OPERE
DRAMMATICHE
DI
PAOLO
FERRARI
Voi.
V.
Tip.
Fratelli
Borro
m
c'o
,LA DONNA
E LO
COMMEDIA
in
IN
3
SCEniCO^
ATTI
martelliani
versi
DI
PAOLO
FERRARI
VODUA
DA
(Rappreseotau
rìgnano
LAIMB
nel
la
prima
gennaio
volta
dalla
1864
a
Torino
drammatica
ralle
soene
Compagnia
AiaVOUl.)
•^J^^^J^
MILANO
LIBRBRIA
DI
FRANCESCO
1864.
del
SANVITO
teatro
Italiana
Gadi
ir+a.lSlfll.1
DICHIARAZIONE.
La
tezione
stampa
presente
della
fatta
commedia
è
contro
Legge
senza
il
permesso
posta
dall'Aatoro
ogni
rappresentazione
di
lui.
sotto
la
pro"
o
ri*
ALLA
SANTA
E
DI
MEMORIA
ADORATA
MIA
MADRE
3CLXSABBTTA
PALMIERI
DA
LE
DA
CUI
ME
MODENA
DOMESTICHE
VIRTÙ'
RITRATTE
FEDELMENTE
NELLA
DI
NE
TERESA
COMMEDIA
QUESTA
SCUSANO
L'INVEROSIMILE
VERO
COL
1864
LETTORE.
AL
lo
raccomando,
ti
non
cKio
ne
possiede
che
vivace
di
mia
anche
di
profonda
suo
madre
nissun
m4a,
sepolcro
destinata
Per
offerendo
se
a
la
poeta
non
qual
una
corona
si
ti
cosa
o
io
non
cordemente
con-
che
so
che
sarà
alla
ha
provo
vano
mmioria
deposto
sopra
ispregevole
e
forse
tosto.
assicuro,
moderno
singolare
di
aver
non
appassire
antico
ed
lavoro
di
reputerò
modello,
molto
che
questo
virtù
di
bellezza,
pensando
al
cosi
perfetto
rassomiglianza:
compiacenza
orgoglio
il
di
della
personaggio
commendata
viene
marito
si
:
non
modeste
riverbero
un
omfe"sa
solamente
di
mie
che
so
m'ispirai
quanto
grazia
ebbe
per
della
in
nel
ma
com-
altre
le
tutte
Teresa,
sublimi
che
^immagine
avvenenza;
quello
nella
questa
speciali;
scarsi:
e
deUe
madre,
fra
pregi
pochi
essa,
ricordo
cortese,
prediligo
attribuisca
le
nobile
più
la
perch'io
inedia,
lettore
o
lettor
ringraziò
mio,
mai
che
di
'AL
vili
LBTTORB.
la
felice ispirazione
una
la
grazii
Del
che
quello
di
cuore
che
lettera
Ristori,
attrice
Le
scrivo
questa
il
bisogno
che
che
del
commedia
e
ciò
far
acquistino
(.onto
censura
cosi
passare
In
la
fatto
fossero
generale
due
prova
delle
di
Artista.
il
per
parole
le
brevi
quali
sue
debbo
U
la gran
mia
al
suo
secondo
testo
pre-
il mio
voro
la-
mani,
acàocchè
osservazioni
in
scorgere
vorranno
e
parole,
il
è
di trar
sopra
più semplice
loro
primo
alla
avventura,
per
per
critici ; i
1864.
marzo
motivi:
scettico
due
grazia, alcune
ho
o
dirle
per
risposta
che
di
po' frivolo
a' miei
([uesta
cosi
scritta
conceduto
lo
e
2
ringraziarla
successo
valore
un
due
per
di
sento
donna
impareggiabile
da
lettera
buon
La
desiderio,
laide
Ade-
nostra
Ristori,
sig. Adelaide
Milano,
parte
di
Figaro
stampo.
Egregia
è
II
una
lettera:
la
Ecco
fattone in
me
quale l'opera fu
la
per
la
ora
come
celebre
ma
dram-
presente
giornale
del
alla
indirizzai
Milano
al
da
commento
mezzo
per
,
rin-
commedia
questa
voglio premettere
non
il succinto
che
più caldo
con
mia.
Musa
resto
di
io
Musa
sua
certa
fossero
sposta
riin
dei
di
encomio.
principali
accuse
mi
si
fanno:
tSTTOmi.
AL
la
concerne
una
difendo;
male
sarà
meschini
si
se
vuol
alcuni
allora
d'ossa,
dirla
diversi
lo
che
scheletro
piovere
il
finire
di
che
consiglio
che
basta
da
una
una
di
brutto
effetto:
io
credo.
la
combinazione
coincidenza
un
per
anzi
il
questi
altro
non
si
e
del
no-
tendo
podi
finestra
stessa:
si trovasse
notare
un
il
bisogno
dichiara
cause
per
durre
pro-
figliolo del notare,
cadesse
sono
un
fatti
discuta
questi fatti nella
giorno
della
cui
discutere,
si vorrà
la contrinazione,
di
Che
o
proverbio
brutte
ciò.
dì
perciò da
che
verosimiglianza
—Che
Massaresi
tempestoso,
finestra; tutti
e
camera
il
dire
una
l'occasione
; che
poi
—
la
mentre
e
sotto
che
ottenuto
e
entro
quelle due
irrequieto
possibilità
fortuita
aiuto
ladro,
quel
bimbo
ed
cuoca
desiderato
andasse
dMin
o
per
piovendo
sera
Clemente
fallire; che
rendessero
un
una
si
quali
vorrà
scheletro
la
nimento
discer-
manchi
ne
colla
Ma
mali
d' ani-
o
colle
non
meno
terreno,
a
il marchese
lo
ve
cosa
abbia
—
ranno
sa-
permetto
lo scheletro
colloquio, anziché
suo
per
per
che
camera
una
qual
sia
Barrotti;
taro
insieme
che
mi
senza
invece
ossa
amoreggiasse
Ruato
Marco
ma
la
ne
povero
informi
confusi
e
senza
cresca:
ne
ve
non
allora
il mio
e
ossa
rimettere
animale,
solo
darsi;
più;
indietro
sono
ammucchiati
benissimo
può
vola,
fa-
inverosimile,
securamente
non
anatomico;
La
critici:
può
assurda,
ripiglio
che
mostrare
a' miei
l'abbandono
l'apro
e
Scettico.
particolari, puerili altri
non
ripiglio indietro,
di
lo
inventata,
poi anche
impossibile,
sacco
l'altra
fmola,
favola, l'abbandono
come
la
IX
e
si
accusi
insomma
medesima
la
AL
X
zioni
ne
ve
non
strane
«enza
sono»
di
d' altra
poter
beni
ogni
celebre:
causa
possibilità,nulla
sua
del
favola
forse
sono
io
principiante
trova
che
nientemeno
in
tempOy
di
cui
fare
era
e
fede:
la
scetticismo
:
lo
del
mai
a
nd
la
onde
forza
di
buon
via
dei
compiere
operare
successo,
fa,
fare
per
logizza,
sillogizza, silse
ad
quando
non
afferra
qualcosa
suicidio;
un
la
che
fidente
,
sempre
una
fede
coraggiosa
,
patimenti
la fede
,
indefessa
finisce
gere
svol-
era
lo scetticismo
che
nulla
vitabile
l'ine-
intendimento
mostrare
scetticismo
,
un'arma
braccio,
inerte, accidioso;
ozio
suo
mio
arriva
cosi
d'intreccio;
un'idea:
sillogizza,e
stanco
scioglimento
suo
producendo
commedia
ardente
operosa,
ingenuità
una
s'innamora
finale. Ma
col
vittoria
giungere, per
molte
volte
,
insperata,
anzi
inopinata:
lo
:
accusatori
il
una
lo
discolpo
figliola sotto
concetto,
un
mi
Fante-
brava
matrimonio
non
presi
che
sua
cugino
ovii
ed
d'America
Zio
uno
alla
alla
intrecciarsi
con
del
sarà
ripugni
de' miei
che
parte
in
colla
il
favola
questa
le
celebre
ripugni
che
giustifico, non
severo
un
fila tra
ond'è
naturali
col loro
più
stesso
giudicare
nel
Mi
dramma.
ad
quel casuale
che
fatti,che,
produssero
isolatamente,
prima
c'è
essendovi
dei
contemporaneità
sto
que-
quest'intreccio
nulla
ma
luogo
eventi
infine
stranissimo,
strano,
per
tico:
dramma-
presentare
di
intreccio
malaugurato
in
fatto
un
cessa
dava
posto
un
celebri, doveva
cause
da
di
che
argomento
essere
il fatto, che
parte
meritevole
processo
ragione
la
per
combina-
senza
singolari circostanze
o
appunto
e
dire; commedie
che
so
non
ora,
fcrrTORB.
scetticismo,
che
non
LBTTOBB.
AL
consiste
già
i
come
delle
anche
XI
vita
della
cose
tare
dubi-
nel
ragionano
volgari
,
pratica
nel
ma
,
risolvere
sapersi
non
uscire
per
il
a
che
questo
ma
esso,
pregare
Iddio
nell'abito
ch'essa
infonde
esitazione,
dovere
la
sino
alle
*)
Io
—
gradazioni
contrarli
del
che
legge
giovine
si
voleva
dell'
abiti
voleva
chiama
della
l'operosità
è
ne
cito
del
fede:
sparsa
alcune
poche
Eccomi
Fatto
qui
incapace
Sono
....
Accidia
del
qredo
Fare,
bene
e
di
spossato
pensare
di
Teresa,
la
tutta
parte
il dramma
spiega
dello
di
dì
male....
di
tutto
(Alto
/.)
e
che
questo
ozio,
di
ed
odiare,
odio:
debbo,
ed
amo
;
quel
non
che
non
questa
voglio
debbo,
....
(Aito
Ui.)
:
tutta
ticismo
scet-
Jacopo
....
credo
amare,
quello
tutto
irresolutezza
in
alla fede
t
Io
Io
mani
due
dell'uomo,
parole.
di
e
questi
accanto
in
atto
forme
allo scetticismo
e
evidente
l'accidiosa
piene
a
di
altro
cinismo;
secondo
cazioni
appli-
poi le varie
lo scetticismo
pare
del
dolorose
e
accanto
e
;
senza
immutabile
e
deir
porre
mi
sfiducia,
difficili
e
meglio
finale
monologo
uno
preghiera,
care
spirito di prati-
senza
mostrare
dell'anima
•) Quesrantitesi
il
più
sue
i precetti
giusta
e
allo
universale
credere
nel
oziosa
con
incertezza,
senza
sempre,
0
religioso,
dere
pren-
impone;
ed
essa
neppur
domma
quel
uscitone
e
suggerisce
consiste
non
o
di
il dovere
si dovrebbe
come
operare
dall'incertezza,
partito che
fede,
la
ad
mai
bramo
:
XII
AL
della
semplice
pura
LBTTORB.
voleva
donna
ingenuità
del
poeta,
vecchio
flilosoflco
così
impose
i sonetti
L'altra
si dice
dice
è
non
mi
che
che
si fa,
è
non
mestieri
fosse
appunto
scettico
(l'accordo
gli accusatori
con
sola
questa
l'uno
trovano
si
tale
del
nel
pari
bruttata
avesse
viene
la
avete
e
nel
che
quale altro confronto
da
colpa
gli
di
avanzi
incertezza
debba
ed
e
in
credere
è
o
nulla
e
sei
al
mesi
volto
a
sia
fa
non
spetto
so-
Vincenzo
che
accusate,
tale
accidenosservato
ne
traggo
ha
della
ancora
m^dre
sulla
s'egligoda
usufruttuario
uscire
Or
—
mi
Questo
chiedersi
per
messo
più obbrobrioso
fantasticando
trascina
ancora
fu
Jacopo
avete
non
traggo?
ne
furto
un
mercede;
;
si
mesi
domestica,
infame
se
sei
E
zioni:
condi-
credere
vorrete
non
io
voi
o
si
Vincenzo
e
il medesimo
di
cuore
premeditato?
non
Jacopo
il delitto
osservato,
riscontro,
questo
a
famiglia:
sua
flettere
ri-
far
vorrei
agiato: Vincenzo
ed
giorno
che
gettato
non
felice
: un
il sospetto
cuore
bene,
credeva
vado
identiche
nelle
l' altro
si
dubitare,
mo'non
quali
Jacopo
tico:
Scet-
perchè,
per
Qui
; a'
cosa:
dopo
Jacopo
si crede
Jacopo.
di
come
lo
concerne
Scettico:
uno
essere
panni
ne'
treccio
air in-
obbligate
,
chi
Il concetto
—
riesci
^
obbligate.
rime
a
accusa,
e
miscuglio
questo
vagio,
mal-
né
mostruoso
con
rime
ed
il pregiudizio
e
onesto,
onesto
tante
che
del dramma
riescono
ed
fede
la
uomo
ne
gine
ver-
illuminata
tra
buon
marchese
frequente
troppo
pure
ma
del
malvagio,
eppur
la fede
e
d'unione
credulità
la
del
fanciulla,
anello
quasi
e
il dubbio,
della
la
porre
,
della
d'una
sua
deliberato
che
spira
:
LBTTOMK.
AL
cosi
bontà
serma
santa
la coi
—
Aehb9L
la
accettare
mesi
sei
ignobile
egli
ha
che
il suicidio.
messo
nell'anima
zione
ha
A
dei
fatti; in
solU'^
altra
viene
invece
pena
ap-
ch'egli in
il sospetto,
risolutamente
piuttosto
trovare
Vincenzo
cerca
se
o
F evidenza
saputo
una
sul cui volto
—
arcano,
logica,
non
che gli pare
—
trema
non
qualche
indarno
paradiso,
di
ìnano
XIII
coraggiosamente
z'ora
mez-
in
posto
,
ogni
opera
scoperta
mezzo
ha
e
la
iscoprire
per
verità
T ha
e
,
veduto
il tremendo
il
che
partito
,
istante
un
due
uomini,
Ecco
circostanze?
di
in
avere
Jacopo
Jacopo
Tha
preso.
abbiano
duto
procetiche
iden-
posti nelle
benché
continuo
il
figurato
esitare
senza
abnegazione
perchè
scettico
è
non
e
sì diversamente
che
va
questi
prendere,
magnanima
con
Come
—
di
gì* imponeva
dovere
a
Se
Scettico.
vero
si chiama
perchè
credere
scettico
,
Amleto
Amleto
f
di
forse
è
zio
non
sa
mai
risolversi
a
non
sa
ghe piangere
al
sua
ch'egU
brano
modo
partito, perchè
un
il
che
stesso
mediante,
com-
interroga, piange, declamandomi
sui
tragedia
di
pigliare
perchè
scettico
è
di
dubita
perchè
No:
madre?
suo
e
scettico
finti
di
casi
Creusa
una
,
ch'egU
Amleto
così; è
abbastanza
Mi
mai
conobbe
non
Non
—
Schlegel,
signora
Adelaide
,
:
la
cortesia
E
più
sempio
mio
di
mi
della
di
torità
un'au-
l'orgoglioso
fronto
raf-
,
piccolo Jacopo
i medesimi
sono
critico
un
dico
giu-
che
rispettabile, parmi.
perdoni
del
son'io
fare
pei primi
perdoni
sua
mìei
la
mia
indulgenza
col
accusatori
cotesto
lunga
leto
Am-
gigantesco
eh' ebbero
raffronto.
apologia
:
l' e-
potrà forse ottenermi
pubblico,
del
quella
la
Del
miei
i
resto
una
everso
soltanto
un
(jtiscussione,
Mi
creda
i
sotto
mia
presente
parole
mie
LSTTOBB.
AL
XiV
lettera
critici
con
della
e
onesta
riconoscente
nelle
impazienza
l'altrui
del-
sindacato:
di
ma
ed
pacata
utile
difesa.
inoffensiva
e
sare
pas-
stampa.
vedere
dell'altrui
desiderio
di
far
oso
vogliano
indocilità
opinare,
come
occhi
mezzo
per
non
ribelle
legittimo
cui
estimazione
Devotiss.
suo
Paolo
Servo
Ferrari.
e
Amico
u
mwi
s
M
S'
ATTO
La
rappresenta
scena
Uscio
fondo
in
—
deWattore,
si
avanti
vegga
4i$,
la
tre
usci
i
di
chiave.
li
marchese
molto
camera
usci
:
arredata.
civilmente
laterali,
Uno
scrittoio
a
—
specchio
persona.
n
iscrivere,
per
grande
un
tutta
,^
una
Voccorrente
con
sinistra
«
PRIMO
debbono
Massaresi
tavolino,
Cameriera
la
e
earte^
Si
signor
accomodi
marchese.
Vo
a
con
di
A RESI.
Suo
Cameriera.
uscito.
signora.
figlio
è
in
casa
ancora?
se-
giuoco
Teresa.
frattanto.
Mass
È
te
chiamar
quale
nel
Cameriera.
Entri,
ecc.,
poltrone,
chiudere
poter
e
libri
cavalletto
a
Sofà,
—
e
destra
LA
DONNA
SCETTICO.
LO
B
Massaresi.
E
starà
un
ritornare?
di
prima
pezzo
Cahebiera.
Credo
si.
di
Massabesi.
Va
bene.
Gamebiera.
La
(Questo
Mi
marchese,
signor
il
risveglia
ad
vado
per
convulso,
annunziare.
di
mai
il
eccita
]^i
l' osservi.
che
poco
da
{Via
Massaresi.
Povera
donna!
Senza
sentirmi
Di
Di
pietà....
finirla,
Quando
Fin
qui
Se
sia
Debba
penso
senza
costo
al
tutto;
mio
una
mi
macchia,
che
delle
colpe
fare
a
di
questa
coprire
casa
la
e
mia
non
tentato
posso
illustre, onorando,
turbo....
netta
la
fortuna
d'onta
spesso
confesso,
vecchio,
ch'io,
altrui
lo
ma,
nome
mai
commosso
Sono
—
poiHgtusto,
Rendendo
A
dirle
entrar
casa
agitato^
rimorso!...
destra).
(solo).
questa
tutto
di
di
In
—
I)
Teresa.
poi
Massabesi
nervi
ho
e
la
mi
coscienza,
penitenza.
e
e
domando
decoro
disdoro,
ATTO
E
col
Di
mio
libertina
plebe
Bisogneria
No,
eh'
Eccola.
—
Croci
la
Ha!
li
de'
fossi
anche
sua
flschii
ai
di
ben
razza
in
tenera
piazza?
pasta f...
I... almen
troppo
vita
da
quindici
anni,
'
eppure
seréna...!
Davvero
signorai...
basta.
fo quanto
1 sacrifizii, sventure,
tranquilla, sorridente,
povera
la
patrizii
esporre
Poveretta
—
son
Eccola
io
fo
no;
no^
tutta
nome
7
Fumo*
mi
fa
pena.
{Entra
Teresa).
Teresa.
Serva,
{Essa porta
marchese.
signor
un
involto).
Massabbsi.
Signora,
{con qualche
Teresa
cautela
Son
qui
i ricami.
terminati
Come
—
tutti.
non
per
rispetto.
essere
veduta
udita).
0
Eccole
il mio
le
Vuol
—
detto,
aveva
vederli?
Massaresu
Le
Li
vedrò
La
pregherei
poi
con
comodo;
piuttosto
si
non
stia
favorirmi
di
il
a
pare?
disturbare.
conto.
Teresa.
/Qui
coi
dentro
lavori
lo
troverà
già
pronto.
Massaresi.
Allora,
appena
a
casa....
Teresa.
Premura
Domani,
Verrà
domaa
da
queste
l'altro, se
parti....
per
non
altra
si
prenda;
faccenda
S
DOnNA
LA
LO
B
8CBTT1C0.
m^SSàBESI.
No,
Non
quest*
in
giorno^
istesso
certo!
manco
Tebesa.
Insomma,
A
mille
farle
mille
e
E
vuole.
come
torno
ora
ringraziamenti....
Massabesi
{subito).
No,
Già
lo
Già
—
Perchè
credo
Perchè
se
noi
D^aiotar
chi
Sarebbe
non
Ci
renda
Quel
E
del
fo
qui
né
resto,
si
che
fare
può
ricami.
un
subito
neppur
cfiiami
dei
ordinar
meglio
talora
e
pago...«
prossimo^
missione
credo
non
ma
come
ai
condizione-
nostra
soccorrere.,.,
eseguisce
ch'io
la
farlo;
il
bene
alta
quale
—
fossimo
del
far
di
intendere
aiutar,
Ch'ella
di
bisogno,
responsabili
che
Né
ha
fo,
dichiararlo
a
stretto
bon
solleciti
signori
avuto
debito
debito,
mio
che
quello
ho
volte
di
migliajo
un
fo
io
voglio:
ne
non
sa,
ago,
pagol
Tèblesa.
Lasci
Già
non
farà
Quando
penso
Amore
ami
Ghe
Di
Por
In
ho
Fin
potuto,
dai
anni,
nove
altri
un
Ella
due,
Pisa
prodigio
chiamar
di
lo
dottrina
ogni
penso-
sfregio
collegio
quattro,
per
gli studi!
immenso^
Quando
—
in
poscia
ove
di che
sa
insulto,
mantenerlo
a
;
mia.
figlio!
ogni
così, ch'oggi
fogli
—
mio
malgrado
educarlo,
Germania
Perfexionò
Jacopo....
al mio
cortesia
severa
gratitudin
la
tacere
quest'unico
fortuna,
ben
fredda,
po' questa
un
suoi
sento
e
talento;
poi
E
che
penso
Lontano,
Delle
di
Ignora
ove
Come,
fra
che
quel
Fare
è
:
sa
a
Eh
via, scordi
Si
lasci
sappia;
sento
—
a
qui
bisogna
me
voglio
non
—
orgoglio^
lo
A
dunque?
io
modi
f
miei
lavorucci
non
visse^
vergogna
che
soave
i
qui
ringraziare....
la
sento
li debbo
istante
un
madre
sua
quel
io
dei
lavori
questi
di
un
frutto
tutto
Ma
chi
noi
ei
morisse,
sente
non
ora;
ignora^
suo
poi
padre,
fé' suo
perch'
dico
di
signore,
Dissimularlo^
E
padre
quali spasimi
un
sin'
il disonore
il
perchè
e
intese
non
et
mai
parlar
a
paese
suo
eh'
far
a
padre
suo
crede
si
Di
mie
sventure
dal
così
rìescita
son
Ond'egli
E
tenendolo
t
mno.
ATTO
austeri
e
veggon
gli
lei f
gravi....
avi.
MjkSSÀBESI.
Or
mi
bene,
(E
dir
ringraziir
che,
vuo'
non
colpa, abl^ia
senza
parerle
sentir
a
un
orso.
t)
rimorso
Teresa.
Davanti
Non
ai
dee
si
Anch'io,
E
che
Stare,
pregiudizii
lo
nel
come
nascondo,
volta^
una
Signorilmente
in
Temo
sempre
che
prezzo
io mi
Aqual
Ma
Quel
se
ìi velo
che
ozio
tra
a
i sofà
da
e
vuol
in
le
mano
ricevo,
devo
là
poltrone
persone,
chi
quel po'
compro
che
che
e
ricever
umano
cappello
giorno
seggo,
sappiasi
cadesse,
il
mi
salotto
mio
col
star
sempre
sempre
non
dell'orgoglio
poi
mi
sta
d'ozio
saperlo,
dintorno
in
quel giorno:
marchese,
farei?
Massa
Non
so....
RESI.
moterebbe
paese
?...
TuiESA.
Eh
via,
le
pare!...
Anch'io
ho
i
pregiudizi
miei.
!
IO
LA
Ha
questi
a
Se
v'
tal
un
V'è
Direi:
chi
mi
è, guardi
il
del
colpa
Ecco
la
Su^
fCBTTICO.
davver
guarda
già
de'
del
spiegazione
Italia
mistero
col
ancora
cipiglio?
caro
Aglio,
chiaro,
dolori
miei
il
o
il mio
guardi
per
pagherei.
non
scherno
lo
con
Jacopo,
mio
padre,
guardatemi
1.0
B
tributo
dotto,
Felice, agiato,
Della
DOraU
ignaro;
materno!...
cipiglio
scherno.
lo
o
Sassaresi.
Benissimo,
Se
è
benissimo.
Suo
figlio
Non
è
Capisco,
di
sei
ha
un'
maturo....
senno
Germania,
in
od
smania
affare:
dilicato
è
mesi
di
ma
inutile
si
tenere
per
air oscuro;
Pisa
a
sapere.
preso
giovine,
lettera
da
già
ora
è
stata
saria
vorrei
domestica
lontano,
era
materia
Ma
storia
ragazzo;
un
che
partito
della
Finch'egli
Far
il
lecito^
Solo
—
tornato,
mi
e
pare....
Teresa.
Aspetto
Per
mia
Non
Ossia
dico
la
Essa
so
che
sforza
Ad
accettar
Ma
il
Chi
Che
D'un
signor
in
due
modi:
marito
logica
no,
il
Per
mi
e
do
dice,
contrario
od
decidermi
mi
è
mi
è
ingannato
{turbalo
Quale?
e
adatti
la
innocente.
o
mente....
sentenza
famoso....
SIassaeesi
testa.
fatti;
marito
aspetto
anch'io....
attesta,
ch'io
dei
tuo
mio.
alia
retta
vuole
dolorosa
già, francamente.
l'ignoro
colpevol
fu
giudizio
la
se
assente.
marchese
figlio, perchè
il mio
tribunal
Eppoi
*
mio
mio
ti dice
—
anni
tanti
a
cuore,
fare?
seco....
domestica,
storia
la
da
fratello, già
consigliarmi
La
£
mio
vivamente).
—
IS
LA
DONIU
LO
?
8CITT1C0.
TeaESA,^
Eppure
A
—
Le
c'è
proprio
varebbe
intauto
far
A
immergerlo
non
che
vicende
Nella
passate?
Eccole
—
mio
il
al
noto
il
e
mio
nel
spero.
flgliuoio
duolo,
l'intelletto....-
cuore,
credo,
partito:
io credo
questo:
offenderne
a
vergogna,
che
ed
spero
aspetto.
Massabesi.
Ed
Che
Il
ammiro!
io
in
tutto
Qualcosa
Quel
si
che
Del
ciò
non
nò
il
mio,
nome
Soltanto
—
deve
sapesse
le
nostro
male
ch^io
fo; perocché
dagli
altri,
io
le
quando-
dimando
spargerebbero
nostra
mente^
per' niente
mai
poco
della
e
di
fugga
entrarci
lingue
onore
le
non
intorno
amicizia
scorno
a
ì
Tbresa.
Stia
è
quieto:
interesse,
mio
ed
la
ha
mia
parola.
Massaresi.
Sta
bene:
So
Il
che
e
a
Fatto
Sono
Morto
Lo
E
—
Aaf
il
tristi
Si
in
padre,
presto
regoli:
nulla,
ed
a
de'
ella
di
fu
collegio
Parigi:
a
vedere
nostri
faccia
che
questo
storie
il
insieme^
è quello
che
preme
marito.
messo^
tornò
sol
altri
nuovi
lo
mio.
io,
sempre
suo
rapporti
nipote
so
vivon
or
—
mandammo
andrà
molto
Vincenzo
a
le
ignote
e
sola.
cosa
furono,
Francoforte,
che
un'altra
amico
Vincenzo:
a
sta
figlio è
suo
marchese
Insieme
dico
le
ora
non
e
da
di
due
là
uscito
mesi,
paesi....
gli
ho
detto
stesso.
Teresa.
L«
prometto.
—
PMIKK
ATTO
.
Massaresi
Teresa
la
si
manOf
Jacopo
e
ferma
qui
sempre
costui
Teresa
mano).
dal
salutando).
e
fondo.
Teresa
e
che
si
stringono
osservandoli).
Jacopo
E
13
?
promettendo
come
il marchese
veduti
(Jacopo
la
(itendé
(la stringe
Detti
•
(fra se).
!
(piano
Mio
Massaresi
Massaresi).
a
figlio.
(alzandosi
Fra
Tornerò.
e
piano).
poche
ore
(Nasconde
l'involto).
Teresa.
A
rivederla.
Massaresi.
Le
(Saluta Jacopo^
che
sono
gli rende
Teresa.
Buon
giorno,
caro
Jacopo.
servitore.
il
Bahlo-^Mofearesi
esce).
14
t^
DOmU
SCBTTIOO.
LO
E
Jacopo.
Cara
dL
buon
niamma^
Teresa.
Dica
po'
un
favorisca
signorino,
po' qui:
un
,
Perchè
di
uscisti
abbracciata?
senz'avermi
casa
Jacopo.
Credeva
che
fossi
tu
addormentata.
ancora
Teresa.
Ah
addormentata?!
I... ancora
{Sorridendo
mestamente).
L^ uscio
era
Jacopo.
tuo
chiuso....
Teresa.
Eh
—
si,
Ora
forse
dormiva!
però
dormo,
non
si,
che
mi
e
Jacopo
Oh
Ma
—
si
in
non
passi
può
abbracciare.
uso!
(freddamente).
si volentieri.
Teresa
{abbracciandolo^
e
guardandolo).
Volentieri?...
Non
pare!
Jacopo.
Perchè?
Teresa.
Perchè
Si
le
fanno
cose
che
sorridendo^
si
fan
volentieri
cosi
non
freddi
e
seri.
Jacopo.
Non
sempre
un
volto
freddo
vuol
dir
che
il
cuor
sia tale.
15
»lillO«
ATTO
Tbbesa.
è
il volto
Se
è
Jacopo,
—
Che
te
in
qualebe
nel
che
c'è
cuor
ehe
tempo
di
qualcosa
veggo
Jacopo,
—
annuvolato^
ti
temporale!
osservo
buono
non
ti
e
studio^
preludio...»
cos'hai?
Jacopo.
Nulla,
nulla
davvero.
Teresa.
Bada^
mio
Jacopo,
caro
tu
sei
mi
non
sincero!
Jacopo.
Ha,
la
cara
Ogni
Alia
mia
passa
anno
Mutan
i
le
Per
—
un
anno
Nulla
te^
per
pensieri
e
cure,
si
io
dell'
capisco
più
un
bambino;
scapato
il
muta
uom,
le
pochino:
un
son
non
giovine
vansene
mamma,
te
:
del
spensieratezza
Subentrano
riflettici
mamnia,
idee
gaie
che
questo
e
mio
serene.
non
muta;
Teeesa
(con pensiero
È
nascosto).
vero!
Jacopo.
U
É
il tuo
come
passato,
ridente.
Teresa
(come
presente
tuo
sopra).
Si,
ridentei
Jacopo.
Però
me
Contento
pur
al
vorresti
par
di
te.
di
te
tranquillo
al
stato,
paro,
avviene
^
i6
scettro.
lo
b
donna
la
Tehesa.
Anche
Ho
—
benissimo
compreso
Potrei
tue
queste
sapere
nuove
dire.
vuoi
che
quel
Pare
—
cure?
serie
e
caro!
mio
po' più,
un
Jacopo.
Può
Forse
Ma
ehe
darsi
ben
c'entra
vedi,
Nulla
ho
voglia
Non
so,
mi
d'osservare
di
par
Tornando
Accoglienza:
Mi
rivedrei
Tutti
io
pensava
gli
antichi
che
il di
Uhm!
del
la
osservai,
invece
stamane
mio
—
paese
mio
ritorno
intorno,
casa
vuota:
era
presi
quando
—
cortese
camerati
miei
si scosse,
osservo
ora
più
trovare
che
al
seno
ore,
strane....
curiose....
in
certe
giorni,
appunto
come
cose
allegri, festanti....
L'osservator
E
esempio,
per
Certi
viaggi
osservatore,
grande
—
—
miei
temperamento....
un
scorgere
da'
Credeva,
sono
sfugge....
mi
intorno
il mio
Io
mamma....
le sento;
com'io
sien
non
moltissimo
€he
—
serie
nota
-~
gì' incontro
caso
a
3^
Un
guarda
Un
terzo
Il
quarto
i
mi
A
E
Che
descriverti
allora
hai
saluta
alfln
Continuo
—
sassi....
si
ad
un
fretta
in
degna
di
osservare
leva
di
—
tue
aria
per
il
naso....
lontano,
toccarmi
la
vengo
fenomeno
questo
{fissandola) le
grosso
altro
mi
guancie
a
mano!...
casa,
ti
trovo,
provo,
veggo
arrossire,
sento
il fiato....
Teresa
(turbata).
Io?...
come?...
Jacopo.
Come
Teresa.
É
falso!
in
questo
momento.
17
Mino.
ATMO
JilCOPO.
È
tìucst'è
Ma
del
il
che
ver
resto
tu
dubitar
Che
ossia,
vero!...
ch'io
benissimo
(con
quegli
anche
dolorosa
vede:
spirito
sciocchi,
degli
occhi.
ironia).
tutto!
di
dubiti
fra
son
fede^
merton
il mio
possono
Tebesa
Tu
gli occhi
per
sai
i sensi
se
Jacopo
{ironico).
Filosoflca
insania!
TERESA.
Che
ne'
imparasti
celebri
Germania
di
atenei
!
Jagopo.
Già!
Teresa.
Le
illusioni
svaniron
tue
tutte!
Jacopo.
Già!
Cosi
—
In
al
barba
Una
mio
mestizia
Pensando
Che
Ma
barba
in
le
Perchè
te,
forse
dubbio,
desolata
mia
madre....
piangerei
lagrime
mio
profondo
cupa,
a
quasi
al
mie
anche
come
trovan
l'ultima
scetticismo,
mi
ti
parrà.
talora
accora^
che
mi
piange
chiusa
assai
strano
d'esser
par
un
pazzo.,..
ragazzo!...
l'uscita^
illusione
è
svanita....
{Fissandole^
Ed
era
cosi
dolce!..*
era
cosi
gentile!...
13
LA
DOKIU
M
B
SGBTTIOO.
Tebesa.
Oh
mio
Tu
mi
Tu
Dio
lo
Ma
.nel
Dimmi
che
1
cuore
capisco!
tu
no,
sapessi, Jacopo
se
pianti
pensi,
—
1
lo
non
Oh
—
lo
non
Capisco,
nel
pensi,
che
pensi^
sai^
I saria
stile
ehe
mìo^
che
cosa
dolorosa
I...
mi
troppo
cuor
cbe
scherzi,
leggi;
vaneggi.
Jacopo.
(E
anche
stringeva
or
la
ora
mano
quel
a
signore
I)
Teresa.
Dunque?
Jacopo
Ma
—
si
ti
(ironico).
leggo
nel
bene
troppo
cuore
,
,
Io
scherzai,
Ch'io
diavoli
vaneggiai....
certe
possa
creder
cose
ti
un
pare
per
neppur
poco
giuoco!
Teresa.
Poveri
—
Che
i
scimuniti
Oh
Aglio
Scaccia
Qua!
siete
te,
dal
ti
tuo
supplico;
È
mia
colpa
è
credi,
credere
non
madre!
una
-^
misantropia
cupa
in
una
malattia!
ed
nessuno,
in
niente?
(con meitizia).
Jacopo
—
di
quadre!...
teste
povere
appetto
codesta
mio,
da
prò
fllosofi!
miei
dubito?...
se....
Teresa.
perchè
Ma
Di
che
cosa?
per
quali
cagioni?
con
Jacopo.
«
—
Dimande
oziose
!
—
Dubito
1
—
qual
Analmente?
fine?
20
LA
DONNA
Finiscono
a
Farsi
posizione
La
una
immolare
Senza
Di
fede
Patria?
—
arti?...
che
Si
vinca,
Si
guadagni,
Si
arricchisca,
Ma
—
dubbio
E
anch'
Dio
t
che
la
le
popolo
!
buona
e
è
nato.
Pilato
!
scettico
con
tale
I
morale
la
I
sventure
meglio
Eccola
—
!
scure;
il dubbio
sia
non
glorie
;
patrie
ancora
scettico....
mandi
vittorie
la
agli altari!
e
le vere
sono
lavora
se
Erode
di
matura
ai troni
come
vengano
nel
diverrà
ei
ce
ben
e
che
dottrinari,
nemiche
le
t
impura,
!... alla Borsa
pazienza
e
influenza
pria
popoli,
benedette
e
badate
Il
marcia
scaltri
ai
scienza,
generazione
di
intorno
stanno
sola
acquistare
e
moda,
egoisti,
SCETTICO.
una
a
questa
per
eruditi
Che
è
la
morale
LO
S
—
Jacopo.
Mamma,
tuo
poni
figlio
ì
basse
anime
certe
con
Teresa.
Oh
no:
Classe
Vide
Ma
candida,
trovata
Cadde,
Per
e
un
E
debbo
tutti
anche
La
mia
il
sola
fiorita
di
crede
modo
di
mio
coscienza
ne
—
errore
bricconi!
sono
in
inciampa
saperne
fiore I
buoni;
e
tutti
vita
pie d'ogni
sinceri
che
altro
in
al
vide
allora
e
Jacopo
Qualsiasi
nella
rospo,
sono
ammonirti
chi
Spccialmente
un
serpi
e
briccone,
Trova
—
rospi
prima
essa
o
serpe
classe:
altra
in
pongo
bella, verdeggiante,
una
sol
lo
ch'entrando
ingenua,
ch'era
sol
figlio
mio
or
per
un
quest'intop-
po' troppo
I
(pò
(punto)*
vedere
e
pensare.
ormai
giudicare.
potrebbe
interrogarti
dee
Teresa.
Certo!
Non
perchè
per
tuo
madre
tua
ben,
ma
invece
sa
Dio
per
che
bieche
arti
!
Si
PIIHO.
ATTO
Jacopo.
Non
è
ciò:
i miei
ma
studii,
Teresa
Oh
di
po'men
un
Jacopo
Mamma,
dimmi:
e
un
buonsenso!
(Si ferma
fissandola).
(turbata).
?
Ebbene
Jacopo
peaso....
freddezza).
ostentata
padre...!
Teresa
di
po' più
con
pausa
mio.
io
talento^
{vivamente).
talento
breve
(dopo
il mio
sopra).
(come
Ci
ha
stato
?
lasciato
....
Morendo
tutt'
a
due
e
Teresa
Tu
ricco
e
(come
comodo
'
sopra).
vedi.
Jacopo.
Vedo.
Mi
lasciò
—
E
anche
dimmi,
nome
un
onorando
certamente?...
Teresa.
Ne
dubiti?
Jacopo.
Dimando.
Teresa.
Lasciò
Ad
un
onorare
ch'io
nome
come
sacra
onoro,
e
che
t'ho
sempre
Ho
inteso.
memoria.
Jacopo.
appreso
2S
LA
DOKKA
SCETTICO.
La
K
Teresa.
Tanto
Jacopo^
So
mal
che
Spero
Dio
in
Tuoi
è
non
ora
che
Si,
porterò
la
intorno
a
Vieni
qua,
—
in
Tanima
tu
nel
appresti
;
codesti
mia
lo
crede
—
—
la
mia
fede....
salita
alla
cima
basta
questo,
figlio
la
;
mio:
!
in
volto:
è
predica
stringi
finita
la
po'
un
!
mia
mano:
ignobile
qualche
—
Leggi
fatti.
—
Guardami
Trema?
ti
sopportar
sottopon
croce
dei
vogliono
di
prova
Provvidenza
la
cui
cosiffatti
farmaco
forza
avrò
ultima
dubbii,
il
che
tempo
ci
molto.
e
mali
a
;
ascolto.
malato
ma
prediche
le
dammi
ora
sei
tu
soffri:
tu
Ed
I
caro
detto,
suffragan
Per
E
l'ho
te
di
Non
A
mio
meglio,
arcano
volto?
mio
(tifi pò*
Jacopo
combattuto).
No....
difatti....
nonparmi....
Teresa.
No^
La
tua
Del
che
bada
un
t
dubbio
a
frasi
incerte
queste
povera
cielo,
Ma
È
di
no,
dubiti
testa
so
io
?
dubitare
che
di
può
tua
renderti
luce,
madre
che
so
che
fin
della
non
farmi
!
vuole
del
sole....
va
infelice
!
adagio
e
(Esce
malvagio.
da
destra).
ATTO
18
»1M0.
Jacopo
Jacopo
breve
(dopo
solo.
fantasticando
come
pausa
,
comincia
Eppur
è
Fece
fuor
certo
di
deposito
Ducentomila
E
—
Per
E
sì
il
vedova
Restaron
—
M'
un
Degli
0
—
Ma
dunque
invece
han
tenuto
mandato
avanzi
furto
un
l'usufruttuario
che
a
perchè
padre,
Perchè
di
o
continua
presto
di
dunque
perchè,
sol
Il
proprio
turbamento
non
Di
non
è
che
poter
o
che
un
svelandomi
del
pari
motto
nasconde
il
svelarmi
paese
spese?
le
—
T erede?
il
nascondesse
tutto
a
essa
?
saputo
padre
mio
a
;
;
temuto?
madre
mia
vero
mistero
un
avrei
sopra
dottore,
mercede?
farmene
ha
signore?
mio
dunque
tardi, già
—
—
un
paga
infame
a
I
fatto
ne
io
si
dirmelo
E
Se
son'
fanciullo
si
Chi
—
Iddio
nel
qui
vento
io,
sono
hanno
e
d'un'
me
m'
al
quasi
son
viaggiare;
a
bell'appartamento....
Passi
Del
ch^o
—
nebbia
fatti
mise
stento
a
figlio
qual
collegio,
uccise.
pagare
qual
si
gii
cuor
lo
li aveva
va
in
il
I...
processato
in
a
svani
figlio,
come
son
or
il
onde
buono
deposito,
e
Stato
venne
e
—
notaro,
denaro....
certo
il rimorso
proprio
M'^han
Ho
che
padre,
dello
—
suo,
del
terzi
Come
buoni
in
disperato
mio
sparir....
condannato
e
patrimonio
la
che
poi scoperto
truffa
Due
E
lire
venne
Dolor
dubbio
dire).
a
io
dica,
fatica,
passato,
ella
anche
il
sente
presente
?
{Si ak-a).
24
LA
É
orribile
—
Visite
E
in
!...
Oh
ma
{Si
Ah
—
Eh
! bravo
ah
!...
filosofo
le
Dallo
E
?
che
Per
stolto
te
Che
—
Tuo
Quando
il
L'onesto
Le
V'ha
Quella
del
E
un
quella
finché
fé'
da
padre
v'ha
tuo,
devi
prezzo
di
di
madre....
tua
lusso
è
tratto
antefatto?
il poeta
pianeta?
racconto,
il
di
conto,
proposito,
deposito!
un
assortimento;
un
cinque,
i
dramma
mutar
sono
ne
sociale?!...
sublunare
sparire
uomini
degli
dramma
gli tornò
a
ì
comincia
:
immagine).
altro
indusse
galantuomo
probità
Avea
lo
conto
probità
ogni
geme
propria
dunque
in
visse
mesto
vede
stesso
dovea
un
ne
cannocchiale
lo
in
Siccome
vuoi?
padre
ha
mia
st
il tuo
e
l'azione
al
al
ch'anco
orgoglioso,
suppor
alla
lenti
argomento,
stesso
vi
e
Piangi
1
insieme....
l'anima
specchio
parlare
a
vedendo
forse
messere,
orribile
pulisci piuttosto
Piangi
ricco
giornaliere
li tfovo
allo
quindi
quasi
qaando
è
davanti
trova
le
quel
loro
veramente
SOBTTIGO.
LO
B
pure
di
mia
casa
l'imbarazzo
—
DONNA
da
probità
jcentc...
insuperbire,
lire!
ducentomik
—
'^
{Con
dolore
profondo
e
parlando
non
Oh!
—
Spira
Che
cosi
fronte
la
Securtà,
—
Or
Non
^
Ma
—
anche
che
mi
bene?
i'avea
0
faccia
mi
or
prima
e
di
sua
fatta
—
Ma
tutta
all'evidenza
potessi
vedere
solo
un
mio
lo
bravo,
filosofo!
dimmi,
scimunito,
viso
santa!...
sguardo,
una
specchio^
tornai^o
quanti
sol
i discorsi
figli
mìo
(detto
vaie!
non
mia,
sempre
un
immorale!,..
cosa
madre
o
tanta
d'aspetto?
mutar
É
con
una
illudersi
illudere,
il cui
madre!
sollevava
ora
di
specchio).
allo
paradiso!...
madre!...
{Verso
Bravo,
di
parve
forse
Dubitar
in
bontà
serena
mia
più
non
potessi....
alf
ironia).
istessil
vedi
ATTO
Delle
madri
cui
Or
Fanciullo,
Ah
—
si;
Ma
—
Ch'essa
Né
ti fa....
Che
fossero
Cui
puoi
Ma
Tu
—
ben
dare
senso,
se
agli altri
di
tempi
Che
lieta
di
avvantaggiai
In
M'ho
dello
l'intelletto,
ucciso
tu
l'armi
mi
Eccomi
qui,
Fatto
incapace;
hai
di
e
date,
bene,
è
hai
ed
allo
E
qui.... vii
innanzi
un'altra
Né
delle
L^
infelice
due
mia
che
pensa
Jacapo,
la
e
il signor
la
dubita
la
di
e
coscienza;
tutto
scienza
marchese
lo
quel
scienza
poi
il frutto!-
il vuoto
e
come
qual
Cameriera^
GAMiukiERA
Chiede
il nulla
tutta
!
mondo
scienza!
male,
larva, fragil
dirmi
sa
specchio).
profondo
del
maledetta
larva, che
I...
pensiero
{Verso
Eccomi
quasi
dovere
o
il
uccisa
della
questo
I...
piacere,
dritto
più
vita,
di
fa
questo
m'ho
e
doveri
Davvero
in
della
spirito,
ti
il cuore
dubbio,
—
frasi,
ciò
credulità!
a' suoi
I... doveri
parlando
molto
sconfinato
questo
Sconforto
E
mia
sia!
i misteri
tutti
manchi
belle
non
dovria?
angelo
pur
I virtù
di
{Non
Oh
che
novero?
esser
un
Ma
meglio
un
d^imporre
che
che
—
sciocco
qualcosa
madre
vuo'
povero
nel
figli
la
provano
Che
—
que'
menti!
Non
—
virtù...?
alla
madre
mio
aver,
angelo
un
mia
è!
non'
se
di
essere
solo
te
Ebbene,
—
non
credi?
tu
stupor^
privilegio presumi
per
per
falli, senza
ai
qual
ben,
S5
pmiio.
mia
sia!
Tincenzo.
{dal fondo).
Massaresi....
specchio).
ha
dietro,
vetro,
26
DONNA
LA
B
SCETTICO.
LO
{con dispetto).
Jacopo
zio?
Lo
Gamerieba.
No,
il
signore,
nipote
Dio
di
grazia
la
per
,
!
Jacopo.
Fallo
tosto
passare.
GAHEaiBaA
{verso
scena).
la
S'accomodi,
Vincenzo
bella
Grazie,
piccina
signore.
{entrando).
i
Cameriera.
Sempre
(Non
par
Questi
non
m'
di
nipote
nemmen
i
urta
di
nervi,
buon
vecchiaccio
quel
insulso
il convulso
m^eccita
nou
i
umore
;
1)
(Esce).
Vincenzo.
Avanti
altra
ogni
{Depone
una
busta
rendo
ti
cosa,
da
le
pistole^
pistole.
che
Jacopo
dello
cassetto
Sono
Solo
—
eccellenti,
tener
ben
Avverti
che
sai!
Si
—
dritto....
una
è
coglie
cogliere
e
carica
e
si
ove
mette
nel
scrittoio).
vuole....
conviene!
l'altra
no.
Jacopo.
Sta
{sempre lieto,
Vincenzo
Ed
ora
ben
trovato,
caro
nobilmente
signor
faceto
Pirrone
!
bene.
e
gentile).
28
LA
Lieto, allegro....
Non
£
Son
Dove
mi
tton
gran
potrei
il
del
sentimento;
contento.
cuor
femminile
sesso
giudica
e
gentile....
poeta
un
l'umor
pescare
di
parti
è pazzo!
proprio
modo
a
quella
signore;
giovine,
Un
fare
vocazione
mia
la
a
SCETTICO.
LO
I
ciascuno
—
tagliato
son
DONNA
bilioso
negro?
e
Jacopo.
Ma
dove
là
Perchè
il
trovi
tu
Vincenzo
Perchè
Ognuna
Se
in
in
L^uomo
che
1' uom
Son
che
egual
Far
e
frutto:
versi
dei
mio
e
il
dei
debiti
di
coperto,
certo!
il
Jare
vuol
che
si
ha
le
ridicoli
e
deve
o
ganimede,
crede,
radici,
stesse
infelici!
alinen
sillogismi,
ma
;
tosse;
andrai
decrepito
e' si
nostra
fosse
quest'é
anni
renderli
calzoni:
creperai
caro,
male,
stagioni;
e
se
giugno
venticinque
a
all' età
Jacopo,
—
in
cinquant'
a
nialati,
due
Darà
caldo,
come
che
certo
gennaio,
di
creperai
—
è
agosto
come
se,
Tu
£
od
le
calze
abiti, gilets^
vestir
noja?
e
vivezza).
come
son
f
gioia,
fastidio
(cqu gaia
vorrai
gennaio
Luglio
E
certi
vuol
la
e
tedio,
dell'uomo
età
le
piacere
soltanto
io
trovo
allegro
d'essere
infatti, qtieste
ottime,
Ragioni
si
può
no.
Jacopo.
Dunque
ha
ragion
l'amico
Marco
nostro
Ruato
YlIIGEllZO.
E
che
dice
qael
cinico?
Posso
esserne
informato?
Jacopo.
Dice
che
l'aom
felice
è
Tuom
che
pon
ragiona.
1
—
ATTO
39
Pino.
YrncENZo.
Egli
è
invece
felice
quando
ghigna
!
canzona
o
Jacopo.
In
dunque
che
consiste
la
felicità?
tua
Vincenzo.
In
mille
belle
Neil'
—
Dei
idea
s' hanno
che
esempio
per
mi
all'orecchio
dice:
naia
la
—
1
superbia
scusa
—
Musa
mia
Vivrà
età
questa
a
dell'amata
sorrisi
gentili
Che
idee
la
tua
memoria!
Jacopo.
Eh
E
infatti, dopo
il
dire
poter
Rodimi
al
assai
roditor,
verme
rispetto,
con
suffraga
morte,
sono
che
vi
gloria!...
assale,
immortale!
morto
un
la
Vincenzo.
No,
e
noi...
Poca
e
gioia
Sol
chi
ha
dell'
lascia
non
urna
!
eredità
di
airetti
"
Jacopo.
Arcadici
Vuoi
tu
Ch'io
ti
scommettere
meco
faccia,
ti
tronca
che
in
concetti!
dimanda
una
bocca
ogni
sola,
parola?
Vincenzo.
Scommetto
I
Jacopo.
Dunque
attento
1
Vincenzo.
Di^
pur,
non
mi
ritiro
1
dO
I"01INA
LA
tCBTTICO.
LO
K
Jacopo.
Ebben
è
cos'
:
la
?
morte
Vincenzo.
Mancanza
di
respiro
t
Jacopo.
Con
te
sono
Con
te
non
può
discussioni
le
impossìbili
che
parlarsi
sode
di
versi
In
parola
:
di
o
mode.
Vincenzo.
Vuoi
che
Al
che
punto
Che
—
Per
serio
vuo'
darti
il secondo
Però
e* è
un
;
—
parere,
è
patria
tu
il sesto
te
mese,
il paese
Fra
—
piglio^
consiglio.
pertanto
solo.
me
ti
un
per
è
ci
ignoto
:
solo
te
conosco
?
un
in
tornati
Siam
me
Io
sul
parli
:
noi
I...
terzo
Jacopo.
Ruato
Marco
Sai
di
tu
dir
tu
vuoi.
qualcosa?
lui
.
VlNCEHZa
Anzi,
E
in
So
un
questo
Quel
Che
Mai
suo
solamente,
freddo
sogghigna
si
il mai
nuovo
paese
gentil,
che
cinismo
di
che
sta
mi
è
che
un
è
tutto,
salva
molto
pei qual
passi
Meflstofele.
ne
so
dal
;
in
appunto
beffardo,
Jacopo.
Non
nulla
ciò
:
antipatico
epigrammatico,
cosa
suo
non
veggio
motteggio
t
31
paino.
ATTO
YlIfCBHZO.
i
Appunto
Che
il
fossi
tu
Or
—
vorrei
non
Fausto.
suo
Jacopo.
E
Io
e
tu
non
perchè
lo
sarei
?
Vincenzo.
Oh
Tentarmi,
Del
sfido
a
fa
antipatìa
resto
Credo
lo
ma
può
dello
scherno
all' inferno
!
cui
per
antipatico
RuATo
Si
condurmi
antipatia;
altrettanto
essere
il diavoi
può
me^
per
a
lui.
{di dentro).
?
venire
Vincenzo.
Oh
Col
senti
È
mio.
sortilegio
Detti,
il diavolo
:
—
lui,
Cameriera,
ha
Ruato.
Mario
poi
evocato
Ruato.
Cameeieha.
É
qui
il signor
Ruato;
Pho
da
lasciar
passare?
Jacopo.
Sicuro
i che
vorresti
mandarlo
a
passeggiare
?
32
DONNA
LA
Gaheeieea
pure,
Nervi,
convulso
e
Il
illustri
ed
Belli
(con
beffardo
men
questi
stomaco
maniere
tra
amici,
lascin
e
scetM).
(Antipatico
—
(Esce.
RuATo
la
(verso
signore.
Venga
SCBTTICO.
LO
B
eh'
io
tutti
Ruato).
caustiche).
e
tributi
lor
i
tutto!)
Marco
comiche
di
caustico
m'irrita
Entra
—
f
brutto
e
miei
saluti.
Jacopo.
di.
Buon
'
di,
Buon
RuATO.
mio
cuor
I
Vincenzo.
Buon
di.
Ruato.
Buon
di,
mia
vita.
Vincenzo.
Ad
fllosofico-scientifico-erudita
una
Scena
avresti
assistito,
se
prima
fossi.
giunto
Ruato.
Mi
duol
per
! Chi
gli spropositi
li ha
detti
più grossi?
Jacopo.
Non
so
dirlo.
Ruato.
Ho
Visto
che
capito
dìsputavasi
:
fra
Compensate
un
dotto
le
ed
spese,
un
marchese.
38'
Pftmo.
ATTO
YlNCBNEO.
Si
di
parlava
te
)
RUÀTO.
Per
dirne
male
molto
!
VlHCENZO.
Chi
r
te
?
detto
ha
RUATO.
Diavolo
io
Quand'
Parlo
male
Cosi
ciascun
Per
Jacopo
di
di
le
morale
senso
di
male
parlo
sei
tu
ragioni
te
con
t
;
me
;
sue
due
voi
siete
quando
me
mio
quando
ha
voi
di
male
dir
Jacopo
con
sono
! il
f
Vincenzo.
è
cinismo
deiramicizia
non
questo
Marco,
Scopo
ridotto
la
è
quint^essenza;
a
maldicenza.
EUATO.
Per
Il
eh'
quei
hanno
fosse
quale
uno
solito
aver
non
ma
:
scopo
supponi
un
alcuno
!
scopo
po'
uno
Jacopo.
Saresti
nel
tu
caso?
B.UATO.
Eh
Si
fanno
Che
scopo
Chi
avendo
tante
ha
cose
chi
molti
eh
senza
si
?
tu
agisci...?
scopo
chi
fuma
raccomanda
YincEifzo.
Dunque
lo
non
uno
passeggia
debiti
1
nascondo
al
;
!
mondo
?... che
a
Dio
so
?
io ?
3^
LA
DONNA
LO
B
SCBTTICO.
EUATO.
Oh
Per
cui
bella
1 per
fine
quel
ben
noto
passeggio.
Vincenzo*
Ossia
?
RUATO.
Così,
E
—
É
il
il
bastonate
menar
più
moto
amici
degli
del
alle
umida
quest^
in
salubre
far
per
moto
!
spalle
valle!
VlWCENZO.
Ti
dirò
Il
male
Dicea
in
dunque
diceva
ch'io
nel
che
Pronunciato
faccia,
quando
cranio
tuo
po'
un
X"oi,
se
sei
tu
Ruato,
caro
entrato.
il bernoccolo
del
troppo
io
ghigno
scerno
dello
e
scherno!
Ruato.
Oh,
Caro
Dei
te,
caro
il
farmi
non
Massaresi,
mio
d'Alba
duchi
ViNCEPizo
{ridendo
che
amo
i
Ruato
Agli
avi
si
tuoi
leggiero
vedi
altra
nomi
per
(punto
dal
cui
ride
i nomi
sono
Bracciano,
con
miei
con
Inffatti
de'
deve
almen
si
sa
frenologo.
Paleologo,
chi
furono
di
sapore
alterezza).
pedanteria^
beffa
alcun
mi
dia
di alterezza
Vincenzo).
tuoi
avi^
tutto
{come
i
ì
,
poco
portar
ViHCENzo
Eh
il
pedante,
f
E,
Non
il
e
cospetto
il
I
rispetto
sopra).
t
:ì6
la
donna
lo
b
scbttico.
Jacopo.
Non
mi
non
so,
ricordo....
{Piano
Vuoi
allontana
(Si
;
prende
lasciarmi
tu
giornale
un
e
siede
turbato).
e
in
disparte
leggere).
a
Vincenzo
Allor
offendo
mi
schernendo
{quasi
anch'
d'
Soddisfazìon
io
ti
onore
ridendo).
Ruato
del
e
affronto
tremendo
in
chieggo....
ì
stare
racconto.
un
RuATO.
Mi
I Non
Pensaci
Ed
T'avverto
provochi?
si
deve
è
un'imprudenza
il
svegliare
dorme!
che
can
enorme!
dormire.
vorrei
io
eh'
Vincenzo,
Ed
Svegliarli
cani
certi
invece
io
meglio
amo
{Ridendo).
!
RuATO.
Dunque
{Traendolo
lontano
Perchè,
fuori
Ch'oggi
appunto
di
Vi"cENzo
Ma
sai
che
da
celia,
avea
Jacopo
un
diverti
mi
in
di
sempre
tu
me
dirti
che
sveglio!...
abbassando
e
uomo
fermo
{credendo
mi
allora
quel
Ruato
la
vedi
che
chiedi.
scherzi).
!
Ruato.
Tanto
Vincenzo
Ah
!
Jacopo
non
deve
meglio
sapere
! Di'
piano.
sopra).
{come
il
grande
voce).
arcano?!...
ATTO
RoàTo
e
{dopo
vedendo
Or
Languia
d^
in
in
messo
io
anni,
disparte
fondo
leggere).
a
strale
amoroso
t...
donna
una
per
Vincenzo
si è
Jacopo
quindici
saran
condotto
aver
che
37
PRIMO.
Vincenzo
(scherzando).
Qualche
ideale?...
tipo
RUATU.
La
di
cuoca
notano,
un
dirtela
per
alle
corte.
Vincenzo.
Le
passioni
furon
poetiche
il
sempre
forte!
tuo
RUATO.
Già!
Una
—
Essa
era
Per
la
fosse
ciò,
di
finestra
una
a
pioveva....
sera
stanza
una
oi
pioggia,
almeno
piovere
potea
altro,
—
terreno;
a
saprei....
non
Vincenzo.
Volesti
in
entrare
anche
stanza
quella
tu
lei.
con
RUATO.
Appunto:
Prima
la
ma
disse
Ond'
io
Verso
È
no
subito
r
—
di
il
di
padrone
Nascondiamoci
—
E
presomi
Nel
—
Ch'
vano
A
quella
esser
quella
che
una
doveva
di
!
più
tosto
si
se
Mi
—
ci
nulla,
dietro
allora
lo
studio
a
la
grida
una
mi
del
ragazza.
ammazza!
ci
mi
sé
con
sente
gente.
trova
intendi,
annesso
disse
venir
via
porta
stanza,
ecco
camera
viene
braccio
non
^
Ma
—
fanciulla.
onesta
poi
—
subito;
pel
di
!...
entrai
uscio
ch'era
cuoca,
trascina
cortina.
fu
chiaro
notaro
1
38
DONNA
LA
(come
VimcENzo
Per
I t'eri
bacco
SCETTICO.
LO
B
terribile
in
messo
sopra).
iD(ibrogIiol
RUATO.
—
Entrò
Molto
grande
Tutto
avea
in
voi:
se
questi
mi
essa
Lo
—
fallito!...
perduto,
in
mano
e
lume
un
accese
—
angosciato;
Son
É
il notaro
seguiva....
Caro
dicea:
mia
la
sola
tagliere
mi
signore
un
dottore^
speranza
manca,
portafoglio
un
—
la
gola)...
Vincenzo.
Ma
sai
che
dovresti
tu
diventar
romanziere!
RuATO.
È
—
un
Signore,
Si
—
E
romanzetto
metta
parliamo
storico
via,
un
lo
che
prego
poco
in
udirai
il notaro
—
calma)
Se
sommesso!...
Detti,
piacere.
con
non
qualcuno
rispose,
dica
ci
Teresa.
Tehesà.
Jacopo,
figlio
mio!...
RuATO.
Il resto
un'altra
volta.
certe
cosef...
ascolta!...
ATTO
39
Pillilo.
YrncENzo.
un'altra
Si,
voltai...
B.UÀTO.
Quando
usciremo
di
qui.
Teresa.
Ti
porto
Caro
Oh
notizia....
una
marchese:
signor
chi
—
trovo
Marco,
signor
! buon
buon
giorno.
{A
Di'
un
po'
di
chi
ti
debbo
annunziare
Jacopo
Davero
il
di,
Jacopo).
ritorno
(alzatosi).
saprei.
non
^
Teresa.
Di
Antonio!
fratello
mio
Jacopo.
Oht
reduce
d'America?
Teresa
(sorridendo).
Con
dacch'ei
Sono^
parti, quindici
B.UAT0
In
quindici
fior
anni
(piano
quanti
ne
a
un
patrimonio)
anni
passati
)
Vincenzo).
avrà
ViMCEwzo
Sta
di
mai
svaligiati.
(piano).
i
po' zitto, linguaggia
Jacopo.
E
Amica
dell'infanzia,
la
piccola
sua
figlia, la
Maria?
mia
f
40
LA
LO
B
DONNA
SCETTICO.
Tebesa.
Venne
lui.
con
Jacopo.
L'aveva
in
raltrieri.
anche
mente
.
Confesso
che
a
vederla
RuATo
La
(piano
Faremo
lo
già
cuginetta
ricca
Vincenzo).
a
inQamnia:
scettico
matrimonio!
un
volentieri.
ritorno
lascia
alla
fare
t
mamma
Jacopo.
Maria
f Si
dee
fatta
esser
bellezza
di
portento.
un
Teresa.
Mio
E
(è
fratello
ritorna
Ch'
è
tra
venuto
a
veramente
assicura
quella
angelo
un
momento,
un
fratello
mio
poco)
vedermi
sua
creatura.
RuATO.
Non
Gli
angeli
da
dipendere
deve
so,
sono
figli
tutti
influenza
d'un
ammosferiea;
zio
d'America!
Teresa.
Fu
educata
a
New
York
nel
collegio
di
Francia.
RuATO.
Il
padre,
già
s'intende
avrà
una
bella
pancia!...
Teresa.
É
un
grande
galantuomo,
e
questo
è
quel
che
ì
preme
RuATO.
Pancia
e
galantomismo,
si
sa,
van
sempre
insieme
I
4i
PMMO,
ATTO
Jacopo.
Sa
Dio,
che
L'aria
Ah
davver
In
questo
mi
io
I...
faccia
modesto
alle
toletta
fare
a
eh*
bisogna
sa?..,
sovrana
l'americana
abbigliamento
chi
beltà
questa
Farà
daraf
si
non
Perchè,
Vudo
cugina,
questa
da
trovare
familiare
e
volte....
questa
giovine
entusiasta!...
t
cugina....
{Saluta gli amici
9mm
Detti,
{Teresa
Lo
(piano
com'è
scettico
filosofo
è
bello
Teresa
Mio
E
fratello
buono,
Faceto
—
Ma
resto
ingenuo,
nel
Sempre
del
la
frasi
le
allegro
sua
e
voce.
no;
non
ho
innamorato
andrà
e
appuoio
bisogno
a
gli
un
ma
immargini
Antonio
No^
Riiato,
Marco
son
e
Jacopo),
!
(a Vincenzo).
discorrere,
di
a
Antonio.
Vincenzo).
a
ch'io
vero
poi
dietro
guaria
RuATo
Vincenzo,
vm.
Jacopo,
meno
ed
si
genio
dimoito;
legge
in
volto;
originale
poco
ihercantili
si
udir
mi
di
là
vale.
pare.
{di dentro).
io
di
farmi
;
annunziare;
basta!
esce).
4S
LA
Non
Io
state
frontiera
mia
conferma
Di
quei
davvero
detto
aveva
il dazio
I
(sorridendo).
aspettare
che
ringrazio:
vi
cara,
pagare
senza
Teresa
La
8CBTTIC0.
LO
B
scomodarvi^
a
la
passo
DONNA
fé
si
non
I
(di denH'o).
Antonio
dov'è,
Ma
dov'è?...
ma
Teresa.
Cerca
dov'è
mio
figlio.
Antonio
(entrando).
Ma
Questo
Caro,
ch'è
{Vede
nipote....
caro
Ahi
Certo
sarà
mai
dove
infine,
bel
un
! Non
figliolo
{Lo
qua!
eccolo
han
m'
detto
Vincenzo).
abbraccia).
una
ciarla
nipote!
caro
Rdato.
(Ecco
il sangue
che
parlai)
Antonio.
^
Tutto
Tutto,
lui
! tutto
tutto
suo
il
lui ! gli occhi,
padre
Teresa
non
è
mio
colore....
I...
(sorridendo).
Scusa,
Questi
il
naso,
sei
in
errore;
figlio.
Antonio.
Diavolo
I
un
granchio
Teresa.
É
un
suo
amico:
il marchese
Vincenzo
Massaresi.
presi?
)
44
LA
1.0
B
DONNA
SCETTICO.
RUATO.
/
Vengo
(Saluta).'
Signòrt!
te.
con
—
Teresa.
Non
voglio
trattenerli.
Antonio.
Spero
però
che
io
presto
tornerò
vederli.
a
,
Vincenzo.
Grazie
;
gentile
troppo
!
RUATO.
Dico
altrettanto
anch'io.
Vincenzo.
I
miei
saluti
RuATo
a
Jacopo.
(salutando
ed
Teresa
Servo
Antonio).
Padron
I
suo
{Piano
Al
resto
del
racconto
non
di
creder
mio
—
a
Vincenzo)*
s'ottrarti.
Vincenzo.
Sì,
caro
Hefistofele,
son
pronto
ad
ascoltarti.
(Escono
insieme).
ì
Teresa
Oh
bene,
Un
uom
da
debbo
io
che
si
stracontento
(fra sé,
la
avvelenare
contento).
lutto
quel
soa
piedi
a
capo
Teresa
E
le mani
Io
bene)
bene,
Antonio.
ed
(fregandosi
A:?iTONio
45
PRIMO.
ATTs)
dice
felice.
e
dolore).
con
felicità)
sua
Antonio.
Ed
il
te
a
mio
ritorno
egual
effetto
fa?
non
Tebesa.
Figurati!
Come
—
il tuo
Ma,
vedi,
buon
umore
considerando
stava
serbi
)
sempre
Antonio.
Domando
Io
Non
ho
Per
Ma
mori
Dunque
Di
Nel
—
pensai
:
all'ordine
coraggio
lavoro^
Così
mia
)
e
partii
e
il
essa
per
barca
giriamo
buttiamoci
dentro
facciamo
:
l'Oceano
la
dote
passai
d'avaria
!
mercanzia
e
più
fino
alla
non
vale^
cambiale
una
:
po'
un
pianger
suo
!
migliore
soffri
moglie
umore?.,
li buon
—
riescita
di
perirono
non
poco
poi
articolo
trovato
Quando
—
perderlo?
dovuto
avrei
perchè
alla
gola
figliuola.
posi
ad
effetto
;
46
Con
lunga
Due
mesi
Il
pazienza
fa
tue
Dissi,
Teresa
diletto
ricevo,
patria
saria
e
stato
fra
te
faccia,
tue
le
collo
al
che
per
si
son
—
sento
e
ritorno
e
(gli si getta
Antonio!...
SCETTICO.
piano
l'America,
lasciai
e
il mio
provvidenza;
una
LO
B
lettere
in
ritorno
mìo
Come
Oh
DONNA
LA
braccia.
piangendo).
vero!
angelo
Antonio.
Ma
perchè
mai
{Battendosi
Ah
•»
imbecille!...
Capisco
Era
la
sii...
vedovo
solo!
io
la
perder
che
pensi
tu
fa
mi
gioia
quando
mesta?
la
fronte)
testa!...
partito
son
Povero
(Commosso)
—
....
si
tuo
marito!
Che
Morire
cosi
Ti
!...
giovine
Teresa
E
—
(angosciatissima
di
e
lasciato
cuor
lo
sempre
che
è
male
porto!
morto?
dissimulando).
mal
lui, per
(guardando
Antonio
peraltro
di
parliamo
non
prego....
T'ha
Nel
amico!...
che
onest'uomo!
Antonio!
ora,
intorno).
patrimonio.
discreto
Teresa.
—
Si,
si....
parliamo
d'altro.
Antonio.
E
Tempri,
al
paterno
esempio
tu
pure
il tuo
il
educando
duolo
figliuolo!
Teresa.
Oh
ti
lasciamo
prego!...
questo
brutto
argomento!
Antonio.
Ma
perchè
mai
?
Si dolce
gioia
nel
cuore
io
sento
Qui,
E
tu
di
te,
con
vuoi
non
parlando
moglie
mia
47
paino.
ATTO
tuo
del
parlarmi
giunto^
appena
?
defunto
caro
Teresa.
Egli
Nei
Pensa
che
che
Pregando
dir
Convien
la
scritto,
t'ho
se
che
che
laggiù
I
ti
scrissi.
venissi,
fiera
assai
grave,
strana
penosa
osa
non
sai
di
cosi
farti
a
piaga
una
mano
come
assai
cagione
costringesse
mia
sin
vedermi
a
ho
che
caro....
toccarla
ma
cuore....
Mi
mio
è, vedi....
preghiera.
A?IT0NI0.
Ma
Tradire
I
parla
allora
la
Teresa
(combattuta).
Oh
(Oh
sii...
di
memoria
no
t... mi
mio
quel
scoppia
il
pettot
poveretto!)
Antonio.
mia?
Teresa
Dunque?
Teresa.
Il
turbar
Più
—
subito
cosi
Gli
è
la
tua
che....
mi
gioia
è
troppa
pena
serena....
tardi....
Antonio.
No,
Invitandomi
Per
a
dirmi
non
no,
subito
fare
quel
poi
:
dia voi
poco
nulla
di
I
avrai
mi
non
tragitto,
t
Teresa.
Ma,
Sino
Di
a
New
vederti
York
e
ti scrissi
parlarti,
v'
era
vedi
tu, quand'io
il desiderio
dal
dire
mio
al
fare
scritto
48
DONNA
LA
Quattro
mesi
e
allora
Bene,
Quanti
di
D'un
il
De'
miei
mali
Egli
adesso
Che
passa
Che
doveva
Tanto
il
Tanto
fui
miglia
Scusami,
di
parlarti,
Scusami,
Antonio
Oggi
sentii
lascia
Che
di
Avrò
Si
i
fratello
il mio
il tuo
segreto
sieno
pagamenti,
debbono
Dunque
effettuare
parla
e
ogni
giorno
ti
potrei
miei,
piana
e
umana!
natura
t*ho
fatto
fare
viaggio^
più
ho
coraggio;
vani....
capricci
son
domani.
parleremo
(con affetto).
pagato
fiducia;
pronta
messo
Teresa
E
tuo
battello,
ai
ritorno,
io
che
or
non
taccia....
il peso
annunziare.
non
Antonio
Teresa,
tuo
la
faticoso
mio,
ch'io
e
no,
pareva
cuore
Oh
—
di
mi
facile
sgomenta....
mila
dentro
affanni
cosa
ti
là,
del
in
molti
i
testé
come
Ducento
che
affanni!...
invece
secolo
un
quello
parevami
questi
Quando
e
prima
versare
allora
Dirteli
!...
mare
atteso:
fratello!...
mio
è
ore
finalmente
che
col
ed
reggea!
l'aveva
viaggio,...
in
cuore
non
—
mare:
e
ali* idea
allor
com'io
potrò
terra
giorni
e
cuore
gridai
—
trascorrere
Finalmente
Ne
già
affrettava
mesi
ed
era
dividere
è
del
il
ed
Dio
mio
palpiti
e
contrario
riscontro
Grazie,
—
di
riscontro;
tuo
un
riscontro
Venne
coi
passerebbero
ancor
Prima
contava
SCETTICO.
spazio
immenso
un
io
LO
E
al
viaggio
il di
in
o
oro
mercede
cinquanta
devi
mi
in
questa
con
e
chiede
non
esser
in
della
per
cento:
pagamento;
confidenza.
scadenza.
all'istante!
Teres\.
Antonio,
ancor
Antonio.
Qualunque
dilazione
recisamente
nego;
ti
prego!...
ATTO
E
molto
Che
La
m'
hai
col
confidenza
Suvvia;
di
accordartela
adesso
meno
discorso
tuo
che
occorre
marito?...
tuo
49
PmMO.
io
i' inferno
messo
tosto
di
posso^
mi
fatta
sia
figlio
tuo
addosso.
;
tratta?
si
Teresa.
Domani.
Antonio.
No,
domani
potrei
partito!
esser
Teresa.
Ti
debbo
sappilo.... parlar....
dunque,
(Mutando
Di
È
mio
per
figlio parlare
lui
che
ho
pensiero)
di
debbo,
ti
bisogno
di
te....
Non
—
mio
del
Thai
figlio....
consiglio
tuo
Antonio.
Che?
avria
buttato
male?
Teeesa.
No,
non
posso
dir
Antonio.
Avria
preso
ad
amare
qualche
donnaccia?
Teresa.
No.
Antonio.
Fa
debiti?'
Teresa.
Neppure.
capito?
ciò.
—
80
DONNA
LA
SCBTTICO.
LO
B
Antonio.
rama?
—
Teresa.
Oh
basta.
si^ quanto
Antonio.
Mi
tuo
il
metti
segreto^
subasta
alla
bacco,
per
ì
Teresa.
Egli
Savia
nobile
affettuoso,
è buono,
condotta,
ì suoi
per
amore
egli ha.
ingegno
studii....
{con impazienza).
Antonio
Ma
Veniamo
ai
ti
ma,
?...
supplico!
Teresa.
Ma,
Un
dubbio
universale,
Profonda,
che
sia.
misantropia
una
noia....
continua
una
dir
so
non
Antonio.
Che
—
ha
studii
fatto
Teresa.
Filosofici
in
specie.
Antonio.
Non
—
0
Matto,
in
ma
camicia
Di
quei
Se
no,
però
posson
non
di
occor'
di
quelli
forza^
che
han
benissimo
non
duopo
altro!
É
da
porre
ti
mettere
di
finire
matto!
—
cura
alla
in
catena
pena;
radicale,
all'ospedale.
?
!Sfi
DONNA
LÀ
LO
B
SGBTTtCO.
Teresa.
Non
Perchè
che
far
può
venire
figlia Maria
tua
condotta?
l'hai
non
Ma
—
ANTONIO.
Vuoi
Maria
volle
restare
farsi
a
sorella?
ridere,
po' più
un
bella.
Teresa.
Per
I...
complimenti
dei
me
Antonio.
Ti
—
Per
la
Ma
—
madre,
che
diavol
anche
forse
ma
fa
dirò:
Jacopo?
il
per
è
non
solo
figliolo I
Io d'abbracciarlo
-
ho
fretta.
Teresa.
Abbi
pazienza,
Antonio
Anch'egli
—
fa
toletta.
si
abbiglia
Antonio.
Toletta
per
suo
zio!
Teresa.
Ehi
Non
sol
al
pensando
anch'
forse
padre,
alla
anche
poco
un
ma
ei
flglia I
Antonio.
ah
Ah
I
Teresa
si
son
serbati
l' uno
cammina
il bastimento
Maria
dritta
a
Jacopo
che
sta
che
Che
qui
a
il
lor
padre
al
pensa
anch'egli
Teresa
E
all'altra
di
pensando
a
fedele
gonfie
cugino;
vele!
mancina
a
cugina!...
alla
pensando
!...
(commossa).
questa
sperano
e
la
un
madre
di
avvenir
quello
più
bello!...
53
PMIMO.
ATTO
Antonio.
Ha
zitti
!
—
Ecco
di
là
figlia che
mia
si
avanza.
Teresa.
Ed
mio
anche
ecco
Antonio
Come
è
dalla
venir
{giiardando
serena
Teeesa
figlio
stanza.
sua
lietamente
dritta).
a
candidai
e
(guardando
dolore
con
Come
sinistra).
a
egli
è
e
nero
torvo
I...
Antonio.
La
speranza
ed
il
dubbio
I...
La
colomba,
{Entra
Maria^
Detti,
Mahia
Cara
Jacopo).
(lieta^ ingenua,
corre
(entra Maria)^
Ed
il
corvo.
Jacopo.
ad
abbracciare
Teresa).
zia!
Jacopo
Caro
(freddo
zio
I
urbano
ad
(Si formano
due
ma
Teresa
Finalmente
Antonio).
gruppi
(a Maria).
ti abbraccio!
discosti).
84
LA
B
DONNA
Antokio.
Ti
fatto
sei
aspettare
SCETTICO.
LO
(a Jacopo).
dimolto,
t
cattivacelo
Jacopo.
Signore
zio,
mi
scusi,
farò
lo
non
più.
mai
fra
{Parlano
Mabia
W
cioè
mamma....
piano).
Teresa
(a
{Questo
zia,...
loro).
dev'essere
errore
,
detto
appoggiarvisi
senza
massima
punto
sopra
proseguendo
naturalezza,
Posso
—
darti
e
con
la
subito).
tu?
del
Teresa.
Sì,
Dunque
La
bacia).
{La
cara;
verità,
ma
Mabia
(piano).
guardami,
eppoi
piano!
Ti
—
dimmi
sembro
ben
bella
tutta
bruita?
o
Teresa.
Tu
mi
sembri
bell'angelo!
un
Maria
{scherzosa).
Ma
senz'ali, protesto!
Teresa.
Meglio;
co'
tuoi
compagni
si
volerai
non
presto.
Maria.
E
Ti
dimmi', cara
par
{Trae
che
e
fare
potrò
mo$tra
lo
zia^ guarda....
un
a
questo
ritrattino
che
stesso
bel
ha
in
affetto
soggetto?
in
tasca
rinchiuso
elegante custodia).
ATT»
Teresa
Chi
è
(guardando).
?
giovinotto
questo
85
PMIVO.
Uq
qualche
?
americano
Maria.
Come,
lo
non
raTvisif
Teresa.
Ma
conosco?
lo
Maria.
Piano
li babbo
non
Senza
Feci
di
misericordia
seppi
Quando
in
che
L'ho
dipinto
Pure
la
a
mi
lo
mi
doveva
feci
tornare
legare:
l'ho
memoria,
burlata
ragazzata:
si
patria
somiglianza
avrebbe
questa
è
ritratto
questo
1 £i
nulla
sa
I
fatto
a
che
vi
sembra
fantasia,
sia.
(Guarda
Jacopo).
Teresa.
Ah
Ehi
intendo!
trovo
Jacopo
biondo
men
ed
avvenente!
(Sorridendo).
Maria.
Ma
nulla
dir
non
al
Teresa
babbo
I
(sarridendo).
No,
gli
non
dirò
niente.
MAfllA*
Grazie,
Oh
maipmaM-
ch^
tostai
sempre
ti
mamma
chiamo!
Teresa.
,
Che tu
non
(Antonio
ti corregga,
e
Jacopo
questo
soltanto
ilm0Sso^-^
vengomv^f^o
e
bramo.
Maria
Teresa
medesimamente).
86
DONNA
LA
B
Ordine
Maria:
dei
Teresa:
Jacopo
gentile
Mìa
SGKTTICO.
personàggi:
Antonio:
(freddo,
la
Jacopo.
cortese).
ma
che
lasciate
cugina,
gioia riveggo
che
Con
LO
mia
dica
vi
amica.
piccola
Maria.
Ah
ti
dunque
viali....
giardino.... quei
Quel
cioè....
ricordi....
le
ricordate?...
vi
passeggiate...?
nostre
Jacopo.
dubitarne?
Potete
fu
sì
una
bella
etàl
Maria,
anch'
Ma
ricordo
mi
io^ sai...
