Anno XIV luglio settembre 2014 Direzione e redazione: Via Lippo Memmi 7 – 53100 Siena Tel. 0577 46 515 - 0577 236 212 Fax 0577 217 162 E-mail: a.associazionepensionati @ tin.it n. 57 La nuova voce del pensı•onato ORGANO BIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI A RIPOSO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA AUTUNNO IN TOSCANA Direttore: Alberto Cavalieri - Direttore Responsabile: Tullio Mori - Redazione: Flavio Egni - Progetto grafico/impaginazione: Bernard Chazine Reg. Tribunale di Siena n. 718 del 5 ottobre 2001 - Stampa: Arti Grafiche Ticci, Sovicille (SI). w w w . a s s o p e n s m p s . i t Comi ato Comitato Direttivo ottobre 9 del 2014 Si è tenuto lo scorso 9 ottobre il Comitato Direttivo dell’Associazione per trattare importanti argomenti. del La nuova voce pensı•onato 1 SVILUPPI INIZIATIVE DEL RAPPORTO 2 ASSOCIAZIONE/MONTE (CONDIZIONI, ECC.) Il Presidente fa una panoramica sulle prospettive della Associazione in funzione dell’invecchiamento dei soci e dei componenti il Comitato Direttivo. Sarà necessario inserire persone più giovani già dal prossimo rinnovo della cariche che avverrà con le elezioni del 2015. L’Associazione deve sopravvivere al trascorrere del tempo e all’avanzare della età dei componenti. Non dobbiamo dimenticare che negli ultimi due, tre anni la platea dei ‘pensionati’ a vario titolo si è allargata di oltre 5000 persone. C’è quindi la necessità di attrarre nuovi soci ai quali dovranno essere presentate le attività della Associazione che riguardano l’assistenza individuale, nelle materie della Fiscalità, Pensioni, Contributi, Assistenza sanitaria, ecc.. . Ciò in una logica, ormai consolidata, di supplenza degli uffici della Banca nella gestione delle problematiche dei singoli pensionati ed anche nel rapporto con la CPA. Facendo il punto sul progetto ‘Community pensionati’ si evidenzia che a giorni saranno riprese le attività sui quattro punti già citati in Assemblea; in particolare si sottolinea come l’offerta bancaria dedicata abbia prodotto risultati positivi per la gestione della RCA e che saranno implementate entro l’anno le altre iniziative. Nei successivi interventi viene ricordato che i tassi dei conti di deposito, in linea con il mercato, sono stati ridotti, mentre con la nascita della banca on line (WIDIBA) vengono offerte condizioni interessanti; al riguardo richiederemo un intervento dedicato che riporteremo nel prossimo numero. Su tutti questi temi il Comitato ha individuato nel collega Magnani Massimo un punto di riferimento. 2 SITUAZIONE CPA NEL 2014 Come precisato in precedenti occasioni a partire dal 2012 si è prodotto un fenomeno di portata mondiale, che ha un rilevante impatto sui fondi pensione. Difatti la riduzione dei tassi, ora divenuta importante anche per i paesi come l’Italia, ha prodotto nell’immediato un aumento di valore dei titoli detenuti, ma, in prospettiva un ribasso consistente del loro rendimento, destinato a durare per molti anni. L’effetto sui fondi a prestazione definita è stato e sarà di peggiorare in misura considerevole il rapporto fra patrimonio e la c.d. riserva matematica (cioè la misura attualizzata del debito vitalizio). Monte Amiata, aspettando la neve - foto Mario Laudisa 3 MODIFICHE STATUTARIE Il tema dell’adeguamento statutario della CPA alle mutate situazioni è stato molto presente in questo periodo, anche a seguito di orientamenti della COVIP. Il relativo processo è ancora in corso e potrebbe portare a decisioni forse anche nel breve. Il Comitato dunque ha esaminato l’argomento con lo scopo di individuare proposte da portare all'attenzione delle Parti Fondanti, le uniche legittimate a modificare lo Statuto. Sono stati discussi i seguenti tre punti: a) Il livello di rappresentatività dei Pensionati negli Organi statutari, con lo scopo di cercare di adeguare la nostra presenza all’effettivo rapporto fra patrimonio degli integrativi e patrimonio totale. b) Ruolo delle Parti Fondanti e del Consiglio di Amministrazione, individuando il Consiglio, nel quale i pensionati sono rappresentati, come naturale punto di competenza e responsabilità per tutte le decisioni gestionali, alcune delle quali sono ora attribuite alle ‘Parti’. c) Trasformazione della Rendita in Capitale: problema sempre sollevato nelle assemblee per il quale potrebbe ora risultare utile invocare la necessità della riduzione dei rischi derivanti dalla diminuzione dei tassi. 4 PROGRAMMA RIMBORSO SPESE MEDICHE Si conferma l’andamento positivo del rapporto fra prestazioni e contribuzioni, che consente di continuare a vedere un futuro positivo avendo superato il periodo di gravi squilibri degli anni fino al 2010. Un certo miglioramento si è avuto anche nel gruppo dei familiari non a carico, sul quale l’eccesso di utilizzo rispetto al versato si è ridotto a livelli meno vistosi. L’intervento dell’Associazione nella gestione del servizio ha consentito di mantenere un rapporto assolutamente positivo e di reciproca soddisfazione con i colleghi responsabili del settore, operanti a Padova. Resta ancora aperto il problema, apparentemente incomprensibile, di tutti quei pensionati, circa 1800 che, nonostante le due comunicazioni inviate e la facilitazione offerta, continuano a non manifestare la loro volontà di adesione (anche al limite rifiutando l’addebito di 100€), restando individualmente fuori dai benefici e penalizzando l’intera platea dei pensionati. È stato infine comunicato che, entro l’anno, il nostro sito diverrà effettivamente operante con una nuova veste. del Al termine di un’approfondita discussione è stato deciso di formalizzare queste indicazioni, illustrando adeguatamente le giuste motivazioni che le sorreggono. Viene anche ripreso il tema dell’impossibilità di iscrivere come soci colleghi che, pur avendo vissuto nella Banca per moltissimi anni, sono cessati senza diritto a pensione o Fondo Esuberi in quanto dirigenti. Si è aperta una possibilità che verrà approfondita, per raggiungere subito l’obiettivo, da tutto il Comitato condiviso, di eliminare questa discriminazione. La nuova voce Per alcuni fondi ciò sta già comportando situazioni di crisi; il nostro fondo integrativo appare in grado di fronteggiare anche questa situazione, ma difficilmente si produrranno le condizioni per liquidare avanzi nell’immediato dopo che, in quest’ultimo semestre, i tassi del sistema sono così vistosamente calati. Comunque i dati definitivi si avranno con il prossimo bilancio. pensı•onato Monte Amiata, fresco nel verde - foto Mario Laudisa 3 Fisco edaltro selezionati per i nostri soci a cura di Stefano Boccini AGENZIA ENTRATE NEWS del La nuova voce pensı•onato 1 DETRAZIONI D’IMPOSTA E DINTORNI 4 L’Agenzia delle Entrate ha fornito con la circolare n. 11/E del 21.5 u.s., consultabile liberamente sul sito www.agenziaentrate.gov.it, ulteriori chiarimenti in risposta a quesiti di varia natura, posti dagli operatori professionali, in materia di dichiarazioni dei redditi. Vediamo, di seguito, di illustrare quelli che riteniamo di maggior interesse per gli Associati, tenendo ovviamente presente che le indicazioni fornite potranno ormai essere utili solo ai fini di un eventuale mod. 730/2014 integrativo oppure per le dichiarazioni 2015: I IMU/Irpef: il contribuente che abbia stabilito la propria abitazione principale (‘dimora abituale’) in un immobile detenuto a titolo di locazione, non dovrà assoggettare ad Irpef il reddito (50% della rendita catastale rivalutata ed incrementata di un terzo) di un eventuale altro immobile posseduto nel medesimo comune e tenuto a disposizione; I Canoni di locazione non riscossi: i canoni di locazione di immobili non destinati a fine abitativo (uffici, studi, garages, ecc.) costituiscono sempre e comunque reddito imponibile a prescindere dalla loro effettiva riscossione. Non è applicabile ai medesimi l’esclusione dalla base imponibile, prevista invece per gli immobili ad uso abitativo in relazione alle mensilità non percepite dopo la convalida dei procedimenti di sfratto per morosità del conduttore. Pertanto, i canoni dovranno essere dichiarati fino a che non intervenga la risoluzione del contratto di locazione e le imposte versate sui canoni dichiarati e non riscossi non potranno essere recuperate; I Spese sanitarie: • le prestazioni rese da un osteo- I pata (figura professionale non riconosciuta dal Ministero della Salute) possono essere