TOSA5K iti B.SEEBER ^FIRENZE! SO VIA TORNABUONI i .* ,. l.w • 1 D.r GIULIO RAZZOLI PER LE FONTI M OBIIIIO UIlKOBiTO MATTEO MARIA BOIARDO PARTE f I I. primi trenta canti del poema ) o <5 o MILANO ALBRtGHI, SEGATI EDITOR! 1901 e C h Stabilimento Tipo-Litograi' . : tigianelli, 1901. AD ANGELO SOLERTI : . PREFAZIONE Anche dopo Y opera magistrale dell' a ricercare donde abbia derivala Malico Maria Boiardo: sia per dello Scandianese, sia per la mollo diversa, con cui egli mondo tratto dal morato, prima osservazioni o il Pani\\i il ; indicazione delle fonti corredala accennare imitazioni di comincili o suo. copioso per gli altri fuori perchè (/' la aveva Italia, il di bella note, materia, la nessun Citationc de Conte Matteo .Maria se sua edizione versi, dì similitudini, di i si Brescellese, altro. Nò luochi. che sé alcuno e Londra volle limita imagini primi cauli del poema, si ; s'era ed la ad il fa invece allo studio la di toglie si di dando anche a boìardesche, quasi sempre per dolio Dell' Inna- cavalleresco. parco e quasi unicamente diretto Dopo forma. Ariosto rinnovò quanto quella nessuno aveva, né pure sotto forma quale però nella l8}i) dell' opera dell' da mondo volto poema suo del grande importanza rimaneggiò, Fonti le un lavoro materia la commento, studiala (Pickering. inutile maniera, classico e dal d' ora, di la Ra/na su di Pio Orlando Furioso, ho ritenuto non patria della onoro avuto prima onde tolsero Le materie : il e M. Ludovico, di Sebastiano Faui Longiano, non contiene, sotto un titolo tanto promettente, che semplici e scarsi accenni a deriva •ioni, dal mondo alcuni personaggi e di alcune favole dei due poemi, classico, li lo di stesso e eruditissimo Nisiely nel 111 volimi,- de' suoi tici '), qua j'iu e là accennando al Boiardo, mai, come dell' Ariosto, .< Progimnasmi Poenon discorre dì lui quale usurpatore dello cose altrui Quindi nnioo sussidio dirotto a queste mie pagine Panici, Fonti del Furioso le più recenti pubblicazioni sul Boiardo, il del pur né De/te Raj'na. Tappert libro del •. del e *) volume, a cura del professor Naborre Campanini, odilo dallo occasione Zanichelli in primo discorre il il noto non saputo indiretto e modello (pur troppo e lontanamente imitare), le del solo delle secondo, per quarto figure Innamorato, /' centenario e delle del poeta comparazioni del poema; unicamente riproduce bella la conferenza di Pio Ka/na. tenuta già due anni prima a J\ilr~o Ginori a Firenze Che cavallereschi — fuori tra/tata getto '). quanto lutto in è slato scritto specie Italia, ed è materia molta e varia da Gaston di studio a" : è inutili ; la dal e basii ohe tutto come appare anche so/o questo sia Ed dire. '): ') Firenze, Martini 1695. -) Elìder inni Vergìeicìie aus Ori. Fur. Ariosto 's in : quella og- slato accurato e di tutta quella ohe direbbesì quale del resto dalle- notizie e Crescini, ci/are notizie è relativamente bibliografiche Rossi ha fatto seguire al capitolo sul Boiardo, splendido Quattrocento biete Raj'na : — aver fatto oggi letteratura boiardesca poca eosa intorno ai poemi e romanci mia, Paris da parte esame erodo diligente Mi torio dal iti cui. che nel suo tranne alcune poche. « Boiardo 's uud dem Ausgaben uud Abhandlungen aus dem Gèeleni Ori. Ini:. der Romanischen Philologie verójfentlicht voti E. Stengel. m M. M. Boiardo. Bologna, ') Studi *) Della dissertazione di laurea, presentata Zanichelli all' MDCCCXC1V. università di Lipsia da Colbert Searles, Bojardo' s Ori. Imi. und scine Besiehungen sur erzàhlenden Dichtung. Lucka S. A., Berger 1901, non ho avuto notizia