(Piano
Antonio
Di',
non
so
se
mi
di
voi.
Teresa),
a
(piano
a
che
spieghi....
Del
—
voi
mi
dà?
Teresa).
ci
facciam
qui,
noi?
Jacopo.
Voi
molto
siete
bella
i
Maria.
Oh
I
grazici... (E
via
(Piano
(Antonio
con
garbo
affinchè restino
dice
a
Teresa
i
comito
trae
due
giovani
comicamente).
Teresa
in
verso
Kbertà
col
volt)
Teresa).
a
la destra,
e
inianio
57
PMIMO.
ATTO
ASTONIO.
Dunque
Che
dicea
io
tanto
dopo
Se
sia
Lo
stato
che
che
(soprapensieri
giunti
guardando
e
che
Ahi
La
colomba
si
il
Tebesa
angelo
vostro
(come
mandato
a
Antonio
Andiamo
Il
corvo
cede
scuotere
subito,
signore,
o
quel
forza
a
cuore?
Teresa).
sorella....
[(Piano).
(fra sé).
come
Antdmo
aspettate
angelo
un
(a Jacopo
qui,
è
non
vero
è
bella.
Maria).
e
figliuoli?
Jacopo.
Si,
li
Teresa).
a
fra sé).
I
Certo,
ci
gioia
con
e
conducimi,
Teresa
Voi
Maria
e
appartamento....
sopra
(facendo
dunque
I...
braccio).
Sarebb'essa,
Un
porto
rammento.
a
(Piano
!
accosta
trasporto.
consolata).
e
(prendendola
vedere
voglio
in
Jacopo
Non
Antonio
il
ostante
non
sono
mesta
tra
pare
dicea?...
ti
cosa
mi
visitare
voglia
ordine^
articoli
degli
Teresa
si
buon
in
naturale
molto
tempo
sempre
diceva....
E
che
aspettiamo
Teresa
qui.
(piano
Come!
ad
yéntonio)»
lasciarli
soli!...
58
DONNA
LA
Antoii^io
E
la
condur
a
subito
torniamo
noi
SCETTICO.
{alzando
seguitando
e
LO
I
Teresa).
seco
accennando
{Poi
I
voce
destra
Vappartamento),
guardando
come
e
dunque
Qui
la
verso
—
è
il
gabinetto...?
—
{Piano
Teresa
a
Maria
guardando
e
Jacopo
con
compiacenza).
Si
la
toccano
Ed
manol..«
{Conduce
{Jacopo
e
Maria
a
braccio
eccoli
via
a
braccetto!...
Teresa
passeggiano
dalla
per
destra).
la
scena
parlando).
Fine
dtWAtto
primo.
60
LA
DONNA
SCETTICO.
LO
E
{si scioglie dal
Maria
braccio
di
Jacopo).
Frottole, sigoorino
iti
ricordo
da
Allegro,
ch'eri
"bimbo
anzi
biricchino
un
I...
gioviale!...
tempestoso,
impertinente,
I
Jacopo.
Tu
eri
pure
Bastava
E
un
condita
nulla
farti
a
ed
il pepe
con
ì
arricciare
tosto
allora, all'occorrenza,
il sale
sapevi
dar
anche
bafiS,
i
schiaffi
!
Maria.
E
allor
tu
che
?
facevi
Jacopo.
Ti
la
gentilezza
Maria
mano
{Stendendo
I
abbracciava
stringere quella
per
(battendogli scherzosamente
la
Bei
di
con
Maria).
mano).
vizio!
Jacopo.
Dalla
mano
Maria
Perchè
non
cominci
rimetterti
a
{ridendo
esercizio
in
!
modestamente).
vendicarti?
Jacopo.
(É
Eh
tu
non
hai
mutato
un
civettinal)
poco
davver,
cara
cugina!
Maria.
Oh
Sa,
Ho
i Ho
si I mutare
prima
salute,
ch'io
mi
un
babbo,
desideri, qual
bolle
il sangue
è
che
è
proprio
il
nelle
mio
vene:
un
affar
desiderio!
serio,
Aggiungi
Rivedendo
Poi
la
il
ora
cbe
piacere
il mio
consolazione
all'anima
di
riabbracciar
Eppoi....
mi
viene
Lombardia
di
cielo
caro
((i
SBCORDO.
ATTO
:
zia....
mia
(Si ferma
abbassando
gli occhi).
Jacopo.
(Pure
è
una
{scherzosa
Mabia
fanciulla!)
cara
e
con
riverenza).
una
Eppoi
Di
fare
Al
mio
beli'incbino
un
al
dottore....
cugino
d'infanzia!...
amico
l'onore
{Gli stringe
la
mano).
Jacopo.
Sei
molta
lusinghiera!
Maria.
Di',
ti
Che
scappammo
C'era
E
Jacopo,
rammenti,
in
i fiori....
la
brava
sua
Parea
le
a
lucciole....
visi
i
Che
!...
bella
sera
passeggiar
noi
quella
giardino
luna
nostri
coi
di
bravi
suoi
luna
venuta
a
I...
fare
usignuoli....
ischerzo,
non
il
soli?...
terzo
!
Jacopo.
É
Una
mi
tu
vero:
più
delie
nel
desti
dolci
cuore
di
memorie
una
gradita,
mia
vita
!
Maria.
Poi
CI
siamo
di
promessi
viver
sempre
uniti.
Jacopo.
Poveri
i
Tu
te
Fu
chiuso
n'
nostri
piani
isti in
America,
in
OD
I
andaron
come
collegio
e
a
il misero
studiare
falliti !
cugino
il latino
!
63
donna
la
scbttico.
lo
b
Maria.
E
—
qui, pianti!...
E
la
Ecco,
E
cadi
L'aspetto
Benché
Ti
E
giuro
la
Vi
parea,
Ma
invece
E
Che
allor
in
che
doverti
Con
del
cadaverico
rotta
testina
lo
io
di
ìnsiem
in
tuo
povero
anco
più
siamo....
nuovo
che....
tua
padre^
vivrò,
secol
1
stato.
vedrei....
ti
non
e
sei,
sano
uè
affanni
senza
si,
insomma,
!...
siamo
tenne....
ancora
ìn-
(sieme
Jacopo.
(È
veramente
Innocente
angelo
un
e
!
Oh
—
al
par
di
lei
foss'
io
felice!...')
Habia.
Che
hai, cugino
mio?
Jacopo.
Nulla,
Maria....
ti
guardo
!
Maria.
Ma
Che
tu
pensi
a
qualcosa
Jacopo
veggo
sul
tuo
volto
!...
{guardandoli).
No,
ti
•
madre,
fratturato
vivo
tu
tornata,
di
quello
braccio
che
—
violenza....
un
in
letto^
..«
gli esse!
tu
e
rammenterò
ne
un
e
giuro,
son
dire....
vuol
l'urlo
me
lasciare,
te
Oh
se
promesse.
partenza,
l'usata
fossi,
eterno
aste
le
nostra
con
istrada!...
in
bimba
io
della
finestra
in
solenni
le
far
io
innanzi
sera
corri
giù,
scriverci
appena
sapevamo
Eppoi,
di
e
guardo....
e
t'ascolto!
!
6*1
SECOKDO.
ATTO
Mabu.
rincresciuto
forse
T'ho
parola?
mia
qualche
con
Jacopo.
tua
parola
Ogni
invece
consola.
mi
Maria.
Ma
già
Che
lo
! ta
so
devi
chi
avere
mai
sa
dispiaceri.
Jacopo
{guardandola
È
distratto).
vero.
Maria.
E
Fatta
la
ancora
n'hai
me
conOdenzà.
Jacopo
{sempre guardandola).
Che
Non
non
mi
vuoi
ch'io
tu
ti dica?
comprenderesti.
Maria.
La
Non
ti
piccola
tua
amica
comprenderebbe?
Jacopo.
Metti
un
....
Metti
il
gel nella
flamma
po' l'ombra
al sole
I...
!...
Maria.
Oh
I che
strane
parole
1...
Jacopo.
Fiamma
—
e
Voltatemi
sole!
in
ombra
e
gelo!...
—
Ve
ne
inglese queste parole: Io
convinco
dubito
subito;
!
6ì
donna
la
lo
e
scettico.
Maria.
Che
vuol
?..
dir
Jacopo.
Vuol
Ch'io
Si
Già
mi
spaventa
mi
tarpa,
Altri,
farà
forse
Che
—
In
A
0
ha
forse
o
via, via,
lo
verità,
sembro
I
la
Dite
il
vero;
il
le
assaltar
Chi
bel
collegiale
secondo
voi
si
qual
o
crede
quale
sa
—
io
recito,
lecito
fllosoflco-itterica,
parlantina
sua
brune....
comune
!
che
e
accorgo?...
ne
me
non
senso
sciocchezze
provinciale
un
sono
c'è
produco,
—
ingorgo
quelle pupille
non
il laccio
forse
o
e
Tale
imbecille....
un
pazzo,
e
—
ghiaccio
—
prodotto
serenate
queste
voi
in
?
cuore
sono
veggo,
di
parlarvi
Con
Di
vi
—
Effetto
Vi
il
faticoso
sangue
Ma
paralizzato
quale
mille
—
di
dito
suo
la
!
come
sordo
—
col
ja,
lontana
che
solo,
curvo
pure
sciagura
m'ha
D'incubo
Di
pensando
si
m'è
eppure
mia
vecchia
come
Maria,
esempio,
per
giovinezza
estingue
—
me
la
la
ma
;
si
e
consuma
Già
È
giovine
soD
dire,
giunte
persone
d'America!
appena
Maria.
Jacopo,
Non
ho
non
m'è
inteso
tutto
sfuggito
però
che
quello
ch'hai
su
di
me
hai
detto;
sospetto!...
un
Jacopo.
Ma
vi
no,
Diavol
!
le
Non
posso
—
fare
ragione
perchè
Con
Da
do
celie
a
Scusate
mi
cortesi,
:
avete
coi
poi pretendere
certe
e
mie
parliam
io
ho
! io
torto
ti ricordi
voi
d'altro.
e
—
il
tanta
anche
stranezze
lo
stolto
!
accolto.
urbanamente
in
fui
la
Suonate
tu,
virtù
corte
il
!
pianoforte?
SICONDO.
ATTO
!
{con vivacità
Maria
Oh
! suono....
Vuoi
diavolino
un
spiegarti
tu
OD
ti
che
i
pettini
Bada,
—
tutto?
dirmi
e
giovanile).
Jacopo
(fissandola).
.
t'aggrada,
Come
....
Può
da
dipender
te
!
Maru.
;
T
Da
?!
me
Che
scioccheria
t
Jacopo.
Pur
Da
te
l'affermo:
mezz'ora
una
che
cosa,
mia
all'anima
dentro
accade
vorrei
non
spiegarmi....
Maeia.
Perchè?
Jacopo.
Non
so.
Maru.
Potresti
però
spiegarla?
Jacopo.
....Parmi.
Maria.
Spiegati allora, Jacopo,
0
grazia
per
te
lo
chiedo.
Jacopo.
*.
K
se
poi
ti
spìacesse?
Maria.
Possibile
te?
Cosa
udir
che
mi
offenda
dal
non
mio
credo
piccolo
aulico.
66
DONNA
LA
SCETTICO.
L3
E
Jacopo.
ofifenda
Che
ti
Che
t'imbarazzi....
che
certo,
no
io
dispaccia,
ti
dico.
Maria.
Allora
parla
f
Jacopo.
Che
Ti
romanzo
sembri!...
{battendo
Maria
Parla
piedi).
brevissima
{dopo
Bada^
che
a
se
pausa).
parlar
mi
avan/.o
tua!
è
colpa
i
ì
Jacopo
La
da
Maria
{come
La
sopra
è
colpa
mia,
vivamente).
parla!
ma
Jacopo.
E
—
Io....
sia.
t'amo!
Maria.
E
io
t'amo.
Jacopo
L'amor
di
Germogliò
Non
è
amor
cui
ti
sol
da
di
{attonito.)
Ah!
come!...
parlo,
vedi....
un'ora....
parente,
Ma,
te
lo
Maria,
intendimi,
confesso....
adesso.*..
anzi, germoglia
capisci.... egli
è
un
affetto^..
68
Ho
LA
di
gusto
S'io
non
Che
col
chi
per
avevi
me
Come
Di
la
tua,
casta
cortesia,
Dileguarsi
(Massaresi
poi,
entra
veduti
Jac,
Jacopo
Eh
eh!
con
{lo
e
cercando
ferma
fa
e
subito
si
s'ella
marchese....
signor
Porterò
BfassarMi.
come
si
scorge
cuore
du
premura
Maria,
e
piena
dell'errore?
dubbio,
il Marchese
e
conti,
prootil
si
dal
«etnia
Detti
miei
serena
voce
sentir
non
del
nubi
le
questa
e
già
fronte
una
udire
e
i
(commossa).
mirare
mai
può
règola
in
Jacopo
£
onesto....
scrupoloso,
babbo
giudizj
tfilTTlCO.
U"
K
si
trovarti
avea
severi
DONMA
alcuno^
tornar
per
volge
a
ma
fuori).
lui)
qualcuno,
cerca
l'imbasciata.
Massabesi.
S'io
Scusi^
la
di
cameriera
(Maria
fu
Jacopo
Mi
rincresce!
Entrando
Riflettendo
MissAREsi
Scusi,
C'è
ma
che
nelle
un'amarezza
questo
deve
non
parole,
insolita....
e
—
era
nel
parte
da
destra).
alterézza).
provato
aver
{con meraviglia
sue
trovato...:
riverenza
annunzio
senza
che
ho
non
{con fredda
capisco
—
là
cortese
una
inopportuno,
giungo
poco
un
il suo
e
suo
d'imbarazzo,
palazzo.
risentimento).
aspetto,
ATTO
09
SKCOIUM)*
Jacopo.
Orsù,
d'entrare
Sì,
Che
mia
in
ormai
v'entra
si spesso
ha
casa
po' troppo
un
Massabesi
Che
schietto.
parlerò
occasione.
il
fosse
come
padrone
(stupito).
dire?
vuol
Jacopo.
Vuol
Ch'ella
E
ch^
Sia
la
per
io
mi
mia
cortese!
troppo
par
antico,
ella, patrizio
come
sì
borghesucci
Potrebb'eila
marchese,
signor
caro
mi
casa
chieggo
noi
per
dire,
amico!
premuroso
spiegarmelo?
MaS)ABESI.
li
Ch'ella
dovrebbe
tener
Sentimento...
E
quel
Della
Per
corte
la sua
da
morto
verso
Quel
—
avanti;
il
il
affetto
(Si ferma).
poveretto....
è
po' imbarazzalo).
un
Forse
ha
scordato
il
iiouje
padre?...
Massrpesi
(Che
Jacopo
Clemente,
poveretto?...
—
mio
onesto
e
{ironico).
{Mnsfiaresi
Di
quoslc»
presidente
eguale
vivente
par
fratello
mio
l'illustre
Jacopo
Chi?
nobile
un
aveano
ancora
casa,
mi
non
povero
breve,
suprema,
tuon
dice
(figgendo gli
(turbato).
custui?)
occhi
negli
—
E,
occhi
dica;
al
marchese).
come
!
70
LA
Accade
AL
che
si
di
nome
DOMMA
si
mostri
LO
I
turbato
{atterrito).
(Costui
a
{vedendo
di
Anzi
La
un
il
fatto
cui
a
parole^ insifite^
e
sue
che
com*uomo
vuole
segue
accertarsi
crede).
non
marito.,.,
morto
segreto!)
il mio
sa
delle
l'effetto
il marchese
scrutare
inquieto
e
padre?
mio
Massaresi
Jacopo
SCtTTIGO.
ch'ella
godrà
conforti....
vedovai...
MAssABEsr
(imbarazzatissimo).
*
Signore!...
Jacopo
Che
{crescendo).
!... ha
Massabesi
Ah!
{dando
Ha
padre....
{come
una
di
queste
{nel
e
che,
ironico).
ombra
Jacopo
{udendo
disordine)..
massimo
questa
getta
mio
Dio
tengo
!
! che
or
so
Massabesi
Quale?
un
sdegnosa^
notti....
Ahi...
Ne
?
crollo).
un
sopra
forse
paura
Massabesi
Oh!
morti
signore!...
Jacopo
Mio
dei
paura
se
specie
di
sa
qualcosa....
confessione
grido).
tutto!...
e
che
oramai
(atterrito).
la
prova
ATTO
71
fl03IIOO*
Jacopo.
Tale,
che
più
negar
giova
non
f
Massabesi.
Ebben,
ripareremo....
ecco
ma
per
del
amor
cielo!...
Jacopo.
Oh
madre
madre,
miai
è
caduto
il velot.,«
Massabesi.
Io
pronto....
sono
Jacopo.
No....
Non
IMnfamiaf...
confessi
Riparare,
—
Ho
DelPonor
mia
Peggio
ei
vuol
in
scioglie
d'un
ancor
1...
e
—
care....
questa
viiissimo
si spezza....
fango....
rimango!...
terra
riparare!
{rimettendosi).
(L'error
il mio
poco
neghi!
l'alterezza
sulla
esposto
Massabesi
Per
sante
anche
e
la
riparare
l'orgoglio,
madre....
si
questa
più
tutte
cose
vuol
preghi!...
non
carità^
per
! egli
restava,
di
Anche
Ed
le
ne
me
Dio
mio
perduto
Una
offerte....
non
segreto
adesso!...
comprendo
tradii
non
da
!)
stesso
me
Jacopo.
Cipnvien
Per
—
la
tirare
melmosa
Rin^etta
Scaccio
pur
anch'io,
innanzi,
È
strada!
la
—
maschera!
la mia
marchese
signor
l'unico
maschera
riparo.
Ogni
—
vo
a
caro,
stolto
scrupolo
anch'
pormi
io
sul
(volto
Parere
è
l'essenziale!...
Dìsprezziamoci
dunque....
quel
ma
che
siamo
è
stringiamci
un
la
arcaim:
mano
!
!
WnmA
LA
SCtTTICO.
LO
?
%mm
(ch'è
Ruato
versi
di
im^
in
entrato
ed
Jacopo
d' udire
tempo
in
rimasto
è
gli ultimi
quattro
fondo inosservato)
e
Massarasi.
{uscito Jacopo).
jVIassaresi
diverrà
Costui
matto!
BuATo
{avanzandosi
Erronea
Come
Che
quasi
fecMo
dopo
Miei
quei
mi
abbian
udito!...
Anzi
che
'L'avrà
Quando
mi
venti
parole
trovò
a
certi
pretesi
in
guardando
Oh!
che
penso
Londra
a
e
quello
fatto!...
or
mesi
que'
per
politici!... Fu
complotti
Scherzi
le
briccone.
un
passai all'ergastolo!...
(Battendo
I
conclusione
diventerà
Egli semplicennente
freddamente).
e
compire
un
de'
da'suoi
più
due
anch'ella
aria).
belli
fratelli
entrò
lo scherzo!
poi
(terzo
Massabesi.
Perdoni!
{Per
Ruato
Si
ricorda
{senza
bene!...
Massabesi
{come
Debbo
Ruato
Ella
disse
muoversi).
{come
sopra).
andar
via.
sopra).
uscire).
ATTO
M
Hi
JZ
tSOONBA.
(per uscire).
AssAResi
aspettano.
Ridato
(senza
di'
io
muoversi),
faceva
la
I
spia
Massaresi.
Me
l'aveao
riferito
Ma
—
le
Ruato
Si
accomodi;
si
(Massaresi
Del
la
pure
il
scoperse
Di
patria
in
ritrovarsi
{Massaresi
come
bravo
atlerrito
fa
un
mincia).
co-
fratello,
suo
fallire,
per
mila
ducento
tasca
poi
avello^
quand'era
segreto,
osservando
sogghigna,
decenne
il
quel
l'aspettai
sopra^
fermato^
sopra
fa
la
chi
Ruato
—
Clemente,
marchese
Che
che
s'è
Massaresi
che
Pianga
ferma.
(e. s,)\
fretta,
(c. «.).
pensi,
ma
ho
ripeto,
lire!...
indietro.
passo
Ruato
—
volgendosi^
Non
faccia
Vada
—
Di
Deplori
quell'altro
Della
Di
corte
nuovo
il
Foro
la
la
l'auìor
Massaresi
è
suo!
dell'
l'ajuto
con
Il presidente
in
prigione!...
di
Dio
(Si frega
premura
Ed
—
invenzione
fatto!...
(tornando,
monologo.
recente
testimoni
Con
godo!
presidente
perdita
^
gl'incomodi
me
mio
il
Servo
fratello!...
suprema,
mettere
Quant'a
Il
pure
Continuo
suo!
servo
pur:
Paleologo!
marchese
complimenti,
è?...
le
mani).
affannosa).
74
LA
B
DOMMA
MSTTICO.
LO
RUATO.
V
Un
Me
l'ha
Teme
detto
egli
in
forse
zio
mio
(Fissandolo.
orai
or
Le
—
—
E
far
Prender
io
cinismo
arie
certe
Ma
—
mio
d'acre,
Dov'entrarono
insieme
E
Clemente!...
il
marchese
Quando
Dalla
Il
il notaro,
finestra,
marchese
Con
E
Che
uscito
il
licenziò
padre
marchese,
nello
chiudea
del
dal
dolor
ei
neppure
scrigno
stanza!...
chiaro
figlio caduto
muto
e
—
si
è
messo
poco
s'è
appresso
morto,
mezzo
accorto
portafoglio
un
pedanti
molto
visto
quando
e
—
quella
in
suo
giocolar
a
portafoglio!...
il povero
ho
precipitoso
aspettando
certo
Tornò
è
E
—
notare
povero
grido
i
I
tracotanza!...
sprezzante
il
al
furfanti
gli austeri^
là dentro!...
nascosto
era
Ruato
—
trionfo sardonico).
chiarissimi
pel
?
inquietissimo.
è
Scopritevi, illustrissimi^
osan
notizia!..
giustizia
con
—
zio!
la
spiace
defla
l'amor
Massaresi
—
mio
vuoto!
Massaresi.
Se
tutto
è
questo
vero
farcelo
dovea
noto.
Ruato.
Lo
feci!
—
e
noi
credettero!
Massaresi.
Non
Ruato*
Son
due!
Massaresi.
Noi
disse!
basta
un
testimon:!
5
76
LA
Per
guardie
che
è
Egli
Ch'
Questa
Ecco
la
Qui
Fuori
col
E
salvar
"E
—
capra
fanno
i
puri
e
del
male,
! é il cinico
che
mal
e
Marco
ipocriti
che
di
quieto:
;
amante;
penitenza,
rea
boria
la
:
pia
sante
opere
splendidezze
cavoli
e
birbanti
Che
—
fatto
ben,
il segreto,
sentirsi
per
oro
lavoro!
Mantenere
come
credere
lasciarle
Far
far
—
i! suo
e
—
vittima....
la
restituzioni
le
fatiea
di
—
fede
buona
io
mercede
vorrebbe
stati?
mai
son
ignora
sembra
coscienza!
sua
soccorrer
che
non
mercede
ci
non
—
che
onesta
fosse
—
Ma
ciò
tGITT:eO.
che
vedova
questa
vedova
non
LO
M
ciamberlani
restituzione
è
Se
e
Domu
coscienza
la
che
guai
i
sono
!
si nomini!...
galantuomini!
—
(Poi freddamente).
Vada
—
Di
marchese
pure,
questa
alcune
storia
parti
Massari-si
Ah!
che
ha
cosa
mai
RuATo
Badi,
—
ho
che
fatte
già
voluto
vedere
Novantanove
Che
ami
se
il
vero
e
{freddamente).
mia
povera
novecento
bricconi,
l'onesto
imbecille
uu
trovassi
in
precipitata!
casa
BuATo
(come
8opr4).
Ma!
Massaresi.
E
ohe
Ina detto
a
ViDeenza?
esperimento:
un
Massabesu
Oh
note.
fatto!...
sopra
scaltri
nipote
{spaventato).
Nulla:
Ho
suo
a
quel
dei
mille.
ATTO
Osservi,
—
Al
Jacopo
amicone
suo
Massa
Mio
Dio!
Ha
viene
eoodò
chieder
a
tiaa:
consiglio.
(disperato).
RESI
Vitiécnzo
sa
77
siconpo.
di
chi
Jacopo
figlio?
è
RUATO.
Neanche
Del
E
ideai
per
nome
patria
e
ignora
tradito.
notaro
Massabesi
{respirando).
Ab
l'ignora!...
BUATO.
Per
Venendo
—
Suo
Dal
Poi
è
nipote
neir
di
lontano
qual
pensare
Abbiano
consigliarsi
a
è
nulla
e
che
ora!
Jacopo
—
mille
—
miglia
.
la
poco
certo
ancor
famiglia
questa
con
per
—
parte
istoria
qui
orai
e
Teresa
gli ho
per
ora!
appresa.
io
—
gli
non
ho
(detto
Che
che
quello
Se
è
Se
BO,
un
cuor
venga
occorreva
retto
nel
e....'
in
metterlo
per
imbecille,
da
sé
sospetto:
farà
il resto
branco!
/
Massabesi.
Povera
casal
RCATO.
Mai
IWassaresi.
E
di
me
gli
ha
:
)"arlato ?, ìn
sua
tanta
malora
?
78
LA
I
DORRÀ
iO
SETTICO.
Rubato.
No,
no,
ho
gli
ooD
di lei....
parlato
Sempre
per
orai
—
•atti, Vincenao.
Vincenzo
si
il
di
di
discorso
suo
febbrile,
celare
molto
mostra
Vinterna
solito
Di
parlare
qui
con
lui....
osserva^
ché
bencome
esso
pure
freddo^
sogghigno).
entrando).
scena
che
che
cerca
Ruato
—
la
venga....
qualcosa
Massaresi
suo
(verso
dissimula,
ma
sempre
angòscia
Vincenzo
che
abbia
concitato--
di
impstssibile,col
Ditegli
agitato^
ho
gran
l'aspetto
di
necessità
qua.
Massaebsi.
Vi
saluto, nipote.
Vincenzo.
Buon
Massabesi
Che
cosa
signor
giorno,
(dopo
un
zio!
(Passeggia).
momento).
avete?
Vincenzo
Io?
{passeggiando).
nulla!
fa qualche passo
(Massaresi
Vincenzo.
E
lei?
incerto).
Atro
71^
siaoiiiM».
Massàebsi.
.
Nulla
aeaQch*io.
Vincenzo.
Mi
par
turbato!
Massaresi.
Io?
Voi
no
i
piuttosto
—
Vincenzo,
Io
(Son
sulle
no,
certo!
spine!)
Massaresi.
(Scoppio
RuATo
(che
s'è
non
!)
d^angoscia
mai
mossOf
guardandoli).
(Mi diverto!)
(Pausa).
Massari^i.
—
Cercate
il
signor
Jacopo?
Vincenzo
(passeggiando).
(Mtra
Si
pausa).
Massaresi.
—
Vincenzo
—
Perchò
domanda
(volgendosi
Gli
e
avete
a
parlare?
fermandosi).
questo?
Massaresi
(dissimulando).
Gosl...«
per
dimandare.
80
I
DONHA
LA
SCrTTICO.
(a Ruato
ViivGENzo
SMo
LO
piano).
gli chiedessil..
Ruato
(impassibile).
Chiedi.
ViNCE?izo
Ma
Ed
io
l'affliggo
0
sa
É
troppo
tutto
e
anche
meno
0
—
sa,
costrutto;
tutto.
negherà
e
nulla
verità;
caverò
(piano
nulla
chieder
non
la
ne
ch'egli
Ruato
Allor
eppoi?
scoprir
senza
naturale
(piano).
freddo).
—
(Forte)
Ecco
Antonio
Teresa.
e
VlWCENZO.
(Oh!
Dio!
mio
quest'orribile
incertezza
mi
pesa!...)
(Poi piano
Guarda
di
trattenere
mio
Ruato
(piano).
VncErnzo
tra
Ruato).
zio.
Ha
Vedrai
a
per
che
fare?
(piano)
poco.
Massabesi.
(Andarmene
vorrei....
BUATO.
Ecco
Jacopo
anch'esso.
Vorrei
restare!...)
*
(Hassarbsi
a
Ma
Per
la
SI
StCtMtMK
ATTO
Vincenzo).
che
insomma,
vi
passa
testa?
VjnceTizo.
Ma
di
Intricata
DBlla
storie
Una
-*
che
uiatassa
certa
districar
vorrei....
RUATO.
Si trattenga,
usciremo
marchese,
Detti, Teresa,
Antonio
da
Teresa
le
Marchese,
mio
presento
Di
Massaresi,
lei.
destra, Jacopo
dal
fondo.
{a Massaresi).
{Ad
Giuliano
con
fratello.
Antonio)
Il marchese
aip3ico cortese
un
mia.
casa'
Ar^Towio.
Fratello
del
marchese
Clemente?
Massaresi.
Appunto.
AritONio.
E
Della
corte
del
suprema
.marchese
di
(S^iacomo,
giustizia?
il
presidente
8S
LA
LO
•
DOIUU
tGRTlGO.
MjISSABESI*
Si, appunto;
L'un
da
dieci
defunto*
mesi
due
da
l'altro
anni,
AnTONio,
Due
galantuomini^
grandi
bacco)
fiocchi, per
coi
ma
RUATO.
(Certo,
l'uno
l'altro
rubava,
Massaresi
La
ringrazio,
costui
(Anche
signore.
Vincenzo
sacco!)
{ad Antonio).
mancava!)
(a Vincenzo).
Jacopo
Dunque,
il
teneva
cos'hai?
che
mio,
Vincenzo.
T'aspettava....
Ho
bisogno
Ed
anche
di
del
te....
e
della
anche
signora....
{Indicando
signore.
Massar£si
{piano
Che
Antonio).
Buato).
a
fare
pensa
egli
ora?
Teresa.
Vogliono
Jacopo
accomodarsi?
{piano
Ruato
a
Che
Buato
Nulla, nulla,
l'effetto
di
e
ha?
indicando
ne
sai
Vincenzo).
tu
conto?
{piano).
quel
certo
racconto
f...
%\
I
DORMA
LA
amici
miei
Mamma,
ed
Antonio:
Signor
Ch'
io
Le
notizie....
LO
SQVmCO.
la
sua
Jacopo,
sono
Marco,
I
adesso
anche
le sole
Rdato
chieder
cui
a
è tutta
zio, questa
posso
la
(gente
chieste.
me
a
quindi
eccellente
questo
mio
aggiuntovi
conosco,
buona
(piano
Vincenzo),
a
Bada,
s'è
zio
tuo
mosso.
ViiilCENZO.
E
che
Sanno
Hn
dodici
tutto:
innanzi
famoso
Ducente
che
so
io?
Massaresi
(Guarda
lire!...
fa
città
nostra
truffa....
di
processo....
mila
nella
luogo
avesse
anni
quindici
o
e
in
sempre
così
poi
appresso),
Sassaresi,
(Muojo
RuATo
!)
{piano
a
Jacopo),
Guarda
Teresa
(Parla
Che
di
mio
vorrà
marito
tuo
ziol
(attonita).
Ahimè!
saperlo!...
senza
dire?)
Jacopo
(attonito).
(Ei parla
di
mio
Perchè?)
padre!
Antonio.
Avanti
Certo
ch'io
non
partissi
fu
bricconata
commessa
compagna
•
Massaresi.
Fui
E
Inghilterra
e
quindi
non
molto
so....
in
non
Allemagna
saprei
dire....
ATTO
^^
tlCOKDO.
Teresa.
storie
certe
10
mai
ho
non
di
amato
udire.
RUATO.
É
un
cronache
di
genere
che
(lieto,tranquillo, facendo
A?iTOi?iio
agli
Fino
più
qui
a
lei
di
altri
trastulla.
mi
punto
spiccato contrappo^fo
tutti).
di
néssufi
noi
nulla!
sa
ViJicErizo.
Di
padre
il
Morto
L'eredità
€ioè
11
la
e
taKgli
un
quand^era
padre
che
d'assai
ancora
Ma
Ma
donde
presente
quindici
tenera
anni
fa,
età,
(piano).
zio!
tuo
da
al
stato:
di fallire....
al punto
Vincenzo
Trovò
ricco
nak)
tranquillamente.
BuATO
"juarda
è
amico
sino
egli
svelato
ha
si vide
suo
madre,
mio
molto
in
e
godè
paterna
ora
Questo
fatto.
xintichissima
famiglia
Ma
al
veniamo
Bene,
invece
gli
ducento
alPaltro
giorno
un
(proseguendo).
venissero
e
nessun
lire....
mila
ne
potè
seppe
disporre.
..
supporre.
Massaresi.
fi
Un
principe
nobil
benemerito
beni
coi
regnante....
potrebbe
dello
aver
stato
salvato.
Vincenzo.
Ma
—
egli è
Di
cui
che
poco
Tamico
dopo
mio
non
si
scoperse
sa
nome
che
né
un
indizio
Tizio
—
86
LA
Aveu
truffato
in
B
LO
8CBTTIC0.
di
deposito
certo
un
Ducentomiia
DOraU
lire
punto!
Massaresi.
(Questo
UvATo
Guarda
1)
Jacopo).
a
i
zio
tuo
{piano
soffrire
troppo
è
Teresa.
(Che
mistero!)
nuovo
Jacopo.
(Che
(sorridendo).
A]NTO?(io
Questa
coincidenza
I)
io mai
odo
è
certo
sospetta
assai!
Vincenzo.
E
il
In
scoperto,
truffatore
trascorso^
tempo
poco
moriva.
carcere
Antonio.
Effetto
rimorso!
dei
Vincenzo.
Glie
Da
un
Perchè
Cominciò
Beneficenze
Sottrarsi
che
sa
a
la
aver
da
tali....
alla
di
vedova
miseria
mio
quel
certo
un
cui
per
lo
Tizio
mecenate
le
insieme
congiunti
l'amico
delitto,
comune
sieno
fatti
due
poi questi
fu
teme.
ben
tosto
nascosto....
concesso
!
BuATo
Tuo
(piano).
zio
guardalo
!...^
adesso
i
ATTO
87
SICORDd.
Jacopo.
"0h
madre
madre,
mia
f)
Massaresi.
(Oh
frateUo,
fratello
!)
Teresa.
"0h
Diof
mio
sostenetemi!)
Antonio.
^
Per
il caso
bacco!
è
bello
Vincenzo.
Da
dati
questi
€he
è
non
Ma
a
E;
ricerca
chi
sua
sostanza
renderla
Y
E
della
truffa
pur
svelare
e
(Pausa.
—
•
svelar
chi
possiede;
è
il
si
non
gli
forza
hanno
padrone
?
pone
oggimai
dovrebbe
non
Tutti
ch'oggi
ricercarne
come
a
intravvede
amico
quella
facendone,
Complice
Svelare,
il mio
incerti
?
giammai
atteggiamento).
congruo
Antonio.
Poiché
E
giacché
Si
trova
Dirò
parla, prenderò
nessuno
qui
interessato,
quel
in
nessuno
che
in
io
questo
mi
proposito
parlare:
affare
brutto
francamente
più
tanto
a
la
per
passa
mente.
Vincenzo.
Anzi
;
obbligato
assai....
pel
mio
le
amico,
sono.
HUATO.
"Parla
lo
zio
d'America!
viene
Adesso
il buono!)
Antonio.
Punto
primo
—
con
pace
del
suo
povero
amico
—
t
8B
E
di
parlando
Dal
DOKKA
LA
il
morti
di
non
io
traggo
sieura
del
suo
amico
fosse
segue
a
racconto
suo
Clic
vivi
8GBTTICO.
LO
B
padre
dico
lo
—
conclusione
un
birbone.
fior
di
lo
Zio^
uno!)
(E
( Vincenzo
ad
più
sempre
essere
con
l'occhio
tener
sopra
agitato
Jacopo
—
che
fa
segue
il
desimo
me-
madre).
sua
Antonio.
Inutil
D'I
che
dire
truffatore,
complice
altro
un
lo
birbone
stimo
al
uguale
primo*
BUATO.
'
(E
due!)
Teresa.
(C
è
da
morire
!)
Jacopo
{ironico).
A
il suo,
ognuno
pe'
zio?
Antonio.
[il
al
quanto
Giudizio,
Parente
mecenate
dovrebb'
di
della
essere
vedova,
complica
un
queiraltro....
mio
a
anche
cugino....
un
un
quello,
fratello...,
Jacopo.
Giustissima
induzione
1
Antonio.
Duopo
Cli'ei
pur
sarà
un
birbone
di
degno
dir
non
degli
v' è
altri.
fiUATO.
(E tret)
ATTO
89'
«BCQKDO.
A^fTONlO.
Resta
della
dir
a
vedova....
Teresa.
Oh
Lasciamla
Cbe
fosse
Doa
Morto
Essa
Al
E
in
i
e
tu
anche
suoi
vuoi
po'
Non
di
altra
che
?
in
inerme
cuore
mezzo
infelice?
Dio!
mio
dell' obblio
quella
che
dice
ti
non
ch'essa,
donna,
sono
stato.
disprezzo....
la mia
po' troppo
un
condannato
un
tristo
abbastanza
limosina
se
vuoi
il
fatta
Forse
carità!
^(susami,
Ma
Than
ed
di
noi
sappiam
e
che
in
comune
E
poi
moglie....
sa
forse
al
fame,
vedova
Moglie
chi
giudicarla?
chiede
?..
sola
figli;
alla
fu
madre
messa
gli uomini
Un
É donna,
—
carcere,
dolore,
Che
—
stare.
la
si scioglie
lingua
madre....
e
lasciamla
stare
sono
!...
fui
moglie
Antonio.
Hai
In
la
ragione:
al
quanto
Ghe^
Che
ha
s^è
fatto
a
dunque
poi, dirò,
resto
che
poi
vedova
trovato
quel
un
terminare,
per
asino
0
un
briccone^
rivelazione....
simil
amico
suo
—
Rdato.
^E
quattro
li....)
Antonio.
Io
Sul
partito
S'è
un
Per
saper
È
un
uomo
uomo
da
non
so
prendere
regolarsi
onesto
; se
:
dopo
duopo
onesto,
ei
ei
come
ciò
poi gii
solo
che
ha
non
è
voleva
essere
possa
ha
del
scoperto.
mio
degno
un
la
incerto
sicura
consiglio
figlio....
;
I
90
tA
cosi
di
Prova
LO
?
Dorau
sosmco.
domestica
grave
I
sciagura
—
{Piano
E
Ad
l' ho
ormai
tutta
sul
È
mio
Ma
non
amico
è
Marco,
—
rimane^
vero,
vorrei
commosso
pure
sto
stringe
la
Signore
I
io
stesso!
mano
a
zio
—
dignità^
sicura
con
e
esso....
lei, signor
a
sereno
anch'
garante
anche
e
—
Antonio).
partito
tristo
un
ne
di mostrarti
{Sforzandosi
ma
parlarti
sol
un
è
non
se
tristo, creda;
un
ad
{Forte
—
Al
allibito
volto
suo
I
parola
mia
ogni
letta
Massaresi).
a
Teresa
poi
Antonio).
ad
Buona
mia
signora
{A
!
—
la
stringendogli
Jacopo
Amico....
—
mano
effusione).
con
Addio
seguito
{Esce
da
Massaresi
Ruato,
Antonio
e
t
li
che
accompagna.)
Teresa
{Teresa
rimane
Jacopo
immersa
il
verso
Mio
Volle
Ma
f Perchè
Dio
chi
tristo
Jacopo
marchese
sé
Vincenzo
Clemente
e
la
fé'
discorso
un
tremendo
che
quel
racconto
giuoco
di
quel
Marco
(fra
sé
fissa.)
disordine).
con
a
e
mestizia.
cupa
e
fermato
il mio
gliel disse?...
un
profonda
s' è
{fra
egli rinfacciarmi
Sarebbe
Il
in
fondo
Teresa
Jeoopo.
e
si strano?
arcano
f
inventato?
RuatoT
cupamente).
complice
di
mio
padre
i...
—
'
IMI
LA
ICSTTICO.
1.0
B
DOmSA
lEEESA.
NoD
Di
Vincenzo
Di
tal
è
fola;
Di
cui,
Moti
D'
qui
me,
Vincenzo
mentre
infatti
a
notare
che
a
mestare
uom
rendermi
so
è
amico
gli sguardi
e
scandali
Ruato,
tristo
i
ebbi
parlava,
conto
inventato....
tuo
quel
c'entra
il racconto
verq:
Non
—
queir
pure
ma
Secondo
—
fola.
una
è
i
e
maligni
sogghigni
diletto
turpe
piglia.
Jacopo.
E
trattandosi
Vincenzo^
della
famiglia.
nostra
secondato?
L'avrebbe
Tebesa.
É
è
impossibile,
vero.
Jacopo.
Dunque
si
come
quest'istoria?
spiega
Teresa.
É
Che
non
Complice
valgo
a
alcun
non
spiegare:
tuo
pur
un
padre,
mistero
lo
ebbe.
Jacopo
{fissandola fieramente).
Perchè
Insisti
tu
in
questo?
Teresa.
Perchè
è
Ck"mplici
la
Perch'egli
Ha
verità; perchè
avuto,
avesse
infine
è
se
mio
l'avrei
oh
marito
ben
d'angoscia,
morto
capito!
di
innocente!
Jacopo.
E
attesto,
ehi
mai
te
ne
assicura?
dolore
OS
SBCOROO.
ATTO
Tbaesa»
^
Il
cuore!
Jacopo.
Non
bastai
^
Tehbsa.
Per
te
!
Jacopo.
È
I
del
giudizj
Da
far
del
un
Questi
lo
non
chieggo
ai
posso
maggior
giudice
Teresa
che'
me
per
stimar
cuore
cuore
infatti
la
(piegando
dei
appunto
punto
f
tribunali
testa).
condannarono.
Jacopo.
Con
Teresa
Ei
fu
dunque
(serupre
sentenze
tre
colla
testa
eguali
1
abbassata).
colpevole!
Jacopo.
Pur
Dei
complici;
Teresa
ed
infatti
{alzando
il
troppo
I E
aver
potè
n'ebbe!
e
capo
guardando
Ah
Sii
Jacopo).
n'ebbe?
Jacopo.
Tret
—
I| padre
dell'amico
che
voi
pegatei
ì
t4
LO
E
DONNA
LA
SCETTICO.
TsaisA.
Eppoi?
Jacopo.
Il mecenate
ignoto!
Teresa.
Rimane
t...
11 terzo
Jacopo.
E
—
voi
....
Lo
chiedete?
Teresa.
SH
Jacopo.
Il terzo
Voi
volete
ch'io
dica
di
complice
mio
padre
fu....
che
Teresa.
Che
faf
Jacopo.
Oh
—
mia
madre.
....
Non
posso
dirlo!
Teresa.
Povero
Più
dolore
Vuoi
tu
Del
le
É
—
Eccoti
acciocch'
fatiche
lo
zio
offesa!
chi
saper
lavoro,
don
che
di
fanciullo
mie,
io
senza
Vincenzo:
il mecenate!
L'ignoto
—
sia?
f Inver
"
—
ti
un
possa
stender
è
mi
fate
mecenate
che
uom
mi
fa
mantenere
la
il marchese
mano:
Giuliano!
avere
lO
BBCOIID^.
ATTO
.
(con orrore).
Jacopo
Tacete,
miai
madre
Teaesa.
Ne
Oh
A
dubiti?
giudica
Con
lui
adesso
tu
chiedi
stesso
sia
se
—
marchese
il
c'entri
come
bugia
padre....
tuo
Jacopo.
No,
basta
1
Teresa.
Con
Del
padre^
Del
marchese
Malvage,
Ma
del
le
che
parente,
Vincenzo!
storie
e
—
Invenzioni^
—
di
dell'amico
io?
so
ninno
inesplicabili^ strane^
invenzioni
pretese
ti
dico!
il contrasta,
Marco!
Jacopo.
Basta,
Non
dirmi
Che
eh'
è
il
Giuliano
marchese
basta
ripeto,
quel
!
signore
t'ajutòi
Teresa.
Ma
è
desso!
Jacopo
Ma
dirlo^ ti prego!
non
Che
tu
mi
Confessione!
Perchè
il
dai
qual
onde
preteso
Che
dici?
ch'io
sé).
tutto!
so
contraria,
illudermi,
Teresa
di
(fuor
prova
amico
d'onore!
parola
la
di
no^
non
Vincenzo
(attonita).
è
m'è
è
codesta.
e
manifesta
più
lui
concesso
stesso!
t
D6
DOIfilA
LA
SCETTICO.
L3
K
Jacopo.
Perchè
Lo
—
sol
i
furono
—
il
del
infin
complici
Vincenzo
di
padre
mio
pare
e
ziol
suo
Teresa.
Ghel...
padce?
suo
Jacopo.
So
tutto
I
Teresa.
E
Giuliano?...
marchese
il
Jacopo.
Ved^
debbo
se
Ch'egli
giudicar
proprio
molto
strano
1
e' entri
Teresa
Ohi
orrore).
{con
Dio!
mio
Jacopo.
Se
Per
qual
la
cagion
è
di
vedova
arduo
proprio
mio
supporre
ei
padre
soccorre!
Teresa.
Oh
Che
La
mi
virtù
Valeva
oh
del
mio
martirio
meglio
si
rea
Vergine
reggere
abbandona,
dunque
dunque
Dio!
mio
più
posso
non
Fase
Soiì
Diol
mio
a
ed
sì
si
Mio
sento
novella
ribella!
l'inferno
femmina?
io
tormento!
lungo
questa
a
l'anima
con
santa,
Dio,
far
che
patto?
cosa
ha
fatto?
Jacopo.
Hai
fatto
di
tuo
Ogiio
il
più
grande
(Si
copre
infelice!
il rollo
e
parte).
ATTO
f7
StCONM.
Teresa.
E
Aglio.... mìo
mio
Aglio.... mio
TerMA
Teresa
Giovinetta
Ma
E
Le
madre,
era
beltà
privazioni....
Era
—
Mio
madre!
Dei
fatti
del
De'giudizj
E
fede
Questa
Riabilitata
E
E
—
di
fede
in
Nulla
di
spasimi,
Dio,
vuoi
Nella
io debbo
—
Iddio,
dunque
che
imprechi,
provvidenza
tua
(Quasi
—
Oh!
ma
no,
mio
una
{Cade
i santi,
e
giova?
non
abbia
la
mia
fede
nqigliormercede?...
Dio!...
in
giorno?
prova,
perchè
imprecando
buon
—
tanti
e
dunque
madre
povera
questo
a
anni
tanti
!
scorno....
gli angeli
tremenda
una
padre
madre
trovarmi
pregar
per
e
di
affanni
agli
Era
—
anni,
altri
del
memoria
anni
silenzio
una
per
la
Adente,
conforto
sol
—
scorrevano
Aglio
patir rassegnata,
Benedire
e
gente
Dio,
te, mio
aveva
l'evidenza
della
mio
!
Provvidenza,
negai
a
rendere
pregare
in
lamenti....
tua
concordi
e
logorai
e
gii stenti,
io
io sperava;
e
madre;
nella
scosse;
speranza,
preghiere
Dunque
E
e
quindici
dopo
La
ed
—
sol
proferii
non
tempo,
restai;
i dolori,
mai
giudizj
gli anni,
credeva
io
fra
si
non
dei
—
Scorrean
—
mai
Dio,
e
vedova
essere
giovinezza
e
momento).
un
io
volli
e
io dice!
me
gola.
(dopo
avvenente
e
Aglio
poi penteniosi).
y^ma
la fede
ginocchio
non
avanti
rinnego...
una
sedia).
96
LA
Eccomi
(Con
Signore,
avuto
prego!..»
preghiera)^
patimenti
madre
una
ardente
e
nei
che
qui....
dolorosa
madre
una
avete
SCETTICO.
eccomi
di
accento
Compatite
—
LO
ginocchio^
in
qui....
?
DOraU
suoil...
anche
voi
—
Che
ha
sofferto
Madre,
voi
invoco
L'angoscia
addolorata
—
Mi
pure!"-
sia
raddoppiata
pur
Nuovo
paziens^al
mia,
Oh
I...
tanto
penato
e
dolore
e
—
lutto
.
Yenga
La
a
pure
la
miseria,
Pur
ch'io
Ma
di
fatemi
morte
la
e
colpe
abbia
felice
tutto
ti
di
Fine
deWAtto
figlio!
povero
chi
tutto^
bisogna
la
rossor,
lagnarmi
senza
mio
se
il
—
sì,
me,
accetto
pazienza,
fame,
non
—
Sopra
colpirmi,
prega
secondo.
io
vergona....
pìglio^
(Resta
fervorosamente).
in
teggiamento
at-
100
LA
hanno
Tristezze
Al
Io
Ma
mi
nei
sento
ciò
lo
tuoi
occhi
gravi
t
soavi
la
fa
spasimo
assai
serie,
ridestare
cuore
crescer
SCETTICO.
assai
dai
versi
LO
B
cagioni
che
balsamo
DONNA
vita....
mia
d'ogni
ferita!
Maria.
E
fatto
ti ha
chi
ferite?
queste
Jacopo.
Non
La
ha
che
mano
—
spezzato
saprei....
miei
gì' idoli
tutti
f
Maria.
Ma
mano?
questa
Jacopo.
É
Oh
—
gentile
interrogarmi,
non
l'inferno....
il caso....
sventura....
la
creatura.
Maria.
Jacopo,
Ed
io
Se
tu
è
non
adesso
mi
tormentarmi
Se
tu
Che
non
ti
dico:
amassi,
Di
seguiti
che
un'ora
a
cuore
mi
che
non
con
ancora
Jacopo,
ancora,
dicevi:
avresti
davvero
tuo
umor
io
t'amo.
giuochiamo?
giuoco
1'
io
sì
I
nero
crederò
m'ami.
Jacopo.
Non
t'amo?
Marta.
No,
m'ami,
non
Jacopo.
Io
non
t'amo,
o
Maria?
—
Invece
per
te
sola
no,
no!
Ho
di
bisogno
Non
Mi
virtù:
è
la
riappare,
mia
É
il tuo
amore....
una
legge
scienza
Non
—
Ma
lo
io
€he
ci
Anziché
Di
de'
e
la
te
legge
mostrarmiti
mezzo
v'è
in
t:U
—
guisa
derisa,
e
fatto
jeri,
credo
che
sia
questo
Maria.
tuo.
(stupefatta).
che
mistero
un
uomini
doveri
dell'amor
degno
gli
abbietta
umani
avrei
Mabia
Spiegati:
più
domini?
credo
ci
coscienza.
ci
e
regga
e
—
degli
forse
sapienza
inventata
la
il miglior
oggi
!
miseria
come
ci
male
prevale.
è la mia
esso
l'hanno
per
mia
la
il
e
dubbj
miei
ancora^
che
forse
il bene
tutta
suprema
qnesta
Perchè
tenebre
più
credo,
Vilipendere,
mostra
parola
vana
una
che
rinnego:
so:
affronto
che
luce
alle
e
La
V'è
credere
101
TBIZO.
ATTO
%
intender
a
arrivo
non
f
Jacopo.
Sentf.
Vedi
—
Io
—
debbo
Ch'io
Di
la
d'agiatezza
specie
rinunziarvi
diventi
—
che
il
rinnegare....
soffra
la
di
mio
nome
cui
mendico
un
—
in
vivo?
bisogna
vergogna....)
suprema
padre....
Maria.
Che
ascolto!...
Jacopo.
E
quello.... di
mia
madre!...
si, copriti il volto.
Oh
—
....
Che
se
Che
le
Copri,
Che
Maria
veggo
due
il
più
tuo
ineffabili
copri. Maria,
arrossir
non
volto,
le
{con dolorosa
le
no,
più
ahit
sciagure
tue
vegga
dir
ti posso
non
m'han
percosso!
leggiadre.
guancie
1
meraviglia
(Egli
e
come
offende
trasognata).
sua
madre
!)
ì(2
la
doxka
lo
b
scbttioo.
Jacopo.
Che
dunque
resta
Poss'io
parerti degno
Amor
In
fare
a
miserabile
questa
eredità
pudico
e
lungo
a
di
{come
amico?
povero
più
se
Maria
rimango
fango?
sopra).
offende!)
madre
(Sua
tuo
dell'ingenuo
diletta,
mia
tuo,
al
Jacopo.
Or
più
J«Ioiì ho
Io
Parentela
il
—
nel
almen
Avrò
(Maria
I
dir
mia
più
-^
il fardello
cancello
casa
con
nessun,
mia
ogni
ecco
conforto
povero,
—
nessuna.
fortuna
ai
—
giorni
!
mesti
amore?
tuo
senza
getto
ne
di
Jacopo
e
io
nome
pensiero,
orfano
fatto
il
—
che
più
nonson
Ma
casa
bene:
nulla
trae
lo
e
va
il ritratto
dell'atto primo
guardando
dolorosamente).
Jacopo.
Maria
dovrò
Che!
—
a
questo
f... muta
tu
rinunziare?
pure
resti?
Maria!...
—
Maria.
(É
oh
vero,
somiglia!...
non
ha
ragione
mia
zia!)
(Con profondo
dolore).
Jacopo.
Maria,
te
Dell'amor
Ma
perchè
che
che?
non
pensi?...
(Egli
passa
rispondimi!...
scongiuro,
tuo,
—
A
ne
—
forse
rispondi?...
E
dall'altra
mano
avrei
il
che
cosa
parte
ritratto;
Al
conforto
creduto
Ma
che
stai
di
lo
torto?
a
ti ho
cosa
fatto?
guardando?
JUaria^
guarda
—
e
le
ed
Un
toglie
di
esclama).
ritratto!
ATTO
Un
ribatto
Un
—
Basta
è
Oh
—
dovesse
(con
né
stolto
I...
voi
mi
che
nò
pianto).
ci
lo
io!
f...
dal
entrambi
fui
amante!...
istante
un
amate....
il mio?
un
soffocata
tratti
—
avesse
in
e
delirio
fanciullo
non
amarmi
cosi, signore....
errore....
che
interrotta
voce
é
od
sogoo
ventanni
a
invece
Maria
In
I...
ch'essa
che
Ma
—
ritratto
Creder
E
I...
101
TKBZO.
siamo
v'amo
t...
(Bice piangendo).
Jacopo
Sciocco,
-—
il ritratto
{scmotendo
fanciullo
sciocco
ha
xhe
in
mano
sardonico).
sdegno
con
Antonio.
poi
Jacopo,
1... che
credi
di
cosa
da
conquidere
,
Una
donna
{Si getta
a
sedere
Antonio
É
ore!...
poche
in
ridendo
convulsamente.
osserva
il turbamento
e
Antonio
Ecco
il
Pare
nipote
Per
di
far
Cominciamo
—
il
il
strappargli
Ouesto
!...
scettico
banchiere
un
lo
Proprio
eh'
giorno
scettico
che
recitar
€h'io
non
la
Perbacco!
parte
credessi!
di
è
scettico
Diavolo!
in
Entra
—
di
tempo
costretto
chiuso
tien
il
parmi
....
Di
ridere!
Jacopo).
(fra sé).
segreto
—
una
punto
m'accorgo
è
che
più
giunto!
son
a
far
nel
punto.
cuore,
migliòre.
che
Timpresa
pesa
cos'è
questa
storiuT
104"
Più
Ma
monta
non
SCETTICO.
LO
noa
Coraggio
—
noja.... al
Alia
B
formula
una
nemmeno
—
DONNA
LA
!
—
Cosi
sarcasmo....
mi
torna
La
fòccìa
Ed
—
f
memoria
a
componiannv
cominciamo.
or
{Viene
avanti).
1
Jacopo
Jacopo.
Oh!...
Antokio
(Ripone
zio.
caro
alcuni
(dopo
tentativi
il
ritratto)^
cominciare
per
parlare).
a
(Eppure
confondo!)
mi
Jacopo.
.
(Che
vuole
cosa
Antonio
ei
(torna
alcuni
a
dunque
provarsi
movimenti
di
tratto
come
averla
quell'aria?)
con
trovandola^
non
trovata
mio
Mondo....
tutto
ove
Doppiezza,
E
Jacopo,
caro
calcolo,
è
si
volge
molto
a
un
e
mondof
un
sorpreso
tristo
dubbio....
É
Ma!
,—
Mondo,
mostra
dopa
e
dice).
e
{Jacopo
parola^
la
trovar
a
poco).
briccone....
illusione....
inganno,
falsità, frode, pervertimento,
ed
del
usura
cinquanta
per
cento.
Jacopo.
Tal
discorso?...
a
che
tende?...
Antohio*
(Sì, neppur
—
Tende....
tende....
per
bacco!
Jacopo*
Puro
lo
non
io
capisco.
è
facile
lo
so
diriot...)
capirlo
a
^
I
lOK
TIftZO.
ATTO
ÀnTonio.
Jacopo
llesti
E
fra
noi, io
sono
giunto
bo
appena
Del
tuo
sostanza
abbastanza,
da
navicella
ia
còme
scorto
sbattuta
sia
cuor
filosofo
ia
mio,
fiera
una
procella.
Jacopo.
É
vero.
Antonio.
E
0
il
spiego.
La
lite
Di
vecchi
giovine,
E
or
coi
in
ma
rancide
ed
inesperta,
in
incerta,
crudele
le
spiegate
vuole
fole,
speme
e
penoso
(Ho
t
la
i
ben
di
e
zavorra,
occorra
se
vincer
te
pende
crede,
sol
gittar
carico,
nutrita,
fondi
di
basso
del
cuore,
ora
il
tra
ragione
il dubbio
tra
dispera,
e
La
—
pregiudizi
E
Alto
ì, colli
anco
ha
che
cb^ esiti
scorto
gittare....
Mi
—
ho
vele.)
Jacopo.
Le
eh' ella
cose
dice
non
che
son
troppo
vere.
Antonio.
E
mai
può
Se
filosofia
di
Nei
vecchi
ciecp
Guai
all'uom
Il vero,
la
speranza
si
Gli
fa veder
E
che
-^
far
a
messi
—
il
furbo
a' fianchi
ch'è
tutto
comperai...
doublé
•—
in
;
oro
liquidazione
e
si
crede
filosofali t
de'
imbroglion
il buon
gli loda
e
-^
fede?
bigotta
rintracciare
pietre
più
accadere
provvigione
d'una
là dentro
certezza....
appiccica
l'infelice
PakfoDg
va
dommatismo,
—
Gli
Jacopo,
o
l' uom
magazzini
D'un
La
altrimenti,
christophlt
cenci
i
—
mercato.
bollato....
argento
dotnpera
sensali
e
(Vado
stoppai...
col
vento
in
(poppai)
106
la
donna
soittioo.
lo
?
Jacopo.
(Le
parole
soD
Da
mercante;
rozze,
parole
da
non
son
pure
ma
banchiere,
che
vere.)
troppo
Antonio.
Datemi
Che
E
il
sia
Ei
Il
ci
non
ver
farà
Di
ch'io
quel
mani
risata
una
e
soglio
(Che
f
:
e'
non
è,
pure,
conviene
che
fare
—
sciagure,
non
cosa
—
da
me
virtù
la
incontri
dignità
Iddio
bestemmiare
Ma
delitti
come
—
che
colpito
all'umana
che
persuaso
essere,
nequi;?ie,
pure
vedrà
può
quest'uomo
pure
Scopra
convinto^
uom
un
bene!
sta
non
—
fregatine
due
infernali
dottrine
I)
Jacopo.
Ah
gettò
zio
so
da
lontano
f
credenza
Ogni
il buon
anche
dunque
Antonio.
1 Penso
Diavolo
Laggiù
—
ve'
Trafficando
E
cotone
anch^o....
Io
Anima,
staffilando
e
più
in
d'onore
lo
colonizza
negri
le
tutte
mie
(che
nulla....
cielo^ inferno,
(In parola
si
crede;
colonizzai
credo
non
si
non
all'americana
eternità....
mi
faccio
i
allegri
e
—
opinioni:
Dio
perdoni
Io
me
i
impostura
I)
paura
Jacopo.
Feci
Or
io
fa
Delle
altrettanto;
pure
i
passare
più
tetre
ciò
ma
giorni, perchè
perchè
immagini
che
lieti
i miei
funesta
mi
fa
a
lei
?
trastullo.
Antonio.
Ah
tu
credi
alle
immagini
?
Oh
povero
I
£anciuIlo
f
I)
106
Mentr'ero
Se
di
E
—
di
la
cor
brama^
fama....
di
dovetti
io
il nome
portarne
in
nacque
conoscerlo
almeno^
volto,
SCETTICO.
10
mi
bambino,
ancor"
non
S
DONNA
LA
I
arrossire
Antonio.
Raga....
Eh
—
Come
ragazzate!...
no,
sarebbe
a
dire?
Jacopo.
Ah
A
lo
dire
f
che
pur
cui
testé
Barotti
I fu
troverebbe
qui
ragazzate
Bisogna
Di
che
sapea
Si,
—
parlava
mio
zio,
caro
anch'ella
intoppo
un
lo
sappia.
Vincenzo,
troppo
pur
li
—
fu....
truffatore.
il dottoi^e
1
padre
(sbalordito^ incredulo).
Antonio
Eh
!
scherzi
tu
i
Jacopo.
No,
Non
si
scherza
per
Antonio
(al
simili!
fatti
colmo
dello
stupore
mai
Dell'ultima
Questa
!... Mia
possibile
lettera....
sua
questi
casa....
non
il tuo
dolore).
Iddio
sorella....
Ma
agi....
del
e
Eterno
Sarebbe
zio,
può
il
!
mistero
esser
stianto,
a
buon
vero....
conto...
Jacopo.
Ma
Di
non
ricorda
Vincenzo
v'è
più
un
che
certo
Antonio
Ah
1 taci !...
non
può
essere
in
quel
mecenate
racconto
certo
invisibile?...
(con orrore).
I... Mia
sorella
I
È impossibilet
ATtO
E
ella
come
Il fratello
il mecenate
suppose^
del
M
TBMO.
è
in
fatto
sei
matto
i
complice
Antonio.
Ti
che
dico
I
Jacopo.
È
E
Hassaresi!
il
fu
complice
Clemente!
il marchese
Antonio.
No,
Se
nof...
fosse'
vero
Jacopo
Ah
ella
più
crederei
non
in
niente!
(amaramente).
crede!
Antoìnio.
Pur
Ossia
si....
Quel
—
cioè
troppo!
mi
diavolo
che
troppo,
pur
dica
io
no....
più
non
so!
Jacopo.
É dunque
a
che
me
di
tocca
convertir
mio
zio?
Antonio.
Non
hai
finito
ancora?
Che
hai
più
a
dirmi,
mio
Dio!
Jacopo.
Pensi
poco
an
a
sua
figlia.
Antomo.
Un
Ch'ama
te
angiolo
perfetto
I
solo!...
Jacopo.
É
un
altro
!
ma
a
lei
non
l'avrà
detto
t
liO
LA
DONNA
S
Antonio
Oh
lascia
SCETTICO.
(in
collera).
figlia! É
mia
star
LO
un'idea
da
ragazzo
da
pazzo
i
Jacopo.
Si,
da
ed
ragazzo,
Ma
pure
E
guardi
v'è
se
altr'uomo
un
po'
un
anzi,
se
le
piace,
amato
qualche
a
{Gli
dà
da
figlia ;
sua
american
1
somiglia
la custodietta
del
!
ritraito).
ANTONIO.
€he
è
questo?
Jacopo
Una
(sardonico).
custodia.
Antonio.
Eppoi
?
Jacopo.
L'apra.
Antonio
(apre
la
custodia
e
guarda
il
ritratto).
Ohi
Jacopo.
Io
noi
Antonio.
Vedol
Jacopo.
Né
leil
Antonio.
Vedo!
Chi
sia?
ATTO
|||
TEMO.
Jacopo.
E
—
(Antonio
trasecolato
resta
Jacopo
—
Antonio
poi
t
(nel
Antonio
e
Sìa
maledetto
Grillo
Il
di
è
Non
vedo^
Tutte
le
idee
Mia
sorella
Suo
marito
Mia
che
In parola
più
del
nipote
del
io
Mio
—
Pure
non
cognato
Ha
Sopra
e
un
posso
Jacopo
mi
crederlo!
dubbio?...
avrebbe
Eppoi
mente
—
niente....
altro
americano....
E
diavol
che
balbetto!...
l'intelletto!
perdo
si onesto....
la
Giuliano....
marchese
(Si getta
—
1
lire....
mila
—
ì
d'impazzire!...
sembra
d'un
più
frutto
;
si offusca
capisco
non
cugino....
d'onore
carote
mi
bel
uo
mie
ducento
ritratto
altro
cavato
il brutto
le
mi
truffa
l'amante
un
ho
cuore!...
confuse....
flglia....col
No.... di
zio
intendo,
non
Teresa»
d'idee
saltato
è
mi
guarir
nel
poi
esce).
immobile).
t Ne
lo
il ritratto.
ed
amaramente
disordine
che
scettico
—
immobile
Massaresi^
massimo
punto
malato
l'inferno
di
sempre
fecero
non
or
Ho
—
Io
far
nipote
Invece
il
fissando
sogghigfui
Serro
il
Maria!
Pavea
sedere:
a
Teresa
—
No,
è
un
mai
quello
poi ripiglia).
si
virtuosa....
assurda
tai
che
cose
cosa....
svelato
Vincenzo
ha
nar-
(rato....
US
LA
Poi
sorella....
mìa
Ah
—
DONNA
il
ecco
che
il
casa
galantuora....
scusate!...
Oh!...
—
di
signore?
(soprappensieri).
volete,
cosa
scetticismo!
lo
ecco
—
Antonio
Si,
dubbio!
É
avanti?
venire
può
parossismo....
suo
(entrando).
Servo
Si
SCETTICO.
strano
quello
e
Dìo!
mio
LO
I
salvo
1...
errore
—
Servo.
Ho
lettera....
una
(la prende
Antonio
Va
col
(Licenzia
A
A
—
si
nuovo
Se
Eh
—
vero
è
non
sento
mi
Via, coraggio!
il
Teresa!...
Ah!
pure
se
—
Dissimuliam
dico
da
ho
un
verità
miei
!...
bisogno-
sogno....
!•..
d'ora
quarto
i
sotto
è
quinte).
salotto.-
questo
scoprire
non
le
tra
gambe
la
un
celino
si
—
il vero
anche
menzogna
una
in
Di
-
esce).
che
ribella
le
Parliamole
--
sciocchezze
che
il servo,
Viene
mancar
sorella.
mia
a
{Guarda
vederla
Tutto
bene:
gesto
credere....
—
—
di
testa
mìa
la
Eppure
guarda).
la
e
brutti
in
qua!
pensieri
(Entra
Tere^^)
Teresa.
Finalmente
Siam
Ma
tutto,
innanzi
soli
a
Antonio
Di
—
Jacopo
parlarti
hai
ho
mestieri
parlato?
(dissimulando).
Ho
(Mi
si
fosse
la
lingua
attaccata
al
palato!)
t
parlato.
1^
TSBZO.
ATTO
Teresa.
E
ti disse?
«he
Antonio.
Oh
Veniamo
—
Prima
tu
mi
bazziche
Teresa
noi,
a
che
nulla....
Se
—
io
parli,
inconcludenti.
stesso
tu
me
lo
ho
da
parlarti.
ad
ascoltarti.
acconsenti.
Teresa.
Ebbene:
parla
pronta
son
pure:
Antonio.
(Ora
Che
già
mente
a
fredda
fondamento
senza
più
sempre
a
mi
persuado
vado)
tormentarla
Teresa.
Dunque?
Antonio.
(Basta, proviamo)
Se
Potè
nessuna
amarezza....
gli ultimi
Turbare,
in
del
estinto
tuo
Teresa
sapere....
marito
funestare...?
modo....
qualche
vorrei
dispiacere
nessun
se
giorni
Ecco....
—
(con dolore).
(Ho
capito!)
Antonio.
(Oh
Dio
I si
è
fatta
Teresa
pallida !)
—
Ebbene
dunque
?
(con risolutezza).
Si.
Antonio.
(Oh Dio!)
—
Un'accusa....
E,
per
s'intende
esempio....
saria
calunniosa,
stata....
badiamo
...
cosi....
Ile
LA
DORMA
MRTICO.
LO
?
TSKBSA.
Fa
di
un'accusa
truffa.
Antonio.
CalunniosaY...
Teeesa.
Lo
—
bramo,
^
Lo
credo,
se
il
odo
cuore.
Antonio.
É
Ma....
la
tribunal
UQ
ch'io
stimo
sentenza?...
Teresa.
Contro
!
Antonio.
In
primo
....
appello?...
Teresa.
In
In
ed
secondo,
in
terzo
prin^^^^r
!
Antonio.
(Oh
Si
trattò....
d'una
somma....
Dio
mio
di
non
!)
—
E....
grande
in
sostanza-i*^
importanza.
Teresa.
Ducento
mila
lire!
Antonio.
(Niente
menol).... E.... pagò?
-
-^
116
Di
LA
dir,
Sei
tu
fuor
di
009IU
?.
Teresa,
LO
lOgTTICO.
Antonio
(la guarda,
le
poi
Hassaresi
Detti,
entra
di
parlarle
:
si
dal
se
di
gli fa
t
capace
son
vede
Teresa
avere
somma
che
cenno
ripete
Teresa
fronte).
fondo.
Antonio,
Teresa
se
il gesto.
il
interruzione,
senza
prosegue,
la
premura:
da
insiste:
Massaresi
nulh
gran
visto
non
cenno,
che
con
bacia
Guarda
—
fa
mendace.
Antonio?
capace,
(Massaresi
è
il resto
tutto
suo
le
e
genza
ur-
vada
ne
:
Antonio
—
discorso,
di
avvede).
Antonio.
comprendi
Tu
Per
Più
Sospettare....
E
al
chieggo
saperti
Per
(Si
volge,
da
Ha
ma
Qui
non
"
basta
e
fatti
vede
tu
Potei
—
per
sento,
dubbj
da
in
la
verso
tratti....
mi
guardarti
gesti
i suoi
quella parte
I
de' miei
perdono
innocente
vede
Scusami
rinfrancato
adesso
ciel
e
Ohi
—
di
il marchese
che
amico....
da
che
informato
sono
giurerebbe
si
cui
ch'io
Massaresi
un
mo-
(mento
stolto:
volto....
porta;
che
resta
le
misure
guarda
razzato;
imba-
prorompe).
questo
si tratta
è
poi troppo!
più
di
false
e
passa
congetture,
I
ATTO
Tiaio.
.
U7
f
.
?»
.
Di
apparenze
:Si
tratta
ingannevoli,
di
vedere!
e
di
o
di
sciocchi
sospetti
veder
;
gli occhi!
con
Teresa.
Ah!
è
flnirlat
di
tempo
Marchese,
—
avanti!
venga
Massaresi.
^on
Sono
qua;
innanzi
ma
istanti
pochi
lettera?...
certi
una
ricevè
tutto,
Teresa»
Io
{ad
Massaresi
Verdoni,
Non
le
un
lettera
una
ho
ricevuto.
Antonio).
domestico,
mio
diede
nulla
ora
or
Teresa?
madama
per
venuto.
qui
Antonio.
Si,
(Se
eccola....
Ah
—
(Stende
la
prendetela....
tenendo
mano
in
la
in
mano).
essa
mi
pesa!
mano
lettera
la
trova
due
con
se
dita
come
gli scottasse).
Teresa.
Or
bene^
aprila
e
leggila.
Massaresi.
Ah
no,
per
carità.
Teresa.
Sono
stanca,
marchese!
(Ad Antonio)
Leggi.
Massaresi.
Ma
Mi
renda
quella
lettera..,.
(Antonio
senta
qua....
gliela darebbe).
ìih
BOKMl
LA
:
:
K
i-.v
ftèlTTIOO.
CO
'•:??'
?*
"*
-
.
Terssa
(opponeiult^i).
No,
l^i!
No,
è
f.».
arcano
un
AllTOIflOi.
Ma
insomma^
l'uno
o
Taltro
o
lattow
me
di
mano
Massabesi.
Ma
miai
è
non
essa
è
essa
di
mio
nipote.
T^SÌIESA.
Viene
a
Oramai
le
mie
lettera
Tutte
—
fratello
mio
a
eo§e
la
(Toglie
leggi.
dunque
me,
Antonio^
ad
ban
da
Or
—
Vapre
via,
e
gliela riponein
aperta
Eccola
aperta
Ma
neanche
Ne
dovessi
Iddio
(si
è
v^ro,
del
leggere
a
detto
dirmi
Leggila
—
mette
che
quel
potrebbe
arrossirei
Antonio
È
I^oro
^-^
e
note
esser
vi
sia,
che
cosa,
io
|)ure:
udendo.
attendo.
la
guarda
mano)^
firma).
Vincenzo.
marchese
Teresa.
Non
importa.
{Antonio
legge).
Massaresi.
(Povera
la
Antonio
mia
casa!
(t{ cui
rasserenando
più
rottamente
Ah
Per
!
volto^
e
raggiante
e
per
sempre
legge^
mentre
sei
tu
si
mostrandosi
di
gioja,
comincia
ad
gli
occhi
di
senza
f... che
giusto
Dio
carità
perdonami
levare
leggo!..*
!
--
va
in
mano
I)
morta
stranamefUe
mano
sempre
esclamare
dalla
Onibra
lettera).
di mio
{Segue
inter-
a
cognato
leggere).
'
ft9
Tiaxo.
ATTO
Teresa
(attonita).
Orbene,
(crescèndo
ANTONIO
Marchese....
qua
—
Rìngrazj
la
in
Se
stato?
maraviglia
ci
nò,
Massa
gioja).
e
Badi^
mano....
nipotal...
suo
cos'è
è
non
f
pens(ereì
lei....
per
(Legge).
RESI.
matto!)
(Diventa
Teresa.
Insomma,
Antonio
Teresa
mia^
di
ed
leggere
sublime,
eeleste,
Santa,
angelica,
tal
Teresa!...
di
fuor
è
rid$
dalla
sé
piange
e
intemerata,
e
gioja,
e
prorompe)
pura,
divina
eroica,
sorpresa....
leggendo).
perdonami,
I
Oh
gioja....
(sempre
perdonami!...
finito
(Ha
tal
creatura,
.
Perdona;
È
tal
e
questa
Eh!
lettera!...
(JLé
dà
lettera
la
altro
che
lettera.
contraccambio:
in
di
lettera
Teresa
si
mette
—
Massaresi
Ma
cedo
ti
(ad
cambio!
a
leggere).
Antonio).
?...
insomma
Antonio.
Insomma,
Però
le
basti
insomma!
questa....
Fuori
Marchese^
di
io
senno
le
io
perdono.
sono
!...
ìéO
^
DONNA
LA
Ah
i^Risovvenendosi
Niente
da
(vedendo
destra.
Maria).
entrare
figliuola, abbracciami....
buona
i mia
SCETTICO.
Maria
Detti,
AnTOKio
LO
B
favorisca
cattiva!
affatto,
brusco).
facendosi
e
(La prende
me!
con
braccio
pel
Cioè
—
la
e
conduce
via)^
Massaresi.
Ah
I
Teresa....
signora
vedendo
(S' interrompe
ripete
la
marchese
al
è
—
di
colm({:
volge
Ah!...
da
{legge, ride^
Tebesa
al
sul
si
si
lettura^
la
Antonio).
gli occhia
asciuga
getta
essa
Teresa
durante
l'interrompere.
non
di
volto
Infine
—
grido
un
fa
di
come
at
cenno
la
gioja
sua
trionfo
e
si
cielo).
cuore!
il mio
Vi
che
finalmente....
trasmutazione^
slessa
prima
mostrata
dica
mi
ringrazio,
cuorei
il mio
•-
Innocente,
Dio!
mio
innoeentet
(Resta
assorta).
Massabesi.
Ma
Non
ho
da
saper
dal
meraviglio!
badargli).
(senza
—
via
mi
nulla?
Teresa
(Corre
infin,
Mio
fondo;
figlio!
poi
tosto
—
Ov'è
ripassa
mio
flgUo!
ed entra
éa
deOra).
Massàrbsi
Io
Certo
—
(attonito pel
nulla....
capisco
non
costoro
0
ISl
TBh20.
ATTO
di
correre
tutto
son
esterrefatto
matto!
dal
(Esce
uscito
Jacopo,
Massaresi^
dal
entra
Teresa
poi
che
I...
divenuto
io, qualcun
o
Teresa).
fondo
fondo).
esso
pure;
passa.
Jacopo.
Mio
zio
Mia
madre
gira
in
giardino
ch'io
uscito^
sìa
(Guarda
Eccola
già
(Si
da
entra
della
metà
la
sé
dal
a
—
Ordina
(Chiude
fondo.
ad
dice
sospiro
gestire^
senza
il
presso
scrittojo
suo
guardando
col
ma
tremito
con
e
tre
si
gli usci, poi
ferma
e
in
vagamente
convulso
parte.
che
d'una
tratto
alto
solo!
Il vuoto,
Dell'animai...
—
Ah
1... solitudine!...
il silenzioso,
Il
caos
il
fantastico
bujo^
senza
il regno
del
pensierol
né
norma,
impero
tempo^
e
luzione
riso-
disperata).
-—Son
e
comune).
Ecco
tutine
ha
se
a
ma
nascondiglio
dalla
—
:
casa
premura
dal
esce
l'aspetti !...
chiave
fondo
con
prosegue
origliare
torno,
a
dal
—
di
escire
per
—
destra).
parte
assicurarsi
per
Jacopo
—
e
sMo
ferma
casa....
di
questa
uscire
per
subito
e
cautamente
trovatosi
un
si
guardare
che
fa
e
scena
lettera^
parte
va
destra
da
vestita
Teresa
—
di
dalVuscio
Viene
—
Persuasa
—
anch'essa
esce
cautamente
vestita....
nasconde.
Maria.
con
m
DONWà
LA
0 v'essa
Pari
Dio
a
I
E
galoppa
E
d'influite
A
popolar
Forse
larve
al
modo
di
Vanire
E
—
sia!
del
Accidia
Ieri
Sono
—
che
xredea
io
Potria
offrirmi
Oggi
ho
non
Che
pensare!...
il
provato
da
da
scorza
è
ma
da
quest'ozio,
forza!
questa
resta?
mi
la
cose
sorte
morte....
e
amore
!... Fumo
primo
questa
bene....
due-
erano
io
son'
à
so
in
riposo;
nulla!...
riposo
ancora
—
Dio!
di
forza
spossato
—
spezza
ebbrezza
suo
solitudin
—
leggi
e
larva
una
tramutarsi
forma
—
trastulla^
del
cesfiU...
or
leggi
si
vacuità
terribile
o
—
bizzarre
medesimo
pensarmi
fa
voluttuosa
in
docile
la
Dell'ignota,
Ei
turbini
sui
materia
—
libera
dove
—
BCtmCO.
luce
pensando,
crea»,
LO
B*
è !... che
in-
l'occhio
(nonda
In
vile
{Trae
si
zione
Eccola
Del
Che
No....
Che
in
sarebbe
guardarla
pistola
sia!...
e
non
se
—
delle
due
due).
quest'armi....
in
Farmi
—
cosi!
il
monta
ne
in
una
Egli
la
scarica
fa fuoco
delle
una
dubbio!...
uscirne
pistola,
la
È
—
arcgno
mano!...
prendere
L'ultimo
non
una
caso
a
dove
—
di
prendere
per
qml
so
peccato
(Afferra
sopra
concita-
sua
il fiero
ti strappo
incerto
due?...
delle
quale
(Fa
non
si pone
la
Natura,
io
morte,
rimane
e
contiene:
Superba
—
vi
più febbrile).
qui!...
è
pistole
Ma
che
seconda!
la
proviamo
pistole, l'apre e
le armi
la
tuo;
essa
dunque,
fa sempre
qua!
poter
Or
—
delle
busta
la
guardare
a
—
!...
umore
senza
cane
tempia
—
La
e
prende
rimane
fnoH
depone
Paltra).
—
Sarà
dunque
(Vi pone
della
dentro
canna
in
assicuriamci.
quest'altra!
la
quanto
bacchetta^
importa
guarda
se
quale
la
una
i"^è
la
ecH'iea
capsula
~
Poi
e
dicè^.
SII
12i
Jacopo
{Jacopo
chiama
Teresa
e
{Jacopo
di
dentro, poi fuori.
V
tendendo
,
battuto
aver
orecchio.)
seconda
una
volt(^
lieta).
tutta
voce
Jacopo,
presto,
irresoluto
è
SCETTICO.
immobile
resta
con
Jacopo!
