dal campanile di zzano ecimo Bollettino Parrocchiale di Azzano Decimo (Pn) Italia Maggio 2011 Via Don Bosco, 12 - 33082 Azzano Decimo (Pn) - Tel. 0434.631053 www.parrocchiaazzanodecimo.it [email protected] Il benvenuto al nuovo vescovo mons. Giuseppe Pellegrini Lo scorso 10 aprile il nuovo Vescovo della nostra diocesi, mons. Giuseppe Pellegrini, ha fatto il suo ingresso ufficiale tra noi con una duplice celebrazione: la prima, in mattinata, nella cattedrale di Concordia; la seconda, nel pomeriggio, nella concattedrale di San Marco a Pordenone. Eletto Vescovo di Concordia-Pordenone il 25 febbraio 2011, ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella Cattedrale di Verona il 26 marzo 2011 e il 10 aprile ha preso possesso canonico della Diocesi. Il vescovo Giuseppe è nato il 10 novembre ’53 a Monteforte d’Alpone (Vr). Ordinato sacerdote il 2 giugno ’79, ha successivamente ricoperto il compito di vicario parrocchiale a Bovolone (’79-’83) e di vicerettore del Seminario maggiore (’83-’93). È stato docente di Sociologia presso lo Studio teologico San Zeno (’91-’07) e l’Istituto di Scienze Religiose (’92-’99). Gli sono stati affidati i compiti di assistente diocesano A. C. e del settore Giovani di AC (’93-’98) e di direttore del Centro diocesano di Pastorale giovanile (’94-’98). Ha quindi svolto il ministero presso la Conferenza Episcopale Italiana a Roma (‘98-’07) ed è stato incaricato per la GMG (‘98-’00). Ha conseguito nel 2001 la licenza in Scienze sociali all’Angelicum ed è stato vice direttore dell’Ufficio Nazionale Cooperazione Missionaria tra le Chiese e le Pontificie Opere Missionarie (’00-’06) e poi direttore nazionale (’06-’07). Gli è stato affidato l’incarico di assistente Saluto del Vescovo p. 3 Pietro alla scuola del maestro p. 4 Festa del Perdono p. 5 La nostra Cresima p. 6 Nuovi chierichetti p. 7 Chiesa arcipretale... p. 8 UFOGREST p.12 Campi Estivi p.14 La parrocchia e il sito WEB p.15 Circolo oratorio Don Bosco p.18 Lo sport p.21 Azione Cattolica Ragazzi p.22 SCOUT p.24 Scuola dell'infanzia p. 26 Coro giovanile Immacolata p.27 Corale comunale azzanese p.28 Gioiscono i compagni di Emmaus p. 29 Commissione Famiglia p.30 Pastorale familiare 2010/2011 p.32 Il presepe nella nostra chiesa p.33 Pellegrinaggio in Terra Santa p.34 Suor Saveria Pavan p.38 La missione di Graziano Corazza p.39 6 maggio 1976 p.41 Incontro sugli oratori p.44 Progetto bere consapevole p.45 Servizio terapia del dolore p.46 Affari economici p.48 Battesimi, matrimoni, necrologio p.49 continua... Progettazione e stampa Tip. Mascherin snc - Cusano di Zoppola (PN) zzano Bollettino di zzano ecimo Bollettino di centrale del Movimento Giovanile Missionario (’00-’06), di direttore generale Missio e di presidente della Fondazione CUM (’06-’08). È stato vicario generale della Diocesi di Verona fino alla nomina a Vescovo di Pordenone. È cappellano di Sua Santità dal 2004. Subito dopo la nomina episcopale, mons. Pellegrini ha inviato alla Diocesi di ConcordiaPordenone il suo primo messaggio in cui ha espresso la sua gratitudine al Signore per la nuova chiamata e la “trepidazione per il nuovo ministero che percepisco impegnativo e oneroso e per la nuova realtà che mi appresto a servire e che non conosco, ma che so ricca di fede, di tradizione e di iniziative pastorali. Siamo chiamati tutti a percepire i segni della presenza del Signore e a essere testimoni credibili e coraggiosi del Vangelo”. Altre intense espressioni il nuovo Vescovo ha indirizzato alla Diocesi “tra il Livenza e il Tagliamento” subito dopo la sua consacrazione episcopale e in occasione del suo solenne ingresso, nella cattedrale di Concordia e nella concattedrale di Pordenone. Fra l’altro, richiamandosi al motto del suo stemma episcopale: “Euntes Evangelium Praedicate” (andate, predicate il Vangelo), ha detto: ”È questo il programma che voglio darmi per questi anni di ministero in mezzo a voi: annunciare con fedeltà, coraggio e passione il Vangelo di Gesù; portare il suo messaggio di salvezza e di liberazione a ogni persona e in ogni situazione, far sentire la vicinanza della Chiesa a Il saluto del Vescovo mons. Ovidio Poletto N tutti, in particolare a coloro che stanno vivendo situazioni di povertà, di precarietà personali, morali o sociali”. In San Marco, a Pordenone, mons. Pellegrini ha stretto tutti in un ideale abbraccio paterno: “Accolgo tutti con tanta gioia nel cuore. La pace che vi ho augurato all’inizio della celebrazione, pace vera che solo il Signore ci può offrire, accompagni ora e sempre il cammino della nostra Chiesa di Concordia-Pordenone”. E noi accompagniamo il cammino del nostro nuovo Pastore con un intenso pensiero augurale e con la nostra invocazione al Signore per il suo impegnativo ministero. Partecipanti alla consacrazione del nuovo Vescovo il 26 marzo a Verona 2 ell’intensità del messaggio di saluto alla Diocesi di Concordia-Pordenone, a conclusione del suo mandato pastorale di successore degli apostoli in questa antica Chiesa locale, il Vescovo mons. Ovidio Poletto ha sintetizzato la sua profonda partecipazione alle vicende di questa comunità e tutta la sua passione di guida del popolo cristiano che una decina di anni prima il successore di Pietro gli aveva affidato nel nome del Signore. Il vescovo Ovidio aveva ricevuto la consacrazione episcopale l’undici novembre del 2000 nella cattedrale di Vittorio Veneto ed era entrato in Diocesi nella solennità dell’Immacolata, l’otto dicembre dello stesso anno. Con lo stesso cuore trepidante di quel lontano primo incontro, ma reso ricco dal legame profondo intessuto con i suoi nel decennale servizio di pastore, domenica 3 aprile 2011, nel duomo concattedrale di Pordenone, mons. Ovidio rivolgeva il suo vibrante saluto a coloro che restavano indissolubilmente legati alla sua vita. “La Chiesa di Concordia-Pordenone è e resta la mia famiglia: io non ho altro sulla terra. Oggi Dio mi chiama a uscire da tutto ciò che in qualche modo potevo ritenere mio, per andare verso la terra dell’amore puro e spoglio, nella preghiera, in compagnia dei fratelli e sorelle anziani e infermi. È ora che la fatica degli anni superattivi lasci il posto all’azione nascosta dello Spirito, che tutto porta a compimento. Anche per questo sia esaltata la misericordia del Signore”. Riandando al fervore apostolico degli intensi anni di servizio, così proseguiva: “Ci siamo posti l’obiettivo di essere, come Chiesa, presenza di novità evangelica, dentro la nostra società, in questa stagione della storia così delicata e complessa. Possiamo con onestà e fiducia riconoscere che mai abbiamo smesso di cercare la luce del Signore”. Seguiva un accenno al percorso compiuto con tutta la diocesi, nella concretezza di un Piano pastorale che si è andato snodando come un canto condiviso “mentre spuntava la stella del mattino”: “Come Israele nel deserto abbiamo seguito percorsi di liberazione per vivere relazioni nuove, con stili di vita nuovi, più coerenti con il Vangelo. Certamente non siamo stati esenti da incertezze e dai li- ecimo miti dell’umana debolezza. Però abbiamo camminato insieme: la visita pastorale e i continui incontri me l’hanno fatto toccare con mano”. E dopo aver ricordato tutti, in primo luogo i fratelli nel sacerdozio e poi i giovani, le persone provate dalle nuove povertà, le autorità civili sempre disponibili alla collaborazione e i fedeli tutti, il presule Ovidio concludeva: “Il vecchio Vescovo che va in pensione (civile, non sacramentale!) è spogliato di autorità, ma non di autorevolezza; e neanche del dovere di restare a disposizione, con umiltà e lealtà di fronte alla libertà di coscienza di ognuno, per tutti accogliere e a favore di tutti essere intercessore davanti a Dio, la cui misericordia è eterna”. E, quasi a esprimere le sue consegne pastorali, che avrebbe rinnovato pochi giorni dopo consegnando il pastorale al suo successore, concludeva: “Anche nel nuovo Vescovo Giuseppe è Cristo che viene a salvarci. Vieni, Signore, noi ti aspettiamo. Amen!”. 3 zzano Bollettino di Pietro alla scuola del maestro T utti hanno bisogno di guide, di istruttori, di maestri. Quanto più talento ha l’educatore, tanto più incide sull’educando. I primi maestri sono i genitori; il loro amore è alla base dell’educazione vera. E poi altri. Fortunato, Simone, che in riva al lago di Galilea ha accolto l’invito di un predicatore, che al termine dell’esperienza comunitaria dirà: “Uno solo è il vostro Maestro, Cristo”. Un invito accattivante, per aver lasciato subito le reti, barca, famiglia. Il primo chiamato ad essere apostolo e il primo tra i Dodici: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”; “A te darò le chiavi del regno dei cieli”; “Tu conferma i tuoi fratelli”. Ma quanta strada ha dovuto fare dietro al Maestro! Pietro spesso non riesce a capire le lezioni: “Signore, quante volte dovrò perdonare? Fino a sette volte?” “Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”. Gesù chiede a Simone di poter salire sulla sua barca e poter così predicare meglio alla folla. Poi gli ordina di andare al largo per pescare. Simone fa presente di aver lavorato tutta la notte senza risultati, ma si lascia convincere a gettare le reti. Caduto vittima della sua umana incertezza, il pescatore di Cafarnao, constatata la pesca miracolosa, chiede perdono al Maestro di aver dubitato e si riconosce peccatore. Nel mare agitato Gesù cammina sulle acque e viene riconosciuto da Giovanni. Pietro chiede di camminare anche lui sull’acqua, ma affonda e lancia il suo grido di aiuto. Gesù lo prende e lo rimprovera per la poca fede. Una donna rimane guarita dopo aver toccato la veste di Gesù che chiede chi lo ha toccato. Pietro, vedendo che la folla lo stringeva da ogni parte si meraviglia di quella domanda. Era all’oscuro di ciò che il Maestro aveva avvertito dentro di Sé. Dopo il terribile annuncio della passione, Pietro osa rimproverare il Maestro ricevendo una dura risposta: “Và dietro a me, Satana! Tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”. Nel cenacolo Pietro rifiuta di lasciarsi lavare i piedi da Gesù, non avendo capito il significato dell’amore cristiano che è servire con umiltà. Poi accetta. All’annuncio: “Uno di voi mi tradirà”, 4 zzano ecimo Bollettino di reagisce: “Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte”. Ma Gesù lo avverte di un triplice rinnegamento. Nel Getsemani anche Pietro si addormenta e lascia solo il Maestro in agonia. All’arresto di Gesù, Pietro sguaina la spada, ma Gesù: “Rimetti la spada nel fodero”. Seguirà il Maestro. Entrato nel cortile dove era stato acceso un fuoco, viene riconosciuto come discepolo. Prontamente impreca: “Non conosco quell’uomo!” E per tre volte. Un gallo canta. Gesù trascinato fuori dal tribunale volge lo sguardo verso il discepolo: uno sguardo che lo salva. Fugge e piange amaramente. Gesù è morto, crocifisso sul Golgota. Pietro non c’è. All’alba della domenica Maria corre dagli apostoli gridando che il sepolcro è vuoto. Pietro e Giovanni corrono al sepolcro: Pietro scruta il lenzuolo e le bende; non c’è altro. Quella stessa sera Gesù appare nel cenacolo con i segni della crocifissione. Successivamente il Risorto siede a mensa con i suoi, mangia il pane e il pesce e si rivolge a Pietro: “Simone di Giovanni, mi ami più di costoro?” E per ben tre volte. Ottiene tre risposte: “Signore, Tu lo sai che ti voglio bene”. Ed allora: “Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore”. A Pentecoste lo Spirito Santo lo conferma nella fede e Pietro trova il coraggio e l’amore di annunciare: “Gesù di Nazaret che voi avete inchiodato e ucciso, Dio lo ha risuscitato, e noi siamo testimoni. Con la sua fede farà miracoli, accoglierà nella Chiesa i pagani, subirà persecuzioni e testimonierà con il sangue la sua fedeltà e il suo amore a Gesù Maestro. San Pietro, nostro patrono, sia per tutti gli azzanesi esempio e intercessore, per una maturazione autentica della nostra personalità umana e cristiana. Lasciamoci, quindi, “educare alla vita buona del Vangelo”. Non è forse questa la scelta pastorale dei nostri vescovi per il decennio 2010/2020? Celebrazione della Festa del Perdono per ottanta bambini di terza elementare I n una luminosa giornata dal clima primaverile, domenica 27 marzo, un’ottantina di bambini ha vissuto la profonda esperienza della prima confessione. C’era la presenza dei genitori a ravvivare la percezione dell’importanza della festa del perdono: evento particolare che rappresentava la prima tappa consapevole del cammino di fede, dopo quella fondamentale del battesimo, vissuta inconsapevolmente a pochi mesi di vita. I bambini erano arrivati alla celebrazione liturgica delle undici con la gioia di protagonisti lieti di celebrare insieme l’Eucaristia. Erano loro al centro delle attenzioni dei catechisti e dei sacerdoti; proprio loro che hanno animato la liturgia con la richiesta comunitaria di perdono, con le preghiere dei fedeli e con l’offerta dei doni. Quella giornata da vivere insieme è poi continuata con il pranzo in oratorio e con alcuni momenti di riflessione sulla celebrazione del perdono, alimentati dalla proiezione di uno specifico video. Alle 15 sono arrivati i familiari per unirsi ai piccoli che in lunga fila quasi processionale sono ritornati in chiesa per la solenne celebrazione del perdono. Le preghiere e i canti introduttivi, che ogni bambino seguiva in ecimo un opuscoletto preparato per l’occasione, hanno creato un’atmosfera di accoglienza e di serenità; fino al momento, emozionante per tutti, in cui i piccoli sono stati invitati da don Gianfranco a dirigersi verso i genitori per condividere con loro alcuni passaggi dell’esame di coscienza: stretti in un abbraccio tra mamma e papà, hanno accolto il loro perdono e si sono preparati a ricevere quello di Gesù. La confessione individuale, accolta da un nutrito numero di sacerdoti, ha rappresentato il cuore della celebrazione che si è conclusa con la gioia di ricostruire a puzzle l’immagine del Padre misericordioso nell’atto di accogliere il figlio che si era perduto. Per esprimere concretamente il significato della festa, i catechisti hanno offerto a ogni bambino un giacinto profumato in fiore: a indicare il profumo nuovo dell’anima, tesoro delicato da curare e custodire con gentile sollecitudine. I bambini erano stati preparati all’incontro con il perdono del Signore da un lungo percorso catechistico che aveva compreso anche la riflessione sul sacramento del Battesimo. Pure i genitori erano stati coinvolti in questo percorso con l’invito a partecipare ad alcune serate sul significato della confessione e del perdono, condotte da don Roberto Laurita e da don Chino Biscontin. Mamma e papà dovranno sostenere il cammino di fede dei loro piccoli, particolarmente nei mesi delle lunghe vacanze estive, anche accompagnandoli alla liturgia eucaristica della domenica e, una volta al mese, alla celebrazione del sacramento del perdono. Flavia Sacilotto Don Dino 5 zzano Bollettino di La nostra Cresima S zzano ecimo on trascorsi già tre anni di catechismo in preparazione della cresima; tre anni della nostra vita vissuti con le persone con cui abbiamo condiviso tanti momenti di riflessione, discussione, gioco e divertimento e a cui abbiamo voluto e vogliamo bene: i nostri amici! Amici che ci hanno lasciato l’impronta anche se, presto, forse, neanche rivedremo più, dato che le nostre strade da ora in poi potrebbero separarsi. I nostri incontri si sono conclusi con “l’occasione specialissima”: la cresima! Si è tenuta sabato 5 marzo alle ore 16.30 nella nostra chiesa parrocchiale. 