Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado Salvo Fusco 86046 San Martino in Pensilis (Campobasso) Tel. 0875-604711 Fax 0875-603241 PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2010 -2011 www.scuola.sanmartinoinpensilis.cb.it E-mail: [email protected] Calendario scolastico Le lezioni per l’ anno scolastico 2010/2011 hanno avuto inizio il 13 settembre 2010 , il termine delle lezioni è stabilito l’11 giugno 2011. Le vacanze natalizie decorrono dal 23 dicembre 2010 al 06 gennaio 2011 , quelle in occasione della Pasqua dal 21 al 26 aprile 2011. Chiusura della scuola, così come deliberato dal Consiglio di Istituto, nei giorni: 7, 8, 9 e 19 marzo 2011, 30 aprile 2011. Il Dirigente Scolastico riceve il pubblico dal lunedì al venerdì previo appuntamento. Gli uffici di segreteria sono aperti al pubblico tutti i giorni dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e il martedì e il giovedì dalle ore 16,00 alle ore 17,00. Istituto Comprensivo San Martino in Pensilis Via Fusco 2 Tel. 0875/604711 Fax 0875/603241 www.scuola.sanmartinoinpensilis.cb.it istcomp.sanmartino@virgilio. Premessa del Dirigente Scolastico Come ogni anno attraverso il Piano Dell’offerta Formativa cerchiamo di dare conto e di accompagnare i processi di cambiamento e le novità che contrassegnano la vita della nostra scuola. Dunque il POF registra ed interpreta l’evoluzione dell’Istituzione scolastica alle prese con i mutamenti della nostra società, che spesso definiamo “epocali” e che mettono a dura prova la capacità di farvi fronte in maniera adeguata. Cambiano gli alunni che frequentano la nostra scuola, perché cambiano nel profondo le famiglie in cui vivono, le loro abitudini culturali, le tecnologie pervasive della comunicazione in cui sono consapevolmente o inconsapevolmente immersi. Cambia la società sempre più globalizzata, ma sempre più attenta alle sue radici, alla domanda di identità , alla voglia di autogoverno. Oggi si esige dalla scuola, da più parti, una maggiore chiarezza e trasparenza dei processi educativi, del ruolo e delle responsabilità dei professionisti che li mettono in atto, del processo di valutazione e autovalutazione non solo finalizzata alla rendicondazione dei risultati ottenuti ma soprattutto improntata al feedback e alla ottimizzazione della qualità del servizio erogato. Il POF vuole dare risposta a tutto questo e comunicare al territorio l’attività progettuale della Istituzione scolastica, infatti il comma 1 dell’art. 3 del DPR n. 275 del 08/03/1999 così recita: “…Il POF è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia…”. Trattandosi di un documento costituito da elementi di natura procedurale, progettuale e organizzativa, da elementi di pianificazione, da elementi inerenti la partecipazione degli studenti e dei genitori, da elementi di interazione con il territorio, con le altre istituzioni scolastiche e con l’amministrazione scolastica, il POF si configura come un sistema, che comunica l’identità di scuola. In modo più dettagliato: Il POF è un “piano”, quindi si connota con una forte dimensione di progettualità, ma strettamente raccordata a quelle di pianificazione e di fattibilità. Nel POF non si enunciano intenzioni, ma attività ed azioni, che realizzano i principi e le scelte, cui esso si ispira. Nel concetto di “offerta” emergono insieme le dimensioni di offrire, dare, porgere, presentare, unitamente a proporre, scambiare, dichiarare una disponibilità, anche ad ampliare l’esistente se interessa gli utenti. Il valore semantico di “formativa” tende a definire uno spettro molto ampio di significati, dall’istruire all’educare. Dal concetto di “offerta formativa” si esplicita direttamente l’immagine di “contratto formativo” e/o di “patto formativo”. Il POF ha il compito di dichiarare, in modo semplice e chiaro, i connotati identificativi del servizio formativo della scuola, per cui in esso si rispecchiano tutti i molteplici elementi che lo caratterizzano dalla dimensione educativa a quella didattica, organizzativa, gestionale e valutativa. Essendo un *sistema* richiede una azione di interazione, di integrazione, di sinergia, di configurazione e di adattamento dei diversi elementi alle finalità ed agli obiettivi che caratterizzano l’identità unitaria ed armonica della scuola. In caso contrario si rischia la costruzione di una immagine frantumata e/o schizofrenica di scuola, incapace di soddisfare operatori e i bisogni del territorio. Il POF è un “sistema”, che rappresenta il cuore della identità della scuola e le componenti interne ed esterne alla comunità scolastica gli attribuiscono specifici significati, ne connotano particolari approcci, lo realizzano sulla base di modelli e ne condividono le procedure. Il POF è un documento, segno e simbolo di unità, costruito armonicamente attraverso procedure, prima ipotizzate, poi discusse, quindi scelte e condivise da tutte le componenti interne alla scuola. Le procedure condivise consentono la costruzione del senso di appartenenza ad una comunità e strutturano positivamente la personalità di una organizzazione con la promozione di un clima collaborativo di sicurezza e di assertività. Nella predisposizione e nella realizzazione del POF si affacciano e spesso si praticano contemporaneamente diversi modelli, che si configurano come ricchezza e vitalità se contribuiscono a definire ancora meglio i tratti salienti della identità di scuola. Condivise le procedure, dichiarati e vissuti i modelli, il POF si caratterizza per approcci e dimensioni, che ne valorizzano la qualità, rendendolo efficace, vitale, leggero, dinamico ed energizzante per l’organizzazione e per gli operatori e gli utenti, ognuno dei quali può ritrovare in questo documento unitario i propri, essenziali e motivanti significati. Ogni componente ed ogni persona individua un proprio ruolo e riconosce una propria funzione nel sistema POF. Il POF è il “sistema”, che definisce il cuore della identità di scuola ed in questa funzione orienta e determina, anche se con modalità ed intensità diverse, gli altri quattro aspetti e lineamenti della immagine di scuola: il Regolamento di Istituto, il Regolamento di disciplina, il Programma annuale e la Progettazione didattica. Il Regolamento di Istituto, che guida e modula tutta la vita interna della scuola, indicando attività ed azioni, possibilità e limiti, risorse e processi per il funzionamento, necessita di sostanziarsi e di innestarsi coerentemente nel POF. In questo modo accoglie indicazioni ed indirizzi presenti nel POF, per cui si sottrae al rischio di una prescrittività a volte solo formale e spesso demotivante, per valorizzare, invece, aspetti molto qualificanti della vita della comunità scolastica, quali ad esempio la proposta operativa di nuove modalità di partecipazione dei genitori alla corresponsabilità educativa. Si configura come l’interfaccia della organizzazione interna rispetto alle scelte del POF. Il Regolamento di disciplina coniuga gli obiettivi educativi con diritti e doveri degli studenti, ed afferma il principio secondo cui la sanzione irrogata punta a far acquisire agli studenti senso di responsabilità e consapevolezza del disvalore sociale di una condotta “contra legem”. Si configura come interfaccia educativa al POF in quanto punto di riferimento delle scelte educative. Il Programma annuale, su cui si basa la gestione finanziaria della scuola, mentre definisce la politica delle entrate e degli investimenti e quando descrive ogni singolo progetto, necessita di un confronto analitico ed approfondito con il POF, soprattutto in ordine alle priorità. Si configura, quindi, come l’interfaccia finanziaria del POF. La Progettazione didattica di Istituto, che connota le modalità di erogazione del servizio di insegnamento/apprendimento e che è punto di riferimento per i piani di lavoro personali degli insegnanti e per i piani di studio personalizzati degli studenti, si innesta nelle scelte curricolari e didattiche del POF; ne diventa, così, l’interfaccia didattica. Le componenti interne ed esterne alla scuola contribuiscono con specifici ruoli, responsabilità, funzioni e modalità alla ideazione, progettazione, pianificazione, realizzazione, gestione, monitoraggio, valutazione e validazione del sistema POF, per cui ogni componente sente e vive la propria essenzialità ed indispensabilità nella costruzione cooperativa ed armonica di una unitaria identità di scuola. Vengono così rispecchiati nel POF i diversi significati che ogni componente gli attribuisce, pur interpretandolo e vivendoli in una sistemica visione unitaria. La attivazione di azioni finalizzate alla valorizzazione dei perché, dei sensi e dei significati del POF promuove interesse, motivazione, coinvolgimento, piacere di partecipare. Il Dirigente scolastico, mentre, in base all’art. 25 bis del D. Lgs 59/1988, assicura la gestione unitaria della scuola e assume la responsabilità dei risultati del servizio, mentre valorizza le risorse umane e promuove gli interventi per garantire la qualità dei processi formativi e la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche, mentre tutela l’esercizio della libertà di insegnamento (anche come libertà di ricerca) ed il diritto all’apprendimento, mentre costruisce le condizioni organizzative per l’innovazione e per il miglioramento continuo a piccoli passi, ritrova nel POF significativi orientamenti per la sua azione di leadership non solo organizzativa, ma anche educativa, che è connotazione peculiare della dirigenza scolastica. Questa essenziale caratteristica della funzione dirigenziale sollecita l’attenzione su: • approcci, in quanto le dimensioni del POF, se esplicitate in criteri, parametri, indicatori e descrittori attivano processi endogeni di miglioramento; • • modelli, in quanto l’analisi e la comparazione di diversi modelli di POF consentono alla organizzazione una scelta consapevole, integrando elementi di diversi modelli, per costruire il modello migliore per la scuola; procedure, in quanto la esplicitazione e la codificazione delle procedure sostanziano i processi di trasparenza, di democrazia e di partecipazione, valorizzano il principio della delega e sono il primo passo per la introduzione nella scuola di sistemi di autovalutazione e di gestione della qualità. E’ proprium dei docenti l’elaborazione del POF come espressione della loro autonomia culturale, della loro competenza tecnica, della loro professionalità, della loro capacità di coniugare, comunicare, orientare, proporre e far vivere i saperi in risposta ai bisogni formativi degli studenti, delle loro famiglie e del territorio. Libertà di insegnamento diritto all’apprendimento, autonomia di ricerca e sviluppo, professionalità collegiale rendono il POF un piano operativo, fattibile ed efficace, sempre in progress, mai concluso, sempre in costante miglioramento. Per la sua realizzazione vengono investite risorse professionali specifiche quali le funzioni strumentali al piano dell’offerta formativa. Nel POF sono dichiarate le scelte organizzative della scuola, scelte in cui tutto il personale ATA è coinvolto. Il personale ATA è chiamato a partecipare a tutte le fasi di predisposizione, realizzazione e valutazione del POF. La professionalità ATA si rivela essenziale nella politiche del riesame e della validazione, in quanto solo questa componente può fornire informazioni, percezioni e sensibilità difficilmente recuperabili e può sviluppare soluzioni pragmaticamente molto efficaci. Il principio della corresponsabilità educativa scuola famiglia si attua nella condivisione della predisposizione, realizzazione e valutazione del POF, come risorsa sistemica e strategica del patto formativo. Tutte le fasi istruttorie per la costruzione e per la definizione di qualsiasi scelta del POF sottolineano e alimentano il bisogno di una condivisione scuola famiglia, come confronto, dialogo e sollecitazione reciproca, in quanto i genitori, facendo parte degli OO. CC., si ritrovano contemporaneamente fruitori e come co- fornitori del servizio formativo. Particolare attenzione va riservata alla ricerca e realizzazione di nuove forme di corresponsabilità educativa scuola famiglia, in cui la scuola propone alla famiglia di attivare azioni a rinforzo delle attività educative svolte a scuola nell’ambito delle capacità personali degli studenti (capacità esistenziali - capacità relazionali capacità progettuali). Gli studenti percepiscono e ritengono il loro coinvolgimento nella predisposizione, realizzazione e valutazione del POF come la forma più alta, essenziale e prioritaria di partecipazione alla vita della comunità scolastica, in risposta anche ai principi del loro Statuto. Essendo come i genitori, fruitori e co- fornitori del servizio formativo, gli studenti sviluppano attenzioni al cuore del servizio: la promozione del successo formativo. Le azioni integrate di diversi sistemi (famiglia - organizzazione scolastica - docenti - studenti) creano le risorse, le opportunità e le condizioni perché la promozione del successo formativo sia realizzata efficacemente con il protagonismo creativo degli studenti. Durante la predisposizione del POF la scuola porge attenzione alle istanze culturali, sociali, economiche e di sviluppo provenienti dal territorio. La scuola ascolta e vuole essere ascoltata, eroga servizi formativi di qualità e intende poter fruire di risorse, è il luogo intenzionale e privilegiato di educazione alla cittadinanza e alla convivenza civile. La scuola necessita di infrastrutture, mediante le quali valorizzare e qualificare sempre più il servizio, per cui utilizza il POF per ascoltare ed interpellare il territorio (istituzioni – realtà culturali - sociali ed economiche - libere associazioni cittadini). L’Ente locale si trasforma da mero erogatore di servizi a credibile partner progettuale. Ciò presuppone, necessariamente, la creazione di un tavolo permanente di concertazione e la definizione di un patto, tra le due autonomie, che non è un atto di volontà lasciato alla libera interpretazione di ognuno, ma un preciso dovere costituzionale. Lo strumento tecnico amministrativo necessario ai fini della concertazione è il POF ‘documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale di ogni istituzione scolastica’ autonoma. È indispensabile, quindi, che la sua impostazione tenga conto della ‘programmazione territoriale dell’offerta formativa’ predisposta dall’Ente locale competente per ordine grado di scuola ai sensi dell’art.4 dell’accordo stipulato il 19 aprile 2001 tra il MIUR e gli Enti locali. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Cristina Acciaro Finalità dell’Istituto Garantire e promuovere, secondo il dettato costituzionale, la dignità e l'uguaglianza di tutti gli studenti senza distinzione di sesso, razza, lingua, religioni, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. Rimuovere gli ostacoli di qualsiasi natura che possano impedire il pieno sviluppo della persona umana. Offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base. Far si che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere e selezionare le informazioni. Promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e strategie in grado di orientarli negli itinerari personali. Favorire l'autonomia di pensiero, orientando la didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi. Obiettivi educativi • Favorire l'espressione, la socializzazione la consapevolezza e la gestione del proprio vissuto emotivo . • Favorire la crescita della fiducia in se stessi. • Creare dinamiche relazionali rassicuranti che favoriscano l'accettazione di tutti . • Valorizzare le diverse potenzialità creative. • Promuovere lo sviluppo delle energie creative ed il pensiero inventivo. • Stimolare l'uso della creatività a scopo comunicativo. • Esercitare l'utilizzo di tutti i linguaggi in chiave espressivo-comunicativa. • Favorire l'espressione del proprio patrimonio culturale e di esperienza. • Favorire la socializzazione e la valorizzazione delle diverse esperienze in un clima di rispetto,cooperazione e condivisione. • Promuovere attività volte ad individuare analogie e differenze per approfondire la conoscenza delle diverse identità culturali. • Favorire la consapevolezza che la diversità deve essere vissuta come elemento di ricchezza del patrimonio culturale dell'individuo e della società. • Rispettare e valorizzare le conoscenze e i diversi stili cognitivi propri di ogni bambino. • Promuovere il dialogo,il reciproco ascolto, lo scambio delle conoscenze inerenti il lavoro scolastico. • Progettare percorsi educativi e didattici che consentano la partecipazione consapevole e gratificante all'apprendimento e che permettano l'accesso ai saperi attraverso una pluralità di punti di vista. • Facilitare l'acquisizione delle strumentalità, delle abilità e delle competenze di base attraverso attività personalizzate per consentire a tutti l'accesso alle conoscenze. • Favorire la capacità critica, la riflessione sui contenuti e sui processi dell'apprendimento creando le condizioni affinché ognuno si senta protagonista di progetti di lavori comuni. • Sviluppare la capacità di fare, capire, imparare ad apprendere, progettare e prendere decisioni, impadronendosi di strumenti comportamentali e cognitivi atti a sviluppare l'autonomia personale. Il clima educativo • La scuola pone al centro dei suoi obiettivi la formazione, l'apprendimento e l'insegnamento in condizioni di serenità e benessere. • L'organizzazione delle attività si impernia sulla spinta motivazionale ad insegnare e ad apprendere in un rapporto interattivo fra adulto e bambino/ragazzo che abbia come sfondo l'emozione del conoscere e il desiderio dell'apprendere. • Lo stile d'insegnamento terrà conto dei bisogni psicologici e risponderà a quelli educativi tipici dei bambini/ragazzi della società contemporanea. Le scelte educative La scuola garantisce a tutti i bambini una formazione improntata allo sviluppo delle capacità di cooperare, di essere solidali, di inserirsi nella società con spirito critico e consapevole, rispettando il valore della democrazia e della dignità dell’uomo indipendentemente dalla religione, dall’etnia, dallo stato sociale e dal sesso. La scuola garantisce a tutti gli alunni un percorso di costruzione della conoscenza attraverso lo sviluppo le capacità di fare, capire, prendere decisioni e progettare. La scuola è strumento per la costruzione dell’identità personale, rispetta i bisogni dei bambini e dei ragazzi offrendo una situazione formativa in condizioni di serenità e di benessere, tenendo conto dei diversi punti di partenza, delle fasi evolutive dello sviluppo cognitivo e comportamentale. La scuola interagisce con la famiglia nel riconoscimento dei bisogni dell’alunno e, pur nella diversità dei ruoli, si raccorda sugli intenti educativi in un rapporto di fiducia e di reciproca collaborazione nel comune obiettivo di favorire uno sviluppo armonico della sua personalità. La scuola è centro di cultura rispetto al territorio, interagisce e si raccorda con le altre istituzioni ed organismi culturali con l’obiettivo di promuovere al suo interno iniziative formative. Favorisce l’apporto culturale delle famiglie, offre i suoi locali per i bisogni o interessi socioculturali, pubblicizza iniziative culturali e sociali avanzate dall’Amministrazione locale e da altri enti, promuove contatti con le altre scuole, stabilisce collegamenti con l’Azienda Sanitaria Locale per interventi di medicina preventiva, educazione sanitaria e alimentare ed educazione alla sicurezza. La scuola è l’ambiente nel quale il bambino/ragazzo acquisisce progressivamente autonomia nelle scelte, anche attraverso momenti di partecipazione democratica, imparando il senso di responsabilità, come indicato nello “Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”. La scuola promuove la pratica di comportamenti corretti nelle relazioni interpersonali, attivando pratiche di democrazia; nella cura di sé e dell’ambiente, attivando progetti riguardo la salute e l’alimentazione, l’educazione ai consumi e il rispetto dell’ambiente naturale e degli spazi condivisi, attraverso la collaborazione operativa di tutti i soggetti coinvolti nel processo educativo (insegnanti, genitori, alunni). A tale proposito il Consiglio di Istituto e il Collegio dei Docenti hanno approntato ed approvato il Regolamento di Istituto e il Regolamento di Disciplina ( Delibera del Consiglio di Istituto del 28 ottobre 2010). I due Regolamenti si riportano integralmente in questo documento. Regolamento d'Istituto Gli Organi Collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attività scolastiche a livello d'Istituto. Sono composti da rappresentanti delle varie componenti interessate alla scuola, genitori, docenti e non docenti, e si dividono in organi collegiali territoriale e scolastici, definiti nelle loro funzioni dall’art.10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297; degli artt. 8 e 9 del DPR 8/3/99, n. 275; dal D.I. 01/02/2001, n. 44. Il regolamento d’istituto e il regolamento di disciplina declinano nel nostro contesto scolastico le norme contemplate dalla normativa citata, e le integrano con regole di buon tono per un migliore funzionamento dell‘Istituzione. CAPO I: ORGANI COLLEGIALI Art. 1: Convocazione L'iniziativa della convocazione di un Organo Collegiale è esercitata dal Presidente dell'Organo Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva. L'atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni di anticipo rispetto alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni d’urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più rapido. La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l'ora, il luogo della riunione e deve essere affissa all'albo. Le riunioni devono avvenire in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni. Art. 2: Validità sedute La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica. Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancora sostituiti. Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento della votazione. Art. 3: Discussione ordine del giorno Il Presidente individua tra i membri dell'Organo Collegiale il segretario della seduta. E' compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all'OdG nella successione in cui compaiono nell'avviso di convocazione. Gli argomenti indicati nell’odg sono tassativi. Se l’Organo Collegiale è presente in tutti i suoi componenti, si possono aggiungere altri argomenti con il voto favorevole di tutti i presenti. Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del C.d.I. che devono essere adottate su proposta della G.E. L'ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente l’Organo Collegiale, previa approvazione a maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso odg. Art. 4: Mozione d'ordine Prima della discussione di un argomento all'odg, ogni membro presente alla seduta può presentare una mozione d'ordine per il non svolgimento della predetta discussione ("questione pregiudiziale") oppure perché la discussione dell'argomento stesso sia rinviata ("questione sospensiva"). La questione sospensiva può essere posta anche durante la discussione. Sulla mozione d'ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro. Sull'accoglimento della mozione si pronuncia l’Organo Collegiale a maggioranza con votazione palese. L'accoglimento della mozione d'ordine determina la sospensione immediata della discussione dell'argomento all'OdG al quale si riferisce. Art. 5: Diritto di intervento Tutti i membri dell’Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di intervenire, secondo l'ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione. Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato quale Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente Regolamento. Art. 6: Dichiarazione di voto Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o contro il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento delle stesse nessuno può più avere la parola, neppure per proporre mozioni d'ordine. Art. 7: Votazioni Le votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale ad alta voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone. Ogni componente dell’organo può prendere la parola prima di ogni votazione. Le sole votazioni concernenti persone si prendono a scrutinio segreto mediante il sistema delle schede segrete. La votazione non può validamente avere luogo, se i consiglieri non si trovano in numero legale. I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a rendere legale l’adunanza, ma non nel numero dei votanti. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi, prevale il voto del Presidente. La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da quello dei votanti. Nel caso di approvazione di un provvedimento per parti con votazioni separate si procederà infine ad una votazione conclusiva sul provvedimento stesso nella sua globalità. Art. 8: Risoluzioni I componenti gli Organi Collegiali possono proporre risoluzioni dirette a manifestare orientamenti o a definire indirizzi dell'organo su specifici argomenti. Per dette risoluzioni valgono, in quanto applicabili, le norme relative alle mozioni di cui all'art. 4. Art. 9: Processo verbale Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo della riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l'odg). Per ogni punto all'OdG si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si dà conto dell'esito della votazione (numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti e nulli). Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito. Un membro dell’Organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da ogni singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione. I membri dell' Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da trascrivere a cura del segretario sul verbale. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine numerate, timbrate e firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati progressivamente nell'ambito dello stesso anno scolastico. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali possono: essere redatti direttamente sul registro; se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi timbrati e vidimati da segretario e Presidente in ogni pagina. Il processo verbale viene letto ed approvato al termine della seduta. Ove ciò non fosse possibile per ragioni di tempo si approverà prima dell'inizio della seduta immediatamente successiva. Art. 10: Surroga di membri cessati Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondo il disposto dell'art.22 del D.P.R. 416/74. Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui si tengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo trimestre di ogni anno scolastico. I membri subentranti cessano anch'essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del Consiglio. Art. 11: Programmazione Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri. Art. 12: Decadenza I membri dell’Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti richiesti per l'eleggibilità o non intervengono per tre sedute successive senza giustificati motivi. Spetta all’Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati. Art. 13: Dimissioni I componenti eletti dell’Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono date per iscritto. E' ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi all’Organo Collegiale. L’Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. In prima istanza, l’Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito. Una volta che l’Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed irrevocabili. Il membro dimissionario, fino al momento della presa d’atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo dell’Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti l’Organo Collegiale medesimo. Art. 14: Norme di funzionamento del Consiglio d’Istituto 1. La prima convocazione del C.d.I., immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico. 2. Nella prima seduta, il C.d.I.. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del Cd.I.. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del C.d.I. 3. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei componenti in carica. In caso di parità si ripete la votazione finchè non si determini una maggioranza relativa (D.M. 26 luglio 1983). 4. Il C.d.I. può deliberare di eleggere anche un vice presidente, da votarsi fra i genitori componenti il Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente. In caso di impedimento o di assenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente o, in mancanza anche di questi, il consigliere più anziano di età. 5. Il C.d.I. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art.1. 6. Il Presidente è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su richiesta del Presidente della Giunta Esecutiva. 7. L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del C.d.I. su proposta del Presidente della Giunta Esecutiva. 8. A conclusione di ogni seduta, singoli consiglieri possono indicare argomenti da inserire nell'ordine del giorno della riunione successiva. 9. Il C.d.I. può invitare esperti con funzione consultiva a partecipare ai propri lavori; può inoltre costituire commissioni. 10. Il C.d.I., al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio. 11. Delle commissioni nominate possono far parte i membri del Consiglio stesso, altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. 12. Le commissioni possono avere potere deliberante nei limiti stabiliti dal C.d.I..; svolgono la propria attività secondo le direttive e le modalità stabilite dall'Organo stesso. Ad esso sono tenute a riferire, per il tramite del loro coordinatore, in merito al lavoro svolto ed alle conclusioni cui sono pervenute, nel termine di tempo fissato preventivamente. Delle sedute di commissione viene redatto sintetico processo verbale. 13. Le sedute del C.d.I., ad eccezione di quelle nelle quali si discutono argomenti riguardanti singole persone, sono pubbliche. Possono assistere, compatibilmente con l'idoneità del locale ove si svolgono, gli elettori delle componenti rappresentate e tutti gli altri previsti per legge. 14. Ove il comportamento del pubblico, che comunque non ha diritto di parola, non sia corretto il Presidente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non pubblica. 15. La pubblicità degli atti avviene mediante affissione in apposito albo dell'istituto, della copia integrale, sottoscritta dal segretario del Consiglio, del testo delle deliberazioni adottate dal Consiglio. 16. L'affissione all'albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del Consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo non inferiore a 10 giorni. 17. I verbali e tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell'ufficio di segreteria dell'istituto e sono consultabili da chiunque ne abbia titolo su richiesta da esaudire entro due giorni dalla presentazione. Tale richiesta, indirizzata al Dirigente Scolastico, è orale per docenti, personale A.T.A. e genitori; è, invece, scritta e motivata in tutti gli altri casi. 18. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell'interessato. 19. Il consigliere assente per tre volte consecutive sarà invitato dalla Presidenza a presentare per iscritto le giustificazioni dell'assenza. Ove risultasse assente alla successiva seduta, sarà dichiarato decaduto dal C.d.I. con votazione a maggioranza relativa. Le giustificazioni presentate saranno esaminate dal Consiglio: ove le assenze siano ritenute ingiustificate dalla maggioranza assoluta del Consiglio, il consigliere decade dalla carica. Ogni consigliere giustifica le sue assenze attraverso la Segreteria della scuola, al Presidente del C.d.I. Art. 15: Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del Consiglio dell'Istituzione Scolastica 1. Il C.d.I. nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, che assume immediatamente le sue funzioni, elegge nel suo seno una Giunta esecutiva composta da un docente, un componente degli ATA, due genitori, secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso e con voto segreto. 2. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la rappresentanza dell'istituto, ed il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario della Giunta stessa. 3. La Giunta esecutiva prepara i lavori del C.d.I.., predisponendo tutto il materiale necessario ad una corretta informazione dei consiglieri almeno due giorni prima della seduta del Consiglio. Art. 16: Norme di funzionamento del Collegio dei Docenti 1. Il CD si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano Annuale delle Riunioni concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni. 2. Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico in seduta ordinaria secondo calendario, in seduta straordinaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta. 3. Il CD, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio. 4. Delle commissioni nominate dal CD possono far parte i membri del Collegio stesso, altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. Le commissioni eleggono un coordinatore. Le commissioni possono avanzare proposte relativamente all'oggetto per il quale sono state nominate. Art. 17: Norme di funzionamento del Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti 1. Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal DS: a. in periodi programmati, ai sensi del precedente art. 11, per la valutazione del servizio richiesta da singoli interessati a norma dell'art. 448 del D.L.vo n. 297/94, per un periodo non superiore all'ultimo triennio; b. alla conclusione dell'anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova degli insegnanti, ai sensi degli artt. 438, 439 e 440 del D.L.vo n. 297/94; c. ogni qualvolta se ne presenti la necessità. Art. 18: Norme di funzionamento dei Consigli di Classe, Interclasse, Intersezione 1. Il Consiglio di Classe/ di Interclasse/ di Intersezione è presieduto dal DS o da un docente, suo delegato, membro del Consiglio ed è convocato, a seconda delle materie sulle quali deve deliberare, con la presenza di tutte le componenti. 2. Il Consiglio si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano delle Riunioni concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni. CAPO II: DOCENTI Art. 19: Indicazioni sui doveri dei docenti 1. I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni. 2. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti, controllare quelli dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la mancata giustificazione. Il docente, qualora un alunno dopo tre giorni dal rientro continui ad essere sprovvisto di giustificazione, segnalerà in Presidenza il nominativo. 3. In caso di ritardo di un alunno occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la richiesta di giustificazione e ammetterlo in classe. 4. I docenti possono autorizzare l’uscita anticipata di un alunno su richiesta scritta dei genitori che ne abbiano la tutela. L’autorizzazione viene concessa solo nel caso in cui l’alunno sia prelevato dal genitore stesso o da un suo delegato munito di documento di riconoscimento oppure sia conosciuto personalmente dal docente. Dopo l’autorizzazione il docente è tenuto ad apporre sul registro di classe l'ora in cui l'alunno è uscito e, se minorenne, la persona che è venuta a prelevarlo. 5. I docenti devono predisporre per classe un elenco degli alunni completo da inserire nel registro di classe e sul registro personale gli indirizzi ed i numeri telefonici sono disponibili in segreteria. 6. I docenti indicano sempre sul registro di classe i compiti assegnati e gli argomenti svolti. 7. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli. 8. Durante l'intervallo i docenti vigilano sull'intera classe e collaborano con i colleghi delle altre classi. 9. Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire dalla classe: • • più di un alunno per volta, durante la prima ora di lezione, fatta eccezione per i casi seriamente motivati. 10. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi un collaboratore scolastico o un collega affinchè vigili sulla classe. 11. In occasione di uscite o per trasferimenti in palestra o nei laboratori, gli alunni devono lasciare in ordine il materiale scolastico chiuso nelle borse. 12. Al termine delle lezioni i docenti accertano che i locali utilizzati vengano lasciati in ordine ed i materiali siano riposti negli appositi spazi. 13. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita. 14. I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza. 15. I docenti, presa visione dei piani di evacuazione, non devono parcheggiare la propria auto nelle zone riservate al fine di non ostacolare le vie di fuga e le uscite degli studenti. 16. E' assolutamente vietato, per qualunque attività, l'utilizzo di sostanze che possano rivelarsi tossiche o dannose per gli alunni quali: colle non dichiaratamente atossiche, vernici, vernidas, solventi, etc… Prima di proporre agli alunni attività che richiedono l'uso di sostanze particolari o alimenti (pasta, farina, legumi, etc…) informarsi presso la segreteria se vi siano casi di allergie specifiche o intolleranze ai prodotti. 17. E' assolutamente vietato ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le vie di fuga e le uscite di sicurezza. 18. Non è consentito, per ragioni di sicurezza, sistemare mobili bassi accanto a vetrate e finestre, sia in aula che in qualunque altra zona dell'edifìcio scolastico accessibile agli alunni. 19. I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Presidenza. 20. Eventuali danni riscontrati devono essere segnalati in Presidenza. I danni provocati vengono risarciti dal responsabile. Qualora questi non venga individuato, gli insegnanti della o delle classi interessate ne discuteranno in C.d.C. con i genitori ed il risarcimento sarà effettuato in modo collettivo. 21. I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui e/o approfondimenti telefonici con le famiglie nell'ottica di un rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo. 22. Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In ogni caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola, inseriti nell'apposito registro o pubblicati sul sito istituzionale si intendono regolarmente notificati. 23. I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro. 24. I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali. 25. I docenti devono informare le famiglie circa le attività didattiche extracurricolari, che saranno svolte. 26. Il ricorso alla Presidenza per problemi di ordine disciplinare va contenuto al massimo in quanto se da un lato ostacola il complesso e difficile lavoro dell'ufficio di presidenza, dall'altro provoca nell'alunno la convinzione di una certa impotenza educativa da parte dei docenti, che, in certe occasioni, può costituire una ragione di rinforzo di condotte errate in situazioni di difficoltà. 27. I registri devono essere debitamente compilati in ogni loro parte e rimanere nel cassetto personale a disposizione della presidenza. 28. Gli insegnanti presenti alla mensa abitueranno gli alunni ad una adeguata igiene personale (lavarsi le mani....) e, durante il pranzo, controlleranno gli stessi e li educheranno ad un corretto comportamento. 29. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita e, nella scuola dell’infanzia e primaria, vigilano affinchè gli alunni siano affidati ai genitori o agli adulti delegati. CAPO III: PERSONALE AMMINISTRATIVO Art. 20: Doveri del personale amministrativo 1. Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e la valorizzazione delle loro competenze è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e per il conseguimento delle finalità educative. 2. Il personale amministrativo che svolge attività a contatto con il pubblico è riconoscibile mediante l'uso di cartellini identificativi apposti presso la postazione di lavoro. 3. Non può utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro. 4. Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alla documentazione amministrativa prevista dalla legge. 5. Collabora con i docenti. 6. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale importanza, in quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo comunicativo tra le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono. 7. Il personale amministrativo nel rispetto dell’orario settimanale e al fine di migliorare l’efficacia e l’efficienza della erogazione del servizio, può concordare con il DSGA un orario flessibile. Della presenza in servizio fa fede la firma nel registro del personale. CAPO IV: COLLABORATORI SCOLASTICI Art. 21: Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici 1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio farà fede la firma sul registro di presenza del personale. 2. I collaboratori scolastici devono accertare periodicamente l'efficienza dei dispositivi di sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità. 3. I collaboratori scolastici: a. indossano, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per l'intero orario di lavoro; b. devono vigilare sull'ingresso e sull'uscita degli alunni; c. sono facilmente reperibili da parte degli Insegnanti, per qualsiasi evenienza; d. collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo; e. comunicano immediatamente al Dirigente Scolastico o ai suoi Collaboratori l'eventuale assenza dell'Insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita; f. collaborano con gli insegnanti nella raccolta delle prenotazioni per la mensa e nella predisposizione degli elenchi dei partecipanti al servizio; g. favoriscono l'integrazione degli alunni portatori di handicap; h. vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali; i. possono svolgere, su accertata disponibilità, funzione di accompagnatore durante i viaggi e le visite d'istruzione; j. riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri motivi, sostano nei corridoi; k. sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o allontanamento momentaneo dell'insegnante; l. impediscono, con le buone maniere, che alunni di altri corsi possano svolgere azioni di disturbo nel corridoio di propria pertinenza, riconducendoli con garbo e intelligenza alle loro classi; m. sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la funzione della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno; n. evitano di parlare ad alta voce; o. tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili; p. provvedono alla quotidiana pulizia con acqua e detersivi disinfettanti dei servizi e degli spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili delle aule affidate; q. non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal Direttore S.G.A. o dal Dirigente Scolastico; r. invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal Dirigente Scolastico a uscire dalla Scuola. A tale proposito si terranno informati sugli orari di ricevimento dei genitori, collocati sempre in ore libere da insegnamento; s. prendono visione del calendario delle riunioni dei consigli di classe, dei collegi dei docenti o dei consigli di istituto, tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del necessario servizio; t. sorvegliano l'uscita delle classi, prima di dare inizio alle pulizie. 4. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Segreteria. Segnalano, sempre in segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di procedere alla sostituzione. 