LO
K
{di dentro, dopo
Teresa
—
DOJUU
LA
apri.... apri;
si
se
uccida
nasconda
se
o
io.
son
la
pistola^
Apri
{Jacopo
Jacopo
madre,
tua
a
si
risolve;
la
busta
di
raggiante
affretta
gioia
con
aprire.
la
lettera
il
proprio
—
in
pistola:
molto
dine:
disor-
Teresa
entra
mano.
dal
,
dallo
sciallo^
altro,
o
grande
con
pone
ri-
copo
Ja-
—
turbamento.
libera
si
fretta
la
tasca
tutto
ad
con
in
mentre
in
Valtra:
nascondere
cerca
Teresa
nasconde
ov'è
si
poi
f
—
cappello
allegrezza
e
e
mura
pre-
comincia).
Oh
So
tu
{Si
ferma
vede
che
lena
alla
giubilo
il
sapessi
...
osservando
il contegno
trailo
un
a
mente:
Jacopo,
guarda
tutto,
con
e
tuono
il
gli
Chiuder
questi
usci
aspello
suo
chiusi
usci
imperioso
!..,
di
tremendo
un
—
*
figlio, figlio niiòl...
:
Jacopo.
pensiero
si
essa
ba-
indovinato
dice).
Jacopo!...
Jacopo
le
guarda
muta:
ha
Si
—
!
Perdio
tu
usi
non
questi
usci
(chiusi ?
ATTO
Jacopo
MaM..
1Ì5
TEAZO.
(mal dissimulando).
invero....
Teeesa
(lo fissa
A
—
poi risolutamente).
ancora^
quell'arma
me
Jacopo
(come
indosso!
ch'hai
—
sopra).
Ma
quale
Arma?
Tebesa
Non
—
voglio
Io
avete^
che
Quel
(sempre più
autorevole).
repliche
I
0
—
veleno
pugnale.
o
voglio!
Jacopo.
Ma
in
sei
no....
errore....
Teresa.
Eh
Vi
m'inganna,
non
Intendete?
Siete
uomo,
E
farmi
so
e
—
!
ubbidire
soglio!
non
madre,
vostra
L'arma
—
voglio.
la
io
comando
un
son
ancora
ma
ed
—
che
—
e
—
•
posso,
indosso
avete
!
Datemi
{[^'eccesso però
si
il volersi
JACOPO
—
della
appoggia
combattimento
e
ripetere
il cuore!
m'inganna
non
un'arma
avete
che
ripeto
mai
no,
Oh
a
commozione
la
sedia
una
e
fa vacillare,
si
vede
ché
sic-
r interno
,
tra
mostrare
il sentirsi
piena
(vedendo
Dio!...
di
Teresa
ti senti
venir
energia
che
male?...
le
meno
e
di
forze
fermezza).
soffre).
tW
DONNA
LA
B
LO
SCETTICO.
{con sforzo supremo
T£BESA
ripigliandosi).
Oh
È
Mi
—
venir
faccia
I
male
è
dalla
Vivrma
la
e
bene
Va
Teresa
a
in
—
di sua
sguardo
di
tasca,
Teresa
—
la
e
prende
tasca).
!
qui finalmente
{Ma
parlare.
senza
mette
dallo
l'arma
trarsi
f...
ubbidite!
parola,
a
sento
momento
questo
Ubbidite,
—
costretto
consegna
in
proprio
—
{Jacopo sjoggiogato
madre,
—
Dio
che
impossibil
mi
nulla
io
goscia, sicché
alV
soggiace alquanto
sedersi
è costretta
breve
dopo
;
ah-
inietna
pausa
ripiglia).
Adesso
—
Non
—
Se
—
Un
me
per
Nulla
può
ormai
il vostro
le
Jacopo,
In
tua
madre
Io
vedo
i
L'
evidenza
Di
—
—
Di
al
fede
Tevidenza
mia
Ebben,
mi
piegar
le
fu
invece
le
le
—
m'inganna
io
sono
chieggo
e
Troverai
:
condanna:
diritto
Jacopo,
perdono,
ginocchia....
e
—
mentire
e
pien
sia!
dire
alla
e
com-
prego,
da
mente
in
madre
ti
—
(penso
nego.
posson
norma
un
non
noi
cosi
questi
stessa
prostro
chiedimi
lei
in
ebbene
—
stesso
fede^
t
malattia
vostra
sé
e
abbi
giudizio
condannar
Ohi
abbi
fatti
la
chieggo
ne
ve
immenso
—
m'accusano,
sforzati,
:
Ebbene
guarire
apparenze
Jacopo,
mortale
stesso,
farmaco
cuore
figliuolo, udite.
caro
dato,
voi
per
—
Ebben,
—
avete
mi
dolore
poi,
:
perdono!
ti
non
—
spiaccia
braccia!
mie
Jacopo.
—
Ma
Più
Che
Non
la
posso.
ragion
dell' onta
tei
—
non
del
Me
posso
padre,
dica, m'offende
l'anima
scoppia
ne
rendere
o
la
schiava
mia^
madre
tua,
la
tua
dal
al
dolore,
cuore
bisogna
vergognai
i
!
ATTO
Me
Più
che
tuo
in
lettera
Tosto
madre
miei
Di
madre
Al
freddò,
Venne
fine
impegnare
Non
Poverino,
Da
di
pezzo
un
la
prima
le
In
quel
volta
comprendo....
Pane,
—
e
per
a
sua
cosa
non
pietosa;
intanto
mani,
mi
piangevi,
chiedevi
Giuliano
il marchese
manaf...
la
anzi
scuso;
tutto
igaoro....
chiedesti!
orgoglio).
nobitissimo
{con
(colpito, dopo
davanti
giorno
persona
stese
No!
Jacopo
il
intorno
tu
tutto
e
me,
Tbbesa
Ma
—
(commosso)'»
Jacopo
Bastai...
affetti
resistetti
—
mentre,
mi
e
—
co' miei
—
non
E
vicini
ai
denaro;
vendere;
panel...
—
carità
—
orecchini
gli
•
I...
non
baciandomi
e
mangiarel...
Entrò
nulla:
da
o
—
letteralmente
cui
trovai
impegnai
donna
fame
mi
io
vostri
di
alla
in
più.
ebbi
non
i
e
decoro
mio
resistetti
alla
Da
il
e
nuziale....
bisogni
la
spogliata.
sostanza
miseria
la
rimessa
e
,
abbandonata
mia
chiedetti
—
la
dignità).
vendetti,
io
—
l'anello
fin
co'
Lottai
d'ogni
sonof
moBlrare
per
con
Vedova,
-«
e
disperata
mia
dice
e
più squallida
la
con
Impegnai
Io
madre,
e
lottar
i
sia
pensiero
mataia
s'alza
io
giudice
parole
inhiiù^
allora
tutti,
Di
qm$t0
tasca^
Giudicatemi
A
da
poi
leUera;
Da
ormai
1...
perdono
ehiedprti
il tuo
figlio
(off^ia
Tbabs^
di
il dovere
vieta
Io
127
TttXO.
lo
essa
ma
chiesi
lavoro!
inginocchiarsi
fa per
istante
un
madre^
gli
—
abbraccia,
ed
egli
prorompe).
Ahi
ho
fUttMg»
bisogno
Il
dt
dubbio,
Madre
crederei
e
credo
—
credo
mia,
per
alla
tua
te
sola
parolai
*
|2S
LA
DOBNA
LO
B
SCETTICO.
Terbsà.
Oh
flDalmentei
Eccoti
che
Leggila.
in
dà
{Gli
l'hai
tu
che
ora
farmaco
altro
un
Ed
—
meritato
premio
t'ho
la lettera
di
serbato.
Vincenzo).
.
Jacopo
la
{apre
lettera
dice).
è
Vincenzo?!...
Di
Teresa.
Sì.
Jacopo
(legge).
Un
II
più
Un
Noù
la
squote
Ne'
la
porta
ne
miei
al
che
dichiarazione
Ch'io
come
Da
alia
Jacopo
Il
chiegga
processo
Potrà
aver
Concordi
La
Marcò
Altri
sua
dei
servente
Proclamerà
del
il
il
al
tempo
mio
zio
suo
e
sposo
appara:
onesto:
io
resto.
Clemente
restituire
lire.
riveduto
il costituto
deposizioni
che
testimoni;
il fatto
Giuliano
ed
fu
io
commessOr
stesso.
sentenza
nuova
la
e
mila
nuovi
una
rasa.
sventura
marchese
quale
è
l'ha
presente
venga
quattro
casa
uomo
ducento
dalle
mia
onest^uomo
frutti
luce
reo
un
la
del
del
padre,
d'altri
apparirà
un
che
tosto
nuova
Ruato,
ma
coi
la
ma
ora
l'afforza
fui
indietro
anni
quindici
quanta
io
erede
e
famiglia
sua
tutto
valga
le
figlio
sulla
essa
giorni
signora.
sono
Cadde
io:
fede:
gii avversi:
Quale
Debbo
-
soiì
pena,
prosperi
comincian
—
suolo
mia
testé:
io
era
infelice
grande
fulmine
Chi
Or
fortunato
uomo
buona
Mia
e
piena*
innocenza.
{Interrampenéoii)^
Chei
Mio
che
innocente!...
padre
mio
i29
TBKSO.
ATTO
mai,
leggo
mio
Diol
padre....
Teresa.
figlie
prosegai,
Via, prosegui,
mìo.
Jacopo.
e
Hi
perdoni
«
Ma
pensi
€
Rendendo
«
Come
annullar
«
Cosi
restituire
€
L'onest'uom
«
Perdoni
«
Soltanto
«
Mistero
«
Di
è
oscuro
se
al vero
al
e
quest'omaggio
altrui
mio
anche
il
alcuna
da
suo
ma
co'
si fiera
a
fosse,
morte.
fratel
moribondo
svelare
iMmmondo
poi
cercasse
ammenda
mi
percosse,
sposo
trasse
un
vero:
dato
oh
;
consorte
colpa
benché
osò^
il
alia
zio:
ei seppe
Pure
—
che
figlio^
al
che
fare
tremare,
giusto!
Taccusa
non
il mio
debba
comMo
linguaggio
alquanto
suoi.
benefizj
(Si ferma
Teresa).
guarda
e
Teresa.
Finisci
l
Jacopo.
À
"
"
A
"
Benefizio
«
Tanto
lei
eroica
lei
la
da
Jacopo
suoi
a
della
lettura
del
e
poter
si
mano
a
decoro
col
lavoro....
si
commuove,
poi
la
a
che
di
mano
baciarla
mano
mostra
con
continua
ver-
Teresa
crescente
nella
lettera).
assiduo....
(Marco
zio
mio
qualsia
sospetti, prende
Perseverante,
e
mia,
respinto
figlio
bacia, seguendo
commozione
^
del
attinse
punto
de"
gognoso
*
che
madre,
coraggio
lettera
questa
all'amore
(il questo
e
dirigo
tal
fatto
a
eppure
or
or
tutti
mi
ignoto....
fecer
npto)
tao
Mantenere
«
Colpa
«
DONNA
LA
padre
del
{Jacopo
dre
educare
e
accarezza.
e
(entra
e
Oh
—
Gli
! ma
occhi,
Non
è
la
tutto
bocca,
ravvisarlo
t per
entrambi).
bacco
Ed
—
! dar
subito
lo
Essa
il ritratto
Jacopo).
con
il naso....
ma-
sua
—
t
Maria.
poi
lui
nascostal
di
allegro guardando
tutto
sunxMsta
spalla.
una
Piangono
confrontandolo
se
la
le braccia
fra
Antonio
e
tener...
lui
a
sopra
—
Detti,
AnToiiio
getta
il volto
posandole
bacia
tempo...
si
commosso
Aglio....
suo
un
a
SCETTICO.
LO
B
retta
I tutto
lui!
io, bestia
questo
a
che
matto
fui,
t
Teresa.
Che
cos'è
stato,
Antonio?
Antonio.
Guarda
Di
non
Ripeto,
capir
tutto
chi
sia
lui
f... gli occhi,
ti
questo
che
par
vi
caso?
sia
bocca,
la
ritratto:
il
naso
t...
Teresa.
Ah
Ma
si, di
per
quel
ritratto
vederci,
Jacopo,
ebbi
ci
la
vuol
confidenza,
deir
indulgenza.
(Sorridendo).
Jacopo
Come?
Son
io?
(sorpreso
e
con
gioja).
1^
LA
Mabia
B
DOimi
ibaUendogli
È
{Jacopo
tosto
me
a
SCETTICO.
con
sulla
vezzo
da
bada
commosso
la
bacìo
quel
t
Sua
—
spalla).
banda!
quest'altra
(con dolce scherzo
Tehesa
Dà
LO
fronte
Maria)*
a
Maria).
a
non
aacor
sposa
sdt
Maria.
Eccoti
il
bacio,
{Le dà
t
mamma
bacio
tiri
p$i dice
Ma
—
Terem
(Jacopo abbraccia
e
AruToifio
Capisci
quaPè
or
li demonio
del
miei!
de'
uno
stringe la
che
mano
solo
a
alloppia e
è
Quest'etere
—
Maria),
ia
assonna
donna.
TcHESA.
\
JacopOj Antonio, uditemi
Il
gli è
vezzo)-
con
{a Teresa),
l'etere
dubbio?
Teresa
a
padre
Per
noi
Andiamo
dì
Vincenzo,
di
mali
a
fu
orrendi
eagion
I...
vendicarcene...*
Fine
Il marchese
—
della
—
Clemente
certamente
Volete
consolando
Commedia.
un
mìo
suo
consiglio?^
figlio.
C" y/j
CODICILLO
IL
DELLO
ZIO
VENANZIO
COMMEDIA
Iì«
ATTI
TRE
DI
Scritta
del
*:
recitata
la
per
sig. LUIGI
la 1.' volta
drammatica
Compagnia
al teatro
BELLOTTI-BON
Gerbino
di
Torino
T Aprilo
MWLAmO
y
li A
N
e
E
S
e
0
ISWJ.
S
A
N
V
I T
O
M
l8r»o
Tip
di F,
Gàfifffl Via
.
Jì S. Giovaimì
in
Gugviroliì ?(. i
Ml'ESTA
ALLA
COMMEDIA
MLV
PIUMCMIEMTA
VICÌAX
niLETTISSLMA
CAH
LOTTA
(ì
A
L
L
1
.
VV.W
RICORDO
DELL'
COLUI
DI
CH'
ESSA
AITKTTO
SCHERZOSAMENTE
IL
SUO
'.e.
CHIAMA
RABBINO
iso'i
(;ii;(j.\o
,
l.\
lil'IR.V)
MI
DI
CIIK
SAHÀ
IXSIKMK
CUI
LA
.MIA
KICCK
NOXXO
INA
imiìiA
DOPO
CRISTIANA
KKJLIOI.A
DO.MAM
K
Ì'AOLIXA
PERSONE
DELLA
BURTOLOMEO,
FAVOLA
calzolajn.
TKRKSA
di
lui
moglie'.
,
CAROLINA,
figlia.
loro
FRANCESCO.
di
ROMENICHINO,
lui
fiprlio.
«ARCO.
l'n
Due
Vh
portalettere.
di
guardie
usciere
f
11
La
notaro
focena
(che
(che
"*
S.
Tribunale.
di
ijìi occhino
P.
in
parla).
non
parlai
una
delle
Costumi
(jrosòr
prp'imli.
ritto
di
Ijjwburflin,
10
IL
DELLO
CODICILLO
Marco
lassore,
VENANZIO
(ridendo).
E
bravissimo!
Bravo,
ZIO
che
dì
fare
vorreste
il
pro-
cugino?
caro
BoaiOLOMEO.
d'un
(Cane
Eccolo
gobbo!
Professore
qua!)
cU
t'fiìlfgrafia.
Marco.
Benissimo,
vi
non
Coi
stivali
vostri
colle
e
ammalati
mancherebbero
vostre
pezzo!
un
per
scarpe
BORTOLOMEO.
Pieno
r4arof
di
talento!
Margo-
"letto
Uo
celia!
per
BORTOLOMEO-
Già,
E
già!
va?
come
—
,
.
.
Marco,
Campatur^
si
voi?
e
campa:
Bortolomeo.
Sgoiatur,
sgobba,
si
cugino-
caro
Marco.
Sono
venuto
parlarvi
per
.
.
.
BonxoLOMEO.
Sentite,
«lasa
cugino
bottega,
e
Morco,
se
prego
p^r
vi
f,ì tratta
oggi
,
deir
,
affitto
di
.
Marco.
si
Non
dcirallìtto^
comoili:
perchè
m.j
è
Jarvi
.
*
hadìcìmo,
di
tratta
è
una
di
seccato
sono
prima,
vi
ossia
questo;
\m
;iltro
conlìdeiizi,
un
che
segreto
sjper
nulla.
vorrei
e
.
deve
i vostri
aspettare
discorso
-
nessuno
poi ancl^e
parlerò
•
.
però,^
11
rniMo
ATTO
BORTOLOMEO.
I mi
bacco
r
.
.
.
alza).
si
e
'are
di
{smette
curiosità
in
mettete
Mauco.
raccomando
i, mi
voi!
e
me
tutto
e
.
.
fra
bocca,
in
Acqua
I
ve
BOUTOLOMEO.
parlo.
»n
Marco.
(li
rola
galantuomo?
la
(stende
mano).
BORTOLOMEO.
"'!
la
(toccandogli
(con mistero).
Marco
nostro
trentasei
eno
Venanzio
Zio
povero
Parolissima!
mano)
lasciò
giorni
mori
quando
sei
anni
Ru-
Francesco
erede
,
i;
qui
fin
e
non
figlio legittimo,
volta
laiche
che
so
ma
era
figlio
suo
i
sapete,
Francesco
dire;
figlioli
era
non
naturale
.
naturali
.
.
più
sono
^
limi
dei
Il
legittimi,
Zio
povero
suri
nepoti,
irmio
fatto
ete
del
sapete
)
voi?
adizione
che
so
in
che
più
io.
lire.
sei
nelle
di
Co-
spalle).
Francesco
disse
a* sei anni
capo
qiiesli
e
frequentassi
non
lo
che
ubbriacarmi,
e
noi
cassa
1000
di
di
libretto?
Cosi
in
di
libretto
un
di
anche
altro
per
(stringendosi
darmelo
poteva
dimenticò
delfimporto
vostro
BORTOLOMEO
amati
spesso
lasciò
ci
ciascuno,
per
sono
si
non
e
e
che
ancora
e
,
anni
avessi
avessi
non
Tizio
più
che
di
smesso
avessi
debiti
e
,
levato
il
,
to
a
Sempronio,
rotto
il
muso
a
in-
Cajo
...
ma
che
fossi
diventato
un
frate
un
,
santo
pa^-
12
CODICILLO
IL
Perchè
(Ire
.
.
DELLO
tale
la
era
VENANZIO
volontà
assoluta
dello
.
Zio
Venanzio;
era
contro
che
e
la
legge
benedire
lo Zio
di
1006
liguratevi
io
se
l'erede
e
lire
era
io
che
e
mandai
far
a
.
Venanzio
quelle
che
Capirete
.
disobbedire,
poteva
non
.
che
ZIO
mai
saprei
non
da
uomo
Francesco,
persuaso
1000
trovare
notizia!
più
lire I
.
.
.
Marco.
Io
credo
non
vincolato
da
anche
potremo
il veslro
bella
dell'
combinare
voi
libretto;
lo
E,
sono
rialzo
rete,
vor-
se
comprerò
aliare:
cedrete,
io
di
po'
altra!
un
me
eh'
questo
a
lire fosse,
1000
vi farò
io
e
fitto
del
pari
onore
spalla più
una
da
Sapete
.
fa
mi
io
faccio
che
.
.
libretto
condizione.
nessuna
furbo!
che
il vostro
che
.
.
.
BORTOLOMEO.
E
Non
adagio!
vi
debbo
150
che
lire!
.
.
.
Marco.
E
poi
io
quelli
di
risico
non
che
dovrò
Ma
anche
perdere
ora
.
.
spendere
insomma
Ep-
quelle?
far
per
non
lite
a
.
cesco?
Fran-
si tratta
di ciò. Ora
che
testameuto
...
si
d' altro.
tratta
dello
Zio
Avete
Venanzio
mai
saputo
parlato
era
di
nel
che
codicillo
un
lasciava?
egli
.
.
.
BORTOLOMEO.
Mi
poi
pare
.
.
che
ne
sentissi
parlare
ma
seppi
non
...
.
Marco.
Si
diceva:
aprirà
di
un
signore:
Lascio
sei
capitale
in
quello
anni
lo
Venanzio
codicillo
un
dopo
di
quello
espresse.
Zio
la
sigillato
mia
10,000
e
nel
sotto
a
certe
favore
in
erede
il mio
che
morte;
lire
testamento
suo
esso
di
dispongo
persone
condizioni,
pure
minate
no-
in
13
PRIMO
ATTO
BORTOLOMEO.
Bene,
che
e
cosa
n'
me
Marco
in
enlra
tasca
me?
a
{con mistero).
.
Niente
che
meno
informazioni
mie
entrarvi
potrebbe
la
giuste,
son
in
tasca,
di
quel
metà
se
le
legato!
BORTOLOMEO.
della
Corpo
po'
di
moglie
bue!
un
Ma
dite
un
...
vorrei
non
vi
che
canzonarmi
per
divertiste
a
contarmi
di
certo;
in
errore.
tole
frot-
delle
!
.
.
.
Marco.
Badiamo!
Non
.
•"Cospetto
nulla
so
ho
qualche
.
.
potrei
ma
...
essere
BORTOLOMEO.
E
dite
po':
u»
l'altra
e
del
metà
legato
a
chi
^Occherebbe?
Marco.
Ma,
pare
^^€nanzio
^via
avrebbe
ci
morte
che
pare
,
lasciato
SOOO
e
toccherebbe
Lo
Zio
testa
alla
—
lire
1000
sei
dopo
me.
a
a
anni!
BORTOLOMEO.
Oh!
E
chi
vi
detto?
ha
.
.
.
Marco.
Questo
che
**"é un
vi
non
vecchio
un
lascia
vecchia
confidenze!
quel
Adesso
che
vi
sia
legato.
quali
per
si tratta
di
scoprire, potendo,
codicillo,
una
servente
—
sapere
del
è
peccatore
figlio naturale,
qualche
sue
riguarda;
possano
dato
furberia.
mia
solito
qualche
ha
che
di
dietro
lascia
che
due
in
probabile
che
siamo
essere
le
pirete
Ca-
ricevuto
vernante,
gole
primo,
cose;
questo:
noi
a
i
condo,
se-
legatari
condizioni
del
li
IL
CODICILLO
ZIO
DELLO
YEKAKZIO
BORTOLOMEO.
E
si fa'? Chi
come
pud
sapere?
.
.
.
Marco,
Chi
può
figlionaturale
il
ma
Come
sapere?
ecco
clii
può
me,
voi
che
siete
V
eretle
.
RospoH
Francesco
mn
Ma
1
gonzo
insomma?
j
lutto!
saper
voi
se
foste
predilezione
la
gotlete
E
di
furbo
com^
Francesco
,
,
.
BORTOLOMEO.
Io?
Marco.
Si,
voi
moglie
vostra
0
...
.
iiglia
vostra
o
,
.
BORTOLOMEO»
Ehif
dicol
gobbo!
.
.
.
.
,
.
Marco.
Eh
parlo
non
Francesco
per
dice
voi,
mise
i'omam^azione
foste
se
";are
le
tiuali sieno
codicillo;
e
le
mancare
condizioni
36
Mancano
preme.
cosa
non
vorrei
condizioni
E
.
capire \se
di
mezzo
gli
voi
per
vi
non
legatarj
del
legato;
che
soli
pr
ra"?
una
pelo,
riniaii-
siamo
noi.
badate
clie
all'apertura
Francesco
beccarsi
per
fece
dovrebbe
i
giorni
Io
insomma,
*
.
che
molli^
.
Zio
po' destro,
un
dice
.
.
nostro
speciale
È cerigli!
—
d' interessarsi
famiglia
vostra
finH
lutti
con
Zio, che
nostro
a
secondi
con
sempre
la
per
mica
tirasse
Ini
il
a
io
giudico
capace
.
.
legato!
.
Marco,
Scusate;
liretto
delle
ò
stato
1000
capace
lire?
d'infinocchiarvi
por
h
de!
farcì
BoRTOLOMEO.
Non
t'
il
Vi
PRIMO
ATTO
BORTOLOMEO.
io
Ma
credo
non
.
.
.
Marco.
Se
Io
non
modo
che
credete
arrischiate
cosa
schiarimenti?
anche
parlato
Teresa
in
vi
caso
furba,
ò
ho
Badate,
—
e
ogni
chiedere
a
bocca?
moglie,
discorrere:
farlo
a
Ad
interrogarlo?
in
vostra
con
io!
—
a
tastargli
a
credo
lo
voi,
quasi
rei
aiute-
quanto
me
.
.
.
Bortolomeo.
Eh!
furba
essere
per
voi
quanto
le
qualcosa!
manca
Marco.
Oh
una
da
cosa
Francesco),
(entra
le manca!
poco
Oh
Le
zitto
ma
dal
Francesco
fondo
Francesco!
qua
.
mando
qui
anche
Oh
allora)
a
e
piano
a
(forte)
v'
Non
Va
.
Eccolo
Oni
modo!
bene,
siete
.
entrare
)
a
(fingendo
I
gobba.
.
Fate
rivederci,
Francesco
.
Bortolomeo
a
tempo!
Teresa!
la
intesi
siamo
meo,
dice
capita
{vedendo
!
,
la
manca
vedere
qui?
Vi
Bortolocesco
Fransaluto*
.
visto.
aveva
Francesco.
Vi
Marco.
saluto,
Ben
Bortolomeo.
trovato,
Bortolomeo.
Ben
trovato.
Marco.
Io
me
vado.
ne
(fra sé)
meo,
lomeo
non
Addio,
Intanto
mi
assicurato
sono
nulla!
sa
Se
mi
...
da
maestro!
.
ridere,
verso
voglio
Francesco
li saluta
ed
.
Non
voglio
anche
ridere!
.
e
Bortolomeo,
esce).
addio
Francesco,
essere
riesce,
gobbo
Bortoloche
è
un
solo
Berto
colpo
per
far
(fa
un
ma
questi volgendosi, egli
atto
di
scherno
10
CODICIILO
IL
SCENA
il
II.
Tolomeo
411*
Franeeaiea.
e
(fra sé).
Francesco
Che
auguri
mal
faceva
cosa
quel
brutto
venuto
per
qui
Era
{a Bùrtoiomeo)
oi
VENANZIO
ZIO
BELLO
raaf
del
corvo
parlarvi-
avele_
tempo?
BORTOLOSfEO.
anzi
Si:
anch'io
l"arlare anch'io
voi.
con
ilirnii.
volete
rhe
pervenirvi
slava
Dite
—
voi
intanto
quello
moglie
mia
verrà
(Intanto
voleva
cercare,
a
in
mi
;ijnto).
Francesco,
jiiare
chiaro
parlar
a
io
che
dire
vuol
Dunque
dire
e
galantuomo
sono
fatto
il
mi
e
mio
la
come
,
.
spiedo
.
ilei
del
salmo,
non
del
mio
so
se
m\_
.
e
mi
voi
se
(^ vero,
fine
alla
perché
["enso
capite,
novantanove
ma
E
vostro
va
ne
ce
cento
per
ne
ce
vecchi
siamo
siccome
interessi]
va
anchl
amici,
siamo
voglio
bene^
...
si
dire
può
ho
(he
di
vostra
famiglia
.
vengo
a
voi, per
fare
può
.
un
essere
moglie
vostra
e
per
Bortolo
Giuria
Iria
fosse
1 Parlate
Bacco
in
pericolo
cui
per
.
fratello
da
cuor
un
avere
padrino
mio
povero
il
buon
la
vi
che
io, sapete
e
al
promesso
Venanzio
la
parenti,
vostra
e
Zi^
vostro
per
voi
e
p6
che
discorso
avvertimento
pe
figliola Carolina»
MEO.
tal
e
quale
come
se
la
t
FnAKCESCO.
Uh
in
sostanza
del
fatto,
ficri.iino
a
parlar
chiar
pa
18
che
capite,
è
è
non
un
rompergli
gli
toccasse!
dargli
da
ragazzo
collo
il
svagato,
troppo
ancor
lui
a
VENANZIO
ZIO
DELLO
CODICILLO
IL
...
che
moglie,
sarebbe
sfortunata
quella
a
e
somma
in-
troppo
che
BORTOLOMEO.
Oh
.
che
stati
siamo
giovane
è
infine,
.
giovani
an
.
noi!
.
.
.
Francesco.
È
altre
oltre
ma
vero,
mie
vi
questo
a
dirò
poi
che
delle
ho
particolari.
ragioni
BORTOLOMEO.
Quali
rr-gioni?
Francesco.
che
vi
non
che
mie,
Ragioni
non
o
posso
capi
e
riguardano.
{irOìlico),
BORTOLOMEO
Ho
dire,
voglio
non
lo!
Francesco.
E
insomma
io
ho
mai
più piede
da
queste
che
obbedirà!
.
.
proibito
parti,
DoHENiciiiNO
{entra
veduto
calda!
Il
il
poi
non
padre,
Babbo!
c^i
è?
visto
esclama
{fugge
Francesco.
Eh?
certo
sono
mettere
di
e
sicuro
III.
I^omcnleliino
I^etii,
Acqua
e
figlio
.
SCENA
ma,
mio
a
(^volgendosi).
Terc$»a.
dal
foìido,
fra sé).
via),
BORTOLOMEO
Chi
là?
è
{ìììcdcsimamente).
Uhm!
sìfì
.
.
.
.
.
Francesco
Sono
perchè
che
di
sa
il
stato
vento.
.
(proseguendo).
dico,
certo,
vedere,
19
PRIMO
ATTO
mio
che
figlio
odore
mi
si
non
farà
più
le zampe
puzzano
davanti.
BORTOLOMEO.
tirate
Bene,
la
somma;
c'entro
cosi
io?
Francesco.
Eh
hacco!
per
galantuomo
figlio,
Vi
voleva
onesto,
pfia
che
dirvi
e
anche
d'occhio
la
io
che
dal
voi
canto
da
questo,
sorveglierò
mio
vostro
diate
per-
non
ragazza.
{rimettendosi
BORTOLOMEO
Se
di
avvertire
rinascere
Vorrei
lavorare).
a
potessi
fare
il
decrettor.
Francesco.
È
la
che
risposta
date?
mi
Bortolomeo.
Che
ho
risposta
da
darvi?
Francesco.
facciamo
Ma,
parlar
a
chiaro
.
.
.
Bortolomeo.
.Oh
per
oggi
voi,
caro
minchione,
n'
ve
che
capirete,
acchiappatene
ho
dire
da
delle
lo
huono,
altro!
un
E
comincerò
altre
ma
sono,
che
già
dal
dirvi
,
questa;
tnia
cos'è
sapete
Carolina
e
Teresa
?
Un
paio
gran'
vostra
dei
sette
premura
peccati
per
la
perbia
Su-
mortali!
avarizia!
(fjiàentrata
viene
la
avanti
da
sinistra
fingendosi
intenta
lavorando
al
suo
una
calza
lavoro).
20
CODICILLO
IL
Fean
CESCO
ezimh^io
a
che
dire
mofìflo:
mi
!
la
per
il
ma
.
.
fate
ragazza
mio
Oli!
Jio
ìvd
ripeto
non-
Vi
qui?
evi
torijo
un'eccezioue
al
troppo
ancora
ho
.
siete
dello
avrei
non
dialogo).
ingìaria
torto,
Vi
figliuolo
T^ppoi,
giodìzlo!
dei
Bortùlfmeo)
(a
VENANZIO
(i'ede Teresa)
otte sai
Torc'sj
saluto,
ZIO
inteninione
(seuza
Bortolomeo,
Sentile,
che
DELLr"
delle
pocoj
mie
ragioni
j
particolari.
{hatle
BoRTOLOMKO
Teuksa
ipiìse
U
letto),
mar
affeltaziom^.
con
Francesco.
(Adesso
buone
anche
capita
maiìiere)
Voi,
quest^illral)
che
Teresiua^
Teresa
{a
siete
tauio*
co«
ragio-"'
fievole
.
.
.
Teresa
(laronfy
Francesco.
Fate
in
entrare
Dio!
Mìo
ragione.
pensieri
quanti
dunque
do
Teresa
lo
Che
mal
in
animo
a!
e
sìg-nor
aliare
la
la
uomo
bene;
voi;
per
lusinghi
(Tiipir
per
voglio
lui,
per
{iavorando
diremo
vi
se
Domenichino
che
Ce
mi
beuedetlo
questo
a
Sapete
sospettare
a
voglio
testa
come
sapete?
sì
perchè
me,
non
Carolina?
vostra
affettamne).
con
tenente
se
non
fan\
ne
niente!
Francesco.
Oh
Teresa!
come?
Voi
.
da
tinto
tempo!
.
poi
che
mi
dovreste
ci'ederrai
.
finì.
secondi
Teresa
{come
la
E
con
le
E
con
i
maRÌ
piedi
conoscete
.
non
.
da
.
la
s"
si
sopra).
inginoccUjaj
segnò!
uomo]
fa
ATTO
'IFrangesco
Oh
affettata ealma
e
tt
te
dura)}
impeto
.
.
.
freddo,
il
,
con
educazione.
abbandonarci
vi
dica,
Venanzio
nella
é
miseria
e
sangue
che
però,
doveva
non
ma
la
fame
E
dovreste
.
voi
ha
creiluto
bene
per
lasciare
erede
farlo !\
di
.
mio
marito
era
soo
sangue
il
lasciare
anima
c^ é
di
—
noi
se
a
chi!
sa
e
bazza
dovreste
non
il
fate
di
almeno
brodo
farlo
al
la
gatorio
pur-
mettervi
tutti i
.
.
fragargli
suf-
per
airinferno,
t^
non
.
suo
,
—
voi
se
si
non
ringiustizia,
che
sicuro!
superbia! Che
e
arricchire
per
.
riparare
r
sellimana,
.
con
il mio
...
patire
per-
s^angne
caro
padrone
era
^sua,
fnfamità
un'
stata
anima
air
pace
con
duncioe,
che
,
voi,
E
derlamaJ
pacatezza,
con
Zio
noi
con
poi erescendo
va
si
Perdonate
lo
se
e
non
l"isogna
clie
Francesco,
parlare
a
discorso).
piarli io
rispetto
conmcm
voi?
à
.
,
vi
il
lutto
lavorane
eziandio
sommessamente^
che
meUele
race).
dire
possa
Qui
piano!
Sii
di
tU
(smelteìido
Teresa
(a
(fftaudo
die
quello
sapete
51
PRIMO
in
giorni della
domenicì
un
e
,
brodo
cosi
riculo
morti,
specie!
muta
la
sposasse
il
blasone,
vi
credete
Se
cercasse
ruota
della
E
della
neanche
ragazza,
signor
di
conte
casa
La
mia
"^atore
che
da
avremmo
primogenito
questo
sporchereste
tedesca
ragazza
di
Dio!
trovato
scroccargli
nn
a
1,
Cosa
Che
.
buon
.
conto
^
pìcchierèbbe
non
nonno,
.
cqsì,
colla
—
altra,
queir
.
essere'?
suo
per
della
il
tare
por-
pulita!
che
illustrissimo
pe-
facciate
abbiamo
coscienza,
il vostro
se
in
possiamo
ma
T
camicia
feto
un
perchè
poverelli,
la
alta,e
camicia
parlo della
ragione
una
siamo
fronte
battezzar
poterci
è
non
Perchè
superbo.
la
da
lungo
il
magari
naso
rhe
nella
fosse
.
anche
testamento!
noi
un
Che
vecchio
pec-
llnalmenlo
22
CODICILLO
IL
bisogna
che
pure
signor
ZIO*
DELLO
la
VENANZIO
fuori
sputi
A
tonda!
li!
te
Il
conte!
Francesco.
Teresa!
dico,
Ehi,
...
Terksa.
A
li!
te
non
il voto
attaccava
soMo
Che
di
pine
del
di
una
di
quello
ricevuta
da
stracca
Adamo,
padre
che
anni
"
grazia
per
e
oit
sono
il
quando
conte
aveva
mangiare
bevendoci
e
signor
un
la
con
dietro
chetta
forcale
boc-
un
Fontana!
compilo
...
Francesco.
E
me
non
ne
E
ipete!
s
vergogno,
.
.
vuol
dire!
.
.
.
.
Teresa.
E
adesso
doir
corno
che
al)!)on{ianz,i,
lasci
ha
gli
l;i Foit^iua
perchè
l'ha
investito
ha
p^-n'hò
trovato
col
suo
asino
un
!
ito
.
.
.
Francesco.
Badate
che
asino
queir
lasciato
ha
anche
a
vostro
,
marito!
Teresa.
Oh
voi
là, eccolo
eccolo
e' è
non
Aire,
e
come
il
si
sono
dei
eccolo
risparmio
bussolotti
lire
dilegmite
di
cassa
fra
nuvole
le
qua,
che
sparisci
abbiamo
che
che
eccolo
:
marcia
giù,
schifoso
pallone
un
di
gioco
su,
Mille
più!
che
libretto
un
fatto
avete
ne
reno
lascito!
bel
sentito
ed
il
-^
se
aristocratico.
Fraiscesco.
lo
non
vi
risponderò!
guai
.
«pondero
ne
die
pentirete
non
meritate!
come
che
nera
se
vi
ri ^«F-
dovessi
.
Novantanove
Ma
amarameuto!
sapete
.
io
vi
per
cento
compatisco,
ingratitudine
vi
mettete
~e
v»
per^^su
3-
ATTO
l'anima
la
cerco
cosi!
parlarmi
a
gi'atitudine
23
PRIMO
Buon
por
voi
che
mi
che
io
non
uomini!
degli
Teresa.
Cercate
doiiiie!
(Ielle
quella
Francesco.
Cerco
di
di
quella
le
tutte
una
donne
Eccola
di
e
Teresa
tutti
gli
{moHimndo
tirandola
e
cosa
in
la
la
uomini;
scienza!
co-
calza
ed
lungo
più
preme
in
largo).
qua!
Francesco
Che
in
cosa
{.sdegnoso).
grazia?
,
{con
Teresa
Una
affettazione).
calza!
Francesco.
Oh
cosi
basta
!
Teresa.
Niente
affatto
il Irentanove
che
basta
non
fa
tanto
dire
anche
che
già
perchè
:
s' è
dieci.
trenta
Francesco.
Oh
facciamo
chiaro!
parlar
a
.
.
.
Teresa.
Bravo!
quello
facciamo
che
voglio.
buona
lina
cassa
di
a
volta
Si
può
le
1000
—
se
risparmio
cJiiaro;
parlar
che
ci
lasciò
o
è
per
si
non
del
lire
lo
Zio
F
appuntò
può
libretto
sapere
della
Venanzio
.
Francesco.
Scusate,
marito
e
lo
ma
non
a
Zio
voi.
Venanzio
le
lasciò
a
vostro
.
.
24
il
dello
codicillo
zio
venat?zio
Teresa.
Ma
marito
mio
se
è
asino
un
.
.
.
BORTOLOMEO,
Oh
non
viene
verso
Francesco
voleva
che
che
siete
vi
asino
un
sono
partarvi,
di
Era
due
ho
di
detto
ei
sto
que-
appena
da
dimande
facendo
rispondere
alza
appurilo
vi
rome
Ho
qui.
{si
alTyttol
gli dice)
e
entrato
preglierò
niente
fani
proprio
parlar'
a
chiaro*
Teresa.
E
die
badale
infinocchiare,
minchione
quel
se
quant^
a
me
lasciarsij
là potesse
mi
non
s'
infioocchia.
Frajjgesco,
lavoro,
me!)
di
gohbo
Ebbene,
moglie
da
hai
tuo
fare
rispondere;
a
con
ma
a^
entri!
ci
non
è
(Questo
f
Ma
pronto
qua
vostra
due!
a
Marcel
un
sono
che
patto:
un
interrogatorio
Un
Cospetto!
Teresa,
E
di
perchè
grazia?
{fuor
Francesco
Oh
ha
perciiè
la
limite!
E
un
malgrado
sto
ho
ed
so
sicurtà
se
che
mi
mi
non
mi
voi
i
strappino
qui,
tanle
con
del
fin
alla
cento
se
o
Giobbe
sin
provocalo
per
spiego
di
frenarmi
potuto
novantanove
onte,
non
eziandio
abbiale
mi
quantunque
ingiurie
salmo,
io
gangheìi).
nonché
pazienz.i
se
de^
capile,
non
che
non
cavalli
,
mi
monti
la
tal
franceschina,
quello
So
che
e
mi
guai
voi
per
E
dicol
se
basta
mi
raon-
cosi,
—
...
scusate
tranquillo
per
lio
se
quanto
e
pronto
mi
la
alzato
sarà
a
voce^
rispondere
lecito.
ed^
eccomi
alle
vostre
nuovamente^
domande-:^
-
as:^
26
dello
codicillo
il
venanzio
zio
Teresa.
Eccolo
li !
bello
contro
parte
stregalo
e
moglie
sua
Eh!
si, basta,
fiato
non
Bortolomeo
(«
.
.
dalla
mettersi
a
sua
Francesco)
e
.
divento
più,
muta
sorda
ma
...
sorda
Oh
no!
no,
volte
cinquemila
no,
(^l mette
!
no
cinquecento
No!
lavorare).
a
tacinque
cinquanno!
no!
.
.
{Francesco
Teresa
Bortolomeo
e
ha
restano
di
finito
veramente
po' guardando
un
.
se
discorrere).
Francesco.
Dite
pure.
Bortolomeo.
dicesfe
Mi
1000
lire
mesi
a
a
che
il
ubhriacarmi:
non
soddisfare
che
.e
Pur
mesi
10
e
sei anni
tempo
aveva
troppo,
—
anni
dae
duravo
non
condizione.
questa
cinque
se
di
risparmio
di
cassa
darmelo
potevate
non
('i
libretto
che
senza
sarono
pas-
avessi
io
só'ìdisfarla!
potuto
Teresa.
infame.
Vizioso,
Bortolomeo.
due
Restavano
il
ma
quindicesimo
il mio
meo,
mesi:
la
nome
la-ciai
mi
sera
S.
era
Bortolo-
tentare..-
...
Sperava
sarebbe
che
nulla
tale
cercare
eh'
per
ebbi
.
di
cosa
fu
invece
.
e
ed
festa
una
era
giorni;
14
stetti
troppo
pur
che
poco
una
preste
sa-
ne
non
,
3bòrnia
far
da
epoca,
.
fino
la
bella
assicurarvi
che
ispirazione
non
era
venirvi
di
a
ubbriaco!
.
.
•
Teresa.
Infame,
vizioso.
Bortolomeo.
Il
io
vi
giorno
dissi
dopo,
che
le
veniste
prediche
da
me
erano
a
farmi
una
inutili;
predica;
ch'ero
di-
sperato,
1000
lire
restaste
alle
che
ma
il
27
male
Perchè?
—
e
diceste
mi
le
e
voi.
E
—
chi
diceste,
altre
e
.
.
fatto,
era
mi
vedremo!
.
sa
.
.
.
parole
mezze
...
mi
credetti
di
oramai
po' imbarazzato,
un
io
PRIMO
perdute.
volte
che
ATTO
dicesto
pei*
date
ricor-
Vi
consolarmi.
ciò?
tutto
Francesco.
Certo.
BOUTOLOMEO.
Ora
imbar.jzzo
fosse
vincolato
era
a
il
Marco,
dello
Zio
diritto
da
il
1000
e
che
apriste
Motivo
per
cui
mille
io
Che
lire.
—
voi
che
-cosa
il
vostro
lire
non
ste
avre-
il
deste
come
slesso
giorno
mie
delle
libn^tto,
quel
che
condizione,
mio
il
cì-edere
lascio
nessuna
Venanzio.
alle
fa
si
ponhè
darmi
dovuto
mi
che
sappiate
suo
testamento
avrei
sempre
da
avete
spondermi?
ri-
Francesco.
la
Quesfò
delle
prima
due
vostre
dimando?
BORTOLOMEO.
Appunto.
Francesco.
sentiaipo
Bene:
la
anche
seconda.
Bortolomeo.
Come
volete:
la
ecco
seconda.
Teresa.
No,
signore:
fatti
intanto
rispondere
alla
prima,
Francesco.
Voi
^
dopo
ci
non
non
dovete
è
tutt'uno?
entrare.
Che
gli risponda
avanti
28
dello
codicillo
il
venanzio
zio
Teresa.
Se
tutl'uno
è
allora
avanti.
rispondete
Francesco.
Ho
la
buona
mia
ragione!
Teresa.
Quella
tr
le
iinI)rogllargli
cartel
Frakcescd.
Ma
insomma,
entrarri
seguitate
a
e
vado.
ne
me
che
ripelo,
voi
avanti
né
rispondo
non
c'entrate:
non
e
né
via
^I
zitta.
sta
Avanti
o
basta
dopo
che
risponda.
,
Teresa.
Mammalucco!
Si,
—
sì,
non
parlo
più.
BORTOLOMEO,
Mio
zio
lasciò
codicillo?
un
Francesco.
Si.
BORTOLOMEO.
Da
aprire
dopo
sei
anni
?
Francesco.
Si
BORTOLOMEO.
In
cui
dispone
di
un
capitale
di
10,000
Href
Francesco.
Si.
BORTOLOMEO.
A
favore
dopo
^i
Ddrtolomeo.
SUj
se
ili
persone
nominate
nel
codicillo?
29
pulito
ATTO
Francesco.
Sì.
liORTOLOMEO.
condizioni
Sotto
codicillo?
nel
espresse
Francesco.
Si.
BORTOLOMEO.
Si
sìeno
può
chi
siipere
e
persone
quali
?
conilizioni
queste
queste
sono
Francesco.
No.
Teresa.
E
no?
perdio
Francesco.
Perche
Ma
già
—
voi
a
scusat3
vi
non
spondo.
ri-
,
,
...
Teresa.
Il
perchè
dirò
lo
ve
io
.
.
.
Francesco.
A
(fa
rivederci
via),
andar
per
BORTOLOMEO.
Ma
E
aspettate.
no,
zitta!
sta
tu
—
Teresa.
I^attatucco
E
!
più.
parlo
non
...
BORTOLOMEO.
I^unque,
perchè
si
non
può
sapere?
Francesco.
*^€rchè
^
^ei
anni.
il
codicillo
non
si
può
aprire
^che
in
capo
no
dello
codicillo
il
venanzio
zio
Teresa.
voi
Ma
sapete
.
.
.
Francesco.
sopra).
{come
Addio
BORTOLOMEO.
Ma
{lo trattiene). Voi
no
di
nome
quelle
condizioni?
quelle
conoscete
e
persone,
il
sapete
France'sco.
di
darsi
Può
si,
di
darsi
può
e
no.
BORTOLOMEO.
proibizione
Avole
di
parlare?
Francesco.
si,
Forse
forse
e
no.
BORTOLOMEO.
Scusate:
r
proibito
ha
Venanzio
dire
potete
e
Zio
lo
o
che
lo
ve
allora
e
vi
ha
ha
di
proibito
proibito:
o
lare,
parve
non
parlare.
potete
Francesco.
combinazione
Per
mi
Venanzio
e
abbia
secondo
tacere
piace.
Questa
alle
è
Non
1000
mi
so
lire
o
mi
se
alla
credete
di
di
tacere
se
seconda
di
pare
mi
capite.
domanda:
avervi
di
o
mi
voi
Zio
allora
e
come
e
lo
parlare
piacesse:
e
spiego
che
caso:
padrone
paresse
parlare
risposta
la
terzo
un
lasciato
che
di
padrone
son
c'è
quanto
?
diritto
ancora
,
credete
chMo
vi
abbia
imbrogliato?
che
ve
le
abbia
rubate?
Teresa.
Si
che
lo
credo,
si
che
lo
credo!
Francesco.
Easta
cosi:
ho
tollerato
abbastanza:
alla
fin
del
chi
salmo
soddisferò
ultima
un**
E
è
causa
e
sarà
del
il
che
badate
sé
dico
lo
zelante
il
vi
che
ch'io
Sapete
attenti.
di
poco
istigati
ha
anni
otto
fa
{a Teresa)
buono
e
per
Dunque,
vizioso,
un
un
marito.
vostro
come
.
voi
cosi.
era
orecchi!
gli
per
parlarmi
a
ho
però
bene
,
Vi
stesso!
Prima
Aprite
dico
che
pianga
castigo!
dirvi.
da
quel
mal,
suo
vostro
sola
cosa
31
PRIMO
ATTO
.
.
Teresa.
Lasciate
mio
stare
pover'uomo!
marito,
Francesco.
Mio
fatto
testamento
adesso
regalo
adoro
della
prosperità
hai
Tu
vizj
—
di
rapporti
e
affari
chi
sa
che
invece
se
r uso
mia
io
m'
due
e
mie
parole.
inori
'
—
io
si
di
padroni
c'è
i
tutti
gli operaj.
la
volpe
;
hai
Presto
dalle
1000
delle
il
del
fatto
mani,
tue
Or
lire.
ben^
libretto
tuo
Badate
»
se
trovò
in
Avete
era
ripetere
Se
«
—
tutt'
bene
q
—
avrai
perfetta
in
quindi
che
andava
regola
il
capito
mio
BORTOLOMEO
Niente
avrai
non
non
affatto!
chi
a
né
erede
tutto
messi
ha
debiti,
azioni
Quando
regola
V
vi
commesso
ti lascerò».
qualcosa
Slato
Io
.
vergognosi,
^
risparmio.
per
preveggo,
avrai
intendo
te
—
lo
morte
A
«
disonesta.
fatto
avrai
uso
sto
«Que-
io.
essa
come
gente
uscito,
alla
che
indebitato
con
sarà
libretto
tuo
sei
;
in
moralità
della
e
di
Ho
«
padrino.
cassa
perchè
disse:
chiesi
mio
di
libretto
un
chi?
di
Rispose
istituzione,
questa
semi
favore
»
mi
giorno
un
A
».
riguarda!
ti
non
ti
Venanzio
padrino
il
su
tutte
era
io.
alla
le
su,
né
da
crediti
nali,
tribu-
padrino
povero
le condizioni,
Se
—
cassa
discorso?
(peilSOSO).
di
non
fossi
risparmio.
*']2
DELLO
CODICILLO
IL
(Teresa
addolorata
rimane
VENANZIO
ZIO
pensosa),
e
Francesco.
Falevelo
Teresa
da
spiegare
l'abbia
capito!
dia
non
retta
vi
se
fra
Lo
rubato!
ho
vedrete
e
e
S
Sei
nulla
carte,
imbrogliato,
(esce),
occhi
Teresa).
[a
diventata
le
per
Teresa.
e
Bortolomeo
e
:
IV.
A
Doptolomco
Com'è?
vostri
ragioni
vostre
ho
vi
coi
N
E
le
con
se
vedrete
le mie
nulla
so
tornerò
figliuola
vostra
ho
non
poco
soddisfatti;
sarete
e
codicillo
lire
mille
vostre
del
:
che
Domenichino,
a
oppormi
per
la
che
pare
.
concludo:
Ora
—
mi
che
.
.
davvero?
muta
capitò
Hai
tu?
Teresa.
Se
ho
ho
se
capito!
—
Perchè
capire!
forse
e
! Si
stentare,
vivere
fai
nella
miseria
e
vero,
hai
la
fai
(si getta
dirotto
e
non
vizj,
1000
dello
famiglia
col
lire,
nanzio!
Ve-
Zio
i tuoi
per
invece
a
figliola,
povera
perilere
ci
fai
la
fai
sedere
un
e
buon
partito!
prorompe
pianto).
ragione!
Povera
.
le
di
,
nostra
le
tuoi
perduto
bene
campar
fìnta
coi
codicillo
nel
la
in
È
hai
rovinata
ora
Fai
—
chiedermi
viziosaccio
capito,
che
è
lascito
stentare
Bortolomeo
^
capito!
perduto!
potrebbe
hai
tu
indebitarti
di
coraggio
conclusione
un
Tutto
vizj
hai
tuo
anche
anche
anche
che
la
col
bere,
tuo
Hai
Ma
—
Si
sei!
.che
eh?
capito
.
.
donna!
povera
r/i
IL
la
quando
tribola
é
Borio
è
-«.IHa sjcnro.
M
mi
è
tutti
brutto
alla
mibUo
per
far
la
nottf^
far
la
cacciare
col
al
giuoco,
il
.
le
per
facendo
mi
e
,
tutlV
So
avuto
alle
a
di
chias.so,
tUo
E
le
queste
scandali
da
Dio,
clie
di
e
le
orecchie
rori
tarli
Eh
rezze,
le
tappate
col
arroltìU
nn
m
se
perdere
elefante
t'ha
silo,
tos-
far
sai-
capisci!
io
li
chiamo
la misericordia
delle
raceolU
drappo
nn
compassioni,
faresti
per
alte
oscuro
elerna!
eppoi
.
.
.
Teresa.
Ma
sedie
Bla
mtantQ
cicala
po',
abbia
Carolina,
sei
con
sotto
carovana
le
più
che
nean-
J
nostre
cotone!
ha
(chc
e
in
da
finestre
fermo*
avete
non
perfino
rossa
mi
quanto
distrazioni?
ha
finiscila
tante
la
diventar
BoRTOLOMEO
che
vociacela
Ina
ì
...
strascinate
anche
pure
andare^^
eh?
e
h
paziejiza
j
bello]e^|
nelle
acute
per
.
e
chiama
far
.
voce,
conosciuto
e
^/ ^i"
canzouarce
tutti
che
quella
con
.
.
passare
fuieslre*
la
le
replicare!
non
vergogna
alzala
fermo
mi
e
l'
al-
*-
Distrazione
tocì
,
e
niellerei
i denari
diavolo
cantantt)
certe
sai! E
nostre
chiami
e
fermo"?
.
—
pò
.
strade
basj^o
capirenm
gli organetti
suonare
ballare
di
impelo).
Distrazione
per
vino,
eli?
poMi
un
vuoi
non
.
^trazione
Pover
nacesaria.
\izioso!
col
osteria
tu
(con
miseria
diceva?
giorno,
li
non
(alzmuhsi),
MEO
che
Teresa
Eh!
che
e
\
questo
distrazione
il
tutto
LO
letto
cosami
rlie
necessaria
è
gli
VEXAISZIO
ZIO
in
pai
gambe,
fatica
strazione
1"KLL("
li metlevamo
sera
j^eggevi sulle
babbo,
GILLO
€01"1
alrmii
per
la^
pur-
ATTO
via,
basta,
là!
Dannili
l'ucio
ini
fiiìiamob-—
e
Vai
u
lavoi-i 1
quei
portare
PRIMO
JlOllTOLOMKO.
Si.
Teiìesa.
E
fatti
guarda
e
—
che
tirerai
bello
un
fosse
se
anche
UDO
già
trovassi
tu
se
Carolina
alla
E
pagare!
che
me...
per
scialetto
buon
a
po' di
un
da
soWi
portarti
mercato,
mene
prendi-
proprio
sono
senz^ii.
HOUTOLOMEO.
Si, lascia
occhio
fare.
alla
Manda
viido
hottega:
lo
^ìù
Carolina
tenere
a
\m
torno.
e
Teresa,
E
alPosleriai
andare
non
Pensa
.
.
.
.
.
.
BonTOLC^IKO.
Torni
da
già
? Manda
eapo
la
Carolina.
Tkuesa.
Si, si.
^[ì
^on
—
là*
pur
dirada
Carolina!
le
cantare
iS'on
non
io
son
^mistra
e
in
violino
su
che
tomo
ode
sempre
puoi
grossa]!
a
,
(Iff.xna
.
.
.
chitarra
da
.
roce
in
scendi
ì
I
no
(esce
perdt'
a
—
du
dnmiue*
invect^
.
chi
-a
giù!
sciocca!
guardare
una
andremo
e
capo
.
Iniiiiì
da
fttonX Carolina
si
.
il prevosto
tutti
saremo
rispondere,
finestra
.
più
dì
cmiimuare
Non
olio
CaroUna
—
.
diceva
neir
e
Ihh
capo!
n'avedraL
te
Quando
—
da
torno
asperges
canzonette!
m
senti?
ili stare
V
bagnava
metteremo
div
Diraaa
($avnffi
che
{chiama)
io
son
ha
poca
.
.
la
a
testa
po€ù\
3G
CODICILLO
IL
DELLO
ZIO
SCENA
V.
lìonicnlchino,
poi
[BlorioloBaico
VENANZIO
Carolina*
ìndi
BORTOLOMEO.
finito
ha
Non
brontolare
la
con
vizioso
nn
di
e
brontolare
Carolina
!
scandaloso!
uno
fermo
proponimento
creature
stabile!
e
che
giusta
è
le
dal
(entrando
fare
le
mie
faccia
fondo
penare!
allegramente).
saluto.
vi
Bortolomeo,
sono
peraltro
Povere
a
.
.
.
.
DoMENiCHiNO
Oh
.
.
non
.
.
attacca
ragione,
Voglio
.
un
ha
Però
—
che
me
con
BORTOLOMEO.
Ah
sei
Domenichino,
qui?
DOMENICIIINO.
Ve
andate?
ne
,
BORTOLOMEO.
Si, vado
fammi
servizio:
un
viene
e
io
ho
fatto
avevo
alla
badasse
perchè
Già
lavori.
questi
portare
a
bottega;
chiamare
vedo
ma
tato,
capi-
sei
che
la
che
fretta.
...
Domenichino.
Si, si;
ci
abbaderò
il comodo
Fate
io!
vostro.
BORTOLOMEO.
Non
vorrei
però
che
padre
tuo
.
.
.
Domenichino.
Eh!
per
due
minuti!
...
per
fare
un
servizio!
BORTOLOMEO.
Già,
vado
e
torno.
Dunque
grazie,
{Entra
e
addio, monell
Carolina).
rolina
Canon
{
primo
atto
Carolina.
Son
babbo.
qnì,
BORTOLOMEO.
Non
più:
occorre-
torna
SCENA
DoMENiciiiNO
Carolina.
e
(si
(dal
(esce).
casa
VI.
Doniciiieliino
Carolina
in
su
pure
suo
andarsene).
per
muove
posto
con
certa
peritanza).
Carolina!
...
Carolina
Eh!
Che
cosa
volete?
(senza
DOMENICHINO.
Addio!
.
.
.
Carolina.
Addio!
.
.
.
DOMENICIIINO.
Sta
•
.
bene
la
mamma?
.
Carolina.
Si,
sta
bene,
grazie.
DOMENICHINO.
E
•
.
voi,
bene?
state
.
Carolina.
Anch'io^
grazie.
DOMENIClIINÒ.
Salutatela
.
.
la
mamma.
.
Carolina.
Grazie.
volgersi).
ATTO
3J
PRIMO
DOMEKÌCniNO.
Si, signora,
cielo
il
se
ha
detto:
vi
chiama
ci
che
E
giovine
volta,
brutto
o
pio,
esem-
per
dilettissime,
matrimonio,
santo
hello
sia
ultima
fanciulle
voi.,
al
T
bado;
il
se
guardato
non
che
guardate
sia
m:\
,
pari
vi
che
vostro,
bene
voglia
.
.
.
Carolina.
E
che
siu
che
buono,
abbia
giudizio,
volontù
e
Ji
lavorare!
DOMENICniNO.
Perché
Ila
mi
mo%
detto
guardavate
quando
il
predicatore
per
comlùna-
cosi?
Carolina.
Oh!
sarà
.
.
stato
per
.
caso
.
.
.
zione
•
...
DOMENICHINO.
E
anch'
io
vi
(:om])inazione,
per
noì!
guardava
Carolina.
Invece
di
badare
alla
predica!
DOMENICIIINO.
Carolina!
Avrei
dirvi
da
cosa!
una
...
.
.
.
Carolina.
Oh
!
mi
non
fate
il
perdere
elio
bisogna
tempo
,
vada
Cosa
su!
.
.
volevate
dirmi?
.
DOMENICIIINO.
Voleva
dirvi
.
vi
che
Che
(prorompendo)
vi
che
amo,
•.
.
adoro,
voglio
bene,
idolatro.
vi
che
vi
Carolina.
Domenichino,
da
dire
?
così
Qui
,
Andate
via
andate
,
carità!...
per
due
noi
vi
soli
Domenichino
,
siano
.
cose
sera!
verso
.
,
via
che
pare
.
.
!
.
.
.
^.
40
DELLO
CODICILLO
IL
VENANZIO
ZIO
DOMENICniNO.
Infine
ha
poi
un
il
anche
(letto
onesto
amore
è
non
mica
lo
peccato;
predicatore.
nostro
Carolina.
Ma
.
.
che
anche
detto
ha
bisogna
tenzioni!
in-
buone
averne
.
DOMENICHINO.
io
Ma
le
ho
buonissime
!
Carolina.
Allora
col
babbo
discorriate
che
bisogna
che
e
sia
padre
vostro
la
con
e
mamma
contento
...
che
ho
troppo
pur
che
paura
DoMENiCHiNo
Carolina!
Oh!
che
avete
.
.
Avete
{con
detto
.
.
sia
!
giojo).
sareste
detto
avete
troppo!
pur
Dunque
paura
lo
non
.
di
contenta
.
sarmi?
spo-
Carolina.
Là,
Domenichino!
via,
andate
.
via!
.
.
DOMENICniNO.
Ditemi
prima
che
sareste
contenta
di
sposarmi
!
Carolina.
Oh
Dio!
mio
Basta
.
.
andiate
che
via
subito!
.
Domenichino.
Ebbene?
Carolina.
Si,
si
sarei
.
.
sposarvi,
biricchino
siete!
che
Domenichino
Oh
Carolina
vado
in
(con trasporto).
tornatemi
.
che
di
contenta
.
.
estasi
.
!
a
dire,
biricchino
.
.
.
42
codicillo
il
dello
zio
venanzio
Teresa.
Il
signor
vostro
m'ha
padre
falla
scena!
una
.
.
..
Domenichino.
.
Allora
l'avrete
col
mio
signor
padre!
Teresa.
Con
lui,
voi,
con
il
tutto
con
umano!
genere
Carolina.
Lui
già
ci
non
ha
colpa!
.
Teresa
Vuoi
(subito
che
scommettere
air
E
ha
mia
la
voluto
sempre
dietro
la
non
.
io
tanto
Ho
di smorfie!
un
diavolo
per
vi
voglio
(e. s.).
bene
mamma!
Già
quasi
.
da
avete
alla
come
.
mia
mamma!
Ne', Teresa,
.
.
facciamo
un
.
Carolina
vera
po-
la- mi^
diventare
...
Gran
pello!
ca-
.
.
'
gato
fe-
voglia
...
.
mi
ho
.
andare!
DoMENicniNO
E
adesso
che
(divincolandosi).
.
.
Teresona,
avrà
monello
stare,
lasciami
.
V abbraccia
e
mia
bene,
.
.
schiaffo?
uno
cosi'?
Teresa
Lasciami
tocca
improvviso),
tanto
trattarmi
di
li
vecchietta,
cara
Carolina),
a
(le drriia
Domenichino
.
.
giretto
zer?
di val-
(/rrtfse).
armonico!
capo
Teresa.
Eh!
insolente
temerario
.
.
.
lasciami
.
.
stare!.-
.
Domenichino.
Solo
un
giretto,
di
quello
che
usava
una
volta?
Eh?
(la
mia!
Teresona
.
.
.
.
sforza
per
.
.
mento
mo-
un
ballare).
a
air
(ballando
Teresa
finirla
di
dico
.
.
arrabbiata
antica,
come
pretesa
d'asino!
pezzo
.
certa
con
forza).
per
ma
Ti
43
PRIMO
ATTO
che
sono
.
.
.
cane!
un
.
.
.
DOMEMCniNO.
Gara
mia
la
.
.
adoro!
vi
dando
(guar-
.
.
.
glio
vo-
.
Che
bene!
tanto
tanto,
vi
(la lascia) che
vecchietta!
.
.
.
Carolina).
Carolina
(a
voce).
mezza
Biricchino!
Biricchino!
.
.
.
.
.
.
DOMENICIIINO.
estasi!
in
estasi!
in
Ah!
.
...
(In
le
braccia
flagrante
dal
Francesco
entra
questa
Bomenichino
cia
incro-
Egli
fondo.
chi
di
aria
con
.
.
coglie
Carolina
Teresa
e
—
alcuno
in
stano
re-
,
immobili
(Brevissima
Io
paura)
Teresa
(non
so
niente,
non
sapendo
Noi
qui
.
vedete!
eravam
o
Dom.
e
parlo
di
restando
uscire
in
e
atto
{indi
si
tira
di
da
.
.
d'uscire
fa
gesto
un
imperioso
lasciandogli
parte
Giunto
alla
presso
{sta
attento
(dopo
senza
un
per
e.
.
Teresa).
a
a
il passo
comando).
atteggiato
Domenichino
Domenichino
e
{s^avvia adagio,
tentare
Francesco
marito
mio
.
su
{secco
\o\\
con
Domenichino
padre.
.
...
Francesco
Non
dica).
si
perchè
.
.
die
quel
.
era
convenienti).
atteggiamenti
con
e
si
che
vede
farsi cogliere
porta
sta
coglierlo,
rebbe
vor-
da
suo
esitando).
sempre
s.).
istante, fa
Fatto
divedere
ìì
DELLO
CODICILLO
IL
che
qualcheduno
li,
siete
Bortolomeo
che
si
spalle
volge
di
cesco
Fran-
gli
sia
alle
dice).
e
Bortolomeo
cerco
.
DoMENiCHiNo
il
(coglie
Francesco
! mariuolo!
fuggito
(si
e
vede
che
fuori).
scappa
Domenichino
gnda).
e
slancia
fuori).
SCENA
Vili.
Carolina
Teresa
.
.
tempo
(si rivolge,
è
Ah
spalle
Bortolomeo?
{credendo
Francesco
Capirete,
le
dietro
fosse
dice).
e
Oh!
VENANZIO
ZIO
(eh''entra
llai*eo
e
da
,
sinistra
dalle
Teresa
si
e
due
(va
a
!
il
verso
fondo
veduto
non
donne).
la
serrare
Carolina
Poverino
ritira
di
porta
(col grembiale
chi
adesso
sa
col
fondo
catenaccio).
agli occhi).
quante
tocca
ne
!
Teresa.
Quante
e
replica
senza
Meno
inerita!
ne
smorfie,
presto,
e
e
in
marcia
e
fretta,
e
in
subito
casa,
e
sul
,
!
momento
Carolina
(esce
Marco
Avete
poi
parlato
! maledetto
Francesco?
con
!
{spaventata).
se
...
sinistra).
{si avanza).
Teresa
Oh
da
non
vi
ho
creduto
il
volo!
dia-
atto
43
primo
Marco.
Poco
male
!
Avete
—
potuto
nulla
saper
da
cesco
Fran-
?
{Dialogo
rapido).
Teresa.
Eh
altro
ho
!
pel
Abbiamo
saputo?
Cosa
!
capo
che
saputo
volete
abbiamo
che
abbiam
tutto?
perso
Marco.
del
Ma
codicillo,
che
ha
detto?
Teresa.
fatto
Ha
il
misterioso!
Ha
detto
e
...
detto
eppoi
.
che
.
ci
contato
storia,
una
dicendoci
.
riferissimo
la
ha
ha
non
a
pure
chi
ci
messi
aveva
su.
Marco.
riferitemela.
Dunque
Teresa.
È
storia
la
dei
patti
che
gli
fece
lo zio
per
lasciarlo
«rede.
Marco.
E
questi
patti?Teresa.
Eh
mi
non
seccate
(s'avvia).
ora
Marco.
Ditemi
patti!
questi
Teresa.
Che
io!
so
Non
.
del
libretto
:
non
.
avere
E
(la tribunali
avere
sciupato
debiti
lasciatemi
;
non
andare
...
Marco.
Volete
vendermi
le
mille
lire
.
il vostro
libretto?
fatto
aver
pei
fatti
azioni
miei!
^G
11
CaiUClLtO
I)ELI-0
ZIO
VENANZIO
Tehesa.
Ma
l'abbiamo
80
penlwlo
?
Marco.
Ed
lo
io
t
comprerò
Teresa.
E
noi
rito
lo
ve
{t^^fi?da
Vcnile
\*3iulereino.
domani
mioioa^J
da
xitmtral
(ragionando
Marco
a/'
con
stesso
ghigno
con
niaUgìio).
La
vecchia
che
le
me
Venanzio
codicillo
lomeo
Berto
e
del
lire
10,000
zio
tlello
le
governali
die
dh^c
sparlile
sono
disse
mi
mi
c'erano
perù
fn
iiv
...
condizioni
die
di
ognnna
fjueste
faceva
perden-
...
a
di
basta
la
Ora
conferma
indica
le
ijuelle
condizioni!
Ire
ni
informazio-
Ne
,
scito
la-
riosa
miste-
risposta
—
mi
del
terzo
un
mancava
altro.
Francesco
mi
vi
die
dell'
favore
a
..
due
dei
quello
quanto
so
...
per
gobbo
un
A
mio*
par
—
me
la
cura
del
resto.
Natura
a
Mi
fé
matrigna
me
la
schiena
storta
.
'•-"(**
^occa
^''Whzolando
Là
là,
la
Ma
poco
Se
mi
la
e
là
me
fé
ne
drillo
fronti\
importa
qua!
cautereUaudo
la
FINE
ra
fregatìdosi
parte
e
ron
gioia
là.
—
DELL
ATTO
PRIMO,
h^
mani
maiiguffL
fmt-
ATTO
ùnnera
in
SECONDO
di
casa
Quello
—
Quello
Gli
destra
a
arredi
ad
la
sinistra
a
tavola
P
pario,
se
^re
che
è
Arciere
^ol
mi
non
il
entrato
la
e
"namma
I M
A.
air
viene
del
alzarsi
avanti:
ingannata,
dalla
nostra
dopo
è
si-
si
essa
proprio
stra
mo-
la
che
scena
fa?
che
.
può
ha
Il
voglia
pa-
cosa
avuto
babbo
—
fuori!
suo
Che
porta.
un'ora
.
di
R
sono
mamma
sono
vola,
ta-
una
sedia.
finestra
e
sig. Francesco
babbo
mezzo
—
—
agitata).
po'
un
alla
scosta
ne
piano
Franeeseo.
poi
{eh- era
scale
5."
nn
fn
poveri
SCENA
Carolina
È
—
qualche
Carolina
alle
mette
camere
e
fondo
in
—
altre
rozzi
sono
presso
Eppure
Finestra
—
latei^ali
lisci
iìorlolouico
la
e
parlare
na
anco-
.
Domenichino?
Vediamo
po'
un
è
se
trato
en-
...
da
da
qualche
sinistra,
subite
e
di
pigionale
sotto
(esce
—
rienti^a). Viene
da
proprio
istante
un
noi
!..
.
Presto
che
serri
libertà,
lavoro
un
d'ordine
po'
Qua
,
sedia
una
che
presto
,
trovi
se
.
do\'è
pensi
non
di
sinistra
Qua
?
.
.
che
pian
conlinuiamo
,
.
io
.
abbia
piano)
a
.
Aspetta
~
che
Vmcio
.
sedere
.
l'uscio,
{serfa
volesse
caso
per
.
troppa
—
lavorare
Il mio
—
48
CODICILLO
IL
Oh
! Dio
!
non
DELLO
perchè,
so
VENANZIO
ZIO
mi
ma
batte
il
cuore
.
come
avessi
se
cattivo
un
(tende
.
.
orecchio).
V
.
batte
...
.
ultimi
dini
gra-
gli
quattro
.
.
ranza!
spe-
e
...
busserà!
sinistra).
a
{cercando
di
parlare
con
naturale).
voce
batte?
che
è
Francesco
Son
sale
buona
—
Carolina
Chi
una
tre
.
.
Ora
—
{Si
Ecco
due
.
cinque!
e
.
Uno
.
.
timore
.
.
{di fuori).
Francesco.
io;
Carolina.
Vengo
subito
{apro.
avanti,
Venga
si
gnor
si-
accomodi,
Francesco.
Francesco
Ah
{con
lei?
! è
bruschi
modi
Padrona
mia
sdegnosi).
e
riverita
.
e' è
se
.
il
signor
suo
padre
perchè
perchè
.
che
so
c'è.
non
mando
do-
Non
—
.
Ma
—
sarà
ci
la
.
.
signora
sua
madre.
Carolina.
Mi
dispiace:
momenti;
può
anche
ma
tardare.
Si
accomodi
la
prego,
padre
la
né
prego!
il
{sempre
brusco).
se
c'è
signora
sua
Anche
chi
po-
per
babbo
non
intanto.
Francesco
La
uscita
è
mamma
subito.
torna
ma
la
non
il
né
servi
mamma,
suo
tor
signor
mo!
devotissi-
Tornerò
..
.
.
.
.
Carolina.
Se
si
trattenere
potesse
solo
cinque
minuti
•
.
.
Francesco.
Non
ho
da
tempo
perdere.
Carolina.
Non
voleva
voleva
farle
farle
perdere
risparmiare
il
tempo,
le
scale.
signor
sco,
France-
50
il
dello
codicillo
venanzio
zio
Carolina.
Per
scusi,
me,
...
Francesco
.
biasimo
di
di
scena
Io
questa
sono
massima
sua
!
lei
per
Ma
ciamo
fac-
anch'io,
che
capirà,
dopo
fa
.
.
.
Carolina
{si alza).
ella
ma
Tumore
conosce
po'
un
...
della
qui
...
chiarO;
un'ora
Scusi
non
...
.
parlar
a
la
.
brusco).
(sempre
ragione!
Ragione!
farle
hanno
mamma,
loro!
ragione
sempre
eia
il babbo
ma
Il
mamma!
anche
babbo,
lui,
vivo
bene,
sa
con
...
tribolazioni,
tante
dovrebbe
non
nei
delle
panni
mettersi
Bisogna
.
po'
un
chi
con
In
se
.
.
.
piglia
volta
qualche
poveretto
.
.
creature!
povere
Francesco.
Per
cui,
in
conclusione
Sono
.
il male
io
ho
che
.
io
torto
ho
fatto
che
debbo
mandar
do-
...
...
abbiano
che
io
.
scusa
ai
suoi
messo
in
dubbio
babbo
signori
la
mia
e
eli*'
mamma
onoratezza!
Carolina.
Oh
è
non
che
questo
vorrei
dire!
.
.
.
Francesco.
E
che
vorrebbe
cosa
mo'dire?
Carolina.
Non
se
so
È
debba
tanto
che
però
vero
...
.
.
lei
é^
.
buono!
Francesco.
Sono
buono!
troppo
E
dunque
cosa
vorrebb*^
...
dire?
Carolina.
Scusi
ma
non
sa
lei
in
coscienza
di
essei**'
...
quella
perla
tevole
di
fidato
.
.
.
galantuomo
con
ali
che
è?
Delicato,
amici!
.
.
.
cariti-
ATTO
5i
SECONDO
Francesco.
Vi
ringrazio
sicuro,
e,
...
.
.
hi
.
Carolina
(là
mi
Non
alla
ella
ho
che
nego
tranquilla
coscienza
e
non
è
lei!
che
non
contenta).
[forte) Quanto
parola
qualunque
certa
sia
sfuggita,
loro
di
nulla
pensano
babbo
al
quello
che
detlo!
averle
possono
del
più
mamma
sé
(Jva
Francesco.
Ma
di
.
poi
(juesto
.
.
non
.
.
so
sia
se
cerio
.
.
.
.
Carolina.
si;
Si,
dica
non
ella
bugie,
è
ne
certa
.
.
.
Francesco.
Ebbene,
mi
più
tanto
clic
sapendo
lia
non
sentirmi
il
sdegnato
dict;-
che
quel
pensavano
fendere
of-
Tano!
Carolina.
In
conclusione
scusi
però
.
..
ella
ma,
.
^iuilla
le
che
sa
,
ella
vede;
sco
France-
signor
sa
.
.
babbo
del
parole
coscienza
la
ha
tran-
della
e
ila
marn-
...
furon
^^ette
cosi
dette,
in
anzi
pensarle
senza
.
ti'ario
Oh
.
.
^Ua,
cosi
Promesso
^on
.
al
cosi
dimenticarsi
quella
Francesco
.
tornarmene
Volevo
il vostro
per
fare
i
stassera
parere?
di
proteggerci,
lavarsene
oggi
che
le
mani,
fine
del
io
salmo
e
posso
...
non
di
rispondere).
.
fatti
ha
che
noi,
promessa?
alla
.
.
con-
perchè
resta
per
{ìion sapendo
cui
Per
.
ma
.
Venanzio
voglia
di
.
premuroso
Zio
povero
il
pensando
certo
ch^cosa
dunque
buono,
stizza,
.
.
abbondonarci,
.
.
di
momento
un
miei,
farne
e
di
quello
tutto
altro,
eh?
È
che
questi)
52
il
codicillo
dello
zio
venanzio
Carolina,
Ma
scusi
.
che
.
.
,
,
voleva
cosa
fare?
.
Francesco.
Volevo
volevo
.
.
un'
.
.
.
Quasi,
.
mi
quasi
verrebbe
idea.
CAROLmA,
Deve^essei^eun'idea
buona!
Francesco.
Chi
Io
ve
dice?
Carolina,
idea
Un'
che
può
non
viene
a
figliuolo
r
Jiva,
se
se
idea
quasi
.
.
n' è
innamorato
di
parlare
era
^
1
(forte)Buona
voi
con
il mia
compatire
a
.
.
cs^dH
o
1i^
giacche
.
viene*
non
mjEima
collern.
(fra se).
comincio
.
in
^H
Francesco
Cospetto!
è
non
buona.
che
essere
lei, quando
Carolina.
LMio
È
io!
detto
un'idea
buonissima!
Francesco.
Buonissima!
.
non
so
esser
.
^cciamo
spieg"e
mi
se
.
voi
so
però
mi
a
parlar chiaro
capite
.
vorrei
,
,
*
sicuro
,
,
.
Carolina.
Se
drr
fidari^i
può
della
mia
ehf
pnidenza
,
(jueslo?
Franxesco,
Presso
a
poco
!
Carolina.
Si
signore
...
se
ne
può
fidare
.
.
.
perchè
vedo
ATTO
il
che
fanno
mi
r
babbo
alle
dall'
uno
la
e
mamma
altro
loro
!
.
fidano
in
sfoghi
quando
.
piccolo
ne
se
i
volte
53
SECONDO
sempre
E
cosi
i
ir
avvezzata
sono
.
qualche
avuto
.
disgusto
.
segretezza
gran
.hanno
.
a
non
...
nulla
riferire
di
cercare
a
metter
il babbo
E
mi
mamma
{abbassando
I
casa
la
e
Se
.
la
vuole
.
la
.-.
.
di
paciera
dunque
.
.
anche
sarò
chiamano
gli occhi)
.
.
.
bene
sempre
...
.
sua!
.
.
.
.
Francesco.
Eh!
che
capisco
sicuro
essere
una
figliuola.
buona
Carolina
Vittoria!
di
utto
devi
tu
.
.
.
dà
del
gli
bacia
mi
gioja
e
{fra sé).
la
Francesco
.
.
.
un
mano).
.
stato?
è
cosa
.
fa
{con sorpresa).
ohe!
Ohe!
{involontariamente
tu!
.
Carolina.
Scusi
.
.
.
lo
compatisco!
quel
dato
del
tu!
{fra sé).
oh
lo
...
d'onore,
ha
.
.
Francesco
Eh!
mi
perchè
ma
.
in
compatisco,
rola
pa-
mariolo!
Carolina.
Dunque?
Francesco.
debbo
Dunque
.
fare
a
modo
vostro
eh?
.
.
Carolina.
Si,
faccia
a
modo
mio.
Francesco.
Dupque
a
vostro
vuol
padre
dire,
o
a
che
vostra
io
era
madre
venuto
i
conti
per
rendere
delle
lOOft
S4
lire
di
libretto
del
DELLO
CODICILLO
IL
le
lavarmene
i
consegnarle
cassa
.
e
VENANZIO
ZIO
.
ni
quattri-
.
Sapete
manif
già
che
quel
...
avvenuto?
farebbe
Spesi
botti
di
debiti
.
chi
prese
.
che
sa
.
sbornie
castronerie!
affare,
certo
e
.
mese
un
.
.
notizia
certa
una
.
.
fra
.
.
...
un
.
vuotate
.
vino
che
sa
i
.
.
