Si avverte che gli incaricati
alla diffusione non possono
essere appartenenti
alla Polizia di Stato
né a Forze dell’Ordine.
In ragione di ciò vi invitiamo a
segnalare anomalie
rispetto a quanto sopra.
Periodico Ufficiale Nazionale della CONSAP - C.N.P.S. anno XIII numero 3 marzo 2011 - Registrazione Tribunale Civile Roma n. 542/99
CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE
SINDACATO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO DELLA POLIZIA DI STATO
Sommario
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Registrazione Tribunale Civile
di Roma n. 542 del 01/11/1999
EDITORIALE
Perché manifestiamo in tutta Italia?
La Consap incontra al Viminale il Capo della Polizia
Consiglio Nazionale, un sindacato unito ed in ottima salute
Relazione del Segretario Nazionale Gianni Valeri
Palazzo Chigi: incontro inutile e deludente
Relazione del Segretario Nazionale Guglielmo Frasca
Polizia, la Consap protesta in tutta Italia e davanti al Viminale
Ancona: sciopero e manifestazione Consap
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Esito incontro con il Vice Capo della Polizia Basilone.
A rischio assegni di funzione, classi e scatti
Incontro con il Ministro Maroni, in visita nella regione Marche
Unità d’Italia. IO LA FESTEGGIO!!!
Ricompense al personale: grido d’allarme, occorre più trasparenza
L’onorevole Celori annuncia una grande opera per decongestionare le strade del Lazio
Sicurezza: il disagio della paura
Indennità autostradale: esito incontro, importi irrisori non adeguati ai disagi
Polizia Autostradale di Porto San Giorgio
Minicar, arriva il foglio rosa per le guide pratiche
Da oggi in vigore l’obbligo delle luci diurne per i nuovi modelli di auto
Riforma delle pensioni: 18 anni di servizio
Mortalità stradale, è stata strage di pedoni e utenza debole
L’assalto dei barbari. Roma, capitale d’Italia e della cristianità
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I tutori dell’ordine stanno vivendo uno dei momenti più tristi della loro storia
DE PROFUNDIS PER I POLIZIOTTI
Giostrai, artigiani, circensi: ma nelle città Rom spesso equivale a criminalità
Si avverte che gli incaricati
alla diffusione non possono
essere appartenenti
alla Polizia di Stato
né a Forze dell’Ordine.
In ragione di ciò vi invitiamo
a segnalare anomalie
rispetto a quanto sopra.
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Scegliere di cambiare per mantenere la coerenza di sempre
Cresce in tutta Italia il consenso per il progetto Consap
Alloggiopoli in polizia: fare chiarezza. Rendere pubblico subito elenco beneficiari
Emergenza Lampedusa: per Consap “Spreco di denaro pubblico”
Una vita in prestito, libro del poliziotto-scrittore
CIE, la Consap scrive alla Commissione Bicamerale
Scorte di Polizia: “Che il Capo della Polizia ci impieghi in divisa”
In tema di sicurezza anche i cittadini devono fare la loro parte
Innovazione tecnologica nella terapia non invasiva del tumore alla prostata
Convegno sicurezza stradale a Lucca
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Editoriale
Consap Magazine 2011
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Perché manifestiamo in tutta Italia?
In piazza per difendere i nostri diritti
Giorgio Innocenzi
Segretario Generale
Nazionale Consap
Tanto tuonò che alla fine piovve! Il cartello
dei sindacati si spacca sulla manifestazione. Il siulp e l'ugl polizia si defilano. Il
sap,dopo aver preso atto delle dichiarazioni di impegno del Capo del Governo,
Silvio Berlusconi, circa la volontà di presentare nel Consiglio dei Ministri del 23
marzo un decreto per risolvere il problema del tetto retributivo e del fondo perequativo, ha alla fine deciso di sospendere la manifestazione organizzata per il
14 marzo. La uil polizia, non fa neppure
testo, non manifesta contro il governo per
ragioni di “principio”. In buona sostanza
i “nostri amici” hanno accolto la “raccomandazione” del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che in tutta fretta il 10
marzo scorso, per scongiurare ogni manifestazione di dissenso contro il Governo
e soprattutto il ministro Maroni, aveva
convocato alle ore 19,00 tutte le OO.SS.
rappresentative della Polizia di Stato nella
accogliente Sala Azzurra del Viminale. La
Consap, dunque, ha manifestato il 14
marzo davanti a Palazzo Chigi e a tutte
le Prefetture e Questure d'Italia. La nostra
scelta non è stata sicuramente gradita dal
Dipartimento. Qualche sindacato non
l'ha apprezzata, tanto da scomodarsi a
dichiarare testualmente “che ritiene, ad
oggi, pretestuosa l'azione di altre organizzazioni sindacali che intendono confermare l'azione di protesta del 14
marzo”. La Consap ritiene che vi siano
molte e valide ragioni per scendere in
piazza. Innanzitutto perché non crediamo
più agli impegni assunti da questo Governo. Da troppo tempo, aspettiamo il
varo di questo benedetto provvedimento
idoneo a scongiurare il rischio paralisi del
sistema sicurezza. Abbiamo aspettato
prima l'approvazione di un emendamento alla legge finanziaria, poi di un altro con il decreto mille proroghe, quindi
una bozza di decreto sull'utilizzo degli ottanta milioni concordato tra i ministeri interessati, senza alcun risultato concreto.
Ma, ammesso pure che questa volta il Governo voglia veramente fare qualcosa per
il nostro comparto, non condividiamo il
sistema escogitato. In buona sostanza il
Governo, con l'avallo del Dipartimento
della Pubblica Sicurezza, non intende finanziare con risorse aggiuntive il fondo
perequativo di 80 milioni al fine di riconoscere appieno la nostra specificità professionale, garantendo gli appostamenti
necessari per le promozioni e i relativi
adeguamenti retributivi nel triennio 20112013, ma vuole semplicemente utilizzare
i 119 milioni, a suo tempo destinati al
riordino delle carriere del personale non
dirigente, per sbloccare l'assegno di funzione, classi e scatti e fin'anche il recupero dell'inflazione per la dirigenza. Una
scelta inaccettabile, una vera e propria
pietra tombale su ogni eventuale possibilità futura di realizzare il tanto atteso riordino delle carriere del personale. Una
scelta immorale in quanto gran parte
delle risorse, di esclusiva spettanza del
personale appartenente ai ruoli degli
agenti, assistenti, sovrintendenti, ispettori
andrebbero a beneficio della dirigenza.
Per tali motivi la Consap è scesa in piazza
il 14 marzo per difendere il diritto alla sicurezza contro le logiche aberranti del
palazzo e dei loro ”ingenui” amici.
CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE
Responsabile Nazionale
SPAGNOLI STEFANO
Vice Responsabile Nazionale
GIANLUCA PANTALEONI
Responsabile Italia Settentrionale
MORELLO GIANMARIO
Responsabile Italia Centrale
VANNONI MASSIMO
Responsabile Italia Meridionale ed Isole
DI MURO FILIPPO
Sezione Polizia Stradale Aosta BICCIATO PAOLO
Distaccamento Polizia Stradale Fano PU TENAGLIA IVAN
Sezione Polizia Stradale Asti BENFATTO ROBERTO
Sottosezione Autostradale Pescara TOMEI ROSSANO
Sottosezione Polizia Stradale Avellino Ovest DILUISO PASQUALE
Sezione Polizia Stradale Pisa LAI GESUINO RINO
Sottosezione Polizia Stradale Avezzano SANTUCCI PIETRO
Sezione Polizia Stradale Pordenone FIORINI GIANLUCA
Sezione Polizia Stradale Benevento MIRRA UGO
Distaccamento Polizia Stradale Brancaleone RC BRUZZESE GIUSEPPE
Sezione Polizia Stradale Biella LAZZARINI DANIELE
Distaccamento Polizia Stradale Passo Corese RI COPPOLA IMMACOLATA
Sezione Polizia Stradale Bolzano COCEANO PINO
Centro Operativo Autostradale Polstrada Centro Italia BOVE ANDREA
Sezione Polizia Stradale Campobasso PICA PEPPINO
Sezione Polizia Stradale Roma QUAGLIERI MASSIMILIANO
Sezione Polizia Stradale Catania MILITELLO MICHELE
Centro Operativo Autostradale Roma Nord LOTITO VINCENZO
Sottosezione Autostradale Mondovì CN ALLEGRO ANDREA
Sottosezione Polizia Stradale Albano Laziale RM DI CEGLIE MARCO
Distaccamento Polizia Stradale Scalea CS STABILITO ANTONIO
Sottosezione Polstrada Civitavecchia RM MORMINO MATTEO
Distaccamento Polizia Stradale Soverato CZ PETROSILLO TOMMASO
Sezione Polizia Stradale Salerno DE SANTIS ANTONIO
Sezione Polstrada Ferrara TAGLIANI MARCO
Sottosezione Polizia Stradale Angri SA AURICCHIO RAFFAELE
Sezione Polizia Stradale Firenze CAFIERO VINCENZO
Sottosezione Polizia Stradale Eboli SA APPIERDO ROBERTO
Sezione Polizia Stradale Foggia CASSANO TEODORO
Sezione Polizia Stradale Sassari POLO CRISTIAN
Sezione Polizia Stradale Frosinone OTTAVIANI DOMENICO
Distaccamento Polizia Stradale Città di Castello TR STAZI LUCIO
Sezione Polizia Stradale Isernia DE FALCO DOMENICO
Sezione Polizia Stradale Terni ZUMBO FRANCESCO
Sezione Polizia Stradale L’Aquila MASTRANGELO ANTONIO
Sezione Polizia Stradale Siracusa BIANCA ANGELO
Distaccamento Polizia Stradale Aprilia LT MASTROMANNO MASSIMILIANO
Sezione Polizia Stradale Udine PREDAN ETTORE
Distaccamento Polizia Stradale Porto Recanati MC FRONTONI FABRIZIO
Sezione Polizia Stradale Mestre VE ANGIOLINI SANDRO VITTORIO
Sezione Polizia Stradale Napoli IZZO GIUSEPPE
Sezione Polizia Stradale Vercelli LA MARCA MELCHIORRE
Sottosezione Polizia Stradale Romagnano Sesia NO PANE BRUNO
Sezione Polizia Stradale Jesi AN BELLI ANTONIO
Sezione Polizia Stradale Perugia PETRONI MAURIZIO
Sezione Polizia Stradale Lucca INDRO MARCHI
Primo Piano
Consap Magazine 2011
7
La Consap incontra al Viminale
il Capo della Polizia
Il sindacato di polizia Consap incontra il capo della
Polizia. Una delegazione della Segreteria Nazionale
del sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato guidata dal Segretario Generale Giorgio
Innocenzi ha incontrato presso il Palazzo Viminale il
Capo della Polizia prefetto Antonio
Manganelli.
Fra i temi affrontati nel cordiale colloquio il problema degli stanziamenti pro-poliziotti legati al decreto
mille proroghe in discussione parlamentare, ma anche la necessità di
garantire il massimo impegno con le
risorse disponibili. Un impegno che
la Consap, unitamente al saluto del
Capo della Polizia, ha riferito ai delegati sindacali degli uffici di polizia
di tutta Italia a Chianciano Terme
dove si terrà nei giorni 23 e 24 il Consiglio Nazionale della Confederazione Sindacale Autonoma di
Polizia.
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Primo piano
Consap Magazine 2011
Consiglio Nazionale, un sindacato
unito ed in ottima salute
L'XI Consiglio Nazionale
della Consap, si è concluso
con l'approvazione
all'unanimità di un documento
programmatico.
Il verbale integrale è
consultabile nelle ultime
pagine della rivista
Preceduto dall'incontro tenutosi
presso il Ministero dell'Interno, fra
i vertici nazionali della Confederazione Sindacale Autonoma di
Polizia ed il Capo della Polizia
prefetto Antonio Manganelli, si è
tenuto a fine febbraio il Consiglio
Nazionale della nostra organizzazione sindacale. L'undicesima
assise dal 2001 al 2011. Come
già fu per il Congresso Costituente che nel marzo del 2000
diede vita alla Confederazione
Sindacale Autonoma di Polizia,
anche per questo appuntamento è
stata designata la provincia di
Siena. Sede senese è replicata
anche per questo undicesimo appuntamento, anche se si è cambiato città, da Sarteano dove si
tenne l'assemblea costituente a
Chianciano Terme nei saloni del
prestigioso hotel Villa Ricci.
I delegati delle segreterie provinciale di tutta Italia, con i membri
dell'Esecutivo nazionale, del Consiglio Nazionale e dei collegi dei
Sindaci e dei Probiviri, si so-
Primo piano
Consap Magazine 2011
no confrontati in una due giorni
di acceso confronto ed intenso
dibattito sindacale, sul canovaccio tracciato dall'ordine del giorno precedentemente comunicato
dalla Segreteria Generale Nazionale.
L'XI Consiglio Nazionale della
Consap, si è concluso con l'approvazione all'unanimità di un
documento programmatico e rivendicativo sulla scorta del quale
la nostra organizzazione sindacale avvierà già dai prossimi
giorni una forte mobilitazione su
tutto il territorio nazionale.
Due giorni di lavoro intenso e costruttivo, caratterizzati da passione ed amicizia tra tutti i consiglieri nazionali al quale ha voluto
portare un gradito saluto il Questore di Siena, Giancarlo Benedetti.
Oltre 60 interventi, lavori prolungati sino a notte inoltrata per arrivare alla definizione delle strategie future della Consap. Il Consiglio Nazionale ha ribadito con
9
forza l'attaccamento agli ideali
dell'
, la rivendicazione
del diritto di sciopero, l'alternatività della nostra organizzazione
rispetto a tutte le altre organizzazioni quali strumenti efficaci ed indispensabili per il contrasto delle
inconcludenti politiche governative in materia di sicurezza.
Il Consiglio Nazionale ha, altresì,
ribadito l'impegno della Consap
per il riordino delle carriere, la
previdenza integrativa nonchè
per la revisione del regolamento
di disciplina, di servizio e della
mobilità del personale.
Il Consiglio Nazionali ha inoltre
approvato i regolamenti congressuali per il rinnovo delle cariche
provinciali, regionali e nazionali.
Un sindacato, dunque, unito e determinato, in ottima salute, rinforzato e qualificato dal prossimo ingresso di diversi ed autorevoli
esponenti sindacali provenienti
da altre organizzazioni, pronto
ad affrontare le sfide future.
10
Consap Magazine 2011
Primo piano
Relazione del Segretario Nazionale
Gianni Valeri
La Consap è l'unico sindacato di polizia che al proprio interno ha una struttura nazionale che si occupa
prevalentemente di ruoli tecnici, con relativa Consulta
Nazionale.
In tutte le segreterie provinciali dovranno essere istituite delle consulte provinciali per il ruolo tecnico; sono
già state istituite quelle di Roma, Udine, Messina ed
altre sono in via di definizione.
Questo tipo di organizzazione permetterà un monitoraggio su tutto il territorio nazionale che consentirà di
conoscere particolari problematiche o suggerimenti
utili per poter porre in essere iniziative sindacali a tutela di tutto il settore.
I ruoli tecnici, come sapete, sono stati previsti dalla
legge 121/81, ed istituiti dal Decreto del Presidente
della Repubblica n. 337 del 24 aprile 1982, che ne
determina l'ordinamento ed indica i settori tecnici nei
quali se ne prevede l'impiego, per le esigenze operative di polizia, ed in generale, di supporto al Ministero
dell'Interno.
La nostra Amministrazione, sovente, dimentica od
omette di osservare quanto disposto dalla 337/82.
E' in queste situazioni che la Consap è presente ed interviene tempestivamente.
Basti pensare al rispetto di quanto previsto dai profili
professionali, dove in molti casi dei “solerti” Dirigenti
hanno cercato di impiegare personale tecnico in servizi più svariati, noi siamo intervenuti con forza affermando che l'attribuzione di un profilo professionale
per ogni appartenente ai ruoli del personale che
espleta attività tecnico - scientifica è elemento caratterizzante dello stesso decreto e determina una diversità
ordinamentale rispetto alle corrispondenti qualifiche
del personale che espleta funzioni di polizia, in relazione all'impiego che deve essere disposto in maniera
esclusiva secondo il contenuto della professionalità del
proprio profilo (D.M. 18 luglio 1985).
Addirittura, sono state istituite due commissioni, composte da Prefetti e Dirigenti, che hanno lavorato per
mesi, con costi economici probabilmente elevati, che
avevano il compito di rivedere l'assetto normativo ed
organizzativo dei ruoli tecnici.
Entrambe le commissioni sono miseramente naufragate.
Alcune proposte avanzate dalle predette commissioni,
contenevano norme nettamente penalizzanti e lesive
della dignità degli appartenenti al settore tecnico, la
Consap ha impedito che tali proposte diventassero realtà.
Primo piano
In questi anni abbiamo avanzato diverse proposte,
che a nostro avviso avrebbero prodotto miglioramenti
per tutto il settore, tra l'atro a costo zero, come per
esempio rivedere in termini più moderni e confacenti
alle attuali tecnologie gli obsoleti profili professionali,
la denominazione ed il colore dei tesserini personali
equiparati ai ruoli ordinari, purtroppo i nostri suggerimenti non sono stati recepiti, noi non demordiamo e
continueremo ad incalzare su questi temi l'Amministrazione.
Altra nota dolente, i concorsi per l'avanzamento di
carriera.
I concorsi per Revisore sono banditi con tempi “biblici”, mentre quelli per Perito sono banditi con criteri
molto discutibili.
L'ultimo concorso per Perito lo abbiamo definito una
“farsa”, per l'assurda richiesta di titoli di studio specifici. Sono stati estromessi dal concorso centinaia di
colleghi, con grandi capacità professionali, acquisite
con oltre dieci anni di impiego in servizi tecnici.
Abbiamo presentato centinaia di ricorsi, e grazie alla
nostra mobilitazione i criteri concorsuali futuri, dovrebbero contenere importanti modifiche.
In riferimento al titolo di studio specifico, occorre denunciare un'ulteriore mortificazione per gli appartenenti alla nostra Amministrazione, infatti, con decreto
del Ministero dell'Istruzione del 16 aprile 2009 di
concerto con il Ministero della Difesa, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, è stato stabilito che al personale del ruolo dei marescialli e dei sergenti delle
Forze Armate, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, che hanno frequentato e completato con esito
favorevole, i corsi di formazione generale, professionale e di specializzazione, è riconosciuto, a domanda, il corrispondente diploma di qualifica dei
corsi di studi. In pratica il diploma triennale degli istituti professionali.
La Polizia di Stato è stata incredibilmente esclusa.
Il diploma in parola avrebbe permesso a tutti i canditati esclusi dal concorso per Vice Perito, per mancanza del titolo di studio specifico, di partecipare.
Grazie, al nostro tempestivo e deciso intervento,
presso gli uffici competenti, a breve questo beneficio
dovrebbe essere esteso anche al personale della Polizia di Stato.
Altra novità, è la nascita all'interno della Consap, dell'Osservatorio Nazionale Infermieri della Polizia di
Stato, coordinato dal dott. Maurizio Bellini, che si occupa di tutto ciò che riguarda il settore sanitario, con
Consap Magazine 2011
11
referenti nella maggior parte degli uffici sanitari presenti sul territorio nazionale.
In questi giorni, l'Osservatorio sta predisponendo un
ricorso sempre in riferimento all'ultimo concorso per
Vice Perito, che, nella prova scritta, ha visto risultare
non idonei 70 infermieri su 80 partecipanti, a fronte
di 14 posti disponibili.
Giova ricordare che i dipendenti esclusi, sono tutti laureati in scienze infermieristiche.
Le problematiche riguardanti il ruolo tecnico, che vedono la Consap impegnata per trovare giuste soluzioni sono diverse: la misera indennità meccanografica corrisposta, che tra l'atro molti operatori, pur
avendone diritto non percepiscono, la carenza di
mezzi nel settore motorizzazione, strumenti tecnologici obsoleti nei settori di informatica e telecomunicazioni, uffici sprovvisti di postazioni per consultazioni
ed inserimenti nella nostra banca dati (SDI), corsi di
aggiornamento specifici per settore di appartenenza.
La Consap è presente, negli ultimi anni abbiamo ottenuto sicuramente dei buoni risultati, dando visibilità al
settore tecnico, la nostra azione sindacale continuerà
non tralasceremo alcuna iniziativa, soprattutto, per la
tutela della dignità professionale del personale appartenente ad un settore fondamentale per il buon andamento della nostra Amministrazione
12
Primo piano
Consap Magazine 2011
Palazzo Chigi:
incontro inutile e deludente
Il Sottosegretario Letta ha ascoltato
senza prendere impegni
L'incontro a Palazzo Chigi con il Sottosegretario di
Stato alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta è
stato inutile e deludente.
Letta si è limitato ad ascoltare pazientemente i rappresentanti delle forze di polizia ad ordinamento civile e
militare. Dopo la passerella si è limitato a dire che il
Governo sta preparando un provvedimento a favore
delle forze di polizia che sarà discusso in un prossimo
Consiglio dei Ministri.
Il Governo, dunque, non ha preso alcun impegno sul
superamento del tetto retributivo e sull'integrazione del
fondo perequativo già finanziato con 80 milioni. Alla
luce di ciò appare sempre più probabile, come denunciato dalla Consap, l'utilizzo dei 119 milioni di euro
stanziati per il 2011 e destinati al riordino delle carriere.
Con buona pace dei “sindacatoni” che ancora una
volta hanno tentato maldestramente di spaccare il tavolo negoziale nella speranza di vedere ripagata la
loro "vicinanza" al governo. Purtroppo questo go-
verno non ha alcun rispetto per gli operatori della sicurezza.
Gli impegni assunti da Berlusconi e da Maroni sono
solo carta straccia. Per tali motivi la Consap non può
far altro che intensificare lo stato di mobilitazione. Il
premier Berlusconi nei giorni scorsi aveva promesso
un provvedimento al Consiglio dei ministri di mercoledì per stanziare risorse aggiuntive al comparto sicurezza. Ma martedì, lamentano i rappresentanti dei
sindacati, ”ci hanno detto che domani non ci sarà alcun decreto ed allora ci chiediamo quanto vale la parola del presidente Berlusconi?”.