portate in detrazione solamente se rese da iscritti ad una delle professioni sanitarie riconosciute; • si possono detrarre le spese sostenute per consulenze fornite da un biologo nutrizionista (visite nutrizionali e diete alimentari personalizzate) a condizione che sul documento di spesa risultino la qualifica del prestatore professionale e la descrizione della prestazione sanitaria resa, mentre non è necessaria la prescrizione medica; Detrazione interessi passivi sui mutui: • sono detraibili gli interessi di un mutuo contratto per acquistare un immobile destinato ad ampliare l’abitazione principale, anche se sulla medesima sia già in corso un contratto di mutuo precedentemente stipulato. La detraibilità degli interessi gravanti sul secondo mutuo decorre dal momento di realizzazione Monte Amiata, filtro solare - foto Mario Laudisa I • • pensı•onato tore del condominio viene intestata al proprietario ed il medesimo non ha redditi, delle detrazioni annuali può usufruire il coniuge convivente, a condizione che le spese siano state sostenute mediante assegno tratto su un conto cointestato e che sulla certificazione suddetta vengano annotati gli estremi anagrafici del coniuge e l’attestazione da parte del medesimo dell’avvenuto sostenimento delle spese; in assenza di amministatore (nell’attualità edificio con meno di nove condomini, il precedente limite era di quattro), per beneficiare della detrazione per lavori di ristrutturazione riguardanti le parti comuni, i condomini devono comunque richiedere il codice fiscale del condominio e svolgere tutti gli adempimenti a nome del medesimo. Le fatture dovranno essere rilasciate a nome del condominio e potranno essere pagate con bonifici dai singoli condomini indicando sulla disposizione medesima oltre al proprio codice fiscale anche quello del condominio; qualora sul bonifico disposto per il pagamento di spese di ristrutturazione edilizia o riqualificazione energetica venga indicata una causale errata (‘scambio’ di riferimenti normativi), è comunque possibile beneficiare della detrazione esattamente spettante, a condizione che l’errore non abbia impedito alla Banca di effettuare la ritenuta d’acconto (attualmente del 4%) a carico della Ditta o del professionista destinatario del bonifico; del dell’accorpamento dei due immobili, risultante dalle variazioni catastali, e deve tenere conto, ai fini del limite di detraibilità, anche degli interessi del primo mutuo. Inoltre, la destinazione del mutuo all’acquisto di immobile da adibire ad abitazione principale deve risultare dal contratto di acquisto del medesimo, dal contratto di mutuo o da apposita dichiarazione sostitutiva di notorietà resa dal contribuente. L’ulteriore immobile dovrà essere adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto e qualora l’importo del mutuo fosse superiore al prezzo di acquisto indicato nel contratto, la detrazione degli interessi dovrà essere proporzionalmente ridotta; • non è detraibile la quota di interessi riferibile ad un coniuge fiscalmente a carico cointestatario di un mutuo contratto per la costruzione dell’abitazione principale; Recupero del patrimonio edilizio: • delle detrazioni in oggetto possono fruire, come noto, anche i familiari conviventi con il possessore dell’immobile, a condizione che abbiano partecipato al sostenimento della spesa. Qualora i documenti di spesa non riportino i dati di tutti i beneficiari della detrazione, è necessario, ai fini della ripartizione pro-quota, indicare sui documenti medesimi il criterio di divisione della spesa e tale indicazione deve essere valida per tutte le annualità di fruizione dei benefici fiscali; • in caso di lavori effettuati sulle parti comuni, se la certificazione della spesa da parte dell’amministra- La nuova voce Dante dell’Amiata - foto Mario Laudisa 5 del La nuova voce pensı•onato I 6 I Detrazione per l’acquisto di mobili e/o elettrodomestici: • in caso di pagamento mediante bancomat o carta di credito, è assolutamente necessario conservare, oltre alla ricevuta della transazione, anche copia dell’avvenuto addebito in conto corrente (estratto conto o altro documento valido); • nel caso in cui lo scontrino fiscale non riporti il codice fiscale dell’acquirente, il medesimo potrà comunque fruire della detrazione d’imposta, a condizione che dallo scontrino risultino natura, quantità e qualità dei beni acquistati e che lo stesso sia riconducibile al contribuente titolare del bancomat in base alla corrispondenza con i dati di pagamento (esercente, importo, data e ora); • la detrazione è consentita anche in caso di acquisto di mobili all’estero purchè pagati, qualora il fornitore non disponga di un conto corrente in Italia, con bonifico internazionale sul quale, in luogo della partita IVA o del codice fiscale del beneficiario del pagamento, dovrà essere indicato il codice identificativo eventualmente attribuito dall’amministrazione finanziaria del paese estero; • il limite di spesa di € 10.000, 00 è da riferire a singole unità immobiliari ed all’intero periodo di valenza dell’agevolazione (6.6.2013-31.12.2014) anche in presenza di successivi e distinti interventi edilizi riguardanti una medesima unità abitativa; Compatibilità tra deduzione per abitazione principale e detrazione ‘inquilini’: il contribuente possessore di un immobile adibito ad abitazione principale propria che abbia stipulato un contratto di locazione per un altro immobile adibito allo stesso fine per un proprio familiare, può fruire di entrambe le agevolazioni, ovviamente anche nell’ipotesi inversa a quella precedentemente indicata; Donazioni alle Onlus: ai fini della corretta deduzione o detrazione per tali versamenti (adozioni a distanza, donazioni, contributi, ecc.), è necessario richiedere un documento all’Organizzazione attestante la contabilizzazione delle somme ricevute e l’utilizzo delle medesime per fini istituzionali. 2 SOSTENERE LA CULTURA A VANTAGGIO DEL MOD. 730... L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare n. 24/E del 31.7 c.a., con la quale ha fornito chiarimenti in merito al c.d. ‘art bonus’, istituito dal D.L. n. 83/2014 (‘Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo’) convertito nella legge n. 106. Con questo provvedimento è stato istituito un credito d’imposta a favore dei soggetti che effettuano erogazioni, nel triennio 2014/2016, per la manutenzione o il restauro di beni culturali pubblici, il sostegno dei luoghi della cultura pubblici (musei, biblioteche, parchi archeologici, ecc.), strutture lirico-sinfoniche o enti pubblici con attività di spettacolo senza fine di lucro. La nuova agevolazione sostituisce la detrazione d’imposta del 19% già prevista dalle lettere h e i dell’art. 15 del Tuir ed ammonta al 65% degli importi Monte Amiata, prima n versati negli anni 2014 e 2015, beneficio che viene ridotto al 50% per i versamenti effettuati nel 2016. Per aver diritto all’agevolazione, le donazioni devono essere effettuate esclusivamente con mezzi di pagamento tracciabili (bonifici bancari o postali, carte di credito, di debito o prepagate, assegni circolari o bancari) per un importo non superiore al 15% del reddito imponibile del donatore relativamente all’anno di effettuazione del versamento. Il credito d’imposta spettante per gli importi elargiti in ciascuno dei predetti anni deve essere ripartito in tre rate di uguale importo, che possono essere fatte valere sul mod. 730. Nel caso in cui l’imposta netta non consenta di usufruire in tutto o in parte del credito in oggetto, le quote residue potranno essere riportate in avanti e fatte valere nelle successive dichiarazioni, senza limiti temporali. (Da Il Sole 24 Ore del 1.8.2014) 3 RIFORMA FISCALE: GOVERNO AL LAVORO Al fine di dare attuazione alla delega ricevuta dal Parlamento con l’approvazione della legge n. 23/2014 (v. ‘La Voce’ n. 56), il Consiglio dei Ministri ha iniziato la predisposizione dei primi decreti delegati, le cui bozze vengono di volta in volta sottoposte alle osservazioni, peraltro non vincolanti, delle commissioni parlamentari competenti in materia. Vediamo, in sintesi, qual’è lo stato attuale dei lavori: I Riforma del catasto: un primo decreto, già predisposto ed esaminato dalle commissioni parlamentari con osservazioni, stabilisce l’istituzione e la composizione delle commissioni censuarie che dovranno procedere alla revisione ed all’aggiornamento delle