.
chi
pagati
non
.
fatte
aria!
giorni,
.
quattrini
i
dieci
quindici
In
...
certo
un
.
gozio
ne-
...
dileguato
svanito,
remissione!
senza
e
...
disperazioni,
pianti^
che
quel
e
versi
do-
peggio,
è
...
battere
il
petto
dire
e
la
metà
del
confiteor
mea
,
culpa.,
culpa,
mea
maxima
mea
culpa!
Carolina.
No,
faccia
non
nulla
dica
non
questo
.
.
per
...
Dio
.
Francesco
carità, siguor
per
al
ne
ci
non
.
.
babbo
di
amor
abbandoni
.
.
alla
né
.
.
!
mamma
Francesco.
le
Vedete,
Era
carte
dolore
con
qui,
sono
che
quattrini
i
portavo
qui...
sono
roba
questa
.
.
ancora
un
mese
finirebbero
cose
o
assai
più,
poco
forse,
e
E
meglio!
.
chè,
per-
forse,
avrei
le
mante-
...
nula
la
mia
al
parola
Ycnanzio
padrino
!
.
.
.
Carolina.
rimetta
Rimetta,
tutto
in
tasca
e
non
dica
...
nulla
carità
per
I
Francesco.
Devo
dunque
fare
proprio
a
modo
vostro?
Carolina.
Si, si,
fare
deve
a
modo
mio.
Francesco.
Ma,
e
ai
vostri,
che
dirò?
cosa
Aveva
.
di
venire
le
cose!
fra
...
un'ora
a
far
loro
.
.
vedere
messo
promente
chiara-
55
secondo
atto
Carolina.
niente:
Niente,
parli
.
scorgere
.
.
.
La
—
.
per
.
buona
è
mamma
dica
le
mamma;
crede
che
quello
cosa
la
con
ha
dì
stima
tanta
le
é
crederà
lei, e
farsi
non
la
passalo
...
luna
che
qual-
!
tutto
.
...
.
.
Francesco.
Gli
che
è
non
che
so
.
.
dirle
cosa
.
.
.
.
Carolina.
Niente
faccia
le
buona
una
(e
predica
...
dia
dei
...
buoni
consigli
.
.
.
Francesco.
E
mi
se
al
manda
diavolo
?
Carolina.
Non
mica
è
di
obbligato
andarci
(carezzevole).
Francesco.
(In
doiranima
coscienza
modo
a
mia
è
carina, carina).
que,
Dun-
eh?
tuo
Carolina.
Oh
grazie
!
Sì,
!
modo
a
mio
...
giacche
così
è
buono!
vada
.
torni
la
mamma
parolina
che
.
tanto
che
prima
le
dica
che
lei
stato
le
è
dica
.
.
zia
grache
io
una
qui
.
tornerà
.
sa,
prima
momento,
.
.
un'altra
.
un
.
.
che
.
adesso
via
faccia
mi
.
.
E, scusi,
...
.
.
perchè,
sa,
la
è
mamma
di
.
.
primo
impeto
.
.
.
Francesco,
E
dove
debbo
andare?
Carolina.
Ah!
...
scale!
per
(porgendo
bacco!
La
...
ascolto).
Francesco.
E
allora,
come
si
fa?
mamma
è
già
per
le
56
dello
codicillo
il
zio
venanzio
Carolina.
Faccia
cosi,
c'è
dell'uscio,
scusi
ma
carità
per
granaio
un
subito
.
lei
se
.
fuori
.
ritira
si
li dentro,
...
la*
mamma
vederlo.
senza
passa
Francesco.
Oh
diavolo!
in
nascosto
.
granaio
un
.
.
!
.
.
.
Carolina.
Solo
minuti!
tre
parole,
due
lei
e
la mamma,
entrata
.
.
.
subito
batte
all'uscio
io
le
rientra
e
dico
!
.
.
.
Francesco.
Eh!
anche
dunque
.
,
(Questa
in
.
mi
fanciulla
ha
questo
a
modo
vostro!
stregato).
Carolina.
Ma
prestino
carità
! per
E
!
scusi
I
...
.
.
.
Francesco.
Si,
si
.
.
siete
vado
Vado,
.
.
.
buona,
tanto
nel
granaio
!
chè
Per.
.
e
i
amate
vostri
.
.
genitori!
.
Carolina
{con grazia
poi
Come
è
buono
voglio
!
le
mani
dissimulando
.
a
Carolina
a
casa
può
tardare.
anche
e
si
II.
Teresa.
(entrando).
lui?
Carolina.
Poco
bene
sedere^
poi
Teresa
venuto
uscio,
contenta).
vezzo).
comico
.
a
lui
!..
.
SCENA
È
deW
.
corre
con
fuori
spinge
tutta
torna
.
{si frega
lo
.
mette
a
lavorare
38
il
dello
codicillo
venanzio
zio
Carolina.
Ma
si,
sentite?
non
Ecco
.
.
.
mi
ulti-
gli
monta
.
.
.
scalini
...
Teresa
Corpo
Porecchio
{grattandosi
di
bacco
0
!
che
sentire).
per
sorda
sono
ti
che
o
...
,
sogni.
Carolina.
.
Io
di
vado
là:
!
cara
lascio
Per
amor
Siate
lui.
con
mio
{via
buona,
mina
mam-
destra).
da
.
.
.
vi
SCENA
III.
Francesco.
poi
Teresa
Teresa.
Carolina
s'è
marito!
sognata
! Non
c'ò
gobbo
Marco
mi
Il
! E
nessuno
che
detto
ha
quel
mio
tava
aspet-
...
il
capiva
fosse
tardasse
come
Castagna,
Vincenzo
ragioniere,
suo
che
lauto
.
.
air
andato
mio
osteria
marito
che
Mio
principale!
.
.
.
.
del
.
i
riscosso
ha
stasera
se
quella
trova
della
birbona
.
di
Mostro
Mandorlinaf
.
.
che
.
.
Eppoi
quattrini!
marito
vato
tro-
degno
.
suo
che
avesse
birbaccione
quel
non
paura
aveva
.
vorrei
! Non
che
e
son
non
Hai
uomo!
un
.
.
giovane
più
Ma
!
gione
ra-
.
.
mi
vendico
...
di
odiandoti
tutto
cuore,
ve'!
si
ve',
{si
si
ve'!
batte
alPuscio).
Teresa.
Pare
Avanti.
che
la
Carolina
avesse
ragione.
—
Chi
è?
(entra).
Francesco
Son
89
SECONDO
ATTO
io.
Teresa.
.
.
è
non
Se
voi?
siete
Ah!
Bortolomeo,
cercale
...
.
tornato.
ancora
Francesco.
Lo
L'Iio
so!
L'ho
visto!
.
.
visto
ho
Ma
abbastanza
.
grande
fare
è
siete
la
porta!
venuto
per
Pensate
la
poveraccio,
.
.
vita
brusco
parlar
male
che
.
.
.
di mio
pare,
marito,
quella
che
io,
ma
che
voglio
non
.
piglio).
vi
che
fa,
.
.
.
{con
quel
.
bottega!
una
.
Eppoi
.
Se
.
acquisti!
Teresa
in
Era
!
.
a
lontano!
di
visto
.
se
so,
dica
ne
male.
Francesco.
in
Mettetevi
né
.non
pace:
nò
male,
bene.
Teresa
Cosi
lo
parlarvcne
a
vengo
anderemo
strapazzi,
(placata).
d'accordo.
moglie,
sua
sono
Perch(\
capirete,
e
lio
no
io
che
diritto
.
è
perchè
scandaloso
vizioso,
un
.
.
.
Francesco.
Scandaloso
dico!
non
.
io!
dico
.
(scaldandosi).
Teresa
Lo
.
Scandaloso
e
senza
cuore!
Francesco.
No,
parla
Me
Io bado
senza
di
ne
cuore,
voi,
rido
ai
di
io
fatti!
giustizia
no;
vostra
figlia!
Teresa
(con
delle
sue
per
lutti,
so
come
sdegno).
tenerezze
da
coccodrillo!
.
.
00
IL
DELLO
CODICILLO
ZIO
VENANZIO
Francesco.
'•E
io
voi
appujito
vengo
influire
possiate
perchè
creilo
sai
fatti I
mollo
che
volet
se
Teresa.
Cosa
volete
che
mai
c'influisca
io?
FHAKCESCO.
Guardale:
di
gezione
a
quaìido
voi, lo sapete.
denari,
riscqtioter
fatevcli
riscossi
marito
vostro
BcDe^
andate
kgittinw^
deve
quando
lui,
con
Se
dare.
è
gli
li lui
appena
e
,
non
gli
,
fanno
più credenza,
in
starà
e
sug-
andan
denari
ha
non
ha
osti
i
riga.
Teresa,
Tatto
faticalo
che
hene,
va
poveraccio^
ma
selLimana
una
gli porti
via
di
intera^
il
tasca
capirete, quand'hf»
che
con
volete
cuore
sudore?
suo
Francesco,
Lasciateglielo dunque
che
lo
se
poi
a
vada
casa
ad
il
lasca
asciugare
airosleria^
marito
(hr
mi
non
fiata
da
mi
per
tanl
veni
capo\
inallrattat
Chi
.
che
sttdore,
suo
mallrattarvi!
a
Teresa
Mio
in
.
è
che
di
,
maltralla?
.
,
,
Francesco.
Sapete»
Avete
.
vicini
.
,
.
di
sotto
brulle
il
mettere
1
nei
.
voi
non
sapete
di
E
degli
chi
pigioni
furia).
hanno
tanta
altri?
Frakgesco*
Ma
.
.
...
fatti
.
J
(m
pettegole!
naso
faccia
.
Teresa
Ali
di
*
pigionali
,
genie
.
parli
.
.
.
faccia
atto
61
secondo
Teresa.
Oh
lo
se
E
so!
.
Sapete
mi
chi
commissario
.
ve
dirò
ne
vita
miracoli
e
f
.
di
sta
La
faccia?
la
giulebbato
di
moglie
ex
si fa
adesso
quale
un
tere
met-
...
nei
giornali
perchè
strega
come
.
.
di
scrivere
sapere
bisogna
le
che
però
ricette
il
prima
col
diavolo!
e
lei
che
.
.
la
noi
E
.
si
Ma
...
marito
.
finestra
malattie
le
per
pretende
.
in
metta
li
municazione
co-
vediamo
dalla
.
in
mette
poltrona
una
.
il marito
.
le
si
davanti
mette
le
e
fa
.
certi
.
oc-
...
chiacci!
le
certi
fa
certi
gesti
...
.
le
e
la
tocca
le
poi
testa,
di
segni
.
.
ce
cro-
le braccia
spalle, poi
...
che
E
si
non
andare
voglia
come
sa
finire
a
!
.
..
.
lei
allora
le
butta
salta,
ali" aria
gambe
.
.
ha
...
i calzoni
altro
per
sotto
si
e
dimena
cola
divin-
si
e
...
poi
e
li,
resta
con
gli
che
abbia
occhi
serrati,
colata
accoc-
...
come
gallina
una
rovo.
E
.
la
comincia
il
Una
dei
una!
stiratrice
che
lo
ma
Qui
vicino
si
non
fanno
stare
ta-
chi
sapete
d'esser
pretende
zio
si
che
—
—
ufficiale
un
mammalucchi
E
polso!
sta?
ci
fila
allora
.
quale
capire
può
di
nipote
...
.
.
.e
ogni
perché
sia
è
ora
ora
col
zio
uno
col
capita
keppi,
cilindro
uniforme!
muta
.
è
ora
borghese
da
Di
il
qui
col
cappello
in
punte!
tre
a
molto
l'anno
lungo,
piano;
quarto
di
sei
e
lei
dita,
il
nobile,
padre
incartocciate
carrozza
che
per
e
gira
ora
la
giù
via
cavalli,
al
ogni
e
vendendo
decenza,
nellino
gongli
da-
quest'anno
e
d\ft
là
stava
accorciò
butterà
quest'anno
allora
e
passato
di
l'anno
.
piano
suo
belle,
al
Che
.
due!
e
—
che
ballerina,
una
forbicciata
piano!
.
sta
Soffitta:
scese
un'altra
allora
ci
gonnellino
sopra
e
sera
...
poi
sotto
ballava
.
elmo,
ieri
e
...
—
coir
zio
uno
.
...
fino
aveva
giorno
terzo
.
terzo
cosa,
e
per
portone
guarda-
le
figurine
co?\
'wvR.'^t-
62
IL
tocciasse
le
la
ZIO
marito!
fanno
che
pulite
E
voi
VENANZIO
balla!
figliuola quando
persone
povero
DELLO
CODICILLO
le
date
E
tre!
—
moraliste
retta
il mio
contro
gente!
questa
a
Ecco
—
Francesco.
(Corpo
di
bacco!
1000
delle
dunque
che
pazienza!)
Ho
lire.
Bene,
le
me
con
parliamo
carte
e
...
volete
se
...
Teresa.
Oh!
1000
carità
per
mi
non
discorrete
di
di
carte
...
lire!
le
abbiamo
rechie
perdute?
materna!
...
Buona
notte.
Francesco.
Ma
se
ecco;
vi
tolomeo,
mi
di
prometteste
direi
una
zitla
stare
Bor-
con
cosa.
Teresa.
Che
cosa?
Francesco.
Ma
starete
zitta?
Teresa.
Ve
lo
prometto.
Francesco.
Bene!
Sappiate
dunque
che
c'è
buona
una
ranza
spe-
!
Teresa
Oh!
Dite
{rabbonendosi).
davvero,
Francesco?
Francesco.
Ma
che
Bortolomeo
non
Teresa
Eh
.
buona
speranza!
.
beve
.
K
—
per
ora
.
.
.
{rabbonendosi).
AlUimenti
n05.no!
sappia
rbc
speranza?
subilo
anche
1=-^
atto
63
secondo
Francesco.
Volete
fidani
di
me?
Teresa
modo
Francesco
Figuratevi,
'
{con
affettuoso),
mio,
se
mi
non
lido!
.
Alle
volte
scaldo!
mi
Ma
che
so
.
.
siete!
uomo
.
.
.
Francesco.
lasciate
Allora,
datemi
retta;
che
torni
lasciate
gli
non
Teresa
Lo
farò:
la
tulta
casa
turco
un
allora
ma
sera
c'è
Dio
intasca!
malanno:
l'ho
bestemmiare
a
gli
contro
.
.
.
il
altro
un
dicc\a:
sX
brontolare,
a
contro
quattrini
{c,
vi
che
quello
a
in
come
uomini
e
tro
con-
Ministero!
Francesco.
Pigliatevi
passeggio
su
Carolina
la
andate
e
luori
lei
con
a
!
Teresa.
E
vuole
allora
tutti
all'osteria
andiamo
che
e
Irò!
Francesco.
voi
E
cosà
ci
non
andate!
un'altra
sarebbe
faceste.
che
bisognerebbe
che
ci
Eppoi
—
Teresa.
Dite,
dite.
Francesco.
Dategli
r
esempio
voi
del
risparmio.
Teresa.
Io?
Francesco.
Si
Bortolomeo
volta
qualche
—
per
turarvi
la bocca,
.
vi
porta
scialletto,
ora
che
le
di
boccoline
similoro
ora
.
desiderate
.
.
.
.
.
lo
66
Oiscorsi
tanti
fare
DELLO
CODICILLO
IL
con
VENANZIO
ZIO
hene
polref^le
lue,
andare
"i_
\m\
cercarlo
Fhangesco.
Alit
elle
vada
io
A
airosLoria?!
io
far
parti
la
...
che
volete
non
.
che
sono
nel
stalo
soQO
e
amico
un
dere
ve-
Prima
I
.
.
.
alFosteria!
vado
adesso
granido.
farò
.
.
galantnonio
nn
vi
si:
Ebbene
voi?!
far
Teresa,
Ciie
granaio
f!
Francesco,
Eli!
ioJ
so
Ora
all'osteria
vailo
{esce sdeg%
mente).
Teresa
dietro
{andamìmjU
Ohf
trattenerlo
per
Francesco*
grazie,
E
,
la
facciamo
.
.
.
Francesco,
vi
vìa.
.
.
.
domando
gambe
di
corno
la
.
mano
.
diin
.
Rompili
—
.
,
permaloso
SCENA
Xei'csa
.
.
.scusa!
lumaca
tite
sen.
datemi
pace
aeusarsfjT
scusate
.
.
le
e
superbo!
FV.
Cui*»
poi
li
11 a.
Teresa.
AìrosLeria!
con
.
trini
riscossi
.
.
—
.sat
mi
Ma
,
.
Figuriamoli
andato
come
le
—
...
sfogherò*
mi
il
via
{ttUranikìX
signor
Francesco
f
Teresa.
fiuH
Uì
vedi
V
coi
qMT
vorrà
Stasera
sfogherò!
Carolina
È
..
a
.
.
Ma
cerio!
,
e
.
!
.
t
queiromAccio
Vuoi
efie
T abbia
uh)
sorio?
busco
ca-
.
67
secondo
atto
Carolina.
Cos'è
c'è
Che
.
.
slato?
.
Teresa.
Cos'
è
eh
stato
tutti
con
.
.
È
?
i
che
stato
padre
tuo
riscossi
quattrini
è
air
e
in
ria
ostepagnia
com-
...
.
del
del
manutengolo
gobbo!
Carolina.
credete
E
sieno
che
proprio
osteria?
air
andati
Teresa.
Si,
andati
saranno
V
dire
a
uffìzio
i
.
Vedrai
penitenziali!
Carolina
fatemi
Mamma,
verrà
come
salmi
sette
.
casa!
a
breve
{dopo
.
pausa).
piacere.
un
Teresa.
Che
piacere?
Carolina.
Se
il
mai
babbo
fosse
.
.
fosse
.
.
.
.
.
.
.
Teresa.
ubbriaco,
Fosse
là!
Carolina.
Bene,
"namma!
^'è
Toi
Sapete
—
schietto,
capete!
fatemi
mai,
se
il
com'è
buono
ha
quando
ma
.
arrendevole
e
un
zitta,
state
me,
po'
quan-
bevuto!
lo
:
abbajare
fin
che
gli
o
rispondetegli
eoa
.
pare;
.
gli rispondete
non
a
.
Lasciatelo
.
piacere
lo
Juione-
Teresa.
Oh!
cara
te,
voglio
consolazione
non
farmi
fin
gridare
che
la
questa!
.
Carolina.
consolazione
!
mi
che
.
Bella
dottora!
.
pare!
Voglio
Non
dergli,
risponho
altra
e
08
il
?
dello
codicillo
venanzio
zio
Teresa.
Se
non
bere?
E
bella
è
almeno
sfogare
piace
il
tutto
ve'!
grande
però
mi
me
a
è
lui
gli
piace
strillare, urlare,
gridare,
veleno
A
ho
che
dentro!
Carolina.
Provate,
vicini
almeno
mamma,
che
riguardo
per
pigionali
ai
sentono
.
.
.
Teresa.
Eh!
mi
non
dei
pulite
persone
le
rompere
anche
lasche,
tu
le
con
pigionali!
Carolina.
almeno
Provate
volta
una
fatelo
soffro
gridate
quando
tanto
che
.
poi
va
finire,
a
i
e
,
babbo
al
che
me
per
,
come
so
.
.
mamma!
povera
Teresa.
Eh!
ho
altra
delle
che
voglia
smorfie!
lue
Carolina.
Tanto
già, voglio
{mette
piacere!
di
Teresa
ra
cercando
sta
coir
le"), E
altra
voi
farete
lo
me
Teresa
che
mano
dolcezza
con
è
questo
spalla
sulla
mano
una
parlare
a
facciate
mi
sera
carezzevolmente
seguendo
e
di
verso
che
scherzosa
?
vero
E
volto
il
volga
che
vero
,
la
mamma
Voltatevi
farà?
lo
me
.
che
i
Ira
lo
fate
il
eh?
lo
me
.
piacere
esser
.
che
.
anche
pochino!
un
v' ho
.
.
.
Si, si,
detto?
...
che
tanto,
bella
le
più
avete
non
.
siete
lì,
li
.
bella
sevi
o
.
vedo
.
doveva
.
fate
Siete
.
.
collera
passa!
Voltatevi
cigli!
ma,
mam-
qua,
...
.
.
Come
vi
—
in
sempre
...
pieghe
"lie
siete
se
Ah!
passa
Me
veda
in
.
.
da
sapete,
giovine
quando
la
mia
per
dere!
sorri-
sorridete!
*
mamma
ATTO
{un
Teresa
po'
Sei
la
buona
finisce
commossa
bella
Ero
matta!
gran
voltarsi
a
baciare
a
e
dicendo).
Carolina
fronte
in
69
SECONDO
forse
te
come
ma
...
te,
come
ve'
no,
poveretta
1
Carolina.
si?
Dunque
Teresa.
Promettere
è
male:
poco
ma
garantisco
non
di
tenere.
man-
Carolina.
Fate
storia
la
Sapete
cosa.
una
dell'
t'Antonio?
San-
di
acqua
Teresa.
?
Ebbene
Carolina.
(va
Aspettate,
f
e
acqua
a
po'
un
prendere
bicchiere^
un
d' aceto
col
ritoma
e
vi
del-
mette
bicchiere).
^
^
Teresa.
Cosa
salta
ti
in
ora?
capo
Carolina.
Guardate,
d'aver
«onto
bocca,
di
e
il
quando
mamma,
male
denti;
ai
vi
cosi
tenetevela:
dell'
mettetevi
riescirà
fate
arriva,
babbo
farvi
di
in
acqua
forza
e
parlare.
non
Teresa.
Corpo
stare
dì
bacco
I
è
non
mal
pensata
se
ho
da
...
zitta 1
Carolina.
Se
la
non
vostra
altro, l'acqua
figliuola
la
,
e
vedrete
che
le
cose
in
bocca
vi
promessa
che
finiranno
meno
metterà
mi
avete
in
mente
fatta
.
male!
.
.
70
dello
codicillo
il
venanzio
zio
Teresa.
Si,
Carolina
Vorecchio
(tendendo
chi
Ma
è
che
farò.
lo
ma
far6
contentarti:
voglio
stasera
per
sforzo,
gran
un
die
là,
va
le
monta
destra).
correndo?
cosi
scale
di
Pmcto
verso
.
.
.
Teresa.
Bortolomeo
di
no
,
{V
si
melo
pallido
!
certo
.
,
.
.
violentemente
apre
Domenichm
entra
y
affannoso).
e
SCENA
nette
VI.
Domenichlno.
e
(Dialogo concitato).
Teresa.
u
Che
Cosa
dire?
vuol
e' è?
Cosa
venite
a
fare?
-^^
DOMENICHINO.
Oh
abbiate
Teresa,
Dio,
carità!
Carolina.
Oh!
Cos'è
Signore!
stato?
Teresa.
Io
dei
altre
voglio
non
piedi
e
subito
padre!
vostro
con
scene
Fuori
!
.
DOMENICHINO.
Per
carità, Teresa,
lasciate
.
.
che
vi
dica
.
.
.
•
Teresa.
Non
voglio
! Fuori
di
che
mi
casa
diciate
mia
niente!
N'ho
avuto
sai
as-
!
Carolina.
Ma
insomma
cos'
è
stato?
.
.
.
l
ATTO
71
SECONDO
DOMENICHINO.
coltellata
Una
!
...
Teresa
Che
hai
tu
(spaventata).
data?!
Carolina
Che
v'è
(medesimamente).
Dove?!
toccata?!
DOMENICIIINO.
L'ho
data!
Carolina
A
chi?
Teresa.
Dove?
DOMENICHINO.
A
Vincenzo
il
Castagna
del
ragioniere
co!
Mar-
signor
,
Ma
per
...
era
caso
.
suo
difesa
per
.
.
insolentiva
e
e
aveva
preso
...
levarglielo,
sembrato
nella
e
che
lo
baruffa
ferisca
s'è
.
.
coltello,
un
mio
un
...
...
amico!
tello
col-
il
e
...
e
ferito
.
io ho
da
voluto
sé,
ò
ma
io!
Carolina.
Ah!
Madonna
cara!
Teresa.
Era
Bortolomeo?
con
.
.
.
Domenichino.
Si
cioè
.
mi
.
pare!
non
.
.
Anzi
.
.
so
.
.
v'
non
era,
.
credo
non
.
.
.
era
non
.
già
.
.
uscito.
Teresa.
Meno
male!
...
Domenichino.
A
momenti
mi
cercheranno,
capite!
...
Carolina.
Me
Qon
ne
ti
dispiace,
posso
ma
voglio
non
salvare!
.
.
.
Io
impicci!
...
72
DELLO
CODICILLO
IL
VENANZIO
ZIO
DOMENICHINO.
il babbo
verrà
momenti
A
M'
!
veduto
ha
par
scap-
...
qui.*
Teresa.
Tuo
Tanto
padre!
Non
peggio!
voglio
dica...
che
Carolina.
È
qui
lui!
sarà
qualcuno
.
.
.
.
Francesco.
Detti,
Dov'
è;,il
{entra affannato
scomposto).
e
figliolo ?
mio
{cadendo
DoMENiCHiNO
Son
.
VII.
SCENA
Francesco
.
ginocchio),
in
babbo.
qua,
Carolina
liquio
de-
in
sedia).
una
sopra
cade
altri
{inosservata dagli
Teresa.
il vostro
Eccolo
altre
voglio
bel
mobile!
ve'!
scene,
vi
Ma
Andatevela
dichiaro
che
sbrigare
a
a
non
casa
vostra.
Sta
dMn
su,
a
a
figlio).
suo
ginocchio!
{a
Teresa
Che
attenderle,
{senza
Francesco
Francesco
momenti
capita
che
non
abbada).
le
Bortolomeo!
Francesco.
Cos'è
com'è
stato,
Teresa
sarà
Che
{a
andata?
Domenichino
ubbriaco!
che
E
non
...
{vede
Carolina
svenuta)
Ah
Madonna
a
lei).
scandali
voglio
.
.
Carolina!
t
.
(corre
abbada).
le
non
.
.
.
-
74
slacciarle
il
ZIO
DELLO
CODICILLO
IL
E
corsetto
VENANZIO
lei
vuole,
non
ha
che
...
!
vergogna
DOMENICHINO.
Le
il
passa
deliquio?
(prendendolo
Francesco
Andiamo,
d'asino
pezzo
perdere!
/che
braccio).
un
per
c'è
non
da
tempo
...
Teresa.
Carolina,
va?
come
Birbanti,
.
.
tutl'e
duel
.
.
.
.
DOMENICniNO.
Le
passa?
Francesco.
ti
Andiamo,
dico
{trascinando
!
Carolina
Sì
{con
Domenichino
.
.
.
Scappate
.
trascina
zie!
Gra-
meglio!
...
.
.
isforzo).
sto
.
Scappate
.
Domenichino).
.
subito!
.
.
.
{Francesco
.
.
.
Domenichino),
via
SCENA
Vili.
Carolina
Teresa,
poi
Bortolomeo.
Teresa.
Carolina!
Carolina,
Aspetta
.
.
che
ti
sciolga
.
busto!
.
.
.
Carolina
No
mi
no
...
(opponendosi).
è
passato,
...
Teresa.
Bevi
un
po'
d'acqua
...
mamma
.
.
.
il
Carolina
73
SECONDO
ATTO
beve^
(ripigliaìidosi
coWocchio
e
,
È
'
la
per
cerca
camera),
scappato?
Teresa.
Si, sì,
è
soapiKito.
Carolina.
Dio!
Oh
all'acci
in
farà
mi
d'aria
po'
un
.
.
.
fiuestra
elicmi
Lasciate
piglieranno!
Lo
...
bene.
...
(tutta affettuosa
Teresa
fa
Si
carina
vuoi
che
quello
carezzevole).
e
!
,
Carolina
Eccoli
qui
che
giù
finestra).
alla
{va
via
vanno
.
Teresa
.
.
vicina).
(le sta
Carolina.
(getta
capelli).
ne'
mani
le
mettendosi
grido
un
Teresa.
Che
c'è?
Carolina.
Le
le
guardie!
Gli
guardie!
x\h
..
r
! ecco,
.
si
come
nichino!
Ah!
mi
ha
.
Non
.
.
(salutando
vista
—
vostra,
dirottamente
Teresa
Carolina
E
il
e
babbo
per
non
.
la
si
vedrò
più
e
segue
con
vede!
...
.
(piange
vostra!
.
camera
momento
un
lo
causa
la
ne
be-
.
.
(mortificata
(dopo
Sto
...
non
mamma!
gira
fuori).
.
nulla!
più
scantonato,
.
—
.
.
Eccolo
!..
ho-
Dome-
.
.
addio!
il mio
Bello
dispera!
...
Causa
quel
...
.
Addio,
Dio
via!
conducono
no!
arresta-
...
.
padre
suo-
Io
!
pigliato
hanno
lo
poverino!
..
tro
die-
corrono
...
...
siede
senza
accento
e
si
alza).
parlare).
addolorato).
.
76
zio
dello
codicillo
il
venanzio
Teresa.
Sarà
fra
qui
(carezzevole)
poco;
angustiarli!
non
Carolina.
Che
fosse
nella
lui
anche
?
baruffa
Teresa.
Domenichino
di
detto
ha
no,
melliti
cara,
quieta!
Carolina.
andiamolo
Mamma,
cercare!
a
.
.
.
Teresa.
A
chi?
cercare
Carolina.
Il babbo.
{entra Bortolomeo).
{ubbriaco,
BORTOLOMEO
fiero, stravolto;
cupo,
in
lì babbo
vuoi
Cosa
lare^
barcol-
troppo
stentato^
passo
ha
chi
come
mano
qui!
è
sènza
ma
pello
cap-
caldo),
Un
babbo?
dal
di
par
scopole?
Teresa
carità,
per
arrabbiato
più
darmi
rispondere).
per
trattiene
{la
Carolina
No
(fa
mamma,
altro
.
si
afferra
riempie
la
bocca
Carolina
Povera
{viene
Bortolomeo
ch^è
(dà
unol
.
•
.
per
.
non
il bicchiere
d'acqua).
(piano).
grazie!
mamma!
Infamità!
.
che
an-
.
(si arrende,
e
È
dolore!
.
Teresa
piano).
Fatelo
solito!
.
un
dice
gli rispondete!
non
del
le
e
un
pugno
Brigantaggio!
avanti
in
siede
e
alla
tavola
mezzo).
sulla
(con
un
tavola).
Due
ringhio)
Uhml
contro
Teresa
(inghiotte Vacqua
Vuoi
chi
sapere
77
SECONDO
ATTO
dice
e
i
sono
due
piano
uno?
contro
(mestamente
Carolina
Carolina),
a
piano).
Chi?
Teresa.
Yin
bianco
Carolina
vin
e
(fa
Teresa
nero!
gesto
un
Brutto
.
.
raccomandarsi
per
subito
(si riempie
rospo!
da
.
che
bocca),
la
capo
tacciaj.
BORTOLOMEO.
Cosa
brontolate
due?
voi
Abolisco
.
e
molto
le
più
litanie
a
dormire!
.
.
rosarii
.
(a Carolina).
\
,
i
.
.
Tu
a
la
mano
.
.
letto,
March!
.
.
.
Carolina.
babbo!
Si,
(s'avvia).
BORTOLOMÉO.
Fare
il
dovere
suo
baciare
prima!
.
.
al
.
Padre!
Carolina.
Si
(viene
babbo
.
.
(guardandola
BoRTOLOMEO
ubbriachezza
di
il
Perchè
è
.
vizioso
rovinatore
commozione).
anche
mia!
coccodrillo,
un
loso,
scanda-
uno
è
creature
sue
.
.
.
.
di
delle
misto
un
con
figliuola
padre
un
di
e
.
«juando
lui).
a
.
...
Padre
!
padre
.
relativo
.
coccodrillo
!
.
sempre
padre,
ma
con
...
cuore!
{si asciuga
la
fronte
e
cercando
che
,
Carolina
non
vegga
si
asciuga
gli occhi).
mano!
Carolina.
Si
babbo
e
...
anche
la
fronte!
Baciate
la
78
DELLO
CODICILLO
IL
ZIO
VENANZIO
BORTOLOMÈO.
No
la
.
.
.
questa
il
del
fiato
genitore!
.
il
sera
del
fiato
genitore
da
dre!
pa-
Teresa^
poi
fiato
è
non
e
...
letto!
A
—
del
.
.
sentireste
padre
fronte
la
baciando
Perchè
fronte!
...
Carolina.
babbo!
Si,
dice)
da
{fa
Buona
supplichevole
gesto
un
babbo!
notte,
Buona
netta,
a
{esce
mamma!
dritta).
SCENA
Teresa
IX.
Bortolomeo.
e
Bortolomeo.
Tu
bene
potevi
( coW
Teresa
darle
che
candela
buona
bocca
in
acqua
una
la
notte!
si
sulla
pone
ad
occupa
accendere
tavola).
Bortolomeo.
Perchè
le
non
hai
data
la
Teresa
notte?
buona
(r. s.).
Bortolomeo.
Ti
ha
parlo
forse
fatto
ve'!
teco
arrabbiare?
Io
Eh?
chiedo,
Oe!
—
interrogo,
dico!...
abbasso
una
...
dimanda!
T'ha
.
.
fatto
Teresa
(r. s.),
(Bortolomeo
Vuoi
piedi
rispondere
?
arrabbiare?
.
irritato
si
o
no,
ancor
o
debbo
più).
alzaimi
in
ATTO
Teresa
(dopo
piccolo
un
movimento^
ferma,
si
Vacgua,
79
SECONDO
viene
come
tire
inghiot-
per
Bortolomeo
a
gli
e
^
fa
male
ha
die
cenno
ai
denti),
BORTOLOMEO.
anche
Ah!
.
una
.
male
ai
denti!
.
A
sociale!
piaga
nuova
di
giacchetta
la
sotto
.
inmito
un
venite
voi,
—
...
(prae
gionid
ogni
.
.
qui
leva
ne
fuori
,
due
scialli
sciallo
Io
--
la
per
genitrice
fiorami
a
Vedete?
dice)
e
figlia
scialle
lo
è
questo
e
Questo
...
Ultima
madre!
bevuto
ho
moda
—
Ma
!.
•
.
rimorso!
questi
per
la
Parigi!.'..
di
scialli
gli
sono
lo
del
.
scialli
gli
saranno
e
inglese
è
del
perdono
iugale!
con-
...
Prendete,
.
.
li
ve
sfarzo!
Prendi
dico!
Teresa
—
.
voghe
e
Teresa
(prende
scialli
gli
Che
denti!
.
dente
in
dente
potendo
{non
parlare
subito
ma
sai
io,
guarisco
i
,
estrazione
radicale!
gola!
.
più,
si
.
solo!
colpo
.
inghiotte
pente
del
.
un
con
.
...
Teresa
ti
che
zone
tiz-
questo,
.
.
e
in
alza),
si
è
.
.
.
tavola)
sulla
pugno
ammutinamento
guarigione
.
.
.
fondo).
il
Bada
!
.
un
{inferocito
mondo!
averne
Teresa!
—
getta dispettosamente
li
e
verso
BORTOLOMEO
d'
sor-
l'ordine!
abbasso
e
terra
Giur'al
sei
...
.
...
scialli, vipera! {dà
questi
Comando
.
orecchi?
negli
anche
Tacqua
prendi
domani,
...
—
"^a? hai
E
regalo!
.
e
r
torna
e
acqua,
fretta
in
fa
per
ad
pirsi
em-
,
d' acqua
la
bocca).
BORTOLOMEO.
Si
non
.
.
.
insulterai
raccolgano,
suolo!
dell'
tieni
si
j
il
e
consorte
subito,
gli
ac(jua
in
bocca
.
medesimo!
scialli
Cosi
!
dal
.
Ma
—
pavimento
.
che
si
del
80
IL
DELLO
CODICILLO
Teresa
(coW
bocca
in
acqua
BoRTOLOMEO
T
Prendi
scialli,
quegli
su
di
atto
ti
no,
vuoi
io
Prendi
—
.
dirò
si approssima!
dente
scialli!
quegli
Non
No?
—
se
del
estrazione
su
—
fa
(furioso).
dell'
epoca
fremendo
e
rifiuto).
sdegnoso
Teresa!
VENANZIO
ZIO
.
.
che
quello
scialli?
gli
raccogliere
rò!
fa-
ne
—
...
Li
porterò
lina/
(fa
—
Teresa
Ali
regalare
a
fuori
poi
sentire!
da
faccia
quella
che
vino,
li, come
bestia!
una
...
.
pieno
risuscitato
cadavere
E
tocca
neanche
mette
un
farmi
per
...
taccio
si
se
gna
vergo-
per
.
.
di
così).
scoppia
e
Neanche
!
no
Eccolo
.
.
con
Vacqua
tutta
birbona
quella,
farsi
di
Mandor-
della
matta
passo).
un
{sputa
! a
quella
a
tacere
.
denti
i
dito
tra
due
scialli!
due
lo
Xon
.
.
.
per
se
tappeti!
.
.
.
BORTOLOMEO.
Prendi
scialli!
quegli
(imperioso).
Teresa.
Si,
li
che
prenderò
*.
domani,
—
zelanti
che
io
insegnarti
i
in
Li
no!
mano
quella
a
(prende
Li
birbona
gli
BoRTOLOMEO
Va
scialli
meglio
che
e
li getta
dalla
fuor
quare
sciac-
piuttosto
è
e
a
di
vadano
ai
per
ma
non
e
perchè
(furioso
dire
prenderò,
debiti
prenderò,
sfarzo
far
per
! Li
ai
prima
farne
per
non
ma
in malora
pensare
quattrini!
non
prenderò,
ti mando
a
ma
.
.
che
l'inferno
al-
finestra).
sé).
letto!
a
Te'resa.
No!
ho
detto
gliata! Voglio
di
star
si?
so
le^ata
ho
dello
e
cantare!
di
si misono
sba
c^nur:iLLo
Il,
ukìam
X.
SCENA
I^clifl
.stthih
faizfmdoxi
Teresa
fp
ìi'r.so
Cosa
mal
fifflm
seiìliln
chi'
ajn
fjìianUe),
lian
Peirlié
iare'V
pitch
E
lui
se
È
loro?
il mio
che
quello
ini
vuol
nomo*..-
—
[*aiMA
r 0,
mitiittulo
e
ffoi?
c'entrano
lìi farmi
paiìrooe
sTiiai-ilio.
din'
voleva
mi
Lo
cosa
l^iccJiiare,
E
loro
vogliono
mali
mio
due
le
0
vk^ìan/jo
/jo
vuole!
UUARIIIA.
"lnnna
buona
.
.
.
Tkjìksa.
Non
sono
sono
die.
ho
gli
E
loro
di
E
.
.
rispetto!
qnaiulo
\i
domanilo
Bisogna
che
voleh^:,
che
.
fars^^
deve
.
[ucchiarmi!..'^
a
chiamerò
io!
Povero
—
gì* ardi
ma
a.
siamo
non
marito
\osLro
li
perdano!
Prima
Quello
l'I Ini
.
beniissinio
faceva
pro^ociilo.
.
-
verranno
Bortolomeo.
.
itlTaUo!
Fho
che
.
mLiucalo
rispeltiue!
nienir
calliva!
pellCLiola
una
donna
buonn
una
venga
(jui
noi
(*on
quesl*
per
tro
al-
mi
per
aliare.
M
Ti^RESA
Pe
?
alUo
un
tjnanÌH*
{(dir
atTaro'M
ffllenilu).
f
?
(V/ BorlolùmenVer
allro
un
...
affare?!
Ah!
.
.
liriirante,
.
Eri
,
.
1?ORTOLOMEO
Io
era
.
col
.
mannlengolo
{dràìmnitlkamimte
con
,
Eri
.
Oooienìcliino!
.
irulovhio!
,
ine
.
,
del
e
medesimo!
gobbo!.
,j
1
solenue).
lo
...
con
oro
il
m:i-
,
nutengolo
di
me
me(U\"imo!
U"
.
.
.
era
il
gobbo
di
ATTO
medesimo!
me
Sono
.
.
Sangue
ci
ci
fu
tenni
dalla
lontano
innanzi
al
civile!
guerra
Ma
carneficina!...
uomini
io
...
Lo
ripeto
—
cielo, agli
.
.
.
...
mi
innocente
allro
por
.
fu!
83
SECONDO
forza
alla
e
!..
armata
.
innocente
Sono
mi
e
da
abbandono
alla'
patriota
...
mia
barbara
(ostentando
pianeta!
.
.
degnazione
come
da
(si abbottona
cadier!
.
.
Sono
l'abito
Carolina
mio
Oh!
[da
.
.
BoRTOLOMEO
.
.
vi
...
donne
pianf/ono).
e
c.s.
r/uardie).
la
presento
Teresa
consorte
Vi
Non
.
glia
fi-
voli
onore-
piangete!
.
.
.
.
.
Sorridasi!
sereno!
sono
due
presento
sicurezza!
pubblica
mia
e
...
Carolina)
e
iadilferenza
pretesa
eoa
.
Io
.
(a/franUf).
alle
Vedete?
babbo!
il
Ancbo
.
(osfenlando
(a
unosciallo).
.
.
Signori
in
anolfa
e
(le due
.
della
mano
sin.).
babbo!
Dio!
.
lui!
.
una
bra-
XI.
Teresa
.
mette
le
Procedasi!
pronto!
ysuccinlamcnlcreslìta
Anche
si
e
€'ai*olSiia
IleUi,
.
Monsù
commedia)
SCENA
.
ras-
.
bottoniera).
nella
Remano
un
un'eroica
.
Teresa.
Aspetta!
guardie,
Signore
—
solo
un
momento
...
(prende
porta
in
teco
fretta
il
le
cose
che
poi
tabarro!
dà
a
JJortolomeo)
.*.
berretta
Questa
—
Prendi,
—
.
...
Carolina
Questo
paio
(medesimamente).
calze!
di
.
Teresa
Questi
pozzi
di
.
.
(di
questa
.
.
.
.
.
nascosto).
che
sigaro
pagnotta
.
non
te
li trorino
.
.
.
84
IL
te\
i
anche
.
DELLO
CODICILLO
ZIO
fiammiferi
E
1
bacio
un
.
,
(jprofondamenfe
,
Penioiiiimi
I
scusami
—
.
.
.
dammi
VENANZIO
.
penlonaioii
caro,
,
piangi').
commosm,,
CaPiOLINA*
Uii
Babbo.
.
{iHangendo
I
bacio
.
.
,
{mmmos,so
BORTOLOMEO
Moglie,
ma
bRCio!
e
...
che
.
Ma
innoceiilel
sono
ubbriaco^
da
sempre
pur
vi
si
lìglial
difottamenk^)
.
non
-
ginn
ti
.
voi
come
liuel
...
Perché
voi
due
pia
siete
cheinuocentiL
("pm
.
mosso).
Poverette!
.
E
siintel
io
...
.
coccodriilo,
un
sono
due
Siete
.
eom^
.
vile
un
di
mostro
J
Africa!
.
Che
ubbriaco
sono
t
lo
ma
vorrei
!
ubbriaco
essere
e
da
it
avere
diritto
I
genitore
Ma
.
.
benedire
debbo
.
.
d:i
piangere
la
mia
perchè
Porche
baciatemi
.
ubbriaco!
sono
di
superiore!
.
,
pei'
.
non
Creature
.
.
tura
crea-
briaco!...
ub-
sono
.
Dio
Oh!
.
.
solo
.
uomo!.".
K*
lo capisco!
so!
.
non
.
perdonulemi!
.
^
lo
ma
co?
ubbria-
sono
('apisco!
piango!
e
...
(con
for7"a
La
si
sforzo
mi
da
separa
e
alle
dice
si
guardie).
b:ista
(torna
.
cosi!
la
ncfia
mano
Eccomi
—
indìf
osffnlare
a
.
rimt'tte
-
E
.
coutenipla!
sorriso,
r
.
loro),
.
fermza
.
bottonleì
loro!
a
e
come
...
io
vegj,^ono
e
e
r
si
vada
Viva
grido:
al
pure
maestoso:
io
piango!
non
...
le
Patria!
Qua
Che
(Eitce
die
r
lo
sorrido!
.M
.
patibolo.
.
la
anzi
...
.
io
fl
sorrido!
,
.
erotmmente
a
,
lenlff
pfuw
seguono}.
Carolika.
Ah!
noi!
povero
noi!
povere
.
.
.
Teresa.
{rade seduta).
Come
farò
senza
tiucsLo
uiio
uomo!
"
le
(Carolina
ìmudonu
cade
mille
trambeu
—
FINK
ginocchia^
sue
{Cade
DELL'
ginocchio
in
la
.4TT0
tela).
SECONDO.
avcmita
—
e
Piangono
si
.
ah
(•K
ATTO
TERZO
Camera
noli'
come
SCENA
PRIMA.
Teresa
{Si
occupano
cenci
Carolina.
e
di
ìavori
poveri
in
primo.
atto
rattoppando
come
casa,
ecc.).
Teresa.
Ah
Signore
pazienza
«li tribolare
1
qiian;lo
mai
avronio
finito
cosi!
Carolina.
Quaniìo
Dio
vorrà,
mamma.
Teresa.
Obbligatissima
della
tanto
notizia!
Carolina.
La
Provvidenza,
e* è
mamma,
tutti.
per
'
Teresa.
C
Nersa^
c'è
è
per
ma
proprio
lutti
senza
per
V
anche
quattrini
tutti:
si
in
resta
l'ospedale
Milano
di
omnibus
e
il
terra!
e
Sai
Dio,
che
mamma
,
stroppioni
dite
mai
cosa
santo!
campo
Carolina.
Oh
vice-
!
IL
Io
dico
clic
Chiviì
clic
Dico
sacfho
la
lifì ha
"
la
se
jl
ili
soccorso
avessi
lU'i
Pisa,
adoperarsi
dato
scempiezz:i
—
.
che
e
ho
,
il creJito
da
comi
Almeii
dopo!
raccoinandarmici
M
.
col
rli
pretesto
di
che
pare
cai
per
,
subito
arrivò
liu
3
Modo
.
.
die
volpo
spicci;i, s;inì proprio
il processo
iMihiiio, e
a
si
che
In
bucato,
Fnjncesco
per
,
Matiu^cilem
come
C.ìppucrini
persona
di
rospo
ìMììì
di
non
qiialcbe
quel
"1i
figlio,
suo
ci
abbia
,
.
anilare
ai
n'è
so
piantale
a
le
dici
.
.
.
Caholina.
Si
adopera
finche
però
il I^abbu.
per
Teresa.
Lo
dice
lui!
fuori
vien
vuoi
Ma
.
.
Bortolonieo
e
i^iuocfiro cite
,
sno
Ufi
dentro?
resta
Caholina.
SenMte,
di
mnmma
Franreseo
ci
lamentare
,
.
ha
già
.
ci
fion
,
mandato
due
possia
rrìgifapa9M
Teresa,
Ma
poi
si
ù
seccato,
3
pi
sia
pare;
e
morto
a
IO
sono
giorni
che
vivo!
Carolina.
Scriverti
forse
oggi
oggi
doninni.
0
Teresa.
Si
—
Ci
domani!
Ma
sarel"lie
il
biso-^rn;!niijugiari'
i^^ojjboMarco
poi quei
cattivo
uomo
che
pare
nuche
che
.
,
.
.
.
.
j
città
.
come
Provvii|en7,a
cesso
pro-
(lelln
perlina
di
soUo
e
signori
.
.
gli niitii
piena
h:nina
prigiono
che
.
pulite
in
ass:iil
,
sono
VKNANZIO
quii
causa
,
c'impietrano
ili nuli;!
7A0
iiiii'ito
mio
so
.
.
le
ho
giorni
ila 33
dd
DELLO
CODICILLO
inRne
'
og^'i
non,
atto
87
tkrzo
Cauolina.
Mamma,
mi
non
Teresa
Già
.
«li
{con
perchè
!
.
quel
lu
colui!
di
parlare
impelo).
vuoi
non
ti
che
parli
Che
Domenìchino!
di
rompicollo
.
esaltata
la testa
avessi
si
che
.
quel
di
.
lu
se
non
.
vizioso
ragazzaccio
.
ascolteresli
Marco,
intìne,
da
4o
e
vent'anni,
ha
che
ha
ne
Se
sieno
li
subito
sposerebbe
E
regina
ò
è
avaro
I
ha
se
di
po'
un
staro
gobba
fortuna
gob!)i portan
tuoi
i
ajutare
potresti
tu
e
gran
.
.
...
...
intanto
però
farebbe
ti
e
.
!
sok;-
però
...
male
che
...
.
che
signore
ragione
.
...
non
o
.
.
un
se
40
raente
h
po' più
un
vedresti
E
!
ci
non
sarebbe
più
un
...
di
anno
Ma
pagargli!
da
pigione
sospirare
è
di
fior
un
che
quello
per
virtù
.
in
è
.
A
sospirar
s'
.
.
si
quello
per
...
.-ani
Quello
prigione!
.
!
bisogna
no,
—
.
sta
ingrassa!
...
5
Carolina.
Oh
Mamma
Dio!
pensi
È
Domeniohino!
a
cosi!
t.ri])olate
mi
non
che
Non
che
è
sicura
sono
che
...
Marco
è
chi
marito,
io,
jjere
birbone,
un
l
odo,
e
Tiamo
che
il
detto,
bab])o
l'altro
o
diventar
mio
dovrei
come
anche
pianA
voi!
ogni
...
ci
non
sia
dovesse
se
piangereste
come
l'ho
ve
giorno
un
sa,
che,
pensiamo
tornalo
a
aspel-
ora;
casa
.
.
.
Teresa.
la
E
pigione'?
da
neppure
pos-ta
non
.
de!)iti
.
comprar
è
i
e
.
giorno
?
E
oggi
che
non
a
fari'
ho
...
da
da
mangiare,
poter
far
"».
che
a])-
^?
pv'^giii
.
.
.
Carolina.
Se
il
non
.signor
gli
Marco
domandate
è
tanto
un
una
brava
prestito".^
persona
chè
per-
.
88
comcuaa)
jl
venanzio
zio
uello
Teresa.
Mi
iVìu
gli
(|uello
Inlfo
[jn^sla
ÌMiuiui
inia
basta
Yoglio,
elio
.
.
che
.
1
sperjnzj
.
.
.
CAnoLiNA.
E
.se
ìio?!
Ilo.
Teresa.
Eht
ha
non
i
iiitli
poi
torti!
.
.
.
Caìiolina.
E
«lieo
io
itH
Un
ocohJ.
t]fal:inHianio,un
questi)
ha
die
uomo
apf
per
cuore
rarità*
h
vpjkIi'
non
iMslurvi
flovrehbe
die
.
.
.
Teresa.
La
condusione
sdailo
andare
(3
*lil
e
jier^hè
cor.igdo
ho
d
die
"la
alle
dare
.
fficriano
raì
in
Hccmtje
bararsi
a
la
mia
creatura,,
ie
.
derislei'd !
mi
boccole,
S
^'aroliiia
e
Quando
Basici
—
,
non
,
sar
.
,
.
strada
alia
mezzo
Uella
—
!
non*
che
paura
...
sbadigli
In
come
lenza]
rre*
ho
uuove
.
quello
«tom^unliao
mi
.
.
4
vado
Io
boileglie vecriiìe
cUti
temo
perar
com-
per
.
.
.
fare
può
maiio)
io
alle
antirò
.
ho
si
couie
(si mette
1
mangiare
iineH
bisogiia mettersi
qui
ve^Jer
a
(ìove
so
non
die
è
(jr"nfìoseie
e
N
E
prd
{mointametite
frefla)i
in
esce
1 1.
A
Portalettere*
un
Caroltisa.
iHi
luio
Dio,
mio
che
Dio*
.
.
mica
Il
possilule durard!
babbo
in
piàgione!
.
bisogna crepane
,
.
Domcnìchino
.
.
.
Non
\ital
.
.
.
.
por
in
forza
prigic
90
IL
Itìtlera
Tina
ara
«
)»
la
o
DKLIJ)
lìib
mei
»
s:dmo
*
ai
»
stale
T»
scherarlo.
»
mamma.
»
no,
É
»
sriarlo
»
tera;
*
egli
un
la
*
relTettot
»
mane
lia
certi
di
io.
»
Ma
dire
s.^nlo
scrivo, perchè
w
mani.
»"
mamma
t
tanto:
*
bo
vi
di
1*
allezionarissimo
»
luta
la
cercare
sta
mai
la
mi
come
scrive.
Si, si;
uKimm;!
i\
salili
vi
e
salul
addio.
Vos
tiglio
di
vi
i^
nuovo
Ietterai
questa
andrei
Ora
—
ci
salutate
Mio
di
per
figlio di
Addio
storia
arrivat'»
neppure
nuovo
—
avrei
oggi:
b'^ne
Francesco.
mailre
stì^
non
sarei
mio
Di
vedrel^B
andasse
questo
sta
ifiiasi
dev'essere
non
gt;'i
...
molto
lontana
(prmde
sciollo,
ttno
s""avvia
esce
nuf
,
im-ita
appma
che
monta
rttnfrf
!e
dar).
f
latia
sulla
scale!
in
oggetti
la voi n!
fretta
di
lavoro
—
sulla
um
^
bacco!
il
gobl)^
...
Presto,
.
tera
Per
.
.
(pone
la
ttirola, di
ftn
la-
presto
Mlera,
mezzo
lei^"
la
legge
vada
con
i^È
dovete
allora
:
Anche
hene.
vostra
sarà
cosa
Bast;i, fjrò
addio.
ìa
se
non
ìiabho
o
legge, perclu
andrà
E
li
la
lettera
che
amico
anche
e
Glie
saluto-
cielo
oggi
li
per
veda
sentenza
non
il tiene.
nuovo
al
grazia
clie
paura
Speriamo
e
la
della
iovece
scritto, perchè
»
che
partire
poter
rhe
e
sniit-
(li"^sijiillata sulla
cercare
scrupoli:
gohlji^
mamma
eppoi
che
Sperava
la
con
sicuro
sono
il
letlera
una
gobbo;
bisogna,
ma
—
e
il
sii
Quanto
bisrgna
e
IclleiM
di
imeikì
spo^^"re
h^ono
la
alla
là,
farvi
(raemrdo
o
male
denari.
dentro
qui
vede
li
di
poeu
capiterà
solo;
di
senza
mettere
quando
non
di
Ve-
—
pensalo
i^ga
per
dovete,
stesso^
se
(jua,
mamm:i
Troverete
Voi
tavola
mamma.
avrete
anch'io
della
s;dda.
»
di
paga
restilo
"liscors!
Io
la
per
^^enfo.
per
.
era
è
YI:NAN7Jù
ikgffe),
Ma
.
Zlu
sn^^gellLitaatiche
Novantjiióve
.
»
CODILILLU
.
senza
a
Ecco
po' visibilf^.
.
.
dmgrfi
qualche
fatlo!
ai
Ora
di
a^Mn
questa
stracci
Eccolo.
vicina
qua
.
—
01
TERZO
ATTO
finestra
.
.
.
-
III.
SCKNA
-sìiirtorlu
Marco
Si
alla
ni
.stic'sfnn.
veiiiro?
jnin
Carolina.
illi!
-Ut
Miir-'o
sipior
.
l-i
r
iiiMniUìM!
.
.
ar-C{}lìlO'lM!*?Ì
\UOl"'
Si'
r'
?v.n
.
^\f\i'
.
.
"[Ì\V
]»(JC(i
.
...
\.'-
a
^iirr.
?.iAR(:o
novi!;;!
die
Oli!
rnan"la
xri.
Onanìo
.
"ù
^fr/i
^ia!
seini"re
ii'.ìii
e'
r
la
niinnni-.:.
.
.
oi^^gimi
11
.
.
fa
rosUirc!
.
.
.
.
Carolina.
Si
acconiO(!i
! (-fh' molt"
srditf
unit
in-'.^sn
h
tarolr
.
^^€ll(i parti'
li'i
(ito
la
iiìrsso
Se-ré'! 'I^^i-
Iriicva^..
Marco.
(Irazie.
carina
I
Potrei
—
h\\"?
...
.«operare
?
...
Carolina.
clu-
Sperare
cnsa
?
.
Marco
.
[sornlfinlolf
Sperare!
firrirniffutlosde).
e
Dimaihlo
Sperare!
.
sperare
.
.
.
.
.
si'
poln
.
!
Carolina.
Non
la
sedia
."5(»
ò
die
cosa
vojxlia
dire.
li.
Marco.
Volete
«Ip'
vi
aiuti
?
.
.
.
Se
vnol.'*
a"M*omo(larsi.
i
ì):2
CODICILLO
IL
DELLO
Z!0
VE""A"iZIO
Carolina.
(Maledetto!
1^0
Ilo:
vuole
non
.
sì
non
rlislurbi
e
,
,
idtnmenti
lo
avvicinarsi
alla
,
.
mando
.
ini
non
stia
tavola),
intoroo
.
vial
Marco.
siale
carina,
No,
buona
Non
t
.
.
\
i ilarò
noja
.
Carolina.
Allora
\h
segga
ci
e
rr^stit
Marco,
E
vi
io
obheilisco!
Per
.
roba
cbe
va
voi
,
.
dii^
non
.
.
.
scurii
il
.
denaro
...
die
e
darei
.
(?*^iitoraila
mille, fìiecimila
è
.
viene
lavila!
il sangue,
ma
—
(siede).
Carolina.
nnalmentef
(Abt
che
dì
ri'eda
Ah!
.
'Tnenticato
un
j
il
.
(si
,
lettera).Se
gere!
E
come
hnS
nestra
fi-
gere
leg-
po.ssa
e
Ilo
sono!
é
aperUi
ad
insospettisca!
.
dfìHa
di^J
scorgt*re
può
non
aprirla senza
.
.J^È
lettera!
tiene
finesfrfi,
farsi
senza
non
ora
...
s'
aiiouffìna
f^relntu
la
maligno
io
di aprire la
sigillo,
riprendere
slo
in
...
ora
rer-ando
fìnti
veduto
essere
.
.
a f
non
di rompere
faccio
Come
.
.
metlianiori
.
Striaceli cbe
.
,
Adesso
-.
.
che
.) (gfipansa
pq^
le(^|
qu^^
daratìti
poi vicino, ect\).
Marco.
Cho
cosa
avete,
carina?
{si alza
e
viene
aranti)
Carolina,
Nulla
m'era
s-^'inbrato di udir genie per
Marco.
Sarà
la
mamma.
le scale
d
atto
1)3
terzo
Carolina.
No,
(F
passi
erano
Faccia
uomo
.
.
il
«li
lavoro
.
guardare
.
.
.
Marco.
Si,
carina!
(H'avrìa
'.
.
Carolina
(subito profitta
alla
dice
e
tavola
in
Diavolo
.
qui
.
.
{cerca
.
Corpo
l'ho
in
di
e
presa
Come
che
deve
in
messa
fatto
avveduto).
.
da
Cercate
la
è
non
lu»
che
.
.
la
non
che
c'ò
(con
le pa-
legge
ec:
non
se
rimel
la
lessi
sapete?
nessuno,
lettera
la
deve
dice
pabìdico
il
Bisognerebbe
.
V attore
Carolina
aperta
guisa
cosa?
qualche
che
lellera
petto:
mentre
{forte). Non
.
.
tasca
in
—
tavola
in
--
mano
persona).
Carolina
((jlidà
una'occhiata,
ladro!
l'aveva
.
.
.
.
.
.
.
(si
.
.
.
tasca
la
Tho
ma
lettera
Una
pressantissima
su
credendosi
vato
osser-
.
Eh
f
di
non
cesco!
Franmi
...
.
Scommetto
io, che
.
.
lettera).
Carolina
.
gillata!
si-
.
d'occhio).
{non
male!
con
.
.
(rassicurato).
.
in
.
.
ditale
tenendolo
allontana
.
rimette
.
fra si').
anche
presa!
il
dice
e
...
manco
.
già
Cercavo
Marco
Oh!
indovina
.
{forte).
.
trovato!
scappa!
la
cerchi
tasca
se
ora;
cerca
.
dalla
trae
averlo
Oh!
.
rìte
fra se).
dice
sconcertato
faccio
messi
pur
.
Carolììia
ved^*
e
bacco!
{la
éietio
Tavovo
.
.
.
sia
mossa?
(si volge
X^reso!
55ulla
lrlf"ra
la
trova
nna
costa
s'ac-
e
fretta).
.
'^le
ma
.
e
^^7ia
fretta,
.
Marco
^^ole:
(lìbntunarsi
stio
.
(love
.
"^€.verla
dd
fra se)
.
.
sinistra).
rcr.so
.
.
per
{fra
trova
ora
andare
e
se).
un
leggere!
pretesto
.
.
.
per
darsene
an-
dì
dello
codicillo
il
venanzio
zio
Marco.
rarina
Sentite,
(le
mia
.
.
si
accostai.
.
Carolina.
(Kccololì
Marco.
viene
Mi
in
mente
facenda
una
!
Carolina.
iKccolo
!»
Marco."
Scendo
in
giù
niomenlo
nn
casa
Ionio
e
sii-
...
l»iio.
Carolina.
infame!
(Ladro
(ossn
sempre
V
)
Faccia
—
la
presso
il
pure
comoda.
suo
jluestriO.
Marco.
Torno
subito,
fa
/fpre
in
(parte
di
rerrandn
lettera,
fretta
volta
se
il
vnfere).
Teresa.
poi
Carolina
(ascito
Marco\
scellerato!
Va,
.
Francesco
signor
mi
non
questa
Ma
.
.
..
.
''
trac
IV.
C'arolfliia
birbante!
partire
farsi
non
SCENA
Va,
nel
e
.
ciole
luc-
scritto
ha
.
per
—
Sarei
lettera
rs.serci
il tuo
lanterne,
però
possa
curiosa
era
in
sapere
che
Teresa
tutta
appena
le
ridente
dentro
Itraccia
.
si
cowinria
p"'^
cosa
.
stiamo
.
.
•
quella
modo
Che
.
•
.
trappola!
Basta
.
dormire!
a
.
.
tezza:
di
una
essere
scritto?
(Entra
diavolo
vedere!-^
a
.
e
fuor
lo
leva
a
di
se
sei/filo
dire).
dicontene
nando
dime-
atto
5);')
terzo
Teresa
AJì
figliuola
!
.
\h
elio
mia.,
.
azioii
(ilo
!
Ah!
cara!
.
.
(la
santo!...
elio
trailo!
.
.
Uh!
elio
.
.
tìgliuola
uomo,
uomo!
Carolina
Mamma,
Dio!
Oh
.
(altonita).
cos'c'
Di
stato?
chi
parlato?
...
.
.
.
Teresa.
Cos'è
eh?
slato,
Di
chi
eh
parlo,
Ma
?
...
li
(li
lui,
.
hrav'uouio!
([ucl
di
.
galantuomo
.
(luolla
.
.
di
perla
.
!
.
.
.
Carollna.
Francesco"*
Di
Teresa.
Ma
Cos'ha
Francesco!
che
.
1
.
l'alto
noi
per
.
Fran-
!
osco
.
.
.
Carolina.
mandato
Ha
anche
oggi,
un
di
tiujUa
lire!
21)
.
È
la
venuta
r(f(jìia{(flMo
lettera
andata
appena
via
voi:
...
eccovi
il
iU)\
Teresa.
che
Ma
Ma
lag/iaf
.
il
viifjUa
se
r
lo
mette
(inolio
di
.
che
che
20
lire!
.
{prende
.
in
tasca)
vuoi
non
Parlo
—
sentire
.
.
di
tro!
(luell' al-
nominare!
...
.
.
.
Carolina.
Del
gohho?!
.
.
.
Teresa
Ma
che
gohho
è
...
—
Eppoi
si
...
guarda
appena
alle
po'
un
cur\o!
.
azioni,
o
non
alla
.
gohha!
.
im
IL
DELLO
CODICILLO
ZIO
YE"'AKZIO
:arolina.
Ma
cos1i;i
insomma
fatlo?
j
Te
Cos'ha
fallo
eli?
RESA
Seoli
—
clie
r:i!oiv, sai
proni
la
per
Marco
pigione:
piroki
ci
piglile
fjUu
aveva
gii
venissero
atli
che
aveva
non
ila
dire
la
i?iio
noi
coiilro
mcllere
a
il
primo,
piiiUo
:
j
una
roba
in
slrarla!
.
.
,
Carolila,
Ehbeiie?
Teresa.
Marco
Elibenc:
già
(la
Ma
qiieslo
è
nienle!
nuove!
.
so
andare
Mi
sono
.
alle
decisa
Fornaio:
entro:
ili
(lice
mi
—
.
po^
ini
si
.
.
Avete
—
bisogno
.
.
la!
venu-
Io
—
sono
...
.
ho
e
detto:
venuta
.
.
non
vengono
ìai^cialo Unire:
gio,
Ambro-
Grazie,
bisnguerehbc
ma
.
qiiatlrinì,e
neanche
ha
Vado
—
.
Aolete?
ìvì
sorpresa
era
.
dei
aspetto
Quanto
.
.
.
alle
o
ben
,
pane?
restala
mi
il Fornaio
chmque
vecchie
Teresa!
.
.
—
alla strali
mezzo
.
.
unal
le veccliie*
per
Oh!
—
E
—
Sono
IioUeghc
...
da!
in
quel pìalT
a
il reslo.
sUtla
sono
alli
Capisci I
.
Senli
—
fMori, e quando
s"ipevo
gli
sospeso
qiiin"licigiorni 1
nnilata
non
Iia
-
-
Ma
.
.
lìgiiratevi!
.
paglieretealbi
limasta
ma
da
mi
«nco
iof
sa|Tole
...E
.
,
hrogto—
i! co!ito
mese
gli fio
detto;
ho
Ahi
—
Son
col
—
come
tìrazie,Ambrogio
anche
il vccciào
il vecchio
..
sono
,
.
.
conticinOj^
conticino?
...
E
-
Immagina,
I...
.
.,
Ambrogio
m
del
siccome
pagarci
fa
line
.
,
Non
—
,
,
È
—
da
già
stato
dii?—
otto
saldo, mi
pagato!
Dal
o
ha
dieci
fatto
—
Marco!
giorni
un
che
Pagato?
—
mi
gli
ribasso; ma
fa Ar
fatto
ho
ha
pa-
rs
dello
codicillo
il
venanzio
zio
Marco.
Non
che
so
abliiate
cosa
.
.
io
/he
Quello
saputo!
.
è
30
.
.
.
Teresa.
Ho
atti
dei
saputo
la
per
debiti
nostri
che
pigione
.
che
ho
infamemente
mi
seccate!...
sono
stato
tradito!...
l'ho!
(alle
...
tradito!
.
.
.
Teresa
che
Jin
.
.
Ma
pagato!
Non
—
.
sicuro,
.
(brutalmente),
ripiglierò!
adesso
che
degli
pagato!
avete
sospeso!
avete
Marco
E
che
Marco?
dite,
cosa
(stupita),
.
.
.
Carolina
Con
l'ha?
chi
Marco.
Con
chi
Sicuro
donne)
eh?
riio,
Con
voi
—
che
ho
Ma
pagato!
ho
pagato
...
sono
stato
tradito;
avete
insegnata
altre
che
della
vecchia
birbona
vostre
iOOO
eh'
la
e
le
ho
io
creduto
atti,
mica
E
!
ma
regalarveli
per
mica
non
ite
seni
E
!
tocca
ho
Ho
!
,
regalarvi
per
e
delle
nel
cillo
codi-
.
.
la
pagato
(a
.
.
.
gli
sospeso
pigione!
.
Carolina
Lo
vi
...
non
birbona
tante
che
parte
,
ma
Venanzio
infinocchiate
ha
della
lire,
Zio
voi
siete
quella
a
chè
per-
...
n'
me
parte
dello
governante
quella
sicuramente
perché
due
.
.
madre).
sua
mamma?
5
Teresa.
Ma
Marco!
.
Voi
dite
.
.
cosi
Marco!
.
per
.
Voi
.
.
modestia
.
per
togliermi
dair
.
imbM-ar/.o
.
•
MVa
l..-
scherzate
.
per
generosità
gratitudine!
.
—
.
•
atto
051
terzo
Marco.
Ma
che
ischerzo
niente
che
tn.
che
graliluiline,
mi
vi
che
trufTato
i'ul"ato.
avete
dico
i
Non
—
.
E
afTatloI
modestia!
,
.
mi
tradi-
avete
quattrini
t
,
.
.
Teresa,
Ehi
io colla
'entro
e
da
dico, segnato
Dio, bada
vecchia
parli ve'l
come
Zio
dello
governante
Cosa
—
Venanzio.
Marco,
voi
Siete
t^anni
le
che
trappola!
in
.
-
la
insegnalo
avete
parte
Vh-
per
.
Teresa,
Io
ho
gli
non
niente,
in?ej;na!o
io!
Marco,
E
^^oi
di!
dico
io
Eppoi
—
credere
facendomi
mi
di
ingannato
avete
sulte
contare
1000
anche
lire!
.
Scanio
é
elio
verOj
t olomeo,
rni
creditore
cr
^i
di
in
debiti
meltevano
non
intesi
eravamo
Jtìgliarmi
se
di
di
e
pigione,
altri
anche
persoadereste
lo
franchi
150
corpo
vostri
che
*i08
franchi
marito!
vostro
.
^he
mi
mi
capita
dice
die
alle
è
non
quel
lire,
intorno
(
.
»
,
Sono
un
fffie
,
tulle
so
se
che
nel
vecchia
alle
due
mi
spiego
ora
.
inhiido
a
(fra
La
!
.
,
.
che
ritto
di-
marita
vecchio
ia
voi
se
.
nessun
e
dello
nominate
darle
e
.
che
...
persone
per
ecco
.
vostro
governante
Carolina
Il»!..
feiTo
mieffHommmte
froHole
cent,
lettera,
più
ha
codicillo
per
la
Eppoi
a
-
non
neanclie
conti*
ritto
marito
vostro
nominato
,
.
ven-
20
e
certa
una
,
1000
che
lettera
una
.
a
andato
sono
.
Bor-
prigione
in
.
teturti
hei-e
mi
a
e
Zio
nel
codir
ci
legge )
chi
capite
f
nanzio
Ve-
ci cretle,
»
sf^).
letlei^a di Francesco!-..
500
CODICILLO
IL
Teresa
Ma
quella
DELLO
è
frase ìntercnUìré)^
in
(udendo
lettera
una
VENANZIO
HO
Al
!
Francesco
.
.
.
Marco.
Non
niente!
so
,
.
.
Carolina.
Oh
(lairinffTcalare!
capisce
si
Marco.
Ebbene
scrive
si,
("
E
mei
a
.
SeiUite
Tm"M
cara,
.
lettera
ima
.
Voi
«
Francesco
anche
sapete
.
{iegge)
ili
che
mi
cosa
ila
sapete
che
un
egli
dicet^
pezzo,
,.i.
,
Carolina*
Mia
scrive
e
cam^
{coìreggendÓM
Marco
caro,'f1ice,
Mio
leiYl
a
mio
Scrive
{legge sdegno-mmf'nfr'
caro..
.
ir
Voi
da
sapete
»
1000
»
un
lire
un
del
libretto
centesimo
mio
pe///.o,
Marco
caro
che
dellr
,
può
non
mari
vostro
a
ìnitatmimo).
sempre
ma
^
lei?
a
più
lo!
neanche
toccare
»
Teresa.
A
marito?!
vostro
.
.
.
Carolina.
E
propriamente
sciive
lei?!
a
Marco.
Ma
mi
no
.
.
sbagliato
sono
.
nel
leggere!
Carolina
No,
che
nei
sbaglialo
che
s'è
non
prendere
olla
andava
sbagliato
da
impron
immente)
(rilegfje)
«
ietterà).
5!ia
.
qm^lla
Guarita
cara
te,
Teresa
.
tavola
.
mamma,
!»
—
se
A
letle
una
{gliela togUe
mamma!
.
leggere!
ne!
non
voi !
—
di
è
mmìo
vero.'
(le dà
la
colle
mani
Hìtra,
In
(giiania
SRESA
sui
I4are
Ilo
rns:l
li
tU
seduto,
Teresa
distrazione
in
ad
e
ù
asco^
e
giocolaiiilo
carta
una
.
.
I'
Ah
guardare
fmca,
.
distmzione
in
preso
a
in
melfe
(^fronlaMmenfe),
san
,
.
la
se
Marmi
Marco
Ebliene
poi
si poìie
funivhi
fieramente
10!
TERZO
ATTO
.
(r. ^.)-
?..
eh
.
Marco.
Ale
la
in
messa
sono
H
t^isca
pensarci
senza
*
.
,
TERF.SA
K^
pensarci?
senza
.
.
.
Marco.
E
poi
or
mi
ora
^Oprapensiero
li ovaia
sono
Tho
aper'a
^b
questa
cosi
lellerae
...
T£RESA.
Hylh
soprapensiero?
^
Marco.
V
ho
creduta
mia,
y
e
inavvorlitamente
Fho
letta!..*
Teresa.
Ah
inavverlitaraoute!
Marco.
È
Ebbene!
un
santo
clie
m'
ha
ajutalo;
é
la
...
Provvidenza
che
galantuomo
.
Va
via
voluto
cosi
perchè
un
povero
.
krnhile
(con calma
Teresa
I
.
ha
imperiammenté).
!
Marco.
Mi
dovete
lol)
lire
di
pi^jicne
e
308.
20
di
debiti.
ATTO
Teresa
Marco
(fingendosi pkimla).
!
K^
Marco
Mi
103
llLiVlO
{hì mfge
.sulnfo
e
ritonial
rhìamate?
Teresadire
Sappìatemi
a
il
giorno
e
Fora
precisa
verrò
.
,
,
vedere.
^B^edere
^
che
(con
Teresa
^jjuando
f
?
cosa
schertm
mkgnoso).
impiccano!
51ARC0
(esce fìmbomìo).
V
SCENA
Tereiia
e
I.
Catalina.
Teresa.
Ora
\J
mi
poi
la
spiegherai
storia
di
questa
leltei
j.
Iella ^?
avevi
Carolina.
^Ko,
sigillata.
era
^P
Teresa.
Birbone!
E
^
dice: 1
cosi
Carolina
*
»
TeresiL
Cara
l'atto scrivere
Risp
(iejge).
n
V altra
ggimela. (le dà la It'Ntra).
'o
ieri
a
quello
che
lui
i.
Teresa.
pò?!
Non
*
.
.
gli
ho
fati)
scriver
nulla, ioJ
avete
ìiìì
IL
DELLO
(JODICILLO
ZIO
VEN.tNZIO
Carolina,
vetlelo:
Ma,
la
perché
è
questa
facessimo
leltera
una
iu
cascare
smascherarlo
.
è
appostai
Marco,
a
mano
come
.
scritta
e
tessimo
po-
accaduto^.
appunto
.
Teresa-
Aht
capisco
capisco!
t
leggi
—
CAROLINA
€
Voi
tla
sapete
lire!
pure.
{le^fffP).
un
mia
pezzo,
che
cara,
delle
».
...
Teresa.
Ah!
dice
non
.
-
mio
Marco
faro
ì
.
,
,
,
Carolina.
Ma
è
se
scritta
a
voi
I
Teresa*
Eh
capisco!
sicuro!
Carolina.
*
ff
*
»
1000
Delle
neanche
un
inutile
che
né
trenta,
lire
dei
lihretto
centesimo
me
a
cinque
è
marito:
vostro
dimamliate
ne
più
può
non
toccare
dunque
cinquanta,
ne
ne
».
Teresa.
Ma
io
gli
non
ho
nulla!
dimandato
Cosa
.
volo
si
sogna
di
dia*^
,
.
scrivermi?!
.
.
.
Carolina,
Ma
capite
non
che
è
una
lettera
finti
perchè
la
^
Marco?
leggesse
Teresa.
Ah!
é
una
leggi.
Leggi
,
lettera
finta!...
Ah
adesso
ho
capile
log
dello
godicillo
il
zio
venanzio
Usciere.
Che
adesso
solito
porliamo
vi
portico
voi
che
e
questo
po'
di
roba
il_
sotto
v'ingegaerete.
Cabolina.
Oh!
dove
Ma
signore!
dobbiamo
andare?
...
TSCIERE.
Qualche
Alla
prowèderà!
santo
peggio,
c'è
nicipio,
il Mu-
jj
"
Caholina,
Oh
Dio?
mio
Mamma!
—
l'tisderé
del
tribunale!
Cr
(ckiamandola)^
...
{all'uscio).Ma
il babbo
è
prigione.
Usciere.
Mat
Carolina.
E
c'è
non
d'accomodarla?
verso
Usciere.
la
Pagare
pigione!
Carolina*
Non
abbiamo!
ne
Usciere.
Uhm!
allora!
.
.
.
{entra Teresa).
Teresa.
L'usciere?
Cosa
.
,
vuole
T usciere?
.
•
Carolina.
Quel
caro
Marco
che
ci manliene
Teresa
Ci
dò
lo
la
parola!
{a Carolina).
sfratto?!
.
.
.
(aW
Usciere),
Ci
mette"
in
ATTO
alla
mezzo
:?tra(la,eh?
.
.
fTira). Ebbene!
eccesso
l
canlellìni
Poco
,
roba
.
che
e
I
Vi
—
,
da
iio
Firn
mezza
queir
resta
.
mezza
via
Ma
io,
in
tanti
if
braccia
ho
pezzetti
da
co.si!
ti
di
.
.
qTiì,mi
(premtfi
gamba
.
...
al
quella
stava,
co-
Monte»
Piglìa»eta pure!
da
avete
•sniia
una
.
Ma
I
quanto
sapere
mezza
una
dovere!
educazione
in
uscire
mcrocùite,
dondolare
»
se
per
c'è; perché
.
^
il suo
rospi spulano
voluto
messa
altra
mmnìata
.
i
portar
.
avevo,
fa
.
.
e
.
calma
(con
.
Colui
,
cantano
mirate!
107
TERZO
e
ridurre
it\smks/f,
suìTaUrff^
e
facendo
piede aliato).
Carolina.
Cara
lyadate!
mamma,
.
,
.
Teresa.
Tu
.ali
mi
non
Vuoi
iseccare!
andare?
Va
—
Io
noi»
smuovo!
?
Usciere.
Eht
'die
bene
smoviate!
vi
Teresa
il
(dondolando
,
si
piedr^
e.
s.)
si!
IOb
È
bisognerà
che
poi, mettiamo,
questo
per
di
d'ordine
Usciere.
sijiuoria,
sua
e
bisogna
uhlndire.
Teresa,
Oh
te
r accordo
I (e. .y/).
Usciere.
Ma,
dico,
credete
che
non
sia
Teresa
Oh
si
buono
di farvi
ubbidire?
(c. s.).
si!
Usciere.
Volete
eso
con
nn
la
po'
sedia
scummettere
e
tutto?
che
vi
porto
fuori
di
108
IL
CODICILLO
LELLO
ZIO
VE^^V]yZIO
Teresa,
Oh
raccorJo
le
r accorti'
e
(per
te.
u
.
eio
dire,
per
corda
la
hisU'o^
le).
a
Usciere.
Oh
(ìi Cianai,.,
cospetto
Teresa
Ti
(si
da
una
iì
sommo
si
alza
pensi
Guarda
una
(Hco
far
li, cosi,
VsciERE
cerimonie
.
,
un
mulini?
le
rapidamente
roteare
l' altra
r
indietro,
anche
in
tasca
si
usciere). Glielo
la
vorisca
fa-
prego
poco...
...
favore..
per
dico!
.
.
.
cèllo
d'esser
paura
con
forbici roteanti
.
ciondoloni.
il inuroJ
contro
Eli!
tenciuio
e
dei
Teresa
contro
.
dalle
forbici
.
(rinculando
.
(fa
tenendo
e
indietro
..
fai.
vada
grazia
alla
paura
mano
ironiche
con
colte
cìnta^
retta
dice).
e
mi
paura
con
avanza
di
che
forbice
dalla
penie
Teresa).
contro
grossa
cordella^
bollo
forse
con
le
della
di
ta
staccata
cordella
che
forbici
è
[siavanza
e
riparandosi
stite
ferma!...
colle
nel
vu
mani).
i miei
occhi,
.
dico!
Teresa
forbici
te
(fermando
il
é
Questa
!
ve'
con
brutti
la
.
tu
del
Atlcssi"
—
e
a
ripigliare
giuoooK
,
niffi!
sedia
pronta
mi
?
E
fai!
non
ti
vere
muo-
...
Sono
—
.
(H
che
la paura
ma
tolto
{tonìa
horgo!
provati
a
ho
non
a
mica
portarmi
.sedere).
patire
fuor-
SCENA
Detti
Vili.
Francesco
e
10')
TERZO.
ATTO
con
premura.
Francesco.
