VIVERE L’EDIFICIO
IN SICUREZZA
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
VIVERE IN SICUREZZA...
QUALI SONO ...
... I COMPORTAMENTI INDIVIDUALI ...
... PER OTTENERLA ...
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
2
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
3
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
Collegio dei Periti Industiali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
4
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
COSA NON HA FUNZIONATO NEGLI EDIFICI EVIDENZIATI DALLE
IMMAGINI.
L’INCOLUMITA’ INDIVIDUALE E PUBBLICA E’ GARANTITA QUANDO
VENGONO RISPETTATE LE NORME TECNICHE-LEGISLATIVE.
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
5
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
L’UTILIZZO DEI GAS COMBUSTIBILI PER USO CIVILE RICHIEDE
ACCORGIMENTI DI OMOGENEITA’ NELL’INSTALLAZIONE FRA I VARI
COMPONENTI CHE COSTITUISCONO L’INTERO IMPIANTO.
Negli impianti a gas canalizzato (es. metano) le principali cause di incidente sono le seguenti:
39% l'insufficiente aerazione e/o ventilazione dei locali ove installati;
20% scarsa manutenzione dell'impianto;
(L'incuria è la causa del 10,5% dei decessi);
12% uso scorretto o improprio da parte dell’utente;
La quarta causa di incidente da gas il 12% è determinata dall'utilizzo improprio degli apparecchi da
parte del cliente finale (distrazione, manovre errate ecc);
9% apparecchiature o parti di impianto, usurate o difettose;
8% installazione non conforme alle norme tecniche e legislative.
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
6
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
I PUNTI SALIENTI PER SVILUPPARE UN IMPIANTO SICURO.
1. IMPIANTO UTENTE DI DISTRIBUZIONE GAS.
2. INSTALLAZIONE DEGLI APPARECCHI DI UTILIZZAZIONE.
3. VENTILAZIONE DEI LOCALI.
4. MESSA IN SERVIZIO DELL’IMPIANTO.
5. LO SCARICO DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE.
6. ADEMPIMENTI DI LEGGE.
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
7
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
1. IMPIANTO UTENTE DI DISTRIBUZIONE GAS.
Utilizzare materiali conformi alle norme UNI-CIG per le loro caratteristiche
d’impiego.
Da indicare negli allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità
dell’impianto.
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
8
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
TUBAZIONE IN
TIPO GIUNZIONE
Acciaio zincato filettato
Canapa unita a mastici adatti e
teflon
Acciaio nero
Saldatura di testa per fusione
Rame
Saldatura dolce con lega di
stagno
Saldatura forte con lega di
argento
Polietilene
Saldatura di testa per fusione o
per elettrofusione
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
9
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
In generale le tubazioni gas:
- non devono essere utilizzati come dispersori di terra;
- non devono essere collocati in canne fumarie, vani ascensori o in vani
destinati a contenere servizi elettrici e/o telefonici;
- non devono attraversare intercapedini non sufficientemente areate ed inseriti
in un tubo camicia, con estremità verso l’esterno aperta e quella verso l’interno
sigillata;
- non devono attraversare vani o ambienti con pericolo di incendio (box,
centrali termiche, magazzini etc.) senza essere protette da materiali aventi
resistenza al fuoco;
- non devono utilizzare rubinetti ed accessori in genere rimossi da altro impianto.
- devono essere provviste, in presenza di saldature, di tubo guaina di colore
giallo non propagante fiamma, nel percorrere le pareti;
- devono disporre delle giunzioni meccaniche o filettature, a vista o
ispezionabili;
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
10
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
Gli apparecchi di
cottura fissi e quelli ad
incasso devono essere
collegati all’impianto
mediante:
- Tubo rigido in acciaio inox
estensibile, max 2 metri (senza
data di scadenza);
- Tubo flessibile non metallico
con l’indicazione dell’anno di
sostituzione:
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
11
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
2. INSTALLAZIONE DEGLI APPARECCHI DI UTILIZZAZIONE.
Gli apparecchi di utilizzazione tipo scaldacqua, calderine fatta eccezione degli apparecchi
di cottura vengono classificati per come avviene il prelievo dell’aria comburente e
l’evacuazione dei prodotti della combustione:
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
12
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
Tipo A: apparecchi non collegati ad un
condotto, liberi nell’ambiente;
Tipo B: collegati ad un condotto di
evacuazione dei prodotti della
combustione verso l’esterno e l’aria
comburente prelevata dall’ambiente in cui
l’apparecchio è installato;
Tipo C: in cui il circuito di aria comburente
ed evacuazione dei prodotti della
combustione risulta isolato rispetto
all’ambiente in cui è installato
l’apparecchio.
