OPERE DRAMMATICHE DI PAOLO FERRARI Voi. V. Tip. Fratelli Borro m c'o ,LA DONNA E LO COMMEDIA in IN 3 SCEniCO^ ATTI martelliani versi DI PAOLO FERRARI VODUA DA (Rappreseotau rìgnano LAIMB nel la prima gennaio volta dalla 1864 a Torino drammatica ralle soene Compagnia AiaVOUl.) •^J^^^J^ MILANO LIBRBRIA DI FRANCESCO 1864. del SANVITO teatro Italiana Gadi ir+a.lSlfll.1 DICHIARAZIONE. La tezione stampa presente della fatta commedia è contro Legge senza il permesso posta dall'Aatoro ogni rappresentazione di lui. sotto la pro" o ri* ALLA SANTA E DI MEMORIA ADORATA MIA MADRE 3CLXSABBTTA PALMIERI DA LE DA CUI ME MODENA DOMESTICHE VIRTÙ' RITRATTE FEDELMENTE NELLA DI NE TERESA COMMEDIA QUESTA SCUSANO L'INVEROSIMILE VERO COL 1864 LETTORE. AL lo raccomando, ti non cKio ne possiede che vivace di mia anche di profonda suo madre nissun m4a, sepolcro destinata Per offerendo se a la poeta non qual una corona si ti cosa o io non cordemente con- che so che sarà alla ha provo vano mmioria deposto sopra ispregevole e forse tosto. assicuro, moderno singolare di aver non appassire antico ed lavoro di reputerò modello, molto che questo virtù di bellezza, pensando al cosi perfetto rassomiglianza: compiacenza orgoglio il di della personaggio commendata viene marito si : non modeste riverbero un omfe"sa solamente di mie che so m'ispirai quanto grazia ebbe per della in nel ma com- altre le tutte Teresa, sublimi che ^immagine avvenenza; quello nella questa speciali; scarsi: e deUe madre, fra pregi pochi essa, ricordo cortese, prediligo attribuisca le nobile più la perch'io inedia, lettore o lettor ringraziò mio, mai che di 'AL vili LBTTORB. la felice ispirazione una la grazii Del che quello di cuore che lettera Ristori, attrice Le scrivo questa il bisogno che che del commedia e ciò far acquistino (.onto censura cosi passare In la fatto fossero generale due prova delle di Artista. il per parole le brevi quali sue debbo U la gran mia al suo secondo testo pre- il mio voro la- mani, acàocchè osservazioni in scorgere vorranno e parole, il è di trar sopra più semplice loro primo alla avventura, per per critici ; i 1864. marzo motivi: scettico due grazia, alcune ho o dirle per risposta che di po' frivolo a' miei ([uesta cosi scritta conceduto lo e 2 ringraziarla successo valore un due per di sento donna impareggiabile da lettera buon La desiderio, laide Ade- nostra Ristori, sig. Adelaide Milano, parte di Figaro stampo. Egregia è II una lettera: la Ecco fattone in me quale l'opera fu la per la ora come celebre ma dram- presente giornale del alla indirizzai Milano al da commento mezzo per , rin- commedia questa voglio premettere non il succinto che più caldo con mia. Musa resto di io Musa sua certa fossero sposta riin dei di encomio. principali accuse mi si fanno: tSTTOmi. AL la concerne una difendo; male sarà meschini si se vuol alcuni allora d'ossa, dirla diversi lo che scheletro piovere il finire di che consiglio che basta da una una di brutto effetto: io credo. la combinazione coincidenza un per anzi il questi altro non si e del no- tendo podi finestra stessa: si trovasse notare un il bisogno dichiara cause per durre pro- figliolo del notare, cadesse sono un fatti discuta questi fatti nella giorno della cui discutere, si vorrà la contrinazione, di Che o proverbio brutte ciò. dì perciò da che verosimiglianza —Che Massaresi tempestoso, finestra; tutti e camera il dire una l'occasione ; che poi — la mentre e sotto che ottenuto e entro quelle due irrequieto possibilità fortuita aiuto ladro, quel bimbo ed cuoca desiderato andasse dMin o per piovendo sera Clemente fallire; che rendessero un una si quali vorrà scheletro la nimento discer- manchi ne colla Ma mali d' ani- o colle non meno terreno, a il marchese lo ve cosa abbia — ranno sa- permetto lo scheletro colloquio, anziché suo per per che camera una qual sia Barrotti; taro insieme che mi senza invece ossa amoreggiasse Ruato Marco ma la ne povero informi confusi e senza cresca: ne ve non allora il mio e ossa rimettere animale, solo darsi; più; indietro sono ammucchiati benissimo può vola, fa- inverosimile, securamente non anatomico; La critici: può assurda, ripiglio che mostrare a' miei l'abbandono l'apro e Scettico. particolari, puerili altri non ripiglio indietro, di lo inventata, poi anche impossibile, sacco l'altra fmola, favola, l'abbandono come la IX e si accusi insomma medesima la AL X zioni ne ve non strane «enza sono» di d' altra poter beni ogni celebre: causa possibilità,nulla sua del favola forse sono io principiante trova che nientemeno in tempOy di cui fare era e fede: la scetticismo : lo del mai a nd la onde forza di buon via dei compiere operare successo, fa, fare per logizza, sillogizza, silse ad quando non afferra qualcosa suicidio; un la che fidente , sempre una fede coraggiosa , patimenti la fede , indefessa finisce gere svol- era lo scetticismo che nulla vitabile l'ine- intendimento mostrare scetticismo , un'arma braccio, inerte, accidioso; ozio suo mio arriva cosi d'intreccio; un'idea: sillogizza,e stanco scioglimento suo producendo commedia ardente operosa, ingenuità una s'innamora finale. Ma col vittoria giungere, per molte volte , insperata, anzi inopinata: lo : accusatori il una lo discolpo figliola sotto concetto, un mi Fante- brava matrimonio non presi che sua cugino ovii ed d'America Zio uno alla alla intrecciarsi con del sarà ripugni de' miei che parte in colla il favola questa le celebre ripugni che giustifico, non severo un fila tra ond'è naturali col loro più stesso giudicare nel Mi dramma. ad quel casuale che fatti,che, produssero isolatamente, prima c'è essendovi dei contemporaneità sto que- quest'intreccio nulla ma luogo eventi infine stranissimo, strano, per tico: dramma- presentare di intreccio malaugurato in fatto un cessa dava posto un celebri, doveva cause da di che argomento essere il fatto, che parte meritevole processo ragione la per combina- senza singolari circostanze o appunto e dire; commedie che so non ora, fcrrTORB. scetticismo, che non LBTTOBB. AL consiste già i come delle anche XI vita della cose tare dubi- nel ragionano volgari , pratica nel ma , risolvere sapersi non uscire per il a che questo ma esso, pregare Iddio nell'abito ch'essa infonde esitazione, dovere la sino alle *) Io — gradazioni contrarli del che legge giovine si voleva dell' abiti voleva chiama della l'operosità è ne cito del fede: sparsa alcune poche Eccomi Fatto qui incapace Sono .... Accidia del qredo Fare, bene e di spossato pensare di Teresa, la tutta parte il dramma spiega dello di dì male.... di tutto (Alto /.) e che questo ozio, di ed odiare, odio: debbo, ed amo ; quel non che non questa voglio debbo, .... (Aito Ui.) : tutta ticismo scet- Jacopo .... credo amare, quello tutto irresolutezza in alla fede t Io Io mani due dell'uomo, parole. di e questi accanto in atto forme allo scetticismo e evidente l'accidiosa piene a di altro cinismo; secondo cazioni appli- poi le varie lo scetticismo pare del dolorose e accanto e ; senza immutabile e deir porre mi sfiducia, difficili e meglio finale monologo uno preghiera, care spirito di prati- senza mostrare dell'anima •) Quesrantitesi il più sue i precetti giusta e allo universale credere nel oziosa con incertezza, senza sempre, 0 religioso, dere pren- impone; ed essa neppur domma quel uscitone e suggerisce consiste non o di il dovere si dovrebbe come operare dall'incertezza, partito che fede, la ad mai bramo : XII AL della semplice pura LBTTORB. voleva donna ingenuità del poeta, vecchio flilosoflco così impose i sonetti L'altra si dice dice è non mi che che si fa, è non mestieri fosse appunto scettico (l'accordo gli accusatori con sola questa l'uno trovano si tale del nel pari bruttata avesse viene la avete e nel che quale altro confronto da colpa gli di avanzi incertezza debba ed e in credere è o nulla e sei al mesi volto a sia fa non spetto so- Vincenzo che accusate, tale accidenosservato ne traggo ha della ancora m^dre sulla s'egligoda usufruttuario uscire Or — mi Questo chiedersi per messo più obbrobrioso fantasticando trascina ancora fu Jacopo avete non traggo? ne furto un mercede; ; si mesi domestica, infame se sei E zioni: condi- credere vorrete non io voi o si Vincenzo e il medesimo di cuore premeditato? non Jacopo il delitto osservato, riscontro, questo a famiglia: sua flettere ri- far vorrei agiato: Vincenzo ed giorno che gettato non felice : un il sospetto cuore bene, credeva vado identiche nelle l' altro si dubitare, mo'non quali Jacopo tico: Scet- perchè, per Qui ; a' cosa: dopo Jacopo si crede Jacopo. di come lo concerne Scettico: uno essere panni ne' treccio air in- obbligate , chi Il concetto — riesci ^ obbligate. rime a accusa, e miscuglio questo vagio, mal- né mostruoso con rime ed il pregiudizio e onesto, onesto tante che del dramma riescono ed fede la uomo ne gine ver- illuminata tra buon marchese frequente troppo pure ma del malvagio, eppur la fede e d'unione credulità la del fanciulla, anello quasi e il dubbio, della la porre , della d'una sua deliberato che spira : LBTTOMK. AL cosi bontà serma santa la coi — Aehb9L la accettare mesi sei ignobile egli ha che il suicidio. messo nell'anima zione ha A dei fatti; in solU'^ altra viene invece pena ap- ch'egli in il sospetto, risolutamente piuttosto trovare Vincenzo cerca se o F evidenza saputo una sul cui volto — arcano, logica, non che gli pare — trema non qualche indarno paradiso, di ìnano XIII coraggiosamente z'ora mez- in posto , ogni opera scoperta mezzo ha e la iscoprire per verità T ha e , veduto il tremendo il che partito , istante un due uomini, Ecco circostanze? di in avere Jacopo Jacopo Tha preso. abbiano duto procetiche iden- posti nelle benché continuo il figurato esitare senza abnegazione perchè scettico è non e sì diversamente che va questi prendere, magnanima con Come — di gì* imponeva dovere a Se Scettico. vero si chiama perchè credere scettico , Amleto Amleto f di forse è zio non sa mai risolversi a non sa ghe piangere al sua ch'egU brano modo partito, perchè un il che stesso mediante, com- interroga, piange, declamandomi sui tragedia di pigliare perchè scettico è di dubita perchè No: madre? suo e scettico finti di casi Creusa una , ch'egU Amleto così; è abbastanza Mi mai conobbe non Non — Schlegel, signora Adelaide , : la cortesia E più sempio mio di mi della di torità un'au- l'orgoglioso fronto raf- , piccolo Jacopo i medesimi sono critico un dico giu- che rispettabile, parmi. perdoni del son'io fare pei primi perdoni sua mìei la mia indulgenza col accusatori cotesto lunga leto Am- gigantesco eh' ebbero raffronto. apologia : l' e- potrà forse ottenermi pubblico, del quella la Del miei i resto una everso soltanto un (jtiscussione, Mi creda i sotto mia presente parole mie LSTTOBB. AL XiV lettera critici con della e onesta riconoscente nelle impazienza l'altrui del- sindacato: di ma ed pacata utile difesa. inoffensiva e sare pas- stampa. vedere dell'altrui desiderio di far oso vogliano indocilità opinare, come occhi mezzo per non ribelle legittimo cui estimazione Devotiss. suo Paolo Servo Ferrari. e Amico u mwi s M S' ATTO La rappresenta scena Uscio fondo in — deWattore, si avanti vegga 4i$, la tre usci i di chiave. li marchese molto camera usci : arredata. civilmente laterali, Uno scrittoio a — specchio persona. n iscrivere, per grande un tutta ,^ una Voccorrente con sinistra « PRIMO debbono Massaresi tavolino, Cameriera la e earte^ Si signor accomodi marchese. Vo a con di A RESI. Suo Cameriera. uscito. signora. figlio è in casa ancora? se- giuoco Teresa. frattanto. Mass È te chiamar quale nel Cameriera. Entri, ecc., poltrone, chiudere poter e libri cavalletto a Sofà, — e destra LA DONNA SCETTICO. LO B Massaresi. E starà un ritornare? di prima pezzo Cahebiera. Credo si. di Massabesi. Va bene. Gamebiera. La (Questo Mi marchese, signor il risveglia ad vado per convulso, annunziare. di mai il eccita ]^i l' osservi. che poco da {Via Massaresi. Povera donna! Senza sentirmi Di Di pietà.... finirla, Quando Fin qui Se sia Debba penso senza costo al tutto; mio una mi macchia, che delle colpe fare a di questa coprire casa la e mia non tentato posso illustre, onorando, turbo.... netta la fortuna d'onta spesso confesso, vecchio, ch'io, altrui lo ma, nome mai commosso Sono — poiHgtusto, Rendendo A dirle entrar casa agitato^ rimorso!... destra). (solo). questa tutto di di In — I) Teresa. poi Massabesi nervi ho e la mi coscienza, penitenza. e e domando decoro disdoro, ATTO E col Di mio libertina plebe Bisogneria No, eh' Eccola. — Croci la Ha! li de' fossi anche sua flschii ai di ben razza in tenera piazza? pasta f... I... almen troppo vita da quindici anni, ' eppure seréna...! Davvero signorai... basta. fo quanto 1 sacrifizii, sventure, tranquilla, sorridente, povera la patrizii esporre Poveretta — son Eccola io fo no; no^ tutta nome 7 Fumo* mi fa pena. {Entra Teresa). Teresa. Serva, {Essa porta marchese. signor un involto). Massabbsi. Signora, {con qualche Teresa cautela Son qui i ricami. terminati Come — tutti. non per rispetto. essere veduta udita). 0 Eccole il mio le Vuol — detto, aveva vederli? Massaresu Le Li vedrò La pregherei poi con comodo; piuttosto si non stia favorirmi di il a pare? disturbare. conto. Teresa. /Qui coi dentro lavori lo troverà già pronto. Massaresi. Allora, appena a casa.... Teresa. Premura Domani, Verrà domaa da queste l'altro, se parti.... per non altra si prenda; faccenda S DOnNA LA LO B 8CBTT1C0. m^SSàBESI. No, Non quest* in giorno^ istesso certo! manco Tebesa. Insomma, A mille farle mille e E vuole. come torno ora ringraziamenti.... Massabesi {subito). No, Già lo Già — Perchè credo Perchè se noi D^aiotar chi Sarebbe non Ci renda Quel E del fo qui né resto, si che fare può ricami. un subito neppur cfiiami dei ordinar meglio talora e pago...« prossimo^ missione credo non ma come ai condizione- nostra soccorrere.,., eseguisce ch'io la farlo; il bene alta quale — fossimo del far di intendere aiutar, Ch'ella di bisogno, responsabili che Né ha fo, dichiararlo a stretto bon solleciti signori avuto debito debito, mio che quello ho volte di migliajo un fo io voglio: ne non sa, ago, pagol Tèblesa. Lasci Già non farà Quando penso Amore ami Ghe Di Por In ho Fin potuto, dai anni, nove altri un Ella due, Pisa prodigio chiamar di lo dottrina ogni penso- sfregio collegio quattro, per gli studi! immenso^ Quando — in poscia ove di che sa insulto, mantenerlo a ; mia. figlio! ogni così, ch'oggi fogli — mio malgrado educarlo, Germania Perfexionò Jacopo.... al mio cortesia severa gratitudin la tacere quest'unico fortuna, ben fredda, po' questa un suoi sento e talento; poi E che penso Lontano, Delle di Ignora ove Come, fra che quel Fare è : sa a Eh via, scordi Si lasci sappia; sento — a qui bisogna me voglio non — orgoglio^ lo A dunque? io modi f miei lavorucci non visse^ vergogna che soave i qui ringraziare.... la sento li debbo istante un madre sua quel io dei lavori questi di un frutto tutto Ma chi noi ei morisse, sente non ora; ignora^ suo poi padre, fé' suo perch' dico di signore, Dissimularlo^ E padre quali spasimi un sin' il disonore il perchè e intese non et mai parlar a paese suo eh' far a padre suo crede si Di mie sventure dal così rìescita son Ond'egli E tenendolo t mno. ATTO austeri e veggon gli lei f gravi.... avi. MjkSSÀBESI. Or mi bene, (E dir ringraziir che, vuo' non colpa, abl^ia senza parerle sentir a un orso. t) rimorso Teresa. Davanti Non ai dee si Anch'io, E che Stare, pregiudizii lo nel come nascondo, volta^ una Signorilmente in Temo sempre che prezzo io mi Aqual Ma Quel se ìi velo che ozio tra a i sofà da e vuol in le mano ricevo, devo là poltrone persone, chi quel po' compro che che e ricever umano cappello giorno seggo, sappiasi cadesse, il mi salotto mio col star sempre sempre non dell'orgoglio poi mi sta d'ozio saperlo, dintorno in quel giorno: marchese, farei? Massa Non so.... RESI. moterebbe paese ?... TuiESA. Eh via, le pare!... Anch'io ho i pregiudizi miei. ! IO LA Ha questi a Se v' tal un V'è Direi: chi mi è, guardi il del colpa Ecco la Su^ fCBTTICO. davver guarda già de' del spiegazione Italia mistero col ancora cipiglio? caro Aglio, chiaro, dolori miei il o il mio guardi per pagherei. non scherno lo con Jacopo, mio padre, guardatemi 1.0 B tributo dotto, Felice, agiato, Della DOraU ignaro; materno!... cipiglio scherno. lo o Sassaresi. Benissimo, Se è benissimo. Suo figlio Non è Capisco, di sei ha un' maturo.... senno Germania, in od smania affare: dilicato è mesi di ma inutile si tenere per air oscuro; Pisa a sapere. preso giovine, lettera da già ora è stata saria vorrei domestica lontano, era materia Ma storia ragazzo; un che partito della Finch'egli Far il lecito^ Solo — tornato, mi e pare.... Teresa. Aspetto Per mia Non Ossia dico la Essa so che sforza Ad accettar Ma il Chi Che D'un signor in due modi: marito logica no, il Per mi e do dice, contrario od decidermi mi è mi è ingannato {turbalo Quale? e adatti la innocente. o mente.... sentenza famoso.... SIassaeesi testa. fatti; marito aspetto anch'io.... attesta, ch'io dei tuo mio. alia retta vuole dolorosa già, francamente. l'ignoro colpevol fu giudizio la se assente. marchese figlio, perchè il mio tribunal Eppoi * mio mio ti dice — anni tanti a cuore, fare? seco.... domestica, storia la da fratello, già consigliarmi La £ mio vivamente). — IS LA DONIU LO ? 8CITT1C0. TeaESA,^ Eppure A — Le c'è proprio varebbe intauto far A immergerlo non che vicende Nella passate? Eccole — mio il al noto il e mio nel spero. flgliuoio duolo, l'intelletto....- cuore, credo, partito: io credo questo: offenderne a vergogna, che ed spero aspetto. Massabesi. Ed Che Il ammiro! io in tutto Qualcosa Quel si che Del ciò non nò il mio, nome Soltanto — deve sapesse le nostro male ch^io fo; perocché dagli altri, io le quando- dimando spargerebbero nostra mente^ per' niente mai poco della e di fugga entrarci lingue onore le non intorno amicizia scorno a ì Tbresa. Stia è quieto: interesse, mio ed la ha mia parola. Massaresi. Sta bene: So Il che e a Fatto Sono Morto Lo E — Aaf il tristi Si in padre, presto regoli: nulla, ed a de' ella di fu collegio Parigi: a vedere nostri faccia che questo storie il insieme^ è quello che preme marito. messo^ tornò sol altri nuovi lo mio. io, sempre suo rapporti nipote so vivon or — mandammo andrà molto Vincenzo a le ignote e sola. cosa furono, Francoforte, che un'altra amico Vincenzo: a sta figlio è suo marchese Insieme dico le ora non e da di due là uscito mesi, paesi.... gli ho detto stesso. Teresa. L« prometto. — PMIKK ATTO . Massaresi Teresa la si manOf Jacopo e ferma qui sempre costui Teresa mano). dal salutando). e fondo. Teresa e che si stringono osservandoli). Jacopo E 13 ? promettendo come il marchese veduti (Jacopo la (itendé (la stringe Detti • (fra se). ! (piano Mio Massaresi Massaresi). a figlio. (alzandosi Fra Tornerò. e piano). poche ore (Nasconde l'involto). Teresa. A rivederla. Massaresi. Le (Saluta Jacopo^ che sono gli rende Teresa. Buon giorno, caro Jacopo. servitore. il Bahlo-^Mofearesi esce). 14 t^ DOmU SCBTTIOO. LO E Jacopo. Cara dL buon niamma^ Teresa. Dica po' un favorisca signorino, po' qui: un , Perchè di uscisti abbracciata? senz'avermi casa Jacopo. Credeva che fossi tu addormentata. ancora Teresa. Ah addormentata?! I... ancora {Sorridendo mestamente). L^ uscio era Jacopo. tuo chiuso.... Teresa. Eh — si, Ora forse dormiva! però dormo, non si, che mi e Jacopo Oh Ma — si in non passi può abbracciare. uso! (freddamente). si volentieri. Teresa {abbracciandolo^ e guardandolo). Volentieri?... Non pare! Jacopo. Perchè? Teresa. Perchè Si le fanno cose che sorridendo^ si fan volentieri cosi non freddi e seri. Jacopo. Non sempre un volto freddo vuol dir che il cuor sia tale. 15 »lillO« ATTO Tbbesa. è il volto Se è Jacopo, — Che te in qualebe nel che c'è cuor ehe tempo di qualcosa veggo Jacopo, — annuvolato^ ti temporale! osservo buono non ti e studio^ preludio...» cos'hai? Jacopo. Nulla, nulla davvero. Teresa. Bada^ mio Jacopo, caro tu sei mi non sincero! Jacopo. Ha, la cara Ogni Alia mia passa anno Mutan i le Per — un anno Nulla te^ per pensieri e cure, si io dell' capisco più un bambino; scapato il muta uom, le pochino: un son non giovine vansene mamma, te : del spensieratezza Subentrano riflettici mamnia, idee gaie che questo e mio serene. non muta; Teeesa (con pensiero È nascosto). vero! Jacopo. U É il tuo come passato, ridente. Teresa (come presente tuo sopra). Si, ridentei Jacopo. Però me Contento pur al vorresti par di te. di te tranquillo al stato, paro, avviene ^ i6 scettro. lo b donna la Tehesa. Anche Ho — benissimo compreso Potrei tue queste sapere nuove dire. vuoi che quel Pare — cure? serie e caro! mio po' più, un Jacopo. Può Forse Ma ehe darsi ben c'entra vedi, Nulla ho voglia Non so, mi d'osservare di par Tornando Accoglienza: Mi rivedrei Tutti io pensava gli antichi che il di Uhm! del la osservai, invece stamane mio — paese mio ritorno intorno, casa vuota: era presi quando — cortese camerati miei si scosse, osservo ora più trovare che al seno ore, strane.... curiose.... in certe giorni, appunto come cose allegri, festanti.... L'osservator E esempio, per Certi viaggi osservatore, grande — — miei temperamento.... un scorgere da' Credeva, sono sfugge.... mi intorno il mio Io mamma.... le sento; com'io sien non moltissimo €he — serie nota -~ gì' incontro caso a 3^ Un guarda Un terzo Il quarto i mi A E Che descriverti allora hai saluta alfln Continuo — sassi.... si ad un fretta in degna di osservare leva di — tue aria per il naso.... lontano, toccarmi la vengo fenomeno questo {fissandola) le grosso altro mi guancie a mano!... casa, ti trovo, provo, veggo arrossire, sento il fiato.... Teresa (turbata). Io?... come?... Jacopo. Come Teresa. É falso! in questo momento. 17 Mino. ATMO JilCOPO. È tìucst'è Ma del il che ver resto tu dubitar Che ossia, vero!... ch'io benissimo (con quegli anche dolorosa vede: spirito sciocchi, degli occhi. ironia). tutto! di dubiti fra son fede^ merton il mio possono Tebesa Tu gli occhi per sai i sensi se Jacopo {ironico). Filosoflca insania! TERESA. Che ne' imparasti celebri Germania di atenei ! Jagopo. Già! Teresa. Le illusioni svaniron tue tutte! Jacopo. Già! Cosi — In al barba Una mio mestizia Pensando Che Ma barba in le Perchè te, forse dubbio, desolata mia madre.... piangerei lagrime mio profondo cupa, a quasi al mie anche come trovan l'ultima scetticismo, mi ti parrà. talora accora^ che mi piange chiusa assai strano d'esser par un pazzo.,.. ragazzo!... l'uscita^ illusione è svanita.... {Fissandole^ Ed era cosi dolce!..* era cosi gentile!... 13 LA DOKIU M B SGBTTIOO. Tebesa. Oh mio Tu mi Tu Dio lo Ma .nel Dimmi che 1 cuore capisco! tu no, sapessi, Jacopo se pianti pensi, — 1 lo non Oh — lo non Capisco, nel pensi, che pensi^ sai^ I saria stile ehe mìo^ che cosa dolorosa I... mi troppo cuor cbe scherzi, leggi; vaneggi. Jacopo. (E anche stringeva or la ora mano quel a signore I) Teresa. Dunque? Jacopo Ma — si ti (ironico). leggo nel bene troppo cuore , , Io scherzai, Ch'io diavoli vaneggiai.... certe possa creder cose ti un pare per neppur poco giuoco! Teresa. Poveri — Che i scimuniti Oh Aglio Scaccia Qua! siete te, dal ti tuo supplico; È mia colpa è credi, credere non madre! una -^ misantropia cupa in una malattia! ed nessuno, in niente? (con meitizia). Jacopo — di quadre!... teste povere appetto codesta mio, da prò fllosofi! miei dubito?... se.... Teresa. perchè Ma Di che cosa? per quali cagioni? con Jacopo. « — Dimande oziose ! — Dubito 1 — qual Analmente? fine? 20 LA DONNA Finiscono a Farsi posizione La una immolare Senza Di fede Patria? — arti?... che Si vinca, Si guadagni, Si arricchisca, Ma — dubbio E anch' Dio t che la le popolo ! buona e è nato. Pilato ! scettico con tale I morale la I sventure meglio Eccola — ! scure; il dubbio sia non glorie ; patrie ancora scettico.... mandi vittorie la agli altari! e le vere sono lavora se Erode di matura ai troni come vengano nel diverrà ei ce ben e che dottrinari, nemiche le t impura, !... alla Borsa pazienza e influenza pria popoli, benedette e badate Il marcia scaltri ai scienza, generazione di intorno stanno sola acquistare e moda, egoisti, SCETTICO. una a questa per eruditi Che è la morale LO S — Jacopo. Mamma, tuo poni figlio ì basse anime certe con Teresa. Oh no: Classe Vide Ma candida, trovata Cadde, Per e un E debbo tutti anche La mia il sola fiorita di crede modo di mio coscienza ne — errore bricconi! sono in inciampa saperne fiore I buoni; e tutti vita pie d'ogni sinceri che altro in al vide allora e Jacopo Qualsiasi nella rospo, sono ammonirti chi Spccialmente un serpi e briccone, Trova — rospi prima essa o serpe classe: altra in pongo bella, verdeggiante, una sol lo ch'entrando ingenua, ch'era sol figlio mio or per un quest'intop- po' troppo I (pò (punto)* vedere e pensare. ormai giudicare. potrebbe interrogarti dee Teresa. Certo! Non perchè per tuo madre tua ben, ma invece sa Dio per che bieche arti ! Si PIIHO. ATTO Jacopo. Non è ciò: i miei ma studii, Teresa Oh di po'men un Jacopo Mamma, dimmi: e un buonsenso! (Si ferma fissandola). (turbata). ? Ebbene Jacopo peaso.... freddezza). ostentata padre...! Teresa di po' più con pausa mio. io talento^ {vivamente). talento breve (dopo il mio sopra). (come Ci ha stato ? lasciato .... Morendo tutt' a due e Teresa Tu ricco e (come comodo ' sopra). vedi. Jacopo. Vedo. Mi lasciò — E anche dimmi, nome un onorando certamente?... Teresa. Ne dubiti? Jacopo. Dimando. Teresa. Lasciò Ad un onorare ch'io nome come sacra onoro, e che t'ho sempre Ho inteso. memoria. Jacopo. appreso 2S LA DOKKA SCETTICO. La K Teresa. Tanto Jacopo^ So mal che Spero Dio in Tuoi è non ora che Si, porterò la intorno a Vieni qua, — in Tanima tu nel appresti ; codesti mia lo crede — — la mia fede.... salita alla cima basta questo, figlio la ; mio: ! in volto: è predica stringi finita la po' un ! mia mano: ignobile qualche — Leggi fatti. — Guardami Trema? ti sopportar sottopon croce dei vogliono di prova Provvidenza la cui cosiffatti farmaco forza avrò ultima dubbii, il che tempo ci molto. e mali a ; ascolto. malato ma prediche le dammi ora sei tu soffri: tu Ed I caro detto, suffragan Per E l'ho te di Non A mio meglio, arcano volto? mio (tifi pò* Jacopo combattuto). No.... difatti.... nonparmi.... Teresa. No^ La tua Del che bada un t dubbio a frasi incerte queste povera cielo, Ma È di no, dubiti testa so io ? dubitare che di può tua renderti luce, madre che so che fin della non farmi ! vuole del sole.... va infelice ! adagio e (Esce malvagio. da destra). ATTO 18 »1M0. Jacopo Jacopo breve (dopo solo. fantasticando come pausa , comincia Eppur è Fece fuor certo di deposito Ducentomila E — Per E sì il vedova Restaron — M' un Degli 0 — Ma dunque invece han tenuto mandato avanzi furto un l'usufruttuario che a perchè padre, Perchè di o continua presto di dunque perchè, sol Il proprio turbamento non Di non è che poter o che un svelandomi del pari motto nasconde il svelarmi paese spese? le — T erede? il nascondesse tutto a essa ? saputo padre mio a ; ; temuto? madre mia vero mistero un avrei sopra dottore, mercede? farmene ha signore? mio dunque tardi, già — — un paga infame a I fatto ne io si dirmelo E Se son' fanciullo si Chi — Iddio nel qui vento io, sono hanno e d'un' me m' al quasi son viaggiare; a bell'appartamento.... Passi Del ch^o — nebbia fatti mise stento a figlio qual collegio, uccise. pagare qual si gii cuor lo li aveva va in il I... processato in a svani figlio, come son or il onde buono deposito, e Stato venne e — notaro, denaro.... certo il rimorso proprio M'^han Ho che padre, dello — suo, del terzi Come buoni in disperato mio sparir.... condannato e patrimonio la che poi scoperto truffa Due E lire venne Dolor dubbio dire). a io dica, fatica, passato, ella anche il sente presente ? {Si ak-a). 24 LA É orribile — Visite E in !... Oh ma {Si Ah — Eh ! bravo ah !... filosofo le Dallo E ? che Per stolto te Che — Tuo Quando il L'onesto Le V'ha Quella del E un quella finché fé' da padre v'ha tuo, devi prezzo di di madre.... tua lusso è tratto antefatto? il poeta pianeta? racconto, il di conto, proposito, deposito! un assortimento; un cinque, i dramma mutar sono ne sociale?!... sublunare sparire uomini degli dramma gli tornò a ì comincia : immagine). altro indusse galantuomo probità Avea lo conto probità ogni geme propria dunque in visse mesto vede stesso dovea un ne cannocchiale lo in Siccome vuoi? padre ha mia st il tuo e l'azione al al ch'anco orgoglioso, suppor alla lenti argomento, stesso vi e Piangi 1 insieme.... l'anima specchio parlare a vedendo forse messere, orribile pulisci piuttosto Piangi ricco giornaliere li tfovo allo quindi quasi qaando è davanti trova le quel loro veramente SOBTTIGO. LO B pure di mia casa l'imbarazzo — DONNA da probità jcentc... insuperbire, lire! ducentomik — '^ {Con dolore profondo e parlando non Oh! — Spira Che cosi fronte la Securtà, — Or Non ^ Ma — anche che mi bene? i'avea 0 faccia mi or prima e di sua fatta — Ma tutta all'evidenza potessi vedere solo un mio lo bravo, filosofo! dimmi, scimunito, viso santa!... sguardo, una specchio^ tornai^o quanti sol i discorsi figli mìo (detto vaie! non mia, sempre un immorale!,.. cosa madre o tanta d'aspetto? mutar É con una illudersi illudere, il cui madre! sollevava ora di specchio). allo paradiso!... madre!... {Verso Bravo, di parve forse Dubitar in bontà serena mia più non potessi.... alf ironia). istessil vedi ATTO Delle madri cui Or Fanciullo, Ah — si; Ma — Ch'essa Né ti fa.... Che fossero Cui puoi Ma Tu — ben dare senso, se agli altri di tempi Che lieta di avvantaggiai In M'ho dello l'intelletto, ucciso tu l'armi mi Eccomi qui, Fatto incapace; hai di e date, bene, è hai ed allo E qui.... vii innanzi un'altra Né delle L^ infelice due mia che pensa Jacapo, la e il signor la dubita la di e coscienza; tutto scienza marchese lo quel scienza poi il frutto!- il vuoto e come qual Cameriera^ GAMiukiERA Chiede il nulla tutta ! mondo scienza! male, larva, fragil dirmi sa specchio). profondo del maledetta larva, che I... pensiero {Verso Eccomi quasi dovere o il uccisa della questo I... piacere, dritto più vita, di fa questo m'ho e doveri Davvero in della spirito, ti il cuore dubbio, — frasi, ciò credulità! a' suoi I... doveri parlando molto sconfinato questo Sconforto E mia sia! i misteri tutti manchi belle non dovria? angelo pur I virtù di {Non Oh che novero? esser un Ma meglio un d^imporre che che — sciocco qualcosa madre vuo' povero nel figli la provano Che — que' menti! Non — virtù...? alla madre mio aver, angelo un mia è! non' se di essere solo te Ebbene, — non credi? tu stupor^ privilegio presumi per per falli, senza ai qual ben, S5 pmiio. mia sia! Tincenzo. {dal fondo). Massaresi.... specchio). ha dietro, vetro, 26 DONNA LA B SCETTICO. LO {con dispetto). Jacopo zio? Lo Gamerieba. No, il signore, nipote Dio di grazia la per , ! Jacopo. Fallo tosto passare. GAHEaiBaA {verso scena). la S'accomodi, Vincenzo bella Grazie, piccina signore. {entrando). i Cameriera. Sempre (Non par Questi non m' di nipote nemmen i urta di nervi, buon vecchiaccio quel insulso il convulso m^eccita nou i umore ; 1) (Esce). Vincenzo. Avanti altra ogni {Depone una busta rendo ti cosa, da le pistole^ pistole. che Jacopo dello cassetto Sono Solo — eccellenti, tener ben Avverti che sai! Si — dritto.... una è coglie cogliere e carica e si ove mette nel scrittoio). vuole.... conviene! l'altra no. Jacopo. Sta {sempre lieto, Vincenzo Ed ora ben trovato, caro nobilmente signor faceto Pirrone ! bene. e gentile). 28 LA Lieto, allegro.... Non £ Son Dove mi tton gran potrei il del sentimento; contento. cuor femminile sesso giudica e gentile.... poeta un l'umor pescare di parti è pazzo! proprio modo a quella signore; giovine, Un fare vocazione mia la a SCETTICO. LO I ciascuno — tagliato son DONNA bilioso negro? e Jacopo. Ma dove là Perchè il trovi tu Vincenzo Perchè Ognuna Se in in L^uomo che 1' uom Son che egual Far e frutto: versi dei mio e il dei debiti di coperto, certo! il Jare vuol che si ha le ridicoli e deve o ganimede, crede, radici, stesse infelici! alinen sillogismi, ma ; tosse; andrai decrepito e' si nostra fosse quest'é anni renderli calzoni: creperai caro, male, stagioni; e se giugno venticinque a all' età Jacopo, — in cinquant' a nialati, due Darà caldo, come che certo gennaio, di creperai — è agosto come se, Tu £ od le calze abiti, gilets^ vestir noja? e vivezza). come son f gioia, fastidio (cqu gaia vorrai gennaio Luglio E certi vuol la e tedio, dell'uomo età le piacere soltanto io trovo allegro d'essere infatti, qtieste ottime, Ragioni si può no. Jacopo. Dunque ha ragion l'amico Marco nostro Ruato YlIIGEllZO. E che dice qael cinico? Posso esserne informato? Jacopo. Dice che l'aom felice è Tuom che pon ragiona. 1 — ATTO 39 Pino. YrncENZo. Egli è invece felice quando ghigna ! canzona o Jacopo. In dunque che consiste la felicità? tua Vincenzo. In mille belle Neil' — Dei idea s' hanno che esempio per mi all'orecchio dice: naia la — 1 superbia scusa — Musa mia Vivrà età questa a dell'amata sorrisi gentili Che idee la tua memoria! Jacopo. Eh E infatti, dopo il dire poter Rodimi al assai roditor, verme rispetto, con suffraga morte, sono che vi gloria!... assale, immortale! morto un la Vincenzo. No, e noi... Poca e gioia Sol chi ha dell' lascia non urna ! eredità di airetti " Jacopo. Arcadici Vuoi tu Ch'io ti scommettere meco faccia, ti tronca che in concetti! dimanda una bocca ogni sola, parola? Vincenzo. Scommetto I Jacopo. Dunque attento 1 Vincenzo. Di^ pur, non mi ritiro 1 dO I"01INA LA tCBTTICO. LO K Jacopo. Ebben è cos' : la ? morte Vincenzo. Mancanza di respiro t Jacopo. Con te sono Con te non può discussioni le impossìbili che parlarsi sode di versi In parola : di o mode. Vincenzo. Vuoi che Al che punto Che — Per serio vuo' darti il secondo Però e* è un ; — parere, è patria tu il sesto te mese, il paese Fra — piglio^ consiglio. pertanto solo. me ti un per è ci ignoto : solo te conosco ? un in tornati Siam me Io sul parli : noi I... terzo Jacopo. Ruato Marco Sai di tu dir tu vuoi. qualcosa? lui . VlNCEHZa Anzi, E in So un questo Quel Che Mai suo solamente, freddo sogghigna si il mai nuovo paese gentil, che cinismo di che sta mi è che un è tutto, salva molto pei qual passi Meflstofele. ne so dal ; in appunto beffardo, Jacopo. Non nulla ciò : antipatico epigrammatico, cosa suo non veggio motteggio t 31 paino. ATTO YlIfCBHZO. i Appunto Che il fossi tu Or — vorrei non Fausto. suo Jacopo. E Io e tu non perchè lo sarei ? Vincenzo. Oh Tentarmi, Del sfido a fa antipatìa resto Credo lo ma può dello scherno all' inferno ! cui per antipatico RuATo Si condurmi antipatia; altrettanto essere il diavoi può me^ per a lui. {di dentro). ? venire Vincenzo. Oh Col senti È mio. sortilegio Detti, il diavolo : — lui, Cameriera, ha Ruato. Mario poi evocato Ruato. Cameeieha. É qui il signor Ruato; Pho da lasciar passare? Jacopo. Sicuro i che vorresti mandarlo a passeggiare ? 32 DONNA LA Gaheeieea pure, Nervi, convulso e Il illustri ed Belli (con beffardo men questi stomaco maniere tra amici, lascin e scetM). (Antipatico — (Esce. RuATo la (verso signore. Venga SCBTTICO. LO B eh' io tutti Ruato). caustiche). e tributi lor i tutto!) Marco comiche di caustico m'irrita Entra — f brutto e miei saluti. Jacopo. di. Buon ' di, Buon RuATO. mio cuor I Vincenzo. Buon di. Ruato. Buon di, mia vita. Vincenzo. Ad fllosofico-scientifico-erudita una Scena avresti assistito, se prima fossi. giunto Ruato. Mi duol per ! Chi gli spropositi li ha detti più grossi? Jacopo. Non so dirlo. Ruato. Ho Visto che capito dìsputavasi : fra Compensate un dotto le ed spese, un marchese. 38' Pftmo. ATTO YlNCBNEO. Si di parlava te ) RUÀTO. Per dirne male molto ! VlHCENZO. Chi r te ? detto ha RUATO. Diavolo io Quand' Parlo male Cosi ciascun Per Jacopo di di le morale senso di male parlo sei tu ragioni te con t ; me ; sue due voi siete quando me mio quando ha voi di male dir Jacopo con sono ! il f Vincenzo. è cinismo deiramicizia non questo Marco, Scopo ridotto la è quint^essenza; a maldicenza. EUATO. Per Il eh' quei hanno fosse quale uno solito aver non ma : scopo supponi un alcuno ! scopo po' uno Jacopo. Saresti nel tu caso? B.UATO. Eh Si fanno Che scopo Chi avendo tante ha cose chi molti eh senza si ? tu agisci...? scopo chi fuma raccomanda YincEifzo. Dunque lo non uno passeggia debiti 1 nascondo al ; ! mondo ?... che a Dio so ? io ? 3^ LA DONNA LO B SCBTTICO. EUATO. Oh Per cui bella 1 per fine quel ben noto passeggio. Vincenzo* Ossia ? RUATO. Così, E — É il il bastonate menar più moto amici degli del alle umida quest^ in salubre far per moto ! spalle valle! VlWCENZO. Ti dirò Il male Dicea in dunque diceva ch'io nel che Pronunciato faccia, quando cranio tuo po' un X"oi, se sei tu Ruato, caro entrato. il bernoccolo del troppo io ghigno scerno dello e scherno! Ruato. Oh, Caro Dei te, caro il farmi non Massaresi, mio d'Alba duchi ViNCEPizo {ridendo che amo i Ruato Agli avi si tuoi leggiero vedi altra nomi per (punto dal cui ride i nomi sono Bracciano, con miei con Inffatti de' deve almen si sa frenologo. Paleologo, chi furono di sapore alterezza). pedanteria^ beffa alcun mi dia di alterezza Vincenzo). tuoi avi^ tutto {come i ì , poco portar ViHCENzo Eh il pedante, f E, Non il e cospetto il I rispetto sopra). t :ì6 la donna lo b scbttico. Jacopo. Non mi non so, ricordo.... {Piano Vuoi allontana (Si ; prende lasciarmi tu giornale un e siede turbato). e in disparte leggere). a Vincenzo Allor offendo mi schernendo {quasi anch' d' Soddisfazìon io ti onore ridendo). Ruato del e affronto tremendo in chieggo.... ì stare racconto. un RuATO. Mi I Non Pensaci Ed T'avverto provochi? si deve è un'imprudenza il svegliare dorme! che can enorme! dormire. vorrei io eh' Vincenzo, Ed Svegliarli cani certi invece io meglio amo {Ridendo). ! RuATO. Dunque {Traendolo lontano Perchè, fuori Ch'oggi appunto di Vi"cENzo Ma sai che da celia, avea Jacopo un diverti mi in di sempre tu me dirti che sveglio!... abbassando e uomo fermo {credendo mi allora quel Ruato la vedi che chiedi. scherzi). ! Ruato. Tanto Vincenzo Ah ! Jacopo non deve meglio sapere ! Di' piano. sopra). {come il grande voce). arcano?!... ATTO RoàTo e {dopo vedendo Or Languia d^ in in messo io anni, disparte fondo leggere). a strale amoroso t... donna una per Vincenzo si è Jacopo quindici saran condotto aver che 37 PRIMO. Vincenzo (scherzando). Qualche ideale?... tipo RUATU. La di cuoca notano, un dirtela per alle corte. Vincenzo. Le passioni furon poetiche il sempre forte! tuo RUATO. Già! Una — Essa era Per la fosse ciò, di finestra una a pioveva.... sera stanza una oi pioggia, almeno piovere potea altro, — terreno; a saprei.... non Vincenzo. Volesti in entrare anche stanza quella tu lei. con RUATO. Appunto: Prima la ma disse Ond' io Verso È no subito r — di il di padrone Nascondiamoci — E presomi Nel — Ch' vano A quella esser quella che una doveva di ! più tosto si se Mi — ci nulla, dietro allora lo studio a la grida una mi del ragazza. ammazza! ci mi sé con sente gente. trova intendi, annesso disse venir via porta stanza, ecco camera viene braccio non ^ Ma — fanciulla. onesta poi — subito; pel di !... entrai uscio ch'era cuoca, trascina cortina. fu chiaro notaro 1 38 DONNA LA (come VimcENzo Per I t'eri bacco SCETTICO. LO B terribile in messo sopra). iD(ibrogIiol RUATO. — Entrò Molto grande Tutto avea in voi: se questi mi essa Lo — fallito!... perduto, in mano e lume un accese — angosciato; Son É il notaro seguiva.... Caro dicea: mia la sola tagliere mi signore un dottore^ speranza manca, portafoglio un — la gola)... Vincenzo. Ma sai che dovresti tu diventar romanziere! RuATO. È — un Signore, Si — E romanzetto metta parliamo storico via, un lo che prego poco in udirai il notaro — calma) Se sommesso!... Detti, piacere. con non qualcuno rispose, dica ci Teresa. Tehesà. Jacopo, figlio mio!... RuATO. Il resto un'altra volta. certe cosef... ascolta!... ATTO 39 Pillilo. YrncENzo. un'altra Si, voltai... B.UÀTO. Quando usciremo di qui. Teresa. Ti porto Caro Oh notizia.... una marchese: signor chi — trovo Marco, signor ! buon buon giorno. {A Di' un po' di chi ti debbo annunziare Jacopo Davero il di, Jacopo). ritorno (alzatosi). saprei. non ^ Teresa. Di Antonio! fratello mio Jacopo. Oht reduce d'America? Teresa (sorridendo). Con dacch'ei Sono^ parti, quindici B.UAT0 In quindici fior anni (piano quanti ne a un patrimonio) anni passati ) Vincenzo). avrà ViMCEwzo Sta di mai svaligiati. (piano). i po' zitto, linguaggia Jacopo. E Amica dell'infanzia, la piccola sua figlia, la Maria? mia f 40 LA LO B DONNA SCETTICO. Tebesa. Venne lui. con Jacopo. L'aveva in raltrieri. anche mente . Confesso che a vederla RuATo La (piano Faremo lo già cuginetta ricca Vincenzo). a inQamnia: scettico matrimonio! un volentieri. ritorno lascia alla fare t mamma Jacopo. Maria f Si dee fatta esser bellezza di portento. un Teresa. Mio E (è fratello ritorna Ch' è tra venuto a veramente assicura quella angelo un momento, un fratello mio poco) vedermi sua creatura. RuATO. Non Gli angeli da dipendere deve so, sono figli tutti influenza d'un ammosferiea; zio d'America! Teresa. Fu educata a New York nel collegio di Francia. RuATO. Il padre, già s'intende avrà una bella pancia!... Teresa. É un grande galantuomo, e questo è quel che ì preme RuATO. Pancia e galantomismo, si sa, van sempre insieme I 4i PMMO, ATTO Jacopo. Sa Dio, che L'aria Ah davver In questo mi io I... faccia modesto alle toletta fare a eh* bisogna sa?.., sovrana l'americana abbigliamento chi beltà questa Farà daraf si non Perchè, Vudo cugina, questa da trovare familiare e volte.... questa giovine entusiasta!... t cugina.... {Saluta gli amici 9mm Detti, {Teresa Lo (piano com'è scettico filosofo è bello Teresa Mio E fratello buono, Faceto — Ma resto ingenuo, nel Sempre del la frasi le allegro sua e voce. no; non ho innamorato andrà e appuoio bisogno a gli un ma immargini Antonio No^ Riiato, Marco son e Jacopo), ! (a Vincenzo). discorrere, di a Antonio. Vincenzo). a ch'io vero poi dietro guaria RuATo Vincenzo, vm. Jacopo, meno ed si genio dimoito; legge in volto; originale poco ihercantili si udir mi di là vale. pare. {di dentro). io di farmi ; annunziare; basta! esce). 4S LA Non Io state frontiera mia conferma Di quei davvero detto aveva il dazio I (sorridendo). aspettare che ringrazio: vi cara, pagare senza Teresa La 8CBTTIC0. LO B scomodarvi^ a la passo DONNA fé si non I (di denH'o). Antonio dov'è, Ma dov'è?... ma Teresa. Cerca dov'è mio figlio. Antonio (entrando). Ma Questo Caro, ch'è {Vede nipote.... caro Ahi Certo sarà mai dove infine, bel un ! Non figliolo {Lo qua! eccolo han m' detto Vincenzo). abbraccia). una ciarla nipote! caro Rdato. (Ecco il sangue che parlai) Antonio. ^ Tutto Tutto, lui ! tutto tutto suo il lui ! gli occhi, padre Teresa non è mio colore.... I... (sorridendo). Scusa, Questi il naso, sei in errore; figlio. Antonio. Diavolo I un granchio Teresa. É un suo amico: il marchese Vincenzo Massaresi. presi? ) 44 LA 1.0 B DONNA SCETTICO. RUATO. / Vengo (Saluta).' Signòrt! te. con — Teresa. Non voglio trattenerli. Antonio. Spero però che io presto tornerò vederli. a , Vincenzo. Grazie ; gentile troppo ! RUATO. Dico altrettanto anch'io. Vincenzo. I miei saluti RuATo a Jacopo. (salutando ed Teresa Servo Antonio). Padron I suo {Piano Al resto del racconto non di creder mio — a Vincenzo)* s'ottrarti. Vincenzo. Sì, caro Hefistofele, son pronto ad ascoltarti. (Escono insieme). ì Teresa Oh bene, Un uom da debbo io che si stracontento (fra sé, la avvelenare contento). lutto quel soa piedi a capo Teresa E le mani Io bene) bene, Antonio. ed (fregandosi A:?iTONio 45 PRIMO. ATTs) dice felice. e dolore). con felicità) sua Antonio. Ed il te a mio ritorno egual effetto fa? non Tebesa. Figurati! Come — il tuo Ma, vedi, buon umore considerando stava serbi ) sempre Antonio. Domando Io Non ho Per Ma mori Dunque Di Nel — pensai : all'ordine coraggio lavoro^ Così mia ) e partii e il essa per barca giriamo buttiamoci dentro facciamo : l'Oceano la dote passai d'avaria ! mercanzia e più fino alla non vale^ cambiale una : po' un pianger suo ! migliore soffri moglie umore?., li buon — riescita di perirono non poco poi articolo trovato Quando — perderlo? dovuto avrei perchè alla gola figliuola. posi ad effetto ; 46 Con lunga Due mesi Il pazienza fa tue Dissi, Teresa diletto ricevo, patria saria e stato fra te faccia, tue le collo al che per si son — sento e ritorno e (gli si getta Antonio!... SCETTICO. piano l'America, lasciai e il mio provvidenza; una LO B lettere in ritorno mìo Come Oh DONNA LA braccia. piangendo). vero! angelo Antonio. Ma perchè mai {Battendosi Ah •» imbecille!... Capisco Era la sii... vedovo solo! io la perder che pensi tu fa mi gioia quando mesta? la fronte) testa!... partito son Povero (Commosso) — .... si tuo marito! Che Morire cosi Ti !... giovine Teresa E — (angosciatissima di e lasciato cuor lo sempre che è male porto! morto? dissimulando). mal lui, per (guardando Antonio peraltro di parliamo non prego.... T'ha Nel amico!... che onest'uomo! Antonio! ora, intorno). patrimonio. discreto Teresa. — Si, si.... parliamo d'altro. Antonio. E Tempri, al paterno esempio tu pure il tuo il educando duolo figliuolo! Teresa. Oh ti lasciamo prego!... questo brutto argomento! Antonio. Ma perchè mai ? Si dolce gioia nel cuore io sento Qui, E tu di te, con vuoi non parlando moglie mia 47 paino. ATTO tuo del parlarmi giunto^ appena ? defunto caro Teresa. Egli Nei Pensa che che Pregando dir Convien la scritto, t'ho se che che laggiù I ti scrissi. venissi, fiera assai grave, strana penosa osa non sai di cosi farti a piaga una mano come assai cagione costringesse mia sin vedermi a ho che caro.... toccarla ma cuore.... Mi mio è, vedi.... preghiera. A?IT0NI0. Ma Tradire I parla allora la Teresa (combattuta). Oh (Oh sii... di memoria no t... mi mio quel scoppia il pettot poveretto!) Antonio. mia? Teresa Dunque? Teresa. Il turbar Più — subito cosi Gli è la tua che.... mi gioia è troppa pena serena.... tardi.... Antonio. No, Invitandomi Per a dirmi non no, subito fare quel poi : dia voi poco nulla di I avrai mi non tragitto, t Teresa. Ma, Sino Di a New vederti York e ti scrissi parlarti, v' era vedi tu, quand'io il desiderio dal dire mio al fare scritto 48 DONNA LA Quattro mesi e allora Bene, Quanti di D'un il De' miei mali Egli adesso Che passa Che doveva Tanto il Tanto fui miglia Scusami, di parlarti, Scusami, Antonio Oggi sentii lascia Che di Avrò Si i fratello il mio il tuo segreto sieno pagamenti, debbono Dunque effettuare parla e ogni giorno ti potrei miei, piana e umana! natura t*ho fatto fare viaggio^ più ho coraggio; vani.... capricci son domani. parleremo (con affetto). pagato fiducia; pronta messo Teresa E tuo battello, ai ritorno, io che or non taccia.... il peso annunziare. non Antonio Teresa, tuo la faticoso mio, ch'io e no, pareva cuore Oh — di mi facile sgomenta.... mila dentro affanni cosa ti là, del in molti i testé come Ducento che affanni!... invece secolo un quello parevami questi Quando e prima versare allora Dirteli !... mare atteso: fratello!... mio è ore finalmente che col ed reggea! l'aveva viaggio,... in cuore non — mare: e ali* idea allor com'io potrò terra giorni e cuore gridai — trascorrere Finalmente Ne già affrettava mesi ed era dividere è del il ed Dio mio palpiti e contrario riscontro Grazie, — di riscontro; tuo un riscontro Venne coi passerebbero ancor Prima contava SCETTICO. spazio immenso un io LO E al viaggio il di in o oro mercede cinquanta devi mi in questa con e chiede non esser in della per cento: pagamento; confidenza. scadenza. all'istante! Teres\. Antonio, ancor Antonio. Qualunque dilazione recisamente nego; ti prego!... ATTO E molto Che La m' hai col confidenza Suvvia; di accordartela adesso meno discorso tuo che occorre marito?... tuo 49 PmMO. io i' inferno messo tosto di posso^ mi fatta sia figlio tuo addosso. ; tratta? si Teresa. Domani. Antonio. No, domani potrei partito! esser Teresa. Ti debbo sappilo.... parlar.... dunque, (Mutando Di È mio per figlio parlare lui che ho pensiero) di debbo, ti bisogno di te.... Non — mio del Thai figlio.... consiglio tuo Antonio. Che? avria buttato male? Teeesa. No, non posso dir Antonio. Avria preso ad amare qualche donnaccia? Teresa. No. Antonio. Fa debiti?' Teresa. Neppure. capito? ciò. — 80 DONNA LA SCBTTICO. LO B Antonio. rama? — Teresa. Oh basta. si^ quanto Antonio. Mi tuo il metti segreto^ subasta alla bacco, per ì Teresa. Egli Savia nobile affettuoso, è buono, condotta, ì suoi per amore egli ha. ingegno studii.... {con impazienza). Antonio Ma Veniamo ai ti ma, ?... supplico! Teresa. Ma, Un dubbio universale, Profonda, che sia. misantropia una noia.... continua una dir so non Antonio. Che — ha studii fatto Teresa. Filosofici in specie. Antonio. Non — 0 Matto, in ma camicia Di quei Se no, però posson non di occor' di quelli forza^ che han benissimo non duopo altro! É da porre ti mettere di finire matto! — cura alla in catena pena; radicale, all'ospedale. ? !Sfi DONNA LÀ LO B SGBTTtCO. Teresa. Non Perchè che far può venire figlia Maria tua condotta? l'hai non Ma — ANTONIO. Vuoi Maria volle restare farsi a sorella? ridere, po' più un bella. Teresa. Per I... complimenti dei me Antonio. Ti — Per la Ma — madre, che diavol anche forse ma fa dirò: Jacopo? il per è non solo figliolo I Io d'abbracciarlo - ho fretta. Teresa. Abbi pazienza, Antonio Anch'egli — fa toletta. si abbiglia Antonio. Toletta per suo zio! Teresa. Ehi Non sol al pensando anch' forse padre, alla anche poco un ma ei flglia I Antonio. ah Ah I Teresa si son serbati l' uno cammina il bastimento Maria dritta a Jacopo che sta che Che qui a il lor padre al pensa anch'egli Teresa E all'altra di pensando a fedele gonfie cugino; vele! mancina a cugina!... alla pensando !... (commossa). questa sperano e la un madre di avvenir quello più bello!... 53 PMIMO. ATTO Antonio. Ha zitti ! — Ecco di là figlia che mia si avanza. Teresa. Ed mio anche ecco Antonio Come è dalla venir {giiardando serena Teeesa figlio stanza. sua lietamente dritta). a candidai e (guardando dolore con Come sinistra). a egli è e nero torvo I... Antonio. La speranza ed il dubbio I... La colomba, {Entra Maria^ Detti, Mahia Cara Jacopo). (lieta^ ingenua, corre (entra Maria)^ Ed il corvo. Jacopo. ad abbracciare Teresa). zia! Jacopo Caro (freddo zio I urbano ad (Si formano due ma Teresa Finalmente Antonio). gruppi (a Maria). ti abbraccio! discosti). 84 LA B DONNA Antokio. Ti fatto sei aspettare SCETTICO. LO (a Jacopo). dimolto, t cattivacelo Jacopo. Signore zio, mi scusi, farò lo non più. mai fra {Parlano Mabia W cioè mamma.... piano). Teresa (a {Questo zia,... loro). dev'essere errore , detto appoggiarvisi senza massima punto sopra proseguendo naturalezza, Posso — darti e con la subito). tu? del Teresa. Sì, Dunque La bacia). {La cara; verità, ma Mabia (piano). guardami, eppoi piano! Ti — dimmi sembro ben bella tutta bruita? o Teresa. Tu mi sembri bell'angelo! un Maria {scherzosa). Ma senz'ali, protesto! Teresa. Meglio; co' tuoi compagni si volerai non presto. Maria. E Ti dimmi', cara par {Trae che e fare potrò mo$tra lo zia^ guarda.... un a questo ritrattino che stesso bel ha in affetto soggetto? in tasca rinchiuso elegante custodia). ATT» Teresa Chi è (guardando). ? giovinotto questo 85 PMIVO. Uq qualche ? americano Maria. Come, lo non raTvisif Teresa. Ma conosco? lo Maria. Piano li babbo non Senza Feci di misericordia seppi Quando in che L'ho dipinto Pure la a mi lo mi doveva feci tornare legare: l'ho memoria, burlata ragazzata: si patria somiglianza avrebbe questa è ritratto questo 1 £i nulla sa I fatto a che vi sembra fantasia, sia. (Guarda Jacopo). Teresa. Ah Ehi intendo! trovo Jacopo biondo men ed avvenente! (Sorridendo). Maria. Ma nulla dir non al Teresa babbo I (sarridendo). No, gli non dirò niente. MAfllA* Grazie, Oh maipmaM- ch^ tostai sempre ti mamma chiamo! Teresa. , Che tu non (Antonio ti corregga, e Jacopo questo soltanto ilm0Sso^-^ vengomv^f^o e bramo. Maria Teresa medesimamente). 