PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE A.S. 2014-15
Si focalizza sul singolo soggetto a cui si
imputano deficit e a cui offre un aiuto
per superare tali deficit
INTEGRAZIONE
INCLUSIONE
Si focalizza sull’operatività del contesto,
la scuola, in cui avviene l’integrazione
Per realizzare
L’INTEGRAZIONE
Occorre costruire
L’INCLUSIONE
L’ incluisione
parte dall’esigenza di fare una scuola diversa con una nuova
sensibilità dovuta alla generale crisi economica e valoriale che
stiamo vivendo che entra prima nelle famiglie e poi nella scuola:
- la mancanza di sicurezza , di certezza , di figure di
riferimento
- la mancanza progettualità presente e futura
- la fragilità propria e la sfiducia nelle istituzione e nei ruoli
- le nuove povertà
Rappresentano lo scenario educativo e il contesto sociale in cui
noi docenti dobbiamo operare ogni giorno nelle nostre classi
GLI ALUNNI PORTANO IN CLASSE QUESTE CONTRADDIZIONI E DIFFICOLTA’ DEL
NOSTRO TEMPO E QUINDI PER
NON PERDERE NESSUNO
LA SCUOLA HA DOVUTO GUARDARE ALLA CRISI COME OCCASIONE DI
RIPENSAMENTO E DI OPPORTUNITA’
RIFLETTENDO E RIVEDENDO
IL MODO “ DI FARE SCUOLA “
IL FARE SCUOLA DIVERSO CON UNA NUOVA SENSIBILITA’ CHE PORTA A
RISPONDERE IN MODO FLESSIBILE ALLE ESIGENZE DI OGNUNO ,BASANDO
OGNI AZIONE SULL’APERTURA E ACCOGLIENZA DELLE DIFFERENZE CHE
PORTANO ALLA VALORIZZAZIONE DELLA PERSONA
L’ Inclusione
scolastica
è
quando
“Ognuno sente di essere
apprezzato e che la sua
partecipazione è gradita”
vuol dire offrire l’opportunità di essere cittadini a
tutti gli effetti
Inclusione
scolastica
-rimuovendo gli impedimenti
-in modo che ciascun individuo possa essere
valorizzato-
incontrando le condizioni per esprimere al
meglio le proprie potenzialità
- che abbatte le barriere
È inclusiva
la scuola
- rinforza i facilitatori per l’apprendimento
- Favorisce la partecipazione di tutti,
- tiene conto delle diverse caratteristiche sociali,
biologiche, culturali di ognuno.
In Italia, la più recente normativa segna un riordino del nostro
modello di integrazione scolastica, con un nuovo approccio all’area
dello svantaggio scolastico . Il diritto alla personalizzazione
dell’apprendimento è esteso a tutti gli alunni in difficoltà;
LEGGE n170/ 8-10-2010 Nuove norme in materia di disturbi specifici
dell’apprendimento in ambito scolastico (DSA)
D.M. n 5669 del 12-07-2011 Decreto attuativo e Linee guida
.
DIRETTIVA MINISTERIALE del 27 dicembre 2012 Strumenti di
intervento per alunni con bisogno educativi speciali (BES)
CIRCOLARE MINISTERIALE n.8 del 6 marzo 2013; chiarimenti
NOTA prot.1551 del 27 giugno 2013 Piano Annuale per l’InclusivitàDirettiva 27 dicembre 2012 e CM n.8/2013;
BOZZA DI CIRCOLARE DEL 20 SETTEMBRE 2013 Strumenti di
intervento per alunni con BES. Chiarimenti
All’interno di questo quadro normativo si configura’
“l’impiego calibrato,” in modo permanente o temporaneo,
dei cinque pilastri dell’inclusività:
1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi
comuni);
2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);
3) strumenti compensativi;
4) misure dispensative;
5) impiego funzionale delle risorse umane,
finanziarie, strumentali e materiali.
