la protezione degli animali Periodico bimestrale - Reg. Trib. Como nr 13 del 27/7/89 – n° iscr. ROC 11099 - Tip.T & T. Grafica sas di Uggiate Trevano (CO) - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Como-Direttore Resp.le: Roberto Tomasi - Redattore, compositore, impaginatore, dattilografo .ecc.: sempre Roberto Tomasi -Periodico per i soci del Comitato Europeo Difesa Animali onlus - Iscrizioni: vedi pag. 2: Sede della direzione, redazione, composizione ecc.: via M. Monti 53 -22034 Brunate (CO) . Sito internet www.animalitalia.it telefono 031/364004 - fax: 031/220515 e-mail: [email protected] NB: l’attività redazionale si basa sul volontariato del diredattocomposimpaginadattilografacchino che durante il giorno lavora, quindi non c'è. periodico per la solidarietà globale – n°140 – gennaio - febbraio 2013 C.E.D.A. onlus LE VOSTRE VOCI IN DIFESA ANCHE DELLE PERSONE NON UMANE contiene inserto redazionale ☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺ STOP CRUSH – CONTRO I VIDEO DELL'ORRORE Fra i tanti orrori che colpiscono gli animali, un "settore di nicchia" è rappresentato dai filmati che mostrano donne con i tacchi a spillo che schiacciano animali. Si tratta di una perversione, spesso a sfondo sessuale, che è diventato un business impressionante. Il sito Stopcrush.org raccoglie materiali e informazioni su queste orripilanti pratiche (viene citato anche il caso di Anna B. di Rho, protagonista di uno di questi film e condannata a una multa di circa 5.000 euro) e indica come sia difficile riuscire a combattere queste nefandezze. Si scopre fra l'altro che il principale organizzatore del business dovrebbe essere un europeo, anche se il pubblico di pervertiti che apprezzano questi spettacoli tende a richiedere come protagoniste donne dell'Estremo Oriente... il legame “umano – non umano” L'associazione Link Italia si occupa da tempo dello stretto legame (link) esistente fra i maltrattamenti e la crudeltà sugli esseri non umani e quella sugli esseri umani ed ha inserito l'iniziativa "stop crush" nel suo sito, da cui abbiamo tratto l'immagine che vedete. Abbiamo già visto in un altro numero quanto sia importante evidenziare questa stretta correlazione, e siamo ben lieti di comunicare a tutti i lettori che da gennaio sono reperibili tre importanti manuali tecnici che ne trattano diffusamente. Tre manuali importanti Il primo, dal titolo Link I - crudeltà su animali pericolosità sociale, è rivolto a un ampio pubblico: dagli assistenti sociali ai genitori, dai responsabili di associazioni animaliste agli psicologi, dagli educatori professionali agli psichiatri. In esso si descrive come e perché il maltrattamento di animali risulti essere un indicatore di pericolosità sociale estremamente attendibile e già riconosciuto tale da istituzioni come il Dipartimento di Giustizia Minorile e Prevenzione della Violenza (USA), l'Associazione Psichiatri Americani e la Organizzazione Mondiale della Sanità. Viene anche pre- QUOTE SOCIALI ORDINARIA SOSTENITRICE PROMOTRICE quando menti a varie e diverse forme di crimini, quali stalking, atti persecutori, violenze sessuali, omicidi eccetera. 7,00 Euro 10,00 Euro alla quota sostenitrice viene aggiunta una donazione di importo libero; con le quote sostenitrici da 12,00 - 18,00 o 24,00 Euro, è possibile segnalare uno, due o tre nominativi di interessati che riceveranno gratuitamente il Notiziario per un anno, oppure chiedere due o più copie per ogni numero. Verrete segnalati come donatori, salvo vostra espressa indicazione contraria. come fare per iscriversi Anzitutto ricordate di scrivere sempre i vostri dati in STAMPATELLO, grazie. Potete eseguire un versamento sul C/C POSTALE nr 13546254 intestato a Comitato Europeo Difesa Animali onlus, via M. Monti 53 -Brunate CO segnalando nella causale “nuovo socio”; per i bonifici bancari usare le seguenti IBAN IT36 N076 0110 9000 0001 3546 254 I tre volumi, di rispettivamente 380, 268 e 284 pagine e dal costo di 30 e 25 euro l'uno, sono editi dalla Viator, ed hanno i seguenti codici per identificarli in libreria: Link I - ISBN 978-88-96813-64-5 Link II - ISBN 978-88-96813-65-2 Link III - ISBN 978-88-96813-66-9 Tutto il ricavato sarà a beneficio del progetto link-italia. ▲▼▼▲▼▼▲▼▼▲▼▼▲▼▼▲▼▼▲▼▼▲▼▼ AVVISO IMPORTANTE Ai sensi del D Lgs 196/2003 vi avvisiamo che i vostri dati saranno inseriti nell'archivio elettronico del Comitato e trattati solo per potervi inviare le informazioni sulle iniziative sociali (cioè il Notiziario e le circolari) e che non verranno ceduti a terzi né utilizzati per pubblicità, questue varie ecc. ecc. Vi avvisiamo anche che il responsabile dei vostri dati è il diredattocompoimpaginadattilografacchino Roberto Tomasi, presso il C.E.D.A., al quale potrete rivolgervi per modifiche, cancellazioni, reclami (niente insulti, prego!) ecc. ecc. sentata la prima ricerca italiana sul "link" fra crudeltà inferte su esseri umani e quelle su esseri non umani. Il secondo, dal titolo Link II -Investigare la crudeltà su animali, è rivolto in particolare a polizia giudiziaria, investigatori privati e guardie zoofile. Questo manuale infatti prospetta, nell'ambito delle investigazioni, uno stile di indagine che non consideri la crudeltà su animali né come reato minore, né come fenomeno isolato. Si deve trattare invece come reato grave e come parte integrante del crimine ed in particolare del crimine violento. Sono stati riportati i risultati della prima ricerca sul “link” in Italia: un team multidisciplinare ha analizzato 278 casi in cui a uno o più maltrattamenti su animali sono seguiti reati contro la persona. Gli abusatori sono risultati maschi nel 93% dei casi, di cui il 17% bambini o adolescenti. Le vittime sono risultate: donne nel 54% dei casi, bambini 24%, anziani 3%, uomini 5%, vittime miste 14%. Nel 61% dei casi la vittima donna ha evitato o rallentato l’allontanamento dall’abusatore per paura di quello che sarebbe successo ai propri animali. Conclude Link III - veterinaria forense; si tratta di un manuale tecnico/scientifico di presentazione del ruolo sociale del veterinario ed è rivolto a tutti gli appartenenti alla categoria e a coloro che sono intenzionati a supportare il lavoro degli stessi, soprattutto nella fase di raccolta indizi. Nell'opera si introduce la figura dell'Animale Vittima di maltrattamenti specifici (violenza domestica, zoocriminalità minorile eccetera) come imprescindibile strumento per correlare (link) tali maltratta- Molti lettori ricorderanno le iniziative per liberare le scimmie del Parco Pertini, presentate da Elena Meniconi dell'Associazione Animalista Livornese, a lungo ostacolata dalla sordità dell'Amministrazione livornese, ma sostenuta dalla solidarietà animalista di tutta Italia. Sei anni di intensa attività per liberare e dare una vita dignitosa anche a uno scimpanzé nato in un circo e finito prigioniero nel parco Pertini di Livorno. Ora da questa storia è nato un libretto che ripercorre tutta la vicenda: è un incoraggiamento a chi si trova spesso a lottare da solo contro un muro di gomma per problemi considerati “minori” (in fondo era solo una scimmia...) e fornisce utili insegnamenti su come agire. Purtroppo noi siamo abituati a ragionare per numeri, per cui, ad esempio, la morte di cento cani è un problema cento volte più grande della morte di uno solo; invece dovremmo ragionare sul fatto che ogni soggetto vivente è un universo intero e possiamo capirlo solo 2 ponendo noi stessi come protagonisti del problema: se fossimo noi a marcire innocenti in una galera, non riterremmo certo la nostra condizione meno grave perché non abbiamo molti altri compagni di sventura! Potete richiedere questo bel libretto (costo 10 euro) all'Associazione Animalista Livornese, via Muratori 29, 50129 Livorno, e.mail [email protected], tel. 0586501512. Il Notiziario dei lettori CACCIA E “BELLE SORPRESE” Giorgio Provvedi ci invia un articolo, apparso sulla "Nazione" del 26 gennaio, dal titolo "Arcicaccia a scuola avvicina gli alunni alla selvaggina”. Il testo spiega che gli alunni della terza e quarta elementare "Gianni Rodari" di Monteriggioni (SI) hanno "beneficiato" dell'iniziativa in cui si è presentata l'attività venatoria vista come buona gestione del territorio, sostenendo la caccia sociale come compatibile e indispensabile per mantenere intatto l'ambiente e, al contempo, renderlo adattabile alla civiltà moderna e all'agricoltura tecnologica. Iniziativa portata avanti ”in piena sintonia con le insegnanti. Un progetto che ha previsto quattro ore di lezione in classe e una simpatica uscita presso una struttura di rispetto venatorio per mostrare