56 cresimandi! Aiuto… quanta ansia ci ha assalito! La sera precedente ci siamo riconciliati con il Signore insieme ai nostri padrini, genitori e familiari. C’erano tanti Sacerdoti molto comprensivi e disponibili tutti per noi. Bello, è stato bello! Per quanto riguarda i regali, bhè non è stato un pensiero al centro del nostro interesse. Per i più di noi i veri regali di questa cerimonia sono stati ricevere lo Spirito Santo che ci unisce in modo più perfetto alla Chiesa e ci rende testimoni di Gesù nel mondo e la possibilità di festeggiare tutti insieme, in famiglia! “Avete scoperto l’acqua calda”, qualcuno potrebbe dire. Beh… in effetti sì! Ma questa scoperta, per noi, vale molto di più dell’acqua calda! È stato davvero un giorno particolare, al contrario di quanto molti credono…abbiamo fatto un passo Bollettino di avanti per quel che è il nostro cammino interiore. Tante persone ci sono state vicino in questo viaggio: le catechiste, il don, gli aiuti catechisti, i genitori, le associazioni, gruppi vari, il custode dell’oratorio che ci ha sempre messo a disposizione locali accoglienti e tutti ci hanno dato un po’ di se stessi per farci crescere e maturare. Grazie a loro potremo farci un’altra idea del mondo, del bene e del male e sapremo scegliere, speriamo, responsabilmente la nostra vita. Ma ora, a queste persone, vogliamo che se ne aggiunga un’altra: il nostro padrino o madrina. L’abbiamo scelta perché è una persona che ci sta a cuore, che rappresenta, per noi, un esempio da imitare o addirittura maestro di vita e glielo abbiamo espresso proprio con la nostra scelta; il nostro desiderio è di farla entrare ancora di più nella nostra vita. È stata per noi una forte emozione poter confermare il Battesimo e dunque la nostra Cristianità e fede in Dio. La giornata è stata lunga ma piacevolissima, grazie anche alla presenza del nostro vescovo Ovidio, con la sua “roccia” di Lourdes, il quale ci ha regalato un pensiero, un augurio, un consiglio mirato e diverso ad ognuno di noi e, non di meno, l’impegno dei nostri parroci che ci hanno accompagnato lodevolmente. Cogliamo l’occasione e ribadiamo i nostri ringraziamenti a tutti coloro che hanno reso tutto così perfetto e ai nostri nonni che senza di loro nulla sarebbe stato possibile. Promettiamo di dare a tutti un po’ di noi come loro hanno dato un po’ se stessi. Grazie di cuore veramente… I Cresimati Nuovi chierichetti S ono un gruppo di circa venti ragazze e ragazzi che si sono impegnati nel servizio sull’altare, e che ogni domenica, cercano di essere presenti nello svolgere questo impegno. Sono tutti motivati e svolgono questo servizio con molta serietà e gioia. Serietà perché sono presenti quando è il loro turno, e se non possono cercano qualcuno che li possa sostituire; Gioia perché (parole dei ragazzi) sono più vicini a Gesù sull’altare. Nel mese di settembre ci siamo incontrati tutti i sabati pomeriggio per imparare a conoscere per nome tutti gli oggetti che servono al sacerdote per celebrare la S. Messa, le vesti e i luoghi della chiesa. Nella prima domenica di ottobre c’è stata la presentazione di questi nuovi chierichetti. Nel mese di gennaio ci siamo incontrati per un momento di preghiera e riflessione. Sono tutti entusiasti di questa “veste” che ricoprono all’interno della comunità e noi li dobbiamo incoraggiare, quando questi sbagliano o sono incerti, e sostenere con la preghiera. Dal 3 settembre ci saranno quattro nuovi incontri, con tanti nuovi ragazze e ragazzi, che vogliono condividere questa esperienza, per prepararci alla presentazione dei nuovi chierichetti il 25 settembre alla messa delle ore 11,00. Voglio ringraziare i sacerdoti per avermi dato la possibilità di condividere con i chierichetti questo cammino, e un grazie di cuore alle famiglie per avermi aiutato e sostenuto con la presenza dei loro figli. Franca Facca (gruppo liturgico) “Per me, fare il chierichetto è molto bello perché aiuti i preti, e stai più vicino a Gesù sull’altare”. Alberto Pezzutto “A me piace molto fare il chierichetto e fare il servizio sull’altare, perché è bello vedere la gente da un altro punto di vista e stare accanto al sacerdote è emozionante”. Davide Fradeloni “Fare il chierichetto è un compito molto bello, si fanno nuove amicizie”. Jacopo Stefanutto Nella foto: il Vescovo Ovidio Poletto con i neo cresimati (in ordine alfabetico): Allegro Elisa, Battistella Alessandro, Bergamo Giacomo, Bet Marco, Bet Valeria, Biasin Andrea, Botter Federico, Brussolo Simone, Casagrande Judi, Cesco Michele, Cusin Giulia, De Lucca Thomas, De Re Denis, Di Magro Marika, Durofil Diletta, Facchin Chiara, Favot Valentino, Ferrer Nicole, Filippetto Alberto, Francescon Marco, Gallicchio Bruno Louis, Giacomel Sara, Innocente Nicola, Jaquet Britos Jordan, Lo Re Noemi, Lovisa Elisabetta, Magarotto Anna, Marchiori Mattia, Martin Nhatalie, Massarutto Giada, Momentè Eriberto, Momesso Michele, Montagner Leonardo, Moscardo Gloria, Pascot Elisa, Pascot Gloria, Pavan Anna, Perosa Giulia, Peschiutta Mauro, Pezzutti Andrea, Pivetta Davide, Polazzo Federico, Ragogna Dario, Rossi Natasha, Salvo Joshua, Santin Chiara, Santin Martina, Sartor Francesca, Spatola Annamaria, Stefanuto Rita, Stolfo Alessio, Taiariol Marco, Tardivo Aldo, Tonel Nico, Velludo Alessandra, Zanin Fabio. (foto - Centro Foto Immagine). 6 ecimo “A me piace fare il chierichetto perché mi fa sentire molto vicino a Gesù”. Luca Melconi “Pensavo che fare il chierichetto fosse molto noioso, ma dopo aver cominciato, ho scoperto che è molto bello: un modo per stare vicino a Gesù e servire il sacerdote”. Davide Gaspardo 7 zzano Bollettino di zzano ecimo Bollettino di Chiesa arcipretale e campanile nella vita della nostra comunità C on i suoi 90 anni di vita, splendidamente portati dopo le opere di consolidamento del 2003, il nostro svettante campanile si prepara a partecipare, anche lui in veste di festeggiato come la chiesa arcipretale che si onora della veneranda età di 240 anni, alle celebrazioni dell'ultima settimana di giugno. Novanta e duecentoquaranta anni di presenza tra noi rappresentano due traguardi che, ben a ragione, chiamano a raccolta per momenti di festa condivisa tutta la comunità parrocchiale azzanese, anche per onorare la memoria di coloro che furono gli artefici o i sostenitori delle due strutture. Questi due monumenti che fanno onore al nostro popolo cristiano del passato sono stati realizzati con generosa fatica e con l'affettuoso sostegno espressi in anni segnati da risorse carenti ma da forte determinazione e da un tenace orgoglio per le importanti opere che sarebbero rimaste alle generazioni future quale simbolo di identità di una popolazione e di un territorio. Sul finire dell'ottocento il vecchio campanile del 1500, che costituiva pressoché un corpo unico con la chiesa parrocchiale, appariva, nonostante le modeste dimensioni in altezza, in condizioni tali da costituire pericolo. Il 1905 fu l'anno decisivo per il nuovo, che avrebbe dovuto realizzare un primato per la sua altezza. In breve tempo, dopo due adunanze dei capi famiglia, si giunse alla fase progettuale dell'impresa gigantesca che la comunità' parrocchiale azzanese aveva deciso di intraprendere. In settembre, dopo la decisione di costruire il nuovo campanile, il progetto era affidato all'arch. Domenico Rupolo. Durante le adunanze dei capi famiglia, di cui sappiamo piccole cose, fu anche deciso un piano di offerte. Il fatto che il contributo dei bozzoli e il costan- 8 te sostegno delle uova raccolte nelle famiglie rappresentassero l'altro grande capitolo dei finanziamenti si configura come un'impresa che ha oggi quasi del leggendario. I circa 550 mila mattoni rossi, forniti dalla fornace di Villanova, sono stati collocati via via in altezza, a misura della disponibilità finanziaria. L'inaugurazione dell'agile ed elegante struttura porta la data del 1921. La chiesa parrocchiale, che gode del titolo di pievanale e arcipretale, fu ingrandita a cura degli arcipreti Lorenzini e Zucchi, secondo l'attuale struttura, tra il 1748 e il 1771. È dedicata a san Pietro apostolo, che è il patrono della Parrocchia. È stata consacrata dal Vescovo Gabrieli il 19 Maggio 1771, festa della Pentecoste. L'anniversario della consacrazione è ricordato ogni anno nella seconda domenica di luglio. Come si può rilevare anche dal sito parrocchiale, le notizie storiche sulla nostra chiesa arcipretale sono molto esigue. Ma sono state sempre molto intense nel tempo, e in particolare negli ultimi decenni, ecimo le cure per renderla via via più decorosa e accogliente. Su queste note storiche a volo d'uccello campeggiano ora le note liete della cronaca dei nostri giorni. Contrassegnati negli ultimi mesi dai preparativi per i festeggiamenti in omaggio agli anniversari delle due strutture della parrocchia, che una apposita commissione sta predisponendo nei dettagli. Una settimana di festa studiata e preparata a cura di don Gianfranco Furlan, Giuseppe Visentin, Tullio Milanese, Anna Cancian, Paolo Miotto e Mario Del Bel Belluz. A partire dal 26 giugno, per una intera settimana sarà festa nella nostra comunità. Mentre si stanno perfezionando i dettagli del programma, è importante annunciare fin d'ora l'allestimento di due mostre: una su antichi paramenti e suppellettili della nostra chiesa a partire dal 600 e l'altra su preziosi testi e documenti che riguardano la vita ecclesiale del passato. È pure in programma la partecipazione delle scuole con un concorso a premi di disegni o di produzioni scritte che abbiano come tema la vita della comunità cristiana vista dai bambini e dai ragazzi. Flavia Sacilotto 9 zzano Bollettino di zzano ecimo Festeggiamenti del 90° e del 240°anno Campanile e Chiesa arcipretale Bollettino di sabato 25 giugno 17.30 18.00 domenica 26 giugno 21.00 Spettacolo di magia 28 martedì giugno 20.30 mercoledì 29 giugno 19.30 21.00 giovedì venerdì sabato 30 giugno 1 luglio 2 luglio domenica 3 luglio 10 Inaugurazione delle mostre e premiazione concorso artistico-letterario Lancio palloncini 27 Banda 20.30 lunedì giugno 20.45 ecimo Conferenza sulla storia della religiosità e della chiesa ad Azzano Decimo Scampanatori e rassegna cori Messa con il nuovo vescovo Cena comunitaria in oratorio 19.00 Sagra degli gnocchi 19.00 Sagra degli gnocchi dalle 8.00 Per tutto il giorno salita al campanile 19.00 Sagra degli gnocchi 19.00 Sagra degli gnocchi 23.00 Fuochi d'artificio 11 zzano Bollettino di UFOGREST: siamo tutti extraterrestri E d eccoci qua, nel pieno dei preparativi per la seconda edizione del GREST parrocchiale. Come avrete già avuto l’occasione di vedere sul nuovissimo sito della nostra parrocchia, quest’anno durerà tre settimane all’insegna del gioco, del divertimento, della condivisione e, perché no, anche della riflessione. Abbiamo cercato di accogliere tutte le proposte e i suggerimenti ricevuti dai vostri questionari nella speranza di trascorrere insieme un meraviglioso periodo. Vogliamo qui riproporvi una piccola parte anche della riflessione educativa, che ci accompagnerà e che riteniamo un filo conduttore essenziale per la buona riuscita del nostro GREST. Quest’anno due strani extraterrestri staranno con noi per farci capire che siamo tutti un’unica grande famiglia capace di accogliere e di non giudicare dalle apparenze. Riceverete anche quest’anno un dettagliatissimo libricino con tutte le informazioni e sarà attivo il numero GREST per eventuali altre informazioni. Le iscrizioni saranno aperte da LUNEDÌ 6 GIUGNO A SABATO 11 GIUGNO PRESSO IL NOSTRO ORATORIO. Tutti i giorni da lunedì a venerdì dalle ORE 17.00 ALLE ORE 19.00 e SABATO 11 GIUGNO DALLE ORE 10.00 ALLE 12.00 E DALLE 16.00 ALLE 18.00. La modalità sarà la solita e i bambini potranno vedere di persona le attività dei laboratori. Viviamo sicuramente in una società complessa, che cambia ad una velocità tale da lasciarci spesso disorientati e a dir poco spaventati. La tendenza di tutti noi davanti a tale complessità è troppo spesso però quella di chiuderci e di cercare di creare piccole nicchie che riteniamo sicure. Da queste nicchie pretendiamo di lasciare fuori e di escludere qualunque cosa che riteniamo sospetta e che non conosciamo. In realtà spesso non ci siamo neppure presi la briga di andare a fondo e, per partito preso, ci bastano le apparenze per dare un giudizio definitivo. 12 zzano ecimo Bollettino di Siamo tutti d’accordo sull’unicità e l’irripetibilità di ogni essere umano. La scienza ci insegna che non ci sono sulla faccia della terra due persone perfettamente uguali. Alcune differenze dipendono sicuramente dal nostro patrimonio genetico (colore della pelle, degli occhi, dei capelli, forma del corpo e dei lineamenti…..), altre invece dipendono dalla nostra cultura di appartenenza, anche dalla nostra religione, dalle mode che preferiamo seguire e da nostre scelte personali. Ma l’elenco potrebbe essere lunghissimo. Non sempre le differenze degli altri ci piacciono. Ed è giusto che sia così, infatti ciò non significa che siamo cattivi. Diventiamo però cattivi, passateci il termine, nel momento in cui vogliamo impedire agli altri di essere diversi e valutiamo le loro differenze negative senza aver approfondito. È questa la via più breve che ci porta a percepire la differenza come qualcosa di minaccioso, che ci porta a giudicare senza permettere a chi è diverso di esprimere i motivi della sua diversità. Fermo restando che è un nostro diritto sentirci sicuri e poter crescere i nostri figli in un ambiente accogliente, non possiamo pensare che ogni atteggiamento o modalità di relazionarsi, vestirsi, parlare, agire che sia diversa da ciò che noi ci aspettiamo dalla società, debba essere esclusa e tagliata fuori dalla nostra vita. Non possiamo fare esclusioni che siano basate solo su supposizioni e crediamo che la parrocchia con l’oratorio e tutti i suoi organi debbano lavorare in questo senso. Come agenzia educativa che collabora con il territorio e come punto di riferimento per molte persone, che siano giovani o adulti, dobbiamo prendere atto che le differenze esistono e che non vanno giudicate senza prima averle spogliate della loro sola apparenza. In questo senso la relazione sincera e vera diviene strumento privilegiato per comprendere il nostro prossimo, che sia bianco o nero, che si vesta in un modo o in un altro. È attraverso la relazione che si superano le differenze senza la pretesa di cancellarle, ma anzi con la capacità di accettarle ed evitare di creare pericolosi meccanismi di esclusione e ancor peggio di marginalizzazione specialmente dei nostri giovani. Se vogliamo lavorare in un’otti- ecimo ca di prevenzione non possiamo non porre al centro il principio di accoglienza incondizionata, che non è certo un principio passivo. Accogliere incondizionatamente significa aprirsi al prossimo, ascoltare i suoi bisogni, offrire noi stessi e puntare sulle sue risorse. Se necessario si potrà anche intervenire con sostegno e aiuto, ma tutto il resto, compresa la differenza, è per noi solo fonte di arricchimento personale. In questo modo possiamo parlare anche di corresponsabilità educativa. Ognuno di noi è tenuto ad avere uno sguardo che vada oltre al nostro piccolo mondo personale. Vogliamo che l’oratorio divenga luogo privilegiato perché tutto questo possa avvenire. VI ASPETTIAMO NUMEROSI E CERCHIAMO MAMME STELLARI DISPOSTE A DARCI UNA PREZIOSISSIMA MANO! CONTATTATE DIRETTAMENTE ELENA RAGOGNA AI SEGUENTI NUMERI: 0434.633450 - CELL. 347.0366507 Periodo: Dal Lunedì al Venerdì dalle 14.30 alle 18.30 dall’11 al 29 luglio (si può partecipare anche a una sola settimana). Destinatari: Bambini dalla 1 elementare frequentata alla III Media frequentata. Per i ragazzi di III Media l’iniziativa è il GRESTone con attività e momenti pensati con loro e dedicati solo alla loro fascia d’età. INFO: www.parrocchiaazzanodecimo.it oppure don Gianfranco o Elena R. oppure al numero pronto GREST: 349.4676969 13 zzano Bollettino di zzano ecimo Bollettino di ecimo www.parrocchiaazzanodecimo.it CLAUT CHE BONTÀ… HIP, HIP, URRÀ A nche quest’anno non solo la macchina del GREST ha preso avvio, ma anche quella del campo scuola estivo di Claut. Una settimana intensa che con maestria e buona volontà degli animatori e delle tante persone buone che ci aiutano per la cucina, l’organizzazione e le pulizie, è sempre risultata un successo. Certo... rispetto allo storico Cugnan forse il campo di Claut ha assunto uno stile nuovo e diverso, ma pur sempre significativo per la vita e l’esperienza di chi si vuole cimentare a vivere una settimana lontano da casa, confrontandosi alla pari con altri bambini e ragazzi, all’insegna dell’autonomia, di attività di crescita e di interiorizzazione del proprio essere ed esistere. Il campo scuola è un vero e proprio evento che permette a tutti, piccoli e grandi, di fare esperienza di Cristo anche sotto il sole cocente. Le attività che proponiamo per i campi scuola hanno la finalità di mettere i partecipanti a diretto contatto con l'ambiente che li circonda, di approfondire la conoscenza di alcuni argomenti e SPERIMENTARE quanto appreso con attività pratiche. In questa logica vengono progettate le attività “a carattere modulare” per le diverse fasce d’età che alternano i momenti dedicati alle attività escursionistiche, di archeologia sperimentale, ludiche ed artistiche, il tutto in una scenografia naturale incontaminata. Particolare attenzione sarà rivolta al lavoro e al gioco di gruppo, alla valorizzazione dei diversi punti di vista ed alla distribuzione delle responsabilità tra i ragazzi stessi, stimolando così comportamenti di solidarietà e di rispetto delle differenze individuali. Crediamo, dunque, che il campo non possa essere paragonato a mera vacanza, quanto a un momento educativo che coinvolge tutti gli aspetti del bambino/ ragazzo. Destinatari: Il campo sarà per i Bambini che hanno frequentato la IV elementare fino ai ragazzi di terza media conclusa. Per quest’ultimi ci saranno attività e momenti dedicati solo a loro. Periodo: da domenica 3 luglio ore 18.30 a Domenica 10 luglio ore 11 con la Celebrazione della S. Messa. Per informazioni e per scaricare il modulo visita il sito www.parrocchiaazzanodecimo.it oppure chiedi in canonica. 