86 DONNA LA B Ordine Maria: dei Teresa: Jacopo gentile Mìa SGKTTICO. personàggi: Antonio: (freddo, la Jacopo. cortese). ma che lasciate cugina, gioia riveggo che Con LO mia dica vi amica. piccola Maria. Ah ti dunque viali.... giardino.... quei Quel cioè.... ricordi.... le ricordate?... vi passeggiate...? nostre Jacopo. dubitarne? Potete fu sì una bella etàl Maria, anch' Ma ricordo mi io^ sai... (Piano Antonio Di', non so se mi di voi. Teresa), a (piano a che spieghi.... Del — voi mi dà? Teresa). ci facciam qui, noi? Jacopo. Voi molto siete bella i Maria. Oh I grazici... (E via (Piano (Antonio con garbo affinchè restino dice a Teresa i comito trae due giovani comicamente). Teresa in verso Kbertà col volt) Teresa). a la destra, e inianio 57 PMIMO. ATTO ASTONIO. Dunque Che dicea io tanto dopo Se sia Lo stato che che (soprapensieri giunti guardando e che Ahi La colomba si il Tebesa angelo vostro (come mandato a Antonio Andiamo Il corvo cede scuotere subito, signore, o quel forza a cuore? Teresa). sorella.... [(Piano). (fra sé). come Antdmo aspettate angelo un (a Jacopo qui, è non vero è bella. Maria). e figliuoli? Jacopo. Si, li Teresa). a fra sé). I Certo, ci gioia con e conducimi, Teresa Voi Maria e appartamento.... sopra (facendo dunque I... braccio). Sarebb'essa, Un porto rammento. a (Piano ! accosta trasporto. consolata). e (prendendola vedere voglio in Jacopo Non Antonio il ostante non sono mesta tra pare dicea?... ti cosa mi visitare voglia ordine^ articoli degli Teresa si buon in naturale molto tempo sempre diceva.... E che aspettiamo Teresa qui. (piano Come! ad yéntonio)» lasciarli soli!... 58 DONNA LA Antoii^io E la condur a subito torniamo noi SCETTICO. {alzando seguitando e LO I Teresa). seco accennando {Poi I voce destra Vappartamento), guardando come e dunque Qui la verso — è il gabinetto...? — {Piano Teresa a Maria guardando e Jacopo con compiacenza). Si la toccano Ed manol..« {Conduce {Jacopo e Maria a braccio eccoli via a braccetto!... Teresa passeggiano dalla per destra). la scena parlando). Fine dtWAtto primo. 60 LA DONNA SCETTICO. LO E {si scioglie dal Maria braccio di Jacopo). Frottole, sigoorino iti ricordo da Allegro, ch'eri "bimbo anzi biricchino un I... gioviale!... tempestoso, impertinente, I Jacopo. Tu eri pure Bastava E un condita nulla farti a ed il pepe con ì arricciare tosto allora, all'occorrenza, il sale sapevi dar anche bafiS, i schiaffi ! Maria. E allor tu che ? facevi Jacopo. Ti la gentilezza Maria mano {Stendendo I abbracciava stringere quella per (battendogli scherzosamente la Bei di con Maria). mano). vizio! Jacopo. Dalla mano Maria Perchè non cominci rimetterti a {ridendo esercizio in ! modestamente). vendicarti? Jacopo. (É Eh tu non hai mutato un civettinal) poco davver, cara cugina! Maria. Oh Sa, Ho i Ho si I mutare prima salute, ch'io mi un babbo, desideri, qual bolle il sangue è che è proprio il nelle mio vene: un affar desiderio! serio, Aggiungi Rivedendo Poi la il ora cbe piacere il mio consolazione all'anima di riabbracciar Eppoi.... mi viene Lombardia di cielo caro ((i SBCORDO. ATTO : zia.... mia (Si ferma abbassando gli occhi). Jacopo. (Pure è una {scherzosa Mabia fanciulla!) cara e con riverenza). una Eppoi Di fare Al mio beli'incbino un al dottore.... cugino d'infanzia!... amico l'onore {Gli stringe la mano). Jacopo. Sei molta lusinghiera! Maria. Di', ti Che scappammo C'era E Jacopo, rammenti, in i fiori.... la brava sua Parea le a lucciole.... visi i Che !... bella sera passeggiar noi quella giardino luna nostri coi di bravi suoi luna venuta a I... fare usignuoli.... ischerzo, non il soli?... terzo ! Jacopo. É Una mi tu vero: più delie nel desti dolci cuore di memorie una gradita, mia vita ! Maria. Poi CI siamo di promessi viver sempre uniti. Jacopo. Poveri i Tu te Fu chiuso n' nostri piani isti in America, in OD I andaron come collegio e a il misero studiare falliti ! cugino il latino ! 63 donna la scbttico. lo b Maria. E — qui, pianti!... E la Ecco, E cadi L'aspetto Benché Ti E giuro la Vi parea, Ma invece E Che allor in che doverti Con del cadaverico rotta testina lo io di ìnsiem in tuo povero anco più siamo.... nuovo che.... tua padre^ vivrò, secol 1 stato. vedrei.... ti non e sei, sano uè affanni senza si, insomma, !... siamo tenne.... ancora ìn- (sieme Jacopo. (È veramente Innocente angelo un e ! Oh — al par di lei foss' io felice!...') Habia. Che hai, cugino mio? Jacopo. Nulla, Maria.... ti guardo ! Maria. Ma Che tu pensi a qualcosa Jacopo veggo sul tuo volto !... {guardandoli). No, ti • madre, fratturato vivo tu tornata, di quello braccio che — violenza.... un in letto^ ..« gli esse! tu e rammenterò ne un e giuro, son dire.... vuol l'urlo me lasciare, te Oh se promesse. partenza, l'usata fossi, eterno aste le nostra con istrada!... in bimba io della finestra in solenni le far io innanzi sera corri giù, scriverci appena sapevamo Eppoi, di e guardo.... e t'ascolto! ! 6*1 SECOKDO. ATTO Mabu. rincresciuto forse T'ho parola? mia qualche con Jacopo. tua parola Ogni invece consola. mi Maria. Ma già Che lo ! ta so devi chi avere mai sa dispiaceri. Jacopo {guardandola È distratto). vero. Maria. E Fatta la ancora n'hai me conOdenzà. Jacopo {sempre guardandola). Che Non non mi vuoi ch'io tu ti dica? comprenderesti. Maria. La Non ti piccola tua amica comprenderebbe? Jacopo. Metti un .... Metti il gel nella flamma po' l'ombra al sole I... !... Maria. Oh I che strane parole 1... Jacopo. Fiamma — e Voltatemi sole! in ombra e gelo!... — Ve ne inglese queste parole: Io convinco dubito subito; ! 6ì donna la lo e scettico. Maria. Che vuol ?.. dir Jacopo. Vuol Ch'io Si Già mi spaventa mi tarpa, Altri, farà forse Che — In A 0 ha forse o via, via, lo verità, sembro I la Dite il vero; il le assaltar Chi bel collegiale secondo voi si qual o crede quale sa — io recito, lecito fllosoflco-itterica, parlantina sua brune.... comune ! che e accorgo?... ne me non senso sciocchezze provinciale un sono c'è produco, — ingorgo quelle pupille non il laccio forse o e Tale imbecille.... un pazzo, e — ghiaccio — prodotto serenate queste voi in ? cuore sono veggo, di parlarvi Con Di vi — Effetto Vi il faticoso sangue Ma paralizzato quale mille — di dito suo la ! come sordo — col ja, lontana che solo, curvo pure sciagura m'ha D'incubo Di pensando si m'è eppure mia vecchia come Maria, esempio, per giovinezza estingue — me la la ma ; si e consuma Già È giovine soD dire, giunte persone d'America! appena Maria. Jacopo, Non ho non m'è inteso tutto sfuggito però che quello ch'hai su di me hai detto; sospetto!... un Jacopo. Ma vi no, Diavol ! le Non posso — fare ragione perchè Con Da do celie a Scusate mi cortesi, : avete coi poi pretendere certe e mie parliam io ho ! io torto ti ricordi voi d'altro. e — il tanta anche stranezze lo stolto ! accolto. urbanamente in fui la Suonate tu, virtù corte il ! pianoforte? SICONDO. ATTO ! {con vivacità Maria Oh ! suono.... Vuoi diavolino un spiegarti tu OD ti che i pettini Bada, — tutto? dirmi e giovanile). Jacopo (fissandola). . t'aggrada, Come .... Può da dipender te ! Maru. ; T Da ?! me Che scioccheria t Jacopo. Pur Da te l'affermo: mezz'ora una che cosa, mia all'anima dentro accade vorrei non spiegarmi.... Maeia. Perchè? Jacopo. Non so. Maru. Potresti però spiegarla? Jacopo. ....Parmi. Maria. Spiegati allora, Jacopo, 0 grazia per te lo chiedo. Jacopo. *. K se poi ti spìacesse? Maria. Possibile te? Cosa udir che mi offenda dal non mio credo piccolo aulico. 66 DONNA LA SCETTICO. L3 E Jacopo. ofifenda Che ti Che t'imbarazzi.... che certo, no io dispaccia, ti dico. Maria. Allora parla f Jacopo. Che Ti romanzo sembri!... {battendo Maria Parla piedi). brevissima {dopo Bada^ che a se pausa). parlar mi avan/.o tua! è colpa i ì Jacopo La da Maria {come La sopra è colpa mia, vivamente). parla! ma Jacopo. E — Io.... sia. t'amo! Maria. E io t'amo. Jacopo L'amor di Germogliò Non è amor cui ti sol da di {attonito.) Ah! come!... parlo, vedi.... un'ora.... parente, Ma, te lo Maria, intendimi, confesso.... adesso.*.. anzi, germoglia capisci.... egli è un affetto^.. 68 Ho LA di gusto S'io non Che col chi per avevi me Come Di la tua, casta cortesia, Dileguarsi (Massaresi poi, entra veduti Jac, Jacopo Eh eh! con {lo e cercando ferma fa e subito si s'ella marchese.... signor Porterò BfassarMi. come si scorge cuore du premura Maria, e piena dell'errore? dubbio, il Marchese e conti, prootil si dal «etnia Detti miei serena voce sentir non del nubi le questa e già fronte una udire e i (commossa). mirare mai può règola in Jacopo £ onesto.... scrupoloso, babbo giudizj tfilTTlCO. U" K si trovarti avea severi DONMA alcuno^ tornar per volge a ma fuori). lui) qualcuno, cerca l'imbasciata. Massabesi. S'io Scusi^ la di cameriera (Maria fu Jacopo Mi rincresce! Entrando Riflettendo MissAREsi Scusi, C'è ma che nelle un'amarezza questo deve non parole, insolita.... e — era nel parte da destra). alterézza). provato aver {con meraviglia sue trovato...: riverenza annunzio senza che ho non {con fredda capisco — là cortese una inopportuno, giungo poco un il suo e suo d'imbarazzo, palazzo. risentimento). aspetto, ATTO 09 SKCOIUM)* Jacopo. Orsù, d'entrare Sì, Che mia in ormai v'entra si spesso ha casa po' troppo un Massabesi Che schietto. parlerò occasione. il fosse come padrone (stupito). dire? vuol Jacopo. Vuol Ch'ella E ch^ Sia la per io mi mia cortese! troppo par antico, ella, patrizio come sì borghesucci Potrebb'eila marchese, signor caro mi casa chieggo noi per dire, amico! premuroso spiegarmelo? MaS)ABESI. li Ch'ella dovrebbe tener Sentimento... E quel Della Per corte la sua da morto verso Quel — avanti; il il affetto (Si ferma). poveretto.... è po' imbarazzalo). un Forse ha scordato il iiouje padre?... Massrpesi (Che Jacopo Clemente, poveretto?... — mio onesto e {ironico). {Mnsfiaresi Di quoslc» presidente eguale vivente par fratello mio l'illustre Jacopo Chi? nobile un aveano ancora casa, mi non povero breve, suprema, tuon dice (figgendo gli (turbato). custui?) occhi negli — E, occhi dica; al marchese). come ! 70 LA Accade AL che si di nome DOMMA si mostri LO I turbato {atterrito). (Costui a {vedendo di Anzi La un il fatto cui a parole^ insifite^ e sue che com*uomo vuole segue accertarsi crede). non marito.,., morto segreto!) il mio sa delle l'effetto il marchese scrutare inquieto e padre? mio Massaresi Jacopo SCtTTIGO. ch'ella godrà conforti.... vedovai... MAssABEsr (imbarazzatissimo). * Signore!... Jacopo Che {crescendo). !... ha Massabesi Ah! {dando Ha padre.... {come una di queste {nel e che, ironico). ombra Jacopo {udendo disordine).. massimo questa getta mio Dio tengo ! ! che or so Massabesi Quale? un sdegnosa^ notti.... Ahi... Ne ? crollo). un sopra forse paura Massabesi Oh! morti signore!... Jacopo Mio dei paura se specie di sa qualcosa.... confessione grido). tutto!... e che oramai (atterrito). la prova ATTO 71 fl03IIOO* Jacopo. Tale, che più negar giova non f Massabesi. Ebben, ripareremo.... ecco ma per del amor cielo!... Jacopo. Oh madre madre, miai è caduto il velot.,« Massabesi. Io pronto.... sono Jacopo. No.... Non IMnfamiaf... confessi Riparare, — Ho DelPonor mia Peggio ei vuol in scioglie d'un ancor 1... e — care.... questa viiissimo si spezza.... fango.... rimango!... terra riparare! {rimettendosi). (L'error il mio poco neghi! l'alterezza sulla esposto Massabesi Per sante anche e la riparare l'orgoglio, madre.... si questa più tutte cose vuol preghi!... non carità^ per ! egli restava, di Anche Ed le ne me Dio mio perduto Una offerte.... non segreto adesso!... comprendo tradii non da !) stesso me Jacopo. Cipnvien Per — la tirare melmosa Rin^etta Scaccio pur anch'io, innanzi, È strada! la — maschera! la mia marchese signor l'unico maschera riparo. Ogni — vo a caro, stolto scrupolo anch' pormi io sul (volto Parere è l'essenziale!... Dìsprezziamoci dunque.... quel ma che siamo è stringiamci un la arcaim: mano ! ! WnmA LA SCtTTICO. LO ? %mm (ch'è Ruato versi di im^ in entrato ed Jacopo d' udire tempo in rimasto è gli ultimi quattro fondo inosservato) e Massarasi. {uscito Jacopo). jVIassaresi diverrà Costui matto! BuATo {avanzandosi Erronea Come Che quasi fecMo dopo Miei quei mi abbian udito!... Anzi che 'L'avrà Quando mi venti parole trovò a certi pretesi in guardando Oh! che penso Londra a e quello fatto!... or mesi que' per politici!... Fu complotti Scherzi le briccone. un passai all'ergastolo!... (Battendo I conclusione diventerà Egli semplicennente freddamente). e compire un de' da'suoi più due anch'ella aria). belli fratelli entrò lo scherzo! poi (terzo Massabesi. Perdoni! {Per Ruato Si ricorda {senza bene!... Massabesi {come Debbo Ruato Ella disse muoversi). {come sopra). andar via. sopra). uscire). ATTO M Hi JZ tSOONBA. (per uscire). AssAResi aspettano. Ridato (senza di' io muoversi), faceva la I spia Massaresi. Me l'aveao riferito Ma — le Ruato Si accomodi; si (Massaresi Del la pure il scoperse Di patria in ritrovarsi {Massaresi come bravo atlerrito fa un mincia). co- fratello, suo fallire, per mila ducento tasca poi avello^ quand'era segreto, osservando sogghigna, decenne il quel l'aspettai sopra^ fermato^ sopra fa la chi Ruato — Clemente, marchese Che che s'è Massaresi che Pianga ferma. (e. s,)\ fretta, (c. «.). pensi, ma ho ripeto, lire!... indietro. passo Ruato — volgendosi^ Non faccia Vada — Di Deplori quell'altro Della Di corte nuovo il Foro la la l'auìor Massaresi è suo! dell' l'ajuto con Il presidente in prigione!... di Dio (Si frega premura Ed — invenzione fatto!... (tornando, monologo. recente testimoni Con godo! presidente perdita ^ gl'incomodi me mio il Servo fratello!... suprema, mettere Quant'a Il pure Continuo suo! servo pur: Paleologo! marchese complimenti, è?... le mani). affannosa). 74 LA B DOMMA MSTTICO. LO RUATO. V Un Me l'ha Teme detto egli in forse zio mio (Fissandolo. orai or Le — — E far Prender io cinismo arie certe Ma — mio d'acre, Dov'entrarono insieme E Clemente!... il marchese Quando Dalla Il il notaro, finestra, marchese Con E Che uscito il licenziò padre marchese, nello chiudea del dal dolor ei neppure scrigno stanza!... chiaro figlio caduto muto e — si è messo poco s'è appresso morto, mezzo accorto portafoglio un pedanti molto visto quando e — quella in suo giocolar a portafoglio!... il povero ho precipitoso aspettando certo Tornò è E — notare povero grido i I tracotanza!... sprezzante il al furfanti gli austeri^ là dentro!... nascosto era Ruato — trionfo sardonico). chiarissimi pel ? inquietissimo. è Scopritevi, illustrissimi^ osan notizia!.. giustizia con — zio! la spiace defla l'amor Massaresi — mio vuoto! Massaresi. Se tutto è questo vero farcelo dovea noto. Ruato. Lo feci! — e noi credettero! Massaresi. Non Ruato* Son due! Massaresi. Noi disse! basta un testimon:! 5 76 LA Per guardie che è Egli Ch' Questa Ecco la Qui Fuori col E salvar "E — capra fanno i puri e del male, ! é il cinico che mal e Marco ipocriti che di quieto: ; amante; penitenza, rea boria la : pia sante opere splendidezze cavoli e birbanti Che — fatto ben, il segreto, sentirsi per oro lavoro! Mantenere come credere lasciarle Far far — i! suo e — vittima.... la restituzioni le fatiea di — fede buona io mercede vorrebbe stati? mai son ignora sembra coscienza! sua soccorrer che non mercede ci non — che onesta fosse — Ma ciò tGITT:eO. che vedova questa vedova non LO M ciamberlani restituzione è Se e Domu coscienza la che guai i sono ! si nomini!... galantuomini! — (Poi freddamente). Vada — Di marchese pure, questa alcune storia parti Massari-si Ah! che ha cosa mai RuATo Badi, — ho che fatte già voluto vedere Novantanove Che ami se il vero e {freddamente). mia povera novecento bricconi, l'onesto imbecille uu trovassi in precipitata! casa BuATo (come 8opr4). Ma! Massaresi. E ohe Ina detto a ViDeenza? esperimento: un Massabesu Oh note. fatto!... sopra scaltri nipote {spaventato). Nulla: Ho suo a quel dei mille. ATTO Osservi, — Al Jacopo amicone suo Massa Mio Dio! Ha viene eoodò chieder a tiaa: consiglio. (disperato). RESI Vitiécnzo sa 77 siconpo. di chi Jacopo figlio? è RUATO. Neanche Del E ideai per nome patria e ignora tradito. notaro Massabesi {respirando). Ab l'ignora!... BUATO. Per Venendo — Suo Dal Poi è nipote neir di lontano qual pensare Abbiano consigliarsi a è nulla e che ora! Jacopo — mille — miglia . la poco certo ancor famiglia questa con per — parte istoria qui orai e Teresa gli ho per ora! appresa. io — gli non ho (detto Che che quello Se è Se BO, un cuor venga occorreva retto nel e....' in metterlo per imbecille, da sé sospetto: farà il resto branco! / Massabesi. Povera casal RCATO. Mai IWassaresi. E di me gli ha : )"arlato ?, ìn sua tanta malora ? 78 LA I DORRÀ iO SETTICO. Rubato. No, no, ho gli ooD di lei.... parlato Sempre per orai — •atti, Vincenao. Vincenzo si il di di discorso suo febbrile, celare molto mostra Vinterna solito Di parlare qui con lui.... osserva^ ché bencome esso pure freddo^ sogghigno). entrando). scena che che cerca Ruato — la venga.... qualcosa Massaresi suo (verso dissimula, ma sempre angòscia Vincenzo che abbia concitato-- di impstssibile,col Ditegli agitato^ ho gran l'aspetto di necessità qua. Massaebsi. Vi saluto, nipote. Vincenzo. Buon Massabesi Che cosa signor giorno, (dopo un zio! (Passeggia). momento). avete? Vincenzo Io? {passeggiando). nulla! fa qualche passo (Massaresi Vincenzo. E lei? incerto). Atro 71^ siaoiiiM». Massàebsi. . Nulla aeaQch*io. Vincenzo. Mi par turbato! Massaresi. Io? Voi no i piuttosto — Vincenzo, Io (Son sulle no, certo! spine!) Massaresi. (Scoppio RuATo (che s'è non !) d^angoscia mai mossOf guardandoli). (Mi diverto!) (Pausa). Massari^i. — Cercate il signor Jacopo? Vincenzo (passeggiando). (Mtra Si pausa). Massaresi. — Vincenzo — Perchò domanda (volgendosi Gli e avete a parlare? fermandosi). questo? Massaresi (dissimulando). Gosl...« per dimandare. 80 I DONHA LA SCrTTICO. (a Ruato ViivGENzo SMo LO piano). gli chiedessil.. Ruato (impassibile). Chiedi. ViNCE?izo Ma Ed io l'affliggo 0 sa É troppo tutto e anche meno 0 — sa, costrutto; tutto. negherà e nulla verità; caverò (piano nulla chieder non la ne ch'egli Ruato Allor eppoi? scoprir senza naturale (piano). freddo). — (Forte) Ecco Antonio Teresa. e VlWCENZO. (Oh! Dio! mio quest'orribile incertezza mi pesa!...) (Poi piano Guarda di trattenere mio Ruato (piano). VncErnzo tra Ruato). zio. Ha Vedrai a per che fare? (piano) poco. Massabesi. (Andarmene vorrei.... BUATO. Ecco Jacopo anch'esso. Vorrei restare!...) * (Hassarbsi a Ma Per la SI StCtMtMK ATTO Vincenzo). che insomma, vi passa testa? VjnceTizo. Ma di Intricata DBlla storie Una -* che uiatassa certa districar vorrei.... RUATO. Si trattenga, usciremo marchese, Detti, Teresa, Antonio da Teresa le Marchese, mio presento Di Massaresi, lei. destra, Jacopo dal fondo. {a Massaresi). {Ad Giuliano con fratello. Antonio) Il marchese aip3ico cortese un mia. casa' Ar^Towio. Fratello del marchese Clemente? Massaresi. Appunto. AritONio. E Della corte del suprema .marchese di (S^iacomo, giustizia? il presidente 8S LA LO • DOIUU tGRTlGO. MjISSABESI* Si, appunto; L'un da dieci defunto* mesi due da l'altro anni, AnTONio, Due galantuomini^ grandi bacco) fiocchi, per coi ma RUATO. (Certo, l'uno l'altro rubava, Massaresi La ringrazio, costui (Anche signore. Vincenzo sacco!) {ad Antonio). mancava!) (a Vincenzo). Jacopo Dunque, il teneva cos'hai? che mio, Vincenzo. T'aspettava.... Ho bisogno Ed anche di del te.... e della anche signora.... {Indicando signore. Massar£si {piano Che Antonio). Buato). a fare pensa egli ora? Teresa. Vogliono Jacopo accomodarsi? {piano Ruato a Che Buato Nulla, nulla, l'effetto di e ha? indicando ne sai Vincenzo). tu conto? {piano). quel certo racconto f... %\ I DORMA LA amici miei Mamma, ed Antonio: Signor Ch' io Le notizie.... LO SQVmCO. la sua Jacopo, sono Marco, I adesso anche le sole Rdato chieder cui a è tutta zio, questa posso la (gente chieste. me a quindi eccellente questo mio aggiuntovi conosco, buona (piano Vincenzo), a Bada, s'è zio tuo mosso. ViiilCENZO. E che Sanno Hn dodici tutto: innanzi famoso Ducente che so io? Massaresi (Guarda lire!... fa città nostra truffa.... di processo.... mila nella luogo avesse anni quindici o e in sempre così poi appresso), Sassaresi, (Muojo RuATo !) {piano a Jacopo), Guarda Teresa (Parla Che di mio vorrà marito tuo ziol (attonita). Ahimè! saperlo!... senza dire?) Jacopo (attonito). (Ei parla di mio Perchè?) padre! Antonio. Avanti Certo ch'io non partissi fu bricconata commessa compagna • Massaresi. Fui E Inghilterra e quindi non molto so.... in non Allemagna saprei dire.... ATTO ^^ tlCOKDO. Teresa. storie certe 10 mai ho non di amato udire. RUATO. É un cronache di genere che (lieto,tranquillo, facendo A?iTOi?iio agli Fino più qui a lei di altri trastulla. mi punto spiccato contrappo^fo tutti). di néssufi noi nulla! sa ViJicErizo. Di padre il Morto L'eredità €ioè 11 la e taKgli un quand^era padre che d'assai ancora Ma Ma donde presente quindici tenera anni fa, età, (piano). zio! tuo da al stato: di fallire.... al punto Vincenzo Trovò ricco nak) tranquillamente. BuATO "juarda è amico sino egli svelato ha si vide suo madre, mio molto in e godè paterna ora Questo fatto. xintichissima famiglia Ma al veniamo Bene, invece gli ducento alPaltro giorno un (proseguendo). venissero e nessun lire.... mila ne potè seppe disporre. .. supporre. Massaresi. fi Un principe nobil benemerito beni coi regnante.... potrebbe dello aver stato salvato. Vincenzo. Ma — egli è Di cui che poco Tamico dopo mio non si scoperse sa nome che né un indizio Tizio — 86 LA Aveu truffato in B LO 8CBTTIC0. di deposito certo un Ducentomiia DOraU lire punto! Massaresi. (Questo UvATo Guarda 1) Jacopo). a i zio tuo {piano soffrire troppo è Teresa. (Che mistero!) nuovo Jacopo. (Che (sorridendo). A]NTO?(io Questa coincidenza I) io mai odo è certo sospetta assai! Vincenzo. E il In scoperto, truffatore trascorso^ tempo poco moriva. carcere Antonio. Effetto rimorso! dei Vincenzo. Glie Da un Perchè Cominciò Beneficenze Sottrarsi che sa a la aver da tali.... alla di vedova miseria mio quel certo un cui per lo Tizio mecenate le insieme congiunti l'amico delitto, comune sieno fatti due poi questi fu teme. ben tosto nascosto.... concesso ! BuATo Tuo (piano). zio guardalo !...^ adesso i ATTO 87 SICORDd. Jacopo. "0h madre madre, mia f) Massaresi. (Oh frateUo, fratello !) Teresa. "0h Diof mio sostenetemi!) Antonio. ^ Per il caso bacco! è bello Vincenzo. Da dati questi €he è non Ma a E; ricerca chi sua sostanza renderla Y E della truffa pur svelare e (Pausa. — • svelar chi possiede; è il si non gli forza hanno padrone ? pone oggimai dovrebbe non Tutti ch'oggi ricercarne come a intravvede amico quella facendone, Complice Svelare, il mio incerti ? giammai atteggiamento). congruo Antonio. Poiché E giacché Si trova Dirò parla, prenderò nessuno qui interessato, quel in nessuno che in io questo mi proposito parlare: affare brutto francamente più tanto a la per passa mente. Vincenzo. Anzi ; obbligato assai.... pel mio le amico, sono. HUATO. "Parla lo zio d'America! viene Adesso il buono!) Antonio. Punto primo — con pace del suo povero amico — t 8B E di parlando Dal DOKKA LA il morti di non io traggo sieura del suo amico fosse segue a racconto suo Clic vivi 8GBTTICO. LO B padre dico lo — conclusione un birbone. fior di lo Zio^ uno!) (E ( Vincenzo ad più sempre essere con l'occhio tener sopra agitato Jacopo — che fa segue il desimo me- madre). sua Antonio. Inutil D'I che dire truffatore, complice altro un lo birbone stimo al uguale primo* BUATO. ' (E due!) Teresa. (C è da morire !) Jacopo {ironico). A il suo, ognuno pe' zio? Antonio. [il al quanto Giudizio, Parente mecenate dovrebb' di della essere vedova, complica un queiraltro.... mio a anche cugino.... un un quello, fratello..., Jacopo. Giustissima induzione 1 Antonio. Duopo Cli'ei pur sarà un birbone di degno dir non degli v' è altri. fiUATO. (E tret) ATTO 89' «BCQKDO. A^fTONlO. Resta della dir a vedova.... Teresa. Oh Lasciamla Cbe fosse Doa Morto Essa Al E in i e tu anche suoi vuoi po' Non di altra che ? in inerme cuore mezzo infelice? Dio! mio dell' obblio quella che dice ti non ch'essa, donna, sono stato. disprezzo.... la mia po' troppo un condannato un tristo abbastanza limosina se vuoi il fatta Forse carità! ^(susami, Ma Than ed di noi sappiam e che in comune E poi moglie.... sa forse al fame, vedova Moglie chi giudicarla? chiede ?.. sola figli; alla fu madre messa gli uomini Un É donna, — carcere, dolore, Che — stare. la si scioglie lingua madre.... e lasciamla stare sono !... fui moglie Antonio. Hai In la ragione: al quanto Ghe^ Che ha s^è fatto a dunque poi, dirò, resto che poi vedova trovato quel un terminare, per asino 0 un briccone^ rivelazione.... simil amico suo — Rdato. ^E quattro li....) Antonio. Io Sul partito S'è un Per saper È un uomo uomo da non so prendere regolarsi onesto ; se : dopo duopo onesto, ei ei come ciò poi gii solo che ha non è voleva essere possa ha del scoperto. mio degno un la incerto sicura consiglio figlio.... ; I 90 tA cosi di Prova LO ? Dorau sosmco. domestica grave I sciagura — {Piano E Ad l' ho ormai tutta sul È mio Ma non amico è Marco, — rimane^ vero, vorrei commosso pure sto stringe la Signore I io stesso! mano a zio — dignità^ sicura con e esso.... lei, signor a sereno anch' garante anche e — Antonio). partito tristo un ne di mostrarti {Sforzandosi ma parlarti sol un è non se tristo, creda; un ad {Forte — Al allibito volto suo I parola mia ogni letta Massaresi). a Teresa poi Antonio). ad Buona mia signora {A ! — la stringendogli Jacopo Amico.... — mano effusione). con Addio seguito {Esce da Massaresi Ruato, Antonio e t li che accompagna.) Teresa {Teresa rimane Jacopo immersa il verso Mio Volle Ma f Perchè Dio chi tristo Jacopo marchese sé Vincenzo Clemente e la fé' discorso un tremendo che quel racconto giuoco di quel Marco (fra sé fissa.) disordine). con a e mestizia. cupa e fermato il mio gliel disse?... un profonda s' è {fra egli rinfacciarmi Sarebbe Il in fondo Teresa Jeoopo. e si strano? arcano f inventato? RuatoT cupamente). complice di mio padre i... — ' IMI LA ICSTTICO. 1.0 B DOmSA lEEESA. NoD Di Vincenzo Di tal è fola; Di cui, Moti D' qui me, Vincenzo mentre infatti a notare che a mestare uom rendermi so è amico gli sguardi e scandali Ruato, tristo i ebbi parlava, conto inventato.... tuo quel c'entra il racconto verq: Non — queir pure ma Secondo — fola. una è i e maligni sogghigni diletto turpe piglia. Jacopo. E trattandosi Vincenzo^ della famiglia. nostra secondato? L'avrebbe Tebesa. É è impossibile, vero. Jacopo. Dunque si come quest'istoria? spiega Teresa. É Che non Complice valgo a alcun non spiegare: tuo pur un padre, mistero lo ebbe. Jacopo {fissandola fieramente). Perchè Insisti tu in questo? Teresa. Perchè è Ck"mplici la Perch'egli Ha verità; perchè avuto, avesse infine è se mio l'avrei oh marito ben d'angoscia, morto capito! di innocente! Jacopo. E attesto, ehi mai te ne assicura? dolore OS SBCOROO. ATTO Tbaesa» ^ Il cuore! Jacopo. Non bastai ^ Tehbsa. Per te ! Jacopo. È I del giudizj Da far del un Questi lo non chieggo ai posso maggior giudice Teresa che' me per stimar cuore cuore infatti la (piegando dei appunto punto f tribunali testa). condannarono. Jacopo. Con Teresa Ei fu dunque (serupre sentenze tre colla testa eguali 1 abbassata). colpevole! Jacopo. Pur Dei complici; Teresa ed infatti {alzando il troppo I E aver potè n'ebbe! e capo guardando Ah Sii Jacopo). n'ebbe? Jacopo. Tret — I| padre dell'amico che voi pegatei ì t4 LO E DONNA LA SCETTICO. TsaisA. Eppoi? Jacopo. Il mecenate ignoto! Teresa. Rimane t... 11 terzo Jacopo. E — voi .... Lo chiedete? Teresa. SH Jacopo. Il terzo Voi volete ch'io dica di complice mio padre fu.... che Teresa. Che faf Jacopo. Oh — mia madre. .... Non posso dirlo! Teresa. Povero Più dolore Vuoi tu Del le É — Eccoti acciocch' fatiche lo zio offesa! chi saper lavoro, don che di fanciullo mie, io senza Vincenzo: il mecenate! L'ignoto — sia? f Inver " — ti un possa stender è mi fate mecenate che uom mi fa mantenere la il marchese mano: Giuliano! avere lO BBCOIID^. ATTO . (con orrore). Jacopo Tacete, miai madre Teaesa. Ne Oh A dubiti? giudica Con lui adesso tu chiedi stesso sia se — marchese il c'entri come bugia padre.... tuo Jacopo. No, basta 1 Teresa. Con Del padre^ Del marchese Malvage, Ma del le che parente, Vincenzo! storie e — Invenzioni^ — di dell'amico io? so ninno inesplicabili^ strane^ invenzioni pretese ti dico! il contrasta, Marco! Jacopo. Basta, Non dirmi Che eh' è il Giuliano marchese basta ripeto, quel ! signore t'ajutòi Teresa. Ma è desso! Jacopo Ma dirlo^ ti prego! non Che tu mi Confessione! Perchè il dai qual onde preteso Che dici? ch'io sé). tutto! so contraria, illudermi, Teresa di (fuor prova amico d'onore! parola la di no^ non Vincenzo (attonita). è m'è è codesta. e manifesta più lui concesso stesso! t D6 DOIfilA LA SCETTICO. L3 K Jacopo. Perchè Lo — sol i furono — il del infin complici Vincenzo di padre mio pare e ziol suo Teresa. Ghel... padce? suo Jacopo. So tutto I Teresa. E Giuliano?... marchese il Jacopo. Ved^ debbo se Ch'egli giudicar proprio molto strano 1 e' entri Teresa Ohi orrore). {con Dio! mio Jacopo. Se Per qual la cagion è di vedova arduo proprio mio supporre ei padre soccorre! Teresa. Oh Che La mi virtù Valeva oh del mio martirio meglio si rea Vergine reggere abbandona, dunque dunque Dio! mio più posso non Fase Soiì Diol mio a ed sì si Mio sento novella ribella! l'inferno femmina? io tormento! lungo questa a l'anima con santa, Dio, far che patto? cosa ha fatto? Jacopo. Hai fatto di tuo Ogiio il più grande (Si copre infelice! il rollo e parte). ATTO f7 StCONM. Teresa. E Aglio.... mìo mio Aglio.... mio TerMA Teresa Giovinetta Ma E Le madre, era beltà privazioni.... Era — Mio madre! Dei fatti del De'giudizj E fede Questa Riabilitata E E — di fede in Nulla di spasimi, Dio, vuoi Nella io debbo — Iddio, dunque che imprechi, provvidenza tua (Quasi — Oh! ma no, mio una {Cade i santi, e giova? non abbia la mia fede nqigliormercede?... Dio!... in giorno? prova, perchè imprecando buon — tanti e dunque madre povera questo a anni tanti ! scorno.... gli angeli tremenda una padre madre trovarmi pregar per e di affanni agli Era — anni, altri del memoria anni silenzio una per la Adente, conforto sol — scorrevano Aglio patir rassegnata, Benedire e gente Dio, te, mio aveva l'evidenza della mio ! Provvidenza, negai a rendere pregare in lamenti.... tua concordi e logorai e gii stenti, io io sperava; e madre; nella scosse; speranza, preghiere Dunque E e quindici dopo La ed — sol proferii non tempo, restai; i dolori, mai giudizj gli anni, credeva io fra si non dei — Scorrean — mai Dio, e vedova essere giovinezza e momento). un io volli e io dice! me gola. (dopo avvenente e Aglio poi penteniosi). y^ma la fede ginocchio non avanti rinnego... una sedia). 96 LA Eccomi (Con Signore, avuto prego!..» preghiera)^ patimenti madre una ardente e nei che qui.... dolorosa madre una avete SCETTICO. eccomi di accento Compatite — LO ginocchio^ in qui.... ? DOraU suoil... anche voi — Che ha sofferto Madre, voi invoco L'angoscia addolorata — Mi pure!"- sia raddoppiata pur Nuovo paziens^al mia, Oh I... tanto penato e dolore e — lutto . Yenga La a pure la miseria, Pur ch'io Ma di fatemi morte la e colpe abbia felice tutto ti di Fine deWAtto figlio! povero chi tutto^ bisogna la rossor, lagnarmi senza mio se il — sì, me, accetto pazienza, fame, non — Sopra colpirmi, prega secondo. io vergona.... pìglio^ (Resta fervorosamente). in teggiamento at- 100 LA hanno Tristezze Al Io Ma mi nei sento ciò lo tuoi occhi gravi t soavi la fa spasimo assai serie, ridestare cuore crescer SCETTICO. assai dai versi LO B cagioni che balsamo DONNA vita.... mia d'ogni ferita! Maria. E fatto ti ha chi ferite? queste Jacopo. Non La ha che mano — spezzato saprei.... miei gì' idoli tutti f Maria. Ma mano? questa Jacopo. É Oh — gentile interrogarmi, non l'inferno.... il caso.... sventura.... la creatura. Maria. Jacopo, Ed io Se tu è non adesso mi tormentarmi Se tu Che non ti dico: amassi, Di seguiti che un'ora a cuore mi che non con ancora Jacopo, ancora, dicevi: avresti davvero tuo umor io t'amo. giuochiamo? giuoco 1' io sì I nero crederò m'ami. Jacopo. Non t'amo? Marta. No, m'ami, non Jacopo. Io non t'amo, o Maria? — Invece per te sola no, no! Ho di bisogno Non Mi virtù: è la riappare, mia É il tuo amore.... una legge scienza Non — Ma lo io €he ci Anziché Di de' e la te legge mostrarmiti mezzo v'è in t:U — guisa derisa, e fatto jeri, credo che sia questo Maria. tuo. (stupefatta). che mistero un uomini doveri dell'amor degno gli abbietta umani avrei Mabia Spiegati: più domini? credo ci coscienza. ci e regga e — degli forse sapienza inventata la il miglior oggi ! miseria come ci male prevale. è la mia esso l'hanno per mia la il e dubbj miei ancora^ che forse il bene tutta suprema qnesta Perchè tenebre più credo, Vilipendere, mostra parola vana una che rinnego: so: affronto che luce alle e La V'è credere 101 TBIZO. ATTO % intender a arrivo non f Jacopo. Sentf. Vedi — Io — debbo Ch'io Di la d'agiatezza specie rinunziarvi diventi — che il rinnegare.... soffra la di mio nome cui mendico un — in vivo? bisogna vergogna....) suprema padre.... Maria. Che ascolto!... Jacopo. E quello.... di mia madre!... si, copriti il volto. Oh — .... Che se Che le Copri, Che Maria veggo due il più tuo ineffabili copri. Maria, arrossir non volto, le {con dolorosa le no, più ahit sciagure tue vegga dir ti posso non m'han percosso! leggiadre. guancie 1 meraviglia (Egli e come offende trasognata). sua madre !) ì(2 la doxka lo b scbttioo. Jacopo. Che dunque resta Poss'io parerti degno Amor In fare a miserabile questa eredità pudico e lungo a di {come amico? povero più se Maria rimango fango? sopra). offende!) madre (Sua tuo dell'ingenuo diletta, mia tuo, al Jacopo. Or più J«Ioiì ho Io Parentela il — nel almen Avrò (Maria I dir mia più -^ il fardello cancello casa con nessun, mia ogni ecco conforto povero, — nessuna. fortuna ai — giorni ! mesti amore? tuo senza getto ne di Jacopo e io nome pensiero, orfano fatto il — che più nonson Ma casa bene: nulla trae lo e va il ritratto dell'atto primo guardando dolorosamente). Jacopo. Maria dovrò Che! — a questo f... muta tu rinunziare? pure resti? Maria!... — Maria. (É oh vero, somiglia!... non ha ragione mia zia!) (Con profondo dolore). Jacopo. Maria, te Dell'amor Ma perchè che che? non pensi?... (Egli passa rispondimi!... scongiuro, tuo, — A ne — forse rispondi?... E dall'altra mano avrei il che cosa parte ritratto; Al conforto creduto Ma che stai di lo torto? a ti ho cosa fatto? guardando? JUaria^ guarda — e le ed Un toglie di esclama). ritratto! ATTO Un ribatto Un — Basta è Oh — dovesse (con né stolto I... voi mi che nò pianto). ci lo io! f... dal entrambi fui amante!... istante un amate.... il mio? un soffocata tratti — avesse in e delirio fanciullo non amarmi cosi, signore.... errore.... che interrotta voce é od sogoo ventanni a invece Maria In I... ch'essa che Ma — ritratto Creder E I... 101 TKBZO. siamo v'amo t... (Bice piangendo). Jacopo Sciocco, -— il ritratto {scmotendo fanciullo sciocco ha xhe in mano sardonico). sdegno con Antonio. poi Jacopo, 1... che credi di cosa da conquidere , Una donna {Si getta a sedere Antonio É ore!... poche in ridendo convulsamente. osserva il turbamento e Antonio Ecco il Pare nipote Per di far Cominciamo — il il strappargli Ouesto !... scettico banchiere un lo Proprio eh' giorno scettico che recitar €h'io non la Perbacco! parte credessi! di è scettico Diavolo! in Entra — di tempo costretto chiuso tien il parmi .... Di ridere! Jacopo). (fra sé). segreto — una punto m'accorgo è che più giunto! son a far nel punto. cuore, migliòre. che Timpresa pesa cos'è questa storiuT 104" Più Ma monta non SCETTICO. LO noa Coraggio — noja.... al Alia B formula una nemmeno — DONNA LA ! — Cosi sarcasmo.... mi torna La fòccìa Ed — f memoria a componiannv cominciamo. or {Viene avanti). 1 Jacopo Jacopo. Oh!... Antokio (Ripone zio. caro alcuni (dopo tentativi il ritratto)^ cominciare per parlare). a (Eppure confondo!) mi Jacopo. . (Che vuole cosa Antonio ei (torna alcuni a dunque provarsi movimenti di tratto come averla quell'aria?) con trovandola^ non trovata mio Mondo.... tutto ove Doppiezza, E Jacopo, caro calcolo, è si volge molto a un e mondof un sorpreso tristo dubbio.... É Ma! ,— Mondo, mostra dopa e dice). e {Jacopo parola^ la trovar a poco). briccone.... illusione.... inganno, falsità, frode, pervertimento, ed del usura cinquanta per cento. Jacopo. Tal discorso?... a che tende?... Antohio* (Sì, neppur — Tende.... tende.... per bacco! Jacopo* Puro lo non io capisco. è facile lo so diriot...) capirlo a ^ I lOK TIftZO. ATTO ÀnTonio. Jacopo llesti E fra noi, io sono giunto bo appena Del tuo sostanza abbastanza, da navicella ia còme scorto sbattuta sia cuor filosofo ia mio, fiera una procella. Jacopo. É vero. Antonio. E 0 il spiego. La lite Di vecchi giovine, E or coi in ma rancide ed inesperta, in incerta, crudele le spiegate vuole fole, speme e penoso (Ho t la i ben di e zavorra, occorra se vincer te pende crede, sol gittar carico, nutrita, fondi di basso del cuore, ora il tra ragione il dubbio tra dispera, e La — pregiudizi E Alto ì, colli anco ha che cb^ esiti scorto gittare.... Mi — ho vele.) Jacopo. Le eh' ella cose dice non che son troppo vere. Antonio. E mai può Se filosofia di Nei vecchi ciecp Guai all'uom Il vero, la speranza si Gli fa veder E che -^ far a messi — il furbo a' fianchi ch'è tutto comperai... doublé •— in ; oro liquidazione e si crede filosofali t de' imbroglion il buon gli loda e -^ fede? bigotta rintracciare pietre più accadere provvigione d'una là dentro certezza.... appiccica l'infelice PakfoDg va dommatismo, — Gli Jacopo, o l' uom magazzini D'un La altrimenti, christophlt cenci i — mercato. bollato.... argento dotnpera sensali e (Vado stoppai... col vento in (poppai) 106 la donna soittioo. lo ? Jacopo. (Le parole soD Da mercante; rozze, parole da non son pure ma banchiere, che vere.) troppo Antonio. Datemi Che E il sia Ei Il ci non ver farà Di ch'io quel mani risata una e soglio (Che f : e' non è, pure, conviene che fare — sciagure, non cosa — da me virtù la incontri dignità Iddio bestemmiare Ma delitti come — che colpito all'umana che persuaso essere, nequi;?ie, pure vedrà può quest'uomo pure Scopra convinto^ uom un bene! sta non — fregatine due infernali dottrine I) Jacopo. Ah gettò zio so da lontano f credenza Ogni il buon anche dunque Antonio. 1 Penso Diavolo Laggiù — ve' Trafficando E cotone anch^o.... Io Anima, staffilando e più in d'onore lo colonizza negri le tutte mie (che nulla.... cielo^ inferno, (In parola si crede; colonizzai credo non si non all'americana eternità.... mi faccio i allegri e — opinioni: Dio perdoni Io me i impostura I) paura Jacopo. Feci Or io fa Delle altrettanto; pure i passare più tetre ciò ma giorni, perchè perchè immagini che lieti i miei funesta mi fa a lei ? trastullo. Antonio. Ah tu credi alle immagini ? Oh povero I £anciuIlo f I) 106 Mentr'ero Se di E — di la cor brama^ fama.... di dovetti io il nome portarne in nacque conoscerlo almeno^ volto, SCETTICO. 10 mi bambino, ancor" non S DONNA LA I arrossire Antonio. Raga.... Eh — Come ragazzate!... no, sarebbe a dire? Jacopo. Ah A lo dire f che pur cui testé Barotti I fu troverebbe qui ragazzate Bisogna Di che sapea Si, — parlava mio zio, caro anch'ella intoppo un lo sappia. Vincenzo, troppo pur li — fu.... truffatore. il dottoi^e 1 padre (sbalordito^ incredulo). Antonio Eh ! scherzi tu i Jacopo. No, Non si scherza per Antonio (al simili! fatti colmo dello stupore mai Dell'ultima Questa !... Mia possibile lettera.... sua questi casa.... non il tuo dolore). Iddio sorella.... Ma agi.... del e Eterno Sarebbe zio, può il ! mistero esser stianto, a buon vero.... conto... Jacopo. Ma Di non ricorda Vincenzo v'è più un che certo Antonio Ah 1 taci !... non può essere in quel mecenate racconto certo invisibile?... (con orrore). I... Mia sorella I È impossibilet ATtO E ella come Il fratello il mecenate suppose^ del M TBMO. è in fatto sei matto i complice Antonio. Ti che dico I Jacopo. È E Hassaresi! il fu complice Clemente! il marchese Antonio. No, Se nof... fosse' vero Jacopo Ah ella più crederei non in niente! (amaramente). crede! Antoìnio. Pur Ossia si.... Quel — cioè troppo! mi diavolo che troppo, pur dica io no.... più non so! Jacopo. É dunque a che me di tocca convertir mio zio? Antonio. Non hai finito ancora? Che hai più a dirmi, mio Dio! Jacopo. Pensi poco an a sua figlia. Antomo. Un Ch'ama te angiolo perfetto I solo!... Jacopo. É un altro ! ma a lei non l'avrà detto t liO LA DONNA S Antonio Oh lascia SCETTICO. (in collera). figlia! É mia star LO un'idea da ragazzo da pazzo i Jacopo. Si, da ed ragazzo, Ma pure E guardi v'è se altr'uomo un po' un anzi, se le piace, amato qualche a {Gli dà da figlia ; sua american 1 somiglia la custodietta del ! ritraito). ANTONIO. €he è questo? Jacopo Una (sardonico). custodia. Antonio. Eppoi ? Jacopo. L'apra. Antonio (apre la custodia e guarda il ritratto). Ohi Jacopo. Io noi Antonio. Vedol Jacopo. Né leil Antonio. Vedo! Chi sia? ATTO ||| TEMO. Jacopo. E — (Antonio trasecolato resta Jacopo — Antonio poi t (nel Antonio e Sìa maledetto Grillo Il di è Non vedo^ Tutte le idee Mia sorella Suo marito Mia che In parola più del nipote del io Mio — Pure non cognato Ha Sopra e un posso Jacopo mi crederlo! dubbio?... avrebbe Eppoi mente — niente.... altro americano.... E diavol che balbetto!... l'intelletto! perdo si onesto.... la Giuliano.... marchese (Si getta — 1 lire.... mila — ì d'impazzire!... sembra d'un più frutto ; si offusca capisco non cugino.... d'onore carote mi bel uo mie ducento ritratto altro cavato il brutto le mi truffa l'amante un ho cuore!... confuse.... flglia....col No.... di zio intendo, non Teresa» d'idee saltato è mi guarir nel poi esce). immobile). t Ne lo il ritratto. ed amaramente disordine che scettico — immobile Massaresi^ massimo punto malato l'inferno di sempre fecero non or Ho — Io far nipote Invece il fissando sogghigfui Serro il Maria! Pavea sedere: a Teresa — No, è un mai quello poi ripiglia). si virtuosa.... assurda tai che cose cosa.... svelato Vincenzo ha nar- (rato.... US LA Poi sorella.... mìa Ah — DONNA il ecco che il casa galantuora.... scusate!... Oh!... — di signore? (soprappensieri). volete, cosa scetticismo! lo ecco — Antonio Si, dubbio! É avanti? venire può parossismo.... suo (entrando). Servo Si SCETTICO. strano quello e Dìo! mio LO I salvo 1... errore — Servo. Ho lettera.... una (la prende Antonio Va col (Licenzia A A — si nuovo Se Eh — vero è non sento mi Via, coraggio! il Teresa!... Ah! pure se — Dissimuliam dico da ho un verità miei !... bisogno- sogno.... !•.. d'ora quarto i sotto è quinte). salotto.- questo scoprire non le tra gambe la un celino si — il vero anche menzogna una in Di - esce). che ribella le Parliamole -- sciocchezze che il servo, Viene mancar sorella. mia a {Guarda vederla Tutto bene: gesto credere.... — — di testa mìa la Eppure guarda). la e brutti in qua! pensieri (Entra Tere^^) Teresa. Finalmente Siam Ma tutto, innanzi soli a Antonio Di — Jacopo parlarti hai ho mestieri parlato? (dissimulando). Ho (Mi si fosse la lingua attaccata al palato!) t parlato. 1^ TSBZO. ATTO Teresa. E ti disse? «he Antonio. Oh Veniamo — Prima tu mi bazziche Teresa noi, a che nulla.... Se — io parli, inconcludenti. stesso tu me lo ho da parlarti. ad ascoltarti. acconsenti. Teresa. Ebbene: parla pronta son pure: Antonio. (Ora Che già mente a fredda fondamento senza più sempre a mi persuado vado) tormentarla Teresa. Dunque? Antonio. (Basta, proviamo) Se Potè nessuna amarezza.... gli ultimi Turbare, in del estinto tuo Teresa sapere.... marito funestare...? modo.... qualche vorrei dispiacere nessun se giorni Ecco.... — (con dolore). (Ho capito!) Antonio. (Oh Dio I si è fatta Teresa pallida !) — Ebbene dunque ? (con risolutezza). Si. Antonio. (Oh Dio!) — Un'accusa.... E, per s'intende esempio.... saria calunniosa, stata.... badiamo ... cosi.... Ile LA DORMA MRTICO. LO ? TSKBSA. Fa di un'accusa truffa. Antonio. CalunniosaY... Teeesa. Lo — bramo, ^ Lo credo, se il odo cuore. Antonio. É Ma.... la tribunal UQ ch'io stimo sentenza?... Teresa. Contro ! Antonio. In primo .... appello?... Teresa. In In ed secondo, in terzo prin^^^^r ! Antonio. (Oh Si trattò.... d'una somma.... Dio mio di non !) — E.... grande in sostanza-i*^ importanza. Teresa. Ducento mila lire! Antonio. (Niente menol).... E.... pagò? - -^ 116 Di LA dir, Sei tu fuor di 009IU ?. Teresa, LO lOgTTICO. Antonio (la guarda, le poi Hassaresi Detti, entra di parlarle : si dal se di gli fa t capace son vede Teresa avere somma che cenno ripete Teresa fronte). fondo. Antonio, Teresa se il gesto. il interruzione, senza prosegue, la premura: da insiste: Massaresi nulh gran visto non cenno, che con bacia Guarda — fa mendace. Antonio? capace, (Massaresi è il resto tutto suo le e genza ur- vada ne : Antonio — discorso, di avvede). Antonio. comprendi Tu Per Più Sospettare.... E al chieggo saperti Per (Si volge, da Ha ma Qui non " basta e fatti vede tu Potei — per sento, dubbj da in la verso tratti.... mi guardarti gesti i suoi quella parte I de' miei perdono innocente vede Scusami rinfrancato adesso ciel e Ohi — di il marchese che amico.... da che informato sono giurerebbe si cui ch'io Massaresi un mo- (mento stolto: volto.... porta; che resta le misure guarda razzato; imba- prorompe). questo si tratta è poi troppo! più di false e passa congetture, I ATTO Tiaio. . U7 f . ?» . Di apparenze :Si tratta ingannevoli, di vedere! e di o di sciocchi sospetti veder ; gli occhi! con Teresa. Ah! è flnirlat di tempo Marchese, — avanti! venga Massaresi. ^on Sono qua; innanzi ma istanti pochi lettera?... certi una ricevè tutto, Teresa» Io {ad Massaresi Verdoni, Non le un lettera una ho ricevuto. Antonio). domestico, mio diede nulla ora or Teresa? madama per venuto. qui Antonio. Si, (Se eccola.... Ah — (Stende la prendetela.... tenendo mano in la in mano). essa mi pesa! mano lettera la trova due con se dita come gli scottasse). Teresa. Or bene^ aprila e leggila. Massaresi. Ah no, per carità. Teresa. Sono stanca, marchese! (Ad Antonio) Leggi. Massaresi. Ma Mi renda quella lettera..,. (Antonio senta qua.... gliela darebbe). ìih BOKMl LA : : K i-.v ftèlTTIOO. CO '•:??' ?* "* - . Terssa (opponeiult^i). No, l^i! No, è f.». arcano un AllTOIflOi. Ma insomma^ l'uno o Taltro o lattow me di mano Massabesi. Ma miai è non essa è essa di mio nipote. T^SÌIESA. Viene a Oramai le mie lettera Tutte — fratello mio a eo§e la (Toglie leggi. dunque me, Antonio^ ad ban da Or — Vapre via, e gliela riponein aperta Eccola aperta Ma neanche Ne dovessi Iddio (si è v^ro, del leggere a detto dirmi Leggila — mette che quel potrebbe arrossirei Antonio È I^oro ^-^ e note esser vi sia, che cosa, io |)ure: udendo. attendo. la guarda mano)^ firma). Vincenzo. marchese Teresa. Non importa. {Antonio legge). Massaresi. (Povera la Antonio mia casa! (t{ cui rasserenando più rottamente Ah Per ! volto^ e raggiante e per sempre legge^ mentre sei tu si mostrandosi di gioja, comincia ad gli occhi di senza f... che giusto Dio carità perdonami levare leggo!..