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
13
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
3. VENTILAZIONE DEI LOCALI.
L’areazione e la ventilazione dei locali è fondamentale per agevolare il
corretto funzionamento
della combustione per gli apparecchi di tipo A e B
E’ richiesto che vengano eseguite delle
forometrie verso l’esterno, utilizzando un
condotto avente alle estremità griglie o reti
metalliche.
Il dimensionamento delle aperture di
ventilazione sono realizzate in virtù della
portata termica totale installata regolate
dalle norme UNI-CIG.
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
14
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
4. MESSA IN SERVIZIO DELL’IMPIANTO.
Terminato l’impianto, si dovrà procedere al collaudo ancor prima di collegarlo
al contatore e agli apparecchi.
L’esito positivo della prova va riportato sulla dichiarazione di conformità.
La messa in servizio dell’impianto e degli apparecchi dovrà essere eseguite
secondo le norme specifiche, e il libretto degli apparecchi in uso.
Inoltre la verifica della idoneità e requisiti di tenuta degli impianti interni è richiesta nei
seguenti casi:
Sostituzione di apparecchi
Riutilizzo di impianti gas inattivi da oltre 12 mesi
Almeno 10 anni, ove non diversamente disposto.
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
15
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
5. LO SCARICO DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE.
Tutti gli edifici di civile abitazione devono essere dotati di appositi condotti di
evacuazione dei prodotti di combustione.
Le canne fumarie devono rispondere ai requisiti:
alla tenuta dei prodotti della combustione, impermeabili e termicamente isolate;
realizzata in materiale adatti a resistere nel tempo, alle sollecitazioni meccaniche, al
calore e prodotti dei fumi;
adeguatamente distanziata mediante intercapedine d’aria ed opportunamente isolati da
materiali combustibili;
assicurare un’adeguato tiraggio;
per tutti gli impianti termici (esistenti o nuove installazioni) devono essere dotati di un
punto di prelievo fumi, al fine di effettuare le verifiche periodiche di legge per
determinare il rendimento di combustione.
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
16
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
LA LEGISLAZIONE VIGENTE PONE UNA PRIMA DISTINZIONE PER
POTENZIALIA’ FRA GLI IMPIANTI TERMICI:
- Impianti termici minori di 35 kW (comunemente identificati come impianti domestici)
-Impianti Termici maggiori di 35 kW (residenziale, attività commerciali ed industria)
Quest’ultimi si definiscono impianti tecnologici costituiti da impianto
termico di distribuzione e centrale termica. Quest’ultimi quando hanno
potenza al focolare sopra i 50 kW necessitano di progetto, al di sopra dei 116
kW, rientrano nelle attività soggette alle normative della Prevenzione Incendi.
Per tutte le potenzialità degli impianti termici, sono in vigore disposizioni di
legge in cui vengono indicate le responsabilità per la conduzione e la
manutenzione.
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
17
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
Nella tabella sinteticamente riassunte:
POTENZIALITA’
kW
LIBRETTO DI
AFFIDAMENTO DELLE
OPERAZIONI
ANALISI DI
COMBUSTIONE
COMPILAZIONE
DELL’ALLEGATO
Bollino *
(Euro)
≤ 35
Impianto
Occupante o
nomina di una Ditta abilitata ai
sensi di legge, ma ne mantiene
la responsabilità
oppure
nomina di una ditta abilitata ai
sensi di legge come 3°
Responsabile.
1 volta ogni 2 anni
G
8,50
≥ 35
Centrale
1 volta l’anno
F
36
≥ 116
Centrale
1 volta l’anno
F
66
≥ 350
Centrale
Proprietario o in caso di
Condominio, l’Amministratore
nomina una Ditta abilitata ai
sensi di legge, ma ne mantiene
la responsabilità
oppure
nomina di una ditta abilitata ai
sensi di legge come 3°
Responsabile.
2 volte nell’anno di
esercizio
F
96
* Deliberazione Giunta Comunale 00464/2010; applicazione della L.10/91, del D.P.R. 412/93 e s.m.i. e del D.L.gs.192/05 e s.m.i. in materia
di esercizio manutenzione degli impianti termici per il Biennio 2011 – 2012
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
18
VIVERE L’EDIFICIO IN SICUREZZA
G R A Z I E!
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Ind. Laureati della Prov. di Genova
11 maggio 2012
19
Scarica

vivere l`edificio in sicurezza