Agenzia Umbria Ricerche
Umbertide
Economia e società: il comune e il territorio
Aprile 2008
AGENZIA UMBRIA RICERCHE
L’Aur, Agenzia di ricerca della Regione Umbria, in riferimento alla realtà regionale svolge le seguenti funzioni:
ɼ cura la raccolta, l’osservazione e l’analisi dei dati riferiti alle principali grandezze economiche, sociali e territoriali;
ɼ svolge studi e ricerche sulle trasformazioni e gli andamenti congiunturali della struttura economica;
ɼ predispone i dati conoscitivi a supporto dell’elaborazione delle politiche territoriali ed economico-finanziarie della regione;
ɼ redige un rapporto sull’andamento economico e sociale della regione.
Più nello specifico l'attività di ricerca è articolata in quattro ambiti tematici: Sviluppo e Locale, Welfare e Coesione, Lavoro e
Impresa, Differenza di Genere.
Gruppo di Lavoro
Il presente lavoro, commissionato all’Aur dal Comune di Umbertide, è stato coordinato da Elisabetta
Tondini, Responsabile Area Processi e Politiche Economiche e Sociali dell’Aur. Il team di ricercatori è stato
composto da Mario Acciarri (raccolta ed elaborazione dati), Andrea Orlandi (stesura del capitolo: Le prospettive di
sviluppo tra elementi strutturali e trasformazioni in atto), Cristina Saccia (stesura dei capitoli: Quadro storico, Quadro
demografico, Abitazioni, Lavoro, Industria e servizi, Agricoltura, Turismo), Chantal Zoppi (stesura dei box presenti nel
volume e del capitolo: Programma di tutela dell’ambiente e del territorio e valorizzazione delle risorse naturali), Emanuele
Pettini (realizzazione cartogrammi).
Agenzia Umbria Ricerche - Via Mario Angeloni, 78C - 06124 Perugia
Tel. 075.5045805 – Fax 075.5002905 - www.aur-umbria.it - [email protected]
© 2008 Tutti i diritti riservati - L’utilizzo, anche parziale, è consentito a condizione che venga citata la fonte
Coordinamento editoriale: Giuseppe Coco; Segreteria redazionale e impaginazione: Fabrizio Lena
INDICE
5
PREFAZIONE
7
PRESENTAZIONE
11
QUADRO STORICO
23
QUADRO DEMOGRAFICO
51
ABITAZIONI
63
LAVORO
77
INDUSTRIA E SERVIZI
91
AGRICOLTURA
107
TURISMO
129
PROGRAMMA DI TUTELA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO E
VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI
143
LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO TRA ELEMENTI STRUTTURALI E
TRASFORMAZIONI IN ATTO
161
CARTOGRAMMI
177
APPENDICE STATISTICA
186
BIBLIOGRAFIA
Prefazione
E’ con particolare soddisfazione e piacere che presento questo volume dedicato alla mia
città, Umbertide, che dà l’avvio ad un progetto ambizioso dell'Aur (Agenzia Umbria
Ricerche) e del suo presidente Claudio Carnieri: la realizzazione di un Atlante dei Comuni
dell'Umbria.
Da questa ricerca, che ha appuntato la sua attenzione sugli aspetti socio economici del
nostro territorio, vengono fuori alcuni elementi che riteniamo essenziali per il nostro
sviluppo.
Innanzitutto che la nostra città, dal dopoguerra ad oggi, ha subito profonde trasformazioni
di carattere economico, sociale, civile e culturale. E da questo dobbiamo ripartire per
progettare il futuro.
La storia di Umbertide è la storia di una città di confine, a cavallo di città e territori diversi,
che ha saputo comunque difendere sempre con fierezza la sua autonomia e la sua identità.
Si ricorda ancora un episodio della metà del 1500, quando l'allora Fratta fu ceduta da Papa
Giulio III a Città di Castello. Gli abitanti del borgo gettarono nel Tevere l'indesiderato
stemma che i tifernati avevano collocato di notte sopra la porta del Ponte e dopo solo otto
mesi la città si alleò di nuovo con Perugia.
Autonomia e identità, due valori che sono arrivati fino ai giorni nostri e che noi riteniamo
ancora essenziali per lo sviluppo della nostra città. Come riteniamo fondamentali alcuni
punti che anche in questa ricerca sono stati ben evidenziati.
Umbertide è una città che ha fatto e continuerà a fare dell'ambiente una delle sue bandiere,
un ambiente naturale che noi consideriamo cosa viva, una risorsa in movimento, a partire
dal Tevere, il fiume che ha segnato la nostra storia nel corso dei secoli e che oggi rivive
come uno degli elementi più importanti del nostro sistema di parchi e percorsi naturalistici
e come impianto di livello nazionale e internazionale per i tanti cultori della pescasportiva.
Un ambiente collinare che abbiamo mantenuto intatto e valorizzato e che costituisce l'asse
portante per un turismo verde in continua ascesa, come testimoniano anche i brillanti dati
di settore evidenziati in questo volume. Un turismo poi che negli ultimi anni abbiamo
incoraggiato anche con iniziative culturali e manifestazioni folkloristiche di grosso
richiamo.
Un altro settore su cui è costantemente appuntata la nostra attenzione è quello delle
infrastrutture che vanno decisamente potenziate per dare maggiori sbocchi alla nostra
economia. Fondamentale è quindi l'ammodernamento della Ferrovia Centrale Umbra, che
proprio in questo periodo ha avviato la fase di rielettrificazione, sulla base di 5 punti
5
strategici: potenziamento della rete - miglioramento degli standard qualitativi - maggiore
sicurezza - più velocità - valorizzazione delle risorse possedute.
C'è poi il problema della E45 che, autostrada o non autostrada, deve essere comunque
oggetto di una profonda trasformazione per renderla più funzionale e sicura.
La trasformazione e ristrutturazione del centro storico cittadino, sulla base di un progetto
di valore nazionale, sarà alla base del nostro impegno amministrativo dei prossimi anni. Un
centro rinnovato che manterrà intatte le sue specificità architettoniche e monumentali, che
anzi verranno ulteriormente conservate e valorizzare.
Da ultimo, non certo per importanza, voglio soffermarmi sulle modificazioni del tessuto
economico locale. Proprio di recente abbiamo realizzato una ricerca statistica sulle attività
manifatturiere locali confrontando i dati sul numero delle aziende e degli addetti dal 1991 al
2006. Dati che confermano il trend che anche in questo volume viene messo in evidenza.
Sviluppo di alcuni settori, in particolare quello meccanico.
Un'imprenditoria di piccole e medie dimensioni con alcune eccellenze di livello nazionale
ed elementi significativi di modernizzazione e innovazione che come ente locale cerchiamo
di stimolare.
Uno studio, questo dell'Aur, che fotografa una città in continuo sviluppo che, pur nelle
difficoltà dell'attuale congiuntura economica, guarda al futuro con ottimismo.
Giampiero Giulietti
Sindaco di Umbertide
6
Presentazione
Con questo volume l’Aur intende avviarsi lungo un progetto per la produzione, nel tempo,
di un Atlante dei Comuni dell’Umbria, volto ad indagare, a partire dalla specificità della
situazione economica e sociale delle diverse municipalità, il complesso della contemporaneità
della società regionale. Sullo sfondo c’è la precisa convinzione di una territorialità dello
sviluppo che caratterizza sempre più, nei nostri tempi, a livello globale e locale, le prospettive
della crescita economica e sociale, oltreché la sua qualità. I luoghi dunque, individuati non
solo come spazi, ma come attori essi stessi dello sviluppo, espressioni non solo geografiche, ma
soggettive, di quella multiversità delle reti che oggi costituisce la dimensione essenziale dei
fattori e dei protagonisti dello sviluppo nel mondo globalizzato, anche nelle più piccole
parti. I luoghi dunque individuati anche come sedi di democrazia, di costruzione di
relazionalità e di progettualità, in una visione che porta in primo piano il senso dell’agire
sociale, insieme a quello di una politica che rifiuta una collocazione ancillare e mira
piuttosto a mettere in relazione sovranità e qualità dello sviluppo, nella direzione di una
governance nella quale un nodo essenziale, assieme alle istituzioni e al protagonismo delle
soggettività sociali, è giocato dalle culture soggettive con le quali in ogni dove si interpreta il presente:
culture e modelli cognitivi che sono fondamentali per immaginare il futuro in una impresa
come nel governo della cosa pubblica. E’ anche così, tra interpretazione critica e progetto,
che si fanno avanti, al meglio, le nuove classi dirigenti dell’Umbria.
Ecco allora il segno di questo “Progetto Atlante”, ispirato alla cultura dello sviluppo locale. Una
ricerca su un territorio come quello di Umbertide diventa allora una occasione molto
importante per iniziare questo nuovo lavoro di scavo volto a traguardare l’Umbria
dall’interno dei suoi territori e, in questi, dalle sue municipalità.
Sappiamo quanto l’Umbria sia una terra particolare nella storia e nella vita della nazione
italiana. Nella costruzione della sua identità unitaria la politica ha giocato un ruolo
essenziale e per questo la forza delle istituzioni, nella seconda metà del novecento, è stata
storicamente notevole, anche al fine di allargare le connessioni tra popolo e dimensioni
istituzionali. Così è stato storicamente per le municipalità e poi più avanti con l’istituzione
della Regione. L’Umbria dunque, anche dopo aver conquistato un’identità unitaria, si
presenta sempre come terra di città che ovunque si avvicinano ai confini di altre, diverse,
realtà territoriali, frutto di altre storie ed espressioni di altre classi dirigenti, dal Lazio, alle
Marche, alla Toscana. Terra dunque percorsa da molteplici e differenti influenze che si
ritrovano nei paradigmi urbani di tanti centri storici dell’Umbria che segnalano largamente
questo impasto, dove una propria peculiarità sociale e culturale si presenta sempre intrisa di
una molteplicità complessa di relazioni. Anche Umbertide storicamente porta i segni
7
evidenti non solo nei monumenti, ma anche nella temperie moderna della sua vita sociale e
civile, di questa tensione che attraversa l’insieme della società regionale. «Importantissimo
castello del perugino - si legge nel bel volume Dorsale Appenninica Centro Nord, Ricerche per la
progettazione di una rete di itinerari turistici ed ecologici - situato alla confluenza del Tevere con il
Reggia, sorse, forse, sul luogo dove si trovava un pagus romano chiamato “pitulo” nel X sec.
ad opera dei marchesi di Toscana figli di Uberto, figlio naturale di Ugo, re d’Italia, da cui il
primitivo nome di Fracta Filiorum Uberti. Fu alternativamente sotto il dominio di Perugia e
dello Stato Pontificio e più volte venne devastata (terribile fu soprattutto l’assedio che i
fiorentini posero ad Umbertide nel 1643, durante la lotta contro Urbano VIII Barberini)».
La vicenda storica umbertidese ci si presenta dunque per questa dimensione delle molteplici
relazionalità territoriali, quasi come metafora che allude a gran parte delle vicende storiche
dell’Umbria, che danno a loro volta il segno di quanto sia stata faticosa la costruzione di
una identità unitaria di questa terra così particolare. Si tratta di quella particolarità che attrasse
fortemente Cesare Brandi che la volle a premessa nel suo bel libretto Umbria vera: «E’
l’Umbria, il cuore d’Italia. Ancor più territoriale delle Marche di confine, come il Piemonte
e la Lombardia che hanno una via d’acqua, il Po, come un braccio secolare per giungere al
mare. E il Piemonte sta ad un passo dalla Liguria, Milano avrà i suoi porti fluviali, ma
l’Umbria può contare solo su fiumiciattoli come il Tevere ai suoi primi passi, il Topino, la
Nera, il Velino, e un lago come una boccata d’aria, un velo d’acqua su un prato, il
Trasimeno. Con ciò il sangue dell’Umbria è verde, non rosso, verde per pianure tiepide,
prode boscose, su cui si è spesa la retorica, ma senza riuscire ad intaccarlo. Le sue città
sono asserragliate come castelli, in cima ai poggi, come ostensori d’argento; così è Perugia,
oltrepassata la cinta infame di edifici nuovi e sgarbati si apre al visitatore in modo semplice
ed accogliente… l’Umbria è un po’ fatta come il giuoco dell’oca: un percorso obbligato con
tante caselle, e lì ci si ferma e là si torna indietro».
Ecco allora. Umbertide storicamente rappresenta un’area di confine tra Perugia e quella
Valle Tiberina che porta, più di tante altre realtà regionali, il segno della ricchezza e dei
colori del paesaggio agrario, non solo in rapporto con il fiume Tevere, ma anche le colline,
il verde, il colore del cielo che rinvia, ancora nelle nostre giornate, ai dipinti di Piero della
Francesca. Città di confine lungo quel percorso dell’Alto Tevere nel quale la mezzadria
umbra cominciava ad essere più ricca, negli anni quaranta e cinquanta e già allora alludeva
ad una accumulazione che poi, più avanti, a Città di Castello, sul finire degli anni cinquanta,
dava luogo alla prima industrializzazione e ai primi processi di specializzazione produttiva
in quell’asse che, partendo di lì, arrivava a Perugia, piegava per Foligno, Spoleto e Terni e
risaliva poi di nuovo verso Todi e Marsciano, per piegare verso il Trasimeno con Perugia in
8
mezzo. Quell’asse che poi, agli inizi degli anni ottanta, verrà chiamato, nei documenti della
Programmazione territoriale della Regione, il gamma del processo di sviluppo dell’Umbria.
Sullo sfondo, ed è essenziale per interpretare le vicende di tutti i centri storici dell’Umbria,
c’era, lungo tutti i primi settanta anni del novecento, la mezzadria, più povera delle Marche,
più capace di determinare soggezione, e di qualificare anche un certo rapporto tra città e
campagna, ma ricca di una forza degli uomini e delle donne più austera e carica di autonomia.
A scorrere le foto contenute in qualche pubblicazione sui centri storici dell’Umbria nel
novecento, se ne scopre, anche con una certa ansia della memoria, la peculiarità e la forza.
Ma nessuna raccolta fotografica come le foto collettive, che descrivono le campagne
dell’Alta Valle del Tevere, presenta una forza evocativa e di civiltà tanto potente. E non
andiamo lontano se pensiamo che, ancora oggi, si possa trovare nella vita civile delle
cittadine dell’Alta Valle il calore di questo fuoco antico.
La realtà di partenza era tuttavia ben dura. Giova riportare le parole di Ruggero Grieco
(Cronache umbre, 1,1, 1954) che ci immettono con forza straordinaria in quelle dimensioni di
partenza della civiltà umbra dalle quali maturò una volontà di riscatto e di rinascita. «L’Umbria
è vecchia. Voglio dire che la base della sua economia è restata indietro di molti decenni, e di
ciò risente la vita delle sue due province, ancorché l’industria a Terni e le minori industrie
perugine abbiano portato un soffio di vita moderna, nelle antiche, immote città silenziose
dell’Umbria. Ma, come sappiamo, le industrie umbre non hanno cambiato sostanzialmente
la vita regionale. L’Umbria è povera. Permettetemi di dirlo e non dispiacetevi. Io conosco la
povertà delle province meridionali, so da dove viene la povertà, me ne intendo. Forse la
povertà umbra è più chiusa, e più vergognosa di sé di quella che io ho conosciuto altrove;
ma è pur essa antica, e Francesco di Bernardone ne fu un grande amabile testimonio. E’
una povertà silenziosa, quella umbra, troppo timida, ingiustamente discreta, ma noi Italiani,
oggi, non la possiamo né la dobbiamo più sopportare, giacché non conviene alle
popolazioni umbre né alla nuova dignità della nazione italiana […]. L’Umbria sta
diventando un rudero; è un rudero nelle cui fessure vivono degli uomini».
Ecco, se si volesse cogliere un rapporto tra passato e presente di quest’area bisognerebbe
portare in primo piano questa volontà forte di emancipazione delle popolazioni, radicata
nelle culture contadine e artigianali, e una voglia di intrapresa, un orgoglio volto a darsi da
fare, a mettere in campo un impegno. Così agli inizi degli anni cinquanta nacque, più forte
di altre esperienze, il Molino Popolare, si svilupparono le imprese del tabacco e i laboratori
della ceramica, e poi più avanti talune imprese della meccanica. Così oggi si avverte una
nuova vivacità che ha dato a questo territorio una inedita capacità attrattiva, anche verso Perugia.
Siamo forse all’inizio di un’altra fase dello sviluppo di questo territorio che ci sembra coincidere
9
con il rafforzamento di alcune filiere che giocano un ruolo importante nel rinnovamento
dell’economia umbra, da quelle della meccanica, all’automotive, all’agro-alimentare.
Il lettore troverà non pochi segni di questo rapporto tra passato e presente, nella demografia,
nella mobilità, nelle caratteristiche della popolazione che presentano più forti classi
giovanili, rispetto alla media regionale, nei presidi sociali, nel profilo multietnico del nuovo
impasto sociale che caratterizza più di altre la cittadina umbra. Di qui anche una
consapevolezza, che abbiamo colto molto forte, circa le peculiarità dello sviluppo locale e la
interrelazione dei fattori e dei soggetti che bisogna muovere per costruire sviluppo, anche attraverso
l’impegno istituzionale del municipio.
E’ una istantanea questa e la sua utilizzazione migliore potrà stare nella qualità delle riflessioni
che potrà suscitare. La forza infatti di una comunità non sta soltanto in quel che essa è, ma in quel
che sente di sé, nella propria idea di futuro. Fare società è oggi così un imperativo ineludibile,
per attraversare le trasformazioni del mondo contemporaneo senza subalternità,
interpretandole piuttosto e ricostruendo continuamente nello sviluppo il tessuto e le
relazioni ricche dei rapporti sociali. Qui c’è la politica, ma c’è anche la tensione critica di un
impegno intellettuale che ci auguriamo il lettore ritrovi in questo Rapporto.
Claudio Carnieri
Presidente dell’Agenzia Umbria Ricerche
10
QUADRO STORICO
La Valle Tiberina, una conca ellittica allungata in senso nord-ovest-sud-est, racchiude il
territorio di fondovalle solcato dal Tevere e le aree collinari e montane circostanti.
Quest’area, posta tra Umbria e Toscana, ha un’estensione di 1.488,28 Kmq e si sviluppa da
Albiano nel comune di Arezzo ad Umbertide nella provincia di Perugia, per i geografi essa
rappresenta un’unità geografico-economica. La sezione Umbra della Valle Tiberina è
composta dai comuni di San Giustino, Citerna, Città di Castello, Monte Santa Maria
Tiberina, Montone e Umbertide.
Sotto il profilo istituzionale, con la Legge Regionale 45/1975 viene istituito il
Comprensorio dell’Alta Valle del Tevere che include i comuni della parte umbra della Valle
Tiberina, alla quale vengono aggiunti i comuni di Pietralunga e Lisciano Niccone, più vicini,
rispettivamente, all’area geografico-economica eugubina e a quella del Trasimeno.1
Sostanzialmente, quindi, si sancisce amministrativamente quanto già i geografi, gli storici e
gli economisti avevano individuato in termini di uniformità territoriale, radici storiche e
affinità economiche.
Nel senso della continuità storica e territoriale si pone anche l’Istat quando, nel rilevamento
censuario del 2001, articola l’Alta Valle del Tevere in due Sistemi Locali del Lavoro (d’ora
in poi SLL)2, quello di Città di Castello e quello di Umbertide, consentendoci di fare utili
raffronti con il passato e di analizzare i dati relativi al comune oggetto di analisi inserendoli
in un contesto territoriale più ampio.3
L’Alta Valle del Tevere umbra, dunque, si presenta con un panorama prevalentemente
collinare-montuoso, caratterizzato dal corso del Tevere e dal suo fondovalle che l’attraversa
per tutta la sua lunghezza. Il paesaggio risulta intensamente utilizzato, con colture che, nel
lato a solatio, si spingono fin sui rilievi. Nel versante a destra del Tevere invece si trova una
folta copertura boschiva di querce e castagneti.
1 L’area del comprensorio Alta valle del Tevere ricalca perfettamente quella della Comunità Montana istituita tre anni
prima con la Legge n. 1102 del 3 dicembre 1972. Cfr. Giovanni De Santis, Lineamenti antropo-geografici del comprensorio “Alta
Valle del Tevere”, in “Umbria economica”, anno III, n. 4, ottobre-dicembre 1982, pp. 47-48.
2 I due Sistemi Locali del Lavoro individuati nel territorio dell’Alta Valle del Tevere sono il SLL di Umbertide, che
annovera, oltre a Umbertide, i comuni di Pietralunga e Montone e il SLL di Città di Castello, comprendente San Giustino,
Citerna, Monte Santa Maria Tiberina e, ovviamente, Città di Castello. Rimane fuori rispetto al vecchio comprensorio il
comune di Lisciano Niccone.
3 Nel presente lavoro, quindi, nell’analisi dei dati, nella restituzione tabellare, grafica e cartografica si è tenuto sempre
conto anche del SLL di Umbertide e dell’Area Alta Valle del Tevere (quale somma dei due SLL di Umbertide e Città di
Castello).
11
Caratteristica peculiare del paesaggio antropico della Valle è l’abitato diffuso e una costante
espansione demografica. Dal 1861 al 1951 si registra un incremento di popolazione del
50,8% trainato dalle due aree urbane principali: Città di Castello, che cresce del 59,3% e
Umbertide con un +57,9%.4 In questo periodo si verifica la massima espansione della
popolazione. Successivamente si registrerà una brusca inversione di tendenza che farà
registrare un calo del 5,9% nel 1961 e del 7,9% nel 1971.
Umbertide passa dai 13.248 abitanti del 1911 ai 16.077 del 1951, dopo di che i residenti
caleranno fino ai 13.498 del 1971. La popolazione del comune di Umbertide, comunque,
nel ventennio 1951-1971, diminuisce con minore intensità rispetto alla media del proprio
SLL, dove sono inseriti i comuni montani di Pietralunga e Montone, in linea con la
tendenza che vede un maggiore spopolamento dei comuni situati in zone altocollinari e
lontane dalle principali vie di comunicazione. Va infatti tenuto presente che Umbertide è
l’unico comune del proprio SLL situato in pianura e quindi, pur perdendo popolazione, è
risparmiato dal forte spopolamento dei comuni altocollinari, che hanno risentito
maggiormente dell’abbandono delle campagne e del minore sviluppo del settore industriale
e dei servizi.
Bisogna inoltre considerare che la crisi demografica che colpisce Umbertide e tutta l’Alta
Valle del Tevere è un fenomeno comune a tutta la regione, causato dalla forte emigrazione
che ha interessato in quel periodo la gran parte delle campagne, soprattutto delle zone
montane, a favore, di destinazioni intraregionali, verso il capoluogo e i centri maggiori, ma
anche verso altre regioni italiane e verso Stati esteri. L’Umbria tra il 1951 e il 1971 perde il
3,5% della propria popolazione.
Conseguenza del massiccio spopolamento è anche l’invecchiamento della popolazione e il
calo del saldo naturale causato della partenza delle forze giovanili.
Al generale calo demografico, si accompagna anche una redistribuzione della popolazione
che dalle campagne, dalle case rurali isolate, tende a spostarsi nelle aree urbane per la
maggiore disponibilità di posti di lavoro creati dal processo di industrializzazione appena
avviato. Mentre nel 1951 solo il 33,4% dei residenti dell’Alta Valle del Tevere vive nei
centri abitati e la maggioranza risiede nelle case sparse (52,7%), soltanto venti anni dopo la
popolazione delle case sparse scende al 31% e quella dei centri sale al 61%. Allo
spopolamento dei comuni dei versanti collinari e delle zone periferiche si contrappone
l’elevata concentrazione demografica delle zone pianeggianti. Il fenomeno investe anche
Umbertide dove il centro abitato passa dai 5.013 residenti del 1951 agli 8.299 del 1971, con
4
Cfr. Giovanni De Santis, Lineamenti antropo-geografici, cit., pp. 53-55.
12
una variazione positiva del 65,5% e di contro le case sparse perdono il 54,7% della
popolazione.5
Causa dello spopolamento delle campagne, del fenomeno dell’emigrazione e
dell’inurbamento della popolazione è principalmente la crisi dell’agricoltura e del sistema
mezzadrile al quale però non corrisponde ancora nella regione un adeguato sviluppo
industriale. Le aziende umbre sono ancora gracili e non in grado di fornire salari adeguati,
da qui la forte emigrazione extra regionale alla ricerca di redditi più sicuri. Nonostante la
spinta contadina al rinnovamento e alla rottura di un equilibrio basato sui bassi redditi dei
mezzadri e la scarsa propensione dei proprietari alla modernizzazione e alla
meccanizzazione, i redditi monetari dei coloni restano estremamente bassi e la speranza di
accedere alla proprietà della terra molto limitata. Nel frattempo i processi di sviluppo
economico del Paese rendono appetibili nuove situazioni lavorative. A questi fattori
strutturali si aggiungono le cattive annate agrarie che nel 1956-57 si abbattono sull’Umbria.
Le gelate del 1956 provocano 19 miliardi di danni, ingenti se paragonati alla produzione
lorda vendibile che nel 1955 ammonta a 61 miliardi. Tutto questo amplifica e accelera il
processo di spopolamento delle campagne e il flusso migratorio verso i centri principali
della regione e anche verso altre regioni italiane. La regione, per la prima volta dalla fine del
Settecento perde popolazione, tra il 1952 e il 1960 il saldo migratorio fa registrare la perdita
di più di 50.000 unità. È la fine dell’equilibrio che reggeva da quasi un secolo. Si assiste
all’abbandono dei centri rurali, alla regressione delle colture collinari e montane, mentre in
pianura si sviluppano le colture specializzate dell’olivo della vite e del tabacco.6
Proprio il tabacco è la chiave di volta di molti processi contraddittori che interessano l’Alta
Valle del Tevere. Negli anni sessanta la situazione demografica registra un ulteriore
peggioramento rispetto agli anni cinquanta, nonostante l’avvio del processo di
industrializzazione. Questi due elementi, che sembrano in contrapposizione tra loro, hanno
in comune la stessa matrice: la peronospora tabacina che colpisce l’Alta Valle de Tevere nel
1961.7 Effetti principali di questo evento furono l’accelerazione dello spopolamento delle
campagne, ma anche la nascita delle prime zone industriali altotiberine.
L’epidemia peronosporica del tabacco fu un vero e proprio flagello: distrusse l’80% dei
raccolti di quell’anno, facendo precipitare i già esigui redditi agricoli, inoltre annullò la
lavorazione premanifatturiera che si svolgeva nei cinque stabilimenti di prima
trasformazione della zona, lasciando a casa i 3.200 operai, soprattutto donne, che vi
Cfr. Giovanni De Santis, Lineamenti antropo-geografici, cit., pp. 57-59.
Cfr. Renato Covino, L’invenzione di una regione. L’Umbria dall’Ottocento ad oggi, Quattroemme, Perugia 1995, pp. 69-72.
7 Cfr. Paola Laura Ciabucchi, Ombre e luci nello sviluppo industriale dell’Alta Vale del Tevere, in “Umbria economica”, anno III,
n. 4, ottobre-dicembre 1982, pp. 87-90.
5
6
13
lavoravano. “Per costoro sarà la disoccupazione, la fame, la miseria nuda e cruda, senza
rimedi e palliativi. Quante - troppe - famiglie vivono sullo striminzito salario di una
tabacchina!”.8 Così riferisce “La Rivendicazione”, periodico socialista dell’Alta Valle del
Tevere, a sottolineare l’importanza che il settore tabacchicolo riveste per la zona. Anche
Umbertide non fu risparmiato, nello stabilimento cittadino, la Fatau, ex-stabilimento
Buccolini, fondato nel 1926, dove trovavano posto tra le 200 e le 300 tabacchine, la crisi
portò al licenziamento e al pensionamento della gran parte delle maestranze e alla cessione
della proprietà, che passò nelle mani della Solet, già proprietaria degli stabilimenti di Bastia
Umbra, Orvieto e Fratta Todina.9
Gli anni successivi vedono il perdurare della crisi della tabacchicoltura, caratterizzata da una
riduzione della produzione, che permane fino agli inizi degli anni settanta, quando le
contromisure opposte al radicale mutamento introdotto dalla liberalizzazione sulla
produzione e prima lavorazione del tabacco, varata nel 1970, saranno pienamente
operative. A questo punto il settore si presenterà completamente rinnovato, con un
maggiore grado di meccanizzazione, sia nella fase agricola che in quella di trasformazione
industriale, e un evidente riduzione di manodopera, ormai non più necessaria come un
tempo. Quindi proprio l’espulsione di manodopera dal comparto tabacchicolo, principale
settore dell’industria manifatturiera altotiberina, unita alla crisi della mezzadria e all’iniziale
incapacità del nascente settore industriale di assorbire la manodopera in eccesso, sono la
causa della forte emigrazione verso realtà cittadine ed extraregionali.
Tornando al settore agricolo, negli anni sessanta gli ordinamenti colturali dell’Alta Valle del
Tevere sono di tipo misto con la netta prevalenza dei cereali e, come detto, del tabacco. Le
colture arboree sono rappresentate principalmente dalla vite, che fornisce buoni prodotti
sia per quantità che per qualità. Gli allevamenti zootecnici, pure diffusi, hanno però
risentito della concorrenza del tabacco, che spesso fornisce maggiore reddito. La forma di
conduzione prevalente è ancora la mezzadria, che interessa l’80,3% della superficie
coltivata, ma si rafforza la coltivazione diretta e la conduzione con salariati. La dimensione
delle aziende agrarie evidenzia un alto grado di polverizzazione: quelle con meno di 2 ettari
sono il 43,6%, mentre quelle con oltre 50 ettari sono solo il 6,8%. Le aziende mezzadrili si
concentrano per il 60% nelle classi di superficie fra i 5 e 15 ettari, invece la maggioranza
(93,5%) delle aziende con conduzione diretto-coltivatrice si raggruppano nelle classi fino a
5 ettari.10
Cfr. “La Rivendicazione”, 7 ottobre 1961.
Cfr. Simona Bellucci, Le tabacchine, una città, una fabbrica: lo stabilimento di Umbertide, Umbertide 1998.
10 Cfr. Giuseppe Guerrieri, Struttura, dinamica e problemi dell’agricoltura in Umbria, Centro regionale per il piano di sviluppo
economico dell’Umbria, volume V, Agricoltura, parte prima, Foligno 1964, pp. 213-222.
8
9
14
Un ventennio dopo, negli anni ottanta, il settore agricolo evidenzia una forte diminuzione
di addetti, che rappresentano appena il 25% del totale della popolazione attiva nell’Alta
Valle del Tevere: dalle 28.786 unità del 1961 si è passati alle 6.000 unità degli anni ottanta,
ma con una produzione agricola raddoppiata. La SAU è di poco superiore al 40% della
superficie totale, inferiore a quella disponibile negli anni precedenti a causa della sottrazione
di superfici, prevalentemente del fondovalle, destinate ad altri usi, soprattutto industriali. La
superficie agricola è destinata soprattutto ai cereali e ai pascoli. Il settore zootecnico riveste
un ruolo sempre più importante. Sono leggermente diminuite le superfici coltivate a
tabacco anche se il comparto tabacchicolo riveste ancora un ruolo di primo piano, dato che
rappresenta più di un terzo della produzione lorda vendibile, alla pari con il settore
zootecnico. La conduzione a mezzadria è ormai quasi scomparsa mentre sono in aumento i
salariati e i braccianti. In lieve flessione risultano anche i coltivatori diretti, ancora alle prese
con aziende troppo piccole e frammentate. La superficie media delle aziende, comunque,
sembra essere superiore a quella del passato se i coltivatori diretti possono contare su una
superficie media di 11 ettari e le residuali aziende mezzadrili su 13 ettari. Medie, queste,
superiori a quelle nazionali e regionali. L’ordinamento colturale ha subito un graduale
riordino indirizzandosi verso un processo di estensificazione e specializzazione. Si sono
così venute delineando delle aree altimetriche che prevedono un assetto agro-silvopastorale per le zone montane e altocollinari del comprensorio, mentre nella fascia
collinare, più facilmente meccanizzabile, prevale la cerealicoltura, la coltura del girasole e
della vite e la zootecnia con allevamenti da carne, nel fondovalle rimane predominante la
coltura del tabacco. Del settore agricolo cominciano a preoccuparsi anche le istituzioni che
da tempo hanno avviato un dibattito sull’opportunità di studiare una programmazione
agricola efficace.11
Negli anni ottanta, ormai, è il settore industriale a prevalere e a caratterizzare l’economia
dell’Alta Valle del Tevere, ma per comprenderne pienamente i caratteri e i possibili sviluppi
è bene fare un passo indietro e tornare agli esordi.
L’inaugurazione della ferrovia Arezzo-Fossato di Vico nel 1886 segna la fine
dell’isolamento dell’Alta Valle del Tevere.12 Umbertide è il punto di ingresso della ferrovia
11 Tommaso Sediari, Situazione e prospettive dell’agricoltura nell’Alta Valle dl Tevere, in “Umbria economica”, anno III, n. 4,
ottobre-dicembre 1982, pp. 69-79.
12 La Ferrovia Appennino Centrale era una linea ferroviaria a scartamento ridotto che collegava Arezzo (sulla linea
ferroviaria Roma - Firenze) a Fossato di Vico (sulla linea Roma - Ancona) passando per Anghiari, Sansepolcro, Città di
Castello, Umbertide e Gubbio. Fu costruita per ovviare all’isolamento in cui si era venuta a travare la provincia di Arezzo
e l’Alta Valle del Tevere dopo il completamento della rete ferroviaria italiana che tagliava fuori la zona, dato che i
collegamenti da Roma verso nord passavano ad est (per Ancona) e ad ovest (per Arezzo-Firenze).
15
nella Valle Tiberina. Soltanto nel 1915, con la Ferrovia Centrale Umbra, da Umbertide
sarebbe stato garantito il collegamento ferroviario con Perugia e con Roma. Questi
collegamenti, seppur minimi, offrono sbocchi commerciali alle poche attività commerciali
della Valle, fino ad allora confinate nei ristretti orizzonti del mercato locale. Umbertide,
dunque, si pone come snodo ferroviario per il collegamento dell’Alto Tevere con le reti
ferroviarie nazionali.
In questo periodo nell’Alta Valle del Tevere l’attività prevalente è ancora l’agricoltura, solo
a Città di Castello si registra la presenza di imprese industriali e artigiane, in particolare nel
settore tipografico e meccanico, mentre ad Umbertide le principali fabbriche sono lo
stabilimento della lavorazione del tabacco, fondato da Tito Buccolini nel 1926, tre fornaci
per laterizi e le botteghe artigiane di maiolica e ceramica di Settimio Rometti e della ditta
Cerrini e Sacchetti.13
Alla fine della seconda guerra mondiale le devastazioni delle truppe germaniche sembrano
far regredire tutto il territorio altotiberino: i ponti saltati, la ferrovia Arezzo-Fossato di Vico
completamente distrutta, officine e fabbriche devastate e saccheggiate, lo stabilimento per
la lavorazione del tabacco di Umbertide, come quello di Città di Castello, reso inutilizzabile.
In quel periodo la disoccupazione raggiunge cifre elevatissime, le amministrazioni comunali
denunciano una realtà di gravi difficoltà sociali ed economiche, con poche prospettive di
ripresa. La ferrovia Arezzo-Fossato di Vico non sarà mai ripristinata e per ricostruire il
collegamento ferroviario tra Perugia e Città di Castello si dovrà attendere il 1958.
Nei primi mesi del 1880 ad Arezzo si costituì tra i comuni interessati il Consorzio per la ferrovia Umbro-Aretina allo
scopo di realizzare una linea ferrata che rompesse l’isolamento dei comuni dell’area. Il progetto, che venne approvato il 16
ottobre 1880, prevedeva una linea con scartamento ridotto a 950 mm, scelto in quanto il tracciato era orograficamente
impegnativo e non erano disponibili le risorse economiche necessarie per impegnarsi in una linea ricca di opere
importanti. La convenzione venne accordata al consorzio nel giugno dell'anno successivo e i lavori di costruzione affidati
alla Società Generale per le Ferrovie Complementari che, tuttavia, non fece fede agli impegni presi rallentando l’inizio dei
lavori. Il 2 giugno 1884 venne quindi operata una subconcessione per la costruzione e l’esercizio (per 90 anni) alla Società
anonima per le Ferrovie dell’Appennino Centrale (SFAC) che aveva la sede sociale a Roma con direzione di esercizio a
Città di Castello. I lavori cominciarono nel 1882, ma le prime tratte furono aperte nel 1886, e solo nel 1887 la linea fu
completata.
Nel 1915 Umbertide fu raggiunta dalla Ferrovia Centrale Umbra che risaliva il corso del Tevere da Terni via Todi Perugia, dando piena organicità ai collegamenti locali.
La seconda guerra mondiale ebbe un impatto disastroso sulla linea; tra l’armistizio ed il maggio 1944 i bombardamenti
alleati resero inutilizzabili molte opere, e l’esercito nazista in ritirata completò l'opera distruggendo in pratica tutto il
materiale rotabile. Il 22 maggio del 1945 la linea gravemente danneggiata cessava definitivamente il suo servizio. La linea
non fu mai ripristinata, tranne nel tratto Umbertide - Città di Castello - Sansepolcro, dove fu ricostruita, a scartamento
normale, passando alla gestione della Ferrovia Centrale Umbra.
(Cfr. Antonio Federici, Lo scartamento ridotto in Italia, Duegi Editrice, Albignasego 1999).
13 Cfr. Roberto Sciurpa, Umbertide nel secolo XX. 1900-1946, Gesp - comune di Umbertide, Città di Castello 2005, pp. 178183.
16
Nei primi anni cinquanta la realtà economica altotiberina è ancora prevalentemente legata
all’agricoltura: solo il 19% della popolazione attiva è impiegata nelle attività industriali. Nel
1954 tra queste si colloca il Molino Popolare Cooperativo di Umbertide, anche se, per la
propria attività e per la provenienza dei soci (in maggioranza mezzadri), rimane fortemente
legata all’agricoltura locale. Alla sua fondazione il molino risulta essere il più moderno
d’Italia e per numero di soci e produttività (60.000 quintali l’anno) il più grande della
regione.14 Il settore manifatturiero di punta è quello della trasformazione del tabacco, che
assorbe da solo il 90% degli addetti all’industria. Ad Umbertide il tabacchificio ha ripreso
l’attività guidato dall’imprenditore Vincenzo Gotti e da lavoro a più di 300 addetti, quasi
tutte donne.
Nel 1961, dunque, l’epidemia di peronospora tabacina, di cui si è gia detto, avvia la crisi del
settore più redditizio e rappresentativo dell’Alta Valle del Tevere, che da solo coltivava e
manipolava il 60% della produzione della provincia. Questo avvenimento, seppure casuale,
fà sentire negli amministratori locali ancora più urgente il bisogno di affiancare e rafforzare
il nascente sviluppo delle attività industriali, per arginare la crisi economica e creare nuovi
sbocchi per la manodopera che si liberava dal settore agricolo e dalla trasformazione del
tabacco.15 La prima iniziativa in questo senso è proprio del 1961, ad opera
dell’Amministrazione comunale di Città di Castello e della locale Cassa di Risparmio
guidate rispettivamente da Gustavo Corba e Luigi Pillitu. Questi due enti concordarono un
piano per attrezzare una moderna zona industriale a nord della città che permettesse
l’insediamento di nuove industrie e il trasferimento dal centro storico delle botteghe
artigiane. L’operazione riuscì anche grazie ad interventi creditizi mirati messi in atto dalla
stessa Cassa di Risparmio, infatti già nel 1967 avevano trovato collocazione nella nuova
area industriale 29 aziende.16
Il processo di industrializzazione, partito dall’area industriale tra Città di Castello e San
Giustino, si diffuse anche al comune di Umbertide dove si andavano concentrando la gran
parte degli addetti del comprensorio nei settori delle costruzioni, della carpenteria e
dell’elettronica. Sorsero nell’umbertidese anche numerose aziende tessili e meccaniche, tra
quest’ultime hanno assunto particolare rilievo la Solfer Componenti di Pierantonio, che
produce elementi per la Fiat e la Italmacchine, specializzata in attrezzature stradali ed edili.
14 Cfr. Carla Pernazza - Paola Boschi, I molini popolari in Umbria dal secondo dopoguerra alla fine degli anni sessanta, in Gianni
Bovini - Renato Covino (a cura di), Studi sulla cooperazione, Protagon, Perugia 1990, p. 144.
15 Cfr. Paola Laura Ciabucchi, Ombre e luci nello sviluppo industriale dell’Alta Vale del Tevere, cit., pp. 87-90.
16 Cfr. Alvaro Tacchini, Archeologia industriale nell’Alta Valle del Tevere, Protagon, Perugia 1993 e dello stesso autore il
recente La Cassa di Risparmio di Città di Castello nei suoi primi 150 anni, con un saggio di Fabio Nisi, Le recenti trasformazioni,
Petruzzi, Città di Castello 2005.
17
Continua, inoltre, la produzione ceramica alla Rometti, mentre chiude nel 1981 l’ormai
fatiscente stabilimento per la lavorazione del tabacco.
Tra gli anni sessanta e settanta il principale elemento che consente la nascita e lo sviluppo
della piccola impresa diffusa dell’Alta Valle del Tevere va nuovamente ricercato nel mondo
agricolo. Sono propro i redditi agricoli, modesti di per sé, che permettono, in una struttura
familiare ancora di tipo mezzadrile, di integrare e compensae i primi salari industriali,
spesso derivanti da lavoro nero o a domicilio e creare un relativo benessere. Sarà quindi la
famiglia contadina a fornire all’industria manodopera abbondante e a basso costo. Inoltre la
forte propensione al risparmio dei proprietari terrieri permette di reinvestire il surplus
prodotto dal settore agricolo nel settore industriale.17
In tutta la Valle la popolazione attiva nell’industria passa dal 19,2% del 1951 al 50% del
1981. In tutti i principali settori le fabbriche più importanti si sono rivelate un vero e
proprio vivaio di piccoli imprenditori. Infatti in tale arco di tempo si è venuto formando un
fittissimo tessuto di piccole e medie aziende: nel 1983 l’industria manifatturiera altotiberina
conta 1.192 unità produttive con oltre 11.000 addetti. Rilevante è il fenomeno dei “terzisti”,
piccole aziende, soprattutto del settore meccanico, specializzate nella subfornitura, cioè
nella produzione di parti del prodotto finale per conto di grandi aziende interessate a
ridurre i costi.
L’industrializzazione dell’Alta Valle del Tevere sembra ormai compiuta e in grado di
competere sul mercato nazionale, nonostante l’annosa questione dei collegamenti stradali e
ferroviari non abbia ancora trovato una soluzione adeguata. La superstrada E45 ha risolto i
collegamenti verso Roma e il Nord Italia, ma resta ancora carente il collegamento ArezzoAncona e inesistente il collegamento ferroviario per il trasporto delle merci su rotaia.18
L’industria regionale negli anni settanta si presenta in piena espansione: il numero delle
aziende cresce dalle 10.248 del 1971 alle 15.514 del 1981, gli occupati passano dagli 82.158
ai 113.247. La provincia di Perugia è quella con la crescita maggiore, caratterizzata da
imprese di piccole e medie dimensioni attive nei settori a basso livello di tecnologia e di
ricerca, come quelli dell’abbigliamento e della carpenteria metallica. In definitiva l’apparato
produttivo umbro, e quello dell’Alta Valle del Tevere in particolare, si inserisce a pieno
titolo nel fenomeno di industrializzazione diffusa caratteristico delle regioni del Nord-Est e
del Centro Italia.19
Cfr. Renato Covino, L’invenzione di una regione, cit., p. 75.
Cfr. Alvaro Tacchini, Archeologia industriale nell’Alta Valle del Tevere, Protagon, Perugia 1993.
19 Cfr. Bruno Bracalente, L’Umbria nel modello di industrializzazione diffusa, in Renato Covino-Giampaolo Gallo (a cura di),
Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità ad oggi. L’Umbria, Einaudi, Torino 1989, pp.451-494.