che compiuta la stampa di queste pagine. Il lavoro del resto non s' estende alla ricerca delle fonti classiche ed è slato giudicato anche di poco conto. allfransòsischen 1 .Milano, Vallardi 1900. pure ne ora notevoli cose, lutto è indicato di quanto è stato fino ad scritto intorno all' opera del conte di Scandiano. ma anche speciali non solo, che dì studi occupano di filologìa romanza si nei sparsi materia e di Di lavori vari periodici, romanzesca, ho dovuto tener conto per non trascurare cosa a/cuna che potesse riguardare anche indirettamente opportuno rendere queste poche irte quindi seu:' altro a notare, a proposilo Non lavoro. il righe io (storia di Tristano, pubblicata dal Polidori /' possi hi le a contributo questo lesto se P'asso romanci del dei bretone dì cui mi sono valso nella mia ricerca, che. mai messo ritengo cita -poni. di pur non ho quasi '), quando m' non ciclo citando e sialo riscontro coi sunti delle molle roda -ioni del Tristan. il con diligenza rara forniti dal Lòseth*); e così pure ho fatto per il Girone I, s Per ). un codice di primo romanci mi sono pure giovato di questi estense di Modena, segnalo l'I], oltre che della bella edizione del Tristan. liscila a Parigi 23, nel il della Biblioteca iq>) f pure posseduta e -amento del Tristano, Pai odi '). IV III e Per studio del lo Romans de dei Estense; ila Ila della fine del e in XIII fine del volgari^- seco/o, pubblicato dal Lancelot mi sono valso dei volumi la Ronde table pubblicali ecc. ecc. da P. Paris; della rara edizione del Lancelot du Lac iqyf), che di Merlino, ') i alla Estense ho trailo da La Tavola Rifonda '). ile un codice o l'Istoria Girone Rusticien de Pise, il cortese dì Rustico (Paris. E ciò che riguarda il romando Le r.oman cu prose de Tristan, compilation ') pure e della ili le l'ai!-. Palatina ili Tristano. Bologna, roman Bouill< n Rusticiano de Parma. 18 Palamede et la 1891. da Pisa ecc. ecc. Firenze (855. *) ) Bologna is, A volte, come semplice riscontro però, ,.".. e il Lancilotto edito, a cura di C. Giannini a anche (Tram cito di Lancilotto del Lago, nell' edizione di Venezia Fermo nel I" Historia segnato che contiene e ;•; Vita la delia raccolta, citata, di P. Merlino, e dal 11 volume di Parti Ve/la stesura del lavoro ho miralo sopra lutto a procedete cauto affermare, a iteli' non dilungarmi luogo a luogo, limitandomi poi il in far fra paralleli più delle volle ad accenni, ad indicazioni esatte, sicure di ciò che era frullo di lungo, minuto esame. E mi sarebbe sialo facile l'accrescere riportare in/eri brani, con pache mi sono fatto cosi delta ricercali seco>iiia eli e e tolta da proposto di riuscire breve mano non ne ho confrontali visti citati ila altri altri. /' : e io le i voluto singoli luoghi volle in cui pagine mie con I' ; non /' bo Erudizione poi ho sempre fare: anche quando accenno o la li ho citazione ho sempre fallo notare. l'ossane queste pagine, preparazione ad uno studio da parecchio le con confronti riassunti, tempo non come lavoro critico del attendo) parere a se. ma poema boia/desco non inutili. comi fa cui Questo solo desidero. D.r Giulio Razzoli. Parma, ') nell' agi E ho messo sto del a contributo 1901. anche (che sono condotti sulla edizione del I due filini libri di Merlino, Bologna, Romagnoli. 