Francesco Tesei
Mentalica
Idee per il Mentalista
EDIZIONI LA PORTA MAGICA
Titolo: “Mentalica”
Autore: Francesco Tesei
Editing: Flavio Desideri, Silvia Niccoletti, Alessandra Valentini
Edizioni La Porta Magica s.a.s. di Flavio Desideri e C. - Viale Etiopia 18 - 00199 Roma
Tel/Fax 068601702 - E-mail: [email protected] - Web: www.laportamagica.it
Terza edizione luglio 2013
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa
in qualsiasi forma senza il permesso scritto dell’Editore.
Dedicato a Dida,
che mi ricordò queste
parole proprio quando
ne avevo più bisogno…
Bisogna avere
un caos dentro di sé,
per generare
una stella danzante.
Nietzsche
Mentalica
Finalmente un altro libro dedicato all’Arte Magica in italiano.
E, finalmente, un altro libro in italiano di magia mentale.
Un libro scritto, per nostra fortuna, da chi i libri li legge, li capisce, li
analizza.
P re fa z ione
PREFAZIONE
E’ un libro scritto da chi la testa, ovvero la mente, unico vero
“attrezzo magico” dei mentalisti, la sa usare davvero.
L’autore di questo interessantissimo e godibilissimo libro, che spazia
dalle tecniche più sofisticate ed elaborate alle semplici “astuzie” del vero
mentalismo, è persona colta, intelligente, che si chiede il perché delle
cose, che analizza i dettagli alla ricerca del giusto equilibrio e della giusta
motivazione di ogni situazione.
Le idee proposte sono tutte degne di nota, gli effetti tutti adatti
anche alle situazioni più importanti, palco compreso.
Non possiamo che chiederci: a quando il prossimo?
Alfonso Bartolacci
I
Credere nella fantasia
“First of all, entertain!”, raccomanda il signor Larry Becker.
Un gioco di magia non vale niente se non si riesce ad emozionare il
pubblico; questo non vuol dire dover arrivare a spaventare la gente, o
A p p u n t i
Mentalica
sognare di vedere il pubblico in lacrime per un giochetto di carte presentato
sotto forma di poesia: non è così semplice. Un regista impiega due ore di
film, con una trama che si sviluppa in maniera attentamente studiata per
culminare in un momento topico nel quale il pathos diventa tale da
commuovere il pubblico (quando un film è girato bene!).
Vi sono emozioni meno violente su cui un prestigiatore deve puntare: lo
stupore e la sorpresa che, accumulati effetto dopo effetto con il giusto ritmo,
possono riuscire a creare un’atmosfera surreale, dove l’impossibile è
possibile, dove la magia esiste davvero. In effetti, l’idea che i sogni possano
diventare realtà tende a far emergere il bambino che è dentro ognuno di noi
e quindi riesce a toccare corde molto sensibili dell’animo umano. Se riusciamo a far giocare il pubblico con la propria fantasia e a farlo credere in
quella fantasia, proprio come quando si era bambini, gli faremo passare un
po’ di tempo lontano dai frenetici problemi quotidiani della vita moderna e,
per questo, ci ringrazierà.
1
C a so e vo lo nt à
Mentalica
CASO E VOLONTA’
Questo effetto è nato per combinazione, anzi, per un lucchetto a
combinazione. Alla Notte Magica di Chieti del ‘96, gli amici Alessandro
Brocco e Maurizio Mancini mi regalarono un lucchetto a combinazione
mostrandomi una routine di David Jones, nella quale lo spettatore riusciva a trovare la combinazione giusta grazie alla propria data di nascita.
Dal mio tentativo di ampliare quella routine, soprattutto per dare un
senso al lucchetto, nasce questo gioco a mio parere interessante perché
complesso e ricco di effetti concatenati.
Effetto in breve
Una coincidenza di scelte, l’apertura del lucchetto, la sparizione di
una carta con successiva apparizione in un altro mazzo di carte dal dorso
di colore diverso.
Note sulla presentazione: uno degli elementi più importanti dell’intera routine è la sincronia tra quello che si dice e quello che si fa con
le carte: poiché ciò che mostrate con le carte vuole essere una metafora
di ciò che state dicendo, è importante fare la cosa giusta mentre dite ogni
frase, in modo che gli spettatori possano sempre mettere in relazione
quello che raccontate con quello che succede e non perdano il filo. Le
frasi in corsivo descrivono i movimenti da compiere.
