Formazione Specifica In Medicina Generale PREMESSA Il lavoro del Medico di Medicina Generale è caratterizzato da un profilo professionale diverso da quello di altri medici: egli si trova ad affrontare, a livello delle cure primarie nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), la salute delle persone in un'ottica di "approccio globale e continuativo". Per questo motivo, un progetto formativo, che tenga conto di questa peculiarità, deve abbinare alla tradizionale formazione teorica e pratica, relativa alla medicina basata sulle patologie di organi e sistemi, anche una formazione all'assistenza centrata sulla soluzione dei problemi prioritari della popolazione e diretta al buon uso dei vari livelli del SSN. Tale progetto formativo deve, quindi, necessariamente sviluppare una serie molto ampia di competenze, che vanno dalle competenze cliniche, alla capacità di relazione con l'ambiente familiare, di lavoro e socio-culturale della persona, alla capacità di collaborazione con i consulenti specialisti, alla conoscenza del funzionamento e dei criteri di accesso ai diversi servizi. La normativa europea sulla Formazione Specifica in medicina generale, con i relativi decreti attuativi italiani, fornisce gli strumenti per l'acquisizione di queste competenze e conoscenze teorico-pratiche. Il Comitato Tecnico Scientifico, istituito dalla Regione Lazio, ha predisposto obiettivi e supporti organizzativi in grado di garantire la realizzazione e la valutazione continua di una formazione in medicina generale adeguata alle esigenze del cittadino e del SSN. Il biennio di formazione dovrà infatti far acquisire ai discenti - futuri medici della persona e non solo della malattia - la capacità di rilevare i problemi, anche non strettamente clinici, di quanti si affideranno a lui in modo continuativo come medico di fiducia, prevenendo l'insorgenza delle patologie, quando possibile, e affrontandole e controllandone nel tempo l'andamento, quando si siano manifestate. Lo scopo del Corso di Formazione in medicina generale è quello di consentire ai medici in formazione l'acquisizione delle caratteristiche professionali appena descritte. Il suo successo dipenderà in parte dalla motivazione e dalla capacità dei docenti ed in parte dalla qualità delle occasioni di insegnamento e dall'organizzazione delle attività teoriche e pratiche. 1. IL CORSO REGIONALE di FORMAZIONE SPECIFICA in MEDICINA GENERALE La Regione LAZIO istituisce il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale e attua, così, il decreto legislativo n.256 del 08-08-91, secondo le modalità suggerite dal decreto ministeriale del 29-09-92 (pubblicato sulla G.U. del 16-10-92). Il modello didattico ed organizzativo del corso viene definito dalla Giunta Regionale su proposta del Comitato Tecnico Scientifico (CTS). Le caratteristiche del processo formativo, gli organismi preposti, le loro funzioni e la struttura del corso vengono descritti nei paragrafi successivi. 1.1 LE FIGURE ISTITUZIONALI Il Funzionario Regionale, preposto alla struttura responsabile dell'organizzazione, attivazione e coordinamento, in ambito regionale, dei corsi di formazione, viene nominato dall' Assessore alla Sanità, con funzioni di supervisione sull'andamento dell'attività formativa. Il Comitato Tecnico Scientifico (CTS), che è stato costituito con deliberazione della Giunta Regionale n. 753 del 16-02-1994, ha compiti di consulenza e proposta su tutte le materie e gli adempimenti connessi all'attuazione dei corsi, di preparazione del programma didattico, di selezione e verifica delle strutture in cui svolgere l'attività formativa, di selezione dei Medici Generali - Tutors, di consulenza per la nomina dei Coordinatori delle attività pratiche e seminariali, di verifica di tutto il materiale didattico e formativo. I Coordinatori delle attività seminariali, hanno la funzione di organizzazione generale dei corsi e garantiscono, d'intesa con il funzionario regionale alla formazione, la rispondenza del programma didattico di ciascun tirocinante alle finalità del corso di formazione, previste dal CTS. I Coordinatori della attività pratiche, effettuano una preselezione delle strutture da coinvolgere nell'attività formativa, individuano tutti i mezzi necessari per realizzare l'effettivo svolgimento dei corsi e controllano nel tempo l'insegnamento didattico. Promuovono periodiche riunioni con i coordinatori delle attività seminariali ed i medici tutori per assicurare omogeneità nella metodologia didattica, d'intesa con il funzionario regionale alla formazione. 1.2 IL CORPO DOCENTE E GLI ORGANISMI PREPOSTI La REGIONE LAZIO provvede all'organizzazione e all'attivazione dei corsi, in collaborazione con l'ORDINE dei MEDICI Chirurghi e Odontoiatri della provincia capoluogo di regione. Il COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO, promuove studi e ricerche sulla didattica; verifica i materiali didattici ed è in stretto collegamento con le strutture ed il personale coinvolto. Il CORPO DOCENTE viene integrato, di volta in volta, in base alle necessità didattiche individuate dai Coordinatori dei seminari e delle attività pratiche. "Incaricato delle attività pratiche ospedaliere, universitarie e dei servizi distrettuali" è un medico esperto, dipendente o convenzionato, del reparto o del servizio, in veste di tutore, in possesso di una comprovata esperienza ed attitudine all'insegnamento teorico-pratico. Gli incaricati dell'attività didattica seminariale per gli argomenti interdisciplinari, che possono essere estranei all'amministrazione pubblica ed appartenere ad altri profili professionali, sono ESPERTI DI TEMATICHE PROFESSIONALI, riconosciuti tali e proposti dal Coordinatore dei seminari. I TUTORI sono Medici di Medicina Generale, preparati alla metodologia della formazione tutoriale, e responsabili dello studio professionale dove si svolge il periodo di attività medica guidata alla medicina generale. I Medici Responsabili dei Seminari sono medici di medicina generale di comprovata esperienza in materia, preferibilmente animatori di formazione. 1.3 LE SEDI DIDATTICHE ED ORGANIZZATIVE La regione Lazio viene suddivisa in AREE DIDATTICHE, territorialmente ben delimitate. I medici partecipanti al corso di formazione potranno seguire le attività pratiche (Ospedali, servizi territoriali, studi dei m.g. tutori) in sedi il più possibile vicine alle loro residenze, compatibilmente con la necessità di evitare l'attivazione di sedi in zone con bassissimo numero di tirocinanti, cioè presso: - gli ORDINI PROVINCIALI DEI MEDICI - gli UFFICI REGIONALI per la FORMAZIONE SPECIFICA - le AZIENDE USSLL: centri di cure primarie e servizi distrettuali - le AZIENDE OSPEDALI - gli STUDI dei MEDICI GENERALI TUTORI. 1.4 ACCESSO E FREQUENZA 1.4.1 REQUISITI PER L'ACCESSO Per accedere al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale è necessario il possesso dei seguenti requisiti: a) cittadinanza italiana o di uno degli stati membri della CEE; b) laurea in medicina e Chirurgia; c) abilitazione all'esercizio della professione; ~ d) iscrizione all' Albo professionale dei Medici in un Ordine provinciale dei Medici, Chirurghi e degli Odontoiatri; e) residenza in Italia; f) non avere rapporti di dipendenza pubblici o privati, rapporti di convenzione anche temporanei con amministrazioni ed enti pubblici o privati, non essere iscritti o frequentare scuole di specializzazione; g) aver superato la prova d'esame del concorso per l'ammissione al corso. 1.4.2 FREQUENZA Il medico in formazione dovrà frequentare il Corso di Formazione Specifica per 2 anni, per un totale di 3120 ore, durante le quali parteciperà a 2080 ore di attività didattiche di natura pratica (2/3 dell'attività formativa) e a 1040 ore di attività teorica/seminariale. L'ATTIVITÀ DI NATURA PRATICA viene articolata come segue: - una attività clinica guidata da effettuarsi presso istituti clinici universitari o strutture pubbliche ospedaliere o in centri di cure primarie quali day hospital ed ambulatori delle UUSSLL, per un totale di 1095 ore e così suddivisa: a) 465 ore (articolate in 5 mesi) di Medicina Clinica e di Laboratorio; b) 260 ore (in 3 mesi) di Chirurgia Generale; c) 260 ore (in 3 mesi) di Pediatria; d) 110 ore (in 2 mesi) di Ostetricia e Ginecologia. - una attività pratica guidata presso le strutture di base dell'Unità Sanitaria Locale, come i consultori, gli ambulatori o i laboratori: e) 465 ore (in 5 mesi) di Medicina Distrettuale. - una attività medica guidata, ambulatoriale e domiciliare, presso un medico di medicina generale-tutor: f) 520 ore (in 6 mesi) di training tutoriale in medicina generale. L'ATTIVITÀ DI NATURA TEORICO-SEMINARIALE viene articolata come segue: - 500 ore di seminari interdisciplinari, da effettuare durante tutto il periodo del corso; - 540 ore di seminari integrati, da effettuare durante i vari periodi di attività clinica e pratica guidata. Durante queste ore sono previsti periodi di studio guidato, finalizzato e programmato, e riunioni con il medico generale-tutor. L'accesso alle varie fasi del Corso è subordinato al superamento con esito positivo della fase svolta in precedenza. Il DM (art. Il, c.4) prevede che il tirocinante possa assentarsi, senza venir escluso dal corso, per un massimo di un mese all'anno, proporzionalmente distribuito tra le varie fasi. Data la difficoltà di una tale equa distribuzione, viene stabilito che ogni tirocinante possa disporre un massimo di assenze pari al 10% delle ore previste per ogni fase, ovvero il 10% del monte ore totale nei due anni (312 ore). E' permessa, durante la gravidanza, l'astensione per il periodo facoltativo, nonchè per le due ore di allattamento, a coloro che ne faranno richiesta, previo recupero dei periodi formativi in cui andranno a cadere le assenze, in applicazione della disciplina sulla tutela delle lavoratrici madri L. 1204/71. 