ai bambini una tipica giornata di cattura. I volontari dell'Arcicaccia hanno fatto vedere agli alunni l'impianto delle reti e la cattura della selvaggina a scopo di ripopolamento. Ma le belle sorprese, per i bambini, non erano finite. Dopo infatti hanno pranzato al capanno di caccia dei cinghialai. (…) Tra i momenti più belli della giornata, la liberazione degli animali catturati e la rassegna di razze canine dediti all'attività venatoria. Evidentemente si è evitato di spiegare ai bambini che la caccia non è certo liberazione per i milioni di animali coinvolti, ma soprattutto morte e sofferenza, perché sarebbe stata proprio una “sorpresa” per i bambini! Inviamo anche noi, come Giorgio, le nostre proteste al provveditorato con il tagliando numero 1. TERRORE SPAZIALE Le autorità iraniane hanno annunciato con molta enfasi la riuscita di un lancio spaziale che ha coinvolto una piccola scimmia, ritornata – dicono – “sana e salva” a terra. Ne seguiranno altre quattro, tutte sottratte al loro habitat naturale in Asia. A corredo dell'annuncio sono state allegate diverse foto, in cui si mostra la protagonista del lancio, comprese alcune che la mostrano immobilizzata, come quella che vedete. Difficilmente le autorità iraniane, autrici di uccisioni e torture nei confronti della loro stessa popolazione, potevano comprendere l'orrore che suscita in ogni persona, che abbia un minimo di sensibilità, l'espressione di angoscia di questa povera vittima. Pare oltretutto che la scimmia sia in realtà morta, visto che quella mostrata al ritorno è diversa. L'Italia è stata a lungo un partner commerciale di prim'ordine per l'Iran e quindi è probabile che il suo governo sia sensibile alle nostre proteste, che incidono sulla sua già deteriorata immagine presso di noi. Serena Sartini, che ci ha segnalato il caso, invita pertanto tutti i lettori a spedire il tagliando numero 2 all'ambasciata iraniana in Italia, per chiedere di salvare le altre quattro scimmie e rendere loro la libertà. GRANDE AMORE, MA PER CHI? È molto curioso osservare come l'amore si sprechi nelle feste con uso di animali. I senesi amano moltissimo loro cavalli, così come ad Oristano e in provincia amatissimi sono i cavalli che corrono nella Sartiglia e nella ancor peggiore Ardia. In realtà, l'amore è solo per il divertimento a spese dei cavalli, che ben si guarderebbero dal partecipare a simili manifestazioni. Senza scomodare il parolone "amore", basterebbe il semplice rispetto, ma vero, verso i cavalli, per capire che non è accettabile far rischiare loro la vita in queste pericolose gare, in nome di tradizioni che non ha più senso mantenere in questa forma e sono espressioni di un'arretratezza culturale proveniente dal passato. Naturalmente anche in questo caso i sostenitori sono più che mai agguerriti e le associazioni locali non possono permettersi di contestarle in modo aperto. A questo si aggiunga l'interesse economico che scaturisce e si rafforza dall'afflusso di un ampio pubblico comporta. 3 Evidentemente non si può pensare di porre rapidamente termine a queste tradizioni, anche se nel lungo termine questo probabilmente accadrà; basti pensare alla tradizione della caccia alla volpe in Gran Bretagna, che ha subito un duro colpo con il suo divieto, anche se solo parzialmente rispettato. Lentamente si sta ottenendo in Spagna l'abolizione della corrida (e anche in questo caso il percorso sarà lunghissimo), però è certo che se ci lasciamo scoraggiare e non cominciamo a fare qualcosa, Sartiglia & C. ad Oristano continueranno per secoli. La Sartiglia, come detto, ha un notevole ritorno economico, con l'afflusso di decine di migliaia di persone. Dobbiamo quindi far capire alle autorità locali che questa manifestazione comporta anche un costo di immagine e quindi economico non indifferente: i turisti che verranno nella provincia di Oristano a visitarne le bellezze naturalistiche e artistiche non spenderanno i loro soldi in negozi, ristoranti e alberghi locali, quale forma di protesta. Inoltre cercheremo di far conoscere queste corse anche all'estero, e ne deriverà un'immagine tutt'altro che positiva per la provincia di Oristano. Potete cominciare anche voi quest'opera, inviando i tagliandi 3 e 4. UN APPELLO PER BRUNO I lettori "della prima ora" ricorderanno le iniziative proposte una decina di anni fa da Mary Gius sugli orsi a Spormaggiore e a San Romedio, in Trentino. Il recinto di San Romedio era tornato alla ribalta recentemente perché prigione dell'orsa Jurka. Adesso Mary Gius ci segnala che a San Romedio sta per arrivare un altro prigioniero, con origini molto diverse. Si tratta di Bruno, la cui storia è raccontata nel sito dell'agenzia di stampa Geapress. Bruno infatti è un orso sequestrato una decina di anni fa in un mini zoo-lager di un privato ed affidato al Parco Nazionale d'Abruzzo, che lo detiene in un recinto di circa 400 mq. Il recinto di San Romedio è sicuramente più grande, però il miglioramento sarebbe molto relativo: ● è in una zona molto fredda e umida in inverno e per nulla riparata dal sole in estate; ● ● è estremamente scoscesa, tanto che anni addietro un orso ivi ospitato fu costretto a rimanere fuori per alcuni giorni in quanto non riusciva più a risalire, essendosi formato il ghiaccio mentre era fuori; è privo di acqua corrente. La ristrutturazione dell'oasi faunistica di Spormaggiore, ha comportato la realizzazione di un recinto di circa 7000 mq con numerose piante di grosse dimensioni come faggi e larici, zone cespugliate alternate a zone aperte e un piccolo ruscello con pozze e cascatelle che cercano di ricreare l'ambiente tipico dell'orso. Chiediamo analoghi interventi per San Romedio. Perché tanto interesse da parte dei comuni locali per l'arrivo di Bruno? Semplicemente perché questo porta nuovi turisti, naturalmente del turismo peggiore, attratto dal "baraccone" con l'orso. Il trasferimento pare ormai certo, ma altrettanto certa deve essere la nostra determinazione a sostegno delle richieste di Mary Gius, affinché per Bruno siano apportate le necessarie migliorie al recinto. I tagliandi numero 5 e 6 sono pronti per partire grazie a voi. UNA SEMPLICE PUNTURINA? Da tempo i vaccini per gli umani hanno perso l'aura di toccasana universale, almeno presso le persone che si tengono informate, ed in questo senso anche il grande pubblico comincia a poter disporre di alcune inchieste informative. Il Notiziario - nei suoi limiti - ha anche la funzione di far conoscere opinioni e studi che sono poco noti ma utili e a volte fondamentali per poter decidere consapevolmente quali rischi far correre ai propri familiari non umani. Ecco perché pubblichiamo un interessante testo inviatoci dal dott. Lorenzo Acerra, chimico, che ha rivolto la sua attenzione anche agli effetti dei vaccini sugli animali. Non presentiamo questo intervento per invitarvi a non vaccinare più i vostri familiari non umani, ma perché teniate conto che non si tratta di una semplice punturina, bensì di un intervento sull'organismo che può avere profondi effetti nel tempo e che quindi va ben ponderato e dosato. 4 I VACCINI SUGLI ANIMALI E LE LORO CONSEGUENZE DANNOSE Affrontiamo il discorso delle vaccinazioni destinate ai nostri piccoli amici domestici, ma questa volta in maniera critica, perché il sospetto di alcuni di noi è che vaccinando abbiano fatto più male che bene. Sembra certo comunque che, esagerando con l'ottimismo nel progresso e non essendo stati propriamente informati, si sia arrivati a procurare danni irreversibili all'animale ipervaccinato. Il meccanismo per il quale i vaccini veterinari potrebbero far ammalare gli animali ipervaccinati è il seguente: la scienza documenta un aumento di elementi anticorpali non propriamente di difesa, proprio quelli che nelle malattie cronico-degenerative si fissano su determinati organi causando malattie (asma, tiroiditi, pancreatiti, aterosclerosi, sclerosi multipla, endocarditi, artriti reumatoidi, etc.). Nel 2004 mi accorsi che potevo accedere alle pubblicazioni scientifiche online e ad un certo punto decisi che volevo capire come facessero gli scienziati a dire che le cavie su cui si facevano gli studi "sperimentali" avessero veramente la stessa identica malattia di cui loro stavano cercando la cura farmacologica per noi umani! Essi creavano e creano gruppi di cavie con malattie secondo i bisogni della sperimentazione farmaceutica: topi, conigli e anche cani con artriti, mal di testa, dermatiti, tiroiditi etc. Dunque come fanno ad avere questi esserini ammalati a comando? Si devono mettere ad allevarne 1000 per averne 100 di malati? Oppure ne coltivano 100 per averne 