17
18
18
Tuttavia, nonostante il buon andamento del settore industriale umbro, si intravedono
elementi di fragilità insiti proprio in questo tipo di modello di sviluppo. In primo luogo la
dipendenza di molte piccole e medie aziende dal processo di decentramento messo in atto
dalle grandi imprese, le quali appaltano parti del processo produttivo, di solito quelle meno
tecnologicamente avanzate, a ditte esterne che lavorano esclusivamente su commessa. Da
ciò deriva la mancanza o la gracilità dell’autonomia organizzativa e tecnologica delle
imprese “terziste” e l’assenza del contatto diretto con il mercato. Inoltre ciò comporta bassi
investimenti, un’organizzazione del lavoro rudimentale, il proliferare di piccole aziende in
settori tradizionali e con scarsa propensione all’innovazione. Su tali basi è inevitabile uno
stentato sviluppo del terziario avanzato.20
Osservando più in particolare la situazione dell’Alta Valle del Tevere si può rilevare che le
aziende con più di cinque addetti passano dalle 69 del 1961 alle 251 del 1980. Nello stesso
anno il 59,8% delle unità locali sono, comunque, ancora di piccole dimensioni, comprese
nella classe che va dai 6 ai 20 addetti. Gli occupati dell’industria manifatturiera passano dai
2.308 del 1961 agli 8.763 del 1980. I settori di punta, nel 1980, risultano essere quello
meccanico, con 59 unità locali e 2.490 addetti, e quello del vestiario-abbigliamento con 69
aziende e 2.585 occupati.21
Negli anni settanta-ottanta se il settore industriale conosce un certo sviluppo e quello
agricolo tende a ritrovare un proprio equilibrio, il comparto del turismo risulta
praticamente al palo se la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di
Perugia, in una monografia dedicata ai comuni umbri, fa notare che “a Umbertide il turismo è
solo di transito e può riferirsi a rari studiosi d’arte. Le presenze alberghiere vanno ricercate in persone la cui
permanenza è dovuta ad affari commerciali connessi con le industrie e gli esercizi esistenti. I numerosi
castelli della zona sono solo meta di gite domenicali”.22
A partire dal turismo, ma non solo, dagli anni ottanta inizia per Umbertide un nuovo ciclo
economico e demografico, che poggia, tuttavia, sulle solide basi faticosamente costruite nei
decenni precedenti.
Dal 1981 si assiste ad un graduale recupero di popolazione che investe tutta l’Alta Valle del
Tevere e il comune di Umbertide in misura maggiore. Tra il 1971 e il 1981 Umbertide fa
registrare un incremento demografico del 5% contro il 4,8% dell’Alta Valle del Tevere.
L’aumento maggiore si verifica nel decennio 1991-2001 con un +6% di Umbertide rispetto
Cfr. Cfr. Renato Covino, L’invenzione di una regione, cit., pp. 77-78.
Cfr. Paola Laura Ciabucchi, Ombre e luci nello sviluppo industriale dell’Alta Vale del Tevere, cit., pp. 93-102.
22 Eliseo Carini (a cura di), Città di Castello, Umbertide, San Giustino, Lisciano Niccone, Citerna, Pietralunga, Montone, Monte S.
Maria Tiberina, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Perugia, Monografie comunali n. 10, Perugia
1976, pp. 48-49.
20
21
19
ad un +2,7% della Valle Tiberina. Tuttavia i comuni altocollinari e montani, nei tre decenni
che vanno dal 1971 al 2001, tendono a non recuperare popolazione, come invece avviene
negli altri comuni del fondo valle, frenando anche la crescita del SLL di Umbertide che ne
comprende due (Pietralunga e Montone)23.
Il settore agricolo negli ultimi venti anni ha subito una profonda trasformazione. Sebbene
abbia ridotto la sua incidenza sui risultati economici complessivi, raggiunge ancora punte di
eccellenza. Oltre alla tradizionale coltivazione del tabacco, è, infatti, in forte espansione la
produzione biologica e l’agriturismo. Settori che hanno attratto nuova imprenditoria e
nuovi capitali. Si sta rafforzano inoltre il settore zootecnico con l’allevamento della razza
chianina e degli equini.
Inoltre, oggi il settore industriale di Umbertide è ormai ben radicato sul territorio, con una
tradizione imprenditoriale forte e diffusa. Elevata è la concentrazione di imprese
nell’industria (34,5% del totale nel 2001), media che supera di parecchio quella della
provincia di Perugia, che si ferma al 29,5%. Gli addetti al settore industriale sono di gran
lunga i più numerosi dato che superano, nel 2001, il 60% del totale. Il comparto
manifatturiero ne assorbe da solo il 47,3%. Rispetto al passato, la zona di Umbertide ha
raggiunto un elevato grado di specializzazione in alcuni settori, livelli di qualità dei prodotti
e un apporto tecnologico difficilmente immaginabili solo pochi decenni fa. I settori di
punta sono la meccanica e la produzione di materiali metallici e materie plastiche. Rispetto
ad un ventennio fa, inoltre, le aziende, pur rimanendo sostanzialmente di piccole
dimensioni, si sono ingrandite: sono cresciute le unità locali con più di 15 dipendenti e
quelle con più di 100 addetti sono passate da 2 a 4. Ridimensionato invece risulta il settore
tessile, che ha conosciuto una crisi negli anni novanta e ha visto una sensibile riduzione nel
numero degli addetti.
Il sistema produttivo locale estremamente dinamico che si è venuto creando ad Umbertide
dà luogo ad un forte richiamo di mano d’opera immigrata. Negli ultimi anni il quadro
demografico è mutato, nel 2006 la popolazione straniera residente ha raggiunto il 10,5% del
totale e si caratterizza sempre più per un elevato grado di stanzialità. In definitiva, nel corso
di un cinquantennio, il territorio di Umbertide, da luogo di contadini che dovevano lasciare
la propria terra per trovare condizioni di vita migliori, è riuscito a trasformarsi in polo di
attrazione per chi offre lavoro e per chi lo cerca.
Ancora in primo piano rimane, tuttavia, la questione dei collegamenti viari, considerati
inadatti al fabbisogno della zona. La E-45, spesso in cattive condizioni, risulta ormai
23
Il SLL di Umbertide cresce dello 0,5% dal 1971 al 1981, del 1,1% dal 1981 al 1991 e del 4,1% dal 1991 al 2001.
20
insufficiente al traffico di uomini e merci. Inoltre, tarda ad essere completata la GrossetoFano e i collegamenti ferroviari rimangono ai livelli degli anni sessanta.
Il ruolo di connessione territoriale della Pianura Alluvionale del Tevere ed il Parco Agricolo
Fluviale
La presenza del fiume Tevere ha storicamente veicolato, con la sua natura di corridoio naturale, la storia delle funzioni
urbane, politiche e produttive dell’area Umbertidese. L’antica “Fracta” si collocava tra i domini di Perugia e l’Altotevere con
una funzione di avamposto e di confine e fu lungamente contesa proprio da Perugia e lo Stato della Chiesa; si trovò sotto la
giurisdizione Perugia a partire dal 1189 e passò a quella papale nel XVI secolo, con un breve passaggio nelle mani dei
Vitelli, signori di Città di Castello. Inoltre, il fiume ha da sempre rappresentato la risorsa principale dell’area, guidandone la
storia insediativa e produttiva, costituendo trama e ordito della costruzione del paesaggio, in particolare di quello agrario, che
rientra a giusto titolo nella tipologia di “paesaggio agrario dell’Umbria”. I caratteri antropici salienti di tale paesaggio sono
dunque storicamente legati alle aree pianeggianti che lambiscono il corso del fiume e sono ascrivibili, nelle aree extraurbane, al
tipico paesaggio della mezzadria, con il suo abitato sparso e la struttura classica dei campi (poderi) a policoltura.
Le politiche attuate dall’Amministrazione Comunale hanno da sempre tenuto in grande conto questa storica crucialità della
risorsa Tevere, sia nelle scelte produttive (es.: coltura del tabacco) che in quelle culturali e ne hanno tutelato e valorizzato nel
tempo la funzione di perno dello sviluppo locale.
Attualmente l’unità di paesaggio della pianura alluvionale del Tevere comprende le aree limitrofe al corso del fiume e dei suoi
affluenti, e attraversa in senso longitudinale l’intero territorio comunale di fondovalle. L’unità presenta un basso grado di
naturalità, un intenso accentramento di funzioni e uno sviluppo urbano e infrastrutturale esteso ormai alla quasi totalità
dell’area, rispecchiando fenomeni di sviluppo socio-economico che hanno privilegiato le aree pianeggianti di fondovalle rispetto a
quelle più marginali della collina. L’unità, che ha svolto storicamente il ruolo di connessione tra le direttrici principali lungo la
valle del Tevere e Perugia è oggi potenziata in questa sua funzione dall’assetto infrastrutturale (SS E45 e Ferrovia Centrale
Umbra).
All’interno dell’area urbanizzata emerge il nucleo centrale di Umbertide, mentre l’insediamento storico minore è spesso
inglobato all’interno di aree urbanizzate anche di epoca recente.
Il Piano Regolatore Generale, parte strutturale, definisce attualmente il perimetro di una Parco Territoriale Agricolo Fuviale
del Tevere, all’interno del quale rientrano le aree della pianura alluvionale e dell’area golenale del Tevere. L’area è costituita
in prevalenza da terreni appartenenti all’ambito delle aree di particolare interesse agricolo, ed è caratterizzato oltre dalla
presenza del corpo idrico e spondale del fiume Tevere e dei terreni limitrofi, dalla sua contiguità con l’area di particolare
interesse naturalistico ed ambientale del Monte Tezio - Monte Malbe - Monte Acuto. Il Piano Regolatore Generale - Parte
Strutturale - attribuisce al parco agricolo fluviale del Tevere una funzione di tutela del rapporto ambientale e paesaggistico
della pianura fluviale con il sistema collinare ed alto-collinare del Monte Corona e del Monte Acuto, che costituiscono il
quadro panoramico entro cui si colloca il centro urbano di Umbertide, nonché di tutela dei residui valori paesaggistici della
stessa pianura fluviale e, nel contempo una funzione di promozione economica e sociale per uno sviluppo compatibile con i
suddetti valori e caratteristiche.
La zona della pianura alluvionale del Tevere si caratterizza oggi per la prevalenza del seminativo semplice e dei seminativi
irrigui con le forme dell’agricoltura meccanizzata con campi aperti e regolari nella quasi totale assenza di presenze vegetali sia
arboree che arbustive, e da sporadiche presenze di vigneti. Attorno ai nuclei abitati maggiori permangono ancora aree
caratterizzate dall’appoderamento regolare e minuto (orti e piccoli campi) legate a forme di autoconsumo o di piccola vendita al
dettaglio. Il paesaggio vegetazione, data la bassa naturalità dell’area e l’alto grado di trasformabilità, è caratterizzato da
esigui lembi di boschi di salice bianco o ontano nero, o da sistemi vegetazionali lineari, come siepi di confine, pioppeti e filari, o
21
puntali come alberi isolati di grandi dimensioni.
Proprio per perseguire gli obiettivi generali di tutela e promozione economico-sociale del parco territoriale agricolo fluviale del
Tevere, il comune di Umbertide ha posto in essere una serie di azioni strategiche tra cui: l’integrazione delle attività produttive
agricole, anche connesse con l’agriturismo, con l’attività ricettiva mediante l’utilizzo delle strutture edilizie esistenti ed
incentivando lo sviluppo delle suddette attività agrituristiche; la promozione di forme diversificate di fruizione dell’area
attraverso la valorizzazione di percorsi di collegamento storici tra la città e le aree agricole e il miglioramento e l’estensione
della sentieristica naturalistica ed ambientale, finalizzata ad un utilizzo sia ciclabile che pedonale, ma anche per forme di
escursionismo equestre; tutela del patrimonio storico, costituito in particolare dal sistema delle abbazie (S. Salvatore ed Eremo
di Monte Corona) dei molini, dei centri e delle colline agrarie, dei segni di permanenza storica strutturanti il paesaggio e
valorizzazione dei nuovi utilizzi possibili.
La tutela della pianura del Tevere viene perseguita dal comune di Umbertide anche mediante la partecipazione al progetto di
lotta all’inquinamento dei corsi d’acqua. L'iniziativa è dell'assessorato all'ambiente della Provincia di Perugia che ha
realizzato questo progetto, recentemente presentato al Ministero dell'Ambiente, nell'ambito del programma comunitario Life
Ambiente 2003 - 04. Sono partner del progetto Arpa Umbria, Comunità Montana Alto Tevere Umbria, i Comuni di
Città di Castello, San Giustino, Montone e Umbertide. Con questo nuovo progetto - secondo l'assessorato provinciale alle
politiche ambientali - si vuole migliorare la qualità dei corpi idrici, in particolare del fiume Tevere, riducendo gli inquinanti
con un approccio ecosostenibile. L'introduzione di fasce tampone permetterà anche l'aumento della biodiversità e, quindi, della
stabilità dell'ecosistema fluviale. Altri effetti benefici di questa tecnica sono costituiti dalla creazione di reti ecologiche e
dall'aumento dell'ombreggiamento dell'alveo con una riduzione dei fenomeni di eutrofizzazione. Inoltre, si otterrà anche una
valida riqualificazione delle sponde fluviali, una buona valorizzazione del paesaggio e si potrà contenere il livello di anidride
carbonica, attraverso la sua immobilizzazione effettuata dalle piante, in linea con quanto previsto dagli accordi sottoscritti
dall'Unione Europea con il protocollo di Kyoto. Il progetto prevede l'individuazione di siti dove realizzare le fasce tampone
boscate in base alla valenza ambientale dei luoghi e prevede anche l'individuazione delle specie autoctone e antinquinanti
adatte alla realizzazione degli impianti".
Fonti:
- Piano Regolatore Generale - Parte Strutturale - Comune di Umbertide, Febbraio 2007
- www.provincia.perugia.it/Focus/Provincia-/Storico/Anno-2003/Novembre/Amb03100.doc_cvt.htm
- Acquiferi alluvionali, Alta Valle del Tevere, Osservatorio ARPA 1999
22
QUADRO DEMOGRAFICO
Dall’analisi dei dati della popolazione del comune di Umbertide rilevati dai Censimenti
compresi nell’intervallo 1951-2001 emerge un netto decremento nel ventennio compreso
tra il 1951 e il 1971 (rispettivamente -9,8% al 1961 e -6,9% al 1971). Segue una ripresa
marcata (+5,1%) nel decennio 1971-1981, poi più contenuta (+1,4%), ma pur sempre
evidente, nel decennio successivo e ancora più decisa (+6,1%) nell’intervallo 1991-2001
(Graf. 1). L’andamento della popolazione è quindi sostanzialmente in linea con quella della
regione e della provincia, ma in controtendenza rispetto al dato nazionale che registra un
incremento del 6,5%; tra il 1951 e il 1961 e del 6,9% tra il 1961 e il 1971.24 Tuttavia, se
prendiamo in esame l’intero cinquantennio considerato (1951-2001), la popolazione, tra il
primo e l’ultimo rilevamento, è diminuita del 5,1%: si passa da 16.077 unità a 15.254, segno
che la consistente perdita di popolazione registrata nei primi due decenni dell’intervallo, al
2001, non è ancora stata recuperata, come è invece avvenuto a livello regionale e
provinciale.
Ancora più deficitaria è la dinamica demografica del SLL di Umbertide che tra il 1951 e il
2001 perde più del 23% della propria popolazione (Graf. 1 e Tab. 1). Il periodo più critico,
come già visto, è il ventennio 1951-1971, ove la perdita di popolazione del SLL (-14,7% nel
primo decennio, -14,9% nel secondo) è di gran lunga superiore a quella del comune di
Umbertide, centroide dell’area (-9,8% e -6,9% rispettivamente).
24 Per un utile confronto, anche con i dati nazionali, si riporta quanto scritto nel Rapporto economico e sociale dell’Umbria,
2002-2003 e in quello del 2004 editi dall’Agenzia Umbria Ricerche: “Nei primi due decenni (1951-1971), mentre in Italia si
ha un notevole aumento della popolazione (1951-1961: +6,5%; 1961-1971: +6,9%), in Umbria si registra invece una
diminuzione (-1,1% nel primo decennio; -2,4% nel secondo). A livello regionale è la provincia di Perugia a perdere
popolazione (diminuisce di quasi 30.000 unità in 20 anni) […].
Dal 1971 in poi si attua un’inversione di rotta sia in Umbria, sia soprattutto nella provincia di Perugia. Infatti, nel
decennio 1971-1981 riacquista tutta la popolazione persa nei due decenni precedenti, facendo registrare un incremento di
oltre 5 punti percentuali. Tale variazione è superiore a quella registrata sia nella regione sia a livello nazionale […]. Negli
ultimi due decenni nella provincia di Perugia la popolazione continua a crescere con tassi superiori a quelli che si
registrano, sia in regione, sia a livello nazionale.” (Chiara Vivoli, Il quadro demografico, in Rapporto economico e sociale
dell’Umbria, 2002-2003, AUR, Perugia 2004, p. 34).“Dall’analisi della serie storica della popolazione censuaria della regione
dell’Umbria dal 1951 al 2001 emerge complessivamente un andamento decrescente fino al 1971 e, successivamente, un
incremento che si protrae fino al 2001. L’aumento più significativo in termini di numerosità di popolazione censita si
annovera tra il 1971 e il 1981: si passa infatti da 775.783 residenti a 807.552, con una variazione percentuale positiva del
4,1%.” (Mario Acciarri, Andrea Orlandi, L’evoluzione della popolazione e della famiglia in Umbria, in Rapporto economico e
sociale dell’Umbria, 2004, AUR, Perugia 2005, pp. 164-165).
23
Graf. 1 - Popolazione censuaria del comune di Umbertide dal 1951 al 2001 - valori
assoluti
16.500
16.077
16.000
15.500
15.254
15.000
14.497
14.500
14.379
14.183
14.000
13.498
13.500
13.000
12.500
12.000
1951
1961
1971
1981
1991
2001
Anni
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Graf. 2 - Popolazione residente nel comune di Umbertide dal 2002 al 2006 - valori
assoluti
16.000
15.900
15.856
15.800
15.700
15.603
15.600
15.500
15.427
15.400
15.337
15.300
15.251
15.200
15.100
15.000
14.900
2002
2003
2004
Anni
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
24
2005
2006
Tab. 1 - Serie storica della popolazione censuaria dal 1951 al 2001 (variazioni %)
1951-1961
1961-1971
1971-1981
1981-1991
1991-2001
1951-2001
-9,8
-6,9
5,1
1,4
6,1
-5,1
-14,7
-14,9
0,5
1,1
4,1
-23,2
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
-5,9
-7,9
4,8
0,8
2,7
-5,9
Provincia di Perugia
-1,9
-3,0
5,1
1,3
2,9
4,2
Umbria
-1,1
-2,4
4,1
0,5
1,7
2,7
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Tab. 2 - Popolazione residente dal 2002 al 2006 (variazioni %)
2002-2003
2003-2004
2004-2005
2005-2006
2002-2006
Umbertide
0,6
0,6
1,1
1,6
4,0
SLL Umbertide
0,6
0,6
1,1
1,1
3,5
Area Alta Valle del Tevere
1,0
1,4
0,8
0,7
3,9
Provincia di Perugia
1,1
1,6
1,6
1,2
5,6
Umbria
1,0
1,7
1,3
1,0
5,0
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Mentre se si raffronta il dato di Umbertide con quello dell’Area Alta Valle del Tevere25 il
decremento è superiore per il decennio 1951-1961 (-5,9% Alta Valle del Tevere; -9,8%
Umbertide), ma inferiore di più di un punto percentuale nel decennio successivo (-7,9%
Alta Valle del Tevere; -6,9% Umbertide). Sia nel SLL di Umbertide che in tutta l’Area Alta
valle del Tevere la popolazione riprende a crescere nei tre decenni successivi, ma il comune
di Umbertide cresce più della media (Tab. 1). In sintesi, si evidenzia una maggiore stabilità
di residenti nel comune di Umbertide, simile a quella degli altri comuni pianeggianti
dell’Alta Valle del Tevere che, nei periodi di decremento, diminuiscono meno della media,
per poi crescere in maniera più consistente nei periodi di ripresa.
25 L’Area Alta Valle del Tevere è costituita, in questo Rapporto, dalla somma dei dati relativi ai due Sistemi Locali del
Lavoro, individuati dall’Istat nel 2001, che fanno capo ad Umbertine (che raggruppa i comuni di Umbertine, Montone e
Pietralunga) e Città di Castello (comprendente i comuni di Città di Castello, San Giustino, Citerna e Monte Santa Maria
Tiberina).
25
Se si tiene in considerazione l’ultimo dato della popolazione in nostro possesso, quello al 1
gennaio 2006, che registra 15.856 residenti, si nota un ulteriore incremento di popolazione
rispetto al 2001 (Graf. 1 e Graf. 2). Tra il 2002 e il 2006, poi, si evidenzia per il comune di
Umbertide un incremento di 605 unità e una variazione percentuale del +4,%, con un trend
in costante crescita, simile a quello del relativo SLL (+3,5%) e dell’Area Alta Valle del
Tevere (+3,9%). Rispetto alla provincia di Perugia e alla regione, invece, la crescita di
Umbertide risulta inferiore rispettivamente di 1,6 e 1,1 punti (Graf. 2 e Tab. 2).
Le 15.856 unità residenti al primo gennaio 2006 sono ripartite in 7.694 maschi e 8.162
femmine. Il rapporto di mascolinità, risultante dal rapporto tra il numero di unità maschili e
quelle femminili, è pari a 94,3, in linea con il dato provinciale (94,1), di poco superiore a
quello regionale (93,6), ma inferiore a quello dell’omonimo SLL (95,6) (Tab. 3).
I residenti con più di 60 anni, sempre al gennaio 2006, (Graf. 3) rappresentano più di un
quarto della popolazione (60-79 anni 21,9%; 80 e oltre 6,5%) mentre i residenti sotto i 19
anni sono il 17%, sostanzialmente in linea con quanto risulta per il SLL corrispondente, per
la provincia di Perugia e per la regione; nell’Area Alta Valle del Tevere gli ultra sessantenni
sono il 27,4% della popolazione, segno di un lieve minore invecchiamento rispetto a quella
di Umbertide (ove la quota è del 28,4%) (Graf. 4).
Se si entra in dettaglio e si approfondisce l’analisi osservando la popolazione suddivisa per
fasce di età più ristrette26 si riconferma una struttura demografica del comune in linea con la
provincia di Perugia e la regione: tuttavia, si evidenza nel comune una maggiore presenza
della fascia di età 20-34 anni (19,6% Umbertide, 19,1% provincia di Perugia, 18,7%
Umbria) e di quella compresa tra i 70 e i 79 anni (11% Umbertide, 10,2% provincia di
Perugia, 10,5% Umbria). Le donne prendono progressivamente il sopravvento sugli uomini
a partire dai settant’anni, risultato che ricalca l’andamento del Paese, che vede le donne più
longeve degli uomini.
Per la popolazione residente al 1 gennaio 2006 per età (con classi più ristrette rispetto a quelle fin ora considerate) e per
sesso si rinvia alla tabella 3 riportata in fondo a questa sezione.
26
26
Graf. 3 - Popolazione residente nel comune di Umbertide per sesso ed ampie classi
di età al 1 gennaio 2006
(valori % costruiti sui rispettivi totali: Maschi =7.694; Femmine =8.162; M+F = 15.856)
35,0
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
0-19
20-39
40-59
60-79
80 e oltre
Maschi
17,4
28,7
28,2
20,8
4,9
Femmine
16,7
25,5
26,8
23,0
8,1
Totale
17,0
27,1
27,5
21,9
6,5
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Per inquadrare meglio la realtà demografica del comune di Umbertide in rapporto a quelle del proprio
SLL, dell’Alta Valle del Tevere, della provincia e della regione è utile confrontare alcuni indicatori
significativi relativi al 2005 (Tab. 3).27 L’indice di vecchiaia, ossia il rapporto tra la popolazione con 65
anni e più e quella con meno di 15 anni, per il 2005 risulta essere per Umbertide di 186,6, molto simile al
dato regionale (186,7), ma più alto di quello dell’Area Alta Valle del Tevere (178,6) e della provincia
(178,0). Resta inferiore soltanto a quello del relativo SLL (194,3), condizionato dai comuni montani.
L’invecchiamento della popolazione è confermato anche dal rapporto anziani per bambino (4,5) e
dall’indice di invecchiamento (23,4), più alto di quello dell’Alta Valle del Tevere (22,6) e della provincia
di Perugia (22,7), in linea con quello della regione (23,3), ma più basso di quello del SLL di Umbertide
(23,9). Anche l’indice di dipendenza (56,0) ricalca le differenze riportate per l’indice di invecchiamento.
27
Per gli indicatori significativi degli anni 2002-2004 si rimanda alla tabella 4 in fondo a questa sezione.
27
Graf. 4 - Popolazione residente per classi di età al 1 gennaio 2006
(valori % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide =15.856; Sistema locale Umbertide =19.809; Area Alta Valle del Tevere
=54.819; Provincia di Perugia =640.323; Umbria =867.878)
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
0-19
20-39
40-59
60-79
80 e oltre
Umbertide
17,0
27,1
27,5
21,9
6,5
SLL Umbertide
16,9
26,6
27,6
22,3
6,6
Area Alta Valle del Tevere
17,2
26,9
28,5
21,2
6,2
Provincia di Perugia
17,3
26,8
27,7
21,7
6,5
Umbria
16,9
26,5
27,7
22,2
6,7
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Tab. 3 - Indicatori demografici - Anno 2005
Umbertide
SLL
Umbertide
Area Alta
Valle del
Tevere
Provincia di
Perugia
Umbria
56,9
63,7
110,5
4,4
54,4
64,8
116,0
4,4
4,6
55,0
55,6
64,5
64,3
122,2
128,9
Anziani
Indice
Indice di
per
di
vecchiaia bambino dipendenza
186,6
4,5
56,0
Rapporto di
mascolinità
94,3
Indice di
invecchiamento
23,4
95,6
23,9
194,3
4,7
95,0
22,6
178,6
94,1
93,6
22,7
23,3
178,0
186,7
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
28
Indice della
popolazione
in età attiva
64,1
Indice di
ricambio
della
popolazione
in età attiva
113,5
Rapporto di mascolinità: rapporto tra il totale dei maschi e il numero totale delle femmine per
100.
Indice di invecchiamento: rapporto tra la popolazione di 65 anni di età ed oltre e la popolazione
residente totale per 100.
Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione residente di 65 anni ed oltre e la popolazione
residente di età da 0 a 14 anni per 100.
Anziani per bambino: rapporto tra la popolazione di 65 anni ed oltre e la popolazione
residente da 0 a 5 anni.
Indice di dipendenza: rapporto tra la popolazione da 0 a 14 anni più la popolazione da 65 anni
ed oltre e la popolazione da 15 a 64 anni per 100.
Indice della popolazione in età attiva: rapporto tra l’ammontare della popolazione da 15 a 64
anni e l’ammontare della popolazione totale per 100.
Indice di ricambio della popolazione in età attiva: rapporto fra l’ammontare della popolazione
residente da 60 a 64 anni e la popolazione da 15 a 19 anni per 100.
Se si passa ad esaminare la popolazione in età lavorativa, si nota che l’indice della popolazione in età attiva
(64,1) (Tab. 3) è più basso di quelli dell’Alta Valle del Tevere (64,8), della provincia di Perugia (64,5) e
della regione (64,3), ma più elevato del SLL di cui il comune in esame è centroide (63,7), ciò a causa del
fatto che Umbertide è situato in pianura vicino alle principali vie di comunicazione, gli altri due comuni del
SLL (Pietralunga e Montone) appartengono invece alla fascia altocollinare ed hanno risentito in misura
maggiore dello spopolamento delle campagne.
Lo stesso fenomeno si ripresenta considerando l’indice di ricambio della popolazione in età attiva (113,5)
(Tab. 3).
La dinamica della popolazione del comune di Umbertide può essere meglio evidenziata attraverso l’analisi
del bilancio demografico (Tab. 4).
Tab. 4 - Bilancio demografico del comune di Umbertide - anno 2005
Popolazione al 1° gennaio
Nati
Morti
Saldo naturale
Iscritti
Cancellati
Saldo migratorio
Popolazione al 31 dicembre
Maschi
7.579
67
85
-18
266
133
133
7.694
Femmine
8.024
74
64
10
251
123
128
8.162
Totale
15.603
141
149
-8
517
256
261
15.856
Fonte: dati Istat - www.demo.istat.it
29
Dai dati del bilancio relativo all’anno 2005 emerge che il saldo naturale negativo, seppure di modestissima
entità (-8), viene ampiamente riassorbito dal saldo migratorio positivo (+261) determinando, quindi, un
incremento della popolazione residente che passa dalle 15.603 unità del 1 gennaio alle 15.856 del 31
dicembre28 Scendendo in dettaglio, si osserva che mentre il saldo naturale dei maschi (-18) è minore rispetto
a quello delle femmine (+10) il saldo migratorio corrispondente è maggiore (+133 per i maschi e +128 per
le femmine). Gli iscritti da altri comuni ammontano a 345 unità (183 maschi e 162 femmine), mentre gli
iscritti dall’estero sono 162 (77 maschi e 85 femmine). I cancellati per altri comuni sono 233 (119 maschi
e 114 femmine) molti meno i cancellati per l’estero (12 unità; 6 maschi e 6 femmine).29
Il tasso di incremento naturale del comune di Umbertide (-0,51), seppure sempre negativo, è più alto
rispetto a quello del SLL, dell’Alta Valle del Tevere, della provincia di Perugia, e della regione, così come
il tasso di incremento migratorio (16,59), segno di una più positiva dinamica demografica (Tab. 5)30.
Tab. 5 - Tassi di incremento naturale, migratorio e totale - anno 2005
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Tasso incremento
naturale
-0,51
-1,47
-1,45
-1,81
-2,57
Tasso di
incremento
migratorio
16,59
12,69
8,74
14,23
12,93
Tasso di
incremento
totale
16,08
11,22
7,29
12,42
10,35
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
28 “In generale il tasso di crescita totale registrato [in Umbria n.d.r.] nell’anno in esame [2002 n.d.r.] è nettamente
superiore a quello dell’Italia e del Centro. In questo incremento gioca un ruolo fondamentale il tasso migratorio, in
Umbria doppio rispetto all’Italia. C’è da aggiungere che in Umbria il 41% del saldo tra iscritti e cancellati è da attribuire
agli iscritti dall’estero […]. Quindi l’aumento della popolazione residente dell’Umbria è dovuto sostanzialmente al
movimento migratorio, soprattutto da parte di stranieri, piuttosto che dal movimento naturale […]. L’analisi della
variazione della popolazione umbra negli anni 1996-2002 mostra come la popolazione cresca ogni anno solo in virtù
dell’incremento migratorio, costituito dalla differenza fra immigrazioni ed emigrazioni. Il saldo attivo fra immigrati ed
emigrati, in costante crescita dal 1998 al 2002, riesce a compensare ampiamente il saldo naturale negativo […].” (Chiara
Vivoli, Il quadro demografico, cit., pp. 29-30).
“A fronte della netta prevalenza dei decessi sulle nascite, l’aumento della popolazione che risiede in Umbria è imputabile
al solo saldo migratorio positivo (+ 16.212) [dato del 2003 n.d.r.].” (Mario Acciarri, Andrea Orlandi, L’evoluzione della
popolazione, cit., p. 174).
29 Per il bilancio demografico dell’anno 2005 con le voci complete si rimanda alla tabella 7 riportata in fondo a questa
sezione.
30 Per i tassi di incremento naturale, migratorio e totale degli anni 2002-2004 si rimanda alla tabella 8 in fondo a questa
sezione.
30
Tasso di incremento naturale: rapporto tra il saldo naturale (nati-morti) e la popolazione media
per 1000.
Tasso di incremento migratorio: rapporto tra il saldo migratorio nell’anno (iscritti-cancellati) e la
popolazione media per 1000.
Tasso di incremento totale: rapporto tra il saldo totale dell’anno (iscritti + nati - cancellati morti) e la popolazione media per 1000.
Quindi è il saldo migratorio a sostenere la crescita della popolazione del comune di Umbertide, al quale
contribuisce in modo consistente la popolazione straniera: nel 2005, su un saldo migratorio positivo di 261
unità, il 57,47% (150 unità) provengono dall’estero.
Al 1 gennaio 2006 l’incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti è pari al 10,51%, più
alta di quella del SLL (9,55%), dell’Area dell’Alta Valle del Tevere (6,80%), della provincia (7,38%) e
della regione (6,83%) (Tab. 6).
Tab. 6 - Incidenza della popolazione straniera al 1° gennaio 2006
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Pop. Straniera
1.666
1.892
5.071
47.285
59.278
Pop. totale
15.856
19.809
74.628
640.323
867.878
Incidenza % stranieri
residenti
10,51
9,55
6,80
7,38
6,83
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Rispetto al Censimento del 1991, nel 2001 gli stranieri residenti sono più che quadruplicati con una
variazione assoluta di 680 unità ed una variazione percentuale del 310,5%, di poco inferiore a quella della
provincia di Perugia (345,3%) e a quella regionale (388,8%) mentre è al disopra del SLL di Umbertide
(280,5%) e dell’Area Alta Valle del Tevere (293,9%) (Tab. 7).31
31 Per gli stranieri residenti al 1 gennaio degli anni 2002-2006 e le relative variazioni percentuali si rimanda alla tabella 12 in
fondo a questa sezione.
31
Tab. 7 - Popolazione straniera residente (Censimenti 1991-2001)
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
2001
899
1.035
2.513
22.227
27.266
1991
219
272
638
4.992
5.578
Var. ass.
680
763
1.875
17.235
21.688
Var %
310,5
280,5
293,9
345,3
388,8
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Al 31 dicembre 2005 gli stranieri iscritti all’anagrafe del comune di Umbertide sono 1.666 (Tab. 8), con
una variazione assoluta di 761 unità rispetto al 1° gennaio 2002. In soli quattro anni sono aumentati
dell’84,1%, più di quanto non sia avvenuto nel SLL di Umbertide (+82,3%), ma in misura notevolmente
inferiore rispetto all’Area Alta Valle del Tevere (+99,7%), alla Provincia di Perugia (+107,9%) e alla
regione (+113%).
Poco meno di un quarto della popolazione straniera residente ad Umbertide, sempre al 2005, è costituito
da minorenni (24,2%), di poco superiore allo stesso dato a livello di SLL (23,9%), provinciale (22,9%) e
regionale (22,6%). La crescita della popolazione straniera è, ovviamente, dovuta in maniera prevalente al
saldo migratorio, ma va osservato che il saldo naturale degli stranieri (+42) influisce positivamente su
quello della popolazione totale (-8) che pure rimane negativo: dalla popolazione straniera, che rappresenta il
10,51% della popolazione totale, provengono il 30,5% delle nascite.
Tab. 8 - Cittadini stranieri. Bilancio demografico del comune di Umbertide - anno 2005
Popolazione al 1° gennaio
Iscritti per nascita
Iscritti da altri comuni
Iscritti dall’estero
Altri iscritti
Totale iscritti
Cancellati per morte
Cancellati per altri comuni
Cancellati per l’estero
Cancellati per acquisizione di cittadinanza italiana
Altri cancellati
Totale cancellati
Popolazione al 31 dicembre
Di cui minorenni
Fonte: dati Istat - www.demo.istat.it
32
Maschi
752
21
58
3
3
154
0
35
1
5
6
47
859
195
Femmine
687
22
49
6
3
155
1
26
2
6
0
35
807
209
Totale
1.439
43
107
9
6
309
1
61
3
11
6
82
1.666
404
Leggermente prevalente tra gli stranieri residenti è la presenza maschile (859 maschi e 807 femmine), ma
questo può essere legato alla presenza di diversi gruppi nazionali di appartenenza e alle loro caratteristiche
strutturali32.
Se si osserva la popolazione straniera residente ad Umbertide per area geografica di cittadinanza (Graf. 5)
si nota come la più numericamente rilevante è quella proveniente dai diversi paesi europei (47%), seguita da
quella africana (42%). Il dato concorda con quelli della provincia e della regione, anche se le presenze
dell’area africana risultano inferiori in entrambi i casi rispetto a quelle del comune di Umbertide (provincia
24,36%; regione 21,14%) mentre quella europea è superiore (provincia 57,60%; regione 60,73%).
All’interno dell’area europea prevalgono i cittadini dell’Europa Centro-Orientale (561 unità; soprattutto
albanesi) seguiti da quelli appartenenti all’Unione Europea (213 provenienti in maggioranza dal regno
Unito e dalla Germania) a testimonianza della vocazione a “residenza elettiva” del territorio
umbertidese.33Per l’Africa l’area più rappresentata è l’Africa Settentrionale (670 unità)34.
Al 31 dicembre 2005 il paese di provenienza maggiormente rappresentato ad Umbertide è il Marocco con
501 unità (30,1% sul totale degli stranieri residenti), seguono l’Albania con 394 presenze (23,6%),
l’Algeria con 140 (8,4%), il Regno Unito con 77 (4,6%), la Romania con 73 (4,4%), la Germania con
58 (3,5%) e l’Ecuador con 55 (3,3%).35. Nella provincia di Perugia, sul totale degli stranieri residenti
(47.285) le comunità più numerose risultano essere: quella albanese (21,3%), marocchina, (14,5%),
Romena (10,1%), Macedone (5,6%), Ecuadoriana (5,3%), Ucraina (4,1%) e Polacca (3%). Anche in
questo caso si evidenzia la maggiore presenza nel comune di Umbertide di cittadini provenienti dall’Europa
Occidenntale che scelgono Umbertide, al contrario degli altri, per motivi diversi da quelli lavorativi.
In ultimo, passando ad esaminare i dati sulla struttura familiare del comune di Umbertide relativi al
Censimento 2001, si osserva che le famiglie sono 5.798 con un numero medio di componenti per famiglia
pari a 2,636 molto simile alla media dei componenti per la provincia di Perugia (2,7). Prevalentemente le
famiglie sono composte da 2 persone (27,7%), seguono, quasi in egual misura, quelle con una persona
32 “Dalle percentuali per genere […] emerge un altro elemento strutturale della differenza tra le due province: in quella di
Perugia prevalgono leggermente gli uomini, in quella di Terni le donne. Come rilevato in analisi precedenti, ciò risulta
essere l’effetto di un diverso assortimento delle nazionalità, cioè della maggiore o minore presenza di gruppi nazionali
caratterizzati da una spiccata preminenza di uno dei generi (ad esempio, prevalgono gli uomini tra i nord-africani, le donne
tra gli est-europei)”. Rolando Marini, L’immigrazione, in Rapporto economico e sociale dell’Umbria, 2002-2003, AUR, Perugia 2004, pp. 176-177.
33 “Non va tuttavia dimenticato che le caratteristiche dell’insediamento di stranieri in città come Assisi, Umbertide e
Perugia sono particolari, poiché non riguardano solamente lavoratori del Terzo mondo, ma anche residenti “elettivi” e
religiosi”. Rolando Marini, L’immigrazione, cit., p. 178.
34 Per l’elenco completo dei cittadini stranieri residenti nel comune di Umbertide per area geografica e sesso si veda la
tabella 14 riportata in fondo a questa sezione.
35 Per l’elenco completo dei cittadini stranieri residenti nel comune di Umbertide per cittadinanza e sesso si veda la tabella
15 riportata in fondo a questa sezione.
36 Nel bilancio demografico relativo al 2005, al 31 dicembre le famiglie risultano 6.044, le convivenze 7 e il numero medio
di componenti per famiglia è di 2,06 (Tab. 7 in appendice).
33
(23,5%) e quelle con 3 persone (23,4%). Le famiglie numerose, composte da più di 6 persone, risultano
marginali, con solo il 2,3% del totale (Graf. 6).
Sono leggermente prevalenti le famiglie con 1 e 2 componenti rispetto a quanto accade nell’Area Alta Valle
del Tevere (1 componente 20,9%; 2 componenti 26,9%) e nella provincia di Perugia (1 componente
23,3%; 2 componenti 27,3%), mentre risultano inferiori se confrontate con il dato regionale (1 componente
23,7%; 2 componenti 27,9%).Meno numerose le famiglie umbertidesi con 4 e più componenti (Alta Valle
del Tevere: 4 componenti 19%; 5 componenti 6,1%; 6 e più 2,6%; provincia di Perugia: 4 componenti
18,6%; 5 componenti 6,1%; 6 e più 2,5%; regione: 4 componenti 18,2%; 5 componenti 5,5%; 6 e più
2,1%).
I nuclei familiari, ossia l’insieme delle persone che formano una relazione di coppia o di tipo genitore-figlio,
sono 4.494 (Graf. 7).
Graf. 5 - Popolazione straniera residente per area geografica di cittadinanza
al 31 dicembre 2005
70,00
60,00
50,00
40,00
30,00
20,00
10,00
0,00
Europa
Africa
Asia
America
Oceania
Umbertide
47,00
41,96
3,96
6,90
0,18
0,00
Prov. Di Perugia
57,60
24,36
6,24
11,68
0,11
0,01
Umbria
60,73
21,14
7,29
10,72
0,12
0,01
Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat
34
Apolidi
Graf. 6 - Famiglie per numero di componenti - Censimento 2001 (val.%)
1 persona
2 persone
3 persone
4 persone
5 persone
6 o più
persone
Umbertide
23,5
27,7
23,4
17,7
5,4
2,3
SLL Umbertide
24,6
27,4
22,9
17,4
5,2
2,4
Area Alta Valle del Tevere
20,9
26,9
24,6
19,0
6,1
2,6
Provincia di Perugia
23,3
27,3
22,2
18,6
6,1
2,5
Umbria
23,7
27,9
22,5
18,2
5,5
2,1
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat
Graf. 7 - Tipi di nucleo familiare nel comune di Umbertide - Censimento 2001 (val. %)
Padre con figli
2,0%
Madre con figli
9,6%
Coppie senza figli
33,3%
Coppie con figli
55,1%
Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat
35
Le coppie con figli risultano il tipo di nucleo prevalente (55,1%), identica percentuale del SLL.
Leggermente superiore è quella dell’Area Alta Valle del Tevere (57%) e della provincia di Perugia
(55,6%), mentre l’Umbria, nel suo complesso, si attesta sul 55%. Le coppie senza figli risultano essere
1.497 (33,3%), sopra la media del SLL (33,1%), dell’Area Alta Valle del Tevere (30,7%) e della
provincia di Perugia (32,9%), ma inferiore, anche se di poco, rispetto alla regione (33,5%) (Tab. 9).
Al Censimento 2001 le coppie non coniugate risultano essere il 2,2%, meno che nella provincia di
appartenenza (2,6%) e nella regione (2,6%). I nuclei familiari ricostituiti, quelli in cui almeno un
componente proviene da una unione precedente, rappresentano il 3% (3,9% nella provincia di Perugia).
Nel 2004 i matrimoni celebrati nel comune di Umbertide sono 86, con una propensione al matrimonio del
5,5 per mille residenti, più elevata di quella registrata per la provincia di Perugia (4,5 per mille) e per la
regione (4,4 per mille). I matrimoni celebrati con rito civile sono il 15,1%, dato sensibilmente inferiore a
quello provinciale (31,5%) e regionale (31,1%). Sotto la media provinciale (16,5%) e regionale (16,2%)
anche il dato dei matrimoni contratti con almeno un coniuge straniero che risultano essere il 9,3%.
Tab. 9 - Nuclei familiari per tipo di nucleo familiare - Censimento 2001
Tipi di nucleo familiare (val. ass.)
