastico, delle eventuali presentazioni per le riunioni collegiali. Collaborazione nella predisposizione delle circolari ed ordini di servizio. Verifica delle presenze alle riunioni degli Organi Collegiali e delle Commissioni. Vigilanza sulla corretta consegna dei verbali e sulla raccolta di documentazione (entro cinque giorni dalla riunione). Pianificazione e coordinamento dell'orario curricolare dei docenti. Pianificazione e coordinamento dell'orario dei docenti e degli alunni per l'approfondimento/ampliamento dell'offerta formativa nonché di tutte le attività scolastiche. Gestione del regolare funzionamento dell’attività didattica assicurando il controllo della sede e riferendo al Dirigente sul suo andamento. Supervisione sull'operato tecnico dei coordinatori di plesso in relazione alle sostituzioni interne in caso di assenze del personale docente. Vigilanza sull’andamento generale del servizio, con obbligo di riferirmi qualunque fatto o circostanza che possa, a suo parere, pregiudicare un regolare svolgimento dello stesso. Collaborazione con il Dirigente scolastico per l’elaborazione dell’organigramma e del funzionigramma. Vigilanza sulla disciplina degli studenti e sul rispetto del regolamento da parte di tutte le componenti scolastiche. Segnalazione formale agli Uffici di Segreteria e al Dirigente di eventuali situazioni di pericolo derivanti dalle condizioni delle strutture e degli impianti. Collaborazione con il Dirigente scolastico alla valutazione di progetti e/o di accordi di rete. Coordinamento delle attività dei Dipartimenti e del Collegio docenti in raccordo con le Funzione Strumentali. Collaborazione e supervisione di tutte le attività del Piano dell’Offerta Formativa. Collaborazione con il Dirigente scolastico nella ricerca di sponsor per eventi, manifestazioni, investimenti in strutture didattiche, nel rispetto dei criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto. 22 Diffusione di materiale di documentazione di vario genere inerenti le attività dell’Istituto fra i docenti e verso l’esterno. Maria Rita GROTTI Scuola primaria “Rita Levi Montalcini” Coordinatori di plesso Scuola primaria “Giosuè Carducci” Francesca PIERACCINI Scuola infanzia “Emanuela Cupisti” Maria Annunziata BAISI Scuola infanzia Via Ferrarin Tiziana BIAGI Le attività previste per la funzione in oggetto sono: Coordinare tutti gli adattamenti dell’orario per far fronte alla sostituzione dei colleghi assenti sulla base delle ore da recuperare. In caso di richiesta di ferie e/o permesso orario controfirmare la richiesta del docente completandola con il piano di sostituzione prima che essa sia consegnata in segreteria per l’approvazione da parte del DS. Cura della contabilizzazione per ciascun docente, attraverso apposito registro, in riferimento ai seguenti punti: Ore di permessi brevi e disciplina del recupero delle stesse; Ore straordinario; Recuperi. Gestire le assenze e le sostituzioni del personale secondo le disposizioni contrattuali; Procedere ad un adattamento dell’orario in presenza di particolari esigenze didattiche, di tali adattamenti deve sempre essere informata la Dirigenza e la Segreteria. Rilevare eventuali casi di criticità in ordine a sicurezza, disciplina o altro che possa causare disservizi. Collaborare con le diverse FS e docenti collaboratori delle aree del POF per la realizzazione delle varie attività. Classe Coordinatori Segretari di classe Coordinatore Segretario 1A Elianora BINI Sara MATTEONI 2A Anna BERTACCA Patrizia CIARDELLA 3A Irene CARMIGNANI Alessandro FLORIO 1B Chiara BACCI Tommaso FERRARI 2B Assunta GALEONE Arianna MALFATTI 3B Mirco LAMI Daniela CORSETTI 1C Chiara VANTAGGIOLI Francesca GASPARI 2C Emilia PUCCI Manuela Ester CORDOVA 3C Michela SANTINI Marisa BENNATI 1D Davide MASSEI Alessandro BUONACCORSI 2D Michele VERONA Anna CERAGIOLI 3D Anna CERAGIOLI Franca SOLDAINI 23 Le attività previste per la funzione in oggetto sono: Presiedere in mia vece le sedute del Consiglio di classe, ad eccezione degli scrutini; Segnalare con tempestività al Consiglio di classe e a me stessa i fatti suscettibili di provvedimenti; Convocare in seduta straordinaria il Consiglio di classe per discutere di eventuali provvedimenti disciplinari; Controllare con cadenza settimanale le assenze e i ritardi o le richieste eccessive di uscita anticipata da parte degli studenti e comunicarle tempestivamente anche in forma scritta al Dirigente Scolastico. Comunicare alla Segreteria (area studenti) le assenze superiori ai 6 giorni Raccogliere sistematicamente informazioni sull’andamento didattico e disciplinare, rilevare le varie problematiche e curarne la comunicazione al Consiglio di classe e alle famiglie; coordinare l’organizzazione didattica e la documentazione relativa alla programmazione educativa della classe Coordinare le attività culturali, di educazione alla salute e alla legalità relative alla classe coordinata, d’intesa con i referenti di area e sentita la componente genitori e studenti; Coordinare tutte le iniziative che vengono proposte dal CdC Funzioni strumentali / Collaboratori di area / Commissioni Area F.S. Collaborazione Commissione BES Emilia Del Freo Maria Annunziata Baisi Irene Carmignani Anna Ceragioli Serena Scoccia Orientamento Daniela Corsetti Chiara Violi Assunta Galeone Eleonora Prayer Galletti Patrizia Trivellato Silvia Miniscalco Giuditta Dello Iacono Irene Carmignani Valutazione Area digitale Davide Massei Alessandro Baroni Vivetta Giannecchini Manuela Paglierani Biblioteca Curricolo in verticale Maria Rita Grotti Michele Verona POF Ida Baldassari Maria Tomassini Michela Santini Francesca Pieraccini Ida Baldassari Maria Rita Briatore Maria Tomassini Tutte le Funzioni Strumentali 24 Funzione Strumentale DEL FREO Emilia Collaborazione BAISI Maria Annunziata Commissione CARMIGNANI Irene CERAGIOLI Anna SCOCCIA Serena Area BES (DISABILI DSA STRANIERI) Attivare e verificare procedure PIS Indire le riunioni del GLI Gruppo di lavoro per l’inclusione 3 incontri in un anno Tenere i rapporti con ASL e Reti di Scuole anche sulla base di progetti specifici Coordinare le attività nelle classi di rilevazione BES –elenco per plesso Predisposizione e aggiornamento del Piano di Inclusione da inserire nel POF Coordinare all'interno dell'istituto le attività di screening per l'individuazione dei DSA Tabulazione dei dati delle attività di screening Coordinamento e diffusione delle attività formative rivolte all'area BES Progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita per ogni grado da inserire nella proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES Coordinamento delle attività di programmazione per alunni disabili secondo il modello PIS che sostituirà la programmazione individualizzata Attivare le procedure per la continuità e l’accoglienza degli alunni diversamente abili, stranieri e dsa presenti nell’Istituto Tenere i rapporti con ASL e Reti di Scuole anche sulla base di progetti specifici promuovere il raccordo tra i docenti e il CTS per il Progetto Nuove Tecnologie e Disabilità Promozione di attività multiculturali in collaborazione con i genitori Coordinare interventi con mediatori culturali Coordinare le richieste e interventi con mediatore culturale Funzione Strumentale CORSETTI Daniela Collaborazione VIOLI Chiara GALEONE Assunta Area ORIENTAMENTO E CONTINUITA’ ORIENTAMENTO IN USCITA Gestione incontri con psicologo del lavoro Incontri con le scuole superiori Organizzazione Incontri informativi con i genitori per iscrizione Scuola superiore Organizzazione Stage e Predisposizione elenchi per le iscrizioni Raccolta dati presso Scuole secondarie di 2° grado per risultati rispetto agli alunni che si sono iscritti in prima nell’anno scolastico 2012/13 (risultati solo relativi al secondo anno – fine obbligo di istruzione) Predisposizione di una relazione per divulgazione risultati al termine dell’obbligo di istruzione ORIENTAMENTO IN ENTRATA /CONTINUITA’ Predisposizione progetto e iniziative in continuità – classi ponte Gestione incontri tra insegnanti di vari gradi (anche con educatrici nido) Calendarizzazione e gestione delle attività di scuola aperta per i genitori di tutti i gradi con il coinvolgimento degli alunni nella scuola secondaria e primaria (classi quinte) 25 Area VALUTAZIONE Collaborazione DELLO IACONO Giuditta CARMIGNANI Irene Commissione PRAYER GALLETTI Eleonora TRIVELLATO Patrizia MINISCALCO Silvia Gestire e coordinare, con DS e altre funzioni strumentale, le fasi del percorso di miglioramento dell'Istituto comprensivo Giorgio Gaber Affiancamento della segreteria nella fase di iscrizione INVALSI, predisposizione delle fasi informative e di somministrazione Curare la divulgazione dei risultati delle prove (anno scolastico 2013/14) con una relazione informativa per tutti gli insegnanti Coordinamento degli incontri aperti ai genitori relativi al tema della valutazione Predisposizione dei questioni di valutazione riferiti al servizio scolastico per genitori, personale, studenti Tabulazione dei risultati emersi dai questioni e presentazione di una relazione riassuntiva al CdI e al CdD Individuazione delle possibili area da migliorare Funzione Strumentale MASSEI Davide Collaborazione BARONI Alessandro Area DIGITALE Pianificazione delle attività di formazione per docenti Pianificazione e realizzazione delle iniziative di tutoring nelle classi con particolare riferimento alla preparazione di lezioni (uso di software e/o app per presentazioni) Tutoraggio per realizzare con le classi percorsi personalizzati nel laboratorio informatico o classe Collaborare con referente tecnico hardware e software di istituto Divulgazione a tutti i docenti di elenco risorse software gratuiti/App/siti utili per la didattica Raccolta dei fabbisogni hardware e software per la didattica Collaborazione GIANNECCHINI Vivetta PAGLIERANI Manuela Area BIBLIOTECHE Area CURRICOLO VERTICALE Coordinamento della mostra del libro Coordinamento del bando letterario Coordinamento settimana di promozione alla lettura e tesseramento alla biblioteca Predisposizione di una brochure da inviare ai genitori illustrativa delle attività della biblioteca. Acquisto nuovi testi. Coordinamento con volontari per gestione aperture Funzione Strumentale GROTTI Maria Rita VERONA Michele Commissione SANTINI Michela PIERACCINI Francesca BALDASSARI Ida BRIATORE Maria Rita TOMASSINI Maria Predisposizione del documento unitario dei contenuti essenziali riferiti ai vari ambiti disciplinari dall'infanzia alla scuola sec di 1° grado. Coordinamento della programmazione basata su unità di competenza. Coordinamento delle iniziative rivolte alla predisposizione delle prove parallele basate sui contenuti essenziali, griglie di valutazione, indicazioni per la correzione e la tabulazione. Coordinare le eventuali azioni formative/iniziative riferite alla verticalizzazione del curricolo. 26 Area POF E RAPPORTI CON IL TERRITORIO Figure sensibili sicurezza Studio e divulgazione, anche in coordinamento con altri istituti o reti di scuole, dei concetti di didattica per competenze e valutazione per competenze. Coordinamento della progettazione trasversale per gradi scolastici delle iniziative riferite a cittadinanza e costituzione. Funzione strumentale BALDASSARI Ida Collaborazione TOMASSINI Maria Commissione TUTTE LE FUNZIONI STRUMENTALI Raccordo con associazioni locali che collaborano con Istituto e possibili sostenitori dell'offerta formativa. Partecipazione al Tavolo dei minori e divulgazione delle iniziative emerse dal gruppo. Controllo periodico dei seguenti siti per monitorare eventuali proposte progettuali e concorsi: Sito Regione Toscana Sito MIUR Sito USR Toscana Fondazioni Banche Lions Rotary Coordinamento, raccolta e controllo della correttezza formale delle schede di progetto relative all'offerta formativa per inserimento nel POF. Relazione di Monitoraggio dell'andamento dei progetti: criticità, bisogni emersi, aspetti organizzativi, costi, efficacia (febbraio). Relazione consuntiva globale (per il collegio finale) in base al rendiconto dei diversi referenti di progetto. Valutazione e divulgazione tra i docenti delle proposte/azioni/iniziative che riguardano l'ampliamento dell'offerta formativa. D.S. Emiliana PUCCI Datore di lavoro (DL) Ing. Stefano RODA’ Ins. Ida BALDASSARI Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione (RSPP) Rappresentante dei lavoratori (RLS) Ins. Luciana GHERARDI Referente sicurezza infanzia Cupisti Ins. Francesca SERNI Referente sicurezza infanzia Ferrarin Ins. Antonio CAMMAROTA Ins. Michelina MATOZZO Referente sicurezza primaria Carducci Prof. Mirco LAMI Referente sicurezza secondaria Rosi Piera BEATINI Assunta GALEONE Patrizia TRIVELLATO Sandra BELLUOMINI Membro supplente Maria Lucilla TELLESCHI Membro supplente Comitato Valutazione anno di prova Referente sicurezza primaria Montalcini 27 Docenti tutor neoimmmessi Ida Baldassari Attività di tutoraggio ins. primaria Assunta Galeone Attività di tutoraggio docente I grado Maria Tomassini Attività di tutoraggio ins. primaria Augusto Albizzi Assistente specializzato Maria Annunziata Baisi Insegnante infanzia Sandra Belluomini Insegnante infanzia Nicoletta Bocci Assistente specializzata Riccardo Brunini Collaboratore scolastico Anna Ceragioli Docente I grado Manuela Ester Cordova Docente I grado Daniela Corsetti Docente I grado sostegno Emilia Del Freo Giuditta Dello Iacono Insegnante primaria sostegno Insegnante primaria Alessandro Florio Docente I grado sostegno GLI Francesca Gaspari Docente I grado sostegno Gruppo di Lavoro Marina Lapasin Zorzit Insegnante primaria Arianna Malfatti Docente I grado sostegno Mariella Moriconi Insegnante infanzia Rosalba Paglino Insegnante infanzia sostegno Tamara Pellegrini Assistente sociale Maria Luisa Pellegrino Insegnante primaria sostegno Giorgio Pini Medico USL 12 Valeria Rossi Collaboratrice scolastica Serena Scoccia Insegnante primaria sostegno Lucilla Telleschi Insegnante primaria Claudia Tenerelli Insegnante primaria Maria Tomassini Insegnante primaria Ilaria Van Praag Insegnante infanzia sostegno Chiara Violi Insegnante infanzia Emiliana Pucci Luigi Bugliani Responsabile: Accessibilità informatica Servizi informativi Capo Ufficio Stampa Ufficio Relazioni Pubblico Gestione della Rete Procedimento di pubblicazione dei contenuti del sito Webmaster Web designer Redattore web per l’Inclusione Responsabili comunicazione sito scolastico interno e esterno Commissione Elettorale Simonetta Caselli Antonio Cammarota Insegnante primaria Maria Rita Grotti Insegnante primaria 28 Elvira D’Auria Genitore Rita Mancarella Genitore Silvia Elisabetta Rapetti Assistente Amministrativa Organo di garanzia Commissione Letizia Chiodo Francesca Mariani Emanuele Faconti Emiliana Pucci Dirigente Scolastica Antonella Cavarretta D.S.G.A. Simonetta Caselli Assistente Amministrativa Maria Tomassini Insegnante Emiliana Pucci Dirigente Scolastica Alessandro Baroni Insegnante Roberto Cavarretta Collaboratore Scolastico Davide Massei Docente acquisti beni e servizi/prestatori d’opera/esperti esterni Commissione collaudo 8.1 IL CURRICOLO VERTICALE E I CONTENUTI ESSENZIALI (infanzia, primaria, secondaria) Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, ma nello stesso tempo prescrittivo per ciò che attiene ai traguardi finali. La comunità professionale è chiamata ad assumere le Indicazioni e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione dei tempi e valutazione coerenti con i traguardi formativi finali previsti dal documento nazionale. Il curricolo verticale di istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa. Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento dell’autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche. 29 Nel tentativo di concretizzare un curricolo verticale sempre più completo e rispondente alle esigenze dell’utenza, il nostro Istituto ha ritenuto necessario definire il coordinamento dei curricoli, sia sul piano teorico, sia su quello metodologico – operativo e riprogrammare l’apprendimento nell’ottica dell’unitarietà e della verticalità. La continuità nasce dall’esigenza primaria di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo, che promuova uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto, il quale, pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce la sua identità. Per curricolo si intende un processo continuo, coerente e progressivo delle tappe dell’apprendimento dell’allievo in riferimento alle competenze acquisite, intendendo per competenza la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche in situazioni di lavoro o di studio nello sviluppo professionale e personale. Nella costruzione del curricolo si intrecceranno il sapere, il saper fare e il saper essere. Ogni apprendimento, pur passando attraverso il conseguimento del saper parlare, leggere e scrivere, dovrà essere misurato in termini di “competenza”, cioè di capacità di utilizzare quelle conoscenze per comunicare con i compagni, nell’ambiente familiare, in diversi ambiti e situazioni, tenendo conto delle loro diverse specificità e dell’opportunità di ricorrere a diversi registri comunicativi. L’attenzione dell’insegnante non è tanto rivolta all’elaborazione di materiali e metodi nuovi per “insegnare come fare a”, quanto a formare quelle abilità mentali superiori che vanno al di là dei semplici processi cognitivi primari (leggere, calcolare, ricordare, ecc.). Ciò significa sviluppare nello studente la consapevolezza di ciò che sta facendo, del perché lo fa, di quanto è opportuno farlo e in quali condizioni. Le principali finalità educative e cognitive del curricolo verticale sono: • • • • • Assicurare un percorso graduale di crescita globale; Consentire l’acquisizione di competenze, abilità, conoscenze e quadri concettuali adeguati alle potenzialità di ciascun alunno; Realizzare le finalità dell’uomo e del cittadino; Orientare nella comunità; Favorire la realizzazione del proprio “progetto di vita”. Il modello di possibile traduzione operativa che l’Istituto, mediante un’apposita commissione, ha elaborato e proposto al Collegio dei docenti che diviso in sottogruppi di lavoro per le quattro aree individuate dalla suddetta commissione:italiano, matematica, inglese e autonomia, parte dall’individuazione preventiva delle suddette finalità per poi arrivare alla successiva specificazione degli obiettivi specifici (corrispondenti alla peculiare strutturazione dei contenuti e delle attività delle scuole stesse). La scelta di finalità educative e cognitive garantisce la dimensione della continuità e dell’organicità dell’iter formativo, mentre la definizione di obiettivi specifici (in parte o completamente “diversi”) assicura la necessaria discontinuità e specificità del percorso dei singoli ordini di scuola. L’elaborazione del curricolo verticale permette di evitare frammentazioni, segmentazioni, ripetitività del sapere e di tracciare un percorso formativo unitario. Favorisce, inoltre, una “positiva” comunicazione tra i diversi ordini di scuola del nostro Istituto, costruendo un 30 clima di benessere psico-fisico che è alla base di ogni condizione di apprendimento, stimolando la libera espressione delle proprie emozioni e delle abilità cognitive e comunicative. Il curricolo verticale è uno strumento operativo che ci aiuta a rinnovare il modo di fare cultura e la stessa professionalità docente, aggiornando in profondità le strategie metodologiche quali: didattica laboratoriale, esperienziale, comunicativa, funzionale, esplorativa (di ricerca), ludico-espressiva, partecipativa, collaborativa (di gruppo), trasversale (di integrazione), interdisciplinare. Aree disciplinari e discipline Fin dalla scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado l’attività didattica è orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun alunno e non ad una sequenza lineare, e necessariamente incompleta, di contenuti disciplinari. I docenti, in stretta collaborazione, promuovono attività significative nelle quali gli strumenti e i metodi caratteristici delle discipline si confrontano e si intrecciano tra loro, evitando trattazioni di argomenti distanti dall’esperienza e frammentati in nozioni da memorizzare. Le discipline, così come noi le conosciamo, sono state storicamente separate l’una dall’altra da confini convenzionali che non hanno alcun riscontro con l’unitarietà tipica dei processi di apprendimento. Ogni persona, a scuola come nella vita, impara infatti attingendo liberamente dalla sua esperienza, dalle conoscenze o dalle discipline, elaborandole con un’attività continua e autonoma. Oggi, inoltre, le stesse fondamenta delle discipline sono caratterizzate da un’intrinseca complessità e da vaste aree di connessione che rendono improponibili rigide separazioni. Nelle Indicazioni le discipline non sono aggregate in aree precostituite per non favorire un’affinità più intensa tra alcune rispetto ad altre, volendo rafforzare così trasversalità e interconnessioni più ampie e assicurare l’unitarietà del loro insegnamento. Sul piano organizzativo e didattico la definizione di aree o di assi funzionali all’ottimale utilizzazione delle risorse è comunque rimessa all’autonoma valutazione di ogni scuola. Un ruolo strategico essenziale svolge l’acquisizione di efficaci competenze comunicative nella lingua italiana che non è responsabilità del solo insegnante di italiano ma è compito condiviso da tutti gli insegnanti, ciascuno per la propria area o disciplina, al fine di curare in ogni campo una precisa espressione scritta ed orale. Continuità ed unitarietà del curricolo L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione. Negli anni dell’infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce l’esperienza vissuta dei bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono occasioni di crescita all’interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età. 31 Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi. Traguardi per lo sviluppo delle competenze Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline. Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo. Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzione scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di scegliere l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati. Obiettivi di apprendimento Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Essi sono utilizzati dalle scuole e dai docenti nella loro attività di progettazione didattica, con attenzione alle condizioni di contesto, didattiche e organizzative mirando ad un insegnamento ricco ed efficace. Gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi: l’intero triennio della scuola dell’infanzia, l’intero quinquennio della scuola primaria, l’intero triennio della scuola secondaria di primo grado. Per garantire una più efficace progressione degli apprendimenti nella scuola primaria gli obiettivi di italiano, lingua inglese e seconda lingua comunitaria, storia, geografia, matematica e scienze sono indicati anche al termine della terza classe. Valutazione Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Occorre assicurare agli studenti e alle famiglie un’informazione tempestiva e trasparente sui criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso scolastico, promuovendone con costanza la partecipazione e la corresponsabilità educativa, nella distinzione di ruoli e funzioni. 32 Alle singole istituzioni scolastiche spetta, inoltre, la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o emergenti da valutazioni esterne. Valutare è comunque un’azione complessa che non si esaurisce solo nella valutazione dei processi di apprendimento. Il sistema nazionale di valutazione (SNV) ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema scolastico, fornendo alle scuole, alle famiglie e alla comunità sociale, al Parlamento e al Governo elementi di informazione essenziali circa la salute e le criticità del nostro sistema di istruzione. L’Istituto nazionale di valutazione rileva e misura gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni, promuovendo, altresì, una cultura della valutazione che scoraggi qualunque forma di addestramento finalizzata all’esclusivo superamento delle prove. La promozione, insieme, di autovalutazione e valutazione costituisce la condizione decisiva per il miglioramento delle scuole e del sistema di istruzione poiché unisce il rigore delle procedure di verifica con la riflessione dei docenti coinvolti nella stessa classe, nella stessa area disciplinare, nella stessa scuola o operanti in rete con docenti di altre scuole. Nell’aderire a tale prospettiva, le scuole, al contempo, esercitano la loro autonomia partecipando alla riflessione e alla ricerca nazionale sui contenuti delle Indicazioni entro un processo condiviso che potrà continuare nel tempo, secondo le modalità previste al momento della loro emanazione, nella prospettiva del confronto anche con le scuole e i sistemi di istruzione europei. Certificazione delle competenze La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione. Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze. Particolare attenzione sarà posta a come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie risorse – conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni – per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini. Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione, al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli predisposti dall’Istituto o quelli che verranno adottati a livello nazionale. Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo. 33 9 IL PROGETTO SENZA ZAINO Dall’anno scolastico 2012/13 l’Istituto ha aderito al progetto “SENZA ZAINO per una Scuola Comunità” nel plesso della Scuola Primaria G. Carducci. Il progetto nasce nel 2002 a livello Toscano e rappresenta sin da quel momento un modello di innovazione metodologico – didattica. Esso raccoglie le migliori tendenze pedagogiche italiane e straniere e attualmente coinvolge circa una trentina di istituti in Italia che formano una vasta rete professionale attraverso la quale i docenti trovano supporto professionale e occasioni di scambio. Ha preso l’avvio da alcune scuole primarie, si è esteso alle scuole dell’infanzia, a qualche scuola secondaria di 1° grado e vede alcune sperimentazioni negli istituti professionali. La rete degli istituti è costituita a norma del dpr 295/99 con particolare attenzione all’art. 7. Tra i sostenitori figurano la Regione Toscana, l’ANSASS Toscana, l’UNCEM Toscana, i Comuni delle scuole coinvolte. Il progetto si avvia con il gesto reale e, nello stesso tempo, simbolico di togliere lo zaino. Un gesto reale perché gli studenti delle scuole Senza Zaino (SZ) utilizzano una cartellina leggera o una semplice borsa per portare il necessario per i compiti a casa, poiché tutto il materiale è condiviso all’interno della classe. Inoltre le aule e le scuole vengono arredate in modo funzionale e attrezzate con materiali didattici avanzati. Il togliere lo zaino è anche un gesto simbolico perché i significati e le pratiche scolastiche cambiano in relazione a tre valori fondamentali che del progetto rappresentano il cardine: la responsabilità, la comunità, l’ospitalità. Il primo valore è la responsabilità. Gli studenti sono portati ad assumersi la responsabilità nel e del proprio apprendimento. Le metodologie adottate pongono particolare attenzione ai metodi attivi in cui il sapere non si trasmette, ma è frutto dell’azione intenzionale del soggetto che interviene sia sulle sue strutture cognitive che nell’ambiente. Inoltre gli studenti sono coinvolti con i docenti a strutturare, progettare, revisionare la situazione dall’ambiente formativo, ovvero le attività didattiche. In tale prospettiva i docenti svolgono un ruolo prevalente di incoraggiatori e facilitatori. Essi non solo insegnano, ma apprendono con gli alunni, per cui la scuola assomiglia ad una comunità di ricercatori e ad un laboratorio. Il secondo valore è la comunità. L’apprendimento si determina nelle relazioni e non individualisticamente. La personalizzazione dell’insegnamento e la comunità si integrano. SZ vede la scuola come una comunità di apprendimento, di ricerca e di pratiche dove ci si pongono domande e problemi, si condividono i percorsi di studio e di approfondimento, si scambiano le risorse cognitive e le pratiche di lavoro, si vive insieme. Tutto questo tanto tra alunni quanto tra docenti, favorendo sia il cooperative learning che il cooperative teaching. La comunità implica, inoltre, un pieno coinvolgimento dei genitori visti anche come partecipi nell’attività didattica. Il terzo valore è l’ospitalità. In vari sensi. Nel senso che un ambiente ospitale e ben organizzato favorisce l’apprendimento per il gruppo e per la persona; nel senso di ospitare le diversità dei soggetti in formazione; nel senso – infine – per cui il sapere, ovvero la scoperta del mondo, avviene se il mondo stesso è contrassegnato dall’ospitalità e dall’accoglienza. La classe diventerà più ospitale e accogliente dove ogni particolare sarà curato e reso fruibile per facilitare un apprendimento attivo, autonomo e consapevole. 34 La strutturazione dello spazio aula rispetterà i seguenti criteri in modo da facilitare il lavoro didattico nel rispetto dei valori del SZ n.1 agorà composto da (panche) n.2 tavoli n.3 vassoio bicchieri per cancelleria n.4 tavolino biposto (per gli angoli laboratorio disciplinari e per il computer) n.5 armadio a giorno con lato chiuso (per materiali didattici e documentazione della classe) n.6 lavagna n.7 computer (possibilmente collegati a internet) n.8 sedia alunni n.9 armadio a giorno (per materiali didattici e documentazione della classe) n.10 podio (eventuale) (per la lettura di alunni e docente) n.12 tavolo espositore prodotti didattici (da situare se possibile fuori dell’aula) n.14 tappeto n.15 (struttura in cemento tipica delle scuole visitate) n.16 sedia docente n.17 tavolo docente n.18 pannelli / cartelloni n.19 cassettiere La forte strutturazione dello spazio e l’attenzione ai materiali didattici consente di attuare un lavoro per gruppi in modo da evitare la passività e nello stesso tempo facilitare la collaborazione e lo sviluppo di competenze sociali. Appropriate metodologie consentiranno infatti di collegare il miglioramento degli apprendimenti e un solido sviluppo delle competenze sociali e degli aspetti relazionali. Il progetto impegnerà i docenti ad adottare progressivamente il metodo di lavoro dell’ approccio globale al curricolo (GCA). A tal proposito sarà attuato un processo di formazione che prevede: Formazione iniziale di almeno 20 ore più 20 di accompagnamento; Formazione continua di almeno 10 ore l’anno; Consulenza in situazione destinata ai docenti delle classi interessate; Partecipazione alle iniziative regionali (seminari, convegni, workshop); 35 L’adesione alla rete nazionale consente alla scuola di avere accesso ad una raccolta di proposte, spunti e indicazioni relative alle attività didattiche e organizzativo-gestionali. Anche i genitori sano chiamati a confrontarsi con i i valori di ospitalità (accoglienza), responsabilità (coinvolgimento attivo degli alunni), comunità (promozione di un apprendimento centrato sulla ricerca, sullo sviluppo e scambio di buone pratiche, sulla disponibilità a cooperare). Attualmente le classi coinvolte nel progetto sono una prima e due classi seconde. Il progetto andrà a regime entro 3 anni. 10 INTERVENTI MIRATI A RISOLVERE SITUAZIONI DI DISAGIO Il diritto allo studio è un principio garantito dalla Costituzione (Art.3 e art.34). Una scuola inclusiva risponde ai Bisogni Educativi Speciali (B. E S.) di tutti gli alunni e in particolare degli alunni che presentano problemi di Disabilità, Disturbi Specifici di Apprendimento, o di alunni Stranieri. Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, sono quindi gli alunni Disabili, gli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento, gli alunni con Disturbo dell’Attenzione e Iperattività, gli alunni con disagio sociale e gli alunni stranieri. L’Istituto Giorgio Gaber facendo propri i principi espressi dalla Carta Costituzionale, nella valorizzazione della “Pari dignità sociale”, nel riconoscimento del diritto di ciascuno di essere messo nelle condizioni idonee ad esplicare le proprie attitudini personali, quali esse siano, si impegna attraverso la collaborazione sinergica con gli Enti Locali, le Aziende Sanitarie, l’USP (Ufficio Scolastico Provinciale) e le Associazioni presenti sul territorio, a mettere in atto tutte le modalità e le strategie educativo- didattiche atte a favorire l’integrazione e l’inclusione. A tal proposito, comprovato che al nostro istituto accedono alunni con un retroterra sociale e culturale molto differenziato verranno programmati interventi in modo da rimuovere gli effetti negativi dei condizionamenti sociali e superare le situazioni di svantaggio culturale affinché a tutti venga garantito un adeguato sviluppo del processo di maturazione personale. In vista di tale finalità il P. O. F. (Piano dell’Offerta Formativa) dell’Istituto Comprensivo tende ad ispirarsi a tre criteri fondamentali: Dare di più a chi ha meno: richiamandoci al principio espresso da Don Lorenzo Milani, si intende ribadire la necessità che la scuola contribuisca con ogni mezzo a colmare le differenze sociali e culturali che, di fatto, limitano ancora oggi il pieno sviluppo della persona umana. Differenziare la proposta formativa rendendola proporzionale alle difficoltà e alle esigenze di ciascuno: a tutti gli alunni deve essere offerta la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità. 36 Valorizzare le molteplici risorse esistenti sul territorio (Enti Locali, Asl, Associazioni culturali e professionali, Gruppi di volontariato, Organismi privati) allo scopo di realizzare un progetto educativo ricco e articolato affinché l’offerta formativa della scuola non si limiti alle sole attività curricolari ma assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e sociale. 10.1 Disturbi specifici di apprendimento DSAp I Disturbi Specifici di Apprendimento, meglio conosciuti con i termini di Dislessia, Disortografia, Disgrafia, Disprassia e Discalculia sono disturbi dello sviluppo che determinano difficoltà a volte molto rilevanti nell’acquisizione delle abilità che costituiscono il nucleo principale dell’Istruzione, almeno nei primi anni di scolarizzazione. Per affrontare al meglio i Disturbi Specifici di Apprendimento occorre che l’intervento messo in atto sia di tipo globale, ossia è necessario coinvolgere tutte le risorse presenti: le persone (famiglia, alunni, docenti, tecnici), le conoscenze (culturali, legislative, didattiche, pedagogiche) e gli strumenti (tradizionali, convenzionali, compensativi e dispensativi). 37 La Legge 170 (08/08/2010) riconosce la Dislessia, la Disgrafia, la Disortografia, la Disprassia e la Discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento e affida alle scuole di ogni ordine e grado il compito di attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSAp degli studenti. Fattori di rischio di un possibile DSAp sono identificabili fin dalle scuola dell’Infanzia e solitamente, fin dalla prima classe della scuola Primaria, emergono le difficoltà o la particolare fatica nell’acquisire adeguatamente tutti i meccanismi di lettura e scrittura. A partire dalla metà della seconda classe è possibile verificare se l’alunno ha raggiunto prestazioni attese per l’età e diagnosticare, eventualmente, un DSAp. 10.2 Procedure di osservazione Il nostro Istituto Comprensivo adotta una procedura standardizzata di osservazione per favorire una diagnosi precoce di DSAp, ai sensi della legge 170 del 2010, o un riconoscimento di disabilità rientrante nelle n°104 del 1992 o altre casistiche che possono essere rapportate alla previsione normativa in base della direttiva ministeriale del 2013 “Strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Qualsiasi percorso di diagnosi vede comunque sempre in prima linea la famiglia che deve rivolgersi al Servizio Sanitario Nazionale o in Centri Specializzati accreditati. La procedura di osservazione si compone di due diversi canali: PROCEDURA ORDINARIA e PROCEDURA SISTEMATICA STANDARDIZZATA DI OSSERVAZIONE PROCEDURA ORDINARIA 1) l’insegnante di qualsiasi classe può rendersi conto di una difficoltà da parte di uno studente che si discosta dall’andamento generale del resto della classe 2) l’insegnante in accordo con il team, adotta interventi di recupero delle abilità che risultano deficitarie utilizzando strategie in classe, in piccoli gruppi o con interventi aggiuntivi 3) i docenti nel caso in cui gli interventi di recupero non abbiano dato risultati apprezzabili, con la presenza del Dirigente scolastico, convocano la famiglia per esporre la criticità rilevata e progettare insieme gli ulteriori approfondimenti. 4) l’insegnante avvalendosi del “Protocollo Scuole in Rete” (Schema di osservazione di comportamenti e abilità nelle diverse aree elaborato dalle Scuole che aderiscono alla rete FO.RE.VER –Formazione Reticolare Versiliese) compie un’osservazione sistematica 5) l’insegnante sintetizza l’osservazione sistematica in uno specifico documento “MODELLO DI SEGNALAZIONE AL PEDIATRA” che viene sottoscritto da tutto il team e dal Dirigente Scolastico 6) L’insegnante segnala ai genitori di aver redatto il documento e lo consegna ai genitori. I genitori con la richiesta del pediatra e il modello elaborato dalla scuola possono accedere ad un percorso di controllo a cura dell’ASL o di Centri accreditati per una eventuale diagnosi di DSAp o Disabilità. Nel caso in cui venga rilasciata la diagnosi, sarà la famiglia a comunicarla alla scuola. 38 PROCEDURA SISTEMATICA STANDARDIZZATA 1) Ogni anno scolastico per i bambini di anni 4 della Scuola dell’infanzia e delle classi seconde della Scuola Primaria si adotta una Osservazione sistematica degli studenti entro la fine di dicembre, avvalendosi del “Protocollo Scuole in Rete” (Schema di osservazione di comportamenti e abilità nelle diverse aree elaborato dalle Scuole che aderiscono alla rete FO.RE.VER –Formazione Reticolare Versiliese). L’osservazione avviene nella quotidianità della prassi curricolare, durante l’orario di servizio nei modi e nei tempi stabiliti dai docenti; si avvale della competenza professionale dei docenti che stabiliscono di osservare gli indicatori presi in esame dalla griglia per ciascuna classe di riferimento, con prove scelte da loro stessi e preparate nella programmazione di classe. Tali osservazioni non costituiscono diagnosi di DSAp , che viene rilasciata unicamente dalla Asl o da centri accreditati a livello regionale 2) Al termine dell’osservazione i docenti di classe raccolgono i dati che vengono presentati al collegio e segnalati i casi critici. 3) Gli insegnanti adottano interventi di recupero delle abilità che si sono dimostrate carenti 4) Se gli interventi di recupero non danno risultati apprezzabili i docenti, con la presenza del Dirigente scolastico, convocano la famiglia per esporre la criticità rilevata e progettare insieme gli ulteriori approfondimenti. 4) Successivamente gli insegnanti predispongono il “MODELLO DI SEGNALAZIONE AL PEDIATRA” da inviare ai pediatri, lo trasmettono alla Dirigente per la firma e infine lo consegnano alla famiglia, che formalizzerà l’inizio del percorso diagnostico consegnando il Protocollo al pediatra. Nel Protocollo i docenti sintetizzeranno le osservazioni senza allegare nessun documento ( tranne eventuali relazioni specialistiche preesistenti). Nel caso in cui venga rilasciata la diagnosi, sarà la famiglia a comunicarla alla scuola. Al medico pediatra Oggetto: SEGNALAZIONE DI DIFFICOLTÀ IN AMBITO SCOLASTICO La sottoscritta Emiliana Pucci, Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Giorgio Gaber” di Lido di Camaiore (LU), sentiti gli insegnanti e in accordo con la famiglia, segnala che: l’alunna/o nata/o a il iscritta/o nella classe della scuola presenta le seguenti difficoltà: Comportamentali (scrivere nello spazio sottostante) Emotivo relazionale (scrivere nello spazio sottostante) 39 Lettura (scrivere nello spazio sottostante) Scrittura (scrivere nello spazio sottostante) Calcolo (scrivere nello spazio sottostante) Altro (scrivere nello spazio sottostante) Strumenti utilizzati: lettura e la scrittura* Protocollo Scuole in Rete DATA Strumenti utilizzati: matematica e calcolo* Protocollo Scuole in Rete DATA Protocollo di osservazione comportamentale/emotivo/relazionale Protocollo di Istituto 10.3 DATA Predisposizione del piano didattico personalizzato Una volta che i genitori consegnano alla Scuola una certificazione di DSAp o altra diagnosi che reca i presupposti di una difficoltà rientrante in un Bisogno Educativo Speciale gli insegnanti devono attivarsi per predisporre un PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO. Per i suddetti alunni, in maniera commisurata alle necessità individuali e al livello di complessità del disturbo, verrà garantito l’utilizzo di strumenti compensativi ( strumenti che consentono di evitare l’insuccesso scolastico a causa delle difficoltà dovute al disturbo poiché sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta) e l’utilizzo di misure dispensative (adattamenti delle prestazioni che permettono all’alunno una positiva partecipazione alla vita scolastica). Tali strumenti e misure vanno utilizzati costantemente in tutti i gradi di scuola. Il Piano Didattico Personalizzato è lo strumento che accompagna l’alunno in tutto il suo iter scolastico e una volta sottoscritto dalla famiglia rimane valido per tutto il periodo della permanenza scolastica, anche se aggiornato ogni anno. 40 Il PDP viene introdotto dalla diagnosi dello specialista a cui fanno seguito le osservazioni/considerazioni dei docenti e della famiglia. In esso verranno considerate le caratteristiche del processo di apprendimento e verrà valutata la consapevolezza da parte dell’alunno del proprio modo di apprendere, dopo di che si metteranno in atto le strategie metodologiche e didattiche più opportune. Partendo dal presupposto che ogni ragazzo è differente, diventa fondamentale, per la stesura di un PDP efficace, l’assoluta collaborazione tra scuola e famiglia, in modo da adattare alle caratteristiche individuali i provvedimenti dispensativi e compensativi suggeriti dalla norma vigente, dopo aver valutato l’entità e il profilo delle difficoltà evidenziate dalle singole diagnosi. 11 DISABILITA’ L’Integrazione scolastica degli alunni con Disabilità è un processo che a partire dagli anni 70’ (Legge N°517 del 1977) ha visto la scuola italiana impegnata nella costruzione di buone pratiche educative atte a favorire il successo scolastico di tutti gli alunni. La Legge N° 104 del 1992 ha costituito una svolta epocale in ambito educativo, poiché prevedendo una particolare attenzione nei confronti degli alunni con Disabilità, ha favorito percorsi formativi individualizzati, finalizzati al pieno sviluppo delle potenzialità di ciascun alunno. E’ nella scuola più che in ogni altra Istituzione, che si realizzano i postulati di queste due leggi. L’integrazione degli alunni con Disabilità è un percorso che coinvolge tutta la scuola, in particolare tutti i docenti che contribuiscono secondo il proprio ruolo e le proprie competenze. Infatti il nostro Istituto ha sempre rivolto un’attenzione particolare all’attività di recupero e di sostegno portando avanti una politica di integrazione il più possibile realistica ed inserita nel contesto sociale del territorio, considerando la presenza degli alunni disabili, come un’occasione di arricchimento umano, sociale e professionale. Per questo motivo mette al primo posto l’elaborazione del Piano Educativo Individualizzato (P. E. I.) che ha come obiettivo primario la costruzione di un Progetto di Vita realizzato attraverso lo sviluppo delle potenzialità di ciascun alunno, nell’apprendimento, nella comunicazione e nella socializzazione. Nel nostro Istituto questo Progetto trova la sua attuazione attraverso: La presenza di figure professionali quali gli insegnanti di classe, l’ insegnante di sostegno, l’assistente educatore del Comune di Camaiore, l’èquipe psicopedagogica dell’ASL 12 della Versilia e il supporto della famiglia. L’organizzazione delle attività rispetto a due criteri, quello del raccordo in verticale e in orizzontale degli interventi didattici e quello della condivisione di obiettivi, strumenti, risorse e competenze per l’integrazione. Il raccordo tra l’attività pedagogico - didattica dei docenti specialisti e i docenti curricolari. L’attività di consulenza per famiglie e alunni . La gestione dei contatti con il servizio degli specialisti dell’ASL 12. La gestione dei rapporti con i servizi sociali del Comune di Camaiore e del servizio di assistenza specialistica 41 11.1 Obiettivi per la disabilità Obiettivi Specifici: • Definizioni dei bisogni a livello dei singoli alunni. • Accordi con Enti Locali e Associazioni. • Verifica delle risorse disponibili. • Costituzione dell’équipe di lavoro G.L.I.C. (Gruppo di lavoro interistituzionale sul caso o G. L. I.C. ). • Pianificazione degli interventi da attivare (P. E. I.). • Attuazione del piano degli interventi. • Monitoraggio. • Verifica degli esiti formativi raggiunti. 12 INTERCULTURA Il fenomeno dell’Immigrazione è considerato un elemento costitutivo della nostre società nelle quali sono sempre più numerosi gli individui appartenenti a diverse culture. L’integrazione piena degli immigrati nella società di accoglienza è un obiettivo fondamentale e, in questo processo, il ruolo della scuola è primario. Tale integrazione è oggi comunemente, intesa come un processo bidirezionale, che prevede diritti e doveri tanto per gli immigrati tanto per la società che li accoglie. (miur - linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri 1 marzo 2006) Il 1 marzo 2006 il M. I. U. R. ha emanato le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”con l’obiettivo di individuare alcuni punti fermi sul piano normativo e di dare alcuni suggerimenti di carattere organizzativo e didattico al fine di favorire l’integrazione e la formazione educativa degli alunni stranieri. Negli ultimi anni, il costante aumento della presenza di alunni stranieri, ha interpellato il nostro Istituto sulla sua capacità di accoglienza e integrazione, rendendo necessario un intervento coordinato con le famiglie, con le Istituzioni, con gli Enti Locali e con le Agenzie Educative presenti sul territorio. 