100 malati (che è economico dal punto di vista del datore di lavoro)? È un aspetto che è stato studiato, ovviamente, ma nell'ombra: esiste il tecnologo che sa che deve recapitare delle cavie ammalate. Caspary nel 1977 avanzava altre osservazioni che sembravano la prova inconfutabile del potenziale patologico dei vaccini: "La severità clinica dell'encefalomielite autoimmune nelle cavie è aumentata dal pre-trattamento con il vaccino del cimurro, del morbillo e della tubercolosi. Il vaccino per il morbillo stimola un inizio più grave della malattia. L'aggiunta della vaccinazione della rosolia porta ad una leggera forma della malattia che riappare clinicamente se si rifà uso dell'appropriato vaccino" (...!!!!). La complessità del sistema immunitario è tale che dobbiamo scinderlo in due componenti, quello di MACROFAGI SEMPLICI DI DIFESA e quello costituito da una massa di ELEMENTI ANTICORPALI INFIAMMATORI. Dovete sapere che in molte malattie cronico-degenerative c'è una diminuzione quantitativa di MACROFAGI SEMPLICI DI DIFESA (tecnicamente definite Th1) e un aumento di altre che definiremo ELEMENTI ANTICORPALI INFIAMMATORI (Th2). Carenza di Th1 significa immunosoppressione. I vaccini creano IMMUNOSOPPRESSIONE, lo sapevate? Ma i vaccini causano anche purtroppo un aumento di Th2, ovvero vanno a creare una massa infiammatoria in eccesso. Sono disponibili numerosi dati che mostrano che rinite allergica, asma bronchiale allergica, dermatite atopica, rappresentano il risultato di una risposta basata su una massa infiammatoria circolante di Th2 troppo estesa. Quando uno si aspetta danni solo dal virus, allora non ha una visione completa del fenomeno. I vaccini fanno ammalare non solo perché i loro adiuvanti tossici disarmano il sistema genetico che previene le malattie e le infiammazioni, ma anche perché spostano l'equilibrio immunitario verso l'immunosoppressione e la massa infiammatoria in eccesso. Negli anni Trenta non si riusciva a capire perché la setticemia desse risultati così variabili e soprattutto solo in certi casi si rivelasse pericolosa e fatale. Una volta postosi il problema e fatte indagini sul sangue e sul sistema immunitario, i vari padri della medicina clinica italiana (a Roma il prof. Cesare Frugoni, a Firenze il prof. Antonio Lunedei, a Sassari il prof. Flaviano Magrassi, a Bologna il prof. Domenico Campanacci, a Siena Albanese) arrivarono alle conclusioni che la malattia ha bisogno dello squilibrio del sistema immunitario nel senso di predominanza delle funzioni infiammatorie croniche (Th2). Ovviamente è molto complicato nello specifico seguire l'evoluzione e i tempi di latenza di questo lento ammalarsi causato dai vaccini, ma nei due mesi successivi alle vaccinazioni c'è una depressione di Th1 che dà luogo all'inizio di molte malattie. Ora questa è una cosa che è stata evidenziata da uno studio sulle vaccinazioni animali organizzato dal Canine Health Concern. Catherine O'Driscoll è una donna che si è dedicata con grande determinazione alla ricerca e dimostrazione dei danni subiti da vaccini dai suoi amici cani ed ha scritto un libro: "Shock al sistema!" Parleremo in altro numero di questa preziosa guida che, partendo dalla dolente questione dei danni da ipervaccinazione agli animali, si addentra nel sistema industriale, economico, medico e governativo che sta alla base dell’attuale modello di prevenzione e gestione della salute per cani, gatti e cavalli. Potete contattare il dott. Acerra, per avere ulteriori chiarimenti, a questo link internet: www.medicinenon.it/contatti/contatti-lorenzo-acerra Questo notiziario è battuto e impaginato “al volo” per ridurre al minimo i tempi di realizzazione. Quindi scusate i numerosi errori di ... stumpa! 5 UN'INIZIATIVA EUROPEA CONTRO LA VIVISEZIONE Nel numero di ottobre 2010 avevamo esaminato le conseguenze dell'approvazione della nuova direttiva europea sulla sperimentazione animale. Tale direttiva era stata fortemente contestata da molti ambienti animalisti, in quanto - fra l'altro - è un possibile ostacolo al varo di leggi nazionali migliorative. L'integrazione europea, nel suo cammino verso l'unione politica delle varie nazioni, ha messo a disposizione dall'aprile 2012 uno strumento importante per far giungere al Parlamento europeo e alla commissione le richieste dei cittadini della UE: l'iniziativa popolare. Con un milione di firme, i cittadini europei possono infatti partecipare direttamente all’attività legislativa dell’Unione Europea. La Commissione Europea è obbligata ad analizzare le richieste dei cittadini entro tre mesi dal deposito delle firme necessarie, organizzando un’audizione pubblica del comitato organizzatore e predisponendo in seguito una comunicazione in cui spiega in che maniera intende intervenire. La grande novità è che un simile obbligo giuridico non comporta l'autenticazione delle firme, ma solo la raccolta con precisi criteri. In pratica chi raccoglie le firme diventa un "notaio", azzerando i costi come per le semplici petizioni, le quali però non hanno alcun valore vincolante per i destinatari. il comitato promotore È così sorto un comitato promotore per la presentazione di un'iniziativa popolare, formato da: André Ménache (Regno Unito), zoologo e medico chirurgo veterinario; Gianni Tamino (Italia) docente di Biologia e del corso di perfezionamento in bioetica all’Università di Padova; Claude Reiss (Francia) fisico e biologo cellulare, per trent’anni direttore di laboratorio al CNRS di Parigi e all’Istituto Jacques Monod; Ingegerd Elvers (Svezia), ricercatrice presso l’Università di Uppsala; Núria Querol i Viñas (Spagna) specializzata in Biologia Cellulare e Genetica; Daniel Flies (Belgio) e Robert Molenaar (Paesi Bassi), rispettivamente presidente e fondatore del l’associazione belga-olandese per la difesa dei diritti animali ADC-CAV A questi garanti si affiancano l'eurodeputata Sonia Alfano, oppositrice della direttiva, Fabrizia Pratesi de Ferrariis coordinatrice del Comitato Scientifico Equivita, Vanna Brocca, coordinatrice del periodico LEAL “La voce dei senza voce” e Adriano Varrica. motivazioni etiche e scientifiche “L’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea stabilisce che l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti. Questo riconoscimento ufficiale porta in sé l'obbligo morale di rispettare i diritti fondamentali degli animali, che devono pertanto essere riconosciuti come una priorità dall'Unione europea e dai suoi Stati membri, e tutelati attraverso un coerente quadro legislativo comunitario. Da questo punto di vista, la sperimentazione animale (o vivisezione) è senza alcun dubbio una pratica inaccettabile, in quanto impone illimitato dolore e sofferenza a esseri senzienti e senza difesa.” Alle ragioni dell’etica (condivise, nel sondaggio della Commissione Ue del 2006, dall’86% dei cittadini europei), si aggiunge l’appello sempre più stringente del mondo della scienza che afferma che il “modello animale”, non predittivo per l’uomo, è privo di valore scientifico; infatti non esiste prova statistica che ne dimostri l'efficienza e l’affidabilità. Per tale ragione la pratica della sperimentazione animale rappresenta: • un pericolo per la salute umana e per l’ambiente; • un freno allo sviluppo dei nuovi metodi di ricerca biomedica fondati sulle straordinarie acquisizioni scientifiche del nostro tempo; • un ostacolo alla possibilità di attingere alle risposte ben più affidabili, esaurienti, veloci ed economiche, forniteci dalle nuove tecnologie pertinenti per l’uomo. A seguito di queste premesse, ne deriva il seguente testo come obiettivo principale dell'iniziativa, che viene sostenuto con le firme: Considerando sia i chiari motivi etici che si oppongono alla sperimentazione animale sia le evidenze scientifiche che provano l'assenza di predittività del “modello animale” per una ricerca finalizzata alla salute umana, sollecitiamo la Commissione euro- 6 pea ad abrogare la direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici e a presentare una nuova proposta che abolisca l'uso della sperimentazione su animali, rendendo nel contempo obbligatorio, per la ricerca biomedica e tossicologica, l'uso di dati specifici per la specie umana. il cammino percorso ... il 25 aprile 2012 è stato depositato il testo dell'iniziativa popolare europea presso il registro della Commissione Europea e il 22 giugno è stata data conferma della registrazione da parte della Commissione Europea. … e da percorrere Le firme potranno essere raccolte fino al 1 novembre 2013, e indicativamente nei primi mesi del 2014 vi sarà un'audizione pubblica al Parlamento europeo