Rivista d’informazione musicale e bandistica della Federazione Bande Siciliane. 200 Anno: III N° 3 Mese: luglio 2013 FeBaSi Magazine Federazione Bande Siciliane IN QUESTO NUMERO: L’anniversario della nascita di Verdi Ruben Simeo a S. L. del Mela Il corso annuale di Propedeutica I concorsi nazionali ... e tanto altro! SOMMARIO FeBaSiMagazine REDAZIONE 1 pag. 2 Concerti ed esibizioni - I Borghi medievali nebroidei ritornano a suon di musica. pag. 3 pag. 4 Corsi & Stage - Laura Fermanelli fa giocare la Sicilia musicale. - Il grande trombettista Ruben Simeo incanta Pace del Mela. pag. 5 pag. 6 Concorsi - Mirko Musco dirige la banda di Mazzarino e vince “La bacchetta d’oro” 2013. - Il Concorso Nazionale AMA Calabria pag. 8 La ricorrenza... - Verdi e la banda musicale, un matrimonio che dura da due secoli. Banda & dintorni... pag. 10 - Direttore d’orchestra o ventilatore a braccio? Direttore Editoriale: Salvatore Butera Capo Redattore: Giuseppe Scarlata Redattori: Rosa Maria Crisafi Silvia Di Chiara Graphic Designer: Carmelo Galizia FeBaSi Federazione Bande Siciliane via Romeo n° 19 C.A.P. 95024 - Acireale CT tel. 347 6679487 web: www.febasi.it e-mail: [email protected] Copertina dedicata alla ricorrenza del 200° anniversario della nascita di Giuseppe Verdi (1813-2013) 2 FeBaSiMagazine I Borghi medievali nebroidei ritornano a suon di musica. Concerti ed esibizioni Dopo il successo dell’edizioni precedenti anche quest’anno l’Ass. Ars Vita Est e la S. Marco Wind Band di S. Marco d’Alunzio (ME), in collaborazione con la FE.BA.Si. ripropone BORGO IN MUSICA: un contenitore di eventi musicali, concerti, campus e masterclass con docenti di fama internazionale, che si svolgerà durante i mesi estivi. L’idea di “Borgo in musica”, nasce nel mettere insieme le bellezze culturali e ambientali del territorio, che fa da cornice agli eventi musicali e culturali: i corsisti possono lavorare in tranquillità e serenità vivendo una vera e propria vacanza studio per visitare e vivere nello splendido comune di San Marco d’Alunzio e tutto l’hinterland nebroideo. Quest’anno oltre a proporre un programma più ricco, sono state pensate alcune novità. I Campus, per i giovani musicisti, hanno il fine di valorizzare e far maturare gli allievi dei nostri gruppi e delle associazioni dei paesi limitrofi, dando ai ragazzi l’opportunità di avvicinarsi all’alta formazione e la possibilità di conoscere e lavorare con i docenti del nostro conservatorio di riferimento per favorire la loro crescita e la maturazione artistica; Le Masterclass, pensate per gli studenti dei conservatori e per i musicisti, portano artisti e docenti di fama internazionale a conoscere e legare il proprio nome al nostro comune e al nostro gruppo musicale più importante, gli studenti hanno altresì la possibilità di lavorare con questi importanti musicisti direttamente nel territorio dei Nebrodi che da sempre da linfa ai conservatori e alle più importanti orchestre italiane. La grande novità dell’edizione 2013 sarà il “Premio Borgo in Musica” promosso in collaborazione col Magazzino Musicale Miceli di Capo d’Orlando (ME) per incentivare e motivare ancor di più i giovani musicisti e studenti che parteciperanno all’evento. Al “Premio Borgo in Musica” parteciperanno gratuitamente tutti gli allievi iscritti alle masterclass e ai Campus dei corsi estivi 2013; i docenti dei vari corsi segnaleranno all’associazione i migliori elementi che verranno invitati a partecipare, sempre gratuitamente, ad una Rassegna Musicale per la Festa della Musica (nel periodo di Novembre) fra questi, una giuria qualificata, selezionerà i vincitori del “Premio Borgo in Musica” che riceveranno concerti offerti dall’Ass. Ars Vita Est (con date da concordare) e buoni acquisto presso il Magazzino Musicale Miceli di Capo d’Orlando. In