rendite catastali. Verranno istituite delle commissioni locali (una per provincia) che dovranno approvare i quadri tariffari degli immobili urbani, le qualità e classi (Da Il Sole 24 Ore del 21.6.2014) NOTIZIE VARIE 1 LIBRETTI IMPIANTI TERMICI L’obbligo di adozione della nuova modulistica, che sarebbe dovuta entrare in vigore lo scorso primo giugno (v. ‘La Voce’ n. 56), slitta al 15.10.2014 a seguito di disposizioni impartite dal Ministero per lo Sviluppo Economico. Il nuovo termine vale anche nelle Regioni dove era stata disposta una scadenza antecedente. (Da Il Sole 24 Ore del 25.6.2014) 2 RIMBORSI FISCALI Buone notizie in arrivo per i contribuenti in attesa di un rimborso di imposte: l’Agenzia delle Entrate sta inviando, tramite posta ordinaria, una lettera con la quale invita gli ineteressati a fornire il codice IBAN per l’accrdito in conto corrente bancario o postale del rimborso. Il dato potrà essere fornito sia direttamente tramite il sito dell’Agenzia (previa autenticazione della propria utenza), sia consegnando direttamente agli uffici un apposito modello disponibile presso i medesimi o sul sito internet dell’Agenzia. (Da Il Sole 24 Ore del 1.8.2014) pensı•onato I del I pilata dovrebbe contenere anche i dati relativi alle spese mediche (visite, tickets, spese per farmaci, ecc.). Il contribuente, una volta ricevuta la dichiarazione precompilata, potrà accettarla (in questo caso l’Agenzia delle Entrate non effettuerà ulteriori controlli) oppure potrà integrarla o modificarla. L’operazione, semplice a livello concettuale, è in realtà abbastanza complessa e richiederà sia la predisposzione in tempo utile di tutti i provvedimenti attuativi, sia di una pronta collaborazione di tutti i soggetti coinvolti (sostituti d’imposta, Banche, Assicurazioni, Caf ed altri intermediari); Addizionali Irpef: per individuare la regione alla quale versare la relativa addizionale, verrà utilizzato il domicilio fiscale al primo gennaio dell’anno di riferimento dei tributi, come già avviene per quella dovuta al comune; Successioni: il limite oltre il quale scatta l’obbligo di dichiarazione viene elevato da 25822, 00 a 100000, 00 € quando l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta e non vi sono presenti beni immobili o diritti reali immobiliari. Non sarà più necessaria una dichiarazione integrativa in caso di sopravvenienza dovuta a rimborsi fiscali (fatto salvo, comunque, l’eventuale pagamento di imposta di successione). In ogni caso, eventuali documenti potranno essere allegati alle dichiarazioni in copie non autentiche, fatta salva l’eventuale esibizione degli originali su richiesta dell’Agenzia delle Entrate. La nuova voce dei terreni, collaboreranno alle revisioni del catasto urbano ed approveranno gli algoritmi di calcolo delle nuove rendite. Saranno composte da sei membri: due rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate, uno degli enti locali, tre di professionisti, tecnici, docenti qualificati ed esperti di statistica ed econometria indicati da Ordini e associazioni di categoria. A tale proposito, nel rinviare la bozza del decreto al Governo, le Commissioni Parlamentari neve - foto Mario Laudisa avrebbero suggerito la necessità di inserire in commissione censuaria anche le associazioni della proprietà edilizia. Viene prevista anche una commissione censuaria centrale, che avrà la funzione di giudicare i ricorsi presentati dall’agenzia delle Entrate contro le decisioni delle commissioni locali sui prospetti di classi e tariffe d’estimo. Avrà inoltre il compito di verificare e ‘perequare’ le tariffe medesime a livello generale e dovrà adottare le decisioni eventualmente non deliberate a livello locale. Altri decreti in materia dovranno essere emanati dal Governo per la definizione dei criteri guida per le nuove rendite e per stabilire norme di tutela dei contribuenti. I Semplificazione fiscale: se alle buone intenzioni manifestate sul decreto seguiranno anche fatti concreti, si profila un notevole passo avanti nella semplificazione della presentazione della dichiarazione dei redditi per i ns. associati. Già dall’anno prossimo, in via sperimentale, il mod. 730 precompilato verrà approntato in via telematica dall’Agenzia delle Entrate e reso disponibile entro il 15 aprile. La consultazione ed eventuale integrazione della dichiarazione potrà essere effettuata sia direttamente dal proprio PC (previa apposita abilitazione dell’utente con rilascio di un codice di accesso), che tramite sostituto d’imposta o CAF o altro intermediario abilitato. Il modello conterrà i dati attualmente già contenuti sul modello CUD, quelli relativi agli immobili e/o terreni posseduti, gli interessi passivi sui mutui ammessi in detrazione, i premi pagati per le assicurazioni vita, gli eventuali contributi obbligatori pagati all’INPS (sia in proprio che per eventuali colf o badanti) e i contributi versati per previdenza complementare (ovviamente quelli non transitati dal sostituto d’imposta). A partire dall’anno 2016 (redditi 2015) la dichiarazione precom- 7 R u b r i c h e dalla Red@zione La poesia di Giuseppe Arrigucci Con il libro Un “Pieno di luce”, Arrigucci ha conseguito il primo premio al concorso letterario europeo Isola di Malta nel 2007. Da questa pubblicazione abbiamo ripreso le due poesie che presentiamo. .........All’ombra dei ricordi del La nuova voce pensı•onato el magico respiro della sera Nall’ombra dei ricordi 8 mi ritrovo al limitare del sogno: una vertigine! Ritorna il primo amore nato sui banchi di scuola con struggenti sguardi rubati di nascosto come fa il fiore con la rugiada! Ricordo la promessa sussurrata con la delicatezza che prova il filo d’erba al passaggio della brezza! Ora che remoti sono quei cieli avverto abbandoni profondi. Mi sento un gabbiano stanco di volare! S’illumina la mia sera alla luce di stelle cadenti e la fantasia modula il desiderio con la carezza del silenzio! Crete senesi all’alba .........Dopo gli sbagli della vita per illusioni tenaci Dmioporivolgo a Te con i lenti rintocchi d’invisibile campana confidando solo nella tua misericordia! Fai che mi converta alla tua Parola; accresci la mia fede come facesti al centurione sotto la Croce, perché Tu solo sei la vita, luce che respira il mattino! Fai che possa affrontare la fine con piglio giovanile senza il viso fra le mani per i tanti “no” sfrontati e altezzosi vomitati nei miei smarrimenti! Trebiatura Il vernacolo .........Un’occasione andata ‘n bu’a l’altra sera? -LSeotisaimetticheam’esede’successo te la racconto. - O Tono, l’hai ‘nventata o questa e vera? - Vera, Giangino, vera .... Te, fa’ ‘onto, sarà stato le dieci: una straniera viene su pèl Casato.. Io, bell’e pronto al mi’ solito giro .... vo ‘n Pantera le Du’ Porte e poi ’l Fosso (ma l’affronto Essere perza... - O te, s’era ‘onfusa: era venuta ‘nsu péll’ hotel Domo... - E invece trovò te… chevvòi, un bellomo! -Bellòmo o no, ci pensi che occasione? Sola... tedesca… - Giovane? - … straniera !! E poi, per soprappiù, combinazione: io sull’uscio e lei fòri... una pentera!! -O Frau - gli fo - ‘un trova la pensione? -Ja, danche… - Bitter! ... Venga: sa, di sera, ci si pòl perde… - Avevi l’intenzione’?... -Te lo ‘onfesso: l’intenzione c’era! San Pietro, e poi Postierla, ‘l Capiteno… Cercavo di parlà del più e del meno gli tenevo la guida e con le mano... guasi sempre all’ingiù chè la pettata, specie dopo i fagioli all’uccelletto, ‘un ti fa’ digeri’ e l’arrampi’ata -Ci stava, Tono, o aveva messo il freno? -Che voi frenà! Era tutta selita... -Si, ma all’albergo, poi, com’e finita? ‘nvece di ‘onciliatti ‘l sonno e ‘l letto ti potrebbe blocca’ la digestione: risultato finale? un coccolone!) -Com’è finita? ...S’era nell’entrone si cincischiava… ”vunderbarre… natte” (col mi’ tedesco, credi, un figurone! ) cosi, giusto pe’ fa ’... “ ain ceffellatte? -Tono, io sto anche a senti’ le tu’ricette, tanto qui siamo a veglia e ‘un manca il rosso, ma a me mi devi di’ che succedette e invece te scantoni a più non posso! aine birren ?... -nain danche! ... un te’ al limone? Al banco du’ ragazze, ma distratte, ‘un guardavano certo le persone… -Si potrebbe salì’!.. L’undici esatte -Giangio, ha’ ragione, scusa, so’ le sette, e ‘l tempo vola e io mi parlo addosso. Dunque .... che ti dicevo? - Come andette? -Con chi? .... - La donna... - Guarda m’ha commosso! La tedescona, ormai l’avrai capito, m’avrebbe ringraziato... e volentieri!! Ma dalle scale o ‘un viene giù ‘l marito, Mi s’avvicina tutta per benino con una guida in mano mi fa - Scusa... Bitter… main erre… fengo da Berlino... “Grazie, spreche italiano... zvai bicchieri!” e poi attacco co’ Duccio e con Simone... …… M’andò ‘n bu’a la notte e l’occasione!La pensı•onato Riprendiamo la pubblicazione delle opere di Antonio Tasso. Questa è del suo primo periodo ispirata dalla vita quotidiana di personaggi della storia senese. del Antonio Tasso La nuova voce di 9 pittura di Enzo G.A. Faltracco del La nuova voce pensı•onato Presentiamo alcune opere di Faltracco del periodo ‘nuovo figurativo’. 