con la comunicazione di risposta da parte della Commissione Europea. COSA POTETE FARE VOI E' possibile sostenere l'iniziativa in diversi modi: firmandola via internet a questo indirizzo: https://ec.europa.eu/citizens-initiative/ECI-2012000007/public/signup.do regole precise Ecco quindi le regole: ● Il modello non può essere in alcun modo modificato, anche se gli spazi sono piccoli. ● Possono firmare esclusivamente cittadini italiani e maggiorenni. ● Tutti i dati vanno inseriti su una sola riga. ● E' necessario indicare gli estremi del documento di identità (perché in questo caso sono firme con valore legale per l'iniziativa); si ricorda che la patente su supporto magnetico non vale. E' quindi importante non dare in giro i moduli, ma controllare sempre chi firma. D'altronde, il fatto che sia necessario solo un milione di firme in tutta Europa è connesso anche alla difficoltà di raccolta. E' quindi preferibile che compiliate voi stessi tutti i dati, lasciando solo la firma al soggetto, in modo che non ci siano errori nella compilazione. Ricordate che se divulgate l’iniziativa su locandine o altro, dovete inserire la voce “Iniziativa STOP VIVISECTION” oppure “Diritto di iniziativa dei cittadini europei Stop Vivisection”; non usate mai “petizione”, parliamo di qualcosa di ben più importante, che costringe le istituzioni a intervenire! Visitando il sito www.stopvivisection.eu per scaricare materiale informativo da distribuire. Infine potete diventare referenti per la raccolta firme su modulo cartaceo. Non lo pubblichiamo qui perché questa non è una semplice petizione, ma, come detto, un'iniziativa popolare europea. Pertanto chi si impegna a raccogliere le firme deve sapere che diventa come un “notaio” responsabile della raccolta e della validità delle firme. Le normali petizioni infatti, come quelle che vedete spesso sul Notiziario, hanno solo una funzione di sensibilizzazione e spesso le firme sono raccolte in modo poco accurato (a volte una persona firma per tutta la famiglia). In questo caso è diverso, bisogna essere molto attenti e precisi per evitare l'invalidazione delle firme. Si deve quindi dapprima effettuare la richiesta dei moduli tramite il sito, comunicando il vostro nominativo come referente; ne vedete uno sopra in dimensioni ridotte. I dati verranno riscontrati e, se errati, porteranno all'invalidazione. Infine tenete sempre i contatti con la pagina facebook e con il sito di Stop Vivisection perché troverete qui aggiornamenti e notizie utili in tempo reale. AVVISO – se inviate a [email protected] una vostra mail con oggetto “invio anche per mail”, potrete ricevere il Notiziario anche in formato PDF, quindi a colori. 7 IL VOSTRO SOSTEGNO PER (O CONTRO) Potete fotocopiare queste pagine, firmare (con indirizzo) e far firmare i tagliandi; poi potete inserirli in una busta (sono già pronti per le buste con finestra). Potete anche applicarli su un foglio e mettere altre firme come per una petizione. Ricorda- n°1 – EDUCAZIONE … ALLA CACCIA - iniziativa senza termine di scadenza (eventuali altre firme) Egregio Provveditore, --------------------------------------------------------------------- intendo presentare anche la mia protesta per il corso tenuto da Arcicaccia alla scuola Gianni Rodari nel Comune di Monteriggioni. I cacciatori – stando a La Nazione del 26/1 – ben si son guardati dal mostrare gli animali ammazzati dai loro fucili, ma hanno mostrato invece la liberazione degli animali catturati. Contesto con forza questa distorsione della realtà e chiedo che al prossimo eventuale “corso” siano presenti anche coloro che si oppongono alla caccia, per poter presentare agli studenti anche la crudeltà legata alla pratica venatoria. -------------------------------------------------------------------- Cordiali saluti Comitato Europeo Difesa Animali onlus – via M. Monti 53 - 22034 Brunate CO Egregio Provveditore agli Studi piazza Amendola 29 53100 SIENA firma e indirizzo --------------------------------------------------------------------------- fax: 0577/253239 e-mail: [email protected] --------------------------------------------------------------------------- n°2 – NO AL TERRORE SPAZIALE - iniziativa senza termine di scadenza (eventuali altre firme) --------------------------------------------------------------------Spett. Ambasciata, chiedo cortesemente che trasmettiate alle Vostre -------------------------------------------------------------------autorità il nostro profondo sdegno per il lancio di una piccola scimmia nello spazio e chiedo che non Comitato Europeo Difesa Animali onlus – via M. Monti 53 - 22034 Brunate CO vengano inviate le altre quattro strappate alla libertà in Asia. firma e indirizzo Spett. Ambasciata dell'Iran Via Nomentana 361/363 --------------------------------------------------------------------------- 00162 ROMA --------------------------------------------------------------------------- fax: 06/86328492 e-mail: [email protected] n°3 – I CAVALLI E LA SARTIGLIA - iniziativa senza termine di scadenza (eventuali altre firme) Egregio Sig. Sindaco, --------------------------------------------------------------------- nel 2011 un turista scandinavo è rimasto inorridito -------------------------------------------------------------------per quanto ha visto durante la Sartiglia di Oristano Comitato Europeo Difesa Animali onlus – via M. Monti 53 - 22034 Brunate CO (Unione Sarda del 17/03/2011) Le comunico che - quando visiterò la Sardegna sicuramente non spenderò un centesimo in negozi, Egregio sig. Sindaco dott. Guido Tendas alberghi e ristoranti delle città, come Oristano e Palazzo Campus Colonna Sedilo, in cui si tengono queste manifestazioni e che inviterò parenti ed amici sensibili a fare altrettanto. piazza Eleonora d'Arborea 44 Distinti saluti 09170 ORISTANO firma e indirizzo --------------------------------------------------------------------------- fax: 0783/791229 e-mail: [email protected] --------------------------------------------------------------------------- 8 tevi che è meglio scrivere direttamente un testo analogo su una lettera o cartolina,usando i tagliandi magari per far girare le iniziative fra amici e conoscenti. Attenzione a non farvi prendere dalla rabbia, scivolando dalla fermezza indignata alla villania insultante: rischiate serie conseguenze e il messaggio perde ogni valore persuasivo. L’affrancatura per l'Italia è al 31/01 Euro 0,70. n°4 – SARTIGLIA E TURISMO - iniziativa senza termine di scadenza (eventuali altre firme) Spett. Redazione, --------------------------------------------------------------------- nel 2011 un turista scandinavo è rimasto inorridito -------------------------------------------------------------------per quanto ha visto durante la Sartiglia di Oristano. Vi comunico che - quando visiterò la Sardegna Comitato Europeo Difesa Animali onlus – via M. Monti 53 - 22034 Brunate CO sicuramente non spenderò un centesimo in negozi, alberghi e ristoranti delle città, come Oristano e Sedilo, in cui si tengono queste manifestazioni e che inviterò parenti ed amici sensibili a fare altrettanto. Cordiali saluti Spett Redazione L'Unione Sarda Via Roma 29 firma e indirizzo ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 09170 ORISTANO fax: 0783/301339 e-mail: [email protected] n°5 – UN VERO RIFUGIO PER BRUNO - iniziativa valida fino al 31/12/2013 (eventuali altre firme) Gent.ma dott.ssa Flaim, --------------------------------------------------------------------- essendo Cles il Comune principale nell'area interessata all'arrivo a San Romedio dell'orso Bruno -------------------------------------------------------------------dal parco Nazionale d'Abruzzo, Le chiedo di Comitato Europeo Difesa Animali onlus – via M. Monti 53 - 22034 Brunate CO intervenire assieme agli altri Comuni, affinché il recinto venga modificato in modo tale da essere dotato di quanto dispongono gli orsi nell'area loro Gent.ma dott.ssa riservata a Spormaggiore, con acqua corrente, piantumazione adeguata, rocce ecc. Maria Pia Flaim - Municipio Cordiali saluti firma e indirizzo C. Dante 28 38023 CLES TN ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- fax: 0463/662009 e-mail: [email protected] n°6 – UN VERO RIFUGIO PER BRUNO - iniziativa valida fino al 31/12/2013 (eventuali altre firme) Gent.ma dott.ssa Sulli, in merito al trasferimento dell'orso Bruno verso il recinto di San Romedio, Le chiedo di tener conto che esso è sostanzialmente inadeguato per il suo benessere a lungo termine, essendo scosceso, privo di acqua corrente e di piantumazione ad alto fusto e di fare adeguata pressione sul sindaco di Cles e degli altri