Ah
sono
qua.
sono
qua,
Teresa
(sorpresa).
Francesco!
.
.
.
Carolina
(con
Tornato!
.
.
.
Francesco.
Sì
tornato
or
ora.
Teresa.
Ebbene?
Carolina.
La
sentenza?
Francesco.
Fu
data.
Carolina.
E
andò?
come
Francesco.
Bene
.
.
.
spero
bene.
Teresa.
Ma
non
ne
siete
sicuro?
Francesco.
Si
ne
sono
sicuro.
...
Carolina.
Verranno
fuori?
sorpresa).
il
dello
codicillo
vk!s'en7j0
7a0
Francesco.
fuori.
verranno
,
Teresa.
PercliA
li
non
asiielUUif
avete
Francesco.
*
Perchè
lì
o^gi
codicillo
(io
del
Carolinu
e
lettera
ho
aprire
potevo
non
che
man-
aliai
mandato
ricevuta?
ridete
Carolina)
(a
.
.
la
dopo
si deve
pensato)
aveva
Venanzio;
padrino
Eppui,
fvnre.
ri
non
,
Carolina.
Ed
ho
anche
il
fatto
cìiuoco!
l'eiTetlo
e
.
.
è
sta-
.
^
lo
.
.
,
.
Francesco.
Lo
TelTetlo,
so
hnnale
alla
poi
è
che
stato
^
*
il facchino
avete
del
Iri-
la
.
,
.
Usciere.
È
qui
l'usciere
di
seccalo
le
qui:
vaso;
avrete
sta
scale
ho
venire.
per
che,
sapete
il
perduto
fatto
Datevi
alla
dire
dunque
fine
vostro
Marco
a
del
se
é
per
lei^
salmo,
tempo.
si
figuri,
SCENA
Ile
iti,
il
Notaio
Si
[HU'
faccia
pure.
J\.
Iralnifi,
poi
che
pazienza
Uscieri^:.
Oh,
co:inodi.
{aWmcieré),
FnAKCESGO
Salendo
i loro
aspettare
Marro.
(suìl tuda).
con
Fa^'^petto'
caro
me
fìer-^
noij
atto
111
terzo
Francesco.
Ah
! si accomodi
quella
a
va
alla
tavola
Permettete
—
tavola;
Teresa
Chi
è
(piano
0
un
ha
con
comodi
ac-
notaio
(il
lei.
che
Si
—
sf^ ecc.).
Carolina).
a
individuo?
questo
direbbe
si
cera
da
caria
e
Carolina
Alla
Teresa?
suhito
sono
calamaio
prepara
eh?
(piano).
o
travestito,
commissario
un
notaio.
Marco
M'hanno
detto
(entrando).
c'è
che
Francesco
.
.
.
Francesco.
Eccomi
qua.
Marco.
Ben
tornato,
volete
cosa
me?
da
Francesco.
Prima
di
accomodare
tutto
i
di
conti
questa
gente.
Marco.
c'è
Non
che
modo,
un
E
pagare.
ho
non
tempo
"la perdere.
Francesco.
io.
Neppur
Dunque
a
noi.
Quanto
pigione?
per
Marco.
Tre
150
semestri;
lire;
fateci
il conto?
Francesco.
Quanto
pei
debiti
di
Bortolomeo
che
avete
pagati?
Marco.
Lire
lanze;
M
conti
308
fateci
che
e
20
centesimi.
il conto!
consegnaX
(Tkt
Ecco
nn
grosso
i conti
colle
portafoglio
quitrac
112
IL
{pvnìdmdo
Francesco
In
4ri8
lutto
lire
458
20
e
ììI
20
e
ed
Marco
Va
emminandùUy
tavola
aiuble
m/u
VENANZIO
conti
alla
(ta
pagato.
sarete
TAO
ì
s?igiior
A
spolì. (a Marco)
e
miLLì)
CODJLILLU
scrke).
Pagate
Piatir, Franresco
Ru-
e
dal
rnio
di
uomo
gozio
ne-
bene?
Marco.
Va
bene
la
{prende
cartai
Usciere.
nudare?
Posso
Francesco.
Un
ci
\all^
i
(a Marco)
spicciamo,
del
codicillo
un'altra
Adesso
momento.
ttòciere)
Fate
A^?sistetc
Yenaoiao.
padrino
alla
il notaio
il
entrnre
tn
cosll
vostro
cinque
nuti
mi-
lettura
del
iti prontn.
è
.sarete
compagno:
testinionj.
Marco,
Ma
Dunque
tro
.
.
scritto
avrdo
m
,
Teresa
nlla
che
io
ci
non
eii'
inutile
è
,
.
.
Francesco.
Non
so
di
ora
quello
oggi
ma
nanle
era
ì(uarda
voi
ablua
cosa
die
ini
informata
riguarda
Marco
Riguarda
me
che
che
e
mio
(con
vecchia
il
mbita
gioia).
enfasi).
Borlolomeo?
Francesco.
Si.
Maugo.
E
la
veccliia
governante
era
bene
n
par*
gover-
rodicillo
marito?
(con
fralt;»
poteva
non
ia
Si
Facciamo
Bortotomeo.
Teresa
Come!
Teresa.
zio.
prima
dirvi
ormai
posso
alla
vostro
parte:
a
benissimo
e
scritto
scritto
scherzi
chiaro:
parlar
lare;
che
informata'
ri-
114
sé
(fra
Marco
Tutto
me!
a
DELLO
CODICILLO
IL
fregandosi
e
lutto
VENANZIO
ZIO
le
gusto
con
mam).
me!
a
Notaio.
II. Lire
«
1000
di
provare
solo
potrà
da
solo
avrà
Ah
ah
Tutto
a
lo
tutto
me,
Teresa
Ladro
io!
sapeva
di
4000
tranno
po-
poter
non
Se
uno
lire.
trionfo).
a
ma
me
si fa!
non
(fra
se^
me!
a
(piano
Carolina
a
ci
gobho!
un
da
giustificare.
le
{con
Marco
se
sopra
debiti
poter
non
provarlo
come
né
avere
non
crediti
nò
pagare,
cadauno
per
dolore).
con
anche
via
porta
queste.
Notaio.
III.
u
Iranno
2000
Lire
di
provare
processo
:
se
non
Marco
Tutto
mio,
pò
azioni
—
da»-
sopra.
(a Carolina).
centesimo
un
come
se
sopra
commesso
ecc.,
Teresa
Neanche
come
avere
solo,
uno
cadauno
per
noi.
per
(fra
come
se
sopra).
mio.
tutto
Notaio.
I
«
alla
(Iranno
mio
che
legali
esecutore
roUna
sono
di
cassa
risparmio.
Marco
addolorate.
si
ai^'
nessuno
a
Francesco
codicillo
questo
per
toccare
potessero
non
sai''^
Ruspoli
».
frega
(Teresa
ì-e
O^*
n
mani).
.
Francesco.
Ora
facciamo
dunque,
rhijia
le
adempito
a
chiaro.
parlar
VediaiTK'
condizioni.
Marcò.
Io
ne
so
ho,
che
azìonf
credili
da
da
non
processo
poter
non
ne
ho,
giustilìcarc»
debili
tioiì
ho
nt»n
ho.
ATTO
il mio
che
c
stato
le
sciupato
fateci
—
lire
sento
proprio
Francesco
eredo
zilto;
il vostro
che
si
.
dei
il
è
a
lui
per
.
.
.
sinistra).
passi
dispiacere
hu
non
Quanto
dispiacere
verso
(tendendo
questo
.
,
ereditato.
gran
sento
gran
Teresa
Ma
un
che
prova
—
libretto
{ascoltando
State
Aspettate.
il conto
del
iOOO
Hortoiomeo,
ÌVi
TERZO
le scale
per
.
in
sarà
parte
.
.
solato.
con-
Voreccìno).
suo
!
passo
Questi
i
sono
tacchi!
suoi
.
.
.
Carolina.
Sj,
il babbo
è
È
!
il babbo.
...
C
S
Detti
N
E
A
Bortolonieo
Moglie,
UonieiiScIiIno.
e
BoRTOLOMEO
{di dentro).
prole!
consorte,
...
{di dentro).
DOMENICHINO
ci
Babbo
X.
anch'io.
sono
...
{Teresa
e
Carolina
Bortolomeo
entra
e
due
i
Eccomi
qua!
tra
en-
Francesco).
con
e
ischernomaìigno).
CAROLINA.
\
Bortolomeo!
Caro
gruppi
TERESA
BORTOLOMEO,
l'uscio:
verso
abbracciano). {Domenichino
abbracciar
ad
guarda
{Marco
si
e
corre
slanciano
si
"
{ad
un
tempo).
?''^'•
-^
.
.
Caro
)
babbo!
DOMENICniNO.
BabbO:,
Babbo
'5
'
'
Ciro
mio!
Francesco.
il
mio
OgUuoloì
\
(a
tiu
tcTk'j»^.
;
116
{fra sé).
Marco
Caro
di
beffardo
lazzo
.
.
.
.
.
sé
da
il mio
.
.
qui,
corso
E
qui
mio
U
te
non
.
t
(a Francesco).
mi
perchè
voleva
io
il
.
DoMENiCHiNO
Sono
che
.
! Caro
Caro
!
ficcare
Caro
—
gobbo!
.
cou
.
stesso).
.
!^i lasciata
.
.
carezze
Caro
Marco!
(facendosi
là!
di
caro
qua
YENANHO
ZIO
DELLO
CODICILLO
IL
han
vedervi
detto
che
eraval»?
!
subito
.
.
...
.
Francesco.
.
Vi
.
me?
solamente
vedermi
Ah!
.
.
.
.
!
vidi
.
.
..
Carolina.
Anch'io
!
{come
BeRTOLOMEO
Sicuro
ci
!
proseguendo
hanno
subito
Scorso).
un
in
messo
libertà
...
^
.
allora, abbiamo
cedcoy
che
uno
ferrartele ci
detta
ghiaia,
ha
dei
trovato
è
alia
impiegato
fatto
amico
un
montare
legnami,
mandato
Stazione
i carri
sopra
dei
da
.
Fran-
delle
stradi
delle
merci:
bovi
.
.
,
DOMENICHINO.
E
noi
noi!
su
senza
(arci
pregare,
come
due
bovi
ché
fin-
.
il 7
TERZO
*ATTO
BORTOLOMEO.
via, cich^
K
dachf
venuti
Siamo
{imitando
col
la
d'un
frusta
seduti
capite!
vapore,
vetturino)
.
sopra
.
.
sacchi
«lei
...
DOMENICIIIISO.
riservati!
Vagoni
.
.
.
BORTOLOMEO.
(Cuscini
elastici!
.
.
.
DOMENIGHIMO.
Aria
aperta!
.
.
.
BORTOLOMEO,
Posti
di
classe!
prima
.
.
.
DOMENICHINO.
gratis
Ve
ministri
due
come
!
BORTOLOMEO.
0
due
come
bovi
!
Marco.
Per
volta
questa
?"entenza
vi
han
l'avete
eh?
scappata
—
E
che
dato?
.
BOUTOLOMEO.
Assolti
per
di
(gioia
innocenza,
provala
tutti^
mma
M"rco).
(Disposizione
Not
degli attori).
Usciere
\er.
Facchino
Bort.
Vranc
,^
i^
X"of-
(ÌTìTi
Francesco.
Ora
a\
dunque,
Teresa).
tutti
Spiegate
zitti,
a
e
vostro
finiamo
marito
i
nostri
di
che
affari
si
—
tratta
118
{a Carolina),
—
ZIO
DELLO
CODICILLO
IL
voi
E
—
VENANZIO
spiegatelo.
se
110
..
vi
non
Domenichi-
a
.
.
{a Marco).
dispiace!
Voi
vedete
.
il
(the
dispiacere
vostro
ui^solto
innocente,
diminuito.
è
azioni
dunque
Bortolomeo
da
("
processo
non
ha.
ne
{con
Marco
direte
mi
Non
di
debito
suo
L.
Bortolomeo
che
però
20
408,
rabbia).
mi
che
può
il
pagare
deve!
Francesco.
Le
pretendete
458?
tutte
Marco
venti
K
{ironico).
centesimi!
...
Francesco.
Anche
centesimi?
venti
i
Marco.
si!
Oh!
glieli regalerò
a
di
conto
averli
tati!
aspet-
Francesco.
Allora,
di
?;ione
e
con
venti
dicevate
come
sono
lire
518,
queste
egli
può
centesimi;
voi
e
dianzi!
pagherà
durante
moglie
sua
debiti
che
non
le
perchè
me
a
il
possa
ho
processo.
di
20
pagare
fateci
—
gli
—
flie
a
Bortolomeo:
458
vostre
Queste
guardate.
il
ra-
le
conto,
lire 60
resteranno
in
prestate
Cosi
tre
egli
volte
ha
non
pagare.
Marco.
Ma
mi
poi
proverete
egli abbia
come
questi
denari.
Francesco.
rji!
un
suo;
1000
ne
libretto
e
ha
anche
di
cassa
è
questa
Aire,
ed
è
una
sua.
degli
di
altri!
risparmio
cartella
del
Guardate:
di
debito
questo
lire
100,
pubblico
ed
?'
è
ili
ATTO
llf,
TERZO
Marco.
Eh
maio
fatli
regali
amnielto
non
frodarmi
per
I
.
.
.
Francesco.
Che
rogali!
ifgliconservò
tutto,
Zio
Venanzio;
flel
quattro
conh)
650
Alla
—
lire
debito
il famoso
in
capitalizzato
a
100
risparmio
di
lire
le
avanzarono
tlel libretto
che
zio
1000
cui
con
dallo
lire
conto
fatto
di
gli
—
i
pago
ha
del
libretto
un
il
il
impiegò
queste
fateci
frutto
fateci
—
di
dallo
suoi
biti.
de-
buon,
uso
zio!
(stizzito).
lasciato
aveva
dicevate
voi
certe
con
dizioni
con-
Bortolomeo:
con
ed
egli
•
.
condizioni
alle
mancò
Di
Bortolomco
glielo
lo
.
mesi
procurar^si
20
lasciatogli
lo
se
20.
a
Marco
Ma
lire, col
1000
—
SIS,
Convenite
—
le
sei
cosi
e
:
lasciatogli
cartella
lire
spiegherò
libretto
ogni
una
vi
salmo,
anni
1268,
comperare
pubblico,
rassa
sei
a
capo
diventarono
—
del
fine
perdette
e
vete
l'a-
tutto
...
scritto
.
.
.
Teresa!
alla
...
Francesco
Ma
io
Marco).
imbroglione
un
era
{rifacendo
lo
dicevate
voi
alla
...
il
Teresa
libretto
lasciato
era
condizioni
senza
...
il
come
ed
vostro,
voleva
io
truffarmelo
permei
.
Pavete
voi
contato
a
.
Bortolomeo
È
.
.
Teresa.
e
!
verissimo
è
vero,
.
Bortolomeo!
Francesco.
io
Ebbene,
mi
pentito
sono
delle
mie
bricconate!
...
voi
che
cosa
e
fate
non
rendo
a
—
e
Bortolomeo
confesso
i suoi
oggi
conti
...
'
denari
nari).
{gli
consegna
la
cartella^
il libretto
e
la
e
i
i suoi
rità
ve-
suoi
de-
.
120
venanzio
zio
dello
codicillo
il
Marco.
È
!
tradimento
un
Francesco.
Dunque
sono!
ci
E
—
codicillo
del
condizioni
le
Bortolomeo
per
voi?
per
Marco.
in
Mettereste
che
dubbio
sieno?
ci
Francesco.
Non
indubbio
inetto
che
ci
non
che
sieno,
ci
perchè
curo
si-
sono
sono.
{con rabbia).
Marco
Francesco!
.
.
.
Francesco.
facciamo
Oh
voi
io
mi
che
contento
quello
delle
pagali
"la te,
centesimi
da
tu
lire
debiti
per
pretendi
tu
col
mentre
giustifichi
ne
20
308,
che
e
me
fare
di
!
E
—
solo,
uno
Bortolomeo
ai 20
fino
intero,
per
pretesto
di
Ah
!
giustiflcare ?
poter
non
chiaro
proprio
parlar
a
crediti
avete
non
po'
un
elemosina
una
,
li hai
col
pagali
cento
.
cinquanta
sono
.
E
attestare.
una!
Ma
—
Ah
—
la
Domenichino,
e
i creditori
che
cosa
.
del
ribasso
piccolo
ha
condannato
da
assolto
cesso?
pro-
Bortolomeo
il
tuo
tengolo
manu-
.
.
.
{atterrito).
che?
.
azioni
ad
Castagna!
Marco
.
tutti
invece
.
Eh?
hai
non
che
sentenza
ha
Vincenzo
tu
pronti
per
che
dite?
...
.
.
.
Francesco.
E
Vincenzo
e
—
e
allora
pagato
due!
—E
da
te
ha
per
allora
confessato
tirare
sono
a
venuti
di
essere
cimento
in
stato
gato
isti-
Bortolomeo
luce
i
rapporti
'
122
CODICILLO
IL
DELLO
VENANZIO
3610
BORTOLOMEO.
bevo
Non
mio
del
sora
il
vino
in
quel
clie
mi
e
fatto
ha
noi
venire
emetico!
un
come
h
provai
ubbriaco,
momento,
aborrimento
in
spasimo
sentendomi
arresto,
esserlo
volendo
Lo
più, sapete!
Frakcesgo.
Ecco
arrivare
voleva
che
a
colle
mie
prediche!
.
K
capirete
perchè
Domenichino
che
diro
Carolina
per
agiva
cosi
era
:
contrario
si potoss
fine.
secondo
per
che
-
di
all'amore
voleva
non
.
Teresa.
Per
cui
adesso
?
.
.
.
BORTOLOMEO.
Non
più
avreste
dillicoltà?
.
{accennando
pRANCESCo
sizione
di
Carolina
.
.
Teresa
a
e
Bortolomeo
Domenichino
e
die
di
la
yìo-v/
nulla
ancorgono).
Fatemi
il
piacere
E
figliuoli
ùm^
di
la
guardare
ditemi
poi
come
posizione
si fa
a
dire
...
Teresa.
[Umque
si'?
bortolomeo.
Sì?
Francesco.
Si?
Tutti
tre.
Si!
Teresa.
L
non
si
non
muovono
.
.
.
«mentono
uulla!
di
di
qu**/
no/
ATTO
{ndendo
BoRTOLOMEO
Ohol
.
.
.
Domenicluno
Carolina
e
Estasi
.
.
.
loro^
grida
ohel
figlioli!
.
\%i
TERZO
.
si
coraplefa
eh?
.
si
scuotono
volgono
t*
,
,
vergognosi
restano
e
stupiti
di
non
più
roder
fé
sone
per-
uscite).
Carolina.
Son
Mamma
qui
.
.
.
.
.
.
DOMENICIIINO.
Mi
mi
che
paro
.
.
Bortolomeo
Francesco,
chiamato!
abbiate
.
ridono
Teresa
e
dot
loro
////-
ììarazzo^.
(Carolina.
K
Marco?
DOMENICHINO.
K
il
notaio*?
'?
T usciere
e
...
(sorridendo).
Francesco
Piicciamo
a
si chiama
chiaro
ossorc
siati
...
Inna!
la
con
cena
parlar
.
.
.
Teresa.
TjiIU)
Unito!
è
Bortolomeo.
Tutto
combinato!
è
...
Carolina.
(Vin!"inato!
.
.
.
DOMENIGHINO.
clic
Combinato
cosa?
*
Là
un
ombinato
Francesco.
po',
che
abbracciatevi
volete!
se
Alibinn^w
.
sarete
marito
e
moglie!
.
.
CONVINCERE
COMMUOVERE
E
Scherzo
in
Comico
DI
P.
F,
un
atto
PBXISONAGGX
DileUaiile
AMILCARE,
Padre
SIMONAZZA,
AIACE,
Prima
')
Credile
C\
Donna.
re
id.
Questi)
Tiranno
Capo-Comico.
CKSARK,
±*
e
Attore.
Primo
ERMINIA,
!.•
Filodrammatico.
"
porsouaggii»
di
Amilcarip
parla
mcxzo
iLiln-kno
e
mezzo
"t»eziau«.
430
persuadere;
ecc.
Ajace.
Ma
si
(.liini{uestasera
recita?
Cesare.
Abbi
pazienza
il
partire
brillante
lutti
nuovo
fo
vi
:
cosi
qui:
questo
per
Tamorosa,
e
ho
recita
una
potendo
non
:
che
pensato
si
stamane
do
stasera
e
restar
stiamo
re-
prova
il
più
dell'
mento,
abbona-
regalo
al
pubblico.
di
dramma
,
fuori
e
d'abbonamento,
come
Ajace.
Ma
si
come
fa
la condotta
recitare:
a
è
caricata
...
Erminia.
Noi
abbiamo
non
fuori
nulla
più
.
.
.
SlMONAZZA.
r
in
d'abiti
Mi,
costume
d'Attila,
armatura
il
per
non
ho
caso
che
fuori
tegnù
si
facesse
che
Tin-
stodemo.
Ajace.
Kppoi.
c'è
non
più
scenarii,
c'è
non
mobilie...
più
Cesare.
Si
farà
Goldoni
alla
Amori
gli
:
facciamo
già
meglio:
di
Zelinda
SlMONAZZA*
Come?!
Eh!
stasera!
padre
è buono.
tutto
(sorpreso).
cussi
piase:
me
Lindoro;
e
di
commedia
una
Don
de
quell'asino
toccherà
me
de
far
un
E
Roberto!
...
mi
i
che
m'
detto
avea
Saint
di
Signora
della
che
fazeva
se
Tropez
e
ziosa
mali-
quella
credeva
far
de
^
un
tiranno,
per
me
tocca
e
son
metterme
sta
burbero
in
carater!
rabbioso
e
E
tina
mat-
tutta
adesso
invece
...
diventar
ciìratere
de
{Gli
altri
dolce
placato
per
in
metterme
I). Roberto!
de
padre,
e
ridono).
tre
SlMONAeZA.
Cossa
gavò
da
rider?
sior
si ! sciocchi
buffoni
ai
miei
i Demarini,
tempi
.
.
.
i
Yestris,
!
.
,
i
Pertica
.
•
SCHERZO
dai
cominciavano
primi
.
.
miei
e
io,
so
sulle
servo?
un
vedo,
son
.
el
ma
si
cuor
Ma
T
Gerelo,
scorrendo
di-
via
e
scarpe,
intender
l'arte!...
xe
Ma
entusiasmo
de
pieno
ancora
vojaltri!
cessa
...
ugola
principiar
che
le
ranno?
ti-
un
spergiuri!
e
vojaltri!
vojaltri!
cJSca
me
Gerelo.
domanda
...
mai
el
tutto
.
artistico
savè
padre?
un
labbra!
lustrarse
Questo
.
far
imprecazioni
bestemmie,
che
da
mettersi
a
.
dolcezza
giorno
dell'alba
crepuscoli
S'aveva
carattere!
in
131
COMICO
tutti
e
E
malignazzo!
me
la
.
sapete
se
imprecar
che
e
ghigliottina
fé
.
famosi,
le antille
anca
pò
tutti
celebri,
carattere!
un
Oh!
.
nean^
vora!
la-
non
miar
bestem-
e
...
da
gò
stasera
e
far
padre!
un
(facendosi
.
,
dolce
manieroso)
e
amici
Scuseme,
[compatitemi
.
.
.
diletti!
miei
figlioli
.
...
Erminia.
si
Dunque
domani.
parte
Ajace.
da
V
vedo
Non
di
ora
interminate
queste
da
fuori
esser
luoghi,
questi
pianure.
SlMONAZZA.
Xe
che
vero:
celo
me
dir:
remo
! Oh
terra
e
Ti
d'essere
par
baso
I
co'
in
a
saremo
terra
cara
alto
di
mar!
se
no
Firenze^
e
vede
póde-
Lombardia!
Cesare.
Ecco
le
qui
di
piazza
ora;
(accenna
produzioni
Firenze
che
vi
pare
timrt'gHettino
a
ciascuno).
dell'acquisto
di
azza
(ciuarda
lenlA
xelo?
Cesare.
Quello
settimana
prima
quel
Amilcare).
Simon
Quale
(dà
della
dal
cappello
basso.
colla
alla
É
temi
di-
giovine?
132
ECC.
PERSUADKRE,
EìlMINIA.
La
figura,
per
assai
è
amoroso,
buona.
Si
muove
naturalezza.
con
AJACE.
È
assai
poi
vedere
bisogna
il
{rialzando
(Vi torace
stretto
si
come
sti
a
voce
proprio). Ep-
e
polmoni.
a
Sjmonazza.
E
memoria!
a
f"arte,
e
Perchè
batter
saver
si
tutto
el
riduce
si,
prova
che
batter
saver
sei
el
sostantivo,
.
,
ti
se
e
Ohi
bestia
una
(ad ^jace)
sostantivo
.
Soior
impararla
a
ciò
ridi,
diavolo!
che
me
...
fecorda
che
ho
da
far
pare!
un
Cesare.
ehi
Ma,
dico,
sia
4o
dite
non
nell'arte:
entrato
con
nessuno
egli
non
che
vuole
quel
che
vine
gio-
nessuno
sappia.
Erminia
Di
(legge
po';
un
Giovanna
foglietto
il
mercoledì
dice
e
dramma
Venerdì
Ceto
giovedì
sabato
equivoco
vacat:
Maria
si fa
,
il Sabato?
iracanza
Cesare
Si,
in
Toscana
SiMOiN'AZZA
che
(allontanandosi
e
Ceto
Venerdì,
sto
|ìrima
vacat?
La
donna,
me
lei).
con
cosi.
usa
rimasto
a
il
4:iie
Cesare).
a
nuovo,
,
Ke
poi
Aiace
con
leggendo
viglietto).
Sabato,
equivoco;
sarà
parlare
za
figuro
lyia
!
che
vacat:
fadiga
{rimonta
la
dramma
particolar
scena
con
della
Ajace
ride).
(Intanto
Amilcare
parlando
e
sempre
i
fra
tre
Creditori
si
sono
avanzati
loro).
AMILCARE.
Ottimi
amici!
(fra
se).
Usurai
ladri!
(forte). Colb
SCHERZO
cambiale
.
.
Primo
Tranne
tutte
noi
le
ho
io
trailo
ho
Unito;
creditori!
più
ho
non
vi
io
che
adunque
133
COMICO
tre
cambiali
.
creditore.
soli
abbiamo
olio
che
avete
Seco?jdo
raccolto
e
pagato
spars(^.
creditore.
.
Sicuro
le
tutte
vostre
Terzo
Cambiali
cambiali.
{ripetendo).
crejitore
!
Amilcare.
Si,
le
dimenticherò
anche
tavole
sparse
mai
più
il
.
l'avrete
già
io
dirò
non
cosu
.
dimenticherò
sarto
Oh!
anzi,
.
non
dico,
naufragio!
tratto
questo
importante:
E,
tratta
mio
dtl
mai
questa
pagato?
...
Primo
V'abbiam
già
creditore.
che
detto
è
stato
pagalo
tutto.
Amilcare.
Il
trattore
non
se
parla?
ne
Secondo
si
Quando
dice
creditore.
pagato!
tutto
Amilcare.
11
bisuttiere
non
se
ne
Terzo
discorre.
creditore.
Pagato.
Amilcare.
Non
Vi
vi
domanderò
ripeto
che
delle
300
lire
Primo
creditore.
abbiam
pagato
perdute
al
Faraone.
tutto.
Amilcare.
E
al
nemmeno
bìgliardo.
vi
chiederò
dei
24S0
pasticcini perduti
I3i
ECC.
PERSUADERE,
Secondo
Ma
sì
quando
creditore.
dice
tiitUi,
Terzo
creditore.
Tottol
Amilcare.
chiedo
Non
altro
già
t
resterebbe
non
cliie
a
.
dcre
che
del
di
mercante
seterie
scialli
e
.
Primo
Ma
.
creditore.
pagato!
Amilcare.
Della
sliratrice,
della
Secondo
Ma
della
sarta,
modista
creditore.
tinto!
Terzo
Ma
tutto
creditore.
ì
pagato
Amilcare.
Oh!
vi
quanto
debbo
franchi*
800Q
fino
.
.
.
la
poi
del
airestifizione
di
prima
.
.
mia
mio
vi
tutto
immarceficibile
giralitutline
cuore
il
e
12
per
...
lino
del
quella
a
capitale.
Primo
Scusate,
?
creditore.
fra
scenico
mai
come
questi
^
100
J
Amilcare;
signor
palco
questo
riebbe
.
siete
(mU
stt
comici?
Amilcare,
Ah
I
perchè
qui
sono
?..
,
sospelliscano
ho
noi
.
,
.
,
dato
.
(forte)
.
Vi
(fra sé)
dirò
questa
compagnia
rappresentare.
Primo
E
il
titolo?
ma
.
a
creditore,
Che
.
non
resti
fra
.
un
dramma
da
SCHERZO
133
coMrco
Amilcare.
Arturo.
Primo
E
sarà
creditore.
rappresentato?
.
.
.
Amilcare.
A
al
Firenze,
Politeama,
si
ove
questa
reca
rom-
pagnia.
Primo
E
creditore.
bene?
sperate
Amilcare.
Yi
dirò:
è
ordine
terzo
di
compagnia
una
secondo
il mio
nondimeno,
ma
anche
e
dramma
di
sendo
es-
...
fatica
della
donna!
prima
...
Primo
Ah
! della
prima
creditore.
!
donna
Amilcare.
rho
Già,
intitolato
Malvina
Primo
Malvina?
se
detto
avete
Arturo
detto
avevate
ciò.
per
creditore.
Secondo
Certo
appunto
f
creditore.
Arturo.
Terzo
creditore.
Arturo,
Amilcare.
Già,
già,
la
essere
prò
bono
Arturo:
protagonista,
pacis
Primo
Notate:
siccome
Arturo
l'introito.
l'ho
creditore
ossia
e
il
la
primo
intitolato:
{agli
Malvina^
altri
ossia
due
voleva
anche
attore
Arturo
al
donna
prima
lui,
Makina.
piano).
Politeama;
remo
sequestre-
136
ECC.
PERSUADERE,
Secondo
{cava
creditore
V
creditore.
{scrivendo
esso
Primo
Dunque,
nota
introito.
Terzo
L'introito
e
lapis).
con
Sequestrare
portafogli
un
signor
il
come
pure
secondo).
creditore.
siamo
Amilcare,
intesi.
Amilcare.
Perfettamente.
Primo
A
rivederci^
al
e
creditore.
fate
caso
Secondo
Si, liberamente,
fate
capitale.
creditore.
{si avviano),
Amilcare
A
noi.
creditore.
Terzo
Capitale
di
capitalo
cerimonioso).
{accompagnandoli
rivederci
io
non
sarò
ingrato
col
pagarvi
a
tanto
vostro
...
interesse
e
comincerò
puntualmente
...
V interesse
{i
!
tre
escono).
SCENA
Detti
{Cesare
Erminia,
IL
i
meno
Ajacc
e
Amilcare).
Cesare.
Sono
forse
vostri
parenti?
Erminia.
0
vostri
amici*?
creditori.
Siinonazza
.
verso
tre
vengono
avce
i^^^
138
PEUSUADf^RE.
di
verso
mei
Lasciò
r usufrutto
ma
la
me
a
lo
ECC.
lasciò
de'
proprietà
ad
Cosi^, io
zio
mio
un
.
nou
posso
zio
t
vada
non
miei
solo
si
far
per
di
grado
mi
di
occhiali,
di
cbetti
tabacco,
Lo
.
allo
al
Ciò
e
al
zio:
mondo
tico
simpa-
questo
domicilio
rosso
in
sferoidalej
la
manca
sar-
Marcau-
romano,
gli
pagna^
cam-
sotloposlti
con
pancia
nome
un
credereste'?
vicina
air
e
nobile
più
denaro
dar
il
citta
di
torto
lo
furie
fra
zio
nipoti!
per
plicare
apvece
in-
applicarmi
dniraraatica
arte
ai
in
venni
ebbi
sulle
montar
di
villa
io
studio,
giuoco
fece
T abitudine
zio,
dalla
Quando
—
messo
naso
tulli
,
.
dello
qualità
e
spira
podagra,
francesconi,
lonro!
suddetto
tutto
buon
di
paiie
il
collaterale:
parentela
perrucca,
intonaco
lui
mio
che
crealo
in
.
.
il
D'altra
rimane
direbbe
zio:
lo
finché
migliore!
non
che
nomo
un
vita
a
antenati
vila
miglior
sperare
beni:
suoi
i dilettami.
Marcantonio
ch«^
,
cominciò
tormentarmi
a
impro\'^ise
gravi
della
a
ilelle
in
monete,
io
da
voce
importa;
una
lira
questa
Era
esterrefatti
vano
,
volta
tra
sarei
bigliardo:
zigaro
tiro
decisivo
—
fra
spento
i
triccJie
palla!
beffarda
.
.
ma
Tutti
non
si
volg^
lln'ad
—
denti,
un
camicia,
mirava
a
un
con
fioppio
falsa
stecca
.
*
esclamare
là
di
di
partita
una
faceva
.
—
ecco
in
io
!
.
udiva
ctl
.
sterebbe
ba-
lira
una
—
manica
in
.
,
udiva
e
Marcantonio.
zio
impf^gnato
sudato,
.
Bella
lo
re!
di
.
stato
tutto
uno
.
al
lenzio,
si-
cena
istruttivo;
libro
un
comperare
nella
diceva;
suouq
ansioso
e
moneta,
una
che
nobile
gnato
impe-
it
fra
ecco
come
mano,
più
stato
solenne
puntando
padre
va
di
istante
zioni
appari-
momenti
sarei
ed
faraone,
un
di
nei
esempio
per
di
avanzarsi
per
e
:
vedeva
Baldassare,
una
vita
taglio
sistema
un
drammatiche
e
mia
un
con
una
cappellone
voce
.
tonda
largo,
un
.
simile
^oprabitone
ad
.
dello
zio
.
un
capanna,
una
il
Era
conoscenza
139
COMICO
SCHERZO
cappellone,
la
era
capanna
.
qui
—E
Marcantonio!
mi
poi
mia
di
naso
regalava
.
già
tton
quattrini!
rimproveri,
ma
prediche,
.
.
moni
ser-
...
con
stile
uno
ultimo
dico
Non
.
altro
verbo
col
cinquecentista,
da
in
!
.
.
Ajace.
Sappi
che
zio
tuo
questo
storia,
tua
questa
potrebbero
di
argomento
essere
di
apparizioni
le
con
una
interessantissima.
produzione
SlMONAZZA.
Sior
r aria
e
che
si:
da
quell'incognito,
momento
le
Un
Federici
comparisce
d'Altavilla
maresciallo
ogni
che
punir
per
sior
braghe,
mentite
sotto
quel-
con
spoglie,
tonaria
sbot-
el
colpevole
se
me
piase,
gh'è
si,
del
!
ERìMINIA.
Ci
vorrebbe
un
amore
infelice!
romanzesco,
.
.
.
Amilcare.
C'è
anche
amato
sono
amato
.
rende
io
questo:
.
lei,
non
ma
oh
ma
d'un
pazzamente,
.
infelice,
amo!
non
sventura!
che
amore
me.
Erminia.
Cattivo!
voi
ingannate
cosi
fanciulla!...
povera
una
Amilcare.
Si,
la
una
quale
fanciulla
il
ritoccata
che
fu
matrimonio
ed
fanciulla
sarebbe
accresciuta
una
Martini
Ihia
donna
volte!
seconda
Conoscete
!
.
del
due
.
di
per
zione
edi-
la
media
com-
.
40
anniì
Mettete
140
ECC.
PERSUADERE,
10
razione
anni
Ora
dovrcbb'
quanlo
il
Questo
totale!
immaginate
il
esserlo
naso
che
petto
il
è
un
.
.
.
sporgente
tirate
e
facciata!
la
prospetto,
dopo,
non
,
lo
due
è;
spalle
dell'altra
il
avrete
e
spac'cato!
lo
profilo,
bella
più
una
Ajace.
Misericordia!
Amilcare.
Aggiungete
questo
a
testa
una
saffica!
anacreonlira,
che
.
.
Cooper,
Scott,
Balzac
lutti
e
.
.
d'impicca
di
di
credetti
d'amore
in
io
figlio,
fastidio
i
volta,
a
bel
un
suo
Il
d'arpa.
io
ri
regolari
io
bivio
Posto
fui
ma
per
mi
io
nella
amore
per
d'essere
bacio
la
davanti
fra
o
suo
mi
stava
pre-
figliale:
decisi
dirle
sul
a
la
io
due
farmi
siionatrice
Vaino
verbi
punlo
o
verle
scri-
troppo
di
strozzare
zarmi
stroz-
dai
...
tre
prefati dilettanti,
m'ingaggiai
arlisla
qua
e
dir
senza
col
buon
motto
Cesare.
.
siciliana
madre
che
quesli
disperazione
invece
madre,
dozzinante:
mutò:
scena
tremendo:
pagherò.
una
.
trovai
era
ella
come
amore
un
corsi
m'ac-
essere
figlio,
suo
con
pagava
mi
non
lamità
ca-
ma
stata
era
suo
essere
la
giorno
e
scomparve
la
io
della
giorni
parendomi
mese,
di
scordavo
riare,
va-
privato!...
un
poteva
ella
il
presi
di
primi
corno,
eppoi
del
fine
denai'i, ed
Ma
di
per
benevolenza:
sua
assomigliarmi
mi
sesta
l' ideale
sua:
il
suono
e
qualche
e
al
casa
strumenti:
alla
alla
incompreso,
^
materno:
Sue.
.
.
applicata
Siciliana
Madre
Fèval,
fino
figli
Insomma
!
particolare
di
simpatia
Soulié,
e
veleno,
.
una
l'arpa,
suona
padri
o
dozzina
a
sono
ter
Wal-
mente
a
.
Cok,
parla
tura
pubblica
Io
sa
tica,
roman-
.
ferro
con
de
Dnmaà
che
generazione
suicidio
i
Paul
poetica,
tutta
ad
alcuno
.
SCHERZO
lit
COMICO
Cesare.
bravissimo!
Bravo,
che
ti
nel
assegno
sai
ma
bel
fare
Studialo,
dramma:
consigliati
farle
Té
Ajace
chi
con
dal
insegnar
artista, si,
roso,
amo-
dine
or-
particina,
c'è
di
mani.
bene.
portati
attor,
fio
sastu,
moderna,
caro!
polmoni
e
Se
gnente!
li
vuoi,
darò
io
.
.
alla
passata
da
.
gnenté,
.
una
.
parte
Amilcare).
scuola
ma
la
secondo
battuta
e
ad
primo
.
suggeridor!
di
vuoi
(piano
di
bella
una
fior
cavare
SiMONAzzA
No
È
è
non
compagnie
lutto.
da
Eccoti
—
nelle
di
discorso,
noi.
a
nuovo
patti;
i
bisogna
un
Oli!
parte.
Amilcare.
Anzi,
mi
farai
Ajace
piacere.
Scommetto
che
la
a
Simonazza
Fa
parte.
certi
artista;
Amilcare
{tirando
li
fa
materialismo
di
Se
gesto!
ti
fa
Simonazza
.
.
memoria
piacere
.
.
una
parola
e
.
la
te
è
metodo
.
.
un
gnarti!
d'inse-
ma
.
barocco,
piano).
offerto
è
vuoi:
che
quello
caratteri
si
ti
e
se
io.
passerò
...
Amilcare.
ti
Anzi,
obbligatissimo.
sarò
Cesare.
Oh!
alla
venite
posta?
Prima
donna,
vieni?
Erminia.
Vengo
da
cerca
Simonazza,
fare
{Cesare^
ad
{piano
da
né
te:
Erminia^
Amilcare)
da
Ajace,
andrai
Ajace
più
e
farli
Non
sai!
hai
adagio,
Simonazza
insegnare
ingegno
ma
farai
né
cuore,
e
meglio,
partono).
i42
ECC.
PERSUADERE,
SCENA
III.
Amilcare
solo.
Amilcare.
molto
concordanti
parte,
(legge)
»
L'
ma
»
chese
»
Marchese
ai
.
dramma
un
leggendo
»
(e. s.)
»
(e. s.)
fra
Che
(fra se)
Che
».—
una
per
sciocchezze!
che
tono
met-
.
.
(legge
Il
«
.
ogni
meno!
al-
setti^lana
fa
e
di-
le
sentire
colorito).
senza
e
ascolto
Essi
nuovo
presto
,
«
.
cosi!
avanti,
detti.
sempre
che
.
.
battute
Mar-
T argomento,
tutto
altri
fare
dovessero
in
pone
volevo
sapere
parti degli
Andiamo
.
verse
si
e
dilettanti
per
le
scena
dramII
7.
questi
.
in
nel
scena
mai
visto
dramma,
artisti
1
Atto
saranno
non
che
anche
gli
Chi
».
entra
studiare
à'Alzeira
questa
,
detti
del
specialmente
e
vediamo
Basta,
marchese
Madrid,
di
consigli,
loro!
del
Parte
«
penso
copia
savii
tre
fra
esposto
e
Quando
Se
di
munito
Eccomi
!
sento
ascolto!
Lui!
Questo
ì".
marchese
parla
sempre
sé!
(legge)
»
»
«
(e. s.)
Dio
(e. s.) Era
Dio!
immortale!
*
Cielo!
Era
»
Giusto
cielo!
Ed
bella
Era
suo
padre!
Era
mio
figlio!
io!
tutta
ecco
madre!
sua
(parte inossenato)
la
mia
del
parte
».
primo
atto:
ò
una
particina!
{legge)
«
Atto
secondo
Non
»
e' entro.
.
»
(legee)
«Atto
trando
dal
terzo,
fondo
scena
inosservato
ultima.
e
Il
Marchese
ascoltando
cn-
i.
Ma
diavolo!
€he
ad
io
una
spiai
io
giunsi!
che
Andiamo
»
(avanzandosi
»
(con
molto
*
(con
tutto
del
notte
IJella
inosservato
sempre
(legge)
avanti,
13
Voi
sdegno)
{fra se)
9.
fosse
In
tempo
la
cala
Tablò,
settembre!
particina
ricordatevi
mentite,
—
bella
d'Alzeira
Ahi
sdegno)
lo
metto
Signore!
sdegno)
con
mi
e
marchese
questo
.
.
.
1»
entro
ascoltare
143
COMICO
SCHERZO
la
tela!
»
!
5
(legge)
visto
non
al
Alto
«
ultimo:
Al
...»
solito
—
E
«
^
scena
solito
dice
è arrivato!
Il Marchese
ode
le ultime
«
—
fra
li.
al
sé»
(siavanza)
Ah!
—
parole
solito!
—
»
entra
la
ecco
stante
L'i-
«
—
»
che
parlata
.
ha
rai
*
Vi
Cesare.
saluto,
Vediamo,
(con
»
lo
E
solenne
accento
voglio!
Vi
»
ricordate
conduceva
(con
«
mistero)
fuori
da
tempo
perdere.
Ascoltatemi
.
.
.
prego.
il
che
è
misterioso)
e
ne
ve
vi
non
...
»
{legge)
Signore.
0
(misteriosamente)
t
»
detto
da
settembre
13
ospizio?
un
vi
donna
una
voi
Si,
non
...
i
»
conoscete
»
donna
»
gnuole?
vi
e
Vi
ricordate
maresciallo
delle
parenti!
al
presentò
Corpo
»...
pagina
una
vostri
di
bacco!
La
mezza!
che
truppe
spadi
cicalata
una
vediamo
poi:
leggerò
quella
...
la
Ma
i morti
»
Lo
crivellarono
»
Io, io
«
i"
finisce
come
ora
risuscitano!
hai
tu
detto
V
non
ma
ah!
ladro!
sappilo
scena.
hai
ladro
ticsisero.
colma
a
tuo
la misura
padre
! Sì
,
»
io
questa
»
di
quel
! Or
bene
riconosci
,
la
mano
lupo
»
Ah!
fermati
»
Oh!
figlio!
»
Oh!
natura!
sui
cicatrice
che
vi
lasciò
Pirenei.
1
{si abbracciano,
tablò).
il
morso
1Ì4
ECC.
PERSUADERE,
Ma
»
addio
»
(Rimonta
parlata.
che
bella
che
la
po'
un
la
che
mano
.
.
bella
ciie
questa
ora
modo
al
lezione).
IV.
Ajace.
ed
entrano
guardano
Ma
—
sUidiando
scena
Kiiiftonazjsa
Ajace
(Simonazza^
».
Studiamo
SCENA
Iletto,
ritiro
.
sinistra)
a
mi
...
particinal
studiano
scolari
gli
io
giunge
(entra
poco
per
particina,
che
alcuno
sento
lettere
con
negligentemente
e
in
giornali
e
poi ripongono:
,
e
fra
parlano
loro).
SlMONAZZA.
No
fio
siete
persuadite!
no:
caro,
fuori
strada.
di
5
chiami
Materialismo
la
imparar
materialismo
parte?
.
il
battere
Ma
batti
non
se
.
il
sostantivo,
battere?
vuoi
ti
cosa
sostantivo?!
.
Ajace.
Ma
ti
non
far
sentire!
l'artista
quando
convincere
persuadere,
è
creazione,
schiavo
è
c'è
non
più
e
della
quel
:,
ma
c'è
più
più
quel
non
c'è
non
.
scikl
qnel
cancan,
commuovere;
estetica
.
l'arte
del-
scopo
parola
.
profumo
Lo
Anticaglie!
.
.
.
SlMONAZZA.
Ma
ecco
che
la
Convincer
el
scik, che
conclnsion
persuader
rispettabile amigo
ghe
basta
par
tuo!
le
che
profumo,
ciacchere
de
la
morale!
e
commover!
!
(vuol
del
Cani,
cancan!
dire
profumo
stemo
E
il
el
cani...
bomba:
a
duro
xe
piMlico)
e
del
scik
e
ve'
non
de
un
TtG
PERSUADERE.
ijsciallt)
(JcUe
il
riconobbe
non
d'Alzeira,
marcbese
(V Alzeira
cliese
Ella
spaglinole?
truppe
maresciallo
nel
ECC.
il
ma
mar-
».
...
(ridendo).
Ajace
Ab
la
vedere
fìarte
scorre) È
la
e
la
questa
l'argomento
quella parte,
...
parar
t Im-
dilettanti
da
studiarne
Fa
effetti!
roba
è
questa
s'intende
parte
gli
vojre
vaneggi!
tu
ma
la
{prende
ti
cbe
parlata
tro-
e
'^
preme
Amilcare.
Si,
quella.
Ajace.
Punto
primo,
è
bai
.
.
ci
lunga:
troppo
mille
sono
gaggini
lun-
lapis?
un
.
Amilcare.
Si.
Ajace.
[*rendi
e
taglia
(cara
li dalla
ti
come
del
buca
io
dirò;
Eccomi
»
truppe
nella
tjglierò
intanto
leggi,
parte.
(eseguisce).
Amilcare
cbe
copione,
lapis).
tm
i
il
suggeritore
{legge
pronto,
quella
donna
spagnuole?
vi
molto
presto).
al
presentò
«
ricordate
Vi
Maresciallo
delle
»
Ajace.
Questo
è
argomento
Avanti.
dirlo.
bisogna
e
Amilcare.
e
i
d'
Ella
non
Alzeira,
riconobbe
ma
il marchese
';
"r
»
il
Maresciallo
d'Alzeira
marcbese
...»
A JACK.
Riconobbe
spo3a
nel
...»
quella
Tutte
donna,
e
chiacchiere,
fu
per
chiamarla
taglia
tutto.
sua
scherzo
147
comico
Amilcare.
Ma
«
egli
il
clie
pare
non
ei*a
ancora
discorso,
persuaso
cosi,
mi
...»
—
attacchi.
non
Ajace.
anzi
Oh!
al
*
sento
»
egli
»
dato
9
quanto
benissimo.
attacca
Maresciallo
delle
ancora
era
non
morto
patria
lui, marchese,
attacca?
non
0
la
c'è
qui
di
battuta
ci
po' attacco,
sostantivo:
el
d'un
sol-
nobile
tanto
di
ma
—
figlia
almeno
pre-
Spagna!
tacca
At-
»
lasciarlo
chè
per-
mani.
(sentenzioso).
basta
attacco,
non
o
la
bisogna
questo
e
SiMONAZÈA
E
che
fosse
vi
spagnuole
grande
e
donna
truppe
persuaso
la
per
Una
«
pubblico
trova
colorir
e
batter
T attacco!
sempre
Ajace.
Avanti.
Amilcare.
E
"
»
avendo
le
debiti,
che
saputo
dell'oro!
offerse
dell'oro,
come
ad
se
trovasse
della
C'è
bastantemente
lungaggine,
.
.
(finendo),
Ajace
Si
intendete,
iniquità
ogni
.
«
di
carica
ora
.
.
.
»
donna
quella
compenso
c'è
ma
battuta
la
nell'oro!
di
...»
mani
.
bisognerebbe
la
salvare
dell'oro
tirata
Aspetta,
.
la
metteremo
più
giù:
taglia
tutto.
Amilcare.
«
Yi
ricordate
ora
di
faceste?
che
quel
Ajace.
Taglia.
Amilcare.
€.
L'ambizione
e
l'invidia
.
.
.
.
.
.
.
148
ecc.
rERsrADfi:uE,
Ajace.
Taglia.
Amilcare.
«
E
Maresciallo
il
mentre
vi
.
.
.
Ajace.
Che
taglia!
Taglia,
.
chiacchieroni
autori
questi
.
.
italiani!
Amilcare.
«
Gli
del
affari
caduti
dissesto
maresciallo
frattanto
in
erano
pian
».
Ajace.'
Questo
ò
dirlo.
bisogna
argomento,
Amilcare.
«
Moleslavanlo
d'ogni
creditori
i
parte
.
.
.
Ajace.
Ecco
qui:
aggiungi
dell'oro!...
«
Volevano
«
Dell'oro,
intendete?.
»
Come
se
ad
{détta
détto,
Ammirativo,
»
—
.
«
ti
come
seme),
puntini
Interrogativo,
—
e
puntini
Si
«
ogni iniquità
!
»
bastante
trovasse
ammirativo.
Puntini,
—
.
Ammirativo,
—
tini
pon-
...
—
—
nell'oro...!
compenso
»
Avanti.
—
Amilcare.
«
Egli
offerse
loro
.
.
.
Ajace.
«
»
Il
suo
bastone,
miserabili
le
eccetera,
eccetera
»
—
eccetera.,
corone
Tutto
il resto
e
quei
bisogna
...
lasciarlo
noi.
Mettiti
che
e
li
Simonazza,
momento.
magnifico,
dalla
fammi
buca
e
del
il
di
pieno
effetto.
suggeritore,
piacere
di
farmi
e
Ora
a
sci:
suggeriscena
un
SCHERZO
SiMONAZZA
(in
in
posizione
azioni
la
parte:
sua
opportuna,
parole
le
e
frattempo
questo
a* studiarle
parte
149
COMICO
dice
e
da
messo
era
egli
ora
ma
fa
si
viene
una
mettersi
a
studiare,
segue
a
senza
colorito
le
e
senza
e
,
levar
libro).
dal
occhi
gli
Ajack.
Ecco.
entri
Tu
Guardi
{eseguisce)
fondo
dal
intorno,
Amilcare
Vi
saluto,
Mi
€
{recitando)
dissero,
(1).
{^).
signore.
0
{eseguendo
SiMONAZZA
premura.
e
avanti.
poi
{suggerisce)
Ajace
«
mistero
con
che
signore
o
Amilcare
che
quello
voi
gli suggerisce).
molte
avete
cose,
comunicarmi.
"d
.
Ajace.
di
Voce
petto
Si
«
—
vi
non
e
è
da
tempo
dere!»
per-
,
intorno,
guardi
e
—
{eseguisce)
SlMONAZZA.
Ma
«
in
io
momento,
questo
.
.
.
Ajace.
Ascoltatemi
«
così
e
le
tutte
forza
Con
I
«
Azione
»
volte
Lo
Ajace
che
voglio
(a Simouazza
!
!
che
ciò che
gì' indica
Azione
»
eseguisce,
dee
fare)
rimettendosi:
—
...
È
(1)
inutile
in
cui
scena,
siano
supposta
che
entrambe
ad
servire
per
vero
(2)
1' avvertire
allora
dovrìi
si
le
parti
Amilcare
copiate
quando
di
parlato
ne
copio-
uu
brano
questo
sugj;erisce.
il
che
suggerirà
non
preparato
aver
lì
di
tore
suggeri-
estraneo
alla
scena.
deve
L'attore
fare,
affettato
di
certi
artistico
di
questo
graziosa
con
attori.
In
scherzo.
ciò
sta
parodia,
V
effetto
la
satira
comico,
e
al
modo
lo
scopo
ISO
Ve
«
ECC.
PERSUADERE,
intendete!
indietro
sorridendo
in
mani
le
con
ve
{eseguisce
lasca
affettati
passaggi
.
dei
uno
.
.
cambiamento
caricato
con
.
.
e* tirandosi
stento,
con
.
soliti
prego
ne
...
Cosi,
»
soltanto
oh!
prego
ne
di
fiso-
ecc.).
nomiti,
SlMONAZZA.
«e
Orsù
parlale.
Ajage.
Qui
Pausa.
piano.,
piano,
vuole
che
fa
«
il
vado
spesso
noi.
Disgraziato!
Fuori
nelle
sempre
voi
che
fuoi'i
da
il
dove
il fazzoletto,
di
parti
Settembre
13
forzale
vostri
donna
una
ospizio'?...
un
i
conoscetiB
non
al
intuonando
fazzoletto).
conduceva
voi
»
giuoco
rinforzare,
A
pelle.
cominciare
bisogna
infondo
là
di
sol
ricordale
Vi
vi
D
sino
gran
(cara
crescendo:
un
rinforzare,
poi
I)el
un
un
avanli
è
forte
più
sompre
ci
vedi
parenti
!
«Si.
Azione
»
cliJ
Bada
»
soggetto.
a
Amilcare.
(]ho
vuol
dii'o
andare
soggetto':^
a
Ajage.
r\on
r
sorvilmcnte
stare
dire
autore:
nel
Simon
«
Ma
quello
su
suggeriscono
li
attaccali
che
a
ha
l'ispirazione,
lo
scritto
slancio
Avanti.
momento!
(siigneremìogli
AZZA
che
quel
Amilcare).
Signore
.
.
.
Ajack.
»
»
«
ricordate
Vi
che
rosciallo
delle
Oh
egli
»
d'un
"
per
!
ma
prode
la
quella
era
soldato
patria
infelice
vi
Spagnuole?
truppe
non
donna
morto,
ed
Forza
»
là, sul
oppressa
campo
oh
! era
Ma-
adesso!
che
persuaso
ancora
al
presentò
la
della
figlia
gloria
almeno,
o
"
Signore,
»
lui»
»
marchese
almeno
ei*a
Eeèh
applausi)
tornarsi
calmare
a
Spagna!
vien
il
giù
quanto
lui
quanto
«
fronte
alla
l'urlo
degli
teatro.
Ora
le mani,
tra
e
freddamente,
riprendere
e
Iddio!
imitando
»
qui
fazzoletto
di
viva
disprezzo
con
\ bravò!...
giuocare
pausa,
e
di
grande
e
nobile,
tanto
pubblico
verso.il
ioi
COMICO
SCHERZO
pir?.
ma
spedito.
Gli
«
dissesto
»
caduti
i
io
»
qualche
volevano
.
ad
»
bastante
ogni
egli
tutti
Forza!
«
si
tro\asse,
quei
perchè
vi
fioca)
priossi
»
scialle!
»
22
della
sui
là,
r
»
fellonia
li
d'alloro
istigava
Azione
»
chi
«
sul
sconfitta
Azione
»
sino
Te
sol
»
fucilazione
voi
28
fu
ri^'ordi?
ne
pollo
del
«
la
paih-e tuo,
perchè
padre"!
e
.
.
.
eri
tu
.
.
.
suo
.
.
.
vostra
fucilazione!
te
«
tu
ne
"^
ri-
comandasti
egli
era
...
»
dopo
...)».
cresceu'.io
Disgraziato!
colp:».
! E
ancora
alia
»
del
la
tradimento!
condannato
mare-
assalto
spingeste
di
appro-
al
calere
voi
(con
chi
fu
Neil'
—
Foste
.
intera
fece
accusarlo
egli
di
voi!
«
del
ad
«Ed
"f
Foste
Aziom)
»
.
;"
crescendo,
vi
spettava
Maresciallo
giornata
«Tescendo
la
cbe
20,
lo
e,
contenti...
! !
il
il
che
delFonore,
furono
del
l)attagli:i
plauso
ap-
loro
offerse
campi
comincia
qui
vittoria
Oescendo.
»
nequizL.,
grande
corone
non
chi
era
E
»
una
infelice
»
cordi?
usii-
strozzatori!
vili
Egli
le
misirabili
Alla
«
fuvvi
»
or'"
di
Altm
»
«
maresciallo,
?
voi!
»
9
delT
ogni
o
!
oro
iiideldtcìti.
gli
mietute,
aveva
Eravate
roce
aggiungo
birbanti
.
"
Voc-^
...»
là,
ad
mc-
«
Ora
»
«
iniquità,
nelT
(Vi
credereste
»
!
oro
soggetto
a
ogni
compenso
bastone
«
ad
se
prepotenza
di
suo
parti
?
.
»
"?•
delT
pio
lagrima
le
tutte
in
erano
una
abl^jotti, questi
questi
come
.
da
vado
parola,
rai
»
creditori
Volevano
«
frattanto
asciugarsi
...»
lestavanlo
semispenta
maresci:;llo
del
affari
figlio!
»
tuo
li')2
PERSUADERE,
ECC.
Amilcare.
Bravo
hravo
!
,
SlMONAZZA.
Sior
si
sior
si.
5
Ajace.
Avanti.
SlMONAZZA
Celo
«
! il
(con
patire
!
morto
di
po'
un
colorito).
»
Ajace.
Afferrarlo
la
per
l'effetto
mano
e
(eseguisce)
un
Ma
«
avanti
passo
i
scer
cre-
per
resuscitano!
morti
SlMONAZZA.
Sloltczze!
»
(lodici
lo
palle
crivellarono!
Ajace.
Lo
»
crivellarono
ma
T
non
uccisero!
SlMONAZZA.
Ah!
»
»^
»
un
voi
vi
prendete
impostore
il
di
spasso
.
abito
vostro
.
.
il
cenci
in
...
...
furto
che
fu
siete
Voi
me!
mio
nel
commesso
io
palazzo
sta-
...
"'
rei
credere
per
foste
che
il
voi
ladro!
»
Ajace.
Qui
vedi
Vecchio
ladro
io
ci
aggiungerei
Caporale
diventa
sarebbe
ti
orecchi,
ò
al
si
Simon
quando
muto?
biliosa
congestion
muto,
che
paralisi
una
cervello:
io
nel
dare
del
sente
da
una
diventerei
non
reminiscenza!
un^
ricordi
prodotta
qui
ma
una
ralisi
pa-
...
può
prendere
agli
occhi
tanto
alla
io
mostrerei
lingua,
...
di
Ti
effetto.
un
per
agii
come
un
momento
cieco
diventar
.
.
.
Amilcare.
Scusa,
ma
la
storia
della
medicina
registra
bensì
154
ecc.
rERSUAi)ERi:,
.
(Irò!
»
io
ladro!
di
giuoco
»
fisonomia
«
Ah!
io.
.
.
...
io
»
la
ove
io?
son
sei?
dove
Ah!
Dio!
Dio!
ho
Son
!
.
.
.
co!
)'
vista
la
.
.
.
»
.
.
.
Di'
.
ci"'-
son
.
{a Simoncaza)
—
perdu.
.
.
!
cieco
vedo
ti
.
Dio!
...
to
questo
.
non
.
.
più!
.
.
...
•»
fusca
of-
si
tu?
.
.
dove,
ma
sei
ove
.
.
.
tenebre
«
luce
...
.
.
r»
Dio!
gli occhi)
(si frega
.
.
.
.
.
.
qualcosa.
...
SlMONAZZA.
Ma
»
voi,
io
ma
.
.
Ajace
Sei
»
hai
tu
"
tu
il
{facendo
adesso?
pago
detto
.
hai
cieco).
la
rolma
misura
ladro
.
.
...
acciecato
Iiai
tu
tuo
padre!
.
...
...
SlMONAZZA.
Mio
»
voi
padre
!
.
Ajace
Si,
»
j»
lasciò
{c.
riconosci
in
questa
il
di
quel
morso
sX
la
mano
Pirenei.
sui
lupo
che\i
cicatrice
SlMONAZZA.
Mio
»
padre
oh!
ch'io
mostro
sono!
ma
...
)»
.
.
io !
.
.
.
Ajace
»
{facendo
Figlio!
il
che
cieco
mediti?
che
io
si
sforza
di
vederci),
sei?
ove
.
.
1)
.
fai?
che
.
.
.
itì-j
.
vederti!
voglio
.
.
.
SlMONAZZA.
Tricchcte!
»
{imila
il
del
montar
cane).
Ajace.
»
Ah!
IVimoti
!
T»
.
.
•^
Cielo!
ti
lio
(torno
a
vederci)
Ma
«
.
ci
vc'luto!
rivedo
ci
...
))
Dio!
do
.
.
.
Simona
zza
seconda
prendendo
e
.
cade
.
ti
...
adagio
.
.
rive-
...
Dio!
.
formati!
.
in
un'' aUitddine
ringrazio!
tabi)
{abbraccia
Simonazza
ginocchio:
da
»
;
e
restan
lo
fer-
enlvawhL
tremando
miy
muoversi)
senza
In
alza)
tac
tao
»
in
Y
abbia
bene!
eee^^ti!
poi
alcuno
.
abìjracci
cbo
tac
poco
il
crnscere
poi
e
soggetto.
mi
io
rosta
silenzio!
0
»
.
per
ma
in
ritiro
tu
il
un
mio,
.
da
ti
che
si
come
fa
I/elletlo
si
[ìoi
e
tra
rienad
prepara
subito!
incere,
conr
a
(J'a
»
e
fuori
chiama
.
...
.
Simonazza
ir/aro
s
!
.
Hai
a
per-
i'elTetl(?.
sempre
Simonazza?
dici,
ne
secondato
cor.imorere'ì
a
addio
!
.
pubblico
addio
.
addio
!
con
lìglio,
o
.
.
uscito
ragazzo
Kuadere^
.
scpua,
K
accendere)
(Ihc
.
solite
tosto
o::pito,
addio
poco
delle
una
.
Ma
"
...
addio,
...
una
—
...
j
a
taci...
tac
lìglio,
a
giunge
—
.
il
andando
scena,
fermi,
a
(imita
.
Qui
di
viene
altro
un
Amilcare
applaudito!
applauso
e
ad
atliludine,
non
.
.
uscita
sento
casi
parlando
resta
pubblico
oce^Mi!
tac
applauso).
bella
si
braco!
dice,
.
dell'
il
questi
uno
poco:
Ajace
qui
lincile
tremando.,
(si
E
153
COMICO
SCHERZO
•
SlMO.NAZZA.
Certo,
T
corto,
ò
da
fa(ta
s"ona
una
artista
.
la
mi
faria
la
.ma
in
un
fatta
xe
modo
da
tutto
opposto
.
["er
esempio...
che
dice
.
artista!
grande
Ajace.
E
il
allievo
un
Simonazza
nostro
di
(Instavo
Modena,
Tiìinava
sempre!
sa
Demarini,
un
quando
vado
e
.
prova.
Amilcare.
Grazie
tante,
sai.
Ajace
Che!
ti
pare?
(via
(partendo).
cantando
e
K
I
..
di
sotto
addio:
ve'!
Vostri
di
compagno
studiavo
Oh!
.
.
quello
fumando).
lui,
torno
lo
per
.
no-
la
136
PERSUADERK.
e
s
ECC.
N
E
Aiuilearc
A
y.
Simonazza.
e
Amilcare.
Che
ilici?
ne
cosa
SlMONAZZA.
L'
el
è
un
sia
che
ragazzo
sta
i
conosciuti
xe
i
che
.
da
perchè
non
.
Modena
con
mezzi
dei
gà
.
.
alunni
Modena
de
.
.
Ma
tutti
attori
i
tutti
oggi
...
i
zoveni
voi
sta
esser
Gustavo
con
veci
i
voi
in
sta
esser
.
.
Real
compagnia
i
tutti
come
.
nota
e
...
che
della
fora
de
famosa
Real
compagnia
Ma
mi!
tornando
morti
semo
sicuro
Ajace,
a
tutti...
gà
el
...
del
El
spolvero
.
si
la
guarda
d'
.
mal
che
xe
non
ragiona,
se
non
.
della
filosofìa
E 1
Cessa!
parte
.
.
chese
mar-
.
Alìgeri
.
.
.
Amilcare.
D'
Alzeira
!
SlMONAZZA.
D'Algeria
d'Algeri
o
donca
d'Algeri
la
el
xe
El
Europa!
tutta
xe
veccio
un
chese
mar-
vecchio
un
...
tardo
rimorsi
dall'
e
el
verà
sol
de
dei
caverna
le
anni
gli
per
mani,
petto?
e
dei
re
con
.
.
dove
ma
miei
bianchi
qualche
mossa
Vuoi
porgere
Fa
capelli?
comica,
el
ga-
Dalla
ter
bat-
sentono
Pubblico!
Oh
dai
il (iato?
giovinastri
basta!
tanto
cessa?
prenderà
questi
Ma
infranto
e
veccio,
sto
adulator!
colpevole
consigh
E
appetiio!
venti?
rifinito
tremnlo,
e
blico
Pub-
oh
ascolto
ai
caratte
un
—
dignitosa
ma
.
esempligrazia,
faghe
prender
tabacco
ehi
...
mi
in»-
SCHERZO
quela
parte
cascar
el
con
dai
applausi
stia
TelTetto
che
*-'are
il fazzoletto,
altro
vorria
man
far
!
{fra sé).
Amilcare
Queir
in
tabacchiera
una
teatro
157
COMICO
nel
la tabacchiera!
questo
e
.
.
.
I
naso
SlMONAZZA.
varda
Perche,
"]eir
convincere,
è
arte
Ma
respettabile.
quali
i
sono
Yoltemola,
1."
El
strada
mezzi
che
Tuono
di
sol
petto,
Lo
»
di
Colpo
di
mani
4.**
»
Colpo
di
piede
5.**
»
Passaggio.
G.°
»
Pausa
7.°
»
Che
in
e
Vuoi
Punto
ci
danno.
sette:
a
mi
fa: fa
V
do.
re
—
falso.
occiada
luna
{stra-
etcetera.
le
insieme).
inani
piede
un
terra).
in
vien
posto,
Mi
—
vedere?
io
vestito
gò
con
la
pubblico
entro
:
mia
in
Varda
di
fascia,
non
sa
là,
te
tra
man.
—
panni
le
serio
razioni,
deco-
de
famme
ceri
lade
so
gnente
el
come
uniforme
sua
contegno
sto.
que-
scena
e
Avanti.
quest'altro.
SlMONAZZA.
Te
guardo,
e
crollo
la
testa,
con
tabaccada
e
ironico,
{fra sé).
Amilcare
Sentiamo
la
metti
qua,
scatola
tremante,
sono
battere
lutti,
paga
ti faccia
sotto
spagnuolo,
el
li
che
che
ma
etcetera:
passo
riducono
disemo
primo
tocchi,
suggerisci.
si
E
vero.
vero
nualtri
(batte
quello
xe
maresciallo
Ciò
il
porto
colorita.
—
fa.
so
e
sul
{batte
»
sostantivo!
mi
sto
del
e
subito
cusi,
Cusi,
natura
re
scopo
el
a
semo
gnente:
che
arriva
se
natura
do
el
commuover
e
i mezzi
tutti
3.'
che
la
voce;
sguardo,
gli occhi)
strada
della
prilemola,
«
2.°
la
che
detto
persuadere
qual
per
Per
sospirato?
abbiamo
bene:
espres-
i:ì8
ecc.
pehsuadere,
{rst*(fiifscerecitando)
?^iva
prima)
eli!
oh,
Eli,
«
[Amilcare
Yi
,
,
suggerisce
saluto,
conu
Signore t{l)!
o
.
i
Amilcare.
Mi
^
dissero
cIìp
aYote
da
imporlanli
cose
comii-,
^
idearmi.
SlMOiSAZlCA.
Sij
»
luti
e
vi
non
te
come
ò
clie
fisso;
de
tempo
od
perdere!
Yarda^
"
.
.
.
Ocìadal
uhi
.
.
.
Amilcare.
Ma
*
in
io
inomeRto
questo
Simon
GuarJciBo
»
Ye't
temi!
n
Con
Lo
.
eh
liranno.
da
ve
«
ne
prego!
Iremadina
una
e
1»
de
eh
*
eh
ve
prego
...
'•
Aaascolla-
"
passaggio
...»
tabaccada
una
*
AZZA.
niuggilo
voglio!
,
.
».
...
ne
...
testa!
...
Amilcare.
Orso,
»
parlalo.
SlMOI^AZZA,
«
fa
Sediamo!
T interesse
eccitar
a
silenzio
un
tal da
Amikare,
con
tabacca,
che
perfetto
il
e
in
po'
supjarse
un
ci
(l) L' attore»
jiarodia,
taziono.
r
i flati delle
sulla
a
parlare
farà
attore
athra)
platea
silenzio
naso!
faccia
come
ridurlo
e
si
sedia
con
Yedi
de
ma
i-onijiletaiitlola
verità
tatto
curiosità,
e
adesso
se
e
portanza,
im-
è
questo
quindi
in
fusso
ghe
,
sentiria
se
Donca
alla
in
spurga,
solennilà
con
a
(siefk
mosclie.
^
pubtìlieo si porrà
sHeìizio:
pubblico
.stl
se
lino
ben
rispettabile,
accomoda
si
preparandosi
E
certo
del
sentir
pai
Varda
seggono)
(mentre
?»
dappertutto
sepoltura
attenti.
vuUa
salirà
e
«
Prendete
urf altra,
dei
pena
iìwi
iiiii
^marl
a
la
sl^
far
vita
tabacco
in;illo
falsi
j
lUver
di
rL'cl]
scherzo
1s9
comico
Amilcark.
«
Grazie
(finge prendere)
!
(con
SiMONAZZA
«
Vi
ricorriate
"»
conduceva
)•
eh!
clic
il
da
un
fuori
voi
si
eh!
profonda
voce
13
Sellembre
i
doima
una
vi
Ociada
ospizio?...»
conoscete
non
cupa)
e
vostri
eh!
«
parenti!
Amilcare.
)»
Signore
!
.
.
.
SlMOIS'AZZA.
Battendo
»
venti
f
Suggerisci
»
de
ignorante
sino
I
ricordate
»
delle
»
maresciallo
"
Algeri
»
sposa!
»
Ah
»
di
»
era
»
sostantivo
ci
truppe
?
egli
prode
almeno
Ella
non
era
ancora
campione
.de d' Inghilterra.
nel
il marchese
ma
fu
di
chiamarla
per
che
il furor
fra
quanto
Vi
«
al maresciallo
persuaso
morto
nobile
tanto
queliV
sua
{eseguisce molto
man.
pa-
riconobbe
non
e
da
belli.
più
presentò
d'Algeri,
de
colpo
...»
i
xe
quella donna
riconobbe
un
vi
il marchese
! ma
i
donna
spagnuole
•
tagliati
pezzi
che
Ajace,
i vostri
conoscete
i
anca
quella
che
Non
«
forte)
la
delle
lui, Marchese
figlia
pugne.
e
gran-
»
AMILCARE.
Di
Spagna!
SlMONAZZA.
fa
Gnente,
*
*
\i
quella
ro,
dell'
*
se
in
donna
proteggervi,
carica
era
intendete
oro
! avanti
Tlnghilterra
susurro
però, promise
che
*
*
accolse
più
!
di
«
e
avendo
saputo
debiti, le offerse
Colpo
de
Egli
e
dell'
man
«
o-
come
...
ad
vile
questo
r^^ssaggio
si
iniquità
ogni
metallo
eh
eh
Eh
Eh!
I
...
...
«
bastante
trovasse
eh!
e
compenso
Eh
!
...
!..
»
.
riprendiamo
tabacco!
...
^
—
Vi
ricordate
ora
di
quel che
faceste
voi?
»
occiada
•
'
160
L'ambizione
«
di
mava
dazza
e
:
»
frattanto
»
molestavanlo
»
mi
le
»
gloriai
»
rabili
li
»
in
d'ogni
offerse
corone
istigava
!
passaggio
! Eravate
»
20
»
tera
vi
fu
al
voi
chi
il
di
re
della
i mise-
e
«
qualcuno
chi
che
era?
»
...
do.
in
appropriossi
di
colpo
»
bacco
ta-
battaglia del
che
vittoria
.
.
prendete
Alla
«
-
una
!
.
prendete,
^
maresciallo
agone
era?
eh,
re
—
do
!»
v'era
perchè
torno
Maresciallo
do
»
do-re-mi-fa
—
chi
eh
e
caduti!
bastone
suo
;
Maresciallo
sull'incruento
sapete
eh
«
del
periodo
—
tacere,
e
affari
i creditori
parte
poetico!
vollero
non
Gli
«
ogni
col-
Occia-
»
voce
e
vi
tradivate!
di
mietute
più
xe
»
lo
occiada
»
Marestallo
dissesto
loro
...
gran
do
pien
d'alloro
»
voi
tono
do;
erano
il
mentre
un
in
Egli
divoravano!
empioì
crescer
pò
E
«
favori,
cussi; comincio
«
l'invidiavi
e
sostantivo
el
batter
»
ECC.
PERSUADERE,
in-
spettava
piede
Foste
«
...
voi
»
!
po'
»
sostantivo
del
28
d'
dopo
V infelice
«
(sostantivo)
fino
cioè
voi
ad
tradimento
di
(sostantivo)
giornata
la
spingeste
fel-
vostra
sostanti-
di
accusarlo
!
el
battendo
seguito
e
man
tradimento
Di
un
...
.
.
.
»
e
la
(sostantivo)
vo
y"
branco
»
Ionia
»
te
Algeri
!..
Gran
»
colpo
de
de
man
de
piedi,
,
testa
de
tutto
Ooooh!
»
egli fu
»
Ed
»
comandaste
rabbia!
alla
condannato
disperazione!
fucilazione,
fuoco!
il
mia
Ooooh
te
e
ricordi?
ne
voi
ne
Voce
i
...
sepolcrale
«
del
tuo
comandasti
Disgraziato!
«
genitore.
Si!
perché
.
»
di
5»
che
suoi
giovenili
ahi!
egli!
.
amori,
fucilazione
eri
tu
il
frutto
d'un
lasso!.
mai,
volle
non
.
matrimonio^
secreto
pub
mai
.
giammai.
Amilcare.
»
Cielo
! mio
padre
morto
!
.
.
.
SlMONAZZA.
Sublime
passaggio
«
-
.
e
...
blicare!
la
Si,
morto
t-
mor
.
.
.
.
.
.
—
162
ECC.
PERSUADERE,
l)ito
dopo
tera,
e
Ah!
«
fin
vago
Figlio!
e
ancora
sul
alcuno...»
senio
sulla
ti; Padre!
vostro
{eseguisce)
porta
mi;
e
seno
mi
e
ancora
e
ritiro,
po'
e
volto;
me
amplesso;
un
Pun
precipitemo
se
etce-
e
ti;
fra
le
...
braccia
l'altro,
de
addiol...»
Addio,
—
le
fra
precipitoso
il
asciugandosi
(escguiscoìio) Oh!
braccia
colle
Erminia,
poi Ceì6»arc
è
{che
al
assistito
(entra
levate^,
pei ritorna
coi
Creditori,
tre
i^jacc.
qualche
entrata
finale
della
gli applausi).
fingendo
{batte
!
le
ha
ed
prima,
momento
scena,
! bravissimo
fuori
Bravò
destra,
tura!
na-
VI.
poi
Erminia
oh!
sudore),
SCENA
neiii,
da
parto
e
quinte
sangue!
mani).
,
SlMONAZZA.
Ma
poi
se
d'anni
son
carco
e
di
e
Amilcare,
sia
bada
di
del
il
ver.
palpita
cor
cora
an-
n'impipa/
se
dicono
Ma
fatica.
{ad Amilcare)
Erminia
e
È
{declamando)
ve'!
zurar
anca
po' là;
un
laverti
torbido;
da
Ho
parlare.
hanno
quei
tornano
paura
gran
parti
che
saputo
tuoi
con
amici,
che
ci
noi!
Amilcare.
Diavolo
!
Cesare
Vengano,
{entrando
avanti,
vengano
care) Amilcare,
questi
tuoi
toi
creditori).
signori,
vogliano
fermarti
il passaporto!
Amilcare
Oh!
povero
me!
e
come
Anùf
{piano)
Cred
amici
.
che
{viene ad
{piano).
fare
ora?
.
.
-
SCHERZO
Cesare
cori
Pigliali
le
163
COMICO
(piano
tabaccando).
e
buone
tu
vuoi
non
già fuggire
...
per
pagarli.
non
Amilcare
No
certo,
bacco!
per
(piano).
non
già
sono
ladro
un
come
loro!
Erminia
ti
Se
metti
il
fare
a
{piano).
infine
comico,
...
(e. s.).
AMILCARE
Lo
fo
pagarli
per
fermano
il
I
ma
passaporto
mi
se
.
.
.
credo
io
ma,
ali,
se
mi
{e, s.).
ti
clic
facile
sarà
di
verli
commuo-
.
.
Erminia
Di
le
tagliano
.
Cesare
Eh!
,
convincerli
(c, s.y
persuaderli!
e
...
(c, s,).
Amilcare
Convincerli,
commuoverli
persuaderli
.
un'idea).
da
Se
.
pito
(col-
.
.
.
.
provassi!
.
.
.
Cesare.
Che
cosa?
Amilcare.
Niente,
voglio
(gli porta
Signori
!
Primo
creditore
via
la
.
scatola
{staccandosi
insieme
Signor
agli
questa
creditore
Commediante!
Terzo
va
e
da
altri
verso
i
Ajace
con
due).
Commediante!
(lo stesso).
{Ironico),
creditore
{Ironico),
tola!
sca-
.
.
Amilcare!
Secondo
Signor
dammi
se
provare
{lo stesso).
creditori).
cui
lava
par-
164
ECC.
PERSUADERE,
Amilcare
(rifacendo
Simonazza
Eh
eh
neW
.
.
dissero
che
e
da
tempo
noi
siamo
cosi
e
s.
Signori!
o
di
partire
f
seguito).
in
perdere!
Secondo
Ma
saluto,
intenzione
(c.
ho
non
Vi
parte.) {{).
crEoiTORE.
avoto
Amilcare
Si,
la
da
mata
.
Primo
Ci
maniera
insegnargli
(tabacca).
eh!
la
alquanto
creditore.
venuti
.
.
.
Amilcare.
Aaascòltatemi!
Lo
voglio!
(/
...
fanno
di
movimento
un
Eh
sorpresa).
creditori
tre
.
^.
eh
eh!
ve
...
ne
oh
prego,
ve
.
.
.
Primo
po'quel
un
Secondo
Si,
dite
bene,
.
.
creditore.
ascoltiamo
Insomma
{tabacca).
prego!
ne
.
che
dirci.
vuol
creditore.
ascoltiamo.
Terzo
creditore.
Ascoltiamo.
Amilcare.
Sediamo.
i
(segnano
tre
Creditori
da
parte;
una
Amilcare
dal--
V altra.
Amilcare
{fa pausa,
imitando
PrcRdele
i
Simonazza
cuiiirici
iml)!»!iro
cIjo
si
muove^
ecc.
dispone
e
a
parlare^
poi).
tabacco?
"1) L'Atioiv
(f.ii in
si
l:i
intenda,
prinripio,
Creditori
a
f.uo
ma
aflincliò
si
adattino
caricatura
qucUa
esai,'crar
senza
si
non
a
tal
renda
scenr.
in
modo
elio
troppo,
spccialment»
troppo
inverosìmile"
i
sciierz:)
Primo
Grazie
creditore.
mille.
Secondo
Non
creditore.
pren'lo.
ne
Terzo
Non
ed
Erminia
{Cesare,
modo
veder
da
Amilcare
Ajace
ridendo
dalla
Amilrare
ri^orlate
voi
e
rlio
il
«loi
gionio
pres'^nfcito
dir
voglio
mai,
.
Novembre...
del
ISiji
cessivo
suc-
giovine
un
.
voi
clie
('oijs(»sso
"ii
3
giorno
Morii!
quel
a
alquanto
tuono
eon
solenne).