Presentazione
1a Parte: “La vita è piena di avvenimenti determinati dalle nostre
scelte e, d’altra parte, da avvenimenti che «ci piovono sulla testa» in
maniera del tutto casuale. Vorrei partire da questi ultimi... fin dall’inizio
molte cose sono regolate dal Caso, basti pensare al nostro stesso giorno
di nascita: nessuno lo può scegliere, è una cosa assolutamente casuale.
Lei, per esempio, in quale giorno è nata?”.
Direte questo mentre estraete un mazzo di carte, lo mescolate, e vi
rivolgete ad una spettatrice vicina a voi.
“Il 16 maggio” vi risponde, supponiamo, la signora.
“Vuole per cortesia contare qui sul tavolo, faccia in basso, una carta
per ogni lettera delle parole «SEDICI MAGGIO»... grazie.
Bene, mettiamo da parte l’ultima carta che ha contato (mettetela in
2
un angolo del vostro tappetino). Questa carta è stata scelta in maniera
casuale utilizzando un elemento altrettanto casuale: la sua data di nascita.
Se fosse nata un giorno diverso magari sarebbe stata scelta la carta
precedente, o magari quella seguente, o chissà quale altra (direte mostrando i valori diversi delle due carte e quindi, stendendo l’intero mazzo
faccia in alto, quelli delle altre, per poi raccoglierle e ricomporre il mazzo).
Per fortuna ci sono anche le occasioni nelle quali ci è dato di
scegliere, di decidere liberamente, cosa fare (mettete via il mazzo che avete
usato e prendetene un altro dal dorso identico, estraendolo dall’astuccio).
Vuole per cortesia scegliere una carta? Me la indichi toccandola con
l’indice (dite mentre avete fatto un ventaglio faccia in basso. Estraete la
carta indicata, dopo aver insistito anche sulla possibilità di cambiarla con
un’altra, mettendola sul tavolo a fianco di quella scelta in precedenza).
Questa volta poteva decidere liberamente una qualunque carta
(direte alzando il ventaglio facce verso il pubblico per mostrare i valori
diversi) e la sua scelta è caduta su quella (indicando la carta sul tavolo).
Il problema è che nella vita Caso e Volontà sono spesso fusi insieme
(alle parole “fusi insieme” mettete le due carte una sull’altra), sono uno
frutto dell’altra, si mescolano e si confondono (mescolate le due carte in
punta di dita, tenendole sempre parallele al piano del tavolo e poi
riappoggiatele una sull’altra sul tappetino), e così per noi diventa difficile, a
volte impossibile, scindere questi due elementi (alla parola “scindere”
appoggiate un dito sul dorso della carta superiore e, con una leggera
pressione, spostatela a fianco dell’altra) per capire se un avvenimento è
veramente frutto delle nostre scelte (girate lentamente faccia in alto una
delle due carte, mostrando che si tratta, per esempio, del 5 di Quadri) o se è
semplicemente frutto del Caso (girate lentamente l’altra carta che sarà
anch’essa un 5 di Quadri)”.
C a so e vo lo nt à
Mentalica
2a Parte: “C’è però chi sostiene che, invece, tutto sia in realtà già
scritto nel «libro del destino» (mentre dite questo estraete da una tasca
della giacca una piccola agendina, qualcuno del pubblico forse sorriderà
all’idea che quel libricino sia il “libro del destino”).
Sì, in effetti questo non è il libro del destino, ma semplicemente la
mia agenda. Come vedete in ogni giorno dell’anno ho scritto un numero
diverso ed anche il nome di una carta (ogni giorno ha una carta diversa)”.
A questo punto richiamate l’attenzione su un terzo mazzo di carte che è
sempre stato sul tavolo (dal dorso rosso) il cui astuccio è forato e chiuso da
un lucchetto (anche ogni carta ha un buco nello stesso punto così da
permettere al lucchetto di passare e di chiudere il mazzo). Mentre parlate fate
provare a qualcuno a digitare 5 cifre per aprire il lucchetto. Fate ora provare
3
CONCLUSIONI
Qual è l’utopia di un mentalista?