Coppie senza figli
Coppie
con figli
Padre
con figli
Madre
con figli
Totale
Umbertide
1.497
2.474
90
433
4.494
SLL Umbertide
1.851
3.081
113
550
5.595
Area Alta Valle del Tevere
6.474
12.026
454
2.150
21.104
Provincia di Perugia
57.899
97.879
3.674
16.633
176.085
Umbria
80.820
132.739
4.989
22.887
241.435
Tipi di nucleo familiare (val.%)
Coppie senza figli
Coppie
con figli
Padre
con figli
Madre
con figli
Totale
Umbertide
33,3
55,1
2,0
9,6
100,0
SLL Umbertide
33,1
55,1
2,0
9,8
100,0
Area Alta Valle del Tevere
30,7
57,0
2,2
10,2
100,0
Provincia di Perugia
32,9
55,6
2,1
9,4
100,0
Umbria
33,5
55,0
2,1
9,5
100,0
Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat
36
Tab. 10 - Popolazione residente al 1 gennaio 2006 per età e sesso
Umbertide
Età
0-4
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
70-74
75-79
80-84
85+
Totale
Maschi
338
306
324
370
430
498
654
627
613
513
505
540
415
447
400
340
239
135
7.694
Femmine
355
333
329
342
395
555
576
555
586
550
503
547
393
484
501
497
379
282
8.162
Totale
693
639
653
712
825
1.053
1.230
1.182
1.199
1.063
1.008
1.087
808
931
901
837
618
417
15.856
val.%
4,4
4,0
4,1
4,5
5,2
6,6
7,8
7,5
7,6
6,7
6,4
6,9
5,1
5,9
5,7
5,3
3,9
2,6
100,0
Maschi
14.399
13.710
14.140
14.830
16.946
20.401
24.592
25.008
24.965
22.057
20.059
20.902
17.039
17.877
15.659
13.123
9.359
5.366
310.432
Femmine
13.590
12.742
13.171
13.968
16.050
20.155
24.155
24.588
24.793
22.188
20.450
21.753
18.161
20.269
18.822
17.870
15.320
11.846
329.891
Totale
27.989
26.452
27.311
28.798
32.996
40.556
48.747
49.596
49.758
44.245
40.509
42.655
35.200
38.146
34.481
30.993
24.679
17.212
640.323
val.%
4,4
4,1
4,3
4,5
5,2
6,3
7,6
7,7
7,8
6,9
6,3
6,7
5,5
6,0
5,4
4,8
3,9
2,7
100,0
Provincia di Perugia
Età
0-4
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
70-74
75-79
80-84
85+
Totale
------- segue
37
Umbria
Età
0-4
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
70-74
75-79
80-84
85+
Totale
Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat
38
Maschi
18.898
18.327
18.687
19.655
22.398
27.163
32.739
33.740
33.530
29.542
27.167
28.840
23.727
24.974
21.643
18.216
12.904
7.512
419.662
Femmine
17.830
16.968
17.492
18.499
21.219
26.639
32.623
33.192
33.396
29.950
28.091
30.060
25.467
27.940
26.022
25.007
21.406
16.415
448.216
Totale
36.728
35.295
36.179
38.154
43.617
53.802
65.362
66.932
66.926
59.492
55.258
58.900
49.194
52.914
47.665
43.223
34.310
23.927
867.878
val.%
4,2
4,1
4,2
4,4
5,0
6,2
7,5
7,7
7,7
6,9
6,4
6,8
5,7
6,1
5,5
5,0
4,0
2,8
100,0
Tab. 11 - Indicatori demografici calcolati sulla popolazione residente al 31 dicembre (Anni 2002-2004)
Anni
2002
2003
2004
Rapporto di mascolinità
Prov. di
Umbertide
Perugia
Umbria
94,9
94,1
93,6
94,3
93,9
93,5
94,5
94,0
93,5
Indice di invecchiamento
Prov. di
Umbertide
Perugia
Umbria
23,0
22,3
22,8
23,2
22,5
23,0
23,5
22,7
23,2
Indice di vecchiaia
Prov. di
Umbertide
Perugia
185,1
177,4
186,5
178,1
190,7
179,6
Anni
2002
2003
2004
Anziani per bambino
Prov. di
Umbertide
Perugia
4,9
4,6
5,1
4,6
5,0
4,5
Indice di dipendenza
Prov. di
Umbertide
Perugia
54,9
53,6
55,4
54,3
55,9
54,6
Indice della popolazione in età attiva
Prov. di
Umbertide
Perugia
Umbria
64,6
65,1
65,0
64,3
64,8
64,6
64,1
64,7
64,5
Anni
2002
2003
2004
Indice di ricambio della popolazione in
età attiva
Prov. di
Umbertide
Perugia
Umbria
136,1
134,5
141,0
128,8
134,0
141,4
127,7
132,0
139,7
Umbria
4,8
4,8
4,7
Umbria
53,9
54,7
55,0
Umbria
185,5
186,4
188,1
Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat
Rapporto di mascolinità: rapporto tra il totale dei maschi e il numero totale delle femmine per 100.
Indice di invecchiamento: rapporto tra la popolazione di 65 anni di età ed oltre e la popolazione residente totale per 100.
Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione residente di 65 anni ed oltre e la popolazione residente di età da 0 a 14 anni
per 100.
Anziani per bambino: rapporto tra la popolazione di 65 anni ed oltre e la popolazione residente da 0 a 5 anni.
Indice di dipendenza: rapporto tra la popolazione da 0 a 14 anni più la popolazione da 65 anni ed oltre e la popolazione da
15 a 64 anni per 100.
Indice della popolazione in età attiva: rapporto tra l’ammontare della popolazione da 15 a 64 anni e l’ammontare della
popolazione totale per 100.
Indice di ricambio della popolazione in età attiva: rapporto fra l’ammontare della popolazione residente da 60 a 64 anni e la
popolazione da 15 a 19 anni per 100.
39
Tab. 12 - Bilancio demografico del comune di Umbertide - Anno 2005
Bilancio demografico anno 2005 e popolazione residente al 31 Dicembre
Popolazione al 1° Gennaio - Maschi
Popolazione al 1° Gennaio - Femmine
Popolazione al 1° Gennaio - Totale
Nati - Maschi
Nati - Femmine
Nati - Totale
Morti - Maschi
Morti - Femmine
Morti - Totale
Saldo Naturale - Maschi
Saldo Naturale - Femmine
Saldo Naturale - Totale
Iscritti da altri comuni - Maschi
Iscritti da altri comuni - Femmine
Iscritti da altri comuni - Totale
Iscritti dall'estero - Maschi
Iscritti dall'estero - Femmine
Iscritti dall'estero - Totale
Altri iscritti - Maschi
Altri iscritti - Femmine
Altri iscritti - Totale
Cancellati per altri comuni - Maschi
Cancellati per altri comuni - Femmine
Cancellati per altri comuni - Totale
Cancellati per l'estero - Maschi
Cancellati per l'estero - Femmine
Cancellati per l'estero - Totale
Altri cancellati - Maschi
Altri cancellati - Femmine
Altri cancellati - Totale
Saldo Migratorio - Maschi
Saldo Migratorio - Femmine
Saldo Migratorio - Totale
Popolazione Residente in Famiglia - Maschi
Popolazione Residente in Famiglia - Femmine
Popolazione Residente in Famiglia - Totale
Popolazione Residente in Convivenza - Maschi
Popolazione Residente in Convivenza - Femmine
Popolazione Residente in Convivenza - Totale
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali - Maschi
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali - Femmine
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali - Totale
Popolazione al 31 Dicembre - Maschi
Popolazione al 31 Dicembre - Femmine
Popolazione al 31 Dicembre - Totale
Numero di Famiglie
Numero di Convivenze
Numero medio di componenti per famiglia
Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat
40
7579
8024
15603
67
74
141
85
64
149
-18
10
-8
183
162
345
77
85
162
6
4
10
119
114
233
6
6
12
8
3
11
133
128
261
7655
8145
15800
39
17
56
0
0
0
7694
8162
15856
6044
7
2.06
Tab. 13 - Tassi di incremento naturale, migratorio e totale - anni 2002-2004
Tasso incremento naturale
Tasso incremento migratorio
Tasso incremento totale
Prov. di
Prov. di
Prov. di
Anni
Umbertide Perugia
Umbria Umbertide Perugia
Umbria Umbertide Perugia
Umbria
2002
-4,45
-1,96
-2,57
10,07
12,77
12,22
4,38
10,81
9,65
2003
-0,98
-2,11
-2,85
6,83
17,81
19,27
7,61
15,69
16,42
2004
-0,71
-0,99
-1,73
12,05
16,48
14,52
11,34
15,49
12,79
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Tasso di incremento naturale: rapporto tra il saldo naturale (nati-morti) e la popolazione media
per 1000.
Tasso di incremento migratorio: rapporto tra il saldo migratorio nell’anno (iscritti-cancellati) e la
popolazione media per 1000.
Tasso di incremento totale: rapporto tra il saldo totale dell’anno (iscritti + nati - cancellati morti) e la popolazione media per 1000
Tab. 14 - Stranieri residenti al 1 gennaio (2002-2006)
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
2002
2003
2004
2005
2006
905
984
1.207
1.439
1.666
1.038
1.141
1.393
1.668
1.892
1.038
1.141
1.393
1.668
1.892
Provincia di Perugia
22.743
26.270
34.347
42.999
47.285
Umbria
27.832
32.362
43.151
53.470
59.278
Var %
2002-2003
2003-2004
2004-2005
2005-2006
2002-2006
Umbertide
8,7
22,7
19,2
15,8
84,1
SLL Umbertide
9,9
22,1
19,7
13,4
82,3
Area Alta Valle del Tevere
12,6
32,7
19,2
12,1
99,7
Provincia di Perugia
15,5
30,7
25,2
10,0
107,9
Umbria
16,3
33,3
23,9
10,9
113,0
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
41
Tab. 15 - Cittadini stranieri. Popolazione residente nel comune di Umbertide per area geografica,
cittadinanza e sesso al 31 dicembre 2005
Comune: Umbertide - Europa
Albania
Regno Unito
Romania
Germania
Ucraina
Polonia
Francia
Serbia e
Montenegro
Russia
Federazione
Bulgaria
Svizzera
Belgio
Slovacchia
Moldova
Austria
Bielorussia
Danimarca
Rep. Ceca
Finlandia
Irlanda
Paesi Bassi
Spagna
Svezia
Ungheria
Macedonia
TOTALE
ZONA
42
Maschi
210
38
29
DI CUI
Femmine
184
39
44
Totale
394
77
73
23
9
10
13
35
30
22
7
58
39
32
20
7
13
20
2
1
5
3
2
0
1
0
2
0
0
0
0
1
0
1
0
13
9
4
2
3
5
3
4
1
3
1
1
1
0
1
0
1
15
10
9
5
5
5
4
4
3
3
1
1
1
1
1
1
1
357
426
783
Unione Europea
Europa CentroOrientale
Altri paesi europei
Maschi
94
Femmine
119
Totale
213
Maschi
Femmine
Totale
258
303
561
Maschi
5
Femmine
4
Totale
9
------- segue
Comune: Umbertide - Africa
Maschi
Marocco
Algeria
Tunisia
Costa
d'Avorio
Nigeria
Capo Verde
Etiopia
Congo
Rep.
Sudafricana
Ghana
Sao Tome'e
Principe
TOTALE
ZONA
DI CUI
Femmine
Totale
299
97
17
202
43
12
501
140
29
4
6
1
1
1
4
2
4
1
1
8
8
5
2
2
1
1
2
1
0
1
0
1
1
428
271
699
Comune: Umbertide - Asia
Maschi
Cina Rep.
Popolare
India
Uzbekistan
Kirghizistan
Filippine
Thailandia
TOTALE
ZONA
Africa
Settentrionale
Costa d'Avorio
Africa Orientale
Africa CentroMeridionale
Maschi
Femmine
Totale
413
257
670
Maschi
Femmine
Totale
12
10
22
Maschi
1
Femmine
1
Totale
2
Maschi
Femmine
Totale
2
3
5
Maschi
Femmine
Totale
10
8
18
Maschi
16
Femmine
27
Totale
43
DI CUI
Femmine
Totale
15
10
1
0
0
1
26
8
3
1
1
0
41
18
4
1
1
1
27
39
66
Asia CentroMeridionale
Asia Orientale
------- segue
43
Comune: Umbertide - America
Maschi
Ecuador
Stati Uniti
Peru'
Femmine
20
15
9
Brasile
Argentina
Rep.
Dominicana
Canada
Cuba
Dominica
Bolivia
TOTALE
ZONA
DI CUI
Totale
35
19
4
55
34
13
0
1
4
2
4
3
0
0
0
0
0
2
1
1
1
1
2
1
1
1
1
45
70
115
Comune: Umbertide - Oceania
Maschi
Australia
Nuova
Zelanda
TOTALE
ZONA
Femmine
0
2
0
1
1
2
1
3
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
44
Totale
2
America
Settentrionale
America CentroMeridionale
Maschi
Femmine
Totale
15
20
35
Maschi
Femmine
Totale
30
50
80
Tab. 16 - Cittadini stranieri. Popolazione residente nel comune di Umbertide per
sesso e cittadinanza al 31 dicembre 2005
Marocco
Albania
Algeria
Regno Unito
Romania
Germania
Ecuador
Cina Rep. Popolare
Ucraina
Stati Uniti
Polonia
Tunisia
Francia
Serbia e Montenegro
India
Russia Federazione
Peru'
Bulgaria
Svizzera
Costa d'Avorio
Nigeria
Belgio
Slovacchia
Moldova
Capo Verde
Austria
Bielorussia
Uzbekistan
Brasile
Danimarca
Rep. Ceca
Argentina
Etiopia
Congo
Rep. Sudafricana
Rep. Dominicana
Australia
Finlandia
Irlanda
Paesi Bassi
Spagna
Svezia
Ungheria
Macedonia
Ghana
Sao Tome'e Principe
Kirghizistan
Filippine
Thailandia
Canada
Cuba
Dominica
Bolivia
Nuova Zelanda
TOTALE ZONA
Maschi
299
210
97
38
29
23
20
15
9
15
10
17
13
7
10
2
9
1
5
4
6
3
2
0
1
1
0
1
0
2
0
1
1
1
1
0
2
0
0
0
1
0
1
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
859
Femmine
202
184
43
39
44
35
35
26
30
19
22
12
7
13
8
13
4
9
4
4
2
2
3
5
4
3
4
3
4
1
3
2
1
1
1
2
0
1
1
1
0
1
0
1
0
1
1
1
0
1
1
1
1
1
807
Totale
501
394
140
77
73
58
55
41
39
34
32
29
20
20
18
15
13
10
9
8
8
5
5
5
5
4
4
4
4
3
3
3
2
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1666
val.%
30,1
23,6
8,4
4,6
4,4
3,5
3,3
2,5
2,3
2,0
1,9
1,7
1,2
1,2
1,1
0,9
0,8
0,6
0,5
0,5
0,5
0,3
0,3
0,3
0,3
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
100,0
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
45
La presenza dei neocomunitari nella demografia del Comune di Umbertide e della popolazione
proveniente da altri stati dell’UE, dall’Albania, dagli Usa, dall’Asia
Oltre alla consistente comunità di immigrati provenienti dal Nord Africa, in particolare da Marocco, Algeria e Tunisia, che
nell’anno 2006 ha raggiunto complessivamente le 723 unità di presenza, nel territorio comunale di Umbertide si è composto un
mosaico immigratorio più vario, per provenienza, tempi e tipi di flusso. Nell’anno 2004 sono entrati a far parte dell’UE
Polonia, Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Malta, Cipro, Lettonia, Estonia, Lituania. Nel 2007 hanno fatto
il loro ingresso Bulgaria e Romania. Nella tabella sottostante sono riportati i casi di maggiore incidenza immigratoria nel
territorio di Umbertide dai paesi neocomunitari a partire dal 2004.
Polonia
Rep.Ceca
Slovacchia
Romania
Bulgaria
M
8
0
0
21
0
F
16
2
1
27
11
Dic
2004
Tot
24
2
1
48
11
M
10
0
2
29
1
F
22
3
3
44
9
Dic
2005
Tot
32
3
5
73
10
M
15
0
1
35
2
F
22
3
3
48
9
Dic
2006
Tot
37
3
4
83
11
M
20
0
1
108
6
F
25
2
1
126
28
Nov
2007
Tot
45
2
2
234
34
Dall’anno di ingresso nell’UE ad oggi la popolazione residente di origine polacca è stata quella di numero più consistente tra
tutte quelle dei paesi entrati; è passata dalle 24 unità del 2004 alle 45 unità del Nov. 2007, di fatto raddoppiando. Dagli altri
paesi che sono diventati comunitari nel 2004, l’immigrazione stanziale è stata esigua e non ha subito variazioni negli ultimi tre
anni, come nell’esempio della Repubblica Ceca e della Slovacchia.
Diverso è il caso delle popolazioni neocomunitarie entrate nell’anno 2007: Romania e Bulgaria. La popolazione Rumena iscritta
all’anagrafe è aumentata del 73% tra il Dicembre 2004 e il Dicembre 2006 (da 48 a 83 unita), mentre dopo l’ingresso
nell’UE nel 2007, e fino al Novembre dello stesso anno, è aumentata del 182% (da 83 a 234 unità) L’immigrazione dalla
Bulgaria ha invece composto nel territorio umbertidese una comunità residente numericamente molto inferiore a quella Rumena,
ma percentualmente esplosa nel corso dell’anno 2007. Rimasta pressoché costante tra il 2004 e il 2006, è aumentata del 209%
tra Gennaio e Novembre 2007, passando da 11 a 34 unità.
In entrambi i casi è da rilevare che la popolazione residente Rumena e Bulgara ha sempre avuto una prevalenza della
componente femminile. Questa tendenza si è confermata nel 2007: la popolazione Rumena è composta per il 54% da donne,
mentre in quella Bulgara rappresentano l’82%.
Questo dato è probabilmente ascrivibile alla forte necessità che il territorio ha, in linea con la realtà nazionale, di figure
professionali quali badanti, colf, assistenti domestiche per persone sole ed anziani, professioni in larga parte svolte da donne di
nazionalità rumena e bulgara.
Una considerevole evidenza è rappresentata anche dagli iscritti all’anagrafe provenienti da altri paesi dell’Unione Europea.
Questo genere di presenze è ascrivibile all’attrattività che la campagna umbertidese, e umbra in generale, ha nei confronti di
stranieri che la scelgono come luogo di residenza estiva o stanziale Nella tabella è riportato per sesso l’andamento degli iscritti
all’anagrafe dal 2004 al 2007 che rappresentano gli esempi più numericamente consistenti.
46
Germania
Francia
Regno Unito
M
23
13
33
F
34
7
34
Dic
2004
Tot
57
20
67
M
23
13
38
F
35
7
39
Dic
2005
Tot
58
20
77
M
23
13
42
F
35
7
45
Dic
2006
Tot
58
20
87
M
25
11
47
F
38
7
49
Nov
2007
Tot
63
18
96
La popolazione proveniente dagli Usa e stabilitasi nel territorio comunale ha una rilevanza di per sé relativa ma che va sommata
a quanto detto per Francia, Germania e Regno Unito. Nella tabella sottostante si riportano per sesso gli iscritti all’anagrafe tra
il 2004 e il 2006.
M
13
USA
F
15
Dic 2004
Tot
28
M
15
F
19
Dic 2005
Tot
34
M
14
F
20
Dic 2006
Tot
34
Particolare rilievo ha assunto, dalla fine degli anni Novanta, la presenza di immigrati albanesi che, dapprima composta di unità
singole di sesso maschile, ha poi generato il trasferirsi ed integrarsi nel Comune di Umbertide di intere famiglie, molte ad oggi alla
seconda generazione. La tabella sottostante riporta gli iscritti all’anagrafe tra il 2004 e il 2006 per sesso.
Albania
M
188
F
149
Dic 2004
Tot
337
M
210
F
184
Dic 2005
Tot
394
M
229
F
194
Dic 2006
Tot
423
I dati evidenziano una crescita consistente e costante della presenza albanese sul territorio. Tra il 2004 e il 2005 è aumentata
del 17% e tra il 2005 e il 2006 del 7%, complessivamente passando in due anni da 337 a 423 unità.
E’ inoltre necessario sottolineare la crescente presenza di immigrati stanziali provenienti dall’Asia. La comunità cinese, in
particolare, sta via via assumendo una consistenza sempre più ampia, è aumentata del 79% tra il Dicembre 2004 e il Dicembre
2006. Nella tabella sono riportati per sesso e nazionalità i due principali esempi di flussi asiatici in entrata tra il 2004 e il
2006.
Cina
India
M
13
8
F
16
6
Dic 2004
Tot
29
14
M
15
10
F
26
8
Dic 2005
Tot
41
18
M
20
11
F
32
7
Dic 2006
Tot
52
18
Fonte: Ufficio Anagrafe del Comune di Umbertide.
Integrare l’immigrazione: le azioni messe in campo
Il sempre crescente flusso immigratorio nel territorio comunale ha visto l’amministrazione implementare politiche, delle quali
vengono qui elencati importanti esempi, sempre più rivolte all’integrazione nel senso più ampio possibile, anche allargando gli
strumenti partecipativi alla comunità degli immigrati, come nel caso della creazione della Consulta Comunale degli Stranieri
Residenti.
47
La Consulta comunale degli stranieri residenti
Nell’anno 2004 il Comune di Umbertide, in risposta al crescente numero di cittadini residenti immigrati da paesi non
appartenenti all’UE, ha istituito un tavolo di concertazione allo scopo di accogliere a trecentosessanta gradi le istanze dei nuovi
residenti. Fanno parte del tavolo della Consulta: Il Sindaco o suo delegato, i membri della Giunta Comunale, quattro Consiglieri
Comunali di cui due facenti parte della minoranza, i rappresentanti di Associazioni o di cittadini residenti di provenienza extra
UE, i rappresentanti delle Associazioni Sindacali regionali, i rappresentanti designati dalle Associazioni di Categoria, i
rappresentanti degli Enti, Organismi, Associazioni che si occupano a vario titolo a favore di cittadini immigrati, i rappresentanti
delle istituzioni scolastiche, un rappresentante della ASL e quattro immigrati eletti.
Il ruolo della Consulta, che viene convocata almeno tre volte l’anno dal Presidente, è di tipo tecnico-consultivo nell’ambito delle
funzioni amministrative in materia di immigrazione. Nello specifico lo scopo è formulare agli organismi competenti proposte,
pareri ed assunzioni di iniziativa su tutti i temi che riguardano immigrazione e multiculturalismo.
Integrazione linguistica e scolastica: il Patto Educativo Comprensoriale
La presenza di alunni di origine straniera nelle scuole del territorio comunale ha assunto una consistenza numerica attorno al
13%, con concentrazioni superiori al 18% in alcune scuole dell’obbligo, e il dato è segnalato come in costante crescita. Proprio per
questo le amministrazioni comunali dei Comuni interessati da questo fenomeno, Umbertide, Lisciano Niccone, Pietralunga e
Montone, già da diversi anni realizzano, in collaborazione con le dirigenze scolastiche di competenza, strategie di intervento e
azioni mirate che hanno consentito di affrontare l’emergenza evidenziata dal fenomeno e nel contempo di sperimentare modelli
didattici ed organizzativi e collaudare forme di collaborazione con e per il territorio. Per rispondere efficacemente, i Comuni di
Umbertide, Montone, Lisciano Niccone e Pietralunga hanno stipulato il Patto Educativo sul Territorio, del quale Umbertide è il
Comune capofila attraverso il coordinamento dell’Assessorato all’Istruzione. I destinatari dell’intervento sono:
x Alunni stranieri di recente immigrazione, nella fascia di età compresa tra i 6 e i 20 anni che necessitano di interventi
mirati finalizzati all’accoglienza, alfabetizzazione, integrazione scolastica, orientamento e accompagnamento al lavoro.
x Famiglie degli alunni che necessitano di azioni finalizzate ad un positivo ed efficace rapporto con l’istituzione
scolastica.
L’attenzione costante del Coordinamento del Patto Educativo e dei rispettivi Assessorati all’Istruzione dei Comuni aderenti al
fenomeno migratorio, nonché il dialogo continuo con le dirigenze scolastiche del territorio, ha consentito di evidenziare alcune
criticità emergenti dal contesto,derivanti da caratteristiche peculiari dei flussi migratori nel territorio sempre più connessi alla
concessione del ricongiungimento familiare e di nuovi permessi di soggiorno. In particolare si rileva che un numero sempre crescente
di nuovi alunni viene inserito a scuola al momento dell’arrivo in Italia e, pertanto, spesso ad anno scolastico iniziato. Ciò ha come
immediate conseguenze una necessità di interventi mirati e tempestivi che vanno dal riequilibrio del gruppo classe, alla
riprogettazione del lavoro didattico e dell’intervento educativo. Tutto è più complicato quando il percorso scolastico dei nuovi
alunni, è precario e frammentario (frequente per le diverse zone di provenienza), e quando è necessario instaurare un rapporto di
comunicazione e scambio collaborativi con la famiglia straniera e i servizi in genere. Nel dettaglio sono emerse le seguenti criticità:
x Crescita numericamente rilevante e costante di alunni di origine straniera che accedono alla scuola anche ad anno
scolastico iniziato e con evidenti difficoltà connesse con la non conoscenza della lingua italiana e/o con percorsi scolastici
irregolari e frammentari nel Paese di origine.
x Storia scolastica pregressa degli alunni stranieri spesso caratterizzata da frammentarietà e ritardi rispetto all’età
anagrafica differenziata, a seconda del Paese di provenienza, per stile educativo, modello organizzativo e piano didattico.
x Disorientamento nell’organizzazione e nella didattica, costantemente da ridefinirsi, e sul lavoro quotidiano degli
insegnanti curriculari dovuto al continuo e improvviso inserimento di nuovi alunni nelle classi soprattutto quando avviene
ad anno scolastico iniziato e in classi dove sono presenti altri studenti con bisogni "speciali" (diverse abilità, condizioni di
48
svantaggio sociale, economico, culturale, affettivo,…).
x Aumento della complessità didattica e organizzativa della scuola e necessità di intervento specializzato da parte dei
docenti curricolari che rilevano bisogni costanti di interventi di qualificazione professionale.
x Necessità di consolidamento del rapporto tra scuola e famiglie straniere.
Le scuole del territorio rilevano da tempo, come necessità impellente, non solo l’accoglienza e l’alfabetizzazione degli alunni
stranieri, ma altresì l’urgenza di creare un legame con i genitori degli stessi. Infatti, si osserva sia una difficoltà da parte delle
scuole ad instaurare un rapporto significativo con le famiglie di recente immigrazione, sia una difficoltà delle famiglie, in
particolare delle madri degli alunni stranieri, ad accedere all’Istituzione Scolastica per motivazioni legate alla presenza di barriere
linguistico-culturali. Sulla base delle criticità sopra evidenziate, sono stati rilevati i seguenti bisogni specifici:
x necessità degli alunni stranieri di conoscere la lingua italiana in tempi rapidi per consentire il superamento di una
prima barriera comunicativa e di apprendimento;
x accertamento delle competenze possedute, che rispetti e valorizzi il pregresso scolastico ed il patrimonio culturale dei
ragazzi;
x un percorso scolastico che consenta il raggiungimento di obiettivi di apprendimento nelle diverse aree disciplinari,
attraverso progetti individualizzati;
x azioni di coinvolgimento attivo delle famiglie straniere.
Il progetto si propone quindi di raggiungere le seguenti finalità:
x realizzare interventi finalizzati a sostenere e qualificare l’inserimento scolastico di alunni stranieri con un vissuto molto
recente di emigrazione, condizione che comporta una frattura sul piano linguistico - culturale e pone la scuola e le
Amministrazioni di fronte alla necessità di dare risposta ad una serie di bisogni immediati;
x realizzare all’interno delle scuole e dell’intero territorio interventi sistematici e con durata pari a quella dell’anno
scolastico che siano finalizzati all’accoglienza, all’integrazione scolastica e all’alfabetizzazione degli alunni stranieri;
x realizzare momenti di studio, elaborazione e verifica di modelli organizzativi didattici ed educativi che diano risposta
alle nuove esigenze della scuola come comunità educante e come istituzione, anche in ragione delle mutate esigenze
dell’utenza, garantire (anche mediante servizi di mediazione linguistica e culturale) rapporti efficaci tra la scuola e le
famiglie straniere.
Il laboratorio multilingue
Il Comune su finanziamento della Regione (LR 18/90) ha attivato dei corsi di lingue, la cui organizzazione è affidata alla
Consulta degli Stranieri e al Centro Attività Lucignolo, allo scopo sia di evitare la perdita di competenze linguistiche dei bambini
stranieri sia di arricchire quelle di bambini italiani interessati all’apprendimento di altre lingue. Il progetto prevedeva all’inizio
l’esclusivo insegnamento della lingua araba; nel 2006 sono stati attivati anche laboratori di lingua albanese, spagnola ed italiana.
Il Laboratorio si pone inoltre l’obiettivo di facilitare la comunicazione interculturale come fonte di arricchimento e strumento di
integrazione tra persone di culture diverse. Per questo motivo saranno attivati contemporaneamente, negli stessi giorni e con gli
stessi orari, anche corsi di italiano per donne straniere, soggetti più deboli nel processo di integrazione.
Le attività sportive: l’esempio di Multipop
“Multipop” è una festa che coinvolge i ‘nuovi cittadini’, un’opportunità di consolidamento dell’integrazione. L’iniziativa alla sua
seconda edizione è diventata comprensoriale, coinvolgendo anche i comuni di Pietralunga, Montone e Lisciano Niccone. Lo spirito
della festa è quello della conoscenza che passa attraverso momenti di incontro e confronto che fanno parte del quotidiano, come la
“Sagra dei sapori” che permette di assaggiare specialità tipiche di varie nazionalità; o il gioco e lo sport con il torneo di calcetto di
49
12 squadre. Per l’Assessorato alle Politiche di Accoglienza Multipop è “la rappresentazione simbolica del percorso d’integrazione
compiuto ad Umbertide”, evidenziando l’importanza del gioco come strumento per la collaborazione tra le persone.
Percorsi interculturali nella Biblioteca Comunale
La Biblioteca Comunale di Umbertide in considerazione della consistenza del fenomeno immigratorio, ha incrementato nel tempo
la disponibilità di opere a carattere interculturale (circa 2000 titoli ad oggi) ed ha accolto in deposito un fondo librario
specializzato appartenente all’Associazione Interculturale “I Colori”. Sulla base di questo patrimonio è stato realizzato un
percorso interculturale che è partito dalla realizzazione di un catalogo informatizzato delle opere, che sono state poi cartellinate
con apposita etichetta di colore verde. In collaborazione con altre associazioni del Comune sono state inoltre rilevate e segnalate le
opere a carattere interculturale presenti in altre biblioteche del territorio creando così una rete interculturale locale.
L’integrazione socio-sanitaria
Due esempi di azioni messe in campo in ambito socio-sanitario sono l’attività del Consultorio per le immigrate e la collaborazione
con l’AVIS locale per incrementare la donazione di sangue tra gli immigrati, quest’ultimo basato in particolare su strategie di
divulgazione e comunicazione del tema.
Nel primo caso il Consultorio si è fatto carico di un progetto denominato “Aiutiamole a prendersi cura di sé”, promosso
dall’Assessorato alle politiche di accoglienza. La finalità del progetto è quella di dare autonomia alle donne straniere spesso alle
prese con difficoltà linguistiche. Gli operatori sono stati dotati di un traduttore cartaceo che riporta in 18 lingue le domande più
frequenti da rivolgere alle utenti e alcune relative risposte. Nel corso dell’anno 2006 si sono rivolte al Consultorio 700 donne di
cui un terzo straniere. Per questo motivo è stata rivolta attenzione particolare al produrre materiale adeguato (depliant etc. ) per
promuovere i servizi del Consultorio.
Il proposito di imminente realizzazione è quello di occuparsi anche dei temi riguardanti la gravidanza e l’interruzione di
gravidanza per le donne straniere, sopperendo alla frequente mancanza di una rete familiare di sostegno ed alle eventuali difficoltà
lavorative dovute allo stato di gravidanza. A questo riguardo è già stata tentata la sensibilizzazione delle donne straniere ad
effettuare corsi pre-parto adeguatamente strutturati.
Il Centro di Accoglienza e Ascolto Jerry Masslo
Il Comune da molti anni si fa carico del finanziamento del Centro Jerry Masslo, che si occupa di dare ascolto ed alloggio in
particolare ai lavoratori stagionali (es.: raccolta del tabacco) o a chiunque che, per problemi di varia natura, non riesca a trovare
una casa. Della gestione del Centro, che nel 2006 ha ospitato 50 persone (47 extracomunitari e 3 italiani) si occupa la Caritas
Diocesana di Gubbio mediante un operatore e una rete di volontari. L’attività di accoglienza passa per un Centro d’Ascolto che
raccoglie le richieste d’aiuto che, oltre alla necessità di alloggio si riferiscono frequentemente ad impossibilità di procurarsi cibo,
vestiario, biancheria per la casa etc. nonché la necessità di supporto linguistico. E’ nei propositi del Comune realizzare una
collaborazione con operatori di settore per rispondere in maniera specialistica a tutte le problematiche emerse ed emergenti, con
particolare riferimento alle situazioni dove sia necessario supporto psicologico-psichiatrico; è infine al vaglio la possibilità di
realizzare una mensa pubblica ed un servizio di docce pubbliche.
Fonte:
- Assessorato alle politiche di accoglienza del Comune di Umbertide.
- Assessorato all’Istruzione del Comune di Umbertide
50
ABITAZIONI
Le abitazioni censite nel comune di Umbertide dal 14° Censimento generale della popolazione e
delle abitazioni 2001 sono 6.531, ben 5.795 (l’88,7%) delle quali sono occupate da persone
residenti (Graf. 1), più di quanto accada in Umbria, nella provincia di Perugia e nel SLL di
Umbertide, dove le percentuali si attestano intorno all’84%. Più simile a quella di
Umbertide è la percentuale di case occupate da residenti nell’Area Alta Valle del Tevere che
risulta essere l’87,3%. Le abitazioni occupate solo da persone non residenti sono lo 0,6%
(37 unità), percentuale molto inferiore a quella della provincia di Perugia (2,6%) e della
regione (2,1%). Quelle vuote sono 699 e rappresentano il 10,7% del totale, mentre la media
regionale è del 13,8%.
Graf. 1 - Abitazioni per tipo di occupazione - Censimento 2001
(valori % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide =6.531; Sistema locale Umbertide =8.671; Area Alta Valle del Tevere =30.112;
Provincia di Perugia =266.262; Umbria =369.290)
13,8
Umbria
2,1
84,1
13,4
Provincia di Perugia
2,6
84,1
12,1
Area Alta Valle del Tevere
0,5
87,3
14,7
SLL Umbertide
0,6
84,7
10,7
Umbertide
0,6
88,7
Abitazioni vuote
Abitazioni occupate solo da persone non residenti
Abitazioni occupate da persone residenti
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
51
Se si prende in esame la serie storica del numero delle abitazioni censite nel comune di
Umbertide dal 1961 al 2001 si osserva una crescita costante: si passa dalle 3.628 abitazioni
rilevate nel 1961 alle 6.531 del 2001 (Graf. 2). L’incremento maggiore si ha nel decennio
compreso tra il 1971 e il 1981, con una variazione positiva del 34,1%, seguito dal decennio
successivo, che registra un aumento del 16,4%. Tuttavia, anche nel campo della dinamica
abitativa si può osservare quanto duri siano stati gli anni sessanta, infatti, seppure l’aumento
di unità abitative sia riscontrabile in tutto il periodo e in tutte le aree geografiche
considerate, il comune di Umbertide e, soprattutto, il SLL corrispondente, nel decennio
1961-1971, crescono sensibilmente meno dell’Area Alta Valle del Tevere e della provincia
(rispettivamente il 5%, e lo 0,1% contro il 10,3% e il 13,4%). Il divario viene recuperato nel
decennio successivo, quando Umbertide cresce più di tutte le aree considerate (+34,1%),
distaccando la provincia di Perugia di quasi sette punti percentuali. Nei due intervalli
censuari successivi la crescita di Umbertide rimane sempre sopra la media della provincia,
seppure con uno scarto minimo (Graf. 3).
Graf. 2 - Numero di abitazioni censite nel comune di Umbertide dal 1961 al 2001 valori assoluti
6.531
5.943
5.107
3.628
3.808
1961
1971
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
52
1981
1991
2001
Graf. 3 - Dinamica del numero di abitazioni censite dal 1961 al 2001 (variazioni
percentuali)
1961-1971
1971-1981
1981-1991
1991-2001
Umbertide
4,96
34,11
16,37
9,89
SLL Umbertide
0,06
30,43
16,46
9,93
Area Alta Valle del Tevere
10,29
27,72
16,54
9,81
Provincia PG
13,36
27,16
15,75
9,64
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Le abitazioni di proprietà superano di gran lunga quelle in affitto o occupate ad altro titolo:
su 5.795 unità abitative occupate da persone residenti ben 4.351, pari al 75,1%, sono godute
in proprietà; quelle in affitto sono 811 (14%) e quelle occupate a titolo gratuito o di
prestazioni di servizi 633 (10,9%) (Graf. 4).
Nel comune di Umbertide la percentuale delle abitazioni godute in proprietà è leggermente
inferiore a quella del territorio regionale (-1,4%) e provinciale (-1,7%) e, di conseguenza,
risulta più elevata quella delle abitazioni in affitto e di quelle godute ad altro titolo.
La superficie media delle abitazioni umbertidesi è di 102,11 mq, inferiore, anche se di poco,
a quella della provincia di Perugia (103,03 mq), ma superiore a quella della regione (100,63
mq) (Graf. 5).
A seconda del tipo di occupazione, varia la superficie a disposizione: mentre le abitazioni
occupate da residenti dispongono in media di 102,58 mq, quelle occupate da non residenti
possono contare su una media di 98,43 mq, valore, quest’ultimo, più elevato rispetto a
quello censito nella provincia di Perugia (88,35 mq) e nella regione (87,14 mq) (Graf. 5).
53
Graf. 4 - Abitazioni occupate da persone residenti per titolo di godimento Censimento 2001
(val. % costruiti sul totale delle abitazioni occupate da persone residenti: Umbertide=5.795; SLL di Umbertide=7.344;
Area Alta Valle del Tevere=26.296; provincia di Perugia=223.808; Umbria =310.586)
77,0
75,4
75,1
14,0
10,9
Umbertide
13,5
11,1
SLL Umbertide
Proprietà
76,8
13,0
13,9
13,3
10,0
Area Alta Valle del
Tevere
Affitto
76,5
9,9
9,6
Provincia di Perugia
Umbria
Altro titolo
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Prendendo in esame le abitazioni occupate da persone residenti, si osserva che quelle con 4
vani sono le più numerose (31,1%), seguite da quelle con 5 (23,3%) e quelle con 3 (21,2%)
(Graf. 6). Le abitazioni del comune di Umbertide, ma anche quelle del relativo SLL
dispongono, mediamente, di un numero di vani inferiore rispetto all’Area Alta Valle del
Tevere e all’intera regione. Quelle che hanno da 1 a 4 vani rappresentano più del 60% della
totalità delle abitazioni (Umbertide 60,8%; SLL di Umbertide 61,4%), mentre l’Area Alta
Valle del Tevere, la provincia di Perugia e la regione si attestano rispettivamente al 58,1%,
54
al 54,3% e al 55,5%. Al contrario, le abitazioni composte da 6 e più vani (15,9%) sono in
numero inferiore rispetto a quelle dell’Area Alta Valle del Tevere di un punto percentuale e,
soprattutto, a quelle della provincia di Perugia di ben 3,5 punti (Graf. 6).
La quasi totalità (99,8%) delle 6.531 abitazioni del comune di Umbertide dispone di almeno
un gabinetto, esattamente come quelle della provincia di Perugia. Il 25,3% delle stesse
dispone solo dell’angolo cottura e/o cucinino contro il 24,9% di quelle della provincia.
Mentre nel comune di Umbertide sono le abitazioni occupate da persone residenti a
disporre più frequentemente solo dell’angolo cottura (27% del comune Umbertide contro il
25,4% della provincia di Perugia), tra quelle occupate solo da persone non residenti la
situazione si capovolge: solo il 21,6% nel comune altotiberino contro il 33,1% della
provincia (Tab. 1).
Graf. 5 - Superficie media (mq) per tipo di occupazione dell’abitazione Censimento 2001
Superficie media (mq)
Abitazioni non occupate da
persone residenti
Abitazioni occupate da
persone residenti
Umbertide
102,11
98,43
102,58
Prov. Perugia
103,03
88,35
105,81
Umbria
100,63
87,14
103,18
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
55
Graf. 6 - Abitazioni occupate da persone residenti per numero di stanze Censimento 2001
(val. % costruiti sul totale delle abitazioni occupate da persone residenti: Umbertide=5.795; SLL di Umbertide=7.344;
Area Alta Valle del Tevere=26.296; provincia di Perugia=223.808; Umbria =310.586)
18,3
19,4
6 e più
16,9
15,8
15,9
26,2
26,4
5
25,1
22,8
23,3
30,9
29,8
4
31,4
31,4
31,1
17,4
17,2
19,3
3
21,4
21,2
6,2
6,3
2
6,4
7,4
7,3
1,0
1,0
1
1,0
1,2
1,2
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
56
Provincia di Perugia
Umbria
Tab. 1 - Abitazioni per tipo di occupazione e servizi - Censimento 2001
Abitazioni occupate da persone
residenti
Totale
Di cui
(val%):
con
almeno un
gabinetto
Abitazioni occupate solo da
persone non residenti
Di cui
(val.%):
solo con
angolo
cottura
e/o
cucinino
Totale
Di cui (val.%):
solo con angolo
cottura e/o
cucinino
Abitazioni vuote
Totale
Di cui
(val.%):
solo con
angolo
cottura
e/o
cucinino
Totale
Umbertide
5.795
99,8
27,0
37
21,6
699
11,4
6.531
SLL Umbertide
Area Alta Valle del
Tevere
Provincia di
Perugia
7.344
99,8
26,0
53
20,8
1.274
9,9
8.671
26.296
99,8
29,1
164
28,7
3.652
14,5
30.112
223.808
99,8
25,4
6.816
33,1
35.638
20,5
266.262
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Nel comune di Umbertide, la quasi totalità delle abitazioni occupate da persone residenti
(5.694 unità che corrispondono al 98,3% del totale) dispone di acqua potabile. Di queste
l’86,9% sono servite dall’acquedotto, il 21,6% attingono, in misura esclusiva o combinata
con il servizio pubblico, dai pozzi e il 2,1% ricevono acqua da altra fonte. La percentuale di
abitazioni che ricevono l’acqua dall’acquedotto è più bassa della media della provincia di
Perugia (92,7%), ma più alta è quella degli alloggi che dispongono di un pozzo (Tab. 2).
Ancora più elevato (5.757 unità, cioè il 99,3%) è il numero degli alloggi con impianto di
riscaldamento. Tuttavia, probabilmente per la maggiore diffusione di unità abitative singole
nel comune di Umbertide, solo il 6,3% utilizzano un impianto ad uso di più abitazioni
contro una media provinciale dl 10,4%. A conferma di ciò risultano più elevate le
percentuali di abitazioni dotate di impianto autonomo ad uso esclusivo (Umbertide 82,3%;
provincia di Perugia 80,7%) e di apparecchi singoli fissi (Tab. 2).
Inoltre il 98,1% delle case del comune di Umbertide (5.682 unità) dispongono di acqua
calda. Il dato risulta leggermente inferiore alla media della provincia che si attesta sul
98,7%. Più elevata però rispetto alla provincia risulta la percentuale di abitazioni con
impianto comune per il riscaldamento e la produzione di acqua calda (Umbertide 88,9%;
provincia di Perugia 83,9%) (Tab. 2).