* ! -- va in mano I) morta stranamefUe mano sempre esclamare dalla Onibra lettera). di mio {Segue inter- a cognato leggere). ' ft9 Tiaxo. ATTO Teresa (attonita). Orbene, (crescèndo ANTONIO Marchese.... qua — Rìngrazj la in Se stato? maraviglia ci nò, Massa gioja). e Badi^ mano.... nipotal... suo cos'è è non f pens(ereì lei.... per (Legge). RESI. matto!) (Diventa Teresa. Insomma, Antonio Teresa mia^ di ed leggere sublime, eeleste, Santa, angelica, tal Teresa!... di fuor è rid$ dalla sé piange e intemerata, e gioja, e prorompe) pura, divina eroica, sorpresa.... leggendo). perdonami, I Oh gioja.... (sempre perdonami!... finito (Ha tal creatura, . Perdona; È tal e questa Eh! lettera!... (JLé dà lettera la altro che lettera. contraccambio: in di lettera Teresa si mette — Massaresi Ma cedo ti (ad cambio! a leggere). Antonio). ?... insomma Antonio. Insomma, Però le basti insomma! questa.... Fuori Marchese^ di io senno le io perdono. sono !... ìéO ^ DONNA LA Ah i^Risovvenendosi Niente da (vedendo destra. Maria). entrare figliuola, abbracciami.... buona i mia SCETTICO. Maria Detti, AnTOKio LO B favorisca cattiva! affatto, brusco). facendosi e (La prende me! con braccio pel Cioè — la e conduce via)^ Massaresi. Ah I Teresa.... signora vedendo (S' interrompe ripete la marchese al è — di colm({: volge Ah!... da {legge, ride^ Tebesa al sul si si lettura^ la Antonio). gli occhia asciuga getta essa Teresa durante l'interrompere. non di volto Infine — grido un fa di come at cenno la gioja sua trionfo e si cielo). cuore! il mio Vi che finalmente.... trasmutazione^ slessa prima mostrata dica mi ringrazio, cuorei il mio •- Innocente, Dio! mio innoeentet (Resta assorta). Massabesi. Ma Non ho da saper dal meraviglio! badargli). (senza — via mi nulla? Teresa (Corre infin, Mio fondo; figlio! poi tosto — Ov'è ripassa mio flgUo! ed entra éa deOra). Massàrbsi Io Certo — (attonito pel nulla.... capisco non costoro 0 ISl TBh20. ATTO di correre tutto son esterrefatto matto! dal (Esce uscito Jacopo, Massaresi^ dal entra Teresa poi che I... divenuto io, qualcun o Teresa). fondo fondo). esso pure; passa. Jacopo. Mio zio Mia madre gira in giardino ch'io uscito^ sìa (Guarda Eccola già (Si da entra della metà la sé dal a — Ordina (Chiude fondo. ad dice sospiro gestire^ senza il presso scrittojo suo guardando col ma tremito con e tre si gli usci, poi ferma e in vagamente convulso parte. che d'una tratto alto solo! Il vuoto, Dell'animai... — Ah 1... solitudine!... il silenzioso, Il caos il fantastico bujo^ senza il regno del pensierol né norma, impero tempo^ e luzione riso- disperata). -—Son e comune). Ecco tutine ha se a ma nascondiglio dalla — : casa premura dal esce l'aspetti !... chiave fondo con prosegue origliare torno, a dal — di escire per — destra). parte assicurarsi per Jacopo — e sMo ferma casa.... di questa uscire per subito e cautamente trovatosi un si guardare che fa e scena lettera^ parte va destra da vestita Teresa — di dalVuscio Viene — Persuasa — anch'essa esce cautamente vestita.... nasconde. Maria. con m DONWà LA 0 v'essa Pari Dio a I E galoppa E d'influite A popolar Forse larve al modo di Vanire E — sia! del Accidia Ieri Sono — che xredea io Potria offrirmi Oggi ho non Che pensare!... il provato da da scorza è ma da quest'ozio, forza! questa resta? mi la cose sorte morte.... e amore !... Fumo primo questa bene.... due- erano io son' à so in riposo; nulla!... riposo ancora — Dio! di forza spossato — spezza ebbrezza suo solitudin — leggi e larva una tramutarsi forma — trastulla^ del cesfiU... or leggi si vacuità terribile o — bizzarre medesimo pensarmi fa voluttuosa in docile la Dell'ignota, Ei turbini sui materia — libera dove — BCtmCO. luce pensando, crea», LO B* è !... che in- l'occhio (nonda In vile {Trae si zione Eccola Del Che No.... Che in sarebbe guardarla pistola sia!... e non se — delle due due). quest'armi.... in Farmi — cosi! il monta ne in una Egli la scarica fa fuoco delle una dubbio!... uscirne pistola, la È — arcgno mano!... prendere L'ultimo non una caso a dove — di prendere per qml so peccato (Afferra sopra concita- sua il fiero ti strappo incerto due?... delle quale (Fa non si pone la Natura, io morte, rimane e contiene: Superba — vi più febbrile). qui!... è pistole Ma che seconda! la proviamo pistole, l'apre e le armi la tuo; essa dunque, fa sempre qua! poter Or — delle busta la guardare a — !... umore senza cane tempia — La e prende rimane fnoH depone Paltra). — Sarà dunque (Vi pone della dentro canna in assicuriamci. quest'altra! la quanto bacchetta^ importa guarda se quale la una i"^è la ecH'iea capsula ~ Poi e dicè^. SII 12i Jacopo {Jacopo chiama Teresa e {Jacopo di dentro, poi fuori. V tendendo , battuto aver orecchio.) seconda una volt(^ lieta). tutta voce Jacopo, presto, irresoluto è SCETTICO. immobile resta con Jacopo! LO K {di dentro, dopo Teresa — DOJUU LA apri.... apri; si se uccida nasconda se o io. son la pistola^ Apri {Jacopo Jacopo madre, tua a si risolve; la busta di raggiante affretta gioia con aprire. la lettera il proprio — in pistola: molto dine: disor- Teresa entra mano. dal , dallo sciallo^ altro, o grande con pone ri- copo Ja- — turbamento. libera si fretta la tasca tutto ad con in mentre in Valtra: nascondere cerca Teresa nasconde ov'è si poi f — cappello allegrezza e e mura pre- comincia). Oh So tu {Si ferma vede che lena alla giubilo il sapessi ... osservando il contegno trailo un a mente: Jacopo, guarda tutto, con e tuono il gli Chiuder questi usci aspello suo chiusi usci imperioso !.., di tremendo un — * figlio, figlio niiòl... : Jacopo. pensiero si essa ba- indovinato dice). Jacopo!... Jacopo le guarda muta: ha Si — ! Perdio tu usi non questi usci (chiusi ? ATTO Jacopo MaM.. 1Ì5 TEAZO. (mal dissimulando). invero.... Teeesa (lo fissa A — poi risolutamente). ancora^ quell'arma me Jacopo (come indosso! ch'hai — sopra). Ma quale Arma? Tebesa Non — voglio Io avete^ che Quel (sempre più autorevole). repliche I 0 — veleno pugnale. o voglio! Jacopo. Ma in sei no.... errore.... Teresa. Eh Vi m'inganna, non Intendete? Siete uomo, E farmi so e — ! ubbidire soglio! non madre, vostra L'arma — voglio. la io comando un son ancora ma ed — che — e — • posso, indosso avete ! Datemi {[^'eccesso però si il volersi JACOPO — della appoggia combattimento e ripetere il cuore! m'inganna non un'arma avete che ripeto mai no, Oh a commozione la sedia una e fa vacillare, si vede ché sic- r interno , tra mostrare il sentirsi piena (vedendo Dio!... di Teresa ti senti venir energia che male?... le meno e di forze fermezza). soffre). tW DONNA LA B LO SCETTICO. {con sforzo supremo T£BESA ripigliandosi). Oh È Mi — venir faccia I male è dalla Vivrma la e bene Va Teresa a in — di sua sguardo di tasca, Teresa — la e prende tasca). ! qui finalmente {Ma parlare. senza mette dallo l'arma trarsi f... ubbidite! parola, a sento momento questo Ubbidite, — costretto consegna in proprio — {Jacopo sjoggiogato madre, — Dio che impossibil mi nulla io goscia, sicché alV soggiace alquanto sedersi è costretta breve dopo ; ah- inietna pausa ripiglia). Adesso — Non — Se — Un me per Nulla può ormai il vostro le Jacopo, In tua madre Io vedo i L' evidenza Di — — Di al fede Tevidenza mia Ebben, mi piegar le fu invece le le — m'inganna io sono chieggo e Troverai : condanna: diritto Jacopo, perdono, ginocchia.... e — mentire e pien sia! dire alla e com- prego, da mente in madre ti — (penso nego. posson norma un non noi cosi questi stessa prostro chiedimi lei in ebbene — stesso fede^ t malattia vostra sé e abbi giudizio condannar Ohi abbi fatti la chieggo ne ve immenso — m'accusano, sforzati, : Ebbene guarire apparenze Jacopo, mortale stesso, farmaco cuore figliuolo, udite. caro dato, voi per — Ebben, — avete mi dolore poi, : perdono! ti non — spiaccia braccia! mie Jacopo. — Ma Più Che Non la posso. ragion dell' onta tei — non del Me posso padre, dica, m'offende l'anima scoppia ne rendere o la schiava mia^ madre tua, la tua dal al dolore, cuore bisogna vergognai i ! ATTO Me Più che tuo in lettera Tosto madre miei Di madre Al freddò, Venne fine impegnare Non Poverino, Da di pezzo un la prima le In quel volta comprendo.... Pane, — e per a sua cosa non pietosa; intanto mani, mi piangevi, chiedevi Giuliano il marchese manaf... la anzi scuso; tutto igaoro.... chiedesti! orgoglio). nobitissimo {con (colpito, dopo davanti giorno persona stese No! Jacopo il intorno tu tutto e me, Tbbesa Ma — (commosso)'» Jacopo Bastai... affetti resistetti — mentre, mi e — co' miei — non E vicini ai denaro; vendere; panel... — carità — orecchini gli • I... non baciandomi e mangiarel... Entrò nulla: da o — letteralmente cui trovai impegnai donna fame mi io vostri di alla in più. ebbi non i e decoro mio resistetti alla Da il e nuziale.... bisogni la spogliata. sostanza miseria la rimessa e , abbandonata mia chiedetti — la dignità). vendetti, io — l'anello fin co' Lottai d'ogni sonof moBlrare per con Vedova, -« e disperata mia dice e più squallida la con Impegnai Io madre, e lottar i sia pensiero mataia s'alza io giudice parole inhiiù^ allora tutti, Di qm$t0 tasca^ Giudicatemi A da poi leUera; Da ormai 1... perdono ehiedprti il tuo figlio (off^ia Tbabs^ di il dovere vieta Io 127 TttXO. lo essa ma chiesi lavoro! inginocchiarsi fa per istante un madre^ gli — abbraccia, ed egli prorompe). Ahi ho fUttMg» bisogno Il dt dubbio, Madre crederei e credo — credo mia, per alla tua te sola parolai * |2S LA DOBNA LO B SCETTICO. Terbsà. Oh flDalmentei Eccoti che Leggila. in dà {Gli l'hai tu che ora farmaco altro un Ed — meritato premio t'ho la lettera di serbato. Vincenzo). . Jacopo la {apre lettera dice). è Vincenzo?!... Di Teresa. Sì. Jacopo (legge). Un II più Un Noù la squote Ne' la porta ne miei al che dichiarazione Ch'io come Da alia Jacopo Il chiegga processo Potrà aver Concordi La Marcò Altri sua dei servente Proclamerà del il il al tempo mio zio suo e sposo appara: onesto: io resto. Clemente restituire lire. riveduto il costituto deposizioni che testimoni; il fatto Giuliano ed fu io commessOr stesso. sentenza nuova la e mila nuovi una rasa. sventura marchese quale è l'ha presente venga quattro casa uomo ducento dalle mia onest^uomo frutti luce reo un la del del padre, d'altri apparirà un che tosto nuova Ruato, ma coi la ma ora l'afforza fui indietro anni quindici quanta io erede e famiglia sua tutto valga le figlio sulla essa giorni signora. sono Cadde io: fede: gii avversi: Quale Debbo - soiì pena, prosperi comincian — suolo mia testé: io era infelice grande fulmine Chi Or fortunato uomo buona Mia e piena* innocenza. {Interrampenéoii)^ Chei Mio che innocente!... padre mio i29 TBKSO. ATTO mai, leggo mio Diol padre.... Teresa. figlie prosegai, Via, prosegui, mìo. Jacopo. e Hi perdoni « Ma pensi € Rendendo « Come annullar « Cosi restituire € L'onest'uom « Perdoni « Soltanto « Mistero « Di è oscuro se al vero al e quest'omaggio altrui mio anche il alcuna da suo ma co' si fiera a fosse, morte. fratel moribondo svelare iMmmondo poi cercasse ammenda mi percosse, sposo trasse un vero: dato oh ; consorte colpa benché osò^ il alia zio: ei seppe Pure — che figlio^ al che fare tremare, giusto! Taccusa non il mio debba comMo linguaggio alquanto suoi. benefizj (Si ferma Teresa). guarda e Teresa. Finisci l Jacopo. À " " A " Benefizio « Tanto lei eroica lei la da Jacopo suoi a della lettura del e poter si mano a decoro col lavoro.... si commuove, poi la a che di mano baciarla mano mostra con continua ver- Teresa crescente nella lettera). assiduo.... (Marco zio mio qualsia sospetti, prende Perseverante, e mia, respinto figlio bacia, seguendo commozione ^ del attinse punto de" gognoso * che madre, coraggio lettera questa all'amore (il questo e dirigo tal fatto a eppure or or tutti mi ignoto.... fecer npto) tao Mantenere « Colpa « DONNA LA padre del {Jacopo dre educare e accarezza. e (entra e Oh — Gli ! ma occhi, Non è la tutto bocca, ravvisarlo t per entrambi). bacco Ed — ! dar subito lo Essa il ritratto Jacopo). con il naso.... ma- sua — t Maria. poi lui nascostal di allegro guardando tutto sunxMsta spalla. una Piangono confrontandolo se la le braccia fra Antonio e tener... lui a sopra — Detti, AnToiiio getta il volto posandole bacia tempo... si commosso Aglio.... suo un a SCETTICO. LO B retta I tutto lui! io, bestia questo a che matto fui, t Teresa. Che cos'è stato, Antonio? Antonio. Guarda Di non Ripeto, capir tutto chi sia lui f... gli occhi, ti questo che par vi caso? sia bocca, la ritratto: il naso t... Teresa. Ah Ma si, di per quel ritratto vederci, Jacopo, ebbi ci la vuol confidenza, deir indulgenza. (Sorridendo). Jacopo Come? Son io? (sorpreso e con gioja). 1^ LA Mabia B DOimi ibaUendogli È {Jacopo tosto me a SCETTICO. con sulla vezzo da bada commosso la bacìo quel t Sua — spalla). banda! quest'altra (con dolce scherzo Tehesa Dà LO fronte Maria)* a Maria). a non aacor sposa sdt Maria. Eccoti il bacio, {Le dà t mamma bacio tiri p$i dice Ma — Terem (Jacopo abbraccia e AruToifio Capisci quaPè or li demonio del miei! de' uno stringe la che mano solo a alloppia e è Quest'etere — Maria), ia assonna donna. TcHESA. \ JacopOj Antonio, uditemi Il gli è vezzo)- con {a Teresa), l'etere dubbio? Teresa a padre Per noi Andiamo dì Vincenzo, di mali a fu orrendi eagion I... vendicarcene...* Fine Il marchese — della — Clemente certamente Volete consolando Commedia. un mìo suo consiglio?^ figlio. C" y/j CODICILLO IL DELLO ZIO VENANZIO COMMEDIA Iì« ATTI TRE DI Scritta del *: recitata la per sig. LUIGI la 1.' volta drammatica Compagnia al teatro BELLOTTI-BON Gerbino di Torino T Aprilo MWLAmO y li A N e E S e 0 ISWJ. S A N V I T O M l8r»o Tip di F, Gàfifffl Via . Jì S. Giovaimì in Gugviroliì ?(. i Ml'ESTA ALLA COMMEDIA MLV PIUMCMIEMTA VICÌAX niLETTISSLMA CAH LOTTA (ì A L L 1 . VV.W RICORDO DELL' COLUI DI CH' ESSA AITKTTO SCHERZOSAMENTE IL SUO '.e. CHIAMA RABBINO iso'i (;ii;(j.\o , l.\ lil'IR.V) MI DI CIIK SAHÀ IXSIKMK CUI LA .MIA KICCK NOXXO INA imiìiA DOPO CRISTIANA KKJLIOI.A DO.MAM K Ì'AOLIXA PERSONE DELLA BURTOLOMEO, FAVOLA calzolajn. TKRKSA di lui moglie'. , CAROLINA, figlia. loro FRANCESCO. di ROMENICHINO, lui fiprlio. «ARCO. l'n Due Vh portalettere. di guardie usciere f 11 La notaro focena (che (che "* S. Tribunale. di ijìi occhino P. in parla). non parlai una delle Costumi (jrosòr prp'imli. ritto di Ijjwburflin, 10 IL DELLO CODICILLO Marco lassore, VENANZIO (ridendo). E bravissimo! Bravo, ZIO che dì fare vorreste il pro- cugino? caro BoaiOLOMEO. d'un (Cane Eccolo gobbo! Professore qua!) cU t'fiìlfgrafia. Marco. Benissimo, vi non Coi stivali vostri colle e ammalati mancherebbero vostre pezzo! un per scarpe BORTOLOMEO. Pieno r4arof di talento! Margo- "letto Uo celia! per BORTOLOMEO- Già, E già! va? come — , . . Marco, Campatur^ si voi? e campa: Bortolomeo. Sgoiatur, sgobba, si cugino- caro Marco. Sono venuto parlarvi per . . . BonxoLOMEO. Sentite, «lasa cugino bottega, e Morco, se prego p^r vi f,ì tratta oggi , deir , affitto di . Marco. si Non dcirallìtto^ comoili: perchè m.j è Jarvi . * hadìcìmo, di tratta è una di seccato sono prima, vi ossia questo; \m ;iltro conlìdeiizi, un che segreto sjper nulla. vorrei e . deve i vostri aspettare discorso - nessuno poi ancl^e parlerò • . però,^ 11 rniMo ATTO BORTOLOMEO. I mi bacco r . . . alza). si e 'are di {smette curiosità in mettete Mauco. raccomando i, mi voi! e me tutto e . . fra bocca, in Acqua I ve BOUTOLOMEO. parlo. »n Marco. (li rola galantuomo? la (stende mano). BORTOLOMEO. "'! la (toccandogli (con mistero). Marco nostro trentasei eno Venanzio Zio povero Parolissima! mano) lasciò giorni mori quando sei anni Ru- Francesco erede , i; qui fin e non figlio legittimo, volta laiche che so ma era figlio suo i sapete, Francesco dire; figlioli era non naturale . naturali . . più sono ^ limi dei Il legittimi, Zio povero suri nepoti, irmio fatto ete del sapete ) voi? adizione che so in che più io. lire. sei nelle di Co- spalle). Francesco disse a* sei anni capo qiiesli e frequentassi non lo che ubbriacarmi, e noi cassa 1000 di di libretto? Cosi in di libretto un di anche altro per (stringendosi darmelo poteva dimenticò delfimporto vostro BORTOLOMEO amati spesso lasciò ci ciascuno, per sono si non e e che ancora e , anni avessi avessi non Tizio più che di smesso avessi debiti e , levato il , to a Sempronio, rotto il muso a in- Cajo ... ma che fossi diventato un frate un , santo pa^- 12 CODICILLO IL Perchè (Ire . . DELLO tale la era VENANZIO volontà assoluta dello . Zio Venanzio; era contro che e la legge benedire lo Zio di 1006 liguratevi io se l'erede e lire era io che e mandai far a . Venanzio quelle che Capirete . disobbedire, poteva non . che ZIO mai saprei non da uomo Francesco, persuaso 1000 trovare notizia! più lire I . . . Marco. Io credo non vincolato da anche potremo il veslro bella dell' combinare voi libretto; lo E, sono rialzo rete, vor- se comprerò aliare: cedrete, io di po' altra! un me eh' questo a lire fosse, 1000 vi farò io e fitto del pari onore spalla più una da Sapete . fa mi io faccio che . . libretto condizione. nessuna furbo! che il vostro che . . . BORTOLOMEO. E Non adagio! vi debbo 150 che lire! . . . Marco. E poi io quelli di risico non che dovrò Ma anche perdere ora . . spendere insomma Ep- quelle? far per non lite a . cesco? Fran- si tratta di ciò. Ora che testameuto ... si d' altro. tratta dello Zio Avete Venanzio mai saputo parlato era di nel che codicillo un lasciava? egli . . . BORTOLOMEO. Mi poi pare . . che ne sentissi parlare ma seppi non ... . Marco. Si diceva: aprirà di un signore: Lascio sei capitale in quello anni lo Venanzio codicillo un dopo di quello espresse. Zio la sigillato mia 10,000 e nel sotto a certe favore in erede il mio che morte; lire testamento suo esso di dispongo persone condizioni, pure minate no- in 13 PRIMO ATTO BORTOLOMEO. Bene, che e cosa n' me Marco in enlra tasca me? a {con mistero). . Niente che meno informazioni mie entrarvi potrebbe la giuste, son in tasca, di quel metà se le legato! BORTOLOMEO. della Corpo po' di moglie bue! un Ma dite un ... vorrei non vi che canzonarmi per divertiste a contarmi di certo; in errore. tole frot- delle ! . . . Marco. Badiamo! Non . •"Cospetto nulla so ho qualche . . potrei ma ... essere BORTOLOMEO. E dite po': u» l'altra e del metà legato a chi ^Occherebbe? Marco. Ma, pare ^^€nanzio ^via avrebbe ci morte che pare , lasciato SOOO e toccherebbe Lo Zio testa alla — lire 1000 sei dopo me. a a anni! BORTOLOMEO. Oh! E chi vi detto? ha . . . Marco. Questo che **"é un vi non vecchio un lascia vecchia confidenze! quel Adesso che vi sia legato. quali per si tratta di scoprire, potendo, codicillo, una servente — sapere del è peccatore figlio naturale, qualche sue riguarda; possano dato furberia. mia solito qualche ha che di dietro lascia che due in probabile che siamo essere le pirete Ca- ricevuto vernante, gole primo, cose; questo: noi a i condo, se- legatari condizioni del li IL CODICILLO ZIO DELLO YEKAKZIO BORTOLOMEO. E si fa'? Chi come pud sapere? . . . Marco, Chi può figlionaturale il ma Come sapere? ecco clii può me, voi che siete V eretle . RospoH Francesco mn Ma 1 gonzo insomma? j lutto! saper voi se foste predilezione la gotlete E di furbo com^ Francesco , , . BORTOLOMEO. Io? Marco. Si, voi moglie vostra 0 ... . iiglia vostra o , . BORTOLOMEO» Ehif dicol gobbo! . . . . , . Marco. Eh parlo non Francesco per dice voi, mise i'omam^azione foste se ";are le tiuali sieno codicillo; e le mancare condizioni 36 Mancano preme. cosa non vorrei condizioni E . capire \se di mezzo gli voi per vi non legatarj del legato; che soli pr ra"? una pelo, riniaii- siamo noi. badate clie all'apertura Francesco beccarsi per fece dovrebbe i giorni Io insomma, * . che molli^ . Zio po' destro, un dice . . nostro speciale È cerigli! — d' interessarsi famiglia vostra finH lutti con Zio, che nostro a secondi con sempre la per mica tirasse Ini il a io giudico capace . . legato! . Marco, Scusate; liretto delle ò stato 1000 capace lire? d'infinocchiarvi por h de! farcì BoRTOLOMEO. Non t' il Vi PRIMO ATTO BORTOLOMEO. io Ma credo non . . . Marco. Se Io non modo che credete arrischiate cosa schiarimenti? anche parlato Teresa in vi caso furba, ò ho Badate, — e ogni chiedere a bocca? moglie, discorrere: farlo a Ad interrogarlo? in vostra con io! — a tastargli a credo lo voi, quasi rei aiute- quanto me . . . Bortolomeo. Eh! furba essere per voi quanto le qualcosa! manca Marco. Oh una da cosa Francesco), (entra le manca! poco Oh Le zitto ma dal Francesco fondo Francesco! qua . mando qui anche Oh allora) a e piano a (forte) v' Non Va . Eccolo Oni modo! bene, siete . entrare ) a (fingendo I gobba. . Fate rivederci, Francesco . Bortolomeo a tempo! Teresa! la intesi siamo meo, dice capita {vedendo ! , la manca vedere qui? Vi Bortolocesco Fransaluto* . visto. aveva Francesco. Vi Marco. saluto, Ben Bortolomeo. trovato, Bortolomeo. Ben trovato. Marco. Io me vado. ne (fra sé) meo, lomeo non Addio, Intanto mi assicurato sono nulla! sa Se mi ... da maestro! . ridere, verso voglio Francesco li saluta ed . Non voglio anche ridere! . e Bortolomeo, esce). addio Francesco, essere riesce, gobbo Bortoloche è un solo Berto colpo per far (fa un ma questi volgendosi, egli atto di scherno 10 CODICIILO IL SCENA il II. Tolomeo 411* Franeeaiea. e (fra sé). Francesco Che auguri mal faceva cosa quel brutto venuto per qui Era {a Bùrtoiomeo) oi VENANZIO ZIO BELLO raaf del corvo parlarvi- avele_ tempo? BORTOLOSfEO. anzi Si: anch'io l"arlare anch'io voi. con ilirnii. volete rhe pervenirvi slava Dite — voi intanto quello moglie mia verrà (Intanto voleva cercare, a in mi ;ijnto). Francesco, jiiare chiaro parlar a io che dire vuol Dunque dire e galantuomo sono fatto il mi e mio la come , . spiedo . ilei del salmo, non del mio so se m\_ . e mi voi se (^ vero, fine alla perché ["enso capite, novantanove ma E vostro va ne ce cento per ne ce vecchi siamo siccome interessi] va anchl amici, siamo voglio bene^ ... si dire può ho (he di vostra famiglia . vengo a voi, per fare può . un essere moglie vostra e per Bortolo Giuria Iria fosse 1 Parlate Bacco in pericolo cui per . fratello da cuor un avere padrino mio povero il buon la vi che io, sapete e al promesso Venanzio la parenti, vostra e Zi^ vostro per voi e p6 che discorso avvertimento pe figliola Carolina» MEO. tal e quale come se la t FnAKCESCO. Uh in sostanza del fatto, ficri.iino a parlar chiar pa 18 che capite, è è non un rompergli gli toccasse! dargli da ragazzo collo il svagato, troppo ancor lui a VENANZIO ZIO DELLO CODICILLO IL ... che moglie, sarebbe sfortunata quella a e somma in- troppo che BORTOLOMEO. Oh . che stati siamo giovane è infine, . giovani an . noi! . . . Francesco. È altre oltre ma vero, mie vi questo a dirò poi che delle ho particolari. ragioni BORTOLOMEO. Quali rr-gioni? Francesco. che vi non che mie, Ragioni non o posso capi e riguardano. {irOìlico), BORTOLOMEO Ho dire, voglio non lo! Francesco. E insomma io ho mai più piede da queste che obbedirà! . . proibito parti, DoHENiciiiNO {entra veduto calda! Il il poi non padre, Babbo! c^i è? visto esclama {fugge Francesco. Eh? certo sono mettere di e sicuro III. I^omcnleliino I^etii, Acqua e figlio . SCENA ma, mio a (^volgendosi). Terc$»a. dal foìido, fra sé). via), BORTOLOMEO Chi là? è {ìììcdcsimamente). Uhm! sìfì . . . . . Francesco Sono perchè che di sa il stato vento. . (proseguendo). dico, certo, vedere, 19 PRIMO ATTO mio che figlio odore mi si non farà più le zampe puzzano davanti. BORTOLOMEO. tirate Bene, la somma; c'entro cosi io? Francesco. Eh hacco! per galantuomo figlio, Vi voleva onesto, pfia che dirvi e anche d'occhio la io che dal voi canto da questo, sorveglierò mio vostro diate per- non ragazza. {rimettendosi BORTOLOMEO Se di avvertire rinascere Vorrei lavorare). a potessi fare il decrettor. Francesco. È la che risposta date? mi Bortolomeo. Che ho risposta da darvi? Francesco. facciamo Ma, parlar a chiaro . . . Bortolomeo. .Oh per oggi voi, caro minchione, n' ve che capirete, acchiappatene ho dire da delle lo huono, altro! un E comincerò altre ma sono, che già dal dirvi , questa; tnia cos'è sapete Carolina e Teresa ? Un paio gran' vostra dei sette premura peccati per la perbia Su- mortali! avarizia! (fjiàentrata viene la avanti da sinistra fingendosi intenta lavorando al suo una calza lavoro). 20 CODICILLO IL Fean CESCO ezimh^io a che dire mofìflo: mi ! la per il ma . . fate ragazza mio Oli! Jio ìvd ripeto non- Vi qui? evi torijo un'eccezioue al troppo ancora ho . siete dello avrei non dialogo). ingìaria torto, Vi figliuolo T^ppoi, giodìzlo! dei Bortùlfmeo) (a VENANZIO (i'ede Teresa) otte sai Torc'sj saluto, ZIO inteninione (seuza Bortolomeo, Sentile, che DELLr" delle pocoj mie ragioni j particolari. {hatle BoRTOLOMKO Teuksa ipiìse U letto), mar affeltaziom^. con Francesco. (Adesso buone anche capita maiìiere) Voi, quest^illral) che Teresiua^ Teresa {a siete tauio* co« ragio-"' fievole . . . Teresa (laronfy Francesco. Fate in entrare Dio! Mìo ragione. pensieri quanti dunque do Teresa lo Che mal in animo a! e sìg-nor aliare la la uomo bene; voi; per lusinghi (Tiipir per voglio lui, per {iavorando diremo vi se Domenichino che Ce mi beuedetlo questo a Sapete sospettare a voglio testa come sapete? sì perchè me, non Carolina? vostra affettamne). con tenente se non fan\ ne niente! Francesco. Oh Teresa! come? Voi . da tinto tempo! . poi che mi dovreste ci'ederrai . finì. secondi Teresa {come la E con le E con i maRÌ piedi conoscete . non . da . la s" si sopra). inginoccUjaj segnò! uomo] fa ATTO 'IFrangesco Oh affettata ealma e tt te dura)} impeto . . . freddo, il , con educazione. abbandonarci vi dica, Venanzio nella é miseria e sangue che però, doveva non ma la fame E dovreste . voi ha creiluto bene per lasciare erede farlo !\ di . mio marito era soo sangue il lasciare anima c^ é di — noi se a chi! sa e bazza dovreste non il fate di almeno brodo farlo al la gatorio pur- mettervi tutti i . . fragargli suf- per airinferno, t^ non . suo , — voi se si non ringiustizia, che sicuro! superbia! Che e arricchire per . riparare r sellimana, . con il mio ... patire per- s^angne caro padrone era ^sua, fnfamità un' stata anima air pace con duncioe, che , voi, E derlamaJ pacatezza, con Zio noi con poi erescendo va si Perdonate lo se e non l"isogna clie Francesco, parlare a discorso). piarli io rispetto conmcm voi? à . , vi il lutto lavorane eziandio sommessamente^ che meUele race). dire possa Qui piano! Sii di tU (smelteìido Teresa (a (fftaudo die quello sapete 51 PRIMO in giorni della domenicì un e , brodo cosi riculo morti, specie! muta la sposasse il blasone, vi credete Se cercasse ruota della E della neanche ragazza, signor di conte casa La mia "^atore che da avremmo primogenito questo sporchereste tedesca ragazza di Dio! trovato scroccargli nn a 1, Cosa Che . buon . conto ^ pìcchierèbbe non nonno, . cqsì, colla — altra, queir . essere'? suo per della il tare por- pulita! che illustrissimo pe- facciate abbiamo coscienza, il vostro se in possiamo ma T camicia feto un perchè poverelli, la alta,e camicia parlo della ragione una siamo fronte battezzar poterci è non Perchè superbo. la da lungo il magari naso rhe nella fosse . anche testamento! noi un Che vecchio pec- llnalmenlo 22 CODICILLO IL bisogna che pure signor ZIO* DELLO la VENANZIO fuori sputi A tonda! li! te Il conte! Francesco. Teresa! dico, Ehi, ... Terksa. A li! te non il voto attaccava soMo Che di pine del di una di quello ricevuta da stracca Adamo, padre che anni " grazia per e oit sono il quando conte aveva mangiare bevendoci e signor un la con dietro chetta forcale boc- un Fontana! compilo ... Francesco. E me non ne E ipete! s vergogno, . . vuol dire! . . . . Teresa. E adesso doir corno che al)!)on{ianz,i, lasci ha gli l;i Foit^iua perchè l'ha investito ha p^-n'hò trovato col suo asino un ! ito . . . Francesco. Badate che asino queir lasciato ha anche a vostro , marito! Teresa. Oh voi là, eccolo eccolo e' è non Aire, e come il si sono dei eccolo risparmio bussolotti lire dilegmite di cassa fra nuvole le qua, che sparisci abbiamo che che eccolo : marcia giù, schifoso pallone un di gioco su, Mille più! che libretto un fatto avete ne reno lascito! bel sentito ed il -^ se aristocratico. Fraiscesco. lo non vi risponderò! guai . «pondero ne die pentirete non meritate! come che nera se vi ri ^«F- dovessi . Novantanove Ma amarameuto! sapete . io vi per cento compatisco, ingratitudine vi mettete ~e v» per^^su 3- ATTO l'anima la cerco cosi! parlarmi a gi'atitudine 23 PRIMO Buon por voi che mi che io non uomini! degli Teresa. Cercate doiiiie! (Ielle quella Francesco. Cerco di di quella le tutte una donne Eccola di e Teresa tutti gli {moHimndo tirandola e cosa in la la uomini; scienza! co- calza ed lungo più preme in largo). qua! Francesco Che in cosa {.sdegnoso). grazia? , {con Teresa Una affettazione). calza! Francesco. Oh cosi basta ! Teresa. Niente affatto il Irentanove che basta non fa tanto dire anche che già perchè : s' è dieci. trenta Francesco. Oh facciamo chiaro! parlar a . . . Teresa. Bravo! quello facciamo che voglio. buona lina cassa di a volta Si può le 1000 — se risparmio cJiiaro; parlar che ci lasciò o è per si non del lire lo Zio F appuntò può libretto sapere della Venanzio . Francesco. Scusate, marito e lo ma non a Zio voi. Venanzio le lasciò a vostro . . 24 il dello codicillo zio venat?zio Teresa. Ma marito mio se è asino un . . . BORTOLOMEO, Oh non viene verso Francesco voleva che che siete vi asino un sono partarvi, di Era due ho di detto ei sto que- appena da dimande facendo rispondere alza appurilo vi rome Ho qui. {si alTyttol gli dice) e entrato preglierò niente fani proprio parlar' a chiaro* Teresa. E die badale infinocchiare, minchione quel se quant^ a me lasciarsij là potesse mi non s' infioocchia. Frajjgesco, lavoro, me!) di gohbo Ebbene, moglie da hai tuo fare rispondere; a con ma a^ entri! ci non è (Questo f Ma pronto qua vostra due! a Marcel un sono che patto: un interrogatorio Un Cospetto! Teresa, E di perchè grazia? {fuor Francesco Oh ha perciiè la limite! E un malgrado sto ho ed so sicurtà se che mi mi non mi voi i strappino qui, tanle con del fin alla cento se o Giobbe sin provocalo per spiego di frenarmi potuto novantanove onte, non eziandio abbiale mi quantunque ingiurie salmo, io gangheìi). nonché pazienz.i se de^ capile, non che non cavalli , mi monti la tal franceschina, quello So che e mi guai voi per E dicol se basta mi raon- cosi, — ... scusate tranquillo per lio se quanto e pronto mi la alzato sarà a voce^ rispondere lecito. ed^ eccomi alle vostre nuovamente^ domande-:^ - as:^ 26 dello codicillo il venanzio zio Teresa. Eccolo li ! bello contro parte stregalo e moglie sua Eh! si, basta, fiato non Bortolomeo (« . . dalla mettersi a sua Francesco) e . divento più, muta sorda ma ... sorda Oh no! no, volte cinquemila no, (^l mette ! no cinquecento No! lavorare). a tacinque cinquanno! no! . . {Francesco Teresa Bortolomeo e ha restano di finito veramente po' guardando un . se discorrere). Francesco. Dite pure. Bortolomeo. dicesfe Mi 1000 lire mesi a a che il ubhriacarmi: non soddisfare che .e Pur mesi 10 e sei anni tempo aveva troppo, — anni dae duravo non condizione. questa cinque se di risparmio di cassa darmelo potevate non ('i libretto che senza sarono pas- avessi io só'ìdisfarla! potuto Teresa. infame. Vizioso, Bortolomeo. due Restavano il ma quindicesimo il mio meo, mesi: la nome la-ciai mi sera S. era Bortolo- tentare..- ... Sperava sarebbe che nulla tale cercare eh' per ebbi . di cosa fu invece . e ed festa una era giorni; 14 stetti troppo pur che poco una preste sa- ne non , 3bòrnia far da epoca, . fino la bella assicurarvi che ispirazione non era venirvi di a ubbriaco! . . • Teresa. Infame, vizioso. Bortolomeo. Il io vi giorno dissi dopo, che le veniste prediche da me erano a farmi una inutili; predica; ch'ero di- sperato, 1000 lire restaste alle che ma il 27 male Perchè? — e diceste mi le e voi. E — chi diceste, altre e . . fatto, era mi vedremo! . sa . . . parole mezze ... mi credetti di oramai po' imbarazzato, un io PRIMO perdute. volte che ATTO dicesto pei* date ricor- Vi consolarmi. ciò? tutto Francesco. Certo. BOUTOLOMEO. Ora imbar.jzzo fosse vincolato era a il Marco, dello Zio diritto da il 1000 e che apriste Motivo per cui mille io Che lire. — voi che -cosa il vostro lire non ste avre- il deste come slesso giorno mie delle libn^tto, quel che condizione, mio il cì-edere lascio nessuna Venanzio. alle fa si ponhè darmi dovuto mi che sappiate suo testamento avrei sempre da avete spondermi? ri- Francesco. la Quesfò delle prima due vostre dimando? BORTOLOMEO. Appunto. Francesco. sentiaipo Bene: la anche seconda. Bortolomeo. Come volete: la ecco seconda. Teresa. No, signore: fatti intanto rispondere alla prima, Francesco. Voi ^ dopo ci non non dovete è tutt'uno? entrare. Che gli risponda avanti 28 dello codicillo il venanzio zio Teresa. Se tutl'uno è allora avanti. rispondete Francesco. Ho la buona mia ragione! Teresa. Quella tr le iinI)rogllargli cartel Frakcescd. Ma insomma, entrarri seguitate a e vado. ne me che ripelo, voi avanti né rispondo non c'entrate: non e né via ^I zitta. sta Avanti o basta dopo che risponda. , Teresa. Mammalucco! Si, — sì, non parlo più. BORTOLOMEO, Mio zio lasciò codicillo? un Francesco. Si. BORTOLOMEO. Da aprire dopo sei anni ? Francesco. Si BORTOLOMEO. In cui dispone di un capitale di 10,000 Href Francesco. Si. BORTOLOMEO. A favore dopo ^i Ddrtolomeo. SUj se ili persone nominate nel codicillo? 29 pulito ATTO Francesco. Sì. liORTOLOMEO. condizioni Sotto codicillo? nel espresse Francesco. Si. BORTOLOMEO. Si sìeno può chi siipere e persone quali ? conilizioni queste queste sono Francesco. No. Teresa. E no? perdio Francesco. Perche Ma già — voi a scusat3 vi non spondo. ri- , , ... Teresa. Il perchè dirò lo ve io . . . Francesco. A (fa rivederci via), andar per BORTOLOMEO. Ma E aspettate. no, zitta! sta tu — Teresa. I^attatucco E ! più. parlo non ... BORTOLOMEO. I^unque, perchè si non può sapere? Francesco. *^€rchè ^ ^ei anni. il codicillo non si può aprire ^che in capo no dello codicillo il venanzio zio Teresa. voi Ma sapete . . . Francesco. sopra). {come Addio BORTOLOMEO. Ma {lo trattiene). Voi no di nome quelle condizioni? quelle conoscete e persone, il sapete France'sco. di darsi Può si, di darsi può e no. BORTOLOMEO. proibizione Avole di parlare? Francesco. si, Forse forse e no. BORTOLOMEO. Scusate: r proibito ha Venanzio dire potete e Zio lo o che lo ve allora e vi ha ha di proibito proibito: o lare, parve non parlare. potete Francesco. combinazione Per mi Venanzio e abbia secondo tacere piace. Questa alle è Non 1000 mi so lire o mi se alla credete di di tacere se seconda di pare mi capite. domanda: avervi di o mi voi Zio allora e come e lo parlare piacesse: e spiego che caso: padrone paresse parlare risposta la terzo un lasciato che di padrone son c'è quanto ? diritto ancora , credete chMo vi abbia imbrogliato? che ve le abbia rubate? Teresa. Si che lo credo, si che lo credo! Francesco. Easta cosi: ho tollerato abbastanza: alla fin del chi salmo soddisferò ultima un** E è causa e sarà del il che badate sé dico lo zelante il vi che ch'io Sapete attenti. di poco istigati ha anni otto fa {a Teresa) buono e per Dunque, vizioso, un un marito. vostro come . voi cosi. era orecchi! gli per parlarmi a ho però bene , Vi stesso! Prima Aprite dico che pianga castigo! dirvi. da quel mal, suo vostro sola cosa 31 PRIMO ATTO . . Teresa. Lasciate mio stare pover'uomo! marito, Francesco. Mio fatto testamento adesso regalo adoro della prosperità hai Tu vizj — di rapporti e affari chi sa che invece se r uso mia io m' due e mie parole. inori ' — io si di padroni c'è i tutti gli operaj. la volpe ; hai Presto dalle 1000 delle il del fatto mani, tue Or lire. ben^ libretto tuo Badate » se trovò in Avete era ripetere Se « — tutt' bene q — avrai perfetta in quindi che andava regola il capito mio BORTOLOMEO Niente avrai non non affatto! chi a né erede tutto messi ha debiti, azioni Quando regola V vi commesso ti lascerò». qualcosa Slato Io . vergognosi, ^ risparmio. per preveggo, avrai intendo te — lo morte A « disonesta. fatto avrai uso sto «Que- io. essa come gente uscito, alla che indebitato con sarà libretto tuo sei ; in moralità della e di Ho « padrino. cassa perchè disse: chiesi mio di libretto un chi? di Rispose istituzione, questa semi favore » mi giorno un A ». riguarda! ti non ti Venanzio padrino il su tutte era io. alla le su, né da crediti nali, tribu- padrino povero le condizioni, Se — cassa discorso? (peilSOSO). di non fossi risparmio. *']2 DELLO CODICILLO IL (Teresa addolorata rimane VENANZIO ZIO pensosa), e Francesco. Falevelo Teresa da spiegare l'abbia capito! dia non retta vi se fra Lo rubato! ho vedrete e e S Sei nulla carte, imbrogliato, (esce), occhi Teresa). [a diventata le per Teresa. e Bortolomeo e : IV. A Doptolomco Com'è? vostri ragioni vostre ho vi coi N E le con se vedrete le mie nulla so tornerò figliuola vostra ho non poco soddisfatti; sarete e codicillo lire mille vostre del : che Domenichino, a oppormi per la che pare . concludo: Ora — mi che . . davvero? muta capitò Hai tu? Teresa. Se ho ho se capito! — Perchè capire! forse e ! Si stentare, vivere fai nella miseria e vero, hai la fai (si getta dirotto e non vizj, 1000 dello famiglia col lire, nanzio! Ve- Zio i tuoi per invece a figliola, povera perilere ci fai la fai sedere un e buon partito! prorompe pianto). ragione! Povera . le di , nostra le tuoi perduto bene campar fìnta coi codicillo nel la in È hai rovinata ora Fai — chiedermi viziosaccio capito, che è lascito stentare Bortolomeo ^ capito! perduto! potrebbe hai tu indebitarti di coraggio conclusione un Tutto vizj hai tuo anche anche anche che la col bere, tuo Hai Ma — Si sei! .che eh? capito . . donna! povera r/i IL la quando tribola é Borio è -«.IHa sjcnro. M mi è tutti brutto alla mibUo per far la nottf^ far la cacciare col al giuoco, il . le per facendo mi e , tutlV So avuto alle a di chias.so, tUo E le queste scandali da Dio, clie di e le orecchie rori tarli Eh rezze, le tappate col arroltìU nn m se perdere elefante t'ha silo, tos- far sai- capisci! io li chiamo la misericordia delle raceolU drappo nn compassioni, faresti per alte oscuro elerna! eppoi . . . Teresa. Ma sedie Bla mtantQ cicala po', abbia Carolina, sei con sotto carovana le più che nean- J nostre cotone! ha (chc e in da finestre fermo* avete non perfino rossa mi quanto distrazioni? ha finiscila tante la diventar BoRTOLOMEO che vociacela Ina ì ... strascinate anche pure andare^^ eh? e h paziejiza j bello]e^| nelle acute per . e chiama far . voce, conosciuto e ^/ ^i" canzouarce tutti che quella con . . passare fuieslre* la le replicare! non vergogna alzala fermo mi e l' al- *- Distrazione tocì , e niellerei i denari diavolo cantantt) certe sai! E nostre chiami e fermo"? . — pò . strade basj^o capirenm gli organetti suonare ballare di impelo). Distrazione per vino, eli? poMi un vuoi non . ^trazione Pover nacesaria. \izioso! col osteria tu (con miseria diceva? giorno, li non (alzmuhsi), MEO che Teresa Eh! che e \ questo distrazione il tutto LO letto cosami rlie necessaria è gli VEXAISZIO ZIO in pai gambe, fatica strazione 1"KLL(" li metlevamo sera j^eggevi sulle babbo, GILLO €01"1 alrmii per la^ pur- ATTO via, basta, là! Dannili l'ucio ini fiiìiamob-— e Vai u lavoi-i 1 quei portare PRIMO JlOllTOLOMKO. Si. Teiìesa. E fatti guarda e — che tirerai bello un fosse se anche UDO già trovassi tu se Carolina alla E pagare! che me... per scialetto buon a po' di un da soWi portarti mercato, mene prendi- proprio sono senz^ii. HOUTOLOMEO. Si, lascia occhio fare. alla Manda viido hottega: lo ^ìù Carolina tenere a \m torno. e Teresa, E alPosleriai andare non Pensa . . . . . . BonTOLC^IKO. Torni da già ? Manda eapo la Carolina. Tkuesa. Si, si. ^[ì ^on — là* pur dirada Carolina! le cantare iS'on non io son ^mistra e in violino su che tomo ode sempre puoi grossa]! a , (Iff.xna . . . chitarra da . roce in scendi ì I no (esce perdt' a — du dnmiue* invect^ . chi -a giù! sciocca! guardare una andremo e capo . Iniiiiì da fttonX Carolina si . il prevosto tutti saremo rispondere, finestra . più dì cmiimuare Non olio CaroUna — . diceva neir e Ihh capo! n'avedraL te Quando — da torno asperges canzonette! m senti? ili stare V bagnava metteremo div Diraaa ($avnffi che {chiama) io son ha poca . . la a testa po€ù\ 3G CODICILLO IL DELLO ZIO SCENA V. lìonicnlchino, poi [BlorioloBaico VENANZIO Carolina* ìndi BORTOLOMEO. finito ha Non brontolare la con vizioso nn di e brontolare Carolina ! scandaloso! uno fermo proponimento creature stabile! e che giusta è le dal (entrando fare le mie faccia fondo penare! allegramente). saluto. vi Bortolomeo, sono peraltro Povere a . . . . DoMENiCHiNO Oh . . non . . attacca ragione, Voglio . un ha Però — che me con BORTOLOMEO. Ah sei Domenichino, qui? DOMENICIIINO. Ve andate? ne , BORTOLOMEO. Si, vado fammi servizio: un viene e io ho fatto avevo alla badasse perchè Già lavori. questi portare a bottega; chiamare vedo ma tato, capi- sei che la che fretta. ... Domenichino. Si, si; ci abbaderò il comodo Fate io! vostro. BORTOLOMEO. Non vorrei però che padre tuo . . . Domenichino. Eh! per due minuti! ... per fare un servizio! BORTOLOMEO. Già, vado e torno. Dunque grazie, {Entra e addio, monell Carolina). rolina Canon { primo atto Carolina. Son babbo. qnì, BORTOLOMEO. Non più: occorre- torna SCENA DoMENiciiiNO Carolina. e (si (dal (esce). casa VI. Doniciiieliino Carolina in su pure suo andarsene). per muove posto con certa peritanza). Carolina! ... Carolina Eh! Che cosa volete? (senza DOMENICHINO. Addio! . . . Carolina. Addio! . . . DOMENICIIINO. Sta • . bene la mamma? . Carolina. Si, sta bene, grazie. DOMENICHINO. E • . voi, bene? state . Carolina. Anch'io^ grazie. DOMENIClIINÒ. Salutatela . . la mamma. . Carolina. Grazie. volgersi). ATTO 3J PRIMO DOMEKÌCniNO. Si, signora, cielo il se ha detto: vi chiama ci che E giovine volta, brutto o pio, esem- per dilettissime, matrimonio, santo hello sia ultima fanciulle voi., al T bado; il se guardato non che guardate sia m:\ , pari vi che vostro, bene voglia . . . Carolina. E che siu che buono, abbia giudizio, volontù e Ji lavorare! DOMENICniNO. Perché Ila mi mo% detto guardavate quando il predicatore per comlùna- cosi? Carolina. Oh! sarà . . stato per . caso . . . zione • ... DOMENICHINO. E anch' io vi (:om])inazione, per noì! guardava Carolina. Invece di badare alla predica! DOMENICIIINO. Carolina! Avrei dirvi da cosa! una ... . . . Carolina. Oh ! mi non fate il perdere elio bisogna tempo , vada Cosa su! . . volevate dirmi? . DOMENICIIINO. Voleva dirvi . vi che Che (prorompendo) vi che amo, •. . adoro, voglio bene, idolatro. vi che vi Carolina. Domenichino, da dire ? così Qui , Andate via andate , carità!... per due noi vi soli Domenichino , siano . cose sera! verso . , via che pare . . ! . . . ^. 40 DELLO CODICILLO IL VENANZIO ZIO DOMENICniNO. Infine ha poi un il anche (letto onesto amore è non mica lo peccato; predicatore. nostro Carolina. Ma . . che anche detto ha bisogna tenzioni! in- buone averne . DOMENICHINO. io Ma le ho buonissime ! Carolina. Allora col babbo discorriate che bisogna che e sia padre vostro la con e mamma contento ... che ho troppo pur che paura DoMENiCHiNo Carolina! Oh! che avete . . Avete {con detto . . sia ! giojo). sareste detto avete troppo! pur Dunque paura lo non . di contenta . sarmi? spo- Carolina. Là, Domenichino! via, andate . via! . . DOMENICniNO. Ditemi prima che sareste contenta di sposarmi ! Carolina. Oh Dio! mio Basta . . andiate che via subito! . Domenichino. Ebbene? Carolina. Si, si sarei . . sposarvi, biricchino siete! che Domenichino Oh Carolina vado in (con trasporto). tornatemi . che di contenta . . estasi . ! a dire, biricchino . . . 42 codicillo il dello zio venanzio Teresa. Il signor vostro m'ha padre falla scena! una . . .. Domenichino. . Allora l'avrete col mio signor padre! Teresa. Con lui, voi, con il tutto con umano! genere Carolina. Lui già ci non ha colpa! . Teresa Vuoi (subito che scommettere air E ha mia la voluto sempre dietro la non . io tanto Ho di smorfie! un diavolo per vi voglio (e. s.). bene mamma! Già quasi . da avete alla come . mia mamma! Ne', Teresa, . . facciamo un . Carolina vera po- la- mi^ diventare ... Gran pello! ca- . . ' gato fe- voglia ... . mi ho . andare! DoMENicniNO E adesso che (divincolandosi). . . Teresona, avrà monello stare, lasciami . V abbraccia e mia bene, . . schiaffo? uno cosi'? Teresa Lasciami tocca improvviso), tanto trattarmi di li vecchietta, cara Carolina), a (le drriia Domenichino . . giretto zer? di val- (/rrtfse). armonico! capo Teresa. Eh! insolente temerario . . . lasciami . . stare!.- . Domenichino. Solo un giretto, di quello che usava una volta? Eh? (la mia! Teresona . . . . sforza per . . mento mo- un ballare). a air (ballando Teresa finirla di dico . . arrabbiata antica, come pretesa d'asino! pezzo . certa con forza). per ma Ti 43 PRIMO ATTO che sono . . . cane! un . . . DOMEMCniNO. Gara mia la . . adoro! vi dando (guar- . . . glio vo- . Che bene! tanto tanto, vi (la lascia) che vecchietta! . . . Carolina). Carolina (a voce). mezza Biricchino! Biricchino! . . . . . . DOMENICIIINO. estasi! in estasi! in Ah! . ... (In le braccia flagrante dal Francesco entra questa Bomenichino cia incro- Egli fondo. chi di aria con . . coglie Carolina Teresa e — alcuno in stano re- , immobili (Brevissima Io paura) Teresa (non so niente, non sapendo Noi qui . vedete! eravam o Dom. e parlo di restando uscire in e atto {indi si tira di da . . d'uscire fa gesto un imperioso lasciandogli parte Giunto alla presso {sta attento (dopo senza un per e. . Teresa). a a il passo comando). atteggiato Domenichino Domenichino e {s^avvia adagio, tentare Francesco marito mio . su {secco \o\\ con Domenichino padre. . ... Francesco Non dica). si perchè . . die quel . era convenienti). atteggiamenti con e si che vede farsi cogliere porta sta coglierlo, rebbe vor- da suo esitando). sempre s.). istante, fa Fatto divedere ìì DELLO CODICILLO IL che qualcheduno li, siete Bortolomeo che si spalle volge di cesco Fran- gli sia alle dice). e Bortolomeo cerco . DoMENiCHiNo il (coglie Francesco ! mariuolo! fuggito (si e vede che fuori). scappa Domenichino gnda). e slancia fuori). SCENA Vili. Carolina Teresa . . tempo (si rivolge, è Ah spalle Bortolomeo? {credendo Francesco Capirete, le dietro fosse dice). e Oh! VENANZIO ZIO (eh''entra llai*eo e da , sinistra dalle Teresa si e due (va a ! il verso fondo veduto non donne). la serrare Carolina Poverino ritira di porta (col grembiale chi adesso sa col fondo catenaccio). agli occhi). quante tocca ne ! Teresa. Quante e replica senza Meno inerita! ne smorfie, presto, e e in marcia e fretta, e in subito casa, e sul , ! momento Carolina (esce Marco Avete poi parlato ! maledetto Francesco? con ! {spaventata). se ... sinistra). {si avanza). Teresa Oh da non vi ho creduto il volo! dia- atto 43 primo Marco. Poco male ! Avete — potuto nulla saper da cesco Fran- ? {Dialogo rapido). Teresa. Eh altro ho ! pel Abbiamo saputo? Cosa ! capo che saputo volete abbiamo che abbiam tutto? perso Marco. del Ma codicillo, che ha detto? Teresa. fatto Ha il misterioso! Ha detto e ... detto eppoi . che . ci contato storia, una dicendoci . riferissimo la ha ha non a pure chi ci messi aveva su. Marco. riferitemela. Dunque Teresa. È storia la dei patti che gli fece lo zio per lasciarlo «rede. Marco. E questi patti?Teresa. Eh mi non seccate (s'avvia). ora Marco. Ditemi patti! questi Teresa. Che io! so Non . del libretto : non . avere E (la tribunali avere sciupato debiti lasciatemi ; non andare ... Marco. Volete vendermi le mille lire . il vostro libretto? fatto aver pei fatti azioni miei! ^G 11 CaiUClLtO I)ELI-0 ZIO VENANZIO Tehesa. Ma l'abbiamo 80 penlwlo ? Marco. Ed lo io t comprerò Teresa. E noi rito lo ve {t^^fi?da Vcnile \*3iulereino. domani mioioa^J da xitmtral (ragionando Marco a/' con stesso ghigno con niaUgìio). La vecchia che le me Venanzio codicillo lomeo Berto e del lire 10,000 zio tlello le governali die dh^c sparlile sono disse mi mi c'erano perù fn iiv ... condizioni die di ognnna fjueste faceva perden- ... a di basta la Ora conferma indica le ijuelle condizioni! Ire ni informazio- Ne , scito la- riosa miste- risposta — mi del terzo un mancava altro. Francesco mi vi die dell' favore a .. due dei quello quanto so ... per gobbo un A mio* par — me la cura del resto. Natura a Mi fé matrigna me la schiena storta . '•-"(** ^occa ^''Whzolando Là là, la Ma poco Se mi la e là me fé ne drillo fronti\ importa qua! cautereUaudo la FINE ra fregatìdosi parte e ron gioia là. — DELL ATTO PRIMO, h^ mani maiiguffL fmt- ATTO ùnnera in SECONDO di casa Quello — Quello Gli destra a arredi ad la sinistra a tavola P pario, se ^re che è Arciere ^ol mi non il entrato la e "namma I M A. air viene del alzarsi avanti: ingannata, dalla nostra dopo è si- si essa proprio stra mo- la che scena fa? che . può ha Il voglia pa- cosa avuto babbo — fuori! suo Che porta. un'ora . di R sono mamma sono vola, ta- una sedia. finestra e sig. Francesco babbo mezzo — — agitata). po' un alla scosta ne piano Franeeseo. poi {eh- era scale 5." nn fn poveri SCENA Carolina È — qualche Carolina alle mette camere e fondo in — altre rozzi sono presso Eppure Finestra — latei^ali lisci iìorlolouico la e parlare na anco- . Domenichino? Vediamo po' un è se trato en- ... da da qualche sinistra, subite e di pigionale sotto (esce — rienti^a). Viene da proprio istante un noi !.. . Presto che serri libertà, lavoro un d'ordine po' Qua , sedia una che presto , trovi se . do\'è pensi non di sinistra Qua ? . . che pian conlinuiamo , . io . abbia piano) a . Aspetta ~ che Vmcio . sedere . l'uscio, {serfa volesse caso per . troppa — lavorare Il mio — 48 CODICILLO IL Oh ! Dio ! non DELLO perchè, so VENANZIO ZIO mi ma batte il cuore . come avessi se cattivo un (tende . . orecchio). V . batte ... . ultimi dini gra- gli quattro . . ranza! spe- e ... busserà! sinistra). a {cercando di parlare con naturale). voce batte? che è Francesco Son sale buona — Carolina Chi una tre . . Ora — {Si Ecco due . cinque! e . Uno . . timore . . {di fuori). Francesco. io; Carolina. Vengo subito {apro. avanti, Venga si gnor si- accomodi, Francesco. Francesco Ah {con lei? ! è bruschi modi Padrona mia sdegnosi). e riverita . e' è se . il signor suo padre perchè perchè . che so c'è. non mando do- Non — . Ma — sarà ci la . . signora sua madre. Carolina. Mi dispiace: momenti; può anche ma tardare. Si accomodi la prego, padre la né prego! il {sempre brusco). se c'è signora sua Anche chi po- per babbo non intanto. Francesco La uscita è mamma subito. torna ma la non il né servi mamma, suo tor signor mo! devotissi- Tornerò .. . . . . Carolina. Se si trattenere potesse solo cinque minuti • . . Francesco. Non ho da tempo perdere. Carolina. Non voleva voleva farle farle perdere risparmiare il tempo, le scale. signor sco, France- 50 il dello codicillo venanzio zio Carolina. Per scusi, me, ... Francesco . biasimo di di scena Io questa sono massima sua ! lei per Ma ciamo fac- anch'io, che capirà, dopo fa . . . Carolina {si alza). ella ma Tumore conosce po' un ... della qui ... chiarO; un'ora Scusi non ... . parlar a la . brusco). (sempre ragione! Ragione! farle hanno mamma, loro! ragione sempre eia il babbo ma Il mamma! anche babbo, lui, vivo bene, sa con ... tribolazioni, tante dovrebbe non nei delle panni mettersi Bisogna . po' un chi con In se . . . piglia volta qualche poveretto . . creature! povere Francesco. Per cui, in conclusione Sono . il male io ho che . io torto ho fatto che debbo mandar do- ... ... abbiano che io . scusa ai suoi messo in dubbio babbo signori la mia e eli*' mamma onoratezza! Carolina. Oh è non che questo vorrei dire! . . . Francesco. E che vorrebbe cosa mo'dire? Carolina. Non se so È debba tanto che però vero ... . . lei é^ . buono! Francesco. Sono buono! troppo E dunque cosa vorrebb*^ ... dire? Carolina. Scusi ma non sa lei in coscienza di essei**' ... quella perla tevole di fidato . . . galantuomo con ali che è? Delicato, amici! . . . cariti- ATTO 5i SECONDO Francesco. Vi ringrazio sicuro, e, ... . . hi . Carolina (là mi Non alla ella ho che nego tranquilla coscienza e non è lei! che non contenta). [forte) Quanto parola qualunque certa sia sfuggita, loro di nulla pensano babbo al quello che detlo! averle possono del più mamma sé (Jva Francesco. Ma di . poi (juesto . . non . . so sia se cerio . . . . Carolina. si; Si, dica non ella bugie, è ne certa . . . Francesco. Ebbene, mi più tanto clic sapendo lia non sentirmi il sdegnato dict;- che quel pensavano fendere of- Tano! Carolina. In conclusione scusi però . .. ella ma, . ^iuilla le che sa , ella vede; sco France- signor sa . . babbo del parole coscienza la ha tran- della e ila marn- ... furon ^^ette cosi dette, in anzi pensarle senza . ti'ario Oh . . ^Ua, cosi Promesso ^on . al cosi dimenticarsi quella Francesco . tornarmene Volevo il vostro per fare i stassera parere? di proteggerci, lavarsene oggi che le mani, fine del io salmo e posso ... non di rispondere). . fatti ha che noi, promessa? alla . . con- perchè resta per {ìion sapendo cui Per . ma . Venanzio voglia di . premuroso Zio povero il pensando certo ch^cosa dunque buono, stizza, . . abbondonarci, . . di momento un miei, farne e di quello tutto altro, eh? È che questi) 52 il codicillo dello zio venanzio Carolina, Ma scusi . che . . , , voleva cosa fare? . Francesco. Volevo volevo . . un' . . . Quasi, . mi quasi verrebbe idea. CAROLmA, Deve^essei^eun'idea buona! Francesco. Chi Io ve dice? Carolina, idea Un' che può non viene a figliuolo r Jiva, se se idea quasi . . n' è innamorato di parlare era ^ 1 (forte)Buona voi con il mia compatire a . . cs^dH o 1i^ giacche . viene* non mjEima collern. (fra se). comincio . in ^H Francesco Cospetto! è non buona. che essere lei, quando Carolina. LMio È io! detto un'idea buonissima! Francesco. Buonissima! . non so esser . ^cciamo spieg"e mi se . voi so però mi a parlar chiaro capite . vorrei , , * sicuro , , . Carolina. Se drr fidari^i può della mia ehf pnidenza , (jueslo? Franxesco, Presso a poco ! Carolina. Si signore ... se ne può fidare . . . perchè vedo ATTO il che fanno mi r babbo alle dall' uno la e mamma altro loro ! . fidano in sfoghi quando . piccolo ne se i volte 53 SECONDO sempre E cosi i ir avvezzata sono . qualche avuto . disgusto . segretezza gran .hanno . a non ... nulla riferire di cercare a metter il babbo E mi mamma {abbassando I casa la e Se . la vuole . la .