dal campanile di
zzano ecimo
Bollettino Parrocchiale
di Azzano Decimo (Pn) Italia
Maggio 2011
Via Don Bosco, 12 - 33082 Azzano Decimo (Pn) - Tel. 0434.631053
www.parrocchiaazzanodecimo.it
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Il benvenuto
al nuovo vescovo
mons. Giuseppe Pellegrini
Lo scorso 10 aprile il nuovo Vescovo
della nostra diocesi, mons. Giuseppe
Pellegrini, ha fatto il suo ingresso ufficiale tra noi con una duplice celebrazione:
la prima, in mattinata, nella cattedrale
di Concordia; la seconda, nel pomeriggio, nella concattedrale di San Marco a
Pordenone.
Eletto Vescovo di Concordia-Pordenone il 25 febbraio 2011, ha ricevuto
l’ordinazione episcopale nella Cattedrale di Verona il 26 marzo 2011 e il 10
aprile ha preso possesso canonico della
Diocesi.
Il vescovo Giuseppe è nato il 10 novembre ’53 a Monteforte d’Alpone (Vr).
Ordinato sacerdote il 2 giugno ’79,
ha successivamente ricoperto il compito di vicario parrocchiale a Bovolone
(’79-’83) e di vicerettore del Seminario
maggiore (’83-’93). È stato docente di
Sociologia presso lo Studio teologico
San Zeno (’91-’07) e l’Istituto di Scienze
Religiose (’92-’99). Gli sono stati affidati
i compiti di assistente diocesano A. C.
e del settore Giovani di AC (’93-’98) e
di direttore del Centro diocesano di
Pastorale giovanile (’94-’98). Ha quindi
svolto il ministero presso la Conferenza
Episcopale Italiana a Roma (‘98-’07) ed
è stato incaricato per la GMG (‘98-’00).
Ha conseguito nel 2001 la licenza in
Scienze sociali all’Angelicum ed è stato
vice direttore dell’Ufficio Nazionale Cooperazione Missionaria tra le Chiese e
le Pontificie Opere Missionarie (’00-’06)
e poi direttore nazionale (’06-’07). Gli
è stato affidato l’incarico di assistente
Saluto del Vescovo
p. 3
Pietro alla scuola del maestro
p. 4
Festa del Perdono
p. 5
La nostra Cresima
p. 6
Nuovi chierichetti
p. 7
Chiesa arcipretale...
p. 8
UFOGREST
p.12
Campi Estivi
p.14
La parrocchia e il sito WEB
p.15
Circolo oratorio Don Bosco
p.18
Lo sport
p.21
Azione Cattolica Ragazzi
p.22
SCOUT
p.24
Scuola dell'infanzia
p. 26
Coro giovanile Immacolata
p.27
Corale comunale azzanese
p.28
Gioiscono i compagni di Emmaus
p. 29
Commissione Famiglia
p.30
Pastorale familiare 2010/2011
p.32
Il presepe nella nostra chiesa
p.33
Pellegrinaggio in Terra Santa
p.34
Suor Saveria Pavan
p.38
La missione di Graziano Corazza
p.39
6 maggio 1976
p.41
Incontro sugli oratori
p.44
Progetto bere consapevole
p.45
Servizio terapia del dolore
p.46
Affari economici
p.48
Battesimi, matrimoni, necrologio
p.49
continua...
Progettazione e stampa Tip. Mascherin snc - Cusano di Zoppola (PN)
zzano
Bollettino di
zzano
ecimo
Bollettino di
centrale del Movimento Giovanile Missionario
(’00-’06), di direttore generale Missio e di presidente della Fondazione CUM (’06-’08). È stato
vicario generale della Diocesi di Verona fino
alla nomina a Vescovo di Pordenone. È cappellano di Sua Santità dal 2004.
Subito dopo la nomina episcopale, mons.
Pellegrini ha inviato alla Diocesi di ConcordiaPordenone il suo primo messaggio in cui ha
espresso la sua gratitudine al Signore per la
nuova chiamata e la “trepidazione per il nuovo ministero che percepisco impegnativo e
oneroso e per la nuova realtà che mi appresto
a servire e che non conosco, ma che so ricca
di fede, di tradizione e di iniziative pastorali.
Siamo chiamati tutti a percepire i segni della
presenza del Signore e a essere testimoni credibili e coraggiosi del Vangelo”.
Altre intense espressioni il nuovo Vescovo
ha indirizzato alla Diocesi “tra il Livenza e il Tagliamento” subito dopo la sua consacrazione
episcopale e in occasione del suo solenne ingresso, nella cattedrale di Concordia e nella
concattedrale di Pordenone. Fra l’altro, richiamandosi al motto del suo stemma episcopale: “Euntes Evangelium Praedicate” (andate,
predicate il Vangelo), ha detto: ”È questo il
programma che voglio darmi per questi anni
di ministero in mezzo a voi: annunciare con
fedeltà, coraggio e passione il Vangelo di
Gesù; portare il suo messaggio di salvezza e
di liberazione a ogni persona e in ogni situazione, far sentire la vicinanza della Chiesa a
Il saluto del Vescovo
mons. Ovidio Poletto
N
tutti, in particolare a coloro che stanno vivendo situazioni di povertà, di precarietà
personali, morali o sociali”. In San Marco, a
Pordenone, mons. Pellegrini ha stretto tutti
in un ideale abbraccio paterno: “Accolgo
tutti con tanta gioia nel cuore. La pace che
vi ho augurato all’inizio della celebrazione,
pace vera che solo il Signore ci può offrire,
accompagni ora e sempre il cammino della nostra Chiesa di Concordia-Pordenone”.
E noi accompagniamo il cammino del
nostro nuovo Pastore con un intenso pensiero augurale e con la nostra invocazione
al Signore per il suo impegnativo ministero.
Partecipanti alla consacrazione del nuovo Vescovo il 26 marzo a Verona
2
ell’intensità del messaggio di saluto
alla Diocesi di Concordia-Pordenone,
a conclusione del suo mandato pastorale
di successore degli apostoli in questa antica
Chiesa locale, il Vescovo mons. Ovidio Poletto ha sintetizzato la sua profonda partecipazione alle vicende di questa comunità e tutta
la sua passione di guida del popolo cristiano
che una decina di anni prima il successore di
Pietro gli aveva affidato nel nome del Signore.
Il vescovo Ovidio aveva ricevuto la consacrazione episcopale l’undici novembre del
2000 nella cattedrale di Vittorio Veneto ed era
entrato in Diocesi nella solennità dell’Immacolata, l’otto dicembre dello stesso anno. Con lo
stesso cuore trepidante di quel lontano primo
incontro, ma reso ricco dal legame profondo
intessuto con i suoi nel decennale servizio di
pastore, domenica 3 aprile 2011, nel duomo
concattedrale di Pordenone, mons. Ovidio rivolgeva il suo vibrante saluto a coloro che restavano indissolubilmente legati alla sua vita. “La Chiesa di Concordia-Pordenone è e resta la mia famiglia: io non ho altro sulla terra.
Oggi Dio mi chiama a uscire da tutto ciò che
in qualche modo potevo ritenere mio, per andare verso la terra dell’amore puro e spoglio,
nella preghiera, in compagnia dei fratelli e sorelle anziani e infermi. È ora che la fatica degli
anni superattivi lasci il posto all’azione nascosta dello Spirito, che tutto porta a compimento. Anche per questo sia esaltata la misericordia del Signore”.
Riandando al fervore apostolico degli intensi anni di servizio, così proseguiva: “Ci siamo posti l’obiettivo di essere, come Chiesa,
presenza di novità evangelica, dentro la nostra società, in questa stagione della storia così
delicata e complessa. Possiamo con onestà e
fiducia riconoscere che mai abbiamo smesso
di cercare la luce del Signore”.
Seguiva un accenno al percorso compiuto
con tutta la diocesi, nella concretezza di un
Piano pastorale che si è andato snodando
come un canto condiviso “mentre spuntava
la stella del mattino”: “Come Israele nel deserto abbiamo seguito percorsi di liberazione
per vivere relazioni nuove, con stili di vita nuovi, più coerenti con il Vangelo. Certamente
non siamo stati esenti da incertezze e dai li-
ecimo
miti dell’umana debolezza. Però abbiamo
camminato insieme: la visita pastorale e i
continui incontri me l’hanno fatto toccare
con mano”. E dopo aver ricordato tutti, in primo luogo i fratelli nel sacerdozio e poi i giovani,
le persone provate dalle nuove povertà,
le autorità civili sempre disponibili alla collaborazione e i fedeli tutti, il presule Ovidio
concludeva: “Il vecchio Vescovo che va in
pensione (civile, non sacramentale!) è spogliato di autorità, ma non di autorevolezza;
e neanche del dovere di restare a disposizione, con umiltà e lealtà di fronte alla libertà di coscienza di ognuno, per tutti accogliere e a favore di tutti essere intercessore
davanti a Dio, la cui misericordia è eterna”.
E, quasi a esprimere le sue consegne pastorali, che avrebbe rinnovato pochi giorni
dopo consegnando il pastorale al suo successore, concludeva: “Anche nel nuovo
Vescovo Giuseppe è Cristo che viene a salvarci.
Vieni, Signore, noi ti aspettiamo. Amen!”.
3
zzano
Bollettino di
Pietro alla scuola
del maestro
T
utti hanno bisogno di guide, di istruttori, di maestri. Quanto più talento ha
l’educatore, tanto più incide sull’educando. I primi maestri sono i genitori; il loro amore è alla base dell’educazione vera. E poi
altri. Fortunato, Simone, che in riva al lago
di Galilea ha accolto l’invito di un predicatore, che al termine dell’esperienza comunitaria dirà: “Uno solo è il vostro Maestro,
Cristo”. Un invito accattivante, per aver lasciato subito le reti, barca, famiglia. Il primo
chiamato ad essere apostolo e il primo tra i
Dodici: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”; “A te darò le chiavi del regno dei cieli”; “Tu conferma i tuoi
fratelli”. Ma quanta strada ha dovuto fare
dietro al Maestro! Pietro spesso non riesce a
capire le lezioni: “Signore, quante volte dovrò perdonare? Fino a sette volte?” “Non ti
dico fino a sette volte, ma fino a settanta
volte sette”. Gesù chiede a Simone di poter
salire sulla sua barca e poter così predicare
meglio alla folla. Poi gli ordina di andare al
largo per pescare. Simone fa presente di
aver lavorato tutta la notte senza risultati,
ma si lascia convincere a gettare le reti.
Caduto vittima della sua umana incertezza, il pescatore di Cafarnao, constatata la
pesca miracolosa, chiede perdono al Maestro di aver dubitato e si riconosce peccatore. Nel mare agitato Gesù cammina sulle
acque e viene riconosciuto da Giovanni. Pietro chiede di camminare anche lui
sull’acqua, ma affonda e lancia il suo grido di aiuto. Gesù lo prende e lo rimprovera
per la poca fede. Una donna rimane guarita dopo aver toccato la veste di Gesù che
chiede chi lo ha toccato. Pietro, vedendo
che la folla lo stringeva da ogni parte si meraviglia di quella domanda. Era all’oscuro
di ciò che il Maestro aveva avvertito dentro di Sé. Dopo il terribile annuncio della
passione, Pietro osa rimproverare il Maestro
ricevendo una dura risposta: “Và dietro a
me, Satana! Tu non pensi secondo Dio, ma
secondo gli uomini”. Nel cenacolo Pietro
rifiuta di lasciarsi lavare i piedi da Gesù,
non avendo capito il significato dell’amore
cristiano che è servire con umiltà. Poi accetta. All’annuncio: “Uno di voi mi tradirà”,
4
zzano
ecimo
Bollettino di
reagisce: “Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte”. Ma Gesù lo avverte di un triplice rinnegamento. Nel Getsemani anche Pietro si addormenta e lascia solo
il Maestro in agonia. All’arresto di Gesù, Pietro
sguaina la spada, ma Gesù: “Rimetti la spada nel fodero”. Seguirà il Maestro. Entrato nel
cortile dove era stato acceso un fuoco, viene
riconosciuto come discepolo. Prontamente
impreca: “Non conosco quell’uomo!” E per
tre volte. Un gallo canta. Gesù trascinato fuori
dal tribunale volge lo sguardo verso il discepolo: uno sguardo che lo salva. Fugge e piange
amaramente. Gesù è morto, crocifisso sul Golgota. Pietro non c’è. All’alba della domenica
Maria corre dagli apostoli gridando che il sepolcro è vuoto. Pietro e Giovanni corrono al
sepolcro: Pietro scruta il lenzuolo e le bende;
non c’è altro. Quella stessa sera Gesù appare nel cenacolo con i segni della crocifissione.
Successivamente il Risorto siede a mensa con
i suoi, mangia il pane e il pesce e si rivolge a
Pietro: “Simone di Giovanni, mi ami più di costoro?” E per ben tre volte. Ottiene tre risposte:
“Signore, Tu lo sai che ti voglio bene”. Ed allora: “Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore”.
A Pentecoste lo Spirito Santo lo conferma nella fede e Pietro trova il coraggio e l’amore di
annunciare: “Gesù di Nazaret che voi avete
inchiodato e ucciso, Dio lo ha risuscitato, e noi
siamo testimoni. Con la sua fede farà miracoli,
accoglierà nella Chiesa i pagani, subirà persecuzioni e testimonierà con il sangue la sua
fedeltà e il suo amore a Gesù Maestro. San
Pietro, nostro patrono, sia per tutti gli azzanesi
esempio e intercessore, per una maturazione
autentica della nostra personalità umana e
cristiana. Lasciamoci, quindi, “educare alla
vita buona del Vangelo”. Non è forse questa
la scelta pastorale dei nostri vescovi per il decennio 2010/2020?
Celebrazione della
Festa del Perdono
per ottanta bambini
di terza elementare
I
n una luminosa giornata dal clima primaverile, domenica 27 marzo, un’ottantina di bambini ha vissuto la profonda
esperienza della prima confessione. C’era
la presenza dei genitori a ravvivare la percezione dell’importanza della festa del
perdono: evento particolare che rappresentava la prima tappa consapevole del
cammino di fede, dopo quella fondamentale del battesimo, vissuta inconsapevolmente a pochi mesi di vita. I bambini erano arrivati alla celebrazione liturgica delle
undici con la gioia di protagonisti lieti di
celebrare insieme l’Eucaristia. Erano loro al
centro delle attenzioni dei catechisti e dei
sacerdoti; proprio loro che hanno animato la liturgia con la richiesta comunitaria di
perdono, con le preghiere dei fedeli e con
l’offerta dei doni. Quella giornata da vivere insieme è poi continuata con il pranzo in
oratorio e con alcuni momenti di riflessione
sulla celebrazione del perdono, alimentati
dalla proiezione di uno specifico video. Alle
15 sono arrivati i familiari per unirsi ai piccoli
che in lunga fila quasi processionale sono
ritornati in chiesa per la solenne celebrazione del perdono. Le preghiere e i canti
introduttivi, che ogni bambino seguiva in
ecimo
un opuscoletto preparato per l’occasione,
hanno creato un’atmosfera di accoglienza e
di serenità; fino al momento, emozionante per
tutti, in cui i piccoli sono stati invitati da don
Gianfranco a dirigersi verso i genitori per condividere con loro alcuni passaggi dell’esame
di coscienza: stretti in un abbraccio tra mamma e papà, hanno accolto il loro perdono e si
sono preparati a ricevere quello di Gesù.
La confessione individuale, accolta da un
nutrito numero di sacerdoti, ha rappresentato
il cuore della celebrazione che si è conclusa
con la gioia di ricostruire a puzzle l’immagine
del Padre misericordioso nell’atto di accogliere il figlio che si era perduto. Per esprimere
concretamente il significato della festa, i catechisti hanno offerto a ogni bambino un giacinto profumato in fiore: a indicare il profumo
nuovo dell’anima, tesoro delicato da curare e
custodire con gentile sollecitudine.
I bambini erano stati preparati all’incontro
con il perdono del Signore da un lungo percorso catechistico che aveva compreso anche la
riflessione sul sacramento del Battesimo. Pure i
genitori erano stati coinvolti in questo percorso
con l’invito a partecipare ad alcune serate sul
significato della confessione e del perdono,
condotte da don Roberto Laurita e da don
Chino Biscontin. Mamma e papà dovranno
sostenere il cammino di fede dei loro piccoli,
particolarmente nei mesi delle lunghe vacanze estive, anche accompagnandoli alla liturgia eucaristica della domenica e, una volta
al mese, alla celebrazione del sacramento del
perdono.
Flavia Sacilotto
Don Dino
5
zzano
Bollettino di
La nostra Cresima
S
zzano
ecimo
on trascorsi già tre anni di catechismo
in preparazione della cresima; tre
anni della nostra vita vissuti con le persone
con cui abbiamo condiviso tanti momenti
di riflessione, discussione, gioco e divertimento e a cui abbiamo voluto e vogliamo
bene: i nostri amici! Amici che ci hanno lasciato l’impronta anche se, presto, forse,
neanche rivedremo più, dato che le nostre
strade da ora in poi potrebbero separarsi. I
nostri incontri si sono conclusi con “l’occasione specialissima”: la cresima! Si è tenuta
sabato 5 marzo alle ore 16.30 nella nostra
chiesa parrocchiale. 56 cresimandi! Aiuto…
quanta ansia ci ha assalito! La sera precedente ci siamo riconciliati con il Signore insieme ai nostri padrini, genitori e familiari.
C’erano tanti Sacerdoti molto comprensivi
e disponibili tutti per noi. Bello, è stato bello!
Per quanto riguarda i regali, bhè non è stato un pensiero al centro del nostro interesse.
Per i più di noi i veri regali di questa cerimonia sono stati ricevere lo Spirito Santo che
ci unisce in modo più perfetto alla Chiesa
e ci rende testimoni di Gesù nel mondo e
la possibilità di festeggiare tutti insieme, in
famiglia! “Avete scoperto l’acqua calda”,
qualcuno potrebbe dire. Beh… in effetti sì!
Ma questa scoperta, per noi, vale molto di
più dell’acqua calda! È stato davvero un
giorno particolare, al contrario di quanto
molti credono…abbiamo fatto un passo
Bollettino di
avanti per quel che è il nostro cammino interiore. Tante persone ci sono state vicino in questo viaggio: le catechiste, il don, gli aiuti catechisti, i genitori, le associazioni, gruppi vari, il
custode dell’oratorio che ci ha sempre messo
a disposizione locali accoglienti e tutti ci hanno dato un po’ di se stessi per farci crescere e
maturare. Grazie a loro potremo farci un’altra
idea del mondo, del bene e del male e sapremo scegliere, speriamo, responsabilmente la
nostra vita.