1480). WS& PARTE PH1MA \ CAPITOLO poema — Titolo del Angelica di — Il poema — Protasi Petrone I. Merlino — Orlando di pure e »; Boiardo titolo il novatore ardito nei campo della poesia intitolata opera sua: 1" 1' edizione « 1-21 principe, del primo libro boiardesca erano 'almeno quali, d'amore Magno ') e » ; « stati dai s'erano « si '), « ». ». chiamati: « U Prima dell' ila nel- opera italiani, cantare Innamoramento L' Innamoramento di Rinaldo aveva Infatti frontispizio: sul dovessero pareva L' inna- Scandiancse, lo composti poemi e poemetti titolo, comu- fu : cavalleresca, legge de Orlando amorato : di Orlando Innamorato 1480 Venuta Sorteggio. del conte Matteo Maria nemente conosciuto sotto moramento — Corte reale bandita di di i storie Carlo Montalbano » Di questa edizione so ne conosce una copia sola, che è nella due primi libri. Nel [g5, stampata la prima edizione compiuta del poema. Non se ne conoscono esemplari. Nella prima metà del secolo X\'l." si ebbero molle edizioni, sulle quali condusse poi la sua il l'aniz/i (1. Melziana di Milano, e contiene unicamente i 1 a Scandiano, fu Pickering i83t). Mei manoscritti ve n'ha uno nella Trivulziana, non autografo, Boiardo, rato : ma certo della line del Modena XV. 1820; Virgili, Stanze Firenze, Sansoni. Cfr. M. M. Oliando Innamo- Venturi, Poesie di scelte deli' \ e cos'i via è nuovo, poeta nostro dà il ; come nuova è Nei poemi sopra ricordati amori degli che titolo Urlando. di non risponde titolo il un opera sua all' storia la affatto al soggetto principale del racconto; e questo poi è ben lontano dall'essere una novità; cui importata fu invece nel genere nel grande innovazione, data appunto 1 carolingio e nnamcralo 1 il Bretone, il per 1* s' così amore ha una una due cicli. dalla fusione dei alle debolezze '); pure quale da poco e sulla quale, opera scapito, Magno piena conformità cogli intendimenti del poeta, in compiacesi di « dame Ora. venendo senz' altro proemio che al al « Muse Da quel di « v' adunati Per odir cose dilettose e nuove quello » del vede si poeta, creduto opportuno, rivolgendosi ad uditori di ricorrere non che subito dopo cade ') Cfr. Raina: Le Fonti Dio, • signori e cavalier scettici tre le rivolge si invocazioni a Signori e cavalier che uditorio fosse che un pò occupa : State ecc. eco nere : Boiardo il suo uditorio, senza premettere Santi, o alle ai » : il Ferrara della gentil corte di narrar cose dilettose e nuove prime stanze del poema, notiamo che subito invece boiardesca con grande parte mollo notevole, cavalieri ed alle ai se qui. a intende, della dignità solenne del nipote di Carlo ma o Cristianità. Fino Orlando riscontrasi d' è cosa nel!' presentarci della imperatore. franco sorvolasi dire, per cavalleresca novità sta tutta nel la poemi romanzeschi, questa nei del Boiardo, opera austero campione rigido ed grande paladino del pure qualche accenno poema dell' dell' a alle loro, ge- non ha e certo an- quale colti solite ricordare qual chiaro il invocazioni proprio Orlando Furioso. Firenze : se come 1S76. Gap. I. avrebbe fatto un umile cantistorie popolino affollantesigli al intorno, di stare attenti e quieti: « State attenti, quieti La ed ascoltati bella istoria ecc. » Di qui appare manifesto quanto possa l'influsso dei pre- decessori anche sui grandi si gesti smisurati, poco come l' fatica e alta all' » ; ') proemio stesso racconto al prove mirabil le Innamorato « Nello proposizione è detto nella polali anteriori — artisti. daranno materia legge, subito dopo, che molti di ma la « presso : i a poemi po- novità è nel penultimo verso della stanza: « il Che lece franco Orlando per il amore contenuto del quale accenna già chiaramente delle storie quelle di d' amore romanzi dei ciclo del », al connubio bretone, con guerre del ciclo carolingio. La prima stanza « dell' innamorato « Signori e cavalier