Primo piano
Consap Magazine 2011
13
Relazione del Segretario Nazionale
Guglielmo Frasca
I lavori dell'odierno Consiglio Nazionale Consap ci
permettono di confrontarci, di scambiare delle idee,
delle proposte e dei suggerimenti. Elaborare, infine,
la nuova e prossima attività sindacale da diramare su
tutto il territorio nazionale.
Questo di oggi è un momento fondamentale, dove le
varie e complesse realtà lavorative si confrontano e
dove l'analisi di ognuno di noi, con i propri contributi,
fornirà al sindacato il sentiero per tracciare un migliore slancio propulsivo per arricchire, da un lato, la
nostra già brillante attività sindacale fatta di conquiste
“sudate” e tangibili, dall'altro lato, invece, per migliorare la qualità della vita lavorativa di ogni singolo appartenente alla Polizia di Stato.
Questo il ruolo che mi preme evidenziare in ognuno
di noi e la missione più importante che deve sempre
primeggiare nelle nostre menti, non lasciando mai il
posto ad azioni singolari del tutto lontane dalla nostra
politica.
Mi riferisco, in questo ultimo caso, ai pochi e fiacchi
allontanamenti dalla nostra O.S., di persone in cerca
solo di profitti personali, contrapposti agli ideali nobili
che avvolgono la Consap e quindi ognuno di noi qui
presente.
Ritengo sia patrimonio prezioso di tutti noi, l'aver portato la Consap tra i maggiori sindacati di Polizia, al
momento come ultimi nella classifica formale della
rappresentatività nazionale, ma sicuramente prima
per onestà, dedizione e lealtà, proprietà che fanno
del nostro sindacato un esempio per tutti e che nel
tempo scaleranno le vette dei migliori rappresentanti.
Tutto questo, tutte queste proprietà che devono inorgoglire tutti noi, sono state trasmesse da un vero leader,
dal segretario di tutti, da una persona a cui dobbiamo
davvero tutto, dall'essere nati 12 anni fa, in un panorama sindacale piatto e sempre più chino all'Amm.ne,
e mai reattivo, all'essere oggi gli interlocutori validi e
determinati delle Istituzioni e della stessa Amministrazione. Parlo di Giorgio Innocenzi che ringrazio pubblicamente ed al quale auguro lunghi successi nella
Consap.
La mia personale esperienza, da Vice Segretario Locale del Reparto Volanti, a Segretario Generale Provinciale di Roma poi, ed attualmente come appartenente al direttivo nazionale, mi ha sempre stimolato
ad essere al servizio di tutti e soprattutto ad imparare
giorno dopo giorno, dagli spunti di tutti i colleghi,
come eticamente un dirigente sindacale deve comportarsi.
Con umiltà e coraggio!
Un saluto a tutti Voi, grazie per avermi ascoltato e sempre forza Consap!
14
Consap Magazine 2011
Primo piano
Polizia, la Consap protesta in tutta Italia
e davanti al Viminale
“Chi ha manifestato oggi ad Arcore, si è prestato al
gioco di Berlusconi che mai come in questo momento appare lontanissimo dai problemi della sicurezza del Paese” la butta giù durissima la Consap, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia
di Stato, che parla di pietra tombale, su ogni futura possibilità di varare il tanto atteso riordino delle
carriere.
La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia
(CONSAP) contrariamente agli altri sindacati di polizia, che sulla manifestazione ad Arcore, contro la Finanziaria, hanno frantumato il cosiddetto cartello,
oggi ha manifestato unita davanti al Ministero dell'Interno ed a tutte le questure d'Italia, per i reiterati tagli
di spesa sulla sicurezza.
La comparsata odierna del Presidente del Consiglio di
fatto non ha prodotto alcun risultato, Berlusconi si è
mosso come un maestro dell'affabulazione, annunciando aumenti senza alcun stanziamento aggiuntivo:
anzi il Governo, con l'avallo del Dipartimento della
Pubblica Sicurezza, non intende finanziare con risorse
aggiuntive il fondo perequativo di 80 milioni al fine di
riconoscere appieno la specificità professionale, garantendo gli appostamenti necessari per le promozioni e i relativi adeguamenti retributivi nel triennio
2011-2013, ma vuole semplicemente utilizzare i 119
milioni, a suo tempo destinati al riordino delle carriere
del personale non dirigente, per sbloccare l'assegno
di funzione, classi e scatti e fin'anche il recupero dell'inflazione per la dirigenza.
“Una scelta inaccettabile ed immorale in quanto gran
parte delle risorse, di esclusiva spettanza del personale appartenente ai ruoli degli agenti, assistenti, sovrintendenti, ispettori andrebbero a beneficio della dirigenza - spiega Giorgio Innocenzi Segretario Generale Nazionale della Consap - una vera e propria pietra tombale su ogni eventuale possibilità futura di realizzare il tanto atteso riordino delle carriere del personale”.
I poliziotti sono stanchi di questa politica dei proclami
e delle comparsate - conclude la Consap - che specula
sulle reali difficoltà operative, mistifica la realtà e non
garantisce nulla di quelli che a suo tempo furono gli
impegni elettorali di questo Governo.
Primo piano
ANCONA: sciopero
e manifestazione Consap
Bertoni: a difesa dei diritti
dei poliziotti
Fedeli allo Stato ma non a questi politicanti. Il 14 marzo protesta del sindacato di polizia Consap davanti alla sede centrale del Governo ed alla questura e prefettura di Ancona. “Come si fa ad avere ancora fiducia
in questi politicanti da strapazzo” se lo chiede la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (CONSAP)
che ha promosso la mobilitazione nazionale e lunedì
14 marzo ha indetto una manifestazione con sit-in e volantinaggi davanti a Palazzo Chigi ed alle prefetture ed
alle questure delle maggiori città del Paese. Con l'ultima manovra finanziaria il governo Berlusconi ha assestato un colpo di grazia alla sicurezza del Paese ma
soprattutto ha danneggiato fortemente gli operatori di
polizia ponendo a serio rischio il pagamento degli assegni di funzione, degli scatti e delle classi stipendiali.
A nulla sono valse le rassicurazioni dei ministri Maroni
e La Russa. Abbiamo aspettato prima l'approvazione
di un emendamento alla legge finanziaria, poi di un altro con il decreto mille proroghe, quindi una bozza di
decreto sull'utilizzo degli ottanta milioni concordato tra
i ministeri interessati, senza alcun risultato concreto. Per
i poliziotti il Governo non è riuscito a far passare alcun
emendamento. “Arrivati a questo punto - afferma il Segretario Generale Provinciale della Consap di Ancona
Mauro BERTONI - non rimane che la strada della mobilitazione per conquistare quel rispetto e quella considerazione che ci è stata sinora negata. Per questi motivi annunciamo la ripresa della nostra mobilitazione,
con una manifestazione che si terrà davanti Palazzo
Chigi ed alle sedi delle maggiori Prefetture e questure
d'Italia il giorno 14 marzo 2011. Ad Ancona , la segreteria provinciale effettuerà un sit-in con volantinaggio dalle ore 08.00 alle 10.30 in via Gervasoni 19
sede della questura e dalle 11.00 alle 12.30 in Piazza
del Papa sede della Prefettura. da Mauro Bertoni Segretario Generale Provinciale CONSAP
Consap Magazine 2011
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CONSULENTE CONSAP CONTATTARE 392 0142693
Primo piano
Consap Magazine 2011
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Consap Magazine 2011
Primo piano
Primo piano
Adnkronos
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - ''Il ministro Maroni che ha facolta' di destinare i fondi solo all'interno del proprio ministero, con la decisione di buttare 350 milioni di euro dalla
finestra, facendo votare il 12 giugno per il referendum, penalizza il settore della sicurezza". Lo afferma il senatore
dell'Italia dei Valori Stefano Pedica. "Con 350 milioni di
euro, infatti- aggiunge Pedica- si potevano tutelare le forze
di polizia ed i vigili del fuoco, vi sono, dei concorsi gia'
espletati con vincitori idonei, che non riescono a prestare
servizio proprio per la mancanza di fondi. Oltretutto, la
polizia di stato piu' volte ha denunciato la mancanza di un
'adeguato trattamento a livello economico nei pagamenti
degli straordinari e strategico, per insufficienza di mezzi'',
continua.
''Domani -annuncia- saro' con il sindacato di polizia Consap alle 12 davanti sotto al Viminale, perche' Maroni non
puo' buttare tali somme dalla finestra solo per un gioco politico utile alla strategia della coalizione cui appartiene'continua Pedica'-Iniziero' inoltre, uno sciopero della fame
se fosse vero che a Razzi e Scilipodi, famosi per aver tradito l'Idv, e' stata concessa la scorta. Se fosse cosi', chiederemo a gran voce le dimissioni del ministro Maroni perche' tali personaggi, dalla dubbia moralita' ed etica , non
necessitano della scorta che viene invece spesso negata a
magistrati o tutti coloro che lottano contro la
criminalita'.Domani sotto il viminale per denunciare il boicottaggio dei referendum, lo spreco che gravera' sulle tasche dei cittadini e la scarsa tutela per le forze di polizia",
conclude Pedica.
Consap Magazine 2011
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Se qualcuno ti perseguita
con telefonate sms e-mail
STALKING
appostamenti e pedinamenti
commette un reato
QUANDO LE ATTENZIONI DIVENTANO PERSECUZIONE
DENUNCIA CHI TI PERSEGUITA E RIPRENDITI LA LIBERTÀ
Ora lo stalking è un reato punibile fino a 4 anni di reclusione (art. 612-bis c.p.)
www.pariopportunita.gov.it
numero antiviolenza 1522
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Consap Magazine 2011
Primo piano
Esito incontro con il Vice Capo della Polizia
Basilone. Arischio assegni di funzione,
classi e scatti
Si è svolto presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il programmato incontro con il Vice Capo della
Polizia, pref. Paola Basilone finalizzato all'esame
delle possibili ricadute sul personale dei tagli operati
dalla legge 122/2010.
Il Dipartimento ha comunicato di voler correggere lo
schema di decreto di ripartizione del fondo che originariamente prevedeva la esclusiva salvaguardia delle
progressioni derivanti:
1) da passaggi da un ruolo all'altro a seguito di concorso;
2) dal conferimento della qualifica o del grado a seguito di frequenza dei corsi di formazione iniziale;
3) dal conferimento delle promozioni il giorno precedente alla cessazione dal servizio;
4) dal conferimento delle promozioni per merito straordinario o corrispondenti;
5) dal conferimento del grado al personale volontario che ha contratto ferme prefissate;
6) dalle promozioni con decorrenza antecedente al
1° gennaio 2011.
Il pref. Basilone ha quindi illustrato una bozza di
emendamento da includere nel provvedimento c.d.
milleproroghe in discussione al Senato finalizzato all'utilizzo dei 119 milioni, a suo tempo destinati al riordino delle carriere del personale non dirigente, per
garantire il pagamento dell'assegno di funzione, delle
classi e degli scatti ed il recupero dell'inflazione per
la dirigenza. La Consap, rappresentata da Innocenzi,
Pantano e Strano, ha espresso una forte critica all'inconcludente politica del Ministro Maroni che non è riuscito ad assicurare agli operatori della sicurezza i
fondi necessari per garantire il regolare pagamento
degli emolumenti spettanti al personale.
La Consap ha affermato a chiare lettere di "ritenere il
tentativo di prelievo dei fondi destinati al riordino delle
carriere, pur se per un fine legittimo, la pietra tombale
su ogni eventuale progetto di riqualificazione professionale".
Si fa riserva di comunicare le posizioni del cartello e
del magma uil. Com'è noto il Senato, stamane, in
sede di conversione del decreto milleproroghe, non ha
preso in considerazione alcun emendamento pro-poliziotti. Sono dunque salvi i fondi per il riordino ma resta aperta la partita per salvaguardare i diritti e gli
emolumenti spettanti al personale.
Primo Piano
Consap Magazine 2011
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Incontro con il Ministro Maroni,
in visita nella regione Marche
Una delegazione della Consap composta dal Segretario Generale Regionale Marche Mario Seri e dal Segretario Generale Provinciale di Fermo Stefano Bel
Fiore, guidata dal Segretario Generale Nazionale
Giorgio Innocenzi e dal Segretario Nazionale Raffaele Tavano, ieri, alle ore 11,15, ha incontrata il Senatore Luigi Perruzzotti, Consigliere del Ministro dell'Interno Onorevole Roberto Maroni, per chiedere al
titolare del Viminale di rompere il silenzio dei vertici
della Polizia di Stato e far sapere ai cittadini fermani
ed ai Poliziotti del territorio i tempi ed i modi di realizzazione della Questura e della Sezione Polizia Stradale di Fermo.
Nel corso del cordiale e costruttivo colloquio, i Sindacalisti della Consap hanno consegnato un documento
per il Ministro, con il quale sono state spiegate le preoccupazioni del Sindacato circa gli ingiustificati ritardi dell'Amministrazione competente alla realizzazione degli Uffici Provinciali della Polizia di Stato che
dovranno essere istituiti nel territorio femano, che di
seguito si trascrive.
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Consap Magazine 2011
Primo piano
Primo Piano
Consap Magazine 2011
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Al termine dell'incontro, il Senatore Perruzzotti ci ha
dato assicurazione di concreto interessamento del Ministro per fare chiarezza su una situazione che è a dir
poco paradossale!
La Consap spera di poter ricevere a breve buone notizie, per vedere realizzata la Questura di Fermo e la
Sezione Polizia Stradale ed in pieno regime di funzionalità per le esigenze connesse alla prossime elezioni
amministrative a Fermo!
Squadra Mobile Roma: esito verifica
e confronto - Consap: accertate gravi
e persistenti violazioni
Si è tenuta presso la Questura di Roma la programmata verifica ai sensi dell'art. 4 dell'ANQ e
confronto ai sensi dell'art. 28 del DPR 164/2002
inerente la Squadra Mobile. La riunione, svoltasi
alla presenza del Vice Questore Vicario e del Dirigente della Squadra Mobile, è servita alla Consap per illustrare i motivi di doglianza relativi al
mancato rispetto della espressa previsione normativa, ex art. 16 dell'ANQ, relativamente ai turni di
lavoro straordinario nella misura del 40% del
monte ore assegnato all'ufficio.
La Consap, nella circostanza, ha altresì posto in
evidenza l'anomalo ricorso a cambi turno volontari finalizzati allo svolgimento costante di lavoro
emergente straordinario. La Consap ha ricordato
che per entrambe le violazioni è stata nei giorni
precedenti inoltrata formale diffida alla dirigenza
per richiamarla al rispetto puntuale della normativa vigente in materia.
Le altre organizzazioni, pur riconoscendo la validità dell'istituto del lavoro straordinario programmato hanno sostenuto la tesi dell'atipicità del servizio svolto dalla squadra mobile. Nell'intervento
finale, la Consap ha ribadito la riscontrata violazione contrattuale, ex art. 27 dell'ANQ, da parte
della dirigenza e la necessità, condivisa da tutte
le OO.SS, di una migliore e più puntuale informazione preventiva finalizzata alla conoscenza delle
strategie e degli obiettivi da raggiungere. La questione di una diversa articolazione dell'informazione preventiva è stata favorevolmente valutata
anche dal Vice Questore Vicario.
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In evidenza
Consap Magazine 2011
Unità d’Italia. IO LAFESTEGGIO!!!
La Consap aderisce all’appello de “Il Tempo”
La Consap aderisce all'appello semplice e chiaro lanciato su Il Tempo da Federico Guiglia «Il 17 marzo io
festeggio l'unità d'Italia».
Chiediamo ai nostri associati di firmarlo e sostenerlo,
come un'allegra rivoluzione contro la tristezza di ministri, governatori e imprenditori che ancora tentennano. Tentenna il ministro Roberto Calderoli, che, nonostante lo stipendio e gli onorevoli privilegi di cui
gode, dice che non ci sarebbero fondi per celebrare
il compleanno della patria. Faccia dimezzare fondi e
privilegi all'onorevole casta a cui appartiene, e poi ne
riparliamo.
Tentenna persino il presidente del comitato celebrativo, Giuliano Amato, che concesse al governatore di
Bolzano, Luis Durnwalder, l'abolizione del tradizionale omaggio delle Forze Armate al monumento alla
Vittoria il 4 novembre, e che oggi, da pesce in barile,
scrive: «Tocca alla politica, non a me, valutare se sia
meglio, data l'importanza e la solennità dell'occasione, che la si renda festiva a tutti gli effetti».
Si rifiuta perfino di partecipare alle celebrazioni Durnwalder, sputando sul ricchissimo
piatto che la Repubblica italiana, a cui ha
giurato fedeltà, gli serve ogni anno da più
di sessant'anni per valorizzare l'economia
e la convivenza dell'Alto Adige. Tentenna
l'imprenditrice Emma Marcegaglia, per le
presunte perdite che le aziende potrebbero
subire.
Ricorda l'atteggiamento di quei genitori che
non c'erano mai quando i loro figli soffiavano sulle candeline della torta, perché la
carriera veniva prima delle cose che contano nella vita.
E poi vivono di rimorsi, i genitori e i figli.
Ma io non ho rimorsi per l'Italia, dove sono
arrivato tredicenne dall'Uruguay nel 1973, dopo
averla sognata attraverso i racconti di mio padre mantovano. In Italia mi sono formato, ho creato la mia famiglia, ho coltivato l'amore per la lingua che è il meraviglioso segreto per poter esercitare bene il nostro
mestiere di giornalisti. La mia gratitudine, sono sicuro,
è pari a quella di milioni di cittadini nati in Italia o arrivati dall'estero, italiani dei due mondi o stranieri,
ognuno dei quali ha la sua buona ragione per poter
dire, una volta ogni 150 anni, che l'Italia è bella, nonostante le indignazioni che ogni giorno ci procura la
sua classe dirigente.
Quasi un doloroso pegno quotidiano in cambio della
fortuna di vivere qui. Ma siamo maturi abbastanza
per saper distinguere fra Stato vecchio e nazione moderna, per essere nemici della mafia e della corruzione e felici di Dante e della Ferrari, di Verdi e di Riccardo Muti, di Leonardo e di Marconi, di tutti quelli
che da Roma antica al Rinascimento, passando per
In evidenza
Cristoforo Colombo, ci hanno donato una nazione solare e universale.
Tant'è che la Chiesa cattolica ha a Roma e non altrove
la sua sede e la sua fede. Tant'è che la Chiesa cattolica
ha a Roma e non altrove la sua sede e la sua fede. «Il
17 marzo io festeggio l'unità d'Italia» con animo commosso per quanti, donne e uomini, prima e dopo Garibaldi, hanno coronato un sogno che noi, oggi, dobbiamo rendere ancora più attraente e per forza di cose
nuovo e diverso, perché ogni generazione ha diritto di
immaginare e costruire la sua Italia del cuore. Pulita. È
arrivato il momento di chiederci, come si chiedeva qualcuno nell'America che sa guardare lontano, non già
che cosa possa fare l'Italia per me, ma che cosa possa
fare io per l'Italia. Intanto posso e voglio festeggiarla.
Sarà un atto d'amore e di rettitudine, da cittadino del
mondo che apprezza anche le leggi del suo Paese,
cominciando dalla straordinaria Costituzione. È la Divina Commedia del tempo nostro, il tempo dell'arida
politica. Ma è la prova che in Italia c'è sempre una
speranza da vivere e condividere.
Consap Magazine 2011
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Festa dell’Unità d’Italia
Ennesima Beffa?
Il 17 Marzo, Festa dell'Unità d'Italia i colleghi dovranno usufruire di una loro Festività soppressa.
Questo è quanto dice il decreto legge del
22.02.2011 n.5 nel quale viene sottolineato il
fatto che per l'attuazione dello stesso non devono
derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza. Non si potrà quindi decidere quando usufruire di uno dei giorni di RFS che si hanno a disposizione.
Invece di aumentare le festività e creare quindi una
festività aggiuntiva a quelle che già ci sono, si
mantiene tutto così, obbligando il collega a utilizzare un RFS in una giornata comunque importante
ma prestabilità.
Ricompense al personale: grido d’allarme,
occorre più trasparenza
Le ricompense a favore del personale della Polizia di
Stato sono regolate dalla legge perchè si tratta di riconoscimenti di elevata importanza sia dal punto di
vista professionale che personale.
Per tale ragione, sono state istituite specifiche Commissioni, composte anche dai rappresentati del personale
a garanzia del rispetto delle regole, che hanno il compito di deliberare in merito alle proposte.
Con tutta onestà, dobbiamo riconoscere che il lavoro
svolto dalle Commissioni in questi anni non hanno generato un elevato contenzioso, tanto da preoccupare
il Sindacato sull'imparzialità e trasparenza del loro lavoro.
Di contro però, in periferia, laddove viene elaborata
la proposta di premio di qualsiasi livello, la situazione
è assolutamente diversa e preoccupa il Sindacato!
Le ragioni di questa nostra affermazione discendono
dalle ripetute segnalazioni di colleghi che ci giungono, secondo le quali alcune proposte verrebbero
“confezionate” in maniera non coerente con i ruoli
avuti dai soggetti interessati in ciascuna delle opera-
zioni di polizia a cui fanno riferimento, tanto da non
mettere nelle condizioni le Commissioni di deliberare
obiettivamente e senza il rischio di produrre un danno
agli interessati.
Sempre a livello locale, giungono al Sindacato altri allarmanti problemi al riguardo dei premi in denaro e
di come vengono gestiti gli specifici fondi.
La Consap, nel rispetto delle proprie prerogative e di
quelle dell'Amministrazione, trattandosi di questioni
delicatissime, si riserva ogni iniziativa al fine di garantire trasparenza e legalità! Tuttavia, considerata la delicatezza della materia, su cui grava l'assenza di adeguata trasparenza nella fase propositiva delle ricompense, riteniamo che il procedimento non può essere
lasciato esclusivamente nelle mani dei Questori o dei
Dirigente di altri Reparti.
Per ciò, a nostro avviso, sarebbe opportuno l'istituzione di una commissione in ambito provinciale, composta anche dai rappresentanti del personale, a garanzia dei diritti dei colleghi!