.
fa
in
veduti),
ro-inincia
basso
Creditori
dei
parte
si
loro
po' fra
un
esserne
e
{pnahìiente
al
mille.
indietro
po'
un
pongono
creditore.
grazie
prendo,
ne
Vi
165
comico
dell'
proftissori
conosceste
non
università!
.
(azione
dei
nui
nos(:este
Creditori).
tre
i
vostri
eh
Eh
li
voi
.
co-
non
{azione
professori!
.
Non
Si
eh!
.
e,
s,).
.
.
mail
conosceste
.
.
Primo
.
creditore.
!
Signore
Amilcare.
ricordate
Vi
al
forte:
di
re
bastoni
alle
danno
professore
un
eh
.
almeno
Ove
gongola
sien
o
di
tutto
i Caffè
colpo
egli
nobile
dimani
non
peva
sa-
quanto
(1). {passaggio)
coppe!
.
Eb
.
—
.
CStnionazza
(1)
il
Ah!
tanto
tabacco!
prendiamo
.
(fa
crollo).
.
eh
fu
breve
preferendo
cattedre?
sperto,
ine-
ed
ingenuo
in
compagni,
un
eri
di
o
giovine
dissipazione,
biglian-i
creditori
i tre
che
Un
i
scuole,
alle
alla
giuoco,
quel
Titali
da
traviato
dedito
che
ora.
d'uso
picche/
le
e
carte
fa
atto
francesi
di
dicasi:
quanto
Amil-
ad
applaudire
un
re
di quadri
166
ECC.
PERSUADERE,
care,
Ajace
—
cosa
atto
le
mani
batter
di
atto
fa
fa
Erminia
:
Tutto
di
senza
le
con
dita
contemporaneamente.
molto
occuparsi
segno
di
della
fischiare.
Amilcare
—
fa
Cesare
disapprovazione:
vede
i
:
—
ditori,
Cre-
no).
(Ciò
di
che
interruzione
senza
istante).
un
Amilcare.
Allora
di
giuocatori
costole
vantaggio
gli guadagnarono
e
i
lutti
misero
si
gli
denari
(colpo
I
.
di
e
piede) Foste
lo
dò
voi!
immersero
a
in
Foste
voi!
vendere
ed
piede)
Falsi
voi!
th
th^
.
lo
lo
usurai
sero
costrin-
T ultimo
perfino
eh
perchè
(colpo
.
voi
gilè
ancora!
.
.
th!
.
tabacco,
.
.
.
.
ed
(e. s.) Foste
.
soccorrerlo,
.
impegnare
.
.
debiti!
di
Strozzatori
.
di
fìnsero
pelago
un
gli rimaneva!
che
amiri
alle
.
eh
ed
eh
.
.
chi
sapete
giovine
quel
era
dete
pren-
ora
.
.
felice?
in-
sapete?
...
(7
Creditori
tre
si
alzano
Primo
Era
Amilcare
è
creditore.
(alzatosi, maestosamente).
(si sbottona
riconoscetelo!
Ebbene,
che
infastiditi)
buffone!
un
panciotto)
senza
Era
io!
la
ripetono
Primo
mostra
(/4
.
controscena).
secondo
e
creditore
terzo
alzando
(insieme
Ma
e
gilè!
senza
.
.
Comici
V abito
la
voce).
signore!
.
.
.
(con
Amilcare
Abbassate
ora
quelle
Primo
Signore!
noi
creditore
non
forza).
superbe
siamo
cervici
...
(con sdegno).
venuti
qui
per
.
assisterei
SCHERZO
a
queste
noi
che
molto
e
scene,
meno
assai
sappiamo
Secondo
assai
Sì,
voi,
Terzo
La
di
meglio
narrar
voi!
che
ne
la
alterate
verità!
verità!
{vorrebbe
Primo
Avete
parlare).
creditore.
invocato,
avete
non
0
supplichevolmente
Terzo
creditore.
soccorso!
nostro
{c. s,).
Amilcare
Secondo
Vi
siete
dichiarato
siete
non
0
creditore.
delle
contento
offerte?
Terzo
Delle
creditore.
offerte?
nostre
Amilcare
Primo
è
non
0
la
vostra
(c. s,).
creditore.
Terzo
Di
firma
di
questa
cambiale?
creditore.
cambiale?
questa
Amilcare.
Ma
io
.
.
.
Primo
E
il
soccorso?
nostro
È
rie
sto-
creditore.
Amilcare
Il
sentirci
per
creditore.
di
meglio
i67
COMICO
dopo
e
tutto
meditate
ciò,
di
creditore.
voi
v'ingaggiate
fuggirci?
Amilcare.
Amici,
amici
miei!
artista
mente,
nascosta-
stre
no-
168
PERSUADERE,
Primo
Ma
voi
CREDITORE.
fuggirete,
non
ECC.
Secondo
•
Se
prima
prima
se
I
pagate
non
creditore.
pngntel
non
Terzo
creditore.
Pagate.
Amilcare
Le
scene
(inette
vìa
scatola
a
la
(fra sé).
(looisamente
u"lilcnii
Ma
scatola)
persuadono!
non
almeno!
.
Primo
..Vogliamo
.
.
creditore.
quattrini!
Amilcare.
Ma
almeno
ascoltatemi
!
.
Secondo
Vogliamo
.
.
creditore.
croro!
Napoleoni
Terzo
creditore.
Oro!
Amilcare
Tentiamo
{cavando
il
{forte)
strada!
quest'altra
Primo
fazzoletto).
Voi
dunque
lete?...
vo-
creditore.
Napoleoni!
Secondo
Napoleoni
creditore.
d'oro!
Terzo
creditore.
Oro!
Amilcare
la
{spiegando
maniera
Oro!
di
Ajace
Oro!
il
e
fazzoletto
volgendosi
Intendete?
.
.
.
comincia
al
terzo
vogliono,
a
rifarti
Creditore),
là,
dell'
oro-=
170
persuadere,
Di
ecc.
Terzo
creditore.
Primo
creditore.
furto!
E
finirete
passare
a
Terzo
Ladro
ladro!
un
per
creditore.
!
Amilcare.
Io!
ladro!
io
Primo
Dunque
creditore.
pagate.
Amilcare.
ladro
Io
ah
(5«
!
Secondo
Pagate,
è
tutto
e
! le
mie
finito.
(c, s.)
orecchie
silenzio
odo
più
alcun
che
silenzio
questo
a
dove
.
son
.
...
Dunque,
volete
creditore.
pagare?
Amilcare
il
(facendo
sordo).
Eh?
Secondo
Se
volete
pagare?
creditore.
(alzando
Amilcare
Che
cosa
Pagare!
voce).
(c. s.).
dite?
Terzo
'
la
pagare!
creditore,
(fortissimo),
.
.
dovo
io?
.
.
Primo
sto
que-
.
Non
.
rumore!
.
me!
voi?
.
!
.
intorno
regna
.
siete
.
.
.
cupo
agli orecchi)
mani
creditore.
Amilcare
Dio
le
pone
...
...
scherzo
171
comico
Amilcare.
Dio!
Dio!
ho...
sordo!
son
lentamente
(cade
.
SiMONAZZÀ
l'udito!...
perduto
sordo!...
son
in
ginocchio),
.
.
{corso
sostenerlo
a
eroico
atteggiamento
con
grida)^
Oh!
Cielo!
Salva
AJiACE
Ma
il
I
giorno
vendetta
(fanno
CREDITORI
Eh!
{dall'altra
della
infelice!
giovine
questo
parte).
arriva
avanzarsi
per
tutti!
per
.
.
.
gridano).
e
fandonia!
.
Cesare
(afferra
Erminia
dei
il gruppo
.
.
la
per
comici,
tre
mano
i
e
e
lo
trascina
creditori
tre
tra
e
piendo
com-
y
il
tablò
esclama).
vivo
Indietro!
morto
o
che
appartiene
non
esso
a
lui!
Cesare
{acrenna
Amilcare,
Tutto
—
ha
ciò
posto
Amilcare
Se
(piano
quei
fatto
dev'essere
ad
capo
graziosa
con
e
tre
Simonazza
a
li fossero
in
ad
e
platea
Ajace
senza
potrebbero
versi).
muo-
resistere
tablò?
questo
Simonazza
(piano
in
attitudine).
zitto!
Sta
Primo
0
sul
mano
una
parodia),
comica
a
che
vivo
0
creditore.
gli
noi
morto,
andiamo
a
fermare
il passaporto!
.
Amilcare.
No
;
per
carità
!
(salta
Primo
Ah!
oppure
ah!
vedete
credete
che
in
piedi)
creditore.
non
siete
canzonarci;
sordo
ma
la
? voi
siete
pazzo!
vedremo!
—
(ai
172
PERSUADERE,
andiamo
Andiamo,
compagni)
suoi
ECC.
il passaporto
fermargli
a
!
Oh!
Analmente
che
!
diavolo
al
portate
e
fazzoletti
(ai
!
lui
a
Comici).
stanco
di
parlare)
Voi
sono
vorrebbero
che
comici
(ai
dai
{scogliendosi
Amilcare
le
E
Creditori)
voi
.
parole,
convincenti.
ma
calma
(ìnger
a
mi
che
di
credito.
il
anche
vi
Secondo
di
ed
io
allora
lasciate
nuo
conti-
sulla
e
paga
del
il frutto
il mio
probabilità
ogni
me,
mi
intanto
guarentisco
tata
affet-
amici,
galantuomini,
stri
vo-
poche
con
se
buoni
i
e
ma
—
restiamo
credervi
prima
crepa
pago
miei,
Cesare
dà
vostro
zio
fatti
pei
andare
fretta
andate
qua,
.
.
bene
Batiale
grazi'i)
e
(in
—
altri
scatole
vostre
ria
sto-
questa
al
buon
vi
lardi
più
capitale.
Terzo
creditore.
Capitale.
Amilcare.
Tu
zitto
sta
voi
se
dite
invece
:
no
ti
Se
il
fo
saltare
in
orchestra
Amilcare
Signor
!
Ma
—
felice
parte
,
le
ecco
probabilità
probabilità:
Prima
eh?
il
che
Il
signor
Lo
paga!
—
Fermatelo:
passaporto.
vSignor
probabilità:
seconda
—
in
vi
non
e
il
fermiamogli
dunque
notte;
Amilcare
Amilcare
fate
Il
vi
vi
mettere
signor
promette:
lascia
in
prigione
Amilcare
prigione
...
Erminia.
Senza
passaporto
'
!
Amilcare.
E
voi
lo
mantenete
.
.
.
Cesare.
Ed
egli
non
vi
paga!
il passaporto
va
scherzo
473
comico
Amilcare.
Allora
lo
qui,
star
fate
a
fuori,
mettere
far
non
•
nulla,
lo
ma
morir
a
costringete
a
fame!
di
.
.
.
Ajace.
Terza
probabilità.
Cesare.
Egli
muore!
.
.
.
Erminia.
Sempre
passaporto
senza
.
.
.
.
Amilcare.
E
vi
non
paga!
Erminia.
E
se
volontà
avesse
non
di
morire
.
.
.
Amilcare.
Allora,
contratto
de'
suoi
probabilità
quarta
con
zio:
suo
beni,
vende
gli
becca
si
i
fa
egli
:
di
nascosto
la
anche
quattrini,
un
proprietà
scappa
.
.
.
Erminia.
il
lascia
Vi
passaporto
...
SlMONAZZA.
E
vi
non
paga.
Sostantivo!
—
Amilcare.
Riuscite
tiUa
necessità,
vi
fa
tutto!
E
p"gli
del
ecc.
provo
uvete
air
fa
ve!
ragioni
col
proprio
delle
ultima
col
leggi
passaporto
del
sarto,
stiratrice, della
voi
altri
4000
e
con
mi
in
probabilità:
suo
deposto
dello
di
riducete
sono
ed
ergastolo
qualmente,
le
vi
quinta
bisuttiere,
acquistate
lo
fuga,
che.
Alion
la
ve
la
ricordarsi
di
cacciare
trattore,
ecc.
impedirgli
usura?
di
materia
e
a
2000
avete
del
modista
franchi
strozzato
174
air
di
cambiale
una
ron
ergastololo
che
voi
già
muti,
sul
altri
tal
un
per
una
dritti
1
ladri,
ladri
Si,
per
diventiate
che
poi
né
{esaltato
inezie!
Perchè
sedia)
n'andate
viva
iddio,
!
matto
.
.
.
creditore.
c'è
calmatevi!
calmatevi,
ve
queste
per
Primo
Ma
e
pericolo
sordi
n^
altri
voi
e
c'è
non
afferrando
e
sono
8000,
truffatori
per
ciechi,
ne
serio
io
lentire,
d'inso-
bisogno
...
e
delle
garantito
sulla
ragioni
buone
delle
hanno
si
quando
intenzioni?
oneste
Secondo
•
ECC.
PERSUADERE,
Se
ci
paga
parlato
aveste
creditore.
prima
frutto
del
—
.
.
.
Terzo
creditore.
Paga
.
.
.
Amilcare.
discorsi!
Pochi
Primo
Cosa
dite
ne
ne
(al
creditore
terzo)
dite?
Terzo
Cosa
.
?
Secondo
Cosa
(al secondo)
creditore
{al primo)
creditore
dite?
ne
Primo
Insomma
{risoluto)
creditore
regolate
col
Cesare
signor
,
un'
zione
obbliga-
formale
...
Secondo
E
noi
vi
lasceremo
creditore.
partire
quattrini!
Terzo
Quattrini.
—
(partono)
creditore.
augurandovi
salute
e
SCHERZO
Amilcare
{^resla
175
COMICO
Creditori,
i
partiti
e
sorpreso
dice)
,
Cesare,
Ajaco,
Erminia!
Simonazza,
Li
ho
con-
...
li
Yinti,
persuasi
ho
cielo
il
I
lo
me
credo
perdoni,
...
(l'averli
commossi
persino
Come
I
.
fatto
.
ho
diavolo
.
?
Ajace.
Hai
parlato
slancio,
con
di
profumo
con
passiono,
*
ti
come
dicevo
fa.
poco
SlMONAZZA.
ti
E
pago!
ga
battuto
Non
sostantivo
tremendo
quel
vi
«
j
Erminia.
lo
Te
dirò
io
hai
come
invece
fatto:
di
recitare^
Mi
parlato.
Amilcare.
Erminia
certo
!
di
Ecco
pubblico
convincere,
fosse
di
creditori
seguirò
che
metodo
persuadere,
quand'anche
un
il
il
e
pubblico
usurai.
!
con
esso
il
commuovere
più
eccezionale;
son
blico,
pub-
\
Tip. Fntolli
BorroBi
PREFAZIONE
due
anni
rileggendolo
oggi
Uopo
di
bozze
le
farlo
so
da
quel
che
del
appendici
Eccole
scrissi,
io
e
diversa
in
non
nulla
in
comparve,
due
Sole.
tali
quali quelle
e
due
pendici.
ap-
:
mio
MABIA^NA,
In
in
mutare
moralità,
sua
quando
//
correggerne
dover
prefazione
una
giornale
di
la
sopra
dramma,
questo
nel
sento
qui dunque
Ristampo
E
da
ne
composi
non
giudizio
precedere
che
attentissimamente
stampa,
il mio
nulla
da
perchè
In
dramma
tre
atti
In
proso.
no?
di
nome
qual legge
contendermi
il diritto
d'arte
di
di
o
render
dovrei
creanza
di
ragione
pera
un'o-
mia?
Cantare
il
le
pubblico
solo
'una
proprie
sopra
rarissime
cosa,
i casi
volte
né
lodi
della
concesso.
T altra.
non
istà
bene
propria
Io
non
:
vita
intertenere
può
voglio
esser
fare
né
PREFAZIONE
TI
Ma
il
se
pubblico,
dramma,
ne
solo
dev'essermi
non
deve
si
ma
disdetto
tutti
È
di
dignità
la moralità,
prendere
il
in
riconoscerne
si
che
si
timide
me
parola,
il
diritto,
la
che
o
,
male,
riferire
per
o
torcono
a
di
senso
conclusioni
io
la
mio
corto
o
o
istigazioni
pianse
benevolo,
fu
il torto
le
e
più
diatriba
una
che
se,
si annoiò,
egli
perchè
suo
chiosare
prendere
non
regalarti
,
udir
vere
se-
morale.
severa
alcuno
Marianna
sor-
sentenze,
e
,
mia
e
per
per
parole, frasi
ti dimostri
quale
miopie
,
più
sopra
sua.
veder
per
senza
cade
disputa
certe
perniciose
intendo
non
la
il gusto
e
prendere
infedelmente,
della
lettor
Perciò,
scrittore
se
stico
arti-
s'impone.
meno
contro
sofismi, adulterano
con
gusto:
dell'opera
morale
critici
di
(nolto
parola,
od
lavoro.
suo
un
di
quando
letterario,
affare
altrui:
esitazioni
di
di
un
dignità protestare
dita
voco:
equigetica
apolo-
per
esempio,
non
rise,
doveva
non
tirsi
diver-
,
infinitamente,
a
non
la
il silenzio
valore
più dignità
ancor
l'intendimento
È
del
è
persuade
è
Ma
serbare
voglia dire,
valore
Questo
non
scrittore
fra' critici
disputa
alla
mia
un
il dovere.
anzi
si
da
discussione
in
pongono
udito
critica,
la
se
calde
sganasciarsi
dalle
risa,
e
piangere
lagrime.
declinare
solamente
Intendo
delle
teorie
sovversive
da
che
me
la
bilità
responsa-
critici
certi
non
,
voglio
cercare
si
se
per
compiacquero
i concetti
al loro
errore
di
di
giudizio
attribuirmi:
o
intendo
logico significato e
di
lontà,
vo-
tuire
resti-
le sentenze
PREFAZIONE
alla
loro
che
genuina
integrità
da
prevenuti
VII
critiche
,
,
il
vedere
fosche
lenti
far
le
letto
criticata.
alla
credo
che
mostrarsi
modo
di
mostrarmi
illuminata,
che
d'àngegno,
non
mie
è
frase,
mi
sia
dandole
di
vizj
i
non
é
parola,
reso
e
non
rendere
sappia
mancare
sicché
virgola
é
non
ed
onesta
posso
;
nelle
di
il
miglior
gli errori,
e
alla
sìa
avere
critica
volontà
buona
dare
da
ch'io
prova
moltissimi
saranno
delia
l'opera
illuminata,
^armi
degno
che
riverente
di
atto
attestato
né
pazione:
preoccu-
udito
ed
onesta
lei:
di
degno
fare
per
alle
coloro
a
hanno
ultimo
miglior
quella
verità
non
critica
il
da
la
ma
-
attraverso
naso
sapere
per
gratitudine
quale
sul
critiche
Intendo
dramma
raio
loro
poste
intendo
hanno
poterono
erronee
,
avventura
ascoltatori
quegli
per
cose
ma
cui
non
io
non
mio
dal
conto
,
vista.
di
punto
Imperocché
il mio
che
V
del
loro
di
le
irresponsabilità!
professo
la
letteratura
farla
maestra
una
sollecitudine
sempre
di
mia
di
criterio,
predicatore
Nondimeno
di
mal
più
ha
esso
dodici
civile
e
per
mi
non
non
poco.
morale
imper
della
ch'io
nel
domestica,
e
cui
oggi
sarei
costume.
un
a
che
ecco
anni
ponendo,
coraggio,
scuola,
vediamo
molto
eh'
dopo
morale
un
la
rinnegata
è
drammatica,
giustizia,
resa
cosi
E
austera
e
che
passioni persuadendole
—
mare
affer-
nientemeno
è
femme:
une
ad
giunto
é
ch'esso
d'
Supplice
sbrigliare
Si
!
dramma
nuovo
dell'adulterio:
apologia
iscopo
scherza
si
non
almeno
avrei
so
accorto
fu
quasi
quale
di
cinazione
allufarmi
vai
PREFAZIONE
delle
Una
famìglia,
è
cosi
e
di
di
incrociato
più
al
loro
mitraglia
v'è
bene;
si
cui
che
fra
o
aurore,
Or
mai,
un
fuoco
vennero
tati
presen-
quando
o
costano
s'ac-
delle
colpevole poesia
la
dei
micidiali
di
nell'orbita
ad
si possa
non
ci
orbita,
loro
un'ora
non
a
segno
amori
fra
Ma
moschetteria.
e
gli ardori
dare
può
essi
una
all'alba
e
loro
questi amori,
battaglia
al
riggime-
più
siva,
deci-
meriggio: quest'ora
il tramonto.
Nell'aurora
questi
l'aurora
scusa:
è
dei
viluppo
la
loro
bujo
c'è
avvenirci
di
4ìella
aspetto
è
le
scusa:
una
Tinesperienza.
nel
passioni
è
Il tramonto
—
Più
—
di
Invece
negazione
ridevole
giovinezza,
dell'avvenire
-del
trovare
possono
pieno
ardori.
il tramonto?!
Ma
amori
altra
meriggio
Nel
della
scusa:
nessuna
avvenire,
cosiffatti
l'accostarsi
amori
canuta
c'è
vecchiaia
c'è
oppure
—
e
la
non
paralitica
il
fedeltà
colpa.
Tale
esso
furono
amori
o
per
combattuto
sempre
illegittimi amori.
vertice;
noi,
maritata
donna
ha
principio della
al
0
di
presso
marito.
suo
qui peraltro questi
Sin
—
è
cotesti
oggi,
come
della
drammatica
specie
cotesta
consorzio
amore
della
piaghe
permanenti
e
civile
non
letteratura
La
è
T
che
uomo
in
del
dubbiò
senza
un
più gravi
il concetto
cardinale
del
mio
dramma
É
—
immorale?
Antefatto
Favola,
del
il tramonto:
mio
dramma
nodo
l'aurora
drammatico,
e
il
una
meriggio:
passione
^
IX
PREFAZIONE
.
illegittimagiunta
queir
astro
UD
"i'
stella
'C
si
non
negletta
esibite
e
avversi
sereno
scoppia
cadere
a
va
ma
lasciando
fumo,
il
tra
questa
non
dipende
da
circostanze
di
mancanza
inerte
ogni
intrinseca
condizione
è
tramonto
il
poi....poi
che
non
dove.
sa
che
poi
passioni,
0
si
fu,
segnando
fuoco,
cosa,
a
tra*
prestabilito,
alto
abbuia
si
che
sa
non
Mostrare
di
sinistra
ha
non
ch'essa
notte;
sale
giunta
ecclissarsi, spegnersi
è
nella
che
e
che
accorge
regolarmente
artifiziato
striscia
sé
si
anzi
tramonto:
tramontare
fastidiosamente^
di
essa
periodo
a
fuoco
una
questo
suo
falsa
una
•come
cui
il
che
monto:
tin
in
ora
a
da
di
aggravanti
o
queste
favorevoli
esteriori
casi
pos-
attenuanti
,
,
^ra
pur,
Io
mio
questo
doveva
ipotesi
della
Sarà
iità^diquesto
supposto
ogni
il
più
"lerne
Fu
Bene
più
di
di
il
gliore
miriggio
me-
tramonto.
Marianna
del
questo
per
me
e
non
a' rei
attenuanti,
la
di
e
platonismo.
tutti, che
togliere
per
per
questa
contrario:
in
circostanze
invincibile
la
per
verosimiglianza
chiaro
essere
difficile
immorale
al
la
arte
platonismo
scappatoia
al
innocenza
platonismo*,
peraltro
Doveva
passione
materiale
di
quistione
migliore
delle
questo?
la
idealizzai
alla
la
migliore
precedenti:
rappresentata
il far
sino
Errico
fasi
V aurora;
passione
immorale
Adunque
due
le
per
per
la
immaginare
quindi
ipotesi possibili
Fu
compito.
probabì*
entro
io
—
aveva
convenuti
dendo
ren-
e,
dimostrazione
ren,
la
conseguenza.
ipotesi inverosimile?
essa
anzi
mi
si
presentò
altresì
X
PREFAZIONE
.
opportunissima
delicato
i recenti
drammi
tali
quei
che
ci ricantano
si
fosse
teatro
ma
le tre
per
bero
fatto
andarvi!
io
ostante
di
e
padre
affermare
oso
Errico
sentirsi
a
esporrà
non
fare
la presenza
è
di
tesi
in
nel
mio
dramma
sin
€
V'è
terribile
questi
dal
primo
del
e
accorgo!...
l'occhio
profondi
mi
non
di
e
Dio
del
dice
nessun
scabrose:
cui
rianna
Ma-
barazzanti
im-
quelle
potrebb'
d'une
figliadi
sere
es-
femnuy
padre.
suo
concetto,
questo
rezza
chia-
più lampante
e
di
!
anni!...
una
—
quésti
povera
Forse
sono
e
ridicola!...
sono
viiìcermi....
leggere
sciagura più
v'è
trentasette
per
no
noi"
certamente
Marianna,
posso
deride
ciò
di
con
la
con
non
cuore
è
e
colpevole!
sono
dovrei
platonismo
di
il
atto.
ho
dire:
Non
riempie,
non
supplice
non
termini
posta
angoscia,
madre!...
ne
figliache
una
La
nel
esempio,
per
lo
che
spiegazioni
interrogazioni, quelle spiegazioni
materia,
un
figlia interrogazioni
dalla
chiedere
0
il
che
di
medesimi
tali
questi
a
—
che
ragazzine
quattro
o
-^
quasiché
—
pel pubbhco
non
vanno
l'antifona:
ragazzina
una
non
supremo
cotidianamente
condurvi
potrebbe
cui
cost
la inverecondia.
biasimo
per
di
dramma
un
francesi,
,
dramma,
a
il vizio, di
anche
argomento
scevri
A
togliere
per
e
Bisogna
me
avere
misteri
intricati,
donna!
Oh
condanna
mi
non
Dio
,
neppure!
•
Il
Ma,
—
mondo...
€
Ed
io?
—
rigori crudeli,
il mondo?
ignora...
subito
Marianna
cui
e
Non
le
sue
»
—
risponde
»
Errico
—
A
replica:
ho
io
i suoi
malignità
pregiudizi!, i suoi
beffarde?
Eccolo
—
XII
PREFAZIONE
curiosità
del
mondo;
mai
potremo
non
delle
ebbrezze,
Marianna
grazie
Tire?
l'amico:
ringrazia
pel passato
gli dice,
Grazie,
e
se
"
pel presente!
e
ebbe
non
Ma
—
Vavve-
e
»
«
L'avvenire!?
f
Esso
ed
profonda.
stima
una
che
almeno
ralimento
attribuendogli
sappiamo
mentre
di
quello
non
denigrare
due
noi
che
annore
un
€
CHE
le
Non
quello...che
potremmo
NON
ABBIAMO
ccme
esclama
—
che
quello
Marianna:
È
«
te!
dice
gli
"
Marianna:
risponde:
Dimmi
«
anche
spaventa
egli
Errico.
ripete esitando
"
quello.,.
ma
detto!
hai
tu
QuaPè?
avere!
potremmo
ed
quello....degli
avere...
"
Errico:
affetti
ai
canizie
quali 'la
e
,
le
rughe
il
tolgono
non
bisogno..c. di
vivere
bel
poesia
dell'ombra
solitudine!
»
giorno
SILENZIO
€
la
DI
Ho
capito!»
Iddio
mi
buoni
Ecco
L'
-che
L'
posta
non
diventa
la
amici!....
un
ove
e
freddo
donna
tHo
Oh!
—
come
"
la
nettamente
illegittimo
amore
hanno
non
mistero....
disperata
prorompe
castigai
nel
furtivi
capito!.... Diventare
che
prestigio;
al
della
tesi
commedia.
quando
tramonto,
scopre
avvenire.
ha
illegittimo rispetto
amore
al
suoi
ai
mondo
,
pregiudizi
L'
e
rigori crudeli.
illegìttimo
amore
rispetto
alla
che
famiglia
,
personificai
L'amore
sventura
neir
innocenza
illegittimo
del
reo.
della
ingenua
in
faccia
al
figlia.
ridicolo
e
alla
PREFAZIONE
L'amore
illegìttimo
dei
sventura
L'amore
faccia
in
faccia
ai
e
alla
e
alla
pettegolezzi
complici.
allo
scandalo
deirinnocentc.
E
tesi
tre
queste
che
la
e
colpa
rendere
a
tualità
di
ad
atte
; mentre
la
nessuna
catastrofe
gittimo
ille-
amore
circostanze^
la
attenuarne
sabilità
respon-
presenta
ne
non
particolare
una
speciali, anziché
casi
un
le eccezionali
tutte
presenta
da
tratte
sono
inverosimili,
alle
atta
in
illegittimo
sventura
fino
XI»
even-^
logico effetto
un
di
generali cagioni.
di
Nulla
di
più
dei
convenienza,
alle
precedenti
più
di
Nulla
dopo
anni,
:
è la
ogni
di
meno,
matrimonìi
delle
passioni
storia
di
almeno
di
un
platonismo
di
dieci!
sessanta
infedeli.
battaglia
una
dei
inamabili,
eccezionale
di
più
mio
nozze
le
immaginai
io
Cosi
mariti
mogli
cento
sopra
frequente
e
comune
circostanze
altra
render
lo
provai.
tutte
difficile
la
di
che
nove
vano
potedel
prova
assunto.
E
non
11
ultimo
in
Marianna
pettegolezzo
infelice
è
ridicola.
raggiunge
e
sorge
e
l'amante
il
e
marito.
Lo
scandalo
Y
turba
nasce
coscienza
innocente
,
spezzerebbe
della
figlia,e
caso
eccezionale,
al
È
lieto
questa
esposizione
o
della
e
è
mia
che
avvenire,
suo
immaginato
fine,
non
il
per
non
questa
commedia?
condurre
prova
la
senza
la
nulla
schietta
e
in
ur"
media
com-
trario.
con-
genuina
XIV
PREFAZIONE
sfido
Io
Ognuno
Ov'è
allora
Ov'è
V inverecondia?
mi
si
risponde
Tultim'atto
Di
lettori
si
alla
figlia
—
nel
—
dottrina
delirio
molto
del-
sospetta
vizio.
di
due
ch'io
aggiunge
ir) una
prorompe
queste
madre
la
sconveniente.
è
—
persuadritice
dà
che
—
Marianna
—
mente
sola-
ma
l'immoralità?
scandalo
Lo
—
negarlo,
a
pare
dubitarne.
a
e
non
mi
cose
i
permettere
vorranno
loro.
ragioni
11/
l'appcndiee
mi
Non
ne
La
prima
in
cui
ma
si
del
trattano
figlia di
la
di
parole
viene
parole
con
rispondere
rendere
due
a
della
conto
quel
dialogo
un
in
fra
ode,
non
la
madre
coi
cui
più dolci
i due
e
di
lativi;
appel-
interlocutori
dimestichezza
affettuosa
duta,
ve-
l'amore
riguardano
che
del
mome^nto
Marianna
nominata
altresì
brevità.
maggior
concerne
parole
quale
di
la
con
obbiezione
Errico,
la
del-
dramma.
mio
alcune
il conte
Une
e
da
^he
finito
aver
sbrigherò
Me
dramma,
dunque
per
del
moralità
CkmdnnaBiooe
prceedente.
resta
obbjezioni
Lisa,
dramma,
mio
MIARIAIVIVA,
e
dandosi
tu.
Ecco
Marianna
il brano
ed
di
quella
Errico
sono
scena:
seduti
sopra
un
sofà.
XV
PREFAZIONE
Parlano
a
di
Lisa
il
Marianna
ostacoli
d'accordo
che
Errico,
ben
e
alla
al
va
ed
Marianna
ch'essi
sentire
ode
Lisa
€
suo
e
—
—
silenzio.
tavolino
da
dossale
del
rimane
In
plesso,
per-
ch'é
lavoro,
sofà
entra
questa
il
e
fondo
in
silenzio
di
vedere
e
di
impediscono
le
Errico
quivi.
sono
Dunque?
—
di
L' alto
scena.
spiegare.
Marianna
quali sieno,
conosce
momento
un
dico
certi
per
voluto
ha
non
lei
rato
dichia-
addolorato.
pensoso,
V'ha
di
sormontarli!
per
ha
ma
mano
ostacoli?
questi
sono
Mettiamoci
Lisa,
che
confessalo
ha
Lisa,
per
alla
aspirare
insormontabili,
Quali
—
Questi
Michele.
affetto
suo
poter
non
di
e
ripiglia
—
si alza,
Marianna.
veduta,
non
e,
la madre
vede
il conte.
Michele
—
rha
me
fanciulla,
parole
—
producono
Marianna
Michele;
rico.
egli
mia
Che
—
ora.
or
per
curiosità
—
—
andarsene,
facile
a
questo
dersi.
compren-
prosegue:
ma
Oh
—
stava
una
ricchezza
La
-
che
Marianna
prosegue
—
confessato
chiaramente
Nella
E
Lisa
ama
di
è
pure
io
quella
figliasupera
ricco!....
Marianna!
povera
posso
mia
Dunque?
dirti?!....
—
risponde
—
Che
di
Er-
vuoi
cosa
tu
sapere?'!...
—
Lisa
a
attonita,
E
—
questa
famigliarità di linguaggio
rimane
trasognata.
Marianna:
?
Voglio
sapere
la
verità!
—
Per
la
mia
ado-
XVI
PREFAZIONE
dimmi
Errico,
Uno
fanciulla, che
un
e
Michele
f
sormonterà
i
il conte
uscire
risponde
è
ed
di
a
l'idea
mai
Michele
di
Loreni
fanciulla
si
ricca
si
non
egli
:
ad
di
vergognò
di
noD
dire:
potesse
giungere
per
,
i
dignità
il mondo
che
il
ode
L' ostacolo
e
o
porta
intanto
Ma
madre:
sentimento
un
alla
s'accosta
la
vegli
se
sapere
vista.
sua
assale
enorme
non
non
scongiuro^
—
faticosissimo,
per
che
conte
sai!
mostrando
ti
angelo,
violento
più
sogno
pian piano
adorato
che
quello
stupore
faccia
hiio
quel
Lisa, per
rata
una
servirsi
,
i
dell'ascendente
€
della
madre.
Lisa
É
il
al
significato
il
sull'animo
lo
è
scandalo
credo
E
da
quella
assai
più
di
il
che
ascolta-
di molte
sarebbero
non
mio
potrà
che
terrore,
nell'animo
efficace
del
sostanziale
salutare
scena
siluazxom:
questa
domestico.
parte
era
meraviglia.
più penosa
significalo
scandalo
concetto.
venire
della
colmo
capire
Questo
fratello
proprio
»
esce
facile
trici
del
molte
,
declamazioni.
enfatiche
^
Ne
Del
debba
poi
resto
mi
io
se
ogni
scena
che
degli
amori
poi
modo
mi
si
non
accuserà
illegittimi, se
questa
di
aver
io
moverà,
com-
in
questo
dell'
cred'io, per
sarà,
ho
1 Al
scena
meglio:
Y utilità
e
scena
davvero
no
questa
se
disgusterà,
T austerità
disgusto risiede
Ad
piacevoli :
detto;
sono
bene:
che
pretendo
non
sensazioni
eccitare
contrario
imparziale.
il lettore
giudichi
fatta
mostrato
Y
mento.
insegna-
questa
apologia
potere
PREFAZIONE
da
questi
—
platonismo
la
—
Alle
caso
leggi
uscire
lo scandalo
del
improbabile
caso
domestico
in
tutta
deformità.
del
buon
mi
gusto
al
scandalo
modo
colle
cui
con
parve
fatto
darsi
tu
parole piene
di
darsi
io
io
del
tu,
temperava
tenerezza
figlia parlare
la
questo
quando
del
del
sente
in
—
abbastanza
solo
stesso
questo
certo
il
ottemperato
lo
quando
in
dato
avere
—
riduceva
e
anche
esiziale
sua
XVll
tilissima
gen-
di
dalla
sé
madre.
ispendo
Non
frasi
di
sopra
giudizio, d'incontrastabile
mio
che
non
0
altre
questa
evidenza
da
abbia
chi
non
pregiudizii o
da
Ed
da
riferiamo
ora
parmi
e
negata
se
preoccupato
antipatie.
atto;
il discorso
intero
quel discorso,
di
Ma-
del
sopra
di
indignazioni
le
agglomerarono
si
quale
a
cosa
,
venire
sinistramente
per
nell'ultimo
rianna
è
evidenza;
possa
l'animo
ciò ;
certi
critici.
circa
il
gli
amori
prestigio,
mistero
cui
a
ove
le
hanno
che
il
verificato
vede
Marianna
bel
un
canizie
giorno
ombra
parte
Errico
preftso
dal
ricusata
per
forse
Al
figlia
senz'
altresì
l'avvenire
colmo
dello
spasimo,
le
Ferrari.
alla
fa nodo
Voi.
V.
tolgono
poesia
spregiata
figlia infelice,
Michele;
dell'uomo
vorrebbe
l'
del-
solitudine.
di
rimane;
avvenire
rotto
pianto
la
,
Errico
furtivi nel
vivere
colla
da
ricusata
Visconte,
la
essa
spregiato;
marito
un
rughe
silenzio
e
Londra;
per
di
veggono
freddo
in
mutarsi
le
e
bisogno
9
di
pronostico
per
venire
senz'av-
sé ; avendo
amato.
parlare, ma
parola.
^
il
XVm
PREFAZIONE
marchesa!
Pianga,
—
le
—
dice
Michele
damente
profon-
commosso.
allora
Ma
la marchesa
angoscia
cosi
Non
€
riesce
I
posso
non
lagrima
una
I
di
peso
tanta
rispondere
a
Guardi,
—
le
Tutte
—
cervello....
nel
qui
qui
al
la
a
:
posso....
neppure
soccombe
finalmente
Essa
—
Michele
offusca,
si
ragione
sua
più lagrime:
trova
non
che
ho
non
le
lagrime
sento
la
affogano
mi
più
gione!
ra-
,
anche
divento
Io
—
la
coscienza
la
sopra
mia
ricordo
mi
non
esistenza?
distruggo
oltre
quando!
alla
mia
alla
mia
anima,
sia
E
rincontro
creato
domestiche
queste
a
dieci
io
anni
Il
—
creai
a
anni
mio
io
r amore,
io
care
e
un
combinazione
Non
—
il
creai
sono
questo
sposassi
—
Io
non
uomo
Creai
—
io
fecero
mi
non
amava
Dopo
—
dinsyizi
riaccesero
ho
se
e
ho
combinazione!
questa
—
fatto
amava
Ragioni
ricondusse
so
a
il dimandare
che
—
No
—
già impazzita!....
Dio
Io
—
che
uomo
si
amore
suo
pazzia
No!
—
mi
io
di
circostanze
Altre
di
adesso
Son'io
circostanze?
queste
e
se
lo
perchè?...
torno
!
—
l'amai?
—
lo
dimando
lo
che
No
T amore!....
segno....
io
cui
moglie
una
io
maritarmi
per
—
fratello
suo
di
ragioni ?^
Creai
più
Ma
principio
un
impedirono
diciotto
—
pure
prima
dimandava:
perchè
perchè,
questo
fratello
mi
e
Questo
—
dimandare!
suo
vite
oggi...
che
pensava
due
pesa
ieri....
—
—
le
che
,
perchè?
ma
Perchè
—
maledizione
pensava
più
,
sacre
protestai
e
la
Io
finalmente...
Perchè
—
ribella
si
qual'è dunque
dimando
io
pazza!
Ma
donna,
Non
—
più
la testa
insomma,
non
l'ho
PREFAZIONE
XX
prudenza
produce...
stessa
ridicolaggini...eppoi
Oh
—
lo
sol
se
Diol
ne
va
vial...
baci
la
veramente
mia
ragionel...
no,
mio
Diol
figliai Mia
darsi
piombo
un
la
Non
—
può
I....
pazza
eppoi...
I
—
I
rovente
mia
-No,
ragione
voglio
non
Almeno
figliai...
—
cade
spossata
sta
e
divenire
per
pazza.
vediamo
Ora,
Prima
un
poco:
osservazione:
semi
tener
Tavrei
dispensata:
si
mi
dimando:
Che
r
poiché
essa
di
nel
mio
diritto
sono
Io
stanza
circo-
questa
dargliela.
ricor-
di
di
pazzia
alla
ne
Ma-
rifugio.
qual'è
discorso
dal
circostanza.
questa
peraltro dietro
è
ch'io
scaturire
ma
dimenticò^
Non
rianna
di
stato
uno
imparziale
critica
la
mentale;
conto
in
parla
Marianna
alienazione
"loveva
Io
detto?
come
prima!
Marianna
E
di
Oh
Mia
—
ho
fuoco....
La
delitti....
come
cosa
da
un
Diol
impazzirei
"^he
qui
sento
Oh
Che
—
parlato
Ho
—
perchè
—
Diol
mio
punisce
le
beffeggia
le
eppoi
T ha
amore
la
di
può
che
pericolosa
teoria
Marianna?
Iddio
creato
lo
che
e
ha
,
qual
creato
Dica
dunque
Che
l'amore,
indocile
iigiose
e
è?
esso
civili
Insegnatemi
qualcuno
dacché
ad
ogni
di
1
il mondo
artificio
tentarono
di
il
il
tempo^
no
é
con
mondo,
le
cui
Sf
tiene
man-
leggi
re-
governarlo?
popolo,
la
legge
che
mi
del
ri-
smentiscano.
Che
"Jicolo?
r
amore
si
rida
del
martirio
come
XXt
PREFAZIONE
Negatelo
vi
se
fra
rVanacoreta
Dimandatelo
leggendario
^parlare
macerazioni?
le
giornali del
ai
Genere
Buon
di
alla
oratore
un
avrei
gli
tribuna
fatto
avessi
delirante
donna
una
potuto
,
far
dire
al
e
de' santi.
invece
Se
come
,
cilicje
i
i balli
fra
dama
la
cosi
perseguiti
Che
l'animo.
dà
che
ancora
la
come
dama
i balli
tra
e
,
,
l'anacoreta
le
tra
l'amore
astinenze
perseguita pu-
,
il
ranco
r
fra i trionfi
eroe
ad
fra
conquistatore
gli
e
storie,
Che
fra
nelle
e
sconfitta
la
E
volesse
conducono
della
casi
nelle
vincere
antiche
battaglia
la
in
passione,
sua
questo:
sconfitta
sua
occorrono
rimase
cui
anni?
dice
non
chi
a
la
e
dieci
dopo
Marianna
che
memorandi
potesse
non
volontà
sua
saccheggi,
moderne.
Marianna
la
Di
osanna.
ogni pagina gli csempj
i
battaglie e
le
col
e
virtù
della
cosi
e
tura.
sven-
di
parole
in
dell'impotenza,
,
ficare
quali-
a
colpa
le
che
alla teoria
o
dì
nome
malignare
volontà
seguita
essa
a
rianna
Macerti
quella
,
teoria
della
libertà
irresponsabilità
dell' arbitrio
che
risponde
nega
od
offusca
la
medesima
Marianna
,
dopo
poco
^quella
delle
Questa
^rdette,
che
la
Errico
tutto
vince.
con
un'
eloquenza
che
parole: l'eloquenza
battaglia che
essa
vince
Marianna
poteva
assai
più
di
fatto.
dopo
vincere:
dieci
tant'è
anni
vero
adesso.
ritorna;
il fascino
la
però
del
vale
essa
della
sua
lo
rivede;
torna
a
appassionata parola,
sentire
eppure
XXII
PREFAZIONE
Errico,
Partite,
—
la
per
mia
di
vita
figlia che
vi
perchè
gli dice,
essa
rivedrò
vi
non
gfuro
mai
più!
E
a
addolorato,
che
virtù, si allontana
tanta
logica,
La
del
Marianna
irresponsabilità,
parlando
con
la
essere
logica
per
mio
manifesto:
di
dramma
del
che
la
profumate
largo
di
legge
potrà
e
codesta
di
il
amaro
giovine
ove
spirito
alcuni
di
di
castigatezza
funesta
la
sposa
nel
il mondo
e
assoluzioni
di
criticii
giovinezza
mali
benigne
esempj
turbine
delle
giudica
non
il vizio
verso
dei
d'ogni
;
sue
solo
faccia^
provocatrici;
nudità
sori,
cen-
leggerezza
istigazioni, di
è
occuparsi-
quasi indispensabile ch'essa
ma
cosa,
ad
ficato.
signi-
perchè
scorto,
fuggito
circonda
d'
altro
ben
mostrare
la
che
voluttà;
di
pompa
seria
seduzioni,
spinge
innocente
voluto
concerne
mondo;
di
genere
La
—
meno
ha
sia
che
con
Queirinvettiva
giudizj
la
facilmente
l'avrà
hanno
pure
mio
quella
Marianna
assoluzioni
Marianna
è strano
ma
che
già respinta^
dichiarava
le
credetelo,
sempre,
11 lettore
—
del
Delle
—
r invettiva
:
certe
I
rimorso
No
è
Tha
legge: mutatemi
la
logica.
logica
vostra
di
teoria
la
gli risponde
miai
è
me
la
mutare
la
è
obbedendo-
logica.
propria
Non
—
ascollare,
ma
resto
che
marito,
suo
né
parte.
e
apparterrebbe
cui
a
più
figlia senza
sua
Errico,
guardare
né
a
risoluta
va
che
è
purché:
,
vi
sia bellezza
epppi
smisurate
nelle
o
splendore
o
quistioni dell'Amore,
quistioni
in
cui
da
da
potenza
tanto
del
corteggiare;-
Matrimonio
tempo
—
l'umanità
XXIII
PREFAZIONE
nel
dibatte
si
della
sentimento,
che
intricarsi
complicato
istinto
condanne
di
generalità
coir
legge
della
morale
trovare
sa
non
—
implacabili
col
di
ovvero
,
derisioni
stesso
di
e
scherni
provocate
-deltà
nel
'la testa
alza
Chiedetegli
-qualche
—
indissolubile.
bisogna
seria
riflessione,
forse:
Ammazzare
la
coglierli
spiedate
sul
Una
penitenza
perduto:
moglie
vi
duello
ramante
e
:
difficile: eppoi
è
Paoli!....
e
il
già
ma
dello
peggiore
chiedetegli
fiato
fatto:
Francesche
di
Lavacro
crolla
spalle.
Il duello....
però
Egli
—
provvedimento:
—
lui
L'infe-
argomento:
questo
po' di
un
suffraga.
queste
le
assennato
risponde:
non
mondo
matrimonio
ed
da
sventure
e
prodotte.
e
al
Sottoponete
colpe
per
sporco!
cesso!....
pro-
La
—
air
imposta
Il
—
parazione!....
se-
innocente
,
il
perchè
Dunque?
vdeli!
E
del
rinfedeltà
in
mondo
marito
che
si
innanzi
—
serbino
fedeli?...
fe-
Allora
—
cosi!...
di
lo
sapere
una
spirito.
la
—
pensare
-conduce
al
€
presentatela
farsa
lo
che
della
il mondo
e
se
la
faccia
Oh
moglie
gode
a
pensare.
del
e
sa-
in
è
cosa
alle
immorale
ragazzine,
il
—
un
et
spectentur
bellatori
cor-
poeta
dramma
non
ne
vuol
disgusta.... eppoi
—
che
egli,
il mondo,
teatro,
Spectatum,
scene
ridere
ganzo
trova
e
Ohibò!
sulle
ridere;
Presentategliela
—
costringa
bisogna
coniugale
corbellato,
;
pieno
penitenza!
gli sposi
serberanno
tiriamo
e
non
!
Però
al
si
non
se
s'arrangino
^pienza
che
Dunque.,.,
—
—
•che
probabilmente
reo
farà
ut
ipswl
»
PREFAZIONE
XXIV
ultimo
in
Michele
la
chiedendo
di
mano
Lisa
,
questa
a
propone
,
modello
per
la
virtù
della
di
siano
state
minate.
incri-
lei
madre.
Credo
che
però
Io
non
D'altra
da
che,
e
onora,
allo
riparare
per
dell'
istante
un
ricevuto
scandalo
esservi
potesse
dichiarazione
questa
ed
pento.
ne
parvemi
non
parole
queste
me
parte
Lisa
che
anche
altro
che
uomo
le
prima,
rimedio
Lisa
Che
ad
se
lui
Michele
si
ha
L'experience
«
pas
«
chain
et
rindulgence
a
sont
si
molto
più
indulgente
colpevole
che
un
E
t
qu'elles
coùtent.
di
forterà
con-
rianna.
Ma-
illustre
detto:
la
qui n'abontissent
philosophic,
à
et
la
charité
qui
le
envers
ne
valent
,
ce
un
Michele
ricordandosi
acquisitions
deux
parole
sia!
più
molto
conforterà
francese
scrittore
«
donna
una
verso
fu
Cristo
che
quelle
in
d'indulgenza^
pensando
di
fosse
modo
ogni
barlume
qualche
«
offerto
è
si
marito.
per
•
ama
pro-
pas
»
altrove:
C*est
vertiis
à
de
leur
mauvais
implacabilité
aloi.
qu'on
reconnait
»
P«
Ferrari.
les
MARIANNA
DICHIARAZIOKK.
molte
lettura,
alla
fastidiose
ommettono,
si
dramma
presente
Nel
parti
adatto
renderlo
2337
quindi
e
num.
§
13.*
nell'art.
contiene
cade
perciò
dramma
Questo
sotto
1.®
mente
sola-
spettacolo.
l'eccezione
della
si
che
25
Legge
può
non
e
necessarie
pubblico
a
per
inutili
come
giugno
1865,
rappresentato
essere
,
consentimento
speciale
senza
coli'
trattare
in
lui
caso
tale
Autore
di
dell'Autore.
un'
parti
recita
per
indispensabili
indicazione
da
manoscritta
intende
difenderlo
alla
e
questo
volontà
ogni
e
alla
desimo.
me-
sotto
la
ristampa
citata
Legge
contraffazione.
o
PAOLO
(Milano,
scena
dell'Autore
posto
dramma
contro
in
messa
l'intenzione
secondo
S'
avrà
,
,
delle
volesse
consentimento,
per
accordo
Chi
FERRARI.
Via
Pasqnirolo,
3)
PRIMO
ATTO
La
rappresenta
scena
Uscio
fondo
in
;
osci
sinistra, presso
a
poltroncine
ecc.,
ecc.
laterali.
il
Una
—
In
-"
tavolino.
in
fondo
y
da
scrivania
Dopo
alzato
il
uscire
per
a
destra
nn
da
lavori
femminili;
sofà,
davanti-scena,
signora
pianoforte
;
dae
ne;
poltro-
destra.
a
PRIMA.
sinistraj,
a
fondo
Nel
SCENA
Lisa
—
tavolino
—
addobbata.
sfarzosamente
visite
finestrone,
nn
presso
da
sala
una
Piero
sipario^
dall'uscio
al
seduta
tavolino^
dal
entra
ricama.
fondo
e
va
sinistra.
di
Lisa.
Piero,
chi
cercate?
{fermandosi).
Piero
Perdoni,
eccellenza;
al
signor
l'avevo
non
marchese
il
veduta.
conte
—
Michele
Debbo
nunziare
an-
Loreni....
Lisa.
Fatelo
prima
entrare
qui
;
poi
il babbo.
chiamerete
PlBRO.
11
qui
Michele
conte
per
la
prima
accompagna
volta
:
il visconte
un
giovane
Luigi
che
Montorso.
viene
8
ìlARUJmA
Lisa
(fra sé) Viene
Allora....
e
alla
mamma....
è
nojoso
e
(infastidita).
quel
e,
il babbo
è
che
I...
Piero^
accomodino.
;
me!...
a
Piero)
Fateli
Che
entrare
IL
Michele
annunziarli
ad
Luigi.
e
(sulla comune).
(Entrano
vado
(A
Michele
indi
Piero
qui
peggio,
babbo
(Esce),
SCENA
Si
al
presentato
essere
diplomatico
questo
avvertile
per
e
da
(Esce
Restino
viti
ser-
sinistra, poi
torna
Luigi)
)
Luigi.
vieni
Tu
in
spesso
questa
?
casa
Michele.
volta
Una
alla
due
settimana,
per
Pergola
al
o
al
più
:
veggo
poi
le
Nicolini,
Luigi.
fratello
Tuo
vien
qui
molto
più
sovente.
Michele.
Errico
Si
è
da
un
pezzo
legato
,
col
marchese
Carlo.
Luigi.
E
colia
marchesa
Marianna
Michele.
E
colla
marchesa
Marianna.
?
d'
intima
amicizia
gnore
si-
atto
9
primo
Luigi.
dimanda....
altra
Un'
Scusa
—
sai
ma
che
da
sono
,
anni
quattro^
della
società
di
legazione
il mare
più
conosco
non
alla
attaccato
navigo....
ove
Firenze.
La
—
ritirata,
ancora
l'hanno
o
italiana
Parigi....
a
pratica
ho
non
marchesina
figlia
già presentata
vive
società?
in
MlCHELB.
Fece
la
prima
sua
ambasciatore
l'altra
comparsa
inglese.
Del
vive
resto
É
uìia gentile
fanciulla!
ballo
sempre
,
madre.
al
sera
con
candore....
un
l'
delsua
un'inno-
cenzsi!...
Luigi.
E
tu
credi
che
sarò
non
da
prevenuto
stato
?
nessuno
Michele.
credo
Lo
certo.
per
Luigi
(guardando
da
Neppure
un'interpellanza?
(sorridendo).
lieto
Sono
di
poterti
dare
la
più
risposta.
rassicurante
(rientrando
Pietro
Il
Michele),
te?
Michele
È
sorriso
un
con
signor
marchese
li prega
(Esce
momenti.
da
sinistra).
di
attenderlo
per
pochi
)
Luigi.
Torno
ancora
di
cercato
a
esimersi
dal
hai
già detto
?
questo
fratello
tuo
egli
presentarmi
Michele
Mi
perchè
fantasticare
in
abbia
questa
casa.
(ridendo)
un'
altra
volta.
È
un'altra
terpellanza
in-
10
marianna
Luigi.
di
Dio!
mio
Eh
abile
a.vviciDandosi
ad
dovere
gli approcci.
ispezionare
generale
è
fortezza
una
Michele.
Se
le
sono
non
vi
che
bisogna
che
brighe
sia
fratello
mio
ha
equivoco,
un
putato
de-
come
dite
come
voi
,
altri
politici
forse
:
ch'egli
capito....
ha
non
Luigi.
Per
deputato
un
non
era
altro
per
cosa«più
la
astrusa
mondo.
del
Michele.
dire
Voglio
circa
che
ho
la
fretta
tutto
è
non
ciò,
lo
Luigi
avrà
non
marchese,
ti
e
di
presento
le
capito
avrà
non
e
timore
per
in
zioni
inten-
quindi
pito
ca-
Io
prevenuto.
essere
io
tue
di
cambio
mio
stesso?
scherzosa
(con
della
soddisfatto
dichiaro
Mi
Errico
figlia del
avevi
capito
fratello;
che
cerimonia).
spiegazione.
Michele.
Potresti
del
avere
la bontà
di
dichiararti
soddisfatto
anche
cambio.
Luigi.
Oh
si!...
senza
(sorridendo)
dubbio!
Michele.
Contuttociò
peraltro.... (sorrìdendo)
Luigi.
Si
:
contuttociò
per
altro
non
ti nascondo
che
avrei
preferito
fratello;
tuo
né
possono
11
PRIMO
ATTO
i motivi
offenderti
di
preferenza
questa
non
dispiacerti.
n^
Michele.
i motivi.
Immagino
serio
Primo
è
Errico
motivo,
uomo
un
I
Luigi
è
Non
tua
colpa
se
allegria).
(con
hai
non
anni
trentotto
suoi
i
!
Michele.
Secondo
Errico
motivo,
è
deputato,
politico,
uomo
eminente
...
Luigi.
è
Non
colpa
tua
di
i tuoi
se
{sorridendo).
Michele
I / tuoi
anni
papà!
Ma
lattime
assieme
dieci
!
credere,
dodici
o
d'.averli
chiamate
quei
di
del
prima
fatti
ballare
ragazzi
fede,
i vostri
vero:
sulle
vostre
Luigi
Luigi
i
gli uomini
buona
in
!
tisette
ven-
il mio
il
avuto
altri
Voi
fare
proprio
anni
abbiamo
medesimo?
forza
A
dermici
fosse
come
che
dunque
nell'anno
per
giurereste
li
ricordi
deliziosi
finite
nati
ti
benignità
alta
un'
Egli parla
anni!
ventisette
con
non
siete
scrii
scono
t'impedi-
anm
deputato.
esser
Sentitelo
ventisette
giovani
nati
stagiod'essere
coetanei
ginocchia
hai
e
ventotto
,
sai !
anni
Possibile
mai
che
in
tutto
il
giorno
tu
non
,
senta
d'aver
ventotto
anni
soltanto?
Luigi.
Burlone!
come
sei
poeta....
D'altra
la
sua
parte,
ognuno
particolare
ha
vocazione.
la
sua
Tu,
propria
per
dole,
in-
esempio,,
12
marianna
Michele.
Terzo
motivo,
io
Luigi
Montorso
visconte
poetai
sono
pel giovane
e
che
aspira
gravissimo
salire
a
alto
nella
,
carriera
diplomatica
è
non
seriamente
entrare
in
una
,
l'entrarvi
casa
da
presentato
poeta!
un
Luigi.
è
Non
esatto
da
presentare
che
quello
dici
è
tant'
:
che
vero
fo
mi
te.
Michele.
Perché
in
qualche
altro
cavalli
di
mancanza
farsi
bisogna
tirare
da
quadrupede!
Luigi.
modestia
Troppa
di
buon
libro
letterario
ad
dammi
scopo
la
;
posta,
e
il tempo
allo
lo
Per
chi
è
al
tu
un
questi,
e
articolo
di
legazione?
per
giungere
dura
vita
dieci,
in
ad
giovinezza
dura
uno
per
a
contemplare
pel viaggio,
sottraggono
questi
vettura
quindici
terato
let-
un
Eppoi,
il
sottrarre
viaggiano
in
,
la
nuovo
viaggio
questo
preferiscono
viaggio
tuo
fermandosi
giornate,
Altri
un
di
fare
amano
sii
Michele,
caro
pubblico
viaggio
un
alcuni
scopo.
viaggia
la
è
monumenti;
scopo
lunga:
vapore
:
al
segretario
un
vita
piccole
a
paesaggi
per
la
:
bene
or
di
nota
Mio
—
preferiresti
non
una
retta
annunziare
Per
conio.
poetai
un
per
quindi^
poste;
cinque
per
o
sei
tempo
vapore.
(a giovinezza
chi
viaggia
in
stazioni
tre
,
d'ora!
quarti
certa
Tu
sei
alla
quinta
posta!
compostezza).
Michele.
£
tu
sei
alla
ventesima
stazione
!
(celiando
'
coti
14
MARIANNA
che
in
viaggio
vapore
in
presentazione
una
una
casa
,
ragguardevole
è
il
lo
per
l' entrata
binario
in
stazione
una
dei
d'arrivo
rilevante
scopo
dunque
sono
sono
il
neppure
mi
go,
proponbene
scegliere
(scherzoso)
(ridendo).
binario?
un
E,
binario
vero
bisogna
:
viaggiatori,
Michele
10
ch^io
quanto
a
dei
d'arrivo
pare,
non
viaggiatori.
Luigi.
11
vero
l'onorevole
era
Errico,
conte
fratello.
tuo
Michele.
binàrio
quel
Ma
là
occupato....
era
Luigi.
Arrivo
dunque
te.
con
Michele.
Binario
merci!...
velocità!...
Piccola
Bada
però.
—
di
non
verrà
mio:
Luigi
giovane
stato
essere
a
cui
in
giorno
un
buono!
Troppo
—
spiacerà
di-
ti
venticinque
a
,
anni
trenta
esserlo
vorrai
e
quarantacinque
a
quanta.
cin-
s.
o
,
maledirai
Allora
il
cavallo
di
spronate,
(Guardando
delle
:
inabile
,
e
posta
arrembato
magro
la
del
scoperta
il
ma
al
trotto
cavallo
:
tu
di
gli
prirai
sco-
e
vapore
sarà
posta
darai
biada
,
e
a
n'
otterrai
sinistra)
rozze?
il ridicolo
Vuoi
vedere
morbino
com'è
delle
ridicolo
rozze
il morbino
!
15
PRIMO
ATTO
SCENA
Detti
IH.
Carlo
il marchese
sinistra.
da
,
Michele.
il
Ecco
vi
Margheri
1
(A Carlo)
visconte
signor
Luigi
Caro
chese
mar-
Montorso
,
amico.
vecchio
il
presento
,
mìo
marchese
signor
è
marchese
{Il
elegante,
un
d' anni
uomo
cinquanta
:
buffoneria
senza
)
{compostissimo
Carlo
E
mio,
amici!
signor
visconte
{Gli stringe
la
amàbile
e
in
;
Luigi).
a
mia
casa
ricevo
non
che
mano).
Luigi.
ella
Vuol
il
darmi
d'inscrivermi
permesso
tra
i migliori
?
Carlo.
le
Anzi,
Luigi
e
grato
sono
Michele
sedere,
a
e
di
persona
una
pare
siede
aspetta
ma
un
a
le
do!
{Invita
pure)
esso
Michele).
garbo.
(piano).
Michele
Sì....
che
permesso....
(piano
Luigi
Mi
del
poco.
Carlo.
Yi
«veva
prego
la
dì
testa
perdonare
fra
le
mani
se
di
mi
un
sono
barbaro!
fatto
aspettare:
16
MARIANNA
Luigi
Di
(sorpreso).
barbaro?!
un
Carlo
Mi
che
accorgo
del
mio
voi
Michele).
(a
di
genere
informato
avete
non
il
signor
sconte
vi-
di
turale,
na-
facezie.
Michele.
Stava
farlo
per
siete
quando
(a Luigi).
Carlo
A|lora
è
sicuro
informerò
ne
ve
che
uno
voi
che
Benissimo
fa
barba,
in
è
questo
il mio
ma
ha
se
nulla;
di
po'
un
fa
se
ridere,
alla
birra,
sera
che
anche
delle
cui
a
freddure;
di
provazione,
disap-
chiamano
il
che
vi
il mercoledì
più
rista,
freddu-
palato
come
darò
questa
sera
do
questa
ma
di
del
vai
dare
piccolo
vi
perchè
poco
un
un
ordine
saggio
fatto
ha
domestico.
al
)
.
,
{a Michele).
Luigi
è
È
voi....
comune
.
Ma
del
do
Permettetemi
—
alla
quelli
a
mie
ridere!
{Va
vale
non
farci
lorda;
ba-
,
,
thè
bene
un'urtata
thè—
perchè
la
,
Mi
—
al
come
favorirete
mi
se
io?...
so
sciocchezza
freddura
bisogna
freddure
mie
Alle
la
^successo!
sono
sciocchezza!
stupida,
dispiace;
ne
Io
,
bene
sia
spirito
me
grande
—
che
patto
a
più
—
Che
la
genere
,
freddura;
barbiere!
un
vostro,
cuor
nulla
Barbaro,
io.
la
dite
entrato.
uno
sciocco,
pazzo
un
o
un
bell'umore
?
Michele.
È
un
che
uomo
pedanterie
di
fino
gravità
a
trentacinque
precoce
annojò
anni
con
tutti
le
compresa
,
sue
ATTO
ed
moglie,
sua
di
Quello
ne
sarai
Carlo
Non
vorrei
sfuggita
la
ed
io
siamo
da
io
che
mia
in
(tornando,
le
mie
Venite
a
sera;
all'ora
che
un*
volete;
fosse
moglie
ciate
comin-
ora;
la Pergola;
dopo
mia
:
vi
mia
sera
passare
undici
!
arguzie
mercoledì
Il
alle
anni
Luigi).
a
casa.
che
alle
dodici
more
buonu-
morbinot
col
rozza
o
ammirando
apparisco
anche
dieci
preghiera.
questa
non
serotina:
fra
tu
violento
col
compensa
giovinezza
una
che
se
ora
17
PRIMO
moglie
però
ceve
ri-
nove.
Luigi.
Mille
grazie.
sento
si
come
dei
di
fra
in
potesse
è
ed
la
di
trattative
di
un
la
aprirmi
ordine....
più
intimo
base
equivoco
un
,
entrambi
falsa
una
che
fu
e
la
che
equivoco
non
giormente,
mag-
franchezza
con
avvertirla
ospitalità
meco
Desidero
ad
dovere
lusinga
parlarle
un
creare
mio
quindi
condotta....
sia
non
s'impegni
seria.
gente
seguito
amicizia
sua
il dovere
rapporti
:
la
ch'ella
costuma
nostri
che
prima
Ma
nell'ambire
alla
estranea
via....
e....
sizione
po-
a
più
mia
proposte
e
dolce.
3I1CHBLE.
Oh
le
circolocuzioni
{con
Carlo
La
in
casa
mia
può
non
me
per
perifrasi
amabilità
dei
espressione
franca
lusinghiera
le
e
e....
e
per
ogni
la
diplomatici
!
compostezza).
che
sentimenti
ad
—
dei
mia
modo
vi
—
conducono
che
esser©
famiglia.
Luigi.
Voglia, signor
marchesa
Ferbabl
marchese,
di
VoL
questa
V.
dare
mia
comunicazione
alla
dichiarazione.
2
gnora
si-
18
marianka
Michele.
rilasciargliene
E
risultarne
una
è
mi
Questa
venire
mio
di
coppia
me
ritenutezza
poco
la
bella
:
allora
la
mia
con
È
celiare
mia
io
vi
in
allegrissima;
passò
mia
a
la
serio, grave....
di garbo,
pieno
non
se
per
posto
l'op-
moglie
era
sempre
era
sta
freddezza
per
in
il vostro,
serietà
moglie
prendere
la sposai
è insulsa!
Questa
Mia
—
potrebbe
solo
p
p.
avvenuto
quando
!
un
due
con
non
invece
era
dispiace.
seguito
moglie
a
poco
passò
me
a
Mia
,
gajezza.
sua
di
come
—
copia
benissimo!
il mio
sorridere,
moglie
a
questa
abituale.
ili
che
1
(scherzoso).
riescita
tristezza
sua
Carlo
pregherò
vi
:
se
da
che
più
Tanto
la tlesidera
copia,
conjugi
Questo
non
esemplarìssimi
essere
due
!
SCENA
Detti
di
c'impedisce
IV.
Marianna
da
destra.
,
Carlo.
Non
è
vero,
mia
Marianna?
^ara
Marianna.
Che
cosa?
Carlo.
Ora
Mon
Carlo
vi
torso.
dirò.
Prima
vi
{Marianna
fa
arrestandola
presento
una
il
signor
riverenza
scherzosamente)
e
Un
gli
visconte
stende
momento
Luigi
la mano,
I Avanti
che
la
stringiate
la
debbo
visconte
avvertirvi
che
un'insidia.
cela
visita
sua
del
mano
19
PRIMO
ATTO
Marianna.
insidia
Un'
?
Cablo.
Un'insidia
vostra
della
e
il
feroce!...
di
colpo
al prestigio
grazia
della
giovinezza.
mia
Marianna.""
Non
il vostro
capisco
grazia
di
colpi
cose
per
scherzo;
ma
che
sono
non
non
temere
posso
più.
Carlo.
giovinezza
nostra
La
Come?
è
non
più?
Protesto!
Marianna.
Protestate
mio.
per
E
—
vostro,
conto
lasciatemi
io
ma
la
stringere
parlo
per
del
mano
conto
signor
sconte.
vi-
Luigi.
Non
teme
(non
Marianna
E
voi,
le
dunque
che
risponde
Michele,
conte
insidie
mie
non
?
con
sorriso)^
un
la mano?
stringermi
volete
MlCHBLB.
Aspettava
di
Marianna
Mi
dimandavate
poterla
{sedendo
anche
e
qualche
baciare.
invitando
cosa,
gli
Carlo,
altri
a
sedere).
quando
sono
trata?
en-
20
marianna
Carlo.
Vi
dimandava
far
di
testimonianza
ciie
siamo
noi
due
esemplari.
conjugi
(sorridendo).
Marianna
dunque
Era
dubbio?
in
messo
Michele.
La
marchesa
signora
non
era
neppur
in
messa
sione.
discus-
Marianna.
Mio
marito
discussione
in
dunque
poneva
sé
stesso?
Carlo.
Né
discussione*
in
né
in
pel
che
caso
t
(sorridendo).
Michele
Anzi
dubbio
gli
marito
diventasse
il visconte
,
,
si
proponeva
modello.
per
Marianna.
Ohi
Carlo.
Io
E
detto
ho
non
visconte
voi
,
a
di
nessuno
guardatevi
prendermi
modello!
per
bene....
,
Michele.
Dal
farlo?
Carlo.
No,
signore,
di
calunnia....
guardatevi
questo
bene
briccone
dal
che
,
dar
mi
peso
alle
denigra
che
,
nuazioni
insimi
22
MARUNNA
dato,
l'ho
perchè
affaccendato
che
veduto
far
a
dalla
la
SfARiANNA
Sareste
geloso
baronessa
corte
Mori
airamabìle
{sorridendo
e
era
non
vedovella.
appena).
?
Carlo.
Io
voi
E
no.
?
(ridendo).
Marianna.
Non
Io ?!
capisco
sarà
:
delle
una
freddure.
vostre
Carlo.
Perdonate,
Marianna,
dovreste
voi
Errico,
ma
io
se
fossi
gelosa
essere
geloso
del
conte
baronessa
della
Mori
(scherzoso).
Marianna.
dire
vorrebbe
Perchè
Carlo
vedo
Non
altra
la
fareste
che
Mori.
alla
corte
(sorridendo).
verosimile
spiegazione
I
Luigi.
Del
udito
ho
è
resto,
dire
in
appunto
che
E
in
affaccendato
Errico
il conte
Marianna
che
della
casa
è
Mori
baronessa
che
affaccendato.
(con
indifferenza).
cosa
?
Luigi.
dalla
Siccome
Mori
se
ne
parlava
mistero
senza
non
,
credo
indiscrezione
il dirlo.
casarsi.
Marianna.
Oh!...
Mi
fa
meraviglia.
Dicevano
che
pensi
ad
ac"
ATTO
PBIHO
sa
Carlo.
Non
ve
ne
nulla?
detto
aveva
Marianna.
No....
lo
cioè,
non
me
ne
alieno
dal
qualche
importanza,
data
aveva
tenuto
aveva
parola,
Tho
perchè
cui
a
sempre
duto
cre-
matrimonio.
Luigi.
Infine, già
prima
l'amore
poi
o
reclama
i suoi
diritti.
Michele.
Oh
che
credo
io
in
qui
ogni
matrimonio
e
di
non
seria
gente
tratterebbe
di
,
amore.
Luigi
Fra
si
caso
,
l'amore
(sorridendo).
è
il matrimonio.
Carlo.
Quando
dite
è
non
della
il
(A
patrimonio.
del
definizione
Michele)
che
Poeta
,
visconte?
Michele.
È
una
da
definizione
diplomatico.
Carlo.
0
da
!
pretendente
Marianna.
E
da
marito
?
no
Carlo.
Anzi,
vi
la
i mariti
hanno
sostengono
introdotto
un
calorosamente
piccolo
:
ma
i
cendo:
di-
emendamento
,
l'amore
è
il matrimonio
—
degli
altri.
libi
ce-
m
marianna
Michele.
alle
di
diritto
Il
l'amore
definire
esclusivamente
appartiene
signore.
Marianna.
Bisognerebbe
la
interrogare
signora
Mori.
Carlo.
Ci
siete
voi,
definitecelo
Marianna,
cara
voi.
Marianna.
chiedete
Non
parte
di
alle
vi
esse
donne
che
darebbe
l' amore
sia
cosa
definizione
una
la
:
molto
più
conica
malin-
!
LaiGi.
Quale
mai
?
Carlo.
Ve
la
dirò
cerimonioso
io.
Fatte
le
Marianna),
verso
eccezioni
moltissime
donne
vi
{con
gesto
direbbero:
more
l'a-
^
è
la
colpa
!
Marianna.
No,
fatte
invece
l'amore
pochissime
è
una
eccezioni,
le
donne
vi
rebbero:
di-
sventura.
Michele.
Udita
la
dell'
definizione
secondo
amore
la
donna
il
,
celibe,
udirsi
il marito,
quella
del
il
pretendente
poeta.
Marianna.
Tocca
u
voi.
e
il
diplomatico,
resta
a
ATTO
25
PBIHO
MlGHBLB.
Senza
farmi
colomba
eccola
pregare
del
l' amore
:
è
il
la
e
corvo
,
cuore.
Carlo.
Benissimo;
definizione
Questa
il
cui
per
si
può
l'arca
sarebbe
cuore
chiamare
proprio
di
Noè.
arcadica.
Marianna.
Voleva
che
stupirmi
terminaste
non
con
freddura.
una
Carlo.
Convenite
che
però
è
questa
molto
SCENA
Lisa
correndo
entra
poi,
noforte:
dirigendosi
che
le persone
vedute
Marianna
(volgendosi
vuol
Lisa?
dire,
{facendo
Lisa
Dimando
andava
V.
canterellando
e
!
in
sono
al
pia^-
scena,
si
imbarazzata,
ferma
Che
stupida
al
riverenza
una
scusa
:
Lisa
a
credeva
pianoforte.
che
(Michele
dolcezza).
con
con
tutta
non
ci
e
Luigi
compostezza).
fosse
si
più
nessuno
;
alzano).
Marianna.
Vieni
Al
da
qui
visconte)
Montorso:
per
ti
me
invece.
(Lisa
Mia
figlia. (A
Lisa)
fu
presentato
al
ballare
teco
i lanceri.
corre
Il
ballo
presso
signor
Marianna.
visconte
dell'ambasciatore
Luigi
glese
in-
26
HARUNNA
{dopo
Lisa
Che
si
non
riverenza).
una
ballare.
poterono
Luigi.
mia
Per
colpa,
mi
fermò,
la
me
non
e
io
e
pensai
non
il
provvedere
a
stro
no-
(Siede)
vis-àvis.
(a Lisa),
Marianna
Perchè
sciatore
L'amba-
perdonata.
sono
cosi
correvi
pianoforte
al
precipitosa
?
Lisa.
Perchè
dalla
conte
signor
flnestra
veduto
ho
venire
qui
verso
il
Errico.
Marianna.
Ahi...
la
dà
(A
Michele) QueìVoilìmo
pazienza
da
di
farle
vostro
la
ripassare
musica
fratello
che
studiare.
Michele
marchesina
Signora
(sempre
in
piedi).
!
Lisa.
Signor
conte
I
Michele.
Sono
in
una
collera
grandissima
Lisa.
Perchè
?
Michele
.
Perchè
non
mi
ha
veduto.
con
lei.
ha
anche
il maestro
le
atto
27
primo
Lisa.
Yale
dire
a
ch'ella
salutato
e
veduto
ha
non
anche
Pho
io
quando
duto....
ve-
!
Michele.
Allora
in
sono
Carlo
E
Lisa
il babbo
(corre
(a Lisa),
veduto,
lui, gli dà
a
signorina?
bacio,
un
gli ho
dato
anche
gli
e
siede
sulle
ginocchia
bacio.
un
(sorridendo).
Carlo
'
(Siede)
me.
con
vezzo).
con
E
l'ha
collera
grandissima
una
Oht
oht...
sulle
prendete
I... tu
ginocchia
della
atto
mia
mi
paterna
comprometti!
gnori,
Si-
gravità.
Lisa.
.
Senti
visconte
grigi
parola....
una
mi
non
che
si
è
E
piace.
alle
sottratta
accomodatina!
una
due.
anzi
{Torna
(All^orecchio)
Quel
ciocca
di
hai
tu
una
indagini:
tue
presso
bisogna
signor
capelli
darle
Marianna).
Carlo.
Oh!
(Si alza).
SCENA
Detti,
Piero,
VI.
ffoi
Errieo.
Piero.
11
signor
conte
Errico.
(Si ritira, poi torna
a
suo
tempo)
^
'2S
MARIANNA
Errico
(entra
Signora
e
va
marchesa
la
stringere
a
! (Marianna
mano
Marianna).
a
gli stringe
la
con
mano
indifferenza),
Carlo
la
(accostasi
ciocca
Ben
di
ad
specchio,
uno
con
ove
accomoda
garbo
capelli grigi).
venuto,
caro
e
amico.
onorevole
Errico.
Ben
trovato,
Carlo.
che
Suppongo
Ohi...
il
conosciate
(volgendosi
Errico
Montorsol...
Errico).
(ad
Marianna
qualche
con
sorpresa).
d'incontrarvi
credeva
Non
visconte.
signor
qui.
Luigi.
Vedendo
che
di
tempo
presentarmi,
ho
fratello....
vostro
pregato
avevate
non
Lisa.
Ho
delia
musica
nuova!...
Errico.
La
insieme.
passeremo
Lisa
E
debbo
dirle
una
(piano).
cosa.
Errico
(piano).
Quale?
Lisa
the
aveva
visconte.
fatto
benissimo
(piano).
a
non
presentare
quel
signor
30
HARI4KNA
Mariamma.
Carlo
Ma
!^...
Carlo.
Che?
l'eco
Fo
ad
s'ignora.
(A
si
perfino
stenta
Che
Luigi)
volermi
di
è
questa
penda:
stu-
1
ed
giorno
conferire
di
tabile?
rispet-
(si alza).
marchesa
un
assegnare
l' onore
avere
mi
signora
la
dite?
ne
capirla
a
Luigi
Pregherò
signora:
rispettabile
Errico:
ed
il
in
un'ora
secoloro
marchese
signor
cui
possa
che
cosa
per
io
molto
preme.
Marianna.
domani.
Anche
Lisa
No
domani,
(piano
a
Marianna).
no!
Carlo.
alle
Domani
che
Le
mia
cinque
riceve
moglie
Domani
pomeridiane.
visite:
ma
alle
è
il
giorno
è in
liberti.
marchesina,
ch'io
cinque
conviene?
Luigi.
Benissimo.
desidero
mio
(A
Lisa
Poteva
signore.
Creda,
migliore
ogni
piccolo
Lisa)
Signora
incontro
per
farmi
perdonare
il
fallo.
(fa
una
riverenza,
risparmiarsi
lo
zelo
poi piano
di
portarci
a
Michele}.
tra'
piedi
questo
ATTO
Carlo
Io
31
PRIMO
(a Marianna),
esco
con
questi
gìovìnotti:
due
miei
cavalli
nuovi,
poi
tornerò,
vermuth;
alla
visita
Cappello
dell'ambasciatore
moglie
mojosa
!
il
(Suona
bastone.
e
poi da
insieme
Gastelmur
(Piero
via, poi
quella
si
Piero
campanello.
bere
un
rendere
a
inglese,
ndere
ve-
a
a
credete, andremo
se
e
andremo
la
dissima
bion-
presenta)
ìorna)
Marianna.
mezz'ora,
Fra
prima.
non
Carlo.
Vi
fare
pregherei
delle
Addio,
vede
visite
Lisa.
più
d'esser
però
da
me
(Piano
a
solo,
Lisa
ribelle
quella
disparve.
onorevole
da
conto,
dargli
a
scapolo.
Si
bacio)
un
(piano)
Tizio
signor
Carlo
Addio,
viene
debbo
dopo
ciocca?
quel
Ma
perchè
mio
per
che
Lisa
No,
pronta,
(ad
là
non
mi
piace.
Errico).
amico.
Errico.
A
rivederci.
cappello
(Michele
il bastone
e
poi
si mette
Oh
per
mia
(Si mette
in
rarissima
(St
con
Michele
il cappello
a
batte
e
che
Piero
il
porta
Luigi).
agita
e
vi
faccia
Camelia!...
Oh
il bastoncino
Luigi)
e
il bastoncino
loro, prendendo
camelia!...
Cam-Elia....
salutano.
Michele
(a
bisogna
bacco!
profeta!...
mezzo
Luigi
Carlo)
a
Carlo
Andiamo.
e
questa
nella
a
vedere
un
è
braccio
Michele)
anche
patriarca
e
una
e^
un
sima!
stupidis-
veramente
gamba,
in aria;
parte
ridendo
82
MARUNNA
SCENA
Marianna^
VII.
Lisa.
Errico^
Lisa.
Senti,
Marianna
Lungo
farti
potrei
mamma,
{dissimulando
discòrso?
un
una
certa
impazienza).
poco
deve
?
Lisa.
Ma....
secondo....
Marianna.
Rimettiamolo
più
a
tardi.
Fra
tornare
tuo
padre....
Lisa.
C
è
mezz'
di
ora
tempo.
Marianna.
Si,
adesso
ma
è
non
il momento....
Lisa.