che v' Per odir cose dilettose e » : adunati nuove State attenti, quieti ed ascoltali La bella istoria Et oderete i L' alta fatica e Che fece il che il mio canto muove, gesti smisurali, le mirabil pruove franco Orlando per amore. Nel tempo del re Carlo imperatore. si può confrontare con quella con canto del ') Cfr. | Cfr. « Rinaldo da Montalbano ad es: la Spagna. Raina: op. cit. II. » cui », comincia il XV, —4— i i Ciascun che Le I diletta d' ascoltare si dilettose istorie di coloro In fanno si faranno ricordare e Tragasi avanti senza Kd l)i Carlomano Non dimoro ; ecc. abbiamo: Nella seconda stanza « far conterò in rima ed in cantare io para, signor, maraviglioso vi Odir cantar d'Orlando innamorato amori perù questa storia degli ; soggiunge paladino, del poeta. « è nota a poca gente, perchè Turpino stesso scose. » — Il verso poi con cui si trapasso molto felice dal proemio modi viamo pio, fatti cos'i d' uno < che. tal quale, cito, già tro- ad esem- : veniamo Irsù si ma argomento, altro in il na- non è stanza la narrazione: frequente nei poemi anteriori: usati di questo verso • passare di chiude alla la fatto al come trova, prestamente forinola •-, passaggio, di spesso s-pesso nei poemetti popolari. Dopo d' per passare dana, il Siamo paladini, in poeta alla stra: per aver accennalo Francia ') di preparativi 1' in di Parigi, da Gradasso fatti Baiardo e alla cavalieri. questo L" aprirsi e di ') Durin- corte di Carlo. imperatore ha ordinate una gio- questo sono conveuuti d'ogni parte dame, il in racconto con comunissimo nei sua un poemi corte avvee ro- cavalleria. Gradasso, osservò già il Casella nel suo proemio al • Furioso » 1" Oriente in armi contro 1' Occi'77, simboleggia Firenze, Barbera dente. trasporta ci pasqua rosata: nimento simile a manzi ai conquista alla Les quatrefih In bel principio un gran da Carlo parlamento a corte tenuto Poi nelV Aspremonl troviamo, sempre in stessa circostanza: Carlo .Magno alla la Pasqua rosata tiene una corte plenaria: sono presenti e cavalieri. U Ogier da Carlo per un Bordeaux; <A- le Dannai si molti baroni apre con una corte tenuta « haltes paskes » il Febus e Breus, prima parte de Lì Romans de Parise : la chesse ricordano di ricordato sul plenaria Parigi. in principio, Aymon abbiamo appunto tutti, Y Huon Du- Li nei primi versi, corti tenute in occasione feste alla reggia. Similmente ad una grande corte bandita molti baroni al palazzo del re si accenna quasi sul principio dell' Aiolfo. E nell' Istoria xl alla venuta di di il al Uter Pendragon tiene gran corte ad un bel mese di Maggio, per un torneamento; e re sono valieri non presenti colle dame. e possibile stabilire in alcun può conchiudere, da quanto di loro cavalleria s' modo Qui Tristano') suo castello, re. baroni ca- evidentemente confronti solo : è osservato, che nei si romanzi racconto spesso comincia il in un modo molto Boiardo da principio alla sua narrazione. Inoltre notiamo che nell' Innamoralo l'introduzione, simile a quello con cui il anzi, direi quasi, la sul carolingio, scorge proprio si sovrimposizione Carlo tiene corte Intatti alla al pasqua dell" elemento cominciare del rosata, giorno bretone poema in cui cavalieri della i Tavola rotonda solevansi trovare insieme- e nel Cvro,,. secondo la compilazione di Rusticiano da Pisa Artu a Camaaloth. nel di di Pentecoste, tiene corte bandita e nello stesso romanzo, secondo un' altra redazione, è detto che Uter Pendragon ogni anno celebrava coste ') I castello al i •; indico qui e altrove olidon. Bologna ') mède I '.. dell'Ombre la lesta