1.4.3 INCOMPATIBILITA' Non sono ammessi alla frequenza del Corso i medici che abbiano rapporti di dipendenza pubblici o privati, rapporti convenzionali anche di carattere temporaneo con amministrazioni ed enti pubblici o privati, o che siano iscritti e frequentino scuole di specializzazione. Sono, altresì, esclusi dalla frequenza del Corso coloro che tale stato abbiano conseguito successivamente. (art. Il c.2 DM 29-09-92). 1.4.4 TRATTAMENTO ECONOMICO Essendo il Corso finalizzato alla sola formazione professionale dei partecipanti, non si determina un rapporto di lavoro nè con il Servizio sanitario nazionale nè con il medico generale tutore. "L'importo delle borse di studio è pari a quello previsto dall'articolo 6 del Decreto Legge 8 agosto 1991, n. 257 art. 6 comma l e viene corrisposto in rate bimestrali posticipate. Ai fini delle ritenute erariali si applica l'art. 3 della legge 835/82. 1.4.5 COPERTURA ASSICURATIVA La Regione autorizza la stipula diretta, da parte dei medici interessati, di un'apposita assicurazione per i rischi professionali e gli infortuni connessi all'attività di formazione, in base alle condizioni generali indicate nel capitolato allegato (ALLEGATO D). 1.4.6 ATTESTAZIONE FINALE Il medico, per superare il Corso, oltre alla frequenza per il cumulo del monte ore, deve acquisire il giudizio positivo per ogni singola fase formativa. Anche il responsabile dell'attivìtà teorica-seminariale esprime un giudizio valutando la frequenza; può, inoltre, essere prevista anche una tesina finale preparata da ogni tirocinante. La commissione di cui all'art. 5 DL 256 08-08-91, previo colloquio finale, rilascia l'attestato di formazione in medicina generale. Il tirocinante acquisisce, quindi, il titolo indispensabile ai fini dell'inserimento nell'ambito del servizio sanitario nazionale in qualità di medico di medicina generale; viene inserito prioritariamente nella graduatoria regionale per la medicina generale (art. 8 c.1 DL 502/92 come modificato dal DL 517/93); acquista il diritto alla libera circolazione nei paesi CEE in qualità di medico generale nell'ambito dei servizi di sicurezza nazionali. Infine, ha diritto ad usare il titolo professionale inerente tale formazione. 1.5 LA VALUTAZIONE , E' opportuno che tutte le componenti del Corso, discenti docenti strutture e percorso formativo siano oggetto di verifica. La Regione considera, infatti, la valutazione come l'atto operativo essenziale per il corretto svolgimento del processo formativo. Di conseguenza, è necessario che si identifichino indicatori di qualità, specifici per ogni fase del percorso formativo, attraverso i quali valutare i metodi, gli strumenti e le modalità di svolgimento del Corso di formazione. 1.6 IL PERCORSO FORMATIVO Obiettivo complessivo del Corso di formazione specifica in medicina generale è quello di preparare i medici tirocinanti ad operare autonomamente ed in modo corretto, quando saranno inseriti definitivamente nell'attività professionale come medici generali nel SSN. Si ritiene che gli obiettivi da raggiungere richiedano precise ed inderogabili scelte didattiche: . coinvolgimento operativo e non semplice osservazione; . didattica attiva e non "lezioni frontali" nelle esperienze seminariali; . didattica a piccoli gruppi, che favorisce l'interazione tra i discenti; . individuazione dei problemi e non delle patologie; . approccio integrato e non settoriale ai problemi, per favorire la consapevolezza e l'abitudine ad una visione olistica; . uso di schemi e processi di studio che consentano, progressivamente, il passaggio dalla fase di acquisita informazione alla simulazione operativa ed infine all'autonomia decisionale; . preciso modello logistico ed organizzativo, che consenta ad ogni tirocinante di conoscere e frequentare tutte le sedi previste per le attività pratiche e per quelle seminariali. 2 IL MODELLO ORGANIZZATIVO Premessa La direttiva del Consiglio della Comunità Europea n. 457 del 15.09.86 invita gli stati membri ad ottemperare ai bisogni di formazione non adeguatamente soddisfatti durante il corso di laurea in medicina, mediante un idoneo tirocinio teorico-pratico finalizzato a migliorare il sistema di erogazione delle "cure primarie" ed a rendere più selettivo il ricorso a strutture specialistiche, con conseguente minor impegno economico per la collettività e miglioramento del livello di benessere dei cittadini. La legge 8 agosto '91 n.256 ed i relativi bandi di concorso applicativi (16-10-92 e succ.) sono, per l'Italia, la traduzione in pratica di quella direttiva. Il periodo di tirocinio, della durata di due anni a tempo pieno, deve essere più pratico che teorico: deve. essere espletato presso centri ospedalieri o universitari e, per almeno sei mesi, presso un ambulatorio di medicina generale e deve comportare una partecipazione personale del candidato all'attività professionale. Il tirocinio dovrà permettere la concretizzazione di questi principi in attività didattiche atte a far maturare nei discenti la capacità di approccio ai problemi delle persone, che si affideranno a lui come medico della loro vita, prevenendone l’insorgenza - quando possibile-, affrontandoli e monitorandone l'andamento quando si siano manifestati. 2.1 AREE DIDATTICHE Il Corso regionale di Formazione Specifica in Medicina Generale, su indicazione del Comitato tecnicoscientifico, viene attuato in zone geografiche territorialmente delimitate (AREE DIDATTICHE), che accoglieranno, ciascuna, un gruppo di tirocinanti e che avranno alloro interno: - un centro per le attività seminariali; - uno o più centri ospedalieri per le attività pratiche; - una o più strutture di USSL per le attività distrettuali; - un numero adeguato di medici generali-tutori. In ogni area didattica i medici tirocinanti faranno riferimento ad: - un COORDINATORE DELLE ATTIVITÀ PRATICHE e ad - un COORDINATORE DELLE ATTIVITÀ TEORICHE/SEMINARIALI. . Tenuto conto del contingente di tirocinanti assegnato annualmente alla regione Lazio, ad ognuna delle aree didattiche dovrà essere di norma assegnato un numero adeguato di frequentatori, - possibilmente tenendo conto della località di residenza dei candidati. In ALLEGATO (A) viene riportato lo schema proposto per il bienno 1993-94 e per quello 1994-95, che inizieranno contemporaneamente, con la identificazione delle zone geografiche che costituiscono le 6 aree didattiche, le rispettive USSL di riferimento, il numero di medici generali- tutori e quello dei tirocinanti. (Eccezionalmente il primo Corso avrà gruppi di 66-8 l medici tirocinanti per area didattica), 2.2 SEDI DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE I criteri presi in considerazione per la scelta delle strutture sono i seguenti: - numero di posti-letto disponibili, in rapporto ai tirocinanti da seguire; - specialità di base e di secondo livello attivate; - dimensionamento della struttura e dotazione strumentale; - attività svolta in regime di degenza; - numero e tipologia delle prestazioni ambulatoriali, di day-hospital e di pronto soccorso; - iniziative di aggiornamento e formazione professionale organizzate nella struttura; dotazione dei servizi di medicina specialistica; - attività di medicina preventiva svolta; - struttura organizzativa dei servizi delle USSL; - popolazione di riferimento. In ALLEGATO (C) viene proposto uno schema dove riportare l'elenco delle strutture attivate in ogni area didattica ed i relativi responsabili. 2.3 CRITERI DI SCELTA DEI MEDICI GENERALI- TUTOR Certamente, il periodo formativo presso lo studio di un medico generale-tutore costituisce per il tirocinante, futuro medico generale, l'esperienza più importante di tutto il torocinio. E' possibile fare riferimento alle esperienze internazionali del R.C.G.P (Royal College of GeneraI Practitioners) ed ai criteri forniti dalla UEMO (Unione Europea Medici generali) per proporre criteri preferenziali per la selezione delle domande dei medici generali in possesso dei requisiti indicati dall'art.3 comma 6 D.L.256. Per l'ammissione nell'albo regionale dei tutori in medicina generale, sono da considerare criteri essenziali e, quindi, esclusivi le seguenti caratteristiche: * 10 anni almeno di attività convenzionale con il S.S.N.; * Titolarità di 750 scelte; * Studio professionale che soddisfi i requisiti massimi previsti dall'Accordo Nazionale. Sono da considerare criteri valutativi, cioè preferenziali per i medici che ne sono in possesso, le seguenti caratteristiche, da estrarre dai curricula di ciascuno: * attività esclusiva di medico di medicina generale (piena disponibilità: art.41 1C DPR 314); * sistema di cartelle mediche aggiornato (meglio se informatizzato); * attività di animatore di formazione; * precedente attività di MG-tutore; * esperienze didattiche, in qualità di docente; * un ambulatorio idoneo ad essere luogo di apprendimento: - apertura dello studio per un numero di ore compatibile con la corretta realizzazione del programma didattico (15-20 ore settimanali); - disponibilità di una stanza di consultazione, oltre al proprio studio; - presenza in studio di personale non medico; - medicina di gruppo; - attrezzature idonee all'insegnamento (cfr. lista indicativa all'allegato "B") In questo momento non si è in grado di valutare le capacità all'insegnamento dei colleghi che faranno i trainers. E' opportuno,quindi, che venga formulato un curriculum specifico e che venga messo a punto qualche strumento di verifica delle prestazioni del trainer, ospedaliero o medico generale . La selezione delle 161 domande pervenute entro maggio 1994 è già stata effettuata dal CTS e i 145 MG tutori selezionati sono stati già incaricati dall'Assessore alla Sanità, ai sensi dell'art. 16 dei DD.MM. 29-09-92 e 9-10-93. 