Soffio vitale di Anna Pitton illustrazioni di Gianna Puiatti Questo libretto, frutto di una preziosa collaborazione con l’amica Gianna, nasce in un momento di sofferenza personale. La malattia può, comunque, se vissuta in maniera consapevole, dare spazio alla creatività ed arricchire la nostra anima. Dedicato a tutti coloro che sanno cogliere il valore delle piccole cose ed istanti di gioia effettiva. Ebbi una visione! Vidi ampie, stupende, distese rosse, macchie vivaci nella vegetazione estiva. Papaveri... spavaldi, sotto il sole, catturano l a‘ ttenzione, ondeggiano sensuali se sfiorati dal vento. Ti invitano ad impossessarti di loro! Fragili al contatto umano, appena colti subito sfioriscono… Ti penti allora d a‘ verli, brutalmente, strappati alla terra, ma in fondo li accusi di aver osato sfidare la tua bramosità. Papaveri Papaveri Ebbi una visione! Vidi ampie, stupende, distese rosse, macchie vivaci nella vegetazione estiva. Papaveri... spavaldi, sotto il sole, catturano l’attenzione, ondeggiano sensuali se sfiorati dal vento. Ti invitano ad impossessarti di loro! Fragili al contatto umano, appena colti subito sfioriscono... Ti penti allora d’averli, brutalmente, strappati alla terra, ma in fondo li accusi di aver osato sfidare la tua bramosità. Sono notti di un chiarore disarmante, dove il magico e l a‘ rcano, prendendosi per mano, improvvisano balletti dal ritmo incalzante. Sono notti alle quali non puoi sottrarti, ti incitano, esultanti, a lasciarti andare, a non appartarti. Sono notti in cui non ti senti solo, respiri il cosmo, del tutto ne fai parte. Sono notti di veglia, in cui puoi vagare senza meta, libero da timori, ansie e patema. Magica notte Magica notte Sono notti di un chiarore disarmante, dove il magico e l’arcano, prendendosi per mano, improvvisano balletti dal ritmo incalzante. Sono notti alle quali non puoi sottrarti, ti incitano, esultanti, a lasciarti andare, a non appartarti. Sono notti in cui non ti senti solo, respiri il cosmo, del tutto ne fai parte. Sono notti di veglia, in cui puoi vagare senza meta, libero da timori, ansie e patema. Sono notti di apparizioni, di sagome di luce, di spiriti felici che vorrebbero unirsi, in punta di piedi, discreti. Sono notti di luna piena! Attesa Cieli infuocati accendono i nostri cuori solitari. Attesa Bagliori lontani, incanti sfumati. M ‘accarezza una brezza di ricordi e profumi delicati! Cieli infuocati accendono i nostri cuori solitari. Bagliori lontani, incanti sfumati. Non ti tradirò, M’accarezza una brezza di ricordi e profumi delicati! Non ti tradirò, serberò solo quello che di più bello ho amato… serberò solo quello che di più bello ho amato… Se un giorno tornerai, danzeranno lacrime D ‘autentica devozione! Se un giorno tornerai, danzeranno lacrime d’autentica devozione! Ricordo il delicato profumo del mughetto, quello vellutato del calicantus, l ‘apparire signorile e un po’ altezzoso del violaceo iris, il sapore, un po’ asprigno, del ribes rosso… Ricordo la vana ricerca del quadrifoglio, tra l ‘erba incolta, trasformarsi in una caccia, sfrenata, dentro una foresta inesplorata. Giochi lontani Giochi lontani Ricordo il delicato profumo del mughetto, quello vellutato del calicantus, l’apparire signorile e un po’ altezzoso del violaceo iris, il sapore, un po’ asprigno, del ribes rosso… Ricordo la vana ricerca del quadrifoglio, tra l’erba incolta, trasformarsi in una caccia, sfrenata, dentro una foresta inesplorata. Fuochi ardenti, scoppiettanti, fuochi fatui, bramosie ed incanti! S ‘innalzano faville, ora lievi, ora incalzanti. Nel tremolio della fiamma, i tuoi occhi riflessi mi sorridono ammalianti Bivacco Bivacco Fuochi