alto: locandina “Borgo in musica 2013” cale, esperienza e repertorio. Questi eventi , già da due anni e soprattutto dall’anno scorso, hanno reso S. Marco d’Alunzio un vero centro culturale e musicale, valorizzando il nostro splendido borgo medievale come contenitore di cultura e musica viva nell’ organizzazione di concerti ed eventi di spessore internazionale, ma anche pubblicità ed affluenza turistica. I corsi porteranno nel nostro comune e nel nostro territorio allievi da tutta la Sicilia e non solo, graQuesta iniziativa, proposta dalla zie al prestigio degli insegnanti direzione artistica e dall’idea di che hanno accettato il nostro inalcuni docenti, vuole stimolare vito. ancor di più l’attività artistica Il progetto organizzato dall’Ass. dell’associazione ma soprattutto Ars Vita Est coinvolgerà diverdegli allievi che, oltre all’impor- si musicisti e docenti di fama intanza dei corsi, avranno anche la ternazionale: Basilio Sanfilippo possibilità di esibirsi con continu- (1° Trombone dell’orchestra di ità per crescere in maturità musi- S.Cecilia di Roma), Gianfran- 3 FeBaSiMagazine co Brundo (docente di sassofono presso il conservatorio Corelli di Messina), il Quartetto di Sassofoni Arcadia (gruppo cameristico che ha ottenuto riconoscimenti a livello nazionale), Luigi Izzo (docente di basso tuba presso il conservatorio Corelli di Messina), il Quartetto di Clarinetti Davabugi (composto da Orchestrali della Rai, Fenice e della Polizia di Stato), Marco Pierobon (trombettista solista di fama internazionale). Il concerto centrale delle manifestazioni sarà l’08 Settembre 2013 con la San Marco Wind Band che avrà l’onore di suonare con i doInoltre, in prossimità dei vari cor- centi dei corsi ed in particolare si (da Luglio a Settembre 2013) si il M° Marco Pierobon (solista di organizzeranno concerti, saggi, fama internazionale) ed il Quarconferenze ed eventi musicali che tetto Arcadia (brano inedito scritrenderanno l’evento ancora più to per l’occasione). fruibile al grande pubblico. Salvatore Crimaldi Laura Fermanelli fa giocare la Sicilia musicale. E’ stato un vero successo il corso di propedeutica musicale “Musica in tutti i sensi” tenuto dalla professoressa Laura Fermanelli: un boom di iscrizioni, con oltre 100 corsisti e ben 4 appuntamenti sparsi in tutta la Sicilia. La professoressa Fermanelli partendo dalla provincia di Catania, precisamente da Pedara, si è poi spostata a San Marco d’Alunzio in provincia di Messina, per sostare tre giorni a Buseto Palizzolo (TP)e concludere il suo tour di musica e giochi a Castelbuono in provincia di Palermo. Il corso di propedeutica ha avuto la finalità di far conoscere tutta una serie di attività inerenti alla didattica della musica nella sua visione più ampia. Poiché la musica fa parte del vissuto di ognuno di noi e molto spesso la viviamo passivamente, ci ritroviamo in ambienti in cui la musica diventa un sottofondo a cui spesso neanche si presta attenzione. Tutti noi abbiamo un rapporto stretto con la musica anche se a volte non ce ne rendiamo conto. La Corsi & Stage In alto e in basso a sinistra: la prof.ssa Fermanelli ed i corsisti, durante le lezioni. musica ha un potere enorme sul nostro sviluppo, e soprattutto su quello dei bambini, nelle fasi evolutive la musica ha il potere di migliorare le capacità cognitive, relazionali, senso motorie, ed ha anche la grande potenzialità di essere motivante e piacevole. Questo fattore dovrebbe essere sfruttato appieno favorendo le attività musicali a partire dai nidi alle scuola dell’infanzia e alle scuole primarie. Durante i corsi sono stati utilizzati diversi strumenti musicali appartenenti allo strumentario didattico “Orff ” oltre che oggetti di uso quotidiano quali bastoni, scope, legni, teli e altro, e l’uso del corpo umano come body