Ma ora, a queste persone, vogliamo che se
ne aggiunga un’altra: il nostro padrino o madrina. L’abbiamo scelta perché è una persona che ci sta a cuore, che rappresenta, per
noi, un esempio da imitare o addirittura maestro di vita e glielo abbiamo espresso proprio
con la nostra scelta; il nostro desiderio è di
farla entrare ancora di più nella nostra vita. È
stata per noi una forte emozione poter confermare il Battesimo e dunque la nostra Cristianità e fede in Dio. La giornata è stata lunga ma
piacevolissima, grazie anche alla presenza del
nostro vescovo Ovidio, con la sua “roccia” di
Lourdes, il quale ci ha regalato un pensiero,
un augurio, un consiglio mirato e diverso ad
ognuno di noi e, non di meno, l’impegno dei
nostri parroci che ci hanno accompagnato
lodevolmente. Cogliamo l’occasione e ribadiamo i nostri ringraziamenti a tutti coloro che
hanno reso tutto così perfetto e ai nostri nonni
che senza di loro nulla sarebbe stato possibile.
Promettiamo di dare a tutti un po’ di noi come
loro hanno dato un po’ se stessi. Grazie di cuore veramente…
I Cresimati
Nuovi chierichetti
S
ono un gruppo di circa venti ragazze
e ragazzi che si sono impegnati nel
servizio sull’altare, e che ogni domenica,
cercano di essere presenti nello svolgere questo impegno. Sono tutti motivati e
svolgono questo servizio con molta serietà e gioia. Serietà perché sono presenti
quando è il loro turno, e se non possono
cercano qualcuno che li possa sostituire;
Gioia perché (parole dei ragazzi) sono
più vicini a Gesù sull’altare. Nel mese di
settembre ci siamo incontrati tutti i sabati
pomeriggio per imparare a conoscere
per nome tutti gli oggetti che servono al
sacerdote per celebrare la S. Messa, le
vesti e i luoghi della chiesa. Nella prima
domenica di ottobre c’è stata la presentazione di questi nuovi chierichetti.
Nel mese di gennaio ci siamo incontrati
per un momento di preghiera e riflessione.
Sono tutti entusiasti di questa “veste” che
ricoprono all’interno della comunità e noi
li dobbiamo incoraggiare, quando questi
sbagliano o sono incerti, e sostenere con la
preghiera. Dal 3 settembre ci saranno quattro nuovi incontri, con tanti nuovi ragazze
e ragazzi, che vogliono condividere questa
esperienza, per prepararci alla presentazione dei nuovi chierichetti il 25 settembre
alla messa delle ore 11,00. Voglio ringraziare i
sacerdoti per avermi dato la possibilità di condividere con i chierichetti questo cammino, e
un grazie di cuore alle famiglie per avermi aiutato e sostenuto con la presenza dei loro figli.
Franca Facca
(gruppo liturgico)
“Per me, fare il chierichetto è molto bello perché aiuti i preti, e stai più vicino a Gesù sull’altare”.
Alberto Pezzutto
“A me piace molto fare il chierichetto e fare il
servizio sull’altare, perché è bello vedere la gente
da un altro punto di vista e stare accanto al sacerdote è emozionante”.
Davide Fradeloni
“Fare il chierichetto è un compito molto bello, si
fanno nuove amicizie”.
Jacopo Stefanutto
Nella foto: il Vescovo Ovidio Poletto con i neo cresimati (in ordine alfabetico): Allegro Elisa, Battistella
Alessandro, Bergamo Giacomo, Bet Marco, Bet Valeria, Biasin Andrea, Botter Federico, Brussolo Simone,
Casagrande Judi, Cesco Michele, Cusin Giulia, De
Lucca Thomas, De Re Denis, Di Magro Marika, Durofil
Diletta, Facchin Chiara, Favot Valentino, Ferrer Nicole,
Filippetto Alberto, Francescon Marco, Gallicchio Bruno Louis, Giacomel Sara, Innocente Nicola, Jaquet
Britos Jordan, Lo Re Noemi, Lovisa Elisabetta, Magarotto Anna, Marchiori Mattia, Martin Nhatalie, Massarutto Giada, Momentè Eriberto, Momesso Michele,
Montagner Leonardo, Moscardo Gloria, Pascot Elisa,
Pascot Gloria, Pavan Anna, Perosa Giulia, Peschiutta
Mauro, Pezzutti Andrea, Pivetta Davide, Polazzo Federico, Ragogna Dario, Rossi Natasha, Salvo Joshua,
Santin Chiara, Santin Martina, Sartor Francesca, Spatola Annamaria, Stefanuto Rita, Stolfo Alessio, Taiariol
Marco, Tardivo Aldo, Tonel Nico, Velludo Alessandra,
Zanin Fabio. (foto - Centro Foto Immagine).
6
ecimo
“A me piace fare il chierichetto perché mi fa
sentire molto vicino a Gesù”.
Luca Melconi
“Pensavo che fare il chierichetto fosse molto
noioso, ma dopo aver cominciato, ho scoperto che
è molto bello: un modo per stare vicino a Gesù e
servire il sacerdote”.
Davide Gaspardo
7
zzano
Bollettino di
zzano
ecimo
Bollettino di
Chiesa arcipretale e campanile nella vita
della nostra comunità
C
on i suoi 90 anni di vita, splendidamente portati dopo le opere di consolidamento del 2003, il nostro svettante campanile
si prepara a partecipare, anche lui in veste
di festeggiato come la chiesa arcipretale
che si onora della veneranda età di 240 anni,
alle celebrazioni dell'ultima settimana di giugno. Novanta e duecentoquaranta anni di
presenza tra noi rappresentano due traguardi che, ben a ragione, chiamano a
raccolta per momenti di festa condivisa
tutta la comunità parrocchiale azzanese, anche per onorare la memoria di
coloro che furono gli artefici o i sostenitori delle due strutture. Questi due monumenti che fanno onore al nostro
popolo cristiano del passato sono
stati realizzati con generosa fatica e
con l'affettuoso sostegno espressi in
anni segnati da risorse carenti ma da
forte determinazione e da un tenace
orgoglio per le importanti opere che sarebbero rimaste alle generazioni future
quale simbolo di identità di una popolazione e di un territorio. Sul finire dell'ottocento il vecchio campanile del 1500,
che costituiva pressoché un corpo unico con la chiesa parrocchiale, appariva, nonostante le modeste dimensioni
in altezza, in condizioni tali da costituire
pericolo. Il 1905 fu l'anno decisivo per
il nuovo, che avrebbe dovuto realizzare un primato per la sua altezza. In
breve tempo, dopo due adunanze
dei capi famiglia, si giunse alla fase
progettuale dell'impresa gigantesca
che la comunità' parrocchiale azzanese aveva deciso di intraprendere. In
settembre, dopo la decisione di costruire il nuovo campanile, il progetto era
affidato all'arch. Domenico Rupolo.
Durante le adunanze dei capi famiglia,
di cui sappiamo piccole cose, fu anche deciso un piano di offerte. Il fatto
che il contributo dei bozzoli e il costan-
8
te sostegno delle uova raccolte nelle famiglie
rappresentassero l'altro grande capitolo dei
finanziamenti si configura come un'impresa
che ha oggi quasi del leggendario. I circa 550
mila mattoni rossi, forniti dalla fornace di Villanova, sono stati collocati via via in altezza, a
misura della disponibilità finanziaria. L'inaugurazione dell'agile ed elegante struttura porta
la data del 1921. La chiesa parrocchiale, che
gode del titolo di pievanale e arcipretale, fu
ingrandita a cura degli arcipreti Lorenzini e
Zucchi, secondo l'attuale struttura, tra il 1748
e il 1771.
È dedicata a san Pietro apostolo, che è il
patrono della Parrocchia. È stata consacrata
dal Vescovo Gabrieli il 19 Maggio 1771, festa
della Pentecoste. L'anniversario della consacrazione è ricordato ogni anno nella seconda domenica di luglio. Come si può rilevare
anche dal sito parrocchiale, le notizie storiche
sulla nostra chiesa arcipretale sono molto esigue. Ma sono state sempre molto intense nel
tempo, e in particolare negli ultimi decenni,
ecimo
le cure per renderla via via più decorosa e
accogliente. Su queste note storiche a volo
d'uccello campeggiano ora le note liete della
cronaca dei nostri giorni. Contrassegnati negli
ultimi mesi dai preparativi per i festeggiamenti
in omaggio agli anniversari delle due strutture della parrocchia, che una apposita commissione sta predisponendo nei dettagli. Una
settimana di festa studiata e preparata a cura
di don Gianfranco Furlan, Giuseppe Visentin,
Tullio Milanese, Anna Cancian, Paolo Miotto e
Mario Del Bel Belluz. A partire dal 26 giugno,
per una intera settimana sarà festa nella nostra comunità.
Mentre si stanno perfezionando i dettagli
del programma, è importante annunciare fin
d'ora l'allestimento di due mostre: una su antichi paramenti e suppellettili della nostra chiesa a partire dal 600 e l'altra su preziosi testi e
documenti che riguardano la vita ecclesiale
del passato. È pure in programma la partecipazione delle scuole con un concorso a premi
di disegni o di produzioni scritte che abbiano
come tema la vita della comunità cristiana vista dai bambini e dai ragazzi.
Flavia Sacilotto
9
zzano
Bollettino di
zzano
ecimo
Festeggiamenti
del 90°
e del 240°anno
Campanile e Chiesa arcipretale
Bollettino di
sabato
25 giugno
17.30
18.00
domenica 26 giugno
21.00
Spettacolo di magia
28
martedì
giugno
20.30
mercoledì
29 giugno
19.30
21.00
giovedì
venerdì
sabato
30 giugno
1 luglio
2 luglio
domenica 3 luglio
10
Inaugurazione delle mostre
e premiazione concorso
artistico-letterario
Lancio palloncini
27
Banda
20.30
lunedì
giugno
20.45 ecimo
Conferenza sulla storia
della religiosità e della
chiesa ad Azzano Decimo
Scampanatori
e rassegna cori
Messa con il nuovo vescovo
Cena comunitaria
in oratorio
19.00
Sagra degli gnocchi
19.00
Sagra degli gnocchi
dalle
8.00
Per tutto il giorno
salita al campanile
19.00
Sagra degli gnocchi
19.00
Sagra degli gnocchi
23.00
Fuochi d'artificio
11
zzano
Bollettino di
UFOGREST:
siamo tutti extraterrestri
E
d eccoci qua, nel pieno dei preparativi
per la seconda edizione del GREST parrocchiale. Come avrete già avuto l’occasione di vedere sul nuovissimo sito della nostra
parrocchia, quest’anno durerà tre settimane
all’insegna del gioco, del divertimento, della
condivisione e, perché no, anche della riflessione. Abbiamo cercato di accogliere tutte
le proposte e i suggerimenti ricevuti dai vostri
questionari nella speranza di trascorrere insieme un meraviglioso periodo.
Vogliamo qui riproporvi una piccola parte
anche della riflessione educativa, che ci accompagnerà e che riteniamo un filo conduttore essenziale per la buona riuscita del nostro
GREST. Quest’anno due strani extraterrestri
staranno con noi per farci capire che siamo
tutti un’unica grande famiglia capace di accogliere e di non giudicare dalle apparenze.
Riceverete anche quest’anno un dettagliatissimo libricino con tutte le informazioni e sarà
attivo il numero GREST per eventuali altre informazioni.
Le iscrizioni saranno aperte da
LUNEDÌ 6 GIUGNO
A SABATO 11 GIUGNO
PRESSO IL NOSTRO ORATORIO. Tutti i giorni da
lunedì a venerdì dalle ORE 17.00 ALLE ORE
19.00 e SABATO 11 GIUGNO DALLE ORE 10.00
ALLE 12.00 E DALLE 16.00 ALLE 18.00.
La modalità sarà la solita e i bambini potranno vedere di persona le attività dei laboratori.
Viviamo sicuramente in una società complessa, che cambia ad una velocità tale da
lasciarci spesso disorientati e a dir poco spaventati. La tendenza di tutti noi davanti a tale
complessità è troppo spesso però quella di
chiuderci e di cercare di creare piccole nicchie che riteniamo sicure. Da queste nicchie
pretendiamo di lasciare fuori e di escludere
qualunque cosa che riteniamo sospetta e che
non conosciamo. In realtà spesso non ci siamo
neppure presi la briga di andare a fondo e,
per partito preso, ci bastano le apparenze per
dare un giudizio definitivo.
12
zzano
ecimo
Bollettino di
Siamo tutti d’accordo sull’unicità e l’irripetibilità di ogni essere umano. La scienza
ci insegna che non ci sono sulla faccia della terra due persone perfettamente uguali.
Alcune differenze dipendono sicuramente dal nostro patrimonio genetico (colore
della pelle, degli occhi, dei capelli, forma
del corpo e dei lineamenti…..), altre invece
dipendono dalla nostra cultura di appartenenza, anche dalla nostra religione, dalle
mode che preferiamo seguire e da nostre
scelte personali. Ma l’elenco potrebbe essere lunghissimo.
Non sempre le differenze degli altri ci
piacciono. Ed è giusto che sia così, infatti
ciò non significa che siamo cattivi. Diventiamo però cattivi, passateci il termine, nel
momento in cui vogliamo impedire agli altri di essere diversi e valutiamo le loro differenze negative senza aver approfondito.
È questa la via più breve che ci porta a
percepire la differenza come qualcosa di
minaccioso, che ci porta a giudicare senza permettere a chi è diverso di esprimere i
motivi della sua diversità.
Fermo restando che è un nostro diritto
sentirci sicuri e poter crescere i nostri figli in
un ambiente accogliente, non possiamo
pensare che ogni atteggiamento o modalità di relazionarsi, vestirsi, parlare, agire
che sia diversa da ciò che noi ci aspettiamo dalla società, debba essere esclusa e
tagliata fuori dalla nostra vita. Non possiamo fare esclusioni che siano basate solo su
supposizioni e crediamo che la parrocchia
con l’oratorio e tutti i suoi organi debbano
lavorare in questo senso. Come agenzia
educativa che collabora con il territorio e
come punto di riferimento per molte persone, che siano giovani o adulti, dobbiamo
prendere atto che le differenze esistono
e che non vanno giudicate senza prima
averle spogliate della loro sola apparenza.
In questo senso la relazione sincera e
vera diviene strumento privilegiato per
comprendere il nostro prossimo, che sia
bianco o nero, che si vesta in un modo o
in un altro. È attraverso la relazione che si
superano le differenze senza la pretesa di
cancellarle, ma anzi con la capacità di
accettarle ed evitare di creare pericolosi
meccanismi di esclusione e ancor peggio
di marginalizzazione specialmente dei nostri giovani. Se vogliamo lavorare in un’otti-
ecimo
ca di prevenzione non possiamo non porre
al centro il principio di accoglienza incondizionata, che non è certo un principio
passivo. Accogliere incondizionatamente
significa aprirsi al prossimo, ascoltare i suoi
bisogni, offrire noi stessi e puntare sulle sue
risorse. Se necessario si potrà anche intervenire con sostegno e aiuto, ma tutto il resto,
compresa la differenza, è per noi solo fonte
di arricchimento personale.
In questo modo possiamo parlare anche
di corresponsabilità educativa. Ognuno
di noi è tenuto ad avere uno sguardo che
vada oltre al nostro piccolo mondo personale. Vogliamo che l’oratorio divenga luogo privilegiato perché tutto questo possa avvenire.
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CONTATTATE DIRETTAMENTE
ELENA RAGOGNA
AI SEGUENTI NUMERI:
0434.633450 - CELL. 347.0366507
Periodo: Dal Lunedì al Venerdì dalle
14.30 alle 18.30 dall’11 al 29 luglio (si può
partecipare anche a una sola settimana).
Destinatari: Bambini dalla 1 elementare
frequentata alla III Media frequentata.
Per i ragazzi di III Media l’iniziativa è il
GRESTone con attività e momenti pensati
con loro e dedicati solo alla loro fascia d’età.
INFO: www.parrocchiaazzanodecimo.it
oppure don Gianfranco o Elena R. oppure
al numero pronto GREST: 349.4676969
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zzano
Bollettino di
zzano
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Bollettino di
ecimo
www.parrocchiaazzanodecimo.it
CLAUT CHE BONTÀ… HIP, HIP, URRÀ
A
nche quest’anno non solo la macchina del GREST ha preso avvio, ma anche
quella del campo scuola estivo di Claut.
Una settimana intensa che con maestria e buona volontà degli animatori e delle
tante persone buone che ci aiutano per la cucina, l’organizzazione e le pulizie, è
sempre risultata un successo.
Certo... rispetto allo storico Cugnan forse il campo di Claut ha assunto uno stile
nuovo e diverso, ma pur sempre significativo per la vita e l’esperienza di chi si vuole
cimentare a vivere una settimana lontano da casa, confrontandosi alla pari con altri
bambini e ragazzi, all’insegna dell’autonomia, di attività di crescita e di interiorizzazione del proprio essere ed esistere.
Il campo scuola è un vero e proprio evento che permette a tutti, piccoli e grandi,
di fare esperienza di Cristo anche sotto il sole cocente.
Le attività che proponiamo per i campi scuola hanno la finalità di mettere i partecipanti a diretto contatto con l'ambiente che li circonda, di approfondire la conoscenza di alcuni argomenti e SPERIMENTARE quanto appreso con attività pratiche.
In questa logica vengono progettate le attività “a carattere modulare” per le
diverse fasce d’età che alternano i momenti dedicati alle attività escursionistiche, di
archeologia sperimentale, ludiche ed artistiche, il tutto in una scenografia naturale
incontaminata.
Particolare attenzione sarà rivolta al lavoro e al gioco di gruppo, alla valorizzazione dei diversi punti di vista ed alla distribuzione delle responsabilità tra i ragazzi stessi,
stimolando così comportamenti di solidarietà e di rispetto delle differenze individuali.
Crediamo, dunque, che il campo non possa essere paragonato a mera vacanza, quanto a un momento educativo che coinvolge tutti gli aspetti del bambino/
ragazzo.
Destinatari: Il campo sarà per i Bambini che hanno frequentato la IV elementare
fino ai ragazzi di terza media conclusa. Per quest’ultimi ci saranno attività e momenti
dedicati solo a loro.
Periodo: da domenica 3 luglio ore 18.30 a Domenica 10 luglio ore 11 con la Celebrazione della S. Messa.
Per informazioni e per scaricare il modulo visita il sito www.parrocchiaazzanodecimo.it oppure chiedi in canonica.