10 Eden - olio 100 x 100 Geyser - olio 80 x 80 Relitto - olio 80 x 80 Spaghetti al sugo nero di seppia dovrebbe adombrarsi? E poi questa figlia perché l’ha fatta? Per lasciarla tutta la vita all’altro banco? Per questo che si fanno i figli? Così ragionava fra se Turi e un giorno, dopo aver lasciato le solite ricette alla titolare e questa le ebbe messe a turno, si avvicinò all’altro banco: “Buon giorno signorina... permette?” Porse la mano e disse chiaramente il suo cognome. “Najade – rispose quella – molto lieta!” Era il tempo che si cominciava a presentarsi con il solo nome ed era anche il modo per darsi subito del tu. Turi, però, da quel signore che era,non profittò. “Najade! Ma che bel nome! Mai sentito! Come viene e da dove? Dalla nonna forse?” - “No! Assolutamente! Quando l’ostetrica mi mise vestita e profumata, tra le braccia della mamma… - “Complimenti Signora – esclamò - è bella e fresca come acqua di fonte.” E mia madre: “La chiamerò Najade come la Ninfa delle sorgenti e fu così che fui chiamata Najade”. “Anche la sua mamma ha un nome strano!” – “Si! pensı•onato Salvatore (Turi) Nicosia del Il papà di Turi era molto malato ed anche emiplegico. Assistito con molta cura ed amore dal figlio ma anche con tanta professionalità da un medico, di quelli di una volta e che non ne esistono più, non c’era verso che guarisse. Il medico veniva in casa almeno due volte a settimana a controllare gli effetti dell’ultima cura e spesso cambiava con nuovi e più aggressivi farmaci. Turi andava e veniva dalla farmacia e non guardava a spese. Buon per lui ch’era possidente e conduttore della sua azienda e quindi poteva spendere ed avere tutto il tempo necessario per badare personalmente al papà. S’era iniziato con le solite ricette di farmaci prescrivibili e gratuiti e s’era arrivati a medicinali costosissimi e rari a trovarsi. Spesso bisognava ordinarli a depositi più forniti e naturalmente con tempi d’attesa inevitabili. C’era a poca distanza da casa una avviatissima farmacia e gestita in maniera mirabile da una dottoressa, titolare e proprietaria, molto garbata e di polso. La farmacia era fatta così: al banco dei farmaci stava la dottoressa assistita da quattro inservienti che andavano e venivano e correvano e guai a tardare un secondo più del necessario. La clientela, sempre numerosa, stava in assoluto silenzio sicura, che al tempo, sarebbe stata ottimamente servita. All’altro banco, quello dei parafarmaci, profumeria, cosmetica e quant’altro stava la figlia, unica e sola; il papà, anch’egli farmacista era andato da tempo. Questo banco era poco frequentato poichè era tutto a pagamento ed i prezzi non erano da poco. La ragazza, conscia che la sua assidua presenza non era poi tanto determinante all’economia della azienda,andava in farmacia con suo comodo, dopo aver finito di rassettare la casa e preparato il pranzo per lei e la mamma; in farmacia, per occupare il tempo, leggeva, leggeva tanto. La dottoressa non chiedeva mai l’aiuto della figlia perché i quattro erano ritenuti più che sufficienti e, anche quando, dovevano saper fare per otto! Quando Turi cominciò a frequentare la farmacia, sulle prime si fermò ,anche lui, silenzioso e disciplinato tra i clienti ma non poté non accorgersi della ragazza all’altro banco. Avvicinarsi, presentarsi, discorrere e sopra tutto levarsi dalla folla e da quel puzzo di prossimo fu il primo pensiero di Turi. Che ci vuole, che c’e di male? La dottoressa si adombrerà? Se si usano i dovuti modi e il dovuto riguardo, perché di La nuova voce (prima parte) 11 Percorso sinuoso pensı•onato del La nuova voce 12 è vero! Mio nonno amava viaggiare e dopo aver trascorso una indimenticabile vacanza di nozze su un’isola delle Canarie, volle chiamare la mamma Teide col nome del vulcano di quell’isola”. Fu, a questo punto che la dottoressa,agitando il sacchetto con le medicine, invitò Turi a ritirarlo. Turi si avvicinò e pagò. Con un gesto la dottoressa invitò Turi ad accostarsi a lei. “Vuoi vedere che si è adombrata?” Niente affatto! “Ho deciso da oggi di fare a lei il 10% di sconto! Lei spende tanto e poi se lo merita!”. “Vecchia marpiona – pensò – vuoi vedere che le va a genio che discorro con la figlia? Perché non continuare?” Cosi pensò Turi e cosi andò! Ogni volta che Turi andava in farmacia consegnava le ricette alla mamma e correva dalla figlia a ragionare di tutto e di niente piacevolmente ed avevano preso, anche, a darsi del tu. Turi era un giovane che non andava tanto per il sottile; era di una franchezza e di una spontaneità disarmante anche se usata con la dovuta distinzione e così un giorno: “Najade hai mai pensato con quale nome bello, originale, raro come il tuo, potremmo chiamare una nostra figlia?“ Najade barcollò, né più né meno,come avevano barcollato sul ring tanti avversari sotto i colpi di Turi che aveva fatto anche pugilato. Vero è che se si vuole stendere un avversario lo si deve colpire in punti vitali ma è anche vero che non si fa così se si vuole chiedere in moglie una ragazza! Turi era fatto così: ognuno è fatto a suo modo, e Najade barcollò; si appoggiò al banco ,cominciò a guardare smarrita ora a destra ora a sinistra, evitò di incrociare il suo sguardo con quello di Turi, ebbe anche un moto come a volersi allontanare e voltò, per un attimo, le spalle; si rigirò e stringendo i pugni e battendoli nervosamente sul banco: “Ma tu sei matto! ma che si fa così! Ma tu sei completamente svitato!” Qui scoppiò a ridere, un riso convulso e infrenabile, forse anche nervoso tanto che la mamma: “Che vi succede? – E, visto che continuavano a ridere – Voglio sperare che farete ridere anche me!” “Ma certo Signora, si figuri!” Rispose Turi con quella faccia di ceramica di Caltagirone smaltata a fuoco. Un provvidenziale imprevisto mise fine a quell’imbarazzante situazione; un venditore ambulante di pesce entrò in farmacia elencando, ad alta voce, le specie che, quel giorno aveva da vendere. “Mi faccia due belle sogliole e me le pulisca bene” disse la dottoressa. “Scusa Najade, comprate pesce da un ambulante che lo porta a spasso, col suo triciclo, per tutto il giorno, sotto il sole, e senza neanche un po’ di ghiaccio?” – “Non ci crederai, Turi, è pesce freschissimo – incalzò Jade che era il suo diminuitivo – sappi che mia madre il pesce lo conosce: eccome!” – ”Non mi fare ridere Jade! Se accetti di venire a cena con me, se non hai riserve, ti conduco dove si mangia pesce e solo pesce ma di quello che quando ha la testa in padella ha ancora la coda in mare e così ti renderai conto quale è il vero pesce fresco: accetti?” “Accetto!” Solitudine (Continua) Laeterra la vita di può ignorare e tanto meno contraddire la tesi dei suoi recenti predecessori, ma nulla lo vieta. La dottrina della infallibilità papale è del 1876, ma questa infallibilità vale soltanto per i pronunciamenti solenni ‘ex-cathedra’ su materie di fede e di morale (dove non può sbagliare) e quindi è liberissimo di asserire – come ha già fatto in una omelia del 19 marzo 2013 – che la vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani, ma riguarda tutti. È il custodire l’intero Creato, la bellezza del Creato.” Ho una ammirazione immensa per Papa Francesco perché questo Pontefice – come i suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II – con la sua semplicità, le sue parole ed i suoi comportamenti testimonia quotidianamente al mondo l’essenza del Cristianesimo. Non sono in grado di prevedere cosa dirà nella sua enciclica, ma certamente non posso pensare, come cattolico, che per preservare la bellezza del Creato potrà rinunciare alla tutela della vita. Non soltanto la Chiesa, ma anche gli Stati che si riconoscono pienamente del ricolose da immigrati affamati senza lavoro e senza