Istituto Comprensivo
di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado
Salvo Fusco
86046 San Martino in Pensilis (Campobasso)
Tel. 0875-604711 Fax 0875-603241
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
2010 -2011
www.scuola.sanmartinoinpensilis.cb.it
E-mail: [email protected]
Calendario scolastico
Le lezioni per l’ anno scolastico 2010/2011 hanno avuto inizio il 13 settembre 2010 , il termine
delle lezioni è stabilito l’11 giugno 2011.
Le vacanze natalizie decorrono dal 23 dicembre 2010 al 06 gennaio 2011 , quelle in occasione della
Pasqua dal 21 al 26 aprile 2011.
Chiusura della scuola, così come deliberato dal Consiglio di Istituto, nei giorni: 7, 8, 9 e 19 marzo
2011, 30 aprile 2011.
Il Dirigente Scolastico riceve il pubblico
dal lunedì al venerdì previo appuntamento.
Gli uffici di segreteria sono aperti al pubblico
tutti i giorni dalle ore 10,00 alle ore 12,00
e il martedì e il giovedì dalle ore 16,00 alle ore 17,00.
Istituto Comprensivo San Martino in Pensilis
Via Fusco 2
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istcomp.sanmartino@virgilio.
Premessa del Dirigente Scolastico
Come ogni anno attraverso il Piano Dell’offerta Formativa cerchiamo di dare conto e di
accompagnare i processi di cambiamento e le novità che contrassegnano la vita della nostra scuola.
Dunque il POF registra ed interpreta l’evoluzione dell’Istituzione scolastica alle prese con i
mutamenti della nostra società, che spesso definiamo “epocali” e che mettono a dura prova la
capacità di farvi fronte in maniera adeguata.
Cambiano gli alunni che frequentano la nostra scuola, perché cambiano nel profondo le famiglie in
cui vivono, le loro abitudini culturali, le tecnologie pervasive della comunicazione in cui sono
consapevolmente o inconsapevolmente immersi.
Cambia la società sempre più globalizzata, ma sempre più attenta alle sue radici, alla domanda di
identità , alla voglia di autogoverno.
Oggi si esige dalla scuola, da più parti, una maggiore chiarezza e trasparenza dei processi educativi,
del ruolo e delle responsabilità dei professionisti che li mettono in atto, del processo di valutazione
e autovalutazione non solo finalizzata alla rendicondazione dei risultati ottenuti ma soprattutto
improntata al feedback e alla ottimizzazione della qualità del servizio erogato.
Il POF vuole dare risposta a tutto questo e comunicare al territorio l’attività progettuale della
Istituzione scolastica, infatti il comma 1 dell’art. 3 del DPR n. 275 del 08/03/1999 così recita: “…Il
POF è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni
scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che
le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia…”. Trattandosi di un documento
costituito da elementi di natura procedurale, progettuale e organizzativa, da elementi di
pianificazione, da elementi inerenti la partecipazione degli studenti e dei genitori, da elementi di
interazione con il territorio, con le altre istituzioni scolastiche e con l’amministrazione scolastica, il
POF si configura come un sistema, che comunica l’identità di scuola.
In modo più dettagliato:
Il POF è un “piano”, quindi si connota con una forte dimensione di progettualità, ma strettamente
raccordata a quelle di pianificazione e di fattibilità. Nel POF non si enunciano intenzioni, ma
attività ed azioni, che realizzano i principi e le scelte, cui esso si ispira. Nel concetto di “offerta”
emergono insieme le dimensioni di offrire, dare, porgere, presentare, unitamente a proporre,
scambiare, dichiarare una disponibilità, anche ad ampliare l’esistente se interessa gli utenti. Il valore
semantico di “formativa” tende a definire uno spettro molto ampio di significati, dall’istruire
all’educare. Dal concetto di “offerta formativa” si esplicita direttamente l’immagine di “contratto
formativo” e/o di “patto formativo”. Il POF ha il compito di dichiarare, in modo semplice e chiaro, i
connotati identificativi del servizio formativo della scuola, per cui in esso si rispecchiano tutti i
molteplici elementi che lo caratterizzano dalla dimensione educativa a quella didattica,
organizzativa, gestionale e valutativa. Essendo un *sistema* richiede una azione di interazione, di
integrazione, di sinergia, di configurazione e di adattamento dei diversi elementi alle finalità ed agli
obiettivi che caratterizzano l’identità unitaria ed armonica della scuola. In caso contrario si rischia
la costruzione di una immagine frantumata e/o schizofrenica di scuola, incapace di soddisfare
operatori e i bisogni del territorio.
Il POF è un “sistema”, che rappresenta il cuore della identità della scuola e le componenti interne ed
esterne alla comunità scolastica gli attribuiscono specifici significati, ne connotano particolari
approcci, lo realizzano sulla base di modelli e ne condividono le procedure. Il POF è un documento,
segno e simbolo di unità, costruito armonicamente attraverso procedure, prima ipotizzate, poi
discusse, quindi scelte e condivise da tutte le componenti interne alla scuola. Le procedure
condivise consentono la costruzione del senso di appartenenza ad una comunità e strutturano
positivamente la personalità di una organizzazione con la promozione di un clima collaborativo di
sicurezza e di assertività. Nella predisposizione e nella realizzazione del POF si affacciano e spesso
si praticano contemporaneamente diversi modelli, che si configurano come ricchezza e vitalità se
contribuiscono a definire ancora meglio i tratti salienti della identità di scuola. Condivise le
procedure, dichiarati e vissuti i modelli, il POF si caratterizza per approcci e dimensioni, che ne
valorizzano la qualità, rendendolo efficace, vitale, leggero, dinamico ed energizzante per
l’organizzazione e per gli operatori e gli utenti, ognuno dei quali può ritrovare in questo documento
unitario i propri, essenziali e motivanti significati. Ogni componente ed ogni persona individua un
proprio ruolo e riconosce una propria funzione nel sistema POF.
Il POF è il “sistema”, che definisce il cuore della identità di scuola ed in questa funzione orienta e
determina, anche se con modalità ed intensità diverse, gli altri quattro aspetti e lineamenti della
immagine di scuola: il Regolamento di Istituto, il Regolamento di disciplina, il Programma annuale
e la Progettazione didattica. Il Regolamento di Istituto, che guida e modula tutta la vita interna della
scuola, indicando attività ed azioni, possibilità e limiti, risorse e processi per il funzionamento,
necessita di sostanziarsi e di innestarsi coerentemente nel POF. In questo modo accoglie indicazioni
ed indirizzi presenti nel POF, per cui si sottrae al rischio di una prescrittività a volte solo formale e
spesso demotivante, per valorizzare, invece, aspetti molto qualificanti della vita della comunità
scolastica, quali ad esempio la proposta operativa di nuove modalità di partecipazione dei genitori
alla corresponsabilità educativa. Si configura come l’interfaccia della organizzazione interna
rispetto alle scelte del POF. Il Regolamento di disciplina coniuga gli obiettivi educativi con diritti e
doveri degli studenti, ed afferma il principio secondo cui la sanzione irrogata punta a far acquisire
agli studenti senso di responsabilità e consapevolezza del disvalore sociale di una condotta “contra
legem”. Si configura come interfaccia educativa al POF in quanto punto di riferimento delle scelte
educative. Il Programma annuale, su cui si basa la gestione finanziaria della scuola, mentre
definisce la politica delle entrate e degli investimenti e quando descrive ogni singolo progetto,
necessita di un confronto analitico ed approfondito con il POF, soprattutto in ordine alle priorità. Si
configura, quindi, come l’interfaccia finanziaria del POF. La Progettazione didattica di Istituto, che
connota le modalità di erogazione del servizio di insegnamento/apprendimento e che è punto di
riferimento per i piani di lavoro personali degli insegnanti e per i piani di studio personalizzati degli
studenti, si innesta nelle scelte curricolari e didattiche del POF; ne diventa, così, l’interfaccia
didattica.
Le componenti interne ed esterne alla scuola contribuiscono con specifici ruoli, responsabilità,
funzioni e modalità alla ideazione, progettazione, pianificazione, realizzazione, gestione,
monitoraggio, valutazione e validazione del sistema POF, per cui ogni componente sente e vive la
propria essenzialità ed indispensabilità nella costruzione cooperativa ed armonica di una unitaria
identità di scuola. Vengono così rispecchiati nel POF i diversi significati che ogni componente gli
attribuisce, pur interpretandolo e vivendoli in una sistemica visione unitaria. La attivazione di azioni
finalizzate alla valorizzazione dei perché, dei sensi e dei significati del POF promuove interesse,
motivazione, coinvolgimento, piacere di partecipare.
Il Dirigente scolastico, mentre, in base all’art. 25 bis del D. Lgs 59/1988, assicura la gestione
unitaria della scuola e assume la responsabilità dei risultati del servizio, mentre valorizza le risorse
umane e promuove gli interventi per garantire la qualità dei processi formativi e la collaborazione
delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche, mentre tutela l’esercizio della libertà di
insegnamento (anche come libertà di ricerca) ed il diritto all’apprendimento, mentre costruisce le
condizioni organizzative per l’innovazione e per il miglioramento continuo a piccoli passi, ritrova
nel POF significativi orientamenti per la sua azione di leadership non solo organizzativa, ma anche
educativa, che è connotazione peculiare della dirigenza scolastica. Questa essenziale caratteristica
della funzione dirigenziale sollecita l’attenzione su:
• approcci, in quanto le dimensioni del POF, se esplicitate in criteri, parametri, indicatori e
descrittori attivano processi endogeni di miglioramento;
•
•
modelli, in quanto l’analisi e la comparazione di diversi modelli di POF consentono alla
organizzazione una scelta consapevole, integrando elementi di diversi modelli, per costruire
il modello migliore per la scuola;
procedure, in quanto la esplicitazione e la codificazione delle procedure sostanziano i
processi di trasparenza, di democrazia e di partecipazione, valorizzano il principio della
delega e sono il primo passo per la introduzione nella scuola di sistemi di autovalutazione e
di gestione della qualità.
E’ proprium dei docenti l’elaborazione del POF come espressione della loro autonomia culturale,
della loro competenza tecnica, della loro professionalità, della loro capacità di coniugare,
comunicare, orientare, proporre e far vivere i saperi in risposta ai bisogni formativi degli studenti,
delle loro famiglie e del territorio. Libertà di insegnamento diritto all’apprendimento, autonomia di
ricerca e sviluppo, professionalità collegiale rendono il POF un piano operativo, fattibile ed
efficace, sempre in progress, mai concluso, sempre in costante miglioramento. Per la sua
realizzazione vengono investite risorse professionali specifiche quali le funzioni strumentali al
piano dell’offerta formativa.
Nel POF sono dichiarate le scelte organizzative della scuola, scelte in cui tutto il personale ATA è
coinvolto. Il personale ATA è chiamato a partecipare a tutte le fasi di predisposizione, realizzazione
e valutazione del POF. La professionalità ATA si rivela essenziale nella politiche del riesame e
della validazione, in quanto solo questa componente può fornire informazioni, percezioni e
sensibilità difficilmente recuperabili e può sviluppare soluzioni pragmaticamente molto efficaci.
Il principio della corresponsabilità educativa scuola famiglia si attua nella condivisione della
predisposizione, realizzazione e valutazione del POF, come risorsa sistemica e strategica del patto
formativo. Tutte le fasi istruttorie per la costruzione e per la definizione di qualsiasi scelta del POF
sottolineano e alimentano il bisogno di una condivisione scuola famiglia, come confronto, dialogo e
sollecitazione reciproca, in quanto i genitori, facendo parte degli OO. CC., si ritrovano
contemporaneamente fruitori e come co- fornitori del servizio formativo. Particolare attenzione va
riservata alla ricerca e realizzazione di nuove forme di corresponsabilità educativa scuola famiglia,
in cui la scuola propone alla famiglia di attivare azioni a rinforzo delle attività educative svolte a
scuola nell’ambito delle capacità personali degli studenti (capacità esistenziali - capacità relazionali
capacità progettuali).
Gli studenti percepiscono e ritengono il loro coinvolgimento nella predisposizione, realizzazione e
valutazione del POF come la forma più alta, essenziale e prioritaria di partecipazione alla vita della
comunità scolastica, in risposta anche ai principi del loro Statuto. Essendo come i genitori, fruitori e
co- fornitori del servizio formativo, gli studenti sviluppano attenzioni al cuore del servizio: la
promozione del successo formativo. Le azioni integrate di diversi sistemi (famiglia - organizzazione
scolastica - docenti - studenti) creano le risorse, le opportunità e le condizioni perché la promozione
del successo formativo sia realizzata efficacemente con il protagonismo creativo degli studenti.
Durante la predisposizione del POF la scuola porge attenzione alle istanze culturali, sociali,
economiche e di sviluppo provenienti dal territorio. La scuola ascolta e vuole essere ascoltata, eroga
servizi formativi di qualità e intende poter fruire di risorse, è il luogo intenzionale e privilegiato di
educazione alla cittadinanza e alla convivenza civile. La scuola necessita di infrastrutture, mediante
le quali valorizzare e qualificare sempre più il servizio, per cui utilizza il POF per ascoltare ed
interpellare il territorio (istituzioni – realtà culturali - sociali ed economiche - libere associazioni cittadini). L’Ente locale si trasforma da mero erogatore di servizi a credibile partner progettuale.
Ciò presuppone, necessariamente, la creazione di un tavolo permanente di concertazione e la
definizione di un patto, tra le due autonomie, che non è un atto di volontà lasciato alla libera
interpretazione di ognuno, ma un preciso dovere costituzionale.
Lo strumento tecnico amministrativo necessario ai fini della concertazione è il POF ‘documento
fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale di ogni istituzione scolastica’
autonoma. È indispensabile, quindi, che la sua impostazione tenga conto della ‘programmazione
territoriale dell’offerta formativa’ predisposta dall’Ente locale competente per ordine grado di
scuola ai sensi dell’art.4 dell’accordo stipulato il 19 aprile 2001 tra il MIUR e gli Enti locali.
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Cristina Acciaro
Finalità dell’Istituto
Garantire e promuovere, secondo il dettato costituzionale, la dignità e l'uguaglianza di tutti gli
studenti senza distinzione di sesso, razza, lingua, religioni, opinioni politiche, condizioni personali e
sociali.
Rimuovere gli ostacoli di qualsiasi natura che possano impedire il pieno sviluppo della persona
umana.
Offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base.
Far si che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere e selezionare
le informazioni.
Promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e strategie in grado di orientarli negli
itinerari personali.
Favorire l'autonomia di pensiero, orientando la didattica alla costruzione di saperi a partire da
concreti bisogni formativi.
Obiettivi educativi
•
Favorire l'espressione, la socializzazione la consapevolezza e la gestione del proprio
vissuto emotivo .
•
Favorire la crescita della fiducia in se stessi.
•
Creare dinamiche relazionali rassicuranti che favoriscano l'accettazione di tutti .
•
Valorizzare le diverse potenzialità creative.
•
Promuovere lo sviluppo delle energie creative ed il pensiero inventivo.
•
Stimolare l'uso della creatività a scopo comunicativo.
•
Esercitare l'utilizzo di tutti i linguaggi in chiave espressivo-comunicativa.
•
Favorire l'espressione del proprio patrimonio culturale e di esperienza.
•
Favorire la socializzazione e la valorizzazione delle diverse esperienze in un clima di
rispetto,cooperazione e condivisione.
•
Promuovere attività volte ad individuare analogie e differenze per approfondire la
conoscenza delle diverse identità culturali.
•
Favorire la consapevolezza che la diversità deve essere vissuta come elemento di
ricchezza del patrimonio culturale dell'individuo e della società.
•
Rispettare e valorizzare le conoscenze e i diversi stili cognitivi propri di ogni bambino.
•
Promuovere il dialogo,il reciproco ascolto, lo scambio delle conoscenze inerenti il lavoro
scolastico.
•
Progettare percorsi educativi e didattici che consentano la partecipazione consapevole e
gratificante all'apprendimento e che permettano l'accesso ai saperi attraverso una
pluralità di punti di vista.
•
Facilitare l'acquisizione delle strumentalità, delle abilità e delle competenze di base
attraverso attività personalizzate per consentire a tutti l'accesso alle conoscenze.
•
Favorire la capacità critica, la riflessione sui contenuti e sui processi dell'apprendimento
creando le condizioni affinché ognuno si senta protagonista di progetti di lavori
comuni.
•
Sviluppare la capacità di fare, capire, imparare ad apprendere, progettare e prendere
decisioni, impadronendosi di strumenti comportamentali e cognitivi atti a sviluppare
l'autonomia personale.
Il clima educativo
• La scuola pone al centro dei suoi obiettivi la formazione, l'apprendimento e
l'insegnamento in condizioni di serenità e benessere.
• L'organizzazione delle attività si impernia sulla spinta motivazionale ad insegnare e ad
apprendere in un rapporto interattivo fra adulto e bambino/ragazzo che abbia come sfondo
l'emozione del conoscere e il desiderio dell'apprendere.
• Lo stile d'insegnamento terrà conto dei bisogni psicologici e risponderà a quelli educativi
tipici dei bambini/ragazzi della società contemporanea.
Le scelte educative
La scuola garantisce a tutti i bambini una formazione improntata allo sviluppo delle capacità
di cooperare, di essere solidali, di inserirsi nella società con spirito critico e consapevole,
rispettando il valore della democrazia e della dignità dell’uomo indipendentemente dalla
religione, dall’etnia, dallo stato sociale e dal sesso.
La scuola garantisce a tutti gli alunni un percorso di costruzione della conoscenza
attraverso lo sviluppo le capacità di fare, capire, prendere decisioni e progettare.
La scuola è strumento per la costruzione dell’identità personale, rispetta i bisogni dei
bambini e dei ragazzi offrendo una situazione formativa in condizioni di serenità e di
benessere, tenendo conto dei diversi punti di partenza, delle fasi evolutive dello sviluppo
cognitivo e comportamentale.
La scuola interagisce con la famiglia nel riconoscimento dei bisogni dell’alunno e, pur nella
diversità dei ruoli, si raccorda sugli intenti educativi in un rapporto di fiducia e di reciproca
collaborazione nel comune obiettivo di favorire uno sviluppo armonico della sua personalità.
La scuola è centro di cultura rispetto al territorio, interagisce e si raccorda con le altre
istituzioni ed organismi culturali con l’obiettivo di promuovere al suo interno iniziative
formative.
Favorisce l’apporto culturale delle famiglie, offre i suoi locali per i bisogni o interessi socioculturali, pubblicizza iniziative culturali e sociali avanzate dall’Amministrazione locale e da
altri enti, promuove contatti con le altre scuole, stabilisce collegamenti con l’Azienda
Sanitaria Locale per interventi di medicina preventiva, educazione sanitaria e alimentare ed
educazione alla sicurezza.
La scuola è l’ambiente nel quale il bambino/ragazzo acquisisce progressivamente
autonomia nelle scelte, anche attraverso momenti di partecipazione democratica, imparando
il senso di responsabilità, come indicato nello “Statuto delle studentesse e degli studenti della
scuola secondaria”.
La scuola promuove la pratica di comportamenti corretti nelle relazioni interpersonali,
attivando pratiche di democrazia; nella cura di sé e dell’ambiente, attivando progetti riguardo
la salute e l’alimentazione, l’educazione ai consumi e il rispetto dell’ambiente naturale e
degli spazi condivisi, attraverso la collaborazione operativa di tutti i soggetti coinvolti nel
processo educativo (insegnanti, genitori, alunni).
A tale proposito il Consiglio di Istituto e il Collegio dei Docenti hanno approntato ed
approvato il Regolamento di Istituto e il Regolamento di Disciplina ( Delibera del Consiglio
di Istituto del 28 ottobre 2010). I due Regolamenti si riportano integralmente in questo
documento.
Regolamento d'Istituto
Gli Organi Collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attività scolastiche a livello
d'Istituto. Sono composti da rappresentanti delle varie componenti interessate alla scuola,
genitori, docenti e non docenti, e si dividono in organi collegiali territoriale e scolastici, definiti
nelle loro funzioni dall’art.10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297; degli artt. 8 e 9 del
DPR 8/3/99, n. 275; dal D.I. 01/02/2001, n. 44.
Il regolamento d’istituto e il regolamento di disciplina declinano nel nostro contesto scolastico
le norme contemplate dalla normativa citata, e le integrano con regole di buon tono per un
migliore funzionamento dell‘Istituzione.
CAPO I: ORGANI COLLEGIALI
Art. 1: Convocazione
L'iniziativa della convocazione di un Organo Collegiale è esercitata dal Presidente dell'Organo
Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva.
L'atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni di anticipo
rispetto alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni
d’urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più rapido.
La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l'ora, il luogo della riunione e
deve essere affissa all'albo. Le riunioni devono avvenire in ore non coincidenti con l'orario delle
lezioni.
Art. 2: Validità sedute
La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti con la
presenza
di
almeno
la
metà
più
uno
dei
componenti
in
carica.
Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non
ancora sostituiti. Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al
momento della votazione.
Art. 3: Discussione ordine del giorno
Il Presidente individua tra i membri dell'Organo Collegiale il segretario della seduta.
E' compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all'OdG nella successione in cui
compaiono nell'avviso di convocazione. Gli argomenti indicati nell’odg sono tassativi. Se l’Organo
Collegiale è presente in tutti i suoi componenti, si possono aggiungere altri argomenti con il voto
favorevole di tutti i presenti. Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del
C.d.I. che devono essere adottate su proposta della G.E. L'ordine di trattazione degli argomenti può
essere modificato su proposta di un componente l’Organo Collegiale, previa approvazione a
maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso odg.
Art. 4: Mozione d'ordine
Prima della discussione di un argomento all'odg, ogni membro presente alla seduta può presentare
una mozione d'ordine per il non svolgimento della predetta discussione ("questione pregiudiziale")
oppure perché la discussione dell'argomento stesso sia rinviata ("questione sospensiva"). La
questione sospensiva può essere posta anche durante la discussione. Sulla mozione d'ordine possono
parlare un membro a favore ed uno contro. Sull'accoglimento della mozione si pronuncia l’Organo
Collegiale a maggioranza con votazione palese. L'accoglimento della mozione d'ordine determina la
sospensione immediata della discussione dell'argomento all'OdG al quale si riferisce.
Art. 5: Diritto di intervento
Tutti i membri dell’Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di intervenire,
secondo l'ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione.
Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato
quale Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente Regolamento.
Art. 6: Dichiarazione di voto
Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di
voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o
contro il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve
essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento
delle stesse nessuno può più avere la parola, neppure per proporre mozioni d'ordine.
Art. 7: Votazioni
Le votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale ad alta
voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. La votazione è segreta quando
riguarda determinate o determinabili persone. Ogni componente dell’organo può prendere la parola
prima di ogni votazione. Le sole votazioni concernenti persone si prendono a scrutinio segreto
mediante il sistema delle schede segrete. La votazione non può validamente avere luogo, se i
consiglieri non si trovano in numero legale. I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si
computano nel numero necessario a rendere legale l’adunanza, ma non nel numero dei votanti. Le
deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi salvo che
disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi,
prevale il voto del Presidente. La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il
sopraggiungere di altri membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che
il numero dei voti espressi è diverso da quello dei votanti. Nel caso di approvazione di un
provvedimento per parti con votazioni separate si procederà infine ad una votazione conclusiva sul
provvedimento stesso nella sua globalità.
Art. 8: Risoluzioni
I componenti gli Organi Collegiali possono proporre risoluzioni dirette a manifestare orientamenti o
a definire indirizzi dell'organo su specifici argomenti. Per dette risoluzioni valgono, in quanto
applicabili, le norme relative alle mozioni di cui all'art. 4.
Art. 9: Processo verbale
Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo della
riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legale dei
presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no,
l'odg). Per ogni punto all'OdG si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il
dibattito, quindi si dà conto dell'esito della votazione (numero dei presenti, numero dei votanti,
numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti e nulli). Nel verbale sono annotate anche le eventuali
dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito. Un membro dell’Organo Collegiale può chiedere
che a verbale risulti la volontà espressa da ogni singolo membro sulla materia oggetto della
deliberazione. I membri dell' Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro
dichiarazione da trascrivere a cura del segretario sul verbale. I verbali delle sedute degli Organi
Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine numerate, timbrate e firmate dal Dirigente
Scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati progressivamente nell'ambito dello stesso anno
scolastico. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali possono: essere redatti direttamente sul
registro; se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi
timbrati e vidimati da segretario e Presidente in ogni pagina. Il processo verbale viene letto ed
approvato al termine della seduta. Ove ciò non fosse possibile per ragioni di tempo si approverà
prima dell'inizio della seduta immediatamente successiva.
Art. 10: Surroga di membri cessati
Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondo il
disposto dell'art.22 del D.P.R. 416/74. Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma,
nello stesso giorno in cui si tengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e,
comunque, entro il primo trimestre di ogni anno scolastico. I membri subentranti cessano anch'essi
dalla carica allo scadere del periodo di durata del Consiglio.
Art. 11: Programmazione
Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie
competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività
stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia
possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri.
Art. 12: Decadenza
I membri dell’Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti richiesti per
l'eleggibilità o non intervengono per tre sedute successive senza giustificati motivi.
Spetta all’Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati.
Art. 13: Dimissioni
I componenti eletti dell’Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni
sono date per iscritto. E' ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi
all’Organo Collegiale. L’Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. In prima istanza, l’Organo
Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito. Una volta che l’Organo
Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed irrevocabili.
Il membro dimissionario, fino al momento della presa d’atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo
dell’Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti l’Organo Collegiale
medesimo.
Art. 14: Norme di funzionamento del Consiglio d’Istituto
1. La prima convocazione del C.d.I., immediatamente successiva alla nomina dei relativi
membri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico.
2. Nella prima seduta, il C.d.I.. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i
rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha
luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del Cd.I.. E' considerato
eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero
dei componenti del C.d.I.
3. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a
maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei
componenti in carica. In caso di parità si ripete la votazione finchè non si determini una
maggioranza relativa (D.M. 26 luglio 1983).
4. Il C.d.I. può deliberare di eleggere anche un vice presidente, da votarsi fra i genitori
componenti il Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente.
In caso di impedimento o di assenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente
o, in mancanza anche di questi, il consigliere più anziano di età.
5. Il C.d.I. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art.1.
6. Il Presidente è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su richiesta del Presidente
della Giunta Esecutiva.
7. L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del C.d.I. su proposta del Presidente della
Giunta Esecutiva.
8. A conclusione di ogni seduta, singoli consiglieri possono indicare argomenti da inserire
nell'ordine del giorno della riunione successiva.
9. Il C.d.I. può invitare esperti con funzione consultiva a partecipare ai propri lavori; può
inoltre costituire commissioni.
10. Il C.d.I., al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di
speciali commissioni di lavoro e/o di studio.
11. Delle commissioni nominate possono far parte i membri del Consiglio stesso, altri
rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla
scuola.
12. Le commissioni possono avere potere deliberante nei limiti stabiliti dal C.d.I..; svolgono la
propria attività secondo le direttive e le modalità stabilite dall'Organo stesso. Ad esso sono
tenute a riferire, per il tramite del loro coordinatore, in merito al lavoro svolto ed alle
conclusioni cui sono pervenute, nel termine di tempo fissato preventivamente. Delle sedute
di commissione viene redatto sintetico processo verbale.
13. Le sedute del C.d.I., ad eccezione di quelle nelle quali si discutono argomenti riguardanti
singole persone, sono pubbliche. Possono assistere, compatibilmente con l'idoneità del
locale ove si svolgono, gli elettori delle componenti rappresentate e tutti gli altri previsti per
legge.
14. Ove il comportamento del pubblico, che comunque non ha diritto di parola, non sia corretto
il Presidente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in
forma non pubblica.
15. La pubblicità degli atti avviene mediante affissione in apposito albo dell'istituto, della copia
integrale, sottoscritta dal segretario del Consiglio, del testo delle deliberazioni adottate dal
Consiglio.
16. L'affissione all'albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del
Consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo non inferiore a
10 giorni.
17. I verbali e tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell'ufficio di segreteria
dell'istituto e sono consultabili da chiunque ne abbia titolo su richiesta da esaudire entro due
giorni dalla presentazione. Tale richiesta, indirizzata al Dirigente Scolastico, è orale per
docenti, personale A.T.A. e genitori; è, invece, scritta e motivata in tutti gli altri casi.
18. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone,
salvo contraria richiesta dell'interessato.
19. Il consigliere assente per tre volte consecutive sarà invitato dalla Presidenza a presentare per
iscritto le giustificazioni dell'assenza. Ove risultasse assente alla successiva seduta, sarà
dichiarato decaduto dal C.d.I. con votazione a maggioranza relativa. Le giustificazioni
presentate saranno esaminate dal Consiglio: ove le assenze siano ritenute ingiustificate dalla
maggioranza assoluta del Consiglio, il consigliere decade dalla carica. Ogni consigliere
giustifica le sue assenze attraverso la Segreteria della scuola, al Presidente del C.d.I.
Art. 15: Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del Consiglio dell'Istituzione
Scolastica
1. Il C.d.I. nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, che assume immediatamente le
sue funzioni, elegge nel suo seno una Giunta esecutiva composta da un docente, un
componente degli ATA, due genitori, secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso e con
voto segreto.
2. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la
rappresentanza dell'istituto, ed il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario della
Giunta stessa.
3. La Giunta esecutiva prepara i lavori del C.d.I.., predisponendo tutto il materiale necessario
ad una corretta informazione dei consiglieri almeno due giorni prima della seduta del
Consiglio.
Art. 16: Norme di funzionamento del Collegio dei Docenti
1. Il CD si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano Annuale
delle Riunioni concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni.
2. Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico in seduta ordinaria secondo calendario,
in seduta straordinaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o quando
almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta.
3. Il CD, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di
speciali commissioni di lavoro e/o di studio.
4. Delle commissioni nominate dal CD possono far parte i membri del Collegio stesso, altri
rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla
scuola. Le commissioni eleggono un coordinatore. Le commissioni possono avanzare
proposte relativamente all'oggetto per il quale sono state nominate.
Art. 17: Norme di funzionamento del Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti
1. Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal DS:
a. in periodi programmati, ai sensi del precedente art. 11, per la valutazione del servizio
richiesta da singoli interessati a norma dell'art. 448 del D.L.vo n. 297/94, per un
periodo non superiore all'ultimo triennio;
b. alla conclusione dell'anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di
prova degli insegnanti, ai sensi degli artt. 438, 439 e 440 del D.L.vo n. 297/94;
c. ogni qualvolta se ne presenti la necessità.
Art. 18: Norme di funzionamento dei Consigli di Classe, Interclasse, Intersezione
1. Il Consiglio di Classe/ di Interclasse/ di Intersezione è presieduto dal DS o da un docente,
suo delegato, membro del Consiglio ed è convocato, a seconda delle materie sulle quali deve
deliberare, con la presenza di tutte le componenti.
2. Il Consiglio si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano
delle Riunioni concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni.
CAPO II: DOCENTI
Art. 19: Indicazioni sui doveri dei docenti
1. I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima
dell'inizio delle lezioni.
2. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti, controllare
quelli dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la mancata
giustificazione. Il docente, qualora un alunno dopo tre giorni dal rientro continui ad essere
sprovvisto di giustificazione, segnalerà in Presidenza il nominativo.
3. In caso di ritardo di un alunno occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la
richiesta di giustificazione e ammetterlo in classe.
4. I docenti possono autorizzare l’uscita anticipata di un alunno su richiesta scritta dei genitori
che ne abbiano la tutela. L’autorizzazione viene concessa solo nel caso in cui l’alunno sia
prelevato dal genitore stesso o da un suo delegato munito di documento di riconoscimento
oppure sia conosciuto personalmente dal docente. Dopo l’autorizzazione il docente è tenuto
ad apporre sul registro di classe l'ora in cui l'alunno è uscito e, se minorenne, la persona che
è venuta a prelevarlo.
5. I docenti devono predisporre per classe un elenco degli alunni completo da inserire nel
registro di classe e sul registro personale gli indirizzi ed i numeri telefonici sono disponibili
in segreteria.
6. I docenti indicano sempre sul registro di classe i compiti assegnati e gli argomenti svolti.
7. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli.
8. Durante l'intervallo i docenti vigilano sull'intera classe e collaborano con i colleghi delle
altre classi.
9. Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire dalla classe:
•
•
più di un alunno per volta,
durante la prima ora di lezione, fatta eccezione per i casi seriamente motivati.
10. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi un
collaboratore scolastico o un collega affinchè vigili sulla classe.
11. In occasione di uscite o per trasferimenti in palestra o nei laboratori, gli alunni devono
lasciare in ordine il materiale scolastico chiuso nelle borse.
12. Al termine delle lezioni i docenti accertano che i locali utilizzati vengano lasciati in ordine
ed i materiali siano riposti negli appositi spazi.
13. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita.
14. I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e devono
sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza.
15. I docenti, presa visione dei piani di evacuazione, non devono parcheggiare la propria auto
nelle zone riservate al fine di non ostacolare le vie di fuga e le uscite degli studenti.
16. E' assolutamente vietato, per qualunque attività, l'utilizzo di sostanze che possano rivelarsi
tossiche o dannose per gli alunni quali: colle non dichiaratamente atossiche, vernici,
vernidas, solventi, etc… Prima di proporre agli alunni attività che richiedono l'uso di
sostanze particolari o alimenti (pasta, farina, legumi, etc…) informarsi presso la segreteria
se vi siano casi di allergie specifiche o intolleranze ai prodotti.
17. E' assolutamente vietato ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le vie di
fuga e le uscite di sicurezza.
18. Non è consentito, per ragioni di sicurezza, sistemare mobili bassi accanto a vetrate e
finestre, sia in aula che in qualunque altra zona dell'edifìcio scolastico accessibile agli
alunni.
19. I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo in
Presidenza.
20. Eventuali danni riscontrati devono essere segnalati in Presidenza. I danni provocati vengono
risarciti dal responsabile. Qualora questi non venga individuato, gli insegnanti della o delle
classi interessate ne discuteranno in C.d.C. con i genitori ed il risarcimento sarà effettuato in
modo collettivo.
21. I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui e/o approfondimenti telefonici con le famiglie
nell'ottica di un rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo.
22. Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In ogni
caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola, inseriti nell'apposito registro o
pubblicati sul sito istituzionale si intendono regolarmente notificati.
23. I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro.
24. I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali.
25. I docenti devono informare le famiglie circa le attività didattiche extracurricolari, che
saranno svolte.
26. Il ricorso alla Presidenza per problemi di ordine disciplinare va contenuto al massimo in
quanto se da un lato ostacola il complesso e difficile lavoro dell'ufficio di presidenza,
dall'altro provoca nell'alunno la convinzione di una certa impotenza educativa da parte dei
docenti, che, in certe occasioni, può costituire una ragione di rinforzo di condotte errate in
situazioni di difficoltà.
27. I registri devono essere debitamente compilati in ogni loro parte e rimanere nel cassetto
personale a disposizione della presidenza.
28. Gli insegnanti presenti alla mensa abitueranno gli alunni ad una adeguata igiene personale
(lavarsi le mani....) e, durante il pranzo, controlleranno gli stessi e li educheranno ad un
corretto comportamento.
29. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita e, nella scuola dell’infanzia e
primaria, vigilano affinchè gli alunni siano affidati ai genitori o agli adulti delegati.
CAPO III: PERSONALE AMMINISTRATIVO
Art. 20: Doveri del personale amministrativo
1. Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione
didattica e la valorizzazione delle loro competenze è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del
servizio e per il conseguimento delle finalità educative.
2. Il personale amministrativo che svolge attività a contatto con il pubblico è riconoscibile
mediante l'uso di cartellini identificativi apposti presso la postazione di lavoro.
3. Non può utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro.
4. Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di
accesso alla documentazione amministrativa prevista dalla legge.
5. Collabora con i docenti.
6. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale importanza, in quanto
esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo
comunicativo tra le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono.
7. Il personale amministrativo nel rispetto dell’orario settimanale e al fine di migliorare
l’efficacia e l’efficienza della erogazione del servizio, può concordare con il DSGA un
orario flessibile. Della presenza in servizio fa fede la firma nel registro del personale.
CAPO IV: COLLABORATORI SCOLASTICI
Art. 21: Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici
1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella
zona di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio farà fede
la firma sul registro di presenza del personale.
2. I collaboratori scolastici devono accertare periodicamente l'efficienza dei dispositivi di
sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità.
3. I collaboratori scolastici:
a. indossano, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per l'intero orario di
lavoro;
b. devono vigilare sull'ingresso e sull'uscita degli alunni;
c. sono facilmente reperibili da parte degli Insegnanti, per qualsiasi evenienza;
d. collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo;
e. comunicano immediatamente al Dirigente Scolastico o ai suoi Collaboratori
l'eventuale assenza dell'Insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti
incustodita;
f. collaborano con gli insegnanti nella raccolta delle prenotazioni per la mensa e nella
predisposizione degli elenchi dei partecipanti al servizio;
g. favoriscono l'integrazione degli alunni portatori di handicap;
h. vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli
intervalli, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri
locali;
i. possono svolgere, su accertata disponibilità, funzione di accompagnatore durante i
viaggi e le visite d'istruzione;
j. riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri
motivi, sostano nei corridoi;
k. sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o
allontanamento momentaneo dell'insegnante;
l. impediscono, con le buone maniere, che alunni di altri corsi possano svolgere azioni
di disturbo nel corridoio di propria pertinenza, riconducendoli con garbo e
intelligenza alle loro classi;
m. sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la
funzione della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno
più bisogno;
n. evitano di parlare ad alta voce;
o. tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili;
p. provvedono alla quotidiana pulizia con acqua e detersivi disinfettanti dei servizi e
degli spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili delle aule affidate;
q. non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal
Direttore S.G.A. o dal Dirigente Scolastico;
r. invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal
Dirigente Scolastico a uscire dalla Scuola. A tale proposito si terranno informati
sugli orari di ricevimento dei genitori, collocati sempre in ore libere da
insegnamento;
s. prendono visione del calendario delle riunioni dei consigli di classe, dei collegi dei
docenti o dei consigli di istituto, tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del
necessario servizio;
t. sorvegliano l'uscita delle classi, prima di dare inizio alle pulizie.
4. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente
comunicarlo in Segreteria. Segnalano, sempre in segreteria, l'eventuale rottura di
suppellettili, sedie o banchi prima di procedere alla sostituzione.
5. Accolgono il genitore dell'alunno minorenne, che vuol richiedere l'autorizzazione all'uscita
anticipata. Il permesso di uscita, firmato dal Dirigente Scolastico o da un docente delegato,
verrà portato dal collaboratore nella classe dell'alunno, dove il docente dell'ora provvederà
alla annotazione dell'autorizzazione sul registro di classe.
6. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio
addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue:
a. che tutte le luci siano spente;
b. che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;
c. che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola;
d. che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine;
e. che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola;
f. gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli
uffici.
7. Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi; in ogni caso
tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli avvisi
della scuola si intendono regolarmente notificati al personale tutto.
8. E' fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di evacuazione
dei locali e di controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo.
9. i collaboratori scolastici, presa visione dei piani di evacuazione, non devono parcheggiare la
propria auto nelle zone riservate al fine di non ostacolare le vie di fuga e le uscite degli
studenti.
CAPO V: ALUNNI
Art. 22: Norme di comportamento
1. gli alunni sono tenuti all’osservanza del regolamento di disciplina.
2. Gli alunni devono presentare la giustificazione firmata da uno dei genitori o da chi ne fa le
veci.
3. Gli alunni entrano a scuola secondo l’orario stabilito, gli alunni che utilizzano la bicicletta
possono posteggiarla nel cortile interno. La scuola, in ogni caso, non si assume alcuna
responsabilità circa la vigilanza prima del loro ingresso all’interno dell’edificio scolastico.
4. I ritardi verranno annotati sul registro di classe e dovranno essere giustificati dai genitori il
giorno successivo tramite il libretto.
5. Gli alunni devono portare quotidianamente il diario scolastico che è il mezzo di
comunicazione costante tra scuola e famiglia. I genitori sono invitati a controllare i compiti
e le lezioni assegnate, le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della
scuola e ad apporre la propria firma per presa visione.
6. Le assenze devono essere giustificate dai genitori tramite l'apposito libretto e devono essere
presentate al rientro in classe, all'inizio della prima ora di lezione all'insegnante che
provvederà a controfirmare e a prendere nota sul registro. L'alunno che non giustifichi la sua
assenza entro 3 giorni, dovrà essere accompagnato da uno dei genitori e da chi ne fa le veci.
In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno essere inviate
tempestive comunicazioni scritte alle famiglie.
7. Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle lezioni.
In caso di necessità i genitori dovranno preventivamente avvertire la scuola tramite richiesta
scritta sul libretto e venire a prelevare personalmente lo studente (o delegare per iscritto
un'altra persona maggiorenne che dovrà essere munita di documento di riconoscimento o
riconosciuta personalmente dai docenti).
8. I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme
di igiene e pulizia.
9. Nelle aule ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarli
correttamente.
10. Gli insegnanti ed i collaboratori scolastici segnaleranno in Presidenza i nominativi degli
alunni o le classi che non rispettano queste regole.
11. Gli alunni che, per motivi di salute, non potranno seguire le lezioni di Ed. Fisica dovranno
presentare al Dirigente Scolastico la domanda di esonero firmata dal genitore unita a
certificato del medico di famiglia su modulo A.S.L.
12. Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l'occorrente per i compiti e le lezioni e
l'eventuale merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La
scuola, in ogni caso, non risponde comunque di eventuali furti.
13. É fatto divieto agli alunni invitare estranei ed intrattenersi con loro nella scuola.
Art. 23: Diritto di trasparenza nella didattica
L'alunno ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.
Il coordinatore/Tutor si farà carico di illustrare alla classe ed alle famiglie il POF e recepirà
osservazioni e suggerimenti che verranno posti all'analisi e alla discussione del consiglio di
classe/interclasse/intersezione.
I docenti esplicitano le metodologie didattiche che intendono seguire, le modalità di verifica e i
criteri di valutazione. La valutazione sarà sempre tempestiva e adeguatamente motivata nell'intento
di attivare negli alunni processi di autovalutazione che consentano di individuare i propri punti di
forza e di debolezza e quindi migliorare il proprio rendimento.
CAPO VI: GENITORI
Art. 25: Indicazioni
1. I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e
pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito.
2. Sarebbe opportuno che i genitori cercassero di:
a. trasmettere ai ragazzi che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il loro
futuro e la loro formazione culturale;
b. stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di
reciproca fiducia e di fattivo sostegno;
c. controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul libretto
personale e sul diario;
d. partecipare con regolarità alle riunioni previste;
e. favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola;
f. osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite
anticipate;
g. sostenere gli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa;
h. educare ad un comportamento corretto durante la mensa.
3. Gli insegnanti sono disponibili ad incontri individuali, secondo l’orario e/o i giorni previsti
per i colloqui informativi o quando venga fatta esplicita richiesta in tal senso dalla famiglia.
In questi casi si concorda, tramite il diario degli alunni, l'orario di ricevimento. La scuola, in
casi urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni una
convocazione.
4. In caso di sciopero del personale la scuola avvertirà le famiglie con apposito comunicato e
con congruo anticipo. Non sempre sarà possibile garantire il normale svolgimento delle
lezioni. Il genitore è tenuto ad accompagnare il proprio figlio a scuola per accertarsi della
presenza degli insegnanti e delle eventuali variazioni di orario. In situazioni di emergenza
verranno comunque impartite opportune disposizioni.
5. Allo scopo di mantenere vivo e proficuo l'affiatamento tra le famiglie e la scuola i genitori
sono invitati ad utilizzare al massimo le occasioni offerte partecipando alle assemblee di
classe ed ai colloqui individuali con i docenti nelle occasioni di ricevimento. Sono gradite e
possibili anche altre forme di collaborazione o proposte di riunioni suggerite dai genitori
stessi.
Art. 26: Diritto di Assemblea
1. I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della scuola secondo
le modalità previste dagli articoli 12 e 15 del Testo Unico del 16 aprile 1994, n.297.
2. Le assemblee si svolgono fuori dall'orario delle lezioni.
3. L'Assemblea dei genitori può essere di classe, sezione, di plesso/scuola, dell'Istituzione
Scolastica.
Art. 27: Assemblea di classe, sezione
1. L'Assemblea di classe è presieduta da un genitore eletto nel Consiglio di Interclasse,
Intersezione, Classe.
2.
E' convocata dal Presidente con preavviso di almeno cinque giorni. La convocazione può
essere richiesta:
•
•
dagli insegnanti;
da un quinto delle famiglie degli alunni della classe.
3. Il Presidente richiede per scritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche
tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno,
alle famiglie.
4. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti.
5. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti.
6. Copia del verbale viene inviata alla Presidenza.
7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli
insegnanti di classe.
Art. 28: Assemblea di plesso, scuola
1. L'Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio di
Interclasse, Intersezione, Classe, eletto dall'assemblea.
2. L'Assemblea è convocata dal Presidente, con preavviso di almeno cinque giorni.
3. La convocazione può essere richiesta:
•
•
•
da un terzo dei genitori componenti i Cons. di Interclasse, Intersezione, Classe;
dalla metà degli insegnanti di plesso/scuola;
da un quinto delle famiglie degli alunni del plesso/scuola.
4. Il Presidente richiede per scritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche
tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno,
alle famiglie.
5. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti.
6. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei docenti
eventualmente presenti o da un genitore designato dal Presidente dell'Assemblea.
7. Copia del verbale viene inviata alla Scuola.
8. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Capo d'Istituto e gli insegnanti del
plesso.
Art. 29: Assemblea dell'Istituzione Scolastica
1. L'Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio
dell'Istituzione, Interclasse, Intersezione, Classe, eletto dall'assemblea.
2. L'Assemblea è convocata dal Presidente con preavviso di almeno sette giorni.
3. La convocazione dell'Assemblea può essere richiesta:
•
•
•
•
da 50 genitori;
da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di Interclasse, Intersezione, Classe;
dal Consiglio d'Istituto;
dal Dirigente Scolastico.
4. Il Presidente richiede per scritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche
tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno,
alle famiglie.
5. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Dei lavori della Assemblea viene
redatto verbale a cura di uno dei partecipanti incaricato dal Presidente.
6. Copia del verbale viene consegnata alla Presidenza.
7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i docenti.
Art. 30: Accesso dei genitori nei locali scolastici
1. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule o nei corridoi
all'inizio delle attività didattiche, fatte salve le esigenze di accoglienza della Scuola
dell’infanzia.
2. L'ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito
esclusivamente in caso di richiesta di uscita anticipata, oppure per prestare assistenza al
proprio figlio in caso di motivate esigenze di salute. Gli insegnanti, pertanto, si asterranno
dall'intrattenersi con i genitori durante l'attività didattica anche per colloqui individuali
riguardanti l'alunno.
3. I genitori degli alunni possono accedere agli edifici scolastici nelle ore di ricevimento
settimanale o bisettimanale dei docenti.
CAPO VII: MENSA
Art. 31: Norme sul servizio mensa
1. Gli alunni che non usufruiscono, occasionalmente, del servizio mensa devono giustificare
l’assenza sul libretto personale e devono essere prelevati dai genitori o da altra persona
maggiorenne, delegata per iscritto.
2. L'Istituzione Scolastica non consente agli alunni che non usufruiscono del servizio mensa, di
sostare nel cortile della scuola prima dell’inizio delle lezioni pomeridiane e non potrà
assicurare alcuna vigilanza ,quindi non se ne assume la responsabilità.
3. L'attività Mensa è da intendersi come momento pienamente educativo e opportunità
formativa. Per l'intervallo del dopo mensa sono valide le stesse regole della ricreazione.
CAPO VIII: LABORATORI
Art. 32: Uso dei laboratori e aule speciali
1. I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio di ogni anno
alla responsabilità di un docente che svolge funzioni di subconsegnatario ed ha il compito di
mantenere una lista del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, curare il
calendario d'accesso allo stesso, proporre interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione
di attrezzature, ecc...
2. Il responsabile di laboratorio concorda con i docenti interessati i tempi di utilizzo da parte
delle classi e con il Dirigente Scolastico le modalità ed i criteri per l'utilizzo del laboratorio
in attività extrascolastiche.
3. In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del
laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di
sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione tempestivamente in Presidenza per
l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di individuare eventuali
responsabili.
4. L'orario di utilizzo dei laboratori e aule speciali sarà affisso a cura dei responsabili.
5. Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per quanto riguarda
la fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi,
competono all'insegnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli
alunni.
6.I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine di un sicuro
controllo del materiale, l'insegnante prenderà nota della postazione e degli strumenti assegnati
allo studente o al gruppo di studenti.
7.L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità di ogni
singola postazione e di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della
lezione dovesse rilevare danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne tempestiva
comunicazione al Dirigente Scolastico.
Art. 33: Sussidi didattici
1. La scuola è fornita di sussidi per il lavoro educativo-didattico e di materiale il cui elenco è
esposto e consultabile presso ogni plesso scolastico. Tale elenco ne specifica anche l'uso e i
possibili utilizzatori. I docenti, i non docenti, gli alunni sono tenuti a curare il buon uso, la
conservazione e la piena efficienza dei sussidi.
Art. 34: Diritto d'autore
1. Il materiale cartaceo, audiovisivo ed informatico è sottoposto alla normativa sui diritti
d'autore, quindi i docenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o
duplicazione dello stesso.
Art. 35: Sala e strutture audiovisive
1. 1. La prenotazione per l'utilizzazione delle sale audiovisivi dovrà avvenire solo
limitatamente alla settimana successiva. In caso di più richieste relative alla stessa ora di
lezione, sarà data la precedenza all'iniziativa deliberata in sede collegiale rispetto a quella
attuata dal singolo docente e quindi alla classe che ne ha usufruito un numero inferiore di
volte e, in subordine, alla classe che ne ha usufruito in data anteriore.
Art. 36: Uso esterno della strumentazione tecnica (macchine fotografiche, telecamere,
portatili, sussidi vari, ecc...)
1. L'utilizzo esterno della strumentazione tecnica in dotazione alla scuola è autorizzato dal
Dirigente Scolastico; va segnalato nell'apposito registro, ove verranno riportati tutti i dati
richiesti a cura del responsabile. Alla riconsegna dell'attrezzatura, l'incaricato provvederà
alla rapida verifica di funzionalità degli strumenti, prima di deporli. Si riporterà inoltre
sull'apposito registro la data dell'avvenuta riconsegna e le eventuali segnalazioni di danno.
Art. 37: Mediateca
1. La mediateca costituisce uno strumento didattico di primaria importanza per la vita della
scuola, essa è accessibile a tutte le componenti della scuola: docenti, studenti, genitori,
personale A.T.A..
2. Compito della mediateca è raccogliere, ordinare, descrivere il materiale librario,
documentario, audiovisivo ed informatico in qualunque modo appartenente alla scuola e
promuoverne l'uso da parte di alunni e docenti.
3. Il Dirigente Scolastico nomina un Responsabile della Mediateca con il compito di
sovraintendere al suo funzionamento e verificare periodicamente la consistenza delle
dotazioni, i registri per il prestito, l'aggiornamento della schedatura e del catalogo.
4. Alla Mediateca della scuola si accede secondo un calendario settimanale prestabilito e
opportunamente pubblicizzato.
5. Il Collegio dei Docenti promuove l'aggiornamento del patrimonio librario, documentario,
audiovisivo ed informatico, secondo le esigenze didattiche e culturali dell'Istituzione,
recependo i suggerimenti specifici espressi dai docenti e dalle altre componenti scolastiche
per quanto di loro competenza.
6. Gli studenti, per il tramite dei docenti, possono proporre l'acquisto di materiale librario,
audiovisivo e/o informatico.
7. Non possono essere date in prestito opere di consultazione, quali dizionari, enciclopedie,
ecc...
8. I libri possono essere dati in prestito per un periodo di 30 giorni
9. Il materiale concesso in prestito viene annotato nell'apposito registro elettronico.
10. Chi non restituisce il materiale avuto in prestito nei tempi previsti è escluso dal prestito per
un periodo di sei mesi. I costi relativi ai libri - o altri materiali - smarriti o deteriorati
saranno sostenuti da chi ha causato il danno.
Art. 38: Utilizzo delle infrastrutture sportive dell'istituto
1. Il Dirigente Scolastico nomina all'inizio dell'anno scolastico uno o più docenti responsabili
dell'area sportiva dell'Istituzione Scolastica che provvederanno alla predisposizione degli
orari di utilizzo e di funzionamento delle singole infrastrutture in orario curricolare e al
coordinamento delle iniziative extracurricolari.
2. La palestra e le sue attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni. Per
ragioni di tipo igienico in palestra si dovrà entrare solamente con le scarpe da ginnastica.
3. E’ consentito l’utilizzo delle infrastrutture agli esterni previa approvazione del consiglio
d’Istituto.
Art. 39: Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione
1. Le attrezzature dell'Istituto per la stampa e la riproduzione (fax, fotocopiatrice,
fotostampante, computer), oltre al primario uso didattico ed amministrativo, possono essere
utilizzate da tutte le componenti scolastiche per attività di esclusivo interesse della scuola. É
escluso l'utilizzo degli strumenti della scuola per scopi personali.
2. Nella scuola è ubicato un centro stampa; il servizio di duplicazione e fascicolatura è affidato
ai collaboratori scolastici. Le modalità di utilizzo e l'orario del centro stampa devono essere
compatibili con gli altri obblighi di lavoro del personale incaricato.
3. L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato
esclusivamente al personale incaricato.
4. I docenti devono consegnare al personale incaricato con anticipo di almeno tre giorni il
materiale da riprodurre.
5. L'uso della fotocopiatrice è gratuito per il materiale didattico utilizzato dagli alunni e dagli
insegnanti, nei limiti degli stanziamenti di bilancio fissati annualmente.
6. I collaboratori scolastici incaricati terranno appositi registri dove annotare la data, la classe,
il richiedente, il numero di fotocopie seguite. Il materiale cartaceo è sottoposto alla
normativa sui diritti d'autore, quindi i richiedenti si assumono ogni responsabilità sulla
riproduzione e/o duplicazione dello stesso.
CAPO IX: SICUREZZA
Art. 40: Norme di comportamento
1. Tenere un contegno corretto e responsabile, astenendosi dal compiere atti che possano
distrarre o arrecare danno ai compagni di lavoro; Attenersi scrupolosamente alle
disposizioni ricevute dal proprio superiore;
2. Osservare scrupolosamente tutte le prescrizioni in materia di sicurezza ed igiene richiamate
da specifici cartelli o indicate dai propri superiori;
3. Non usare macchine, impianti ed attrezzature senza autorizzazione;
4. Non eseguire operazioni o manovre non di propria competenza, o di cui non si è a perfetta
conoscenza: in casi dubbi occorre rivolgersi al proprio superiore;
5. Per accedere agli scaffali alti o a strutture sopraelevate, utilizzare le apposite scale. E'
opportuno, per le scale doppie, assicurarsi, prima di salirvi, che i tiranti o le catenelle siano
in tensione. Non utilizzare tali scale come scale semplici appoggiandole a muro né spostarle
quando su di esse vi sono delle persone;
6. Non rimuovere gli estintori dalla posizione segnalata;
7. Depositare i materiali nelle zone prestabilite e comunque in modo da non ingombrare,
ostacolare e/o impedire, anche solo parzialmente l'accesso alle uscite di sicurezza, al transito
sulle vie di fuga (corridoi, scale di sicurezza, piazzali esterni ecc...), in prossimità di mezzi
ed impianti atti ad intervenire sugli incendi, ed in generale la normale circolazione;
8. Ogni contenitore deve riportare l'etichetta con l'indicazione ben leggibile del contenuto;
Non utilizzare bottiglie di bevande per il contenimento di altri liquidi, né abbandonare quelle
vuote sul posto di lavoro;
9. Segnalare tempestivamente al proprio superiore ogni eventuale anomalia o condizione di
pericolo rilevata;
10. In caso di infortunio, riferire al più presto ed esattamente ai propri superiori sulle circostanze
dell'evento;
11. Se viene usato il materiale della cassetta di pronto soccorso ripristinare la scorta;
Comunicare tempestivamente al Dirigente Scolastico l’eventuale stato di gravidanza;
Non circolare né sostare nei sottopiani, cavedi, ecc., degli edifici salvo giustificato motivo di
lavoro e previa autorizzazione dei superiori.
12. Non accedere nelle zone o nei locali in cui vige il divieto di ingresso ai non autorizzati;
13. Mantenere pulito ed in ordine il proprio posto di lavoro;
14. Disporre in modo ordinato, stabile e razionale gli attrezzi di uso comune;
15. Adoperare gli attrezzi solamente per l'uso cui sono destinati e nel modo più idoneo evitando
l'uso di mezzi di fortuna o di attrezzi diversi da quelli predisposti o di apportare agli stessi
modifiche di qualsiasi genere;
16. Mantenere i videoterminali nella posizione definita secondo i principi dell'ergonomia delle
norme di legge e di buona tecnica. Qualsiasi variazione che si rendesse necessaria deve
essere concordata con il proprio responsabile;
17. In caso di movimentazione manuale di materiali (risme di carta, dossier, ecc:) mantenere la
schiena eretta e le braccia rigide, facendo sopportare lo sforzo principalmente dai muscoli
delle gambe. Durante il trasporto a mano, trattenere il carico in modo sicuro nei punti di più
facile presa e se necessario appoggiarlo al corpo, con il peso ripartito sulle braccia.
18. Manipolare vetri o materiale pungente con i guanti;
19. Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti;
20. Non dare in uso scale, utensili e attrezzi al personale di ditte esterne che si trovino a lavorare
nella scuola;
21. Negli archivi il materiale va depositato lasciando corridoi di 90 cm;
22. Riporre le chiavi nelle apposite bacheche, dopo l'uso;
23. L'apertura di tutte le uscite di sicurezza deve avvenire prima dell'inizio delle lezioni.
CAPO X: COMUNICAZIONI
Art. 41: Distribuzione materiale informativo e pubblicitario
1. Nessun tipo di materiale informativo o di pubblicità varia potrà essere distribuito nelle
classi, o comunque nell'area scolastica, senza la preventiva autorizzazione del Dirigente
Scolastico.
2. E' garantita la possibilità di scambio e di circolazione di ogni tipo di materiale utilizzabile
nel lavoro scolastico (giornali, ecc. ...) e di quello frutto del lavoro della scuola stessa e delle
classi (giornalino, mostre, ricerche).
3. E' garantita la possibilità di informazione ai genitori da parte di Enti, Associazioni culturali,
ecc. ...
4. La scuola non consente la circolazione di informazione pubblicitaria a scopo economico e
speculativo.
5. Il Dirigente Scolastico disciplinerà la circolazione del materiale.
6. Per gli alunni si prevede di:
a. distribuire tutto il materiale che riguarda il funzionamento e l' organizzazione della
scuola;
b. autorizzare la distribuzione del materiale relativo alle attività sul territorio a livello
Comunale e Comprensoriale, inviato da Enti istituzionali;
c. autorizzare la distribuzione di materiale che si riferisca ad iniziative od attività sul
territorio, gestite da Enti, Società, Associazioni private che abbiano stipulato accordi
di collaborazione con la Scuola, purché l'iniziativa non persegua fini di lucro.
Art. 42: Comunicazioni docenti - genitori
1. Nell'orario di servizio settimanale di ogni docente della scuola secondaria di 1° grado è
prevista un'ora per i colloqui con i genitori.
2. Sono programmati annualmente incontri pomeridiani delle famiglie con gli insegnanti della
scuola. Inoltre, qualora se ne ravvisi la necessità, verranno inviate alle famiglie tempestive
informazioni scritte relative, secondo i casi, alla frequenza, al profitto, al comportamento
dell'alunno. Saranno consegnate alle famiglie le valutazioni trimestrali accompagnate dalla
eventuale segnalazione scritta degli interventi di recupero che l'alunno deve sostenere.
Art. 43: Informazione sul Piano dell'offerta formativa
1. All'inizio dell'anno scolastico il coordinatore /tutor di classe illustra agli studenti ed alle
famiglie le opportunità offerte dal piano dell'offerta formativa, comprensivo di tutte le
attività e iniziative didattiche e formative facoltative e/o opzionali.
2. Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo i tempi e modalità
che tengano conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
3. Le comunicazioni agli alunni ed ai genitori sono fatte normalmente con circolari scritte
inviate in lettura nelle classi ed inserite sul sito dell’Istituto. Su richiesta dei genitori è
possibile comunicarle via e-mail . In forma ufficiale viene adottata anche la pubblicazione in
bacheca, in particolare per gli atti che devono essere portati a conoscenza di tutti.
4. Il Piano dell’Offerta Formativa , il Regolamento d’Istituto, il Regolamento di disciplina
degli alunni, il Regolamento di disciplina dei Docenti, il Regolamento di disciplina del
personale
ATA
sono
inseriti
sul
Sito
dell’Istituzione
Scolastica:
www.sanmartinoinpensilis.cb.it
Art. 44: Accesso di estranei ai locali scolastici
1. Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altre persone in funzione di "esperti" a
supporto dell'attività didattica chiederanno, di volta in volta, l'autorizzazione al Dirigente
Scolastico. Gli "esperti" permarranno nei locali scolastici per il tempo strettamente
necessario all'espletamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa responsabilità
didattica e di vigilanza della classe resta del docente.
2. Nessun'altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal
Dirigente Scolastico può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono le attività
didattiche.
3. Dopo l'entrata degli alunni verranno chiuse le porte d'accesso.
4. Chiunque ha libero accesso, durante le ore di apertura della scuola, al locale dove si trova
l'albo d'istituto per prendere visione degli atti esposti e può accedere all'Ufficio di
Presidenza e di segreteria durante l'orario di apertura dei medesimi.
5. I tecnici che operano alle dipendenze della Amministrazione Comunale possono accedere ai
locali scolastici per l'espletamento delle loro funzioni.
6. I signori rappresentanti ed agenti commerciali devono qualificarsi esibendo tesserino di
riconoscimento.