42 A tal fine il Comprensivo Camaiore 2 attua interventi necessari alla piena partecipazione degli alunni stranieri alla vita della Comunità Scolastica e promuove azioni concrete per comprendere e orientarsi nella nuova realtà culturale. Il percorso di inserimento di alunni stranieri nel nostro Istituto prevede le seguenti fasi: • Raccolta dei documenti indispensabili da parte della Segreteria Amministrativa mediante un incontro con la famiglia. • Incontro tra famiglia, alunno, Dirigente Scolastico e mediatore culturale, se presente, per raccogliere informazioni sul percorso didattico effettuato in precedenza e sulla conoscenza della lingua. • Inserimento nella classe secondo i criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti. • Somministrazione di prove per valutare le competenze linguistiche e disciplinari. • Programmazione da parte degli insegnanti del percorso di alfabetizzazione e di sostegno allo studio. • Richiesta di mediatori culturali per una migliore conoscenza della realtà familiare e culturale degli alunni stranieri iscritti. • Monitoraggio e Verifica degli esiti formativi raggiunti. All’interno della nostra Biblioteca Scolastica di via Trieste 85 è presente uno Scaffale Multiculturale fornito di libri di testo e libri di narrativa per ragazzi incentrati sul tema del pluralismo culturale e dell’intercultura, testi semplificati relativi alle varie discipline (Edizioni ERICKSON), C. D. ROM multimediali per l’avviamento alla scrittura di testi e strumenti multimediali per l’approccio alla matematica. All’interno della Scuola Primaria di Lido di Camaiore è stato allestito nel 2010, un Laboratorio per le attività di recupero e attività didattiche alternative, dove sono presenti sussidi didattici, C.D. ROM con Software specifico, giochi strutturati, materiale di facile consumo e testi per la formazione degli insegnanti che trattano le diverse tipologie di disabilità, disturbi di apprendimenti e materiale didattico per il recupero 13 IL GRUPPO PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA “GLI” Nell’ Istituto è presente Il GLI Gruppo di lavoro per l’inclusione le cui competenze, dopo la normativa sui BES si è estesa al miglioramento dell’inclusione di tutti gli alunni che potenzialmente possono presentare delle difficoltà dovute a motivazioni diverse. Il GLI è composto dal: • • Dirigente Scolastico che lo presiede. Dai docenti di sostegno in servizio nei vari ordini di scuola, dai docenti curricolari e aperto ai coordinatori di classe in cui sono in cui sono inseriti gli alunni diversamente abili . 43 • Da un rappresentante dell’ASL 12. • Da un rappresentante dell’Ente Locale. • Da un rappresentante dei genitori eletti nel Consiglio di Istituto. • Da un rappresentante dei genitori degli alunni diversamente abili presenti nell’Istituto. Il GLI è coordinato dalla Funzione Strumentale B. E. S. e dal Collaboratore per la Disabilità, si riunisce come minimo tre volte l’anno anche in diverse articolazioni e ha il compito di: • Proporre progetti per la continuità e l’accoglienza degli alunni diversamente abili; • Predisporre il lavoro propedeutico alla stesura della documentazione dell’alunno diversamente abile; • Condividere percorsi d’integrazione scolastica ed integrazione sul territorio; • Promuovere indagini conoscitive relative alla Disabilità; • Collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal P. O. F. e al Progetto di Vita dell’alunno in situazione di Handicap. 14 EDUCAZIONE ALLA SALUTE Tutti i bambini e i giovani hanno diritto e dovrebbero avere l’opportunità di essere educati in una “Scuola che promuove salute”. La scuola che promuove salute, i cui principi rispondono alla democrazia, equità, empowerment, formazione degli insegnanti, comunità e sostenibilità, ha i suoi fondamenti in un modello sociale di salute che da un lato ne valorizza il ruolo per lo sviluppo delle risorse territoriali e dall’altro si concentra sugli individui e sulle loro capacità di scelta. Non per altro, è stato dimostrato come le scuole che promuovono salute costituiscano un investimento sia per l’educazione che per la salute. Una scuola che promuove salute mette al centro del programma il ragazzo che vive, lavora, gioca, e impara. L’educazione alla salute nella scuola centrata sui ragazzi anziché sulle discipline significa porre le basi per lo sviluppo di una nuova cultura della salute che comprenda le interrelazioni e le interdipendenze. Occorre quindi un lavoro di squadra e un forte impegno collettivo perché la scuola possa effettivamente diventare “promotrice di salute” e guidare i giovani sul sentiero della consapevolezza e dell’autotutela. Una scuola che promuove salute: • • • Costruisce il POF (Piano di offerta formativa) secondo i bisogni individuati dal territorio, prendendo in considerazione le risorse e le opportunità che ogni territorio offre; Coinvolge pienamente il dirigente scolastico nelle attività di promozione alla salute; Partecipa con i propri docenti ai percorsi formativi secondo la metodologia individuata dall’OMS delle life-skills e peer- education; Per questi motivi il Comprensivo ha promosso una serie di progetti che mettono l’adolescente al centro dei percorsi e spaziano dall’educazione alimentare, al rispetto della persona e degli animali, all’educazione alla sessualità e alla ricerca continua di sostenere gli studenti e le famiglie nei loro bisogni psicologici e relazionali. 44 15 EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA Per una nuova cittadinanza La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e orizzontale. La linea verticale esprime l’esigenza di impostare una formazione che possa poi continuare lungo l’intero arco della vita; quella orizzontale indica la necessità di un’attenta collaborazione fra la scuola e gli attori extrascolastici con funzioni a vario titolo educative: la famiglia in primo luogo. Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi ancora più ineludibile rispetto al passato, perché sono molti i casi nei quali le famiglie incontrano difficoltà più o meno grandi nello svolgere il loro ruolo educativo. La scuola non può interpretare questo compito come semplice risposta a un’emergenza. Non è opportuno trasformare le sollecitazioni che le provengono da vari ambiti della società in un moltiplicarsi di microprogetti che investano gli aspetti più disparati della vita degli studenti, con l’intento di definire norme di comportamento specifiche per ogni situazione. L’obiettivo non è di accompagnare passo dopo passo lo studente nella quotidianità di tutte le sue esperienze, bensì di proporre un’educazione che lo spinga a fare scelte autonome e feconde, quale risultato di un confronto continuo della sua progettualità con i valori che orientano la società in cui vive. La scuola perseguirà costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative. La scuola si apre alle famiglie e al territorio circostante, facendo perno sugli strumenti forniti dall’autonomia scolastica, che prima di essere un insieme di norme è un modo di concepire il rapporto delle scuole con le comunità di appartenenza, locali e nazionali. L’acquisizione dell’autonomia rappresenta un momento decisivo per le istituzioni scolastiche. Grazie a essa si è già avviato un processo di sempre maggiore responsabilizzazione condiviso dai docenti e dai dirigenti, che favorisce altresì la stretta connessione di ogni scuola con il suo territorio. In quanto comunità educante, la scuola genera una diffusa convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, e è anche in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria. La scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare a essere”. L’obiettivo è quello di valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni studente. La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è un fenomeno ormai strutturale e non può più essere considerato episodico: deve trasformarsi in un’opportunità per tutti. Non basta riconoscere e conservare le diversità preesistenti, nella loro pura e semplice autonomia. Bisogna, invece, sostenere attivamente la loro interazione e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture, in un confronto che non eluda questioni quali le convinzioni religiose, i ruoli familiari, le differenze di genere. 45 La promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno impara meglio nella relazione con gli altri. Non basta convivere nella società, ma questa stessa società bisogna crearla continuamente insieme. Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie e composite, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale. Non dobbiamo dimenticare che fino a tempi assai recenti la scuola ha avuto il compito di formare cittadini nazionali attraverso una cultura omogenea. Oggi, invece, può porsi il compito più ampio di educare alla convivenza proprio attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni studente. La finalità è una cittadinanza che certo permane coesa e vincolata ai valori fondanti della tradizione nazionale, ma che può essere alimentata da una varietà di espressioni ed esperienze personali molto più ricca che in passato. Per educare a questa cittadinanza unitaria e plurale a un tempo, una via privilegiata è proprio la conoscenza e la trasmissione delle nostre tradizioni e memorie nazionali: non si possono realizzare appieno le possibilità del presente senza una profonda memoria e condivisione delle radici storiche. A tal fine sarà indispensabile una piena valorizzazione dei beni culturali presenti sul territorio nazionale, proprio per arricchire l’esperienza quotidiana dello studente con culture materiali, espressioni artistiche, idee, valori che sono il lascito vitale di altri tempi e di altri luoghi. La nostra scuola, inoltre, deve formare cittadini italiani che siano nello stesso tempo cittadini dell’Europa e del mondo. I problemi più importanti che oggi toccano il nostro continente e l’umanità tutta intera non possono essere affrontati e risolti all’interno dei confini nazionali tradizionali, ma solo attraverso la comprensione di far parte di grandi tradizioni comuni, di un’unica comunità di destino europea così come di un’unica comunità di destino planetaria. Perché gli studenti acquisiscano una tale comprensione, è necessario che la scuola li aiuti a mettere in relazione le molteplici esperienze culturali emerse nei diversi spazi e nei diversi tempi della storia europea e della storia dell’umanità. La scuola è luogo in cui il presente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto. Per quanto sopra citato il comprensivo intende perseguire i seguenti obiettivi: • • • • • • • Attivare atteggiamenti di ascolto/conoscenza di sé e di relazione positiva nei confronti degli altri; Riconoscere il proprio ruolo nella classe, nella famiglia, nel gruppo dei pari in genere; Stabilire con i compagni e con gli adulti rapporti basati sul reciproco rispetto; Saper accettare e svolgere incarichi per lavorare insieme al altri per un obiettivo comune; Comprendere che ogni luogo ha le sue regole; Distinguere le regole a seconda dei luoghi anche in base alla distinzione tra pubblico e privato. Conoscere le principali regole da osservare: in strada, a scuola, in piazza, in biblioteca, nei parchi e negli ambienti naturali, nei luoghi di aggregazione sociale (luoghi pubblici) e a casa (luogo privato); 46 • • • Acquisire attraverso le esperienze, le conoscenze, la lettura dei documenti e le attività pratiche, la consapevolezza dei valori e dei beni di cui i bambini e i ragazzi possono avere un riscontro nel loro vissuto quotidiano: Beni attinenti alla persona (salute, alimentazione, sicurezza) Beni attinenti all’ambiente (le risorse, realtà naturali, artistiche e urbanistiche) Beni attinenti alla società (la pace, la legalità, l’economia e il lavoro, la solidarietà, lo sport, i mezzi di comunicazione, l’istruzione, l’identità culturale e l’intercultura, i rapporti con il territorio). Acquisire attraverso l’esperienza l’idea che la partecipazione diretta misuri la democrazia di una società, educhi al rispetto, al dialogo, alla responsabilità; Conoscere i simboli e la relativa storia della identità nazionale (la bandiera, l’inno nazionale), locale, regionale, europea. PROGETTI TRASVERSALI DELLA SECONDARIA PEZ Piani educativi zonali: Laboratori di Musicoterapia Laboratorio di Teatro Ore aggiuntive per il personale interno Sportello di Ascolto Doposcuola Parent training Laboratori del Sapere Scientifico Biblioteche scolastiche Recupero e potenziamento 47 16 ORIENTAMENTO Il progetto “Orientamento”, inserito nelle scelte organizzative adottate nel Piano dell'Offerta Formativa dell'Istituto Comprensivo, parte dal presupposto che orientare significa informare e accompagnare l’alunno in un percorso conoscitivo e formativo. E’ ovvio, pertanto, che il progetto si articola lungo l'intero ciclo scolastico. Particolare importanza assumono perciò le attività e gli incontri degli anni ponte, volti ad aiutare l'alunno nel passaggio da un ordine di scuola al successivo. Dal 1°settembre 2010 nel nostro Paese è entrata in vigore la riforma complessiva e simultanea del secondo ciclo di istruzione e formazione, con la conseguente riorganizzazione. La conclusione del ciclo della scuola media comporta automaticamente la scelta e l’orientamento verso un indirizzo specifico, passaggio importante per i ragazzi/e tenuti, al conseguimento della licenza media, ad iscriversi ad un istituto secondario di secondo grado almeno per due anni. Con il servizio di orientamento la scuola intende fornire elementi di ulteriore consapevolezza alle studentesse e agli studenti relativamente alla scelta del percorso formativo da intraprendere. Fondamentale è il coinvolgimento delle famiglie insieme agli studenti e/o separatamente e senza distinzione riguardo alla nazionalità. I processi di progettazione ed autovalutazione cui ogni alunno è guidato, sono fondamentali: la scuola, quindi deve avere un ruolo strategico nel fornire agli studenti una maggiore consapevolezza delle abilità espressive, di relazione, di conoscenza di sé e delle proprie potenzialità e attitudini. Il processo orientativo che si sviluppa parallelamente al processo generale di crescita e maturazione dell’allievo, si avvale di modalità di valutazione in itinere, come: 1. l’obbligo di istruzione fino a 16 anni; 2. il diritto/dovere fino a 18 anni; 3. modalità di accesso alla rete dei servizi, loro riconoscimento e fruibilità (enti, servizi, operatori) nelle varie fasi del percorso personale formativo e lavorativo, con particolare riferimento anche ai servizi erogati dagli operatori dei Centri per l’Impiego ai soggetti in obbligo di istruzione. FINALITA' Acquisizione di conoscenza e consapevolezza di sé: bisogni, interessi, aspirazioni, attitudini, potenzialità, limiti. Conoscenza dell'ambiente naturale, socio-economico e culturale del territorio e delle funzioni delle Istituzioni. Sviluppo del senso di responsabilità e di solidarietà. Promozione della capacità di un rapporto equilibrato con le diversità o il diverso. OBIETTIVI Illustrare, individuare e confrontare le diverse aree di indirizzo per il proseguimento degli studi, ampliare la conoscenza del quadro normativo di riferimento e dell’offerta formativa sul territorio. Potenziare le competenze auto-orientative, la conoscenza e l’accesso alla rete dei servizi nelle varie fasi del percorso formativo: valutare le abilità e il livello di conoscenza raggiunto e le capacità di autovalutazione di ognuno. Riflettere sulle opportunità lavorative offerte alla fine del percorso di studi in istituti tecnico-professionali. 48 Individuare gli eventuali condizionamenti ambientali confrontando la scelta con il parere dei genitori. OBIETTIVI TRASVERSALI Si ripropongono obiettivi trasversali per favorire nell'alunno il senso di responsabilità necessario a mettere in atto comportamenti e atteggiamenti da “cittadino del mondo”. Il percorso delineato si articola in tre linee, ciascuna per ogni anno della scuola secondaria di primo grado: Orientamento della persona Orientamento dello studente Orientamento del lavoratore e del cittadino. ATTIVITA’ RIVOLTE AGLI ALUNNI DELLE CLASSI TERZE 1)Incontri informativi e laboratori di orientamento per studenti con formatori e orientatori del Centro per l’Impiego della Provincia di Lucca. Gli incontri hanno avuto luogo presso il nostro istituto con operatori dell’orientamento, nel mese di ottobre/novembre 2014. Gli incontri, sei ore per ciascuna classe al mattino, sono stati suddivisi in tre mattine, della durata di due ore ciascuno, di cui due ore informative e quattro ore laboratoriali. Contenuti di massima: iniziative comprendenti laboratori di orientamento con breve introduzione alle possibili scelte; presentazione delle nuove normative sull’istruzione, formazione e valutazione delle abilità e sul livello di conoscenza raggiunto nel percorso scolastico; presentazione dell’offerta formativa del territorio; cenni sull’attuale situazione del mercato del lavoro, in particolare sui seguenti temi: inserimento lavorativo, figure professionali, trend occupazionali. Alla conclusione del percorso, agli alunni delle classi terze sono stati proposti test finalizzati alla conoscenza di se stessi e delle proprie attitudini. 