-. . di paciera dunque . . anche sarò chiamano gli occhi) . . . bene sempre ... . sua! . . . . Francesco. Eh! che capisco sicuro essere una figliuola. buona Carolina Vittoria! di utto devi tu . . . dà del gli bacia mi gioja e {fra sé). la Francesco . . . un mano). . stato? è cosa . fa {con sorpresa). ohe! Ohe! {involontariamente tu! . Carolina. Scusi . . . lo compatisco! quel dato del tu! {fra sé). oh lo ... d'onore, ha . . Francesco Eh! mi perchè ma . in compatisco, rola pa- mariolo! Carolina. Dunque? Francesco. debbo Dunque . fare a modo vostro eh? . . Carolina. Si, faccia a modo mio. Francesco. Dupque a vostro vuol padre dire, o a che vostra io era madre venuto i conti per rendere delle lOOft S4 lire di libretto del DELLO CODICILLO IL le lavarmene i consegnarle cassa . e VENANZIO ZIO . ni quattri- . Sapete manif già che quel ... avvenuto? farebbe Spesi botti di debiti . chi prese . che sa . sbornie castronerie! affare, certo e . mese un . . notizia certa una . . fra . . ... un . vuotate . vino che sa i . . . chi pagati non . fatte aria! giorni, . quattrini i dieci quindici In ... certo un . gozio ne- ... dileguato svanito, remissione! senza e ... disperazioni, pianti^ che quel e versi do- peggio, è ... battere il petto dire e la metà del confiteor mea , culpa., culpa, mea maxima mea culpa! Carolina. No, faccia non nulla dica non questo . . per ... Dio . Francesco carità, siguor per al ne ci non . . babbo di amor abbandoni . . alla né . . ! mamma Francesco. le Vedete, Era carte dolore con qui, sono che quattrini i portavo qui... sono roba questa . . ancora un mese finirebbero cose o assai più, poco forse, e E meglio! . chè, per- forse, avrei le mante- ... nula la mia al parola Ycnanzio padrino ! . . . Carolina. rimetta Rimetta, tutto in tasca e non dica ... nulla carità per I Francesco. Devo dunque fare proprio a modo vostro? Carolina. Si, si, fare deve a modo mio. Francesco. Ma, e ai vostri, che dirò? cosa Aveva . di venire le cose! fra ... un'ora a far loro . . vedere messo promente chiara- 55 secondo atto Carolina. niente: Niente, parli . scorgere . . . La — . per . buona è mamma dica le mamma; crede che quello cosa la con ha dì stima tanta le é crederà lei, e farsi non la passalo ... luna che qual- ! tutto . ... . . Francesco. Gli che è non che so . . dirle cosa . . . . Carolina. Niente faccia le buona una (e predica ... dia dei ... buoni consigli . . . Francesco. E mi se al manda diavolo ? Carolina. Non mica è di obbligato andarci (carezzevole). Francesco. (In doiranima coscienza modo a mia è carina, carina). que, Dun- eh? tuo Carolina. Oh grazie ! Sì, ! modo a mio ... giacche così è buono! vada . torni la mamma parolina che . tanto che prima le dica che lei stato le è dica . . zia grache io una qui . tornerà . sa, prima momento, . . un'altra . un . . che . adesso via faccia mi . . E, scusi, ... . . perchè, sa, la è mamma di . . primo impeto . . . Francesco, E dove debbo andare? Carolina. Ah! ... scale! per (porgendo bacco! La ... ascolto). Francesco. E allora, come si fa? mamma è già per le 56 dello codicillo il zio venanzio Carolina. Faccia cosi, c'è dell'uscio, scusi ma carità per granaio un subito . lei se . fuori . ritira si li dentro, ... la* mamma vederlo. senza passa Francesco. Oh diavolo! in nascosto . granaio un . . ! . . . Carolina. Solo minuti! tre parole, due lei e la mamma, entrata . . . subito batte all'uscio io le rientra e dico ! . . . Francesco. Eh! anche dunque . , (Questa in . mi fanciulla ha questo a modo vostro! stregato). Carolina. Ma prestino carità ! per E ! scusi I ... . . . Francesco. Si, si . . siete vado Vado, . . . buona, tanto nel granaio ! chè Per. . e i amate vostri . . genitori! . Carolina {con grazia poi Come è buono voglio ! le mani dissimulando . a Carolina a casa può tardare. anche e si II. Teresa. (entrando). lui? Carolina. Poco bene sedere^ poi Teresa venuto uscio, contenta). vezzo). comico . a lui !.. . SCENA È deW . corre con fuori spinge tutta torna . {si frega lo . mette a lavorare 38 il dello codicillo venanzio zio Carolina. Ma si, sentite? non Ecco . . . mi ulti- gli monta . . . scalini ... Teresa Corpo Porecchio {grattandosi di bacco 0 ! che sentire). per sorda sono ti che o ... , sogni. Carolina. . Io di vado là: ! cara lascio Per amor Siate lui. con mio {via buona, mina mam- destra). da . . . vi SCENA III. Francesco. poi Teresa Teresa. Carolina s'è marito! sognata ! Non c'ò gobbo Marco mi Il ! E nessuno che detto ha quel mio tava aspet- ... il capiva fosse tardasse come Castagna, Vincenzo ragioniere, suo che lauto . . air andato mio osteria marito che Mio principale! . . . . del . i riscosso ha stasera se quella trova della birbona . di Mostro Mandorlinaf . . che . . Eppoi quattrini! marito vato tro- degno . suo che avesse birbaccione quel non paura aveva . vorrei ! Non che e son non Hai uomo! un . . giovane più Ma ! gione ra- . . mi vendico ... di odiandoti tutto cuore, ve'! si ve', {si si ve'! batte alPuscio). Teresa. Pare Avanti. che la Carolina avesse ragione. — Chi è? (entra). Francesco Son 89 SECONDO ATTO io. Teresa. . . è non Se voi? siete Ah! Bortolomeo, cercale ... . tornato. ancora Francesco. Lo L'Iio so! L'ho visto! . . visto ho Ma abbastanza . grande fare è siete la porta! venuto per Pensate la poveraccio, . . vita brusco parlar male che . . . di mio pare, marito, quella che io, ma che voglio non . piglio). vi che fa, . . . {con quel . bottega! una . Eppoi . Se . acquisti! Teresa in Era ! . a lontano! di visto . se so, dica ne male. Francesco. in Mettetevi né .non pace: nò male, bene. Teresa Cosi lo parlarvcne a vengo anderemo strapazzi, (placata). d'accordo. moglie, sua sono Perch(\ capirete, e lio no io che diritto . è perchè scandaloso vizioso, un . . . Francesco. Scandaloso dico! non . io! dico . (scaldandosi). Teresa Lo . Scandaloso e senza cuore! Francesco. No, parla Me Io bado senza di ne cuore, voi, rido ai di io fatti! giustizia no; vostra figlia! Teresa (con delle sue per lutti, so come sdegno). tenerezze da coccodrillo! . . 00 IL DELLO CODICILLO ZIO VENANZIO Francesco. '•E io voi appujito vengo influire possiate perchè creilo sai fatti I mollo che volet se Teresa. Cosa volete che mai c'influisca io? FHAKCESCO. Guardale: di gezione a quaìido voi, lo sapete. denari, riscqtioter fatevcli riscossi marito vostro BcDe^ andate kgittinw^ deve quando lui, con Se dare. è gli li lui appena e , non gli , fanno più credenza, in starà e sug- andan denari ha non ha osti i riga. Teresa, Tatto faticalo che hene, va poveraccio^ ma selLimana una gli porti via di intera^ il tasca capirete, quand'hf» che con volete cuore sudore? suo Francesco, Lasciateglielo dunque che lo se poi a vada casa ad il lasca asciugare airosleria^ marito (hr mi non fiata da mi per tanl veni capo\ inallrattat Chi . che sttdore, suo mallrattarvi! a Teresa Mio in . è che di , maltralla? . , , Francesco. Sapete» Avete . vicini . , . di sotto brulle il mettere 1 nei . voi non sapete di E degli chi pigioni furia). hanno tanta altri? Frakgesco* Ma . . ... fatti . J (m pettegole! naso faccia . Teresa Ali di * pigionali , genie . parli . . . faccia atto 61 secondo Teresa. Oh lo se E so! . Sapete mi chi commissario . ve dirò ne vita miracoli e f . di sta La faccia? la giulebbato di moglie ex si fa adesso quale un tere met- ... nei giornali perchè strega come . . di scrivere sapere bisogna le che però ricette il prima col diavolo! e lei che . . la noi E . si Ma ... marito . finestra malattie le per pretende . in metta li municazione co- vediamo dalla . in mette poltrona una . il marito . le si davanti mette le e fa . certi . oc- ... chiacci! le certi fa certi gesti ... . le e la tocca le poi testa, di segni . . ce cro- le braccia spalle, poi ... che E si non andare voglia come sa finire a ! . .. . lei allora le butta salta, ali" aria gambe . . ha ... i calzoni altro per sotto si e dimena cola divin- si e ... poi e li, resta con gli che abbia occhi serrati, colata accoc- ... come gallina una rovo. E . la comincia il Una dei una! stiratrice che lo ma Qui vicino si non fanno stare ta- chi sapete d'esser pretende zio si che — — ufficiale un mammalucchi E polso! sta? ci fila allora . quale capire può di nipote ... . . .e ogni perché sia è ora ora col zio uno col capita keppi, cilindro uniforme! muta . è ora borghese da Di il qui col cappello in punte! tre a molto l'anno lungo, piano; quarto di sei e lei dita, il nobile, padre incartocciate carrozza che per e gira ora la giù via cavalli, al ogni e vendendo decenza, nellino gongli da- quest'anno e d\ft là stava accorciò butterà quest'anno allora e passato di l'anno . piano suo belle, al Che . due! e — che ballerina, una forbicciata piano! . sta Soffitta: scese un'altra allora ci gonnellino sopra e sera ... poi sotto ballava . elmo, ieri e ... — coir zio uno . ... fino aveva giorno terzo . terzo cosa, e per portone guarda- le figurine co?\ 'wvR.'^t- 62 IL tocciasse le la ZIO marito! fanno che pulite E voi VENANZIO balla! figliuola quando persone povero DELLO CODICILLO le date E tre! — moraliste retta il mio contro gente! questa a Ecco — Francesco. (Corpo di bacco! 1000 delle dunque che pazienza!) Ho lire. Bene, le me con parliamo carte e ... volete se ... Teresa. Oh! 1000 carità per mi non discorrete di di carte ... lire! le abbiamo rechie perdute? materna! ... Buona notte. Francesco. Ma se ecco; vi tolomeo, mi di prometteste direi una zitla stare Bor- con cosa. Teresa. Che cosa? Francesco. Ma starete zitta? Teresa. Ve lo prometto. Francesco. Bene! Sappiate dunque che c'è buona una ranza spe- ! Teresa Oh! Dite {rabbonendosi). davvero, Francesco? Francesco. Ma che Bortolomeo non Teresa Eh . buona speranza! . beve . K — per ora . . . {rabbonendosi). AlUimenti n05.no! sappia rbc speranza? subilo anche 1=-^ atto 63 secondo Francesco. Volete fidani di me? Teresa modo Francesco Figuratevi, ' {con affettuoso), mio, se mi non lido! . Alle volte scaldo! mi Ma che so . . siete! uomo . . . Francesco. lasciate Allora, datemi retta; che torni lasciate gli non Teresa Lo farò: la tulta casa turco un allora ma sera c'è Dio intasca! malanno: l'ho bestemmiare a gli contro . . . il altro un dicc\a: sX brontolare, a contro quattrini {c, vi che quello a in come uomini e tro con- Ministero! Francesco. Pigliatevi passeggio su Carolina la andate e luori lei con a ! Teresa. E vuole allora tutti all'osteria andiamo che e Irò! Francesco. voi E cosà ci non andate! un'altra sarebbe faceste. che bisognerebbe che ci Eppoi — Teresa. Dite, dite. Francesco. Dategli r esempio voi del risparmio. Teresa. Io? Francesco. Si Bortolomeo volta qualche — per turarvi la bocca, . vi porta scialletto, ora che le di boccoline similoro ora . desiderate . . . . . lo 66 Oiscorsi tanti fare DELLO CODICILLO IL con VENANZIO ZIO hene polref^le lue, andare "i_ \m\ cercarlo Fhangesco. Alit elle vada io A airosLoria?! io far parti la ... che volete non . che sono nel stalo soQO e amico un dere ve- Prima I . . . alFosteria! vado adesso granido. farò . . galantnonio nn vi si: Ebbene voi?! far Teresa, Ciie granaio f! Francesco, Eli! ioJ so Ora all'osteria vailo {esce sdeg% mente). Teresa dietro {andamìmjU Ohf trattenerlo per Francesco* grazie, E , la facciamo . . . Francesco, vi vìa. . . . domando gambe di corno la . mano . diin . Rompili — . , permaloso SCENA Xei'csa . . .scusa! lumaca tite sen. datemi pace aeusarsfjT scusate . . le e superbo! FV. Cui*» poi li 11 a. Teresa. AìrosLeria! con . trini riscossi . . — .sat mi Ma , . Figuriamoli andato come le — ... sfogherò* mi il via {ttUranikìX signor Francesco f Teresa. fiuH Uì vedi V coi qMT vorrà Stasera sfogherò! Carolina È .. a . . Ma cerio! , e . ! . t queiromAccio Vuoi efie T abbia uh) sorio? busco ca- . 67 secondo atto Carolina. Cos'è c'è Che . . slato? . Teresa. Cos' è eh stato tutti con . . È ? i che stato padre tuo riscossi quattrini è air e in ria ostepagnia com- ... . del del manutengolo gobbo! Carolina. credete E sieno che proprio osteria? air andati Teresa. Si, andati saranno V dire a uffìzio i . Vedrai penitenziali! Carolina fatemi Mamma, verrà come salmi sette . casa! a breve {dopo . pausa). piacere. un Teresa. Che piacere? Carolina. Se il mai babbo fosse . . fosse . . . . . . . Teresa. ubbriaco, Fosse là! Carolina. Bene, "namma! ^'è Toi Sapete — schietto, capete! fatemi mai, se il com'è buono ha quando ma . arrendevole e un zitta, state me, po' quan- bevuto! lo : abbajare fin che gli o rispondetegli eoa . pare; . gli rispondete non a . Lasciatelo . piacere lo Juione- Teresa. Oh! cara te, voglio consolazione non farmi fin gridare che la questa! . Carolina. consolazione ! mi che . Bella dottora! . pare! Voglio Non dergli, risponho altra e 08 il ? dello codicillo venanzio zio Teresa. Se non bere? E bella è almeno sfogare piace il tutto ve'! grande però mi me a è lui gli piace strillare, urlare, gridare, veleno A ho che dentro! Carolina. Provate, vicini almeno mamma, che riguardo per pigionali ai sentono . . . Teresa. Eh! mi non dei pulite persone le rompere anche lasche, tu le con pigionali! Carolina. almeno Provate volta una fatelo soffro gridate quando tanto che . poi va finire, a i e , babbo al che me per , come so . . mamma! povera Teresa. Eh! ho altra delle che voglia smorfie! lue Carolina. Tanto già, voglio {mette piacere! di Teresa ra cercando sta coir le"), E altra voi farete lo me Teresa che mano dolcezza con è questo spalla sulla mano una parlare a facciate mi sera carezzevolmente seguendo e di verso che scherzosa ? vero E volto il volga che vero , la mamma Voltatevi farà? lo me . che i Ira lo fate il eh? lo me . piacere esser . che . anche pochino! un v' ho . . . Si, si, detto? ... che tanto, bella le più avete non . siete lì, li . bella sevi o . vedo . doveva . fate Siete . . collera passa! Voltatevi cigli! ma, mam- qua, ... . . Come vi — in sempre ... pieghe "lie siete se Ah! passa Me veda in . . da sapete, giovine quando la mia per dere! sorri- sorridete! * mamma ATTO {un Teresa po' Sei la buona finisce commossa bella Ero matta! gran voltarsi a baciare a e dicendo). Carolina fronte in 69 SECONDO forse te come ma ... te, come ve' no, poveretta 1 Carolina. si? Dunque Teresa. Promettere è male: poco ma garantisco non di tenere. man- Carolina. Fate storia la Sapete cosa. una dell' t'Antonio? San- di acqua Teresa. ? Ebbene Carolina. (va Aspettate, f e acqua a po' un prendere bicchiere^ un d' aceto col ritoma e vi del- mette bicchiere). ^ ^ Teresa. Cosa salta ti in ora? capo Carolina. Guardate, d'aver «onto bocca, di e il quando mamma, male denti; ai vi cosi tenetevela: dell' mettetevi riescirà fate arriva, babbo farvi di in acqua forza e parlare. non Teresa. Corpo stare dì bacco I è non mal pensata se ho da ... zitta 1 Carolina. Se la non vostra altro, l'acqua figliuola la , e vedrete che le cose in bocca vi promessa che finiranno meno metterà mi avete in mente fatta . male! . . 70 dello codicillo il venanzio zio Teresa. Si, Carolina Vorecchio (tendendo chi Ma è che farò. lo ma far6 contentarti: voglio stasera per sforzo, gran un die là, va le monta destra). correndo? cosi scale di Pmcto verso . . . Teresa. Bortolomeo di no , {V si melo pallido ! certo . , . . violentemente apre Domenichm entra y affannoso). e SCENA nette VI. Domenichlno. e (Dialogo concitato). Teresa. u Che Cosa dire? vuol e' è? Cosa venite a fare? -^^ DOMENICHINO. Oh abbiate Teresa, Dio, carità! Carolina. Oh! Cos'è Signore! stato? Teresa. Io dei altre voglio non piedi e subito padre! vostro con scene Fuori ! . DOMENICHINO. Per carità, Teresa, lasciate . . che vi dica . . . • Teresa. Non voglio ! Fuori di che mi casa diciate mia niente! N'ho avuto sai as- ! Carolina. Ma insomma cos' è stato? . . . l ATTO 71 SECONDO DOMENICHINO. coltellata Una ! ... Teresa Che hai tu (spaventata). data?! Carolina Che v'è (medesimamente). Dove?! toccata?! DOMENICIIINO. L'ho data! Carolina A chi? Teresa. Dove? DOMENICHINO. A Vincenzo il Castagna del ragioniere co! Mar- signor , Ma per ... era caso . suo difesa per . . insolentiva e e aveva preso ... levarglielo, sembrato nella e che lo baruffa ferisca s'è . . coltello, un mio un ... ... amico! tello col- il e ... e ferito . io ho da voluto sé, ò ma io! Carolina. Ah! Madonna cara! Teresa. Era Bortolomeo? con . . . Domenichino. Si cioè . mi . pare! non . . Anzi . . so . . v' non era, . credo non . . . era non . già . . uscito. Teresa. Meno male! ... Domenichino. A momenti mi cercheranno, capite! ... Carolina. Me Qon ne ti dispiace, posso ma voglio non salvare! . . . Io impicci! ... 72 DELLO CODICILLO IL VENANZIO ZIO DOMENICHINO. il babbo verrà momenti A M' ! veduto ha par scap- ... qui.* Teresa. Tuo Tanto padre! Non peggio! voglio dica... che Carolina. È qui lui! sarà qualcuno . . . . Francesco. Detti, Dov' è;,il {entra affannato scomposto). e figliolo ? mio {cadendo DoMENiCHiNO Son . VII. SCENA Francesco . ginocchio), in babbo. qua, Carolina liquio de- in sedia). una sopra cade altri {inosservata dagli Teresa. il vostro Eccolo altre voglio bel mobile! ve'! scene, vi Ma Andatevela dichiaro che sbrigare a a non casa vostra. Sta dMn su, a a figlio). suo ginocchio! {a Teresa Che attenderle, {senza Francesco Francesco momenti capita che non abbada). le Bortolomeo! Francesco. Cos'è com'è stato, Teresa sarà Che {a andata? Domenichino ubbriaco! che E non ... {vede Carolina svenuta) Ah Madonna a lei). scandali voglio . . Carolina! t . (corre abbada). le non . . . - 74 slacciarle il ZIO DELLO CODICILLO IL E corsetto VENANZIO lei vuole, non ha che ... ! vergogna DOMENICHINO. Le il passa deliquio? (prendendolo Francesco Andiamo, d'asino pezzo perdere! /che braccio). un per c'è non da tempo ... Teresa. Carolina, va? come Birbanti, . . tutl'e duel . . . . DOMENICniNO. Le passa? Francesco. ti Andiamo, dico {trascinando ! Carolina Sì {con Domenichino . . . Scappate . trascina zie! Gra- meglio! ... . . isforzo). sto . Scappate . Domenichino). . subito! . . . {Francesco . . . Domenichino), via SCENA Vili. Carolina Teresa, poi Bortolomeo. Teresa. Carolina! Carolina, Aspetta . . che ti sciolga . busto! . . . Carolina No mi no ... (opponendosi). è passato, ... Teresa. Bevi un po' d'acqua ... mamma . . . il Carolina 73 SECONDO ATTO beve^ (ripigliaìidosi coWocchio e , È ' la per cerca camera), scappato? Teresa. Si, sì, è soapiKito. Carolina. Dio! Oh all'acci in farà mi d'aria po' un . . . fiuestra elicmi Lasciate piglieranno! Lo ... bene. ... (tutta affettuosa Teresa fa Si carina vuoi che quello carezzevole). e ! , Carolina Eccoli qui che giù finestra). alla {va via vanno . Teresa . . vicina). (le sta Carolina. (getta capelli). ne' mani le mettendosi grido un Teresa. Che c'è? Carolina. Le le guardie! Gli guardie! x\h .. r ! ecco, . si come nichino! Ah! mi ha . Non . . (salutando vista — vostra, dirottamente Teresa Carolina E il e babbo per non . la si vedrò più e segue con vede! ... . (piange vostra! . camera momento un lo causa la ne be- . . (mortificata (dopo Sto ... non mamma! gira fuori). . nulla! più scantonato, . — . . Eccolo !.. ho- Dome- . . addio! il mio Bello dispera! ... Causa quel ... . Addio, Dio via! conducono no! arresta- ... . padre suo- Io ! pigliato hanno lo poverino! .. tro die- corrono ... ... siede senza accento e si alza). parlare). addolorato). . 76 zio dello codicillo il venanzio Teresa. Sarà fra qui (carezzevole) poco; angustiarli! non Carolina. Che fosse nella lui anche ? baruffa Teresa. Domenichino di detto ha no, melliti cara, quieta! Carolina. andiamolo Mamma, cercare! a . . . Teresa. A chi? cercare Carolina. Il babbo. {entra Bortolomeo). {ubbriaco, BORTOLOMEO fiero, stravolto; cupo, in lì babbo vuoi Cosa lare^ barcol- troppo stentato^ passo ha chi come mano qui! è sènza ma pello cap- caldo), Un babbo? dal di par scopole? Teresa carità, per arrabbiato più darmi rispondere). per trattiene {la Carolina No (fa mamma, altro . si afferra riempie la bocca Carolina Povera {viene Bortolomeo ch^è (dà unol . • . per . non il bicchiere d'acqua). (piano). grazie! mamma! Infamità! . che an- . (si arrende, e È dolore! . Teresa piano). Fatelo solito! . un dice gli rispondete! non del le e un pugno Brigantaggio! avanti in siede e alla tavola mezzo). sulla (con un tavola). Due ringhio) Uhml contro Teresa (inghiotte Vacqua Vuoi chi sapere 77 SECONDO ATTO dice e i sono due piano uno? contro (mestamente Carolina Carolina), a piano). Chi? Teresa. Yin bianco Carolina vin e (fa Teresa nero! gesto un Brutto . . raccomandarsi per subito (si riempie rospo! da . che bocca), la capo tacciaj. BORTOLOMEO. Cosa brontolate due? voi Abolisco . e molto le più litanie a dormire! . . rosarii . (a Carolina). \ , i . . Tu a la mano . . letto, March! . . . Carolina. babbo! Si, (s'avvia). BORTOLOMÉO. Fare il dovere suo baciare prima! . . al . Padre! Carolina. Si (viene babbo . . (guardandola BoRTOLOMEO ubbriachezza di il Perchè è . vizioso rovinatore commozione). anche mia! coccodrillo, un loso, scanda- uno è creature sue . . . . di delle misto un con figliuola padre un di e . «juando lui). a . ... Padre ! padre . relativo . coccodrillo ! . sempre padre, ma con ... cuore! {si asciuga la fronte e cercando che , Carolina non vegga si asciuga gli occhi). mano! Carolina. Si babbo e ... anche la fronte! Baciate la 78 DELLO CODICILLO IL ZIO VENANZIO BORTOLOMÈO. No la . . . questa il del fiato genitore! . il sera del fiato genitore da dre! pa- Teresa^ poi fiato è non e ... letto! A — del . . sentireste padre fronte la baciando Perchè fronte! ... Carolina. babbo! Si, dice) da {fa Buona supplichevole gesto un babbo! notte, Buona netta, a {esce mamma! dritta). SCENA Teresa IX. Bortolomeo. e Bortolomeo. Tu bene potevi ( coW Teresa darle che candela buona bocca in acqua una la notte! si sulla pone ad occupa accendere tavola). Bortolomeo. Perchè le non hai data la Teresa notte? buona (r. s.). Bortolomeo. Ti ha parlo forse fatto ve'! teco arrabbiare? Io Eh? chiedo, Oe! — interrogo, dico!... abbasso una ... dimanda! T'ha . . fatto Teresa (r. s.), (Bortolomeo Vuoi piedi rispondere ? arrabbiare? . irritato si o no, ancor o debbo più). alzaimi in ATTO Teresa (dopo piccolo un movimento^ ferma, si Vacgua, 79 SECONDO viene come tire inghiot- per Bortolomeo a gli e ^ fa male ha die cenno ai denti), BORTOLOMEO. anche Ah! . una . male ai denti! . A sociale! piaga nuova di giacchetta la sotto . inmito un venite voi, — ... (prae gionid ogni . . qui leva ne fuori , due scialli sciallo Io -- la per genitrice fiorami a Vedete? dice) e figlia scialle lo è questo e Questo ... Ultima madre! bevuto ho moda — Ma !. • . rimorso! questi per la Parigi!.'.. di scialli gli sono lo del . scialli gli saranno e inglese è del perdono iugale! con- ... Prendete, . . li ve sfarzo! Prendi dico! Teresa — . voghe e Teresa (prende scialli gli Che denti! . dente in dente potendo {non parlare subito ma sai io, guarisco i , estrazione radicale! gola! . più, si . solo! colpo . inghiotte pente del . un con . ... Teresa ti che zone tiz- questo, . . e in alza), si è . . . tavola) sulla pugno ammutinamento guarigione . . . fondo). il Bada ! . un {inferocito mondo! averne Teresa! — getta dispettosamente li e verso BORTOLOMEO d' sor- l'ordine! abbasso e terra Giur'al sei ... . ... scialli, vipera! {dà questi Comando . orecchi? negli anche Tacqua prendi domani, ... — "^a? hai E regalo! . e r torna e acqua, fretta in fa per ad pirsi em- , d' acqua la bocca). BORTOLOMEO. Si non . . . insulterai raccolgano, suolo! dell' tieni si j il e consorte subito, gli ac(jua in bocca . medesimo! scialli Cosi ! dal . Ma — pavimento . che si del 80 IL DELLO CODICILLO Teresa (coW bocca in acqua BoRTOLOMEO T Prendi scialli, quegli su di atto ti no, vuoi io Prendi — . dirò si approssima! dente scialli! quegli Non No? — se del estrazione su — fa (furioso). dell' epoca fremendo e rifiuto). sdegnoso Teresa! VENANZIO ZIO . . che quello scialli? gli raccogliere rò! fa- ne — ... Li porterò lina/ (fa — Teresa Ali regalare a fuori poi sentire! da faccia quella che vino, li, come bestia! una ... . pieno risuscitato cadavere E tocca neanche mette un farmi per ... taccio si se gna vergo- per . . di così). scoppia e Neanche ! no Eccolo . . con Vacqua tutta birbona quella, farsi di Mandor- della matta passo). un {sputa ! a quella a tacere . denti i dito tra due scialli! due lo Xon . . . per se tappeti! . . . BORTOLOMEO. Prendi scialli! quegli (imperioso). Teresa. Si, li che prenderò *. domani, — zelanti che io insegnarti i in Li no! mano quella a (prende Li birbona gli BoRTOLOMEO Va scialli meglio che e li getta dalla fuor quare sciac- piuttosto è e a di vadano ai per ma non e perchè (furioso dire prenderò, debiti prenderò, sfarzo far per ! Li ai prima farne per non ma in malora pensare quattrini! non prenderò, ti mando a ma . . che l'inferno al- finestra). sé). letto! a Te'resa. No! ho detto gliata! Voglio di star si? so le^ata ho dello e cantare! di si misono sba c^nur:iLLo Il, ukìam X. SCENA I^clifl .stthih faizfmdoxi Teresa fp ìi'r.so Cosa mal fifflm seiìliln chi' ajn fjìianUe), lian Peirlié iare'V pitch E lui se È loro? il mio che quello ini vuol nomo*..- — [*aiMA r 0, mitiittulo e ffoi? c'entrano lìi farmi paiìrooe sTiiai-ilio. din' voleva mi Lo cosa l^iccJiiare, E loro vogliono mali mio due le 0 vk^ìan/jo /jo vuole! UUARIIIA. "lnnna buona . . . Tkjìksa. Non sono sono die. ho gli E loro di E . . rispetto! qnaiulo \i domanilo Bisogna che voleh^:, che . fars^^ deve . [ucchiarmi!..'^ a chiamerò io! Povero — gì* ardi ma a. siamo non marito \osLro li perdano! Prima Quello l'I Ini . beniissinio faceva pro^ociilo. . - verranno Bortolomeo. . itlTaUo! Fho che . mLiucalo rispeltiue! nienir calliva! pellCLiola una donna buonn una venga (jui noi (*on quesl* per tro al- mi per aliare. M Ti^RESA Pe ? alUo un tjnanÌH* {(dir atTaro'M ffllenilu). f ? (V/ BorlolùmenVer allro un ... affare?! Ah! . . liriirante, . Eri , . 1?ORTOLOMEO Io era . col . mannlengolo {dràìmnitlkamimte con , Eri . Oooienìcliino! . irulovhio! , ine . , del e medesimo! gobbo!. ,j 1 solenue). lo ... con oro il m:i- , nutengolo di me me(U\"imo! U" . . . era il gobbo di ATTO medesimo! me Sono . . Sangue ci ci fu tenni dalla lontano innanzi al civile! guerra Ma carneficina!... uomini io ... Lo ripeto — cielo, agli . . . ... mi innocente allro por . fu! 83 SECONDO forza alla e !.. armata . innocente Sono mi e da abbandono alla' patriota ... mia barbara (ostentando pianeta! . . degnazione come da (si abbottona cadier! . . Sono l'abito Carolina mio Oh! [da . . BoRTOLOMEO . . vi ... donne pianf/ono). e c.s. r/uardie). la presento Teresa consorte Vi Non . glia fi- voli onore- piangete! . . . . . Sorridasi! sereno! sono due presento sicurezza! pubblica mia e ... Carolina) e iadilferenza pretesa eoa . Io . (a/franUf). alle Vedete? babbo! il Ancbo . (osfenlando (a unosciallo). . . Signori in anolfa e (le due . della mano sin.). babbo! Dio! . lui! . una bra- XI. Teresa . mette le Procedasi! pronto! ysuccinlamcnlcreslìta Anche si e €'ai*olSiia IleUi, . Monsù commedia) SCENA . ras- . bottoniera). nella Remano un un'eroica . Teresa. Aspetta! guardie, Signore — solo un momento ... (prende porta in teco fretta il le cose che poi tabarro! dà a JJortolomeo) .*. berretta Questa — Prendi, — . ... Carolina Questo paio (medesimamente). calze! di . Teresa Questi pozzi di . . (di questa . . . . . nascosto). che sigaro pagnotta . non te li trorino . . . 84 IL te\ i anche . DELLO CODICILLO ZIO fiammiferi E 1 bacio un . , (jprofondamenfe , Penioiiiimi I scusami — . . . dammi VENANZIO . penlonaioii caro, , piangi'). commosm,, CaPiOLINA* Uii Babbo. . {iHangendo I bacio . . , {mmmos,so BORTOLOMEO Moglie, ma bRCio! e ... che . Ma innoceiilel sono ubbriaco^ da sempre pur vi si lìglial difottamenk^) . non - ginn ti . voi come liuel ... Perché voi due pia siete cheinuocentiL ("pm . mosso). Poverette! . E siintel io ... . coccodriilo, un sono due Siete . eom^ . vile un di mostro J Africa! . Che ubbriaco sono t lo ma vorrei ! ubbriaco essere e da it avere diritto I genitore Ma . . benedire debbo . . d:i piangere la mia perchè Porche baciatemi . ubbriaco! sono di superiore! . , pei' . non Creature . . tura crea- briaco!... ub- sono . Dio Oh! . . solo . uomo!.". K* lo capisco! so! . non . perdonulemi! . ^ lo ma co? ubbria- sono ('apisco! piango! e ... (con for7"a La si sforzo mi da separa e alle dice si guardie). b:ista (torna . cosi! la ncfia mano Eccomi — indìf osffnlare a . rimt'tte - E . coutenipla! sorriso, r . loro), . fermza . bottonleì loro! a e come ... io vegj,^ono e e r si vada Viva grido: al pure maestoso: io piango! non ... le Patria! Qua Che (Eitce die r lo sorrido! .M . patibolo. . la anzi ... . io fl sorrido! , . erotmmente a , lenlff pfuw seguono}. Carolika. Ah! noi! povero noi! povere . . . Teresa. {rade seduta). Come farò senza tiucsLo uiio uomo! " le (Carolina ìmudonu cade mille trambeu — FINK ginocchia^ sue {Cade DELL' ginocchio in la .4TT0 tela). SECONDO. avcmita — e Piangono si . ah (•K ATTO TERZO Camera noli' come SCENA PRIMA. Teresa {Si occupano cenci Carolina. e di ìavori poveri in primo. atto rattoppando come casa, ecc.). Teresa. Ah Signore pazienza «li tribolare 1 qiian;lo mai avronio finito cosi! Carolina. Quaniìo Dio vorrà, mamma. Teresa. Obbligatissima della tanto notizia! Carolina. La Provvidenza, e* è mamma, tutti. per ' Teresa. C Nersa^ c'è è per ma proprio lutti senza per V anche quattrini tutti: si in resta l'ospedale Milano di omnibus e il terra! e Sai Dio, che mamma , stroppioni dite mai cosa santo! campo Carolina. Oh vice- ! IL Io dico clic Chiviì clic Dico sacfho la lifì ha " la se jl ili soccorso avessi lU'i Pisa, adoperarsi dato scempiezz:i — . che e ho , il creJito da comi Almeii dopo! raccoinandarmici M . col rli pretesto di che pare cai per , subito arrivò liu 3 Modo . . die volpo spicci;i, s;inì proprio il processo iMihiiio, e a si che In bucato, Fnjncesco per , Matiu^cilem come C.ìppucrini persona di rospo ìMììì di non qiialcbe quel "1i figlio, suo ci abbia , . anilare ai n'è so piantale a le dici . . . Caholina. Si adopera finche però il I^abbu. per Teresa. Lo dice lui! fuori vien vuoi Ma . . Bortolonieo e i^iuocfiro cite , sno Ufi dentro? resta Caholina. SenMte, di mnmma Franreseo ci lamentare , . ha già . ci fion , mandato due possia rrìgifapa9M Teresa, Ma poi si ù seccato, 3 pi sia pare; e morto a IO sono giorni che vivo! Carolina. Scriverti forse oggi oggi doninni. 0 Teresa. Si — Ci domani! Ma sarel"lie il biso-^rn;!niijugiari' i^^ojjboMarco poi quei cattivo uomo che pare nuche che . , . . . . j città . come Provvii|en7,a cesso pro- (lelln perlina di soUo e signori . . gli niitii piena h:nina prigiono che . pulite in ass:iil , sono VKNANZIO quii causa , c'impietrano ili nuli;! 7A0 iiiii'ito mio so . . le ho giorni ila 33 dd DELLO CODICILLO inRne ' og^'i non, atto 87 tkrzo Cauolina. Mamma, mi non Teresa Già . «li {con perchè ! . quel lu colui! di parlare impelo). vuoi non ti che parli Che Domenìchino! di rompicollo . esaltata la testa avessi si che . quel di . lu se non . vizioso ragazzaccio . ascolteresli Marco, intìne, da 4o e vent'anni, ha che ha ne Se sieno li subito sposerebbe E regina ò è avaro I ha se di po' un staro gobba fortuna gob!)i portan tuoi i ajutare potresti tu e gran . . ... ... intanto però farebbe ti e . ! sok;- però ... male che ... . che signore ragione . ... non o . . un se 40 raente h po' più un vedresti E ! ci non sarebbe più un ... di anno Ma pagargli! da pigione sospirare è di fior un che quello per virtù . in è . A sospirar s' . . si quello per ... .-ani Quello prigione! . ! bisogna no, — . sta ingrassa! ... 5 Carolina. Oh Mamma Dio! pensi È Domeniohino! a cosi! t.ri])olate mi non che Non che è sicura sono che ... Marco è chi marito, io, jjere birbone, un l odo, e Tiamo che il detto, bab])o l'altro o diventar mio dovrei come anche pianA voi! ogni ... ci non sia dovesse se piangereste come l'ho ve giorno un sa, che, pensiamo tornalo a aspel- ora; casa . . . Teresa. la E pigione'? da neppure pos-ta non . de!)iti . comprar è i e . giorno ? E oggi che non a fari' ho ... da da mangiare, poter far "». che a])- ^? pv'^giii . . . Carolina. Se il non .signor gli Marco domandate è tanto un una brava prestito".^ persona chè per- . 88 comcuaa) jl venanzio zio uello Teresa. Mi iVìu gli (|uello Inlfo [jn^sla ÌMiuiui inia basta Yoglio, elio . . che . 1 sperjnzj . . . CAnoLiNA. E .se ìio?! Ilo. Teresa. Eht ha non i iiitli poi torti! . . . Caìiolina. E «lieo io itH Un ocohJ. t]fal:inHianio,un questi) ha die uomo apf per cuore rarità* h vpjkIi' non iMslurvi flovrehbe die . . . Teresa. La condusione sdailo andare (3 *lil e jier^hè cor.igdo ho d die "la alle dare . fficriano raì in Hccmtje bararsi a la mia creatura,, ie . derislei'd ! mi boccole, S ^'aroliiia e Quando Basici — , non , sar . , . strada alia mezzo Uella — ! non* che paura ... sbadigli In come lenza] rre* ho uuove . quello «tom^unliao mi . . 4 vado Io boileglie vecriiìe cUti temo perar com- per . . . fare può maiio) io alle antirò . ho si couie (si mette 1 mangiare iineH bisogiia mettersi qui ve^Jer a (ìove so non die è (jr"nfìoseie e N E prd {mointametite frefla)i in esce 1 1. A Portalettere* un Caroltisa. iHi luio Dio, mio che Dio* . . mica Il possilule durard! babbo in piàgione! . bisogna crepane , . Domcnìchino . . . Non \ital . . . . por in forza prigic 90 IL Itìtlera Tina ara « )» la o DKLIJ) lìib mei » s:dmo * ai » stale T» scherarlo. » mamma. » no, É » sriarlo » tera; * egli un la * relTettot » mane lia certi di io. » Ma dire s.^nlo scrivo, perchè w mani. »" mamma t tanto: * bo vi di 1* allezionarissimo » luta la cercare sta mai la mi come scrive. Si, si; uKimm;! i\ salili vi e salul addio. Vos tiglio di vi i^ nuovo Ietterai questa andrei Ora — ci salutate Mio di per figlio di Addio storia arrivat'» neppure nuovo — avrei oggi: b'^ne Francesco. mailre stì^ non sarei mio Di vedrel^B andasse questo sta ifiiasi dev'essere non gt;'i ... molto lontana (prmde sciollo, ttno s""avvia esce nuf , im-ita appma che monta rttnfrf !e dar). f latia sulla scale! in oggetti la voi n! fretta di lavoro — sulla um ^ bacco! il gobl)^ ... Presto, . tera Per . . (pone la ttirola, di ftn la- presto Mlera, mezzo lei^" la legge vada con i^È dovete allora : Anche hene. vostra sarà cosa Bast;i, fjrò addio. ìa se non ìiabho o legge, perclu andrà E li la lettera che amico anche e Glie saluto- cielo oggi li per veda sentenza non il tiene. nuovo al grazia clie paura Speriamo e la della iovece scritto, perchè » che partire poter rhe e sniit- (li"^sijiillata sulla cercare scrupoli: gohlji^ mamma eppoi che Sperava la con sicuro sono il letlera una gobbo; bisogna, ma — e il sii Quanto bisrgna e IclleiM di imeikì spo^^"re h^ono la alla là, farvi (raemrdo o male denari. dentro qui vede li di poeu capiterà solo; di senza mettere quando non di Ve- — pensalo i^ga per dovete, stesso^ se (jua, mamm:i Troverete Voi tavola mamma. avrete anch'io della s;dda. » di paga restilo "liscors! Io la per ^^enfo. per . era è YI:NAN7Jù ikgffe), Ma . Zlu sn^^gellLitaatiche Novantjiióve . » CODILILLU . senza a Ecco po' visibilf^. . . dmgrfi qualche fatlo! ai Ora di a^Mn questa stracci Eccolo. vicina qua . — 01 TERZO ATTO finestra . . . - III. SCKNA -sìiirtorlu Marco Si alla ni .stic'sfnn. veiiiro? jnin Carolina. illi! -Ut Miir-'o sipior . l-i r iiiMniUìM! . . ar-C{}lìlO'lM!*?Ì \UOl"' Si' r' ?v.n . ^\f\i' . . "[Ì\V ]»(JC(i . ... \.'- a ^iirr. ?.iAR(:o novi!;;! die Oli! rnan"la xri. Onanìo . "ù ^fr/i ^ia! seini"re ii'.ìii e' r la niinnni-.:. . . oi^^gimi 11 . . fa rosUirc! . . . . Carolina. Si acconiO(!i ! (-fh' molt" srditf unit in-'.^sn h tarolr . ^^€ll(i parti' li'i (ito la iiìrsso Se-ré'! 'I^^i- Iriicva^.. Marco. (Irazie. carina I Potrei — h\\"? ... .«operare ? ... Carolina. clu- Sperare cnsa ? . Marco . [sornlfinlolf Sperare! firrirniffutlosde). e Dimaihlo Sperare! . sperare . . . . . si' poln . ! Carolina. Non la sedia ."5(» ò die cosa vojxlia dire. li. Marco. Volete «Ip' vi aiuti ? . . . Se vnol.'* a"M*omo(larsi. i ì):2 CODICILLO IL DELLO Z!0 VE""A"iZIO Carolina. (Maledetto! 1^0 Ilo: vuole non . sì non rlislurbi e , , idtnmenti lo avvicinarsi alla , . mando . ini non stia tavola), intoroo . vial Marco. siale carina, No, buona Non t . . \ i ilarò noja . Carolina. Allora \h segga ci e rr^stit Marco, E vi io obheilisco! Per . roba cbe va voi , . dii^ non . . . scurii il . denaro ... die e darei . (?*^iitoraila mille, fìiecimila è . viene lavila! il sangue, ma — (siede). Carolina. nnalmentef (Abt che dì ri'eda Ah! . 'Tnenticato un j il . (si , lettera).Se gere! E come hnS nestra fi- gere leg- po.ssa e Ilo sono! é aperUi ad insospettisca! . dfìHa di^J scorgt*re può non aprirla senza . .J^È lettera! tiene finesfrfi, farsi senza non ora ... s' aiiouffìna f^relntu la maligno io di aprire la sigillo, riprendere slo in ... ora rer-ando fìnti veduto essere . . a f non di rompere faccio Come . . metlianiori . Striaceli cbe . , Adesso -. . che .) (gfipansa pq^ le(^| qu^^ daratìti poi vicino, ect\). Marco. Cho cosa avete, carina? {si alza e viene aranti) Carolina, Nulla m'era s-^'inbrato di udir genie per Marco. Sarà la mamma. le scale d atto 1)3 terzo Carolina. No, (F passi erano Faccia uomo . . il «li lavoro . guardare . . . Marco. Si, carina! (H'avrìa '. . Carolina (subito profitta alla dice e tavola in Diavolo . qui . . {cerca . Corpo l'ho in di e presa Come che deve in messa fatto avveduto). . da Cercate la è non lu» che . . la non che c'ò (con le pa- legge ec: non se rimel la lessi sapete? nessuno, lettera la deve dice pabìdico il Bisognerebbe . V attore Carolina aperta guisa cosa? qualche che lellera petto: mentre {forte). Non . . tasca in — tavola in -- mano persona). Carolina ((jlidà una'occhiata, ladro! l'aveva . . . . . . . (si . . . tasca la Tho ma lettera Una pressantissima su credendosi vato osser- . Eh f di non cesco! Franmi ... . Scommetto io, che . . lettera). Carolina . gillata! si- . d'occhio). {non male! con . . (rassicurato). . in . . ditale tenendolo allontana . rimette . fra si'). anche presa! il dice e ... manco . già Cercavo Marco Oh! indovina . {forte). . trovato! scappa! la cerchi tasca se ora; cerca . dalla trae averlo Oh! . rìte fra se). dice sconcertato faccio messi pur . Carolììia ved^* e bacco! {la éietio Tavovo . . . sia mossa? (si volge X^reso! 55ulla lrlf"ra la trova nna costa s'ac- e fretta). . '^le ma . e ^^7ia fretta, . Marco ^^ole: (lìbntunarsi stio . (love . "^€.verla dd fra se) . . sinistra). rcr.so . . per {fra trova ora andare e se). un leggere! pretesto . . . per darsene an- dì dello codicillo il venanzio zio Marco. rarina Sentite, (le mia . . si accostai. . Carolina. (Kccololì Marco. viene Mi in mente facenda una ! Carolina. iKccolo !» Marco." Scendo in giù niomenlo nn casa Ionio e sii- ... l»iio. Carolina. infame! (Ladro (ossn sempre V ) Faccia — la presso il pure comoda. suo jluestriO. Marco. Torno subito, fa /fpre in (parte di rerrandn lettera, fretta volta se il vnfere). Teresa. poi Carolina (ascito Marco\ scellerato! Va, . Francesco signor mi non questa Ma . . .. . '' trac IV. C'arolfliia birbante! partire farsi non SCENA Va, nel e . ciole luc- scritto ha . per — Sarei lettera rs.serci il tuo lanterne, però possa curiosa era in sapere che Teresa tutta appena le ridente dentro Itraccia . si cowinria p"'^ cosa . stiamo . . • quella modo Che . • . trappola! Basta . dormire! a . . tezza: di una essere scritto? (Entra diavolo vedere!-^ a . e fuor lo leva a di se sei/filo dire). dicontene nando dime- atto 5);') terzo Teresa AJì figliuola ! . \h elio mia., . azioii (ilo ! Ah! cara! . . (la santo!... elio trailo! . . Uh! elio . . tìgliuola uomo, uomo! Carolina Mamma, Dio! Oh . (altonita). cos'c' Di stato? chi parlato? ... . . . Teresa. Cos'è eh? slato, Di chi eh parlo, Ma ? ... li (li lui, . hrav'uouio! ([ucl di . galantuomo . (luolla . . di perla . ! . . . Carollna. Francesco"* Di Teresa. Ma Cos'ha Francesco! che . 1 . l'alto noi per . Fran- ! osco . . . Carolina. mandato Ha anche oggi, un di tiujUa lire! 21) . È la venuta r(f(jìia{(flMo lettera andata appena via voi: ... eccovi il iU)\ Teresa. che Ma Ma lag/iaf . il viifjUa se r lo mette (inolio di . che che 20 lire! . {prende . in tasca) vuoi non Parlo — sentire . . di tro! (luell' al- nominare! ... . . . Carolina. Del gohho?! . . . Teresa Ma che gohho è ... — Eppoi si ... guarda appena alle po' un cur\o! . azioni, o non alla . gohha! . im IL DELLO CODICILLO ZIO YE"'AKZIO :arolina. Ma cos1i;i insomma fatlo? j Te Cos'ha fallo eli? RESA Seoli — clie r:i!oiv, sai proni la per Marco pigione: piroki ci piglile fjUu aveva gii venissero atli che aveva non ila dire la i?iio noi coiilro mcllere a il primo, piiiUo : j una roba in slrarla! . . , Carolila, Ehbeiie? Teresa. Marco Elibenc: già (la Ma qiieslo è nienle! nuove! . so andare Mi sono . alle decisa Fornaio: entro: ili (lice mi — . po^ ini si . . Avete — bisogno . . la! venu- Io — sono ... . ho e detto: venuta . . non vengono ìai^cialo Unire: gio, Ambro- Grazie, bisnguerehbc ma . qiiatlrinì,e neanche ha Vado — . Aolete? ìvì sorpresa era . dei aspetto Quanto . . . alle o ben , pane? restala mi il Fornaio chmque vecchie Teresa! . . — alla strali mezzo . . unal le veccliie* per Oh! — E — Sono IioUeghc ... da! in quel pìalT a il reslo. sUtla sono alli Capisci I . Senli — fMori, e quando s"ipevo gli sospeso qiiin"licigiorni 1 nnilata non Iia - - Ma . . lìgiiratevi! . paglieretealbi limasta ma da mi «nco iof sa|Tole ...E . , hrogto— i! co!ito mese gli fio detto; ho Ahi — Son col — come tìrazie,Ambrogio anche il vccciào il vecchio .. sono , . . conticinOj^ conticino? ... E - Immagina, I... . ., Ambrogio m del siccome pagarci fa line . , Non — , , È — da già stato dii?— otto saldo, mi pagato! Dal o ha dieci fatto — Marco! giorni un che Pagato? — mi gli ribasso; ma fa Ar fatto ho ha pa- rs dello codicillo il venanzio zio Marco. Non che so abliiate cosa . . io /he Quello saputo! . è 30 . . . Teresa. Ho atti dei saputo la per debiti nostri che pigione . che ho infamemente mi seccate!... sono stato tradito!... l'ho! (alle ... tradito! . . . Teresa che Jin . . Ma pagato! Non — . sicuro, . (brutalmente), ripiglierò! adesso che degli pagato! avete sospeso! avete Marco E che Marco? dite, cosa (stupita), . . . Carolina Con l'ha? chi Marco. Con chi Sicuro donne) eh? riio, Con voi — che ho Ma pagato! ho pagato ... sono stato tradito; avete insegnata altre che della vecchia birbona vostre iOOO eh' la e le ho io creduto atti, mica E ! ma regalarveli per mica non ite seni E ! tocca ho Ho ! , regalarvi per e delle nel cillo codi- . . la pagato (a . . . gli sospeso pigione! . Carolina Lo vi ... non birbona tante che parte , ma Venanzio infinocchiate ha della lire, Zio voi siete quella a chè per- ... n' me parte dello governante quella sicuramente perché due . . madre). sua mamma? 5 Teresa. Ma Marco! . Voi dite . . cosi Marco! . per . Voi . . modestia . per togliermi dair . imbM-ar/.o . • MVa l..- scherzate . per generosità gratitudine! . — . • atto 051 terzo Marco. Ma che ischerzo niente che tn. che graliluiline, mi vi che trufTato i'ul"ato. avete dico i Non — . E afTatloI modestia! , . mi tradi- avete quattrini t , . . Teresa, Ehi io colla 'entro e da dico, segnato Dio, bada vecchia parli ve'l come Zio dello governante Cosa — Venanzio. Marco, voi Siete t^anni le che trappola! in . - la insegnalo avete parte Vh- per . Teresa, Io ho gli non niente, in?ej;na!o io! Marco, E ^^oi di! dico io Eppoi — credere facendomi mi di ingannato avete sulte contare 1000 anche lire! . Scanio é elio verOj t olomeo, rni creditore cr ^i di in debiti meltevano non intesi eravamo Jtìgliarmi se di di e pigione, altri anche persoadereste lo franchi 150 corpo vostri che *i08 franchi marito! vostro . ^he mi mi capita dice die alle è non quel lire, intorno ( . » , Sono un fffie , tulle so se che nel vecchia alle due mi spiego ora . inhiido a (fra La ! . , . che ritto di- marita vecchio ia voi se . nessun e dello nominate darle e . che ... persone per ecco . vostro governante Carolina Il»!.. feiTo mieffHommmte froHole cent, lettera, più ha codicillo per la Eppoi a - non neanclie conti* ritto marito vostro nominato , . ven- 20 e certa una , 1000 che lettera una . a andato sono . Bor- prigione in . teturti hei-e mi a e Zio nel codir ci legge ) chi capite f nanzio Ve- ci cretle, » sf^). letlei^a di Francesco!-.. 500 CODICILLO IL Teresa Ma quella DELLO è frase ìntercnUìré)^ in (udendo lettera una VENANZIO HO Al ! Francesco . . . Marco. Non niente! so , . . Carolina. Oh (lairinffTcalare! capisce si Marco. Ebbene scrive si, (" E mei a . SeiUite Tm"M cara, . lettera ima . Voi « Francesco anche sapete . {iegge) ili che mi cosa ila sapete che un egli dicet^ pezzo, ,.i. , Carolina* Mia scrive e cam^ {coìreggendÓM Marco caro,'f1ice, Mio leiYl a mio Scrive {legge sdegno-mmf'nfr' caro.. . ir Voi da sapete » 1000 » un lire un del libretto centesimo mio pe///.o, Marco caro che dellr , può non mari vostro a ìnitatmimo). sempre ma ^ lei? a più lo! neanche toccare » Teresa. A marito?! vostro . . . Carolina. E propriamente sciive lei?! a Marco. Ma mi no . . sbagliato sono . nel leggere! Carolina No, che nei sbaglialo che s'è non prendere olla andava sbagliato da impron immente) (rilegfje) « ietterà). 5!ia . qm^lla Guarita cara te, Teresa . tavola . mamma, !» — se A letle una {gliela togUe mamma! . leggere! ne! non voi ! — di è mmìo vero.' (le dà la colle mani Hìtra, In (giiania SRESA sui I4are Ilo rns:l li tU seduto, Teresa distrazione in ad e ù asco^ e giocolaiiilo carta una . . I' Ah guardare fmca, . distmzione in preso a in melfe (^fronlaMmenfe), san , . la se Marmi Marco Ebliene poi si poìie funivhi fieramente 10! TERZO ATTO . (r. ^.)- ?.. eh . Marco. Ale la in messa sono H t^isca pensarci senza * . , TERF.SA K^ pensarci? senza . . . Marco. E poi or mi ora ^Oprapensiero li ovaia sono Tho aper'a ^b questa cosi lellerae ... T£RESA. Hylh soprapensiero? ^ Marco. V ho creduta mia, y e inavvorlitamente Fho letta!..* Teresa. Ah inavverlitaraoute! Marco. È Ebbene! un santo clie m' ha ajutalo; é la ... Provvidenza che galantuomo . Va via voluto cosi perchè un povero . krnhile (con calma Teresa I . ha imperiammenté). ! Marco. Mi dovete lol) lire di pi^jicne e 308. 20 di debiti. ATTO Teresa Marco (fingendosi pkimla). ! K^ Marco Mi 103 llLiVlO {hì mfge .sulnfo e ritonial rhìamate? Teresadire Sappìatemi a il giorno e Fora precisa verrò . , , vedere. ^B^edere ^ che (con Teresa ^jjuando f ? cosa schertm mkgnoso). impiccano! 51ARC0 (esce fìmbomìo). V SCENA Tereiia e I. Catalina. Teresa. Ora \J mi poi la spiegherai storia di questa leltei j. Iella ^? avevi Carolina. ^Ko, sigillata. era ^P Teresa. Birbone! E ^ dice: 1 cosi Carolina * » TeresiL Cara l'atto scrivere Risp (iejge). n V altra ggimela. (le dà la It'Ntra). 'o ieri a quello che lui i. Teresa. pò?! Non * . . gli ho fati) scriver nulla, ioJ avete ìiìì IL DELLO (JODICILLO ZIO VEN.tNZIO Carolina, vetlelo: Ma, la perché è questa facessimo leltera una iu cascare smascherarlo . è appostai Marco, a mano come . scritta e tessimo po- accaduto^. appunto . Teresa- Aht capisco capisco! t leggi — CAROLINA € Voi tla sapete lire! pure. {le^fffP). un mia pezzo, che cara, delle ». ... Teresa. Ah! dice non . - mio Marco faro ì . , , , Carolina. Ma è se scritta a voi I Teresa* Eh capisco! sicuro! Carolina. * ff * » 1000 Delle neanche un inutile che né trenta, lire dei lihretto centesimo me a cinque è marito: vostro dimamliate ne più può non toccare dunque cinquanta, ne ne ». Teresa. Ma io gli non ho nulla! dimandato Cosa . volo si sogna di dia*^ , . scrivermi?! . . . Carolina, Ma capite non che è una lettera finti perchè la ^ Marco? leggesse Teresa. Ah! é una leggi. Leggi , lettera finta!... Ah adesso ho capile log dello godicillo il zio venanzio Usciere. Che adesso solito porliamo vi portico voi che e questo po' di roba il_ sotto v'ingegaerete. Cabolina. Oh! dove Ma signore! dobbiamo andare? ... TSCIERE. Qualche Alla prowèderà! santo peggio, c'è nicipio, il Mu- jj " Caholina, Oh Dio? mio Mamma! — l'tisderé del tribunale! Cr (ckiamandola)^ ... {all'uscio).Ma il babbo è prigione. Usciere. Mat Carolina. E c'è non d'accomodarla? verso Usciere. la Pagare pigione! Carolina* Non abbiamo! ne Usciere. Uhm! allora! . . . {entra Teresa). Teresa. L'usciere? Cosa . , vuole T usciere? . • Carolina. Quel caro Marco che ci manliene Teresa Ci dò lo la parola! {a Carolina). sfratto?! . . . (aW Usciere), Ci mette" in ATTO alla mezzo :?tra(la,eh? . . fTira). Ebbene! eccesso l canlellìni Poco , roba . che e I Vi — , da iio Firn mezza queir resta . mezza via Ma io, in tanti if braccia ho pezzetti da co.si! ti di . . qTiì,mi (premtfi gamba . ... al quella stava, co- Monte» Piglìa»eta pure! da avete •sniia una . Ma I quanto sapere mezza una dovere! educazione in uscire mcrocùite, dondolare » se per c'è; perché . ^ il suo rospi spulano voluto messa altra mmnìata . i portar . avevo, fa . . e . calma (con . Colui , cantano mirate! 107 TERZO e ridurre it\smks/f, suìTaUrff^ e facendo piede aliato). Carolina. Cara lyadate! mamma, . , . Teresa. Tu .ali mi non Vuoi iseccare! andare? Va — Io noi» smuovo! ? Usciere. Eht 'die bene smoviate! vi Teresa il (dondolando , si piedr^ e. s.) si! IOb È bisognerà che poi, mettiamo, questo per di d'ordine Usciere. sijiuoria, sua e bisogna uhlndire. Teresa, Oh te r accordo I (e. .y/). Usciere. Ma, dico, credete che non sia Teresa Oh si buono di farvi ubbidire? (c. s.). si! Usciere. Volete eso con nn la po' sedia scummettere e tutto? che vi porto fuori di 108 IL CODICILLO LELLO ZIO VE^^V]yZIO Teresa, Oh raccorJo le r accorti' e (per te. u . eio dire, per corda la hisU'o^ le). a Usciere. Oh (ìi Cianai,., cospetto Teresa Ti (si da una iì sommo si alza pensi Guarda una (Hco far li, cosi, VsciERE cerimonie . , un mulini? le rapidamente roteare l' altra r indietro, anche in tasca si usciere). Glielo la vorisca fa- prego poco... ... favore.. per dico! . . . cèllo d'esser paura con forbici roteanti . ciondoloni. il inuroJ contro Eli! tenciuio e dei Teresa contro . dalle forbici . (rinculando . (fa tenendo e indietro .. fai. vada grazia alla paura mano ironiche con colte cìnta^ retta dice). e mi paura con avanza di che forbice dalla penie Teresa). contro grossa cordella^ bollo forse con le della di ta staccata cordella che forbici è [siavanza e riparandosi stite ferma!... colle nel vu mani). i miei occhi, . dico! Teresa forbici te (fermando il é Questa ! ve' con brutti la . tu del Atlcssi" — e a ripigliare giuoooK , niffi! sedia pronta mi ? E fai! non ti vere muo- ... Sono — . (H che la paura ma tolto {tonìa horgo! provati a ho non a mica portarmi .sedere). patire fuor- SCENA Detti Vili. Francesco e 10') TERZO. ATTO con premura. Francesco. Ah sono qua. sono qua, Teresa (sorpresa). Francesco! . . . Carolina (con Tornato! . . . Francesco. Sì tornato or ora. Teresa. Ebbene? Carolina. La sentenza? Francesco. Fu data. Carolina. E andò? come Francesco. Bene . . . spero bene. Teresa. Ma non ne siete sicuro? Francesco. Si ne sono sicuro. ... Carolina. Verranno fuori? sorpresa). il dello codicillo vk!s'en7j0 7a0 Francesco. fuori. verranno , Teresa. PercliA li non asiielUUif avete Francesco. * Perchè lì o^gi codicillo (io del Carolinu e lettera ho aprire potevo non che man- aliai mandato ricevuta? ridete Carolina) (a . . la dopo si deve pensato) aveva Venanzio; padrino Eppui, fvnre. ri non , Carolina. Ed ho anche il fatto cìiuoco! l'eiTetlo e . . è sta- . ^ lo . . , . Francesco. Lo TelTetlo, so hnnale alla poi è che stato ^ * il facchino avete del Iri- la . , . Usciere. È qui l'usciere di seccalo le qui: vaso; avrete sta scale ho venire. per che, sapete il perduto fatto Datevi alla dire dunque fine vostro Marco a del se é per lei^ salmo, tempo. si figuri, SCENA Ile iti, il Notaio Si [HU' faccia pure. J\. Iralnifi, poi che pazienza Uscieri^:. Oh, co:inodi. {aWmcieré), FnAKCESGO Salendo i loro aspettare Marro. (suìl tuda). con Fa^'^petto' caro me fìer-^ noij atto 111 terzo Francesco. Ah ! si accomodi quella a va alla tavola Permettete — tavola; Teresa Chi è (piano 0 un ha con comodi ac- notaio (il lei. che Si — sf^ ecc.). Carolina). a individuo? questo direbbe si cera da caria e Carolina Alla Teresa? suhito sono calamaio prepara eh? (piano). o travestito, commissario un notaio. Marco M'hanno detto (entrando). c'è che Francesco . . . Francesco. Eccomi qua. Marco. Ben tornato, volete cosa me? da Francesco. Prima di accomodare tutto i di conti questa gente. Marco. c'è Non che modo, un E pagare. ho non tempo "la perdere. Francesco. io. Neppur Dunque a noi. Quanto pigione? per Marco. Tre 150 semestri; lire; fateci il conto? Francesco. Quanto pei debiti di Bortolomeo che avete pagati? Marco. Lire lanze; M conti 308 fateci che e 20 centesimi. il conto! consegnaX (Tkt Ecco nn grosso i conti colle portafoglio quitrac 112 IL {pvnìdmdo Francesco In 4ri8 lutto lire 458 20 e ììI 20 e ed Marco Va emminandùUy tavola aiuble m/u VENANZIO conti alla (ta pagato. sarete TAO ì s?igiior A spolì. (a Marco) e miLLì) CODJLILLU scrke). Pagate Piatir, Franresco Ru- e dal rnio di uomo gozio ne- bene? Marco. Va bene la {prende cartai Usciere. nudare? Posso Francesco. Un ci \all^ i (a Marco) spicciamo, del codicillo un'altra Adesso momento. ttòciere) Fate A^?sistetc Yenaoiao. padrino alla il notaio il entrnre tn cosll vostro cinque nuti mi- lettura del iti prontn. è .sarete compagno: testinionj. Marco, Ma Dunque tro . . scritto avrdo m , Teresa nlla che io ci non eii' inutile è , . . Francesco. Non so di ora quello oggi ma nanle era ì(uarda voi ablua cosa die ini informata riguarda Marco Riguarda me che che e mio (con vecchia il mbita gioia). enfasi). Borlolomeo? Francesco. Si. Maugo. E la veccliia governante era bene n par* gover- rodicillo marito? (con fralt;» poteva non ia Si Facciamo Bortotomeo. Teresa Come! Teresa. zio. prima dirvi ormai posso alla vostro parte: a benissimo e scritto scritto scherzi chiaro: parlar lare; che informata' ri- 114 sé (fra Marco Tutto me! a DELLO CODICILLO IL fregandosi e lutto VENANZIO ZIO le gusto con mam). me! a Notaio. II. Lire « 1000 di provare solo potrà da solo avrà Ah ah Tutto a lo tutto me, Teresa Ladro io! sapeva di 4000 tranno po- poter non Se uno lire. trionfo). a ma me si fa! non (fra se^ me! a (piano Carolina a ci gobho! un da giustificare. le {con Marco se sopra debiti poter non provarlo come né avere non crediti nò pagare, cadauno per dolore). con anche via porta queste. Notaio. III. u Iranno 2000 Lire di provare processo : se non Marco Tutto mio, pò azioni — da»- sopra. (a Carolina). centesimo un come se sopra commesso ecc., Teresa Neanche come avere solo, uno cadauno per noi. per (fra come se sopra). mio. tutto Notaio. I « alla (Iranno mio che legali esecutore roUna sono di cassa risparmio. Marco addolorate. si ai^' nessuno a Francesco codicillo questo per toccare potessero non sai''^ Ruspoli ». frega (Teresa ì-e O^* n mani). . Francesco. Ora facciamo dunque, rhijia le adempito a chiaro. parlar VediaiTK' condizioni. Marcò. Io ne so ho, che azìonf credili da da non processo poter non ne ho, giustilìcarc» debili tioiì ho nt»n ho. ATTO il mio che c stato le sciupato fateci — lire sento proprio Francesco eredo zilto; il vostro che si . dei il è a lui per . . . sinistra). passi dispiacere hu non Quanto dispiacere verso (tendendo questo . , ereditato. gran sento gran Teresa Ma un che prova — libretto {ascoltando State Aspettate. il conto del iOOO Hortoiomeo, ÌVi TERZO le scale per . in sarà parte . . solato. con- Voreccìno). suo ! passo Questi i sono tacchi! suoi . . . Carolina. Sj, il babbo è È ! il babbo. ... C S Detti N E A Bortolonieo Moglie, UonieiiScIiIno. e BoRTOLOMEO {di dentro). prole! consorte, ... {di dentro). DOMENICHINO ci Babbo X. anch'io. sono ... {Teresa e Carolina Bortolomeo entra e due i Eccomi qua! tra en- Francesco). con e ischernomaìigno). CAROLINA. \ Bortolomeo! Caro gruppi TERESA BORTOLOMEO, l'uscio: verso abbracciano). {Domenichino abbracciar ad guarda {Marco si e corre slanciano si " {ad un tempo). ?''