CAPO XII: CIRCOLAZIONE MEZZI ALL'INTERNO DELL'AREA SCOLASTICA
Art. 45: Accesso e sosta
1. E' consentito l'accesso con la macchina nel cortile dei plessi scolastici ai genitori o chi ne fa
le veci di alunni portatori di handicap per un ingresso e una uscita più agevoli e lontani dal
flusso degli altri alunni.
2. I veicoli degli operatori che devono effettuare interventi di manutenzione nella struttura
scolastica, il pulmino per il trasporto degli alunni ed i veicoli per la mensa sono autorizzati
ad entrare nelle aree procedendo a passo d'uomo e con prudenza.
REGOLAMENTO di DISCIPLINA
Introduzione
Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, ha consentito di
superare il Regio Decreto n. 653 del 1925 (un modello sanzionatorio di natura repressiva – punitiva)
imponendo un nuovo modello in cui la misura disciplinare, oltre ad un valore sanzionatorio, ha una
funzione educativa. Il principio innovativo introdotto risiede nel perseguimento di una cultura volta
allo sviluppo della prosocialità, pertanto la sanzione irrogata, anziché orientarsi a punire lo
studente, punta alla sua responsabilizzazione a fargli assumere consapevolezza del disvalore sociale
della propria condotta contra legem, ma anche a porre in essere dei comportamenti volti a "riparare"
il danno arrecato.
Il regolamento disciplinare, interno alle singole istituzioni (art. 4 DPR 249/98), focalizza
l'attenzione sull'esigenza di affrontare le questioni connesse con il bullismo, prevedendo, da un lato,
procedure snelle ed efficaci e, dall'altro, una variegata gamma di misure sanzionatorie nel rispetto
del principio di proporzionalità tra sanzione irrogabile ed infrazione disciplinare commessa.
Il regolamento di disciplina opera in sinergia con il consiglio classe o di interclasse, difatti
quest’ultimo fissa gli obiettivi educativi, quali la formazione della personalità dei giovani,
l'educazione alla legalità e alla cittadinanza intesa non solo come rispetto delle regole di convivenza
democratica ma anche dei doveri inerenti al ruolo e alla funzione che ciascun soggetto è chiamato a
svolgere all'interno della comunità.
Attraverso la metacognizione gli studenti si rendono consapevoli del fatto che la violazione delle
norme costituisce un principio educativo fondamentale che giustifica le azioni sanzionatorie
previste dalla legge.
Art. 1 - Diritti
1. Il comportamento nei confronti dello studente, da parte di tutta la comunità scolastica, deve
essere improntato al riconoscimento e al rispetto della sua dignità personale, anche in ordine
alla libertà di espressione individuale.
2. Lo studente ha diritto a una formazione culturale qualificata, che valorizzi le sue potenzialità
umane, intellettuali e culturali. Ha diritto a essere educato ai valori di libertà, pluralismo, solidarietà, convivenza democratica, tolleranza culturale, attraverso un insegnamento ispirato
ai valori costituzionali.
3. Lo studente ha diritto alla tutela e alla riservatezza rispetto a qualsiasi notizia di carattere
personale.
4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.
5. Lo studente ha diritto a essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita
della scuola direttamente oppure attraverso i genitori.
6. Lo studente ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva volta ad attivare un
processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di
debolezza e a migliorare il proprio rendimento. Ha diritto a conoscere all'inizio dell'anno gli
obiettivi educativi e didattici trasversali e specifici delle singole discipline, a conoscere i
criteri di verifica e di valutazione.
7. Lo studente ha diritto alla trasparenza delle procedure relative ai provvedimenti disciplinari
e a conoscere la normativa in materia.
8. Lo studente ha diritto a iniziative per il recupero, il sostegno e l'orientamento.
9. Lo studente ha diritto alla disponibilità e all'utilizzo delle attrezzature della scuola, in base a
quanto previsto dal regolamento d’Istituto.
10. Lo studente ha diritto a servizi per la promozione della salute, dello stare bene insieme, di
assistenza psicologica.
Art. 2 - Doveri
1. Lo studente è puntuale e assiduo alle lezioni e si assenta solo per seri e giustificati motivi,
dei quali informa la scuola.
2. Lo studente si presenta a scuola con il materiale didattico occorrente e tiene in ordine gli oggetti personali.
3. Lo studente usa un linguaggio corretto, evita le parole offensive e ogni tipo di aggressività.
4. Durante la sua permanenza nei locali della scuola, lo studente non utilizza il cellulare né per
telefonare né come strumento multimediale ( foto, filmati, suoni ) se non per scopi didattici e
con il permesso del docente presente in aula.
5. In ogni momento della vita scolastica lo studente mantiene un comportamento serio, educato
e corretto, rispettoso del lavoro del Dirigente Scolastico, dei Docenti, del personale ATA e
dei compagni.
6. Lo studente adotta un abbigliamento decoroso e confacente all’ambiente scolastico e cura la
propria igiene personale.
7. Al cambio degli insegnanti, negli spostamenti da un'aula all'altra, all'ingresso e all'uscita, gli
alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire
dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, ecc...
8. Durante gli intervalli, sia nella scuola che nel cortile sono da evitare tutti i giochi che
possono diventare pericolosi (ad es. spingersi, salire e scendere le scale, ecc...): gli alunni
dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratori scolastici.
9. Gli alunni possono recarsi nella sala insegnanti, in biblioteca, in palestra, nei laboratori solo
con l'autorizzazione e sotto il controllo di un insegnante che se ne assuma la responsabilità.
10. Lo studente rispetta e fa rispettare i beni degli altri, il patrimonio della scuola e l'ambiente
dove studia e lavora; collabora a renderlo confortevole e accogliente. Lo studente utilizza le
strutture, le attrezzature e i servizi della scuola, anche in orario extracurricolare, secondo le
regole e le procedure prescritte e le norme di sicurezza.
11. Gli alunni sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori
scolastici che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola.
12. I genitori degli alunni sono invitati a risarcire i danni causati dai propri figli anche in concorso con altri, qualora non si individuasse il responsabile, contribuiranno tutti i genitori degli alunni della classe.
13. Lo studente è il tramite per le comunicazioni scuola-famiglia.
Art. 3 - Codice disciplinare
1. Le sanzioni disciplinari si ispirano ai principi di gradualità, proporzionalità e giustizia e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità individuale e al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.
2. Per quanto possibile, le sanzioni si ispirano al principio della riparazione del danno. La riparazione non estingue la mancanza.
3. La responsabilità disciplinare è personale, la sanzione è pubblica.
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione verbale di opinioni correttamente manifestate e non lesive dell'altrui personalità.
5. Nessuna sanzione può influire sulla valutazione del profitto.
6. In caso di atti o di comportamenti che violino le norme del codice penale il Dirigente Scolastico, quando sia tenuto dal codice stesso, provvede tempestivamente alla denuncia, della
quale informa lo studente interessato, la famiglia e il Consiglio di Classe.
7. L'allontanamento dalla lezione, salvo il caso di recidiva, prevede l'obbligo della frequenza,
con l'indicazione di attività alternative.
8. Ai fini della recidiva si tiene conto solo delle sanzioni disciplinari irrogate nell’anno scolastico in corso. Per recidiva si intende la reiterazione generica della violazione dei doveri.
9. Tenuto conto dei principi e dei criteri di cui ai comma precedenti, l'organo competente dovrà
in corrispondenza delle relative infrazioni irrogare i seguenti provvedimenti:
a. richiamo verbale: per condotta non conforme ai principi di correttezza e di buona
educazione; per scorrettezze non gravi verso i compagni, gli insegnanti o il personale; disturbo durante le lezioni.
b. Richiamo scritto: per scorrettezze verso i compagni, gli insegnanti o il personale; per
disturbo continuato durante le lezioni; per mancanze plurime ai doveri di diligenza e
di puntualità.
c. richiamo scritto per violazioni non gravi alle norme di sicurezza, allontanamento ingiustificato durante le attività didattiche e formative; per uso del cellulare durante le
ore di lezione, come telefono, camera e videocamera digitale, radio.
d. Allontanamento dalle lezioni da uno a tre giorni: per turpiloquio, ingiurie e offese ai
compagni, agli insegnanti e al personale.
e. Allontanamento dalle lezioni da uno a cinque giorni: per danneggiamento volontario
o furto di oggetti di proprietà della scuola o di altri; per molestie continuate nei confronti di altri; per gravi atti che arrecano danno alla dignità dei singoli soggetti presenti nella comunità scolastica, effettuati anche attraverso l’uso di strumenti multimediali e del cellulare; per mancanze gravi e recidive ai doveri di diligenza e di puntualità; per assenza ingiustificata e arbitraria, per falsificazione della giustificazione o
dei documenti scolastici.
f. Allontanamento dalle lezioni da sei a dieci giorni: per recidiva dei comportamenti di
cui alla lettera precedente; per ricorso a vie di fatto e atti di violenza nei confronti di
compagni, insegnanti o altro personale, avvenuti nei locali della scuola.
g. Allontanamento dalle lezioni fino a quindici giorni: per violenza intenzionale; offese
gravi alla dignità della persona; uso e spaccio di sostanze psicotrope; atti e molestie
anche di carattere sessuale; denuncia penale per fatti avvenuti all'interno della scuola
e che possono rappresentare pericolo per l'incolumità delle persone e per il sereno
funzionamento della stessa.
Art. 4 Organi sanzionatori
1. Sono organi sanzionatori e/o soggetti che infliggono la sanzione: il Dirigente Scolastico, i Docenti, il Consiglio di Classe e di Interclasse.
Art. 5 Attività alternative
1. Le attività alternative si applicano alle sanzioni di cui all’art.3 comma 9 lettera d, e, f, g. La finalità ispiratrice è di orientare l’azione verso l'ammenda dell'errore e consentire la rieducazione
dello studente.
2. le attività alternative sono di seguito elencate:
a.attività pratiche di pulizia (alunni scuola secondaria di 1°);
b. approfondimenti culturali;
c.attività da concordare con la famiglia.
Art. 6 Impugnazioni
1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori degli studenti, entro 15
giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla
scuola, del quale fanno parte due rappresentanti dei genitori e due docenti. Presiede l’organo di
garanzia, un soggetto esterno alla scuola con indubbie qualità morali, designato dal consiglio
d’Istituto.
2. L'organo di garanzia decide, su richiesta dei genitori degli studenti se revocare o confermare la
sanzione disciplinare.
Descrizione e organizzazione delle scuole
La Scuola dell’Infanzia
La scuola si trova in Via Dante n. 2.
La scuola dell’infanzia è il luogo di apprendimento e di socializzazione, in cui i bambini sviluppano
la capacità di interazione con la realtà e costruiscono la loro autonomia.
L’ orientamento pedagogico- didattico delle insegnanti tende a rendere concreto il diritto ad
apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni (DPR 275/99 art. 4), e quindi attraverso la
progettazione educativa ed organizzativa ad assicurare il successo formativo di tutti i soggetti.
Le insegnanti privilegiano un apprendimento in tempi distesi ritenuti più consoni e compatibili con
l’ età anagrafica dei bambini, in tal senso, e ottemperando alle richieste dell’ utenza, la scuola opera
secondo la struttura oraria del tempo pieno.
Spazi e attrezzature
La scuola è dotata dei seguenti spazi:
•
•
•
un’aula per l’insegnamento della lingua straniera;
un ampio locale adibito a mensa;
un ampio spazio verde all’ esterno della scuola utilizzabile per le attività all’aria aperta.
Organizzazione didattica
La scuola funziona con orario a tempo pieno. Le attività didattiche si articolano in 40 ore
settimanali dal lunedì al venerdì dalle ore 08.30 alle ore 16.30 per 5 sezioni, in 25 ore settimanali
dalle ore 08.30 alle ore 15.20 per una sezione.
Sono istituite 6 sezioni di cui 3 omogenee e 3 eterogenee. Frequentano la scuola 123 alunni.
Il team docente è costituito da:
12 insegnanti di sezione e un’insegnante di religione.
L’ organizzazione oraria prevede la presenza su ogni classe di due insegnanti, due ore di
compresenza giornaliera sulla classe per ogni insegnante che comprende anche l’assistenza al
pranzo.
Tutte le insegnanti operano nel pieno rispetto della collegialità e della contitolarità docente.
La Scuola Primaria
La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base,come primo esercizio dei
diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano va offerta l’opportunità di
sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di
acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti delle
discipline, permette di esercitare differenti potenzialità di pensiero, ponendo così le premesse per lo
sviluppo del pensiero riflessivo e critico.
Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a
quello europeo.
La Scuola si trova in via Po n.12. E’ costituita da 12 classi e frequentata da 263 alunni.
Il tempo scuola si articola in 30 ore settimanali, dal lunedì al sabato dalle ore 08,20 alle ore 13,20,
ed è omogeneo ed adeguato ai bisogni psicofisici dei bambini ed in relazione con i progetti
educativi delle famiglie.
Sono in uso nella scuola due LIM.
La scuola opera in rapporto con le famiglie ed il territorio per favorire la condivisione del progetto
educativo attraverso una fattiva collaborazione.
E’ stato attivato il servizio pre-scuola per tutti gli alunni che usufruiscono del trasporto scolastico da
parte del comune e che arrivano a scuola alle ore 08.00 e per tutti gli alunni i cui genitori ne
facciano richiesta.
Il team docente è costituito da:
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16 insegnanti di classe;
2 insegnanti di lingua inglese;
1 insegnante di religione;
2 insegnanti di religione;
3 insegnanti di sostegno.
La scuola si avvale occasionalmente di esperti esterni che operano grazie all’ Amministrazione
Comunale che si adopera per contribuire all’ Offerta Formativa dell’ Istituto.
Gli spazi e le attrezzature della scuola sono carenti e si limitano ad un solo laboratorio di
informatica.
La Scuola Secondaria di Primo Grado
La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline, è finalizzata alla crescita delle
capacità autonome di studio e di interazione sociale; organizza ed accresce, anche attraverso
l'alfabetizzazione e l'approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilità,
anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della
realtà contemporanea; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta
corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione
delle attività di istruzione e formazione; introduce lo studio di una seconda lingua dell'Unione
europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione.
La frequenza alla scuola secondaria di primo grado è obbligatoria per tutti i ragazzi italiani e
stranieri che abbiano concluso il percorso della scuola primaria.
Il primo ciclo di istruzione si conclude con un esame di Stato, il cui superamento costituisce titolo
di accesso al secondo ciclo.
La Scuola Secondaria di Primo Grado è articolata su 2 corsi, A e B e Prima C, per un totale di 7
classi, ospitate nel plesso di via Fusco n.2. Frequentano 168 alunni.
Il modulo orario di 36 ore è articolato in sei giorni, dal lunedì al sabato, dalle ore 08.00 alle ore
13.00 con due rientri pomeridiani, il martedì e il giovedì dalle ore 14.30 alle ore 17.30 ed è
frequentato dagli alunni delle classi seconde e terze.
Il modulo orario di 30 ore è articolato in sei giorni, dal lunedì al sabato, dalle ore 08.00 alle ore
13.00 ed è frequentato dagli alunni delle classi prime. Nei giorni di rientro, alcuni alunni, che non
hanno la possibilità di raggiungere la propria abitazione in tempi consoni, usufruiscono del servizio
mensa messo a disposizione dell’Amministrazione Comunale.
Viene impartito l’insegnamento di due lingue comunitarie: inglese per 3 ore settimanali e francese
per 2 ore settimanali. Per tutte le discipline l’orario di cattedra è di 18 ore settimanali più un’ora per
il ricevimento dei genitori.
Vi operano:
n. 5 docenti di materie letterarie
n. 2 docente di lingua inglese
n. 1 docente di lingua francese
n. 3 docenti di matematica
n. 1 docente di tecnologia
n. 2 docente di arte e immagine
n. 1 docente di musica
n. 1 docente di scienze motorie
n. 2 docenti di religione
n. 1 docenti di sostegno
Spazi e laboratori della Scuola Secondaria di Primo Grado
Gli spazi, i laboratori e le attrezzature della Scuola Secondaria sono a disposizione di tutti i docenti
e di tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo.
• Laboratorio di scienze
• Laboratorio multimediale linguistico
• Laboratorio di informatica
• Laboratorio di arte e immagine
• 6 LIM ( Lavagne interattive multimediali )
• Biblioteca
• Auditorium
• Palestra e piste di atletica
Progetti
Il nostro Istituto propone ogni anno progetti di arricchimento, di continuità e di integrazione dell’
Offerta Formativa in linea con la didattica della progettazione.
Scuola dell’ Infanzia
Progetto “Manipolare, colorare e disegnare ad arte”
Premessa
Questo laboratorio mira a far acquisire ai bambini la consapevolezza delle molteplici possibilità
espressive offerte dalle tecniche artistiche con diversi materiali, per mezzo di diversi supporti.
Possedere dominare più e varie tecniche rende ciascuno libero di creare messaggi pieni di
intenzionalità: infatti, la libertà deriva anche dal possesso della tecnica e dalla conoscenza delle
molteplici possibilità dei materiali a disposizione.
Dalla consapevolezza può nascere la voglia di produrre messaggi comunicativi, che richiedono la
scelta e l’impiego di un determinato materiale, di un particolare strumento, di uno specifico
supporto: tutto in relazione ad uno sfondo intergratore: fiaba “Cappuccetto Rosso”.
Destinatari
Il laboratorio sarà realizzato nella sezione F con i bambini di tre anni
Referenti
Ins. De Bartolo Annamaria e Carluccio Antonietta
Progetto “I migliori anni”
Premessa
La festa di fine anno caratterizza il momento conclusivo dell’anno scolastico e coinvolge bambini,
insegnanti e genitori.
Nell’organizzare questo momento si propone un’esibizione dei bambini che si cimentano nella
recitazione, nel canto e nel ballo e il saluto alla Scuola dell’ Infanzia da parte dei bambini che
terminando questa esperienza, a settembre frequenteranno la Scuola Primaria.
Destinatari
43 bambini di cinque anni.
Supporto esterno
Per le coreografie: Garofano Modesto
Per le musiche: Santoianni Donato
Referente
Ins. De Bartolo Annamaria
Scuola Primaria
Progetto “Movimento dalla A alla Z
Alfabetizzazione motoria nella Scuola Primaria”
Caratteristiche del progetto
Attori: MIUR, Coni e Presidenza del Consiglio dei Ministri
Obiettivi: Sviluppo di un progetto pilota nell’a.s. 2009-2010 per la definizione di un programma
base per l’alfabetizzazione motoria nella scuola primaria da attuarsi nel triennio 2010-2013 su tutto
il territorio nazionale in tutte le classi della scuola primaria
Strategia: L’insegnante titolare è affiancato “in orario curricolare” da un “consulente esperto” con
l’obiettivo di supportare gli alunni nel raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle
competenze motorie, attraverso una proposta guidata di riferimento, elaborata nel rispetto delle
Indicazioni ministeriali per il Curricolo
Modalità: Interventi di attività di Alfabetizzazione motoria proposti in 2 ore settimanali che nel
progetto pilota avrà durata di 4 mesi (Febbraio-Maggio 2010) per un totale di 30 ore e, dall’anno
scolastico successivo, per l’intera durata dell’anno scolastico, con un intervento complessivo di 50
ore/anno
Destinatari: Alunne delle sezioni A e B della Sculoa Primaria.
Progetto “ Frutta nelle Scuole”
Il programma comunitario “Frutta nelle scuole”, introdotto dal regolamento (CE) n.1234/2007 del
Consiglio del 22 ottobre 2007, è finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte
dei bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione
maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari.
Gli obiettivi del programma:
•
•
•
incentivare il consumo di frutta e verdura tra i bambini compresi tra i sei e gli undici anni di
età;
realizzare un più stretto rapporto tra il “produttore-fornitore” e il consumatore, indirizzando
i criteri di scelta e le singole azioni affinché si affermi una conoscenza e una consapevolezza
nuova tra “chi produce” e “chi consuma”;
offrire ai bambini più occasioni ripetute nel tempo per conoscere e “verificare
concretamente” prodotti naturali diversi in varietà e tipologia, quali opzioni di scelta
alternativa, per potersi orientare fra le continue pressioni della pubblicità e sviluppare una
capacità di scelta consapevole; le informazioni “ai bambini” saranno finalizzate e rese con
metodologie pertinenti e relative al loro sistema di apprendimento (es: laboratori sensoriali).