2) Incontro informativo per i genitori: il 1° dicembre 2014 in orario extrascolastico si terrà un incontro tra i formatori, la referente dell’orientamento e i genitori degli alunni in uscita, per ampliare la conoscenza del quadro normativo di riferimento e il contesto dell’Offerta Formativa sul territorio allo scopo di favorire l'approfondimento, con i diretti interessati, delle tematiche emergenti. 3)Iniziative legate agli incontri con docenti degli istituti superiori della versilia presso il nostro istituto, per illustrare agli alunni i vari corsi di studio delle scuole superiori di secondo grado e fornire materiale informativo; un incontro di circa un’ora settimanale con due classi in un’aula con predisposizione della LIM, tra il mese di novembre e il mese di dicembre. 4)Possibilità di colloqui e percorsi individuali degli alunni con la psicologa dell'orientamento nei mesi di dicembre/gennaio presso il nostro istituto. Tali percorsi saranno destinati prioritariamente ai ragazzi/e che presentano disturbi di apprendimento (DSA) o che non hanno ancora certezze circa la propria scelta. Si adotteranno strategie di sostegno per gli alunni che manifestano disturbi a livello relazionale e comportamentale: per questi proponiamo un percorso verso l’anno professionalizzante, al termine dell’obbligo scolastico. 49 5)Informazione per gli alunni/e e per i genitori delle attività di “scuola-aperta” organizzate dagli istituti superiori della provincia di Lucca. I calendari di “scuola aperta” sono stati comunicati agli alunni e alle famiglie tramite mail e affissi in ogni classe, con date e orari, così che gli studenti/esse, nelle date fissate, possano visitare gli Istituti con i loro genitori, nei pomeriggi dedicati a tali attività. 6)Possibilità di partecipazione degli alunni ad uno stage formativo, fissato in orario scolastico, il 19 di gennaio 2015 presso gli istituti superiori, ai quali potrebbero iscriversi, usufruendo delle attività praticate nell'Istituto e che costituiranno esperienze costruttive per la futura scelta. 7)È inserito nel piano di lavoro, per il mese di gennaio/febbraio, il progetto LU.ME. (metalmeccanica lucchese per il territorio) che prevede la partecipazione degli alunni ad un incontro con imprenditori delle aziende della Versilia e della Lucchesia che, attraverso il racconto dell’esperienza diretta di vita in azienda, faranno meglio conoscere ai ragazzi le offerte del tessuto economico del territorio. Ciò servirà ad intensificare il dialogo tra scuole e imprese. 8)Infine agli studenti e alle loro famiglie saranno comunicate la data e le modalità per le iscrizioni online all’istituto scelto. SOGGETTI COINVOLTI Alunni dell'Istituto Comprensivo. Docenti delle varie sezioni e classi, Collegio del Docenti. Famiglie degli alunni. Operatori psicopedagogici dei centri territorialmente competenti. Enti presenti sul territorio. Docenti e studenti delle scuole superiori della provincia. Imprenditori delle aziende della Versilia e della Lucchesia. ATTIVITA' di VERIFICA e di VALUTAZIONE Analisi dei risultati conseguiti nelle varie attività attraverso questionari e conversazioni guidate. Riflessione sui risultati conseguiti al termine dei primi due anni di scuola superiore dagli alunni licenziati dalla nostra scuola al fine di mettere in atto interventi correttivi nel lavoro didattico-programmatico. ATTIVITA’ RIVOLTE ALLE CLASSI SECONDE In attesa della disponibilità della Provincia per avviare attività formative e orientative mirate per le classi seconde rinviamo la progettazione. 50 17 CONTINUITA’ La continuità è un’attività istituzionale del nostro Istituto, strettamente connessa con le iniziative di orientamento. Si rivolge a una pluralità di attori e mira al miglioramento del coordinamento delle azioni dei: Docenti dei vari ordini di scuola Genitori Istituzioni locali Tali azioni non si esauriscono solo negli interventi rivolti alle classi di passaggio, ma mirano a creare una migliora sinergia tra tutti i componenti in ogni momento della vita scolastica. COLLABORATRICI REFERENTI Insegnante A. Galeone referente per la scuola primaria/secondaria; Insegnante C. Violi referente per la scuola nido/ infanzia e infanzia/primaria. La progettazione delle varie attività, che verranno svolte durante l’anno scolastico, sarà organizzata durante gli incontri pomeridiani dalle insegnanti dei tre ordini di scuola. SOGGETTI COINVOLTI Alunni dell'Istituto Comprensivo “Giorgio Gaber”, della scuola primaria “Santa Zita”, degli asilo-nido “Girotondo”, “Mafalda” e “Nido di Gigia”. Docenti delle varie sezioni e classi. Famiglie degli alunni. La continuità si svolgerà: tra i bambini degli asilo-nido “Girotondo”, “Mafalda” e “Nido di Gigia” e i bambini delle due scuole d’infanzia di via Ferrarin e “Emanuela Cupisti”; tra i bambini delle scuole d’infanzia e i bambini delle scuole primarie di via della Gronda e via Carducci; tra i bambini delle tre scuole primarie, compresa la scuola primaria “Santa Zita” e i ragazzi della scuola secondaria di primo grado “Michele Rosi”. 51 ATTIVITA’ visita alle nostre scuole; svolgimento di attività grafico-pittoriche su vari temi; esecuzione di brani canori e strumentali; momenti ricreativi di conoscenza; attività ludico-sportive; realizzazione di un piccolo spettacolo; partecipazione, da parte delle classi quinte, ad un’ora di lezione assieme alle classi prime della scuola secondaria; scuola aperta alla famiglie. I vari ordini di scuola organizzeranno tali attività a partire dal mese di novembre fino ad oltre la metà del mese di gennaio. Durante il giorno di scuola aperta le famiglie potranno visitare i plessi scolastici dove alcune delle attività didattiche programmate durante l’anno verranno organizzate dagli insegnanti con gli stessi alunni, i genitori potranno visitare gli spazi e i laboratori; in altra data la dirigente scolastica esporrà ai soggetti presenti il progetto di offerta formativa dell’Istituto (date da definire). Continuità scuola primaria- secondaria Orientamento classi quinte Il giorno 18/11/14 alle ore 17,30, presso la sede di via Trieste, si sono riunite le insegnati per definire le attività da realizzare per l’orientamento degli alunni delle classi quinte. Erano presenti le seguenti insegnanti: Tenerelli e Baldassari, per la classe V A del modulo R.L.M. Mallegni e Pierotti, per la classe V B tempo pieno R.L.M. Telleschi e Matteucci, per la classe V C R.L.M. Congiu, per la classe V A del Secco; Maggi Gloria, per la V A dell’istituto “S.Zita” A.Galeone e D. Corsetti, per la scuola secondaria di I grado. E’ stato concordato il seguente piano di attività: Nei giorni 11 e 12 Dicembre 2014, gli alunni delle classi quinte e delle classi prime della secondaria incontreranno, in auditorium, un esperto climatologo, che illustrerà argomenti relativi ai cambiamenti climatici, tale argomento e il metodo sperimentale, saranno il filo conduttore di tutto il percorso orientativo delle classi quinte. 52 Gli alunni dovranno essere muniti di: righello, lapis, colla, scotch ,forbici e bottiglia vuota rocchetta da 1,5 litri, poiché faranno, con il climatologo, attività laboratoriali. Gli incontri del giorno 11 di due ore ciascuno, saranno così distribuiti: 8,30-10,30 IA e VA Secco 10,30-12,30 IB e VA R.L.M. Gli incontri del giorno 12 di due ore ciascuno, saranno così distribuiti: 8,30-10,30 IC e VC R.L.M. 10,30-12,30 ID e VB R.L.M. Il giorno 16 Dicembre 2015 la classe VA dell’istituto “Santa Zita” sarà ospitata nel nostro istituto per attività di orientamento dalle ore 8,10 alle ore 13,00 e sarà suddivisa in gruppi con la classe I C, gli insegnanti della secondaria ,coinvolti in questa attività, organizzeranno i laboratori scegliendo le tematiche che ritengono più adeguate alla situazione. Nei giorni 8-9-12-13 Gennaio 2015, gli alunni delle classi prime della scuola secondaria formeranno dei gruppi con gli allievi delle classi quinte della scuola primaria , dalle ore 8,50 alle ore 13,00 per realizzare: cartelloni, disegni, mappe geografiche , testi ed altro…., sempre come argomento unitario “ i cambiamenti climatici e il metodo sperimentale”, le classi saranno così distribuite: giovedì 08/01/15 V C R.L.M. con I B venerdì 09/01/15 V B R.L.M. con I A lunedì 12/01/15 V A R.L.M. con I C martedì 13/01/15 V A Secco con I D Il piano orario, degli insegnanti che saranno impegnati in questi giorni nelle attività di continuità, sarà precisato successivamente. Gli insegnanti della scuola secondaria e della primaria che saranno coinvolti nell’attività di continuità dovranno preparare argomenti e attività relative alle tematiche scelte, ossia “i cambiamenti climatici e il metodo sperimentale”. Continuità scuola primaria-infanzia Le insegnanti della scuola primaria R. L. Montalcini e del Secco, della scuola d’infanzia Cupisti e Ferrarin propongono ogni anno una serie di attività da portare all'attenzione delle colleghe della scuola primaria, al fine di condividerle e implementarle in un progetto comune. I docenti dopo aver definito il percorso didattico comune, predispongono attività laboratoriali nei locali della scuola primaria per favorire la socializzazione, la collaborazione, la condivisione e la conoscenza degli argomenti trattati. Il progetto prevede un percorso di scambi a attività di gruppo che vedrà coinvolti i bambini grandi della scuola dell’infanzia ed i bambini delle classi prime della scuola primaria,con le rispettive insegnanti. 53 Le finalità mirano a: Agevolare i rapporto fra i vari ordini di scuola Facilitare un passaggio graduale e sereno da un ordine di scuola all’altro Favorire la continuità educativa e didattica attraverso il mantenimento del processo di apprendimento Favorire la conoscenza reciproca e relazionalità tra gli alunni dei vari ordini di scuola Individuare momenti di incontro fra gli insegnanti della scuola dell’infanzia e quelli delle classi prime della scuola primaria Individuare attività da svolgere con approccio interdisciplinare comune ai due ordini di scuola Realizzazione di sequenze illustrate su tavole e racconto della storia da parte dei bambini delle classi prime. Continuità scuola dell’infanzia-nido Il percorso in continuità con i nidi comunali si sviluppa nelle stesse modalità indicate precedentemente ma vede maggiormente coinvolto l’Ente Locale per il supporto organizzativo e per favorire gli incontri sia tra i docenti che tra docenti e genitori. 54 18 LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI La valutazione, ai sensi dell’art.1 comma 2, del DPR 122/09, è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, secondo quanto previsto dall’art. 2, comma 4, DPR 249/98, nello stesso tempo la scuola si impegna a fornire informazioni circa il processo di apprendimento e la valutazione effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico, avvalendosi, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di riservatezza, anche degli strumenti offerti dalle moderne tecnologie. La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni, concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione di potenzialità e carenze di ciascuno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo. Sempre ai sensi del DPR n. 122/2009 la valutazione degli alunni con disabilità certificata, nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni normative in vigore, è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei dai docenti della classe. I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti all’obbligo d’istruzione ai sensi dell’articolo 45 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle indicazioni e declinati nel curricolo. Il monitoraggio e la valutazione sono due processi di importanza particolare, diversi ma strettamente collegati, che permettono, il primo, di conoscere nel suo evolversi qualsiasi attività e, il secondo, di " misurare" i risultati, non per esprimere un giudizio di valore, ma per consentire riflessioni, comparazioni ed eventuali adeguamenti. Il monitoraggio è una procedura di osservazione sistematica che mira a visualizzare l’andamento delle variabili di un processo in atto e del loro evolversi nel tempo e nello spazio. La finalità è quella di riuscire ad individuare, attraverso l’adozione di procedure di governo, di verifica e di controllo interno, i punti di forza dell’attività complessiva di gestione dell’organizzazione scolastica e le aree di debolezza e di problematicità in un’ottica di miglioramento progressivo. Il monitoraggio assume, in un primo tempo, una forma di autodiagnosi degli eventi che si succedono e si trasforma, subito dopo, in un’azione di sostegno e di rilancio degli stessi processi sottoposti ad osservazione. 55 Monitoraggio dell’attività educativo/didattica Azioni Avviamento di un percorso di autoanalisi Prove Invalsi Strumenti utilizzati Somministrazione di prove oggettive di italiano, di matematica, di lingua inglese in tutte le classi dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di primo grado nel mese di Aprile per rilevare il grado di padronanza delle competenze di base cognitive e procedurali Lettura e analisi dei risultati delle prove Predisposizione e utilizzo di una griglia per la correzione e la valutazione delle prove 18.1 La valutazione nella scuola dell’infanzia Nella scuola dell’Infanzia, attraverso osservazioni dirette, materiale strutturato e gioco libero, si valuta il livello di crescita personale commisurata alla fascia di età. La valutazione sarà articolata in tre momenti: 1. valutazione iniziale per delineare il quadro delle capacità e dei bisogni di ogni bambino 2. valutazione in itinere per rilevare il raggiungimento o meno degli obiettivi ed eventuali percorsi individualizzati 3. valutazione finale che sarà effettuata per i bambini di 5 anni e trasmessa agli insegnanti della scuola primaria Finalità Identità Autonomia Competenze Cittadinanza Indicatori Livello raggiunto Livello parzialmente raggiunto Livello non raggiunto Conosce e rispetta le regole della vita scolastica Ha stima delle cose che produce Si relazione positivamente nel gruppo E’ disponibile a collaborare e cooperare Riesce a superare le situazioni di conflitto Partecipa con interesse alle attività proposte Riconosce sé stesso/a come appartenente al gruppo Ha raggiunto l’autonomia nelle operazioni personali Si prende cura del proprio materiale e di quello della scuola Chiede e dà il suo aiuto nei momenti di bisogno Sa portare a termine una consegna data Effettua scelte autonome e consapevoli Si muove nello spazio secondo consegne topologiche e temporali Sa orientarsi nello spazio grafico Sa creare e utilizzare simboli Conosce e riproduce le forme geometriche essenziali Ordina, raggruppa e classifica secondo un criterio dato Si esprime verbalmente con ricchezza e proprietà di vocaboli E’ in grado di riassumere in sequenza logica un breve racconto Utilizza mezzi e tecniche diverse per comunicare messaggi e vissuti Formula ipotesi Utilizza le fondamentali regole condivise dal gruppo E’ consapevole dei diritti e dei doveri propri e degli altri Rispetta gli altri, l’ambiente e la natura 56 18.2 Valutazione nella scuola primaria Nella scuola Primaria e Secondaria di primo grado dell’Istituto la valutazione periodica ed annuale viene certificata nella scheda quadrimestrale con un voto numerico espresso in decimi e consegnata su richiesta ai genitori a febbraio e a giugno. La valutazione del comportamento verrà indicata con un giudizio nella scuola Primaria e con voto numerico espresso in decimi nella scuola Secondaria di primo grado. Ai voti numerici espressi sul documento di valutazione, in merito agli apprendimenti acquisiti nelle diverse discipline, viene attribuito un significato. Significato attribuito ai voti numerici espressi in decimi nella Scuola Primaria 10 L’alunno ha raggiunto la piena autonomia organizzativa e operativa: possiede abilità sicure e le esercita con creatività; si dimostra preciso e consapevole nel mettere in atto procedure; ha acquisito conoscenze complete e le gestisce con sicurezza anche in contesti nuovi; utilizza in modo appropriato il linguaggio specifico delle discipline; è in grado di individuare relazione tra le conoscenze, che gli consentono di organizzare le stesse in modo significativo. 