DELLA
ANNO XXXV
13 MARZO 2010
E 1,20
10
DIOCESI
COMO
PERIODICO SETTIMANALE - POSTE ITALIANE S.P.A.
SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV.
IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB COMO
COMO
DISABILITÀ: UNA
RETE
COMASCA
Cari amici, questa è la
vera
I
l volontariato è un patrimonio. Questa espressione è
stata adoperata da Benedetto XVI nel discorso rivolto ai volontari della Protezione Civile ricevuti nell’aula
Paolo VI sabato 6 marzo. Un patrimonio: questa parola ha solo
un significato morale oppure
anche economico. Quello del
Papa è stato solo un apprezzamento etico per la solidarietà
espressa dal volontariato, oppure contiene, seppure non esplicitamente, una indicazione di
carattere economico?
Il Papa si rivolgeva in quella
occasione a quanti si sono prodigati a seguito del terremoto
in Abruzzo. C’era stata una discussione sulla natura e le funzioni della nostra Protezione
Civile. Il Governo aveva elaborato un progetto di trasformazione in società per azioni dell’organismo che veglia sulle calamità naturali che si possono
abbattere sulla nostra società
e che interviene nei momenti di
necessità. Poi il progetto su questo punto è rientrato e la Protezione Civile rimane com’è,
una struttura che dipende dalla presidenza del Consiglio e
che si avvale di una rete locale
e nazionale di organismi molti
dei quali istituzionali altri, appunto, di volontariato. “Ci è invidiata in tutto il mondo” si sentiva dire quando circolavano le
polemiche sul decreto di modifica. Ed è vero. Il modello italiano
della Protezione Civile è, come
dire, molto adatto alle nostre tradizioni legate ad una forte solidarietà dal basso, che vede mobilitati gli alpini assieme a mille associazioni che desiderano
solo impegnarsi per il bene di chi
è sotto le macerie o ha perso la
casa e sta in una tenda. È un
modello misto istituzionale-volontario: il coordinamento istituzionale permette la razionalità
degli interventi, la mobilitazione volontaria immette l’anima,
senza di cui non c’è vero aiuto.
Il Papa ha proprio detto questo: l’amore non si può delegare, né al mercato né allo Stato.
C’è qualcosa che si fa per dovere, come per esempio pagare le
tasse o parcheggiare l’auto non
in divieto di sosta; c’è qualcosa
che si fa per avere qualcosa d’altro come quando si compera
qualcosa al mercato; c’è, infine,
qualcosa che si fa non per dovere né per avere ma per amore, ossia gratuitamente.
DI
ragione di speranza dell’umanità:
n servizio costituito
da poche settimane
la storia ha un senso, perché
è territorio.
sul nostro
Finalmente
un passo
“abitata” dalla Sapienza dicheDio.
va nella direzione
di riassumere
voce
E tuttavia, il disegno divino
nonin un’unica
si
richieste, rivendicazioni, bisocompie automaticamente,
perché
gni espressi
dal mondo dei diversamente abili.
è un progetto d’amore, e l’amore
A PAGINA 14
genera liber
tà e chiede liber
tà.
libertà
libertà.
Il Regno di Dio viene COMO
cer
tamente,
certamente,
TASSE:storia
PAGARE TUTTI
anzi, è già presente nella
PAGARE MENO
e, grazie alla venuta PER
di Cristo,
A PAGINA 15
ha già vinto la forza negativa del
COMO
maligno. Ma ogni uomo
e donna
ASSOCIAZIONISMO
è responsabile di accoglierlo
FAMILIARE:
PERCHÈ?
nella pr
opria vita, gior
no per
propria
giorno
Un percorso promosso
dal Forum Comasco
gior
no. Per
ciò, anche il 2010
giorno.
Perciò,
delle Associazioni Fasarà più o meno “buono” nella
miliari con un obbiettivo preciso: promuovere
misura in cui ciascuno, secondo
la creazione di nuove
realtà e valorizzare
le proprie responsabilità, saprà
quelle già operanti sul
collaborare con la grazia territorio.
di Dio.
A PAGINA 16
U
(Benedetto XVI, Angelus, 3 gennaio 2010)
Il valore
della gratuità
A PAGINA 11
QUARESIMA
MISSIONARIA
VOCE DEL VERBO:
EDUCARE
A PAGINA 12
A PAGINA 18
SCUOLE
CATTOLICHE
ISTITUTO
S. GIOVANNA
ANTIDA
A PAGINA 20
ALTO LAGO
BELLEZZA
E PREVENZIONE
A PAGINA 25
STEFANO FONTANA
LA
PEREGRINATIO
DI SANTA
TERESINA
LA SANTA DI LISIEUX
PELLEGRINA NELLA
NOSTRA DIOCESI
13-14 MARZO
GIORNATA
NAZIONALE
UNITALSI
VISITA
PASTORALE
SOLBIATE,
CAGNO
E CONCAGNO
ALLE PAGINE 8,9,10
PRIMO PIANO
«QUER
PASTICCIACCIO
BRUTTO»
Un approfondimento
sulla vicenda delle presentazioni delle liste a
Milano e a Roma.
A PAGINA 3
SONDRIO
LA SALUTE
AL FEMMINILE
In occasione della festa
della donna l’Asl della
provincia di Sondrio ha
promosso un pomeriggio
di confronto per illustrare i punti salienti del
benessere «in rosa».
A PAGINA 28
MORBEGNO
UNA LETTURA
ATTUALE DELLA
CARITAS IN VERITATE
A PAGINA 31
SONDRIO
DOPO IL CARCERE:
PROGETTI PER
IL REINSERIMENTO
SOCIALE
A PAGINA 33
BRENTA
DA MONSIGNOR
RICCARDO EZZATI
IL RACCONTO DEL
TERREMOTO IN CILE
A PAGINA 27
LIBRETTO PER
LA BENEDIZIONE
DELLE FAMIGLIE
Benedizione
delle famiglie 2010
Costruisci, o Dio,
la nostra
casa!
1
Prenotazioni:
031-263533
P A G I N A
2
RIFLESSIONI
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
REPERTORIO LITURGICO SU «ARMONIA DI VOCI»
NOVITÀ IN LIBRERIA
CANTI PER LA QUARESIMA
RACCONTI PER RAGAZZI
L
a nuova annata della rivista della Elledici Armonia di voci si apre nel
segno di un restyling grafico, della proposta di nuovi contenuti anche su Internet e
della collaborazione con l’Ufficio
liturgico nazionale della CEI.
Edita a cadenza trimestrale,
Armonia di voci si è specializzata, unica nel panorama italiano,
nella proposta di testi e musiche
nuovi per la liturgia, offrendo in
ogni numero un fascicolo e un
CD. Ma il numero di gennaiomarzo 2010, oltre all’editoriale del
direttore Massimo Palombella e
alla tradizionale proposta di audio e spartiti, inaugura alcune rubriche di taglio formativo pensate
in particolare per i cori parrocchiali e i loro animatori (da “Guidare il canto dell’assemblea” a
“Pregar cantando”, a “L’elaborazione di un canto”). Un’altra novità, la puntuale presentazione dei
canti proposti (“Un canto non vale
l’altro”), è invece firmata da mons.
Antonio Parisi, esperto per la
musica liturgica dell’Ufficio litur-
gico nazionale CEI. I titoli proposti nel numero di gennaio-marzo 2010 sono cinque e
consistono nell’elaborazione a più voci di altrettanti canti quaresimali del nuovo Repertorio nazionale di canti per la liturgia (curato dalla CEI ed edito dalla Elledici). I numeri
successivi di Armonia di voci ruoteranno
attorno al Tempo di Pasqua (n. 2 aprile-giugno), al culto eucaristico (n. 3 luglio-settembre) e alla celebrazione eucaristica (n. 4 ottobre-dicembre).
Armonia di Voci, Elledici, euro 15,00
ogni numero trimestrale (abbonamento annuale: euro 55,00)
Il cd propone brani della tradizione quaresimale eseguiti dal
Coro Interuniversitario di Roma,
istituzione che ha come finalità
la tutela, la ricerca e la fruizione
del patrimonio classico della
“Scuola Romana” (la polifonia del
XVI secolo) e del grande patrimonio operistico italiano. Musiche
di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Domenico Bartolucci, Gregorio Allegri. Il coro è diretto dal
Maestro Massimo Palombella.
Pascha nostra Christus est,
Elledici, euro 12.00
UN RACCONTO VERSO LA PRIMA COMUNIONE
Come i tasti dell’organo
«
S
PAOLO CURTAZ –
illustrazioni di
MASSIMO ALFAIOLI,
Mattia va alla Prima
Comunione, San Paolo,
pagine 64, euro 13,00
pero che sia un tipo simpatico, visto che deve venire
ad abitare dentro di me”: è quel che pensa Mattia,
detto Tatia, quarta elementare, un bambino come
tanti – poco esperto di chiesa, segno di croce al contrario - che si sta preparando alla Prima Comunione insieme alla sua amica Marta, detta Tarta.
La catechista è un tantino noiosa, il prete giovane don Giorgio
un po’ formale. Dal vangelo a fumetti di Tarta comunque Gesù
sembra un tipo in gamba. Ma Tatia non sa come fare ad incontrarlo davvero e non ha tanto capito cosa succede.
E’ il signor Giovanni, l’organista, innamorato della musica di Bach
e di Dio che, “per creare il mondo, ha cantato e le cose sono esistite”, ad aiutarlo a entrare nel mistero: “Così come non vedi la musica ma la ascolti, così come non vedi l’amore della tua mamma e
del tuo papà ma sai che ti amano, anche Gesù, se vuoi, può aiutarti a crescere e a incontrare Dio. Per farlo si è fatto pane, quel
piccolo pezzo di pane che ti verrà dato fra qualche domenica, e che
noi crediamo essere la presenza stessa di Gesù”.
Ha capito Tatia: “Siamo come i tasti dell’organo. Facciamo la comunione e Dio, se vogliamo, ci aiuta a diventare bella musica”. E’
pronto all’avventura della vita nell’amicizia con Gesù.
ELENA CLERICI
a cura di ELENA CLERICI
Usare i ricordi di mamma e papà (lei vissuta a Bologna, lui a Siracusa) per scrivere una storia per ragazzi: così è nato questo libro, che racconta il secondo conflitto
mondiale ai ragazzi di oggi con la “speranza che lo Stivale non si spezzi mai più”.
Protagoniste due giovani cugine, Teresa e
Lina, che vivono in due luoghi lontani, l’una
al Nord e l’altra al Sud. La loro vita serena
viene sconvolta dalla guerra che le dividerà per lunghi anni con il suo bagaglio di
dolore e orrore: ma gli eventi della Storia
si intrecciano con le piccole storie – i gelati, la moda, le canzoni, le amicizie – di due
ragazze che crescono. Il romanzo è pubblicato nella Collana Il Parco delle Storie, ed
è rivolto ai fanciulli 10+. ANNAMARIA PICCIONE – illustrazioni di TOMMASO D’INCALCI, Lo stivale spezzato, Paoline,
pagine 196, euro 12,00.
“Per salvare il mondo non servono grandi
gesti, ma molte piccole attenzioni”. Con
questo aforisma si apre la prima avventura di Mastino Macchiavelli, l’inventore col
pallino di risolvere i problemi del mondo.
In realtà poi Mastino finisce col combinare un sacco di guai: in questa storia allegra e coinvolgente egli mette a punto un
potente spray per eliminare dal pianeta
Terra tutte le mosche, perché lui proprio
non le può sopportare, ma … che disastro!
Egli è l’unico però in grado di rimediare al
suo sbaglio e di farci scoprire alla fine, tra
avventure divertenti, un tesoro molto importante. La serie di Mastino Macchiavelli
con tutta la sua girandola di personaggi
strampalati - interpretati tra l’altro con garbo e ironia sapiente
dall’illustratore - vuole essere un modo simpatico per riflettere
sull’ambiente. L’Editore promette che seguiranno altre esilaranti
avventure! ANNALISA STRADA -illustrazioni di FRANCESCO MATTIOLI, Laboratori Scientifici Mastino
Macchiavelli. Fino all’ultima mosca, San Paolo, pagine 122,
euro 10,00.
Timotheè De Fombelle è un autore noto ai
ragazzi: ha scritto infatti Tobia. Un millimetro e mezzo di coraggio (vincitore di una
trentina di premi, tra cui il Premio
Andersen 2007) ed il suo seguito Tobia. Gli
occhi di Elisha. La sua scrittura particolare si ritrova anche in questa storia, “non abbastanza lunga per farne un romanzo” ma
tale da “lasciare una traccia”: si tratta di
una riflessione sull’ambiente e sul futuro
della Terra, di una storia d’amore che diventa avventura ecologica. Celeste è malata: tutte le ferite ecologiche del mondo appaiono sul suo corpo ... quella macchia ricorda l’ultimo ettaro di
foresta amazzonica, la pelle spelata disegna i contorni dell’Artide: per salvare Celeste si deve curare il mondo. La sua vita dipende da tutti i gesti e le azioni della vita quotidiana di miliardi di
esseri umani! E solo un ragazzo molto innamorato può davvero
aiutarla, perché solo l’amore può salvare il mondo. TIMOTHEE’
DE FOMBELLE – illustrazioni di JULIE RICOSSE’, Tu sei
il mio mondo, San Paolo, pagine 96, euro 9,50.
QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C
Parola
FRA
noi
GS 5,9-12
SAL 33
2 COR 5,17-21
LC 15,1-3.11-32
Il peccato scortica
e deforma l’immagine
di Dio nell’uomo
di ANGELO SCEPPACERCA
QUARTA SETTIMANA
del Salterio
LA MISERICORDIA È IL NOME DI DIO... PADRE
S
e quello di Luca è chiamato il “Vangelo della
misericordia”, questo di
oggi ne è il manifesto
insuperabile, capace di
ritrarre l’indicibile vicenda eterna dell’amore del padre per il figlio. Un amore capace di far tornare indietro il figlio dalla morte, di scambiare la pena con la
festa di nozze per averlo ritrovato dopo averlo perduto. Questa è
la domenica Laetare, della letizia, incastonata al centro della
Quaresima, tutt’altra cosa rispetto ai nostri carnevali.
Il peccato scortica e deforma
l’immagine di Dio nell’uomo.
Funziona così. Pensiamo a un
Dio geloso e rivale invincibile,
impedimento alla nostra libertà
e realizzazione. E ci ritroviamo
lontani, in fuga dinanzi a Lui,
certi di poter e dover fare da soli.
Gesù reagisce e mette a tacere
tutti quelli che non sopportano
la misericordia del Padre perché
non sanno che misericordia è il
nome di Dio. La parabola di
Luca ha diversi dettagli, che
convergono sempre al centro indicato dalle parole del Padre:
“Bisognava far festa”. I peccatori l’hanno capito e fanno festa a
Gesù.
Più che dei due figli – lo scialacquatore e il presuntuoso –
questa è la parabola del Padre
che non riceve altra gioia più
grande che quella di essere capito come padre e che, infine, vede
i fratelli riconoscersi come tali.
È chiaro l’invito a fare anche noi
da padre. È commovente poter
pensare la conversione come il
rovesciamento dell’immagine di
Dio, riscoprire il suo volto di tenerezza, rialzarsi dalla delusione del proprio peccato o dall’arroganza del sentirsi a posto, per
gioire semplicemente di essere
figli del Padre. Basta da sola
questa pagina così piena di buone notizie a far cedere dinanzi al
dono di grazia che è la fede.
Fronteggiarla o tradirla è alla
radice di ogni possibile peccato
riconducibile ai due tipi di figli.
“Un uomo aveva due figli”: in
realtà non ne aveva nessuno
vero. Uno andato via, l’altro
estraneo al suo sentimento. Uno
diventa schiavo, l’altro si sente
garzone. Entrambi non conoscono il padre, ne hanno una cattiva opinione. Il minore prova a
sostituire il padre con il proprio
piacere, ma alla fine sarà travolto dall’abbraccio del padre. Il
maggiore è in collera e si ritiene
addirittura migliore del padre
grazie al dovere compiuto. Nessuno dei due conosce il padre,
per questo non si riconoscono
fratelli. E solo questo dovrebbero fare. Tutta la strada, in fondo,
l’ha già fatta il padre, uscito incontro al figlio perduto e, ancora lui, uscito a convincere (a consolare!) quello presuntuoso. Il
passaggio alla grazia avviene
non quando ci sentiamo bravi,
ma quando lo chiamiamo Padre
nostro.
La misericordia è il nome di
Dio e “Padre” è il suo volto perché lui ci vede e si commuove,
come il buon samaritano. Al Padre, quando vede il male del figlio, gli si sconvolgono le viscere, il suo è un amore uterino.
Padre e madre, capace solo di
abbracciare e baciare ogni figlio.
Come nella parabola, il Padre
ha fretta, è stanco di avere dei
servi invece che dei figli. Fretta
di far festa, di porgere l’anello e
di rivestire il figlio. Per questo
banchetto occorre il vitello cresciuto a grano. È la festa dell’Eucaristia, il pane sfornato a
Pasqua.
È la domenica della gioia. Non
chiudiamoci nella tristezza perché ci si riconosce nel peccato
del minore o in quello del maggiore. Guardiamo nel cuore del
Padre. Ci aiutano le parole del
santo curato d’Ars: “È più facile
salvarsi che perdersi, tanto è
grande la misericordia di Dio.
Brama più il buon Dio di perdonare un peccatore pentito che
non una madre di strappare il
suo bambino dal fuoco in cui è
caduto”.
SOCIETÀ
P A G I N A
3
PRIMOPIANO
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
UN APPROFONDIMENTO SULLA QUESTIONE DELLE LISTE REGIONALI
«QUER PASTICCIACCIO BRUTTO»
Q
uer pasticciaccio
brutto delle elezioni
regionali - per riprendere il felice titolo di Gadda - li ha
messi a dura prova. Già la situazione generale non pare delle migliori, le tensioni politiche
sono estremizzate e spesso si ricorre allo strumento della delegittimazione dell’avversario
politico. Ora, siamo al caos anche nelle procedure elettorali.
Così è successo, non si sa bene
come ci si sia arrivati ma fatto
sta che è successo, una buona
fetta del popolo italiano ha rischiato di restare senza rappresentanza politica alle prossime
elezioni regionali. Non era facile ottenere un risultato così
eclatante, ma un groviglio di
circostanze ha reso l’improbabile una pericolosa realtà a cui
dare risposte e soluzioni.
Un pasticciaccio brutto brutto, come quello in cui si trova
coinvolto il commissario Ingravallo, in arte don Ciccio, che cerca di dipanare la trama di un
omicidio, in una realtà complessa e talmente variegata da diventare, essa stessa, una sorta
di filosofia esistenziale: «Sosteneva – il protagonista – che le
inopinate catastrofi non sono
mai la conseguenza o l’effetto
che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare:
ma sono come un vortice, un
punto di depressione ciclonica
nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta
una molteplicità di causali convergenti. Diceva anche nodo o
groviglio, o garbuglio, o gnommero, che alla romana vuol dire
gomitolo».
Un garbuglio, appunto. Un
funzionario di partito, il PDL,
si presenta a depositare le liste
elettorali all’ultimo momento
dell’ultimo giorno utile, si mette in fila, poi, forse per sistemare beghe interne di candidati,
si assenta e torna oltre l’orario.
I radicali, la cui esponente principale in Lazio, la Bonino è candidata del PD, impediscono il
deposito fuori termine delle liste. La Polverini, candidata
PDL per il Lazio, rischia di rimanere fuori dalla competizione, per l’esclusione disposta
dall’Ufficio centrale regionale.
In Lombardia, poiché i problemi non vengono mai da soli,
si ripete lo psicodramma. L’Ufficio centrale regionale ammette, questa volta, la lista “per la
Lombardia” di Formigoni, presentata in termini e con un numero di firme sufficienti. Solo
dopo un esposto presentato dai
radicali, il medesimo Ufficio, in
sede di autotutela, revoca l’ammissione della lista, per irregolarità formali, rinvenendo alcune firme raccolte senza timbro
dell’autorità autenticante, senza indicazione del luogo di
autenticazione o della qualifica dell’autenticante. La maggior forza politica che ha governato la Lombardia ormai da
diversi mandati rischia di rimanere senza rappresentanti.
Un gomitolo di circostanze e di responsabilità. Un bel
po’ di pressapochismo negli
adempimenti preliminari legati alla competizione elettorale
da parte del partito di maggioranza. Una buona dose di acredine politica dei candidati dell’opposizione, legata ai radica-
li, pronti a cavalcare la carta del
legalismo formale pur di “vincere facile” (come nella pubblicità). Quello stesso legalismo
formale, peraltro, era stato loro
fatale in vecchie elezioni di una
quindicina di anni fa, quando i
radicali erano stati esclusi e
riammessi in corsa per il rotto
della cuffia, proprio da un decreto legge (e in quella occasione non se ne erano certo lamentati). Ci si sono messi anche gli
uffici elettorali presso le Corti
di Appello di Roma e di Milano,
che hanno applicato le norme
vigenti con un rigore particolare, addirittura riformando, in
un caso, la già disposta ammissione, andando a spulciare firma per firma la lista del PDL,
a seguito dell’esposto ricevuto,
ma creando disparità di trattamento rispetto alle altre liste,
che non sono state invece sindacate con la medesima lente
di ingrandimento e con lo stesso metro di giudizio, in assenza
di altrettanti pari esposti contro la loro presentazione.
Insomma, un groviglio esplosivo per la democrazia rappresentativa. Milioni di elettori
non avrebbero avuto alcuna forza politica da votare, se non
come soluzione di ripiego.
Dicevo sopra che i meccanismi di garanzia hanno funzionato. Mi riferisco alla funzione di garante imparziale della tenuta democratica del Paese, del Presidente Napolitano,
che ha controfirmato il decreto
legge del governo, di interpretazione autentica degli artt. 9
e 10 della legge elettorale 108
del 1968. “Non era sostenibile
– ha precisato – che potessero
non partecipare alle elezioni
nella più grande regione italiana il candidato presidente e la
lista del maggior partito politico di governo, per errori nella
presentazione della lista… Erano in gioco due interessi o beni
entrambi meritevoli di tutela:
il rispetto delle norme e delle
procedure previste dalla legge
e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e
schieramenti alternativi”.
Si tratta di pochi commi. Le
norme elettorali vanno interpretate nel senso che “il rispetto dei termini orari di presentazione delle liste si considera
assolto quando, entro gli stessi, i delegati incaricati della
presentazione delle liste, muniti della prescritta documentazione, abbiano fatto ingresso
nei locali del Tribunale” (chiaro riferimento al caso laziale).
Inoltre, “le firme si considerano valide anche se l’autenticazione non risulti corredata da
tutti gli elementi richiesti, purché tali dati siano comunque
desumibili in modo univoco da
altri elementi presenti nella
documentazione prodotta”, e “la
regolarità della autenticazione
delle firme non è comunque
inficiata dalla presenza di una
irregolarità meramente formale quale la mancanza o la non
leggibilità del timbro dell’autorità autenticante, dell’indicazione del luogo di autenticazione, nonché dell’indicazione
della qualificazione dell’autorità autenticante, purché autorizzata” (chiaro riferimento al caso
lombardo).
Deve anche aggiungersi che
la mancanza del timbro di
autenticazione è stata ricono-
sciuta come una mera irregolarità, non idonea ad inficiare la
raccolta di firme, anche dal
Consiglio di Stato, in diverse
sentenze. L’attuale decreto,
dunque, per questa parte, si limita ad ufficializzare un orientamento giurisdizionale già più
volte enunciato.
Il decreto precisa poi che “le
decisioni di ammissione di liste
di candidati o di singoli candidati da parte dell’Ufficio centrale regionale sono definitive, non
revocabili o modificabili dallo
stesso Ufficio” e contro di esse
“può essere proposto esclusivamente ricorso al Giudice amministrativo”; ciò, ad impedire gli
esiti contraddittori a cui si è
giunti in Lombardia.
Peraltro, quest’ultimo punto
è stato espressamente affermato anche dal T.A.R. Lombardia
(altro soggetto di garanzia che
ha funzionato) che ha sospeso
il provvedimento di esclusione
della lista di Formigoni ammettendola in via cautelare alle
operazioni elettorali e che è
giunto alla medesima conclusione interpretativa, senza bisogno di alcun decreto a monte: “il procedimento previsto
dall’art. 10 della legge 108/1968
non sembra lasciar spazio all’esercizio del potere di autotutela o, comunque, di revisione
dei risultati dell’atto di ammissione delle liste, a parte il rimedio… che tuttavia si riferisce in modo tassativo all’impugna-zione delle decisioni di eliminazione delle liste o dei candidati”. Insomma, solo chi è
escluso può chiedere di rivedere in via di autotutela il giudizio dell’Ufficio elettorale presentando nuovi elementi a proprio favore. L’Ufficio non può
invece rivedere le proprie decisioni sulla base di esposti presentati contro l’ammissione di
liste concorrenti.
Quello che mi preme sottoli-
neare è che sia la enunciazione
espressa dal Capo dello Stato,
sia la decisione assunta dal
TAR Lombardia, esprimono
posizioni di assoluto buon
senso. Le regole che disciplinano gli adempimenti elettorali,
ed in particolare quelle relative alla presentazione delle liste
da parte di un certo numero di
sottoscrittori (che hanno lo scopo di “garantire un minimo di
serietà alle candidature”), dovrebbero essere interpretate
secondo il principio del cosiddetto favor partecipationis, che
vuol dire che in situazioni di incertezza dovrebbe privilegiarsi
la soluzione favorevole alla
maggior concorrenza elettorale
possibile. Altrimenti, si rischia
di cadere non nell’applicazione
della regola, bensì nel formalismo. Il problema è discriminare quando la regola ha una ragione sostanziale di applicazione e quando invece risulta mero
adempimento scollegato da alcuna ragione effettiva (“esteriorità a cui non corrisponde nessuna essenza” - S.Satta). In tal
caso, può diventare arbitrio.
Un disegno di legge presentato al Senato nell’ormai lontano 1972, n. 332, proponeva di
non richiedere neppure la sottoscrizione degli elettori nel
numero prescritto per la presentazione dei candidati, quando il loro contrassegno fosse
appartenuto a partiti già rappresentati in Parlamento. Non
se ne è mai fatto nulla. Ma la
proposta dà l’idea di quale sia
il significato da attribuire al
quorum di firme di presentazione delle liste.
In ogni caso, quando una applicazione eccessivamente rigorosa delle regole elettorali rischia di ledere i diritti politici
dei cittadini e la loro partecipazione democratica alle elezione dei propri rappresentanti, è
questa seconda esigenza che
dovrebbe prevalere. È in gioco
la stessa democrazia partecipativa.
Per questo, mi paiono veramente azzardate e non
condivisibili quelle interpretazioni che vedono nella risposta del Governo e
nella controfirma del Presidente della Repubblica un
vulnus alla stessa democrazia del Paese, parlandosi di
“decreto truffa”, con inevitabile contorno di manifestazioni in
piazza e cori di attentato alla
costituzione. Né ritengo che
possa ridursi la questione al
“disdegno delle regole, tanto più
indispensabili nel regime democratico, che al popolo affida
un’amplissima sovranità”, ed al
“disprezzo delle forme” che “si
accompagna sempre a regimi
carismatici autoritari”, scomodando addirittura la vastità
informe (gestaltlose Weite) di cui
parla il giurista Carl Schmitt.
Mi pare, all’opposto, che tutti i
regimi autoritari siano sempre
stati caratterizzati da limitazioni alla partecipazione elettorale, utilizzando, spesso, giustificazioni di natura formalistica
ed accampando impedimenti
burocratici.
Un maggior tasso di democraticità è dato dal più alto numero di soggetti eleggibili e dal più
ampio dibattito elettorale e dalla presenza di più indirizzi politici sottoposti alla approvazione popolare.
C’era una vecchia canzone di
Gaber che diceva “libertà è partecipazione”.
A fronte di ciò, il richiamo al
disprezzo delle regole appare
fuorviante. Non si dimentichi
che fanno parte delle regole del gioco (reputate vilipese) anche il Capo dello Stato ed il T.A.R. in funzione di
controllo.
Ora, non v’è dubbio che, nel
caso di specie, vi sia stato un
pateracchio e non si vuole giustificare nulla dell’approssimazione che ha guidato la forza
politica di maggioranza. Ma in
presenza di questa situazione
ormai verificatasi, mi pare che
il vero vulnus alla democrazia
sarebbe stato non assicurare
il diritto fondamentale del popolo di scegliere i propri rappresentanti, disconoscendo ad una
fetta rilevante di elettori, forse
maggioritaria, la possibilità del
voto; e non certo il decreto legge emanato e controfirmato dal
Presidente, che sarà anche un
decreto “sanante”, ma che permette la salvaguardia sostanziale della democrazia rappresentativa.
STEFANO SPINELLI
COMUNICATO
DELLA CEI
“Le questioni di procedura
elettorale hanno natura squisitamente tecnico-giuridica
ed hanno assunto nelle vicende degli ultimi giorni ricadute di tipo politico ed istituzionale. Considerata questa
connotazione la Cei non ha
espresso e non ritiene di dover esprimere valutazioni al
riguardo”. Questo il testo del
comunicato diffuso domenica
pomeriggio a firma di mons.
Domenico Pompili, portavoce
della Cei, a precisazione di
quanto sulla questione era
stato affermato da alcuni
media nella stessa giornata di
domenica.
SOCIETÀ
P A G I N A
4
INTERNIESTERI
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
COLPO
D’OCCHIO
TOH, CHE NOVITÀ:
IL LATINO!
NIGERIA QUASI 500 AGRICOLTORI CRISTIANI UCCISI DA PASTORI MUSULMANI
M
a causa delle violenze avvenute nei pressi di Jos, come già in
passato in altri centri del nord della Nigeria, non è la religione, ma
questioni sociali, politiche ed
economiche”: a chiarire alla
MISNA la natura degli scontri
che avrebbero provocato centinaia di vittime nello stato di
Plateau durante lo scorso fine
settimana è padre Gabriel
Gowok, segretario dell’arcidiocesi di Jos, precisando che “nelle regioni settentrionali la rivalità per il controllo del territorio è molto più alta che in altre
parti del paese”. “La tensione
resta alta, ma l’esercito ha riportato la calma già da domenica sera” aggiunge la medesima fonte, secondo cui ad alimentare i disordini e la violenza “sono le troppe armi che circolano tranquillamente, nell’assenza di controlli e sanzioni”.
In un’intervista alla Radio
Vaticana anche l’arcivescovo di
Abuja , monsignor John Olorunfemi Onaiyekan ha sottolineato che “quello a cui si assiste è il più classico degli conflitti tra pastori e agricoltori,
ma siccome i pastori Fulani
sono musulmani e gli agricoltori cristiani, la stampa internazionale tende a dire che sono
i cristiani e i musulmani ad
uccidersi”. La Chiesa, ha proseguito l’arcivescovo, “continua
a operare per favorire la collaborazione e la pacifica convivenza tra comunità cristiana e
musulmana”, tentando al tempo stesso di “affrontare i problemi concreti, in particolare economici politici ed etnici” dietro
ala tempora currunt. Consoliamoci
col latino. Buone
notizie giungono
dagli Stati Uniti: la
lingua di Cicerone è diventata di
moda, fa “tendenza” soprattutto
tra i giovani. Tanto che non ci
sono insegnanti a sufficienza per
soddisfare le richieste degli studenti desiderosi d’impararla.
Negli ultimi dieci anni gli studenti delle scuole americane che
hanno scelto di studiare il latino
sono aumentati del 50 per cento.
Di questo passo il latino si appresta a superare il tedesco, al
terzo posto ora tra le lingue straniere più studiate negli Usa, dopo
lo spagnolo e il francese. Il sindaco di New York ha voluto a
Brooklyn un liceo specializzato,
la Latin School, sul modello di
un’analoga istituzione operante
a Boston, perché - ha dichiarato
- “il latino insegna a ragionare”.
Sempre a New York sono una
trentina le scuole con regolari
corsi di latino. Leopoldo Gamberale, ordinario di letteratura latina all’università di Roma La
Sapienza, intervenendo a Baobab (Radio Uno) martedì 2 marzo, ha così spiegato il “fenomeno”
americano: il latino attrae i giovani americani perché è una novità. Bella soddisfazione, non c’è
che dire, per una lingua considerata “morta”.E in Italia? In Italia, alla luce di quanto detto dal
sindaco di New York (“il latino
insegna a ragionare”), forse sarebbe il caso di istituire regolari
corsi di latino a beneficio di personaggi di vari ambienti, a incominciare da quello politico. Cattiverie a parte, in Italia, dove
pure alla lingua latina in epoca
non lontana era stato cantato il
De profundis, si assiste a un fenomeno per certi versi paragonabile a quello americano. Da
metà febbraio a primavera inoltrata fiorisce in Italia la stagione dei certamen (chi proprio vuole dica: certamina), le gare di traduzione dal latino riservate agli
studenti liceali, il cui capostipite,
prestigioso anche a livello internazionale, resta il Certamen
Ciceronianum di Arpino giunto
quest’anno alla trentesima edizione. Sulla scia del Ciceronianum si può dire che ogni liceo
classico della Penisola abbia
sfornato o abbia in animo di
sfornare il suo bravo certamen
intitolato a questo o a quell’autore classico. Basta cercare “certamen” su Google e provarsi a
fare la conta: Horatianum,
Livianum, Lucretianum, Ovidianum, Propertianum, Sallustianum, Senecanum, Taciteum,
Varronianum, Virgilianum,
Vitruvianum e via latineggiando. Ormai non sono più disponibili autori latini cui intestare uno straccio di certamen. Tutti occupati. Anche Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, i quali,
manco a dirlo, zio e nipote, hanno dato il loro nome a due distinti Plinianum.Tra gli ultimi arrivati in ordine di tempo, seconda
edizione a maggio, il certamen
varesino (in realtà istituito in
consorzio dai licei di Varese, Busto Arsizio, Saronno, Gallarate,
Gavirate), per darsi un titolo dignitoso ha dovuto accontentarsi
- si fa per dire, perché la scelta è
ottima -, di una frase oraziana:
Non omnis moriar, “non morirò
del tutto”. Ossia, secondo Orazio,
che si riferiva a sé stesso come
poeta, “qualcosa di me rimarrà
per sempre”. Motto applicabile
anche alla lingua latina: non
morirò del tutto. Anzi, a vederla
viva e vegeta e ricercata dai giovani, sembra non sia morta neppure in minima parte.
PIERO ISOLA
Strage originata da questioni sociali
«
L
alle violenze. “Ci rattrista moltissimo – ha concluso il presule
- che il governo, che dovrebbe
avere il compito di garantire la
sicurezza di tutti i cittadini,
sembri non avere la capacità di
farlo, non per assenza di volontà ma poiché è un governo molto debole”.
Intanto, più di 380 corpi sono
stati seppelliti lunedì 8 marzo
nei pressi del villaggio di DogoNa-Hawa, epicentro delle violenze che sono tornate a colpire lo stato centrale di Plateau:
lo scrivono i maggiori quotidiani della Nigeria, che ripropongono ricostruzioni fondate su
un conflitto tra contadini e pastori locali. A fornire gli ultimi
bilanci, martedì mattina, ancora non confermati alla MISNA
da fonti del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr),
sono stati i vertici del Comitato di Plateau per i soccorsi. Secondo il presidente di quest’organismo, Salomon Zang, alle
387 vittime seppellite a DogoNa-Hawa devono essere aggiunte le 36 uccise in alcuni altri villaggi alla periferia della
capitale statale Jos.
Secondo i principali organi di
stampa a spiegare la strage della notte tra sabato e domenica
ci sono tensioni tra la comunità
contadina dei berom e i pastori
di etnia fulani, tensioni legate al
controllo del territorio e delle risorse. A sottolineare il peso dei
fattori economici e sociali nelle
crisi che negli ultimi anni hanno attraversato più volte la regione di Jos erano stati ieri alcuni rappresentanti delle due
grandi fedi della Nigeria.
(fonte: www.misma.org)
CHIESA E ABUSI SESSUALI UNA NOTA DI PADRE FEDERICO LOMBARDI
Per non falsare la prospettiva
La Chiesa sta facendo tutto il
possibile affinché in futuro non
si ripetano più abusi sessuali su
minori. Così, in sintesi, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che in una nota si sofferma sul dibattito che da settimane sta coinvolgendo la Chiesa in alcuni Paesi europei. Ecco
il testo integrale della nota.
D
a alcuni mesi la gravissima questione degli abusi sessuali su
minori in istituzioni
gestite da enti ecclesiastici e da parte di persone
con responsabilità nella Chiesa, in particolare sacerdoti, ha
investito la Chiesa e la società
irlandese. Di recente il Santo
Padre ha dimostrato la sua partecipazione, in particolare con
due incontri, prima con i più alti
rappresentanti dell’episcopato
e poi con tutti i vescovi ordinari, e prepara la pubblicazione di
una lettera sull’argomento per
la Chiesa in Irlanda.
Ma nelle ultime settimane il
dibattito sugli abusi sessuali
nei confronti di minori sta coinvolgendo la Chiesa anche in alcuni Paesi dell’Europa centrale (Germania, Austria, Olanda).
Su questo sviluppo ci siano permesse alcune semplici considerazioni.
Le principali istituzioni ecclesiastiche coinvolte (la Provincia
dei gesuiti tedeschi – prima ad
essere coinvolta per il caso del
Collegio Canisius di Berlino -,
la Conferenza episcopale tedesca, la Conferenza episcopale
austriaca, la Conferenza
episcopale olandese…) hanno
affrontato il manifestarsi del
problema con tempestività e
con decisione. Hanno dato prova di volontà di trasparenza, in
certo senso hanno accelerato il
manifestarsi del problema invitando le vittime a parlare
anche quando si trattava di casi
di molto tempo fa. Così facendo
hanno affrontato le questioni
“con il piede giusto”, perché il
punto di partenza corretto è il
riconoscimento di ciò che è avvenuto, e la preoccupazione per
le vittime e le conseguenze degli atti compiuti contro di loro.
Inoltre, hanno ripreso in considerazione le “Direttive” già esistenti o hanno previsto nuove
indicazioni operative per mettere a fuoco anche la strategia
di prevenzione, affinché sia fatto tutto il possibile perché in
futuro simili gravissimi fatti
non abbiano a ripetersi.
Questi fatti mobilitano la
Chiesa ad elaborare le risposte
appropriate e vanno inseriti in
un contesto e in una problematica più ampia che riguarda la
tutela dei bambini e dei giovani dagli abusi sessuali nella
società. Certamente gli errori
compiuti nelle istituzioni e da
responsabili ecclesiali sono particolarmente riprovevo-li, data la
responsabilità educa-tiva e morale della Chiesa. Ma tutte le
persone obiettive ed informate
sanno che la questione è molto
più ampia, e il concentrare le accuse solo sulla Chiesa porta a
falsare la prospettiva. Solo per
fare un esempio, i dati recentemente forniti dalle autorità competenti in Austria dicono che in
uno stesso periodo di tempo i casi
accertati in istituzioni riconducibili alla Chiesa sono stati 17,
mentre ve ne sono stati altri 510
in altri ambienti. E’ bene preoccuparsi anche di questi.
Giustamente in Germania
vengono ora ipotizzate iniziative, promosse dal Ministero della famiglia, per convocare una
“tavola rotonda” delle diverse
realtà educative e sociali per
affrontare la questione in una
prospettiva complessiva e adeguata. La Chiesa è naturalmente pronta a partecipare e impegnarsi. Probabilmente la sua
dolorosa esperienza può essere
un contributo utile anche per
altri. Il Cancelliere, Signora
Merkel, ha giustamente dato
atto alla Chiesa in Germania
della serietà e della costruttività del suo impegno.
