DELLA ANNO XXXV 13 MARZO 2010 E 1,20 10 DIOCESI COMO PERIODICO SETTIMANALE - POSTE ITALIANE S.P.A. SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB COMO COMO DISABILITÀ: UNA RETE COMASCA Cari amici, questa è la vera I l volontariato è un patrimonio. Questa espressione è stata adoperata da Benedetto XVI nel discorso rivolto ai volontari della Protezione Civile ricevuti nell’aula Paolo VI sabato 6 marzo. Un patrimonio: questa parola ha solo un significato morale oppure anche economico. Quello del Papa è stato solo un apprezzamento etico per la solidarietà espressa dal volontariato, oppure contiene, seppure non esplicitamente, una indicazione di carattere economico? Il Papa si rivolgeva in quella occasione a quanti si sono prodigati a seguito del terremoto in Abruzzo. C’era stata una discussione sulla natura e le funzioni della nostra Protezione Civile. Il Governo aveva elaborato un progetto di trasformazione in società per azioni dell’organismo che veglia sulle calamità naturali che si possono abbattere sulla nostra società e che interviene nei momenti di necessità. Poi il progetto su questo punto è rientrato e la Protezione Civile rimane com’è, una struttura che dipende dalla presidenza del Consiglio e che si avvale di una rete locale e nazionale di organismi molti dei quali istituzionali altri, appunto, di volontariato. “Ci è invidiata in tutto il mondo” si sentiva dire quando circolavano le polemiche sul decreto di modifica. Ed è vero. Il modello italiano della Protezione Civile è, come dire, molto adatto alle nostre tradizioni legate ad una forte solidarietà dal basso, che vede mobilitati gli alpini assieme a mille associazioni che desiderano solo impegnarsi per il bene di chi è sotto le macerie o ha perso la casa e sta in una tenda. È un modello misto istituzionale-volontario: il coordinamento istituzionale permette la razionalità degli interventi, la mobilitazione volontaria immette l’anima, senza di cui non c’è vero aiuto. Il Papa ha proprio detto questo: l’amore non si può delegare, né al mercato né allo Stato. C’è qualcosa che si fa per dovere, come per esempio pagare le tasse o parcheggiare l’auto non in divieto di sosta; c’è qualcosa che si fa per avere qualcosa d’altro come quando si compera qualcosa al mercato; c’è, infine, qualcosa che si fa non per dovere né per avere ma per amore, ossia gratuitamente. DI ragione di speranza dell’umanità: n servizio costituito da poche settimane la storia ha un senso, perché è territorio. sul nostro Finalmente un passo “abitata” dalla Sapienza dicheDio. va nella direzione di riassumere voce E tuttavia, il disegno divino nonin un’unica si richieste, rivendicazioni, bisocompie automaticamente, perché gni espressi dal mondo dei diversamente abili. è un progetto d’amore, e l’amore A PAGINA 14 genera liber tà e chiede liber tà. libertà libertà. Il Regno di Dio viene COMO cer tamente, certamente, TASSE:storia PAGARE TUTTI anzi, è già presente nella PAGARE MENO e, grazie alla venuta PER di Cristo, A PAGINA 15 ha già vinto la forza negativa del COMO maligno. Ma ogni uomo e donna ASSOCIAZIONISMO è responsabile di accoglierlo FAMILIARE: PERCHÈ? nella pr opria vita, gior no per propria giorno Un percorso promosso dal Forum Comasco gior no. Per ciò, anche il 2010 giorno. Perciò, delle Associazioni Fasarà più o meno “buono” nella miliari con un obbiettivo preciso: promuovere misura in cui ciascuno, secondo la creazione di nuove realtà e valorizzare le proprie responsabilità, saprà quelle già operanti sul collaborare con la grazia territorio. di Dio. A PAGINA 16 U (Benedetto XVI, Angelus, 3 gennaio 2010) Il valore della gratuità A PAGINA 11 QUARESIMA MISSIONARIA VOCE DEL VERBO: EDUCARE A PAGINA 12 A PAGINA 18 SCUOLE CATTOLICHE ISTITUTO S. GIOVANNA ANTIDA A PAGINA 20 ALTO LAGO BELLEZZA E PREVENZIONE A PAGINA 25 STEFANO FONTANA LA PEREGRINATIO DI SANTA TERESINA LA SANTA DI LISIEUX PELLEGRINA NELLA NOSTRA DIOCESI 13-14 MARZO GIORNATA NAZIONALE UNITALSI VISITA PASTORALE SOLBIATE, CAGNO E CONCAGNO ALLE PAGINE 8,9,10 PRIMO PIANO «QUER PASTICCIACCIO BRUTTO» Un approfondimento sulla vicenda delle presentazioni delle liste a Milano e a Roma. A PAGINA 3 SONDRIO LA SALUTE AL FEMMINILE In occasione della festa della donna l’Asl della provincia di Sondrio ha promosso un pomeriggio di confronto per illustrare i punti salienti del benessere «in rosa». A PAGINA 28 MORBEGNO UNA LETTURA ATTUALE DELLA CARITAS IN VERITATE A PAGINA 31 SONDRIO DOPO IL CARCERE: PROGETTI PER IL REINSERIMENTO SOCIALE A PAGINA 33 BRENTA DA MONSIGNOR RICCARDO EZZATI IL RACCONTO DEL TERREMOTO IN CILE A PAGINA 27 LIBRETTO PER LA BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE Benedizione delle famiglie 2010 Costruisci, o Dio, la nostra casa! 1 Prenotazioni: 031-263533 P A G I N A 2 RIFLESSIONI IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 REPERTORIO LITURGICO SU «ARMONIA DI VOCI» NOVITÀ IN LIBRERIA CANTI PER LA QUARESIMA RACCONTI PER RAGAZZI L a nuova annata della rivista della Elledici Armonia di voci si apre nel segno di un restyling grafico, della proposta di nuovi contenuti anche su Internet e della collaborazione con l’Ufficio liturgico nazionale della CEI. Edita a cadenza trimestrale, Armonia di voci si è specializzata, unica nel panorama italiano, nella proposta di testi e musiche nuovi per la liturgia, offrendo in ogni numero un fascicolo e un CD. Ma il numero di gennaiomarzo 2010, oltre all’editoriale del direttore Massimo Palombella e alla tradizionale proposta di audio e spartiti, inaugura alcune rubriche di taglio formativo pensate in particolare per i cori parrocchiali e i loro animatori (da “Guidare il canto dell’assemblea” a “Pregar cantando”, a “L’elaborazione di un canto”). Un’altra novità, la puntuale presentazione dei canti proposti (“Un canto non vale l’altro”), è invece firmata da mons. Antonio Parisi, esperto per la musica liturgica dell’Ufficio litur- gico nazionale CEI. I titoli proposti nel numero di gennaio-marzo 2010 sono cinque e consistono nell’elaborazione a più voci di altrettanti canti quaresimali del nuovo Repertorio nazionale di canti per la liturgia (curato dalla CEI ed edito dalla Elledici). I numeri successivi di Armonia di voci ruoteranno attorno al Tempo di Pasqua (n. 2 aprile-giugno), al culto eucaristico (n. 3 luglio-settembre) e alla celebrazione eucaristica (n. 4 ottobre-dicembre). Armonia di Voci, Elledici, euro 15,00 ogni numero trimestrale (abbonamento annuale: euro 55,00) Il cd propone brani della tradizione quaresimale eseguiti dal Coro Interuniversitario di Roma, istituzione che ha come finalità la tutela, la ricerca e la fruizione del patrimonio classico della “Scuola Romana” (la polifonia del XVI secolo) e del grande patrimonio operistico italiano. Musiche di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Domenico Bartolucci, Gregorio Allegri. Il coro è diretto dal Maestro Massimo Palombella. Pascha nostra Christus est, Elledici, euro 12.00 UN RACCONTO VERSO LA PRIMA COMUNIONE Come i tasti dell’organo « S PAOLO CURTAZ – illustrazioni di MASSIMO ALFAIOLI, Mattia va alla Prima Comunione, San Paolo, pagine 64, euro 13,00 pero che sia un tipo simpatico, visto che deve venire ad abitare dentro di me”: è quel che pensa Mattia, detto Tatia, quarta elementare, un bambino come tanti – poco esperto di chiesa, segno di croce al contrario - che si sta preparando alla Prima Comunione insieme alla sua amica Marta, detta Tarta. La catechista è un tantino noiosa, il prete giovane don Giorgio un po’ formale. Dal vangelo a fumetti di Tarta comunque Gesù sembra un tipo in gamba. Ma Tatia non sa come fare ad incontrarlo davvero e non ha tanto capito cosa succede. E’ il signor Giovanni, l’organista, innamorato della musica di Bach e di Dio che, “per creare il mondo, ha cantato e le cose sono esistite”, ad aiutarlo a entrare nel mistero: “Così come non vedi la musica ma la ascolti, così come non vedi l’amore della tua mamma e del tuo papà ma sai che ti amano, anche Gesù, se vuoi, può aiutarti a crescere e a incontrare Dio. Per farlo si è fatto pane, quel piccolo pezzo di pane che ti verrà dato fra qualche domenica, e che noi crediamo essere la presenza stessa di Gesù”. Ha capito Tatia: “Siamo come i tasti dell’organo. Facciamo la comunione e Dio, se vogliamo, ci aiuta a diventare bella musica”. E’ pronto all’avventura della vita nell’amicizia con Gesù. ELENA CLERICI a cura di ELENA CLERICI Usare i ricordi di mamma e papà (lei vissuta a Bologna, lui a Siracusa) per scrivere una storia per ragazzi: così è nato questo libro, che racconta il secondo conflitto mondiale ai ragazzi di oggi con la “speranza che lo Stivale non si spezzi mai più”. Protagoniste due giovani cugine, Teresa e Lina, che vivono in due luoghi lontani, l’una al Nord e l’altra al Sud. La loro vita serena viene sconvolta dalla guerra che le dividerà per lunghi anni con il suo bagaglio di dolore e orrore: ma gli eventi della Storia si intrecciano con le piccole storie – i gelati, la moda, le canzoni, le amicizie – di due ragazze che crescono. Il romanzo è pubblicato nella Collana Il Parco delle Storie, ed è rivolto ai fanciulli 10+. ANNAMARIA PICCIONE – illustrazioni di TOMMASO D’INCALCI, Lo stivale spezzato, Paoline, pagine 196, euro 12,00. “Per salvare il mondo non servono grandi gesti, ma molte piccole attenzioni”. Con questo aforisma si apre la prima avventura di Mastino Macchiavelli, l’inventore col pallino di risolvere i problemi del mondo. In realtà poi Mastino finisce col combinare un sacco di guai: in questa storia allegra e coinvolgente egli mette a punto un potente spray per eliminare dal pianeta Terra tutte le mosche, perché lui proprio non le può sopportare, ma … che disastro! Egli è l’unico però in grado di rimediare al suo sbaglio e di farci scoprire alla fine, tra avventure divertenti, un tesoro molto importante. La serie di Mastino Macchiavelli con tutta la sua girandola di personaggi strampalati - interpretati tra l’altro con garbo e ironia sapiente dall’illustratore - vuole essere un modo simpatico per riflettere sull’ambiente. L’Editore promette che seguiranno altre esilaranti avventure! ANNALISA STRADA -illustrazioni di FRANCESCO MATTIOLI, Laboratori Scientifici Mastino Macchiavelli. Fino all’ultima mosca, San Paolo, pagine 122, euro 10,00. Timotheè De Fombelle è un autore noto ai ragazzi: ha scritto infatti Tobia. Un millimetro e mezzo di coraggio (vincitore di una trentina di premi, tra cui il Premio Andersen 2007) ed il suo seguito Tobia. Gli occhi di Elisha. La sua scrittura particolare si ritrova anche in questa storia, “non abbastanza lunga per farne un romanzo” ma tale da “lasciare una traccia”: si tratta di una riflessione sull’ambiente e sul futuro della Terra, di una storia d’amore che diventa avventura ecologica. Celeste è malata: tutte le ferite ecologiche del mondo appaiono sul suo corpo ... quella macchia ricorda l’ultimo ettaro di foresta amazzonica, la pelle spelata disegna i contorni dell’Artide: per salvare Celeste si deve curare il mondo. La sua vita dipende da tutti i gesti e le azioni della vita quotidiana di miliardi di esseri umani! E solo un ragazzo molto innamorato può davvero aiutarla, perché solo l’amore può salvare il mondo. TIMOTHEE’ DE FOMBELLE – illustrazioni di JULIE RICOSSE’, Tu sei il mio mondo, San Paolo, pagine 96, euro 9,50. QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C Parola FRA noi GS 5,9-12 SAL 33 2 COR 5,17-21 LC 15,1-3.11-32 Il peccato scortica e deforma l’immagine di Dio nell’uomo di ANGELO SCEPPACERCA QUARTA SETTIMANA del Salterio LA MISERICORDIA È IL NOME DI DIO... PADRE S e quello di Luca è chiamato il “Vangelo della misericordia”, questo di oggi ne è il manifesto insuperabile, capace di ritrarre l’indicibile vicenda eterna dell’amore del padre per il figlio. Un amore capace di far tornare indietro il figlio dalla morte, di scambiare la pena con la festa di nozze per averlo ritrovato dopo averlo perduto. Questa è la domenica Laetare, della letizia, incastonata al centro della Quaresima, tutt’altra cosa rispetto ai nostri carnevali. Il peccato scortica e deforma l’immagine di Dio nell’uomo. Funziona così. Pensiamo a un Dio geloso e rivale invincibile, impedimento alla nostra libertà e realizzazione. E ci ritroviamo lontani, in fuga dinanzi a Lui, certi di poter e dover fare da soli. Gesù reagisce e mette a tacere tutti quelli che non sopportano la misericordia del Padre perché non sanno che misericordia è il nome di Dio. La parabola di Luca ha diversi dettagli, che convergono sempre al centro indicato dalle parole del Padre: “Bisognava far festa”. I peccatori l’hanno capito e fanno festa a Gesù. Più che dei due figli – lo scialacquatore e il presuntuoso – questa è la parabola del Padre che non riceve altra gioia più grande che quella di essere capito come padre e che, infine, vede i fratelli riconoscersi come tali. È chiaro l’invito a fare anche noi da padre. È commovente poter pensare la conversione come il rovesciamento dell’immagine di Dio, riscoprire il suo volto di tenerezza, rialzarsi dalla delusione del proprio peccato o dall’arroganza del sentirsi a posto, per gioire semplicemente di essere figli del Padre. Basta da sola questa pagina così piena di buone notizie a far cedere dinanzi al dono di grazia che è la fede. Fronteggiarla o tradirla è alla radice di ogni possibile peccato riconducibile ai due tipi di figli. “Un uomo aveva due figli”: in realtà non ne aveva nessuno vero. Uno andato via, l’altro estraneo al suo sentimento. Uno diventa schiavo, l’altro si sente garzone. Entrambi non conoscono il padre, ne hanno una cattiva opinione. Il minore prova a sostituire il padre con il proprio piacere, ma alla fine sarà travolto dall’abbraccio del padre. Il maggiore è in collera e si ritiene addirittura migliore del padre grazie al dovere compiuto. Nessuno dei due conosce il padre, per questo non si riconoscono fratelli. E solo questo dovrebbero fare. Tutta la strada, in fondo, l’ha già fatta il padre, uscito incontro al figlio perduto e, ancora lui, uscito a convincere (a consolare!) quello presuntuoso. Il passaggio alla grazia avviene non quando ci sentiamo bravi, ma quando lo chiamiamo Padre nostro. La misericordia è il nome di Dio e “Padre” è il suo volto perché lui ci vede e si commuove, come il buon samaritano. Al Padre, quando vede il male del figlio, gli si sconvolgono le viscere, il suo è un amore uterino. Padre e madre, capace solo di abbracciare e baciare ogni figlio. Come nella parabola, il Padre ha fretta, è stanco di avere dei servi invece che dei figli. Fretta di far festa, di porgere l’anello e di rivestire il figlio. Per questo banchetto occorre il vitello cresciuto a grano. È la festa dell’Eucaristia, il pane sfornato a Pasqua. È la domenica della gioia. Non chiudiamoci nella tristezza perché ci si riconosce nel peccato del minore o in quello del maggiore. Guardiamo nel cuore del Padre. Ci aiutano le parole del santo curato d’Ars: “È più facile salvarsi che perdersi, tanto è grande la misericordia di Dio. Brama più il buon Dio di perdonare un peccatore pentito che non una madre di strappare il suo bambino dal fuoco in cui è caduto”. SOCIETÀ P A G I N A 3 PRIMOPIANO IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 UN APPROFONDIMENTO SULLA QUESTIONE DELLE LISTE REGIONALI «QUER PASTICCIACCIO BRUTTO» Q uer pasticciaccio brutto delle elezioni regionali - per riprendere il felice titolo di Gadda - li ha messi a dura prova. Già la situazione generale non pare delle migliori, le tensioni politiche sono estremizzate e spesso si ricorre allo strumento della delegittimazione dell’avversario politico. Ora, siamo al caos anche nelle procedure elettorali. Così è successo, non si sa bene come ci si sia arrivati ma fatto sta che è successo, una buona fetta del popolo italiano ha rischiato di restare senza rappresentanza politica alle prossime elezioni regionali. Non era facile ottenere un risultato così eclatante, ma un groviglio di circostanze ha reso l’improbabile una pericolosa realtà a cui dare risposte e soluzioni. Un pasticciaccio brutto brutto, come quello in cui si trova coinvolto il commissario Ingravallo, in arte don Ciccio, che cerca di dipanare la trama di un omicidio, in una realtà complessa e talmente variegata da diventare, essa stessa, una sorta di filosofia esistenziale: «Sosteneva – il protagonista – che le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l’effetto che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti. Diceva anche nodo o groviglio, o garbuglio, o gnommero, che alla romana vuol dire gomitolo». Un garbuglio, appunto. Un funzionario di partito, il PDL, si presenta a depositare le liste elettorali all’ultimo momento dell’ultimo giorno utile, si mette in fila, poi, forse per sistemare beghe interne di candidati, si assenta e torna oltre l’orario. I radicali, la cui esponente principale in Lazio, la Bonino è candidata del PD, impediscono il deposito fuori termine delle liste. La Polverini, candidata PDL per il Lazio, rischia di rimanere fuori dalla competizione, per l’esclusione disposta dall’Ufficio centrale regionale. In Lombardia, poiché i problemi non vengono mai da soli, si ripete lo psicodramma. L’Ufficio centrale regionale ammette, questa volta, la lista “per la Lombardia” di Formigoni, presentata in termini e con un numero di firme sufficienti. Solo dopo un esposto presentato dai radicali, il medesimo Ufficio, in sede di autotutela, revoca l’ammissione della lista, per irregolarità formali, rinvenendo alcune firme raccolte senza timbro dell’autorità autenticante, senza indicazione del luogo di autenticazione o della qualifica dell’autenticante. La maggior forza politica che ha governato la Lombardia ormai da diversi mandati rischia di rimanere senza rappresentanti. Un gomitolo di circostanze e di responsabilità. Un bel po’ di pressapochismo negli adempimenti preliminari legati alla competizione elettorale da parte del partito di maggioranza. Una buona dose di acredine politica dei candidati dell’opposizione, legata ai radica- li, pronti a cavalcare la carta del legalismo formale pur di “vincere facile” (come nella pubblicità). Quello stesso legalismo formale, peraltro, era stato loro fatale in vecchie elezioni di una quindicina di anni fa, quando i radicali erano stati esclusi e riammessi in corsa per il rotto della cuffia, proprio da un decreto legge (e in quella occasione non se ne erano certo lamentati). Ci si sono messi anche gli uffici elettorali presso le Corti di Appello di Roma e di Milano, che hanno applicato le norme vigenti con un rigore particolare, addirittura riformando, in un caso, la già disposta ammissione, andando a spulciare firma per firma la lista del PDL, a seguito dell’esposto ricevuto, ma creando disparità di trattamento rispetto alle altre liste, che non sono state invece sindacate con la medesima lente di ingrandimento e con lo stesso metro di giudizio, in assenza di altrettanti pari esposti contro la loro presentazione. Insomma, un groviglio esplosivo per la democrazia rappresentativa. Milioni di elettori non avrebbero avuto alcuna forza politica da votare, se non come soluzione di ripiego. Dicevo sopra che i meccanismi di garanzia hanno funzionato. Mi riferisco alla funzione di garante imparziale della tenuta democratica del Paese, del Presidente Napolitano, che ha controfirmato il decreto legge del governo, di interpretazione autentica degli artt. 9 e 10 della legge elettorale 108 del 1968. “Non era sostenibile – ha precisato – che potessero non partecipare alle elezioni nella più grande regione italiana il candidato presidente e la lista del maggior partito politico di governo, per errori nella presentazione della lista… Erano in gioco due interessi o beni entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi”. Si tratta di pochi commi. Le norme elettorali vanno interpretate nel senso che “il rispetto dei termini orari di presentazione delle liste si considera assolto quando, entro gli stessi, i delegati incaricati della presentazione delle liste, muniti della prescritta documentazione, abbiano fatto ingresso nei locali del Tribunale” (chiaro riferimento al caso laziale). Inoltre, “le firme si considerano valide anche se l’autenticazione non risulti corredata da tutti gli elementi richiesti, purché tali dati siano comunque desumibili in modo univoco da altri elementi presenti nella documentazione prodotta”, e “la regolarità della autenticazione delle firme non è comunque inficiata dalla presenza di una irregolarità meramente formale quale la mancanza o la non leggibilità del timbro dell’autorità autenticante, dell’indicazione del luogo di autenticazione, nonché dell’indicazione della qualificazione dell’autorità autenticante, purché autorizzata” (chiaro riferimento al caso lombardo). Deve anche aggiungersi che la mancanza del timbro di autenticazione è stata ricono- sciuta come una mera irregolarità, non idonea ad inficiare la raccolta di firme, anche dal Consiglio di Stato, in diverse sentenze. L’attuale decreto, dunque, per questa parte, si limita ad ufficializzare un orientamento giurisdizionale già più volte enunciato. Il decreto precisa poi che “le decisioni di ammissione di liste di candidati o di singoli candidati da parte dell’Ufficio centrale regionale sono definitive, non revocabili o modificabili dallo stesso Ufficio” e contro di esse “può essere proposto esclusivamente ricorso al Giudice amministrativo”; ciò, ad impedire gli esiti contraddittori a cui si è giunti in Lombardia. Peraltro, quest’ultimo punto è stato espressamente affermato anche dal T.A.R. Lombardia (altro soggetto di garanzia che ha funzionato) che ha sospeso il provvedimento di esclusione della lista di Formigoni ammettendola in via cautelare alle operazioni elettorali e che è giunto alla medesima conclusione interpretativa, senza bisogno di alcun decreto a monte: “il procedimento previsto dall’art. 10 della legge 108/1968 non sembra lasciar spazio all’esercizio del potere di autotutela o, comunque, di revisione dei risultati dell’atto di ammissione delle liste, a parte il rimedio… che tuttavia si riferisce in modo tassativo all’impugna-zione delle decisioni di eliminazione delle liste o dei candidati”. Insomma, solo chi è escluso può chiedere di rivedere in via di autotutela il giudizio dell’Ufficio elettorale presentando nuovi elementi a proprio favore. L’Ufficio non può invece rivedere le proprie decisioni sulla base di esposti presentati contro l’ammissione di liste concorrenti. Quello che mi preme sottoli- neare è che sia la enunciazione espressa dal Capo dello Stato, sia la decisione assunta dal TAR Lombardia, esprimono posizioni di assoluto buon senso. Le regole che disciplinano gli adempimenti elettorali, ed in particolare quelle relative alla presentazione delle liste da parte di un certo numero di sottoscrittori (che hanno lo scopo di “garantire un minimo di serietà alle candidature”), dovrebbero essere interpretate secondo il principio del cosiddetto favor partecipationis, che vuol dire che in situazioni di incertezza dovrebbe privilegiarsi la soluzione favorevole alla maggior concorrenza elettorale possibile. Altrimenti, si rischia di cadere non nell’applicazione della regola, bensì nel formalismo. Il problema è discriminare quando la regola ha una ragione sostanziale di applicazione e quando invece risulta mero adempimento scollegato da alcuna ragione effettiva (“esteriorità a cui non corrisponde nessuna essenza” - S.Satta). In tal caso, può diventare arbitrio. Un disegno di legge presentato al Senato nell’ormai lontano 1972, n. 332, proponeva di non richiedere neppure la sottoscrizione degli elettori nel numero prescritto per la presentazione dei candidati, quando il loro contrassegno fosse appartenuto a partiti già rappresentati in Parlamento. Non se ne è mai fatto nulla. Ma la proposta dà l’idea di quale sia il significato da attribuire al quorum di firme di presentazione delle liste. In ogni caso, quando una applicazione eccessivamente rigorosa delle regole elettorali rischia di ledere i diritti politici dei cittadini e la loro partecipazione democratica alle elezione dei propri rappresentanti, è questa seconda esigenza che dovrebbe prevalere. È in gioco la stessa democrazia partecipativa. Per questo, mi paiono veramente azzardate e non condivisibili quelle interpretazioni che vedono nella risposta del Governo e nella controfirma del Presidente della Repubblica un vulnus alla stessa democrazia del Paese, parlandosi di “decreto truffa”, con inevitabile contorno di manifestazioni in piazza e cori di attentato alla costituzione. Né ritengo che possa ridursi la questione al “disdegno delle regole, tanto più indispensabili nel regime democratico, che al popolo affida un’amplissima sovranità”, ed al “disprezzo delle forme” che “si accompagna sempre a regimi carismatici autoritari”, scomodando addirittura la vastità informe (gestaltlose Weite) di cui parla il giurista Carl Schmitt. Mi pare, all’opposto, che tutti i regimi autoritari siano sempre stati caratterizzati da limitazioni alla partecipazione elettorale, utilizzando, spesso, giustificazioni di natura formalistica ed accampando impedimenti burocratici. Un maggior tasso di democraticità è dato dal più alto numero di soggetti eleggibili e dal più ampio dibattito elettorale e dalla presenza di più indirizzi politici sottoposti alla approvazione popolare. C’era una vecchia canzone di Gaber che diceva “libertà è partecipazione”. A fronte di ciò, il richiamo al disprezzo delle regole appare fuorviante. Non si dimentichi che fanno parte delle regole del gioco (reputate vilipese) anche il Capo dello Stato ed il T.A.R. in funzione di controllo. Ora, non v’è dubbio che, nel caso di specie, vi sia stato un pateracchio e non si vuole giustificare nulla dell’approssimazione che ha guidato la forza politica di maggioranza. Ma in presenza di questa situazione ormai verificatasi, mi pare che il vero vulnus alla democrazia sarebbe stato non assicurare il diritto fondamentale del popolo di scegliere i propri rappresentanti, disconoscendo ad una fetta rilevante di elettori, forse maggioritaria, la possibilità del voto; e non certo il decreto legge emanato e controfirmato dal Presidente, che sarà anche un decreto “sanante”, ma che permette la salvaguardia sostanziale della democrazia rappresentativa. STEFANO SPINELLI COMUNICATO DELLA CEI “Le questioni di procedura elettorale hanno natura squisitamente tecnico-giuridica ed hanno assunto nelle vicende degli ultimi giorni ricadute di tipo politico ed istituzionale. Considerata questa connotazione la Cei non ha espresso e non ritiene di dover esprimere valutazioni al riguardo”. Questo il testo del comunicato diffuso domenica pomeriggio a firma di mons. Domenico Pompili, portavoce della Cei, a precisazione di quanto sulla questione era stato affermato da alcuni media nella stessa giornata di domenica. SOCIETÀ P A G I N A 4 INTERNIESTERI IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 COLPO D’OCCHIO TOH, CHE NOVITÀ: IL LATINO! NIGERIA QUASI 500 AGRICOLTORI CRISTIANI UCCISI DA PASTORI MUSULMANI M a causa delle violenze avvenute nei pressi di Jos, come già in passato in altri centri del nord della Nigeria, non è la religione, ma questioni sociali, politiche ed economiche”: a chiarire alla MISNA la natura degli scontri che avrebbero provocato centinaia di vittime nello stato di Plateau durante lo scorso fine settimana è padre Gabriel Gowok, segretario dell’arcidiocesi di Jos, precisando che “nelle regioni settentrionali la rivalità per il controllo del territorio è molto più alta che in altre parti del paese”. “La tensione resta alta, ma l’esercito ha riportato la calma già da domenica sera” aggiunge la medesima fonte, secondo cui ad alimentare i disordini e la violenza “sono le troppe armi che circolano tranquillamente, nell’assenza di controlli e sanzioni”. In un’intervista alla Radio Vaticana anche l’arcivescovo di Abuja , monsignor John Olorunfemi Onaiyekan ha sottolineato che “quello a cui si assiste è il più classico degli conflitti tra pastori e agricoltori, ma siccome i pastori Fulani sono musulmani e gli agricoltori cristiani, la stampa internazionale tende a dire che sono i cristiani e i musulmani ad uccidersi”. La Chiesa, ha proseguito l’arcivescovo, “continua a operare per favorire la collaborazione e la pacifica convivenza tra comunità cristiana e musulmana”, tentando al tempo stesso di “affrontare i problemi concreti, in particolare economici politici ed etnici” dietro ala tempora currunt. Consoliamoci col latino. Buone notizie giungono dagli Stati Uniti: la lingua di Cicerone è diventata di moda, fa “tendenza” soprattutto tra i giovani. Tanto che non ci sono insegnanti a sufficienza per soddisfare le richieste degli studenti desiderosi d’impararla. Negli ultimi dieci anni gli studenti delle scuole americane che hanno scelto di studiare il latino sono aumentati del 50 per cento. Di questo passo il latino si appresta a superare il tedesco, al terzo posto ora tra le lingue straniere più studiate negli Usa, dopo lo spagnolo e il francese. Il sindaco di New York ha voluto a Brooklyn un liceo specializzato, la Latin School, sul modello di un’analoga istituzione operante a Boston, perché - ha dichiarato - “il latino insegna a ragionare”. Sempre a New York sono una trentina le scuole con regolari corsi di latino. Leopoldo Gamberale, ordinario di letteratura latina all’università di Roma La Sapienza, intervenendo a Baobab (Radio Uno) martedì 2 marzo, ha così spiegato il “fenomeno” americano: il latino attrae i giovani americani perché è una novità. Bella soddisfazione, non c’è che dire, per una lingua considerata “morta”.E in Italia? In Italia, alla luce di quanto detto dal sindaco di New York (“il latino insegna a ragionare”), forse sarebbe il caso di istituire regolari corsi di latino a beneficio di personaggi di vari ambienti, a incominciare da quello politico. Cattiverie a parte, in Italia, dove pure alla lingua latina in epoca non lontana era stato cantato il De profundis, si assiste a un fenomeno per certi versi paragonabile a quello americano. Da metà febbraio a primavera inoltrata fiorisce in Italia la stagione dei certamen (chi proprio vuole dica: certamina), le gare di traduzione dal latino riservate agli studenti liceali, il cui capostipite, prestigioso anche a livello internazionale, resta il Certamen Ciceronianum di Arpino giunto quest’anno alla trentesima edizione. Sulla scia del Ciceronianum si può dire che ogni liceo classico della Penisola abbia sfornato o abbia in animo di sfornare il suo bravo certamen intitolato a questo o a quell’autore classico. Basta cercare “certamen” su Google e provarsi a fare la conta: Horatianum, Livianum, Lucretianum, Ovidianum, Propertianum, Sallustianum, Senecanum, Taciteum, Varronianum, Virgilianum, Vitruvianum e via latineggiando. Ormai non sono più disponibili autori latini cui intestare uno straccio di certamen. Tutti occupati. Anche Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, i quali, manco a dirlo, zio e nipote, hanno dato il loro nome a due distinti Plinianum.Tra gli ultimi arrivati in ordine di tempo, seconda edizione a maggio, il certamen varesino (in realtà istituito in consorzio dai licei di Varese, Busto Arsizio, Saronno, Gallarate, Gavirate), per darsi un titolo dignitoso ha dovuto accontentarsi - si fa per dire, perché la scelta è ottima -, di una frase oraziana: Non omnis moriar, “non morirò del tutto”. Ossia, secondo Orazio, che si riferiva a sé stesso come poeta, “qualcosa di me rimarrà per sempre”. Motto applicabile anche alla lingua latina: non morirò del tutto. Anzi, a vederla viva e vegeta e ricercata dai giovani, sembra non sia morta neppure in minima parte. PIERO ISOLA Strage originata da questioni sociali « L alle violenze. “Ci rattrista moltissimo – ha concluso il presule - che il governo, che dovrebbe avere il compito di garantire la sicurezza di tutti i cittadini, sembri non avere la capacità di farlo, non per assenza di volontà ma poiché è un governo molto debole”. Intanto, più di 380 corpi sono stati seppelliti lunedì 8 marzo nei pressi del villaggio di DogoNa-Hawa, epicentro delle violenze che sono tornate a colpire lo stato centrale di Plateau: lo scrivono i maggiori quotidiani della Nigeria, che ripropongono ricostruzioni fondate su un conflitto tra contadini e pastori locali. A fornire gli ultimi bilanci, martedì mattina, ancora non confermati alla MISNA da fonti del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr), sono stati i vertici del Comitato di Plateau per i soccorsi. Secondo il presidente di quest’organismo, Salomon Zang, alle 387 vittime seppellite a DogoNa-Hawa devono essere aggiunte le 36 uccise in alcuni altri villaggi alla periferia della capitale statale Jos. Secondo i principali organi di stampa a spiegare la strage della notte tra sabato e domenica ci sono tensioni tra la comunità contadina dei berom e i pastori di etnia fulani, tensioni legate al controllo del territorio e delle risorse. A sottolineare il peso dei fattori economici e sociali nelle crisi che negli ultimi anni hanno attraversato più volte la regione di Jos erano stati ieri alcuni rappresentanti delle due grandi fedi della Nigeria. (fonte: www.misma.org) CHIESA E ABUSI SESSUALI UNA NOTA DI PADRE FEDERICO LOMBARDI Per non falsare la prospettiva La Chiesa sta facendo tutto il possibile affinché in futuro non si ripetano più abusi sessuali su minori. Così, in sintesi, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che in una nota si sofferma sul dibattito che da settimane sta coinvolgendo la Chiesa in alcuni Paesi europei. Ecco il testo integrale della nota. D a alcuni mesi la gravissima questione degli abusi sessuali su minori in istituzioni gestite da enti ecclesiastici e da parte di persone con responsabilità nella Chiesa, in particolare sacerdoti, ha investito la Chiesa e la società irlandese. Di recente il Santo Padre ha dimostrato la sua partecipazione, in particolare con due incontri, prima con i più alti rappresentanti dell’episcopato e poi con tutti i vescovi ordinari, e prepara la pubblicazione di una lettera sull’argomento per la Chiesa in Irlanda. Ma nelle ultime settimane il dibattito sugli abusi sessuali nei confronti di minori sta coinvolgendo la Chiesa anche in alcuni Paesi dell’Europa centrale (Germania, Austria, Olanda). Su questo sviluppo ci siano permesse alcune semplici considerazioni. Le principali istituzioni ecclesiastiche coinvolte (la Provincia dei gesuiti tedeschi – prima ad essere coinvolta per il caso del Collegio Canisius di Berlino -, la Conferenza episcopale tedesca, la Conferenza episcopale austriaca, la Conferenza episcopale olandese…) hanno affrontato il manifestarsi del problema con tempestività e con decisione. Hanno dato prova di volontà di trasparenza, in certo senso hanno accelerato il manifestarsi del problema invitando le vittime a parlare anche quando si trattava di casi di molto tempo fa. Così facendo hanno affrontato le questioni “con il piede giusto”, perché il punto di partenza corretto è il riconoscimento di ciò che è avvenuto, e la preoccupazione per le vittime e le conseguenze degli atti compiuti contro di loro. Inoltre, hanno ripreso in considerazione le “Direttive” già esistenti o hanno previsto nuove indicazioni operative per mettere a fuoco anche la strategia di prevenzione, affinché sia fatto tutto il possibile perché in futuro simili gravissimi fatti non abbiano a ripetersi. Questi fatti mobilitano la Chiesa ad elaborare le risposte appropriate e vanno inseriti in un contesto e in una problematica più ampia che riguarda la tutela dei bambini e dei giovani dagli abusi sessuali nella società. Certamente gli errori compiuti nelle istituzioni e da responsabili ecclesiali sono particolarmente riprovevo-li, data la responsabilità educa-tiva e morale della Chiesa. Ma tutte le persone obiettive ed informate sanno che la questione è molto più ampia, e il concentrare le accuse solo sulla Chiesa porta a falsare la prospettiva. Solo per fare un esempio, i dati recentemente forniti dalle autorità competenti in Austria dicono che in uno stesso periodo di tempo i casi accertati in istituzioni riconducibili alla Chiesa sono stati 17, mentre ve ne sono stati altri 510 in altri ambienti. E’ bene preoccuparsi anche di questi. Giustamente in Germania vengono ora ipotizzate iniziative, promosse dal Ministero della famiglia, per convocare una “tavola rotonda” delle diverse realtà educative e sociali per affrontare la questione in una prospettiva complessiva e adeguata. La Chiesa è naturalmente pronta a partecipare e impegnarsi. Probabilmente la sua dolorosa esperienza può essere un contributo utile anche per altri. Il Cancelliere, Signora Merkel, ha giustamente dato atto alla