percussion, il tutto avendo come punto cardine l’esperienza musicale vissuta con tutti il corpo, da questo il titolo “Musica in tutti i sensi!” scelto dalla professoressa Fermanelli è stato proprio azzeccato. Giuseppe Scarlata FeBaSiMagazine 4 Il grande trombettista Ruben Simeo incanta Pace del Mela. Corsi & Stage Siamo ormai abituati a vedere sfilare veri talenti quale si è alternato alla guida dell’orchestra col m° nella provincia di Messina, grazie al lavoro dell’ As- d’Amico. sociazione “ M. Randisi” di Santa Lucia del Mela, e Questo è stato il programma della serata: al suo vulcanico maestro Giuseppe d’Amico. Quest’anno, in collaborazione con la Fe.Ba.Si. è staDmitri Shostakovich to svolto una masterclass con un docente d’eccezio- Festive Overture Op. 96 (trascr. Donald Hunsberger) ne, il talentuoso Ruben Simeo. Alexander Arutiunian Al corso di perfezionamento hanno partecipato ben Concerto for Trumpet (trascr. Guy M. Duker) 20 trombettisti, provenienti da ogni zona della Sicitromba solista - Ruben Simeo lia, esaurendo tutti i posti disponibili, i quali hanno avuto modo di studiare col grande Ruben alcuni Camillo de Nardis aspetti tecnici e melodici riguardanti lo strumento. Il Giudizio Universale A conclusione della masterclass, il 19 maggio 2013, poema sinfonico (trascr. Franco Cesarini) il maestro Simeo si è esibito in un concerto assieme Direttore ospite: Lorenzo Della Fonte all’orchestra di fiati dell’Associazione “M. Randisi” (I esecuzione in Sicilia) diretto dal M° Pippo d’Amico, all’interno del prestigioso scenario del teatro comunale di Pace del Mela Jose’ Vicente Simeo (ME), registrando il tutto esaurito. Fantasia in fa para trompeta y Banda tromba solista Al concerto erano presenti molte autorità, oltre che Ruben Simeo seicento spettatori, i quali hanno potuto applaudire il talentuoso solista spagnolo, nell’esecuzioni di al- Perfecto Artola - La Concha Flamenca Pasodoble cuni pezzi solistici e insieme l’orchestra. tromba solista - Ruben Simeo Il concerto ha visto anche un altro ospite di grande fama, il direttore d’orchestra Lorenzo della Fonte, il Giuseppe Verdi - Aida “finale ultimo dall’atto II” (trascr. Franco Cesarini) AA.VV. Brani per ensemble di trombe Joaquin Larregla Viva Navarra! – Jota (trascr. Juan Gìmènez Cerezo) tromba solista - Ruben Simeo Jean Baptiste Arban Variazioni su “Il Carnevale di Venezia” (trascr. Donald Hunsberger) tromba solista - Ruben Simeo. G.S. In alto: momento finale dell’esecuzione con R. Simeo, il M° G. D’Amico e la banda di Santa Lucia del Mela. 5 FeBaSiMagazine La banda di Mazzarino vince “la bacchetta d’oro” 2013 Il Corpo bandistico “Santa Cecilia” dell’Associazione InArte di Mazzarino, diretto dal Maestro Mirko Musco, domenica 12 maggio presso il Teatro comunale di Fiuggi, ha ottenuto il primo premio nella seconda categoria, con votazione di 90/100 al Concorso bandistico nazionale “La Bacchetta d’oro”. Le bande musicali partecipanti sono state 13 provenienti da tutta l’Italia ed in particolare da: Caselle Torinese (TO), Cerenzia (kR), Guarcino (FR), Velletri (RM), Scandale (KR), Fiuggi (FR), Fabriano (AN), Santafiora (GR), Strongoli (KR), Laureana di Borrello (RC). La formazione nissena, in particolare il maestro Musco, hanno ricevuto inoltre il riconoscimento speciale de “La Bacchetta d’oro” per aver totalizzato il maggior punteggio fra tutte le categorie di concorso. Alla banda è stata attribuito anche il riconoscimento de “La Bacchetta d’argento” per la migliore esecuzione della marcia d’obbligo “Marcia dei fiori” di Davide Boario ed è stata, inoltre, insignita del trofeo “Maestro Gesualdo Coggi” per la migliore esecuzione della marcia sinfonica “Lucilla”. I premi assegnati sono stati un oboe del valore di 1000 euro, un clarinetto in sib e i trofei in oro ed argento. La