mestiere. Tokyo potrebbe arrivare a 39 milioni di abitanti, Dehli a 30 milioni, San Paolo e Città del Messico a più di venti milioni.” Dopo aver ricordato che Papa Paolo VI, nella Enciclica ‘Humanae Vitae’ del 1968, ha condannato l’uso dei contraccettivi l’articolo così continua: “La Chiesa di Roma, con l’appoggio dei paesi Sudamericani e dei potentissimi cattolici americani, ha bloccato perfino la politica della contraccezione sia alle Nazioni Unite sia, e soprattutto, in Africa dove gran parte delle missioni sono cattoliche”. Sartori spera ardentemente che Papa Francesco nella sua enciclica lasci cadere la ‘Humanae Vitae’ perché non può ignorare che un formicaio umano ucciderebbe il verde della Terra e perché gli esperti dicono che ci restano dieci anni prima della catastrofe climatica che sarebbe anche la catastrofe umana. Richiamandosi poi a San Tommaso d’Aquino il quale nella sua ‘Summa Teologica’ vieta l’aborto, ma non l’uso dei contraccettivi, conclude con queste parole: “Papa Francesco, si obietterà, non La nuova voce Il ‘Corriere della Sera’ del 16 maggio u.s. ha pubblicato in prima pagina un articolo di Giovanni Sartori dal titolo ‘La Terra verde sotto assedio’. In esso l’ anziano uomo di cultura (ha compiuto novanta anni di recente) ed eminente politologo si dice estremamente preoccupato circa la ‘tenuta’ della Terra di fronte alla crescita esponenziale della popolazione e fa un appello a Papa Francesco affinché si pronunci autorevolmente su questo enorme problema. Queste le parole all’inizio dell’articolo. “Leggo che Papa Francesco sta preparando una enciclica verde, vale a dire una enciclica che condanna la crescente scomparsa delle zone vergini della Terra, sempre più erose dalla cementificazione dell’uomo. Una cementificazione prodotta dal crescente ed insensato aumento della popolazione. Siamo già più di sette miliardi e, se le proiezioni di poco fa indicavano un tetto massimo di nove miliardi, oggi se ne prospettano sino a dieci. Dove li mettiamo? Per ora affollano città sempre più smisurate e squallide periferie rese pe- pensı•onato Gianfranco Gamboni 13 pensı•onato del La nuova voce 14 nella ‘Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo’ (documento sui diritti individuali, firmato a Parigi il 10 dicembre 1948, la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri) difficilmente approveranno leggi che pongano limitazioni in materia di nascite. Custodire le bellezze del Creato e mantenere condizioni di vivibilità sul Pianeta sono certamente obiettivi irrinunciabili, ma ritengo che per raggiungerli si possano percorrere altre strade rispetto alla limitazione delle nascite. Prima, però, di preoccuparci dell’incremento demografico bisogna che si affronti il problema, a mio giudizio più urgente, delle disuguaglianze esistenti tra tutti gli abitanti della Terra. Da più di venti anni la ‘Globalizzazione’ rende partecipe il mondo intero di quali sono le condizioni di vita nel ‘ricco Occidente’ il quale non potrà continuare a lungo a godere dei suoi privilegi, avulso dal contesto generale, perché i cittadini dei Paesi meno fortunati non saranno più disponibili a vivere in miseria e sottosviluppo. Umanamente non è accettabile che l’ottanta per cento della complessiva ricchezza mondiale sia detenuta da meno del venti per cento della intera popolazione e che miliardi di persone, dico miliardi, vivano o sopravvivano in condizioni di estrema precarietà. I Paesi ricchi non possono più ignorare o sottovalutare questa situazione e devono porsi l’obiettivo di affrontare con coraggio il problema della povertà nel mondo. Quello che devono fare, sperando di non essere travolti prima dagli avvenimenti, è destinare ingenti risorse – da reperire mediante una più incisiva tassazione a carico dei cittadini abbienti e diminuendo le spese militari – per destinarle allo sviluppo dei Paesi poveri cui bisogna fornire tecnologia ed adeguati mezzi finanziari per promuovere ‘in loco’ la crescita economica e sociale. Queste risorse potrebbero consen- tire sia la messa in coltura delle terre vergini che permetterebbe di ricavare grandi quantità di cereali in grado di sopperire ai bisogni di crescenti volumi di popolazione, sia la nascita di imprese i cui prodotti, per la minore incidenza del costo del lavoro, potrebbero essere venduti a prezzi competitivi. Si eviterebbero (o si ridurrebbero ampiamente), inoltre, i continui e massicci esodi di individui dalle povere terre di origine che tanto preoccupano l’Europa ed il nostro Paese in particolare. I Governi di vari Stati potrebbero non essere d’accordo sia perché non hanno la forza per imporre nuovi sacrifici ai propri cittadini già colpiti, come da noi, da una pesante tassazione, sia perché al loro interno esistono condizioni di disagio come la flessione del prodotto interno lordo e l’ elevata disoccupazione specialmente giovanile, sia per altre motivazioni di carattere politico. Ne cito soltanto alcune. Il miglioramento delle condizioni di vita nei Paesi beneficiari potrebbe portarli ad avanzare ulteriori richieste tali da mettere in serio pericolo i precari equilibri attualmente esistenti tra i vari Stati (questo non potrà accadere fino a quando l’America e le altre Grandi Potenze manterranno la loro supremazia in campo scientifico e tecnologico). Il consistente incremento dei consumi che ne deriverebbe produrrebbe, anche per il maggior impiego di energia, seri danni alla natura (questo potrebbe essere evitato educando e sollecitando tutti ad un rispettoso rapporto con l’ambiente, ad un uso parsimonioso delle preziose e scarse risorse esistenti e, soprattutto, con l’adozione di leggi che colpiscano severamente i responsabili di illeciti). Se con l’attuale popolazione di sette miliardi di abitanti abbiamo già grandi preoccupazioni per la tenuta pensı•onato del dotte, all’inizio dell’Ottocento, dalla Rivoluzione Industriale che, cambiando radicalmente il modo di produrre, mise a dura prova la tenuta politica ed economica degli Stati ed a come oggi stiamo brillantemente reagendo alla La nuova voce dell’ambiente pensiamo a cosa potrebbe succedere in presenza di una non controllata crescita della stessa (qui, per il momento, non c’è una vera e propria risposta). Queste motivazioni, però, non possono impedire che si realizzi una più equa ripartizione delle risorse mondiali perché il nostro Pianeta è già una grossa polveriera che rischia di esplodere da un momento all’altro. Dando quindi per certa la concretizzazione di seri interventi per promuovere la crescita economica e sociale delle popolazioni interessate, spetta sempre al ‘ricco Occidente’ affrontare al più presto il problema dell’incremento demografico perché gli esperti ci dicono che abbiamo poco tempo, massimo una decina di anni, prima che la situazione diventi insostenibile. La storia insegna che l’uomo, nel corso dei secoli, si è trovato di fronte a continue e crescenti sfide che è sempre riuscito a vincere. Basti pensare alle difficoltà pro- ‘rivoluzione tecnologica’ che, introducendo sofisticati strumenti (personal computers, telefoni cellulari ecc...), sta modificando profondamente il nostro modo di lavorare e vivere. Se, dunque, l’intelligenza e le capacità umane sono riuscite a superare periodi estremamente difficili e complessi non è escluso che si possano trovare soluzioni che rendano conciliabile il previsto sensibile aumento della popolazione con il mantenimento delle bellezze del Creato. I progressi nella genetica, nella medicina, nella farmacologia, nella bio-ingegneria stanno a testimoniare che nulla è impossibile. Man mano che diventeremo più numerosi (me lo auguro) noi abitanti dei Paesi più ricchi dovremo essere disponibili a rivedere progressivamente il nostro tenore di vita ed a fare qualche rinuncia. Avremo meno personal computer, telefoni cellulari e altre comodità, ma tanti bimbi in più che soltanto con i loro ingenui sorrisi ci ripagheranno ampiamente dei nostri (piccoli) sacrifici. Bimbi che potrebbero costituire, con la loro intelligenza e capacità, risorse importanti per garantire un miglior futuro a tutti. 