2.3.1 FORMAZIONE DEI TUTORI E DEI COORDINATORI. Per operare come medico generale-tutore sono dunque richieste conoscenze e competenze professionali unite ad una forte motivazione personale; ma è necessario che il MG-tutore apprenda anche i fondamenti pedagogici indispensabili per rendere il tirocinio realmente efficace e pertinente agli obiettivi da raggiungere. L'art. 16 comma 4 del Bando di Concorso prevede che i medici generali che intendono svolgere la funzione di tutore frequentino un seminario di preparazione "sulla metodologia da seguire per lo svolgimento dell'attività di formazione". Durante questo seminario il medico-tutore dovrà apprendere tecniche didattiche, metodi di valutazione e di docimologia, nonchè le basi cognitive e tecniche indispensabili per: a) impostare e condurre una relazione didattica con il tirocinante, efficiente e rispettosa sia del paziente che del tirocinante stesso; b) fare comprendere al tirocinante: - l'importanza di superare il bisogno di possedere complessi nozionistici di tipo scolastico, per imparare ad acquisire insiemi selezionati di conoscenze e di modelli operativi (conoscenza finalizzata alla professione)~ - la necessità di passare da uno studio per apparati e per argomenti ad un'applicazione ragionata e sistematica per problemi - la necessità di spostare l'attenzione e finalizzare la propria attività verso il malato piuttosto che verso la malattia; c) applicare metodi di valutazione continua per un processo formativo destinato ad agire più sulle performances relazionali ed operative che sull'acquisizione di nozioni. 2.3.2 SEMINARIO DI TUTOR- TRAINIG Per quanto attiene al seminario di TUTOR TRAINING, la Regione Lazio demanda al CTS l'individuazione delle caratteristiche del seminario stesso, tenendo conto della brevità dello stesso e della necessità di coinvolgere nella impostazione i partecipanti stessi. Si dovrà tener presente che: a) l'apprendimento negli adulti necessita di aspetti formativi particolari; b) i docenti siano esperti nelle problematiche della medicina generale ed abbiano presenti le metodiche di insegnamento/apprendimento attivo e gli aspetti comunicativo/relazionali; c) i seminari, quando possibile, siano residenziali o semi-residenziali. E' opportuno che entrambi i coordinatori delle aree didattiche, per le attività pratiche e per quelle teorico/seminariali, frequentino anch'essi il seminario. Il CTS rileva che va comunque presa in considerazione l'esigenza dei rimborsi delle spese di supplenza sostenute dai medici di medicina generale per poter partecipare al seminario. 2.4 CRITERI DI SCELTA DEI COORDINATORI Per ciascuna delle aree geografiche indicate vengono individuati un Coordinatore delle attività didattiche pratiche ed un Coordinatore delle attività didattiche teoriche e seminari ali (art. 14, comma 2 del Bando di Concorso). Il Coordinatore delle attività pratiche è nominato dall' Assessore regionale alla Sanità, scegliendo tra i responsabili dei reparti e/o dei servizi delle strutture sedi di corso. Il Coordinatore dell'attività teorica e seminariale viene nominato dall'Assessore regionale alla Sanità tra i responsabili dei seminari. Questi sono scelti dall'assessore all'interno di teme proposte dall'Ordine dei Medici del capoluogo di Regione. I Coordinatori delle attività seminariali sono, preferibilmente, scelti tra gli animatori di formazione che abbiano fatto un congruo numero di ore in corsi di aggiornamento per medici generali. L’esperienza accumulata nei corsi di aggiornamento per la formazione continua e il quotidiano vissuto della medicina generale li pongono nelle migliori condizioni per identificare i contenuti dei seminari e collaborare così con i consulenti specialisti nella definizione dei bisogni formativi. Il coordinatore delle attività pratiche nelle strutture sarà meglio orientato, proprio in quanto vi opera, nell'articolare le esperienze all'interno della struttura ospedaliera o di USL; non sembra invece nelle migliori condizioni per poter coordinare le attività pratiche negli studi di medicina generale. Si ritiene pertanto di affidare il coordinamento delle attività pratiche negli studi di medicina generale al Coordinatore delle attività seminariali, che è un medico generale. I COMPITI DEI COORDINATORI possono essere così riassunti e schematizzati: - fase organizzativa: (entrambi i coordinatori) * individuare i tutors, ospedalieri e di medicina generale * segnalare i nominativi dei tutors * suddividere i tirocinanti nei sottogruppi previsti - fase attuativa: * definire il calendario delle frequenze nelle diverse sedi di corso (coordinatori pratici in collaborazione con i responsabili delle strutture) * definire il calendario dei seminari integrati ed interdisciplinari (coordinatore dei seminari) * assicurare, d'intesa con i responsabili della struttura, la disponibilità delle sedi presso cui svolgere l'attività seminariale e degli eventuali sussidi didattici necessari (entrambi i coordinatori) - fase di verifica (entrambi i coordinatori) . * verificare mediante riunioni con i tutors e/o con i tirocinanti che i contenuti e le metodologie di insegnamento siano rispondenti alle linee guida ministeriali. - fase riepilogativa (entrambi i coordinatori) * raccogliere e comunicare mensilmente all'assessorato regionale il prospetto mensile riepilogativo delle ore di attività didattica di natura pratica e teorica frequentate. Solo un lavoro fianco a fianco dei due coordinatori, uno scambio continuo di informazioni tra loro potrà portare ad un prodotto ben organizzato e didatticamente di alto livello. Il Direttore generale delle Aziende USL e di quelle Ospedaliere ed il Direttore dei Distretti, responsabili delle strutture identificate dal presente documento come sedi atte allo svolgimento del tirocinio pratico e dei seminari, mettono a disposizione tutte le risorse necessarie per il corretto svolgimento delle attività formative teorico-pratiche secondo quanto previsto dal D.L. 256, dal Bando di Concorso applicativo e dal presente documento. A tal fine collaborano con i Coordinatori delle attività pratiche e dei seminari dell'area didattica di riferimento. 2.5 ATTIVITA' DIDATTICHE Il D.L. 256 e i Bandi di Concorso applicativi prevedono attività didattiche per un totale di 3120 ore. Di queste, i 2/3 (2080 ore) sono dedicate ad attività pratiche ed 1/3 ad attività teoriche (1040) La programmazione delle varie attività didattiche è unitaria negli intenti (ha gli stessi obiettivi), ma indipendente nella realizzazione all'interno delle singole aree didattiche. Le attività teoriche e seminariali sono uguali per tutti i componenti di un gruppo afferente al centro didattico di una zona e seguono - nella successione degli argomenti affrontati - un calendario che non coincide con la frequentazione nei reparti dove si apprendono le procedure relative agli stessi argomenti trattati durante l'attività seminariale; inoltre, mentre le attività seminariali vengono frequentate dall'intero gruppo di tirocinanti afferenti alla stessa zona, la frequenza da parte dei tirocinanti nelle strutture ospedaliere, universitarie o di base, viene effettuata singolarmente o in gruppetti di poche unitàIn ogni area didattica, il gruppo di medici in formazione verrà suddiviso in piccoli gruppi (per esempio di 8-12 medici), che potranno frequentare le strutture secondo uno schema di rotazione. Il CTS, per l'organizzazione della frequenza delle attività pratiche, ha individuato dei "blocchi di frequenza” di 6 mesi ciascuno, che facilitano la rotazione sequenziale dei tirocinanti nelle varie fasi, ma salvaguardano il monte ore indicato nel DM. Così i 5 mesi di attività nel Distretto saranno suddivisi in due periodi di l mese (a) e di 4 mesi (b) rispettivamente, da svolgere in due semestri differenti. Nella ipotesi che viene proposta vi sono, quindi, 2 semestri di 22 settimane e 2 semestri di 24. Il semestre Medicina Clinica e di laboratorio + Distretto/USL (a) sarà di 511 ore, il semestre Ginecologia/Ostetricia+Distretto sarà di 529 ore, mentre i semestri MG- Tutor e Chirurgia/Pediatria saranno di 520 ore ciascuno, per un totale di 2080 ore. Rimangono delle settimane libere da impegni (12), che possono essere indicate come periodi di recupero o di ferie. In queste settimane sarà possibile recuperare eventuali assenze per malattia, effettuare ferie, oppure recuperare periodi di assenza del tutor M.G. o del tutor ospedaliero, oppure ancora effettuare seminari che non si siano potuti effettuare per qualsiasi motivo. Le attività teoriche comprenderanno 308 ore di studio individuale guidato, 52 ore di "sedute" tra il MG-tutor ed il tirocinante, 360 ore di seminari integrati e 320 ore di Seminari interdisciplinari. Le settimane di lavoro didattico saranno, quindi, ogni anno di 46/52 per le attività pratiche e 45/52 per le attività teoriche e seminariali. 2.5.1 ATTIVITA' PRATICHE Le 2080 ore di attività pratica previste sono state così ripartite: - 1560 ore di frequenza presso le corsie e gli ambulatori degli ospedali, dei distretti, dei consultori e delle strutture USL. - 520 ore di frequenza presso lo studio di un Medico Generale Tutor, Il monte ore previsto per ogni periodo formativo, di cui ai punti a), b), c), e), f) dell'art. 3 DL n.256, è stato ripartito secondo lo schema, proposto a titolo esemplificativo, indicato nella tabella riassuntiva del biennio (pag. 16). Delle attività pratiche, che vengono svolte nelle sedi ospedaliere e dei servizi USL, è incaricato un medico esperto del reparto o del servizio delle strutture in veste di tutore. L'attività tutoriale sarà eminentemente pratica e deve centrare la propria attenzione sulle procedure e sui problemi che si possono incontrare più frequentemente nell'attività di medico generale. Verranno quindi privilegiate l'attività ambulatoriale e di pronto soccorso rispetto a quella di corsia e di sala operatoria. 