giuria, presieduta dal maestro olandese Jo Conjaerts e composta dai maestri Michele Mangani e Alfio Zito, ha espresso molti apprezzamenti al corpo bandistico Concorsi In alto: la banda di Mazzarino nei momenti che precedono l’esibizione. di Mazzarino, complimentandosi soprattutto con il maestro Musco. I criteri di valutazione sono stati: intonazione, qualitá, suono, bilanciamento, tecnica, articolazione, ritmica, insieme, espressione dinamica, interpretazione. Durante la prova di concorso, durata 43 minuti, sono stati eseguiti i seguenti brani: Air for band (brano di riscaldamento), Marcia dei fiori (marcia d’obbligo), Lucilla (marcia sinfonica), Dublin Dances (brano d’obbligo), Enotria (brano a libera scelta). Grande soddisfazione è stata espressa dal Maestro Musco per la vittoria che ripaga gli immensi sacrifici di studio compiuti da più di un anno in preparazione al concorso. Essere vincitori in un concorso bandistico nazionale oltre a darci grande gioia impone una forte responsabilità nel mantene- re alta la nostra preparazione cercando di perseverare nella crescita attraverso lo studio. Molto entusiasmo ha manifestato il presidente dell’Associazione InArte, prof. Eugenio Bognanni, che ringrazia a nome del Consiglio direttivo della banda la direzione artistica presieduta dal Maestro Musco e costituita dal vice maestro Matteo Quattrocchi e dal maestro Debora Marino per la scrupolosa dedizione nella cura musicale ed educativa dei ragazzi. «Siamo stati ripagati per gli enormi sacrifici anche di natura economica- dice il prof. Bognanni- che sono stati compiuti per affrontare tutte le spese per la partecipazione al concorso. Speriamo che la comunitá di Mazzarino con le sue istituzioni possa riconoscere alla nostra associazione innanzitutto il merito di aver portato alto il nome della no- FeBaSiMagazine stra cittá attraverso un’eccellenza musicale sostenuta e pensata dai giovani di Mazzarino.» Per condividere questo momento di gioia, L’Associazione InArte ha organizzato un concerto aperto al pubblico della cittadina nissena, e per coloro che l’hanno sostenuta. 6 A sinistra: il M° Mirko Musco alla consegna della bacchetta d’oro. Comunicato stampa a cura dell’Ass. In Arte città di Mazzarino (CL) Il Concorso Musicale Nazionale AMA Calabria. Concorsi In alto: la banda di S. Michele di Ganzaria durante l’esecuzione. Si è svolta il 16 giugno 2013 la 20° edizione del Concorso Nazionale Bandistico AMA Calabria, tenutosi a Lamezia Terme (CZ) presso il Teatro Politeama. Quest’anno in calo le iscrizioni ad un concorso che comunque rimane uno dei più importanti in Italia, sia per le formazioni avute nel corso degli anni, ma anche per l’indubbia qualità della giuria che ha visto susseguirsi personaggi del mondo bandistico del calibro di Daniele Carnevali, Fulvio Creux, Thomas Fraschillo, Lorenzo Della Fonte, ecc. La giuria di questa edizione era composta da: Alfio Zito (presidente), Giancarlo Gugliotta, Ferruccio Messinese, Lorenzo Parisi e Francescantonio Pollice in rappresentanza dell’associazione. I brani d’obbligo sono stati: per la prima categoria Juana de Arco di Ferrer Ferran, in seconda catego- 7 FeBaSiMagazine ria Ross Roy di Jacob De Haan, per la terza categoria Toccata for Band di Frank Erickson e Song and Dance di André Waignein in categoria giovanile. Le bande partecipanti, oltre al brano d’obbligo, hanno presentato una marcia sinfonica ed un brano a libera scelta di difficoltà adeguata alla categoria in cui si sono iscritte. Alla fine della giornata di audizioni c’è stata la proclamazione dei vincitori che ha visto salire sul podio l’Orchestra Giovanile di Fiati “Paolo Ragone” di Laureana di Borrello (RC) diretta dal M° Maurizio Managò, che ha ottenuto il primo premio nella categoria giovanile con l’altissimo punteggio di 