Per completare queste considerazioni, è bene ricordare ancora che la Chiesa vive inserita nella società civile e in essa
assume le sue responsabilità,
ma ha anche un suo ordinamento specifico distinto, quello
“canonico”, che risponde alla
sua natura spirituale e sacramentale, in cui quindi anche le
procedure giudiziali e penali
sono di natura diversa (ad
esempio non prevedono pene
pecuniarie o di privazione della libertà, ma impedimento di
esercizio di ministero, privazione di diritti nel campo ecclesiastico, ecc.). Nell’ambito canonico il delitto di abuso sessuale
di minori è sempre stato considerato uno dei più gravi fra tutti, e le norme canoniche lo hanno costantemente riaffermato,
in particolare la Lettera “De
delictis gravioribus” del 2001,
talvolta inopportunamente citata come causa di una “cultura del silenzio”. Chi conosce e
capisce di che cosa si tratta, sa
che è stata un segnale determinante per richiamare l’episcopato sulla gravità del problema
e un impulso concreto per l’elaborazione di direttive operative per affrontarlo.
In conclusione, se non si può
negare la gravità del travaglio
che la Chiesa sta attraversando, non bisogna rinunciare a
fare tutto il possibile perché se
ne ottengano alla fine anche risultati positivi, di migliore protezione dell’infanzia e della gioventù nella Chiesa e nella società, e di purificazione per la
Chiesa stessa.
SOCIETÀ
P A G I N A
5
FATTIePROBLEMI
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
CROCIFISSO POSITIVO PER TUTTI, NON SOLO PER I CATTOLICI
Il segnale della Corte
È
una prima buona notizia: il ricorso del governo italiano contro la
sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sul crocifisso nelle aule scolastiche è stato accolto e il caso
sarà sottoposto alla “grande
chambre”, cioè ad una sorta di
plenaria dell’istituzione di
Strasburgo. La procedura quindi sarà ancora lunga.
Il caso non è chiuso, ma fortunatamente è stato riaperto e
un punto importante è stato
segnato. C’è in gioco qualcosa
di rilevante, non solo per l’Italia. Lo dimostrano anche i commenti a caldo, che insistono su
due temi. Il primo è il principio
di sussidiarietà, per cui le questioni legate all’identità, alla
religiosità, devono essere lasciate alla determinazione degli Stati, alle diverse storie e
sensibilità. Il secondo, connesso, è che questa decisione ridà
ai cittadini di molti Stati un
senso di fiducia e di appartenenza alle istituzioni europee.
A novembre
infatti – anche
per la difficoltà
da parte dell’opinione pubblica di
distinguere tra
Unione europea
e Consiglio d’Europa – la decisone dei giudici era
stata accolta
come l’ennesima
dimostrazione
dell’astrattezza
e della rigidità di
un certo “pensiero unico” politi-
camente corretto, privo di radici
e di considerazione per la vita
reale dei popoli e dei cittadini. È
questa la ragione più profonda
della persistente distanza che le
istituzioni europee rischiano di
accumulare nei confronti dei popoli. Si tratta di una sorta di cortocircuito, che non può non preoccupare, di fronte in particolare al rischio di una crescente
marginalizzazione dell’Europa
dal cuore del processo di sviluppo mondiale. Ora si presenta l’occasione per rettificare. In questi
mesi si è sviluppata in Italia e
in diversi altri Paesi europei una
attenzione seria, che va mantenuta.
Emerge, allora, il grande
tema della laicità. Per diversi
aspetti si tratta di un tema
molto europeo, molto intra-europeo, che rischia di isolare
l’Europa, non più all’avanguardia dei grandi dibattiti culturali
e spirituali, ma chiusa in un
orizzonte autoreferenziale. La
dinamica della secolarizza-
zione, che all’affermazione della laicità assoluta implicitamente rinvia, insomma rischia
di provocare blocchi e cortocircuiti. Per questo la proposta di
una “laicità positiva”, che Benedetto XVI sta sviluppando in
dialogo con tanti è importante.
Il simbolo della croce così ci
riporta non solo alla proposta e
alla testimonianza evangelica,
ma anche al dinamismo di civiltà alle origini dell’idea stessa di Europa. Per questo è molto significativo che il movimento di opinione pubblica per la
difesa del crocifisso, in Italia e
non solo, sia – come è – trasversale, riguardi cattolici e laici,
maggioranza e opposizione.
Tanto più in un quadro mondiale in cui i cristiani sono oggetto
di violenze e di vere e proprie
persecuzioni: a tutti, peraltro,
il crocifisso continua a testimoniare “la legge dell’amore fino
al dono della vita”, principio di
libertà e di liberazione.
SIR
CORSIVO
di AGOSTINO CLERICI
TIPICHE
DISQUISIZIONI
FARISAICHE
I farisei non muoiono mai.
E stanno sempre seduti in
qualche ufficio, pensando di
dirigere il mondo con la forza delle virgole e dei punti e
virgola, con i timbri e le scartoffie. La democrazia parlamentare, se non imbocca la
via veritativa, rischia di finire nelle pastoie dei formalismi vuoti, di immiserire tra i “distinguo” in cui i
politici di mestiere - alleati
ai burocrati che sostengono
i palazzi del potere - sono assai abili. Quando la verità è
povera, gli «azzeccagarbugli» abbondano! Giovanni
Paolo II ebbe il coraggio di
scrivere – in quella enciclica sociale così frettolosamente dimenticata, la Evangelium vitae – che «il valore
della democrazia sta o cade
con i valori che essa incarna e promuove». Invece, eccoci divisi all’ultimo coltello
sulle regole, e nemmeno sulle regole fondamentali che
potrebbero riguardare la validità di un voto espresso o
la correttezza di una legge,
ma sulle regole formali che
concernono la presenza o la
forma di un timbro o il posto preciso in cui un presentatore di lista si trovava
quando è scoccata l’ora stabilita dalla legge. Norme essenziali da cui dipende la regolarità di una tornata elettorale? I farisei – da qualunque ufficio provengano, perché in un ufficio sicuramente si trovano – pensano sempre di sì, e più è insignificante la regola, più si stracciano le vesti quando è violata. Parlano subito di vulnus, di mancanza di «certezza del diritto», di smarrimento istituzionale, e i più
ardimentosi – i farisei meno
colti, si direbbe – arrivano a
intravedere il «golpe».
Ammetto di non riuscire
ad appassionarmi a certe
bazzecole. E chiedo scusa ai
giuristi, che, senza di esse,
non saprebbero più come
vivere… I problemi della democrazia sono tanti e gravi,
ma stanno altrove, proprio
a livello di quella verità dei
valori che Giovanni Paolo II
indicava come unica misura di autentica democrazia.
Invece, si buttano via giorni interi per i timbri e le firme e si dimenticano i problemi veri, quelli della gen-
te comune. Ci sono le elezioni amministrative? Ebbene,
sembra proprio che l’unico
problema di cui nessuno
parla è il progetto di... amministrazione del territorio.
I programmi - già di per sé
aleatori - sono finiti nel dimenticatoio prima ancora di
essere presentati. La gente
esiste solo per essere continuamente importunata, più
che interpellata, da subdoli
sondaggi, e anche questa è tipica passamaneria farisaica!
A me sembra che la prima regola di una elezione
democratica sia l’effettiva
possibilità di scegliere tra
più candidati, offerta al cittadino. Questa sì che è una
regola sostanziale, e va difesa prima di qualunque altro cavillo. Quindi, una volta appurate le leggerezze, le
manchevolezze e le approssimazioni, e fatto il sonoro
predicozzo ai dilettanti della
politica che ne sono stati gli
esecutori, mi sembra giusto
salvaguardare il reale bene
comune dei cittadini e non
continuare a disquisire sulla lunghezza delle frange o
sulla larghezza dei filatteri
che, da sempre, sono le tipiche preoccupazioni che appassionano solo i farisei.
Le domande di Giobbe e
le facili risposte religiose
I
l dolore e le sconfitte della
vita a volte ci spingono a
pensare che il “Dio buono”
sia diventato un “dio avversario”. Immaginare un
Dio nemico, che vuole castigare l’uomo e vuole che egli
soffra: questa la tentazione
che serpeggia in tanto parlare di Dio nella e sulla sofferenza. Giobbe è il simbolo dell’uomo che siamo noi: egli soffre,
lotta, cerca e spera, si fa domande, si ribella, discute davanti e Dio e ai suoi amici teologi. Dio accetta la provocazione del tentatore: se Giobbe ti
è fedele lo è perché ne ha un
vantaggio! E iniziano le prove. Entrano in scena tre amici
che si affiancano a Giobbe e
con lui rimangono silenziosi
per sette giorni. Poi il lamento
di Giobbe: “perché dare la via a
un infelice e la vita a chi ha
l’amarezza nel cuore, a quelli
che aspettano la morte e non
viene, che la cercano più di un
tesoro, che godono alla vista di
un tumulo, gioiscono se possono trovare una tomba...?”. Gli
amici a turno rispondono a
Giobbe. Le loro argomentazioni: gli uomini soffrono sventure a causa dei loro peccati,
non ci possono essere eccezioni; la felicità è compagna inseparabile dei buoni; di fronte a
Dio l’uomo è sempre impuro.
Essi riconducono tutto allo
schema teologico che già hanno e con il quale catturano tutto ciò che non quadra con esso.
E propongono: Giobbe si converta e ritroverà la felicità.
Hanno così difeso Dio e messo
a tacere l’uomo!
Giobbe rifiuta in modo radicale ogni dogmatismo che voglia
essere esaustivo del mistero
dell’esistenza. E, pur rispondendo agli amici, chiama in
causa Dio: “Quante sono le mie
colpe e i miei peccati? Fammi
conoscere il mio misfatto e il
mio peccato”. Giobbe interpella Dio, ma questi tace! Il silenzio di Dio si fa insopportabile. Giobbe non accetta le
argomentazioni degli amici,
ma vuole che Dio stesso gli risponda. Siamo arrivati al punto culminante del dramma. In
una grandiosa teofania, Dio si
fa presente e si rivolge a
Giobbe con domande che lo
invitano a riconoscersi per
quello che è: egli è solo una
creatura. Giobbe si “arrende”:
“Ora i miei occhi ti vedono”.
L’incontro con Dio permette a
Giobbe non tanto di risolvere
i suoi interrogativi quanto
piuttosto di collocarli nella
prospettiva: la consapevolezza di essere creatura.
Per Giobbe la sofferenza e la
contraddizione non sono argo-
menti per
negare l’esistenza di un
Dio buono
né per rifugiarsi nella
comoda soluzione (apparente,
però!) dell ’ a t e i s m o.
Anzi, la sofferenza lo
costringe a
cercare Dio
malgrado
Dio, cioè a
cercare il
Dio buono
in cui crede sebbene questi si
presenti sotto le sembianze di
un nemico che lo bersaglia con
le sue frecce. Allora, un’onesta
ricerca per il credente deve
saper accettare il silenzio di
Dio senza negare la propria
esperienza (cosa che, invece,
fanno gli amici di Giobbe). C’è
quindi una giusta ricerca e
una giusta protesta che non
possono -però- eliminare il
mistero stesso. Solo tuffandosi in esso è possibile cogliere
nella giusta prospettiva anche
i singoli ed inquietanti perché
della vita.
La fede può intervenire per illuminare, per approfondire,
non per capovolgere la realtà.
Ogni evasione dalla storia elude il nocciolo del problema: si
tradirebbe l’uomo e si renderebbe un cattivo servizio a Dio.
Dio, infatti, rimprovera gli
amici di Giobbe che hanno
preteso di affermare la giustizia divina contro l’evidenza
dei fatti.
Giobbe diventa l’abbozzo di
un’altra figura, questa sì storica: la figura di Gesù. Nella
storia di Gesù “l’assenza di
Dio” si fa presenza nel nostro
stesso dolore umano; e la risposta al suo enigma non viene da una maestosa teofania,
cioè dal di fuori della storia e
della sua limitatezza, ma dal
cuore stesso della storia dell’uomo Gesù: “Dio mio, Dio mio,
perché mi hai abbandonato?”.
Una domanda che rimane
aperta dentro una prospettiva
di fiducia. Giobbe, nel suo dolore e nella sua riabilitazione,
diventa la prima pagina di un
libro nel cui rovescio è possibile leggere la storia della morte
e risurrezione di Gesù. Come
la vita di Giobbe, anche quella
di Gesù fu una lotta in mezzo
agli uomini e di fronte a Dio,
per ristabilire la verità tanto su
Dio quanto sull’uomo. Nelle domande e nei silenzi. Da accogliere, le prime; da rispettare, i
secondi.
FUORI
dal
CORO
ARCANGELO BAGNI
TERREMOTO CILE: CARITAS, “2 MILIONI
DI PERSONE COLPITE IN 8 DIOCESI”
“Fa bene sentire la vicinanza e la solidarietà delle comunità cristiane e delle organizzazioni della nostra Chiesa. Di cuore molte
grazie”. Queste le parole di mons. Riccardo Ezzati, arcivescovo di
Concepción, una delle zone sconvolte dal terremoto in Cile del 27
febbraio, che ringrazia Caritas italiana per la solidarietà. In totale sono due milioni le persone colpite, in 8 diocesi. “I danni del
terremoto e dello tsunami sono ingenti - prosegue l’arcivescovo - e
da zone meno colpite cominciano ad arrivare soccorsi in alimenti,
acqua, medicine di prima necessità. Le strade verso il Nord e verso
il Sud sono agibili. Permangono difficoltà di comunicazione all’interno della regione e della diocesi. Le nostre strutture, chiese, case
pastorali e parrocchiali, asili, case di riposo per anziani, scuole e
anche la sede Caritas sono state severamente danneggiate. Il nostro primo impegno resta quello di accompagnare la gente. Anche
dopo la fase di emergenza i bisogni saranno molti, specialmente
per la ricostruzione di case e strutture di servizio”. La Caritas a
Concepción sta gestendo tre centri dove riceve aiuti d’urgenza, poi
distribuiti alle famiglie. Caritas Cile ha avviato aiuti su vasta scala. Già la scorsa settimana 20 camion sono partiti da Santiago per
Concepción, con 15 tonnellate di kit alimentari.
Info: www.caritasitaliana.it
P A G I N A
6
CHIESA
CHIESA LOCALE
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IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
del
VESCOVO
GIOVEDÌ 11
A Como, in mattinata, Consiglio episcopale. A Como,
nel pomeriggio, udienze e
colloqui personali. A Como,
alle ore 20.45, presso la Biblioteca Comunale, incontro della Fondazione Cardinal Ferrari con il prof. Mauro Magatti, sul tema “La
libertà nell’era della tecnica e della globalizzazione”.
VENERDÌ 12
Al mattino, nell’ambito della visita pastorale alla zona Prealpi: incontro con gli
studenti del Liceo Scientifico di Olgiate Comasco;
nel pomeriggio, visita all’Istituto del Buon Pastore di
Maccio. Nel tardo pomeriggio, a partire dalla ore
18.00, incontro con l’associazione Cometa (celebrazione della Santa Messa,
saluto alla comunità, momento conviviale).
SABATO 13
Nell’ambito della visita pastorale alla zona Prealpi: a
Uggiate Trevano, a partire dalle ore 18.00, incontro
con l’Azione cattolica zonale.
DOMENICA 14
Al mattino, alle ore 10.15,
cresime per i ragazzi di
Camnago Faloppio; nel
pomeriggio, alle ore 15.30,
assemblea parrocchiale con
le comunità di Camnago
Faloppio.
LUNEDÌ 15
A Regoledo di Cosio, alle
ore 20.30, Santa Messa
presso la parrocchia in occasione della peregrinazione delle reliquie di Santa
Teresa del Bambino Gesù
del Volto Santo (a Regoledo
si trova l’unica realtà religiosa intitolata alla santa
di Lisieux)
GIOVEDÌ 18
A Sondrio, Consiglio Episcopale.
VENERDÌ 19
A Morbegno, a partire
dalle ore 18.30, Santa Messa e inaugurazione del complesso San Giuseppe.
SABATO 20
A Nuova Olonio, a partire
dalle ore 15.00, Consiglio
Pastorale Diocesano.
DOMENICA 21
A Chiavenna, assemblea
diocesana dell’Azione cattolica; a Como, alle ore
20.30, in Cattedrale, solenne pontificale a chiusura
della peregrinazione delle
reliquie di santa Teresa del
Bambino Gesù del Volto
Santo.
DA LUNEDÌ 22
A GIOVEDÌ 25
A Roma, Consiglio Permanente della Conferenza
Episcopale Italiana.
24 MARZO: GIORNATA
DI PREGHIERA E DI DIGIUNO
IN RICORDO
DEI MISSIONARI MARTIRI
La preghiera e il digiuno, sono due gesti per unirsi alla
schiera dei missionari martiri (37 nell’anno scorso 2009),
ai popoli per cui essi hanno versato il proprio sangue e
alle donne e agli uomini, missionarie e missionari del
Vangelo e dell’amore di Dio, che vivono ancora oggi discriminazione e persecuzione. Il 24 marzo è il giorno dell’anniversario dell’uccisione di monsignor Oscar Arnulfo
Romero, arcivescovo di San Salvador. Egli non fu un martire che cercava la morte violenta, ma l’accettò, non sfuggendo al suo destino. Aprì gli occhi sulla realtà che lo
circondava e fece vivere la Chiesa al fianco di chi aveva
bisogno, di chi lottava per affrancarsi da repressioni, sfruttamenti. Quest’anno ricorre il 30° anniversario della sua
morte. Nelle zone pastorali: veglia di preghiera.
• Prestino (Co)- chiesa parrocchiale: 24 marzo, ore 20.45
• Uggiate Trevano (Co)- Santuario di Somazzo: 24 marzo, ore 20.30
• Cermenate - Convento dei Frati Minori: 24 marzo, ore
20.45
• Bellagio - chiesa di San Giovanni: 15 marzo, ore 20.30
• Maslianico - chiesa parrocchiale: 18 marzo, ore 20.45
• Delebio - chiesa parrocchiale: 24 marzo, ore 20.30
• Montagna Piano (So) - chiesa parrocchiale: 24 marzo,
ore 20.45
• Olcio (Lc) - chiesa parrocchiale, 26 marzo, ore 20.45
• Verceia (So) - chiesa parrocchiale, 24 marzo, ore 20.45
• Bedero Valcuvia (Va) - chiesa parrocchiale, 24 marzo,
20.45
GIOVEDÌ SANTO:
I SACERDOTI
CON IL VESCOVO
Giovedì Santo, 1° aprile, il Vescovo Diego invita tutti i sacerdoti a partecipare al tradizionale pranzo in Seminario al termine della Santa
Messa Crismale (intorno alle
ore 12.30), un momento conviviale per condividere insieme
il giorno dedicato alla festa
dei presbiteri e che per questo
2010 vede l’importante ricorrenza dell’Anno Sacerdotale.
Chi desidera accogliere l’invito può prenotarsi entro il 25
marzo telefonando in Seminario allo 031.3388111 (costo 10 euro).
UFFICIO
PER LA LITURGIA:
MINISTRI DELLA
COMUNIONE
In ordine all’esercizio fruttuoso e significativo del ministero straordinario della Comunione eucaristica, ai candidati è richiesta una specifica formazione attraverso un
periodico aggiornamento. La
consueta riunione generale di
Quaresima, dopo Como, si terrà a Sondrio domenica 14
marzo , presso l’Oratorio Sacro Cuore, via Gianoli, dalle
ore 9.30 alle ore 12.30. Non
è prevista la celebrazione della Santa Messa insieme.
DALLA
Curia
NOMINE E
PROVVEDIMENTI
• don Giuseppe Romanò, parroco moderatore
di San Vito e San Siro in
Lomazzo (Co)
• don Andrea Livio,
parroco in solido di San
Vito e San Siro in Lomazzo (Co)
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AGENDA
13 E 14 MARZO 2010
DUE GIORNI SPIRITUALE
PER 18ENNI E 19ENNI
PRESSO IL SEMINARIO DIOCESANO
DI COMO
VIA BASERGA, 81
TO
DALLE ORE 16.00 DEL SABA
SABATO
ALLE ORE 17.00 DELLA DOMENICA
Un’occasione per riprendere il cammino iniziato con gli Esercizi per 18enni, ma aperta anche a tutti coloro che vogliono vivere
un momento forte di fede ed amicizia. Occorre portare la cartelletta
“personale” con il materiale degli incontri precedenti , la Bibbia
e il quadernetto per gli appunti.Inoltre è bene non dimenticare
però il sacco a pelo e ciò che è necessario per una notte di
riposo e preghiera e una giornata in amicizia e semplicità. L’offerta è libera. Per confermare la partecipazione o per qualsiasi informazione o necessità di trasporto: don Roberto 031 3388111 Anna Chiara 031 943101 - [email protected]
CIF: SANTA MESSA IN SUFFRAGIO
DIMessa
LUISA
POZZI STAMPA
S.
in suffragio
di Luisa Pozzi Stampa
Venerdì 12
12 marzo,
marzo,alle
alleore
ore18,nella
18.00, nella
di S. Eusebio
venerdì
chiesachiesa
di S. Eusebio
verrà
verrà celebrata
una S.inMessa
in suffragio
della compianta
celebrata
una S. Messa
suffragio
della compianta
presidente
presidente LUISA
provinciale
PozziMolti
Stampa.
Moltiche
sono
coloprovinciale
POZZILuisa
STAMPA.
sono coloro
ricordano
e nostalgia
gli anni
cui la defunta
presidente
ro con
che stima
ricordano
con stima
e in
nostalgia
gli anni
in cui ha
la
retto
con presidente
saggezza e lungimiranza
attività e
dellungimiranza
Centro Italiano
defunta
ha retto con le
saggezza
le
Femminile
della
provincia
di Como
e Lecco. della provincia di
attività del
Centro
Italiano
Femminile
Como e Lecco.
○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○
Gli esercizi
spirituali
a Somasca
di PIETRO BENZONI
eologia
Seminarista di IV TTeologia
IL
SEMINARIO
SI
RACCONTA
D
al 21 al 27 febbraio si sono tenuti gli Esercizi Spirituali per la comunità del seminario di Como, per i quali siamo stati
ospitati (per il terzo anno consecutivo)
dal Centro di Spiritualità di Somasca (Vercurago).
Predicatore di questi esercizi è stato don Mario
Rollando, sacerdote della Diocesi di Chiavari, che
ci ha proposto una serie di meditazioni incentrate
sulla figura del discepolo nel Vangelo di Luca.
Parlare di esercizi spirituali, specialmente se non si
vuole fare un’arida cronaca delle singole giornate,
non è facile, poiché quella degli esercizi è un’esperienza che, benché vissuta in un contesto comunitario, resta comunque molto personale, come già
notava lo stesso sant’Ignazio di Loyola. Posso allora tentare, senza la pretesa di dire tutto, di tracciare tre pennellate che possano meglio descrivere
questi sei giorni di ritiro. Prima caratteristica di
questi giorni è stata sicuramente il “deserto”. Ma
cosa intendiamo per deserto? Deserto è prima di
tutto possibilità di staccare dalla vita quotidiana,
fatta di impegni e attività che, per quanto importanti, possono distrarre da quello che è davvero
essenziale. Il deserto è poi luogo propizio per l’incontro con Dio, come ci testimoniano diversi episodi dell’Antico Testamento e i santi, da San Paolo a Charles de Focauld.
Seconda pennellata è quella dell’ascolto. Un
ascolto attento, disponibile e coraggioso. Attenzione: alla Parola di Dio così come ci viene proposta dal predicatore, il quale attinge alla sua esperienza personale.
Disponibilità: a lasciarsi interpellare dalla Parola,
proprio da quella Parola che ci viene proposta, e
non da altro.
Coraggio: nel mettersi in gioco e nel lasciarsi
plasmare da questa Parola, in una continua revisione del proprio cammino.
Terza ed ultima pennellata è quella del “ritorno
nel mondo”. Il deserto, come ho già detto, è sicuramente luogo fecondo, ma è anche luogo di passaggio. L’esperienza del deserto infatti non è finalizzata all’isolamento, ma è tesa a quella che potremmo chiamare la dimensione missionaria o dell’annuncio. Terminati gli esercizi torniamo alla nostra quotidianità con la coscienza di chi sa che non
può tenere per sé ciò che ha ricevuto. Mi rendo
conto di come queste poche righe non riescano a
rendere ragione di un’avventura tanto ricca come
quella degli esercizi. Vero è, però, che gli esercizi
sono fatti anche di questo: il silenzio. Silenzio di
fronte a un mistero che è tanto difficile da comunicare, ma altrettanto meraviglioso da sperimentare.
CHIESA
P A G I N A
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VOCAZIONI
IL SETTIMANALE DELLA DIO2CESI DI COMO - 13 MARZO 2010
RISCOPRIRE
I TEMPI
DELLO SPIRITO
CALENDARIO
MARZO-APRILE 2010
CENTRO DIOCESANO VOCAZIONI
C
i sono tanti bisogni che
riempiono le nostre
giornate e spesso finisce che mettiamo da
parte quello più importante, il bisogno di tempo per
lo spirito. È un bisogno che
non dà fastidio, non fa rumore, si fa sentire poco, ma se lo
si mette in secondo piano, a
poco a poco ci si inaridisce.
Perché la nostra fede possa
crescere, perché la vocazione
a cui siamo chiamati possa
trovare respiro, occorre trovare tempo da dedicare allo spirito. Tempo per il silenzio,
tempo per la meditazione,
tempo per l’incontro più intimo con il Signore. Da anni il
Centro Diocesano Vocazioni si
preoccupa anche di questo, attraverso alcune proposte rivolte in particolare ai giovani: gli
Esercizi dei 18enni e gli Esercizi per i Giovani. Da un anno
a questa parte ci stiamo anche dando da fare perché possa prendere quota un Centro
di Spiritualità Diocesano. Per
volere del Vescovo, la Casa di
Spiritualità Nostra Signora di
Fatima, nata dall’intuito e dalla dedizione di don Franco
Bernasconi e di proprietà della parrocchia di Pellio Inferiore, ha ricominciato ad animarsi. La Casa infatti si appresta
a diventare un luogo per ritiri, corsi d’esercizi, incontri di
Tutte le info su www.cdvcomo.it
13-14 MARZO
RIENTRO 18-19ENNI
Altre info su www.cdvcomo.it
20 MARZO
PELLEGRINAGGI VOCAZIONALI
Ossuccio - Madonna del Soccorso (ore 7.00); Cavona (ore
7.00); Dongo (ore 7.30); Tirano (venerdì ore 20.45); Livigno /
Bormio / Pradelle di Pedenosso (ore 7.00); Lezzeno (ore 8.00);
Mese (ore 7.00); Olcio - Santa Maria (ore 7.00); Sondrio - Sassella
(ore 7.00); Bassa Valtellina; Como - San Giorgio (ore 7.30)
21 MARZO
GIORNATA VOCAZIONALE
Gruppi vocazionali GOV (ragazzi), SICAR (ragazze), “Strade
per scegliere” (giovani) e “Venite e vedrete” (verso il Seminario). Altre info su www.cdvcomo.it
20 MARZO
INCONTRO DEI CENTRI DIOCESANI
VOCAZIONI LOMBARDI
A Caravaggio, dalle ore 9.30 alle ore 14.00: Collaboratori della
vostra gioia... Formare: ovvero dare forma, accompagnare verso un
esito vocazionale...
spiritualità, ma soprattutto un
riferimento stabile per tutti i
sacerdoti della nostra Diocesi, in particolare per il Giovane Clero che qui segue il suo
percorso di formazione. In
questa pagina trovate un primo programma di attività del-
la Casa, ma speriamo di poterla presto rivalorizzare perché possa essere, ancora più
che in passato, un bene prezioso per la vita spirituale della nostra Diocesi.
don ROBERTO BARTESAGHI
GUANELLIANI
ALTRI ISTITUTI
Altre info su www.giovaniguanelliani.it
DISCOTECA DEL SILENZIO
Como - Santuario Sacro Cuore (ore 20.30 Santa Messa, segue
l’esposizione eucaristica fino alle ore 4.00). il 10-11 aprile
WEEK-END VOC “ITINERARIO DAMASCO”
Como – CPF S. Giuseppe il 10-11 aprile
PREGHIERA VOC
Como – Santuario Sacro Cuore il 17 marzo
PELLEGRINAGGIO VOC
Bulciago (Lc) – Santuario Madonna del Carmine l’8 aprile
CENACOLO DI PREGHIERA PER I SACERDOTI
Incontro di preghiera per la santificazione dei sacerdoti, il terzo
sabato del mese. Como, Santuario Sacro Cuore, 20 marzo
PIME
Altre info su www.pimemilano.com
CAMMINO GIOVANI E MISSIONE 1
Sabato 13 e domenica 14 marzo
Sotto il Monte (Bg) - “Molte culture, un unico Vangelo” e “Annuncio del Vangelo e liberazione integrale”; relatrice: suor Alessandra Bonfanti, missionaria dell’Immacolata
CAMMINO GIOVANI E MISSIONE 2
Sabato 13 e domenica 14 marzo
Villa Grugana, Calco (Lc) - “Verso una nuova evangelizzazione”
Relatore: suore Rita, Piccole Sorelle di Gesù
CAMMINO BIBLICO: MAESTRO DOVE ABITI?
Il 26-27-28 marzo, presso Villa Grugana, Calco (Lc), sul tema
“La Passione di Gesù”; relatore: prof.ssa Donatella Scaiola,
docente presso la Pontificia Università Urbaniana
FIGLIE DELLA PRESENTAZIONE
LECTIO DIVINA
SUL LIBRO DEL CANTICO DEI CANTICI
Il 4 aprile: Nuovi canti del Diletto (6,4 - 7,11), “Bella e terribile”, sabato pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 19.30 - Sacra
Famiglia, via Dante 94 - Como
GIM (GIOVANI IMPEGNO MISSIONARIO)
MISSIONARI COMBONIANI
Altre info su www.giovaniemissione.it
IN CAMMINO CON IL LIBRO DELL’ESODO,
CON OSTINATA SPERANZA
Domenica 21 marzo, a Venegono Superiore (Va), dalle ore
9.00 alle ore 18.00. Porta con te la Bibbia. Tema dell’incontro:
“In quel giorno il Signore salvò Israele - il canto della libertà”
FIGLIE DELLA REGINA DEGLI APOSTOLI
Per le giovani oltre i 20 anni in ricerca vocazionale: giornate di
preghiera e riflessione sulla consacrazione secolare. Ad Affi (Vr),
presso Villa Elena (via Elena Persico, 23): il 10-11 aprile, dalle
ore 15.00 del sabato, con il biblista don Gianattilio Bonifacio.
Info: [email protected]; telefono 045-7235024
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CHIESA
VISIT
AP
ASTORALE
VISITAP
APASTORALE
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
MONS. COLETTI A SOLBIATE E CONCAGNO
Domenica
28 febbraio
mons. Diego
Coletti ha
fatto visita al
Comune di
Solbiate
Comasco,
invitando
le comunità
di Solbiate
e Concagno
a continuare
nel loro
comune
cammino
pastorale
omenica 28 febbraio
la Comunità parrocchiale di Solbiate ha
accolto mons. Diego
Coletti. Il Vescovo è
arrivato, alle ore 10, in piazza Roma, dove è stato ricevuto dal sindaco, Giulio Colombo, e dai membri dell’Amministrazione Comunale, insieme al parroco don Cesare
Bianchi, don Peppino e numerosi fedeli. Dando il benvenuto il Sindaco ha ricordato
come il mese di febbraio sia
propizio per gli incontri tra il
Vescovo e la comunità di
Solbiate. Infatti è il terzo incontro con i solbiatesi: il primo a Livorno il 18 febbraio
2006, nel secondo (il 18 febbraio 2007), Solbiate ha avuto
l’onore della sua prima visita
ad una Parrocchia quale nuovo Pastore della Diocesi di
Como e l’ultimo, in occasione
della Visita pastorale di que-
D
UN FRATELLO
MAGGIORE
GRAZIE VESCOVO DIEGO...
per aver presieduto l’Eucaristia nella nostra Comunità parrocchiale in occasione della visita pastorale!
Grazie per i numerosi spunti di riflessione che ci ha suggerito negli
incontri con i componenti della Comunità e che saranno oggetto di
meditazione e stimolo per una adesione più convinta ed impegnata
nella sequela del Signore Gesù.
Grazie per averci trasmesso l’entusiasmo della fede che ci impegneremo a testimoniare agli altri con maggiore sollecitudine.
Dice Gesù: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli
altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”. Sia questo il gesto impegnativo, ma non
impossibile, che ci assumiamo al termine di questa Eucaristia fonte
d’amore e di comunione.
Grazie per la sua disponibilità e per il fervore che ci ha trasmesso.
L’accompagniamo con l’affetto e la preghiera nel ministero di Pastore a guida della nostra Diocesi.
don CESARE BIANCHI
st’anno. “Oggi più che nel passato - ha proseguito il Sindaco - in considerazione del momento che stiamo vivendo, la
necessità del soddisfacimento
di bisogni materiali si affianca l’esigenza di spiritualità che
è propria di ciascun essere.
Sono convinto che il centro di
ogni attenzione ed il riferimento di ogni nostro atto debba essere l’uomo, frastornato
da una società sempre più egoista e meno solidale nella quale sono evidenti sofferenze individuali e collettive alle quali nessun cittadino e nessun
cristiano può e deve ritenersi
estraneo, né tantomeno coloro i quali hanno responsabili-
tà amministrative”. Il Vescovo si è poi diretto verso l’ingresso della chiesa dove ha
baciato il crocifisso, ed entrando, ha asperso con l’acqua
benedetta i fedeli. Nell’omelia ha sottolineato che egli è
il segno della presenza apostolica di Gesù. E’ un fratello
maggiore al servizio di tutti ed
è presente per ricordare a ciascuno che occorre volersi
bene e che saremo riconosciuti dal Signore Gesù solo se
saremo capaci di amarci gli
uni gli altri. Nella preghiera
dei fedeli, preparata dalla comunità, si è pregato per le vocazioni di speciale consacrazione, per gli ammalati delle
comunità ed una preghiera
speciale è stata dedicata a
Dino Bernasconi, autista del
Vescovo - tuttora ricoverato
in ospedale - che nei giorni
scorsi è stato colpito da un
grave malore mentre in auto
rientrava in episcopio con il
Vescovo. La celebrazione si
è conclusa con la consegna di
alcuni doni: il Sindaco, ha consegnato un libro sulla storia
di Solbiate ed una mitria. I ragazzi del gruppo sportivo dell’Oratorio, invece, gli hanno
donato un pallone autografato
da tutti gli atleti della socie-
L’INCONTRO CON LE SCUOLE DELL’INFANZIA
Venerdì 26 febbraio, alle ore 15.30, abbiamo accolto il Vescovo alla scuola dell’Infanzia di
Solbiate. Accompagnato dal nostro parroco don Cesare Bianchi è stato accolto dalla Presidente e da
un numeroso gruppo di genitori e nonni. Dopo una
breve presentazione della scuola i bimbi con le
Suore-insegnanti (Suor Dina e Suor Doriana) e la
Madre Superiora (Suor Anselma) hanno recitato
una poesia di benvenuto a
mons. Coletti che ha apprezzato fino a commuoversi, chiedendo di riascoltarla per recitarla insieme ai bimbi. Sono stati poi offerti dei piccoli
doni, segno di affetto e riconoscenza per la presenza in mezzo a noi. Dopo un
breve discorso del Vescovo, insieme a tutti i presenti abbiamo recitato
una preghiera ringraziando il Signore del dono della vita che i nonni, gli adulti ed i bimbi rappresentano. Infine il Vescovo ha impartito la benedizione su
presenti. E’ seguito un piccolo rinfresco. Certamente nei nostri cuori e nella nostra vita rimarrà
sempre il ricordo di questa visita: soprattutto rimarrà indelebile il segno della sua capacità di saper essere uno di noi, abbiamo infatti apprezzato
con riconoscenza la sua semplicità, umiltà e gioia
di saper stare insieme.
ZECCHIN OLIVETTA
La presidente della Scuola dell’Infanzia di Solbiate
Le insegnanti, il personale e i bambini sono felici di aver vissuto una così bella esperienza ricca
di significato per tutti. I bambini hanno avuto il
privilegio di poter giocare e interagire con una
persona così importante come è mons. Coletti,
come se fosse un amico. Questo momento è stato vissuto come accoglienza reciproca , grazie alla
disponibilità e dolcezza che il Vescovo ha dimostrato a noi e ai nostri bambini. Vi regaliamo la filastrocca che i bambini hanno recitato in quell’occasione:
“I nostri pensieri per
una persona speciale... Un prete un po’
speciale alla nostra
scuola materna sta
per arrivare.
E’ un prete molto
importante e il suo
abito è rosso fiammante.
Tutti i preti lui comanda e li guida
come una banda. A
tutti i bambini ama pensare
e i più poveri vuole aiutare. Alla nostra scuola
Gesù porterà, è il più bel dono che a noi farà. Di
sicuro è molto bravo e un gran bene gli vogliamo.
Quante cose importanti fa, ma un gioco con noi lo
farà?”
I bambini della Scuola dell’Infanzia di Concagno
tà: il Vescovo ha così accennato ad un palleggio creando
un momento distensivo e informale. Infine gli è stato portato un cesto con i fiori di carta con i nomi dei bambini che
erano presenti in chiesa e che
avevano preparato precedentemente. Il Vescovo, come il
buon pastore, si è poi trattenuto sul presbiterio per incontrare, uno per uno i fedeli che
desideravano salutarlo personalmente. Terminata la celebrazione, ha fatto una breve
visita nella vicina sede degli
Alpini. Nel pomeriggio dopo
aver visitato la Comunità “Il
Sole” si è diretto alla chiesa
della Madonna Addolorata in
località S.Quirico, molto cara
ai Solbiatesi, dove si è trattenuto per un breve momento
di preghiera con il parroco e
con alcuni volontari che custodiscono l’edificio con grande
impegno e disponibilità. Ha
ammirato l’interno, gli affreschi e l’ambiente circostante
ricco di verde e decisamente
caratteristico per la quiete che
si respira. Ha donato, posizionandola tra le mani della statua della Madonna, una corona del S.Rosario in legno d’ulivo della Terra Santa.
CONCAGNO
Il vescovo è poi giunto, a bordo di un’auto d’epoca Balilla,
nella frazione di Concagno,
per l’ultima tappa dell’intensa giornata. Sotto una leggera pioggia è stato accolto nuovamente dal Sindaco e dal parroco. Poi l’ingresso in chiesa
dove ha presieduto l’Eucaristia concelebrata da don Cesare Bianchi, il collaboratore,
don Peppino Villa, e mons.