5. Accolgono il genitore dell'alunno minorenne, che vuol richiedere l'autorizzazione all'uscita anticipata. Il permesso di uscita, firmato dal Dirigente Scolastico o da un docente delegato, verrà portato dal collaboratore nella classe dell'alunno, dove il docente dell'ora provvederà alla annotazione dell'autorizzazione sul registro di classe. 6. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue: a. che tutte le luci siano spente; b. che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi; c. che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola; d. che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine; e. che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola; f. gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici. 7. Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi; in ogni caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli avvisi della scuola si intendono regolarmente notificati al personale tutto. 8. E' fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di evacuazione dei locali e di controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo. 9. i collaboratori scolastici, presa visione dei piani di evacuazione, non devono parcheggiare la propria auto nelle zone riservate al fine di non ostacolare le vie di fuga e le uscite degli studenti. CAPO V: ALUNNI Art. 22: Norme di comportamento 1. gli alunni sono tenuti all’osservanza del regolamento di disciplina. 2. Gli alunni devono presentare la giustificazione firmata da uno dei genitori o da chi ne fa le veci. 3. Gli alunni entrano a scuola secondo l’orario stabilito, gli alunni che utilizzano la bicicletta possono posteggiarla nel cortile interno. La scuola, in ogni caso, non si assume alcuna responsabilità circa la vigilanza prima del loro ingresso all’interno dell’edificio scolastico. 4. I ritardi verranno annotati sul registro di classe e dovranno essere giustificati dai genitori il giorno successivo tramite il libretto. 5. Gli alunni devono portare quotidianamente il diario scolastico che è il mezzo di comunicazione costante tra scuola e famiglia. I genitori sono invitati a controllare i compiti e le lezioni assegnate, le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad apporre la propria firma per presa visione. 6. Le assenze devono essere giustificate dai genitori tramite l'apposito libretto e devono essere presentate al rientro in classe, all'inizio della prima ora di lezione all'insegnante che provvederà a controfirmare e a prendere nota sul registro. L'alunno che non giustifichi la sua assenza entro 3 giorni, dovrà essere accompagnato da uno dei genitori e da chi ne fa le veci. In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno essere inviate tempestive comunicazioni scritte alle famiglie. 7. Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle lezioni. In caso di necessità i genitori dovranno preventivamente avvertire la scuola tramite richiesta scritta sul libretto e venire a prelevare personalmente lo studente (o delegare per iscritto un'altra persona maggiorenne che dovrà essere munita di documento di riconoscimento o riconosciuta personalmente dai docenti). 8. I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme di igiene e pulizia. 9. Nelle aule ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarli correttamente. 10. Gli insegnanti ed i collaboratori scolastici segnaleranno in Presidenza i nominativi degli alunni o le classi che non rispettano queste regole. 11. Gli alunni che, per motivi di salute, non potranno seguire le lezioni di Ed. Fisica dovranno presentare al Dirigente Scolastico la domanda di esonero firmata dal genitore unita a certificato del medico di famiglia su modulo A.S.L. 12. Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l'occorrente per i compiti e le lezioni e l'eventuale merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La scuola, in ogni caso, non risponde comunque di eventuali furti. 13. É fatto divieto agli alunni invitare estranei ed intrattenersi con loro nella scuola. Art. 23: Diritto di trasparenza nella didattica L'alunno ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. Il coordinatore/Tutor si farà carico di illustrare alla classe ed alle famiglie il POF e recepirà osservazioni e suggerimenti che verranno posti all'analisi e alla discussione del consiglio di classe/interclasse/intersezione. I docenti esplicitano le metodologie didattiche che intendono seguire, le modalità di verifica e i criteri di valutazione. La valutazione sarà sempre tempestiva e adeguatamente motivata nell'intento di attivare negli alunni processi di autovalutazione che consentano di individuare i propri punti di forza e di debolezza e quindi migliorare il proprio rendimento. CAPO VI: GENITORI Art. 25: Indicazioni 1. I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito. 2. Sarebbe opportuno che i genitori cercassero di: a. trasmettere ai ragazzi che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il loro futuro e la loro formazione culturale; b. stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia e di fattivo sostegno; c. controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul libretto personale e sul diario; d. partecipare con regolarità alle riunioni previste; e. favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola; f. osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate; g. sostenere gli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa; h. educare ad un comportamento corretto durante la mensa. 3. Gli insegnanti sono disponibili ad incontri individuali, secondo l’orario e/o i giorni previsti per i colloqui informativi o quando venga fatta esplicita richiesta in tal senso dalla famiglia. In questi casi si concorda, tramite il diario degli alunni, l'orario di ricevimento. La scuola, in casi urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni una convocazione. 4. In caso di sciopero del personale la scuola avvertirà le famiglie con apposito comunicato e con congruo anticipo. Non sempre sarà possibile garantire il normale svolgimento delle lezioni. Il genitore è tenuto ad accompagnare il proprio figlio a scuola per accertarsi della presenza degli insegnanti e delle eventuali variazioni di orario. In situazioni di emergenza verranno comunque impartite opportune disposizioni. 5. Allo scopo di mantenere vivo e proficuo l'affiatamento tra le famiglie e la scuola i genitori sono invitati ad utilizzare al massimo le occasioni offerte partecipando alle assemblee di classe ed ai colloqui individuali con i docenti nelle occasioni di ricevimento. Sono gradite e possibili anche altre forme di collaborazione o proposte di riunioni suggerite dai genitori stessi. Art. 26: Diritto di Assemblea 1. I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della scuola secondo le modalità previste dagli articoli 12 e 15 del Testo Unico del 16 aprile 1994, n.297. 2. Le assemblee si svolgono fuori dall'orario delle lezioni. 3. L'Assemblea dei genitori può essere di classe, sezione, di plesso/scuola, dell'Istituzione Scolastica. Art. 27: Assemblea di classe, sezione 1. L'Assemblea di classe è presieduta da un genitore eletto nel Consiglio di Interclasse, Intersezione, Classe. 2. E' convocata dal Presidente con preavviso di almeno cinque giorni. La convocazione può essere richiesta: • • dagli insegnanti; da un quinto delle famiglie degli alunni della classe. 3. Il Presidente richiede per scritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie. 4. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. 5. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti. 6. Copia del verbale viene inviata alla Presidenza. 7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli insegnanti di classe. Art. 28: Assemblea di plesso, scuola 1. L'Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio di Interclasse, Intersezione, Classe, eletto dall'assemblea. 2. L'Assemblea è convocata dal Presidente, con preavviso di almeno cinque giorni. 3. La convocazione può essere richiesta: • • • da un terzo dei genitori componenti i Cons. di Interclasse, Intersezione, Classe; dalla metà degli insegnanti di plesso/scuola; da un quinto delle famiglie degli alunni del plesso/scuola. 4. Il Presidente richiede per scritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie. 5. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. 6. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei docenti eventualmente presenti o da un genitore designato dal Presidente dell'Assemblea. 7. Copia del verbale viene inviata alla Scuola. 8. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Capo d'Istituto e gli insegnanti del plesso. Art. 29: Assemblea dell'Istituzione Scolastica 1. L'Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio dell'Istituzione, Interclasse, Intersezione, Classe, eletto dall'assemblea. 2. L'Assemblea è convocata dal Presidente con preavviso di almeno sette giorni. 3. La convocazione dell'Assemblea può essere richiesta: • • • • da 50 genitori; da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di Interclasse, Intersezione, Classe; dal Consiglio d'Istituto; dal Dirigente Scolastico. 4. Il Presidente richiede per scritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie. 5. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Dei lavori della Assemblea viene redatto verbale a cura di uno dei partecipanti incaricato dal Presidente. 6. Copia del verbale viene consegnata alla Presidenza. 7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i docenti. Art. 30: Accesso dei genitori nei locali scolastici 1. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule o nei corridoi all'inizio delle attività didattiche, fatte salve le esigenze di accoglienza della Scuola dell’infanzia. 2. L'ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito esclusivamente in caso di richiesta di uscita anticipata, oppure per prestare assistenza al proprio figlio in caso di motivate esigenze di salute. Gli insegnanti, pertanto, si asterranno dall'intrattenersi con i genitori durante l'attività didattica anche per colloqui individuali riguardanti l'alunno. 3. I genitori degli alunni possono accedere agli edifici scolastici nelle ore di ricevimento settimanale o bisettimanale dei docenti. CAPO VII: MENSA Art. 31: Norme sul servizio mensa 1. Gli alunni che non usufruiscono, occasionalmente, del servizio mensa devono giustificare l’assenza sul libretto personale e devono essere prelevati dai genitori o da altra persona maggiorenne, delegata per iscritto. 2. L'Istituzione Scolastica non consente agli alunni che non usufruiscono del servizio mensa, di sostare nel cortile della scuola prima dell’inizio delle lezioni pomeridiane e non potrà assicurare alcuna vigilanza ,quindi non se ne assume la responsabilità. 3. L'attività Mensa è da intendersi come momento pienamente educativo e opportunità formativa. Per l'intervallo del dopo mensa sono valide le stesse regole della ricreazione. CAPO VIII: LABORATORI Art. 32: Uso dei laboratori e aule speciali 1. I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio di ogni anno alla responsabilità di un docente che svolge funzioni di subconsegnatario ed ha il compito di mantenere una lista del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, curare il calendario d'accesso allo stesso, proporre interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc... 2. Il responsabile di laboratorio concorda con i docenti interessati i tempi di utilizzo da parte delle classi e con il Dirigente Scolastico le modalità ed i criteri per l'utilizzo del laboratorio in attività extrascolastiche. 3. In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione tempestivamente in Presidenza per l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili. 4. L'orario di utilizzo dei laboratori e aule speciali sarà affisso a cura dei responsabili. 5. Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per quanto riguarda la fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni. 6.I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine di un sicuro controllo del materiale, l'insegnante prenderà nota della postazione e degli strumenti assegnati allo studente o al gruppo di studenti. 7.L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità di ogni singola postazione e di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse rilevare danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico. Art. 33: Sussidi didattici 1. La scuola è fornita di sussidi per il lavoro educativo-didattico e di materiale il cui elenco è esposto e consultabile presso ogni plesso scolastico. Tale elenco ne specifica anche l'uso e i possibili utilizzatori. I docenti, i non docenti, gli alunni sono tenuti a curare il buon uso, la conservazione e la piena efficienza dei sussidi. Art. 34: Diritto d'autore 1. Il materiale cartaceo, audiovisivo ed informatico è sottoposto alla normativa sui diritti d'autore, quindi i docenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso. Art. 35: Sala e strutture audiovisive 1. 1. La prenotazione per l'utilizzazione delle sale audiovisivi dovrà avvenire solo limitatamente alla settimana successiva. In caso di più richieste relative alla stessa ora di lezione, sarà data la precedenza all'iniziativa deliberata in sede collegiale rispetto a quella attuata dal singolo docente e quindi alla classe che ne ha usufruito un numero inferiore di volte e, in subordine, alla classe che ne ha usufruito in data anteriore. Art. 36: Uso esterno della strumentazione tecnica (macchine fotografiche, telecamere, portatili, sussidi vari, ecc...) 1. L'utilizzo esterno della strumentazione tecnica in dotazione alla scuola è autorizzato dal Dirigente Scolastico; va segnalato nell'apposito registro, ove verranno riportati tutti i dati richiesti a cura del responsabile. Alla riconsegna dell'attrezzatura, l'incaricato provvederà alla rapida verifica di funzionalità degli strumenti, prima di deporli. Si riporterà inoltre sull'apposito registro la data dell'avvenuta riconsegna e le eventuali segnalazioni di danno. Art. 37: Mediateca 1. La mediateca costituisce uno strumento didattico di primaria importanza per la vita della scuola, essa è accessibile a tutte le componenti della scuola: docenti, studenti, genitori, personale A.T.A.. 2. Compito della mediateca è raccogliere, ordinare, descrivere il materiale librario, documentario, audiovisivo ed informatico in qualunque modo appartenente alla scuola e promuoverne l'uso da parte di alunni e docenti. 3. Il Dirigente Scolastico nomina un Responsabile della Mediateca con il compito di sovraintendere al suo funzionamento e verificare periodicamente la consistenza delle dotazioni, i registri per il prestito, l'aggiornamento della schedatura e del catalogo. 4. Alla Mediateca della scuola si accede secondo un calendario settimanale prestabilito e opportunamente pubblicizzato. 5. Il Collegio dei Docenti promuove l'aggiornamento del patrimonio librario, documentario, audiovisivo ed informatico, secondo le esigenze didattiche e culturali dell'Istituzione, recependo i suggerimenti specifici espressi dai docenti e dalle altre componenti scolastiche per quanto di loro competenza. 6. Gli studenti, per il tramite dei docenti, possono proporre l'acquisto di materiale librario, audiovisivo e/o informatico. 7. Non possono essere date in prestito opere di consultazione, quali dizionari, enciclopedie, ecc... 8. I libri possono essere dati in prestito per un periodo di 30 giorni 9. Il materiale concesso in prestito viene annotato nell'apposito registro elettronico. 10. Chi non restituisce il materiale avuto in prestito nei tempi previsti è escluso dal prestito per un periodo di sei mesi. I costi relativi ai libri - o altri materiali - smarriti o deteriorati saranno sostenuti da chi ha causato il danno. Art. 38: Utilizzo delle infrastrutture sportive dell'istituto 1. Il Dirigente Scolastico nomina all'inizio dell'anno scolastico uno o più docenti responsabili dell'area sportiva dell'Istituzione Scolastica che provvederanno alla predisposizione degli orari di utilizzo e di funzionamento delle singole infrastrutture in orario curricolare e al coordinamento delle iniziative extracurricolari. 2. La palestra e le sue attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni. Per ragioni di tipo igienico in palestra si dovrà entrare solamente con le scarpe da ginnastica. 3. E’ consentito l’utilizzo delle infrastrutture agli esterni previa approvazione del consiglio d’Istituto. Art. 39: Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione 1. Le attrezzature dell'Istituto per la stampa e la riproduzione (fax, fotocopiatrice, fotostampante, computer), oltre al primario uso didattico ed amministrativo, possono essere utilizzate da tutte le componenti scolastiche per attività di esclusivo interesse della scuola. É escluso l'utilizzo degli strumenti della scuola per scopi personali. 2. Nella scuola è ubicato un centro stampa; il servizio di duplicazione e fascicolatura è affidato ai collaboratori scolastici. Le modalità di utilizzo e l'orario del centro stampa devono essere compatibili con gli altri obblighi di lavoro del personale incaricato. 3. L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato esclusivamente al personale incaricato. 4. I docenti devono consegnare al personale incaricato con anticipo di almeno tre giorni il materiale da riprodurre. 5. L'uso della fotocopiatrice è gratuito per il materiale didattico utilizzato dagli alunni e dagli insegnanti, nei limiti degli stanziamenti di bilancio fissati annualmente. 6. I collaboratori scolastici incaricati terranno appositi registri dove annotare la data, la classe, il richiedente, il numero di fotocopie seguite. Il materiale cartaceo è sottoposto alla normativa sui diritti d'autore, quindi i richiedenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso. CAPO IX: SICUREZZA Art. 40: Norme di comportamento 1. Tenere un contegno corretto e responsabile, astenendosi dal compiere atti che possano distrarre o arrecare danno ai compagni di lavoro; Attenersi scrupolosamente alle disposizioni ricevute dal proprio superiore; 2. Osservare scrupolosamente tutte le prescrizioni in materia di sicurezza ed igiene richiamate da specifici cartelli o indicate dai propri superiori; 3. Non usare macchine, impianti ed attrezzature senza autorizzazione; 4. Non eseguire operazioni o manovre non di propria competenza, o di cui non si è a perfetta conoscenza: in casi dubbi occorre rivolgersi al proprio superiore; 5. Per accedere agli scaffali alti o a strutture sopraelevate, utilizzare le apposite scale. E' opportuno, per le scale doppie, assicurarsi, prima di salirvi, che i tiranti o le catenelle siano in tensione. Non utilizzare tali scale come scale semplici appoggiandole a muro né spostarle quando su di esse vi sono delle persone; 6. Non rimuovere gli estintori dalla posizione segnalata; 7. Depositare i materiali nelle zone prestabilite e comunque in modo da non ingombrare, ostacolare e/o impedire, anche solo parzialmente l'accesso alle uscite di sicurezza, al transito sulle vie di fuga (corridoi, scale di sicurezza, piazzali esterni ecc...), in prossimità di mezzi ed impianti atti ad intervenire sugli incendi, ed in generale la normale circolazione; 8. Ogni contenitore deve riportare l'etichetta con l'indicazione ben leggibile del contenuto; Non utilizzare bottiglie di bevande per il contenimento di altri liquidi, né abbandonare quelle vuote sul posto di lavoro; 9. Segnalare tempestivamente al proprio superiore ogni eventuale anomalia o condizione di pericolo rilevata; 10. In caso di infortunio, riferire al più presto ed esattamente ai propri superiori sulle circostanze dell'evento; 11. Se viene usato il materiale della cassetta di pronto soccorso ripristinare la scorta; Comunicare tempestivamente al Dirigente Scolastico l’eventuale stato di gravidanza; Non circolare né sostare nei sottopiani, cavedi, ecc., degli edifici salvo giustificato motivo di lavoro e previa autorizzazione dei superiori. 12. Non accedere nelle zone o nei locali in cui vige il divieto di ingresso ai non autorizzati; 13. Mantenere pulito ed in ordine il proprio posto di lavoro; 14. Disporre in modo ordinato, stabile e razionale gli attrezzi di uso comune; 15. Adoperare gli attrezzi solamente per l'uso cui sono destinati e nel modo più idoneo evitando l'uso di mezzi di fortuna o di attrezzi diversi da quelli predisposti o di apportare agli stessi modifiche di qualsiasi genere; 16. Mantenere i videoterminali nella posizione definita secondo i principi dell'ergonomia delle norme di legge e di buona tecnica. Qualsiasi variazione che si rendesse necessaria deve essere concordata con il proprio responsabile; 17. In caso di movimentazione manuale di materiali (risme di carta, dossier, ecc:) mantenere la schiena eretta e le braccia rigide, facendo sopportare lo sforzo principalmente dai muscoli delle gambe. Durante il trasporto a mano, trattenere il carico in modo sicuro nei punti di più facile presa e se necessario appoggiarlo al corpo, con il peso ripartito sulle braccia. 18. Manipolare vetri o materiale pungente con i guanti; 19. Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti; 20. Non dare in uso scale, utensili e attrezzi al personale di ditte esterne che si trovino a lavorare nella scuola; 21. Negli archivi il materiale va depositato lasciando corridoi di 90 cm; 22. Riporre le chiavi nelle apposite bacheche, dopo l'uso; 23. L'apertura di tutte le uscite di sicurezza deve avvenire prima dell'inizio delle lezioni. CAPO X: COMUNICAZIONI Art. 41: Distribuzione materiale informativo e pubblicitario 1. Nessun tipo di materiale informativo o di pubblicità varia potrà essere distribuito nelle classi, o comunque nell'area scolastica, senza la preventiva autorizzazione del Dirigente Scolastico. 2. E' garantita la possibilità di scambio e di circolazione di ogni tipo di materiale utilizzabile nel lavoro scolastico (giornali, ecc. ...) e di quello frutto del lavoro della scuola stessa e delle classi (giornalino, mostre, ricerche). 