57
Tab. 2 - Abitazioni occupate da persone residenti per disponibilità di servizi Censimento 2001
(**= val. % costruiti sul totale delle abitazioni occupate da persone residenti: Umbertide=5.795; SLL di Umbertide=7.344;
Area Alta Valle del Tevere=26.296; provincia di Perugia=223.808)
Dispone di acqua potabile
Umbertide
SLL di
Umbertide
Area Alta Valle
del Tevere
Provincia PG
Disponibilità di servizi
Dispone di impianto di riscaldamento
apparecchi
singoli fissi
che
impianto
impianto
riscaldano
fisso
centralizzato
tutta o la
ad uso di autonomo ad
più uso esclusivo maggior parte
abitazioni dell'abitazione dell'abitazione
Totale**
99,34
6,29
82,27
14,78
Dispone di acqua calda
apparecchi
singoli fissi
che
riscaldano
solo alcune
parti
dell'abitazione
22,53
Totale**
98,05
con impianto
comune con
quello del
riscaldamento
88,93
Totale**
98,26
da
acquedotto
86,92
da
pozzo
21,55
da
altra
fonte
2,09
98,43
86,83
19,37
3,32
99,39
5,64
80,04
18,29
23,63
97,92
87,14
98,97
98,92
83,91
92,71
22,36
10,88
2,32
0,99
99,43
99,49
6,49
10,4
82,77
80,67
13,87
11,69
22,24
20,95
98,22
98,73
86,8
83,94
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
Nel Censimento del 2001 sono stati rilevati per la prima volta anche alcuni dati relativi agli
edifici37. Nel comune di Umbertide ne sono stati censiti 3.229, dei quali 73 (pari al 2,3% del
totale) non utilizzati38 (Graf. 7). In confronto alla provincia di Perugia e alla regione la
percentuale di non utilizzo è inferiore di quasi quattro punti percentuali (-3,9% per la
provincia e -3,2% per la regione). Molto simile, invece, è la situazione nel SLL di
Umbertide e nell’intera Area Alta Valle del Tevere.
Dei 3.156 edifici utilizzati 2.934 (il 93%) sono ad uso abitativo. Di questi ultimi il 41,6% ha
un solo interno, il 33,4% ne ha 2 e il 25% ne possiede più di 3 (Graf. 8). Gli edifici con 1 o
2 interni risultano avere mediamente un peso specifico minore rispetto ai pari grado della
provincia di Perugia e della regione (75% Umbertide; 81% provincia; 80,6% regione),
mentre gli edifici che ne hanno da 3 a 8 sono sopra la media provinciale e regionale (22,3%
Umbertide; 15,9% provincia; 16,1%). Inoltre, inferiori, anche se di poco, risultano essere gli
edifici con più di 9 interni: nel comune di Umbertide sono solo il 2,7% mentre nella
provincia di Perugia si attestano al 3,2% e nella regione al 3,4%. La situazione del SLL di
Umbertide e dell’Area Alta Valle del Tevere è molto più simile a quella umbertidese che a
quella provinciale e regionale.
Secondo il glossario Istat per edificio si intende una costruzione avente le seguenti caratteristiche: di regola di
concezione ed esecuzione unitaria; dotata di una propria struttura indipendente; contenente spazi utilizzabili stabilmente
da persone per usi destinati all’abitazione e/o alla produzione di beni e/o servizi, con le eventuali pertinenze; delimitata da
pareti continue, esterne o divisorie, e da coperture; dotata di almeno un accesso all’esterno.
38 Gli edifici possono risultare non utilizzati per i seguenti motivi: 1) in costruzione, ricostruzione o in fase di
consolidamento; 2) vi sono motivi legati allo stato di decadenza, rovina e demolizione della costruzione.
37
58
Graf. 7 - Edifici per tipologia di utilizzo - Censimento 2001
(val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=3.229; SLL di Umbertide=4.570; Area Alta Valle del Tevere=15.651;
provincia di Perugia=145.461; Umbria=)
98,2
97,7
2,3
97,3
1,8
Umbertide
SLL Umbertide
Utilizzati
94,5
93,8
6,2
2,7
Area Alta Valle del
Tevere
Provincia di Perugia
5,5
Umbria
Non utilizzati
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
59
Graf. 8 - Edifici ad uso abitativo per numero di interni - Censimento 2001
(val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=2.934; SLL di Umbertide=4.192; Area Alta Valle del Tevere=14.478;
provincia di Perugia=126.599; Umbria=172.017)
1,2
1,1
16 e più
0,7
0,5
0,7
2,2
2,1
Da 9 a 15
1,5
1,5
2,0
4,8
4,7
Da 5 a 8
5,1
6,3
7,8
11,3
11,2
3o 4
14,0
14,0
14,5
27,5
28,0
2
29,4
32,2
33,4
53,1
53,0
1
49,3
45,5
41,6
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
60
Provincia di Perugia
Umbria
Graf. 9 - Edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione - Censimento 2001
(val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=2.934; SLL di Umbertide=4.192; Area Alta Valle del Tevere=14.478;
provincia di Perugia=126.599; Umbria=172.017)
8,4
9,0
Dopo il 1991
6,6
8,0
8,8
10,7
11,2
Dal 1982 al 1991
10,5
12,0
13,0
17,9
18,7
Dal 1972 al 1981
16,2
19,0
19,8
16,4
17,3
Dal 1962 al 1971
15,0
13,9
16,7
13,4
12,4
Dal 1946 al 1961
11,7
11,9
12,8
10,0
8,9
Dal 1919 al 1945
8,1
8,3
7,8
23,2
22,4
Prima del 1919
31,9
26,8
21,1
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
A testimonianza di un’urbanizzazione che ha visto un’accelerazione solo dal secondo
dopoguerra, partita in ritardo rispetto al resto della provincia di Perugia, si riportano i dati
61
relativi all’epoca di costruzione degli edifici (Graf. 9). Quelli costruiti prima del 1919 sono
619, il 21,1% del totale, contro il 22,4% riscontrato nella provincia di Perugia e il 23,2%
registrato nella regione. Tuttavia la divergenza più ampia si ha nei confronti dei valori
rilevati nel SLL di Umbertide (-5,7%) e, soprattutto, nell’Area Alta Valle del Tevere (10,8%). Ad una sostanziale scarsa crescita degli anni che vanno dal 1919 al 1945, che
vedono Umbertide ancora attardato rispetto alle altre aree geografiche considerate, segue,
dal 1946 in poi, un lento recupero, ancora più marcato negli anni settanta e ottanta, quando
la percentuale di abitazioni costruite nel comune di Umbertide supera, rispettivamente, di
1,9 e 2,3 punti quella della regione.
Infine si riportano i dati relativi al tipo di materiale usato per la struttura portante degli
edifici ad uso abitativo (Graf. 10). Nel comune di Umbertide, come nel SLL
corrispondente, solo il 10,8% degli edifici è costruito in calcestruzzo armato, mentre nella
provincia di Perugia e nella regione si raggiunge rispettivamente il 15% e il 14,7%.
Graf. 10 - Edifici ad uso abitativo per tipo di materiale usato per la struttura
portante - Censimento 2001
(val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=2.934; SLL di Umbertide=4.192; Area Alta Valle del Tevere=14.478;
provincia di Perugia=126.599; Umbria=172.017)
76,8
78,2
70,8
71,2
71,5
16,8
10,8
Muratura portante
Umbertide
SLL Umbertide
14,7
Calcestruzzo armato
Area Alta Valle del Tevere
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat
62
15,0
10,8
12,4
11,0
12,3
13,9
13,8
Altro
Provincia di Perugia
Umbria
LAVORO
Secondo quanto riportato dal 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni sulla
condizione professionale e su alcune caratteristiche del mercato del lavoro, al 21 ottobre
2001 risultano censiti nel comune di Umbertide, tra la popolazione residente di 15 anni e
più, 6.157 occupati .
Osservando la distribuzione per classi di età di chi esercita un’attività lavorativa (Graf. 1) si
riscontra che il 68,6% (4.225 occupati) ha un’età compresa tra i 30 e i 54 anni, il 20%, pari a
1.234 persone, è compreso tra i 20 e i 29, il 9,9% (607) ha 55 e più anni e l’1,5% (91) ricade
nella fascia che va dai 15 ai 19. Non vi sono scostamenti significativi dai valori della
provincia di Perugia e della regione, tranne che sia il comune sia il SLL di Umbertide e tutta
l’Area Alta Valle del Tevere si caratterizzano, rispetto alla provincia e alla regione, per una
incidenza maggiore, seppur minima, delle fasce di età più giovani, quelle comprese tra i 15 e
i 29 anni.
Graf. 1 - Occupati per classi di età
(val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=6.157; SLL di Umbertide=7.683; Area Alta Valle del Tevere=30.077;
Provincia di Perugia=240.787; Umbria=319.765)
68,6
69,1
68,7
20,0
19,8
19,7
10,2
9,9
1,5
1,5
Umbertide
15-19
69,1
19,2
20-29
19,1
10,6
10,5
9,7
1,4
SLL Umbertide
69,2
1,2
Area Alta Valle del
Tevere
Provincia di Perugia
30-54
1,1
Umbria
55 e più
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni
63
Un’analisi di genere (Graf. 2) rileva che il 59% degli occupati (pari a 3.633 unità) sono di
sesso maschile, il restante 41% (2.524 unità) è rappresentato da donne. Tuttavia la
prevalenza maschile dell’occupazione è una prerogativa che non caratterizza tutte le classi
d’età, anzi si può dire che si presenti nelle fasce marginali, in particolar modo tra chi ha 55
anni e oltre, dove gli uomini prevalgono sulle donne di più di tre punti percentuali (+3,1%).
Viceversa le donne risultano avere un peso maggiore nelle classi centrali: 20-29 e 30-54
anni. Soprattutto in relazione a quest’ultima fascia, la componente femminile prevale di
quasi 3 punti percentuali su quella maschile.
Anche secondo questa chiave di lettura i dati rilevati nel comune di Umbertide non si
discostano di molto da quelli della provincia di Perugia e della regione (Tab. 1), se non per
il maggior peso delle classi più giovani, fino a 29 anni, sia tra gli uomini che tra le donne,
degli occupati di Umbertide e di tutta l’Area Alta Valle del Tevere, segno di un tessuto
produttivo più forte e più dinamico.
Graf. 2 - Occupati residenti ad Umbertide per sesso e classi di età
(val. % costruiti sui rispettivi totali: Maschi=3.633; Femmine=2.524)
67,5
70,3
Maschi
Femmine
19,7 20,5
11,1
1,7
8,0
1,2
15-19
20-29
30-54
55 e più
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni
64
Tab. 1 - Occupati per sesso e classi di età
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Maschi
15-19 20-29
30-54 55 e più
61
717
2.451
404
78
883
3.104
532
277 3.367 11.901
1.985
1963 26.459 97.081 16.813
2.400 35.195 130.853 22.483
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
15-19
1,7
1,7
1,6
1,4
1,3
20-29
19,7
19,2
19,2
18,6
18,4
Maschi
30-54 55 e più
67,5
11,1
67,5
11,6
67,9
11,3
68,2
11,8
68,5
11,8
Femmine
Totale 15-19 20-29 30-54 55 e più Totale
3.633
30
517 1.774
203
2.524
4.597
34
628 2.172
252
3.086
17.530
130 2.599 8.885
933 12.547
142.316
971 19.717 69.302
8.481 98.471
190.931 1.191 25.811 90.426 11.406 128.834
Totale 15-19
100,0
1,2
100,0
1,1
100,0
1,0
100,0
1,0
100,0
0,9
20-29
20,5
20,3
20,7
20,0
20,0
Femmine
30-54 55 e più
70,3
8,0
70,4
8,2
70,8
7,4
70,4
8,6
70,2
8,9
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni
Utili per analizzare la forza lavoro del comune di Umbertide sono anche alcuni indicatori
che si riportano di seguito nella tabella 2.
Il tasso di attività, risultante dal rapporto percentuale tra la popolazione di 15 anni e più
appartenente alla forza lavoro (occupati e persone in cerca di occupazione) e la totalità della
popolazione della stessa classe di età, è, per Umbertide, pari al 49,1%. Il dato è più elevato
di quello della provincia di Perugia di oltre mezzo punto percentuale e di 1,8 punti rispetto
a quello regionale. Tale scostamento si accentua prendendo in considerazione la
componente femminile, il cui tasso di attività è superiore a quello della provincia di oltre un
punto percentuale (+1,1%) e a quello della regione di 2,5 punti.
Il tasso di occupazione, ottenuto dal rapporto percentuale tra la popolazione di 15 anni e
più occupata e il totale della popolazione della stessa età, risulta essere il 46,1%, superiore al
dato corrispondente della provincia di Perugia dello 0,7% e a quello della regione del 2%.
Ancora una volta è la componente femminile a discostarsi maggiormente dal dato
provinciale (+0,8%) e regionale (+2,4%).
Il tasso di disoccupazione dei residenti ad Umbertide, dato dal rapporto percentuale tra le
persone in cerca di occupazione ed il totale della forza lavoro, si attesta sul 6,1%, appena lo
0,1% sotto quello della provincia di Perugia, ma inferiore dello 0,7% rispetto alla regione.
Se si osserva però il dato disaggregato tra la componente maschile e quella femminile e lo si
confronta con quello provinciale si nota uno svantaggio della componente femminile
rispetto a quella maschile (per la prima il tasso di disoccupazione è più elevato di mezzo
65
punto percentuale e per la seconda, più basso). Tuttavia, rispetto al dato regionale, anche il
tasso di disoccupazione femminile risulta inferiore (-0,5%).
Il tasso di disoccupazione giovanile, ottenuto dal rapporto percentuale avente al
numeratore i giovani della classe di età 15-24 anni in cerca di occupazione e al
denominatore le forze di lavoro della stessa classe di età, è pari al 20,3%, superiore alla
media provinciale che si attesta al 18,4%, ma molto simile a quella regionale (20,2%).
Anche in questo caso il dato della componente femminile è più elevato del corrispondente
dato provinciale (+ 4,9%) e regionale (+2,4%) e quello maschile inferiore (-1,1% rispetto
alla provincia e -2,3% rispetto alla regione).
Dunque, una disoccupazione nel comune di Umbertide più femminilizzata e più presente
tra i giovani, per un’amplificazione dei punti deboli del sistema del mercato del lavoro che
caratterizza la regione.
Tab. 2 - Principali indicatori del lavoro
Tasso di attività
Tasso di
disoccupazione
Tasso di
disoccupazione
giovanile
Tasso di occupazione
Maschi
58,3
Umbertide
Femmine Totale
40,4
49,1
Provincia di Perugia
Maschi Femmine Totale
58,4
39,3
48,5
Maschi
57,5
Umbria
Femmine
37,9
Totale
47,3
3,5
9,6
6,1
4,1
9,1
6,2
4,4
10,1
6,8
13,7
56,3
28,0
36,5
20,3
46,1
14,8
56,0
23,1
35,7
18,4
45,4
16,0
55,0
25,6
34,1
20,2
44,1
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni
Prendendo in considerazione gli occupati residenti ad Umbertide per attività economica
(Graf. 3) si osserva che più della metà di essi (51,1%) sono impiegati nell’area economica
“altre attività”, rappresentata da servizi; segue l’industria, con il 41,3%, e, in ultimo,
l’agricoltura con il 7,6%. Gli occupati residenti ad Umbertide risultano più concentrati in
questi ultimi due settori rispetto a quanto si verifica tra gli occupati della provincia di
riferimento (+6,4 punti percentuali nell’industria, +2,3 nell’agricoltura) e della regione
(+7% nell’industria, +2,6% nell’agricoltura). Ciò a scapito delle attività terziarie, ove lavora
una quota di occupati residenti nel comune inferiore di 8,7 punti rispetto alla provincia e di
9,6 alla regione. In confronto al SLL di Umbertide e all’Area Alta Valle del Tevere gli
occupati residenti nel comune di Umbertide hanno un peso minore in agricoltura, ma
superiore nel settore “altre attività”.
66
Graf. 3 - Occupati per attività economica
(val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=6.157; SLL di Umbertide=7.683; Area Alta Valle del Tevere=30.077;
provincia di Perugia=240.787; Umbria=319.765)
59,8
51,1
49,3
60,7
48,5
43,7
41,3
41,3
34,9
7,6
9,4
7,9
5,3
5,0
Agricoltura
Umbertide
34,3
SLL Umbertide
Industria
Area Alta Valle del Tevere
Altre attività
Provincia di Perugia
Umbria
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni
Se ci si addentra poi nell’analisi degli occupati del comune di Umbertide suddivisi per
sezioni di attività economica (Tab. 3) si rileva che il 33,1% sono concentrati nelle attività
manifatturiere, il 13,5% sono impiegati nel commercio all’ingrosso e al dettaglio,
riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa, il 7,7% nelle
costruzioni, il 7,6% nell’agricoltura, caccia e silvicoltura e il 7,4% nella sanità e altri servizi
sociali. Va rilevato che gli occupati nel settore manifatturiero superano il dato provinciale di
8 punti percentuali e quello regionale di 8,7.
67
Tab. 3 - Occupati per sezione di attività economica
Umbertide
Agricoltura, caccia e
silvicoltura
Pesca, piscicoltura e
servizi connessi
Estrazione di minerali
Attività manifatturiere
Produzione e
distribuzione di energia
elettrica, gas e acqua
Costruzioni
Commercio all'ingrosso
e al dettaglio;
riparazione di
autoveicoli, motocicli e
di beni personali e per la
casa
Alberghi e ristoranti
Trasporti,
magazzinaggio, e
comunicazioni
Intermediazione
monetaria e finanziaria
Attività immobiliari,
noleggio, informatica,
ricerca, altre attività
professionali e
imprenditoriali
Pubblica
amministrazione e
difesa; assicurazione
sociale obbligatoria
Istruzione
Sanità e altri servizi
sociali
Altri servizi pubblici,
sociali e personali
Servizi domestici presso
famiglie e convivenze
Organizzazioni ed
organismi
extraterritoriali
Totale
SLL Umbertide
Area A. V. del
Tevere
val. ass
val.%
Provincia di
Perugia
val. ass val.%
val. ass
val.%
val.%
val. ass
val.%
467
7,6
718
9,3
2.357
7,8
12.661
5,3
15.792
4,9
1
14
2.038
0,0
0,2
33,1
2
18
2.508
0,0
0,2
32,6
8
47
10.768
0,0
0,2
35,8
194
625
60.473
0,1
0,3
25,1
236
862
78.145
0,1
0,3
24,4
19
474
0,3
7,7
24
626
0,3
8,1
136
2.187
0,5
7,3
1.881
20.945
0,8
8,7
2.749
27.813
0,9
8,7
832
230
13,5
3,7
978
301
12,7
3,9
3.608
1.077
12,0
3,6
35.040
11.520
14,6
4,8
47.682
15.005
14,9
4,7
205
3,3
240
3,1
851
2,8
9.813
4,1
13.324
4,2
103
1,7
118
1,5
653
2,2
6.798
2,8
9.086
2,8
248
4,0
293
3,8
1.281
4,3
13.263
5,5
17.931
5,6
355
417
5,8
6,8
456
512
5,9
6,7
1.529
2.239
5,1
7,4
19.300
18.550
8,0
7,7
26.815
24.025
8,4
7,5
458
7,4
538
7,0
1.948
6,5
16.338
6,8
22.272
7,0
228
3,7
276
3,6
1.063
3,5
9.973
4,1
13.517
4,2
63
1,0
70
0,9
317
1,1
3.327
1,4
4.389
1,4
5
6.157
0,1
100,0
5
7.683
0,1
100,0
8
30.077
0,0
100,0
86
240.787
0,0
100,0
122
319.765
0,0
100,0
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni
68
Umbria
val. ass
Graf. 4 - Occupati per posizione nella professione
(val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=6.157; SLL di Umbertide=7.683; Area Alta Valle del Tevere=30.077;
Provincia di Perugia=240.787; Umbria=319.765)
70,9
18,7
20,4 19,4
70,8
69,5 70,0 70,5
17,4 17,1
7,6 7,4 7,6 8,4 8,2
Imprenditore e Libero
professionista
Umbertide
Lavoratore in proprio
SLL Umbertide
1,3 1,2 1,4 2,0 2,0
1,6 1,6 1,6 1,7 1,8
Socio di cooperativa
Coadiuvante familiare
Area Alta Valle del Tevere
Dipendente o in altra
posizione subordinata
Provincia di Perugia
Umbria
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni
Un’analisi della posizione nella professione rileva che il 70,9% degli occupati residenti nel
comune di Umbertide sono dipendenti o in altra posizione subordinata. Seguono i
lavoratori in proprio39 con il 18,7%, gli imprenditori e liberi professionisti con il 7,6%, i
coadiuvanti familiari40 con l’1,6% e, infine, i soci di cooperativa con l’1,3%. Il comune di
Umbertide non si discosta di molto dai corrispondenti dati delle aree benchmark; da
rilevare tuttavia la lieve maggiore presenza di lavoratori in proprio rispetto agli occupati
nell’area provinciale (+1,3%) e regionale (+1,6%).
39 Secondo il glossario Istat, il lavoratore in proprio è colui che gestisce un’azienda agricola, una piccola azienda industriale
o commerciale, una bottega artigiana, un negozio o un esercizio pubblico, partecipandovi col proprio lavoro manuale.
Rientrano in tale categoria anche i coltivatori diretti, i mezzadri e simili, chi lavora nel proprio domicilio direttamente per
conto dei consumatori e non su commissione di imprese (www.istat.it).
40 I coadiuvanti familiari sono coloro che collaborano con un familiare che svolge un’attività in conto proprio, senza avere
un rapporto di lavoro regolato da contratto (ad esempio, una moglie che aiuta il marito negoziante).
69
Esaminando la posizione nella professione in base al genere (Tab. 4) si rileva che la
componente femminile è maggiormente presente nel lavoro dipendente (maschi 67,5%;
femmine 75,8%), tra i coadiuvanti familiari (maschi 1%; femmine 2,6%) e tra i soci di
cooperative (maschi 1,1%; femmine 1,5%).
Relativamente ai dipendenti, dal confronto con la provincia di Perugia emerge una
maggiore relativa presenza maschile nel territorio comunale (Umbertide 67,5%, provincia di
Perugia 66,7%), e una minore relativa presenza femminile (Umbertide 75,8%; provincia di
Perugia 76%).
Nelle tre attività economiche, la posizione nella professione più presente, seppure con
percentuali notevolmente diverse, è quella del dipendente o di colui che si trova in altra
posizione subordinata. Nel terziario raggiungono una percentuale importante (19%) il
lavoratore in proprio e l’imprenditore e libero professionista (8,9%); nel settore agricolo il
lavoratore in proprio raggiunge il 37% (Graf. 5).
Un confronto territoriale (Tab. 5) evidenzia che i lavoratori in proprio del comune di
Umbertide impiegati nel “terziario” hanno un peso maggiore rispetto a quelli della
provincia e della regione (Umbertide 19,9%, provincia e regione 16,2%), mentre, nello
stesso settore, la quota di lavoro subordinato, pur attestandosi al 67,2%, risulta inferiore di
quasi tre punti percentuali a quella provinciale e regionale. Al contrario nel settore agricolo
e industriale i dipendenti residenti nel comune raggiungono una percentuale maggiore
rispetto a quelli della provincia e della regione: in agricoltura il lavoro subordinato supera di
6,5 punti percentuali la media regionale e di 6,8 quella provinciale; nell’industria il divario è
di 2,8 punti con la regione e di 3,7 con la provincia. Dunque, è il settore dei servizi il
comparto ove i residenti del comune in esame mostrano una maggiore propensione al
lavoro autonomo.
70
Tab. 4 - Occupati per sesso e posizione nella professione
MASCHI
Posizione nella professione
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Imprenditore e
Libero
professionista
Lavoratore in
proprio
Socio di
cooperativa
Coadiuvante
familiare
352
436
1.732
14.699
19.195
754
1.025
4.141
28.913
37.434
40
44
193
2.253
3.031
36
45
180
1.567
2.106
Dipendente o
in altra
posizione
subordinata
2.451
3.047
11.284
94.884
129.165
Totale
3.633
4.597
17.530
142.316
190.931
Posizione nella professione
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Imprenditore e
Libero
professionista
Lavoratore in
proprio
Socio di
cooperativa
Coadiuvante
familiare
9,7
9,5
9,9
10,3
10,1
20,8
22,3
23,6
20,3
19,6
1,1
1,0
1,1
1,6
1,6
1,0
1,0
1,0
1,1
1,1
Dipendente o
in altra
posizione
subordinata
67,5
66,3
64,4
66,7
67,7
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
FEMMINE
Posizione nella professione
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Imprenditore e
Libero
professionista
Lavoratore in
proprio
Socio di
cooperativa
Coadiuvante
familiare
113
129
551
5.412
7.103
395
539
1.683
13.060
17.342
39
50
230
2.564
3.473
65
77
301
2.626
3.530
Dipendente o
in altra
posizione
subordinata
1.912
2.291
9.782
74.809
97.386
Totale
2.524
3.086
12.547
98.471
128.834
Posizione nella professione
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Imprenditore e
Libero
professionista
Lavoratore in
proprio
Socio di
cooperativa
Coadiuvante
familiare
4,5
4,2
4,4
5,5
5,5
15,6
17,5
13,4
13,3
13,5
1,5
1,6
1,8
2,6
2,7
2,6
2,5
2,4
2,7
2,7
Dipendente o
in altra
posizione
subordinata
75,8
74,2
78,0
76,0
75,6
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
71
Graf. 5 - Occupati residenti ad Umbertide per posizione nella professione ed attività
economica
(val. % costruiti sui rispettivi totali: Agricoltura=468; Indistria=2.545; Altre attività=3.144)
78,6
67,2
53,2
37,0
19,9
13,7
8,9
4,3 6,5
1,1 0,5 1,9
Imprenditore e libero
professionista
Lavoratore in proprio
Agricoltura
Socio di cooperativa
Industria
4,5
0,7 2,0
Coadiuvante familiare
Dipendente o in altra
posizione subordinata
Altre attività
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni
72
Tab. 5 - Occupati per posizione nella professione ed attività economica
Agricoltura
Posizione nella professione (val.assoluti)
Dipendente
o in altra
posizione
subordinata
173
5
21
249
326
6
26
332
Imprenditore
Lavoratore
Socio di Coadiuvante
e Libero
in proprio cooperativa
familiare
professionista
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del
Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
20
30
120
632
777
961
5.400
6.716
17
162
201
94
690
853
1.173
5.971
7.481
Posizione nella professione (valori %)
468
720
4,3
4,2
37,0
45,3
1,1
0,8
Dipendente
o in altra
Totale
posizione
subordinata
4,5
53,2 100,0
3,6
46,1 100,0
2.365
12.855
16.028
5,1
4,9
4,8
40,6
42,0
41,9
0,7
1,3
1,3
4,0
5,4
5,3
Imprenditore
Lavoratore
Socio di Coadiuvante
Totale
e Libero
in proprio cooperativa
familiare
professionista
49,6
46,4
46,7
100,0
100,0
100,0
Industria
Posizione nella professione (val.assoluti)
Dipendente
o in altra
posizione
subordinata
349
13
17
2.001
454
15
22
2.480
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del
Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
165
205
836
5.853
7.349
2.086
13.236
16.669
96
1.178
1.529
99
780
1.022
Posizione nella professione (valori %)
2.545
3.176
6,5
6,5
13,7
14,3
0,5
0,5
Dipendente
o in altra
Totale
posizione
subordinata
0,7
78,6 100,0
0,7
78,1 100,0
10.021 13.138
62.877 83.924
83.000 109.569
6,4
7,0
6,7
15,9
15,8
15,2
0,7
1,4
1,4
0,8
0,9
0,9
Imprenditore
Lavoratore
Socio di Coadiuvante
e Libero
in proprio cooperativa
familiare
professionista
Imprenditore
Lavoratore
Socio di Coadiuvante
e Libero
Totale
in proprio cooperativa
familiare
professionista
76,3
74,9
75,8
100,0
100,0
100,0
Altre attività
Posizione nella professione (val.assoluti)
Dipendente
o in altra
posizione
subordinata
627
61
63
2.113
784
73
74
2.526
Imprenditore
Lavoratore
Socio di Coadiuvante
e Libero
in proprio cooperativa
familiare
professionista
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del
Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
280
330
1.327
13.626
18.172
2.777
23.337
31.391
310
3.477
4.774
288
2.723
3.761
9.872
100.845
136.070
Posizione nella professione (valori %)
3.144
3.787
8,9
8,7
19,9
20,7
1,9
1,9
Dipendente
o in altra
Totale
posizione
subordinata
2,0
67,2 100,0
2,0
66,7 100,0
14.574
144.008
194.168
9,1
9,5
9,4
19,1
16,2
16,2
2,1
2,4
2,5
2,0
1,9
1,9
Imprenditore
Lavoratore
Socio di Coadiuvante
Totale
e Libero
in proprio cooperativa
familiare
professionista
67,7
70,0
70,1
100,0
100,0
100,0
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni
73
I flussi del pendolarismo
Si presenta ora una breve analisi dei flussi di residenti in entrata e in uscita nel e dal Comune di Umbertide per motivi di
lavoro e di studio, desunti dal Censimento della popolazione 2001 e sui quali l’Istat ha costruito la nuova geografia dei
Sistemi Locali del Lavoro.
Si tratta di matrici di microdati di origine e destinazione41 che sono state analizzate per sviluppare un particolare aspetto di
questo studio, volto a quantificare le interrelazioni dell’area oggetto di analisi con il territorio circostante. Dai dati che seguono
emerge un quadro dettagliato degli spostamenti giornalieri che gravitano entro e intorno al comune di Umbertide, da cui si può
apprezzare il ruolo che il territorio ha nei confronti dei comuni limitrofi e quali siano i principali poli attrattori della
popolazione umbertidese che lavora e che studia.
Flussi per lavoro
L’analisi dei flussi del pendolarismo per lavoro, da e per il Comune, indicano una bassa tendenza degli abitanti di Umbertide
ai lunghi spostamenti; sono infatti solo 78 i casi di spostamento di persone che si recano giornalmente fuori regione, di cui 67
per motivi di lavoro, concentrando le dinamiche di movimento nell’Alta Valle Tiberina.
Sul totale dei lavoratori del territorio comunale (5162 unità) il 33,38% (1723 unità) si sposta quotidianamente fuori
comune dirigendosi principalmente verso i comuni di Perugia, Montone e Città di Castello; per quanto riguarda Perugia
sono 574 (il 33,3% del totale dei pendolari) i lavoratori che vi si recano quotidianamente, 603 (il 35% del totale dei
pendolari) sono i casi di spostamento verso Città di Castello e 270 (il 15,7% del totale dei pendolari) verso Montone. Questi
3 comuni assorbono quindi il 84% dei pendolari di Umbertide per un totale di 1447 casi che rappresentano il 28% dei
lavoratori del comune.
I casi rimanenti, considerando le mete interessate da 4 o più pendolari, ci indicano come Gubbio, Assisi, Bastia, Citerna,
Corciano, Foligno Lisciano Niccone, Magione, Pietralunga e San Giustino siano i comuni minori circostanti verso cui si
dirigono i lavoratori di Umbertide. Interessante da notare che il fenomeno del pendolarismo verso Bastia interessa 18 soggetti.
Il flusso in entrata è composto da 1290 unità, di cui il 75,5% di provenienza dai comuni Città di Castello (32,8%),
Montone (13,5%) e Perugia (29,2%). Il caso di Pietralunga invece, assume particolare rilievo poiché il numero di lavoratori
pendolari in entrata verso Umbertide è sei volte maggiore rispetto a quelli in uscita verso Pietralunga (61 nel primo caso, 11
nel secondo). I flussi dei pendolari del comune di Umbertide con Pietralunga e Montone aiutano a comprendere come questi tre
comuni costituiscono un sistema locale, caratterizzato dalla presenza di relazioni funzionali tra i comuni, costituendo quindi
un’area geografica in cui maggiormente si addensano dinamiche di movimenti casa-lavoro.
Si può concludere dunque che il comune di Umbertide abbia una forte capacità attrattiva presso i piccoli comuni limitrofi,
verso i propri insediamenti produttivi.
Mentre il pendolarismo in uscita si rivolge principalmente ai comuni di Perugia e Città di Castello, comuni di ampiezza
maggiore quindi con potenziale occupazionale elevato anche nel settore dei servizi.
Tav. i Tavola flussi lavoratori in uscita
destinazione/origine
Umbertide
Città di Castello
Montone
Perugia
comuni circostanti (Gubbio, Assisi, Bastia, Citerna, Corciano, Foligno Lisciano
Niccone, Magione, Pietralunga e San Giustino)
altri comuni
fuori regione
tot in uscita
74
Umbertide
3439
603
270
574
%
66,62
11,68
5,23
11,12
168
41
67
5162
3,25
0,79
1,30
100
Tav. ii Tavola flussi lavoratori in entrata
origine/destinazione
Umbertide
Città di Castello
Montone
Perugia
comuni circostanti (Gubbio, Assisi, Bastia, Citerna, Corciano, Foligno Lisciano
Niccone, Magione, Pietralunga e San Giustino)
altri comuni
tot in entrata
Umbertide
3439
423
174
377
%
72,72
8,94
3,67
7,97
281
35
4729
5,96
0,74
100
Flussi per studio
Il fenomeno del pendolarismo interessa principalmente i lavoratori, i pendolari per studio sono infatti 640 in uscita e 334 in
entrata. I Comuni verso cui gli studenti si dirigono principalmente sono Perugia e Città di Castello, con 556 casi (il 86,9%
del totale degli studenti in uscita), probabilmente attratti da una più variegata offerta formativa; 47(il 7,3% del totale degli
studenti in uscita) sono i casi di studenti pendolari verso Gubbio e 11 (il 0,2% del totale degli studenti in uscita)verso
Montone. In realtà gli studenti pendolari verso altri comuni sono 640, il 26,32%; si definisce così che la maggior parte degli
spostamenti avviene all’interno del comune di residenza, con tempi medi di trasferimento contenuti.
Sono solo 11 i casi di studenti pendolari fuori provincia, nonostante ciò è interessante precisare che, secondo dati Censis,
2001, la Valtiberina è una zona con un alto tasso di pendolarismo extraprovinciale (con il 19.9% di studenti) in relazione
ai flussi delle zone circostanti.
Per i flussi in entrata, i luoghi da cui provengono il maggior numero di pendolari sono Perugia e Città di Castello con 215
unità (il 64,4% degli studenti in entrata). Flussi minori provengono da Lisciano Niccone, Pietralunga e Montone. La
situazione dei movimenti degli studenti pendolari rispecchia sostanzialmente quella dei lavoratori, evidenziando come
Umbertide si collochi come comune intermedio, che da un lato si orienta verso città più grandi come appunto Città di Castello
e Perugia, dall’altro è il punto di riferimento di quei comuni più piccoli che si collocano nell’immediato circondario.
Tav. iii Tavola flussi studenti in uscita
destinazione/origine
Umbertide
Città di Castello
Gubbio
Perugia
comuni circostanti (Montone, Assisi)
altri comuni
fuori regione
tot in uscita
Umbertide
1791
251
47
305
17
9
11
2431
%
73,67
10,32
1,93
12,55
0,70
0,37
0,45
100,00
75
Tav. iv Tavola flussi studenti in entrata
origine/destinazione
Umbertide
Città di Castello
Montone
Perugia
comuni circostanti (Lisciano Niccone, Pietralunga e
Gubbio)
altri comuni
tot in entrata
Umbertide
1791
112
42
103
%
84,28
5,27
1,98
4,85
68
9
2125
3,20
0,42
100
Fonti:
- Istat, Dati sul pendolarismo, Censimento sulla popolazione, 2001
- Censis (2001): All’interno del X Forum sulle Economie Locali dell’Aprile 2001
76
INDUSTRIA E SERVIZI
L’8° Censimento generale dell’industria e dei servizi del 2001 ha rilevato nel comune di Umbertide
1.294 unità locali delle imprese, di cui 477 a carattere artigiano. Le unità locali del comune
risultano distribuite in maniera equilibrata nei tre principali settori di attività economica
(Graf. 1). Il settore economico “altri servizi”è quello che riveste il peso maggiore con 453
unità locali, pari al 35% del totale, segue a breve distanza, con 447 unità (34,5%) quello
dell’industria. Il settore con l’incidenza minore (394 unità; 30,4%) è il settore del
commercio. In confronto alla provincia di Perugia e alla regione, emerge nettamente la
vocazione industriale dell’area umbertidese e di tutto l’alto Tevere. L’incidenza percentuale
del settore dell’industria del comune di Umbertide risulta superiore di 5 punti percentuali
rispetto al dato provinciale e di 6 punti rispetto alla regione, ancora maggiore è lo scarto tra
il dato della provincia e quello della regione e quelli del SLL di riferimento (+5,8% rispetto
alla provincia e +6,8% alla regione) e dell’Area Alta Valle del Tevere (+8,2% provincia,
+9,2% regione). Anche il settore del commercio risulta essere sopra la media della
provincia e della regione, seppure in misura inferiore rispetto all’industria (rispettivamente
+1,6% e +0,5%).
Graf. 1 - Unità locali delle imprese per settore di attività economica
(val.% costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=1.294; SLL di Umbertide=1.581; Area Alta Valle del Tevere=6.303;
provincia di Perugia=53.039; Umbria=69.799)
41,7 41,6
37,7
36,7
34,5 35,3
35,0 34,7
29,5
28,5
30,4 30,0
28,8
29,9
25,6
Industria
Umbertide
Commercio
SLL Umbertide
Area Alta Valle del T evere
Altri servizi
Provincia di Perugia
Umbria
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi
77
L’insieme delle unità locali censite nel comune in esame danno lavoro a 4.779 persone,
delle quali 1.503 donne. I lavoratori dipendenti sono 3.128 mentre quelli indipendenti sono
1.651. A questi si aggiungono 104 Co.Co.Co. e 23 interinali.
Gli addetti alle unità locali del comune in esame, dipendenti e indipendenti, sono impiegati
per il 60,6% nel settore industriale, i restanti sono ripartiti per il 22,7% nel settore “altri
servizi” e per il 16,8% nel commercio (Graf. 2). Marcate sono le differenze con la provincia
di Perugia, anche in questo caso in tutta la zona altotiberina è l’industria a fare la parte del
leone: lo scarto tra la provincia e il comune in questo settore è del 14,1% e ancora più
elevato è quello relativo al SLL (+16,7%). Al contrario, il settore “altri servizi” risulta avere
ad Umbertide un peso notevolmente inferiore rispetto a quello provinciale (-10,7%). Il
confronto con la regione da risultati praticamente invariati, mettendo in risalto, ancora una
volta, la vocazione industriale dell’area altotiberina.
Graf. 2 - Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica
(val.% costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=4.779; SLL di Umbertide=5.865; Area Alta Valle del Tevere=23.415; provincia di
Perugia=179.925; Umbria=237.170)
63,2
60,6
60,4
46,5 45,6
33,4 33,8
20,1 20,6
16,8
Industria
Umbertide
24,7
21,4
15,4 14,9
Commercio
SLL Umbertide
22,7
Area Alta Valle del T evere
Altri servizi
Provincia di Perugia
Umbria
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi
78
Ad Umbertide è il commercio, all’ingrosso e al dettaglio, ad avere il maggior numero di
unità locali (394, pari al 30,4% del totale), ma sono le attività manifatturiere, al secondo
posto per numero di unità locali (275 pari al 21,3%), ad assorbire la fetta più rilevante dei
posti di lavoro (47,3%) (Graf. 3).
Graf. 3 - Unità locali delle imprese e addetti nel comune di Umbertide per sezione
di attività economica
(val.% costruiti sui rispettivi totali: Unità locali=1.294; Addetti unità locali=4.779)
47,3
30,4
21,3
16,8
12,312,2
12,2
6,2
0,5 0,3
A
0,5 0,7
C
4,7
4,0 4,0
0,10,1
D
E
F
G
Unita' Locali
H
I
6,3
6,0
2,2 1,6
J
3,9
0,2 0,1
K
M
2,7
N
3,7
O
Addetti
A=Agricoltura, caccia e silvicoltura; C=Estrazione di minerali; D=Attività manifatturiere; E=Produzione e distribuzione di energia
elettrica, gas e acqua; F=Costruzioni; G=Commercio ingrosso e dettaglio; riparazione di auto, moto e beni personali; H=Alberghi e
ristoranti; I=Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni; J=Intermediazione monetaria e finanziaria; K=Attività immobiliari, noleggio,
informatica, ricerca, profes. ed imprendit.; M=Istruzione; N=Sanità e altri servizi sociali; O=Altri servizi pubblici, sociali e personali
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi
In termini di numerosità, dopo il commercio e l’attività manifatturiera, le sezioni di attività
economica con una incidenza di unità locali superiore al dieci per cento sono, in ordine
decrescente: le costruzioni (12,3%) e le attività immobiliari, di noleggio, di informatica e
ricerca (12,2%). Per quanto riguarda gli addetti, dopo l’attività manifatturiera, si colloca il
commercio, con il 16,8%, le costruzioni (12,2%) e, con solo il 6%, le attività immobiliari, di
noleggio, di informatica e ricerca. Anche nella provincia di Perugia, come nel comune di
Umbertide, la sezione economica del commercio è quella che raggruppa il maggior numero
79
di unità locali (28,8%), ma la quota più consistente di addetti si concentra nelle attività
manifatturiere (38,3%)42. Identica realtà si presenta a livello regionale dove il commercio
concentra il 29,9% delle unità locali e il settore manifatturiero il 32,1% degli addetti.
Dal 1991 al 2001, le unità locali delle imprese situate ad Umbertide sono aumentate di 321
unità, pari al 33%. Tale incremento è dovuto soprattutto al settore “altri servizi”, cresciuto
del 65,3%, e a quello dell’industria, che registra una variazione percentuale positiva del
37,4%. Anche grazie al notevole aumento di unità locali, si sono creati 1.085 nuovi posti di
lavoro (una variazione positiva del 29,4%). L’aumento di addetti si è verificato in tutti i
settori, ma, in particolare, risultano determinanti quelli degli “altri servizi” (+50,1%) e
dell’industria (+28,7%). La crescita del comune di Umbertide è superiore a quella della
provincia di Perugia e a quella della regione sia per numero di unità locali che per nuovi
addetti (Tab. 1). Per quanto riguarda le unità locali la provincia e la regione si attestano su
una variazione positiva del 23,1%. Anche la provincia risulta trainata dai settori “altri
servizi” (+57,1%) e industria (+13,3%). Nel caso degli addetti la provincia è cresciuta del
13,8%, mentre la regione del 12,4% e l’incremento maggiore in provincia si è verificato nel
settore “altri servizi” (+41%).Prendendo in considerazione le singole sezioni di attività
economica si può tentare di approfondire l’analisi del comune oggetto della ricerca (Tab. 1).
Nel decennio 1991-2001, se si esclude la sezione agricoltura, caccia e silvicoltura, che non
presenta alcuna variazione nel numero di unità locali, si riscontrano aumenti in tutte le
sezioni. La variazione maggiore di unità locali si rileva nelle attività immobiliari, di noleggio,
informatica e ricerca (+86 unità e una variazione percentuale del 119,4%), seguono l’attività
manifatturiera, con 73 nuove unità locali (+36,1%), le costruzioni (44 unità; +38,3%), gli
alberghi e ristoranti (31 unità; +63,3%). Va segnalato anche il settore dell’estrazione di
minerali che da 3 unità locali passa a 6 con una variazione del 100% e un aumento di
addetti del 218,2% (da 11 a 35 addetti). Un notevole incremento di addetti interessa anche i
settori sanità e altri servizi sociali (+163,3%) e attività immobiliari, di noleggio, informatica
e ricerca (+119,2%). Un buon numero di nuovi posti di lavoro sono stati creati anche nelle
attività manifatturiere (+378 addetti; +20,1%) e nelle costruzioni (+242; +71%). Al
contrario hanno perso addetti le sezioni trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (-52
posti di lavoro), istruzione (-3) e produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua
(-1).