2.5.2 ATTIVITA' TEORICHE E SEMINARIALI L'attività teorica (1040 ore) viene così ripartita: - 308 ore di studio guidato, finalizzato e programmato, da svolgere presso la biblioteca della struttura sede di corso, con possibilità di consultare riviste e testi ed eventuali altri sussidi didattici disponibili. - 52 ore di riunione con il Tutor di Medicina generale e/o di studio presso il suo studio o su indicazione del tutor. - 680 ore di seminari così articolati (360+320): * 360 ore di SEMINARI INTEGRATI su argomenti di tipo clinico secondo i dettami del comma l art.3 D.L. 256. Questi seminari, basati essenzialmente su casistica clinica, vengono organizzati dal responsabile delle attività seminariali, con il possibile coinvolgimento, in qualità di docente di contenuto, dei vari specialisti delle strutture ospedali ere o della USSL. * 320 ore di SEMINARI INTERDISCIPLINARI su argomenti peculiari della medicina generale secondo i dettami del comma 3 art.3 D.L. 256. Sono organizzati dal responsabile delle attività seminariali e tenuti da medici generali esperti e didatticamente preparati (animatori di formazione) qppure da altri medici dipendenti o convenzionati, purchè di comprovata esperienza ed attitudine all'insegnamento teorico-pratico, oppure anche da personale appartenente ad altri profili professionali, a secondo delle tematiche che vengono affrontate. I seminari sono svolti in sedi che possono essere individuate all'interno delle strutture sedi di corso, o totalmente staccate da esse; costituiranno il luogo dove possa iniziare un insegnamento della medicina generale come disciplina autonoma. Tutti i seminari sono costituiti da moduli elementari della durata prevista di 4 ore. E' preferibile che la metodologia didattica adottata sia una metodologia di apprendimento attivo. Per questo si ritiene indispensabile che i coordinatori zonali delle attività seminariali, oltre che essere medici di medicina generale, siano anche animatori di formazione. Ciò garantirebbe contemporaneamente una corretta metodologia unita alla conoscenza e alla esperienza vissuta della medicina generale. E' inoltre auspicabile la loro presenza in qualità di animatore di formazione accanto al docente di contenuto. 3 IL PROGRAMMA DIDATTICO 3.1 OBIETTIVI DIDATTICI L'obiettivo della formazione complementare è quello di far si che i medici in formazione (tirocinanti) operino autonomamente e in modo corretto quando saranno inseriti definitivamente nell' attività professionale. Gli obiettivi didattici delle attività cliniche e pratiche guidate sono indicati nell'allegato B del bando di concorso del 29-09-92, pubblicato il 16.10.92. Poichè la specificità del ruolo professionale (attività e compiti) affidato al medico generale operante nell'ambito del SSN è caratterizzata dalla continuità e dall'ottica globale del suo intervento, si ritiene opportuno, sulla base dei risultati di ricerche effettuate negli anni recenti sulla sua operatività quotidiana, di indicare, per ogni fase didattica, gli ARGOMENTI su cui principalmente dovrà vertere l'impegno dei docenti e tutori nelle varie strutture e le PROCEDURE o le MANUALlTÀ da acquisire durante il periodo di attività pratica e teorica. I "mezzi e strumenti didattici” da utilizzare sono da identificare da parte del CTS e successivamente vanno concordati con le strutture. 3.2 ATTIVITA' CLINICA GUIDATA MEDICINA CLINICA e DI LABORATORIO OBIETTIVO GENERALE Il medico in formazione deve dimostrare di aver acquisito una metodologia di valutazione dello stato di salute della singola persona e di saper programmare un corretto iter diagnostico e porre in atto il conseguente trattamento per le più diffuse malattie nell'ambito delle cure primarie. Inoltre, deve dimostrare di aver acquisito il valore delle metodologie pertinenti alla medicina di laboratorio e alla diagnostica per immagini, ed il significato dei dati da esse ottenibili. Deve saper dimostrare, infine, di aver acquisito la capacità di risolvere direttamente le più ricorrenti urgenze mediche, anche in alternativa al ricovero ospedaliero. OBIETTIVI SPECIFICI 1. Eseguire correttamente le manovre semeiologiche 2. Individuare i problemi medici, definirne le priorità e formulare il relativo piano di risoluzione 3. Attuare l'eventuale terapia d'urgenza necessaria 4. Eseguire ed interpretare un ECG, o un test diagnostico su sangue, urine o feci 5. Riconoscere le principali anomalie radiologiche su una lastra Rx del torace 6. Istruire il paziente sulla preparazione di un campionie di feci, urine, escreati da inviare in laboratorio 7. Interpretare i risultati delle indagini diagnostiche (di laboratorio o strumentali) 8. Riconoscere la necessità di consulenza specialistica e presentare il paziente esponendo caratteristiche e quesiti diagnostici 9. Valutare gli effetti (desiderati o indesiderati) di una terapia 10. Eseguire correttamente una immunoterapia specifica 11. Eseguire toracentesi e paracentesi 12. Prescrivere una dieta personalizzata ad un paziente obeso, diabetico, con insufficienza renale, o oncologico 13. Eseguire il trattamento urgente di pazienti con intossicazione da farmaci e stupefacenti, da CO, da alimenti, morsi di animali, folgorazioni, annegamento, anafilassi 14. Eseguire una rianimazione cardiorespiratoria 15. Trattare un paziente con crisi convulsiva 16. 17. 18. 19. Prescrivere una terapia antalgica e di supporto al paziente oncologico Eseguire la valutazione multidimensionale nel paziente anziano e!o demente Eseguire la valutazione dello stato neurologico Usare un apparecchio per 02-terapia o per PPI PROBLEMI COMUNI / RILEVANTI 1. Individuazione, educazione e trattamento del paziente con fattori di rischio cardiovascolare 2. ìl dolore toracico 3. Paziente con insufficienza cardiaca acuta! edema polmonare! embolia polmonare 4. Sincope e arresto cardiaco 5. La cardiopatia ischemica, acuta e cronica; prevenzione reinfartol 6. Il paziente con insufficienza cardiaca cronica! cuore ingrandito! dispnea cronica 7. Il paziente iperteso 8. I paziente che accusa palpitazioni; le aritmie 9. Riscontro di soffio o rumore anomalo cardiaco nel bambino e nell'adulto 10. If paziente operato di by-pass aortocoronarico o di trapiantato cardiaco 11. Il paziente in terapia anticoagulante 12. Dispnea acuta; il paziente asmatico 13. Il paziente con allergia respiratoria 14. Il paziente con dispnea cronica, tosse, emottisi 15. Il paziente con infezione delle alte e basse vie respiratorie 16. Il paz con BPCO ed insufficienza respiratoria; ipossiemia ipercapnia 17. Il paziente con esiti di interventi chirurgici pleuropolmonari toracici 18. Versamento pleurico 19. Il paziente con riscontro di massa polmonare in Rx 20. la TBC oggi 21. Segni e sintomi addominali (stipsi, diarrea, nausea, vomito, meteorismo,...) 22. Il paziente con dispepsia; ulcera peptica . 23. Il paziente con pancreatite cronica 24. Il paz. itterico 25. L'epatite acuta 26. Il paz. con ascite, epatopatia cronica, cirrosi epatica 27. Il paziente con colica addominaie 28. Il paz. con sindrome nefritica acuta 29. Il paziente con insufficienza renale cronica; il paziente dializzato 30. Il paziente diabetico 31. Il paziente obeso 32. Il paziente gottoso 33. Il paz. con patologia della tiroide 34. Il paz. in terapia cortisonica cronica 35. Il paziente pallido e stanco 36. Il paz. con linfoadenopatia isolata o generalizzata; splenomegalia 37. Il paziente immunocompromesso 39. Il paziente con disturbi della emostasi 39. La terapia antiaggregante piastrinica 40. Il paziente in polichemioterapia 41. Il paziente con infezione da H IV/AIDS 42. Le anemie nelle varie età della vita 43. Il paziente con cefalea 44. Il paziente con vertigini o disturbi dell'equilibrio 45. Tremori, movimenti involontari, disturbi extrapiramidali 46. La sindrome meningea 47. La sindrome da ipertensione endocranica 48. Il paziente con epilessia 49. Le vasculopatie cerebrali acute e croniche 50. Le neuropatia periferiche 51. Il paziente con demenza, deficit della memoria o delle funzioni cognitive 52. Il paziente con atrofia/deficit muscolare 53. Il paziente ansioso e/o depresso 54. Il problema dei disturbi psicosomatici 55. Le emergenze psichiatriche sul territorio 56. Il paziente psicotico,delirante, schizofrenico, 57. Il paziente con alterazioni della personalità 58. Il paziente omosessuale 59. Il paziente con manifestazioni allergiche / prurito 60. La febbre cl segni di malattia acuta 61. La febbre senza segni di malattia acuta, febbre persistente, febbricola 62. Antibioticoterapia empirica e/o mirata 63. L'osteoporosi 64. Il paziente con artrite reumatoide o connettivite 65. Educazione alimentare nelle varie condizioni fisiologiche e patologiche 66. Follow-up e trattamento a domicilio del paziente "terminale" oncologico 67. Le situazioni di emergenza mediche: corni, shock, sincope, crisi tetaniche, reazioni anafilattiche, crisi tetaniche e convulsive, ecc... 68. Gli avvelenamenti e le intossicazioni (farmaci, oppiacei, inalanti, ecc...); morsi di animali PROCEDURE/MANUALITA' da INSEGNARE E/O APPRENDERE * GASTROENTEROLOGIA - semeiotica addomi naie - esplorazione rettale - anoscopia (rettoscopia) - ricerca sangue occulto fecale - ricerca