9 L’alunno ha raggiunto autonomia organizzativa e operativa ad un livello molto buono: possiede abilità sicure che esercita in modo creativo in alcune situazioni; si dimostra generalmente preciso e consapevole nel mettere in atto procedure; ha acquisito conoscenze complete e le gestisce con sicurezza, tentando di servirsene anche in contesti nuovi; utilizza in modo appropriato il linguaggio specifico della disciplina; è in grado di individuare relazione tra le conoscenze, che gli consentono di pervenire ad una semplice ma significativa organizzazione delle stesse. 8 L’alunno ha raggiunto un buon livello autonomia organizzativa e operativa: possiede abilità sicure e le applica adeguatamente attenendosi a modelli noti; è generalmente consapevole e quasi sempre preciso nel mettere in atto procedure; ha acquisito conoscenze complete e le gestisce in modo sicuro in contesti conosciuti; in alcune situazioni utilizza adeguatamente il linguaggio specifico delle discipline; è in grado di individuare alcune relazioni tra le conoscenze. 7 L’alunno ha raggiunto un livello discreto di autonomia organizzativa ed operativa: possiede abilità sufficientemente sicure o soddisfacenti limitatamente ad alcune dimensioni della disciplina; mette in atto correttamente semplici procedure; ha acquisito conoscenze essenziali o poco approfondite e se ne avvale per applicarle secondo modelli di riferimento conosciuti; utilizza un linguaggio ancora piuttosto generico; è in grado di individuare alcune evidenti relazioni tra le conoscenze. 6 L’alunno ha raggiunto un livello sufficiente o minimo di autonomia organizzativa ed operativa: possiede abilità non sicure o limitate; mette in atto procedure molto semplici; ha acquisito conoscenze parziali o lacunose e per avvalersene necessita dell’aiuto dell’insegnante; utilizza un linguaggio generico e non sempre corretto. 5 L’alunno manifesta un livello non sufficiente di autonomia organizzativa ed operativa: possiede abilità limitate; mette in atto procedure semplici e scarsamente corrette; ha acquisito conoscenze limitate e lacunose e per avvalersene necessita dell’aiuto dell’insegnante; utilizza un linguaggio generico e poco corretto. 57 Nel formulare il giudizio sul livello globale di maturazione, gli insegnanti della scuola Primaria si baseranno anche sulla valutazione collegiale e sugli atteggiamenti di seguito definiti: Attenzione e concentrazione Interesse e partecipazione Impegno Modalità di lavoro e gestione dei tempi Abilità di studio Criteri per l’attribuzione del voto in comportamento Indicatori: Conoscenza delle regole e rispetto delle stesse nei vari contesti Qualità delle relazioni interpersonali Utilizzo di materiali, attrezzature e sussidi scolastici propri ed altrui Gestione degli impegni Ottimo Distinto Buono Sufficiente Non sufficiente Conosce le regole e le rispetta consapevolmente, comprendendone il valore. Si relaziona con adulti e i compagni mantenendo un atteggiamento educato, accogliente e rispettoso delle scelte e delle idee altrui. Si organizza per avere puntualmente tutto il materiale occorrente. Utilizza responsabilmente e in modo appropriato materiali, attrezzature e sussidi scolastici. Affronta gli impegni scolastici, in classe e a casa, con senso di responsabilità, con costanza e puntualità. Conosce le regole e le rispetta. Si relaziona con adulti e i compagni mantenendo un atteggiamento educato, e rispettoso. Generalmente si organizza per avere puntualmente tutto il materiale occorrente. Utilizza in modo appropriato materiali, attrezzature e sussidi scolastici. Affronta gli impegni scolastici, in classe e a casa, con costanza e puntualità. Conosce le regole e generalmente le rispetta, ma talvolta necessita di richiamo. Si relaziona con adulti e i compagni mantenendo un atteggiamento quasi sempre educato, e rispettoso. Non sempre porta a scuola tutto il materiale occorrente. Generalmente utilizza materiali, attrezzature e sussidi didattici correttamente, ma talvolta necessita di richiami da parte dell’adulto. Affronta quasi sempre gli impegni scolastici, in classe e a casa, ma a volte non è puntuale nell’adempiere alle richieste. Conosce le regole, ma necessita di frequenti richiami rispetto alle stesse. Si relaziona con adulti e i compagni assumendo in più occasioni un atteggiamento poco educato, e rispettoso. Spesso è sprovvisto del materiale occorrente. Utilizza materiali, attrezzature e sussidi didattici in modo non sempre appropriato, nonostante i richiami dell’adulto. Affronta gli impegni scolastici, in classe e a casa, applicandosi in modo alterno, pertanto in più occasioni non adempie alle richieste. Spesso non rispetta le regole nonostante i richiami. Assume comportamenti talvolta pericolosi per l’incolumità o di disturbo per l’attività. Si relaziona con adulti e compagni assumendo frequentemente atteggiamenti non educati e rispettosi. Spesso è sprovvisto del materiale occorrente. In più occasioni utilizza materiali, attrezzature e sussidi didattici in modo poco appropriato, nonostante i richiami dell’adulto. Affronta in modo saltuario gli impegni scolastici, in classe e a casa. 58 18.3 Valutazione nella scuola secondaria Significato attribuito ai voti numerici espressi in decimi nella Scuola Secondaria di 1° grado 10 L’alunno possiede un ottimo grado di autonomia operativa e organizzativa. E’ preciso e consapevole nell’applicare. Utilizza in modo appropriato il linguaggio specifico della disciplina. E’ in grado di organizzare significativamente le conoscenze e le abilità acquisite. 9 L’alunno ha un livello molto soddisfacente di autonomia operativa e organizzativa. Possiede conoscenze e abilità sicure. E’ preciso e consapevole nell’applicare. Utilizza in modo appropriato il linguaggio specifico ed è in grado di organizzare in modo semplice, ma significativo le proprie conoscenze . 8 L’alunno ha raggiunto un buon livello di autonomia operativa e organizzativa. Applica adeguatamente e in maniera precisa. Usa il linguaggio specifico della disciplina con discreta padronanza. Riesce ad organizzare in modo abbastanza significativo le proprie conoscenze . 7 L’alunno ha un grado di autonomia operativa e organizzativa discreto. Le abilità sono sufficientemente sicure e riesce ad applicare in modo generalmente corretto. Le conoscenze sono essenziali. Il linguaggio specifico viene usato adeguatamente. 6 L’alunno ha un grado minimo di capacità operativa e organizzativa. Le abilità sono limitate e poco sicure. Applica non sempre correttamente. Le conoscenze sono parziali e lacunose e per avvalersene richiede di essere guidato. Il linguaggio specifico della disciplina è generico e non sempre corretto. 5 L’alunno non possiede una sufficiente autonomia operativa e organizzativa. Le abilità sono limitate. Applica in modo molto semplice e non sempre corretto. Le conoscenze sono limitate e lacunose e deve sempre essere guidato. Il linguaggio è generico e poco corretto. 4 Il livello di autonomia operativa e organizzativa è gravemente insufficiente. Non ha abilità di base e non conosce i procedimenti. Le conoscenze sono estremamente limitate e perciò inadeguate. Criteri per l’attribuzione del voto in comportamento Indicatori: comportamento rispetto delle regole uso del materiale e delle strutture della scuola atteggiamento frequenza, assenze ingiustificate e ritardi sanzioni disciplinari 59 10 9 8 7 6 5 Si comporta in modo molto corretto con i docenti, con i compagni, con il personale della scuola ed è rispettoso delle regole della scuola. E’ costante e puntuale nell’esecuzione delle consegne. E’ sempre munito del materiale richiesto dai docenti. Partecipa in modo costante ed attivo al dialogo educativo. Ha un atteggiamento attivo per le iniziative scolastiche e si dimostra disposto all’aiuto nei confronti dei compagni. Utilizza in maniera responsabile il materiale e le strutture della scuola. Non ha a suo carico provvedimenti disciplinari. Frequenta con assiduità le lezioni e rispetta gli orari. Si comporta in modo corretto con i docenti, con i compagni, con il personale della scuola è rispettoso delle regole della scuola. E’ costante nell’esecuzione delle consegne. E’ generalmente munito del materiale richiesto dai docenti. Si dimostra interessato al dialogo educativo. E’ disponibile alle diverse iniziative scolastiche e si dimostra disposto all’aiuto nei confronti dei compagni. Utilizza in maniera corretto il materiale e le strutture della scuola. Frequenta con assiduità le lezioni e rispetta gli orari. Si comporta in modo sostanzialmente corretto con i docenti, con i compagni, con il personale della scuola è generalmente rispettoso delle regole della scuola. E’ abbastanza costante nell’esecuzione delle consegne. E’ generalmente munito del materiale richiesto dai docenti. Si dimostra generalmente interessato al dialogo educativo. Utilizza in maniera abbastanza corretta il materiale e le strutture della scuola. Può avere a suo carico sporadici richiami verbali, ma ha dimostrato di saper correggere il proprio comportamento. Frequenta regolarmente le lezioni e rispetta gli orari. Si comporta in modo non sempre corretto e controllato con i docenti, con i compagni, con tutto il personale e non sempre è rispettoso delle regole della scuola. E’ poco assiduo nell’esecuzione delle consegne. A volte è sprovvisto del materiale richiesto dai docenti. Si dimostra poco interessato al dialogo educativo. Utilizza in maniera non sempre corretta il materiale e le strutture della scuola. La frequenza delle lezioni e il rispetto degli orari non è regolare Viene spesso richiamato verbalmente e anche con note sul libretto delle comunicazioni scuola/famiglia. Può essere incorso in sanzioni disciplinari. Il comportamento dell’alunno è in più occasioni improntato sul mancato rispetto dei docenti, degli alunni, con il personale della scuola. L’alunno viene sistematicamente ripreso per il suo comportamento. E’ incostante nell’esecuzione delle consegne. E’ ripetutamente sprovvisto del materiale richiesto dai docenti. Dimostra scarsa partecipazione al dialogo educativo. La frequenza delle lezione e il rispetto degli orari è irregolare e poco continuativa. Utilizza in maniera non sempre responsabile il materiale e le strutture della scuola. Ha a suo carico numerosi richiami orali e scritti ed è incorso in sanzioni disciplinari. Il comportamento dell’alunno è in più occasioni improntato sul mancato rispetto dei docenti, degli alunni, con il personale della scuola. L’alunno viene sistematicamente ripreso per il suo comportamento. E’ incostante nell’esecuzione delle consegne. E’ ripetutamente sprovvisto del materiale richiesto dai docenti. Si dimostra disinteressato al dialogo educativo e spesso dimostra la volontà di intralciare il regolare svolgimento delle lezioni. Utilizza in maniera non sempre responsabile il materiale e le strutture della scuola. Ha a suo carico numerose sanzioni disciplinari, orali e scritte, compresa la sospensione dalle lezioni comminate a causa di violenze, bullismo, vandalismo o gravi atti di maleducazione. Nel secondo quadrimestre per l’attribuzione di 5/10 l’alunno deve aver avuto sanzioni disciplinari tali da comportare l’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni (art. 4, commi 9, 9 bis e 9 ter dello Statuto) e successivamente alla irrogazione delle sanzioni non abbia dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e di maturazione. 60 18.4 Criteri generali per lo svolgimento degli scrutini finali Il nuovo assetto pedagogico, didattico e organizzativo del primo ciclo dell’istruzione (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado) ha messo in atto una significativa evoluzione e innovazione del processo di valutazione modificando le norme attuali, abrogandone alcune e introducendone di nuove: abrogazione dell’ art. 148 del D.Lgs n. 297/1994, che ha così abolito l’esame di licenza elementare; abrogazione dell’art. 145 dello stesso D.Lgs n. 297/1994 che ha abolito la competenza del Consiglio di interclasse in merito all’eventuale non ammissione di alunni alla classe successiva; D.Lgs 19/02/2004 n. 59 - Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione; D.P.R. n. 122/2009 - Regolamento per la valutazione degli alunni. Per la valutazione gli insegnanti si atterranno a quanto previsto dalla nuova e della vecchia normativa non abrogata. Criteri per l’ammissione alla classe successiva nella scuola primaria La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti della classe; agli stessi è affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo. I medesimi docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva, all’interno del periodo biennale, in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione. Gli scrutini finali sono presieduti dal Dirigente Scolastico si svolgono secondo un calendario fissato dallo stesso Dirigente, con la partecipazione dei docenti della classe titolari degli insegnamenti delle discipline, compresi il Docente di Sostegno, il Docente specialista per l’insegnamento della lingua straniera e del Docente di Religione limitatamente agli alunni che si avvalgono del relativo insegnamento. La Scuola Primaria, della durata di cinque anni, è articolata in un primo anno, raccordato con la Scuola dell’Infanzia e teso al raggiungimento delle strumentalità di base, e in due periodi didattici biennali (2a e 3a – 4a e 5a). Non essendoci più l’esame di licenza elementare, il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado avviene a seguito di valutazione positiva al termine del secondo periodo didattico biennale. Alla fine della Scuola primaria all’alunno ammesso al primo anno della scuola secondaria di primo grado viene rilasciata una certificazione delle competenze. All’interno di un biennio didattico, ossia al termine rispettivamente del 2° e del 4° anno, è possibile la non ammissione alla classe successiva, ossia dalla classe 2a alla classe 3a o dalla classe 4a alla classe 5a, ma con tre condizioni precise: solo in casi eccezionali; gli eventuali casi eccezionali devono essere comprovati da specifiche e puntuali motivazioni; la non ammissione va assunta con decisione collegiale e unanime di tutti i docenti della classe. 