Nella provincia di Perugia le unità locali delle imprese censite nel 2001 sono 53.039. La distribuzione percentuale per
sezioni di attività economica è: A=0,7%; B=0%; C=0,2%; D=15,3%; E=0,1%; F=13,3%; G=28,8%; H=6%; I=4,6%;
J=3%; K=18,2%; M=0,4%; N=4,2%; O=5,3%. Gli addetti rilevati sono 170.025 ripartiti nel seguente modo: A=0,6%;
B=0,1%; C=0,3%; D=38,3%; E=1,2%; F=10,7%; G=21,9%; H=4,9%; I=6,8%; J=3,2%; K=6,7%; M=0,4%; N=1,5%;
O=3,5%.
42
80
Tab. 1 - Unità locali e relativi addetti per sezione di attività economica Anni 1991-2001
PROVINCIA DI PERUGIA
Sezione Economica
A - AGRICOLTURA,
CACCIA E SILVICOLTURA
B - PESCA, PISCICOLTURA
E SERVIZI CONNESSI
C - ESTRAZIONE DI
MINERALI
D - ATTIVITÀ
MANIFATTURIERE
E - PRODUZIONE E
DISTRIBUZIONE DI
ENERGIA ELETTRICA, GAS
E ACQUA
F - COSTRUZIONI
G - COMMERCIO
INGROSSO E DETTAGLIO;
RIPARAZIONE DI AUTO,
MOTO E BENI PERSONALI
H - ALBERGHI E
RISTORANTI
I - TRASPORTI,
MAGAZZINAGGIO E
COMUNICAZIONI
J - INTERMEDIAZIONE
MONETARIA E
FINANZIARIA
K - ATTIVITÀ
IMMOBILIARI, NOLEGGIO,
INFORMATICA, RICERCA,
PROFESS. ED IMPRENDIT.
M - ISTRUZIONE
N - SANITÀ E ALTRI
SERVIZI SOCIALI
O - ALTRI SERVIZI
PUBBLICI, SOCIALI E
PERSONALI
Totale:
Unità
Locali
1991
Unità
Locali
2001
Unità
Locali
var. ass
(19912001)
Unità
Locali
var. %
(19912001)
Dipendenti
1991
Dipendenti
2001
Indipendenti
1991
Indipendenti
2001
Addetti
1991
Addetti
2001
Addetti
var. ass
(19912001)
Addetti
var. %
(19912001)
350
376
26
7,4
382
230
488
534
870
764
-106
-12,2
19
15
-4
-21,1
23
44
68
21
91
65
-26
-28,6
75
90
15
20,0
434
492
74
100
508
592
84
16,5
7.747
8.089
342
4,4
47.801
47.997
12.768
11.544
60.569
59.541
-1028
-1,7
63
5.589
54
7.032
-9
1443
-14,3
25,8
1.962
9.875
1.192
12.364
13
7.027
18
9.152
1.975
16.902
1.210
21.516
-765
4614
-38,7
27,3
15.173
15.267
94
0,6
12.738
16.441
21.871
19.682
34.609
36.123
1514
4,4
2.398
3.185
787
32,8
3.444
5.759
4.333
5.109
7.777
10.868
3091
39,7
2.222
2.430
208
9,4
8.174
7.663
2.567
2.724
10.741
10.387
-354
-3,3
956
1.610
654
68,4
4.140
4.182
878
1.484
5.018
5.666
648
12,9
4.238
173
9.628
219
5390
46
127,2
26,6
4.840
265
9.835
491
5.698
314
11.752
280
10.538
579
21.587
771
11049
192
104,8
33,2
1.495
2.230
735
49,2
764
1.002
1.611
2.413
2.375
3.415
1040
43,8
2.597
2.814
217
8,4
2.150
3.860
3.460
3.560
5.610
7.420
1810
32,3
43.095
53.039
9944
23,1
96.992
111.552
61.170
68.373
158.162
179.925
21763
13,8
-------segue
81
UMBERTIDE
Sezione Economica
A - AGRICOLTURA, CACCIA
E SILVICOLTURA
C - ESTRAZIONE DI
MINERALI
D - ATTIVITÀ
MANIFATTURIERE
E - PRODUZIONE E
DISTRIBUZIONE DI
ENERGIA ELETTRICA, GAS
E ACQUA
F - COSTRUZIONI
G - COMMERCIO
INGROSSO E DETTAGLIO;
RIPARAZIONE DI AUTO,
MOTO E BENI PERSONALI
H - ALBERGHI E
RISTORANTI
I - TRASPORTI,
MAGAZZINAGGIO E
COMUNICAZIONI
J - INTERMEDIAZIONE
MONETARIA E
FINANZIARIA
K - ATTIVITÀ
IMMOBILIARI, NOLEGGIO,
INFORMATICA, RICERCA,
PROFESS. ED IMPRENDIT.
M - ISTRUZIONE
N - SANITÀ E ALTRI
SERVIZI SOCIALI
O - ALTRI SERVIZI
PUBBLICI, SOCIALI E
PERSONALI
Totale:
Unità
Locali
var. ass
(19912001)
Unità
Locali
var. %
(19912001)
Unità
Locali
1991
Unità
Locali
2001
6
6
0
3
6
202
Addetti
var. ass
(19912001)
Addetti
var. %
(19912001)
Dipendenti
1991
Dipendenti
2001
Indipendenti
1991
Indipendenti
2001
Addetti
1991
Addetti
2001
0,0
6
1
6
12
12
13
1
8,3
3
100,0
9
34
2
1
11
35
24
218,2
275
73
36,1
1.558
1.885
323
374
1.881
2.259
378
20,1
1
115
1
159
0
44
0,0
38,3
5
211
4
386
0
130
0
197
5
341
4
583
-1
242
-20,0
71,0
372
394
22
5,9
206
290
516
511
722
801
79
10,9
49
80
31
63,3
27
84
100
139
127
223
96
75,6
36
52
16
44,4
210
145
34
47
244
192
-52
-21,3
17
28
11
64,7
50
56
13
20
63
76
13
20,6
72
3
158
3
86
0
119,4
0,0
44
2
95
0
86
5
190
4
130
7
285
4
155
-3
119,2
-42,9
39
51
12
30,8
11
76
38
53
49
129
80
163,3
58
81
23
39,7
28
72
74
103
102
175
73
71,6
973
1.294
321
33,0
2.367
3.128
1.327
1.651
3.694
4.779
1085
29,4
-------segue
82
UMBRIA
Sezione Economica
A - AGRICOLTURA,
CACCIA E SILVICOLTURA
B - PESCA, PISCICOLTURA
E SERVIZI CONNESSI
C - ESTRAZIONE DI
MINERALI
D - ATTIVITÀ
MANIFATTURIERE
E - PRODUZIONE E
DISTRIBUZIONE DI
ENERGIA ELETTRICA,
GAS E ACQUA
F - COSTRUZIONI
G - COMMERCIO
INGROSSO E DETTAGLIO;
RIPARAZIONE DI AUTO,
MOTO E BENI PERSONALI
H - ALBERGHI E
RISTORANTI
I - TRASPORTI,
MAGAZZINAGGIO E
COMUNICAZIONI
J - INTERMEDIAZIONE
MONETARIA E
FINANZIARIA
K - ATTIVITÀ
IMMOBILIARI, NOLEGGIO,
INFORMATICA, RICERCA,
PROFESS. ED IMPRENDIT.
M - ISTRUZIONE
N - SANITÀ E ALTRI
SERVIZI SOCIALI
O - ALTRI SERVIZI
PUBBLICI, SOCIALI E
PERSONALI
Totale:
Unità
Locali
1991
Unità
Locali
2001
Unità
Locali
var. ass
(19912001)
Unità
Locali
var. %
(19912001)
Dipendenti
1991
Dipendenti
2001
Indipendenti
1991
Indipendenti
2001
Addetti
1991
Addetti
2001
Addetti
var. ass
(19912001)
Addetti
var. %
(19912001)
511
535
24
4,7
669
352
718
757
1387
1109
-278
-20,0
22
17
-5
-22,7
26
58
80
29
106
87
-19
-17,9
92
109
17
18,5
499
608
95
118
594
726
132
22,2
9.573
10.068
495
5,2
63.366
61.849
15.564
14.368
78.930
76.217
-2713
-3,4
91
7.127
79
9.071
-12
1944
-13,2
27,3
2.820
13.549
1.860
16.392
23
8.947
23
11.794
2.843
22.496
1.883
28.186
-960
5690
-33,8
25,3
20.466
20.894
428
2,1
17.509
21.811
29.447
26.956
46.956
48.767
1811
3,9
3.230
4.204
974
30,2
4.570
7.483
5.918
6.767
10.488
14.250
3762
35,9
2.804
3.097
293
10,4
11.365
10.925
3.222
3.444
14.587
14.369
-218
-1,5
1289
2.116
827
64,2
5.363
5.284
1198
2.005
6.561
7.289
728
11,1
5.624
230
12.582
294
6958
64
123,7
27,8
6.464
380
13.514
553
7.769
382
15.300
382
14.233
762
28.814
935
14581
173
102,4
22,7
2.118
2.978
860
40,6
1158
1.313
2.334
3.238
3.492
4.551
1059
30,3
3.503
3.755
252
7,2
2.884
5.252
4.667
4.735
7.551
9.987
2436
32,3
56.680
69.799
13.119
23,1
130.622
147.254
80.364
89.916
210.986
237.170
26184
12,4
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 7° e 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi
83
Andando ad osservare le sottosezioni dell’industria manifatturiera di Umbertide (Tab. 2),
emerge che a fronte della perdita della sua unica unità locale e dei relativi addetti (12 unità)
che lavoravano nella fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento di
combustibili nucleari, si affacciano per la prima volta sul mercato umbertidese, passando da
zero a, rispettivamente, 1 e 2 unità locali e 32 addetti complessivi (13 nell’una e 19
nell’altra), la fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche e la fabbricazione di articoli
in gomma e materie plastiche. Le più importanti perdite di addetti si verificano in quattro
importanti attività economiche: l’industria tessile e dell’abbigliamento, che, nonostante
l’aumento di una unità locale, registra un calo del 29% dei propri addetti (ben 211
occupati); la fabbricazione di mezzi di trasporto, che perde 2 unità locali e il 20,7% degli
addetti; la fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, che perde
il 17,5% degli addetti, ma recupera 2 unità locali; l’industria del legno e dei prodotti in
legno, che vede la perdita di 1 unità locale e del 9,2% degli addetti.
Gli addetti persi dalle attività tradizionali vengono però recuperati e superati dalla
produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo che vede la creazione di 478
nuovi posti di lavoro (con una variazione percentuale del 137%) e di 44 unità locali
(+163%)43. Vedono un aumento di addetti anche l’industria alimentare delle bevande e del
tabacco (71,7% di addetti e 44,4% di unità locali in più) e la fabbricazione di macchine ed
apparecchi meccanici (52,7% di addetti e 72,7% di unità locali in più).
Analizzando la struttura dimensionale delle unità locali delle imprese del comune di
Umbertide (Graf. 4) si evidenzia l’aumento delle unità locali con un solo addetto (liberi
professionisti, consulenti, lavoratori in proprio ecc.): si passa dal 48% (467 unità) del 1991
al 54,9% (710 unità) del 2001. Di contro però crescono anche le imprese con più di 15
addetti, passando dal 3,5% del 1991 al 3,8% del 2001. In particolare, nello stesso periodo,
sono aumentate le unità locali delle classi da 6 a 9 addetti e da 20 a 49. Sono, inoltre,
raddoppiate le unità locali con più di 100 occupati, passando da 2 a 4. Diminuisce invece il
peso delle unità locali collocate nelle classi da 2 a 5 addetti, da 10 a 15 e da 50 a 99.
Al 2001 la classe di unità locali tra 20 e 49 addetti è quella che raccoglie il maggior numero di
occupati (16% pari a 765 posti di lavoro), segue quella con un solo addetto che rappresenta il
14,9% dei lavoratori (710 addetti), quella che va da 3 a 5 (13,5%) e quella da 6 a 9 (12,4%). Le
quattro unità locali con 100-199 addetti assorbono da sole l’11% degli occupati (Graf. 5).
In particolare, nel 2001, gli addetti e le unità locali della sottosezione produzione di metallo e fabbricazione di prodotti
in metallo nel comune di Umbertide si concentrano nella fabbricazione di tubi di acciaio (1 unità locale e 54 addetti);
trattamento e rivestimento dei metalli, lavorazione meccanica generale per c/t (38 unità locali e 377 addetti); fabbricazione
di elementi da costruzione in metallo (21 unità locali e 260 addetti); fucinatura, imbutitura, stampaggio e profilatura metalli
(7 unità locali e 102 addetti).
43
84
Tab. 2 - Unità locali dell’industria manifatturiera e relativi addetti per sottosezione di attività economica
nel comune di Umbertide - Anni 1991-2001
Descr. Sottosezione Economica
INDUSTRIE ALIMENTARI,
DELLE BEVANDE E DEL
TABACCO
INDUSTRIE TESSILI E
DELL'ABBIGLIAMENTO
INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI
PRODOTTI IN LEGNO
FABBRICAZIONE DI PASTACARTA, CARTA E PRODOTTI DI
CARTA; STAMPA ED EDITORIA
FABBRICAZIONE DI COKE,
RAFFINERIE DI PETROLIO,
TRATTAMENTO COMBUST.
NUCLEARI
FABBRICAZIONE DI PRODOTTI
CHIMICI E DI FIBRE
SINTETICHE E ARTIFICIALI
FABBRICAZIONE DI ARTICOLI
IN GOMMA E MATERIE
PLASTICHE
FABBRICAZIONE DI PRODOTTI
DELLA LAVORAZIONE DI
MINERALI NON METALLIFERI
PRODUZIONE DI METALLO E
FABBRICAZIONE DI PRODOTTI
IN METALLO
FABBRICAZIONE MACCHINE
ED APPARECCHI MECCANICI;
INSTALLAZIONE E
RIPARAZIONE
FABBRICAZIONE MACCHINE
ELETTRICHE E
APPARECCHIATURE
ELETTRICHE ED OTTICHE
FABBRICAZIONE DI MEZZI DI
TRASPORTO
ALTRE INDUSTRIE
MANIFATTURIERE
Totale:
Unità
Locali
1991
Unità
Locali
var%
1991-2001
Unità
Locali
2001
Dipendenti
1991
Dipendenti
2001
Indipendenti
1991
Indipendenti
2001
Addetti
1991
Addetti
2001
Addetti
var%
1991-2001
18
26
44,4
95
159
25
47
120
206
71,7
91
92
1,1
568
391
160
126
728
517
-29,0
15
14
-6,7
66
56
21
23
87
79
-9,2
3
6
100,0
1
20
5
8
6
28
366,7
1
0
-100,0
12
0
0
0
12
0
-100,0
0
1
0
10
0
3
0
13
0
2
0
17
0
2
0
19
11
13
18,2
89
68
14
17
103
85
-17,5
27
71
163,0
299
734
50
93
349
827
137,0
11
19
72,7
111
176
18
21
129
197
52,7
2
7
250,0
82
62
2
9
84
71
-15,5
5
3
-40,0
182
145
2
1
184
146
-20,7
18
202
21
275
16,7
36,1
53
1.558
47
1.885
26
323
24
374
79
1.881
71
2.259
-10,1
20,1
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 7° e 8° Censimento generale dell’industria e dei serviz
85
Graf. 4 - Unità locali delle imprese per classi di addetti nel comune di Umbertide
(val.% costruiti sui rispettivi totali: Unità locali 1991=973; Unità locali 2001=1.294)
100--199
50--99
20--49
16--19
0,3
0,2
0,5
0,7
2,1
1,6
0,9
0,9
2,9
10--15
3,2
6,6
6--9
6,0
13,7
3--5
17,1
18,2
2
21,1
54,9
1
Unita' senza addetti
48,0
0,0
1,2
Unita' Locali 1991
Unita' Locali 2001
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 7° e 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi
Infine l’8° Censimento generale dell’industria e dei servizi rileva nel comune di Umbertide 40 unità
locali delle istituzioni pubbliche, che danno lavoro a 575 dipendenti (Tab. 3). La forma
istituzionale prevalente è quella degli organi centrali dello Stato con 15 unità locali e 330
addetti44. Tra il 1991 e il 2001 si verifica un aumento di unità locali pubbliche, che passano
da 34 a 45, e dei loro dipendenti che da 555 divengono 575. L’aumento di addetti interessa
tutte le istituzioni pubbliche tranne l’Ente sanitario pubblico, che vede una riduzione di 108
posti di lavoro. Negli organi centrali dello Stato invece, a fronte di una riduzione di unità
44 Dalle unità locali delle istituzioni pubbliche restano escluse quelle che fanno capo al Ministero della difesa
(limitatamente alle attività di carattere militare, mentre restano incluse le attività amministrative), alla Polizia di Stato e alla
Guardia di Finanza.
86
locali, che da 24 passano a 15, si assiste ad un cospicuo aumento di addetti (+94). Tra gli
enti territoriali il comune registra un aumento di unità locali (+8) e di dipendenti (+8),
inoltre la Provincia, che non era presente in precedenza, conta 3 nuove unità locali che
danno lavoro a 9 persone. Va segnalato, inoltre, l’aumento di unità locali (+4) e di addetti
(+11) delle istituzioni pubbliche classificate come “altra istituzione pubblica” nella quale
l’Istat racchiude i consorzi fra enti pubblici, i collegi e gli organi professionali e le istituzioni
pubbliche di assistenza e beneficenza. Al contrario di quanto accade nel comune di
Umbertide, dove, come già detto, aumentano sia le unità locali che i dipendenti delle
istituzioni pubbliche, la provincia di Perugia si caratterizza per una riduzione di unità locali
(-23,2%) e addetti (-1,7%).
Graf. 5 - Addetti alle unità locali delle imprese per classi di addetti nel comune di
Umbertide
(val.% costruiti sui rispettivi totali: Addetti 1991=3.694; Addetti 2001=4.779)
11,0
100--199
7,4
9,2
50--99
13,7
16,0
20--49
16--19
13,1
4,1
4,3
9,1
10--15
10,4
12,4
6--9
11,5
13,5
3--5
16,0
9,9
2
11,1
14,9
1
12,6
Addetti 1991
Addetti 2001
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 7° e 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi
87
Tab. 3 - Unità locali delle istituzioni pubbliche operanti nel comune di Umbertide
per forma giuridica - anni 1991-2001
Forma Giuridica
Dettagliata
Ministero o organo
costituzionale
Regione
Provincia
Comune
Ente sanitario
pubblico
Altra istituzione
pubblica
Totale:
Unità
Locali
1991
Unità
Locali
2001
Dipendenti Dipendenti Indipendenti
1991
2001
1991
Indipendenti
2001
Addetti
1991
Addetti
2001
24
1
0
4
15
1
3
12
234
5
0
115
330
9
9
123
0
0
0
0
0
0
0
0
234
5
0
115
330
9
9
123
4
4
199
91
0
0
199
91
1
34
5
40
2
555
13
575
0
0
0
0
2
555
13
575
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 7° e 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi
Recenti indirizzi delle politiche di sviluppo economico e del lavoro
Negli ultimi anni le riflessioni e le azioni messe in campo dalle amministrazioni in tema di sviluppo locale, oltre che rivolgersi
alle leve economiche e alle attività produttive in senso stretto, hanno individuato nella relazione tra istituzioni e forze sociali
una nuova importante risorsa per lo sviluppo inteso anche come benessere sociale partecipato di un territorio. Anche nel caso
del Comune di Umbertide sono state affrontate concretamente queste nuove istanze e sono state avviate attività di
partecipazione cosicché l’istituzione non si limita ad amministrare il territorio ma gioca un ruolo di primo piano nel connettere
tutti gli attori locali dello sviluppo, facendo della concertazione e della partecipazione una fruttuosa strada verso il benessere
sociale, fondamentale componente dello sviluppo in senso sia generale che locale. Su questi assunti si basa la scelta
dell’amministrazione comunale di attivare la Consulta per lo Sviluppo Economico ed il Lavoro.
Nella stessa ottica di valorizzazione delle risorse locali intese anche e soprattutto come risorse umane è stato realizzato il
Protocollo di Intesa sul Lavoro nero e gli infortuni, che ha lo scopo di mettere l’istituzione comunale e si suoi strumenti al
servizio della tutela e valorizzazione della forza lavoro del territorio.
Infine, la terza recente scelta, quella di convertire alcune colture - come quella storica del tabacco - alla coltura del lino,
intraprende una direzione produttiva che da un lato sopperisce parzialmente alla fine della coltura del tabacco nel territorio di
Umbertide e, dall’altro, recupera una coltura tradizionale scomparsa e ne prevede futuri ulteriori utili impieghi.
La Consulta per lo Sviluppo Economico e il Lavoro
La Consulta in fase di attuazione per lo Sviluppo Economico e il Lavoro si basa sull’assunto che lo sviluppo di un territorio
con elevate caratteristiche di qualità, salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente richieda un impegno congiunto
dell’Amministrazione Comunale, delle Associazioni di Categoria e degli stakeholders. E’ perciò composta dai rappresentanti
delle categorie imprenditoriali e sindacali presenti sul territorio e dall’Assessore allo Sviluppo Economico e del Lavoro, ed è
soggetta ad eventuali integrazioni. La Consulta è un luogo di incontro tra categorie economiche e sociali dove si formulano
88
proposte riguardanti economia, politiche tributarie, industriali, agricole, del lavoro, turistiche e di promozione e valorizzazione
del territorio; è convocata dall’Assessore membro almeno una volta l’anno, prima cioè dell’approvazione del bilancio comunale
annuale, ma può essere richiesta dagli componenti nel caso ne ravvisino la necessità. Attualmente fanno parte della Consulta:
CNA, Confartigianato, Confesercenti, Confapi, Assoindustria, CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Lega delle Cooperative,
CGIL, CISL e UIL.
Il Protocollo di Intesa su lavoro nero e infortuni
Già da tempo il Comune di Umbertide aveva attivato un tavolo di confronto tra Associazioni di categoria, sindacati,
Consulta degli Immigrati, Sportello del Lavoro, Provincia di Perugia e altri organismi che si occupano di politiche del
lavoro;.con la nascita del Protocollo di Intesa su lavoro nero e infortuni, sottoscritto il 9 marzo 2007 dal Comune, dalla
Direzione Provinciale del Lavoro, dall’Asl 1 e dalla Provincia di Perugia, si concretizza un traguardo che vede il Comune di
Umbertide precursore umbro di azioni mirate in tal senso. Il Protocollo ha lo scopo di individuare gli strumenti per garantire
l’osservanza, da parte di imprenditori e lavoratori, delle normative nazionali (Decreto Bersani) e regionali (Durc)che regolano
la materia. In sostanza, rilevato che il grado più elevato di illegalità si concentra nei settori agricolo ed edile, lo Sportello unico
delle attività produttive trasmetterà le schede di avvio lavori alla Polizia Municipale, la quale si impegna a recarsi sui cantieri
e somministrare un questionario redatto dalla Direzione Provinciale del Lavoro. La Polizia Provinciale garantirà a sua volta
la copertura dei luoghi di lavoro periferici del Comune. Le eventuali irregolarità verranno segnalate all’Asl e/o alla Direzione
Provinciale del Lavoro.
L’Amministrazione Comunale provvederà a monitorare gli interventi effettuati e a verificare in itinere l’efficacia degli
strumenti utilizzati.
La filiera del lino
Il lino, coltivato fino agli anni ’50 del secolo scorso in Valtiberina, è stato oggetto della sperimentazione svolta dal 3A-Parco
Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia nel corso dell’annualità
2005/2006 (promossa dalla CIA con finanziamento PSR 2000/2006) finalizzata alla realizzazione in Umbria di una
filiera del lino per usi industriali. I presupposti erano quelli di sfruttare i benefici del contenuto in Omega3 dei semi di lino da
un lato e l’elevata “ecologicità” di questa coltura dall’altro, visto il basso input energetico che richiede. A seguito della
sperimentazione è stato progettato di realizzare la filiera partendo dalla valorizzazione dei prodotti destinati all’alimentazione
umana (uova, latte e derivati, carne) provenienti da allevamenti zootecnici regionali che utilizzino mangimi contenenti semi di
lino estruso. Tale valore aggiunto permette alla coltura del lino di essere economicamente sostenibile per le aziende agrarie
regionali. Il progetto coinvolge due grandi aziende del territorio regionale: la Tarkett Spa, che produce Linoleum, e il Gruppo
Mignini Petrini che produce mangimi animali. Proprio grazie al forte coinvolgimento di questo Gruppo che si è impegnato ad
acquistare il prodotto e con il contributo finanziario della Camera di Commercio di Perugia, della Comunità Montana, e dei
Comuni di Umbertide, Città di Castello, Citerna, Lisciano Niccone, Montone, Pietralunga, San Giustino, Monte S.M.
Tiberina è stato possibile pensare la riconversione di zone agricole del territorio alla coltivazione del lino.
Il progetto, denominato “Progetto filiera” consente di reintrodurre in Altotevere una coltura che, segnatamente al declino di
quella del tabacco, può costituire, se non un’alternativa, un “cuscino” per le ricadute economiche che esso potrebbe avere.
Inoltre, i possibili utilizzi del lino spaziano dalla produzione di olio a quella di fibre nonché di biomasse, impieghi di cui il
“Progetto Filiera” rappresenta il pioniere aprendo la strada alla necessaria riconversione.
Fonte:
- Assessorato alle Politiche di Sviluppo Economico e del Lavoro.
89
AGRICOLTURA
Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio di Perugia e pubblicati su Conoscere
l’Umbria 2006 dall’Ufficio regionale Istat dell’Umbria le imprese agricole del comune di
Umbertide al 31 dicembre 2004 sono 392 e rappresentano il 24,1% delle aziende
umbertidesi. Il peso dell’agricoltura nel territorio comunale di Umbertide è di poco
inferiore al dato provinciale (25%) e regionale (24,5%). Risulta più elevato, invece, il peso
delle imprese agricole del SLL di Umbertide (31,1%) e dell’Alta Valle del Tevere (26,7%)
(Graf. 1).
Graf. 1 - Imprese per settore di attività economica iscritte al 31 dicembre 2004 nei
registri della CCIAA
(valori % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=1.628; SLL di Umbertide=2.195; Area Alta Valle del
Tevere=7.729; provincia di Perugia=62.100; Umbria=81.073)
48,6
47,5
45,0
40,6
40,2
31,1
30,8
32,5
28,5
26,7
24,1
0,2
Umbertide
Agricoltura
0,2
SLL Umbertide
Industria
25,0
0,1
Area Alta Valle del
Tevere
Servizi
27,2
24,5
26,6
0,3
Prov. Perugia
0,4
Umbria
Senza Codifica
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n.10
91
Per avere però un quadro più preciso del settore agricolo del comune di Umbertide bisogna
rifarsi ai dati del 5° Censimento generale dell’agricoltura del 22 ottobre 2000. Sono state censite
nel comune 569 aziende agricole, zootecniche e forestali, che dispongono in totale di
15.005,48 ettari, di cui 7.647,04 di superficie agricola utilizzata (SAU). Rispetto al
rilevamento precedente, effettuato nel 1990, le imprese agricole sono aumentate di 22 unità
con una variazione percentuale del +4%. Nello stesso periodo però la superficie totale a
disposizione delle imprese è diminuita del 12,4% (nel 1990 era 17.199 ettari) e la Superficie
Agraria Utilizzata (SAU) è scesa dell’11% (nel 1990 era 8.594,57 ettari).
La provincia di Perugia, dal canto suo, tra il 1990 e il 2000 registra un decremento del
numero di aziende del 3,9%, della superficie totale del 7,8% e della SAU dell’8,1%. La
regione, nello stesso intervallo di tempo, perde il 2,4% delle proprie aziende agricole, il
6,2% della superficie totale e il 7,3% della SAU. Dunque, Umbertide mantiene e anzi
incrementa il numero delle proprie aziende agricole, ma perde, in proporzione maggiore
rispetto alla provincia e alla regione, in termini di superficie totale e SAU.
Al 22 ottobre 2000, non considerando le 9 aziende senza superficie agricola utilizzata, pari
all’1,6% del totale, un quarto delle aziende sono concentrate nella classe SAU compresa tra
i 2 e i 5 ettari, seguono quelle comprese tra i 5 e i 10 ettari con un peso del 18,2% (Graf. 2).
Il 52,5% delle aziende (escluse quelle senza SAU) hanno meno di 5 ettari, ma occupano
solo il 4% delle superficie agricola totale e il 7,9% della SAU. Le aziende con più di 50 ettari
Rispetto alla regione di riferimento, le aziende agricole del comune di Umbertide, ma il
discorso si può allargare anche al SLL di Umbertide, all’Area Alta Valle del Tevere e alla
provincia, mediamente dispongono di un numero maggiore di ettari di SAU per azienda
(Graf. 2). Infatti la differenza più rilevante dell’umbertidese con la distribuzione regionale
risiede nella quantità delle piccole e piccolissime aziende, quelle con meno di 2 ettari di
SAU: il 27,5% ad Umbertide, il 58,2% in Umbria.
In dieci anni il numero delle imprese agricole dell’umbertidese è aumentato del 4%, ma se si
osserva la distribuzione delle aziende per classi di SAU occupata (Tab. 1) si riscontra la
diminuzione delle aziende con meno di un ettaro (-11,9%) e, di contro, un aumento del
24,5% di quelle comprese tra 1 e 2 ettari. Calano anche le imprese della classe tra 2 e 5
(-15,6%) quasi completamente assorbite dalla classe immediatamente successiva, quella
compresa tra i 5 e 10 ettari (+15,1%). Inoltre, notevolmente aumentate risultano le aziende
della classe tra 20 e 50 (+23,2%), mentre sono in calo di quasi il 20% le imprese con più di
100 ettari (Tab. 1).
Per quanto riguarda la superficie agricola utilizzata tra il 1990 e il 2000 si registra una
contrazione dell’11%. In calo la SAU occupata da aziende che possiedono da 1 a 2 ettari
92
(-8,9%) e da quelle che dispongono di 100 ettari e oltre (-43,8%). In aumneto invece la
superficie occupata da imprese della classe 2-5 ettari, 10-20 e 20-50 (Tab. 1).
Graf. 2 - Aziende per classe di superficie agricola utilizzata - anno 2000
(valori % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=560; SLL di Umbertide=1.044; Area Alta Valle del Tevere=3.157;
provincia di Perugia=37.663; Umbria=56282)
100 e oltre
50--100
20--50
0,8
1,0
1,0
1,2
1,6
1,3
1,5
2,6
3,7
4,6
3,8
4,4
8,0
10,3
8,8
6,4
7,6
14,9
16,1
14,3
Classi SAU
10--20
10,4
11,6
5--10
18,8
19,7
18,2
19,0
20,3
22,0
23,8
25,0
2--5
17,3
17,0
1--2
14,6
11,5
11,4
40,9
36,6
M eno di 1
18,1
13,6
16,1
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
La superficie agricola utilizzata (SAU), con 7.647,04 ettari, rappresenta il 51% di quella
totale a disposizione delle aziende; il 39,9% è, invece, ricoperta da boschi, alla quale si
93
aggiunge l’l,9% dedicata all’arboricoltura da legno. Va infine segnalato che la superficie
agricola non utilizzata rappresenta il 2% del totale (Tab. 2 e Graf 3). Rispetto alla regione la
SAU di Umbertide è inferiore di 6,1 punti percentuali, ma la superficie boscata e quella
dedicata all’arboricoltura da legno superano la quota regionale, rispettivamente del 4 e
dell’1%. La superficie non utilizzata ad Umbertide è inferiore di 1,5 punti percentuali se
confrontata con quella della regione. La situazione del comune di Umbertide rispecchia
sostanzialmente anche quella del SLL corrispondente e dell’Alta Valle del Tevere (Graf. 3).
Tab. 1 - Dinamica del numero delle aziende e della superficie agricola utilizzata per
classe di SAU nel comune di Umbertide - anni 1990 e 2000
Meno di 1
1-2
2-5
52
61
92
59
-11,9
49
24,5
Meno di 1
49,52
45,78
8,2
val. ass. 2000
val. ass.
1990
Var %
val. ass. 2000
val. ass.
1990
Var %
Numero delle aziende
5 - 10
10 - 20
20 - 50
50-100
100 e oltre
Totale
85
34
29
569
32
6,3
36
-19,4
547
4,0
1-2
87,51
109
106
87
69
-15,6
15,1
8,0
23,2
Superficie agricola utilizzata (in ettari)
2-5
5 - 10
10 - 20
20 - 50
470,27
698,94
1.159,26
1.465,17
50-100
1.754,00
100 e oltre
1.962,37
Totale
7647,04
123
-28,9
400,75
17,3
1731,78
1,3
3494,36
-43,8
8594,57
-11,0
122
688,82
1,5
94
957,64
21,1
1152,44
27,1
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 4° e 5° Censimento generale dell’agricoltura
Tab. 2 - Superficie aziendale (in ettari) secondo l’utilizzazione dei terreni - anno 2000
SAU
Seminativi
5674,68
Coltivazioni
legnose
agrarie
500,43
Umbertide
SLL
Umbertide
9524,24
598,41
Area Alta
Valle del
Tevere
26253,72
2000,43
Provincia
di Perugia 181761,97 31810,34
Umbria
234.544,53 49.515,97
94
Prati
permanenti e
pascoli
1471,93
Superficie Agraria
non utilizzata
Di cui
destinata
ad
attività
Totale ricreative
303,02
4,32
Totale
7647,04
Arboricoltura
da legno
278,38
Boschi
5980,46
3216,67
13339,32
386,48
9852,74
794,41
7917,22
36171,37
498,21
31290,25
66957,69 280530,00
83.080,92 367.141,42
4351,53
5.790,75
Altra
superficie
796,58
Totale
15005,48
6,54
1234,34
25607,29
1552,02
68,54
3363,41
72.848,26
156263,44 14195,74
230.849,28 22.227,51
589,22
666,96
13494,86
16.483,29
468835,57
642.492,25
Graf. 3 - Superficie aziendale secondo l’utilizzazione dei terreni - anno 2000 (valori %)
2,6
2,9
Altra superficie
4,6
4,8
5,3
3,5
Superficie agricola non
utilizzata
3,0
2,1
3,1
2,0
35,9
33,3
Boschi
43,0
38,5
39,9
0,9
0,9
Arboricoltura da legno
0,7
1,5
1,9
57,1
59,8
SAU
49,7
52,1
51,0
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
Guardando la destinazione d’uso della superficie agraria utilizzata di Umbertide (Graf. 4), si
rileva che, con 5.674,68 ettari, i seminativi rappresentano il 74,2% della SAU censita,
percentuale più elevata di più di dieci punti rispetto a quella rilevata per la regione Umbria
(63,9%). La parte restante della SAU è ripartita tra i prati permanenti e i pascoli, (1.471,93
ettari; 19,2%) e le coltivazioni legnose agrarie (500,43 ettari; 6,5%). Rispetto al 1990 i
terreni coltivati a seminativi sono aumentati del 11,2% a discapito delle coltivazioni legnose
agrarie che sono dinuite del 2,1% e, soprattutto, dei prati permanenti e pascoli scesi del
50,6%.
95
Graf. 4 - Superficie aziendale SAU secondo l’utilizzazione dei terreni (valori %) anno 2000
22,6
23,9
Prati permanenti e pascoli
21,9
24,1
19,2
13,5
11,3
Coltivazioni legnose agrarie
5,5
4,5
6,5
63,9
64,8
Seminativi
72,6
71,4
74,2
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
Entrando nello specifico delle coltivazioni dedicate ai seminativi, praticate nell’86,6% delle
aziende censite nel territorio di Umbertide, si osserva che i cereali, con 2.756,53 ettari e 352
aziende interessate, rappresentano la coltura più diffusa. In particolare, 220 aziende, con
una superficie di 1.361,69 ettari, sono impegnate nella coltivazione del frumento. Solo 87
aziende, con appena 27,01 ettari, si dedicano alle coltivazioni ortive, mentre 130, in 758,53
ettari, praticano anche le coltivazioni foraggere avvicendate (Tab. 3).
96
Tab. 3 - Aziende con seminativi e relativa superficie (in ettari) per le principali
coltivazioni praticate nel comune di Umbertide - anno 2000
Cereali
Totale
Totale
aziende
493
Aziende
352
Superficie
2.756,53
Aziende
220
Superficie
1.361,69
Coltivazioni Foraggere
avvicendate
Coltivazioni ortive
Frumento
Aziende
87
Superficie
27,01
Aziende
130
Superficie
758,53
Fonte: Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
Tra le coltivazioni legnose agrarie, diffuse nel 50,2% delle aziende del comune (vedi Tab 4),
l’olivo e la vite sono le più diffuse: la vite prevale in fatto di numerosità aziendale dato che è
coltivata in 183 aziende rispetto alle 164 interessate dall’olivo, ma quest’ultimo è superiore
per superficie dedicata (274,64 ettari dell’olivo contro i 150,76 della vite).
Tab. 4 - Aziende con coltivazioni legnose e relativa superficie (in ettari) per le
principali coltivazioni praticate nel comune di Umbertide - anno 2000
Vite
Totale aziende
288
Aziende
183
Superficie
150,76
Olivo
Aziende
164
Superficie
274,64
Fruttiferi
Aziende
Superficie
37
68,56
Fonte: Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
Ad Umbertide le aziende che praticano l’attività zootecnica sono 331, il 58,2% del totale, in
calo rispetto al 1990 del 15,8%. L’allevamento più diffuso è quello avicolo, con 275 aziende
coinvolte e 9.234 capi, seguono quello dei suini, con 116 aziende e 2.958 capi, degli ovini
(85 aziende e 4.409 capi) e dei bovini (54 aziende e 1.037 capi). Diffuso - e caratterizzante
per la zona di Umbertide - è anche l’allevamento degli equini che interessa 22 aziende con
un totale di 166 capi. Proprio gli equini sono l’unico comparto del settore allevamento che,
rispetto al censimento del 1990, seppure veda una diminuzione di aziende interessate (35,3%), fa registrare un sostanzioso aumento di capi (+39,5%). Tutti gli altri tipi di
allevamento sono interessati sia da un calo di aziende che di capi. L’allevamento dei caprini
(-72,7% delle aziende e -87,5% dei capi) e quello dei suini (-43,4% delle aziende e -52,4%
dei capi) segnano la battuta d’arresto maggiore (Tab. 5).
Prendendo in esame la struttura delle aziende censite in riferimento alla forma di
conduzione, quella prevalente ad Umbertide, con 491 aziende, pari all’86,3% del totale,
risulta essere la conduzione diretta del coltivatore. Tuttavia la conduzione con salariati, che
97
interessa il 13,5% delle aziende umbertidesi, pur minoritaria per numerosità aziendale,
risulta avere un peso maggiore se confrontata con quella della provincia di Perugia e della
regione, che arrivano appena, rispettivamente, all’8,4% e al 7%. A testimonianza degli
antichi sistemi di conduzione agricola, rimane, poi, nel territorio del comune, un’unica
azienda condotta a colonia parziaria appoderata (Graf. 5). In confronto al 1990, se rimane
sostanzialmente invariata la quota di coltivatori diretti (+0,8%), sale notevolmente il
numero di aziende che impiegano salariati (+37,5%).
Tab. 5 - Aziende con allevamenti nel comune di Umbertide - anno 2000
Bovini
Aziende
Bufalini
Suini
Capi Aziende Capi
Ovini
Aziende
Capi
2958
2000
54 1037
3
5
116
1990
70 1112
0
0
205 6.217
var%
-22,9
-6,7
-43,4
Aziende
-52,4
85
Caprini
Capi Aziende
Equini
Capi
Avicoli
Aziende Capi
Aziende
Capi
9234
4409
3
8
22
166
275
120 6.301
11
64
34
119
363 20.667
-72,7 -87,5
-35,3
39,5
-29,2
-30,0
-24,2
-55,3
Fonte: Istat - 4° e 5° Censimento generale dell’agricoltura
Se si esamina la superficie totale e la SAU per forma di conduzione si può rilevare che la
gestione diretto-coltivatrice occupa il 52,9% del territorio agricolo complessivo e il 60,4%
della SAU. Ma è interessante porre l’accento sulla differenza che interessa Umbertide
rispetto alla provincia di Perugia e alla regione per quanto riguarda la conduzione con
salariati: mentre nell’umbertidese il 47% della superficie totale e il 39,6% della SAU sono
condotti con salariati, nella provincia la percentuale scende rispettivamente al 34,7% e al
29,5% e nella regione al 36,3% e al 29,3% con un distacco che, in entrambe i casi, supera
abbondantemente i 10 punti percentuali (Tab. 6).
Entrando nello specifico della forma di conduzione prevalente, quella diretta del
coltivatore, si può osservare che delle 491 aziende censite ben 435 (l’88,6%) sono gestite
con sola manodopera familiare, le restanti 56 si avvalgono di manodopera mista: 42 con
manodopera familiare prevalente e 14 in cui prevale quella extrafamiliare. Confrontando il
dato di Umbertide con quello della provincia di Perugia e della regione, il peso percentuale
delle aziende in cui si utilizza manodopera mista risulta essere più elevato di quello
provinciale e regionale, con uno scarto di quasi cinque punti percentuali (vedi Graf 6).
Nonostante la differenza con la provincia e la regione risulti ancora marcata, tenendo in
considerazione i dati censuari del 1990, si nota una diminuzione delle aziende gestite con
manodopera mista (-71,6% quelle con manodopera familiare prevalente e -64,1% quelle
con manodopera extrafamiliare prevalente). Di contro sono aumentate del 45% le aziende
gestite con solo manodopera familiare.
98
Graf. 5 - Aziende per forma di conduzione (valori %) anno 2000
0,0
0,0
Altra forma di conduzione
0,0
0,0
0,0
0,0
Conduzione a colonia
parziaria appoderata
0,0
0,0
0,1
0,2
7,0
8,4
Conduzione con salariati
12,7
9,6
13,5
92,9
91,5
Conduzione diretta del
coltivatore
87,2
90,3
86,3
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
99
Graf. 6 - Conduzione diretta del coltivatore (valori %) - anno 2000
1,9
1,8
Con manodopera
extrafamiliare prevalente
3,0
1,8
2,9
5,0
5,1
Con manodopera familiare
prevalente
12,5
7,6
8,6
93,2
93,2
Con solo manodopera
familiare
84,4
90,6
88,6
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
100
Provincia di Perugia
Umbria
Tab. 6 - Superficie totale e SAU per forma di conduzione delle aziende - anno 2000
Superficie totale per forma di conduzione
Umbertide
Provincia di Perugia
Conduzione
diretta del
coltivatore
Conduzione
con salariati
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
Totale
ettari
7.942,26
7.058,48
4,74
15.005,48
305.425,10
162.915,21
259,15
val%
52,9
47
0,0
100,0
65,1
34,7
0,1
Conduzione
Conduzione
diretta del
con salariati
coltivatore
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
Umbria
Totale
Conduzione
diretta del
coltivatore
Conduzione
con salariati
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
Altra
forma di
conduzione
Totale
236,11 468.835,57
408.168,55
233.522,63
514,72
286,35
642.492,25
63,5
36,3
0,1
0,0
100,0
Altra
forma di
conduzione
Totale
Altra forma di
conduzione
0,1
100,0
SAU per forma di conduzione
Umbertide
Provincia di Perugia
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
Totale
Conduzione
Conduzione
diretta del
con salariati
coltivatore
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
Conduzione
diretta del
coltivatore
Conduzione
con salariati
ettari
4.621,63
3.024,41
1
7.647,04
197.510,26
82.821,60
87,77
val%
60,4
39,6
0,0
100,0
70,4
29,5
0,0
Umbria
Totale
Conduzione
diretta del
coltivatore
Conduzione
con salariati
Conduzione
a colonia
parziaria
appoderata
110,38 280.530,01
259.180,56
107.608,32
206,76
145,78
367.141,42
70,6
29,3
0,1
0,0
100,0
Altra forma di
conduzione
0,0
100,0
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
101
Osservando il titolo di possesso dei terreni delle aziende che insistono nel comune di
Umbertide si rileva che la maggioranza delle aziende, 462 pari all’81,2% del totale, hanno
terreni solo di proprietà. Poche, seppure con un peso percentuale superiore alla media
provinciale e regionale, risultano essere le aziende che dispongono di terreni parzialmente o
totalmente in affitto (rispettivamente il 9,1% e 5,4%) (Graf. 7).