Chiesa in Germania della serietà e della costruttività del suo impegno. Per completare queste considerazioni, è bene ricordare ancora che la Chiesa vive inserita nella società civile e in essa assume le sue responsabilità, ma ha anche un suo ordinamento specifico distinto, quello “canonico”, che risponde alla sua natura spirituale e sacramentale, in cui quindi anche le procedure giudiziali e penali sono di natura diversa (ad esempio non prevedono pene pecuniarie o di privazione della libertà, ma impedimento di esercizio di ministero, privazione di diritti nel campo ecclesiastico, ecc.). Nell’ambito canonico il delitto di abuso sessuale di minori è sempre stato considerato uno dei più gravi fra tutti, e le norme canoniche lo hanno costantemente riaffermato, in particolare la Lettera “De delictis gravioribus” del 2001, talvolta inopportunamente citata come causa di una “cultura del silenzio”. Chi conosce e capisce di che cosa si tratta, sa che è stata un segnale determinante per richiamare l’episcopato sulla gravità del problema e un impulso concreto per l’elaborazione di direttive operative per affrontarlo. In conclusione, se non si può negare la gravità del travaglio che la Chiesa sta attraversando, non bisogna rinunciare a fare tutto il possibile perché se ne ottengano alla fine anche risultati positivi, di migliore protezione dell’infanzia e della gioventù nella Chiesa e nella società, e di purificazione per la Chiesa stessa. SOCIETÀ P A G I N A 5 FATTIePROBLEMI IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 CROCIFISSO POSITIVO PER TUTTI, NON SOLO PER I CATTOLICI Il segnale della Corte È una prima buona notizia: il ricorso del governo italiano contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sul crocifisso nelle aule scolastiche è stato accolto e il caso sarà sottoposto alla “grande chambre”, cioè ad una sorta di plenaria dell’istituzione di Strasburgo. La procedura quindi sarà ancora lunga. Il caso non è chiuso, ma fortunatamente è stato riaperto e un punto importante è stato segnato. C’è in gioco qualcosa di rilevante, non solo per l’Italia. Lo dimostrano anche i commenti a caldo, che insistono su due temi. Il primo è il principio di sussidiarietà, per cui le questioni legate all’identità, alla religiosità, devono essere lasciate alla determinazione degli Stati, alle diverse storie e sensibilità. Il secondo, connesso, è che questa decisione ridà ai cittadini di molti Stati un senso di fiducia e di appartenenza alle istituzioni europee. A novembre infatti – anche per la difficoltà da parte dell’opinione pubblica di distinguere tra Unione europea e Consiglio d’Europa – la decisone dei giudici era stata accolta come l’ennesima dimostrazione dell’astrattezza e della rigidità di un certo “pensiero unico” politi- camente corretto, privo di radici e di considerazione per la vita reale dei popoli e dei cittadini. È questa la ragione più profonda della persistente distanza che le istituzioni europee rischiano di accumulare nei confronti dei popoli. Si tratta di una sorta di cortocircuito, che non può non preoccupare, di fronte in particolare al rischio di una crescente marginalizzazione dell’Europa dal cuore del processo di sviluppo mondiale. Ora si presenta l’occasione per rettificare. In questi mesi si è sviluppata in Italia e in diversi altri Paesi europei una attenzione seria, che va mantenuta. Emerge, allora, il grande tema della laicità. Per diversi aspetti si tratta di un tema molto europeo, molto intra-europeo, che rischia di isolare l’Europa, non più all’avanguardia dei grandi dibattiti culturali e spirituali, ma chiusa in un orizzonte autoreferenziale. La dinamica della secolarizza- zione, che all’affermazione della laicità assoluta implicitamente rinvia, insomma rischia di provocare blocchi e cortocircuiti. Per questo la proposta di una “laicità positiva”, che Benedetto XVI sta sviluppando in dialogo con tanti è importante. Il simbolo della croce così ci riporta non solo alla proposta e alla testimonianza evangelica, ma anche al dinamismo di civiltà alle origini dell’idea stessa di Europa. Per questo è molto significativo che il movimento di opinione pubblica per la difesa del crocifisso, in Italia e non solo, sia – come è – trasversale, riguardi cattolici e laici, maggioranza e opposizione. Tanto più in un quadro mondiale in cui i cristiani sono oggetto di violenze e di vere e proprie persecuzioni: a tutti, peraltro, il crocifisso continua a testimoniare “la legge dell’amore fino al dono della vita”, principio di libertà e di liberazione. SIR CORSIVO di AGOSTINO CLERICI TIPICHE DISQUISIZIONI FARISAICHE I farisei non muoiono mai. E stanno sempre seduti in qualche ufficio, pensando di dirigere il mondo con la forza delle virgole e dei punti e virgola, con i timbri e le scartoffie. La democrazia parlamentare, se non imbocca la via veritativa, rischia di finire nelle pastoie dei formalismi vuoti, di immiserire tra i “distinguo” in cui i politici di mestiere - alleati ai burocrati che sostengono i palazzi del potere - sono assai abili. Quando la verità è povera, gli «azzeccagarbugli» abbondano! Giovanni Paolo II ebbe il coraggio di scrivere – in quella enciclica sociale così frettolosamente dimenticata, la Evangelium vitae – che «il valore della democrazia sta o cade con i valori che essa incarna e promuove». Invece, eccoci divisi all’ultimo coltello sulle regole, e nemmeno sulle regole fondamentali che potrebbero riguardare la validità di un voto espresso o la correttezza di una legge, ma sulle regole formali che concernono la presenza o la forma di un timbro o il posto preciso in cui un presentatore di lista si trovava quando è scoccata l’ora stabilita dalla legge. Norme essenziali da cui dipende la regolarità di una tornata elettorale? I farisei – da qualunque ufficio provengano, perché in un ufficio sicuramente si trovano – pensano sempre di sì, e più è insignificante la regola, più si stracciano le vesti quando è violata. Parlano subito di vulnus, di mancanza di «certezza del diritto», di smarrimento istituzionale, e i più ardimentosi – i farisei meno colti, si direbbe – arrivano a intravedere il «golpe». Ammetto di non riuscire ad appassionarmi a certe bazzecole. E chiedo scusa ai giuristi, che, senza di esse, non saprebbero più come vivere… I problemi della democrazia sono tanti e gravi, ma stanno altrove, proprio a livello di quella verità dei valori che Giovanni Paolo II indicava come unica misura di autentica democrazia. Invece, si buttano via giorni interi per i timbri e le firme e si dimenticano i problemi veri, quelli della gen- te comune. Ci sono le elezioni amministrative? Ebbene, sembra proprio che l’unico problema di cui nessuno parla è il progetto di... amministrazione del territorio. I programmi - già di per sé aleatori - sono finiti nel dimenticatoio prima ancora di essere presentati. La gente esiste solo per essere continuamente importunata, più che interpellata, da subdoli sondaggi, e anche questa è tipica passamaneria farisaica! A me sembra che la prima regola di una elezione democratica sia l’effettiva possibilità di scegliere tra più candidati, offerta al cittadino. Questa sì che è una regola sostanziale, e va difesa prima di qualunque altro cavillo. Quindi, una volta appurate le leggerezze, le manchevolezze e le approssimazioni, e fatto il sonoro predicozzo ai dilettanti della politica che ne sono stati gli esecutori, mi sembra giusto salvaguardare il reale bene comune dei cittadini e non continuare a disquisire sulla lunghezza delle frange o sulla larghezza dei filatteri che, da sempre, sono le tipiche preoccupazioni che appassionano solo i farisei. Le domande di Giobbe e le facili risposte religiose I l dolore e le sconfitte della vita a volte ci spingono a pensare che il “Dio buono” sia diventato un “dio avversario”. Immaginare un Dio nemico, che vuole castigare l’uomo e vuole che egli soffra: questa la tentazione che serpeggia in tanto parlare di Dio nella e sulla sofferenza. Giobbe è il simbolo dell’uomo che siamo noi: egli soffre, lotta, cerca e spera, si fa domande, si ribella, discute davanti e Dio e ai suoi amici teologi. Dio accetta la provocazione del tentatore: se Giobbe ti è fedele lo è perché ne ha un vantaggio! E iniziano le prove. Entrano in scena tre amici che si affiancano a Giobbe e con lui rimangono silenziosi per sette giorni. Poi il lamento di Giobbe: “perché dare la via a un infelice e la vita a chi ha l’amarezza nel cuore, a quelli che aspettano la morte e non viene, che la cercano più di un tesoro, che godono alla vista di un tumulo, gioiscono se possono trovare una tomba...?”. Gli amici a turno rispondono a Giobbe. Le loro argomentazioni: gli uomini soffrono sventure a causa dei loro peccati, non ci possono essere eccezioni; la felicità è compagna inseparabile dei buoni; di fronte a Dio l’uomo è sempre impuro. Essi riconducono tutto allo schema teologico che già hanno e con il quale catturano tutto ciò che non quadra con esso. E propongono: Giobbe si converta e ritroverà la felicità. Hanno così difeso Dio e messo a tacere l’uomo! Giobbe rifiuta in modo radicale ogni dogmatismo che voglia essere esaustivo del mistero dell’esistenza. E, pur rispondendo agli amici, chiama in causa Dio: “Quante sono le mie colpe e i miei peccati? Fammi conoscere il mio misfatto e il mio peccato”. Giobbe interpella Dio, ma questi tace! Il silenzio di Dio si fa insopportabile. Giobbe non accetta le argomentazioni degli amici, ma vuole che Dio stesso gli risponda. Siamo arrivati al punto culminante del dramma. In una grandiosa teofania, Dio si fa presente e si rivolge a Giobbe con domande che lo invitano a riconoscersi per quello che è: egli è solo una creatura. Giobbe si “arrende”: “Ora i miei occhi ti vedono”. L’incontro con Dio permette a Giobbe non tanto di risolvere i suoi interrogativi quanto piuttosto di collocarli nella prospettiva: la consapevolezza di essere creatura. Per Giobbe la sofferenza e la contraddizione non sono argo- menti per negare l’esistenza di un Dio buono né per rifugiarsi nella comoda soluzione (apparente, però!) dell ’ a t e i s m o. Anzi, la sofferenza lo costringe a cercare Dio malgrado Dio, cioè a cercare il Dio buono in cui crede sebbene questi si presenti sotto le sembianze di un nemico che lo bersaglia con le sue frecce. Allora, un’onesta ricerca per il credente deve saper accettare il silenzio di Dio senza negare la propria esperienza (cosa che, invece, fanno gli amici di Giobbe). C’è quindi una giusta ricerca e una giusta protesta che non possono -però- eliminare il mistero stesso. Solo tuffandosi in esso è possibile cogliere nella giusta prospettiva anche i singoli ed inquietanti perché della vita. La fede può intervenire per illuminare, per approfondire, non per capovolgere la realtà. Ogni evasione dalla storia elude il nocciolo del problema: si tradirebbe l’uomo e si renderebbe un cattivo servizio a Dio. Dio, infatti, rimprovera gli amici di Giobbe che hanno preteso di affermare la giustizia divina contro l’evidenza dei fatti. Giobbe diventa l’abbozzo di un’altra figura, questa sì storica: la figura di Gesù. Nella storia di Gesù “l’assenza di Dio” si fa presenza nel nostro stesso dolore umano; e la risposta al suo enigma non viene da una maestosa teofania, cioè dal di fuori della storia e della sua limitatezza, ma dal cuore stesso della storia dell’uomo Gesù: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Una domanda che rimane aperta dentro una prospettiva di fiducia. Giobbe, nel suo dolore e nella sua riabilitazione, diventa la prima pagina di un libro nel cui rovescio è possibile leggere la storia della morte e risurrezione di Gesù. Come la vita di Giobbe, anche quella di Gesù fu una lotta in mezzo agli uomini e di fronte a Dio, per ristabilire la verità tanto su Dio quanto sull’uomo. Nelle domande e nei silenzi. Da accogliere, le prime; da rispettare, i secondi. FUORI dal CORO ARCANGELO BAGNI TERREMOTO CILE: CARITAS, “2 MILIONI DI PERSONE COLPITE IN 8 DIOCESI” “Fa bene sentire la vicinanza e la solidarietà delle comunità cristiane e delle organizzazioni della nostra Chiesa. Di cuore molte grazie”. Queste le parole di mons. Riccardo Ezzati, arcivescovo di Concepción, una delle zone sconvolte dal terremoto in Cile del 27 febbraio, che ringrazia Caritas italiana per la solidarietà. In totale sono due milioni le persone colpite, in 8 diocesi. “I danni del terremoto e dello tsunami sono ingenti - prosegue l’arcivescovo - e da zone meno colpite cominciano ad arrivare soccorsi in alimenti, acqua, medicine di prima necessità. Le strade verso il Nord e verso il Sud sono agibili. Permangono difficoltà di comunicazione all’interno della regione e della diocesi. Le nostre strutture, chiese, case pastorali e parrocchiali, asili, case di riposo per anziani, scuole e anche la sede Caritas sono state severamente danneggiate. Il nostro primo impegno resta quello di accompagnare la gente. Anche dopo la fase di emergenza i bisogni saranno molti, specialmente per la ricostruzione di case e strutture di servizio”. La Caritas a Concepción sta gestendo tre centri dove riceve aiuti d’urgenza, poi distribuiti alle famiglie. Caritas Cile ha avviato aiuti su vasta scala. Già la scorsa settimana 20 camion sono partiti da Santiago per Concepción, con 15 tonnellate di kit alimentari. Info: www.caritasitaliana.it P A G I N A 6 CHIESA CHIESA LOCALE ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 del VESCOVO GIOVEDÌ 11 A Como, in mattinata, Consiglio episcopale. A Como, nel pomeriggio, udienze e colloqui personali. A Como, alle ore 20.45, presso la Biblioteca Comunale, incontro della Fondazione Cardinal Ferrari con il prof. Mauro Magatti, sul tema “La libertà nell’era della tecnica e della globalizzazione”. VENERDÌ 12 Al mattino, nell’ambito della visita pastorale alla zona Prealpi: incontro con gli studenti del Liceo Scientifico di Olgiate Comasco; nel pomeriggio, visita all’Istituto del Buon Pastore di Maccio. Nel tardo pomeriggio, a partire dalla ore 18.00, incontro con l’associazione Cometa (celebrazione della Santa Messa, saluto alla comunità, momento conviviale). SABATO 13 Nell’ambito della visita pastorale alla zona Prealpi: a Uggiate Trevano, a partire dalle ore 18.00, incontro con l’Azione cattolica zonale. DOMENICA 14 Al mattino, alle ore 10.15, cresime per i ragazzi di Camnago Faloppio; nel pomeriggio, alle ore 15.30, assemblea parrocchiale con le comunità di Camnago Faloppio. LUNEDÌ 15 A Regoledo di Cosio, alle ore 20.30, Santa Messa presso la parrocchia in occasione della peregrinazione delle reliquie di Santa Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo (a Regoledo si trova l’unica realtà religiosa intitolata alla santa di Lisieux) GIOVEDÌ 18 A Sondrio, Consiglio Episcopale. VENERDÌ 19 A Morbegno, a partire dalle ore 18.30, Santa Messa e inaugurazione del complesso San Giuseppe. SABATO 20 A Nuova Olonio, a partire dalle ore 15.00, Consiglio Pastorale Diocesano. DOMENICA 21 A Chiavenna, assemblea diocesana dell’Azione cattolica; a Como, alle ore 20.30, in Cattedrale, solenne pontificale a chiusura della peregrinazione delle reliquie di santa Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo. DA LUNEDÌ 22 A GIOVEDÌ 25 A Roma, Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana. 24 MARZO: GIORNATA DI PREGHIERA E DI DIGIUNO IN RICORDO DEI MISSIONARI MARTIRI La preghiera e il digiuno, sono due gesti per unirsi alla schiera dei missionari martiri (37 nell’anno scorso 2009), ai popoli per cui essi hanno versato il proprio sangue e alle donne e agli uomini, missionarie e missionari del Vangelo e dell’amore di Dio, che vivono ancora oggi discriminazione e persecuzione. Il 24 marzo è il giorno dell’anniversario dell’uccisione di monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador. Egli non fu un martire che cercava la morte violenta, ma l’accettò, non sfuggendo al suo destino. Aprì gli occhi sulla realtà che lo circondava e fece vivere la Chiesa al fianco di chi aveva bisogno, di chi lottava per affrancarsi da repressioni, sfruttamenti. Quest’anno ricorre il 30° anniversario della sua morte. Nelle zone pastorali: veglia di preghiera. • Prestino (Co)- chiesa parrocchiale: 24 marzo, ore 20.45 • Uggiate Trevano (Co)- Santuario di Somazzo: 24 marzo, ore 20.30 • Cermenate - Convento dei Frati Minori: 24 marzo, ore 20.45 • Bellagio - chiesa di San Giovanni: 15 marzo, ore 20.30 • Maslianico - chiesa parrocchiale: 18 marzo, ore 20.45 • Delebio - chiesa parrocchiale: 24 marzo, ore 20.30 • Montagna Piano (So) - chiesa parrocchiale: 24 marzo, ore 20.45 • Olcio (Lc) - chiesa parrocchiale, 26 marzo, ore 20.45 • Verceia (So) - chiesa parrocchiale, 24 marzo, ore 20.45 • Bedero Valcuvia (Va) - chiesa parrocchiale, 24 marzo, 20.45 GIOVEDÌ SANTO: I SACERDOTI CON IL VESCOVO Giovedì Santo, 1° aprile, il Vescovo Diego invita tutti i sacerdoti a partecipare al tradizionale pranzo in Seminario al termine della Santa Messa Crismale (intorno alle ore 12.30), un momento conviviale per condividere insieme il giorno dedicato alla festa dei presbiteri e che per questo 2010 vede l’importante ricorrenza dell’Anno Sacerdotale. Chi desidera accogliere l’invito può prenotarsi entro il 25 marzo telefonando in Seminario allo 031.3388111 (costo 10 euro). UFFICIO PER LA LITURGIA: MINISTRI DELLA COMUNIONE In ordine all’esercizio fruttuoso e significativo del ministero straordinario della Comunione eucaristica, ai candidati è richiesta una specifica formazione attraverso un periodico aggiornamento. La consueta riunione generale di Quaresima, dopo Como, si terrà a Sondrio domenica 14 marzo , presso l’Oratorio Sacro Cuore, via Gianoli, dalle ore 9.30 alle ore 12.30. Non è prevista la celebrazione della Santa Messa insieme. DALLA Curia NOMINE E PROVVEDIMENTI • don Giuseppe Romanò, parroco moderatore di San Vito e San Siro in Lomazzo (Co) • don Andrea Livio, parroco in solido di San Vito e San Siro in Lomazzo (Co) ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ AGENDA 13 E 14 MARZO 2010 DUE GIORNI SPIRITUALE PER 18ENNI E 19ENNI PRESSO IL SEMINARIO DIOCESANO DI COMO VIA BASERGA, 81 TO DALLE ORE 16.00 DEL SABA SABATO ALLE ORE 17.00 DELLA DOMENICA Un’occasione per riprendere il cammino iniziato con gli Esercizi per 18enni, ma aperta anche a tutti coloro che vogliono vivere un momento forte di fede ed amicizia. Occorre portare la cartelletta “personale” con il materiale degli incontri precedenti , la Bibbia e il quadernetto per gli appunti.Inoltre è bene non dimenticare però il sacco a pelo e ciò che è necessario per una notte di riposo e preghiera e una giornata in amicizia e semplicità. L’offerta è libera. Per confermare la partecipazione o per qualsiasi informazione o necessità di trasporto: don Roberto 031 3388111 Anna Chiara 031 943101 - [email protected] CIF: SANTA MESSA IN SUFFRAGIO DIMessa LUISA POZZI STAMPA S. in suffragio di Luisa Pozzi Stampa Venerdì 12 12 marzo, marzo,alle alleore ore18,nella 18.00, nella di S. Eusebio venerdì chiesachiesa di S. Eusebio verrà verrà celebrata una S.inMessa in suffragio della compianta celebrata una S. Messa suffragio della compianta presidente presidente LUISA provinciale PozziMolti Stampa. Moltiche sono coloprovinciale POZZILuisa STAMPA. sono coloro ricordano e nostalgia gli anni cui la defunta presidente ro con che stima ricordano con stima e in nostalgia gli anni in cui ha la retto con presidente saggezza e lungimiranza attività e dellungimiranza Centro Italiano defunta ha retto con le saggezza le Femminile della provincia di Como e Lecco. della provincia di attività del Centro Italiano Femminile Como e Lecco. ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Gli esercizi spirituali a Somasca di PIETRO BENZONI eologia Seminarista di IV TTeologia IL SEMINARIO SI RACCONTA D al 21 al 27 febbraio si sono tenuti gli Esercizi Spirituali per la comunità del seminario di Como, per i quali siamo stati ospitati (per il terzo anno consecutivo) dal Centro di Spiritualità di Somasca (Vercurago). Predicatore di questi esercizi è stato don Mario Rollando, sacerdote della Diocesi di Chiavari, che ci ha proposto una serie di meditazioni incentrate sulla figura del discepolo nel Vangelo di Luca. Parlare di esercizi spirituali, specialmente se non si vuole fare un’arida cronaca delle singole giornate, non è facile, poiché quella degli esercizi è un’esperienza che, benché vissuta in un contesto comunitario, resta comunque molto personale, come già notava lo stesso sant’Ignazio di Loyola. Posso allora tentare, senza la pretesa di dire tutto, di tracciare tre pennellate che possano meglio descrivere questi sei giorni di ritiro. Prima caratteristica di questi giorni è stata sicuramente il “deserto”. Ma cosa intendiamo per deserto? Deserto è prima di tutto possibilità di staccare dalla vita quotidiana, fatta di impegni e attività che, per quanto importanti, possono distrarre da quello che è davvero essenziale. Il deserto è poi luogo propizio per l’incontro con Dio, come ci testimoniano diversi episodi dell’Antico Testamento e i santi, da San Paolo a Charles de Focauld. Seconda pennellata è quella dell’ascolto. Un ascolto attento, disponibile e coraggioso. Attenzione: alla Parola di Dio così come ci viene proposta dal predicatore, il quale attinge alla sua esperienza personale. Disponibilità: a lasciarsi interpellare dalla Parola, proprio da quella Parola che ci viene proposta, e non da altro. Coraggio: nel mettersi in gioco e nel lasciarsi plasmare da questa Parola, in una continua revisione del proprio cammino. Terza ed ultima pennellata è quella del “ritorno nel mondo”. Il deserto, come ho già detto, è sicuramente luogo fecondo, ma è anche luogo di passaggio. L’esperienza del deserto infatti non è finalizzata all’isolamento, ma è tesa a quella che potremmo chiamare la dimensione missionaria o dell’annuncio. Terminati gli esercizi torniamo alla nostra quotidianità con la coscienza di chi sa che non può tenere per sé ciò che ha ricevuto. Mi rendo conto di come queste poche righe non riescano a rendere ragione di un’avventura tanto ricca come quella degli esercizi. Vero è, però, che gli esercizi sono fatti anche di questo: il silenzio. Silenzio di fronte a un mistero che è tanto difficile da comunicare, ma altrettanto meraviglioso da sperimentare. CHIESA P A G I N A 7 VOCAZIONI IL SETTIMANALE DELLA DIO2CESI DI COMO - 13 MARZO 2010 RISCOPRIRE I TEMPI DELLO SPIRITO CALENDARIO MARZO-APRILE 2010 CENTRO DIOCESANO VOCAZIONI C i sono tanti bisogni che riempiono le nostre giornate e spesso finisce che mettiamo da parte quello più importante, il bisogno di tempo per lo spirito. È un bisogno che non dà fastidio, non fa rumore, si fa sentire poco, ma se lo si mette in secondo piano, a poco a poco ci si inaridisce. Perché la nostra fede possa crescere, perché la vocazione a cui siamo chiamati possa trovare respiro, occorre trovare tempo da dedicare allo spirito. Tempo per il silenzio, tempo per la meditazione, tempo per l’incontro più intimo con il Signore. Da anni il Centro Diocesano Vocazioni si preoccupa anche di questo, attraverso alcune proposte rivolte in particolare ai giovani: gli Esercizi dei 18enni e gli Esercizi per i Giovani. Da un anno a questa parte ci stiamo anche dando da fare perché possa prendere quota un Centro di Spiritualità Diocesano. Per volere del Vescovo, la Casa di Spiritualità Nostra Signora di Fatima, nata dall’intuito e dalla dedizione di don Franco Bernasconi e di proprietà della parrocchia di Pellio Inferiore, ha ricominciato ad animarsi. La Casa infatti si appresta a diventare un luogo per ritiri, corsi d’esercizi, incontri di Tutte le info su www.cdvcomo.it 13-14 MARZO RIENTRO 18-19ENNI Altre info su www.cdvcomo.it 20 MARZO PELLEGRINAGGI VOCAZIONALI Ossuccio - Madonna del Soccorso (ore 7.00); Cavona (ore 7.00); Dongo (ore 7.30); Tirano (venerdì ore 20.45); Livigno / Bormio / Pradelle di Pedenosso (ore 7.00); Lezzeno (ore 8.00); Mese (ore 7.00); Olcio - Santa Maria (ore 7.00); Sondrio - Sassella (ore 7.00); Bassa Valtellina; Como - San Giorgio (ore 7.30) 21 MARZO GIORNATA VOCAZIONALE Gruppi vocazionali GOV (ragazzi), SICAR (ragazze), “Strade per scegliere” (giovani) e “Venite e vedrete” (verso il Seminario). Altre info su www.cdvcomo.it 20 MARZO INCONTRO DEI CENTRI DIOCESANI VOCAZIONI LOMBARDI A Caravaggio, dalle ore 9.30 alle ore 14.00: Collaboratori della vostra gioia... Formare: ovvero dare forma, accompagnare verso un esito vocazionale... spiritualità, ma soprattutto un riferimento stabile per tutti i sacerdoti della nostra Diocesi, in particolare per il Giovane Clero che qui segue il suo percorso di formazione. In questa pagina trovate un primo programma di attività del- la Casa, ma speriamo di poterla presto rivalorizzare perché possa essere, ancora più che in passato, un bene prezioso per la vita spirituale della nostra Diocesi. don ROBERTO BARTESAGHI GUANELLIANI ALTRI ISTITUTI Altre info su www.giovaniguanelliani.it DISCOTECA DEL SILENZIO Como - Santuario Sacro Cuore (ore 20.30 Santa Messa, segue l’esposizione eucaristica fino alle ore 4.00). il 10-11 aprile WEEK-END VOC “ITINERARIO DAMASCO” Como – CPF S. Giuseppe il 10-11 aprile PREGHIERA VOC Como – Santuario Sacro Cuore il 17 marzo PELLEGRINAGGIO VOC Bulciago (Lc) – Santuario Madonna del Carmine l’8 aprile CENACOLO DI PREGHIERA PER I SACERDOTI Incontro di preghiera per la santificazione dei sacerdoti, il terzo sabato del mese. Como, Santuario Sacro Cuore, 20 marzo PIME Altre info su www.pimemilano.com CAMMINO GIOVANI E MISSIONE 1 Sabato 13 e domenica 14 marzo Sotto il Monte (Bg) - “Molte culture, un unico Vangelo” e “Annuncio del Vangelo e liberazione integrale”; relatrice: suor Alessandra Bonfanti, missionaria dell’Immacolata CAMMINO GIOVANI E MISSIONE 2 Sabato 13 e domenica 14 marzo Villa Grugana, Calco (Lc) - “Verso una nuova evangelizzazione” Relatore: suore Rita, Piccole Sorelle di Gesù CAMMINO BIBLICO: MAESTRO DOVE ABITI? Il 26-27-28 marzo, presso Villa Grugana, Calco (Lc), sul tema “La Passione di Gesù”; relatore: prof.ssa Donatella Scaiola, docente presso la Pontificia Università Urbaniana FIGLIE DELLA PRESENTAZIONE LECTIO DIVINA SUL LIBRO DEL CANTICO DEI CANTICI Il 4 aprile: Nuovi canti del Diletto (6,4 - 7,11), “Bella e terribile”, sabato pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 19.30 - Sacra Famiglia, via Dante 94 - Como GIM (GIOVANI IMPEGNO MISSIONARIO) MISSIONARI COMBONIANI Altre info su www.giovaniemissione.it IN CAMMINO CON IL LIBRO DELL’ESODO, CON OSTINATA SPERANZA Domenica 21 marzo, a Venegono Superiore (Va), dalle ore 9.00 alle ore 18.00. Porta con te la Bibbia. Tema dell’incontro: “In quel giorno il Signore salvò Israele - il canto della libertà” FIGLIE DELLA REGINA DEGLI APOSTOLI Per le giovani oltre i 20 anni in ricerca vocazionale: giornate di preghiera e riflessione sulla consacrazione secolare. Ad Affi (Vr), presso Villa Elena (via Elena Persico, 23): il 10-11 aprile, dalle ore 15.00 del sabato, con il biblista don Gianattilio Bonifacio. Info: [email protected]; telefono 045-7235024 P A G I N A 8 CHIESA VISIT AP ASTORALE VISITAP APASTORALE IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 MONS. COLETTI A SOLBIATE E CONCAGNO Domenica 28 febbraio mons. Diego Coletti ha fatto visita al Comune di Solbiate Comasco, invitando le comunità di Solbiate e Concagno a continuare nel loro comune cammino pastorale omenica 28 febbraio la Comunità parrocchiale di Solbiate ha accolto mons. Diego Coletti. Il Vescovo è arrivato, alle ore 10, in piazza Roma, dove è stato ricevuto dal sindaco, Giulio Colombo, e dai membri dell’Amministrazione Comunale, insieme al parroco don Cesare Bianchi, don Peppino e numerosi fedeli. Dando il benvenuto il Sindaco ha ricordato come il mese di febbraio sia propizio per gli incontri tra il Vescovo e la comunità di Solbiate. Infatti è il terzo incontro con i solbiatesi: il primo a Livorno il 18 febbraio 2006, nel secondo (il 18 febbraio 2007), Solbiate ha avuto l’onore della sua prima visita ad una Parrocchia quale nuovo Pastore della Diocesi di Como e l’ultimo, in occasione della Visita pastorale di que- D UN FRATELLO MAGGIORE GRAZIE VESCOVO DIEGO... per aver presieduto l’Eucaristia nella nostra Comunità parrocchiale in occasione della visita pastorale! Grazie per i numerosi spunti di riflessione che ci ha suggerito negli incontri con i componenti della Comunità e che saranno oggetto di meditazione e stimolo per una adesione più convinta ed impegnata nella sequela del Signore Gesù. Grazie per averci trasmesso l’entusiasmo della fede che ci impegneremo a testimoniare agli altri con maggiore sollecitudine. Dice Gesù: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”. Sia questo il gesto impegnativo, ma non impossibile, che ci assumiamo al termine di questa Eucaristia fonte d’amore e di comunione. Grazie per la sua disponibilità e per il fervore che ci ha trasmesso. L’accompagniamo con l’affetto e la preghiera nel ministero di Pastore a guida della nostra Diocesi. don CESARE BIANCHI st’anno. “Oggi più che nel passato - ha proseguito il Sindaco - in considerazione del momento che stiamo vivendo, la necessità del soddisfacimento di bisogni materiali si affianca l’esigenza di spiritualità che è propria di ciascun essere. Sono convinto che il centro di ogni attenzione ed il riferimento di ogni nostro atto debba essere l’uomo, frastornato da una società sempre più egoista e meno solidale nella quale sono evidenti sofferenze individuali e collettive alle quali nessun cittadino e nessun cristiano può e deve ritenersi estraneo, né tantomeno coloro i quali hanno responsabili- tà amministrative”. Il Vescovo si è poi diretto verso l’ingresso della chiesa dove ha baciato il crocifisso, ed entrando, ha asperso con l’acqua benedetta i fedeli. Nell’omelia ha sottolineato che egli è il segno della presenza apostolica di Gesù. E’ un fratello maggiore al servizio di tutti ed è presente per ricordare a ciascuno che occorre volersi bene e che saremo riconosciuti dal Signore Gesù solo se saremo capaci di amarci gli uni gli altri. Nella preghiera dei fedeli, preparata dalla comunità, si è pregato per le vocazioni di speciale consacrazione, per gli ammalati delle comunità ed una preghiera speciale è stata dedicata a Dino Bernasconi, autista del Vescovo - tuttora ricoverato in ospedale - che nei giorni scorsi è stato colpito da un grave malore mentre in auto rientrava in episcopio con il Vescovo. La celebrazione si è conclusa con la consegna di alcuni doni: il Sindaco, ha consegnato un libro sulla storia di Solbiate ed una mitria. I ragazzi del gruppo sportivo dell’Oratorio, invece, gli hanno donato un pallone autografato da tutti gli atleti della socie- L’INCONTRO CON LE SCUOLE DELL’INFANZIA Venerdì 26 febbraio, alle ore 15.30, abbiamo accolto il Vescovo alla scuola dell’Infanzia di Solbiate. Accompagnato dal nostro parroco don Cesare Bianchi è stato accolto dalla Presidente e da un numeroso gruppo di genitori e nonni. Dopo una breve presentazione della scuola i bimbi con le Suore-insegnanti (Suor Dina e Suor Doriana) e la Madre Superiora (Suor Anselma) hanno recitato una poesia di benvenuto a mons. Coletti che ha apprezzato fino a commuoversi, chiedendo di riascoltarla per recitarla insieme ai bimbi. Sono stati poi offerti dei piccoli doni, segno di affetto e riconoscenza per la presenza in mezzo a noi. Dopo un breve discorso del Vescovo, insieme a tutti i presenti abbiamo recitato una preghiera ringraziando il Signore del dono della vita che i nonni, gli adulti ed i bimbi rappresentano. Infine il Vescovo ha impartito la benedizione su presenti. E’ seguito un piccolo rinfresco. Certamente nei nostri cuori e nella nostra vita rimarrà sempre il ricordo di questa visita: soprattutto rimarrà indelebile il segno della sua capacità di saper essere uno di noi, abbiamo infatti apprezzato con riconoscenza la sua semplicità, umiltà e gioia di saper stare insieme. ZECCHIN OLIVETTA La presidente della Scuola dell’Infanzia di Solbiate Le insegnanti, il personale e i bambini sono felici di aver vissuto una così bella esperienza ricca di significato per tutti. I bambini hanno avuto il privilegio di poter giocare e interagire con una persona così importante come è mons. Coletti, come se fosse un amico. Questo momento è stato vissuto come accoglienza reciproca , grazie alla disponibilità e dolcezza che il Vescovo ha dimostrato a noi e ai nostri bambini. Vi regaliamo la filastrocca che i bambini hanno recitato in quell’occasione: “I nostri pensieri per una persona speciale... Un prete un po’ speciale alla nostra scuola materna sta per arrivare. E’ un prete molto importante e il suo abito è rosso fiammante. Tutti i preti lui comanda e li guida come una banda. A tutti i bambini ama pensare e i più poveri vuole aiutare. Alla nostra scuola Gesù porterà, è il più bel dono che a noi farà. Di sicuro è molto bravo e un gran bene gli vogliamo. Quante cose importanti fa, ma un gioco con noi lo farà?” I bambini della Scuola dell’Infanzia di Concagno tà: il Vescovo ha così accennato ad un palleggio creando un momento distensivo e informale. Infine gli è stato portato un cesto con i fiori di carta con i nomi dei bambini che erano presenti in chiesa e che avevano preparato precedentemente. Il Vescovo, come il buon pastore, si è poi trattenuto sul presbiterio per incontrare, uno per uno i fedeli che desideravano salutarlo personalmente. Terminata la celebrazione, ha fatto una breve visita nella vicina sede degli Alpini. Nel pomeriggio dopo aver visitato la Comunità “Il Sole” si è diretto alla chiesa della Madonna Addolorata in località S.Quirico, molto cara ai Solbiatesi, dove si è trattenuto per un breve momento di preghiera con il parroco e con alcuni volontari che custodiscono l’edificio con grande impegno e disponibilità. Ha ammirato l’interno, gli affreschi e l’ambiente circostante ricco di verde e decisamente caratteristico per la quiete che si respira. Ha donato, posizionandola tra le mani della statua della Madonna, una corona del S.Rosario in legno d’ulivo della Terra Santa. CONCAGNO Il vescovo è poi giunto, a bordo di un’auto d’epoca Balilla, nella frazione di Concagno, per l’ultima tappa dell’intensa giornata. Sotto una leggera pioggia è stato accolto nuovamente dal Sindaco e dal parroco. Poi l’ingresso in chiesa dove ha presieduto l’Eucaristia concelebrata da don Cesare Bianchi, il collaboratore, don Peppino Villa, e mons. Flavio Feroldi, vicario episcopale per la pastorale. Il Vescovo, nella sua riflessione ha chiesto all’assemblea: “Quale è la volontà di Dio, cosa vuole Dio?”