DIVERSITA’
DISABILITA
DSA
DISTURBI SPECIFICI
DELL’APPRENDIMENTO
SONO GLI ALUNNI
DIVERSAMENTI
ABILI
Sono gli alunni con
dislessia
disgrafia
discalulia
disortografia
Certificati dall’ASL
- Certificati dall’ASL
O enti accreditati
- certificati da privati
( purchè entro gli anni
terminali di ciascun ciclo
scolastico sia presentata
la certificazione ASL)
Si insegnante di sostegno
No insegnante di sostegno
BES
BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
Sono gli alunni con
- svantaggi linguistici
- svantaggi
socio-economici
- svantaggi culturali
- disagi
comportamentali/relazionali
- dist. attenzione e iperatt
ADHD
- funz. intellett. limite
(borderline)
Certificati dal consiglio di
classe/team dei docenti
Gli alunni dovranno essere
individuati sulla base di
elementi oggettivi ( es.
segnalazione dei servizi
sociali ) ovvero di ben
fondate considerazioni
psicopedagogiche e
didattiche
No insegnante di sostegno
ANALISI DEL CONTESTO
L’XI Istituto Comprensivo “ Archia” si colloca in una realtà sociale variegata.
Rilevazione Diversità
A.S. 2014-15
A.S. 2015-16
1)
21
25
21
24
Disabilità certificate
Minorati psico-fisici
Minorati dell’udito
1
1)
Disturbi specifici dell’apprendimento
11
11
1)
Bisogni educativi speciali
6
5
SITUAZIONE SPECIFICA NEI PLESSI
SCUOLA DELL’INFANZIA
SEZIONI
3ANNI
ANNI
5ANNI
ALUNNI DIVERSAMENTE
ABILI
ALUNNI DSA
A.S. 2014-15
A.S. 2014-15
1
A.S. 2015-16
1
1
ALUNNI BES
A.S. 2015-16
A.S. 2014-15
A.S.2015-16
PLESSO CARDUCCI
ALUNNI DIVERSAMENTE
ABILI
ALUNNI DSA
A.S. 201415
A.S. 201516
A.S. 2014-15
1
1
1
1
2
2
2
1
1
3
3
2
1
1
4
1
4
5
1
1
CLASSI
ALUNNI BES
A.S. 201516
2
2
3
A.S. 201415
A.S.2015-16
1
PLESSO A. MORO
CLASSI
ALUNNI DIVERSAMENTE
ABILI
ALUNNI DSA
A.S. 201415
A.S. 2014-15
1
A.S. 201516
ALUNNI BES
A.S. 201516
A.S. 201415
A.S.2015-16
1
2
3
1
4
5
1
1
1
1
1
SCUOLA MEDIA
CLASSI
1
ALUNNI DIVERSAMENTE
ABILI
ALUNNI DSA
A.S. 2014-15
A.S. 2014-15
A.S. 2015-16
A.S. 2014-15
2
3
2
3
A.S. 2015-16
2
ALUNNI BES
2
6
3
2
2
3
2
6
1
2
A.S.2015-16
1
1
IL processo inclusivo degli alunni bes si può schematizzare
Team docente
Riconoscimento
PDP
Ri-progettazione
Azioni
Risorse
Verifiche
Nel processo inclusivo si inserisce
la compilazione del
P.A.I.
piano annuale d’inclusione
previsto dalla Direttiva del 27 dicembre 2012 e dalla C.M. n. 8/2013
Il P.A.I.
Non è:
- un ulteriore adempimento burocratico
- un “piano formativo per gli alunni con
bisogni educativi speciali”, ad integrazione del P.O.F
(in questo caso più che di un “piano per l’inclusione”
si tratterebbe di un “piano per gli inclusi”)
Il P.A.I.
è:
uno strumento contribuisce ad
accrescere la consapevolezza dell’intera
comunità scolastica sulla centralità e la
trasversalità dei processi inclusivi in
relazione alla qualità dei “risultati”
educativi e didattici
Il P.A.I.
è:
- lo strumento per un progetto di inclusione;
- lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di
ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni;
- basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su
obiettivi di miglioramento, da perseguire;
attraverso
- La strutturazione e verticalizzazione del curriculo;
- l’identificazione delle competenze, da perseguire alla fine di ogni ciclo scolastico;
- la progettazione di percorsi educativi che incoraggiano la partecipazione di tutti
per far diventare la classe una comunità di apprendimento.
Partendo dall’analisi della realtà si individuano i nostri
Possibili punti di forza:
- docenti con esperienze in uno o più campi anche non
strettamente scolastici;
presenza di ambienti dotati di LIM;
- disponibilità di docenti alla formazione permanente in merito ai
BES.