14
Internet e carta stampata
L
a tendenza futura è che le notizie fornite
su supporti cartacei (quotidiani, settimanali, mensili), ma anche su libri e testi scolastici,
finanche le carte di volo usate dai piloti degli aerei, pian pianino si spostino su supporto
digitale, in modo da poter essere fruibili con
PC, tutti i tipi dai tablet (letteralmente tavolette, una variante ultramoderna dei Pc), con gli
SmartsPhone (telefoni intelligenti, dotati di un
visore), nonché sui televisori di ultima generazione collegati ad Internet, od altre diavolerie
elettroniche di futuro arrivo.
Questa tendenza è a lungo termine, ma
certi settori si muoveranno e muovono molto
più rapidamente di altri in funzione anche del
livello di preparazione degli utenti che usufruiscono dei servizi offerti e della disponibilità delle nuove tecnologie a prezzi accettabili.
La parrocchia e il sito WEB
V
enendo alla nostra parrocchia, la presenza del sito web affianca il bollettino parrocchiale. Quanto questa convivenza
appena iniziata durerà è molto difficile a dirsi,
anzi quasi impossibile. Il motivo è molto semplice; i lettori del bollettino parrocchiale possono essere ultra novantenni o ultra centenari,
o essere anche molto più giovani, in grado di
leggere i giornali ma non in grado di utilizzare un PC o mezzo similare per accedere al
sito parrocchiale. Da qui la difficoltà a capire quando la carta non sarà più usata, per i
bollettini. Viceversa, per chi in famiglia ha dei
figli o dei nipoti disposti ad accompagnare i
congiunti ad una visita guidata, può “assaggiare” il bollettino cartaceo “vedendolo sullo
schermo” e vedere tutte le altre informazioni
che sui bollettini non possono essere riportate.
Resta però un’ altra parte di lettori dei bollettini
parrocchiali, che non hanno possibilità e non
vogliono mettersi davanti ad un video. Per
cercare di far assaporare a tutte queste persone le informazioni racchiuse nel sito web, costantemente aggiornate, abbiamo pensato di
iniziare a presentare una parte dei menù in cui
sono inserite ed organizzate le informazioni.
Vediamo
ora come si
presenta la pagina iniziale del sito
della nostra parrocchia
(figura 1).
Il campanile troneggia sulla
sinistra assieme alle altre foto di
natura sacra, sempre patrimonio della nostra parrocchia.
La parte centrale, su fondo bianco riporta
gli avvisi, del tutto simili al foglio settimanale in
cammino, da cui sono desunti (figura 2).
Sotto gli avvisi, ci sono delle locandine che
evidenziano singole opportunità siano esse incontri, viaggi, conferenze od altro. Quest’area
è aggiornata giornalmente (figura 3). Nel lato sinistro dello schermo, un lungo nastro verticale riporta una serie di argomenti e
contenuti a cui si può accedere cliccando
sulla descrizione stessa (figura 4). È possibile
da qui accedere a vari collegamenti tra cui: il
santo del giorno (figura 5) e la liturgia del giorno (figura 6).
Sotto la voce parrocchia ci vien presentata la struttura organizzativa della parrocchia
stessa e, a seguire, tutti i gruppi e associazioni
parrocchiali che operano in sintonia e simbiosi
con i sacerdoti e con il Consiglio Pastorale ed
il Consiglio Affari Economici. Attivando il collegamento associato alla singola associazione,
si accede alla descrizione di ogni gruppo, ed
alle altre informazioni che danno una visione
d’insieme dell’ attività svolta.
Proseguendo verso il basso troviamo una
serie di possibili letture, la possibilità di accedere a tutti i bollettini parrocchiali (oltre 140 fin
qui rintracciati e digitalizzati),al foglio settimanale In Cammino (di cui si conservano però
solo i numeri a partire dal 2011) e le restanti
opportunità riferite ai quotidiani o settimanali
che permettono di accedere alla versione online degli stessi.
Proseguendo ancora verso il basso, il titolo
“in evidenza” non ha bisogno di spiegazioni.
Utilizzando i collegamenti associati ai singoli titoli si accede automaticamente allo specifico
scritto. Ad esempio, può sembrar strano, per
chi conosce la storia della parrocchia, che in
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zzano
Bollettino di
Fig. 10-11
zzano
ecimo
Bollettino di
Fig. 12-13
Fig. 9
Fig. 4
Fig. 2
Fig. 6
evidenza sia scritto “Inserito Don Dino De Carlo” infatti questo sacerdote ha operato ad
Azzano Decimo come cappellano negli anni
1940/1945. La spiegazione è questa: le notizie
relative al cappellano sono state raccolte solo
recentemente e di conseguenza la pubblicazione delle stesse è recente. Gli argomenti di
questa sezione sono aggiornati regolarmente.
A concludere troviamo gli orari delle
S.Messe.
Al di sotto di questa lunga finestra l’annuncio della mostra fotografica incentrata sulla
chiesa ed il campanile prevista per giugno
2011 con annessa richiesta di collaborazione
(figura7).
Per finire (figura 8) viene offerta e richiesta
la possibilità di collaborare al sito, scrivendo
articoli o proponendo suggerimenti.
Fig. 5
Fig. 3
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8
16
Vediamo ora un’altro menu per accedere
alle informazioni del sito (figura 9); da sinistra a
destra troviamo:
Home: ovvero la pagina da cui iniziare a visitare il sito;
Chi siamo: indica come è composta ed organizzata la nostra parrocchia;
Territorio: riporta tutte le informazioni sugli
immobili sacri e non della parrocchia relativamente agli interessi parrocchiali;
Attività: indica quali associazioni o gruppi
od altre iniziative vengono svolte all’interno
della parrocchia;
Area Parrocchiani: zona dedicata alle comunicazioni dei parrocchiani verso la parrocchia;
Cultura e pubblicazioni: dove sono allocati quasi tutti i bollettini parrocchiali del dopo
guerra, recensioni di libri e mostre a carattere
religioso, eventi religiosi non parrocchiani ecc..
Scuola Materna: quest’area intende comunicare le attività e le scelte educative di
questo importante e basilare progetto della
nostra parrocchia.
Esploriamo una delle possibili scelte: “Territorio” ad esempio (figura10) e scegliamo
la categoria Chiesette e Capitelli (figura 11).
Decidiamo ora di leggere le informazioni sulla
chiesa di Santa Lucia in Colle (figura 12). Scorrendo la documentazione consultabile, oltre
ecimo
a molte foto troviamo anche una traccia audio (figura 13). Il brano è la registrazione del
suono delle campane che chiamano a raccolta i fedeli nel giorno di S. Lucia dell’anno
2009; attivando con il mouse il triangolo nero
parte la registrazione. Completa la documentazione una pubblicazione che illustra i lavori
di restauro fatti, alcuni appunti storici e le caratteristiche artistico-religiose della chiesetta.
L’intero libretto, stampato dal Comitato per i
lavori di restauro, è visionabile accedendo al
collegamento “per vedere la pubblicazione”.
La visita del sito web termina qui, questo è
solo uno sguardo panoramico. Per saperne di
più cliccate www.parrocchiaazzanodecimo.it
Il WebTeam
Paolo Corazza e Giuseppe Visentin
Un particolare ringraziamento al Signor Tullio Milanese e alla Signora Daniela Milanese per il loro preziosissimo contributo nell’arricchire la sezione del sito
web relativa ai bollettini parrocchiali. Da
qui l’invito per quanti possiedono delle
edizioni che non compaiono nell’archivio a portarli in canonica perché possano essere inseriti (naturalmente l’originale verrà restituito).
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.it
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Bollettino di
zzano
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Bollettino di
CIRCOLO ORATORIO
DON BOSCO
FESTA DI DON BOSCO
A
GRANDE CASTAGNATA
D
omenica 14 novembre 2010 si è
tenuta la seconda edizione della
Grande Castagnata in Oratorio, rivolta a
tutta la nostra comunità. Dalle 14.30 per
tutto il pomeriggio sono state cucinate gustose castagne, servite insieme a vin brulè
e tè caldo. I bambini hanno potuto divertirsi grazie ai giochi e all’animazione proposta dai ragazzi delle superiori, i più
grandi sono rimasti in sala giochi
per i tornei di calcetto e ping pong,
mentre mamme, papà e nonni si
sono divertiti nel salone centrale
con ben tre estrazioni della tombola con ricchi premi!
CENA DEGLI AUGURI
V
enerdì 17 dicembre si è svolta la
Cena degli Auguri in Oratorio, occasione creata per riunire la nostra comunità
in attesa del Natale. Circa un’ottantina di
persone non si sono lasciate scoraggiare
dalla bufera di neve che in poche ore ha
coperto di parecchi centimetri le nostre
strade e sono riusciti a raggiungere il caldo
salone oratoriale dove sono stati serviti piatti natalizi tradizionali con successiva estrazione della lotteria.
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ecimo
CASERA
C
ome ogni anno la tradizionale casera
in oratorio si è svolta il giorno dell’Epifania dopo la S. Messa serale.
ppuntamento unico a cui è impossibile
rinunciare è la festa di Don Bosco, festa
del nostro Oratorio e di tutti i gruppi giovanili che lo frequentano. Circa 150 tra bambini,
ragazzi, animatori ed educatori si sono incontrati nel cortile dell’Oratorio verso le 10.30 per
recarsi in chiesa in corteo con l’immagine di
San Giovanni Bosco. L’animazione della Santa
Messa si è basata sui segni che ricordano Don
Bosco da piccolo: la corda e la palla, simboli dei giochi d’infanzia, dei libri e una zappa,
segni di impegno nello studio e nel lavoro nei
campi, i sandali come segno della
strada che egli ha compiuto nella realizzazione dei propri ideali, e
l’immagine del nostro Oratorio, luogo di aggregazione ed educazione
giovanile. La giornata è poi proseguita con il pranzo in oratorio e con i
giochi a squadre organizzati nei cortili e campetti esterni. Al termine dei
giochi i bambini hanno potuto assistere ad un breve teatrino nel quale
è comparso un giovanissimo Don Bosco in persona a raccontare uno dei
sogni che aveva fatto quando era
bambino e a portare un grande libro
all’interno del quale sono stati incollati i simboli della sua vita, già presentati al mattino durante l’Offertorio. Il pomeriggio
è terminato con una ricca merenda e con la
premiazione della gara di torte.
Questa bellissima giornata è stata realizzata grazie alla collaborazione di tutti i gruppi giovanili della parrocchia e all’aiuto delle
mamme che hanno preparato il pranzo e le
torte per la merenda.
“Quando al termine di una giornata così intensa ti senti sfinito perché ci hai
messo impegno, tempo, dedizione e tutto
te stesso perché questa giornata riesca al
meglio, ti rendi conto che il tuo unico pensiero non è la stanchezza ma la soddisfazione di aver creato qualcosa che ha fatto
divertire i più piccoli e che ha permesso di
unire in uno spirito di collaborazione i gruppi
giovanili della parrocchia…e di tutto questo non possiamo far altro che ringraziare il
Signore…”
FESTA DI CARNEVALE
N
el soleggiato e tiepido pomeriggio
di sabato 26 febbraio il cortile del
nostro oratorio è stato ricoperto da un tappeto di coriandoli lanciati in aria da bambini e animatori (circa 130) tutti vestiti in
maschera…è stato un bel pomeriggio passato all’insegna di balli di gruppo, giochi a
squadre e una mega merenda con crostoli
e frittelle!
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Bollettino di
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Bollettino di
SOSTEGNO ALLE ESIGENZE DELLA NOSTRA PARROCCHIA
C
ome ogni altra associazione, anche il Circolo Oratorio Don Bosco ha l’obbligo di reinvestire l’avanzo di gestione entro l’anno successivo a quello cui fa riferimento la chiusura di
bilancio. Per cui nel corso del 2010 il Consiglio Direttivo ha deliberato di utilizzare i circa 4000 € di
utile riferito all’anno 2009 per arricchire di nuovi giochi la sala giochi dell’oratorio (circa 1000 €)
e i restanti 3000 € sono stati donati alla scuola materna parrocchiale per terminare l’acquisto di
alcuni arredamenti interni. Entro la fine di quest’anno invece verrà deciso come utilizzare l’utile
ricavato nel 2010, il cui ammontare è stato reso noto nell’Assemblea dei Soci di venerdì 8 aprile.
Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che tramite il tesseramento e la frequentazione del bar
e delle attività proposte ci permettono di ottenere utili da reinvestire all’interno della nostra parrocchia laddove ce n’è maggiormente bisogno.
DOMENICA 12 GIUGNO 2011
Iscrizioni presso il bar dell'oratorio
Quota partecipazione (pullman + biglietto d’ingresso)
27 d per i tesserati al Circolo Oratorio Don Bosco
35 d per i non tesserati
È stato emanato il Nuovo Regolamento dell’Oratorio! Invitiamo quanti
desiderano, e quanti usufruiscono della struttura a prenderne visione
presso l’Oratorio stesso.
20 febbraio pellegrini a Guastalla
20
Pellegrini a Roma
Lo sport ha una
funzione specifica?
Quale prospettiva presenta
per la formazione integrale
della persona?
É
su queste domande che il Gruppo
Sportivo Condor sta cercando di riflettere in questo suo 48° anno di attività.
In un momento così delicato per le nostre
comunità cristiane dobbiamo dare ragione del nostro impegno pastorale nel settore sport, sia come investimento di persone
che di tempo. Dobbiamo dare ragione del
perché manteniamo e spendiamo soldi
per spazi e strutture sportive! le solite risposte, seppur valide, «togliamo i ragazzi dalla
strada…», «utilizziamo le strutture altrimenti
abbandonate», non sono più sufficienti. Lo
sport porta con sé un insieme di valori, articolati e complessi, con diversi livelli di profondità, affidati all’attenzione e alla cura di
tutti gli operatori dello sport: sono costoro
che, con competenza e abilità, possono
rendere attuali le potenzialità educative e
far parlare in modo nuovo il Vangelo del
Dio della vita. L’aspetto tecnico e le teorie di allenamento sono importanti, ma da
sole non bastano. Per questo motivo il Con-
ecimo
dor ha sentito l’esigenza di aderire all’iniziativa progettuale “Genitori-Educatori inForma”,
che sottende un’Alleanza Educativa fra l’Ambito Distrettuale Sud 6.3 (servizio sociale con
sede a Praturlone) e i vari comuni del territorio
(Chions, Pasiano di Pordenone, Fiume Veneto,
Azzano Decimo, Zoppola, Prata di Pordenone,
Pravisdomini). Grazie a questo progetto, e alla
professionalità del team di psicologi dell’Ambito, è stato possibile stilare un programma annuale di percorsi formativi. L’obiettivo è quello
di offrire spazi di riflessione e di confronto fra
genitori e di sostenere gli adulti nella propria
funzione educativa. Un’altra importante collaborazione con l’Ambito riguarda il Progetto
Equilibrista, organizzato e diretto dal dott. Stefano Carbone. Il tavolo di coordinamento è
composto da allenatori e dirigenti di varie società sportive. Gli incontri si svolgono periodicamente per riflettere e creare percorsi formativi per allenatori, accompagnatori, dirigenti e
qualsiasi altra figura educativa che abbia a
cuore il mondo dei giovani. Tale progetto ha
come obiettivo quello di creare una rete comunicativa che permetta alle varie società
sportive di potersi confrontare e crescere insieme. Consapevolezza e intenzionalità d’azione
sono quindi gli ingredienti fondamentali che il
Condor sta ricercando per garantire una coerenza educativa che permetta di contribuire a far crescere i nostri giovani con dei giusti
valori.
Simone Mantovanelli
Condor raduno provinciale
piccoli amici 2010
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LE ULTIME NEWS
Bollettino di
zzano
Bollettino di
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direttamente da…
La miglior festa dell’anno porta questo slogan:
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la FESTA DELLA PACE zonale ad Azzano Decimo!
2011
Una giornata indimenticabile quella di
sabato 19 febbraio! Il nostro oratorio ha
ospitato per la prima volta circa 200 ragazzi
dai 6 ai 14 anni provenienti dai gruppi ACR
delle parrocchie di Chions, Corva, Fiume
Veneto, Prata, Maron, Barco e Tamai. In
questa giornata tutti i ragazzi, insieme ai loro
educatori, si sono impegnati concretamente a
dare più sapore alla vita, scoprendo la gioia di
vivere in pace e di fare del bene.
Questo evento ha messo all’opera per i tre
mesi precedenti alla festa, un gruppo
straordinario di dodici educatori che si è
riunito settimanalmente per organizzare tutto
nei dettagli al fine di offrire ai ragazzi
un’esperienza davvero unica.
In un pomeriggio possiamo dire di aver
compiuto un “viaggio virtuale” tra i paesi del
mondo per conoscere alcune delle migliaia di
religioni esistenti e che spesso incontriamo
anche all’interno della nostra comunità:
l’ebraismo, l’islamismo, l’induismo, il
buddhismo, le religioni tribali e naturalmente
la nostra, quella cristiano-cattolica.
Lo slogan che vedete scritto racchiude il
significato più profondo della festa: ognuno di
noi, di fatto, è diverso sia nel carattere che
22
zzano
Bollettino di
ecimo
nello spirito. Ciascuno di noi infatti, crede a
ciò che gli è stato insegnato fin da piccolo e
segue la confessione religiosa che gli è stata
tramandata (“DIVERSI si nasce”). Molto
spesso però, fatichiamo ad accogliere questa
diversità che ci contraddistingue e finiamo per
fare guerra anche tra fratelli. Bisogna capire
invece, che non dobbiamo discriminare gli
altri, ma aprire la mente ed essere veri
portatori di Pace! (“in PACE si diventa!”).
Ecco che tutti i giochi proposti ai ragazzi,
sono stati pensati e strutturati in maniera
semplice, misurata, divertente e allo stesso
tempo efficace per comprendere l’importanza
della pace. Ogni punto gioco aveva una sua
ambientazione e rispecchiava una particolaree
religione in tutte le sue caratteristiche
peculiari: i bambini hanno visto un Papa
proporre il gioco di ruba-bandiera; hanno
conosciuto un Muezzin e pregato a La
Mecca; hanno visto immagini e imparato
parole che caratterizzano la religione ebraica
e
induista;
hanno
sperimentato
la
meditazione come solo i veri buddhisti sanno
fare; ed infine, hanno partecipato da veri
protagonisti a un meraviglioso rito tribale. Il
tutto si è concluso con un breve momento di
preghiera e con un meritato buffet di dolci e
pa
patatine!
zzano
Bollettino di
ecimo
Sentiti ringraziamenti vanno a tutti coloro che
hanno collaborato: dagli educatori ai genitori,
ai parroci e al Signore per averci regalato una
bellissima giornata di sole. Ringraziamo
anche la cooperativa “Il Granello” di San Vito
al Tagliamento per aver confezionato i
regalini. Infine un grazie davvero speciale a
tutti gli acierrini, ai loro sorrisi e alla loro
gioia di vivere che ancora una volta hanno
riempito il nostro oratorio. Come gruppo
ACR appena rinato ad Azzano, è stata
un’occasione davvero importante di unione e
confronto con le altre realtà parrocchiali. Ci
auguriamo quindi di vivere ancora altre
esperienze simili!