sindaci dei comuni limitrofi, affinché intervengano per renderlo simile all'area per gli orsi esistente nella vicina Spormaggiore. Cordiali saluti. firma e indirizzo ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Comitato Europeo Difesa Animali onlus – via M. Monti 53 - 22034 Brunate CO Gent.ma dott.ssa Cinzia Sulli Servizio Scientifico Parco Nazionale d'Abruzzo viale Santa Lucia 67032 PESCASSEROLI AQ ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- fax: 0863/912132 e-mail: [email protected] 9 ARCA 2000 onlus SAN BENEDETTO DEL TRONTO tel. 340-6720936 e-mail: [email protected] www.arca2000.it UN RACCONTO PER RIFLETTERE La storia di Andrea e della povera Lady è veramente emblematica per far capire bene perché per noi è fondamentale approvare una normativa che permetta di parificare i diritti dei nostri familiari non umani, nei confronti dei medici veterinari, a quelli di cui siamo titolari noi, nei confronti dei nostri medici curanti. Tutti i nomi di questa vicenda, compresi quelli di Andrea e Lady, non sono reali, in quanto, come vedrete, esporremo molto dettagliatamente la documentazione in nostro possesso, trasmessaci dallo sfortunato Andrea, che di Lady può conservare solo il ricordo nelle foto. Non spetta a noi infatti sostituirci agli organi giudicanti preposti, ma è nostro dovere farvi conoscere quanto può accadere anche a voi e questo avviene proprio collocando la vicenda al di fuori di luoghi, tempi e persone, affinché l'emotività, che si genera quando li identifichiamo con precisione, influenzi il meno possibile i ragionamenti e le riflessioni che un simile episodio necessariamente impone. Ma procediamo con ordine. UN'EREDITÀ... SCODINZOLANTE Andrea è una persona che "eredita" dal padre Lady, una cagnolina, che invecchiando purtroppo si ammala. Andrea porta Lady dal veterinario di famiglia, il dottor Primo, che, dopo esami ed ecografia, diagnostica una malattia renale e prevede un esito dipendente dalla risposta alle terapie alimentari e farmacologiche; purtroppo la situazione peggiora, e dopo pochi giorni il dottor Primo non può che indicare una prognosi infausta, concordando con Andrea una terapia di sostegno per gli ultimi giorni di Lady. Andrea si rivolge allora a un altro veterinario che conosce il dottor Primo, il dottor Secondo. Anche il dottor Secondo, dopo aver ripetuto analisi ed ecografia, conferma la diagnosi del dottor Primo: insufficienza renale cronica preterminale: Lady è spacciata. la speranza viaggia per lettera Andrea e Giovanna, la sua ragazza, vedendo Lady soffrire, e sperando comunque di poterla salvare (chi non lo farebbe?), cercano un terzo veterinario e si recano così dal dottor Omissis. Anche il dottor Omissis svolge i primi accertamenti e conferma la malattia renale; tuttavia, dopo aver ricercato i motivi scatenanti della malattia, con un colpo di scena riaccen-de la speranza di Andrea e Giovanna. Lady è sì sofferente, ma non ritiene che sia morente, in quan- to i suoi problemi renali sono originati da un'infezione uterina; la rimozione dovrebbe comportare quindi il miglioramento dello stato di salute di Lady. Il dottor Omissis è talmente sicuro di quello che dice, che scrive una lettera da consegnare al dottor Primo, in cui leggiamo: Caro Collega, ricevo in visita il cane di nome Lady, presenta un quadro clinico seriamente compromesso da una sofferenza renale che le indagini hanno rivelato essere glomerulonefrite tossica (neutrofili attivati tossici). All'esame ecografico si riscontrano raccolte uterine da giustificare la malattia cronica/degenerativa del rene. Ritengo urgente l'escissione chirurgica dell'utero, compatibilmente con lo stato clinico che contiamo divenire compatibile con le pratiche anestesiologiche domattina. Andrea si reca quindi dai due veterinari con la lettera del dott. Omissis; il dottor Primo resta un po' perplesso, non ritiene di aver evidenziato tale infezione negli esami e nell'ecografia, ma dichiara che un errore è sempre possibile e in questo caso si scuserebbe; il dottor Secondo nega questa possibilità, perché dall'ecografia in suo possesso e dagli esami non risultava assolutamente un'infezione; unica possibilità poteva essere un difetto nella rasatura, che si fosse quindi riverberato sull'ecografia, ma la riteneva altamente improbabile. bando agli indugi, il tempo uccide Vista la sicurezza del dott. Omissis, e visto che l'operazione è stata presentata come l'ultima possibilità concreta di salvare Lady, Andrea accetta di far operare Lady; è comunque un po' preoccupato per la sua età, ma il dottor Omissis ribadisce che non c'è alternativa farmacologica per salvarla. Il dottor Omissis opera Lady e rilascia una descrizione di quello che ha fatto con le relative terapie e le prescrizioni da seguire. A puro titolo informativo riportiamo la descrizione, molto tecnica: Celiotomia mediana mediante dissezione di cute, sottocute e fascia muscolare. Visualizzazione ed esteriorizzazione dei peduncoli ovarici, legatura con Assufil EP4, clampaggio e resezione. Esteriorizzazione della cervice uterina, legatura con Assufil EP4, clampaggio ed exeresi di utero e ovaie. Sutura a punti nodosi staccati di fascia muscolare con Assufil EP4, sutura a sopraggitto del sottocute con Vicryl Rapid EP2, sutura continua a sopraggitto della cute con Assunyl EP3. Poco dopo consegna ad Andrea anche la foto dell'intero apparato genitale estratto e gli spiega in che condizioni era, perché era malato ecc. il triste epilogo e l'atroce dubbio Purtroppo dopo due giorni Lady muore e Andrea, per scrupolo, chiede al dottor Secondo di effettuare l'autopsia di Lady. Ecco cosa questi scrive nella sua relazione, stilata alcuni giorni dopo, ma anticipata verbalmente ad Andrea: "la cavità addominale presentava un moncone uterino, apparentemente nella norma, sezionato a livello della biforcazione delle corna, esito di recente 10 asportazione di parte delle corna uterine e delle ovaie." Ma dalla foto non appariva che era stato asportato tutto l'apparato genitale? Il dottor Luminare esamina tutta la documentazione in possesso di Andrea: lettere dei veterinari, esami, referti, materiale iconografico, fotografie e filmati relativi all'autopsia, immagini ecografiche. spiegazioni dovute UN'ANALISI “REQUISITORIA” Senza aspettare il referto scritto dell'autopsia, che viene anche filmata per maggior forza probatoria, Andrea con due amici si reca dal dott. Omissis, spiegandogli quanto accaduto e chiedendo conto della foto; gli dice fra l'altro che “gli aveva aperto il cane per niente” e chiede quanto meno indietro l'acconto di € 200 versato al momento dell'operazione. Il dottor Omissis ben se ne guarda, ribadisce che l'utero era infettato e che quindi l'ha asportato. Due giorni dopo il dottor Omissis scrive ad Andrea, riepilogando quanto accaduto e addebitandogli il fatto che aveva contestato animosamente la sua professionalità; richiede il saldo di altri 430 euro, e ventila il ricorso alle vie legali qualora non pagasse. Si scusa anche per lo scambio della foto nella cartella clinica. Eh sì, perché si è accorto che c'era qualche incongruenza fra l'autopsia e la foto consegnata ad ad Andrea da cui risultava la piena asportazione dell'apparato genitale ammalato. Come poteva infatti essere ancora parzialmente in sito, secondo quanto risultava da autopsia? Si è trattato di uno spiacevole disguido, spiega il dott. Omissis, perché lo stesso giorno era stata fatta una operazione ad altro cane dal collega e le foto sono state scambiate dal collega stesso. Semplice, no? Andrea non paga (voi avreste fatto?) e quindi si vede arrivare una lettera di un avvocato che gli chiede il saldo ed altri € 100 di spese legali per il sollecito; gli viene ricordato anche che il dottor Omissis si riserva di tutelarsi per quanto accaduto durante l'incontro avuto un mese prima circa. Si tratta di un'analisi molto tecnica, quindi dapprima la sintetizziamo e poi riportiamo in corsivo i passaggi principali. Dato che alle ecografie non è stata allegata un'analisi, si è preso per tale quanto scritto nella lettera al collega dottor Primo dal dottor Omissis. Non si capisce come si possa parlare del contenuto dell'utero, visto che non si è in grado di vederlo dalle ecografie. Gli esami sono tali da non far considerare in miglioramento Lady, e mancano le condizioni per permettere di procedere in sicurezza ad un'anestesia. Vi è incongruenza fra le terapie suggerite nella lettera del 2 febbraio, la descrizione dell'intervento chirurgico e quanto emerso dall'autopsia. Inoltre il dott. fa rilevare che l'operazione di asportazione parziale dell'apparato genitale è stata sostanzialmente inutile ed anche più pericolosa per Lady rispetto all'asportazione totale, in quanto comporta un'anestesia più lunga per le indagini di selezione della parte da asportare. Evidenzia come la rimozione parziale sia adatta solo quando si vuole salvare la capacità riproduttiva del soggetto e si è in presenza di patologie focalizzate, cioè circoscritte, ad esempio tumorali. Quando invece si è di fronte ad infezioni, anche se il materiale purulento si trova in una zona precisa (corna dell'utero) non ha senso togliere solo quel pezzo perché non si ha certezza che l'infezione non si sia diffusa. In pratica una bocciatura senza appello di quanto eseguito. Fa notare che dal referto dell'Istituto zooprofilattico non si rilevano conseguenze da infezioni sui resti dell'utero e conclude: 1 - dalla documentazione non appaiono infezione all'utero al momento dell'esecuzione dell'operazione. 