^'• -^ . . Caro ) babbo! DOMENICniNO. BabbO:, Babbo '5 ' ' Ciro mio! Francesco. il mio OgUuoloì \ (a tiu tcTk'j»^. ; 116 {fra sé). Marco Caro di beffardo lazzo . . . . . sé da il mio . . qui, corso E qui mio U te non . t (a Francesco). mi perchè voleva io il . DoMENiCHiNO Sono che . ! Caro Caro ! ficcare Caro — gobbo! . cou . stesso). . !^i lasciata . . carezze Caro Marco! (facendosi là! di caro qua YENANHO ZIO DELLO CODICILLO IL han vedervi detto che eraval»? ! subito . . ... . Francesco. . Vi . me? solamente vedermi Ah! . . . . ! vidi . . .. Carolina. Anch'io ! {come BeRTOLOMEO Sicuro ci ! proseguendo hanno subito Scorso). un in messo libertà ... ^ . allora, abbiamo cedcoy che uno ferrartele ci detta ghiaia, ha dei trovato è alia impiegato fatto amico un montare legnami, mandato Stazione i carri sopra dei da . Fran- delle stradi delle merci: bovi . . , DOMENICHINO. E noi noi! su senza (arci pregare, come due bovi ché fin- . il 7 TERZO *ATTO BORTOLOMEO. via, cich^ K dachf venuti Siamo {imitando col la d'un frusta seduti capite! vapore, vetturino) . sopra . . sacchi «lei ... DOMENICIIIISO. riservati! Vagoni . . . BORTOLOMEO. (Cuscini elastici! . . . DOMENIGHIMO. Aria aperta! . . . BORTOLOMEO, Posti di classe! prima . . . DOMENICHINO. gratis Ve ministri due come ! BORTOLOMEO. 0 due come bovi ! Marco. Per volta questa ?"entenza vi han l'avete eh? scappata — E che dato? . BOUTOLOMEO. Assolti per di (gioia innocenza, provala tutti^ mma M"rco). (Disposizione Not degli attori). Usciere \er. Facchino Bort. Vranc ,^ i^ X"of- (ÌTìTi Francesco. Ora a\ dunque, Teresa). tutti Spiegate zitti, a e vostro finiamo marito i nostri di che affari si — tratta 118 {a Carolina), — ZIO DELLO CODICILLO IL voi E — VENANZIO spiegatelo. se 110 .. vi non Domenichi- a . . {a Marco). dispiace! Voi vedete . il (the dispiacere vostro ui^solto innocente, diminuito. è azioni dunque Bortolomeo da (" processo non ha. ne {con Marco direte mi Non di debito suo L. Bortolomeo che però 20 408, rabbia). mi che può il pagare deve! Francesco. Le pretendete 458? tutte Marco venti K {ironico). centesimi! ... Francesco. Anche centesimi? venti i Marco. si! Oh! glieli regalerò a di conto averli tati! aspet- Francesco. Allora, di ?;ione e con venti dicevate come sono lire 518, queste egli può centesimi; voi e dianzi! pagherà durante moglie sua debiti che non le perchè me a il possa ho processo. di 20 pagare fateci — gli — flie a Bortolomeo: 458 vostre Queste guardate. il ra- le conto, lire 60 resteranno in prestate Cosi tre egli volte ha non pagare. Marco. Ma mi poi proverete egli abbia come questi denari. Francesco. rji! un suo; 1000 ne libretto e ha anche di cassa è questa Aire, ed è una sua. degli di altri! risparmio cartella del Guardate: di debito questo lire 100, pubblico ed ?' è ili ATTO llf, TERZO Marco. Eh maio fatli regali amnielto non frodarmi per I . . . Francesco. Che rogali! ifgliconservò tutto, Zio Venanzio; flel quattro conh) 650 Alla — lire debito il famoso in capitalizzato a 100 risparmio di lire le avanzarono tlel libretto che zio 1000 cui con dallo lire conto fatto di gli — i pago ha del libretto un il il impiegò queste fateci frutto fateci — di dallo suoi biti. de- buon, uso zio! (stizzito). lasciato aveva dicevate voi certe con dizioni con- Bortolomeo: con ed egli • . condizioni alle mancò Di Bortolomco glielo lo . mesi procurar^si 20 lasciatogli lo se 20. a Marco Ma lire, col 1000 — SIS, Convenite — le sei cosi e : lasciatogli cartella lire spiegherò libretto ogni una vi salmo, anni 1268, comperare pubblico, rassa sei a capo diventarono — del fine perdette e vete l'a- tutto ... scritto . . . Teresa! alla ... Francesco Ma io Marco). imbroglione un era {rifacendo lo dicevate voi alla ... il Teresa libretto lasciato era condizioni senza ... il come ed vostro, voleva io truffarmelo permei . Pavete voi contato a . Bortolomeo È . . Teresa. e ! verissimo è vero, . Bortolomeo! Francesco. io Ebbene, mi pentito sono delle mie bricconate! ... voi che cosa e fate non rendo a — e Bortolomeo confesso i suoi oggi conti ... ' denari nari). {gli consegna la cartella^ il libretto e la e i i suoi rità ve- suoi de- . 120 venanzio zio dello codicillo il Marco. È ! tradimento un Francesco. Dunque sono! ci E — codicillo del condizioni le Bortolomeo per voi? per Marco. in Mettereste che dubbio sieno? ci Francesco. Non indubbio inetto che ci non che sieno, ci perchè curo si- sono sono. {con rabbia). Marco Francesco! . . . Francesco. facciamo Oh voi io mi che contento quello delle pagali "la te, centesimi da tu lire debiti per pretendi tu col mentre giustifichi ne 20 308, che e me fare di ! E — solo, uno Bortolomeo ai 20 fino intero, per pretesto di Ah ! giustiflcare ? poter non chiaro proprio parlar a crediti avete non po' un elemosina una , li hai col pagali cento . cinquanta sono . E attestare. una! Ma — Ah — la Domenichino, e i creditori che cosa . del ribasso piccolo ha condannato da assolto cesso? pro- Bortolomeo il tuo tengolo manu- . . . {atterrito). che? . azioni ad Castagna! Marco . tutti invece . Eh? hai non che sentenza ha Vincenzo tu pronti per che dite? ... . . . Francesco. E Vincenzo e — e allora pagato due! —E da te ha per allora confessato tirare sono a venuti di essere cimento in stato gato isti- Bortolomeo luce i rapporti ' 122 CODICILLO IL DELLO VENANZIO 3610 BORTOLOMEO. bevo Non mio del sora il vino in quel clie mi e fatto ha noi venire emetico! un come h provai ubbriaco, momento, aborrimento in spasimo sentendomi arresto, esserlo volendo Lo più, sapete! Frakcesgo. Ecco arrivare voleva che a colle mie prediche! . K capirete perchè Domenichino che diro Carolina per agiva cosi era : contrario si potoss fine. secondo per che - di all'amore voleva non . Teresa. Per cui adesso ? . . . BORTOLOMEO. Non più avreste dillicoltà? . {accennando pRANCESCo sizione di Carolina . . Teresa a e Bortolomeo Domenichino e die di la yìo-v/ nulla ancorgono). Fatemi il piacere E figliuoli ùm^ di la guardare ditemi poi come posizione si fa a dire ... Teresa. [Umque si'? bortolomeo. Sì? Francesco. Si? Tutti tre. Si! Teresa. L non si non muovono . . . «mentono uulla! di di qu**/ no/ ATTO {ndendo BoRTOLOMEO Ohol . . . Domenicluno Carolina e Estasi . . . loro^ grida ohel figlioli! . \%i TERZO . si coraplefa eh? . si scuotono volgono t* , , vergognosi restano e stupiti di non più roder fé sone per- uscite). Carolina. Son Mamma qui . . . . . . DOMENICIIINO. Mi mi che paro . . Bortolomeo Francesco, chiamato! abbiate . ridono Teresa e dot loro ////- ììarazzo^. (Carolina. K Marco? DOMENICHINO. K il notaio*? '? T usciere e ... (sorridendo). Francesco Piicciamo a si chiama chiaro ossorc siati ... Inna! la con cena parlar . . . Teresa. TjiIU) Unito! è Bortolomeo. Tutto combinato! è ... Carolina. (Vin!"inato! . . . DOMENIGHINO. clic Combinato cosa? * Là un ombinato Francesco. po', che abbracciatevi volete! se Alibinn^w . sarete marito e moglie! . . CONVINCERE COMMUOVERE E Scherzo in Comico DI P. F, un atto PBXISONAGGX DileUaiile AMILCARE, Padre SIMONAZZA, AIACE, Prima ') Credile C\ Donna. re id. Questi) Tiranno Capo-Comico. CKSARK, ±* e Attore. Primo ERMINIA, !.• Filodrammatico. " porsouaggii» di Amilcarip parla mcxzo iLiln-kno e mezzo "t»eziau«. 430 persuadere; ecc. Ajace. Ma si (.liini{uestasera recita? Cesare. Abbi pazienza il partire brillante lutti nuovo fo vi : cosi qui: questo per Tamorosa, e ho recita una potendo non : che pensato si stamane do stasera e restar stiamo re- prova il più dell' mento, abbona- regalo al pubblico. di dramma , fuori e d'abbonamento, come Ajace. Ma si come fa la condotta recitare: a è caricata ... Erminia. Noi abbiamo non fuori nulla più . . . SlMONAZZA. r in d'abiti Mi, costume d'Attila, armatura il per non ho caso che fuori tegnù si facesse che Tin- stodemo. Ajace. Kppoi. c'è non più scenarii, c'è non mobilie... più Cesare. Si farà Goldoni alla Amori gli : facciamo già meglio: di Zelinda SlMONAZZA* Come?! Eh! stasera! padre è buono. tutto (sorpreso). cussi piase: me Lindoro; e di commedia una Don de quell'asino toccherà me de far un E Roberto! ... mi i che m' detto avea Saint di Signora della che fazeva se Tropez e ziosa mali- quella credeva far de ^ un tiranno, per me tocca e son metterme sta burbero in carater! rabbioso e E tina mat- tutta adesso invece ... diventar ciìratere de {Gli altri dolce placato per in metterme I). Roberto! de padre, e ridono). tre SlMONAeZA. Cossa gavò da rider? sior si ! sciocchi buffoni ai miei i Demarini, tempi . . . i Yestris, ! . , i Pertica . • SCHERZO dai cominciavano primi . . miei e io, so sulle servo? un vedo, son . el ma si cuor Ma T Gerelo, scorrendo di- via e scarpe, intender l'arte!... xe Ma entusiasmo de pieno ancora vojaltri! cessa ... ugola principiar che le ranno? ti- un spergiuri! e vojaltri! vojaltri! cJSca me Gerelo. domanda ... mai el tutto . artistico savè padre? un labbra! lustrarse Questo . far imprecazioni bestemmie, che da mettersi a . dolcezza giorno dell'alba crepuscoli S'aveva carattere! in 131 COMICO tutti e E malignazzo! me la . sapete se imprecar che e ghigliottina fé . famosi, le antille anca pò tutti celebri, carattere! un Oh! . nean^ vora! la- non miar bestem- e ... da gò stasera e far padre! un (facendosi . , dolce manieroso) e amici Scuseme, [compatitemi . . . diletti! miei figlioli . ... Erminia. si Dunque domani. parte Ajace. da V vedo Non di ora interminate queste da fuori esser luoghi, questi pianure. SlMONAZZA. Xe che vero: celo me dir: remo ! Oh terra e Ti d'essere par baso I co' in a saremo terra cara alto di mar! se no Firenze^ e vede póde- Lombardia! Cesare. Ecco le qui di piazza ora; (accenna produzioni Firenze che vi pare timrt'gHettino a ciascuno). dell'acquisto di azza (ciuarda lenlA xelo? Cesare. Quello settimana prima quel Amilcare). Simon Quale (dà della dal cappello basso. colla alla É temi di- giovine? 132 ECC. PERSUADKRE, EìlMINIA. La figura, per assai è amoroso, buona. Si muove naturalezza. con AJACE. È assai poi vedere bisogna il {rialzando (Vi torace stretto si come sti a voce proprio). Ep- e polmoni. a Sjmonazza. E memoria! a f"arte, e Perchè batter saver si tutto el riduce si, prova che batter saver sei el sostantivo, . , ti se e Ohi bestia una (ad ^jace) sostantivo . Soior impararla a ciò ridi, diavolo! che me ... fecorda che ho da far pare! un Cesare. ehi Ma, dico, sia 4o dite non nell'arte: entrato con nessuno egli non che vuole quel che vine gio- nessuno sappia. Erminia Di (legge po'; un Giovanna foglietto il mercoledì dice e dramma Venerdì Ceto giovedì sabato equivoco vacat: Maria si fa , il Sabato? iracanza Cesare Si, in Toscana SiMOiN'AZZA che (allontanandosi e Ceto Venerdì, sto |ìrima vacat? La donna, me lei). con cosi. usa rimasto a il 4:iie Cesare). a nuovo, , Ke poi Aiace con leggendo viglietto). Sabato, equivoco; sarà parlare za figuro lyia ! che vacat: fadiga {rimonta la dramma particolar scena con della Ajace ride). (Intanto Amilcare parlando e sempre i fra tre Creditori si sono avanzati loro). AMILCARE. Ottimi amici! (fra se). Usurai ladri! (forte). Colb SCHERZO cambiale . . Primo Tranne tutte noi le ho io trailo ho Unito; creditori! più ho non vi io che adunque 133 COMICO tre cambiali . creditore. soli abbiamo olio che avete Seco?jdo raccolto e pagato spars(^. creditore. . Sicuro le tutte vostre Terzo Cambiali cambiali. {ripetendo). crejitore ! Amilcare. Si, le dimenticherò anche tavole sparse mai più il . l'avrete già io dirò non cosu . dimenticherò sarto Oh! anzi, . non dico, naufragio! tratto questo importante: E, tratta mio dtl mai questa pagato? ... Primo V'abbiam già creditore. che detto è stato pagalo tutto. Amilcare. Il trattore non se parla? ne Secondo si Quando dice creditore. pagato! tutto Amilcare. 11 bisuttiere non se ne Terzo discorre. creditore. Pagato. Amilcare. Non Vi vi domanderò ripeto che delle 300 lire Primo creditore. abbiam pagato perdute al Faraone. tutto. Amilcare. E al nemmeno bìgliardo. vi chiederò dei 24S0 pasticcini perduti I3i ECC. PERSUADERE, Secondo Ma sì quando creditore. dice tiitUi, Terzo creditore. Tottol Amilcare. chiedo Non altro già t resterebbe non cliie a . dcre che del di mercante seterie scialli e . Primo Ma . creditore. pagato! Amilcare. Della sliratrice, della Secondo Ma della sarta, modista creditore. tinto! Terzo Ma tutto creditore. ì pagato Amilcare. Oh! vi quanto debbo franchi* 800Q fino . . . la poi del airestifizione di prima . . mia mio vi tutto immarceficibile giralitutline cuore il e 12 per ... lino del quella a capitale. Primo Scusate, ? creditore. fra scenico mai come questi ^ 100 J Amilcare; signor palco questo riebbe . siete (mU stt comici? Amilcare, Ah I perchè qui sono ?.. , sospelliscano ho noi . , . , dato . (forte) . Vi (fra sé) dirò questa compagnia rappresentare. Primo E il titolo? ma . a creditore, Che . non resti fra . un dramma da SCHERZO 133 coMrco Amilcare. Arturo. Primo E sarà creditore. rappresentato? . . . Amilcare. A al Firenze, Politeama, si ove questa reca rom- pagnia. Primo E creditore. bene? sperate Amilcare. Yi dirò: è ordine terzo di compagnia una secondo il mio nondimeno, ma anche e dramma di sendo es- ... fatica della donna! prima ... Primo Ah ! della prima creditore. ! donna Amilcare. rho Già, intitolato Malvina Primo Malvina? se detto avete Arturo detto avevate ciò. per creditore. Secondo Certo appunto f creditore. Arturo. Terzo creditore. Arturo, Amilcare. Già, già, la essere prò bono Arturo: protagonista, pacis Primo Notate: siccome Arturo l'introito. l'ho creditore ossia e il la primo intitolato: {agli Malvina^ altri ossia due voleva anche attore Arturo al donna prima lui, Makina. piano). Politeama; remo sequestre- 136 ECC. PERSUADERE, Secondo {cava creditore V creditore. {scrivendo esso Primo Dunque, nota introito. Terzo L'introito e lapis). con Sequestrare portafogli un signor il come pure secondo). creditore. siamo Amilcare, intesi. Amilcare. Perfettamente. Primo A rivederci^ al e creditore. fate caso Secondo Si, liberamente, fate capitale. creditore. {si avviano), Amilcare A noi. creditore. Terzo Capitale di capitalo cerimonioso). {accompagnandoli rivederci io non sarò ingrato col pagarvi a tanto vostro ... interesse e comincerò puntualmente ... V interesse {i ! tre escono). SCENA Detti {Cesare Erminia, IL i meno Ajacc e Amilcare). Cesare. Sono forse vostri parenti? Erminia. 0 vostri amici*? creditori. Siinonazza . verso tre vengono avce i^^^ 138 PEUSUADf^RE. di verso mei Lasciò r usufrutto ma la me a lo ECC. lasciò de' proprietà ad Cosi^, io zio mio un . nou posso zio t vada non miei solo si far per di grado mi di occhiali, di cbetti tabacco, Lo . allo al Ciò e al zio: mondo tico simpa- questo domicilio rosso in sferoidalej la manca sar- Marcau- romano, gli pagna^ cam- sotloposlti con pancia nome un credereste'? vicina air e nobile più denaro dar il citta di torto lo furie fra zio nipoti! per plicare apvece in- applicarmi dniraraatica arte ai in venni ebbi sulle montar di villa io studio, giuoco fece T abitudine zio, dalla Quando — messo naso tulli , . dello qualità e spira podagra, francesconi, lonro! suddetto tutto buon di paiie il collaterale: parentela perrucca, intonaco lui mio che crealo in . . il D'altra rimane direbbe zio: lo finché migliore! non che nomo un vita a antenati vila miglior sperare beni: suoi i dilettami. Marcantonio ch«^ , cominciò tormentarmi a impro\'^ise gravi della a ilelle in monete, io da voce importa; una lira questa Era esterrefatti vano , volta tra sarei bigliardo: zigaro tiro decisivo — fra spento i triccJie palla! beffarda . . ma Tutti non si volg^ lln'ad — denti, un camicia, mirava a un con fioppio falsa stecca . * esclamare là di di partita una faceva . — ecco in io ! . udiva ctl . sterebbe ba- lira una — manica in . , udiva e Marcantonio. zio impf^gnato sudato, . Bella lo re! di . stato tutto uno . al lenzio, si- cena istruttivo; libro un comperare nella diceva; suouq ansioso e moneta, una che nobile gnato impe- it fra ecco come mano, più stato solenne puntando padre va di istante zioni appari- momenti sarei ed faraone, un di nei esempio per di avanzarsi per e : vedeva Baldassare, una vita taglio sistema un drammatiche e mia un con una cappellone voce . tonda largo, un . simile ^oprabitone ad . dello zio . un capanna, una il Era conoscenza 139 COMICO SCHERZO cappellone, la era capanna . qui —E Marcantonio! mi poi mia di naso regalava . già tton quattrini! rimproveri, ma prediche, . . moni ser- ... con stile uno ultimo dico Non . altro verbo col cinquecentista, da in ! . . Ajace. Sappi che zio tuo questo storia, tua questa potrebbero di argomento essere di apparizioni le con una interessantissima. produzione SlMONAZZA. Sior r aria e che si: da quell'incognito, momento le Un Federici comparisce d'Altavilla maresciallo ogni che punir per sior braghe, mentite sotto quel- con spoglie, tonaria sbot- el colpevole se me piase, gh'è si, del ! ERìMINIA. Ci vorrebbe un amore infelice! romanzesco, . . . Amilcare. C'è anche amato sono amato . rende io questo: . lei, non ma oh ma d'un pazzamente, . infelice, amo! non sventura! che amore me. Erminia. Cattivo! voi ingannate cosi fanciulla!... povera una Amilcare. Si, la una quale fanciulla il ritoccata che fu matrimonio ed fanciulla sarebbe accresciuta una Martini Ihia donna volte! seconda Conoscete ! . del due . di per zione edi- la media com- . 40 anniì Mettete 140 ECC. PERSUADERE, 10 razione anni Ora dovrcbb' quanlo il Questo totale! immaginate il esserlo naso che petto il è un . . . sporgente tirate e facciata! la prospetto, dopo, non , lo due è; spalle dell'altra il avrete e spac'cato! lo profilo, bella più una Ajace. Misericordia! Amilcare. Aggiungete questo a testa una saffica! anacreonlira, che . . Cooper, Scott, Balzac lutti e . . d'impicca di di credetti d'amore in io figlio, fastidio i volta, a bel un suo Il d'arpa. io ri regolari io bivio Posto fui ma per mi io nella amore per d'essere bacio la davanti fra o suo mi stava pre- figliale: decisi dirle sul a la io due farmi siionatrice Vaino verbi punlo o verle scri- troppo di strozzare zarmi stroz- dai ... tre prefati dilettanti, m'ingaggiai arlisla qua e dir senza col buon motto Cesare. . siciliana madre che quesli disperazione invece madre, dozzinante: mutò: scena tremendo: pagherò. una . trovai era ella come amore un corsi m'ac- essere figlio, suo con pagava mi non lamità ca- ma stata era suo essere la giorno e scomparve la io della giorni parendomi mese, di scordavo riare, va- privato!... un poteva ella il presi di primi corno, eppoi del fine denai'i, ed Ma di per benevolenza: sua assomigliarmi mi sesta l' ideale sua: il suono e qualche e al casa strumenti: alla alla incompreso, ^ materno: Sue. . . applicata Siciliana Madre Fèval, fino figli Insomma ! particolare di simpatia Soulié, e veleno, . una l'arpa, suona padri o dozzina a sono ter Wal- mente a . Cok, parla tura pubblica Io sa tica, roman- . ferro con de Dnmaà che generazione suicidio i Paul poetica, tutta ad alcuno . SCHERZO lit COMICO Cesare. bravissimo! Bravo, che ti nel assegno sai ma bel fare Studialo, dramma: consigliati farle Té Ajace chi con dal insegnar artista, si, roso, amo- dine or- particina, c'è di mani. bene. portati attor, fio sastu, moderna, caro! polmoni e Se gnente! li vuoi, darò io . . alla passata da . gnenté, . una . parte Amilcare). scuola ma la secondo battuta e ad primo . suggeridor! di vuoi (piano di bella una fior cavare SiMONAzzA No È è non compagnie lutto. da Eccoti — nelle di discorso, noi. a nuovo patti; i bisogna un Oli! parte. Amilcare. Anzi, mi farai Ajace piacere. Scommetto che la a Simonazza Fa parte. certi artista; Amilcare {tirando li fa materialismo di Se gesto! ti fa Simonazza . . memoria piacere . . una parola e . la te è metodo . . un gnarti! d'inse- ma . barocco, piano). offerto è vuoi: che quello caratteri si ti e se io. passerò ... Amilcare. ti Anzi, obbligatissimo. sarò Cesare. Oh! alla venite posta? Prima donna, vieni? Erminia. Vengo da cerca Simonazza, fare {Cesare^ ad {piano da né te: Erminia^ Amilcare) da Ajace, andrai Ajace più e farli Non sai! hai adagio, Simonazza insegnare ingegno ma farai né cuore, e meglio, partono). i42 ECC. PERSUADERE, SCENA III. Amilcare solo. Amilcare. molto concordanti parte, (legge) » L' ma » chese » Marchese ai . dramma un leggendo » (e. s.) » (e. s.) fra Che (fra se) Che ».— una per sciocchezze! che tono met- . . (legge Il « . ogni meno! al- setti^lana fa e di- le sentire colorito). senza e ascolto Essi nuovo presto , « . cosi! avanti, detti. sempre che . . battute Mar- T argomento, tutto altri fare dovessero in pone volevo sapere parti degli Andiamo . verse si e dilettanti per le scena dramII 7. questi . in nel scena mai visto dramma, artisti 1 Atto saranno non che anche gli Chi ». entra studiare à'Alzeira questa , detti del specialmente e vediamo Basta, marchese Madrid, di consigli, loro! del Parte « penso copia savii tre fra esposto e Quando Se di munito Eccomi ! sento ascolto! Lui! Questo ì". marchese parla sempre sé! (legge) » » « (e. s.) Dio (e. s.) Era Dio! immortale! * Cielo! Era » Giusto cielo! Ed bella Era suo padre! Era mio figlio! io! tutta ecco madre! sua (parte inossenato) la mia del parte ». primo atto: ò una particina! {legge) « Atto secondo Non » e' entro. . » (legee) «Atto trando dal terzo, fondo scena inosservato ultima. e Il Marchese ascoltando cn- i. Ma diavolo! €he ad io una spiai io giunsi! che Andiamo » (avanzandosi » (con molto * (con tutto del notte IJella inosservato sempre (legge) avanti, 13 Voi sdegno) {fra se) 9. fosse In tempo la cala Tablò, settembre! particina ricordatevi mentite, — bella d'Alzeira Ahi sdegno) lo metto Signore! sdegno) con mi e marchese questo . . . 1» entro ascoltare 143 COMICO SCHERZO la tela! » ! 5 (legge) visto non al Alto « ultimo: Al ...» solito — E « ^ scena solito dice è arrivato! Il Marchese ode le ultime « — fra li. al sé» (siavanza) Ah! — parole solito! — » entra la ecco stante L'i- « — » che parlata . ha rai * Vi Cesare. saluto, Vediamo, (con » lo E solenne accento voglio! Vi » ricordate conduceva (con « mistero) fuori da tempo perdere. Ascoltatemi . . . prego. il che è misterioso) e ne ve vi non ... » {legge) Signore. 0 (misteriosamente) t » detto da settembre 13 ospizio? un vi donna una voi Si, non ... i » conoscete » donna » gnuole? vi e Vi ricordate maresciallo delle parenti! al presentò Corpo »... pagina una vostri di bacco! La mezza! che truppe spadi cicalata una vediamo poi: leggerò quella ... la Ma i morti » Lo crivellarono » Io, io « i" finisce come ora risuscitano! hai tu detto V non ma ah! ladro! sappilo scena. hai ladro ticsisero. colma a tuo la misura padre ! Sì , » io questa » di quel ! Or bene riconosci , la mano lupo » Ah! fermati » Oh! figlio! » Oh! natura! sui cicatrice che vi lasciò Pirenei. 1 {si abbracciano, tablò). il morso 1Ì4 ECC. PERSUADERE, Ma » addio » (Rimonta parlata. che bella che la po' un la che mano . . bella ciie questa ora modo al lezione). IV. Ajace. ed entrano guardano Ma — sUidiando scena Kiiiftonazjsa Ajace (Simonazza^ ». Studiamo SCENA Iletto, ritiro . sinistra) a mi ... particinal studiano scolari gli io giunge (entra poco per particina, che alcuno sento lettere con negligentemente e in giornali e poi ripongono: , e fra parlano loro). SlMONAZZA. No fio siete persuadite! no: caro, fuori strada. di 5 chiami Materialismo la imparar materialismo parte? . il battere Ma batti non se . il sostantivo, battere? vuoi ti cosa sostantivo?! . Ajace. Ma ti non far sentire! l'artista quando convincere persuadere, è creazione, schiavo è c'è non più e della quel :, ma c'è più più quel non c'è non . scikl qnel cancan, commuovere; estetica . l'arte del- scopo parola . profumo Lo Anticaglie! . . . SlMONAZZA. Ma ecco che la Convincer el scik, che conclnsion persuader rispettabile amigo ghe basta par tuo! le che profumo, ciacchere de la morale! e commover! ! (vuol del Cani, cancan! dire profumo stemo E il el cani... bomba: a duro xe piMlico) e del scik e ve' non de un TtG PERSUADERE. ijsciallt) (JcUe il riconobbe non d'Alzeira, marcbese (V Alzeira cliese Ella spaglinole? truppe maresciallo nel ECC. il ma mar- ». ... (ridendo). Ajace Ab la vedere fìarte scorre) È la e la questa l'argomento quella parte, ... parar t Im- dilettanti da studiarne Fa effetti! roba è questa s'intende parte gli vojre vaneggi! tu ma la {prende ti cbe parlata tro- e '^ preme Amilcare. Si, quella. Ajace. Punto primo, è bai . . ci lunga: troppo mille sono gaggini lun- lapis? un . Amilcare. Si. Ajace. [*rendi e taglia (cara li dalla ti come del buca io dirò; Eccomi » truppe nella tjglierò intanto leggi, parte. (eseguisce). Amilcare cbe copione, lapis). tm i il suggeritore {legge pronto, quella donna spagnuole? vi molto presto). al presentò « ricordate Vi Maresciallo delle » Ajace. Questo è argomento Avanti. dirlo. bisogna e Amilcare. e i d' Ella non Alzeira, riconobbe ma il marchese '; "r » il Maresciallo d'Alzeira marcbese ...» A JACK. Riconobbe spo3a nel ...» quella Tutte donna, e chiacchiere, fu per chiamarla taglia tutto. sua scherzo 147 comico Amilcare. Ma « egli il clie pare non ei*a ancora discorso, persuaso cosi, mi ...» — attacchi. non Ajace. anzi Oh! al * sento » egli » dato 9 quanto benissimo. attacca Maresciallo delle ancora era non morto patria lui, marchese, attacca? non 0 la c'è qui di battuta ci po' attacco, sostantivo: el d'un sol- nobile tanto di ma — figlia almeno pre- Spagna! tacca At- » lasciarlo chè per- mani. (sentenzioso). basta attacco, non o la bisogna questo e SiMONAZÈA E che fosse vi spagnuole grande e donna truppe persuaso la per Una « pubblico trova colorir e batter T attacco! sempre Ajace. Avanti. Amilcare. E " » avendo le debiti, che saputo dell'oro! offerse dell'oro, come ad se trovasse della C'è bastantemente lungaggine, . . (finendo), Ajace Si intendete, iniquità ogni . « di carica ora . . . » donna quella compenso c'è ma battuta la nell'oro! di ...» mani . bisognerebbe la salvare dell'oro tirata Aspetta, . la metteremo più giù: taglia tutto. Amilcare. « Yi ricordate ora di faceste? che quel Ajace. Taglia. Amilcare. €. L'ambizione e l'invidia . . . . . . . 148 ecc. rERsrADfi:uE, Ajace. Taglia. Amilcare. « E Maresciallo il mentre vi . . . Ajace. Che taglia! Taglia, . chiacchieroni autori questi . . italiani! Amilcare. « Gli del affari caduti dissesto maresciallo frattanto in erano pian ». Ajace.' Questo ò dirlo. bisogna argomento, Amilcare. « Moleslavanlo d'ogni creditori i parte . . . Ajace. Ecco qui: aggiungi dell'oro!... « Volevano « Dell'oro, intendete?. » Come se ad {détta détto, Ammirativo, » — . « ti come seme), puntini Interrogativo, — e puntini Si « ogni iniquità ! » bastante trovasse ammirativo. Puntini, — . Ammirativo, — tini pon- ... — — nell'oro...! compenso » Avanti. — Amilcare. « Egli offerse loro . . . Ajace. « » Il suo bastone, miserabili le eccetera, eccetera » — eccetera., corone Tutto il resto e quei bisogna ... lasciarlo noi. Mettiti che e li Simonazza, momento. magnifico, dalla fammi buca e del il di pieno effetto. suggeritore, piacere di farmi e Ora a sci: suggeriscena un SCHERZO SiMONAZZA (in in posizione azioni la parte: sua opportuna, parole le e frattempo questo a* studiarle parte 149 COMICO dice e da messo era egli ora ma fa si viene una mettersi a studiare, segue a senza colorito le e senza e , levar libro). dal occhi gli Ajack. Ecco. entri Tu Guardi {eseguisce) fondo dal intorno, Amilcare Vi saluto, Mi € {recitando) dissero, (1). {^). signore. 0 {eseguendo SiMONAZZA premura. e avanti. poi {suggerisce) Ajace « mistero con che signore o Amilcare che quello voi gli suggerisce). molte avete cose, comunicarmi. "d . Ajace. di Voce petto Si « — vi non e è da tempo dere!» per- , intorno, guardi e — {eseguisce) SlMONAZZA. Ma « in io momento, questo . . . Ajace. Ascoltatemi « così e le tutte forza Con I « Azione » volte Lo Ajace che voglio (a Simouazza ! ! che ciò che gì' indica Azione » eseguisce, dee fare) rimettendosi: — ... È (1) inutile in cui scena, siano supposta che entrambe ad servire per vero (2) 1' avvertire allora dovrìi si le parti Amilcare copiate quando di parlato ne copio- uu brano questo sugj;erisce. il che suggerirà non preparato aver lì di tore suggeri- estraneo alla scena. deve L'attore fare, affettato di certi artistico di questo graziosa con attori. In scherzo. ciò sta parodia, V effetto la satira comico, e al modo lo scopo ISO Ve « ECC. PERSUADERE, intendete! indietro sorridendo in mani le con ve {eseguisce lasca affettati passaggi . dei uno . . cambiamento caricato con . . e* tirandosi stento, con . soliti prego ne ... Cosi, » soltanto oh! prego ne di fiso- ecc.). nomiti, SlMONAZZA. «e Orsù parlale. Ajage. Qui Pausa. piano., piano, vuole che fa « il vado spesso noi. Disgraziato! Fuori nelle sempre voi che fuoi'i da il dove il fazzoletto, di parti Settembre 13 forzale vostri donna una ospizio'?... un i conoscetiB non al intuonando fazzoletto). conduceva voi » giuoco rinforzare, A pelle. cominciare bisogna infondo là di sol ricordale Vi vi D sino gran (cara crescendo: un rinforzare, poi I)el un un avanli è forte più sompre ci vedi parenti ! «Si. Azione » cliJ Bada » soggetto. a Amilcare. (]ho vuol dii'o andare soggetto':^ a Ajage. r\on r sorvilmcnte stare dire autore: nel Simon « Ma quello su suggeriscono li attaccali che a ha l'ispirazione, lo scritto slancio Avanti. momento! (siigneremìogli AZZA che quel Amilcare). Signore . . . Ajack. » » « ricordate Vi che rosciallo delle Oh egli » d'un " per ! ma prode la quella era soldato patria infelice vi Spagnuole? truppe non donna morto, ed Forza » là, sul oppressa campo oh ! era Ma- adesso! che persuaso ancora al presentò la della figlia gloria almeno, o " Signore, » lui» » marchese almeno ei*a Eeèh applausi) tornarsi calmare a Spagna! vien il giù quanto lui quanto « fronte alla l'urlo degli teatro. Ora le mani, tra e freddamente, riprendere e Iddio! imitando » qui fazzoletto di viva disprezzo con \ bravò!... giuocare pausa, e di grande e nobile, tanto pubblico verso.il ioi COMICO SCHERZO pir?. ma spedito. Gli « dissesto » caduti i io » qualche volevano . ad » bastante ogni egli tutti Forza! « si tro\asse, quei perchè vi fioca) priossi » scialle! » 22 della sui là, r » fellonia li d'alloro istigava Azione » chi « sul sconfitta Azione » sino Te sol » fucilazione voi 28 fu ri^'ordi? ne pollo del « la paih-e tuo, perchè padre"! e . . . eri tu . . . suo . . . vostra fucilazione! te « tu ne "^ ri- comandasti egli era ... » dopo ...)». cresceu'.io Disgraziato! colp:». ! E ancora alia » del la tradimento! condannato mare- assalto spingeste di appro- al calere voi (con chi fu Neil' — Foste . intera fece accusarlo egli di voi! « del ad «Ed "f Foste Aziom) » . ;" crescendo, vi spettava Maresciallo giornata «Tescendo la cbe 20, lo e, contenti... ! ! il il che delFonore, furono del l)attagli:i plauso ap- loro offerse campi comincia qui vittoria Oescendo. » nequizL., grande corone non chi era E » una infelice » cordi? usii- strozzatori! vili Egli le misirabili Alla « fuvvi » or'" di Altm » « maresciallo, ? voi! » 9 delT ogni o ! oro iiideldtcìti. gli mietute, aveva Eravate roce aggiungo birbanti . " Voc-^ ...» là, ad mc- « Ora » « iniquità, nelT (Vi credereste » ! oro soggetto a ogni compenso bastone « ad se prepotenza di suo parti ? . » "?• delT pio lagrima le tutte in erano una abl^jotti, questi questi come . da vado parola, rai » creditori Volevano « frattanto asciugarsi ...» lestavanlo semispenta maresci:;llo del affari figlio! » tuo li')2 PERSUADERE, ECC. Amilcare. Bravo hravo ! , SlMONAZZA. Sior si sior si. 5 Ajace. Avanti. SlMONAZZA Celo « ! il (con patire ! morto di po' un colorito). » Ajace. Afferrarlo la per l'effetto mano e (eseguisce) un Ma « avanti passo i scer cre- per resuscitano! morti SlMONAZZA. Sloltczze! » (lodici lo palle crivellarono! Ajace. Lo » crivellarono ma T non uccisero! SlMONAZZA. Ah! » »^ » un voi vi prendete impostore il di spasso . abito vostro . . il cenci in ... ... furto che fu siete Voi me! mio nel commesso io palazzo sta- ... "' rei credere per foste che il voi ladro! » Ajace. Qui vedi Vecchio ladro io ci aggiungerei Caporale diventa sarebbe ti orecchi, ò al si Simon quando muto? biliosa congestion muto, che paralisi una cervello: io nel dare del sente da una diventerei non reminiscenza! un^ ricordi prodotta qui ma una ralisi pa- ... può prendere agli occhi tanto alla io mostrerei lingua, ... di Ti effetto. un per agii come un momento cieco diventar . . . Amilcare. Scusa, ma la storia della medicina registra bensì 154 ecc. rERSUAi)ERi:, . (Irò! » io ladro! di giuoco » fisonomia « Ah! io. . . ... io » la ove io? son sei? dove Ah! Dio! Dio! ho Son ! . . . co! )' vista la . . . » . . . Di' . ci"'- son . {a Simoncaza) — perdu. . . ! cieco vedo ti . Dio! ... to questo . non . . più! . . ... •» fusca of- si tu? . . dove, ma sei ove . . . tenebre « luce ... . . r» Dio! gli occhi) (si frega . . . . . . qualcosa. ... SlMONAZZA. Ma » voi, io ma . . Ajace Sei » hai tu " tu il {facendo adesso? pago detto . hai cieco). la rolma misura ladro . . ... acciecato Iiai tu tuo padre! . ... ... SlMONAZZA. Mio » voi padre ! . Ajace Si, » j» lasciò {c. riconosci in questa il di quel morso sX la mano Pirenei. sui lupo che\i cicatrice SlMONAZZA. Mio » padre oh! ch'io mostro sono! ma ... )» . . io ! . . . Ajace » {facendo Figlio! il che cieco mediti? che io si sforza di vederci), sei? ove . . 1) . fai? che . . . itì-j . vederti! voglio . . . SlMONAZZA. Tricchcte! » {imila il del montar cane). Ajace. » Ah! IVimoti ! T» . . •^ Cielo! ti lio (torno a vederci) Ma « . ci vc'luto! rivedo ci ... )) Dio! do . . . Simona zza seconda prendendo e . cade . ti ... adagio . . rive- ... Dio! . formati! . in un'' aUitddine ringrazio! tabi) {abbraccia Simonazza ginocchio: da » ; e restan lo fer- enlvawhL tremando miy muoversi) senza In alza) tac tao » in Y abbia bene! eee^^ti! poi alcuno . abìjracci cbo tac poco il crnscere poi e soggetto. mi io rosta silenzio! 0 » . per ma in ritiro tu il un mio, . da ti che si come fa I/elletlo si [ìoi e tra rienad prepara subito! incere, conr a (J'a » e fuori chiama . ... . Simonazza ir/aro s ! . Hai a per- i'elTetl(?. sempre Simonazza? dici, ne secondato cor.imorere'ì a addio ! . pubblico addio . addio ! con lìglio, o . . uscito ragazzo Kuadere^ . scpua, K accendere) (Ihc . solite tosto o::pito, addio poco delle una . Ma " ... addio, ... una — ... j a taci... tac lìglio, a giunge — . il andando scena, fermi, a (imita . Qui di viene altro un Amilcare applaudito! applauso e ad atliludine, non . . uscita sento casi parlando resta pubblico oce^Mi! tac applauso). bella si braco! dice, . dell' il questi uno poco: Ajace qui lincile tremando., (si E 153 COMICO SCHERZO • SlMO.NAZZA. Certo, T corto, ò da fa(ta s"ona una artista . la mi faria la .ma in un fatta xe modo da tutto opposto . ["er esempio... che dice . artista! grande Ajace. E il allievo un Simonazza nostro di (Instavo Modena, Tiìinava sempre! sa Demarini, un quando vado e . prova. Amilcare. Grazie tante, sai. Ajace Che! ti pare? (via (partendo). cantando e K I .. di sotto addio: ve'! Vostri di compagno studiavo Oh! . . quello fumando). lui, torno lo per . no- la 136 PERSUADERK. e s ECC. N E Aiuilearc A y. Simonazza. e Amilcare. Che ilici? ne cosa SlMONAZZA. L' el è un sia che ragazzo sta i conosciuti xe i che . da perchè non . Modena con mezzi dei gà . . alunni Modena de . . Ma tutti attori i tutti oggi ... i zoveni voi sta esser Gustavo con veci i voi in sta esser . . Real compagnia i tutti come . nota e ... che della fora de famosa Real compagnia Ma mi! tornando morti semo sicuro Ajace, a tutti... gà el ... del El spolvero . si la guarda d' . mal che xe non ragiona, se non . della filosofìa E 1 Cessa! parte . . chese mar- . Alìgeri . . . Amilcare. D' Alzeira ! SlMONAZZA. D'Algeria d'Algeri o donca d'Algeri la el xe El Europa! tutta xe veccio un chese mar- vecchio un ... tardo rimorsi dall' e el verà sol de dei caverna le anni gli per mani, petto? e dei re con . . dove ma miei bianchi qualche mossa Vuoi porgere Fa capelli? comica, el ga- Dalla ter bat- sentono Pubblico! Oh dai il (iato? giovinastri basta! tanto cessa? prenderà questi Ma infranto e veccio, sto adulator! colpevole consigh E appetiio! venti? rifinito tremnlo, e blico Pub- oh ascolto ai caratte un — dignitosa ma . esempligrazia, faghe prender tabacco ehi ... mi in»- SCHERZO quela parte cascar el con dai applausi stia TelTetto che *-'are il fazzoletto, altro vorria man far ! {fra sé). Amilcare Queir in tabacchiera una teatro 157 COMICO nel la tabacchiera! questo e . . . I naso SlMONAZZA. varda Perche, "]eir convincere, è arte Ma respettabile. quali i sono Yoltemola, 1." El strada mezzi che Tuono di sol petto, Lo » di Colpo di mani 4.** » Colpo di piede 5.** » Passaggio. G.° » Pausa 7.° » Che in e Vuoi Punto ci danno. sette: a mi fa: fa V do. re — falso. occiada luna {stra- etcetera. le insieme). inani piede un terra). in vien posto, Mi — vedere? io vestito gò con la pubblico entro : mia in Varda di fascia, non sa là, te tra man. — panni le serio razioni, deco- de famme ceri lade so gnente el come uniforme sua contegno sto. que- scena e Avanti. quest'altro. SlMONAZZA. Te guardo, e crollo la testa, con tabaccada e ironico, {fra sé). Amilcare Sentiamo la metti qua, scatola tremante, sono battere lutti, paga ti faccia sotto spagnuolo, el li che che ma etcetera: passo riducono disemo primo tocchi, suggerisci. si E vero. vero nualtri (batte quello xe maresciallo Ciò il porto colorita. — fa. so e sul {batte » sostantivo! mi sto del e subito cusi, Cusi, natura re scopo el a semo gnente: che arriva se natura do el commuover e i mezzi tutti 3.' che la voce; sguardo, gli occhi) strada della prilemola, « 2.° la che detto persuadere qual per Per sospirato? abbiamo bene: espres- i:ì8 ecc. pehsuadere, {rst*(fiifscerecitando) ?^iva prima) eli! oh, Eli, « [Amilcare Yi , , suggerisce saluto, conu Signore t{l)! o . i Amilcare. Mi ^ dissero cIìp aYote da imporlanli cose comii-, ^ idearmi. SlMOiSAZlCA. Sij » luti e vi non te come ò clie fisso; de tempo od perdere! Yarda^ " . . . Ocìadal uhi . . . Amilcare. Ma * in io inomeRto questo Simon GuarJciBo » Ye't temi! n Con Lo . eh liranno. da ve « ne prego! Iremadina una e 1» de eh * eh ve prego ... '• Aaascolla- " passaggio ...» tabaccada una * AZZA. niuggilo voglio! , . ». ... ne ... testa! ... Amilcare. Orso, » parlalo. SlMOI^AZZA, « fa Sediamo! T interesse eccitar a silenzio un tal da Amikare, con tabacca, che perfetto il e in po' supjarse un ci (l) L' attore» jiarodia, taziono. r i flati delle sulla a parlare farà attore athra) platea silenzio naso! faccia come ridurlo e si sedia con Yedi de ma i-onijiletaiitlola verità tatto curiosità, e adesso se e portanza, im- è questo quindi in fusso ghe , sentiria se Donca alla in spurga, solennilà con a (siefk mosclie. ^ pubtìlieo si porrà sHeìizio: pubblico .stl se lino ben rispettabile, accomoda si preparandosi E certo del sentir pai Varda seggono) (mentre ?» dappertutto sepoltura attenti. vuUa salirà e « Prendete urf altra, dei pena iìwi iiiii ^marl a la sl^ far vita tabacco in;illo falsi j lUver di rL'cl] scherzo 1s9 comico Amilcark. « Grazie (finge prendere) ! (con SiMONAZZA « Vi ricorriate "» conduceva )• eh! clic il da un fuori voi si eh! profonda voce 13 Sellembre i doima una vi Ociada ospizio?...» conoscete non cupa) e vostri eh! « parenti! Amilcare. )» Signore ! . . . SlMOIS'AZZA. Battendo » venti f Suggerisci » de ignorante sino I ricordate » delle » maresciallo " Algeri » sposa! » Ah » di » era » sostantivo ci truppe ? egli prode almeno Ella non era ancora campione .de d' Inghilterra. nel il marchese ma fu di chiamarla per che il furor fra quanto Vi « al maresciallo persuaso morto nobile tanto queliV sua {eseguisce molto man. pa- riconobbe non e da belli. più presentò d'Algeri, de colpo ...» i xe quella donna riconobbe un vi il marchese ! ma i donna spagnuole • tagliati pezzi che Ajace, i vostri conoscete i anca quella che Non « forte) la delle lui, Marchese figlia pugne. e gran- » AMILCARE. Di Spagna! SlMONAZZA. fa Gnente, * * \i quella ro, dell' * se in donna proteggervi, carica era intendete oro ! avanti Tlnghilterra susurro però, promise che * * accolse più ! di « e avendo saputo debiti, le offerse Colpo de Egli e dell' man « o- come ... ad vile questo r^^ssaggio si iniquità ogni metallo eh eh Eh Eh! I ... ... « bastante trovasse eh! e compenso Eh ! ... !.. » . riprendiamo tabacco! ... ^ — Vi ricordate ora di quel che faceste voi? » occiada • ' 160 L'ambizione « di mava dazza e : » frattanto » molestavanlo » mi le » gloriai » rabili li » in d'ogni offerse corone istigava ! passaggio ! Eravate » 20 » tera vi fu al voi chi il di re della i mise- e « qualcuno chi che era? » ... do. in appropriossi di colpo » bacco ta- battaglia del che vittoria . . prendete Alla « - una ! . prendete, ^ maresciallo agone era? eh, re — do !» v'era perchè torno Maresciallo do » do-re-mi-fa — chi eh e caduti! bastone suo ; Maresciallo sull'incruento sapete eh « del periodo — tacere, e affari i creditori parte poetico! vollero non Gli « ogni col- Occia- » voce e vi tradivate! di mietute più xe » lo occiada » Marestallo dissesto loro ... gran do pien d'alloro » voi tono do; erano il mentre un in Egli divoravano! empioì crescer pò E « favori, cussi; comincio « l'invidiavi e sostantivo el batter » ECC. PERSUADERE, in- spettava piede Foste « ... voi » ! po' » sostantivo del 28 d' dopo V infelice « (sostantivo) fino cioè voi ad tradimento di (sostantivo) giornata la spingeste fel- vostra sostanti- di accusarlo ! el battendo seguito e man tradimento Di un ... . . . » e la (sostantivo) vo y" branco » Ionia » te Algeri !.. Gran » colpo de de man de piedi, , testa de tutto Ooooh! » egli fu » Ed » comandaste rabbia! alla condannato disperazione! fucilazione, fuoco! il mia Ooooh te e ricordi? ne voi ne Voce i ... sepolcrale « del tuo comandasti Disgraziato! « genitore. Si! perché . » di 5» che suoi giovenili ahi! egli! . amori, fucilazione eri tu il frutto d'un lasso!. mai, volle non . matrimonio^ secreto pub mai . giammai. Amilcare. » Cielo ! mio padre morto ! . . . SlMONAZZA. Sublime passaggio « - . e ... blicare! la Si, morto t- mor . . . . . . — 162 ECC. PERSUADERE, l)ito dopo tera, e Ah! « fin vago Figlio! e ancora sul alcuno...» senio sulla ti; Padre! vostro {eseguisce) porta mi; e seno mi e ancora e ritiro, po' e volto; me amplesso; un Pun precipitemo se etce- e ti; fra le ... braccia l'altro, de addiol...» Addio, — le fra precipitoso il asciugandosi (escguiscoìio) Oh! braccia colle Erminia, poi Ceì6»arc è {che al assistito (entra levate^, pei ritorna coi Creditori, tre i^jacc. qualche entrata finale della gli applausi). fingendo {batte ! le ha ed prima, momento scena, ! bravissimo fuori Bravò destra, tura! na- VI. poi Erminia oh! sudore), SCENA neiii, da parto e quinte sangue! mani). , SlMONAZZA. Ma poi se d'anni son carco e di e Amilcare, sia bada di del il ver. palpita cor cora an- n'impipa/ se dicono Ma fatica. {ad Amilcare) Erminia e È {declamando) ve'! zurar anca po' là; un laverti torbido; da Ho parlare. hanno quei tornano paura gran parti che saputo tuoi con amici, che ci noi! Amilcare. Diavolo ! Cesare Vengano, {entrando avanti, vengano care) Amilcare, questi tuoi toi creditori). signori, vogliano fermarti il passaporto! Amilcare Oh! povero me! e come Anùf {piano) Cred amici . che {viene ad {piano). fare ora? . . - SCHERZO Cesare cori Pigliali le 163 COMICO (piano tabaccando). e buone tu vuoi non già fuggire ... per pagarli. non Amilcare No certo, bacco! per (piano). non già sono ladro un come loro! Erminia ti Se metti il fare a {piano). infine comico, ... (e. s.). AMILCARE Lo fo pagarli per fermano il I ma passaporto mi se . . . credo io ma, ali, se mi {e, s.). ti clic facile sarà di verli commuo- . . Erminia Di le tagliano . Cesare Eh! , convincerli (c, s.y persuaderli! e ... (c, s,). Amilcare Convincerli, commuoverli persuaderli . un'idea). da Se . pito (col- . . . . provassi! . . . Cesare. Che cosa? Amilcare. Niente, voglio (gli porta Signori ! Primo creditore via la . scatola {staccandosi insieme Signor agli questa creditore Commediante! Terzo va e da altri verso i Ajace con due). Commediante! (lo stesso). {Ironico), creditore {Ironico), tola! sca- . . Amilcare! Secondo Signor dammi se provare {lo stesso). creditori). cui lava par- 164 ECC. PERSUADERE, Amilcare (rifacendo Simonazza Eh eh neW . . dissero che e da tempo noi siamo cosi e s. Signori! o di partire f seguito). in perdere! Secondo Ma saluto, intenzione (c. ho non Vi parte.) {{). crEoiTORE. avoto Amilcare Si, la da mata . Primo Ci maniera insegnargli (tabacca). eh! la alquanto creditore. venuti . . . Amilcare. Aaascòltatemi! Lo voglio! (/ ... fanno di movimento un Eh sorpresa). creditori tre . ^. eh eh! ve ... ne oh prego, ve . . . Primo po'quel un Secondo Si, dite bene, . . creditore. ascoltiamo Insomma {tabacca). prego! ne . che dirci. vuol creditore. ascoltiamo. Terzo creditore. Ascoltiamo. Amilcare. Sediamo. i (segnano tre Creditori da parte; una Amilcare dal-- V altra. Amilcare {fa pausa, imitando PrcRdele i Simonazza cuiiirici iml)!»