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Consap Magazine 2011
In evidenza
L'onorevole Celori annuncia una grande opera
per decongestionare le strade della Regione Lazio
da dicembre scorso presiede la Società Autostrade per il Lazio
La giunta della Regione Lazio ha nominato l'onorevole
Luigi Celori alla presidenza della Società Autostrade
per il Lazio un incarico di prestigio del quale abbiamo
voluto parlare con il diretto interessato.
Onorevole cos'è la società che lei presiede?
Dal 16 dicembre sono a capo di una società che coinvolge Regione Lazio ed Anas, questo ente si occuperà
di una grande opera sul territorio il cosiddetto corridoio tirrenico. Un investimento di 2 miliardi e 700 milioni di euro con un 40% di fondi pubblici ed il rimanente a capitale privato. Per avere contezza dell'impegno basta dire che l'investimento per il Ponte di
Messina è di poco superiore. Questa opera consentirà di risolvere l'annoso problema della pericolosità
della statale Pontina permettendo il rilancio dell'economia del Lazio.
Ci può illustrare nel dettaglio come state procedendo
in questo progetto?
Stiamo lavorando alacremente, ho già incontrato il
presidente dell'Anas dottor Ciucci, ricordandogli che
lui stesso ha sostenuto la necessità di questa opera anche per decongestionare il Grande Raccordo Anulare
favorendo il transito dalla Roma Civitavecchia alla Tuscolana. A Tor de Cenci subito dopo l'Eur l'imbottigliamento che si forma per salire sulle rampe del GRA di
fatto riduce la Pontina a strada da una sola corsia.
Quest'opera immaginata da noi serve proprio ad evitare questo. Soprattutto in funzione di un'altra opera
che noi vorremmo fosse inserita nelle competenze di
Adl, ossia la tratta che va da Decima fino alla bretella
Fiano - San Cesareo. Si creerebbe di fatto un'altro
anello del Raccordo a sud di Roma; la bretella collega
infatti le autostrade per Firenze, Napoli e L'Aquila.
Ecco bisogna portare la bretella ad intersecare Decima fino alla Roma Civitavecchia. Questo si può fare
c'è già un progetto dell'Anas che passa in maniera
sotterranea Ciampino ed arrivo fino alla Roma Napoli. Non sfugge a nessuno che i problemi di traffico
sulla Pontina emergono prevalentemente a sud di
Roma considerato che siamo in presenza di territori
molto popolati.
Un progetto di questa portata necessita della cosiddetta integrazione delle vie di comunicazione ci riferiamo al Porto di Civitavecchia e nell'immediato futuro
all'aeroporto di Viterbo, l'Adl ha competenze su queste vie di comunicazione?
Per ora non ci sono. Nello statuto della società però
ci sarebbero anche queste competenze. Alle opere ci
ha citato vanno aggiunte se mi consente anche il
nuovo porto di Fiumicino, il raddoppio del porto di
Ostia ed il porto di Anzio che è di fatto partito. Ci sarà
bisogno di affiancare a queste strade anche la cura
del ferro. Però bisogna partire perché se si aggiungono sempre progetti non si parte mai. Anch'io sono
convinto che al corridoio tirrenico vada affiancata una
linea ferroviaria per risolvere più compiutamente i problemi della vivibilità. C'è un'altra iniziativa di cui ho
parlato con il Sindaco Alemanno è il Cinecittà World,
che peraltro sta partendo a Castel Romano. E' inimmaginabile che da Fiumicino si possa arrivare fin lì
con il Gra e la Pontina che resterebbe così com'è. Sarebbe impensabile. Dobbiamo far in modo che lo svi-
In evidenza
luppo di Roma e del Lazio sia accompagnato dallo
sviluppo dei servizi. Sarà l'investimento più importante
da compiere in Italia nei prossimi anni. Il Cipe ha finanziato l'opera per oltre 2 miliardi di euro e non possiamo perdere il finanziamento e non offrire una risposta alle esigenze della regione. Non voglio dimenticare che esiste ancora un contenzioso perché Adl ha
comperato il progetto da Arcea, vorrei solo evidenziare he forse ci si doveva cautelare per evitare queste situazioni, purtroppo non è stato fatto e quindi ci
sono due arbitrati in corso. Comunque sia il mio auspicio che è quasi una certezza è quello che si possano aprire i cantieri già nel prossimo autunno.
Apertura in autunno e conclusione…
Credo che in 5 anni si possa concludere. Porterà pochi disagi grazie all'uso delle complanari e del vecchio tracciato della Pontina. In parte ci sarà una rivalutazione dei percorsi che restano all'interno della
città che possono essere messi a disposizione per gli
svincoli. Andrà studiata immagino una forma di pedaggio per coloro tutti i giorni a percorrere la strada
per lavoro, ma questi fondi andranno a ripagare l'impegno di capitale privato.
Sul pedaggio immaginiamo un malcontento da parte
dei cittadini?
Credo che dovremo fare in modo che il raccordo sia
considerato una strada interna alla città salvaguardandolo da eventuali iniziative di padaggio. Se riusciamo a collegare le 4 autostrade supereremo il problema. A questo punto il GRA sarà libero da pedaggio per i cittadini romani. Io voglio anche ricordare
che il corridoio ha avuto mille difficoltà di carattere
ambientale, perché nella zona vicina alla capitale c'è
il parco di Decima Malafede, ci sono reperti archeologici e c'è stata l'impossibilità di realizzare strade
complanari. Io credo che in corso d'opera si possano
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fare delle correzioni utili sul tracciato. Bisognerà mettersi a discutere tutti insieme su quale possa essere il
male minore. Nessuno certo immagina di devastare
l'ambiente o asfaltare i reperti.
Potrebbe tornare in auge il progetto che prevedeva
l'arrivo a Formia?
Vedremo se sarà possibile arrivare fin lì, sicuramente
la circonvallazione vicino a Latina sarà inserita perché
nella fase di progettazione preliminare il Cipe ce l'ha
quindi il finanziamento servirà a questo. Come servirà
al tatto Castel Romano fino alla Roma Civitavecchia
abbandonato dalla giunta di centrosinistra. Ci sarà bisogno di un tavolo con il principale protagonista che
è il Comune di Roma perché si tratta di operare sul
suo territorio. Voglio anche ricordare che la statale
Pontina è oggi la strada più pericolosa d'Italia e nel
percorrere la quale non si può mai immaginare con
un accettabile margine di errore quanto si impiegherà
ad arrivare a destinazione; questo non è certo un problema che può essere risolto da un'autostrada che finisce a Castel Romano.
L'attuale omogeneità delle giunta dovrebbe facilitare
le opere?
L'Arcea a mio parere aveva commesso un errore pensava di gestire interamente in house l'opera. Andava
rivisto quel passaggio e non chiudere completamente
l'esperienza. Al di là dei colori politici le opere pubbliche dovrebbero essere al solo beneficio del cittadino. Non voglio stralciare tout court il progetto del
centrosinistra, ma solo rimodularlo e perfezionarlo. Ricordo a questo proposito il prolungamento del Castel
Fusano - Villaggio Tognazzi che l'amministrazione capitolina ha bocciato anche se c'era già il finanziamento. L'assessore alla mobilità dell'epoca Fabio
Ciani, poi andato a presiedere l'Autorità Portuale, allora purtroppo boccio quel progetto.
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In evidenza
Consap Magazine 2011
Sicurezza: il disagio della paura
alla città (di Roma) e al mondo. Una locuzione latina che racchiude un senso di accoglienza, di coesione. Come se la città e il mondo fossero fuse in un unicum.
pagina di giornale. Si entra in un bar e sfogliando
le pagine di un quotidiano ne usciamo in uno stato
depressivo. E la paura prende il sopravvento nel vivere quotidiano.
Ma la città, spesso nella storia, luogo di accoglienza
ha, negli ultimi anni, accantonato quella caratteristica.
I dati sono allarmanti: è inarrestabile la crescita delle
rapine in banca, l'Italia detiene il record europeo.
Ma anche gli omicidi e le aggressioni seguono questo percorso.
Ancor più negli ultimi mesi assistiamo attoniti a fatti
di cronaca nera. Omicidi, sparizioni, rapimenti, rapine, stupri.
Il problema della sicurezza si riaffaccia prepotentemente a far percepire un disagio. Il senso dell'impotenza delle comunità cittadine, la percezione di insicurezza che rende ancor più deboli di fronte ad una
Ci si chiede come mai le amministrazioni non riescano ad arginare questo fenomeno e, ciò che si riscontra, è sempre un ritardo, quando il fatto è già
avvenuto.
Episodi non più circoscritti alle periferie, ogni quar-
In evidenza
tiere di una città più o meno importante è stato testimone di un atto di violenza. Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad omicidi efferati di giovanissime ragazze, di bambini. Spesso vittime di distorte dinamiche familiari, ma spesso agnelli sacrificali di malintenzionati che liberamente danno sfogo alle loro pulsioni di morte. Forse anch'essi vittime di una società
cambiata, di un disagio insopportabile che sfocia in
un'assurda ed efferata violenza.
Ricordiamo nel 2007 l'omicidio della Signora Reggiani alla stazione di Roma di via Tor di Quinto.
Quel fatto è stato seguito da parole, conferenze
stampa, commemorazioni, riqualificazione dei luoghi. Un episodio di cronaca che avrebbe potuto e
dovuto essere un monito per chi avrebbe dovuto
dare tutela ai cittadini.
Cosa è cambiato da allora?
Potremmo sicuramente ricondurre molti episodi alla
grande affluenza di immigrati che rendono le nostre
piazze e i nostri giardini impraticabili. Momenti di
bivacco, tetrapak di vino da due soldi lasciati sotto
le panchine dei giardini, cibi consumati in un orrendo convivio nel centro abitato, di fronte a scuole,
oratori, parrocchie. Bottiglie di vodka abbandonate
insieme ad abiti usati, lisi da una povertà che crea
disperazione. Ubriachi molesti che fanno camminare
in fretta quando si fa buio.
Questo quadro rende il pregiudizio più forte, la
paura più tangibile. Si prova angoscia a rientrare la
sera, a cercare parcheggio distante da casa. Si ha
paura per uno screzio tra automobilisti perché non
si sa in che modo possa finire.
La risposta è che non è cambiato nulla.
Questo senso di illegalità si tramuta in sfiducia. Dove
sono i poliziotti di quartiere che dovevano rassicurare e “conoscere” le varie realtà di ogni Rione?
La questione della sicurezza è un aspetto sempre più
centrale nella nostra società eppure non si percepiscono miglioramenti.
Le istituzioni vengono percepite lontane.
Manca il controllo. Una prevenzione capillare e costante da parte delle forze di polizia. È evidente che
il problema sia al vertice della piramide. Sono gli
amministratori locali che dovrebbero organizzare un
sistema di controllo efficace.
La città è impaurita e nessuno ascolta le voci dei comuni cittadini, nessuno si assume la responsabilità di
fronte ad una crescita così repentina di fatti violenti.
“Mi ritrovo nella mia auto di sera, sono sola.
Non trovo parcheggio e intorno a me solo buio e si-
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lenzio. Da lontano vedo la piazzetta vicino casa
piena di bottiglie di birra, di schiamazzi, di gente
ubriaca. Non mi avvicino neanche a vedere se c'è
un posto. Faccio il giro dell'isolato, mi fermo con
l'auto sotto casa. L'unico spazio libero è quello riservato ai mezzi pubblici. Non importa - mi dico - la
paura è più forte dell'idea di una multa.
Scendo dall'auto con il mazzo di chiavi pronto nella
mano. Dall'altra stringo la borsa. Mi sbrigo ad entrare a casa, entro con il fiatone. Chiudo il cancello
dietro di me.
Tiro un respiro di sollievo, sono entrata. Domani è un
altro giorno. E domani avrò una multa”.
Questa è la reale cronaca di una donna che torna a
casa la sera da sola.
Questa è l'angoscia che si prova, la sfiducia che l'
assale.
A Roma si accendono le luci sul Colosseo per la manifestazione “Mai più violate”. Si manifesta accanto
alle istituzioni locali e le istituzioni esprimono la propria solidarietà e vicinanza.
E' un rito che si ripete e accende un barlume di speranza, ci crediamo ancora una volta. Scacciamo la
paura e affrontiamo una nuova giornata, passiamo
davanti al suggestivo scenario dei Colosseo illuminato con l'auspicio che quel simbolo di luce si tramuti in una nuova e sicura realtà.
Giada Ariani
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In evidenza
Consap Magazine 2011
Indennità autostradale: esito incontro
importi irrisori non adeguati ai disagi
In data odierna presso il Dipartimento della P.S. ha
avuto luogo la riunione inerente lo “Schema di decreto
interministeriale, ai sensi dell'art.39, comma 2, della
legge 16 gennaio 2003, n.3, per la corresponsione
di indennità autostradale in favore del personale della
Polizia di Stato”. Il Vice Prefetto Castrese DE ROSA,
Direttore dell'Ufficio Relazioni Sindacali, era coadiuvato da Funzionari della Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per
i Reparti Speciali della Polizia di Stato ed in particolare il dr. DEL VESCOVO ha esposto lo schema predisposto e le novità che l'Amministrazione ha intenzione di apportare. La realtà dell'indennità autostradale è che ci troviamo a parlare di un emolumento
vecchio di ventanni, che a suo tempo poteva avere
un certo valore (10 mila lire) ma oggi con 5,16 euro
pro-capite è anacronistico discutere di somme che le
Società concessionarie autostradali, corrispondono,
a titolo di indennità, in favore del personale della Polizia di stato impiegato nei servizi autostradali.
La Consap rappresentata dal Segretario Nazionale
Raffaele TAVANO e da Carlo FIGLIOMENI, componente l'Esecutivo, condividendo i pareri espressi nell'incontro, hanno evidenziato l'irrisorio importo per i
servizi autostradali rispetto ad altre convenzioni in
atto, come le scorte sui treni (oltre 100 euro a servizio) e con tempi biblici nelle liquidazioni.
Infatti, è stato confermato che le Società Concessionarie Autostradali puntualmente versano le somme
destinate ad elargire questo emolumento, ma il Ministero dell'Economia e delle Finanze, anch'esso è
puntuale con il suo ritardo annuale. Infatti, il M.E.F.
deve ancora sbloccare i fondi del 2009 a favore del
Ministero dell'Interno il quale deve poi saldare il dovuto a tutti i poliziotti che ne hanno diritto.
A tal proposito, è emerso che sono stati pagati 60
mila euro di rimborsi, solo per l'attività legale prestata, a seguito di atti ingiuntivi proposti da poliziotti
ricorrenti ed aventi diritto a questo credito, certo, liquido ed esigibile.
Le proposte avanzate e condivise sono:
- incremento dell'emolumento che oggi è di soli
euro 5,16;
- stabilire un automatismo tra il Ministero dell'Economia e delle Finanze con il Ministero dell'Interno
affinché, le somme versate dalle Società Concessionarie al capitolo 2439 del Bilancio dello Stato,
vengano trasferite per almeno l'80% della disponibilità, per il pagamento delle somme entro un
predeterminato periodo di tempo, quanto meno in
acconto sul totale del credito vantato;
- è necessario rivedere le convenzioni stipulate fino
a luglio 2010 al fine di apportare le modifiche anzidette.
La riunione si è conclusa con un arrivederci tra un
mese, tempo necessario affinché i Funzionari della Direzione Centrale delle Specialità possano raccordarsi
con il MEF e le Società Concessionarie, affinché possa
essere emanato il nuovo decreto interministeriale, necessario per poter essere pronti alla liquidazione degli importi relativi al 2010 sempre che il Ministro TREMONTI, titolare del M.E.F., si decida a “dare a Cesare quel che è di Cesare” ovvero versare al Ministero
dell'Interno le somme che già le Società concessionarie autostradali, hanno puntualmente depositato nel
capitolo 2439 art. 5 del Bilancio dello Stato. La Consap ha ribadito che non è disponibile ad ulteriori tentennamenti nei pagamenti e non può concordare sullo
schema di decreto proposto, senza la certezza dei
tempi di liquidazione degli emolumenti e l'impegno a
rivedere la normativa che blocca l'indennità in questione a soli 5,16 euro per servizio.
In evidenza
Consap Magazine 2011
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Polizia Autostradale di Porto San Giorgio
Un altro grave episodio di cronaca accaduto nella
serata di lunedì 31 gennaio scorso sull'A14, ha visto il personale della Sottosezione Polizia Autostradale di Porto San Giorgio in difficili condizioni operative e di alto rischio per la propria incolumità!
I colleghi, anche in questa circostanza, hanno dimostrato spiccate capacità professionali individuali, sapendo scegliere tempi e modi d'intervento per rendere al massimo efficace l'operazione di polizia.
La violenza criminale che ha caratterizzato l'aggressione alla pattuglia della Polizia Stradale di Porto
San Giorgio, insidiosa per la vita dei tre Poliziotti, ci
riconduce agli analoghi fatti accaduti nel mese di settembre del 2009, sempre sull'A14, nella zona di Pedaso, ed ancora una volta ci fa riflettere sulla necessità di disporre maggiori condizioni di sicurezza in
servizio.
In quella circostanza, la Consap denunciava le significative carenze che gravavano sul personale e sul
reparto interessato! Si sottolineava la necessità di
portare l'organico a livelli accettabili proprio per essere in grado di dare risposte di sicurezza decise sia
ai cittadini che al personale.
In tal senso, il 27 settembre 2009 attraverso gli organi di stampa, il 2 ottobre 2009 con un comunicato
congiunto delle Segreterie Provinciale di Fermo e Regionale Marche, il 19 ottobre 2009 con un comunicato della Segreteria Regionale Marche, il 3 novembre 2009 con lettera diretta al Dirigente del Compartimento Polizia Stradale di Ancona, e con altre diverse note interne, la Consap sollecitava gli Organi
competenti ad intervenire perché non era più sopportabile il carico di lavoro affidato ad una sola pattuglia, impegnata a percorrere 270 km durante il
turno di servizio su una complessa tratta autostra-
dale, da Ancona sud a San Benedetto del Tronto con
le varianti tecniche!
Purtroppo le nostre sollecitazione sono rimaste parole al vento e lettere morte!
Oggi, di fronte ad un ennesimo episodio che ha visto i Poliziotti in pericolo, ci sentiamo in dovere di richiamare la coscienza di chi ha il compito istituzionale di dare garanzie acchè il personale operi in
condizioni di sicurezza e non corra pericoli a causa
delle carenze dell'Amministrazione!
Dunque, ancora una volta, chiediamo che venga istituita la seconda pattuglia sull'A14, sulla tratta interessata alla Sottosezione di Porto San Giorgio!
Se lunedì sera ci fosse stato il secondo equipaggio,
come c'era non molti anni fa, non ci sarebbe stata
la scena da “far west” sull'autostrada, l'autovettura
della Polizia con molta probabilità non sarebbe stata
speronata, i colleghi non avrebbero corso il rischio
di rimetterci la vita e quei malviventi sicuramente non
avrebbero fatto in tempo a scappare a piedi!
Le ragioni per cui l'Amministrazione deve intervenire
con urgenza, prima di dover affrontare fatti più
gravi, a noi sembrano chiare!
Fermo, 3 febbraio 2011
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In evidenza
Consap Magazine 2011
Minicar
arriva il foglio rosa per le guide pratiche
Scatta l'ora X per una delle norme che puntano a regolamentare la guida delle minicar.
A fine marzo entrerà in vigore l'obbligo del possesso
del foglio rosa per consentire le guide pratiche degli
aspiranti guidatori.
Al termine delle guide pratiche, come per le patenti
di categoria superiore si procederà all'esame teorico
ed alla prova pratica.
La data di inizio di questa nuova procedura è fissata
al 31 marzo prossimo.
Quella del legislatore appare come una scelta giusta
che si muove nel senso di una sempre maggiore conoscenza delle norme anche attraverso il periodo di
guida in attesa dell'esame nel quale si maturano la
maggior parte dei comportamenti che si replicheranno poi alla guida.
Una norma che si rivelerà molto utile anche per accrescere la conoscenza della segnaletica verticale
ed orizzontale che disciplina la guida sulla strada,
sia con le quattro che con le due ruote.
Con l'introduzione del foglio rosa per le guide pratiche a bordo di cicli e quadri cicli a motore si appone
un altro tassello ad uno degli impegni che il legislatore si è assunto in sede di modifiche al Codice della
Stradale, legge 120/10, quello di regolamentare
l'accesso alla guida di questi veicoli, che stanno registrando il crescente favore della clientela con la
conseguenza di una vertiginosa crescita del parco
circolante di questo tipo di veicoli.
Ricordiamo brevemente gli altri interventi del legislatore: aumento delle sanzioni pecuniarie per
chi fabbrica, produce, pone in commercio o vende
ciclomotori che sviluppino una velocità superiore
a quella attualmente prevista e per chi circola con
un ciclomotore alterato ovvero munito di una targa i cui dati non siano chiaramente visibili; l'ob-
bligo di allacciare la cintura di sicurezza a bordo
di veicoli, dotati sin dall'origine di cinture di sicurezza secondo le prescrizioni di cui alla direttiva 2002/24/CE del 18 marzo 2002; e l'obbligo per i conducenti che abbiano conseguito l'idoneità di guida in cui siano previsti adattamenti o protesi, di farne uso durante la guida, estendendo
ad essi le sanzioni già previste per i conducenti
di veicoli con simili prescrizioni iscritte sulla patente
di guida.
In evidenza
Consap Magazine 2011
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Da oggi in vigore l'obbligo delle luci diurne
per i nuovi modelli di auto
Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per l'industria e le imprese,
ha dichiarato: "Le luci diurne daranno un contributo
molto importante al raggiungimento del nostro obiettivo di ridurre il numero dei morti sulle strade europee. È una buona cosa anche per la protezione dell'ambiente, dato che il basso consumo energetico di
queste luci permetterà di ridurre, rispetto ai fari tradizionali, le emissioni di CO2”.
Nel 2009 più di 35.000 persone sono morte in Europa in incidenti stradali. Per ogni morto, si stima
che vi siano quattro feriti che riportano invalidità permanenti, dieci feriti gravi e quaranta feriti leggeri.