Flavio Feroldi, vicario episcopale per la pastorale. Il Vescovo, nella sua riflessione ha
chiesto all’assemblea: “Quale
è la volontà di Dio, cosa vuole
Dio?”. Nel Vangelo proclamato è contenuta la risposta a
questo interrogativo: Gesù
porta i suoi discepoli in cima
alla montagna, si trasfigura e
gli fa comprendere che devono fidarsi di Lui. La celebrazione si è conclusa con i ringraziamenti del parroco
che ha auspicato, l’assunzione di un gesto impegnativo,
ma non impossibile: quello di
costruire una Comunità che
viva il comandamento nuovo
dell’amore, segno di una rinnovata e profonda comunione
con il Signore Gesù e con tutti i fratelli. Dopo una breve
sosta presso la casa parrocchiale si è diretto verso il centro civico comunale per una
visita alla struttura da poco
inaugurata. Il Vescovo, compiacendosi per la presenza di
strutture di incontro, ha salutato i presenti auspicando
una collaborazione intensa per
favorire iniziative che promuo-
L’INCONTRO
CON I SACERDOTI
Vi era uno strano movimento
di preti verso le ore 10 di venerdì 19 febbraio all’oratorio di
Solbiate: tre parroci, don
Renzo, don Alberto e don Cesare si aggirano trepidanti in
attesa del Vescovo Diego
Coletti che sta per iniziare la
Visita Pastorale alle Parrocchie di Albiolo, Cagno,
Concagno e Solbiate. Una Visita così importante e carica di
valore storico e religioso non
poteva iniziare senza la comune preghiera, pertanto, appena
giunto sul posto il Vescovo ed i
sacerdoti delle quattro Parrocchie collaboranti si inginocchiano in chiesa per salutare il Signore recitando i Salmi dell’Ora Media. Il Vescovo poi
prende la parola commentando la lettura tratta dal profeta
Isaia: Porgete l’orecchio e venite
a me, ascoltate e voi vivrete. Io
stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide
(Is 55, 3). La vita cristiana trae
il suo alimento dalla Parola di
Dio alla quale va data attenzione, ascolto, meditazione, familiarità diuturna, non per
mera ricerca intellettuale, ma
per suscitare dentro un atteggiamento di gratitudine profonda verso Dio che in Gesù svela fino a qual punto ti ama e
vuole iniziare con te e con la
Chiesa una Alleanza Nuova,
una amicizia, una rapporto affettivo in grado di salvare il
mondo. Gesù, il Signore, visita
il suo popolo per rivelarci l’amore del Padre ed instaurare una
Alleanza eterna ed universale
capace di salvare l’umanità
dell’uomo. “Benedetto, dunque,
colui che viene nel nome del Signore” perché viene ad indicarci Gesù come Maestro in umanità e a portarci la consapevolezza di essere amati teneramente dal Signore che dà la vita
per ciascun uomo. E così, con
questo pensiero suggerito dal
Vescovo ai suoi preti e i colloqui personali protratti si per
tutta la giornata, ha inizio la
Visita pastorale a quattro comunità della Zona Prealpi:
Albiolo, Cagno, Concagno e
Solbiate
A.C
vano il bene comune. Salutati i presenti e il parroco ha
fatto rientro a Como. Sì è così
conclusa un’intensa Visita Pastorale nelle due parrocchie di
Solbiate e Concagno; visita
preparata con impegno da parte di tutti i componenti delle
comunità. Ora ci attende l’impegno di mettere in pratica i
suggerimenti che il Vescovo ci
ha offerto affinché la nostra
fede si consolidi sempre più
attraverso la preghiera e la
nostra vita sia testimonianza
d’amore e di adesione gioiosa
e convinta al Signore Gesù.
LA COMUNITA’ DI SOLBIATE
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CHIESA
VISIT
AP
ASTORALE
VISITAP
APASTORALE
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
MONS. COLETTI TRA CAMPI E OFFICINE
Nella Visita
alla zona
Prealpi
il Vescovo
ha voluto
incontrare
alcune
attività
produttive
e le persone
che vi
lavorano.
Con loro
ha pregato
e celebrato
l’Eucaresita
RONAGO
UN
VESCOVO TRA I LAVORATORI
LA COMUNITA’
“IL SOLE”
I
l 26 Febbraio è una data
che le ditte Farcon s.r.l.
e Fratelli Concia s.r.l.
non dimenticheranno
facilmente. Venerdì 26
Febbraio la produzione all’interno delle due aziende si è
arrestata qualche ora prima
del solito per lasciare spazio
alla preparazione di un “evento” unico e inusuale: la visita
del vescovo di Como Diego
Coletti. In occasione della visita pastorale presso le parrocchie di Albiolo, Cagno,
Concagno e Solbiate, il Vescovo ha infatti deciso di calarsi
direttamente nelle realtà
aziendali locali per incontrare i lavoratori e le nostre ditte hanno avuto la fortuna di
essere tra le prescelte. Fin dai
giorni precedenti l’arrivo gli
ambienti di lavoro erano in
entusiastico fermento per i
preparativi: dirigenti, dipendenti e famigliari, tutti hanno contribuito all’organizzazione, naturalmente supportati dal nostro parroco don Alberto Clerici, felice tanto
quanto noi dell’evento eccezionale. Movimento, rumore
e agitazione si sono trasformati in gioia, silenzio e preghiera all’arrivo di mons. Diego Coletti, che ha fatto il suo
ingresso nei nostri uffici col
sorriso e a braccia aperte e la
sua cordialità ha subito catturato la simpatia di grandi e
piccini. Con grande semplicità ha incontrato ognuno di
noi. Ha dimostrato interesse
e coinvolgimento nel conoscere la nostra realtà lavorativa
basata sulla produzione di ausiliari per impianti di estrusione di materie plastiche. Da
una delle nostre postazioni di
progettazione ha potuto vedere i disegni tecnici che vengono realizzati con software tridimensionale. In seguito è stato condotto nell’officina dove
l’acciaio viene lavorato e trasformato con l’ausilio di macchine utensili a controllo numerico. Macchinari sofisticati, che hanno destato ancor
più la curiosità del Vescovo. E
infine l’attesa celebrazione
eucaristica: una messa intima
con i dipendenti e i famigliari
delle due aziende. Una celebrazione semplice ma sentita
e condivisa, animata dal coro
parrocchiale di Cagno che ha
rallegrato l’atmosfera e dai
bambini, il simbolo delle generazioni future, che hanno
portato in processione le offerte e che al termine della
messa hanno donato, sulle
note di una poesia di ringraziamento scritta da una mamma per l’occasione, un crocefisso in ferro realizzato artigianalmente per il Vescovo
come simbolo del lavoro e del
sacrificio che accompagna
ogni giorno la fede.
Il 26 Febbraio 2010 rimarrà
quindi nella nostra memoria
come una di quelle date uniche e speciali che hanno segnato la storia delle due piccole-medie imprese di Cagno,
lasciando nel cuore di tutti i
partecipanti l’immagine di un
Vescovo presente nella comunità e portatore di quei messaggi di speranza e fratellanza di cui il mondo odierno ha
tanto bisogno. Ancora un sentito ringraziamento al “nostro” Vescovo per averci resi
partecipi e protagonisti della
sua visita.
ALL’AZIENDA AGRICOLA FERRARI DI CAGNO
Un incontro d’altri tempi
L
a voglia di farLe conoscere ciò che più
di tutto ci sta a cuore, e di dar voce a
chi purtroppo non
può più parlare ma che è alla
base di tutta questa azienda,
è stata più forte di tutto. Per
questo ho scritto la lettera
che, da suggerimento di don
Alberto, ho poi letto all’arrivo
del vescovo Diego. Lo sguardo e il raccoglimento con cui
ha seguito la mia lettura dimostravano la voglia che il Vescovo ha di ascoltare ognuno
di noi e di stare vicino, come
dice lui, “ai Volti”. Si è dimostrata persona semplice nel
voler toccare accarezzando per-
sino gli animali la realtà contadina. Negli spostamenti in
azienda, non sceglieva la via
più lunga e più pulita, ma la
più corta anche se meno comoda. Ha camminato persino nel fango per raggiungere prima le persone che lo
stavano aspettando. Spero
vivamente di avergli fatto
capire i valori in cui siamo
cresciuti e cioè quelli che nelle realtà contadine e di piccole comunità a carattere familiare si trasmettevano di
padre in figlio. Penso sicuramente Le abbia capite ed apprezzate perché ha detto delle
cose bellissime in merito. Si
percepiva il suo apprezzarci
e il sentirsi a suo agio. Quello che ci ha trasmesso:
l’umanità e la semplicità, la
sapienza non ostentata. L’entusiasmo di essere ciò che si
è. Quello che ci ha lasciato:
il suo sorriso, il suo essere
uno di noi, le sue parole di
affetto, dandoci una nuova
luce alla nostra fede.
S.F
N
el programma della
visita pastorale alla
parrocchia di Concagno, era previsto un
momento di conoscenza della vita e delle
problematiche legate alla
conduzione di un’ azienda
agricola. Con gioia la famiglia
Caffi ha accettato la proposta
di ricevere il Vescovo e, festosamente, lo ha accolto venerdì 26 febbraio. L’Azienda Caffi
ha iniziato la sua attività il 16
agosto 1971, grazie all’opera
di Felice Caffi e della moglie
Franguelli Agnese. I figli Roberto e Luca che fin da piccoli
quotidianamente e non senza
sacrifici hanno seguito le orme
dei genitori nell’attività di famiglia, successivamente rilevano l’azienda, coronando così
il loro sogno di sviluppare e
continuare l’attività. L’azienda Caffi, nella nuova struttura sorta 15 anni fa, oggi conta
all’incirca 130 bovini e, tra
questi, 60 in lattazione. Il latte di alta qualità prodotto viene consegnato alla ditta
Granarolo. Il resto dell’allevamento, è formato da vitelli,
primizie e oltre a bovini,
l’azienda possiede anche pollame di ogni genere e conigli.
Tutti i capi sono nutriti con
fieno, trinciato, farina, orzo e
segale. La stalla, costruita per
ospitare circa 200 capi è costituita da 70 cuccette che servono come “letto” per i bovini
Nel pomeriggio di domenica 28 febbraio il Vescovo ha incontrato la Comunità “Il Sole” dove è
stato accolto da Ospiti,
operatori, parenti ed amici. Ad uno ad uno gli ospiti si sono presentati, gli
hanno raccontato la realtà della comunità, e dei
mini alloggi “Raggi di
Sole” di Albiolo, di come
si articolano le giornate e
di come trascorrono il
loro tempo, circondati da
persone che li amano incondizionatamente. Il Vescovo ha poi rimarcato
proprio questo aspetto:
l’amore e la solidarietà
che si respira tra le mura
della Comunità non deve
finire mai. Dopo aver recitato insieme una preghiera un dono è giunto
dalle mani di mons.
Coletti: un piccolo crocifisso di legno.
La visita di mons.
Coletti è stata un momento ricco di emozioni per
l’intera comunità Il Sole:
ogni barriera è stata abbattuta, e per gli ospiti che
di barriere ne incontrano
quotidianamente, vuol
dire tanto. Sorrisi, abbracci, baci e parole di
conforto hanno reso questo momento unico e colmo di significato.
e da una sala mungitrice dove
quotidianamente -ogni dodici
ore- vengono munte. L’impresa si avvale di moderni macchinari e nuove tecnologie che
tuttavia non eliminano del
tutto i sacrifici e la fatica che
sono sempre richiesti per la
conduzione dell’attività. La famiglia Caffi ha manifestato la
sua riconoscenza per la visita
ricevuta dicendo di essere sicuri che la benedizione impartita rimarrà sempre nei loro
cuori. La gioia che mons. Vescovo ha saputo trasmettere,
ha dato certezza che le fatiche
saranno ricompensate da doni
ancora più grandi.
OLTRE I CAMPANILISMI
Vi proponiamo di seguito i discorsi di benvenuto dei Consigli Pastorali parrocchiali di Solbiate e Concagno
“È con immensa gioia che a nome del nuovo Consiglio Pastorale e
di tutta la comunità, La accogliamo nella nostra Parrocchia.
Questa visita ricade in un momento particolare, in cui ci è richiesto
di superare la logica “tradizionale”, un po’ campanilistica della
parrocchia chiusa in se stessa, per aprirci come comunità nella
Chiesa, in una “fraternità rinnovata”. Sia un’occasione che ci aiuti a
crescere insieme nella logica della vera comunione, ove vengano
valorizzate tutte le energie e le singole identità, che sebbene possano essere diverse non debbono per questo essere separate. Solo
così, come evidenziava durante l’incontro con i Consigli Pastorali,
saremo capaci di dare reale testimonianza del comandamento
nuovo che ci ha insegnato Gesù Cristo: l’amore reciproco”.
“La Parrocchia dei Santi Fermo e Lorenzo conta 302 nuclei familiari ma nonostante la popolazione sia aumentata, il numero comunque contenuto di abitanti ci permette di essere una comunità
che si conosce, che condivide le gioie ed è solidale nelle difficoltà
anche se non manca la fatica di coinvolgere i nuovi arrivati. Non
abbiamo forze per affrontare grossi progetti, ma siamo convinti
che con la disponibilità e l’amore verso i nostri fratelli si possono
fare cose grandi. L’essere frazione ci ha fatto crescere in intraprendenza e responsabilità, ma dobbiamo ancora camminare tanto.
Guardandoci intorno, spesso, vediamo una maggiore presenza di
donne e anziani: dobbiamo maturare nella consapevolezza che tutti siamo chiamati a lavorare per il Regno di Dio e per questo occorre acquisire una conoscenza sempre di più profonda di Gesù. L’avvio del nuovo consiglio pastorale interparrocchiale ci dispone ed
invita a vivere l’evangelizzazione nel segno dell’unità”.
P A G I N A
10
CHIESA
VISIT
AP
ASTORALE
VISITAP
APASTORALE
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
IL VESCOVO A CAGNO
Tra i momenti
vissuti nella
comunità
di Cagno
l’incontro
con bambini
e anziani.
Durante la
messa i fedeli
hanno
consegnato
al Vescovo
un’ offerta
per il fondo
di solidarietà
diocesano
“famiglie
e lavoro”
abato 27 Febbraio
2010 all’ingresso del
paese, un festoso arco
trionfale con le insegne episcopali dava il
benvenuto all’illustre ospite.
La comunità infatti era tutta
in fibrillazione per l’accoglienza di mons. Diego Coletti in
Visita Pastorale. Un evento
di gioia lungamente preparato e tanto atteso. Un evento
di fede in cui, nella figura del
Vescovo, riconosciamo la presenza di Gesù stesso che viene a far visita al suo popolo
per toccare con mano le realtà quotidiane dove la gente
vive ed è chiamata a testimoniare il Vangelo. Per questo,
in modo alquanto significativo, il Vescovo non si è limitato a incontrare l’Assemblea liturgica radunata in chiesa,
ma ha incontrato le realtà lavorative, le Istituzioni educative, le associazioni, i giovani, fino ad entrare nella casa
della donna più anziana della
comunità. In paese, infatti, la
Visita era iniziata domenica 21
febbraio con un giro nel cantiere edile del nuovo Oratorio
e l’incontro con i giovani, per
proseguire il 26 febbraio con
la messa celebrata in una dit-
RISCOPRIRE LA CHIESA COME MADRE
S
ta metalmec-canica ed ora raggiungeva il suo culmine nell’incontro con i fedeli. Il vescovo è arrivato puntuale ed –
accompagnato dal parroco don
Alberto Clerici – ha iniziato
visitando l’Azienda agricola
Ferrari, nella quale, dopo un
breve saluto dei proprietari ed
un sentito ricordo del sig.
Gino (cofondatore dell’Azienda recentemente scomparso)
si è inoltrato con generosità e
disinvoltura osservando e accarezzando animali, chiedendo informazioni sui prodotti
agricoli e sul bestiame allevato, fino concludere con la benedizione a tutta la fattoria.
Per rimanere in clima rurale
c’era ad aspettarlo un bel cavallo da trotto trainante un
calesse addobbato a festa che
l’ha accompagnato per le vie
del paese. Prima tappa è stata la visita alla chiesa S. Michele antica parrocchiale, ora
in disuso. Successivamente, il
Vescovo si è recato alla Scuola dell’infanzia “P. A. Comolli”
in cui l’attendevano la presidente con il Consiglio di amministrazione, le insegnanti
con il personale non docente,
gli alunni più grandi con i loro
L’INCONTRATO CON I GIOVANI
“COME UN FUOCO VIVO”
D
omenica 21 febbraio è stata una giornata indimenticabile per molti adolescenti che si sono ritrovati nella chiesa di
Cagno per un dialogo un po’ insolito, ovvero una “chiacchierata” con il Vescovo
sul tema della vita di un giovane cristiano e le
difficoltà da affrontare nel testimoniare la Parola
di Dio nella loro quotidianità. Erano presenti molti
giovani delle parrocchie di Albiolo, Cagno,
Concagno e Solbiate , comunità unite da crescente
collaborazione che si sono incontrate proprio in
occasione della Visita pastorale 2010. I giovani
hanno organizzato l’incontro incentrando le proprie riflessioni su quattro importanti punti: la testimonianza, la capacità di resistere alle difficoltà
del gruppo giovani, la speranza nel domani pur
vivendo in un mondo che non offre molte prospettive e infine la vocazione. Dopo un breve momento
di adorazione silenziosa davanti all’Eucaristia,
un giovanissimo musicista ha accompagnato la
meditazione suonando “Dolce sentire” per risaltare quanto sia importanti valorizzare i talenti e
le competenze dei giovani al fine di renderli protagonisti di futuro all’interno della Comunità. L’incontro è proseguito intonando “Come fuoco vivo”,
che si riallacciava al tema dell’ardore dell’essere
cristiano. Con la metafora di un semplice focolare, il Vescovo ha spiegato la necessità di tre elementi: innanzitutto una materia infiammata, che
sappia condurre il fuoco, poi la legna, ovvero un
soggetto aperto all’ascolto e al dialogo e infine,
l’elemento più importante, l’ossigeno, ovvero la
Parola e ancora di più il Vangelo da cui trarre esempio. Il vescovo ha più volte sottolineato l’importanza di leggere il Vangelo: è un libro talmente
bello che «se preso sul serio ti cambia la vita».
«Ricordatevi che ogni giovane è affidato a voi. Non
giudicate chi non è venuto, non comportatevi come
i farisei che in ebraico significa separati, ma fate
in modo di coinvolgere gli altri per essere tutti
intorno a Gesù». L’immagine di un ruscello con
molti affluenti su di un cartellone posto sullo sfondo era il simbolo del secondo argomento, simboleggiato anche dal canto “Acqua siamo noi”. Spesso le incomprensioni, spiegava, sono dovute al metodo: idee differenti non presuppongono per forza
obiettivi differenti; è proprio così che un gruppo di
giovani partecipi alla vita cristiana deve tenersi
fortemente unito e irrobustire la propria coesione.
Allo stesso modo il gruppo non si deve chiudere in
se stesso, anzi, deve allargare i propri orizzonti e
deve aprirsi alle altre comunità, così da poter trarre nuovi spunti di riflessione ma anche semplici
momenti di incontro con gli altri. Ed ecco che si
ricollega all’immagine dell’acqua: ognuno è proprio come un piccolo torrente che alimenta il grande fiume di Cristo. Il terzo tema si incentrava sull’apertura del gruppo non solamente alla comunità, ma anche verso le persone lontane. Il vescovo
ha spiegato che ogni giovane è una terra fertile,
ricca e matura che deve essere sfruttata al meglio. Gesù getta in ogni terreno un seme e sta ad
ognuno saperlo far fruttificare al meglio. Non bisogna così arrendersi davanti a tanta aridità che
il mondo ci mostra, quanto piuttosto chi è già iniziato alla vita cristiana deve irrobustire sempre
di più la propria esperienza, e, allo stesso modo,
deve far fruttificare quella altrui. E per concludere la scoperta di se stesso e la propria vocazione.
La mattina, quando ci si guarda allo specchio si
deve riflettere sull’idea che la propria vita è un
grande capolavoro: siamo come il marmo ruvido e
grezzo di uno scultore che lo modella togliendo il
superfluo e le impurità per farne un capolavoro.
Così Gesù è il maestro e l’artista di tutti che farà
di ciascuno un capolavoro; questa sua opera non
deve spaventare perché lui solo è il Maestro e solo
lui sa cosa è bene per ciascuno! I Vespri comunitari e la benedizione eucaristica hanno infine coronato con solennità la bella giornata trascorsa in
entusiasmante compagnia del nostro carissimo
vescovo Diego.
DAVIDE CANTONI
genitori. Con scioltezza, mettendo a loro agio grandi e piccini, il Vescovo si è cimentato
in canti mimati proposti dai
bambini ricevendo in dono un
calendario commemorativo
con le foto delle attività. Particolare attenzione è stata
data a tre mamme in gravidanza, alle quali il Vescovo ha
rivolto parole di incoraggiamento e ha offerto una speciale preghiera di benedizione
per risaltare il valore della vita
nascente. Con la volontà di incontrare la gente nel proprio
ambiente di vita quotidiana il
Vescovo si è recato poi nella
casa della donna più anziana
del paese, la quale lo attendeva con emozione.
Ora la Visita raggiungeva il
suo culmine: il piazzale della
Chiesa Nuova era gremito di
gente pronto ad accogliere con
gioia e spirito di fede “Colui
che viene nel nome del Signore”. Schierati sul piazzale erano riconoscibili le associazioni civili - gli alpini, la protezione civile, la “pro loco”- e i
vari gruppi parrocchiali: i catechisti, il gruppo di creatività, il coro degli adulti e il
coretto dei bambini, i chierichetti, i sacerdoti concelebranti e il parroco don Alberto Clerici. Il sindaco Sergio
Mina ha rivolto parole di benvenuto e dopo aver ricevuto i
saluti delle associazioni civili,
ecco che al Vescovo vengono
presentate le famiglie di due
piccoli bambini – Simone ed
Alice Maria – pronti per essere accolti nella Comunità mediante il sacramento del battesimo. Con particolare solennità la comunità, i concelebranti e il Vescovo hanno fatto ingresso in chiesa dove la
vicepresidente del Consiglio
Pastorale Parrocchiale ha presentato la Comunità. La messa è stata concelebrata da don
Alberto, don Armando, padre
Angelo, don Angelo ed il diacono don Roberto. Durante
l’omelia il Vescovo, spiegando
il Vangelo della Trasfigurazione ci ha aiutati a comprendere la bellezza di Dio che è
Amore e che vuole stringere
rapporti di Alleanza con il suo
popolo, chiamato a diffondere
la bella notizia del Vangelo e
a vivere rapporti vicendevoli
di amore fraterno. “Da questo
riconosceranno che siete miei
discepoli – dice Gesù – se avrete amore gli uni per gli altri”
ha più volte ribadito il Vescovo mettendo in risalto che lo
stile di fraternità e comunione all’interno della comunità
cristiana non è una scelta solamente funzionale, bensì è
essenziale perché rivela la bellezza della Trinità. Un momento alquanto significativo è
stato vissuto quando il Vescovo ha rigenerato a vita nuova
due nuovi cristiani mediante
il sacramento del Battesimo:
le litanie, l’immersione nell’acqua benedetta, l’unzione
col Sacro Crisma e gli altri simboli hanno fatto sperimentare la bellezza di una Chiesa
che è Madre da amare perché
ci dona la vita in Cristo Gesù.
Vedere il Vescovo conferire il
Battesimo a questi due piccoli cristiani ha reso ancor più
sentita la riconoscenza verso
la maternità della Chiesa.
Dopo la comunione, la comunità ha donato alcuni segni di
riconoscenza al Vescovo: il
gruppo di creatività ha preparato un cesto di fiori che volevano raffigurare la presenza
dei bambini che li hanno realizzati con le loro mani; un
parrocchiano ha recitato una
breve poesia dialettale dedicata alla visita pastorale; infine
è stata consegnata al Vescovo
un’offerta per il Fondo di solidarietà Famiglia-Lavoro quale segno di vicinanza concreta a chi soffre a causa della
crisi economica. La partecipazione di tanta gente ha potuto sperimentare l’entusiasmo e la cordialità del Vescovo Diego il quale, al termine
della Messa, ha volutamente
incontrato molte persone riservando a ciascuno un ascolto intenso e parole di incoraggiamento. Infine il rinfresco,
allestito dal gruppo degli
educatori adulti, ci ha ricordato la bellezza dello stare insieme proprio come un’agape
fraterna.
LA COMUNITA’ DI CAGNO
P A G I N A
11
CHIESA
SANT
ATERESINA
SANTA
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
DAL 13 AL 22 MARZO
LE SUE RELIQUIE IN DIOCESI
PREPARARSI ALL’INCONTRO
CON SANTA TERESINA
i prepariamo al dono di
grazia della peregrinazione delle reliquie di
Santa Teresa di Gesù
Bambino e del Volto Santo. Thérèse Françoise Marie
Martin, da tutti conosciuta come
Teresa di Lisieux nasce ad
Alençon il 2 gennaio 1873 e morirà al carmelo di Lisieux il 30
settembre 1897. Appare tra le più
grandi sante religiose e mistiche
che la terra di Francia ha donato
alla Chiesa.
La fede dei semplici e la fede
semplice, che Ella ha ispirato e
tracciato nel cammino della piccola via, la chiama santa Teresina, anche per distinguerla dall’altra grande santa carmelitana
e Dottore della Chiesa che è Teresa d’Avila. La Chiesa fa memoria di santa Teresina il 1° ottobre e, pochi giorni dopo, il 15 ottobre la sua antica omonima e
consorella.
Santa Teresa del Bambino Gesù
e del Volto Santo è il nome da lei
scelto al momento della professione dei voti. Nome che esprime
tutto il suo cammino di fede e il
senso pieno della vita religiosa
che ha vissuto. Nome che ci dice
tutto lo spessore di fede di cui i
tempi moderni hanno bisogno.
Patrona dei missionari dal 1927
e dal 1944 patrona di Francia,
assieme a Giovanna d’Arco. Il 19
ottobre 1997 fu dichiarata Dottore della Chiesa, la terza donna
a ricevere tale titolo dopo
Caterina da Siena e appunto Teresa d’Avila. Più volte i suoi scritti sono citati nel Catechismo della Chiesa Cattolica.
La sua visita alla nostra diocesi
cade nel tempo quaresimale,
tempo penitenziale per eccellenza e tempo favorevole alla nostra
conversione. Santa Teresina ci
indica con il suo stile quel cam-
C
mino penitenziale che è vittoria
su se stessi. Quell’agere contra,
di ignaziana memoria, che non
trova molto consenso dentro la
cultura individualista e narcisista del nostro tempo. All’inizio
della sua autobiografia, composta di tre manoscritti e più conosciuta con il titolo Storia di
un’anima, santa Teresina scrive:
“Gesù mi ha fatto sentire che,
obbedendo con semplicità, avrei
fatto piacere a lui; del resto, faccio una cosa sola: comincio a cantare quello che debbo ripetere
eternamente: “Le misericordie del
Signore!”. Qualche riga più avanti puntualizza: “La perfezione
consiste nel fare la sua volontà,
nell’essere come vuole lui”.
Non cadiamo nell’equivoco di
anestetizzare il tempo quaresimale, quasi che l’incontro con figure di santità e la riflessione che
la loro vicinanza provoca, insieme a tempi privilegiati di preghiera, turbi il cammino quaresimale, come se la quaresima non
avesse a che fare con la santità e
la santità non fosse il frutto anche di una quaresima ben vissuta. I santi non disturbano mai,
anzi ci offrono un vero esempio
penitenziale e un primo profumo
pasquale, un anticipo di quello
che canteremo in grazia la notte
di Pasqua e in gloria per tutta
l’eternità.
Vorrei invitare anche a superare
l’equivoco che vede la devozione
ai santi come un disturbo o una
deviazione rispetto a quel culto
in Spirito e verità che si deve rendere al Signore. Semmai sono
proprio i santi e la loro preghiera a prospettarci il vero culto, sia
come esempio che intercedendo
per noi.
Viviamo come dono di grazia il
tempo del passaggio di santa
Teresina in mezzo a noi. Con
LA PEREGRINATIO DELLE RELIQUIE
• Alle ore 18.00-18.30 di sabato 13 marzo, provenien-
ti da Bolzano, le reliquie saranno accolte presso
il santuario diocesano della Madonna a Tirano,
dove rimarranno esposte per la venerazione lungo la
notte e per tutta la giornata di domenica.
• Nel tardo pomeriggio di domenica 14 la peregrinazione continuerà alla volta di Sondrio, dove le reliquie
saranno accolte nella Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio alle ore 17.45.
• Lunedì 15 marzo, alle ore 19.30, le reliquie saranno accolte presso la comunità parrocchiale di
Regoledo di Cosio, che vuole ricordare in questo modo
i cinquanta anni della presenza delle Piccole Suore di
Santa Teresa di Gesù Bambino.
• Nel pomeriggio di martedì 16 marzo le reliquie
saranno accolte alle ore 17.30 a Chiavenna San
Lorenzo; alle ore 18.00 è in programma la Santa
Messa, mentre a partire dalle ore 20.30 ci sarà la
veglia di preghiera notturna. Alle ore 8.30 del 17
marzo le relique saranno accolte in San Fedele.
• Sempre mercoledì 17 la peregrinazione avrà
come meta Dongo dove le reliquie saranno accolte
presso il convento della Beata Vergine delle Lacrime
per poi essere accompagnate nella arcipretale di Santo
Stefano con una solenne processione serale.
• Da giovedì 18 le reliquie saranno nel comasco.
Accolte a Maslianico in serata, passeranno al monastero di Grandate venerdì 19 nel tardo pomeriggio,
per poi giungere a Cermenate presso la chiesa parrocchiale dei Santi Vito e Modesto nel pomeriggio di sabato 20 per rimanervi fino a domenica
pomeriggio.
• Da domenica 21 pomeriggio le reliquie saranno
in Cattedrale dove alle 20.30 il Vescovo celebrerà
il solenne pontificale e darà inizio alla notte di
veglia e di preghiera che si concluderà alle ore 3
con la Santa Messa di ringraziamento e di saluto
delle reliquie che riprenderanno il loro peregrinare verso Lisieux.
grande impegno le parrocchie che
accoglieranno le reliquie hanno
predisposto programmi e tempi
di preghiera così che il maggior
numero di fedeli possa venerare
le reliquie e trarne il frutto e la
grazia necessari. Non possiamo
fare a meno di evidenziare che il
solenne pontificale che il Vescovo presiederà domenica 21 c.m.
in cattedrale alle 20.30 è il momento centrale della peregrinazione delle reliquie.
Un altro dono di grazia sarà il
pellegrinaggio che vivremo a
Lisieux nel prossimo mese di luglio guidati dal nostro Vescovo.
Risponderemo così in modo corale e comunitario alla visita che
santa Teresina ha fatto alla nostra diocesi e probabilmente
avremo qualche motivo di gratitudine insieme a qualche grazia
da continuare a chiedere.
L’augurio, che mi sembra bello
porre alla vigilia della peregrinazione delle reliquie, lo colgo dalle parole stesse di santa Teresina,
sempre alle prime battute della
sua autobiografia, quando scrive:
“Nostro Signore si occupa di ciascuna anima con tanto amore,
quasi fosse la sola ad esistere”.
Viviamo la peregrinazione delle
reliquie e il tempo quaresimale
certi dell’interesse di Dio per noi.
Forse siamo troppo preoccupati
del nostro interesse per lui, usurpando con presunzione i suoi doni
e pretendendo che riconosca la
nostra bravura. In realtà fare
penitenza, pregare e camminare
sulle vie del Signore nasce dal
riconoscere che, nel giardino di
Dio ogni uomo e donna hanno
quel posto privilegiato perché
ciascuno di noi è unico e irripetibile agli occhi e nel cuore di Dio.
pagina a cura
di don GIOVANNI ILLIA
IL GRANDE
PELLEGRINAGGIO
DIOCESANO
A LISIEUX
CON IL VESCOVO
al 3 al 9 luglio 2010 il
vescovo Diego ci vuole
in pellegrinaggio a
Lisieux. Si tratta del
grande pellegrinaggio diocesano per l’anno 2010.
D
Il 3 luglio, di buon mattino, partiremo alla volta di Nevers e in
serata celebreremo la Messa
presso l’urna che custodisce il
corpo di Santa Bernadette, la
veggente di Lourdes.
Il 4 luglio riprenderemo il nostro
cammino alla volta di Chartres
dove sosteremo per la visita alla
cattedrale e per il pranzo. Proseguiremo verso il santuario di
Nostra Signora di Montligeon
dove celebreremo la Messa e da
qui ci sposteremo ad Alençon.
Il 5 luglio saremo ad Alençon
lungo la mattinata e nel primo
pomeriggio. Potremo così visitare, riflettere e pregare sui luoghi
di origine della famiglia Martin
e dell’infanzia di Teresina. Nel
tardo pomeriggio partiremo
alla volta di Lisieux.
Il 6 luglio saremo a Lisieux, la
meta del nostro pellegrinaggio
per sostare sui luoghi della fanciullezza, della giovinezza e della vocazione di Teresina. Pregheremo nella basilica-santuario a
Lei dedicata e nella cripta che
custodisce le reliquie dei suoi
genitori.
Il 7 luglio dopo aver celebrato la
Messa continueremo il nostro
cammino visitando Caen, Baye-
IL CALENDARIO DEI
PELLEGRINAGGI DIOCESANI
Tutte le informazioni sul sito
www.diocesidicomo.it
pagina 8 del numero 2
del 16 gennaio 2010 del Settimanale
o telefonando il mercoledì mattina
all’Ufficio diocesano pellegrinaggi allo
031-3312232
TORINO - SACRA SINDONE
MARTEDÌ 4 MAGGIO
Partenza dai luoghi prestabiliti (Como, Valtellina, Alto
Lago, Alta Valtellina) con arrivo a Torino in mattinata.
Visita prenotata alla Sacra Sindone esposta nel Duomo. Nel pomeriggio alle ore 15.00 Santa Messa presieduta dal Vescovo al Santuario di Maria Ausiliatrice, voluto da san Giovanni Bosco e Chiesa Madre
della Congregazione Salesiana. Al termine possibilità di
visitare il Santuario della Consolata, patrona della
città di Torino oppure il Cottolengo oppure prima di
lasciare Torino, salita alla Basilica di Superga. Al termine, viaggio di rientro, con arrivo nelle località di provenienza in serata. I prezzi - a seconda dei punti di partenza e dalla richiesta o meno del pranzo - variano dai 18
ai 51 euro. Tutte le informazioni e le iscrizioni presso I viaggi di Oscar - via Pretorio 1, Como - telefono 031-304524.
PELLEGRINAGGIO BIBLICO
Grecia, sui passi di San Paolo:
sabato 24 aprile - sabato 1 maggio.
PELLEGRINAGGI STORICO-AGIOGRAFICI
• Siena per riscoprire la figura di Santa Caterina:
sabato 29 maggio - martedì 1 giugno.
PELLEGRINAGGI MARIANI
• Fatima: venerdì 10 - martedì 14 settembre
• Lourdes - Nevers (in pullman):
lunedì 2 - domenica 8 agosto
• Lourdes con l’Unitalsi:
sabato 9 - venerdì 15 ottobre (in treno)
domenica 10 - giovedì 14 ottobre (in aereo)
• Lourdes con l’Unitalsi (per i giovani):
martedì 27 luglio - lunedì 2 agosto
• Caravaggio con l’Unitalsi: sabato 15 maggio
• Dongo con l’Unitalsi:
Giornata dell’ammalato 25 settembre 2010
ux, Arromanche (la spiaggia
dello sbarco) per giungere in serata a Mont Saint-Michel.
L’8 luglio dopo aver visitato
Mont Saint Michel inizieremo
il viaggio di ritorno puntando su
Tours dove giungeremo in tarda mattinata per il pranzo e dove
sosteremo sulla tomba di San
Martino per celebrare i Vespri. In
serata saremo a ClermontFerrand per pernottare.
Il 9 luglio da Clermont-Ferrand passeremo a Lione dove
celebreremo la Messa presso il
Santuario di Notre Dame de
La Fourvière, a seguire il pranzo e il rientro.
Nei prossimi giorni provvederemo a far giungere nelle parrocchie tutte le informazioni relative al pellegrinaggio e allo svolgersi delle iscrizioni.
In linea di massima, le iscrizioni devono essere effettuate entro il 12 aprile o presso il
proprio parroco o direttamente
all’agenzia I viaggi di Oscar,
via Pretorio 9, Como, telefono
031-304524.
CHIESA MONDO
P A G I N A
12
MISSIONE CAMEROUN
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
4a Tappa
(14-15 gennaio 2010)
uesta volta apriamo
il vecchio vocabolario di latino per
rispolverare un verbo che si riaffaccia
come sfida urgente nel nostro
mondo e che, per il prossimo
decennio, accompagnerà il cammino della Chiesa italiana: il
verbo educare. Il verbo educare che deriva dal latino educere e significa tirar fuori, far venire alla luce, condurre verso, è un verbo
“amico” della missione ad
gentes. Spesso il missionario
si trova in una situazione in cui
le potenzialità presenti nel cuore e nella mente dell’uomo devono essere aiutate a nascere;
a volte, il contesto di povertà e
miseria richiede di investire
molte energie nell’ambito della
promozione umana partendo
dal soddisfare i bisogni primari dell’uomo; sempre questa sfida educativa deve fare i conti
con l’annuncio evangelico che
chiama ad un oltre, mette nella vita dell’uomo qualcosa di
più, non si accontenta di far
emergere quello che già c’è: il
comando di Gesù “Amatevi
come io vi ho amato” è un appello all’amore incondizionato e
senza confini che non sempre
VOCE
DEL VERBO
EDUCARE
Q
I PROGETTI
Le mura sono alte e bianche.
Il carcere di Mokolo ospita
trecentoquaranta detenuti circa, ma la struttura ne potrebbe
accogliere
soltanto
centocinquanta. La pastorale
delle carceri è uno degli ambiti in cui operano anche i nostri missionari fidei donum.
Per prima cosa si offre ai detenuti un’assistenza sanitaria
che il governo non garantisce.
Poi ci si occupa anche di un’assistenza umana, si ascoltano
le lamentale dei prigionieri, si
cerca di intervenire dove c’è
bisogno. La diocesi è molto
attenta: si sono migliorate le
condizioni igieniche grazie a
un lavoro di canalizzazione
delle acque e alla creazione di
una zona-docce. Si cerca anche
di garantire un’alimentazione
sufficiente. Viene loro dato un
solo pasto al giorno, un po’ di
polenta di miglio con una salsa allungata. Si cerca così di
integrare con un po’ di farina
di mais, miglio e soja per arricchire questo misero pasto.
È la comunità stessa che raccoglie il cibo per i detenuti con
le offerte.
Inoltre non bisogna dimenticare la corruzione: tutti hanno avuto un processo, ma tanti non hanno avuto modo di
difendersi. Chi ha denaro paga
ed è libero, ma chi non ha di
che pagare resta in prigione
per anni. È per questo che la
parrocchia e la diocesi hanno
istituito un comitato di Giustizia e Pace, per la difesa degli innocenti e per la tutela dei
diritti. Non viene trascurato
neppure l’aspetto educativo: è
così che sono partiti per i prigionieri
dei
corsi
di
alfabetizzazione e un’attività
produttiva di piccoli oggetti
che potrebbero essere destinati soprattutto al mercato europeo, al commercio equo e
alle botteghe etniche.
B.M.
abita il cuore umano.
Dovunque educazione e
Vangelo camminano insieme. L’impegno per promuovere
la vita è dentro la missione stessa. Non è a lato perché Gesù ha
parlato di Dio e ha guarito, ha
annunciato il Regno e ha avuto
compassione dell’uomo malato,
povero, solo. La promozione
dell’uomo è missione se ha i
tratti del Vangelo. Il tratto
della gratuità che fa vedere
una Chiesa che si impegna per
l’uomo non per attirare l’attenzione né per convertire, ma perché ogni uomo è amato da Dio;
il tratto della pazienza che fa
scorgere una Chiesa che non
impone un modello culturale o
le ultime conquiste tecnologiche
ma che cammina con i tempi del
popolo a costo di impiegare anni
per raggiungere un risultato
con la partecipazione attiva e
cosciente di tutti; il tratto della
sapienza tipico di chi non si
lascia travolgere dalle emergenze, ma trova il coraggio di
andare alle radici dei problemi
e di far maturare nelle persone
il senso della giustizia e la consapevolezza della propria dignità. In Cameroun abbiamo visto
don Giusto, don Felice, don
Corrado, don Angelo, Laura,
DUE DOMANDE
PER RIFLETTERE...
Alda e Brunetta muoversi nel
campo educativo con delicatezza e con ferma decisione. La
scuola, l’assistenza sanitaria, la
realizzazione dei pozzi per l’acqua, la formazione agricola, le
attività di promozione e
valorizzazione della donna, la
lotta per la giustizia e contro la
corruzione, le attività con i carcerati, la cura ai bambini e ragazzi con handicap sono gli
ambiti che vedono i nostri missionari impegnati ogni giorno.