Le imprese con terreni solo di proprietà detengono complessivamente 6.953,85 ettari, pari
al 55,4% dell’intera superficie aziendale censita ad Umbertide e 5.697,65 ettari (74,5%) della
superficie agraria utilizzata. Rilevante risulta anche la superficie a disposizione delle aziende
che hanno terreni parte di proprietà e parte in affitto: 3.140,19 ettari (25%) della superficie
totale e 1.220,52 ettari (16%) della SAU (Graf. 8).
Graf. 7 - Aziende per titolo di possesso dei terreni (valori %) - anno 2000
Parte in proprietà, parte in
affitto e parte in uso gratuito
0,5
0,5
1,1
1,3
0,7
Parte in affitto e parte in uso
gratuito
0,1
0,1
0,5
0,5
0,4
Parte in proprietà e parte in
uso gratuito
3,7
3,3
2,8
6,3
2,1
5,4
6,3
Parte in proprietà e parte in
affitto
Uso gratuito
14,8
10,6
9,1
1,0
1,0
0,8
1,5
1,1
2,4
2,8
Affitto
6,6
6,4
5,4
86,9
86,0
Proprietà
73,5
73,4
81,2
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
102
Graf. 8 - Superficie utilizzata ad Umbertide per titolo di possesso dei terreni (valori %) anno 2000
Parte in proprietà, parte in
affitto e parte in uso gratuito
Parte in affitto e parte in uso
gratuito
Parte in proprietà e parte in
uso gratuito
1,88
1,60
0,03
5,12
0,65
25,00
Parte in proprietà e parte in
affitto
15,96
0,65
Uso gratuito
1,45
11,96
Affitto
5,84
55,36
Proprietà
74,51
SAU
Superficie totale
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
103
In conclusione si riportano le informazioni ricavate dall’analisi dei dati riportati dal 5°
Censimento generale dell’agricoltura in materia di forza lavoro agricola e meccanizzazione nel
comune di Umbertide.
Tra la forza lavoro agricola a prevalere è la manodopera familiare: i conduttori, con 548
unità pari al 27,4% del totale, e i familiari del conduttore con 1.021 addetti (51%). I
lavoratori extrafamiliari con 433 tra dirigenti, impiegati e operai rappresentano il 21,6% del
totale, di questi l’85,9% è assunto con un contratto a tempo determinato (Tab. 7).
Su un totale di 103.849 giornate di lavoro aziendale prestate nell’annata agraria 1999/2000
la percentuale coperta dalla manodopera familiare è del 69,7%, una quota ottenuta
sommando le 44.542 giornate prestate dai conduttori di azienda e le 27.842 lavorate dai
loro familiari. Il restante 30,3% delle giornate lavorate, svolte da manodopera
extrafamiliare, si ripartisce tra il 68,8% effettuate da lavoratori a tempo determinato e il
31,2% prestate da lavoratori a tempo indeterminato (Tab. 8).
Tab. 7 - Persone per categoria di manodopera agricola nel comune di Umbertide anno 2000
Familiari del conduttore
Conduttore
548
Coniuge
376
Altri familiari
del conduttore
602
Parenti del
conduttore
43
Totale
1021
Altra manodopera aziendale
Dirigenti e impiegati
Operai ed assimilati
A tempo
A tempo
A tempo
A tempo
indeterminato determinato indeterminato determinato
37
56
24
316
Totale
generale
2.002
Fonte: Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
Tab. 8 - Giornate di lavoro aziendale per categoria di manodopera agricola nel
comune di Umbertide - anno 2000
Conduttore
44.542
Coniuge
12.191
Familiari del conduttore
Altri familiari Parenti del
del conduttore conduttore
13.033
2.618
Totale
27842
Altra manodopera aziendale
Dirigenti e impiegati
Operai ed assimilati
A tempo
A tempo
A tempo
A tempo
indeterminato determinato indeterminato determinato
4.507
4.932
5.325
16.701
Totale
generale
103.849
Fonte: Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
La meccanizzazione interessa una quota rilevante delle aziende agricole del comune di
Umbertide, infatti quelle che utilizzano mezzi meccanici di proprietà sono 483, pari
all’84,9% del totale. Considerevole è anche la quota di aziende che utilizza macchine fornite
da terzi (59,8%), mentre solo 17 fa ricorso a mezzi in comproprietà. Molto diffuso è
104
l’utilizzo delle trattrici dato che 449 aziende, pari al 78,9% del totale, ne possiede almeno
una. Frequente è anche l’impiego di piccoli mezzi meccanici, quali i motocoltivatori, le
motozappe, le motofresatrici e le motofalciatrici, possedute dal 40,1% delle aziende. In
ultimo va rilevato che la proprietà di mietitrebbiatrici, mezzo molto costoso ma poco
versatile, riguarda solo il 2,6% delle aziende agrarie, percentuale inferiore a quella rilevata
per la provincia di Perugia, che è pari al 2,9% (Tab. 9).
Tab. 9 - Aziende del comune di Umbertide che utilizzano mezzi meccanici e
relativo numero di mezzi di proprietà dell’azienda - anno 2000
Aziende con
mezzi
483
Totale
Aziende con mezzi
forniti da terzi
340
Metitrebbiatrici
Aziende
Mezzi
15
17
Motocoltivatori, motozappe,
motofresatrici, motofalciatrici
Trattrici
Aziende con mezzi in
comproprietà
17
Macchine per raccolta
completamente
automatizzata
Aziende
Mezzi
6
6
Totale
449
Aziende
392
Apparecchi per l'irrorazione
di prodotti fitoiatrici
Aziende
Mezzi
9
14
Mezzi
648
Aziende
228
Macchine per la
fertilizzazione
Aziende
Mezzi
109
116
Mezzi
292
Altri mezzi
meccanici
Aziende
27
Fonte: Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura
105
TURISMO
Dall’analisi del flusso di turisti registrato negli esercizi ricettivi del comune di Umbertide si
osserva una crescita costante sia negli arrivi che nelle presenze, anche se una battuta
d’arresto si può individuare nel 2003, annunciata dalla flessione registrata l’anno
precedente. Il trend positivo riprende con ritmi piuttosto sostenuti dal 2004 (Graf. 1).
Graf. 1 - Arrivi e presenze nel Comune di Umbertide nel periodo 1999-2006
57.499
2006
15.449
54.007
2005
13.882
50.521
2004
13.388
43.812
2003
11.970
50.745
2002
14.527
53.286
2001
14.578
48.379
2000
12.752
31.626
1999
-
10.942
10.000
20.000
30.000
Arrivi
40.000
50.000
60.000
70.000
Presenze
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
107
Allargando l’osservazione alle unità territoriali di riferimento, l’andamento del flusso
turistico dell’umbertidese rispecchia, sostanzialmente, quello del Comprensorio dell’Alta
Valle del Tevere e della regione, anche se la crescita degli arrivi e, soprattutto, delle
presenze risulta più accentuata. La flessione registrata nel 2003, probabilmente imputabile
alla generalizzata congiuntura economica negativa e conseguentemente alla contrazione
della capacità di spesa, risulta più marcata per le strutture ricettive di Umbertide, che
registrano una contrazione del 17,6% degli arrivi e del 13,7% delle presenze rispetto ad un 1,3% e un -4,4% del comprensorio. La ripresa degli anni successivi però è più rapida e
decisa nel territorio di Umbertide se confrontata con la regione e il comprensorio (Tab. 1).
Dall’esame degli arrivi e delle presenze nelle strutture alberghiere ed extralberghiere
operanti ad Umbertide nel 2006, in confronto al 2005, si riscontra un generale incremento:
+11,3% negli arrivi e +6,5% nelle presenze, per un complessivo declino della permanenza
media. A sostenere la crescita del flusso turistico sono soprattutto i turisti stranieri che
fanno registrare +40,4% negli arrivi e +29,9% nelle presenze, riuscendo così ad
ammortizzare il calo di presenze degli italiani (-7,2%).
Sono gli esercizi extralberghieri a supportare il buon andamento del settore turistico ad
Umbertide: a fronte di un calo di arrivi (-5,2%) e di presenze (-18,3%) negli esercizi
alberghieri, si registra un +39,6% e un +24,8% negli arrivi e nelle presenze di quelli
extralberghieri. In ultimo, mentre nel settore extralberghiero la crescita riguarda sia i turisti
italiani che quelli stranieri, negli esercizi alberghieri ad un calo di arrivi italiani corrisponde
un incremento, seppur minimo, di stranieri (Tab. 2)45.
45 Per il movimento turistico registrato ad Umbertide dal 1999 al 2006 si rinvia alla tabella 3 riportata in fondo a questa
sezione.
108
Tab. 1 - Arrivi, presenze e variazioni percentuali - Anni 1999-2006
Anni
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Arrivi
10.942
12.752
14.578
14.527
11.970
13.388
13.882
15.449
Comune di Umbertide
Var %
Arrivi
Presenze
31.626
48.379
16,5
53.286
14,3
50.745
-0,3
43.812
-17,6
50.521
11,8
54.007
3,7
57.499
11,3
Var %
Presenze
53,0
10,1
-4,8
-13,7
15,3
6,9
6,5
Comprensorio dell'Alta Valle del Tevere
Var %
Var %
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
58.273
204.016
66.482
231.509
14,1
13,5
69.720
253.555
4,9
9,5
72.717
280.386
4,3
10,6
71.776
268.038
-1,3
-4,4
70.450
278.076
-1,8
3,7
73.020
295.473
3,6
6,3
80.075
311.478
9,7
5,4
Arrivi
1.613.758
1.959.451
1.986.253
2.020.296
1.973.533
2.005.736
2.018.708
*
Regione Umbria
Var %
Arrivi
Presenze
4.686.094
5.553.613
21,4
5.868.513
1,4
5.944.870
1,7
5.794.624
-2,3
5.753.767
1,6
5.791.920
0,6
Var %
Presenze
18,5
5,7
1,3
-2,5
-0,7
0,7
* per ora ho solo dati parziali
* dati definitivi non disponibili
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
Tab. 2 - Dinamica 2005-2006 degli arrivi e delle presenze negli esercizi ricettivi del comune di
Umbertide
var.%
2005-2006
var.%
2005-2006
var.%
2005-2006
Italiani
Presenze
Arrivi
-7,6
Arrivi
-20,0
13,0
Extralberghiero
Stranieri
Presenze
49,2
-7,2
Totale generale
Stranieri
Presenze
40,4
Italiani
Presenze
Arrivi
33,9
Arrivi
Italiani
Presenze
Arrivi
4,3
Alberghiero
Stranieri
Presenze
19,1
Arrivi
Totale
Presenze
Arrivi
-1,2
-5,2
Totale
Presenze
Arrivi
33,6
39,6
24,8
Totale
Presenze
Arrivi
29,9
-18,3
11,3
6,5
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
109
Nel 2006, dei 15.449 clienti alloggiati negli esercizi ricettivi di Umbertide, il 75,7% è
rappresentato da italiani, che incidono in termini di presenze (pari a 57.499) per il 55,1%, a
testimoniare una permanenza media del turista nostrano inferiore a quella che caratterizza
gli ospiti provenienti da fuori Italia. La permanenza media complessiva, pari a 3,7 giorni, è
infatti la risultante della componente straniera, pari a 6,9 giorni e di quella italiana, di 2,7
giorni. Ciò è attribuibile al fatto che gli stranieri prediligono l’alloggio extralberghiero,
tradizionalmente caratterizzato da una permanenza media più lunga di quella
dell’alberghiero (5,4 giorni contro 2,3 giorni nel 2006) e che, proprio nell’extralberghiero,
gli stranieri effettuano soggiorni più lunghi degli italiani (8,4 giorni contro 3,5). La
permanenza media più elevata la fa registrare la categoria ricettiva “altri” del settore
extralberghiero con 15,4 giorni (Tab. 3).
Dai dati riportati nella tabella 4 risalta chiaramente come l’offerta ricettiva di Umbertide sia
segnatamente caratterizzata da un’ospitalità di tipo extralberghiero. Infatti questo comparto
conta 60 esercizi con 282 camere e 921 posti letto. Gli alberghi sono solo 3 con 128 posti
letto (Tab. 3).
Tab. 3 - Consistenza ricettiva e permanenza turistica media nel comune di
Umbertide - Anno 2006
Categorie degli esercizi
Albergo 3 stelle
Albergo 2 stelle
Totale alberghiero
Esercizi
69
59
128
Permanenza media (gg)
Stranieri
Totale
2,0
1,9
2,7
2,5
2,3
2,3
2,0
2,6
2,3
1
2
3
Camere
41
31
72
Letti
Camere - Case
Alloggi Agrituristici
Altri
Totale extralberghiero
19
30
11
60
107
144
31
282
370
476
75
921
3,6
3,4
2,7
3,5
8,2
8,3
15,4
8,4
6,0
4,9
8,1
5,4
Totale generale
63
354
1049
2,7
6,9
3,7
Italiani
Fonte: Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
Se si prende in considerazione l’andamento delle presenze durante i mesi dell’anno (Graf. 2
e Tab. 4), si riscontra una decisa stagionalità dei flussi turistici nel periodo estivo con punte
massime nei mesi di luglio (10.451 presenze) e agosto (13.093). La stagionalità turistica
complessivamente considerata mostra una differente connotazione a seconda dell’origine
geografica della clientela: quella nazionale si concentra nei mesi di agosto (6.512 presenze) e
di aprile (3.619), invece gli stranieri distribuiscono il loro soggiorno in tutto il periodo
110
estivo, da giugno a settembre, con un picco di presenze a luglio (7.698) ed agosto (6.581).
La minore stagionalità turistica degli stranieri riscontrata nel comune di Umbertide non è
prerogativa del territorio in esame, ma ripropone un fenomeno strutturale del turismo in
Umbria ed anche in Italia.
Esaminando in maniera più approfondita l’andamento mensile delle presenze del 2006 nelle
strutture ricettive di Umbertide (Tab. 4), si può notare che il comparto alberghiero (Graf. 3)
registra due picchi, il primo nel mese di giugno (1.832 presenze) e il secondo tra settembre
e ottobre (1.934 in entrambe i mesi). Anche in questo caso si evidenzia una differenza di
comportamenti tra gli stranieri, più presenti tra maggio e giugno, e gli italiani, che scelgono
i mesi di aprile e, poi, settembre e ottobre. Nelle strutture extralberghiere (Graf. 4), invece,
le presenze si concentrano nel periodo estivo, con punte massime nei mesi di luglio (9.146
presenze) ed agosto (11.564); in questo caso, mentre gli stranieri sono più presenti tra luglio
ed agosto, gli italiani preferiscono aprile ed agosto.
Graf. 2 - Stagionalità delle presenze turistiche nel comune di Umbertide - Anno 2006
14000
12000
10000
8000
6000
4000
2000
0
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
totale
Luglio
Stranieri
Agosto
Settembre
Ottobre Novembre Dicembre
Italiani
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
111
Tab. 4 - Stagionalità del movimento turistico nel comune di Umbertide - Anno 2006
Esercizi alberghieri
Esercizi extra-alberghieri
Italiani
Stranieri
Totale
Italiani
Stranieri
Totale
Arrivi Presenze
Arrivi Presenze
Arrivi Presenze
Arrivi Presenze
Arrivi Presenze
Arrivi Presenze
Gennaio
468
1159
39
161
507
1320
79
380
2
32
81
412
Febbraio
364
961
38
100
402
1061
74
125
5
17
79
142
Marzo
482
1197
42
87
524
1284
163
418
22
55
185
473
Aprile
681
1565
65
131
746
1696
769
2054
81
524
850
2578
Maggio
610
1248
147
305
757
1553
230
631
211
1527
441
2158
Giugno
670
1453
153
379
823
1832
288
982
398
3067
686
4049
Luglio
471
1131
83
174
554
1305
417
1622
942
7524
1359
9146
Agosto
630
1372
86
157
716
1529
901
5140
630
6424
1531
11564
Settembre
805
1770
80
164
885
1934
313
1170
317
3214
630
4384
Ottobre
887
1773
77
161
964
1934
359
775
126
964
485
1739
Novembre
598
1520
74
177
672
1697
126
284
33
107
159
391
Dicembre
712
1508
40
108
752
1616
594
1437
67
265
661
1702
Tot.
7378
16657
924
2104
8302
18761
4313
15018
2834
23720
7147
38738
Totale generale
Italiani
Stranieri
Totale
Arrivi Presenze
Arrivi Presenze
Arrivi Presenze
Gennaio
547
1539
41
193
588
1732
Febbraio
438
1086
43
117
481
1203
Marzo
645
1615
64
142
709
1757
Aprile
1450
3619
146
655
1596
4274
Maggio
840
1879
358
1832
1198
3711
Giugno
958
2435
551
3446
1509
5881
Luglio
888
2753
1025
7698
1913
10451
Agosto
1531
6512
716
6581
2247
13093
Settembre
1118
2940
397
3378
1515
6318
Ottobre
1246
2548
203
1125
1449
3673
Novembre
724
1804
107
284
831
2088
Dicembre
1306
2945
107
373
1413
3318
Tot.
11691
31675
3758
25824 15449
57499
Fonte: Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
112
Graf. 3 - Stagionalità delle presenze turistiche negli esercizi alberghieri nel comune
di Umbertide - Anno 2006
2500
2000
1500
1000
500
0
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
totale
Luglio
Stranieri
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre Dicembre
Italiani
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
Nel 2006, i primi tre paesi di provenienza dei turisti che visitano il territorio Umbertidese
sono il Regno Unito, gli Stati Uniti d’America e i Paesi Bassi, in termini sia di arrivi che di
presenze. Gli inglesi, gli statunitensi e gli olandesi rappresentano da soli il 52,5% degli arrivi
e il 36,3% delle presenze totali degli stranieri. Seguono il Belgio, la Germania, la Danimarca
e la Francia, che, insieme ai paesi già citati, costituiscono il 75,4% degli arrivi e il 63,1%
delle presenze della componente estera (Graf. 5).
113
Graf. 4 - Stagionalità delle presenze turistiche negli esercizi extralberghieri nel
comune di Umbertide - Anno 2006
14000
12000
10000
8000
6000
4000
2000
0
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
totale
Luglio
Stranieri
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre Dicembre
Italiani
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
I portoghesi, con 11,8 giorni, risultano essere i turisti che soggiornano più a lungo, seguiti
dagli “altri paesi dell’Asia” (11,2 giorni), dai turisti della Svizzera e del Liechtenstein (9,4),
del Belgio (9,2), dei Paesi Bassi (8,8), della Germania (8,6) e della Danimarca (8,4) (Tab. 5).
Analizzando, infine, la provenienza dei turisti italiani risulta evidente che dal Nord proviene
la maggior parte del flusso turistico nazionale: il 37,6% degli arrivi e il 38,2% delle presenze.
Segue il Centro in termini di arrivi con il 32% e il Sud per quanto riguarda le presenze con
il 31,9% (Graf. 6).
114
Graf. 5 - Arrivi e presenze dei turisti stranieri nel comune di Umbertide per
principali paesi di provenienza - Anno 2006
5.341
4.903
4.281
2.567
2.236
1.611
819
Regno Unito
596
558
Stati Uniti
d'America
279
Paesi Bassi
Arrivi
Belgio
261
Germania
192
Danimarca
133
529
Francia
Presenze
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
Il Lazio è la regione che fornisce il maggior numero di turisti nazionali sia in termini di
arrivi (2.173; il 18,6% del totale) che di presenze (6.044; 19,1%), seguito dalla Campania
con il 13,5% degli arrivi e il 16% delle presenze (Graf. 7 e 8), ma mentre i turisti laziali
sembrano preferire per il proprio soggiorno le strutture extralberghiere (1.179 arrivi e 3.715
presenze), quelli campani scelgono gli esercizi alberghieri (1.127 arrivi e 3.701 presenze). Va
detto però che sui flussi turistici provenienti dalla Campania, per il 2006, ha sicuramente
giocato un ruolo positivo la scelta di inserire proprio quest’ultima regione come “ospite”
nella manifestazione dedicata all’agricoltura biologica “EcoTipica” che si svolge ad
Umbertide nel mese di settembre.
Per quanto riguarda la permanenza media (Graf. 9) è il Veneto, con 3,3 giorni, a
contendersi il primato con la Campania (3,2) e, in ogni caso, sono i turisti provenienti dal
Nord e dal Sud Italia e che soggiornano in strutture extralberghiere a far registrare la
permanenza media più elevata.
115
Graf. 6 - Arrivi e presenze nel comune di Umbertide dei turisti italiani per macro
aree di provenienza - Anno 2006 (val. %)
45
40
38,2
37,6
35
32,0
31,9
30,4
30,0
30
25
20
15
10
5
0
Nor d
centr o
arrivi
sud
presenze
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
Tab. 5 - Provenienza dei turisti nel comune di Umbertide - Anno 2006
Esercizi alberghieri
Abruzzo
Basilicata
Bolzano-Bolzen
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trento
Umbria
Valle D'Aosta
Veneto
Tot.
116
Arrivi
317
51
15
134
1127
599
88
1054
141
746
358
25
411
861
49
129
510
34
227
0
502
7378
Presenze
517
95
18
277
3701
935
146
2329
222
1464
554
27
855
2256
95
244
943
109
709
0
1161
16657
Altre strutture ricettive
P.M. g.g
1,6
1,9
1,2
2,1
3,3
1,6
1,7
2,2
1,6
2,0
1,5
1,1
2,1
2,6
1,9
1,9
1,8
3,2
3,1
2,3
2,3
Arrivi
65
10
16
47
453
428
65
1119
86
698
173
13
164
160
22
89
182
18
118
2
385
4313
Presenze
212
44
55
114
1365
1340
182
3715
357
2757
430
19
698
665
85
387
589
47
218
2
1737
15018
P.M. g.g
3,3
4,4
3,4
2,4
3,0
3,1
2,8
3,3
4,2
3,9
2,5
1,5
4,3
4,2
3,9
4,3
3,2
2,6
1,8
1,0
4,5
3,5
Totale generale
Arrivi
382
61
31
181
1580
1027
153
2173
227
1444
531
38
575
1021
71
218
692
52
345
2
887
11691
Presenze
729
139
73
391
5066
2275
328
6044
579
4221
984
46
1553
2921
180
631
1532
156
927
2
2898
31675
P.M. g.g
1,9
2,3
2,4
2,2
3,2
2,2
2,1
2,8
2,6
2,9
1,9
1,2
2,7
2,9
2,5
2,9
2,2
3,0
2,7
1,0
3,3
2,7
------- segue
Francia
Paesi Bassi
Germania
Regno Unito
Irlanda
Danimarca
Grecia
Portogallo
Spagna
Belgio
Lussemburgo
Islanda
Norvegia
Svezia
Finlandia
Svizzera e Liechtenstein
Austria
Malta
Turchia
Estonia
Lettonia
Lituania
Polonia
Repubblica Ceca
Slovacchia
Ungheria
Romania
Bulgaria
Ucraina
Russia
Slovenia
Croazia
Altri paesi europei
Egitto
Paesi dell'Africa Mediterranea
Altri paesi dell'Africa
Sud Africa
Stati Uniti d'America
Canada
Messico
Venezuela
Brasile
Argentina
Altri paesi dell'America latina
Cipro
Israele
India
Cina
Corea del Sud
Giappone
Altri paesi del Medio Oriente
Altri paesi dell'Asia
Altri paesi
Australia
Nuova Zelanda
Tot.
50
55
84
88
5
29
11
1
31
25
0
0
4
10
3
15
20
0
10
0
0
0
13
7
7
38
25
2
2
4
3
8
107
0
10
10
3
60
9
0
0
5
3
11
0
0
2
0
0
15
3
2
124
8
2
924
99
57
220
181
13
29
12
1
90
29
0
0
5
17
3
16
62
0
39
0
0
0
21
7
7
41
114
3
2
17
6
24
372
0
16
39
11
137
15
0
0
9
3
11
0
0
2
0
0
70
3
2
278
19
2
2104
2,0
1,0
2,6
2,1
2,6
1,0
1,1
1,0
2,9
1,2
1,3
1,7
1,0
1,1
3,1
3,9
1,6
1,0
1,0
1,1
4,6
1,5
1,0
4,3
2,0
3,0
3,5
1,6
3,9
3,7
2,3
1,7
1,8
1,0
1,0
1,0
4,7
1,0
1,0
2,2
2,4
1,0
2,3
83
503
177
731
43
163
0
5
11
254
0
0
20
31
24
45
26
0
3
0
0
0
16
2
1
5
0
0
0
6
0
0
24
0
0
1
12
536
23
0
0
2
0
2
0
2
0
0
0
2
1
8
1
58
13
2834
430
4846
2016
5160
275
1582
0
70
136
2538
0
0
113
126
164
547
129
0
64
0
0
0
106
8
1
18
0
0
0
21
0
0
325
0
0
7
47
4144
153
0
0
4
0
4
0
2
0
0
0
2
3
110
5
485
79
23720
5,2
9,6
11,4
7,1
6,4
9,7
14,0
12,4
10,0
5,7
4,1
6,8
12,2
5,0
21,3
6,6
4,0
1,0
3,6
3,5
13,5
7,0
3,9
7,7
6,7
2,0
2,0
1,0
1,0
3,0
13,8
5,0
8,4
6,1
8,4
133
558
261
819
48
192
11
6
42
279
0
0
24
41
27
60
46
0
13
0
0
0
29
9
8
43
25
2
2
10
3
8
131
0
10
11
15
596
32
0
0
7
3
13
0
2
2
0
0
17
4
10
125
66
15
3758
529
4903
2236
5341
288
1611
12
71
226
2567
0
0
118
143
167
563
191
0
103
0
0
0
127
15
8
59
114
3
2
38
6
24
697
0
16
46
58
4281
168
0
0
13
3
15
0
2
2
0
0
72
6
112
283
504
81
25824
4,0
8,8
8,6
6,5
6,0
8,4
1,1
11,8
5,4
9,2
4,9
3,5
6,2
9,4
4,2
7,9
4,4
1,7
1,0
1,4
4,6
1,5
1,0
3,8
2,0
3,0
5,3
1,6
4,2
3,9
7,2
5,3
1,9
1,0
1,2
1,0
1,0
4,2
1,5
11,2
2,3
7,6
5,4
6,9
Fonte: Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
117
Graf. 7 - Arrivi nel comune di Umbertide dei turisti italiani per regione di
provenienza - Anno 2006
(val. %; n. 7.378)
Lazio
18,6
Campania
13,5
Lombardia
12,4
Emilia Romagna
8,8
Puglia
8,7
Veneto
7,6
Toscana
5,9
Piemonte
4,9
Marche
4,5
Abruzzo
3,3
Umbria
3,0
Liguria
1,9
Sicilia
1,9
Calabria
1,5
Friuli Venezia Giulia
1,3
Sardegna
0,6
Basilicata
0,5
Trento
0,4
Molise
0,3
Bolzano-Bolzen
0,3
Valle D'Aosta
0,0
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
118
Graf. 8 - Presenze nel comune di Umbertide dei turisti italiani per regione di
provenienza - Anno 2006
(val. %; n. 125.396)
Lazio
19,1
Campania
16,0
Lombardia
13,3
Puglia
9,2
Veneto
9,1
Emilia Romagna
7,2
Piemonte
4,9
Toscana
4,8
Marche
3,1
Umbria
2,9
Abruzzo
2,3
Sicilia
2,0
Liguria
1,8
Calabria
1,2
Friuli Venezia Giulia
1,0
Sardegna
0,6
Trento
0,5
Basilicata
0,4
Bolzano-Bolzen
0,2
Molise
0,1
Valle D'Aosta
0,0
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
119
Graf. 9 - Permanenza media nel comune di Umbertide dei turisti italiani per
regione di provenienza - Anno 2006
Veneto
3,3
Campania
3,2
Trento
3,0
Lombardia
2,9
Sicilia
2,9
Puglia
2,9
Lazio
2,8
Piemonte
2,7
Umbria
2,7
Liguria
2,6
Sardegna
2,5
Bolzano-Bolzen
2,4
Basilicata
2,3
Emilia Romagna
2,2
Toscana
2,2
Calabria
2,2
Friuli Venezia Giulia
2,1
Abruzzo
1,9
Marche
1,9
Molise
Valle D'Aosta
1,2
1,0
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
120
Tab. 6 - Movimento turistico registrato nel comune di Umbertide dal 1999 al 2006
Presenze
16.540
20.801
19.855
19.556
14.329
20.297
20.829
16.657
Alberghiero
Stranieri
Arrivi
1.006
1.210
1.155
1.136
874
882
776
924
Presenze
2.169
2.826
2.935
2.611
2.198
2.124
2.129
2.104
Arrivi
8.953
9.346
9.967
10.037
6.814
8.223
8.761
8.302
Presenze
7.400
13.963
15.447
13.924
13.198
12.588
13.294
15.018
Extralberghiero
Stranieri
Arrivi
Presenze
652
5.517
1.140
10.789
1.741
15.049
1.629
14.654
1.712
14.087
1.725
15.512
1.900
17.755
2.834
23.720
Arrivi
1.989
3.406
4.611
4.490
5.156
5.165
5.121
7.147
Presenze
23.940
34.764
35.302
33.480
27.527
32.885
34.123
31.675
Totale generale
Stranieri
Arrivi
Presenze
1.658
7.686
2.350
13.615
2.896
17.984
2.765
17.265
2.586
16.285
2.607
17.636
2.676
19.884
3.758
25.824
Arrivi
10.942
12.752
14.578
14.527
11.970
13.388
13.882
15.449
Italiani
ANNI
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Arrivi
7.947
8.136
8.812
8.901
5.940
7.341
7.985
7.378
Italiani
ANNI
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Arrivi
1.337
2.266
2.870
2.861
3.444
3.440
3.221
4.313
Italiani
ANNI
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Arrivi
9.284
10.402
11.682
11.762
9.384
10.781
11.206
11.691
Totale
Presenze
18.709
23.627
22.790
22.167
16.527
22.421
22.958
18.761
Totale
Presenze
12.917
24.752
30.496
28.578
27.285
28.100
31.049
38.738
Totale
Presenze
31.626
48.379
53.286
50.745
43.812
50.521
54.007
57.499
Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
Il Comprensorio Turistico
Il comprensorio dell’Alta Valle del Tevere si snoda su una striscia di terra di soli 35 Km delineata dalle colline appenniniche che
collegano San Giustino ad Umbertide, a cavallo del confine amministrativo tra Toscana e Umbria, comprendendo i comuni di
Citerna, Città di Castello, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino e Umbertide.
La valle, fertile e ricca di acque, dapprima ampia, si svolge in direzione longitudinale restringendosi a sud di Città di Castello;
subito dopo, alla confluenza del torrente Soara nel Tevere, si apre in un ampio fondo pianeggiante, fino allo sbocco del Nestore nel
Tevere, il maggior affluente dell'alto corso del fiume. Ed è sempre sulle sponde del Tevere che si snodano i maggiori centri abitati
della zona, il cui recente sviluppo ha dato luogo a fasce edificate quasi continue, per l’insediarsi di piccole e medie attività
artigianali ed industriali che, da qualche decennio, hanno fatto di quest’area una delle realtà economiche e produttive più
dinamiche dell’Umbria.
121
Storicamente “terra di confine”, l’Alta Valle del Tevere è stata, in epoca medievale, teatro di alterne vicende di lotte, alleanze e
sottomissioni, sempre contesa tra gli interessi politici di Arezzo, Perugia e il Montefeltro, ma questo ha fatto sì che il territorio
abbia ricevuto molteplici influenze culturali e apporti artistici. Piero della Francesca, Raffaello, Signorelli, Vasari, il
Pinturicchio, il Ghirlandaio, i Della Robbia, Rosso Fiorentino, Burri sono alcuni degli artisti che hanno arricchito con il loro
ingegno e le loro opere le città ed i paesi del Comprensorio.
Tra i comuni che compongono il ‘Tifernate, Umbertide è il secondo per importanza e dimensione, ha avuto una evoluzione
demografica in costante crescita negli anni, sostenuta da un fiorente sviluppo di piccole e medie imprese. E’ situata al centro della
vallata su cui spicca il monte Acuto (poco più di 900 metri di altitudine), le mura sono lambite dal fiume Tevere; con una
superficie di 200 Kmq Umbertide conta al suo interno differenti frazioni, come Castelvecchio, Leoncini, Montecastelli, Niccone,
Pierantonio e Preggio.
Il contesto urbano è tipicamente medievale e umbro: quasi integro a Montone, con il suo borgo murato e allungato sulle due cime
di un colle, a congiungere le principali emergenze religiose e militari poste alle due estremità; un contesto che a Umbertide (città
baluardo e avamposto perugino nel fondovalle) è stato in parte distrutto, ma che appare significativamente testimoniato dal
poderoso mastio della fortezza trecentesca che spicca nel borgo antico.
Nelle zone circostanti ad Umbertide, è possibile osservare una trama molto fitta di castelli e rocche medievali (come quelli di
Polgeto, Montalto, Romeggio), di cui talvolta rimangono solo i ruderi (Monteacuto e Monestevole), assieme al superbo castello di
Civitella Ranieri, complesso militare rinascimentale edificato su un’antica fortezza, con la sua mole severamente dominata da due
torri cilindriche e dal maschio quadrato. Si tratta di innumerevoli testimonianze del ruolo storico di questa porzione meridionale
della valle, vero e proprio “snodo” tra diversi ambiti territoriali del potere politico e militare.
I monumenti di maggiore rilievo sono: la Rocca costruita tra il 1374 e il 1390 su progetto di Angeluccio di Ceccolo, detto
"Trocascio", eseguito da Alberto Guidalotti; l' Abbazia di San Salvatore e Eremo di Montecorona, l'eremo si trova in un bosco
di faggi e castagni e sovrasta la sottostante Abbazia fondata da San Romualdo nel 1008. Notevole la cripta con capitelli
romanici dell'XI secolo ed un affresco del '300 raffigurante l'Annunciazione. L’abbazia di San Salvatore testimonia come sia
stato anche l’insediamento di grandi abbazie benedettine tra XI e XIII secolo a dare forma al paesaggio dell’Alta Valle del
Tevere; le comunità benedettine avviarono, infatti, una grandissima opera di colonizzazione e bonifica della pianura agricola e di
sfruttamento della montagna, diventando centri propulsori dell’economia di vaste zone circostanti.
La Rocca, dal 1991, è sede permanente del “Centro per l’Arte Contemporanea”ed ospita annualmente importanti mostre ed una
raccolta permanente di opere donate dagli artisti. Da pochi anni restaurata è custodita una preziosa Collezione d'Arte
contemporanea che si può visitare perché aperta al pubblico. Nella chiesa della Collegiata (Santa Maria della Reggia) seconda
metà del 1500 sono custodite tele del Pomarancio e di G. Laudati.
Nella Chiesa di Santa Croce (sec. XVII) è stato realizzato un museo che ospita una delle opere più importanti di Luca
Signorelli, la “Deposizione dalla Croce” del 1515 e la “Madonna col Bambino” e i sonetti del 1577 di Nicolò Circignani, detto
il “ Pomarancio”. Il museo viene utilizzato anche come auditorium e sala convegni.
Antico crocevia tra Marche, Umbria e Toscana, il territorio circostante Umbertide è quindi ricco di castelli e piccoli borghi, come
il borgo di Montemigiano che si trova sulla collina che sovrasta Niccone, mentre tra i Torrenti Reggia ed Assino si erge il
Castello di Serra Partucci; altro antico presidio militare è il borgo di Preggio nella cui chiesa (Santa Maria delle Grazie) si trova
un affresco attribuito al Pinturicchio. Altri sono il Castello di Ascagnano, il Castello di Romeggio, il Castello di Montalto,
quello di Polgeto, e i borghi Bastia Creti e Santa Giuliana.
Nel 2000 i Comuni di Città di Castello, Umbertide, Gubbio e Gualdo Tadino, hanno aderito formalmente alla Carta di
Aalborg impegnandosi ufficialmente ad attuare i 13 principi di modello di città sostenibile sul proprio territorio. Nel 2002,
grazie al contributo della Regione Umbria, i Comuni hanno deciso di avviare un percorso comune consorziandosi e dando il via
al Forum A21 per l’Alta Umbria. L’importanza di tale consorzio è strategica per le politiche territoriali ed ambientale, poiché
il Forum Alta Umbria coinvolge un bacino di circa 100.000 abitanti e 1230 kmq di territorio.
122
Prodotti tipici locali
Agli occhi di chi attraversa la valle, non sfugge la netta differenza tra i due versanti che si affacciano sulla piana: scendendo
verso Perugia, e guardando a sinistra, la fascia collinare ampia e soleggiata ospita, sulle pendici più basse, varie colture agrarie
come la vite e (in misura minore) l’ulivo, che lasciano poi il posto ai boschi; sull’altro versante, cioè sulla destra idrografica del
Tevere, il paesaggio agrario è invece dominato da un manto forestale, abbastanza denso e compatto, che scende fin quasi al
limite del fondovalle, mentre nella montagna più interna, verso la Toscana, si trasforma in estesi castagneti, in passato una
voce significativa dell’economia locale.
Ma è soprattutto il paesaggio agrario del tabacco (introdotto fin dal 1575 nel territorio franco di Cospaia, diffusosi solo
dall’inizio dell’800), a caratterizzare questa porzione della Valle del Tevere: oggi, con le tecniche industriali di coltivazione, i
campi uniformi e regolari si concentrano nei suoli freschi della piana irrigua. Di questa tradizionale e tipica pratica colturale,
rimangono i piccoli vecchi essiccatoi in disuso, sostituiti dalle strutture moderne e centralizzate: sparsi sia in piano che in
collina, li vediamo ogni tanto spiccare più alti con i loro numerosi camini, isolati presso l’aia di vecchie case coloniche
abbandonate oppure inglobati nell’edificio principale.
Nel circondario di Umbertide i prodotti tipici sono il vino ed il tartufo. Per quanto riguarda il vino è importante segnalare che
Umbertide si colloca all’interno della Strada del Vino ‘Colli del Trasimeno’, con i vini a denominazione di origine controllata
“Colli del Trasimeno” (o “Trasimeno”) e “Colli Altotiberini”; altro prodotto tipico della zona è il tartufo, in particolare il
tartufo bianco, detto anche trifola bianca della val Tiberina, cui è dedicata una sagra nel periodo di novembre a Città di
Castello.
Il territorio umbertidese è uno di quelli dove maggiormente si è diffuso l’allevamento della chianina, la razza bovina tipica del
centro Italia, crescita non solo numerica degli allevamenti bovini, ma anche qualitativa, data dal forte sviluppo delle
produzioni zootecniche biologiche. Il Comune ha quindi aderito all’associazione “Città della Chianina” proprio per
valorizzare il prodotto e sostenere la produzione locale.
Umbertide è un comune particolarmente ricco di eventi come rievocazioni storiche, manifestazioni pittorico letterarie e sagre
paesane, in cui vengono esaltati i prodotti locali. Tra le manifestazioni troviamo:
- la “Fratta dell’ ottocento” (settembre), rievocazione storica in costume che rappresenta un evento molto particolare,
poiché i vari borghi della cittadina vengono pervasi da atmosfere ottocentesche e la popolazione locale si maschera con costumi
d' epoca, sfilando attraverso le strade del centro storico e ricordando le antiche battaglie del periodo risorgimentale. Nei quattro
giorni della festa sono particolarmente attive ed affollate le taverne dove i visitatori possono gustare i prodotti tipici locali.
- il Festival di Primavera (maggio) raccoglie tutta una serie di concerti di musica classica e da camera organizzati dalla
Nuova Scuola Popolare di Musica;
- il premio letterario Umbertide XXV Aprile premio indetto per iniziativa dell´associazione culturale "S.Francesco", in
ricordo della ricorrenza del 25 aprile 1944, giorno del bombardamento della città di Umbertide e del 25 aprile 1945, data
della liberazione d´Italia dal regime nazi-fascista;
- fotografia in Umbria (maggio-novembre), mostra mercato di materiale fotografico d’occasione giunta alla 42° edizione
(2 appuntamenti annuali);
- Rockin’ Umbria (giugno) percorsi musicali tra Umbertide e Perugia in cui vengono presentati anche artisti emergenti,
lasciando spazio a nuove tendenze giovanili contemporanee;
- Now’s the Time (luglio-agosto) rassegna di musica creative negli angoli più successive del territorio;
- Festa del Patrono: Madonna della Reggia (settembre)
- Calzolarissimo (giugno) festa organizzata in una frazione di Umbertide, loc. Calzolaio, della durata di un fine
123
settimana, all’interno della quale è inserita la sagra del pesce;
- humors - cinema in Umbria - ”giornate del cinema del sorriso”(ottobre), rassegna di cortometraggi delle scuole de
territorio nazionale.
- Sagra della Castagna (ottobre) evento organizzato nell’antico e suggestivo borgo di Preggio in cui è possibile assaggiare
numerose specialità gastronomiche, perlopiù dolci, a base di questo frutto;
- Fiere di Settembre in cui tutta la zona del centro diventa un grande quartiere fieristico, con bancarelle e stands, molti
dei quali dedicati a prodotti artigianali, come i mobili; durante la fiera viene inoltre allestita un’area ludica dedicata ai
bambini ed è particolarmente significativo il contributo di gruppi ed associazioni cittadine per rendere più ricca ed attraente la
fiera.
Oltre a queste manifestazioni tradizionali troviamo occasioni di incontro e scambio come Umbertidea, evento conclusivo del
Concorso Internazionale d’Architettura, organizzato dal Comune di Umbertide, con la collaborazione dell'Istituto Tetraktis,
gara avente per oggetto la “riqualificazione delle aree adiacenti al centro storico di Umbertide”, al cui vincitore verrà affidato
l’incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva dell’opera. La realizzazione di importante dedicate alle produzioni
artistiche delle Ceramiche Pucci e delle Ceramiche Rometti, queste ultime ancora in attività.
L’artigianato nella zona dell’alta valle del Tevere ha conservato le tradizioni e le abitudini di un tempo, attività legate a
modi di produzione dalle radici antichissime. Le origini risalgono al Medioevo ma è nel Rinascimento che queste "Arti
minori" raggiungono il massimo splendore. Famosa la produzione del ferro battuto di Montone e il ricamo e l’arte dell’intaglio
e della lavorazione del legno a Città di Castello.
La ceramica artistica di Umbertide si contraddistingue per l'applicazione del ‘nero frattà che dà suggestivi riflessi metallici,
mentre a Città di Castello sono le decorazioni araldiche e i rilievi a connotare la produzione locale.
Fonti:
www.umbriatravel.com/Alta_Valle_del_Tevere/indexit.htm
www.umbriaearte.it/umbertide.htm
www.paesaggi.umbria2000.it/?IDCont=201323
www.welcomeumbria.it/tifernate.asp
www.umbriaearte.it/ceramica_di_gubbio.htm
www.umbriaearte.it/umbertide.htm
www.itinerary.it/umbria/territorio-umbertide-gubbio.php
www.medioevoinumbria.it/ita/castrum/umbertide_rocca.htm
www.umbriatravel.com/Alta_Valle_del_Tevere/it/itinerari_Alta_Valle_del_Tevere.asp
www.umbria.org/ita/Turismo/territorio/altavalle.asp;
www.paesaggi.umbria2000.it/?ctl=DC&IDNodoA=229&IDCont=26866
www.umbriatravel.com/Umbertide/it/itinerari_Umbertide.asp
www.umbriatravel.com/Alta_Valle_del_Tevere/indexit.htm
www.itinerary.it/umbria/prodotti-tipici-umbertide-gubbio.php
www.agriturismoqualita.com/percorsi/artigianato/art_tifernate.htm
124
Il profilo del turista in Umbria
Di seguito si riportano i principali elementi emersi dall’analisi dell’Andamento congiunturale del turismo in Umbria,
pubblicato nell’ottobre 2006, relativamente al profilo del turista che sceglie l’Umbria come meta.