BU
BUONA
PACE A TUTTI !!!
Martina Nespolo
Co
ià accennato,
to tutti noi,
i insieme
insi
Come già
alle
famiglie, ci siamo impegnati a dare un aiuto
solidale e concreto a chi ne aveva bisogno
devolvendo € 300 alla casa famiglia
“La Soglia” di Chions.
23
zzano
Bollettino di
Scoutismo ed essere
Capo Scout oggi: un’avventura
ancora possibile?
S
iamo in piena emergenza educativa.
Me lo sento ripetere da qualche tempo
da tutti i fronti e mi sono chiesto perché Scoutismo.
Leggendo la prolusione all’assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana
del 25-29 maggio 2009 il card. Angelo Bagnasco ha ricordato come numerosi genitori ed
insegnanti, ritenendo praticamente impossibile l’opera di educazione, vi rinunciano in partenza, assumendo atteggiamenti di resa, alle
volte non dichiarati ma effettivamente percepibili. Per molti adulti sembra già un risultato
soddisfacente riuscire a trasmettere le nozioni
di base del galateo o, in ambito scolastico, le
nozioni fondamentali delle singole materie di
studio.
Ma l’educazione è molto di più che istruzione. Educare significa risvegliarsi dal torpore
che oggi ci stordisce per nutrire quell’uomo e
quella donna, capaci di scegliere, in modo
da alimentare un processo di crescita interiore
mai finito.
Ma lo Scoutismo cosa centra con l’educazione?
Tanti amici “ex scout” ricordano con gioia,
ma anche con un pizzico di nostalgia ed un
po’ di sana invidia, quando erano scout.
Amano ricordare quei bei momenti vissuti
in tenda, attorno al fuoco o sotto la pioggia,
in cammino con uno zaino tipo militare e la
tenda sulle spalle, la vecchia e gloriosa “terka” oggi sostituita dalla più sofisticata e
leggerissima “igloo”; oppure a quei
sacco letti enormi e pesanti o a
quelli costruiti artigianalmente con
le coperte e gli scarponi da marcia:
entrambi sostituiti da saccoletti piccolissimi e leggeri e da scarponcini
in gore-tex.
Se è cambiata l’attrezzatura, non
sono cambiati entusiasmo e gioia,
non sono cambiate le attività “tipiche” dello scoutismo: le uscite, i pernottamenti, le riunioni e lo spirito col
quale i ragazzi affrontano l’avventura dello scoutismo.
Nonostante il cambiamento na24
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ecimo
Bollettino di
turale dei tempi e l’evolversi della società,
la proposta educativa dello scoutismo è
rimasta legata e fedele all'intuizione pedagogica del suo fondatore, Lord Baden-Powell of Gilwell, ufficiale inglese che nel 1907
nell’isola di Brownsea, in Inghilterra, che
diede origine al primo campo scout.
Baden-Powell seppe trasformare l’esperienza triste della guerra vissuta da alcuni
ragazzi di Mafeking, impiegati per portare i
messaggi fra le file dell’esercito inglese assediato nella città dai Boeri, in una attività
positiva. Ancora oggi dopo più di cento
anni la proposta educativa dello scoutismo
di B.P. (così da noi scout confidenzialmente
chiamato) è fortemente attuale.
Elemento fondamentale è stato e rimane
il senso di avventura, ovvero l’arte di costruire pian piano la propria personalità per essere “domani” uomini e donne significative,
portatrici di speranza; di essere felici recando felicità agli altri; sicuri di non aver sprecato il tempo della vita e di aver fatto del proprio meglio.
In questa sintesi, volutamente breve, sono
racchiusi i valori in cui si riassume lo scoutismo
che, è bene ricordarlo, è strumento per forgiare il proprio carattere, rafforzare il proprio
corpo con la vita all’aperto, nel condurre una
vita sana e senza vizi, acquisire l’arte di costruire con le proprie mani (costruire con la legna
una cucina da campo), aiutare gli altri e servire la Chiesa di Dio con la propria testimonianza di vita ed il proprio servizio a favore degli
ultimi ed indifesi.
Allora essere capo scout oggi significa avere il coraggio di fare delle scelte importanti,
chiare controcorrente per testimoniarle nella quotidianità per dare un grande segno di
cosa significa libertà evitando di diventare
schiavi di noi stessi spegnendo gli ideali. Ma
significa anche la possibilità di cogliere il senso pieno dell’amore, che è dare, donare ogni
giorno la propria vita per gli altri.
“Siamo qui perché abbiamo ricevuto una
chiamata”. Con questa forte affermazione
sono stato salutato all’arrivo di uno dei tanti
campi di formazione a cui ho partecipato.
Una chiamata che ci ricorda quella di Gesù
fatta ai discepoli, per far prendere coscienza
ecimo
di come si deve essere in un mondo difficile, oscuro e ostile.
È per questo che per noi capi, e per tutti
noi adulti, oggi la sfida sembra più difficile,
ma noi non ci tiriamo indietro: siamo qua
per dare la nostra testimonianza e il nostro
contributo consapevole ad una continuità
educativa con competenza, responsabilità
e coerenza.
25
zzano
Bollettino di
Scuola dell’infanzia
A
zzano
ecimo
prile 2011. È arrivata la primavera alla
scuola dell’infanzia parrocchiale Beata Vergine del Rosario. I 173 bambini che gioiosamente riempiono le aule ogni mattina, si
sono arricchiti, in questi mesi, con attività che
li hanno portati a conoscere il mondo che li
circonda, ad instaurare rapporti di amicizia e
socializzazione con i compagni e le insegnanti e a conoscere il proprio cammino di vita.
Il percorso di religione ha fatto conoscere ai
bambini la creazione del mondo attraverso
la lettura della bibbia e dei canti che vengono intonati durante la preghiera del mattino. I
bambini medi e grandi hanno terminato il laboratorio di inglese e iniziato quello di musica
con la maestra Ester che con tanta dedizione
li guida alla scoperta del ritmo e del suono.
Per festeggiare la bella stagione, nell’orto che
c’è in giardino i bambini con le loro insegnanti pianteranno dei fiori e se ne prenderanno
cura per abbellire i loro spazi di gioco.
Al termine dell’anno scolastico i bambini
affronteranno degli appuntamenti molto piacevoli: dal 04 al 09 maggio ci saranno le gite
alla fattoria didattica “Gelindo dei Magredi”
a Vivaro, il 15 maggio ci sarà la tradizionale
biciclettata con messa alla Madonna del
Bembo e il 27 maggio la festa per diplomare
i bambini grandi che ci salutano per iniziare il
Bollettino di
nuovo percorso scolastico alla primaria. Il
20 maggio i bambini simuleranno l’evacuazione della scuola con la partecipazione
della protezione civile, della croce rossa e
dell’unità cinofila. Questa attività è stata
preparata per tutto l’anno per abituare i
bambini a non aver paura in caso di emergenza e per familiarizzare con le procedure ordinate di evacuazione. L’anno scolastico iniziato all’insegna dei cambiamenti
ha avuto buon esito e un grande grazie va
all’impegno dimostrato dalle insegnanti
(Paola, Patrizia,Giovanna, Sara, Silvia, Roberta, Alessandra, Michela e Giuliana),
dalla segretaria (Amabile), dalla Coordinatrice (Catia), dal cuoco (Giuseppe) e da
tutti i numerosi volontari che danno il loro
prezioso tempo affinchè la scuola sia sempre in ordine e i nostri bambini stiano bene
e in particolare ad Enrico, Paola e Claudia,
gli alpini e le signore che fanno il giro con
il pullman. La scuola dell’infanzia è il primo
scalino di un lungo percorso nella società,
ogni piccolo insegnamento di oggi sarà utile a tutti in futuro.
Coro giovanile
Immacolata
Presentazione cd
erini
al Teatro Masch
4 dicembre
ecimo
C
ari amici e
care amiche,
il Coro Giovanile Immacolata,
che nel 2010 ha
compiuto i 10 anni
della sua attività
coglie l’occasione
di invitarvi a visitare
il sito internet della
Parrocchia di Azzano Decimo (www.parrocchiaazzanodecimo.it) ed entrare nella sezione Attività - Coro
Giovanile Immacolata: troverete uno spazio
dedicato al Coro dove potrete conoscerci
meglio. Qui potrete soprattutto ascoltare alcuni brevi spezzoni dei brani inseriti nel nostro
primo cd, intitolato “Grazie Signore!”
Il cd ha rappresentato, per noi coristi, la realizzazione di un vero sogno lungo 10 anni e se
avrete piacere di acquistarlo è sufficiente una
prenotazione nel sito e noi lo spediremo. Tra le
12 canzoni troverete anche un brano scritto
per intero da noi coristi dal titolo “Grazie Signore”. La realizzazione di questo impegnativo progetto è stata una stupenda esperienza
che ha visto crescere notevolmente le qualità
vocali di noi coristi e cogliamo l’occasione di
ringraziare tutti coloro che hanno contribuito,
in diversi modi, al raggiungimento di questo
importante traguardo.
A tutti voi buon ascolto!!!
Giulia Pascot
6a Rassegna corale “Insieme è più bello”
9 aprile
26
27
zzano
Bollettino di
zzano
ecimo
Bollettino di
Corale Comunale Azzanese
A
nche quest’anno è ricominciata, a
gennaio, l’attività della Corale Comunale Azzanese. Come da tradizione, il
periodo natalizio ci ha visti impegnati nei
“Concerti di Natale” ad Azzano e a Praturlone, appuntamenti cari a noi coristi e
al pubblico che ci segue, e nel concerto
tenuto ad Andreis nella festa dell’Immacolata Concezione.
Il nostro lavoro negli ultimi mesi si è volto alla preparazione del concerto che si è
tenuto il 15 aprile nella chiesa di Praturlone insieme al “Coro Aquafluminis” di Fiume
Veneto, il concerto del 30 aprile al Teatro
28
Mascherini di Azzano con la “Giovane Banda di Tiezzo”, e gli ormai consueti “Concerti
d’Estate” il 14 e il 27 maggio ad Azzano e Praturlone. Un impegno che abbiamo aspettato
con particolare piacere è stata l’uscita del 28
e 29 maggio al Santuario di Pietralba, in Trentino Alto Adige, dove abbiamo animato la celebrazione liturgica della Santa Messa.
Chiunque desiderasse condividere con noi
la bella esperienza del canto corale ci troverà nelle serate del martedì e venerdì, alle ore
21:00, presso la Chiesa di Azzano Decimo. Vi
aspettiamo!
Martina Candido
Gioiscono i compagni
di Emmaus: Nomadelfia
ci ha riconosciuti
L
’Associazione “Compagni di Emmaus”,
fondata da don Galiano Lenardon, ha
vissuto lo scorso 19 settembre un importante e
atteso momento storico: è stata riconosciuta
ufficialmente da parte di Nomadelfia, fondata da don Zeno Santini, “partecipe dello stesso cammino di fraternità per la costruzione di
una nuova civiltà, la civiltà dell’amore”. Nel
documento sottofirmato da entrambe le parti si attesta che “ l’Associazione Compagni di
Emmaus” è una realtà ecclesiale autonoma e
responsabile, nata però anch’essa nell’incontro con don Zeno, da un unico Spirito e che ha
una sua storia e un suo legame primario con la
chiesa locale, che non intende dimenticare o
abbandonare”. Sono quindi elencati i valori e
le finalità che accomunano le due realtà e le
modalità di collegamento “per un cammino
insieme, come ricchezza di carismi in un’unica
fraternità”.
Il Centro di solidarietà “Compagni di Emmaus” è nato il 6 maggio ‘83 per desiderio di
don Galiano, con l’incoraggiamento del Vescovo mons. Abramo Freschi. L’intendimento
della nuova associazione si riconduce all’impegno di “offrire una opportunità in più alle
persone, alle famiglie e ai gruppi per migliorare i rapporti umani e la qualità della vita e
per un impegno comune volto a prevenire e a
superare i disagi sociali”.
L’assemblea ordinaria di fine marzo 2011 è
stata percorsa da un clima di entusiasmo e di
gratitudine insieme: in quell’occasione il 2010 è stato considerato un
anno particolare di grazia sia per
il riconoscimento da parte di Nomadelfia che per la conclusione
dei lavori che hanno reso la casa
funzionale e accogliente. Nella gioia delle opere compiute, sono stati
evidenziati i filoni che impronteranno
la vita dell’associazione nel prossimo
futuro: la preghiera, l’informazione
reciproca e la condivisione di alcuni momenti di formazione spirituale.
In seguito al rinnovo del Comitato
esecutivo, sono entrati alcuni nuovi
membri, mentre altri sono stati con-
ecimo
fermati. Con don Galiano, presidente, e
Luciana Salvador, vicepresidente, collaborano Sante Goz, Mafalda Candido, Maria
Rosa Mascarin.
In questo 2011 da vivere alla luce del
legame di fraternità con Nomadelfia, i
compagni di Emmaus hanno celebrato, il
primo maggio, la terza festa della Divina
Misericordia e la festa di primavera, in coincidenza con la beatificazione di Giovanni
Paolo II. Il 6 maggio gli amici hanno ricordato il 28° di fondazione del Cedis, mentre
il 12 successivo sono stati ospiti della Casa i
sacerdoti della forania. Il mese di maggio si
è concluso, il 29, con la giornata “Per non
dimenticare”: una celebrazione del 30° degli inizi con la liturgia eucaristica delle 18 e
un momento conviviale per tutti. Le date
maggiormente attese, il 18 e il 19 giugno, si
svolgeranno all’insegna del sempre atteso
incontro con la popolazione di Nomadelfia.
Flavia Sacilotto
29
zzano
Bollettino di
Commissione famiglia del
consiglio parrocchiale
S
i sono svolti da febbraio ad aprile i tre
incontri organizzati dalla commissione
famigli sui temi: la famiglia oggi, una casa
accogliente per noi e per il nostro signore,
i conflitti all’interno della coppia. La commissione prima di organizzare tali incontri
aveva richiesto alle famiglie della nostra
parrocchia di indicare le tematiche che sarebbe stato utile trattare. E’ emersa l’esigenza di analizzare la situazione delle famiglie
nel nostro contesto storico e le problematiche esistenti. Abbiamo quindi sviluppato il
seguente progetto chiedendo: a Don Luciano Padovese di darci una definizione di
famiglia oggi; a Luisella e Mario Lunardelli,
coppia della Commissione Diocesana per
la famiglia, di darci il punto di vista del laico sull’importanza di costruire la famiglia in
una casa accogliente per noi e per il nostro
Signore; infine alla psicologa dott.ssa Laura
Del Maschio abbiamo chiesto di darci dei
suggerimenti per superare quei conflitti che
si possono creare all’interno della famiglia.
Don Padovese ci ha fatto una carrellata di
tutte le difficoltà che per costruire la famiglia
i componenti devono affrontare, arrivando
alla conclusione che ci sono meno famiglie
perché le aspettative sono troppo elevate.
Si fa famiglia quando la casa è
30
zzano
ecimo
Bollettino di
pronta, il lavoro è sicuro e l’età ci da quella
maturità per la quale ci sentiamo pronti ad affrontare anche le problematiche relative alla
crescita dei figli. Il risultato sembra essere che
ci siano sempre meno famiglie e sempre più
convivenze come prova della futura famiglia.
Paura delle responsabilità a lungo termine?
Don Padovese ci ha consigliato di costruire la
nostra famiglia giorno per giorno, confidando
sì sulle nostre forze, ma anche sull’appoggio
incondizionato di nostro Signore. Luisella e
Marco ci hanno accompagnato nel percorso
ideale all’interno della casa più accogliente
che ci possa essere. Dove figli e genitori passano il loro tempo insieme, raccontandosi le
cose di ogni giorno discutendo e condividendo le scelte, accogliendo gli amici e condividendo tutto questo con i progenitori. Nessuno
è dimenticato. Nel sentirli parlare si poteva veramente immaginare quella tavola imbandita
dove la mamma aveva preparato con amore
il cibo per i suoi cari e dove prima del pranzo
la preghiera era un momento di accoglienza
del prossimo, di disponibilità e collaborazione,
per una crescita continua nell’amore a disposizione di tutti. Sembrava la definizione di una
bella famiglia italiana di altri tempi e invece
riflettendo ci si rendeva conto che poteva essere la famiglia di ieri, di oggi e di domani. Non
è importante il colore della pelle, non è importante il cibo che si condivide e nemmeno il
luogo, è importante invece stare insieme con
amore. Come
dar modo all’amore che
c’è in noi di crescere e
moltiplicarsi all’interno
Relazione dei
della famiglia, lo abbiaelli
coniugi Lunard
mo analizzato con la
Dott.ssa Del Maschio, in
occasione dell’ultimo
incontro. Era presente
un gruppo di coppie
con età diverse, la psicologa ha quindi gestito la situazione dando
modo ai partecipanti
di intervenire con domande e opinioni,
ben presto si è creata
la possibilità di dialogare e scambiare
punti di vista.
La dottoressa ci ha
abilmente condotto
attraverso il percorso
ecimo
creare la propria
personalità.
4. I figli escono di
casa, si deve ricreare il rapporto tra i
coniugi.
5. Viene a mancare uno dei due, si
deve continuare da
soli,
perseguendo
comunque l’obiettivo che come coppia ci si era dati
In questo percorso la coppia cambia
continuamente e i
componenti dovrebbero sentire e seguiRelazione della
re, se non guidare il
dott.ssa Del Mas
chio
cambiamento.