“Vuole pensare una carta, per cortesia? ...Si concentri sul valore della
carta... ecco, sì... credo di poterla leggere dalla sua stessa mente: lei sta
pensando il 6 di cuori.”
Questo è il limite estremo, il sogno di ogni prestigiatore appassionato di telepatia, ma è anche un livello che difficilmente si potrà
raggiungere.
C o n c l u s i o n i
Mentalica
Nel corso degli anni, comunque, vi è stato un progressivo sviluppo
del mentalismo che ha continuato ad approfondire i concetti su cui si
basa, a crearne di nuovi e a rispolverarne di dimenticati rivisitandoli in
chiave moderna.
Questo è uno degli elementi che più mi affascina di questa branca
della magia, cioè il fatto che sia in costante evoluzione, che nuove idee
vengano continuamente pubblicate, a dimostrazione di quanto il
pensiero dell’uomo (e dell’artista) sia sempre in movimento.
E non a caso parlo di pensiero; ecco un altro elemento che mi piace
del mentalismo: il fatto che alla base di esso ci sia proprio il pensiero.
Cercherò di spiegarmi meglio con un esempio elementare: in un
numero di magia generale vediamo un foulard che sparisce, poi riappare,
poi cambia colore per trasformarsi, infine, in una candela.
Il mago si serve di un apparato e, in un certo senso, è l’apparato a
compiere la magia (sparisce, si trasforma ecc...); al centro del
mentalismo invece c’è solo ed esclusivamente l’uomo ed il suo pensiero.
D’accordo, anche il mentalista usa degli “apparati”, cioè degli
oggetti che gli permettono di presentare i suoi esperimenti. Ma, se ben ci
pensate, la funzione di questi oggetti spesso si esplica nella parte iniziale
del gioco, semplicemente per creare delle basi su cui tentare un effetto
(cioè uso un mazzo di carte per farti scegliere una carta perché “dovrai
pur pensare qualcosa se devo leggerti il pensiero”!), ma nel momento
topico del gioco gli oggetti in sé hanno già svolto la loro funzione e ciò
che rimane in primo piano è, appunto, il pensiero del mentalista e dello
spettatore chiamato ad aiutarlo.
Quante volte avrete sentito dire che l’importante non è il gioco ma
51
C o n c l u s i o n i
Mentalica
chi lo esegue; ecco, nel mentalismo non ci si può “nascondere” dietro a
effetti di luce, funghi di fumo, fuochi e fiamme, apparati giganti o
eleganti bastoni, tavolini e foulards.
Nel mentalismo la gente non sarà distratta da niente di tutto ciò:
guarderà sempre e solo voi.
Alla luce di queste considerazioni forse capirete cosa intendo in
Critiche, critiche..., quando dico “dobbiamo avere coscienza di chi
siamo”; perché, soprattutto nel mentalismo, il pubblico capisce chi
siamo, percepisce (spesso senza rendersene conto, ecco che poi si sente
parlare di “impressione”) cose che nemmeno immaginiamo, riesce
insomma a guardarci molto in profondità e ad avvertire se siamo dei
“prestigiatori della domenica” o se c’è davvero dello studio e soprattutto
della passione dietro a ciò che stiamo facendo.
Inoltre, il mentalismo riesce a conciliare qualcosa che a prima vista
potrebbe risultare come una contraddizione: pur essendo un tipo di
magia nella quale “il mago è tutto”, non è limitato da cliché estetici,
cosa invece piuttosto rilevante in tutti gli altri rami della magia (ve li
immaginate i Pendragons a fare magia comico-demenziale e Mr. Forest
a presentare seriamente l’Interlude?).
Nel mentalismo non vi sono canoni fisici fissi, chiunque in teoria
può fare il mentalista, proprio perché il mentalismo basa il suo esistere
su una cosa che non è fisica ma è “invisibile, intoccabile, inafferabile”: il
pensiero. Mentalisti come Max Maven o T. A. Waters hanno aggiunto
anche una componente “fisica” (il trucco del viso o lo sguardo sempre
serio e “minaccioso”), ma questo non è assolutamente obbligatorio,
pensate a Larry Becker, Lee Earle, Docc Hilford, Christopher Caldwell,
Tony Binarelli, Ted Lesley ecc... In questo senso il Mentalismo è forse il
ramo della magia più “democratico”!