15 io in un po’ di Monte di del La nuova voce pensı•onato Galileo Costanzo 16 Ed oggi, pensionato ormai da un bel po’ d’anni, per ricordare. E ricordare quando, nei primissimi anni ‘60, da giovane impiegato, ero incaricato di fare i ‘prestiti agrari’, con quella particolarissima ‘cambiale’ da compilare strettamente a mano! Buona parte del netto di questi prestiti era versato sul ‘libretto di risparmio’, per le spese che il cliente ‘colono’ avrebbe fatto nel corso dell’annata. E questo mi sembrò un per davvero fare bene il mio lavoro. Era questo, e poi lo sarebbe stato per tutta la mia vita bancaria, la mia ‘prima presunzione’, anche perché provenivo dal mondo cattolico dei gruppi giovanili DC, che ‘professavano’, tra l’altro, le encicliche papali, legate appunto al mondo del lavoro, ‘Quadragesimo Anno’ di Papa Leone XIII e ‘Rerum Novarum’ di Papa Pio XI, e questo con Rodolfo Carelli, diventato poi deputato, Dante Monda, sindaco di Cisterna, noti come ‘i giovani turchi’, che si rifacevano all’on. Galloni; ed essendo anche stato Delegato provinciale di Gioventù Aclista, dove più concretamente potevo sentirmi impegnato, anche qualche volta ‘chiacchierando’ con i giovani comunisti di Latina che, guarda caso, manifestavano le stesse nostre problematiche. E non posso certo dimenticare quando si andò a Roma con una cinquantina di trattori per festeggiare, col Papa, una festa dei lavoratori. In Banca entrai, comunque, non per la giovanile militanza politica ma perché fui uno dei due migliori dei diplomati dell’anno scolastico 1956-57! Comunque, decisi di lasciare concretamente tutti i miei incarichi politici e volli essere ‘solo’ dipendente del Monte, anche perché, facendo il mio consapevole dovere, potevo certo contribuire alla soluzione di non pochi problemi umani, economici che m’avevano un po’ o tanto coinvolto in quei ‘meravigliosi’anni precedenti. Ed un po’ d’anni appresso, il Monte dei Paschi, e prima Banca in Italia, tirò fuori i ‘Piccoli Prestiti a Rimborso rateale’. Ricordo che si faceva l’operazione, che diventò ‘nu- merosissima’, tutta ‘a mano’, non ancora esistendo adeguate apparecchiature elettroniche: la domanda, il deliberato della Direzione e la scheda di ‘conto corrente’, sulla quale scheda s’annotava, e sempre ‘a mano’, nella colonna ‘uscite’, l’importo dell’operazione, annotando mensilmente, nella colonna ‘entrate’, l’importo della rata. E questa fu, allora, una operazione ‘rivoluzionaria’: le banche scoprirono che ‘tanti piccoli facevano il grande’; ed accadeva così anche perché cominciarono ad arrivare ‘preziosissimi’ BOT e CCT dove finivano una buona parte degl’indispensabili ‘depositi’; e si rese quindi necessario accendere anche ‘piccoli’ conti correnti, i libretti di risparmio, acquisendo anche i piccoli pagamenti periodici, cominciando a parlare di mutui per l’acquisto della casa, mutui che, anche se proprio pochi, si facevano solo ai due/tre costruttori edili della città. Ed anche ricordo che, a tutti i miei amici di Latina che si diplomavano e laureavano, facevo accendere il conto corrente sul quale era concesso un ‘fidarello’ (tanto per cominciare) di 500.000 lire. E sarebbe un romanzo ricordare cosa fu, un bel po’ d’anni dopo, tutto quanto avvenne a Pomigliano d’Arco, prima Agenzia che diressi; diciamo che la gestione dei ‘piccoli prestiti’ alle migliaia e migliaia dipendenti della nascente Alfa Sud e dell’Alfa Romeo, dell’Alenia e Aermacchi fu ‘incredibilmente’ straordinaria. E come, quindi, quelle migliaia di persone poterono iniziare ad organizzare la loro vita, per farmi essere contento e farmi sentire attiva parte di quella straordinaria comunità, con il Monte che conseguiva, comunque, i suoi ragionevoli risultati. Sotto non pochi aspetti, consideravo questi rapportini più che quelli ‘colossali’ con le importanti società che erano là sedenti. Ma Pomigliano era anche famosa per le ‘patane’ e per la preziosa coltivazione di ortaggi, con a capo ‘e’ppummarole’. Dei tanti coltivatori che stavano là attorno, pochissimi erano clienti della Banca. Un amico cliente geometra di là mi raccontò da chi erano seguiti commercialmente e finanziariamente: da ‘personaggi’ che, alla fine dei conti, erano gli unici a guadagnare. Pensai che era una abitudine del posto, forse antica e consolidata e, con l’aiuto dell’amico geometra, nella convinzione di prospettare operazioni agrarie che per ‘laggiù’ erano anche agevolate nei tassi, cominciai a riunire (una volta anche in una Parrocchia) un po’ di questi agricoltori e Una vecchia cartolina di Pomigliano pensı•onato del Bovalino, Oppido, Bianco, Bova, Brancaleone, ecc. Insomma, questa mia voglia di dare sempre una concreta mano alle società avute attorno, si è dovuta, nelle suddette ed ormai antiche storie, rivedere. Per fortuna, nei quarantanni del mio lavoro, qualcosa di meglio e buono ho vissuto altrove, ringraziando, perché no, il Signore di avermi fatto trovare in altri ‘là’ più comprensione e gratitudine. Certo, fui nel nostro Monte un po’ ‘personaggio’, particolarmente quando difendevo quei luoghi, quei problemi, l’impegno che si doveva profondere per contribuire concretamente al miglioramento della vita in quelle per davvero straordinarie comunità. Emilio Giannelli, collega e grafico umorista del Corriere della Sera, volle ‘immortalare’, con il suo disegno qui allegato, durante il viaggio di ritorno da New York, il mio impegno che illustravo a gran voce, impegno che era considerato, dalla maggioranza di colleghi ‘nordici’, ‘straordinario’. Comunque, chissà cos’altro potrei raccontare di Aprilia, di Pomigliano d’Arco, di Napoli, di Salerno, di Frosinone, di Chieti ed Abruzzo, di Roma, di Firenze e di Prato. Certo, non sarebbe proprio tutto divertente ma tante cose sarebbero positive, particolarmente per l’impegno che sempre ho profuso ricordando quei miei tempi giovanili, pieni di ‘passioni’! E tutto questo anche dovendo gestire al meglio chi ‘piangeva’ e contemporaneamente ‘ammucchiava’ miliardi, essendo costoro anche sempre i primi a discutere e contestare, e vedeste come, mutamenti pur minimi di condizioni. Certo, dovevo fare il mio dovere e farlo bene! E per far questo quanti problemi, incontri, storie, gioie, dolori, nostalgie, speranze, delusioni, successi! Eppoi, quelle centinaia e centinaia di colleghe e colleghi e dipendenti, con i loro entusiasmi, i loro umori, le loro politiche, i loro sogni, i loro impegni, ed essere, per quanto possibile, sempre con loro ben sintonizzato, perché anche loro fossero sintonizzati con me per i risultati da conseguire. Mah, ch’emma fa? Certo, a Napoli le mie idee de guaglione s’hann ‘ncuntrate con nu mare e cose e fatt e surprese pè famme fa, sì, proprio sì, homme! La nuova voce spiegar loro quanto sarebbe stato più vantaggioso fare l’operazione agraria . Alcuni mi sembrarono convinti, qualcuno manifestava incertezza, altri escludevano noi Banca in questa pur buona possibilità. Volli andare avanti! Però, alla vigilia di un nuovo contatto, l’amico geometra mi disse che l’incontro non ci sarebbe stato e che non era il caso di pensare per il futuro a quel tipo di ‘interesse’. E perché? Aveva ricevuto, da parte di ‘interessati’ a quella agricoltura, una serie di telefonate che ‘sconsigliavano’ (ma ch’era un ordine!) d’andare avanti. Peraltro, da quelle parti, c’era un’antica e nota famiglia che ‘regolava’ un po’ tutto. Cosa che ‘consigliò’ anche me di rinunciare alla pur bella iniziativa, peraltro tanto coerente al contesto! La Direzione di Napoli, da cui dipendevo, e che aveva non poco apprezzato l’iniziativa, fu, ovviamente, dello stesso avviso, cercando anche di un po’ frenare i miei entusiasmi, particolarmente quando erano diretti a ‘comunità’. Dopo un bel po’ d’anni, fatte non poche altre esperienze italiane, considerato ormai come esperto di problematiche meridionali, fui inviato a dirigere il Gruppo di Reggio Calabria, tra l’altro anche nei momenti in cui si stava incorporando la Cassa di Risparmio di Reggio Calabria. Bene, qui, volendo e dovendo fare il mio ‘particolarmente esotico lavoro’ al meglio, con la convinzione di poter dare una concreta mano alla pur non brillante economia della zona, cercai, tra l’altro, di stabilire un concreto rapporto anche con la locale Associazione Artigiani, per vedere un po’ cosa si potesse concretamente fare assieme. Ricordo che fu un gran bel daffare pieno di incontri, visite, per arrivare alla organizzazione di un convegno provinciale, dove il Monte – tramite me e collega senese specializzato nel settore – avrebbe illustrato come e quanto si sarebbe potuto realizzare. La giornata fu apparentemente positiva, avendo anche non pochi complimenti di responsabili ed autorità varie. E da quei bei momenti, che erano quelli della operosità della Banca ed i vantaggi che avrebbero potuto avere gli Artigiani di là, cominciai a ricevere, e per un bel po’ di tempo, una telefonata tutte le notti e senza che qualcuno parlasse. A chi dicevo quella cosa? Ne parlai con uno degli avvocati della Banca, quello più anziano ed il più a conoscenza di come si potesse o dovesse fare, anche segnalando la cosa, ovviamente, alle Autorità giudiziarie. E l’amico avvocato, dopo qualche giorno, venne da me e mi disse di rinunciare alla iniziativa con gli artigiani. Mi disse solo, che cercavo di sapere, ‘hai certo capito!’