In quell’angolo d’Africa come in
ogni missione si realizza quella parola di Gesù “Sono venuto
perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10);
su quelle strade impervie e impossibili, qualche volta simili
alle strade della vita di ciascuno di noi, i missionari ci ricordano e ci testimoniano che “La
missione della Chiesa non è di
operare direttamente sul piano
economico o tecnico o politico o
di dare un contributo materiale allo sviluppo, ma consiste essenzialmente nell’offrire ai popoli non un avere di più, ma un
essere di più, risvegliando le
coscienze con il Vangelo”
(Redemptoris Missio 58).
GABRIELLA RONCORONI
Il contributo della chiesa e della sua opera di evangelizzazione per lo
sviluppo dei popoli non riguarda solo il Sud del mondo. Quali conversioni e/o proposte sono necessarie per ritrovare qui da noi la vera dimensione di promozione umana, di giustizia, di verità, di vita autentica?
Siamo circa a metà del cammino quaresimale. La mia conversione personale è segnata anche da una
vita più austera e più semplice che sa condividere le risorse economiche con chi ha meno?
I NOSTRI MISSIONARI/4 BRUNETTA CINCERA
Nasce a Berbenno il 30 maggio 1963.
Viene consacrata nell’Ordo Virginum diocesano il 7 ottobre
1995. Dopo aver lavorato presso la Casa d’Accoglienza Ozanam
a Como e l’Oratorio “Sacro Cuore” di Sondrio, nel settembre
2007 parte per un servizio alla missione diocesana in Camerun.
Nella Paroisse Saint Jacques de Mokolo-Mboua collabora per
l’evangelizzazione, l’animazione e la formazione delle donne,
il funzionamento della scuola per i bambini sordomuti, i progetti di salute e di promozione umana.
Descrizione di alcuni particolari.
Non ha parenti in Africa, eppure in poco tempo è diventata
sorella dei grandi e mamma dei piccoli. Quel tocco di argento
nei capelli la rende preziosa. Eppure ama dire: non voglio né
oro né argento, ma solo un cuore contento. Le riconosciamo questa ricchezza, espressa nel suo fedele sorriso. Però…
Chi ha detto che non si arrabbia mai? Nessuno!
Chi ha detto che è accondiscendente? Nessuno!
Chi ha detto che piuttosto che discutere abbassa la testa? Nessuno. Il meglio di sé lo dà quando “decide”, cioè due volte al giorno: a pasto e fuori pasto. I
ragazzi e le ragazze godono del suo affetto senza limiti, dell’incoraggiamento, della vicinanza.
Le sue origini valtellinesi la rendono capace di sacrificio, senza farlo pesare.
Le sue impronte non le porterà via il vento, perché lei non le sta lasciando sulla polvere, ma nei
cuori. Non ama le povertà, ama i poveri. Li raccoglie anche per le strade e nei villaggi, convincendo le famiglie ad accettare le cure. “Vergine consacrata” significa anche “tutta di Dio” per
essere a disposizione dei fratelli. Sua mamma e la sorella Silvia hanno visto dov’è in missione.
Il papà la guarda dal Paradiso e la sostiene. Il luogo in cui si esprime al meglio è la zona del
mercato. Non spende molto. Anzi, si arrabbia, se qualcuno dà qualche soldo in più ai ragazzi.
Sostiene che li devono guadagnare in modo proporzionato alla fatica. Allora lei dovrebbe già
essere molto ricca! Grazie, Brunetta!
DON ITALO
Finalmente hanno preso un
po’ di colore africano i nostri
visitatori. Arrivati
dall’Italia, bianchi
come il latte di capra, eccetto don
Stefano, che è
“bianchi” di cognome ma in questo fa
eccezione, illusi di
riuscire a tenere
un po’ puliti le
scarpe e i pantaloni, adesso dopo pochi giorni non li riconoscereste più.
Ho provato il loro
dopobarba: buono
buono il profumo!
Ma mi pizzicano le
ganascette. Sapete il motivo?
Il lucertolo Margujà… la barba
non la fa.
C’è movimento stamattina.
I ragazzi sordomuti hanno
aiutato Brunetta a scovare il
topo morto in cantina, del quale si sentiva l’olezzo. Mezz’ora
dopo il ritrovamento, arrivano
tra grida e braccia alzate col
trofeo, cotto a puntino, da offrire come gran regalo. Topo
cotto! L’ho detta giusta: “topo
cotto”, non “troppo cotto”. Grazie ragazzi! Mangeremo un’altra volta. I sordomuti vivono
nel Centro di Formazione parrocchiale. Jacqueline è piccola, porta le stampelle, ti saluta sempre quando passi. Porta la mano alla bocca per raccogliere un bacio e poi lo mette stretto nella tua mano.
Quando si organizzerà il concorso per il più bel sorriso del
mondo, la iscriverò. Parola di
Margujà, che un giorno lo farà!
Dietro l’angolo della casa parrocchiale c’è la scuola di cucito e di lavoro a maglia. Dappertutto ci sono stoffe, forbici,
lane, filo e… tranquillità. Meglio andare alla falegnameria.
Qui i maschi si divertono di
più. Don Giusto sorride, perché in lontananza i suoi porcelli grugniscono per salutarlo.
La scuola per le ragazze e
quella per i sordomuti sono organizzate molto bene. C’è ordine, partecipazione. Don Italo
fa alcune domande in francese. Don Giuliano lo segue nell’avventura. La ricreazione li
salva tutti e due. E salva anche i ragazzi.
Il trasferimento avviene sulla
camionetta. La chiamano anche “Gippino” e “Suzuchino”.
Quando saliamo – dincicocco!
- ci sentiamo tutti sardine in
scatola. E l’olio? Tranquilli, ce
n’è poco anche nel motore!
Il Centro giovanile, chiamato
“Aumonerie”, è una nuova e
bella costruzione. Qui i giovani possono studiare, apprendere ad usare il computer, avere
una biblioteca a disposizione
e ritrovarsi con don Giusto per
approfondire la propria fede.
Avete mai pensato che la fede
può essere anche nera, proprio
come il colore della pelle
d’Africa? Qui si cerca di comprendere il Vangelo di Gesù
dentro la cultura africana.
Ai visitatori questa cosa piace. Dialogano con i giovani,
cercano di capire, suggeriscono di studiare con passione.
Il sole in fretta se ne va. Fatemi rientrare. Quando scende
la notte scura, il Margujà piglia paura!
Mi è rimasto sulla pelle il profumo del dopobarba. Se voi
fate sogni rosa, io li farò… verdi!
D.I.M.
P A G I N A
14
Como
CRONACA DI
E
P R O V I N C I A
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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
UN SERVIZIO COSTITUITO DA POCHE SETTIMANE SUL NOSTRO TERRITORIO
Disabilità:
una “rete”
comasca
na “Rete Comasca Disabilità”. Finalmente un passo che
va nella direzione di riassumere in
un’unica voce richieste,
rivendicazioni, bisogni
espressi dal mondo dei diversamente abili. Non
più, dunque, associazioni
autoreferenziali, ma la
forza di un coro.
A costituire la “Rete
Comasca Disabilità - Coordinamento interassociativo comasco per i diritti delle persone con
disabilità”, sul finire del
mese di febbraio (il 25),
presso la sede del Centro
Servizi per il Volontariato
di Como, 13 associazioni
del territorio comasco.
Tutte impegnate, con modalità e storie differenti
alle spalle, sul fronte della disabilità. Si tratta dell’associazione Famiglie
Ipovedenti Non Vedenti
della provincia di Como,
di Anffas Onlus Como, di
Anffas Onlus Centro Lario e Valli, di Arcobaleno
Onlus, dell’Alveare, dell’associazione Italiana
Parkinsoniani, del Comitato lombardo per la vita
indipendente per le persone con disabilità, di Down
verso, di Primavera Onlus, di So.La.Re, di Talea
associazione famiglie e
amici disabili, Thais e
Uildm.
A guidare questa nuovissima realtà è Maria
Assunta Peluso.
«La Rete - ci spiega
Maria Assunta - è nata
dopo un anno di lavoro
condotto da un gruppo di
associazioni che si occupano di disabilità. Il suo
scopo vuole essere quello
di promuovere uno spazio
U
Finalmente
un passo che
va nella direzione
di riassumere
in un’unica voce
richieste,
rivendicazioni,
bisogni espressi
dal mondo dei
diversamente abili
di MARCO GATTI
[email protected]
provinciale di riflessione,
di proposta e di azione per
permettere il reale esercizio dei diritti delle persone con disabilità, trovando una linea comune
per incidere sulle politiche sociali grazie a uno
scambio di informazioni,
alla formazione continua
e alla condivisione delle
competenze specifiche di
ogni associazione».
L’unione fa la forza
dunque…
«L’unione fa la forza,
soprattutto in un’ottica di
organizzazione regionale.
Nel senso che questo coordinamento comasco si
va a collegare a Ledha
(Lega per la difesa dei diritti delle persone con
disabilità), che raccoglierà i coordinamenti di tutte le province lombarde.
Si tratta di un passaggio
molto importante che
vuol dire dare voce alle
periferie, dunque alle singole associazioni, e fare in
modo che queste raggiungano i centri decisionali.
Nel tempo e con il lavoro
svolto insieme le associazioni hanno compreso
l’importanza di sostenersi reciprocamente, di un
impegno comune per farsi ascoltare. Unendo le
nostre competenze possiamo diventare efficaci
interlocutori dell’ente
pubblico. La nostra voce,
insieme a quella degli altri coordinamenti provinciali che si vanno costituendo, può arrivare più
forte nei luoghi della politica per sostenere con
maggiore efficacia le persone con disabilità, le loro
famiglie, i volontari e le
associazioni».
Una sfida non da
poco…
«Certo. Fino ad oggi alcune delle questioni chiave legate al mondo della
disabilità riuscivano a
trovare poco spazio, poca
attenzione da parte degli
enti nazionali e territoriali. Eppure i problemi sono
tanti, in costante aumento, e sempre di più occorre trovare risposte. Risposte che l’attuale crisi economica rende sempre più
latenti, mentre cresce e si
rende sempre più evidente il bisogno. Da qui la
necessità di diventare più
forti, determinati e meglio organizzati nel chiedere. Ragionare ed agire
secondo questa logica di
rete vuole rappresentare
l’occasione per condividere maggiormente le necessità del momento e
presentarsi con richieste
che non siano più la limitata espressione del bisogno di una singola associazione o di una provincia, ma facciano sintesi di
necessità comuni».
Veniamo al Comasco.
Quali sono gli obiettivi principali per la
“Rete”?
«Rappresentare l’associazionismo comasco che
si occupa di disabilità
presso gli enti pubblici e
privati, costituire tavoli di
lavoro e gruppi di competenza su partecipazione
alle spese, presa in carico
e qualità della vita, protezione giuridica. Inoltre
si vuole promuovere la comunicazione, l’informazione e le interazioni fra i
componenti della rete, so-
stenere i rappresentanti
delle associazioni sui piani di zona…
Per entrare ancora più
nello specifico, annoto tre
grosse questioni che ci
stanno a cuore e per le
quali lavoreremo.
Penso, ad esempio, alla
partecipazione alla spesa
delle famiglie con disabilità. Mi riferisco al
contenzioso continuo con
le Amministrazioni, con
le assistenti sociali perché a queste famiglie siano assicurati i necessari
contributi. In merito vogliamo trovare una linea
comune, fra associazioni,
da condividere con gli enti
pubblici, per evitare le
sperequazioni e le ingiustizie che si consumano
ogni giorno. Dobbiamo liberare le famiglie, e le
persone in difficoltà che vi
risiedono, dalla paura di
essere lasciate sole, isolate. Come se il non accontentarsi del poco offerto
possa comportare il rischio di non ottenere nul-
SESTA GIORNATA NAZIONALE DELLA U.I.L.D.M.
Sabato 13 e domenica 14 marzo torna - sotto l’Alto Patrocinato della Presidenza della Repubblica - la sesta edizione della Giornata
Nazionale UILDM. (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Protagonista della manifestazione la nuova farfallina di peluche, quest’anno edita in due versioni colorate e ripiena di ovetti di cioccolato, che verrà distribuita da diversi volontari in oltre 500 piazze italiane.
Anche la città di Como (con il patrocinio del Comune) e l’intero territorio provinciale contribuiranno a rendere grande questa manifestazione che, con lo slogan “Dispiega le mie ali contro ogni barriera”, si ripropone di sensibilizzare sempre più persone alle problematiche
della distrofia muscolare, per far crescere le sezioni U.I.L.D.M. e garantire alle persone disabili la migliore qualità di vita possibile,
perché siano davvero libere di muoversi nella propria città e nella propria vita.
La U.I.L.D.M., un’Associazione presente nella provincia di Como dal 1968, e dal 1961 a livello nazionale, si propone di offrire un aiuto
concreto alle persone affette da patologia neuromuscolare e alle loro famiglie, grazie al sostegno medico e psicologico, all’inclusione
scolastica e lavorativa, all’organizzazione del tempo libero e alla sensibilizzazione.
Aiutare la U.I.L.D.M. è facile!
· Acquistando la farfallina di peluche ripiena di cioccolatini, con un’offerta di 5 euro
· Donando un’offerta di 2 o 5 euro via SMS (da tutti i gestori telefonici o telefono fisso) al numero 45504 (attivo dal 6 al 14 marzo)
· Con un’offerta tramite Conto Corrente Postale 13380225 intestato alla U.I.L.D.M. di Como
· Donando il tuo 5 x 1000 inserendo nell’apposito spazio della dichiarazione il codice fiscale 80023120134
· Tesserandosi e diventando socio e volontario e dando una mano concreta alle persone affette da patologia neuromuscolare
Ulteriori informazioni sono disponibili presso la nostra sezione in via Maiocchi, 4 a Lora o ai seguenti recapiti: tel. 031-542940 o tramite
e-mail all’indirizzo [email protected].
la...
Altro importante argomento in agenda è il tema
dell’amministratore di
sostegno e quindi la possibilità di assicurare, attraverso questa figura,
protezione giuridica delle
persone con fragilità. In
questo caso parliamo non
solo di soggetti disabili,
ma anche di anziani, minori, psichiatrici, tossicodipendenti. Su questo
fronte la “Rete Comasca
Disabilità” parteciperà,
come capofila, al progetto “Amministratore di sostegno” della provincia di
Como promosso in Lombardia da Fondazione
Cariplo, Coordinamento
Regionale dei Csv e Comitato di Gestione del fondo speciale per il volontariato in Lombardia. Un
progetto avente lo scopo
di far maturare questa
nuova forma di volontariato sostenendo cittadini che abbiano voglia di
accompagnare persone
fragili. Un servizio che potrebbe tradursi in aiuto
nella gestione delle risorse economiche, poche o
tante che siano, nell’attenzione alla persona, o
nella semplice offerta di
affetto, vicinanza. Quella
che si vuole far maturare, attraverso questo
progetto, è nuova forma di
volontariato, più attento
e meglio rispondente a
bisogni specifici. Un
volontariato che sarà sostenuto e debitamente
formato, per prendere
meglio coscienza del proprio ruolo, e che non sarà
abbandonato a se stesso,
ma avrà una rete sul territorio in grado di assisterlo. Qui si gioca l’aspetto innovativo del progetto: la creazione di una
rete che sostenga le famiglie, le persone con
disabilità e lo stesso amministratore di sostegno.
Una rete di appoggio e
supporto nella quotidianità e nel disbrigo di pratiche specifiche con il tribunale o l’ente pubblico
preposto.
Il terzo fronte su cui ci
muoveremo riguarderà,
infine, l’aspetto della presa in carico, dello sviluppo delle autonomie, della
residenzialità. Tutti diritti essenziali delle persone con disabilità.
Tre grosse tematiche
sulle quali ci adopereremo ricercando, lo ribadisco, in maniera operativa,
degli obiettivi comuni, garantendo vicinanza alle
associazioni».
Cosa vi aspettate dal
rapporto con gli enti
pubblici?
«Siamo ottimisti. Un
anno fa lo stesso assessorato provinciale ai Servizi Sociali manifestò apprezzamento per l’avvio
di questo percorso. Confidiamo, pertanto, vi siano
ampi margini di collaborazione. Noi puntiamo
molto sulla formazione, ci
proporremo come partner
competenti. Andremo
dunque ad incontrare le
Amministrazioni offrendo
collaborazione e la possibilità di condurre progetti insieme».
CRONACA
P A G I N A
15
Como
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
LA CAMPAGNA DELLA CISL CONTRO LA PRESSIONE FISCALE
Pagare tutti
per pagare meno
agare tutti
per pagare
meno”, anche la Cisl
di Como, sul
finire del mese di febbraio, ha voluto dire la sua
in tema di fiscalità, esortando il Governo a considerare la questione fiscale come una priorità per
l’anno appena iniziato,
mettendola in cima all’agenda delle riforme.
L’occasione è stata il
convegno “Cambiamo il
fisco insieme” promosso
presso il Grand Hotel di
Tavernola.
«Bisogna modificare radicalmente l’attuale sistema che producendo ingiustizia, mina il rapporto di
fiducia con gli italiani spiega Fausto Tagliabue, segretario generale
della Cisl di Como -. Bisogna abbassare le aliquote fiscali per le fasce
basse e medie. L’obiettivo
da raggiungere, per la
CISL, è quello di abbattere le tasse ai lavoratori
dipendenti e ai pensionati, gli unici che hanno la
ritenuta alla fonte e realmente pagano le tasse».
«Le risorse si possono
prendere dai due enormi
giacimenti di ingiustizia
del nostro paese - prosegue Tagliabue -: l’enorme
evasione fiscale e contributiva ed i giganteschi
sprechi della macchina
pubblica. Con oltre 100
P
“
LA SITUAZIONE
COMASCA
Un convegno
di fine febbraio
è servito per
rilanciare alcune
tematiche
“calde” sulle
quali il sindacato
sta, da tempo
puntando
per esortare
il Governo
a considerare
la questione
fiscale come una
priorità per l’anno
appena iniziato,
mettendola in
cima all’agenda
delle riforme
miliardi di evasione ci
sono ampi margini di
recupero: servono controlli più severi e va ripristinata la tracciabilità dei
pagamenti. L’abbassamento delle aliquote dovrebbe spingere a pagare
chi non ha la ritenuta alla
fonte. Ridimensionando
le sacche dell’evasione,
sarà più facile scovare gli
evasori e farli pagare davvero. Al centro della riforma va posta la famiglia che in Italia deve supplire alla carenza di servizi. Alla famiglia va dato
un sostegno maggiore e
vanno semplificate e rese
più efficaci le norme oggi
in vigore. La CISL propo-
ECCO CHE COSA LA CISL CHIEDE AL GOVERNO
- Ridurre l’imposta sul reddito personale per incrementare salario e pensioni e rilanciare i consumi, con la diminuzione delle aliquote e l’aumento delle
detrazioni per lavoratori dipendenti e pensionati;
- sostenere la famiglia con il Nuovo assegno familiare: uno strumento universale, più semplice, trasparente anche a favore degli incapienti;
- rendere strutturale e migliorare la detassazione dei premi erogati tramite
contratti collettivi aziendali o territoriali;
- attuare un’incisiva lotta all’evasione fiscale ripristinando la tracciabilità
dei pagamenti ed introducendo un sistema di contrasto di interessi che riduca la convenienza di accordi collusivi tra venditori e compratori;
- alleviare il peso del fisco sulle imprese più meritevoli che investono e che
non riducono la base occupazionale;
- spostare il peso del fisco sui patrimoni e sulle rendite finanziarie.
ne di unificare i sostegni
alla famiglia in un unico
consistente strumento, in
base al reddito familiare
e all’ampiezza della famiglia. Vogliamo una vera
bilancio pari, per il 2009,
ad un milione e mezzo di
euro). Secondo il senatore lariano Alessio Butti
(PDL) la sede staccata a
Villa Erba di Cernobbio,
sulle rive del Lario a qualche centinaio di metri da
Como e ad un chilometro
dall’uscita “Como Nord”
dell’autostrada A9, attirerebbe a sé quella fetta di
clientela che, oggi, considera troppo lontana la
struttura di Campione
d’Italia. La “succursale”
della casa da gioco dovrebbe fungere anche da
richiamo turistico per il
nostro territorio che,
come il resto d’Italia, sarà
comunque interessato
dall’arrivo entro la prossima estate di alcune delle oltre 56mila videolottery, versione evoluta delle slot machines che contengono una serie di giochi come la roulette, poker e black jack, come
previsto da una recente
legge approvata lo scorso
autunno in Parlamento
che ne prevede tale
dislocazione in tutta Italia e già sotto “accusa” da
parte di chi si batte contro il fenomeno “gioco”.
Ecco alcuni dati forniti dalla Cisl, relative alle denunce
CAAF-Cisl, che rappresentano un campione significativo della situazione reddituale comasca.
Nel 2008 il reddito
imponibile dei lavoratori dipendenti della
provincia di Como era
di 23. 517 euro (contro
le 22.886 del 2007),
nel 2008 l’imposta lorda ammontava a 6183
euro (pari al 26,29%
del totale), contro le
5968 euro del 2007
(pari al 26,08% del totale).
Con riferimento ai
pensionati comaschi
nel 2008 il reddito denunciato ammontava
a 17875 euro (contro i
17383 del 2007), nel
2008 l’imposta lorda
era di 4228 euro, contro le 4090 dell’anno
precedente, con una
variazione percentuale in termini di imposizione fiscale, dal
2007 al 2008, sul lordo, del 3,4%, e del 5%
sul netto.
Interessante anche
l’andamento delle addizionali comunali rispetto alle quali, in
provincia di Como la
Cisl ha registrato, dal
2006 al 2009 ben 168
delibere in aumento, e
soltanto 6 in diminuzione.
riforma fiscale, che abbassi le aliquote per i redditi
medio bassi e che sposti
dai redditi ai consumi
parte del gettito fiscale».
IL DIBATTITO È APERTO
Una dependance
del Casinò di Campione
a Villa Erba?
N
ello scorso mese di gennaio
abbiamo presentato i dati
relativi al fenomeno del gioco d’azzardo
in provincia di Como. Lotterie, “gratta e vinci”, Enalotto, Casinò… tanti richiami, “specchi per le allodole”, nella ricerca del
conseguire il mito della
vita agiata (esclusivamente dal punto di vista
materiale) senza fatica ed
ottime opportunità per
assicurare entrate alle finanze dello Stato italiano. Questi strumenti,
però, hanno, e continuano, a contribuire alla rovina di tante famiglie e
vite come ben sanno le
organizzazioni che si occupano di questo fenomeno (ne citiamo una, come
esempio, S.o.s. Racket e
usura di Frediano Manzi,
famosa per le sue iniziative fuori dalle mura del
La possibilità
di aprire una
sorta di sede
staccata della
casa da gioco
campionese,
tecnicamente
realizzabile,
è stata lanciata
nel corso
di un convegno
sull’ormai
prossima Expo
2015
Casinò di Campione d’Italia) ed anche i medici, che
in più occasioni ben evidenziano come il gioco
possa diventare una malattia e rendere dipendenti come una droga. Il perché di questa premessa?
Semplice, perché sulle
rive del lago potrebbe presto essere realizzata una
dependance del Casinò di
Campione d’Italia. Preci-
samente a Villa Erba di
Cernobbio. La possibilità
di aprire una sorta di sede
staccata della casa da gioco campionese, tecnicamente realizzabile, è stata lanciata nel corso di un
convegno sull’ormai prossima Expo 2015, che sarà
ospitata a Milano, svoltosi a Villa Olmo nei giorni
scorsi. Secondo le autorità presenti, tra cui il senatore Alessio Butti, il
Ministro italiano del Turismo, Michela Brambilla, insieme ad amministratori comunali e provinciali, l’apertura di una
sede staccata del Casinò
di Campione potrebbe costituire una “boccata d’ossigeno” per le casse della
casa da gioco sulle rive
del Ceresio al centro, negli ultimi anni, di conti in
“rosso” (qualche settimana fa l’Amministrazione
Comunale campionese ha
dovuto coprire il buco di
Tornando alla succursale
della casa da gioco campionese il Senatore Butti
sostiene che installarne
una parte nel polo congressuale di Cernobbio,
sotto il brand prestigioso
del Casinò, potrebbe contribuire al rilancio di entrambe le realtà lariane,
oltre che alla creazione di
posti di lavoro e di indotto per il territorio.
Solo nei prossimi mesi,
però, vedremo se tale progetto è destinato a rimanere solo un’idea oppure
a diventare realtà.
L.CL.
CRONACA
P A G I N A
16
Como&Cintura
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
SETTE SERATE DI APPROFONDIMENTO
Associazionismo
familiare,
perchè?
A
ssociarsi è bello,
perché? Sette
serate, di cui
due ad ingresso
libero (la prima
e l’ultima, e le altre previa
iscrizione) per rispondere
a questa domanda. Il titolo esplicativo: “Ci-Associamo-Ci”, e, più nel dettaglio: “Educazione e famiglie in rete: perché creare associazioni?”
Un percorso promosso
dal Forum Comasco delle
Associazioni Familiari
con un obiettivo preciso:
promuovere la creazione
di nuove associazioni familiari e valorizzare quelle già operanti sul territorio.
«L’obiettivo di questo
breve “viaggio” - ci spiega
Giovanni Giambattista, presidente del
Forum - è l’associazionismo, inteso come valore,
risorsa, ricchezza, opportunità per il territorio.
Due sono i livelli su quali
ci muoveremo. Uno squisitamente formativo: alcune associazioni aderenti al Forum si sono rese
disponibili per mettere a
fuoco questioni specifiche,
di grande interesse per la
collettività. E un altro più
funzionale allo scopo, che
è quello di offrire, in chi
già è sensibile a questo
argomento, lo spunto per
costituirsi in associazione».
Ma che cosa significa, in parole povere,
associarsi?
«Ben lo esprime la piccola brochure che abbiamo predisposto per pubblicizzare questa serie di
incontri. Associarsi significa: tessere relazioni, creare solidarietà, fornire
sostegno, informare, sensibilizzare, tutelare i diritti, realizzare interventi innovativi, fare rete,
rendersi protagonisti in
un’ottica di cittadinanza
attiva. Tutto questo “per
PIRANDELLO
CON COMOCUORE
L´Associazione ComoCuore Onlus organizza, per il 22 aprile,
una trasferta al Teatro
Nuovo di Milano, per
assistere alla commedia “Il piacere dell’onestà” di Pirandello, con
Leo Gullotta, per la regia di Fabio Grossi. Informazioni e prenotazioni al numero telefonico 031/26.53.81 e sul
sito Internet www.
comocuore.org
Un percorso
promosso
dal Forum
Comasco delle
Associazioni
Familiari con un
obiettivo preciso:
promuovere
la creazione
di nuove realtà e
valorizzare quelle
già operanti
sul territorio
Ecco il programma del percorso formativo proposto.
Di seguito i due incontri pubblici, che non necessitano di iscrizione, che avranno luogo presso la
Circoscrizione 6, via Grandi 21, a Como.
venerdì 19 marzo ore 20,45, incontro di apertura, “La famiglia: un bene comune”.
Relatore: prof. Ermes Rigon, consigliere del direttivo Nazionale del Forum delle Associazioni
Famigliari;
venerdì 28 maggio ore 20,45, incontro conclusivo, “L’associazionismo familiare: dare voce ai
bisogni della collettività”.
Relatore: rag. Gianna Savaris, Forum Provinciale di Milano.
Moderatore degli incontri pubblici sarà Giovanni
Giambattista, presidente provinciale del Forum
Comasco Associazioni Familiari.
Di seguito il programma degli incontri, dal titolo
“Educazione e famiglie in rete: perché creare associazioni?”, per i quali, invece, è richiesta iscrizione.
Venerdì 16 aprile ore 20,45
presso Istituto Orsoline, viale Varese 30, Como:
“La famiglia e i media, le famiglie e i media”.
Relatore: prof. Giovanni Baggio, Comitato Media
e Minori, con la testimonianza dell’associazione
AIART;
di MARCO GATTI
rispondere a bisogni comuni e per costruire una
società più propositiva e
consapevole, capace di
dare risposta ai bisogni e
di costruire ed organizzare reti di solidarietà”».
Quale l’auspicio legato a queste serate?
«Il nostro auspicio è che
questo percorso, che ha
un taglio formativo e punta a dare risposta a bisogni espressi dal territorio,
intercetti anche quell’
humus oggi presente, che
contiene, allo stato embrionale, già dei germi di
associazionismo. Penso a
quei gruppi informali, realtà familiari, che si trovano periodicamente, discutono, dibattono, condividono. Ambiti accarezzati dall’idea di evolvere
verso un’associazione, ma
che, forse, non sanno bene
come fare. Proprio a questo scopo, da subito, è stata costituita un’apposta
équipe che si renderà disponibile, fino al prossimo
settembre, per offrire consulenza e supporto quanti desiderano costituirsi
in associazione. A tale
fine i rappresentanti di
gruppi informali già presenti sul territorio potranno rivolgersi all’équipe, su appuntamento,
IL PROGRAMMA
venerdì 23 aprile ore 20,45
presso Scuola Media Parini - Aula magna F.
Rusca, Como:
“Le famiglie monoparentali: responsabilità e ruoli
nell’ambito educativo”.
Relatore: dr. Bordoli Miriam, psicologa psicoterapeuta, con la testimonianza dell’associazione “Mamme Separate”;
venerdì 7 maggio ore 20,45;
presso Scuola Media Parini - Aula magna F.
Rusca, Como:
“Famiglie numerose, numerose opportunità”
Relatore: dr. Mario Sberna, associazione “Famiglie numerose”, con la testimonianza dell’associazione “Famiglie numerose”;
Venerdì 14 maggio ore 20,45
presso Istituto Orsoline, viale Varese 30, Como:
“Educare all’aiuto tra famiglie: una risorsa sociale”.
Relatore: dr. Lucia Angelini, assistente sociale e
formatrice, con la testimonianza dell’Azione Cattolica-Équipe Famiglia.
previo contatto telefonico
con la segreteria del Forum (tel. 338-4045460),
per meglio definire il bisogno comune che caratterizza il gruppo stesso, la
mission e le linee programmatiche della costituenda associazione.
Per eventuali informazioni su aspetti giuridici e
fiscali si potranno fornire
anche i principali riferimenti normativi. Chiarisco subito che la consulenza verrà offerta a qual-
siasi gruppo interessato,
non solo quindi a coloro
che parteciperanno al ciclo di incontri».
Spunto, sostegno, accompagnamento alla
nascita di nuove realtà. Ma non bastano
quelle oggi già presenti sul territorio?
«Le associazioni attualmente presenti sono una
risorsa, e ciò è indubbio.
Siamo però convinti che
non tutti gli ambiti siano,
ad oggi, esauriti. L’idea
Venerdì 21 maggio ore 20,45
presso Scuola Media Parini - Aula magna F.
Rusca, Como:
“Affido: impresa sociale congiunta”.
Relatore dr. Manuela Tomisich, psicologa
psicoterapeuta, con la testimonianza dell’associazione “Promessa”.
non è certo di duplicare
l’esistente, anche se realtà affini e vicine potrebbero rappresentare, a nostro avviso, un moltiplicatore di risorse. Si vuole
però offrire spunti per arricchire ulteriormente il
panorama odierno. Del
resto lo stesso bando a cui
abbiamo avuto accesso (il
progetto è finanziato nell’ambito della Legge Regionale 1/2003) è finalizzato alla promozione dell’
associazionismo».
FINESTRA SUL CAMPIONATO: DELUDENTE PAREGGIO DEL COMO
Deludente pareggio quello rimediato domenica allo stadio Sinigaglia dal Como opposto alla Pro Patria. Uno 0-0 che conferma lo
stato di crisi della compagine azzurra, manifestato dai tecnici (Ottavio Strano ha praticamente definito la sua squadra abulica) e
dai supporter che, in una stranamente gelida domenica di marzo, hanno accompagnato l’uscita dei giocatori dal campo, dopo il
fischio finale, con sonore manifestazioni di disappunto. Un punto che porta il Como a quota 25. Sotto, ad una lunghezza la Pro Patria
ed a tre la Paganese. Sopra, ad un punto, il Lecco. I play-out, a questo punto, non sono quasi da considerare una condanna per
l’équipe lariana quanto un’opportunità visto che la diciottesima posizione, quella che comporta la relegazione diretta, è terribilmente vicina. La partita “chiave” in ottica salvezza vede il Como giocare con difficoltà. I lariani, infatti, imbastiscono azioni confuse che
producono pochissime occasioni per la porta avversaria. Nella ripresa si vede qualcosa di più anche se il Como costruisce troppo poco
a centrocampo, forse anche per l’assenza di Riccardo Riva, squalificato per un turno.
Al 29mo grande occasione per il Como con Maah, novità schierata dal primo minuto, che tira verso la porta avversaria ma la palla
viene deviata in calcio d’angolo da Giambruno. Sul finale le squadre appaiono piuttosto nervose e l’arbitro, a più riprese, chiede ai
giocatori di calmarsi. Lo stato d’animo è manifestato da un episodio con protagonista il portiere lariano Zappino che, all’87°, è autore
di un battibecco dai toni accesi con i tifosi che criticano sonoramente la decisione di non rinviare immediatamente la palla al
termine di un’azione della Pro Patria. Anche negli ultimi minuti di gioco, comunque, il Como appare in difficoltà, con la Pro Patria
che può contare su ampi spazi nella metà campo lariana. Fortunatamente non succede nulla di trascendentale fino al fischio finale
che sancisce, dunque, un deludente 0-0. Domenica, per gli azzurri, una trasferta difficilissima contro una squadra molto lanciata in
campionato dall’aver raggiunto il terzo posto, ovvero l’Arezzo. Sarà veramente un’impresa, dopo quanto visto al Sinigaglia, uscire
imbattuti.
L.CL.
CRONACA
Como&territorio
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
UN CONCERTO GOSPEL IL 20 MARZO
L’opera
don Guanella
per il Cile
Il ricavato
sarà devoluto
a favore dei centri
guanelliani
presenti nel paese
sudamericano,
gravemente
danneggiati
dal recente
terremoto
di SILVIA FASANA
S
abato 20 marzo,
alle ore 21.30, nel
Santuario del Sacro Cuore di Como (via T. Grossi
18, ampio parcheggio interno), si terrà un concerto del Coro Gospel GAP di
Como - Gospel Always
Positive - dell’Opera Don
Guanella per raccogliere
fondi a favore dei centri
guanelliani in Cile, gravemente danneggiati dal
recente terremoto (vedi
riquadro). Durante il concerto, il superiore della
casa Divina Provvidenza,
don Angelo Gottardi, con
una lunga esperienza
missionaria in Argentina,
Cile e Paraguay, illustrerà anche con diapositive
la realtà attuale delle
Case cilene dell’Opera.
Il Coro Gospel GAP è
nato nell’aprile 2006 dalla sinergia tra il Centro
di Pastorale Giovanile, il
Centro Missionario Guanelliano e il Maestro Carlo Rinaldi attorno allo slogan “Metti al Servizio la
tua Voce”, anche per
sensibilizzare il pubblico
sullo spirito delle missioni guanelliane e contemporaneamente raccogliere
fondi per sostenerne i progetti.
Per informazioni: Casa
Divina Provvidenza Como, tel. 0311-296711.
NOTIZIE DAL CILE
I guanelliani, in Cile dal 1960, sono presenti a Batuco, Limache, Coyhaique, Rancagua e Renca, dove
promuovono scuole, centri per disabili, animazione pastorale in alcune parrocchie, centri residenziali e
diurni per anziani, un piccolo seminario. «Come ben sapete il terremoto del Cile è realmente una catastrofe…» scrive Padre Sergio Rojas, superiore provinciale della Provincia Cruz del Sur (comprendente Cile,
Argentina e Paraguay) da Buenos Aires in una nota indirizzata al Superiore Generale dei Servi della
Carità Padre Alfonso Crippa. «Ho potuto raccogliere qualche informazione attraverso le suore e i parenti di
alcuni confratelli e novizi che stanno a Lujan (Argentina), i quali tramite il cellulare erano a mala pena
riusciti ad avere poche notizie, ma abbastanza positive in riferimento alla salute dei confratelli, delle suore
e degli ospiti delle nostre case, diversi danni invece alle nostre strutture.
… a Limache… ci sono stati danni materiali nella casa, ma non molto, e la cosa più importante è che
stavano tutti bene. Non avevano luce, acqua.
…A Renca è caduto tutto il muro perimetrale e si sono create molte fessure nella casa di Ritiro. Abbiamo
perso molto materiale domestico e di mobilio.
Nella Chiesa sono andate in frantumi tutte le belle vetrate che raccontavano la vita dei Santi. Anche la
comunità delle nostre suore di Renca ha avuto piccole distruzioni strutturali, ma specie le 4 suore non
cilene hanno vissuto momenti drammatici di paura: era la prima volta che si trovavano coinvolte in un
terremoto così grave.
…A Rancagua sono invece i danni maggiori. … la chiesa è completamente distrutta. Anche la casa della
comunità ha avuto molte lesioni pericolose e per poterla ancora usare andranno fatti molteplici e grossi
interventi. Così pure la scuola in Rancagua ha riportato molti danni. L’Hogar degli anziani invece è stato
risparmiato. …Rancagua è la città più vicina all’epicentro del terremoto….
Chiedo a tutti di continuare a pregare per la nazione del Cile, per le nostre comunità e quelle delle nostre
suore e per tutti i nostri ospiti che ancora una volta il cuore misericordioso di Cristo ha salvato da una
possibile rovina. Grazie a tutti».
Anche a Batuco si sono registrati gravi danni alle strutture. Padre Nelson Jerez, superiore ed economo
locale ha riportato in una mail: «Nella bella e antica chiesa di pietra è caduta la torre campanaria e parte
del tetto, nell’altra Cappella sono crollati i soffitti. Le case dove vivono i ragazzi nostri “Buoni figli” tutte
bene perché sono antisismiche. La scuola, il salone e il refettorio hanno riportato gravi lesioni che valuteremo con i tecnici nei prossimi giorni. Il problema principale é che non abbiamo energia elettrica, telefono e
comunicazione internet. Siamo dunque ancora isolati. Siamo nei guai con i nostri 140 ragazzi disabili
interni per la pulizia, per il mangiare e per la notte…».
A TAVERNOLA S’INAUGURA IL CENTRO GIOVANILE “SCOMODIAMOCI”
Sabato 13 marzo viene ufficialmente inaugurato a T.V.B. (Tavernola, Villa Bel-lingardi), in via
Polano 55, il centro giovanile “Scomodiamoci”. Prende così il via il progetto dedicato ai giovani
“La Darsena”. “Scomodiamoci” vuol sottolineare il desiderio di coinvolgimento propositivo per i
giovani di Como e la volontà di accompagnare questo percorso da parte di adulti che faranno da
referenti per la formazione e l’informazione.
Il programma della giornata prevede:
ore 11,30 “Presentazione progetto e inaugurazione”, aula Rotary Club Como Baradello (2°piano);
ore 15 - “Opad Day a T.V.B.” in Villa con illustrazione delle attività e dei labora-toriprevisti dal
Centro Giovanile.
Il Centro rappresenta il primo aspetto operativo del progetto “La Darsena” ( nato intorno al
Bando “Emblematici Minori”) di Fondazione Cariplo e che aggrega una squadra di partner attivi
sul territorio di Como (ma non solo) in grado di fornire una rete di conoscenze, esperienze, forze
e sostegni alle attività.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro della
Gioventù
Le attività , incentrate sui temi forti della Cultura e del Lavoro, saranno organizzate attraverso
una serie di laboratori creativi, esperienziali e coinvolgenti. Il Centro ospiterà un vero e proprio
“Cantiere” aperto alla creatività e alle eccellenze dei talenti, ma anche sportelli di ascolto, di
orientamento scolastico e professionale, un’Agenzia che promuoverà azioni di tutoraggio
all’imprendi-toria.