96/100, e la Concert Band di Melicucco (RC) diretta dallo stesso Managò e dal M° Gaetano Pisano, con punti 90/100. In terza categoria primo premio non assegnato e secondo premio con punti 87/100 al Complesso Bandistico Associazione JANZARIA di San Michele di Ganzaria (CT) diretto dal M° Adriano Taibi. Infine secondo premio con punti 82/100 in categoria giovanile al Complesso Bandistico “Euterpe” di Catona (RC). In basso: la banda di S. Michele di Ganzaria durante una prova. Come di consueto all’AMA Calabria non manca la rappresentanza di bande siciliane, in questa occasione coperta dal Complesso Bandistico Associazione JANZARIA di San Michele Di Ganzaria, piccolo comune in provincia di Catania. I giovani componenti del gruppo si erano già distinti nel 2011 al Concorso Bandistico Nazionale “Suoni in Aspromonte” conquistando un secondo premio con punti 85/100 nella categoria giovanile (under 16). Nel 2012 il gruppo si presenta in terza categoria alle Giornate di Classificazione, ottenendo la conferma di categoria con punti 74/100. E così il risultato di 87/100 all’AMA Calabria 2013 non può che non segnare positivamente il cammino di crescita intrapreso dall’Associazione Culturale Musicale Janzaria e dal suo direttore, il M° Adriano Taibi, il quale per l’occasione ha deciso di presentare la Marcia Sinfonica Sabina di Giovanni Orsomando, in un adattamento per organico moderno concert band, Aqva di Marco Somadossi, oltre al brano d’obbligo Toccata for Band che però è sempre stato considerato un brano di seconda categoria. FeBaSiMagazine 8 Verdi e la banda musicale, un matrimonio che dura da La ricorrenza... due secoli. Era il 10 ottobre 1813 quando in una casetta sperduta nelle campagne di Roncole, piccola frazione di Busseto di Parma, venne alla luce un bambino che divenne il più grande compositore italiano: Giuseppe Verdi. Il padre Carlo, era un oste e rivenditore di generi alimentari, la madre, Luigia Uttini, faceva la filatrice. Carlo proveniva da una famiglia di agricoltori piacentini (stesse origini della moglie) e, dopo aver messo da parte un po’ di denaro, aveva aperto una modesta osteria nella casa delle Roncole, la cui conduzione alternava al lavoro dei campi. Il registro dei battesimi, all’11 ottobre di quell’anno, lo indica come “nato ieri”. Il gior- no successivo Giuseppe venne battezzato nella chiesa locale di San Michele e gli vennero apposti i nomi di Giuseppe Francesco Fortunino. La sua prima educazione musicale la ricevette dal locale maestro Ferdinando Provesi (autore della sinfonia per banda da qualche hanno rivalutata dal M° Fulvio Creux), direttore della banda musicale, posto che anche Verdi ebbe a coprire per qualche tempo, e che gli permise anche di sopravvivere. Fu grazie ad un suo compaesano, Antonio Barezzi, un negoziante amante della musica e direttore della locale società filarmonica, che divenne suo mecenate e protettore e lo aiutò a proseguire gli studi musicali presso il conservatorio di Milano. Ma se oggi al solo accenno del nome Verdi, viene subito in mente il più grande musicista italiano, non tutti sanno che i suoi esordi in questo mondo non furono tra i più gloriosi: al primo tentativo di ammissione al conservatorio milanese fu bocciato, con la motivazione che per il maestro di pianoforte Antonio Angeleri, Verdi aveva un’impostazioni delle mani sbagliata, e avendo già 18 anni era irrecuperabile. Ma Verdi non demorde e inizia a studiare cembalo con Vincenzo Lavigna cembalista del teatro “Alla Scala” di Milano. Iniziò a frequentare i teatri e a conoscere direttamente il repertorio. Il 5 marzo 1836 è nominato maestro di musica dal comune di Busseto. Il 5 maggio 1836 sposa Margherita Barezzi, figlia del suo mecenate. Le sue origini umili, la sua genuinità, hanno fatto si che anche la sua musica