14 Internet e carta stampata L a tendenza futura è che le notizie fornite su supporti cartacei (quotidiani, settimanali, mensili), ma anche su libri e testi scolastici, finanche le carte di volo usate dai piloti degli aerei, pian pianino si spostino su supporto digitale, in modo da poter essere fruibili con PC, tutti i tipi dai tablet (letteralmente tavolette, una variante ultramoderna dei Pc), con gli SmartsPhone (telefoni intelligenti, dotati di un visore), nonché sui televisori di ultima generazione collegati ad Internet, od altre diavolerie elettroniche di futuro arrivo. Questa tendenza è a lungo termine, ma certi settori si muoveranno e muovono molto più rapidamente di altri in funzione anche del livello di preparazione degli utenti che usufruiscono dei servizi offerti e della disponibilità delle nuove tecnologie a prezzi accettabili. La parrocchia e il sito WEB V enendo alla nostra parrocchia, la presenza del sito web affianca il bollettino parrocchiale. Quanto questa convivenza appena iniziata durerà è molto difficile a dirsi, anzi quasi impossibile. Il motivo è molto semplice; i lettori del bollettino parrocchiale possono essere ultra novantenni o ultra centenari, o essere anche molto più giovani, in grado di leggere i giornali ma non in grado di utilizzare un PC o mezzo similare per accedere al sito parrocchiale. Da qui la difficoltà a capire quando la carta non sarà più usata, per i bollettini. Viceversa, per chi in famiglia ha dei figli o dei nipoti disposti ad accompagnare i congiunti ad una visita guidata, può “assaggiare” il bollettino cartaceo “vedendolo sullo schermo” e vedere tutte le altre informazioni che sui bollettini non possono essere riportate. Resta però un’ altra parte di lettori dei bollettini parrocchiali, che non hanno possibilità e non vogliono mettersi davanti ad un video. Per cercare di far assaporare a tutte queste persone le informazioni racchiuse nel sito web, costantemente aggiornate, abbiamo pensato di iniziare a presentare una parte dei menù in cui sono inserite ed organizzate le informazioni. Vediamo ora come si presenta la pagina iniziale del sito della nostra parrocchia (figura 1). Il campanile troneggia sulla sinistra assieme alle altre foto di natura sacra, sempre patrimonio della nostra parrocchia. La parte centrale, su fondo bianco riporta gli avvisi, del tutto simili al foglio settimanale in cammino, da cui sono desunti (figura 2). Sotto gli avvisi, ci sono delle locandine che evidenziano singole opportunità siano esse incontri, viaggi, conferenze od altro. Quest’area è aggiornata giornalmente (figura 3). Nel lato sinistro dello schermo, un lungo nastro verticale riporta una serie di argomenti e contenuti a cui si può accedere cliccando sulla descrizione stessa (figura 4). È possibile da qui accedere a vari collegamenti tra cui: il santo del giorno (figura 5) e la liturgia del giorno (figura 6). Sotto la voce parrocchia ci vien presentata la struttura organizzativa della parrocchia stessa e, a seguire, tutti i gruppi e associazioni parrocchiali che operano in sintonia e simbiosi con i sacerdoti e con il Consiglio Pastorale ed il Consiglio Affari Economici. Attivando il collegamento associato alla singola associazione, si accede alla descrizione di ogni gruppo, ed alle altre informazioni che danno una visione d’insieme dell’ attività svolta. Proseguendo verso il basso troviamo una serie di possibili letture, la possibilità di accedere a tutti i bollettini parrocchiali (oltre 140 fin qui rintracciati e digitalizzati),al foglio settimanale In Cammino (di cui si conservano però solo i numeri a partire dal 2011) e le restanti opportunità riferite ai quotidiani o settimanali che permettono di accedere alla versione online degli stessi. Proseguendo ancora verso il basso, il titolo “in evidenza” non ha bisogno di spiegazioni. Utilizzando i collegamenti associati ai singoli titoli si accede automaticamente allo specifico scritto. Ad esempio, può sembrar strano, per chi conosce la storia della parrocchia, che in 15 zzano Bollettino di Fig. 10-11 zzano ecimo Bollettino di Fig. 12-13 Fig. 9 Fig. 4 Fig. 2 Fig. 6 evidenza sia scritto “Inserito Don Dino De Carlo” infatti questo sacerdote ha operato ad Azzano Decimo come cappellano negli anni 1940/1945. La spiegazione è questa: le notizie relative al cappellano sono state raccolte solo recentemente e di conseguenza la pubblicazione delle stesse è recente. Gli argomenti di questa sezione sono aggiornati regolarmente. A concludere troviamo gli orari delle S.Messe. Al di sotto di questa lunga finestra l’annuncio della mostra fotografica incentrata sulla chiesa ed il campanile prevista per giugno 2011 con annessa richiesta di collaborazione (figura7). Per finire (figura 8) viene offerta e richiesta la possibilità di collaborare al sito, scrivendo articoli o proponendo suggerimenti. Fig. 5 Fig. 3 Fig. 6 Fig. 7 Fig. 8 16 Vediamo ora un’altro menu per accedere alle informazioni del sito (figura 9); da sinistra a destra troviamo: Home: ovvero la pagina da cui iniziare a visitare il sito; Chi siamo: indica come è composta ed organizzata la nostra parrocchia; Territorio: riporta tutte le informazioni sugli immobili sacri e non della parrocchia relativamente agli interessi parrocchiali; Attività: indica quali associazioni o gruppi od altre iniziative vengono svolte all’interno della parrocchia; Area Parrocchiani: zona dedicata alle comunicazioni dei parrocchiani verso la parrocchia; Cultura e pubblicazioni: dove sono allocati quasi tutti i bollettini parrocchiali del dopo guerra, recensioni di libri e mostre a carattere religioso, eventi religiosi non parrocchiani ecc.. Scuola Materna: quest’area intende comunicare le attività e le scelte educative di questo importante e basilare progetto della nostra parrocchia. Esploriamo una delle possibili scelte: “Territorio” ad esempio (figura10) e scegliamo la categoria Chiesette e Capitelli (figura 11). Decidiamo ora di leggere le informazioni sulla chiesa di Santa Lucia in Colle (figura 12). Scorrendo la documentazione consultabile, oltre ecimo a molte foto troviamo anche una traccia audio (figura 13). Il brano è la registrazione del suono delle campane che chiamano a raccolta i fedeli nel giorno di S. Lucia dell’anno 2009; attivando con il mouse il triangolo nero parte la registrazione. Completa la documentazione una pubblicazione che illustra i lavori di restauro fatti, alcuni appunti storici e le caratteristiche artistico-religiose della chiesetta. L’intero libretto, stampato dal Comitato per i lavori di restauro, è visionabile accedendo al collegamento “per vedere la pubblicazione”. La visita del sito web termina qui, questo è solo uno sguardo panoramico. Per saperne di più cliccate www.parrocchiaazzanodecimo.it Il WebTeam Paolo Corazza e Giuseppe Visentin Un particolare ringraziamento al Signor Tullio Milanese e alla Signora Daniela Milanese per il loro preziosissimo contributo nell’arricchire la sezione del sito web relativa ai bollettini parrocchiali. Da qui l’invito per quanti possiedono delle edizioni che non compaiono nell’archivio a portarli in canonica perché possano essere inseriti (naturalmente l’originale verrà restituito). VUOI RICEVERE VIA MAIL LE NEWS DAL SITO PARROCCHIALE? Collegati a h :// ttp w .p ww arr o ia cch az od n a z e o cim nell’AREA PARROCCHIANI troverai il modulo di iscrizione! 17 .it zzano Bollettino di zzano ecimo Bollettino di CIRCOLO ORATORIO DON BOSCO FESTA DI DON BOSCO A GRANDE CASTAGNATA D omenica 14 novembre 2010 si è tenuta la seconda edizione della Grande Castagnata in Oratorio, rivolta a tutta la nostra comunità. Dalle 14.30 per tutto il pomeriggio sono state cucinate gustose castagne, servite insieme a vin brulè e tè caldo. I bambini hanno potuto divertirsi grazie ai giochi e all’animazione proposta dai ragazzi delle superiori, i più grandi sono rimasti in sala giochi per i tornei di calcetto e ping pong, mentre mamme, papà e nonni si sono divertiti nel salone centrale con ben tre estrazioni della tombola con ricchi premi! CENA DEGLI AUGURI V enerdì 17 dicembre si è svolta la Cena degli Auguri in Oratorio, occasione creata per riunire la nostra comunità in attesa del Natale. Circa un’ottantina di persone non si sono lasciate scoraggiare dalla bufera di neve che in poche ore ha coperto di parecchi centimetri le nostre strade e sono riusciti a raggiungere il caldo salone oratoriale dove sono stati serviti piatti natalizi tradizionali con successiva estrazione della lotteria. 18 ecimo CASERA C ome ogni anno la tradizionale casera in oratorio si è svolta il giorno dell’Epifania dopo la S. Messa serale. ppuntamento unico a cui è impossibile rinunciare è la festa di Don Bosco, festa del nostro Oratorio e di tutti i gruppi giovanili che lo frequentano. Circa 150 tra bambini, ragazzi, animatori ed educatori si sono incontrati nel cortile dell’Oratorio verso le 10.30 per recarsi in chiesa in corteo con l’immagine di San Giovanni Bosco. L’animazione della Santa Messa si è basata sui segni che ricordano Don Bosco da piccolo: la corda e la palla, simboli dei giochi d’infanzia, dei libri e una zappa, segni di impegno nello studio e nel lavoro nei campi, i sandali come segno della strada che egli ha compiuto nella realizzazione dei propri ideali, e l’immagine del nostro Oratorio, luogo di aggregazione ed educazione giovanile. La giornata è poi proseguita con il pranzo in oratorio e con i giochi a squadre organizzati nei cortili e campetti esterni. Al termine dei giochi i bambini hanno potuto assistere ad un breve teatrino nel quale è comparso un giovanissimo Don Bosco in persona a raccontare uno dei sogni che aveva fatto quando era bambino e a portare un grande libro all’interno del quale sono stati incollati i simboli della sua vita, già presentati al mattino durante l’Offertorio. Il pomeriggio è terminato con una ricca merenda e con la premiazione della gara di torte. Questa bellissima giornata è stata realizzata grazie alla collaborazione di tutti i gruppi giovanili della parrocchia e all’aiuto delle mamme che hanno preparato il pranzo e le torte per la merenda. “Quando al termine di una giornata così intensa ti senti sfinito perché ci hai messo impegno, tempo, dedizione e tutto te stesso perché questa giornata riesca al meglio, ti rendi conto che il tuo unico pensiero non è la stanchezza ma la soddisfazione di aver creato qualcosa che ha fatto divertire i più piccoli e che ha permesso di unire in uno spirito di collaborazione i gruppi giovanili della parrocchia…e di tutto questo non possiamo far altro che ringraziare il Signore…” FESTA DI CARNEVALE N el soleggiato e tiepido pomeriggio di sabato 26 febbraio il cortile del nostro oratorio è stato ricoperto da un tappeto di coriandoli lanciati in aria da bambini e animatori (circa 130) tutti vestiti in maschera…è stato un bel pomeriggio passato all’insegna di balli di gruppo, giochi a squadre e una mega merenda con crostoli e frittelle! 19 zzano Bollettino di zzano ecimo Bollettino di SOSTEGNO ALLE ESIGENZE DELLA NOSTRA PARROCCHIA C ome ogni altra associazione, anche il Circolo Oratorio Don Bosco ha l’obbligo di reinvestire l’avanzo di gestione entro l’anno successivo a quello cui fa riferimento la chiusura di bilancio. Per cui nel corso del 2010 il Consiglio Direttivo ha deliberato di utilizzare i circa 4000 € di utile riferito all’anno 2009 per arricchire di nuovi giochi la sala giochi dell’oratorio (circa 1000 €) e i restanti 3000 € sono stati donati alla scuola materna parrocchiale per terminare l’acquisto di alcuni arredamenti interni. Entro la fine di quest’anno invece verrà deciso come utilizzare l’utile ricavato nel 2010, il cui ammontare è stato reso noto nell’Assemblea dei Soci di venerdì 8 aprile. Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che tramite il tesseramento e la frequentazione del bar e delle attività proposte ci permettono di ottenere utili da reinvestire all’interno della nostra parrocchia laddove ce n’è maggiormente bisogno. DOMENICA 12 GIUGNO 2011 Iscrizioni presso il bar dell'oratorio Quota partecipazione (pullman + biglietto d’ingresso) 27 d per i tesserati al Circolo Oratorio Don Bosco 35 d per i non tesserati È stato emanato il Nuovo Regolamento dell’Oratorio! Invitiamo quanti desiderano, e quanti usufruiscono della struttura a prenderne visione presso l’Oratorio stesso. 20 febbraio pellegrini a Guastalla 20 Pellegrini a Roma Lo sport ha una funzione specifica? Quale prospettiva presenta per la formazione integrale della persona? É su queste domande che il Gruppo Sportivo Condor sta cercando di riflettere in questo suo 48° anno di attività. In un momento così delicato per le nostre comunità cristiane dobbiamo dare ragione del nostro impegno pastorale nel settore sport, sia come investimento di persone che di tempo. Dobbiamo dare ragione del perché manteniamo e spendiamo soldi per spazi e strutture sportive! le solite risposte, seppur valide, «togliamo i ragazzi dalla strada…», «utilizziamo le strutture altrimenti abbandonate», non sono più sufficienti. Lo sport porta con sé un insieme di valori, articolati e complessi, con diversi livelli di profondità, affidati all’attenzione e alla cura di tutti gli operatori dello sport: sono costoro che, con competenza e abilità, possono rendere attuali le potenzialità educative e far parlare in modo nuovo il Vangelo del Dio della vita. L’aspetto tecnico e le teorie di allenamento sono importanti, ma da sole non bastano. Per questo motivo il Con- ecimo dor ha sentito l’esigenza di aderire all’iniziativa progettuale “Genitori-Educatori inForma”, che sottende un’Alleanza Educativa fra l’Ambito Distrettuale Sud 6.3 (servizio sociale con sede a Praturlone) e i vari comuni del territorio (Chions, Pasiano di Pordenone, Fiume Veneto, Azzano Decimo, Zoppola, Prata di Pordenone, Pravisdomini). Grazie a questo progetto, e alla professionalità del team di psicologi dell’Ambito, è stato possibile stilare un programma annuale di percorsi formativi. L’obiettivo è quello di offrire spazi di riflessione e di confronto fra genitori e di sostenere gli adulti nella propria funzione educativa. Un’altra importante collaborazione con l’Ambito riguarda il Progetto Equilibrista, organizzato e diretto dal dott. Stefano Carbone. Il tavolo di coordinamento è composto da allenatori e dirigenti di varie società sportive. Gli incontri si svolgono periodicamente per riflettere e creare percorsi formativi per allenatori, accompagnatori, dirigenti e qualsiasi altra figura educativa che abbia a cuore il mondo dei giovani. Tale progetto ha come obiettivo quello di creare una rete comunicativa che permetta alle varie società sportive di potersi confrontare e crescere insieme. Consapevolezza e intenzionalità d’azione sono quindi gli ingredienti fondamentali che il Condor sta ricercando per garantire una coerenza educativa che permetta di contribuire a far crescere i nostri giovani con dei giusti valori. Simone Mantovanelli Condor raduno provinciale piccoli amici 2010 21 zzano ecimo LE ULTIME NEWS Bollettino di zzano Bollettino di ecimo direttamente da… La miglior festa dell’anno porta questo slogan: 19 la FESTA DELLA PACE zonale ad Azzano Decimo! 2011 Una giornata indimenticabile quella di sabato 19 febbraio! Il nostro oratorio ha ospitato per la prima volta circa 200 ragazzi dai 6 ai 14 anni provenienti dai gruppi ACR delle parrocchie di Chions, Corva, Fiume Veneto, Prata, Maron, Barco e Tamai. In questa giornata tutti i ragazzi, insieme ai loro educatori, si sono impegnati concretamente a dare più sapore alla vita, scoprendo la gioia di vivere in pace e di fare del bene. Questo evento ha messo all’opera per i tre mesi precedenti alla festa, un gruppo straordinario di dodici educatori che si è riunito settimanalmente per organizzare tutto nei dettagli al fine di offrire ai ragazzi un’esperienza davvero unica. In un pomeriggio possiamo dire di aver compiuto un “viaggio virtuale” tra i paesi del mondo per conoscere alcune delle migliaia di religioni esistenti e che spesso incontriamo anche all’interno della nostra comunità: l’ebraismo, l’islamismo, l’induismo, il buddhismo, le religioni tribali e naturalmente la nostra, quella cristiano-cattolica. Lo slogan che vedete scritto racchiude il significato più profondo della festa: ognuno di noi, di fatto, è diverso sia nel carattere che 22 zzano Bollettino di ecimo nello spirito. Ciascuno di noi infatti, crede a ciò che gli è stato insegnato fin da piccolo e segue la confessione religiosa che gli è stata tramandata (“DIVERSI si nasce”). Molto spesso però, fatichiamo ad accogliere questa diversità che ci contraddistingue e finiamo per fare guerra anche tra fratelli. Bisogna capire invece, che non dobbiamo discriminare gli altri, ma aprire la mente ed essere veri portatori di Pace! (“in PACE si diventa!”). Ecco che tutti i giochi proposti ai ragazzi, sono stati pensati e strutturati in maniera semplice, misurata, divertente e allo stesso tempo efficace per comprendere l’importanza della pace. Ogni punto gioco aveva una sua ambientazione e rispecchiava una particolaree religione in tutte le sue caratteristiche peculiari: i bambini hanno visto un Papa proporre il gioco di ruba-bandiera; hanno conosciuto un Muezzin e pregato a La Mecca; hanno visto immagini e imparato parole che caratterizzano la religione ebraica e induista; hanno sperimentato la meditazione come solo i veri buddhisti sanno fare; ed infine, hanno partecipato da veri protagonisti a un meraviglioso rito tribale. Il tutto si è concluso con un breve momento di preghiera e con un meritato buffet di dolci e pa patatine! zzano Bollettino di ecimo Sentiti ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno collaborato: dagli educatori ai genitori, ai parroci e al Signore per averci regalato una bellissima giornata di sole. Ringraziamo anche la cooperativa “Il Granello” di San Vito al Tagliamento per aver confezionato i regalini. Infine un grazie davvero speciale a tutti gli acierrini, ai loro sorrisi e alla loro gioia di vivere che ancora una volta hanno riempito il nostro oratorio. Come gruppo ACR appena rinato ad Azzano, è stata un’occasione davvero importante di unione e confronto con le altre realtà parrocchiali. Ci auguriamo quindi di vivere ancora altre esperienze simili! BU BUONA PACE A TUTTI !!! Martina Nespolo Co ià accennato, to tutti noi, i insieme insi Come già alle famiglie, ci siamo impegnati a dare un aiuto solidale e concreto a chi ne aveva bisogno devolvendo € 300 alla casa famiglia “La Soglia” di Chions. 