Gli strumenti:
•
•
distribuzione di prodotti ortofrutticoli; (FINANZIATI INTERAMENTE CON AIUTO
COMUNITARIO E NAZIONALE)
campagna di informazione sulle caratteristiche dei prodotti ortofrutticoli, in termini di
qualità, aspetti nutrizionali e sanitari, stagionalità, territorialità e rispetto dell’ambiente,
•
•
•
rivolto sia ai docenti che ai genitori, al fine di prolungare l’effetto di induzione del consumo;
(FINANZIATA PARZIALMENTE CON AIUTO COMUNITARIO E NAZIONALE)
utilizzo di idonee attrezzature, nei limiti indicati dal regolamento comunitario, in grado di
supportare la distribuzione, l’utilizzo e la degustazione dei prodotti distribuiti;
(FINANZIATI PARZIALMENTE CON AIUTO COMUNITARIO E NAZIONALE)
avviare e consolidare la realizzazione di una Rete - costituita da Mipaaf, Regioni, Provincie
Autonome e Istituti scolastici disponibili a partecipare in modo continuativo al Programma-,
nell’ambito della quale coordinare le azioni coerenti a raggiungere gli obiettivi definiti e
recependo misure accompagnatore definite;
elaborazione di misure di accompagnamento complementari.
Destinatari del programma sono i bambini in età scolare dai sei agli undici anni o, come usa nel
sistema scolastico nazionale, i bambini che frequentano la scuola primaria/elementare.
Progetto “Alla scoperta del paese musicale”
Responsabile progetto
Ins. Occhionero Emilia
Esperto esterno ( a costo zero) Sig. Raimondo Antonio
Destinatari
Alunni della classe Quarta Sez. C della Scuola Primaria.
Finalità:
• Acquisire maggiore consapevolezza di sé attraverso l’uso del corpo, della voce, di strumenti
musicali;
• Sviluppare il pensiero pratico come base per il pensiero logico;
• Porre in relazione tempo-spazio-corpo
• Sviluppare la capacità di ascolto.
Progetto “Around town”
Responsabile progetto
Ins. Perino Valeria
Destinatari
Alunni della classe Quarta Sez. C della Scuola Primaria.
Metodologia
Nella prima fase gli alunni dovranno acquisire un primo approccio all’educazione stradale.
Il primo obiettivo sarà quello di far conoscere i principali termini e segnali stradali attraverso
l’ascolto, brevi conversazioni e semplici domande.
L’insegnante mostra la segnaletica e la presenta con l’esatta pronuncia. Attraverso l’attività di
drammatizzazione, l’acquisizione del loro significato simbolico e il loro uso corretto nelle
diverse situazioni di orientamento, risulterà semplificato.
Le attività grafico-pittoriche, inoltre, permetteranno agli alunni una loro ulteriore
interiorizzazione. Tali segnali verranno poi utilizzati nell’ultima fase ludica, relativa alla
drammatizzazione, mirata al processo di orientamento.
Il progetto Around town, inoltre, intende offrire agli alunni che non hanno ancora maturato
conoscenze sull’orientamento e l’educazione stradale, un semplice percorso didattico mirato a
promuovere l’acquisizione delle competenze minime, per apprendere le nozioni di base.
Il percorso parte dalla scoperta e dall’osservazione di una cartina stradale di una città
immaginaria e della segnaletica stradale, per concludersi con un’attività di “role-play” simulata
dagli stessi alunni. Le attività che verranno svolte contribuiranno alla comprensione e
interiorizzazione delle regole sociali convenzionali indicate dalle norme del codice stradale. La
riproduzione grafico-pittorica della segnaletica orizzontale e verticale, infine, permetterà loro il
riconoscimento dei principali segnali stradali, nonché l’acquisizione del corrispettivo significato
e il conseguente orientamento.
Progetto “Food and health”
Responsabile progetto
Ins. Perino Valeria
Destinatari
Alunni della classe Terza Sez. A e Sez. B della Scuola Primaria.
Metodologia
Nella prima fase del progetto gli alunni dovranno acquisire un primo approccio all’educazione
alimentare, partendo dalla distinzione tra il significato di nutrizione e quello di alimentazione.
Successivamente si presenta la piramide alimentare (Food Piramide) e i singoli componenti
alimentari che la strutturano (food), per poi passare alla loro classificazione per categorie
alimentari, quali elementi energetici (carboydrates), regolatori (fruits and vegetables) e plastici
(proteines). Infine verrà realizzato un menù personale e un’attività di role play, riferita ad una
possibile situazione reale.
.
Scuola Secondaria di Primo Grado
“Giornalino on-line”
Responsabile progetto :
Prof.ssa Giordana Marchetti
Obiettivi
• Acquisire competenze nella stesura di un articolo in generale e da pubblicare sul web in
particolare
• Potenziare le abilità di scrittura in lingua italiana
• Ampliare il lessico e gli ambiti di conoscenza
• Produrre brevi filmati
• Acquisire abilità nell’utilizzo di un software opensource (photofilter) per modificare
immagini e di uno per modificare file audio (audacity)
• Utilizzare le ICT in maniera funzionale al compito
• Operare in un gruppo di lavoro svolgendo con responsabilità i propri compiti
Destinatari:
• allievi classi IIIA-B scuola secondaria di I grado
Metodologia: di compito e di gruppo
Progetto europeo etwinning: Growing up in Europe
Responsabile progetto :
Prof.ssa Giordana Marchetti
Obiettivi
• Conoscere la cultura e lo stile di vita dei coetanei europei partner nel progetto (Mandal –
Norvegia; Scortaru Nou - Romania; Atatürk İlköğretim Okulu –Turchia; Eltiville –
Germania)
• Potenziare le abilità di interazione orale e scritta in lingua inglese in situazione reale con
parlanti coetanei non nativi
• Utilizzare le ICT e gli strumenti forniti dal etwinning space in maniera funzionale al
compito
• Operare in un gruppo di lavoro svolgendo con responsabilità i propri compiti
Destinatari:
• allievi classi IIA-B, IIIA-B scuola secondaria di I grado
Metodologia: funzionale-situazionale-comunicativo, di compito
Progetto di potenziamento dell’insegnamento curricolare
della lingua inglese con docente madrelingua e certificazione internazionale
Responsabile progetto :
Prof.ssa Giordana Marchetti
Obiettivi
• Rinforzare e potenziare le abilità di ascolto e comprensione orale in situazione reale, con un
parlante nativo e a normale velocità di eloquio
• Rinforzare e potenziare le abilità di interazione orale
• Rinforzare e potenziare l’uso delle funzioni, degli esponenti e delle strutture studiate nelle
ore curricolari
• Rinforzare e potenziare le abilità di interazione orale fra pari in situazioni di role-making
• Potenziare l’abilità di riferire in modo logico, sequenziale e comunicativo circa eventi
accaduti
• Potenziare l’abilità di esprimere le proprie opinioni e parlare di progetti futuri
• Ampliare il vocabolario
Destinatari:
• allievi classi conclusive della Scuola dell’Infanzia
• allievi classi quinte A-B-C Scuola Primaria
• allievi classi IA-IB-IC; IIA-IIB; III A-B scuola secondaria di I grado
Metodologie:
Integrate: TPR, funzionale-situazionale-comunicativo, lessicale, riflessivo-analitico-strutturale, di
compito
Ruolo docente:
• interlocutore parlante nativo, tutor e mediatore dell’apprendimento
•
Rapporti con altre istituzioni:
famiglie per contributo economico sia per corso di potenziamento che per la certificazione
internazionale
Durata
Il progetto ha durata annuale
Fasi operative:
Scuola dell’Infanzia
due moduli annuali di 20 ore, uno per ciascun gruppo di bambini (21 ogni gruppo), dal 22
novembre 2010 al 4 giugno 2011
Orario: Lunedì 9:30 – 10:30 I gruppo, 10:30 - 11:30 II gruppo
Docente madrelingua: Michelina Falcucci
Scuola Primaria
Classi V:
un modulo annuale di 20 ore, dall’8 novembre 2010 al 14 maggio 2010
Orario: Mercoledì III ora VA e V ora VB; Sabato I ora VC
Organizzazione: intervento su tutta la classe in compresenza con l’insegnante curricolare
Certificazione internazionale: Grade 1 e 2 esame Trinity
Docente madrelingua: Michelina Falcucci
Scuola Secondaria di I Grado
Classi prime e seconde
Un modulo trimestrale di 10 ore per ciascuna classe (10x5=50), attività da svolgere nel secondo
trimestre a partire dall’11 gennaio 2011
Orario: dall’11 gennaio al 15 marzo 2011 il martedì nelle classi IB, IIA e IA e venerdì IC e IIB
Organizzazione: in compresenza docente madrelingua e docente curricolare
Docente Madrelingua: Michelina Falcucci
Classi terze:
3 moduli di 12 ore ciascuno, da lunedì 10 gennaio 2011 a lunedì 9 maggio 2011. Un modulo sarà
destinato agli allievi che sosterranno il livello 3 dell’esame Trinity, uno per quelli che sosterranno il
livello 4, e uno per gli allievi che sosterranno i livelli 5 e 6. Gli allievi con valutazione disciplinare
uguale a 6 frequenteranno il modulo finalizzato alla preparazione all’esame Trinity livello 3, gli
allievi con valutazione disciplinare uguale a 7 e 8 quello finalizzato alla preparazione per il livello
4, e gli allievi con valutazione disciplinare uguale a 9 e 10 frequenteranno il corso finalizzato alla
preparazione dei livelli 5 e 6. Ciascun gruppo di apprendimento sarà costituito da un massimo di
15/18 alunni.
Esperto esterno:
Prof.ssa Michelina Falcucci
Progetto “ Cl@ssi 2.0”
DESTINATARI:
• 24 allievi della classe IIA della sezione secondaria di I grado di questo istituto
REFERENTE: Prof.ssa Giordana Marchetti
DOCENTI ATTUATORI: la totalità dei componenti il Consiglio di Classe
FINALITÀ GENERALI
Utilizzare gli strumenti digitali del tempo “ricreativo” degli allievi nella didattica quotidiana per:
1. motivare gli studenti allo studio, renderli consapevoli e responsabili dei loro processi di
apprendimento e favorire l’integrazione delle loro conoscenze
2. dilatare lo spazio e il tempo del processo di insegnamento-apprendimento
3. allargare ai pari la relazione di insegnamento-apprendimento
4. favorire l’acquisizione da parte degli studenti delle competenze chiave del quadro europeo
per l’apprendimento permanente
METODOLOGIA
• apprendimento cooperativo
• lavori di gruppo
•
•
•
•
•
•
•
di compito
learning by doing
metodo scientifico
problem-solving
metacognitiva
clil
lezione frontale
Progetto “Idea 2.0”
Il nostro Istituto è composto da: Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado; in
quest’ultima sezione già da tempo si è avviata la sperimentazione delle TIC nella didattica, si sono
attivati percorsi di formazione specifica e si è partecipato ai progetti nazionali Innovascuola,
scuola_digitale e cl@sse 2.0. Il fermento da essi generato ha contagiato anche la nostra sezione di
scuola primaria tanto che alcune docenti hanno partecipato alla formazione interna di cui sopra. E
l’estensione alla primaria dei due ultimi progetti nazionali sopra citati costituisce per noi, ma anche
per l’Amministrazione Centrale, l’occasione di attivare un percorso di ricerca/azione didattica
completa. Nel riconoscere il valore pedagogico delle nuove tecnologie e convinti di poter attraverso
di esse fattivamente contribuire alla costruzione della società della conoscenza e dell’inclusione
delineata dagli obiettivi della “strategia di Lisbona” e dal piano d’azione di Ginevra, la nostra Idea
2.0 intende porsi l’obiettivo di dare ai nostri studenti gli strumenti giusti per vivere, imparare e
lavorare con soddisfazione in una società caratterizzata da una crescente complessità e quantità di
informazione e conoscenza e, per quanto riguarda la professionalità dei docenti, anticipare il
progetto UNESCO ICT Competency Standards for Teachers. Per raggiungere questi ambiziosi
obiettivi intendiamo ovviamente proseguire nella formazione dei docenti e al contempo trasformare
l’ambiente di apprendimento della classe sia dal punto di vista fisico che didattico. Per il secondo
aspetto intendiamo gradualmente ridurre i tempi della lezione frontale tramite l’uso sempre più
massivo di una metodologia collaborativa di gruppo e di compito, mentre, per quanto riguarda
l’ambiente fisico, intendiamo far “esplodere” lo spazio classe attraverso una LIM collegata ad
Internet e l’utilizzo graduale della classe virtuale già “aperta” dal nostro istituto per gli allievi della
sez. sec. di I grado. La dimensione collaborativa dell’apprendimento sarà invece rinforzata dall’uso,
da parte dei gruppi di studenti che di volta in volta si formeranno, di netbook collegati in rete locale
e a internet. Tutte le docenti della classe collaboreranno e lavoreranno per favorire l’acquisizione da
parte degli allievi delle competenze chiave per l’apprendimento permanente delineate a livello
europeo, ovviamente rapportandoli all’età e alle finalità del segmento scolastico. Nello specifico
delle competenze digitali gli studenti impareranno a:
• usare le tecnologie per la comunicazione e l’informazione in maniera funzionale al compito
da svolgere
• cercare, analizzare e valutare informazioni
• usare software autore in modo creativo ed efficace
• comunicare, collaborare e apprendere
divertendosi, aggiungiamo noi, poiché proprio quegli strumenti che ora sono l’alterego dello studio
scolastico saranno “compagni” di scuola, capaci di alleviare anche le difficoltà degli allievi stranieri
o con DSA.
Progetto “Centri Sportivi Scolastici”
Ins.ti: Daniela Catenaro – Turturro Antonio
Durata: ottobre – giugno
Giorni: lunedì ore 15,00-17,00 mercoledì ore 15,00-17,00 venerdì ore 15,00-18,00.
Alunni partecipanti: circa 100.
Attività principali: corsa campestre, atletica leggera diversabili, atletica leggera, ginnastica artistica,
hip hop.
Fasi d’ istituto, zonali, provinciali, regionali e nazionali.
Strutture: palestra, spazi antistanti, impianti comunali e privati.
Spostamenti: scuolabus, auto dei genitori, mezzi forniti dall’ ente scuola .
Progetto “Orientamento”
Responsabile progetto
Prof.ssa Di Martino Antonella e proff.ssa Glave Ginetta
Finalità
L’orientamento è una delle finalità prioritarie della Scuola: esso, infatti favorisce lo sviluppo del
ragazzo e lo mette in condizione di definire la proprià identità. La conoscenza di sé consolida le
capacità decisionali, permettendo al discente di fare scelte realistiche nell’immediato futuro, ed è
proprio tenendo conto di queste considerazioni che l’attività di orientamento deve interessare tutta
l’azione didattica quotidiana e deve servire a preparare il ragazzo a compiere scelte responsabili. Un
modello formativo efficace deve tener conto di un’azione di orientamento fin dalla fase di
programmazione di un qualsiasi itinerario educativo e deve necessariamente coinvolgere in modo
sinergico tutte le attività didattiche che non si limitano a brevi momenti ma prevedono interventi
progressivi diluiti nel tempo.
Obiettivi
• Far acquisire ad ogni alunno la consapevolezza dei propri interessi e delle proprie attitudini.
• Far percepire al soggetto la propria posizione spazio-temporale.
• Valorizzare la capacità dei singoli di progettare e, soprattutto, di strutturare autonomamente
un proprio progetto di vita.
• Portare ognuno a non dover essere orientato ma ad auto-orientarsi.
Destinatari
Tutti gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado e gli alunni delle classi terze, nonché gli
alunni delle classi quinte della Scuola Primaria.
Metodologie
Per raggiungere gli obiettivi proposti si cercherà, in primo luogo, di garantire che ogni alunno
raggiunga una preparazione tale da permettergli di cogliere le dinamiche del cambiamento della
società, così da saperle interpretare e, quindi, agire di conseguenza.
Ruolo docente
Consulente e mediatore, infatti, l’insegnante referente, coadiuvato dal corpo docente, fornirà
agli alunni le informazioni necessarie per consentire ad ognuno di essi una scelta consapevole.
Durata
Il progetto ha durata annuale
Fasi operative
Le attività che vedranno coinvolti gli alunni e gli insegnanti si svolgeranno prevalentemente, e
compatibilmente con le attività didattiche, di mattina durante l’orario scolastico.
Progetto di educazione ambientale
“Ambiente e Sviluppo Sostenibile”
Referente: Prof.ssa Rotunno Maria Teresa
Finalità educative
Il progetto fa ferimento ai contenuti etici dell’Educazione Ambientale, non ridotta a semplice studio
dell’ambiente naturale, ma come azione che promuove cambiamenti negli atteggiamenti e nei
comportamenti sia a livello individuale che collettivo. Concetti e conoscenze, non sono nozioni fine
a se stessi e la scelta dei metodi e degli strumenti vuole promuovere processi intenzionali di
cambiamento attraverso l’azione. Per la costruzione di una "cultura ecosistemica" dunque scienza e
tecnica da sole non sono sufficienti, serve una didattica transdisciplinare in un processo di
insegnamento-apprendimento che faccia interagire la dimensione socioaffettiva con la dimensione
cognitiva.
Questo progetto, che sarà articolato nei passaggi e nei contenuti specifici dai docenti dei tre ordini
di scuola in maniera autonoma, sarà necessariamente flessibile, aperto alle nuove domande e
proposte che potranno emergere o pervenire.
Con riferimento alle finalità, alla metodologia, ai contenuti e alle abilità sopradescritte, nel corrente
anno scolastico verranno attivati i seguenti progetti , laboratori, percorsi.
PULIAMO IL MONDO con il Comune e Lega Ambiente
Giornata ecologica di volontariato ambientale. I ragazzi guidati da un responsabile
della Pro Loco, parteciperanno all’iniziativa di volontariato ambientale con un
gesto concreto di cura e pulizia delle vie e delle piazze, dei sentieri e degli spazi
verdi del paese.
SENTIERI VERDI : giornata ecologica con percorsi di educazione allo sviluppo sostenibile al fine
di promuovere una maggior conoscenza del territorio da parte della scuola e un coinvolgimento
diretto dei ragazzi. Più specificamente, i percorsi di avvicinamento al “verde” saranno così
articolati:
scelta di un sentiero o di un’area verde,
analisi di esperienze sensoriali e percettive legate al territorio in esame
esplorazione dell’ambiente dal punto di vista floristico-vegetazionale,
studio dello stesso attraverso la chiave relazionale uomo–ambiente (effetti delle attività antropiche)
attività di laboratorio presso centri di ed. ambientale.
PROGETTO / CONCORSO “SALVA L’AMBIENTE” per promuovere il corretto
utilizzo delle risorse, favorire la riscoperta della manualità e della creatività. Il
progetto prevede lezioni/laboratori su temi ambientali che si terranno nei venerdì di
ottobre , la realizzazione di manufatti di ogni tipo con materiali e oggetti destinati
ad essere eliminati e presentazione di prototipi di invenzioni e metodi per
concretizzare risparmi di energia, d’acqua e di altre risorse.
PROGETTO / CONCORSO “MOLLA LA PLASTICA”in collaborazione con
l’associazione di solidarietà e cooperazione internazionale LVIA. Ha come oggetto la
realizzazione di azioni di sensibilizzazione su temi ambientali e la solidarietà
internazionale e una raccolta fondi a sostegno dei progetti ambientali della LVIA in
Africa.
5) ADESIONE SCUOLA AL FAI E PARTECIPAZIONE AL CONCORSO
“FRATELLI D’ITALIA”. Obiettivo del concorso è stimolare negli studenti la scoperta
del paesaggio che li circonda e la riflessione sugli elementi che uniscono e su quelli
che differenziano l’Italia, stabilendo relazioni di scambio, conoscenza e amicizia tra
classi lontane. Gli alunni dovranno presentare il proprio paese attraverso la creazione
di un poster con diversi linguaggi espressivi.
Progetto di educazione alla salute
“ Star bene con la prevenzione”
Referente: Prof.ssa Rotunno Maria Teresa
Con riferimento alle finalità, alla metodologia, ai contenuti del progetto, nel corrente anno
scolastico verranno attivati i seguenti progetti:
1)Progetto di prevenzione al tabagismo “ Smoke Free Class Competition” in collaborazione
con la LILT- nelle classi seconde della scuola secondaria di primo grado
Obiettivi:a) Prevenire l’inizio dell’abitudine al fumo tra i giovani studenti
b)Promuovere l’immagine del non fumatore c) Eliminare o ridurre il consumo di sigarette
negli alunni che fumano
2)Progetto Alimentazione-Salute:” Consigli per una sana alimentazione in età scolare” in
collaborazione con l’ASL di Temoli . La dietologa terrà una serie di incontri ,con la partecipazione
di alunni e genitori, nelle classi seconde della scuola secondaria di primo grado e nelle classi quarte
della primaria.
Obiettivi: a) promuovere stili di vita sani;b) far conoscere l’importanza di una alimentazione sana;c)
fornire informazioni adeguate per migliorare il rapporto con il cibo.
3) Progetto Prevenzione dentale :”Educare a prevenire” in collaborazione con l’ANDI di Termoli.
Una dentista terrà una serie di incontri con gli alunni delle classi terze della scuola primaria e con
gli alunni delle classi prime della secondaria di primo grado.
Obiettivi:a) saper distinguere le differenze tra prevenzione e cura
b) ampliare le conoscenze relative alla cura della bocca
c) riconoscere strumenti e tecniche indispensabili per la pulizia dei denti
d) riconoscere i diversi prodotti per l’igiene orale.