3. E' garantita la possibilità di informazione ai genitori da parte di Enti, Associazioni culturali, ecc. ... 4. La scuola non consente la circolazione di informazione pubblicitaria a scopo economico e speculativo. 5. Il Dirigente Scolastico disciplinerà la circolazione del materiale. 6. Per gli alunni si prevede di: a. distribuire tutto il materiale che riguarda il funzionamento e l' organizzazione della scuola; b. autorizzare la distribuzione del materiale relativo alle attività sul territorio a livello Comunale e Comprensoriale, inviato da Enti istituzionali; c. autorizzare la distribuzione di materiale che si riferisca ad iniziative od attività sul territorio, gestite da Enti, Società, Associazioni private che abbiano stipulato accordi di collaborazione con la Scuola, purché l'iniziativa non persegua fini di lucro. Art. 42: Comunicazioni docenti - genitori 1. Nell'orario di servizio settimanale di ogni docente della scuola secondaria di 1° grado è prevista un'ora per i colloqui con i genitori. 2. Sono programmati annualmente incontri pomeridiani delle famiglie con gli insegnanti della scuola. Inoltre, qualora se ne ravvisi la necessità, verranno inviate alle famiglie tempestive informazioni scritte relative, secondo i casi, alla frequenza, al profitto, al comportamento dell'alunno. Saranno consegnate alle famiglie le valutazioni trimestrali accompagnate dalla eventuale segnalazione scritta degli interventi di recupero che l'alunno deve sostenere. Art. 43: Informazione sul Piano dell'offerta formativa 1. All'inizio dell'anno scolastico il coordinatore /tutor di classe illustra agli studenti ed alle famiglie le opportunità offerte dal piano dell'offerta formativa, comprensivo di tutte le attività e iniziative didattiche e formative facoltative e/o opzionali. 2. Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo i tempi e modalità che tengano conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti. 3. Le comunicazioni agli alunni ed ai genitori sono fatte normalmente con circolari scritte inviate in lettura nelle classi ed inserite sul sito dell’Istituto. Su richiesta dei genitori è possibile comunicarle via e-mail . In forma ufficiale viene adottata anche la pubblicazione in bacheca, in particolare per gli atti che devono essere portati a conoscenza di tutti. 4. Il Piano dell’Offerta Formativa , il Regolamento d’Istituto, il Regolamento di disciplina degli alunni, il Regolamento di disciplina dei Docenti, il Regolamento di disciplina del personale ATA sono inseriti sul Sito dell’Istituzione Scolastica: www.sanmartinoinpensilis.cb.it Art. 44: Accesso di estranei ai locali scolastici 1. Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altre persone in funzione di "esperti" a supporto dell'attività didattica chiederanno, di volta in volta, l'autorizzazione al Dirigente Scolastico. Gli "esperti" permarranno nei locali scolastici per il tempo strettamente necessario all'espletamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa responsabilità didattica e di vigilanza della classe resta del docente. 2. Nessun'altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal Dirigente Scolastico può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono le attività didattiche. 3. Dopo l'entrata degli alunni verranno chiuse le porte d'accesso. 4. Chiunque ha libero accesso, durante le ore di apertura della scuola, al locale dove si trova l'albo d'istituto per prendere visione degli atti esposti e può accedere all'Ufficio di Presidenza e di segreteria durante l'orario di apertura dei medesimi. 5. I tecnici che operano alle dipendenze della Amministrazione Comunale possono accedere ai locali scolastici per l'espletamento delle loro funzioni. 6. I signori rappresentanti ed agenti commerciali devono qualificarsi esibendo tesserino di riconoscimento. CAPO XII: CIRCOLAZIONE MEZZI ALL'INTERNO DELL'AREA SCOLASTICA Art. 45: Accesso e sosta 1. E' consentito l'accesso con la macchina nel cortile dei plessi scolastici ai genitori o chi ne fa le veci di alunni portatori di handicap per un ingresso e una uscita più agevoli e lontani dal flusso degli altri alunni. 2. I veicoli degli operatori che devono effettuare interventi di manutenzione nella struttura scolastica, il pulmino per il trasporto degli alunni ed i veicoli per la mensa sono autorizzati ad entrare nelle aree procedendo a passo d'uomo e con prudenza. REGOLAMENTO di DISCIPLINA Introduzione Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, ha consentito di superare il Regio Decreto n. 653 del 1925 (un modello sanzionatorio di natura repressiva – punitiva) imponendo un nuovo modello in cui la misura disciplinare, oltre ad un valore sanzionatorio, ha una funzione educativa. Il principio innovativo introdotto risiede nel perseguimento di una cultura volta allo sviluppo della prosocialità, pertanto la sanzione irrogata, anziché orientarsi a punire lo studente, punta alla sua responsabilizzazione a fargli assumere consapevolezza del disvalore sociale della propria condotta contra legem, ma anche a porre in essere dei comportamenti volti a "riparare" il danno arrecato. Il regolamento disciplinare, interno alle singole istituzioni (art. 4 DPR 249/98), focalizza l'attenzione sull'esigenza di affrontare le questioni connesse con il bullismo, prevedendo, da un lato, procedure snelle ed efficaci e, dall'altro, una variegata gamma di misure sanzionatorie nel rispetto del principio di proporzionalità tra sanzione irrogabile ed infrazione disciplinare commessa. Il regolamento di disciplina opera in sinergia con il consiglio classe o di interclasse, difatti quest’ultimo fissa gli obiettivi educativi, quali la formazione della personalità dei giovani, l'educazione alla legalità e alla cittadinanza intesa non solo come rispetto delle regole di convivenza democratica ma anche dei doveri inerenti al ruolo e alla funzione che ciascun soggetto è chiamato a svolgere all'interno della comunità. Attraverso la metacognizione gli studenti si rendono consapevoli del fatto che la violazione delle norme costituisce un principio educativo fondamentale che giustifica le azioni sanzionatorie previste dalla legge. Art. 1 - Diritti 1. Il comportamento nei confronti dello studente, da parte di tutta la comunità scolastica, deve essere improntato al riconoscimento e al rispetto della sua dignità personale, anche in ordine alla libertà di espressione individuale. 2. Lo studente ha diritto a una formazione culturale qualificata, che valorizzi le sue potenzialità umane, intellettuali e culturali. Ha diritto a essere educato ai valori di libertà, pluralismo, solidarietà, convivenza democratica, tolleranza culturale, attraverso un insegnamento ispirato ai valori costituzionali. 3. Lo studente ha diritto alla tutela e alla riservatezza rispetto a qualsiasi notizia di carattere personale. 4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. 5. Lo studente ha diritto a essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola direttamente oppure attraverso i genitori. 6. Lo studente ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. Ha diritto a conoscere all'inizio dell'anno gli obiettivi educativi e didattici trasversali e specifici delle singole discipline, a conoscere i criteri di verifica e di valutazione. 7. Lo studente ha diritto alla trasparenza delle procedure relative ai provvedimenti disciplinari e a conoscere la normativa in materia. 8. Lo studente ha diritto a iniziative per il recupero, il sostegno e l'orientamento. 9. Lo studente ha diritto alla disponibilità e all'utilizzo delle attrezzature della scuola, in base a quanto previsto dal regolamento d’Istituto. 10. Lo studente ha diritto a servizi per la promozione della salute, dello stare bene insieme, di assistenza psicologica. Art. 2 - Doveri 1. Lo studente è puntuale e assiduo alle lezioni e si assenta solo per seri e giustificati motivi, dei quali informa la scuola. 2. Lo studente si presenta a scuola con il materiale didattico occorrente e tiene in ordine gli oggetti personali. 3. Lo studente usa un linguaggio corretto, evita le parole offensive e ogni tipo di aggressività. 4. Durante la sua permanenza nei locali della scuola, lo studente non utilizza il cellulare né per telefonare né come strumento multimediale ( foto, filmati, suoni ) se non per scopi didattici e con il permesso del docente presente in aula. 5. In ogni momento della vita scolastica lo studente mantiene un comportamento serio, educato e corretto, rispettoso del lavoro del Dirigente Scolastico, dei Docenti, del personale ATA e dei compagni. 6. Lo studente adotta un abbigliamento decoroso e confacente all’ambiente scolastico e cura la propria igiene personale. 7. Al cambio degli insegnanti, negli spostamenti da un'aula all'altra, all'ingresso e all'uscita, gli alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, ecc... 8. Durante gli intervalli, sia nella scuola che nel cortile sono da evitare tutti i giochi che possono diventare pericolosi (ad es. spingersi, salire e scendere le scale, ecc...): gli alunni dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratori scolastici. 9. Gli alunni possono recarsi nella sala insegnanti, in biblioteca, in palestra, nei laboratori solo con l'autorizzazione e sotto il controllo di un insegnante che se ne assuma la responsabilità. 10. Lo studente rispetta e fa rispettare i beni degli altri, il patrimonio della scuola e l'ambiente dove studia e lavora; collabora a renderlo confortevole e accogliente. Lo studente utilizza le strutture, le attrezzature e i servizi della scuola, anche in orario extracurricolare, secondo le regole e le procedure prescritte e le norme di sicurezza. 11. Gli alunni sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori scolastici che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola. 12. I genitori degli alunni sono invitati a risarcire i danni causati dai propri figli anche in concorso con altri, qualora non si individuasse il responsabile, contribuiranno tutti i genitori degli alunni della classe. 13. Lo studente è il tramite per le comunicazioni scuola-famiglia. Art. 3 - Codice disciplinare 1. Le sanzioni disciplinari si ispirano ai principi di gradualità, proporzionalità e giustizia e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità individuale e al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica. 2. Per quanto possibile, le sanzioni si ispirano al principio della riparazione del danno. La riparazione non estingue la mancanza. 3. La responsabilità disciplinare è personale, la sanzione è pubblica. 4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione verbale di opinioni correttamente manifestate e non lesive dell'altrui personalità. 5. Nessuna sanzione può influire sulla valutazione del profitto. 6. In caso di atti o di comportamenti che violino le norme del codice penale il Dirigente Scolastico, quando sia tenuto dal codice stesso, provvede tempestivamente alla denuncia, della quale informa lo studente interessato, la famiglia e il Consiglio di Classe. 7. L'allontanamento dalla lezione, salvo il caso di recidiva, prevede l'obbligo della frequenza, con l'indicazione di attività alternative. 8. Ai fini della recidiva si tiene conto solo delle sanzioni disciplinari irrogate nell’anno scolastico in corso. Per recidiva si intende la reiterazione generica della violazione dei doveri. 9. Tenuto conto dei principi e dei criteri di cui ai comma precedenti, l'organo competente dovrà in corrispondenza delle relative infrazioni irrogare i seguenti provvedimenti: a. richiamo verbale: per condotta non conforme ai principi di correttezza e di buona educazione; per scorrettezze non gravi verso i compagni, gli insegnanti o il personale; disturbo durante le lezioni. b. Richiamo scritto: per scorrettezze verso i compagni, gli insegnanti o il personale; per disturbo continuato durante le lezioni; per mancanze plurime ai doveri di diligenza e di puntualità. c. richiamo scritto per violazioni non gravi alle norme di sicurezza, allontanamento ingiustificato durante le attività didattiche e formative; per uso del cellulare durante le ore di lezione, come telefono, camera e videocamera digitale, radio. d. Allontanamento dalle lezioni da uno a tre giorni: per turpiloquio, ingiurie e offese ai compagni, agli insegnanti e al personale. e. Allontanamento dalle lezioni da uno a cinque giorni: per danneggiamento volontario o furto di oggetti di proprietà della scuola o di altri; per molestie continuate nei confronti di altri; per gravi atti che arrecano danno alla dignità dei singoli soggetti presenti nella comunità scolastica, effettuati anche attraverso l’uso di strumenti multimediali e del cellulare; per mancanze gravi e recidive ai doveri di diligenza e di puntualità; per assenza ingiustificata e arbitraria, per falsificazione della giustificazione o dei documenti scolastici. f. Allontanamento dalle lezioni da sei a dieci giorni: per recidiva dei comportamenti di cui alla lettera precedente; per ricorso a vie di fatto e atti di violenza nei confronti di compagni, insegnanti o altro personale, avvenuti nei locali della scuola. g. Allontanamento dalle lezioni fino a quindici giorni: per violenza intenzionale; offese gravi alla dignità della persona; uso e spaccio di sostanze psicotrope; atti e molestie anche di carattere sessuale; denuncia penale per fatti avvenuti all'interno della scuola e che possono rappresentare pericolo per l'incolumità delle persone e per il sereno funzionamento della stessa. Art. 4 Organi sanzionatori 1. Sono organi sanzionatori e/o soggetti che infliggono la sanzione: il Dirigente Scolastico, i Docenti, il Consiglio di Classe e di Interclasse. Art. 5 Attività alternative 1. Le attività alternative si applicano alle sanzioni di cui all’art.3 comma 9 lettera d, e, f, g. La finalità ispiratrice è di orientare l’azione verso l'ammenda dell'errore e consentire la rieducazione dello studente. 2. le attività alternative sono di seguito elencate: a.attività pratiche di pulizia (alunni scuola secondaria di 1°); b. approfondimenti culturali; c.attività da concordare con la famiglia. Art. 6 Impugnazioni 1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori degli studenti, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, del quale fanno parte due rappresentanti dei genitori e due docenti. Presiede l’organo di garanzia, un soggetto esterno alla scuola con indubbie qualità morali, designato dal consiglio d’Istituto. 2. L'organo di garanzia decide, su richiesta dei genitori degli studenti se revocare o confermare la sanzione disciplinare. Descrizione e organizzazione delle scuole La Scuola dell’Infanzia La scuola si trova in Via Dante n. 2. La scuola dell’infanzia è il luogo di apprendimento e di socializzazione, in cui i bambini sviluppano la capacità di interazione con la realtà e costruiscono la loro autonomia. L’ orientamento pedagogico- didattico delle insegnanti tende a rendere concreto il diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni (DPR 275/99 art. 4), e quindi attraverso la progettazione educativa ed organizzativa ad assicurare il successo formativo di tutti i soggetti. Le insegnanti privilegiano un apprendimento in tempi distesi ritenuti più consoni e compatibili con l’ età anagrafica dei bambini, in tal senso, e ottemperando alle richieste dell’ utenza, la scuola opera secondo la struttura oraria del tempo pieno. Spazi e attrezzature La scuola è dotata dei seguenti spazi: • • • un’aula per l’insegnamento della lingua straniera; un ampio locale adibito a mensa; un ampio spazio verde all’ esterno della scuola utilizzabile per le attività all’aria aperta. Organizzazione didattica La scuola funziona con orario a tempo pieno. Le attività didattiche si articolano in 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle ore 08.30 alle ore 16.30 per 5 sezioni, in 25 ore settimanali dalle ore 08.30 alle ore 15.20 per una sezione. Sono istituite 6 sezioni di cui 3 omogenee e 3 eterogenee. Frequentano la scuola 123 alunni. Il team docente è costituito da: 12 insegnanti di sezione e un’insegnante di religione. L’ organizzazione oraria prevede la presenza su ogni classe di due insegnanti, due ore di compresenza giornaliera sulla classe per ogni insegnante che comprende anche l’assistenza al pranzo. Tutte le insegnanti operano nel pieno rispetto della collegialità e della contitolarità docente. La Scuola Primaria La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base,come primo esercizio dei diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano va offerta l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti delle discipline, permette di esercitare differenti potenzialità di pensiero, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo. La Scuola si trova in via Po n.12. E’ costituita da 12 classi e frequentata da 263 alunni. Il tempo scuola si articola in 30 ore settimanali, dal lunedì al sabato dalle ore 08,20 alle ore 13,20, ed è omogeneo ed adeguato ai bisogni psicofisici dei bambini ed in relazione con i progetti educativi delle famiglie. Sono in uso nella scuola due LIM. La scuola opera in rapporto con le famiglie ed il territorio per favorire la condivisione del progetto educativo attraverso una fattiva collaborazione. E’ stato attivato il servizio pre-scuola per tutti gli alunni che usufruiscono del trasporto scolastico da parte del comune e che arrivano a scuola alle ore 08.00 e per tutti gli alunni i cui genitori ne facciano richiesta. Il team docente è costituito da: • • • • • 16 insegnanti di classe; 2 insegnanti di lingua inglese; 1 insegnante di religione; 2 insegnanti di religione; 3 insegnanti di sostegno. La scuola si avvale occasionalmente di esperti esterni che operano grazie all’ Amministrazione Comunale che si adopera per contribuire all’ Offerta Formativa dell’ Istituto. Gli spazi e le attrezzature della scuola sono carenti e si limitano ad un solo laboratorio di informatica. La Scuola Secondaria di Primo Grado La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline, è finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio e di interazione sociale; organizza ed accresce, anche attraverso l'alfabetizzazione e l'approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e formazione; introduce lo studio di una seconda lingua dell'Unione europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione. La frequenza alla scuola secondaria di primo grado è obbligatoria per tutti i ragazzi italiani e stranieri che abbiano concluso il percorso della scuola primaria. Il primo ciclo di istruzione si conclude con un esame di Stato, il cui superamento costituisce titolo di accesso al secondo ciclo. La Scuola Secondaria di Primo Grado è articolata su 2 corsi, A e B e Prima C, per un totale di 7 classi, ospitate nel plesso di via Fusco n.2. Frequentano 168 alunni. Il modulo orario di 36 ore è articolato in sei giorni, dal lunedì al sabato, dalle ore 08.00 alle ore 13.00 con due rientri pomeridiani, il martedì e il giovedì dalle ore 14.30 alle ore 17.30 ed è frequentato dagli alunni delle classi seconde e terze. Il modulo orario di 30 ore è articolato in sei giorni, dal lunedì al sabato, dalle ore 08.00 alle ore 13.00 ed è frequentato dagli alunni delle classi prime. Nei giorni di rientro, alcuni alunni, che non hanno la possibilità di raggiungere la propria abitazione in tempi consoni, usufruiscono del servizio mensa messo a disposizione dell’Amministrazione Comunale. Viene impartito l’insegnamento di due lingue comunitarie: inglese per 3 ore settimanali e francese per 2 ore settimanali. Per tutte le discipline l’orario di cattedra è di 18 ore settimanali più un’ora per il ricevimento dei genitori. Vi operano: n. 5 docenti di materie letterarie n. 2 docente di lingua inglese n. 1 docente di lingua francese n. 3 docenti di matematica n. 1 docente di tecnologia n. 2 docente di arte e immagine n. 1 docente di musica n. 1 docente di scienze motorie n. 2 docenti di religione n. 1 docenti di sostegno Spazi e laboratori della Scuola Secondaria di Primo Grado Gli spazi, i laboratori e le attrezzature della Scuola Secondaria sono a disposizione di tutti i docenti e di tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo. • Laboratorio di scienze • Laboratorio multimediale linguistico • Laboratorio di informatica • Laboratorio di arte e immagine • 6 LIM ( Lavagne interattive multimediali ) • Biblioteca • Auditorium • Palestra e piste di atletica Progetti Il nostro Istituto propone ogni anno progetti di arricchimento, di continuità e di integrazione dell’ Offerta Formativa in linea con la didattica della progettazione. Scuola dell’ Infanzia Progetto “Manipolare, colorare e disegnare ad arte” Premessa Questo laboratorio mira a far acquisire ai bambini la consapevolezza delle molteplici possibilità espressive offerte dalle tecniche artistiche con diversi materiali, per mezzo di diversi supporti. Possedere dominare più e varie tecniche rende ciascuno libero di creare messaggi pieni di intenzionalità: infatti, la libertà deriva anche dal possesso della tecnica e dalla conoscenza delle molteplici possibilità dei materiali a disposizione. Dalla consapevolezza può nascere la voglia di produrre messaggi comunicativi, che richiedono la scelta e l’impiego di un determinato materiale, di un particolare strumento, di uno specifico supporto: tutto in relazione ad uno sfondo intergratore: fiaba “Cappuccetto Rosso”. Destinatari Il laboratorio sarà realizzato nella sezione F con i bambini di tre anni Referenti Ins. De Bartolo Annamaria e Carluccio Antonietta Progetto “I migliori anni” Premessa La festa di fine anno caratterizza il momento conclusivo dell’anno scolastico e coinvolge bambini, insegnanti e genitori. Nell’organizzare questo momento si propone