23 zzano Bollettino di Scoutismo ed essere Capo Scout oggi: un’avventura ancora possibile? S iamo in piena emergenza educativa. Me lo sento ripetere da qualche tempo da tutti i fronti e mi sono chiesto perché Scoutismo. Leggendo la prolusione all’assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana del 25-29 maggio 2009 il card. Angelo Bagnasco ha ricordato come numerosi genitori ed insegnanti, ritenendo praticamente impossibile l’opera di educazione, vi rinunciano in partenza, assumendo atteggiamenti di resa, alle volte non dichiarati ma effettivamente percepibili. Per molti adulti sembra già un risultato soddisfacente riuscire a trasmettere le nozioni di base del galateo o, in ambito scolastico, le nozioni fondamentali delle singole materie di studio. Ma l’educazione è molto di più che istruzione. Educare significa risvegliarsi dal torpore che oggi ci stordisce per nutrire quell’uomo e quella donna, capaci di scegliere, in modo da alimentare un processo di crescita interiore mai finito. Ma lo Scoutismo cosa centra con l’educazione? Tanti amici “ex scout” ricordano con gioia, ma anche con un pizzico di nostalgia ed un po’ di sana invidia, quando erano scout. Amano ricordare quei bei momenti vissuti in tenda, attorno al fuoco o sotto la pioggia, in cammino con uno zaino tipo militare e la tenda sulle spalle, la vecchia e gloriosa “terka” oggi sostituita dalla più sofisticata e leggerissima “igloo”; oppure a quei sacco letti enormi e pesanti o a quelli costruiti artigianalmente con le coperte e gli scarponi da marcia: entrambi sostituiti da saccoletti piccolissimi e leggeri e da scarponcini in gore-tex. Se è cambiata l’attrezzatura, non sono cambiati entusiasmo e gioia, non sono cambiate le attività “tipiche” dello scoutismo: le uscite, i pernottamenti, le riunioni e lo spirito col quale i ragazzi affrontano l’avventura dello scoutismo. Nonostante il cambiamento na24 zzano ecimo Bollettino di turale dei tempi e l’evolversi della società, la proposta educativa dello scoutismo è rimasta legata e fedele all'intuizione pedagogica del suo fondatore, Lord Baden-Powell of Gilwell, ufficiale inglese che nel 1907 nell’isola di Brownsea, in Inghilterra, che diede origine al primo campo scout. Baden-Powell seppe trasformare l’esperienza triste della guerra vissuta da alcuni ragazzi di Mafeking, impiegati per portare i messaggi fra le file dell’esercito inglese assediato nella città dai Boeri, in una attività positiva. Ancora oggi dopo più di cento anni la proposta educativa dello scoutismo di B.P. (così da noi scout confidenzialmente chiamato) è fortemente attuale. Elemento fondamentale è stato e rimane il senso di avventura, ovvero l’arte di costruire pian piano la propria personalità per essere “domani” uomini e donne significative, portatrici di speranza; di essere felici recando felicità agli altri; sicuri di non aver sprecato il tempo della vita e di aver fatto del proprio meglio. In questa sintesi, volutamente breve, sono racchiusi i valori in cui si riassume lo scoutismo che, è bene ricordarlo, è strumento per forgiare il proprio carattere, rafforzare il proprio corpo con la vita all’aperto, nel condurre una vita sana e senza vizi, acquisire l’arte di costruire con le proprie mani (costruire con la legna una cucina da campo), aiutare gli altri e servire la Chiesa di Dio con la propria testimonianza di vita ed il proprio servizio a favore degli ultimi ed indifesi. Allora essere capo scout oggi significa avere il coraggio di fare delle scelte importanti, chiare controcorrente per testimoniarle nella quotidianità per dare un grande segno di cosa significa libertà evitando di diventare schiavi di noi stessi spegnendo gli ideali. Ma significa anche la possibilità di cogliere il senso pieno dell’amore, che è dare, donare ogni giorno la propria vita per gli altri. “Siamo qui perché abbiamo ricevuto una chiamata”. Con questa forte affermazione sono stato salutato all’arrivo di uno dei tanti campi di formazione a cui ho partecipato. Una chiamata che ci ricorda quella di Gesù fatta ai discepoli, per far prendere coscienza ecimo di come si deve essere in un mondo difficile, oscuro e ostile. È per questo che per noi capi, e per tutti noi adulti, oggi la sfida sembra più difficile, ma noi non ci tiriamo indietro: siamo qua per dare la nostra testimonianza e il nostro contributo consapevole ad una continuità educativa con competenza, responsabilità e coerenza. 25 zzano Bollettino di Scuola dell’infanzia A zzano ecimo prile 2011. È arrivata la primavera alla scuola dell’infanzia parrocchiale Beata Vergine del Rosario. I 173 bambini che gioiosamente riempiono le aule ogni mattina, si sono arricchiti, in questi mesi, con attività che li hanno portati a conoscere il mondo che li circonda, ad instaurare rapporti di amicizia e socializzazione con i compagni e le insegnanti e a conoscere il proprio cammino di vita. Il percorso di religione ha fatto conoscere ai bambini la creazione del mondo attraverso la lettura della bibbia e dei canti che vengono intonati durante la preghiera del mattino. I bambini medi e grandi hanno terminato il laboratorio di inglese e iniziato quello di musica con la maestra Ester che con tanta dedizione li guida alla scoperta del ritmo e del suono. Per festeggiare la bella stagione, nell’orto che c’è in giardino i bambini con le loro insegnanti pianteranno dei fiori e se ne prenderanno cura per abbellire i loro spazi di gioco. Al termine dell’anno scolastico i bambini affronteranno degli appuntamenti molto piacevoli: dal 04 al 09 maggio ci saranno le gite alla fattoria didattica “Gelindo dei Magredi” a Vivaro, il 15 maggio ci sarà la tradizionale biciclettata con messa alla Madonna del Bembo e il 27 maggio la festa per diplomare i bambini grandi che ci salutano per iniziare il Bollettino di nuovo percorso scolastico alla primaria. Il 20 maggio i bambini simuleranno l’evacuazione della scuola con la partecipazione della protezione civile, della croce rossa e dell’unità cinofila. Questa attività è stata preparata per tutto l’anno per abituare i bambini a non aver paura in caso di emergenza e per familiarizzare con le procedure ordinate di evacuazione. L’anno scolastico iniziato all’insegna dei cambiamenti ha avuto buon esito e un grande grazie va all’impegno dimostrato dalle insegnanti (Paola, Patrizia,Giovanna, Sara, Silvia, Roberta, Alessandra, Michela e Giuliana), dalla segretaria (Amabile), dalla Coordinatrice (Catia), dal cuoco (Giuseppe) e da tutti i numerosi volontari che danno il loro prezioso tempo affinchè la scuola sia sempre in ordine e i nostri bambini stiano bene e in particolare ad Enrico, Paola e Claudia, gli alpini e le signore che fanno il giro con il pullman. La scuola dell’infanzia è il primo scalino di un lungo percorso nella società, ogni piccolo insegnamento di oggi sarà utile a tutti in futuro. Coro giovanile Immacolata Presentazione cd erini al Teatro Masch 4 dicembre ecimo C ari amici e care amiche, il Coro Giovanile Immacolata, che nel 2010 ha compiuto i 10 anni della sua attività coglie l’occasione di invitarvi a visitare il sito internet della Parrocchia di Azzano Decimo (www.parrocchiaazzanodecimo.it) ed entrare nella sezione Attività - Coro Giovanile Immacolata: troverete uno spazio dedicato al Coro dove potrete conoscerci meglio. Qui potrete soprattutto ascoltare alcuni brevi spezzoni dei brani inseriti nel nostro primo cd, intitolato “Grazie Signore!” Il cd ha rappresentato, per noi coristi, la realizzazione di un vero sogno lungo 10 anni e se avrete piacere di acquistarlo è sufficiente una prenotazione nel sito e noi lo spediremo. Tra le 12 canzoni troverete anche un brano scritto per intero da noi coristi dal titolo “Grazie Signore”. La realizzazione di questo impegnativo progetto è stata una stupenda esperienza che ha visto crescere notevolmente le qualità vocali di noi coristi e cogliamo l’occasione di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito, in diversi modi, al raggiungimento di questo importante traguardo. A tutti voi buon ascolto!!! Giulia Pascot 6a Rassegna corale “Insieme è più bello” 9 aprile 26 27 zzano Bollettino di zzano ecimo Bollettino di Corale Comunale Azzanese A nche quest’anno è ricominciata, a gennaio, l’attività della Corale Comunale Azzanese. Come da tradizione, il periodo natalizio ci ha visti impegnati nei “Concerti di Natale” ad Azzano e a Praturlone, appuntamenti cari a noi coristi e al pubblico che ci segue, e nel concerto tenuto ad Andreis nella festa dell’Immacolata Concezione. Il nostro lavoro negli ultimi mesi si è volto alla preparazione del concerto che si è tenuto il 15 aprile nella chiesa di Praturlone insieme al “Coro Aquafluminis” di Fiume Veneto, il concerto del 30 aprile al Teatro 28 Mascherini di Azzano con la “Giovane Banda di Tiezzo”, e gli ormai consueti “Concerti d’Estate” il 14 e il 27 maggio ad Azzano e Praturlone. Un impegno che abbiamo aspettato con particolare piacere è stata l’uscita del 28 e 29 maggio al Santuario di Pietralba, in Trentino Alto Adige, dove abbiamo animato la celebrazione liturgica della Santa Messa. Chiunque desiderasse condividere con noi la bella esperienza del canto corale ci troverà nelle serate del martedì e venerdì, alle ore 21:00, presso la Chiesa di Azzano Decimo. Vi aspettiamo! Martina Candido Gioiscono i compagni di Emmaus: Nomadelfia ci ha riconosciuti L ’Associazione “Compagni di Emmaus”, fondata da don Galiano Lenardon, ha vissuto lo scorso 19 settembre un importante e atteso momento storico: è stata riconosciuta ufficialmente da parte di Nomadelfia, fondata da don Zeno Santini, “partecipe dello stesso cammino di fraternità per la costruzione di una nuova civiltà, la civiltà dell’amore”. Nel documento sottofirmato da entrambe le parti si attesta che “ l’Associazione Compagni di Emmaus” è una realtà ecclesiale autonoma e responsabile, nata però anch’essa nell’incontro con don Zeno, da un unico Spirito e che ha una sua storia e un suo legame primario con la chiesa locale, che non intende dimenticare o abbandonare”. Sono quindi elencati i valori e le finalità che accomunano le due realtà e le modalità di collegamento “per un cammino insieme, come ricchezza di carismi in un’unica fraternità”. Il Centro di solidarietà “Compagni di Emmaus” è nato il 6 maggio ‘83 per desiderio di don Galiano, con l’incoraggiamento del Vescovo mons. Abramo Freschi. L’intendimento della nuova associazione si riconduce all’impegno di “offrire una opportunità in più alle persone, alle famiglie e ai gruppi per migliorare i rapporti umani e la qualità della vita e per un impegno comune volto a prevenire e a superare i disagi sociali”. L’assemblea ordinaria di fine marzo 2011 è stata percorsa da un clima di entusiasmo e di gratitudine insieme: in quell’occasione il 2010 è stato considerato un anno particolare di grazia sia per il riconoscimento da parte di Nomadelfia che per la conclusione dei lavori che hanno reso la casa funzionale e accogliente. Nella gioia delle opere compiute, sono stati evidenziati i filoni che impronteranno la vita dell’associazione nel prossimo futuro: la preghiera, l’informazione reciproca e la condivisione di alcuni momenti di formazione spirituale. In seguito al rinnovo del Comitato esecutivo, sono entrati alcuni nuovi membri, mentre altri sono stati con- ecimo fermati. Con don Galiano, presidente, e Luciana Salvador, vicepresidente, collaborano Sante Goz, Mafalda Candido, Maria Rosa Mascarin. In questo 2011 da vivere alla luce del legame di fraternità con Nomadelfia, i compagni di Emmaus hanno celebrato, il primo maggio, la terza festa della Divina Misericordia e la festa di primavera, in coincidenza con la beatificazione di Giovanni Paolo II. Il 6 maggio gli amici hanno ricordato il 28° di fondazione del Cedis, mentre il 12 successivo sono stati ospiti della Casa i sacerdoti della forania. Il mese di maggio si è concluso, il 29, con la giornata “Per non dimenticare”: una celebrazione del 30° degli inizi con la liturgia eucaristica delle 18 e un momento conviviale per tutti. Le date maggiormente attese, il 18 e il 19 giugno, si svolgeranno all’insegna del sempre atteso incontro con la popolazione di Nomadelfia. Flavia Sacilotto 29 zzano Bollettino di Commissione famiglia del consiglio parrocchiale S i sono svolti da febbraio ad aprile i tre incontri organizzati dalla commissione famigli sui temi: la famiglia oggi, una casa accogliente per noi e per il nostro signore, i conflitti all’interno della coppia. La commissione prima di organizzare tali incontri aveva richiesto alle famiglie della nostra parrocchia di indicare le tematiche che sarebbe stato utile trattare. E’ emersa l’esigenza di analizzare la situazione delle famiglie nel nostro contesto storico e le problematiche esistenti. Abbiamo quindi sviluppato il seguente progetto chiedendo: a Don Luciano Padovese di darci una definizione di famiglia oggi; a Luisella e Mario Lunardelli, coppia della Commissione Diocesana per la famiglia, di darci il punto di vista del laico sull’importanza di costruire la famiglia in una casa accogliente per noi e per il nostro Signore; infine alla psicologa dott.ssa Laura Del Maschio abbiamo chiesto di darci dei suggerimenti per superare quei conflitti che si possono creare all’interno della famiglia. Don Padovese ci ha fatto una carrellata di tutte le difficoltà che per costruire la famiglia i componenti devono affrontare, arrivando alla conclusione che ci sono meno famiglie perché le aspettative sono troppo elevate. Si fa famiglia quando la casa è 30 zzano ecimo Bollettino di pronta, il lavoro è sicuro e l’età ci da quella maturità per la quale ci sentiamo pronti ad affrontare anche le problematiche relative alla crescita dei figli. Il risultato sembra essere che ci siano sempre meno famiglie e sempre più convivenze come prova della futura famiglia. Paura delle responsabilità a lungo termine? Don Padovese ci ha consigliato di costruire la nostra famiglia giorno per giorno, confidando sì sulle nostre forze, ma anche sull’appoggio incondizionato di nostro Signore. Luisella e Marco ci hanno accompagnato nel percorso ideale all’interno della casa più accogliente che ci possa essere. Dove figli e genitori passano il loro tempo insieme, raccontandosi le cose di ogni giorno discutendo e condividendo le scelte, accogliendo gli amici e condividendo tutto questo con i progenitori. Nessuno è dimenticato. Nel sentirli parlare si poteva veramente immaginare quella tavola imbandita dove la mamma aveva preparato con amore il cibo per i suoi cari e dove prima del pranzo la preghiera era un momento di accoglienza del prossimo, di disponibilità e collaborazione, per una crescita continua nell’amore a disposizione di tutti. Sembrava la definizione di una bella famiglia italiana di altri tempi e invece riflettendo ci si rendeva conto che poteva essere la famiglia di ieri, di oggi e di domani. Non è importante il colore della pelle, non è importante il cibo che si condivide e nemmeno il luogo, è importante invece stare insieme con amore. Come dar modo all’amore che c’è in noi di crescere e moltiplicarsi all’interno Relazione dei della famiglia, lo abbiaelli coniugi Lunard mo analizzato con la Dott.ssa Del Maschio, in occasione dell’ultimo incontro. Era presente un gruppo di coppie con età diverse, la psicologa ha quindi gestito la situazione dando modo ai partecipanti di intervenire con domande e opinioni, ben presto si è creata la possibilità di dialogare e scambiare punti di vista. La dottoressa ci ha abilmente condotto attraverso il percorso ecimo creare la propria personalità. 