!iro cIjo si muove^ ecc. dispone e a parlare^ poi). tabacco? "1) L'Atioiv (f.ii in si l:i intenda, prinripio, Creditori a f.uo ma aflincliò si adattino caricatura qucUa esai,'crar senza si non a tal renda scenr. in modo elio troppo, spccialment» troppo inverosìmile" i sciierz:) Primo Grazie creditore. mille. Secondo Non creditore. pren'lo. ne Terzo Non ed Erminia {Cesare, modo veder da Amilcare Ajace ridendo dalla Amilrare ri^orlate voi e rlio il «loi gionio pres'^nfcito dir voglio mai, . Novembre... del ISiji cessivo suc- giovine un . voi clie ('oijs(»sso "ii 3 giorno Morii! quel a alquanto tuono eon solenne). . fa in veduti), ro-inincia basso Creditori dei parte si loro po' fra un esserne e {pnahìiente al mille. indietro po' un pongono creditore. grazie prendo, ne Vi 165 comico dell' proftissori conosceste non università! . (azione dei nui nos(:este Creditori). tre i vostri eh Eh li voi . co- non {azione professori! . Non Si eh! . e, s,). . . mail conosceste . . Primo . creditore. ! Signore Amilcare. ricordate Vi al forte: di re bastoni alle danno professore un eh . almeno Ove gongola sien o di tutto i Caffè colpo egli nobile dimani non peva sa- quanto (1). {passaggio) coppe! . Eb . — . CStnionazza (1) il Ah! tanto tabacco! prendiamo . (fa crollo). . eh fu breve preferendo cattedre? sperto, ine- ed ingenuo in compagni, un eri di o giovine dissipazione, biglian-i creditori i tre che Un i scuole, alle alla giuoco, quel Titali da traviato dedito che ora. d'uso picche/ le e carte fa atto francesi di dicasi: quanto Amil- ad applaudire un re di quadri 166 ECC. PERSUADERE, care, Ajace — cosa atto le mani batter di atto fa fa Erminia : Tutto di senza le con dita contemporaneamente. molto occuparsi segno di della fischiare. Amilcare — fa Cesare disapprovazione: vede i : — ditori, Cre- no). (Ciò di che interruzione senza istante). un Amilcare. Allora di giuocatori costole vantaggio gli guadagnarono e i lutti misero si gli denari (colpo I . di e piede) Foste lo dò voi! immersero a in Foste voi! vendere ed piede) Falsi voi! th th^ . lo lo usurai sero costrin- T ultimo perfino eh perchè (colpo . voi gilè ancora! . . th! . tabacco, . . . . ed (e. s.) Foste . soccorrerlo, . impegnare . . debiti! di Strozzatori . di fìnsero pelago un gli rimaneva! che amiri alle . eh ed eh . . chi sapete giovine quel era dete pren- ora . . felice? in- sapete? ... (7 Creditori tre si alzano Primo Era Amilcare è creditore. (alzatosi, maestosamente). (si sbottona riconoscetelo! Ebbene, che infastiditi) buffone! un panciotto) senza Era io! la ripetono Primo mostra (/4 . controscena). secondo e creditore terzo alzando (insieme Ma e gilè! senza . . Comici V abito la voce). signore! . . . (con Amilcare Abbassate ora quelle Primo Signore! noi creditore non forza). superbe siamo cervici ... (con sdegno). venuti qui per . assisterei SCHERZO a queste noi che molto e scene, meno assai sappiamo Secondo assai Sì, voi, Terzo La di meglio narrar voi! che ne la alterate verità! verità! {vorrebbe Primo Avete parlare). creditore. invocato, avete non 0 supplichevolmente Terzo creditore. soccorso! nostro {c. s,). Amilcare Secondo Vi siete dichiarato siete non 0 creditore. delle contento offerte? Terzo Delle creditore. offerte? nostre Amilcare Primo è non 0 la vostra (c. s,). creditore. Terzo Di firma di questa cambiale? creditore. cambiale? questa Amilcare. Ma io . . . Primo E il soccorso? nostro È rie sto- creditore. Amilcare Il sentirci per creditore. di meglio i67 COMICO dopo e tutto meditate ciò, di creditore. voi v'ingaggiate fuggirci? Amilcare. Amici, amici miei! artista mente, nascosta- stre no- 168 PERSUADERE, Primo Ma voi CREDITORE. fuggirete, non ECC. Secondo • Se prima prima se I pagate non creditore. pngntel non Terzo creditore. Pagate. Amilcare Le scene (inette vìa scatola a la (fra sé). (looisamente u"lilcnii Ma scatola) persuadono! non almeno! . Primo ..Vogliamo . . creditore. quattrini! Amilcare. Ma almeno ascoltatemi ! . Secondo Vogliamo . . creditore. croro! Napoleoni Terzo creditore. Oro! Amilcare Tentiamo {cavando il {forte) strada! quest'altra Primo fazzoletto). Voi dunque lete?... vo- creditore. Napoleoni! Secondo Napoleoni creditore. d'oro! Terzo creditore. Oro! Amilcare la {spiegando maniera Oro! di Ajace Oro! il e fazzoletto volgendosi Intendete? . . . comincia al terzo vogliono, a rifarti Creditore), là, dell' oro-= 170 persuadere, Di ecc. Terzo creditore. Primo creditore. furto! E finirete passare a Terzo Ladro ladro! un per creditore. ! Amilcare. Io! ladro! io Primo Dunque creditore. pagate. Amilcare. ladro Io ah (5« ! Secondo Pagate, è tutto e ! le mie finito. (c, s.) orecchie silenzio odo più alcun che silenzio questo a dove . son . ... Dunque, volete creditore. pagare? Amilcare il (facendo sordo). Eh? Secondo Se volete pagare? creditore. (alzando Amilcare Che cosa Pagare! voce). (c. s.). dite? Terzo ' la pagare! creditore, (fortissimo), . . dovo io? . . Primo sto que- . Non . rumore! . me! voi? . ! . intorno regna . siete . . . cupo agli orecchi) mani creditore. Amilcare Dio le pone ... ... scherzo 171 comico Amilcare. Dio! Dio! ho... sordo! son lentamente (cade . SiMONAZZÀ l'udito!... perduto sordo!... son in ginocchio), . . {corso sostenerlo a eroico atteggiamento con grida)^ Oh! Cielo! Salva AJiACE Ma il I giorno vendetta (fanno CREDITORI Eh! {dall'altra della infelice! giovine questo parte). arriva avanzarsi per tutti! per . . . gridano). e fandonia! . Cesare (afferra Erminia dei il gruppo . . la per comici, tre mano i e e lo trascina creditori tre tra e piendo com- y il tablò esclama). vivo Indietro! morto o che appartiene non esso a lui! Cesare {acrenna Amilcare, Tutto — ha ciò posto Amilcare Se (piano quei fatto dev'essere ad capo graziosa con e tre Simonazza a li fossero in ad e platea Ajace senza potrebbero versi). muo- resistere tablò? questo Simonazza (piano in attitudine). zitto! Sta Primo 0 sul mano una parodia), comica a che vivo 0 creditore. gli noi morto, andiamo a fermare il passaporto! . Amilcare. No ; per carità ! (salta Primo Ah! oppure ah! vedete credete che in piedi) creditore. non siete canzonarci; sordo ma la ? voi siete pazzo! vedremo! — (ai 172 PERSUADERE, andiamo Andiamo, compagni) suoi ECC. il passaporto fermargli a ! Oh! Analmente che ! diavolo al portate e fazzoletti (ai ! lui a Comici). stanco di parlare) Voi sono vorrebbero che comici (ai dai {scogliendosi Amilcare le E Creditori) voi . parole, convincenti. ma calma (ìnger a mi che di credito. il anche vi Secondo di ed io allora lasciate nuo conti- sulla e paga del il frutto il mio probabilità ogni me, mi intanto guarentisco tata affet- amici, galantuomini, stri vo- poche con se buoni i e ma — restiamo credervi prima crepa pago miei, Cesare dà vostro zio fatti pei andare fretta andate qua, . . bene Batiale grazi'i) e (in — altri scatole vostre ria sto- questa al buon vi lardi più capitale. Terzo creditore. Capitale. Amilcare. Tu zitto sta voi se dite invece : no ti Se il fo saltare in orchestra Amilcare Signor ! Ma — felice parte , le ecco probabilità probabilità: Prima eh? il che Il signor Lo paga! — Fermatelo: passaporto. vSignor probabilità: seconda — in vi non e il fermiamogli dunque notte; Amilcare Amilcare fate Il vi vi mettere signor promette: lascia in prigione Amilcare prigione ... Erminia. Senza passaporto ' ! Amilcare. E voi lo mantenete . . . Cesare. Ed egli non vi paga! il passaporto va scherzo 473 comico Amilcare. Allora lo qui, star fate a fuori, mettere far non • nulla, lo ma morir a costringete a fame! di . . . Ajace. Terza probabilità. Cesare. Egli muore! . . . Erminia. Sempre passaporto senza . . . . Amilcare. E vi non paga! Erminia. E se volontà avesse non di morire . . . Amilcare. Allora, contratto de' suoi probabilità quarta con zio: suo beni, vende gli becca si i fa egli : di nascosto la anche quattrini, un proprietà scappa . . . Erminia. il lascia Vi passaporto ... SlMONAZZA. E vi non paga. Sostantivo! — Amilcare. Riuscite tiUa necessità, vi fa tutto! E p"gli del ecc. provo uvete air fa ve! ragioni col proprio delle ultima col leggi passaporto del sarto, stiratrice, della voi altri 4000 e con mi in probabilità: suo deposto dello di riducete sono ed ergastolo qualmente, le vi quinta bisuttiere, acquistate lo fuga, che. Alion la ve la ricordarsi di cacciare trattore, ecc. impedirgli usura? di materia e a 2000 avete del modista franchi strozzato 174 air di cambiale una ron ergastololo che voi già muti, sul altri tal un per una dritti 1 ladri, ladri Si, per diventiate che poi né {esaltato inezie! Perchè sedia) n'andate viva iddio, ! matto . . . creditore. c'è calmatevi! calmatevi, ve queste per Primo Ma e pericolo sordi n^ altri voi e c'è non afferrando e sono 8000, truffatori per ciechi, ne serio io lentire, d'inso- bisogno ... e delle garantito sulla ragioni buone delle hanno si quando intenzioni? oneste Secondo • ECC. PERSUADERE, Se ci paga parlato aveste creditore. prima frutto del — . . . Terzo creditore. Paga . . . Amilcare. discorsi! Pochi Primo Cosa dite ne ne (al creditore terzo) dite? Terzo Cosa . ? Secondo Cosa (al secondo) creditore {al primo) creditore dite? ne Primo Insomma {risoluto) creditore regolate col Cesare signor , un' zione obbliga- formale ... Secondo E noi vi lasceremo creditore. partire quattrini! Terzo Quattrini. — (partono) creditore. augurandovi salute e SCHERZO Amilcare {^resla 175 COMICO Creditori, i partiti e sorpreso dice) , Cesare, Ajaco, Erminia! Simonazza, Li ho con- ... li Yinti, persuasi ho cielo il I lo me credo perdoni, ... (l'averli commossi persino Come I . fatto . ho diavolo . ? Ajace. Hai parlato slancio, con di profumo con passiono, * ti come dicevo fa. poco SlMONAZZA. ti E pago! ga battuto Non sostantivo tremendo quel vi « j Erminia. lo Te dirò io hai come invece fatto: di recitare^ Mi parlato. Amilcare. Erminia certo ! di Ecco pubblico convincere, fosse di creditori seguirò che metodo persuadere, quand'anche un il il e pubblico usurai. ! con esso il commuovere più eccezionale; son blico, pub- \ Tip. Fntolli BorroBi PREFAZIONE due anni rileggendolo oggi Uopo di bozze le farlo so da quel che del appendici Eccole scrissi, io e diversa in non nulla in comparve, due Sole. tali quali quelle e due pendici. ap- : mio MABIA^NA, In in mutare moralità, sua quando // correggerne dover prefazione una giornale di la sopra dramma, questo nel sento qui dunque Ristampo E da ne composi non giudizio precedere che attentissimamente stampa, il mio nulla da perchè In dramma tre atti In proso. no? di nome qual legge contendermi il diritto d'arte di di o render dovrei creanza di ragione pera un'o- mia? Cantare il le pubblico solo 'una proprie sopra rarissime cosa, i casi volte né lodi della concesso. T altra. non istà bene propria Io non : vita intertenere può voglio esser fare né PREFAZIONE TI Ma il se pubblico, dramma, ne solo dev'essermi non deve si ma disdetto tutti È di dignità la moralità, prendere il in riconoscerne si che si timide me parola, il diritto, la che o , male, riferire per o torcono a di senso conclusioni io la mio corto o o istigazioni pianse benevolo, fu il torto le e più diatriba una che se, si annoiò, egli perchè suo chiosare prendere non regalarti , udir vere se- morale. severa alcuno Marianna sor- sentenze, e , mia e per per parole, frasi ti dimostri quale miopie , più sopra sua. veder per senza cade disputa certe perniciose intendo non la il gusto e prendere infedelmente, della lettor Perciò, scrittore se stico arti- s'impone. meno contro sofismi, adulterano con gusto: dell'opera morale critici di (nolto parola, od lavoro. suo un di quando letterario, affare altrui: esitazioni di di un dignità protestare dita voco: equigetica apolo- per esempio, non rise, doveva non tirsi diver- , infinitamente, a non la il silenzio valore più dignità ancor l'intendimento È del è persuade è Ma serbare voglia dire, valore Questo non scrittore fra' critici disputa alla mia un il dovere. anzi si da discussione in pongono udito critica, la se calde sganasciarsi dalle risa, e piangere lagrime. declinare solamente Intendo delle teorie sovversive da che me la bilità responsa- critici certi non , voglio cercare si se per compiacquero i concetti al loro errore di di giudizio attribuirmi: o intendo logico significato e di lontà, vo- tuire resti- le sentenze PREFAZIONE alla loro che genuina integrità da prevenuti VII critiche , , il vedere fosche lenti far le letto criticata. alla credo che mostrarsi modo di mostrarmi illuminata, che d'àngegno, non mie è frase, mi sia dandole di vizj i non é parola, reso e non rendere sappia mancare sicché virgola é non ed onesta posso ; nelle di il miglior gli errori, e alla sìa avere critica volontà buona dare da ch'io prova moltissimi saranno delia l'opera illuminata, ^armi degno che riverente di atto attestato né pazione: preoccu- udito ed onesta lei: di degno fare per alle coloro a hanno ultimo miglior quella verità non critica il da la ma - attraverso naso sapere per gratitudine quale sul critiche Intendo dramma raio loro poste intendo hanno poterono erronee , avventura ascoltatori quegli per cose ma cui non io non mio dal conto , vista. di punto Imperocché il mio che V del loro di le irresponsabilità! professo la letteratura farla maestra una sollecitudine sempre di mia di criterio, predicatore Nondimeno di mal più ha esso dodici civile e per mi non non poco. morale imper della ch'io nel domestica, e cui oggi sarei costume. un a che ecco anni ponendo, coraggio, scuola, vediamo molto eh' dopo morale un la rinnegata è drammatica, giustizia, resa cosi E austera e che passioni persuadendole — mare affer- nientemeno è femme: une ad giunto é ch'esso d' Supplice sbrigliare Si ! dramma nuovo dell'adulterio: apologia iscopo scherza si non almeno avrei so accorto fu quasi quale di cinazione allufarmi vai PREFAZIONE delle Una famìglia, è cosi e di di incrociato più al loro mitraglia v'è bene; si cui che fra o aurore, Or mai, un fuoco vennero tati presen- quando o costano s'ac- delle colpevole poesia la dei micidiali di nell'orbita ad si possa non ci orbita, loro un'ora non a segno amori fra Ma moschetteria. e gli ardori dare può essi una all'alba e loro questi amori, battaglia al riggime- più siva, deci- meriggio: quest'ora il tramonto. Nell'aurora questi l'aurora scusa: è dei viluppo la loro bujo c'è avvenirci di 4ìella aspetto è le scusa: una Tinesperienza. nel passioni è Il tramonto — Più — di Invece negazione ridevole giovinezza, dell'avvenire -del trovare possono pieno ardori. il tramonto?! Ma amori altra meriggio Nel della scusa: nessuna avvenire, cosiffatti l'accostarsi amori canuta c'è vecchiaia c'è oppure — e la non paralitica il fedeltà colpa. Tale esso furono amori o per combattuto sempre illegittimi amori. vertice; noi, maritata donna ha principio della al 0 di presso marito. suo qui peraltro questi Sin — è cotesti oggi, come della drammatica specie cotesta consorzio amore della piaghe permanenti e civile non letteratura La è T che uomo in del dubbiò senza un più gravi il concetto cardinale del mio dramma É — immorale? Antefatto Favola, del il tramonto: mio dramma nodo l'aurora drammatico, e il una meriggio: passione ^ IX PREFAZIONE . illegittimagiunta queir astro UD "i' stella 'C si non negletta esibite e avversi sereno scoppia cadere a va ma lasciando fumo, il tra questa non dipende da circostanze di mancanza inerte ogni intrinseca condizione è tramonto il poi....poi che non dove. sa che poi passioni, 0 si fu, segnando fuoco, cosa, a tra* prestabilito, alto abbuia si che sa non Mostrare di sinistra ha non ch'essa notte; sale giunta ecclissarsi, spegnersi è nella che e che accorge regolarmente artifiziato striscia sé si anzi tramonto: tramontare fastidiosamente^ di essa periodo a fuoco una questo suo falsa una •come cui il che monto: tin in ora a da di aggravanti o queste favorevoli esteriori casi pos- attenuanti , , ^ra pur, Io mio questo doveva ipotesi della Sarà iità^diquesto supposto ogni il più "lerne Fu Bene più di di il gliore miriggio me- tramonto. Marianna del questo per me e non a' rei attenuanti, la di e platonismo. tutti, che togliere per per questa contrario: in circostanze invincibile la per verosimiglianza chiaro essere difficile immorale al la arte platonismo scappatoia al innocenza platonismo*, peraltro Doveva passione materiale di quistione migliore delle questo? la idealizzai alla la migliore precedenti: rappresentata il far sino Errico fasi V aurora; passione immorale Adunque due le per per la immaginare quindi ipotesi possibili Fu compito. probabì* entro io — aveva convenuti dendo ren- e, dimostrazione ren, la conseguenza. ipotesi inverosimile? essa anzi mi si presentò altresì X PREFAZIONE . opportunissima delicato i recenti drammi tali quei che ci ricantano si fosse teatro ma le tre per bero fatto andarvi! io ostante di e padre affermare oso Errico sentirsi a esporrà non fare la presenza è di tesi in nel mio dramma sin € V'è terribile questi dal primo del e accorgo!... l'occhio profondi mi non di e Dio del dice nessun scabrose: cui rianna Ma- barazzanti im- quelle potrebb' d'une figliadi sere es- femnuy padre. suo concetto, questo rezza chia- più lampante e di ! anni!... una — quésti povera Forse sono e ridicola!... sono viiìcermi.... leggere sciagura più v'è trentasette per no noi" certamente Marianna, posso deride ciò di con la con non cuore è e colpevole! sono dovrei platonismo di il atto. ho dire: Non riempie, non supplice non termini posta angoscia, madre!... ne figliache una La nel esempio, per lo che spiegazioni interrogazioni, quelle spiegazioni materia, un figlia interrogazioni dalla chiedere 0 il che di medesimi tali questi a — che ragazzine quattro o -^ quasiché — pel pubbhco non vanno l'antifona: ragazzina una non supremo cotidianamente condurvi potrebbe cui cost la inverecondia. biasimo per di dramma un francesi, , dramma, a il vizio, di anche argomento scevri A togliere per e Bisogna me avere misteri intricati, donna! Oh condanna mi non Dio , neppure! • Il Ma, — mondo... € Ed io? — rigori crudeli, il mondo? ignora... subito Marianna cui e Non le sue » — risponde » Errico — A replica: ho io i suoi malignità pregiudizi!, i suoi beffarde? Eccolo — XII PREFAZIONE curiosità del mondo; mai potremo non delle ebbrezze, Marianna grazie Tire? l'amico: ringrazia pel passato gli dice, Grazie, e se " pel presente! e ebbe non Ma — Vavve- e » « L'avvenire!? f Esso ed profonda. stima una che almeno ralimento attribuendogli sappiamo mentre di quello non denigrare due noi che annore un € CHE le Non quello...che potremmo NON ABBIAMO ccme esclama — che quello Marianna: È « te! dice gli " Marianna: risponde: Dimmi « anche spaventa egli Errico. ripete esitando " quello.,. ma detto! hai tu QuaPè? avere! potremmo ed quello....degli avere... " Errico: affetti ai canizie quali 'la e , le rughe il tolgono non bisogno..c. di vivere bel poesia dell'ombra solitudine! » giorno SILENZIO € la DI Ho capito!» Iddio mi buoni Ecco L' -che L' posta non diventa la amici!.... un ove e freddo donna tHo Oh! — come " la nettamente illegittimo amore hanno non mistero.... disperata prorompe castigai nel furtivi capito!.... Diventare che prestigio; al della tesi commedia. quando tramonto, scopre avvenire. ha illegittimo rispetto amore al suoi ai mondo , pregiudizi L' e rigori crudeli. illegìttimo amore rispetto alla che famiglia , personificai L'amore sventura neir innocenza illegittimo del reo. della ingenua in faccia al figlia. ridicolo e alla PREFAZIONE L'amore illegìttimo dei sventura L'amore faccia in faccia ai e alla e alla pettegolezzi complici. allo scandalo deirinnocentc. E tesi tre queste che la e colpa rendere a tualità di ad atte ; mentre la nessuna catastrofe gittimo ille- amore circostanze^ la attenuarne sabilità respon- presenta ne non particolare una speciali, anziché casi un le eccezionali tutte presenta da tratte sono inverosimili, alle atta in illegittimo sventura fino XI» even-^ logico effetto un di generali cagioni. di Nulla di più dei convenienza, alle precedenti più di Nulla dopo anni, : è la ogni di meno, matrimonìi delle passioni storia di almeno di un platonismo di dieci! sessanta infedeli. battaglia una dei inamabili, eccezionale di più mio nozze le immaginai io Cosi mariti mogli cento sopra frequente e comune circostanze altra render lo provai. tutte difficile la di che nove vano potedel prova assunto. E non 11 ultimo in Marianna pettegolezzo infelice è ridicola. raggiunge e sorge e l'amante il e marito. Lo scandalo Y turba nasce coscienza innocente , spezzerebbe della figlia,e caso eccezionale, al È lieto questa esposizione o della e è mia che avvenire, suo immaginato fine, non il per non questa commedia? condurre prova la senza la nulla schietta e in ur" media com- trario. con- genuina XIV PREFAZIONE sfido Io Ognuno Ov'è allora Ov'è V inverecondia? mi si risponde Tultim'atto Di lettori si alla figlia — nel — dottrina delirio molto del- sospetta vizio. di due ch'io aggiunge ir) una prorompe queste madre la sconveniente. è — persuadritice dà che — Marianna — mente sola- ma l'immoralità? scandalo Lo — negarlo, a pare dubitarne. a e non mi cose i permettere vorranno loro. ragioni 11/ l'appcndiee mi Non ne La prima in cui ma si del trattano figlia di la di parole viene parole con rispondere rendere due a della conto quel dialogo un in fra ode, non la madre coi cui più dolci i due e di lativi; appel- interlocutori dimestichezza affettuosa duta, ve- l'amore riguardano che del mome^nto Marianna nominata altresì brevità. maggior concerne parole quale di la con obbiezione Errico, la del- dramma. mio alcune il conte Une e da ^he finito aver sbrigherò Me dramma, dunque per del moralità CkmdnnaBiooe prceedente. resta obbjezioni Lisa, dramma, mio MIARIAIVIVA, e dandosi tu. Ecco Marianna il brano ed di quella Errico sono scena: seduti sopra un sofà. XV PREFAZIONE Parlano a di Lisa il Marianna ostacoli d'accordo che Errico, ben e alla al va ed Marianna ch'essi sentire ode Lisa € suo e — — silenzio. tavolino da dossale del rimane In plesso, per- ch'é lavoro, sofà entra questa il e fondo in silenzio di vedere e di impediscono le Errico quivi. sono Dunque? — di L' alto scena. spiegare. Marianna quali sieno, conosce momento un dico certi per voluto ha non lei rato dichia- addolorato. pensoso, V'ha di sormontarli! per ha ma mano ostacoli? questi sono Mettiamoci Lisa, che confessalo ha Lisa, per alla aspirare insormontabili, Quali — Questi Michele. affetto suo poter non di e ripiglia — si alza, Marianna. veduta, non e, la madre vede il conte. Michele — rha me fanciulla, parole — producono Marianna Michele; rico. egli mia Che — ora. or per curiosità — — andarsene, facile a questo dersi. compren- prosegue: ma Oh — stava una ricchezza La - che Marianna prosegue — confessato chiaramente Nella E Lisa ama di è pure io quella figliasupera ricco!.... Marianna! povera posso mia Dunque? dirti?!.... — risponde — Che di Er- vuoi cosa tu sapere?'!... — Lisa a attonita, E — questa famigliarità di linguaggio rimane trasognata. Marianna: ? Voglio sapere la verità! — Per la mia ado- XVI PREFAZIONE dimmi Errico, Uno fanciulla, che un e Michele f sormonterà i il conte uscire risponde è ed di a l'idea mai Michele di Loreni fanciulla si ricca si non egli : ad di vergognò di noD dire: potesse giungere per , i dignità il mondo che il ode L' ostacolo e o porta intanto Ma madre: sentimento un alla s'accosta la vegli se sapere vista. sua assale enorme non non scongiuro^ — faticosissimo, per che conte sai! mostrando ti angelo, violento più sogno pian piano adorato che quello stupore faccia hiio quel Lisa, per rata una servirsi , i dell'ascendente € della madre. Lisa É il al significato il sull'animo lo è scandalo credo E da quella assai più di il che ascolta- di molte sarebbero non mio potrà che terrore, nell'animo efficace del sostanziale salutare scena siluazxom: questa domestico. parte era meraviglia. più penosa significalo scandalo concetto. venire della colmo capire Questo fratello proprio » esce facile trici del molte , declamazioni. enfatiche ^ Ne Del debba poi resto mi io se ogni scena che degli amori poi modo mi si non accuserà illegittimi, se questa di aver io moverà, com- in questo dell' cred'io, per sarà, ho 1 Al scena meglio: Y utilità e scena davvero no questa se disgusterà, T austerità disgusto risiede Ad piacevoli : detto; sono bene: che pretendo non sensazioni eccitare contrario imparziale. il lettore giudichi fatta mostrato Y mento. insegna- questa apologia potere PREFAZIONE da questi — platonismo la — Alle caso leggi uscire lo scandalo del improbabile caso domestico in tutta deformità. del buon mi gusto al scandalo modo colle cui con parve fatto darsi tu parole piene di darsi io io del tu, temperava tenerezza figlia parlare la questo quando del del sente in — abbastanza solo stesso questo certo il ottemperato lo quando in dato avere — riduceva e anche esiziale sua XVll tilissima gen- di dalla sé madre. ispendo Non frasi di sopra giudizio, d'incontrastabile mio che non 0 altre questa evidenza da abbia chi non pregiudizii o da Ed da riferiamo ora parmi e negata se preoccupato antipatie. atto; il discorso intero quel discorso, di Ma- del sopra di indignazioni le agglomerarono si quale a cosa , venire sinistramente per nell'ultimo rianna è evidenza; possa l'animo ciò ; certi critici. circa il gli amori prestigio, mistero cui a ove le hanno che il verificato vede Marianna bel un canizie giorno ombra parte Errico preftso dal ricusata per forse Al figlia senz' altresì l'avvenire colmo dello spasimo, le Ferrari. alla fa nodo Voi. V. tolgono poesia spregiata figlia infelice, Michele; dell'uomo vorrebbe l' del- solitudine. di rimane; avvenire rotto pianto la , Errico furtivi nel vivere colla da ricusata Visconte, la essa spregiato; marito un rughe silenzio e Londra; per di veggono freddo in mutarsi le e bisogno 9 di pronostico per venire senz'av- sé ; avendo amato. parlare, ma parola. ^ il XVm PREFAZIONE marchesa! Pianga, — le — dice Michele damente profon- commosso. allora Ma la marchesa angoscia cosi Non € riesce I posso non lagrima una I di peso tanta rispondere a Guardi, — le Tutte — cervello.... nel qui qui al la a : posso.... neppure soccombe finalmente Essa — Michele offusca, si ragione sua più lagrime: trova non che ho non le lagrime sento la affogano mi più gione! ra- , anche divento Io — la coscienza la sopra mia ricordo mi non esistenza? distruggo oltre quando! alla mia alla mia anima, sia E rincontro creato domestiche queste a dieci io anni Il — creai a anni mio io r amore, io care e un combinazione Non — il creai sono questo sposassi — Io non uomo Creai — io fecero mi non amava Dopo — dinsyizi riaccesero ho se e ho combinazione! questa — fatto amava Ragioni ricondusse so a il dimandare che — No — già impazzita!.... Dio Io — che uomo si amore suo pazzia No! — mi io di circostanze Altre di adesso Son'io circostanze? queste e se lo perchè?... torno ! — l'amai? — lo dimando lo che No T amore!.... segno.... io cui moglie una io maritarmi per — fratello suo di ragioni ?^ Creai più Ma principio un impedirono diciotto — pure prima dimandava: perchè perchè, questo fratello mi e Questo — dimandare! suo vite oggi... che pensava due pesa ieri.... — — le che , perchè? ma Perchè — maledizione pensava più , sacre protestai e la Io finalmente... Perchè — ribella si qual'è dunque dimando io pazza! Ma donna, Non — più la testa insomma, non l'ho PREFAZIONE XX prudenza produce... stessa ridicolaggini...eppoi Oh — lo sol se Diol ne va vial... baci la veramente mia ragionel... no, mio Diol figliai Mia darsi piombo un la Non — può I.... pazza eppoi... I — I rovente mia -No, ragione voglio non Almeno figliai... — cade spossata sta e divenire per pazza. vediamo Ora, Prima un poco: osservazione: semi tener Tavrei dispensata: si mi dimando: Che r poiché essa di nel mio diritto sono Io stanza circo- questa dargliela. ricor- di di pazzia alla ne Ma- rifugio. qual'è discorso dal circostanza. questa peraltro dietro è ch'io scaturire ma dimenticò^ Non rianna di stato uno imparziale critica la mentale; conto in parla Marianna alienazione "loveva Io detto? come prima! Marianna E di Oh Mia — ho fuoco.... La delitti.... come cosa da un Diol impazzirei "^he qui sento Oh Che — parlato Ho — perchè — Diol mio punisce le beffeggia le eppoi T ha amore la di può che pericolosa teoria Marianna? Iddio creato lo che e ha , qual creato Dica dunque Che l'amore, indocile iigiose e è? esso civili Insegnatemi qualcuno dacché ad ogni di 1 il mondo artificio tentarono di il il tempo^ no é con mondo, le cui Sf tiene man- leggi re- governarlo? popolo, la legge che mi del ri- smentiscano. Che "Jicolo? r amore si rida del martirio come XXt PREFAZIONE Negatelo vi se fra rVanacoreta Dimandatelo leggendario ^parlare macerazioni? le giornali del ai Genere Buon di alla oratore un avrei gli tribuna fatto avessi delirante donna una potuto , far dire al e de' santi. invece Se come , cilicje i i balli fra dama la cosi perseguiti Che l'animo. dà che ancora la come dama i balli tra e , , l'anacoreta le tra l'amore astinenze perseguita pu- , il ranco r fra i trionfi eroe ad fra conquistatore gli e storie, Che fra nelle e sconfitta la E volesse conducono della casi nelle vincere antiche battaglia la in passione, sua questo: sconfitta sua occorrono rimase cui anni? dice non chi a la e dieci dopo Marianna che memorandi potesse non volontà sua saccheggi, moderne. Marianna la Di osanna. ogni pagina gli csempj i battaglie e le col e virtù della cosi e tura. sven- di parole in dell'impotenza, , ficare quali- a colpa le che alla teoria o dì nome malignare volontà seguita essa a rianna Macerti quella , teoria della libertà irresponsabilità dell' arbitrio che risponde nega od offusca la medesima Marianna , dopo poco ^quella delle Questa ^rdette, che la Errico tutto vince. con un' eloquenza che parole: l'eloquenza battaglia che essa vince Marianna poteva assai più di fatto. dopo vincere: dieci tant'è anni vero adesso. ritorna; il fascino la però del vale essa della sua lo rivede; torna a appassionata parola, sentire eppure XXII PREFAZIONE Errico, Partite, — la per mia di vita figlia che vi perchè gli dice, essa rivedrò vi non gfuro mai più! E a addolorato, che virtù, si allontana tanta logica, La del Marianna irresponsabilità, parlando con la essere logica per mio manifesto: di dramma del che la profumate largo di legge potrà e codesta di il amaro giovine ove spirito alcuni di di castigatezza funesta la sposa nel il mondo e assoluzioni di criticii giovinezza mali benigne esempj turbine delle giudica non il vizio verso dei d'ogni ; sue solo faccia^ provocatrici; nudità sori, cen- leggerezza istigazioni, di è occuparsi- quasi indispensabile ch'essa ma cosa, ad ficato. signi- perchè scorto, fuggito circonda d' altro ben mostrare la che voluttà; di pompa seria seduzioni, spinge innocente voluto concerne mondo; di genere La — meno ha sia che con Queirinvettiva giudizj la facilmente l'avrà hanno pure mio quella Marianna assoluzioni Marianna è strano ma che già respinta^ dichiarava le credetelo, sempre, 11 lettore — del Delle — r invettiva : certe I rimorso No è Tha legge: mutatemi la logica. logica vostra di teoria la gli risponde miai è me la mutare la è obbedendo- logica. propria Non — ascollare, ma resto che marito, suo né parte. e apparterrebbe cui a più figlia senza sua Errico, guardare né a risoluta va che è purché: , vi sia bellezza epppi smisurate nelle o splendore o quistioni dell'Amore, quistioni in cui da da potenza tanto del corteggiare;- Matrimonio tempo — l'umanità XXIII PREFAZIONE nel dibatte si della sentimento, che intricarsi complicato istinto condanne di generalità coir legge della morale trovare sa non — implacabili col di ovvero , derisioni stesso di e scherni provocate -deltà nel 'la testa alza Chiedetegli -qualche — indissolubile. bisogna seria riflessione, forse: Ammazzare la coglierli spiedate sul Una penitenza perduto: moglie vi duello ramante e : difficile: eppoi è Paoli!.... e il già ma dello peggiore chiedetegli fiato fatto: Francesche di Lavacro crolla spalle. Il duello.... però Egli — provvedimento: — lui L'infe- argomento: questo po' di un suffraga. queste le assennato risponde: non mondo matrimonio ed da sventure e prodotte. e al Sottoponete colpe per sporco! cesso!.... pro- La — air imposta Il — parazione!.... se- innocente , il perchè Dunque? vdeli! E del rinfedeltà in mondo marito che si innanzi — serbino fedeli?... fe- Allora — cosi!... di lo sapere una spirito. la — pensare -conduce al € presentatela farsa lo che della il mondo e se la faccia Oh moglie gode a pensare. del e sa- in è cosa alle immorale ragazzine, il — un et spectentur bellatori cor- poeta dramma non ne vuol disgusta.... eppoi — che egli, il mondo, teatro, Spectatum, scene ridere ganzo trova e Ohibò! sulle ridere; Presentategliela — costringa bisogna coniugale corbellato, ; pieno penitenza! gli sposi serberanno tiriamo e non ! Però al si non se s'arrangino ^pienza che Dunque.,., — — •che probabilmente reo farà ut ipswl » PREFAZIONE XXIV ultimo in Michele la chiedendo di mano Lisa , questa a propone , modello per la virtù della di siano state minate. incri- lei madre. Credo che però Io non D'altra da che, e onora, allo riparare per dell' istante un ricevuto scandalo esservi potesse dichiarazione questa ed pento. ne parvemi non parole queste me parte Lisa che anche altro che uomo le prima, rimedio Lisa Che ad se lui Michele si ha L'experience « pas « chain et rindulgence a sont si molto più indulgente colpevole che un E t qu'elles coùtent. di forterà con- rianna. Ma- illustre detto: la qui n'abontissent philosophic, à et la charité qui le envers ne valent , ce un Michele ricordandosi acquisitions deux parole sia! più molto conforterà francese scrittore « donna una verso fu Cristo che quelle in d'indulgenza^ pensando di fosse modo ogni barlume qualche « offerto è si marito. per • ama pro- pas » altrove: C*est vertiis à de leur mauvais implacabilité aloi. qu'on reconnait » P« Ferrari. les MARIANNA DICHIARAZIOKK. molte lettura, alla fastidiose ommettono, si dramma presente Nel parti adatto renderlo 2337 quindi e num. § 13.* nell'art. contiene cade perciò dramma Questo sotto 1.® mente sola- spettacolo. l'eccezione della si che 25 Legge può non e necessarie pubblico a per inutili come giugno 1865, rappresentato essere , consentimento speciale senza coli' trattare in lui caso tale Autore di dell'Autore. un' parti recita per indispensabili indicazione da manoscritta intende difenderlo alla e questo volontà ogni e alla desimo. me- sotto la ristampa citata Legge contraffazione. o PAOLO (Milano, scena dell'Autore posto dramma contro in messa l'intenzione secondo S' avrà , , delle volesse consentimento, per accordo Chi FERRARI. Via Pasqnirolo, 3) PRIMO ATTO La rappresenta scena Uscio fondo in ; osci sinistra, presso a poltroncine ecc., ecc. laterali. il Una — In -" tavolino. in fondo y da scrivania Dopo alzato il uscire per a destra nn da lavori femminili; sofà, davanti-scena, signora pianoforte ; dae ne; poltro- destra. a PRIMA. sinistraj, a fondo Nel SCENA Lisa — tavolino — addobbata. sfarzosamente visite finestrone, nn presso da sala una Piero sipario^ dall'uscio al seduta tavolino^ dal entra ricama. fondo e va sinistra. di Lisa. Piero, chi cercate? {fermandosi). Piero Perdoni, eccellenza; al signor l'avevo non marchese il veduta. conte — Michele Debbo nunziare an- Loreni.... Lisa. Fatelo prima entrare qui ; poi il babbo. chiamerete PlBRO. 11 qui Michele conte per la prima accompagna volta : il visconte un giovane Luigi che Montorso. viene 8 ìlARUJmA Lisa (fra sé) Viene Allora.... e alla mamma.... è nojoso e (infastidita). quel e, il babbo è che I... Piero^ accomodino. ; me!... a Piero) Fateli Che entrare IL Michele annunziarli ad Luigi. e (sulla comune). (Entrano vado (A Michele indi Piero qui peggio, babbo (Esce), SCENA Si al presentato essere diplomatico questo avvertile per e da (Esce Restino viti ser- sinistra, poi torna Luigi) ) Luigi. vieni Tu in spesso questa ? casa Michele. volta Una alla due settimana, per Pergola al o al più : veggo poi le Nicolini, Luigi. fratello Tuo vien qui molto più sovente. Michele. Errico Si è da un pezzo legato , col marchese Carlo. Luigi. E colia marchesa Marianna Michele. E colla marchesa Marianna. ? d' intima amicizia gnore si- atto 9 primo Luigi. dimanda.... altra Un' Scusa — sai ma che da sono , anni quattro^ della società di legazione il mare più conosco non alla attaccato navigo.... ove Firenze. La — ritirata, ancora l'hanno o italiana Parigi.... a pratica ho non marchesina figlia già presentata vive società? in MlCHELB. Fece la prima sua ambasciatore l'altra comparsa inglese. Del vive resto É uìia gentile fanciulla! ballo sempre , madre. al sera con candore.... un l' delsua un'inno- cenzsi!... Luigi. E tu credi che sarò non da prevenuto stato ? nessuno Michele. credo Lo certo. per Luigi (guardando da Neppure un'interpellanza? (sorridendo). lieto Sono di poterti dare la più risposta. rassicurante (rientrando Pietro Il Michele), te? Michele È sorriso un con signor marchese li prega (Esce momenti. da sinistra). di attenderlo per pochi ) Luigi. Torno ancora di cercato a esimersi dal hai già detto ? questo fratello tuo egli presentarmi Michele Mi perchè fantasticare in abbia questa casa. (ridendo) un' altra volta. È un'altra terpellanza in- 10 marianna Luigi. di Dio! mio Eh abile a.vviciDandosi ad dovere gli approcci. ispezionare generale è fortezza una Michele. Se le sono non vi che bisogna che brighe sia fratello mio ha equivoco, un putato de- come dite come voi , altri politici forse : ch'egli capito.... ha non Luigi. Per deputato un non era altro per cosa«più la astrusa mondo. del Michele. dire Voglio circa che ho la fretta tutto è non ciò, lo Luigi avrà non marchese, ti e di presento le capito avrà non e timore per in zioni inten- quindi pito ca- Io prevenuto. essere io tue di cambio mio stesso? scherzosa (con della soddisfatto dichiaro Mi Errico figlia del avevi capito fratello; che cerimonia). spiegazione. Michele. Potresti del avere la bontà di dichiararti soddisfatto anche cambio. Luigi. Oh si!... senza (sorridendo) dubbio! Michele. Contuttociò peraltro.... (sorrìdendo) Luigi. Si : contuttociò per altro non ti nascondo che avrei preferito fratello; tuo né possono 11 PRIMO ATTO i motivi offenderti di preferenza questa non dispiacerti. n^ Michele. i motivi. Immagino serio Primo è Errico motivo, uomo un I Luigi è Non tua colpa se allegria). (con hai non anni trentotto suoi i ! Michele. Secondo Errico motivo, è deputato, politico, uomo eminente ... Luigi. è Non colpa tua di i tuoi se {sorridendo). Michele I / tuoi anni papà! Ma lattime assieme dieci ! credere, dodici o d'.averli chiamate quei di del prima fatti ballare ragazzi fede, i vostri vero: sulle vostre Luigi Luigi i gli uomini buona in ! tisette ven- il mio il avuto altri Voi fare proprio anni abbiamo medesimo? forza A dermici fosse come che dunque nell'anno per giurereste li ricordi deliziosi finite nati ti benignità alta un' Egli parla anni! ventisette con non siete scrii scono t'impedi- anm deputato. esser Sentitelo ventisette giovani nati stagiod'essere coetanei ginocchia hai e ventotto , sai ! anni Possibile mai che in tutto il giorno tu non , senta d'aver ventotto anni soltanto? Luigi. Burlone! come sei poeta.... D'altra la sua parte, ognuno particolare ha vocazione. la sua Tu, propria per dole, in- esempio,, 12 marianna Michele. Terzo motivo, io Luigi Montorso visconte poetai sono pel giovane e che aspira gravissimo salire a alto nella , carriera diplomatica è non seriamente entrare in una , l'entrarvi casa da presentato poeta! un Luigi. è Non esatto da presentare che quello dici è tant' : che vero fo mi te. Michele. Perché in qualche altro cavalli di mancanza farsi bisogna tirare da quadrupede! Luigi. modestia Troppa di buon libro letterario ad dammi scopo la ; posta, e il tempo allo lo Per chi è al tu un questi, e articolo di legazione? per giungere dura vita dieci, in ad giovinezza dura uno per a contemplare pel viaggio, sottraggono questi vettura quindici terato let- un Eppoi, il sottrarre viaggiano in , la nuovo viaggio questo preferiscono viaggio tuo fermandosi giornate, Altri un di fare amano sii Michele, caro pubblico viaggio un alcuni scopo. viaggia la è monumenti; scopo lunga: vapore : al segretario un vita piccole a paesaggi per la : bene or di nota Mio — preferiresti non una retta annunziare Per conio. poetai un per quindi^ poste; cinque per o sei tempo vapore. (a giovinezza chi viaggia in stazioni tre , d'ora! quarti certa Tu sei alla quinta posta! compostezza). Michele. £ tu sei alla ventesima stazione ! (celiando ' coti 14 MARIANNA che in viaggio vapore in presentazione una una casa , ragguardevole è il lo per l' entrata binario in stazione una dei d'arrivo rilevante scopo dunque sono sono il neppure mi go, proponbene scegliere (scherzoso) (ridendo). binario? un E, binario vero bisogna : viaggiatori, Michele 10 ch^io quanto a dei d'arrivo pare, non viaggiatori. Luigi. 11 vero l'onorevole era Errico, conte fratello. tuo Michele. binàrio quel Ma là occupato.... era Luigi. Arrivo dunque te. con Michele. Binario merci!... velocità!... Piccola Bada però. — di non verrà mio: Luigi giovane stato essere a cui in giorno un buono! Troppo — spiacerà di- ti venticinque a , anni trenta esserlo vorrai e quarantacinque a quanta. cin- s. o , maledirai Allora il cavallo di spronate, (Guardando delle : inabile , e posta arrembato magro la del scoperta il ma al trotto cavallo : tu di gli prirai sco- e vapore sarà posta darai biada , e a n' otterrai sinistra) rozze? il ridicolo Vuoi vedere morbino com'è delle ridicolo rozze il morbino ! 15 PRIMO ATTO SCENA Detti IH. Carlo il marchese sinistra. da , Michele. il Ecco vi Margheri 1 (A Carlo) visconte signor Luigi Caro chese mar- Montorso , amico. vecchio il presento , mìo marchese signor è marchese {Il elegante, un d' anni uomo cinquanta : buffoneria senza ) {compostissimo Carlo E mio, amici! signor visconte {Gli stringe la amàbile e in ; Luigi). a mia casa ricevo non che mano). Luigi. ella Vuol il darmi d'inscrivermi permesso tra i migliori ? Carlo. le Anzi, Luigi e grato sono Michele sedere, a e di persona una pare siede aspetta ma un a le do! {Invita pure) esso Michele). garbo. (piano). Michele Sì.... che permesso.... (piano Luigi Mi del poco. Carlo. Yi «veva prego la dì testa perdonare fra le mani se di mi un sono barbaro! fatto aspettare: 16 MARIANNA Luigi Di (sorpreso). barbaro?! un Carlo Mi che accorgo del mio voi Michele). (a di genere informato avete non il signor sconte vi- di turale, na- facezie. Michele. Stava farlo per siete quando (a Luigi). Carlo A|lora è sicuro informerò ne ve che uno voi che Benissimo fa barba, in è questo il mio ma ha se nulla; di po' un fa se ridere, alla birra, sera che anche delle cui a freddure; di provazione, disap- chiamano il che vi il mercoledì più rista, freddu- palato come darò questa sera do questa ma di del vai dare piccolo vi perchè poco un un ordine saggio fatto ha domestico. al ) . , {a Michele). Luigi è È voi.... comune . Ma del do Permettetemi — alla quelli a mie ridere! {Va vale non farci lorda; ba- , , thè bene un'urtata thè— perchè la , Mi — al come favorirete mi se io?... so sciocchezza freddura bisogna freddure mie Alle la ^successo! sono sciocchezza! stupida, dispiace; ne Io , bene sia spirito me grande — che patto a più — Che la genere , freddura; barbiere! un vostro, cuor nulla Barbaro, io. la dite entrato. uno sciocco, pazzo un o un bell'umore ? Michele. È un che uomo pedanterie di fino gravità a trentacinque precoce annojò anni con tutti le compresa , sue ATTO ed moglie, sua di Quello ne sarai Carlo Non vorrei sfuggita la ed io siamo da io che mia in (tornando, le mie Venite a sera; all'ora che un* volete; fosse moglie ciate comin- ora; la Pergola; dopo mia : vi mia sera passare undici ! arguzie mercoledì Il alle anni Luigi). a casa. che alle dodici more buonu- morbinot col rozza o ammirando apparisco anche dieci preghiera. questa non serotina: fra tu violento col compensa giovinezza una che se ora 17 PRIMO moglie però ceve ri- nove. Luigi. Mille grazie. sento si come dei di fra in potesse è ed la di trattative di un la aprirmi ordine.... più intimo base equivoco un , entrambi falsa una che fu e la che equivoco non giormente, mag- franchezza con avvertirla ospitalità meco Desidero ad dovere lusinga parlarle un creare mio quindi condotta.... sia non s'impegni seria. gente seguito amicizia sua il dovere rapporti : la ch'ella costuma nostri che prima Ma nell'ambire alla estranea via.... e.... sizione po- a più mia proposte e dolce. 3I1CHBLE. Oh le circolocuzioni {con Carlo La in casa mia può non me per perifrasi amabilità dei espressione franca lusinghiera le e e.... e per ogni la diplomatici ! compostezza). che sentimenti ad — dei mia modo vi — conducono che esser© famiglia. Luigi. Voglia, signor marchesa Ferbabl marchese, di VoL questa V. dare mia comunicazione alla dichiarazione. 2 gnora si- 18 marianka Michele. rilasciargliene E risultarne una è mi Questa venire mio di coppia me ritenutezza poco la bella : allora la mia con È celiare mia io vi in allegrissima; passò mia a la serio, grave.... di garbo, pieno non se per posto l'op- moglie era sempre era sta freddezza per in il vostro, serietà moglie prendere la sposai è insulsa! Questa Mia — potrebbe solo p p. avvenuto quando ! un due con non invece era dispiace. seguito moglie a poco passò me a Mia , gajezza. sua di come — copia benissimo! il mio sorridere, moglie a questa abituale. ili che 1 (scherzoso). riescita tristezza sua Carlo pregherò vi : se da che più Tanto la tlesidera copia, conjugi Questo non esemplarìssimi essere due ! SCENA Detti di c'impedisce IV. Marianna da destra. , Carlo. Non è vero, mia Marianna? ^ara Marianna. Che cosa? Carlo. Ora Mon Carlo vi torso. dirò. Prima vi {Marianna fa arrestandola presento una il signor riverenza scherzosamente) e Un gli visconte stende momento Luigi la mano, I Avanti che la stringiate la debbo visconte avvertirvi che un'insidia. cela visita sua del mano 19 PRIMO ATTO Marianna. insidia Un' ? Cablo. Un'insidia vostra della e il feroce!... di colpo al prestigio grazia della giovinezza. mia Marianna."" Non il vostro capisco grazia di colpi cose per scherzo; ma che sono non non temere posso più. Carlo. giovinezza nostra La Come? è non più? Protesto! Marianna. Protestate mio. per E — vostro, conto lasciatemi io ma la stringere parlo per del mano conto signor sconte. vi- Luigi. Non teme (non Marianna E voi, le dunque che risponde Michele, conte insidie mie non ? con sorriso)^ un la mano? stringermi volete MlCHBLB. Aspettava di Marianna Mi dimandavate poterla {sedendo anche e qualche baciare. invitando cosa, gli Carlo, altri a sedere). quando sono trata? en- 20 marianna Carlo. Vi dimandava far di testimonianza ciie siamo noi due esemplari. conjugi (sorridendo). Marianna dunque Era dubbio? in messo Michele. La marchesa signora non era neppur in messa sione. discus- Marianna. Mio marito discussione in dunque poneva sé stesso? Carlo. Né discussione* in né in pel che caso t (sorridendo). Michele Anzi dubbio gli marito diventasse il visconte , , si proponeva modello. per Marianna. Ohi Carlo. Io E detto ho non visconte voi , a di nessuno guardatevi prendermi modello! per bene.... , Michele. Dal farlo? Carlo. No, signore, di calunnia.... guardatevi questo bene briccone dal che , dar mi peso alle denigra che , nuazioni insimi 22 MARUNNA dato, l'ho perchè affaccendato che veduto far a dalla la SfARiANNA Sareste geloso baronessa corte Mori airamabìle {sorridendo e era non vedovella. appena). ? Carlo. Io voi E no. ? (ridendo). Marianna. Non Io ?! capisco sarà : delle una freddure. vostre Carlo. Perdonate, Marianna, dovreste voi Errico, ma io se fossi gelosa essere geloso del conte baronessa della Mori (scherzoso). Marianna. dire vorrebbe Perchè Carlo vedo Non altra la fareste che Mori. alla corte (sorridendo). verosimile spiegazione I Luigi. Del udito ho è resto, dire in appunto che E in affaccendato Errico il conte Marianna che della casa è Mori baronessa che affaccendato. (con indifferenza). cosa ? Luigi. dalla Siccome Mori se ne parlava mistero senza non , credo indiscrezione il dirlo. casarsi. Marianna. Oh!... Mi fa meraviglia. Dicevano che pensi ad ac" ATTO PBIHO sa Carlo. Non ve ne nulla? detto aveva Marianna. No.... lo cioè, non me ne alieno dal qualche importanza, data aveva tenuto aveva parola, Tho perchè cui a sempre duto cre- matrimonio. Luigi. Infine, già prima l'amore poi o reclama i suoi diritti. Michele. Oh che credo io in qui ogni matrimonio e di non seria gente tratterebbe di , amore. Luigi Fra si caso , l'amore (sorridendo). è il matrimonio. Carlo. Quando dite è non della il (A patrimonio. del definizione Michele) che Poeta , visconte? Michele. È una da definizione diplomatico. Carlo. 0 da ! pretendente Marianna. E da marito ? no Carlo. Anzi, vi la i mariti hanno sostengono introdotto un calorosamente piccolo : ma i cendo: di- emendamento , l'amore è il matrimonio — degli altri. libi ce- m marianna Michele. alle di diritto Il l'amore definire esclusivamente appartiene signore. Marianna. Bisognerebbe la interrogare signora Mori. Carlo. Ci siete voi, definitecelo Marianna, cara voi. Marianna. chiedete Non parte di alle vi esse donne che darebbe l' amore sia cosa definizione una la : molto più conica malin- ! LaiGi. Quale mai ? Carlo. Ve la dirò cerimonioso io. Fatte le Marianna), verso eccezioni moltissime donne vi {con gesto direbbero: more l'a- ^ è la colpa ! Marianna. No, fatte invece l'amore pochissime è una eccezioni, le donne vi rebbero: di- sventura. Michele. Udita la dell' definizione secondo amore la donna il , celibe, udirsi il marito, quella del il pretendente poeta. Marianna. Tocca u voi. e il diplomatico, resta a ATTO 25 PBIHO MlGHBLB. Senza farmi colomba eccola pregare del l' amore : è il la e corvo , cuore. Carlo. Benissimo; definizione Questa il cui per si può l'arca sarebbe cuore chiamare proprio di Noè. arcadica. Marianna. Voleva che stupirmi terminaste non con freddura. una Carlo. Convenite che però è questa molto SCENA Lisa correndo entra poi, noforte: dirigendosi che le persone vedute Marianna (volgendosi vuol Lisa? dire, {facendo Lisa Dimando andava V. canterellando e ! in sono al pia^- scena, si imbarazzata, ferma Che stupida al riverenza una scusa : Lisa a credeva pianoforte. che (Michele dolcezza). con con tutta non ci e Luigi compostezza). fosse si più nessuno ; alzano). Marianna. Vieni Al da qui visconte) Montorso: per ti me invece. (Lisa Mia figlia. (A Lisa) fu presentato al ballare teco i lanceri. corre Il ballo presso signor Marianna. visconte dell'ambasciatore Luigi glese in- 26 HARUNNA {dopo Lisa Che si non riverenza). una ballare. poterono Luigi. mia Per colpa, mi fermò, la me non e io e pensai non il provvedere a stro no- (Siede) vis-àvis. (a Lisa), Marianna Perchè sciatore L'amba- perdonata. sono cosi correvi pianoforte al precipitosa ? Lisa. Perchè dalla conte signor flnestra veduto ho venire qui verso il Errico. Marianna. Ahi... la dà (A Michele) QueìVoilìmo pazienza da di farle vostro la ripassare musica fratello che studiare. Michele marchesina Signora (sempre in piedi). ! Lisa. Signor conte I Michele. Sono in una collera grandissima Lisa. Perchè ? Michele . Perchè non mi ha veduto. con lei. ha anche il maestro le atto 27 primo Lisa. Yale dire a ch'ella salutato e veduto ha non anche Pho io quando duto.... ve- ! Michele. Allora in sono Carlo E Lisa il babbo (corre (a Lisa), veduto, lui, gli dà a signorina? bacio, un gli ho dato anche gli e siede sulle ginocchia bacio. un (sorridendo). Carlo ' (Siede) me. con vezzo). con E l'ha collera grandissima una Oht oht... sulle prendete I... tu ginocchia della atto mia mi paterna comprometti! gnori, Si- gravità. Lisa. . Senti visconte grigi parola.... una mi non che si è E piace. alle sottratta accomodatina! una due. anzi {Torna (All^orecchio) Quel ciocca di hai tu una indagini: tue presso bisogna signor capelli darle Marianna). Carlo. Oh! (Si alza). SCENA Detti, Piero, VI. ffoi Errieo. Piero. 11 signor conte Errico. (Si ritira, poi torna a suo tempo) ^ '2S MARIANNA Errico (entra Signora e va marchesa la stringere a ! (Marianna mano Marianna). a gli stringe la con mano indifferenza), Carlo la (accostasi ciocca Ben di ad specchio, uno con ove accomoda garbo capelli grigi). venuto, caro e amico. onorevole Errico. Ben trovato, Carlo. che Suppongo Ohi... il conosciate (volgendosi Errico Montorsol... Errico). (ad Marianna qualche con sorpresa). d'incontrarvi credeva Non visconte. signor qui. Luigi. Vedendo che di tempo presentarmi, ho fratello.... vostro pregato avevate non Lisa. Ho delia musica nuova!... Errico. La insieme. passeremo Lisa E debbo dirle una (piano). cosa. Errico (piano). Quale? Lisa the aveva visconte. fatto benissimo (piano). a non presentare quel signor 30 HARI4KNA Mariamma. Carlo Ma !^... Carlo. Che? l'eco Fo ad s'ignora. (A si perfino stenta Che Luigi) volermi di è questa penda: stu- 1 ed giorno conferire di tabile? rispet- (si alza). marchesa un assegnare l' onore avere mi signora la dite? ne capirla a Luigi Pregherò signora: rispettabile Errico: ed il in un'ora secoloro marchese signor cui possa che cosa per io molto preme. Marianna. domani. Anche Lisa No domani, (piano a Marianna). no! Carlo. alle Domani che Le mia cinque riceve moglie Domani pomeridiane. visite: ma alle è il giorno è in liberti. marchesina, ch'io cinque conviene? Luigi. Benissimo. desidero mio (A Lisa Poteva signore. Creda, migliore ogni piccolo Lisa) Signora incontro per farmi perdonare il fallo. (fa una riverenza, risparmiarsi lo zelo poi piano di portarci a Michele}. tra' piedi questo ATTO Carlo Io 31 PRIMO (a Marianna), esco con questi gìovìnotti: due miei cavalli nuovi, poi tornerò, vermuth; alla visita Cappello dell'ambasciatore moglie mojosa ! il (Suona bastone. e poi da insieme Gastelmur (Piero via, poi quella si Piero campanello. bere un rendere a inglese, ndere ve- a a credete, andremo se e andremo la dissima bion- presenta) ìorna) Marianna. mezz'ora, Fra prima. non Carlo. Vi fare pregherei delle Addio, vede visite Lisa. più d'esser però da me (Piano a solo, Lisa ribelle quella disparve. onorevole da conto, dargli a scapolo. Si bacio) un (piano) Tizio signor Carlo Addio, viene debbo dopo ciocca? quel Ma perchè mio per che Lisa No, pronta, (ad là non mi piace. Errico). amico. Errico. A rivederci. cappello (Michele il bastone e poi si mette Oh per mia (Si mette in rarissima (St con Michele il cappello a batte e che Piero il porta Luigi). agita e vi faccia Camelia!... Oh il bastoncino Luigi) e il bastoncino loro, prendendo camelia!... Cam-Elia.... salutano. Michele (a bisogna bacco! profeta!... mezzo Luigi Carlo) a Carlo Andiamo. e questa nella a vedere un è braccio Michele) anche patriarca e una e^ un sima! stupidis- veramente gamba, in aria; parte ridendo 82 MARUNNA SCENA Marianna^ VII. Lisa. Errico^ Lisa. Senti, Marianna Lungo farti potrei mamma, {dissimulando discòrso? un una certa impazienza). poco deve ? Lisa. Ma.... secondo.... Marianna. Rimettiamolo più a tardi. Fra tornare tuo padre.... Lisa. C è mezz' di ora tempo. Marianna. Si, adesso ma è non il momento.... Lisa. Il signor è conte È contento.... vero? Errico. Senza dubbio. Marianna. Ma, insomma, più tardi. sono non Va un poco contenta in io. giardino. Sii buona, na; cari- atto 83 primo Lisa. Voleva quella passare v'^è il signor giacché musica, conte.... Errico. Per volentieri. me Marianna. il carina Ma , signor è conte , subilo lo arrivato, appena tu e assedj.... Lisa. È tanto buono! Marianna. Ma tu devi non abusare della bontà. sua Lisa. è Se lui, potresti contento contentarti anche tu. Marianna. No, carina. no, Lisa. Ma perchè? Marianna. d'una conte tra poco fare Dio mio Oh un ti t... Perchè che cosa chiamerò bel mi t mazzolino ho t cara la per parlare in Va preme.... Va^ di bisogno tua {le dà al signor giardino.... ba"ció) Ta un e a mamma. Lisa. Oh signor si, si conte! Fbbbabl I — Quest' Addio^ Voi. V. idea mamma! mi sorride Ricordati I — A però rivederlo, è che 8 una mabianna 34 si ci cinque.... alle domani.... debbo ti che quella importantissima cosa arriva dire.... presto ! perchè Addio — ì (Esce) SCENA vm. Harianna ed Errico. Marianna. Finalmente! viene {osserva ad Errico» ; si passa Qua, faccia.... in sul le mani Errico, dammi dimmi che e il libero lascia e si Lisa se allontana; freno volto, poi subito è non la a gasmo or- accento con corato) ac- guardami mano.... {Lo vero! volge, violento un dice si poi tiene le per fissandolo). mani Errico. mia Ma, {con Marianna No, no ! cosa esitare dirmi Dio! finire ! tu sai ! Non lo che Dimmi — ! mio impeto questa è Dio! cosi!... E vero!... tu hai Eccomi tu sappia.... e angoscia). cosa hai è non perchè ! che parlarti posso esitare, Errico non che ch'io bisognerà cara.... bada che già esitato!... a quel giorno! E non esitare Ah — — sola una ! vera già esitato, Errico!... giunta di Ah {Cade é mio doveva seduta disperandosi). Errico Marianna!... parli tu? mia Calmati, {sedendole Marianna!... calmati! vicino). Ma di che giorno mi ATTO Marianna Calmarmi? che mezz' era {con No! impeto). nuovo di bisogno Ho io eh' ora 36 PRIMO doveva Sai prorompere! dissimulare tu sorridere , visconte, tuo angioletto di « Lisa fai non presto caro maschera infame !... il perchè — cuore a , batte mi non quel il te, interrogarti, con rispondimi.... , via cacciar perfino sola questa presto qua marito.... restar levarmi di impazienza mio !... per e , momenti mia fratello, prorompere, Dunque la frenare scherzare!... , più!... scoppia.... parlare.... a mi soffoca! se dirmi.... a Errico. dirti A che Marianna (con braccia al vero! (affettuosamente) di trasporto sommo gioja, gettandogli le collo). dunque Ah è non no?! Errico. No ! fosse Se — anche adesso vero sarebbe non più , vero? Marianna. Oh lei in Errico qui più non mio !... (tenendogli spalla). nulla.... è vero, la (colla gioja — mano io vedo, gli del amor perchè eh?... che non Dio, cade non la sento cede suc- Tu forze). fronte). — nulla.... che te!... colla zie, Gra- che più chegicja!... mi perchè cielo, bada so spossata calma il cuore!... (toccandosi Per non più la e di crescente salvi dentro!... qualcuno.... venga vedo mi !... tu sai... non grazici prostrazione una il cuore salvi iu Errico! grazie, non non que —Dun- Scusami!... testa sovra una 36 MARIANNA mio Diot... Mìo Dìo!. sarà Non ' possibile! con languida). voce vuoi mi tu dolore). mai e miot... Errico Dunque.... profondo con muoversi (senza Marianna sé (fra Errico è bene, sempre ? vero Errico. Marianna' Si t , (rialzandosi Marianna ricomponendosi e come gnandosi). vergo- , Oh perdonami t 1 le come mei debolezze.... di vergogna Metastasio!... svenevoli che potrebbe (coprendosi f mi come deriderebbe il il specialmente di avrebbe così soltanto anche me maligno che che la a di storia di Ho e v' è !? questi se cpndanna me Bisogna I Oh neppure! madre!... V occhio avere Dio — profondi mi non Ma e accorgo!... ne intricati, più sventura del deride, il mondo!?... si dietro dei dire: colpevole!... sono non Dio ! da nascondono! terribile cuore no sapere sapere, e di così fanciullaggini di donna angosce sono e e di vece in- avesse per .... per momentanei v^è anni! misteri doflina debolezze^ terribili ridicola!... cuore, gione^.... ra- dicono avrebbe .... angoscia, trentasette sono mie lampi che ragazzina» nel leggermi per queste miei questi Perchè, Dio mi pietà , l'occhio povera come che — di avrebbe E Ma pietà ì e I — parlo interroga- me mondo.... 