avesse queste caratteristiche. Nonostante sia una musica molto elaborata, il suo linguaggio era schietto, sincero, diretto, e i suoi messaggi arrivavano direttamente al popolo. Rispetto a molti compositori dove hanno messo in musica il suo sentimento o pensiero, Verdi no! Verdi descrive perfettamente il modo di vivere e gli stati d’animo dei personaggi, utilizzando delle bellissime melodie cantabili prettamente italiane. Verdi potrebbe essere tranquillamente descritto come un compositore popolare, lo si potrebbe paragonare anche, per alcuni aspetti, ad un cantautore moderno che denuncia alcuni problemi della società. E’ il caso del “Nabucco” col celebre coro, dove i temi politici del tempo vengono mascherati dalla melodia e dalla storia. Per questo la sua musica è stata per molto legata ai movimenti patriottici liberali dell’800. Addirittura, gli italiani gridando e scrivendo il suo nome, in realtà incitavano tutti quei movimenti anti-austriaci e a favore del re, infatti nelle mura di Milano e Venezia, la scritta W VERDI, così come nella locandina de “Un ballo in maschera”, 9 FeBaSiMagazine la gente oltre che il nome del compositore leggeva un acronimo: Vittorio Emanuele Re D’Italia. Ma se Verdi è stato molto popolare, e lo è ancora oggi, e tutti conoscono quantomeno i titoli de la “Traviata”, “Ernani” “Trovatore” e tutte le altre sue opere, penso che il merito sia anche della banda musicale. Nell’opinione popolare, quando si parla di concerti bandistici tra i brani che vengono in mente vi si pongono subito le trascrizioni delle sue opere. E in realtà il binomio Verdi/banda musicale è strettamente legato in una sorta di odio/amore. Durante il periodo dei miei studi musicologici, mi è capitato di parlare di questo argomento con Antonino Titone (docente di Drammaturgia ora in pensione, presso l’università di Palermo, tra i più grandi musicologi viventi, compositore, regista). Una volta gli rivolsi una domanda sulla quale abbiamo riflettuto: la banda musicale ha sempre suonato le opere di Verdi, e Verdi ha spesso utilizzato la banda in alcune sue opere, in questo connubio chi ne ha tratto dei vantaggi, la banda musicale o Verdi? Ricordo che Titone non In alto: Libretto di Ernani in tedesco (1890 ca.). si aspettava una domanda del genere, esitò un attimo e poi mi rispose che sicuramente se ci furono dei vantaggi, quelli li ebbe Verdi e non la banda. Tra i primi lavori di Verdi si sa che quasi certamente scrisse tra il 1825 e il 1828 qualche marcia e alcune trascrizioni, purtroppo andate perdute. Se a questi aggiungiamo anche le parti destinate alle banda musicale sia in scena ma a volte anche fuori dal proscenio in alcune sue opere, e che fu direttore di una banda nel parmense, a questo si riduce il contributo di Verdi alla banda musicale. Di contro, moltissimi sono in Italia i complessi bandistici portano il suo nome, e nel periodo a cavallo tra il XIX e il XX secolo, prima che le radio facessero la loro com- parsa tra la gente, l’unico modo che si aveva per ascoltare la musica erano i musicisti girovaghi e le bande musicali. Queste ultime in modo particolare hanno permesso di far conoscere l’opera melodrammatica italiana grazie alle trascrizioni delle fantasie che proponevano nei concerti mattutini, pomeridiani e serali della domenica nelle piazze italiane. Benché anche a quel tempo venissero eseguite composizioni originali per banda (come risulta da moltissimi programmi ancora esistenti), i momenti salienti e che tutti aspettavano tra il pubblico e i suonatori erano le fantasie delle opere, con le arie e le cavatine non cantate ma suonate dai clarinetti e flicorni. Questi concerti hanno permesso di far girare la musica del melodramma italiano, comprese le composizioni verdiane, tanto che ancora oggi in molte piazze italiane gli spettatori pretendono di ascoltare le fantasie operistiche ridotte per banda, e non manca di vedere anziani spettatori che canticchiano le arie dell’opera italiana mentre il flicorno tenore melodica le parole operistiche. G.S. FeBaSiMagazine Direttore d’orchestra o ventilatore a braccio? 