. Nel Vangelo proclamato è contenuta la risposta a questo interrogativo: Gesù porta i suoi discepoli in cima alla montagna, si trasfigura e gli fa comprendere che devono fidarsi di Lui. La celebrazione si è conclusa con i ringraziamenti del parroco che ha auspicato, l’assunzione di un gesto impegnativo, ma non impossibile: quello di costruire una Comunità che viva il comandamento nuovo dell’amore, segno di una rinnovata e profonda comunione con il Signore Gesù e con tutti i fratelli. Dopo una breve sosta presso la casa parrocchiale si è diretto verso il centro civico comunale per una visita alla struttura da poco inaugurata. Il Vescovo, compiacendosi per la presenza di strutture di incontro, ha salutato i presenti auspicando una collaborazione intensa per favorire iniziative che promuo- L’INCONTRO CON I SACERDOTI Vi era uno strano movimento di preti verso le ore 10 di venerdì 19 febbraio all’oratorio di Solbiate: tre parroci, don Renzo, don Alberto e don Cesare si aggirano trepidanti in attesa del Vescovo Diego Coletti che sta per iniziare la Visita Pastorale alle Parrocchie di Albiolo, Cagno, Concagno e Solbiate. Una Visita così importante e carica di valore storico e religioso non poteva iniziare senza la comune preghiera, pertanto, appena giunto sul posto il Vescovo ed i sacerdoti delle quattro Parrocchie collaboranti si inginocchiano in chiesa per salutare il Signore recitando i Salmi dell’Ora Media. Il Vescovo poi prende la parola commentando la lettura tratta dal profeta Isaia: Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide (Is 55, 3). La vita cristiana trae il suo alimento dalla Parola di Dio alla quale va data attenzione, ascolto, meditazione, familiarità diuturna, non per mera ricerca intellettuale, ma per suscitare dentro un atteggiamento di gratitudine profonda verso Dio che in Gesù svela fino a qual punto ti ama e vuole iniziare con te e con la Chiesa una Alleanza Nuova, una amicizia, una rapporto affettivo in grado di salvare il mondo. Gesù, il Signore, visita il suo popolo per rivelarci l’amore del Padre ed instaurare una Alleanza eterna ed universale capace di salvare l’umanità dell’uomo. “Benedetto, dunque, colui che viene nel nome del Signore” perché viene ad indicarci Gesù come Maestro in umanità e a portarci la consapevolezza di essere amati teneramente dal Signore che dà la vita per ciascun uomo. E così, con questo pensiero suggerito dal Vescovo ai suoi preti e i colloqui personali protratti si per tutta la giornata, ha inizio la Visita pastorale a quattro comunità della Zona Prealpi: Albiolo, Cagno, Concagno e Solbiate A.C vano il bene comune. Salutati i presenti e il parroco ha fatto rientro a Como. Sì è così conclusa un’intensa Visita Pastorale nelle due parrocchie di Solbiate e Concagno; visita preparata con impegno da parte di tutti i componenti delle comunità. Ora ci attende l’impegno di mettere in pratica i suggerimenti che il Vescovo ci ha offerto affinché la nostra fede si consolidi sempre più attraverso la preghiera e la nostra vita sia testimonianza d’amore e di adesione gioiosa e convinta al Signore Gesù. LA COMUNITA’ DI SOLBIATE P A G I N A 9 CHIESA VISIT AP ASTORALE VISITAP APASTORALE IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 MONS. COLETTI TRA CAMPI E OFFICINE Nella Visita alla zona Prealpi il Vescovo ha voluto incontrare alcune attività produttive e le persone che vi lavorano. Con loro ha pregato e celebrato l’Eucaresita RONAGO UN VESCOVO TRA I LAVORATORI LA COMUNITA’ “IL SOLE” I l 26 Febbraio è una data che le ditte Farcon s.r.l. e Fratelli Concia s.r.l. non dimenticheranno facilmente. Venerdì 26 Febbraio la produzione all’interno delle due aziende si è arrestata qualche ora prima del solito per lasciare spazio alla preparazione di un “evento” unico e inusuale: la visita del vescovo di Como Diego Coletti. In occasione della visita pastorale presso le parrocchie di Albiolo, Cagno, Concagno e Solbiate, il Vescovo ha infatti deciso di calarsi direttamente nelle realtà aziendali locali per incontrare i lavoratori e le nostre ditte hanno avuto la fortuna di essere tra le prescelte. Fin dai giorni precedenti l’arrivo gli ambienti di lavoro erano in entusiastico fermento per i preparativi: dirigenti, dipendenti e famigliari, tutti hanno contribuito all’organizzazione, naturalmente supportati dal nostro parroco don Alberto Clerici, felice tanto quanto noi dell’evento eccezionale. Movimento, rumore e agitazione si sono trasformati in gioia, silenzio e preghiera all’arrivo di mons. Diego Coletti, che ha fatto il suo ingresso nei nostri uffici col sorriso e a braccia aperte e la sua cordialità ha subito catturato la simpatia di grandi e piccini. Con grande semplicità ha incontrato ognuno di noi. Ha dimostrato interesse e coinvolgimento nel conoscere la nostra realtà lavorativa basata sulla produzione di ausiliari per impianti di estrusione di materie plastiche. Da una delle nostre postazioni di progettazione ha potuto vedere i disegni tecnici che vengono realizzati con software tridimensionale. In seguito è stato condotto nell’officina dove l’acciaio viene lavorato e trasformato con l’ausilio di macchine utensili a controllo numerico. Macchinari sofisticati, che hanno destato ancor più la curiosità del Vescovo. E infine l’attesa celebrazione eucaristica: una messa intima con i dipendenti e i famigliari delle due aziende. Una celebrazione semplice ma sentita e condivisa, animata dal coro parrocchiale di Cagno che ha rallegrato l’atmosfera e dai bambini, il simbolo delle generazioni future, che hanno portato in processione le offerte e che al termine della messa hanno donato, sulle note di una poesia di ringraziamento scritta da una mamma per l’occasione, un crocefisso in ferro realizzato artigianalmente per il Vescovo come simbolo del lavoro e del sacrificio che accompagna ogni giorno la fede. Il 26 Febbraio 2010 rimarrà quindi nella nostra memoria come una di quelle date uniche e speciali che hanno segnato la storia delle due piccole-medie imprese di Cagno, lasciando nel cuore di tutti i partecipanti l’immagine di un Vescovo presente nella comunità e portatore di quei messaggi di speranza e fratellanza di cui il mondo odierno ha tanto bisogno. Ancora un sentito ringraziamento al “nostro” Vescovo per averci resi partecipi e protagonisti della sua visita. ALL’AZIENDA AGRICOLA FERRARI DI CAGNO Un incontro d’altri tempi L a voglia di farLe conoscere ciò che più di tutto ci sta a cuore, e di dar voce a chi purtroppo non può più parlare ma che è alla base di tutta questa azienda, è stata più forte di tutto. Per questo ho scritto la lettera che, da suggerimento di don Alberto, ho poi letto all’arrivo del vescovo Diego. Lo sguardo e il raccoglimento con cui ha seguito la mia lettura dimostravano la voglia che il Vescovo ha di ascoltare ognuno di noi e di stare vicino, come dice lui, “ai Volti”. Si è dimostrata persona semplice nel voler toccare accarezzando per- sino gli animali la realtà contadina. Negli spostamenti in azienda, non sceglieva la via più lunga e più pulita, ma la più corta anche se meno comoda. Ha camminato persino nel fango per raggiungere prima le persone che lo stavano aspettando. Spero vivamente di avergli fatto capire i valori in cui siamo cresciuti e cioè quelli che nelle realtà contadine e di piccole comunità a carattere familiare si trasmettevano di padre in figlio. Penso sicuramente Le abbia capite ed apprezzate perché ha detto delle cose bellissime in merito. Si percepiva il suo apprezzarci e il sentirsi a suo agio. Quello che ci ha trasmesso: l’umanità e la semplicità, la sapienza non ostentata. L’entusiasmo di essere ciò che si è. Quello che ci ha lasciato: il suo sorriso, il suo essere uno di noi, le sue parole di affetto, dandoci una nuova luce alla nostra fede. S.F N el programma della visita pastorale alla parrocchia di Concagno, era previsto un momento di conoscenza della vita e delle problematiche legate alla conduzione di un’ azienda agricola. Con gioia la famiglia Caffi ha accettato la proposta di ricevere il Vescovo e, festosamente, lo ha accolto venerdì 26 febbraio. L’Azienda Caffi ha iniziato la sua attività il 16 agosto 1971, grazie all’opera di Felice Caffi e della moglie Franguelli Agnese. I figli Roberto e Luca che fin da piccoli quotidianamente e non senza sacrifici hanno seguito le orme dei genitori nell’attività di famiglia, successivamente rilevano l’azienda, coronando così il loro sogno di sviluppare e continuare l’attività. L’azienda Caffi, nella nuova struttura sorta 15 anni fa, oggi conta all’incirca 130 bovini e, tra questi, 60 in lattazione. Il latte di alta qualità prodotto viene consegnato alla ditta Granarolo. Il resto dell’allevamento, è formato da vitelli, primizie e oltre a bovini, l’azienda possiede anche pollame di ogni genere e conigli. Tutti i capi sono nutriti con fieno, trinciato, farina, orzo e segale. La stalla, costruita per ospitare circa 200 capi è costituita da 70 cuccette che servono come “letto” per i bovini Nel pomeriggio di domenica 28 febbraio il Vescovo ha incontrato la Comunità “Il Sole” dove è stato accolto da Ospiti, operatori, parenti ed amici. Ad uno ad uno gli ospiti si sono presentati, gli hanno raccontato la realtà della comunità, e dei mini alloggi “Raggi di Sole” di Albiolo, di come si articolano le giornate e di come trascorrono il loro tempo, circondati da persone che li amano incondizionatamente. Il Vescovo ha poi rimarcato proprio questo aspetto: l’amore e la solidarietà che si respira tra le mura della Comunità non deve finire mai. Dopo aver recitato insieme una preghiera un dono è giunto dalle mani di mons. Coletti: un piccolo crocifisso di legno. La visita di mons. Coletti è stata un momento ricco di emozioni per l’intera comunità Il Sole: ogni barriera è stata abbattuta, e per gli ospiti che di barriere ne incontrano quotidianamente, vuol dire tanto. Sorrisi, abbracci, baci e parole di conforto hanno reso questo momento unico e colmo di significato. e da una sala mungitrice dove quotidianamente -ogni dodici ore- vengono munte. L’impresa si avvale di moderni macchinari e nuove tecnologie che tuttavia non eliminano del tutto i sacrifici e la fatica che sono sempre richiesti per la conduzione dell’attività. La famiglia Caffi ha manifestato la sua riconoscenza per la visita ricevuta dicendo di essere sicuri che la benedizione impartita rimarrà sempre nei loro cuori. La gioia che mons. Vescovo ha saputo trasmettere, ha dato certezza che le fatiche saranno ricompensate da doni ancora più grandi. OLTRE I CAMPANILISMI Vi proponiamo di seguito i discorsi di benvenuto dei Consigli Pastorali parrocchiali di Solbiate e Concagno “È con immensa gioia che a nome del nuovo Consiglio Pastorale e di tutta la comunità, La accogliamo nella nostra Parrocchia. Questa visita ricade in un momento particolare, in cui ci è richiesto di superare la logica “tradizionale”, un po’ campanilistica della parrocchia chiusa in se stessa, per aprirci come comunità nella Chiesa, in una “fraternità rinnovata”. Sia un’occasione che ci aiuti a crescere insieme nella logica della vera comunione, ove vengano valorizzate tutte le energie e le singole identità, che sebbene possano essere diverse non debbono per questo essere separate. Solo così, come evidenziava durante l’incontro con i Consigli Pastorali, saremo capaci di dare reale testimonianza del comandamento nuovo che ci ha insegnato Gesù Cristo: l’amore reciproco”. “La Parrocchia dei Santi Fermo e Lorenzo conta 302 nuclei familiari ma nonostante la popolazione sia aumentata, il numero comunque contenuto di abitanti ci permette di essere una comunità che si conosce, che condivide le gioie ed è solidale nelle difficoltà anche se non manca la fatica di coinvolgere i nuovi arrivati. Non abbiamo forze per affrontare grossi progetti, ma siamo convinti che con la disponibilità e l’amore verso i nostri fratelli si possono fare cose grandi. L’essere frazione ci ha fatto crescere in intraprendenza e responsabilità, ma dobbiamo ancora camminare tanto. Guardandoci intorno, spesso, vediamo una maggiore presenza di donne e anziani: dobbiamo maturare nella consapevolezza che tutti siamo chiamati a lavorare per il Regno di Dio e per questo occorre acquisire una conoscenza sempre di più profonda di Gesù. L’avvio del nuovo consiglio pastorale interparrocchiale ci dispone ed invita a vivere l’evangelizzazione nel segno dell’unità”. P A G I N A 10 CHIESA VISIT AP ASTORALE VISITAP APASTORALE IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 IL VESCOVO A CAGNO Tra i momenti vissuti nella comunità di Cagno l’incontro con bambini e anziani. Durante la messa i fedeli hanno consegnato al Vescovo un’ offerta per il fondo di solidarietà diocesano “famiglie e lavoro” abato 27 Febbraio 2010 all’ingresso del paese, un festoso arco trionfale con le insegne episcopali dava il benvenuto all’illustre ospite. La comunità infatti era tutta in fibrillazione per l’accoglienza di mons. Diego Coletti in Visita Pastorale. Un evento di gioia lungamente preparato e tanto atteso. Un evento di fede in cui, nella figura del Vescovo, riconosciamo la presenza di Gesù stesso che viene a far visita al suo popolo per toccare con mano le realtà quotidiane dove la gente vive ed è chiamata a testimoniare il Vangelo. Per questo, in modo alquanto significativo, il Vescovo non si è limitato a incontrare l’Assemblea liturgica radunata in chiesa, ma ha incontrato le realtà lavorative, le Istituzioni educative, le associazioni, i giovani, fino ad entrare nella casa della donna più anziana della comunità. In paese, infatti, la Visita era iniziata domenica 21 febbraio con un giro nel cantiere edile del nuovo Oratorio e l’incontro con i giovani, per proseguire il 26 febbraio con la messa celebrata in una dit- RISCOPRIRE LA CHIESA COME MADRE S ta metalmec-canica ed ora raggiungeva il suo culmine nell’incontro con i fedeli. Il vescovo è arrivato puntuale ed – accompagnato dal parroco don Alberto Clerici – ha iniziato visitando l’Azienda agricola Ferrari, nella quale, dopo un breve saluto dei proprietari ed un sentito ricordo del sig. Gino (cofondatore dell’Azienda recentemente scomparso) si è inoltrato con generosità e disinvoltura osservando e accarezzando animali, chiedendo informazioni sui prodotti agricoli e sul bestiame allevato, fino concludere con la benedizione a tutta la fattoria. Per rimanere in clima rurale c’era ad aspettarlo un bel cavallo da trotto trainante un calesse addobbato a festa che l’ha accompagnato per le vie del paese. Prima tappa è stata la visita alla chiesa S. Michele antica parrocchiale, ora in disuso. Successivamente, il Vescovo si è recato alla Scuola dell’infanzia “P. A. Comolli” in cui l’attendevano la presidente con il Consiglio di amministrazione, le insegnanti con il personale non docente, gli alunni più grandi con i loro L’INCONTRATO CON I GIOVANI “COME UN FUOCO VIVO” D omenica 21 febbraio è stata una giornata indimenticabile per molti adolescenti che si sono ritrovati nella chiesa di Cagno per un dialogo un po’ insolito, ovvero una “chiacchierata” con il Vescovo sul tema della vita di un giovane cristiano e le difficoltà da affrontare nel testimoniare la Parola di Dio nella loro quotidianità. Erano presenti molti giovani delle parrocchie di Albiolo, Cagno, Concagno e Solbiate , comunità unite da crescente collaborazione che si sono incontrate proprio in occasione della Visita pastorale 2010. I giovani hanno organizzato l’incontro incentrando le proprie riflessioni su quattro importanti punti: la testimonianza, la capacità di resistere alle difficoltà del gruppo giovani, la speranza nel domani pur vivendo in un mondo che non offre molte prospettive e infine la vocazione. Dopo un breve momento di adorazione silenziosa davanti all’Eucaristia, un giovanissimo musicista ha accompagnato la meditazione suonando “Dolce sentire” per risaltare quanto sia importanti valorizzare i talenti e le competenze dei giovani al fine di renderli protagonisti di futuro all’interno della Comunità. L’incontro è proseguito intonando “Come fuoco vivo”, che si riallacciava al tema dell’ardore dell’essere cristiano. Con la metafora di un semplice focolare, il Vescovo ha spiegato la necessità di tre elementi: innanzitutto una materia infiammata, che sappia condurre il fuoco, poi la legna, ovvero un soggetto aperto all’ascolto e al dialogo e infine, l’elemento più importante, l’ossigeno, ovvero la Parola e ancora di più il Vangelo da cui trarre esempio. Il vescovo ha più volte sottolineato l’importanza di leggere il Vangelo: è un libro talmente bello che «se preso sul serio ti cambia la vita». «Ricordatevi che ogni giovane è affidato a voi. Non giudicate chi non è venuto, non comportatevi come i farisei che in ebraico significa separati, ma fate in modo di coinvolgere gli altri per essere tutti intorno a Gesù». L’immagine di un ruscello con molti affluenti su di un cartellone posto sullo sfondo era il simbolo del secondo argomento, simboleggiato anche dal canto “Acqua siamo noi”. Spesso le incomprensioni, spiegava, sono dovute al metodo: idee differenti non presuppongono per forza obiettivi differenti; è proprio così che un gruppo di giovani partecipi alla vita cristiana deve tenersi fortemente unito e irrobustire la propria coesione. Allo stesso modo il gruppo non si deve chiudere in se stesso, anzi, deve allargare i propri orizzonti e deve aprirsi alle altre comunità, così da poter trarre nuovi spunti di riflessione ma anche semplici momenti di incontro con gli altri. Ed ecco che si ricollega all’immagine dell’acqua: ognuno è proprio come un piccolo torrente che alimenta il grande fiume di Cristo. Il terzo tema si incentrava sull’apertura del gruppo non solamente alla comunità, ma anche verso le persone lontane. Il vescovo ha spiegato che ogni giovane è una terra fertile, ricca e matura che deve essere sfruttata al meglio. Gesù getta in ogni terreno un seme e sta ad ognuno saperlo far fruttificare al meglio. Non bisogna così arrendersi davanti a tanta aridità che il mondo ci mostra, quanto piuttosto chi è già iniziato alla vita cristiana deve irrobustire sempre di più la propria esperienza, e, allo stesso modo, deve far fruttificare quella altrui. E per concludere la scoperta di se stesso e la propria vocazione. La mattina, quando ci si guarda allo specchio si deve riflettere sull’idea che la propria vita è un grande capolavoro: siamo come il marmo ruvido e grezzo di uno scultore che lo modella togliendo il superfluo e le impurità per farne un capolavoro. Così Gesù è il maestro e l’artista di tutti che farà di ciascuno un capolavoro; questa sua opera non deve spaventare perché lui solo è il Maestro e solo lui sa cosa è bene per ciascuno! I Vespri comunitari e la benedizione eucaristica hanno infine coronato con solennità la bella giornata trascorsa in entusiasmante compagnia del nostro carissimo vescovo Diego. DAVIDE CANTONI genitori. Con scioltezza, mettendo a loro agio grandi e piccini, il Vescovo si è cimentato in canti mimati proposti dai bambini ricevendo in dono un calendario commemorativo con le foto delle attività. Particolare attenzione è stata data a tre mamme in gravidanza, alle quali il Vescovo ha rivolto parole di incoraggiamento e ha offerto una speciale preghiera di benedizione per risaltare il valore della vita nascente. Con la volontà di incontrare la gente nel proprio ambiente di vita quotidiana il Vescovo si è recato poi nella casa della donna più anziana del paese, la quale lo attendeva con emozione. Ora la Visita raggiungeva il suo culmine: il piazzale della Chiesa Nuova era gremito di gente pronto ad accogliere con gioia e spirito di fede “Colui che viene nel nome del Signore”. Schierati sul piazzale erano riconoscibili le associazioni civili - gli alpini, la protezione civile, la “pro loco”- e i vari gruppi parrocchiali: i catechisti, il gruppo di creatività, il coro degli adulti e il coretto dei bambini, i chierichetti, i sacerdoti concelebranti e il parroco don Alberto Clerici. Il sindaco Sergio Mina ha rivolto parole di benvenuto e dopo aver ricevuto i saluti delle associazioni civili, ecco che al Vescovo vengono presentate le famiglie di due piccoli bambini – Simone ed Alice Maria – pronti per essere accolti nella Comunità mediante il sacramento del battesimo. Con particolare solennità la comunità, i concelebranti e il Vescovo hanno fatto ingresso in chiesa dove la vicepresidente del Consiglio Pastorale Parrocchiale ha presentato la Comunità. La messa è stata concelebrata da don Alberto, don Armando, padre Angelo, don Angelo ed il diacono don Roberto. Durante l’omelia il Vescovo, spiegando il Vangelo della Trasfigurazione ci ha aiutati a comprendere la bellezza di Dio che è Amore e che vuole stringere rapporti di Alleanza con il suo popolo, chiamato a diffondere la bella notizia del Vangelo e a vivere rapporti vicendevoli di amore fraterno. “Da questo riconosceranno che siete miei discepoli – dice Gesù – se avrete amore gli uni per gli altri” ha più volte ribadito il Vescovo mettendo in risalto che lo stile di fraternità e comunione all’interno della comunità cristiana non è una scelta solamente funzionale, bensì è essenziale perché rivela la bellezza della Trinità. Un momento alquanto significativo è stato vissuto quando il Vescovo ha rigenerato a vita nuova due nuovi cristiani mediante il sacramento del Battesimo: le litanie, l’immersione nell’acqua benedetta, l’unzione col Sacro Crisma e gli altri simboli hanno fatto sperimentare la bellezza di una Chiesa che è Madre da amare perché ci dona la vita in Cristo Gesù. Vedere il Vescovo conferire il Battesimo a questi due piccoli cristiani ha reso ancor più sentita la riconoscenza verso la maternità della Chiesa. Dopo la comunione, la comunità ha donato alcuni segni di riconoscenza al Vescovo: il gruppo di creatività ha preparato un cesto di fiori che volevano raffigurare la presenza dei bambini che li hanno realizzati con le loro mani; un parrocchiano ha recitato una breve poesia dialettale dedicata alla visita pastorale; infine è stata consegnata al Vescovo un’offerta per il Fondo di solidarietà Famiglia-Lavoro quale segno di vicinanza concreta a chi soffre a causa della crisi economica. La partecipazione di tanta gente ha potuto sperimentare l’entusiasmo e la cordialità del Vescovo Diego il quale, al termine della Messa, ha volutamente incontrato molte persone riservando a ciascuno un ascolto intenso e parole di incoraggiamento. Infine il rinfresco, allestito dal gruppo degli educatori adulti, ci ha ricordato la bellezza dello stare insieme proprio come un’agape fraterna. LA COMUNITA’ DI CAGNO P A G I N A 11 CHIESA SANT ATERESINA SANTA IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 DAL 13 AL 22 MARZO LE SUE RELIQUIE IN DIOCESI PREPARARSI ALL’INCONTRO CON SANTA TERESINA i prepariamo al dono di grazia della peregrinazione delle reliquie di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Thérèse Françoise Marie Martin, da tutti conosciuta come Teresa di Lisieux nasce ad Alençon il 2 gennaio 1873 e morirà al carmelo di Lisieux il 30 settembre 1897. Appare tra le più grandi sante religiose e mistiche che la terra di Francia ha donato alla Chiesa. La fede dei semplici e la fede semplice, che Ella ha ispirato e tracciato nel cammino della piccola via, la chiama santa Teresina, anche per distinguerla dall’altra grande santa carmelitana e Dottore della Chiesa che è Teresa d’Avila. La Chiesa fa memoria di santa Teresina il 1° ottobre e, pochi giorni dopo, il 15 ottobre la sua antica omonima e consorella. Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo è il nome da lei scelto al momento della professione dei voti. Nome che esprime tutto il suo cammino di fede e il senso pieno della vita religiosa che ha vissuto. Nome che ci dice tutto lo spessore di fede di cui i tempi moderni hanno bisogno. Patrona dei missionari dal 1927 e dal 1944 patrona di Francia, assieme a Giovanna d’Arco. Il 19 ottobre 1997 fu dichiarata Dottore della Chiesa, la terza donna a ricevere tale titolo dopo Caterina da Siena e appunto Teresa d’Avila. Più volte i suoi scritti sono citati nel Catechismo della Chiesa Cattolica. La sua visita alla nostra diocesi cade nel tempo quaresimale, tempo penitenziale per eccellenza e tempo favorevole alla nostra conversione. Santa Teresina ci indica con il suo stile quel cam- C mino penitenziale che è vittoria su se stessi. Quell’agere contra, di ignaziana memoria, che non trova molto consenso dentro la cultura individualista e narcisista del nostro tempo. All’inizio della sua autobiografia, composta di tre manoscritti e più conosciuta con il titolo Storia di un’anima, santa Teresina scrive: “Gesù mi ha fatto sentire che, obbedendo con semplicità, avrei fatto piacere a lui; del resto, faccio una cosa sola: comincio a cantare quello che debbo ripetere eternamente: “Le misericordie del Signore!”. Qualche riga più avanti puntualizza: “La perfezione consiste nel fare la sua volontà, nell’essere come vuole lui”. Non cadiamo nell’equivoco di anestetizzare il tempo quaresimale, quasi che l’incontro con figure di santità e la riflessione che la loro vicinanza provoca, insieme a tempi privilegiati di preghiera, turbi il cammino quaresimale, come se la quaresima non avesse a che fare con la santità e la santità non fosse il frutto anche di una quaresima ben vissuta. I santi non disturbano mai, anzi ci offrono un vero esempio penitenziale e un primo profumo pasquale, un anticipo di quello che canteremo in grazia la notte di Pasqua e in gloria per tutta l’eternità. Vorrei invitare anche a superare l’equivoco che vede la devozione ai santi come un disturbo o una deviazione rispetto a quel culto in Spirito e verità che si deve rendere al Signore. Semmai sono proprio i santi e la loro preghiera a prospettarci il vero culto, sia come esempio che intercedendo per noi. Viviamo come dono di grazia il tempo del passaggio di santa Teresina in mezzo a noi. Con LA PEREGRINATIO DELLE RELIQUIE • Alle ore 18.00-18.30 di sabato 13 marzo, provenien- ti da Bolzano, le reliquie saranno accolte presso il santuario diocesano della Madonna a Tirano, dove rimarranno esposte per la venerazione lungo la notte e per tutta la giornata di domenica. • Nel tardo pomeriggio di domenica 14 la peregrinazione continuerà alla volta di Sondrio, dove le reliquie saranno accolte nella Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio alle ore 17.45. • Lunedì 15 marzo, alle ore 19.30, le reliquie saranno accolte presso la comunità parrocchiale di Regoledo di Cosio, che vuole ricordare in questo modo i cinquanta anni della presenza delle Piccole Suore di Santa Teresa di Gesù Bambino. • Nel pomeriggio di martedì 16 marzo le reliquie saranno accolte alle ore 17.30 a Chiavenna San Lorenzo; alle ore 18.00 è in programma la Santa Messa, mentre a partire dalle ore 20.30 ci sarà la veglia di preghiera notturna. Alle ore 8.30 del 17 marzo le relique saranno accolte in San Fedele. • Sempre mercoledì 17 la peregrinazione avrà come meta Dongo dove le reliquie saranno accolte presso il convento della Beata Vergine delle Lacrime per poi essere accompagnate nella arcipretale di Santo Stefano con una solenne processione serale. • Da giovedì 18 le reliquie saranno nel comasco. Accolte a Maslianico in serata, passeranno al monastero di Grandate venerdì 19 nel tardo pomeriggio, per poi giungere a Cermenate presso la chiesa parrocchiale dei Santi Vito e Modesto nel pomeriggio di sabato 20 per rimanervi fino a domenica pomeriggio. • Da domenica 21 pomeriggio le reliquie saranno in Cattedrale dove alle 20.30 il Vescovo celebrerà il solenne pontificale e darà inizio alla notte di veglia e di preghiera che si concluderà alle ore 3 con la Santa Messa di ringraziamento e di saluto delle reliquie che riprenderanno il loro peregrinare verso Lisieux. grande impegno le parrocchie che accoglieranno le reliquie hanno predisposto programmi e tempi di preghiera così che il maggior numero di fedeli possa venerare le reliquie e trarne il frutto e la grazia necessari. Non possiamo fare a meno di evidenziare che il solenne pontificale che il Vescovo presiederà domenica 21 c.m. in cattedrale alle 20.30 è il momento centrale della peregrinazione delle reliquie. Un altro dono di grazia sarà il pellegrinaggio che vivremo a Lisieux nel prossimo mese di luglio guidati dal nostro Vescovo. Risponderemo così in modo corale e comunitario alla visita che santa Teresina ha fatto alla nostra diocesi e probabilmente avremo qualche motivo di gratitudine insieme a qualche grazia da continuare a chiedere. L’augurio, che mi sembra bello porre alla vigilia della peregrinazione delle reliquie, lo colgo dalle parole stesse di santa Teresina, sempre alle prime battute della sua autobiografia, quando scrive: “Nostro Signore si occupa di ciascuna anima con tanto amore, quasi fosse la sola ad esistere”. Viviamo la peregrinazione delle reliquie e il tempo quaresimale certi dell’interesse di Dio per noi. Forse siamo troppo preoccupati del nostro interesse per lui, usurpando con presunzione i suoi doni e pretendendo che riconosca la nostra bravura. In realtà fare penitenza, pregare e camminare sulle vie del Signore nasce dal riconoscere che, nel giardino di Dio ogni uomo e donna hanno quel posto privilegiato perché ciascuno di noi è unico e irripetibile agli occhi e nel cuore di Dio. pagina a cura di don GIOVANNI ILLIA IL GRANDE PELLEGRINAGGIO DIOCESANO A LISIEUX CON IL VESCOVO al 3 al 9 luglio 2010 il vescovo Diego ci vuole in pellegrinaggio a Lisieux. Si tratta del grande pellegrinaggio diocesano per l’anno 2010. D Il 3 luglio, di buon mattino, partiremo alla volta di Nevers e in serata celebreremo la Messa presso l’urna che custodisce il corpo di Santa Bernadette, la veggente di Lourdes. Il 4 luglio riprenderemo il nostro cammino alla volta di Chartres dove sosteremo per la visita alla cattedrale e per il pranzo. Proseguiremo verso il santuario di Nostra Signora di Montligeon dove celebreremo la Messa e da qui ci sposteremo ad Alençon. Il 5 luglio saremo ad Alençon lungo la mattinata e nel primo pomeriggio. Potremo così visitare, riflettere e pregare sui luoghi di origine della famiglia Martin e dell’infanzia di Teresina. Nel tardo pomeriggio partiremo alla volta di Lisieux. Il 6 luglio saremo a Lisieux, la meta del nostro pellegrinaggio per sostare sui luoghi della fanciullezza, della giovinezza e della vocazione di Teresina. Pregheremo nella basilica-santuario a Lei dedicata e nella cripta che custodisce le reliquie dei suoi genitori. Il 7 luglio dopo aver celebrato la Messa continueremo il nostro cammino visitando Caen, Baye- IL CALENDARIO DEI PELLEGRINAGGI DIOCESANI Tutte le informazioni sul sito www.diocesidicomo.it pagina 8 del numero 2 del 16 gennaio 2010 del Settimanale o telefonando il mercoledì mattina all’Ufficio diocesano pellegrinaggi allo 031-3312232 TORINO - SACRA SINDONE MARTEDÌ 4 MAGGIO Partenza dai luoghi prestabiliti (Como, Valtellina, Alto Lago, Alta Valtellina) con arrivo a Torino in mattinata. Visita prenotata alla Sacra Sindone esposta nel Duomo. Nel pomeriggio alle ore 15.00 Santa Messa presieduta dal Vescovo al Santuario di Maria Ausiliatrice, voluto da san Giovanni Bosco e Chiesa Madre della Congregazione Salesiana. Al termine possibilità di visitare il Santuario della Consolata, patrona della città di Torino oppure il Cottolengo oppure prima di lasciare Torino, salita alla Basilica di Superga. Al termine, viaggio di rientro, con arrivo nelle località di provenienza in serata. I prezzi - a seconda dei punti di partenza e dalla richiesta o meno del pranzo - variano dai 18 ai 51 euro. Tutte le informazioni e le iscrizioni presso I viaggi di Oscar - via Pretorio 1, Como - telefono 031-304524. PELLEGRINAGGIO BIBLICO Grecia, sui passi di San Paolo: sabato 24 aprile - sabato 1 maggio. PELLEGRINAGGI STORICO-AGIOGRAFICI • Siena per riscoprire la figura di Santa Caterina: sabato 29 maggio - martedì 1 giugno. PELLEGRINAGGI MARIANI • Fatima: venerdì 10 - martedì 14 settembre • Lourdes - Nevers (in pullman): lunedì 2 - domenica 8 agosto • Lourdes con l’Unitalsi: sabato 9 - venerdì 15 ottobre (in treno) domenica 10 - giovedì 14 ottobre (in aereo) • Lourdes con l’Unitalsi (per i giovani): martedì 27 luglio - lunedì 2 agosto • Caravaggio con l’Unitalsi: sabato 15 maggio • Dongo con l’Unitalsi: Giornata dell’ammalato 25 settembre 2010 ux, Arromanche (la spiaggia dello sbarco) per giungere in serata a Mont Saint-Michel. L’8 luglio dopo aver visitato Mont Saint Michel inizieremo il viaggio di ritorno puntando su Tours dove giungeremo in tarda mattinata per il pranzo e dove sosteremo sulla tomba di San Martino per celebrare i Vespri. In serata saremo a ClermontFerrand per pernottare. Il 9 luglio da Clermont-Ferrand passeremo a Lione dove celebreremo la Messa presso il Santuario di Notre Dame de La Fourvière, a seguire il pranzo e il rientro. Nei prossimi giorni provvederemo a far giungere nelle parrocchie tutte le informazioni relative al pellegrinaggio e allo svolgersi delle iscrizioni. In linea di massima, le iscrizioni devono essere effettuate entro il 12 aprile o presso il proprio parroco o direttamente all’agenzia I viaggi di Oscar, via Pretorio 9, Como, telefono 031-304524. CHIESA MONDO P A G I N A 12 MISSIONE CAMEROUN IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 4a Tappa (14-15 gennaio 2010) uesta volta apriamo il vecchio vocabolario di latino per rispolverare un verbo che si riaffaccia come sfida urgente nel nostro mondo e che, per il prossimo decennio, accompagnerà il cammino della Chiesa italiana: il verbo educare. Il verbo educare che deriva dal latino educere e significa tirar fuori, far venire alla luce, condurre verso, è un verbo “amico” della missione ad gentes. Spesso il missionario si trova in una situazione in cui le potenzialità presenti nel cuore e nella mente dell’uomo devono essere aiutate a nascere; a volte, il contesto di povertà e miseria richiede di investire molte energie nell’ambito della promozione umana partendo dal soddisfare i bisogni primari dell’uomo; sempre questa sfida educativa deve fare i conti con l’annuncio evangelico che chiama ad un oltre, mette nella vita dell’uomo qualcosa di più, non si accontenta di far emergere quello che già c’è: il comando di Gesù “Amatevi come io vi ho amato” è un appello all’amore incondizionato e senza confini che non sempre VOCE DEL VERBO EDUCARE Q I PROGETTI Le mura sono alte e bianche. Il carcere di Mokolo ospita trecentoquaranta detenuti circa, ma la struttura ne potrebbe accogliere soltanto centocinquanta. La pastorale delle carceri è uno degli ambiti in cui operano anche i nostri missionari fidei donum. Per prima cosa si offre ai detenuti un’assistenza sanitaria che il governo non garantisce. Poi ci si occupa anche di un’assistenza umana, si ascoltano le lamentale dei prigionieri, si cerca di intervenire dove c’è bisogno. La diocesi è molto attenta: si sono migliorate le condizioni igieniche grazie a un lavoro di canalizzazione delle acque e alla creazione di una zona-docce. Si cerca anche di garantire un’alimentazione sufficiente. Viene loro dato un solo pasto al giorno, un po’ di polenta di miglio con una salsa allungata. Si cerca così di integrare con un po’ di farina di mais, miglio e soja per arricchire questo misero pasto. È la comunità stessa che raccoglie il cibo per i detenuti con le offerte. Inoltre non bisogna dimenticare la corruzione: tutti hanno avuto un processo, ma tanti non hanno avuto modo di difendersi. Chi ha denaro paga ed è libero, ma chi non ha di che pagare resta in prigione per anni. È per questo che la parrocchia e la diocesi hanno istituito un comitato di Giustizia e Pace, per la difesa degli innocenti e per la tutela dei diritti. Non viene trascurato neppure l’aspetto educativo: è così che sono partiti per i prigionieri dei corsi di alfabetizzazione e un’attività produttiva di piccoli oggetti che potrebbero essere destinati soprattutto al mercato europeo, al commercio equo e alle botteghe etniche. B.M. abita il cuore umano. Dovunque educazione e Vangelo camminano insieme. L’impegno per promuovere la vita è dentro la missione stessa. Non è a lato perché Gesù ha parlato di Dio e ha guarito, ha annunciato il Regno e ha avuto compassione dell’uomo malato, povero, solo. La promozione dell’uomo è missione se ha i tratti del Vangelo. Il tratto della gratuità che fa vedere una Chiesa che si impegna per l’uomo non per attirare l’attenzione né per convertire, ma perché ogni uomo è amato da Dio; il tratto della pazienza che fa scorgere una Chiesa che non impone un modello culturale o le ultime conquiste tecnologiche ma che cammina con i tempi del popolo a costo di impiegare anni per raggiungere un risultato con la partecipazione attiva e cosciente di tutti; il tratto della sapienza tipico di chi non si lascia travolgere dalle emergenze, ma trova il coraggio di andare alle radici dei problemi e di far maturare nelle persone il senso della giustizia e la consapevolezza della propria dignità. In Cameroun abbiamo visto don Giusto, don Felice, don Corrado, don Angelo, Laura, DUE DOMANDE PER RIFLETTERE... Alda e Brunetta muoversi nel campo educativo con delicatezza e con ferma decisione. La scuola, l’assistenza sanitaria, la realizzazione dei pozzi per l’acqua, la formazione agricola, le attività di promozione e valorizzazione della donna, la lotta per la giustizia e contro la corruzione, le attività con i carcerati, la cura ai bambini e ragazzi con handicap sono gli ambiti che vedono i nostri missionari impegnati ogni giorno. In quell’angolo d’Africa come in ogni missione si realizza quella parola di Gesù “Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10); su quelle strade impervie e impossibili, qualche volta simili alle strade della vita di ciascuno di noi, i missionari ci ricordano e ci testimoniano che “La missione della Chiesa non è di operare direttamente sul piano economico o tecnico o politico o di dare un contributo materiale allo sviluppo, ma consiste essenzialmente nell’offrire ai popoli non un avere di più, ma un essere di più, risvegliando le coscienze con il Vangelo” (Redemptoris Missio 58). GABRIELLA RONCORONI Il contributo della chiesa e della sua opera di evangelizzazione per lo sviluppo dei popoli non riguarda solo il Sud del mondo. Quali conversioni e/o proposte sono necessarie per ritrovare qui da noi la vera dimensione di promozione umana, di giustizia, di verità, di vita autentica? Siamo circa a metà del cammino quaresimale. La mia conversione personale è segnata anche da una vita più austera e più semplice che sa condividere le risorse economiche con chi ha meno? I NOSTRI MISSIONARI/4 BRUNETTA CINCERA Nasce a Berbenno il 30 maggio 1963. Viene consacrata nell’Ordo Virginum diocesano il 7 ottobre 1995. Dopo aver lavorato presso la Casa d’Accoglienza Ozanam a Como e l’Oratorio “Sacro Cuore” di Sondrio, nel settembre 2007 parte per un servizio alla missione diocesana in Camerun. Nella Paroisse Saint Jacques de