Un
percorso difficile, ma
che tutte le coppie si trovano a seguire:
che con l’amore e la
1. la fase della costituzione della coppia,
stima di uno verso l’altro non può che esperiodo in cui si definiscono le regole che gesere un percorso meraviglioso e di esempio
stiranno il nuovo legame.
per i figli. Abbiamo iniziato a trattare questi
2. La nascita del primo figlio dove la coppia
argomenti sui quali sicuramente c’è ancodeve creare lo spazio all’inserimento di una
ra molto da dire, i questionari che abbiamo
nuova persona:
raccolto durante gli incontri ci stimolano a
lo si pensa , lo si immagina, lo si attende,
continuare il percorso, pertanto siamo a
lo si accoglie, in questa fase le regole che la
disposizione per suggerimenti, critiche, ma
coppia si era date cambiano.
anche per tutti coloro che volessero darci
3. I figli crescono e nella fase adolescenziaun prezioso supporto.
le cambia il rapporto con i genitori, in quanto
investono le loro risorse all’esterno della famiPer la Commissione Famiglia,
glia, nel rapporto con altre persone e vogliono
Anna Cancian
S. Messa con don Luciano Padovese
31
zzano
Bollettino di
Pastorale familiare anno
2010/2011
I
l Gruppo Coppie Sposi della Parrocchia
di Azzano Decimo per quest’anno ha
deciso di partecipare al ciclo di incontri tenuti da febbraio ad aprile 2011, organizzati
dalla Commissione Famiglia del Consiglio
Pastorale, aperti alla partecipazione di tutta la comunità, modificando quello che è
stato da sempre il filo conduttore del gruppo, legato alla organizzazione di incontri in
canonica con un numero ristretto di coppie.
Abbiamo creduto importante partecipare
ad una iniziativa di questo tipo per avere la
possibilità di conoscere altre coppie e per
approfondire i temi legati alla famiglia e le
sue problematiche, con l’aiuto di persone
esperte e qualificate. Gli incontri sono stati
tre ed hanno visto la partecipazione di relatori diversi, un sacerdote - Don Padovese - , una coppia della Pastorale Familiare
Diocesana ed una psicologa del Consultorio Fondaco di Portogruaro. L’esperienza è
stata senza dubbio positiva e confidiamo in
futuro di poter ancora avere l’opportunità
di ripeterla. L’ultima domenica di dicembre 2010 siamo stati attivamente presenti
alla celebrazione della S. Messa per la festa
della Sacra Famiglia. A gennaio 2011 due
coppie del gruppo hanno partecipato al
primo incontro del corso per fidanzati presso l’oratorio parrocchiale;
è stato bello confrontarsi
con delle giovani coppie in
prossimità del matrimonio
e portare la nostra testimonianza. Il 6 Febbraio 2011 ci
siamo impegnati nella preparazione della liturgia eucaristica per la giornata della vita. Domenica 20 marzo
2011 abbiamo rinnovato un
incontro ormai consolidato
con gli anziani ricoverati in
Casa di Riposo ad Azzano
Decimo, con canti tradizionali che potessero donare
loro un momento di allegria e
qualche dolcetto da condividere insieme. Il 22 maggio siamo andati in pellegrinaggio al
santuario di Barbana insieme
32
zzano
ecimo
Bollettino di
al nostro parroco Don Dino. Con le altre coppie che celebrano quest’anno l’anniversario
(10° - 25° - 40°- 60°) l’appuntamento è per il
prossimo ottobre. Accogliamo queste occasioni di incontro, ed invitiamo altre coppie a
condividere con noi questo importante cammino formativo, consci che potranno essere di
grande aiuto a noi e alle nostre famiglie, sempre alla ricerca di quell’equilibrio interiore che
ci consente di vivere e camminare mano nella
mano con il Signore, che ci dona la capacità
di amare e di essere coppia nel senso cristiano
del termine, e ci insegna che solo attraverso la
condivisione si costruisce giorno dopo giorno
un amore più saldo e duraturo.
Gruppo Coppie Sposi
sa di riposo
ecimo
Il presepe nella nostra
chiesa parrocchiale
I
l presepe della nostra chiesa parrocchiale con il Natale 2010 è arrivato alla
sua ventesima edizione. È stato iniziato infatti nel natale 1990 per desiderio dell’allora arciprete Mons. Domenico Cadore, si è
poi sviluppato negli anni a seguire grazie ai
consigli e allo stimolo di molti che ne attendevano la realizzazione ogni Natale. All’inizio costruito da poche persone in maniera
povera senza porre particolare attenzione
alle proporzioni; in seguito si è formato un
gruppo denominato “Amici del presepe”
che ha cercato e cerca sempre di migliorare studiando le proporzioni, utilizzando
tecniche di costruzione adeguate, cercando di dare quel senso di armonia che
susciti emozione nell’occhio del visitatore.
Molto utili alla nostra crescita sono state le
diverse visite ai presepi del triveneto e hai
consigli degli stessi presepisti. Il gruppo coordinato dal sottoscritto, con Andrea, Mario, Stefano, Angelo, Enrico, Loris, Lalo che
sono le colonne portanti, assieme ad altri
dell’equipe, anche quest’anno si è ritrovato puntualmente mesi prima al lavoro per
definire il tema da svolgere per il Natale.
Quest’anno il presepe portava il titolo: “Il
Verbo si fece carne, e venne ad abitare in
mezzo a noi”, Dio attraverso la figura del figlio Gesù si fa uomo per essere vicino a noi.
Seguendo questo tema abbiamo voluto
rappresentare la nascita di Gesù nella vecchia Azzano degli anni ’50, dove le scene
bibliche si fondono con le scene della vita
contadina del tempo. In particolare si potevano osservare l’arrivo di Maria e Giuseppe in paese a cercare un riparo, la nascita
di Gesù nella stalla e sulla sinistra uno scorcio
di Azzano. Nel contempo la figura dell’arciprete durante la benedizione alle famiglie, un
nonno che si prestava alla mungitura e una
nonna che dà da mangiare alle galline. Tanti
particolari da notare, dalle statue alle case,
ai cortili, al campanile. Il presepio ha colpito
migliaia di persone che l’hanno visitato, per
la sua armonia, la realtà del paese e la vita
contadina di un tempo, lo si può capire dai
commenti lasciati durante l’esposizione. Tante
le frasi e testimonianze, ne pubblichiamo una:
“Il passato è una storia vera, questa è la più
vera e bella di tutte. Un sincero complimento
a chi l’ha realizzato, non solo per la minuziosa
e lodevole ricerca tecnica ma anche per la
sensibilità nel ricreare un clima di serenità e di
preghiera che diventa profonda commozione. Tutti dovremmo essere grati di quest’opera
monumentale,un presepe che fa risvegliare la
nostra tiepida fede”.
Da queste righe un grazie a tutti per la disponibilità e la generosità.
Il nostro presepe che è la radice dal quale
sono nati altri presepi nel territorio, ogni anno
accogliendo tante persone, dà modo di vedere sempre nella nostra chiesa parrocchiale
la viva presenza continua di visitatori soprattutto nel periodo post
natalizio.
Dalla cassetta del
presepe sono stati raccolti 2260,00 € devoluti
per il sostegno dell’asilo
parrocchiale.
Mario e
Andrea Del Bel Belluz
i ospiti della ca
gl
Pomeriggio con
33
zzano
Bollettino di
zzano
ecimo
Bollettino di
ecimo
Pellegrinaggio in Terra Santa
S
i è svolto dal 31 marzo al 7 aprile il pellegrinaggio in Terra Santa, organizzato
dalla parrocchia di Azzano Decimo in collaborazione alla Pastorale del Turismo. Prima della partenza i pellegrini si sono trovati
per un incontro di preparazione tenuto da
Don Maurizio Girolami nel nostro oratorio. In
seguito il pellegrinaggio nella Terra di Gesù
è stato guidato per la parte storica da una
preparatissima guida cristiana di Betlemme, mentre per la parte religiosa in maniera
altrettanto competente da Don Gianfranco Furlan, che oltre alle varie celebrazioni
del percorso ha svolto pure un’importante
e partecipata catechesi, che ha suscitato
in tutti il desiderio di coltivare ed approfondire la conoscenza dei testi biblici. Il percorso che ha toccato tutti i punti salienti della
vita di Gesù ha trasmesso ai pellegrini un
particolare entusiasmo vivendo giorno per
giorno con grandi capacità di ascolto questo evento.
Mario Del Bel Belluz
Diario di bordo di un pellegrino
U
n viaggio che ti apre le porte del cuore. Siamo partiti il 31 marzo, erano le cinque del mattino ma essendo il primo giorno di ora legale era ancora buio. Prima tappa Pordenone per raccogliere il resto dei partecipanti al viaggio. Aveva così
inizio il nostro pellegrinaggio in Terra Santa. La nostra guida spirituale il caro Don Gianfranco da subito ci ha accompagnati lungo questa strada, le preghiere e i momenti
di riflessione sono stati quella parte che hanno fatto della nostra vacanza un momento di testimonianza della nostra fede. L’augurio che ci è stato fatto alla partenza era
di ritornare diversi, ma per farlo il suo aiuto è stato determinante. Per questo motivo
al fine di farvi vivere anche se in piccola parte le nostre sensazioni vi presenterò il mio
Diario di Viaggio. “Eravamo in volo per Tel - Aviv, saremmo andati dove Maria aveva
ricevuto l’annuncio, avremmo visitato la grotta dove Gesù era nato, avremmo camminato dove Gesù’ aveva camminato e avremmo pregato dove Gesù era morto
e poi risorto. Questi pensieri continuavano a mantenere viva la mia mente, e chissà
quanti di noi in quei momenti stavano chiedendosi quali sensazioni avremo provato
nel fare ciò. Le aspettative per ognuno di noi erano sicuramente molto elevate. Ma
quando siamo arrivati ci siamo subito resi conto che eravamo un piccolo gruppo di
cattolici che si sarebbe subito confrontato con delle confessioni diverse e noi eravamo i rappresentanti di quella fede che in Terra Santa è fra le minori. Non sarebbe
stato come quando vai a visitare i luoghi di fede in Italia, quando vai a Roma e in
34
piazza San Pietro e senti le parole del
Santo Padre. In quei luoghi sei in mezzo a una folla di cristiani e la preghiera
e la meditazione è facile. In terra Santa
devi fermamente volerlo, troppe sono le
distrazioni, mille sono i modi di credere
e di pregare. Il nostro viaggio sarebbe
stato un percorso più difficile di quanto
mi aspettassi, il nostro percorso di fede
sarebbe stato sofferto.
31 marzo: Arrivo a Nazareth. L’albergo
è pieno di pellegrini. La guida ci comunica che verso le ore venti nella chiesa sorta sopra la casa in cui La Vergine Maria
aveva ricevuto l’annuncio ci sarebbe
stata l’adorazione del Santissimo. Dopo cena alcuni di noi hanno così deciso di andare. Le vie del centro storico di Nazareth che abbiamo percorso ricordano qualsiasi
paese che si trovi in terre arabe, vicoli stretti case non molto alte e odore di spezie.
Tutti i negozi erano chiusi e la gente per strada era poca. Quando siamo arrivati alla
chiesa, la prima scoperta, per chi come me non era molto informata: Le chiese in
Terra Santa, nei luoghi di culto cristiano sono quasi tutte di epoca recente, le varie
dominazioni hanno distrutto tutto quello che i primi cristiani avevano costruito. Ma
a Nazareth sotto la chiesa c’è la grotta dove Maria e vissuta, dove ha accettato a
braccia aperte il dono che le è stato concesso. Lì ,vicino alla grotta ci siamo raccolti
in preghiera e la preghiera e stata fatta in molte lingue diverse. Eravamo Italiani,
Portoghesi, Inglesi, Francesi e Arabi. Ebbene la quasi totalità di cristiani in Terra Santa
sono di etnia araba.
1 Aprile. Abbiamo visitato con la nostra bravissima guida di nome Aikam la chiesa
e l’abitazione di San Giuseppe. La nostra prima S. Messa in Terra Santa si è svolta
presso la grotta della casa in cui Maria aveva ricevuto l’annuncio. Eravamo presso
la grotta, stavamo celebrando la messa e i pellegrini che nel frattempo visitavano la
chiesa lo facevano in modo così discreto e rispettoso che sono stata particolarmente colpita. Dopo la messa il pranzo a Nazareth, all’uscita del ristorante un gruppo di
bambini stava rientrando a casa dopo la giornata di scuola, incontrandoci molti di
loro ci hanno salutato. Sembra che qui le persone che si incontrano per strada ancora sentano il desiderio di salutarsi anche se non si conoscono, come sarebbe bello
recuperare questa abitudine. Nel pomeriggio tutti in pullman per la visita al monte
Tabor. Tradizionalmente il Tabor (oppure in alternativa il monte Hermon) viene identificato come l'"alto monte" sul quale, secondo i Vangeli, avvenne la trasfigurazione di
Gesù. In epoca crociata, la cima del monte venne spianata per costruirvi un monastero benedettino fortificato. La vista da lì sarebbe stata splendida ma c’era molta
umidità e foschia. Era venerdì giornata di riposo per i mussulmani. Nel parcheggio al
di fuori della recinzione c’è una zona alberata, li alcune famiglie stavano cucinando
alla brace il loro pranzo. In quel luogo noi eravamo stati portati dalla nostra fede, ma
quel monte per altri era anche luogo di incontro e risposo settimanale con i propri
cari. Ultima tappa della giornata Cana di Galilea. Qui abbiamo rinnovato le nostre
promesse di matrimonio, erano tante le coppie che sicuramente hanno ripensato al
giorno di molti anni prima quando spinti dall’amore hanno scelto la vita in comune e
quanto è stato bello dopo anni riconfermare quella scelta.
2 Aprile. Si parte per Cafarnao. Gesù la scelse come sua parrocchia. Per ben due
volte nei Vangeli leggiamo che Gesù sfamò il suo popolo moltiplicando il pane ed
35
zzano
Bollettino di
i pesci. Ma noi tutti sappiamo che quei pani e quei pesci sono per noi oggi la sua
parola che se accolta alimenta la nostra fede e ci invita a seguirlo. Fra quelle pietre:
immaginare Gesù che chiamava i suoi primi discepoli e veniva scacciato dalla sinagoga perché ricordava a tutti che è venuto fra noi non per quelli che sono già bravi
e buoni, ma per redimere coloro che ancora non lo sono; e chiedersi se anche noi
nel nostro piccolo paese siamo pronti ad accogliere non solo coloro che seguono la
retta via, ma siamo in grado di accompagnare nuovamente sulla buona strada chi si
è perso; e stato tutt’uno. La risposta l’abbiamo avuta quando risaliti sul nostro pullman
abbiamo raggiunto il monte delle Beatitudini. Dal monte si vedeva il lago che chiamano mare di Tiberiade e in quel mare siamo andati poco dopo con la barca che
ricordava un peschereccio. Quando in mezzo a questo mare ci siamo fermati, tanti i
dubbi sulla nostra fede che ci avranno sicuramente assalito. Quante volte il vangelo
ci parla della poca fede e dei dubbi che turbavano gli apostoli e quante volte hanno chiesto l’aiuto di Gesù. Anche noi abbiamo pregato e cantato insieme, sentire
quelle voci nel silenzio del lago è stato uno dei momenti più belli del nostro percorso e
resterà vivo in noi per molto tempo. Nella giornata di sabato chi professa la religione
ebraica non deve fare alcuna attività, compreso la guida dell’automobile. Ebbene
Tiberiade era assolutamente vuota, non c’erano persone a passeggio, i bar erano
chiusi, il traffico inesistente. Un’ora dopo il tramonto, la città ha ripreso vita. Quanta
differenza fra il loro giorno di riposo e la nostra domenica, dove le chiese si riempiono,
le piazze si rianimano e le famiglie si riuniscono intorno ad una tavola imbandita.
3 Aprile. Abbiamo visitato la grotta dove si ritiene possa essere vissuto il profeta Elia
e la casa di Santa Elisabetta.
4 Aprile. Si arriva a Gerusalemme da una strada che è chiamata, strada del coraggio.Questa strada fu percorsa nel 1947 dai soldati israeliani per prendere la città,
in questa strada che si trova in una gola molti morirono, ma oggi Gerusalemme è
abitata per lo più da Ebrei. Abbiamo iniziato la nostra visita andando alla casa di Lazzaro a Betania. Ai tempi di Gesù questo era un luogo dove la gente povera e malata
veniva relegata, ed egli andò fra i poveri e gli umili a vivere. Ma ancor oggi Betania
e un posto dove, non c’è ordine, non c’è legge e sembra esserci anche molta povertà.Chi si ricorda di questa gente? Perché i governi li hanno dimenticati? Non è zona
Israeliana, ma nemmeno Palestinese. Il popolo che vive queste terre sembra essere
spaccato in due per nascita, ebrei e arabi, ed in altri centinaia di pezzi a causa delle
religioni che in questi posti convivono. Nel pomeriggio quando ci siamo addentrati
nel deserto di Giuda per visitare Gerico ne abbiamo avuta la conferma. Gerico è una
città palestinese in mezzo a territorio Israeliano, pertanto gli abitanti per uscire dalla
città devono avere il permesso israeliano e passare la linee di confine. Anche questa
città e poverissima. La nostra visita ai territori palestinesi si completerà domani.
5 Aprile. Betlemme e chiusa da un
muro alto 9 metri. In questa cittadina
in una grotta è nato Gesù, ma la visita
deve essere fatta nei tempi e nei modi
dettati dai preti ortodossi che hanno
le chiavi della chiesa nata sopra a tale
grotta. Di fianco c’è una chiesa cattolica
e la notte di Natale chi vuole andare alla
grotta della Natività può farlo attraverso
un tunnel sotterrano che collega questa
chiesa alla grotta. La chiesa ortodossa
36
zzano
ecimo
Bollettino di
ecimo
non festeggia il Natale nello stesso giorno ed è quindi chiusa.
6 Aprile. Il giorno più bello. Le precedenti giornate il tempo non ci aveva assistito pioveva, invece questa mattina c’era un sole caldo. Abbiamo iniziato la nostra
giornata con la visita all’orto degli ulivi e alla chiesa nella quale è racchiusa la pietra
dove si dice Gesù abbia pregato e pianto nella notte in cui i suoi discepoli più volte
si sono addormentati poco lontano da lui. La chiesa non ha finestre, ma dei gran
lastroni che riflettono nel suo interno una luce violacea. Raccogliersi lì in preghiera e
inginocchiarsi davanti a quella pietra ha segnato l’inizio della giornata più bella e sofferta che mai avessi potuto immaginare. Siamo scesi lungo la montagna per recarci
alla città vecchia e per vicoli, stretti pieni di turisti e mercanti siamo arrivati al Santo
Sepolcro. Una grande chiesa che nel suo interno raccoglie tutte le tappe del calvario
di Gesù. In un luogo così ci si aspetta un silenzio ed un raccoglimento in preghiera unico al mondo. Ebbene non è così. La chiesa e custodita da varie confessioni cristiane.