Il signor
è
conte
È
contento....
vero?
Errico.
Senza
dubbio.
Marianna.
Ma,
insomma,
più
tardi.
sono
non
Va
un
poco
contenta
in
io.
giardino.
Sii
buona,
na;
cari-
atto
83
primo
Lisa.
Voleva
quella
passare
v'^è il signor
giacché
musica,
conte....
Errico.
Per
volentieri.
me
Marianna.
il
carina
Ma
,
signor
è
conte
,
subilo
lo
arrivato,
appena
tu
e
assedj....
Lisa.
È
tanto
buono!
Marianna.
Ma
tu
devi
non
abusare
della
bontà.
sua
Lisa.
è
Se
lui, potresti
contento
contentarti
anche
tu.
Marianna.
No,
carina.
no,
Lisa.
Ma
perchè?
Marianna.
d'una
conte
tra
poco
fare
Dio
mio
Oh
un
ti
t... Perchè
che
cosa
chiamerò
bel
mi
t
mazzolino
ho
t
cara
la
per
parlare
in
Va
preme....
Va^
di
bisogno
tua
{le
dà
al
signor
giardino....
ba"ció) Ta
un
e
a
mamma.
Lisa.
Oh
signor
si, si
conte!
Fbbbabl
I
—
Quest'
Addio^
Voi.
V.
idea
mamma!
mi
sorride
Ricordati
I
—
A
però
rivederlo,
è
che
8
una
mabianna
34
si
ci
cinque....
alle
domani....
debbo
ti
che
quella
importantissima
cosa
arriva
dire....
presto
!
perchè
Addio
—
ì
(Esce)
SCENA
vm.
Harianna
ed
Errico.
Marianna.
Finalmente!
viene
{osserva
ad
Errico»
;
si passa
Qua,
faccia....
in
sul
le mani
Errico,
dammi
dimmi
che
e
il
libero
lascia
e
si
Lisa
se
allontana;
freno
volto, poi
subito
è
non
la
a
gasmo
or-
accento
con
corato)
ac-
guardami
mano....
{Lo
vero!
volge,
violento
un
dice
si
poi
tiene
le
per
fissandolo).
mani
Errico.
mia
Ma,
{con
Marianna
No,
no
!
cosa
esitare
dirmi
Dio!
finire
! tu
sai ! Non
lo
che
Dimmi
—
!
mio
impeto
questa
è
Dio!
cosi!...
E
vero!...
tu
hai
Eccomi
tu
sappia....
e
angoscia).
cosa
hai
è
non
perchè
!
che
parlarti
posso
esitare, Errico
non
che
ch'io
bisognerà
cara....
bada
che
già esitato!...
a
quel giorno!
E
non
esitare
Ah
—
—
sola
una
!
vera
già esitato, Errico!...
giunta
di
Ah
{Cade
é
mio
doveva
seduta
disperandosi).
Errico
Marianna!...
parli
tu?
mia
Calmati,
{sedendole
Marianna!...
calmati!
vicino).
Ma
di
che
giorno
mi
ATTO
Marianna
Calmarmi?
che
mezz'
era
{con
No!
impeto).
nuovo
di
bisogno
Ho
io
eh'
ora
36
PRIMO
doveva
Sai
prorompere!
dissimulare
tu
sorridere
,
visconte,
tuo
angioletto
di
«
Lisa
fai
non
presto
caro
maschera
infame
!...
il
perchè
—
cuore
a
,
batte
mi
non
quel
il
te, interrogarti,
con
rispondimi....
,
via
cacciar
perfino
sola
questa
presto
qua
marito....
restar
levarmi
di
impazienza
mio
!... per
e
,
momenti
mia
fratello,
prorompere,
Dunque
la
frenare
scherzare!...
,
più!... scoppia....
parlare....
a
mi
soffoca!
se
dirmi....
a
Errico.
dirti
A
che
Marianna
(con
braccia
al
vero!
(affettuosamente)
di
trasporto
sommo
gioja,
gettandogli
le
collo).
dunque
Ah
è
non
no?!
Errico.
No
!
fosse
Se
—
anche
adesso
vero
sarebbe
non
più
,
vero?
Marianna.
Oh
lei
in
Errico
qui
più
non
mio
!...
(tenendogli
spalla).
nulla....
è
vero,
la
(colla gioja
—
mano
io
vedo,
gli
del
amor
perchè
eh?...
che
non
Dio,
cade
non
la
sento
cede
suc-
Tu
forze).
fronte).
—
nulla....
che
te!...
colla
zie,
Gra-
che
più
chegicja!...
mi
perchè
cielo, bada
so
spossata
calma
il cuore!...
(toccandosi
Per
non
più
la
e
di
crescente
salvi
dentro!...
qualcuno....
venga
vedo
mi
!... tu
sai...
non
grazici
prostrazione
una
il cuore
salvi
iu
Errico!
grazie,
non
non
que
—Dun-
Scusami!...
testa
sovra
una
36
MARIANNA
mio
Diot...
Mìo
Dìo!.
sarà
Non
'
possibile!
con
languida).
voce
vuoi
mi
tu
dolore).
mai
e
miot...
Errico
Dunque....
profondo
con
muoversi
(senza
Marianna
sé
(fra
Errico
è
bene,
sempre
?
vero
Errico.
Marianna'
Si
t
,
(rialzandosi
Marianna
ricomponendosi
e
come
gnandosi).
vergo-
,
Oh
perdonami
t
1
le
come
mei
debolezze....
di
vergogna
Metastasio!...
svenevoli
che
potrebbe
(coprendosi
f
mi
come
deriderebbe
il
il
specialmente
di
avrebbe
così
soltanto
anche
me
maligno
che
che
la
a
di
storia
di
Ho
e
v' è
!?
questi
se
cpndanna
me
Bisogna
I Oh
neppure!
madre!...
V occhio
avere
Dio
—
profondi
mi
non
Ma
e
accorgo!...
ne
intricati,
più
sventura
del
deride,
il mondo!?...
si
dietro
dei
dire:
colpevole!...
sono
non
Dio
!
da
nascondono!
terribile
cuore
no
sapere
sapere,
e
di
così
fanciullaggini
di donna
angosce
sono
e
e
di
vece
in-
avesse
per
....
per
momentanei
v^è
anni!
misteri
doflina
debolezze^
terribili
ridicola!...
cuore,
gione^....
ra-
dicono
avrebbe
....
angoscia,
trentasette
sono
mie
lampi
che
ragazzina»
nel
leggermi
per
queste
miei
questi
Perchè,
Dio
mi
pietà
,
l'occhio
povera
come
che
—
di
avrebbe
E
Ma
pietà
ì
e
I
—
parlo
interroga-
me
mondo....
1
ciullaggini
fan-
ragazzina
Povera
il mondo
—
le
una
vedesse
mi
se
vedesse
mi
se
fare
ti
Io
I
ti fo
volto)
condannerebbe
le mie
stessa
me
di
anni
cattivo
mie
pastorelle
zioneine
diciotto
Ho
—
le
po'
un
posso
per
di
forse
perarmi
su-
leggere
una
vera
po-
non
mi
38
MARIANNA
grado
nostro;
amicizia....
soave
ma
un
che
alle
noi
vero
che
amore
sottrarsi
diamole
~
dentissimo, sì, un
di
almeno
primo
del
delle
ar-
entrambi
per
rispetto
mondo;
mai
potremo
non
—
seppe
amore
un
altri-
denigrare
ebbrezze
una
amore
un
reciproco
curiosità
allora,
e
—
nome,
il
—
forza
a
l'alimento
buendogll
il suo
amore
maligne
due
anni!
ventotto
avevamo
sappiamo
mentre
,
che
ebbe
non
se
di
quello
non
profonda.
stima
una
Marianna.
È
verol
Errico.
l'animo
metti
Dunque
giudica
di
meglio
di
quello
ho
veduto
che
vi
all'età,
che
so
di
ingenua
è
a' tuoi
che
Io
—
tuo
si
cui
in
ti
che
meglio
a' diciotto,
in
trova
ventisei.
—
anni
ventotto
gli ardori
cuore
te
anni
trentasette
a
il mondo
farebbe
seppelliti dentro
avevano
qualcuno
v' è
:
,
dal
fuori
uscir
ritardo
questo
io 1
pace
che
quello
fai tu:
che
in
e
vergini
che,
il sentimento
-mi
doni
t la
Marianna
tua
per
spetto
ri-
la giovinezza
anima
vergine!
Marianna.
Grazie
Ma
e
t
—
l'avvenire
Grazie
nostro
pel
passato
e
pel presente
?
Errico.
L'avvenire
I...
Marianna.
Questo
spaventa
anche
te!
Errico.
Non
abbiamo,
quello
come
che
tu
potremmo
hai
detto.
avere;
ma
quello.... che
non
ì
atto
39
primo
Marianna.
quello
Dimmi
che
potremmo
è ?
Qual
avere.
Ebrico.
È quello
degli affetti ai quali
è
il prestigio:
tolgono
di
bisogno
diventa
bel
un
castiga
da
preveduta
figlia; di
mia
é
chiedermi
oso
non
libertà
cui
dove
se
Oh
—
di
tudine!
soli-
l' ho
io
il
Dio
come
più
io
mostrate
questo
si
ini
poco
santo
le
disgraziata,
affrettandole
mi
voi, oggi,
t
togliermi
affretto,
l'ombra
del-
silenzio
solitudine
di
temere
non
poesia
sconfotto).
amici
futura
mia
Questa
t
non
hanno
non
la
e
amarissimo
rughe
che
ove
freddo
buoni
t Diventare
capito
mistero^
giorno
(con
Marianna
Ho
nel
le
e
affetti
quello'degli
furtivi
vivere
canizie
la
forto;
con-
nozze....
vedessi
non
abisso
la
di
litudine
so-
!
Errico
Oh
Marianna!...
detto
pensarci!
occhi,
lapide
una
:
e
di
Hai
disdico;
mi
bene,
a
questo
!
Hai
~
lei.
Errico.
y
Perchè
quel
visconte
ti
gettiamoci
affetto
di
idee
io
ami;
qui
?
sono
un
tutto
queste
sopra
Marianna.
Si, parliamo
Io
dimentichiamo
basso
capo
trasporto).
ragione!
mi
Tu
—
(con
!
Or
che
ho
quello
Abbiamo
dentro
tempo
Serriamo
adoro!
nominato
pazzo!...
alla
tua
gioja
figlia :
a
gli
creta
se-
liamone.
par-
40
MARIAmrA
Marianna.
è partito
Non
conveniente
?
Errico.
dubito
Ne
temo
:
la
della
storia
tua
vita
ripetuta
in
figlia.
tua
Marianna.
Oh
no,
carità
per
1
Errico.
bada
£
anche
che
la
di
precedenza
credo
somiglianza,
la
compiere
a
affetto
altro
un
nel
ci
sia
di
cuore
Lisa.
Marianna.
N'ebbi
:
sospetto
un
trovai
non
l'
:
interrogai,
ne
mo
l'ani-
scandagliai
nulla.
Errico.
Cerchiamo
insieme
:
che
sai
tu
io
l'amo
òome
se
fossi
padre.
suo
Marianna.
Oh
se
fossi
tu
! Che
padre
suo
felicità, mio
Dio
!
Errico.
Fa
procedere
proposte
lo
ch'io
conto
colla
del
sia;
e
accetta
circospezione
massima
il mio
nell'
consiglio
di
accogliere
le
visconte.
Marianna.
Lo
farò.
ti faccia
una
Ed
ora
che
dimanda.
sono
un
po^ tranquilla,
lascia
che
atto
41
primo
Errico.
Parla.
Marianna.
Errico,
schiettamente,
del
Mori
tuo
che
accasarti
della
e
di
c'è
cosa
alla
corte
tua
nella
vero
ceria
di-
baronessa
?
Errico.
Marianna
stima
e
";erto
un
!... Bada....
il tuo
mi
alla
•conforto
nelle
mia
da
biblioteche
ambizioso,
te,
fra
studiare
!
tua
ma
non
Ne^
—
trovai
non
dieci
che
studiare:
desolata:
anima
la
meritato
spregievole
e
lontano
ha
un
essere
volgare
tenni
che
uomo
aflètto, potrà
ambizioso
ch'io
anni
Un
un
studiare
uomini.
Se
il
mio
chiederà
mai
il
corso
con-
gli
,
de'
sarà
de'
memore
paese,
studj
miei
soddisfatta
alimenta
mìo
la
il tuo
paese,
mia
vie
di
mia
della
ambizione,
gentile
affetto
per
aderenti
dagli
e
mi
miei,
servigi
me
felice,
l'ambizione
che
in
eh'
ma
:
subdole,
senza
donna
di
una
esperienza,
io
m'
al
imponga
rimorchiato
dignità,
colla
spirito
qualche
me
,
"iuale
stretto
io
fossi
divenissi
mi
Ahi
4o
avrei
se
un
da
uomo
di
matrimonio
ciò,
dimenticheresti
mi
non
in
speculazione?!...
avresti
amato;
se
quel giorno.
Marianna.
Hai
ragione.
e' è
cosa
di
il discorso
Pure
in
vero
questo
è
discorso
in
giro
:
dimmi
che
?
Errico.
C
è
parenti
di
e
Véro
di
tutta
amici
una
:
è
cospirazione
fin
qui
poco
di
male.
di
schiere
due
Il
male
è
che
42
MARIiNNA
amici
degli
che
amici,
dico
quando
politici t
portafoglio;
un
io
sono
non
~
l'amico
considera
parlo
degli amici
Bruta
gente,
non
come
casa
Gente
~
speculazione,
Capisci!
uomo.
suo
di
parlo
;
t
cara
una
il
Vuomo
sono
uomo
un
l'amico
chiama
che
mia
affare,
un
di
partito
certo
un
,
amici
di
cupida
e
donna
famosa
Come
deputato,
nella
camera,
hanno
le
diritto
i miei
amici
di
circostanze
Teorie
chi
conviene
al
non
né
t
Io
—
appetito
1
baronessa
più
più
dei
con
ma
voterebbero
sempre
Mori
intatta
ricchissima;
io
miei
debbo
:
;
oltre
adesso
vedi
ciò
amici
la
la
di
Stato
francese
plomatico;
di-
deputati
e
mai
votano
Errico
-
ha
alta
più
é
la
dunque
moglie
cosa
ronessa
ba-
zione
riputa-
una
aristocrazia
la
,
Loreni,
della
marito
baronessa
baronessa
I
di
il corpo
non
conte
alla
politici ;
sposarla
scoperto
,
coll'onorevole
appartiene
dunque
folla
una
—
umore
un
uomini
tutto
con
l'onorevole
a
né
io
con
e
amici
hanno
degli
da
,
parlamento
miei
delPambàsciatore
poi
quali
in
,
d'uno
i
f
me
a
quando
avere
amici
i miei
togliere
influenza.
non
de'
di
soli
frequentare
—
umore
imparentata
,
ai
all'
cugina
;
mia
come,
diritto
circondata
e
i
e
sorella
Londra
a
amici
vita
essi
quindi
debbo
io
miei
la mia
modificare,
desinare
ho
insomma
;
senatori
debbo
Adesso
—
ragguardevole
influire sulla
ai
trachea.
sua
che
che
I
creare,
Dunque
--
non
Mori;
influenti
Vienna
!
Io
—
loro
prima
una
la
ma
partito
un
teressata
in-
tenerezza
ama
pretendono
possono
all' appetito
mio
un
la
1
di
di
convengono
c'entro
non
la donna
a
dispome,
che
che
ma
me,
parlamentari
circoli
a
capo
a
impresario
ama
non
colla
amano
un
come
appartiene
non
cui
con
che
;
mi
Costoro
politici !
;
che
viene
con-
é
rale
natu-
é
(dopo
Marianna
la
E
sposerai
baronessa
la
una
t...
accoramento).
con
pausa
sii
Ohi
sposerai!
43
PRIMO
ATTO
lo
l'indovino,
Ah
(Disperandosi)
sento
t
f...
questo
Tu
siero....
pen-
Errico.
Marianna!...
marito!
Tuo
improvisamente).
(si ricompone
BfARiANNA
SCENA
Detti,
Carlo,
Marianna
Ah
ah
mio
quando
puntuale?
e
Piero,
poi
non
l'aveva
ve
marito
(Suona
poi
ha
il
detto,
fretta
di
restar
campanello
scherzare).
e
signor
libero
parla
e
Cameriere.
la
sorridere
di
(ostentando
!...
IX.
a
che
Errico,
è fin troppo
Piero
che
entra
poi esce)
Carlo.
Ma!
che
le volte
volete?
che
Voccorrente
con
Io
arrivo....
arrivo
sempre
troppo
presto
troppo
presto!
(Entra
la
abbigliamento
per
tutte
cameriera
Marianna),
Marianna.
Scusate,
a
signor
conte,
vi
metto
alla
porta!
stasera.
Errico.
A
stasera,
marchesa.
Addio,
Carlo.
(Esce)
Addio,
44
MABIANNA
SCENA
Carlo^
Marianna,
X.
Cameriera,
la
Piero.
poi
Marianna.
La
è
carrozza
attaccata?
Carlo.
Si
anche
—
cavalli
i
I
Oh
Dio!
le
gli altri
ma
voi
Queste
invece
chiamano
chiamate
le
con
altro
un
più espressivo!...
molto
nome!...
Credetelo!
Carlo!
freddure,
dispetto).
(con
Marianna
Carlo.
Le
chiamano
forse
Piero
Il
(entror
giardiniere
"jccellenza
con
manda
gli
me
Fre-tenere'ì
vaso
un
questo
fatto
aveva
di
di
vaso
camelie).
camelie
che
vostra
ordinare.
Carlo.
là:
Ponetelo
tornerò
quando
vi
gli ordini.
darò
Marianna.
È
Mori
delle
€orte
destinato
?
Vi
—
vostre
coi
il vostro
anche
quel
avverto
che
camelie,
fiori;
e
dei
che
giardiniere
la
!
alla
vaso
dalla
vostri
baronessa
fiori;
baronessa
baronessa
signora
e' è
dicono
finirà
chi
che
per
ride
fate
la
preferirvi
SECONDO
ATTO
PRIMA.
SCENA
che
Marianna,
poi
piegando
sta
biglietto
un
e
sigillandolo;
Piero.
Marianna.
Si,
si;
di
maitresse
dice
mi
mio
nel
conferma
mi
Lisa
che
ciò
dubbio:
v'è
non
la
signora
supposto.
.
Piero.
Sua
chiamato
ha
eccellenza
?
Marianna.
Fate
la
avvertire
(esce
Piero
che
signorina
da
qui
venga
destra^
;
poi
tornale.
poi torna).
Marianna.
D'altra
viene
quando
da
poter
mentre
non
vero
che
non
ma
casa
al
teatro
non
manca
mai
è
in
palco
Lisa.
prendeva
e
,
,
\edere
si
è
Michele
,
in
spesso
il conte
anche
parte
nostro
—
ieri
il thè,
è
sera
vidi
sempre
poi
che
in
in
qualche
palco
conversazione,
profittarono
con
molta
del
premura
mi
delle
movimento
entrambi
parvero
lui
di
ma
sono
la
il
presentarmi
ferma
risposta
Subito
di
visconte?
chiarir
verrà
che
al
biglietto
questo
alle
chiedere
{esce dal
Pirro
SCENA
fatto
chiamare
(A
Michele
Piero)
Loreni.
fondo).
Lisa.
e
(mesta).
Lisa
hai
al visconte
IL
Marianna
M'
dare
cinque.
conte
signor
dell'oscuro....
di
prima
l'incarico
preso
C'è
—
tutto
a
è
si
Michele
il conte
allora
perchè
larsi....
par-
(fra sé).
Marianna
Ma
per
aspettando).
resta
e
persone
mesti....
molto
(rientra
Piero
47
SECONDO
ATTO
?
Marianna.
Si:
jeri,
ora
potuto
per
mai
un
motivo,
parlarci
ora
per
un
altro;
non
biamo
ab-
libertà.
con
Lisa.
lo
anzi
credeva
che
tu
avessi
voluto
evitare
di
tarmi.
ascol-
Marianna.
Io?I
la
tua
—
mamma
Angelo
mio
voglia
adorato
mai
I
evitare
E
ti
di
pare
udire
mo
le
poco
tue
che
confi-
48
HABUNNA
denze
Vedi
?
metti
qui,
siedi
miei....
nei
che
invece
le
anima
la tua
e
che
ti
mie,
nelle
maui
tue
io
son'
i tuoi
della
nell'anima
Dunque
cerco.
tua
occhioni
mamma.
Lisa.
Si, si:
eccomi
qua:
principio?
—
Marianna.
Si, principia, carina.
Lisa.
Allora,
prima
sicuramente
in
la
mia
mano....
timidezza
e
di
tutto,
testa
di
scherzo
quel
:
la
dimandare
darei
gliela
non
con
senti
Inatto
di
dare
signor
mia
altro
uno
visconte
mano
ha
io
t... E
che....
(fa
con
schiaffo)
Marianna.
Pure
è
giovine
un
di
garbo,
colto, dal
quale....
Lisa.
Eh,
del
mamma!
babbo....
e
anche
parrucca
è
non
si
mica
giovine,
potrebbe
scommettere
lui !
Marianna.
Insomma,
non
ti
piace!
Lisa.
No,
proprio
niente!
Marianna.
Eh
! allora...
Lisa.
Allora?...
Marianna.
Lo
manderemo
pei fatti suoi
ve'!
!
È
più
che
vecchio
porla
la
atto
49
sbcsohdo
Lisa.
brava,
Oh
la mia
cara
!
mamma
Marianna.
Quest'
è
affare
un
l'abbiamo
che
sbrigato,
eh
?
Lisa.
iNon
se
più.
parla
ne
Marianna.
Bene.
Eppoi
—
?
Lisa.
Che
cosa?
Marianna.
abbiamo
Non
dirci
da
altro
?
Lisa.
saprei.
Non
*
Marianna.
Pensiamoci
che
di
po\
un
quelle....
piacciono
ci
non
che
ci
abbiamo
Noi
—
si
non
:
parlato
potrebbe
delle
sone
per-
parlare
ora
piacciono?
...
Lisa
(abbassa
gli occhi).
Marianna.
Perchè
possibile
che
ci
non
siano
delle
che
persoufi
,
piacciono
ci
Lisa
Vediamo
—
esempio....
per
—
?
(nasconde
un
il conte....
in
il viso
seno
figliuola
tutto,
e
lascia
Ferbari.
Miche....
alla
baciandole
madre
aprimi
mia
,
il
tuo
cuore
,
fare
Voi.
alla
V.
bene....
pensiamo
^
il
colle).
(amorosa).
Marianna
Suvvia
poco
tua
mamma.
—
Dunque
dimmi
,
?
4
bO
MARLAKNA
Lisa.
Che
?
cosa
Marianna.
bella
Oh
t raccontami
faccenda
la
sta
come
dimmi
i
,
pensieri....
tuoi
Lisa.
Seguita
a
tu
parlar
! indovini
me
per
tutto
!
Marianna.
seguiterò
Bene
io.
parlar
a
il
Dunque
Michele
conte
,
ci
piace
!
questi
la
è
non
nostra
trasvestito
vecchio
un
noi
mano
gliela
non
!
e
mandasse
di-
se
daremmo....
,
cosi....
il gesto
{ripete
dello
Lisa
schiaffo)
di
{accenna
no).
Marianna.
Ma
invece.^.
Così?...
—
di
{gesto
Cosi
la
Eh?
mano?
—
mano)
la
porgere
Lisa
Giàl...
gli daremmo
come
(medesimo
gesto).
! cosi!
Marianna.
Non
sappiamo
però
Lisa
Oh
la
la
come
Michele
!
sicurezza).
{con ingenua
benissimo.
pensa
pensi
*
Marianna.
Ah
sì ?
—
Oh
allora
sappiamo
se
anche
mi
questo
,
pare....
Lisa.
Che
ne
sappiamo
abbastanza
!
51
seoondo
atto
Marianna.
anche
Direi
quasi
troppo
!
E
—
lo
eome
sappiamo
?
,
Lisa.
(timidamente).
perchè...
Ma....
Marianna.
ieri
fra
sera....
tazza
una
thè
di
e
l'altra....
una
parola....
4iiezza
Lisa.
£ht...
anche
parola
una
intiera
r
Marianna.
tore
idea
che
Ma
di
è
allora
stata
quella
di
farsi
lui
presenta*
pretendente?
un
Lisa.
che
Dice
ci
degli
sono
ostacoli
insormontabili!...
Marianna
€he
si
però
possono
sormontare
?...
Lisa.
£gli
dice
di
no
!
Marianna.
E
quali
sono?
Lisa.
Kon
li
so
!
—
Bisognerebbe
interrogarlo
lui
!
^2
MARUNNA
^ENA
Detti,
III.
Piero,
poi Michele.
Piero.
11
signor
Michele.
conte
Marianna
Interroghiamo
Lisa).
(a
iuil
dunque
eh?
Lisa.
Cara
benedetta
santa
,
(Le
dà
bacio
un
sonoro
è
(A
servito.
mostrando
di
da
dietro).
li
Piero)
Michele
(Entra
avere
r
mamma
visconte!
(sulla comune).
Piero
Resti
mia
la
rapidamente)
(guardandole
angelo!
un
via
scappa
e
Marianna
Quello
adorata
e
,
,
dire
Piero
—
qualche
cosa
a
resta
in
iscemt
Marianna)
MarÌanna.
della
Grazie
IHnvita
sua
sollecitudine.
(Gli
stringe
la
mano
i^
sedere)
a
ìdlGHKLB.
Piero
giorno
mi
delle
ha
sue
che
imcontrato
da
qui.
—
Oggi
è
visite.
Marianna
Avete
venivo
dirmi
qualche
(a Piero).
?
cosa
Piero.
li
signor
marchese
mi
ha
ordinato
di
avvisare
vosdii
il
54
JiARUNHA
MiGHBLB
(fa
compostissimo
nn
di
aito
ringraziamento).
Marianna.
al fatto.
Dunque,
]ato
di
del
discorso
discorso
col
Montorso.
E
camente
eh'
ella
fatto
di
d'
mia
jeri
figlia
mi
Non
sera.
lei
di
le
par*
lagno
tale
un
il visconte
presentato
contraddizione
ha
mi
contraddizione
la
avermi
questa
franca
una
fece
le
invece
Osservo
questo.
Michele,
Signor
fran"
chieggo
spiegazione.
Michele.
alla
molta
proprio
attribuisce
marchesa
signora
La
tanza
impor-
risposta?
mia
Marianna.
quella
determinerà
Essa
chieciermi
il visconte.
che
Vede
—
alle
cinque
parlo
franca.
og^i
che
verrà
a
Michele.
Ah
Dio
mio
obblio
mi
credessi!
qualche
assai
rese
Ma
^
mio
più
un'
se
secreto
jeri
che
Capisco
t
colpevole
allusione
sua
un
sera
ch'io
figlia
le
avrà
né
volessi,
non
imprudente
di
momento
tradire
potè
anche
che
detto
,
affrettai
mi
ripararvi
a
parlandole
ostacoli
di
tabili.
insormon-
Marianna.
Ossia
eh'
ella
s'
tali !
immagina
Michele.
Sia
per
me
d'essere
a
creare
mia
una
pure
che
non
dalla
da
amo
passione
me
stesso
opinione
:
un
a
t E
discuterla
che
più
forte
ostacolo
è
quest' opinione
discuterla
neppure
tratto
ma
il
fu
mi
talo
timore
indusse
della
mia
ATTO
presentandole
volontà,
le
^5
SEOONDO
di
il Montorso,
m'
cui
note
erano
intenzioni.
Marianna.
Non
capisco!
ch'ella
crede
Nondimeno,
-^
nega
vediamo:
sé stesso....
a
insormontabili....
gli ostacoli
sopra
dica
po',
un
sione,
discus-
questa
me
a
ch'ella
si
non
trebbe
po-
concederla?
Michele.
Ma
Grazie!...
la
di
supplico
desistere
da
manda.
di-
questa
Marianna.
Perchè?
MlGHBLB.
Perchè
mi
risparmierà
la
di
pena
poterle
non
dere.
rispon-
Marianna.
Mio
Dio!
Ella
la serietà
usurpa
del.viscontef
diplomatica
Michele.
Io
riprovo
esercita
pari
riprovo
eventualità,
o
di
affare
vecchio
di
anche
né
lei
più
giovani
e
essere
vecchiaia:
chi
giovani
di
confraternita
vigoria
si
di
non
l'onore
per
e
che
:
è
una
si
so
non
ma
:
certe
gravi
assennati
l'umore
l'onore
ma
che
feconda
in
il mostrarsi
umore
giovane:
serietà
allegra
dimentica
vecchi,
o
la
ne'
d'ogni
onore
può
e
di
pratica
una
come
mortificazione
quale
un
al
può
ha
non
virilità
è
essere
né
vinezza
gio-
ì
Marianna.
Ma....
ama
mia
infine,
figlia !
parliamo
un
po' schietti
e
chiari:
ella
ss
MARIANNA
Michele.
jeri
Ho
il torto
avuto
sera
di
farlo
capire.
Marianna.
Ed
è
corrisposto
!
Michele.
ho
Non
tentato
di
assicurarmene.
Marianna
bene
Or
l' ho
:
di
vivacità).
e....
(con affetto ossequioso).
mi
niarchesa»
parlato
ho
io,
tentato
Michele
Signora
(con
ostacoli
d'interromperla!
permetta
—Le
insormontabili.
Marianna,
quali
dei
confidenza
La
da
che
uno
glieP
io
,
migliore
sarà
negata
a
me
,
detto
già
ho
non
spero
,
considero
il
come
,
amico
fratello.
mio
d'un
Michele.
ha
Ella
del
già
Marianna
(dopo
mi
d'interrogarla:
Gesso
sue
parole;
io
tello
il fra-
invece
sono
amico.
migliore
suo
eh'
anche
osservato
silenzio).
riesco
sottolinea
ch'ella
accorgo
non
ma
un
a
cune
al-
capire....
Michele.
È
cosa
infatti
io
saprei
non
né
spiegare
vorrei.
,
parlerò
Ne
eh'
mio
a
fratello
:
ella
parlerà
ne
con
lui
gnora
si,
marchesa.
Marianna.
Il
male
è
che
oggi
è
il
giorno
in
cui
ricevo
visite
:
ATTO
cominceranno
queste
Errico
conte
alle
e
momenti
a
mi
non
cinque
:
favorisce
aspetto
il
Piero
le cinque:
visconte.
Laberta.
il cavaliere
(annunziando),
Laberta.
cavaliere
(Si ritira)
{entrando).
Gavalikrb
bene
Sempre
dopo
il
IV.
poi
Piero
signor
tardi....
giorni
,
,
lì
questi
in
e
che
SCENA
Datti
81
8EC0in"0
marchesa
?
godo.
Ne
-—
Cose
grandi
(
,
Grandi
notizie!
(si alza).
MiCHBLB
marchesa....
Signora
Marianna.
Mi
faccia
Michele)
Abbia
'"li parlargli^
potrà.
che
favore.
un
e
Io
(Al cavaliere)
la
bontà
di
pregarlo
di
a
Michele
dispero
non
subito
vedere
poi
Scusate.
suo
favorirmi
(Piano
a
fratello,
e
più
presto
!
,
MlCHBLB.
Vedrò
modo,
subito
signora
Errico
e
farò
l'ambasciata.
alla
marchesa,
mia
Creda
gratitudine
Marianna.
Ci
credo^
benché
non
si
vegga
molto
I
ad
più
ogni
fonda.
pro-
58
marianna
Michele.
che
Ciò
rede
si
profondo
è
poco!
Marchesa!
—
dio,
Ad-
—
Laberta.
Cavaliere.
Loreni
Addio,
esce)
{Michele
!
V.
SCENA
larìanna,
Laberta,
indicale,
poi
Piero
e
che
successivamente
le persone
di
in
mano
le
mano
annunzia.
Cavaliere.
di
Credeva
qui
trovare
baronessa
la
Mori
.
Marianna.
È
ia baronessa
dunque
che
venivate
visitare
a
in
casa
mia?
Cavaliere.
Marchesa
io
oggi
il cavaliere
sono
non
Laberta
:
sono
,
cronista
un
di
compilatore
un
fatti
diversi
,
varie
ad
mi
:
il
manca
notizia
una
di
notizie
,
varia,
a
amabile.
d'essere
tempo
un
fatto
diverso
della
Corro
dietro
più
grande
importanza.
Marianna.
Mi
che
pare
dietro
corriate
semplicemente
alla
nessa
baro-
Mori.
Cavaliere.
Appunto
visitando
:
le
ed
ecco
signore
perchè
che
:
ricevono
baronessa
la
il
giovedì,
deve
oggi^
trovarsi
pre-
ATTO
sente
nel
quando
amica
è
che
salotto
vedova
S^
SBCONDO
di
di
una
la
cooie
esse
sua
appostrofeA
baronessa
,
,
dama
una
dama
una
rivale.
Marianna
ci
Non
(dopo
nulla
veggo
pausa).
una
d'importante.
•
Cavaliere.
La
é
cosa
il felice
perchè
primo
importante,
mortale
,
contrastato
è
mortale
un
deputato
parlamento
ai
un
,
mortale
al
politico,
uomo
politico-diplomatico
dalla
esce
ogni
parola
è
ove
della
casa
può
dei
fare
politica
tal
tizia
no-
di
e
cui
di
Londra,
oggi
racconta
gabinetto
della
trimonio
ma-
un
perchè
donna
Mori,
il fratello
onnipotente
far
vuol
Secondo,
t
l'eco
essere
si
quale
baronessa.
Marianna.
E
ciò?
tutto
sapete
come
Cavaliere.
Dalla
la
baronessa
cosa
tutti
e
dalla
questo
rivali
aneddoto
:
qui,
la
poi
si faccia
due
illustri
la
storia.
non
ne
Marianna.
Se
la racconta
il mio,
anche
in
tutti
senza
i
circoli,
ch'io
la
spero
preghi!
(Entra
Piero.
Donna
Eleonora
e
don
Ferdinanda
in
spirito,
uno
delle
raccontare
e
conversazione
con
l'incontro
contessa
istruzione,
deli'
occupato
l'espone
essa
chiama
Lo
viene
! Se
ha
essa
capita.
ove
dalla
Lipari,
ministro
del
i salotti
tutti
in
principessa
luoghi
grazia!...
una
baronessa
La
segno
per
moglie
i
tre
e
dalla
trovata
Stolzen,
di
filo
per
L'ho
medesima.
Almago.
derà
defrau-
Piero)
60
marianna
Gayalibrb.
^
Ah
Erano
!
{Entrano
or
dalla
ora
gli annunziali.
Stolzen:
"lelle
qui
illustri
due
faccia
raccontare....
ritira.
Saluti,
—
verenze
ri-
ecc.)
(ad Eleonora),
Gayalibrb
Raccontava
si
Piero
—
scambievoli,
sì
alia
la
marchesa
storia
dell'
incontro
rivali....
Eleonora.
Di
cui
testimone!
dev'essere
Mori
la
Ferdinando.
Mia
moglie
vuol
non
convenirne
la baronessa
ma
ha
,
molto
spirito.
Eleonora.
io
No,
abusi
ne
che
e
parole
le
a
nego
non
Londra,
e
che
non
pensi
sue
avendo
cugino
un
mai
racconto
suo
ha
che
è
potente
fratello
un
a
Parigi
e
che
peccato
che
all'importanza
essa
stano
acqui-
potentissimo
a
Vienna
I
(a Marianna).
Cavaliere
Col
dico
abbia,
ne
Fallarme
messo
in
tutte
le
versazioni
con-
!
Marianna.
si
Ma
sa
chi
sieno
queste
due
illustri
rivali?
Ferdinando.
Né
si
sa,
né
s'immagina!
Eleonora.
E
in
questo
mezzo
é
alle
il torto
signore
della
un
baronessa
sospetto,
!
un
Essa
timore,
ha
gettato
che
non
fi2
MARIAimA
(saluta stringendo
Contessa
Eleonora
Si,
è
le
vero,
vedove
non
vuoi
-credersi
dire
che
rivali
di
poi
sono
tante;
ma....
(padroneggiandosi).
Marianna
Ma
mano).
discorso).
il
{ripigliando
la
molte
sono
le
potrebi)ero
vedova!
qualche
una
che
dame
Contessa.
di
Capisco
isimate
che
ed
parlale,
la Mori
mille
avete
discorso
nel
entro
ragioni
ha
:
bia-
se
:
un'
commesso
,
imprudenza
"]uar
è
la
"iualche
assai
grave
signora
a
!
Perchè,
cui
si
non
capirai
Marianna,
cara
attribuire
possa
!
una
simpatia?
Eleonora.
Io
avrò
,
più
po'
esempio
per
che
che
sia
:
e
mi
che
visita
datò
e
che
quindi
oggi
una
scena
perchè
basta
tanto
abbia
amico
questo
pur
altri
degli
spesso
temere
amico
qualche
nel
genio
vedova
fortuna
che
dova
ve-
una
a
questa
possa
si
,
di
mio
un
,
farmi
:
sono
ponga
procon
marito!
Contessa.
E
questo
può
il caso
essere
il
mio
caso
tuo
essere
un
(a
rianna),
Ma-
,
il caso
di
tutte!
Cavaliere.
V
uomo
contrastato
dev'
peraltro
uomo
politico.
Eleonora.
Appunto
il signor
per
questo
Ferrarlo
il
"
mi
dispiace!
deputato
di
—
Mori
l'anno
scorso
ed
Roccapendente
,
egli
ATTO
candidato
offerto
è
si
quei
a
Scasate
litico
po-
lui
candidato
che
mi
questo
a
,
?
Roccapendente
(ripigliandosi).
Elbonoba
!
è
chi
moglie
cara
,
più
uomo
(drizzandosi).
Fbrdinando
è?
! Eccolo
collegio
lui !
anche
Chi
^
SECONDO
beila
Oh
—
lui,
detto
Ho
spesso!
degli amici
! Uno
come
visitano
altro!
un,
Marianna.
Se
ci
Roccapendente
a
delie
sono
vedove
!...
Piero)
(Entra
Pirro.
Madama
Ferrano.
Marianna.
vedova
La
dei
deputato
di
Roccapendente
I ?
Contessa.
Appunto
!
Cayalibrb
Signore!
colgano
Fbrrario
la
si
,
!
salotto
ma
in
accolta
ferma
All'armi
—
d*onde
porta,
(vedendosi
sorriso
Ah
vedova!
Una
verso
(ridendo).
ed
la
entra
da
cui
cosi
la
che
esclama
mia
pieno
di
è
una
mi
Ma
si
Ferrano)
crudele
cosa
!
e
e
da
quel
brio).
con
vedovanza
terrore
ridono
quell^ attenzione
,
sapete
(Tutti
!
!
procura
ve
lo
É
il secondo
mento
accogli-
un
dichiaro
subito
,
le
mie
vedova
baronessa
amiche
mettono
formidabile
Mori
!
le armi
annunziata
ai
dai
piede
:
cattivo
non
sono
io
la
spirito delia
64
mabianna
Marianna.
fatto
ha
Che
delle
oggi
vedove
di
qualcosa
sinistro
»
di
minaccioso,
delle
dire,
come
pistole
corte
!
Fbrrario.
Io
di
vedova
una
SODO
misura
!
giorno
Buon
—
rianna
Ma,
buon
contessa
Eleonora
:
giorno
Buon
Laberta
{Anche
di
al
t
{tutte e
Contessa,
Eleonora,
Marianna,
giorno
»
,
insieme).
tre
t
e
Ferdinando
complimentiy
salutano.
ecc.
produce
che
Piero^
Entra
—
Ciò
—
in
morio
mor-
mezzo
annuncia)
romorio
Piero.
La
Mori....
baronessa
signora
Tutti.
Chi
Chi
?
?
{con ansietà)
Piero.
La
ed
Mori
baronessa
signora
il
signor
visconte
Mon-
torso.
{con brio).
Tutti
Oh
Oh
!
Eccola
t
{e
!
{Entra
Baronessa
riverenza
Io
sono
{vedendo
T
ridendo
di
si
la
volgono
la
verso
comune)
baronessa).
fa
accoglienza
elegantissima
una
,
cuore).
profondamente
commossa
di
una
cosi
ghiera
lusin-
accoglienza.
{con allegria).
Fbrrario
v'
Baronessa
,
vostra
vedova.
intimo
di
dichiarare
eh' io
non
sono
la
ATTO
Baronessa
Signore,
è
lo
{seguendo
dichiaro
che
madama
è
la
mia
vedova
!
(c. 5.)
la dichiarazione
questa
scherzo).
non
Fbrrario
Non
65
SECONDO
che
esigo
!
Baronessa.
E
che
io
ti concederò
non
t Piuttosto
bacio
un
!
,
Luigi
Questa
Marianna
{a
è
non
modi
con
che
visita
una
eleganti
e
composti).
signora
marchesa.
,
Marianna.
Che
T
pregiudica
non
avvenire
(sorridendo).
Luigi
Il mio
è
avvenire
!
alle
cinque
!
Marianna.
baronessa,
Insomma,
rivali
nel
hai
delle
racconto
tuo
il fuoco
messo
serio
più
col
in
tal
vespajo
due
che
stri
illu-
ti veggo
pericolo.
(Dialogo
animato
allegro
sempre
e
e
gentile).
Baronessa.
sei
dunque
rifugio
Mi
la
sotto
preoccupata
meno
di
la
vedo
protezione:
tua
difendimi
salvami,
tutte;
che
ini
(Siede)
Marianna.
sei
Tu
difesa
dalla
dall'Inghilterra
Francia
e
stria
dall'Au-
,
le
con
si
non
:
grandi
è
mancato
potenze
di
d' Europa
ricordare
i
tuoi
rapporti
!
Baronessa.
Ed
ecco
il male
Fbrbari.
Voi.
!
—
V.
Vogliono
per
forza
fare
di
me
5
una
^
MARUNNA
polìtica, diplomatica.
donna
le
e' è
non
ad
politiche
donne
sola
una
Eppure
che
le
detesto
rimedio
dietro
creda
non
io
e' è
non
che
persona
sorriso
mio
ogni
I
E
—
ad
:
Firenze
a
mia
ogni
tutte
parola,
l' ombra
vedere
il
tasma
fan-
,
di
mio
fratello
sera
ho
notò
che
una
di
o
mio
cugino.
amici
alcuni
invitato
Questo
—
nevale
car-
:
cena
a
dereste?
cre-
,
Si
del
si
di
jambon
coi
di
vino
era
delle
erano
Francoforte,
v'
che
notò
vi
ostriche
di
savercrauti
Bordeaux
alla viennese
di
e
Venezia,
:
Champagne
e
,
che
vino
v'era
non
mille
facessero
Mori
Venezia
allusioni
con
cena
e
congetture,
e
:
Londra
a
baronessa
Presso
mangiato
ostriche
pessimo
savercraut
:
mi
ipotesi.... e
:
deaux
bor-
Reno.
niente
superbo
politiche
si
perchè
mandò
concepito:
Francofort
jambon
e
inglese
così
cifra
in
bastò
Tanto
—
l'ambasciatore
telegramma
un
Reno!
commenti,
che
assicuranoT
di
,
{secondando
Luigi
assicurare
che
alla
telegramma
non
fu
Posso
questo
cifra
la
celia).
Legazione
Italiana
communicato
:
i
a
Parigi
dispacci
in
io!
li apro
Marianna.
Cosi
ridurrebbe
amici
il
oggi
anche
ad
bottiglia
una
di
ti attribuiscono
che
champagne
servi
si
agli
(scherzosamente)
?
Baronessa
Già
che
telegramma
t E
alle
amiche
(ridendo).
t
Marianna.
Capo
!
ameno
Baronessa.
Almeno
champagne
tu
dà
mi
comprendi!
alla
testa, di'
Se
tu
poi
se
è
a
qualcuno
colpa
mia.
il mio
ATTO
{scherzosa
Marianna
T^o
È
!
cara
67
SECONDO
del
!
champagne
,
gentilissima).
e
Baronessa.
cBe
Figurati
-sto:
^i
ho
•monotonia
^0
dimandata
ba
scritto
destra;
la
signori,
Parlamenti:
•credo
invece
dunque
crisi!...
detto
ho
e
ministra
"loro
quest'
:
capi
:
connubio
opportuno;
«nonio
;
dunque,
questo
ciò
Sapienza
che
fa
la
di
dall'equivoco!
Io
e
ricostituzione
destra
colla
conciliazione
de'
può
connubio
ottenere
sarebbe
del
parleremo
signori,
o
dramma;
la
della
dalla
si
conciliazione
questa
la
rompere
,
dipende
alleanza
che
non
dall'alleanza
dipenda
maggioranza
parlare
d'un
la
che
signori
que-
limosine
d'uscire
tempo
,
^ella
per
sapere
di
a
la sinistra!...
Signori
:
parlava
o
Io
deve
non
è
si sente
non
politica il tema
Sapienza
la
ma
dalla
parola
riduce
t... la destra....
la
sinistra
La
:
capita
Eppoi
tratto
si
champagne
maggioranza
La
l'erario!...
®ppoi
si
dove
dappertutto
politica!
il mio
tutto
con
ma
un
matrimonio
un
tri!
Cavaliere.
11
suo
è
champagne
squisito
!
Ferdinando.
£
lo
la baronessa
sa
far
mussare!
Baronessa.
Allora
•amica,
ha
che
là il nome
gettato
ho
grande
influenza
di
vedova,
una
nella
dama,
mia
sinistra,
Marianna.
Perchè
con
—è
gran
vero,
baronessa
sussiego
in
mia?
Parlamento!
—
gli uomini
ma
noi
nano
gover-
donne
ce
68
MABIANNA
poi
li governiamo
le
con
hanno
ci
oh!
voto,
zitte
manine
nostre
porlo
di
diritto
il
tolto
Dio
profumate
! Il
salotti
nostri
nei
zitte
nostra
nell'urna
guardi
t
tosto
Piut-
—
,
essi
loro
i
forte
e
signori
fanno
di
dunque
quello
Ferdinando
e
mio
questo
basta
ma
tutto
è
sono
vuole
che
anche
le
con
un
chiamarli
la
applaudano
avviso
loro
porvelo
Poveretti!
uomini;
subito
(Laberta
debole.
a
d'inchiostro!
sporche
orgogliosi
sesso
gentilmente
prestano
mauacce
po'
E
si
la
il
il sessa
Marchesa),
tua
vedova
^
delle
una
illustri
due
rivali?
Baronessa.
di
E
non
—
avviso
questo
vedova;
l'altra
pure
questa
nella
influenza
molta
è
è
rivale
moglie
una
;
—
un'
altra
e
questa
destra.
Marianna.
Abbiamo
vedova
la
dunque
delia
sinistra,.,.
Baronessa.
E
la
moglie
della
destra.
Ferdinando.
E
di
il marito
questa
moglie
di
che
Luigi.
Dovrebb'
del
essere
terzo
partito ì
Fbrrario.
del
piuttosto
No
partito
della
,
Eleonora.
Per
vendetta
!
Contessa.
Per
rappresaglia!
vedova.
partito
è?
ma
daha
70
marianna
Contessa.
dello
Ha
la
spirilo
vedova
?
Fbrnbtti.
Tutte
le
vedove
dello
hanno
spirilo
!
Baronessa.
E
questa
abbastanza.
ha....
ne
pure
Marianna.
della
offesa
Senza
che
altro
avere
tua
dello
io direi
amica,
spirito
ti
e
:
anzi
dico
che
il
deve-
non
nessa
baro-
vero
,
se
fossi
testimonio
a
mia,
questa
provocstrla.
dal
l'amìòa
te, invece
in
stala
lei
colpirebbe
scandalo
Lo
—
dìsconsigliata
avrei
scena,
sere
d'es-
d'accettare
non
dell'altra.
meno
Baronessa.
dirò,
Ti
di
la
che
fare
si
mi
essa
ha
scena
avvenga
di
accorga
di
promesso
evitare
che
senza
scandalo,,
ogni
dei
nessuno
senti
pre-
nulla.
Marianna.
disconsigliata
L'avrei
ha
costei
cara;
forse
farebbe
ne
una
spada,
se
una
povera
inerme,
che
di
ripararsi
il volto
con
qui
c'è
e
i'armato
avrebbe
un
alla
trova
lo
è
colpo
già
disarmato
sprovvista
ferisce:
potrà
pietà
di
la
viltà:
una
che
quel
un
qui
ma
svoltando
aggredito
da
e
per
il
un
chiamerebbe
tempo
la sicurezza
duello;
si
cantonata
armato
ma
assalire
c'è
non
essere
carabiniere;
colpevole
ma
con
una
un
potrà
diritto;
avere
duello
un
:
mia
il
e
appena
mani
capisci,
coltello
un
potrebbe
le
tu
ragione
anzi
il disarmato
essere
modo:
ogni
sé
per
essa
del
in
che
l' insulta
colpevole;
ogni
onesto
quel
cara-
ATTO
biniere
miserabile
un
assassino
impedisci....
71
SECONDO
No,
I
lo
almeno
no,
mia
cara,
t
Piuttosto
scandalo
—
pedisci
im-
,
suggeriscile
é forse
lui;
tra
i
di
una
bell'idea;
il marito
della
vedova
corteggiatori
è
esso
degna
un'idea;
li
alleato,
naturale
suo
lei. (Ridendo.
—
Marianna
alla
corte
mia
amica
dei
linguaggio
è
soli
coi
fiori
camelie
più
di
serva
vendetta
è
più
ridono)
pure
la
mezzi
poesia
che
fa
restano
:
stolido!
uno
che
delle
gli
l'
rose
,
delle
si
:
rivale
(ridendo).
Il marito
mia!
la
e
altri
Gli
•
Baronbssa
Oh,
tua
della
,
la
il
eloquenza
(Ride)
rare!
Marianna.
Diamine
!
rischio
a
di
farne
la vedova
delle
camelie
t
(Ride)
Baronessa
Figurati
marito
Questo
!
.ch'egli in
amica,
detto
ha
ha
casa
chiama
1 Lo
correre
(ridendo).
lo
spirito
confidenza
in
di
spirito
alla
vedere
e
mia
lasciar
lui !
Marianna.
ah!...
Ah
è
spirito l'ha
Lo
avuto
il marito
della
tua
ca;
ami-
(Tutti ridono)
morto!
Fbrrario.
Sapete
Firenze
chi
le
ha
sjgnore
amiche?
sono
spirito
?
Conveniamone
hanno
voi.
9
Eleonora.
La
marchesa
Marianna....
Contessa.
E
la baronessa
Mori.
amiche
,
che
ditelo
—
più
spirito
sono....
;
a
chi
Marianna.
Ny«*^!"Mvvii!iodi
ss^m»
tanto
un
!
saccesso
Baronessa.
«*^s^^..^
^,""»i»^*uv^
allo
fine
dar
^
Cogliamo
dici?
uo
questo
scherzo
d'en-
momento
?
Marianna.
hiv^Am anch'io
V»
che
sia
tempo!
Gayalibrb.
ncberzo
vyiM^i
?
Ferdinando.
scherzo?
Vviut),
Baronessa.
é
Hi:
tutta
le
tutte
voi
mistificazione:
una
uomini
ci
ali)
sec-
politica....
colla
conversazioni
altri
Marianna.
£
oggi
la
ed
baronessa
non
se
ci
del
siamo
in
d'accordo
prese
sito
nessun
:
che
romanzetto
nostro
!
che
si
—
rebbe
parleSignori
riuscite?
siamo
Cavaliere,
Perfettamente
ci
parlerebbe
ne
dappertutto
uomini,
io
Luigi.
Ferdinando,
Perfettamente
1
Marianna.
è che
Egli
delle
spirito
non
nostre
degli
siamo
amiche
già
:
noi
sono
due
le
che
abbiamo
donne
che
più
rito
spi-
hanno
più
uomini
col
uomini.
Baronessa.
Le
4foro
donne
voto.
governano
col
loro
spirito
;
gli
73
secondo
atto
Marianna.
voto
laro
"jià
t
,
Lb
loro
^iày
II loro
t
signori.
altri
(Ridono)
I
voto
Gayalibrb.
10
il mio
do
allo
voto
signore.
delle
spirito
Fbrdinando.
io
anch'
"Voto
Piero)
il j) ! (Entra
per
Pirro.
11
Errico.
conte
signor
(Errico
entra
via)
Piero
—
Baronessa.
Venite
conte
voi
anche
subito
date
:
il ^stro
voto
,
il ikt
per
Errico.
baronessa
Perdono,
bisogna
ma
:
io
eh'
sappia....
Marianna.
dovete
Non
il
per
nulla
saper
I
dare
Dovete
il vostro
voto
f
«f
Errico.
Do
il mio
voto
per
il
n.
(alle amiche).
Marianna
Ecco
dato
ha
il
suo
voto.
9
Luigi.
L'agenzia
onanìme
Stefani
voto
di
non
fiducia
mancherà
t
di
telegrafare questo
74
MARIANNA
(alzandosi).
Ferrario
marchesa:
mi
accompagnate?
ta,
deliziosa
della
grazie
Addio,
I
ora
Laber-
—
Cavalibrb.
Con
entusiasmo
!
Marchesa
—
(Esce
!
Ferrario
la
conr
Laberta)
Eleonora.
Ti
anch'io,
ringrazio
anch'io
ti lascio
e
I
—
addio,
ronessa
ba-
!
Ferdinando.
Marchesa
baronessa
Eleonora
il
evviva
spirito
loro
(Esce
!
,
,
Ferdinando)
con
(si alza).
Baronessa
(alzandosi).
Contessa
Baronessa
mi
prendi
nella
tua
?
carrozza
,
Baronessa.
Volentieri!
—Addio,
Marianna
cara
! Che
eh?
successo,
Marianna.
Con
è
di
qui
simile
una
maggiore
ancora
per
sempre
Baronessa
Ah
collaboratrice
! ?... nobile
!
spirito!
addio!
Fra
—
Il
(Piano)
mezz'ora
vostro
Errico
cesso
suc-
uscirà
t
(piano,
cuore
Come
sincera
con
Come
!
Marianna
Perfido
!
vi
ti
meraviglia).
amerò
t
(piano).
detesto!
(Forte) Addio»
,
nessa;
baro-
75^
secondo
atto
Baronessa.
Addio.
rivederci
A
—
Errico.
,
LuiGb
Marchesa,
e
trappoco
a
(Escono
!
la
la contessa
baronessay
Luigi)
SCENA
Marianna
VI.
Errico
,
Marianna
Errico
Ho
(la guarda.
veduto
mio
Lisa.
poi
,
(ricade seduta).
Dopo
—
fratello.
Eccomi
—
a
pausa).
di
istante
un
te.
Marianna.
Grazie!
di
parliamo
E
—
che
quello
preme^
più!
Errico
Quello
che
Mia
mi
ora
codesta
—
di
subilo
(fissandola).
di
preme
sofferenza
che
è
più
ti
sapere
sforzi
di
che
cosa
gnifica
si-
dissimulare
f
Marianna....
Marianna.
Non
è
nulla
mio
ti
caro...
dirò
poi.
—
Adesso
non
,
interrogarmi....
no
non
prendermi
la
questo
momento
Voglia
mano....
,
parlarti
che
di
mia
figlia....
in
madre.
Errico.
Parlami
dì
tua
figlia.
non
sono
^76
HARUNNA
Marianna.
Lisa:
*di
jeri
più
liisa
sera
avvenne
aperto
alle
essa
ma
ama:
consiglio
il tuo
seguito
Ho
qualche
lo
cuore
mane
sta-
rese
ragione
Avevi
—
:
sapevi?
lo
fratello:
tuo
ama
che
cosa
indagini.
mie
il
scandagliato
iio
:
Errico.
Lo
minuti.
venti
da
so
Marianna.
Non
ho
Addio
breve
stata
"Iuanto
di
di
più
!
ostacoli
(Con
—
?
da
(entra
sinistra,
a
prende
il
Da
fissimo
cui
se
:
ne
bastando
4iel
vero.
ricamo,
suo
per
di
i
la
—
sino
punto
ommette
evitano
va
di
pregato
forse
—
mi
parlando?
Quali
Mi
—
te;
con
venir
sto
pre-
questi
sono
sormontarli.
per
esitante).
diritto
a
sedersi
Marianna
di
aperta
sono
e
Marianna
ed
al
suo
di
Errico
Errico
tavolino
essa
:
si
non
veggono
av-
Lisa).
qaesto
si
e
gioja
parlerebbe
ne
ti ho
(resta
avvedersi
senza
di
NB,
destra
la mia
ostacoli
Quali
—
d'accordo
Mettiamoci
tanti
risposto
ha
circospetta)
voce
Errico
•Lisa
1
Perciò
io.
mi
:
gli
me
perta!
sco-
Senza
posizione....
chiedere:
gljeli
parlerei
me.
mia
la
Inutilmente
non
lui,
tale
una
Ahimè!
—
con
insormontabili
di
ne
da
parlato
—
ostacoli
te
Michele....
a
ad
etichette!...
addio
consentiva
lo
pregato
^on
scritto
! —Ho
me
molto
ha
ho
gioja
mia
la
dirti
cerimonie,
";omplimenti
è
di
bisogno
spiegare
pericoli
lettura
e
che
partirsi di
al
il
modo
pratico
il
di
passo
é
deliea-
esecazioue
eoa
,
gl*iQConveoienti
sia
Lisa
facile
materiali
immaginare
di palco
la
cosa
scenico»
possibile
^8
MARIANNA
Lisa
{al
dello
colmo
Marianna
sbalordimento
{cade
della
e
colla
testa
meraviglia
le
tra
esce)^
mani).
Errico.
Marianna
!..-
{con profondo
Marianna
due
E
!
Ci
—
mille
sacre
due
sono
che
esistenze
altra
più d'ogni
volte
dolore).
mi
sono
della
più
mia
quella
,
di
mia
figlia
di
quella
e
quest'
e
care
,
Errico)
{accenna
uomo....
,
e
io
distruggo
le
tutt'
due
e
!
perchè?
Ma
—
t
Errico.
Perchè....
Marianna.
Eh
è
non
di
momento
discussioni
!
Il fatto
—
è
che
»
le
distruggo!
Vediamo.
—
fare
V'ha
—
{Con
—
qualche
febbrile
gli scrupoli
esaltamento
Qualche
cosa?...
giusti!
—
ciò
Ecco
riparo?
un
di
—
tuo
preme!
crescente)
che
cosa
che
valga
a
Posso
gere
distrug-
fratello?...
Errico.
Mia
creatura!...
povera
Marianna.
è
Non
tratta
di
far
non
Ohe
da
ho
cosa
infelice,
di
fare?
Gos'
ho
compassionarmi
salvare
la
mia
il rimedio
suggerirmi
Bisogna
creatura....
di
il momento
neppure
da
—
fare, mio
t
Si
—
innocente
se
v'èf
—
Dìo?^
Errico.
Non
lasciarti
cosi, Marianna
esaltare
!
Marianna.
da
Cos'ho
lettera
per
fare?
Michele
—
Ah!
? I...
uccidermi?!...
e
lasciare
una
{atterrito).
Errico
Sei
79
8E0ONDO
ATTO
pazza?!
(con esaltamento).
Marianna
Oh
è
sì, questa'
Errico
Marianna!
al
idea!....
buona
una
Non
Marianna!...
di
dolore
spavento).
maggiore
(con
altro!...
fosse
pensa
ieno
al-
quando
lo
figlia!...
tua
Marianna.
lo
Non
saprà!
Errico.
Oh
Dio
! mio
!
4saprà... quando
saprà
chiederà
E
—
Prioìa
—
che
il Perchè
Marianna
Il
perchè
!
lo
poi
o
saprà!...
uccise
si
madre
sua
E
per
lei....
?
(ricadendo
orrore).
con
(Pausa)
—
Errico.
Marianna
per
,
stiamo
nel
di
amore
tua
dammi
figlia
ascolto
:
,
nel
possibile
ragionevole
!
Il
—
ragionevole
,
è
intanto
poeta
in
; ma
vedere
da
rinunziare
!
mio
:
incrollabile
idee
certe
fratello
lo
conosco
!
—
:
Il
allegro,
possibile
è
,
questo
se
Lisa
a
—
visconte
intanto
potesse
fratello
mio
riescire
a
farsi
amare
mia
storia
partirà!
Marianna.
Anche
tu
partisti
!
Errico.
Non
vedrà
più Lisa....
Marianna
E
a
Lisa
faremo
sposare
(ironica),
il visconte
!
—
La
!
80
MARUNNA
Errico.
No
Marianna:
la
non
rinnoveremo
in
le
tutto:
,
del
visconte
accettale
sotto
poste
pro-
condizione.
una
Marianna.
Che
bisogno
di
ho
accettare
le
proposte
sue
?
Errico.
Egli è giovane;
gentili.... Egli
Lisa
è
è
ma
colto
affrettare
potrebbe
obblio
queir
serio,
modi
; ha
nel
distinti,
giovine
di
cuore
desideriamo.
che
Marianna.
Quale
la
sarebbe
condizione
?
Errico.
il matrimonio
Che
in
Se
meglio
:
il visconte
quest'anno
se
farsi
saprà
un
no.
an-
tanto
amare,
di
anno
un
fra
che
luogo
guadagnato
avrai
no
avrebbe
non
tempo
in
:
,
un
si
anno
molti
prendere
può
partiti !
Marianna.
Molti
partiti! Capisco
I
^
Il
intanto
primo
si
può
dere
pren-
dentr'oggi!
Errico.
Che
Marianna
dire
vuoi
?...
,
Marianna.
Non
finché
non
sarei
interrogarmi
ti
avrò
sento....
mai
neppure
la
carità!
per
oh
forza
capace
—
disgraziata
di
di
prendere
dirtelo!...
A
finché
voce,
femmina
ch'io
questo
Te
ti vedo....
sono!
partito
—
f... Non
lo scriverò!...
ATTO
vuoi
Marianna....
che
vuoi
cosa
pensiero).
il
(scrutandone
Errico
Ma,
81
SECONDO
scrivernai
Che
?...
eos^
fare?...
Marianna.
Ti
vivrò....
Ma
che
giuro
lasciami
ora
parlare
Voglio
!...
I
Ti
—
amandoti
Oh
amandoti!...
vivrò
e
uccidermi
voglio
non
che
giuro
molto!...
—
Lisa!
con
Errico.
Si,
lascia
prima
ma
ti
anch'io
che
dica....
Marianna.
No
nulte!...
sentire
voglio
non
Va
—
via
Errico]...
,
,
cosi!
VogHo
Erric©.
Ti
mi
obbedisco:
il
allontamo
Sia
^
coli'
—
mi
E
d'
Oh
mi
al
di
mio
una
me,
lasci?...
a
ti
mi
non
parola
!.... Quando
dica
?
e
lagno:
volerò
e
stringerti
pure
senza
rivederci
E
cuore!
tua
io
eh'
vuoi
questo
neppur
!...
la
io
e
Ora
—
legge:
vuoi
?...
t' interrogo.
Non
impongo
zio
silen-
avrai
se
duopo
ch'io
brami
Addio!
mano?...
cosi?
Marianna....
costa,
..
mi»
tu
ma
interrogarti
sai!
costa^
la
sempre
straziata....
anima
consenti
mi
Non
—
è
desidjerlo
tuo
ti
Ma...
«—
?
Marianna.
Te
come
scosta
Lisa!
lo
scriverò!
perchè
e
va
E....
—
Errico
vi
deponga
destra)
verso
senti....
no,
un
no,
(gli porge
bacio,
no.
poi
Addio
Uk
pefide^'ni
9i
!
fnonte
tisa
—
(chiamando)
Fbbkarl
Voi.
V.
6
!
82
marianna
Errico.
Marianna
rivederci,
A
!
Marianna.
Addio....
poi
addio!
si alza
(Errico
esce,
risolutezza).
con
cade
Marianna
—
qui
vieni
Lisa
seduta:
!
,
VII.
SCENA
Marianna
Lisa
{mostra
una
Lisa.
e
mestizia
profonda
:
risponde
e
dezza
fred-
con
sempre)
Volevi
dirmi
qualche
?
cosa
MARIA^^NA.
Si,
carina:
vieni
abbracciami
qui
e....
—
Che
s'hai?.
co-
,
Pare
che
tu
risponda
non
mie
carezze?
fosse
stato
alle
Lisa.
No,
Pensava....
mamma....
Marianna.
All'
esito
delle
mie
premure
per
te ?
Lisa.
Che
non
avresti
non
hai
di
bisogno
aspettato
a
dirmi
dirmelo
!
sino
Se
ad
Marianna.
Ma,
vedi,
carina....
io
ho
parlato....
ora.
buono
83
secondo
atto
Lisa.
Ti
conteDti
io ?
parli prima
che
ti leverò
io
Forse
da
imbarazzo.
un
Marianna.
Glie
dirmi
vuoi
cosa
?
Lisa.
Che
Afichele,
signor
meglio....
pensalo
ho
mi
insormontabili,
mollo
le
con
mediocremente
franco
che,
che
si fa
nulla
avrei
dire
a
questo
ostacoli
suoi
di
d'occuparsi
assai
del
meno
presentare
Marianna
Non
coi
mostri
certo
; e
risoluto,
e
prudenze,
sue
pare
calcolato,
tutto
che,
me
visconte,
domandarmi
per
!
(stupita).
in
contrario,
stamane....
tu
se
Lisa.
Oh
dire
può
di
la
che
io....
a
vedere
con
figurano
ho
che
cos'
ciò
e, se
ha
i
fra
giovani
che
diversa
E
da
!... Si
il
ti
non
risposto....
si
quell'eden
di
tratta
signor
è
mi
vero,
riducesse
che
so
mi
Ma,
la
che
tutto
Michele
vita....
di
siccome
Lisa
deve
mia....
Ha
risposto...
intraprendere
un
che
?
lungo
pel
locarsi
col-
infine,
Marianna.
Ma,
che
pensandoci
Perchè....
—
sandoci
pen-
poesia
collocarsi....
pare....
rebbe
da-
si
conosce,
capisco
dispiace....
il
che
momento
un
Figurati!..—
ora
visconte,
quel
,
tuì„.
e
in
Stamane,
—
si
del
di
fare
anni,
sposo
uno
riflettuto....
le ragazze
bene....
bene....
di
quale
mollo
cosa
una
di diciassette
vergogna
meno
mai
sventatezza!...
scelta
a
poi,
si
di
vuoi
conto
ragazzina
una
ingenuità....
pareva
è
Che
stamane!...
momento....
viaggio....
s4
mj^runna
Lisa.
vedi
Ma,
Egli
mi
iM»n
la
che
dunque,
Tuole,
e
io
Io
non
benìssimo
combina
si
cosa
voglio....
ì
e....
Marianna.
Lisa
! Lisa
Giurami
che
!... Non
è
mi
so....
propno
un
fai
pena....
(pmndola),
desiderio
vero
il
tuo
di
—
cettare
ac-
il visconte.
Lisa.
to
Te
giuro
I
Marianna.
fai
lo
Ifon
dispetto
per
Lisa
Oh
mio
f. sul
no
credo
sposare,
onore!
che
abbia
di
Michele
?
(subito).
Se
egli
tutta
la
non
crede
di
potermi
ragione.
Marianna.
Oh
mio!...
Dio
Bada
che
il visconte
sta
Lisa.
io
Bd
ti prego
bene
di
accettare
!
Marianna*
Quest'
è
proprio
il
tuo
desiderio
Lisa.
Sii
Marianna.
Dammi
un
bacio
e
giuramelo.
Lisa.
Te
Io
giuro
!
?
per
venire!...
86
marianna
Lisa.
No.
Marianna.
A
almeDo.
domani,
Lisa.
No,
!
DO
babbo,
Ricevilo
—
venire
fate
e
Piero
(A
!
Piero)
Chiamate
ì\
il viscontei
(guarda
Marianna
Sì,
accetta
e
si f Chiamate
incerto
Marianna).
{irritata,
mio
marito
Piero).
a
poi
fate
il visconte.
entrare
,
(Piero
poi
esce
torna).
Lisa.
di
Torno
là.
Marianna
(c. s.)
Si.
Lisa.
E
fra
non
un
ve'
anno
!
,
(c. s.)
Marianna
No,
fra
tre
mesi,
Lisa
anche
Sì....
la
Oh!
Carlo
e
mia
un
domani,
mese....
(come
sé
fra
se
vuoi
I
uscendo).
domani!
(ponendosi
Marianna
fra
testa!
le
la
mani
mia
sul
testa!
cranio
la
e
mia
comprimendolo).
testa!
(Entrano
nostra
pendola!
Luigi)
Carlo.
Ecco
il
signor
visconte,
esatto
come
la
atto
87
secondo
Marianna.
attendeva.
L'
{sempre
Luigi
disinvoltura
con
marchesa
Signora
fra
marchese
signor
preamboli
loro
r
delia
la mano
di
onore
amabile
fortunato
giorno
un
perduto,
tempo
sono
me
per
adesione
una
loro
l'onore
di
sarà
figliuola;
la
se
,
Ho
-y
domanda
mia
seria
gente
,
,
i
gentile).
compostezza
e
der
chie-
questo
otterrà
benigna.
Marianna.
La
domanda
sua
ci
onora....
Carlo.
E
noi
preamboli
senza
V
pure
accettiamo.
,
LUIG].
Ne
narii
felice!
sono
di
stipulati
Piero
La
{col
{stringendogli
camelie
sig])ora baronessa
Inviatole
da
la
a
stipulare
i
prelimi-
mano)
la
mano).
!
di
vaso
affretto
(Stende
trattato.
questo
Carlo
Sono
mi
E
—
delVatto
Mori
rimanda
eccellenza
vostra
primo
e
il vaso
poc'
biglietto).
un
delie
anzi
e
lie
came-
unisce
,
questo
biglietto.
Marianna
Luigi
{è soprapensieri).
{fra
volgendosi).
se
Camelie?!...
Carlo.
Diavolo
!
Che
vuol
dire
?
(A
Luigi)
Permette
?
{apre
e
88
MARIANNA
il
scorre
biglietto)
"
fiori
«
sonale
«
tolga
«
lare,
t
lie !
parlano
loro
la
e
ecc.
originale
Che
»
Come
Ora
sarebbe
capisco!...
Mori
maritata
che
!....
correre
cacciato
che
In
—
che
per
par-
vostre
came-
Con
I
tutta
il marchese....
sarebbero
rivali
nessa
baro-
la
dama
e
lascia
vede
che
mi
equivoco
di mondo
la
cui
?... Per
il marito
sorta
le
corso
Marianna
marchesa
vuole
camelie....
illustri
la tresca....
ha
solo
per-
attonito).
Le
?...
due
Le
la
e
dire
a
fatto
I
{fra sé
Luigi
I vostri
iscritti
sono
il suo
vuole
:
camera
parlino
discussione
La
—
che
giusto
mia
fiori
altri
:
capo
medesimo
del
sempre
Gran
marchese
Caro
t
della
parola
è
non
stima,
«
troppo
Udite!
!
pazzia
(legge),
il regolamento
:
e
che
baronessa
quella
ameno
Oh
—
io
son
?
Cablo.
Cosi
dunque
visconte....
caro
,
Luigi
(senza
dalla
scomporsi
disinvoltura
abituale
sua
e
cortesia).
Ma,
io
ciò
mio
ho
si
non
preliminare
una
da
piena
il
per
espresso
al
più
la
trattative.
da
intelligenza
questi
signor
fortunato
signora
di
appianare;
particolari
marchese
se
e
marchesa.
di
di
questo
però
alcuni
più
e
0
particolari
concedermi
no....
un
una
Mi
penda
diE
impegno.
chiederei
anzi
solo
che
bramo
diffìnitivo
intanto
—
volesse
sopra
questi
di
sopra
vero
un
che
Restano
—
sima....
mas-
parmi
nulla
concretare
discutere,
principio
di
uno
di
e
in
che
dicevamo
desiderio....
un
oggi
possa
particolari
da
marchese....
permetta,
ecco,
ferenza
con-
merei
chia-
mento
abbocca-
secondo
atto
Cablo.
abboccamento
Un
?
Marianna,
A
?
me
Quando
—
desidera.
Luigi.
Mille
grazie!
Marianna.
Questa
?
sera
Luigi.
Questa
séra.
quale
A
—
?
ora
Marianna.
Alle
?
nove
Luigi.
Alle
1
nove
{s' inchina
dice
e
marchesa
Signora
—
sé) Alla
fra
{stupita
Marianna
Che
è
mutamento
larga
del
questo
!
marchese
signor
!
I
{Esce)
fra sé).
visconte?...
Carlo.
Togliere
per
la
quistione
una
Marianna
Ah!...
visconte
Le
alle
parola
camelie
ch'era
FINE
pregiudiziale
{a
cui
!...
Le
presente
camelie?
mie
balena
dell'atto
derò
ridoman-
sospetto).
della
fai...
La
!
un
parole
poco
—
Sarebbe
SECONDO.
baronessa!...
possibile?...
Il
TERZO.
ATTO
Lume
tavolino
sul
di
Lisa
lame
:
SCENA
Lisa^
ricama
che
tavola
sulla
Marianna
ove
PRIMA.
che
Harianna,
"
»
{scrìvendo
mi
Tu
"
dicesti
partiti.
Io
'profondamente
in
:
addolorata^
si
anno
un
che
risposi
ti
poi Piero.
scrìve
»
Marianna
scrive.
il
può
primo
a
parte).
prendere
intanto
si
,
«
prendere
t
tu
c
sare
t
hai
di
e
tuo
fratello,
t
non
«
premo
sai
la
mi
dentr'oggi:
èl
qual
mjo
:
Addio,
—
libertà
che
sarà
ti
il
!
il
di
Addio.
—
accetti
amico
conforto
Non
—
Rimandami
—
che
ultimo
I
—
ricu-
quello
fanne
:
poteva
Errico,
Ora,
—
Errico
addio,
offro
unico,
negherà
scriverei.
ne
il segno
momento.
(Suona
te
molli
che
mi
dirsi
tale
La
tua
portatore
resti:
in
quel
Marianna.
campanello)
(Entra
Piero,
—
Marianna
sigilla
la
lettera).
Marianna.
Questa
lettera
al
suo
indirizzo
subito
1
,
(Piero
esce
dal
fondo.
—
Marianna
esce
da
che
destra).
egli
su-
»
ATTO
91
TERZO
SCENA
Lisa
mio
Dio
questo....
come
la
quando
in
so
neppur
io
di
spensierata
della
fiori!...
li sentiva
nel
cuore....
cosi
cosi
dolce,
di
innocente
!
terrestre!...
Sento
di
intorno
male....
mi
e
adesso
farei
non
il
che
conducesse
vi
santificavano
Io
pensava
visconte
gibbus
,
Oh,
mi
in
—
mia!
Guarda
proprio
che
mica
li
dica
bello
un
Michele
a
domani....
e
mi
perchè?
Ma
da
nero,
guanti
teatro
,
bel
babbo
che
vena
di
ve', cosi!
po'
la
adularti
Potresti
verità
:
tu
babbo
! No
,
in
sono
se
hai, eh?
(mesta).
proposito
a
,
non
mistero....
cannocchiale).
Lisa
si
diso
para-
contenta
più
sposasse
abito
un
,
Lisetta
Oh
sarei
penso
non
lontano....
'via,
bianchi
E
cielo,
mutato!.di
fumo
un
f...
al
tutto
piangere....
!..
(tutto attillato,
Carlo
come
me
che
nascondere
potessi
vorrei
a
sono
quel
fiori,
perduto!...
Tutto
—
—
sereno
un
..
—
—
fronte
tutto
e
è
!
mattina!
in
Quei
cuore
stupore!..
questa
era
di
un
dire
come
mamma
cielo
Il
!...
il
stringe
specie
una
odore
tutta
affetto
mi
bacio
giardino
bacio
quel
! come
non
un
avanti).
soffro
..
allegria
con
l'aria,
viene
e
sbigottimento....
mia
scesa
come
questo
uno
Oh
!
alza
(si
Piero.
poi
,
Lisa
Oh
Carlo
poi
^
II.
così
per
essere
non
questa
sera
,
farti
piacere
bello:
lo
sei
ma
ve'!
! Non
lascia
sei
che
92
marianna
Carlo.
che
Oh?
ciò?
significa
Lisa.
Significa
cosi
che
dica
:
anche
pitturarli
i
baffi,
le
lo
te
Non
la
stai
male
mi
fai
tu
di
che
I E
benedetta
quella
portare
che
pure
di
hai
bisogno
Che
1
pena
bisogna
li!
cosa
—
vedere.
posso
Carlo.
Quale
cosa?
(timidamente)
Lisa
La....
la
Perchè
1
perrucca
la
Carlo
Perchè
calvo
sono
?
(irritato).
alla
il freddo
soffro
e
porti
testa.
Lisa.
Allora
capelli!
te
le
la
ne
darò
berretta
una
darò
;
è
io....
una
il tuo
0
po',
un
lascia
quarantasette
che
stare
berretta
una
di
seta....
di
A
proposito!
di
velluto....
domani
compleanno.
Carlo
Là
è....
perrucca....
,
Mettiti
—
ricamata:
stesso
la
te
per
,
(c. s.).
il mio
importa
compleanno
!
quarantasei
?
Lisa.
Eh
no
I
Quaranlanove
e
cinquanta
uno
sai
!
Avevi
,
trenlratre
anni
quando
Carlo
Insomma
finiscila
!
nacqui,
ed
ora
(adirandosi).
ne
ho
diciassette.
V4t
MABIANNA
Carlo
tulli' altro
No,
anche
vi
leìl
a
fare
deve
ed
I...
(freddamente).
Ohi
—
Marianna
(A
~
predica
una
entra
che
entra)
C'è
il
e
la
Fa
dica
pre-
Lisa
il
gibbus,
che
chiale
cannoc-
serio),
HI.
Marianna
e
I
tristezza
SCENA
Lisa
madre
(Ripiglia
I
fredda
con
tua
ecco
addoloratissima.
Marianna.
farmi
devi
Tu
predica?
una
Lisa.
Credi
che
buona?
sarei
non
Marianna.
l'animo
ho
Lisa,
burrasche
la
anche
fare!
e
tua
o
Lo
il
si
che
farò
ore
a
che
questa
Ma
ho
che
sforzo
è
è
cosa
vita:
sento
pure
devo
che
che
questo
1
terribili
più
nella
bisogno
chiedo
ti
dimmi
confidenza:
tre
allo
meno
peraltro!
ajuto
primo
delle
una
incontrare
possa
venir
testa
da
combattuto
tu
mi
ajuti,
Rendimi
—
in
avvenuto
te
la
da
due
parte?
Lisa.
Nulla,
mio
affetto:
desidero
Ho
mamma!
di
che
lo
merita
il
essere
capito
più
Michele
che
invece
presto
il
sua
visconte,
moglie
con
lui....
a
viaggiare....
e
e
,
via....
merita
non
di
quindi
andar
il
atto
95
terzo
Marianna.
Come
hai
fatto
Michele
che
capire
a
il
merita
non
tuo
affetto?
Ho
fratello
suo
è
si
ch'egli
saputo
....
intercessore
E
chi
ha
ti
detto
!
so
lo
E
-
di
ottenermi....
se
te.
(fulminata).
questo?
Lisa
Lo
di
vergogna
presso
Marianna
terra).
in
(guardando
Lisa
sai
anche
(c. s.)
tu
!
Marianna.
chi
domando
Ti
Tha
te
detto!
Lisa.
E
io
ti domando
di
intercessione
c'è
male
che
Eppure,
perchè
suo
questo
o
indegno
di
Michele
fratello
suo
fratello
deve
presso
sia
amico
vergognarsi
mia
di
madre?
mia
l'
delChe
madre?
—
è
male,
o
Michele
è
un
pazzo
glioso
orgo-
!
me
Marianna.
Lisa!
Rispondimi,
che
giurami
—E
Lisa.
Si
lo
te
,
giuro.... interrogami
!
Marianna.
Con
chi
hai
tu
parlato
oggi
?
Lisa.
Ma....
non
saprei....
non
capisco....
mi
dirai
la
verità!
96
liàRIANNA
Marianna.
Mi
meglio
spiegherò
di
parlato
I
V'è
—
stato
qualcuno
che
bia
t'ab-
me?
Lisa.
mi
Non
pare!
Marianna.
Pensaci
governante?...
I... La
cameriera?...
La
Lisa.
Noi
Marianna.
Ah
1... Or
di
parlato
padre
tuo
ora
qui
era
egli, egli
teco....
ti ha
mei
Lisa.