Mokolo-Mboua collabora per l’evangelizzazione, l’animazione e la formazione delle donne, il funzionamento della scuola per i bambini sordomuti, i progetti di salute e di promozione umana. Descrizione di alcuni particolari. Non ha parenti in Africa, eppure in poco tempo è diventata sorella dei grandi e mamma dei piccoli. Quel tocco di argento nei capelli la rende preziosa. Eppure ama dire: non voglio né oro né argento, ma solo un cuore contento. Le riconosciamo questa ricchezza, espressa nel suo fedele sorriso. Però… Chi ha detto che non si arrabbia mai? Nessuno! Chi ha detto che è accondiscendente? Nessuno! Chi ha detto che piuttosto che discutere abbassa la testa? Nessuno. Il meglio di sé lo dà quando “decide”, cioè due volte al giorno: a pasto e fuori pasto. I ragazzi e le ragazze godono del suo affetto senza limiti, dell’incoraggiamento, della vicinanza. Le sue origini valtellinesi la rendono capace di sacrificio, senza farlo pesare. Le sue impronte non le porterà via il vento, perché lei non le sta lasciando sulla polvere, ma nei cuori. Non ama le povertà, ama i poveri. Li raccoglie anche per le strade e nei villaggi, convincendo le famiglie ad accettare le cure. “Vergine consacrata” significa anche “tutta di Dio” per essere a disposizione dei fratelli. Sua mamma e la sorella Silvia hanno visto dov’è in missione. Il papà la guarda dal Paradiso e la sostiene. Il luogo in cui si esprime al meglio è la zona del mercato. Non spende molto. Anzi, si arrabbia, se qualcuno dà qualche soldo in più ai ragazzi. Sostiene che li devono guadagnare in modo proporzionato alla fatica. Allora lei dovrebbe già essere molto ricca! Grazie, Brunetta! DON ITALO Finalmente hanno preso un po’ di colore africano i nostri visitatori. Arrivati dall’Italia, bianchi come il latte di capra, eccetto don Stefano, che è “bianchi” di cognome ma in questo fa eccezione, illusi di riuscire a tenere un po’ puliti le scarpe e i pantaloni, adesso dopo pochi giorni non li riconoscereste più. Ho provato il loro dopobarba: buono buono il profumo! Ma mi pizzicano le ganascette. Sapete il motivo? Il lucertolo Margujà… la barba non la fa. C’è movimento stamattina. I ragazzi sordomuti hanno aiutato Brunetta a scovare il topo morto in cantina, del quale si sentiva l’olezzo. Mezz’ora dopo il ritrovamento, arrivano tra grida e braccia alzate col trofeo, cotto a puntino, da offrire come gran regalo. Topo cotto! L’ho detta giusta: “topo cotto”, non “troppo cotto”. Grazie ragazzi! Mangeremo un’altra volta. I sordomuti vivono nel Centro di Formazione parrocchiale. Jacqueline è piccola, porta le stampelle, ti saluta sempre quando passi. Porta la mano alla bocca per raccogliere un bacio e poi lo mette stretto nella tua mano. Quando si organizzerà il concorso per il più bel sorriso del mondo, la iscriverò. Parola di Margujà, che un giorno lo farà! Dietro l’angolo della casa parrocchiale c’è la scuola di cucito e di lavoro a maglia. Dappertutto ci sono stoffe, forbici, lane, filo e… tranquillità. Meglio andare alla falegnameria. Qui i maschi si divertono di più. Don Giusto sorride, perché in lontananza i suoi porcelli grugniscono per salutarlo. La scuola per le ragazze e quella per i sordomuti sono organizzate molto bene. C’è ordine, partecipazione. Don Italo fa alcune domande in francese. Don Giuliano lo segue nell’avventura. La ricreazione li salva tutti e due. E salva anche i ragazzi. Il trasferimento avviene sulla camionetta. La chiamano anche “Gippino” e “Suzuchino”. Quando saliamo – dincicocco! - ci sentiamo tutti sardine in scatola. E l’olio? Tranquilli, ce n’è poco anche nel motore! Il Centro giovanile, chiamato “Aumonerie”, è una nuova e bella costruzione. Qui i giovani possono studiare, apprendere ad usare il computer, avere una biblioteca a disposizione e ritrovarsi con don Giusto per approfondire la propria fede. Avete mai pensato che la fede può essere anche nera, proprio come il colore della pelle d’Africa? Qui si cerca di comprendere il Vangelo di Gesù dentro la cultura africana. Ai visitatori questa cosa piace. Dialogano con i giovani, cercano di capire, suggeriscono di studiare con passione. Il sole in fretta se ne va. Fatemi rientrare. Quando scende la notte scura, il Margujà piglia paura! Mi è rimasto sulla pelle il profumo del dopobarba. Se voi fate sogni rosa, io li farò… verdi! D.I.M. P A G I N A 14 Como CRONACA DI E P R O V I N C I A ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 UN SERVIZIO COSTITUITO DA POCHE SETTIMANE SUL NOSTRO TERRITORIO Disabilità: una “rete” comasca na “Rete Comasca Disabilità”. Finalmente un passo che va nella direzione di riassumere in un’unica voce richieste, rivendicazioni, bisogni espressi dal mondo dei diversamente abili. Non più, dunque, associazioni autoreferenziali, ma la forza di un coro. A costituire la “Rete Comasca Disabilità - Coordinamento interassociativo comasco per i diritti delle persone con disabilità”, sul finire del mese di febbraio (il 25), presso la sede del Centro Servizi per il Volontariato di Como, 13 associazioni del territorio comasco. Tutte impegnate, con modalità e storie differenti alle spalle, sul fronte della disabilità. Si tratta dell’associazione Famiglie Ipovedenti Non Vedenti della provincia di Como, di Anffas Onlus Como, di Anffas Onlus Centro Lario e Valli, di Arcobaleno Onlus, dell’Alveare, dell’associazione Italiana Parkinsoniani, del Comitato lombardo per la vita indipendente per le persone con disabilità, di Down verso, di Primavera Onlus, di So.La.Re, di Talea associazione famiglie e amici disabili, Thais e Uildm. A guidare questa nuovissima realtà è Maria Assunta Peluso. «La Rete - ci spiega Maria Assunta - è nata dopo un anno di lavoro condotto da un gruppo di associazioni che si occupano di disabilità. Il suo scopo vuole essere quello di promuovere uno spazio U Finalmente un passo che va nella direzione di riassumere in un’unica voce richieste, rivendicazioni, bisogni espressi dal mondo dei diversamente abili di MARCO GATTI [email protected] provinciale di riflessione, di proposta e di azione per permettere il reale esercizio dei diritti delle persone con disabilità, trovando una linea comune per incidere sulle politiche sociali grazie a uno scambio di informazioni, alla formazione continua e alla condivisione delle competenze specifiche di ogni associazione». L’unione fa la forza dunque… «L’unione fa la forza, soprattutto in un’ottica di organizzazione regionale. Nel senso che questo coordinamento comasco si va a collegare a Ledha (Lega per la difesa dei diritti delle persone con disabilità), che raccoglierà i coordinamenti di tutte le province lombarde. Si tratta di un passaggio molto importante che vuol dire dare voce alle periferie, dunque alle singole associazioni, e fare in modo che queste raggiungano i centri decisionali. Nel tempo e con il lavoro svolto insieme le associazioni hanno compreso l’importanza di sostenersi reciprocamente, di un impegno comune per farsi ascoltare. Unendo le nostre competenze possiamo diventare efficaci interlocutori dell’ente pubblico. La nostra voce, insieme a quella degli altri coordinamenti provinciali che si vanno costituendo, può arrivare più forte nei luoghi della politica per sostenere con maggiore efficacia le persone con disabilità, le loro famiglie, i volontari e le associazioni». Una sfida non da poco… «Certo. Fino ad oggi alcune delle questioni chiave legate al mondo della disabilità riuscivano a trovare poco spazio, poca attenzione da parte degli enti nazionali e territoriali. Eppure i problemi sono tanti, in costante aumento, e sempre di più occorre trovare risposte. Risposte che l’attuale crisi economica rende sempre più latenti, mentre cresce e si rende sempre più evidente il bisogno. Da qui la necessità di diventare più forti, determinati e meglio organizzati nel chiedere. Ragionare ed agire secondo questa logica di rete vuole rappresentare l’occasione per condividere maggiormente le necessità del momento e presentarsi con richieste che non siano più la limitata espressione del bisogno di una singola associazione o di una provincia, ma facciano sintesi di necessità comuni». Veniamo al Comasco. Quali sono gli obiettivi principali per la “Rete”? «Rappresentare l’associazionismo comasco che si occupa di disabilità presso gli enti pubblici e privati, costituire tavoli di lavoro e gruppi di competenza su partecipazione alle spese, presa in carico e qualità della vita, protezione giuridica. Inoltre si vuole promuovere la comunicazione, l’informazione e le interazioni fra i componenti della rete, so- stenere i rappresentanti delle associazioni sui piani di zona… Per entrare ancora più nello specifico, annoto tre grosse questioni che ci stanno a cuore e per le quali lavoreremo. Penso, ad esempio, alla partecipazione alla spesa delle famiglie con disabilità. Mi riferisco al contenzioso continuo con le Amministrazioni, con le assistenti sociali perché a queste famiglie siano assicurati i necessari contributi. In merito vogliamo trovare una linea comune, fra associazioni, da condividere con gli enti pubblici, per evitare le sperequazioni e le ingiustizie che si consumano ogni giorno. Dobbiamo liberare le famiglie, e le persone in difficoltà che vi risiedono, dalla paura di essere lasciate sole, isolate. Come se il non accontentarsi del poco offerto possa comportare il rischio di non ottenere nul- SESTA GIORNATA NAZIONALE DELLA U.I.L.D.M. Sabato 13 e domenica 14 marzo torna - sotto l’Alto Patrocinato della Presidenza della Repubblica - la sesta edizione della Giornata Nazionale UILDM. (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare). Protagonista della manifestazione la nuova farfallina di peluche, quest’anno edita in due versioni colorate e ripiena di ovetti di cioccolato, che verrà distribuita da diversi volontari in oltre 500 piazze italiane. Anche la città di Como (con il patrocinio del Comune) e l’intero territorio provinciale contribuiranno a rendere grande questa manifestazione che, con lo slogan “Dispiega le mie ali contro ogni barriera”, si ripropone di sensibilizzare sempre più persone alle problematiche della distrofia muscolare, per far crescere le sezioni U.I.L.D.M. e garantire alle persone disabili la migliore qualità di vita possibile, perché siano davvero libere di muoversi nella propria città e nella propria vita. La U.I.L.D.M., un’Associazione presente nella provincia di Como dal 1968, e dal 1961 a livello nazionale, si propone di offrire un aiuto concreto alle persone affette da patologia neuromuscolare e alle loro famiglie, grazie al sostegno medico e psicologico, all’inclusione scolastica e lavorativa, all’organizzazione del tempo libero e alla sensibilizzazione. Aiutare la U.I.L.D.M. è facile! · Acquistando la farfallina di peluche ripiena di cioccolatini, con un’offerta di 5 euro · Donando un’offerta di 2 o 5 euro via SMS (da tutti i gestori telefonici o telefono fisso) al numero 45504 (attivo dal 6 al 14 marzo) · Con un’offerta tramite Conto Corrente Postale 13380225 intestato alla U.I.L.D.M. di Como · Donando il tuo 5 x 1000 inserendo nell’apposito spazio della dichiarazione il codice fiscale 80023120134 · Tesserandosi e diventando socio e volontario e dando una mano concreta alle persone affette da patologia neuromuscolare Ulteriori informazioni sono disponibili presso la nostra sezione in via Maiocchi, 4 a Lora o ai seguenti recapiti: tel. 031-542940 o tramite e-mail all’indirizzo [email protected]. la... Altro importante argomento in agenda è il tema dell’amministratore di sostegno e quindi la possibilità di assicurare, attraverso questa figura, protezione giuridica delle persone con fragilità. In questo caso parliamo non solo di soggetti disabili, ma anche di anziani, minori, psichiatrici, tossicodipendenti. Su questo fronte la “Rete Comasca Disabilità” parteciperà, come capofila, al progetto “Amministratore di sostegno” della provincia di Como promosso in Lombardia da Fondazione Cariplo, Coordinamento Regionale dei Csv e Comitato di Gestione del fondo speciale per il volontariato in Lombardia. Un progetto avente lo scopo di far maturare questa nuova forma di volontariato sostenendo cittadini che abbiano voglia di accompagnare persone fragili. Un servizio che potrebbe tradursi in aiuto nella gestione delle risorse economiche, poche o tante che siano, nell’attenzione alla persona, o nella semplice offerta di affetto, vicinanza. Quella che si vuole far maturare, attraverso questo progetto, è nuova forma di volontariato, più attento e meglio rispondente a bisogni specifici. Un volontariato che sarà sostenuto e debitamente formato, per prendere meglio coscienza del proprio ruolo, e che non sarà abbandonato a se stesso, ma avrà una rete sul territorio in grado di assisterlo. Qui si gioca l’aspetto innovativo del progetto: la creazione di una rete che sostenga le famiglie, le persone con disabilità e lo stesso amministratore di sostegno. Una rete di appoggio e supporto nella quotidianità e nel disbrigo di pratiche specifiche con il tribunale o l’ente pubblico preposto. Il terzo fronte su cui ci muoveremo riguarderà, infine, l’aspetto della presa in carico, dello sviluppo delle autonomie, della residenzialità. Tutti diritti essenziali delle persone con disabilità. Tre grosse tematiche sulle quali ci adopereremo ricercando, lo ribadisco, in maniera operativa, degli obiettivi comuni, garantendo vicinanza alle associazioni». Cosa vi aspettate dal rapporto con gli enti pubblici? «Siamo ottimisti. Un anno fa lo stesso assessorato provinciale ai Servizi Sociali manifestò apprezzamento per l’avvio di questo percorso. Confidiamo, pertanto, vi siano ampi margini di collaborazione. Noi puntiamo molto sulla formazione, ci proporremo come partner competenti. Andremo dunque ad incontrare le Amministrazioni offrendo collaborazione e la possibilità di condurre progetti insieme». CRONACA P A G I N A 15 Como IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 LA CAMPAGNA DELLA CISL CONTRO LA PRESSIONE FISCALE Pagare tutti per pagare meno agare tutti per pagare meno”, anche la Cisl di Como, sul finire del mese di febbraio, ha voluto dire la sua in tema di fiscalità, esortando il Governo a considerare la questione fiscale come una priorità per l’anno appena iniziato, mettendola in cima all’agenda delle riforme. L’occasione è stata il convegno “Cambiamo il fisco insieme” promosso presso il Grand Hotel di Tavernola. «Bisogna modificare radicalmente l’attuale sistema che producendo ingiustizia, mina il rapporto di fiducia con gli italiani spiega Fausto Tagliabue, segretario generale della Cisl di Como -. Bisogna abbassare le aliquote fiscali per le fasce basse e medie. L’obiettivo da raggiungere, per la CISL, è quello di abbattere le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, gli unici che hanno la ritenuta alla fonte e realmente pagano le tasse». «Le risorse si possono prendere dai due enormi giacimenti di ingiustizia del nostro paese - prosegue Tagliabue -: l’enorme evasione fiscale e contributiva ed i giganteschi sprechi della macchina pubblica. Con oltre 100 P “ LA SITUAZIONE COMASCA Un convegno di fine febbraio è servito per rilanciare alcune tematiche “calde” sulle quali il sindacato sta, da tempo puntando per esortare il Governo a considerare la questione fiscale come una priorità per l’anno appena iniziato, mettendola in cima all’agenda delle riforme miliardi di evasione ci sono ampi margini di recupero: servono controlli più severi e va ripristinata la tracciabilità dei pagamenti. L’abbassamento delle aliquote dovrebbe spingere a pagare chi non ha la ritenuta alla fonte. Ridimensionando le sacche dell’evasione, sarà più facile scovare gli evasori e farli pagare davvero. Al centro della riforma va posta la famiglia che in Italia deve supplire alla carenza di servizi. Alla famiglia va dato un sostegno maggiore e vanno semplificate e rese più efficaci le norme oggi in vigore. La CISL propo- ECCO CHE COSA LA CISL CHIEDE AL GOVERNO - Ridurre l’imposta sul reddito personale per incrementare salario e pensioni e rilanciare i consumi, con la diminuzione delle aliquote e l’aumento delle detrazioni per lavoratori dipendenti e pensionati; - sostenere la famiglia con il Nuovo assegno familiare: uno strumento universale, più semplice, trasparente anche a favore degli incapienti; - rendere strutturale e migliorare la detassazione dei premi erogati tramite contratti collettivi aziendali o territoriali; - attuare un’incisiva lotta all’evasione fiscale ripristinando la tracciabilità dei pagamenti ed introducendo un sistema di contrasto di interessi che riduca la convenienza di accordi collusivi tra venditori e compratori; - alleviare il peso del fisco sulle imprese più meritevoli che investono e che non riducono la base occupazionale; - spostare il peso del fisco sui patrimoni e sulle rendite finanziarie. ne di unificare i sostegni alla famiglia in un unico consistente strumento, in base al reddito familiare e all’ampiezza della famiglia. Vogliamo una vera bilancio pari, per il 2009, ad un milione e mezzo di euro). Secondo il senatore lariano Alessio Butti (PDL) la sede staccata a Villa Erba di Cernobbio, sulle rive del Lario a qualche centinaio di metri da Como e ad un chilometro dall’uscita “Como Nord” dell’autostrada A9, attirerebbe a sé quella fetta di clientela che, oggi, considera troppo lontana la struttura di Campione d’Italia. La “succursale” della casa da gioco dovrebbe fungere anche da richiamo turistico per il nostro territorio che, come il resto d’Italia, sarà comunque interessato dall’arrivo entro la prossima estate di alcune delle oltre 56mila videolottery, versione evoluta delle slot machines che contengono una serie di giochi come la roulette, poker e black jack, come previsto da una recente legge approvata lo scorso autunno in Parlamento che ne prevede tale dislocazione in tutta Italia e già sotto “accusa” da parte di chi si batte contro il fenomeno “gioco”. Ecco alcuni dati forniti dalla Cisl, relative alle denunce CAAF-Cisl, che rappresentano un campione significativo della situazione reddituale comasca. Nel 2008 il reddito imponibile dei lavoratori dipendenti della provincia di Como era di 23. 517 euro (contro le 22.886 del 2007), nel 2008 l’imposta lorda ammontava a 6183 euro (pari al 26,29% del totale), contro le 5968 euro del 2007 (pari al 26,08% del totale). Con riferimento ai pensionati comaschi nel 2008 il reddito denunciato ammontava a 17875 euro (contro i 17383 del 2007), nel 2008 l’imposta lorda era di 4228 euro, contro le 4090 dell’anno precedente, con una variazione percentuale in termini di imposizione fiscale, dal 2007 al 2008, sul lordo, del 3,4%, e del 5% sul netto. Interessante anche l’andamento delle addizionali comunali rispetto alle quali, in provincia di Como la Cisl ha registrato, dal 2006 al 2009 ben 168 delibere in aumento, e soltanto 6 in diminuzione. riforma fiscale, che abbassi le aliquote per i redditi medio bassi e che sposti dai redditi ai consumi parte del gettito fiscale». IL DIBATTITO È APERTO Una dependance del Casinò di Campione a Villa Erba? N ello scorso mese di gennaio abbiamo presentato i dati relativi al fenomeno del gioco d’azzardo in provincia di Como. Lotterie, “gratta e vinci”, Enalotto, Casinò… tanti richiami, “specchi per le allodole”, nella ricerca del conseguire il mito della vita agiata (esclusivamente dal punto di vista materiale) senza fatica ed ottime opportunità per assicurare entrate alle finanze dello Stato italiano. Questi strumenti, però, hanno, e continuano, a contribuire alla rovina di tante famiglie e vite come ben sanno le organizzazioni che si occupano di questo fenomeno (ne citiamo una, come esempio, S.o.s. Racket e usura di Frediano Manzi, famosa per le sue iniziative fuori dalle mura del La possibilità di aprire una sorta di sede staccata della casa da gioco campionese, tecnicamente realizzabile, è stata lanciata nel corso di un convegno sull’ormai prossima Expo 2015 Casinò di Campione d’Italia) ed anche i medici, che in più occasioni ben evidenziano come il gioco possa diventare una malattia e rendere dipendenti come una droga. Il perché di questa premessa? Semplice, perché sulle rive del lago potrebbe presto essere realizzata una dependance del Casinò di Campione d’Italia. Preci- samente a Villa Erba di Cernobbio. La possibilità di aprire una sorta di sede staccata della casa da gioco campionese, tecnicamente realizzabile, è stata lanciata nel corso di un convegno sull’ormai prossima Expo 2015, che sarà ospitata a Milano, svoltosi a Villa Olmo nei giorni scorsi. Secondo le autorità presenti, tra cui il senatore Alessio Butti, il Ministro italiano del Turismo, Michela Brambilla, insieme ad amministratori comunali e provinciali, l’apertura di una sede staccata del Casinò di Campione potrebbe costituire una “boccata d’ossigeno” per le casse della casa da gioco sulle rive del Ceresio al centro, negli ultimi anni, di conti in “rosso” (qualche settimana fa l’Amministrazione Comunale campionese ha dovuto coprire il buco di Tornando alla succursale della casa da gioco campionese il Senatore Butti sostiene che installarne una parte nel polo congressuale di Cernobbio, sotto il brand prestigioso del Casinò, potrebbe contribuire al rilancio di entrambe le realtà lariane, oltre che alla creazione di posti di lavoro e di indotto per il territorio. Solo nei prossimi mesi, però, vedremo se tale progetto è destinato a rimanere solo un’idea oppure a diventare realtà. L.CL. CRONACA P A G I N A 16 Como&Cintura IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 SETTE SERATE DI APPROFONDIMENTO Associazionismo familiare, perchè? A ssociarsi è bello, perché? Sette serate, di cui due ad ingresso libero (la prima e l’ultima, e le altre previa iscrizione) per rispondere a questa domanda. Il titolo esplicativo: “Ci-Associamo-Ci”, e, più nel dettaglio: “Educazione e famiglie in rete: perché creare associazioni?” Un percorso promosso dal Forum Comasco delle Associazioni Familiari con un obiettivo preciso: promuovere la creazione di nuove associazioni familiari e valorizzare quelle già operanti sul territorio. «L’obiettivo di questo breve “viaggio” - ci spiega Giovanni Giambattista, presidente del Forum - è l’associazionismo, inteso come valore, risorsa, ricchezza, opportunità per il territorio. Due sono i livelli su quali ci muoveremo. Uno squisitamente formativo: alcune associazioni aderenti al Forum si sono rese disponibili per mettere a fuoco questioni specifiche, di grande interesse per la collettività. E un altro più funzionale allo scopo, che è quello di offrire, in chi già è sensibile a questo argomento, lo spunto per costituirsi in associazione». Ma che cosa significa, in parole povere, associarsi? «Ben lo esprime la piccola brochure che abbiamo predisposto per pubblicizzare questa serie di incontri. Associarsi significa: tessere relazioni, creare solidarietà, fornire sostegno, informare, sensibilizzare, tutelare i diritti, realizzare interventi innovativi, fare rete, rendersi protagonisti in un’ottica di cittadinanza attiva. Tutto questo “per PIRANDELLO CON COMOCUORE L´Associazione ComoCuore Onlus organizza, per il 22 aprile, una trasferta al Teatro Nuovo di Milano, per assistere alla commedia “Il piacere dell’onestà” di Pirandello, con Leo Gullotta, per la regia di Fabio Grossi. Informazioni e prenotazioni al numero telefonico 031/26.53.81 e sul sito Internet www. comocuore.org Un percorso promosso dal Forum Comasco delle Associazioni Familiari con un obiettivo preciso: promuovere la creazione di nuove realtà e valorizzare quelle già operanti sul territorio Ecco il programma del percorso formativo proposto. Di seguito i due incontri pubblici, che non necessitano di iscrizione, che avranno luogo presso la Circoscrizione 6, via Grandi 21, a Como. venerdì 19 marzo ore 20,45, incontro di apertura, “La famiglia: un bene comune”. Relatore: prof. Ermes Rigon, consigliere del direttivo Nazionale del Forum delle Associazioni Famigliari; venerdì 28 maggio ore 20,45, incontro conclusivo, “L’associazionismo familiare: dare voce ai bisogni della collettività”. Relatore: rag. Gianna Savaris, Forum Provinciale di Milano. Moderatore degli incontri pubblici sarà Giovanni Giambattista, presidente provinciale del Forum Comasco Associazioni Familiari. Di seguito il programma degli incontri, dal titolo “Educazione e famiglie in rete: perché creare associazioni?”, per i quali, invece, è richiesta iscrizione. Venerdì 16 aprile ore 20,45 presso Istituto Orsoline, viale Varese 30, Como: “La famiglia e i media, le famiglie e i media”. Relatore: prof. Giovanni Baggio, Comitato Media e Minori, con la testimonianza dell’associazione AIART; di MARCO GATTI rispondere a bisogni comuni e per costruire una società più propositiva e consapevole, capace di dare risposta ai bisogni e di costruire ed organizzare reti di solidarietà”». Quale l’auspicio legato a queste serate? «Il nostro auspicio è che questo percorso, che ha un taglio formativo e punta a dare risposta a bisogni espressi dal territorio, intercetti anche quell’ humus oggi presente, che contiene, allo stato embrionale, già dei germi di associazionismo. Penso a quei gruppi informali, realtà familiari, che si trovano periodicamente, discutono, dibattono, condividono. Ambiti accarezzati dall’idea di evolvere verso un’associazione, ma che, forse, non sanno bene come fare. Proprio a questo scopo, da subito, è stata costituita un’apposta équipe che si renderà disponibile, fino al prossimo settembre, per offrire consulenza e supporto quanti desiderano costituirsi in associazione. A tale fine i rappresentanti di gruppi informali già presenti sul territorio potranno rivolgersi all’équipe, su appuntamento, IL PROGRAMMA venerdì 23 aprile ore 20,45 presso Scuola Media Parini - Aula magna F. Rusca, Como: “Le famiglie monoparentali: responsabilità e ruoli nell’ambito educativo”. Relatore: dr. Bordoli Miriam, psicologa psicoterapeuta, con la testimonianza dell’associazione “Mamme Separate”; venerdì 7 maggio ore 20,45; presso Scuola Media Parini - Aula magna F. Rusca, Como: “Famiglie numerose, numerose opportunità” Relatore: dr. Mario Sberna, associazione “Famiglie numerose”, con la testimonianza dell’associazione “Famiglie numerose”; Venerdì 14 maggio ore 20,45 presso Istituto Orsoline, viale Varese 30, Como: “Educare all’aiuto tra famiglie: una risorsa sociale”. Relatore: dr. Lucia Angelini, assistente sociale e formatrice, con la testimonianza dell’Azione Cattolica-Équipe Famiglia. previo contatto telefonico con la segreteria del Forum (tel. 338-4045460), per meglio definire il bisogno comune che caratterizza il gruppo stesso, la mission e le linee programmatiche della costituenda associazione. Per eventuali informazioni su aspetti giuridici e fiscali si potranno fornire anche i principali riferimenti normativi. Chiarisco subito che la consulenza verrà offerta a qual- siasi gruppo interessato, non solo quindi a coloro che parteciperanno al ciclo di incontri». Spunto, sostegno, accompagnamento alla nascita di nuove realtà. Ma non bastano quelle oggi già presenti sul territorio? «Le associazioni attualmente presenti sono una risorsa, e ciò è indubbio. Siamo però convinti che non tutti gli ambiti siano, ad oggi, esauriti. L’idea Venerdì 21 maggio ore 20,45 presso Scuola Media Parini - Aula magna F. Rusca, Como: “Affido: impresa sociale congiunta”. Relatore dr. Manuela Tomisich, psicologa psicoterapeuta, con la testimonianza dell’associazione “Promessa”. non è certo di duplicare l’esistente, anche se realtà affini e vicine potrebbero rappresentare, a nostro avviso, un moltiplicatore di risorse. Si vuole però offrire spunti per arricchire ulteriormente il panorama odierno. Del resto lo stesso bando a cui abbiamo avuto accesso (il progetto è finanziato nell’ambito della Legge Regionale 1/2003) è finalizzato alla promozione dell’ associazionismo». FINESTRA SUL CAMPIONATO: DELUDENTE PAREGGIO DEL COMO Deludente pareggio quello rimediato domenica allo stadio Sinigaglia dal Como opposto alla Pro Patria. Uno 0-0 che conferma lo stato di crisi della compagine azzurra, manifestato dai tecnici (Ottavio Strano ha praticamente definito la sua squadra abulica) e dai supporter che, in una stranamente gelida domenica di marzo, hanno accompagnato l’uscita dei giocatori dal campo, dopo il fischio finale, con sonore manifestazioni di disappunto. Un punto che porta il Como a quota 25. Sotto, ad una lunghezza la Pro Patria ed a tre la Paganese. Sopra, ad un punto, il Lecco. I play-out, a questo punto, non sono quasi da considerare una condanna per l’équipe lariana quanto un’opportunità visto che la diciottesima posizione, quella che comporta la relegazione diretta, è terribilmente vicina. La partita “chiave” in ottica salvezza vede il Como giocare con difficoltà. I lariani, infatti, imbastiscono azioni confuse che producono pochissime occasioni per la porta avversaria. Nella ripresa si vede qualcosa di più anche se il Como costruisce troppo poco a centrocampo, forse anche per l’assenza di Riccardo Riva, squalificato per un turno. Al 29mo grande occasione per il Como con Maah, novità schierata dal primo minuto, che tira verso la porta avversaria ma la palla viene deviata in calcio d’angolo da Giambruno. Sul finale le squadre appaiono piuttosto nervose e l’arbitro, a più riprese, chiede ai giocatori di calmarsi. Lo stato d’animo è manifestato da un episodio con protagonista il portiere lariano Zappino che, all’87°, è autore di un battibecco dai toni accesi con i tifosi che criticano sonoramente la decisione di non rinviare immediatamente la palla al termine di un’azione della Pro Patria. Anche negli ultimi minuti di gioco, comunque, il Como appare in difficoltà, con la Pro Patria che può contare su ampi spazi nella metà campo lariana. Fortunatamente non succede nulla di trascendentale fino al fischio finale che sancisce, dunque, un deludente 0-0. Domenica, per gli azzurri, una trasferta difficilissima contro una squadra molto lanciata in campionato dall’aver raggiunto il terzo posto, ovvero l’Arezzo. Sarà veramente un’impresa, dopo quanto visto al Sinigaglia, uscire imbattuti. L.CL. CRONACA Como&territorio IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 UN CONCERTO GOSPEL IL 20 MARZO L’opera don Guanella per il Cile Il ricavato sarà devoluto a favore dei centri guanelliani presenti nel paese sudamericano, gravemente danneggiati dal recente terremoto di SILVIA FASANA S abato 20 marzo, alle ore 21.30, nel Santuario del Sacro Cuore di Como (via T. Grossi 18, ampio parcheggio interno), si terrà un concerto del Coro Gospel GAP di Como - Gospel Always Positive - dell’Opera Don Guanella per raccogliere fondi a favore dei centri guanelliani in Cile, gravemente danneggiati dal recente terremoto (vedi riquadro). Durante il concerto, il superiore della casa Divina Provvidenza, don Angelo Gottardi, con una lunga esperienza missionaria in Argentina, Cile e Paraguay, illustrerà anche con diapositive la realtà attuale delle Case cilene dell’Opera. Il Coro Gospel GAP è nato nell’aprile 2006 dalla sinergia tra il Centro di Pastorale Giovanile, il Centro Missionario Guanelliano e il Maestro Carlo Rinaldi attorno allo slogan “Metti al Servizio la tua Voce”, anche per sensibilizzare il pubblico sullo spirito delle missioni guanelliane e contemporaneamente raccogliere fondi per sostenerne i progetti. Per informazioni: Casa Divina Provvidenza Como, tel. 0311-296711. NOTIZIE DAL CILE I guanelliani, in Cile dal 1960, sono presenti a Batuco, Limache, Coyhaique, Rancagua e Renca, dove promuovono scuole, centri per disabili, animazione pastorale in alcune parrocchie, centri residenziali e diurni per anziani, un piccolo seminario. «Come ben sapete il terremoto del Cile è realmente una catastrofe…» scrive Padre Sergio Rojas, superiore provinciale della Provincia Cruz del Sur (comprendente Cile, Argentina e Paraguay) da Buenos Aires in una nota indirizzata al Superiore Generale dei Servi della Carità Padre Alfonso Crippa. «Ho potuto raccogliere qualche informazione attraverso le suore e i parenti di alcuni confratelli e novizi che stanno a Lujan (Argentina), i quali tramite il cellulare erano a mala pena riusciti ad avere poche notizie, ma abbastanza positive in riferimento alla salute dei confratelli, delle suore e degli ospiti delle nostre case, diversi danni invece alle nostre strutture. … a Limache… ci sono stati danni materiali nella casa, ma non molto, e la cosa più importante è che stavano tutti bene. Non avevano luce, acqua. …A Renca è caduto tutto il muro perimetrale e si sono create molte fessure nella casa di Ritiro. Abbiamo perso molto materiale domestico e di mobilio. Nella Chiesa sono andate in frantumi tutte le belle vetrate che raccontavano la vita dei Santi. Anche la comunità delle nostre suore di Renca ha avuto piccole distruzioni strutturali, ma specie le 4 suore non cilene hanno vissuto momenti drammatici di paura: era la prima volta che si trovavano coinvolte in un terremoto così grave. …A Rancagua sono invece i danni maggiori. … la chiesa è completamente distrutta. Anche la casa della comunità ha avuto molte lesioni pericolose e per poterla ancora usare andranno fatti molteplici e grossi interventi. Così pure la scuola in Rancagua ha riportato molti danni. L’Hogar degli anziani invece è stato risparmiato. …Rancagua è la città più vicina all’epicentro del terremoto…. Chiedo a tutti di continuare a pregare per la nazione del Cile, per le nostre comunità e quelle delle nostre suore e per tutti i nostri ospiti che ancora una volta il cuore misericordioso di Cristo ha salvato da una possibile rovina. Grazie a tutti». Anche a Batuco si sono registrati gravi danni alle strutture. Padre Nelson Jerez, superiore ed economo locale ha riportato in una mail: «Nella bella e antica chiesa di pietra è caduta la torre campanaria e parte del tetto, nell’altra Cappella sono crollati i soffitti. Le case dove vivono i ragazzi nostri “Buoni figli” tutte bene perché sono antisismiche. La scuola, il salone e il refettorio hanno riportato gravi lesioni che valuteremo con i tecnici nei prossimi giorni. Il problema principale é che non abbiamo energia elettrica, telefono e comunicazione internet. Siamo dunque ancora isolati. Siamo nei guai con i nostri 140 ragazzi disabili interni per la pulizia, per il mangiare e per la notte…». A TAVERNOLA S’INAUGURA IL CENTRO GIOVANILE “SCOMODIAMOCI” Sabato 13 marzo viene ufficialmente inaugurato a T.V.B. (Tavernola, Villa Bel-lingardi), in via Polano 55, il centro giovanile “Scomodiamoci”. Prende così il via il progetto dedicato ai giovani “La Darsena”. “Scomodiamoci” vuol sottolineare il desiderio di coinvolgimento propositivo per i giovani di Como e la volontà di accompagnare questo percorso da parte di adulti che faranno da referenti per la formazione e l’informazione. Il programma della giornata prevede: ore 11,30 “Presentazione progetto e inaugurazione”, aula Rotary Club Como Baradello (2°piano); ore 15 - “Opad Day a T.V.B.” in Villa con illustrazione delle attività e dei labora-toriprevisti dal Centro Giovanile. Il Centro rappresenta il primo aspetto operativo del progetto “La Darsena” ( nato intorno al Bando “Emblematici Minori”) di Fondazione Cariplo e che aggrega una squadra di partner attivi sul territorio di Como (ma non solo) in grado di fornire una rete di conoscenze, esperienze, forze e sostegni alle attività. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro della Gioventù Le attività , incentrate sui temi forti della Cultura e del Lavoro, saranno organizzate attraverso una serie di laboratori creativi, esperienziali e coinvolgenti. Il Centro ospiterà un vero e proprio “Cantiere” aperto alla creatività e alle eccellenze dei talenti, ma anche sportelli di ascolto, di orientamento scolastico e professionale, un’Agenzia che promuoverà azioni di tutoraggio all’imprendi-toria. T.V.B. - Tavernola Villa Bellingardi sarà la sede delle attività. Coordinatore Progetto è Adriano Sampie-tro ([email protected]), la segreteria organizzativa è affidata a Michela Frascoli (segreteria@scomodiamoci. it). P A G I N A 17 ERBA: INVITO A CENA... E TI VENGO A CERCARE Secondo appuntamento per il progetto “E ti vengo a cercare” il prossimo sabato, 13 marzo, ore 19.00, all’oratorio Casa delle Gioventù di Erba, seguirà alle 21.00 “C’è posto per tutti”, musical sulla vita di Don Orione. Un’altra occasione perché gli ospiti delle mense possano condividere con volontari e cittadini momenti di festa e aggregazione. Il progetto è finanziato dal Bando Volontariato 2008 (COGE Csv della Lombardia - Fondazione Cariplo) per la costruzione di percorsi di coesione sociale e vede impegnate cinque associazioni che si occupano di mense di solidarietà stabilmente nella provincia di Como: Mani Aperte a Erba, Incroci, Casa della Missione, Società di San Vincenzo a Como, Incontri a Cantù. A partire dal 2007 è iniziato tra loro, con il supporto del Centro Servizi per il Volontariato di Como, un percorso di collaborazione per creare sinergie e migliorare i servizi resi all’utenza che ha visto la nascita di inMENSAmente, coordinamento delle cinque realtà. Per informazioni e prenotazioni: tel. 3343772340. CRONACA P A G I N A Como&territorio 18 IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 Quanti aderiranno all’iniziativa contribuiranno a sostenere tutti gli impegni e le iniziative di solidarietà promosse dall’associazione per aiutare bambini, sofferenti, disabili e anziani ad affrontare le loro necessità, la malattia, la solitudine L ’ U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana per il Trasporto degli Ammalati a Lourdes e ai Santuari Internazionali), Sottosezione di Como, sarà presente con i suoi volontari nelle principali piazze della Diocesi, per la nona edizione della sua Giornata Nazionale. In ogni piazza sarà offerta una piantina di ulivo, simbolo di pace e di comunione fraterna. L’Unitalsi apre le porte del suo cuore con i pellegrinaggi, le Case Famiglia e di accoglienza, le case per vacanze, l’attenzione verso i piccoli e chi è solo, grazie all’impegno di tantissimi volontari. Tutti coloro che aderiranno all’iniziativa contribuiranno insieme all’associazione a sostenere tutti gli impegni e le iniziative di solidarietà promosse dall’UNITALSI per aiutare bambini, sofferenti, disabili e anziani, ad affrontare le loro ne- MONTEOLIMPINO E I RAGAZZI DI ARESE In occasione della festa della famiglia, nel ricordo di S. Giuseppe, la parrocchia di Monteolimpino ha scelto di questi giorni con i ragazzi del Centro Salesiano di Arese, casa di accoglienza per ragazzi e giovani in difficoltà. Così scrivono i ragazzi di Arese: “La nostra storia è diventata la favola di un sorriso che raccontiamo attraverso il clown, per dire a tutti che in ogni ragazzo, anche il più discolo, come diceva don Bosco, c’è del buono, la voglia di sorridere e di far sorridere” …e ancora…”comunicare è un’arte difficile che va imparata: comunichi con il corpo, il linguaggio, il gesto, il sorriso. Comunicare è segno di amore, è attenzione all’altro, umile o grande che sia, è sentirsi persona…” Ecco la motivazione di questa scelta! “L’oratorio spiegano da Monteolimpino - è il luogo dove, insieme, vogliamo condividere ciò che di Bello e di Buono c’è in ciascuno. Questa esperienza ci aiuti ad essere sempre di più “cuore che accoglie ed educa al Bene”… come Gesù”. Il programma prevede: venerdì 19 marzo Ore 8 e 20,30 S. Messa nel ricordo di S.Giuseppe Ore 16,15 inaugurazione mostra “giochi senza frontiere” con tutti i ragazzi del catechismo È possibile visitare la mostra fino domenica 21 Sabato 20 marzo Ore 21,00 spettacolo Domenica 21 marzo Ore 11 S. Messa animata dai ragazzi - presiede la celebrazione don Vittorio Chiari (fondatore del centro salesiano di Arese) Ore 12,30 Pranzo Comunitario. Iscrizioni entro mercoledì 17 Ore 14,30 pomeriggio insieme in oratorio animato dai Barabbas Clawns con Work-shaf “Costruiamo i nostri giochi” e merenda. cessità, la malattia, la solitudine. Sabato 13 e domenica 14 marzo con l’offerta del simbolo della pace, una piantina di ulivo, i volontari dell’associazione si presenteranno a tutti i passanti con i progetti divenuti nel tempo la missione quotidiana dell’ Unitalsi, come, l’aiuto ai disabili e a chi è solo per la partecipazione alla vita sociale. Un invito, appunto, a percorrere insieme le strade della solidarietà “per poter aiutare sempre più persone a ritrovare la dignità della propria esistenza”. Per aiutare l’Unitalsi basterà dare il proprio contributo (almeno 10 euro) per avere in cambio una piantina di ulivo agli stand dell’associazione. I volontari della Sotto- LA GIORNATA NAZIONALE L’Unitalsi nelle piazze con un ramo d’ulivo ECCO DOVE TROVARLA COMO COMO COMO OLGIATE C. - SOMAINO ALBIOLO UGGIATE TREVANO RODERO DREZZO PARE’ CAVALLASCA ROVELLASCA LEZZENO CERBOBBIO CERNOBBIO PORLEZZA BRIENNO CAPIAGO INTIMIANO LENNO GRAVEDONA CADORAGO SAN FEDELE INTELVI TURATE BELLAGIO MASLIANICO sezione di Como saranno presenti in diverse zone della nostra Diocesi il sa- DALL’IDEA ALL’IMPRESA: UN BANDO Dall’idea all’impresa. E’ riassunto in questo slogan l’obiettivo del bando “Incubatore d’impresa” rivolto a nuovi e ad aspiranti imprenditori promosso dalla Camera di Commercio di Como. Lo scopo è quello di fornire gli strumenti e agevolare la realizzazione di una buona idea in una vera e propria attività imprenditoriale, attraverso un percorso assistito e il supporto delle risorse del Parco Scientifico Tecnologico a Lomazzo – ComoNExT. Il sostegno si concretizzerà nell’aiuto alla stesura del business plan, nell’accesso a spazi lavorativi all’interno dell’Incubatore d’impresa ComoNExT e nel supporto alla crescita dell’impresa attraverso consulenza, formazione e tutoring. Il bando è rivolto a aspiranti imprenditori e a imprese già attive ma da non più di 12 mesi alla data della presentazione della domanda. La selezione dei candidati verrà effettuata in tre distinte fasi, valutando i progetti che saranno stati presentati nei termini e con le modalità previste dal bando: - nella prima fase (maggio 2010), una Commissione di Valutazione selezionerà le 30 migliori idee da approfondire; - nella seconda fase (giugno 2010) le idee verranno valutate tramite colloqui individuali e indagini di mercato, tecnologiche e brevettuali per sondare la potenzialità di mercato del progetto, il suo contenuto tecnologico, la capacità di creare occupazione e sviluppo e la validità dell’iniziativa nel tempo. Verranno selezionate in questa fase 10 idee; - nella terza fase (settembre/ottobre 2010) le idee verranno valutate sulla base di un business plan completo e sui seguenti criteri: fattibilità tecnica dell’idea, potenzialità di mercati, sostenibilità economica, sostenibilità finanziaria. Le idee con un business plan meritevole potranno fare il loro ingresso nell’Incubatore d’Impresa per ottobre 2010. Lo scopo dell’iniziativa è comunque quello di favorire l’avvio di nuove attività, che poi dovranno proseguire ed essere in grado di svilupparsi al di fuori dell’Incubatore. Piazza San Fedele Istituto Don Guanella, via T. Grossi ingresso Ospedale Valduce, via Dante piazza della chiesa piazza della chiesa piazza della chiesa piazza della chiesa piazza della chiesa piazza della chiesa piazza della chiesa via G.B. Grassi piazza della chiesa lungolago Piazza Santo Stefano sul lungolago Acconciature Tiffany piazza Casnati Pasticceria Visconti piazza della chiesa piazza della chiesa bato pomeriggio e la domenica dalle 9.00 alle 18.00. In particolare i con- tributi potranno essere donati nei punti elencati nel box qui a fianco. MONDO TURISTICO E LA COMO ROMANA L’Associazione Culturale “Mondo Turistico” organizza per sabato 20 marzo una visita guidata alla Como romana. L’appuntamento è fissato per le ore 14.30 a Como, davanti all’ingresso del Museo “Giovio”, in Piazza Medaglie d’Oro 1. Si inizierà la visita partendo dalla sezione romana del Museo archeologico, che conserva numerose testimonianze rinvenute in varie zone della città. Una di queste, di particolare bellezza e importanza, è il “fregio dei cavalieri”, databile alla fine del I - inizio II secolo d.C., che probabilmente decorava un monumento funerario o celebrativo. Si possono ammirare inoltre molti oggetti di uso quotidiano che ci raccontano la vita di quell’epoca. Una passeggiata nel centro storico permetterà poi di localizzare i principali edifici romani dell’antica Novum Comum. Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie entro il giovedì precedente l’uscita): Mondo Turistico, tel. 0344-30060; 339-4163108; e-mail: mondoturistico@ virgilio.it. CRONACA P A G I N A 19 Como&Cintura IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 MILANO 12-14 MARZO Le Acli alla Fiera del Consumo critico nche quest’anno le Acli Lombarde saranno presenti con un proprio stand alla Fiera dell’Economia Solidale che si terrà a Milano il 12-13-14 marzo. Le ACLI di Como hanno partecipato all’organizzazione della Fiera ed animeranno alcuni momenti della stessa. In particolare il venerdì sarà dedicato ai circoli ed alle presenze associative di base per favorire un confronto e per favorire la circolazione delle esperienze innovative. Sempre nella giornata di venerdì si terrà un convegno su lavoro e legalità. La Fiera Nazionale del Consumo critico e degli stili di vita sostenibili “Fa’ la cosa giusta” avrà luogo presso lo spazio Fiera MilanoCity con i seguenti orari: venerdì 9-21, sabato 9-23,domenica 1019. In questi anni è andato crescendo l’interesse per il mondo che si riconosce nella definizione di “Economia Solidale”: un sistema di relazioni economiche e sociali che pone l’uomo e l’ambiente al centro, cercando di coniugare sviluppo con equità, occupazione con solidarietà e risparmio con qualità. Sempre più realtà produttive, infatti, intraprendono un percorso di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale e, al contempo, cresce il numero di cittadini consapevoli dell’im- A Anche alcuni esponenti comaschi hanno partecipato all’organizzazione dell’evento e ne animeranno alcuni momenti. Ecco che cosa proporrà l’Associazione cristiana lavoratori italiani nell’ambito delle tre giornate portanza e della forza che risiede nella loro capacità di partecipazione diretta e nelle loro scelte di acquisto. Per questi motivi, Terre di Mezzo ha dato vita al “Fa’ la cosa giusta!”, un evento che si propone di diffondere sul territorio nazionale le “buone pratiche” di consumo e produzione, dando vita a eventi in grado di comunicare i valori di riferimento dell’Economia Solidale e valorizzare le specificità e eccellenze del territorio, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale. LE ACLI DENTRO “FA’ LA COSA GIUSTA” Venerdì 12 marzo ore 9.30-11.30, Stand Acli, “L’impronta ecologica” Laboratorio con gli allievi dei centri di Enaip Lombardia ore 11.30-13.00, Stand Acli, Festa dei circoli acli della lombardia “Nuovi percorsi. Ripensare lo sviluppo associativo attraverso pratiche di coesione sociale”. ore 15.00-17.00, Sala Bolaffi, “Lavoro, Legalità, Tutele. Dignità ai lavoratori per uscire dalla crisi” ore 17.00, Stand Acli, “Merenda Solidale” Degustazione di tisane, tè, marmellate e miele a cura del Circolo Acli di Morbegno (So) ore 17.30-19.00, Stand Acli, Festa dei circoli Acli della Lombardia “Diversamente uguali: accoglienza e integrazione” ore 19.00-21.00, Stand Acli, “Haiti dopo il cataclisma” Sabato 13 marzo ore 9.30-11.30, Stand Acli, “L’impronta ecologica”, laboratorio con gli allievi dei centri di Enaip Lombardia ore 11.45-13.30, Stand Acli, “L’abitare, soluzioni abitative per tutti” ore 13.30–14.30, Stand Acli, “Pranzo etnico” ore 15.00-17.00, Sala Bolaffi, “Un’altra economia è possibile: il cantiere è aperto” ore 17.15-18.00, Stand Acli, “Reti di Economia Solidale nel nostro percorso associativo” ore 18.00-19.30, Stand Acli, “Ai margini dello sviluppo urbano: uno studio su Quarto Oggiaro” azioni di contrasto alla disgregazione sociale ore 19.30-20.30, Stand Acli, Aperitivo musicale con “I Muzikanti di Balval”(musica Balcanica) ore 20.30-22.30, Spazio Teatro Off, Gianachille Scarampo in: “Label, questioni di etichetta” Domenica 14 marzo ore 10.30– 11.30, Stand Acli, “Biodiversità e cambiamenti climatici” ore 11.30-12.00, Stand Acli, “L’esperienza Acli Terra” ore 12.15– 13.30, Stand Acli, “Prodotti buoni, locali e naturali. L’esperienze di Filiera Corta in Lombardia e i Distretti di Economia Solidale” ore 14.00-15.30, Stand Acli, “Laboratorio di Giocoleria” ore 15.00 -17.30, Stand Acli, “La Pace nello Zaino” workshop sul volontariato internazionale a cura di IPSIA Milano All’interno dello stand Acli sarà presente un punto ristoro con prodotti del commercio equo e solidale gestito dai volontari di IPSIA Milano. Nata nel 2004 a Milano, Fa’ la cosa giusta! è giunta alla sua sesta edizione nazionale nel marzo 2009 presso i 22 mila mq dei padiglioni 1 e 2 di fieramilanocity e ha visto la presenza di 50.000 persone (+25%), 5000 studenti e 640 giornalisti accreditati, che hanno visitato gli oltre 500 stand presenti (+20%). ORARI DI VISITA COME RAGGIUNGERE LA FIERA Venerdì 9.00 - 21.00 Fiera Milano City- Pad. 1 e 2- Porta Scarampo 14 Sezione pace e partecipazione Pad. 1 sabato 9.00 - 23.00 Ingresso 5 euro. domenica 10.00 - 19.00 Con i mezzi pubblici: La fermata della metropolitana più vicina a viale Scarampo è Lotto, Fieramilanocity, sulla linea rossa (M1). I PROSSIMI DUE INCONTRI Giusto con gusto a Cermenate L’isola che c’è, in collaborazione con il Comune di Cermenate e l’Associazione di commercio equo e solidale Il Carretto, propone il percorso di consumo responsabile “Giusto con gusto” a Cermenate (CO) dal 9 al 23 marzo tre serate per imparare a consumare scegliendo prodotti buoni, sani e giusti. La prima, svoltasi lo scorso 9 marzo, ha affrontato il tema: “”Alimentazione e salute: quanto incidono le scelte alimentari quotidiane sul benessere del nostro corpo e sulla nostra qualità della vita?” I prossimi due incontri si svolgeranno, alle ore 21. martedì 16 marzo: “Agricoltura biologica: tecniche di coltivazione, certificazioni, rispetto dell’ambiente, stagionalità dei prodotti.” - Con Cristian Cesareo – Coop. Oasi-Mosaico di Guanzate; martedì 23 marzo: “Consumo responsabile e Gruppi d’Acquisto Solidale: quali sono i criteri di scelta etica? Come metterli in pratica organizzando un GAS?” - Con Claudio Marelli, GAS di Mariano Comense, e Marco Servettini, Associazione L’isola che c’è. Gli incontri si svolgono presso la Sala riunioni della Biblioteca Comunale in via Garibaldi 5 a Cermenate. La partecipazione al percorso è aperta a tutti e gratuita. Si ricorda che Giusto con Gusto è un percorso promosso da “L’isola che c’è” all’interno del progetto Corto Circuito, realizzato per sviluppare reti di consumo responsabile e pratiche di filiera corta sul territorio comasco. Corto Circuito coinvolge produttori locali, consumatori organizzati nei GAS - Gruppi d’Acquisto Solidale - e vari soggetti d’economia solidale del territorio e organizza anche un Mercato Solidale settimanale dove è possibile fare una spesa locale e di qualità: tutti i sabati mattina a Como-Rebbio (nel parco dei Missionari Comboniani, via Salvadonica 3 - via Varesina angolo Via Lissi). CORSI DI INTRODUZIONE ALL’AGRICOLTURA BIOLOGICA CON L’ISOLA CHE C’È L’Associazione “L’Isola che c’è” “scende in campo” a favore dell’agricoltura locale, per la cura del territorio e un sostegno sostenibile all’occupazione, con la campagna “Nuovi agricoltori cercasi !”. A marzo prenderanno il via i primi due corsi d’introduzione all’agricoltura biologica realizzati in collaborazione con AIAB Lombardia, Fondazione Minoprio, Istituto Agroambientale d’Albese e ANFFAS Menaggio. Ecco il calendario: La prima edizione partirà il 19 marzo a Grandola e Uniti (presso l’ANFFAS, via Cascinello Rosso 1); la seconda edizione il 25 marzo ad Albese con Cassano (presso la Scuola Agroambientale, via Roma 59). Entrambe si articoleranno in quattro incontri. La partecipazione è libera e gratuita: l’iscrizione avverrà in sede di corso. CRONACA P A G I N A ComoScuola 20 IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 LE SCUOLE CATTOLICHE DELLA DIOCESI/7 Istituto S. Giovanna Antida Foto ricordo di una bella gita a Venezia GIOVANNA ANTIDA THOURET UNA VITA NELL’AMORE N el 1921 l’arciprete della parrocchia S. Lorenzo di Mandello del Lario, Don Bai Rossi, desideroso di offrire alle famiglie la possibilità di educare cristianamente i figli, invitò le Suore della Carità di S. Giovanna Antida a venire a Mandello per aprire una scuola cattolica materna ed elementare. Le suore accettarono l’invito e il 1° novembre 1921 aprirono la scuola elementare parrocchiale all’oratorio maschile e la scuola materna in via Monastero dove avevano anche la loro abitazione. Dal 1° ottobre 1963 i bambini della scuola materna iniziarono l’anno presso la nuova Scuola dedicata a S. Giovanna Antida (in Via Manzoni 40). Il 5 novembre dello stesso anno anche gli alunni della Scuola Elementare vennero trasferiti presso il nuovo edificio scolastico. La comunità educante, La comunità educante condivide il principio secondo cui l’educazione è un’espressione d’amore costituita dai docenti, dagli alunni, dai genitori, dal personale non docente, condivide il principio secondo cui l’educazione è un’espressione d’amore e si impegna in modo corresponsabile alla sua attuazione. L’Istituto S.Giovanna Antida pone come fine ultimo dell’attività didattico-educativa la formazione integrale e armonica dell’alunno, con una particolare attenzione alla centralità dei bisogni di ciascuno nel corso della crescita personale.. L’azione educativa, che si distingue come scuola per tutti, con particolare attenzione ai poveri, ai più piccoli e ai più deboli, è originata da una profonda carità verso i ragazzi, oggi in una società senza grandi valori. La Scuola secondaria di 1° grado, richiesta alla Congregazione dalle famiglie, tramite il Consiglio di Istituto, è stata aperta nell’anno scolastico 2006/2007 e ha ottenuto - con decreto ministeriale del 27 novembre 2007, la parità. Oggi la scuola dell’Infanzia ha tre sezioni per un totale di 86 bambini, la primaria e la secondaria di 1° grado una sezione, per un totale di 174 bambini e ragazzi. Il servizio scolastico dura dalle 8.00 fino alle 16.10; giovedì pomeriggio e sabato liberi. La mensa è assicurata da una cucina e da un cuoco interno. In ogni momento della giornata i bambini e i ragazzi sono vigilati con attenzione dal personale docente. Uno degli spazi interni della scuola, dove i ragazzi possono giocare al sicuro Giovanna Antida Thouret è nata a Sancey - le - Long nella Franca Contea in Francia il 27 novembre 1765. Forte più di animo che di salute, fin dai primi anni coltivò una particolare inclinazione alla pietà, formandosi con serio impegno a quelle abitudini che perfezionano l’intelligenza e la vita. Rimasta orfana della madre a sedici anni, dovette sostituirla in famiglia. Quando un’inserviente corrotta le tese un tranello per trascinarla al male, Giovanna Antida, pervasa di riconoscenza per l’aiuto ricevuto dal Signore, andò ad inginocchiarsi ai piedi dell’altare della Madonna nella sua parrocchia e fece voto di castità. Era felice quando poteva aiutare i poveri e gli ammalati e insegnare in parrocchia il catechismo ai bambini. Il 1° novembre 1787 entrò a Parigi nella Compagnia delle Figlie della Carità. In tempi difficili, mentre da ogni parte aumentava la corruzione dei costumi, Giovanna Antida, unita a “Dio Solo” attese con generosità alle opere di carità negli ospedali presso Langres. . Durante la Rivoluzione Francese, che aveva disposto la dispersione delle congregazione religiose (1793), fu accusata presso il Tribunale rivoluzionario, ma resistette senza paura. Tornata al suo paese natale, dopo alterne vicende, dietro mandato dei Vicari di Besançon rifugiatisi a Le Landeron (in Svizzera), aprì a Besançon una scuola gratuita per l’educazione dei fanciulli e intraprese la cura degli ammalati e dei poveri con altre quattro giovani. Iniziava così l’Istituto delle Suore della Carità. Era l’11 aprile 1799. In breve tempo l’Istituto crebbe e si diffuse in Francia e in Svizzera. Giovanna Antida fu poi invitata a Napoli (1810) da Madama Letizia, Madre di Napoleone per dirigere l’Ospedale degli Incurabili; anche nella città partenopea si dedicò all’educazione dei bambini e aiutò, con larghezza di cuore i malati e i poveri. Nel regno di Napoli trascorse gli ultimi 16 anni della sua vita: di là la sua opera si estese velocemente nell’Italia intera. Giovanna Antida morì a Napoli il 24 agosto 1826. Fu dichiarata Santa dal Papa Pio XI il 14 gennaio del1934. Oggi le sue Figlie vivono il carisma di “servizio ed evangelizzazione dei poveri” in 27 Paesi del mondo. Europa: Francia-Italia-Svizzera-Inghilterra-Malta-Albania-Romania-Moldavia America: Stati Uniti- Argentina- Brasile-Bolivia -Paraguay. Africa: Egitto- Etiopia Ciad-Camerun-R.C.A.-Sudan. Medio Oriente: Libano-Siria. Asia: Pakistan-India-Thailandia-Laos-Vietnam-Indonesia Informazioni e contatti Istituto Scolastico Paritario “Santa Giovanna Antida” via A. Manzoni 40 - 23826 Mandello Del Lario (Lc) tel. 0341.731135 fax 0341.732344 e-mail: [email protected] CRONACA Como&territorio IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 UN CONCERTO GOSPEL IL 20 MARZO 21 ERBA: INVITO A CENA... E TI VENGO A CERCARE L’opera don Guanella per il Cile Il ricavato sarà devoluto a favore dei centri guanelliani presenti nel paese sudamericano, gravemente danneggiati dal recente terremoto di SILVIA FASANA S abato 20 marzo, alle ore 21.30, nel Santuario del Sacro Cuore di Como (via T. Grossi 18, ampio parcheggio interno), si terrà un concerto del Coro Gospel GAP di Como - Gospel Always Positive - dell’Opera Don Guanella per raccogliere fondi a favore dei centri guanelliani in Cile, gravemente danneggiati dal recente terremoto (vedi riquadro). Durante il concerto, il superiore della casa Divina Provvidenza, don Angelo Gottardi, con una lunga esperienza missionaria in Argentina, Cile e Paraguay, illustrerà anche con diapositive la realtà attuale delle Case cilene dell’Opera. Il Coro Gospel GAP è nato nell’aprile 2006 dalla sinergia tra il Centro di Pastorale Giovanile, il Centro Missionario Guanelliano e il Maestro Carlo Rinaldi attorno allo slogan “Metti al Servizio la tua Voce”, anche per sensibilizzare il pubblico sullo spirito delle missioni guanelliane e contemporaneamente raccogliere fondi per sostenerne i progetti. Per informazioni: Casa Divina Provvidenza Como, tel. 0311-296711. P A G I N A NOTIZIE DAL CILE I guanelliani, in Cile dal 1960, sono presenti a Batuco, Limache, Coyhaique, Rancagua e Renca, dove promuovono scuole, centri per disabili, animazione pastorale in alcune parrocchie, centri residenziali e diurni per anziani, un piccolo seminario. «Come ben sapete il terremoto del Cile è realmente una catastrofe…» scrive Padre Sergio Rojas, superiore provinciale della Provincia Cruz del Sur (comprendente Cile, Argentina e Paraguay) da Buenos Aires in una nota indirizzata al Superiore Generale dei Servi della Carità Padre Alfonso Crippa. «Ho potuto raccogliere qualche informazione attraverso le suore e i parenti di alcuni confratelli e novizi che stanno a Lujan (Argentina), i quali tramite il cellulare erano a mala pena riusciti ad avere poche notizie, ma abbastanza positive in riferimento alla salute dei confratelli, delle suore e degli ospiti delle nostre case, diversi danni invece alle nostre strutture. … a Limache… ci sono stati danni materiali nella casa, ma non molto, e la cosa più importante è che stavano tutti bene. Non avevano luce, acqua. …A Renca è caduto tutto il muro perimetrale e si sono create molte fessure nella casa di Ritiro. Abbiamo perso molto materiale domestico e di mobilio. Nella Chiesa sono andate in frantumi tutte le belle vetrate che raccontavano la vita dei Santi. Anche la comunità delle nostre suore di Renca ha avuto piccole distruzioni strutturali, ma specie le 4 suore non cilene hanno vissuto momenti drammatici di paura: era la prima volta che si trovavano coinvolte in un terremoto così grave. …A Rancagua sono invece i danni maggiori. … la chiesa è completamente distrutta. Anche la casa della comunità ha avuto molte lesioni pericolose e per poterla ancora usare andranno fatti molteplici e grossi interventi. Così pure la scuola in Rancagua ha riportato molti danni. L’Hogar degli anziani invece è stato risparmiato. …Rancagua è la città più vicina all’epicentro del terremoto…. Chiedo a tutti di continuare a pregare per la nazione del Cile, per le nostre comunità e quelle delle nostre suore e per tutti i nostri ospiti che ancora una volta il cuore misericordioso di Cristo ha salvato da una possibile rovina. Grazie a tutti». Anche a Batuco si sono registrati gravi danni alle strutture. Padre Nelson Jerez, superiore ed economo locale ha riportato in una mail: «Nella bella e antica chiesa di pietra è caduta la torre campanaria e parte del tetto, nell’altra Cappella sono crollati i soffitti. Le case dove vivono i ragazzi nostri “Buoni figli” tutte bene perché sono antisismiche. La scuola, il salone e il refettorio hanno riportato gravi lesioni che valuteremo con i tecnici nei prossimi giorni. Il problema principale é che non abbiamo energia elettrica, telefono e comunicazione internet. Siamo dunque ancora isolati. Siamo nei guai con i nostri 140 ragazzi disabili interni per la pulizia, per il mangiare e per la notte…». Secondo appuntamento per il progetto “E ti vengo a cercare” il prossimo sabato, 13 marzo, ore 19.00, all’oratorio Casa delle Gioventù di Erba, seguirà alle 21.00 “C’è posto per tutti”, musical sulla vita di Don Orione. Un’altra occasione perché gli ospiti delle mense possano condividere con volontari e cittadini momenti di festa e aggregazione. Il progetto è finanziato dal Bando Volontariato 2008 (COGE Csv della Lombardia - Fondazione Cariplo) per la costruzione di percorsi di coesione sociale e vede impegnate cinque associazioni che si occupano di mense di solidarietà stabilmente nella provincia di Como: Mani Aperte a Erba, Incroci, Casa della Missione, Società di San Vincenzo a Como, Incontri a Cantù. A partire dal 2007 è iniziato tra loro, con il supporto del Centro Servizi per il Volontariato di Como, un percorso di collaborazione per creare sinergie e migliorare i servizi resi all’utenza che ha visto la nascita di inMENSAmente, coordinamento delle cinque realtà. Per informazioni e prenotazioni: tel. 3343772340. A TAVERNOLA S’INAUGURA IL CENTRO GIOVANILE “SCOMODIAMOCI” Sabato 13 marzo viene ufficialmente inaugurato a T.V.B. (Tavernola, Villa Bellingardi), in via Polano 55, il centro giovanile “Scomodiamoci. Prende così il via il progetto dedicato ai giovani “La Darsena”. “Scomodiamoci” vuol sottolineare il desiderio di coinvolgimento propositivo per i giovani di Como e la volontà di accompagnare questo percorso da parte di adulti che faranno da referenti per la formazione e l’informazione. Il programma della giornata prevede: ore 11,30 “Presentazione progetto e inaugurazione”, aula Rotary Club Como Baradello (2°piano); ore 15 - “Opad Day a T.V.B.” in Villa con illustrazione delle attività e dei laboratoriprevisti dal Centro Giovanile. Il Centro rappresenta il primo aspetto operativo del progetto “La Darsena” ( nato intorno al Bando “Emblematici Minori”) di Fondazione Cariplo e che aggrega una squadra di partner attivi sul territorio di Como (ma non solo) in grado di fornire una rete di conoscenze, esperienze, forze e sostegni alle attività. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro della Gioventù Le attività , incentrate sui temi forti della Cultura e del Lavoro, saranno organizzate attraverso una serie di laboratori creativi, esperienziali e coinvolgenti. Il Centro ospiterà un vero e proprio “Cantiere” aperto alla creatività e alle eccellenze dei talenti, ma anche sportelli di ascolto, di orientamento scolastico e professionale, un’Agenzia che promuoverà azioni di tutoraggio all’imprendi-toria. T.V.B. - Tavernola Villa Bellingardi sarà la sede delle attività. Coordinatore Progetto è Adriano Sampietro ([email protected]), la segreteria organizzativa è affidata a Michela Frascoli (segreteria@scomodiamoci. it). CRONACA P A G I N A 22 Arte&Cultura IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 QUANDO LA SOLIDARIETÀ SI LEGA ALLE PAGINE DI UN LIBRO Poesie per la vita U na passione che diventa più di un hobby nonché uno strumento di solidarietà. Questa frase racchiude l’impegno di Giuseppe Genco, procuratore finanziario comasco, nativo di Cantù, che ha appena pubblicato il libro “Poesie per la Vita”, i cui diritti d’autore vengono devoluti ad un centro di assistenza a bambini senza famiglia di Minas Novas, in Brasile, coordinato da Suor Anna Maria Ortelli, una religiosa originaria del lago (precisamente di Bellano) da ben 56 anni missionaria in Sud America. Un libro, quindi, che è un concreto strumento di aiuto ed attenzione al prossimo, segno tangibile che realizza proprio il percorso illustrato dagli scritti contenuti nel volume stesso: “Poesie per la vita è una raccolta di poesie, nonché piccoli brani di prosa che cercano di fotografare, come tante istantanee, i momenti salienti della mia vita - racconta Genco -: le cocenti delusioni d’amore; la solitudine ed il disprezzo per la stessa vita, conseguenti ad una malattia che a 26 anni distrusse il “mio” mondo ed ogni mia certezza, alimentando in me un radicale mutamento interiore; il ruolo della musica (per tanto tempo mia unica compagna e “confidente”); il disagio per questa nostra società, percepita banale e priva di valori; il germe della speranza, che, nonostante tutto, non è mai morto, trovando nuova linfa nell’incontro (tanto fortuito quanto determinante) con le poche persone speciali che, oggi più di ieri, dan- L’esperienza di Giuseppe Genco, procuratore comasco con l’hobby della scrittura, ed il suo libro i cui diritti d’autore sono destinati al centro per bambini di Minas Novas in Brasile di LUIGI CLERICI Giuseppe Genco con Luca Carboni no un senso alla mia vita”. Il libro è edito da Rupe Mutevole di Parma, fa parte della collana “La quiete e l’inquietudine”, curata dalla poetessa e critica letteraria Silvia Denti, la quale raccoglie scritti di autori (compresa lei stessa) che non possono essere inquadrati in nessuna corrente letteraria esistente e che utilizzano una modalità espressiva non convenzionale, innovativa, incostante, schiva e di protesta che risente dei malesseri del periodo storico che viviamo. Si tratta per lo più di scritti che dimostrano insofferenza, “inquietudine”, nei confronti dei valori che la nostra società si è data e del ruolo marginale riservato ai sentimenti. “Il fatto di aver voluto collegare all’uscita del libro un’iniziativa di solidarietà rappresenta lo sbocco naturale di tali premesse: tanto è arida la società in cui viviamo, tanto maggiore è l’esigenza di diffondere il seme del bene, della solidarietà verso i più deboli. La mia esperienza personale mi ha permesso di conoscere realtà al di fuori del nostro territorio, soprattutto nel Triveneto, località dove i valori dell’amicizia mi sembrano ben più spontanei che non qui. Tra i tanti, alcuni animatori dell’ONLUS “Pan di Zucchero” di Latisana (Udine) che sostengono, appunto, l’instancabile opera missionaria di suor Ortelli a Minas Novas, con diverse iniziative tra cui un “charity shop”. Nel suo centro di assistenza per bambini sono ospitati circa 500 ragazzi da zero a 14 anni. L’Onlus si occupa della raccolta di fondi e di quanto può servire per rendere un po’ più facile la vita di chi, senza alcuna colpa, non ha nemmeno un padre ed una madre. Ecco perché ho deciso di contribuire alle necessità di questo centro devolvendo i miei diritti d’autore e favorendo una maggiore distribuzione del volume. L’anno scorso siamo riusciti a coprire tutte le spese per un periodo di quattro mesi. Quest’anno vorremmo riuscire ad ampliare l’arco di tempo di questa au- tonomia ed anche ad allestire una “borsa di studio” per un giovane che avrà la possibilità di avere un futuro diverso dalla miseria che ha contraddistinto finora la sua vita. Ovviamente, sarà mia premura fornire a tutti coloro che vorranno contribuire a questa iniziativa acquistando una copia del libro un resoconto di quanto fatto. Tra le altre idee stiamo pensando alla realizzazione di un video da realizzarsi a Minas Novas”. Come è nata la passione per la scrittura e cosa ci puoi dire di più di questo libro? “Scrivere è sempre stato un dono naturale. Qualche tempo fa ho deciso di partecipare ad una serie di concorsi conosciuti tramite il web e questo ha permesso a Silvia Denti di notarmi. Mi ha chiesto di realizzare un volume e quindi è nata questa “avventura” personale. “Poesie per la vita”, come detto, altro non è che la narrazione di un percorso di vita fatto di tanti episodi “duri”, talvolta molto difficili da scrivere. In particolar modo è dedicato a Luca Carboni, il cantautore bolognese nella cui musica, non solo la sua ma le sue canzoni ricoprono un ruolo particolare, mi sono rifugiato quale ancora di salvezza, quale amica con cui confidarsi; e ad una amica di Trieste, simbolo dell’amicizia autentica, sentimento che mi ha permesso di ricostruire la mia vita. Il libro si conclude con una poesia che rappresenta un inno alla speranza ed un riconoscimento a tutto quello che mi ha dato l’opportunità di conoscere questa parte d’Italia, di conoscere Anna ed il suo progetto”. “Poesie per la vita” può essere acquistato in libreria, nelle maggiori rivendite di libri on line ( l’elenco è pubblicato sul sito della casa editrice www. rupemutevoleedizioni. com) oppure contattando direttamente Giuseppe Genco, procuratore finanziario della Monte Paschi Siena (via ). In quest’ultimo caso potrà essere riservato uno sconto sul prezzo di copertina (10 euro) e maggiori saranno i proventi che sarà possibile devolvere al centro di Minas Novas. MOSTRA IN BIBLIOTECA COMUNALE La cultura albanese con Iubilantes V enerdì 12 marzo, alle ore 16. 