61 La valutazione del comportamento degli alunni è espressa collegialmente dai docenti contitolari della classe attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal Collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione. Per quanto riguarda l’insegnamento della religione cattolica la valutazione è espressa da un giudizio così graduato: non sufficiente, sufficiente, buono, distinto, ottimo. Ai sensi del DPR n. 122/2009 la valutazione degli alunni con disabilità certificata, nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni normative in vigore, è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato. Criteri per l’ammissione alla classe successiva o all’esame di stato conclusivo del I ciclo d’istruzione La valutazione finale, intesa come ammissione/non ammissione alla classe successiva o all’esame di stato conclusivo del I ciclo d’istruzione, è compito dell’intero Consiglio di Classe. Vengono ammessi alla classe successiva gli alunni che conseguono: • la validità di frequenza delle lezioni (tenuto conto delle eventuali deroghe approvate dal Collegio docenti); • un voto non inferiore a sei decimi in ogni disciplina di studio; • un voto non inferiore a sei decimi nel comportamento. Il voto di comportamento insufficiente è condizione da sola sufficiente a determinare la non ammissione. La non ammissione, in ogni caso, deve essere decisa dal Consiglio di classe con deliberazione assunta all’unanimità o a maggioranza, dopo aver attentamente valutato il quadro complessivo della situazione dell’alunno e tenendo conto dei seguenti criteri di valutazione: “… ai fini della validità dell’anno scolastico, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato. Le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, analogamente a quanto previsto per il primo ciclo, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite. Tale deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati. Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo”. per l’ammissione alla valutazione finale di ogni studente è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato. Per l’anno scolastico 2014-2015 il limite massimo di ore/giorni di assenze concesse, nel quadro dell’orario annuale personalizzato, ai fini della validità dell’anno scolastico, è fissato, per ogni ordine di scuola, secondo la seguente tabella: Primaria Tempo Pieno: Ore settimanali 40 su 5 gg Primaria Modulo: Ore settimanali 28 su 5 gg Ore annuali 1376 Ore annuali 963 Assenze consentite (25% totale) 344 Giorni di assenza Assenze consentite (25% totale) 240 Giorni di assenza 43 43 62 Secondaria I grado: Ore settimanali 30 su 5 gg Secondaria I grado: Ore settimanali 30 su 6 gg Ore annuali 1032 Ore annuali 1025 Assenze consentite (25% totale) 258 Giorni di assenza Assenze consentite (25% totale) 256 Giorni di assenza 43 51 Sono computate come ore di assenza: assenze saltuarie per malattia; assenze per motivi familiari; astensione dalle lezioni (tranne per scioperi degli insegnanti, manifestazioni e/o assemblee degli insegnanti) Non sono computate come ore di assenza: la partecipazione ad attività organizzate dalla scuola (campionati studenteschi, progetti didattici inseriti nel POF e/o approvati dal Consiglio di classe o di interclasse); la partecipazione ad attività di orientamento (classi III sec. 1°) con verifica presenza; la partecipazione ad esami di certificazione esterna o a concorsi (es. certificazione di lingua straniera, ecc.); le assenze dovute a chiusura della Scuola per motivi di ordine pubblico per motivi atmosferici disposte dal Dirigente Scolastico e/o dal Sindaco. Sulla base di quanto disposto nell’art. 14 co. 7 DPR 122/09, si considerano assenze continuative che possono consentire di derogare ai limiti sopra riportati: assenze per ricovero ospedaliero o in casa di cura, documentato con certificato di ricovero e di dimissione e successivo periodo di convalescenza prescritto dal medico del SSN; assenze continuative (da 5 giorni in su) o ricorrenti per gravi motivi di salute, certificati dal medico curante, che impediscono la frequenza; assenze per terapie e/o cure programmate documentabili; assenze continuative (da 5 giorni in su) dovute a gravi, imprevedibili, documentabili ed eccezionali motivi familiari; assenze per impegni sportivi a livello agonistico (alunni facenti parte di squadre di calcio, pallacanestro, ecc) certificati dall’associazione sportiva di appartenenza riconosciuta dal CONI. Tali deroghe sono concesse a condizione, comunque, che le assenze non pregiudichino, a giudizio del Consiglio di classe o di interclasse, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati. Il Consiglio di classe o di interclasse determina nel merito con specifica delibera motivata. Il Consiglio di classe, dopo attenta valutazione di ogni elemento ritenuto utile per la valutazione complessiva dello studente, assegnerà i voti, tenendo conto dei seguenti criteri: 1. Impossibilità di procedere allo scrutinio in caso di superamento del numero massimo di assenze. In questo caso lo studente non può essere valutato dal Consiglio di Classe a meno che le assenze non rientrino tra le deroghe ammesse dal Collegio dei Docenti. 2. Si darà immediatamente luogo alla AMMISSIONE alla classe successiva o all’esame di stato conclusivo del I ciclo d’istruzione in presenza di proposte di voto tutte almeno sufficienti. 3. AMMISSIONE CON VOTO DI CONSIGLIO. Qualora si registrino carenze in una o più discipline, per decidere l’ammissione alla classe successiva, il Consiglio di classe valuta il numero delle insufficienze riportate da ogni singolo alunno. 63 Se l’alunno presenta carenze in meno di 3 discipline. Il Consiglio di classe valuta la recuperabilità e, a seguito di voto di Consiglio, procede alla eventuale ammissione, stilando una nota di comunicazione alla famiglia di ammissione in presenza di carenze e con indicazioni e consigli sugli obiettivi da raggiungere e sulle abilità da recuperare nel periodo estivo. Se l’alunno presenta carenze in 4 discipline, si valuta la recuperabilità della situazione dell’allievo, tenendo conto: dei risultati del I quadrimestre e dei risultati del recupero del miglioramento conseguito, in termini di differenza tra il livello di partenza ed il livello finale di risultati particolarmente positivi in alcune discipline della possibilità di raggiungere gli obiettivi formativi nell’anno scolastico successivo Sono tenuti in considerazione quali elementi positivi che concorrono alla valutazione dell’alunno nella valutazione finale: la frequenza assidua e la partecipazione attiva alla vita scolastica la partecipazione e l’impegno dimostrato in eventuali percorsi di recupero l’impegno e la volontà di migliorare il comportamento corretto e collaborativo eventuali motivi di salute o di consistente disagio psicologico che hanno influito sul rendimento scolastico. In caso di valutazione positiva degli aspetti sopra enunciati e se si considera recuperabile la situazione dell’allievo, il Consiglio procede a stilare una nota di comunicazione alla famiglia di ammissione in presenza di carenze e con indicazioni e consigli sugli obiettivi da raggiungere e sulle abilità da recuperare nel periodo estivo o in preparazione agli esami di Stato conclusivi del I ciclo di istruzione, la nota verrà allegata al documento di valutazione. Se però non sussistano le condizioni per le quali l’alunno sia in grado di raggiungere gli obiettivi formativi o necessiti di interventi di recupero e di sostegno non compatibili con il tempo effettivamente disponibile o non possieda le conoscenze necessarie per affrontare la classe successiva o l’Esame di Stato conclusivo del I ciclo d’istruzione, il Consiglio di classe delibera la non ammissione. 4. NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA. Se le insufficienze riportate sono considerate dal giudizio del Consiglio di Classe non recuperabili tenendo conto di tutti gli elementi sopra esposti è presumibile che la situazione dell’allievo dia luogo ad un giudizio di NON AMMISSIONE alla classe successiva o all’esame di stato conclusivo del I ciclo d’istruzione. 64 19 LA VALUTAZIONE DI ISTITUTO IL PROGETTO VALUTAZIONE & MIGLIORAMENTO Nell’ambito del progetto Valutazione & Miglioramento il nostro Istituto è stato scelto insieme a 400 Istituti italiani rappresentativi sul territorio per sperimentare il processo di valutazione a partire dall’anno scolastico 2012/13, secondo i criteri stabiliti nel Decreto Presidente della Repubblica n. 80/2013. Il progetto Valutazione & Miglioramento intende promuovere il miglioramento delle istituzioni scolastiche attraverso il confronto tra punti di vista interni ed esterni alla scuola e l’attivazione di processi interni finalizzati all’autovalutazione e all’apprendimento organizzativo. Il punto di partenza del progetto infatti è favorire la funzione formativa della valutazione attraverso l’analisi dei processi interni, la restituzione di informazioni alle scuole e la promozione presso le istituzioni scolastiche di pratiche orientate alla lettura e interpretazione dei feedback ricevuti, al fine di regolare le azioni successive e attivare processi di miglioramento. L’autovalutazione e il miglioramento, che si svolgono successivamente alla valutazione esterna, sono promossi anche attraverso la costruzione di griglie di osservazione delle strategie didattiche da utilizzare nella formazione degli insegnanti e dagli stessi insegnanti per il monitoraggio della propria attività in classe. A tale proposito, il progetto prevede un percorso di ricerca finalizzato alla validazione di strumenti predisposti per l’osservazione delle pratiche didattiche ed educative a livello di classe, che saranno successivamente adattati per predisporre strumenti di autovalutazione da mettere a disposizione delle scuole e degli insegnanti. Valutazione & Miglioramento si pone dunque due obiettivi: 1. testare procedure e strumenti per mettere a punto un modello di valutazione esterna delle scuole 2. validare strumenti per l’autovalutazione delle strategie didattiche. Per quanto riguarda il primo obiettivo, Valutazione & Miglioramento si basa sul presupposto che per valutare una scuola occorre considerare i processi messi in atto per raggiungere determinati esiti a partire da uno specifico contesto. Per quanto la singola scuola non possa essere considerata in via esclusiva responsabile degli esiti del suo operato – in termini di conseguenze sui propri studenti – poiché altri fattori operanti a livelli diversi (individuale dei singoli studenti, familiare, nazionale e internazionale) possono contribuire a definirli, nondimeno una buona scuola è in grado di articolare e programmare azioni tenendo conto delle caratteristiche del contesto in cui opera e di porsi degli obiettivi ambiziosi ma allo stesso tempo realistici. Il modello interpretativo per la valutazione delle scuole considera in maniera unitaria i fattori ritenuti rilevanti per comprendere il funzionamento scolastico: esiti, processi e contesto. Gli esiti si riferiscono ad una pluralità di risultati che non riguardano solo la riuscita scolastica degli studenti ma più in generale lo sviluppo di competenze di qualità, la promozione di valori e norme collettive congruenti con una società libera e democratica e la preparazione per il mondo professionale e del lavoro. I processi riguardano le prassi operative all’interno della scuola. Essi possono essere osservati a diversi livelli; a tale proposito sono considerati sia le pratiche educative e didattiche che si realizzano nelle classi e a livello della singola scuola, sia i processi che caratterizzano l’ambiente organizzativo della scuola nel suo complesso. Sono inoltre analizzati i processi che riguardano il rapporto della scuola con vari soggetti esterni (famiglie, enti locali, altre istituzioni scolastiche e formative, università, associazioni, imprese). 65 Infine il contesto è l’ambiente nel quale opera la scuola. Esso non è oggetto di valutazione ma di considerazione in quanto influenza sia i processi a livello di classe e di scuola, sia gli esiti. Il contesto si caratterizza come un insieme di vincoli e risorse per la scuola ed è rappresentato da vari indicatori che riguardano: le caratteristiche fisiche e socioeconomiche del territorio; il capitale sociale – ovvero l’insieme delle risorse, delle competenze e delle istituzioni rilevanti in un territorio in grado di favorire la cooperazione, la partecipazione e l’interazione sociale; le risorse materiali, economiche e professionali di cui dispone la scuola. Secondo il modello interpretativo di riferimento, gli esiti sono valutati a partire dalle caratteristiche del contesto e dalla qualità dei processi messi in atto dalla scuola; questi ultimi sono analizzati considerando la loro utilità e congruenza rispetto al modus operandi della scuola ma anche in relazione alle risorse disponibili in un dato contesto e agli esiti raggiunti. Il secondo obiettivo riguarda l’analisi delle pratiche didattiche ed educative a livello di singola classe ed è realizzato mediante la tecnica dell’osservazione in classe. L’osservazione in classe rientra in un percorso di ricerca esplorativa; l’INVALSI, a partire dall’analisi della letteratura internazionale sulle scuole efficaci, intende avviare uno studio finalizzato ad individuare le pratiche e i processi che nel lavoro d’aula risultano maggiormente utili per promuovere l’apprendimento. L’obiettivo finale è di sviluppare strumenti di autovalutazione delle pratiche didattiche da mettere a disposizione delle scuole e degli insegnanti. L’osservazione in classe, pertanto, non ha finalità valutative ma meramente conoscitive: attraverso questa tecnica si intende approfondire la conoscenza del processo di insegnamento-apprendimento. Il percorso per il nostro Istituto si compone di due ambiti a) Percorso valutazione esterna: che riguarda la valutazione degli esiti e dei processi relativi all’ambiente organizzativo e alle pratiche educative e didattiche a livello di scuola. Questo percorso prevede la visita a scuola da parte di un Team di valutatori, la restituzione alla scuola di un rapporto di valutazione individualizzato e l’indicazione di piste e suggerimenti per il miglioramento. b) Percorso osservazione in classe: che aggiunge al percorso precedente l’analisi, a fini esplorativi di ricerca, delle pratiche didattiche ed educative attraverso l’osservazione in classe da parte di osservatori appositamente formati. L’osservazione in classe sarà condotta da un team di quattro osservatori, che visiteranno la scuola in tre diversi momenti dell'anno a partire da gennaio (orientativamente a gennaio, marzo e maggio 2014). In ognuno di questi momenti sarà presente una coppia di osservatori. Questo percorso, che utilizza la tecnica dell'osservazione in classe, ha l'obiettivo di mettere a punto uno strumento, la Scheda di osservazione in classe che potrà poi essere messa a disposizione delle scuole per fare autovalutazione, incentivando lo scambio di esperienze tra docenti e l'osservazione tra pari. I dati raccolti con l'osservazione in classe non saranno pertanto utilizzati al fine di valutare la nostra scuola, e neppure per valutare gli insegnanti, ma solo per contribuire alla messa a punto di questo strumenti. Le classi coinvolte nell'osservazione saranno quattro; due classi di quinta primaria e due classi di prima secondaria. Ciascuna delle classi coinvolte sarà osservata durante le lezioni dell'insegnante dell'ambito disciplinare italiano e dell'insegnante dell'ambito disciplinare matematica, per un totale di 4 ore di osservazione a classe in ciascuno dei tre momenti di osservazione. Nella scuola secondaria saranno osservate le ore degli insegnanti di italiano e matematica. Se l'insegnante di italiano insegna anche storia e geografia, potranno essere osservate indifferentemente ore di italiano, storia e geografia. Per quanto riguarda matematica, saranno osservate indifferentemente ore di matematica, geometria o scienze. 66 Nella scuola primaria saranno osservate le ore dell'ambito disciplinare linguistico espressivo e quelle dell'ambito disciplinare logico matematico. Potranno essere osservate quindi indifferentemente ore di italiano, geografia, storia, matematica, geometria, scienze. Non saranno invece osservate le ore di inglese, educazione artistica, musicale o motoria, anche se impartite dai docenti degli ambiti linguistico e matematico. Le ore di osservazione nella nostra scuola per ciascuna visita saranno complessivamente 16 (4 ore x 4 classi). La scelta delle quattro classi in cui svolgere l'osservazione sarà fatta in modo casuale, sulla base degli orari delle lezioni. Il percorso di valutazione esterna si articola attraverso protocolli e procedure che permettono di raccogliere informazioni ed esprimere un giudizio su due ambiti: Gli esiti, intesi in senso ampio, come decritto sopra, articolati secondo una definizione operativa che considera il successo scolastico, le competenze acquisite e l’equità dei risultati. I processi operanti a livello di scuola relativi alle pratiche educative e didattiche e all’ambiente organizzativo per l’apprendimento. 