4. I figli escono di casa, si deve ricreare il rapporto tra i coniugi. 5. Viene a mancare uno dei due, si deve continuare da soli, perseguendo comunque l’obiettivo che come coppia ci si era dati In questo percorso la coppia cambia continuamente e i componenti dovrebbero sentire e seguiRelazione della re, se non guidare il dott.ssa Del Mas chio cambiamento. Un percorso difficile, ma che tutte le coppie si trovano a seguire: che con l’amore e la 1. la fase della costituzione della coppia, stima di uno verso l’altro non può che esperiodo in cui si definiscono le regole che gesere un percorso meraviglioso e di esempio stiranno il nuovo legame. per i figli. Abbiamo iniziato a trattare questi 2. La nascita del primo figlio dove la coppia argomenti sui quali sicuramente c’è ancodeve creare lo spazio all’inserimento di una ra molto da dire, i questionari che abbiamo nuova persona: raccolto durante gli incontri ci stimolano a lo si pensa , lo si immagina, lo si attende, continuare il percorso, pertanto siamo a lo si accoglie, in questa fase le regole che la disposizione per suggerimenti, critiche, ma coppia si era date cambiano. anche per tutti coloro che volessero darci 3. I figli crescono e nella fase adolescenziaun prezioso supporto. le cambia il rapporto con i genitori, in quanto investono le loro risorse all’esterno della famiPer la Commissione Famiglia, glia, nel rapporto con altre persone e vogliono Anna Cancian S. Messa con don Luciano Padovese 31 zzano Bollettino di Pastorale familiare anno 2010/2011 I l Gruppo Coppie Sposi della Parrocchia di Azzano Decimo per quest’anno ha deciso di partecipare al ciclo di incontri tenuti da febbraio ad aprile 2011, organizzati dalla Commissione Famiglia del Consiglio Pastorale, aperti alla partecipazione di tutta la comunità, modificando quello che è stato da sempre il filo conduttore del gruppo, legato alla organizzazione di incontri in canonica con un numero ristretto di coppie. Abbiamo creduto importante partecipare ad una iniziativa di questo tipo per avere la possibilità di conoscere altre coppie e per approfondire i temi legati alla famiglia e le sue problematiche, con l’aiuto di persone esperte e qualificate. Gli incontri sono stati tre ed hanno visto la partecipazione di relatori diversi, un sacerdote - Don Padovese - , una coppia della Pastorale Familiare Diocesana ed una psicologa del Consultorio Fondaco di Portogruaro. L’esperienza è stata senza dubbio positiva e confidiamo in futuro di poter ancora avere l’opportunità di ripeterla. L’ultima domenica di dicembre 2010 siamo stati attivamente presenti alla celebrazione della S. Messa per la festa della Sacra Famiglia. A gennaio 2011 due coppie del gruppo hanno partecipato al primo incontro del corso per fidanzati presso l’oratorio parrocchiale; è stato bello confrontarsi con delle giovani coppie in prossimità del matrimonio e portare la nostra testimonianza. Il 6 Febbraio 2011 ci siamo impegnati nella preparazione della liturgia eucaristica per la giornata della vita. Domenica 20 marzo 2011 abbiamo rinnovato un incontro ormai consolidato con gli anziani ricoverati in Casa di Riposo ad Azzano Decimo, con canti tradizionali che potessero donare loro un momento di allegria e qualche dolcetto da condividere insieme. Il 22 maggio siamo andati in pellegrinaggio al santuario di Barbana insieme 32 zzano ecimo Bollettino di al nostro parroco Don Dino. Con le altre coppie che celebrano quest’anno l’anniversario (10° - 25° - 40°- 60°) l’appuntamento è per il prossimo ottobre. Accogliamo queste occasioni di incontro, ed invitiamo altre coppie a condividere con noi questo importante cammino formativo, consci che potranno essere di grande aiuto a noi e alle nostre famiglie, sempre alla ricerca di quell’equilibrio interiore che ci consente di vivere e camminare mano nella mano con il Signore, che ci dona la capacità di amare e di essere coppia nel senso cristiano del termine, e ci insegna che solo attraverso la condivisione si costruisce giorno dopo giorno un amore più saldo e duraturo. Gruppo Coppie Sposi sa di riposo ecimo Il presepe nella nostra chiesa parrocchiale I l presepe della nostra chiesa parrocchiale con il Natale 2010 è arrivato alla sua ventesima edizione. È stato iniziato infatti nel natale 1990 per desiderio dell’allora arciprete Mons. Domenico Cadore, si è poi sviluppato negli anni a seguire grazie ai consigli e allo stimolo di molti che ne attendevano la realizzazione ogni Natale. All’inizio costruito da poche persone in maniera povera senza porre particolare attenzione alle proporzioni; in seguito si è formato un gruppo denominato “Amici del presepe” che ha cercato e cerca sempre di migliorare studiando le proporzioni, utilizzando tecniche di costruzione adeguate, cercando di dare quel senso di armonia che susciti emozione nell’occhio del visitatore. Molto utili alla nostra crescita sono state le diverse visite ai presepi del triveneto e hai consigli degli stessi presepisti. Il gruppo coordinato dal sottoscritto, con Andrea, Mario, Stefano, Angelo, Enrico, Loris, Lalo che sono le colonne portanti, assieme ad altri dell’equipe, anche quest’anno si è ritrovato puntualmente mesi prima al lavoro per definire il tema da svolgere per il Natale. Quest’anno il presepe portava il titolo: “Il Verbo si fece carne, e venne ad abitare in mezzo a noi”, Dio attraverso la figura del figlio Gesù si fa uomo per essere vicino a noi. Seguendo questo tema abbiamo voluto rappresentare la nascita di Gesù nella vecchia Azzano degli anni ’50, dove le scene bibliche si fondono con le scene della vita contadina del tempo. In particolare si potevano osservare l’arrivo di Maria e Giuseppe in paese a cercare un riparo, la nascita di Gesù nella stalla e sulla sinistra uno scorcio di Azzano. Nel contempo la figura dell’arciprete durante la benedizione alle famiglie, un nonno che si prestava alla mungitura e una nonna che dà da mangiare alle galline. Tanti particolari da notare, dalle statue alle case, ai cortili, al campanile. Il presepio ha colpito migliaia di persone che l’hanno visitato, per la sua armonia, la realtà del paese e la vita contadina di un tempo, lo si può capire dai commenti lasciati durante l’esposizione. Tante le frasi e testimonianze, ne pubblichiamo una: “Il passato è una storia vera, questa è la più vera e bella di tutte. Un sincero complimento a chi l’ha realizzato, non solo per la minuziosa e lodevole ricerca tecnica ma anche per la sensibilità nel ricreare un clima di serenità e di preghiera che diventa profonda commozione. Tutti dovremmo essere grati di quest’opera monumentale,un presepe che fa risvegliare la nostra tiepida fede”. Da queste righe un grazie a tutti per la disponibilità e la generosità. Il nostro presepe che è la radice dal quale sono nati altri presepi nel territorio, ogni anno accogliendo tante persone, dà modo di vedere sempre nella nostra chiesa parrocchiale la viva presenza continua di visitatori soprattutto nel periodo post natalizio. Dalla cassetta del presepe sono stati raccolti 2260,00 € devoluti per il sostegno dell’asilo parrocchiale. Mario e Andrea Del Bel Belluz i ospiti della ca gl Pomeriggio con 33 zzano Bollettino di zzano ecimo Bollettino di ecimo Pellegrinaggio in Terra Santa S i è svolto dal 31 marzo al 7 aprile il pellegrinaggio in Terra Santa, organizzato dalla parrocchia di Azzano Decimo in collaborazione alla Pastorale del Turismo. Prima della partenza i pellegrini si sono trovati per un incontro di preparazione tenuto da Don Maurizio Girolami nel nostro oratorio. In seguito il pellegrinaggio nella Terra di Gesù è stato guidato per la parte storica da una preparatissima guida cristiana di Betlemme, mentre per la parte religiosa in maniera altrettanto competente da Don Gianfranco Furlan, che oltre alle varie celebrazioni del percorso ha svolto pure un’importante e partecipata catechesi, che ha suscitato in tutti il desiderio di coltivare ed approfondire la conoscenza dei testi biblici. Il percorso che ha toccato tutti i punti salienti della vita di Gesù ha trasmesso ai pellegrini un particolare entusiasmo vivendo giorno per giorno con grandi capacità di ascolto questo evento. Mario Del Bel Belluz Diario di bordo di un pellegrino U n viaggio che ti apre le porte del cuore. Siamo partiti il 31 marzo, erano le cinque del mattino ma essendo il primo giorno di ora legale era ancora buio. Prima tappa Pordenone per raccogliere il resto dei partecipanti al viaggio. Aveva così inizio il nostro pellegrinaggio in Terra Santa. La nostra guida spirituale il caro Don Gianfranco da subito ci ha accompagnati lungo questa strada, le preghiere e i momenti di riflessione sono stati quella parte che hanno fatto della nostra vacanza un momento di testimonianza della nostra fede. L’augurio che ci è stato fatto alla partenza era di ritornare diversi, ma per farlo il suo aiuto è stato determinante. Per questo motivo al fine di farvi vivere anche se in piccola parte le nostre sensazioni vi presenterò il mio Diario di Viaggio. “Eravamo in volo per Tel - Aviv, saremmo andati dove Maria aveva ricevuto l’annuncio, avremmo visitato la grotta dove Gesù era nato, avremmo camminato dove Gesù’ aveva camminato e avremmo pregato dove Gesù era morto e poi risorto. Questi pensieri continuavano a mantenere viva la mia mente, e chissà quanti di noi in quei momenti stavano chiedendosi quali sensazioni avremo provato nel fare ciò. Le aspettative per ognuno di noi erano sicuramente molto elevate. Ma quando siamo arrivati ci siamo subito resi conto che eravamo un piccolo gruppo di cattolici che si sarebbe subito confrontato con delle confessioni diverse e noi eravamo i rappresentanti di quella fede che in Terra Santa è fra le minori. Non sarebbe stato come quando vai a visitare i luoghi di fede in Italia, quando vai a Roma e in 34 piazza San Pietro e senti le parole del Santo Padre. In quei luoghi sei in mezzo a una folla di cristiani e la preghiera e la meditazione è facile. In terra Santa devi fermamente volerlo, troppe sono le distrazioni, mille sono i modi di credere e di pregare. Il nostro viaggio sarebbe stato un percorso più difficile di quanto mi aspettassi, il nostro percorso di fede sarebbe stato sofferto. 31 marzo: Arrivo a Nazareth. L’albergo è pieno di pellegrini. La guida ci comunica che verso le ore venti nella chiesa sorta sopra la casa in cui La Vergine Maria aveva ricevuto l’annuncio ci sarebbe stata l’adorazione del Santissimo. Dopo cena alcuni di noi hanno così deciso di andare. Le vie del centro storico di Nazareth che abbiamo percorso ricordano qualsiasi paese che si trovi in terre arabe, vicoli stretti case non molto alte e odore di spezie. Tutti i negozi erano chiusi e la gente per strada era poca. Quando siamo arrivati alla chiesa, la prima scoperta, per chi come me non era molto informata: Le chiese in Terra Santa, nei luoghi di culto cristiano sono quasi tutte di epoca recente, le varie dominazioni hanno distrutto tutto quello che i primi cristiani avevano costruito. Ma a Nazareth sotto la chiesa c’è la grotta dove Maria e vissuta, dove ha accettato a braccia aperte il dono che le è stato concesso. Lì ,vicino alla grotta ci siamo raccolti in preghiera e la preghiera e stata fatta in molte lingue diverse. Eravamo Italiani, Portoghesi, Inglesi, Francesi e Arabi. Ebbene la quasi totalità di cristiani in Terra Santa sono di etnia araba. 1 Aprile. Abbiamo visitato con la nostra bravissima guida di nome Aikam la chiesa e l’abitazione di San Giuseppe. La nostra prima S. Messa in Terra Santa si è svolta presso la grotta della casa in cui Maria aveva ricevuto l’annuncio. Eravamo presso la grotta, stavamo celebrando la messa e i pellegrini che nel frattempo visitavano la chiesa lo facevano in modo così discreto e rispettoso che sono stata particolarmente colpita. Dopo la messa il pranzo a Nazareth, all’uscita del ristorante un gruppo di bambini stava rientrando a casa dopo la giornata di scuola, incontrandoci molti di loro ci hanno salutato. Sembra che qui le persone che si incontrano per strada ancora sentano il desiderio di salutarsi anche se non si conoscono, come sarebbe bello recuperare questa abitudine. Nel pomeriggio tutti in pullman per la visita al monte Tabor. Tradizionalmente il Tabor (oppure in alternativa il monte Hermon) viene identificato come l'"alto monte" sul quale, secondo i Vangeli, avvenne la trasfigurazione di Gesù. In epoca crociata, la cima del monte venne spianata per costruirvi un monastero benedettino fortificato. La vista da lì sarebbe stata splendida ma c’era molta umidità e foschia. Era venerdì giornata di riposo per i mussulmani. Nel parcheggio al di fuori della recinzione c’è una zona alberata, li alcune famiglie stavano cucinando alla brace il loro pranzo. In quel luogo noi eravamo stati portati dalla nostra fede, ma quel monte per altri era anche luogo di incontro e risposo settimanale con i propri cari. Ultima tappa della giornata Cana di Galilea. Qui abbiamo rinnovato le nostre promesse di matrimonio, erano tante le coppie che sicuramente hanno ripensato al giorno di molti anni prima quando spinti dall’amore hanno scelto la vita in comune e quanto è stato bello dopo anni riconfermare quella scelta. 2 Aprile. Si parte per Cafarnao. Gesù la scelse come sua parrocchia. Per ben due volte nei Vangeli leggiamo che Gesù sfamò il suo popolo moltiplicando il pane ed 35 zzano Bollettino di i pesci. Ma noi tutti sappiamo che quei pani e quei pesci sono per noi oggi la sua parola che se accolta alimenta la nostra fede e ci invita a seguirlo. Fra quelle pietre: immaginare Gesù che chiamava i suoi primi discepoli e veniva scacciato dalla sinagoga perché ricordava a tutti che è venuto fra noi non per quelli che sono già bravi e buoni, ma per redimere coloro che ancora non lo sono; e chiedersi se anche noi nel nostro piccolo paese siamo pronti ad accogliere non solo coloro che seguono la retta via, ma siamo in grado di accompagnare nuovamente sulla buona strada chi si è perso; e stato tutt’uno. La risposta l’abbiamo avuta quando risaliti sul nostro pullman abbiamo raggiunto il monte delle Beatitudini. Dal monte si vedeva il lago che chiamano mare di Tiberiade e in quel mare siamo andati poco dopo con la barca che ricordava un peschereccio. Quando in mezzo a questo mare ci siamo fermati, tanti i dubbi sulla nostra fede che ci avranno sicuramente assalito. Quante volte il vangelo ci parla della poca fede e dei dubbi che turbavano gli apostoli e quante volte hanno chiesto l’aiuto di Gesù. Anche noi abbiamo pregato e cantato insieme, sentire quelle voci nel silenzio del lago è stato uno dei momenti più belli del nostro percorso e resterà vivo in noi per molto tempo. Nella giornata di sabato chi professa la religione ebraica non deve fare alcuna attività, compreso la guida dell’automobile. Ebbene Tiberiade era assolutamente vuota, non c’erano persone a passeggio, i bar erano chiusi, il traffico inesistente. Un’ora dopo il tramonto, la città ha ripreso vita. Quanta differenza fra il loro giorno di riposo e la nostra domenica, dove le chiese si riempiono, le piazze si rianimano e le famiglie si riuniscono intorno ad una tavola imbandita. 3 Aprile. Abbiamo visitato la grotta dove si ritiene possa essere vissuto il profeta Elia e la casa di Santa Elisabetta. 4 Aprile. Si arriva a Gerusalemme da una strada che è chiamata, strada del coraggio.Questa strada fu percorsa nel 1947 dai soldati israeliani per prendere la città, in questa strada che si trova in una gola molti morirono, ma oggi Gerusalemme è abitata per lo più da Ebrei. Abbiamo iniziato la nostra visita andando alla casa di Lazzaro a Betania. Ai tempi di Gesù questo era un luogo dove la gente povera e malata veniva relegata, ed egli andò fra i poveri e gli umili a vivere. Ma ancor oggi Betania e un posto dove, non c’è ordine, non c’è legge e sembra esserci anche molta povertà.Chi si ricorda di questa gente? Perché i governi li hanno dimenticati? Non è zona Israeliana, ma nemmeno Palestinese. Il popolo che vive queste terre sembra essere spaccato in due per nascita, ebrei e arabi, ed in altri centinaia di pezzi a causa delle religioni che in questi posti convivono. Nel pomeriggio quando ci siamo addentrati nel deserto di Giuda per visitare Gerico ne abbiamo avuta la conferma. Gerico è una città palestinese in mezzo a territorio Israeliano, pertanto gli abitanti per uscire dalla città devono avere il permesso israeliano e passare la linee di confine. Anche questa città e poverissima. La nostra visita ai territori palestinesi si completerà domani. 