30, presso la Biblioteca Comunale di Como (piazzetta Venosto Lucati 1) sarà inaugurata la mostra fotografica e documentaria “Albania e Adriatico meridionale. Studi per la conservazione del patrimonio culturale (2006-2008)”, proposta dall’Associazione culturale Iubilantes con il patrocinio del Comune di Como, in preparazione al “viaggio del cuore” 2010 del sodalizio comasco, che avrà meta proprio il paese balcanico e il suo ancora poco conosciuto patrimonio culturale e ambientale. La mostra documenta le attività di studio svolte da un’équipe multidisciplinare e internazionale sui monumenti medievali, bizantini e ottomani, di un’area cir- La mostra documenta le attività di studio svolte da un’équipe multidisciplinare e internazionale sui monumenti medievali, bizantini e ottomani, di un’area circoscritta corrispondente al distretto del comune di Delvina coscritta dell’Albania meridionale, ai confini con la Grecia, corrispondente al distretto del comune di Delvina. L’area storica, che ha per perno il complesso monumentale di Mesopotam, corrisponde a una parte dell’antica Chaonia (Epiro). Ci spiega Ambra Garancini, presidente Iubilantes: «Il progetto, nato dalla sinergia fra Centro Interdipartimentale di Studi Balcanici e Internazionali della Università Ca’ Foscari di Venezia, Dipartimento di Progettazione dell’Architettura del Politecnico di Milano, Università di Bari e Koç University di Istanbul, è stato reso possibile dal sostegno congiunto di Ufficio Regionale veneziano dell’UNESCO (BRESCE), Ministero della Cultura della Repubblica di Albania e Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia. Il supporto finanziario e morale di questi Enti ha consentito la realizzazione di varie campagne di studio in Albania, dal 2006 al 2008, da parte delle équipe di scienziati e tecnici delle Università italiane parteci- panti e la parallela formazione sul campo di giovani esperti albanesi nel campo del restauro. Obiettivo primario è stato quello di valorizzare, attraverso lo studio e la conoscenza diretta dei luoghi, di strutture antiche e meno antiche e della tradizione folclorica locale, un patrimonio culturale immeritatamente meno noto di un’area dell’Albania appartata ma ricca di suggestioni culturali di prim’ordine». Il periodo documentato nella mostra è quello convenzionalmente chiamato medievale - approssimativamente dal IV al XVIII secolo - corrispondente al dominio bizantino prima (VI-XIV secolo) e ottomano poi (fine XV-XVIII secolo), con la presenza costante di un forte substrato etnico locale e di una componente slava, frutto della precoce evangelizzazione di queste terre. Proprio questo interessante aspetto medioevale fu preferito ed esaltato da viaggiatori del primo ‘800 come Lord Byron, che ne hanno trasmesso all’Occidente l’immagine esotica di “Porta dell’Oriente”. Parallelamente, la mostra offre un saggio dell’attività di studio e ricerca condotta da alcuni anni sui territori pugliesi dell’opposta sponda dell’Adriatico da un’équipe di ricercatori diretta da Pina Belli D’Elia: gli insediamenti rurali monastici medievali a nord di Bari, con l’intento di offrire spunti di confronto e di incoraggiamento alle politiche di salvaguardia del patrimonio ambientale e architettonico. L’ingresso è libero. La mostra rimarrà aperta fino al 10 aprile 2010 nei giorni feriali dalle 10.00 alle 19.00. Per informazioni: Iubilantes, Via Vittorio Emanuele 45, Como; tel. 031.279684; fax 031-265545; e-mail [email protected]; sito www.iubilan tes.eu. S. F. CRONACA P A G I N A Como 23 IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 ALLA SCOPERTA DELLA COOPERAZIONE/218 Leggere su... La strada Una cooperativa che cerca di perseguire e testimoniare il proprio impegno sociale e istruttivo attraverso la promozione della cultura letteraria a tutto tondo: la vendita di libri, le mostre mercato, le presentazioni di autori e di case Editrici NUOVE ATTIVITÀ MARZO 2010 PROPOSTE PER GLI ADULTI Presentazione libri Sabato 13 marzo ore 18.00 Incontro con Beppe Puntello, autore del libro “Uomini di onore” dedicato alla Sicilia e alla sua cultura con degustazione di Cannoli siciliani. Venerdì 19 marzo ore 18.00 Incontro con Alfredo Vanotti, autore del libro “Paniere degli Alimenti. Ossessione del corpo”. L’equilibrio vien mangiando:una proposta per vivere meglio. Un autorevole approfondimento sulla valenza terapeutica della nutrizione e sul rapporto con il consumo degli alimenti. Corsi 2 marzo, 9 marzo, 16 marzo dalle 21.00 alle 22.30. Corso sulla salute psico-fisica femminile.Tre incontri serali, al martedì, con la dott.ssa Caterina Fallanca sugli aspetti psicologici e relazionali che caratterizzano il femminile. pagina a cura del Consorzio Eureka Ser vizi alla Cooperazione e al Terzo Settore www.eurekacomo.it e in attivo: · Corso di Yoga · Corso di lettura ad alta voce · Corso di Narrazione · Corso di Psicologia sul Sogno · Corso d’ascolto musicale L a cooperativa La strada nasce il 30 giugno 2007 a partire dall’esperienza della storica Libreria La strada, solida presenza nel tessuto culturale della città di Cantù e dei suoi dintorni. Partendo dal nucleo centrale della semplice vendita dei libri, la cooperativa ha proseguito nello sviluppo di idee e di progetti annunciandoli in una carta di intenti . Sono confluiti all’interno di questo documento condiviso, anche molti desideri e speranze che i singoli soci cercano di realizzare totalmente o parzialmente nel corso dell’attività della Cooperativa. La Strada cerca quindi di perseguire e testimoniare il proprio impegno sociale e istruttivo attraverso la promozione della cultura letteraria a tutto tondo: la vendita di libri, le mostre mercato, le presentazioni di autori e di case Editrici. Crea relazioni e promuove scambi culturali, con associazioni professionali , cooperative sociali, Associazioni del territorio e agenzie pubbliche (scuole, fondazioni ecc.). La cooperativa svolge una propria Attività sociale creando spazi di espressione rivolti a singole persone e a gruppi, nonché generando spazi di apertura recependo istanze promosse da altri operatori e realtà del territorio. Ogni obiettivo dichiarato dalla Cooperativa si declina in attività specifiche che riguardano, in modo pressante, l’impegno dei soci. · Vendita al dettaglio di libri. Nel panorama del commercio del libro si vuole prestare particolare attenzione al mercato di quegli editori che non hanno spazio nella grande distribuzione e nelle catene librarie. Questo significa individuare ambiti di interesse molto diversificati e qualificati, intercettando i gusti del più ampio pubblico possi- PROPOSTE CREATIVE PER BAMBINI Letture animate “A mille ce n’è” Ogni Giovedì dalle 17.00 alle 17.45, per bambini da 4 ai 10 anni verranno presentate le migliori storie e i grandi classici per l’Infanzia. Dal 4 Marzo “Pippi Calzelunghe” di Astrid Lindgren. Mostre Dal 12 marzo al 25 marzo Mostra “Esci dal guscio” dedicata all’uovo. Organizzata dalla Scuola Primaria di Fecchio Dal 27 marzo al 20 aprile Mostra “Disognamo 2” Mostra di illustrazioni sui sogni dei bambini presentata dalla Casa Editrice Coccole e Caccole. bile. Va da sé che questo non significa l’esclusione nel punto vendita delle proposte editoriali delle più note case editrici nazionali e delle novità letterarie che vengono via via proposte. · Servizio Biblioteche. E’ stato incrementato il pacchetto di servizi offerto alle biblioteche in termini di scontistica e di gamma di prodotti e, su richiesta si forniscono anche cd musicali e film. · Rapporti con le scuole. La cooperativa si è proposta alle scuole come fornitore di supporti didattici a tutti i livelli: materiale librario e sevizi di consulenza e formazione. Ma anche gestione di animazioni, di promozione alla lettura, oppure collaborazione per strutturare momenti animativi o educativi su specifica richiesta, utilizzando risorse interne e agendo in ambiti diversificati (letterario, musicale o teatrale). · Vendita nelle scuole. Sono state gestite e ampliate nel numero le mostre mercato all’interno degli spazi scolastici, attraverso il canale dei comitati genitori, e ci si è proposti anche come fornitori di biblioteche scolastiche con servizio di selezione e consulenza. · Promozione culturale del libro. Sono stati organizzati con regolarità e programmazione incontri con autori ed editori, in coerenza con le tematiche stabilite e di volta in volta concordate. E’ stato ritenuto altresì vincolante l’impegno nell’esercitare, come dovere sociale, la promozione della cultura letteraria e dell’educazione alla lettura dei bambini e dei giovani, quindi una speciale attenzione è stata dedicata all’offrire opportunità di crescita in questo senso. · Corsi per adulti. Sono stati organizzati percorsi formativi con l’intento di abbracciare il maggior numero di ambiti possibili proponendo formule di strutturazione degli incontri dinamiche e possibilmente inedite (forme seminariali, corsi di breve durata, tagli formativi insoliti e originali) · Corsi per bambini. I numerosi percorsi sono stati pensati cercando un’originale qualità nelle proposte. Letture animate, mostre e laboratori di vario genere. · Esposizioni d’Arte. La cooperativa è stata spesso sede di importanti Mostre d’Arte che hanno consentito di dare spa- Laboratori Sabato 20 marzo ore 10.30 - 12.00 Laboratorio con il feltro Corsi In attivo: · Corso di Yoga · Corso di Conversazione Inglese · Corso di Teatro · Corso d’ illustrazione · Corso d’ascolto musicale Eventi Sabato 27 marzo “Per filo e per sogno” Teatro Fumagalli, via S. Giuseppe 9, Vighizzolo Spettacolo gratuito per bambini, a partire dai 4 anni, interpretato dalla compagnia del Teatro del Piccione di Genova, nato dal libro “ DISognamo” della Casa Editrice Coccole e Caccole. PER SAPERNE DI PIÙ Cooperativa “La strada” via Roma 2, 22063, Cantù, tel./fax 031-705661, www.librerialastrada.com [email protected] zio a differenti modalità comunicative, garantendo al territorio e ai suoi artisti, occasioni espressive e di arricchimento culturale. Le attività legate all’arte puntano anche a generare occasioni di sperimentazione rivolte al pubblico attraverso seminari formativi per adulti e bambini. · Organizzazione e- venti. La strada ha anche la possibilità di organizzare attività culturali e commerciali sul territorio, all’esterno della sua sede e a offrire un servizio di consulenza e coordinamento in occasione di momenti culturali pubblici. · Attività Editoriale. Raccogliendo l’eredità della Libreria La strada, si vuole proseguire in modo organico l’operazione editoriale promossa, dando spazio a autori locali o argomenti inerenti il territorio e la sua storia. Non ultima è l’intenzione di aprire ambiti editoriali nuovi e creare albi e bollettini informativi sulla vita cooperativa e sulle proposte editoriali e culturali. CRONACA P A G I N A 24 Prealpi IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 L’ABBRACCIO CON GAGGINO E CAMNAGO FALOPPIO Due comunità accolgono don Illia GUARDARE AVANTI SOTTO LA LUCE DELLA SPERANZA Il sacerdote è stato accolto sabato scorso. Grande la partecipazione dei fedeli on grande commozione ed entusiasmo le due comunità di Gaggino e Camnago Faloppio hanno accolto, la scorsa settimana l’ingresso del nuovo parroco, don Giovanni Illia. Don Giovanni, giunto dalla parrocchia di Piazza Santo Stefano, di cui era parroco dal 2002, è stato accolto sabato sera, dove ha celebrato la S. Messa nella chiesa parrocchiale di Gaggino, dedicata alla Conversione di S. Paolo. G “Caro don Giovanni - il saluto rivolto al sacerdote dal Consiglio Pastorale di Gaggino - da oggi questa è la sua casa, e noi, umile popolo di Dio che le è stato affidato, saremo la sua famiglia. Allora le diciamo: benvenuto a casa Padre!... Sappia che la nostra comunità, pur con tutti i suoi limiti, è una comunità in cammino e alla ricerca dei veri valori umani e cristiani, desiderosa di crescere nella fede e nella comunione… Stasera siamo qui per iniziare questo percorso nel segno della continuità, ma anche della novità, visto che da oggi il nostro cammino si unisce in modo più forte a quello della parrocchia di Cam- Due momenti della celebrazione di sabato sera. Foto RR nago con cui abbiamo in passato già condiviso esperienze significative come le Missioni e i Centri d’ascolto. Le garantiamo tutta la collaborazione di cui avrà bisogno, nella convinzione di essere membra vive della Chiesa e della realtà parrocchiale. Il nostro auspicio è che la sua venuta possa trasformarsi in un richiamo e in uno stimolo forte per tutti e per ciascuno perché, individualmente e come comunità, possiamo rendere sempre più viva la nostra esperienza di fede e di fra- ternità. Benvenuto, dunque, don Giovanni, nella nostra, anzi nelle nostre comunità, e buon lavoro!” “Ringraziando il Signore di avere donato un nuovo parroco alle nostre comunità - il saluto del Consiglio pastorale di Camnago Faloppio - le rivolgiamo un sincero saluto di benvenuto. La accogliamo calorosamente, innanzitutto assicurandole il nostro aiuto e la nostra piena collaborazione, consapevoli del grande impegno a cui il Signore l’ha chiamata. In questi anni la nostra comunità è cre- sciuta molto, sia numericamente sia soprattutto nella fede. Siamo cresciuti nutrendoci della Parola e dell’Eucaristia, vivendo in modo particolare la S. Messa domenicale come momento di gioia e di comunione. La vita spirituale della nostra parrocchia è ricca di tante altre importanti esperienze. Questo momento non è opportuno per elencarle tutte, ma siamo sicuri che avremo presto l’occasione di ripercorrere insieme a lei la nostra storia. Questo ci permetterà di conoscerci recipro- Per una comunità cristiana l’ingresso di un nuovo parroco è senza dubbio un tempo di Grazia. Sulla lunga via della storia di un paese le figure dei preti, che hanno accompagnato i passi della vita di ciascuno, ritornano, nella memoria, a scandire tempi lieti e tristi, passi di crescita, fatti importanti accaduti, sogni e progetti che anno dopo anno ne hanno plasmato il volto, ed edificato la Chiesa. La parrocchia di Camnago porta ancora nel cuore il recente saluto a don Giuseppe, suo pastore dal 1993 così come quella di Gaggino che ha già da alcuni mesi accompagnato don Giovanni Quadrio nella sua nuova parrocchia e ne coltiva ancora un grato ricordo. Entrambi hanno camminato con i credenti e con la popolazione del territorio secondo le caratteristiche personali che rendono unico ed originale il volto di ciascun uomo, e di ogni prete. Ora questi percorsi, già uniti nel passato in qualche occasione, sono chiamati ad intraprendere direzioni condivise - pur conservando alcuni tratti propri di ciascuna identità - che confluiscono in questo nuovo pezzo di storia che inizia con l’arrivo di don Giovanni Illia, nuovo parroco di entrambe le comunità. Ai discepoli di Cristo è richiesto di rimanere con Lui e questo non è realizzabile se non in movimento perché il Maestro cammina. Tocca camminare per rimanere, tocca rimanere in piedi, stare desti… Tocca seguire, lasciare le reti e partire. Accade così anche nella storia della Chiesa dove, sovente, nei suoi tornanti si è chiamati a rinnovarsi, a vendere qualcosa di vecchio per acquistare il nuovo, a conservare la Tradizione imparando a riconoscere i segni dei tempi, ad essere custodi del proprio passato, aperti verso il futuro. La bellezza della fede in Cristo ci fa guardare avanti sotto la luce della speranza, le tenebre sono state vinte, Cristo è risorto! L’accoglienza di don Giovanni ci spinga in questa direzione: promettente, feconda, capace di costruire il pezzetto di Chiesa di domani che vive sul nostro territorio. Accogliamolo con il cuore libero, capace di mollare gli ormeggi e di salpare là dove il mare è profondo, dove la sfida si fa seria. Cristo è Risorto! Lo canteremo al termine di questo cammino quaresimale. Solo l’incontro con Lui ci spinge lontano dal luogo del rimpianto, della delusione e come i discepoli di Emmaus infiamma il cuore e crea nuova vita. Il futuro è nelle mani di Dio, indubbiamente, ma anche nelle nostre. Tocca a noi, insieme con don Giovanni, continuare a costruire quella comunità capace di mostrare a tutti che il Signore è veramente risorto! don MICHELE GIANOLA camente, certi che in lei troveremo un arricchimento e una guida sicura nel nostro cammino di fede. Ci aiuti con la sua Il vescovo con alcuni esponenti dell’Azione cattolica a Solbiate SABATO 13 MARZO L’Ac Prealpi si prepara ad accogliere il Vescovo D urante la visita pastorale alla zona Prealpi il Vescovo incontrerà, sabato 13 marzo, l’Azione Cattolica zonale. Si tratta di un evento eccezionale, non essendosi mai verificato in occasione delle più recenti visite pastorali. Un evento importante che sta a significare, prima di tutto, il ruolo dell’Azione Cattolica all’interno della vita ecclesiale: un ruolo di servizio alla missione stessa della Chiesa, che è l’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo a tutti gli uomini. I quali, potendo godere di quella libertà che hanno ricevuto in dono dallo stesso Creatore, potranno decidere di accogliere o di rifiutare tale annuncio, annuncio di liberazione e di salvezza. Potranno decidere di rigenerare la loro umanità in Cristo oppure di scegliere altre strade. Che cosa significa, oggi, usciti da un tempo di cristianità, prestare un servizio alla missione della Chiesa da parte dell’Azione Cattolica, associazione di fedeli laici? Crediamo significhi, anzitutto, renderci conto della necessità di una evangelizzazione del nostro tempo, presentando il Vangelo in tutta la sua bellezza e nella sua capacità di dare corpo e struttura a una vita bella, degna di essere vissuta e di essere gustata nel suo farsi prossima, nel suo aprirsi agli altri, nel suo contemplare i grandi misteri dell’universo, del tempo, della storia degli uomini e delle vicende personali di ciascuno. Una associazione di laici è chiamata oggi a portare nella Chiesa i bisogni, le grandi delusioni e le grandi speranze degli uomini di oggi; è chiamata a farlo perché la Chiesa non si chiuda in se stessa, impegnata a coltivare le sue tradizioni, seppure ricchissime della memoria di generazioni, presenza a fare in modo che la nostra chiesa continui ad essere il cuore pulsante della parrocchia”. QUANDO ma si apra alla realtà di un mondo nuovo, appena nato dopo la scomparsa del vecchio mondo, un mondo ancora bambino bisognoso di cura, educazione, formazione verso l’età adulta. Una Azione Cattolica impegnata a collaborare, e in parte forse anche a costituire quella “Comunità Apostolica” che il Vescovo auspica e sollecita all’interno di ciascuna delle nostre comunità cristiane, una Chiesa capa- ce di una rinnovata missionarietà. Con questi pensieri ci prepariamo alla visita del Vescovo. Invitiamo tutti alla partecipazione all’incontro, pensando che tutti, nessuno escluso, possano contribuire a un discernimento sul tempo presente, premessa irrinunciabile per capire il da farsi per un mondo migliore e una Chiesa a servizio di questo mondo migliore. LAURA BELLANDI Presidente zonale AC L’incontro è previsto per sabato 13 marzo presso la parrocchia di Uggiate Trevano, con il seguente programma: ore 18.00 incontro con l’AC zonale nel Teatro dell’oratorio; a seguire: cena insieme in oratorio; ore 21.00: intervento di mons. Coletti aperto a tutti i giovani e gli adulti della zona pastorale su: “Prossimità, solidarietà e sobrietà: l’estrema attualità del Cristianesimo nella storia dell’oggi”. CRONACA P A G I N A Lago&Bassa 25 IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 INIZIATIVA PILOTA SUL LAGO Bellezza e prevenzione B ellezza e prevenzione” è il titolo dell’innovativo progetto della Delegazione Alto Lario - della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) di Gravedona, presentato lo scorso martedì presso la Sala Congressi dell’Ospedale di Gravedona, alla presenza di un gruppo di parrucchiere ed estetiste (e anche due colleghi uomini). Ci spiega il responsabile del progetto, il dottor Giorgio Maria Baratelli, chirurgo senologo presso l’Ospedale di Gravedona e direttore dell’Unità di Senologia dell’ospedale e dell’annesso Centro di Senologia della delegazione della LILT: «Si tratta di un progetto pilota, innovativo nel suo genere, che si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare le donne alla prevenzione del tumore della mammella attraverso le parrucchiere e le estetiste. Abbiamo cercato la loro collaborazione, usando un canale assolutamente non convenzionale, per raggiungere quante più persone possibile. Queste figure professionali sono spesso a loro volta donne, quotidianamente a contatto con altre donne e talvolta anche loro privilegiate confidenti. Per la buona riuscita di questa iniziativa puntiamo dunque molto sulla solidarietà femminile (una donna consiglia la prevenzione ad un’altra donna) e sul fatto che la parrucchiera o l’estetista non appartiene al settore sanitario (non è un medico o un’infermiera), visto spesso come distaccato, freddo, lontano, ma è una “ La presentazione di un innovativo progetto della Delegazione Alto Lario della Lega Italiana per la lotta contro i tumori che si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare le donne alla prevenzione del tumore della mammella di SILVIA FASANA consulente di bellezza e di benessere. Prevenzione significa salvare la vita, ma anche salvare il seno, e quindi c’è anche un lato “estetico” da tutelare e valorizzare, sul quale abbiamo deciso di puntare». L’équipe del dottor Baratelli, con la collega dott.ssa Clara Curtoni, la psicologa dott.ssa Ramona Necchi, alcune infermiere professionali e le preziosissime volontarie della Delegazione Alto Lario della LILT, ha contattato le operatrici della bellezza della zona centro - altolariana, e nella serata di martedì, oltre a presentare il progetto e la sua importanza, ha fatto una breve formazione sui problemi relativi alla prevenzione del tumore della mammella e ha distribuito materiale informativo. L’impegno richiesto alle parrucchiere e alle estetiste è quello di sensibilizzare le proprie clienti sull’importanza della prevenzione, consegnando loro una tesserina con un buono sconto per i servizi di prevenzione del tumore al seno offerti dalla delegazione della LILT presso gli ambulatori di Gravedona e Porlezza. Sono previsti anche riunioni periodiche di approfondimento, per aumenta- re la motivazione e il coinvolgimento delle signore coinvolte. Continua il dottor Baratelli: «Questo progetto è una scommessa da vincere, un altro piccolo tassello nell’importante azione di lotta al tumore al seno. Questo tumore, con circa 37.000 casi ogni anno solo in Italia, è un vero e proprio problema sociale, la cui incidenza aumenta all’aumentare dell’età. Fortunatamente però, è sempre più curabile e si può guarire PARTECIPANO AL PROGETTO... Hanno partecipato alla riunione informativa e si sono dichiarati entusiasti di partecipare al progetto: Antonella Dell’Oca, Sandra Fistolera, Sergio Digonzelli, Centro Estetico Papillon di Delebio Carla Motti, Estetica Carla Gravedona Annalisa Capelli, Estetica Anna Domaso Giuditta Fenaroli e Barbara Quarenghi, Centro Estetica Pianello Del Lario Tatiana Martinelli e Ornella Livraghi, Estetica Sun Center Domaso Gianrica Cerini, Centro Estetico Jessica Sorico Giovanna Farinelli, Centro Benessere Estetica Dimensione Donna Carlazzo Mary Colombo, Studio Estetica Mary Porlezza Valeria Capelli, Acconciature Valeria Domaso Roberta Invernizzi, Acconciature Menaggio Michela Pini, Parrucchiera Backstage Gravedona Rita Vanni, Acconciature Dongo Emanuela Fascendini, Parrucchiera per Signora Colico Grazia Riveda, Parrucchiera per Signora Dongo Edo Angelo Galli, Edo Acconciature Mezzegra Maddalena Porta, Parrucchiera per Signora Porta Menaggio Nadia Sciaini, Parrucchiera per Signora Sorico SABATO 13 MAZO S Grande attesa per l’arrivo del nuovo pastore che ha lasciato la guida della parrocchia di Camnago Faloppio cio pastorale del lavoro, lascia dopo 17 anni la parrocchia di Camnago Faloppio, la quale verrà accorpata a quella di Gaggino, sotto la guida del parroco di quest’ultima, don Giovanni Illia. I festeggiamenti per l’ingresso prevedono il suo arrivo in piazza Silvio Pellico ed il saluto di benvenuto da parte delle autorità civili e del delegato del Vescovo, don Pierino Riva, vicario Foraneo e parroco di Fino Mornasco. La vestizione dei paramenti avverrà nella vicina chiesetta di S. Giuseppe, cappella patrizia dei nobili Porro-Lambertenghi, che si affaccia sulla medesima piazza e da qui prenderà il via la processione con sosta alla vicina Grotta di Lourdes, costruita per volontà del conte Porro Lamber- Per informazioni e adesioni al progetto, si può contattare la Delegazione Alto Lario di Gravedona, al numero 3487704859 (al pomeriggio). A CAMNAGO SULLA VIA DELLA CROCE Cassina si prepara ad accogliere don Giuseppe Corti abato prossimo, 13 marzo, la Parrocchia di Cassina Rizzardi sarà in festa per l’ingresso del nuovo parroco don Giuseppe Corti. Egli succede al compianto don Vittorino Vittori che, come si ricorderà, è tragicamente scomparso il 25 ottobre scorso dopo essere stato colto da malore, la domenica precedente, durante la celebrazione della S. Messa. Don Giuseppe Corti, 67 anni, che continuerà a mantenere il ruolo di delegato vescovile nell’Uffi- perfettamente. La prevenzione rimane un punto fondamentale. Distinguiamo una prevenzione primaria, basata sull’attività fisica e su una dieta equilibrata, mediterranea (con sostituzione del burro e dei grassi animali con olio e che privilegia frutta e verdure), e una prevenzione secondaria, con il ricorso a visite specialistiche senologiche periodiche a partire dai 25 anni di età. Non bisogna mai abbassare la guardia. È nostra intenzione estendere il progetto alle scuole di parrucchiere ed estetiste del territorio, con interventi presso le stesse scuole, e anche ad un territorio più ampio, con la possibilità di portare i risultati nei congressi scientifici del settore». tenghi e di cui nel 2008 si era celebrato il centenario. La processione procederà, poi, per via Lambertenghi e via della Chiesa fino alla chiesa parrocchiale, ove si terrà il rito di ingresso, sempre presieduto dal delegato del vescovo, e la concelebrazione della S. Messa. Al termine seguirà un rinfresco nel salone del- l’oratorio. I festeggiamenti proseguiranno poi il giorno successivo, domenica 14, con la celebrazione della S. Messa solenne delle ore 10.00, a cui parteciperà la corale parrocchiale, e, nel pomeriggio alle ore 15.00, con una funzione di suffragio per tutti i defunti, cui farà seguito la processione per il vicino Cimitero. Domenica 14 marzo, alle ore 15.00, presso l’Auditorium “Alessandro Volta” di Camnago Volta, la Circoscrizione 4 presenterà la rappresentazione “Sulla Via della Croce”, di Angelo Franchini. Il testo di Franchini, attraverso personaggi evangelici e simbolici, ripercorre la Via della Croce, dalla condanna di Gesù alla Risurrezione, nella forma di rappresentazione teatrale. La Circoscrizione 4, con questa proposta, intende sensibilizzare una nuova forma di espressione teatrale già sperimentata nelle scuole ed oratori e che ha riscosso un notevole successo per la straordinaria efficacia di impatto. L’ingresso è libero. Per informazioni: 3478452378; todeschini. [email protected] CRONACA P A G I N A 27 ValliVaresine IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 BRENTA UNA MAIL PER RACCONTARE IL TERREMOTO Aggiornamenti dal Cile da mons. Ezzati G ià sul numero scorso del giornale abbiamo dato la notizia del terremoto in Cile e della preoccupazione vissuta in Valcuvia per quell’evento, motivata dal fatto che arcivescovo di Concepción – epicentro del terremoto - è dal dicembre 2006 il salesiano monsignor Riccardo Ezzati Andrello che a Brenta e a Cittiglio ha parenti ed amici. Superati i primi giorni in cui le comunicazioni erano nulle, nel corso dell’ultima settimana – seppur non con continuità – si è riusciti a comunicare con le zone terremotate del Cile e avere notizie in più. È del 4 marzo scorso una nota pervenuta via e-mail a Brenta dall’arcivescovado di Concepción, che così dice: «Cari amici, chi vi scrive è l’arcivescovo di Concepción in Cile, terra che è severamente scossa da un terribile terremoto di grado 8.8 e da uno tsunami. Tutto è a terra: le case della gente, i centri civici e anche quelli religiosi. Il 70% delle nostre strutture pastorali sono distrutte, il resto hanno subiti severi danni. La Chiesa attraverso la Caritas sta aiutando con tutta la generosità della carità cristiana. Faccio appello alle vostre comunità cristiane di venire in aiuto alle nostre. Il Signore saprà moltipli- care i piccoli pani che vorrete mettere a disposizione di chi soffre e ha bisogno. Il tempo di quaresima muova il cuore di tutti alla solidarietà e al dono. Grazie. Il Signore vi benedica. Monsignor Riccardo Ezzati – Arcivescovo di Concepción». si è già attivata per raccogliere fondi ed aiuti, chi volesse (singoli o parrocchie) lasciare eventuali contributi economici diretti può contattare il Parroco di Brenta don Paolo, al numero 0332604977 (anche lasciando un messaggio). La parrocchia di Brenta ANTONIO CELLINA CITTIGLIO IL RADUNO ZONALE DEI CRESIMANDI i è tenuto nel pomeriggio di domenica 7 marzo all’oratorio di Cittiglio il previsto raduno zonale dei cresimandi, organizzato dalla commissione Giovanile e Vocazionale di zona. Erano presenti ragazzi provenienti dai paesi della zona, accompagnati dai loro genitori (vedi foto qui accanto). Con l’aiuto di un nutrito gruppo di catechisti e con alcuni seminaristi venuti da Como i ragazzi hanno compiuto un percorso di gioco e riflessione insieme, mentre i genitori si sono ritrovati con don Roberto per un incontro a tema legato al cammino che porta verso il sacramento della confermazione. S CORSI ANTINCENDIO E PROTEZIONE CIVILE AL VIA Il prossimo fine settimana, dal 19 al 21 marzo, sarà dedicato alla formazione dei volontari di protezione civile che si specializzano nell’antincendio boschivo per poter essere, poi, operativi nelle squadre Aib del Coav (Coordinamento Antincendio boschivo Valcuvia). Il corso intensivo è promosso dalla Comunità Montana Valli del Verbano e si svolgerà nella sede del Pradaccio a Laveno Mombello. Sarà frequentato da 30 volontari, equamente distribuiti tra le squadre valcuviane, ed ha una previsione di 27 ore di corso di cui 19 di teoria e 8 di pratica. A fine corso si svolgerà un test finale di abilitazione. In parallelo a questo corso, l’8 marzo è partito anche il corso base per operatori di Protezione Civile, organizzato dalla provincia. Sono 12 incontri serali (dalle ore 21.00 alle ore 22.30) con obbligo di frequenza per almeno il 75% delle ore che si svolgono a Luino e destinati agli operatori delle squadre di Valcuvia, Valmarchirolo e luinese. GEMONIO PELLEGRINAGGI DI QUARESIMA Anche quest’anno, come ormai tradizione, la parrocchia di Gemonio propone ai fedeli, nei sabati di quaresima dei pellegrinaggi mattutini – a piedi – per raggiungere qualcuna delle antiche chiese della Valcuvia e pregare col Santo Rosario durante il tragitto e con la recita delle lodi una volta arrivati alla meta. Puntuale l’impegno si è rinnovato anche nel 2010 e assieme al parroco don Marco il gruppetto di pellegrini ha di volta in volta raggiunto Santa Maria del Sasso a Caravate, San Biagio a Cittiglio sabato scorso, la chiesa del Convento di Azzio oggi e la Santa Casa a Cavona la prossima settimana. I pellegrinaggi quaresimali gemoniesi si concluderanno con la Via Crucis per i ragazzi alla chiesa di San Pietro la vigilia della domenica delle Palme. CAVONA Sabato 20 marzo, pellegrinaggio vocazionale di zona. Ritrovo al mattino, alle ore 7.00, presso la cappelletta di santa Teresa per la recita del Rosario. Alle ore 7.30 Messa in Santa Casa. Anima l’incontro la parrocchia di Brinzio-Cabiaglio. A.C. IN MEMORIA BENIAMINO PANOZZO Domenica 7 marzo ci ha lasciati Beniamino Panozzo. La notizia si è diffusa subito in Valcuvia dove Beniamino era più che conosciuto. Prima esercente per anni del consorzio agrario di Cuveglio e poi, a partire dal 1990, ideatore ed anima della Cooperativa “Solidarietà 90”. Era stata una scommessa la sua, quella di lasciare un lavoro “comune” per dedicarsi – nel solco di una carità cristiana consapevole – alle persone in difficoltà, che avevano bisogno di amicizia e aiuto per procedere sicuri ITINERARI DI QUARESIMA Continua il nostro percorso di fede in questo periodo di Quaresima osservando ciò che il territorio limitrofo alla Valcuvia offre; capace di catturare il periodo penitenziale con un accenno alla cultura e all’arte religiosa. Non può perciò mancare una particolare attenzione alla Via sacra di Santa Maria del Monte sopra Varese. Come nel periodo dell’Avvento scorso, ecco una veloce carrellata,questa volta sulle cappelle riguardanti il cammino della Passione di nostro Signore. Ad introdurci alla suggestione del luogo immerso in una natura che invita alla riflessione, è l’arco di san Carlo Borromeo. La statua del santo si innalza alla sommità di questa grande porta, la quale ci introduce ai misteri dolorosi. La prima cappella che incontriamo è quella dedicata alla cattura di Gesù nell’orto degli Ulivi. In profondità un angelo porge a Cristo il calice amaro, mentre i soldati, accompagnati da Giuda si introducono nell’ambiente. L’apostolo traditore, raccomandando il silenzio, indica con un dito chi catturare. Dalla parte opposta gli altri apostoli dormono profondamente. Sulle pareti i dipinti ripropongono ciò che avverrà in seguito: la cattura di Gesù e la reazione dei suoi seguaci. Poche sono invece le statue che animano la cappella della Flagellazione. Gesù trattenuto tenacemente con una corda da un soldato ad un tronco di colonna, subisce le percosse degli ebrei che violentemente, con puro sadismo, si alternano nel flagellarlo. Il male è presente nel volto dei persecutori e viene rappresentato anche da un cane nero che ai piedi di un flagellante lancia furiosi latrati. Alle pareti la storia prosegue o anticipa il momento della flagellazione. Stesso dramma (e stessa malvagità) ci viene proposto nella cappella della Incoronazione di spine. Gesù, seduto come in trono, è rivestito di una tunica rossa ed è incoronato di spine. Attorno i soldati lo scherniscono, insultano e minacciano. Uno di questi tiene in bocca uno sputo, pronto a colpire. Ai lati alcune guardie che paiono interrogarsi, osservano la scena. Salendo l’ampio sentiero che conduce al Santuario incontriamo la cappella dove vengono raccontate le vicende della caduta di Gesù e l’incontro con la Veronica. Questa sta accanto a Cristo e mostra il volto del Salvatore impresso sul lino. Un uomo a cavallo sembra indicare un soggetto: è il Cireneo che dovrà aiutare il condannato? Tutto questo avviene sotto gli occhi della Madonna che, con la Maddalena, stanno vivendo il drammatico cammino verso il Golgota. Sulla parete un vasto dipinto ricrea paesaggi montani e soldatesche a cavallo; mentre nel cielo sempre più cupo si agitano degli angeli. La cappella della Crocifissione è certamente la più spettacolare, sia per l’impatto visivo che per ciò che emotivamente trasmette. L’ampio edificio frontale al sentiero, ci accoglie con una scritta in latino che ci invita a sostare e a riflettere dinanzi al dolore di Cristo. All’interno una miriade di personaggi assistono alla crocifissione, oppure svolgono le loro azioni, ignorando l’episodio. Nel fondo la croce di Cristo sta elevandosi alla sommità di un colle roccioso per poi essere impiantata da un sottostante gruppo di soldati. Cristo osserva il cielo popolato da schiere di angeli e sembra invocare al Padre il perdono per i suoi carnefici; mentre più in basso i due ladroni stanno per essere sistemati sulle croci poste a terra. Ancora più sotto, ai piedi del Calvario,alcuni soldati sono intenti a giocarsi coi dadi la tunica di Gesù. Alla loro destra Maria addolorata si strugge assieme alla Maddalena e a Maria di Cleofa. Vi sono poi imponenti militi a cavallo che sembrano dialogare, ed altre figure che passando, non sembrano vivere il dramma della crocifissione. Tutto è coinvolgente anche per i nostri occhi abituati al movimento dei mezzi tecnologici. Un tempo la visione di questo drammatico episodio ultimo della Passione, era certamente visto per i nostri antenati,che forse in ginocchio in questo periodo salivano verso il Santuario, con occhi diversi dai nostri, e lo stupore della sacra teatralità si accompagnava al quello di un comune sentire che richiamava alla penitenza; per poi alla gioia pasquale. SERGIO TODESCHINI lungo il cammino della vita. Un percorso in salita che, però, proprio nella solidarietà ha trovato la forza e lo slancio per concretizzarsi, giorno dopo giorno. La sua attenzione era rivolta soprattutto ai malati psichici – quelli forse più difficili da trattare e da accettare – ma con loro ha saputo lavorare e ottenere risultati. I campi al Pradaccio di Laveno, ottenuti in uso dalla Comunità Montana, è una delle testimonianze della sua opera. Qui sono nate le serre, il vivaio, gli uffici, le aiuole, il percorso didattico …., un posto che ha cambiato faccia ed è divenuto un simbolo dell’accoglienza e della tenacia di Beniamino. Tante persone in questi anni hanno potuto lavorare e hanno creduto di più in loro stessi proprio grazie a quella scelta che Beniamino (e la sua famiglia) aveva fatta vent’anni fa. Un seme gettato che potrà dare ancora tanti frutti di Carità. P A G I N A 28 Sondrio CRONACA DI E P R O V I N C I A ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 SONDRIO, BORMIO E MORBEGNO POMERIGGIO DI SENSIBILIZZAZIONE PER LA FESTA DELLA DONNA Tanti consigli per la salute «rosa» In occasione della ricorrenza dell’8 marzo l’Asl della provincia di Sondrio ha promosso un convegno dedicato alle donne di CIRILLO RUFFONI D unire in un abbraccio ideale il territorio provinciale, ma soprattutto di fornire alle donne le informazioni necessarie per acquisire un corretto stile di vita. Le raccomandazioni sono rivolte MORBEGNO INAUGURAZIONE PER SAN GIUSEPPE Venerdì 19 marzo 2010 ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ avvero un modo proficuo di celebrare la festa della donna, lunedì 8 marzo! Un bel convegno (promosso dall’Asl di Sondrio in collaborazione con diverse associazioni), che si è svolto in contemporanea a Bormio, Sondrio e Morbegno, sugli stessi temi e, ovviamente, con relatori diversi. Lo scopo dell’iniziativa, come ha illustrato il Direttore dell’ASL Luigi Gianola che ha coordinato i lavori a Sondrio, è stato quello di naturalmente anche agli uomini e non costituiscono propriamente delle novità, in quanto sono già state ribadite in più occasioni. Sembra tuttavia importante ripeterle e aiutare così la medicina nel grande sforzo che sta compiendo in questi anni per informare e soprattutto per diffondere la cultura della prevenzione. I dati epidemiologici rilevati in provincia dal 1997 al 2008 e forniti sempre dal Direttore Gianola, hanno confermato che le donne vivono più degli uomini. La loro età media è infatti passata da 83 a 85 anni; quella degli uomini da 71 a 76. Le donne, tuttavia, vanno incontro a maggiori anni di disabilità, hanno un forte rischio per il diabete e i disturbi mentali, fanno registrare un aumento delle malattie cardiovascolari e, soprattutto, stanno assumendo stili di vita non salutari, caratterizzati dal fumo, sempre più diffuso specialmente tra le giovanissime, e da un’alimentazione non corretta. Viene quindi fornita loro una serie di consigli, che suonano un po’ come delle semplici ricette di vita: «Pratica esercizio fisico per almeno 30 minuti al giorno. Mantieniti attiva, tieni sotto controllo il tuo peso! Ogni giorno molta acqua, poco sale, alcool con moderazione. Vivi con più lentezza e concediti un sonno ristoratore. Non fumare, se fumi, fatti un regalo: smetti! Scegli frutta e verdura di stagione. Al risveglio pensa positivo: regalati un sorriso». Uno stile di vita guidato da queste regole costituisce la «prevenzione primaria» per evitare i più diffusi tipi di tumore, come ha illustrato bene Gianpiero Della Patrona. Gli studi clinici hanno infatti dimostrato che il fumo di sigaretta incide per