parassiti, scotch test *BRONCOPNEUMOLOGIA - semeiotica toracica - lettura Rx torace - interpretazione ed esecuzione dei test di funzionalità respiratoria - toracentesi - posiziona mento drenaggio in pneumotorace - raccolta escreato - uso degli apparecchi per ossigenoterapia - uso corretto dei beta-2-stimolanti; la aereosolterapia * ALLERGOLOGIA - esecuzione di una immunoterapia specifica - esecuzioni delle vaccinazioni - i tests cutanei; prick test - impostazione delle "diete di eliminazione" * CARDIOANGIOLOGIA - semeiotica cardiovascolare - rianimazione cardiorespiratoria - esecuzione ed interpretazione dell'ECG - esecuzione ed interpretazione del doppler arterioso e venoso (facoltativo) - uso dell'Holter pressorio (facoltativo) * ENDOCRINOLOGIA E DIABETOLOGIA - insegnamento/educazione all'autocontrollo nel diabetico - prescrizione di una dieta personalizzata * EMA TOLOGIA - esecuzione e lettura di uno striscio periferico (facoltativo) - trasfusioni - monitoraggio terapia anticoagulante - l'alimentazione parenterale _* NEUROLOGIA - semeiotica neurologica - scale e test diagnostici - lettura EEG * PSICHIATRIA - conduzione di un colloquio - tecniche di counselling personale e familiare * DIAGNOSTICA DI LABORA TORIO - prelievi capillari, venosi ed arteriosi - determinazione dei principali parametri di controllo ematico ed urinario - istruzione per la corretta preparazione ai tests diagnostici - il controllo di qualità CHIRURGIA GENERALE OBIETTIVO GENERALE Il medico in formazione deve dimostrare di aver acquisito la capacità di riconoscere le indicazioni di emergenza chirurgica, le tecniche chirurgiche elementari ed il "follow-up" dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico, al fine di effettuare una completa assistenza dòmiciliare ed ambulatoriale. OBIETTIVI SPECIFICI Alla fine del periodo del tirocinio, deve saper dimostrare di: 1. Riconoscere le situazioni che richiedono terapia chirurgica urgente (addome acuto, gravidanza extrauterina, torsione testicolo, ernia "strozzata", embolia arteriosa, fratture ossee , emorragie digestive ) 2. Posizionare i cateteri venosi, necessari per una terapia parenterale anche continua 3. Posizionare un sondino gastrico, una sonda rettale, un catetere vescica le nell'uomo e nella donna 4. Eseguire manovre semeiologiche, come l'esplorazione rettale e vaginale, la palpazionedella mammella e del testicolo 5. Diagnosticare e ridurre manualmente un'ernia intasata 6. Diagnosticare, in modo clinico e strumentale, un'insufficienza venosa superficiale e profonda degli arti inferiori e predisporre le opportune terapie 7. Istruire il paziente che esce da un intervento chirurgico 8. Istruire il paziente ileo- e colo-stomizzato ad una corretta alimentazione ed all'uso dei presidi riabilitativi 9. Medicare ferite chirurgiche; eseguire e rimuovere suture; medicare una ustione, una lesione da decubito, un'ulcera cutanea 10. Trattare un'emorragia spontanea o post-traumatica 11. Eseguire un'artrocentesi evacuativa urgente ed una iniezione articolare medicamentosa 12. Eseguire un salasso 13. Incidere un ascesso, asportare una cisti sebacea o una piccola neoformazione cutanea benigna, svuotare un idrocele 14. Immobilizzare provvisoriamente una frattura; trattare una lussazione 15. Rimuovere corpi estranei laringei (manovre d'emergenza) 16. Eseguire una tracheostomia d'urgenza PROBLEMI COMUNI / RILEVANTI 1. Patologia della mammella (vedi anche ginecologia/ostetricia) 2. Valutazione pre e postoperatoria del paziente 3. Emergenze chirurgiche (occlusione intestinale, sanguinamento gastrointestinale, sindrome peritonitica, occlusione arteriosa, pneumotorace ecc..) 4. Il riscontro di una massa addominale 5. Litiasi biliare; colica biliare; il paziente colecistectomizzato 6. Il paziente gastro-resecato: ileo-colostomizzato 7. Malattia infiammatoria cronica dell'intestino; s.del colon irritabile; malattia diverticolare 8. Ernie 9. Una tumefazione testicolare 10. Ustioni 11. lesioni da decubito 12. Vasculopatie periferiche, aneurismi 13. Insufficienza venosa, tromboflebiti, varici 14. Litiasi urinaria, coliche renali 15. Masse e tumori del rene, della vescica, del testicolo 16. Patologia della prestata 17. Infezioni delle vie urinarie; i problemi del paziente portatore di catetere 18. Ritenzione urinaria; incontinenza urinaria 19. Problemi del paziente trapiantato 20. Piccola traumatologia comune 21. Versamento endoarticolare 22. Il paziente con flogosi o dolore monoarticolare (spalla, mano, anca, ginocchio, piede dolorosi) 23. Il paziente con dolore al rachide (mal di schiena, cervicoalgie) 24. Il paziente politraumatizzato 27. Razionale uso delle cure fisiche riabilitative e della FKT PROCEDURE/MANUALITA' da INSEGNARE E/O APPRENDERE * CHIRURGIA GENERALE - palpazione mammella e insegnamento autopalpazione - (agoaspirato cisti mammarie) - anestesia locale - uso, tenuta e conservazione dello strumentario chirurgico di studio - suture cutanee - incisioni ascessi, escissioni cisti sebacee e neoformazioni cutanee - bendaggi e medicazioni - bendaggi elastici - esplorazione rettale - (legatura emorroidi) - toeletta chirurgica decubiti - posiziona mento sondino naso-gastrico .* UROLOGIA - esame urine mediante strisce reattive - palpazione testicoli - applicazione di catetere urinario in uomo e donna - puntura/evacuazione idrocele, spermatocele * ORTOPEDIA E TRAUMA TOLOGIA - lettura dei radiogrammi scheletrici - infiltrazioni endo/periarticolari - immobilizzazione provvisoria - riduzione lussazioni - istruzione/educazione sulle pratiche fisiokinesiterapiche e di riabilitazione PEDIATRIA OBIETTIVO GENERALE Il medico in formazione deve dimostrare di aver acquisito una metodologia di valutazione clinica, laboratoristica, e strumentale dello stato di salute del paziente in età pediatrica, per la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle malattie più comuni nella pratica clinica. Deve dimostrar, inoltre, di aver acquisito la capacità di riconoscere le situazioni di urgenza e quelle che necessitano di consulenza specialistica. AI fine di ottenere un completo raggiungimento degli obiettivi educativi. il CTS ritiene utile prevedere la frequenza del tirocinante sia presso lo studio di un pediatra-tutor che presso alcuni reparti pediatrici specializzati, per aspetti particolari della casistica, altrimenti difficilmente osservabili. OBIETTIVI SPECIFICI 1. Eseguire l'esame obiettivo di un bambino; rilevare e valutare i più importanti parametri auxologici 2. Valutare, attraverso il colloquio con i genitori e l'esame clinico, lo sviluppo psicomotorio del bambino; riconoscere precocemente i problemi comportamentli (a)' 3. Individuare i fattori di rischio che condizionano, in tutto o in parte, l'evoluzione somatica e psicologica del bambino 4. Riconoscere un testicolo ritenuto ed un testicolo mobile; un difetto di sviluppo genitale 5. Riconoscere uno sviluppo genitale precoce (b) 6. Riconoscere gli esantemi delle comuni malattie infettive 7. Sospettare e riconoscere segni e sintomi di maltrattamento in un bambino 8. Affrontare una crisi convulsiva nel bambino 9. Diagnosticare e trattare una dispnea acuta nel bambino 10. Diagnosticare e trattare diarrea, vomito e dolore addomi naie acuto nel bambino 11. Riconoscere e trattare le situazioni di emergenza chirurgica nel bambino 12. Rimuovere corpi estranei 13. Impostare una corretta alimentazione nelle varie fasi dell'età evolutiva 14. Riconoscere i dismorfismo scheletrici (c) (a) : collaborazione didattica in ambiente di neuropsichiatria infantile (b) : collaborazione didattica in ambiente di endicrinologia infantile (c) : collaborazione didattica in ambiente di ortopedia infantile PROBLEMI COMUNI / RILEVANTI 1. valutazione dello sviluppo psicomotorio normale nelle varie età 2. crescita / mancata crescita 3. malattie esantematiche 4. malattie infettive; la febbre nel bambino sotto i 2 anni 5. bambino con dispnea, tosse 6. otalgia/otorrea, mal di gola 7. bambino con orticaria, eczema, dermatite da pannolino 8. bambino con dolore addominale acuto / ricorrente 9. bambino con vomito, acetonemia 10. bambino con diarrea acuta e cronica 11. bambino con sintomatologia urinaria 12. parassitosi intestinali 13. riscontro di soffio cardiaco; segni di cardiopatia 14. cefalea e disturbi dell'apprendimento 15. dismorfismi della colonna, displasia dell'anca 16. artriti acute 17. obesità, magrezza; bulimia, anoressia 18. bambino con linfoadenopatia isolata o generalizzata 19. bambino pallido e stanco 20. bambino con infezioni ricorrenti 21. bambino con assenze epilettiche o crisi convulsive 22. enuresi 23. problematiche comportamentali, disturbi del sonno 24. bambino con handicap fisico o mentale, bambino maltrattato 25. pubertà normale, precoce, ritardata 26. l'adolescente 27. criptorchidismo 28. problemi di chirurgia pediatrica 29. il bambino affetto da AIDS 30. emergenze pediatriche 31. problemi oculistici in età infantile PROCEDURE/MANUALITA' da INSEGNARE E/O APPRENDERE - esame fisico e neurologico del bambino nelle varie età; modalità della visita e uso tavole auxologiche - iniezione e prelievo venoso - misurazione della pressione arteriosa - otoscopia - rimozione di corpi estranei laringei, auricolari - lettura Rx scheletro; lettura Rx polso per età ossea GINECOLOGIA E OSTETRICIA OBIETTIVO GENERALE Il medico in formazione deve dimostrare di aver acquisito la capacità di: 1. assistere e controllare nel tempo, in collaborazione con lo specialista, la gravidanza, individuando i casi a rischio; 2. prevenire, diagnosticare e trattare (autonomamente, se possibile) le più comuni affezioni dell'apparato genitale femminile e della mammella; 3. guidare