ardenti, scoppiettanti, fuochi fatui, bramosie ed incanti! S’innalzano faville, ora lievi, ora incalzanti. Nel tremolio della fiamma, i tuoi occhi riflessi mi sorridono ammalianti. Mi addentro, cautamente, nei meandri dei ricordi, in punta di piedi, temendo di disturbare atavici incantesimi. Il silenzio sovrasta… Oggetti dimentichi e polverosi si stringono tra loro, visitati soltanto da quel raggio di luce, spavaldo, che abbacinandoli, risveglia, per un attimo la loro dignità. Non sono oggetti a sé stanti, ognuno di essi racchiude un ‘essenza magica, vitalità. Mi inchino dinanzi a un austero comò, ad attrezzi dimessi, a sedie barcollanti, a bauli ammiccanti. In soffitta In soffitta Mi addentro, cautamente, nei meandri dei ricordi, in punta di piedi, temendo di disturbare atavici incantesimi. Il silenzio sovrasta… Oggetti dimentichi e polverosi si stringono tra loro, visitati soltanto da quel raggio di luce, spavaldo, che abbacinandoli, risveglia, per un attimo la loro dignità. Non sono oggetti a sé stanti, ognuno di essi racchiude un’essenza magica, vitalità. Mi inchino dinanzi a un austero comò, ad attrezzi dimessi, a sedie barcollanti, a bauli ammiccanti. Tutti trasudano affetti e laboriosità. Con sorpresa, infine, trovo un flauto e una viola, qualche spartito ingiallito. Certo i miei avi avranno intonato note festose, a riti solenni partecipato… Perché, allora, non me ne hanno mai parlato? Ti avvicini, attratto dall ‘ondeggiare dei turbanti, dalle svariate tinte calde esposte dai mercanti… dal tenue ocra, dal rosso deciso. Cromatismi, sfumature, dalle quali si sprigionano altrettanti aromi. Il cibo acquista un vigore ardito se con esse condito, scatena erotiche complicità. Che virtuosismo il saper dosare, abbinare, stimolare l a‘ ppetito! Nell e‘ffluvio, dirompente, ti lasci trasportare da oniriche visioni di sabbia rovente, di dune sensuali, Il mercato Il mercato delle spezie Ti avvicini, attratto dall’ondeggiare dei turbanti, dalle svariate tinte calde esposte dai mercanti… dal tenue ocra, dal rosso deciso. Cromatismi, sfumature, dalle quali si sprigionano altrettanti aromi. Il cibo acquista un vigore ardito se con esse condito, scatena erotiche complicità. Che virtuosismo il saper dosare, abbinare, stimolare l’appetito! Nell’effluvio, dirompente, ti lasci trasportare da oniriche visioni di sabbia rovente, di dune sensuali, di drappi di seta, di miraggi lontani, di sguardi ammalianti, di deserti sconfinati, di mille e una notte velleità! È un ‘alba diversa quella che oggi vivo con un insolito stupore! Dalle cime innevate si espande un rossore più intenso, lacerante, fonte del mio turbamento. Vette, violate da stupendi pensieri, possedute da teneri abbracci, non vergognatevi del vostro candore! Nevicata Nevicata È un’alba diversa quella che oggi vivo con un insolito stupore! Dalle cime innevate si espande un rossore più intenso, lacerante, fonte del mio turbamento. Vette, violate da stupendi pensieri, possedute da teneri abbracci, non vergognatevi del vostro candore! Friniscono le cicale..., nel loro assordante concerto, paventano la fuggevole notte estiva! Notte d a‘ gosto Notte d’agosto Friniscono le cicale…, nel loro assordante concerto, paventano la fuggevole notte estiva! Si stagliano imponenti alla tua vista, senza importi la loro presenza, sembrano matrone, così avvolte nel loro manto, drappeggiate! Eppur non chiedono d e‘sser corteggiate. Hanno lineamenti scavati, rughe che si inerpicano prepo- tenti. Nelle notti di luna piena rifulgono, di rispettosa ed atavica saggezza. Montagne Montagne Si stagliano imponenti alla tua vista, senza importi la loro presenza, sembrano matrone, così avvolte nel loro