. Ed era vero, che oramai avevo compreso, essendo presente la Banca con propri sportelli, tra gli altri posti, in località come Locri, Santo Stefano in Aspromonte, 17 Quando ilMonte stipendiava i gatti di del La nuova voce pensı•onato Mario Masseti 18 Proprio così, si era nei primi anni cinquanta, e all’agenzia l di Roma, ogni mese arrivava dall’ufficio economato una busta con lo ‘stipendio’ per acquistare il cibo giornaliero per un magnifico gatto soriano nero, che se ne stava tutto il giorno immobile come una statua sulla scrivania del direttore, mentre la notte avrebbe dovuto... acchiappare eventuali topi. Era conosciuto e amato da tutti, clienti ed impiegati ( il dott.Nannini, anche lui in agenzia insieme al sottoscritto lo adorava). Poi, come per gli storici gatti ottocenteschi operanti negli uffici comunali, tutto finì. A quei tempi si tirava la cinghia, e a chi chiedeva il perché della scomparsa ci fu la classica risposta: “Non c’e trippa per gatti!“ nel senso che non si potevano più mantenere. Oggi a Roma la frase e divenuta sinonimo di diniego quando si vogliono rifiutare soldi o favori a qualcuno. Questo inserto, per aprire un discorso meno serioso sui ricordi delle nostre carriere di ‘Montepaschini’; per ricercare nella memoria avvenimenti accadutici personalmente, liberatori o strani, e per dimostrare che c’erano anche altre cose nella routine lavorativa di ciascuno di noi. Comunque quelli erano veramente tempi di ristrettezze per tutti. Ricordo una circolare della Direzione Generale, nella quale si chiedeva, anzi si ordinava, il risparmio più rigoroso nel consumo degli strumenti di lavoro. Si imponeva di non strappare le strisciate delle macchine calcolatrici, ma al termine di girare il rotolo ed usarlo nuovamente dalla parte non stampata, oppure riconsegnare i cannelli vuoti delle penne a sfera prima di ottenerne una nuova; di non piegare le attache, descrivendo il costo di ciascuna in centesimi. Usare poi la carta carbone più volte e le matite sino all’estrema consumazione. Questa circolare oggi e in possesso della redazione del nostro giornalino, alla quale la spedii qualche anno fa (perché non pubblicarla per intero come memento della crisi odierna?) Sempre negli anni cinquanta avevo le mansioni di cassiere presso l’agenzia 4. Una mattina mi accorsi che il commesso non aveva aggiornato la data sul timbro ‘pagato’, quindi mi accinsi a farlo io. Presi le grosse forbici in dotazione e maldestramente mi infilzai una delle lame tra il pollice e l’indice della mano sinistra. Ora, attenti alla sequenza degli avvenimenti che seguirono, degni di una comica di Ridolini: sfilai la lunga lama, gettai un grido, mi tappai con l’indice della mano destra la ferita, e ad una pimpante e giovane collega accorsa spiegai l’accaduto. Incredula mi disse di non scherzare: non si notava nulla di serio. Levai il dito, e siccome internamente era stata recisa un’arteria, sgorgò subito un violento getto di sangue che imbrattò copiosamente la faccia e gli abiti della ragazza. Urla da finimondo! Tutti si precipitarono a soste- pensı•onato del cosa pazzesca durò poco ed il sottoscritto ...veleggio finalmente verso altri lidi! Comunque a Roma ebbi molte altre avventure ed anche disappunti. Esisteva in città qualcosa di unico al mondo: l’agenzia 5, proprio a lato della scalinata di Trinità dei Monti, in piazza di Spagna. Unica al mondo dicevo, perché al primo calar della sera si accendeva una magnifica e vasta insegna luminosa che riportava a lettere cubitali la scritta: ‘Monte dei Paschi di Siena’. Tutti i popoli della terra, perché in quel luogo c’era veramente sempre presente il ‘mondo’ intero, venivano a conoscenza che esisteva la nostra banca. Purtroppo economicamente la postazione non rendeva molto e l’agenzia fu scambiata con un’altra in periferia, senza capire che la pubblicità di ritorno non aveva prezzo: peccato! Prima che lasciassi la cassa per l’Ufficio di Rappresentanza, ebbi modo di conoscere molti grandi personaggi dello spettacolo, tutte persone amabili ed alla mano: da Walter Chiari, a Gino Cervi, dal basso Nicola Rossi Lemeni, che ricorderete, forte e muscoloso, spesso nelle parti di Ercole o di Sansone, al soprano Virginia Zeani, alla simpatica Delia Scala od alla maggiorata Yvonne Sanson, dolcissima compagna di Amedeo Nazzari in una lunga serie di film, oltre a molti altri. A questo proposito ricordo anche un episodio poco edificante. Fu mandato in agenzia un collega che non conosceva nessuno. Un giorno, mentre allo sportello parlava con un distino signore, se ne usci, ridendo: - Vede quella signora là in fondo?... Ebbene, è una ‘cagna’! - Io allibii, esterrefatto, non sapen- La nuova voce nere la collega ritenuta gravemente ferita; chi prendendola di peso per portarla al vicino ospedale di S. Giovanni, chi andando a chiamare l’ambulanza, chi tentando di farla sdraiare. Intanto si era spaventata anche la clientela... mentre io me ne restavo sempre immobile, pulito e per niente dolorante, col dito premuto nell’incavo del pollice e dell’indice della mano sinistra. Finché urlando, tolsi il dito e il sangue sgorgò a catinelle. Conseguenza: venti giorni col braccio al collo, e mi andò bene, perche grazie a Dio non si era reciso alcun tendine! Un bel giorno fui trasferito all’agenzia due. Chi mi conosce sa che sono alto oltre un metro e novanta. Presi subito posto alla cassa, e con spavento notai che uscivo fuori dallo sportello dal bellico in su. Era accaduto che, forse per un errore tecnico, nell’eseguire dei lavori nell’ambito della cassa, sul pavimento era stato costruito una specie di soppalco in legno. Immaginate dover lavorare muovendo le mani al di sopra della testa dei clienti. Venne subito informata la Filiale e l’economo, un caro amico, purtroppo scomparso prematuramente, non sapendo come rimediare, tentò di farmi trasferire in un posto più consono, ma non fu possibile per carenza di personale. Furono giorni impossibili, finché fece una pensata, bontà sua, degna d’essere pubblicata... sul giornalino: mandò in agenzia un falegname, il quale dopo aver lungamente ponderato sul da farsi, pensò bene di segare le tavole del pavimento creando una specie di fossa quadrata della larghezza di circa cinquanta centimetri di lato e profonda altrettanto, in cui sarei dovuto stare in piedi senza fare troppi movimenti. La 19 pensı•onato cui si era rivolto, fece un sorrisetto strano. Gli si accostò ancora di più e rispose, guardandolo negli occhi: Lo so bene, perché. .. quella signora è mia moglie!Qui finisco, benché ci sarebbero da riempire molte altre pagine di episodi più o meno simpatici, e sono certo che ciascuno di noi avrebbe altrettanto da dire nel ricordare i suoi lunghi anni trascorsi in banca. del La nuova voce do cosa fare, anche perché il personale dell’Istituto era sempre cortese e premuroso. Evidentemente il collega, indubbiamente sgarbato, aveva espresso quel giudizio volgare e fuori luogo, rifacendosi al concetto ‘romanesco’ che cosi apostrofava una cantante di scarso talento. Comunque, non avrebbe mai dovuto permetterselo nei confronti di una cliente, era proprio andato fuori di testa! Il signore a 20 Un prestigioso traguardo (nozze d’oro di Alberto Quintiliani) Lo scorso sabato 6 settembre hanno festeggiato i 50 anni di matrimonio Alberto e Grazia Quintiliani. Alberto Quintiliani è un nostro collaboratore ed è nome noto ai moltissimi colleghi ‘meno giovani’. La cerimonia è stata celebrata presso la Basilica ‘S.Maria a Mare’ di Maiori (SA), sulla costiera amalfitana, che Alberto considera ormai sua cittadina d’adozione. Queste cerimonie prevedono normalmente una liturgia classica, che consiste nella S.Messa, omelia del sacerdote e, a volte, un discorso declamato dallo sposo