Queste cifre sono in diminuzione, grazie alle iniziative adottate e in particolare allo sviluppo delle tecnologie per la sicurezza dei veicoli, al miglioramento delle infrastrutture stradali e a quello della formazione dei conducenti (v. IP/10/970).
Secondo un recente studio, gli utenti della strada
(compresi i pedoni, i ciclisti e i motociclisti) riescono
ad avvistare più chiaramente e tempestivamente i
veicoli equipaggiati con luci diurne che quelli con
fari anabbaglianti. Le luci diurne si azionano automaticamente all'avvio del motore. Quando è buio, il
conducente deve azionare manualmente i fari anab-
baglianti. In questo caso, le luci diurne si disattivano
automaticamente.
Da un punto di vista ambientale, le luci diurne sono
una soluzione efficace per migliorare la visibilità dei
veicoli. Essendo stato concepito per essere utilizzato
alla luce del giorno, questo dispositivo è molto più
efficace ed efficiente dei dispositivi di illuminazione
esistenti. Il consumo di energia è pari al 25 - 30 %
di quello dei fari anabbaglianti tradizionali. Se per
le luci diurne si utilizza la tecnologia LED (diodi a
emissione luminosa), il consumo di energia si riduce
ulteriormente, fino al 10% soltanto.
La direttiva 2008/89/CE, che introduce l'obbligo
delle luci diurne per i nuovi modelli di veicoli ed entra in applicazione oggi, contribuirà a migliorare la
sicurezza delle strade in Europa e permetterà di armonizzare le normative nazionali esistenti in materia, finora molto diverse l'una dall'altra.
Giorgio E. De Carolis
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In evidenza
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Riforma delle pensioni: 18 anni di servizio
Nel 1995 il Governo Dini varò la riforma delle pensioni, con grosse penalizzazioni per coloro i quali al
31/12 di quello stesso anno non avevano compiuto
18 anni di servizio e con immensi privilegi per tutti
quelli che quel numero di anni lo avevano raggiunto.
Tali privilegi, ingiusti ed iniqui, rendevano tale legge
chiaramente incostituzionale in quanto in contrasto
con l'articolo 3 della Costituzione, visto che tutti i cittadini non venivano messi nella condizione di essere
uguali di fronte alla norma.
Come sempre succede in Italia quando la sinistra fa
qualcosa, giusta o sbagliata che sia, nessuno fiata,
nessuno sbraita, nessuno occupa, nessuno scende in
piazza e, quindi, nessuno impugna.
Mi piacerebbe tanto sapere dove fossero, all'epoca,
i giudici, o perché non abbiano agito per ripristinare
quel sacro principio del tutti uguali di fronte alla
legge.
Peraltro, i giudici anche sul riordino delle carriere
nella Polizia di Stato non si videro, o meglio, sulla
sollecitazione del TAR, nulla espressero, lasciando
l'amaro in bocca e che amaro, agli Ispettori vincitori
dei concorsi esterni.
Comunque, ritornando al tema di cui trattasi sarebbe
stato bello e forse lo sarebbe ancora sapere perchè
la funzione pubblica CIGL - CISL - UIL ed anche UGL
e chi più ne ha più ne metta, abbia taciuto e sia rimasta inerte nel merito di tale vicenda.
Non si contesta la riforma delle pensioni giusta e necessaria, si critica il principio, così frequente in Italia, dei figli e figliastri.
Anzi sarebbe auspicabile ancora oggi, da tale
punto di vista, un patto generazionale tra genitori e
figli per consentire a questi ultimi di avere finalmente
il lecito, il giusto ed evitare così, di creare e sarebbe
ora, le premesse per farci odiare un giorno per tutto
ciò che noi abbiamo avuto, in tanti casi veri e propri privilegi, con tanto sperpero di denaro pubblico
e per tutto quello che Loro abbiamo già negato ed
ancora stiamo negando.
Tutto questo potrà accadere con qualcosa estremamente semplice a cui, con celerità, bisogna far ricorso a chi governa si deve assumere l'onere di farlo
capire ai cittadini e senza compromessi con gli sfascisti, nel caso in cui questi ultimi dovessero ostinarsi
come sempre , o quantomeno spesso gli capita a
non voler comprendere.
L'età pensionabile deve essere immediatamente e
senza distinzione alcuna, elevata, per chi si trova in
situazioni di privilegio o almeno inizialmente su base
volontaria, a sessantacinque anni, tranne per gli occupati nei pochi lavori usuranti.
Tutto ciò che lo Stato andrà a risparmiare dovrà essere utilizzato solo ed esclusivamente per i giovani,
con incentivi alle aziende che assumono, ma solo
con contratti a tempo indeterminato e mai più precari e, nel pubblico sviluppando quei lavori che giovano alla Patria, come sicuramente è possibile nei
settori beni culturali, commercio estero, lotta alla criminalità, soprattutto nel meridione, ambiente, ricerca, ecc, che non deve o dovrà significare assolutamente aumento delle parassitismo o del burocratismo, ma serena e severa analisi di quello che necessita ed abolizione di tutto il resto.
Per intenderci, sciabola e spada, mai più fioretto.
Il Segretario Generale Provinciale di Forlì - Cesena
Dott. Giuseppe Franco
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Mortalità stradale
è stata strage
di pedoni e utenza
debole
La strada resta il luogo in cui si muore con maggiore
facilità e a perdere la vita sull'asfalto non sono solo automobilisti e centauri, ma specialmente pedoni: due
ogni giorno e circa seicento ogni anno. Cifre "da primato" che collocano oggi questa "categoria" tra le più
a rischio. Se - per quanto riguarda il capitolo specifico
degli infortuni sul lavoro - gli incidenti legati alla circolazione stradale (autotrasportatori merci/persone,
commessi viaggiatori, addetti alla manutenzione stradale, etc.) e quelli in itinere sono stati causa, lo scorso
anno, di 583 incidenti mortali su 1.053 totali (Rapporto INAIL 2009), anche attraversare sulle strisce,
camminare a piedi o semplicemente passeggiare sul
marciapiede costituisce sempre di più un motivo di pericolo per l'incolumità personale dei cittadini.
A lanciare l'allarme su questa emergenza è l'ultima relazione di Automobile Club e Legambiente, che evidenzia come nel 2009 - a fronte di una diminuzione complessiva degli incidenti stradali - si registra, invece, un
aumento del quasi 3% dei pedoni che perdono la vita.
Numeri che vanno di pari passo anche con i recenti
dati Istat.
Secondo l'ente di statistica, infatti, sono stati 667 i pedoni che lo scorso anno sono morti a seguito di incidenti stradali (il 15,7% del totale delle vittime della
strada, di cui la metà ultrasessantacinquenni). Se velocità e alcolismo sono tra i fattori che determinano il
maggior numero di investimenti, anche una guida
poco attenta può generare tragedie.
Secondo le cifre, quindi, le strisce pedonali sembrerebbero essere sempre più considerate come una sorta di
"arredo urbano" e rallentare in loro prossimità è
un'abitudine che ormai riguarda pochi automobilisti.
Se i pedoni travolti e uccisi sono tanti, altrettanto rilevante, poi, è il fenomeno che riguarda le persone che
restano seriamente ferite e invalide per tutta la vita in
seguito a investimenti. In Italia, inoltre, i pedoni sembrerebbero passarsela peggio rispetto ad altri paesi europei: a tal proposito, intatti, il rapporto dell'Automobile
Club evidenzia come gli italiani siano tra i primi a infrangere il codice della strada. E, in questo specifico
ambito, Milano e Napoli si aggiudicano il "bollino
nero" degli automobilisti più spericolati e dove il rischio
per chi si sposta a piedi è particolarmente alto.
Il drammatico elenco delle vittime della strada diventa
ancora più rilevante se si aggiunge alla categoria dei
pedoni anche quella degli automobilisti, dei ciclisti, dei
centauri e dei camionisti.
I numeri sono da capogiro, al punto che gli incidenti
stradali - ormai annoverati tra i più grandi problemi di
salute pubblica - sono responsabili del 2,1% di tutte le
morti registrate nel paese e figurano all’undicesimo posto nella classifica delle cause di decessi più probabili.
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In evidenza
Consap Magazine 2011
L'assalto dei barbari
Roma, capitale d'Italia e della cristianità
In quarant'anni di reportage allo scopo di documentare avvenimenti di attualità e violenze nelle manifestazioni seguendo le attività di Ordine Pubblico, non mi
era mai capitato di assistere e foto documentare tanta
rabbia nei contestatori come nella manifestazione del
dicembre scorso nel cnnetro storico di Roma.
Quel pomeriggio nel corso della contestazione alcuni
teppisti addestrati alla guerriglia urbana distrussero
tutto ciò che incontrarono, compresi mezzi pubblici e
privati dandoli alle fiamme che poi in considerazione
del fatto che oggi quasi nessuna assicurazione risarcisce più gli atti vandalici, questi danni andranno a pesare su tutti noi contribuenti romani.
Nel corso dei cortei al passaggio in alcuni quartieri
sono state frantumate vetrine e saccheggiati negozi,
con lanci di bombe incendiari, biglie d'acciaio e sanpietrini verso le Forze dell'Ordine che cercavano di arginare quelle violenza inaudite, organizzate allo
scopo di cacciare l'odiato Presidente Berlusconi ed il
suo governo. La strategia della sommossa era abbastanza eloquente: distogliere e disperdere le forze di
sicurezza dai palazzi del potere per poterli occupare
politicamente. In quel giorno di passione le notizie correvano ininterrottamente attraverso i cellulari. La ribellione dei dimostranti si è intensificata dopo il voto di fiducia al governo.
Vedere quei ragazzi fuori di testa, intossicati dalla politica, consumare reati di una certa gravità, mentre aggredivano con accanimento altri giovani come loro appartenenti alle forze di polizia, con vera vigliaccheria
soprattutto da parte di quei registi organizzatori dei tumulti i quali miravano solo al disordine infatti per raggiungere i loro scopi se ne sono infischiati degli studenti e anziché aiutarli a studiare per un futuro sicuro
e diventare uomini onesti.
Essi così seguono questi cattivi maestri facendosi pla-
giare tanto da perdere la capacità di volere. Per discolparsi dalle gravi responsabilità, per vare organizzato
e condotto la battaglia nel cuore di Roma antica messo
a ferro e fuoco, i professori “baroni” con il concorso di
certa stampa hanno dichiarato a caldo che a creare
gli incidenti erano stati gli stessi poliziotti infiltrati tra i
gruppi no-global, centri sociali e collettivi progressisti.
Nel vedere quelle scene mi si è presentata alla memoria l'aggressione all'appuntato della finanza in forza la
reparto di pronto impiego.
E' passato più di mezzo secolo e ancora quel ricordo
mi sovviene vivo ed inquietante come se fosse accaduto ieri. Eravamo alla fine di dicembre dell'anno
1950.
Non passava giorno che non suonasse l'allarme di intervento rapido ,per sedare violenze gravi in Liguria,
in particolare nel capoluogo: Genova.
L'avvenimento accadde dopo un comizio tenuto da
esponenti del P.C.I. i piazza De Ferraris per protestare
contro la situazione lavorativa alle acciaierie Ansaldo;
dopo l'imponente manifestazione ci fu una violenta ribellione. Gli scioperanti iniziarono a distruggere tutto
ciò che trovavano lungo via XX settembre, compresi i
negozi che poi venivano saccheggiati di tutta la merce.
In quella giornata calda furono bruciate automobili e
mezzi pubblico nonché l'autoblindo del IV Reparto Mobile della Polizia di Stato di Bolzaneto. Nel corso dei
tumulti vi furono molti feriti gravi ed una vittima fra le
forza dell'ordine, l'autista di un'auto blindata ribaltata
e bruciata.
Quell'incidente fu per me il primo impatto da poliziotto
con le violenze di piazza; mi sembrava di sognare assistendo a quella deriva della ragione di cui non riuscivo a percepire il senso. La folla che urlava sembrava
impazzita non si arrestava nonostante la repressione
delle forze di polizia, per respingere quell'onda di de-
In evidenza
vastazione gli uomini in divisa lanciarono una pioggia
di candelotti lacrimogeni; ricordo che mentre cercavo
nel mio zainetto gli occhiali di protezione non mi accorsi di essere circondato e strattonato da scalmanati
che con fare minaccioso tentarono di sfilarmi la pistola
di ordinanza; a quel punto scatta una forza in controllata che mi portò a puntare il mitra (Mab) verso quei
malintenzionati e così come per incanto mi si aprì un
corridoio che mi permise di raggiungere i colleghi del
reparto che si facevano largo fra la folla.
Genova la Superba che dette i natali a Cristoforo Colombo e Niccolò Paganini non meritava quella violenza dovuta all'uso cattivo della politica.
Purtroppo la storia si ripete sempre, perché dopo questi accadimenti del 1949-50, la meravigliosa città ha
subito altre violenze di lunga peggiori; durante il G8
del 2001 la manifestazione delle devastazioni dei
black block dei no-global, dei centri sociali affiancati
da progressisti di mezza Europa sotto la giuda di alcuni politici “trombati” che miravano a far fallire il vertice dei capi di stato del pianeta, nel tentativo folle di
risolvere così le ingiustizie nel mondo. Tre giorni di violenze inaudite con feriti anche gravi tra le Forze del-
Condotta antisindacale
Il Segretario Nazionale Guglielmo Frasca ha scritto
al Questore di Roma per evidenziare un mancato intervento in ordine ad una condanna per condotta antisindacale che ha riguardato un dirigente della Questura di Roma, in data antecedente alla nomina dell'attuale questore Francesco Tagliente.
Nella missiva si fa riferimento alla sentenza del Tribunale di Roma I Sezione Lavoro del 24 novembre
2008, che disponeva la condanna per condotta antisindacale del Dirigente pro-tempore dell'U.P.G.S.P.
Raffaele Clemente per omessa informazione preventiva alla Consap nella predisposizione di turni di lavoro straordinario programmato e condannava il Ministero dell'Interno al pagamento delle spese di lite.
Poiché il comportamento tenuto dal dirigente della
Polizia di Stato è in palese contrasto con il DPR
737/81, non potendosi escludere la configurabilità
quale “inosservanza delle norme che regolano i diritti sindacali degli appartenenti ai ruoli dell'Amministrazione della pubblica sicurezza” ex art. 4 c.15
del citato DPR, la Consap ha invitato il Signor Questore a prendere atto di tale situazione e voler attivare le prescritte procedure disciplinari.
Consap Magazine 2011
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l'Ordine e ci fu scappa anche il morto: un giovane contestatore Carlo Giuliani. Anche in quel caso la responsabilità degli incidenti si provò a scaricarla sulla forze
di polizia che pagarono a caro prezzo gli errori e le
omissioni di altri; anche adesso per i fatti di Roma descritti in apertura sono riusciti a mascherare la sofisticata strategia, di cui certi politicanti, ancorchè fuori dai
giochi sono maestri raffinati, attribuendo le loro malefatte sulle forze di polizia chiamate a garantire l'ordine
pubblico. Malgrado ciò i tutori dell'ordine sono riusciti
a frenare l'attacco insensato alle bellezze della capitale culla di cultura e di storia, nonostante il loro trattamento economico assolutamente inadeguato all'impegno ed alla responsabilità. E' noto da tempo, che nei
reparti serpeggia un forte malcontento a causa di retribuzioni che sono all'ultimo posto fra tutte le forse di polizia europee; per cui i nostri responsabilità dell'economia sarebbe opportuno che intervenissero per far stringere la cinta dei pantaloni a tutti quelli che ogni mese
portano a casa dai 20 mila euro in su, recuperando risorse de destinare ai veri baluardi della democrazia e
della libertà in questo paese.
Francesco Moretta
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Attualità
Consap Magazine 2011
I tutori dell'ordine stanno vivendo
uno dei momenti più tristi della loro storia
DE PROFUNDIS PER I POLIZIOTTI
Mauro Pantano
Segretario Nazionale Consap
Stiamo vivendo momenti bui; una
società alla deriva; un inesorabile
declino di valori e principi.
Il popolo sovrano assiste inerme
al triste teatrino della sua rappresentanza in Parlamento.
E nella polizia di Stato le cose
vanno ancora peggio rispetto agli
andamenti generali.
Le aspettative di un riordino delle
carriere, in grado di riaccendere
una motivazione professionale
diffusamente depressa, è tristemente naufragata in un oceano di
impegni assunti e non mantenuti
da una classe politica inaffidabile ed insensibile.
Al disastroso esito del progetto
riordino delle carriere, va aggiunto il peggiorativo sul sistema
pensionistico, che vede sempre
più lontano e sempre più sottile
l'assegno di quiescenza, con la
totale latitanza di chi avrebbe
l'onere di far partire la previdenza integrativa.
Per non parlare poi del congelamento delle retribuzioni per un
triennio, che andrà ad incidere ulteriormente sulla gestione di cassa
delle famiglie dei poliziotti nonché sul già misero assegno di
pensione.
E per i tutori dell'ordine il “congelamento” è più severo rispetto agli
altri pubblici dipendenti: oltre al
mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, la penale viene pagata anche per tutti
gli aspetti di avanzamento economico correlati al decorso del
tempo, nonché agli avanzamenti
in carriera.
L'esiguo stanziamento disposto a
compensazione,gli 80 milioni di
euro per il 2011 e 2012, a conti
fatti, sarà un “pannicello caldo”
per i lavoratori della sicurezza.
La vecchia cara Polizia è a questo
punto più vecchia che cara: una
età media troppo elevata e meccanismi di ricambio del personale
ridotti a lumicino. Pochi, vecchi,
indeterminati e carichi di lavoro,
con sempre meno mezzi e risorse,
a combattere con una criminalità
sempre più efficiente e determinata.
Sempre i soliti, in alcuni settori
particolarmente gravosi, a sostenere le necessità operative, senza
speranze di vedere arrivare i “rinforzi” giovani e pieni di energie.
La carrellata delle problematiche
è lunga ed articolata; norme sulla
mobilità da ripensare radicalmente; un codice disciplinare vetusto ed inadeguato: bandi concorsuali in perenne biblico ritardo; chiusura di Istituti di Istruzione, Commissariati, ed Uffici di
ogni genere , per far quadrare un
Attualità
Consap Magazine 2011
bilancio sempre più povero e dissestato.
Alcune cose sarebbe certamente
utile e giusto farle: eliminare tutte
quelle spese di cerimoniale che a
nulla servono in momenti di grave
crisi quale quello attuale; impedire ristrutturazioni e rinnovazioni
inutili di tanti uffici faraonici presenti su tutto il territorio nazionale:
ridurre le auto di accompagnamento di tanti burocrati; porre un
tetto di spesa per l'acquisto di
auto non operative; censire e regolamentare severamente il ricco
patrimonio immobiliare provvedendo alla cartolarizzazione della parte ritenuta superflua.
Ormai da troppi anni il trend è ribassista; la politica di governo si
accanisce contro i pubblici dipendenti che devono farsi carico di
quella folta schiera di evasori fiscali, causa principale del forte
dissesto finanziario del Paese.
Cosi per il poliziotto il carico fiscale sulle retribuzioni “congelate“ diventa insostenibile.
Deve pagare le spese scolastiche
anche per i figli di quell'esercito”
a basso reddito dichiarato, che si
reca a prendere la prole a scuola
a bordo di supermacchine; che
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svolge attività imprenditoriali,
commerciali o libero professionali, accomunate da introiti stranamente tendenti allo zero.
Deve pagare anche per gli extracomunitari e per i comunitari non
abbienti.
Deve sostenere per loro anche le
spese del Servizio Sanitario Nazionale e figura sempre nelle ultime posizioni in qualsiasi graduatoria di accesso a servizi pubblici, che inesorabilmente gli saranno erogati a prezzo salato.
Partecipa con la tassazione sul
reddito all'edilizia destinata alle
categorie anzidette, stringendo la
cinghia ai limiti del possibile per
ottenere la disponibilità di un ricovero abitativo per la propria famiglia.
Tutto questo è odioso ed inaccettabile; il sacrificio e la dedizione
totale, l'impegno senza limite e
l'esposizione al rischio vengono
ripagati in questo modo.
La misura è ormai colma.
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Attualità
Consap Magazine 2011
Giostrai, artigiani, circensi
ma nelle città Rom spesso equivale a criminalità
Guglielmo Frasca
Segretario Nazionale Consap
La maggior parte delle volte sono
affiancati all'immagine del degrado di Roma e alla delinquenza
urbana. Dai campi rom partono gli
scippatori, i ladri delle auto, coloro
che entrano di notte nelle case. Per
altri, sono l'emblema del male
della società occidentale, che boccia chi resta dietro e non dà alcuna
speranza di elevarsi a chi comincia da zero. Le scritte "Rom -4" e
"Rom Raus" equivalente a "rom
fuori", insieme a svastiche, sono
apparse su un muro di via della Pisana, sulle colonne di una scalinata che porta a Via del Fontanile
Arenato. Raffaele Scamardì, capogruppo Pd del XVI Municipio, ricorda con rabbia che non è stato
il primo avvenimento di questo genere. Già lo scorso anno nei pressi
delle poste di via di Bravetta, un
scritta analoga antisemita aveva
come obiettivo Anna Frank. Fabio
Bellini, presidente del XVI Municipio, ha domandato il pronto intervento dell'Ufficio decoro urbano
del Comune. Di nuovo Scamardi
ha sottolineato la vergogna da
cancellare immediatamente, se
non fosse intervenuto subito il decoro urbano l'avrebbero fatto,
come la volta scorsa, il XVI municipio e i cittadini del quartiere autonomamente.
Erdei Mircea, padre dei quattro
bambini morti nell'incendio del piccolo campo abusivo a Roma la settimana scorsa, ha definito le scritte
razziste apparse nel XVI municipio
che si riferivano proprio ai quattro
figli morti. Come un gesto razzista
che turba molte persone, non solo
la comunità rom. Attualmente la comunità rom consiste di oltre 3mila
persone che vengono ospitati in
sette villaggi attrezzati; 1.600 si
trovano nei campi cosiddetti tollerati; 2 mila persone circa si trovano in insediamenti abusivi.