E
che
potrebbe
cosa
Il babbo
spavento?
mio
mie
parole
I...
non
so
ho
T'
angelo
detto
che
metterti
ho
il
in
mia
tanto
madre?
Lisa)^
seno
dico
di
male
noi...
I
dica!
mi
che
quello
al
(traendosi
adorato
noi
da
parlarmi
poteva
Marianna
No,
detto
avermi
badare
Non
angosciato....
cuore
delle
alle
pazzie....
..
Lisa.
'
"
(la bacia
I... Mamma!...
Mamma
in
fronte, commossa).
Marianna.
Oh
si!
sffiro,
baciami!...
le
Baciami
tue
per
Sto
baciami,
labbra
carità
meglio
mi
!
!
=
—
angelo
ristorano...
mi
Lisa
(Restano
Adesso
mìo!...
e
carina
ancora
!
(essa prende
tuo
Marianna
mia
mani
vieni
a
—
ciate).
abbrac-
qui
,
le
re-
rianimano!
,
•rispondimi
Il
e
,
Lisa
e
stando
ATTO
seduta
la
che
saputo
in
tiene
piedi
Michele
ftJ
TERZO
avanti
si
sé). Dimmi
di
vergogna
da
chi
hai
dell' interposizione
di
fratello.
suo
(abbassa
Lisa
gli
occhi
dolore).
con
nessuna.
Da
Marianna.
lo
Come
sai
dunque
?
(c. s ).
Lisa
L*ho
udito
io.
{atterrita),
Marianna
Quando
—
?
Dove
—
?
—
Lisa.
Qui!
—
—
andata
al
qui....
c'era
voce:
tu
che
le lo
ho
e.
Qualtr'ore
fa
tavolino,
là!
mio
gente:
dicevi
me
al
ascoltato!
Io
—
Errico
conte
mi
in
messa
sono
che
udendo
la
Michele
che
sono
veduto
aveva
accorta
sono
ne
entrala:
sono
Non
—
confessato:
aveva
!
mi
tua
ama,
curiosità....
—
..
Marianna
(duranfe
più
sempre
la
Lisa
più
le
{resta diritta, fissando
;
che
è
Lisa
quando
crescente:
respinge, portandosi
pausa
So
parole
queste
dice
al
mani
mestamente
presa
ho
da
terrore
un
ascoUato,
essa
volto).
sua
madre.
—
Breve
poi)
ho
vedermi
male,
fallo
ohe
qui
ed
desidero
,
col
Ferkari.
visconte
Voi.
Montorso.
V.
è
per
questo
afFrcItare
che
non
il mio
posso
monio
matri-
98
MARIANNA
SCENA
IV.
poi Luigi.
Piero,
Dette,
,
Piero.
Il
visconte
signor
Montorso.
MAniANNA.
Eccolo
f
Lisa.
Mi
hai
dello
ed
intelligenze
e
il
fissa
oollà
;
andare
"ìhe
fissare
:
perchè....
a
il
vedi,
che
ho
questo
già
a
un
diffi-
delle
dovesse
matrimonio....
pensato
tutto
dunque
sorgano
non
alcune
prendere
combina
tempo:
se
da
che
restava
guarda
e
monte....
prenderò!
vi
non
a
tempo
altro
partito....
(Esce)
(sbalordita
Marianna
Il
che
sguardo
collo
fisso
dice
a
Piero).
visconte.
(fa
Piero
il
entrare
visconte
ed
i sìwi
soliti
esce).
Luigi.
Signora
cmabili,
marchesa
I
(Egli
ha
modi
disinvolti^
aristocratici)
Marianna.
Si
accomodi.
Luigi
Io
ho
ciato
se
mollo
esitalo
l'oggetto
di
a
(siede).
presentarmi
questo
! Mi
abboccamento
sono
diman-
poteva
tra
ATTO
trattarsi
seria
^ente
tiovuto
esaminare
di
amico
un
certi
lettera
i' ambasciatore
della
mia
penna,
"iella
mia
sola
paja
io
ad
forza
una
debbo
ma
v'é
Se
di
in
la
più
la
creata
servirmi
altrui,
debbo
questo
qualcosa
né
servirmi
responsabilità:
ch'io
cose
subire
pure
l'amico
appunto
potendo
parola
respingo
ne
una
pei quali
marchesa,
non
tito
sen-
,
della
né
parola.
scortese,
cui
per
ho
quali
fatale,
è
patica
sim-
parola
pei
argomenti
signora
dunque,
necessità
spiacevole
la
-—
prudente
calcolato,
lutto
opportuno
parlare,
più
era
documento
un
meno
Eccomi
intimo.
Ma
gelosi
diventare
può
non
ad
imbarazzanti
e
pensiero
intimo.
v' hanno
che
mio
di
vantaggio
se
oppure
del
interprete
rendere
il
lia
imbarazzati
—
parole;
proprie
si
quale
affidarlo
delicato
più
ho
scortesia;
s^nza
fosse
non
testimonii
senz'essere
"lelle
verbalmente^
se
/colla
lettera
una
^
TERZO
con
stesso
che
le
essa
partiene
ap-
rare,
deplo-
posso
repugnanza.
Marianna.
liberamente.
Parli
Luigi.
Avrei
preteslare
potuto
e
nostro.
•dotla
-e
mi
le
scriverle
Ma
avrebbe
leggerezza
—
mie
un
meritata
una
almenol
•—
che
già
fatto,
taccia
non
tanarmi
allon-
improvviso,
aggiornando
scuse
il passo
dopo
ordine
di
amo
mento
l'abboccatale
una
con-
sventataggine
di
autorizzare.
Marianna.
Ripeto,
parli liberamente.
Luigi.
La
signora
marchesa
conosce
la
mia
posizione
—
for-
100
MARIANNA
s'anche
la
malica,
ho
posso
già salita
in
conduce
perchè
lo
ad
emuli.
giornali
Tutti
avere
possono
la
che
casa
bene,
l' onorabilità
onorabilità
sua
badar
quindi
deve
questi
partiti,
nella
spia
una
i
tutti
governi,
i
la
glia,
fami-
sua
può
come
nemici,
tutti
i
d'un
sciatore:
ambadi
prima
della
più
esempio,
fazioni, dei
delle
lutti:
molti
maligno
e
di
per
e
quel
appunta
ma
lui
e
ai quali
—
ambasciatore,
sofìstico
di
occhi
curiosità,
perfìdia
la
l'animosilà,
agli
segno,
scala;
gradini
esposti
fatto
cosi
alti
diplo-
d'ora
gradini
per
Un
subito
sindacato
un
ispirarlo
degli
è
bene,
sa
diilicile
quei
a
che
carriera
sin
quegli
si è
—
invidia.
con
di
Giunti
guardano
vi
non
della
occuparmi
uno
alti
nella
parte
—
scala.
molto
sono
guardano
ella
buona
toccherò
cui
questa
molti
Lanciato
senz'orgoglio
—
giorno
vi
ambizione.
mia
loro
tutto,
famiglia
sua
,
sieno
e
d'ogni
scevre
tali
insomma
sistematica
da
ogni
eccezione,
appigli
neppure
con
serietà).
alla
più.
maldicenza.
{guardandolo
Marianna
Se
offrire
non
ad
superiori
macchia,
il signor
visconte
vuol
bontà
la
avere
di
dere!...
conclu-
Luigi.
Concludo.
A
una
facendomi
pensai
Ma
casa.
formarmi
presentare
debbo
non
pedante,
inverosimili
sospettosità
in
se
vuole
questa
questa
nascondere
orribilmente
oh
di
famiglia
che
pieno
I
sono
metta
,
tutto
a
carico
ma
della
mia
non
di
so
miei
questi
difetti
vincere—
pedanteria
se
,
metta
la
—
che
dunque
spiritosa
dante....
pe-
scrupoli,
così
E
vole
ragguardeio
di
bilità
onora-
confesso
tutto
di
pure
mente
umila
conversazione
carico
di
102
MARIAMMA
che
(a Piero
Marianna
Viene
marchesa....
signora
desolalissìmo,
sarei
Io
po' imbarazzato).
(un
Luigi
ripassa).
?
•
Pjero.
Eccellenza
sì.
dal
{Esce
fondo)
Luigi.
Creda
marchesa,
che
la
tutta
prendo
colpa
,
e
me,
che....
{con
Marianna
Buona
Luigi
di
sopra
signor
sera,
{esita
fierezza
visconte!
istante
un
muoversi).
senza
ma
lo
della
sguardo
lo
marchesa
,
vince
s'inchina),
e
^
^Signora
marclresa!
sciocchezze!
{Esce)
{Fra
se)
SCENA
Marianna,
Marianna
{ricade
nel
Carlo
Mi
avete
fallo
chiamare?
Eppure
ha
lasciata
in
delle
Carlo.
poi
suo
cupo
abbattimento),
{entra).
Avete
questo
fallo
VL
Marianna.
Mi
ho
momento.
parlato
col
visconte?
ATTO
{si getta
Carlo
annojato
giornale
un
con
e
fare
^
sarcastico)*
e
bene
Credo
prende
sedere,
a
105
TERZO
vi
che
lascìalal
ha
Volete
che
vi
abbia
via?
portala
Marianna.
è
Non
Carlo
Eh
è
di
il caso
mio
barzellette,
disdire
a
che
! volete
l'assicuro.
ve
il
oziosamente
{guardando
Dio
venuto
dir
disperi
mi
i suoi
giornale).
il visconte
perchè
di
preliminari
quattr*ore
fa?
Marianna.
! lo
Ah
?
sapevate
Carlo
No,
lo
me
{come
sopra).
immaginato.
sono
Marianna.
K
vi
nobile
par
tal
un
procedere?
Carlo
il visconte
Scusate,
è
non
dunque
(c. s.).
voleva
di
quistione
nubile
restar
nobiltà
ma
e
nobile:
non
nubiltà!
di
Marianna.
Carlo
del
amor
per
cielo
!
?
smettete
le
celie
,
che
si
di
tratta
Siate
fare?
a
in
Non
guardare
buon
che
certa
senso
fuga
da
il
il
{abbassa
ci
penso!
il visconte
se
so
figlia.
nostra
Carlo
giornale)
in
giornale).
D'altra
ve
parte^
ogni
modo
capito
chi
quali
epìtalamj
col
ci
ma
di
possiam
(tornando
vostro
il visconte
che
certo
che
detto,
l'abbia
avrete
sa
pensate
;
è
pettegolezzi!
solo
messo
Cara
104
MARIANNA
bisogna
mia,
è
che
il
partito
si
mira:
mira
mulino.
che
di
sughero.
coraggioso
fra
una
mai
persona
di
si
d'un
garbo,
onesto
un
vi
bravo!
acqua?
alla
temerario
giore
peg-
dove
ruote
come
contr'
—
il
le
corrente
Andate
—
arriva
capita
siete
brava
vostra
chiameranno
si
e
seconda;
a
si
do,
mon-
risolutamente
conlr'acqua:
o
non
Nel
leggere)
prendere
seconda,
a
all'approdo
la
seguite
bisogna
corrente:
Andate
—
pezzo
|a
tagliar
o
:
di
(Smette
—
flume,
gran
un
proprio
è
rassegnarsi!
peggio.
~
,
Ma
tagliate
se
:
la
finite
corrente,
imbecille!
Annegati
nel
mulino,
Noi
—
alle
siamo
dano
gri-
tutti
e
del
ruote
,
mulino
ha
:
colpa
i
pettegolezzi
:
è
tardi
troppo
addolorarcene
sino
loro
alle
elettrici
chi
su
b
si
evitano,
Parigi....
si
o
(Legge)
conseguenze.
di
ne
non
il diritto
neppure
avere
per
ultime
Borsa
—
rovesciano
si
pettegolezzi
certi
:
che
;
di
pestano
cal-
•
spacci
Di-
Vediamo.
•
Marianna.
Oh
perchè
li abbiamo
non
evitati!
Carlo-
Gara
amica,
l'altare.
Se
potuto
dire:
gik
questo
prete
per
bisognava
andati
bisognava
di
invece
finché
Si,
il
prete
il codice!
dire
no:
per
ce
lo
peraltro
convenite
dire
di
no.
—
Pure
mezzo.
Marianna.
il
mezzo
era
non
renderci
infelici
l
che
non
non
Ma
—
dico
—
di
invece
Quindi,
—
forse....
dire:
lasciava
al*
avessimo
vivremo!
allora
vorremo!
non
dire
all'altare
Sì, finché
dire:
andavamo
quando
pensarci
dire
il
sì,
eravamo
c'era
altro
105
terzo
atto
Carlo.
semplicissimo
Mezzo
^ieci
anni
mancalo!
|)er
riuscirvi
per
E
—
I
fede
messo
davvero
tempo
E
—
fatene
fede
ci
non
è
ci
non
volontà:
voi.
per
abbiamo
Ci
—
buona
la
fo
ne
t
II
-7
neppure
com'io
me,
amarci
:
siamo
riusciti.
Marianna.
Non
abbiamo
combattere
saputo
!
Carlo.
Eh
combattuto
peraltro.... abbiamo
1
dieci
anni
(
Marianna.
perdurare!
Dovevamo
E
potevamo!
Carlo.
Si.
«
Il
—
gli
i santi
se
uomini
gli uomini
da
«
di
cilicio
le
e
le donne
forza
vi
—
io:
ne
non
donne
migliaja
si
sono
di
sciocchezze
!
a
credere
mia
logica
è
la
anche
la
logica!
è
poi
santi
obbligo
legge
di
ma
la
Questa
e
m'intendo
questa
molte,
da
con
cilicio,
che
dico
ne
—
e
Se
—
perpetua,
la
secolo,
legge
una
chi
a
per
giorno?
imposti
santo
un
Ma
uno
per
clausura
essere
donna.
una
clausura
prego
faccio
e
a
di
di
invece
nascono
dico
quando
—
fatta
sante
specie
una
matrimonio
rho
le
e
che
uomo
un
e
sante,
fu
torto
fummo
santa,
una
colpa
nostro
logica
il
non
questa
!
Marianna.
Non
è
la
la
mia!
legge
di
rimorso,
La
—
e
cambierò
vostra
questa
credetelo
mia
I
logica,
è
meno
legge!
—
amaro
biatemi
Cam-
—
Delle
soluzioni
as-
il mio
i06
MARIANNA
Carlo
11
può
pausa).
una
è
Eh!
rimorso?...
vostro
fare
{dopo
esperimento
un
che
s\
f
SCENA
Detti^
VH.
Piero,
Michele.
poi
Piero.
Il
Michele".
conte
signor
(trasalendo).
Marianna
Michele
!?
Carlo.
L'
aspettavate
?
Marianna.
Si.
Carlo.
Allora
io
il conte
:
dileguo.
mi
poi
(A
Introducete
freddamente)
il barbiere.
chiamatemi
(Piero
Piero
via.
—
Michele
entra),
Carlo.
Venite,
amico:
indovinate
cosa]vado
che
a
fare.
MlCHELB.
Davvero
non
saprei.
Qualche
facezia
per
far
ridere?
Carlo.
No,
non
voglio
più
far
ridere....
perciò
mi
vado
a
far
radere
I
mai.
l'ho
non
rivederci
1
È
del
il canto
—
dura
fred-
imbecille
e
I
cigno
A
—
sinistra),
da
{Esce
!
detta
sciocca
Più
serio)
{Facendosi
—
107
TERZO
ATTO
Vili.
SCENA
Michele.
Marianna
,
Marianna.
Ebbene?
amico.
l'attendeva
Io
E....
buon
mio
impazienza,
con
ebbene?
Michele.
in
dolce
del
Grazie
titolo...
dell'amicizia
conforti
i
tutti
momento....
questo
offrire
poterle
desidero
e
più
devota.
Marianna.
In
questo
Errico
momento!?...
dunque?...
Michele.
M'incarica
di
rimetterle
questa
lettera.
Marianna.
Dunque....
accetta?...
....
parte?...
Michele.
Parte
a
Marianna
riesce
momenti!...
Non
{fulminata,
a
proferire
vorrebbe
parola.
Michele
Pianga,
marchesa.
le
dico
in
quale
contenersi,
Il
suo
sforzo
{commosso).
stato!
parlare,
è
ma
non
violentissimo).
J08
MARIANNA
Marianna
(vorrebbe
sentisse
come
Non
qui....
nei
ribella
alla
dimandare!
di
lo
uomo
che
No
fa
se
Io
—
di
pazzia
torno
il dimandare
tello
fra-
suo
contro
rin-
creato
io queste
ragioni?
diciotlo
io
anni
—
moglie
stanze?
circo-
queste
comhinazione
una
creai
Non
non
chè?...
peradesso
amava
lio
mi
io
questa
si riaccesero
amore
impazzita
Ma
domestiche
—
suo
più
so
ho
se
I
Ma
la
più
—
lesta
insomma
l'
l'ho
creato
..
dio
i
fatto
si
che
L'amore,
dimenticare
ai
il
e
già
sono
anni
—
vite
lo
Creai
fratello
Il mio
le due
che
a
—
dieci
suo
l'amore!...
questo
•donna,
—
io
segno....
vedova,
Dopo
—
ftcero
amava
dinanzi
creai
—
mi
qual
Ragioni
—
Creai
—
scienza
co-
più quando!
Io
io
No!
la
esistenza?
io
—
Son
—
—Io
dimando
la mia
principio
—
non
—
perchè
qui,
senio
dimandava:
dimando!
lo
sposassi
circostanze
combinazìonQ!
io!
io
Altre
ricondusse
more,
io
mia,
mi
pure
nep-
ragione!
ricordo
alla
e
un
l'amai?
che
—
oltre
pure
poi
più
anche
sopra
mi
non
maritarmi.
cui
impedirono
a
pesa
Questo
perchè,
per
Non
le
la
Perché
•—
anima,
—
sia
E
prima
un
mia
perchè?
questo
di
me
affogano
che
distruggo,
sacre
ma
—
lagrime
ho
...
ch'io
e
non
finalmente....
jeri....oggi
pensava—
No
mi
protestai
e
Guardi,
—
Perché
—
sforza:
ragione).
le
che
si
può:
non
sua
Tutte
—
la maledizione
pensava
a
I
pazza
dunque
care
I
cervello....
si
Io
la
e
posso!
non
lagrima
divento
è
vacillare
posso....
una
piangere
alla
figli
il dolore
la
e
e
la
poveri
,
chiama
fanciulla
padre
del
pericolo
miseria
e
non
legittimo
il
memoria
il
donna,
e
uomo
la
fame
di
delle
quando
madre
loro
padre
mortale
la
e
puro
e
—
a-
—
ad
divenir
creature
alla
ogni
madre
che
ilo
MARIANNA
Michele
Lisa!
si
(atterrito
signora
Lisa!...
di
qui- subito
Venga
SCENA
1
è
guardi,
naarchesa!...
Marchesa,
uscio
aW
slancia
destra).
(Torna
qui
rianna)
Ma-
a
figlia!
sua
IX.
Lisa.
Detti,
Lisa.
È
la
n)i
che
mannma
chiama?
Marianna.
Si,
io....
sou
che
anche
baciarli....
voglio
velia
una
prima.... prima....
Lisa.
Prima
di
che,
mamma?
MARIANìNA.
Eh!
[piano
a
lui)
a
me....
e
vegga....
quando
•Cora,
io!...
so
Ma
ledile
non
sentite,
ma
c'è
non
ho
nulla....
voglio
scuotetemi.
Finora
—
senza
ma
non
lo
eh?
Michele
Ma
slate
durare...
non
no,
marchesa....
si
(piano).
calmi....
Lisa.
Oh
mio
Dio!
ma
che
c'è?
cos'è
Michele
perdere.
anzi,
parlarle....
di
paura
da
lempo
sialo?
Dì
sono
qui,
accanto
che
quando
mica
si
va-
in
an-
1^^
TERZO
ATTO
Marianna.
ordine....
in
mia....
carina
Nulla^
{come
MiCHBLE
Marchesa
lare
I...
(scuotendosi).
col
matrimonio....
verificate....
che
non
crede....
sempre
mia
figlia!...
E
A
io
ami...
che
colpa
per
debbo
M'intendo
ti riama...
non
Egli
ha
di....
sono
il
il
può...
di
paura
colla
punita
finissi
non
ripiglia)
miai...
essere
che....
meno
e
si
tuo
l'altro....
parte,
si
essa
il
per
Montorso....
D'altra
par*
per
temevi....
tu
Luigi
scuote,
tu
sforzo
supremo
che
mia!
la
(Michele
Michele...
un
visconte....
colpa
per
fratello!...
fa
difficoltà
Le
segno)
signor
che
(Mostra
ecco!
a
scuotendola).
sopra
Marianna
Ah!
cose
vedi....
idee....
le
idee..y perchè
le
e
le
metta
che
aspetta
Ecco....
tua
tura!
sven-
la
(accenna
testa)
..
forse....
allora
che
Michele
invano
compassione!...
per
di
cerca
in
di
nome
Dio
si
dispera;
richiamarla)
Lisa
Ma
(Essa
(a
! che
Michele),
cos'
ha
?
che
cosa
dice
?
Michele.
Alcune
amarezze....
un
MARIANNA
Chi
-voglio
è
che
arriva?
vedere....
-è partito....
Ma
forte
turbamento....
(porgendo
Ah!
nessuno!...
impedite,
ascolto).
impedite!...
(A
Michele)
impedite
voglio!...
non
che
Ma
entri
dunque
nessuno....
non
non
Hi
MABIANNA
SCENA
X.
Detti
Errico.
^
{entra
Errico
rapidamente),
Marianna.
.
Ah!
(Getta
grido:
un
subito
ma
vedendo
Lisa,
..
il
e
si
grido,
suo
ricompone,
massimo
con
detto
riesce
sforzo
mio
Errico....
trae
buon
a
amico!...
le
tra
fratello
Vostro
Lisa
più
a
braccia
sue
Oh
padroneggiarsi)
partito.... (Bacia
ch'eravate
figlia
sua
soffoca
I conte
mi
aveva
riprese)
Errico.
l'ho
Non
sentito
potuto!
che
Al
—
partire,... lasciare
Marianna
salutarli,
Senza
qualcuno
vuol
salutarlo
istava
subito
prima
da
(esce
solo
con
bene:
grazie!
Il
No,
sempre
Lisa)
signor
Che
conte
dal
fondo).
Marianna
prosegue
simo,
animatis-
piano).
Marianna,
no,
le...
con
il solo
(A
sinistra).
,
ma
ho
partire.
(esce
Michele
(vedendosi
vettura
gli amici....
marito....
mio
di
Lisa
Errico
in
(interrompendolo).
non
avverta
salire
di
punto
e
più
non
morire,
nobile
parto
più....
Marianna,
affetto
di
te, presso
con
piuttosto
tutta
la
mia
che
te,
zare
spez-
vita!
ATTO
113
TERZO
^
Marianna
(a queste parole
giogaia;
poi
sé
in
torna
si
combattuta,
mostra
si
e
quasi
sog-
domina)»
.
Errico:
Guardate,
solo
aspetto
vostro
I
amaramente
concede
mi
felice
dopo
un'occasione
di
l'innocente
potrò
se
Partite
che
figlia
!
rivedrò
vi
non
mai
ho
!
che
giuro
rato
impa-
d'essere
ho
di
solutezza)
ri-
{Con
la vita
per
figlia:
mia
fattoi
dere,
ca-
bata
tur-
Ho
—
di
gione
ra-
di
mia
piùl
(accorato).
Errico
Marianna!...
Marianna!...
rialzarmi
coscienza
vi
io
perchè
mia
occasioni
tante
il male
espiare
la
oggi
Ma
—
il
passi,
la responsabilità
che
Dio
vostri
salvare
per
amoi
tutta
profondamente
me
vi
come
ringrazio
I E
dei
rumore
bastati
sono
Figuratevi
—
troppo
madre
il solo
io
Ahi
che
sento
hai
tu
prof,
ferito
Ciò
all'eroica
puriOca
casi
mi
m'imponi
che
porto
irrevocabile!...
sentenza
una
della
vittoria
di
ancora
che
mi
—
serba
ne'
più
E
—
avanti
vittoria
Questa
questa
che
quali
lontano,
o
-
immagine!...
tua
vicino
fortuna
la
coscienza!
la
capo!
m'inchino
io
sacro....
tua
più
E
me....
con
è
il
piego
e
la
sieno
difficili eventi^
i
ne'
,
bisogni
onorata
tua
cose
della
supremi
immagine
oneste,
mia
chiederò
nobili, coraggioàel
Lisa
{va
Marianna
prende
a
le
per
delia
causa,
,
mani,
la
il
sempre
Addio!
—
consiglio
delle
(S^avvia)
{rientra).
più guardare
figlia, senza
sua
alla
patria
mia
bacia,
la
riconduce
Errico,
la
avanti).
Lisa.
Il
babbo
è
trattenuto
per
pochi
istanti:
viene
ma
subito.
Ferrari.
Voi.
V.
^
114
IfABlANNA
Errico.
Mi
duole....
mette
ragioni
la partenza
niio
del
fratello
d'altronde
vapore
lo
saluterà
addio....
{Esce
Michele
(estatico
volgendosi
me.
per
....
«n-
non
Addio
1...
indietro).
ha
osserva:
il
compreso
sagrifizto
di
Ma-
rianna)»
Lisa»
Kanlma....
goardami....
mamma....
Marianna.
Tranquillati,
è
finito
Molto
I
(Essa
meglio
caro
tiene
1... Sono
angelo!...
Sto
Inocchio
ad
contenta
di
molto
Errico
meglio....
che
tutto
scompare)
met...
Lisa.
Ah
venire
! sento
il babbo.
SCENA
Carlo
Detti
senza
,
XI.
baffi
senza
,
serio
perrucca
,
gioviale.
Carlo.
Eccomi
qua....
Che
! non
mi
Marianna.
Carlo
I.
Lisa.
11
babbo
!
MlGHBLK.
Il marchese!
riconoscete
?
ma
^
Carlo
al
somiglio
Se
ritratto
H^
TERZO
ATTO
(a Lisa),
che
mi
tu
hai
fatto
compensa-
,
con
mene
bacio.
un
Lisa.
sìt {Lo
Oh
bacia) Somigli
sei bello, sei adorabile
e
1
Carlo.
Vedremo
se
che
detto
anche
sarò
il conte
infelice!
meno
Errico
mi
M'avevano
—
cercava....
Michele.
marchese
No,
vi
chi
:
sono
cercava
io.
Marianna.
Errico
Il conte
di
prima
voleva
non
partire
che
Londra,
per
resterà
ove
la
stringervi
qualche
mano
anno.
Carlo.
Oh!
dato
gli avrei
volentieri
il buon
viaggio!
Marianna.
E
voi, Michele....
di
cercavate
mio
marito
?...
Michele.
Per
chiedere
alla
a
mano
lui
e
della
alla
signora
loro
marchesa
Fonore
spirare
d'a-
figlia.
Lisa.
Ahi...
Marianna.
Ah!...
Carlo.
Non
poco
ho
che
tempo....
un'obbiezione:
voi
conoscete
Lisa
da
116
habianna
atto
terzo
Michele.
il
Conosco
è
mi
esso
carattere
nobile
della
garante
virtù
della
figlia.
Carlo.
Non
ho
altro
da
dire.
Acconsentiamo.
Marianna
Grazie
(a
Michele).
t
FINE
DBL
di
generoso
e
DRAMMA.
*
sua
madre
:
INTERLOCUTORI
dì
marito
MARCO,
TERESA.
figlia.
loro
LISA,
padre
ROMUALDO,
di
RAIMONDO.
La
La
scena
è
a
serva
di
Marco.
Il
Milano,
—
tempo
è
il
presente.
eùmnudia
Queita
la
sotto
posta
Uscio
—
in
fondo
uscio
nn
usciolo
nn
quattro
persone
cuscino
da
sedia
levare.
sedia
Una
—
—
dall'
da
uscio
di
Nel
—
sinistra.
nella
;
tre
per
poltrona
sofà.
an
qainte
desinare
Una
—
dritta
A
lungi
poco
tavola
mobile.
cassettino
con
poter
altra
:
muro.
a
nelle
parte
per
,
scena
ioprm
UNICO
ATTO
Camera.
1865,
Giugno
25
del
Legge
ér Autore,
diritti
i
è
antica
con
mezzo
una
Altri
—
o
bili
mo-
piacere.
a
SCENA
Teresa
Essa
sola.
PRIMA.
apparecchiando
sta
tavola
la
tre.
per
Teresa.
Davvero
ho
donne!
Oh
maritarsi
a
Il marito
Mai
i
la
Eppure
Inesperta
Vede
del
color
Ma
E
il
mondo
di
Sognandosi
la
Fkkrarl
e
la
rosa
Oh
Voi.
un
gran
mai
ai
anno
brutto
de'
suoi
di
vita,
e
molti
se
non
la
affare!
pene!...
e
un'ora
quattordic'
si, l'angelo!
V.
desinare!
pensieri
bene!
anni,
inganni,
gode
custode;
dell'angelo
notte
quindicesim'
Tangelo....
sino
di
mille
tranquillo!
fanciulla
oggi
fa
si
figliuoli...
giorno
un
voglia
proprio
ha
Si
compito,
appena
sogna
un
bel
marito
9
1
122
il marito
E
sì
comincia
Poi
Gli
abiti
Lo
sposo,
Or
vi
del
ÀUor,
che
felice
notte!
Finito
qui,
eh'
marito
Che
ai
Che
mangiare
Che
non
mondo
intanto
Io
sola
E
si,
Del
mio
Finor
Di
spese
la
nostra
E
di
chi
è
Nobile,
Ma
Però
ver,
sono
a
non
a
tappezzier
intanto
la
per
Lisa
è
più
sola
!
!
figliuola!...
in
ciò
propizia
—
tratta
innamorata
che
del
mio
pregiudizj
amor
;
matta
fa
è
!
mestiere,
un
capite,
Ah
assai.
grave
borghese,
un
bere;
e
pigrizia!
si
non
genero?
di
mestiere,
pazientai.
vivere
aristocratica,
la
la
stata
vendere,
sono,
io
Soltanto
•—
D'uno
bottega
abituata
sono
un
innamorata!
altro
ragazza,
sol
dà
adesso
lavori
figliuola ch'è
in
sta
Non
di
e
nostra
invigilare
ed
muta
!...
s' imbarazza
nulla
finora
lungo,
il caso
adesso
È
Ma
di
mia
casa
di
m'è
marito
affare!
brutto
mangiare
quella....
che
stare....
ch'esista
mi
pensieri
è?
non
uhèt
dormir,
da
che
poltroneria.
alla
me,
a
pensare,
signor
tirai
Zhe
luì,
ho
non
nulla,
cos'è?
gran
comprende
a
che
in
della
pianelle;
I... Che
un
lA
belle.
e
il bene
fa
dormire,
e
da
Iddio
sa
Ma
ho
si
tipo
non
a
è
venite
il
attende
E
E
è
stretti
risponde
vi
maritarsi
ragazze^
interdetti....
tanto
spasimo
vocina
Venite
Un
che
una
a
vengono
mutande
in
intorno
testa!...
la
maniere
aveva
oh
vi
festa!...
gran
comincia
diventati
son
già
giorno,
donne!
Oh
i balli
ma
sbadiglia
udite
poi
stomaco....
corredo
che
bel
un
E
lo
di,
primi
i
piglia....e
carnevale....
Vien
E
POLTRONE
IL
tappezziere!
un
ver,
son
io.
!
non
questo
ho.
no,
furibondo.
eppoi
no!
ATTO
si
che
Sissìgnor
Tappezziere
E
la
è
cosa
Ormai
Trovato
ho
io
quel
So
Ma
fin
Non
tal
l'ho
punto
che
ma
in
serrata
cosi
camera.
a
lui
a
t
l'ho
quattr'ossa
Però,
letto
qua^
^
mio
se
marito
scimunito,
muoversi,
a
parlare,
!
SCENA
Teresa
occhi
obbedirà.
poltrone
infine
uomo
questi
—
enorme
anche
esser
Con
si
benedetto
Signor
Oh
me
a
f
pazzia:
piedi queste
in
casa,
maggior
scritto!
c'è
caldo
vien
mi
figliuola mia
la
f...
t
Romualdo,
dirlo
d'ogni
stanno
la
fosse
/... A
lettere
che
vecchio
rosso
capace
Toccherebbe
Ad
a
certe
che
Precipiti
Io
poi
credo
dei
nuora
e
Raimondo
pel tappezzier
strugge
t Diventar
Scioeca
laa
UNICO
e
IL
Marco
dal
fondo.
Marco.
C'è
Teresa
(Eccolo
tempo
(sdegnata
I) (Bruscamente)
qua
Marco
Teresa
(guardandolo
sé).
fra
Mezz'
(resta pensando
desinare?
a
e
I
ora
facendo
con
conti).
dispetto).
A
che
pensate?
Marco.
A
un
conte.
t
124
POLTRONE
IL
{Poi
minuti
Trenta
Vado
—
altri
il
impiegato
Ecco
desinar
sia
cinque
fan
tornar,
a
sofà:
li
mia....
camera
minuti
quel
che
prima
in
Cinque
Su
sé)
tra
come
dieci
tempo.
minuti
dieci
sul
mio
letto
(fa
di
atto
un
rabbia
riposare
per
di
Comincio
—
andare,
a
dieci
—
là....
dal
(Siede
Teresa
pronto....
sofà.
sul
sofà
di
contro
destra).
a
lui).
Marco.
hai
cos'
che
Teresa,
?
Teresa
{con ira).
che
Ho
vostro
Del
non
Poltronaccìo
via
Vo
—
!
per
che
pensare
mangione!
divertirmi
Per
di
(Trae
una
fatica
sa
Un'altra...
d'un
(La
E
€
tasca
1
rapidamente
carte
Caro
questo
qualct^e
carta
dormire
:
dal
questa
le
voglio.
non
lettere
tre
in
guarda
infermo....
Chiusa
terza?...
Pressante^....
ah
questa
la
questa
l'ebbi
e
e
ancora
cosi.
Di
anch'essa...
mette
I...
da
tasca
aprirla.... lasciamola
parente
foglio
un
suggellate
lettere)
L'ho
chiusa....
chiusa
fondo).
sofà!
od
ora
le quali
tra
esamina
aperta;
lettera....
Una
È
delle
tasca
!
(accomodandosi).
leggere
a
(Esce
Ietto
^
ed
Mi
in
avessi
se
I
al
e
dignità
senza
uom
Marco
Yediam
desinare
al
picchiarvi
non
dispetto
sento
—
poi,
sei
(La
ho
ripone).
scorso....
tasca
senza
Dell'avvocato
aprirla).
Albani....
si, l'aprirò
(La
!...
po' rimorso...
un
il mese
in
di
domani.
mette
in
tasca).
UK
FOLTBOHB
IL
ni.
SCENA
Ibroo
(entra
lasA
dice
Lisa
e
dall*
muro.
a
vede
circospezione
grande
con
usciolo
padre
suo
,
fra si).
Si, si, prima
Yediam
d'espormi
di
se
(In punta
di
tamente,
e
convincere
piedi
dice
gli
mi
il babbo
dietro
viene
con
m'
che
passo
un
a
riesce.
premura
e
a
cammina
che
Marco,
a
incresce,
bassa).
voce
Babbo!
Marco
è?
Glìi
(dando
c'è?
che
(come
Ascolta
Babbo,
per
carità
sopra).
parola.
una
(amorevolmente).
Sei
tu,
figliuola
cara
?
(c. s,)
Lisa
capiti!
non
mamma
adagio).
f
Marco
la
crollo).
un
(Si volge
!LiSA
Che
Marco.
No,
È
La
in
e
,
grande
tua
Peccato
Dunque,
è
mamma
!
perchè
che
È
ebuUizione!...
cosa
terribile
poi
è
e' è ?
buona
stanne
no,
andata
ve'
all'aria
talor
quando
la
mamma
certa:
pur
aperta!
s'infiamma....
!
len-
ATTO
l^
UNIOO
Lisa.
tu
Se
soccorri
mi
non
(essendo
Mabgo
la
mio
perduta
sono
presso
babbo
babbo,
Oh
in
sedia
t
!
siede
vi
mezzo,
Oh
Dio
adagio).
t
Lisa.
Da
mi
catastrofe
grande
una
minacciata!
veggo.
Marco.
me!
Povero
spiegati.
Ma
Lisa.
Io
innamorata!
sono
Marco.
Ebbene!
Ehi
All'età
tua
la
si oppone
mamma
mal
gran
(con
Lisa
Ma
un
mi
non
pare!
angoscia).
!
Marco.
Allora
è
un
brutto
affare
!
Lisa.
Però
il padre
A
di
un
voi
del
due
giovine,
con
ch'è
qualche
un
uomo
pretesto
oggi
che
sa
bada
Marco.
Bene,
scriva
alla
mamma.
Lisa.
Con
Igli
verrebbe
in
casa
a
quel
parlare
con
pretesto
voi.
poi
vivere,
scrivere.
338
il
poltrone
Marco.
Bene,
parli
alla
mamma.
Lisa.
anche
Ma
Ch'egli
vorrei
teco
parlasse.
Marco.
É
inutile
;
scriva
a
lei, parli
a
lei.
Lisa.
Ma
la
ha
mamma
giurato
nel
ferma
star
divieto.
Marco.
Allora,
Se
tua
madre
L'avvenir
é
mia,
cara
ha
che
ci
brutto
un
a£far, ripeto.
giurato,
tu
aspetta:
guerre
ben
slessa
ravvisi
crisi....
intestine....
Lisa.
Oh
mio
babbo
I soccorrimi.
,
Marco.
Ma
io
discordia!
voglio
non
Lisa.
Di'
che
il
padrone
infine
sei
tu.
Marco.
Misericordia
Allora
si
il vulcano
andrebbe
in
eruzione
!
t
Lisa.
Io
voglio
il mio
Raimondo.
Marco.
Sen\i
una
mia
opinìoae.
atto
129
unico
Lisa.
Io
il mio
voglio
Raimondo
perdutamente
f
io
l'amo
!
Marco.
Senti
idea
un'
t
Lisa.
idea
Che
?
: Marco.
prima
Ecco:
Ho
i nervi
Dopo,
a
in
moto
mente
quando
il desinare.
s'appressa
torneremo
serena,
pranziamo....
parlare.
a
Lisa.
Si^ la
mi
mamma
ha
chiusa
Marco
Oh
bella
I e
t
mia
camera
(sorridendo).
avviene
come
in
dentro
allor
sia?
tu
qui
che
Lisa.
S' è
scordata
l' usciuolo
segreto
deli' alcova.
Marco.
Tuoi
far
le
in
cose
fretta
!... la
fretta
ecco
che
a
giova
Lisa.
?
Dunque
Marco.
La
è
mamma
poi
pranziamo,
Dunque
qui
:
va
vedremo
:
a
momenti
via.
Lisa.
Si,
Ho
Dice
pregata
che
non
l'ho
la mamma,
vuol
darmi
a
vado
via....
supplicata
un
semplice
ma
senti
t
invano:
artigiano
!
t
180
Ma
Ci
POI/TBONE
IL
è
è
onesto^
amiam....
Allora
vuoi
Non
Cos'ho
Parole
qui
te
a
facoltoso....
inutili
ragioni
intestine....
io
fare
Io
casta;
basta
e
t
avanzo....
andare
devi
e
dunque?
vuole,
non
mie
d'alta
siam
non
essa
:
le
vengo,
guerre
da
Noi
a
il mio
voglio
f...
pranzo
Raimondo!
(Piangente)
Se
E
no,
allor
Ma
no,
La
mamma
Ma
se
tisica
diverrò
quell'anima
a
pace
morir
all'altro
in
cielo....
voglio.... giusto
non
la
f... Anderò
rispetto... porto
(Piangendo
va
SCENA
Detti^
e
a
da
t...
terra
sabbiai
rabbia
f...
te....
me!
è
Marco
commosio).
IV.
Raimondo
(piano
Raimondo
Presto,
rispetto
uscire.
per
in
farvi
per
m'ajuta.... m'ajuterò....
nessun
e
mondo
dalt* usciolo.
veduto
non
da
Marco).
Lisetta!
Lisa
(maravigliata).
Eri
Come?!
In
mia
stanza?!..
(confuso).
Raimondo
Scusa,
T
era
già ascosto
quando
tua
madre
vi
ti ha
chìusal...
Lisa.
Insolente!...
Ma
adesso
che
c'è?
Raimondo.
Da
un
quarto
d'ora
ATTO
»
B
batte
madre
Taa
predica
all'uscio
s'infuria....
e
181
mnoo
che
; vaol
di
Io
dentro
fuora
tu
esca
ho
serrato
f
!
Lisa.
Yado
:
parla
{che
Marco
padre.
mio
a
(Esce
è
si
intanto
levato
Manco
capisco....
PoyeriDa,
piedi
adagio).
lasciato....
—m'ha
mal^
conflitti
ma
in
l^usciolo).
per
voglio....
non
Raimondo.
(E
viene
se
madre?...
la
Come
trarmi
d'imbroglio?!)
Marco.
Rimettiamoci
Raimondo
in
Ah
in
ginocchio
per
intorno
gli gira
mio
mi
bacco
prostro....
baccone
piedi
!.... a'
e
gli
si
getta
suoi
le mani
e
mi
getto....
congiungo....
(attonito).
Marco
Oh
letto.
caro
davanti).
Marco
Supplichevol
il mio
verso
risoluzione
(con
signor
viaggio
!... L'affar
diventa
lungo
t
Raimondo.
Signor
Marco....
Marco
(essendo
vicino
Perdoni»
a
un*
altra
prima
ma
sedia,
mi
vi
siede).
dirà....
Raimondo.
Son
Raimondo....
Marco.
Raimondo?)
Se
capita
mia
moglie....
—
Subito
via
di
qua!
*
l^
IL
POLTRONE
RAIMONDO.
La
in
prego
cortesia...
Marco.
Non
vuo'
rivoluzioni
I
Raimondo.
Ma
senta....
Marco.
via
Vada
Raimondo
Oh
infine
voce).
la
(alzando
I
!
Marco.
Olàf
La
s'alza
voce
in
aria
proterva?
Raimondo.
N'ho
diritto!
Marco.
?
Davvero
Raimondo.
Si, signore
I
Marco.
Si
servai
Raimondo.
Sono
La
E
Per
un
mia
non
giovane
casa
è
capisco
negarmi
sua
ho
onesto,
onorata,
quindi
di
più
della
men
visieno
che
un
sua
capitale.
non
vale,
ragioni
figlia.
Marco.
(Mio
Dio!
quante
omozionit)
194
POLTROMV
IL
SCENA
TereM,
V.
di
Marco
poi
(agitata).
Teresa
ostinazion
Che
E
Io
se
sia
è
non
rinunzio
al
Da
farle
a
via
Zero
aprire
d'ora
quarto
un
:
capire!
posso
riesca
uscio
suo
la
non
che
alFimpresa.
battendo
Sto
questa
padre
suo
poi fuori.
dentro,
zero
intero
f
zero
,
ho
Provato
Tutto
Di
stizza, di
aprirà
Forse
{S^avviciha
E
chiuso....
(All^
Ehi
uscio
! Marco
la
Via,
fiato
dentro
all^uscio
di
in
pregare....
a
vieni
gettato
padre.... gli
suo
sarà
provato
—
roder
dispetto
a
t
porta
perduto....
tempo
ho
minacciare,
sfondo
Bada,
—
a
mi
vuol
desinare!
a
al
vento....
sento.
bene....
chi
sa!...
Jìfarco)
letto....
—
Oh
ma
si
leverà
!
chiamando)
!...
—
Marco
Marco
!
—
(di dentro).
Dormo.
Teresa.
Svegliatevi,
Marco
(come
Dormo.
Teresa.
Ebbene,
svegliatevi
!
sopra).
ho
premurai
1s5
unioo
atto
(c. s.)
Marco
ti
(Che
la
venga
Svegliatevi
rabbia
1)
Almen
—
moment*
un
per
t
(c. s.)
Marco
dico
Yi
dormo
Cile
dormire
Lasciatemi
I
ira),
{con
Teresa
seccatura
dormo,
Se
vi
non
e
sento!
!
Teresa.
(Or
più
or,
bellissimo....
sogno
un
t)
(c. s.)
Marco
Faccio
freno
mi
non
finirlo
vorrei
almeno!
Teresa.
(La
La
—
mezz'
è
ora
rinnegare!)
farebbe
davvero
pazienza
passata
I
vi
Via,
—
potete
alzare
(Nessuna
(Nulla
È
—
ottengo
in
se
tavola,
al
debole
capite!
(c.
Marco
Marco,
—
s,
lui
di
con
voce
mi
non
su
!
risposta),
conformo.)
Marco!...
assonnita).
Dormo
!
Tbr«3a.
Ma
è
il desinare
pronto
!
(c. s.)
Marco
Ah!
Per
bacco!...
Ho
sonno
e
è
pronto?...
fame....
guardate
Allora...
un
voglio...
po' che
im-
(broglìo.
136
POLTBOKE
IL
Volete
stare
letto
a
di
(sforzandosi
Teresa
pazientare).
?
Marco
(c. s.)
fame
La
tormenta.
mi
Teresa.
.
venite
Dunque
pranzo.
a
(c. s,)
Marco
Questo
tepor
mi
tentai
Teresa.
è
Ma
più
il
sonno
o
la
fame
?
(c. s.)
Marco
Oh
Dio
t
non
lo
so
Teresa.
bisogna
Eppur
scegliere
!
Marco
(c. s.)
Sì»
Cosa
e' è
di
minestra
Teresa
è
del
risotto
fatica !
sa
?
{irata
contenendosi
e
Oh
C
mi
ma
siete
una
a
stento).
noja
gran
t
I
(c. sJ)
Marco
Oh
carol
Poi?
Teresa.
Fegatelli.
^(c. s.)
Marco
Oh
Oh
quasi
m'
alzo
!
Eppoi
?
giojat
mica
t
ATTO
1S7
ximco
TSRBSÀ.
capretto.
(c. s.)
Marco
Oh
di
rostin
Un
m'alzo!
Teresa.
bel
Un
pasticcio!
(c. «.)
Marco
Oh
saito
dal
giù
letto !
Teresa.
Poi
c'è
majonese....
una
Dio!
faccio
non
vengo....
animelle.
(c. s.)
Marco
Oh
dì
bodino
un
infilar
che
le
pianelle,
Teresa.
C'è
vino
un
poi
basta....
Oh
A
ode
(si
Marco
Se
un'ambra^
che
che
anzi
s^accosta
alVuscio
muojo.... prima
no
corallo
un
di
in
pare
t
fretta).
(Entra)
desinare!
tavola!
Teresa.
Un
L'avrete,
É
cosa
C'è
I9on
Ogni
di
c'è
ma
bisogna
molto
grave,
mezzo
la pace,
da
tempo
istante
che
della
può
vi
dico!
decider
promesso
adesso.
figlia,
nostra
l'onor
perdere,
v'ho
ascoltarmi
prima
riguarda
passa
che
QuePo
momento.
famiglia;
È
di
un
affar
brutto^
tutto!
Marco.
Oh
mio
Dio!
Ferbabl
m'atterrite!...
Voi.
V,
Dio
sa
che
dispiacere
10
138
Mi
POI/TBQ^
IL
oh
sovrasta;
mìo
Dio!...
Lasciatemi
—
sedere.
in
(Siede
Ora
parlale,
Mia
—
tosto
e
io
eh'
:
destfno
il mio
sappia
mezzo).
!
flgiia ?
Teresa.
Ebben,
sappiatelo...
Marco
{accennando
sofà).
sul
Datemi
quei
cascino.
{Teresa
mia
Dunque
eseguisce).
figlia?...
Teresa.
Fa
Raimondo,
con
vuole
e
di
all^amor
Dunque,
sposarlo
ad
nascosto
ogni
costo
I
Marco.
Ma
è
chi
Raimondo
quel
?
Teresa.
del
Figlio
Che
sta
in
qui
Ne
convengo,
Suo
padre
faccia; è
che
e
è
un
buon
giovine
un
esercita
di
tappezziere
non
brutte
un'industria
omaccio...
—
Vi
maniere,
lucrosa....
qualche
manca
Marco.
No!
Teresa.
Tutto
Un
questo
tappezziere
è
vero,
infine....
ma
—
Via,
Marco.
Ma
nulla
!
ve
la dico
che
cosa
franca.
vi
manca?
cosa?
W
ATTomnoo
Tbrbsa.
tappezziere, dunque,
Un
è....
Non
Ma
—
avete
cosa
dirla
a
sincera,
?
Marco.
Cerco
tabacchiera.
la
Tbrbsa.
Oh
Dio
mio
t
Marco.
là
Di
in
forse
camera
l'avrò
lasciata.
Tbrbsa.
Tanderò
Ye
pigliare....
a
Marco.
Ah
Tho
no....
no,
trovata.
Tbrbsa.
Dico
Doi, che
Per
parmi
che
dunque
un
che
sarebbe
uno
smacco
tappezziere....
Marco.
Tbrbsa
andate
Eh
Cuor;
alla
con
voi
(perdendo
malora,
la
uom
perderebbe
tabacco
t
pazienza).
senno,
senza
fin
e' è
! Non
Corpo
Giobbe
la
senza
pazienza!
Marco.
Yia^
—
scusate,
Lisa
flato
non
sposar
vuol
più,
dunque
non
un
apro
'Lisa, d'altra
parte,
essendo
bocca!
tappezziere?
Tbrbsa.
La
più
persuasa
—
Sciocca!
140
^oiiruQlXE
ih
Che
un
Ha
di
ragion
fuggir
stanòtte
casa"
sia
si
ella
intesa
tenti
che
e
in
vorremmo
non
che
temere
Raimondo
Con
noi
siffatto
genero
via.
Marco.
piedi
A
?!
{con ira).
Tbrbsa
Ehi
di
so
molto
se
in
od
piedi
a
vettura
t
Marco.
Oh
credete
ma
proprio?...
Tbrbsa.
Ne
quasi
son
siQura.
Marco.
E
lo
come
sapete?
Tbrbsa.
i
fa
Or
Che
il giovin
A
parlarmi
Io
vidi
Nel
E
allor
Come
Io
in
una
carta
della
legna
vidi
nulla
fosse,
allor,
Feci
:
Oggi
è
Che
che
modo
e
sette
il settimo
Lisa
ve
Fra
ho
ne
alla
e
vicino.
pian
Lisa
ora
uscisse,
Lisa,
giorni
giorno,
e
sarà
e
che
or
pretesto"
licenziato
cesto
questa
con
cesto.
che
con
nel
pianino,
al
avvicinarsi
ricordo
parlando,
contrabbando
stufa
alzarsi
intercettata,
pare?
di
gettò
.un' ottomana,
cosi
e
venne;
immantinente,
biglietto per
Frase
Per
mi
non
Raimondo
Un
casa
la Lisa
se
d'offrirmi
pretesto
in
qui
che
cesto
col
settimana
una
ho
misteriosa
ogni
pronta
ora
dicea
ritrovato
una
:
"
cosa
t
"
cartina
DomaUina.
•
1^
POLTROliE
IL
Marco
(si rialza).
Ebben,
quando
Ma
torno
sia
poi»
l'usciolo
è
di
Ch'entrar
più
corta
I... Ma
si
ferma
fra
dice
e
se)
vede
quel
che
{S'avvia
di
sa
:
t
Teresa
se
Dio
qui poteva....
pare
il desinare
pronto
{S'avvia, poi
(Per
vi
come
succeder...)
adagio).
nuovo
Teresa.
affrettatevi
correte»
Ma
Marco
t
camminando
{sempre
si, corro....
Ma
SCENA
Teresa,
Serva
La
affretto!...
mi
{Esce).
VI.
poi
{uscito
Romualdo
Il signor
adagio).
Serra.
la
Marco
manda
con
lettera).
una
biglietto.
questo
{Consegna
ed
e$cé).
Teresa.
Il
Raimondo
di
padre
Vorrà
pregar
{Apre
la
e
Signora
e
Che
Ohi
—
e
€
in
^
Travasa
Jf' ordinò
pel Aglio
lettera
e
Di
I.., mi
tappezziere
già
par
di
le
Non
mio
figlio
tutt'altro
già
venga
le
scriva
trattasi.
—
Enea,
una
di
?t
vedere.
legge)
e
Teresina.
favor
II rosso
?t
marchese,
bandiera
ma
fior
ImoVox^*.
Sino
di
a
in
mente
la
presente.
dal
quarantotto
giovinotto,
Milano
»
A9T0
e
Noti
che
c'era
diavolo
Che
e
Mia
di
storie
fece
t
Si
"
Travasa
la
I
io,
io
viene
quella
con
è
ulano!
"
raccontare
a
di
farci
questo
E
—
T
e
rischio
»
Travasa
«
—
croato
mi
col
bandiera.
ed
Bravi
—
ed
moglie
il
ancora
—
14S
umoo
?
fucilare,
a
che
me
preme?
combattemmo
poi
morto!
—
insieme
Il
»
—
l'abbia
signor
—
f
in
(gloria
e
t
Quella
bandiera
Vorrei
ricuperare.
e
Da
t
Che,
t
Di
un
al
!
e
Di
"
Proscritto.
volermi
A
Chi
«
A
Se
noi
vuole
dispetto
Se
permette,
e
Se
nulla
la
Venga
Ma
mio
sentire
a
dire
sa
e
vuol
non
ho
verrò
mei
reco
mostrando
;
offesa
;
chiesa.
sera
bandiera.
d'avere
parola
a
in
di
alla
intorno
una
entrare
prima
figliuola,
la
dar
che
non
»
proposito.
in
cosa
amo
non
ho
capito!...
venirmi
a
La
parlare
saprò
rispondergli
marito
intanto?...
»
il
indovinato
bandiera!...
qui
quello
Eccolo
—
deposito
tal
di
sa
non
e
Marco.
signor
siero
pen-
Romualdo).
per
!
merita,
santi
lettera^
capito!...
Pretesti
noi
mi
di
equivoco,
dei
t
se
figlio
!
incarico
diede
del
zh)
qualche
mio
a
padrone
buon
Travasa
fu
—
assicurazione
pertanto
prego
è
serva,
Piemonte,
!
memoria
sacra
ebbi
povero
d'ogni
(Ripiega
Si
—
rispondere
scanso
«
Ho
La
t
—
si
di
Travasa
in
custodirla
Oh
»
del
servo
fuggendo
—
"
quindi
in
11
Travasa!..»
casa!
che
gli
qua
che
sta
bene
viene!
"
!
144.
PQLTBOHE
IL
SCENA
Vii.
^Teresa
Marco.
e
Teresa.
Ebben
?
Marco.
è
Tutto
aggiustato.
TERESA.
Scherzate
?
MARca
affé
No,
Non
E
Io
poltrone
tanto
son
fa
quando
bisogno,
vedo
vado"
che
senza
vinco,
e
si
come
capite
vuol
ch'io
niun
m'
due
!... in
mia
!
sia!
ajati.
minuti
t
Teresa.
E
in
modo
che
faceste
per
il male
aggiustare
?.
Marco.
modo
Nel
più
sicuro,
facile
e
naturale.
Teresa.
voi
Marco,
m'
ingannate
f
Marco.
Ma
Lisa
È
E
un
e
il
signor
tappezzier,
promette
diman
Raimondo
ma
l'elastico
ha
no,
fondi
rìtaraù
che
si
rurali
^\V
v'inganno
non
sposeranno.
e
casa
Q\.Vi\aafta.,
urbana..
:
ATTO
(attonita).
TK^KSk
Ma
che!
c'era
giovane?
11
anche
145
tJNIOO
Marco.
C'era!
Teresa.
Oh!
Da
che
il
parte
ribaldo
potrebbe
seFrato!
seavea
passato?
esser
Marco.
quando
Eh
!
Ci
vuol
esempio,
Con
finestre
toppe
chiavi
e
il timido;
ardito
Per
de' giovani
aguzza
che
altro
fa
Amor
amore
vedete,
assai
e
i
chiavistelli
stiamo
a
!
birrichino
il minchion,
noi
cervelli»
!
mezzanino,
un
basse....
Teresa.
infame!
Ah
Ed
egli forse?...
Marco.
No,
Ma
gli
Non
Ha
un
che
dir
vuo'
mancavan
d'entrata
incommodo
modo
questo
a
a
deludere
mezzi
la
:
di
nostra
ricorse
vigilanza
la
Lisetta
non
stanza
nell'alcova!...
uscio
Teresa.
Ah
! io
scordato
aveva
Marco.
No,
fo
per
dir, chetatevi;
neppur
Teresa.
Ma
dunque?...
di
là
è
passato.
!...
:
MI
FOtUTBOHB
IL
Marco.
dunque...
Dunque...
Raimondo
era
già
in
La
più
serraste
quando
camera
è ben
cosa
a
\
grave
chiave
!
Tbrb"a.
Ah
stolida,
Disgrazia
balorda
ch'io
resisto
non
I
sono!
Ah!
(Si appoggia,
che
a
siffatta
disp$irando9i,
a
ìlareo)
Marco.
'
calmati!
Via,
Sei
mattai
Tbrbsa.
voi
Ma
che
avete
fatto
?
Marco.
bussato.
Ho
Teresa.
E
colei?
Marco.
ha
M'
aperto
tosto.
Teresa.
E
voi?
Marco.
lo
sonò
entrato.
Teresa.
E
lei?
Marco.
M'ha
presentato
il giovine,
dicendomi
Teresa.
E
voi?
:
Io
l'adoro
:
ATTO
149
unoo
Marco.
gli ho
Io
sdegnosamente.
guardati
Tbrbsa.
loro?
E
Marco.
Si
in
messi
son
in
sciogliendosi
ginocchio,
preghiere!
Teresa.
Bricconi!
allora?
voi
E
(siede).
Marco
Mi
mi
Allor
l'uno;
Diceva
Capirete,
Per
Finiamola
vi
1"oman
!
esclamai,
quest'
di
ritomai
E
—
desinare!
cupo....
lupo!...
indegnità
un'
è
morte!
dolor
un
da
fame
una
di
prima
—
o
affare
serio
un
:
!
Raimondo,
o
è
sue
consorte
d'affetti....
amore!...
sposerete!
in
vecchio....
conflitto
un
dispetto,
Babbo,
:
siffatta
scena
una
le ragion
dà
la
me
l'altra
e
dentro
Pietà,
se
padre.... gìk
un
Sentia
—
beata
Lisa
Farò
—
due,
e
ciascun
dicendomi
Pregandomi,
tutti
adosso
saltati
son
sedere.
a
messo
son
f
qua.
Teresa.
Eh
sciocco
C'entro
non
anch'io
si
Doman
Che
! ma
che
fortuna!
voi
Ed
diceste?
sposeranno,
si
non
per
basta
E
domani
né
sposeranno
io
contento
siate
non
io
né
acconsento!
dico
a
poi.
Marco.
No?
Andate
Sia
pure
ad
di
no:
avvertirli
non
che
vi
non
prendete
si
affanno:
sposeranno.
voi
!
—
148
Fd/TBONB
IL
SCENA
Detti^
L?9ii
(Lisa
e
e
V)»..
Raimondo
Raimondo
dil
hanno
fol
fondo
udite
le
U
Serre.
,
uUime
parole).
Lisa.
Si
ci
che
I II
sposeremo
l'ha
babbo
promesso!
Raimondo.
Di
di
muf^r
è
proposito
troppo
voi
Verso
sopporterete
di
si
me
che
ai
manchi
Ecco
Serva
in
(pacificamente),
in
{mettendo
il risotto
Dicon
ch'è
tavola
la
troppo
zuppiera
(raccomandandosi
a
Teresa.
I
fuma).
Dio!
Marco).
Signor,
cedete
che
!
{si alza).
Oh
Non
tardi
tavola.
Marco
Raimondo
riguardi
dovuti
?
Marco
La
adesso!
(a Marco).
Teresa
E
tardi
(a Marco).
(a Marco).
Lisa
Ci
assisa!
stia
saldo
!
liso
POLTRONE
IL
Tbrbsà.
ragion
Ogùì
riflato!
Raimondo.
ragion
Alle
sordo!
son
Lisa.
Ragioni
ascolto
non
'
!
Marco.
Adesso
d'accordo
son
{Siede).
!
Teresa.
L'accordo
che
ha
Non
S'ella
è
fatto:
la
dote
mia
Raimondo,
sposa
tolgo,
Le
presto
e
fo'di
di
dote
; voi
erede
tutto
fanciulla
nulla
non
avete
e
stradotale
dote
e
la
:
l'Ospitale.
Raimondo.
mire
La
ricco
Son
d'interesse,
e
la
mia
signora,
sposerò
Lisa
SCENA
Detti,
(Romnaldo
e
ode,
dote
senza
visto,
non
Serva.
la
poi
gtiel
che
TtaRRSA.
AUor
si
sposin
pure;
Lisa
È
detta?
io
!
IX.
Bomoaldo,
entra
ignote;
sonmi
non
farò
più
(a Raimondo).
motto.
si
dice).
USI
UMIOO
ATTO
»
(a Teresa).
Raimondo
È detta?
.
Tbrbsa..
È
detta!
(chiamando
Mabgo
alzandosi).
e
ii risotto!
Domenica,
di
Adagio,
bruscamente).
(avanzandosi
Romualdo
parlare
credo
avrò
ii diritto!
anch'io
Raimondo.
mio
Ah!
padre!
Lisa.
^
padre!
Suo
Trrbsa.
Romualdo
!
Marco.
Son
Romualdo
Venia
per
quella
(a Teresa).
lettera....
si
si....
quella lettera
quella
per
Tbrbsa
Ah
fritto!
tal
risposta!...
(ironica).
!
Marco.
(Il temporal
si accosta!)
Romualdo.
Ma
Si
nell'entrare
concede
la
ho
udito!
figlia
e
—
la dote
Ah!
si
perchè
nega?
abbiam
bottega.
152
?QLTBONB
IL
tal
In
vuo'
Non
signora,
caso,
Lisa
nuora
pei*
ti
Non
in
ce
bene
ì
non
ne
A
rivederci.
(a
Romualdo).
—
parlando
paura
la
mancano
simil
in
guisa
alla
neppure
A
—
chiesta
fino
conte,
un
zuppiera),
capisce,
pranzo.
?
mia
(Prende
L'ha
I
(nel mezzo).
Tbrbsa
farci
uscire).
per
d'avanzo
(RimeUe
Va
I
Serva.
Mabqo
Partiti
passo
un
n'è
tavola.
Crede
Raimondo
qua»
fa
e
La
È
di
donne
partiti:
mancan
fuori
:
Raimondo
{Prende
rispondo
volta
mia
a
Lisa!
Lisa
è
non
e
e
la
favola
scosta).
!
Marco.
il conte.
cercheremo
Ben,
rivederci.
A
—
—
A
Lisa.
Mamma,
Raimondo
carità, voglio
per
solof
Raimondo.
Babbo,
io
voglio
la
Lisa,
Romualdo
Non
li senti
Per
esempio,
Di
E
di
ritirarmi
di
Non
Per
non
avrei
veder
Se
?
in
farmi
più
aderito,
di
tentare
da
?
agente
agiato
veder
nel
infin
ma
qualche
Lisa
Senti
!
proposto.
avessero
un
casa
duolo
(a Raimondo).
almeno
porre
di
morirò
o
al mio
posto.
cittadino,
magazzino.
c'era
argomento
accomodamento.
(a Teresa).
tavola.
158
?TTo^mMK)
Teresa.
Sento;
dire
Doveva
dian
Ne
dote
la
Negan
intera?
od
metà,
avrei
Non
dato
un
dovea,
cospetto!
giudizio
io
mi
Ebbene,
in
parte
diano
terzo,
nulla,
di
possibilità
La
loro
Ai
:
lo
dir
prima
ma
cosi
cedo
io
:
il corredo
almeno
almen
ma
rimetto.
si
:
apriva
trattativa.
qualche
Raimondo.
(a^RomucUdo).
Senti?
Romualdo.
Chi
lo
sapeva?
sono
non
indovino!
un
Teresa.
io
Né
sapea
che
promette
d'uscire
dal
magazzino.
Romualdo.
,,
IO
nulla
prometto
non
se
tutto
mi
si
cbe
resta
niega.
Teresa.
E
io
prometto
anche
fin
meno
in
bottega.
Lisa.
cedete
Mamma,
!
Teresa.
Adesso,
neppur
se
prega,
io
cedo!
Raimondo.
Cedi
tu, babbo
!
Romualdo.
Adesso
voglio
dote
e
corredo
!
Lisa.
Si
tratta
dì
FgBSABI.
tua
figlia!
Voi
V.
(a
a:«?rt,^V
"W
UH
POLTRONE
IL
(a Romualdo),
Raimondo
Si
voi
dite
DOD
(sedendosi
sbadigliando).
e
da
Cos'ho
Darà
(istigato
di
poco
un
Teresa
e
dote
Raimondo,
Teresa),
a
?
da
(pregata
Lisa,
il
più
a
Romualdo).
tappezziere?
(scaldandosi).
Romualdo
voglio
Sbadiglio.
dir?
da
pregato
Farà
Prima
f
nulla?
Marco
Romualdo
figlio
tuo
(a Marco).
Teresa
E
dì
tratta
!...
sapere
Teresa
(medesimamente).
Prima
voglio
t...
sapere
Marco.
Oh
Venite
A
terminiamola
insomma,
qui, ch'io
posso
porre
pel primo
prometter
la
ì Yincon
a
e
il
tedio
rimedio.
tutto
di
nessun
fame
voi
consente?
Romualdo.
Pel
primo
oh
di
no
oerto
!
Teresa.
Neppur
io
certamente
I
Marco.
Ben,
€be
pel primo
alcuno
nessuno
almen
:
promeU^
però,
dv
vediamo....
è
promettere
dopo.
d'uopo
t
atto
156
unico
Tbrbsa.
Prometterò
purch'egli
il mestier
prometta
smettere
!
Romualdo.
di
Prometto
adirò
quando
promettere
prometterei
Lisa.
Babbo,
siamo
in
mani
tue
t
Raimondo.
Signore,
ci
difenda
!
Marco.
lasciate
Orsù,
Se
—
io
solo
che
di
promettessi
prima
di
po'
un
fiato
io
prenda.
seimila
dar
lire,
(a Romualdo)
Lascerà
la
bottega
?
(A
Teresa)
Vorrete
acconsentire
Tbrbsa.
Se
voi
non
possedete
neppure
chiavistello
un
t
Romualdo.
le
Allor
mila
lire
non
sono
Marco
Pigro
Ho
le
forse
seimila
lo
sono,
che
un
tranello.
(seriamente).
bugiardo
no,
dichiaro
lire.
Terbsa.
In
che
modo?
Marco.
In
Romualdo.
Ereditate?
denaro.
!
?
156
FOLTBOIIE
Ui
Mabgo.
Appunto.
Teresa.
chi
Da
?
Marco.
zio.
Dallo
Teresa.
Nof
Ei
nel
suo
disse
nulla
testamento
di ciò.
Marco.
A
voce
lo
me
disse.
Teresa.
Quando
?
Marco.
Pria
di
morire.
Teresa.
Eh
credo
anch'io
che
dopo
non
lo
dire!
poteva
Romualdo.
ÌB
dove
son
?
Marco.
I^ascoste.
Lisa
D'
(a Raimondo).
si tratta
tesoro
un
!
Raimondo.
$
in che
sito si trovano?
Marco.
à
Credo
in
una
pignatta.
188
poltbone
il
Marco.
Al
giorno
che
a
Milano
i Tedeschi.
tornarono
Teresa.
Oh
Dio!
storie
{seccata).
politiche!
Marco.
No,
É
storia
di
Nervi...
—
Venuto
quattrini,
nervi!...—
dal
era
Contina9.
zio
Mìo
—
il
ferito,
campo,
parlate.... (Sbadiglia)
eroiche
senza
spaventate....
vi
non
in
giaceva
letto:
poveretto.
Romualdo.
Egli
E
era
voi
al
nosco
restaste
a
cittadino,
bravo
quel
campo
!
casa
Marco.
Ero
Continuo.
—
misterioso
Un
in
E
quel
Con
vengono
li
Poi
quel
—
Mi
Poi
a
Pochi
l'uscio,
e
mio
in
vedo
far
lo
e
dice....
—
mi
di
(Sbadiglia)
letto
nervi
!
l'assito....
sparito!
morte.
a
chiudere
Nervi,
!
gabinetto
era
vicino
ormai
comanda
dal
scricchiolar
di
chiama
fuora
questo
parti.... l'involto
zio,
mezz'ora
una
venir
signor
poi
mia,
casa
levatosi
in
rinchiudersi
Lombardia
di
signor
serrarsi;
zio,
lavorare....
udii
Qui
zio
signor
primi
portare
mio
con
riapron
de'
un
involto
stanza
Dopo,
E
Ecco
—
!
bambino
ancora
le
!
porte
:
—
Romualdo.
Nervi
egli disse?
ATTO
io
Son
dico
che
«
Ti affidò
"
Che
un
Gioje?
—
«
Vi
"
Quando
t
Sia
t
Farai
e
Di
«
Il
e
Ove
«
E
segreto.
poi tMndicherò,
lire
seimila
son
potrai
Tedeschi
quel ch'io
e
nascosto
tesoro
e
Seimila
«
Io
lire
la
n'ho
mio
allora
Lo
—
giuro.
;
andrai,
fatto
d'un
più
vai
;
contratto.
Teresa.
E
.voi
che
feste
?
Marco.
In
Che
il m«tfchese
seguito
Travasa
da
seppi
mio
un
salvo
in
era
a
cugino
Torino.
Romualdo.
B
voi
correste....
Marco.
lo
Aspettiam
che
dissi
i Tedeschi
:
Chi
sen
va
piano
vadan
va
da
sano
Milano.
Teresa.
Ma
s' ei
stava
in
Piemonte
egli
—
consiglio,
posta
sul
che
—
—
restituirai.
lui
a
»
ripostiglio
la
mia?
sicuro,
niun
a
"
Travasa
qui.
per
posto,
casa.
giuralo
pagherà
ti
tua
in
dal
nome
parola
sua
la
di casa
trovisi
trovisi, là
in
Roba
chiedere
senza
trarrai
il marchese
il tesoro
e
certo
argenteria!
il marchese
t'impongo:
solo,
notte,
in
casa,
nascosto.
—
per
che
sapere
ai
fuggito
»
anche
:
che
Altro
«
chegioje!
Altro
«
—
in
tesoro
un
—
parlò
Qui
—
v'è
diss'io.
Argenteria?
—
egli cosi
questo,
gran
189
UNICO
era
in
salvo
t
Marco.
Siat
:
"
160
Ma
s' ei
Ed
io
Gol
POLTRONE.
IL
stava
Piemonte
in
desiderava
iù
stava
obbedir
per
de' Tedeschi
partir
io
io
{
zio,
in
d'essere
Lombardia
salvo
anch'io.
Romualdo.
Insomma,
or
siamo
in
salvo
quanti
tutti
:
parlate.
Teresa.
Il sito
del
tesoro
(sbadiglia
Marco
Questi
svelate.
indugio
senza
s.)
e.
nervi....
Lisa.
babbo
Su,
t
Raimondo.
Su,
signor
Marco,
su
Teresa.
Il
sito?
Romualdo.
Il
sito?
Lisa
Il
e
Raimondo.
sito?
Marco.
Non
lo
ricordo
più.
Romualdo.
Eh
tranelli, raggiri
!
Marco.
Ma
Ho
il modo
per
potere
no,
state
quel
sito
a
sentire
rinvenire.
:
t
atto
161
unicx"
Raimondo.
Quale?
Marco.
foglio.
Un
Tbrbsa.
Vediamolo.
Marco.
Questi
Teresa
nervi
t...
(seccata).
Oh
Lisa
la
(indovinando
cenno
di
sbadigli
degli
peso!
Marco,
fa
Raimondo)*
a
Raimondo,
a
(Lisa
mano!
una
qua
avanti
tavola
cagione
che
la
Marco;
Raimondo
e
zuppiera
la
mettono
tuttora).
fuma
Marco.
Figlia,
i tuoi
calma
m'hai
compreso!
(ridendo).
Lisa
Ecco,
tu
nervi
i comodi
con
tuoi.
Romualdo.
Ed
a
noi
dia
la lettera
(accennando
Marco
Qua
in
lasci
e
fare
la
(dà
il mio
dall^àltra
e
la
lettera
(Si pone
babbo.
parte;
mettersi
le
trae
carte).
aperta.
Eccola.
si pone
petto).
(Lisa
Lisa
servire
noi.
da
tasca
tasca....
Quella
A
a
il
entrambi
a
Teresa).
—
presso
E
noi
qui
Marco;
ajutano
tovagliuolo, ecc.)
a
lato
Raimondo
Marco
ad
comodarsi
ac-
182
POLTBONE
Ih
(a Lisa).
Marco
ti
Cara,
{Teresa
si
Romualdo
e
la
ansiosamente
traggono
e
Leggi
e
Per
"
Non
al
sotto
perder
che
cosa
della
cassetto
lettera
questa
sai
tu
troverai
scritte
che
quelle parole
di
leggere
a
{leggendo).
la
ritrovare
poter
Per
avanti
parte
a
lettera).
Teresa
e
grato!
sono
tavola
scura
sarebbe
;
:
sventura.
una
»
Romualdo.
è
Quar
tavola
cotesta
?
Teresa.
È
{In
la
fretta scostano
questa
tavola
in
setto, piegando
la
tovaglia
dare
la
minestra
stava
per
aria.
in
è
Marco
—
vediamo.
qua:
avanti
alla
sopra
Marco,
a
e
levano
ne
tavola.
Lisa,
—
col
resta
il
cas-
che
cucchiajone
sconcertato)Marco.
Dio
Oh
t
Teresa
del
Ma
{Essa
—
(con
cassetto,
allontana
si
Lisa
e
Raimondo
Teresa
e
Nei
cuojo
buona
sotto
con
infin, bisogno
Romualdo,'
rimettono
{legge
il cuscino
sotto
poltrona?
abbiamo.
portando
in
il
della
ROMUAIiDO.
Questa
sorridendo).
maniera
ordine
via
la
il cassetto.
tavola, ecc.)
cassetto).
poltrona
mia.
»
ATTO
168
usnoo
Tbresa.
È
{Teresa
questa.
Romualdo
e
buona
indietro
traggono
maniera
e
levar
poltrona,
Marco:
su
che
Romualdo
e
resta
sedile:
senza
con
cortesia....
in
Scusate,
{Fanno
Teresa
e
gli dice).
ridendo
po^
un
Marco;
leva
il cuscino
della
si
allontanano
col
e
cuscino).
Marco.
Ed
dove
or
Lisa
siedo?
mi
{sorridendo
sei
A
mio....
Tbresa
{legge
«
Verso
l'uscio
{Teresa
di
il
verso
prèndo
della
:
alV
vanno
rossa,
tavola
di
uscio
sei
Lisa
e
uniti
Tbrbsa
{dandogli
la
(camminando
Romualdo
e
uno,
e
{Arrivano
minestra).
ridendo
due,
col
un
e
tre,
sesto
e
la
poco
a
e
il
porre
levano
sei.
insieme
quattro,
passo
ci
e
contando
e
piede
sotto
da
ch'io
Insomma,
muoja
di
terminiamola
fame
han
:
vediam
giurato
prima
passi).
sei.
cinque,
mettono
i
alla
parte).
Marco.
Ah!
gono
ven-
Marco).
Finalmente
e
destra
»
fatto, si accomodi.
Ecco
E
smossa.
passi).
{accomodando
Raimondo
cuscino).
del
una
contando
mezzo
Marco).
sedia.
un'altra
camera
v'è
di
Raimondo
con
rovescio
nel
fronte
Romualdo
e
ti
dall'uscio
passi
dall'inedia.
casco
occupandosi
e
babbo
Coraggio,
e
Io
costoro!....
il tesoro.
tavola
164
IL
FOLTR02SE
Romualdo
(Oh
Ha
poffare
di
mi
viene
or
{Teresa
e
Giove!
prima
un'
Romualdo
e
(fra se).
idea
poffar
!
levano
la
pensai!...
ci
non
mai
1 sarebbe
tavola
?...)
del
smossa
pavimento
dentro).
guardano
Teresa.
C'è
un
drappo
nero.
Marco.
Levalo.
leva
(Teresa
il
drappo).
Romualdo.
C'è
un
gran
negozio
sotto.
Marco.
E
dir
che
Romualdo
li nascosto
(trae fuori
coperchio
con
è
dal
sino
pignatta,
una
legato; egli
quarantotto
la
alza
polverosa,
nera,
pignatta;
I
tutti
la
col
guardano
ansietà).
Teresa.
Ecco....
il tesoro
ecco
!
Marco.
Ah
bella
sorpresa
pignatta
fra
! che
!
Lisa.
Il
tesoro!
Raimondo.
Il
Romualdo
tesoro
l
(pesando
la
Peraltro
Yediam.
è
poco
le
mani).
pesat
(Scioglie
U
coperchio).
166
«
IL
Marchese
Enea
L'attacco
di
e
POLTRONE
alani.
tre
da
sostenendo
Travasa,
solo
"
Lisa.
che
Ah
flgliuolo
bravo
!
Romualdo.
La
storia
Che
fu
simili
fatti
eroismo
vero
un
li nota
d'or
penna
con
t
I
Teresa.
la
Ma
Questo
vessil
madre,
Sua
conosco
e,
lo
:
il vessillo
A
me
tosto
al
{Tutti,
mandando
marchese
le
fa
pagare
a
seimila
Romualdo
meno
il tuo
paese
{trionfante).
Marco
E
ì
marchese
al
consegnò
gli disse, difendi
Va,
vuota
bandiera).
la
{guardando
Romualdo
è
pignatta
restituire
lire.
si
rallegrano).
Romualdo.
C'è
un
Questo
solo
inconveniente,
marchese
che
Panno
Enea
vi
darà
sconforto.
è
passato
morto.
Marco.
Ma
suo
fratello
è
vivo
t
Romualdo.
Si,
Da
comprar
questa
roba
:
Teresa
Vedete,
poltronaccio,
della
noi
ma
è
a
(a
credo
tale
cardinale
Roma
Marco).
pigrizia
il frutto?
t
!
seimila
L'onor,
invece
glorioso
vessillo....
Un
tatto.
perdalo
ecco
denaro»
del
invece
E
lire,
CCf7
UNICO
ATTO
dell'onore,
ormai
t... ma
valore.
senza
Romualdo.
Ah
not
che
in
E
me
per
lavorò
Qui
mia
Dunque
è
Tbbbsa
Ed
io
darò
tesoro.
un
andai
a
Lisa
risoluzione
generosa).
per
rimettervi
l'asta!
{Tutti
si
t...
e
—
{con
dote
la
Datelo
—
I
al campo
essa
man^iera
v'attaccai,
io
l'asta
qui
qua!
bandiera
nobii
questa
in
scritto
ho
pelle.... Con
me
per
fatta
t V
moglie....
della
rischio
Gol
fu
tempo
molto
ha
ne
basta.
rallegrano).
Marco.
contenti
Siete
Calmare
tutti?
nervi
i
or
Anch'io
contento!
sono
{Volgendosi
posso....
Ehi,
Se
questa
Vi
piaccia
Sarà
La
E
risotto
trasgredire
senza
bontà
la
calate
il
sipario,
a
Son
dolci
i battimani
Le
chiamate
Se
mai
avreste
gentile
per
già
serviti
onde
momento.
un
lunario.
il
sipario
:
formaggio
:
comando,
il
mangiando.
carità, signori.
agli applausi
anche
ma
io
son
pubblico
io
—
Ma
in
socio
,
è
buono
tal
caso
il risotto
fischiarci....
t ed
fuori.
chiamate
mi
non
; grato
il
pubblico)
omaggio
gentil
ringraziar
adoro*...
poi preferiste
cali
galateo
incomodarvi,
le
coi, mezzi
del
vostra
state
Che
questo
che
più squisita trififola,il più
Non
Ci
pria
signori,
il vostro
segna
d'applaudire
mio
pel
Potrò
Ma
applausi
sera
al
persuaso
lo
sdegno
suo
rivela.
!
168
Da
E
Che
POLTRONE
IL
d'ora
quarto
un
allora
il
andrei
domani
pubblico...
abbassar
fatto
avreste
anzi
i
comici...
11
anzi
tela.
caffè^
pei
narrando
la
Ahimèt
poeta...
-—
Qui
Ma
avrei
per
da
dirvi
mondo
un
'fo
poltroneria
punto,
(Cala
FINE
di
DELLA
e....
il
sipario).
COMMEDIA.
cose
Buona
argute
notte
dotte,
e
t
Scarica

Opere Drammatiche, Vol. 5