dal pulpito, con una buona dose di retorica ed ‘assoli di violino’ all’indirizzo della consorte. Vogliamo invece raccontarvi brevemente la liturgia completamente diversa che ha seguito Alberto nell’occasione: ferma restando ovviamente la S.Messa e la consueta intensa omelia del Parroco della Basilica - il suo carissimo amico Don Vincenzo Taiani - memore delle sue conosciute capacità musicali, Alberto per l’occasione ha rielaborato e variato il testo di una canzone dei Pooh, intitolata ‘50 primavere’ - che narra appunto della ricorrenza dei 50 anni di matrimonio dei genitori di D’Orazio, ex batterista del complesso. Alberto ha ‘plasmato’ il brano, adattandolo alla storia del suo matrimonio, ha poi registrato il pezzo, da lui cantato e, avvalendosi della complicità di Don Vincenzo e della nuora-speaker – che l’ha presentata agli ignari partecipanti – la canzone è stata diffusa nella cattedrale, che vanta un’acustica perfetta, tra la meraviglia e gli applausi calorosi dei figli, nipoti e parenti stretti presenti alla cerimonia. Un augurio affettuoso ai coniugi Quintiliani da parte della redazione. Nella foto Alberto e Grazia circondati da figli, nipoti e parenti. Il cuoco aifornelli a cura di Flavio Egni Con questo numero, sperando di fare cosa gradita ai lettori ed appassionati di cucina che mi seguono con particolare attenzione, riprende la pubblicazione delle mie ricette personali. Ritengo di fare cosa gradita ricominciare con alcune semplici ricette a base di pesce. minuti ed inserite i pomodori, pelati, senza semi e tagliati a filetti. A fuoco vivo per un minuto o poco più, reimmettete quindi il liquido prodotto dai frutti di mare, fate ritirare un po’ ma non troppo, e verso la fine i frutti di mare stessi ed i gamberi in parte sgusciati. Aggiustate di sale e pepe. Scolate gli spaghetti al dente e fateli saltare nella padella con due o tre cucchiai d’acqua di cottura della pasta, infine spolverate con il prezzemolo tritato, fate raggiungere la giusta densità e servite decorando ogni piatto con i frutti completi di guscio. Buon appetito!! del La nuova voce Ingredienti: mezzo kg di vongole, un kg di cozze, 300 gr di tartufi (se li trovate), un calamaro non troppo grande, 300 gr di gamberetti, 200 gr di pomodori privati della pelle e dei semi, 2 spicchi pensı•onato Spaghetti allo scoglio con frutti di mare d’aglio, un ciuffo di prezzemolo, sale, pepe, olio evo. Dopo averli lavati mettete in una padella cozze, vongole e tartufi e lasciateli aprire a fuoco vivo. Scolate il liquido e filtratelo. Separate i frutti dai gusci lasciandone qualcuno intero per decorare i piatti. In un tegame fate andare l’olio extra vergine di oliva con l’aglio tritato, aggiungete il calamaro pulito e tagliato a piccole listarelle, fate cuocere per pochi del La nuova voce pensı•onato Spaghetti al tonno 22 Un piatto semplice, gustoso, veloce e di attualità in ogni stagione. Ingredienti: una cipolla piccola, due spicchi d’aglio, un ciuffo di prezzemolo, tre hg di tonno sott’olio, una scatola di pomodori a pezzetti fini da 200 gr circa o un quarto di tubetto di concentrato di pomodoro, vino bianco, sale, pepe, olio evo. In un tegame adeguato fate rosolare in olio extra vergine d’oliva un trito di cipolla, aglio e prezzemolo. Immettete il tonno sgocciolato e schiacciatelo con una forchetta. Fate cuocere per alcuni minuti, versate il vino bianco secco e fate evaporare. Aggiungete quindi il pomodoro nella versione che preferite, poca acqua, fate ritirare e condite la pasta. Buon appetito!! Se preferite potete provare la ricetta anche in bianco, fermandovi prima di immettere il pomodoro Zuppa di cozze Ingredienti: 2 kg cozze, 10 pomodorini ciliegini freschi, una scatola da 400 gr circa di pomodorini ciliegini con sugo, 3 spicchi d’aglio, un ciuffo di prezzemolo, sale, peperoncino, olio evo, vino bianco, fette di pane abbrustolito (tostato). Aprite le cozze in un tegame coperto con un poco di olio ed un quarto di bicchiere di vino bianco secco, girate ogni tanto per far assumere calore in ogni parte, appena cominciano ad aprirsi spengete il fuoco e lasciate riposare qualche minuto. Scolate e recuperate quindi il liquido prodotto dalle cozze e mettetelo da parte. In un capiente tegame mettete una generosa dose di olio extra vergine di oliva, gli spicchi d’aglio ben schiacciati affinché rilascino tutto il loro profumo ed il peperoncino, se gradito. Fate insaporire senza far prendere colore ed aggiungete i pomodorini freschi tagliati a metà, fate andare a fuoco vivo per qualche minuto ed immettete i pomodorini in scatola. Schiacciateli con una forchetta, dopo due o tre minuti aggiungete il liquido delle cozze, regolate di sale, ancora pochi minuti e sarà il momento delle cozze. Giratele delicatamente per far prendere il sugo formatosi, spengete il fuoco , una spolverata di prezzemolo tritato finemente ed impiattate con una fetta di pane abbrustolito. Buon appetito!! Piatto consigliato se disponete di seppie di piccole dimensione e freschissime. Ingredienti: un kg di seppie piccole, 3 spicchi d’aglio,un ciuffo di prezzemolo, sale, peperoncino, vino bianco secco, olio evo. In una padella fate andare in olio extra vergine di oliva gli spicchi d’aglio ben schiacciati, prima che questi prendano colore aggiungete le seppioline intere con l’osso ma private del becco che si trova tra i tentacoli. Cuocete a fuoco vivo, regolando di sale, per circa 7/8 minuti, insaporite con mezzo bicchiere di vino bianco verso fine cottura. Lasciate evaporare e trasferite in un vassoio di portata. Cospargete di prezzemolo tritato fine e servite caldo. Buon appetito!! del Ingredienti: un kg o più di seppie, 6/7 spicchi d’aglio, sale, peperoncino, olio evo. In una padella fate andare in olio extra vergine di oliva, l’aglio tritato finemente ed il peperoncino a piacere, senza far prendere colore aggiungete le seppie pulite e tagliate a pezzi abbastanza grandi, aggiustate di sale e fate cuocere a fuoco forte per pochi minuti. Servite caldo e Buon appetito!! pensı•onato Seppie intere La nuova voce Seppie all’aglio 23 NUOVI SOCI Sono entrati a far parte della nostra Associazione i seguenti nuovi Soci: FURIO DONATO – Mola di Bari GIARDI UDIO – Serrone MARZUCCHI MARIO – Siena MONTALTO LUIGI – Monsampolo del Tronto NIZZOLI LUIGI – Pisa PEROTTO MAURIZIO – Sesto San Giovanni POCHETTI MAURIZIO – Milano SCARAMELLI VASCO – Viareggio TARINI ROBERTO – Corciano TOMBERLI ANTONIO – Napoli VALBONESI PAOLA – Siena VANNONI ANTONELLA – Castelnuovo Berardenga VOLPINI LUIGI – Castelnuovo Berardenga CONTRIBUTI VOLONTARI Sono pervenuti alla nostra Associazione, per le proprie attività organizzative e per il periodico “LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO”, contributi volontari da parte dei seguenti Colleghi: BALDI AROLDO – Siena GALARDI MARIA LUISA VED. GRANAI – Siena I NOSTRI LUTTI Comunichiamo con vivo cordoglio la scomparsa dei Colleghi: ANDREANI NELLA VED. MARROCCHESI – Siena AUSILIO SAVERIO – Roma BANI EZIO – Milano BARDI LUCIANO – Livorno BISOGNI CHIARA – Firenze BRAUZZI VANDA VED. ROTELLI – Firenze CALANDRO ROSA – Genova CEPRANI GIULIA VED. CAUSARANO – Siena CERAVOLO GABRIELLA – Sinalunga CHERUBINI RENATO – Asciano DONATI GIULIANA VED. MULINARI – Pisa ELMETTI ARMANDO – Roma EMILI DARIO – Siena FIUMALBI FIDENA VED. NESI – Pontedera FRANCHI GIANFRANCO – Siena FUMELLI CARLO – Lucca GENOVESI DINO – Pietrasanta HALL ANTONIO BENEDETTO – Firenze LANDI EMANUELA – Massa MARZIALI MARCELLO – Siena MELANDRI LEILA LINA VED. BINDI – Siena MONTIANI ROLANDO – Siena MONTICELLI ZANETTA VED. TALIANI – Cascina NALDINI LUCIANO – Orbetello PINI CESARINA VED. FAGIOLINO – Siena SCIAMMARELLA DARIO – Paola SEMPLICINI PIER LUIGI – Firenze SERI ANNA – Roma SORICELLI MAURIZIO – Roma VALACCHI MARCELLO – Siena PREVIDENZA COMPLEMENTARE AZIENDALE ‘SWITCH ANNUALE DELLE LINEE DI INVESTIMENTO’ del La nuova voce pensı•onato Siamo stati invitati a ricordare ai nostri Soci che hanno ancora mantenuto lo zainetto presso la ‘CPA’ o il ‘Fondo post’che, nel prossimo mese di novembre sarà attivata, come ogni anno, la sessione di switch delle linee di investimento. L’eventuale variazione della linea di investimento, che avrà effetto dal 1° gennaio 2015, può essere richiesta entro il mese di novembre compilando il modulo presente nel sito www.mps.it/fondipensioneaziendali/ o richiedendolo all’indirizzo [email protected]. 24