10 Banda & dintorni... Quanti si sono improvvisati direttori? Si pensa che sia facile, basta agitare le mani e le braccia, girare ogni tanto il foglio che si ha davanti e il gioco è fatto. Ma fare il direttore è una cosa seria, ci vogliono anni e anni di studio nonché di praticità ed esperienza strumentale e concertistica, oltre che un’ottima conoscenza di analisi musicale, armonia e strumentazione. Per tutti coloro che si improvvisano direttori, il violinista genovese Massimo Coco, in un social network ha proposto un simpatico vademecum dove porta all’attenzione le cose che un direttore deve o meglio non deve fare. Buona lettura. MANUALETTO PER I VENTILATORI D’ORCHESTRA (ovvero 20 consigli teorico-pratici per gli incapaci che si improvvisano direttori d’orchestra, utili al fine di una pacifica sopportazione da parte dei poveri fachiri orchestrali) Premesso che la direzione d’orchestra comporta le tre seguenti regole ferree e irrefutabili: A) Conoscenza il più possibile approfondita della partitura che si deve dirigere B) Possesso di un’idea musicale chiara e definita da trasmettere agli esecutori C) Essenzialità ed inequivocabilità del gesto e dando per scontato che non siate in grado di garantire i suddetti fondamentali, invito a seguire le seguenti istruzioni: il battere è in giù, il levare è in su; i tempi deboli solitamente si segnano con movimenti laterali del braccio; evitate di indicare con la bacchetta o con gesti vari gli esecutori, o di dare attacchi con lo sguardo o facendo “sì” velocemente con la testa; ricordatevi che meno vi muovete, meno danni fate. Nella preparazione del gesto c’è già il tempo e la dinamica (e coi maestri seri anche il colore), se fate un movimento tipo parcheggiatore aeroportuale non potete aspettarvi che un’orchestra attacchi piano, e se fate scatti da centometrista aspettatevi che parta in “prestissimo con fuoco” anche di fronte ad un “largo e mesto”. Non usate mai espressioni tipo “...facciamo dal vostro trrrrr” “...partiamo dove i bassi hanno quel zum 11 FeBaSiMagazine zum” “...dopo il bum del timpano tutti fermi” ecc., usate riferimenti professionali come l’ordine alfanumerico delle battute o il nome delle note. Non fate lezione di storia della musica, non spiegate agli orchestrali la vita di Beethoven Mozart o Bach manco steste illustrando le meraviglie di uno specchietto colorato ai selvaggi di un’isola remota; ammesso e non concesso che ci sia qualcuno che non sappia già da diecimila anni quello che state raccontando, ricordatevi: l’orchestrale di solito vuole solo suonare sicuro di arrivare in fondo al brano che esegue con tranquillità, di tutto il resto non gliene frega un c. Evitate espressioni astruse “voglio un suono smerigliato”, “sussurrate come perle che rotolano in un secchio d’argento”, “datemi un colore felpato” “lusingando ma con fermezza” ecc., gli orchestrali sono persone molto suscettibili, soprattutto alle 10 del mattino. Se un esecutore sbaglia una o più note è colpa sua. Se un esecutore stona una o più note è colpa sua. Se un esecutore va per aria forse è colpa sua, forse è colpa vostra. Se una sezione va per aria forse è colpa del capofila, forse è colpa vostra. Se due sezioni vanno per aria è colpa vostra. Se un’orchestra intera va per aria è colpa vostra. Se un’orchestra intera non vi segue è colpa vostra. Se un’orchestra intera attacca un altro tempo è colpa vostra. FeBaSiMagazine Se al decimo tentativo l’orchestra si assesta su un tempo differente dal vostro, ha ragione