Ognuna ha un pezzetto di chiesa e li vi celebra le sue funzioni. Ci sono poi dei tempi
dedicati nei quali possono svolgere le processioni all’interno della chiesa e nelle varie cappelle. Sempre alla stessa ora e sempre per la stessa durata. Pertanto vi è un
continuo andirivieni di pellegrini. Se ci si isola da tutto quello che ci sta intorno e ci si
dedica alla meditazione, la sensazione che ne scaturisce è talmente forte che ci si
commuove. Con la mia Bibbia in mano ho riletto gli ultimi brani del vangelo di Marco
e il mio pianto di dolore si è tramutato in gioia quando finalmente sono entrata nella
grotta in cui era stato deposto da morto, ma dove poi nessuno lo ha più ritrovato: era
risorto per tutti noi. Questo viaggio è vero mi ha cambiato, la parte difficile comincia
ora: sarò così forte da continuare questo cambiamento? Troverò le risposte alle domande che tutti noi ci facciamo: qual è Signore il mio compito?
Anna Cancian
La parola parli al cuore di chi la sta ascoltando
P
er una ventina di lettori della Parrocchia, le serate di approfondimento sulle
tecniche di una corretta e appropriata lettura dei testi liturgici, con adeguata
esercitazione, hanno costituito momenti di speciale contatto con la Parola di Dio. Gli
incontri sono stati guidati dall'insegnante di dizione teatrale Elena Vesnaver che ha
accompagnato i partecipanti a confrontarsi con varie tipologie di testi della Sacra
Scrittura. Appassionata della bellezza coinvolgente di ogni parola umana, la docente
ha guidato il gruppo a cogliere la bellezza smagliante della Parola che non passerà
mai, per proporla con una adeguata intensità vocale che parli al cuore di chi sta
ascoltando. Gli incontri sono stati percorsi dall'invito ai lettori a gustare essi stessi, per
primi, la Parola con le sue avvincenti immagini e a leggerla senza fretta, senza correre
il rischio di sprecare la profondità del suo messaggio: di cui è necessario essere emotivamente partecipi per comunicarlo efficacemente agli altri. Accentuare dunque
le parole più pregnanti, leggerle con tutta la partecipazione possibile, come per accompagnarle con un gesto d'amore. Non sono che flash di una passione che Elena
ha comunicato al gruppo coinvolgendolo in un'esperienza che lascerà un'impronta
profonda.
Flavia Sacilotto
37
zzano
Bollettino di
zzano
ecimo
Bollettino di
A fine marzo
Suor Saveria Pavan è rientrata
nella missione boliviana
S
uor Saveria Pavan è ritornata
in Bolivia lo scorso
28 marzo, dopo la
lunga permanenza
forzata in Italia presso la Casa Madre in
seguito alle pesanti
vicende di salute
che hanno messo in
pericolo la sua vita.
Prima di ritornare
in terra di missione ha desiderato
esprimere un pensiero grato
a quanti, nel difficile periodo della malattia,
l’hanno sostenuta con la preghiera e con la
vicinanza, soprattutto per ringraziare con loro
il Signore.
Ora, grata per questo dono, sento una
gioia immensa: ritornare a dare il mio servizio, nei limiti del possibile come segno di
gratitudine al Dio della vita.
L’amore non ha confini e il mio amore
per tutti voi che mi avete seguita con affetto e trepidazione, che mi avete sostenuta
con la preghiera in questo tempo difficile,
continuerà ad essere presente nel mio cuore per sempre, perché “Tutto è possibile per
chi crede”e io nella mia piccolezza ho creduto insieme a voi e credo che il Signore
ascolta sempre le nostre preghiere quando
scaturiscono da un cuore semplice e fiducioso in Lui.
Un particolare grazie lo voglio esprimere
all’intercessione della Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza alla quale sono molto
devota e sono certa che lei ha interceduto
presso il Signore a mio favore. Quest’anno è
anche l’anno giubilare, si festeggiano i 500
anni della apparizione a Giovanni Cigana.
Desidero concludere questa mia lettera
con una preghiera di Madre Teresa di Calcutta.
Carissimi sorelle, parenti e amici
Vi annuncio con gioia il mio rientro in Bolivia: la partenza è fissata al 28 marzo. So che
qualcuno non approva questa scelta, presa
dopo un attento discernimento sulla mia salute e sentito il parere dei medici. L’andare
proviene da una forza interiore che mi spinge
oltre, a cui io voglio rispondere con lo stesso
entusiasmo di sempre.
Riflettendo sulla Parola di Dio, sul Vangelo
di Marco (9, 14-29) mi sono incontrata con
la preghiera di un papà che supplica Gesù
per la guarigione del figlio, dicendogli: “Se tu
puoi!”
E Gesù gli risponde che tutto è possibile per
chi crede. E noi tutti abbiamo fatto la stessa
cosa, chiedendo la salute per me. Nel momento difficile della mia vita, in un unico coro,
con fede profonda, tutti voi uniti e io con voi
abbiamo pregato convinti che “Tutto è possibile per chi crede”e il Signore ha ascoltato la
nostra preghiera concedendomi la grazia di
stare meglio.
Ed io ho esperimentato la forza, la potenza, la profondità e l’efficacia della preghiera
recitata insieme nella chiesa per chiedere al
Signore un dono, una grazia, una guarigione.
38
Signore, dammi la capacità
di andare fino in fondo.
Quando sento che posso essere utile.
Quando c’è bisogno della mia parola.
Quando c’è bisogno del mio silenzio.
Quando posso regalare gioia.
Quando c’è da condividere una pena.
Quando c’è da sollevare l’umore.
Quando so che è un bene.
Anche se sono l’unica che si impegna.
Anche se ho paura.
Anche se è difficile.
Anche se non capisco tutto.
Grazie per tutto, con un abbraccio
ecimo
L’esperienza in missione di Graziano Corazza per cinque volte
in Guinea Bissau in villaggi di estrema povertà
A
nche per il suo quinto “volo” di solidarietà in terra d’Africa, nella missione francescana di Chidè della Guinea Bissau, Graziano
Corazza aveva spedito per tempo, via mare, un
container con tutto l’occorrente per il suo lavoro
di artigiano piastrellista: attrezzi e materiale per
realizzare i pavimenti della nuova scuola di Chidè e i materiali per l’impianto elettrico. Quest’ultimo affidato alla competenza di un altro artigiano pensionato azzanese, Pieremilio Mattiuz,
che si è associato a Graziano per la sua prima
avventura africana. Il capiente container che
aveva preceduto i due volontari portava nelle
poverissima missione africana, collegata con
il Gruppo Missionario Francescano di Cordenons,
anche altro materiale, raccolto, come il precedente, attingendo alla generosità della
nostra gente: penne e block notes per i ragazzi della scuola, divise e palloni per le squadre di
calcio dei ragazzi, generi alimentari per la permanenza in missione dei due artigiani e non solo.
Un movimento di cuori prima ancora che le mani potessero mettersi al lavoro per completare
la scuola che ospiterà i bambini della materna e delle elementari. La documentazione fotografica di alcuni momenti dell’intenso mese di esperienza a Chidè non riporta che qualche flash
della povertà estrema in cui versa la popolazione di quel villaggio: terreno arido e sabbioso,
mancanza di acqua per poter irrigare la terra; quella “quasi” potabile è attinta in qualche
pozzo molto lontano e trasportata dalle donne, alle quali è peraltro affidata anche la gestione
della famiglia. La mancanza di risorse e di, sia pur minime, possibilità di lavoro costringe quei
poverissimi abitanti, privi di tutto, a un’estenuante lotta per la sopravvivenza. Eppure da quella
gente, provata dall’avarizia della terra e dall’indifferenza dei Paesi ricchi, si riceve il dono inestimabile della serenità e del sorriso: una grande lezione di vita per noi, sazi di tutto eppure insoddisfatti e depressi. Sono considerazioni di Graziano, che ha potuto vivere l’esperienza africana
anche a Nhoma, collaborando pure in questo villaggio alla costruzione di una scuola, a Chasseu, contribuendo alla realizzazione di un centro sanitario, e a Kelele, dove ha portato i colori,
anche questi ricevuti in dono, per dipingere la
chiesa, sostenuta da una robusta struttura, offerta a quella comunità dalla pordenonese Cimolai. “Si ritorna trasformati da esperienze tanto
coinvolgenti e profonde. Dopo la prima non volevo ritornare, tanto mi sembrava inaccettabile
tutta l’ingiustizia che avevo visto. Poi il richiamo
di quella povertà estrema ha avuto il sopravvento”- conclude Graziano dopo aver descritto
con tanta efficacia e partecipazione le condizioni sconvolgenti di quegli ultimi della terra.
Flavia Sacilotto
Suor Saveria
39
zzano
Bollettino di
Prestigiosa Onorificienza
I
“ l nostro Presidente, Flavio Angelo Luigi
Andreatta, nato ad Azzano Decimo, di
padre Trevigiano e madre Friulana ha ricevuto il riconoscimento piu’ alto dal Governo Canadese. In febbraio, il dottor Andreatta, e stato presentato con la medaglia di
servizio esemplare per venti anni e servizio
esemplare per trenta anni, dal Governatore
Generale del Canada (rappresentante di
Sua Maestà, Regina Elisabetta II). In inglese il titolo delle medaglie è; “Peace Officer
Exemplary Service Medal”, cioé, “medaglia
di servizio esemplare per agente delle forze
dell’ordine”. Il Presidente Andreatta è fiero
di essere Italiano e da quaranta anni e molto attivo nella comunità Italiana. Nel 2007
e andato in pensione dopo trent’ anni di
servizio del Governo Federale Canadese e
ha ricevuto più riconoscimenti e onorificenze di qualsiasi altro canadese nato in Italia. Il dottor Andreatta era agente superiore
della cittadinanza e immigrazione canadese e delegato del ministro. La sua carriera
e stata la più lunga di un canadese nato
in Italia”. Anche gli azzanesi gioiscono e si
complimentano.
Il maestro Gino Sartor
I
l 17 febbraio 2011 ha cessato di
battere il cuore del maestro Gino.
Un cuore grande, amante del bello,
dell’amicizia, della lealtà, del servizio,
della bella musica. Diplomatosi ancora
giovane, la musica era il suo pane quotidiano e la sua passione. Quanti gruppi
musicali ha saputo organizzare! A quanti ragazzi e giovani ha trasmesso il gusto
delle note! Per oltre cinquant’anni organista della parrocchia di Tiezzo. Ben presente pure ad Azzano nelle varie feste e
nei numerosi funerali con i bravi e fedeli
coristi “San Pietro”. Quanto il maestro
Sartor fosse conosciuto, apprezzato e
ben voluto, lo ha dimostrato la numerosissima partecipazione al suo funerale, domenica 20 febbraio. Ottantatre
anni spesi per formare alla musica e nel
generoso servizio, preoccupato solo di
dare, esclusa ogni pretesa di ricevere.
40
zzano
ecimo
Bollettino di
La scomparsa di
Sonia Favretto Lovisa
S
onia Favretto Lovisa è mancata lo
scorso 19 febbraio. La sua vita è stata segnata nell’ultimo decennio da una
pesante malattia che le ha stroncato progressivamente tutte le energie. Ma non ha
piegato la sua volontà di affrontarla con
coraggio e di aggrapparsi continuamente
alla speranza di poterla contrastare.
Una speranza sorretta da una fede viva,
coltivata nella riservatezza e nella custodia
dei sentimenti più profondi del mondo interiore: particolamente alla Madre di Dio
Sonia si rivolgeva con una intensa devozione espressa anche con ripetuti ritorni a
Lourdes.
Così anche negli ultimi giorni della sua
dura sofferenza stringeva tra le mani la corona del rosario per un totale affidamento
nel percorso estremo. Certamente chiedeva alla Madre una specialissima vicinanza
nell’ora del difficile commiato dalle figlie
Elena e Raffaella, alle quali si era totalmente dedicata, e dal marito Salvino, con
il quale aveva condiviso la vita coniugale
dal 1969; il loro matrimonio era stato celebrato presso il santuario delle Grazie di Udine, città di provenienza della sposa.
Sonia si era laureata a Milano in lingue
e letteratura straniere ed aveva sempre seguito con passione gli aspetti culturali del
mondo inglese.
La prof. Sonia Favretto era molto nota
nella comunità azzanese per il suo lungo
servizio di apprezzata insegnante di inglese nella locale scuola media (della quale
per molti anni il marito è stato preside): un
compito nel quale aveva profuso capacità
e competenza.
Con un grande abbraccio di intensa partecipazione, congiunti, amici e conoscenti
si sono stretti a Salvino, Elena e Raffaella nel
momento dell’ultimo saluto alla loro cara.
6 maggio 1976
L
a sera del 6 maggio 1976 ad Azzano,
faceva maledettamente caldo. Era un
caldo anomalo per i primi giorni di Maggio.
Graziano, il più grande di noi quattro, aveva
21 anni, faceva il militare e gli mancavano pochi giorni al congedo.
Io ne avevo 17, mio fratello 12 e mia sorella,
che il 9 maggio faceva la sua 1°comunione,
9. Graziano era appena tornato in caserma
dopo aver fatto 15 giorni di permesso.
Noi 3, con mamma papà e nonna materna,
eravamo seduti a tavola per la cena, quando
la mamma disse: “non muovete il tavolo che
rovesciate tutto”.
Uno strano rumore, il pavimento oscillava, il
papà gridò: “fuori, fuori tutti!”. Gli alberi si piegavano spaventosamente, l’acqua nella vasca della pompa ondeggiava violentemente
fino quasi a svuotarsi; la mamma ci guardò
tutti. Le prime frasi convulse, il terremoto, il tutto avrà avuto una durata di 1 o 2 minuti circa.
Siamo tutti inquieti: improvvisamente è passata la voglia di cenare… eppure stiamo tutti
bene, in fondo non è successo nulla.
Cos’è questa brutta sensazione!? Io accendo la mia radio gialla, erano i primi programmi in FM le prime emittenti private, parlano del terremoto. Con fatica riesco a capire
che l’epicentro è
ecimo
nel Friuli; notizie frammentate poco chiare,
ma ho un nodo alla gola: Graziano è lì. Ne
parlo con i miei genitori anche loro preoccupati, il papà dice: “andiamo a letto domattina vediamo come stanno le cose, in
caso vado su”.
Il mattino successivo il papà decide
di andare a Gemona, noi ragazzi con la
mamma dobbiamo rimanere a casa, c’è
la campagna e la stalla da governare.
Così comincia l’attesa del rientro del
papà. Al suo rientro nessuna buona notizia:
Graziano manca all’appello, c’è chi lo ha
visto in centro a Gemona.
La speranza non muore mai, mio padre
col groppo alla gola ci racconta della distruzione che c’è lassù; Gemona è irriconoscibile anzi non esiste più. Poi Dice: “Domani torno su.” E così l’ 8 maggio stessa storia:
il papà parte non mi ricordo se da solo o in
compagnia, io con i miei fratelli a casa con
la mamma che prega e spera di rivedere
presto il suo ragazzo.
Il 9 maggio il papà parte con il groppo
sempre più grande, la mamma piange in
silenzio e la mia sorellina deve fare la sua
Prima Comunione.
Preghiamo Dio che ce lo faccia ritrovare
presto, magari è in qualche angolo di Gemona che si sta prodigando ad aiutare altri
cittadini insieme con altri commilitoni. Lunedì 10 maggio il papà è pronto per partire,
gli chiedo di portarmi con lui: “no tu resta a
casa con la mamma”.
Lo seguiamo con lo sguardo fino a che
diventa un puntino lontano. Quella stessa
mattina, mentre noi svolgevamo i lavori della stalla, arriva una camionetta dei militari
con le spoglie di mio fratello chiuse in una
bara: lo avevano trovato nella notte, purtroppo nessuno di noi è riuscito a vederlo.
Il dolore nei nostri cuori è straziante, don
Antonio si adopera per metterlo nella chiesetta di Le Fratte la quale, fino al giorno del
funerale, diventa una camera funeraria.
È li che lo troverà il mio papà al suo triste
ed ultimo ritorno dalla ricerca del suo ragazzo a Gemona.
Liliana Moro
Graziano
con il mulo
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zzano
Bollettino di
zzano
ecimo
Bollettino di
Il Cisiol
P
oco distante dal cimitero di Azzano Decimo, all’altezza di un’ampia
curva di Via Pradat Candie, c’è un’edicola (un “cisiol”) dedicato alla Madonna
di Lourdes, quasi sempre in ordine, con la
statuetta della Vergine attorniata da altre
piccole immagini, quasi a completare e
potenziare l’intima sacralità del luogo. Nella foto che pubblichiamo e che si riferisce
al giorno dell’inaugurazione, (probabilmente nell’aprile dell’anno 1946), notiamo, fra
gli altri, i due sacerdoti di allora della nostra Parrocchia don Davide Burlon e don
Severino Bertacco e, al centro, i due coprotagonisti dell’opera: Bel Del Belluz Maria
ved. Ceschin e il figlio Lucio. Frugando nella
memoria ed interpellando qualche testimone siamo riusciti parzialmente a ricostruirne la storia. Siamo nel 1944, verso la fine
della seconda guerra mondiale. Anche le
nostre terre sono teatro di disordini e lotte
spietate. I giovani sono per lo più disorientati ed incerti se rimanere fedeli alle autorità dello Stato, allora Repubblica di Salò, o
aderire alle formazioni partigiane e partecipare alle lotte, anche fratricide, per la Liberazione. Durante un rastrellamento delle
milizie repubblichine Lucio Ceschin venne
catturato e, assieme ad altri giovani, trasferito nell’ambito dell’aeroporto di Rivolto in
attesa di destinazione (arruolamento nella
Repubblica sociale italiana o prigionia nei
campi di concentramento tedeschi). L’anziana madre Maria, in preda all’angoscia, si
rivolse alla Madonna per la salvezza del figlio.
Nella sua accorata ed insistente preghiera formulò allora il voto di dedicare un “cisiol” alla
Vergine di Lourdes. Quando non molto tempo
dopo, per una serie di incidenti o sabotaggi
esplosero le polveriere di Rivolto e gli internati riuscirono a mettersi in salvo e a fuggire, la
vecchia madre intravide la mano misericordiosa della Madonna che aveva esaudito la
sua preghiera. Il voto doveva quindi attuarsi.
Ci fu un anno di attentissime economie per
raggranellare il capitale necessario. Un vitellino venne allevato con foraggio raccattato.