1 ciullaggini fan- ragazzina Povera il mondo — le una vedesse mi se vedesse mi se fare ti Io I ti fo volto) condannerebbe le mie stessa me di anni cattivo mie pastorelle zioneine diciotto Ho — le po' un posso per di forse perarmi su- leggere una vera po- non mi 38 MARIANNA grado nostro; amicizia.... soave ma un che alle noi vero che amore sottrarsi diamole ~ dentissimo, sì, un di almeno primo del delle ar- entrambi per rispetto mondo; mai potremo non — seppe amore un altri- denigrare ebbrezze una amore un reciproco curiosità allora, e — nome, il — forza a l'alimento buendogll il suo amore maligne due anni! ventotto avevamo sappiamo mentre , che ebbe non se di quello non profonda. stima una Marianna. È verol Errico. l'animo metti Dunque giudica di meglio di quello ho veduto che vi all'età, che so di ingenua è a' tuoi che Io — tuo si cui in ti che meglio a' diciotto, in trova ventisei. — anni ventotto gli ardori cuore te anni trentasette a il mondo farebbe seppelliti dentro avevano qualcuno v' è : , dal fuori uscir ritardo questo io 1 pace che quello fai tu: che in e vergini che, il sentimento -mi doni t la Marianna tua per spetto ri- la giovinezza anima vergine! Marianna. Grazie Ma e t — l'avvenire Grazie nostro pel passato e pel presente ? Errico. L'avvenire I... Marianna. Questo spaventa anche te! Errico. Non abbiamo, quello come che tu potremmo hai detto. avere; ma quello.... che non ì atto 39 primo Marianna. quello Dimmi che potremmo è ? Qual avere. Ebrico. È quello degli affetti ai quali è il prestigio: tolgono di bisogno diventa bel un castiga da preveduta figlia; di mia é chiedermi oso non libertà cui dove se Oh — di tudine! soli- l' ho io il Dio come più io mostrate questo si ini poco santo le disgraziata, affrettandole mi voi, oggi, t togliermi affretto, l'ombra del- silenzio solitudine di temere non poesia sconfotto). amici futura mia Questa t non hanno non la e amarissimo rughe che ove freddo buoni t Diventare capito mistero^ giorno (con Marianna Ho nel le e affetti quello'degli furtivi vivere canizie la forto; con- nozze.... vedessi non abisso la di litudine so- ! Errico Oh Marianna!... detto pensarci! occhi, lapide una : e di Hai disdico; mi bene, a questo ! Hai ~ lei. Errico. y Perchè quel visconte ti gettiamoci affetto di idee io ami; qui ? sono un tutto queste sopra Marianna. Si, parliamo Io dimentichiamo basso capo trasporto). ragione! mi Tu — (con ! Or che ho quello Abbiamo dentro tempo Serriamo adoro! nominato pazzo!... alla tua gioja figlia : a gli creta se- liamone. par- 40 MARIAmrA Marianna. è partito Non conveniente ? Errico. dubito Ne temo : la della storia tua vita ripetuta in figlia. tua Marianna. Oh no, carità per 1 Errico. bada £ anche che la di precedenza credo somiglianza, la compiere a affetto altro un nel ci sia di cuore Lisa. Marianna. N'ebbi : sospetto un trovai non l' : interrogai, ne mo l'ani- scandagliai nulla. Errico. Cerchiamo insieme : che sai tu io l'amo òome se fossi padre. suo Marianna. Oh se fossi tu ! Che padre suo felicità, mio Dio ! Errico. Fa procedere proposte lo ch'io conto colla del sia; e accetta circospezione massima il mio nell' consiglio di accogliere le visconte. Marianna. Lo farò. ti faccia una Ed ora che dimanda. sono un po^ tranquilla, lascia che atto 41 primo Errico. Parla. Marianna. Errico, schiettamente, del Mori tuo che accasarti della e di c'è cosa alla corte tua nella vero ceria di- baronessa ? Errico. Marianna stima e ";erto un !... Bada.... il tuo mi alla •conforto nelle mia da biblioteche ambizioso, te, fra studiare ! tua ma non Ne^ — trovai non dieci che studiare: desolata: anima la meritato spregievole e lontano ha un essere volgare tenni che uomo aflètto, potrà ambizioso ch'io anni Un un studiare uomini. Se il mio chiederà mai il corso con- gli , de' sarà de' memore paese, studj miei soddisfatta alimenta mìo la il tuo paese, mia vie di mia della ambizione, gentile affetto per aderenti dagli e mi miei, servigi me felice, l'ambizione che in eh' ma : subdole, senza donna di una esperienza, io m' al imponga rimorchiato dignità, colla spirito qualche me , "iuale stretto io fossi divenissi mi Ahi 4o avrei se un da uomo di matrimonio ciò, dimenticheresti mi non in speculazione?!... avresti amato; se quel giorno. Marianna. Hai ragione. e' è cosa di il discorso Pure in vero questo è discorso in giro : dimmi che ? Errico. C è parenti di e Véro di tutta amici una : è cospirazione fin qui poco di male. di schiere due Il male è che 42 MARIiNNA amici degli che amici, dico quando politici t portafoglio; un io sono non ~ l'amico considera parlo degli amici Bruta gente, non come casa Gente ~ speculazione, Capisci! uomo. suo di parlo ; t cara una il Vuomo sono uomo un l'amico chiama che mia affare, un di partito certo un , amici di cupida e donna famosa Come deputato, nella camera, hanno le diritto i miei amici di circostanze Teorie chi conviene al non né t Io — appetito 1 baronessa più più dei con ma voterebbero sempre Mori intatta ricchissima; io miei debbo : ; oltre adesso vedi ciò amici la la di Stato francese plomatico; di- deputati e mai votano Errico - ha alta più é la dunque moglie cosa ronessa ba- zione riputa- una aristocrazia la , Loreni, della marito baronessa baronessa I di il corpo non conte alla politici ; sposarla scoperto , coll'onorevole appartiene dunque folla una — umore un uomini tutto con l'onorevole a né io con e amici hanno degli da , parlamento miei delPambàsciatore poi quali in , d'uno i f me a quando avere amici i miei togliere influenza. non de' di soli frequentare — umore imparentata , ai all' cugina ; mia come, diritto circondata e i e sorella Londra a amici vita essi quindi debbo io miei la mia modificare, desinare ho insomma ; senatori debbo Adesso — ragguardevole influire sulla ai trachea. sua che che I creare, Dunque -- non Mori; influenti Vienna ! Io — loro prima una la ma partito un teressata in- tenerezza ama pretendono possono all' appetito mio un la 1 di di convengono c'entro non la donna a dispome, che che ma me, parlamentari circoli a capo a impresario ama non colla amano un come appartiene non cui con che ; mi Costoro politici ! ; che viene con- é rale natu- é (dopo Marianna la E sposerai baronessa la una t... accoramento). con pausa sii Ohi sposerai! 43 PRIMO ATTO lo l'indovino, Ah (Disperandosi) sento t f... questo Tu siero.... pen- Errico. Marianna!... marito! Tuo improvisamente). (si ricompone BfARiANNA SCENA Detti, Carlo, Marianna Ah ah mio quando puntuale? e Piero, poi non l'aveva ve marito (Suona poi ha il detto, fretta di restar campanello scherzare). e signor libero parla e Cameriere. la sorridere di (ostentando !... IX. a che Errico, è fin troppo Piero che entra poi esce) Carlo. Ma! che le volte volete? che Voccorrente con Io arrivo.... arrivo sempre troppo presto troppo presto! (Entra la abbigliamento per tutte cameriera Marianna), Marianna. Scusate, a signor conte, vi metto alla porta! stasera. Errico. A stasera, marchesa. Addio, Carlo. (Esce) Addio, 44 MABIANNA SCENA Carlo^ Marianna, X. Cameriera, la Piero. poi Marianna. La è carrozza attaccata? Carlo. Si anche — cavalli i I Oh Dio! le gli altri ma voi Queste invece chiamano chiamate le con altro un più espressivo!... molto nome!... Credetelo! Carlo! freddure, dispetto). (con Marianna Carlo. Le chiamano forse Piero Il (entror giardiniere "jccellenza con manda gli me Fre-tenere'ì vaso un questo fatto aveva di di vaso camelie). camelie che vostra ordinare. Carlo. là: Ponetelo tornerò quando vi gli ordini. darò Marianna. È Mori delle €orte destinato ? Vi — vostre coi il vostro anche quel avverto che camelie, fiori; e dei che giardiniere la ! alla vaso dalla vostri baronessa fiori; baronessa baronessa signora e' è dicono finirà chi che per ride fate la preferirvi SECONDO ATTO PRIMA. SCENA che Marianna, poi piegando sta biglietto un e sigillandolo; Piero. Marianna. Si, si; di maitresse dice mi mio nel conferma mi Lisa che ciò dubbio: v'è non la signora supposto. . Piero. Sua chiamato ha eccellenza ? Marianna. Fate la avvertire (esce Piero che signorina da qui venga destra^ ; poi tornale. poi torna). Marianna. D'altra viene quando da poter mentre non vero che non ma casa al teatro non manca mai è in palco Lisa. prendeva e , , \edere si è Michele , in spesso il conte anche parte nostro — ieri il thè, è sera vidi sempre poi che in in qualche palco conversazione, profittarono con molta del premura mi delle movimento entrambi parvero lui di ma sono la il presentarmi ferma risposta Subito di visconte? chiarir verrà che al biglietto questo alle chiedere {esce dal Pirro SCENA fatto chiamare (A Michele Piero) Loreni. fondo). Lisa. e (mesta). Lisa hai al visconte IL Marianna M' dare cinque. conte signor dell'oscuro.... di prima l'incarico preso C'è — tutto a è si Michele il conte allora perchè larsi.... par- (fra sé). Marianna Ma per aspettando). resta e persone mesti.... molto (rientra Piero 47 SECONDO ATTO ? Marianna. Si: jeri, ora potuto per mai un motivo, parlarci ora per un altro; non biamo ab- libertà. con Lisa. lo anzi credeva che tu avessi voluto evitare di tarmi. ascol- Marianna. Io?I la tua — mamma Angelo mio voglia adorato mai I evitare E ti di pare udire mo le poco tue che confi- 48 HABUNNA denze Vedi ? metti qui, siedi miei.... nei che invece le anima la tua e che ti mie, nelle maui tue io son' i tuoi della nell'anima Dunque cerco. tua occhioni mamma. Lisa. Si, si: eccomi qua: principio? — Marianna. Si, principia, carina. Lisa. Allora, prima sicuramente in la mia mano.... timidezza e di tutto, testa di scherzo quel : la dimandare darei gliela non con senti Inatto di dare signor mia altro uno visconte mano ha io t... E che.... (fa con schiaffo) Marianna. Pure è giovine un di garbo, colto, dal quale.... Lisa. Eh, del mamma! babbo.... e anche parrucca è non si mica giovine, potrebbe scommettere lui ! Marianna. Insomma, non ti piace! Lisa. No, proprio niente! Marianna. Eh ! allora... Lisa. Allora?... Marianna. Lo manderemo pei fatti suoi ve'! ! È più che vecchio porla la atto 49 sbcsohdo Lisa. brava, Oh la mia cara ! mamma Marianna. Quest' è affare un l'abbiamo che sbrigato, eh ? Lisa. iNon se più. parla ne Marianna. Bene. Eppoi — ? Lisa. Che cosa? Marianna. abbiamo Non dirci da altro ? Lisa. saprei. Non * Marianna. Pensiamoci che di po\ un quelle.... piacciono ci non che ci abbiamo Noi — si non : parlato potrebbe delle sone per- parlare ora piacciono? ... Lisa (abbassa gli occhi). Marianna. Perchè possibile che ci non siano delle che persoufi , piacciono ci Lisa Vediamo — esempio.... per — ? (nasconde un il conte.... in il viso seno figliuola tutto, e lascia Ferbari. Miche.... alla baciandole madre aprimi mia , il tuo cuore , fare Voi. alla V. bene.... pensiamo ^ il colle). (amorosa). Marianna Suvvia poco tua mamma. — Dunque dimmi , ? 4 bO MARLAKNA Lisa. Che ? cosa Marianna. bella Oh t raccontami faccenda la sta come dimmi i , pensieri.... tuoi Lisa. Seguita a tu parlar ! indovini me per tutto ! Marianna. seguiterò Bene io. parlar a il Dunque Michele conte , ci piace ! questi la è non nostra trasvestito vecchio un noi mano gliela non ! e mandasse di- se daremmo.... , cosi.... il gesto {ripete dello Lisa schiaffo) di {accenna no). Marianna. Ma invece.^. Così?... — di {gesto Cosi la Eh? mano? — mano) la porgere Lisa Giàl... gli daremmo come (medesimo gesto). ! cosi! Marianna. Non sappiamo però Lisa Oh la la come Michele ! sicurezza). {con ingenua benissimo. pensa pensi * Marianna. Ah sì ? — Oh allora sappiamo se anche mi questo , pare.... Lisa. Che ne sappiamo abbastanza ! 51 seoondo atto Marianna. anche Direi quasi troppo ! E — lo eome sappiamo ? , Lisa. (timidamente). perchè... Ma.... Marianna. ieri fra sera.... tazza una thè di e l'altra.... una parola.... 4iiezza Lisa. £ht... anche parola una intiera r Marianna. tore idea che Ma di è allora stata quella di farsi lui presenta* pretendente? un Lisa. che Dice ci degli sono ostacoli insormontabili!... Marianna €he si però possono sormontare ?... Lisa. £gli dice di no ! Marianna. E quali sono? Lisa. Kon li so ! — Bisognerebbe interrogarlo lui ! ^2 MARUNNA ^ENA Detti, III. Piero, poi Michele. Piero. 11 signor Michele. conte Marianna Interroghiamo Lisa). (a iuil dunque eh? Lisa. Cara benedetta santa , (Le dà bacio un sonoro è (A servito. mostrando di da dietro). li Piero) Michele (Entra avere r mamma visconte! (sulla comune). Piero Resti mia la rapidamente) (guardandole angelo! un via scappa e Marianna Quello adorata e , , dire Piero — qualche cosa a resta in iscemt Marianna) MarÌanna. della Grazie IHnvita sua sollecitudine. (Gli stringe la mano i^ sedere) a ìdlGHKLB. Piero giorno mi delle ha sue che imcontrato da qui. — Oggi è visite. Marianna Avete venivo dirmi qualche (a Piero). ? cosa Piero. li signor marchese mi ha ordinato di avvisare vosdii il 54 JiARUNHA MiGHBLB (fa compostissimo nn di aito ringraziamento). Marianna. al fatto. Dunque, ]ato di del discorso discorso col Montorso. E camente eh' ella fatto di d' mia jeri figlia mi Non sera. lei di le par* lagno tale un il visconte presentato contraddizione ha mi contraddizione la avermi questa franca una fece le invece Osservo questo. Michele, Signor fran" chieggo spiegazione. Michele. alla molta proprio attribuisce marchesa signora La tanza impor- risposta? mia Marianna. quella determinerà Essa chieciermi il visconte. che Vede — alle cinque parlo franca. og^i che verrà a Michele. Ah Dio mio obblio mi credessi! qualche assai rese Ma ^ mio più un' se secreto jeri che Capisco t colpevole allusione sua un sera ch'io figlia le avrà né volessi, non imprudente di momento tradire potè anche che detto , affrettai mi ripararvi a parlandole ostacoli di tabili. insormon- Marianna. Ossia eh' ella s' tali ! immagina Michele. Sia per me d'essere a creare mia una pure che non dalla da amo passione me stesso opinione : un a t E discuterla che più forte ostacolo è quest' opinione discuterla neppure tratto ma il fu mi talo timore indusse della mia ATTO presentandole volontà, le ^5 SEOONDO di il Montorso, m' cui note erano intenzioni. Marianna. Non capisco! ch'ella crede Nondimeno, -^ nega vediamo: sé stesso.... a insormontabili.... gli ostacoli sopra dica po', un sione, discus- questa me a ch'ella si non trebbe po- concederla? Michele. Ma Grazie!... la di supplico desistere da manda. di- questa Marianna. Perchè? MlGHBLB. Perchè mi risparmierà la di pena poterle non dere. rispon- Marianna. Mio Dio! Ella la serietà usurpa del.viscontef diplomatica Michele. Io riprovo esercita pari riprovo eventualità, o di affare vecchio di anche né lei più giovani e essere vecchiaia: chi giovani di confraternita vigoria si di non l'onore per e che : è una si so non ma : certe gravi assennati l'umore l'onore ma che feconda in il mostrarsi umore giovane: serietà allegra dimentica vecchi, o la ne' d'ogni onore può e di pratica una come mortificazione quale un al può ha non virilità è essere né vinezza gio- ì Marianna. Ma.... ama mia infine, figlia ! parliamo un po' schietti e chiari: ella ss MARIANNA Michele. jeri Ho il torto avuto sera di farlo capire. Marianna. Ed è corrisposto ! Michele. ho Non tentato di assicurarmene. Marianna bene Or l' ho : di vivacità). e.... (con affetto ossequioso). mi niarchesa» parlato ho io, tentato Michele Signora (con ostacoli d'interromperla! permetta —Le insormontabili. Marianna, quali dei confidenza La da che uno glieP io , migliore sarà negata a me , detto già ho non spero , considero il come , amico fratello. mio d'un Michele. ha Ella del già Marianna (dopo mi d'interrogarla: Gesso sue parole; io tello il fra- invece sono amico. migliore suo eh' anche osservato silenzio). riesco sottolinea ch'ella accorgo non ma un a cune al- capire.... Michele. È cosa infatti io saprei non né spiegare vorrei. , parlerò Ne eh' mio a fratello : ella parlerà ne con lui gnora si, marchesa. Marianna. Il male è che oggi è il giorno in cui ricevo visite : ATTO cominceranno queste Errico conte alle e momenti a mi non cinque : favorisce aspetto il Piero le cinque: visconte. Laberta. il cavaliere (annunziando), Laberta. cavaliere (Si ritira) {entrando). Gavalikrb bene Sempre dopo il IV. poi Piero signor tardi.... giorni , , lì questi in e che SCENA Datti 81 8EC0in"0 marchesa ? godo. Ne -— Cose grandi ( , Grandi notizie! (si alza). MiCHBLB marchesa.... Signora Marianna. Mi faccia Michele) Abbia '"li parlargli^ potrà. che favore. un e Io (Al cavaliere) la bontà di pregarlo di a Michele dispero non subito vedere poi Scusate. suo favorirmi (Piano a fratello, e più presto ! , MlCHBLB. Vedrò modo, subito signora Errico e farò l'ambasciata. alla marchesa, mia Creda gratitudine Marianna. Ci credo^ benché non si vegga molto I ad più ogni fonda. pro- 58 marianna Michele. che Ciò rede si profondo è poco! Marchesa! — dio, Ad- — Laberta. Cavaliere. Loreni Addio, esce) {Michele ! V. SCENA larìanna, Laberta, indicale, poi Piero e che successivamente le persone di in mano le mano annunzia. Cavaliere. di Credeva qui trovare baronessa la Mori . Marianna. È ia baronessa dunque che venivate visitare a in casa mia? Cavaliere. Marchesa io oggi il cavaliere sono non Laberta : sono , cronista un di compilatore un fatti diversi , varie ad mi : il manca notizia una di notizie , varia, a amabile. d'essere tempo un fatto diverso della Corro dietro più grande importanza. Marianna. Mi che pare dietro corriate semplicemente alla nessa baro- Mori. Cavaliere. Appunto visitando : le ed ecco signore perchè che : ricevono baronessa la il giovedì, deve oggi^ trovarsi pre- ATTO sente nel quando amica è che salotto vedova S^ SBCONDO di di una la cooie esse sua appostrofeA baronessa , , dama una dama una rivale. Marianna ci Non (dopo nulla veggo pausa). una d'importante. • Cavaliere. La é cosa il felice perchè primo importante, mortale , contrastato è mortale un deputato parlamento ai un , mortale al politico, uomo politico-diplomatico dalla esce ogni parola è ove della casa può dei fare politica tal tizia no- di e cui di Londra, oggi racconta gabinetto della trimonio ma- un perchè donna Mori, il fratello onnipotente far vuol Secondo, t l'eco essere si quale baronessa. Marianna. E ciò? tutto sapete come Cavaliere. Dalla la baronessa cosa tutti e dalla questo rivali aneddoto : qui, la poi si faccia due illustri la storia. non ne Marianna. Se la racconta il mio, anche in tutti senza i circoli, ch'io la spero preghi! (Entra Piero. Donna Eleonora e don Ferdinanda in spirito, uno delle raccontare e conversazione con l'incontro contessa istruzione, deli' occupato l'espone essa chiama Lo viene ! Se ha essa capita. ove dalla Lipari, ministro del i salotti tutti in principessa luoghi grazia!... una baronessa La segno per moglie i tre e dalla trovata Stolzen, di filo per L'ho medesima. Almago. derà defrau- Piero) 60 marianna Gayalibrb. ^ Ah Erano ! {Entrano or dalla ora gli annunziali. Stolzen: "lelle qui illustri due faccia raccontare.... ritira. Saluti, — verenze ri- ecc.) (ad Eleonora), Gayalibrb Raccontava si Piero — scambievoli, sì alia la marchesa storia dell' incontro rivali.... Eleonora. Di cui testimone! dev'essere Mori la Ferdinando. Mia moglie vuol non convenirne la baronessa ma ha , molto spirito. Eleonora. io No, abusi ne che e parole le a nego non Londra, e che non pensi sue avendo cugino un mai racconto suo ha che è potente fratello un a Parigi e che peccato che all'importanza essa stano acqui- potentissimo a Vienna I (a Marianna). Cavaliere Col dico abbia, ne Fallarme messo in tutte le versazioni con- ! Marianna. si Ma sa chi sieno queste due illustri rivali? Ferdinando. Né si sa, né s'immagina! Eleonora. E in questo mezzo é alle il torto signore della un baronessa sospetto, ! un Essa timore, ha gettato che non fi2 MARIAimA (saluta stringendo Contessa Eleonora Si, è le vero, vedove non vuoi -credersi dire che rivali di poi sono tante; ma.... (padroneggiandosi). Marianna Ma mano). discorso). il {ripigliando la molte sono le potrebi)ero vedova! qualche una che dame Contessa. di Capisco isimate che ed parlale, la Mori mille avete discorso nel entro ragioni ha : bia- se : un' commesso , imprudenza "]uar è la "iualche assai grave signora a ! Perchè, cui si non capirai Marianna, cara attribuire possa ! una simpatia? Eleonora. Io avrò , più po' esempio per che che sia : e mi che visita datò e che quindi oggi una scena perchè basta tanto abbia amico questo pur altri degli spesso temere amico qualche nel genio vedova fortuna che dova ve- una a questa possa si , di mio un , farmi : sono ponga procon marito! Contessa. E questo può il caso essere il mio caso tuo essere un (a rianna), Ma- , il caso di tutte! Cavaliere. V uomo contrastato dev' peraltro uomo politico. Eleonora. Appunto il signor per questo Ferrarlo il " mi dispiace! deputato di — Mori l'anno scorso ed Roccapendente , egli ATTO candidato offerto è si quei a Scasate litico po- lui candidato che mi questo a , ? Roccapendente (ripigliandosi). Elbonoba ! è chi moglie cara , più uomo (drizzandosi). Fbrdinando è? ! Eccolo collegio lui ! anche Chi ^ SECONDO beila Oh — lui, detto Ho spesso! degli amici ! Uno come visitano altro! un, Marianna. Se ci Roccapendente a delie sono vedove !... Piero) (Entra Pirro. Madama Ferrano. Marianna. vedova La dei deputato di Roccapendente I ? Contessa. Appunto ! Cayalibrb Signore! colgano Fbrrario la si , ! salotto ma in accolta ferma All'armi — d*onde porta, (vedendosi sorriso Ah vedova! Una verso (ridendo). ed la entra da cui cosi la che esclama mia pieno di è una mi Ma si Ferrano) crudele cosa ! e e da quel brio). con vedovanza terrore ridono quell^ attenzione , sapete (Tutti ! ! procura ve lo É il secondo mento accogli- un dichiaro subito , le mie vedova baronessa amiche mettono formidabile Mori ! le armi annunziata ai dai piede : cattivo non sono io la spirito delia 64 mabianna Marianna. fatto ha Che delle oggi vedove di qualcosa sinistro » di minaccioso, delle dire, come pistole corte ! Fbrrario. Io di vedova una SODO misura ! giorno Buon — rianna Ma, buon contessa Eleonora : giorno Buon Laberta {Anche di al t {tutte e Contessa, Eleonora, Marianna, giorno » , insieme). tre t e Ferdinando complimentiy salutano. ecc. produce che Piero^ Entra — Ciò — in morio mor- mezzo annuncia) romorio Piero. La Mori.... baronessa signora Tutti. Chi Chi ? ? {con ansietà) Piero. La ed Mori baronessa signora il signor visconte Mon- torso. {con brio). Tutti Oh Oh ! Eccola t {e ! {Entra Baronessa riverenza Io sono {vedendo T ridendo di si la volgono la verso comune) baronessa). fa accoglienza elegantissima una , cuore). profondamente commossa di una cosi ghiera lusin- accoglienza. {con allegria). Fbrrario v' Baronessa , vostra vedova. intimo di dichiarare eh' io non sono la ATTO Baronessa Signore, è lo {seguendo dichiaro che madama è la mia vedova ! (c. 5.) la dichiarazione questa scherzo). non Fbrrario Non 65 SECONDO che esigo ! Baronessa. E che io ti concederò non t Piuttosto bacio un ! , Luigi Questa Marianna {a è non modi con che visita una eleganti e composti). signora marchesa. , Marianna. Che T pregiudica non avvenire (sorridendo). Luigi Il mio è avvenire ! alle cinque ! Marianna. baronessa, Insomma, rivali nel hai delle racconto tuo il fuoco messo serio più col in tal vespajo due che stri illu- ti veggo pericolo. (Dialogo animato allegro sempre e e gentile). Baronessa. sei dunque rifugio Mi la sotto preoccupata meno di la vedo protezione: tua difendimi salvami, tutte; che ini (Siede) Marianna. sei Tu difesa dalla dall'Inghilterra Francia e stria dall'Au- , le con si non : grandi è mancato potenze di d' Europa ricordare i tuoi rapporti ! Baronessa. Ed ecco il male Fbrbari. Voi. ! — V. Vogliono per forza fare di me 5 una ^ MARUNNA polìtica, diplomatica. donna le e' è non ad politiche donne sola una Eppure che le detesto rimedio dietro creda non io e' è non che persona sorriso mio ogni I E — ad : Firenze a mia ogni tutte parola, l' ombra vedere il tasma fan- , di mio fratello sera ho notò che una di o mio cugino. amici alcuni invitato Questo — nevale car- : cena a dereste? cre- , Si del si di jambon coi di vino era delle erano Francoforte, v' che notò vi ostriche di savercrauti Bordeaux alla viennese di e Venezia, : Champagne e , che vino v'era non mille facessero Mori Venezia allusioni con cena e congetture, e : Londra a baronessa Presso mangiato ostriche pessimo savercraut : mi ipotesi.... e : deaux bor- Reno. niente superbo politiche si perchè mandò concepito: Francofort jambon e inglese così cifra in bastò Tanto — l'ambasciatore telegramma un Reno! commenti, che assicuranoT di , {secondando Luigi assicurare che alla telegramma non fu Posso questo cifra la celia). Legazione Italiana communicato : i a Parigi dispacci in io! li apro Marianna. Cosi ridurrebbe amici il oggi anche ad bottiglia una di ti attribuiscono che champagne servi si agli (scherzosamente) ? Baronessa Già che telegramma t E alle amiche (ridendo). t Marianna. Capo ! ameno Baronessa. Almeno champagne tu dà mi comprendi! alla testa, di' Se tu poi se è a qualcuno colpa mia. il mio ATTO {scherzosa Marianna T^o È ! cara 67 SECONDO del ! champagne , gentilissima). e Baronessa. cBe Figurati -sto: ^i ho •monotonia ^0 dimandata ba scritto destra; la signori, Parlamenti: •credo invece dunque crisi!... detto ho e ministra "loro quest' : capi : connubio opportuno; «nonio ; dunque, questo ciò Sapienza che fa la di dall'equivoco! Io e ricostituzione destra colla conciliazione de' può connubio ottenere sarebbe del parleremo signori, o dramma; la della dalla si conciliazione questa la rompere , dipende alleanza che non dall'alleanza dipenda maggioranza parlare d'un la che signori que- limosine d'uscire tempo , ^ella per sapere di a la sinistra!... Signori : parlava o Io deve non è si sente non politica il tema Sapienza la ma dalla parola riduce t... la destra.... la sinistra La : capita Eppoi tratto si champagne maggioranza La l'erario!... ®ppoi si dove dappertutto politica! il mio tutto con ma un matrimonio un tri! Cavaliere. 11 suo è champagne squisito ! Ferdinando. £ lo la baronessa sa far mussare! Baronessa. Allora •amica, ha che là il nome gettato ho grande influenza di vedova, una nella dama, mia sinistra, Marianna. Perchè con —è gran vero, baronessa sussiego in mia? Parlamento! — gli uomini ma noi nano gover- donne ce 68 MABIANNA poi li governiamo le con hanno ci oh! voto, zitte manine nostre porlo di diritto il tolto Dio profumate ! Il salotti nostri nei zitte nostra nell'urna guardi t tosto Piut- — , essi loro i forte e signori fanno di dunque quello Ferdinando e mio questo basta ma tutto è sono vuole che anche le con un chiamarli la applaudano avviso loro porvelo Poveretti! uomini; subito (Laberta debole. a d'inchiostro! sporche orgogliosi sesso gentilmente prestano mauacce po' E si la il il sessa Marchesa), tua vedova ^ delle una illustri due rivali? Baronessa. di E non — avviso questo vedova; l'altra pure questa nella influenza molta è è rivale moglie una ; — un' altra e questa destra. Marianna. Abbiamo vedova la dunque delia sinistra,.,. Baronessa. E la moglie della destra. Ferdinando. E di il marito questa moglie di che Luigi. Dovrebb' del essere terzo partito ì Fbrrario. del piuttosto No partito della , Eleonora. Per vendetta ! Contessa. Per rappresaglia! vedova. partito è? ma daha 70 marianna Contessa. dello Ha la spirilo vedova ? Fbrnbtti. Tutte le vedove dello hanno spirilo ! Baronessa. E questa abbastanza. ha.... ne pure Marianna. della offesa Senza che altro avere tua dello io direi amica, spirito ti e : anzi dico che il deve- non nessa baro- vero , se fossi testimonio a mia, questa provocstrla. dal l'amìòa te, invece in stala lei colpirebbe scandalo Lo — dìsconsigliata avrei scena, sere d'es- d'accettare non dell'altra. meno Baronessa. dirò, Ti di la che fare si mi essa ha scena avvenga di accorga di promesso evitare che senza scandalo,, ogni dei nessuno senti pre- nulla. Marianna. disconsigliata L'avrei ha costei cara; forse farebbe ne una spada, se una povera inerme, che di ripararsi il volto con qui c'è e i'armato avrebbe un alla trova lo è colpo già disarmato sprovvista ferisce: potrà pietà di la viltà: una che quel un qui ma svoltando aggredito da e per il un chiamerebbe tempo la sicurezza duello; si cantonata armato ma assalire c'è non essere carabiniere; colpevole ma con una un potrà diritto; avere duello un : mia il e appena mani capisci, coltello un potrebbe le tu ragione anzi il disarmato essere modo: ogni sé per essa del in che l' insulta colpevole; ogni onesto quel cara- ATTO biniere miserabile un assassino impedisci.... 71 SECONDO No, I lo almeno no, mia cara, t Piuttosto scandalo — pedisci im- , suggeriscile é forse lui; tra i di una bell'idea; il marito della vedova corteggiatori è esso degna un'idea; li alleato, naturale suo lei. (Ridendo. — Marianna alla corte mia amica dei linguaggio è soli coi fiori camelie più di serva vendetta è più ridono) pure la mezzi poesia che fa restano : stolido! uno che delle gli l' rose , delle si : rivale (ridendo). Il marito mia! la e altri Gli • Baronbssa Oh, tua della , la il eloquenza (Ride) rare! Marianna. Diamine ! rischio a di farne la vedova delle camelie t (Ride) Baronessa Figurati marito Questo ! .ch'egli in amica, detto ha ha casa chiama 1 Lo correre (ridendo). lo spirito confidenza in di spirito alla vedere e mia lasciar lui ! Marianna. ah!... Ah è spirito l'ha Lo avuto il marito della tua ca; ami- (Tutti ridono) morto! Fbrrario. Sapete Firenze chi le ha sjgnore amiche? sono spirito ? Conveniamone hanno voi. 9 Eleonora. La marchesa Marianna.... Contessa. E la baronessa Mori. amiche , che ditelo — più spirito sono.... ; a chi Marianna. Ny«*^!"Mvvii!iodi ss^m» tanto un ! saccesso Baronessa. «*^s^^..^ ^,""»i»^*uv^ allo fine dar ^ Cogliamo dici? uo questo scherzo d'en- momento ? Marianna. hiv^Am anch'io V» che sia tempo! Gayalibrb. ncberzo vyiM^i ? Ferdinando. scherzo? Vviut), Baronessa. é Hi: tutta le tutte voi mistificazione: una uomini ci ali) sec- politica.... colla conversazioni altri Marianna. £ oggi la ed baronessa non se ci del siamo in d'accordo prese sito nessun : che romanzetto nostro ! che si — rebbe parleSignori riuscite? siamo Cavaliere, Perfettamente ci parlerebbe ne dappertutto uomini, io Luigi. Ferdinando, Perfettamente 1 Marianna. è che Egli delle spirito non nostre degli siamo amiche già : noi sono due le che abbiamo donne che più rito spi- hanno più uomini col uomini. Baronessa. Le 4foro donne voto. governano col loro spirito ; gli 73 secondo atto Marianna. voto laro "jià t , Lb loro ^iày II loro t signori. altri (Ridono) I voto Gayalibrb. 10 il mio do allo voto signore. delle spirito Fbrdinando. io anch' "Voto Piero) il j) ! (Entra per Pirro. 11 Errico. conte signor (Errico entra via) Piero — Baronessa. Venite conte voi anche subito date : il ^stro voto , il ikt per Errico. baronessa Perdono, bisogna ma : io eh' sappia.... Marianna. dovete Non il per nulla saper I dare Dovete il vostro voto f «f Errico. Do il mio voto per il n. (alle amiche). Marianna Ecco dato ha il suo voto. 9 Luigi. L'agenzia onanìme Stefani voto di non fiducia mancherà t di telegrafare questo 74 MARIANNA (alzandosi). Ferrario marchesa: mi accompagnate? ta, deliziosa della grazie Addio, I ora Laber- — Cavalibrb. Con entusiasmo ! Marchesa — (Esce ! Ferrario la conr Laberta) Eleonora. Ti anch'io, ringrazio anch'io ti lascio e I — addio, ronessa ba- ! Ferdinando. Marchesa baronessa Eleonora il evviva spirito loro (Esce ! , , Ferdinando) con (si alza). Baronessa (alzandosi). Contessa Baronessa mi prendi nella tua ? carrozza , Baronessa. Volentieri! —Addio, Marianna cara ! Che eh? successo, Marianna. Con è di qui simile una maggiore ancora per sempre Baronessa Ah collaboratrice ! ?... nobile ! spirito! addio! Fra — Il (Piano) mezz'ora vostro Errico cesso suc- uscirà t (piano, cuore Come sincera con Come ! Marianna Perfido ! vi ti meraviglia). amerò t (piano). detesto! (Forte) Addio» , nessa; baro- 75^ secondo atto Baronessa. Addio. rivederci A — Errico. , LuiGb Marchesa, e trappoco a (Escono ! la la contessa baronessay Luigi) SCENA Marianna VI. Errico , Marianna Errico Ho (la guarda. veduto mio Lisa. poi , (ricade seduta). Dopo — fratello. Eccomi — a pausa). di istante un te. Marianna. Grazie! di parliamo E — che quello preme^ più! Errico Quello che Mia mi ora codesta — di subilo (fissandola). di preme sofferenza che è più ti sapere sforzi di che cosa gnifica si- dissimulare f Marianna.... Marianna. Non è nulla mio ti caro... dirò poi. — Adesso non , interrogarmi.... no non prendermi la questo momento Voglia mano.... , parlarti che di mia figlia.... in madre. Errico. Parlami dì tua figlia. non sono ^76 HARUNNA Marianna. Lisa: *di jeri più liisa sera avvenne aperto alle essa ma ama: consiglio il tuo seguito Ho qualche lo cuore mane sta- rese ragione Avevi — : sapevi? lo fratello: tuo ama che cosa indagini. mie il scandagliato iio : Errico. Lo minuti. venti da so Marianna. Non ho Addio breve stata "Iuanto di di più ! ostacoli (Con — ? da (entra sinistra, a prende il Da fissimo cui se : ne bastando 4iel vero. ricamo, suo per di i la — sino punto ommette evitano va di pregato forse — mi parlando? Quali Mi — te; con venir sto pre- questi sono sormontarli. per esitante). diritto a sedersi Marianna di aperta sono e Marianna ed al suo di Errico Errico tavolino essa : si non veggono av- Lisa). qaesto si e gioja parlerebbe ne ti ho (resta avvedersi senza di NB, destra la mia ostacoli Quali — d'accordo Mettiamoci tanti risposto ha circospetta) voce Errico •Lisa 1 Perciò io. mi : gli me perta! sco- Senza posizione.... chiedere: gljeli parlerei me. mia la Inutilmente non lui, tale una Ahimè! — con insormontabili di ne da parlato — ostacoli te Michele.... a ad etichette!... addio consentiva lo pregato ^on scritto ! —Ho me molto ha ho gioja mia la dirti cerimonie, ";omplimenti è di bisogno spiegare pericoli lettura e che partirsi di al il modo pratico il di passo é deliea- esecazioue eoa , gl*iQConveoienti sia Lisa facile materiali immaginare di palco la cosa scenico» possibile ^8 MARIANNA Lisa {al dello colmo Marianna sbalordimento {cade della e colla testa meraviglia le tra esce)^ mani). Errico. Marianna !..- {con profondo Marianna due E ! Ci — mille sacre due sono che esistenze altra più d'ogni volte dolore). mi sono della più mia quella , di mia figlia di quella e quest' e care , Errico) {accenna uomo.... , e io distruggo le tutt' due e ! perchè? Ma — t Errico. Perchè.... Marianna. Eh è non di momento discussioni ! Il fatto — è che » le distruggo! Vediamo. — fare V'ha — {Con — qualche febbrile gli scrupoli esaltamento Qualche cosa?... giusti! — ciò Ecco riparo? un di — tuo preme! crescente) che cosa che valga a Posso gere distrug- fratello?... Errico. Mia creatura!... povera Marianna. è Non tratta di far non Ohe da ho cosa infelice, di fare? Gos' ho compassionarmi salvare la mia il rimedio suggerirmi Bisogna creatura.... di il momento neppure da — fare, mio t Si — innocente se v'èf — Dìo?^ Errico. Non lasciarti cosi, Marianna esaltare ! Marianna. da Cos'ho lettera per fare? Michele — Ah! ? I... uccidermi?!... e lasciare una {atterrito). Errico Sei 79 8E0ONDO ATTO pazza?! (con esaltamento). Marianna Oh è sì, questa' Errico Marianna! al idea!.... buona una Non Marianna!... di dolore spavento). maggiore (con altro!... fosse pensa ieno al- quando lo figlia!... tua Marianna. lo Non saprà! Errico. Oh Dio ! mio ! 4saprà... quando saprà chiederà E — Prioìa — che il Perchè Marianna Il perchè ! lo poi o saprà!... uccise si madre sua E per lei.... ? (ricadendo orrore). con (Pausa) — Errico. Marianna per , stiamo nel di amore tua dammi figlia ascolto : , nel possibile ragionevole ! Il — ragionevole , è intanto poeta in ; ma vedere da rinunziare ! mio : incrollabile idee certe fratello lo conosco ! — : Il allegro, possibile è , questo se Lisa a — visconte intanto potesse fratello mio riescire a farsi amare mia storia partirà! Marianna. Anche tu partisti ! Errico. Non vedrà più Lisa.... Marianna E a Lisa faremo sposare (ironica), il visconte ! — La ! 80 MARUNNA Errico. No Marianna: la non rinnoveremo in le tutto: , del visconte accettale sotto poste pro- condizione. una Marianna. Che bisogno di ho accettare le proposte sue ? Errico. Egli è giovane; gentili.... Egli Lisa è è ma colto affrettare potrebbe obblio queir serio, modi ; ha nel distinti, giovine di cuore desideriamo. che Marianna. Quale la sarebbe condizione ? Errico. il matrimonio Che in Se meglio : il visconte quest'anno se farsi saprà un no. an- tanto amare, di anno un fra che luogo guadagnato avrai no avrebbe non tempo in : , un si anno molti prendere può partiti ! Marianna. Molti partiti! Capisco I ^ Il intanto primo si può dere pren- dentr'oggi! Errico. Che Marianna dire vuoi ?... , Marianna. Non finché non sarei interrogarmi ti avrò sento.... mai neppure la carità! per oh forza capace — disgraziata di di prendere dirtelo!... A finché voce, femmina ch'io questo Te ti vedo.... sono! partito — f... Non lo scriverò!... ATTO vuoi Marianna.... che vuoi cosa pensiero). il (scrutandone Errico Ma, 81 SECONDO scrivernai Che ?... eos^ fare?... Marianna. Ti vivrò.... Ma che giuro lasciami ora parlare Voglio !... I Ti — amandoti Oh amandoti!... vivrò e uccidermi voglio non che giuro molto!... — Lisa! con Errico. Si, lascia prima ma ti anch'io che dica.... Marianna. No nulte!... sentire voglio non Va — via Errico]... , , cosi! VogHo Erric©. Ti mi obbedisco: il allontamo Sia ^ coli' — mi E d' Oh mi al di mio una me, lasci?... a ti mi non parola !.... Quando dica ? e lagno: volerò e stringerti pure senza rivederci E cuore! tua io eh' vuoi questo neppur !... la io e Ora — legge: vuoi ?... t' interrogo. Non impongo zio silen- avrai se duopo ch'io brami Addio! mano?... cosi? Marianna.... costa, .. mi» tu ma interrogarti sai! costa^ la sempre straziata.... anima consenti mi Non — è desidjerlo tuo ti Ma... «— ? Marianna. Te come scosta Lisa! lo scriverò! perchè e va E.... — Errico vi deponga destra) verso senti.... no, un no, (gli porge bacio, no. poi Addio Uk pefide^'ni 9i ! fnonte tisa — (chiamando) Fbbkarl Voi. V. 6 ! 82 marianna Errico. Marianna rivederci, A ! Marianna. Addio.... poi addio! si alza (Errico esce, risolutezza). con cade Marianna — qui vieni Lisa seduta: ! , VII. SCENA Marianna Lisa {mostra una Lisa. e mestizia profonda : risponde e dezza fred- con sempre) Volevi dirmi qualche ? cosa MARIA^^NA. Si, carina: vieni abbracciami qui e.... — Che s'hai?. co- , Pare che tu risponda non mie carezze? fosse stato alle Lisa. No, Pensava.... mamma.... Marianna. All' esito delle mie premure per te ? Lisa. Che non avresti non hai di bisogno aspettato a dirmi dirmelo ! sino Se ad Marianna. Ma, vedi, carina.... io ho parlato.... ora. buono 83 secondo atto Lisa. Ti conteDti io ? parli prima che ti leverò io Forse da imbarazzo. un Marianna. Glie dirmi vuoi cosa ? Lisa. Che Afichele, signor meglio.... pensalo ho mi insormontabili, mollo le con mediocremente franco che, che si fa nulla avrei dire a questo ostacoli suoi di d'occuparsi assai del meno presentare Marianna Non coi mostri certo ; e risoluto, e prudenze, sue pare calcolato, tutto che, me visconte, domandarmi per ! (stupita). in contrario, stamane.... tu se Lisa. Oh dire può di la che io.... a vedere con figurano ho che cos' ciò e, se ha i fra giovani che diversa E da !... Si il ti non risposto.... si quell'eden di tratta signor è mi vero, riducesse che so mi Ma, la che tutto Michele vita.... di siccome Lisa deve mia.... Ha risposto... intraprendere un che ? lungo pel locarsi col- infine, Marianna. Ma, che pensandoci Perchè.... — sandoci pen- poesia collocarsi.... pare.... rebbe da- si conosce, capisco dispiace.... il che momento un Figurati!..— ora visconte, quel , tuì„. e in Stamane, — si del di fare anni, sposo uno riflettuto.... le ragazze bene.... bene.... di quale mollo cosa una di diciassette vergogna meno mai sventatezza!... scelta a poi, si di vuoi conto ragazzina una ingenuità.... pareva è Che stamane!... momento.... viaggio.... s4 mj^runna Lisa. vedi Ma, Egli mi iM»n la che dunque, Tuole, e io Io non benìssimo combina si cosa voglio.... ì e.... Marianna. Lisa ! Lisa Giurami che !... Non è mi so.... propno un fai pena.... (pmndola), desiderio vero il tuo di — cettare ac- il visconte. Lisa. to Te giuro I Marianna. fai lo Ifon dispetto per Lisa Oh mio f. sul no credo sposare, onore! che abbia di Michele ? (subito). Se egli tutta la non crede di potermi ragione. Marianna. Oh mio!... Dio Bada che il visconte sta Lisa. io Bd ti prego bene di accettare ! Marianna* Quest' è proprio il tuo desiderio Lisa. Sii Marianna. Dammi un bacio e giuramelo. Lisa. Te Io giuro ! ? per venire!... 86 marianna Lisa. No. Marianna. A almeDo. domani, Lisa. No, ! DO babbo, Ricevilo — venire fate e Piero (A ! Piero) Chiamate ì\ il viscontei (guarda Marianna Sì, accetta e si f Chiamate incerto Marianna). {irritata, mio marito Piero). a poi fate il visconte. entrare , (Piero poi esce torna). Lisa. di Torno là. Marianna (c. s.) Si. Lisa. E fra non un ve' anno ! , (c. s.) Marianna No, fra tre mesi, Lisa anche Sì.... la Oh! Carlo e mia un domani, mese.... (come sé fra se vuoi I uscendo). domani! (ponendosi Marianna fra testa! le la mani mia sul testa! cranio la e mia comprimendolo). testa! (Entrano nostra pendola! Luigi) Carlo. Ecco il signor visconte, esatto come la atto 87 secondo Marianna. attendeva. L' {sempre Luigi disinvoltura con marchesa Signora fra marchese signor preamboli loro r delia la mano di onore amabile fortunato giorno un perduto, tempo sono me per adesione una loro l'onore di sarà figliuola; la se , Ho -y domanda mia seria gente , , i gentile). compostezza e der chie- questo otterrà benigna. Marianna. La domanda sua ci onora.... Carlo. E noi preamboli senza V pure accettiamo. , LUIG]. Ne narii felice! sono di stipulati Piero La {col {stringendogli camelie sig])ora baronessa Inviatole da la a stipulare i prelimi- mano) la mano). ! di vaso affretto (Stende trattato. questo Carlo Sono mi E — delVatto Mori rimanda eccellenza vostra primo e il vaso poc' biglietto). un delie anzi e lie came- unisce , questo biglietto. Marianna Luigi {è soprapensieri). {fra volgendosi). se Camelie?!... Carlo. Diavolo ! Che vuol dire ? (A Luigi) Permette ? {apre e 88 MARIANNA il scorre biglietto) " fiori « sonale « tolga « lare, t lie ! parlano loro la e ecc. originale Che » Come Ora sarebbe capisco!... Mori maritata che !.... correre cacciato che In — che per par- vostre came- Con I tutta il marchese.... sarebbero rivali nessa baro- la dama e lascia vede che mi equivoco di mondo la cui ?... Per il marito sorta le corso Marianna marchesa vuole camelie.... illustri la tresca.... ha solo per- attonito). Le ?... due Le la e dire a fatto I {fra sé Luigi I vostri iscritti sono il suo vuole : camera parlino discussione La — che giusto mia fiori altri : capo medesimo del sempre Gran marchese Caro t della parola è non stima, « troppo Udite! ! pazzia (legge), il regolamento : e che baronessa quella ameno Oh — io son ? Cablo. Cosi dunque visconte.... caro , Luigi (senza dalla scomporsi disinvoltura abituale sua e cortesia). Ma, io ciò mio ho si non preliminare una da piena il per espresso al più la trattative. da intelligenza questi signor fortunato signora di appianare; particolari marchese se e marchesa. di di questo però alcuni più e 0 particolari concedermi no.... un una Mi penda diE impegno. chiederei anzi solo che bramo diffìnitivo intanto — volesse sopra questi di sopra vero un che Restano — sima.... mas- parmi nulla concretare discutere, principio di uno di e in che dicevamo desiderio.... un oggi possa particolari da marchese.... permetta, ecco, ferenza con- merei chia- mento abbocca- secondo atto Cablo. abboccamento Un ? Marianna, A ? me Quando — desidera. Luigi. Mille grazie! Marianna. Questa ? sera Luigi. Questa séra. quale A — ? ora Marianna. Alle ? nove Luigi. Alle 1 nove {s' inchina dice e marchesa Signora — sé) Alla fra {stupita Marianna Che è mutamento larga del questo ! marchese signor ! I {Esce) fra sé). visconte?... Carlo. Togliere per la quistione una Marianna Ah!... visconte Le alle parola camelie ch'era FINE pregiudiziale {a cui !... Le presente camelie? mie balena dell'atto derò ridoman- sospetto). della fai... La ! un parole poco — Sarebbe SECONDO. baronessa!... possibile?... Il TERZO. ATTO Lume tavolino sul di Lisa lame : SCENA Lisa^ ricama che tavola sulla Marianna ove PRIMA. che Harianna, " » {scrìvendo mi Tu " dicesti partiti. Io 'profondamente in : addolorata^ si anno un che risposi ti poi Piero. scrìve » Marianna scrive. il può primo a parte). prendere intanto si , « prendere t tu c sare t hai di e tuo fratello, t non « premo sai la mi dentr'oggi: èl qual mjo : Addio, — libertà che sarà ti il ! il di Addio. — accetti amico conforto Non — Rimandami — che ultimo I — ricu- quello fanne : poteva Errico, Ora, — Errico addio, offro unico, negherà scriverei. ne il segno momento. (Suona te molli che mi dirsi tale La tua portatore resti: in quel Marianna. campanello) (Entra Piero, — Marianna sigilla la lettera). Marianna. Questa lettera al suo indirizzo subito 1 , (Piero esce dal fondo. — Marianna esce da che destra). egli su- » ATTO 91 TERZO SCENA Lisa mio Dio questo.... come la quando in so neppur io di spensierata della fiori!... li sentiva nel cuore.... cosi cosi dolce, di innocente ! terrestre!... Sento di intorno male.... mi e adesso farei non il che conducesse vi santificavano Io pensava visconte gibbus , Oh, mi in — mia! Guarda proprio che mica li dica bello un Michele a domani.... e mi perchè? Ma da nero, guanti teatro , bel babbo che vena di ve', cosi! po' la adularti Potresti verità : tu babbo ! No , in sono se hai, eh? (mesta). proposito a , non mistero.... cannocchiale). Lisa si diso para- contenta più sposasse abito un , Lisetta Oh sarei penso non lontano.... 'via, bianchi E cielo, mutato!.di fumo un f... al tutto piangere.... !.. (tutto attillato, Carlo come me che nascondere potessi vorrei a sono quel fiori, perduto!... Tutto — — sereno un .. — — fronte tutto e è ! mattina! in Quei cuore stupore!.. questa era di un dire come mamma cielo Il !... il stringe specie una odore tutta affetto mi bacio giardino bacio quel ! come non un avanti). soffro .. allegria con l'aria, viene e sbigottimento.... mia scesa come questo uno Oh ! alza (si Piero. poi , Lisa Oh Carlo poi ^ II. così per essere non questa sera , farti piacere bello: lo sei ma ve'! ! Non lascia sei che 92 marianna Carlo. che Oh? ciò? significa Lisa. Significa cosi che dica : anche pitturarli i baffi, le lo te Non la stai male mi fai tu di che I E benedetta quella portare che pure di hai bisogno Che 1 pena bisogna li! cosa — vedere. posso Carlo. Quale cosa? (timidamente) Lisa La.... la Perchè 1 perrucca la Carlo Perchè calvo sono ? (irritato). alla il freddo soffro e porti testa. Lisa. Allora capelli! te le la ne darò berretta una darò ; è io.... una il tuo 0 po', un lascia quarantasette che stare berretta una di seta.... di A proposito! di velluto.... domani compleanno. Carlo Là è.... perrucca.... , Mettiti — ricamata: stesso la te per , (c. s.). il mio importa compleanno ! quarantasei ? Lisa. Eh no I Quaranlanove e cinquanta uno sai ! Avevi , trenlratre anni quando Carlo Insomma finiscila ! nacqui, ed ora (adirandosi). ne ho diciassette. V4t MABIANNA Carlo tulli' altro No, anche vi leìl a fare deve ed I... (freddamente). Ohi — Marianna (A ~ predica una entra che entra) C'è il e la Fa dica pre- Lisa il gibbus, che chiale cannoc- serio), HI. Marianna e I tristezza SCENA Lisa madre (Ripiglia I fredda con tua ecco addoloratissima. Marianna. farmi devi Tu predica? una Lisa. Credi che buona? sarei non Marianna. l'animo ho Lisa, burrasche la anche fare! e tua o Lo il si che farò ore a che questa Ma ho che sforzo è è cosa vita: sento pure devo che che questo 1 terribili più nella bisogno chiedo ti dimmi confidenza: tre allo meno peraltro! ajuto primo delle una incontrare possa venir testa da combattuto tu mi ajuti, Rendimi — in avvenuto te la da due parte? Lisa. Nulla, mio affetto: desidero Ho mamma! di che lo merita il essere capito più Michele che invece presto il sua visconte, moglie con lui.... a viaggiare.... e e , via.... merita non di quindi andar il atto 95 terzo Marianna. Come hai fatto Michele che capire a il merita non tuo affetto? Ho fratello suo è si ch'egli saputo .... intercessore E chi ha ti detto ! so lo E - di ottenermi.... se te. (fulminata). questo? Lisa Lo di vergogna presso Marianna terra). in (guardando Lisa sai anche (c. s.) tu ! Marianna. chi domando Ti Tha te detto! Lisa. E io ti domando di intercessione c'è male che Eppure, perchè suo questo o indegno di Michele fratello suo fratello deve presso sia amico vergognarsi mia di madre? mia l' delChe madre? — è male, o Michele è un pazzo glioso orgo- ! me Marianna. Lisa! Rispondimi, che giurami —E Lisa. Si lo te , giuro.... interrogami ! Marianna. Con chi hai tu parlato oggi ? Lisa. Ma.... non saprei.... non capisco.... mi dirai la verità! 