T.V.B. - Tavernola Villa Bellingardi sarà la sede delle attività.
Coordinatore Progetto è Adriano Sampie-tro ([email protected]), la segreteria organizzativa è affidata a Michela Frascoli (segreteria@scomodiamoci. it).
P A G I N A
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ERBA: INVITO
A CENA...
E TI VENGO
A CERCARE
Secondo appuntamento per il progetto
“E ti vengo a cercare”
il prossimo sabato, 13
marzo, ore 19.00, all’oratorio Casa delle
Gioventù di Erba, seguirà alle 21.00 “C’è
posto per tutti”, musical sulla vita di Don
Orione.
Un’altra occasione
perché gli ospiti delle
mense possano condividere con volontari e
cittadini momenti di
festa e aggregazione.
Il progetto è finanziato dal Bando Volontariato 2008 (COGE Csv della Lombardia
- Fondazione Cariplo)
per la costruzione di
percorsi di coesione
sociale e vede impegnate cinque associazioni che si occupano
di mense di solidarietà stabilmente nella
provincia di Como:
Mani Aperte a Erba,
Incroci, Casa della
Missione, Società di
San Vincenzo a Como,
Incontri a Cantù.
A partire dal 2007
è iniziato tra loro, con
il supporto del Centro
Servizi per il Volontariato di Como, un percorso di collaborazione per creare sinergie
e migliorare i servizi
resi all’utenza che ha
visto la nascita di
inMENSAmente, coordinamento delle
cinque realtà.
Per informazioni e
prenotazioni: tel. 3343772340.
CRONACA
P A G I N A
Como&territorio
18
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
Quanti
aderiranno
all’iniziativa
contribuiranno
a sostenere tutti
gli impegni
e le iniziative
di solidarietà
promosse
dall’associazione
per aiutare
bambini,
sofferenti, disabili
e anziani
ad affrontare
le loro necessità,
la malattia,
la solitudine
L
’
U.N.I.T.A.L.S.I.
(Unione Nazionale Italiana per il
Trasporto degli
Ammalati a Lourdes e ai Santuari Internazionali), Sottosezione di
Como, sarà presente con
i suoi volontari nelle principali piazze della Diocesi, per la nona edizione
della sua Giornata Nazionale.
In ogni piazza sarà offerta una piantina di ulivo, simbolo di pace e di comunione fraterna. L’Unitalsi apre le porte del suo
cuore con i pellegrinaggi, le Case Famiglia e di
accoglienza, le case per
vacanze, l’attenzione verso i piccoli e chi è solo,
grazie all’impegno di tantissimi volontari.
Tutti coloro che aderiranno all’iniziativa contribuiranno insieme all’associazione a sostenere
tutti gli impegni e le iniziative di solidarietà promosse dall’UNITALSI
per aiutare bambini, sofferenti, disabili e anziani,
ad affrontare le loro ne-
MONTEOLIMPINO
E I RAGAZZI DI ARESE
In occasione della festa della famiglia, nel ricordo
di S. Giuseppe, la parrocchia di Monteolimpino ha
scelto di questi giorni con i ragazzi del Centro
Salesiano di Arese, casa di accoglienza per ragazzi
e giovani in difficoltà. Così scrivono i ragazzi di
Arese: “La nostra storia è diventata la favola di un
sorriso che raccontiamo attraverso il clown, per dire
a tutti che in ogni ragazzo, anche il più discolo, come
diceva don Bosco, c’è del buono, la voglia di sorridere e di far sorridere” …e ancora…”comunicare è
un’arte difficile che va imparata: comunichi con il
corpo, il linguaggio, il gesto, il sorriso. Comunicare
è segno di amore, è attenzione all’altro, umile o
grande che sia, è sentirsi persona…”
Ecco la motivazione di questa scelta! “L’oratorio spiegano da Monteolimpino - è il luogo dove, insieme, vogliamo condividere ciò che di Bello e di Buono c’è in ciascuno.
Questa esperienza ci aiuti ad essere sempre di più
“cuore che accoglie ed educa al Bene”… come Gesù”.
Il programma prevede:
venerdì 19 marzo
Ore 8 e 20,30 S. Messa nel ricordo di S.Giuseppe
Ore 16,15 inaugurazione mostra “giochi senza frontiere” con tutti i ragazzi del catechismo
È possibile visitare la mostra fino domenica 21
Sabato 20 marzo
Ore 21,00 spettacolo
Domenica 21 marzo
Ore 11 S. Messa animata dai ragazzi - presiede la
celebrazione don Vittorio Chiari (fondatore del centro salesiano di Arese)
Ore 12,30 Pranzo Comunitario. Iscrizioni entro
mercoledì 17
Ore 14,30 pomeriggio insieme in oratorio animato
dai Barabbas Clawns con Work-shaf “Costruiamo
i nostri giochi” e merenda.
cessità, la malattia, la solitudine.
Sabato 13 e domenica 14 marzo
con l’offerta del
simbolo della pace, una piantina
di ulivo, i volontari dell’associazione si presenteranno a tutti i passanti con i progetti divenuti nel
tempo la missione
quotidiana dell’
Unitalsi, come,
l’aiuto ai disabili e a chi è
solo per la partecipazione
alla vita sociale. Un invito, appunto, a percorrere
insieme le strade della solidarietà “per poter aiutare sempre più persone a
ritrovare la dignità della
propria esistenza”.
Per aiutare l’Unitalsi
basterà dare il proprio
contributo (almeno 10
euro) per avere in cambio
una piantina di ulivo agli
stand dell’associazione.
I volontari della Sotto-
LA GIORNATA NAZIONALE
L’Unitalsi
nelle piazze
con un ramo
d’ulivo
ECCO DOVE TROVARLA
COMO
COMO
COMO
OLGIATE C. - SOMAINO
ALBIOLO
UGGIATE TREVANO
RODERO
DREZZO
PARE’
CAVALLASCA
ROVELLASCA
LEZZENO
CERBOBBIO
CERNOBBIO
PORLEZZA
BRIENNO
CAPIAGO INTIMIANO
LENNO
GRAVEDONA
CADORAGO
SAN FEDELE INTELVI
TURATE
BELLAGIO
MASLIANICO
sezione di Como saranno
presenti in diverse zone
della nostra Diocesi il sa-
DALL’IDEA ALL’IMPRESA: UN BANDO
Dall’idea all’impresa. E’ riassunto in questo slogan l’obiettivo del bando “Incubatore d’impresa” rivolto a nuovi e ad aspiranti imprenditori promosso
dalla Camera di Commercio di Como.
Lo scopo è quello di fornire gli strumenti e agevolare la realizzazione di una buona idea in una vera e
propria attività imprenditoriale, attraverso un percorso assistito e il supporto delle risorse del Parco
Scientifico Tecnologico a Lomazzo – ComoNExT.
Il sostegno si concretizzerà nell’aiuto alla stesura
del business plan, nell’accesso a spazi lavorativi all’interno dell’Incubatore d’impresa ComoNExT e nel
supporto alla crescita dell’impresa attraverso consulenza, formazione e tutoring.
Il bando è rivolto a aspiranti imprenditori e a imprese già attive ma da non più di 12 mesi alla data
della presentazione della domanda.
La selezione dei candidati verrà effettuata in tre
distinte fasi, valutando i progetti che saranno stati
presentati nei termini e con le modalità previste dal
bando:
- nella prima fase (maggio 2010), una Commissione
di Valutazione selezionerà le 30 migliori idee da approfondire;
- nella seconda fase (giugno 2010) le idee verranno
valutate tramite colloqui individuali e indagini di
mercato, tecnologiche e brevettuali per sondare la
potenzialità di mercato del progetto, il suo contenuto tecnologico, la capacità di creare occupazione e
sviluppo e la validità dell’iniziativa nel tempo. Verranno selezionate in questa fase 10 idee;
- nella terza fase (settembre/ottobre 2010) le idee
verranno valutate sulla base di un business plan
completo e sui seguenti criteri: fattibilità tecnica
dell’idea, potenzialità di mercati, sostenibilità economica, sostenibilità finanziaria.
Le idee con un business plan meritevole potranno
fare il loro ingresso nell’Incubatore d’Impresa per
ottobre 2010.
Lo scopo dell’iniziativa è comunque quello di favorire l’avvio di nuove attività, che poi dovranno proseguire ed essere in grado di svilupparsi al di fuori
dell’Incubatore.
Piazza San Fedele
Istituto Don Guanella, via T. Grossi
ingresso Ospedale Valduce, via Dante
piazza della chiesa
piazza della chiesa
piazza della chiesa
piazza della chiesa
piazza della chiesa
piazza della chiesa
piazza della chiesa
via G.B. Grassi
piazza della chiesa
lungolago
Piazza Santo Stefano
sul lungolago
Acconciature Tiffany
piazza Casnati
Pasticceria Visconti
piazza della chiesa
piazza della chiesa
bato pomeriggio e la domenica dalle 9.00 alle
18.00. In particolare i con-
tributi potranno essere
donati nei punti elencati
nel box qui a fianco.
MONDO TURISTICO
E LA COMO ROMANA
L’Associazione Culturale “Mondo Turistico” organizza per sabato 20 marzo una visita guidata alla Como
romana. L’appuntamento è fissato per le ore 14.30 a
Como, davanti all’ingresso del Museo “Giovio”, in Piazza Medaglie d’Oro 1. Si inizierà la visita partendo
dalla sezione romana del Museo archeologico, che conserva numerose testimonianze rinvenute in varie zone
della città. Una di queste, di particolare bellezza e
importanza, è il “fregio dei cavalieri”, databile alla
fine del I - inizio II secolo d.C., che probabilmente
decorava un monumento funerario o celebrativo. Si
possono ammirare inoltre molti oggetti di uso quotidiano che ci raccontano la vita di quell’epoca. Una
passeggiata nel centro storico permetterà poi di localizzare i principali edifici romani dell’antica Novum
Comum. Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie entro il giovedì precedente l’uscita): Mondo Turistico, tel. 0344-30060; 339-4163108; e-mail:
mondoturistico@ virgilio.it.
CRONACA
P A G I N A
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Como&Cintura
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
MILANO 12-14 MARZO
Le Acli
alla Fiera
del Consumo
critico
nche quest’anno le Acli Lombarde saranno
presenti con un
proprio stand
alla Fiera dell’Economia
Solidale che si terrà a
Milano il 12-13-14 marzo.
Le ACLI di Como hanno
partecipato all’organizzazione della Fiera ed animeranno alcuni momenti
della stessa.
In particolare il venerdì sarà dedicato ai circoli
ed alle presenze associative di base per favorire
un confronto e per favorire la circolazione delle
esperienze innovative.
Sempre nella giornata
di venerdì si terrà un convegno su lavoro e legalità.
La Fiera Nazionale del
Consumo critico e degli
stili di vita sostenibili “Fa’
la cosa giusta” avrà luogo
presso lo spazio Fiera
MilanoCity con i seguenti orari: venerdì 9-21, sabato 9-23,domenica 1019.
In questi anni è andato
crescendo l’interesse per
il mondo che si riconosce
nella definizione di “Economia Solidale”: un sistema di relazioni economiche e sociali che pone l’uomo e l’ambiente al centro,
cercando di coniugare sviluppo con equità, occupazione con solidarietà e risparmio con qualità. Sempre più realtà produttive,
infatti, intraprendono un
percorso di sostenibilità
ambientale e responsabilità sociale e, al contempo,
cresce il numero di cittadini consapevoli dell’im-
A
Anche alcuni
esponenti
comaschi hanno
partecipato
all’organizzazione
dell’evento
e ne animeranno
alcuni momenti.
Ecco che cosa
proporrà
l’Associazione
cristiana
lavoratori italiani
nell’ambito
delle tre giornate
portanza e della forza che
risiede nella loro capacità di partecipazione diretta e nelle loro scelte di
acquisto.
Per questi motivi, Terre di Mezzo ha dato vita
al “Fa’ la cosa giusta!”, un
evento che si propone di
diffondere sul territorio
nazionale le “buone pratiche” di consumo e produzione, dando vita a
eventi in grado di comunicare i valori di riferimento dell’Economia Solidale e valorizzare le specificità e eccellenze del
territorio, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e
imprenditoriale locale.
LE ACLI DENTRO “FA’ LA COSA GIUSTA”
Venerdì 12 marzo
ore 9.30-11.30, Stand Acli, “L’impronta ecologica”
Laboratorio con gli allievi dei centri di Enaip Lombardia
ore 11.30-13.00, Stand Acli, Festa dei circoli acli della lombardia
“Nuovi percorsi. Ripensare lo sviluppo associativo attraverso pratiche di coesione sociale”.
ore 15.00-17.00, Sala Bolaffi, “Lavoro, Legalità, Tutele. Dignità ai lavoratori per uscire dalla crisi”
ore 17.00, Stand Acli, “Merenda Solidale”
Degustazione di tisane, tè, marmellate e miele a cura del Circolo Acli di Morbegno (So)
ore 17.30-19.00, Stand Acli, Festa dei circoli Acli della Lombardia “Diversamente uguali:
accoglienza e integrazione”
ore 19.00-21.00, Stand Acli, “Haiti dopo il cataclisma”
Sabato 13 marzo
ore 9.30-11.30, Stand Acli, “L’impronta ecologica”, laboratorio con gli allievi
dei centri di Enaip Lombardia
ore 11.45-13.30, Stand Acli, “L’abitare, soluzioni abitative per tutti”
ore 13.30–14.30, Stand Acli, “Pranzo etnico”
ore 15.00-17.00, Sala Bolaffi, “Un’altra economia è possibile: il cantiere è aperto”
ore 17.15-18.00, Stand Acli, “Reti di Economia Solidale nel nostro percorso associativo”
ore 18.00-19.30, Stand Acli, “Ai margini dello sviluppo urbano: uno studio
su Quarto Oggiaro” azioni di contrasto alla disgregazione sociale
ore 19.30-20.30, Stand Acli, Aperitivo musicale con “I Muzikanti di Balval”(musica Balcanica)
ore 20.30-22.30, Spazio Teatro Off, Gianachille Scarampo in: “Label, questioni di etichetta”
Domenica 14 marzo
ore 10.30– 11.30, Stand Acli, “Biodiversità e cambiamenti climatici”
ore 11.30-12.00, Stand Acli, “L’esperienza Acli Terra”
ore 12.15– 13.30, Stand Acli, “Prodotti buoni, locali e naturali.
L’esperienze di Filiera Corta in Lombardia e i Distretti di Economia Solidale”
ore 14.00-15.30, Stand Acli, “Laboratorio di Giocoleria”
ore 15.00 -17.30, Stand Acli, “La Pace nello Zaino”
workshop sul volontariato internazionale a cura di IPSIA Milano
All’interno dello stand Acli sarà presente un punto ristoro con prodotti
del commercio equo e solidale gestito dai volontari di IPSIA Milano.
Nata nel 2004 a Milano, Fa’ la cosa giusta! è
giunta alla sua sesta edizione nazionale nel marzo 2009 presso i 22 mila
mq dei padiglioni 1 e 2 di
fieramilanocity e ha visto
la presenza di 50.000 persone (+25%), 5000 studenti e 640 giornalisti accreditati, che hanno visitato gli oltre 500 stand
presenti (+20%).
ORARI DI VISITA
COME RAGGIUNGERE
LA FIERA
Venerdì
9.00 - 21.00
Fiera Milano City- Pad. 1 e 2- Porta Scarampo 14
Sezione pace e partecipazione Pad. 1
sabato
9.00 - 23.00
Ingresso 5 euro.
domenica
10.00 - 19.00
Con i mezzi pubblici:
La fermata della metropolitana più vicina a viale
Scarampo è Lotto, Fieramilanocity, sulla linea rossa (M1).
I PROSSIMI DUE INCONTRI
Giusto con gusto a Cermenate
L’isola che c’è, in collaborazione con il Comune di Cermenate e l’Associazione di commercio equo e solidale Il
Carretto, propone il percorso di consumo responsabile “Giusto con gusto” a Cermenate (CO) dal 9 al 23 marzo
tre serate per imparare a consumare scegliendo prodotti buoni, sani e giusti.
La prima, svoltasi lo scorso 9 marzo, ha affrontato il tema: “”Alimentazione e salute: quanto incidono le scelte
alimentari quotidiane sul benessere del nostro corpo e sulla nostra qualità della vita?”
I prossimi due incontri si svolgeranno, alle ore 21.
martedì 16 marzo: “Agricoltura biologica: tecniche di coltivazione, certificazioni, rispetto dell’ambiente,
stagionalità dei prodotti.” - Con Cristian Cesareo – Coop. Oasi-Mosaico di Guanzate;
martedì 23 marzo: “Consumo responsabile e Gruppi d’Acquisto Solidale: quali sono i criteri di scelta etica?
Come metterli in pratica organizzando un GAS?” - Con Claudio Marelli, GAS di Mariano Comense, e Marco
Servettini, Associazione L’isola che c’è.
Gli incontri si svolgono presso la Sala riunioni della Biblioteca Comunale in via Garibaldi 5 a Cermenate. La
partecipazione al percorso è aperta a tutti e gratuita.
Si ricorda che Giusto con Gusto è un percorso promosso da “L’isola che c’è” all’interno del progetto Corto
Circuito, realizzato per sviluppare reti di consumo responsabile e pratiche di filiera corta sul territorio comasco.
Corto Circuito coinvolge produttori locali, consumatori organizzati nei GAS - Gruppi d’Acquisto Solidale - e
vari soggetti d’economia solidale del territorio e organizza anche un Mercato Solidale settimanale dove è
possibile fare una spesa locale e di qualità: tutti i sabati mattina a Como-Rebbio (nel parco dei Missionari
Comboniani, via Salvadonica 3 - via Varesina angolo Via Lissi).
CORSI DI INTRODUZIONE
ALL’AGRICOLTURA BIOLOGICA
CON L’ISOLA CHE C’È
L’Associazione “L’Isola che c’è” “scende in
campo” a favore dell’agricoltura locale, per
la cura del territorio e un sostegno sostenibile all’occupazione, con la campagna “Nuovi agricoltori cercasi !”.
A marzo prenderanno il via i primi due corsi
d’introduzione all’agricoltura biologica realizzati in collaborazione con AIAB Lombardia, Fondazione Minoprio, Istituto Agroambientale d’Albese e ANFFAS Menaggio.
Ecco il calendario:
La prima edizione partirà il 19 marzo a
Grandola e Uniti (presso l’ANFFAS, via
Cascinello Rosso 1); la seconda edizione il
25 marzo ad Albese con Cassano (presso la
Scuola Agroambientale, via Roma 59).
Entrambe si articoleranno in quattro incontri.
La partecipazione è libera e gratuita: l’iscrizione avverrà in sede di corso.
CRONACA
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ComoScuola
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IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
LE SCUOLE CATTOLICHE DELLA DIOCESI/7
Istituto
S. Giovanna
Antida
Foto ricordo
di una bella gita
a Venezia
GIOVANNA ANTIDA THOURET
UNA VITA NELL’AMORE
N
el 1921 l’arciprete della parrocchia S. Lorenzo di Mandello del Lario,
Don Bai Rossi, desideroso di offrire alle famiglie
la possibilità di educare
cristianamente i figli, invitò le Suore della Carità
di S. Giovanna Antida a
venire a Mandello per aprire una scuola cattolica
materna ed elementare.
Le suore accettarono
l’invito e il 1° novembre
1921 aprirono la scuola
elementare parrocchiale
all’oratorio maschile e la
scuola materna in via
Monastero dove avevano
anche la loro abitazione.
Dal 1° ottobre 1963 i
bambini della scuola materna iniziarono l’anno
presso la nuova Scuola
dedicata a S. Giovanna
Antida (in Via Manzoni
40). Il 5 novembre dello
stesso anno anche gli
alunni della Scuola Elementare vennero trasferiti presso il nuovo edificio
scolastico.
La comunità educante,
La comunità
educante
condivide il
principio secondo
cui l’educazione
è un’espressione
d’amore
costituita dai docenti, dagli alunni, dai genitori,
dal personale non docente, condivide il principio
secondo cui l’educazione è un’espressione
d’amore e si impegna in
modo corresponsabile alla
sua attuazione.
L’Istituto S.Giovanna
Antida pone come fine ultimo dell’attività didattico-educativa la formazione integrale e armonica dell’alunno, con
una particolare attenzione alla centralità dei bisogni di ciascuno nel corso della crescita personale..
L’azione educativa, che
si distingue come scuola per tutti, con particolare attenzione ai
poveri, ai più piccoli e
ai più deboli, è originata da una profonda carità verso i ragazzi, oggi in
una società senza grandi
valori.
La Scuola secondaria
di 1° grado, richiesta alla
Congregazione dalle famiglie, tramite il Consiglio di Istituto, è stata
aperta nell’anno scolastico 2006/2007 e ha ottenuto - con decreto ministeriale del 27 novembre
2007, la parità.
Oggi la scuola dell’Infanzia ha tre sezioni per
un totale di 86 bambini,
la primaria e la secondaria di 1° grado una sezione, per un totale di 174
bambini e ragazzi.
Il servizio scolastico
dura dalle 8.00 fino alle
16.10; giovedì pomeriggio
e sabato liberi.
La mensa è assicurata
da una cucina e da un
cuoco interno. In ogni
momento della giornata i
bambini e i ragazzi sono
vigilati con attenzione dal
personale docente.
Uno degli spazi interni
della scuola, dove
i ragazzi possono
giocare al sicuro
Giovanna Antida Thouret è nata a
Sancey - le - Long nella Franca Contea
in Francia il 27 novembre 1765.
Forte più di animo che di salute, fin dai
primi anni coltivò una particolare inclinazione alla pietà, formandosi con serio
impegno a quelle abitudini che perfezionano l’intelligenza e la vita. Rimasta orfana della madre a sedici anni, dovette
sostituirla in famiglia. Quando un’inserviente corrotta le tese un tranello per
trascinarla al male, Giovanna Antida,
pervasa di riconoscenza per l’aiuto ricevuto dal Signore, andò ad inginocchiarsi
ai piedi dell’altare della Madonna nella
sua parrocchia e fece voto di castità.
Era felice quando poteva aiutare i poveri e gli ammalati e insegnare in parrocchia il catechismo ai bambini.
Il 1° novembre 1787 entrò a Parigi nella Compagnia delle Figlie della Carità.
In tempi difficili, mentre da ogni parte aumentava la corruzione dei costumi,
Giovanna Antida, unita a “Dio Solo” attese con generosità alle opere di carità
negli ospedali presso Langres. .
Durante la Rivoluzione Francese, che aveva disposto la dispersione delle congregazione religiose (1793), fu accusata presso il Tribunale rivoluzionario, ma
resistette senza paura.
Tornata al suo paese natale, dopo alterne vicende, dietro mandato dei Vicari
di Besançon rifugiatisi a Le Landeron (in Svizzera), aprì a Besançon una scuola
gratuita per l’educazione dei fanciulli e intraprese la cura degli ammalati e
dei poveri con altre quattro giovani.
Iniziava così l’Istituto delle Suore della Carità. Era l’11 aprile 1799.
In breve tempo l’Istituto crebbe e si diffuse in Francia e in Svizzera. Giovanna
Antida fu poi invitata a Napoli (1810) da Madama Letizia, Madre di Napoleone per dirigere l’Ospedale degli Incurabili; anche nella città partenopea si
dedicò all’educazione dei bambini e aiutò, con larghezza di cuore i malati e i
poveri.
Nel regno di Napoli trascorse gli ultimi 16 anni della sua vita: di là la sua
opera si estese velocemente nell’Italia intera. Giovanna Antida morì a Napoli
il 24 agosto 1826.
Fu dichiarata Santa dal Papa Pio XI il 14 gennaio del1934.
Oggi le sue Figlie vivono il carisma di “servizio ed evangelizzazione dei poveri” in 27 Paesi del mondo.
Europa: Francia-Italia-Svizzera-Inghilterra-Malta-Albania-Romania-Moldavia
America: Stati Uniti- Argentina- Brasile-Bolivia -Paraguay.
Africa: Egitto- Etiopia Ciad-Camerun-R.C.A.-Sudan.
Medio Oriente: Libano-Siria.
Asia: Pakistan-India-Thailandia-Laos-Vietnam-Indonesia
Informazioni
e contatti
Istituto Scolastico Paritario
“Santa Giovanna Antida”
via A. Manzoni 40 - 23826
Mandello Del Lario (Lc)
tel. 0341.731135
fax 0341.732344
e-mail: [email protected]
CRONACA
Como&territorio
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
UN CONCERTO GOSPEL IL 20 MARZO
21
ERBA: INVITO
A CENA...
E TI VENGO
A CERCARE
L’opera
don Guanella
per il Cile
Il ricavato
sarà devoluto
a favore dei centri
guanelliani
presenti nel paese
sudamericano,
gravemente
danneggiati
dal recente
terremoto
di SILVIA FASANA
S
abato 20 marzo,
alle ore 21.30, nel
Santuario del Sacro Cuore di Como (via T. Grossi
18, ampio parcheggio interno), si terrà un concerto del Coro Gospel GAP di
Como - Gospel Always
Positive - dell’Opera Don
Guanella per raccogliere
fondi a favore dei centri
guanelliani in Cile, gravemente danneggiati dal
recente terremoto (vedi
riquadro). Durante il concerto, il superiore della
casa Divina Provvidenza,
don Angelo Gottardi, con
una lunga esperienza
missionaria in Argentina,
Cile e Paraguay, illustrerà anche con diapositive
la realtà attuale delle
Case cilene dell’Opera.
Il Coro Gospel GAP è
nato nell’aprile 2006 dalla sinergia tra il Centro
di Pastorale Giovanile, il
Centro Missionario Guanelliano e il Maestro Carlo Rinaldi attorno allo slogan “Metti al Servizio la
tua Voce”, anche per
sensibilizzare il pubblico
sullo spirito delle missioni guanelliane e contemporaneamente raccogliere
fondi per sostenerne i progetti.
Per informazioni: Casa
Divina Provvidenza Como, tel. 0311-296711.
P A G I N A
NOTIZIE DAL CILE
I guanelliani, in Cile dal 1960, sono presenti a Batuco, Limache, Coyhaique, Rancagua e Renca, dove
promuovono scuole, centri per disabili, animazione pastorale in alcune parrocchie, centri residenziali e
diurni per anziani, un piccolo seminario. «Come ben sapete il terremoto del Cile è realmente una catastrofe…» scrive Padre Sergio Rojas, superiore provinciale della Provincia Cruz del Sur (comprendente Cile,
Argentina e Paraguay) da Buenos Aires in una nota indirizzata al Superiore Generale dei Servi della
Carità Padre Alfonso Crippa. «Ho potuto raccogliere qualche informazione attraverso le suore e i parenti di
alcuni confratelli e novizi che stanno a Lujan (Argentina), i quali tramite il cellulare erano a mala pena
riusciti ad avere poche notizie, ma abbastanza positive in riferimento alla salute dei confratelli, delle suore
e degli ospiti delle nostre case, diversi danni invece alle nostre strutture.
… a Limache… ci sono stati danni materiali nella casa, ma non molto, e la cosa più importante è che
stavano tutti bene. Non avevano luce, acqua.
…A Renca è caduto tutto il muro perimetrale e si sono create molte fessure nella casa di Ritiro. Abbiamo
perso molto materiale domestico e di mobilio.
Nella Chiesa sono andate in frantumi tutte le belle vetrate che raccontavano la vita dei Santi. Anche la
comunità delle nostre suore di Renca ha avuto piccole distruzioni strutturali, ma specie le 4 suore non
cilene hanno vissuto momenti drammatici di paura: era la prima volta che si trovavano coinvolte in un
terremoto così grave.
…A Rancagua sono invece i danni maggiori. … la chiesa è completamente distrutta. Anche la casa della
comunità ha avuto molte lesioni pericolose e per poterla ancora usare andranno fatti molteplici e grossi
interventi. Così pure la scuola in Rancagua ha riportato molti danni. L’Hogar degli anziani invece è stato
risparmiato. …Rancagua è la città più vicina all’epicentro del terremoto….
Chiedo a tutti di continuare a pregare per la nazione del Cile, per le nostre comunità e quelle delle nostre
suore e per tutti i nostri ospiti che ancora una volta il cuore misericordioso di Cristo ha salvato da una
possibile rovina. Grazie a tutti».
Anche a Batuco si sono registrati gravi danni alle strutture. Padre Nelson Jerez, superiore ed economo
locale ha riportato in una mail: «Nella bella e antica chiesa di pietra è caduta la torre campanaria e parte
del tetto, nell’altra Cappella sono crollati i soffitti. Le case dove vivono i ragazzi nostri “Buoni figli” tutte
bene perché sono antisismiche. La scuola, il salone e il refettorio hanno riportato gravi lesioni che valuteremo con i tecnici nei prossimi giorni. Il problema principale é che non abbiamo energia elettrica, telefono e
comunicazione internet. Siamo dunque ancora isolati. Siamo nei guai con i nostri 140 ragazzi disabili
interni per la pulizia, per il mangiare e per la notte…».
Secondo appuntamento per il progetto
“E ti vengo a cercare”
il prossimo sabato, 13
marzo, ore 19.00, all’oratorio Casa delle
Gioventù di Erba, seguirà alle 21.00 “C’è
posto per tutti”, musical sulla vita di Don
Orione.
Un’altra occasione
perché gli ospiti delle
mense possano condividere con volontari e
cittadini momenti di
festa e aggregazione.
Il progetto è finanziato dal Bando Volontariato 2008 (COGE Csv della Lombardia
- Fondazione Cariplo)
per la costruzione di
percorsi di coesione
sociale e vede impegnate cinque associazioni che si occupano
di mense di solidarietà stabilmente nella
provincia di Como:
Mani Aperte a Erba,
Incroci, Casa della
Missione, Società di
San Vincenzo a Como,
Incontri a Cantù.
A partire dal 2007
è iniziato tra loro, con
il supporto del Centro
Servizi per il Volontariato di Como, un percorso di collaborazione per creare sinergie
e migliorare i servizi
resi all’utenza che ha
visto la nascita di
inMENSAmente, coordinamento delle
cinque realtà.
Per informazioni e
prenotazioni: tel. 3343772340.
A TAVERNOLA S’INAUGURA IL CENTRO GIOVANILE “SCOMODIAMOCI”
Sabato 13 marzo viene ufficialmente inaugurato a T.V.B. (Tavernola, Villa Bellingardi), in via Polano 55, il centro giovanile “Scomodiamoci. Prende così il via il
progetto dedicato ai giovani “La Darsena”. “Scomodiamoci” vuol sottolineare il
desiderio di coinvolgimento propositivo per
i giovani di Como e la volontà di accompagnare questo percorso da parte di adulti
che faranno da referenti per la formazione e l’informazione.
Il programma della giornata prevede:
ore 11,30 “Presentazione progetto e inaugurazione”, aula Rotary Club Como
Baradello (2°piano);
ore 15 - “Opad Day a T.V.B.” in Villa con
illustrazione delle attività e dei laboratoriprevisti dal Centro Giovanile.
Il Centro rappresenta il primo aspetto operativo del progetto “La Darsena” ( nato intorno al Bando “Emblematici Minori”)
di Fondazione Cariplo e che aggrega una
squadra di partner attivi sul territorio di
Como (ma non solo) in grado di fornire una
rete di conoscenze, esperienze, forze e sostegni alle attività.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio della
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro della Gioventù
Le attività , incentrate sui temi forti della
Cultura e del Lavoro, saranno organizzate
attraverso una serie di laboratori creativi,
esperienziali e coinvolgenti. Il Centro ospiterà un vero e proprio “Cantiere” aperto alla
creatività e alle eccellenze dei talenti, ma
anche sportelli di ascolto, di orientamento
scolastico e professionale, un’Agenzia che
promuoverà azioni di tutoraggio
all’imprendi-toria.
T.V.B. - Tavernola Villa Bellingardi sarà
la sede delle attività.
Coordinatore Progetto è Adriano Sampietro ([email protected]),
la segreteria organizzativa è affidata a Michela Frascoli (segreteria@scomodiamoci.
it).
CRONACA
P A G I N A
22
Arte&Cultura
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
QUANDO LA SOLIDARIETÀ SI LEGA ALLE PAGINE DI UN LIBRO
Poesie per la vita
U
na passione che
diventa più di un
hobby nonché
uno strumento
di solidarietà.
Questa frase racchiude
l’impegno di Giuseppe
Genco, procuratore finanziario comasco, nativo di
Cantù, che ha appena
pubblicato il libro “Poesie
per la Vita”, i cui diritti
d’autore vengono devoluti ad un centro di assistenza a bambini senza
famiglia di Minas Novas,
in Brasile, coordinato da
Suor Anna Maria Ortelli,
una religiosa originaria
del lago (precisamente di
Bellano) da ben 56 anni
missionaria in Sud America. Un libro, quindi, che
è un concreto strumento
di aiuto ed attenzione al
prossimo, segno tangibile
che realizza proprio il percorso illustrato dagli
scritti contenuti nel volume stesso: “Poesie per la
vita è una raccolta di poesie, nonché piccoli brani
di prosa che cercano di fotografare, come tante
istantanee, i momenti salienti della mia vita - racconta Genco -: le cocenti
delusioni d’amore; la solitudine ed il disprezzo
per la stessa vita, conseguenti ad una malattia
che a 26 anni distrusse il
“mio” mondo ed ogni mia
certezza, alimentando in
me un radicale mutamento interiore; il ruolo della
musica (per tanto tempo
mia unica compagna e
“confidente”); il disagio
per questa nostra società,
percepita banale e priva
di valori; il germe della
speranza, che, nonostante tutto, non è mai morto,
trovando nuova linfa nell’incontro (tanto fortuito
quanto determinante) con
le poche persone speciali
che, oggi più di ieri, dan-
L’esperienza
di Giuseppe
Genco,
procuratore
comasco con
l’hobby della
scrittura, ed il suo
libro i cui diritti
d’autore sono
destinati al centro
per bambini
di Minas Novas
in Brasile
di LUIGI CLERICI
Giuseppe Genco
con Luca Carboni
no un senso alla mia
vita”.
Il libro è edito da Rupe
Mutevole di Parma, fa
parte della collana “La
quiete e l’inquietudine”,
curata dalla poetessa e
critica letteraria Silvia
Denti, la quale raccoglie
scritti di autori (compresa lei stessa) che non possono essere inquadrati in
nessuna corrente letteraria esistente e che utilizzano una modalità espressiva non convenzionale, innovativa, incostante, schiva e di protesta che risente dei malesseri del periodo storico
che viviamo. Si tratta per
lo più di scritti che dimostrano insofferenza, “inquietudine”, nei confronti dei valori che la nostra
società si è data e del ruolo marginale riservato ai
sentimenti. “Il fatto di
aver voluto collegare all’uscita del libro un’iniziativa di solidarietà rappresenta lo sbocco naturale
di tali premesse: tanto è
arida la società in cui viviamo, tanto maggiore è
l’esigenza di diffondere il
seme del bene, della solidarietà verso i più deboli.
La mia esperienza personale mi ha permesso di
conoscere realtà al di fuori del nostro territorio,
soprattutto nel Triveneto,
località dove i valori dell’amicizia mi sembrano
ben più spontanei che non
qui. Tra i tanti, alcuni
animatori dell’ONLUS
“Pan di Zucchero” di Latisana (Udine) che sostengono, appunto, l’instancabile opera missionaria di
suor Ortelli a Minas
Novas, con diverse iniziative tra cui un “charity
shop”. Nel suo centro di
assistenza per bambini
sono ospitati circa 500
ragazzi da zero a 14 anni.
L’Onlus si occupa della
raccolta di fondi e di
quanto può servire per
rendere un po’ più facile
la vita di chi, senza alcuna colpa, non ha nemmeno un padre ed una madre. Ecco perché ho deciso di contribuire alle necessità di questo centro
devolvendo i miei diritti
d’autore e favorendo una
maggiore distribuzione
del volume. L’anno scorso
siamo riusciti a coprire
tutte le spese per un periodo di quattro mesi.
Quest’anno vorremmo
riuscire ad ampliare l’arco di tempo di questa au-
tonomia ed anche ad allestire una “borsa di studio” per un giovane che
avrà la possibilità di avere un futuro diverso dalla miseria che ha contraddistinto finora la sua
vita. Ovviamente, sarà
mia premura fornire a
tutti coloro che vorranno
contribuire a questa iniziativa acquistando una
copia del libro un resoconto di quanto fatto. Tra le
altre idee stiamo pensando alla realizzazione di un
video da realizzarsi a
Minas Novas”.
Come è nata la passione per la scrittura e
cosa ci puoi dire di più
di questo libro?
“Scrivere è sempre stato un dono naturale.
Qualche tempo fa ho deciso di partecipare ad una
serie di concorsi conosciuti tramite il web e questo
ha permesso a Silvia Denti di notarmi. Mi ha chiesto di realizzare un volume e quindi è nata questa “avventura” personale. “Poesie per la vita”,
come detto, altro non è
che la narrazione di un
percorso di vita fatto di
tanti episodi “duri”, talvolta molto difficili da
scrivere. In particolar
modo è dedicato a Luca
Carboni, il cantautore bolognese nella cui musica,
non solo la sua ma le sue
canzoni ricoprono un ruolo particolare, mi sono rifugiato quale ancora di
salvezza, quale amica con
cui confidarsi; e ad una
amica di Trieste, simbolo
dell’amicizia autentica,
sentimento che mi ha permesso di ricostruire la
mia vita. Il libro si conclude con una poesia che rappresenta un inno alla speranza ed un riconoscimento a tutto quello che
mi ha dato l’opportunità
di conoscere questa parte
d’Italia, di conoscere Anna ed il suo progetto”.
“Poesie per la vita” può
essere acquistato in libreria, nelle maggiori rivendite di libri on line ( l’elenco è pubblicato sul sito
della casa editrice www.
rupemutevoleedizioni.
com) oppure contattando
direttamente Giuseppe
Genco, procuratore finanziario della Monte Paschi
Siena (via ). In quest’ultimo caso potrà essere riservato uno sconto sul
prezzo di copertina (10
euro) e maggiori saranno
i proventi che sarà possibile devolvere al centro di
Minas Novas.
MOSTRA IN BIBLIOTECA COMUNALE
La cultura albanese con Iubilantes
V
enerdì 12 marzo, alle ore 16.
30, presso la
Biblioteca Comunale di Como (piazzetta Venosto
Lucati 1) sarà inaugurata la mostra fotografica e
documentaria “Albania e
Adriatico meridionale.
Studi per la conservazione del patrimonio culturale (2006-2008)”, proposta dall’Associazione culturale Iubilantes con il
patrocinio del Comune di
Como, in preparazione al
“viaggio del cuore” 2010
del sodalizio comasco, che
avrà meta proprio il paese balcanico e il suo ancora poco conosciuto patrimonio culturale e ambientale. La mostra documenta le attività di studio svolte da un’équipe
multidisciplinare e internazionale sui monumenti medievali, bizantini e
ottomani, di un’area cir-
La mostra
documenta
le attività
di studio svolte
da un’équipe
multidisciplinare
e internazionale
sui monumenti
medievali,
bizantini
e ottomani,
di un’area
circoscritta
corrispondente
al distretto
del comune
di Delvina
coscritta dell’Albania meridionale, ai confini con la
Grecia, corrispondente al
distretto del comune di
Delvina. L’area storica,
che ha per perno il complesso monumentale di
Mesopotam, corrisponde
a una parte dell’antica
Chaonia (Epiro).