un’esibizione dei bambini che si cimentano nella recitazione, nel canto e nel ballo e il saluto alla Scuola dell’ Infanzia da parte dei bambini che terminando questa esperienza, a settembre frequenteranno la Scuola Primaria. Destinatari 43 bambini di cinque anni. Supporto esterno Per le coreografie: Garofano Modesto Per le musiche: Santoianni Donato Referente Ins. De Bartolo Annamaria Scuola Primaria Progetto “Movimento dalla A alla Z Alfabetizzazione motoria nella Scuola Primaria” Caratteristiche del progetto Attori: MIUR, Coni e Presidenza del Consiglio dei Ministri Obiettivi: Sviluppo di un progetto pilota nell’a.s. 2009-2010 per la definizione di un programma base per l’alfabetizzazione motoria nella scuola primaria da attuarsi nel triennio 2010-2013 su tutto il territorio nazionale in tutte le classi della scuola primaria Strategia: L’insegnante titolare è affiancato “in orario curricolare” da un “consulente esperto” con l’obiettivo di supportare gli alunni nel raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze motorie, attraverso una proposta guidata di riferimento, elaborata nel rispetto delle Indicazioni ministeriali per il Curricolo Modalità: Interventi di attività di Alfabetizzazione motoria proposti in 2 ore settimanali che nel progetto pilota avrà durata di 4 mesi (Febbraio-Maggio 2010) per un totale di 30 ore e, dall’anno scolastico successivo, per l’intera durata dell’anno scolastico, con un intervento complessivo di 50 ore/anno Destinatari: Alunne delle sezioni A e B della Sculoa Primaria. Progetto “ Frutta nelle Scuole” Il programma comunitario “Frutta nelle scuole”, introdotto dal regolamento (CE) n.1234/2007 del Consiglio del 22 ottobre 2007, è finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari. Gli obiettivi del programma: • • • incentivare il consumo di frutta e verdura tra i bambini compresi tra i sei e gli undici anni di età; realizzare un più stretto rapporto tra il “produttore-fornitore” e il consumatore, indirizzando i criteri di scelta e le singole azioni affinché si affermi una conoscenza e una consapevolezza nuova tra “chi produce” e “chi consuma”; offrire ai bambini più occasioni ripetute nel tempo per conoscere e “verificare concretamente” prodotti naturali diversi in varietà e tipologia, quali opzioni di scelta alternativa, per potersi orientare fra le continue pressioni della pubblicità e sviluppare una capacità di scelta consapevole; le informazioni “ai bambini” saranno finalizzate e rese con metodologie pertinenti e relative al loro sistema di apprendimento (es: laboratori sensoriali). Gli strumenti: • • distribuzione di prodotti ortofrutticoli; (FINANZIATI INTERAMENTE CON AIUTO COMUNITARIO E NAZIONALE) campagna di informazione sulle caratteristiche dei prodotti ortofrutticoli, in termini di qualità, aspetti nutrizionali e sanitari, stagionalità, territorialità e rispetto dell’ambiente, • • • rivolto sia ai docenti che ai genitori, al fine di prolungare l’effetto di induzione del consumo; (FINANZIATA PARZIALMENTE CON AIUTO COMUNITARIO E NAZIONALE) utilizzo di idonee attrezzature, nei limiti indicati dal regolamento comunitario, in grado di supportare la distribuzione, l’utilizzo e la degustazione dei prodotti distribuiti; (FINANZIATI PARZIALMENTE CON AIUTO COMUNITARIO E NAZIONALE) avviare e consolidare la realizzazione di una Rete - costituita da Mipaaf, Regioni, Provincie Autonome e Istituti scolastici disponibili a partecipare in modo continuativo al Programma-, nell’ambito della quale coordinare le azioni coerenti a raggiungere gli obiettivi definiti e recependo misure accompagnatore definite; elaborazione di misure di accompagnamento complementari. Destinatari del programma sono i bambini in età scolare dai sei agli undici anni o, come usa nel sistema scolastico nazionale, i bambini che frequentano la scuola primaria/elementare. Progetto “Alla scoperta del paese musicale” Responsabile progetto Ins. Occhionero Emilia Esperto esterno ( a costo zero) Sig. Raimondo Antonio Destinatari Alunni della classe Quarta Sez. C della Scuola Primaria. Finalità: • Acquisire maggiore consapevolezza di sé attraverso l’uso del corpo, della voce, di strumenti musicali; • Sviluppare il pensiero pratico come base per il pensiero logico; • Porre in relazione tempo-spazio-corpo • Sviluppare la capacità di ascolto. Progetto “Around town” Responsabile progetto Ins. Perino Valeria Destinatari Alunni della classe Quarta Sez. C della Scuola Primaria. Metodologia Nella prima fase gli alunni dovranno acquisire un primo approccio all’educazione stradale. Il primo obiettivo sarà quello di far conoscere i principali termini e segnali stradali attraverso l’ascolto, brevi conversazioni e semplici domande. L’insegnante mostra la segnaletica e la presenta con l’esatta pronuncia. Attraverso l’attività di drammatizzazione, l’acquisizione del loro significato simbolico e il loro uso corretto nelle diverse situazioni di orientamento, risulterà semplificato. Le attività grafico-pittoriche, inoltre, permetteranno agli alunni una loro ulteriore interiorizzazione. Tali segnali verranno poi utilizzati nell’ultima fase ludica, relativa alla drammatizzazione, mirata al processo di orientamento. Il progetto Around town, inoltre, intende offrire agli alunni che non hanno ancora maturato conoscenze sull’orientamento e l’educazione stradale, un semplice percorso didattico mirato a promuovere l’acquisizione delle competenze minime, per apprendere le nozioni di base. Il percorso parte dalla scoperta e dall’osservazione di una cartina stradale di una città immaginaria e della segnaletica stradale, per concludersi con un’attività di “role-play” simulata dagli stessi alunni. Le attività che verranno svolte contribuiranno alla comprensione e interiorizzazione delle regole sociali convenzionali indicate dalle norme del codice stradale. La riproduzione grafico-pittorica della segnaletica orizzontale e verticale, infine, permetterà loro il riconoscimento dei principali segnali stradali, nonché l’acquisizione del corrispettivo significato e il conseguente orientamento. Progetto “Food and health” Responsabile progetto Ins. Perino Valeria Destinatari Alunni della classe Terza Sez. A e Sez. B della Scuola Primaria. Metodologia Nella prima fase del progetto gli alunni dovranno acquisire un primo approccio all’educazione alimentare, partendo dalla distinzione tra il significato di nutrizione e quello di alimentazione. Successivamente si presenta la piramide alimentare (Food Piramide) e i singoli componenti alimentari che la strutturano (food), per poi passare alla loro classificazione per categorie alimentari, quali elementi energetici (carboydrates), regolatori (fruits and vegetables) e plastici (proteines). Infine verrà realizzato un menù personale e un’attività di role play, riferita ad una possibile situazione reale. . Scuola Secondaria di Primo Grado “Giornalino on-line” Responsabile progetto : Prof.ssa Giordana Marchetti Obiettivi • Acquisire competenze nella stesura di un articolo in generale e da pubblicare sul web in particolare • Potenziare le abilità di scrittura in lingua italiana • Ampliare il lessico e gli ambiti di conoscenza • Produrre brevi filmati • Acquisire abilità nell’utilizzo di un software opensource (photofilter) per modificare immagini e di uno per modificare file audio (audacity) • Utilizzare le ICT in maniera funzionale al compito • Operare in un gruppo di lavoro svolgendo con responsabilità i propri compiti Destinatari: • allievi classi IIIA-B scuola secondaria di I grado Metodologia: di compito e di gruppo Progetto europeo etwinning: Growing up in Europe Responsabile progetto : Prof.ssa Giordana Marchetti Obiettivi • Conoscere la cultura e lo stile di vita dei coetanei europei partner nel progetto (Mandal – Norvegia; Scortaru Nou - Romania; Atatürk İlköğretim Okulu –Turchia; Eltiville – Germania) • Potenziare le abilità di interazione orale e scritta in lingua inglese in situazione reale con parlanti coetanei non nativi • Utilizzare le ICT e gli strumenti forniti dal etwinning space in maniera funzionale al compito • Operare in un gruppo di lavoro svolgendo con responsabilità i propri compiti Destinatari: • allievi classi IIA-B, IIIA-B scuola secondaria di I grado Metodologia: funzionale-situazionale-comunicativo, di compito Progetto di potenziamento dell’insegnamento curricolare della lingua inglese con docente madrelingua e certificazione internazionale Responsabile progetto : Prof.ssa Giordana Marchetti Obiettivi • Rinforzare e potenziare le abilità di ascolto e comprensione orale in situazione reale, con un parlante nativo e a normale velocità di eloquio • Rinforzare e potenziare le abilità di interazione orale • Rinforzare e potenziare l’uso delle funzioni, degli esponenti e delle strutture studiate nelle ore curricolari • Rinforzare e potenziare le abilità di interazione orale fra pari in situazioni di role-making • Potenziare l’abilità di riferire in modo logico, sequenziale e comunicativo circa eventi accaduti • Potenziare l’abilità di esprimere le proprie opinioni e parlare di progetti futuri • Ampliare il vocabolario Destinatari: • allievi classi conclusive della Scuola dell’Infanzia • allievi classi quinte A-B-C Scuola Primaria • allievi classi IA-IB-IC; IIA-IIB; III A-B scuola secondaria di I grado Metodologie: Integrate: TPR, funzionale-situazionale-comunicativo, lessicale, riflessivo-analitico-strutturale, di compito Ruolo docente: • interlocutore parlante nativo, tutor e mediatore dell’apprendimento • Rapporti con altre istituzioni: famiglie per contributo economico sia per corso di potenziamento che per la certificazione internazionale Durata Il progetto ha durata annuale Fasi operative: Scuola dell’Infanzia due moduli annuali di 20 ore, uno per ciascun gruppo di bambini (21 ogni gruppo), dal 22 novembre 2010 al 4 giugno 2011 Orario: Lunedì 9:30 – 10:30 I gruppo, 10:30 - 11:30 II gruppo Docente madrelingua: Michelina Falcucci Scuola Primaria Classi V: un modulo annuale di 20 ore, dall’8 novembre 2010 al 14 maggio 2010 Orario: Mercoledì III ora VA e V ora VB; Sabato I ora VC Organizzazione: intervento su tutta la classe in compresenza con l’insegnante curricolare Certificazione internazionale: Grade 1 e 2 esame Trinity Docente madrelingua: Michelina Falcucci Scuola Secondaria di I Grado Classi prime e seconde Un modulo trimestrale di 10 ore per ciascuna classe (10x5=50), attività da svolgere nel secondo trimestre a partire dall’11 gennaio 2011 Orario: dall’11 gennaio al 15 marzo 2011 il martedì nelle classi IB, IIA e IA e venerdì IC e IIB Organizzazione: in compresenza docente madrelingua e docente curricolare Docente Madrelingua: Michelina Falcucci Classi terze: 3 moduli di 12 ore ciascuno, da lunedì 10 gennaio 2011 a lunedì 9 maggio 2011. Un modulo sarà destinato agli allievi che sosterranno il livello 3 dell’esame Trinity, uno per quelli che sosterranno il livello 4, e uno per gli allievi che sosterranno i livelli 5 e 6. Gli allievi con valutazione disciplinare uguale a 6 frequenteranno il modulo finalizzato alla preparazione all’esame Trinity livello 3, gli allievi con valutazione disciplinare uguale a 7 e 8 quello finalizzato alla preparazione per il livello 4, e gli allievi con valutazione disciplinare uguale a 9 e 10 frequenteranno il corso finalizzato alla preparazione dei livelli 5 e 6. Ciascun gruppo di apprendimento sarà costituito da un massimo di 15/18 alunni. Esperto esterno: Prof.ssa Michelina Falcucci Progetto “ Cl@ssi 2.0” DESTINATARI: • 24 allievi della classe IIA della sezione secondaria di I grado di questo istituto REFERENTE: Prof.ssa Giordana Marchetti DOCENTI ATTUATORI: la totalità dei componenti il Consiglio di Classe FINALITÀ GENERALI Utilizzare gli strumenti digitali del tempo “ricreativo” degli allievi nella didattica quotidiana per: 1. motivare gli studenti allo studio, renderli consapevoli e responsabili dei loro processi di apprendimento e favorire l’integrazione delle loro conoscenze 2. dilatare lo spazio e il tempo del processo di insegnamento-apprendimento 3. allargare ai pari la relazione di insegnamento-apprendimento 4. favorire l’acquisizione da parte degli studenti delle competenze chiave del quadro europeo per l’apprendimento permanente METODOLOGIA • apprendimento cooperativo • lavori di gruppo • • • • • • • di compito learning by doing metodo scientifico problem-solving metacognitiva clil lezione frontale Progetto “Idea 2.0” Il nostro Istituto è composto da: Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado; in quest’ultima sezione già da tempo si è avviata la sperimentazione delle TIC nella didattica, si sono attivati percorsi di formazione specifica e si è partecipato ai progetti nazionali Innovascuola, scuola_digitale e cl@sse 2.0. Il fermento da essi generato ha contagiato anche la nostra sezione di scuola primaria tanto che alcune docenti hanno partecipato alla formazione interna di cui sopra. E l’estensione alla primaria dei due ultimi progetti nazionali sopra citati costituisce per noi, ma anche per l’Amministrazione Centrale, l’occasione di attivare un percorso di ricerca/azione didattica completa. Nel riconoscere il valore pedagogico delle nuove tecnologie e convinti di poter attraverso di esse fattivamente contribuire alla costruzione della società della conoscenza e dell’inclusione delineata dagli obiettivi della “strategia di Lisbona” e dal piano d’azione di Ginevra, la nostra Idea 2.0 intende porsi l’obiettivo di dare ai nostri studenti gli strumenti giusti per vivere, imparare e lavorare con soddisfazione in una società caratterizzata da una crescente complessità e quantità di informazione e conoscenza e, per quanto riguarda la professionalità dei docenti, anticipare il progetto UNESCO ICT Competency Standards for Teachers. Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi intendiamo ovviamente proseguire nella formazione dei docenti e al contempo trasformare l’ambiente di apprendimento della classe sia dal punto di vista fisico che didattico. Per il secondo aspetto intendiamo gradualmente ridurre i tempi della lezione frontale tramite l’uso sempre più massivo di una metodologia collaborativa di gruppo e di compito, mentre, per quanto riguarda l’ambiente fisico, intendiamo far “esplodere” lo spazio classe attraverso una LIM collegata ad Internet e l’utilizzo graduale della classe virtuale già “aperta” dal nostro istituto per gli allievi della sez. sec. di I grado. La dimensione collaborativa dell’apprendimento sarà invece rinforzata dall’uso, da parte dei gruppi di studenti che di volta in volta si formeranno, di netbook collegati in rete locale e a internet. Tutte le docenti della classe collaboreranno e lavoreranno per favorire l’acquisizione da parte degli allievi delle competenze chiave per l’apprendimento permanente delineate a livello europeo, ovviamente rapportandoli all’età e alle finalità del segmento scolastico. Nello specifico delle competenze digitali gli studenti impareranno a: • usare le tecnologie per la comunicazione e l’informazione in maniera funzionale al compito da svolgere • cercare, analizzare e valutare informazioni • usare software autore in modo creativo ed efficace • comunicare, collaborare e apprendere divertendosi, aggiungiamo noi, poiché proprio quegli strumenti che ora sono l’alterego dello studio scolastico saranno “compagni” di scuola, capaci di alleviare anche le difficoltà degli allievi stranieri o con DSA. Progetto “Centri Sportivi Scolastici” Ins.ti: Daniela Catenaro – Turturro Antonio Durata: ottobre – giugno Giorni: lunedì ore 15,00-17,00 mercoledì ore 15,00-17,00 venerdì ore 15,00-18,00. Alunni partecipanti: circa 100. Attività principali: corsa campestre, atletica leggera diversabili, atletica leggera, ginnastica artistica, hip hop. Fasi d’ istituto, zonali, provinciali, regionali e nazionali. Strutture: palestra, spazi antistanti, impianti comunali e privati. Spostamenti: scuolabus, auto dei genitori, mezzi forniti dall’ ente scuola . Progetto “Orientamento” Responsabile progetto Prof.ssa Di Martino Antonella e proff.ssa Glave Ginetta Finalità L’orientamento è una delle finalità prioritarie della Scuola: esso, infatti favorisce lo sviluppo del ragazzo e lo mette in condizione di definire la proprià identità. La conoscenza di sé consolida le capacità decisionali, permettendo al discente di fare scelte realistiche nell’immediato futuro, ed è proprio tenendo conto di queste considerazioni che l’attività di orientamento deve interessare tutta l’azione didattica quotidiana e deve servire a preparare il ragazzo a compiere scelte responsabili. Un modello formativo efficace deve tener conto di un’azione di orientamento fin dalla fase di programmazione di un qualsiasi itinerario educativo e deve necessariamente coinvolgere in modo sinergico tutte le attività didattiche che non si limitano a brevi momenti ma prevedono interventi progressivi diluiti nel tempo. Obiettivi • Far acquisire ad ogni alunno la consapevolezza dei propri interessi e delle proprie attitudini. • Far percepire al soggetto la propria posizione spazio-temporale. • Valorizzare la capacità dei singoli di progettare e, soprattutto, di strutturare autonomamente un proprio progetto di vita. • Portare ognuno a non dover essere orientato ma ad auto-orientarsi. Destinatari Tutti gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado e gli alunni delle classi terze, nonché gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria. Metodologie Per raggiungere gli obiettivi proposti si cercherà, in primo luogo, di garantire che ogni alunno raggiunga una preparazione tale da permettergli di cogliere le dinamiche del cambiamento della società, così da saperle interpretare e, quindi, agire di conseguenza. Ruolo docente Consulente e mediatore, infatti, l’insegnante referente, coadiuvato dal corpo docente, fornirà agli alunni le informazioni necessarie per consentire ad ognuno di essi una scelta consapevole. Durata Il progetto ha durata annuale Fasi operative Le attività che vedranno coinvolti gli alunni e gli insegnanti si svolgeranno prevalentemente, e compatibilmente con le attività didattiche, di mattina durante l’orario scolastico. Progetto di educazione ambientale “Ambiente e Sviluppo Sostenibile” Referente: Prof.ssa Rotunno Maria Teresa Finalità educative Il progetto fa ferimento ai contenuti etici dell’Educazione Ambientale, non ridotta a semplice studio dell’ambiente naturale, ma come azione che promuove cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti sia a livello individuale che collettivo. Concetti e conoscenze, non sono nozioni fine a se stessi e la scelta dei metodi e degli strumenti vuole promuovere processi intenzionali di cambiamento attraverso l’azione. Per la costruzione di una "cultura ecosistemica" dunque scienza e tecnica da sole non sono sufficienti, serve una didattica transdisciplinare in un processo di insegnamento-apprendimento che faccia interagire la dimensione socioaffettiva con la dimensione cognitiva. Questo progetto, che sarà articolato nei passaggi e nei contenuti specifici dai docenti dei tre ordini di scuola in maniera autonoma, sarà necessariamente flessibile, aperto alle nuove domande e proposte che potranno emergere o pervenire. Con riferimento alle finalità, alla metodologia, ai contenuti e alle abilità sopradescritte, nel corrente anno scolastico verranno attivati i seguenti progetti , laboratori, percorsi. PULIAMO IL MONDO con il Comune e Lega Ambiente Giornata ecologica di volontariato ambientale. I ragazzi guidati da un responsabile della Pro Loco, parteciperanno all’iniziativa di volontariato ambientale con un gesto concreto di cura e pulizia delle vie e delle piazze, dei sentieri e degli spazi verdi del paese. SENTIERI VERDI : giornata ecologica con percorsi di educazione allo sviluppo sostenibile al fine di promuovere una maggior conoscenza del territorio da parte della scuola e un coinvolgimento diretto dei ragazzi. Più specificamente, i percorsi di avvicinamento al “verde” saranno così articolati: scelta di un sentiero o di un’area verde, analisi di esperienze sensoriali e percettive legate al territorio in esame esplorazione dell’ambiente dal punto di vista floristico-vegetazionale, studio dello stesso attraverso la chiave relazionale uomo–ambiente (effetti delle attività antropiche) attività di laboratorio presso centri di ed. ambientale. PROGETTO / CONCORSO “SALVA L’AMBIENTE” per promuovere il corretto utilizzo delle risorse, favorire la riscoperta della manualità e della creatività. Il progetto prevede lezioni/laboratori su temi ambientali che si terranno nei venerdì di ottobre , la realizzazione di manufatti di ogni tipo con materiali e oggetti destinati ad essere eliminati e presentazione di prototipi di invenzioni e metodi per concretizzare risparmi di energia, d’acqua e di altre risorse. PROGETTO / CONCORSO “MOLLA LA PLASTICA”in collaborazione con l’associazione di solidarietà e cooperazione internazionale LVIA. Ha come oggetto la realizzazione di azioni di sensibilizzazione su temi ambientali e la solidarietà internazionale e una raccolta fondi a sostegno dei progetti ambientali della LVIA in Africa. 