Finalmente, con l’aiuto
di amici e volontari, il “cisiol” venne costruito. Ora, per fortuna , c’è ancora chi ne cura
la pulizia e il decoro. Anche da questo piccolo capitello la Madonna di Lourdes ci invita a
quella fede e a quella preghiera che sostenne mia nonna in una vicenda drammatica.
n testamento olografo iniziava così: “Con piena consapevolezza di ciò che sto per
compiere intendo con la presente esprimere la mia ultima volontà: Nomino ed istituisco erede dell’intera mia proprietà… la Chiesa Parrocchiale di S. Pietro Apostolo di Azzano Decimo Pordenone a favore delle opere parrocchiali...
Azzano Decimo 24 luglio 1994”.
Nell’ottobre 2008 la realtà si è totalmente capovolta. È stato posto un ALT alla Provvidenza. Ma se le è stata sbarrata quella strada, la Provvidenza sta presentandosi per altre
vie. E ne siamo profondamente grati.
42
Borse di studio Don Raffaello
I
l 14 dicembre si è svolta la consegna
agli alunni meritevoli della scuola primaria e secondaria di primo grado di borse di studio istituite per onorare la memoria di don Raffaello Martin. Presenti alla
cerimonia oltre le famiglie dei premiati, i
rappresentanti dell'Amministrazione comunale, della Bcc Pordenonese, dell'Istituto Comprensivo e Annacarla Martin,
sorella di don Raffaello. Per la scuola
primaria i tre premi sono stati assegnati
nell'ordine, dal primo al terzo, a Davide
Sut, Alessia Mio e Giulia Bergamo. Per la
secondaria di primo grado a Naima Siccardi, Elena Lacramioara Niagu e Fiorel-
la Guerra. I premiati hanno ricevuto un
dvd con la vita di don Raffaello, un cd di
Andrea Cia, l'attestato e rispettivamente
250 euro i primi classificati, 150 i secondi e
100 i terzi.
Salvino Lovisa
Alt alla Provvidenza
U
ecimo
Un invito per tutti: il biennio di formazione per coordinatori pastorali
A
nche quest’anno, presso la Casa della Madonna Pellegrina, è partito il biennio di formazione per coordinatori pastorali. Si tratta di un interessante percorso, utile a chiunque
desideri operare all’interno della propria parrocchia acquisendo maggiori competenze. Il corso, partito ormai sette anni fa, è stato pensato per rispondere ad un’esigenza crescente della
nostra realtà cristiana e cioè quella di affiancare alle figure dei sacerdoti, sempre più in calo,
quella di laici formati, che con molta umiltà sappiano sostenere a dare una mano nelle nostre
parrocchie. Si può ben dire che è un ottimo modo per formare “la buona volontà”, che sente
però oggi l’esigenza di diventare anche competente. Diversi sono gli aspetti che vengono trattati negli incontri settimanali, i quali durano da ottobre a maggio e che si svolgono nel corso di
un biennio. Sicuramente il più importante è l’approfondimento della Parola di Dio, la lettura e
la comprensione delle Sacre Scritture con riferimento particolare al Vangelo. Passaggio questo
fondamentale per favorire e guidare l’ascolto della Parola di Dio. Accanto a ciò si affrontano
anche argomenti più, per così dire, “tecnici”, quali l’organizzazione e il funzionamento degli
organismi di partecipazione pastorale collegando le prospettive canonistiche, teologiche e
pastorali. Comprendere la natura missionaria della Chiesa e alcuni problemi specifici connessi
alla salvezza dei non credenti, l’annuncio e il dialogo interreligioso. Scoprire e conoscere gli
aspetti della carità. Osservare e analizzare esperienze di preghiera e celebrazioni comunitarie
come la veglia di Natale o di Pasqua, il triduo pasquale ecc….Infine si affrontano alcuni interessanti aspetti pratici riguardanti la progettazione educativa, la comunicazione e le modalità di
interrelazione personale.
La nostra esperienza è stata positiva e vogliamo porgere l’invito a chiunque sia interessato
a riflettere sulla possibilità di partecipare a questo percorso di formazione, sia come momento
di crescita personale che come opportunità di operare sempre meglio all’interno della nostra
comunità.
Giovanna Marcuzzi, Elena Ragogna
43
zzano
Bollettino di
Incontro sugli oratori del
17 marzo 2011:
oratori chiusi o aperti?
I
l 17 marzo scorso, presso la Casa della
Madonna Pellegrina di Pordenone, si è
tenuto un interessante incontro sugli oratori
parrocchiali dall’emblematico titolo: Oratorio,
apro o chiudo? L’auditorium era decisamente
gremito, segno questo che si tratta di un tema
scottante che interessa la maggior parte delle
parrocchie della nostra Diocesi. Il convegno si
è aperto con l’intervento di Marino Marchesin,
responsabile dell’Oratorio di Spilimbergo e impegnato in un interessante studio sugli oratori
della nostra diocesi (studio tra l’altro che ancora non si è concluso). Dai primi dati raccolti
emerge come delle 184 parrocchie che compongono la nostra Diocesi, più della metà non
supera i 2500 abitanti e ciò ci indica come non
si possa parlare di “grandi strutture oratoriali”,
come accade in Diocesi che comprendono
parrocchie molto più vaste. Le domande che
la commissione che sta seguendo lo studio si è
posta riguardano quali strutture e che tipo di
strutture oratoriali sono presenti, se esse siano
“spazi-risorsa” o semplicemente strutture chiuse e poco funzionanti. Come e da chi gli oratori sono gestiti e quali attività si propongono.
Dai primi dati sembrerebbe che le strutture, architettonicamente parlando, siano adeguate,
ma spesso funzionanti solo in parte. Il 91% delle
parrocchie usa l’oratorio per le attività di catechesi , mentre le proposte extra-catechismo
non superano il 30% delle attività totali. Spesso
manca progettualità. L’oratorio era un tempo luogo privilegiato del cappellano, figura
oggi che possiamo annoverare tra le “specie
in estinzione” vista la scarsità dei sacerdoti giovani, che spesso, se non sempre, sono costretti
a dividersi con mille altri incarichi.
Proprio da queste considerazioni emerge
l’importanza del ruolo di figure laiche, che siano esse associazioni, gruppi delegati dai Consigli Pastorali o comitati, che contribuiscano alla
gestione delle strutture oratoriali. Un elemento
però emerge forte: l’oratorio è e deve restare
un patrimonio della comunità dei cristiani, ogni
attività e ogni associazione deve avere i propri spazi e le attività devono essere coordinate
senza dimenticare mai che l’oratorio è prima
di tutto luogo di incontro tra i cristiani e l’Evan44
zzano
ecimo
Bollettino di
gelo, ovvero la Buona Novella. Proprio per
questo ogni gruppo che usufruisce degli
spazi oratoriali deve essere pronto a rinunciare a qualcosa e a mettere in comune le
proprie risorse e potenzialità. In tal senso diventa fondamentale dare una risposta chiara alla domanda : quale modello di oratorio
vogliamo seguire, perché esso goda di un
riconoscimento sociale e comunitario, che
lo renda capace di essere PROPOSITIVO, inteso come SPAZIO APERTO, luogo di aggregazione con serie proposte educative, che
si muovano nell’ambito della legalità, della
multiculturalità e soprattutto dell’evangelizzazione? Per poter dare una risposta seria a
questa domanda bisogna superare la frammentazione che spesso permea le mura
dei nostri oratori. Diventa necessario anche
andare oltre all’idea, forse più legata al
passato, che fa combaciare l’oratorio con
il ricreatorio, pensando invece che le attività ricreative sono strumento e non scopo
per dare risposte di senso alle domande dei
nostri ragazzi, primi fruitori di questi preziosi
spazi, ma anche degli adulti e degli anziani.
È stato l’intervento del professor Santamaria, docente di pedagogia della devianza
e della marginalità presso l’Università di Trieste, che ha accompagnato proprio questa
ultima parte della riflessione. L’oratorio deve
diventare un luogo aperto a tutti, che offre
un’accoglienza incondizionata, specialmente a quei ragazzi più difficili, che hanno bisogno di essere aiutati a ricomporre i
messaggi frammentati che la società, e noi
stessi adulti, diamo loro. L’oratorio diventa
anche crocevia delle diversità, non è il luogo, come diceva il profetico San Giovanni
Bosco, dei ragazzi “bravi”, “buoni” e “belli”.
Quindi oratorio aperto? La risposta è certamente SI’! Ma purchè esso sia capace di
offrire progetti educativi di alto profilo, che
facciano riferimento a strategie, linee educative e formative precise in grado di coordinarsi tra loro. La parola d’ordine diventa:
vietato fare da soli e in modo isolato. Sono
necessarie collaborazioni , alleanze e partnership educative sia interne che esterne,
cioè a dire con agenzie educative che operano sul territorio. L’oratorio in questo modo
può trasformarsi in un luogo dell’ “essere” e
non solo del “fare”. Sono state solo tre ore
d’incontro, ma credo sufficientemente intense per offrire a tutti noi importanti spunti
di riflessione.
Progetto bere consapevole
I
progetti giovani dei comuni di Azzano
Decimo e Zoppola, in collaborazione
con le rispettive amministrazioni comunali,
hanno promosso degli incontri formativi sul
tema dell’alcol e delle dipendenze, rivolti
agli organizzatori di feste e sagre paesane
del territorio, nelle quali sono distribuite anche bevande alcoliche come spritz, vino e
birra.
La dottoressa Sabbion del Sert (Servizio
Tossicodipendenze) di Pordenone, relatrice
delle serate, ha illustrato quali sono le problematiche dei giovani nell’età dell’adolescenza, come ragionano e qual’è il loro
comportamento, spesso in contraddizione
con quello degli adulti.
In particolare ha spiegato quali sono le
fasi di evoluzione dell’approccio all’alcol:
la prima fase è quella del piacere, colui che
beve non lo fa per gustare la bevanda ma
per provare una sensazione gradevole; la
seconda fase è quella del dovere, è la fase
più critica, chi si trova in questa fase non è
ancora dipendente, beve come comportamento automatico e senza l’alcol non è
in grado di provare divertimento; la terza
fase è quella del bisogno, in questa fase si
collocano gli alcolisti veri e propri, sono coloro la cui esistenza è incentrata sull’alcol,
non saprebbero farne a meno.
La finalità del progetto è quella di sensibilizzare chi sta dietro il bancone del bar o della sagra a porre attenzione alle fasce giovanili ed educarli a bere con responsabilità.
Il metodo, in ogni caso, non sarà assolutamente quello di proibire gli alcolici ad ogni
costo, anzi, spiega la dott.sa Sabbion, si otterrebbe il risultato contrario poiché si spingerebbero i ragazzi ad abusarne ancor di più.
Si proporranno invece scelte alternative
come cocktail analcolici colorati e ben presentati, magari serviti da baristi free-style.
Il progetto prenderà piede con l’inizio
dell’estate in alcune delle sagre dei comuni aderenti al progetto. La nostra “Sagra
dei Gnocchi” sarà una delle prime che abbraccerà l’iniziativa, proponendo invitanti
cocktail analcolici soprattutto per i più giovani ma anche per tutti coloro che vorranno provare qualcosa di diverso dal solito
drink.
Andrea Del Bel Belluz
ecimo
Quando il mobbing distrugge
la persona e provoca pesanti
disarmonie familiari
Il caso di Emma
E
mma aveva finalmente trovato lavoro come impiegata amministrativa in
un’affermata azienda del paese di residenza.
Un sollievo, dopo anni faticosi da pendolare,
con l’assillo della famiglia purtroppo trascurata a causa delle lunghe ore di permanenza
fuori casa. L’inserimento nel nuovo posto di
lavoro era stato facile e veloce, con piccoli
problemi del tutto transitori. Fino a quando,
dopo soli tre mesi, la situazione era completamente cambiata. Era arrivata una nuova
collega, nipote del titolare, che era stata collocata nell’ufficio di Emma. La quale, da collega esperta, era stata invitata a assere con
lei generosa di sostegno e di spiegazioni, tanto che dopo pochi mesi la nuova arrivata era
in grado di lavorare pressochè in autonomia.
Raggiunto quel traguardo, “qualcuno” aveva
deciso, e certamente pensato fin dagli inizi,
che la “maestra” poteva essere trasferita ad
altra mansione. E infatti era finita in un bugigattolo del settore spedizioni, con il compito di
compilare le bolle della merce in movimento,
completamente isolata dalle altre impiegate.
Alle quali era stato imposto di non “importunare” Emma e di evitare qualsiasi contatto con
lei. Declassamento e solitudine totali, con un
lavoro ripetitivo, da principiante, e con lunghe ore di inattività: tutte condizioni da farle
progettare intensamente le dimissioni. Intanto si era fatta strada una vorace depressione
che la rendeva incapace di qualsiasi reazione
sul lavoro e aveva creato grossi problemi nelle relazioni familiari. La psicologa consultata
aveva parlato di mobbing clamoroso e aveva consigliato Emma di rivolgersi a un Punto di
ascolto antimobbing. Dopo varie vicissitudini
anche di carattere legale, grazie al sostegno
determinante di quegli operatori, il rapporto di
lavoro si era concluso, sì, con il licenziamento,
concordato, ma anche con un consistente
risarcimento economico da parte del titolare
dell’Azienda.
...e di Ilenia
A
ncora aperto e venato di ansia e preoccupazione è il caso di Ilenia, rientra45
zzano
Bollettino di
ta dopo il congedo per maternità. Accompagnata in una stanza angusta, arredata soltanto
con una scrivania, dalla titolare dell’azienda, si
è trovata davanti a un pacco di vecchie scartoffie con l’intimidazione: “Le controlli e se non
servono più le butti nel cestino”. Naturalmente
si trattava di materiale molto vecchio, già cestinato. Poi per qualche mese solo il silenzio e
l’emarginazione assoluta. Era stato il pediatra
che seguiva il suo bambino (il latte materno
era sparito in seguito a quella situazione?) a
parlarle di un Centro antimobbing della zona
e a dargliene l’indirizzo. Ora, con il sostegno
e le indicazioni degli operatori del Punto antimobbing, Ilenia si sente più forte e decisa a
fare i passi del caso, per quanto la sua situazione permanga per ora immutata. Ma lei spera
di uscirne vincente, secondo quanto le spetta
di diritto. Che dire della titolare, anche lei madre? Accade purtroppo che siano spesso proprio le donne ai vertici o di pari grado a creare
condizioni devastanti che possono configurarsi come mobbing.
Mobbing, un vocabolo inglese
P
er quanto si tratti di un uso abbastanza
recente, la parola inglese “mobbing” è
ormai entrata nel vocabolario italiano, anche
se i più ignorano la complessità del suo significato. È stato utilizzato per indicare i comportamenti umani sul posto di lavoro riconducibili
al terrorismo psicologico adottato dai superiori (mobbing verticale) o dai colleghi (mobbing orizzontale) con il chiaro intendimento di
emarginare progressivamente un subalterno
o un collega fino a indurlo alle dimissioni o a
favorire il suo licenziamento. Per le vittime sono
comuni i disturbi psicosomatici da stress, che
spesso si configura come logorio progressivo
fino alla rottura delle difese psicofisiche con
conseguente diminuzione del livello di attenzione e delle capacità esecutive.
Il Punto antimobbing di Pordenone è gestito dalla Cisl in convenzione con la Provincia.
Ha sede in Villa Carinzia, viale Martelli, 5 (tel
0434 231495; e mail antimobbing@provincia.
pordenone.it) ed è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle 19.
46
zzano
ecimo
Bollettino di
Servizio di terapia
del dolore una risposta
per tutti a 360 gradi
P
resso il Centro di terapia del dolore
dell’ospedale di Pordenone si dà una
risposta al dolore a 360 gradi: cioè a ogni tipologia di dolore. Non si tratta di un Servizio
riservato ai pazienti oncologici (che sono
solo il 13 per cento), come è talvolta percepito dall’opinione comune, ma aperto
a tutte le patologie che provocano dolore
come pure al dolore che non è giustificato da una determinata causa. Qui trovano
risposta le malattie osteoarticolari e le neuropatiche; e trova uno speciale sollievo anche l’herpes zoster (fuoco di sant’Antonio)
che si deve curare fin dai primi giorni della
sua insorgenza perchè non evolva in sindrome post herpetica, la quale determinerebbe una permanenza del dolore.
È importante bloccare il dolore perchè
la sua forma cronica potrebbe creare, alla
lunga, una modificazione all’interno del sistema nervoso, sul quale sarebbe poi difficile intervenire efficacemente. Il dolore
cronico è oggi molto diffuso e già da diversi anni il Parlamento lo ha riconosciuto
come malattia. E il dolore acuto? Richiede
un suo specifico percorso di cura; come
ad esempio il post operatorio: su questo
fronte il Centro di Pordenone è uno dei più
avanzati, unico in Italia con un programma
computerizzato per cui si ha una risposta
costante sulla correttezza della terapia. Un
progetto pilota finanziato dalla Comunità
europea. Qualsiasi tipo di dolore deve essere comunque sempre sedato: per la qualità di vita di chi ne è provato e per il costo
sociale che esso comporta.
Come considerare l’uso degli oppioidi?
Che cosa dice oggi la scienza medica
sul tema dell’impiego degli oppioidi per la
cura del dolore? Non bisogna temerli se
sono usati nei casi indicati e con le opportune modalità. Il Ministero ne ha facilitato
la prescrizione; è però importante che chi li
usa lo sappia fare nei modi dovuti. Se queste sostanze sono somministrate quando ce
ne sia l’indicazione, sono molto efficaci e
indubbiamente meno pericolose degli antiinfiammatori non steroidei, usati oggi senza
remore e in quantità abbondante. Gli oppioidi
non danno dipendenza nei pazienti con dolori, ma rappresentano piuttosto un patrimonio
della medicina, particolarmente quando le
terapie comuni non danno risultato. Si interviene precocemente con l’oppioide forte a dosi
moderate per un miglior controllo del dolore.
È impiegato frequentemente nelle terapie an-
ecimo
tidolorifiche congiuntamente agli antiinfiammatori, mentre nelle forme più gravi si ricorre
a infiltrazioni o a particolari procedure specialistiche invasive, effettuate sotto controllo radiologico, come le peridurali o altre più complesse, quale l’inserimento di neurostimolatori
midollari a permanenza.
Flavia Sacilotto
Anniversario coniugi Minatel
I
l diamante, pietra considerata tra le più preziose, viene simbolicamente associata al traguardo raggiunto da quelle coppie che hanno
vissuto insieme 60 anni di matrimonio. Per la sua
purezza, il suo valore e la sua robustezza, il diamante infatti riesce ben a farci capire la preziosità di un simile legame. Quella stessa preziosità,
ha unito per anni in matrimonio i coniugi MInatel
Rino e Pascot Maria che hanno dimostrato, visto
il traguardo raggiunto, il forte legame con cui
tutt’ora sono uniti in matrimonio. Il fatidico “SI”
è stato infatti celebrato il 4 gennaio 1951. Questo momento di gioia è stato condiviso con tutti
i familiari riunitisi per la felice occasione e per rinnovare l’augurio, che già 60 anni fa si è rivelato
predittivo, di un felice matrimonio!