-consigli di classe, interclasse e intersezione;
- Valorizzazione delle risorse esistenti
- abitudine a cogliere le opportunità offerte dalle realtà esterne alla
scuola
-Laboratorio mobile informatico
-dotazione tablet
Possibili punti di criticità:
- ridotto numero ( in alcuni casi) di ore di sostegno a favore degli
alunni con disabilità;
- situazioni di tensione fra i genitori delle classi frequentati da alunni
con BES che esprimono comportamenti disturbanti e/o a rischio;
- difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla
documentazione presentata, informazioni sufficienti utili a prevedere
eventuali BES per l’anno scolastico successivo.
- carenza di spazi laboratoriali e aule “dedicate”
- mancanza o insufficienza di ore di contemporaneità per lo
svolgimento di attività specifiche con gruppi ristretti di alunni
- riduzione sempre maggiore del FIS , che incide negativamente
sull’attivazione di laboratori didattici , progetti di recupero ecc
Identifichiamo le
FINALITA’
- Finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un “progetto di
vita” che tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà svolgere all’interno
della società.
- Rendere le famiglie più consapevoli e quindi orientarle verso progetti realistici
sul futuro dei propri figli.
- Offrire agli alunni diversamente abili la possibilità di acquisire maggiore
consapevolezza delle proprie potenzialità.
- Favorire l’accoglienza o l’integrazione degli allievi diversamente abili attraverso
percorsi comuni o individualizzati che fanno coesistere socializzazione ed
apprendimento.
- Elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza,
integrazione, orientamento
OBIETTIVI GENERALI E D’INCREMENTO
- Favorire negli alunni processi di apprendimento e di acquisizione di competenze.
- Rendere il soggetto diversamente abile il più autonomo possibile.
- Passare da un modello di crescita “protettivo” ad uno di “crescita autonoma” f
facendo sì che l’alunno possa sperimentare più spesso possibile attività svolte
autonomamente.
- percorsi specifici di formazione e aggiornamento dei docenti;
- ottimizzazione delle risorse da destinare a corsi di recupero e/o sportello
didattico;
- attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema
scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo orientamento
per la scuola secondaria di II grado
- raccolta e documentazione, da parte del GLI, degli interventi didattico-educativi
programmati ed attuati nelle classi.
La proposta di Piano di Inclusione vede impegnato l’intero istituto comprensivo
con tutte le sue risorse
umane
-Dirigente scolastico
-Collaboratori del D.S.
-Funzioni strumentali area del disagio e dell’handicap
-Docenti per le attività di sostegno
-Docenti curriculari
-Assistenti all’autonomia e alla comunicazione
Personale ATA
Famiglia
GLI
Che insieme formano
-Consiglio di classe/
interclasse/ intersezione
-collegio docenti
Per perseguire la “ politica per l’inclusione”, la Direttiva Ministeriale del 27
GLI
dicembre 2012 individua nel
( gruppo di lavoro per l’inclusione) l’organo
istituzionale preposto a tale funzione che il nostro Istituto ha adottato
Chi compone il GLI
Dirigente Scolastico
-Docenti referenti
-- Team docente interessato
-- Educatori e operatori dei servizi
-- Genitori
-- Specialisti ASL o enti accreditati
-Rilevazione BES presenti nella scuola
Compiti del GLI
-- Raccolta e documentazione degli interventi
didattico-educativi
--Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto
ai colleghi sullestrategie/metodologie
--Elaborazione di una proposta di PAI (Piano
Annuale per l’Inclusività) riferito a tutti gli alunni
con BES, da redigere al termine di ogni anno
scolastico (entro il mese di giugno). Il PAI va
discusso e deliberato in Collegio e inviato a USP,
GLIP e GLIR per la richiesta di organico di
sostegno e alle altre istituzioni territoriali come
proposta di assegnazione delle risorse di
competenza.
L’inclusione non solo il risultato
di procedure già indicate,
formali e standardizzate
Perché si può
realizzare con infinite
pratiche come infinita
è la nostra fantasia
Ma è anche il frutto
della creatività
degli addetti ai lavori
L’inclusione è
nell’incontro
Nel saluto nell’amicizia
più in generale è
Nel gioco,
È un’armonia da
nello studio,
nelle relazioni costruire dentro se
stessi
Scarica

XI Istituto Comprensivo