l’orchestra, e quindi è colpa vostra. Se una orchestrale è in gonna corta e muove insistentemente le gambe accavallandole a più riprese, tranquilli, non sta cedendo al vostro fascino travolgente di grande maestro; probabilmente si veste così perché le va punto e basta, se ambite a una conquista evitate di fare i duri e/o gli splendidi durante la prova, scendete dal podio e approcciate in separata sede con naturalezza e gentilezza. Di solito funziona meglio così, anche se nulla è scontato. Le pause nel lavoro esistono e si devono fare, non si “concedono”. E servono anche a voi. Nelle corone si sta fermi. Fermi! La mano destra è per l’orchestra, quella sinistra serve ai cantanti, ad esempio per guidarli quando eseguono le cadenze in duo, terzetto quartetto ecc., oppure per dare un attacco al coro; se le muovete entrambe quando non serve, aspettatevi l’attacco a tradimento di due/tre sezioni dell’orchestra. Non pretendete di capire e conoscere i problemi dei colpi d’arco o di dettare le arcate di un brano, fate come fanno quelli seri: lasciate fare alle prime parti, fate solo richieste musicali semplici e comprensibili tipo “vorrei più legato o staccato, vorrei più piano o più forte, vorrei un attacco più morbido, vorrei che evitaste quell’accento non scritto o che evidenziaste quell’altro previsto” ecc.ecc., alle arcate o alle soluzioni tecniche ci pensano spalla e capofila. Non cercate di vivacchiare solo con le battutine e le spiritosaggini usate tipo scudo umano o captatio benevolentiae, il direttore d’orchestra non deve essere simpatico, deve fare quello che deve fare (dirigere) punto e basta, cominciate con quello. Tutto il resto è opzionale. “Il carisma innato” è la balla del secolo; direttori d’orchestra non si nasce, basta con queste stupide leggende: lo si diventa, e con durissimo studio e lavoro pari a quello di uno strumentista. 13 FeBaSiMagazine “Arturo Toscanini, uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi, era burbero, severissimo, e bistrattava gli orchestrali!”. Vero, com’è vero che nessuno di voi è Toscanini. Nell’Opera lirica le battute vuote si segnano tutte, anche se è una bella menata. Non fate movimenti inutili, gesti in più oppure omissioni, gli orchestrali sanno contare ma lo fanno con voi. L’orchestra non è un juke-box, continuare a ripetere da capo non serve a nulla, e si capisce benissimo che lo state facendo per ripassarvi la partitura o semplicemente per autocompiacimento nel dirigere. Occorre saper dire con precisione cosa non va, e come si può rimediare: non esiste l’espressione generica “è stonato”, bisogna saper dire chi cala o chi cresce; non esiste l’espressione generica “non è insieme”, bisogna saper dire chi anticipa o chi ritarda. Il labbro degli strumentisti a fiato è delicato, non si può pretendere che insegua oltre il lecito la vostra smania di provare un passo; guarda caso, spesso più si ripete e peggio viene. Cominciate a provare un brano da capo, non fate capire prima ancora dell’inizio che siete o dei principianti o peggio ancora degli assoluti incompetenti. L’Orchestra si fa alzare in piedi sempre, al momento degli applausi; e specialmente nel sinfonico occorre far alzare o perlomeno indicare anche gli esecutori di eventuali “a solo” importanti. Si stringe la mano o alla sola spalla o agli archi della prima fila, e se il concertino dei primi è una signora o signorina si stringe la mano prima a lei e dopo alla spalla. Non esiste il gesto “bello”. Per favore buttate via quello specchio che avete in camera e davanti al quale passate ore a rimirarvi mentre vi sbracciate magari già vestiti in frac; nella direzione d’orchestra non esiste nessun gesto bello, elegante, magnetico o carismatico, esiste solo il gesto chiaro, quello che si capisce. Il resto è ventilazione. FeBaSiMagazine