5 Aprile. Betlemme e chiusa da un muro alto 9 metri. In questa cittadina in una grotta è nato Gesù, ma la visita deve essere fatta nei tempi e nei modi dettati dai preti ortodossi che hanno le chiavi della chiesa nata sopra a tale grotta. Di fianco c’è una chiesa cattolica e la notte di Natale chi vuole andare alla grotta della Natività può farlo attraverso un tunnel sotterrano che collega questa chiesa alla grotta. La chiesa ortodossa 36 zzano ecimo Bollettino di ecimo non festeggia il Natale nello stesso giorno ed è quindi chiusa. 6 Aprile. Il giorno più bello. Le precedenti giornate il tempo non ci aveva assistito pioveva, invece questa mattina c’era un sole caldo. Abbiamo iniziato la nostra giornata con la visita all’orto degli ulivi e alla chiesa nella quale è racchiusa la pietra dove si dice Gesù abbia pregato e pianto nella notte in cui i suoi discepoli più volte si sono addormentati poco lontano da lui. La chiesa non ha finestre, ma dei gran lastroni che riflettono nel suo interno una luce violacea. Raccogliersi lì in preghiera e inginocchiarsi davanti a quella pietra ha segnato l’inizio della giornata più bella e sofferta che mai avessi potuto immaginare. Siamo scesi lungo la montagna per recarci alla città vecchia e per vicoli, stretti pieni di turisti e mercanti siamo arrivati al Santo Sepolcro. Una grande chiesa che nel suo interno raccoglie tutte le tappe del calvario di Gesù. In un luogo così ci si aspetta un silenzio ed un raccoglimento in preghiera unico al mondo. Ebbene non è così. La chiesa e custodita da varie confessioni cristiane. Ognuna ha un pezzetto di chiesa e li vi celebra le sue funzioni. Ci sono poi dei tempi dedicati nei quali possono svolgere le processioni all’interno della chiesa e nelle varie cappelle. Sempre alla stessa ora e sempre per la stessa durata. Pertanto vi è un continuo andirivieni di pellegrini. Se ci si isola da tutto quello che ci sta intorno e ci si dedica alla meditazione, la sensazione che ne scaturisce è talmente forte che ci si commuove. Con la mia Bibbia in mano ho riletto gli ultimi brani del vangelo di Marco e il mio pianto di dolore si è tramutato in gioia quando finalmente sono entrata nella grotta in cui era stato deposto da morto, ma dove poi nessuno lo ha più ritrovato: era risorto per tutti noi. Questo viaggio è vero mi ha cambiato, la parte difficile comincia ora: sarò così forte da continuare questo cambiamento? Troverò le risposte alle domande che tutti noi ci facciamo: qual è Signore il mio compito? Anna Cancian La parola parli al cuore di chi la sta ascoltando P er una ventina di lettori della Parrocchia, le serate di approfondimento sulle tecniche di una corretta e appropriata lettura dei testi liturgici, con adeguata esercitazione, hanno costituito momenti di speciale contatto con la Parola di Dio. Gli incontri sono stati guidati dall'insegnante di dizione teatrale Elena Vesnaver che ha accompagnato i partecipanti a confrontarsi con varie tipologie di testi della Sacra Scrittura. Appassionata della bellezza coinvolgente di ogni parola umana, la docente ha guidato il gruppo a cogliere la bellezza smagliante della Parola che non passerà mai, per proporla con una adeguata intensità vocale che parli al cuore di chi sta ascoltando. Gli incontri sono stati percorsi dall'invito ai lettori a gustare essi stessi, per primi, la Parola con le sue avvincenti immagini e a leggerla senza fretta, senza correre il rischio di sprecare la profondità del suo messaggio: di cui è necessario essere emotivamente partecipi per comunicarlo efficacemente agli altri. Accentuare dunque le parole più pregnanti, leggerle con tutta la partecipazione possibile, come per accompagnarle con un gesto d'amore. Non sono che flash di una passione che Elena ha comunicato al gruppo coinvolgendolo in un'esperienza che lascerà un'impronta profonda. Flavia Sacilotto 37 zzano Bollettino di zzano ecimo Bollettino di A fine marzo Suor Saveria Pavan è rientrata nella missione boliviana S uor Saveria Pavan è ritornata in Bolivia lo scorso 28 marzo, dopo la lunga permanenza forzata in Italia presso la Casa Madre in seguito alle pesanti vicende di salute che hanno messo in pericolo la sua vita. Prima di ritornare in terra di missione ha desiderato esprimere un pensiero grato a quanti, nel difficile periodo della malattia, l’hanno sostenuta con la preghiera e con la vicinanza, soprattutto per ringraziare con loro il Signore. Ora, grata per questo dono, sento una gioia immensa: ritornare a dare il mio servizio, nei limiti del possibile come segno di gratitudine al Dio della vita. L’amore non ha confini e il mio amore per tutti voi che mi avete seguita con affetto e trepidazione, che mi avete sostenuta con la preghiera in questo tempo difficile, continuerà ad essere presente nel mio cuore per sempre, perché “Tutto è possibile per chi crede”e io nella mia piccolezza ho creduto insieme a voi e credo che il Signore ascolta sempre le nostre preghiere quando scaturiscono da un cuore semplice e fiducioso in Lui. Un particolare grazie lo voglio esprimere all’intercessione della Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza alla quale sono molto devota e sono certa che lei ha interceduto presso il Signore a mio favore. Quest’anno è anche l’anno giubilare, si festeggiano i 500 anni della apparizione a Giovanni Cigana. Desidero concludere questa mia lettera con una preghiera di Madre Teresa di Calcutta. Carissimi sorelle, parenti e amici Vi annuncio con gioia il mio rientro in Bolivia: la partenza è fissata al 28 marzo. So che qualcuno non approva questa scelta, presa dopo un attento discernimento sulla mia salute e sentito il parere dei medici. L’andare proviene da una forza interiore che mi spinge oltre, a cui io voglio rispondere con lo stesso entusiasmo di sempre. Riflettendo sulla Parola di Dio, sul Vangelo di Marco (9, 14-29) mi sono incontrata con la preghiera di un papà che supplica Gesù per la guarigione del figlio, dicendogli: “Se tu puoi!” E Gesù gli risponde che tutto è possibile per chi crede. E noi tutti abbiamo fatto la stessa cosa, chiedendo la salute per me. Nel momento difficile della mia vita, in un unico coro, con fede profonda, tutti voi uniti e io con voi abbiamo pregato convinti che “Tutto è possibile per chi crede”e il Signore ha ascoltato la nostra preghiera concedendomi la grazia di stare meglio. Ed io ho esperimentato la forza, la potenza, la profondità e l’efficacia della preghiera recitata insieme nella chiesa per chiedere al Signore un dono, una grazia, una guarigione. 38 Signore, dammi la capacità di andare fino in fondo. Quando sento che posso essere utile. Quando c’è bisogno della mia parola. Quando c’è bisogno del mio silenzio. Quando posso regalare gioia. Quando c’è da condividere una pena. Quando c’è da sollevare l’umore. Quando so che è un bene. Anche se sono l’unica che si impegna. Anche se ho paura. Anche se è difficile. Anche se non capisco tutto. Grazie per tutto, con un abbraccio ecimo L’esperienza in missione di Graziano Corazza per cinque volte in Guinea Bissau in villaggi di estrema povertà A nche per il suo quinto “volo” di solidarietà in terra d’Africa, nella missione francescana di Chidè della Guinea Bissau, Graziano Corazza aveva spedito per tempo, via mare, un container con tutto l’occorrente per il suo lavoro di artigiano piastrellista: attrezzi e materiale per realizzare i pavimenti della nuova scuola di Chidè e i materiali per l’impianto elettrico. Quest’ultimo affidato alla competenza di un altro artigiano pensionato azzanese, Pieremilio Mattiuz, che si è associato a Graziano per la sua prima avventura africana. Il capiente container che aveva preceduto i due volontari portava nelle poverissima missione africana, collegata con il Gruppo Missionario Francescano di Cordenons, anche altro materiale, raccolto, come il precedente, attingendo alla generosità della nostra gente: penne e block notes per i ragazzi della scuola, divise e palloni per le squadre di calcio dei ragazzi, generi alimentari per la permanenza in missione dei due artigiani e non solo. Un movimento di cuori prima ancora che le mani potessero mettersi al lavoro per completare la scuola che ospiterà i bambini della materna e delle elementari. La documentazione fotografica di alcuni momenti dell’intenso mese di esperienza a Chidè non riporta che qualche flash della povertà estrema in cui versa la popolazione di quel villaggio: terreno arido e sabbioso, mancanza di acqua per poter irrigare la terra; quella “quasi” potabile è attinta in qualche pozzo molto lontano e trasportata dalle donne, alle quali è peraltro affidata anche la gestione della famiglia. La mancanza di risorse e di, sia pur minime, possibilità di lavoro costringe quei poverissimi abitanti, privi di tutto, a un’estenuante lotta per la sopravvivenza. Eppure da quella gente, provata dall’avarizia della terra e dall’indifferenza dei Paesi ricchi, si riceve il dono inestimabile della serenità e del sorriso: una grande lezione di vita per noi, sazi di tutto eppure insoddisfatti e depressi. Sono considerazioni di Graziano, che ha potuto vivere l’esperienza africana anche a Nhoma, collaborando pure in questo villaggio alla costruzione di una scuola, a Chasseu, contribuendo alla realizzazione di un centro sanitario, e a Kelele, dove ha portato i colori, anche questi ricevuti in dono, per dipingere la chiesa, sostenuta da una robusta struttura, offerta a quella comunità dalla pordenonese Cimolai. “Si ritorna trasformati da esperienze tanto coinvolgenti e profonde. Dopo la prima non volevo ritornare, tanto mi sembrava inaccettabile tutta l’ingiustizia che avevo visto. Poi il richiamo di quella povertà estrema ha avuto il sopravvento”- conclude Graziano dopo aver descritto con tanta efficacia e partecipazione le condizioni sconvolgenti di quegli ultimi della terra. Flavia Sacilotto Suor Saveria 39 zzano Bollettino di Prestigiosa Onorificienza I “ l nostro Presidente, Flavio Angelo Luigi Andreatta, nato ad Azzano Decimo, di padre Trevigiano e madre Friulana ha ricevuto il riconoscimento piu’ alto dal Governo Canadese. In febbraio, il dottor Andreatta, e stato presentato con la medaglia di servizio esemplare per venti anni e servizio esemplare per trenta anni, dal Governatore Generale del Canada (rappresentante di Sua Maestà, Regina Elisabetta II). In inglese il titolo delle medaglie è; “Peace Officer Exemplary Service Medal”, cioé, “medaglia di servizio esemplare per agente delle forze dell’ordine”. Il Presidente Andreatta è fiero di essere Italiano e da quaranta anni e molto attivo nella comunità Italiana. Nel 2007 e andato in pensione dopo trent’ anni di servizio del Governo Federale Canadese e ha ricevuto più riconoscimenti e onorificenze di qualsiasi altro canadese nato in Italia. Il dottor Andreatta era agente superiore della cittadinanza e immigrazione canadese e delegato del ministro. La sua carriera e stata la più lunga di un canadese nato in Italia”. Anche gli azzanesi gioiscono e si complimentano. Il maestro Gino Sartor I l 17 febbraio 2011 ha cessato di battere il cuore del maestro Gino. Un cuore grande, amante del bello, dell’amicizia, della lealtà, del servizio, della bella musica. Diplomatosi ancora giovane, la musica era il suo pane quotidiano e la sua passione. Quanti gruppi musicali ha saputo organizzare! A quanti ragazzi e giovani ha trasmesso il gusto delle note! Per oltre cinquant’anni organista della parrocchia di Tiezzo. Ben presente pure ad Azzano nelle varie feste e nei numerosi funerali con i bravi e fedeli coristi “San Pietro”. Quanto il maestro Sartor fosse conosciuto, apprezzato e ben voluto, lo ha dimostrato la numerosissima partecipazione al suo funerale, domenica 20 febbraio. Ottantatre anni spesi per formare alla musica e nel generoso servizio, preoccupato solo di dare, esclusa ogni pretesa di ricevere. 40 zzano ecimo Bollettino di La scomparsa di Sonia Favretto Lovisa S onia Favretto Lovisa è mancata lo scorso 19 febbraio. La sua vita è stata segnata nell’ultimo decennio da una pesante malattia che le ha stroncato progressivamente tutte le energie. Ma non ha piegato la sua volontà di affrontarla con coraggio e di aggrapparsi continuamente alla speranza di poterla contrastare. Una speranza sorretta da una fede viva, coltivata nella riservatezza e nella custodia dei sentimenti più profondi del mondo interiore: particolamente alla Madre di Dio Sonia si rivolgeva con una intensa devozione espressa anche con ripetuti ritorni a Lourdes. Così anche negli ultimi giorni della sua dura sofferenza stringeva tra le mani la corona del rosario per un totale affidamento nel percorso estremo. Certamente chiedeva alla Madre una specialissima vicinanza nell’ora del difficile commiato dalle figlie Elena e Raffaella, alle quali si era totalmente dedicata, e dal marito Salvino, con il quale aveva condiviso la vita coniugale dal 1969; il loro matrimonio era stato celebrato presso il santuario delle Grazie di Udine, città di provenienza della sposa. Sonia si era laureata a Milano in lingue e letteratura straniere ed aveva sempre seguito con passione gli aspetti culturali del mondo inglese. La prof. Sonia Favretto era molto nota nella comunità azzanese per il suo lungo servizio di apprezzata insegnante di inglese nella locale scuola media (della quale per molti anni il marito è stato preside): un compito nel quale aveva profuso capacità e competenza. Con un grande abbraccio di intensa partecipazione, congiunti, amici e conoscenti si sono stretti a Salvino, Elena e Raffaella nel momento dell’ultimo saluto alla loro cara. 6 maggio 1976 L a sera del 6 maggio 1976 ad Azzano, faceva maledettamente caldo. Era un caldo anomalo per i primi giorni di Maggio. Graziano, il più grande di noi quattro, aveva 21 anni, faceva il militare e gli mancavano pochi giorni al congedo. Io ne avevo 17, mio fratello 12 e mia sorella, che il 9 maggio faceva la sua 1°comunione, 9. Graziano era appena tornato in caserma dopo aver fatto 15 giorni di permesso. Noi 3, con mamma papà e nonna materna, eravamo seduti a tavola per la cena, quando la mamma disse: “non muovete il tavolo che rovesciate tutto”. Uno strano rumore, il pavimento oscillava, il papà gridò: “fuori, fuori tutti!”. Gli alberi si piegavano spaventosamente, l’acqua nella vasca della pompa ondeggiava violentemente fino quasi a svuotarsi; la mamma ci guardò tutti. Le prime frasi convulse, il terremoto, il tutto avrà avuto una durata di 1 o 2 minuti circa. Siamo tutti inquieti: improvvisamente è passata la voglia di cenare… eppure stiamo tutti bene, in fondo non è successo nulla. Cos’è questa brutta sensazione!? Io accendo la mia radio gialla, erano i primi programmi in FM le prime emittenti private, parlano del terremoto. Con fatica riesco a capire che l’epicentro è ecimo nel Friuli; notizie frammentate poco chiare, ma ho un nodo alla gola: Graziano è lì. Ne parlo con i miei genitori anche loro preoccupati, il papà dice: “andiamo a letto domattina vediamo come stanno le cose, in caso vado su”. Il mattino successivo il papà decide di andare a Gemona, noi ragazzi con la mamma dobbiamo rimanere a casa, c’è la campagna e la stalla da governare. Così comincia l’attesa del rientro del papà. Al suo rientro nessuna buona notizia: Graziano manca all’appello, c’è chi lo ha visto in centro a Gemona. La speranza non muore mai, mio padre col groppo alla gola ci racconta della distruzione che c’è lassù; Gemona è irriconoscibile anzi non esiste più. Poi Dice: “Domani torno su.” E così l’ 8 maggio stessa storia: il papà parte non mi ricordo se da solo o in compagnia, io con i miei fratelli a casa con la mamma che prega e spera di rivedere presto il suo ragazzo. Il 9 maggio il papà parte con il groppo sempre più grande, la mamma piange in silenzio e la mia sorellina deve fare la sua Prima Comunione. Preghiamo Dio che ce lo faccia ritrovare presto, magari è in qualche angolo di Gemona che si sta prodigando ad aiutare altri cittadini insieme con altri commilitoni. Lunedì 10 maggio il papà è pronto per partire, gli chiedo di portarmi con lui: “no tu resta a casa con la mamma”. Lo seguiamo con lo sguardo fino a che diventa un puntino lontano. Quella stessa mattina, mentre noi svolgevamo i lavori della stalla, arriva una camionetta dei militari con le spoglie di mio fratello chiuse in una bara: lo avevano trovato nella notte, purtroppo nessuno di noi è riuscito a vederlo. Il dolore nei nostri cuori è straziante, don Antonio si adopera per metterlo nella chiesetta di Le Fratte la quale, fino al giorno del funerale, diventa una camera funeraria. È li che lo troverà il mio papà al suo triste ed ultimo ritorno dalla ricerca del suo ragazzo a Gemona. Liliana Moro Graziano con il mulo 41 zzano Bollettino di zzano ecimo Bollettino di Il Cisiol P oco distante dal cimitero di Azzano Decimo, all’altezza di un’ampia curva di Via Pradat Candie, c’è un’edicola (un “cisiol”) dedicato alla Madonna di Lourdes, quasi sempre in ordine, con