Ciò, però, non vuol dire che da domani siamo tutti mentalisti,
perché se non è richiesto nessuno stereotipo fisico in compenso è
richiesta una grande capacità teatrale. Ciò non vuol dire essere “drammatici”, ma sapere stare in scena davvero, avere i tempi giusti (una delle
cose più difficili da imparare, nel caso non li si abbia già naturalmente),
saper creare il pathos con stile (perché alla fine è sempre una questione
di stile!) e così via...
Infine il Mentalismo, pur essendo il ramo più “povero” e semplice
dal punto di vista dei mezzi tecnici che presenta in scena, è forse quello
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che ha la più alta potenzialità evocativa.
Pensate: il Mentalismo vive di effetti che in realtà sono per lo più
costruzioni psicologiche, di cose che non si vedono, non esistono (“...
ecco, sì... percepisco qualcosa... sento una vibrazione...”), e proprio questo
alla fine gli permette di emozionare il pubblico in una maniera così
“interiore”.
Ecco cosa intendo quando suggerisco di “fare giocare il pubblico
con la propria fantasia” (vedi Credere nella fantasia).
In fondo, una persona rimane più colpita se moltiplichiamo un
ditale o se riusciamo a leggerle dentro, a capire i suoi pensieri, a...
sfiorarle l’anima?
C o n c l u s i o n i
Mentalica
Perché, in realtà, sebbene oggi il Mentalismo si presenti per lo più
con uno stile brillante, veloce, non pesante ed esagerato (cosa che in
linea di massima condivido, visto che dobbiamo reggere il confronto con
un pubblico più che mai smaliziato e disincantato), alla fine il messaggio
subliminale che il mentalista suggerisce è “io posso guardarvi dentro”,
cosa che spaventa ma, allo stesso tempo, affascina terribilmente.
E’ tutto, non mi rimane altro che ringraziarvi per aver letto fin qui...
Ora che sono arrivato a questo punto mi rendo conto di quanto
tempo e soprattutto quanta concentrazione ed energia ci voglia per
scrivere un libretto anche piccolo e in fondo di modeste pretese come
questo.
Ci sono volute intere giornate davanti al computer per mettere
insieme tutto quanto, ma volevo arrivare in fondo per condividere le mie
idee e le mie piccole riflessioni con voi, colleghi ed amici di questa pazza
tribù...
In bocca al lupo!
Lo scopo della vita è lo sviluppo di noi stessi,
la perfetta realizzazione della nostra natura:
è per questo che noi esistiamo.
Oscar Wilde
“Il ritratto di Dorian Gray”
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INDICE
Prefazione .......................................................................................................I
Appunti - Credere nella fantasia .................................................................. 1
I n d i c e
Mentalica
Caso e volontà ................................................................................................ 2
Appunti - Critiche, critiche ........................................................................... 9
Nuovo miracolo ........................................................................................... 10
Appunti - Finito lo spettacolo lasciate gli abiti da mago nel camerino! .. 20
Sense & Sensitivity ...................................................................................... 21
Il Principio MD ............................................................................................ 23
Appunti - La parola magica: Sensibilità..................................................... 28
Utopia ........................................................................................................... 29
Appunti - Prima dell’artista viene l’uomo ................................................. 40
Passaggio invisibile ...................................................................................... 41
Zodiaco......................................................................................................... 45
Conclusioni................................................................................................... 51
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ALTRI TITOLI DE
LA PORTA MAGICA
13 Gradini al mentalismo, Tony Corinda
Riconosciuto universalmente come la “bibbia”
del mentalismo, è il libro su cui si sono formati
tutti i seri cultori di questa arte. In due volumi
tradotti e pubblicati in italiano con l’usuale
perizia de La Porta Magica.
Confidenze di un mentalista, Alfonso
Bartolacci (3 voll.)
I libri che hanno fatto conoscere Alfonso
Bartolacci, ora tra i più importanti esponenti
italiani del mentalismo.
Dentro la quinta dimensione, Tony Binarelli
Tony Binarelli non ha bisogno di presentazione. Il
primo in Italia a presentare il mentalismo al grande
pubblico televisivo.
Questi ed altri titoli disponibili su
www.laportamagica.it
Stampato da
AtenaNet s.r.l.
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