“Il turista in Umbria nell’estate 2006 si contraddistingue per le seguenti caratteristiche:
- Seppur prevalentemente italiano, la presenza di stranieri è in quota pari alla media nazionale, specie nella provincia di
Terni;
- La permanenza media del turista italiano è più breve (3,4 notti) rispetto alle altre medie italiane (4,4 notti), mentre i
soggiorni dei turisti stranieri durano 3,9 notti come nel resto d’Italia;
- Il lago è il prodotto dove in estate il turismo internazionale è stato presente in quota più rilevante (40,7%) che nel resto
della regione;
- Mentre in estate la quota di famiglie di vacanzieri è solitamente prevalente, in Umbria solo il 39,2% della clientela è
composta da famiglie mentre per il 37,7% è una vacanza di coppia.”
Delle mete turistiche che la nostra regione può offrire, le città di interesse storico-artistico sono visitate per il 69,6% da
turisti italiani e per il 30,4% da stranieri, mentre la montagna attrae per il 68,6% italiani e per il restante 31,4%
stranieri, soggiornano alle terme per il 74,3% italiani e per il 25,7% stranieri, il lago è preferito per il 59,3% da italiani
e per il 40,7% da stranieri, in ultimo la campagna è meta di turisti italiani per il 73,1% e di stranieri per 26,9%.
Le famiglie rappresentano il 39,2% del totale dei turisti che visitano l’Umbria, segue il turismo di coppia con il 37,7%, i
gruppi con l’8,7%, i singoli in viaggio d’affari (7,6%), i turisti single (4,2%) e i gruppi in viaggio d’affari (2,5%).
All’interno della categoria dei turisti in viaggio d’affari il 22,5% soggiorna in Umbria per eventi (il 12,5% sono i
partecipanti e il 10% gli addetti ai lavori)46.
I mercati “bersaglio” dei flussi turistici stranieri del Comune di Umbertide
Tenendo in considerazione che ad Umbertide il flusso turistico proveniente dall’estero rappresenta il 24,3% degli arrivi e il
44,9% delle presenze e, soprattutto, che è un mercato in forte espansione dato che nel periodo 2005-2006 è cresciuto del
40,4% negli arrivi e del 29,9% nelle presenze, sembra utile riportare quanto riferito dal Servizio turistico della Regione
Umbria nel Documento annuale di indirizzo anno 2007 relativamente ai primi tre paesi di provenienza dei turisti stranieri
che soggiornano nel Comune (che da soli raccolgono il 52,5% degli arrivi).
Regno Unito
“È un mercato che in Umbria ha ridotto fortemente la permanenza media. Dato questo che va a condizionare negativamente
il pur elevato numero di arrivi. Si ritiene quindi necessario prevedere un approfondimento d’indagine per evidenziare i motivi
di questo fenomeno, prima forse di effettuare significativi investimenti di natura promozionale anche in considerazione del fatto
che i dati economici nazionali sono tra i migliori del continente europeo. Va però considerato anche il fatto che la Sterlina si è
fortemente deprezzata rispetto all’Euro e questo potrebbe spiegare parzialmente la diminuzione delle permanenze medie. Le
motivazioni di vacanza dei turisti inglesi sembrano privilegiare la ricerca di relax e solo in un secondo momento viene indicata
la cultura, pur nelle diversità regionali, come i costumi, le tradizioni, la simpatia e non ultima la buona cucina, che
rappresentano qualcosa di diverso da ciò che offre il proprio paese.
È inoltre interessante notare come il turista inglese sia di fatto “destagionalizzato” ripartendo le proprie vacanze in Italia in
maniera costante in tutti i periodi dell’ano. Questo potrebbe lasciare aperta una buona opportunità per l’offerta umbra.
Questi dati sembrerebbero sfatare il predominio della motivazione culturale. La scelta della destinazione Italia anche come
relax e svago viene determinata nella maggioranza dei casi da una percezione dell’immagine Italia storico-culturale, come un
paese con profonde tradizioni, capacità di attrazione nelle stagioni marginali rispetto all’estate grazie anche alla grande
125
quantità di manifestazioni ed eventi di tipo culturale. È però d’altra parte penalizzante la mancanza di compagnie aeree low
cost che colleghino l’Umbria direttamente con la Gran Bretagna.
Per aggredire questo mercato è necessario porre grande attenzione alla qualità dell’offerta ed alla sua comunicazione anche alla
luce della considerazione del fatto che il turista inglese preferisce sempre più essere autonomo. Grande attenzione deve essere
anche posta sulla organizzazione territoriale delle offerte e sulla sua comunicazione finalizzata proprio a far percepire tale
qualità.”
0
Stati Uniti
“Allo stato attuale gli U.S. rappresentano certamente il principale mercato extra europeo per quantità e dinamica dei flussi di
domanda che si indirizzano verso l’Umbria. Un dato però appare preoccupante ed è quello relativo alla permanenza media
che, anche se leggermente incrementata rispetto ai dati relativi all’anno passato, è significativamente inferiore alla media (2,1
giornate contro 2,9). Il valore basso della permanenza media può essere determinato da numerosi fattori che dovranno essere
indagati con maggiore accuratezza ma, in via di prima approssimazione, si può ritenere che la destinazione Umbria per questi
turisti rientri in pacchetti di TO di più ampio respiro rispetto al territorio regionale in cui l’Umbria appare come destinazione
di transito.
In questo caso l’azione promozionale per questi mercati deve partire innanzi tutto dalla definizione di nuovi prodotti in grado
di cogliere innanzitutto l’interesse degli organizzatori, utilizzando in maniera integrata le risorse territoriali.
È anche però da registrare una forte tendenza degli americani verso l’organizzazione diretta del viaggio, grazie alla diffusione
di internet anche in classi di età più avanzate rispetto agli utilizzatori europei.
In sintesi la realizzazione di nuovi prodotti finalizzati ala qualificazione del tempo di vacanza secondo la logica delle tre L
(landscape - learning - leisure) potrebbe favorire un maggiore interesse per l’Umbria che, tra l’altro, gode di una notevole
notorietà negli U.S. La regione infatti, secondo un’indagine Enit, si pone al terzo posto delle località conosciute dagli
americani dopo la Toscana e il Veneto e le motivazioni di maggior peso sono storia, arte, cibo e cultura. Come si nota, rispetto
a queste motivazioni, il territorio regionale si trova perfettamente in grado di rispondere in maniera eccellente ma, al tempo
stesso, è da evidenziare che in questi termini tutte le regioni italiane sono in grado di poter competere con l’Umbria, a volte in
maniera anche più incisiva. Rimane quindi la necessità di innovare fortemente il prodotto in modo da renderlo flessibile
rispetto alle diverse necessità dei turisti e degli intermediari turistici che indirizzano flussi verso l’Umbria.
Elementi essenziali per una buona riuscita delle iniziative sono:
- la chiarezza sul prezzo;
- la rassicurazione e la certezza della accuratezza organizzativa del prodotto/viaggio;
- la sicurezza dei luoghi, dei beni e delle persone (particolarmente in questo periodo);
- maggiore facilità di accesso alle informazioni turistiche e loro modalità di presentazione;
qualità delle risorse umane nei ruoli di contatto e, naturalmente, possibilità di comunicare in lingua inglese.
Questi elementi devono divenire parte integrante dei linguaggi che verranno utilizzati per la comunicazione promozionale su
qualunque madia usato.”
Paesi Bassi
“Mercato ormai tradizionale che si rivolge soprattutto all’area del Lago Trasimeno.
Hanno incrementato la propria permanenza media portandola a 6,2 giornate (6,0 anno precedente). Rappresentano il
maggior mercato estero per l’Umbria e hanno incrementato la propria quota di presenze negli esercizi extralberghieri e
diminuito sensibilmente le presenze negli esercizi della ricettività alberghiera.
Hanno una popolazione di 16.200.000 unità e le previsioni economiche sono improntate ad un moderato ottimismo di
ripresa, anche se i maggiori valori del PIL dovrebbero tradursi solo in minima parte in consumi.
126
Da un punto di vista turistico il fatto che negli anni passati gli olandesi abbiano diminuito le quote dei loro viaggi all’estero
sotto la minaccia di atti di terrorismo inducono a pensare che tale tendenza sarà riconfermata anche nella prossima
annualità stante la situazione internazionale.
Il fatto però che l’immagine dell’Umbria sia caratterizzata dalla percezione di “luogo tranquillo in cui è possibile
rilassarsi” (immagine confermata dall’indagine effettuata in occasione dei ponti festivi del mese di aprile 2006) potrebbe
rivelarsi un punto a favore per l’offerta regionale verso questo mercato, anche in considerazione di alcuni elementi:
- In presenza di una diminuzione dei viaggi all’estero in generale gli olandesi hanno aumentato la propria quota verso
l’Umbria;
- La permanenza media dei turisti olandesi nei viaggi all’estero è di 13 giorni mentre l’Umbria evidenza una permanenza
media nettamente inferiore. Esistono quindi probabilmente spazi per migliorare questo dato se si mette a punto un’offerta
di potenziale interesse per questi clienti;
- Hanno una forte propensione per la vacanza culturale, sono interessati all’ambiente e alla natura;
- Assumono informazioni sul web, e questa tendenza è in crescita, e sulle riviste specializzate.
In generale i punti di forza dell’offerta regionale nei confronti del mercato olandese, concordano con quelli evidenziati
dall’Enit. Il rischio principale è la concorrenza sui prezzi da parte di destinazioni emergenti.”
Fonte: Regione Umbria - Direzione regionale sviluppo economico, attività produttive, istruzione, formazione e lavoro - Servizio turistico,
Documento annuale di indirizzo anno 2007.
127
PROGRAMMA
DI
TUTELA
DELL’AMBIENTE
E
DEL
TERRITORIO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI
Aree verdi
Sono stati completati, nel corso del 2007, due interventi di grande interesse per il
territorio:il recupero delle sponde del torrente Rio con riqualificazione del tratto che va
da via Morandi fino a via della Repubblica, tratto ormai interessato da insediamenti
abitativi legati allo sviluppo del Piano Particolareggiato denominato “Balducci”, e il
completamento del Parco Fluviale sul fiume Tevere sulla sponda destra, che comprende
anche la zona precedentemente inaugurata nota come “LIDO Tevere”. Quest’ultimo
intervento ha avuto carattere organico in un’ottica di risanamento ambientale, recupero e
valorizzazione del fiume anche, a fini economici (turismo, agricoltura, sfruttamento
energetico, ecc.). Contemporaneamente è stato perseguito e raggiunto l’obiettivo della
ritrovata fruibilità di quest’area da parte della popolazione locale. Il Comune si è fatto
promotore del tavolo del gruppo di lavoro nazionale Agenda21 locale, per la valorizzazione
dei bacini fluviali attraverso la promozione dei Contratti di Fiume, sulla base delle quali
istanze il progetto comunale denominato “Progetto Tevere” propone anche per l’anno
2008 di:
x Migliorare la qualità del fiume e del suo bacino.
x Tutelare le risorse idriche superficiali e sotterranee.
x Ampliare le possibilità di godimento del Parco Fluviale e delle attività connesse.
x Valorizzare gli aspetti sociali e culturali connessi al recupero del fiume.
x Valorizzare e riqualificare i corsi d’acqua affluenti (Rio, Reggia, Niccone, Carpina,
Assino ecc.) e studiare una rete di percorsi e sentieristica di valenza paesaggistica e
naturalistica.
x Coinvolgere i vari soggetti interessati nella definizione dei programmi e degli obiettivi a
partire da quelli fissati da A21 locale.
x Sviluppare azioni di controllo e tutela del fiume e del suo bacino con la collaborazione
di vari soggetti (centralina di monitoraggio della qualità delle acque, controllo del
territorio ecc.).
x Integrarsi con il Disegno Strategico Territoriale della Regione Umbria (Umbertide
capofila per l’Alta Umbria per la parte del Progetto Tevere).
x Collaborare con la Provincia di Perugia e l’Ente Irriguo Valdichiana per la condivisione
di politiche di riqualificazione e sviluppo delle risorse.
129
x
x
Valorizzare a fini turistici i progetti, individuare opportunità di sviluppo economico
connesso al fiume (es. turismo sostenibile).
Avviare un tavolo per il Contratto di Fiume per definire programmi e interventi di
riconversione, riqualificazione e sviluppo sostenibile delle attività umane per ridurre la
pressione antropica sul fiume.
Nella manutenzione delle aree verdi è coinvolta anche una cooperativa che si occupa dell’inserimento nel
mondo del lavoro di persone con handicap fisici e mentali; tale cooperativa gestisce la manutenzione di piccole
aree verdi e del loro abbellimento.
Il Centro Bioenergie
L'Amministrazione comunale ha partecipato al bando approvato dalla Giunta regionale per
la realizzazione di interventi nel settore “Turismo Ambiente Cultura” sulla Misura 3.2
Valorizzazione delle risorse naturali e culturali prevista dal DOCUP. Tale partecipazione ha
portato all’ottenimento di finanziamenti per la completa sistemazione del Molino
Gamboni e dell'area vicina per la creazione di una struttura destinata a Centro di
dimostrazione delle energie rinnovabili47. I relativi Tale azione si realizza in un quadro
comune di accordo e valorizzazione del Tevere anche con l'intervento dei soggetti di
Agenda 21 Alta Umbria.
La valorizzazione delle risorse energetiche naturali
La centrale idroelettrica
Lungo il corso del Tevere, in corrispondenza del vecchio mulino in Località "Mola Casanova" sono stati
completati i lavori di realizzazione di una centrale idroelettrica di cui si riportano i principali dati tecnici:
Portata massima derivata
15 mc/sec.
Salto massimo
5.5 mt.
Portata media
7.7 mc/sec.
Salto medio
5.2 mt.
Potenza nominale
392 kW.
Potenza massima effettiva
635 kW.
130
Nell’anno 2006 la centrale ha prodotto e ceduto 2.322.909 KWh di energia elettrica.
L'energia, venduta nel libero mercato, è stata nel caso specifico ceduta ad ENEL
Distribuzione SpA alle seguenti condizioni, in applicazione dell’art. 13 commi 3 e 4 del
decreto legislativo 387/2003 e della Delibera dell'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas
n. 34/05:
fino a 500.000 Kwh annui 95,65 €/Mwh
Da 500.000 a 1.000.000 Kwh 80 €/Mwh
Da 1.000.000 a 2.000.000 Kwh 70 €/Mwh
Oltre 2.000.000 Kwh Prezzo pari a quello di cessione dell'Acquirente unico alle
imprese distributrici per la vendita al mercato vincolato definito dall'art. 30 comma
30.1 lett. A) del Testo integrato.
Nell’anno 2006 l’incasso per l’amministrazione comunale è stato di 227.424,43 Euro, che
sommati all’ottenimento di 46 certificati verdi per l’ammontare di 281.520 Euro,
stabiliscono l’incasso complessivo derivante dall’attività della centrale nel 2006 a 508.944,43
Euro.
I Certificati Verdi
I Certificati Verdi sono dei titoli annuali che vengono attribuiti all’energia elettrica
prodotta da fonti rinnovabili utilizzando impianti entrati in esercizio dopo il 1 aprile 1999.
Ogni 50.000 Kwh prodotti il titolare dell’impianto ha diritto ad un certificato verde.
E’ evidente che oltre ai benefici economici, che vanno in parte a coprire la rata di
ammortamento dell’investimento fatto, si hanno anche benefici ambientali in quanto con la
produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile si ha riduzione delle emissioni in
atmosfera dei prodotti della combustione che sarebbe stata necessaria per produrre la stessa
quantità di energia da fonti tradizionali. Inoltre la centrale ha trascinato dietro altri
investimenti in campo ambientale come la riqualificazione del fiume Tevere nel tratto
corrispondente al capoluogo della città.
L’impianto di depurazione con recupero di biogas
Ad Umbertide è in funzione già da alcuni anni un nuovo impianto di depurazione alla
confluenza fra il torrente Assino ed il Fiume Tevere.
L’impianto della potenzialità di 20.000 abitanti equivalenti è stato progettato con le più
moderne tecnologie ed è completo di tutti i trattamenti primari, secondari e terziari, della
fase di digestione anaerobica dei fanghi che produce biogas, dell’impianto di trattamento
del biogas, della centrale di cogenerazione elettrotermica della potenza di 90 Kw.
131
Attualmente la gestione di tale impianto è condotta dalla soc. Umbra Acque S.p.A. per
conto dell’Autorità d’Ambito n. 1.
La centrale termoelettrica a biomasse
Ad Umbertide è in fase di studio il programma di ECOCITY finanziato dalla Comunità
Europea che ha individuato in un quartiere del Comune di Umbertide (zona fra via C.
Battisti ed il Tevere) la possibilità di riqualificazione del tessuto urbano con interventi di
bioarchitettura e sfruttamento di energie rinnovabili ed alternative in modo da realizzare
un ambiente urbano ecocompatibile con miglioramento della qualità di vita.
Nell’ambito dello sfruttamento delle risorse energetiche particolare attenzione è rivolta agli
studi e ricerche tecnologiche attraverso le quali si pensa di sfruttare risorse naturali (vento,
energia geotermica, ecc) a basso impatto ambientale e con buona resa energetica.
In particolare, è prevista nello studio citato la realizzazione di una piccola centrale a
biomasse che dovrebbe garantire il fabbisogno energetico di tutto il quartiere.
Il funzionamento è legato alla combustione di biomasse che provengono dai settori
agricolo, agroforestale, agroindustriale e industriale (scarti di falegnamerie ad esempio) con
produzione di calore ed energia elettrica.
Gli impianti fotovoltaici
Presso il liceo Scientifico Leonardo da Vinci oggi Istituto Istruzione Superiore Leonardo da
Vinci è stato realizzato un impianto pilota di retrofit energetico bioclimatico e fotovoltaico.
Tale impianto promosso dalla Provincia di Perugia è così composto:
1. struttura parasole;
2. struttura solare passiva;
3. impianto fotovoltaico.
La tecnologia è innovativa grazie all’alta modularità e riproducibilità del sistema integrato
(pannelli solari passivi e fotovoltaici) che punta a sfruttare l’energia solare per:
4. produrre calore per il sistema bioclimatico solare;
5. produrre energia pulita;
6. sfruttare e controllare la luce (illuminazione) solare
Dati di progetto:
consumi
Per riscaldamento
(KWh/anno)
Per illuminazione(KWh/anno)
132
Prima dell’intervento
Dopo l’intervento
97.644
11.066
61.969
5.533
Produzione di energia
termica(KWh/anno)
27.452
elettrica(KWh/anno)
13.688
Inoltre sono stati realizzati dal Comune di Umbertide altri due impianti fotovoltaici:
x un impianto della potenzialità di 16.2 Kw presso la scuola elementare G. Di Vittorio a
servizio di tale scuola che produce energia elettrica in regime di scambio con l’Enel
Distribuzione; tale impianto rappresenta il primo stralcio di un progetto più generale
che prevede la realizzazione di una schermatura con tendine frangisole regolabili e
camini di ventilazione per le condioni di confort bioclimatico della scuola;
x un impianto fotovolatico per l’illuminazione delle lampade votive nella frazione di
Preggio.
Per l’anno 2008 si prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici per il Centro anziani
Calducci, per la nuova piscina coperta di Via Moranti, per il nuovo Centro per Attività
Didattiche di Piazza Carlo Marx. Inoltre è prevista, in attuazione del programma nazionale
“Il sole a scuola”, la realizzazione di impianti fotovoltaici per la scuola secondaria di primo
grado F. Mavarelli e G. Pascoli.
In quest’ottica sono previsti inoltre: la revisione dell’impianto di illuminazione pubblica con
la sostituzione dei corpi illuminanti per il miglioramento dell’efficienza e la riduzione dei
consumi elettrici; l’acquisto di energia per illuminazione pubblica da un fornitore che
garantisce almeno il 30% da fonte rinnovabile; lo studio per l’individuazione di aree da
destinare alla produzione di energia da eolico; l’introduzione del bilancio ambientale e la
sperimentazione degli “Acquisti Verdi” per alcune attività del Comune.
L’attuazione di AGENDA 21
In tema di tutela e salvaguardia del territorio va citato anche il programma di “AGENDA
21” che da seguito ai vari strumenti internazionali (Rio de Janeiro, Kyoto) sottoscritti in tale
materia per uno sviluppo sostenibile del territorio. La metodologia “AGENDA 21” locale
prevede una partecipazione condivisa dei soggetti locali per la promozione di uno sviluppo
economico che contempli la variabile ambientale non più come ostacolo, ma come priorità
e opportunità, nella logica dello sviluppo sostenibile.
L’ AGENDA 21 corpo nell’Alta Umbria attraverso un Forum d’area vasta che coinvolge i
Comuni di Città di Castello, Gubbio e Gualdo Tadino con il coordinamento del Comune di
Umbertide e il coinvolgimento della Regione dell’Umbria. Oggi gli Enti interessati al
Forum di Agenda 21 dell'Alta Umbria sono cresciuti, avendo coinvolto la Provincia di
133
Perugia, La Comunità Montana Alto Tevere, La Comunità Montana Alto Chiascio e i
Comuni di Citerna, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga
e San Giustino. Il quadro di sintesi degli obiettivi definiti altamente prioritari dal Forum è il
seguente come riportato nel Piano d’azione ambientale d’area redatto sulla base delle
linee guida del Forum:
Le attività di III fase hanno prodotto i seguenti risultati:
- incontri cabina di regia;
- avvio del progetto Eco-Schools;
- attivazione del Forum tematico relativo alla gestione sostenibile del territorio con
l’attivazione dei seguenti quattro laboratori:
x consumo energetico ed energie rinnovabili;
x mobilità;
x industria ed artigianato;
x acque e risorse naturali;
- rapporti sull’attività svolta;
- redazione del piano d’azione d’area;
- campagna di informazione con la realizzazione di seminari informativi;
Sono stati inoltre prodotti i seguenti atti o documenti:
1. elaborazione di un Piano d’Azione Integrato d’Area che sintetizza il Piano d’Azione
Alta Umbria con le indicazioni provenienti dal Forum di Agenda 21 dell’Alto
Tevere per i tematismi Agricoltura e Turismo;
2. messa a punto del Piano d’Azione Integrato;
3. approvazione del Piano d’Azione d’Area da parte dei Consigli Comunali;
4. elaborazione, per i 4 Comuni maggiori, di un modello di contabilità ambientale che
verrà consolidato e sviluppato nel corso dei prossimi anni;
5. conclusione del progetto Ecoschool che prevede l’attività di accompagnamento alle
scuole per la certificazione Ecoshool. In particolare sarà verificata e rinnovata la
certificazione già ottenuta da 1 scuola di Città di Castello e da 2 scuole di Gualdo
Tadino. Sarà concluso il percorso per 2 scuole a Gubbio e 1 ad Umbertide;
6. prosecuzione del progetto “Passo a passo scuola a piedi” promosso del Consiglio
Comunale dei Ragazzi per percorsi pedonali casa-scuola per i ragazzi.
134
È inoltre avviato lo sviluppo delle attività per la IV fase di Agenda 21 Alta Umbria, che
prevede l'attuazione di specifiche azioni volte all'aggiornamento dei Piani approvati.
Tra le iniziative della nuova fase di Agenda 21 in Alta Umbria vi sarà quella della
introduzione del bilancio ambientale al fine di permettere il monitoraggio dell’efficacia e
dell’efficienza delle azioni portate avanti per la sostenibilità del territorio. Il bilancio
ambientale metterà in relazione le spese sostenute dalle amministrazioni con gli obiettivi di
sostenibilità perseguiti.
Tali azioni sono anche propedeutiche per il conseguimento della certificazione ambientale
ISO 14000 o EMAS II in materia ambientale, che è un obiettivo strategico di più vasta
portata a cui l'Amministrazione ritiene di lavorare in una prospettiva futura.
Nello schema sottostante si riportano gli obiettivi e le relative attività previsti dalla Cabina
di Regia il 18 Ottobre 2006 e che sono in fase di attuazione.
135
PIANO DI LAVORO IV° FASE A21 2007-2008
OBIETTIVO
ATTIVITÀ
7. Consolidare il ruolo della
Cabina di Regia per promuovere
le politiche di sostenibilità e
l’interazione con gli attori locali,
con il coordinamento regionale di
Ag21 ed il Patto per lo sviluppo
dell’Umbria
Riunioni della cabina di Regia e monitoraggio del processo
8. Coordinamento tra le
politiche di sostenibilità per
l’Alta Umbria tra la Regione
Umbria, la Provincia di
Perugia, i Comuni e le
Comunità Montane.
Stesura e stipula di un protocollo di intesa tra gli Enti facenti parte della
Cabina di Regia per l’attuazione congiunta del Piano d’Azione e per le azioni
di informazione e comunicazione. In tale protocollo, da ratificare nelle
rispettive Giunte, saranno definiti sia gli impegni che le responsabilità dei
diversi membri.
9. Sviluppare un sistema di
comunicazione dell’A21 per
diffondere i risultati al fine di
Aumentare l’informazione/
formazione sulle Buone Pratiche
(presso imprese, tecnici, famiglie,
ecc.)
Elaborazione di un Piano di Comunicazione incentrato sulla gestione
unitaria delle attività di promozione della sostenibilità e della diffusione dei
risultati di A21.
10. Ricognizione dello stato di
attuazione nei diversi comuni del
PAL (cosa si è fatto e si sta
facendo) ed eventuale
aggiornamento
Predisposizione di strumenti da adottare da tutte le amministrazioni per
modificare in senso ecologico regolamenti e procedimenti .
136
Segreteria in grado di svolgere attività di promozione delle iniziative
legate ad A21 sul territorio, di raccordo informativo sulle attività promosse
anche dai singoli Enti. Patrocini delle iniziative.
Raccolta e diffusione dei progetti e delle proposte sviluppate dalle
Amministrazioni coinvolte nella campo della valorizzazione delle risorse
ambientali.
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Elaborazione di una news letter digitale
Aggiornamento sito WEB
Materiali informativi e Brochure
Diffusione di A21 sui media
Accordi programmatici tra Enti e/o con privati su priorità su cui attivare
progetti condivisi da far supportare da finanziamenti nazionali ed
internazionali
OBIETTIVO
11. Progettazione di accordi e
protocolli per la predisposizione
di proposte nel settore
dell’ambiente e sostenibilità, e
per l’innalzamento della
competitività dei territori
dell’Alta Umbria
6. Implementare il processo di
partecipazione degli attori locali
per sostenere ed attivare i
progetti del PAL e per
aggiornare la strategia in esso
contenuta
ATTIVITÀ
Individuazione e selezione di proposte progettuali condivise nelle seguenti
aree prioritarie:
acque, energia, rifiuti, turismo;
da sottoporre a finanziamento attraverso fondi Regionali, Nazionali, Europei.
Attivazione di tavoli “specialistici” del Forum su temi di maggior
interesse per la strategie di politica ambientale indicate dalla cabina di regia,
(ad es. acqua, rifiuti, energia….) con l’obiettivo di selezionare azioni e
progetti da realizzare
7. Implementare gli strumenti di Estensione dell’Atlante delle produzioni tipiche e tradizionali già redatto
conoscenza per lo sviluppo
per l’area dei piccoli comuni dell’Alto Tevere a tutta l’Alta Umbria (Gubbio,
sostenibile del territorio
Gualdo Tadino , Umbertide, Città di Castello + Comuni del Parco del Cucco)
e sua pubblicazione.
8. Implementare il sistema di
Contabilità Ambientale ed
attivare il Bilancio Ambientale e
gli Acquisti Verdi al fine di
rendere più incisiva ed efficace la
politica ambientale degli Enti.
Contabilità Ambientale
Adozione del sistema di contabilità ambientale a tutti i comuni dell’agenda 21
Alta Umbria.
Bilancio Ambientale
Introduzione del Bilancio Ambientale nei Comuni che ne faranno richiesta .
Acquisti Verdi - Adozione di protocolli e creazione di consorzi tra Enti per
l’introduzione e l’utilizzo di “criteri ecologici” - Acquisti Verdi - nelle
forniture pubbliche.
9. Continuare il percorso di
responsabilità e crescita della
consapevolezza “ambientale” dei
giovani attraverso il percorso di
AG21 a scuola.
Mantenimento delle certificazioni Ambientali delle scuole già certificate
Eco-Schools ed attivazione del percorso anche nel Comune di Gubbio
Sostegno al progetto “passo dopo passo” attivato nel comune di Gubbio e
sua diffusione agli altri territori come esempio di buona pratica.
137
Elettromagnetismo e zonizzazione acustica
La preoccupazione per possibili effetti sulla salute conseguenti ad esposizione ai campi
elettromagnetici (CEM) è notevolmente accresciuta negli ultimi anni in ragione soprattutto
del recente sviluppo del settore delle telecomunicazioni che ha prodotto un consistente
aumento delle sorgenti, soprattutto stazioni radio base per telefonia cellulare.
Termini quali “inquinamento elettromagnetico” o “elettrosmog” associati alla difficoltà di
definire compiutamente i fattori di rischio ad esso correlati sono sempre più
frequentemente ripresi dai mezzi di informazione e costituiscono motivo di forti
preoccupazione da parte dell’opinione pubblica, con conseguente rifiuto della
localizzazione di impianti sorgenti di campo elettromagnetico. E’ pertanto giustificato il
ricorso al “principio della cautela” che trova applicazione nella normativa nazionale e
regionale vigente, in base al quale non è necessario attendere per intervenire che la scienza
dimostri gli effetti nocivi dell’esposizione ad agenti per i quali si sospetti una potenziale
pericolosità.
Seguendo tale principio il Comune di Umbertide ha predisposto il “Piano delle Antenne”
mediante il quale, con una oculata pianificazione territoriale delle emittenti, poter coniugare
la tutela della salute dei cittadini, dell’ambiente e del paesaggio con le esigenze del servizio
di radiotelecomunicazione.
Per la redazione del Piano è necessario definire il grado di inquinamento elettromagnetico
attualmente presente nel territorio comunale al fine di non superare, con le nuove
installazioni previste, i limiti di esposizione di legge.
Per l’individuazione puntuale di tali siti ottimali in cui installare le nuove stazioni radio base
senza superare i limiti di legge per quanto riguarda le emissioni prodotte dagli impianti
esistenti, è stata sottoscritta con ARPA Umbria apposita convenzione per l’attuazione del
cosiddetto progetto “RIE”.Il progetto è stato completato.
In campo acustico è di prossima adozione nel Comune di Umbertide, seguendo l’iter
previsto dalla Legge, la zonizzazione acustica del territorio comunale. A tal proposito è
stata fatta una convenzione con l’Università degli Studi di Perugia per l’assistenza necessaria
alla redazione di tale piano.
Per la redazione del Piano di zonizzazione acustica è stata richiesta alla Regione
dell’Umbria l’erogazione dei contributi previsti, a parziale copertura delle spese sostenute.
L’approvazione della zonizzazione acustica del territorio comunale comporterà la
successiva approvazione del Piano comunale di risanamento acustico che dovrà contenere
gli interventi da adottare in quei contesti urbani in cui si verifichi il superamento dei limiti
138
di rumorosità ammissibile previsto per ogni singola classe acustica in cui è suddiviso il
territorio comunale.
Per l’esecuzione dei Piani comunali di risanamento acustico è previsto l’accesso a
finanziamenti regionali in corso di quantificazione, in base a graduatorie stilate dalla
Regione sulla scorta di indicatori delle priorità degli interventi.
Iniziative di divulgazione, manifestazioni e convegni
Nell'ambito delle varie attività previste per la valorizzazione delle risorse ambientali locali e
per la creazione di una più forte consapevolezza della necessità di uno sviluppo equilibrato
e sostenibile della nostra economia e del nostro territorio, l'Amministrazione ha in animo di
proporre varie iniziative di natura culturale, ricreativa e di intrattenimento.
Verranno inoltre studiate specifiche azioni e iniziative per l'integrazione tra le politiche
urbane, qualità per il miglioramento della qualità della vita e la riorganizzazione delle
funzioni e dei servizi (attraverso azioni per la condivisione e l'approfondimento delle
proposte relative alle iniziative per lo sviluppo sostenibile, l'azione per lo sviluppo della
politica di integrazione con i progetti di sviluppo nel settore dell'agricoltura biologica, per la
creazione di servizi e di strutture volte alla migliore fruizione e sfruttamento delle risorse
ambientali presenti nel territorio).
Tali azioni verranno realizzate e promosse con le metodologie e gli strumenti di
partecipazione già attivati nel corso delle iniziative di Agenda 21.
Sfruttando inoltre la diffusa utilizzazione delle tecnologie informatiche, si procederà alla
creazione e gestione di un “portale” sui suddetti temi e alla produzione di documenti e
materiali audio/video anche con il contributo delle associazioni di volontariato e dei
cittadini.
Sul piano delle iniziative culturali, l'Amministrazione ritiene di dover lavorare per la
realizzazione di una mostra di opere d'arte e manufatti artistici legati al Tevere (quadri,
opere in terracotta, ceramica, ecc.) e sullo studio del rapporto tra Tevere e opere letterarie,
nonché sul recupero delle tradizioni e delle conoscenze tradizionali relative al Tevere, non
escludendo la possibilità di avviare lo studio e la realizzazione di un museo permanente del
Tevere dalla sorgente alla foce.
Fonte Assessorato all’Ambiente del Comune di Umbertide
139
Restauro, consolidamento e riuso ex Mulino Gamboni - Centro di dimostrazione,
sviluppo, divulgazione nel settore delle energie rinnovabili “Relazione generale
tecnica ed illustrativa”
La vecchia struttura (il mulino) e la nuova (la Centrale Idroelettrica) rendono
particolarmente interessante l’area per promuovere questo Centro di dimostrazione delle
energie rinnovabili in quanto sono concreti esempi di tecnologie ad energia rinnovabile hydropower -.
L’area proposta ha una chiara valenza urbanistica, il comune di Umbertide, intende
rafforzare le linee programmatiche di un progetto di riqualificazione generale del fiume
Tevere, attraverso l’idea di istituire in Umbertide un parco fluviale urbano, tutto
incernierato sulle tematiche ambientali., avvalendosi del supporto tecnico dell’Università
degli Studi di Perugia, del CNR e dell’ENEA. Un parco culturale che, estendendosi
principalmente dalle Vecchie Fornaci alla Abbazia di San. Salvatore, lambisce e coinvolge il
centro storico, raduna la nuova periferia di Umbertide, e focalizza due poli di attrazione
turistico/culturale quali:
x
x
-
il recupero dell’antico Lido del Tevere;
il Centro di dimostrazione e sviluppo delle energie rinnovabili.
Quest’ultimo attiene, come è obiettivo del PAL, al principio metodologico/didattico di
una efficace divulgazione del concetto del risparmio energetico (e delle risorse in
generale) e l’applicazione delle tecnologie delle energie rinnovabili, è necessario che il
Centro faciliti l’acquisizione di valori ed atteggiamenti, di conoscenze, di capacità e di
pratiche quotidiane molto lontane dall’attuale impostazione culturale. Per questo
motivo è essenziale che le attività ed i programmi, i sistemi informativi e le strutture
stesse installati nel Centro siano efficaci nel trasmettere le conoscenze e nello stimolare
l’apprendimento da parte degli utenti di atteggiamenti e di capacità fondamentali per
effettuare l’evoluzione culturale desiderata.
L’obiettivo centrale è diffondere principi esperienze e “know-how” pratici sulle
energie rinnovabili in generale e con un particolare focus sul contesto Alto Tevere.
Il progetto per il Centro si inserisce nel più ampio Piano di Azione Locale per la
Valorizzazione Agro-forestale, Turistico ed Ambientale dell’Alta Valle del Tevere.
Il Centro dovrebbe rappresentare un polo trainante del Piano complessivo, dal quale attraverso le sinergie innescate dalle funzioni previste e dalla sua organizzazione e gestione
140
si favorirà una nuova visione ed una nuova pratica ecosostenibile nella gestione del
territorio.
Per raggiungere il suo obiettivo centrale, il Centro sarà progettato e programmato con
un’impostazione multipla. Attraverso le sue varie funzioni e settori ed un programma
temporale articolato, mirate ad un target d’utenza diversificato il CB si configura
contemporaneamente in tre componenti funzionali:
1. un Centro visite che offrirà: la dimostrazione in luogo di tecnologie di energia idrica
storiche e moderne; la dimostrazione di un restauro con tecniche di bioarchitettura;
la dimostrazione di una gestione del Centro nel rispetto dei principi
dell’ecosostenibilità;
2. un Centro specializzato di alta qualità professionale che offrirà: documentazione e
informazione; consulenza tecnico - scientifica; formazione professionale nel campo
delle bioenergie e della gestione ecologica del territorio;
3. un punto di partenza e di connessione fisica ed informativa con tutte le altre
iniziative ecosostenibili del Piano d’Azione Locale.
La progettazione delle attività, della strumentazione espositiva e dello spazio stesso si
metterà a servizio di un’utenza altamente diversificata per massimizzare l’efficienza e
l’efficacia economica e funzionale. Attraverso la distribuzione spaziale delle funzioni, la
flessibilità dello spazio stesso, delle strutture e dei programmi e delle forme di
presentazione che permettono una lettura e comprensione a livelli diversificati il Centro
può servire i seguenti utenti: abitanti locali: famiglie, associazioni, ecc; turisti (umbri, italiani,
e stranieri) - individui, famiglie e gruppi organizzati; gruppi di scolari di tutte le classi (dalla
scuola d’infanzia all’università); professionisti, operatori e tecnici provenienti da vari
settori;operatori economici (imprenditori, cooperative, ecc.); amministratori pubblici.
Fonte: Assessorato all’Ambiente del Comune di Umbertide, “Restauro, consolidamento e riuso ex Mulino Gamboni Centro di dimostrazione, sviluppo, divulgazione nel settore delle energie rinnovabili - Relazione generale tecnica ed
illustrativa”
141
LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO TRA ELEMENTI
STRUTTURALI E TRASFORMAZIONI IN ATTO
L’analisi di seguito riportata mira ad incrociare i dati scaturiti dallo studio degli indicatori
statistici con una serie di interviste a “testimoni privilegiati”. Lo scopo dell’analisi è quello
di definire le opportunità di sviluppo dell’area territoriale, che derivano da una
valorizzazione dei punti di forza e da un contenimento dei punti di debolezza, alla luce del
quadro di opportunità e rischi che può derivare anche dalla congiuntura esterna. L’analisi
raccoglie in una matrice gli elementi caratterizzanti del territorio. La matrice è organizzata
in quattro sezioni che raccolgono le caratteristiche identificate come punti di forza, punti di
debolezza, opportunità e rischi.
Secondo una metodologia di analisi qualitativa di sempre maggior uso, il ruolo delle
interviste ai testimoni privilegiati è quello di verificare ed integrare le indicazioni derivanti
dall’analisi dei dati statistici. Tale analisi, che ha carattere sia strutturale sia dinamicoprevisivo, riguarda gli aspetti economici, sociali e demografici che attengono allo sviluppo
locale di Umbertide e del suo territorio. Sebbene l’analisi svolta verta su una batteria di
indicatori estremamente ricca ed aggiornata, infatti, essa risente dei limiti tipici delle analisi
statistiche quando da queste si devono trarre conclusioni operative e di pianificazione del
territorio. Con riferimento a questi problemi, l'analisi qualitativa permette invece di
evidenziare particolari aspetti che non emergono dall’analisi statistica e quantitativa (es. la
‘vision’ degli stakeholders sulle sorti del territorio).
Il target di esperti (testimoni) contattati
Il requisito principale per l'individuazione dei "testimoni" o "esperti" è stata la loro
competenza nella conoscenza del territorio e della realtà locale; essi possono essere anche
portavoce di interessi specifici (e di fatto alcuni di essi lo sono), sebbene si pongano anche
come esperti che rappresentano interessi più generali (rappresentanti dell’amministrazione
pubblica, es. l’Amministrazione Comunale). Sono quindi da inserire nella lista dei
partecipanti i rappresentanti locali delle categorie economiche (agricoltura, industria,
artigianato, commercio, turismo, ed altri servizi pubblici e privati) e del mondo del lavoro.
L’analisi risultante ambisce ad essere uno strumento utile per supportare gli obiettivi di un
programma, individuare più precisamente gli effetti che devono essere raggiunti e gli
interventi più appropriati per conseguirli. In sintesi, ciò che la caratterizza è la
propedeuticità rispetto alla definizione di strategie e di azioni finalizzate al raggiungimento
di determinati obiettivi, indicando le variabili endogene strumentali (i punti di forza e di
143
debolezza), e le variabili esogene che influenzano il comportamento del sistema (le
potenzialità e le minacce).
Le interviste svolte hanno avuto l’obiettivo di evidenziare la situazione attuale e le
prospettive di sviluppo economico dell’area territoriale di Umbertide. Esse sono state
dirette ad interlocutori privilegiati in grado di evidenziare le caratteristiche ed i segnali più
importanti emergenti dal territorio. Per scelta metodologica le interviste sono state eseguite
su tracce che lasciavano ampio spazio di libertà per l’intervistato, ciò in modo da
condizionare il meno possibile i risultati dell’intervista e le idee che ne sono emerse.
Le sezioni tematiche proposte nell’intervista-guida sono state le seguenti:
x fotografia della situazione socio-economica esistente, ovvero punti di forza e di
debolezza, in cui sono stati approfonditi aspetti non emersi in modo esplicito
dall’analisi dei dati statistici.
Alcuni esempi:
- Quali sono i settori competitivi e quali quelli non competitivi?
- Quale tipologia di imprese risulta più competitiva?
- Quanto incide la localizzazione sulla competitività (es. la disponibilità di aree per
insediamenti produttivi, le infrastrutture presenti sul territorio)?
x scenari futuri (fattori esogeni ed endogeni, opportunità e minacce):
- trend settoriali a livello globale e impatto sulle attività produttive locali (es.
delocalizzazione produttiva; terziarizzazione, ecc.);
- crescita di nuovi segmenti di domanda e introduzione di nuovi servizi e prodotti
(turismo, commercio, artigianato, ecc.);
- l’invecchiamento della popolazione, l’impatto dell’immigrazione
x l’impatto dei grandi progetti (infrastrutture, aree industriali) ed i loro effetti sull’indotto
locale, sul mercato del lavoro, e l’influenza sulle scelte localizzative di alcune attività.
Analisi per tematismi
Il sistema manifatturiero
Il sistema manifatturiero si compone sostanzialmente di tre branche forti: la produzione
meccanica, la produzione di prodotti in materiale plastico e metallico, il tessile e le
costruzioni. Dai primi anni 60 si è sviluppata sul territorio una ricca tradizione nella
produzione di parti meccaniche e plastiche destinate alla telaistica ed alla componentistica.
Attorno ad alcune aziende leaders, negli anni, è nato un ricco bacino di subfornitura, fino
alla strutturazione di una articolata rete di produzione. La buona disponibilità di mano
144
d’opera, sia espulsa da altri comparti produttivi (il tessile ha attraversato una crisi negli anni
novanta, con una perdita notevole di forza lavoro), sia frutto della ricomposizione
demografica del territorio (ad Umbertide il 10,5% della popolazione residente è straniera; in
Umbria la percentuale è del 6,8%), ha favorito un processo di consolidamento del settore.
Tuttavia, il sistema produttivo sembra scontare soprattutto due elementi di criticità. Una
struttura imprenditoriale divisa tra aziende organizzate, dal punto di vista dimensionale e
gestionale, per affrontare le nuove sfide della competitività internazionale e, dall’altra parte,
un tessuto di piccole aziende, gestite a livello familiare, che faticano ad operare quegli
investimenti (innanzitutto in professionalità, management e ricerca) in grado di aiutarle nel
fare il passo successivo sulla scala della crescita. Si tratta di un differenziale di crescita cui
sarebbe possibile porre rimedio, probabilmente, attraverso strategie di rete, di
implementazione delle sinergie tra soggetti privati e pubblici (tra cui una presenza più
incisiva del polo universitario perugino nelle attività di innovazione e ricerca). Ulteriore
problema: una storica carenza delle reti infrastrutturali, in particolare delle cosiddette
“trasversali” verso la Toscana e le Marche.