Ci spiega Ambra Garancini, presidente Iubilantes: «Il progetto, nato
dalla sinergia fra Centro
Interdipartimentale di
Studi Balcanici e Internazionali della Università
Ca’ Foscari di Venezia,
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
del Politecnico di Milano,
Università di Bari e Koç
University di Istanbul, è
stato reso possibile dal
sostegno congiunto di Ufficio Regionale veneziano
dell’UNESCO (BRESCE),
Ministero della Cultura
della Repubblica di Albania e Assessorato al Mediterraneo della Regione
Puglia. Il supporto finanziario e morale di questi
Enti ha consentito la realizzazione di varie campagne di studio in Albania,
dal 2006 al 2008, da parte delle équipe di scienziati e tecnici delle Università italiane parteci-
panti e la parallela formazione sul campo di giovani esperti albanesi nel
campo del restauro. Obiettivo primario è stato
quello di valorizzare, attraverso lo studio e la
conoscenza diretta dei
luoghi, di strutture antiche e meno antiche e della tradizione folclorica locale, un patrimonio culturale immeritatamente
meno noto di un’area dell’Albania appartata ma
ricca di suggestioni culturali di prim’ordine».
Il periodo documentato
nella mostra è quello convenzionalmente chiamato
medievale - approssimativamente dal IV al XVIII
secolo - corrispondente al
dominio bizantino prima
(VI-XIV secolo) e ottomano poi (fine XV-XVIII
secolo), con la presenza
costante di un forte substrato etnico locale e di
una componente slava,
frutto della precoce evangelizzazione di queste
terre. Proprio questo interessante
aspetto medioevale fu preferito
ed esaltato da
viaggiatori del
primo ‘800 come
Lord Byron, che
ne hanno trasmesso all’Occidente l’immagine esotica di
“Porta dell’Oriente”. Parallelamente, la mostra
offre un saggio dell’attività di studio e ricerca condotta da alcuni anni sui
territori pugliesi dell’opposta sponda dell’Adriatico da un’équipe di ricercatori diretta da Pina Belli D’Elia: gli insediamenti
rurali monastici medievali a nord di Bari, con l’intento di offrire spunti di
confronto e di incoraggiamento alle politiche di
salvaguardia del patrimonio
ambientale e architettonico. L’ingresso è libero.
La mostra rimarrà aperta fino al 10 aprile 2010
nei giorni feriali dalle
10.00 alle 19.00. Per informazioni: Iubilantes,
Via Vittorio Emanuele 45,
Como; tel. 031.279684;
fax 031-265545; e-mail
[email protected];
sito www.iubilan tes.eu.
S. F.
CRONACA
P A G I N A
Como
23
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
ALLA SCOPERTA DELLA COOPERAZIONE/218
Leggere su... La strada
Una cooperativa
che cerca
di perseguire
e testimoniare
il proprio impegno
sociale e istruttivo
attraverso
la promozione
della cultura
letteraria a tutto
tondo: la vendita
di libri, le mostre
mercato,
le presentazioni
di autori
e di case Editrici
NUOVE ATTIVITÀ MARZO 2010
PROPOSTE PER GLI ADULTI
Presentazione libri
Sabato 13 marzo ore 18.00
Incontro con Beppe Puntello, autore del libro “Uomini di onore” dedicato alla
Sicilia e alla sua cultura con degustazione di Cannoli siciliani.
Venerdì 19 marzo ore 18.00
Incontro con Alfredo Vanotti,
autore del libro “Paniere degli Alimenti. Ossessione del corpo”.
L’equilibrio vien mangiando:una proposta per vivere meglio.
Un autorevole approfondimento sulla valenza terapeutica della nutrizione
e sul rapporto con il consumo degli alimenti.
Corsi
2 marzo, 9 marzo, 16 marzo dalle 21.00 alle 22.30.
Corso sulla salute psico-fisica femminile.Tre incontri serali, al martedì, con la
dott.ssa Caterina Fallanca sugli aspetti psicologici e relazionali che caratterizzano il femminile.
pagina a cura
del Consorzio Eureka
Ser vizi alla Cooperazione
e al Terzo Settore
www.eurekacomo.it
e in attivo:
· Corso di Yoga
· Corso di lettura ad alta voce
· Corso di Narrazione
· Corso di Psicologia sul Sogno
· Corso d’ascolto musicale
L
a cooperativa La
strada nasce il 30
giugno 2007 a partire dall’esperienza della storica Libreria La strada, solida
presenza nel tessuto culturale della città di Cantù
e dei suoi dintorni. Partendo dal nucleo centrale
della semplice vendita dei
libri, la cooperativa ha
proseguito nello sviluppo
di idee e di progetti annunciandoli in una carta
di intenti . Sono confluiti
all’interno di questo documento condiviso, anche
molti desideri e speranze
che i singoli soci cercano
di realizzare totalmente
o parzialmente nel corso
dell’attività della Cooperativa.
La Strada cerca quindi di perseguire e testimoniare il proprio impegno
sociale e istruttivo attraverso la promozione della cultura letteraria a tutto tondo: la vendita di libri, le mostre mercato, le
presentazioni di autori e
di case Editrici.
Crea relazioni e promuove scambi culturali,
con associazioni professionali , cooperative sociali, Associazioni del territorio e agenzie pubbliche
(scuole, fondazioni ecc.).
La cooperativa svolge
una propria Attività sociale creando spazi di
espressione rivolti a singole persone e a gruppi,
nonché generando spazi
di apertura recependo
istanze promosse da altri
operatori e realtà del territorio.
Ogni obiettivo dichiarato dalla Cooperativa si
declina in attività specifiche che riguardano, in
modo pressante, l’impegno dei soci.
· Vendita al dettaglio
di libri. Nel panorama
del commercio del libro si
vuole prestare particolare attenzione al mercato
di quegli editori che non
hanno spazio nella grande distribuzione e nelle
catene librarie. Questo
significa individuare ambiti di interesse molto diversificati e qualificati,
intercettando i gusti del
più ampio pubblico possi-
PROPOSTE CREATIVE PER BAMBINI
Letture animate
“A mille ce n’è”
Ogni Giovedì dalle 17.00 alle 17.45, per bambini da 4 ai 10 anni verranno
presentate le migliori storie e i grandi classici per l’Infanzia. Dal 4 Marzo
“Pippi Calzelunghe” di Astrid Lindgren.
Mostre
Dal 12 marzo al 25 marzo
Mostra “Esci dal guscio” dedicata all’uovo.
Organizzata dalla Scuola Primaria di Fecchio
Dal 27 marzo al 20 aprile
Mostra “Disognamo 2”
Mostra di illustrazioni sui sogni dei bambini presentata dalla Casa Editrice
Coccole e Caccole.
bile. Va da sé che questo
non significa l’esclusione
nel punto vendita delle
proposte editoriali delle
più note case editrici nazionali e delle novità letterarie che vengono via
via proposte.
· Servizio Biblioteche. E’ stato incrementato il pacchetto di servizi
offerto alle biblioteche in
termini di scontistica e di
gamma di prodotti e, su
richiesta si forniscono
anche cd musicali e film.
· Rapporti con le
scuole. La cooperativa si
è proposta alle scuole
come fornitore di supporti didattici a tutti i livelli:
materiale librario e sevizi di consulenza e formazione. Ma anche gestione
di animazioni, di promozione alla lettura, oppure
collaborazione per strutturare momenti animativi o educativi su specifica
richiesta, utilizzando risorse interne e agendo in
ambiti diversificati (letterario, musicale o teatrale).
· Vendita nelle scuole. Sono state gestite e
ampliate nel numero le
mostre mercato all’interno degli spazi scolastici,
attraverso il canale dei
comitati genitori, e ci si è
proposti anche come
fornitori di biblioteche
scolastiche con servizio di
selezione e consulenza.
· Promozione culturale del libro. Sono stati organizzati con regolarità e programmazione
incontri con autori ed editori, in coerenza con le
tematiche stabilite e di
volta in volta concordate.
E’ stato ritenuto altresì
vincolante l’impegno nell’esercitare, come dovere
sociale, la promozione della cultura letteraria e dell’educazione alla lettura
dei bambini e dei giovani, quindi una speciale
attenzione è stata dedicata all’offrire opportunità
di crescita in questo senso.
· Corsi per adulti.
Sono stati organizzati
percorsi formativi con
l’intento di abbracciare il
maggior numero di ambiti possibili proponendo
formule di strutturazione
degli incontri dinamiche
e possibilmente inedite
(forme seminariali, corsi
di breve durata, tagli formativi insoliti e originali)
· Corsi per bambini.
I numerosi percorsi sono
stati pensati cercando
un’originale qualità nelle
proposte. Letture animate, mostre e laboratori di
vario genere.
· Esposizioni d’Arte.
La cooperativa è stata
spesso sede di importanti Mostre d’Arte che hanno consentito di dare spa-
Laboratori
Sabato 20 marzo ore 10.30 - 12.00
Laboratorio con il feltro
Corsi
In attivo:
· Corso di Yoga
· Corso di Conversazione Inglese
· Corso di Teatro
· Corso d’ illustrazione
· Corso d’ascolto musicale
Eventi
Sabato 27 marzo
“Per filo e per sogno”
Teatro Fumagalli, via S. Giuseppe 9, Vighizzolo
Spettacolo gratuito per bambini, a partire dai 4 anni, interpretato dalla compagnia del Teatro del Piccione di Genova, nato dal libro “ DISognamo” della
Casa Editrice Coccole e Caccole.
PER SAPERNE DI PIÙ
Cooperativa “La strada”
via Roma 2,
22063, Cantù,
tel./fax 031-705661, www.librerialastrada.com
[email protected]
zio a differenti modalità
comunicative, garantendo
al territorio e ai suoi artisti, occasioni espressive e
di arricchimento culturale. Le attività legate all’arte puntano anche a
generare occasioni di
sperimentazione rivolte
al pubblico attraverso seminari formativi per adulti e bambini.
· Organizzazione e-
venti. La strada ha anche la possibilità di organizzare attività culturali
e commerciali sul territorio, all’esterno della sua
sede e a offrire un servizio di consulenza e coordinamento in occasione di
momenti culturali pubblici.
· Attività Editoriale.
Raccogliendo l’eredità
della Libreria La strada,
si vuole proseguire in
modo organico l’operazione editoriale promossa,
dando spazio a autori locali o argomenti inerenti
il territorio e la sua storia. Non ultima è l’intenzione di aprire ambiti editoriali nuovi e creare albi
e bollettini informativi
sulla vita cooperativa e
sulle proposte editoriali e
culturali.
CRONACA
P A G I N A
24
Prealpi
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
L’ABBRACCIO CON GAGGINO E CAMNAGO FALOPPIO
Due comunità
accolgono
don Illia
GUARDARE AVANTI SOTTO LA LUCE
DELLA SPERANZA
Il sacerdote è
stato accolto
sabato scorso.
Grande
la partecipazione
dei fedeli
on grande
commozione
ed entusiasmo le due
comunità di
Gaggino e Camnago Faloppio hanno accolto, la
scorsa settimana l’ingresso del nuovo parroco, don
Giovanni Illia.
Don Giovanni, giunto
dalla parrocchia di Piazza Santo Stefano, di cui
era parroco dal 2002, è
stato accolto sabato sera,
dove ha celebrato la S.
Messa nella chiesa parrocchiale di Gaggino, dedicata alla Conversione di
S. Paolo.
G
“Caro don Giovanni - il
saluto rivolto al sacerdote dal Consiglio Pastorale di Gaggino - da oggi
questa è la sua casa, e noi,
umile popolo di Dio che le
è stato affidato, saremo la
sua famiglia. Allora le diciamo: benvenuto a casa
Padre!... Sappia che la
nostra comunità, pur con
tutti i suoi limiti, è una
comunità in cammino e
alla ricerca dei veri valori umani e cristiani, desiderosa di crescere nella
fede e nella comunione…
Stasera siamo qui per iniziare questo percorso nel
segno della continuità,
ma anche della novità,
visto che da oggi il nostro
cammino si unisce in
modo più forte a quello
della parrocchia di Cam-
Due momenti della
celebrazione di sabato
sera. Foto RR
nago con cui abbiamo in
passato già condiviso esperienze significative
come le Missioni e i Centri d’ascolto. Le garantiamo tutta la collaborazione di cui avrà bisogno,
nella convinzione di essere membra vive della
Chiesa e della realtà parrocchiale. Il nostro auspicio è che la sua venuta
possa trasformarsi in un
richiamo e in uno stimolo
forte per tutti e per ciascuno perché, individualmente e come comunità,
possiamo rendere sempre
più viva la nostra esperienza di fede e di fra-
ternità. Benvenuto, dunque, don Giovanni, nella
nostra, anzi nelle nostre
comunità, e buon lavoro!”
“Ringraziando il Signore di avere donato un nuovo parroco alle nostre comunità - il saluto del Consiglio pastorale di Camnago Faloppio - le rivolgiamo un sincero saluto
di benvenuto. La accogliamo calorosamente, innanzitutto assicurandole il
nostro aiuto e la nostra
piena collaborazione, consapevoli del grande impegno a cui il Signore l’ha
chiamata. In questi anni
la nostra comunità è cre-
sciuta molto, sia numericamente sia soprattutto
nella fede. Siamo cresciuti nutrendoci della Parola e dell’Eucaristia, vivendo in modo particolare la
S. Messa domenicale
come momento di gioia e
di comunione. La vita spirituale della nostra parrocchia è ricca di tante
altre importanti esperienze. Questo momento
non è opportuno per elencarle tutte, ma siamo sicuri che avremo presto
l’occasione di ripercorrere insieme a lei la nostra
storia. Questo ci permetterà di conoscerci recipro-
Per una comunità cristiana l’ingresso di un nuovo parroco è senza dubbio un tempo di Grazia. Sulla lunga via della storia di un paese le figure dei
preti, che hanno accompagnato i passi della vita di
ciascuno, ritornano, nella memoria, a scandire tempi
lieti e tristi, passi di crescita, fatti importanti accaduti, sogni e progetti che anno dopo anno ne hanno
plasmato il volto, ed edificato la Chiesa.
La parrocchia di Camnago porta ancora nel cuore il recente saluto a don Giuseppe, suo pastore dal
1993 così come quella di Gaggino che ha già da alcuni mesi accompagnato don Giovanni Quadrio
nella sua nuova parrocchia e ne coltiva ancora un
grato ricordo. Entrambi hanno camminato con i credenti e con la popolazione del territorio secondo le
caratteristiche personali che rendono unico ed originale il volto di ciascun uomo, e di ogni prete. Ora
questi percorsi, già uniti nel passato in qualche occasione, sono chiamati ad intraprendere direzioni
condivise - pur conservando alcuni tratti propri di
ciascuna identità - che confluiscono in questo nuovo pezzo di storia che inizia con l’arrivo di don Giovanni Illia, nuovo parroco di entrambe le comunità.
Ai discepoli di Cristo è richiesto di rimanere con
Lui e questo non è realizzabile se non in movimento perché il Maestro cammina. Tocca camminare
per rimanere, tocca rimanere in piedi, stare desti…
Tocca seguire, lasciare le reti e partire. Accade così
anche nella storia della Chiesa dove, sovente, nei
suoi tornanti si è chiamati a rinnovarsi, a vendere
qualcosa di vecchio per acquistare il nuovo, a conservare la Tradizione imparando a riconoscere i
segni dei tempi, ad essere custodi del proprio passato, aperti verso il futuro. La bellezza della fede in
Cristo ci fa guardare avanti sotto la luce della speranza, le tenebre sono state vinte, Cristo è risorto!
L’accoglienza di don Giovanni ci spinga in questa
direzione: promettente, feconda, capace di costruire il pezzetto di Chiesa di domani che vive sul nostro territorio. Accogliamolo con il cuore libero, capace di mollare gli ormeggi e di salpare là dove il
mare è profondo, dove la sfida si fa seria.
Cristo è Risorto! Lo canteremo al termine di questo cammino quaresimale. Solo l’incontro con Lui
ci spinge lontano dal luogo del rimpianto, della delusione e come i discepoli di Emmaus infiamma il
cuore e crea nuova vita. Il futuro è nelle mani di
Dio, indubbiamente, ma anche nelle nostre. Tocca a
noi, insieme con don Giovanni, continuare a costruire quella comunità capace di mostrare a tutti che
il Signore è veramente risorto!
don MICHELE GIANOLA
camente, certi che in lei
troveremo un arricchimento e una guida sicura
nel nostro cammino di
fede. Ci aiuti con la sua
Il vescovo con alcuni
esponenti dell’Azione
cattolica a Solbiate
SABATO 13 MARZO
L’Ac Prealpi si
prepara ad accogliere
il Vescovo
D
urante la visita
pastorale alla
zona Prealpi il
Vescovo incontrerà, sabato 13
marzo, l’Azione Cattolica
zonale. Si tratta di un
evento eccezionale, non
essendosi mai verificato
in occasione delle più recenti visite pastorali. Un
evento importante che sta
a significare, prima di tutto, il ruolo dell’Azione
Cattolica all’interno della vita ecclesiale: un ruolo di servizio alla missione stessa della Chiesa,
che è l’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo a tutti gli uomini. I quali, potendo godere di quella libertà che hanno ricevuto
in dono dallo stesso Creatore, potranno decidere
di accogliere o di rifiutare tale annuncio, annuncio di liberazione e di salvezza. Potranno decidere
di rigenerare la loro umanità in Cristo oppure di
scegliere altre strade.
Che cosa significa, oggi,
usciti da un tempo di cristianità, prestare un servizio alla missione della
Chiesa da parte dell’Azione Cattolica, associazione
di fedeli laici? Crediamo
significhi, anzitutto, renderci conto della necessità di una evangelizzazione del nostro tempo,
presentando il Vangelo in
tutta la sua bellezza e
nella sua capacità di dare
corpo e struttura a una
vita bella, degna di essere vissuta e di essere gustata nel suo farsi prossima, nel suo aprirsi agli
altri, nel suo contemplare i grandi misteri dell’universo, del tempo, della storia degli uomini e
delle vicende personali di
ciascuno.
Una associazione di laici è chiamata oggi a portare nella Chiesa i bisogni, le grandi delusioni e
le grandi speranze degli
uomini di oggi; è chiamata a farlo perché la Chiesa non si chiuda in se
stessa, impegnata a coltivare le sue tradizioni,
seppure ricchissime della
memoria di generazioni,
presenza a fare in modo
che la nostra chiesa continui ad essere il cuore
pulsante della parrocchia”.
QUANDO
ma si apra alla realtà di
un mondo nuovo, appena
nato dopo la scomparsa
del vecchio mondo, un
mondo ancora bambino
bisognoso di cura, educazione, formazione verso
l’età adulta.
Una Azione Cattolica
impegnata a collaborare,
e in parte forse anche a
costituire quella “Comunità Apostolica” che il Vescovo auspica e sollecita
all’interno di ciascuna
delle nostre comunità cristiane, una Chiesa capa-
ce di una rinnovata missionarietà. Con questi
pensieri ci prepariamo
alla visita del Vescovo.
Invitiamo tutti alla partecipazione all’incontro,
pensando che tutti, nessuno escluso, possano
contribuire a un discernimento sul tempo presente, premessa irrinunciabile per capire il da farsi per
un mondo migliore e una
Chiesa a servizio di questo mondo migliore.
LAURA BELLANDI
Presidente zonale AC
L’incontro è previsto
per sabato 13 marzo
presso la parrocchia di
Uggiate Trevano, con il
seguente programma:
ore 18.00 incontro con
l’AC zonale nel Teatro
dell’oratorio;
a seguire: cena insieme
in oratorio;
ore 21.00: intervento di
mons. Coletti aperto a
tutti i giovani e gli adulti della zona pastorale
su:
“Prossimità, solidarietà
e sobrietà: l’estrema attualità del Cristianesimo nella storia dell’oggi”.
CRONACA
P A G I N A
Lago&Bassa
25
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
INIZIATIVA PILOTA SUL LAGO
Bellezza e prevenzione
B
ellezza e
prevenzione” è il titolo dell’innovativo progetto della Delegazione
Alto Lario - della Lega
Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) di
Gravedona, presentato lo
scorso martedì presso la
Sala Congressi dell’Ospedale di Gravedona, alla
presenza di un gruppo di
parrucchiere ed estetiste
(e anche due colleghi uomini). Ci spiega il responsabile del progetto, il
dottor Giorgio Maria
Baratelli, chirurgo senologo presso l’Ospedale di
Gravedona e direttore
dell’Unità di Senologia
dell’ospedale e dell’annesso Centro di Senologia
della delegazione della
LILT: «Si tratta di un progetto pilota, innovativo
nel suo genere, che si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare le donne alla
prevenzione del tumore
della mammella attraverso le parrucchiere e le
estetiste. Abbiamo cercato la loro collaborazione,
usando un canale assolutamente non convenzionale, per raggiungere
quante più persone possibile. Queste figure professionali sono spesso a loro
volta donne, quotidianamente a contatto con altre donne e talvolta anche
loro privilegiate confidenti. Per la buona riuscita di
questa iniziativa puntiamo dunque molto sulla
solidarietà femminile
(una donna consiglia la
prevenzione ad un’altra
donna) e sul fatto che la
parrucchiera o l’estetista
non appartiene al settore
sanitario (non è un medico o un’infermiera), visto
spesso come distaccato,
freddo, lontano, ma è una
“
La presentazione
di un innovativo
progetto della
Delegazione Alto
Lario della Lega
Italiana per
la lotta contro
i tumori che
si prefigge
l’obiettivo
di sensibilizzare
le donne alla
prevenzione
del tumore
della mammella
di SILVIA FASANA
consulente di bellezza e di
benessere. Prevenzione
significa salvare la vita,
ma anche salvare il seno,
e quindi c’è anche un lato
“estetico” da tutelare e
valorizzare, sul quale abbiamo deciso di puntare».
L’équipe del dottor Baratelli, con la collega
dott.ssa Clara Curtoni, la
psicologa dott.ssa Ramona Necchi, alcune infermiere professionali e le
preziosissime volontarie
della Delegazione Alto
Lario della LILT, ha contattato le operatrici della
bellezza della zona centro
- altolariana, e nella serata di martedì, oltre a
presentare il progetto e la
sua importanza, ha fatto
una breve formazione sui
problemi relativi alla prevenzione del tumore della mammella e ha distribuito materiale informativo. L’impegno richiesto
alle parrucchiere e alle
estetiste è quello di
sensibilizzare le proprie
clienti sull’importanza
della prevenzione, consegnando loro una tesserina
con un buono sconto per i
servizi di prevenzione del
tumore al seno offerti dalla delegazione della LILT
presso gli ambulatori di
Gravedona e Porlezza.
Sono previsti anche riunioni periodiche di approfondimento, per aumenta-
re la motivazione e il
coinvolgimento delle signore coinvolte.
Continua il dottor
Baratelli: «Questo progetto è una scommessa da
vincere, un altro piccolo
tassello nell’importante
azione di lotta al tumore
al seno. Questo tumore,
con circa 37.000 casi ogni
anno solo in Italia, è un
vero e proprio problema
sociale, la cui incidenza
aumenta all’aumentare
dell’età. Fortunatamente
però, è sempre più curabile e si può guarire
PARTECIPANO AL PROGETTO...
Hanno partecipato alla riunione informativa e si sono dichiarati entusiasti di
partecipare al progetto:
Antonella Dell’Oca, Sandra Fistolera, Sergio Digonzelli, Centro Estetico
Papillon di Delebio
Carla Motti, Estetica Carla Gravedona
Annalisa Capelli, Estetica Anna Domaso
Giuditta Fenaroli e Barbara Quarenghi, Centro Estetica Pianello Del Lario
Tatiana Martinelli e Ornella Livraghi, Estetica Sun Center Domaso
Gianrica Cerini, Centro Estetico Jessica Sorico
Giovanna Farinelli, Centro Benessere Estetica Dimensione Donna Carlazzo
Mary Colombo, Studio Estetica Mary Porlezza
Valeria Capelli, Acconciature Valeria Domaso
Roberta Invernizzi, Acconciature Menaggio
Michela Pini, Parrucchiera Backstage Gravedona
Rita Vanni, Acconciature Dongo
Emanuela Fascendini, Parrucchiera per Signora Colico
Grazia Riveda, Parrucchiera per Signora Dongo
Edo Angelo Galli, Edo Acconciature Mezzegra
Maddalena Porta, Parrucchiera per Signora Porta Menaggio
Nadia Sciaini, Parrucchiera per Signora Sorico
SABATO 13 MAZO
S
Grande attesa per
l’arrivo del nuovo
pastore che ha
lasciato la guida
della parrocchia
di Camnago
Faloppio
cio pastorale del lavoro,
lascia dopo 17 anni la parrocchia di Camnago Faloppio, la quale verrà accorpata a quella di Gaggino, sotto la guida del
parroco di quest’ultima,
don Giovanni Illia.
I festeggiamenti per
l’ingresso prevedono il
suo arrivo in piazza Silvio Pellico ed il saluto di
benvenuto da parte delle
autorità civili e del delegato del Vescovo, don Pierino Riva, vicario Foraneo
e parroco di Fino Mornasco.
La vestizione dei
paramenti avverrà nella
vicina chiesetta di S. Giuseppe, cappella patrizia
dei nobili Porro-Lambertenghi, che si affaccia
sulla medesima piazza e
da qui prenderà il via la
processione con sosta alla
vicina Grotta di Lourdes,
costruita per volontà del
conte Porro Lamber-
Per informazioni e adesioni al progetto, si può
contattare la Delegazione Alto Lario di Gravedona, al numero 3487704859 (al pomeriggio).
A CAMNAGO
SULLA VIA
DELLA CROCE
Cassina si prepara
ad accogliere
don Giuseppe Corti
abato prossimo,
13 marzo, la Parrocchia di Cassina Rizzardi sarà
in festa per l’ingresso del nuovo parroco
don Giuseppe Corti. Egli
succede al compianto don
Vittorino Vittori che,
come si ricorderà, è tragicamente scomparso il
25 ottobre scorso dopo essere stato colto da malore, la domenica precedente, durante la celebrazione della S. Messa.
Don Giuseppe Corti, 67
anni, che continuerà a
mantenere il ruolo di delegato vescovile nell’Uffi-
perfettamente. La prevenzione rimane un punto fondamentale. Distinguiamo una prevenzione
primaria, basata sull’attività fisica e su una dieta equilibrata, mediterranea (con sostituzione del
burro e dei grassi animali con olio e che privilegia
frutta e verdure), e una
prevenzione secondaria,
con il ricorso a visite specialistiche senologiche
periodiche a partire dai
25 anni di età. Non bisogna mai abbassare la
guardia. È nostra intenzione estendere il progetto alle scuole di parrucchiere ed estetiste del territorio, con interventi
presso le stesse scuole, e
anche ad un territorio più
ampio, con la possibilità
di portare i risultati nei
congressi scientifici del
settore».
tenghi e di cui nel 2008 si
era celebrato il centenario.
La processione procederà, poi, per via Lambertenghi e via della Chiesa
fino alla chiesa parrocchiale, ove si terrà il rito
di ingresso, sempre presieduto dal delegato del
vescovo, e la concelebrazione della S. Messa.
Al termine seguirà un
rinfresco nel salone del-
l’oratorio.
I festeggiamenti proseguiranno poi il giorno successivo, domenica 14, con
la celebrazione della S.
Messa solenne delle ore
10.00, a cui parteciperà la
corale parrocchiale, e, nel
pomeriggio alle ore 15.00,
con una funzione di suffragio per tutti i defunti,
cui farà seguito la processione per il vicino Cimitero.
Domenica 14 marzo, alle
ore 15.00, presso l’Auditorium “Alessandro Volta” di Camnago Volta, la
Circoscrizione 4 presenterà la rappresentazione
“Sulla Via della Croce”, di
Angelo Franchini. Il testo
di Franchini, attraverso
personaggi evangelici e
simbolici, ripercorre la
Via della Croce, dalla
condanna di Gesù alla
Risurrezione, nella forma
di rappresentazione teatrale.
La Circoscrizione 4, con
questa proposta, intende
sensibilizzare una nuova
forma di espressione teatrale già sperimentata
nelle scuole ed oratori e
che ha riscosso un notevole successo per la straordinaria efficacia di impatto. L’ingresso è libero.
Per informazioni: 3478452378; todeschini.
[email protected]
CRONACA
P A G I N A
27
ValliVaresine
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
BRENTA UNA MAIL PER RACCONTARE IL TERREMOTO
Aggiornamenti dal
Cile da mons. Ezzati
G
ià sul numero
scorso del giornale abbiamo
dato la notizia
del terremoto
in Cile e della preoccupazione vissuta in Valcuvia
per quell’evento, motivata dal fatto che arcivescovo di Concepción – epicentro del terremoto - è dal
dicembre 2006 il salesiano monsignor Riccardo
Ezzati Andrello che a
Brenta e a Cittiglio ha
parenti ed amici. Superati i primi giorni in cui le
comunicazioni erano nulle, nel corso dell’ultima
settimana – seppur non
con continuità – si è riusciti a comunicare con le
zone terremotate del Cile
e avere notizie in più.
È del 4 marzo scorso una
nota pervenuta via e-mail
a Brenta dall’arcivescovado di Concepción, che così
dice: «Cari amici, chi vi
scrive è l’arcivescovo di
Concepción in Cile, terra
che è severamente scossa
da un terribile terremoto
di grado 8.8 e da uno
tsunami. Tutto è a terra:
le case della gente, i centri civici e anche quelli
religiosi. Il 70% delle nostre strutture pastorali
sono distrutte, il resto
hanno subiti severi danni. La Chiesa attraverso
la Caritas sta aiutando
con tutta la generosità
della carità cristiana.
Faccio appello alle vostre
comunità cristiane di venire in aiuto alle nostre.
Il Signore saprà moltipli-
care i piccoli pani che vorrete mettere a disposizione di chi soffre e ha bisogno. Il tempo di quaresima muova il cuore di tutti alla solidarietà e al
dono. Grazie. Il Signore vi
benedica. Monsignor
Riccardo Ezzati – Arcivescovo di Concepción».
si è già attivata per raccogliere fondi ed aiuti, chi
volesse (singoli o parrocchie) lasciare eventuali
contributi economici diretti può contattare il
Parroco di Brenta don
Paolo, al numero 0332604977 (anche lasciando
un messaggio).
La parrocchia di Brenta
ANTONIO CELLINA
CITTIGLIO
IL RADUNO
ZONALE
DEI CRESIMANDI
i è tenuto nel pomeriggio di domenica 7 marzo all’oratorio di Cittiglio il previsto raduno zonale dei cresimandi, organizzato dalla commissione Giovanile e Vocazionale di zona. Erano presenti ragazzi provenienti
dai paesi della zona, accompagnati dai loro genitori (vedi foto qui accanto).
Con l’aiuto di un nutrito
gruppo di catechisti e con
alcuni seminaristi venuti
da Como i ragazzi hanno
compiuto un percorso di
gioco e riflessione insieme,
mentre i genitori si sono ritrovati con don Roberto per
un incontro a tema legato
al cammino che porta verso il sacramento della confermazione.
S
CORSI ANTINCENDIO E PROTEZIONE CIVILE AL VIA
Il prossimo fine settimana, dal 19 al 21 marzo, sarà dedicato alla formazione dei
volontari di protezione civile che si specializzano nell’antincendio boschivo per
poter essere, poi, operativi nelle squadre Aib del Coav (Coordinamento Antincendio
boschivo Valcuvia). Il corso intensivo è promosso dalla Comunità Montana Valli
del Verbano e si svolgerà nella sede del Pradaccio a Laveno Mombello. Sarà frequentato da 30 volontari, equamente distribuiti tra le squadre valcuviane, ed ha
una previsione di 27 ore di corso di cui 19 di teoria e 8 di pratica. A fine corso si
svolgerà un test finale di abilitazione. In parallelo a questo corso, l’8 marzo è
partito anche il corso base per operatori di Protezione Civile, organizzato dalla
provincia. Sono 12 incontri serali (dalle ore 21.00 alle ore 22.30) con obbligo di
frequenza per almeno il 75% delle ore che si svolgono a Luino e destinati agli
operatori delle squadre di Valcuvia, Valmarchirolo e luinese.
GEMONIO PELLEGRINAGGI DI QUARESIMA
Anche quest’anno, come ormai tradizione, la parrocchia di Gemonio propone ai
fedeli, nei sabati di quaresima dei pellegrinaggi mattutini – a piedi – per raggiungere qualcuna delle antiche chiese della Valcuvia e pregare col Santo Rosario durante il tragitto e con la recita delle lodi una volta arrivati alla meta. Puntuale
l’impegno si è rinnovato anche nel 2010 e assieme al parroco don Marco il gruppetto
di pellegrini ha di volta in volta raggiunto Santa Maria del Sasso a Caravate, San
Biagio a Cittiglio sabato scorso, la chiesa del Convento di Azzio oggi e la Santa
Casa a Cavona la prossima settimana. I pellegrinaggi quaresimali gemoniesi si
concluderanno con la Via Crucis per i ragazzi alla chiesa di San Pietro la vigilia
della domenica delle Palme.
CAVONA
Sabato 20 marzo, pellegrinaggio vocazionale di zona. Ritrovo al mattino, alle ore
7.00, presso la cappelletta di santa Teresa per la recita del Rosario. Alle ore 7.30
Messa in Santa Casa. Anima l’incontro la parrocchia di Brinzio-Cabiaglio.
A.C.
IN MEMORIA
BENIAMINO
PANOZZO
Domenica 7 marzo ci ha lasciati Beniamino Panozzo.
La notizia si è diffusa subito in Valcuvia dove Beniamino era più che conosciuto. Prima esercente per
anni del consorzio agrario
di Cuveglio e poi, a partire
dal 1990, ideatore ed anima della Cooperativa “Solidarietà 90”. Era stata una
scommessa la sua, quella
di lasciare un lavoro “comune” per dedicarsi – nel
solco di una carità cristiana consapevole – alle persone in difficoltà, che avevano bisogno di amicizia e
aiuto per procedere sicuri
ITINERARI DI QUARESIMA
Continua il nostro percorso di fede in questo
periodo di Quaresima osservando ciò che il territorio limitrofo alla Valcuvia offre; capace di catturare il periodo penitenziale con un accenno alla
cultura e all’arte religiosa. Non può perciò mancare una particolare attenzione alla Via sacra di
Santa Maria del Monte sopra Varese. Come nel
periodo dell’Avvento scorso, ecco una veloce
carrellata,questa volta sulle cappelle riguardanti
il cammino della Passione di nostro Signore.
Ad introdurci alla suggestione del luogo immerso in una natura che invita alla riflessione, è l’arco di san Carlo Borromeo. La statua del santo si
innalza alla sommità di questa grande porta, la
quale ci introduce ai misteri dolorosi. La prima
cappella che incontriamo è quella dedicata alla
cattura di Gesù nell’orto degli Ulivi. In profondità
un angelo porge a Cristo il calice amaro, mentre i
soldati, accompagnati da Giuda si introducono nell’ambiente. L’apostolo traditore, raccomandando
il silenzio, indica con un dito chi catturare. Dalla
parte opposta gli altri apostoli dormono profondamente. Sulle pareti i dipinti ripropongono ciò
che avverrà in seguito: la cattura di Gesù e la reazione dei suoi seguaci. Poche sono invece le statue che animano la cappella della Flagellazione.
Gesù trattenuto tenacemente con una corda da
un soldato ad un tronco di colonna, subisce le percosse degli ebrei che violentemente, con puro sadismo, si alternano nel flagellarlo. Il male è presente nel volto dei persecutori e viene rappresentato anche da un cane nero che ai piedi di un
flagellante lancia furiosi latrati.
Alle pareti la storia prosegue o anticipa il momento della flagellazione. Stesso dramma (e stessa malvagità) ci viene proposto nella cappella della
Incoronazione di spine. Gesù, seduto come in trono, è rivestito di una tunica rossa ed è incoronato
di spine. Attorno i soldati lo scherniscono, insultano e minacciano. Uno di questi tiene in bocca
uno sputo, pronto a colpire. Ai lati alcune guardie
che paiono interrogarsi, osservano la scena. Salendo l’ampio sentiero che conduce al Santuario
incontriamo la cappella dove vengono raccontate
le vicende della caduta di Gesù e l’incontro con la
Veronica. Questa sta accanto a Cristo e mostra il
volto del Salvatore impresso sul lino. Un uomo a
cavallo sembra indicare un soggetto: è il Cireneo
che dovrà aiutare il condannato? Tutto questo
avviene sotto gli occhi della Madonna che, con la
Maddalena, stanno vivendo il drammatico cammino verso il Golgota. Sulla parete un vasto dipinto ricrea paesaggi montani e soldatesche a cavallo; mentre nel cielo sempre più cupo si agitano
degli angeli. La cappella della Crocifissione è certamente la più spettacolare, sia per l’impatto visivo che per ciò che emotivamente trasmette. L’ampio edificio frontale al sentiero, ci accoglie con una
scritta in latino che ci invita a sostare e a riflettere dinanzi al dolore di Cristo. All’interno una
miriade di personaggi assistono alla crocifissione, oppure svolgono le loro azioni, ignorando l’episodio. Nel fondo la croce di Cristo sta elevandosi
alla sommità di un colle roccioso per poi essere
impiantata da un sottostante gruppo di soldati.
Cristo osserva il cielo popolato da schiere di angeli e sembra invocare al Padre il perdono per i suoi
carnefici; mentre più in basso i due ladroni stanno per essere sistemati sulle croci poste a terra.
Ancora più sotto, ai piedi del Calvario,alcuni soldati sono intenti a giocarsi coi dadi la tunica di
Gesù. Alla loro destra Maria addolorata si strugge assieme alla Maddalena e a Maria di Cleofa.
Vi sono poi imponenti militi a cavallo che sembrano dialogare, ed altre figure che passando, non
sembrano vivere il dramma della crocifissione.
Tutto è coinvolgente anche per i nostri occhi abituati al movimento dei mezzi tecnologici. Un tempo la visione di questo drammatico episodio ultimo della Passione, era certamente visto per i nostri antenati,che forse in ginocchio in questo periodo salivano verso il Santuario, con occhi diversi
dai nostri, e lo stupore della sacra teatralità si
accompagnava al quello di un comune sentire che
richiamava alla penitenza; per poi alla gioia pasquale.
SERGIO TODESCHINI
lungo il cammino della
vita. Un percorso in salita
che, però, proprio nella solidarietà ha trovato la forza e lo slancio per concretizzarsi, giorno dopo giorno. La sua attenzione era
rivolta soprattutto ai malati psichici – quelli forse
più difficili da trattare e da
accettare – ma con loro ha
saputo lavorare e ottenere
risultati. I campi al Pradaccio di Laveno, ottenuti in
uso dalla Comunità Montana, è una delle testimonianze della sua opera. Qui
sono nate le serre, il vivaio, gli uffici, le aiuole, il
percorso didattico …., un
posto che ha cambiato faccia ed è divenuto un simbolo dell’accoglienza e della tenacia di Beniamino.
Tante persone in questi
anni hanno potuto lavorare e hanno creduto di più
in loro stessi proprio grazie a quella scelta che
Beniamino (e la sua famiglia) aveva fatta vent’anni
fa. Un seme gettato che
potrà dare ancora tanti
frutti di Carità.
P A G I N A
28
Sondrio
CRONACA DI
E
P R O V I N C I A
○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○
SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
SONDRIO, BORMIO E MORBEGNO POMERIGGIO DI SENSIBILIZZAZIONE PER LA FESTA DELLA DONNA
Tanti consigli per la salute «rosa»
In occasione della
ricorrenza dell’8
marzo l’Asl della
provincia di
Sondrio ha
promosso un
convegno dedicato
alle donne
di CIRILLO RUFFONI
D
unire in un abbraccio
ideale il territorio provinciale, ma soprattutto
di fornire alle donne le
informazioni necessarie
per acquisire un corretto stile di vita. Le raccomandazioni sono rivolte
MORBEGNO INAUGURAZIONE PER SAN GIUSEPPE
Venerdì 19 marzo 2010
○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○
avvero un modo proficuo di
celebrare la festa della donna,
lunedì 8 marzo!