l’80-90% nell’insorgenza del cancro al polmone e in percentuale minore per altri tipi. Molto utili nella prevenzione sono l’alimentazione equilibrata, il moderato consumo di alcool, la riduzione dell’esposizione ai raggi ultravioletti e la vaccinazione contro l’epatite B. Esiste poi una «prevenzione secondaria», che consiste nell’individuare i tumori nel loro stadio iniziale, quando possono essere facilmente estirpati. L’adesione della popolazione della Provincia di Sondrio ai test preventivi che vengono proposti risulta piuttosto varia. È ancora bassa per il pap-test (43%), discreta per la prevenzione del tumore al colon-retto (67%) e buona per la mammografia e il papilloma virus (rispettivamente 80 e 74%). Obesità, fumo, eccesso di alcool, sedentarietà sono ricorsi continuamente anche nella relazione di Stefano Giustiniani, perché, unitamente all’ipertensione, al colesterolo e ai trigliceridi, queste abitudini costituiscono le cause principali anche delle patologie cardio-vascolari. Si tratta però di cause modificabili, perchè dipendono molto dalle scelte che noi facciamo. Il dott. Giustiniani si è soffermato in particolare sul diabete, che rappresenta un grave fattore di rischio. La sua azione, infatti, rimane spesso nascosta, ma è devastante per il cuore, i reni, gli occhi e così via. Si calcola che in Italia ci sia quasi un milione di persone che hanno il diabete e non lo sanno; quando si reche- ranno dal medico per dei disturbi, sarà già troppo tardi. Per questo è importante sottoporsi a periodici controlli della glicemia, come pure della pressione. La necessità di svolgere attività fisica è stata invece sottolineata in particolare dalla dottoressa Paola Selvetti, che si occupa di medicina sportiva. Una moderata attività sportiva reca infatti molti benefici al nostro organismo: migliora la funzionalità di cuore, capillari e polmoni, contribuisce a bruciare grassi e zuccheri in eccesso, rafforza i muscoli e l’apparato scheletrico, ha un influsso benefico sul sistema nervoso centrale, favorisce la vita sociale: in una parola «rappresenta una medicina efficace a basso costo». A un convegno dedicato alle donne, nel quale è stata sottolineata ripetutamente la necessità di una corretta alimentazione, non poteva mancare poi l’intervento di un cuoco, Abbondio Pini, che ha fornito alcune ricette per cibi salutari, soprattutto a base di pesce. Interessante la relazione del medico di base Marco Tam, perché ha evidenziato alcuni dati, che abbiamo sotto gli occhi quotidianamente, ma che spesso non cogliamo nella loro importanza. Si tratta del ruolo fondamentale che le donne svolgono nella cura della salute. Sono loro che si occupano in prevalenza dei malati non autosufficienti, con grande dispendio di energie. Quando vengono dal medico per una visita, poi, di solito le donne non si limitano a parlare di sé (come fanno in genere gli uomini), ma si occupano anche dei problemi che riguardano il marito o i figli. Per questo è possibile preparare con loro un percorso che contribuisca a migliorare gli stili di vita nelle famiglie, ha concluso il relatore. Le donne possono avere un ruolo importante, ad esempio, per creare «case libere dal fumo» e per svolgere le corrette scelte alimentari. SUGLI SCI... NESSUNO È NORMALE! Si chiama “Sugli sci nessuno è normale” il progetto che per il quinto anno consecutivo è stato promosso dai servizi della Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera con il sostegno della Cm di Sondrio Valtellina, della Provincia e della società Funivia al Bernina. Per nove giornate, circa 25 persone - tra pazienti e operatori - hanno trascorso una parentesi di svago sulla neve del Palù, in Valmalenco, vivendo momenti di relax all’aria aperta, allietati da spuntini e intrattenimento musicale. Le finalità di questo progetto, che riscuote sempre un buon esito sia in termini di partecipazione che di risultati, sono quelle di aiutare e sviluppare nel paziente le competenze sociali e psicomotorie integrate in contesti nuovi. Il lavoro degli educatori ha favorito la risocializzazione, l’apprendimento di competenze tecnicosportive, stimolando la vita di gruppo e il superamento delle paure. Nel corso dell’esperienza - che si concluderà a fine marzo - vengono esaminati i risultati ottenuti, confrontandoli con gli obiettivi del progetto. Lunedì l’iniziativa ha esteso la sua valenza anche agli enti sostenitori del progetto. CRONACA Sondrio&provincia IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 P A G I N A 29 INAUGURATA LA MOSTRA FOTOGRAFICA GUARDARE AI BALCANI, PER NON DIMENTICARE I ragazzi di Chiavenna riflettono sulla realtà di Vocin H anno letto le frasi dei diari di Anna Frank e Zlata Filipovic per ricordare gli orrori della guerra e chiedere un futuro di pace. Sabato scorso, gli studenti delle classi terze dell’Istituto comprensivo “Bertacchi” di Chiavenna hanno partecipato all’inaugurazione della mostra fotografica “Vocin u srcu, Vocin nel cuore” a palazzo Pretorio. Gli allievi della scuola, impegnati da alcuni mesi in un progetto dedicato al giorno della Memoria insieme all’associazione Amici di Vocin, hanno scelto le testimonianze di due ragazze che, a mezzo secolo di distanza, hanno vissuto due tragiche esperienze a causa del nazismo e della follia dei serbocetnici che per più di mille giorni hanno tenuto sotto assedio Sarajevo. La mostra, patrocinata dal comune di Chiavenna, è suddivisa in quattro sezioni - le attività di solidarietà promosse in Croazia e in Italia e gli angoli e i paesaggi più belli dei due paesi - ed è nata sulla pagina “Vocin” di Facebook. In internet si sono ritrovati tutti i navigatori “che hanno Vocin nel cuore”: serbi fuggiti durante la guerra, croati e persone originarie del Kossovo. I volontari dell’associazione “Amici di Vocin” hanno iniziato a pubblicare le proprie foto e a scrivere, a volte in inglese, altre in un croato tutt’altro che perfetto, qualche frase. Presto dalle persone nate a Vocin, ma fuggite nel 1991, è arrivata una domanda specifica: «Ma questi italiani, che c’entrano con Vocin?». Le risposte sono state pubblicate dopo pochi minuti da chi vive a Vocin. «Questi italiani a Vocin sono di casa. Organizzano attività con i bambini in estate, sostengono l’asilo, aiutano le famiglie in difficoltà». A quel punto il fondatore del gruppo, Kristijan Katarincek, è stato contattato dai volontari di Chiavenna per organizzare insieme una mostra fotografica da allestire in Croazia e in Italia. Ieri Katarincek, giornalista e fotografo di www.radio nasice.hr, ha presentato le foto scattate in Croazia, mentre il presidente degli Amici di Vocin Mauro Del Grosso ha parlato dei quindici anni di amicizia fra le due comunità. S.BAR. MESE TANTE LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA PER L’IMPORTANTE ANNIVERSARIO A cento anni dalla nascita di suor Tomasina Pozzi C entenario della nascita di suor Tommasina Pozzi. La religiosa di Mese sarà celebrata quest’anno dall’Istituto Sacra Famiglia e dall’associazione culturale “Amici Casa Sacra Famiglia di don Primo Lucchinetti”. Una celebrazione eucaristica in programma a fine aprile che sarà anticipata da un altro appuntamento importante dedicato alle due figure di religiosi che hanno segnato la storia della comunità di Mese e della Valchiavenna intera. Si parte, infatti, venerdì 19 marzo dall’Istituto delle Suore di Mese con un momenti di preghiera e la presentazione della gigantografia dedicata a don Primo Lucchinetti e a suor Tommasina. La serata prenderà il via alle 20.30. Martedì 27 aprile, giorno del compleanno di suor Tommasina, l’Istituto Suore di Mese cele- brerà l’evento con una Messa presieduta dal Vescovo di Como Diego Coletti, con inizio alle 17, cui seguirà un rinfresco. La primavera sarà caratterizzata, quindi, da altri tre appuntamenti. Il primo, in programma l’8 maggio, con la presentazione di un concorso di pittura dedicato agli artisti della valle. Il 15 maggio sarà la volta del tradizionale pellegrinaggio al Santuario di Gallivaggio. scomparsa di suor Maria Laura Mainetti. Il 6 giugno, infine, sarà celebrato il decimo anniversario della tragica La comunità delle Suore di Mese, dal 27 aprile al 4 novembre, giorno della morte di suor Tomasina Pozzi, si raccoglierà in adorazione tutti i pomeriggi dalle 16 alle 17 ed estende l’invito a partecipare a tutti coloro che vorranno. L’associazione, presieduta dalla madre superiora dell’Istituto, nata negli ultimi anni sta cercando di mantenere alta l’attenzione sulla realtà di Mese. Attraverso appuntamenti culturali e sociali e attraverso lo studio e il recupero del grande patrimonio contenuto nella biblioteca donata alla stessa associazione da don Tarcisio Salice. Il caso di suor Tomasina Pozzi è uno dei più clamorosi in Italia per quanto riguarda il fenomeno delle stimmate e degli esorcismi. Una vicenda tortuosa e oscura narrata con dovizia di particolari ormai 30 anni fa dal libro di Abramo Levi “Suor Tomasina Pozzi, ovvero la Chiesa sottovoce”. D.PRA. TANTA SOLIDARIETÀ IN RICORDO DI YLENYA E CORRADO ANCHE “KINO” MARAFFIO VA ALLE PARALIMPIADI Quattrocento amici per due ragazzi speciali, per ricordarli e portare avanti i loro progetti di amicizia e solidarietà. Sono stati moltissimi i valchiavennaschi che, nella serata di venerdì scorso, hanno preso parte alla cena dedicata a Ylenya Oregioni e Corrado Libera. All’hotel Saligari di Verceia, l’iniziativa “Per Yle e Corr” ha consentito di unire ricordi e segni concreti di aiuto a chi ha bisogno. Nel corso della serata, gli amici hanno proiettato due filmati dedicati alle attività di solidarietà finanziate grazie ai progetti promossi in memoria di Corrado e Ylenya. Nel nome di Corrado, alpinista e volontario del Soccorso alpino scomparso nell’estate del 2007 dopo un incidente in alta quota, sono state promosse iniziative dedicate ai bambini del Nepal. Le attività organizzate in Valchiavenna nel suo ricordo hanno visto impegnati moltissimi appassionati di montagna, pronti a prendere parte a manifestazioni sportive o ad altri momenti di aggregazione. Ylenya, scomparsa nell’estate del 2009 dopo un incidente stradale avvenuto in provincia di Lecco, era impegnata da tempo in un progetto di solidarietà nei confronti dei bambini dell’America Latina. C’è stata anche la lettura di una lettera scritta da padre Mario Fedeli, compagno di scuola di Ylenya e missionario dell’Operazione Mato Grosso. I bambini e i ragazzi del Perù hanno realizzato un grande striscione con la scritta “Gracias Valchiavenna”, ennesimo segno dell’importanza del lavoro svolto in valle per le missioni. È stata anche promossa una lotteria. Ci sarà anche Luca “Kino” Maraffio, atleta di Villa di Chiavenna impegnato nello sci sitting, fra i portacolori della Nazionale italiana alle Paralimpiadi di Vancouver. Il gruppo azzurro è numeroso e deciso a raccogliere tanti risultati positivi. E’ composto da trentacinque atleti più un atleta guida: nove per lo sci alpino, sei per lo sci nordico, quindici per l’Ice Sledge Hockey (ospitati a Chiavenna in occasione dell’ultimo raduno) e cinque per il curling in carrozzina. Dal 12 al 21 marzo, rappresenterà i colori azzurri in occasione dei Giochi Paralimpici Invernali di Vancouver 2010. Un gruppo composto da trenta uomini e sei donne. Maraffio, specialista delle discipline veloci, è un vero e proprio simbolo per gli sportivi valchiavennaschi, tanto che nelle scorse settimane ha ricevuto il premio “SportVivo 2010”. «Non posso dire di attraversare un periodo di ottima forma, ma ce la metterò tutta, come sempre, sperando di andare forte soprattutto nelle gare più veloci», assicura “Kino”, che da alcuni anni è impegnato anche come istruttore per disabili sugli sci. Nei prossimi giorni verranno rese note le date e gli orari delle gare che vedranno Maraffio al cancelletto di partenza. Ecco la squadra dello sci alpino. Responsabile Tecnico: Bruno Oberhammer. Allenatori: Paul Braido, Paolo Cazzaniga, Thomas Andergassen. Atleti: Luca Carrara, Melania Corradini, Gianmaria Dal Maistro, Daila Dameno, Enrico Giorge, Christian Lanthaler, Hansjorg Lantschner, Luca Maraffio, Michael Stampfer. Atleta guida: Tommaso Balasso. CRONACA P A G I N A 30 SondrioCultura IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 PUBBLICAZIONI L’ULTIMA FATICA DEL RICERCATORE MASSIMO DELLA MISERICORDIA La Valtellina durante il Medioevo M economici del territorio, quindi possiamo indicare la gestione e la tutela di boschi e pascoli, la riscossione di dazi e pedaggi, la difesa della proprietà privata, la manutenzione di ponti e strade, la regimazione dei torrenti e così via. Un compito socialmente importante era l’assistenza ai poveri, costituita da periodiche distribuzioni di cibo e vino che venivano fatte di solito in ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ assimo Della Misericordia è un ricercatore dell’Università di Milano-Bicocca, che in questi anni sta svolgendo uno studio molto sistematico e approfondito dei documenti medioevali negli archivi del nostro territorio, anche quelli più piccoli e dimenticati. Dalle sue ricerche sono già nate alcune opere fondamentali per la conoscenza della nostra storia, come il ponderoso volume dal titolo Divenire comunità, pubblicato nel 2006 con il contributo della Fondazione Credito Valtellinese e dedicato all’origine e all’organizzazione dei Comuni in età medioevale. Proprio su questo tema, il professore ha tenuto un’interessante relazione, giovedì 25 febbraio, presso la sala Vitali di Sondrio, nell’ambito del ciclo di conferenze di argomento storico, promosse dall’associazione Lions Host, sotto la guida del presidente Gabriele Antonioli. Il Comune, ha esordito il relatore, costituisce una struttura molto antica con la quale la popolazione ha organizzato la propria vita quotidiana. Il fenomeno ha interessato non solo l’Italia, ma anche le altre nazioni europee. Il territorio della provincia di Sondrio, tuttavia, costituisce un ambiente privilegiato, in quanto ci consente di avere una conoscenza che altrove non è possibile, proprio grazie ai documenti conservati nei suoi archivi. Quando sorgono i primi Comuni? La più antica attestazione scritta, per noi, è del 1097 e riguarda Chiavenna. Successivamente abbiamo Bormio nel 1185, poi Villa, Tirano e così via. Ciò significa che anche nelle nostre valli il fenomeno dell’organizzazione comunale è avvenuto contemporaneamente alle grandi città dell’Italia settentrionale e non è quindi dovuto solo ad una semplice imitazione giunta successivamente. Tra i vari Comuni possiamo notare spiccate differenze. Alcuni, infatti, costituivano centri ricchi e popolosi, come Chiavenna, Morbegno, Tirano, Bormio. Altri avevano un carattere tipicamente rurale (Grosio), altri si distinguevano per la presenza di importanti famiglie nobili (Ponte e Chiuro), altri, infine, erano molto piccoli. Tutti, però, avevano strutture amministrative simili, con alla base l’assemblea dei capifamiglia, che si teneva di norma una volta all’anno per l’elezione di uno o più consoli e delle altre magistrature. Quali erano i compiti del Comune? Si occupava anzitutto degli aspetti base a generosi lasciti caritativi. Siccome poi, nel Medioevo, il problema della salvezza dell’anima era percepito da tutti come primario, l’assemblea dei capifamiglia si faceva carico anche di tutti gli aspetti religiosi, quindi della costruzione e dell’arredo delle chiese, della costituzione dei benefici per il mantenimento di un sacerdote, dell’elezione del sacerdote stesso. Con lui veni- va stipulato un vero e proprio contratto, nel quale erano chiariti doveri, compiti e compensi. Nel corso dei secoli, soprattutto nei grandi Comuni, si è verificata poi la tendenza dei nuclei periferici ad acquistare una propria autonomia, perché niente impediva alle frazioni (anche le più piccole) di creare una propria assemblea, di eleggere dei rappresentanti e quindi di esercitare le funzioni comunali su scala più ridotta. In questo modo sono nati gradualmente nuovi Comuni. E l’antica nobiltà feudale? Che rapporti ha mantenuto con la nuova struttura? I documenti ci mostrano che in un primo tempo la media aristocrazia e successivamente anche le grandi famiglie sono entrate a far parte del Comune, cosa che in altre aree geografiche non è avvenuta. I membri delle famiglie nobili partecipavano alle assemblee e alla gestione della cosa pubblica come gli altri cittadini, anche se i loro titoli e il loro status venivano sempre rimarcati chiaramente. Tutto bene, quindi? Possiamo delineare un quadro di «arcadia comunale»? Si è chiesto Massimo Della Misericordia. Assolutamente no, perché ci sono stati anche dei limiti. Anzitutto alle assemblee partecipava solo la componente maschile. Le donne erano sempre escluse, mentre, ad esempio in altre province, con i capifamiglia venivano convocate anche le vedove o le donne i cui mariti erano assenti per lavoro. I nuovi abitanti che venivano a stabilirsi nel Comune, inol- tre, rimanevano forestieri anche per lungo tempo, erano esclusi dai diritti degli altri cittadini e avevano un carico maggiore di tasse. Per essere accolti nella cittadinanza effettiva, spesso i veniva richiesto loro anche un sostanzioso contributo. Oltre ai Comuni, possiamo individuare poi altre due forme di organizzazione comunitaria, di livello superiore. Quando vari paesi dovevano far fronte a problemi che li riguardavano, come la costruzione di ponti e strade o l’alloggiamento di soldati, si consorziavano fra loro e costituivano delle federazioni di Comuni. Vi era infine una struttura amministrativa più ampia, costituita dai terzieri: superiore, di mezzo e inferiore. Quest’ultimo era diviso nelle due squadre di Morbegno e di Traona. La struttura comunale, ha concluso il relatore, ha contribuito in maniera determinante a creare anche nel nostro territorio un forte sentimento di appartenenza alla comunità di tutti i cittadini, quel sentimento che oggi chiamiamo identità. CIRILLO RUFFONI SONDRIO OLTRE 600 VISITATORI NEI PRIMI GIORNI: MOSTRA APERTA FINO AL 21 MARZO Il Vangelo secondo Giotto è un successo ià oltre 600 visitatori alla mostra Il Vangelo secondo Giotto che richiama adulti e bambini. La ricostruzione in scala 1:4 della celeberrima Cappella degli Scrovegni risulta meglio osservabile qui a Sondrio che a Padova, dove ogni gruppo di visitatori ha a disposizione meno di quindici minuti per la visita. Le guide del Liceo Pio XII ricevono gli encomi dei visitatori che lasciano sul registro delle firme commenti entusiastici sia in merito all’iniziativa sia rivolti agli studenti. Anche la G sezione dedicata al ciclo di Sant’Abbondio di Como, curata dagli studenti sotto la guida e le indicazioni di don Andrea Straffi, responsabile dei beni culturali della Diocesi, cattura l’attenzione di non pochi visitatori: è la scoperta che anche vicino a noi si trovano opere di pregio. La mostra rimarrà aperta fino al 21 marzo con i seguenti orari: tutti i giorni (domeniche comprese) 1012.30 e 15.30 19.00. È possibile concordare orari diversi contattando la segreteria al numero 0342-200043. A PONTE INCONTRO SULL’ACQUA Il circolo culturale “il Forno” organizza, per il prossimo martedì 16 marzo a Ponte in Valtellina, presso il Teatro Comunale di piazza Luini, un incontro pubblico dal titolo H2O - Senz’acqua non si può. La serata avrà inizio a partire dalle ore 21.00 e vedrà la presenza del presidente della Provincia di Sondrio, Massimo Sertori, e del presidente del Comitato Italiano per un contratto mondiale sull’acqua, Emilio Molinari. A coordinare gli interventi il sociologo Guglielmo Giumelli, docente presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Milano-Bicocca. CONCERTO PER AYUDA DIRECTA Sabato 13 marzo, a Bormio, a partire dalle ore 21.00, presso il cinema Cristallo, il gruppo Esperanza organizza un concerto di voci femminili. Il ricavato della serata sarà a sostegno delle iniziative dell’associazione “Ayuda directa”. PARLA BARABBA In collaborazione con la parrocchia San Fedele di Poggiridenti, il Centro culturale e sociale Don Minzoni di Sondrio propone per venerdì 12 alle ore 20.45 presso la sala Vitali l’incontro pubblico con Paolo Sarubbi dal titolo Parla Barabba. Sarubbi è attore professionista di cinema e teatro e nel film La Passione di Cristo di Mel Gibson ha interpretato la parte di Barabba. Egli racconterà la propria storia ed esperienza di conversione avvenuta proprio in seguito all’interpretazione del personaggio di Barabba. L’incontro sarà anche una riflessione sul film che sarà proiettato al Cinema Excelsior alle ore 21.00 di giovedì 11 marzo. INCONTRI PRESSO LO SPAZIO FAMIGLIA DI SONDRIO Spazio Famiglia Ghirotondo organizza presso la sede di via Toti, 2, a Sondrio, il giovedì pomeriggio dalle 17.00 alle 18.30, un ciclo di incontri dedicati alle famiglie con bambini in età prescolare dal titolo “Un tè con l’esperto”. Mentre i bambini giocano, i genitori possono confrontarsi tra di loro e con una persona esperta per acquisire informazioni, rassicurazioni e strategie. Gli incontri saranno condotti dalla dottoressa Laila Taloni, psicologa dell’età evolutiva. Prossimi incontri in calendario: giovedì 11 marzo, “Faccio da solo, l’autonomia in età prescolare”; giovedì 25 marzo: “Il bambino che mangia e che dorme (e quello che non lo fa mai!), l’alimentazione in età prescolare”. Gli incontri proseguono per tutta la primavera. Maggiori informazioni telefonando allo 0342.218858; oppure 339.6560403. CRONACA BassaMediaValtellina IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 P A G I N A 31 MORBEGNO IL PROF. CAMPANINI ALLA SCUOLA SOCIALE Leggere insieme la Caritas in Veritate G remito l’Auditorium della Scuola Media Vanoni di Morbegno, venerdì 5 marzo, oltre un centinaio di persone per l’incontro di avvio della Scuola di formazione socio-politica, edizione valtellinese. A fare da apripista la relazione del professor Giorgio Campanini: un’introduzione generale all’enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI. E la Valtellina ha risposto numerosa all’iniziativa: in 57 continueranno l’iter formativo anche per i prossimi incontri (conclusione venerdì 7 maggio, per un totale di otto incontri): sono ancora aperte le iscrizioni (info allo 031-261458; o comu nicazione@diocesidi como.it). Il professor Campanini, con la sagacia emiliana che lo contraddistingue e dall’alto di una esperienza pluridecennale nel campo dell’insegnamento della Dottrina Sociale della Chiesa, ha incantato la platea con il suo eloquio morbido persuasivo, garbato e insieme pungente sui punti essenziali dell’enciclica. Il relatore ha preso le mosse dalla conclusione della stessa: la questione antropologica come la questione sociale centrale del nostro tempo. Il Papa ci avverte che non sono in gioco solo gli scompensi del mercato economico, le fibrillazioni della globalizzazione o gli attentati all’ambiente naturale. Molto di più, oggi è in gioco il senso dell’uomo e dell’umano, messo in discussione nelle sue radici profonde. Il sapere dell’economia e il sapere della tecnologia, entrambi certo non da demonizzare, cospirano insieme a “ridurre” l’uomo dentro la gabbia di ciò che è monetizzabile e misurabile. A questo riduzionismo l’enciclica reagisce con veemenza, riaffermando la necessità di un modello di sviluppo real- mente “integrale”, cioè “di tutto l’uomo e di tutti gli uomini” (con le parole di Paolo VI nella Populorum Progressio): un modello “personalista e comunitario, aperto alla trascendenza” (con le parole di Benedetto XVI). Da qui la necessità di un recupero dei valori relazionali (fraternità, gratuità, reciprocità), troppo spesso disattesi dai meccanismi economici della produzione e del consumo. Non solo “cose”, beni e servizi da produrre e consumare ha chiosato Campanini , ma anzitutto la perso- na umana e la relazione da giocare dentro il funzionamento del sistema economico. E non solo si badi - al fine di “moralizzare” il sistema produttivo, ma anche perché esso possa funzionare al meglio. Infatti, secondo l’enciclica, i “costi morali” (in particolare le disuguaglianze economiche fra le persone e fra i popoli e il mancato accesso di tutti al mercato del lavoro) sono al tempo stesso “costi economici”. Non solo producono una ingiustizia morale, ma anche un danno economico (il sistema funziona male) e un danno politico (si erode la coesione sociale di un popolo e si trasforma la sana competitività del mercato in una distruttiva conflittualità sociale). Da qui la necessità di riportare l’etica al centro del discorso economico, e di attivare forme di economia civile o di comunione. Una presentazione, quella dell’enciclica, davvero suggestiva e stimolante, volta a suscitare il desiderio di un approfondimento ulteriore, desiderio a cui il prosieguo della Scuola cercherà di rispondere. Per ulteriori approfondimenti si suggerisce la lettura di: Giorgio Campanini, Caritas in Veritate. Linee guida per una lettura, EDB, Bologna. a cura di don ANGELO RIVA CORSO DI FORMAZIONE HA PRESO IL VIA IL 10 MARZO A SONDRIO Con le Acli puoi aiutare ad aiutare a sezione di Sondrio dell’associazione di volontario delle Acli di Lombardia, in collaborazione col Patronato Acli per i servizi sociali dei lavoratori e dei cittadini e col CSV L.A.Vo.P.S., promuove a Sondrio il corso per volontari “Aiutaci ad aiuta- L re” rivolto in modo particolare a persone che offriranno il loro contributo nei Comuni del mandamento di Sondrio e della Valmalenco. Il corso, giunto alla sua terza edizione, viene riproposto con la stessa modalità dei precedenti tenuti- si a Morbegno e a Tirano. I promotori sociali volontari rappresentano la caratteristica più distintiva del Patronato Acli: sono uomini e donne che mettono a disposizione gratuitamente il loro tempo per aiutare a risolvere problemi di natura previdenziale, assistenziale e socio-sanitaria, IL BILANCIO DELLA BPS FA SEGNARE UN + 361% Nelle scorse settimane il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio ha esaminato e approvato il bilancio dell’esercizio 2009. Le positive risultanze patrimoniali ed economiche riflettono la proficua operatività del Gruppo bancario, quindi l’efficacia nel tempo dei consolidati indirizzi gestionali: focalizzazione sull’attività creditizia, con particolare riferimento alle famiglie e alle piccole e medie imprese; competitività dell’offerta nei confronti della variegata platea dei clienti. L’utile netto consolidato si afferma a oltre 201 milioni di euro, pari a una crescita del 361,10%. È inoltre aumentata di quasi il 5% la raccolta diretta, così come in crescita di oltre il 12% sono i crediti verso la clientela. Bene anche la raccolta indiretta, mentre l’incidenza contenuta per quanto riguarda le sofferenze evidenzia un profilo di rischio attentamente sorvegliato. Al 31 dicembre 2009 il patrimonio netto consolidato, escluso l’utile di periodo, ammontava a 1.601 milioni di euro, con un incremento sul 31 dicembre 2008 di 54 milioni, pari al 3,50%. La rete territoriale del Gruppo Bancario si componeva, a fine anno, di 300 filiali, con un incremento di 18, di cui 16 istituite dalla capogruppo e 2 dalla controllata elvetica. L’Assemblea ordinaria dei Soci della Banca Popolare di Sondrio è fissata, in seconda convocazione, sabato 27 marzo, alle ore 10.30, a Bormio, presso il centro polifunzionale «Pentagono. Il risultato economico dell’esercizio permette di proporre all’Assemblea la distribuzione di un dividendo unitario lordo di 0,33 euro. La compagine sociale comprendeva, a fine anno, oltre 163.000 soci, con un aumento nell’esercizio di circa 5.000 unità. A oggi i soci sono 163.844. raccogliere i bisogni dei cittadini ed evadere pratiche di varia natura. La legge 152 del 2001 ha riaffermato il compito storico dei patronati e ne ha ampliato il ruolo, soprattutto per quel che riguarda i rapporti con la pubblica amministrazione. Il gruppo dei promotori sociali delle Acli è una risorsa significativa del movimento che necessita di un costante rinnovamento oltre ad un ampliamento della presenza dei volontari sul territorio. Il corso di formazione si tiene a Sondrio, presso i Salesiani in piazza San Rocco, 1, alle ore 17.30 nelle seguenti date: 10-17-2431 marzo e 7-14 aprile. Le lezioni aiuteranno ad approfondire diverse tematiche, partendo dalla conoscenza di cosa sono e cosa fanno le Acli, per passare alle competenze dei Caf Acli in termini di 730, Unico e Isee e dei Patronati per quel che riguarda la contribuzione, le pensioni e le invalidità. Chiuderà il corso un incontro su un argomento di stretta attualità, l’amministrazione di sostegno. INCONTRI DI GENITORI IN RETE L’associazione di Solidarietà Familiare “Genitori in Rete” di Morbegno comunica che, nell’ambito del progetto “Vivacità Genitoriali” (Legge Regionale 1/08), organizza un percorso formativo rivolto ai genitori dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia (fascia 3-6 anni) intitolato “La Giostra dell’Infanzia”. Si parte venerdì 12 marzo con un incontro sul tema delle regole dal titolo: “Proibisco e concedo: sì e no, la necessità del limite”. La relatrice della serata sarà la psicologa Gabriella Passerini, che curerà i successivi due incontri dedicati rispettivamente al ruolo genitoriale (19 marzo) e all’alimentazione (26 marzo). Il quarto ed ultimo incontro, il 9 aprile, affronterà il tema dei nuovi media tra opportunità, condizionamenti e rischi e vedrà la partecipazione dello psicologo Cristiano Cappellari e dell’educatrice Francesca Canazza della Cooperativa Sociale Insieme. Tutte le serate si svolgeranno dalle ore 20.45 alle ore 22.45 presso l’Aula Magna comunale di Morbegno, in via Ambrosetti, 34. Il progetto vede la collaborazione del Comune di Morbegno, dell’asilo nido “Il Trenino” e della Cooperativa Sociale Insieme e, per la parte promozionale, delle scuole dell’infanzia del 1° e 2° Circolo di Morbegno. L’associazione “Genitori in Rete” si occupa inoltre di iniziative formative rivolte ai genitori di preadolescenti ed adolescenti, di attività di animazione rivolte ai più piccoli e dell’aggiornamento di una pagina internet che raccoglie i percorsi rivolti ai genitori organizzati sul territorio di Morbegno: bachecageni torimorbegno.blogspot.com. Ulteriori informazioni scrivendo a [email protected]. GIORNATA MONDIALE DEL RENE Anche quest’anno l’Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna ha partecipato all’importante appuntamento, fissato per l’11 marzo, della Giornata mondiale del rene. Tale iniziativa è stata celebrata parallelamente in ben 60 nazioni in tutto il mondo, nasce dalla presa di coscienza che la malattia renale cronica è una minaccia mondiale alla salute pubblica, perché interessa circa il 12% della popolazione ma, ciò nonostante, è quasi sempre ai livelli inferiori delle agende governative riguardanti la sanità. Inoltre, se si pensa che la malattia renale cronica può essere facilmente scoperta utilizzando test semplici e poco costosi, è preoccupante che il 90% dei pazienti con tale patologia resti non identificato. Anche perché la malattia renale cronica, che può essere efficacemente trattata (e a tutt’oggi solo una bassa percentuale di persone riceve le cure adeguate), nella sua fase finale impone terapia del rene – dialisi e/o trapianto – estremamente costosa sia in termini sociali che puramente economici. L’iniziativa della proclamazione della Giornata Mondiale del Rene ha l’obiettivo di portare il più possibile l’attenzione dell’opinione pubblica, oltre che delle organizzazioni governative, sulla prevenzione, scoperta e trattamento delle malattie renali, enfatizzando il messaggio La malattia renale è comune, pericolosa ma anche decisamente suscettibile di essere curata. In tale contesto e per quanto concerne la realtà della provincia di Sondrio, la struttura di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna ha aperto giovedì gli ambulatori di Nefrologia di Chiavenna, Bormio e Sondrio ricevendo la popolazione interessata per un colloquio con il nefrologo, la misurazione della pressione arteriosa e l’esecuzione dell’esame delle urine. Un impegno molto importante dal punto di vista dell’orario messo a disposizione della popolazione: al mattino dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e il pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore 17.00. Per qualsiasi informazione relativa al particolare tema della prevenzione e del benessere dei propri reni rivolgersi ai seguenti numeri di telefono: 0342-521400/401/409. Le persone interessate possono presentarsi direttamente alla prima lezione oppure iscriversi e chiedere maggiori informazioni telefonando alla sede provinciale delle Acli in via Cesare Battisti, 30, a Sondrio, al numero di telefono 0342-212352, fax 0342-517911, email son [email protected]. Ad oggi le Acli contano una ventina di volontari in tutta la provincia nella sede provinciale di Sondrio e in quelle di Morbegno e Tirano, oltre che nei recapiti di Chiavenna, Delebio, Talamona, Caspoggio, Tresenda e Grosotto. «Vogliamo aumentare la nostra presenza sul territorio per essere sempre più vicini ai bisogni della gente, in primis le famiglie e gli anziani in difficoltà – spiegano i volontari Acli – cerchiamo persone che ci aiutino ad aiutare e che abbiano voglia di mettere un po’ del loro tempo a disposizione della collettività». P A G I N A 32 CRONACA Sondrio&provincia IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 INCONTRO CON IL DOTTOR GIACOMO CIAPPONI: PROBLEMA DA NON SOTTOVALUTARE Riflettere sull’ansia e sulla paura O rganizzata dall’Associazione Gea, venerdì 5 marzo si è svolta presso la Sala Vitali di Sondrio la conferenza «Dietro l’angolo: paura dell’ansia e ansia per la paura. Se le conosci ci convivi», relatore Giacomo Ciapponi, psichiatra e psicoterapeuta. Il titolo è nato da un’esperienza reale del dottore. «Ero a Roma», ha ricordato, «di sera, per strada e dovendo di lì a poco svoltare dietro l’angolo di una casa, sono entrato in ansia. Il giorno dopo, rifacendo la stessa strada e sapendo cosa avrei trovato, l’ansia era scomparsa». È questo un esempio concreto di ansia positiva, un segnale di allerta di fronte a una situazione ignota, che ci spinge alla valutazione e, quindi, a un’azione concreta o psicologica. L’ansia, infatti, è un’emozione connaturata alla natura umana e sarebbe follia o pura illusione pensare di poterla eliminare», spiega Ciap- poni. «È un utile segnale psicofisico che ci spinge ad affrontare la vita di tutti i giorni e che ci può spronare a migliorare le nostre prestazioni». Il problema nasce quando l’ansia si fa patologica e compromette seriamente la qualità della vita, creando condizioni di menomazione psicologica o fisica. La buona compagna diventa cattiva, può somatizzarsi in malattie fisiche o turbe psicologiche, come le fobie, i disturbi ossessivo-compulsivi, il disturbo acuto da stress, e gli attacchi di panico, oggi così diffusi. «È difficile comprendere questo tipo di sofferenza psichica se non la si prova sulla propria pelle», dice lo psichiatra. «Perciò, se siete vicini a chi ne soffre, siate comprensivi e accoglienti. Chi ne è colpito, è perfettamente lucido e consapevole di quanto accade, ma non può far nulla, al momento, per controllare l’episodio. Per questo ha bisogno di conforto. Non servono e fanno male frasi come “Non preoccuparti, non è niente”, che negano la realtà di esperienze terribilmente dolorose. Servono un ascolto e una vicinanza attenti e non giudicanti. Anche se non è facile». Come l’ansia, anche la paura è un’emozione naturale che deriva dal- la percezione di un pericolo reale o supposto. Interessa ogni essere umano, è esperienza quotidiana, e in quanto reazione a un pericolo è positiva. La mostrano bene i gatti, quando si gonfiano e soffiano pronti a reagire. E quali sono nell’uomo alcune possibili reazioni negative, non utili, alla paura? Ciapponi ne indica tre: l’immobilità, che porta alla depressione; l’evitamento, che nasconde l’elemento problematico, la negazione, che non consente un efficace esame di realtà e rende vulnerabili. Che fare? Prima di ricorrere ai farmaci, ci sono delle regole del buon vivere fondamentali. Innanzitutto, accettare la realtà: «Abbiamo perso la capacità di convivere con i problemi», dice Ciapponi, «e abbiamo smarrito il senso della vita di tutti i giorni». Quindi, comprendere che ansia e paura nascono dentro di noi e vanno accolte e ascoltate nel loro manifestarsi. Non solo. «Abbiamo anche dimenticato la regola fondamentale di saper ascoltare noi stessi per mantenere il nostro equilibrio salutare, compensando le frustrazioni, che non mancano mai, con le gratificazioni». La bilancia delle esperienze, insomma, non può pendere solo dalla parte negativa, pena il cadere nell’infelicità. Coscienza e consapevolezza di chi siamo e di cosa ci accade, sono, dunque, le parole chiave