4)Progetto sull’Educazione all’affettività e sessualità in collaborazione con il Consultorio
Familiare di Larino. Una psicologa e una ginecologa terranno degli incontri per ogni classe terza
della secondaria di primo grado aventi per oggetto tematiche relative all’età adolescenziale, con
particolare riferimento agli aspetti psicologici, fisiologici e morali attinenti alla sfera sessuale dei
giovani.
Obiettivi: a) Acquisire informazione sulla specifica tematica
b) Essere in grado di scelte autonome e responsabili relative alla sessualità
c) Favorire un atteggiamento positivo verso il proprio corpo e la sessualità
d) Migliorare la relazione con i coetanei e con se stessi.
Progetto di recupero e consolidamento delle competenze disciplinari di base
“Anch’io come te”
Referente del progetto : Prof.ssa Saracino Filomena
Numero Docenti coinvolti nel progetto: 20
Scuola primaria : insegnanti di lettere e matematica delle classi che ospitano alunni
immigrati.
Scuola secondaria : insegnanti di lettere , matematica e lingue delle classi che ospitano alunni
immigrati.
Destinatari: 31 alunni immigrati
Scuola primaria -Attività extra-scolastica
Si prevedono due rientri pomeridiani settimanali di due ore ciascuno che verranno attuati da
insegnanti interni nelle seguenti aree di intervento:
Area 1 “ Comunicazione ”: sviluppo e/o consolidamento delle abilità linguistiche legate alle
competenze comunicative di base.
Area 2 “ Italiano”: sviluppo e/o consolidamento della conoscenza e delle abilità linguistiche legate
ai contenuti delle discipline umanistiche ( abilità di lettura, scrittura, abilità metalinguistiche).
Area 3 “ Matematica”: sviluppo e/o consolidamento delle abilità linguistiche legate alle discipline
logico matematiche e scientifiche.
Scuola secondaria di primo grado-Attività extrascolastica
Si prevede un rientro pomeridiano settimanale di tre ore che verrà attuato da insegnanti interni
nelle seguenti aree di intervento:
•
•
•
•
italiano
francese
inglese
matematica
Progetto di educazione ambientale
“Energia e ambiente”
Docente referente : Prof.ssa Rotunno M. Teresa
Docenti coinvolti : Prof.ssa Saracino Filomena, Prof.ssa Moffa Carmela
Classi coinvolte: IIIA e IIIB. Numero alunni: 52
Premessa
Il progetto di educazione ambientale, nelle classi terze, intende affrontare e approfondire le
tematiche dell’energia e dell’ambiente inteso come contesto spaziale nel quale la comunità umana
vive e si sviluppa, considerando l’impatto che hanno prodotto sul territorio le attività umane e
valutando la somma degli effetti fisici, chimici, biologici, culturali e socio-economici. Scopo del
progetto è quello di diffondere la conoscenza necessaria per avere una cultura di comportamenti
ecologicamente corretti con il fine di modificare alcuni atteggiamenti negativi individuali e
collettivi e favorire il formarsi di una responsabile consapevolezza del significato di
“ comportamenti sostenibili “.
Il progetto inoltre, nelle sue modalità di svolgimento, vuole integrare i linguaggi tradizionali con
quelli dei nuovi media e permettere agli studenti di osservare una realtà virtuale, interagire con essa,
apprendere facendo e trasferire le competenze acquisite alla realtà fisica.
Attività e metodo di lavoro
♦ Presentazione generale dell’argomento e problematizzazione.
♦ Stesura di una mappa concettuale sul lavoro da svolgere
♦ Ricerca di materiali da testi, riviste, Internet individualmente e in gruppo
♦ Analisi e rielaborazione del materiale raccolto
♦ Ricerca di informazioni sul proprio territorio.
♦ Utilizzo di learning objects reperiti in rete e di quelli creati dai docenti della scuola
♦ Uscite sul campo, visite guidate, raccolta dati e foto.
♦ Attività di laboratorio in collaborazione con esperti de “ i venerdì dell’ambiente “ nell’ambito
delle iniziative inerenti il progetto/concorso “Salva l’ambiente “ a cui le classi intendono
partecipare
♦ realizzazione di oggetti con materiali riciclati
♦ realizzazione di un progetto per il risparmio energetico nel proprio paese.
♦ Progettazione e produzione di oggetti multimediali
♦ Pubblicazione del lavoro sul sito della scuola
Progetto di educazione alla salute
“Con la salute non si scherza!”
Docente referente del progetto: Prof.ssa Filomena Saracino
Docenti coinvolti: Prof.ssa Saracino Filomena, Prof.ssa Di Maio Concettina
Classi coinvolte: Classi seconde: IIA e IIB -50 alunni
Introduzione
La scuola ha il compito di promuovere la salute e perciò di informare ed educare attraverso
strumenti e metodi che consentono ai ragazzi di avere cura della propria persona per conquistare e
mantenere lo stato di buona salute inteso, non come assenza di patologie in senso classico, ma come
completo benessere fisico, psichico e sociale.
Il progetto intende promuovere il benessere personale e sociale, far nascere nei ragazzi la
consapevolezza su ciò che devono fare per conseguire una salute fisica e mentale ottimali, intese
anche quali risorse per se stessi, per la propria famiglia e per l’ambiente sociale di appartenenza e
far apprendere il modo in cui uno stile di vita sano vi può contribuire.
Attività
♦ Analisi dei fattori individuali, ambientali e comportamentali che influenzano lo stato di salute.
♦ Danni provocati da cattiva alimentazione, da alcool, fumo e droghe.
♦ Ricerca dei comportamenti adatti ad una corretta prevenzione.
♦ Attività di laboratorio
♦ Realizzazione di oggetti di apprendimento multimediali
Metodologia
- Lavori di gruppo e individuali
- Attività di ricerca
- Interviste, dialoghi, discussioni
- Questionari
- Grafici e tabelle
- Cartelloni
- Lezioni informative da parte di esperti con coinvolgimento delle famiglie
Progetto di teatro
Docente referente del progetto: Prof.ssa De Rosa Rita
Classi coinvolte: Classe Prima Sez. B
Obiettivi:
1. Migliorare la socializzazione.
2. Condividere la responsabilità.
3. Favorire l’inserimento di alunni che presentano problemi di timidezza.
4. Comprendere il significato della tematica.
5. Approfondire l’argomento.
Esperienza teatrale. La fiaba in quanto tale
Docente referente del progetto: Prof.ssa Glave Ginetta
Classi coinvolte: Classe Prima Sez. A
Obiettivi:
1. Educare il ragazzo a migliorare il rapporto con se stesso e con gli altri.
2. Acquisire una maggiore conoscenza del proprio corpo.
3. Migliorare la coordinazione dinamica.
4. acquisire capacità di autocontrollo.
Progetto “Il Consiglio Comunale dei Ragazzi”
Referente: Prof.ssa Di Martino Antonella e Prof.ssa Glave Ginetta
Docenti coinvolti: Di Martino, Glave, Tozzi, De Rosa, Castelli.
Destinatari: gli alunni delle classi Prime A-B-C (Tempo Normale) e delle classi Terze A-B (Tempo
Prolungato) della Scuola Secondaria di Primo Grado.
Finalità:
• Ampliare l’orizzonte culturale mediante la conoscenza del proprio territorio e del Comune.
• Individuare i valori e i messaggi propri del vivere civile e umano.
• Padroneggiare e migliorare l’esposizione linguistica individuale, la vocalità, la gestualità e
controllare l’emotività.
• Portare i giovani ad essere protagonisti delle decisioni che li riguardano da vicino.
Progetto “Storia del Risorgimento Italiano a fumetti”
Referente: Prof.ssa Di Martino Antonella
Docenti coinvolti: Di Martino, Glave, Tozzi, Occhionero, Castelli, Zollo.
Destinatari: gli alunni delle classi Seconda A e B, e delle classi Terze A e B della Scuola
Secondaria di Primo Grado.
Finalità:
• Ampliare l’orizzonte culturale mediante la conoscenza del passato storico al fine di operare
in modo consapevole l’analisi del presente ed esercitare la libertà e la responsabilità per
diventare protagonista del proprio futuro.
• Individuare le caratteristiche strutturali del linguaggio figurativo e utilizzare tali tecniche per
analizzare in modo dettagliato il risorgimento italiano.
• Portare i giovani ad essere protagonisti delle decisioni che li riguardano da vicino.
Progetto “Giochi Matematici”
Referente: Prof.ssa Di Maio Concettina
Docenti coinvolti: Di Maio Concettina, Rotunno Maria Teresa, Saracino Filomena, D’Orazio Lina,
Giordano Maria.
Destinatari: gli alunni che frequentano la classe quarta e quinta della Scuola Primaria e Prima,
Seconda e Terza della Scuola Secondaria di Primo Grado.
Finalità:
• favorire il superamento di un’immagine della matematica come disciplina arida, noiosa e
difficile;
• promuovere la costruzione dell’identità personale e lo sviluppo delle abilità sociali;
• allenarsi per raggiungere una preparazione per partecipare a “Giochi Matematici.
•
Progetto “Educazione Stradale”
Referente: Prof.ssa Di Maio Concettina
.
Destinatari: gli alunni che avranno 14 anni compiuti entro il 31 agosto 2011.
Finalità:
• far conseguire agli studenti la preparazione necessaria per affrontare l’esame e ottenere il
certificato di idoneità alla guida del ciclomotore.
Alunni diversamente abili
Strategie didattiche - educative specifiche
Gli alunni diversamente abili hanno diritto ad un servizio che assicuri il pieno sviluppo delle loro
potenzialità sia in campo cognitivo, affettivo e relazionale, dell’autonomia e dell’apprendimento.
Le attività di integrazione, pertanto, sono finalizzate a promuovere l’evoluzione armonica del
soggetto.
La scuola è impegnata a;
• curare continuità e accoglienza;
• assicurare una flessibilità organizzativa oraria e didattica;
• definire obiettivi realmente perseguibili;
• predisporre piani personalizzati, con il pieno coinvolgimento della famiglia e la
collaborazione degli operatori che ne curano l’aspetto medico - riabilitativo, al fine di
assicurare concrete opportunità di integrazione;
• curare l’orientamento.
Per favorire l’integrazione la scuola si avvale di insegnanti di sostegno e , se necessario, di assistenti
messi a disposizione dall’ ente locale.
In ogni caso le attività di integrazione riguarderanno tutta la classe in cui è inserito l’ alunno
diversamente abile.
Eventuali attività di tipo individualizzato dovranno essere previste e motivate nel Piano Educativo
Individualizzato ( PEI ), che annualmente è steso per ogni alunno diversamente abile, con la
collaborazione degli operatori sociosanitari ed il pieno coinvolgimento delle famiglie.
Nell'anno scolastico 2009/2010 sono attive collaborazioni con.
• ente locale che fornisce assistenza;
• servizio familiare età evolutiva ASL;
• centro riabilitazione motoria S. Stef. A.R. di Termoli;
• centro riabilitazione Padre Pio di Termoli.
Linee di intervento
Nel rispetto della diversità ed unicità in educazione e della specificità di ciascun grado scolastico, le
linee di intervento a favore degli alunni diversamente abili si possono così sintetizzare:
• offrire una figura di riferimento che aiuti l’ alunno ad orientarsi nell’ambito scolastico;
• organizzare attività funzionali all’acquisizione di autonomia e competenze trasferibili al di
fuori della scuola;
• attuare un’azione di supporto ed holding sul piano affettivo con costanti rinforzi positivi;
• organizzare una rete di aiuto attraverso il tutoring, i piccoli gruppi, le classi aperte, i
laboratori.
Attuare una continua mediazione didattica con i seguenti strumenti:
• scegliere gli obiettivi partendo da quelli della classe;
• uso di materiale strutturato;
• costruire il percorso di apprendimento partendo dal vissuto, passando alla simbolizzazione
ed infine all’astrazione;
• adattare e semplificare i libri di testo;
• semplificare le consegne a scuola e a casa.
Nel nostro Istituto è presente un’apposita commissione presieduta da un coordinatore e composta da
docenti di sostegno e da docenti curricolari di ogni ordine di scuola, a cui è demandato il compito di
formulare proposte al Collegio dei Docenti per:
• creare cultura all’ interno dell’istituzione scolastica sul tema dell’integrazione;
• progettare le attività finalizzate all’integrazione;
• coordinare le attività finalizzate all’integrazione;
• curare l’orientamento degli alunni in uscita dall’Istituto Comprensivo.
Intercultura
La realtà della presenza degli alunni stranieri nelle classi dell’ Istituto richiede una mirata attenzione
della scuola alle tematiche connesse all'educazione interculturale quale condizione strutturale della
società multiculturale. Il compito educativo, in questo tipo di società, assume il carattere specifico
di mediazione fra le diverse culture di cui sono portatori gli alunni: mediazione non riduttiva degli
apporti culturali diversi, bensì animatrice di un continuo, produttivo confronto fra differenti
modelli. Nella società globale, società di per se stessa plurale e multiculturale, il processo educativo
richiede che l’educazione interculturale, come educazione alla e nella differenza,divenga l’orizzonte
di tutto il percorso formativo. Il nostro Istituto si adopera per:
•
•
•
•
•
•
•
•
potenziare la rete di relazioni fra l’Istituto, gli Enti Locali e le altre realtà socio – educative
presenti sul territorio, attivandone le risorse e la collaborazione;
migliorare i processi di comunicazione tra le diverse culture nella scuola e nel territorio;
coordinare gli interventi con i mediatori linguistici culturali;
facilitare l’inserimento, l’accoglienza e l’accompagnamento degli alunni stranieri e delle
loro famiglie;
facilitare i processi di alfabetizzazione – apprendimento;
monitorare i flussi migratori all’interno dell’Istituto;
ridurre il disagio;
mettere a disposizione strumenti utili per la valutazione e la rilevazione di informazioni.
Lingue comunitarie
Nell’ Anno Scolastico 2010-2011 l'insegnamento-apprendimento della lingua inglese ha inizio
nell’ultimo anno della scuola dell'Infanzia. Le lezioni saranno tenute da una docente madrelingua
in contemporaneità di orario con le insegnanti di sezione. L’attività sarà svolta con il contributo
delle famiglie dei bambini destinatari.
Nella scuola Primaria lo studio della lingua inglese prosegue fin dal primo anno per 2 ore
settimanali nelle classi prime e seconde e 3 ore settimanali nelle restanti classi. Nelle classi
quinte una delle tre ore settimanali, da novembre ad aprile, è svolta in compresenza con una
madrelingua per un totale di ventidue ore annuali. A gruppi di allievi, sempre nelle classi quinte,
nel mese di maggio sarà proposto di sostenere un esame di certificazione internazionale delle
competenze raggiunte in L2. L'ente certificatore scelto dal nostro istituto è il Trinity College di
Londra e i costi degli esami, che saranno a carico delle famiglie, variano a seconda del grado a
cui gli allievi saranno iscritti. Il superamento dell'esame non è automatico, pertanto saranno
invitati a sostenerlo solo gli allievi che l'insegnante curricculare e l'insegnante madrelingua
riterranno idonei. Nella Scuola Secondaria di I grado l'insegnamento della L2 prosegue per tre
ore settimanali e sin dal primo anno gli allievi seguono anche l'insegnamento di una seconda
lingua comunitaria, il francese, per due ore settimanali. Agli allievi delle classi prime e seconde,
nel secondo quadrimestre e in orario antimeridiano, sarà proposto un modulo di potenziamento
di 10 ore con una docente madrelingua in compresenza con l'insegnante curriculare. Ad un
gruppo di allievi delle classi terze, infine, sarà proposta la frequenza, in orario pomeridiano
extracurricolare, di moduli di potenziamento di 12 ore, finalizzati all’approfondimento della
preparazione per sostenere un esame di certificazione internazionale delle competenze raggiunte
in L2. Come per gli allievi delle classi quinte della Scuola Primaria, il costo degli esami sarà a
carico delle famiglie. Inoltre come per la Scuola dell’Infanzia, le ore di potenziamento con la
docente madrelingua si svolgeranno con il contributo delle famiglie.
Certificazione Trinity
Il nostro Istituto dal 2002, ogni anno, presenta candidati ai diversi grade dell'esame Trinity per la
certificazione delle competenze raggiunte dagli studenti nell'apprendimento della lingua inglese.
Sono candidati all'esame gli studenti delle classi quinte della scuola primaria e gli studenti delle
classi terze della scuola secondaria di primo grado Come si può vedere dal grafico nel corso degli
anni abbiamo gradualmente incrementato i candidati, ma anche i grade. Siamo partiti con solo il
grade 3 e ad oggi abbiamo gli allievi della scuola primaria candidati ai grade 1 e 2, mentre gli allievi
della scuola secondaria sono candidati ai grade 3, 4, 5 e 6
In base al Quadro di Riferimento Europeo i grade 1, 2 e 3 corrispondono ai livelli A1/A2, mentre i
grade 4, 5 e 6 ai livelli B1/B2.
Il nostro Istituto è centro registrato Trinity perciò i nostri allievi usufruiscono delle tariffe
preferenziali.
Anno
Ragazzi
Adulti
2003
20
-
2004
29
-
2005
44
-
2006
66
-
2007
54
-
2008
55
-
2009
45
8
2010
87
7
Totale
420
15
2002
Centre: 7789
22
-
La valutazione
(D.L. n. 137 del 01/ 09/2008 e D.M. n. 5 del 16 gennaio 2009 )
La valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti e del comportamento degli alunni viene
effettuata mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi, riportati in lettere nei
documenti di valutazione,
Relativamente alla valutazione finale, definita in sede di scrutinio, sono ammessi alla classe
successiva gli alunni che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina.
I docenti si impegnano nel corso dell’anno ad assicurare ad ogni studente l’efficacia
dell’apprendimento, anche ricorrendo a corsi di recupero, in modo da rendere possibile per
ogni studente i traguardi di competenza previsti.
La votazione sul comportamento concorre, come il voto delle altre discipline, alla determinazione
della media complessiva dei voti in tutti i casi previsti dalla norma. Da tale votazione complessiva è
escluso l’insegnamento della religione cattolica, ai sensi dell’art. 309 del Testo unico di cui al
decreto legislativo 16 aprile 1994.
Con apposito decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono specificati i
criteri per correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto inferiore a sei
decimi.
La valutazione del comportamento dell’alunno oltre alle necessaria funzione sanzionatoria ha una
importante valenza formativa, considera atteggiamenti, correttezza e coerenza nell’esercizio dei
diritti e nell’adempimento dei doveri e modalità di partecipazione alla vita della scuola per l’intero
arco temporale del periodo scolastico considerato.
La predisposizione del documento di valutazione individuale dell’alunno avviene nel
rispetto delle norme, adottando strumenti valutativi che attengono alle discipline di insegnamento
previste dai piani di studio nazionali e al comportamento dell’alunno e che utilizzano l’espressione
della valutazione con voto in decimi, così come disposto dall’articolo 2, comma 2, del decreto legge
1 settembre 2008, n. 137 convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. Altre
discipline di insegnamento o previste dal Piano dell’Offerta Formativa dell’istituzione scolastica,
eventualmente inserite nel documento di valutazione dell’alunno, non concorrono alla valutazione
complessiva né all’ammissione alla classe successiva, viene rilasciata una certificazione del lavoro
svolto.
Il consiglio di classe è l’organo collegiale preposto alla valutazione periodica e finale degli
alunni. I docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica partecipano alla valutazione
periodica e finale limitatamente agli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione
cattolica; per contro, i docenti di sostegno, in quanto titolari della classe, partecipano alla
valutazione di tutti alunni.
L’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione) effettua la valutazione
esterna standardizzata degli alunni.
Assume una particolare importanza la valutazione degli apprendimenti in italiano e matematica
degli studenti della seconda e quinta classe della scuola primaria e della prima e terza classe della
scuola secondaria di primo grado. Per quest’ultima classe si terrà conto della valutazione degli
apprendimenti cui sono sottoposti gli studenti in occasione della prova nazionale dell’esame di
Stato al termine del primo ciclo.
La valutazione riguarderà obbligatoriamente tutti gli studenti delle predette classi delle istituzioni
scolastiche del primo ciclo di istruzione.
Nell’ Istituto la valutazione viene considerata uno strumento formativo fondamentale perché
permette un costante monitoraggio di quanto progettato e consente, nello stesso tempo, di
modificare ed adeguare le proposte ai bisogni degli studenti. L’anno scolastico è suddiviso in
trimestri al fine di favorire il feedback didattico e permettere una valutazione sommativa più
ravvicinata e rispondente ai bisogni formativi degli studenti.