2 - non vi sono patologie uterine collegabili alla malattia renale riscontrata da tutti i veterinari coinvolti. 3 - vi è una netta discordanza fra quanto emerso dall'autopsia e la documentazione del dott. Omissis 4 - è mancata la motivazione clinica e scientifica per l'asportazione parziale dell'utero. Ecco quindi gli estratti: COMINCIA IL CONTENZIOSO Ma anche Andrea si è rivolto ad un legale perché si sentiva veramente preso in giro e riteneva che questo episodio che riteneva di malasanità animale non dovesse finire così. Presenta così un esposto all'Ordine provinciale dei Veterinari, preposto al controllo del comportamento degli associati e nel frattempo cerca anche di ottenere ulteriori documentazioni, da allegare al referto dell'Istituto zooprofilattico cui erano stati inviati gli organi di Lady per un esame istologico, e da cui non risultava che nell'utero rimasto vi fosse traccia di infezione. Il dottor Omissis - naturalmente - gradisce ben poco questo esposto, come spiega durante il processo per la denuncia di diffamazione e minacce che lui presenta nei confronti di Andrea e che vedremo oltre. Intanto Andrea riesce a far interessare al suo caso anche un grande esperto del settore, (come conferma una nostra veloce ricerca su internet NdR), che chiameremo dott. Luminare e che rilascia una lunga relazione di cui leggiamo una serie di estratti. dall'ecografia ... Non essendo fornito un referto ecografico a firma del dottor Omissis relativamente a nessuna delle ecografie eseguite, ho considerato la lettera del 2 febbraio valida in tal senso. Il dottor Omissis comunica infatti a "un Collega" la diagnosi di glomerulonefrite tossica (neutrofili attivati e tossici)" ed il referto ecografico di "raccolte uterine che giustificano la malattia cronica/degenerativa del rene". (...) Benché la struttura ipercoica misurata dal dottor Omissis sia localizzata in possibile area anatomica di proiezione del corpo uterino, mancano le caratteristiche 11 ecografiche ascrivibili a tale struttura anatomica ed alla definizione sopra riportata ("raccolte uterine che giustificano la malattia cronica/degenerativa del rene"). Non è infatti visualizzabile la parete dell'utero e non sono evidenziabili raccolte uterine liquide (…) e/o condizioni flogistiche (…) dell'utero, della parete uterina o dei tessuti periferici all'utero. … agli esami, non ci siamo proprio Gli esami ematologici forniti (…) evidenziano una grave anemia (…), insufficienza renale con creatinina che colloca il cane allo stadio 3 secondo lInternational Renal Interest Society staging System. Non sono ravvisabili gli estremi per considerare la paziente in miglioramento e/o stabilizzazione clinica e mancano i controlli clinici, laboratoristici e strumentali, pre-chirurgici che hanno portato il dott. Omissis a considerare lo stato clinico "compatibile con le pratiche anestesiologiche" necessarie per l'esecuzione dell'exeresi chirurgica dell'utero, come indicato nella lettera del 2 febbraio. È inoltre doveroso sottolineare che, se la mancanza della formula leucocitaria non permette di confermare il sospetto diagnostico di glomerulonefrite tossica emesso dal dott. Omissis sulla base della presenza di "neutrofili attivati tossici", (…) è altresì vero che solo il riscontro ematologico associato ad una chiara evidenza di processo flogistico uterino in atto potrebbe consentire di esprimersi a favore di tale indirizzo diagnostico e a tal proposito valgano le considerazioni precedenti relative alla refertazione iconografica riferita alle ecografie eseguite in data 1 e 2 febbraio. Desidero inoltre portare l'attenzione sulla mancanza di fondatezza della definizione "neutrofili attivati" in quanto non riscontrabile nella letteratura medico veterinaria in relazione a un esame microscopico di striscio ematico. Incongruenze non da poco La descrizione dell'intervento chirurgico eseguito lascia chiaramente comprendere (…) che la risoluzione della problematica attribuita a raccolte uterine viene ottenuta mediante intervento di ovarioisterectomia (…) Al contrario, nel caso in questione si ravvisa una incongruenza tra indicazione terapeutica suggerita con lettera del 2 febbraio, descrizione dell'intervento chirurgico e refertazione dell'esame autoptico eseguito, su richiesta del signor Andrea, in data 5 febbraio (…) e relativo materiale iconografico, dai quali risulta esclusiva asportazione parziale del corpo uterino destro e sinistro e delle ghiandole ovariche omolaterali. Oltre la discrepanza tra la documentazione descrittiva della chirurgia fornita dal dottor Omissis i rilievi autoptici del 5 febbraio, merita rilievo, sulla scorta della documentazione presa in visione, la mancanza di evidenze scientifiche di utilità della procedura chirurgica attuata che, oltre ad essere irrituale, è sicuramente maggiormente immaginosa e prolungata (e quindi a maggior rischio anestesiologico) se raffrontata alla usuale, e ben descritta in letteratura, ovarioisterectomia. Si desidera sottolineare che la risoluzione di patologie focali, ad esempio neoplastiche, a carico di un corpo uterino può prevedere, in casi particolari, l'applicazione di tecniche chirurgiche finalizzate a salvaguardare il più possibile l'integrità anatomica e la capacità riproduttiva dell'animale; ad esempio asportando un unico corpo uterino e/o la ghiandola ovarica nel caso di patologie neoplastiche focali in soggetti di interesse riproduttivo. Le cause flogistico/infettive prevedono invece la rimozione delle corna uterine e del corpo dell'utero fino alla cervice in quanto, anche in caso di focali raccolte di liquido a livello delle corna dell'utero, non avrebbe senso procedurale alcuno il rimuovere chirurgicamente solo il distretto interessato, mancando la certezza del mancato coinvolgimento effettivo dei restanti tratti. il verdetto conclusivo Note conclusive: sulla scorta della documentazione presa in visione, ritengo fondamentale rilevare i seguenti elementi emersi: 1 - mancanza dell'evidenza (clinica, ecografica, laboratoristica) di processi flogistici uterini al momento dell'esecuzione dell'intervento chirurgico; 2 - mancanza di evidenza di patologie uterine (esame batteriologico e istopatologico) che possono avere nesso di causalità con la patologia renale evidenziata; 3 - chiara evidenza di discordanza tra i rilievi autoptici e documentazione del dott. Omissis relativa alla indicazioni terapeutiche e alla descrizione dell'intervento chirurgico eseguito; 4 - mancanza di motivazione clinica e di evidenza scientifica di utilità in relazione all'intervento chirurgico eseguito (parziale asportazione del corpo uterino destro sinistro e delle ghiandole ovariche omolaterali). PARTE IL GIUDIZIO DELL'ORDINE Avendo in mano un simile documento, Andrea è praticamente certo di ottenere una sanzione del dottor Omissis da parte dell'Ordine Provinciale dei Medici Veterinari. Nel marzo dell'anno successivo finalmente l'Ordine apre formalmente una procedura a carico del dottor Omissis. L'Ordine chiede quindi spiegazioni al dottor Omissis, che presenta a sua volta una relazione difensiva. DIFESA A TUTTO CAMPO Dopo aver riepilogato quanto accaduto, scusatosi nuovamente per la consegna di una fotografia sbagliata e sottolineato che Andrea ha contestato pubblicamente e animosamente la sua professionalità e che non ha pagato ancora il saldo di quanto dovutogli, procede a ribattere punto per punto quanto dichiarato dal dott. Luminare. In massima sintesi potremmo dire che la sua difesa si basa sul fatto che solo chi vede direttamente l'animale può giudicare con cognizione di causa, perché i controlli strumentali (ecografie ecc.) sono un semplice aiuto per confermare una diagnosi che è il