96 liàRIANNA Marianna. Mi meglio spiegherò di parlato I V'è — stato qualcuno che bia t'ab- me? Lisa. mi Non pare! Marianna. Pensaci governante?... I... La cameriera?... La Lisa. Noi Marianna. Ah 1... Or di parlato padre tuo ora qui era egli, egli teco.... ti ha mei Lisa. E che potrebbe cosa Il babbo spavento? mio mie parole I... non so ho T' angelo detto che metterti ho il in mia tanto madre? Lisa)^ seno dico di male noi... I dica! mi che quello al (traendosi adorato noi da parlarmi poteva Marianna No, detto avermi badare Non angosciato.... cuore delle alle pazzie.... .. Lisa. ' " (la bacia I... Mamma!... Mamma in fronte, commossa). Marianna. Oh si! sffiro, baciami!... le Baciami tue per Sto baciami, labbra carità meglio mi ! ! = — angelo ristorano... mi Lisa (Restano Adesso mìo!... e carina ancora ! (essa prende tuo Marianna mia mani vieni a — ciate). abbrac- qui , le re- rianimano! , •rispondimi Il e , Lisa e stando ATTO seduta la che saputo in tiene piedi Michele ftJ TERZO avanti si sé). Dimmi di vergogna da chi hai dell' interposizione di fratello. suo (abbassa Lisa gli occhi dolore). con nessuna. Da Marianna. lo Come sai dunque ? (c. s ). Lisa L*ho udito io. {atterrita), Marianna Quando — ? Dove — ? — Lisa. Qui! — — andata al qui.... c'era voce: tu che le lo ho e. Qualtr'ore fa tavolino, là! mio gente: dicevi me al ascoltato! Io — Errico conte mi in messa sono che udendo la Michele che sono veduto aveva accorta sono ne entrala: sono Non — confessato: aveva ! mi tua ama, curiosità.... — .. Marianna (duranfe più sempre la Lisa più le {resta diritta, fissando ; che è Lisa quando crescente: respinge, portandosi pausa So parole queste dice al mani mestamente presa ho da terrore un ascoUato, essa volto). sua madre. — Breve poi) ho vedermi male, fallo ohe qui ed desidero , col Ferkari. visconte Voi. Montorso. V. è per questo afFrcItare che non il mio posso monio matri- 98 MARIANNA SCENA IV. poi Luigi. Piero, Dette, , Piero. Il visconte signor Montorso. MAniANNA. Eccolo f Lisa. Mi hai dello ed intelligenze e il fissa oollà ; andare "ìhe fissare : perchè.... a il vedi, che ho questo già a un diffi- delle dovesse matrimonio.... pensato tutto dunque sorgano non alcune prendere combina tempo: se da che restava guarda e monte.... prenderò! vi non a tempo altro partito.... (Esce) (sbalordita Marianna Il che sguardo collo fisso dice a Piero). visconte. (fa Piero il entrare visconte ed i sìwi soliti esce). Luigi. Signora cmabili, marchesa I (Egli ha modi disinvolti^ aristocratici) Marianna. Si accomodi. Luigi Io ho ciato se mollo esitalo l'oggetto di a (siede). presentarmi questo ! Mi abboccamento sono diman- poteva tra ATTO trattarsi seria ^ente tiovuto esaminare di amico un certi lettera i' ambasciatore della mia penna, "iella mia sola paja io ad forza una debbo ma v'é Se di in la più la creata servirmi altrui, debbo questo qualcosa né servirmi responsabilità: ch'io cose subire pure l'amico appunto potendo parola respingo ne una pei quali marchesa, non tito sen- , della né parola. scortese, cui per ho quali fatale, è patica sim- parola pei argomenti signora dunque, necessità spiacevole la -— prudente calcolato, lutto opportuno parlare, più era documento un meno Eccomi intimo. Ma gelosi diventare può non ad imbarazzanti e pensiero intimo. v' hanno che mio di vantaggio se oppure del interprete rendere il lia imbarazzati — parole; proprie si quale affidarlo delicato più ho scortesia; s^nza fosse non testimonii senz'essere "lelle verbalmente^ se /colla lettera una ^ TERZO con stesso che le essa partiene ap- rare, deplo- posso repugnanza. Marianna. liberamente. Parli Luigi. Avrei preteslare potuto e nostro. •dotla -e mi le scriverle Ma avrebbe leggerezza — mie un meritata una almenol •— che già fatto, taccia non tanarmi allon- improvviso, aggiornando scuse il passo dopo ordine di amo mento l'abboccatale una con- sventataggine di autorizzare. Marianna. Ripeto, parli liberamente. Luigi. La signora marchesa conosce la mia posizione — for- 100 MARIANNA s'anche la malica, ho posso già salita in conduce perchè lo ad emuli. giornali Tutti avere possono la che casa bene, l' onorabilità onorabilità sua badar quindi deve questi partiti, nella spia una i tutti governi, i la glia, fami- sua può come nemici, tutti i d'un sciatore: ambadi prima della più esempio, fazioni, dei delle lutti: molti maligno e di per e quel appunta ma lui e ai quali — ambasciatore, sofìstico di occhi curiosità, perfìdia la l'animosilà, agli segno, scala; gradini esposti fatto cosi alti diplo- d'ora gradini per Un subito sindacato un ispirarlo degli è bene, sa diilicile quei a che carriera sin quegli si è — invidia. con di Giunti guardano vi non della occuparmi uno alti nella parte — scala. molto sono guardano ella buona toccherò cui questa molti Lanciato senz'orgoglio — giorno vi ambizione. mia loro tutto, famiglia sua , sieno e d'ogni scevre tali insomma sistematica da ogni eccezione, appigli neppure con serietà). alla più. maldicenza. {guardandolo Marianna Se offrire non ad superiori macchia, il signor visconte vuol bontà la avere di dere!... conclu- Luigi. Concludo. A una facendomi pensai Ma casa. formarmi presentare debbo non pedante, inverosimili sospettosità in se vuole questa questa nascondere orribilmente oh di famiglia che pieno I sono metta , tutto a carico ma della mia non di so miei questi difetti vincere— pedanteria se , metta la — che dunque spiritosa dante.... pe- scrupoli, così E vole ragguardeio di bilità onora- confesso tutto di pure mente umila conversazione carico di 102 MARIAMMA che (a Piero Marianna Viene marchesa.... signora desolalissìmo, sarei Io po' imbarazzato). (un Luigi ripassa). ? • Pjero. Eccellenza sì. dal {Esce fondo) Luigi. Creda marchesa, che la tutta prendo colpa , e me, che.... {con Marianna Buona Luigi di sopra signor sera, {esita fierezza visconte! istante un muoversi). senza ma lo della sguardo lo marchesa , vince s'inchina), e ^ ^Signora marclresa! sciocchezze! {Esce) {Fra se) SCENA Marianna, Marianna {ricade nel Carlo Mi avete fallo chiamare? Eppure ha lasciata in delle Carlo. poi suo cupo abbattimento), {entra). Avete questo fallo VL Marianna. Mi ho momento. parlato col visconte? ATTO {si getta Carlo annojato giornale un con e fare ^ sarcastico)* e bene Credo prende sedere, a 105 TERZO vi che lascìalal ha Volete che vi abbia via? portala Marianna. è Non Carlo Eh è di il caso mio barzellette, disdire a che ! volete l'assicuro. ve il oziosamente {guardando Dio venuto dir disperi mi i suoi giornale). il visconte perchè di preliminari quattr*ore fa? Marianna. ! lo Ah ? sapevate Carlo No, lo me {come sopra). immaginato. sono Marianna. K vi nobile par tal un procedere? Carlo il visconte Scusate, è non dunque (c. s.). voleva di quistione nubile restar nobiltà ma e nobile: non nubiltà! di Marianna. Carlo del amor per cielo ! ? smettete le celie , che si di tratta Siate fare? a in Non guardare buon che certa senso fuga da il il {abbassa ci penso! il visconte se so figlia. nostra Carlo giornale) in giornale). D'altra ve parte^ ogni modo capito chi quali epìtalamj col ci ma di possiam (tornando vostro il visconte che certo che detto, l'abbia avrete sa pensate ; è pettegolezzi! solo messo Cara 104 MARIANNA bisogna mia, è che il partito si mira: mira mulino. che di sughero. coraggioso fra una mai persona di si d'un garbo, onesto un vi bravo! acqua? alla temerario giore peg- dove ruote come contr' — il le corrente Andate — arriva capita siete brava vostra chiameranno si e seconda; a si do, mon- risolutamente conlr'acqua: o non Nel leggere) prendere seconda, a all'approdo la seguite bisogna corrente: Andate — pezzo |a tagliar o : di (Smette — flume, gran un proprio è rassegnarsi! peggio. ~ , Ma tagliate se : la finite corrente, imbecille! Annegati nel mulino, Noi — alle siamo dano gri- tutti e del ruote , mulino ha : colpa i pettegolezzi : è tardi troppo addolorarcene sino loro alle elettrici chi su b si evitano, Parigi.... si o (Legge) conseguenze. di ne non il diritto neppure avere per ultime Borsa — rovesciano si pettegolezzi certi : che ; di pestano cal- • spacci Di- Vediamo. • Marianna. Oh perchè li abbiamo non evitati! Carlo- Gara amica, l'altare. Se potuto dire: gik questo prete per bisognava andati bisognava di invece finché Si, il prete il codice! dire no: per ce lo peraltro convenite dire di no. — Pure mezzo. Marianna. il mezzo era non renderci infelici l che non non Ma — dico — di invece Quindi, — forse.... dire: lasciava al* avessimo vivremo! allora vorremo! non dire all'altare Sì, finché dire: andavamo quando pensarci dire il sì, eravamo c'era altro 105 terzo atto Carlo. semplicissimo Mezzo ^ieci anni mancalo! |)er riuscirvi per E — I fede messo davvero tempo E — fatene fede ci non è ci non volontà: voi. per abbiamo Ci — buona la fo ne t II -7 neppure com'io me, amarci : siamo riusciti. Marianna. Non abbiamo combattere saputo ! Carlo. Eh combattuto peraltro.... abbiamo 1 dieci anni ( Marianna. perdurare! Dovevamo E potevamo! Carlo. Si. « Il — gli i santi se uomini gli uomini da « di cilicio le e le donne forza vi — io: ne non donne migliaja si sono di sciocchezze ! a credere mia logica è la anche la logica! è poi santi obbligo legge di ma la Questa e m'intendo questa molte, da con cilicio, che dico ne — e Se — perpetua, la secolo, legge una chi a per giorno? imposti santo un Ma uno per clausura essere donna. una clausura prego faccio e a di di invece nascono dico quando — fatta sante specie una matrimonio rho le e che uomo un e sante, fu torto fummo santa, una colpa nostro logica il non questa ! Marianna. Non è la la mia! legge di rimorso, La — e cambierò vostra questa credetelo mia I logica, è meno legge! — amaro biatemi Cam- — Delle soluzioni as- il mio i06 MARIANNA Carlo 11 può pausa). una è Eh! rimorso?... vostro fare {dopo esperimento un che s\ f SCENA Detti^ VH. Piero, Michele. poi Piero. Il Michele". conte signor (trasalendo). Marianna Michele !? Carlo. L' aspettavate ? Marianna. Si. Carlo. Allora io il conte : dileguo. mi poi (A Introducete freddamente) il barbiere. chiamatemi (Piero Piero via. — Michele entra), Carlo. Venite, amico: indovinate cosa]vado che a fare. MlCHELB. Davvero non saprei. Qualche facezia per far ridere? Carlo. No, non voglio più far ridere.... perciò mi vado a far radere I mai. l'ho non rivederci 1 È del il canto — dura fred- imbecille e I cigno A — sinistra), da {Esce ! detta sciocca Più serio) {Facendosi — 107 TERZO ATTO Vili. SCENA Michele. Marianna , Marianna. Ebbene? amico. l'attendeva Io E.... buon mio impazienza, con ebbene? Michele. in dolce del Grazie titolo... dell'amicizia conforti i tutti momento.... questo offrire poterle desidero e più devota. Marianna. In questo Errico momento!?... dunque?... Michele. M'incarica di rimetterle questa lettera. Marianna. Dunque.... accetta?... .... parte?... Michele. Parte a Marianna riesce momenti!... Non {fulminata, a proferire vorrebbe parola. Michele Pianga, marchesa. le dico in quale contenersi, Il suo sforzo {commosso). stato! parlare, è ma non violentissimo). J08 MARIANNA Marianna (vorrebbe sentisse come Non qui.... nei ribella alla dimandare! di lo uomo che No fa se Io — di pazzia torno il dimandare tello fra- suo contro rin- creato io queste ragioni? diciotlo io anni — moglie stanze? circo- queste comhinazione una creai Non non chè?... peradesso amava lio mi io questa si riaccesero amore impazzita Ma domestiche — suo più so ho se I Ma la più — lesta insomma l' l'ho creato .. dio i fatto si che L'amore, dimenticare ai il e già sono anni — vite lo Creai fratello Il mio le due che a — dieci suo l'amore!... questo •donna, — io segno.... vedova, Dopo — ftcero amava dinanzi creai — mi qual Ragioni — Creai — scienza co- più quando! Io io No! la esistenza? io — Son — —Io dimando la mia principio — non — perchè qui, senio dimandava: dimando! lo sposassi circostanze combinazìonQ! io! io Altre ricondusse more, io mia, mi pure nep- ragione! ricordo alla e un l'amai? che — oltre pure poi più anche sopra mi non maritarmi. cui impedirono a pesa Questo perchè, per Non le la Perché •— anima, — sia E prima un mia perchè? questo di me affogano che distruggo, sacre ma — lagrime ho ... ch'io e non finalmente.... jeri....oggi pensava— No mi protestai e Guardi, — Perché — sforza: ragione). le che si può: non sua Tutte — la maledizione pensava a I pazza dunque care I cervello.... si Io la e posso! non lagrima divento è vacillare posso.... una piangere alla figli il dolore la e e la poveri , chiama fanciulla padre del pericolo miseria e non legittimo il memoria il donna, e uomo la fame di delle quando madre loro padre mortale la e puro e — a- — ad divenir creature alla ogni madre che ilo MARIANNA Michele Lisa! si (atterrito signora Lisa!... di qui- subito Venga SCENA 1 è guardi, naarchesa!... Marchesa, uscio aW slancia destra). (Torna qui rianna) Ma- a figlia! sua IX. Lisa. Detti, Lisa. È la n)i che mannma chiama? Marianna. Si, io.... sou che anche baciarli.... voglio velia una prima.... prima.... Lisa. Prima di che, mamma? MARIANìNA. Eh! [piano a lui) a me.... e vegga.... quando •Cora, io!... so Ma ledile non sentite, ma c'è non ho nulla.... voglio scuotetemi. Finora — senza ma non lo eh? Michele Ma slate durare... non no, marchesa.... si (piano). calmi.... Lisa. Oh mio Dio! ma che c'è? cos'è Michele perdere. anzi, parlarle.... di paura da lempo sialo? Dì sono qui, accanto che quando mica si va- in an- 1^^ TERZO ATTO Marianna. ordine.... in mia.... carina Nulla^ {come MiCHBLE Marchesa lare I... (scuotendosi). col matrimonio.... verificate.... che non crede.... sempre mia figlia!... E A io ami... che colpa per debbo M'intendo ti riama... non Egli ha di.... sono il il può... di paura colla punita finissi non ripiglia) miai... essere che.... meno e si tuo l'altro.... parte, si essa il per Montorso.... D'altra par* per temevi.... tu Luigi scuote, tu sforzo supremo che mia! la (Michele Michele... un visconte.... colpa per fratello!... fa difficoltà Le segno) signor che (Mostra ecco! a scuotendola). sopra Marianna Ah! cose vedi.... idee.... le idee..y perchè le e le metta che aspetta Ecco.... tua tura! sven- la (accenna testa) .. forse.... allora che Michele invano compassione!... per di cerca in di nome Dio si dispera; richiamarla) Lisa Ma (Essa (a ! che Michele), cos' ha ? che cosa dice ? Michele. Alcune amarezze.... un MARIANNA Chi -voglio è che arriva? vedere.... -è partito.... Ma forte turbamento.... (porgendo Ah! nessuno!... impedite, ascolto). impedite!... (A Michele) impedite voglio!... non che Ma entri dunque nessuno.... non non Hi MABIANNA SCENA X. Detti Errico. ^ {entra Errico rapidamente), Marianna. . Ah! (Getta grido: un subito ma vedendo Lisa, .. il e si grido, suo ricompone, massimo con detto riesce sforzo mio Errico.... trae buon a amico!... le tra fratello Vostro Lisa più a braccia sue Oh padroneggiarsi) partito.... (Bacia ch'eravate figlia sua soffoca I conte mi aveva riprese) Errico. l'ho Non sentito potuto! che Al — partire,... lasciare Marianna salutarli, Senza qualcuno vuol salutarlo istava subito prima da (esce solo con bene: grazie! Il No, sempre Lisa) signor Che conte dal fondo). Marianna prosegue simo, animatis- piano). Marianna, no, le... con il solo (A sinistra). , ma ho partire. (esce Michele (vedendosi vettura gli amici.... marito.... mio di Lisa Errico in (interrompendolo). non avverta salire di punto e più non morire, nobile parto più.... Marianna, affetto di te, presso con piuttosto tutta la mia che te, zare spez- vita! ATTO 113 TERZO ^ Marianna (a queste parole giogaia; poi sé in torna si combattuta, mostra si e quasi sog- domina)» . Errico: Guardate, solo aspetto vostro I amaramente concede mi felice dopo un'occasione di l'innocente potrò se Partite che figlia ! rivedrò vi non mai ho ! che giuro rato impa- d'essere ho di solutezza) ri- {Con la vita per figlia: mia fattoi dere, ca- bata tur- Ho — di gione ra- di mia piùl (accorato). Errico Marianna!... Marianna!... rialzarmi coscienza vi io perchè mia occasioni tante il male espiare la oggi Ma — il passi, la responsabilità che Dio vostri salvare per amoi tutta profondamente me vi come ringrazio I E dei rumore bastati sono Figuratevi — troppo madre il solo io Ahi che sento hai tu prof, ferito Ciò all'eroica puriOca casi mi m'imponi che porto irrevocabile!... sentenza una della vittoria di ancora che mi — serba ne' più E — avanti vittoria Questa questa che quali lontano, o - immagine!... tua vicino fortuna la coscienza! la capo! m'inchino io sacro.... tua più E me.... con è il piego e la sieno difficili eventi^ i ne' , bisogni onorata tua cose della supremi immagine oneste, mia chiederò nobili, coraggioàel Lisa {va Marianna prende a le per delia causa, , mani, la il sempre Addio! — consiglio delle (S^avvia) {rientra). più guardare figlia, senza sua alla patria mia bacia, la riconduce Errico, la avanti). Lisa. Il babbo è trattenuto per pochi istanti: viene ma subito. Ferrari. Voi. V. ^ 114 IfABlANNA Errico. Mi duole.... mette ragioni la partenza niio del fratello d'altronde vapore lo saluterà addio.... {Esce Michele (estatico volgendosi me. per .... «n- non Addio 1... indietro). ha osserva: il compreso sagrifizto di Ma- rianna)» Lisa» Kanlma.... goardami.... mamma.... Marianna. Tranquillati, è finito Molto I (Essa meglio caro tiene 1... Sono angelo!... Sto Inocchio ad contenta di molto Errico meglio.... che tutto scompare) met... Lisa. Ah venire ! sento il babbo. SCENA Carlo Detti senza , XI. baffi senza , serio perrucca , gioviale. Carlo. Eccomi qua.... Che ! non mi Marianna. Carlo I. Lisa. 11 babbo ! MlGHBLK. Il marchese! riconoscete ? ma ^ Carlo al somiglio Se ritratto H^ TERZO ATTO (a Lisa), che mi tu hai fatto compensa- , con mene bacio. un Lisa. sìt {Lo Oh bacia) Somigli sei bello, sei adorabile e 1 Carlo. Vedremo se che detto anche sarò il conte infelice! meno Errico mi M'avevano — cercava.... Michele. marchese No, vi chi : sono cercava io. Marianna. Errico Il conte di prima voleva non partire che Londra, per resterà ove la stringervi qualche mano anno. Carlo. Oh! dato gli avrei volentieri il buon viaggio! Marianna. E voi, Michele.... di cercavate mio marito ?... Michele. Per chiedere alla a mano lui e della alla signora loro marchesa Fonore spirare d'a- figlia. Lisa. Ahi... Marianna. Ah!... Carlo. Non poco ho che tempo.... un'obbiezione: voi conoscete Lisa da 116 habianna atto terzo Michele. il Conosco è mi esso carattere nobile della garante virtù della figlia. Carlo. Non ho altro da dire. Acconsentiamo. Marianna Grazie (a Michele). t FINE DBL di generoso e DRAMMA. * sua madre : INTERLOCUTORI dì marito MARCO, TERESA. figlia. loro LISA, padre ROMUALDO, di RAIMONDO. La La scena è a serva di Marco. Il Milano, — tempo è il presente. eùmnudia Queita la sotto posta Uscio — in fondo uscio nn usciolo nn quattro persone cuscino da sedia levare. sedia Una — — dall' da uscio di Nel — sinistra. nella ; tre per poltrona sofà. an qainte desinare Una — dritta A lungi poco tavola mobile. cassettino con poter altra : muro. a nelle parte per , scena ioprm UNICO ATTO Camera. 1865, Giugno 25 del Legge ér Autore, diritti i è antica con mezzo una Altri — o bili mo- piacere. a SCENA Teresa Essa sola. PRIMA. apparecchiando sta tavola la tre. per Teresa. Davvero ho donne! Oh maritarsi a Il marito Mai i la Eppure Inesperta Vede del color Ma E il mondo di Sognandosi la Fkkrarl e la rosa Oh Voi. un gran mai ai anno brutto de' suoi di vita, e molti se non la affare! pene!... e un'ora quattordic' si, l'angelo! V. desinare! pensieri bene! anni, inganni, gode custode; dell'angelo notte quindicesim' Tangelo.... sino di mille tranquillo! fanciulla oggi fa si figliuoli... giorno un voglia proprio ha Si compito, appena sogna un bel marito 9 1 122 il marito E sì comincia Poi Gli abiti Lo sposo, Or vi del ÀUor, che felice notte! Finito qui, eh' marito Che ai Che mangiare Che non mondo intanto Io sola E si, Del mio Finor Di spese la nostra E di chi è Nobile, Ma Però ver, sono a non a tappezzier intanto la per Lisa è più sola ! ! figliuola!... in ciò propizia — tratta innamorata che del mio pregiudizj amor ; matta fa è ! mestiere, un capite, Ah assai. grave borghese, un bere; e pigrizia! si non genero? di mestiere, pazientai. vivere aristocratica, la la stata vendere, sono, io Soltanto •— D'uno bottega abituata sono un innamorata! altro ragazza, sol dà adesso lavori figliuola ch'è in sta Non di e nostra invigilare ed muta !... s' imbarazza nulla finora lungo, il caso adesso È Ma di mia casa di m'è marito affare! brutto mangiare quella.... che stare.... ch'esista mi pensieri è? non uhèt dormir, da che poltroneria. alla me, a pensare, signor tirai Zhe luì, ho non nulla, cos'è? gran comprende a che in della pianelle; I... Che un lA belle. e il bene fa dormire, e da Iddio sa Ma ho si tipo non a è venite il attende E E è stretti risponde vi maritarsi ragazze^ interdetti.... tanto spasimo vocina Venite Un che una a vengono mutande in intorno testa!... la maniere aveva oh vi festa!... gran comincia diventati son già giorno, donne! Oh i balli ma sbadiglia udite poi stomaco.... corredo che bel un E lo di, primi i piglia....e carnevale.... Vien E POLTRONE IL tappezziere! un ver, son io. ! non questo ho. no, furibondo. eppoi no! ATTO si che Sissìgnor Tappezziere E la è cosa Ormai Trovato ho io quel So Ma fin Non tal l'ho punto che ma in serrata cosi camera. a lui a t l'ho quattr'ossa Però, letto qua^ ^ mio se marito scimunito, muoversi, a parlare, ! SCENA Teresa occhi obbedirà. poltrone infine uomo questi — enorme anche esser Con si benedetto Signor Oh me a f pazzia: piedi queste in casa, maggior scritto! c'è caldo vien mi figliuola mia la f... t Romualdo, dirlo d'ogni stanno la fosse /... A lettere che vecchio rosso capace Toccherebbe Ad a certe che Precipiti Io poi credo dei nuora e Raimondo pel tappezzier strugge t Diventar Scioeca laa UNICO e IL Marco dal fondo. Marco. C'è Teresa (Eccolo tempo (sdegnata I) (Bruscamente) qua Marco Teresa (guardandolo sé). fra Mezz' (resta pensando desinare? a e I ora facendo con conti). dispetto). A che pensate? Marco. A un conte. t 124 POLTRONE IL {Poi minuti Trenta Vado — altri il impiegato Ecco desinar sia cinque fan tornar, a sofà: li mia.... camera minuti quel che prima in Cinque Su sé) tra come dieci tempo. minuti dieci sul mio letto (fa di atto un rabbia riposare per di Comincio — andare, a dieci — là.... dal (Siede Teresa pronto.... sofà. sul sofà di contro destra). a lui). Marco. hai cos' che Teresa, ? Teresa {con ira). che Ho vostro Del non Poltronaccìo via Vo — ! per che pensare mangione! divertirmi Per di (Trae una fatica sa Un'altra... d'un (La E € tasca 1 rapidamente carte Caro questo qualct^e carta dormire : dal questa le voglio. non lettere tre in guarda infermo.... Chiusa terza?... Pressante^.... ah questa la questa l'ebbi e e ancora cosi. Di anch'essa... mette I... da tasca aprirla.... lasciamola parente foglio un suggellate lettere) L'ho chiusa.... chiusa fondo). sofà! od ora le quali tra esamina aperta; lettera.... Una È delle tasca ! (accomodandosi). leggere a (Esce Ietto ^ ed Mi in avessi se I al e dignità senza uom Marco Yediam desinare al picchiarvi non dispetto sento — poi, sei (La ho ripone). scorso.... tasca senza Dell'avvocato aprirla). Albani.... si, l'aprirò (La !... po' rimorso... un il mese in di domani. mette in tasca). UK FOLTBOHB IL ni. SCENA Ibroo (entra lasA dice Lisa e dall* muro. a vede circospezione grande con usciolo padre suo , fra si). Si, si, prima Yediam d'espormi di se (In punta di tamente, e convincere piedi dice gli mi il babbo dietro viene con m' che passo un a riesce. premura e a cammina che Marco, a incresce, bassa). voce Babbo! Marco è? Glìi (dando c'è? che (come Ascolta Babbo, per carità sopra). parola. una (amorevolmente). Sei tu, figliuola cara ? (c. s,) Lisa capiti! non mamma adagio). f Marco la crollo). un (Si volge !LiSA Che Marco. No, È La in e , grande tua Peccato Dunque, è mamma ! perchè che È ebuUizione!... cosa terribile poi è e' è ? buona stanne no, andata ve' all'aria talor quando la mamma certa: pur aperta! s'infiamma.... ! len- ATTO l^ UNIOO Lisa. tu Se soccorri mi non (essendo Mabgo la mio perduta sono presso babbo babbo, Oh in sedia t ! siede vi mezzo, Oh Dio adagio). t Lisa. Da mi catastrofe grande una minacciata! veggo. Marco. me! Povero spiegati. Ma Lisa. Io innamorata! sono Marco. Ebbene! Ehi All'età tua la si oppone mamma mal gran (con Lisa Ma un mi non pare! angoscia). ! Marco. Allora è un brutto affare ! Lisa. Però il padre A di un voi del due giovine, con ch'è qualche un uomo pretesto oggi che sa bada Marco. Bene, scriva alla mamma. Lisa. Con Igli verrebbe in casa a quel parlare con pretesto voi. poi vivere, scrivere. 338 il poltrone Marco. Bene, parli alla mamma. Lisa. anche Ma Ch'egli vorrei teco parlasse. Marco. É inutile ; scriva a lei, parli a lei. Lisa. Ma la ha mamma giurato nel ferma star divieto. Marco. Allora, Se tua madre L'avvenir é mia, cara ha che ci brutto un a£far, ripeto. giurato, tu aspetta: guerre ben slessa ravvisi crisi.... intestine.... Lisa. Oh mio babbo I soccorrimi. , Marco. Ma io discordia! voglio non Lisa. Di' che il padrone infine sei tu. Marco. Misericordia Allora si il vulcano andrebbe in eruzione ! t Lisa. Io voglio il mio Raimondo. Marco. Sen\i una mia opinìoae. atto 129 unico Lisa. Io il mio voglio Raimondo perdutamente f io l'amo ! Marco. Senti idea un' t Lisa. idea Che ? : Marco. prima Ecco: Ho i nervi Dopo, a in moto mente quando il desinare. s'appressa torneremo serena, pranziamo.... parlare. a Lisa. Si^ la mi mamma ha chiusa Marco Oh bella I e t mia camera (sorridendo). avviene come in dentro allor sia? tu qui che Lisa. S' è scordata l' usciuolo segreto deli' alcova. Marco. Tuoi far le in cose fretta !... la fretta ecco che a giova Lisa. ? Dunque Marco. La è mamma poi pranziamo, Dunque qui : va vedremo : a momenti via. Lisa. Si, Ho Dice pregata che non l'ho la mamma, vuol darmi a vado via.... supplicata un semplice ma senti t invano: artigiano ! t 180 Ma Ci POI/TBONE IL è è onesto^ amiam.... Allora vuoi Non Cos'ho Parole qui te a facoltoso.... inutili ragioni intestine.... io fare Io casta; basta e t avanzo.... andare devi e dunque? vuole, non mie d'alta siam non essa : le vengo, guerre da Noi a il mio voglio f... pranzo Raimondo! (Piangente) Se E no, allor Ma no, La mamma Ma se tisica diverrò quell'anima a pace morir all'altro in cielo.... voglio.... giusto non la f... Anderò rispetto... porto (Piangendo va SCENA Detti^ e a da t... terra sabbiai rabbia f... te.... me! è Marco commosio). IV. Raimondo (piano Raimondo Presto, rispetto uscire. per in farvi per m'ajuta.... m'ajuterò.... nessun e mondo dalt* usciolo. veduto non da Marco). Lisetta! Lisa (maravigliata). Eri Come?! In mia stanza?!.. (confuso). Raimondo Scusa, T era già ascosto quando tua madre vi ti ha chìusal... Lisa. Insolente!... Ma adesso che c'è? Raimondo. Da un quarto d'ora ATTO » B batte madre Taa predica all'uscio s'infuria.... e 181 mnoo che ; vaol di Io dentro fuora tu esca ho serrato f ! Lisa. Yado : parla {che Marco padre. mio a (Esce è si intanto levato Manco capisco.... PoyeriDa, piedi adagio). lasciato.... —m'ha mal^ conflitti ma in l^usciolo). per voglio.... non Raimondo. (E viene se madre?... la Come trarmi d'imbroglio?!) Marco. Rimettiamoci Raimondo in Ah in ginocchio per intorno gli gira mio mi bacco prostro.... baccone piedi !.... a' e gli si getta suoi le mani e mi getto.... congiungo.... (attonito). Marco Oh letto. caro davanti). Marco Supplichevol il mio verso risoluzione (con signor viaggio !... L'affar diventa lungo t Raimondo. Signor Marco.... Marco (essendo vicino Perdoni» a un* altra prima ma sedia, mi vi siede). dirà.... Raimondo. Son Raimondo.... Marco. Raimondo?) Se capita mia moglie.... — Subito via di qua! * l^ IL POLTRONE RAIMONDO. La in prego cortesia... Marco. Non vuo' rivoluzioni I Raimondo. Ma senta.... Marco. via Vada Raimondo Oh infine voce). la (alzando I ! Marco. Olàf La s'alza voce in aria proterva? Raimondo. N'ho diritto! Marco. ? Davvero Raimondo. Si, signore I Marco. Si servai Raimondo. Sono La E Per un mia non giovane casa è capisco negarmi sua ho onesto, onorata, quindi di più della men visieno che un sua capitale. non vale, ragioni figlia. Marco. (Mio Dio! quante omozionit) 194 POLTROMV IL SCENA TereM, V. di Marco poi (agitata). Teresa ostinazion Che E Io se sia è non rinunzio al Da farle a via Zero aprire d'ora quarto un : capire! posso riesca uscio suo la non che alFimpresa. battendo Sto questa padre suo poi fuori. dentro, zero intero f zero , ho Provato Tutto Di stizza, di aprirà Forse {S^avviciha E chiuso.... (All^ Ehi uscio ! Marco la Via, fiato dentro all^uscio di in pregare.... a vieni gettato padre.... gli suo sarà provato — roder dispetto a t porta perduto.... tempo ho minacciare, sfondo Bada, — a mi vuol desinare! a al vento.... sento. bene.... chi sa!... Jìfarco) letto.... — Oh ma si leverà ! chiamando) !... — Marco Marco ! — (di dentro). Dormo. Teresa. Svegliatevi, Marco (come Dormo. Teresa. Ebbene, svegliatevi ! sopra). ho premurai 1s5 unioo atto (c. s.) Marco ti (Che la venga Svegliatevi rabbia 1) Almen — moment* un per t (c. s.) Marco dico Yi dormo Cile dormire Lasciatemi I ira), {con Teresa seccatura dormo, Se vi non e sento! ! Teresa. (Or più or, bellissimo.... sogno un t) (c. s.) Marco Faccio freno mi non finirlo vorrei almeno! Teresa. (La La — mezz' è ora rinnegare!) farebbe davvero pazienza passata I vi Via, — potete alzare (Nessuna (Nulla È — ottengo in se tavola, al debole capite! (c. Marco Marco, — s, lui di con voce mi non su ! risposta), conformo.) Marco!... assonnita). Dormo ! Tbr«3a. Ma è il desinare pronto ! (c. s.) Marco Ah! Per bacco!... Ho sonno e è pronto?... fame.... guardate Allora... un voglio... po' che im- (broglìo. 136 POLTBOKE IL Volete stare letto a di (sforzandosi Teresa pazientare). ? Marco (c. s.) fame La tormenta. mi Teresa. . venite Dunque pranzo. a (c. s,) Marco Questo tepor mi tentai Teresa. è Ma più il sonno o la fame ? (c. s.) Marco Oh Dio t non lo so Teresa. bisogna Eppur scegliere ! Marco (c. s.) Sì» Cosa e' è di minestra Teresa è del risotto fatica ! sa ? {irata contenendosi e Oh C mi ma siete una a stento). noja gran t I (c. sJ) Marco Oh carol Poi? Teresa. Fegatelli. ^(c. s.) Marco Oh Oh quasi m' alzo ! Eppoi ? giojat mica t ATTO 1S7 ximco TSRBSÀ. capretto. (c. s.) Marco Oh di rostin Un m'alzo! Teresa. bel Un pasticcio! (c. «.) Marco Oh saito dal giù letto ! Teresa. Poi c'è majonese.... una Dio! faccio non vengo.... animelle. (c. s.) Marco Oh dì bodino un infilar che le pianelle, Teresa. C'è vino un poi basta.... Oh A ode (si Marco Se un'ambra^ che che anzi s^accosta alVuscio muojo.... prima no corallo un di in pare t fretta). (Entra) desinare! tavola! Teresa. Un L'avrete, É cosa C'è I9on Ogni di c'è ma bisogna molto grave, mezzo la pace, da tempo istante che della può vi dico! decider promesso adesso. figlia, nostra l'onor perdere, v'ho ascoltarmi prima riguarda passa che QuePo momento. famiglia; È di un affar brutto^ tutto! Marco. Oh mio Dio! Ferbabl m'atterrite!... Voi. V, Dio sa che dispiacere 10 138 Mi POI/TBQ^ IL oh sovrasta; mìo Dio!... Lasciatemi — sedere. in (Siede Ora parlale, Mia — tosto e io eh' : destfno il mio sappia mezzo). ! flgiia ? Teresa. Ebben, sappiatelo... Marco {accennando sofà). sul Datemi quei cascino. {Teresa mia Dunque eseguisce). figlia?... Teresa. Fa Raimondo, con vuole e di all^amor Dunque, sposarlo ad nascosto ogni costo I Marco. Ma è chi Raimondo quel ? Teresa. del Figlio Che sta in qui Ne convengo, Suo padre faccia; è che e è un buon giovine un esercita di tappezziere non brutte un'industria omaccio... — Vi maniere, lucrosa.... qualche manca Marco. No! Teresa. Tutto Un questo tappezziere è vero, infine.... ma — Via, Marco. Ma nulla ! ve la dico che cosa franca. vi manca? cosa? W ATTomnoo Tbrbsa. tappezziere, dunque, Un è.... Non Ma — avete cosa dirla a sincera, ? Marco. Cerco tabacchiera. la Tbrbsa. Oh Dio mio t Marco. là Di in forse camera l'avrò lasciata. Tbrbsa. Tanderò Ye pigliare.... a Marco. Ah Tho no.... no, trovata. Tbrbsa. Dico Doi, che Per parmi che dunque un che sarebbe uno smacco tappezziere.... Marco. Tbrbsa andate Eh Cuor; alla con voi (perdendo malora, la uom perderebbe tabacco t pazienza). senno, senza fin e' è ! Non Corpo Giobbe la senza pazienza! Marco. Yia^ — scusate, Lisa flato non sposar vuol più, dunque non un apro 'Lisa, d'altra parte, essendo bocca! tappezziere? Tbrbsa. La più persuasa — Sciocca! 140 ^oiiruQlXE ih Che un Ha di ragion fuggir stanòtte casa" sia si ella intesa tenti che e in vorremmo non che temere Raimondo Con noi siffatto genero via. Marco. piedi A ?! {con ira). Tbrbsa Ehi di so molto se in od piedi a vettura t Marco. Oh credete ma proprio?... Tbrbsa. Ne quasi son siQura. Marco. E lo come sapete? Tbrbsa. i fa Or Che il giovin A parlarmi Io vidi Nel E allor Come Io in una carta della legna vidi nulla fosse, allor, Feci : Oggi è Che che modo e sette il settimo Lisa ve Fra ho ne alla e vicino. pian Lisa ora uscisse, Lisa, giorni giorno, e sarà e che or pretesto" licenziato cesto questa con cesto. che con nel pianino, al avvicinarsi ricordo parlando, contrabbando stufa alzarsi intercettata, pare? di gettò .un' ottomana, cosi e venne; immantinente, biglietto per Frase Per mi non Raimondo Un casa la Lisa se d'offrirmi pretesto in qui che cesto col settimana una ho misteriosa ogni pronta ora dicea ritrovato una : " cosa t " cartina DomaUina. • 1^ POLTROliE IL Marco (si rialza). Ebben, quando Ma torno sia poi» l'usciolo è di Ch'entrar più corta I... Ma si ferma fra dice e se) vede quel che {S'avvia di sa : t Teresa se Dio qui poteva.... pare il desinare pronto {S'avvia, poi (Per vi come succeder...) adagio). nuovo Teresa. affrettatevi correte» Ma Marco t camminando {sempre si, corro.... Ma SCENA Teresa, Serva La affretto!... mi {Esce). VI. poi {uscito Romualdo Il signor adagio). Serra. la Marco manda con lettera). una biglietto. questo {Consegna ed e$cé). Teresa. Il Raimondo di padre Vorrà pregar {Apre la e Signora e Che Ohi — e € in ^ Travasa Jf' ordinò pel Aglio lettera e Di I.., mi tappezziere già par di le Non mio figlio tutt'altro già venga le scriva trattasi. — Enea, una di ?t vedere. legge) e Teresina. favor II rosso ?t marchese, bandiera ma fior ImoVox^*. Sino di a in mente la presente. dal quarantotto giovinotto, Milano » A9T0 e Noti che c'era diavolo Che e Mia di storie fece t Si " Travasa la I io, io viene quella con è ulano! " raccontare a di farci questo E — T e rischio » Travasa « — croato mi col bandiera. ed Bravi — ed moglie il ancora — 14S umoo ? fucilare, a che me preme? combattemmo poi morto! — insieme Il » — l'abbia signor — f in (gloria e t Quella bandiera Vorrei ricuperare. e Da t Che, t Di un al ! e Di " Proscritto. volermi A Chi « A Se noi vuole dispetto Se permette, e Se nulla la Venga Ma mio sentire a dire sa e vuol non ho verrò mei reco mostrando ; offesa ; chiesa. sera bandiera. d'avere parola a in di alla intorno una entrare prima figliuola, la dar che non » proposito. in cosa amo non ho capito!... venirmi a La parlare saprò rispondergli marito intanto?... » il indovinato bandiera!... qui quello Eccolo — deposito tal di sa non e Marco. signor siero pen- Romualdo). per ! merita, santi lettera^ capito!... Pretesti noi mi di equivoco, dei t se figlio ! incarico diede del zh) qualche mio a padrone buon Travasa fu — assicurazione pertanto prego è serva, Piemonte, ! memoria sacra ebbi povero d'ogni (Ripiega Si — rispondere scanso « Ho La t — si di Travasa in custodirla Oh » del servo fuggendo — " quindi in 11 Travasa!..» casa! che gli qua che sta bene viene! " ! 144. PQLTBOHE IL SCENA Vii. ^Teresa Marco. e Teresa. Ebben ? Marco. è Tutto aggiustato. TERESA. Scherzate ? MARca affé No, Non E Io poltrone tanto son fa quando bisogno, vedo vado" che senza vinco, e si come capite vuol ch'io niun m' due !... in mia ! sia! ajati. minuti t Teresa. E in modo che faceste per il male aggiustare ?. Marco. modo Nel più sicuro, facile e naturale. Teresa. voi Marco, m' ingannate f Marco. Ma Lisa È E un e il signor tappezzier, promette diman Raimondo ma l'elastico ha no, fondi rìtaraù che si rurali ^\V v'inganno non sposeranno. e casa Q\.Vi\aafta., urbana.. : ATTO (attonita). TK^KSk Ma che! c'era giovane? 11 anche 145 tJNIOO Marco. C'era! Teresa. Oh! Da che il parte ribaldo potrebbe seFrato! seavea passato? esser Marco. quando Eh ! Ci vuol esempio, Con finestre toppe chiavi e il timido; ardito Per de' giovani aguzza che altro fa Amor amore vedete, assai e i chiavistelli stiamo a ! birrichino il minchion, noi cervelli» ! mezzanino, un basse.... Teresa. infame! Ah Ed egli forse?... Marco. No, Ma gli Non Ha un che dir vuo' mancavan d'entrata incommodo modo questo a a deludere mezzi la : di nostra ricorse vigilanza la Lisetta non stanza nell'alcova!... uscio Teresa. Ah ! io scordato aveva Marco. No, fo per dir, chetatevi; neppur Teresa. Ma dunque?... di là è passato. !... : MI FOtUTBOHB IL Marco. dunque... Dunque... Raimondo era già in La più serraste quando camera è ben cosa a \ grave chiave ! Tbrb"a. Ah stolida, Disgrazia balorda ch'io resisto non I sono! Ah! (Si appoggia, che a siffatta disp$irando9i, a ìlareo) Marco. ' calmati! Via, Sei mattai Tbrbsa. voi Ma che avete fatto ? Marco. bussato. Ho Teresa. E colei? Marco. ha M' aperto tosto. Teresa. E voi? Marco. lo sonò entrato. Teresa. E lei? Marco. M'ha presentato il giovine, dicendomi Teresa. E voi? : Io l'adoro : ATTO 149 unoo Marco. gli ho Io sdegnosamente. guardati Tbrbsa. loro? E Marco. Si in messi son in sciogliendosi ginocchio, preghiere! Teresa. Bricconi! allora? voi E (siede). Marco Mi mi Allor l'uno; Diceva Capirete, Per Finiamola vi 1"oman ! esclamai, quest' di ritomai E — desinare! cupo.... lupo!... indegnità un' è morte! dolor un da fame una di prima — o affare serio un : ! Raimondo, o è sue consorte d'affetti.... amore!... sposerete! in vecchio.... conflitto un dispetto, Babbo, : siffatta scena una le ragion dà la me l'altra e dentro Pietà, se padre.... gìk un Sentia — beata Lisa Farò — due, e ciascun dicendomi Pregandomi, tutti adosso saltati son sedere. a messo son f qua. Teresa. Eh sciocco C'entro non anch'io si Doman Che ! ma che fortuna! voi Ed diceste? sposeranno, si non per basta E domani né sposeranno io contento siate non io né acconsento! dico a poi. Marco. No? Andate Sia pure ad di no: avvertirli non che vi non prendete si affanno: sposeranno. voi ! — 148 Fd/TBONB IL SCENA Detti^ L?9ii (Lisa e e V)».. Raimondo Raimondo dil hanno fol fondo udite le U Serre. , uUime parole). Lisa. Si ci che I II sposeremo l'ha babbo promesso! Raimondo. Di di muf^r è proposito troppo voi Verso sopporterete di si me che ai manchi Ecco Serva in (pacificamente), in {mettendo il risotto Dicon ch'è tavola la troppo zuppiera (raccomandandosi a Teresa. I fuma). Dio! Marco). Signor, cedete che ! {si alza). Oh Non tardi tavola. Marco Raimondo riguardi dovuti ? Marco La adesso! (a Marco). Teresa E tardi (a Marco). (a Marco). Lisa Ci assisa! stia saldo ! liso POLTRONE IL Tbrbsà. ragion Ogùì riflato! Raimondo. ragion Alle sordo! son Lisa. Ragioni ascolto non ' ! Marco. Adesso d'accordo son {Siede). ! Teresa. L'accordo che ha Non S'ella è fatto: la dote mia Raimondo, sposa tolgo, Le presto e fo'di di dote ; voi erede tutto fanciulla nulla non avete e stradotale dote e la : l'Ospitale. Raimondo. mire La ricco Son d'interesse, e la mia signora, sposerò Lisa SCENA Detti, (Romnaldo e ode, dote senza visto, non Serva. la poi gtiel che TtaRRSA. AUor si sposin pure; Lisa È detta? io ! IX. Bomoaldo, entra ignote; sonmi non farò più (a Raimondo). motto. si dice). USI UMIOO ATTO » (a Teresa). Raimondo È detta? . Tbrbsa.. È detta! (chiamando Mabgo alzandosi). e ii risotto! Domenica, di Adagio, bruscamente). (avanzandosi Romualdo parlare credo avrò ii diritto! anch'io Raimondo. mio Ah! padre! Lisa. ^ padre! Suo Trrbsa. Romualdo ! Marco. Son Romualdo Venia per quella (a Teresa). lettera.... si si.... quella lettera quella per Tbrbsa Ah fritto! tal risposta!... (ironica). ! Marco. (Il temporal si accosta!) Romualdo. Ma Si nell'entrare concede la ho udito! figlia e — la dote Ah! si perchè nega? abbiam bottega. 152 ?QLTBONB IL tal In vuo' Non signora, caso, Lisa nuora pei* ti Non in ce bene ì non ne A rivederci. (a Romualdo). — parlando paura la mancano simil in guisa alla neppure A — chiesta fino conte, un zuppiera), capisce, pranzo. ? mia (Prende L'ha I (nel mezzo). Tbrbsa farci uscire). per d'avanzo (RimeUe Va I Serva. Mabqo Partiti passo un n'è tavola. Crede Raimondo qua» fa e La È di donne partiti: mancan fuori : Raimondo {Prende rispondo volta mia a Lisa! Lisa è non e e la favola scosta). ! Marco. il conte. cercheremo Ben, rivederci. A — — A Lisa. Mamma, Raimondo carità, voglio per solof Raimondo. Babbo, io voglio la Lisa, Romualdo Non li senti Per esempio, Di E di ritirarmi di Non Per non avrei veder Se ? in farmi più aderito, di tentare da ? agente agiato veder nel infin ma qualche Lisa Senti ! proposto. avessero un casa duolo (a Raimondo). almeno porre di morirò o al mio posto. cittadino, magazzino. c'era argomento accomodamento. (a Teresa). tavola. 158 ?TTo^mMK) Teresa. Sento; dire Doveva dian Ne dote la Negan intera? od metà, avrei Non dato un dovea, cospetto! giudizio io mi Ebbene, in parte diano terzo, nulla, di possibilità La loro Ai : lo dir prima ma cosi cedo io : il corredo almeno almen ma rimetto. si : apriva trattativa. qualche Raimondo. (a^RomucUdo). Senti? Romualdo. Chi lo sapeva? sono non indovino! un Teresa. io Né sapea che promette d'uscire dal magazzino. Romualdo. ,, IO nulla prometto non se tutto mi si cbe resta niega. Teresa. E io prometto anche fin meno in bottega. Lisa. cedete Mamma, ! Teresa. Adesso, neppur se prega, io cedo! Raimondo. Cedi tu, babbo ! Romualdo. Adesso voglio dote e corredo ! Lisa. Si tratta dì FgBSABI. tua figlia! Voi V. (a a:«?rt,^V "W UH POLTRONE IL (a Romualdo), Raimondo Si voi dite DOD (sedendosi sbadigliando). e da Cos'ho Darà (istigato di poco un Teresa e dote Raimondo, Teresa), a ? da (pregata Lisa, il più a Romualdo). tappezziere? (scaldandosi). Romualdo voglio Sbadiglio. dir? da pregato Farà Prima f nulla? Marco Romualdo figlio tuo (a Marco). Teresa E dì tratta !... sapere Teresa (medesimamente). Prima voglio t... sapere Marco. Oh Venite A terminiamola insomma, qui, ch'io posso porre pel primo prometter la ì Yincon a e il tedio rimedio. tutto di nessun fame voi consente? Romualdo. Pel primo oh di no oerto ! Teresa. Neppur io certamente I Marco. Ben, €be pel primo alcuno nessuno almen : promeU^ però, dv vediamo.... è promettere dopo. d'uopo t atto 156 unico Tbrbsa. Prometterò purch'egli il mestier prometta smettere ! Romualdo. di Prometto adirò quando promettere prometterei Lisa. Babbo, siamo in mani tue t Raimondo. Signore, ci difenda ! Marco. lasciate Orsù, Se — io solo che di promettessi prima di po' un fiato io prenda. seimila dar lire, (a Romualdo) Lascerà la bottega ? (A Teresa) Vorrete acconsentire Tbrbsa. Se voi non possedete neppure chiavistello un t Romualdo. le Allor mila lire non sono Marco Pigro Ho le forse seimila lo sono, che un tranello. (seriamente). bugiardo no, dichiaro lire. Terbsa. In che modo? Marco. In Romualdo. Ereditate? denaro. ! ? 156 FOLTBOIIE Ui Mabgo. Appunto. Teresa. chi Da ? Marco. zio. Dallo Teresa. Nof Ei nel suo disse nulla testamento di ciò. Marco. A voce lo me disse. Teresa. Quando ? Marco. Pria di morire. Teresa. Eh credo anch'io che dopo non lo dire! poteva Romualdo. ÌB dove son ? Marco. I^ascoste. Lisa D' (a Raimondo). si tratta tesoro un ! Raimondo. $ in che sito si trovano? Marco. à Credo in una pignatta. 188 poltbone il Marco. Al giorno che a Milano i Tedeschi. tornarono Teresa. Oh Dio! storie {seccata). politiche! Marco. No, É storia di Nervi... — Venuto quattrini, nervi!...— dal era Contina9. zio Mìo — il ferito, campo, parlate.... (Sbadiglia) eroiche senza spaventate.... vi non in giaceva letto: poveretto. Romualdo. Egli E era voi al nosco restaste a cittadino, bravo quel campo ! casa Marco. Ero Continuo. — misterioso Un in E quel Con vengono li Poi quel — Mi Poi a Pochi l'uscio, e mio in vedo far lo e dice.... — mi di (Sbadiglia) letto nervi ! l'assito.... sparito! morte. a chiudere Nervi, ! gabinetto era vicino ormai comanda dal scricchiolar di chiama fuora questo parti.... l'involto zio, mezz'ora una venir signor poi mia, casa levatosi in rinchiudersi Lombardia di signor serrarsi; zio, lavorare.... udii Qui zio signor primi portare mio con riapron de' un involto stanza Dopo, E Ecco — ! bambino ancora le ! porte : — Romualdo. Nervi egli disse? ATTO io Son dico che « Ti affidò " Che un Gioje? — « Vi " Quando t Sia t Farai e Di « Il e Ove « E segreto. poi tMndicherò, lire seimila son potrai Tedeschi quel ch'io e nascosto tesoro e Seimila « Io lire la n'ho mio allora Lo — giuro. ; andrai, fatto d'un più vai ; contratto. Teresa. E .voi che feste ? Marco. In Che il m«tfchese seguito Travasa da seppi mio un salvo in era a cugino Torino. Romualdo. B voi correste.... Marco. lo Aspettiam che dissi i Tedeschi : Chi sen va piano vadan va da sano Milano. Teresa. Ma s' ei stava in Piemonte egli — consiglio, posta sul che — — restituirai. lui a » ripostiglio la mia? sicuro, niun a " Travasa qui. per posto, casa. giuralo pagherà ti tua in dal nome parola sua la di casa trovisi trovisi, là in Roba chiedere senza trarrai il marchese il tesoro e certo argenteria! il marchese t'impongo: solo, notte, in casa, nascosto. — per che sapere ai fuggito » anche : che Altro « chegioje! Altro « — in tesoro un — parlò Qui — v'è diss'io. Argenteria? — egli cosi questo, gran 189 UNICO era in salvo t Marco. Siat : " 160 Ma s' ei Ed io Gol POLTRONE. IL stava Piemonte in desiderava iù stava obbedir per de' Tedeschi partir io io { zio, in d'essere Lombardia salvo anch'io. Romualdo. Insomma, or siamo in salvo quanti tutti : parlate. Teresa. Il sito del tesoro (sbadiglia Marco Questi svelate. indugio senza s.) e. nervi.... Lisa. babbo Su, t Raimondo. Su, signor Marco, su Teresa. Il sito? Romualdo. Il sito? Lisa Il e Raimondo. sito? Marco. Non lo ricordo più. Romualdo. Eh tranelli, raggiri ! Marco. Ma Ho il modo per potere no, state quel sito a sentire rinvenire. : t atto 161 unicx" Raimondo. Quale? Marco. foglio. Un Tbrbsa. Vediamolo. Marco. Questi Teresa nervi t... (seccata). Oh Lisa la (indovinando cenno di sbadigli degli peso! Marco, fa Raimondo)* a Raimondo, a (Lisa mano! una qua avanti tavola cagione che la Marco; Raimondo e zuppiera la mettono tuttora). fuma Marco. Figlia, i tuoi calma m'hai compreso! (ridendo). Lisa Ecco, tu nervi i comodi con tuoi. Romualdo. Ed a noi dia la lettera (accennando Marco Qua in lasci e fare la (dà il mio dall^àltra e la lettera (Si pone babbo. parte; mettersi le trae carte). aperta. Eccola. si pone petto). (Lisa Lisa servire noi. da tasca tasca.... Quella A a il entrambi a Teresa). — presso E noi qui Marco; ajutano tovagliuolo, ecc.) a lato Raimondo Marco ad comodarsi ac- 182 POLTBONE Ih (a Lisa). Marco ti Cara, {Teresa si Romualdo e la ansiosamente traggono e Leggi e Per " Non al sotto perder che cosa della cassetto lettera questa sai tu troverai scritte che quelle parole di leggere a {leggendo). la ritrovare poter Per avanti parte a lettera). Teresa e grato! sono tavola scura sarebbe ; : sventura. una » Romualdo. è Quar tavola cotesta ? Teresa. È {In la fretta scostano questa tavola in setto, piegando la tovaglia dare la minestra stava per aria. in è Marco — vediamo. qua: avanti alla sopra Marco, a e levano ne tavola. Lisa, — col resta il cas- che cucchiajone sconcertato)Marco. Dio Oh t Teresa del Ma {Essa — (con cassetto, allontana si Lisa e Raimondo Teresa e Nei cuojo buona sotto con infin, bisogno Romualdo,' rimettono {legge il cuscino sotto poltrona? abbiamo. portando in il della ROMUAIiDO. Questa sorridendo). maniera ordine via la il cassetto. tavola, ecc.) cassetto). poltrona mia. » ATTO 168 usnoo Tbresa. È {Teresa questa. Romualdo e buona indietro traggono maniera e levar poltrona, Marco: su che Romualdo e resta sedile: senza con cortesia.... in Scusate, {Fanno Teresa e gli dice). ridendo po^ un Marco; leva il cuscino della si allontanano col e cuscino). Marco. Ed dove or Lisa siedo? mi {sorridendo sei A mio.... Tbresa {legge « Verso l'uscio {Teresa di il verso prèndo della : alV vanno rossa, tavola di uscio sei Lisa e uniti Tbrbsa {dandogli la (camminando Romualdo e uno, e {Arrivano minestra). ridendo due, col un e tre, sesto e la poco a e il porre levano sei. insieme quattro, passo ci e contando e piede sotto da ch'io Insomma, muoja di terminiamola fame han : vediam giurato prima passi). sei. cinque, mettono i alla parte). Marco. Ah! gono ven- Marco). Finalmente e destra » fatto, si accomodi. Ecco E smossa. passi). {accomodando Raimondo cuscino). del una contando mezzo Marco). sedia. un'altra camera v'è di Raimondo con rovescio nel fronte Romualdo e ti dall'uscio passi dall'inedia. casco occupandosi e babbo Coraggio, e Io costoro!.... il tesoro. tavola 164 IL FOLTR02SE Romualdo (Oh Ha poffare di mi viene or {Teresa e Giove! prima un' Romualdo e (fra se). idea poffar ! levano la pensai!... ci non mai 1 sarebbe tavola ?...) del smossa pavimento dentro). guardano Teresa. C'è un drappo nero. Marco. Levalo. leva (Teresa il drappo). Romualdo. C'è un gran negozio sotto. Marco. E dir che Romualdo li nascosto (trae fuori coperchio con è dal sino pignatta, una legato; egli quarantotto la alza polverosa, nera, pignatta; I tutti la col guardano ansietà). Teresa. Ecco.... il tesoro ecco ! Marco. Ah bella sorpresa pignatta fra ! che ! Lisa. Il tesoro! Raimondo. Il Romualdo tesoro l (pesando la Peraltro Yediam. è poco le mani). pesat (Scioglie U coperchio). 166 « IL Marchese Enea L'attacco di e POLTRONE alani. tre da sostenendo Travasa, solo " Lisa. che Ah flgliuolo bravo ! Romualdo. La storia Che fu simili fatti eroismo vero un li nota d'or penna con t I Teresa. la Ma Questo vessil madre, Sua conosco e, lo : il vessillo A me tosto al {Tutti, mandando marchese le fa pagare a seimila Romualdo meno il tuo paese {trionfante). Marco E ì marchese al consegnò gli disse, difendi Va, vuota bandiera). la {guardando Romualdo è pignatta restituire lire. si rallegrano). Romualdo. C'è un Questo solo inconveniente, marchese che Panno Enea vi darà sconforto. è passato morto. Marco. Ma suo fratello è vivo t Romualdo. Si, Da comprar questa roba : Teresa Vedete, poltronaccio, della noi ma è a (a credo tale cardinale Roma Marco). pigrizia il frutto? t ! seimila L'onor, invece glorioso vessillo.... Un tatto. perdalo ecco denaro» del invece E lire, CCf7 UNICO ATTO dell'onore, ormai t... ma valore. senza Romualdo. Ah not che in E me per lavorò Qui mia Dunque è Tbbbsa Ed io darò tesoro. un andai a Lisa risoluzione generosa). per rimettervi l'asta! {Tutti si t... e — {con dote la Datelo — I al campo essa man^iera v'attaccai, io l'asta qui qua! bandiera nobii questa in scritto ho pelle.... Con me per fatta t V moglie.... della rischio Gol fu tempo molto ha ne basta. rallegrano). Marco. contenti Siete Calmare tutti? nervi i or Anch'io contento! sono {Volgendosi posso.... Ehi, Se questa Vi piaccia Sarà La E risotto trasgredire senza bontà la calate il sipario, a Son dolci i battimani Le chiamate Se mai avreste gentile per già serviti onde momento. un lunario. il sipario : formaggio : comando, il mangiando. carità, signori. agli applausi anche ma io son pubblico io — Ma in socio , è buono tal caso il risotto fischiarci.... t ed fuori. chiamate mi non ; grato il pubblico) omaggio gentil ringraziar adoro*... poi preferiste cali galateo incomodarvi, le coi, mezzi del vostra state Che questo che più squisita trififola,il più Non Ci pria signori, il vostro segna d'applaudire mio pel Potrò Ma applausi sera al persuaso lo sdegno suo rivela. ! 168 Da E Che POLTRONE IL d'ora quarto un allora il andrei domani pubblico... abbassar fatto avreste anzi i comici... 11 anzi tela. caffè^ pei narrando la Ahimèt poeta... -— Qui Ma avrei per da dirvi mondo un 'fo poltroneria punto, (Cala FINE di DELLA e.... il sipario). COMMEDIA. cose Buona argute notte dotte, e t