la statuetta della Vergine attorniata da altre piccole immagini, quasi a completare e potenziare l’intima sacralità del luogo. Nella foto che pubblichiamo e che si riferisce al giorno dell’inaugurazione, (probabilmente nell’aprile dell’anno 1946), notiamo, fra gli altri, i due sacerdoti di allora della nostra Parrocchia don Davide Burlon e don Severino Bertacco e, al centro, i due coprotagonisti dell’opera: Bel Del Belluz Maria ved. Ceschin e il figlio Lucio. Frugando nella memoria ed interpellando qualche testimone siamo riusciti parzialmente a ricostruirne la storia. Siamo nel 1944, verso la fine della seconda guerra mondiale. Anche le nostre terre sono teatro di disordini e lotte spietate. I giovani sono per lo più disorientati ed incerti se rimanere fedeli alle autorità dello Stato, allora Repubblica di Salò, o aderire alle formazioni partigiane e partecipare alle lotte, anche fratricide, per la Liberazione. Durante un rastrellamento delle milizie repubblichine Lucio Ceschin venne catturato e, assieme ad altri giovani, trasferito nell’ambito dell’aeroporto di Rivolto in attesa di destinazione (arruolamento nella Repubblica sociale italiana o prigionia nei campi di concentramento tedeschi). L’anziana madre Maria, in preda all’angoscia, si rivolse alla Madonna per la salvezza del figlio. Nella sua accorata ed insistente preghiera formulò allora il voto di dedicare un “cisiol” alla Vergine di Lourdes. Quando non molto tempo dopo, per una serie di incidenti o sabotaggi esplosero le polveriere di Rivolto e gli internati riuscirono a mettersi in salvo e a fuggire, la vecchia madre intravide la mano misericordiosa della Madonna che aveva esaudito la sua preghiera. Il voto doveva quindi attuarsi. Ci fu un anno di attentissime economie per raggranellare il capitale necessario. Un vitellino venne allevato con foraggio raccattato. Finalmente, con l’aiuto di amici e volontari, il “cisiol” venne costruito. Ora, per fortuna , c’è ancora chi ne cura la pulizia e il decoro. Anche da questo piccolo capitello la Madonna di Lourdes ci invita a quella fede e a quella preghiera che sostenne mia nonna in una vicenda drammatica. n testamento olografo iniziava così: “Con piena consapevolezza di ciò che sto per compiere intendo con la presente esprimere la mia ultima volontà: Nomino ed istituisco erede dell’intera mia proprietà… la Chiesa Parrocchiale di S. Pietro Apostolo di Azzano Decimo Pordenone a favore delle opere parrocchiali... Azzano Decimo 24 luglio 1994”. Nell’ottobre 2008 la realtà si è totalmente capovolta. È stato posto un ALT alla Provvidenza. Ma se le è stata sbarrata quella strada, la Provvidenza sta presentandosi per altre vie. E ne siamo profondamente grati. 42 Borse di studio Don Raffaello I l 14 dicembre si è svolta la consegna agli alunni meritevoli della scuola primaria e secondaria di primo grado di borse di studio istituite per onorare la memoria di don Raffaello Martin. Presenti alla cerimonia oltre le famiglie dei premiati, i rappresentanti dell'Amministrazione comunale, della Bcc Pordenonese, dell'Istituto Comprensivo e Annacarla Martin, sorella di don Raffaello. Per la scuola primaria i tre premi sono stati assegnati nell'ordine, dal primo al terzo, a Davide Sut, Alessia Mio e Giulia Bergamo. Per la secondaria di primo grado a Naima Siccardi, Elena Lacramioara Niagu e Fiorel- la Guerra. I premiati hanno ricevuto un dvd con la vita di don Raffaello, un cd di Andrea Cia, l'attestato e rispettivamente 250 euro i primi classificati, 150 i secondi e 100 i terzi. Salvino Lovisa Alt alla Provvidenza U ecimo Un invito per tutti: il biennio di formazione per coordinatori pastorali A nche quest’anno, presso la Casa della Madonna Pellegrina, è partito il biennio di formazione per coordinatori pastorali. Si tratta di un interessante percorso, utile a chiunque desideri operare all’interno della propria parrocchia acquisendo maggiori competenze. Il corso, partito ormai sette anni fa, è stato pensato per rispondere ad un’esigenza crescente della nostra realtà cristiana e cioè quella di affiancare alle figure dei sacerdoti, sempre più in calo, quella di laici formati, che con molta umiltà sappiano sostenere a dare una mano nelle nostre parrocchie. Si può ben dire che è un ottimo modo per formare “la buona volontà”, che sente però oggi l’esigenza di diventare anche competente. Diversi sono gli aspetti che vengono trattati negli incontri settimanali, i quali durano da ottobre a maggio e che si svolgono nel corso di un biennio. Sicuramente il più importante è l’approfondimento della Parola di Dio, la lettura e la comprensione delle Sacre Scritture con riferimento particolare al Vangelo. Passaggio questo fondamentale per favorire e guidare l’ascolto della Parola di Dio. Accanto a ciò si affrontano anche argomenti più, per così dire, “tecnici”, quali l’organizzazione e il funzionamento degli organismi di partecipazione pastorale collegando le prospettive canonistiche, teologiche e pastorali. Comprendere la natura missionaria della Chiesa e alcuni problemi specifici connessi alla salvezza dei non credenti, l’annuncio e il dialogo interreligioso. Scoprire e conoscere gli aspetti della carità. Osservare e analizzare esperienze di preghiera e celebrazioni comunitarie come la veglia di Natale o di Pasqua, il triduo pasquale ecc….Infine si affrontano alcuni interessanti aspetti pratici riguardanti la progettazione educativa, la comunicazione e le modalità di interrelazione personale. La nostra esperienza è stata positiva e vogliamo porgere l’invito a chiunque sia interessato a riflettere sulla possibilità di partecipare a questo percorso di formazione, sia come momento di crescita personale che come opportunità di operare sempre meglio all’interno della nostra comunità. Giovanna Marcuzzi, Elena Ragogna 43 zzano Bollettino di Incontro sugli oratori del 17 marzo 2011: oratori chiusi o aperti? I l 17 marzo scorso, presso la Casa della Madonna Pellegrina di Pordenone, si è tenuto un interessante incontro sugli oratori parrocchiali dall’emblematico titolo: Oratorio, apro o chiudo? L’auditorium era decisamente gremito, segno questo che si tratta di un tema scottante che interessa la maggior parte delle parrocchie della nostra Diocesi. Il convegno si è aperto con l’intervento di Marino Marchesin, responsabile dell’Oratorio di Spilimbergo e impegnato in un interessante studio sugli oratori della nostra diocesi (studio tra l’altro che ancora non si è concluso). Dai primi dati raccolti emerge come delle 184 parrocchie che compongono la nostra Diocesi, più della metà non supera i 2500 abitanti e ciò ci indica come non si possa parlare di “grandi strutture oratoriali”, come accade in Diocesi che comprendono parrocchie molto più vaste. Le domande che la commissione che sta seguendo lo studio si è posta riguardano quali strutture e che tipo di strutture oratoriali sono presenti, se esse siano “spazi-risorsa” o semplicemente strutture chiuse e poco funzionanti. Come e da chi gli oratori sono gestiti e quali attività si propongono. Dai primi dati sembrerebbe che le strutture, architettonicamente parlando, siano adeguate, ma spesso funzionanti solo in parte. Il 91% delle parrocchie usa l’oratorio per le attività di catechesi , mentre le proposte extra-catechismo non superano il 30% delle attività totali. Spesso manca progettualità. L’oratorio era un tempo luogo privilegiato del cappellano, figura oggi che possiamo annoverare tra le “specie in estinzione” vista la scarsità dei sacerdoti giovani, che spesso, se non sempre, sono costretti a dividersi con mille altri incarichi. Proprio da queste considerazioni emerge l’importanza del ruolo di figure laiche, che siano esse associazioni, gruppi delegati dai Consigli Pastorali o comitati, che contribuiscano alla gestione delle strutture oratoriali. Un elemento però emerge forte: l’oratorio è e deve restare un patrimonio della comunità dei cristiani, ogni attività e ogni associazione deve avere i propri spazi e le attività devono essere coordinate senza dimenticare mai che l’oratorio è prima di tutto luogo di incontro tra i cristiani e l’Evan44 zzano ecimo Bollettino di gelo, ovvero la Buona Novella. Proprio per questo ogni gruppo che usufruisce degli spazi oratoriali deve essere pronto a rinunciare a qualcosa e a mettere in comune le proprie risorse e potenzialità. In tal senso diventa fondamentale dare una risposta chiara alla domanda : quale modello di oratorio vogliamo seguire, perché esso goda di un riconoscimento sociale e comunitario, che lo renda capace di essere PROPOSITIVO, inteso come SPAZIO APERTO, luogo di aggregazione con serie proposte educative, che si muovano nell’ambito della legalità, della multiculturalità e soprattutto dell’evangelizzazione? Per poter dare una risposta seria a questa domanda bisogna superare la frammentazione che spesso permea le mura dei nostri oratori. Diventa necessario anche andare oltre all’idea, forse più legata al passato, che fa combaciare l’oratorio con il ricreatorio, pensando invece che le attività ricreative sono strumento e non scopo per dare risposte di senso alle domande dei nostri ragazzi, primi fruitori di questi preziosi spazi, ma anche degli adulti e degli anziani. È stato l’intervento del professor Santamaria, docente di pedagogia della devianza e della marginalità presso l’Università di Trieste, che ha accompagnato proprio questa ultima parte della riflessione. L’oratorio deve diventare un luogo aperto a tutti, che offre un’accoglienza incondizionata, specialmente a quei ragazzi più difficili, che hanno bisogno di essere aiutati a ricomporre i messaggi frammentati che la società, e noi stessi adulti, diamo loro. L’oratorio diventa anche crocevia delle diversità, non è il luogo, come diceva il profetico San Giovanni Bosco, dei ragazzi “bravi”, “buoni” e “belli”. Quindi oratorio aperto? La risposta è certamente SI’! Ma purchè esso sia capace di offrire progetti educativi di alto profilo, che facciano riferimento a strategie, linee educative e formative precise in grado di coordinarsi tra loro. La parola d’ordine diventa: vietato fare da soli e in modo isolato. Sono necessarie collaborazioni , alleanze e partnership educative sia interne che esterne, cioè a dire con agenzie educative che operano sul territorio. L’oratorio in questo modo può trasformarsi in un luogo dell’ “essere” e non solo del “fare”. Sono state solo tre ore d’incontro, ma credo sufficientemente intense per offrire a tutti noi importanti spunti di riflessione. Progetto bere consapevole I progetti giovani dei comuni di Azzano Decimo e Zoppola, in collaborazione con le rispettive amministrazioni comunali, hanno promosso degli incontri formativi sul tema dell’alcol e delle dipendenze, rivolti agli organizzatori di feste e sagre paesane del territorio, nelle quali sono distribuite anche bevande alcoliche come spritz, vino e birra. La dottoressa Sabbion del Sert (Servizio Tossicodipendenze) di Pordenone, relatrice delle serate, ha illustrato quali sono le problematiche dei giovani nell’età dell’adolescenza, come ragionano e qual’è il loro comportamento, spesso in contraddizione con quello degli adulti. In particolare ha spiegato quali sono le fasi di evoluzione dell’approccio all’alcol: la prima fase è quella del piacere, colui che beve non lo fa per gustare la bevanda ma per provare una sensazione gradevole; la seconda fase è quella del dovere, è la fase più critica, chi si trova in questa fase non è ancora dipendente, beve come comportamento automatico e senza l’alcol non è in grado di provare divertimento; la terza fase è quella del bisogno, in questa fase si collocano gli alcolisti veri e propri, sono coloro la cui esistenza è incentrata sull’alcol, non saprebbero farne a meno. La finalità del progetto è quella di sensibilizzare chi sta dietro il bancone del bar o della sagra a porre attenzione alle fasce giovanili ed educarli a bere con responsabilità. Il metodo, in ogni caso, non sarà assolutamente quello di proibire gli alcolici ad ogni costo, anzi, spiega la dott.sa Sabbion, si otterrebbe il risultato contrario poiché si spingerebbero i ragazzi ad abusarne ancor di più. Si proporranno invece scelte alternative come cocktail analcolici colorati e ben presentati, magari serviti da baristi free-style. Il progetto prenderà piede con l’inizio dell’estate in alcune delle sagre dei comuni aderenti al progetto. La nostra “Sagra dei Gnocchi” sarà una delle prime che abbraccerà l’iniziativa, proponendo invitanti cocktail analcolici soprattutto per i più giovani ma anche per tutti coloro che vorranno provare qualcosa di diverso dal solito drink. Andrea Del Bel Belluz ecimo Quando il mobbing distrugge la persona e provoca pesanti disarmonie familiari Il caso di Emma E mma aveva finalmente trovato lavoro come impiegata amministrativa in un’affermata azienda del paese di residenza. Un sollievo, dopo anni faticosi da pendolare, con l’assillo della famiglia purtroppo trascurata a causa delle lunghe ore di permanenza fuori casa. L’inserimento nel nuovo posto di lavoro era stato facile e veloce, con piccoli problemi del tutto transitori. Fino a quando, dopo soli tre mesi, la situazione era completamente cambiata. Era arrivata una nuova collega, nipote del titolare, che era stata collocata nell’ufficio di Emma. La quale, da collega esperta, era stata invitata a assere con lei generosa di sostegno e di spiegazioni, tanto che dopo pochi mesi la nuova arrivata era in grado di lavorare pressochè in autonomia. Raggiunto quel traguardo, “qualcuno” aveva deciso, e certamente pensato fin dagli inizi, che la “maestra” poteva essere trasferita ad altra mansione. E infatti era finita in un bugigattolo del settore spedizioni, con il compito di compilare le bolle della merce in movimento, completamente isolata dalle altre impiegate. Alle quali era stato imposto di non “importunare” Emma e di evitare qualsiasi contatto con lei. Declassamento e solitudine totali, con un lavoro ripetitivo, da principiante, e con lunghe ore di inattività: tutte condizioni da farle progettare intensamente le dimissioni. Intanto si era fatta strada una vorace depressione che la rendeva incapace di qualsiasi reazione sul lavoro e aveva creato grossi problemi nelle relazioni familiari. La psicologa consultata aveva parlato di mobbing clamoroso e aveva consigliato Emma di rivolgersi a un Punto di ascolto antimobbing. Dopo varie vicissitudini anche di carattere legale, grazie al sostegno determinante di quegli operatori, il rapporto di lavoro si era concluso, sì, con il licenziamento, concordato, ma anche con un consistente risarcimento economico da parte del titolare dell’Azienda. ...e di Ilenia A ncora aperto e venato di ansia e preoccupazione è il caso di Ilenia, rientra45 zzano Bollettino di ta dopo il congedo per maternità. Accompagnata in una stanza angusta, arredata soltanto con una scrivania, dalla titolare dell’azienda, si è trovata davanti a un pacco di vecchie scartoffie con l’intimidazione: “Le controlli e se non servono più le butti nel cestino”. Naturalmente si trattava di materiale molto vecchio, già cestinato. Poi per qualche mese solo il silenzio e l’emarginazione assoluta. Era stato il pediatra che seguiva il suo bambino (il latte materno era sparito in seguito a quella situazione?) a parlarle di un Centro antimobbing della zona e a dargliene l’indirizzo. Ora, con il sostegno e le indicazioni degli operatori del Punto antimobbing, Ilenia si sente più forte e decisa a fare i passi del caso, per quanto la sua situazione permanga per ora immutata. Ma lei spera di uscirne vincente, secondo quanto le spetta di diritto. Che dire della titolare, anche lei madre? Accade purtroppo che siano spesso proprio le donne ai vertici o di pari grado a creare condizioni devastanti che possono configurarsi come mobbing. Mobbing, un vocabolo inglese P er quanto si tratti di un uso abbastanza recente, la parola inglese “mobbing” è ormai entrata nel vocabolario italiano, anche se i più ignorano la complessità del suo significato. È stato utilizzato per indicare i comportamenti umani sul posto di lavoro riconducibili al terrorismo psicologico adottato dai superiori (mobbing verticale) o dai colleghi (mobbing orizzontale) con il chiaro intendimento di emarginare progressivamente un subalterno o un collega fino a indurlo alle dimissioni o a favorire il suo licenziamento. Per le vittime sono comuni i disturbi psicosomatici da stress, che spesso si configura come logorio progressivo fino alla rottura delle difese psicofisiche con conseguente diminuzione del livello di attenzione e delle capacità esecutive. Il Punto antimobbing di Pordenone è gestito dalla Cisl in convenzione con la Provincia. Ha sede in Villa Carinzia, viale Martelli, 5 (tel 0434 231495; e mail antimobbing@provincia. pordenone.it) ed è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle 19. 