Un bel convegno (promosso dall’Asl di Sondrio in collaborazione
con diverse associazioni), che si è svolto in contemporanea a Bormio,
Sondrio e Morbegno, sugli stessi temi e, ovviamente, con relatori diversi. Lo scopo dell’iniziativa, come ha illustrato il Direttore dell’ASL
Luigi Gianola che ha
coordinato i lavori a
Sondrio, è stato quello di
naturalmente anche agli
uomini e non costituiscono propriamente delle novità, in quanto sono
già state ribadite in più
occasioni. Sembra tuttavia importante ripeterle
e aiutare così la medicina nel grande sforzo che
sta compiendo in questi
anni per informare e soprattutto per diffondere
la cultura della prevenzione. I dati epidemiologici rilevati in provincia
dal 1997 al 2008 e forniti sempre dal Direttore
Gianola, hanno confermato che le donne vivono più degli uomini. La
loro età media è infatti
passata da 83 a 85 anni;
quella degli uomini da
71 a 76. Le donne, tuttavia, vanno incontro a
maggiori anni di disabilità, hanno un forte rischio per il diabete e i disturbi mentali, fanno registrare un aumento delle malattie cardiovascolari e, soprattutto, stanno assumendo stili di
vita non salutari, caratterizzati dal fumo, sempre più diffuso specialmente tra le giovanissime, e da un’alimentazione non corretta. Viene
quindi fornita loro una
serie di consigli, che suonano un po’ come delle
semplici ricette di vita:
«Pratica esercizio fisico
per almeno 30 minuti al
giorno. Mantieniti attiva, tieni sotto controllo
il tuo peso! Ogni giorno
molta acqua, poco sale,
alcool con moderazione.
Vivi con più lentezza e
concediti un sonno ristoratore. Non fumare, se
fumi, fatti un regalo:
smetti! Scegli frutta e
verdura di stagione. Al
risveglio pensa positivo:
regalati un sorriso». Uno
stile di vita guidato da
queste regole costituisce
la «prevenzione primaria» per evitare i più diffusi tipi di tumore, come
ha illustrato bene Gianpiero Della Patrona.
Gli studi clinici hanno
infatti dimostrato che il
fumo di sigaretta incide
per l’80-90% nell’insorgenza del cancro al polmone e in percentuale
minore per altri tipi.
Molto utili nella prevenzione sono l’alimentazione equilibrata, il moderato consumo di alcool,
la riduzione dell’esposizione ai raggi ultravioletti e la vaccinazione
contro l’epatite B. Esiste
poi una «prevenzione
secondaria», che consiste nell’individuare i tumori nel loro stadio iniziale, quando possono
essere facilmente estirpati. L’adesione della popolazione della Provincia di Sondrio ai test preventivi che vengono proposti risulta piuttosto
varia. È ancora bassa per
il pap-test (43%), discreta per la prevenzione del
tumore al colon-retto
(67%) e buona per la
mammografia e il papilloma virus (rispettivamente 80 e 74%).
Obesità, fumo, eccesso
di alcool, sedentarietà
sono ricorsi continuamente anche nella relazione di Stefano Giustiniani, perché, unitamente all’ipertensione,
al colesterolo e ai trigliceridi, queste abitudini
costituiscono le cause
principali anche delle
patologie cardio-vascolari. Si tratta però di cause modificabili, perchè
dipendono molto dalle
scelte che noi facciamo.
Il dott. Giustiniani si è
soffermato in particolare sul diabete, che rappresenta un grave fattore di rischio. La sua azione, infatti, rimane
spesso nascosta, ma è
devastante per il cuore,
i reni, gli occhi e così
via. Si calcola che in Italia ci sia quasi un milione di persone che hanno il diabete e non lo
sanno; quando si reche-
ranno dal medico per dei
disturbi, sarà già troppo
tardi. Per questo è importante sottoporsi a
periodici controlli della
glicemia, come pure della pressione. La necessità di svolgere attività
fisica è stata invece sottolineata in particolare
dalla dottoressa Paola
Selvetti, che si occupa
di medicina sportiva.
Una moderata attività
sportiva reca infatti molti benefici al nostro organismo: migliora la funzionalità di cuore, capillari e polmoni, contribuisce a bruciare grassi e
zuccheri in eccesso, rafforza i muscoli e l’apparato scheletrico, ha un
influsso benefico sul sistema nervoso centrale,
favorisce la vita sociale:
in una parola «rappresenta una medicina efficace a basso costo».
A un convegno dedicato alle donne, nel quale
è stata sottolineata ripetutamente la necessità
di una corretta alimentazione, non poteva
mancare poi l’intervento di un cuoco, Abbondio Pini, che ha fornito
alcune ricette per cibi
salutari, soprattutto a
base di pesce. Interessante la relazione del
medico di base Marco
Tam, perché ha evidenziato alcuni dati, che abbiamo sotto gli occhi
quotidianamente, ma
che spesso non cogliamo
nella loro importanza. Si
tratta del ruolo fondamentale che le donne
svolgono nella cura della salute. Sono loro che
si occupano in prevalenza dei malati non autosufficienti, con grande
dispendio di energie.
Quando vengono dal
medico per una visita,
poi, di solito le donne
non si limitano a parlare di sé (come fanno in
genere gli uomini), ma
si occupano anche dei
problemi che riguardano
il marito o i figli. Per
questo è possibile preparare con loro un percorso che contribuisca a
migliorare gli stili di vita
nelle famiglie, ha concluso il relatore. Le donne
possono avere un ruolo
importante, ad esempio,
per creare «case libere
dal fumo» e per svolgere le corrette scelte alimentari.
SUGLI SCI... NESSUNO È NORMALE!
Si chiama “Sugli sci nessuno è normale” il progetto che per il quinto anno consecutivo è stato promosso dai servizi della Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera con
il sostegno della Cm di Sondrio Valtellina, della Provincia e della società Funivia
al Bernina. Per nove giornate, circa 25 persone - tra pazienti e operatori - hanno
trascorso una parentesi di svago sulla neve del Palù, in Valmalenco, vivendo momenti di relax all’aria aperta, allietati da spuntini e intrattenimento musicale. Le
finalità di questo progetto, che riscuote sempre un buon esito sia in termini di
partecipazione che di risultati, sono quelle di aiutare e sviluppare nel paziente le
competenze sociali e psicomotorie integrate in contesti nuovi. Il lavoro degli
educatori ha favorito la risocializzazione, l’apprendimento di competenze tecnicosportive, stimolando la vita di gruppo e il superamento delle paure. Nel corso
dell’esperienza - che si concluderà a fine marzo - vengono esaminati i risultati
ottenuti, confrontandoli con gli obiettivi del progetto. Lunedì l’iniziativa ha esteso
la sua valenza anche agli enti sostenitori del progetto.
CRONACA
Sondrio&provincia
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
P A G I N A
29
INAUGURATA LA MOSTRA FOTOGRAFICA GUARDARE AI BALCANI, PER NON DIMENTICARE
I ragazzi di Chiavenna
riflettono sulla realtà di Vocin
H
anno letto le
frasi dei diari di
Anna Frank e
Zlata Filipovic
per ricordare
gli orrori della guerra e
chiedere un futuro di
pace. Sabato scorso, gli
studenti delle classi terze dell’Istituto comprensivo “Bertacchi” di Chiavenna hanno partecipato all’inaugurazione della mostra fotografica
“Vocin u srcu, Vocin nel
cuore” a palazzo Pretorio. Gli allievi della scuola, impegnati da alcuni
mesi in un progetto dedicato al giorno della
Memoria insieme all’associazione Amici di Vocin, hanno scelto le testimonianze di due ragazze che, a mezzo secolo di distanza, hanno vissuto due tragiche esperienze a causa del nazismo e della follia dei serbocetnici che per più di
mille giorni hanno tenuto sotto assedio Sarajevo. La mostra, patrocinata dal comune di Chiavenna, è suddivisa in
quattro sezioni - le attività di solidarietà promosse in Croazia e in Italia e gli angoli e i paesaggi più belli dei due paesi - ed è nata sulla pagina “Vocin” di Facebook. In internet si sono
ritrovati tutti i navigatori “che hanno Vocin nel
cuore”: serbi fuggiti durante la guerra, croati e
persone originarie del
Kossovo. I volontari dell’associazione “Amici di
Vocin” hanno iniziato a
pubblicare le proprie foto
e a scrivere, a volte in
inglese, altre in un
croato tutt’altro che perfetto, qualche frase. Presto dalle persone nate a
Vocin, ma fuggite nel
1991, è arrivata una domanda specifica: «Ma
questi italiani, che c’entrano con Vocin?». Le risposte sono state pubblicate dopo pochi minuti
da chi vive a Vocin.
«Questi italiani a Vocin
sono di casa. Organizzano attività con i bambini in estate, sostengono
l’asilo, aiutano le famiglie in difficoltà». A quel
punto il fondatore del
gruppo, Kristijan Katarincek, è stato contattato dai volontari di Chiavenna per organizzare
insieme una mostra fotografica da allestire in
Croazia e in Italia. Ieri
Katarincek, giornalista e
fotografo di www.radio
nasice.hr, ha presentato le foto scattate in Croazia, mentre il presidente degli Amici di Vocin
Mauro Del Grosso ha
parlato dei quindici anni
di amicizia fra le due comunità.
S.BAR.
MESE TANTE LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA PER L’IMPORTANTE ANNIVERSARIO
A cento anni dalla nascita di suor Tomasina Pozzi
C
entenario della
nascita di suor
Tommasina Pozzi. La religiosa di
Mese sarà celebrata quest’anno dall’Istituto Sacra Famiglia
e dall’associazione culturale “Amici Casa Sacra
Famiglia di don Primo
Lucchinetti”. Una celebrazione eucaristica in
programma a fine aprile che sarà anticipata da
un altro appuntamento
importante dedicato alle
due figure di religiosi che
hanno segnato la storia
della comunità di Mese
e della Valchiavenna intera. Si parte, infatti,
venerdì 19 marzo dall’Istituto delle Suore di
Mese con un momenti di
preghiera e la presentazione della gigantografia
dedicata a don Primo
Lucchinetti e a suor Tommasina. La serata prenderà il via alle 20.30.
Martedì 27 aprile, giorno del compleanno di
suor Tommasina, l’Istituto Suore di Mese cele-
brerà l’evento con una
Messa presieduta dal Vescovo di Como Diego
Coletti, con inizio alle
17, cui seguirà un rinfresco. La primavera sarà
caratterizzata, quindi, da
altri tre appuntamenti.
Il primo, in programma
l’8 maggio, con la presentazione di un concorso di
pittura dedicato agli artisti della valle. Il 15
maggio sarà la volta del
tradizionale pellegrinaggio al Santuario di Gallivaggio.
scomparsa di suor Maria
Laura Mainetti.
Il 6 giugno, infine, sarà
celebrato il decimo anniversario della tragica
La comunità delle Suore di Mese, dal 27 aprile
al 4 novembre, giorno
della morte di suor
Tomasina Pozzi, si raccoglierà in adorazione
tutti i pomeriggi dalle 16
alle 17 ed estende l’invito a partecipare a tutti
coloro che vorranno.
L’associazione, presieduta dalla madre superiora dell’Istituto, nata negli ultimi anni sta cercando di mantenere alta
l’attenzione sulla realtà
di Mese. Attraverso appuntamenti culturali e
sociali e attraverso lo
studio e il recupero del
grande patrimonio contenuto nella biblioteca
donata alla stessa associazione da don Tarcisio
Salice. Il caso di suor Tomasina Pozzi è uno dei
più clamorosi in Italia
per quanto riguarda il fenomeno delle stimmate
e degli esorcismi. Una vicenda tortuosa e oscura
narrata con dovizia di
particolari ormai 30 anni fa dal libro di Abramo
Levi “Suor Tomasina
Pozzi, ovvero la Chiesa
sottovoce”.
D.PRA.
TANTA SOLIDARIETÀ IN RICORDO DI YLENYA E CORRADO
ANCHE “KINO” MARAFFIO VA ALLE PARALIMPIADI
Quattrocento amici per due ragazzi speciali, per ricordarli e portare avanti i loro
progetti di amicizia e solidarietà. Sono stati moltissimi i valchiavennaschi che,
nella serata di venerdì scorso, hanno preso parte alla cena dedicata a Ylenya Oregioni
e Corrado Libera. All’hotel Saligari di Verceia, l’iniziativa “Per Yle e Corr” ha
consentito di unire ricordi e segni concreti di aiuto a chi ha bisogno. Nel corso della
serata, gli amici hanno proiettato due filmati dedicati alle attività di solidarietà
finanziate grazie ai progetti promossi in memoria di Corrado e Ylenya. Nel nome
di Corrado, alpinista e volontario del Soccorso alpino scomparso nell’estate del
2007 dopo un incidente in alta quota, sono state promosse iniziative dedicate ai
bambini del Nepal. Le attività organizzate in Valchiavenna nel suo ricordo hanno
visto impegnati moltissimi appassionati di montagna, pronti a prendere parte a
manifestazioni sportive o ad altri momenti di aggregazione. Ylenya, scomparsa
nell’estate del 2009 dopo un incidente stradale avvenuto in provincia di Lecco, era
impegnata da tempo in un progetto di solidarietà nei confronti dei bambini dell’America Latina. C’è stata anche la lettura di una lettera scritta da padre Mario
Fedeli, compagno di scuola di Ylenya e missionario dell’Operazione Mato Grosso. I
bambini e i ragazzi del Perù hanno realizzato un grande striscione con la scritta
“Gracias Valchiavenna”, ennesimo segno dell’importanza del lavoro svolto in valle
per le missioni. È stata anche promossa una lotteria.
Ci sarà anche Luca “Kino” Maraffio, atleta di Villa di Chiavenna impegnato nello
sci sitting, fra i portacolori della Nazionale italiana alle Paralimpiadi di Vancouver.
Il gruppo azzurro è numeroso e deciso a raccogliere tanti risultati positivi. E’ composto da trentacinque atleti più un atleta guida: nove per lo sci alpino, sei per lo sci
nordico, quindici per l’Ice Sledge Hockey (ospitati a Chiavenna in occasione dell’ultimo raduno) e cinque per il curling in carrozzina. Dal 12 al 21 marzo, rappresenterà i colori azzurri in occasione dei Giochi Paralimpici Invernali di Vancouver 2010.
Un gruppo composto da trenta uomini e sei donne. Maraffio, specialista delle discipline veloci, è un vero e proprio simbolo per gli sportivi valchiavennaschi, tanto che
nelle scorse settimane ha ricevuto il premio “SportVivo 2010”. «Non posso dire di
attraversare un periodo di ottima forma, ma ce la metterò tutta, come sempre,
sperando di andare forte soprattutto nelle gare più veloci», assicura “Kino”, che da
alcuni anni è impegnato anche come istruttore per disabili sugli sci. Nei prossimi
giorni verranno rese note le date e gli orari delle gare che vedranno Maraffio al
cancelletto di partenza. Ecco la squadra dello sci alpino. Responsabile Tecnico:
Bruno Oberhammer. Allenatori: Paul Braido, Paolo Cazzaniga, Thomas
Andergassen. Atleti: Luca Carrara, Melania Corradini, Gianmaria Dal Maistro,
Daila Dameno, Enrico Giorge, Christian Lanthaler, Hansjorg Lantschner, Luca
Maraffio, Michael Stampfer. Atleta guida: Tommaso Balasso.
CRONACA
P A G I N A
30
SondrioCultura
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
PUBBLICAZIONI L’ULTIMA FATICA DEL RICERCATORE MASSIMO DELLA MISERICORDIA
La Valtellina durante il Medioevo
M
economici del territorio,
quindi possiamo indicare la gestione e la tutela
di boschi e pascoli, la riscossione di dazi e pedaggi, la difesa della proprietà privata, la manutenzione di ponti e strade, la regimazione dei
torrenti e così via. Un
compito socialmente importante era l’assistenza
ai poveri, costituita da
periodiche distribuzioni
di cibo e vino che venivano fatte di solito in
○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○
assimo Della Misericordia è un
ricercatore
dell’Università di Milano-Bicocca, che in questi anni sta
svolgendo uno studio
molto sistematico e approfondito dei documenti medioevali negli archivi del nostro territorio,
anche quelli più piccoli
e dimenticati. Dalle sue
ricerche sono già nate
alcune opere fondamentali per la conoscenza
della nostra storia, come
il ponderoso volume dal
titolo Divenire comunità,
pubblicato nel 2006 con
il contributo della Fondazione Credito Valtellinese e dedicato all’origine e all’organizzazione
dei Comuni in età medioevale. Proprio su questo
tema, il professore ha tenuto un’interessante relazione, giovedì 25 febbraio, presso la sala Vitali di Sondrio, nell’ambito del ciclo di conferenze di argomento storico,
promosse dall’associazione Lions Host, sotto la
guida del presidente Gabriele Antonioli. Il Comune, ha esordito il relatore, costituisce una
struttura molto antica
con la quale la popolazione ha organizzato la propria vita quotidiana. Il
fenomeno ha interessato non solo l’Italia, ma
anche le altre nazioni
europee. Il territorio della provincia di Sondrio,
tuttavia, costituisce un
ambiente privilegiato, in
quanto ci consente di
avere una conoscenza
che altrove non è possibile, proprio grazie ai documenti conservati nei
suoi archivi. Quando sorgono i primi Comuni? La
più antica attestazione
scritta, per noi, è del
1097 e riguarda Chiavenna. Successivamente
abbiamo Bormio nel
1185, poi Villa, Tirano e
così via. Ciò significa che
anche nelle nostre valli
il fenomeno dell’organizzazione comunale è
avvenuto contemporaneamente alle grandi città dell’Italia settentrionale e non è quindi dovuto solo ad una semplice imitazione giunta successivamente. Tra i vari
Comuni possiamo notare spiccate differenze.
Alcuni, infatti, costituivano centri ricchi e popolosi, come Chiavenna,
Morbegno, Tirano, Bormio. Altri avevano un
carattere tipicamente
rurale (Grosio), altri si
distinguevano per la presenza di importanti famiglie nobili (Ponte e Chiuro), altri, infine, erano
molto piccoli. Tutti, però, avevano strutture
amministrative simili,
con alla base l’assemblea
dei capifamiglia, che si
teneva di norma una volta all’anno per l’elezione
di uno o più consoli e
delle altre magistrature.
Quali erano i compiti del
Comune? Si occupava
anzitutto degli aspetti
base a generosi lasciti
caritativi. Siccome poi,
nel Medioevo, il problema della salvezza dell’anima era percepito da
tutti come primario, l’assemblea dei capifamiglia
si faceva carico anche di
tutti gli aspetti religiosi,
quindi della costruzione
e dell’arredo delle chiese, della costituzione dei
benefici per il mantenimento di un sacerdote,
dell’elezione del sacerdote stesso. Con lui veni-
va stipulato un vero e
proprio contratto, nel
quale erano chiariti doveri, compiti e compensi. Nel corso dei secoli,
soprattutto nei grandi
Comuni, si è verificata
poi la tendenza dei nuclei periferici ad acquistare una propria autonomia, perché niente
impediva alle frazioni
(anche le più piccole) di
creare una propria assemblea, di eleggere dei
rappresentanti e quindi
di esercitare le funzioni
comunali su scala più
ridotta. In questo modo
sono nati gradualmente
nuovi Comuni. E l’antica nobiltà feudale? Che
rapporti ha mantenuto
con la nuova struttura?
I documenti ci mostrano
che in un primo tempo
la media aristocrazia e
successivamente anche
le grandi famiglie sono
entrate a far parte del
Comune, cosa che in altre aree geografiche non
è avvenuta. I membri
delle famiglie nobili partecipavano alle assemblee e alla gestione della cosa pubblica come gli
altri cittadini, anche se
i loro titoli e il loro status
venivano sempre rimarcati chiaramente. Tutto
bene, quindi? Possiamo
delineare un quadro di
«arcadia comunale»? Si
è chiesto Massimo Della Misericordia. Assolutamente no, perché ci
sono stati anche dei limiti. Anzitutto alle assemblee partecipava solo la componente maschile. Le donne erano
sempre escluse, mentre,
ad esempio in altre province, con i capifamiglia
venivano convocate anche le vedove o le donne
i cui mariti erano assenti per lavoro. I nuovi abitanti che venivano a stabilirsi nel Comune, inol-
tre, rimanevano forestieri anche per lungo tempo, erano esclusi dai diritti degli altri cittadini
e avevano un carico maggiore di tasse. Per essere accolti nella cittadinanza effettiva, spesso i
veniva richiesto loro anche un sostanzioso contributo.
Oltre ai Comuni, possiamo individuare poi
altre due forme di organizzazione comunitaria,
di livello superiore.
Quando vari paesi dovevano far fronte a problemi che li riguardavano,
come la costruzione di
ponti e strade o l’alloggiamento di soldati, si
consorziavano fra loro e
costituivano delle federazioni di Comuni. Vi
era infine una struttura
amministrativa più ampia, costituita dai terzieri: superiore, di mezzo e
inferiore. Quest’ultimo
era diviso nelle due squadre di Morbegno e di Traona. La struttura comunale, ha concluso il relatore, ha contribuito in
maniera determinante a
creare anche nel nostro
territorio un forte sentimento di appartenenza
alla comunità di tutti i
cittadini, quel sentimento che oggi chiamiamo
identità.
CIRILLO RUFFONI
SONDRIO OLTRE 600 VISITATORI NEI PRIMI GIORNI: MOSTRA APERTA FINO AL 21 MARZO
Il Vangelo secondo Giotto è un successo
ià oltre 600 visitatori alla
mostra
Il
Vangelo secondo Giotto
che richiama adulti e
bambini. La ricostruzione in scala 1:4 della
celeberrima Cappella
degli Scrovegni risulta
meglio osservabile qui a
Sondrio che a Padova,
dove ogni gruppo di visitatori ha a disposizione
meno di quindici minuti
per la visita. Le guide del
Liceo Pio XII ricevono
gli encomi dei visitatori
che lasciano sul registro
delle firme commenti
entusiastici sia in merito all’iniziativa sia rivolti agli studenti. Anche la
G
sezione dedicata al ciclo
di Sant’Abbondio di
Como, curata dagli studenti sotto la guida e le
indicazioni di don Andrea Straffi, responsabile dei beni culturali della Diocesi, cattura l’attenzione di non pochi visitatori: è la scoperta che
anche vicino a noi si trovano opere di pregio.
La mostra rimarrà
aperta fino al 21 marzo con i seguenti orari: tutti i giorni (domeniche comprese) 1012.30 e 15.30 19.00. È
possibile concordare
orari diversi contattando la segreteria al
numero 0342-200043.
A PONTE INCONTRO SULL’ACQUA
Il circolo culturale “il Forno” organizza, per il
prossimo martedì 16 marzo a Ponte in
Valtellina, presso il Teatro Comunale di
piazza Luini, un incontro pubblico dal titolo
H2O - Senz’acqua non si può. La serata avrà
inizio a partire dalle ore 21.00 e vedrà la presenza del presidente della Provincia di Sondrio,
Massimo Sertori, e del presidente del Comitato Italiano per un contratto mondiale sull’acqua,
Emilio Molinari. A coordinare gli interventi il
sociologo Guglielmo Giumelli, docente presso
la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di
Milano-Bicocca.
CONCERTO PER AYUDA DIRECTA
Sabato 13 marzo, a Bormio, a partire dalle
ore 21.00, presso il cinema Cristallo, il gruppo
Esperanza organizza un concerto di voci femminili. Il ricavato della serata sarà a sostegno delle
iniziative dell’associazione “Ayuda directa”.
PARLA BARABBA
In collaborazione con la parrocchia San Fedele di Poggiridenti, il Centro culturale
e sociale Don Minzoni di Sondrio propone per venerdì 12 alle ore 20.45 presso la
sala Vitali l’incontro pubblico con Paolo Sarubbi dal titolo Parla Barabba.
Sarubbi è attore professionista di cinema e teatro e nel film La Passione di Cristo
di Mel Gibson ha interpretato la parte di Barabba. Egli racconterà la propria
storia ed esperienza di conversione avvenuta proprio in seguito all’interpretazione
del personaggio di Barabba. L’incontro sarà anche una riflessione sul film che sarà
proiettato al Cinema Excelsior alle ore 21.00 di giovedì 11 marzo.
INCONTRI PRESSO LO SPAZIO FAMIGLIA DI SONDRIO
Spazio Famiglia Ghirotondo organizza presso la sede di via Toti, 2, a Sondrio, il
giovedì pomeriggio dalle 17.00 alle 18.30, un ciclo di incontri dedicati alle famiglie con bambini in età prescolare dal titolo “Un tè con l’esperto”. Mentre i bambini
giocano, i genitori possono confrontarsi tra di loro e con una persona esperta per
acquisire informazioni, rassicurazioni e strategie. Gli incontri saranno condotti
dalla dottoressa Laila Taloni, psicologa dell’età evolutiva. Prossimi incontri in
calendario: giovedì 11 marzo, “Faccio da solo, l’autonomia in età prescolare”;
giovedì 25 marzo: “Il bambino che mangia e che dorme (e quello che non lo fa
mai!), l’alimentazione in età prescolare”. Gli incontri proseguono per tutta la primavera. Maggiori informazioni telefonando allo 0342.218858; oppure 339.6560403.
CRONACA
BassaMediaValtellina
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
P A G I N A
31
MORBEGNO IL PROF. CAMPANINI ALLA SCUOLA SOCIALE
Leggere insieme la
Caritas in Veritate
G
remito l’Auditorium della
Scuola Media
Vanoni di Morbegno, venerdì 5 marzo, oltre un centinaio di persone per
l’incontro di avvio della
Scuola di formazione socio-politica, edizione valtellinese. A fare da apripista la relazione del professor Giorgio Campanini: un’introduzione
generale all’enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI. E la Valtellina
ha risposto numerosa
all’iniziativa: in 57 continueranno l’iter formativo anche per i prossimi incontri (conclusione
venerdì 7 maggio, per
un totale di otto incontri): sono ancora aperte le iscrizioni (info allo 031-261458; o comu
nicazione@diocesidi
como.it).
Il professor Campanini, con la sagacia emiliana che lo contraddistingue e dall’alto di una
esperienza pluridecennale nel campo dell’insegnamento della Dottrina
Sociale della Chiesa, ha
incantato la platea con il
suo eloquio morbido persuasivo, garbato e insieme pungente sui punti
essenziali dell’enciclica.
Il relatore ha preso le
mosse dalla conclusione
della stessa: la questione antropologica come la
questione sociale centrale del nostro tempo.
Il Papa ci avverte che
non sono in gioco solo gli
scompensi del mercato
economico, le fibrillazioni della globalizzazione o
gli attentati all’ambiente naturale. Molto di
più, oggi è in gioco il senso dell’uomo e dell’umano, messo in discussione nelle sue radici profonde. Il sapere dell’economia e il sapere della
tecnologia, entrambi
certo non da demonizzare, cospirano insieme
a “ridurre” l’uomo dentro la gabbia di ciò che è
monetizzabile e misurabile. A questo riduzionismo l’enciclica reagisce
con veemenza, riaffermando la necessità di un
modello di sviluppo real-
mente “integrale”, cioè
“di tutto l’uomo e di tutti gli uomini” (con le parole di Paolo VI nella Populorum Progressio): un
modello “personalista e
comunitario, aperto alla
trascendenza” (con le parole di Benedetto XVI).
Da qui la necessità di
un recupero dei valori
relazionali (fraternità,
gratuità, reciprocità),
troppo spesso disattesi
dai meccanismi economici della produzione e
del consumo. Non solo
“cose”, beni e servizi da
produrre e consumare ha chiosato Campanini , ma anzitutto la perso-
na umana e la relazione
da giocare dentro il funzionamento del sistema
economico. E non solo si badi - al fine di “moralizzare” il sistema produttivo, ma anche perché esso possa funzionare al meglio. Infatti, secondo l’enciclica, i “costi
morali” (in particolare le
disuguaglianze economiche fra le persone e fra i
popoli e il mancato accesso di tutti al mercato
del lavoro) sono al tempo stesso “costi economici”. Non solo producono una ingiustizia morale, ma anche un danno
economico (il sistema
funziona male) e un danno politico (si erode la
coesione sociale di un
popolo e si trasforma la
sana competitività del
mercato in una distruttiva conflittualità sociale). Da qui la necessità
di riportare l’etica al centro del discorso economico, e di attivare forme
di economia civile o di
comunione. Una presentazione, quella dell’enciclica, davvero suggestiva e stimolante, volta a
suscitare il desiderio di
un approfondimento ulteriore, desiderio a cui il
prosieguo della Scuola
cercherà di rispondere.
Per ulteriori approfondimenti si suggerisce la
lettura di: Giorgio
Campanini, Caritas in
Veritate. Linee guida per
una lettura, EDB, Bologna.
a cura di
don ANGELO RIVA
CORSO DI FORMAZIONE HA PRESO IL VIA IL 10 MARZO A SONDRIO
Con le Acli puoi aiutare ad aiutare
a sezione di Sondrio
dell’associazione di
volontario delle Acli
di Lombardia, in
collaborazione col
Patronato Acli per i servizi sociali dei lavoratori e
dei cittadini e col CSV
L.A.Vo.P.S., promuove a
Sondrio il corso per volontari “Aiutaci ad aiuta-
L
re” rivolto in modo particolare a persone che offriranno il loro contributo nei
Comuni del mandamento
di Sondrio e della Valmalenco.
Il corso, giunto alla sua
terza edizione, viene riproposto con la stessa modalità dei precedenti tenuti-
si a Morbegno e a Tirano. I
promotori sociali volontari rappresentano la caratteristica più distintiva del
Patronato Acli: sono uomini e donne che mettono a
disposizione gratuitamente il loro tempo per aiutare
a risolvere problemi di natura previdenziale, assistenziale e socio-sanitaria,
IL BILANCIO DELLA BPS FA SEGNARE UN + 361%
Nelle scorse settimane il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di
Sondrio ha esaminato e approvato il bilancio dell’esercizio 2009. Le positive
risultanze patrimoniali ed economiche riflettono la proficua operatività del Gruppo
bancario, quindi l’efficacia nel tempo dei consolidati indirizzi gestionali:
focalizzazione sull’attività creditizia, con particolare riferimento alle famiglie e
alle piccole e medie imprese; competitività dell’offerta nei confronti della variegata platea dei clienti. L’utile netto consolidato si afferma a oltre 201 milioni di euro, pari a una crescita del 361,10%. È inoltre aumentata di quasi il 5%
la raccolta diretta, così come in crescita di oltre il 12% sono i crediti verso la
clientela. Bene anche la raccolta indiretta, mentre l’incidenza contenuta per quanto
riguarda le sofferenze evidenzia un profilo di rischio attentamente sorvegliato. Al
31 dicembre 2009 il patrimonio netto consolidato, escluso l’utile di periodo, ammontava a 1.601 milioni di euro, con un incremento sul 31 dicembre 2008 di 54
milioni, pari al 3,50%. La rete territoriale del Gruppo Bancario si componeva, a
fine anno, di 300 filiali, con un incremento di 18, di cui 16 istituite dalla capogruppo
e 2 dalla controllata elvetica.
L’Assemblea ordinaria dei Soci della Banca Popolare di Sondrio è fissata, in
seconda convocazione, sabato 27 marzo, alle ore 10.30, a Bormio, presso il
centro polifunzionale «Pentagono. Il risultato economico dell’esercizio permette di proporre all’Assemblea la distribuzione di un dividendo unitario lordo
di 0,33 euro. La compagine sociale comprendeva, a fine anno, oltre 163.000 soci,
con un aumento nell’esercizio di circa 5.000 unità. A oggi i soci sono 163.844.
raccogliere i bisogni dei cittadini ed evadere pratiche
di varia natura. La legge
152 del 2001 ha riaffermato il compito storico dei patronati e ne ha ampliato il
ruolo, soprattutto per quel
che riguarda i rapporti con
la pubblica amministrazione. Il gruppo dei promotori sociali delle Acli è una
risorsa significativa del
movimento che necessita
di un costante rinnovamento oltre ad un ampliamento della presenza dei volontari sul territorio.
Il corso di formazione si
tiene a Sondrio, presso i
Salesiani in piazza San
Rocco, 1, alle ore 17.30 nelle seguenti date: 10-17-2431 marzo e 7-14 aprile. Le
lezioni aiuteranno ad approfondire diverse tematiche, partendo dalla conoscenza di cosa sono e cosa
fanno le Acli, per passare
alle competenze dei Caf
Acli in termini di 730, Unico e Isee e dei Patronati per
quel che riguarda la contribuzione, le pensioni e le invalidità. Chiuderà il corso
un incontro su un argomento di stretta attualità, l’amministrazione di sostegno.
INCONTRI DI GENITORI IN RETE
L’associazione di Solidarietà Familiare “Genitori in Rete” di Morbegno comunica che, nell’ambito del progetto “Vivacità Genitoriali”
(Legge Regionale 1/08), organizza un percorso
formativo rivolto ai genitori dei bambini che
frequentano la scuola dell’infanzia (fascia 3-6
anni) intitolato “La Giostra dell’Infanzia”. Si
parte venerdì 12 marzo con un incontro sul
tema delle regole dal titolo: “Proibisco e concedo: sì e no, la necessità del limite”. La relatrice della serata sarà la psicologa Gabriella
Passerini, che curerà i successivi due incontri dedicati rispettivamente al ruolo genitoriale
(19 marzo) e all’alimentazione (26 marzo). Il
quarto ed ultimo incontro, il 9 aprile, affronterà il tema dei nuovi media tra opportunità,
condizionamenti e rischi e vedrà la partecipazione dello psicologo Cristiano Cappellari e
dell’educatrice Francesca Canazza della Cooperativa Sociale Insieme. Tutte le serate si
svolgeranno dalle ore 20.45 alle ore 22.45
presso l’Aula Magna comunale di Morbegno, in via Ambrosetti, 34. Il progetto vede
la collaborazione del Comune di Morbegno,
dell’asilo nido “Il Trenino” e della Cooperativa
Sociale Insieme e, per la parte promozionale,
delle scuole dell’infanzia del 1° e 2° Circolo di
Morbegno. L’associazione “Genitori in Rete” si
occupa inoltre di iniziative formative rivolte ai
genitori di preadolescenti ed adolescenti, di
attività di animazione rivolte ai più piccoli e
dell’aggiornamento di una pagina internet che
raccoglie i percorsi rivolti ai genitori organizzati sul territorio di Morbegno: bachecageni
torimorbegno.blogspot.com. Ulteriori informazioni scrivendo a [email protected].
GIORNATA MONDIALE DEL RENE
Anche quest’anno l’Azienda Ospedaliera della
Valtellina e della Valchiavenna ha partecipato
all’importante appuntamento, fissato per l’11
marzo, della Giornata mondiale del rene. Tale
iniziativa è stata celebrata parallelamente in
ben 60 nazioni in tutto il mondo, nasce dalla
presa di coscienza che la malattia renale cronica è una minaccia mondiale alla salute pubblica, perché interessa circa il 12% della popolazione ma, ciò nonostante, è quasi sempre ai
livelli inferiori delle agende governative riguardanti la sanità. Inoltre, se si pensa che la malattia renale cronica può essere facilmente scoperta utilizzando test semplici e poco costosi,
è preoccupante che il 90% dei pazienti con tale
patologia resti non identificato. Anche perché
la malattia renale cronica, che può essere efficacemente trattata (e a tutt’oggi solo una bassa percentuale di persone riceve le cure adeguate), nella sua fase finale impone terapia del
rene – dialisi e/o trapianto – estremamente
costosa sia in termini sociali che puramente
economici. L’iniziativa della proclamazione
della Giornata Mondiale del Rene ha l’obiettivo di portare il più possibile l’attenzione dell’opinione pubblica, oltre che delle organizzazioni governative, sulla prevenzione, scoperta
e trattamento delle malattie renali, enfatizzando il messaggio La malattia renale è comune, pericolosa ma anche decisamente suscettibile di essere curata. In tale contesto
e per quanto concerne la realtà della provincia
di Sondrio, la struttura di Nefrologia e Dialisi
dell’Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna ha aperto giovedì gli ambulatori di Nefrologia di Chiavenna, Bormio e Sondrio ricevendo la popolazione interessata per
un colloquio con il nefrologo, la misurazione
della pressione arteriosa e l’esecuzione dell’esame delle urine. Un impegno molto importante
dal punto di vista dell’orario messo a disposizione della popolazione: al mattino dalle ore
9.00 alle ore 12.00 e il pomeriggio dalle ore
14.00 alle ore 17.00. Per qualsiasi informazione relativa al particolare tema della
prevenzione e del benessere dei propri reni rivolgersi ai seguenti numeri di telefono:
0342-521400/401/409.
Le persone interessate
possono presentarsi direttamente alla prima lezione oppure iscriversi e chiedere maggiori informazioni telefonando alla sede
provinciale delle Acli in via
Cesare Battisti, 30, a
Sondrio, al numero di telefono 0342-212352, fax
0342-517911, email son
[email protected].
Ad oggi le Acli contano una
ventina di volontari in tutta la provincia nella sede
provinciale di Sondrio e in
quelle di Morbegno e Tirano, oltre che nei recapiti di
Chiavenna, Delebio, Talamona, Caspoggio, Tresenda e Grosotto. «Vogliamo
aumentare la nostra presenza sul territorio per essere sempre più vicini ai
bisogni della gente, in
primis le famiglie e gli anziani in difficoltà – spiegano i volontari Acli – cerchiamo persone che ci aiutino
ad aiutare e che abbiano
voglia di mettere un po’ del
loro tempo a disposizione
della collettività».
P A G I N A
32
CRONACA
Sondrio&provincia
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
INCONTRO CON IL DOTTOR GIACOMO CIAPPONI: PROBLEMA DA NON SOTTOVALUTARE
Riflettere sull’ansia e sulla paura
O
rganizzata dall’Associazione
Gea, venerdì
5 marzo si è
svolta presso
la Sala Vitali di Sondrio
la conferenza «Dietro
l’angolo: paura dell’ansia
e ansia per la paura. Se
le conosci ci convivi», relatore Giacomo Ciapponi, psichiatra e psicoterapeuta. Il titolo è nato da un’esperienza reale del dottore. «Ero a Roma», ha ricordato, «di sera, per strada e dovendo
di lì a poco svoltare dietro l’angolo di una casa,
sono entrato in ansia. Il
giorno dopo, rifacendo la
stessa strada e sapendo
cosa avrei trovato, l’ansia era scomparsa». È
questo un esempio concreto di ansia positiva,
un segnale di allerta di
fronte a una situazione
ignota, che ci spinge alla
valutazione e, quindi, a
un’azione concreta o psicologica.
L’ansia, infatti, è un’emozione connaturata alla natura umana e sarebbe follia o pura illusione pensare di poterla
eliminare», spiega Ciap-
poni. «È un utile segnale psicofisico che ci spinge ad affrontare la vita
di tutti i giorni e che ci
può spronare a migliorare le nostre prestazioni». Il problema nasce
quando l’ansia si fa patologica e compromette
seriamente la qualità
della vita, creando condizioni di menomazione
psicologica o fisica. La
buona compagna diventa cattiva, può somatizzarsi in malattie fisiche
o turbe psicologiche, come le fobie, i disturbi ossessivo-compulsivi, il disturbo acuto da stress, e
gli attacchi di panico,
oggi così diffusi. «È difficile comprendere questo
tipo di sofferenza psichica se non la si prova sulla propria pelle», dice lo
psichiatra. «Perciò, se
siete vicini a chi ne soffre, siate comprensivi e
accoglienti. Chi ne è colpito, è perfettamente lucido e consapevole di
quanto accade, ma non
può far nulla, al momento, per controllare l’episodio. Per questo ha bisogno di conforto. Non
servono e fanno male
frasi come “Non preoccuparti, non è niente”,
che negano la realtà di
esperienze terribilmente dolorose. Servono un
ascolto e una vicinanza
attenti e non giudicanti.
Anche se non è facile».