Le coppie
che hanno partecipato
all'itinerario di fede
in preparazione
al matrimonio cristiano
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zzano
Bollettino di
zzano
ecimo
Bollettino di
Dal consiglio per gli affari economici
Situazione finanziaria consuntiva anno 2010
della Scuola dell’Infanzia
N
el corso dei primi mesi del 2011 si sono tenuti i previsti incontri del Consiglio in oggetto.
Uno degli argomenti maggiormente discussi è stato senz'altro quello inerente i lavori di
completamento dell'area oratoriale con annessi spogliatoi. Il tema della relativa copertura finanziaria è stato affrontato anche nel corso di diverse riunioni con l’ Amministrazione Comunale. Purtroppo, la finanza disponibile risulta non sufficiente a coprire le spese in preventivo e,
pertanto, la decisione finale non può essere ancora assunta. Nel corso dell'ultima riunione del
Consiglio per gli Affari Economici tenutasi il 28 marzo è stato approvato il rendiconto finanziario
dell'anno 2010, che è stato successivamente inviato ai competenti uffici diocesani. Di seguito si
riporta il contenuto:
ENTRATE
Elemosine feriali e festive
Candele votive
Offerte per servizi (matrimoni, funerali,etc)
Entrate attività parrocchiali (bollettino, oratorio, asilo, etc)
Offerte ordinarie da enti e privati
€uro
38.031,00
18.405,35
9.136,30
21.604,33
44.845,00
Gestione Straordinaria: Contributi da Enti vari e rimborsi assicurativi
19.514,80
Contributi regionali 262.882,28
Totale Entrate 414.419,06
USCITE
Imposte / tasse / premi assicurativi
25.512,35
Remunerazioni
21.934,00
Spese gestionali (Energia elettrica, telefoni, riscaldamento,etc)
32.265,56
Spese di culto (candele, ostie, vino, paramenti, etc)
4.693,39
Spese per attività parrocchiali (bollettino, asilo, oratorio, etc)
14.699,26
Manutenzione ordinaria fabbricati
10.142,17
Spese varie
4.055,23
Gestione Straordinaria: Pagamento rate mutui
248.901,32
Sostegno / finanziamento alla Scuola Materna
45.000,00
Totale Uscite
N
407.203,28
el rimandare ai contenuti della comunicazione pubblicata sul foglietto "In Cammino"
n. 179 del 20 febbraio 2011, ove si dava conto delle opere realizzate negli ultimi anni: la
ristrutturazione del campanile; l'ampliamento e l'ammodernamento dell'oratorio; l'ampliamento e la ristrutturazione della Scuola Materna, si ritiene di dover sottolineare come la Parrocchia
debba sostenere annualmente un maggior onere di oltre 18.000 euro per tutta la durata dei
mutui contratti (trattasi della parte non "coperta" da contributi regionali). Al proposito, già in
questi primi mesi dell'anno, si registra un sensibile aumento delle offerte spontanee. Dunque un
ringraziamento particolare per questa generosità ed un auspicio che ciò possa continuare.
48
ecimo
ENTRATE
€uro
Accantonamenti precedenti
4.280,43
Rette ed iscrizioni
184.241,98
Contr. Ministeriali/Reg.li
106.403,31
Contr. Reg.li/FISM Straordinari
36.520,00
Offerte varie
6.400,00
Contr. Comune Azzano Decimo
46459,35
Trasferimenti dalla Parrocchia
45.000,00
Totale Entrate 429.305,07
USCITE Spese gestione mensa
5.458,33
Spese per alimenti
21.153,60
Totale
26.611,93
Acqua
1.635,00
Energia Elettrica
6.106,97
Gas e Riscaldamento
10.447,08
Spese postelegrafoniche
1.289,50
Assicurazioni
1.821,00
Interessi ed oneri bancari
1.027,48
Spese amministrative e consulenze
1.022,31
Imposte/Tasse e concessioni
1.974,57
Spese per la sicurezza
2.433,51
Manutenzione ordinaria ed altri costi gen.
1.176,30
Altri costi generali (pulizie ecc.)
37.871,09
Spese progetto Ed. Motoria ecc.
12.096,01
Spese cartocancelleria e materiale didattico 4.418,00
Iniziative culturali/feste ecc.
300,00
Acquisto mobili arredamento scolastico
5.347,04
Totale
88.965,86
Stipendi
161.527,50
Contributi previdenziali
114.739,35
Pagamento T.F.R.
31.758,15
Totale Costo del Personale
308.025,00
Accantonamento per impegni futuri: stipendi dicembre
5.702,28
Totale Uscite
429.305,07
Battesimi *(salvo errori ed ommissioni)
Zadro Federico di Emanuele e di Gobbo Mara, nato a
Pordenone il 14/09/10, bat. il 30/01/11; Zadro Mattia di
Alessio e di Gaiotti Anica, nato a Pordenone il 5/10/10,
bat. il 30/01/11; Minetto Tommaso di Denis e di Rocca
Valentina, nato a San Vito al Tagliamento il 28/09/10, bat.
il 13/02/11; Oliva Sofia di Marco e di Del Rizzo Luana, nata
a San Vito al Tagliamento il 30/04/10, bat. il 13/02/11;
Pase Samuele di Emanuele e di Facca Maura, nato
a Pordenone il 15/09/10, bat. il 27/02/11; Cornacchia
Thomas di Gian Maria e di Damian Vanessa, nato a
Portogruaro il 17/09/10, bat. il 6/03/11; Costella Alice di
Giorgio e di Burelli Enrica, nata a Pordenone il 5/12/10,
bat. il 27/03/11; Magas Brando Paolo di Robert e di Lillus
Katia, nato a Pordenone il 7/07/10, bat. il 27/03/11; Vitali
Andrea di Piergiorgio e di Fregonese Sara, nato a San
Vito al Tagliamento il 10/09/10, bat. il 27/03/11; Tolusso
Camilla di Enrico e di Cesco Marzia, nata a Pordenone
il 6/08/10, bat. il 3/04/11; Angius Leonardo di Paolo e
di Coassin Roberta, nato a San Vito al Tagliamento il
14/09/10, bat. il 10/04/11; Bianchet Emily di Michele e di
Lucchesi Daiana, nata a Pordenone il 26/11/10, bat. il
10/04/11; Coral Marta di Daniele e di Goz Paola, nata a
San Vito al Tagliamento il 18/10/10, bat. il 10/04/11; Diana
Asia di Renzo e di Le Hujnh Maria Mai Ngoc Nhung, nata
a Pordenone il 15/06/10, bat. il 10/04/11; Lai Beatrice
di Riccardo e di Magro Daniela, nata a San Vito al
Tagliamento il 10/05/10, bat. il 10/04/11; Santarossa Pietro
di Denis e di Contin Paola, nato a Pordenone il 4/10/11,
bat. il 10/04/11; Trevisiol Cristian di Ermes e di Capolo
Cristina, nato a San Vito al Tagliamento il 28/01/11, bat.
il 10/04/11.
Matrimoni *
De Anna Roberto ed Empolini Ilaria il 5/03/11; Mascarin
Paolo e Pardy Natasha Anne il 9/04/11.
Morti *
Zago Alice, nubile, morta il 16/12/10, di anni 91; Buset
Celso, marito di Dolfo Maria Irma, morto il 17/12/10, di
49
zzano
Bollettino di
zzano
ecimo
Bollettino di
anni 96; Trevisan Maria, vedova di Prevedello, morta il
17/12/10, di anni 96; Del Bianco Delfina, vedova di Fogale
Ermenegildo, morta il 18/12/10, di anni 89; Bellomo Sisto,
marito di Zoccarato Lidia, morto il 24/12/10, di anni
87; Molinari Aldo, marito di Valvasori Carmen, morto
il 26/12/10, di anni 81; Bulfoni Lauro, marito di Zucchet
Marisa Lucia, morto il 5/01/11, di anni 64; Cauz Bruna,
moglie di Brollo Angelo, morta il 6/01/11, di anni 71;
Lovisa Adele, nubile, morta il 7/01/11, di anni 95; Liut
Jenny, nata il 10/01/11, morta il 10/01/11; Calderan Ida
Carmela, vedova di Sellan Ercore, morta il 13/01/11, di
anni 100; Corte Bruna, vedova di Pigat Angelo, morta il
16/01/11, di anni 90; Cover Antonietta, vedova di Moretti
Giuseppe, morta il 19/01/11, di anni 90; Lupi Luigi, marito
di Pini Giuseppina, morto il 20/01/11, di anni 66; Pascotto
Lucilla Luisa, nubile, morta il 20/01/11, di anni 94; Cossio
Luigi, marito di Pignosa Maria, morto il 22/01/11, di anni
83; Giordano Giovanni, celibe, morto il 9/02/11, di anni
76; Sarcetta Bruno, marito di Manias Silvana, morto il
10/02/11, di anni 64; Bazzali Roberto, marito di Scaramuzza
Renata, morto il 12/02/11, di anni 68; Francescon Sedelio,
vedovo di Bortolus Irene, morto il 12/02/11, di anni 84;
Bortolus Pierina, vedova di Manias Isidoro, morta il
17/02/11, di anni 89; Sartor Gino, marito di Pavan Rita,
morto il 17/02/11, di anni 83; Nicolosi Gabriele, vedovo
di Cecchin Nadia, morto il 18/02/11, di anni 57; Favretto
Sonia, moglie di Salvino Lovisa, morta il 19/02/11, di anni
73; Cinat Anna, vedova di Spaggiari, morta il 24/02/11,
di anni 88; Mucignat Palmira, nubile, morta il 1/03/11, di
anni 87; Mio Orazio, celibe, morto il 1/03/11, di anni 76;
Ancona Remo, celibe, morto il 5/03/11, di anni 67; Mio
Armido, vedovo di Buodo Carmela, morto il 6/03/11,
di anni 83; Camerotto Amalfi Elena, vedova di Drigo
Giovanni, morta il 15/03/11, di anni 89; Zecchin Mario,
marito di Ravagnolo Elena, morto il 19/03/11, di anni 65;
Capiotto Osvaldo, coniugato, morto il 29/03/11, di anni
61; Mestre Norma Giuseppina, vedova di Benazzi, morta
il 10/04/11, di anni 83; Santo Sofia, moglie di Vidali Emilio,
morta il 15/04/11, di anni 59.
15, N.N. 10, N.N. 20, N.N. 20, gruppo di Padre Pio 30, in
mem. Pascotto Lucilla 110, N.N. 100, N.N. 40, N.N. 90, in
mem. Giordano Giovanni 500, N.N. 30, Buso Umberto 30,
N.N. 150, N.N. 50, fam. in mem. Bruno Sarcetta 150, N.N.
10, N.N. 150, nel 60° di matrimonio Minatel Rino e Pascot
Maria 200, N.N. 100, N.N. 10, in mem. Gino Sartor 60, N.N.
300, N.N. 1500, N.N. 80, N.N. 50, N.N. 50, fam. Francescon
Giorgio in mem. Sedelio 50, N.N. in mem. Gino Sartor 200,
N.N. 30, Minatel Rino e Pascot Maria nel 60° 100, cugini
in mem. Orazio Mio 100, N.N. 50, N.N. 50, fam. in mem.
Favretto Sonia 200, in mem. Gino Sartor 250, battesimo di
Cornacchia Thomas 50, battesimo Cornacchia Thomas
30, N.N. 300, neo cresimati 1860, fam. in mem. Mucignat
Palmira 150, Casarotto Ferdinanda 40, N.N. 10, in mem.
Zagolin Paolo e Lino 50, fam. in mem. Mio Armido 220, in
mem. Donadel Vittorio ed Emanuela 100, N.N. 10, N.N.
30, in mem. Gino Sartor 100, N.N. 200, N.N. in mem. Gino
Sartor 100, N.N. 40, N.N. 150, N.N. 10, N.N. 30, N.N. 40, N.N.
100, N.N. in mem. Zecchin Mario 350, N.N. 50, N.N. 70, N.N.
100, N.N. 50, N.N. 200, N.N. 80, Brando Paolo 50, N.N. 50,
N.N. 200, Boz Natalino in mem. 100, Trevisiol Christian 50,
N.N. 50, N.N. 30, N.N. 150, Lorenzet Maria 50, N.N. 10, N.N.
10, N.N. 20, fam. Capiotto 50, N.N. 10, N.N. 20, N.N. 25,
Leonardo Angius 100, Emily Bianchet 50, sposi Mascarin
Paolo e Pardy Natasha 100, N.N. 20, N.N. 10, in mem. Goz
Maria ved. Gobbo 100, in mem. Mestre Norma 150, fam.
Vidali Emilio in mem. Sofia 60, N.N. 50, N.N. 90, N.N. 500,
N.N. 50, N.N. 5, N.N. 20, N.N. 30.
Offerte...
Pro Scuola dell'infanzia
Pro Chiesa
N.N. 40, in mem. Favret Ovidio 100, N.N. 50, N.N. 40, Buset Francesco e Pascot Vilma in mem. Buset Celso 100,
Zago Francesco in mem. Alice 50, fam. Bidoggia Vittorio
100, N.N. 500, Sandre Viviana 100, N.N. 40, Tania e Mirco
50, fam. Puiatti fu Giovanni 2000, fam. Molinari in mem.
Aldo 100, N.N. 70, N.N. 20, N.N. 5, N.N. 10, fam. Goz in
mem. Terza 100, Grillo Greta 50, N.N. 30, N.N. 30, N.N. 40,
Bonadio Giovanni 20, moglie in mem. Bellomo Sisto 80,
in mem. Antonini Giuseppe 30, N.N. 70, N.N. 70, N.N. 50,
N.N. 120, Mucignat Alberto e Immacolata 40, N.N. 20,
N.N. 50, in mem. Cauz Bruna in Brollo 100, N.N. 50, N.N.
30, N.N. 20, Lovisa Carissima 20, N.N. 10, N.N. 80, N.N. 100,
N.N. 100, in mem. Trevisan Maria figlia e fam. 100, N.N.
40, fam. in mem. Edoardo Facca 120, N.N. 70, N.N. 100,
N.N. 50, N.N. 100, N.N. 30, N.N. 200, fam. Buset in mem.
Celso 330, fam. Zorzit Alda in mem. Celso Buset 100, Neris
Enzo Ilario e fam. in mem. Cover Antonietta Moretti 300,
N.N. 90, N.N. 50, figlie in mem. Forte Bruna 100, N.N. 250,
N.N. 10, N.N. 50, Zadro Federico e Mattia 100, N.N. 50,
N.N. 10, N.N. 20, N.N. 50, N.N. 10, Andrea Davide Ilario 100,
ANA 100, N.N. 50, N.N. 20, N.N. 30, N.N. 50, N.N. 10, N.N.
50, N.N. 2000, Tesolin Selmira 50, Valvasori Ilario e Loretta
50
Pro Oratorio
ecimo
Collette imperate
INFANZIA MISSIONARIA
350
MIGRANTI
200
TERRA SANTA 400
SOLIDARIETÀ CHIESA DIOCESANA
500
CARITÀ DEL PAPA
GIORNATA MISSIONARIA
GIORNATA DEL SEMINARIO
TERREMOTATI HAITI
CASA MADRE DELLA VITA
UNIVERSITÀ CATTOLICA
200
TOTALE
UN PANE PER AMOR DI DIO
1000
400
1350
1500
3350
700
9950
Ci hanno lasciato....
Del Bianco Erlino
Battiston Ida
Facca Armando
Belluz Giovanni
De Broi Teresa
Muccignat Graziano
Luccon Gabriella in Bernava
Bazzali Roberto
Azzano Lino
Mascherin Berta
Moro Athos
Betti Lorenzo
Sartor Gino
Sut Luciano
Veneruz Maria Olga
Zago Alice
Facca Edoardo
Bottos Raffaele
In mem. Del Bianco Delfina 125, ACAT 200, nel 25° Pascot
Michele e Franca 100.
Pro Bollettino
Luciano e Silvana Muzzin 50, N.N. 50, N.N. 20, Del Bel Belluz
Dina 30, N.N. 20, N.N. 20, N.N. 10, N.N. 100, Sorgi Alfio e
Alida 30, N.N. 5, Facca Rosina doll.100.
Circolo Oratorio Don Bosco 3000, Giardino delle Api 300,
Fam. Lovisotto 700, F.lli Lovisotto 320, in mem. di Del Bianco Delfina 125, in mem. della zia Zago Alice 100, Plateo
Eleonora 30, offerte Presepe 2260, N.N. 1500, N.N. 900,
Cosso Luigi 100, Bar Commercio 220, Fam. Pase 100, N.N.
40, cresimandi 300, N.N. 30, Ilaria e Roberto 100, Vitali Andrea 50.
Pro Bollettino
Luciano e Silvana Muzzin 50, N.N. 50, N.N. 20, Del Bel Belluz
Dina 30, N.
Vanno aggiunte notevoli offerte per PANE e LATTE e
adozioni a distanza consegnate alle nostre suore per la
Bolivia e vari aiuti missionari. La nostra ammirazione e
riconoscenza per tanta generosità.
51
Oratorio
don Bosco
Programma 2011
Sagra dei gnocchi
29 giugno - 3 luglio 2011
Torneo di calcio a 5
Azzano Decimo
Mercoledì 29 giugno
Ore 20.30 Cena Comunitaria
Info e prenotazioni
349 3414433
366 3290418
Giovedì 30 giugno
Ore 19.00 Apertura Chioschi
Ore 20.00 Torneo di calcio a 5
“I 5 gnocchi”
Ore 21.30 Serata rock con il gruppo
Energy Rock
Venerdì 1 Luglio
Ore 19.00 Apertura Chioschi
Ore 20.00 Torneo di calcio a 5
Ore 21.30 Serata live con il gruppo
La Febbre
Tributo ai Negramaro
Sabato 2 Luglio
Ore 19.00 Apertura Chioschi
Ore 20.00 Torneo di calcio a 5
Ore 21.30 Serata live con il gruppo
RadioLiga
Tributo a Ligabue
Domenica 3 Luglio
Ore 18.00 Finale torneo di calcio a 5
Ore 19.00 Apertura
Chioschi
Ore 21.30 Serata rock con il gruppo
The Eden
Mondial Tranciati
Viale Europa,31
31018 Gaiarine (Tv)
Tel. 0434.759500
Fax 0434.759204
E-mail [email protected]
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Maggio - Parrocchia San Pietro Apostolo