5) ADESIONE SCUOLA AL FAI E PARTECIPAZIONE AL CONCORSO “FRATELLI D’ITALIA”. Obiettivo del concorso è stimolare negli studenti la scoperta del paesaggio che li circonda e la riflessione sugli elementi che uniscono e su quelli che differenziano l’Italia, stabilendo relazioni di scambio, conoscenza e amicizia tra classi lontane. Gli alunni dovranno presentare il proprio paese attraverso la creazione di un poster con diversi linguaggi espressivi. Progetto di educazione alla salute “ Star bene con la prevenzione” Referente: Prof.ssa Rotunno Maria Teresa Con riferimento alle finalità, alla metodologia, ai contenuti del progetto, nel corrente anno scolastico verranno attivati i seguenti progetti: 1)Progetto di prevenzione al tabagismo “ Smoke Free Class Competition” in collaborazione con la LILT- nelle classi seconde della scuola secondaria di primo grado Obiettivi:a) Prevenire l’inizio dell’abitudine al fumo tra i giovani studenti b)Promuovere l’immagine del non fumatore c) Eliminare o ridurre il consumo di sigarette negli alunni che fumano 2)Progetto Alimentazione-Salute:” Consigli per una sana alimentazione in età scolare” in collaborazione con l’ASL di Temoli . La dietologa terrà una serie di incontri ,con la partecipazione di alunni e genitori, nelle classi seconde della scuola secondaria di primo grado e nelle classi quarte della primaria. Obiettivi: a) promuovere stili di vita sani;b) far conoscere l’importanza di una alimentazione sana;c) fornire informazioni adeguate per migliorare il rapporto con il cibo. 3) Progetto Prevenzione dentale :”Educare a prevenire” in collaborazione con l’ANDI di Termoli. Una dentista terrà una serie di incontri con gli alunni delle classi terze della scuola primaria e con gli alunni delle classi prime della secondaria di primo grado. Obiettivi:a) saper distinguere le differenze tra prevenzione e cura b) ampliare le conoscenze relative alla cura della bocca c) riconoscere strumenti e tecniche indispensabili per la pulizia dei denti d) riconoscere i diversi prodotti per l’igiene orale. 4)Progetto sull’Educazione all’affettività e sessualità in collaborazione con il Consultorio Familiare di Larino. Una psicologa e una ginecologa terranno degli incontri per ogni classe terza della secondaria di primo grado aventi per oggetto tematiche relative all’età adolescenziale, con particolare riferimento agli aspetti psicologici, fisiologici e morali attinenti alla sfera sessuale dei giovani. Obiettivi: a) Acquisire informazione sulla specifica tematica b) Essere in grado di scelte autonome e responsabili relative alla sessualità c) Favorire un atteggiamento positivo verso il proprio corpo e la sessualità d) Migliorare la relazione con i coetanei e con se stessi. Progetto di recupero e consolidamento delle competenze disciplinari di base “Anch’io come te” Referente del progetto : Prof.ssa Saracino Filomena Numero Docenti coinvolti nel progetto: 20 Scuola primaria : insegnanti di lettere e matematica delle classi che ospitano alunni immigrati. Scuola secondaria : insegnanti di lettere , matematica e lingue delle classi che ospitano alunni immigrati. Destinatari: 31 alunni immigrati Scuola primaria -Attività extra-scolastica Si prevedono due rientri pomeridiani settimanali di due ore ciascuno che verranno attuati da insegnanti interni nelle seguenti aree di intervento: Area 1 “ Comunicazione ”: sviluppo e/o consolidamento delle abilità linguistiche legate alle competenze comunicative di base. Area 2 “ Italiano”: sviluppo e/o consolidamento della conoscenza e delle abilità linguistiche legate ai contenuti delle discipline umanistiche ( abilità di lettura, scrittura, abilità metalinguistiche). Area 3 “ Matematica”: sviluppo e/o consolidamento delle abilità linguistiche legate alle discipline logico matematiche e scientifiche. Scuola secondaria di primo grado-Attività extrascolastica Si prevede un rientro pomeridiano settimanale di tre ore che verrà attuato da insegnanti interni nelle seguenti aree di intervento: • • • • italiano francese inglese matematica Progetto di educazione ambientale “Energia e ambiente” Docente referente : Prof.ssa Rotunno M. Teresa Docenti coinvolti : Prof.ssa Saracino Filomena, Prof.ssa Moffa Carmela Classi coinvolte: IIIA e IIIB. Numero alunni: 52 Premessa Il progetto di educazione ambientale, nelle classi terze, intende affrontare e approfondire le tematiche dell’energia e dell’ambiente inteso come contesto spaziale nel quale la comunità umana vive e si sviluppa, considerando l’impatto che hanno prodotto sul territorio le attività umane e valutando la somma degli effetti fisici, chimici, biologici, culturali e socio-economici. Scopo del progetto è quello di diffondere la conoscenza necessaria per avere una cultura di comportamenti ecologicamente corretti con il fine di modificare alcuni atteggiamenti negativi individuali e collettivi e favorire il formarsi di una responsabile consapevolezza del significato di “ comportamenti sostenibili “. Il progetto inoltre, nelle sue modalità di svolgimento, vuole integrare i linguaggi tradizionali con quelli dei nuovi media e permettere agli studenti di osservare una realtà virtuale, interagire con essa, apprendere facendo e trasferire le competenze acquisite alla realtà fisica. Attività e metodo di lavoro ♦ Presentazione generale dell’argomento e problematizzazione. ♦ Stesura di una mappa concettuale sul lavoro da svolgere ♦ Ricerca di materiali da testi, riviste, Internet individualmente e in gruppo ♦ Analisi e rielaborazione del materiale raccolto ♦ Ricerca di informazioni sul proprio territorio. ♦ Utilizzo di learning objects reperiti in rete e di quelli creati dai docenti della scuola ♦ Uscite sul campo, visite guidate, raccolta dati e foto. ♦ Attività di laboratorio in collaborazione con esperti de “ i venerdì dell’ambiente “ nell’ambito delle iniziative inerenti il progetto/concorso “Salva l’ambiente “ a cui le classi intendono partecipare ♦ realizzazione di oggetti con materiali riciclati ♦ realizzazione di un progetto per il risparmio energetico nel proprio paese. ♦ Progettazione e produzione di oggetti multimediali ♦ Pubblicazione del lavoro sul sito della scuola Progetto di educazione alla salute “Con la salute non si scherza!” Docente referente del progetto: Prof.ssa Filomena Saracino Docenti coinvolti: Prof.ssa Saracino Filomena, Prof.ssa Di Maio Concettina Classi coinvolte: Classi seconde: IIA e IIB -50 alunni Introduzione La scuola ha il compito di promuovere la salute e perciò di informare ed educare attraverso strumenti e metodi che consentono ai ragazzi di avere cura della propria persona per conquistare e mantenere lo stato di buona salute inteso, non come assenza di patologie in senso classico, ma come completo benessere fisico, psichico e sociale. Il progetto intende promuovere il benessere personale e sociale, far nascere nei ragazzi la consapevolezza su ciò che devono fare per conseguire una salute fisica e mentale ottimali, intese anche quali risorse per se stessi, per la propria famiglia e per l’ambiente sociale di appartenenza e far apprendere il modo in cui uno stile di vita sano vi può contribuire. Attività ♦ Analisi dei fattori individuali, ambientali e comportamentali che influenzano lo stato di salute. ♦ Danni provocati da cattiva alimentazione, da alcool, fumo e droghe. ♦ Ricerca dei comportamenti adatti ad una corretta prevenzione. ♦ Attività di laboratorio ♦ Realizzazione di oggetti di apprendimento multimediali Metodologia - Lavori di gruppo e individuali - Attività di ricerca - Interviste, dialoghi, discussioni - Questionari - Grafici e tabelle - Cartelloni - Lezioni informative da parte di esperti con coinvolgimento delle famiglie Progetto di teatro Docente referente del progetto: Prof.ssa De Rosa Rita Classi coinvolte: Classe Prima Sez. B Obiettivi: 1. Migliorare la socializzazione. 2. Condividere la responsabilità. 3. Favorire l’inserimento di alunni che presentano problemi di timidezza. 4. Comprendere il significato della tematica. 5. Approfondire l’argomento. Esperienza teatrale. La fiaba in quanto tale Docente referente del progetto: Prof.ssa Glave Ginetta Classi coinvolte: Classe Prima Sez. A Obiettivi: 1. Educare il ragazzo a migliorare il rapporto con se stesso e con gli altri. 2. Acquisire una maggiore conoscenza del proprio corpo. 3. Migliorare la coordinazione dinamica. 4. acquisire capacità di autocontrollo. Progetto “Il Consiglio Comunale dei Ragazzi” Referente: Prof.ssa Di Martino Antonella e Prof.ssa Glave Ginetta Docenti coinvolti: Di Martino, Glave, Tozzi, De Rosa, Castelli. Destinatari: gli alunni delle classi Prime A-B-C (Tempo Normale) e delle classi Terze A-B (Tempo Prolungato) della Scuola Secondaria di Primo Grado. Finalità: • Ampliare l’orizzonte culturale mediante la conoscenza del proprio territorio e del Comune. • Individuare i valori e i messaggi propri del vivere civile e umano. • Padroneggiare e migliorare l’esposizione linguistica individuale, la vocalità, la gestualità e controllare l’emotività. • Portare i giovani ad essere protagonisti delle decisioni che li riguardano da vicino. Progetto “Storia del Risorgimento Italiano a fumetti” Referente: Prof.ssa Di Martino Antonella Docenti coinvolti: Di Martino, Glave, Tozzi, Occhionero, Castelli, Zollo. Destinatari: gli alunni delle classi Seconda A e B, e delle classi Terze A e B della Scuola Secondaria di Primo Grado. Finalità: • Ampliare l’orizzonte culturale mediante la conoscenza del passato storico al fine di operare in modo consapevole l’analisi del presente ed esercitare la libertà e la responsabilità per diventare protagonista del proprio futuro. • Individuare le caratteristiche strutturali del linguaggio figurativo e utilizzare tali tecniche per analizzare in modo dettagliato il risorgimento italiano. • Portare i giovani ad essere protagonisti delle decisioni che li riguardano da vicino. Progetto “Giochi Matematici” Referente: Prof.ssa Di Maio Concettina Docenti coinvolti: Di Maio Concettina, Rotunno Maria Teresa, Saracino Filomena, D’Orazio Lina, Giordano Maria. Destinatari: gli alunni che frequentano la classe quarta e quinta della Scuola Primaria e Prima, Seconda e Terza della Scuola Secondaria di Primo Grado. Finalità: • favorire il superamento di un’immagine della matematica come disciplina arida, noiosa e difficile; • promuovere la costruzione dell’identità personale e lo sviluppo delle abilità sociali; • allenarsi per raggiungere una preparazione per partecipare a “Giochi Matematici. • Progetto “Educazione Stradale” Referente: Prof.ssa Di Maio Concettina . Destinatari: gli alunni che avranno 14 anni compiuti entro il 31 agosto 2011. Finalità: • far conseguire agli studenti la preparazione necessaria per affrontare l’esame e ottenere il certificato di idoneità alla guida del ciclomotore. Alunni diversamente abili Strategie didattiche - educative specifiche Gli alunni diversamente abili hanno diritto ad un servizio che assicuri il pieno sviluppo delle loro potenzialità sia in campo cognitivo, affettivo e relazionale, dell’autonomia e dell’apprendimento. Le attività di integrazione, pertanto, sono finalizzate a promuovere l’evoluzione armonica del soggetto. La scuola è impegnata a; • curare continuità e accoglienza; • assicurare una flessibilità organizzativa oraria e didattica; • definire obiettivi realmente perseguibili; • predisporre piani personalizzati, con il pieno coinvolgimento della famiglia e la collaborazione degli operatori che ne curano l’aspetto medico - riabilitativo, al fine di assicurare concrete opportunità di integrazione; • curare l’orientamento. Per favorire l’integrazione la scuola si avvale di insegnanti di sostegno e , se necessario, di assistenti messi a disposizione dall’ ente locale. In ogni caso le attività di integrazione riguarderanno tutta la classe in cui è inserito l’ alunno diversamente abile. Eventuali attività di tipo individualizzato dovranno essere previste e motivate nel Piano Educativo Individualizzato ( PEI ), che annualmente è steso per ogni alunno diversamente abile, con la collaborazione degli operatori sociosanitari ed il pieno coinvolgimento delle famiglie. Nell'anno scolastico 2009/2010 sono attive collaborazioni con. • ente locale che fornisce assistenza; • servizio familiare età evolutiva ASL; • centro riabilitazione motoria S. Stef. A.R. di Termoli; • centro riabilitazione Padre Pio di Termoli. Linee di intervento Nel rispetto della diversità ed unicità in educazione e della specificità di ciascun grado scolastico, le linee di intervento a favore degli alunni diversamente abili si possono così sintetizzare: • offrire una figura di riferimento che aiuti l’ alunno ad orientarsi nell’ambito scolastico; • organizzare attività funzionali all’acquisizione di autonomia e competenze trasferibili al di fuori della scuola; • attuare un’azione di supporto ed holding sul piano affettivo con costanti rinforzi positivi; • organizzare una rete di aiuto attraverso il tutoring, i piccoli gruppi, le classi aperte, i laboratori. Attuare una continua mediazione didattica con i seguenti strumenti: • scegliere gli obiettivi partendo da quelli della classe; • uso di materiale strutturato; • costruire il percorso di apprendimento partendo dal vissuto, passando alla simbolizzazione ed infine all’astrazione; • adattare e semplificare i libri di testo; • semplificare le consegne a scuola e a casa. Nel nostro Istituto è presente un’apposita commissione presieduta da un coordinatore e composta da docenti di sostegno e da docenti curricolari di ogni ordine di scuola, a cui è demandato il compito di formulare proposte al Collegio dei Docenti per: • creare cultura all’ interno dell’istituzione scolastica sul tema dell’integrazione; • progettare le attività finalizzate all’integrazione; • coordinare le attività finalizzate all’integrazione; • curare l’orientamento degli alunni in uscita dall’Istituto Comprensivo. Intercultura La realtà della presenza degli alunni stranieri nelle classi dell’ Istituto richiede una mirata attenzione della scuola alle tematiche connesse all'educazione interculturale quale condizione strutturale della società multiculturale. Il compito educativo, in questo tipo di società, assume il carattere specifico di mediazione fra le diverse culture di cui sono portatori gli alunni: mediazione non riduttiva degli apporti culturali diversi, bensì animatrice di un continuo, produttivo confronto fra differenti modelli. Nella società globale, società di per se stessa plurale e multiculturale, il processo educativo richiede che l’educazione interculturale, come educazione alla e nella differenza,divenga l’orizzonte di tutto il percorso formativo. Il nostro Istituto si adopera per: • • • • • • • • potenziare la rete di relazioni fra l’Istituto, gli Enti Locali e le altre realtà socio – educative presenti sul territorio, attivandone le risorse e la collaborazione; migliorare i processi di comunicazione tra le diverse culture nella scuola e nel territorio; coordinare gli interventi con i mediatori linguistici culturali; facilitare l’inserimento, l’accoglienza e l’accompagnamento degli alunni stranieri e delle loro famiglie; facilitare i processi di alfabetizzazione – apprendimento; monitorare i flussi migratori all’interno dell’Istituto; ridurre il disagio; mettere a disposizione strumenti utili per la valutazione e la rilevazione di informazioni. Lingue comunitarie Nell’ Anno Scolastico 2010-2011 l'insegnamento-apprendimento della lingua inglese ha inizio nell’ultimo anno della scuola dell'Infanzia. Le lezioni saranno tenute da una docente madrelingua in contemporaneità di orario con le insegnanti di sezione. L’attività sarà svolta con il contributo delle famiglie dei bambini destinatari. Nella scuola Primaria lo studio della lingua inglese prosegue fin dal primo anno per 2 ore settimanali nelle classi prime e seconde e 3 ore settimanali nelle restanti classi. Nelle classi quinte una delle tre ore settimanali, da novembre ad aprile, è svolta in compresenza con una madrelingua per un totale di ventidue ore annuali. A gruppi di allievi, sempre nelle classi quinte, nel mese di maggio sarà proposto di sostenere un esame di certificazione internazionale delle competenze raggiunte in L2. L'ente certificatore scelto dal nostro istituto è il Trinity College di Londra e i costi degli esami, che saranno a carico delle famiglie, variano a seconda del grado a cui gli allievi saranno iscritti. Il superamento dell'esame non è automatico, pertanto saranno invitati a sostenerlo solo gli allievi che l'insegnante curricculare e l'insegnante madrelingua riterranno idonei. Nella Scuola Secondaria di I grado l'insegnamento della L2 prosegue per tre ore settimanali e sin dal primo anno gli allievi seguono anche l'insegnamento di una seconda lingua comunitaria, il francese, per due ore settimanali. Agli allievi delle classi prime e seconde, nel secondo quadrimestre e in orario antimeridiano, sarà proposto un modulo di potenziamento di 10 ore con una docente madrelingua in compresenza con l'insegnante curriculare. Ad un gruppo di allievi delle classi terze, infine, sarà proposta la frequenza, in orario pomeridiano extracurricolare, di moduli di potenziamento di 12 ore, finalizzati all’approfondimento della preparazione per sostenere un esame di certificazione internazionale delle competenze raggiunte in L2. Come per gli allievi delle classi quinte della Scuola Primaria, il costo degli esami sarà a carico delle famiglie. Inoltre come per la Scuola dell’Infanzia, le ore di potenziamento con la docente madrelingua si svolgeranno con il contributo delle famiglie. Certificazione Trinity Il nostro Istituto dal 2002, ogni anno, presenta candidati ai diversi grade dell'esame Trinity per la certificazione delle competenze raggiunte dagli studenti nell'apprendimento della lingua inglese. Sono candidati all'esame gli studenti delle classi quinte della scuola primaria e gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado Come si può vedere dal grafico nel corso degli anni abbiamo gradualmente incrementato i candidati, ma anche i grade. Siamo partiti con solo il grade 3 e ad oggi abbiamo gli allievi della scuola primaria candidati ai grade 1 e 2, mentre gli allievi della scuola secondaria sono candidati ai grade 3, 4, 5 e 6 In base al Quadro di Riferimento Europeo i grade 1, 2 e 3 corrispondono ai livelli A1/A2, mentre i grade 4, 5 e 6 ai livelli B1/B2. Il nostro Istituto è centro registrato Trinity perciò i nostri allievi usufruiscono delle tariffe preferenziali. Anno Ragazzi Adulti 2003 20 - 2004 29 - 2005 44 - 2006 66 - 2007 54 - 2008 55 - 2009 45 8 2010 87 7 Totale 420 15 2002 Centre: 7789 22 - La valutazione (D.L. n. 137 del 01/ 09/2008 e D.M. n. 5 del 16 gennaio 2009 ) La valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti e del comportamento degli alunni viene effettuata mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi, riportati in lettere nei documenti di valutazione, Relativamente alla valutazione finale, definita in sede di scrutinio, sono ammessi alla classe successiva gli alunni che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina. I docenti si impegnano nel corso dell’anno ad assicurare ad ogni studente l’efficacia dell’apprendimento, anche ricorrendo a corsi di recupero, in modo da rendere possibile per ogni studente i traguardi di competenza previsti. La votazione sul comportamento concorre, come il voto delle altre discipline, alla determinazione della media complessiva dei voti in tutti i casi previsti dalla norma. Da tale votazione complessiva è escluso l’insegnamento della religione cattolica, ai sensi dell’art. 309 del Testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994. Con apposito decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto inferiore a sei decimi. La valutazione del comportamento dell’alunno oltre alle necessaria funzione sanzionatoria ha una importante valenza formativa, considera atteggiamenti, correttezza e coerenza nell’esercizio dei diritti e nell’adempimento dei doveri e modalità di partecipazione alla vita della scuola per l’intero arco temporale del periodo scolastico considerato. La predisposizione del documento di valutazione individuale dell’alunno avviene nel rispetto delle norme, adottando strumenti valutativi che attengono alle discipline di insegnamento previste dai piani di studio nazionali e al comportamento dell’alunno e che utilizzano l’espressione della valutazione con voto in decimi, così come disposto dall’articolo 2, comma 2, del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137 convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. Altre discipline di insegnamento o previste dal Piano dell’Offerta Formativa dell’istituzione scolastica, eventualmente inserite nel documento di valutazione dell’alunno, non concorrono alla valutazione complessiva né all’ammissione alla classe successiva, viene rilasciata una certificazione del lavoro svolto. Il consiglio di classe è l’organo collegiale preposto alla valutazione periodica e finale degli alunni. I docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica partecipano alla valutazione periodica e finale limitatamente agli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica; per contro, i docenti di sostegno, in quanto titolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti alunni. L’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione) effettua la valutazione esterna standardizzata degli alunni. Assume una particolare importanza la valutazione degli apprendimenti in italiano e matematica degli studenti della seconda e quinta classe della scuola primaria e della prima e terza classe della scuola secondaria di primo grado. Per quest’ultima classe si terrà conto della valutazione degli apprendimenti cui sono sottoposti gli studenti in occasione della prova nazionale dell’esame di Stato al termine del primo ciclo. La valutazione riguarderà obbligatoriamente tutti gli studenti delle predette classi delle istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione. Nell’ Istituto la valutazione viene considerata uno strumento formativo fondamentale perché permette un costante monitoraggio di quanto progettato e consente, nello stesso tempo, di modificare ed adeguare le proposte ai bisogni degli studenti. L’anno scolastico è suddiviso in trimestri al fine di favorire il feedback didattico e permettere una valutazione sommativa più ravvicinata e rispondente ai bisogni formativi degli studenti. Essa è caratterizzata da 3 fasi principali: • la valutazione iniziale, a carattere descrittivo, tende a rilevare conoscenze, capacità e atteggiamenti e permette quindi di individuare potenzialità e bisogni al fine di orientare l’azione didattica ; • la valutazione in itinere, formativa, tende a monitorare la qualità/efficacia dell’intervento educativo al fine di aggiustare/calibrare le scelte didattiche e predisporre, se necessario, percorsi alternativi, • la valutazione finale, sommativa, tende a valutare globalmente le competenze acquisite. Le rilevazioni vengono effettuate nel contesto delle attività didattiche mediante: • osservazioni sistematiche e occasionali; • analisi di documentazioni didattiche; • specifici momenti di prova. Le procedure di valutazione che vengono attivate consentono di individuare non solo i traguardi di competenze raggiunti dai singoli alunni, ma anche e soprattutto la validità delle esperienze proposte. E’ così che la valutazione diventa uno strumento di regolazione continua delle proposte educative e dei percorsi di apprendimento. Indicazioni per l’utilizzo dei livelli di valutazione Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado Si allega il documento di riferimento elaborato dalla Commissione valutazione dell’Istituto comprensivo di S.Martino in Pensilis e approvato dal Collegio Docenti per l’attribuzione dei voti disciplinari e di condotta. Descrittori della scala dei voti disciplinari voto 1-2 Rifiuto della prova 3 conoscenze Rifiuto della prova Conoscenze scarse 4 Conoscenze frammentarie, linguaggi specifici poco corretti. 