I rom spesso vengono chiamati in
Italia nomadi, ma la gran parte
tende a radicarsi in un territorio,
come effetto del venire meno, nell'economia contemporanea, del
cosiddetto “prestigio sociale” delle
attività professionali quali giostrai,
venditori di cavalli, arrotini, circensi, connesse alla secolare storia
nomadica. Questo fa capire il
nesso inscindibile con la discriminazione che subiscono i rom. La
Commissione Europea contro il
Razzismo e l'Intolleranza, ECRI,
nei suoi “rapporti sull'Italia”, ha
spesso invitato a lasciare, nelle
“politiche sui rom e i sinti”, il “falso
presupposto che i membri di tali
gruppi siano nomadi”, da cui ne
deriva “una politica di segregazione dal resto della società”, con
la creazione di "campi nomadi",
Attualità
Consap Magazine 2011
concepiti secondo il principio di
una presenza temporanea dei
rom, spesso senza accesso ai servizi più basilari, favorendo la mancanza di responsabilità delle amministrazioni locali dal dover fornire i servizi scolastici e sociali finalizzati all'integrazione. Nel libro "Immigrazione e sicurezza in
Italia" l'antropologo Glauco Sane
riga ed il sociologo Marzio Barbagli che citano a sostegno delle loro
tesi anche altri antropologi quali:
Leonardo Piasere, Dick Zatta e
Francesco Remotti, nelle comunità
Rom, come anche fra altri gruppi
di zingari, rubare ai Gage, i non
zingari, è non solo consentito ma
considerato positivamente, mentre
è vietato e criticato all'interno della
stessa comunità. Sempre secondo
Barbagli e Sanga il furto contro un
rom o la denuncia di un altro rom
alle autorità sono considerate
colpe molto gravi; ai bambini
viene insegnato fin da molto piccoli a chi si può e a chi non si può
rubare, a chi è bene e a chi è male
parlare dei furti commessi. Nel libro "Comunità girovaghe, comunità zingare", Leonardo Piasere,
analizzando l'organizzazione produttiva di un piccolo gruppo di rom
Khorakhanè, accampati presso Verona e dintorni, afferma che i Khorakhanè provenienti dalla ex Jugoslavia non giungono in Europa occidentale per vendere forza lavoro
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manuale o intellettuale, né per investire un capitale produttivo, commerciale o finanziario ma al contrario con l'intenzione di vivere attraverso la mendicità e/o il furto.
Glauco Sanga e Francesco Remotti, propongono inoltre un'analogia fra gli zingari e le antiche popolazioni di cacciatori-raccoglitori,
mettendo in evidenza però che
l'ambito della raccolta si è attualmente llargato: i prodotti della raccolta non sono più solamente i prodotti della terra o dell'allevamento
ma anche i prodotti dell'attività industriale; è con questa tesi che Remotti spiega la mancanza di senso
di colpa in coloro che si dedicano
ai furti quotidiani. Secondo Leonardo Piasere l'analogia tra gli zingari e le antiche popolazioni di
cacciatori-raccoglitori è invece da
abbandonare. Pur riconoscendo il
massimo rispetto a questi studiosi
ci si consenta di pensarla come
l'uomo della strada che è stanco di
subire le angherie dei rom; se
siamo dello stesso avviso che il degrado delle comunità rom siano
una macchia per una società civile, non siamo disposti a lasciare
il passo alla commozione e continuare a subire una delinquenza
sempre più diffusa. Cordoglio e rispetto per i bambini morti ma rigidità e fermezza contro i soprusi delinquenziali dei rom.
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Attualità
Consap Magazine 2011
Scegliere di cambiare per mantenere
la coerenza di sempre
Dalla Uil alla Consap, Benvenuto a Pantaleoni nuovo segretario nazionale
Se con la lettera che segue annunciamo di aver concluso la nostra esperienza alla UILPS (ora Uil Polizia), non per questo abbiamo deciso di abbandonare il nostro impegno sindacale, assunto principalmente nei confronti di coloro che ci hanno dato fiducia e sostegno in questi anni.
Potevamo restare ad aspettare che questo processo
di “fusione” (o frantumazione?) giungesse a termine,
ma con la coerenza di sempre, abbiamo invece deciso di essere attori, e non spettatori, del nostro futuro sindacale e, parallelamente, di quello dei nostri
iscritti (che prima ancora sono colleghi e amici).
Abbiamo perciò raccolto un invito che rappresenta,
per tutti coloro che vorranno coglierlo, un'opportunità unica e, in particolare per PANTALEONI Gianluca, il riconoscimento di tanti anni di onesta e proficua attività sindacale.
E' stato il Segretario Generale Nazionale della
CONSAP, Giorgio Innocenzi, in persona ad offrire a
Gianluca la carica di Segretario Nazionale, permettendogli altresì di portare nella segreteria regionale
Toscana e nelle singole province il suo gruppo di dirigenti sindacali.
Ad Ognuno ovviamente la possibilità di scegliere la
propria strada,…per noi la convinzione di poter incidere con maggior forza e determinazione nella risoluzione dei problemi del nostro territorio e la possibilità di relazionarci, direttamente e amichevolmente, con un Segretario Nazionale costantemente
disponibile,…la convinzione di poter continuare ad
offrire le stesse iniziative (Festa della Befana); le
stesse agevolazioni (CAF Acli a disposizione gratuitamente); e qualcuna in più (iscrizione alla Codacons - coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e tutela dei diritti di utenti e consumatori - compresa nella quota sindacale con un ri-
sparmio di euro 50.00).., per noi la convinzione di
poter realizzare, insieme a tutti voi, progetti ancor
più ambiziosi!
PANTALEONI Gianluca MARCHI Indro
Per evitare mistificazioni, alterazioni, possibili strumentalizzazioni dei fatti abbiamo deciso di raccontare cosa è cambiato e, soprattutto, perché!
Documento congiunto Segretario Generale Regione
Toscana Uil Polizia Pantaleoni Gianluca e Segretario
Generale Provincia Lucca Uil Polizia Marchio Indro DIMISSIONI DAGLI INCARICHI RICOPERTI NELLA
0.S. UIL POLIZIA - Come anticipato in oggetto gli
scriventi hanno deciso di lasciare gli incarichi attualmente ricoperti nella o.s. Uil Polizia.
Da troppo tempo, ovvero dal momento della costituzione del S.U.P.. e dalla conseguente realizzazione
della federazione con la UILP S (Federazione SP), assistiamo, cercando di non assumere posizioni di
parte e mantenendoci per quanto possibile in una
posizione neutrale, a tentativi di conciliazione tra realtà che, a questo punto, riteniamo non possano convivere pacificamente.
Siamo stati resi partecipi dei diffusi e reciproci tentativi di “screditamento” avvenuti da parte di Segretari
Nazionali” simpatizzanti” per l'una o l'altra componente sindacale, finalizzati, a nostro parere, solo ad
incrementare la rappresentatività di una o.s. a scapito dell'altra, e che hanno avuto, come ulteriore,
inevitabile riflesso, quello di creare fratture e malesseri all'interno delle Segreterie presenti sul nostro territorio.
Anziché assistere ad un processo di unificazione e
fusione tra due realtà con il conseguente arricchimento che ne sarebbe derivato alla nascente Uil Polizia, quello che ci si presenta davanti è uno scontro
Attualità
per la spartizione e divisione della stessa Uil Polizia
che, questo crediamo, non ne potrà che uscire impoverita e frammentata.
Il recente incontro tenutasi a Roma alla presenza di
Luigi Angeletti, confermando tutti i nostri timori, ha
evidenziato come la realizzazione della Uil Polizia,
sebbene ufficialmente avvenuta dal 1 gennaio
2011, debba ancora affrontare un lungo e travagliato cammino, reso ancor più difficile ed incerto
dalle ulteriori federazioni e affiliazioni che si sono
realizzate o stanno per farlo.
Senza entrare nel merito della bontà degli “ingredienti” utilizzati noi non pensiamo che, per realizzare un buon “piatto “, basti “mescolarli” tra loro e
metterne tanti; questi non solo devono abbinarsi
bene insieme, ma necessitano altresì di un buon
“cuoco”.
Noi non ci riconosciamo in chi, è stato deciso, dovrà guidare questa operazione di “fusione” ovvero il
“cuoco”, non sappiamo nemmeno se né uscirà un
buon “piatto”, di sicuro, avremmo voluto partecipare
alla sua scelta e condividerne la “ricetta “, cosa che
non è avvenuta,
Consap Magazine 2011
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Oggi non ce la sentiamo di continuare lungo questo
cammino, faticosamente iniziato alcuni anni fa in Toscana, perché non lo faremmo con la sufficiente convinzione, quella necessaria per risolvere i problemi
e soddisfare le necessità dei colleghi che in noi
hanno riposto la loro fiducia.
È con sacrificio che, all'amico e guida Sebastiano Di
Luciano diciamo “scusa ma non ci sentiamo più
parte di questa Uil Polizia che, crediamo, anche tu
avresti voluto diversa. È con un peso sul cuore che
salutiamo, ringraziandoli; tutti coloro che ci hanno
accompagnato ed aiutato lungo questo cammino sindacale che, come tutti i colleghi 'sindacalisti” sanno,
seppur spesso pesante e faticoso sa essere anche
piacevole e gratificante.
Con la convinzione che i rapporti umani costruiti
con, il tempo e le esperienze condivise resteranno immutati, anche, e nonostante, questa nostra
scelta facciamo a tutti voi i nostri migliori auguri di
buon lavoro.
Con sincera stima ed affetto
Lucca, 25 febbraio 2011
Pantaleoni Gianluca - Marchi Indro
Cresce in tutta Italia il consenso per il progetto Consap
In tutto il territorio nazionale la nostra organizzazione sindacale ha proceduto ad un ricambio dirigenziale a livello provinciale e regionale, acquisendo nuove professionalità ed esperienze sindacali
che hanno deciso di aderire al nostro progetto. E'
questo il caso della Toscana. E' stato nominato il neo
Segretario Generale Regionale nella persona di
Massimo Napoli, poi Gianluca Pantaleoni, già Segretario Generale Regionale Toscana della UIL Polizia, ha ufficialmente aderito alla Consap unitamente
al Segretario Generale Provinciale di Lucca, Indro
Marchi, al Segretario Generale Provinciale di Livorno, Giovanni Pontillo, al Segretario Generale Provinciale di Pistoia, Andrea Mazzoni ed ad un consistente numero di iscritti. La scelta è stata ampiamente
motivata in un articolato documento con la quale è
stato aspramente criticato il progetto di fusione a
freddo tra la UILPS e il SUP e la successiva proliferazione di incomprensibili affiliazioni e aggregazioni.
Gianluca Pantaleoni, dirigente sindacale molto conosciuto ed apprezzato in tutta la Toscana, andrà a
ricoprire il prestigioso incarico di Segretario Nazionale della Consap. Inoltre c'è stata la nomina del
nuovo Segretario Generale provinciale di Firenze
Michela Pascali e del nuovo Segretario Generale
Provinciale di Pisa Francesco Durante. Anche in Puglia La Segreteria Nazionale ha nominato Mauro
Mercadante, Segretario Generale Provinciale Consap di Bari. Al neo Segretario Generale Provinciale
gli auguri di buon lavoro. Al collega Vincenzo Smaldini, collocato in quiescenza, i ringraziamenti più
sinceri della Consap per il grande lavoro svolto alla
guida della struttura barese, stessi ringraziamenti
che vano rivolto all'ex Segretario Generale Regionale della Toscana Fabio Comparini.
(nella foto il neo Segreteraio Nazionale Consap
Gianluca Pantaleoni insieme al Capo della Polizia
prefetto Antonio Manganelli)
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Attualità
Consap Magazine 2011
Alloggiopoli in polizia: fare chiarezza
Rendere pubblico subito elenco beneficiari
“In una fase di recessione occorre
la massima trasparenza” questo il
concetto espresso dalla Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, che ha chiesto al Questore di
Roma di conoscere l'attuale situazione degli alloggi in temporanea
concessione della Polizia di Stato
a Roma. “Le notizie di stampa riguardanti assegnazioni a prezzi
inferiori al costo di mercato, che
coinvolgono Comune di Roma e
Regione Lazio - spiega la Consap
nella missiva inviata per conoscenza anche al Capo della Polizia, al Prefetto di Roma ed al Sindaco della Capitale - impongono
chiarezza di comportamenti anche
nella opaca gestione degli alloggi
di servizio in temporanea concessione della Polizia di Stato”. A distanza di due anni dall'ultima denuncia, nella quale emersero evidenti anomalie sia nelle assegna-
Prefetto di Roma Pecoraro
zioni che nei verbali delle riunioni
della Commissione Provinciale Assegnazioni Alloggi Individuali costituita ex art. 53 e 53 del Regolamento di Servizio dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza e
dall'infruttuosa richiesta di censimento che il Sindacato di polizia
aveva richiesto al prefetto, la Consap torna a reclamare trasparenza
nei criteri di individuazione ed assegnazione dei fruitori degli alloggi chiedendo una verifica anche sui costi di questi immobili,
molti dei quali di assoluto prestigio, situati nel centro di Roma, con
dimensioni superiori ai 100 mq e
spesso ristrutturati sforzescamente
a spese della collettività. La Segreteria Provinciale della Consap di
Roma stavolta intende andare fino
in fondo e si dichiara pronta alla
mobilitazione qualora questi elenchi non siano resi noti.
Attualità
Consap Magazine 2011
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Emergenza-Lampedusa: per Consap
"Spreco di denaro pubblico"
E agenti abbandonati sul molo!
L’attenzione di tutto il nostro Paese in questi giorni è
rivolta, giustamente, all’emergenza-sbarchi a Lampedusa. Un esodo di umana disperazione dalle dimensioni bibliche, aggravatosi, di recente, per l’effetto
della sanguinosa repressione libica ad opera, sembra, di mercenari assoldati da Gheddafi. Tutto ciò
mentre il ministro Roberto Maroni registra a Bruxelles scarsa solidarietà, se non addirittura una chiusura totale da parte di alcuni Ministri sullo smistamento dei richiedenti asilo sulle nostre coste.
“Sono affari vostri” pare sia stata la risposta di alcuni Ministri UE: il ministro francese Brice Hortefeux,
ha addirittura lasciato l’aula non appena il Ministro
Maroni ha iniziato a parlare del problema immigrazione.
Ma se a preoccupare - e ad occuparci - è anzitutto
il destino di questa marea umana, sventurata e disperata, la loro collocazione nei nostri Centri accoglienza, la loro integrazione con il nostro Paese e gli
Italiani, la preoccupazione di un loro ritorno, o nonritorno, in Patria, come stanno vivendo questi sbarchi di disperati le nostre Forze dell’Ordine? E’ tutelata l’azione dei poliziotti in questa emergenza di
massiccia immigrazione clandestina?
Prismanews lo ha chiesto a Giorgio Innocenzi, Segretario Generale della Consap, Sindacato maggiormente rappresentativo delle Forze di Polizia
Dottor Innocenzi, come procedono le attività di assistenza e sicurezza agli sbarchi per la Polizia a Lampedusa? “La situazione è tutt’altro che tranquilla: al
momento, oltre 100 poliziotti a Lampedusa, sottoposti a dei tour de force inenarrabili e quindi esausti
per mantenere notte e giorno l’ordine pubblico, attendono direttive e un ricambio da parte di altri colleghi, e il ricambio non arriva. Da come si sta svol-
gendo tutta l’operazione, dobbiamo solo constatare
amaramente che il Governo non è in grado di approntare e affrontare un efficace piano di emergenza degli sbarchi clandestini, almeno per quanto
riguarda le Forze dell’Ordine”.
Poliziotti che provengono da dove? “Attualmente nell’isola, stazionano, stremati di fatica, circa 100 operatori dei reparti mobili di Catania, Reggio Calabria, Firenze e Bologna e della Polizia Scientifica di
Roma; sono giorni e giorni che aspettano di poter
rientrare nelle loro sedi, cosa resa impossibile, in
questi giorni, a causa delle condizioni meteo avverse”.
E cosa impedisce il ricambio e il rientro in sede degli uomini in divisa? “Il Viminale non autorizza i voli
aerei che ha bloccato per farli tornare in sede: è
stato detto un secco “no” ai voli aerei perché costano troppo!! In pratica il Governo vuole risparmiare annullando i voli per il rientro dei nostri colleghi, negando ulteriori spese e costi”.
Ma questo “risparmio” ci sarà poi effettivamente?
“Assolutamente no ed è questa l’assurdità della situazione, perché ai colleghi che sono costretti a restare
lì occorrerà comunque pagare l’indennità missione e
gli straordinari: cose che faranno lievitare i costi, altro che ridurli! Se il nostro personale non riesce a tornare a casa (hanno famiglia anche loro, sa?!) gli andrà corrisposta una maggiorazione significativa
sullo stipendio e tutto ciò è assurdo! Si verificherà un
vero e proprio spreco di denaro pubblico, in quanto
- ripeto - i soldi risparmiati per gli aerei dovranno comunque essere pagati in seguito, perché i colleghi
che operano in regime stipendiale di indennità di ordine pubblico e straordinario, comunque dovranno
essere pagati”.
E a parte il mancato ritorno in sede o a casa pro-
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Attualità
Consap Magazine 2011
pria, cos’altro stanno subendo le nostre Forze dell’Ordine in questa situazione di super-lavoro? “Si
sta, ancora una volta, mortificando la professionalità
dei colleghi perché siamo in assenza totale di direttive operative circa l’impiego della Polizia. Siamo all’assurdo che, da domenica, il personale del reparto
mobile di Reggio Calabria è abbandonato sui moli
di Porto Empedocle, in attesa di una nave che non
arriva”.
Ma il maltempo sta frenando, almeno, nuovi arrivi di
barconi
in
questi
giorni… “Certamente: i
cittadini di Lampedusa
sanno benissimo che le
condizioni meteo non
consentono l’arrivo di
altri fuggiaschi, ma
forse sarebbe utile che
sapessero che lo stesso
maltempo ha messo in
crisi anche il Governo,
che si sta dimostrando
incapace ad affrontare
un’emergenza, peraltro
facilmente prevedibile".
Un Governo sordo alle
richieste della Polizia?
“Purtroppo sì: finora sono state disattese tutte le nostre richieste perché in ogni nostra rimostranza non
è stata mai ravvisata nessuna specificità che giustificasse una maggiore attenzione delle Istituzioni verso
i nostri bisogni: ora, se davanti a questa emergenza
di proporzioni bibliche si continua a non voler vedere tale specificità... che dire?
Siamo arrivati proprio alla frutta. Ma la Consap continuerà imperterrita e decisa nelle sue giuste e sacrosante battaglie“
CIE Ponte Galeria: vigilanza a rischio
CONSAPnecessario coinvolgere altre forze di polizia
Accoglienza profughi: CIE di Ponte Galeria vigilanza a rischio per carenza ispettori, Consap chiede coinvolgimento delle altre Forze di Polizia Prevedere una turnazione interforze nel coordinamento della vigilanza al CIE di Roma, questa la richiesta della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, legata
all'emergenza sbarchi paventata a più riprese dallo stesso Ministro Maroni. Il servizio di vigilanza presso
il Centro di Identificazione ed Espulsione di Roma Ponte Galeria è garantito da contingenti interforze spiega la Consap di Roma - ma il coordinamento è affidato alla Polizia di Stato che lamenta carenze
enormi nel ruolo degli ispettori ne consegue che tale servizio impone a questi graduati di polizia, turni
massacranti, che mal si conciliano con la delicatezza del compito da assolvere. Gli occhi del mondo saranno puntati sull'accoglienza del nostro paese in considerazione degli stravolgimenti che stanno avvenendo nel nord Africa è per garantire a questo personale un ricambio adeguato, sarebbe auspicabile
che anche il coordinamento, così come il contingente operativo, fosse interforze.
Attualità
Consap Magazine 2011
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Una vita in prestito, libro del poliziotto-scrittore
Francesco Saverio Di Lorenzo
Di seguito una sintesi della prefazione al libro a cura
di Ferdinando Imposimato:
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Attualità
molto importante, ricco di umanità e rivelatore di
come vivono queste persone che lottano contro la
criminalità organizzata”;
- 21 giugno intervista radiofonica TGR Lazio;
- 17 agosto: presentazione libro, “Incontri d'estate”
lungomare Diamante (CS);
- 12 settembre: “I sapori del giallo” (presentazione
ambito manifestazione festival prosciutto di Parma)
Langhirano (PR):
- 2 ottobre: “GR Parlamento” intervista radiofonica;
- 28 ottobre:“Dove di sera” intervista TV Rete Oro;
- 29 ottobre: presentazione libro c/o Fondazione
Civita, Piazza Venezia 11 - Roma;
- novembre: presentazione libro manifestazione Auguri Italia “Roma Capitale-150° unità d'Italia” in
Piazza Margana 41 - Roma;
- 18 novembre: intervista TV RTV di Reggio Calabria;
- 19 novembre: presentazione libro Reggio Calabria;
RECENSIONI ED EVENTI 2010/2011:
- 22 novembre: intervista TV Rete Gold;
- 16 giugno: 1^ presentazione Nazionale c/o la
“Domus Talenti” via delle Quattro Fontane 113 Roma;
- 19 giungo: recensione “Do Re Ciack Gulp” a cura
di Vincenzo Mollica (giornalista TG1); “Un libro
- 18 dicembre: presentazione libro libreria “Mind
Cibo per la mente”, Via Federico Nansen 62 Roma
NOTA BIOGRAFICA
Francesco Saverio Di Lorenzo è nato in Calabria da
dove è partito per arruolarsi nel Corpo delle Guardie
di Pubblica Sicurezza, dichiarato sciolto dalla legge di
riforma 121/81 sancendo di fatto la nascita dell'Amministrazione Civile della Polizia di Stato.
Ha svolto tutta la sua vita professionale nelle Istituzioni
Statali. Attualmente presta servizio presso la Direzione
Investigativa Antimafia.
E' alla sua prima esperienza letteraria, alla quale si è
avvicinato con circospezione, scevro da condizionamenti mediatici, sublimali e di parte.
Strenuo sostenitore della meritocrazia, si definisce un
indipendente sano, animale raro e per tale motivo cacciato dai predatori.
L'esperienza acquisita sul campo e le numerose vicissitudini vissute quale testimone oculare, garantiscono il
lettore offrendo, nel contempo, un ambito utile al ragionamento e alle riflessioni.