veterinario, con la sua esperienza diretta sul paziente, a poter stabilire; inoltre evidenzia che lui ha operato bene togliendo tutta la parte malata e che non ci sono tutte le documentazioni perché lui pensa a risolvere i problemi, non a dimostrare quello che fa. Leggiamo le risposte ai punti contestati: un quadro clinico chiaro Mancanza dell'evidenza di processi flogistici uterini al momento dell'esecuzione dell'intervento chirurgico: evidenza clinica: il quadro clinico (polidipsia, addome acuto, rigonfiamento addominale) sono senz'altro sug- 12 gestivi di dolore addominale e, nella fattispecie, endometrite purulenta. Non vedo come possa asserire diversamente chiunque non abbia potuto valutare la situazione clinica nell'immediato preoperatorio. valutazione inequivocabile Evidenza ecografica: nonostante la "scarsa qualità delle immagini" la serie di rilievi ecografici, attentamente valutati, inequivocabilmente riconducevano alla sofferenza uterina. Purtroppo non è mia pratica lavorare nel desiderio di "dimostrare" bensì di "risolvere", perciò non ho trattenuto nella memoria del computer tutte le informazioni necessarie ad appagare tale altrui necessità. Tuttavia confermo che l'organo sopra vescicale di cui fa menzione il dottor Luminare si trattava di utero degenerato, avendolo potuto verificare in sede di laparotomia ed a seguito di ispezione macro e microscopica (circa 3 cm di diametro, aspetto degenerato, interemico, contenuto semiliquido risultato essere pus all'esame microscopico). un sospetto confermato Evidenza laboratoristica: leucocitosi neutrofilica e febbre vogliono dire infezione in atto. L'insieme di tale considerazioni mi ha portato a sospettare la presenza di glomerulonefrite ed endometrite, tanto che ho fatto inizialmente menzione a "quadro compatibile con". Il tutto è stato confermato in sede laparoscopica da noi stessi e in sede laboratoristica (IZP) per quanto loro possibile dal momento in cui la porzione di utero, evidentemente patologico, era stata rimossa. Ci tengo a precisare che solo una minima parte di utero è residuata (biforcazione di corna) quindi con largo margine di exeresi rispetto al tessuto sofferente, come buona prassi chirurgica. è rimasto solo tessuto integro Mancanza di evidenza di patologie uterine (esame batteriologico e istopatologico) che possono avere nesso di causalità con la patologia renale evidenziata: ben lungi da corretta pratica chirurgica a lasciare nel paziente tessuto patologico. ma quale discordanza? Chiara evidenza di discordanza tra i rilievi autoptici e documentazione relativa all'intervento chirurgico: il significato di ovarioisterectomia credo sia ben chiaro. La quantità di utero da asportare dipende dalla quantità di tessuto patologico e non dalla "prassi", dal momento in cui l'infezione può non essere "classicamente ascendente", come descritto dal dott. Luminare, bensì discendente (ematologica, ad esempio). Nessuna discordanza in merito. Ho dichiarato di aver esteriorizzato la cervice, aver legato l'utero e asportato la porzione malata. Come descritto e verificato in sede autoptica. operazione perfettamente riuscita Mancanza di motivazione clinica e di evidenza scientifica di utilità in relazione all'intervento eseguito: si consulti celebre testo "medicina interna del cane del gatto" Nelson Couto. Edizione 2002, pagg. 567568-569. Penso che nonostante secondo il collega dottor Luminare non fossero ravvisabili gli estremi per considerare lo stato clinico compatibile con le pratiche anestesiologiche, l'esito dell'anestesia della chirurgia è stato positivo, in quanto il cane è rimasto clinicamente stabile e non di certo grazie alla fortuna, bensì grazie ad attente valutazioni personali, contestuale visita clinica non solo strumentali. Nella mia esperienza di Medico Veterinario ho potuto verificare che la strumentazione è un consiglio al medico e una conferma diagnostica, non unico fondamento su cui basare una decisione tanto importante quanto la salvaguardia della salute animale ed in questo senz'altro il dottor Luminare sarà concorde. Purtroppo il cane è deceduto nei giorni a seguire, ma non con meraviglia dal momento in cui tutti, in primis il proprietario signor Andrea, eravamo ben consapevoli della gravità del caso e possibile esito infausto. Insomma, analisi diagnostica pienamente centrata con quanto riscontrato, e grazie alle “attente valutazioni personali”, l'anestesia e l'operazione sono perfettamente riuscite. E' vero, dopo il paziente è morto, ma tutti sapevano i rischi corsi. Che dire? Così è la vita. IL PARERE ACCADEMICO ESTERNO Giustamente l'Ordine non può decidere sulla base di una perizia di parte e, vista l'appassionata difesa del suo operato da parte dottor Omissis, chiede un parere sulla questione anche a un docente universitario, che riportiamo integralmente. bisognava aspettare Date le condizioni critiche della cagna (glomerulonefrite) pur in presenza di una diagnosi di "endometrite focale purulenta", di cui manca un evidente referto ecografico, sarebbe stato più opportuno stabilizzare il soggetto, prima di procedere alla risoluzione chirurgica. Infatti l'urgenza dell'intervento chirurgico di ovarioisterectomia sarebbe stata giustificata solo se si fosse ritenuta l'infezione uterina la principale responsabile delle condizioni critiche dell'animale. tutto è possibile, ma... A proposito della diagnosi di "endometrite focale" (non sono riuscito a trovarlo in bibliografia), per quanto vero che in biologia tutto sia possibile, normalmente i processi flogistici a carico dell'utero sono correlati all'iperplasia endometriale o al parto (metrite puerperale). infezioni? Via tutto! Infine sono pienamente d'accordo (con il dottor Luminare NdR) sulle osservazioni concernenti le tecniche chirurgiche di ovarioisterectomia. Dal momento che in questo caso l'intervento di ovarioisterectomia non aveva nessuna ambizione di un parziale recupero della capacità riproduttiva della cagna, il corretto intervento doveva prevedere la completa exeresi di ovaie ed utero, cervice compresa. La scelta di asportare solo la parte di utero patologico, la cui 13 valutazione solo ispettiva è alquanto imprecisa e discutibile, non è contemplata da nessun testo di chirurgia veterinaria. Anche perché l'intervento di ovarioisterectomia parziale, eseguito secondo i corretti canoni della medicina operatoria (peritoneizzazione del moncone uterino), comporta tempi e difficoltà superiori all'intervento di ovario isterectomia totale. troppa fretta e fuori norma In parole povere, il Professore – esperto estraneo alle parti, ricordiamolo bene – in sostanza conferma in toto quanto detto dal dott. Luminare, quindi segnala che dall'ecografia non appare quanto diagnosticato dal dott. Omissis, che comunque prima di operare bisognava rendere stabili le condizioni di Lady, che era meglio togliere completamente l'utero dato che non bisognava salvarne la capacità riproduttiva, tanto più che la scelta della parte da asportare basandosi solo sulla semplice ispezione è necessariamente imprecisa, oltre ad essere più difficile. Si noti che non viene accolta l'affermazione del dottor Omissis di essere stato bravo nell'essere riuscito a togliere solo la parte di organo infetta; questo perché – come ha poi spiegato ad Andrea il dottor Luminare - trattandosi di infezione, l'unico modo per essere certi che un pezzo di organo non sia infetto è fare un esame al microscopio, non certo “a occhio” mentre si opera. ANATOMIA …. DELLA SENTENZA Adesso il Collegio giudicante dell'Ordine può procedere nel giudizio: come abbiamo letto, le relazioni presentate sia dall'esperto qualificato nominato da Andrea sia dal docente universitario quale esperto estraneo alle parti interpellato dall'Ordine, sono sostanzialmente concordi nella critica all'operato del dottor Omissis ed evidenziano una sua sostanziale superficialità ed anche una certa incompetenza in questa vicenda, sia dal punto di vista amministrativo (per la documentazione mancante) sia tecnico (per non aver atteso che Lady si stabilizzasse e per l'asportazione parziale anziché totale). E quindi ecco le conclusioni dell'Ordine, che esamina il comportamento relativamente agli articoli del codice deontologico. in qualche modo è stato informato 1 - inadempimento del dovere di informare il cliente sullo stato di benessere del proprio animale (articolo 19 del codice deontologico), sulla situazione clinica e nella precisazione dei rischi e delle conseguenze delle soluzioni terapeutiche proposte (articolo 29 del codice deontologico) L'Ordine ritiene che: La lettera indirizzata dal dott. Omissis in data 2 