5 Conoscenze consapevoli ma parziali. Conoscenza dei linguaggi specifici quasi corretta. 6 Conoscenze essenziali dei contenuti e dei linguaggi disciplinari specifici. 7 Buone conoscenze sui contenuti e sui linguaggi specifici. 8 Conoscenze complete e sicure sui contenuti e sui linguaggi specifici.. 9 Conoscenze complete, abilità Inespresse ( rifiuto della prova ) competenze Nessuna Opera commettendo errori illogici. Opera commettendo errori logici. Si esprime senza rispettare i linguaggi specifici delle discipline. Opera in modo non autonomo e se guidato raggiunge risultati corretti. Utilizza in maniera quasi corretta i linguaggi specifici. Opera in modo sostanzialmente corretto in contesti semplici e utilizza i linguaggi specifici in modo abbastanza appropriato Opera in contesti di media complessità, in modo corretto. Dimostra una certa autonomia operativa. Produce autonomamente lavori completi. Usa i linguaggi specifici in modo adeguato In contesti abbastanza complessi, opera in maniera autonoma e corretta, utilizza appropriatamente i linguaggi specifici In contesti complessi, Quasi nulle Effettua analisi, sintesi e valutazioni con errori logici in situazioni semplici. Effettua in modo quasi corretto analisi, sintesi e valutazioni in semplici situazioni Effettua in modo corretto analisi, sintesi e valutazioni in semplici situazioni. Effettua in modo corretto analisi, sintesi e valutazioni in situazioni di media complessità. Effettua in modo corretto e sicuro analisi, sintesi e valutazioni in situazioni di una certa complessità Effettua in modo sicure e ampliate sia dei contenuti che dei linguaggi specifici. 10 Conoscenze complete, sicure, ampliate e approfondite opera in autonomia con coerenza logica e precisione, utilizzando con proprietà i linguaggi specifici In contesti complessi, anche non noti, opera con sicurezza, padronanza e autonomia, individuando anche percorsi alternativi. Utilizza in modo consapevole e appropriato il linguaggi specifici corretto e sicuro analisi, sintesi e valutazioni in situazioni complesse Effettua in modo corretto e sicuro analisi, sintesi e valutazioni in situazioni complesse, esporta le competenze apprese in una disciplina in altre Criteri per l’attribuzione del voto in comportamento Il voto in condotta viene attribuito dall’intero Consiglio di Classe in base ai seguenti criteri: 1.Rispetto del regolamento di disciplina, quanto all’art. 2 DOVERI; 2.Partecipazione attiva alle lezioni; 3.Collaborazione con insegnanti e compagni; 4.Rispetto degli impegni scolastici. 10 Eccellente 9 Ottimo 8 Distinto 71 Buono 1 1. Frequenza assidua e puntualità 2. Regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche 3. Rispetto degli altri e dell’istituzione scolastica 4. Ruolo propositivo ed attivo all’interno del dialogo educativo 5. Comportamento spiccatamente prosociale 6. Scrupoloso rispetto del regolamento di disciplina 1. Frequenza assidua e puntualità 2. Costante adempimento dei doveri scolastici 3. Equilibrio nei rapporti interpersonali 4. Ruolo positivo e collaborativo nel dialogo educativo 5. Rispetto del regolamento di disciplina 1. Frequenza assidua e puntualità; 2. Rispetto degli altri e dell’istituzione scolastica; 3. Ruolo ricettivo nel dialogo educativo; 4. Rispetto dl regolamento di disciplina 1. Episodi di condotta non conforme ai principi di correttezza e buona educazione nei confronti dei compagni, del personale ATA, degli insegnanti, del Dirigente scolastico; 2. Disturbo durante le lezioni; 3. Mancanze ai doveri di diligenza e di rispetto degli impegni scolastici, della frequenza e della puntualità (art. 3 c. 9 lettere A,B,C del reg.disc.); 4. Uso improprio del cellulare e/o di altri supporti multimediali 1. Episodi di turpiloquio e offese nei confronti dei compagni, del personale ATA, degli insegnanti, del Dirigente 61 Sufficiente 2. 3. 4. 5. 1. 51 Insufficiente 2. 3. 4. 5. 4 -11 • scolastico; Danneggiamento di oggetti di proprietà della scuola o di altri; Frequenza scarsa e/o abitudine al ritardo; Uso improprio reiterato del cellulare e/o di altri supporti multimediali; Violazione del regolamento di disciplina di cui all’art.3 c.9 lettere D, E Abitudine al ritardo e/o ad assenze reiterate e non giustificate; Reiterazione di comportamenti scorretti durante le lezioni; Comportamento antisociale; Gravi episodi di infrazione del regolamento di disciplina afferenti il rispetto di luoghi, persone e oggetti (art.3 c.9 lettera F reg.disc); Vilipendio delle persone attraverso l’uso di supporti multimediali Infrazione del Codice Penale (Il voto è attribuito proporzionalmente all’infrazione commessa) Quanto ai voti da 7 a 4, la presenza di almeno due descrittori determina l’attribuzione del voto associato agli stessi nella griglia. Autovalutazione d’Istituto Anche quest’anno, come succede da tempo, in questo Istituto sarà realizzato un progetto di autovalutazione, cioè saranno raccolti una serie di dati e di indicatori che rappresenteranno utili riferimenti oggettivi all’analisi qualitativa, e soprattutto fornire orientamento per la definizione dei punti forti e dei punti deboli dell’ Offerta formativa della scuola. La riflessione sugli eventi registrati potrà consentire di individuare una o più aree di miglioramento per le quali progettare interventi correttivi o di ottimizzazione dell’azione e degli esiti. L’attività di autovalutazione prevede la somministrazione di questionari: • a tutti i docenti della scuola; • agli alunni di classi campione; • ai genitori degli alunni delle classi campione; • ai genitori degli alunni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia. Si prevede una prima fase di valutazione al termine del primo quadrimestre e quella finale al termine dell’anno scolastico. Struttura dei questionari Il questionario dei docenti chiederà informazioni circa: • gli aspetti organizzativi ( l’organizzazione generale, quella oraria, la progettazione/programmazione, il funzionamento degli organi collegiali e l’efficacia degli spazi disponibili ); • la gestione delle risorse ( le risorse professionali e i servizi amministrativi ); • le relazioni all’interno e all’esterno della scuola. • Le strategie didattiche utilizzate • La formazione e l’autoformazione • Approfondimento disciplinare I questionari rivolti ai genitori e agli alunni saranno preceduti da una breve presentazione che illustrerà le finalità dell’indagine e la motivazione a rispondere e chiederà informazioni riguardanti più campi. Quello rivolto agli alunni verterà su domande inerenti l’ambiente classe, l’ambiente scuola, le attività, l’orario, la didattica. Quello rivolto ai genitori degli alunni della Scuola Primaria e Secondaria avrà pressoché la stessa struttura, cioè le domande riguarderanno l’ambiente classe, le attività, l’orario e le relazioni scuola famiglia. Quello somministrato ai genitori della Scuola dell’Infanzia porrà domande riguardanti l’organizzazione, il clima relazionale e la didattica. Le modalità di risposta saranno quasi sempre a scelta multipla con quattro possibilità di scelta per ogni domanda ( si sceglie un numero pari di risposte poiché di fronte ad un numero dispari di possibilità si corre il rischio di avere risposte genericamente in posizione mediana ). Traguardi per lo sviluppo delle competenze A conclusione di ogni ordine delle scuole dell’ Istituto, gli alunni devono raggiungere i sottoelencati traguardi per lo sviluppo delle competenze. Scuola dell’Infanzia Il sé e l’altro Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e sviluppa un senso di appartenenza. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto. È consapevole delle differenze e sa averne rispetto. Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista. Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini. Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità. Il corpo in movimento Identità, autonomia, salute Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i segnali del corpo, sa che cosa fa bene e che cosa fa male, conosce il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, stare in equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso di attrezzi e il rispetto di regole, all’interno della scuola e all’aperto. Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri. Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo. Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento. Linguaggi, creatività, espressione Gestualità, arte, musica, multimedialità Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, cinematografici…); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di opere d’arte. Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive. Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività. Formula piani di azione, individualmente e in gruppo, e sceglie con cura materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare. È preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro. Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli. Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per comunicare e per esprimersi attraverso di esse. I discorsi e le parole Comunicazione, lingua, cultura Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico. Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività. Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole. Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti nei diversi campi di esperienza. Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico. È consapevole della propria lingua materna. Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie. La conoscenza del mondo Ordine, misura, tempo, spazio, natura Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti. Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Si orienta nel tempo della vita quotidiana. Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e prossimo. Coglie le trasformazioni naturali. Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità. Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprirne funzioni e possibili usi. È curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni. Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze. Scuola Primaria Area linguistico – Artistico – Espressiva Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria Italiano L’alunno partecipa a scambi comunicativi con compagni e docenti (conversazione,discussione, scambi epistolari…) attraverso messaggi semplici, chiari e pertinenti, formulati in un registro il più possibile adeguato alla situazione. Comprende testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali, di intrattenimento e/o svago, di studio, ne individua il senso globale e/o le informazioni principali, utilizza strategie di lettura funzionali agli scopi. Legge testi letterari di vario genere appartenenti alla letteratura dell’infanzia, sia a voce alta, con tono di voce espressivo, sia con lettura silenziosa e autonoma, riuscendo a formulare su di essi semplici pareri personali. Produce testi (di invenzione, per lo studio, per comunicare) legati alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre, rielabora testi manipolandoli, parafrasandoli, completandoli, trasformandoli (parafrasi e riscrittura). Sviluppa gradualmente abilità funzionali allo studio estrapolando dai testi scritti informazioni su un dato argomento utili per l'esposizione orale e la memorizzazione, acquisendo un primo nucleo di terminologia specifica, raccogliendo impressioni personali e/o collettive, registrando opinioni proprie o altrui. Svolge attività esplicite di riflessione linguistica su ciò che si dice o si scrive, si ascolta o si legge, mostra di cogliere le operazioni che si fanno quando si comunica e le diverse scelte determinate dalla varietà di situazioni in cui la lingua si usa. Lingue comunitarie L’alunno riconosce se ha o meno capito messaggi verbali orali e semplici testi scritti, chiede spiegazioni, svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante, stabilisce relazioni tra elementi linguistico-comunicativi e culturali appartenenti alla lingua materna e alla lingua straniera. Collabora attivamente con i compagni nella realizzazione di attività collettive o di gruppo, dimostrando interesse e fiducia verso l’altro; individua differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalla lingua straniera senza avere atteggiamenti di rifiuto. Comprende frasi ed espressioni di uso frequente, relative ad ambiti familiari (ad esempio informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Interagisce nel gioco e comunica in modo comprensibile e con espressioni e frasi memorizzate in scambi di informazioni semplici e di routine. Descrive in termini semplici, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. Musica L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte. Gestisce diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate. Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica; le trasforma in brevi forme rappresentative. Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale, sapendoli poi utilizzare anche nelle proprie prassi esecutive; sa apprezzare la valenza estetica e riconoscere il valore funzionale di ciò che si fruisce; applica varie strategie interattive e descrittive (orali, scritte, grafiche) all’ascolto di brani musicali, al fine di pervenire a una comprensione essenziale delle strutture e delle loro funzioni, e di rapportarle al contesto di cui sono espressione, mediante percorsi interdisciplinari. Arte e immagine L’alunno utilizza gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale per osservare, descrivere e leggere immagini statiche (quali fotografie, manifesti, opere d’arte) e messaggi in movimento (quali spot, brevi filmati, videoclip, ecc.). Utilizza le conoscenze sul linguaggio visuale per produrre e rielaborare in modo creativo le immagini attraverso molteplici tecniche, di materiali e di strumenti diversificati (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali). Legge gli aspetti formali di alcune opere; apprezza opere d’arte e oggetti di artigianato provenienti da altri paesi diversi dal proprio. Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio, e mette in atto pratiche di rispetto e salvaguardia. Corpo movimento sport L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso l’ascolto e l’osservazione del proprio corpo, la padronanza degli schemi motori e posturali, sapendosi adattare alle variabili spaziali e temporali. Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali. Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di conoscere e apprezzare molteplici discipline sportive. Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche. Si muove nell’ambiente di vita e di scuola rispettando alcuni criteri di sicurezza per sé e per gli altri. Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo e a un corretto regime alimentare. Comprende all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport il valore delle regole e l’importanza di rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il rispetto reciproco sono aspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva. Area storico – geografica Storia L'alunno conosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. Conosce gli aspetti fondamentali della preistoria, della protostoria e della storia antica. Usa la linea del tempo, per collocare un fatto o un periodo storico. Conosce le società studiate, come quella greca e romana, e individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. Organizza la conoscenza, tematizzando e usando semplici categorie (alimentazione, difesa, cultura). Produce semplici testi storici, comprende i testi storici proposti; sa usare carte geo-storiche e inizia a usare gli strumenti informatici con la guida dell’insegnante. Sa raccontare i fatti studiati. Riconosce le tracce storiche presenti sul territorio e comprende l'importanza del patrimonio artistico e culturale. Geografia L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici, punti cardinali e coordinate geografiche. Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza. Individua, conosce e descrive gli elementi caratterizzanti dei paesaggi (di montagna, collina, pianura, costieri, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani. È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici (monti,fiumi, laghi,…) e antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Italia. Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e per realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche. Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, fotografiche, artistico-letterarie). Area matematico – scientifico – tecnologica Matematica L’alunno sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, anche grazie a molte esperienze in contesti significativi, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato siano utili per operare nella realtà. Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Percepisce e rappresenta forme, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo, utilizzando in particolare strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura. Utilizza rappresentazioni di dati adeguate e le sa utilizzare in situazioni significative per ricavare informazioni. Riconosce che gli oggetti possono apparire diversi a seconda dei punti vista. Descrivere e classifica figure in base a caratteristiche geometriche e utilizza modelli concreti di vario tipo anche costruiti o progettati con i suoi compagni. Affronta i problemi con strategie diverse e si rende conto che in molti casi possono ammettere più soluzioni. Riesce a risolvere facili problemi (non necessariamente ristretti a un unico ambito) mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati e spiegando a parole il procedimento seguito. Impara a costruire ragionamenti (se pure non formalizzati) e a sostenere le proprie tesi, grazie ad attività laboratoriali, alla discussione tra pari e alla manipolazione di modelli costruiti con i compagni. Impara a riconoscere situazioni di incertezza e ne parla con i compagni iniziando a usare le espressioni "è più probabile", “è meno probabile” e, nei casi più semplici, dando una prima quantificazione. Scienze naturali e sperimentali L’alunno ha capacità operative, progettuali e manuali, che utilizza in contesti di esperienzaconoscenza per un approccio scientifico ai fenomeni. Fa riferimento in modo pertinente alla realtà, e in particolare all’esperienza che fa in classe, in laboratorio, sul campo, nel gioco, in famiglia, per dare supporto alle sue considerazioni e motivazione alle proprie esigenze di chiarimenti. Impara a identificarne anche da solo gli elementi, gli eventi e le relazioni in gioco, senza banalizzare la complessità dei fatti e dei fenomeni. Si pone domande esplicite e individua problemi significativi da indagare a partire dalla propria esperienza, dai discorsi degli altri, dai mezzi di comunicazione e dai testi letti. Con la guida dell’insegnante e in collaborazione con i compagni, ma anche da solo, formula ipotesi e previsioni, osserva, registra, classifica, schematizza, identifica relazioni spazio/temporali, misura, utilizza concetti basati su semplici relazioni con altri concetti, argomenta, deduce, prospetta soluzioni e interpretazioni, prevede alternative, ne produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato. Analizza e racconta in forma chiara ciò che ha fatto e imparato. Ha atteggiamenti di cura, che condivide con gli altri, verso l’ambiente scolastico in quanto ambiente di lavoro cooperativo e finalizzato, e di rispetto verso l’ambiente sociale e naturale, di cui conosce e apprezza il valore. Ha cura del proprio corpo con scelte adeguate di comportamenti e di abitudini alimentari. Tecnologia L’alunno esplora e interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto e di una semplice macchina, usa oggetti e strumenti coerentemente con le loro funzioni e ha acquisito i fondamentali principi di sicurezza. Realizza oggetti seguendo una definita metodologia progettuale cooperando con i compagni e valutando il tipo di materiali in funzione dell’impiego. Esamina oggetti e processi in relazione all’impatto con l’ambiente e rileva segni e simboli comunicativi analizzando i