- 25 febbraio 2011 presentazione Sala Consiliare
Comune di Anzio
Attualità
Consap Magazine 2011
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Centro Identificazione ed Espulsione
La Consap scrive alla Commissione Bicamerale
La Segreteria provincia della Consap di Gorizia ha
scritto all'onorevole Strizzolo Vice Presidente ella
Commissione Bicamerale Schengen, Europol Immigrazione, per relazionarlo sulla situazione presso il
Cie/Cara di Gradisca D'Isonzo.
Voglio porgere i miei ringraziainenti per la disponibilità a milgiorare la situazione attuale presso il Centro d'identificazione ed Espulsione e Centro Accoglienza Richiedenti Asilo di Gradisca d'Isonzo Come
avete già preso atto dalle relazioni verbali durante il
nostro incontro dell'11 marzo 2011 con i Sindacati
della Polizia di Stato più rappresentativi, espongo
nuovamente in forma dettagliata le condizioni
di questo Centro che è attualmente il più grande
d'ltalia
Dalla sua istituzione del 2008, in poi sono stati spesi
ben 18 milioni di euro per la conversione da Caserma abbandonata dell'Esercito a C.P.T., non sono
stati più spesi ulteriori soldi per l'adeguamento, manutenzione e ripristino della struttura stessa a seguito
dei danneggiamenti e del degrado. Un milione e
600 mila euro stanziati per la manutenzione non
sono assolutamente sufficienti per sopperire alle esigenze attuali.
Il personale interno operante che ò suddiviso tra personale civile, operatori della Polizia di Stato coadiuvati a rotazione dall'Esercito, Carabinieri, Guardia
di Finanza e Reparto Mobile non è assolutamente in
grado di supplire alle esigenze operative del Centro.
Dire che attualmente la Sicurezza del Centro non è
precaria è assolutamente utopia! La situazione è a
dir poco disastrosa e come si è detto durante la riunione dell'11 marzo, è un miracolo che non ci sia
ancora scappato il morto!
La professionalità degli operatori di Polizia non basta a colmare la cronica carenza organica e struttu-
rale per gestire questo Centro in totale decadenza,
ma di questo sicuramente Ve ne siete accertati di persona durante la visita presso la struttura.
In sintesi bisogna prendere una decisione drastica
per salvaguardare il personale e gli ospiti stessi del
CIE con la momentanea chiusura o sottodimensionamento per portare il complesso ad un livello accettabile la sicurezza.
L'attuale azienda civile vincitrice dell'appalto non sta
garantendo un servizio adeguato in numero di personale, nella qualità del servizio e tutto ciò incide
sulla sicurezza.
La struttura, inizialmente è stata realizzata per ospitare 225 persone e nei primi di marzo alloggiavano
98 persone suddivise tra: due camerate (una in zona
Blu e una in zona Rossa), zona centralino, corridoio
che porta alla mensa Rossa, zona tra le due mense
e fino a un paio di giorni fa corridoio che porta dal
centralino alla mensa zona Rossa e corridoi del barbiere e della moschea. Ovviamente dormono e vivono a terra.
In più, nonostante vi fosse la garanzia del blocco degli arrivi, continuano ad arrivare ulteriori ospiti! Non
è assolutamente accettabile, che delle 28 camerate
iniziali, ben 26 sono inagibili a seguito di incendi
dolosi da parte degli ospiti e che ben 100 persone
devono soggiornare in due sole camerate, e in più
per ovvie ragione in assenza di letti.
A seguito di alcune rivolte, per far convivere tutte
queste persone, gli operatori di Polizia devono scortare a rotazione gli ospiti per garantire la loro igiene
personale, i pasti e la ricreazione, in modo di non
far lievitare le tensioni già elevatissime a seguito del
sovraffollamento.
Inoltre la Prefettura ha imposto il divieto assoluto di
possedere cellulari e il divieto di fumo in tutti gli
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Consap Magazine 2011
Attualità
spazi chiusi e aperti della struttura, decisione che ha
fatto generare in seguito diversi disordini. Non si
può tenere il pugno duro se non sussistono le condizioni di sicurezza, mettendo in pericolo tutti quanti.
E' ovvio che tale misura cautelativa scatta a seguito
degli incendi dolosi dei materassi che dovevano essere ignifughi, ma tutto ciò non fa che accrescere le
già elevatissime tensioni.
lanza sono costretti a effettuare delle scorte sanitarie, seguendo con un mezzo non adeguato l'ambulanza dell'ente gestore, oltretutto non attrezzata a
norma.
Ovviamente spesso e volentieri il malessere dell'ospite è simulato per poter tentare una fuga all'esterno della struttura stessa.
Oltretutto in caso di scontro fra ospiti e operatori di
Polizia, sicuramente ne avrebbero la peggio questi
ultimi a causa del numero esiguo e della morfologia
stessa della struttura.
Si richiede quindi a questa Commissione un intervento immediato per:
- un rafforzamento cospicuo di personale a livello
provinciale in modo di poter evitare di dover attingere tramite aggregazioni o missioni di personale
esterno, evitando cosi sprechi gestionali e di denaro pubblico.
- un profondo adeguamento strutturale della sicurezza. Salubrità ed igiene
- l'assegnazione di alcune autovetture tipo Fiat Marea, provviste di cabina di sicurezza per la separazione dal personale operante durante le scorte
sanitarie, nel caso il servizio Io richiedesse.
Ci tengo a rilevare che si tratta oltretutto di operatori
di sicurezza di forze diverse e con compiti, obblighi
e preparazioni differenziate.
La situazione attuale sta mettendo a rischio l'incolumità degli operatori di polizia e delle forze amiate,
alle quali è richiesta una professionalità e abnegazione non comune e si vedono costretti a fare miracoli contravvenendo a qualsiasi normativa sulla sicurezza e senza poter garantire la propria e altrui salubrità.
I colleghi si sentono abbandonati a se stessi e mandati a correre rischi che non gli competono, e come
se non bastasse, spesso due operatori della vigi-
Colgo l'occasione e porgo i miei più cordiali saluti
Il Segretario Generale Provinciale
CONSAP
Walter BELTRAMINI
Scorte di Polizia:
"Che il Capo della Polizia ci impieghi in divisa"
Scorte di polizia in divisa, questa la singolare ma
utile richiesta che la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia intende fare nei prossimi giorni al
Capo della Polizia, per salvaguardare il già esiguo
stipendio di donne e uomini dei reparti scorte della
Polizia di Stato.
“I colleghi ci rappresentano un problema concreto spiega Giorgio Innocenzi Segretario Generale della
Consap - dovuto al fatto che gli abiti civili per i servizi di scorta a personalità varie si lacerano spesso
a causa dell’arma e l’Amministrazione non ne prevede né la fornitura né tantomeno un’indennità vestiario.
Ne consegue che circa 1.000 euro l’anno degli stipendi si dilapida in vestiti che di fatto sono abiti da
lavoro. Da qui la nostra richiesta di autorizzazione
a garantire questo servizio con gli unici abiti che
l’Amministrazione fornisce quasi puntualmente, ossia
le divise”.
Gli agenti delle scorte di polizia attraverso la Consap lanciano la loro proposta: vale a dire 5 euro di
indennità per ogni giorno di servizio.
L’utilizzo della divisa per i servizi di scorta, nelle argomentazioni esplicative della richiesta al Capo
della Polizia, spiega la Consap, presenterebbe un rischio oggettivo che è quello di non garantire l’occultamento dell’operatore, ma potrebbe anche portare
dei vantaggi a livello etico: chissà che trovandosi a
girare per la città in mezzo a due poliziotti in divisa,
molte scorte inutili, dei veri e propri status symbol,
non ci verrebbero risparmiate per rinuncia dello
stesso scortato.
Attualità
Inoltre, una delegazione della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia ha incontrato il senatore
Achille Serra, ex-prefetto designato responsabile
della sicurezza per il Terzo Polo. Il colloquio si è
svolto all’insegna della cordialità reciproca e il Segretario Generale Nazionale della Consap, Giorgio
Innocenzi, insieme al Segretario Nazionale Guglielmo Frasca, ha commentato in termini negativi
l’impegno del Governo per la sicurezza nazionale,
falcidiata dai cosiddetti tagli lineari: tagli che fanno
continuamente registrare arretrati nel pagamento
delle indennità e degli straordinari, con conseguente
rischio sotto il profilo dell’efficienza operativa.
Nello specifico, ha sottolineato Giorgio Innocenzi,
“La mancata integrazione da parte del Governo del
fondo perequativo di 80 milioni di euro, si ritorce
come un danno verso la sicurezza, ove si tenga
conto che anche lo sblocco di questo esiguo finanziamento, sarebbe solo una piccola boccata d’ossigeno per un settore che da questo Governo si aspettava molto di più in tema di investimenti".
La richiesta e l’auspicio della Consap, il sindacato
maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato,
è che si individuino al più presto nuove risorse da destinare alla sicurezza nazionale: e questo nell’interesse, in primis, di tutti i cittadini.
Dal canto suo, il senatore Serra ha condiviso le preoccupazioni dei rappresentanti dei poliziotti, assicuModa
Le tendenze moda primavera/estate 2011 presentano una donna molto femminile. Denim e pizzo,
questa primavera li vedremo sempre abbinati. Il jeans e' diventato più romantico e il merletto più grintoso. Pensavate di averle sentite tutte? che dire del
primo jeans anticellulite! Questo tessuto contiene
estratti di caffeina, escina e la vitamina E. Indossandoli si riesce a levigare la pelle, diminuire o prevenire la cellulite e dimagrire nei punti critici di noi
donne e, tutto questo indossando pantaloni molto
glamour e seducenti.
Ritornando, care amiche al mitico jeans, quest'anno si risvolta l'orlo e si indossa con una camicia di cotone con le ruches.
Non mancano pantaloni ricchi e “svasatissimi” che
si abbinano alla camicia vicky e con zeppe in
corda per un look fresco e giovane.
Con gonna o pantaloni il tailleur sarà il pezzo forte
del guardaroba di ogni donna per questa stagione.
Consap Magazine 2011
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rando il massimo impegno affinché la sicurezza nazionale possa tornare ad essere una priorità per il
nostro Paese. (Mafalda Bruno da Prisma News).
Gp a Roma segnali contrastanti
La lettera di Bernie Ecclestone ha di fatto chiuso, prima
ancora che aprisse, il cantiere del Gran Premio della Formula 1 all'Eur. Troppa fretta hanno avuto gli organizzatori: quello spot di Capodanno sulle reti Rai, dove si annunciava l'evento prima ancora che fossero stabilite tutte
le procedure, è stato il necrologio del grande sogno sportivo del sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
Il gran capo della F1, Bernie Ecclestone, sollecitato da
più parti, ha fatto il Ponzio Pilato. Non è entrato nel merito della questione, ma con una lettera ha chiarito il
punto più delicato, quello più sensibile: l'Italia avrà un
solo Gran Premio e ad Ecclestone non importa se sia
Roma o Monza, per lui potrebbero anche alternarsi. Qui,
però finisce lo sport e comincia la politica. Una querelle
tutta italiana, con la Lega pronta a dare battaglia al sindaco per difendere lo storico Gp di Monza e portare la
questione a livello nazionale, sui tavoli che regolano gli
accordi di Governo, già molto delicati. Una grana che
né Berlusconi, né Bossi vogliono avere tra i piedi in questo momento con le elezioni sempre più probabili.
Alemanno è costretto così a fare un passo indietro e chiudere la polemica che stava montando: "Abbiamo sempre
detto che il Gp di Monza non era in discussione e in caso
di dualismo, Roma avrebbe fatto un passo indietro".
Giacca con un bottone, sciancrata, con le maniche
al gomito, un'infinita' di modelli per questa pazza
primavera.
Che carini i nuovi trench! Sono perfetti per la
mezza stagione e vestono bene tutte. I modelli a
doppiopetto hanno un'aria più grintosa e maschile,quasi come una divisa.
I trenches monopetto sono certamente più femminili
e dai dettagli romantici. Quando si tolgono sciarpe
ed i dolcevita, si avverte la voglia di indossare una
bella collana. Lo style di quest'anno ci propone
grandi collane con pietre, con nastri in tessuto, collane impreziosite da cristalli e girocollo formato da
rose di stoffa di varie misure.
Anche in questa primavera/estate la passione per
i pendenti a forma di croce continua imperterrita,
croci grandi in metallo, con brillantini, pietre; per
essere trendy basta indossarne una!
Paola Pietrucci
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Attualità
Consap Magazine 2011
In tema di sicurezza anche i cittadini
devono fare la loro parte
Il nostro Simone Bracci intervista Rodolfo Laganà
Rodolfo Laganà, attore e comico, nasce a Roma il 7
marzo 1957.
Dopo aver frequentato il laboratorio teatrale di Gigi
Proietti, esordisce nel mondo dello spettacolo con il
gruppo “La Zavorra”, formato insieme ad altri colleghi del corso (tra cui Massimo Wertmuller, Patrizia
Cruciani, Giorgio Tirabassi e Patrizia Loreti) e con il
quale partecipa a diversi programmi televisivi (nel 2000 è
ospite fisso a “Domenica In”).
Le sue apparizioni sul grande
schermo non sono molte, ma tra i
film che lo vedono protagonista
possiamo ricordare “Febbre da cavallo - La mandrakata”, sequel del
celebre film di Steno.
La sua attività principale è il teatro, dove debutta nel
1989 accanto a Massimo Ranieri e dove, grazie ad
una serie di spettacoli di successo da lui ideati ed interpretati, vede crescere la sua popolarità.
Rodolfo come è iniziata la tua esperienza
nel mondo dello spettacolo?
E’ cominciata per caso: era il 1978, mi ero appena
diplomato ed ero alla ricerca di un lavoro.
Un giorno andai al botteghino del Teatro Brancaccio
per comprare un biglietto perché c’era Gigi Proietti
che recitava. E mentre aspettavo il mio turno mi accorsi che distanti dal botteghino c’erano delle persone in fila. Incuriosito da questo fatto mi avvicinai
e chiesi il motivo di quella coda. ”Facciamo la fila
perché Proietti fa il laboratorio teatrale e ci vogliamo
iscrivere”, mi risposero. Allora mi misi in fila anche
io, feci la domanda, mi presero e da lì la mia vita
cambiò completamente!
Qual è il segreto per far ridere?
Ci sono molti segreti! Io sono una persona che vive
in mezzo alla gente e quello che faccio è raccontare
la vita di tutti i giorni. Racconto i problemi, l’incomunicabilità, la difficoltà di vivere portati sul palcoscenico in maniera esasperata e comica.
E se non avessi fatto ridere?
Mi sarei messo a piangere da solo! Non so veramente quale altro mestiere avrei potuto fare.
A me piace stare a contatto con la
gente, quindi sicuramente avrei
scelto un mestiere che me lo
avrebbe permesso. Ma credo di
saper fare forse solo l’attore!
E allora parliamo del tuo mestiere: quel è il tuo ricordo
più bello?
Un ricordo particolare che mi ha
stravolto la vita era proprio nel 1981 quando ancora frequentavo il laboratorio di Proietti. Andammo
a Torino per fare un grande lavoro su Cesare Zavattini con la regia di Gregoretti ed io fui scelto per fare
proprio il protagonista, Cesare Zavattini. Quella fu
una cosa che ancora ricordo con grande emozione.
Ti ispiri a qualcuno?
Io ho 2 miti, che sono uno l’opposto dell’altro: Aldo
Fabrizi e John Belushi.
Di Aldo Fabrizi mi ispiro a tutta la sua poesia, all’indolenza romana, al fatto di prendersela con calma.
Di John Belushi mi ispiro alla sua follia, all’aggressività ed all’unione con la musica.
E’ stato semplice arrivare al successo?
Quando ho iniziato la scuola, dal 1979 al 1981, ho
vissuto momenti duri. Quando tornavo a casa molto
spesso ci pensavo, mi chiedevo cosa stavo facendo.
I miei genitori sono stati fantastici perchè non mi
hanno mai ostacolato, ma chiaramente quando inizi
a fare un mestiere, soprattutto quello dell’attore,
Attualità
niente è semplice. Ancora adesso non sono certo di
niente, figuriamoci all’epoca! Ho avuto grandi momenti di sconforto che però sono riuscito a superare
con la “tigna”, come dice il grande Proietti. Questo
mestiere non è facile, non devi mollare mai e soprattutto devi crederci. Se c’è la forza di sopportare tutto
questo, allora vai avanti. Ma se questa forza manca,
tanta strada non la fai. Ed io ho avuto la forza di
sopportare. Poi piano piano con la televisione ed il
teatro i risultati sono arrivati.
Tra gli artisti con cui hai lavorato a chi sei
più legato?
Naturalmente l’artista a cui sono più legato è Gigi
Proietti. Con lui ho un bellissimo rapporto di amicizia che dura da 30 anni, lo considero un mio papà!
E poi ho sempre mantenuto dei buoni rapporti di
amicizia con tutti gli artisti con i quali ho lavorato.
Spesso vengono a casa mia a mangiare perché
sanno che a casa mia si mangia bene e si vive in armonia. Io sono poco mondano, preferisco la chitarra, gli spaghetti, un fiasco di vino e raccontare
barzellette, insomma una vita molto semplice.
Cinema o teatro?
Teatro tutta la vita! Io faccio teatro da 30 anni e
penso che sia la cosa migliore perché hai un contatto con il pubblico immediato e poi non bluffi: a
teatro se funzioni la gente ti batte le mani, mentre se
non fai ridere oppure vai male, se ne vanno. Il teatro è un momento di grande verità ed è la forma
d’arte che preferisco in assoluto.
C’è una canzone nella tua vita?
“Figli delle stelle” di Alan Sorrenti è una canzone
che mi mette sempre molta energia.
E poi c’è “Insieme a te” di Ornella Vanoni a cui sono
legato particolarmente.
Hai 53 anni, ma quanti te ne senti?
La metà! Certo, a 53 anni il fisico risponde in maniera diversa rispetto a quando ne avevi 30.
Ma a parte questo, di testa, di energia e di allegria
me ne sento la metà!
Parteciperesti a reality?
No, assolutamente no! Me l’hanno offerto ma gli ho
detto di no! Non è una cosa che mi interessa, è una
forma d’arte che non mi piace.
C’è un momento in cui ti sei sentito in imbarazzo?
Ce ne sono stati molti, ma l’episodio che mi ha
messo più in imbarazzo è stato nel 2000 quando
feci Full Monty, con la regia di Proietti, precisamente
nella scena dello strip: mi sono vergognato come un
Consap Magazine 2011
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ladro! C’erano le luci che ci accecavano e quindi
non vedevamo niente davanti a noi, però è stato
davvero imbarazzante! Sì, quello è stato il momento
peggiore!
Ti senti un cittadino sicuro?
A volte sì e a volte no. Credo che la sicurezza si
debba anche costruire da soli perché le Forze dell’ordine vanno aiutate, il cittadino gli deve comunque dare una mano.
Fanno tanto per noi, anche se mi rendo conto che a
volte si trovano in difficoltà perché non ci sono i
mezzi, non ci sono i soldi.
Mio padre poi mi ha insegnato il grande rispetto per
le Forze dell’ordine. Mentre una volta non ci si poteva permettere di rispondere male ad un poliziotto
oppure ad un carabiniere, oggi noto molta sfacciataggine e molta mancanza di rispetto. Le Forze dell’ordine sono amici, non sono nemici. Io li ho sempre visti come persone che mi tutelano.
E poi ci vuole rispetto perché sono persone che rischiano la propria vita ogni giorno per tutelare la sicurezza altrui.
Io questo mi chiedo: come fai ad essere contro una
persona che ti protegge? Non c’è logica, è un controsenso. Una persona che è pagata per proteggerti
e tu gli vai contro. Allora che vuol dire: sei matto! Io
la penso così!
58
Consap Magazine 2011
Attualità
Innovazioni tecnologiche nella terapia
non invasiva del tumore alla prostata
Il Carcinoma prostatico è la causa più frequente di morte per cancro nell'uomo,
l'incremento dell'incidenza e della prevalenza è con l'aumentare dell'età. In Europa
vengono diagnosticati ogni anno circa 190.000 nuovi casi, di cui più di 15.000 solo in Italia.
Dal 1996 esiste una nuova opzione terapeutica che si basa sull'uso degli HIFU,
Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensità, attenendosi alle linee guida dell'OMS, consente
di esplorare vie meno traumatiche dell'intervento chirurgico tradizionale
a cura di Carlo Bellorofonte
senti contemporaneamente aumentano sensibilmente
la probabilità di riscontrare una neoplasia prostatica.
Il carcinoma prostatico costituisce l'11% di tutti i casi
di cancro nell'uomo. E' la causa di morte più comune
per cancro nell'uomo avendo ormai superato il tumore del polmone. Il Psa (Antigene Prostatico Specifico) può essere considerato oggi l'unico marcatore
biochimico da utilizzare di routine nei pazienti con
patologia prostatica. Il riscontro di un valore di Psa
aumentato non rappresenta un elemento di sicura diagnosi tumorale. Per diagnosticare i casi 'dubbi' solitamente si fa ricorso a strumentazioni diagnostiche invasive quali l'ecografia prostatica transrettale e l'agobiopsia prostatica ecoguidata. L'indicazione ad effettuare un'agobiopsia prostatica può derivare dal riscontro di un incremento dei valori plasmatici del PSA
e da una consistenza anomala della ghiandola all'esplorazione retta-le, dal rilievo di aree sospette, per
lo più sotto forma di nodulo o di area ipoecogena,
all'ecografia transrettale; questi elementi quando pre-
Secondo l'Ente Americano Agency for Healthcare Research and Quality la terapia del cancro della prostata e il relativo grado di successo sono correlati allo
stadio della malattia al momento della diagnosi, al livello di aggressività della stessa, all'età ed alle condizioni fisiche del paziente.
Quando viene diagnosticato un tumore alla prostata
occorre definire quale possibile terapia, tra quelle a
disposizione, possa dare il migliore risultato al paziente in termini sia di radicalità oncologica sia di minori effetti collaterali.