Il sistema manifatturiero: elementi di contesto ambientale
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
x
Vicinanza con il capoluogo regionale
x
x
Presenza di aree industriali (Pierantonio)
dotate di infrastrutture e servizi, adatte alla
localizzazione di nuove imprese
Collegamenti viari insufficienti o, dove
presenti, in cattive condizioni, e quindi alta
incidenza dei costi di trasporto
x
Cattive condizioni di manutenzione della
trasversale con le Marche, la E 45,
soprattutto in inverno
x
Aeroporto regionale con capacità limitata
x
Collegamenti ferroviari (FCU) da
potenziare per trasporto merci su rotaia.
x
Presenza poco percettibile del polo
universitario perugino nei settori di punta
dell’imprenditoria umbertidese, nei quali
sarebbero auspicabili maggiori
investimenti in ricerca
x
Paesaggio ben preservato negli anni, che
funge da elemento attrattore di nuova
residenzialità e, quindi, di nuove
professionalità
x
Buona disponibilità di mano d’opera,
soprattutto straniera
x
Alto indice di ricambio demografico
(grazie ad una significativa quota di
residenti stranieri), che rende semplice
reperire forza lavoro sul territorio
-------segue
145
PUNTI DI FORZA
x
Nascita di nuove imprese create da
cittadini extracomunitari
x
Elevata densità imprenditoriale (unità
locali/popolazione residente)
x
Il territorio può contare su un capitale
sociale elevato (reti associative,
volontariato, una cultura condivisa intrisa
di un forte senso di coesione sociale)
x
Lunga continuità dei livelli di governo
locale e, quindi, nella programmazione
x
Sostegno del governo comunale,
provinciale e regionale ai progetti di
sviluppo del territorio
x
Presenza radicata e forte attivismo delle
associazioni di rappresentanza delle
categorie produttive
OPPORTUNITÀ
146
RISCHI
x
Costruzione della trasversale tra Grosseto
e Fano che toccherà Città di Castello - E
78
x
Ritardi nell’adeguamento del sistema
viario, in particolare delle trasversali con
Toscana e Marche
x
Conversione della E 45 in autostrada
x
x
Auspicata maggiore integrazione tra la
ricerca universitaria applicata del polo
perugino e il tessuto delle imprese locali,
sopratutto quelle ad alta specializzazione
produttiva
Potenziale disagio sociale dovuto alla alta
percentuale di popolazione residente
immigrata rispetto al contesto regionale
Il sistema manifatturiero: gli assetti produttivi
PUNTI DI FORZA
x
Tradizione imprenditoriale forte, e con una
cultura imprenditoriale radicata localmente
x
Una concentrazione imprenditoriale
particolarmente elevata: le unità locali delle
imprese industriali nel SLL di Umbertide
sono il 35,3% del totale, a fronte del 29,5%
medio provinciale. E la maggioranza della
forza lavoro locale lavora nel settore
industriale (il 63,2% degli addetti nel SLL di
Umbertide lavora nell’industria, contro il
46,5% della media provinciale)
x
x
x
PUNTI DI DEBOLEZZA
x
Il settore tessile ha conosciuto una crisi,
negli anni ’90, cui si è reagito diminuendo la
struttura dimensionale delle aziende (dal
1991 al 2001, pur rimanendo
sostanzialmente immutato il numero delle
unità locali, il numero degli addetti è
sensibilmente diminuito: -29%)
x
Alta specializzazione produttiva raggiunta
nei settori in cui già era presente una
tradizionale padronanza della tecnica
produttiva (produzione di materiali
metallici e materie plastiche)
Modesta dimensione media delle aziende. Il
60% della forza lavoro è impiegata in unità
locali con meno di 15 addetti. Nel 2001
circa il 55% delle unità produttive locali
sono imprese unipersonali (dieci anni prima
erano il 48%)
x
Il tessuto delle Pmi è ricco e diversificato
sotto il profilo settoriale e della dinamicità
imprenditoriale, soprattutto nella meccanica
(+114% di addetti nel decennio 1991-2001)
e nelle costruzioni (+38,3% di unità locali
nel decennio, e +71% di addetti)
Alcune tradizionali catene di subfornitura
sono nel nuovo contesto competitivo. La
maggior parte delle Pmi sono a conduzione
familiare, con organizzazioni semplici e
carente propensione al cambiamento e
all’innovazione
x
Scarsa propensione alla riorganizzazione e
ristrutturazione, soprattutto da parte delle
imprese più piccole
x
Poca sinergia, nei settori ad alto valore
aggiunto tecnologico, con il polo
universitario perugino
x
Insufficiente offerta di professionalità
qualificate. Manca una politica complessiva
del capitale umano, dalla formazione
professionale alla formazione universitaria e
post-universitaria
x
Individualismo e mancanza di strategie di
sistema all’interno dei comparti produttivi
Aumenta il numero delle aziende con più di
15 addetti (nel 1991 erano il 3,4% del
totale, nel 2001 sono il 3,8%). In
particolare, passano da 2 a 4 le aziende con
più di 100 addetti
x
Le aziende più grandi si sono dotate di un
management strutturato
x
Il settore industriale registra una dinamica
positiva delle assunzioni
-------segue
147
PUNTI DI FORZA
x
Esistono bacini di specializzazione,
soprattutto nel settore meccanico, che
realizzano prodotti di elevata qualità ed alto
apporto tecnologico
x
Si sono strutturate significative catene di
subfornitura nel settore della meccanica,
che continuano ad alimentare la nascita di
nuove aziende nel settore
PUNTI DI DEBOLEZZA
x
OPPORTUNITÀ
x
Maggiore integrazione tra la ricerca
universitaria applicata del polo perugino e il
tessuto delle imprese locali, sopratutto
quelle ad alta specializzazione produttiva
x
La specializzazione produttiva raggiunta a
livello manifatturiero deve trovare
necessario complemento in un più elevato
livello di integrazione territoriale attraverso
il più ampio coinvolgimento e la più
efficace valorizzazione delle risorse
presenti, con l’obiettivo di accrescere
l’innovazione di prodotto/mercato
x
Creare sinergie tra imprese, anche
attraverso consorzi di settore
x
Investire maggiormente sulle
professionalità e sul management,
soprattutto da parte delle imprese che
stanno crescendo
x
Fare sistema, promuovere forme di
collaborazione tra imprese per superare i
limiti dimensionali, anche
indipendentemente dalle imprese
“capofila”, per sviluppare marchi, nuove
reti di vendita, ed innovare il prodotto
stesso
148
Carenza di strumenti finanziari a sostegno
del sistema produttivo, soprattutto quello
meno dimensionato, e dimensione ridotta
delle banche locali
RISCHI
x
Tendenza da parte delle aziende sotto i 15
addetti a non investire su professionalità
qualificate ed a ritardare il passaggio dalla
gestione a carattere familiare ad una gestione
manageriale
x
Ritardo nell’adozione di strategie sinergiche
che possano consentire alle realtà
imprenditoriali meno strutturate di produrre
valore aggiunto e di stare sul mercato e di
crescere in maniera autonoma
L'agricoltura
Il sistema agricolo di Umbertide sta vivendo, negli ultimi anni, una serie di interessanti
trasformazioni. Se i dati statistici parlano di un settore in sostanziale “tenuta” rispetto alle
contestuali situazioni di difficoltà in molte parti della regione, in realtà si notano alcuni
segnali di novità. Accanto alle aziende della grande tradizione della tabacchicoltura situate
lungo l’asse del Tevere, infatti, hanno visto la luce nuove attività legate alla produzione
biologica, all’agriturismo. Settori che in buona misura hanno attratto nuova imprenditoria e
nuovi capitali, anche grazie alle politiche poste in essere dalla pubblica amministrazione.
Politiche di sostegno alla nascita di nuova imprenditoria in settori individuati come
caratterizzanti un panorama bio-paesaggistico di estremo rilievo, preservato nel tempo, che
negli anni ha attirato anche nuova residenzialità. La produzione zootecnica, inoltre, ha
dimostrato di saper bene lavorare sulle eccellenze (chianina). Sta prendendo piede, in altre
parole, un inedito panorama agricolo incentrato sulla ricerca delle eccellenze, sulla tipicità
delle produzioni locali, sulla salvaguardia e sulla promozione di un contesto paesaggistico ambientale unico. Si tratta di elementi che danno pregio ad un settore agricolo, tuttavia,
ancora molto dipendente dal sistema degli aiuti comunitari della PAC.
L’agricoltura: elementi di contesto ambientale
PUNTI DI FORZA
x
Paesaggio ben preservato negli anni, che
funge da elemento attrattore di nuova
imprenditorialità agricola, ed elemento
attrattore per il settore agrituristico
x
Azioni di tutela della pianura del Tevere
poste in essere dalla Provincia di Perugia,
dai Comuni dell’area, dalla Comunità
Montana, in un ottica di risanamento
ambientale, recupero e valorizzazione del
fiume anche, ai fini economici (turismo,
agricoltura, sfruttamento energetico, ecc.): i
due interventi più rilevanti sono il recupero
delle sponde del torrente Rio ed il
completamento del Parco Fluviale sul
fiume Tevere
PUNTI DI DEBOLEZZA
x
Eccessiva dipendenza dal regime di aiuti
PAC data la preponderanza del comparto
del tabacco
x
Superficie agricola utilizzata relativamente
inferiore alla media provinciale (51% contro
il 59,8% della provincia di Perugia)
x
Difficoltà nell’espletamento delle pratiche di
regolarizzazione della mano d’opera
immigrata
x
Mancanza di una politica complessiva del
capitale umano, della formazione
professionale per i nuovi imprenditori del
settore
-------segue
149
PUNTI DI FORZA
x
Buona disponibilità di mano d’opera,
soprattutto straniera
x
La quota di superficie agricola utilizzata è
costante da anni
x
Elevata diversità biologica delle aree naturali
del territorio
x
Sostegno istituzionale nel favorire l’ingresso
di nuova imprenditoria di settore con bandi
ad hoc e cofinanziamenti sugli investimenti
e start up
x
Sostegno del Comune di Umbertide
all’integrazione delle attività produttive
agricole con l’attività ricettiva, mediante
l’utilizzo delle strutture edilizie esistenti ed
incentivando lo sviluppo delle attività
agrituristiche
x
Sostegno istituzionale nella valorizzazione e
sostegno della produzione locale, attraverso
la partecipazione ai circuiti di promozione
pubblico-privati (Associazione “Città della
chianina” e strada del vino “Colli del
Trasimeno”)
x
Sostegno istituzionale alla produzione
biologica, attraverso forme di promozione
quali “EcoTipica”, fiera della produzione
biologica organizzata dal Comune insieme
alla Facoltà di agraria dell’Università di
Perugia
x
Presenza radicata e forte attivismo delle
associazioni di rappresentanza delle
categorie produttive
PUNTI DI DEBOLEZZA
x
OPPORTUNITÀ
x
Crescita della domanda di prodotti
alimentari di qualità
Scarsa correlazione tra le azioni di sostegno
pubblico alla creazione di nuova
imprenditoria nei settori innovativi
(biologico) e presenza di progetti innovativi
di ricerca applicata dell’ateneo perugino
RISCHI
x
Riduzione degli aiuti PAC
x
Degrado ambientale dei sistemi agricoli
-------segue
150
OPPORTUNITÀ
x
Evoluzione dei consumi verso una
maggiore domanda di prodotti biologici e a
basso impatto ambientale
x
Maggiore sinergia con il tessuto
commerciale e turistico locale
x
Maggiore sinergia tra la ricerca universitaria
applicata del polo perugino e il tessuto delle
imprese locali, sopratutto nei settori più
innovativi, che possa costituire un
“cuscino” per le ricadute economiche del
declino del tabacco (da pochi anni, ad
esempio, attraverso una sinergia con il3AParco Tecnologico Agroalimentare
dell’Umbria, l’Università di Perugia e la CIA
si tenta di realizzare una filiera del lino per
scopi industriali)
L’agricoltura: assetti produttivi
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
x
Tradizione imprenditoriale forte nella filiera
del tabacco
x
Eccessiva frammentazione aziendale nei
settori più innovativi (biologico)
x
Alcune grandi famiglie di imprenditori
agricoli hanno investito e sviluppato intere
filiere nell’agriturismo (Gritti, Aziende
Girasoli)
x
Sottocapitalizzazione delle aziende
x
Esiguo numero di prodotti a
denominazione di origine
x
Difficoltà dei produttori all’aggregazione
per operare uno sviluppo delle azioni di
marketing e delle strutture di
commercializzazione
x
Insufficiente diffusione di una gestione di
tipo manageriale delle aziende, salvo i casi
delle aziende più grandi
x
Crescita di nuova imprenditoria, soprattutto
nei comparti del biologico e dell’agriturismo
x
Crescita del know how in materia di
produzione biologica
x
Crescita del comparto agrituristico
x
Aumento significativo delle esperienze di
produzione biologica nei comparti
tradizionali (vino, olio, cereali, ortaggi)
-------segue
151
PUNTI DI FORZA
152
x
Pregio delle produzioni biologiche
x
Presenza di vini DOC (“Colli del
Trasimeno” e “Colli Altotiberini”)
x
Aumento della struttura dimensionale delle
aziende: le aziende con SAU minore ai due
ettari sono il 27,5%, contro il 53,6% della
provincia di Perugia)
x
Presenza, lungo l’asse del Tevere, di grandi
aree destinate alla coltivazione industriale
del tabacco
x
Buona dimensione aziendale delle imprese
del tabacco
x
Crescita continua degli investimenti negli
impianti di produzione e nelle coltivazioni
di tabacco da parte di medie e grandi
aziende
x
Minore ricorso al lavoro stagionale grazie
all’incremento della meccanizzazione
x
Buon peso del comparto zootecnico
x
Alto grado di specializzazione e processi di
concentrazione aziendale nella zootecnia
x
Pregio delle produzioni zootecniche
biologiche (chianina)
x
Crescita consolidata del settore
dell’agroindustria. Nel decennio 1991-2001
crescono le unità locali (+31%) e gli addetti
(+41,7%)
x
Presenza di importanti realtà cooperative
(molino popolare, stalla sociale)
x
Ricambio generazionale alla guida delle
aziende, soprattutto nel biologico e
nell’agriturismo
PUNTI DI DEBOLEZZA
x
La conduzione aziendale con salariati è
ancora un fenomeno limitato (13,5% contro
l’8,4% della media provinciale)
x
La conduzione diretta del coltivatore è più
limitata rispetto alla provincia di Perugia
(86,3% contro il 91,5% della media
provinciale), ma è ancora la forma di
conduzione di gran lunga prevalente
x
Assenza di gestione manageriale nelle
aziende meno strutturate. Esistono poche
professionalità manageriali nel settore, se si
escludono le realtà aziendali più grandi
x
Scarsa sinergia tra gli imprenditori locali
OPPORTUNITÀ
x
Minore frammentazione aziendale rispetto
alla media provinciale
x
Maggiori sinergie tra “i settori di traino”
dell’agroindustria ed il tessuto
imprenditoriale locale, che crei maggiori
ricadute sul territorio, non solo in termini
occupazionali, ma di sviluppo di nuova
imprenditorialità e di ulteriore crescita di
quella esistente.
x
Sviluppo delle produzioni di qualità con
particolare riferimento al biologico
x
Calo del numero di piccoli coltivatori di
tabacco grazie alla normativa europea sul
disaccoppiamento, che hanno in parte
riconvertito le proprie attività
x
Maggiori investimenti sulle professionalità e
sul management, favorendo il passaggio tra
azienda a gestione familiare ad azienda a
gestione manageriale
x
Fare sistema, promuovere forme di
collaborazione tra imprese per superare i
limiti dimensionali, sviluppare marchi,
nuove reti di vendita e ampliare le aree di
mercato
x
Maggiori investimenti in ricerca del polo
universitario in quei settori innovativi in cui
le istituzioni hanno dimostrato di credere
favorendo nuova imprenditoria
RISCHI
x
Condizioni di sviluppo non omogenee
x
Perdita del peso relativo del settore
nell'economia locale e regionale
x
Tendenza da parte delle aziende a gestione
familiare e dei nuovi piccoli imprenditori a
non investire su professionalità qualificate e
management, ed a ritardare il passaggio
dalla gestione a carattere familiare ad una
gestione di tipo manageriale
x
Ritardo nell’adozione di strategie sinergiche
che possano consentire alle realtà
imprenditoriali meno strutturate di produrre
valore aggiunto e di conquistare nuove fette
di mercato
Il turismo
E’ un settore in crescita, grazie allo sviluppo della ricezione extra alberghiera, agriturismi in
particolare, e della filiera biologica e della nuova imprenditoria ad essi collegata. Il settore
può contare, soprattutto, su un contesto ambientale e paesaggistico unico, ben preservato
negli anni da intelligenti politiche delle istituzioni locali. Si tratta di un patrimonio che,
avvalendosi di interventi a favore del recupero dell’abitato agrario “sparso”, sta dando vita
153
ad una animata nuova imprenditoria, ad una ripresa dei flussi turistici ed a nuova
residenzialità. Il tutto favorito anche da politiche comunali molto attive nella promozione
del rilevante patrimonio artistico e paesaggistico dell’area.
PUNTI DI FORZA
x
Crescita di arrivi e permanenze in misura
costante dal 2000, mentre il quadro
regionale è di relativa stabilità
x
Crescita della “filiera” dell’agro-turismo e di
nuova imprenditoria ad essa collegata
x
Qualità e tipicità dei prodotti dell’agricoltura
x
Crescita di produzioni biologiche
x
Comparto agroalimentare in sviluppo
(soprattutto nel biologico e nelle produzioni
locali tipiche), che può contare per il futuro
su di un territorio con una ricca dotazione
di risorse agricole
x
Patrimonio naturale paesaggistico ad elevato
potenziale di attrazione turistica (il
“Progetto Tevere” punta al risanamento
ambientale, recupero e valorizzazione del
fiume anche a fini economici e turistici. In
particolare, il completamento del Parco
Fluviale sul fiume Tevere sulla sponda
destra comprende anche la zona
precedentemente inaugurata nota come
“LIDO Tevere”, che riveste grandi
potenzialità di sfruttamento a fini turistici)
x
Ottimo grado di conservazione ed elevato
valore storico del patrimonio artistico e
culturale
x
Tutela del patrimonio storico, costituito in
particolare dal sistema delle abbazie (San
Salvatore ed Eremo di Monte Corona), dei
molini, dei centri e delle colline agrarie, dei
segni di permanenza storica strutturanti il
154
PUNTI DI DEBOLEZZA
x
Stagionalità della domanda
x
Tessuto imprenditoriale nel settore turistico
eccessivamente frammentato, che ha
difficoltà a creare sinergie qualificanti tra
settori diversi
PUNTI DI FORZA
paesaggio, e valorizzazione dei nuovi utilizzi
possibili
RISCHI
x
Degrado delle risorse “sparse” sul territorio
agricolo (casali, case coloniche, terreni
abbandonati dalla tabacchicoltura)
x
Ottima tradizione enogastronomica
x
Perdurare dell’eccessiva frammentarietà
x
Politica di promozione e comunicazione
turistica molto attiva
x
Ritardo nel processo di integrazione tra
attività ricettiva e attività produttive agricole
x
Buona corrispondenza tra l’offerta ricettiva,
prevalentemente extra alberghiera, e la
domanda (soprattutto di turisti stranieri)
x
Condizioni di sviluppo non omogenee
x
Crescita di nuova residenzialità stagionale
x
Implementazione di un sistema turistico
integrato in grado di valorizzare tutte le
risorse del territorio, a partire da una
maggiore integrazione tra le attività agricole
e il sistema ricettivo
x
Diffusione nel territorio di competenze e
professionalità legate al settore
x
Riqualificazione delle strutture turistiche
esistenti
x
Riattamento a nuova ricettività delle risorse
“sparse” sul territorio (casali, case
coloniche)
x
Crescita occupazionale
x
Attrazione di flussi turistici stranieri
Il commercio
Il tessuto commerciale di Umbertide è ricco, e occupa una posizione importante
nell’economia cittadina. Consiste essenzialmente di esercizi a gestione familiare, cosa che,
se da un lato ne limita le potenzialità di crescita e riqualificazione (ove necessario), dall’altro
ha consentito una certa stabilità anche in anni di crisi economica. Significativo anche il
sostegno delle istituzioni cittadine, soprattutto in relazione ai progetti di riqualificazione del
centro storico e delle attività in esso operanti. Luci ed ombre il rapporto della rete diffusa di
piccoli esercizi con la grande distribuzione. Quest’ultima, infatti, è poco presente (ad
155
Umbertide c’è solo un ipermercato), il che significa poca crescita occupazionale del settore,
ma anche poca concorrenza con la distribuzione al dettaglio. La crescita turistica e di nuova
residenzialità del comprensorio, comunque, rappresenta un elemento di indubbio beneficio
anche per il tessuto commerciale cittadino, che potrebbe trarre maggiore giovamento dalla
creazione di sinergie con il circuito dei prodotti tipici locali (soprattutto gli esercizi del
centro storico).
PUNTI DI FORZA
x
Tradizione radicata e diffusa di
imprenditoria commerciale (oltre il 30%
delle unità locali operano nel commercio,
contro il 28,8% complessivo dell’Alta valle
del Tevere e il 25,6% della provincia di
Perugia)
x
Presenza prevalente di commercio al
dettaglio
x
Crescita del numero di imprese commerciali
(dal 1991 al 2001 aumentate le unità locali
del 6%, mentre in provincia di Perugia sono
rimaste sostanzialmente stabili) e degli
addetti del settore (nel decennio +11%,
contro un +4,4% della media provinciale)
x
Tenuta del settore, in anni di difficoltà
economica, grazie alla diffusa presenza della
conduzione familiare
x
Qualità e tipicità dei prodotti dell’agricoltura
x
Patrimonio naturale paesaggistico ad elevato
potenziale di attrazione turistica e
residenziale
x
Crescita demografica
x
Sostegno istituzionale al settore attraverso
bandi di finanziamento in accordo con i
confidi delle associazioni di categoria
x
Progetto di riqualificazione del centro
storico come centro commerciale aperto
PUNTI DI DEBOLEZZA
x
Pochi addetti nel settore (16,8% del totale
degli addetti, contro il 20% della media
provinciale), fenomeno dovuto soprattutto
alla poca presenza della grande
distribuzione
x
Poca presenza della grande distribuzione e
forte prevalenza di piccole aziende
x
Prevalenza della forma di conduzione
familiare, tendenzialmente conservativa
rispetto a nuove sinergie imprenditoriali e
riqualificazioni delle attività
x
Scarsa incidenza dell’attività di sostegno
delle istituzioni alla creazione di nuova
imprenditoria
x
Alto livello di mortalità per i nuovi esercizi
x
Sofferenza nei settori più esposti alla
concorrenza della grande distribuzione
(abbigliamento, elettrodomestici)
x
Difficoltà a riqualificare le imprese in
difficoltà
x
Leggerezza strutturale del tessuto
imprenditoriale
x
Elevata frammentazione della realtà
imprenditoriale, che ha difficoltà a fare
sistema e creare connessioni per
l’implementazione di azioni congiunte di
sviluppo
-------segue
156
PUNTI DI FORZA
x
Attivazione di corsi di formazione nella
riqualificazione delle professionalità (corsi
di lingua per i commercianti)
x
Ottima tradizione enogastronomica
x
Crescita del settore turistico e della nuova
residenzialità stagionale negli ultimi anni
x
Buona dotazione di infrastrutture orientate
ai bisogni turistici
x
Presenza di un settore alberghiero, extra
alberghiero e della ristorazione in salute
x
Crescita delle sinergie con la filiera
alimentare dei prodotti tipici locali
x
Presenza delle istituzioni locali avvertita in
termini positivi
x
Continuità nell’azione di governo volta alla
tutela ambientale del paesaggio
x
Buona coesione sociale della comunità
x
Sviluppata cultura dell’accoglienza
OPPORTUNITÀ
RISCHI
x
Diffusione nel territorio di competenze e
professionalità legate al settore
x
Definitiva perdita di competitività di alcuni
comparti commerciali
x
Maggiori investimenti in professionalità che
consentano crescita dimensionale e
qualitativa delle imprese
x
Condizioni di sviluppo non omogenee
x
Perdurare dell’eccessiva frammentarietà
x
Riqualificazione delle attività in difficoltà
x
Crescita occupazionale
x
Nuova politica delle aperture
x
Nuove sinergie con la filiera dei prodotti
tipici locali, con la nascita di nuove attività a
questo dedicate
x
Creazione di nuove attività legate alla
valorizzazione del centro storico
x
Ritardo nella crescita di nuove attività legate
alla filiera dei prodotti tipici locali
Sopravvalutazione del ruolo del commercio nei
processi di sviluppo locale
157
Il quadro sociale
La società umbertidese si caratterizza da sempre per uno spiccato senso della solidarietà
interpersonale, portato della forte matrice contadina e mezzadrile della zona. Questo ha
consentito alla collettività di fare fronte, senza sostanziali traumi, al forte richiamo di mano
d’opera immigrata da parte di un sistema produttivo locale estremamente dinamico. Negli
ultimi tre-quattro anni il quadro demografico di Umbertide è mutato, fino a (al 1° gennaio
2006) contare ben il 10,5% di popolazione residente straniera. Si tratta di un dato ben
superiore a quello di una regione come l’Umbria (alla stessa data conta il 6,8% di residenti
immigrati) che, pur essendo da anni meta di flussi migratori consistenti, sta iniziando solo
di recente a fare i conti con una popolazione immigrata che assume i caratteri della
stanzialità. Il dato di Umbertide appare più simile a quello del Nord-Est d’Italia, in cui un
sistema di imprese vivo fa da calamita a consistenti flussi di mano d’opera immigrata. Negli
ultimi anni, inoltre, un elevato numero di ricongiungimenti familiari è stato la cartina di
tornasole di una crescente volontà stanziale dei nuovi residenti stranieri. Se a beneficiare di
questa situazione è sicuramente il sistema locale delle imprese, il possibile verso della
medaglia possono essere le ricadute sul piano della tenuta del tessuto connettivo della
cittadinanza di fronte a mutamenti talmente rapidi. Sono da sottolineare, a questo
proposito, attivismo e operosità da parte dell’amministrazione comunale nel porre in essere
adeguati livelli di erogazione di servizi e progettazione sociale che, coinvolgendo in uno
sforzo comune l’intera comunità, contribuiscono ad alimentare il senso di sicurezza e la
tradizionale coesione sociale della cittadinanza.
PUNTI DI FORZA
x
Forte senso di appartenenza della
comunità al proprio territorio
x
x
158
PUNTI DI DEBOLEZZA
x
Cultura sociale locale a genesi
contadina, segnata dai valori della
solidarietà
Crescenti difficoltà da parte della
componente femminile e giovanile a trovare
nuove opportunità occupazionali in
presenza di elevati titoli di studio
x
Comunità locale dinamica, aperta alle
innovazioni
Crescente senso di insicurezza nelle giovani
generazioni
x
L’incremento complessivo della
popolazione è dovuto soprattutto al forte
incremento migratorio (il tasso di
incremento migratorio nel 2005 è pari al
16,6 contro l'8,7 dell’alta valle del Tevere, il
14,2 della provincia di Perugia ed il 10,3
dell’Umbria)
-------segue
x
Benessere economico diffuso
x
Dinamica occupazionale positiva, con
una disoccupazione contenuta
x
Una lunga continuità di governo locale
ha garantito un’attenzione costante al
sociale da parte dell’amm.ne comunale
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
x
Presenza di un solido partenariato
istituzionale e sociale nel campo delle
politiche del lavoro, della formazione e
dell’istruzione
x
Rete dei servizi sociali efficiente
x
Alti livelli di erogazione dei servizi al
cittadino, a costi contenuti (mense
scolastiche, trasporto scolastico)
x
Diffusa coesione sociale
x
x
Forte presenza della cooperazione
sociale, dell’associazionismo e del
volontariato
x
x
Facilità nel coinvolgimento e nella
partecipazione della popolazione e
delle reti associative alla progettazione
sociale
x
Azione dell’amministrazione comunale
percepita positivamente
x
Dinamismo del sistema produttivo, che
attira una quota consistente di mano
d’opera immigrata
x
Popolazione in crescita (dal 2002 al
2006 +4%)
x
Tasso di incremento della popolazione
dal 2005 costantemente superiore alla
media dell’Alta Valle del Tevere, della
provincia di Perugia e della Regione
x
Consistente presenza di immigrati (al
1° gennaio 2006 il 10,5% dei residenti
di Umbertide sono stranieri, contro
una media provinciale del 7,4% e
regionale del 6,8%)
x
L’immigrazione assume i caratteri della
stanzialità (negli ultimi anni molti
ricongiungimenti familiari)
x
Crescita numericamente rilevante e costante
di alunni di origine straniera (attorno al
13%, con concentrazioni superiori al 18%
in alcune scuole dell’obbligo) che accedono
alla scuola anche ad anno scolastico iniziato
e con evidenti difficoltà connesse con la
non conoscenza della lingua italiana e/o
con percorsi scolastici irregolari e
frammentari nel Paese di origine.
Percorsi scolastici spesso irregolari e
frammentari nei paesi di origine degli
studenti immigrati
Aumento della complessità didattica e
organizzativa della scuola e necessità di
intervento specializzato da parte dei docenti
curricolari che rilevano bisogni costanti di
interventi di qualificazione professionale
-------segue
159
PUNTI DI FORZA
x
x
160
Le nuove immissioni di popolazione
immigrata provvedono ad un ricambio
generazionale più marcato tra chi entra
e chi esce dal mercato del lavoro,
sostenendo la domanda di lavoro del
sistema produttivo
Tenuta complessiva della percezione di
fiducia e della coesione sociale della
popolazione
x
Attivismo nella regolazione
istituzionale (creazione della Consulta
comunale degli stranieri residenti) e
nella progettazione delle politiche a
sostegno dell’integrazione: nelle scuole
x
Collaborazione del corpo insegnante e
del tessuto associativo ai progetti di
inserimento scolastico
x
Il successo nell’inserimento degli
studenti immigrati è visibile nella
ridotta dispersione scolastica
x
Ulteriore implementazione delle
politiche a sostegno dell’integrazione
x
Politiche di inserimento lavorativo a
favore dei più giovani
x
Il quadro demografico in continua
crescita può nutrire un ulteriore
consolidamento del sistema produttivo
x
Arricchimento culturale della comunità
locale attraverso immissioni di
multiculturalismo
RISCHI
x
Rischio di indebolimento della tradizionale
coesione sociale a causa della consistente
presenza di residenti immigrati
x
Tendenza alla chiusura all’interno del
nucleo famigliare e della comunità di
appartenenza da parte della popolazione
immigrata
x
Crescita della percezione di insicurezza
all’interno della comunità cittadina
x
Domanda di lavoro prevalentemente
concentrata su qualifiche medio - basse, che
penalizza in misura crescente le donne ed i
giovani in possesso di qualifiche elevate
Cartogrammi
161
Dinamica 1991-2001 della popolazione censuaria (variazione %) e indice di ricambio della
popolazione al 2001
Legenda
Variazione popolazione residente
Indice di ricambio
163
Dinamica della popolazione residente dal 2005 al 2006 (variazione %) e indice di vecchiaia al 2005
Legenda
Popolazione residente
Indice vecchiaia
164
Tasso di incremento totale* della popolazione – anno 2005
* Rapporto tra il saldo totale dell’anno e la popolazione media per mille
Legenda
Incremento popolazione
165
Dinamica della popolazione straniera residente dal 2005 al 2006 (variazione %) e incidenza della
popolazione straniera residente al 1° gennaio 2006
Legenda
Popolazione straniera residente
Incidenza popolazione straniera
166
Occupati nell’industria* dal censimento della popolazione 2001 e incidenza occupati dipendenti al
2001
* Quota % sul totale degli occupati
Legenda
Occupati nell’industria
Occupati dipendenti
167
Addetti alle unità locali dell’industria sugli addetti alle unità locali totali – Censimento industria e
servizi, 2001
Legenda
Industria – Addetti unità locali
168
Addetti alla produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo sul totale addetti alle attività
manifatturiere – Censimento industria e servizi, 2001
Legenda
Addetti produzione metallo su addetti attività manifatturiera
169
Addetti al tessile e abbigliamento sul totale addetti alle attività manifatturiere – Censimento
industria e servizi, 2001
Legenda
Addetti tessile su addetti attività manifatturiera
170
Imprese del settore agricoltura e pesca iscritte nei registri delle CCIAA al 31/12/2004 – Incidenza sul
totale
Legenda
Imprese agricoltura e pesca
171
Incidenza dei seminativi sul totale della superficie aziendale SAU
Legenda
Superficie SAU
172
Dinamica delle presenze turistiche dal 1999 al 2005 (variazione %)
Legenda
Presenze turistiche
173
Incidenza degli esercizi extralberghieri sul totale dell’offerta ricettiva – Anno 2005 e incidenza per
numero letti
Legenda
Esercizi extralberghieri
Numero letti
174
Flussi lavoratori in uscita e in entrata
Città di Castello
603
423
Montone
174 270
Umbertide
48
128
Gubbio
3439
67
Legenda
161
188
Trevi
Campello
sul Clitunno
574
377
Flussi lavoratori in entrata
Flussi lavoratori in uscita
Perugia
Flussi lavoratori in entrata
Flussi lavoratori in uscita
Flussi lavoratori in entrata
Flussi lavoratori in uscita
Flussi lavoratori in entrata
Flussi lavoratori in uscita
Flussi lavoratori interni
Flussi lavoratori in uscita
Flussi lavoratori in entrata
Flussi lavoratori in uscita
175
Flussi lavoratori in uscita e in entrata
Città di Castello
251
112
Montone
42 11
Umbertide
47
10
Gubbio
1791
11
103
15
67
Trevi
Campello
sul Clitunno
305
Perugia
Legenda
Flussi studenti in entrata
Flussi studenti in uscita
Flussi studenti in entrata
Flussi studenti in uscita
Flussi studenti in entrata
Flussi studenti in uscita
Flussi studenti in entrata
Flussi studenti in uscita
Flussi studenti interni
Flussi studenti in uscita
Flussi studenti in entrata
Flussi studenti in uscita
176
Appendice statistica
177
Superficie (in ettari) delle aziende faunistico-venatorie e agrituristico-venatorie - Anno 2004
Umbertide
Provincia di Perugia
Umbria
Aziende
Aziende
faunistico-venatorie agrituristico-venatorie
1.385
61
18.807
9.864
22.526
12.886
Totale
1.446
28.671
35.412
% su superficie del
comune
7,2
4,6
4,2
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
Superficie (in ettari) delle zone di ripopolamento e cattura ed oasi di protezione - Anno 2004
Zone di ripopolamento e cattura
Totale
1.847
27.119
41.964
Umbertide
Provincia di Perugia
Umbria
% su superficie del comune
9,2
4,3
5,0
Oasi di protezione
% su superficie del
Totale
comune
325
1,6
12.330
1,9
15.545
1,8
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
Attingimenti e consumi idrici per tipologia di coltura - Anno 2004
Umbertide
Provincia di
Perugia
Umbria
Attingimenti idrici
Acqua
prelevata
(metri
cubi)
Licenze
87
568.560
1.511
1.966
9.238.668
10.277.913
Superficie coltivata (ettari)
Totale Barbabietola Girasole
475,50
11,01
15,98
9108,03
9829,50
864,64
916,03
159,91
163,91
Mais
148,26
3071,62
3267,03
Medica Tabacco
13,97
265,99
342,75
366,69
3712,21
4075,69
Varie
19,30
966,90
1040,15
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
179
Produzione di rifiuti solidi urbani e raccolta differenziata - Anno 2004
Rifiuti solidi urbani
Totale
(tonnel- Pro capite
late) (chil.) (a)
8.380
540,1
412.079
656,6
536.479
628,6
Umbertide
Provincia di Perugia
Umbria
Totale
(tonnellate)
2.099
108.549
143.546
Raccolta differenziata
%
Vetro
% Carta e
cartone
sul
totale
% su Rsu sul totale
25,0
21,1
17,5
26,3
37,1
11,0
26,8
33,5
12,0
%
Plastica
sul totale
2,4
3,4
3,7
%
Metallo
sul totale
6,3
11,0
10,0
a) La produzione pro capite è calcolata rispetto alla popolazione residente media dell'anno.
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
Ditte che svolgono attività di recupero di rifiuti non pericolosi ai sensi del d.m. del
febbraio 1998 - Anno 2004
Ditte attive (valori
assoluti)
12
224
293
Umbertide
Provincia di Perugia
Umbria
Ditte attive per 10.000
abitanti
7,7
3,6
3,8
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
Corsi di formazione professionale, corsisti e durata media - Anno 2004
Corsi pubblici
Umbertide
Provincia di
Perugia
Umbria
Corsi privati
Numer
o corsi
3
Corsi
effettivi
23
Durata
media (in
ore)
400
562
1.172
6.879
9.132
314
269
Numer
o corsi
189
282
2.029
2.457
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
180
Totale
Durata
Corsi media
effettivi (in ore)
174
163
Numero
corsi
3
Corsi
effettivi
23
Durata
media
(in ore)
400
751
1.454
8.908
11.589
279
248
Protesti, importo complessivo e importo medio - Anno 2004
Protesti
244
16.522
23.800
Umbertide
Provincia di Perugia
Umbria
Importo complessivo (in migliaia
di euro)
220,98
44.107,00
59.042,04
Importo medio
(in euro)
905,64
2.669,59
2.480,76
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
Imprese per forma giuridica al 31 dicembre 2004*
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Ditte
individuali
1.059
1.507
5.150
41.195
54.254
Società di
persone
386
478
1.699
13.303
16.828
Società di
capitali Altre forme
162
21
185
25
773
107
6.479
1.123
8.517
1.474
Totale ditte
1.628
2.195
7.729
62.100
81.073
Di cui
artigiane
540
677
2.745
19.110
24.539
Umbertide
SLL Umbertide
Area Alta Valle del Tevere
Provincia di Perugia
Umbria
Ditte
individuali
65,0
68,7
66,6
66,3
66,9
Società di
persone
23,7
21,8
22,0
21,4
20,8
Società di
capitali Altre forme
10,0
1,3
8,4
1,1
10,0
1,4
10,4
1,8
10,5
1,8
Totale ditte
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Di cui
artigiane
33,2
30,8
35,5
30,8
30,3
* dati della Camera di commercio di Perugia.
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
181
Imprese per settore di attività economica iscritte al 31 dicembre 2004 nei registri delle CCIAA
Industria
Agricol-tura
e pesca
Umbertide
SLL Umbertide
392
Manifat- Costrutura
zioni
282
Servizi
Altre
Industrie
215
4
Totale
Indu- Com- AlberTrastria mercio
ghi sporti
501
417
86
48
Altri
servizi
alle Altri Totale Senza
Ser- codiCre- impre- servifica
se
zi
vizi
dito
21
79
81
732
Totale
3
1628
683
340
281
5
626
498
111
64
24
91
94
882
4
2195
2066
1440
1064
9
2513
1602
338
247
134
462
357
3140
10
7729
Prov. Perugia
15.496
8.186
8.634
87
16907
15.096
3.005
2.374 1.372
4.666
2993
29506
191 62100
Umbria
19.825
10.267
11.206
99
21572
20.572
3.876
2.986 1.817
6.073 4.055
39379
297 81073
Agricol-tura Industria
Servizi
Senza
Codifica
Totale
Area Alta Valle del Tevere
Umbertide
24,1
30,8
45,0
0,2
100,0
SLL Umbertide
31,1
28,5
40,2
0,2
100,0
Area Alta Valle del Tevere
26,7
32,5
40,6
0,1
100,0
Prov. Perugia
25,0
27,2
47,5
0,3
100,0
Umbria
24,5
26,6
48,6
0,4
100,0
Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat -Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbrian°10
182
Fallimenti con procedura avviata nel 2004
Valori assoluti
2
33
137
Umbertide
Provincia di Perugia
Umbria
Valori per mille imprese attive (a)
1,2
1,7
1,7
(a) Imprese attive iscritte agli archivi delle Camere di commercio
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
Impieghi, depositi e sportelli bancari al 31 dicembre 2004
Umbertide
Provincia di Perugia
Umbria
Impieghi
(in milioni di euro)
189,58
10.382,99
12.859,87
Depositi
(in milioni Numero Impieghi per 100
di euro) sportelli milioni di depositi
109,81
9
172,6
5.871,09
409
176,8
7.668,17
530
167,7
Depositi
per
sportello
12.200,56
14.354,75
14.468,25
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
Infortuni sul lavoro avvenuti e denunciati all'Inail per settore di attività economica
Umbertide
Provincia di Perugia
Umbria
Agricoltura
80
1.968
2.253
Valori assoluti
Industria e
servizi Conto Stato Totale
552
3
35
14.424
543 16.935
17.537
673 20.463
Valori per 100 addetti (a)
Agricoltur Industria
a
e servizi
Totale
23,6
17,0
17,7
19,3
11,5
12,5
17,0
10,8
11,6
(a) Il numero di addetti è quello relativo alle imprese iscritte al registro della Camera di commercio
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
183
Incidenti stradali, feriti, Rm, Rf e Rp - Anno 2004
Umbertide
Provincia di Perugia
Umbria
Incidenti
49
2.601
3.614
Feriti
69
3.670
5.107
Morti
2
81
103
RM*
40,8
31,1
28,5
RF**
1.408,20
1.411,00
1.413,10
RP***
28,2
21,6
19,8
* Indicatore di mortalità calcolato come rapporto tra il numero di decessi in incidenti e il numero di sinistri
per mille
** Indicatore di lesività calcolato come rapporto tra il numero di feriti in incidenti e il numero di sinistri per
mille
** Indicatore di pericolosità calcolato come rapporto tra il numero di decessi in incidenti e il numero di
decessi e feriti per mille
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
Incidenti stradali per tipo di strada - Anno 2004
Fuori abitato
Umbertide
Provincia di Perugia
Umbria
Nell'abitato
20
1.754
2.437
Totale
29
847
1.177
Di cui strada
statale
7
193
284
Di cui strada
provinciale
17
401
545
Di cui autostrada
o raccordo
autostradale
106
173
Totale
49
2601
3614
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
Incidenti stradali per tipologia di strada - Anno 2004 (valori per 10.000 abitanti)
Umbertide
Provincia di Perugia
Umbria
Totale
31,6
41,4
42,3
Di cui abitato
12,9
27,9
28,6
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
184
Di cui strada
statale
11,0
6,4
6,4
Di cui strada
provinciale
4,5
3,1
3,3
Incidenti stradali per giorno della settimana - Anno 2004
valori assoluti
Umbertide
Provincia
di Perugia
Umbria
valori %
LunedìGiovedì
21
Venerdì
7
Sabato
10
Domenica
11
1.478
2.077
406
569
365
487
352
481
Totale
49
LunedìGiovedì
42,9
Venerdì
14,3
2.601
3.614
56,8
57,5
15,6
15,7
Sabato Domenica
20,4
22,4
14,0
13,5
13,5
13,3
Totale
100,0
100,0
100,0
Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10
185
Bibliografia
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ISTAT, 5° Censimento generale dell’Agricoltura, 2000
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ISTAT, 8° Censimento generale dell’Industria e dei Servizi , 2001
ISTAT, Ufficio Regionale dell’Umbria, Conoscere l’Umbria n.8, 2004
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ISTAT, Ufficio Regionale dell’Umbria, Conoscere l’Umbria n.10, 2006
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www.dawinci.istat.it
www.demo.istat.it
I dati riguardanti il turismo sono stati forniti dal Servizio Turistico - Regione dell’Umbria
188
NOTE
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Agenzia Umbria Ricerche
Via Mario Angeloni, 78/C - 06124 PERUGIA
Tel. 075.5045805 - Fax 075.5002905
e-mail: [email protected]
www.aur-umbria.it
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