per riaprire le porte sbarrate da ansia e paura. Capire cosa ci sta accadendo quando proviamo queste emozioni è indispensabile per riportare in una dimensione reale quel senso di sproporzione fra ciò che dobbiamo affrontare e le capacità che pensiamo di avere. Ancora, è molto importante recuperare la dimensione dell’interesse, del piacere, della passione. Nell’indispensabile relazione con gli altri ed esaminando la nostra vita. «Sono, infatti, convinto che ansia e panico siano una risposta di ribellione devastante alla costrizione che uno stile di vita inadeguato impone alla nostra natura - conclude lo psichiatra -. E in questo senso l’ansia è una energia vitale che cerca di uscire anche a costo di distruggere ogni cosa». MARIELLA GUALTERONI SONDRIO TEMPO DI BILANCI PER L’ASSOCIAZIONE «A DANCA DA VIDA» Duecento amici per i bambini e i ragazzi del Brasile are un futuro e un’occasione diversa di vita ai bambini di strada e delle favelas di São Mateus con lo studio e la formazione professionale è possibile. Lo stanno dimostrando l’associazione ”Sondrio-São Mateus: A dança da Vida” e i loro sostenitori, ma c’è ancora molto da fare: i volontari ricordano l’obiettivo di raggiungere i duecento sottoscrittori per il progetto “Ricostruire la vita”. Tutte le persone che hanno scelto di appendere nelle loro case il calendario “Educar D para vencer 2010” dell’associazione “SondrioSão Mateus: A dança da Vida” hanno contribuito a coprire i costi per un anno di undici borse di studio a sette ragazzi e quattro ragazze delle favelas di São Mateus sostenuti dall’associazione. Si tratta di giovani capaci, volenterosi e impegnati nel sociale cui è stata regalata l’opportunità di frequentare l’università o corsi di formazione professionale. La distribuzione dei calendari, stampati in 1.500 copie, nelle scuole elementari, medie e superiori, in incontri con gli studenti e vari momenti pubblici e occasioni informali ha fruttato 8.500 euro. “Siamo convinti che solo agendo alla radice si possano cambiare le condizioni di vita che generano miseria, emarginazione, violenza criminale e morte – spiegano i volontari – grazie a tutti coloro che, attraverso il calendario, sostengono insieme a noi gli studi di questi ragazzi” . Prosegue positivamente il progetto “Ricostruire la vita” per l’inclusione dei bambini di strada di São Mateus. I minori sono avvicinati A SONDRIO IL CONVEGNO NAZIONALE SU GIOVANI E PICCOLE COMUNITÀ LOCALI Venerdì 19 marzo, presso il Policampus di Sondrio (in via Tirano), si terrà il convegno nazionale del progetto GEdA Intraprendenze Giovanili. Il protagonismo dei giovani nelle piccole comunità come fattore di benessere personale e sviluppo locale. Il convegno è il risultato finale della ricerca effettuata dal Laboratorio Sociale del progetto GEdA, Giovani Energie di Attivazione, lavoro che si è occupato di metter a confronto le diverse ricerche sulla condizione giovanile svolte negli ultimi anni in valle da diversi soggetti, divenendo poi sintesi e divulgazione sistematica della conoscenza delle diverse ricerche al fine di facilitare progettazioni mirate, sia a livello di singola organizzazione che a livello di “rete locale” impegnata sulle politiche giovanili. In questa sede si discuterà con le istituzioni, e con giovani valtellinesi attivi, di cosa sia l’intraprendenza oggi nel territorio valtellinese, e attraverso un’ampia scelta di workshop tematici si avrà la possibilità di sperimentare nell’effettivo le diverse esperienze (territoriali ed extra territoriali) e possibilità di impegnarsi nel sociale, intraprendere nel lavoro, coltivare il dialogo, sviluppare la creatività, e crescere “sperimentando”. I lavori, dopo le registrazioni dei partecipanti, prenderanno avvio alle ore 9.30 con una prima tavola rotonda dedicata al dialogo con le istituzioni; a partire dalle ore 10.00 il sociologo Aldo Bonomi interverrà su “Essere giovani in piccole comunità e in aree montane: vantaggi e svantaggi”; alle ore 10.30, intervista a Piergiorgio Reggio, dell’Università Cattolica su “Giovani cittadinanze: per una pedagogia della responsabilità”; dopo la pausa, intorno alle ore 11.30 i lavori riprenderanno con due interventi sull’intraprendenza dei giovani under 30 e sulle opportunità per il protagonismo giovanile. Nel pomeriggio ci saranno i laboratori di approfondimento ricordati prima. Per iscrizioni e ulteriori informazioni telefonare allo 0342-213355. dagli operatori di un’èquipe specializzata (educatori, psicologi, assistenti sociali), vengono coinvolti in attività ludiche e successivamente avviati alla normale frequenza scolastica o, se necessario, indirizzati ad idonei percorsi socio-educativi. Nel 2009, da maggio a dicembre (mese in cui si conclude l’anno scolastico in Brasile) sono stati seguiti sessanta ragazzi, trenta dei quali risultano ora in grado di venire inseriti nei normali circuiti scolastici. Gli altri saranno ulteriormente accompagnati con inter- venti di appoggio sociopsico-pedagogico. Ci si prefigge di includere, entro la fine del 2010, centoventi tra bambini ed adolescenti. «I volontari dell’associazione “Sondrio-São Mateus” - scrivono - ringraziano tutte le persone che hanno in vario modo contribuito e ricordano l’obiettivo di raggiungere duecento sottoscrittori che versino 20 euro al mese, per dare un futuro ai bambini e alle bambine di strada di São Mateus, permettendo loro di studiare e apprendere una professione. Il costo del progetto “Ricostruire la vita” è di 20.000 euro all’anno». Sono stati attivati due conti correnti. I volontari ricordano inoltre a tutti i loro sostenitori che, essendo l’associazione diventata onlus dal 29 luglio 2009, chi ha versato un contributo a partire da quella data può dedurlo o detrarlo in sede di dichiarazione dei redditi. Per fornire i propri dati e per chiedere info sui conti è possibile mettersi in contatto con i responsabili dell’associazione telefonando allo 0342-515 409 o scrivendo a: adan [email protected]. SONDRIO: CON LA COLLEGIATA E LA BOTTEGA DELLA SOLIDARIETÀ SI È «SOLIDALI DUE VOLTE» La Bottega della Solidarietà di Sondrio, in collaborazione con la parrocchia della Collegiata, promuove una raccolta di generi alimentari da destinare alle famiglie della Città che stanno subendo, a volte in silenzio, i pesanti effetti economici e sociali della crisi. Donando un prodotto alimentare acquistato in Bottega, si potrà essere solidali due volte: con i produttori lontani del sud del mondo, al cui lavoro viene riconosciuto valore e dignità, e con le famiglie più vicine a noi. La raccolta sarà attiva fino a sabato 10 aprile 2010. La Bottega della Solidarietà contribuirà donando 1 prodotto aggiuntivo per ogni 10 prodotti donati. Per maggiori informazioni: La Bottega della solidarietà, via Piazzi 18 (telefono 0342-567310 – [email protected]). I FIORI DI UNIVALE PER AIUTARE I PAZIENTI ONCOLOGICI, EMOPATICI E LEUCEMICI Sabato 20 marzo dalle ore 8.00 alle ore 20.00 davanti all’ospedale di Sondrio e domenica 21 marzo dalle ore 8.00 alle ore 14.00 in corso Italia (angolo piazza Garibaldi) l’associazione Univale sarà in piazza con i suoi banchetti di viole e primule. Le offerte di chi acquisterà i vasetti di fiori contribuiranno a portare avanti i progetti della onlus per il benessere dei pazienti oncologici, leucemici ed emopatici della nostra provincia, per migliorarne la qualità della vita e assisterli. L’associazione eroga contributi alle famiglie di pazienti in età pediatrica che devono recarsi in centri specializzati fuori provincia. Univale offre inoltre sostegno al reparto di Oncologia Medica dell’ospedale di Sondrio e si occupa di assistenza psicologica e logistica ai malati e alle loro famiglie. Info: www.u nivale.it; mail [email protected]. CRONACA Sondrio&provincia IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 P A G I N A 33 SONDRIO DUE PROGETTI DI SENSIBILIZZAZIONE E REINSERIMENTO Dopo il carcere... guardare al futuro N elle carceri italiane nel 2000 sono avvenuti 61 suicidi su un totale di 165 decessi; nel 2001 i morti suicidi sono stati 69 su un totale di 177; al 27 dicembre 2009, su 174 morti, 72 sono ascrivibili a suicidio (nel frattempo, dall’inizio del nuovo anno se ne sono suicidati già altri 13, mentre 31 è il totale dei “morti di carcere”). Nel complesso, in un decennio, nelle carceri del nostro paese sono avvenuti 574 suicidi e 1.594 decessi per malattia, overdose, o altre cause da accertare. Domanda: in Italia, dove non esiste la condanna a morte, esiste forse il carcere a morte? Né possiamo affermare che la cosa non ci riguarda, perché uno di questi casi è accaduto nel carcere di Sondrio, dove un detenuto è deceduto per suicidio il 26 novembre 2009. Non è un mistero per chi abbia un minimo di buo- na volontà per informarsi che anche nella pur piccola casa circondariale del nostro capoluogo si soffra dello stesso grave problema del sovraffollamento di tutte le carceri italiane (in media a Sondrio sono ospitati una quarantina di detenuti - ma si è arrivati ad averne addirittura 64! -, mentre il numero massimo non dovrebbe superare i 27). Con le stesse conseguenze, addirittura accentuate in certi casi proprio dalle piccole dimensioni: il personale, ridotto, è sottoposto a turni ancora più pesanti, perciò su molte delle attività previste per legge si deve soprassedere. In queste condizioni come può essere rieducativa la pena inflitta?, come si può garantire dignità ai detenuti e aiutarli a risocializzare? Di cambiare qualcosa per umanizzare la detenzione, per renderla un periodo di rieducazione e per facilita- PROGETTO EUROPEO PER LE COMUNITÀ RURALI: TIRANO COINVOLTA SULL’ENERGIA RINNOVABILE Dal 10 al 12 marzo si incontrano a Tirano le comunità pilota del progetto Rurener (Network of small RURal communities for ENERgeticneutrality) per lo sviluppo di una rete tra le piccole comunità rurali che si prefiggono di diventare energeticamente autosufficienti. Gli scopi del meeting tiranese sono scambio di esperienze, incontro con i rappresentanti dell’UE e con esperti, allo scopo di promuovere il network e fornire alle comunità rurali tutti le informazioni e gli strumenti necessari al fine di raggiungere l’efficienza energetica. Rurener è costituito da un consorzio di dodici partners provenienti da Francia, Germania, Italia, Spagna, Grecia, Romania, Ungheria e Regno Unito, do-dici villaggi e piccole comunità dislocate in aree rurali che, promuovendo la produzione ed utilizzo di energia da fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, intendono dare impulso ad uno sviluppo locale sostenibile. Irealp - Istituto di Ricerca per l’Ecologia e l’Economia applicate alle Aree Alpine - ha scelto di coinvolgere, come area pilota italiana, il Comune di Tirano, focalizzando la propria attenzione sulla produzione di energia rinnovabile da biomasse come incentivo allo sviluppo economico locale (in particolar modo della filiera bosco-legno). DALLA VALMALENCO A VERONA PER PARLARE DELLE PIETRE ORNAMENTALI re il dopo, cioè per rendere possibile il reinserimento sociale e lavorativo del rapporto tra la comunità e gli ex detenuti si occupano oggi a GLI APPUNTAMENTI DI UNITRE A SONDRIO E TIRANO La terza settimana di Unitre di Sondrio si apre lunedì 15, quando Ettore Napoli, primo docente di Storia della Musica presso il Conservatorio di Milano, cercherà di rispondere alla domanda L’opera Lulù di Alban Berg al Teatro alla Scala: Lulù (1937) come il Don Giovanni di Mozart (1787)?; mercoledì 17, Dario Bonacorsi, presidente di Indena Spa, e Paolo Morazzoni, direttore della ricerca scientifica presso la stessa società, con proiezioni in power-point spiegheranno i Principi attivi di origine botanica destinati alla salute: il settore degli integratori alimentari; venerdì 19, il sociologo Aldo Bonomi e la scrittrice Paola Carbone terranno una tavola rotonda aperta al pubblico sul tema L’infelicità desiderante dei giovani e l’infelicità senza desideri degli anziani; domenica 21, con prenotazione ad esaurimento posti, i soci potranno partecipare alla visita guidata della basilica di S. Vincenzo e del battistero di S. Giovanni in Galliano (Cantù) e della mostra di Palazzo Reale a Milano su Goya e il mondo moderno; lunedì 22, Chiara Sciolis Garbellini, docente di filosofia e psicologia, terrà una lezione su L’etica della cura. Tutti gli incontri si terranno presso la sede di Unitre in via Cesare Battisti 29 a partire dalle ore 15.30. Questi gli appuntamenti di Unitre di Tirano nello stesso periodo: martedì 16, Ferdinando Bondiolotti e Roberto Corona presenteranno A2A e i suoi impianti produttivi; nei giorni di giovedì 18 e 25 marzo, Franco Clementi guiderà l’ascolto de Il franco cacciatore di Carl Maria von Weber; martedì 23, l’ingegnere Dino Mazza tratterà di poesia, parlando sul tema Scrivere: dialogo su un percorso di speranza. Tutti gli incontri avranno luogo presso la sala del Credito Valtellinese in piazza Marinoni a partire dalle ore 15.00 COMUNITÀ, BENESSERE E SALUTE MENTALE: UN PERCORSO DI FORMAZIONE A TIRANO La Stiva di Navicella, l’Associazione Pro Salute Mentale “Navicella” e il Centro di Servizi per il Volontariato Lavops promuovono a Tirano - ma l’iniziativa è rivolta a tutto il mandamento - un percorso di formazione, informazione e sensibilizzazione sul tema “Comunità, Benessere e Salute Mentale”, allo scopo di creare Gruppi zonali di Volontari, che affianchino le persone con disagio psichico e le loro famiglie e siano animatori e promotori di salute mentale nelle comunità del loro contesto territoriale. In relazione al bisogno di incrementare il numero dei volontari attivi per il 2010, Navicella ha rilevato per il contesto di Tirano la necessità di un’azione riorganizzativa e di rivitalizzazione del Gruppo Zonale nei modi e nelle forme richieste dalle caratteristiche del contesto specifico identificate dal Gruppo di Tirano e in base alle valutazioni espresse dai partecipanti al percorso in Bassa Valle. I risultati che si vogliono perseguire sono la sensibilizzazione della popolazione al volontariato per la salute mentale, una buona adesione allo specifico percorso formativo, l’adesione al volontariato attivo di un buon numero di aspiranti volontari e l’accoglienza in associazione e la soddisfazione personale dei neo-volontari con la loro attivazione per iniziative/ esperienze associative in zona. L’intero percorso di cinque incontri sarà preceduto da una serata l’apertura, di cui sarà relatore lo psichiatra Edoardo Re, presidente di “Contatto”, onlus per la promozione delle Reti Sociali Naturali con sede presso l’Ospedale Niguarda di Milano, sul tema “Le risorse spontanee della comunità: come riconoscerle e attivarle?” in programma venerdì 12 marzo alle 20.30 presso la sala del Credito Valtellinese in piazza Marinoni a Tirano. Il percorso di formazione si terrà invece presso la Casa dell’Arte in via Lungo Adda Ortigara 10, dove il primo incontro avrà luogo venerdì 19, durerà dalle ore 20.30 alle ore 22.30, in cui i partecipanti saranno accolti e sarà loro presentato il corso. Il secondo incontro si terrà venerdì 26 e metterà a tema La comunità di fronte al disagio psichico – Interrogativi e domande in libertà a chi cura per professione. Interverrà Mario Ballantini, direttore dell’Unità Operativa di Psichiatria presso l’Ospedale di Sondrio. I restanti incontri si terranno tra aprile e gli inizi di maggio. ANGELO REPI Sondrio in rappresentanza delle istituzioni il Comune con l’assessore alle politiche sociali Carlo Ruina in rete con le associazioni di volontariato Quarto di Luna, Afaat, Il Richiamo del Jobel, il consorzio Sol. Co. e la cooperativa Ippogrifo tramite il progetto Il filo di Arianna, finanziato su Bando del Volontariato 2008 dal Centro di Servizi per il Volontariato della Lombardia Lavops, dal Comitato di Gestione del Fondo speciale per il Volontariato in Lombardia e dalla Fondazione Cariplo. «Il progetto - ha spiegato Francesco Racchetti de Il Richiamo del Jobel - è nato con l’intento di dare senso al tempo vissuto in carcere». A ben guardare, però, la perdita di senso della vita - fattore decisivo nella scelta del suicidio - non riguarda solo chi sta in carcere, ma tutta la società. Succede semplicemente che in carcere cadono tutte le barriere che ci siamo costruiti e il nostro io ci appare in tutta la sua disperante nullità. Anche se di questo aspetto non si è parlato, sarebbe bene tenerlo presente quando si affrontano “le problematiche delle persone carcerate e delle loro famiglie in un’ottica di sussidiarietà e coesione sociale, cercando di coinvolgere attivamente la comunità locale in interventi che consentano di superare la frattura carcere e società e di dare una risposta ad alcuni dei bisogni più urgenti della popolazione carceraria”. Tra questi, per i detenuti sono stati individuati l’ottenimento delle misure alternative alla detenzione e il conseguente reinserimento sul territorio a fine pena, la necessità di fornire stimoli e oppor- Due aziende del Consorzio estrattori pietre ornamentali della provincia di Sondrio erano presenti alla fiera Progetto Fuoco di Verona (Mostra internazionale degli impianti e delle attrezzature per la produzione di calore ed energia dalla combustione di legna), tenutasi la scorsa settimana. Roberto Cabello e il presidente del Consorzio Pietro Cabello hanno partecipato all’evento per rappresentare il prodotto lapideo valtellinese all’interno di un contesto particolarmente importante. L’occasione di Verona, per il presidente Cabello, è stata propizia anche per porre l’attenzione sulla difficile situazione del settore lapideo che risente del forte rallentamento economico mondiale. «Fondamentale per noi - ha infatti dichiarato il presidente Pietro Cabello - risulta essere la presenza a fiere non di specifico settore, diversificare la produzione presentando i nostri prodotti non solo nei mercati strettamente legati all’edilizia ma, come in questo caso, proponendoli quali ottimi rivestimenti per stufe a legna e pellet. Voglio evidenziare che questa diversificazione si è resa necessaria anche a causa della recente crisi economica che ha profondamente colpito il settore edile di tutta Europa e, come logica ed immediata conseguenza, anche il settore lapideo che ad esso è strettamente legato». Non solo. «Gli importanti cali dei fatturati e il non trascurabile problema del difficile recupero dei crediti maturati presso i clienti - sempre Cabello - rende la situazione non rosea. Le prospettive che si presentano per l’anno 2010 non sono certo allettanti, per ora stiamo terminando cantieri commissionati nei mesi precedenti. Si spera nei cantieri dell’Expo 2015 che potrebbero diventare un trampolino dei nostri materiali verso il mercato internazionale». tunità per impiegare positivamente il tempo della carcerazione, senza peraltro trascurare i rapporti col mondo esterno, garantendo un supporto psicologico ed uno concreto per risolvere i problemi materiali nel momento del reinserimento (lavoro, abitazione, ecc.). Parallelamente, si cercherà di attuare un sostegno e un accompagnamento delle famiglie sia in un primo momento, perché accettino e rielaborino la carcerazione del loro congiunto, sia più tardi nella fase del reinserimento familiare. Inoltre, la cooperativa sociale Ippogrifo ha presentato il progetto Training di cittadinanza attiva indoor e outdoor, di cui è ente promotore e attuatore, mentre il consorzio Sol. Co. ne è l’ente capofila. Si tratta di un intervento innovativo per il nostro territorio che, iniziando quando il detenuto è ancora rinchiuso dentro le mura carcerarie, lo accompagnerà poi all’esterno, cercando di rompere il circolo vizioso per cui la persona torna a delinquere. Infine, un’ultima iniziativa meritoria, anche se prima in ordine di attuazione, è stato l’incontro pubblico promosso dal Centro di Documentazione Rigoberta Menchù, in collaborazione con l’Agenzia per la Pace, Arci Sondrio, la Caritas diocesana della provincia di Sondrio, La Bottega della Solidarietà, Quarto di Luna, il progetto “Il filo di Arianna”, Il richiamo del Jobèl e il CSV L.A. Vo.P.S. col patrocinio del Comune di Sondrio. Mercoledì di questa settimana, infatti, presso la sala Vitali è stato presentato il libro di Lucia Castellano (attuale direttrice del penitenziario di Bollate) e Donatella Stasio (giornalista de Il Sole24Ore), Diritti e castighi. Storie di umanità cancellata in carcere, edito nella collana Infrarossi de “Il Saggiatore” e di cui si riferirà su queste pagine. PIERANGELO MELGARA P A G I N A 34 MASSMEDIA IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 UNA PROPOSTA PER PARTECIPARE ALL’INCONTRO CON IL PAPA DEL 24 APRILE 2010 A ROMA PER ESSERE “TESTIMONI DIGITALI” L a Diocesi di Como guarda con attesa al Convegno Nazionale “Testimoni Digitali” in programma a Roma dal 22 al 24 aprile 2010. Il convegno, organizzato dalla Cei a otto anni da “Parabole Mediatiche”, vuole essere un modo per contribuire attivamente alla sfida che la Chiesa ha deciso di affrontare: aiutare tutti a non rimanere semplici consumatori, ma testimoni della fede cristiana anche in questa nuova cultura digitale. Un appuntamento irrinunciabile per chi offre il suo servizio nell’ambito della comunicazione: chi lavora per gli strumenti diocesani, chi fa vivere i giornali della comunità, i siti internet parrocchiali, le sale della comunità, le filodrammatiche, le “Buone Stampa” parrocchiali. Ci saranno anche tutti coloro che – da cristiani - fruttuosamente coltivano il “talento” della comunicazione nell’ambito della propria professione: giornalisti, pubblicitari, insegnanti, catechisti. E’ per quanto che la Conferenza Episcopale Italiana, organizzatrice delle manifestazione, vuole permettere al maggior numero di persone di partecipare, se non all’intero convegno, almeno alla giornata principale dei lavori, sabato 24 aprile, che culminerà IL PROGRAMMA Il programma prevede la partenza da Milano nella serata del 23 aprile e il ritorno a Milano per la tarda serata del 24 aprile. La quota di 10 euro comprende il viaggio e la guida per San Pietro. I lavori si apriranno alle 9.30 con l’intervento “Vino nuovo in otri nuovi” di mons. Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio Nazionale Comunicazioni Sociali della Cei. A seguire vi sarà una tavola rotonda con Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana e Radio Vaticana, Lorenza Lei, vicedirettore generale della Rai e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. Ore 12.00 udienza dal Santo Padre, preceduta dal saluto del caridinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcolape Italiana. L’organizzazione metta a disposizione anche altre possibilità per permettere di unire alla partecipazione al convegno un breve soggiorno a Roma. Per informazioni è possibile consultare il sito internet www.duomoviaggi.it nell’aula Paolo VI in Vaticano con l’udienza da Benedetto XVI. Per farlo l’arcidiocesi di Milano, a nome dell’intera Chiesa lombarda ha organizzato dei pullman che partiranno da Milano la sera del 23 marzo per essere a Roma per il convegno e l’incontro con il Papa. Il tutto a un costo simbolico di 10 euro. “Il continente digitale – ricorda Benedetto XVI – costituisce un enorme potenziale di connessione, di comunicazione e di comprensione tra individui e comunità, nonché un’opportunità di cooperazione tra popoli di diversi contesti geografici e culturali. Otto anni dopo “Parabole mediatiche”, la Chiesa italiana convoca ancora gli animatori della comunicazione per continuare ad abitare un territorio, il cui confine non è tecnologico ma umano: ha i volti delle persone, delle famiglie e delle comunità. Nelle nostre comunità cristiane le persone attive nella comunicazione devono essere non solo protagoniste per “fare” ma anzitutto sentinelle pronte – prima degli altri – a cogliere e a comprendere i mutamenti ope- LA NUOVA SFIDA DELLA FISC IN UN CONVEGNO A PIACENZA APRIRSI ALL’EUROPA SULLA VIA DI COLOMBANO S arà dedicato all’Europa il convegno nazionale che la Fisc (Federazione che raggruppa 186 testate cattoliche locali per un milione di copie settimanali) organizza a Piacenza dal 18 al 20 marzo. L’appuntamento si tiene nella città emiliana per celebrare i 100 anni del settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio, “Il Nuovo Giornale”. A fare da filo conduttore sarà il tema “Fare l’Europa. Le radici e il futuro”. “Questa scelta - spiega don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc – si ispira a san Colombano, il missionario irlandese che è sepolto a Bobbio”. Alla vigilia dell’appuntamento abbiamo rivolto alcune domande a don Zucchelli. I giornali cattolici legati al territorio riflettono sull’Europa: perché questa scelta? “La scelta del tema dell’Europa è stata ispirata da san Colombano, il missionario irlandese che Benedetto XVI ha definito ‘santo europeo’ e che chiuse la sua vita, nel 615, a Bobbio (diocesi oggi unita a Piacenza) dove è conservato il suo corpo. San Colombano scrisse che gli europei devono essere un unico popolo, un ‘corpo solo’, unito da radici cristiane in cui le barriere etniche e culturali vanno superate. Frase ancora oggi di grande attualità. Nel convegno di Piacenza la mattinata di sabato 20 marzo sarà dedicata proprio a san Colombano. Da alcuni anni, inoltre, la Fisc si sta aprendo all’Europa: ha aggregato i periodici delle Missioni cattoliche italiane in Europa; sta collaborando con i vescovi albanesi per la nascita di una settimanale cattoli- co albanese; ha aperto un fronte in Slovacchia promuovendo la fondazione di un settimanale nella diocesi di Zilina. Il tutto confortati dall’invito del presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, a collaborare con le Chiese dell’Est. Ma è soprattutto il Sir, che ha aperto, ormai da un decennio, uno ‘spazio-Europa’, intessendo collaborazioni con tutte le Conferenze episcopali del Vecchio Continente e offrendo ai vescovi europei un servizio straordinario”. Crede che i cattolici siano sufficientemente consapevoli dell’urgenza di conoscere meglio la realtà europea per poter contribuire alla sua crescita? “Penso di no. L’idea dell’Europa non è ancora entrata nell’opinione pubblica italiana. E neanche nell’opinione dei cattolici. Per questo il nostro compito di informatori – che in questo caso è anche di educatori – è molto importante”. In che modo risvegliare la “passione” per l’Europa, superando l’euroscetticismo? “Innanzitutto l’Europa unita ha le sue responsabilità in merito. Le difficoltà per una politica comune, il fallimento della Costituzione bocciata da alcuni Stati, la scarsa propensione alla sussidiarietà, creano sfiducia nei cittadini. I nostri giornali, da parte loro, dovrebbero riservare spazi costanti all’informazione europea. Non è difficile: basta che attingano da SirEuropa che oltre al servizio quotidiano dedica due numeri settimanali di approfondimento. Inoltre, in quanto giornali d’ispirazione cristiana, do- vrebbero informare e riflettere sulle tematiche delle comuni radici cristiane dei popoli d’Europa, tematiche totalmente assenti negli altri media”. Come giudica l’informazione sull’Europa? “Nell’informazione non c’è ancora una coscienza che l’Unione è un’unica grande famiglia. Se esistono pagine dedicate all’Italia (‘Interni’), dovrebbe esserci almeno una pagina sempre dedicata all’Europa. E invece queste informazioni le troviamo, quando le troviamo, ancora nelle pagine intitolate ‘Esteri’: ma l’Unione europea non è per noi ‘estero’. Inoltre il tema dell’Ue è spesso trattato solo dal punto di vista dei risvolti e interessi nazionali”. Quale può essere il contributo delle testate Fisc nel “fare l’Europa”? “Può essere a vari livelli. Innanzitutto, aprendo le pagine dei giornali all’informazione europea. I nostri periodici non devono chiudersi nel locale: il respiro europeo non può mancare. Un secondo livello è quello di lavorare con i colleghi europei per rafforzare la stampa cattolica nell’intero Continente. Ecco le iniziative di cui ho parlato prima. Sarà poi nostro impegno, come già accade a SirEuropa, accogliere nelle redazioni giovani dei Paesi dell’Est per ‘stage’ di formazione giornalistica. Infine è necessario che promuoviamo i valori cristiani che stanno a fondamento della nostra civiltà, per realizzare un’Europa secondo il sogno di san Colombano”. a cura di VINCENZO CORRADO rati dalle nuove tecnologie nei modelli di comunicazione e nei rapporti umani”. Testimoni digitali è l’occasione per sostenere questa sfida: alcuni riusciranno ad essere a Roma per l’intero Convegno. Tutti però dobbiamo sentirci interpellati per partecipare alla giornata principale dei lavori che culminerà con l’incontro Benedetto XVI. Per motivi organizzativi le iscrizioni verranno prese direttamente per tutta la Lombardia dall’arcidiocesi di Milano. Iscrizioni presso Duomo Viaggi: tel. 02.72599370, via Baracchini 9, Milano. Da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 18. La scadenza è fissata per il 29 marzo. Per informazioni sul convegno: www.testimonidigitali.it. Tele IL comando Domenica 14 Le frontiere dello Spirito, C5,8,50. Riflessioni sull’anno sacerdotale. A sua immagine, Rai1, 10,30. Tora, Tora, Tora, R4, 16,00 Film sulla 2° guerra mondiale. Per un pugno di libri, Rai3, 18,00. Gioco sui libri tra scuole. Un tipo imprevedibile, It1, 19,35. Film commedia. Rent, Iris, 21,05. Film musicale, la Boheme in versione rock. La mia casa è piena di specchi, Rai1, 21,30. Miniserie sulla vita di Sofia Loren la quale nel film interpreta il ruolo della madre . Che tempo che fa, Rai3, 20,10. NCIS/ Castle, Rai2, 21,00. Telefilm. Report, Rai3, 21,30. Ritorna M. Gabanelli con le sue inchieste sempre ben documentate. Speciale Tg1, Rai1, 23,25. Lunedì 15 La mia casa è piena di specchi, Rai1, 21,10. Ultima parte. Segue alle 23,25 La ciociara, capolavoro di De sica con S. Loren. Cold case/Senza traccia/ Criminal minds, Rai2, 21,05.Tre serie di ottimo livello. L’infedele, La7, 21,10. Attualità con G. Lerner. El Alamein, Iris, 21,05. Film di guerra. I cannibali, Iris, 23,05. Film introvabile di L. Cavani sui cambiamenti degli anni ‘70. Martedì 16 Cartoline dall’inferno, La7, 14,05. Ottimo film con M. Streep e S.Mac Laine. Basato sulla biografia di Carrie Fisher. Capri 3, Rai1, 21,10. Fiction. La grande storia, Rai3, 21.10. Giovinezza, dalla culla al moschetto. Zelig, C5, 21,10. Varietà. Dr. House, It1, 21,10. Telefilm. La guerra di Charlie Wilson, R4, 21,10 Film di guerra di Miche Nichols. La gaia scienza, La7,21,10. Doc. Mercoledì 17 La ricer- ca della felicità, C5, 21,10. Esordio Hollywoodiano di G. Muccino con W. Smith. Il c o m m i s s a r i o Montalbano, Rai3, 21,05. LA pazienza del ragno. Fiction. Monster’s balll’ombra della vita, Rai4, 21,05. Ottimo film ben interpretato per adulti. Tetris, La 7, 21,10. Attualità. Le iene show, It1, 21,10. Programma pungente che fa le pulci ai grandi. Il socio, Rai4, 23,10. Thriller con T. Cruise. Giovedì 18 50° premio della Regia televisiva, Rai1,21,10, Con Carlo Conti. The sentinel, Rai2, 21,05. Thriller. Banana Joe, R4, 21,10. Film d’avventura con B. Spencer. Medium, Rai3, 21,10. Telefilm polizieschi e paranormali. Ray, R4, 23,20. Ottimo film biografico sul grande Ray Charles. Venerdì 19 L’ispettore Coliandro, Rai2, 21,05. Polizieschi. Mi manda Raitre, 21,10. Attualità. Orgoglio e pregiudizio, R4, 21,10. Ottimo adattamento cinematografico del romanzo di J. Austen con K. Knightley. BarbareschiSciock, La7, 21,10. Attualità spettacolo con Barbareschi. CSI, It1, 21,10. Poliziesco. Matrix, C5, 23,30. Attualità con A. Vinci. Tv7, Rai1, 23,20. Attualità. Sabato 20 Sulla via di Damasco, Rai2, 10,30. Rubrica religiosa. A sua immagine, Rai, 17,10. Bee movie, It1, 21,10 film d’animazione. Senza traccia, Rai2, 21,05. Ballando con le stelle, Rai1, 21,30. Spettacolo. Ulisse, Rai3, 21,30. Sciami. L’ispettore Barnaby, La7, 21,30. poliziesco inglese. Bones, R4, 21,30. Polizieschi con ironia e leggerezza. Tg2 Dossier, Rai2, 23,35. il settimanale il settimanale a cura di TIZIANO RAFFAINI P A G I N A 35 LETTEREeCONTRIBUTI IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010 DELLA DIOCESI DI COMO il settimanale PAROLE, PAROLE, PAROLE (58) Talento Direttore responsabile: AGOSTINO CLERICI In antico era una unità di misura di peso. In Grecia ed a Roma era pure unità di peso,ma anche monetaria. Il talento romano equivaleva a 100 libbre di oro, circa la metà del peso di una persona, cioè 33 kg. Oggi una tale massa di oro varrebbe oltre 600 mila euro, un miliardo e duecento milioni di vecchie lire italiane, circa. In senso traslato il “talento” di una persona indica le qualità di intelligenza e di abilità di cui è dotato dalla natura.Celeberrima è la “ parabola dei talenti” narrata dai Vangeli in due versioni: Matteo scrive, appunto, di talenti. Luca, invece, di “mine”, altra unità di peso e monetaria di antica origine mesopotamica. Matteo scrive di tre servi, ai quali il padrone consegna ad uno 5 talenti, al secondo due ed al terzo uno. Il terzo, a differenza dei primi due, non ha trafficato l’unico talento e non lo ha fatto fruttare.Il padrone lo rimprovera e gli toglie il talento e lo da al primo. “A chi ha sarà dato. A chi non ha sarà tolto anche quello che ha”. A qualcuno questa parabola sembra poco“cristiana”. Forse perché valutata sulla base di un cristianesimo annacquato, svilito, ridotto ad un egualitarismo ideologico, che cancella ogni differenza naturale e di merito fra le persone. Differenze che, coniugate con la Carità, generano la solidarietà sociale, oltre che diverse misure di santità nella vita eterna. In particolare disturba il fatto che sia il terzo, il meno dotato, cui è stato dato un solo talento, anziché due o cinque, a farsi rimproverare. Se la scelta di Gesù non è solo un “genere letterario” (come sostiene qualche biblista, forse per trarsi d’impaccio) ma una scelta intenzionale, per insegnare una verità spirituale, credo che significhi questo: nessuno può sentirsi esonerato dal trafficare i doni che ha ricevuto o che gli rimangono, per quanto scarsi siano. Anche un disabile, un infermo, uno ridotto in fin di vita, può, a suo modo, far fruttare quel poco che ha. E non è detto che il “premio” sia proporzionale ai talenti ricevuti ed ai frutti conseguiti, come insegna un’altra parabola, quella dei servi che hanno ricevuto la stessa mercede per diverso lavoro prestato. Del resto, non è stata la “pietra scartata dai costruttori” perché valutata di nullo valore, ad essere fatta “pietra d’angolo”, la più importante in un edificio? ATTILIO SANGIANI Editrice de Il Settimanale della Diocesi Coop.r .l. Coop.r.l. • Sede (direzione, redazione e amministrazione): V.le Cesare Battisti,8 - 22100 Como. T ELEFONO 031-26.35.33 FAX REDAZIONE 031-30.00.33 FAX SEGRETERIA 031-31.09.325 E-MAIL: [email protected] conto corrente postale n. 20059226 intestato a a: Il Settimanale della Diocesi di Como • Redazione di Sondrio: Via Gianoli, 18 - 23100 Sondrio. TELEFONO E FAX: 0342-21.00.43 E.MAIL: [email protected] Stampa: A. G. Bellavite S.r .l. - Missaglia (Lc) S.r.l. Registrazione TTribunale ribunale di Como numero 24/76 del 23.12.1976 Pubblicità: La Pr ovincia Essepiemme Pubblicità Via Pasquale Paoli, 21 Provincia 22100 Como - telefono: 031-58.22.11 fax: 031-52.64.50 tariffe: euro 31 a modulo commerciale Prezzo abbonamenti 2010: Annuale euro 50 Europeo ed extraeuropeo euro 50 più spese postali La testata Il settimanale della diocesi di Como fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250. Questo giornale è associato alla FISC (Federazione Italiana USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) Settimanali Cattolici) e all’USPI APPELLO A FAVORE DELLA TERRA SANTA A nome del Santo Padre, che ha affidato alla Congregazione per le Chiese Orientali il compito di tenere vivo l’interesse per quella Terra benedetta, “esorto tutti a confermare la solidarietà finora mostrata. I cristiani d’Oriente portano, infatti, una responsabilità che spetta alla Chiesa universale, quella cioè di custodire le ‘origini cristiane’, i luoghi e le persone che ne sono il segno, perché quelle origini siano sempre il riferimento della missione cristiana, la misura del futuro ecclesiale e la sua sicurezza. Essi meritano, pertanto, l’appoggio di tutta la Chiesa.” E’ l’appello lanciato dal Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il card. Leonardo Sandri, contenuto nella lettera che ha inviato ai Pastori della Chiesa Universale affinché sostengano la Terra Santa in questo periodo di preparazione della Pasqua. INFORMATIVA PER GLI ABBONATI La società Editrice de Il Settimanale della Diocesi di Como, titolare del trattamento, tratta i dati, liberamente conferiti per ricevere il ns. periodico in abbonamento, in ottemperanza al D.Lgs. 196/2003. 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