prodotti commerciali. Rileva le trasformazioni di utensili e processi produttivi e li inquadra nelle tappe più significative della storia della umanità, osservando oggetti del passato. È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro in più discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le proprie capacità comunicative. Utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione con gli altri. Scuola Secondaria di Primo Grado Imparare ad imparare Classe prima Ricostruire la storia personale attraverso il proprio vissuto partendo da quanto appreso in precedenza e dalle proprie esperienze di vita, per imparare a selezionare situazioni significative e a sperimentare diverse strategie di apprendimento. Classe seconda Attraverso l’elaborazione e l’assimilazione di conoscenze e abilità, individuare le proprie capacità, attitudini e interessi, acquisendo consapevolezza delle strategie di apprendimento preferite. Classe terza Organizzare il proprio apprendimento individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e formazione, anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro. Progettare Classe prima Riconoscere e soddisfare bisogni e interessi personali ed altrui nelle varie attività, per progettare percorsi di esperienze adeguati al proprio modo di essere. Classe seconda Riflettere su esperienze vissute, raccogliere e rielaborare informazioni su eventi e fenomeni, utilizzare le conoscenze apprese per ideare progetti di eventuali e possibili cambiamenti, valutando vincoli e risorse e definendo strategie di azione. Classe terza Elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, sapendosi informare, tenendo conto di interessi e potenzialità personali, stabilendo obiettivi significativi, realistici e prioritari, definendo strategie d’azione e verificando i risultati raggiunti. Comunicare Classe prima Comunicare e rappresentare le esperienze personali e messaggi di genere vario con diversi linguaggi: verbale, iconico, musicale, tecnologico, gestuale….mediante supporti differenti. Classe seconda Comprendere messaggi di genere diverso e di complessità diversa, rappresentare eventi, fenomeni, concetti, procedure, stati d’animo, emozioni utilizzando linguaggi diversi e le varie conoscenze disciplinari, mediante differenti supporti. Classe terza Comprendere e rappresentare i diversi messaggi, adattando la propria comunicazione ai vari contesti culturali e sociali ed esprimendo le argomentazioni in modo appropriato alle situazioni, utilizzando supporti differenti. Collaborare e partecipare Classe prima Prestare attenzione e rispettare gli altri, attraverso un confronto e una fattiva collaborazione. Classe seconda Interagire nel gruppo comprendendo i diversi punti di vista, mostrando tolleranza e creando fiducia. Classe terza Riconoscere il proprio contributo in attività di gruppo, valorizzare le proprie e le altrui capacità gestendo la conflittualità e contribuendo all’apprendimento comune e alla realizzazione delle attività collettive. Agire in modo autonomo e responsabile Classe prima Comprendere la funzione delle regole e dei ruoli in ordine allo sviluppo e al benessere personale e sociale, assumendo comportamenti appropriati nelle diverse situazioni e nei diversi contesti. Classe seconda Assumere precise responsabilità nelle diverse situazioni di vita sociale, facendo valere diritti e bisogni personali e riconoscendo quelli altrui. Classe terza Sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale, far valere diritti personali e bisogni altrui, riconoscendo opportunità comuni, limiti, regole, responsabilità. Risolvere problemi Classe prima Ricercare ed esplicitare le cause e gli elementi caratterizzanti di esperienze problematiche vissute direttamente, cercando di comprenderne le ragioni e ipotizzare possibili soluzioni. Classe seconda Affrontare situazioni problematiche, individuando fonti e risorse adeguate e proponendo possibili soluzioni. Classe terza Costruire e verificare ipotesi di situazioni problematiche, raccogliendo e valutando dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodo delle diverse discipline. Individuare collegamenti e relazioni Classe prima Individuare e rappresentare collegamenti e relazioni tra fatti e fenomeni, vicini e lontani per capire se stessi e gli altri in diversi contesti. Classe seconda Cogliere le relazioni e i collegamenti esistenti tra fatti e fenomeni, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari e lontani nel tempo e nello spazio, individuando analogie e differenze, cause ed effetti. Classe terza Individuare e rappresentare, con argomentazioni coerenti, relazioni e collegamenti tra fenomeni, eventi e concetti diversi e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti. Acquisire e interpretare l’informazione Classe prima Acquisire le informazioni dei vari ambiti disciplinari e comprendere che esistono diversi strumenti comunicativi e diverse fonti di informazione. Classe seconda Predisporsi ad una riflessione critica nei confronti delle informazioni ricevute attraverso diversi strumenti comunicativi. Classe terza Acquisire e interpretare criticamente l’informazione nei diversi ambiti e attraverso i vari strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. Visite guidate e viaggi d’istruzione Le uscite, le visite guidate e i viaggi d’istruzione programmate per l’ anno scolastico 2010/2011 saranno connesse alle programmazioni didattiche elaborate da ogni ordine di scuola e avranno i seguenti obiettivi didattici : • conoscenza del territorio locale; • conoscenza del territorio regionale ed extra regionale sotto il profilo naturalistico, artistico, storico e istituzionale; • partecipazione ad eventi culturali promossi sul territorio da Enti, Associazioni e Privati. Tutte le uscite si svolgeranno previa autorizzazione delle famiglie. Le date e le mete di ogni singola uscita saranno comunicate alle famiglie in tempi ed in modi opportuni. Organi della Scuola • • • • • Dirigente Scolastico Collaboratori del Dirigente Scolastico Coordinatori Funzioni Strumentali Incarichi Servizio Amministrativo Dirigente Scolastico Il Dirigente Scolastico, prof.ssa Cristina Acciaro, assolve la funzione di direzione, organizzazione dell’Istituzione scolastica, di promozione e coordinamento di tutte le attività, di gestione delle risorse finanziarie e strumentali, di rappresentanza dell’Istituto. Finalizza la gestione all’obiettivo della qualità dei processi formativi ed a predisporre gli strumenti attuativi del POF. Collaboratori del Dirigente Scolastico La funzione dei docenti collaboratori è volta a garantire la migliore collaborazione con il Dirigente Scolastico. I docenti collaboratori non dispongono di competenze proprie, ma esercitano le funzioni loro affidate dal Dirigente Scolastico, quali: controllo di gestione (vicario e collaboratori); raccordo con i docenti. Docente Vicario: Prof.ssa Filomena Saracino Docente collaboratore: Prof.ssa Concettina Di Maio Coordinatore didattico della Scuola Primaria : Ins:te Maddalena Iannitti Coordinatore didattico del plesso della Scuola dell’ Infanzia: Ins.te Annamaria De Bartolo Funzioni strumentali al POF ( art. 33 CCNL 29.11. 2007 – art. 37 CCNL del 31. 08. 1999 ) Le funzioni strumentali rappresentano l’articolazione del Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, secondo le linee prioritarie decise dal Collegio dei Docenti e rispondente alla necessità di coordinamento ed organizzazione delle attività educative e didattiche che qualificano la scuola. Per l’anno scolastico 2010/2011 il Collegio dei Docenti ha individuato ed attribuito le seguenti funzioni strumentali : • Funzione Strumentale N. 1 “Gestione POF e Autovalutazione”: ins. Montazzoli Rosa; • Funzione Strumentale N. 2 “Uso delle TIC nella didattica”: prof.ssa Marchetti Giordana; • Funzione Strumentale N. 3 “Orientamento in ingresso e in uscita” prof.ssa Di Martino Antonella • Funzione Strumentale N.4 “Orientamento in itinere” prof.ssa Glave Ginetta. Incarichi Il Dirigente Scolastico tenuto conto anche delle indicazioni del Collegio dei Docenti ha affidato i seguenti incarichi: • Coordinatore del Gruppo H e dei docenti di sostegno: ins. Maria Di Giglio • Responsabile biblioteca Scuola Sec. 1° grado: prof.ssa Castelli Maria Assunta • Responsabile biblioteca Scuola Primaria: ins.te Montella Franca. • Referenti per la dislessia e la disgrafia: prof.ssa Sticca Viviana, insegnante Vitale Maria Concetta • Referente ambiente salute prof.ssa Rotunno Maria Teresa Il servizio dei docenti I docenti svolgono il loro servizio attraverso: • attività funzionale all’insegnamento; • attività di insegnamento; • attività aggiuntive funzionali all’insegnamento; • collaborazioni con il D. S. . L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente e comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento, formazione, preparazione dei lavori degli organi collegiali, partecipazione alle riunioni e attuazione delle delibere adottate dai predetti organi secondo gli obblighi fissati dal Piano Annuale delle attività. Servizio amministrativo Il servizio amministrativo è assicurato da un direttore amministrativo e 4 assistenti amministrativi. Operano nell’ Istituto 12 collaboratori scolastici. Risorse strumentali • Computer con stampanti e scanner • Lavagne interattive multimediali • Lavagne luminose • Videoproiettori • Schermi per proiezioni • Fotocopiatrici • Pianoforte • Stereo • Radioregistratore • Videoregistratore • Karaoke • Tastiera elettrica • Televisore • Telecamera • Proiettore diapositive • Macchina fotografica digitale Patto di Corresponsabilità Il presente Patto Educativo di Corresponsabilità è finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie. Il patto di corresponsabilità facilita la Scuola nel compito di insegnare le regole del vivere e del convivere perché favorisce una viva e fattiva collaborazione con la famiglia a cui spetta un ruolo fondamentale nell’azione educativa e con cui si vuole costruire un’alleanza educativa. Solo in questo modo sarà possibile perseguire l’obiettivo di educare alla consapevolezza, alla responsabilità, di potenziare l’autonomia individuale e valorizzare l’identità. Si tratta di stabilire relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative. La Scuola si impegna a: Adottare un POF volto a tutelare il diritto ad apprendere, promuovere benessere e realizzazione culturale degli alunni, valorizzare i loro talenti, aprirli alla pluralità delle idee nel rispetto dell’ identità di ciascuno e quindi: • facilitare l’ accesso ai documenti che illustrano le attività e le scelte organizzative della Scuola; • comunicare agli allievi gli obiettivi cognitivi, comportamentali e trasversali stabiliti dal Consiglio di Classe, nonché gli obiettivi intermedi e finali, i tempi e i modi di svolgimento di ogni unità didattica; • organizzare in modo flessibile le lezioni al fine di adeguare le attività didattiche ai ritmi e tempi di apprendimento degli alunni e di rispettare la specificità di ciascuno; • aiutare gli studenti nell’ acquisizione di un metodo di lavoro adeguato al proprio stile cognitivo; • formulare consegne chiare e precise per ogni attività proposta, distribuire i carichi di lavoro in modo equilibrato e richiedere il rispetto di tempi e modi di lavoro; • aiutare lo studente a superare difficoltà, incertezze e lacune attivando: sportelli e corsi di recupero, colloqui, se necessari, per monitorare la situazione, piani di lavoro personalizzati; • programmare offerte formative aggiuntive, integrative e di potenziamento, proporre sussidi e mezzi per garantire un servizio efficace e promuovere il merito. Responsabilizzare gli allievi ad una partecipazione attiva alle proposte educative e quindi: • • • • • valorizzare l’ importanza della frequenza assidua alle lezioni; favorire la tempestiva informazione dei genitori sui dati relativi ad assenze, ritardi e permessi del figlio; garantire la trasparenza e la tempestività della valutazione, chiarendone le modalità e motivando i risultati; ascoltare le problematiche espresse dai singoli allievi e/o dalla classe quando queste sono rilevanti per il processo di apprendimento; garantire la massima disponibilità all’ ascolto dei genitori e la tempestiva informazione della famiglia in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nell’ apprendimento e nel comportamento secondo le diverse modalità stabilite dal Consiglio di Istituto. Creare in classe e a scuola un ambiente educativo sicuro e sereno, di dialogo e discussione e quindi: • • • • • richiedere durante il lavoro in classe un corretto comportamento e il rispetto dell’ altrui persona; favorire conoscenza e rapporto tra gli allievi, integrazione, accoglienza, solidarietà e collaborazione; contrastare ogni forma di pregiudizio ed emarginazione accompagnando l’ allievo nelle situazioni di disagio; ricercare in particolare attraverso l’ascolto e l’attenzione ogni possibile sinergia con le famiglie; rispettare la privacy di alunni e famiglie, non divulgando informazioni sulla loro vita privata. Creare in classe e a scuola un clima corretto e ordinato e quindi: • • • • presentare e spiegare il regolamento interno a genitori ed alunni; pretendere e controllare il rispetto da parte degli studenti del regolamento di istituto e delle direttive emanate dagli organi competenti; richiedere durante il lavoro in classe un corretto comportamento, il rispetto delle regole e dell’altrui persona; richiedere fermamente un corretto utilizzo delle strutture e dei materiali, in particolare insegnare e richiedere comportamenti rispettosi delle norme di sicurezza. Prendere adeguati provvedimenti disciplinari, intervenire per superare i momenti di conflitto o di criticità e quindi: • comunicare tempestivamente alle famiglie le eventuali inadempienze dei loro figli ed i provvedimenti presi; • attivare momenti di ascolto a scuola e aiutare gli studenti a stabilire contatti con i servizi di sostegno ed accompagnamento destinati ai giovani; • individuare e segnalare i responsabili dei danni arrecati al patrimonio scolastico. Lo studente si impegna a: Collaborare con la scuola perché la sua azione educativa e didattica lo aiutino nella sua crescita personale e culturale e quindi: • • conoscere la proposta formativa della scuola (POF); partecipare alle attività proposte dalla scuola finalizzate sia al recupero che al potenziamento. Partecipare in modo attivo e responsabile alle attività scolastiche e quindi: • • • • • • • frequentare regolarmente le lezioni; osservare scrupolosamente l’orario scolastico e giustificare eventuali ritardi o assenze; portare sempre il materiale didattico occorrente per le lezioni; studiare con assiduità e serietà; impegnarsi in prima persona a recuperare le eventuali insufficienze, facendo leva innanzitutto sulle proprie risorse, utilizzando al meglio i servizi offerti dalla scuola e gestendo responsabilmente gli impegni extracurriculari ed extrascolastici; vivere con fiducia nei confronti dei docenti le valutazioni assegnate ed accettare gli eventuali insuccessi scolastici come un momento di costruttiva riflessione nel processo di apprendimento; coinvolgere i propri genitori nel dialogo con la scuola e portare sempre a scuola il libretto per le comunicazioni scuola famiglia. Favorire con il proprio atteggiamento uno svolgimento proficuo dell’attività didattica e quindi: • • • • mantenere n comportamento educato e corretto durante le lezioni ed in ogni altro momento della vita scolastica; prestare attenzione alle lezioni e partecipare alla vita di classe; comportarsi in modo leale nei rapporti, durante le verifiche e nell’ esecuzione dei compiti; tenere nei confronti del capo di istituto, dei docenti e del personale tutto della scuola e dei propri compagni lo stesso rispetto, anche formale, che si chiede per se stessi prestando particolare attenzione per i soggetti svantaggiati e/o in situazione di disabilità. Rispettare le regole e quindi: • • • • conoscere l’ organizzazione scolastica, prendere visione del regolamento d’ istituto e rispettare le disposizioni organizzative ( l’entrata, gli avvisi, le norme di uscita anticipata, il divieto di fumo…); osservare scrupolosamente le disposizioni organizzative e di sicurezza; condividere la responsabilità di rendere accogliente l’ ambiente scolastico e averne cura; rispettare le attrezzature e l’ arredo, utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici senza recare danni al patrimonio della Scuola. La famiglia si impegna a: Collaborare con la scuola nell’ azione educativa e didattica, rispettando la libertà di insegnamento e la competenza valutativa di ogni docente e quindi: • • • • acquisire informazioni sulla proposta formativa della scuola (POF) prendendo visione dei documenti di programmazione, condividerla e discuterla con i figli; partecipare con regolarità e attivamente alle riunioni previste, avanzare proposte e sollecitazioni per l’ elaborazione del Piano dell’ Offerta Formativa, sia singolarmente che tramite i propri rappresentanti; controllare quotidianamente il diario e il quaderno delle comunicazioni scuola-famiglia e firmare gli eventuali avvisi; tenersi informati su impegni, scadenze, iniziative della scuola e rispondere agli inviti partecipando alle attività proposte. Responsabilizzare i figli ad una partecipazione attiva alle proposte educative della scuola e quindi: • • • • • • • controllare che i propri figli frequentino regolarmente; evitare o limitare il più possibile assenze, ritardi ed uscite anticipate; in caso di segnalazione da parte del coordinatore o del dirigente di assenze non giustificate del figlio, provvedere sollecitamente a verificare dette assenze e a fornire, se possibile, le relative giustificazioni; seguire il lavoro scolastico dei propri figli, stimolandone la motivazione allo studio e verificandone l’ applicazione e tempi adeguati per lo studio e lo svolgimento dei compiti assegnati; accompagnare il figlio nel recupero di eventuali lacune richiamandolo alle proprie responsabilità, vigilando su una proficua partecipazione alle iniziative promosse dalla scuola o, eventualmente, provvedendo diversamente; vivere in modo sereno ed equilibrato le valutazioni assegnate dai docenti e accettare gli eventuali insuccessi scolastici del figlio aiutandolo a migliorare il suo rendimento; fornire agli insegnanti o, nel caso di informazioni riservate, al dirigente scolastico o al coordinatore di classe tutte le informazioni utili alla conoscenza dell’ alunno; partecipare alle attività di sostegno psicologico, laddove si ravvisino reali necessità condivise; mantenersi adeguatamente informati sull’andamento didattico e disciplinare dei propri figli recandosi ai colloqui mensili e/o quadrimestrali con gli insegnanti per l’ analisi delle prove scritte ed il riscontro delle valutazioni riportate sul libretto dello studente. Condividere e sostenere le linee educative dell’ istituto e quindi: • • • condividere e discutere con i propri figli il patto educativo sottoscritto con la scuola; assicurarsi che i figli rispettino il capo d’ istituto, i docenti, il personale tutto della scuola e i loro compagni con lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi; controllare attraverso un contatto frequente con i docenti che l’ alunno rispetti le regole della scuola riguardo a corredo scolastico, abbigliamento decoroso, divieto di cellulare, detenzione di denaro e oggetti di valore, rispetto delle cose proprie e altrui, dell’ ambiente scolastico… Condividere e sostenere l’ azione educativa della scuola anche quando sanziona i comportamenti non rispettosi delle norme della vita comunitaria e dei doveri: • • • • conoscere l’ organizzazione scolastica, prendere visione del regolamento d’istituto e collaborare perché siano rispettate le disposizioni organizzative ( l’entrata, gli avvisi, le norme di uscita anticipata, il divieto di fumo…); in caso di non osservanza, da parte degli studenti, delle disposizioni di sicurezza dettate dal regolamento di istituto, condividere e sostenere i provvedimenti deliberati dagli organi competenti; discutere con i figli eventuali provvedimenti aiutandoli a riflettere sull’ accaduto e a superare conflitti e criticità; risarcire in denaro gli eventuali danni arrecati dai propri figli ai sussidi didattici. Indice 2. Calendario scolastico 3. Premessa del Dirigente Scolastico 6. Finalità educative dell'Istituto 7. Obiettivi educativi 8. Il clima educativo 8. Le scelte educative 9. Regolamento d'Istituto 27. Regolamento di disciplina 31. Descrizione e organizzazione delle scuole 31. La Scuola dell’Infanzia 33. La Scuola Primaria 34. La Scuola Secondaria di Primo Grado 34.Spazi e laboratori della Scuola Secondaria di Primo Grado 35. Progetti 35. Progetti della Scuola dell’Infanzia 36. Progetti della Scuola Primaria 38. Progetti della Scuola Secondaria di Primo Grado 50. Alunni diversamente abili ( Strategie didattiche-educative specifiche ) 51. Intercultura 52. Lingue Comunitarie 54. Certificazione Trinity 55. La valutazione 56.Indicazioni per l'utilizzo dei livelli di valutazione Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado. 58. Criteri per l'attribuzione del voto in condotta. 60. . Autovalutazione d’Istituto 61. Traguardi per lo sviluppo delle competenze 61. Traguardi per lo sviluppo delle competenze Scuola dell’ Infanzia 63. Traguardi per lo sviluppo delle competenze Scuola Primaria 67. Traguardi per lo sviluppo delle competenze Scuola Secondaria di Primo Grado 69. Visite guidate e viaggi d’istruzione 70. Organi della Scuola 70. Dirigente Scolastico 70. Collaboratori del Dirigente Scolastico 70. Funzioni Strumentali al POF 71. Incarichi 71. Il servizio dei Docenti 71. Servizio Amministrativo 71. Risorse strumentali 72. Patto di corresponsabilità 78. Indice