febbraio non possa essere considerata un vero e proprio consenso informato sottoscritto dal cliente, ma è altresì vero che il signor Andrea era già stato informato dai colleghi che avevano preceduto il dottor Omissis circa la compromessa situazione clinica del paziente. Qui si dimostra la notevole distanza esistente fra l'autoregolamentazione veterinaria e le normative vigenti per la sanità umana; il consenso informato per la medicina umana comporta infatti la sottoscrizione della spiegazione precisa dei rischi che si corrono, tanto che spesso chi legge le possibili conseguenze di un intervento chirurgico o anche semplicemente diagnostico (tipo la colonscopia) è tentato di scappare dall'ospedale. In questo caso l'unico documento scritto, la lettera del 2 febbraio, ben si guarda dal farlo; il collegio giudicante comunque “assolve” il dottor Omissis, ritenendo che verbalmente il signor Andrea sia stato informato dagli altri veterinari; questo perché - aggiungiamo noi - non vi è un obbligo informativo stringente come quello umano. la remota speranza e la buona prassi Comportamento non ispirato a scienza e coscienza (articolo 9 del codice deontologico) L'Ordine ritiene che: 1) L'anestesia e l'intervento chirurgico anche se solo di tipo esplorativo andrebbero programmati solo dopo la stabilizzazione del paziente, ma il perdurare della situazione critica può aver indotto il dottor Omissis a perseguire una delle ipotesi diagnostiche differenziali meno probabili con lo scopo di dare una possibilità seppur remota di risoluzione della patologia, che avrebbe avuto come alternativa il decesso o l'eutanasia del paziente. 2) l'intervento di ovario-isterectomia non è stato effettuato seguendo la buona prassi chirurgica, ma non si ritiene che a ciò possa imputarsi il peggioramento delle condizioni cliniche del paziente e il suo decesso. Letti i pareri degli autorevoli esperti era ben difficile negare che il dottor Omissis non avesse seguito i criteri di una buona pratica veterinaria, ma si presume che il dottor Omissis abbia preferito scegliere un'altra strada a fin di bene (la remota possibilità …) e si ritiene che questo non avrebbe comportato il peggioramento delle condizioni di Lady. Notiamo bene che Andrea sostiene di aver ricevuto ben diversa informazione dal dott. Omissis e di essere stato psicologicamente orientato perché gli è stato trasmesso il concetto che in sostanza Lady era sofferente ma non morente e che “era possibile prolungare la sua vita, migliorandola”, ma solo con l'operazione. Se gli fosse stato detto che si trattava solo di una “possibilità, seppur remota, di risoluzione della patologia” ben si sarebbe guardato dal farla operare. lo scambio fotografico Inadempimento del corretto rilascio della documentazione clinica consegnata al cliente (articolo 31 del codice deontologico) L'Ordine ritiene che: Il dottor Omissis ha fornito le prove di un intervento avvenuto nella stessa giornata con asportazione 14 dello stesso organo, pertanto si ritiene che l'episodio possa ritenersi un errore dettato dalla casualità. In effetti il dottor Omissis scarica la responsabilità su un errore di archiviazione del suo collega di studio e quindi il collegio giudicante non aveva motivo per non credergli. Sarà solo in sede giudiziaria, nella causa intrapresa contro Andrea, che emergerà l'improvvisa amnesia sul tema da parte del collega, sotto giuramento testimoniale. pertanto Conclusione dell'Ordine: Sulla base delle suddette considerazioni dispone l'archiviazione del procedimento a carico del dottor Omissis LE NOSTRE RIFLESSIONI Questo episodio, nel modo in cui si è concluso, è per noi conferma che è assolutamente necessario estendere le garanzie di cui noi disponiamo anche per i nostri familiari non umani. Vediamo infatti che le carenze documentali nel consenso informato non sono state sanzionate, perché non vi sono obblighi legali in tal senso precisi e sanzionati (se non rispettati) per il veterinario. Gli Ordini professionali di norma difendono la ragione della loro esistenza affermando di svolgere anche un'importante funzione pubblica di garanzia di tutela per i cittadini in merito alla qualificazione dei loro iscritti, potendo comminare anche sanzioni che non sono previste dalla legge, come ammonizioni, richiami ecc. Però notiamo che il dottor Omissis, nonostante lo stesso Ordine abbia riconosciuto che non ha certo operato bene, viste le relazioni chiarissime degli esperti, ha ritenuto di fatto tutto ciò irrilevante e quindi ha archiviato la questione. Se ne desume quindi che questi comportamenti sono da considerarsi compatibili con il Codice Deontologico, o almeno tali da non comportare la necessità di alcuna sanzione; però viene anche spontaneo chiedersi cosa avrebbe dovuto fare il dottor Omissis per ricevere almeno un richiamo formale. E' d'altra parte prevedibile ed anche umanamente comprensibile che la difficoltà in cui si trovano i giudici quando i giudicati sono colleghi, porti ad essere molto garantisti (e per noi, in questo caso particolare, troppo garantisti). NON CI BASTA L'AUTODISCIPLINA Andrea sta portando avanti la sua iniziativa in ricordo di Lady sia perché ritiene di non aver avuto giustizia, sia perché in questo modo vuole sensibilizzare tutti coloro che vivono con uno o più familiari non umani sull'estrema importanza di scegliere con molta cura il loro medico veterinario; questo perché – come avete letto – è presumibile che difficilmente, se foste voi e la vostra famiglia a subire una simile disavventura, avreste molte possibilità di uscirne meglio. Nel leggere infatti la vagamente sarcastica osservazione del dottor Omissis alle critiche di un sogget- to ben più esperto di lui: "Purtroppo non è mia pratica lavorare nel desiderio di "dimostrare" bensì di "risolvere", perciò non ho trattenuto dalla memoria del computer tutte le informazioni necessarie ad appagare tale altrui necessità", emerge a nostro parere l'impressione di una netta distanza fra la considerazione che paiono avere diversi veterinari dei loro pazienti e il reale ruolo che gli stessi rivestono nella vita familiare ed affettiva dei loro clienti; immaginiamo che una simile affermazione difficilmente sarebbe stata espressa con quel tono in un caso di malasanità umana. E il modo con cui l'Ordine affronta la questione del consenso informato non aiuta molto in tal senso. nuova legislatura, nuova legge Dopo aver letto questo lungo racconto avrete compreso perché riteniamo che l'autodisciplina, sostenuta con forza dai veterinari nell'avversare la nostra proposta di legge, non sia sufficiente a garantirci adeguatamente. La nuova legislatura si aprirà fra qualche settimana e questo episodio accompagnerà le nostre richieste che si basano sul riconoscimento, per i componenti non umani delle nostre famiglie, delle stesse tutele che hanno quelli umani: ad esempio, obbligo di un vero consenso informato e obbligo della tenuta di una cartella clinica completa affinché – in caso di controversie – non si debba presumere ma dimostrare, con buona pace del dottor Omissis un grazie ad Andrea Ringraziamo quindi moltissimo Andrea, per averci messo a disposizione questo materiale importantissimo, che ha raccolto con impegno e determinazione esemplari (quanti di noi avrebbero avuto l'intuizione di chiedere anche di filmare l'autopsia del proprio cane?) e non possiamo che dargli il massimo sostegno morale, affinché possa sentire che non è solo. E il sostegno morale è più che mai necessario visto che è stato Andrea ad essere invece condannato per diffamazione perché il giudice del tribunale, cui si è rivolto il dottor Omissis, ha ritenuto che, come recita la sentenza di primo grado, “il dolore per la perdita del cane non giustifica la frase (…) "mi hai aperto il cane per niente" con l'intenzione di dimostrare l'incapacità professionale del dott. Omissis”. Dal processo sono però emersi altri fatti e testimonianze che hanno permesso ad Andrea di presentare una denuncia alla magistratura per quanto accadutogli. Ma di questo parleremo nel prossimo numero. Sappia comunque che l'archiviazione, con cui sono state sepolte le sue speranze di veder in qualche modo richiamato chi ha effettuato un intervento non eseguito secondo buona prassi chirurgica, è però servita e servirà per avvertire tanti altri, affinché non si facciano prendere dalle emozioni quando ritengono di veder offerta una speranza di salvezza dei propri cari e quindi siano più che mai attenti e cauti. E servirà anche per spiegare con dati concreti e precisi il perché della nostra insistenza a volere la legge sulla responsabilità dei veterinari. 15