Il tumore prostatico è solitamente un tumore a lenta
crescita nella maggior parte dei casi, i pazienti sopravvivono per diversi anni e spesso la morte sopraggiunge per altre cause; in un minor numero di casi
però il tumore prostatico può essere particolarmente
aggressivo.
Numerose e recenti pubblicazioni scientifiche condotte a livello internazionale hanno dimostrato che
nessuna scelta terapeutica tra la prostatectomia radicale, la terapia ormonale, la radioterapia, la crioterapia e il semplice 'watchful waiting', cioè 'aspetto e
vedo' si è rivelata superiore alle altre in
termini di radicalità oncologica e minori effetti collaterali per il paziente.
Nessun trattamento in questione ha incrementato la
sopravvivenza a distanza, nessun trattamento è stato
scevro da effetti collaterali.
Al momento vengono condotti altri studi a livello internazionale allo scopo di confrontare tutte le metodiche
terapeutiche per il trattamento del tumore prostatico,
valutandone rischi e benefici.
Attualità
Le varie opzioni terapeutiche per il cancro
della prostata
L'intervento chirurgico, cioè la prostatectomia radicale è un intervento proponibile solo nella fase di tumore localizzato ed è più difficilmente effettuabile su
pazienti sopra i 65 anni data l'invasività dell'intervento stesso.
Esso può essere causa di notevoli perdite di sangue,
ha come effetto collaterale l'incontinenza urinaria (nel
30% dei casi) ed è causa quasi certa d'impotenza coeundi (80%).
Quando l'intervento chirurgico non è proponibile resta l'alternativa della radioterapia esterna che consiste in genere in un ciclo terapeutico della durata di 6
settimane, con notevoli svantaggi per il paziente
stesso e, spesso, lunghe ed interminabili liste d'attesa.
Tale terapia ha percentuali di successo inferiori alla
chirurgia, preclude o rende estremamente rischioso
l'intervento chirurgico in un secondo tempo in caso di
recidiva locale di malattia ed è una tecnica associata
ad una notevole morbidità.
Inoltre, per avere riscontri accettabili sull'esito della
terapia c'è da attendere circa 18-24 mesi. In caso di
insuccesso non può essere ripetuta.
Esiste un'altra forma di terapia radiante, la brachiterapia, che consiste nell'inserimento di semi radioattivi
direttamente all'interno della prostata.
Questa terapia presenta non pochi limiti dovuti alla
dimensione della prostata, al grado di aggressività
del tumore (Gleason Score) ed all'organizzazione
della struttura sanitaria anche per l'immagazzinamento dei semi radioattivi.
Può inoltre essere effettuata solo in collaborazione tra
urologo, fisico e radioterapista e la sua diffusione è
limitata. I risultati globali non appaiono essere migliori della radioterapia esterna tradizionale. Esiste,
infine, la terapia ormonale che spesso viene proposta anche in abbinamento alle altre terapie o quando
le condizioni del paziente sono talmente gravi (malattia localmente avanzata) da non consentire altro.
Questa alternativa terapeutica non è curativa, ma
tende a controllare la crescita del tumore per un certo
periodo di tempo, presenta un elevatissimo impatto
negativo sulla sfera psico- fisica del paziente (perdita
della potenza, perdita della libido, sudorazione, rigonfiamento delle mammelle ecc.) e spesso nel tempo
può rivelarsi inefficace per la progressiva perdita
della ormonosensibilità della malattia di base.
Negli ultimi anni è in atto una tendenza, secondo le
linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sa-
Consap Magazine 2011
59
nità, a ridurre il numero di interventi chirurgici nel tentativo di esplorare nuove vie meno traumatiche per il
paziente che comunque possano garantire un accettabile livello di successo.
In tale ottica sono state introdotte nuove scelte terapeutiche fra cui la terapia con HIFU (Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensità), che sembra essere la più
promettente perché dotata di risultati a lungo termine
del tutto sovrapponibili alla chirurgia tradizionale ma
con minori effetti collaterali
(tasso di incontinenza urinaria vicina allo 0%, percentuale di impotenza sessuale pari al 30% nei casi trattati con tecnica 'non nerve sparing').
La terapia con HIFU
Dal 1996 la tecnica HIFU, applicata con un'apparecchiatura denominata HIFU di Ablatherm (r), ha cominciato a diffondersi in Europa, dove oggi esistono oltre 170 centri con una maggiore concentrazione in
Francia, Germania e Italia; ad oggi nel nostro paese
sono operativi circa 20 centri.
Il trattamento è mininvasivo ed avviene tramite l'introduzione di una particolare sonda transrettale comandata da un computer che mediante l'emissione di impulsi di ultrasuoni ad alta intensità determina una necrosi coagulativa mediante cavitazione della zona tumorale definita dal medico operatore. Il trattamento
viene effettuato in anestesia spinale e il paziente può
lasciare l'ospedale il giorno dopo l'intervento. I dati
della letteratura e le relazioni presentate ai più importanti congressi mondiali (Società Europea di Urologia, Società Americana di Urologia, Società Internazionale di Urologia, Società Italiana di Urologia) mostrano risultati estremamente soddisfacenti e con lunghi follow-up,(oltre 10 anni) rappresentati dalla riconduzione entro i limiti fisiologici dei principali markers
della malattia neoplastica (PSA, Biopsia) e dalla
quasi immediata riabilitazione del paziente che può
riprendere la normale attività entro pochi giorni,
grandi vantaggi quindi per il paziente rispetto alle altre terapie.
La terapia HIFU presenta una serie di vantaggi:
- può essere ripetuta in caso di recidiva locale della
malattia dopo prostatectomia radicale;
- è un valido strumento come terapia di salvataggio
nel caso di fallimento della radioterapia;
- trova una buona indicazione come trattamento palliativo nella forma di cancro localmente avanzata e
nei pazienti non operabili o non candidabili all'in-
60
Attualità
Consap Magazine 2011
tervento chirurgico, anche in associazione con terapia medica;
- presenta un tasso molto basso di effetti collaterali rispetto alle altre terapie;
- riduce il tasso di morbidità per neoplasia prostatica;
- è richiesto un breve ricovero, in genere il paziente
viene dimesso il giorno dopo l'intervento.
Sono stati pubblicati dati e sono in corso studi, anche
in Italia, molto interessanti per quanto riguarda l'uso
degli ultrasuoni focalizzati negli stadi di cancro localmente avanzato.
Ad oggi in Europa sono stati trattati oltre 17.000 pazienti. Di norma i centri ospedalieri che si sono dotati
dell'apparecchiatura HIFU di Ablatherm( r) per il trattamento del cancro della Prostata hanno sempre
avuto un incremento di pazienti affetti da tale patologia. Il numero dei centri è in costante e rapido sviluppo grazie ai buoni risultati ottenuti.
Casi clinici
M. L. ingegnere, 58 anni, paziente con tumore prostatico diagnosticato si sottopone ad intervento chirurgico di prostatectomia radicale e data la presenza di
un margine chirurgico positivo (ovverossia la presenza di tumore nel margine chirurgico di resezione
della ghiandola) è stata data indicazione al controllo
periodico del PSA che in caso di aumento significativo (PSA > 0,2 ng/ml) confermerebbe una ripresa attiva della malattia. M. ovviamente controlla periodicamente con una minima angoscia il valore del PSA
ma è più fiducioso, perchè in caso di malattia da recidiva locale ha come opzione non invasiva l'HIFU invece della radioterapia. G. S. di Milano, impiegato
di banca, 55 anni, sessualmente attivo, PSA 0,0
ng/ml, non ha problemi urinari. E' un paziente che
ha beneficiato in modo straordinario della terapia in-
tegrata con HIFU, radioterapia e chemioterapia. Il
paziente si è presentato tre anni fa con un valore di
PSA uguale a 158 ng/ml (valore normale < 2,5
ng/ml) con diagnosi di tumore prostatico e plurime
metastasi alla scintigrafia ossea.
Dopo vari consulti specialistici che non sfociavano in
una terapia radicale, il paziente si è presentato disperato ad una valutazione presso il nostro centro; ha
eseguito una terapia neoadiuvante ormonale e dopo
tre mesi ha effettuato l'HlFU del tumore prostatico.
Due mesi dopo l'intervento il PSA è subito crollato vicino allo zero (PSA < 0,5 ng/ml), e su indicazione
del medico oncologo è stato sottoposto ad un ciclo di
radioterapia sulle localizzazioni ossee. Al momento,
dopo un anno dalla sospensione di tutte le cure, gli
esami sono negativi, dal PSA alla scintigrafia ossea,
alla PET.
Il paziente 'lamenta' la ripresa dell'attività sessuale e
la ripresa dell'attività lavorativa. Ma non tutti i casi
sono superfortunati come Gianluigi. G. M., di Torino,
72 anni, riferisce invece una recidiva del tumore prostatico dopo trattamento del tumore prostatico con
HIFU con tecnica 'nerve sparing' bilaterale. Dopo sei
mesi dal primo trattamento, il paziente ha avuto un
incremento del valore del PSA (da 0,3 ng/ml a 2,1
ng/ml) ed è stato sottoposto a biopsia transrettale di
controllo che ha confermato la presenza di recidiva
tumorale.
Se la recidiva fosse stata secondaria ad intervento
chirurgico, a brachiterapia o a radioterapia, il problema terapeutico non sarebbe stato di facile soluzione; invece un ritrattamento con HIFU della durata
di circa 30 minuti ha permesso anche in questo caso
l'azzeramento del valore PSA senza effetti collaterali
e traumi per il paziente.
Conclusioni
La terapia con HIFU si sta diffondendo anche in altre
specialità chirurgiche come fegato e pancreas; sulla
mammella è in sperimentazione c/o IEO di Milano Prof. U. Veronesi; i risultati sono notevolmente incoraggianti e ci auguriamo possano essere sovrapponibili a quelli già brillantemente ottenuti in questi dieci
anni di follow-up sulla prostata.
La terapia HIFU di Ablatherm (è disponibile presso
Clinica Columbus, via M. Buonarroti 48, 20145 Milano (Tel.: +39 02 480801).
Per informazioni chiamare il Dott. Carlo Bellorofonte
al +39 3383111125.
Attualità
Consap Magazine 2011
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Sicurezza ed infrastrutture stradali,
Convegno Nazionale della Consap
Il simposio si terrà il 15
aprile a Lucca
Si terra a Lucca il prossimo mese un convegno
organizzato dalla Consap e dalla Consulta
Nazionale Polizia Stradale dal titolo “Sicurezza stradale e infrastrutture. Un binomio imprescindibile”. La sede
del convegno sarà la
prestigiosa Sala dell'ex
convento delle oblate
sita in Borgo a Mozzano.
Il simposio fa seguito a
quello tenutosi a Milano
alla fine dello scorso
anno che ha fatto registrare un successo di
pubblico e consentito
alla nostra organizzazione ed alla consulta di
settore di ritagliarsi un
posto da interlocutore di
livello nelle strategie di indirizzo delle attività di controllo sulla rete stradale, divenendo nel contempo anche portatore delle istanze degli operatori della Polizia Stradale.
Le recenti statistiche inerenti il fenomeno dell'incidentalità stradale ci riferiscono alcuni dati che se da un
lato possono apparire confortanti per la diminuzione
dei sinistri dall'altro evidenziano il mancato raggiungimento degli obiettivi europei prefissati per il decennio appena trascorso.
Siamo convinti che
l'evoluzione delle
leggi che regolano
la
circolazione
stradale susseguitesi in questo periodo
abbiano
contribuito fortemente a questi lusinghieri risultati in
termini statistici.
Siamo però altresì
convinti che se, di
pari passo, all'aggiornamento normativo, vi fosse
stato un adeguato
ammodernamento
delle infrastrutture
stradali,
sulle
quali, non va dimenticato,
si
muove oltre l'80%
delle merci in questo Paese, probabilmente questa sinergia avrebbe consentito all'Italia di centrare ed
anzi superare l'obiettivo prefissato dall'Unione Europea, con un inestimabile valore aggiunto in termini di
vite umane preservate.
Su questo tema si svilupperà il dibattito che vedrà la
partecipazione del Direttore Centrale del Servizio Polizia Stradale del Dipartimento della P.S. dottor Roberto Sgalla e salvo impegni dll'ultima ora il Ministro
delle Infrastrutture e Trasporti onorevole Altero Matteoli.
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Consap Magazine 2011
Regolamento recante disposizioni per l'applicazione del decreto
legislativo 9 aprile 2008, n.81, e successive modificazioni, in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, nell'ambito delle articolazioni centrali e periferiche della Polizia di stato, del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, del Corpo nazionale dei vigili del fuoico nonché nell'ambito
delle strutture destinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica del Ministero dell'interno.
ADOTTA
il seguente regolamento:
CAPO I
DISPOSIZIONI GENERALI
ART, 1.
Campo di applicazione de//e disposizioni comuni
1. Il presente capo disciplina le disposizioni comuni che si applicano alle articolazioni di cui al comma 2.
2. Le disposizioni contenute nel decreto legislativo 9 aprile 2008,
n. 81, e successive modifiche, di seguito indicato come decreto legislativo n. 81/2008, tenuto conto delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative, si applicano:
a) alle articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato e
alle strutture del Ministero dell'interno destinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica individuale dai decreti interministeriali di cui all'articolo 13, comma 3, del decreto legislativo n. 81/2008, secondo quanto indicato nel capo I' del presente decreto;
b) alle aree e alle strutture di pertinenza del Dipartimento dei vigili
del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, alle articolazioni centrali e periferiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco
e, in quanto compatibili, anche alle aree operative, nonché nei riguardi del personale permanente e volontario del Corpo nazionale
dei vigili del fuoco e del personale in servizio nel medesimo Dipartimento, ivi compreso quello che opera in situazioni di emergenza,
secondo quanto indicato nel capo III del presente decreto.
ART. 2,
Individuazione del datore di lavoro
1. Il datore di lavoro come definito ai sensi dell'articolo 2, comma
1, lettera b) del decreto legislativo n. 81/2008, esercita in via
esclusiva le funzioni di cui all'articolo 17 del medesimo decreto legislativo n. 81/2008. Per l'esercizio delle attività delegabili il datore di lavoro si avvale dei dirigenti o dei funzionari preposti agli
uffici dipendenti che, ancorché di qualifica non dirigenziale, sono
preposti ad uffici aventi autonomia gestionale e sono dotati di autonomi poteri decisionali e di spesa, ferme restando le responsabilità agli stessi demandate nell'ambito delle rispettive competenze.
2. I soggetti destinatari degli obblighi già attribuiti al datore di lavoro sono individuati con decreto del Ministro dell'interno, da adottarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
ARI. 3,
Individuazione dei dirigenti e preposti
1. Per le finalità previste dalle disposizioni di cui all'articolo 2,
comma 1 lettere d) ed e), del decreto legislativo n. 81/2008, negli ambienti di lavoro del Ministero dell'interno, si intende per:
a) «dirigente»: il lavoratore che, ancorché non dotato di qualifica
dirigenziale, in ragione delle competenze professionali e dei poteri gerarchici e funzionali attribuiti, sia responsabile di unità orga-
Attualità
nizzative. Il dirigente attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa;
b) «preposto»: il lavoratore cui, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla
natura dell'incarico conferitogli, fanno capo doveri di sovrintendenza e sorveglianza diretta sull'attività lavorativa del personale
dipendente, anche temporanea, e di garanzia dell'attuazione
delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione ed
esercitando un funzionale potere di iniziativa, individuato sulla
base dell'organizzazione dell'ufficio.
ART. 4.
Comunicazioni e segnalazioni
1. Il datore di lavoro provvede a comunicare annualmente ai rispettivi uffici di vigilanza di cui all'articolo 6 del presente decreto,
i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, previsti dall'articolo 18, comma 1, lettera aa), del decreto legislativo
n. 81/2008.
2. Le comunicazioni, le segnalazioni e la trasmissione di documenti che il decreto legislativo n. 81/2008 prevede a cura del datore di lavoro e del medico competente, si intendono compiute con
analoghe comunicazioni, segnalazioni e trasmissioni ai rispettivi
uffici di vigilanza.
3. I dati del personale, destinati a confluire nel Sistema informativo
nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP), di cui all'articolo 8, comma 4, del decreto legislativo n, 81 / 2008, sono
trasmessi dagli uffici centrali e periferici del Ministero dell'interno
ai rispettivi uffici di vigilanza di cui all'articolo 6 del presente decreto, per il successivo conferimento all'Istituto nazionale per gli infortuni sul lavoro (I.N.A.I.L.).
ART 5
Servizio di prevenzione e protezione
1. Gli uffici di cui all'articolo 1 del presente decreto, tenuto conto
delle esigenze di riservatezza e segretezza, istituiscono il servizio
di prevenzione e protezione avvalendosi esclusivamente di proprio
personale, in possesso dei requisiti professionali di cui all'articolo
32 del decreto legislativo n. 81/2008.
Attività di vigilanza
1. La vigilanza sull'applicazione della legislazione in materia di
salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è svolta, ai sensi di quanto
disposto dall'articolo 13 del decreto legislativo n, 81/2008:
a) dall'ufficio di vigilanza dell'Ufficio centrale ispettivo del Dipartimento della pubblica sicurezza negli uffici centrali e periferici della
Polizia di Stato nonché nelle strutture centrali e periferiche del Ministero dell'interno individuate nei decreti interministeriali di cui all'articolo 13, comma 3, del decreto legislativo n. 81/2008, con
esclusione dei luoghi di lavoro su cui ha competenza l'ufficio di vigilanza di cui alla lettera b) del presente comma;
b) dall'ufficio di vigilanza dell'Ufficio centrale ispettivo del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile nelle aree individuate, con decreto interministeriale adottato al
sensi dell'articolo 13, comma 3, del decreto legislativo n.
81/2008.
2. Il personale assegnato agli uffici di cui al comma 1 non può prestare attività di consulenza e di medico competente nell'ambito
delle strutture individuate dai decreti interministeriali di cui all'articolo 13, comma 3, del decreto legislativo n. 81/2008.
ART. 7.
Attribuzioni degli uffici di vigilanza
1. Agli uffici di vigilanza di cui all'articolo 6 del presente decreto
Attualità
è attribuita, in via esclusiva, la competenza della vigilanza preventiva tecnico-amministrativa e della vigilanza ispettiva prevista dall'articolo 13, commi 1 bis e 3, del decreto legislativo n. 81/2008,
nonché ogni altra competenza in materia di igiene e sicurezza attribuita alle Aziende sanitarie locali (ASL) e alle Direzioni provinciali del lavoro, In particolare gli uffici di vigilanza:
a) svolgono attività di vigilanza presso le rispettive strutture pertinenti del Ministero dell'interno e presso quelle di cui all'articolo 13,
comma 3, del decreto legislativo n. 81/2008, consistente in verifiche ispettive, programmate ed emergenti, finalizzate al controllo
dell'osservanza della normativa prevenzionistica e igienico-sanitaria;
b) effettuano, per le finalità di cui alla lettera a) del presente
comma, rilievi tecnici, funzionali anche alle attività istruttorie delle
autorizzazioni “in deroga”per i locali destinati ai luoghi di lavoro,
nonché rilievi tecnici strutturali ed ambientali sui cantieri temporanei e mobili insistenti nelle aree riservate, di sicurezza degli impianti, dei rischi fisici, chimici e biologici;
c) esaminano i ricorsi avverso i giudizi del medico competente, disponendo, dopo eventuali ulteriori accertamenti, la conferma, la
modifica o la revoca del giudizio stesso;
d) ricevono dai datori di lavoro le comunicazioni di dati o informazioni previste dall'articolo 18, comma 1, lett. r), del decreto legislativo a 81/2008, concernenti la tutela della sicurezza e della
salute del personale dipendente;
e) hanno rapporti con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza da cui ricevono le segnalazioni relative alle inosservanze in
materia di prevenzione degli infortuni e tutela della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro;
f) svolgono attività di controllo sulle prescrizioni igieniche degli alimenti nelle mense, bar e spacci delle strutture dipendenti del Ministero dell'interno;
g) svolgono attività statistico epidemiologica per i profili di specifica competenza.
2. Qualora sia necessario effettuare rilievi, misurazioni, indagini
analitiche e verifiche tecniche per accertare compiutamente le condizioni di salubrità e di sicurezza degli ambienti di lavoro, gli uffici di vigilanza, ove non dispongano delle risorse occorrenti, possono avvalersi di personale tecnico esterno all'Amministrazione secondo le procedure amministrative vigenti.
CAPO I I
DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER LE ARTICOLAZIONI CENTRALI
E PERIFERICHE DELLA POLIZIA DI STATO NONCHE' PER LE
STRUTTURE DEL MINISTERO
DELL'INTERNO DESTINATE PER FINALITA' ISTITUZIONALI ALLE
ATTIVITA' DEGLI ORGANI CON COMPITI IN MATERIA DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA
ART. 8.
Campo di applicazione
1 Il presente capo disciplina le peculiari e specifiche modalità di
applicazione delle disposizioni del decreto legislativo a 81/2008
negli ambienti di lavoro degli uffici centrali e periferici della Polizia di Stato e delle strutture del Ministero dell'interno destinate per
finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia
di ordine e sicurezza pubblica individuate dal decreto interministeriale di cui all'articolo 13, comma 3, del decreto legislativo n.
81/2008, relativamente al personale ivi operante, tenuto conto
delle specifiche particolari esigenze connesse al servizio espletato
e delle peculiarità organizzative.
2. Le particolari esigenze connesse alle attività istituzionali ovvero
Consap Magazine 2011
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alle peculiarità organizzative di cui all'articolo 3, comma 2, del
decreto legislativo n. 81/2008, sono di seguito definite in relazione ai principi e alle finalità istituzionali destinate a salvaguardare l'ordine e la sicurezza pubblica:
a) direzione funzionale delle attività;
b) capacità e prontezza d'impiego del personale operativo e relativo addestramento;
c) efficienza e riservatezza del personale civile anche di supporto
alle attività operative;
d) tutela delle informazioni relative all'efficienza dell'apparato organizzativo, alla tutela
dell'ordine e della sicurezza pubblica e al contrasto della criminalità, per le quali, nell'interesse della sicurezza nazionale, è ritenuta
vietata la divulgazione ai sensi delle disposizioni vigenti;
e) particolarità costruttive e d'impiego di equipaggiamenti speciali,
strumenti di lavoro, armi, mezzi operativi, quali unità navali, aeromobili, mezzi di trasporto e relativo supporto logistico, nonché specifici impianti, quali poligoni di tiro, laboratori di analisi, palestre
e installazioni operative, addestrative e di vigilanza, anche con riferimento a quanto previsto dall'articolo 1, comma 2, lettere d) e
g), del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 17, nonché a
quanto previsto dall'articolo 74, comma 2, lettera c), del decreto
legislativo n. 81/2008.