19.1 Strumenti utilizzati nel percorso valutazione & miglioramento Questionario Scuola - raccoglie informazioni sulle risorse materiali impiegate nelle scuola e sui processi attuati a livello di scuola. Il questionario Scuola è compilato online, a cura e sotto la responsabilità del Dirigente scolastico. Questionari Insegnanti e Genitori - I questionari Insegnanti e Genitori sono brevi questionari a risposta chiusa che permettono di indagare le percezioni e le opinioni su vari aspetti della vita scolastica. Il questionario Insegnanti è compilato da tutti gli insegnanti della scuola, ad eccezioni degli insegnanti della Scuola dell’Infanzia e dell’educazione degli adulti, se presenti nella scuola. Il questionario Genitori è rivolto ai genitori degli studenti di quinta primaria e di prima secondaria di primo grado. I dati raccolti con i questionari Insegnanti e Genitori costituiscono una parte delle informazioni utilizzate dai Team di valutazione per redigere il rapporto di valutazione che verrà consegnato ad ogni scuola. Questionario Studenti- Il questionario Studenti viene compilato dagli studenti di quinta primaria e prima secondaria di secondo grado al momento della somministrazione delle prove INVALSI (maggio 2012). Il questionario è a risposte chiuse e considera il rapporto con gli insegnanti (percezione dell’insegnante come fonte di supporto), il rapporto con i compagni di classe (presenza di comportamenti di supporto e di eventuali conflitti; percezione di accettazione o rifiuto da parte dei compagni di classe sia nelle attività scolastiche che extrascolastiche) e l’autoefficacia scolastica (interesse dello studente per le lezioni delle diverse materie e la sua capacità di concentrarsi e ricordare ciò che ha studiato). Scheda di osservazione in classe - L’osservazione in classe viene effettuata da due osservatori appositamente formati dall’INVALSI. Gli osservatori si collocano all’interno della classe in posizioni che permettono di osservare le interazioni tra insegnanti e studenti senza arrecare disturbo all’attività didattica. Gli osservatori sono passivi e non intervengono in alcun modo nel corso della lezione. Gli osservatori hanno il compito di osservare due ore consecutive di italiano e due ore consecutive di matematica. Per l’osservazione in classe viene utilizzato uno strumento strutturato: una Scheda di osservazione che permette di registrare la 67 presenza di specifiche azioni degli insegnanti e degli studenti in un arco temporale di due ore. Questionari per gli insegnanti e gli studenti coinvolti nell’osservazione in classe - Agli insegnanti e agli studenti che partecipano all’osservazione in classe viene garantito l’anonimato. Inoltre le informazioni raccolte in classe sono confidenziali e possono essere utilizzate solo per fini di ricerca. 19.2 Autoanalisi di Istituto e Piano di Miglioramento L’autovalutazione dell’Istituzione scolastica assume un ruolo strategico, in accordo con lo schema del Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) previsto dal Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione approvato nel 2012 e regolamentato dal DPR n. 80 del 2013, dalla Direttiva n.11 del 18 settembre 2014, dalla CM n.47 del 21 ottobre. Attualmente ogni scuola è sollecitata ad interrogarsi sulla qualità del servizio offerto al fine di migliorarlo: la libertà delle scuole di compiere scelte autonome dovrebbe infatti essere sempre connessa alla responsabilità di intraprendere processi di miglioramento e di qualificazione del servizio. Agli Istituto viene chiesto di affrontare un percorso di AUTOANALISI che, se da un lato, sollecita le autonome e libere riflessioni della scuola, dall’altro appare anche fortemente strutturato poiché sarà necessario considerare alcune dimensioni e aree comuni, senza trascurare singoli aspetti, e utilizzare indicatori e informazioni che siano comparabili, così da poter comprendere in maniera approfondita ed esaustiva la propria situazione. Il percorso di autoanalisi condurrà alla stesura di un rapporto di AUTOVALUTAZIONE (RAV) redatto con un nucleo di valutazione, nominato dal Dirigente Scolastico. Il RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE consente di definire delle aree carenti da migliorare. In relazione al rapporto il Dirigente individuerà degli obiettivi di miglioramento che andranno a costituire il PIANO DI MIGLIORAMENTO. La gestione del processo è affidata al Dirigente scolastico in collaborazione con un Nucleo di autovalutazione . Il processo autovalutativo, deve avere delle caratteristiche precise: L’essere situato, ovvero attento alle peculiarità della singola istituzione scolastica, in rapporto alla sua evoluzione nel tempo e al contesto socio-ambientale e culturale nel quale agisce; L’essere plurale, ovvero fondato su una molteplicità di evidenze, quantitative e qualitative, in grado di restituire le diverse prospettive di analisi di funzionamento della scuola e i punti di vista dei diversi attori; L’essere proattivo, ovvero orientato allo sviluppo del piano di miglioramento da attuarsi nell’anno successivo, il quale rappresenta il banco di prova dell’efficacia stessa del processo autovalutativo. 68 19.3 Fasi del processo di autoanalisi 1 - Lettura dei dati per gli esiti di apprendimento attraverso i seguenti strumenti: risultati delle prove INVALSI dati del Fascicolo Scuola in chiaro 2 - Compilazione di SPECIFICI QUESTIONARI proposti dall’INVALSI al Dirigente, al personale, ai genitori e agli utenti in generale. 3 - Possibile integrazione delle informazioni strutturate con tutte le riflessioni e i dati disponibili a livello di Istituto. Ciò apre il campo al possibile utilizzo di dati anche non strutturati, purché però adeguatamente documentati. 4 - I dati aggregati saranno poi oggetto di studio per la formulazione di un PIANO DI MIGLIORAMENTO in cui esplicitare gli obiettivi da raggiungere. Il piano di miglioramento scaturisce dalla lettura critica della realtà scolastica e prende avvio con l’individuazione di alcuni obiettivi strategici di sviluppo e con la precisazione di alcuni traguardi attesi attraverso cui valutare i risultati del piano. Le priorità individuate forniscono le direzioni di marcia su cui sviluppare il piano di miglioramento, che ha valenza strategica per la scuola; è importante pertanto scegliere con cura gli obiettivi su cui focalizzare l’attenzione (da contenere in un numero limitato). I risultati attesi richiedono inoltre di essere espressi in termini misurabili e controllabili, facendo riferimento a indicatori. Gli obiettivi dovranno essere pochi, chiari, rilevanti, misurabili e valutabili. In particolare l’Istituto individuerà nel piano di miglioramento uno o due obiettivi riferiti agli esiti formativi e educativi e uno o due obiettivi riferiti ai processi. Il percorso di autoanalisi e autovalutazione rappresenta un percorso innovativo per molte scuole italiane, ma un percorso necessario ed ineludibile per la crescita del sistema scolastico nel suo complesso. 19.4 Il nostro percorso di miglioramento e le tappe Attività Elaborazione prove parallele di somministrare entro fine settembre Tempi ingresso da Giugno/settembre Destinatari Alunni Elaborazione di un protocollo per la raccolta, Giugno/settembre elaborazione statistica ed analisi dei dati sugli apprendimenti Docenti/alunni Pianificazione di almeno tre “riunioni per ambiti Settembre disciplinari” con insegnanti della Scuola Secondaria di Gennaio 1° grado Aprile Docenti secondaria di 1°grado Pianificazione delle ore di programmazione nello stesso Tutto l'anno giorno per tutti gli insegnanti della scuola primaria Docenti della Scuola Primaria Articolazione in verticale del Collegio dei Docenti Tutto l'anno flessibile: ambiti disciplinari, gruppi di lavoro, ecc. Tutti I docenti Programmazione degli obiettivi didattici e contenuti Consegna programmazioni essenziali delle attività disciplinari entro 30 ottobre Tutti I docenti della disciplina sulla base delle Indicazioni Nazionali 69 Definizione dei contenuti su cui dovranno essere Con la consegna delle costruite le prove parallele programmazioni entro il 30 ottobre Gruppo docenti disciplina Elaborazione di prove intermedie e prove finali per tutti Entro fine novembre gli ambiti disciplinari Gruppo ristretto di docenti Elaborazione di rubriche valutative per I campi di Entro fine marzo esperienza fine Scuola Infanzia, per disciplina e per anno Scuola primaria e Scuola Sec. di 1° grado (gruppo di lavoro del collegio dei docenti) Gruppo di lavoro del collegio docenti e programmazione Uso sperimentale della rubrica valutativa per una Aprile valutazione da parte del docente, alunno, genitore Alunni Genitori Docenti Elaborazione di prove intermedie e prove finali per tutti Entro metà novembre gli ambiti disciplinari Gruppo ristretto di docenti Somministrazione prove parallele Gennaio (dopo le vacanze) Correzione delle prove incrociata Aprile Tutti I docenti della classe inseriscono i dati sul database e la commissione rielabora i dati finali ad uso del collegio Definizione di criteri condivisi per l'attribuzione del voto Aprile di idoneità per l'accesso all'esame di Stato della Secondaria di 1° grado Valutazione alunni a fine progetto di ampliamento A fine di ogni progetto offerta formativa in orario extrascolastico (sec. 1 grado) 20 Docenti FORMAZIONE Il D.P.R. n.275, 8marzo1999 All’art. 6 stabilisce che tutte le istituzioni scolastiche possono esercitare autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale, economico in cui operano curando anche : l’aggiornamento del personale. All’art. 7 indica le modalità con cui le scuole possono promuovere accordi di rete o aderire ad essi riguardo le attività anche di : formazione e aggiornamento. Per sostenere il diritto alla formazione, nell’anno scolastico 2013/14, sono state identificate all’interno del Collegio dei docenti le tematiche che si andranno a sviluppare in relazione ai seguenti bisogni formativi: 1 Formazione sui processi di digitalizzazione 2 Disagio scolastico 3 Formazione relativa a tematiche disciplinari proposte dalla rete FoReVer, CRED VERSILIA, Università 4 Formazione relativa all’attivazione dei LSS Laboratori del Sapere Scientifico 70 20.1 Formazione sui processi di digitalizzazione In relazione al processi di digitalizzazione informatica sono previsti corsi di formazione interna di tipo modulare, corsi con esperti esterni attuati anche in rete con altri Istituti, partecipazione a Workshop, convegni e formazione provinciale su tematiche digitali. FORMAZIONE UiBi UiBi è un progetto didattico biennale (as. 2012-2013 e 2013-2014) finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. UiBi nasce per sostenere le comunità scolastiche (le famiglie, i docenti e gli alunni) della Provincia di Lucca, azione poi estesa ad altre realtà sul territorio nazionale, nell’uso sempre più diffuso e profondo delle Nuove Tecnologie applicate alla didattica. Il Progetto UiBi prevede una serie di attività formative tese a sviluppare competenze digitali di alto livello incluse quelle relative all’utilizzazione di ambienti Social Learning. Il tema di fondo è quello di una panoramica dei principali strumenti 2.0 che possono rivestire una importanza strategica sia per la didattica in classe che, in modo particolare, nelle situazioni di apprendimento non formale. FORMAZIONE LIM & LEARNING OBJECT Il progetto formativo integra le competenze ICT e LIM per la costruzione di Learning Object (L.O.) adattate agli effettivi bisogni dei loro studenti. I Learning Object (LO) sono moduli di contenuto digitale didattico (CDD) sotto forma di lezioni o prove di verifica in formato multimediale, utilizzabili da insegnanti e studenti con un comune personal computer. La formazione mira anche all’acquisizione di competenze per la gestione di piattaforme elearning con l’implementazione di una database on-line, affinchè i L.O., ordinatamente collocati, siano liberamente disponibili da tutti. Nell'ambito del progetto si prevede una formazione iniziale in cui figure esperte chiariscano il concetto di L.O. e insegnano a progettarli e a costruirli. Seguirà una fase in classe, dove, utilizzando la LIM, verranno prodotte e archiviate le lezioni ottimizzate rispetto al gruppo degli studenti. Da queste lezioni saranno ricavati i L.O. La costruzione dei L.O. sarà attivata in collaborazione quindi con gli alunni. Ognuno di loro sarà coinvolto in prima persona nella costruzione del proprio apprendimento, in linea con la moderna pedagogia costruzionista e le life skills. Inoltre, la possibilità di operare online anche tra i pari favorirà la relazione reciproca attraverso uno strumento che per i ragazzi di oggi è particolarmente attraente e che potrà essere veicolo di una futura relazione in classe per quegli alunni in situazione di disagio. MODULI DI FORMAZIONE INTERNA L’obiettivo è di formare gli insegnanti per un uso consapevole delle nuove tecnologie in riferimento a questi argomenti: • • • ricerca su Internet; risorse per la didattica; uso delle applicazioni per la didattica 71 • • • • servizi iCloud Didattica con la LIM (lavagna interattiva multimediale) Registro elettronico Scrutini e pagelle on-line OBIETTIVI generali Far maturare nell’adulto la consapevolezza che nell’era del digitale, si rivela strategico il ruolo che la scuola riuscirà a ricoprire nella gestione dell’odierno cambiamento culturale. Senza voler stravolgere la vita nelle classi, appare necessario far coesistere il cartaceo con il digitale, trovando un buon equilibrio tra la salvaguardia delle forme di sapere tradizionale e la modernizzazione in atto, in modo che i ragazzi imparino ad utilizzare gli strumenti che sono alla base della loro vita quotidiana con più consapevolezza. OBIETTIVI SPECIFICI Sviluppare e potenziare le competenze informatiche dei soggetti coinvolti. Promuovere le relazioni positive tra gli adulti. Conoscere le risorse digitali di nuova generazione per una comunicazione efficace. RISULTATI E MONITORAGGIO Osservazioni sistematiche sul grado di gradimento dei soggetti coinvolti. Compilazione di questionari. Prove oggettive di tipo informatico. Conversazioni guidate sul rispetto delle regole della convivenza democratica. Questionario di gradimento dell’utenza. Considerazioni e relazioni sui risultati a breve e a lungo termine. Auto valutazione del progetto. FORMAZIONE PER L’ACQUISIZIONE DI COMPETENZE PER LA PREVENZIONE DEL DISAGIO Nell’ambito del progetto “sportello psicologico” sono previsti moduli formativi per docenti, genitori e personale collaboratori scolastici. FORMAZIONE PER I SAPER SCIENTIFICO COMPONENTI DEI LABORATORI DEL La formazione specifica sarà attivata nel primo anno di attivazione del progetto in rete con gli altri istituti scolastici aderenti FORMAZIONE SU TEMATICHE DISCIPLINARI L’adesione alla rete FoReVer (Formazione Reticolare Versiliese) costitutita da scuole della Versilia – consente all’Istituto di realizzare economie di scala in particolare nel settore della formazione, promuovere meccanismi reticolari di auto-consulenza e assistenza fra dirigenti, docenti e personale ATA, fungere da interlocutore univoco nei confronti di Enti Locali, articolazioni dell’amministrazione scolastica e agenzie formative sul territorio. La rete, attraverso un gruppo ristretto di docenti referenti dei vari istituti, si occupa di sollecitare e raccogliere i bisogni formativi del personale docente, ATA e dirigente del territorio versiliese. 72