manto, drappeggiate! Eppur non chiedono d’esser corteggiate. Hanno lineamenti scavati, rughe che si inerpicano prepotenti. Nelle notti di luna piena rifulgono, di rispettosa ed atavica saggezza. Sulle piste ghiacciate della mente, scivolano i pensieri, indossando pattini con lamine d a‘ rgento. Imprimono solchi, indelebili, traditi, oramai, dal tuo sguardo sfuggente. Pattini d a‘ rgento Pattini d’argento Sulle piste ghiacciate della mente, scivolano i pensieri, indossando pattini con lamine d’argento. Imprimono solchi, indelebili, traditi, oramai, dal tuo sguardo sfuggente. Nello scrosciare costante, nel ritmo incalzante di questa pioggia sferzante, nel grigiore mattutino, irrompe, furtivo, un raggio di sole svelandoci uno spettacolo irreale e divino. Foglie dorate di betulle, tremule, risaltano nel verde cupo dei prati inzuppati. Cordami di arbusti si abbarbicano, con ardore, tinteggiando di porpora muretti decadenti. Argentee graminacee, leggere e bizzarre, ravvivano terreni incolti. Si infuocano i pendii montuosi. Il fogliame si screzia di calde tonalità, Poesia d a‘ utunno Poesia d’autunno Nella pioggia sferzante, nel grigiore mattutino, irrompe, furtivo, un raggio di sole, svelandoci uno spettacolo irreale, divino. Foglie dorate di betulle, tremule, risaltano nel verde cupo dei prati inzuppati. Cordami di arbusti si abbarbicano, con ardore, tinteggiando di porpora muretti decadenti. Argentee graminacee, leggere e bizzarre, ravvivano terreni incolti. Si infuocano i pendii montuosi. Il fogliame si screzia di calde tonalità, pavoneggiandosi con vigore, per sfidare il repentino cambio di stagione, declama tutto il suo splendore! Sogno un viaggio lontano. Mi ritrovo tra labirinti di mangrovie e liane sospese… Nella fitta vegetazione, tra luccichii intermittenti, una luce ambrata mi avvolge come un tenero abbraccio. Mi lascio trasportare, come una foglia, leggera, nel lento fluire di questo fiume onirico, tra i meandri della sua anima. Sogno Sogno Sogno un viaggio lontano. Mi ritrovo tra labirinti di mangrovie e liane sospese… Nella fitta vegetazione, tra luccichii intermittenti, una luce ambrata mi avvolge come un tenero abbraccio. Mi lascio trasportare, come una foglia, leggera, nel lento fluire di questo fiume onirico, tra i meandri della sua anima. Voglia di mare, di sole, di calore. Un desiderio irrefrenabile di onde spumeggianti, di salsedine inebriante, di sabbia finissima, da stringere fra le dita. Un respiro, profondo, per esalare l e‘co dei miei pensieri ed affidarlo a quel mare che saprà cullarlo, prima di disperderlo, lontano, oltre quell o‘ rizzonte a lungo scrutato. Voglia di mare Voglia di mare Voglia di mare, di sole, di calore. Un desiderio irrefrenabile di onde spumeggianti, di salsedine inebriante, di sabbia finissima, da stringere fra le dita. Un respiro, profondo, per esalare l’eco dei miei pensieri ed affidarlo a quel mare che saprà cullarlo, prima di disperderlo, lontano, oltre quell’orizzonte a lungo scrutato. Sibila il vento! Spirito inquieto, vagante, che ti pervade, indiscreto. Crea scompiglio, tra le foglie secche, delle tue paure e debolezze. Forse basta ospitarlo per dargli pace, accettare il suo lamento e consolarlo! Soffio vitale Soffio vitale Sibila il vento! Spirito inquieto, vagante, che ti pervade, indiscreto. Crea scompiglio, tra le foglie secche, delle tue paure e debolezze. Forse basta ospitarlo per dargli pace, accettare il suo lamento e consolarlo! Illustrazioni Gianna Puiatti copertina - Federica Sgambaro poesia “Nevicata”- Barbara Mencarelli poesia “Soffio vitale”- Elena Borsato Grafica e impaginazione Interattiva - Spilimbergo (Pn) Finito di stampare nel mese di gennaio 2015