la paziente e la coppia nei problemi della procreazione (prevenzione genetica, contraccezione, infertilità) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. OBIETTIVI SPECIFICI Alla fine del periodo di formazione in Ostetricia e Ginecologia il medico in formazione dovrà saper: Eseguire un esame clinico ginecologico (apparato genitale e mammelle); eseguire il prelievo per esame citologico vaginale; Controllare una gravidanza fisiologica; Individuare, valutare e gestire (in collaborazione con gli specialisti) una gravidanza a rischio; Effettuare terapie farmacologiche corrette in una donna gravida o che allatta; Gestire una richiesta di interruzione volontaria di gravidanza; Valutare e gestire una paziente gravida affetta da iperemesi, ipertensione, diabete, anemia, minaccia d'aborto, ecc...; Consigliare adeguatamente una donna in puerperio e che allatta; Riconoscere e trattare una paziente affetta da mastite o ingorgo mammario Consigliare e impostare un adeguato sistema di contraccezione ormonale o non ormonale Affrontare una paziente con sindrome premestruale, amenorrea, menometrorraggia, sanguinamento uterino in post-menopausa, dismenorrea, dispareunia o dolore pelvico Affrontare le problematiche cliniche e psicologiche legate al problema della sterilità di coppia Affrontare una donna che lamenta prurito/bruciore genitale e/o leucorrea; Individuare e trattare la presenza di una malattia a trasmissione sessuale Sospettare una malattia infiammatoria pelvica Gestire le problematiche presentate da una donna in periodo climaterico e postmenopausale Individuare e consigliare le pazienti che presentano masse/cisti ovariche Attuare una corretta educazione sanitaria in tema di diagnostica precoce delle neoplasie dell'apparato genitale femminile Individuare, consigliare o gestire una paziente che accusa problemi e/o disfunzioni sessuali; PROBLEMI COMUNI / RILEVANTI 1. gravidanza fisiologica 2. gravidanza a rischio, patologia della gravidanza; terapie in gravidanza e puerperio 3. problemi del puerperio 4. contraccezione ormonale e non ormonale 5. problemi mestruali(metrorraggia, dismenorrea, amenorrea,sindrome premestruale, sanguinamento uterino in post-menopausa) 6. dolore pelvico, dispareunia 7. infertilità di coppia 8. prurito,bruciore genitale e/o leucorrea 9. malattie a trasmissione sessuale 10. menopausa 11. incontinenza urinaria 12. masse o cisti ovariche 13. diagnostica precoce neoplasie apparato genitale femminile 14. problemi o disfunzioni sessuali PROCEDURE/MANUALITA' da INSEGNARE E/O APPRENDERE - visita ginecologica (uso dello speculum ed esplorazione vaginale) - uso/educazione/informazione sulle modalità di applicazione dei contraccettivi meccanici; informazione sui metodi naturali - esecuzione Pap test; esecuzione del prelievo per esame cito logico vaginale - esame clinico della mammella; ricerca di una secrezione dal capezzolo ed esecuzione di uno striscio per citologia - rilevazione battito cardiaco fetale - educazione/informazione alle gravide su alimentazione, igiene, ecc.. - tecniche di terapia sessuale e di counseling in tema sessuale. - procedure per i.v.g. 3.3 ATTIVITA’ PRATICA GUIDATA MEDICINA EXTRAOSPEDALIERA DISTRETTUALE Gli obiettivi di apprendimento comprendono aspetti di igiene pubblica, ambientale e lavorativa associati ad aspetti prettamente clinici, attinenti a!l’otorinolaringoiatria. alla dermatologia, all’oculistica ed alla ginecologia. Per questo il tirocinante dovrà frequentare da un Iato le strutture di base del distretto (obiettivi di tipo igienistico personale ed ambientale) e dall'altro i poliambulatori che possono o no essere ubicati nel distretto di base. Gli obiettivi relativi alla ginecologia saranno riuniti nell'area ginecologica (in integrazione con i consultori); gli obiettivi attinenti le competenze distrettuali ed igienistiche saranno distinti da quelli di interesse ORL, oculistico e dermatologico; saranno aggiunti obiettivi relativi all'odontoiatria, per alcuni aspetti di prevenzione, diagnosi e terapia particolarmente frequenti/rilevanti in medicina generale. MEDICINA EXTRAOSPEDALIERA DISTRETTUALE OBIETTIVO GENERALE Il tirocinante deve acquisire la capacità di mettere in atto, per quanto di sua competenza, gli interventi fondamentali per promuovere la salute del singolo nell'ambiente di vita. e di lavoro; di collaborare con le altre figure professionali delle USL nell'assistenza domiciliare ai pazienti cronici o disabili; di fornire agli assistiti le informazioni utili per un corretto uso deli servizi sociali e sanitari. OBIETTIVI SPECIFICI 1. Individuare fonti di rischio chimico e/o fisico e/o di rilevante stress psicologico nell'ambiente di lavoro e di vita familiare 2. Valutare, nel corso di una visita domiciliare, le condizioni abitative degli assistiti per rilevare potenziali rischi per gli abitanti e richiedere l'intervento dei servizi competenti 3. Fornire agli assistiti adeguate informazioni circa il corretto uso dei servizi sanitari 4. Attivare l'ADI; mettere a punto un piano di assistenza integrata con il personale infermieristico e di assistenza domiciliare 5. Attivare i servizi specialistici di assistenza ai pazienti con handicap fisici o psicologici e collaborare con loro per quanto di sua competenza 6. Istruire il personale di assistenza (infermieristico e/o ausiliario; o di assistenza sociale) sui singoli compiti e sulle modalità di assistenza domiciliare al paziente cronico o portatore di handicap 7. Mettere in atto le misure di profilassi per la prevenzione di malattie infettive contagiose, onde impedirne la diffusione PROBLEMI COMUNI/ RILEVANTI 1. Organizzazione delle strutture del SSN: ospedali, servizi USL, medicina del territorio 2. I rapporti con il personale dipendente 3. Medicina preventiva: la prevenzione oncologica e delle malattie cronico-degenerative in medicina generale 4. Assistenza domiciliare integrata; assistenza infermieristico-sociale sul territorio 5. Vaccinazioni obbligatorie e facoltative 6. Certificazioni, denunce, referti, ecc ... 7. Medicina del lavoro : prevenzione, infortunistica e problemi assicurativi 8. Igiene ambientale 9. Abuso di alccol; fumo 10. Il paziente tossicodipendente 11. Medicina del turismo 12. I problemi di salute e di adattamento dei pazienti extracomunitari 13. Il paziente disabile 14. La riabilitazione ORL - DERMA TOLOGIA - OCULISTICA - ODONTOIA TRIA OBIETTIVO GENERALE Il tirocinante deve acquisire la capacità di affrontare e risolvere direttamente, per quanto possibile, i comuni problemi di natura oto-rino-Iaringoiatrica, dermatologica, oculistica e odontoiatrica. OBIETTIVI SPECIFICI 1. Formulare la diagnosi e la terapia medica delle principali patologie ORL, nonché riconoscere le indicazioni alla consulenza specialistica 2. Rimuovere tappi di cerume e corpi estranei auricolari con il lavaggio del CUE 3. Eseguire un tamponamento nasale anteriore 4. Eseguire una tracheotomia in una situazione di emergenza 5. Formulare la diagnosi e la terapia medica delle principali patologie dermatologiche, nonchè riconoscere le indicazioni alla consulenza specialistica 6. Eseguire l'exerersi con DTC di lesioni verrucose e di piccole neoplasie benigne cutanee 7. Formulare la diagnosi e la terapia medica delle principali affezioni infiammatorie dell'occhio, nonchè riconoscere le indicazioni alla consulenza specialistica 8. Eseguire un esame del fondo dell'occhio con l'oftalmoscopio 9. Rimuovere con il lavaggio o la calamita corpi estranei congiuntiveli 10. Formulare la diagnosi e la terapia medica delle principali patologie odontoiatriche e dell'articolazione temporo-mandibolare, nonchè riconoscere le indicazioni alla consulenza specialistica 11. Educare i pazienti, grandi e piccoli, ad una corretta igiene del cavo orale PROBLEMI COMUNI / RILEVANTI 1. Il paziente con "mal di gola", nelle varie ietà 2. Il paziente con mal d'orecchio e patologie del CUE, nelle varie età 3. Il paziente con acufeni e/o ipoacusia 4. Il paziente con disturbi della voce 5. " paziente con rinite persistente 6. Il paziente con dolore facciale 7. Il paziente con dolore del cavo orale e della lingua 8. Le urgenze ori (croup,edema glottide, ascesso peritonsillare, aspirazione di corpo estraneo, epistassi imponente, ecc...) 9. Il paziente con l'occhio rosso 10. Il paziente con corpi estranei oculari 11. Il paziente con diminuzione improvvisa del visus 12. Il paziente con disturbi del visus, nelle varie età 13. Il paziente con glaucoma 14. Il paziente con lesioni cutanee isolate 15. Il paziente con lesioni cutanee diffuse 16. Il problema delle manifestazioni dermatologiche di patologie internistiche 17. Nevi e melanomi; patologi aneoplastica cutanea 18. Il paziente con mal di denti 19. Il paziente con patologia gengivale PROCEDURE/MANUALITA' da INSEGNARE E/O APPRENDERE * ORL - uso speculum nasale - uso dell'otoscopio e diapason (audiometria) - laringoscopia indiretta - lavaggio del Condotto Uditivo Esterno; rimozione tappi di cerume e corpi estranei CUE - tampona mento nasale anteriore (e posteriore) - trachetomia d'urgenza * DERMA TOLOGIA - uso del DiaTermoCoagulatore (o azoto liquido) - esame sistematico delle lesioni cutanee e degli annessi - esame microscopico secreti ed essudati - biopsia lesione cutanea (?) * OCULISTICA - esame sistematico delle varie lesioni visibili a livello dell'apparato oculare - misurazione visus con tavole optometriche - uso oftalmoscopio per l'esame del fundus oculi - rimozione di corpi estranei * ODONTOIATRIA - esame sistematico dell'apparato dentario e dell'art. tempo-mandibolare - educazione/informazione sull'igiene dei denti, sulla alimentazione - fluoroprofilassi bambini e gravide - lettura di un Rx dentaria ,* PSICHIA TRIA - corretto uso dei farmaci ipnotici, ansiolitici, antidepressivi, neurolettici - tecnica del colloquio - tecniche di counseling familiare e personale 3.4 ATTIVITA' MEDICA GUIDATA MEDICINA GENERALE OBIETTIVO GENERALE Il medico in formazione deve acquisire la capacità di valutare e risolvere, sotto il profilo preventivo, diagnostico, terapeutico e riabilitativo, i problemi di salute delle persone, intese come insiemi psico-fisici, nelle loro reali condizioni di vita e di lavoro, nello studio ed a domicilio del paziente. La sua attività si esplicherà secondo i canoni della medicina d'iniziativa e della medicina di opportunità. Dovrà, inoltre, acquisire la capacità di organizzare un modello lavorativo idoneo ad affrontare i bisogni sanitari dei pazienti, in relazione a: - accesso allo studio medico; - ricezione delle visite domiciliari; - tempi di lavoro; gestione di personale infermieristico e di segreteria, dipendente o no; - utilizzo di tecnologia in ambulatorio; raccolta ed elaborazione dei dati; - programmi di educazione sanitaria; - screening preventivi. OBIETTIVI SPECIFICI 1. Descrivere il concetto di cure primarie, la loro evoluzione storica, il contesto legislativo del SSN e della medicina generale 2. Mostrare l'organizzazione di uno studio di medicina generale e le modalità di accesso 3. Identificare le varie figure professionali coinvolte nel SSN e nella medicina di base, i loro ruoli, le loro funzioni, le loro attività 4. Compilare le certificazioni private, quelle previste dalla legge ed ottemperare ad ogni adempimento richiesto dalle leggi 5. Applicare tecniche di colloquio adeguate a strutturare una buona relazione medicopaziente ed a promuovere un approccio familiare in medicina generale 6. Raccogliere una storia clinica che comprenda e tenga nel dovuto conto elementi quali il motivo della consultazione, il contesto sociale e familiare, le dinamiche familiari nonchè le eventuali interazioni tra gli stessi elementi 7. Applicare modalità di visita del paziente adatte alla storia clinica proposta ed alle caratteristiche del paziente 8. Far uso, nel ragionamento clinico e nel processo decisionale, delle conoscenze e delle tecniche epidemiologiche 9. Selezionare le indagini diagnostiche, adeguandole al problema proposto ed alla storia medica in causa, anche in considerazione della valutazione costi/benefici 10. Adottare prescrizioni adeguate al contesto bio-psico-sociale del paziente ed alla valutazione del rapporto costo/beneficio 11. Informare e rendere consapevoli i pazienti sul loro stato di salute e sulle possibili procedure preventive, diagnostiche o terapeutiche da adottare 12. Spiegare al paziente e/o ai familiari le modalità di somministrazione dei farmaci prescritti e di preparazione agli esami diagnostici da eseguire 13. Dare informazioni al paziente ed ai familiari sull'uso corretto dei servizi socio-sanitari 14. Attuare attività di counselling mirato in particolare all'educazione alla salute, anche attraverso l'adozione di corrette abitudini e stili di vita (alimentazione, attività fisica, sessualità o.. ) 15. Richiedere consulenze e far ricorso alle strutture pubbliche e private del sistema sanitario, secondo criteri definiti 16. Presentare in modo corretto e sintetico i pazienti per le consulenze richieste 17. Strutturare una cartella medica orientata per problemi facendo uso delle terminologie e delle caratteristiche proprie della medicina generale 18. Adottare sistemi informativi che consentano anche attività di intervento periodico su gruppi particolari di pazienti 19. Contribuire, ove richiesto, alla strutturazione ed alla gestione di un sistema informativo sanitario regionale/nazionale 20. Identificare i propri bisogni di formazione e mantenere aggiornate le proprie conoscenze e competenze, con iniziative educative personali e con la partecipazione ad attività coordinate di formazione continua 21. Applicare metodi di valutazione di qualità dell'attività professionale PROBLEMI COMUNI / RILEVANTI Il ruolo del medico generale, cui il paziente ricorre in prima istanza per qualsiasi tipo di problema (anche non strettamente sanitario) e quindi l'ampia gamma di argomenti di consultazione, rende difficile la compilazione di un elenco completo dei problemi frequenti! rilevanti, come fatto per le altre fasi didattiche. L'elenco degli'obiettivi specifici pare di per sè già indicativo. PROCEDURE/MANUALITA' da INSEGNARE E/O APPRENDERE - Raccolta dell'anamnesi e tecnica del colloquio in medicina generale - Uso diagnostico e terapeutico della relazione medico-paziente - Uso delle scale di valutazione multidimensionale per il paziente anziano - Uso della cartella medica orientata per problemi - Uso delle risorse del SSN per la gestione dei problemi del paziente - Gestione complessiva dello studio professionale e dell'attività professionale (sistemi informativi, gestione del tempo, gestione del personale, autovalutazione, valutazione delle cure prestate, sviluppo di piani di azione, ) - Uso di apparecchi diagnostici rapidi in studio o alletto del malato 3.5 ATTIVITA' TEORICA e SEMINARIALE 3.5.1 SEMINARI INTEGRATI La terminologia "seminari integrati", contenuta nella normativa nazionale (DL 256/91), si riferisce alla integrazione fra attività didattica di natura pratica ed una parte dell'attività didattica seminariale; integrazione da realizzare nell'ambito di problemi clinici di rilevanza particolare nella pratica della medicina generale. I coordinatori dell'attività seminariale dovranno quindi riconoscere alcune priorità nella scelta degli argomenti da trattare, tenendo conto della prevalenza/incidenza con cui essi si presentano nell'ambulatorio di medicina generale; della percentuale di "incidenti" diagnostici e terapeutici rilevata dal versante specialistico; dell'analisi costi/benefici delle singole procedure. Il CTS ha convenuto nel prevedere la programmazione di seminari integrati su problemi di grande importanza professionale e sociale. Per ognuno di questi problemi, un approccio basato sull'apprendimento attivo prevede le seguenti tappe: 1) definire il problema 2) stabilirne l'eziologia 3) esplorare le attese del paziente 4) prevedere le conseguenze per il paziente 5) individuare i fattori di rischio 6) definire le procedure 7) fornire una corretta informazione 8) favorire la compliance 9) ricercare l'efficienza 10) organizzare il follow-up 11) coltivare la relazione umana TEMI DEI SEMINARI (indicativi) MEDICINA . PROBLEMI CARDIO-VASCOLARI 1. Il paziente iperteso 2. Il paziente con angina pectoris; il dolore toracico 3. Il paziente con palpitazioni; le aritmie 4. Il paziente con scompenso cardiaco acuto o cronico 5. La prevenzione della cardiopatia ischemica 6. Alterazioni del metabolismo lipidico 7. Antiaggreganti piastrinici 8. Gli anticoagulanti orali 9. Il paziente post-infartuato 10. Il paziente con claudicatio intermittens 11. Il paziente con varici degli arti inferiori PROBLEMI RESPIRATORI 12. BPCO, Insuff. respiratoria cronica 13. Asma bronchiale 14. Infezioni delle basse vie respiratorie: le broncopolmoniti 15. Il paziente allergico PROBLEMI GASTROENTEROLOGICI 16. Dispepsia, ulcera peptica 17. La diarrea acuta o cronica nell'adulto 18. Malattie infiammatorie croniche dell'intestino; s. colon irritabile 19. Polipi e carcinomi del grosso intestino 20. Epatiti acute 21. Epatopatie croniche; il paz. cirrotico 22. La colelitiasi PROBLEMI RENALI 23. Patologia acuta del rene 24. Nefropatie croniche; insuff. renale cronica; paz. dializzato 25. La nefrolitiasi PROBLEMI ENDOCRINOLOGICI/DEL METABOLISMO 26. Il paziente diabetetico 27. Obesità 28. Dislipidemie 29.Una tumefazione del collo; la patologia della tiroide 30. Il paziente ipertiroideo 31. Il paziente ipotiroideo 32. Le tiroiditi 33. La terapia corticosteroidea di lunga durata 34. La patologia funzionale dell'asse ipofisi-ipotalamo-ovaio 35. La fisiopatologia del ricambio fosfo-calcico PROBLEMI EMATOLOGICI 36. Le alterazioni dell'emocromo 37. Le alterazioni della coagulazione 38. Le gammopatie monoclonali 39. Il paziente con linfoadenomegalia 40. Il paziente in polichemioterapia PROBLEMI NEUROLOGICI 41. Il paziente con tremori 42. Il paziente cefalalgico 43. La malattia cerebrovascolare cronica 44. Il paziente con deficit attività cognitiva; le demenze PROBLEMI PSICO-COMPORTAMENTALI 45. Il paziente ansioso 46. Il paziente depresso 47. Il paziente psicotico 48. Il paziente con alterazione della personalità 49. Il paziente disabile o con handicap PROBLEMI OSTEO-ARTICOLARI 50. Approccio diagnostico alle malattie reumatiche 51. La lombaggine 52. La spalla dolorosa 53. La cervicalgia 54. La compressione del n.mediano al carpo 55. La prevenzione delle fratture 56. Le artropatie degenerative e metaboliche 57. Le artriti infiammatorie, e le connettiviti 58. Osteoporosi 59. Linee guida diagnostiche di laboratorio I 60. Linee guida diagnostiche di laboratorio II PROBLEMI GENERALI 61. Le vertigini 62. La febbre isolata 63. La perdita improvvisa di coscienza 64. Gli esami pre-operatori 65. Il pazIente allergIco 66. Emergenze mediche 1 67. Emergenze mediche 2 PROBLEMI DELLA DONNA 68. La menopausa 69. La contraccezione 70. L'interruzione di gravidanza 71. L'infertilità di coppia 72. Le problematiche sessuali CHIRURGIA 1 Patologia della mammella 2. Addome acuto 3. Segni e sintomi addominali in chirurgia 4. Valutazione pre-operatoria; profilassi dell'endocardite batterica 5. Litiasi biliare/ Il paziente colecistectomizzato 6. Ernie 7. Il paziente stomizzato 8. Ustioni, ulcere da decubito 9. Arteriopatie degli arti inferiori (multidisciplinare) 10. Insufficienza venosa; varici; "Il