Essa è caratterizzata da 3 fasi principali:
• la valutazione iniziale, a carattere descrittivo, tende a rilevare conoscenze, capacità e
atteggiamenti e permette quindi di individuare potenzialità e bisogni al fine di orientare
l’azione didattica ;
• la valutazione in itinere, formativa, tende a monitorare la qualità/efficacia dell’intervento
educativo al fine di aggiustare/calibrare le scelte didattiche e predisporre, se necessario,
percorsi alternativi,
• la valutazione finale, sommativa, tende a valutare globalmente le competenze acquisite.
Le rilevazioni vengono effettuate nel contesto delle attività didattiche mediante:
• osservazioni sistematiche e occasionali;
• analisi di documentazioni didattiche;
• specifici momenti di prova.
Le procedure di valutazione che vengono attivate consentono di individuare non solo i traguardi di
competenze raggiunti dai singoli alunni, ma anche e soprattutto la validità delle esperienze
proposte. E’ così che la valutazione diventa uno strumento di regolazione continua delle proposte
educative e dei percorsi di apprendimento.
Indicazioni per l’utilizzo dei livelli di valutazione
Scuola Primaria e
Scuola Secondaria di Primo Grado
Si allega il documento di riferimento elaborato dalla Commissione valutazione dell’Istituto
comprensivo di S.Martino in Pensilis e approvato dal Collegio Docenti per l’attribuzione dei voti
disciplinari e di condotta.
Descrittori della scala dei voti disciplinari
voto
1-2
Rifiuto della
prova
3
conoscenze
Rifiuto della prova
Conoscenze scarse
4
Conoscenze frammentarie,
linguaggi specifici poco
corretti.
5
Conoscenze
consapevoli ma parziali.
Conoscenza dei linguaggi
specifici quasi corretta.
6
Conoscenze essenziali dei
contenuti e dei linguaggi
disciplinari specifici.
7
Buone conoscenze sui
contenuti e sui linguaggi
specifici.
8
Conoscenze complete e
sicure sui contenuti e sui
linguaggi specifici..
9
Conoscenze complete,
abilità
Inespresse ( rifiuto della
prova )
competenze
Nessuna
Opera commettendo
errori illogici.
Opera
commettendo
errori logici. Si esprime
senza
rispettare
i
linguaggi specifici delle
discipline.
Opera in modo non
autonomo e se guidato
raggiunge
risultati
corretti.
Utilizza
in
maniera quasi corretta i
linguaggi specifici.
Opera
in
modo
sostanzialmente corretto
in contesti semplici e
utilizza
i
linguaggi
specifici
in
modo
abbastanza appropriato
Opera in contesti di
media complessità, in
modo corretto. Dimostra
una certa autonomia
operativa.
Produce autonomamente
lavori completi. Usa i
linguaggi specifici in
modo adeguato
In contesti abbastanza
complessi,
opera
in
maniera autonoma e
corretta,
utilizza
appropriatamente
i
linguaggi specifici
In contesti complessi,
Quasi nulle
Effettua analisi, sintesi
e valutazioni con errori
logici in situazioni
semplici.
Effettua in modo quasi
corretto analisi, sintesi
e valutazioni in
semplici situazioni
Effettua in modo
corretto analisi, sintesi
e valutazioni in
semplici situazioni.
Effettua in modo
corretto analisi, sintesi
e valutazioni in
situazioni di media
complessità.
Effettua in modo
corretto e sicuro
analisi, sintesi e
valutazioni in
situazioni di una certa
complessità
Effettua in modo
sicure e ampliate sia dei
contenuti che dei linguaggi
specifici.
10
Conoscenze complete,
sicure, ampliate e
approfondite
opera in autonomia con
coerenza
logica
e
precisione,
utilizzando
con proprietà i linguaggi
specifici
In contesti complessi,
anche non noti, opera con
sicurezza, padronanza e
autonomia, individuando
anche percorsi alternativi.
Utilizza
in
modo
consapevole
e
appropriato il linguaggi
specifici
corretto e sicuro
analisi, sintesi e
valutazioni in
situazioni complesse
Effettua in modo
corretto e sicuro
analisi, sintesi e
valutazioni in
situazioni complesse,
esporta le competenze
apprese in una
disciplina in altre
Criteri per l’attribuzione del voto in comportamento
Il voto in condotta viene attribuito dall’intero Consiglio di Classe in base ai seguenti criteri:
1.Rispetto del regolamento di disciplina, quanto all’art. 2 DOVERI;
2.Partecipazione attiva alle lezioni;
3.Collaborazione con insegnanti e compagni;
4.Rispetto degli impegni scolastici.
10
Eccellente
9
Ottimo
8
Distinto
71
Buono
1
1. Frequenza assidua e puntualità
2. Regolare e serio svolgimento delle
consegne scolastiche
3. Rispetto degli altri e dell’istituzione
scolastica
4. Ruolo propositivo ed attivo all’interno
del dialogo educativo
5. Comportamento spiccatamente
prosociale
6. Scrupoloso rispetto del regolamento di
disciplina
1. Frequenza assidua e puntualità
2. Costante adempimento dei doveri
scolastici
3. Equilibrio nei rapporti interpersonali
4. Ruolo positivo e collaborativo nel
dialogo educativo
5. Rispetto del regolamento di disciplina
1. Frequenza assidua e puntualità;
2. Rispetto degli altri e dell’istituzione
scolastica;
3. Ruolo ricettivo nel dialogo educativo;
4. Rispetto dl regolamento di disciplina
1. Episodi di condotta non conforme ai
principi di correttezza e buona
educazione nei confronti dei compagni,
del personale ATA, degli insegnanti, del
Dirigente scolastico;
2. Disturbo durante le lezioni;
3. Mancanze ai doveri di diligenza e di
rispetto degli impegni scolastici, della
frequenza e della puntualità (art. 3 c. 9
lettere A,B,C del reg.disc.);
4. Uso improprio del cellulare e/o di altri
supporti multimediali
1. Episodi di turpiloquio e offese nei
confronti dei compagni, del personale
ATA, degli insegnanti, del Dirigente
61
Sufficiente
2.
3.
4.
5.
1.
51
Insufficiente
2.
3.
4.
5.
4 -11
•
scolastico;
Danneggiamento di oggetti di proprietà
della scuola o di altri;
Frequenza scarsa e/o abitudine al ritardo;
Uso improprio reiterato del cellulare e/o
di altri supporti multimediali;
Violazione del regolamento di disciplina
di cui all’art.3 c.9 lettere D, E
Abitudine al ritardo e/o ad assenze
reiterate e non giustificate;
Reiterazione di comportamenti scorretti
durante le lezioni;
Comportamento antisociale;
Gravi episodi di infrazione del
regolamento di disciplina afferenti il
rispetto di luoghi, persone e oggetti
(art.3 c.9 lettera F reg.disc);
Vilipendio delle persone attraverso l’uso
di supporti multimediali
Infrazione del Codice Penale (Il voto è attribuito
proporzionalmente all’infrazione commessa)
Quanto ai voti da 7 a 4, la presenza di almeno due descrittori determina l’attribuzione del voto
associato agli stessi nella griglia.
Autovalutazione d’Istituto
Anche quest’anno, come succede da tempo, in questo Istituto sarà realizzato un progetto di
autovalutazione, cioè saranno raccolti una serie di dati e di indicatori che rappresenteranno utili
riferimenti oggettivi all’analisi qualitativa, e soprattutto fornire orientamento per la definizione dei
punti forti e dei punti deboli dell’ Offerta formativa della scuola. La riflessione sugli eventi
registrati potrà consentire di individuare una o più aree di miglioramento per le quali progettare
interventi correttivi o di ottimizzazione dell’azione e degli esiti.
L’attività di autovalutazione prevede la somministrazione di questionari:
• a tutti i docenti della scuola;
• agli alunni di classi campione;
• ai genitori degli alunni delle classi campione;
• ai genitori degli alunni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia.
Si prevede una prima fase di valutazione al termine del primo quadrimestre e quella finale al
termine dell’anno scolastico.
Struttura dei questionari
Il questionario dei docenti chiederà informazioni circa:
• gli aspetti organizzativi ( l’organizzazione generale, quella oraria, la
progettazione/programmazione, il funzionamento degli organi collegiali e l’efficacia degli
spazi disponibili );
• la gestione delle risorse ( le risorse professionali e i servizi amministrativi );
• le relazioni all’interno e all’esterno della scuola.
• Le strategie didattiche utilizzate
• La formazione e l’autoformazione
• Approfondimento disciplinare
I questionari rivolti ai genitori e agli alunni saranno preceduti da una breve presentazione che
illustrerà le finalità dell’indagine e la motivazione a rispondere e chiederà informazioni riguardanti
più campi.
Quello rivolto agli alunni verterà su domande inerenti l’ambiente classe, l’ambiente scuola, le
attività, l’orario, la didattica.
Quello rivolto ai genitori degli alunni della Scuola Primaria e Secondaria avrà pressoché la stessa
struttura, cioè le domande riguarderanno l’ambiente classe, le attività, l’orario e le relazioni scuola
famiglia.
Quello somministrato ai genitori della Scuola dell’Infanzia porrà domande riguardanti
l’organizzazione, il clima relazionale e la didattica.
Le modalità di risposta saranno quasi sempre a scelta multipla con quattro possibilità di scelta per
ogni domanda ( si sceglie un numero pari di risposte poiché di fronte ad un numero dispari di
possibilità si corre il rischio di avere risposte genericamente in posizione mediana ).
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
A conclusione di ogni ordine delle scuole dell’ Istituto, gli alunni devono raggiungere i sottoelencati
traguardi per lo sviluppo delle competenze.
Scuola dell’Infanzia
Il sé e l’altro
Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei
propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato.
Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e
sviluppa un senso di appartenenza.
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male,
sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri, dei
valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono punti
di vista diversi e sa tenerne conto. È consapevole delle differenze e sa averne rispetto.
Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista.
Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e
creativo con gli altri bambini.
Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire regole di
comportamento e assumersi responsabilità.
Il corpo in movimento
Identità, autonomia, salute
Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i
segnali del corpo, sa che cosa fa bene e che cosa fa male, conosce il proprio corpo, le differenze
sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.
Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, stare in
equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso di attrezzi e il
rispetto di regole, all’interno della scuola e all’aperto.
Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri.
Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo.
Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento.
Linguaggi, creatività, espressione
Gestualità, arte, musica, multimedialità
Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali,
cinematografici…); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di
opere d’arte.
Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo
consente.
Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione.
Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse
tecniche espressive.
Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività.
Formula piani di azione, individualmente e in gruppo, e sceglie con cura materiali e strumenti in
relazione al progetto da realizzare.
È preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro.
Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato.
Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce,
corpo e oggetti.
Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali.
Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale
per codificare i suoni percepiti e riprodurli.
Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche,
per comunicare e per esprimersi attraverso di esse.
I discorsi e le parole
Comunicazione, lingua, cultura
Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio
lessico.
Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie
domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo in
modo differenziato e appropriato nelle diverse attività.
Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede
spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole.
Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti nei
diversi campi di esperienza.
Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità
linguistica e il linguaggio poetico.
È consapevole della propria lingua materna.
Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la
scrittura, anche utilizzando le tecnologie.
La conoscenza del mondo
Ordine, misura, tempo, spazio, natura
Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza semplici
simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti.
Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente
un percorso sulla base di indicazioni verbali.
Si orienta nel tempo della vita quotidiana.
Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale;
formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro
immediato e prossimo.
Coglie le trasformazioni naturali.
Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e
sistematicità.
Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprirne funzioni e possibili usi.
È curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni.
Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze.
Scuola Primaria
Area linguistico – Artistico – Espressiva
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
Italiano
L’alunno partecipa a scambi comunicativi con compagni e docenti (conversazione,discussione,
scambi epistolari…) attraverso messaggi semplici, chiari e pertinenti, formulati in un registro il più
possibile adeguato alla situazione.
Comprende testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali, di intrattenimento e/o svago, di studio,
ne individua il senso globale e/o le informazioni principali, utilizza strategie di lettura funzionali
agli scopi.
Legge testi letterari di vario genere appartenenti alla letteratura dell’infanzia, sia a voce alta, con
tono di voce espressivo, sia con lettura silenziosa e autonoma, riuscendo a formulare su di essi
semplici pareri personali.
Produce testi (di invenzione, per lo studio, per comunicare) legati alle diverse occasioni di scrittura
che la scuola offre, rielabora testi manipolandoli, parafrasandoli, completandoli, trasformandoli
(parafrasi e riscrittura).
Sviluppa gradualmente abilità funzionali allo studio estrapolando dai testi scritti informazioni su un
dato argomento utili per l'esposizione orale e la memorizzazione, acquisendo un primo nucleo di
terminologia specifica, raccogliendo impressioni personali e/o collettive, registrando opinioni
proprie o altrui.
Svolge attività esplicite di riflessione linguistica su ciò che si dice o si scrive, si ascolta o si legge,
mostra di cogliere le operazioni che si fanno quando si comunica e le diverse scelte determinate
dalla varietà di situazioni in cui la lingua si usa.
Lingue comunitarie
L’alunno riconosce se ha o meno capito messaggi verbali orali e semplici testi scritti, chiede
spiegazioni, svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante,
stabilisce relazioni tra elementi linguistico-comunicativi e culturali appartenenti alla lingua materna
e alla lingua straniera.
Collabora attivamente con i compagni nella realizzazione di attività collettive o di gruppo,
dimostrando interesse e fiducia verso l’altro; individua differenze culturali veicolate dalla lingua
materna e dalla lingua straniera senza avere atteggiamenti di rifiuto.
Comprende frasi ed espressioni di uso frequente, relative ad ambiti familiari (ad
esempio informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro).
Interagisce nel gioco e comunica in modo comprensibile e con espressioni e frasi memorizzate in
scambi di informazioni semplici e di routine.
Descrive in termini semplici, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si
riferiscono a bisogni immediati.
Musica
L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in
riferimento alla loro fonte.
Gestisce diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando
ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate.
Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue
con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica; le trasforma in
brevi forme rappresentative.
Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture
differenti.
Riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale, sapendoli poi utilizzare
anche nelle proprie prassi esecutive; sa apprezzare la valenza estetica e riconoscere il valore
funzionale di ciò che si fruisce; applica varie strategie interattive e descrittive (orali, scritte,
grafiche) all’ascolto di brani musicali, al fine di pervenire a una comprensione essenziale delle
strutture e delle loro funzioni, e di rapportarle al contesto di cui sono espressione, mediante percorsi
interdisciplinari.
Arte e immagine
L’alunno utilizza gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale per osservare, descrivere
e leggere immagini statiche (quali fotografie, manifesti, opere d’arte) e messaggi in movimento
(quali spot, brevi filmati, videoclip, ecc.).
Utilizza le conoscenze sul linguaggio visuale per produrre e rielaborare in modo creativo le
immagini attraverso molteplici tecniche, di materiali e di strumenti diversificati (grafico-espressivi,
pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).
Legge gli aspetti formali di alcune opere; apprezza opere d’arte e oggetti di artigianato provenienti
da altri paesi diversi dal proprio.
Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio, e mette in atto pratiche di
rispetto e salvaguardia.
Corpo movimento sport
L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso l’ascolto e l’osservazione del proprio corpo, la
padronanza degli schemi motori e posturali, sapendosi adattare alle variabili spaziali e temporali.
Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche
attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali.
Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di conoscere e apprezzare molteplici
discipline sportive.
Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità
tecniche.
Si muove nell’ambiente di vita e di scuola rispettando alcuni criteri di sicurezza per sé e per gli altri.
Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del
proprio corpo e a un corretto regime alimentare.
Comprende all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport il valore delle regole e l’importanza
di rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il rispetto reciproco sono aspetti
irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva.
Area storico – geografica
Storia
L'alunno conosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita.
Conosce gli aspetti fondamentali della preistoria, della protostoria e della storia antica.
Usa la linea del tempo, per collocare un fatto o un periodo storico.
Conosce le società studiate, come quella greca e romana, e individua le relazioni tra gruppi umani e
contesti spaziali.
Organizza la conoscenza, tematizzando e usando semplici categorie (alimentazione, difesa, cultura).
Produce semplici testi storici, comprende i testi storici proposti; sa usare carte geo-storiche e inizia
a usare gli strumenti informatici con la guida dell’insegnante.
Sa raccontare i fatti studiati.
Riconosce le tracce storiche presenti sul territorio e comprende l'importanza del patrimonio artistico
e culturale.
Geografia
L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti
topologici, punti cardinali e coordinate geografiche.
Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e
antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza.
Individua, conosce e descrive gli elementi caratterizzanti dei paesaggi (di montagna, collina,
pianura, costieri, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani.
È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici (monti,fiumi, laghi,…) e
antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Italia.
Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e per realizzare semplici
schizzi cartografici e carte tematiche.
Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, fotografiche,
artistico-letterarie).
Area matematico – scientifico – tecnologica
Matematica
L’alunno sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, anche grazie a molte
esperienze in contesti significativi, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha
imparato siano utili per operare nella realtà.
Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare
l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice.
Percepisce e rappresenta forme, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create
dall’uomo, utilizzando in particolare strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra)
e i più comuni strumenti di misura.
Utilizza rappresentazioni di dati adeguate e le sa utilizzare in situazioni significative per ricavare
informazioni.
Riconosce che gli oggetti possono apparire diversi a seconda dei punti vista.
Descrivere e classifica figure in base a caratteristiche geometriche e utilizza modelli concreti di
vario tipo anche costruiti o progettati con i suoi compagni.
Affronta i problemi con strategie diverse e si rende conto che in molti casi possono ammettere più
soluzioni.
Riesce a risolvere facili problemi (non necessariamente ristretti a un unico ambito) mantenendo il
controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati e spiegando a parole il procedimento seguito.
Impara a costruire ragionamenti (se pure non formalizzati) e a sostenere le proprie tesi, grazie ad
attività laboratoriali, alla discussione tra pari e alla manipolazione di modelli costruiti con i
compagni.
Impara a riconoscere situazioni di incertezza e ne parla con i compagni iniziando a usare le
espressioni "è più probabile", “è meno probabile” e, nei casi più semplici, dando una prima
quantificazione.
Scienze naturali e sperimentali
L’alunno ha capacità operative, progettuali e manuali, che utilizza in contesti di esperienzaconoscenza per un approccio scientifico ai fenomeni.
Fa riferimento in modo pertinente alla realtà, e in particolare all’esperienza che fa in classe, in
laboratorio, sul campo, nel gioco, in famiglia, per dare supporto alle sue considerazioni e
motivazione alle proprie esigenze di chiarimenti.
Impara a identificarne anche da solo gli elementi, gli eventi e le relazioni in gioco, senza
banalizzare la complessità dei fatti e dei fenomeni.
Si pone domande esplicite e individua problemi significativi da indagare a partire dalla propria
esperienza, dai discorsi degli altri, dai mezzi di comunicazione e dai testi letti.
Con la guida dell’insegnante e in collaborazione con i compagni, ma anche da solo, formula ipotesi
e previsioni, osserva, registra, classifica, schematizza, identifica relazioni spazio/temporali, misura,
utilizza concetti basati su semplici relazioni con altri concetti, argomenta, deduce, prospetta
soluzioni e interpretazioni, prevede alternative, ne produce rappresentazioni grafiche e schemi di
livello adeguato.
Analizza e racconta in forma chiara ciò che ha fatto e imparato.
Ha atteggiamenti di cura, che condivide con gli altri, verso l’ambiente scolastico in quanto ambiente
di lavoro cooperativo e finalizzato, e di rispetto verso l’ambiente sociale e naturale, di cui conosce e
apprezza il valore.
Ha cura del proprio corpo con scelte adeguate di comportamenti e di abitudini alimentari.
Tecnologia
L’alunno esplora e interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto e di una
semplice macchina, usa oggetti e strumenti coerentemente con le loro funzioni e ha acquisito i
fondamentali principi di sicurezza.
Realizza oggetti seguendo una definita metodologia progettuale cooperando con i compagni e
valutando il tipo di materiali in funzione dell’impiego.
Esamina oggetti e processi in relazione all’impatto con l’ambiente e rileva segni e simboli
comunicativi analizzando i prodotti commerciali.
Rileva le trasformazioni di utensili e processi produttivi e li inquadra nelle tappe più significative
della storia della umanità, osservando oggetti del passato.
È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro in
più discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le proprie capacità comunicative.
Utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione
con gli altri.
Scuola Secondaria di Primo Grado
Imparare ad imparare
Classe prima
Ricostruire la storia personale attraverso il proprio vissuto partendo da quanto appreso in
precedenza e dalle proprie esperienze di vita, per imparare a selezionare situazioni significative e a
sperimentare diverse strategie di apprendimento.
Classe seconda
Attraverso l’elaborazione e l’assimilazione di conoscenze e abilità, individuare le proprie capacità,
attitudini e interessi, acquisendo consapevolezza delle strategie di apprendimento preferite.
Classe terza
Organizzare il proprio apprendimento individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie
modalità di informazione e formazione, anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie
strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
Progettare
Classe prima
Riconoscere e soddisfare bisogni e interessi personali ed altrui nelle varie attività, per progettare
percorsi di esperienze adeguati al proprio modo di essere.