Come l’ansia, anche la
paura è un’emozione
naturale che deriva dal-
la percezione di un pericolo reale o supposto. Interessa ogni essere umano, è esperienza quotidiana, e in quanto reazione a un pericolo è positiva. La mostrano bene i gatti, quando si gonfiano e soffiano pronti a
reagire. E quali sono nell’uomo alcune possibili
reazioni negative, non
utili, alla paura? Ciapponi ne indica tre: l’immobilità, che porta alla depressione; l’evitamento,
che nasconde l’elemento problematico, la negazione, che non consente
un efficace esame di realtà e rende vulnerabili.
Che fare? Prima di ricorrere ai farmaci, ci sono
delle regole del buon vivere fondamentali. Innanzitutto, accettare la
realtà: «Abbiamo perso
la capacità di convivere
con i problemi», dice
Ciapponi, «e abbiamo
smarrito il senso della
vita di tutti i giorni».
Quindi, comprendere che
ansia e paura nascono
dentro di noi e vanno accolte e ascoltate nel loro
manifestarsi. Non solo.
«Abbiamo anche dimenticato la regola fondamentale di saper ascoltare noi stessi per mantenere il nostro equilibrio salutare, compensando le frustrazioni,
che non mancano mai,
con le gratificazioni». La
bilancia delle esperienze, insomma, non può
pendere solo dalla parte
negativa, pena il cadere
nell’infelicità. Coscienza
e consapevolezza di chi
siamo e di cosa ci accade, sono, dunque, le parole chiave per riaprire
le porte sbarrate da ansia e paura. Capire cosa
ci sta accadendo quando
proviamo queste emozioni è indispensabile
per riportare in una dimensione reale quel senso di sproporzione fra ciò
che dobbiamo affrontare
e le capacità che pensiamo di avere. Ancora, è
molto importante recuperare la dimensione
dell’interesse, del piacere, della passione. Nell’indispensabile relazione con gli altri ed esaminando la nostra vita. «Sono, infatti, convinto che
ansia e panico siano una
risposta di ribellione devastante alla costrizione
che uno stile di vita inadeguato impone alla nostra natura - conclude lo
psichiatra -. E in questo
senso l’ansia è una energia vitale che cerca di uscire anche a costo di
distruggere ogni cosa».
MARIELLA GUALTERONI
SONDRIO TEMPO DI BILANCI PER L’ASSOCIAZIONE «A DANCA DA VIDA»
Duecento amici per i bambini e i ragazzi del Brasile
are un futuro e
un’occasione
diversa di vita
ai bambini di
strada e delle
favelas di São Mateus
con lo studio e la formazione professionale è
possibile. Lo stanno dimostrando l’associazione ”Sondrio-São Mateus:
A dança da Vida” e i loro
sostenitori, ma c’è ancora molto da fare: i volontari ricordano l’obiettivo
di raggiungere i duecento sottoscrittori per il
progetto “Ricostruire la
vita”. Tutte le persone
che hanno scelto di appendere nelle loro case
il calendario “Educar
D
para vencer 2010” dell’associazione “SondrioSão Mateus: A dança da
Vida” hanno contribuito
a coprire i costi per un
anno di undici borse
di studio a sette ragazzi e quattro ragazze delle favelas di São Mateus
sostenuti dall’associazione. Si tratta di giovani
capaci, volenterosi e impegnati nel sociale cui è
stata regalata l’opportunità di frequentare l’università o corsi di formazione professionale. La
distribuzione dei calendari, stampati in 1.500
copie, nelle scuole elementari, medie e superiori, in incontri con gli
studenti e vari momenti pubblici e occasioni
informali ha fruttato
8.500 euro. “Siamo convinti che solo agendo
alla radice si possano
cambiare le condizioni di
vita che generano miseria, emarginazione, violenza criminale e morte
– spiegano i volontari –
grazie a tutti coloro che,
attraverso il calendario,
sostengono insieme a
noi gli studi di questi
ragazzi” .
Prosegue positivamente il progetto “Ricostruire la vita” per l’inclusione dei bambini di
strada di São Mateus. I
minori sono avvicinati
A SONDRIO IL CONVEGNO NAZIONALE
SU GIOVANI E PICCOLE COMUNITÀ LOCALI
Venerdì 19 marzo, presso il Policampus di Sondrio (in via Tirano), si
terrà il convegno nazionale del progetto GEdA Intraprendenze Giovanili. Il protagonismo dei giovani nelle piccole comunità come fattore
di benessere personale e sviluppo locale. Il convegno è il risultato finale della ricerca effettuata dal Laboratorio Sociale del progetto GEdA,
Giovani Energie di Attivazione, lavoro che si è occupato di metter a
confronto le diverse ricerche sulla condizione giovanile svolte negli ultimi
anni in valle da diversi soggetti, divenendo poi sintesi e divulgazione sistematica della conoscenza delle diverse ricerche al fine di facilitare
progettazioni mirate, sia a livello di singola organizzazione che a livello di
“rete locale” impegnata sulle politiche giovanili. In questa sede si discuterà
con le istituzioni, e con giovani valtellinesi attivi, di cosa sia l’intraprendenza oggi nel territorio valtellinese, e attraverso un’ampia scelta di
workshop tematici si avrà la possibilità di sperimentare nell’effettivo le
diverse esperienze (territoriali ed extra territoriali) e possibilità di impegnarsi nel sociale, intraprendere nel lavoro, coltivare il dialogo, sviluppare
la creatività, e crescere “sperimentando”. I lavori, dopo le registrazioni dei partecipanti, prenderanno avvio alle ore 9.30 con una prima
tavola rotonda dedicata al dialogo con le istituzioni; a partire dalle ore
10.00 il sociologo Aldo Bonomi interverrà su “Essere giovani in piccole
comunità e in aree montane: vantaggi e svantaggi”; alle ore 10.30, intervista a Piergiorgio Reggio, dell’Università Cattolica su “Giovani cittadinanze: per una pedagogia della responsabilità”; dopo la pausa, intorno alle
ore 11.30 i lavori riprenderanno con due interventi sull’intraprendenza
dei giovani under 30 e sulle opportunità per il protagonismo giovanile. Nel
pomeriggio ci saranno i laboratori di approfondimento ricordati prima. Per
iscrizioni e ulteriori informazioni telefonare allo 0342-213355.
dagli operatori di un’èquipe specializzata (educatori, psicologi, assistenti sociali), vengono
coinvolti in attività ludiche e successivamente avviati alla normale
frequenza scolastica o,
se necessario, indirizzati ad idonei percorsi socio-educativi. Nel 2009,
da maggio a dicembre
(mese in cui si conclude
l’anno scolastico in Brasile) sono stati seguiti
sessanta ragazzi, trenta dei quali risultano
ora in grado di venire
inseriti nei normali circuiti scolastici. Gli altri
saranno ulteriormente
accompagnati con inter-
venti di appoggio sociopsico-pedagogico. Ci si
prefigge di includere,
entro la fine del 2010,
centoventi tra bambini ed adolescenti.
«I volontari dell’associazione “Sondrio-São
Mateus” - scrivono - ringraziano tutte le persone che hanno in vario
modo contribuito e ricordano l’obiettivo di raggiungere duecento
sottoscrittori che versino 20 euro al mese,
per dare un futuro ai
bambini e alle bambine
di strada di São Mateus,
permettendo loro di studiare e apprendere una
professione. Il costo del
progetto “Ricostruire la
vita” è di 20.000 euro all’anno». Sono stati attivati due conti correnti.
I volontari ricordano inoltre a tutti i loro sostenitori che, essendo
l’associazione diventata
onlus dal 29 luglio 2009,
chi ha versato un contributo a partire da quella
data può dedurlo o detrarlo in sede di dichiarazione dei redditi. Per
fornire i propri dati e per
chiedere info sui conti è
possibile mettersi in contatto con i responsabili
dell’associazione telefonando allo 0342-515
409 o scrivendo a: adan
[email protected].
SONDRIO: CON LA COLLEGIATA E LA BOTTEGA
DELLA SOLIDARIETÀ SI È «SOLIDALI DUE VOLTE»
La Bottega della Solidarietà di Sondrio, in collaborazione con la parrocchia della Collegiata, promuove una raccolta di generi alimentari da destinare alle famiglie della Città che stanno subendo, a volte in silenzio, i
pesanti effetti economici e sociali della crisi. Donando un prodotto alimentare acquistato in Bottega, si potrà essere solidali due volte: con i
produttori lontani del sud del mondo, al cui lavoro viene riconosciuto valore e dignità, e con le famiglie più vicine a noi. La raccolta sarà attiva
fino a sabato 10 aprile 2010. La Bottega della Solidarietà contribuirà donando 1 prodotto aggiuntivo per ogni 10 prodotti donati. Per maggiori
informazioni: La Bottega della solidarietà, via Piazzi 18 (telefono
0342-567310 – [email protected]).
I FIORI DI UNIVALE PER AIUTARE I PAZIENTI
ONCOLOGICI, EMOPATICI E LEUCEMICI
Sabato 20 marzo dalle ore 8.00 alle ore 20.00 davanti all’ospedale di
Sondrio e domenica 21 marzo dalle ore 8.00 alle ore 14.00 in corso Italia
(angolo piazza Garibaldi) l’associazione Univale sarà in piazza con i suoi
banchetti di viole e primule. Le offerte di chi acquisterà i vasetti di fiori
contribuiranno a portare avanti i progetti della onlus per il benessere
dei pazienti oncologici, leucemici ed emopatici della nostra provincia, per migliorarne la qualità della vita e assisterli. L’associazione
eroga contributi alle famiglie di pazienti in età pediatrica che devono recarsi in centri specializzati fuori provincia. Univale offre inoltre sostegno
al reparto di Oncologia Medica dell’ospedale di Sondrio e si occupa di assistenza psicologica e logistica ai malati e alle loro famiglie. Info: www.u
nivale.it; mail [email protected].
CRONACA
Sondrio&provincia
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
P A G I N A
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SONDRIO DUE PROGETTI DI SENSIBILIZZAZIONE E REINSERIMENTO
Dopo il carcere...
guardare al futuro
N
elle carceri italiane nel 2000
sono avvenuti
61 suicidi su un
totale di 165 decessi; nel 2001 i morti
suicidi sono stati 69 su
un totale di 177; al 27 dicembre 2009, su 174
morti, 72 sono ascrivibili
a suicidio (nel frattempo,
dall’inizio del nuovo anno se ne sono suicidati
già altri 13, mentre 31 è
il totale dei “morti di carcere”). Nel complesso,
in un decennio, nelle carceri del nostro paese
sono avvenuti 574 suicidi e 1.594 decessi per
malattia, overdose, o altre cause da accertare.
Domanda: in Italia, dove
non esiste la condanna
a morte, esiste forse il
carcere a morte? Né possiamo affermare che la
cosa non ci riguarda, perché uno di questi casi è
accaduto nel carcere di
Sondrio, dove un detenuto è deceduto per suicidio il 26 novembre 2009.
Non è un mistero per chi
abbia un minimo di buo-
na volontà per informarsi che anche nella pur
piccola casa circondariale del nostro capoluogo
si soffra dello stesso grave problema del sovraffollamento di tutte le
carceri italiane (in media a Sondrio sono ospitati una quarantina di
detenuti - ma si è arrivati ad averne addirittura 64! -, mentre il numero massimo non dovrebbe superare i 27). Con le
stesse conseguenze, addirittura accentuate in
certi casi proprio dalle
piccole dimensioni: il
personale, ridotto, è sottoposto a turni ancora
più pesanti, perciò su
molte delle attività previste per legge si deve soprassedere. In queste
condizioni come può essere rieducativa la pena
inflitta?, come si può
garantire dignità ai detenuti e aiutarli a risocializzare? Di cambiare
qualcosa per umanizzare
la detenzione, per renderla un periodo di rieducazione e per facilita-
PROGETTO EUROPEO
PER LE COMUNITÀ RURALI:
TIRANO COINVOLTA
SULL’ENERGIA RINNOVABILE
Dal 10 al 12 marzo si incontrano a Tirano le comunità pilota del progetto Rurener (Network of
small RURal communities for ENERgeticneutrality) per lo sviluppo di una rete tra le piccole
comunità rurali che si prefiggono di diventare
energeticamente autosufficienti. Gli scopi del meeting tiranese sono scambio di esperienze, incontro
con i rappresentanti dell’UE e con esperti, allo scopo di promuovere il network e fornire alle comunità
rurali tutti le informazioni e gli strumenti necessari al fine di raggiungere l’efficienza energetica. Rurener è costituito da un consorzio di dodici partners
provenienti da Francia, Germania, Italia, Spagna,
Grecia, Romania, Ungheria e Regno Unito, do-dici
villaggi e piccole comunità dislocate in aree rurali
che, promuovendo la produzione ed utilizzo di energia da fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, intendono dare impulso ad uno sviluppo locale sostenibile. Irealp - Istituto di Ricerca per l’Ecologia e
l’Economia applicate alle Aree Alpine - ha scelto di
coinvolgere, come area pilota italiana, il Comune
di Tirano, focalizzando la propria attenzione sulla
produzione di energia rinnovabile da biomasse come
incentivo allo sviluppo economico locale (in
particolar modo della filiera bosco-legno).
DALLA VALMALENCO
A VERONA PER PARLARE
DELLE PIETRE ORNAMENTALI
re il dopo, cioè per rendere possibile il reinserimento sociale e lavorativo del rapporto tra la
comunità e gli ex detenuti si occupano oggi a
GLI APPUNTAMENTI DI UNITRE A SONDRIO E TIRANO
La terza settimana di Unitre di Sondrio si apre lunedì 15, quando Ettore
Napoli, primo docente di Storia della Musica presso il Conservatorio di Milano,
cercherà di rispondere alla domanda L’opera Lulù di Alban Berg al Teatro alla
Scala: Lulù (1937) come il Don Giovanni di Mozart (1787)?; mercoledì 17, Dario
Bonacorsi, presidente di Indena Spa, e Paolo Morazzoni, direttore della ricerca scientifica presso la stessa società, con proiezioni in power-point spiegheranno i Principi attivi di origine botanica destinati alla salute: il settore degli integratori
alimentari; venerdì 19, il sociologo Aldo Bonomi e la scrittrice Paola Carbone
terranno una tavola rotonda aperta al pubblico sul tema L’infelicità desiderante dei giovani e l’infelicità senza desideri degli anziani; domenica 21,
con prenotazione ad esaurimento posti, i soci potranno partecipare alla visita
guidata della basilica di S. Vincenzo e del battistero di S. Giovanni in Galliano
(Cantù) e della mostra di Palazzo Reale a Milano su Goya e il mondo moderno;
lunedì 22, Chiara Sciolis Garbellini, docente di filosofia e psicologia, terrà
una lezione su L’etica della cura. Tutti gli incontri si terranno presso la sede di
Unitre in via Cesare Battisti 29 a partire dalle ore 15.30.
Questi gli appuntamenti di Unitre di Tirano nello stesso periodo: martedì 16,
Ferdinando Bondiolotti e Roberto Corona presenteranno A2A e i suoi impianti produttivi; nei giorni di giovedì 18 e 25 marzo, Franco Clementi guiderà l’ascolto de Il franco cacciatore di Carl Maria von Weber; martedì 23, l’ingegnere Dino Mazza tratterà di poesia, parlando sul tema Scrivere: dialogo su un
percorso di speranza. Tutti gli incontri avranno luogo presso la sala del Credito
Valtellinese in piazza Marinoni a partire dalle ore 15.00
COMUNITÀ, BENESSERE E SALUTE MENTALE:
UN PERCORSO DI FORMAZIONE A TIRANO
La Stiva di Navicella, l’Associazione Pro Salute Mentale “Navicella” e il Centro
di Servizi per il Volontariato Lavops promuovono a Tirano - ma l’iniziativa è
rivolta a tutto il mandamento - un percorso di formazione, informazione e
sensibilizzazione sul tema “Comunità, Benessere e Salute Mentale”, allo scopo
di creare Gruppi zonali di Volontari, che affianchino le persone con disagio psichico
e le loro famiglie e siano animatori e promotori di salute mentale nelle comunità
del loro contesto territoriale. In relazione al bisogno di incrementare il numero
dei volontari attivi per il 2010, Navicella ha rilevato per il contesto di Tirano la
necessità di un’azione riorganizzativa e di rivitalizzazione del Gruppo Zonale
nei modi e nelle forme richieste dalle caratteristiche del contesto specifico identificate dal Gruppo di Tirano e in base alle valutazioni espresse dai partecipanti
al percorso in Bassa Valle. I risultati che si vogliono perseguire sono la
sensibilizzazione della popolazione al volontariato per la salute mentale, una
buona adesione allo specifico percorso formativo, l’adesione al volontariato attivo di un buon numero di aspiranti volontari e l’accoglienza in associazione e la
soddisfazione personale dei neo-volontari con la loro attivazione per iniziative/
esperienze associative in zona. L’intero percorso di cinque incontri sarà preceduto da una serata l’apertura, di cui sarà relatore lo psichiatra Edoardo Re,
presidente di “Contatto”, onlus per la promozione delle Reti Sociali Naturali con
sede presso l’Ospedale Niguarda di Milano, sul tema “Le risorse spontanee della
comunità: come riconoscerle e attivarle?” in programma venerdì 12 marzo alle
20.30 presso la sala del Credito Valtellinese in piazza Marinoni a Tirano. Il
percorso di formazione si terrà invece presso la Casa dell’Arte in via Lungo
Adda Ortigara 10, dove il primo incontro avrà luogo venerdì 19, durerà dalle
ore 20.30 alle ore 22.30, in cui i partecipanti saranno accolti e sarà loro presentato il corso. Il secondo incontro si terrà venerdì 26 e metterà a tema La comunità di fronte al disagio psichico – Interrogativi e domande in libertà a chi cura per
professione. Interverrà Mario Ballantini, direttore dell’Unità Operativa di Psichiatria presso l’Ospedale di Sondrio. I restanti incontri si terranno tra aprile e gli inizi di maggio.
ANGELO REPI
Sondrio in rappresentanza delle istituzioni il
Comune con l’assessore
alle politiche sociali Carlo Ruina in rete con le
associazioni di volontariato Quarto di Luna, Afaat, Il Richiamo del
Jobel, il consorzio Sol.
Co. e la cooperativa Ippogrifo tramite il progetto
Il filo di Arianna, finanziato su Bando del
Volontariato 2008 dal
Centro di Servizi per il
Volontariato della Lombardia Lavops, dal Comitato di Gestione del Fondo speciale per il Volontariato in Lombardia e
dalla Fondazione Cariplo. «Il progetto - ha spiegato Francesco Racchetti de Il Richiamo
del Jobel - è nato con l’intento di dare senso al
tempo vissuto in carcere». A ben guardare, però, la perdita di senso
della vita - fattore decisivo nella scelta del suicidio - non riguarda solo
chi sta in carcere, ma
tutta la società. Succede
semplicemente che in
carcere cadono tutte le
barriere che ci siamo
costruiti e il nostro io ci
appare in tutta la sua disperante nullità. Anche
se di questo aspetto non
si è parlato, sarebbe
bene tenerlo presente
quando si affrontano “le
problematiche delle persone carcerate e delle
loro famiglie in un’ottica di sussidiarietà e coesione sociale, cercando di
coinvolgere attivamente
la comunità locale in interventi che consentano
di superare la frattura
carcere e società e di
dare una risposta ad alcuni dei bisogni più urgenti della popolazione
carceraria”. Tra questi,
per i detenuti sono stati
individuati l’ottenimento delle misure alternative alla detenzione e il
conseguente reinserimento sul territorio a
fine pena, la necessità di
fornire stimoli e oppor-
Due aziende del Consorzio estrattori pietre ornamentali della provincia di Sondrio erano presenti
alla fiera Progetto Fuoco di Verona (Mostra internazionale degli impianti e delle attrezzature per la
produzione di calore ed energia dalla combustione
di legna), tenutasi la scorsa settimana. Roberto
Cabello e il presidente del Consorzio Pietro
Cabello hanno partecipato all’evento per rappresentare il prodotto lapideo valtellinese all’interno
di un contesto particolarmente importante. L’occasione di Verona, per il presidente Cabello, è stata
propizia anche per porre l’attenzione sulla difficile
situazione del settore lapideo che risente del forte
rallentamento economico mondiale. «Fondamentale per noi - ha infatti dichiarato il presidente Pietro
Cabello - risulta essere la presenza a fiere non di
specifico settore, diversificare la produzione presentando i nostri prodotti non solo nei mercati strettamente legati all’edilizia ma, come in questo caso,
proponendoli quali ottimi rivestimenti per stufe a
legna e pellet. Voglio evidenziare che questa
diversificazione si è resa necessaria anche a causa
della recente crisi economica che ha profondamente
colpito il settore edile di tutta Europa e, come logica ed immediata conseguenza, anche il settore
lapideo che ad esso è strettamente legato». Non solo.
«Gli importanti cali dei fatturati e il non trascurabile problema del difficile recupero dei crediti maturati presso i clienti - sempre Cabello - rende la
situazione non rosea. Le prospettive che si presentano per l’anno 2010 non sono certo allettanti, per
ora stiamo terminando cantieri commissionati nei
mesi precedenti. Si spera nei cantieri dell’Expo 2015
che potrebbero diventare un trampolino dei nostri
materiali verso il mercato internazionale».
tunità per impiegare positivamente il tempo della carcerazione, senza
peraltro trascurare i rapporti col mondo esterno,
garantendo un supporto
psicologico ed uno concreto per risolvere i problemi materiali nel momento del reinserimento (lavoro, abitazione,
ecc.). Parallelamente, si
cercherà di attuare un
sostegno e un accompagnamento delle famiglie
sia in un primo momento, perché accettino e
rielaborino la carcerazione del loro congiunto,
sia più tardi nella fase
del reinserimento familiare. Inoltre, la cooperativa sociale Ippogrifo
ha presentato il progetto Training di cittadinanza attiva indoor e
outdoor, di cui è ente
promotore e attuatore,
mentre il consorzio Sol.
Co. ne è l’ente capofila.
Si tratta di un intervento innovativo per il nostro territorio che, iniziando quando il detenuto è ancora rinchiuso
dentro le mura carcerarie, lo accompagnerà poi
all’esterno, cercando di
rompere il circolo vizioso per cui la persona torna a delinquere. Infine,
un’ultima iniziativa meritoria, anche se prima
in ordine di attuazione,
è stato l’incontro pubblico promosso dal Centro
di Documentazione Rigoberta Menchù, in collaborazione con l’Agenzia per la Pace, Arci Sondrio, la Caritas diocesana della provincia di Sondrio, La Bottega della
Solidarietà, Quarto di
Luna, il progetto “Il filo
di Arianna”, Il richiamo
del Jobèl e il CSV L.A.
Vo.P.S. col patrocinio del
Comune di Sondrio. Mercoledì di questa settimana, infatti, presso la sala
Vitali è stato presentato
il libro di Lucia Castellano (attuale direttrice del
penitenziario di Bollate)
e Donatella Stasio (giornalista de Il Sole24Ore),
Diritti e castighi. Storie di umanità cancellata in carcere, edito
nella collana Infrarossi
de “Il Saggiatore” e di cui
si riferirà su queste pagine.
PIERANGELO MELGARA
P A G I N A
34
MASSMEDIA
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
UNA PROPOSTA PER PARTECIPARE ALL’INCONTRO CON IL PAPA DEL 24 APRILE 2010
A ROMA PER ESSERE “TESTIMONI DIGITALI”
L
a Diocesi di Como guarda con attesa al Convegno Nazionale “Testimoni Digitali” in programma a Roma dal 22
al 24 aprile 2010. Il convegno,
organizzato dalla Cei a otto anni
da “Parabole Mediatiche”, vuole
essere un modo per contribuire
attivamente alla sfida che la
Chiesa ha deciso di affrontare:
aiutare tutti a non rimanere
semplici consumatori, ma testimoni della fede cristiana anche
in questa nuova cultura digitale.
Un appuntamento irrinunciabile per chi offre il suo servizio nell’ambito della comunicazione: chi
lavora per gli strumenti diocesani, chi fa vivere i giornali
della comunità, i siti internet
parrocchiali, le sale della comunità, le filodrammatiche, le “Buone Stampa” parrocchiali. Ci saranno anche tutti coloro che – da
cristiani - fruttuosamente coltivano il “talento” della comunicazione nell’ambito della propria
professione: giornalisti, pubblicitari, insegnanti, catechisti. E’ per
quanto che la Conferenza Episcopale Italiana, organizzatrice
delle manifestazione, vuole permettere al maggior numero di
persone di partecipare, se non
all’intero convegno, almeno alla
giornata principale dei lavori,
sabato 24 aprile, che culminerà
IL PROGRAMMA
Il programma prevede la partenza da Milano nella serata del 23
aprile e il ritorno a Milano per la tarda serata del 24 aprile. La quota di 10 euro comprende il viaggio e la guida per San Pietro.
I lavori si apriranno alle 9.30 con l’intervento “Vino nuovo in otri
nuovi” di mons. Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio Nazionale
Comunicazioni Sociali della Cei.
A seguire vi sarà una tavola rotonda con Padre Federico Lombardi,
direttore della Sala Stampa Vaticana e Radio Vaticana, Lorenza Lei,
vicedirettore generale della Rai e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire.
Ore 12.00 udienza dal Santo Padre, preceduta dal saluto del caridinal
Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcolape Italiana.
L’organizzazione metta a disposizione anche altre possibilità per
permettere di unire alla partecipazione al convegno un breve soggiorno a Roma. Per informazioni è possibile consultare il sito internet
www.duomoviaggi.it
nell’aula Paolo VI in Vaticano con
l’udienza da Benedetto XVI. Per
farlo l’arcidiocesi di Milano, a
nome dell’intera Chiesa lombarda ha organizzato dei pullman
che partiranno da Milano la sera
del 23 marzo per essere a Roma
per il convegno e l’incontro con il
Papa. Il tutto a un costo simbolico di 10 euro. “Il continente digitale – ricorda Benedetto XVI –
costituisce un enorme potenziale di connessione, di comunicazione e di comprensione tra individui e comunità, nonché un’opportunità di cooperazione tra
popoli di diversi contesti geografici e culturali. Otto anni dopo
“Parabole mediatiche”, la Chiesa
italiana convoca ancora gli animatori della comunicazione per
continuare ad abitare un territorio, il cui confine non è tecnologico ma umano: ha i volti delle persone, delle famiglie e delle comunità. Nelle nostre comunità cristiane le persone attive nella comunicazione devono essere non
solo protagoniste per “fare” ma
anzitutto sentinelle pronte – prima degli altri – a cogliere e a
comprendere i mutamenti ope-
LA NUOVA SFIDA DELLA FISC IN UN CONVEGNO A PIACENZA
APRIRSI ALL’EUROPA
SULLA VIA DI COLOMBANO
S
arà dedicato all’Europa il convegno nazionale che la Fisc (Federazione che raggruppa
186 testate cattoliche
locali per un milione di copie settimanali) organizza a Piacenza
dal 18 al 20 marzo. L’appuntamento si tiene nella città emiliana per celebrare i 100 anni del
settimanale della diocesi di
Piacenza-Bobbio, “Il Nuovo Giornale”. A fare da filo conduttore
sarà il tema “Fare l’Europa. Le
radici e il futuro”. “Questa scelta
- spiega don Giorgio Zucchelli,
presidente della Fisc – si ispira a
san Colombano, il missionario
irlandese che è sepolto a Bobbio”.
Alla vigilia dell’appuntamento
abbiamo rivolto alcune domande
a don Zucchelli.
I giornali cattolici legati al
territorio riflettono sull’Europa: perché questa scelta?
“La scelta del tema dell’Europa è stata ispirata da san
Colombano, il missionario irlandese che Benedetto XVI ha definito ‘santo europeo’ e che chiuse
la sua vita, nel 615, a Bobbio (diocesi oggi unita a Piacenza) dove
è conservato il suo corpo. San
Colombano scrisse che gli europei devono essere un unico popolo, un ‘corpo solo’, unito da radici
cristiane in cui le barriere etniche e culturali vanno superate.
Frase ancora oggi di grande attualità. Nel convegno di Piacenza la mattinata di sabato 20
marzo sarà dedicata proprio a
san Colombano. Da alcuni anni,
inoltre, la Fisc si sta aprendo all’Europa: ha aggregato i periodici delle Missioni cattoliche italiane in Europa; sta collaborando
con i vescovi albanesi per la nascita di una settimanale cattoli-
co albanese; ha aperto un fronte
in Slovacchia promuovendo la
fondazione di un settimanale
nella diocesi di Zilina. Il tutto
confortati dall’invito del presidente della Cei, card. Angelo
Bagnasco, a collaborare con le
Chiese dell’Est. Ma è soprattutto il Sir, che ha aperto, ormai da
un decennio, uno ‘spazio-Europa’, intessendo collaborazioni
con tutte le Conferenze episcopali del Vecchio Continente e offrendo ai vescovi europei un servizio straordinario”.
Crede che i cattolici siano
sufficientemente consapevoli dell’urgenza di conoscere
meglio la realtà europea per
poter contribuire alla sua
crescita?
“Penso di no. L’idea dell’Europa non è ancora entrata nell’opinione pubblica italiana. E neanche nell’opinione dei cattolici. Per
questo il nostro compito di informatori – che in questo caso è anche di educatori – è molto importante”.
In che modo risvegliare la
“passione” per l’Europa, superando l’euroscetticismo?
“Innanzitutto l’Europa unita
ha le sue responsabilità in merito. Le difficoltà per una politica
comune, il fallimento della Costituzione bocciata da alcuni Stati,
la scarsa propensione alla sussidiarietà, creano sfiducia nei cittadini. I nostri giornali, da parte
loro, dovrebbero riservare spazi
costanti all’informazione europea. Non è difficile: basta che
attingano da SirEuropa che oltre
al servizio quotidiano dedica due
numeri settimanali di approfondimento. Inoltre, in quanto giornali d’ispirazione cristiana, do-
vrebbero informare e riflettere
sulle tematiche delle comuni radici cristiane dei popoli d’Europa,
tematiche totalmente assenti
negli altri media”.
Come giudica l’informazione sull’Europa?
“Nell’informazione non c’è ancora una coscienza che l’Unione
è un’unica grande famiglia. Se
esistono pagine dedicate all’Italia (‘Interni’), dovrebbe esserci
almeno una pagina sempre dedicata all’Europa. E invece queste
informazioni le troviamo, quando le troviamo, ancora nelle pagine intitolate ‘Esteri’: ma l’Unione
europea non è per noi ‘estero’.
Inoltre il tema dell’Ue è spesso
trattato solo dal punto di vista
dei risvolti e interessi nazionali”.
Quale può essere il contributo delle testate Fisc nel
“fare l’Europa”?
“Può essere a vari livelli.
Innanzitutto, aprendo le pagine
dei giornali all’informazione europea. I nostri periodici non devono chiudersi nel locale: il respiro
europeo non può mancare. Un
secondo livello è quello di lavorare con i colleghi europei per rafforzare la stampa cattolica nell’intero Continente. Ecco le iniziative di cui ho parlato prima.
Sarà poi nostro impegno, come
già accade a SirEuropa, accogliere nelle redazioni giovani dei
Paesi dell’Est per ‘stage’ di formazione giornalistica. Infine è
necessario che promuoviamo i
valori cristiani che stanno a fondamento della nostra civiltà, per
realizzare un’Europa secondo il
sogno di san Colombano”.
a cura di
VINCENZO CORRADO
rati dalle nuove tecnologie nei
modelli di comunicazione e nei
rapporti umani”. Testimoni digitali è l’occasione per sostenere
questa sfida: alcuni riusciranno
ad essere a Roma per l’intero
Convegno. Tutti però dobbiamo
sentirci interpellati per partecipare alla giornata principale dei
lavori che culminerà con l’incontro Benedetto XVI. Per motivi
organizzativi le iscrizioni verranno prese direttamente per
tutta la Lombardia dall’arcidiocesi di Milano. Iscrizioni presso
Duomo Viaggi: tel. 02.72599370,
via Baracchini 9, Milano. Da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 13
e dalle ore 14 alle 18. La scadenza è fissata per il 29 marzo. Per
informazioni sul convegno:
www.testimonidigitali.it.
Tele
IL
comando
Domenica 14 Le frontiere dello Spirito, C5,8,50.
Riflessioni sull’anno sacerdotale. A sua immagine,
Rai1, 10,30. Tora, Tora,
Tora, R4, 16,00 Film sulla 2°
guerra mondiale. Per un pugno di libri, Rai3, 18,00.
Gioco sui libri tra scuole. Un
tipo imprevedibile, It1,
19,35.
Film commedia.
Rent, Iris, 21,05. Film musicale, la Boheme in versione
rock. La mia casa è piena
di specchi, Rai1, 21,30.
Miniserie sulla vita di Sofia
Loren la quale nel film interpreta il ruolo della madre .
Che tempo che fa, Rai3,
20,10. NCIS/ Castle, Rai2,
21,00. Telefilm. Report,
Rai3, 21,30. Ritorna M.
Gabanelli con le sue inchieste
sempre ben documentate.
Speciale Tg1, Rai1, 23,25.
Lunedì 15 La mia casa
è piena di specchi, Rai1,
21,10. Ultima parte. Segue
alle 23,25 La ciociara, capolavoro di De sica con S. Loren.
Cold case/Senza traccia/
Criminal minds, Rai2,
21,05.Tre serie di ottimo livello. L’infedele, La7, 21,10.
Attualità con G. Lerner. El
Alamein, Iris, 21,05. Film di
guerra. I cannibali, Iris,
23,05. Film introvabile di L.
Cavani sui cambiamenti degli anni ‘70.
Martedì 16 Cartoline
dall’inferno, La7, 14,05.
Ottimo film con M. Streep e
S.Mac Laine. Basato sulla
biografia di Carrie Fisher.
Capri 3, Rai1, 21,10. Fiction.
La grande storia, Rai3,
21.10. Giovinezza, dalla culla
al moschetto. Zelig, C5,
21,10. Varietà. Dr. House,
It1, 21,10. Telefilm. La guerra di Charlie Wilson, R4,
21,10 Film di guerra di Miche Nichols. La gaia scienza, La7,21,10. Doc.
Mercoledì 17 La ricer-
ca della felicità, C5, 21,10.
Esordio Hollywoodiano di G.
Muccino con W. Smith. Il
c o m m i s s a r i o
Montalbano, Rai3, 21,05.
LA pazienza del ragno.
Fiction. Monster’s balll’ombra della vita, Rai4,
21,05. Ottimo film ben interpretato per adulti. Tetris, La
7, 21,10. Attualità. Le iene
show, It1, 21,10. Programma
pungente che fa le pulci ai
grandi. Il socio, Rai4, 23,10.
Thriller con T. Cruise.
Giovedì 18 50° premio
della Regia televisiva,
Rai1,21,10, Con Carlo Conti.
The sentinel, Rai2, 21,05.
Thriller. Banana Joe, R4,
21,10. Film d’avventura con
B. Spencer. Medium, Rai3,
21,10. Telefilm polizieschi e
paranormali. Ray, R4, 23,20.
Ottimo film biografico sul
grande Ray Charles.
Venerdì 19 L’ispettore
Coliandro, Rai2, 21,05. Polizieschi. Mi manda Raitre, 21,10. Attualità. Orgoglio e pregiudizio, R4,
21,10. Ottimo adattamento
cinematografico del romanzo
di J. Austen con K. Knightley.
BarbareschiSciock, La7,
21,10. Attualità spettacolo
con Barbareschi. CSI, It1,
21,10. Poliziesco. Matrix, C5,
23,30. Attualità con A. Vinci.
Tv7, Rai1, 23,20. Attualità.
Sabato 20 Sulla via di
Damasco, Rai2, 10,30. Rubrica religiosa. A sua immagine, Rai, 17,10.
Bee
movie, It1, 21,10 film d’animazione. Senza traccia,
Rai2, 21,05. Ballando con
le stelle, Rai1, 21,30. Spettacolo. Ulisse, Rai3, 21,30.
Sciami. L’ispettore Barnaby, La7, 21,30. poliziesco inglese. Bones, R4, 21,30. Polizieschi con ironia e leggerezza. Tg2 Dossier, Rai2, 23,35.
il settimanale
il settimanale
a cura di
TIZIANO RAFFAINI
P A G I N A
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LETTEREeCONTRIBUTI
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 13 MARZO 2010
DELLA DIOCESI DI COMO
il settimanale
PAROLE, PAROLE, PAROLE (58)
Talento
Direttore responsabile: AGOSTINO CLERICI
In antico era una unità di misura di peso. In Grecia ed a Roma
era pure unità di peso,ma anche monetaria. Il talento romano
equivaleva a 100 libbre di oro, circa la metà del peso di una
persona, cioè 33 kg. Oggi una tale massa di oro varrebbe oltre
600 mila euro, un miliardo e duecento milioni di vecchie lire
italiane, circa.
In senso traslato il “talento” di una persona indica le qualità di
intelligenza e di abilità di cui è dotato dalla natura.Celeberrima
è la “ parabola dei talenti” narrata dai Vangeli in due versioni:
Matteo scrive, appunto, di talenti. Luca, invece, di “mine”, altra unità di peso e monetaria di antica origine mesopotamica.
Matteo scrive di tre servi, ai quali il padrone consegna ad uno
5 talenti, al secondo due ed al terzo uno. Il terzo, a differenza
dei primi due, non ha trafficato l’unico talento e non lo ha fatto
fruttare.Il padrone lo rimprovera e gli toglie il talento e lo da
al primo. “A chi ha sarà dato. A chi non ha sarà tolto anche
quello che ha”.
A qualcuno questa parabola sembra poco“cristiana”. Forse perché valutata sulla base di un cristianesimo annacquato, svilito,
ridotto ad un egualitarismo ideologico, che cancella ogni differenza naturale e di merito fra le persone. Differenze che, coniugate con la Carità, generano la solidarietà sociale, oltre che
diverse misure di santità nella vita eterna.
In particolare disturba il fatto che sia il terzo, il meno dotato,
cui è stato dato un solo talento, anziché due o cinque, a farsi
rimproverare. Se la scelta di Gesù non è solo un “genere letterario” (come sostiene qualche biblista, forse per trarsi d’impaccio) ma una scelta intenzionale, per insegnare una verità spirituale, credo che significhi questo: nessuno può sentirsi esonerato dal trafficare i doni che ha ricevuto o che gli rimangono,
per quanto scarsi siano. Anche un disabile, un infermo, uno
ridotto in fin di vita, può, a suo modo, far fruttare quel poco che
ha. E non è detto che il “premio” sia proporzionale ai talenti
ricevuti ed ai frutti conseguiti, come insegna un’altra parabola, quella dei servi che hanno ricevuto la stessa mercede per
diverso lavoro prestato. Del resto, non è stata la “pietra scartata dai costruttori” perché valutata di nullo valore, ad essere
fatta “pietra d’angolo”, la più importante in un edificio?
ATTILIO SANGIANI
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Settimanali Cattolici) e all’USPI
APPELLO A FAVORE DELLA TERRA SANTA
A nome del Santo Padre, che ha affidato alla Congregazione per le
Chiese Orientali il compito di tenere vivo l’interesse per quella Terra
benedetta, “esorto tutti a confermare la solidarietà finora mostrata.
I cristiani d’Oriente portano, infatti, una responsabilità che spetta
alla Chiesa universale, quella cioè di custodire le ‘origini cristiane’, i
luoghi e le persone che ne sono il segno, perché quelle origini siano
sempre il riferimento della missione cristiana, la misura del futuro
ecclesiale e la sua sicurezza. Essi meritano, pertanto, l’appoggio di tutta la Chiesa.” E’ l’appello lanciato dal Prefetto della Congregazione per
le Chiese Orientali, il card. Leonardo Sandri, contenuto nella lettera
che ha inviato ai Pastori della Chiesa Universale affinché sostengano
la Terra Santa in questo periodo di preparazione della Pasqua.
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