3. Negli immobili e nelle aree di pertinenza delle strutture di cui al
presente articolo sono salvaguardate, per le finalità di cui al
comma 2, le caratteristiche strutturali, organizzative e funzionali
preordinate a realizzare:
a) il massimo livello di protezione e di tutela del personale in servizio, in relazione alle specifiche condizioni di impiego, anche con
riguardo alla prontezza ed efficacia operativa del personale medesimo, nonché delle sedi di servizio, installazioni e mezzi, contro
il pericolo di attentati, aggressioni, introduzioni di armi ed esplosivi, sabotaggi di sistemi, impianti ed apparecchiature, ovvero contro il pericolo di limitazione dei compiti d'istituto;
b) la riservatezza e la sicurezza delle telecomunicazioni e del trattamento dei dati;
c) la prevenzione dalla fuga o da aggressioni, anche al fine della
liberazione di persone detenute, arrestate, fermate o trattenute,
nonché la prevenzione da azioni di autolesionismo.
4. L'applicazione delle norme in materia di sicurezza dei luoghi di
lavoro di cui al decreto legislativo n. 81/2008 e di altre disposizioni di legge in materia, non determina, in relazione alle esigenze
di cui al comma 2, del presente articolo la rimozione o la riduzione
dei sistemi di controllo, anche ai fini della selezione degli accessi
al pubblico e dei sistemi di difesa ritenuti necessari, né l'omissione
o il ritardo delle attività di cui all'articolo 328, comma 1, del codice penale. Devono essere, assicurati e adeguatamente segnalati
idonei percorsi per l'esodo, e verificata periodicamente l'innocuità
dei sistemi di controllo.
ART 9
Funzioni di medico competente
1. Nell'ambito delle attività e dei luoghi di cui al presente capo, le
funzioni di medico competente sono svolte dai medici del ruolo
professionale dei sanitari della Polizia di stato in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 38 del decreto legislativo n. 81/2008.
2. Quando ai fini della sorveglianza sanitaria siano richiesti dal
medico competente accertamenti clinici e strumentali che non è
possibile effettuare con personale e mezzi dell'Amministrazione,
gli accertamenti sono eseguiti, anche mediante apposite convenzioni, con oneri a carico del datore di lavoro, Analogamente si
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procede quando non è possibile utilizzare i medici di cui al comma
1, per l'attività di sorveglianza nelle aree riservate ed operative ed
in quelle che presentano analoghe esigenze.
3. Nelle strutture ove insistono più uffici, ancorché appartenenti a
differenti aree funzionali, può essere nominato un medico competente con l'incarico di coordinare l'attività degli altri medici competenti
4. La verifica di assenza di condizioni di alcol-dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti di cui all'articolo
41, comma 4, del decreto legislativo n. 81/2008, è disciplinata,
per il personale della Polizia di stato, con direttive del Capo della
Polizia - Direttore generale della pubblica sicurezza, da emanarsi
entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente
decreto. Le medesime direttive individuano le procedure per lo svolgimento degli accertamenti e la periodicità degli stessi, da valutarsi in relazione ai settori di impiego del personale.
ART 10.
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
1. Negli uffici di cui all'articolo 1 del presente decreto, aventi autonomia gestionale, operano i rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza del personale della Polizia di stato e del personale dell'Amministrazione civile dell'intento, 11 rappresentante è unico per
tutti i lavoratori, presso le sedi di uffici con autonomia gestionale
collocati in infrastrutture comuni.
2. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza del personale di
cui al comma 1, sono elettti o designati secondo le modalità previste dalle disposizioni di cui agli articoli 47, 48 e 49 del decreto
legislativo n. 81/2008, e nel rispetto degli accordi collettivi nazionali di lavoro.
3. Ai fini della definizione del numero, delle modalità di designazione o di elezione del rappresentante per la sicurezza del personale della Polizia di stato, del tempo di lavoro retribuito e degli
strumenti per l'espletamento delle funzioni, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 18, comma 3, del decreto del Presidente
della Repubblica 31 luglio 1995, n, 395.
ART. 11,
Formazione, informazione e addestramento
1. Il datore di lavoro assicura l'informazione, la formazione e l'addestramento, come previsto dal decreto legislativo n. 81/2008.
2. L'attività formativa di base in materia di sicurezza e salute dei
lavoratori durante l'attività lavorativa e di gestione delle emergenze, anche ai sensi dell'articolo 11, comma 4, del decreto legislativo n. 81/2008, è attuata, ove possibile, nei limiti delle risorse
disponibili, nell'ambito dei cicli formativi e addestrativi di base, sia
per l'immissione nei ruoli, che per la progressione in carriera del
personale, secondo programmi didattici, distinti per ruoli di appartenenza, che rispettino i contenuti dei percorsi formativi previsti dal
decreto legislativo a 81/2008. I programmi didattici sono, altresì,
rivolti ai rischi tipici ed alle peculiarità tecniche, operative ed organizzative dell'attività della Polizia di Stato.
3, Le attività addestrative e formative, definite a livello centrale, si
concludono con il rilascio di apposito attestato di frequenza, che
costituisce titolo valido ai finii delle trascrizioni matricolati degli interessati. Le trascrizioni e la documentazione di cui al precedente
periodo sono sostitutivi della registrazione nei libretto formativo del
cittadino di cui all'articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni.
4. L'attività formativa, articolata in seminari, conferenze e cicli di
formazione e di aggiornamento, è svolta presso gli istituti di forma-
Attualità
zione del Ministero dell'interno ovvero presso strutture dallo stesso
individuate.
ART. 12.
Controlli tecnici, verifiche, certificazioni, interventi strutturali e
manutenzioni
1. Fermi restando gli obblighi di cui agli articoli 22, 23 e 24 del
decreto legislativo n. 81/2008, anche sulla base di speciali capitolati d'opera, le uniformi, le armi, gli strumenti di lavoro, ivi compresi quelli di dissuasione, di difesa e di autodifesa, gli specifici
impianti, quali poligoni di tiro, laboratori di analisi, palestre e installazioni addestrative speciali, le istallazioni di sicurezza e le attrezzature di protezione, individuali e di reparto, ed i mezzi operativi restano disciplinati dalle specifiche disposizioni di settore,
previo controllo tecnico, verifica o collaudo da parte di personale
in possesso dei requisiti professionali previsti dalla normativa vigente
ART. 13.
Valutazione dei rischi
1. Fermo restando gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell'articolo 17, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n 81/2008,
ai firii della valutazione dei rischi nelle attività e nei luoghi di lavoro di cui all'articolo 8 del presente decreto, i funzionari che provvedono all'individuazione delle disposizioni tecniche e capitolati
tecnici d'opera dei materiali, delle armi, delle installazioni e dei
mezzi di cui all'articolo 12, ovvero al loro approvvigionamento e
fornitura ai destinatari finali, sono responsabili della sicurezza e
della salute del personale.
2 I funzionari di cui al comma 1 provvedono ad individuare le seguenti informazioni:
a) la natura, la tipologia e le caratteristiche costruttive dei materiali
e delle loro componenti;
li) i rischi per la salute e la sicurezza del personale, in conseguenza dell'utilizzo dei beni, mezzi e materiali di cui al comma 1;
c) le principali misure tecnico-organizzative e sanitarie da adottare
nell'utilizzo dei beni, mezzi e materiali di cui al comma 1, al fine
di eliminare, ridurre o contenere i rischi per la salute, avuto riguardo alla natura e alla priorità degli obiettivi istituzionali da raggiungere.
3. Le informazioni di cui al comma 2, sono comunicate ai datori
di lavoro destinatari dei beni, mezzi e materiali di cui al comma
1, affinché ne tengano conto nella valutazione dei rischi e nella
elaborazione del documento previsto dall'articolo 28 del decreto
legislativo n. 81/2008.
4. Ai fini degli adempimenti previsti dall'articolo 28 del decreto legislativo n. 81/2008, la valutazione dello stress lavoro-correlato
è definita, anche secondo le indicazioni della Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro di cui all'articolo 6 del decreto legislativo n. 81/2008, con le modalità tecniche individuate dall'Amministrazione.
ART. 14.
Documento unico di valutazione dei rischi da interferenze
1. Ai fini della riservatezza delle informazioni di cui è vietata la
divulgazione nell'interesse della tutela dell'ordine e della sicurezza
pubblica ovvero per evitare pregiudizio ai compiti istituzionali, si
applicano i seguenti criteri:
a) nella predisposizione delle gare di appalto o somministrazione
di servizi, lavori, opere o forniture, i costi relativi alla prevenzione
dai rischi da interferenze fra le attività della stessa e quelle delle
imprese appaltatrici, sono indicati omettendo le specifiche informazioni di cui è vietata o ritenuta inopportuna la divulgazione;
Attualità
I,) il documento unico di valutazione dei rischi da interferenza delle
attività svolte dal personale di cui all'articolo I del presente decreto
con quelle svolte dalle imprese appaltatrici di servizi, lavori, opere
o forniture è elaborato, contestualmente all'inizio delle attività dell'appalto e previa verifica delle effettive interferenze, dal datore di
lavoro committente e, per le parti di specifico interesse, dal datore
di lavoro dell'organismo destinatario dei servizi, lavori, opere o
forniture, qualora si tratti di appalti aggiudicati dagli enti centrali
del Ministero dell'interno. All'attività di cui al precedente capoverso collabora anche il datore di lavoro appaltatore.
2. Il documento di cui al precedente comma, sottoscritto dai datori
di lavoro committente ed appaltatore, qualora contenga informazioni di cui è ritenuta vietata la divulgazione:
a) non è allegato al contratto di appalto, subappalto o somministrazione, ma è custodito, con le misure finalizzate a salvaguardare le informazioni in esso contenute, presso il luogo del datore
di lavoro committente odi quello destinatario dei servizi, lavori,
opere o forniture oggetto dell'appalto, concordato con il datore di
lavoro appaltatore, e ne è data menzione nel contratto stesso, Le
misure di prevenzione occorrenti a seguito della valutazione dei rischi da interferenze sono immediatamente attuate dai datori di lavoro committente ed appaltatore e portate a conoscenza dei lavoratori interessati;
b) può essere visionato, senza estrazione di copia, oltre che dal
personale dell'Amministrazione autorizzato, ivi compresi i rappresentanti per la sicurezza, esclusivamente dal datore di lavoro appaltatore, dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione e dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nel servizio di prevenzione e protezione stesso nella parte di loro stretto
interesse, In ogni caso, il personale di cui al periodo precedente
non deve divulgare le notizie e le informazioni concernenti i luoghi e le attività dell'Amministrazione di cui venga comunque a conoscenza
3. Nei confronti del personale impiegato dalle imprese appaltatrici
per lo svolgimento dei servizi, lavori, opere o forniture, gli obblighi e gli adempimenti previsti dal decreto legislativo n. 81/2008
sono a carico del datore di lavoro delle medesime imprese.
CAPO III
DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER IL DIPARTIMENTO DEI VIGILI
DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE E PER IL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO
ART. 15.
Campo di applicazione
1. Il presente capo disciplina le modalità di applicazione delle disposizioni del decreto legislativo n. 81/2008 nei riguardi del personale permanente e volontario del Corpo nazionale dei vigili del
fuoco e del personale in servizio nel Dipartimento dei vigili del
fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, di seguito denominato Dipartimento, ivi compreso quello che opera in situazioni
di emergenza.
2. Le disposizioni di cui al precedente comma si applicano anche
alle aree e alle strutture di pertinenza e a disposizione del Dipartimento e nelle articolazioni centrali e periferiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
3. Le disposizioni di cui al comma I si applicano, in quanto compatibili, anche alle aree operative in cui il Corpo nazionale dei vigili del fuoco espleta la propria attività istituzionale, nel rispetto
delle caratteristiche strutturali, organizzative e funzionali preordinate a realizzare:
a) la tutela della salute e della sicurezza del personale, in relazione
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alle specifiche condizioni di impiego, anche con riguardo alla
prontezza e all'efficacia operativa
b) la protezione e tutela della sicurezza, commisurate al rischio effettivo degli edifici, strutture, infrastrutture di supporto, impianti
fissi, mezzi e attrezzature;
c) la tutela della salute e della sicurezza del personale in fase di
formazione, addestramento, esercitazione, installazione, manutenzione, verifica, studio e ricerca; la continuità dei servizi finalizzati
al soccorso pubblico, nonché la riservatezza del trattamento dei
dati.
4. Fatto salvo il dovere di intervento anche in situazioni di personale esposizione al pericolo, il personale del Corpo nazionale dei
vigili del fuoco deve adottare le misure di tutela della salute e della
sicurezza anche individuali predisposte per lo specifico impiego.
5. Compatibilmente con le disposizioni di cui agli articoli 22, 23
e 24 del decreto legislativo n. 81/2008, il vestiario, gli strumenti
ed attrezzature, gli specifici impianti, le installazioni addestrative
anche speciali, le attrezzature di protezione individuale ed i mezzi
operativi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono disciplinati
da specifiche disposizioni, nel rispetto delle norme europee, anche
sulla base di speciali capitolati d'opera, previo controllo tecnico,
verifica o collaudo da parte del personale del Dipartimento in possesso dei requisiti professionali o culturali previsti dalla normativa
vigente. Nell'ambito di tali accertamenti il Dipartimento può comunque avvalersi della specifica competenza degli ordinari organi
tecnici di controllo, anche privati.
ART. 16.
Valutazione dei rischi, luoghi di lavoro e formazione
specifica
1 La valutazione dei rischi di cui al comma 1, lettera a) dell'articolo 17 del decreto legislativo n. 81/2008 e la conseguente redazione del documento di valutazione dei rischi è effettuata dal
datore di lavoro esclusivamente all' interno delle sedi ed infrastrutture di competenza.
2. La valutazione dei rischi su vestiario, materiali, automezzi, attrezzature é dispositivi di protezione individuale forniti al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco è effettuata, a livello
centrale, dalle competenti strutture, che vi provvedono con la redazione del capitolato, l'acquisto ed il collaudo del materiale stesso,
salvo i casi in cui sia espressamente previsto che il datore di lavoro
provveda autonomamente agli acquisti. Al datore di lavoro ed al
dirigente, spetta l'obbligo di formazione e di informazione sul corretto utilizzo, il controllo della conformità e della funzionalità di
materiali e mezzi, nonché dell'accertamento dell'idoneità, qualora
prevista, del personale abilitato all'utilizzo degli stessi materiali e
mezzi, sulla base delle direttive impartite dal Dipartimento.
3. Non si intendono luoghi di lavoro, ai fini dell'applicazione del
Titolo Il del decreto legislativo n. 81/2008, le aree in cui il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interviene per la tutela della pubblica incolumità, dei beni e dell'ambiente, ivi compresi i campi base, le installazioni e gli impianti messi in opera per
la gestione di situazioni di emergenza o di calamità. In tali aree
gli obblighi di cui al comma 1, lettera a) dell'articolo 17 del decreto legislativo n. 81/2008 si intendono adempiuti adottando
uno o più dei seguenti strumenti appositamente predisposti: manuali addestrativi, procedure operative, corsi base di qualificazione e di specializzazione, disposizioni interne, manuali e libretti
di uso e manutenzione e note informative redatte dalle ditte fornitrici. Nelle circostanze indicate nel periodo precedente, il personale interviene sulla base della preparazione tecnica e professio-
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nale posseduta e adotta le tecniche e le procedure ritenute più idonee ed applicabili in relazione all'evento, contemperando la valutazione della diretta e personale esposizione al pericolo con l'esigenza di assicurare la protezione propria e di quanti sono presenti
sullo scenario, in relazione all'urgenza e alla gravità dell'attività
da espletare.
4, Sono ricomprese tra le aree di cui al comma 3 quelle in cui si
effettuano attività di addestramento, esercitazioni operative o manifestazioni a cui il personale partecipa anche al di fuori delle sedi
ed infrastrutture di pertinenza del Corpo nazionale dei vigili del
fuoco. Nelle circostanze previste nel periodo precedente le operazioni sono svolte a seguito di specifica pianificazione da effettuare
con le modalità di cui al comma 3.
5, In occasione di interventi in cui cooperano soggetti che non
hanno alcun rapporto di impiego con il Dipartimento, gli adempimenti in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro spettano ai datori di lavoro dei soggetti operanti, fatto salvo il dovere
di indirizzo all'esecuzione dell'intervento e di coordinamento delle
attività da effettuare nell'area di soccorso tecnico spettante al responsabile delle operazioni di soccorso dei vigili del fuoco.
6. Il personale operativo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco,
a seguito della formazione espletata o organizzata da parte delle
competenti strutture in occasione dei corsi di ingresso, di progressione in carriera e di aggiornamento, svolti ai sensi dell'articolo
142 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, è formato
per l'espletamento delle funzioni di dirigente, di preposto e di lavoratore, in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi dei
lavoro.
7. Ai tini della registrazione e del controllo degli obblighi formativi per il personale, ivi compresi quelli indicati dall'articolo 37,
comma 14 del decreto legislativo n- 81/2008, il Corpo nazionale
dei vigili del fuoco opera in conformità all'articolo 142 del decreto
legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, avvalendosi del libretto individuale della formazione, ovvero di apposite attestazioni rilasciate
dai preposti alla formazione per le attività formative o di addestramento dei lavoratori.
8. Per le finalità previste dal decreto legislativo n. 81/2008, il
corso di formazione di base, l'addestramento periodico e l'attività
di soccorso espletata, soddisfano, per il personale operativo del
Corpo nazionale dei vigili del fuoco, i requisiti richiesti dall'articolo 45 del decreto legislativo n. 81/2008 in materia di primo
soccorso ed assistenza medica di emergenza.
9. Ai fini degli adempimenti previsti dall'articolo 28 del decreto legislativo n, 81/2008, la valutazione dello stress lavoro-correlato è
definita, anche secondo le indicazioni della Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro di cui all'articolo 6 del decreto legislativo n, 81 / 2008, con le modalità tecniche individuate dal Dipartimento.
ART. 17.
Misure per la salute e sicurezza nei cantieri
temporanei e mobili
1. Ai fini dell'attuazione delle disposizioni contenute nel titolo IV
del decreto legislativo n. 81/2008, la vigilanza presso i cantieri
temporanei o mobili in area riservata, come individuata nel decreto interministeriale adottato ai sensi dell'articolo 13, comma 3,
del decreto legislativo n. 81 / 2008, è effettuata dal personale dell'ufficio di vigilanza dell' Ufficio centrale ispettivo del dipartimento.
2. Sono escluse dalla valutazione dei rischi e dalla conseguente
redazione del documento di valutazione dei rischi, nonché dall'ottemperanza di ogni ulteriore obbligo anche previsto dal Titolo IV
Attualità
del decreto legislativo n. 81/2008, le attività effettuate per il
tempo strettamente necessario alla conclusione delle operazioni in
interventi di soccorso, che richiedano l'esecuzione anche di lavori
individuati nell'allegato X del decreto legislativo a 81/2008. Tutte
le attività di cui al presente comma sono realizzate sotto la direzione tecnica di un responsabile operativo, direttamente designato
dal datore di lavoro, in qualità di dirigente, come definito dall'articolo 3 del presente decreto,
Sorveglianza sanitaria e primo soccorso
1. Nell'ambito delle attività e dei luoghi di lavoro di cui al presente
capo, le funzioni di medico competente sono svolte dai medici del
ruolo professionale dei sanitari del Corpo nazionale dei vigili del
fuoco in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 51, comma 1,
lettera ci) del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, ovvero
dall'articolo 38, comma 1, del decreto legislativo n. 81/2008, designati a livello centrale e periferico. Ove non sia possibile assolvere alle funzioni di medico competente con i medici del ruolo professionale dei sanitari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, si
provvede attraverso le convenzione di cui all'articolo 51, comma
3, del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217.
2. In relazione alla peculiarità dei compiti istituzionali, per gli
aspetti disciplinati dal presente capo, al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco si applicano le disposizioni in materia
di libretto individuale sanitario e di rischio e di idoneità psicofisica,
con le relative periodicità, diverse da quelle annuali, in relazione
al settore di impiego, anche per gli adempimenti previsti dagli articoli 25, comma 1, e 41 del decreto legislativo n. 81/2008.
3. Per gli adempimenti previsti dall'articolo 41, comma 2, del decreto legislativo n, 81/2008, il libretto sanitario e di rischio, di cui
all'articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica 10 luglio 1984, n. 210, è integrato con la cartella sanitaria e di rischio,
di cui all'articolo 25, comma 1, lettera c) del decreto legislativo n.
81/2008.
4. La verifica di assenza di condizioni di alcol-dipendenza o di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti, di cui all'articolo
41, comma 4, del decreto legislativo n. 81/2008, è disciplinata,
per il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco con direttive del Dipartimento, da emanarsi entro sessanta giorni dalla data
di entrata in vigore del presente decreto. Le medesime direttive individuano le procedure per lo svolgimento degli accertamenti e la
periodicità degli stessi, da valutarsi in relazione ai settori di impiego del personale.
CAPO IV
DISPOSIZIOM FINALI
ART. 19.
Abrogazione di nonne
1. Alla data di entrata in vigore del presente regolamento è abrogato il decreto interministeriale 14 giugno 1999, n. 450 emanato
in attuazione del deceto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e
del decreto legislativo 19 marzo 1996, n. 242, in materia di sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro nell'ambito dell'Amministrazione della pubblica sicurezza.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella
Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E'
fatto obbligo a chiunque spetti di osservano e di farlo osservare.
IL MINISTRO DELL'INTERNO IL MINISTRO DEL LAVORO E
POLITICHE SOCIALI
IL MINISTRO DELLA SALUTE IL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
E L'INNOVAZIONE
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