Classe seconda
Riflettere su esperienze vissute, raccogliere e rielaborare informazioni su eventi e fenomeni,
utilizzare le conoscenze apprese per ideare progetti di eventuali e possibili cambiamenti, valutando
vincoli e risorse e definendo strategie di azione.
Classe terza
Elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro,
sapendosi informare, tenendo conto di interessi e potenzialità personali, stabilendo obiettivi
significativi, realistici e prioritari, definendo strategie d’azione e verificando i risultati raggiunti.
Comunicare
Classe prima
Comunicare e rappresentare le esperienze personali e messaggi di genere vario con diversi
linguaggi: verbale, iconico, musicale, tecnologico, gestuale….mediante supporti differenti.
Classe seconda
Comprendere messaggi di genere diverso e di complessità diversa, rappresentare eventi, fenomeni,
concetti, procedure, stati d’animo, emozioni utilizzando linguaggi diversi e le varie conoscenze
disciplinari, mediante differenti supporti.
Classe terza
Comprendere e rappresentare i diversi messaggi, adattando la propria comunicazione ai vari
contesti culturali e sociali ed esprimendo le argomentazioni in modo appropriato alle situazioni,
utilizzando supporti differenti.
Collaborare e partecipare
Classe prima
Prestare attenzione e rispettare gli altri, attraverso un confronto e una fattiva collaborazione.
Classe seconda
Interagire nel gruppo comprendendo i diversi punti di vista, mostrando tolleranza e creando fiducia.
Classe terza
Riconoscere il proprio contributo in attività di gruppo, valorizzare le proprie e le altrui capacità
gestendo la conflittualità e contribuendo all’apprendimento comune e alla realizzazione delle
attività collettive.
Agire in modo autonomo e responsabile
Classe prima
Comprendere la funzione delle regole e dei ruoli in ordine allo sviluppo e al benessere personale e
sociale, assumendo comportamenti appropriati nelle diverse situazioni e nei diversi contesti.
Classe seconda
Assumere precise responsabilità nelle diverse situazioni di vita sociale, facendo valere diritti e
bisogni personali e riconoscendo quelli altrui.
Classe terza
Sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale, far valere diritti personali e bisogni
altrui, riconoscendo opportunità comuni, limiti, regole, responsabilità.
Risolvere problemi
Classe prima
Ricercare ed esplicitare le cause e gli elementi caratterizzanti di esperienze problematiche vissute
direttamente, cercando di comprenderne le ragioni e ipotizzare possibili soluzioni.
Classe seconda
Affrontare situazioni problematiche, individuando fonti e risorse adeguate e proponendo possibili
soluzioni.
Classe terza
Costruire e verificare ipotesi di situazioni problematiche, raccogliendo e valutando dati, proponendo
soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodo delle diverse discipline.
Individuare collegamenti e relazioni
Classe prima
Individuare e rappresentare collegamenti e relazioni tra fatti e fenomeni, vicini e lontani per capire
se stessi e gli altri in diversi contesti.
Classe seconda
Cogliere le relazioni e i collegamenti esistenti tra fatti e fenomeni, anche appartenenti a diversi
ambiti disciplinari e lontani nel tempo e nello spazio, individuando analogie e differenze, cause ed
effetti.
Classe terza
Individuare e rappresentare, con argomentazioni coerenti, relazioni e collegamenti tra fenomeni,
eventi e concetti diversi e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica,
individuando analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti.
Acquisire e interpretare l’informazione
Classe prima
Acquisire le informazioni dei vari ambiti disciplinari e comprendere che esistono diversi strumenti
comunicativi e diverse fonti di informazione.
Classe seconda
Predisporsi ad una riflessione critica nei confronti delle informazioni ricevute attraverso diversi
strumenti comunicativi.
Classe terza
Acquisire e interpretare criticamente l’informazione nei diversi ambiti e attraverso i vari strumenti
comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.
Visite guidate e viaggi d’istruzione
Le uscite, le visite guidate e i viaggi d’istruzione programmate per l’ anno scolastico 2010/2011
saranno connesse alle programmazioni didattiche elaborate da ogni ordine di scuola e avranno i
seguenti obiettivi didattici :
• conoscenza del territorio locale;
• conoscenza del territorio regionale ed extra regionale sotto il profilo naturalistico, artistico,
storico e istituzionale;
• partecipazione ad eventi culturali promossi sul territorio da Enti, Associazioni e Privati.
Tutte le uscite si svolgeranno previa autorizzazione delle famiglie.
Le date e le mete di ogni singola uscita saranno comunicate alle famiglie in tempi ed in modi
opportuni.
Organi della Scuola
•
•
•
•
•
Dirigente Scolastico
Collaboratori del Dirigente Scolastico
Coordinatori Funzioni Strumentali
Incarichi
Servizio Amministrativo
Dirigente Scolastico
Il Dirigente Scolastico, prof.ssa Cristina Acciaro, assolve la funzione di direzione, organizzazione
dell’Istituzione scolastica, di promozione e coordinamento di tutte le attività, di gestione delle
risorse finanziarie e strumentali, di rappresentanza dell’Istituto. Finalizza la gestione all’obiettivo
della qualità dei processi formativi ed a predisporre gli strumenti attuativi del POF.
Collaboratori del Dirigente Scolastico
La funzione dei docenti collaboratori è volta a garantire la migliore collaborazione con il Dirigente
Scolastico.
I docenti collaboratori non dispongono di competenze proprie, ma esercitano le funzioni loro
affidate dal Dirigente Scolastico, quali:
controllo di gestione (vicario e collaboratori); raccordo con i docenti.
Docente Vicario: Prof.ssa Filomena Saracino
Docente collaboratore: Prof.ssa Concettina Di Maio
Coordinatore didattico della Scuola Primaria : Ins:te Maddalena Iannitti
Coordinatore didattico del plesso della Scuola dell’ Infanzia: Ins.te Annamaria De Bartolo
Funzioni strumentali al POF
( art. 33 CCNL 29.11. 2007 – art. 37 CCNL del 31. 08. 1999 )
Le funzioni strumentali rappresentano l’articolazione del Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto,
secondo le linee prioritarie decise dal Collegio dei Docenti e rispondente alla necessità di
coordinamento ed organizzazione delle attività educative e didattiche che qualificano la scuola.
Per l’anno scolastico 2010/2011 il Collegio dei Docenti ha individuato ed attribuito le seguenti
funzioni strumentali :
• Funzione Strumentale N. 1 “Gestione POF e Autovalutazione”: ins. Montazzoli Rosa;
• Funzione Strumentale N. 2 “Uso delle TIC nella didattica”: prof.ssa Marchetti Giordana;
• Funzione Strumentale N. 3 “Orientamento in ingresso e in uscita” prof.ssa Di Martino
Antonella
• Funzione Strumentale N.4 “Orientamento in itinere” prof.ssa Glave Ginetta.
Incarichi
Il Dirigente Scolastico tenuto conto anche delle indicazioni del Collegio dei Docenti ha affidato i
seguenti incarichi:
• Coordinatore del Gruppo H e dei docenti di sostegno: ins. Maria Di Giglio
• Responsabile biblioteca Scuola Sec. 1° grado: prof.ssa Castelli Maria Assunta
• Responsabile biblioteca Scuola Primaria: ins.te Montella Franca.
• Referenti per la dislessia e la disgrafia: prof.ssa Sticca Viviana, insegnante Vitale Maria
Concetta
• Referente ambiente salute prof.ssa Rotunno Maria Teresa
Il servizio dei docenti
I docenti svolgono il loro servizio attraverso:
• attività funzionale all’insegnamento;
• attività di insegnamento;
• attività aggiuntive funzionali all’insegnamento;
• collaborazioni con il D. S. .
L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente e
comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca,
valutazione, documentazione, aggiornamento, formazione, preparazione dei lavori degli organi
collegiali, partecipazione alle riunioni e attuazione delle delibere adottate dai predetti organi
secondo gli obblighi fissati dal Piano Annuale delle attività.
Servizio amministrativo
Il servizio amministrativo è assicurato da un direttore amministrativo e 4 assistenti amministrativi.
Operano nell’ Istituto 12 collaboratori scolastici.
Risorse strumentali
•
Computer con stampanti e scanner
•
Lavagne interattive multimediali
•
Lavagne luminose
•
Videoproiettori
•
Schermi per proiezioni
•
Fotocopiatrici
•
Pianoforte
•
Stereo
•
Radioregistratore
•
Videoregistratore
•
Karaoke
•
Tastiera elettrica
•
Televisore
•
Telecamera
•
Proiettore diapositive
•
Macchina fotografica digitale
Patto di Corresponsabilità
Il presente Patto Educativo di Corresponsabilità è finalizzato a definire in maniera dettagliata e
condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.
Il patto di corresponsabilità facilita la Scuola nel compito di insegnare le regole del vivere e del
convivere perché favorisce una viva e fattiva collaborazione con la famiglia a cui spetta un ruolo
fondamentale nell’azione educativa e con cui si vuole costruire un’alleanza educativa. Solo in
questo modo sarà possibile perseguire l’obiettivo di educare alla consapevolezza, alla
responsabilità, di potenziare l’autonomia individuale e valorizzare l’identità. Si tratta di stabilire
relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle
comuni finalità educative.
La Scuola si impegna a:
Adottare un POF volto a tutelare il diritto ad apprendere, promuovere benessere e realizzazione
culturale degli alunni, valorizzare i loro talenti, aprirli alla pluralità delle idee nel rispetto dell’
identità di ciascuno e quindi:
• facilitare l’ accesso ai documenti che illustrano le attività e le scelte organizzative della
Scuola;
• comunicare agli allievi gli obiettivi cognitivi, comportamentali e trasversali stabiliti dal
Consiglio di Classe, nonché gli obiettivi intermedi e finali, i tempi e i modi di svolgimento
di ogni unità didattica;
• organizzare in modo flessibile le lezioni al fine di adeguare le attività didattiche ai ritmi e
tempi di apprendimento degli alunni e di rispettare la specificità di ciascuno;
• aiutare gli studenti nell’ acquisizione di un metodo di lavoro adeguato al proprio stile
cognitivo;
• formulare consegne chiare e precise per ogni attività proposta, distribuire i carichi di lavoro
in modo equilibrato e richiedere il rispetto di tempi e modi di lavoro;
• aiutare lo studente a superare difficoltà, incertezze e lacune attivando: sportelli e corsi di
recupero, colloqui, se necessari, per monitorare la situazione, piani di lavoro personalizzati;
• programmare offerte formative aggiuntive, integrative e di potenziamento, proporre sussidi e
mezzi per garantire un servizio efficace e promuovere il merito.
Responsabilizzare gli allievi ad una partecipazione attiva alle proposte educative e quindi:
•
•
•
•
•
valorizzare l’ importanza della frequenza assidua alle lezioni;
favorire la tempestiva informazione dei genitori sui dati relativi ad assenze, ritardi e
permessi del figlio;
garantire la trasparenza e la tempestività della valutazione, chiarendone le modalità e
motivando i risultati;
ascoltare le problematiche espresse dai singoli allievi e/o dalla classe quando queste sono
rilevanti per il processo di apprendimento;
garantire la massima disponibilità all’ ascolto dei genitori e la tempestiva informazione della
famiglia in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nell’ apprendimento e nel
comportamento secondo le diverse modalità stabilite dal Consiglio di Istituto.
Creare in classe e a scuola un ambiente educativo sicuro e sereno, di dialogo e discussione e quindi:
•
•
•
•
•
richiedere durante il lavoro in classe un corretto comportamento e il rispetto dell’ altrui
persona;
favorire conoscenza e rapporto tra gli allievi, integrazione, accoglienza, solidarietà e
collaborazione;
contrastare ogni forma di pregiudizio ed emarginazione accompagnando l’ allievo nelle
situazioni di disagio;
ricercare in particolare attraverso l’ascolto e l’attenzione ogni possibile sinergia con le
famiglie;
rispettare la privacy di alunni e famiglie, non divulgando informazioni sulla loro vita
privata.
Creare in classe e a scuola un clima corretto e ordinato e quindi:
•
•
•
•
presentare e spiegare il regolamento interno a genitori ed alunni;
pretendere e controllare il rispetto da parte degli studenti del regolamento di istituto e delle
direttive emanate dagli organi competenti;
richiedere durante il lavoro in classe un corretto comportamento, il rispetto delle regole e
dell’altrui persona;
richiedere fermamente un corretto utilizzo delle strutture e dei materiali, in particolare
insegnare e richiedere comportamenti rispettosi delle norme di sicurezza.
Prendere adeguati provvedimenti disciplinari, intervenire per superare i momenti di conflitto o di
criticità e quindi:
• comunicare tempestivamente alle famiglie le eventuali inadempienze dei loro figli ed i
provvedimenti presi;
• attivare momenti di ascolto a scuola e aiutare gli studenti a stabilire contatti con i servizi di
sostegno ed accompagnamento destinati ai giovani;
• individuare e segnalare i responsabili dei danni arrecati al patrimonio scolastico.
Lo studente si impegna a:
Collaborare con la scuola perché la sua azione educativa e didattica lo aiutino nella sua crescita
personale e culturale e quindi:
•
•
conoscere la proposta formativa della scuola (POF);
partecipare alle attività proposte dalla scuola finalizzate sia al recupero che al
potenziamento.
Partecipare in modo attivo e responsabile alle attività scolastiche e quindi:
•
•
•
•
•
•
•
frequentare regolarmente le lezioni;
osservare scrupolosamente l’orario scolastico e giustificare eventuali ritardi o assenze;
portare sempre il materiale didattico occorrente per le lezioni;
studiare con assiduità e serietà;
impegnarsi in prima persona a recuperare le eventuali insufficienze, facendo leva
innanzitutto sulle proprie risorse, utilizzando al meglio i servizi offerti dalla scuola e
gestendo responsabilmente gli impegni extracurriculari ed extrascolastici;
vivere con fiducia nei confronti dei docenti le valutazioni assegnate ed accettare gli
eventuali insuccessi scolastici come un momento di costruttiva riflessione nel processo di
apprendimento;
coinvolgere i propri genitori nel dialogo con la scuola e portare sempre a scuola il libretto
per le comunicazioni scuola famiglia.
Favorire con il proprio atteggiamento uno svolgimento proficuo dell’attività didattica e quindi:
•
•
•
•
mantenere n comportamento educato e corretto durante le lezioni ed in ogni altro momento
della vita scolastica;
prestare attenzione alle lezioni e partecipare alla vita di classe;
comportarsi in modo leale nei rapporti, durante le verifiche e nell’ esecuzione dei compiti;
tenere nei confronti del capo di istituto, dei docenti e del personale tutto della scuola e dei
propri compagni lo stesso rispetto, anche formale, che si chiede per se stessi prestando
particolare attenzione per i soggetti svantaggiati e/o in situazione di disabilità.
Rispettare le regole e quindi:
•
•
•
•
conoscere l’ organizzazione scolastica, prendere visione del regolamento d’ istituto e
rispettare le disposizioni organizzative ( l’entrata, gli avvisi, le norme di uscita anticipata, il
divieto di fumo…);
osservare scrupolosamente le disposizioni organizzative e di sicurezza;
condividere la responsabilità di rendere accogliente l’ ambiente scolastico e averne cura;
rispettare le attrezzature e l’ arredo, utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i
sussidi didattici senza recare danni al patrimonio della Scuola.
La famiglia si impegna a:
Collaborare con la scuola nell’ azione educativa e didattica, rispettando la libertà di insegnamento e
la competenza valutativa di ogni docente e quindi:
•
•
•
•
acquisire informazioni sulla proposta formativa della scuola (POF) prendendo visione dei
documenti di programmazione, condividerla e discuterla con i figli;
partecipare con regolarità e attivamente alle riunioni previste, avanzare proposte e
sollecitazioni per l’ elaborazione del Piano dell’ Offerta Formativa, sia singolarmente che
tramite i propri rappresentanti;
controllare quotidianamente il diario e il quaderno delle comunicazioni scuola-famiglia e
firmare gli eventuali avvisi;
tenersi informati su impegni, scadenze, iniziative della scuola e rispondere agli inviti
partecipando alle attività proposte.
Responsabilizzare i figli ad una partecipazione attiva alle proposte educative della scuola e quindi:
•
•
•
•
•
•
•
controllare che i propri figli frequentino regolarmente; evitare o limitare il più possibile
assenze, ritardi ed uscite anticipate; in caso di segnalazione da parte del coordinatore o del
dirigente di assenze non giustificate del figlio, provvedere sollecitamente a verificare dette
assenze e a fornire, se possibile, le relative giustificazioni;
seguire il lavoro scolastico dei propri figli, stimolandone la motivazione allo studio e
verificandone l’ applicazione e tempi adeguati per lo studio e lo svolgimento dei compiti
assegnati;
accompagnare il figlio nel recupero di eventuali lacune richiamandolo alle proprie
responsabilità, vigilando su una proficua partecipazione alle iniziative promosse dalla scuola
o, eventualmente, provvedendo diversamente;
vivere in modo sereno ed equilibrato le valutazioni assegnate dai docenti e accettare gli
eventuali insuccessi scolastici del figlio aiutandolo a migliorare il suo rendimento;
fornire agli insegnanti o, nel caso di informazioni riservate, al dirigente scolastico o al
coordinatore di classe tutte le informazioni utili alla conoscenza dell’ alunno;
partecipare alle attività di sostegno psicologico, laddove si ravvisino reali necessità
condivise;
mantenersi adeguatamente informati sull’andamento didattico e disciplinare dei propri figli
recandosi ai colloqui mensili e/o quadrimestrali con gli insegnanti per l’ analisi delle prove
scritte ed il riscontro delle valutazioni riportate sul libretto dello studente.
Condividere e sostenere le linee educative dell’ istituto e quindi:
•
•
•
condividere e discutere con i propri figli il patto educativo sottoscritto con la scuola;
assicurarsi che i figli rispettino il capo d’ istituto, i docenti, il personale tutto della scuola e i
loro compagni con lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi;
controllare attraverso un contatto frequente con i docenti che l’ alunno rispetti le regole
della scuola riguardo a corredo scolastico, abbigliamento decoroso, divieto di cellulare,
detenzione di denaro e oggetti di valore, rispetto delle cose proprie e altrui, dell’ ambiente
scolastico…
Condividere e sostenere l’ azione educativa della scuola anche quando sanziona i comportamenti
non rispettosi delle norme della vita comunitaria e dei doveri:
•
•
•
•
conoscere l’ organizzazione scolastica, prendere visione del regolamento d’istituto e
collaborare perché siano rispettate le disposizioni organizzative ( l’entrata, gli avvisi, le
norme di uscita anticipata, il divieto di fumo…);
in caso di non osservanza, da parte degli studenti, delle disposizioni di sicurezza dettate dal
regolamento di istituto, condividere e sostenere i provvedimenti deliberati dagli organi
competenti;
discutere con i figli eventuali provvedimenti aiutandoli a riflettere sull’ accaduto e a
superare conflitti e criticità;
risarcire in denaro gli eventuali danni arrecati dai propri figli ai sussidi didattici.
Indice
2. Calendario scolastico
3. Premessa del Dirigente Scolastico
6. Finalità educative dell'Istituto
7. Obiettivi educativi
8. Il clima educativo
8. Le scelte educative
9. Regolamento d'Istituto
27. Regolamento di disciplina
31. Descrizione e organizzazione delle scuole
31. La Scuola dell’Infanzia
33. La Scuola Primaria
34. La Scuola Secondaria di Primo Grado
34.Spazi e laboratori della Scuola Secondaria di Primo Grado
35. Progetti
35. Progetti della Scuola dell’Infanzia
36. Progetti della Scuola Primaria
38. Progetti della Scuola Secondaria di Primo Grado
50. Alunni diversamente abili ( Strategie didattiche-educative specifiche )
51. Intercultura
52. Lingue Comunitarie
54. Certificazione Trinity
55. La valutazione
56.Indicazioni per l'utilizzo dei livelli di valutazione Scuola Primaria e Scuola Secondaria di
Primo Grado.
58. Criteri per l'attribuzione del voto in condotta.
60. . Autovalutazione d’Istituto
61. Traguardi per lo sviluppo delle competenze
61. Traguardi per lo sviluppo delle competenze Scuola dell’ Infanzia
63. Traguardi per lo sviluppo delle competenze Scuola Primaria
67. Traguardi per lo sviluppo delle competenze Scuola Secondaria di Primo Grado
69. Visite guidate e viaggi d’istruzione
70. Organi della Scuola
70. Dirigente Scolastico
70. Collaboratori del Dirigente Scolastico
70. Funzioni Strumentali al POF
71. Incarichi
71. Il servizio dei Docenti
71. Servizio Amministrativo
71. Risorse strumentali
72. Patto di corresponsabilità
78. Indice
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Istituto Comprensivo San Martino In Pensilis