paziente con gambe dolorose e pesanti" 11. Tromboflebiti e fIebotrombosi 12. Le emorroidi; patologia ano-rettale PROBLEMI UROLOGICI 13. La ipertrofia prostatica benigna 14. Il carcinoma della prostata 15. Infezioni delle vie urinarie 16. Ematuria 17. Litiasi urinaria; la colica ureterale 18. Il (la) paziente con incontinenza urinaria 19. Urgenze chirurgiche 20. Problemi e tecniche di chirurgia ambulatoriale (Day-Surgery) 21. Oncologia chirurgica 22. Problemi ortopedici correlati con l'attività sportiva 23. Il paziente con dolore al rachide cervicale e al collo 24. I traumi cranici 25 Razionale uso delle cure fisiche e della FKT PEDIA TRIA 1. Prescrizione dei farmaci nei bambini 2. Il bambino normale; modalità della visita; Crescita e sviluppo: loro valutazione 3. L'attività sportiva e l'alimentazione nell'infanzia 4. Il bambino con malattia cronica, la sua famiglia e il medico di famiglia, i servizi socio assistenziali 5. Il bambino "sempre malato”; il bambino con infezioni ricorrenti 6. Problemi comportamentali e disturbi del sonno nel bambino 7. Adolescenza e sessualità 8. I problemi dell'attività sportiva nell'età evolutiva 9. Le vaccinazioni 10. Educazione alimentare 11. Il bambino allergico 12. Il bambino maltrattato 13. AlDS pediatrico 14. Il bambino sempre stanco, inappetente 15. Emergenze pediatriche mediche e chirurgiche 16. Uso del libretto sanitario pediatrico GINECOLOGIA 1. Gravidanza a "basso" ed "alto rischio" 2. Diagnosi prenatale e m. genetiche 3. Patologia internistica in gravidanza e nel puerperio 4. Disturbi del ciclo mestruale 5. Climaterio e menopausa 6. Contraccezione 7. L'interruzione di gravidanza: aspetti legislativi, psicologici, clinici ed etici 8. Malattie a trasmissione sessuale 9. Il problema dell'incontinenza urinaria 10. Oncologia ginecologica: diagnostica precoce, iter diagnostico e terapeutico, follow-up 11. Urgenze in ginecologia 12. Le problematiche sessuali 13. La mammella sintomatica MEDICINA DISTRETTUALE 1. Organizzazione delle strutture del SSN: ospedali, servizi USSL, medicina del territorio 2. Assistenza domiciliare integrata; Assistenza infermieristico-sociale sul territorio 3. Principi e metodi della medicina preventiva: la prevenzione oncologica e delle malattie cronico degenerative in medicina generale; educazione alla salute e prevenzione individuale 4. Vaccinazioni: indicazioni e controindicazioni: obbligatorie e facoltative 5 Certificati, denunce, referti, ecc... 6. Infortuni sul lavoro e problemi assicurativi 7. Epidemiologia delle malattie del lavoro 8. Elementi di patologia lavorativa prevalente nell'agricoltura e nell'industria; lavorazioni e luoghi a rischio; inquadramento diagnostico e terapeutico 9. Igiene ambientale 10. Aspetti psicosociali nella cura della salute del bambino 11. I bambino maltrattato e/o portatore di handicap 12. Il paziente anziano: aspetti psico sociali 13. Problemi di salute negli anziani 14. L'adolescente 15. Problematiche di coppia 17. Psicoterapia individuale e di coppia 18. II paziente ansioso e depresso 19. II paziente psicotico 20. Tabagismo, etilismo 21. Il paziente tossicodipendente 22. Farmacoterapia dei pazienti con problemi neuropsichiatrici 23. Medicina del turismo 24. Problemi psicologici e di salute dei pazienti extracomunitari 25. Il paziente affetto da AIDS 26. Lesioni pre-neoplastiche e neoplastiche del cavo orale 27. Urgenze ORL 28. Patologia dell'orecchio: acufeni, diminuzione dell'udito 29. Il paziente disfonico; il paziente laringectomizzato 30. Flogosi delle prime vie aeree; riniti, sinusiti; tonsilliti acute e recidivanti 31. La terapia topica in dermatologia 32. Lesioni delle regioni genitali e/o anali; i condilomi 33. Le micosi cutanee ed ungueali 34. Gli eczemi, la psoriasi 35 Le neoplasie della cute 36. L'occhio "rosso" 37. Diminuzione improvvisa e cronica del visus 38. Il glaucoma 39. Profilassi della carie e delle comuni patologie del cavo orale 40. La comune patologia odontoiatrica 41 Indicazioni alle terapie ortognatodontiche 3.5.2 SEMINARI INTERDISCIPLINARI . Mentre l'insegnamento clinico (seminari integrati) è incentrato essenzialmente sul "sapere" e l'insegnamento pratico in reparti ed ambulatori si basa sull'apprendimento del "saper fare", i seminari interdisciplinari sono rivolti al "saper essere": costituiscono, nel loro insieme, la specificità propria dell'agire professionale in medicina generale. Ne deriva, quindi, la necessità di ricercare nuove soluzioni didattiche: le lezioni di tipo accademico costituiranno la minor parte delle attività formative, mentre avranno largo spazio l'apprendimento attivo, i piccoli gruppi, gli atelier ed il role-playing. Il profilo professionale del Medico Generale può essere delineato attraverso 5 caratteristiche. A ciascuna caratteristica può corrispondere un'area formativa, cui fanno riferimento Il argomenti didattici, ciascuno di durata e complessità diversa, afferente a più di un'area formativa, i cui contenuti e metodologia verranno definiti dai coordinatori delle attività seminariali con i responsabili dei seminari. Ogni argomento didattico verrà sviluppato in un certo numero di moduli elementari di 4 ore, il cui numero complessivo sarà di 80, per 320 ore totali. MEDICINA GENERALE TEMI DEI SEMINARI (indicativi) 1. Il medico generale, le cure primarie e il SSN. L'attuale legislazione socio assistenziale 2. Ruolo e caratteristiche professionali del medico generale: medicina d'opportunità e anticipatoria. Il SSN e il contratto per la medicina generale 3. La responsabilità professionale del medico generale (civile, penale, disciplinare, deontologica, fiscale); aspetti medico-legali della professione; il consenso 4. Il rapporto medico-paziente; aspetti relazionali e comunicativi della professione di MG 5. Il counselling 6. La visita ambulatoriale e la visita e la terapia domiciliare 7. Il medico generale e la educazione alla salute 8. La famiglia oggi: aspetti sociali ed antropologici 9. Il problema della malattia inguaribile e della morte 10. Etica clinica e bioetica in medicina generale. Deontologia per il medico generale 11. Principi e metodi della ricerca in medicina generale 12. Verifica di qualità in medicina generale 13. Note di economia sanitaria; farmacoeconomia 14. La raccolta dei dati in medicina generale; la cartella medica orientata per problemi 15. L'informatica per il medico generale 16. Organizzazione e management dello studio di med. generale; il lavoro in collaborazione con il personale non medico 17. Le urgenze e la borsa del medico 18. L'iter decisionale del medico generale nella diagnostica e nella terapia 19. Il "doctor office": Il laboratorio nello studio di med. gen. Significato e limiti degli esami di laboratorio. 20. Razionale delle richieste degli esami diagnostici (radiologici, endoscopici, di laboratorio, ecc..). Linee guida diagnostiche integrate 21. La medicina di gruppo 22. La consulenza specialistica, il ricovero ospedaliero, la collaborazione con altre figure mediche 23. L'assistenza domiciliare integrata: legislazione, principi e gestione 24. Problemi fiscali dell'esercizio della professione 25. Problemi previdenziali ed assicurativi in med. gen. 26. Aspetti medico-legali della professione 27. La prevenzione in medicina generale 28. L'informazione scientifica e la relazione con le industrie farmaceutiche; come leggere un lavoro scientifico 29. La prescrizione in medicina generale 30. Le interazioni tra i farmaci. Farmaci in gravidanza e puerperio. Farmaci e anziani 31. Il paziente terminale: cure palliative 32. L'alimentazione dell'adulto sano, del bambino, dell'anziano. Nutrizione artificiale 33. Prevenzione della patologia del viaggiatore 34. Valutazione multidimensionale dell'anziano. L'assistenza agli anziani 35. I problemi dell'assistenza al paziente immigrato in medicina generale 36. Assistenza ai pazienti con AIDS. I problemi dell'infezione da HIV 37. I problemi dell'assistenza al tossicodipendente 38. Il MG e l'alcolismo 39. I problemi dell'handicap e della disabilità 3.5.3 STUDIO GUIDATO In queste ore i tirocinanti, seguendo le indicazioni del tutor o del responsabile delle attività seminariali, preparano la loro attiva partecipazione alle attività pratiche o ai seminari, fanno ricerche bibliografiche, si ritrovano in piccoli gruppi per sedute di approfondimento e/o revisione dei temi affrontati o da affrontare, elaborando materiale preparato dai docenti o materiale reperito durante lo studio. Si ribadisce che non si tratta di tempo lasciato alla libera discrezione, ma di un periodo di attività teorica individuale o di piccolo gruppo ( i 2-3 che frequentano un determinato reparto nello stesso periodo) come previsto dall'allegato B del bando di concorso. 3.5.4 SESSIONI "MEDICO GENERALE- TUTOR/TIROCINANTE" In queste riunioni si mettono a punto problemi clinici rimasti insoluti o non chiariti durante le attività pratiche, si discute e si riflette sul tipo di comportamento di ciascuno dei due componenti il "setting", sulla loro dinamica, sulle reazioni dei pazienti, si programma la attività della settimana che deve venire e si fa un bilancio di quella passata, ecc... Queste ore saranno quindi dedicate essenzialmente al problema del rapporto medico paziente, medico -tirocinante, tirocinante-paziente. In queste ore il tutore medico generale cercherà di aiutare il tirocinante a maturare la capacità di razionalizzare i processi mentali ed emozionali che hanno portato a determinate scelte operative. Ciò sarà reso possibile mediante l'analisi di casi clinici particolarmente significativi e/o di materiale didattico appositamente preparato. SEGUE ANALISI DEI COSTI ED UNA SERIE DI SCHEDE PRESENTATIVE