46 zzano ecimo Bollettino di Servizio di terapia del dolore una risposta per tutti a 360 gradi P resso il Centro di terapia del dolore dell’ospedale di Pordenone si dà una risposta al dolore a 360 gradi: cioè a ogni tipologia di dolore. Non si tratta di un Servizio riservato ai pazienti oncologici (che sono solo il 13 per cento), come è talvolta percepito dall’opinione comune, ma aperto a tutte le patologie che provocano dolore come pure al dolore che non è giustificato da una determinata causa. Qui trovano risposta le malattie osteoarticolari e le neuropatiche; e trova uno speciale sollievo anche l’herpes zoster (fuoco di sant’Antonio) che si deve curare fin dai primi giorni della sua insorgenza perchè non evolva in sindrome post herpetica, la quale determinerebbe una permanenza del dolore. È importante bloccare il dolore perchè la sua forma cronica potrebbe creare, alla lunga, una modificazione all’interno del sistema nervoso, sul quale sarebbe poi difficile intervenire efficacemente. Il dolore cronico è oggi molto diffuso e già da diversi anni il Parlamento lo ha riconosciuto come malattia. E il dolore acuto? Richiede un suo specifico percorso di cura; come ad esempio il post operatorio: su questo fronte il Centro di Pordenone è uno dei più avanzati, unico in Italia con un programma computerizzato per cui si ha una risposta costante sulla correttezza della terapia. Un progetto pilota finanziato dalla Comunità europea. Qualsiasi tipo di dolore deve essere comunque sempre sedato: per la qualità di vita di chi ne è provato e per il costo sociale che esso comporta. Come considerare l’uso degli oppioidi? Che cosa dice oggi la scienza medica sul tema dell’impiego degli oppioidi per la cura del dolore? Non bisogna temerli se sono usati nei casi indicati e con le opportune modalità. Il Ministero ne ha facilitato la prescrizione; è però importante che chi li usa lo sappia fare nei modi dovuti. Se queste sostanze sono somministrate quando ce ne sia l’indicazione, sono molto efficaci e indubbiamente meno pericolose degli antiinfiammatori non steroidei, usati oggi senza remore e in quantità abbondante. Gli oppioidi non danno dipendenza nei pazienti con dolori, ma rappresentano piuttosto un patrimonio della medicina, particolarmente quando le terapie comuni non danno risultato. Si interviene precocemente con l’oppioide forte a dosi moderate per un miglior controllo del dolore. È impiegato frequentemente nelle terapie an- ecimo tidolorifiche congiuntamente agli antiinfiammatori, mentre nelle forme più gravi si ricorre a infiltrazioni o a particolari procedure specialistiche invasive, effettuate sotto controllo radiologico, come le peridurali o altre più complesse, quale l’inserimento di neurostimolatori midollari a permanenza. Flavia Sacilotto Anniversario coniugi Minatel I l diamante, pietra considerata tra le più preziose, viene simbolicamente associata al traguardo raggiunto da quelle coppie che hanno vissuto insieme 60 anni di matrimonio. Per la sua purezza, il suo valore e la sua robustezza, il diamante infatti riesce ben a farci capire la preziosità di un simile legame. Quella stessa preziosità, ha unito per anni in matrimonio i coniugi MInatel Rino e Pascot Maria che hanno dimostrato, visto il traguardo raggiunto, il forte legame con cui tutt’ora sono uniti in matrimonio. Il fatidico “SI” è stato infatti celebrato il 4 gennaio 1951. Questo momento di gioia è stato condiviso con tutti i familiari riunitisi per la felice occasione e per rinnovare l’augurio, che già 60 anni fa si è rivelato predittivo, di un felice matrimonio! Le coppie che hanno partecipato all'itinerario di fede in preparazione al matrimonio cristiano 47 zzano Bollettino di zzano ecimo Bollettino di Dal consiglio per gli affari economici Situazione finanziaria consuntiva anno 2010 della Scuola dell’Infanzia N el corso dei primi mesi del 2011 si sono tenuti i previsti incontri del Consiglio in oggetto. Uno degli argomenti maggiormente discussi è stato senz'altro quello inerente i lavori di completamento dell'area oratoriale con annessi spogliatoi. Il tema della relativa copertura finanziaria è stato affrontato anche nel corso di diverse riunioni con l’ Amministrazione Comunale. Purtroppo, la finanza disponibile risulta non sufficiente a coprire le spese in preventivo e, pertanto, la decisione finale non può essere ancora assunta. Nel corso dell'ultima riunione del Consiglio per gli Affari Economici tenutasi il 28 marzo è stato approvato il rendiconto finanziario dell'anno 2010, che è stato successivamente inviato ai competenti uffici diocesani. Di seguito si riporta il contenuto: ENTRATE Elemosine feriali e festive Candele votive Offerte per servizi (matrimoni, funerali,etc) Entrate attività parrocchiali (bollettino, oratorio, asilo, etc) Offerte ordinarie da enti e privati €uro 38.031,00 18.405,35 9.136,30 21.604,33 44.845,00 Gestione Straordinaria: Contributi da Enti vari e rimborsi assicurativi 19.514,80 Contributi regionali 262.882,28 Totale Entrate 414.419,06 USCITE Imposte / tasse / premi assicurativi 25.512,35 Remunerazioni 21.934,00 Spese gestionali (Energia elettrica, telefoni, riscaldamento,etc) 32.265,56 Spese di culto (candele, ostie, vino, paramenti, etc) 4.693,39 Spese per attività parrocchiali (bollettino, asilo, oratorio, etc) 14.699,26 Manutenzione ordinaria fabbricati 10.142,17 Spese varie 4.055,23 Gestione Straordinaria: Pagamento rate mutui 248.901,32 Sostegno / finanziamento alla Scuola Materna 45.000,00 Totale Uscite N 407.203,28 el rimandare ai contenuti della comunicazione pubblicata sul foglietto "In Cammino" n. 179 del 20 febbraio 2011, ove si dava conto delle opere realizzate negli ultimi anni: la ristrutturazione del campanile; l'ampliamento e l'ammodernamento dell'oratorio; l'ampliamento e la ristrutturazione della Scuola Materna, si ritiene di dover sottolineare come la Parrocchia debba sostenere annualmente un maggior onere di oltre 18.000 euro per tutta la durata dei mutui contratti (trattasi della parte non "coperta" da contributi regionali). Al proposito, già in questi primi mesi dell'anno, si registra un sensibile aumento delle offerte spontanee. Dunque un ringraziamento particolare per questa generosità ed un auspicio che ciò possa continuare. 48 ecimo ENTRATE €uro Accantonamenti precedenti 4.280,43 Rette ed iscrizioni 184.241,98 Contr. Ministeriali/Reg.li 106.403,31 Contr. Reg.li/FISM Straordinari 36.520,00 Offerte varie 6.400,00 Contr. Comune Azzano Decimo 46459,35 Trasferimenti dalla Parrocchia 45.000,00 Totale Entrate 429.305,07 USCITE Spese gestione mensa 5.458,33 Spese per alimenti 21.153,60 Totale 26.611,93 Acqua 1.635,00 Energia Elettrica 6.106,97 Gas e Riscaldamento 10.447,08 Spese postelegrafoniche 1.289,50 Assicurazioni 1.821,00 Interessi ed oneri bancari 1.027,48 Spese amministrative e consulenze 1.022,31 Imposte/Tasse e concessioni 1.974,57 Spese per la sicurezza 2.433,51 Manutenzione ordinaria ed altri costi gen. 1.176,30 Altri costi generali (pulizie ecc.) 37.871,09 Spese progetto Ed. Motoria ecc. 12.096,01 Spese cartocancelleria e materiale didattico 4.418,00 Iniziative culturali/feste ecc. 300,00 Acquisto mobili arredamento scolastico 5.347,04 Totale 88.965,86 Stipendi 161.527,50 Contributi previdenziali 114.739,35 Pagamento T.F.R. 31.758,15 Totale Costo del Personale 308.025,00 Accantonamento per impegni futuri: stipendi dicembre 5.702,28 Totale Uscite 429.305,07 Battesimi *(salvo errori ed ommissioni) Zadro Federico di Emanuele e di Gobbo Mara, nato a Pordenone il 14/09/10, bat. il 30/01/11; Zadro Mattia di Alessio e di Gaiotti Anica, nato a Pordenone il 5/10/10, bat. il 30/01/11; Minetto Tommaso di Denis e di Rocca Valentina, nato a San Vito al Tagliamento il 28/09/10, bat. il 13/02/11; Oliva Sofia di Marco e di Del Rizzo Luana, nata a San Vito al Tagliamento il 30/04/10, bat. il 13/02/11; Pase Samuele di Emanuele e di Facca Maura, nato a Pordenone il 15/09/10, bat. il 27/02/11; Cornacchia Thomas di Gian Maria e di Damian Vanessa, nato a Portogruaro il 17/09/10, bat. il 6/03/11; Costella Alice di Giorgio e di Burelli Enrica, nata a Pordenone il 5/12/10, bat. il 27/03/11; Magas Brando Paolo di Robert e di Lillus Katia, nato a Pordenone il 7/07/10, bat. il 27/03/11; Vitali Andrea di Piergiorgio e di Fregonese Sara, nato a San Vito al Tagliamento il 10/09/10, bat. il 27/03/11; Tolusso Camilla di Enrico e di Cesco Marzia, nata a Pordenone il 6/08/10, bat. il 3/04/11; Angius Leonardo di Paolo e di Coassin Roberta, nato a San Vito al Tagliamento il 14/09/10, bat. il 10/04/11; Bianchet Emily di Michele e di Lucchesi Daiana, nata a Pordenone il 26/11/10, bat. il 10/04/11; Coral Marta di Daniele e di Goz Paola, nata a San Vito al Tagliamento il 18/10/10, bat. il 10/04/11; Diana Asia di Renzo e di Le Hujnh Maria Mai Ngoc Nhung, nata a Pordenone il 15/06/10, bat. il 10/04/11; Lai Beatrice di Riccardo e di Magro Daniela, nata a San Vito al Tagliamento il 10/05/10, bat. il 10/04/11; Santarossa Pietro di Denis e di Contin Paola, nato a Pordenone il 4/10/11, bat. il 10/04/11; Trevisiol Cristian di Ermes e di Capolo Cristina, nato a San Vito al Tagliamento il 28/01/11, bat. il 10/04/11. Matrimoni * De Anna Roberto ed Empolini Ilaria il 5/03/11; Mascarin Paolo e Pardy Natasha Anne il 9/04/11. Morti * Zago Alice, nubile, morta il 16/12/10, di anni 91; Buset Celso, marito di Dolfo Maria Irma, morto il 17/12/10, di 49 zzano Bollettino di zzano ecimo Bollettino di anni 96; Trevisan Maria, vedova di Prevedello, morta il 17/12/10, di anni 96; Del Bianco Delfina, vedova di Fogale Ermenegildo, morta il 18/12/10, di anni 89; Bellomo Sisto, marito di Zoccarato Lidia, morto il 24/12/10, di anni 87; Molinari Aldo, marito di Valvasori Carmen, morto il 26/12/10, di anni 81; Bulfoni Lauro, marito di Zucchet Marisa Lucia, morto il 5/01/11, di anni 64; Cauz Bruna, moglie di Brollo Angelo, morta il 6/01/11, di anni 71; Lovisa Adele, nubile, morta il 7/01/11, di anni 95; Liut Jenny, nata il 10/01/11, morta il 10/01/11; Calderan Ida Carmela, vedova di Sellan Ercore, morta il 13/01/11, di anni 100; Corte Bruna, vedova di Pigat Angelo, morta il 16/01/11, di anni 90; Cover Antonietta, vedova di Moretti Giuseppe, morta il 19/01/11, di anni 90; Lupi Luigi, marito di Pini Giuseppina, morto il 20/01/11, di anni 66; Pascotto Lucilla Luisa, nubile, morta il 20/01/11, di anni 94; Cossio Luigi, marito di Pignosa Maria, morto il 22/01/11, di anni 83; Giordano Giovanni, celibe, morto il 9/02/11, di anni 76; Sarcetta Bruno, marito di Manias Silvana, morto il 10/02/11, di anni 64; Bazzali Roberto, marito di Scaramuzza Renata, morto il 12/02/11, di anni 68; Francescon Sedelio, vedovo di Bortolus Irene, morto il 12/02/11, di anni 84; Bortolus Pierina, vedova di Manias Isidoro, morta il 17/02/11, di anni 89; Sartor Gino, marito di Pavan Rita, morto il 17/02/11, di anni 83; Nicolosi Gabriele, vedovo di Cecchin Nadia, morto il 18/02/11, di anni 57; Favretto Sonia, moglie di Salvino Lovisa, morta il 19/02/11, di anni 73; Cinat Anna, vedova di Spaggiari, morta il 24/02/11, di anni 88; Mucignat Palmira, nubile, morta il 1/03/11, di anni 87; Mio Orazio, celibe, morto il 1/03/11, di anni 76; Ancona Remo, celibe, morto il 5/03/11, di anni 67; Mio Armido, vedovo di Buodo Carmela, morto il 6/03/11, di anni 83; Camerotto Amalfi Elena, vedova di Drigo Giovanni, morta il 15/03/11, di anni 89; Zecchin Mario, marito di Ravagnolo Elena, morto il 19/03/11, di anni 65; Capiotto Osvaldo, coniugato, morto il 29/03/11, di anni 61; Mestre Norma Giuseppina, vedova di Benazzi, morta il 10/04/11, di anni 83; Santo Sofia, moglie di Vidali Emilio, morta il 15/04/11, di anni 59. 15, N.N. 10, N.N. 20, N.N. 20, gruppo di Padre Pio 30, in mem. Pascotto Lucilla 110, N.N. 100, N.N. 40, N.N. 90, in mem. Giordano Giovanni 500, N.N. 30, Buso Umberto 30, N.N. 150, N.N. 50, fam. in mem. Bruno Sarcetta 150, N.N. 10, N.N. 150, nel 60° di matrimonio Minatel Rino e Pascot Maria 200, N.N. 100, N.N. 10, in mem. Gino Sartor 60, N.N. 300, N.N. 1500, N.N. 80, N.N. 50, N.N. 50, fam. Francescon Giorgio in mem. Sedelio 50, N.N. in mem. Gino Sartor 200, N.N. 30, Minatel Rino e Pascot Maria nel 60° 100, cugini in mem. Orazio Mio 100, N.N. 50, N.N. 50, fam. in mem. Favretto Sonia 200, in mem. Gino Sartor 250, battesimo di Cornacchia Thomas 50, battesimo Cornacchia Thomas 30, N.N. 300, neo cresimati 1860, fam. in mem. Mucignat Palmira 150, Casarotto Ferdinanda 40, N.N. 10, in mem. Zagolin Paolo e Lino 50, fam. in mem. Mio Armido 220, in mem. Donadel Vittorio ed Emanuela 100, N.N. 10, N.N. 30, in mem. Gino Sartor 100, N.N. 200, N.N. in mem. Gino Sartor 100, N.N. 40, N.N. 150, N.N. 10, N.N. 30, N.N. 40, N.N. 100, N.N. in mem. Zecchin Mario 350, N.N. 50, N.N. 70, N.N. 100, N.N. 50, N.N. 200, N.N. 80, Brando Paolo 50, N.N. 50, N.N. 200, Boz Natalino in mem. 100, Trevisiol Christian 50, N.N. 50, N.N. 30, N.N. 150, Lorenzet Maria 50, N.N. 10, N.N. 10, N.N. 20, fam. Capiotto 50, N.N. 10, N.N. 20, N.N. 25, Leonardo Angius 100, Emily Bianchet 50, sposi Mascarin Paolo e Pardy Natasha 100, N.N. 20, N.N. 10, in mem. Goz Maria ved. Gobbo 100, in mem. Mestre Norma 150, fam. Vidali Emilio in mem. Sofia 60, N.N. 50, N.N. 90, N.N. 500, N.N. 50, N.N. 5, N.N. 20, N.N. 30. Offerte... Pro Scuola dell'infanzia Pro Chiesa N.N. 40, in mem. Favret Ovidio 100, N.N. 50, N.N. 40, Buset Francesco e Pascot Vilma in mem. Buset Celso 100, Zago Francesco in mem. Alice 50, fam. Bidoggia Vittorio 100, N.N. 500, Sandre Viviana 100, N.N. 40, Tania e Mirco 50, fam. Puiatti fu Giovanni 2000, fam. Molinari in mem. Aldo 100, N.N. 70, N.N. 20, N.N. 5, N.N. 10, fam. Goz in mem. Terza 100, Grillo Greta 50, N.N. 30, N.N. 30, N.N. 40, Bonadio Giovanni 20, moglie in mem. Bellomo Sisto 80, in mem. Antonini Giuseppe 30, N.N. 70, N.N. 70, N.N. 50, N.N. 120, Mucignat Alberto e Immacolata 40, N.N. 20, N.N. 50, in mem. Cauz Bruna in Brollo 100, N.N. 50, N.N. 30, N.N. 20, Lovisa Carissima 20, N.N. 10, N.N. 80, N.N. 100, N.N. 100, in mem. Trevisan Maria figlia e fam. 100, N.N. 40, fam. in mem. Edoardo Facca 120, N.N. 70, N.N. 100, N.N. 50, N.N. 100, N.N. 30, N.N. 200, fam. Buset in mem. Celso 330, fam. Zorzit Alda in mem. Celso Buset 100, Neris Enzo Ilario e fam. in mem. Cover Antonietta Moretti 300, N.N. 90, N.N. 50, figlie in mem. Forte Bruna 100, N.N. 250, N.N. 10, N.N. 50, Zadro Federico e Mattia 100, N.N. 50, N.N. 10, N.N. 20, N.N. 50, N.N. 10, Andrea Davide Ilario 100, ANA 100, N.N. 50, N.N. 20, N.N. 30, N.N. 50, N.N. 10, N.N. 50, N.N. 2000, Tesolin Selmira 50, Valvasori Ilario e Loretta 50 Pro Oratorio ecimo Collette imperate INFANZIA MISSIONARIA 350 MIGRANTI 200 TERRA SANTA 400 SOLIDARIETÀ CHIESA DIOCESANA 500 CARITÀ DEL PAPA GIORNATA MISSIONARIA GIORNATA DEL SEMINARIO TERREMOTATI HAITI CASA MADRE DELLA VITA UNIVERSITÀ CATTOLICA 200 TOTALE UN PANE PER AMOR DI DIO 1000 400 1350 1500 3350 700 9950 Ci hanno lasciato.... Del Bianco Erlino Battiston Ida Facca Armando Belluz Giovanni De Broi Teresa Muccignat Graziano Luccon Gabriella in Bernava Bazzali Roberto Azzano Lino Mascherin Berta Moro Athos Betti Lorenzo Sartor Gino Sut Luciano Veneruz Maria Olga Zago Alice Facca Edoardo Bottos Raffaele In mem. Del Bianco Delfina 125, ACAT 200, nel 25° Pascot Michele e Franca 100. Pro Bollettino Luciano e Silvana Muzzin 50, N.N. 50, N.N. 20, Del Bel Belluz Dina 30, N.N. 20, N.N. 20, N.N. 10, N.N. 100, Sorgi Alfio e Alida 30, N.N. 5, Facca Rosina doll.100. Circolo Oratorio Don Bosco 3000, Giardino delle Api 300, Fam. Lovisotto 700, F.lli Lovisotto 320, in mem. di Del Bianco Delfina 125, in mem. della zia Zago Alice 100, Plateo Eleonora 30, offerte Presepe 2260, N.N. 1500, N.N. 900, Cosso Luigi 100, Bar Commercio 220, Fam. Pase 100, N.N. 40, cresimandi 300, N.N. 30, Ilaria e Roberto 100, Vitali Andrea 50. Pro Bollettino Luciano e Silvana Muzzin 50, N.N. 50, N.N. 20, Del Bel Belluz Dina 30, N. Vanno aggiunte notevoli offerte per PANE e LATTE e adozioni a distanza consegnate alle nostre suore per la Bolivia e vari aiuti missionari. La nostra ammirazione e riconoscenza per tanta generosità. 51 Oratorio don Bosco Programma 2011 Sagra dei gnocchi 29 giugno - 3 luglio 2011 Torneo di calcio a 5 Azzano Decimo Mercoledì 29 giugno Ore 20.30 Cena Comunitaria Info e prenotazioni 349 3414433 366 3290418 Giovedì 30 giugno Ore 19.00 Apertura Chioschi Ore 20.00 Torneo di calcio a 5 “I 5 gnocchi” Ore 21.30 Serata rock con il gruppo Energy Rock Venerdì 1 Luglio Ore 19.00 Apertura Chioschi Ore 20.00 Torneo di calcio a 5 Ore 21.30 Serata live con il gruppo La Febbre Tributo ai Negramaro Sabato 2 Luglio Ore 19.00 Apertura Chioschi Ore 20.00 Torneo di calcio a 5 Ore 21.30 Serata live con il gruppo RadioLiga Tributo a Ligabue Domenica 3 Luglio Ore 18.00 Finale torneo di calcio a 5 Ore 19.00 Apertura Chioschi Ore 21.30 Serata rock con il gruppo The Eden Mondial Tranciati Viale Europa,31 31018 Gaiarine (Tv) Tel. 0434.759500 Fax 0434.759204 E-mail [email protected]