d, Pente- '). la Tavola Ritonda pubblicata dal 1864. Le roman de Palamede et la compilation de Rusticien de tl>: le roman en prose de Tristan, /, roman de l\,l,. ecc. Paris. Bouillon 1891. Poi ca' i appunto per un torneameli to invitati i Pendragon radunavano e Uter sempre per questo; Carlo chiamava per siede la come Bretone re il sin Fronte anche » a la « Fra che spesso Francia lomone. Per questi e per dere, per citare attinse Fra uno Boiardo, il le dame prima Orlando, segg. dell' ediz. Mùller) nunzio della morte i convitati un : essa (20-211. Neil' un Ma banchettanti è luogo : > di bella di sua venuta col cavaliere, s' l'atta Merlino andrà ad attendere ) De C. di Carlo moglie morrà lui, e li i si ali* vede abbiamo una una il donna del re di an- engi- campioni che si al circo- arriva in Agolante. esposto a quale Carlo Petron di presenteranno terrà prigionieri, se vinti, e cedra vita Car. .Magni et Kol. XVIII. fr. spesso improvvisa turba innanzi ed ha la ') cui Alda, mensa messaggiero già : Sa- pui si accompagnata da quattro ragione a combattere con Reali « Desiderio, moglie che bella la Aspremoni mezzo la è sol cavalieie; l'apparizione in — la poi convitati siedono a i una donzella stanza simile, tolto che ai ciclo Orlando. di Intanto mentre ganti e da del VI). II; Balugante; di e già nella Chanson de Roland celebrata trare nella sala : ritratto nei il viene Galerana, e sorella di Marsilio e i poemi più popolari e a dei e' e dei re oltre ' sopra ricordati Spagna (canto la Spagna poemi nei mensa Ottone, altri gli a non lui Serpentino: figure Turpino in può vedere si VI 21, siedono a » ed ha » dalla Isolieri e incontrano s" carolingio: anzi Ferragli è già che Balugante, del quale venuti i rado di impei I' mensa ritonda Grandonio, Ferraguto, Balugante, tutte note e corte poi. Saracini, che la cavalleria di i distingue più dai Cristiani. di suoi a i per guerre quasi sempre. Egli feste, e Àrtù ; loro cavalieri quasi i Bnina. Orig; deli' epopea francese: pac. -'"> loro donna, se vincitori la essere ricompensa al non pochi esempi nei mincia con una avventura, che nostro Arthur corte piena Alaggio e aveva intorno, i .Mentre ieri. il Camaaloth in solito, al re siede co" suoi arriva lissima e riccamente adorna. donna che ha con sé ; stata la meraviglia dei sederla, si Il cavalieri, canto Innamoralo è dell* 1" I.° il di fonti, manzo poema : certo è lecito affermare che suggerito al Boiardo citato, dal quale non di rado, ') al una giostra. padiglione si il dall' E cfr. apparire d" a- aver richiami ci possa parlare primo episodio autore del rolo Tristano abbiamo. un cavaliere armato, reale, di- bandire fa il : 1 1 ;. quale — fat- chiunque che Pise in Loselh, op. airone il Corsese di Rusticiano da Pisa anche Rama Le fonti ecc. pag. : 1" vedremo, deriverà dell" Istoria di 1' La compilation de Rusticien e seg.; e vede che più basti ci seguito da quattro donzelle riccamente adorne, tosi davanti pos- composizione del poema suo. la anche nel principio di la ad accrescerla del nostro non stato occasione : Intanto notare. canto del Scandianese materia per Inoltre di Come ognuno circostanze principio del Gyron; che se anche può essere sfi- domandare per grandissima identità di altre vanti avrò occasione di far mostrato come bel- questa prima avventura del Gyron e quella fra poi potrà servire in cava- vittoria desiderosi quali, i poter combattere con quel forestiero. qui un della fanno innanzi, primo Palamides, somiglianza al di cava e bellezza della quale intanto ha de- la la 1.° re baroni premio in di del Il pasqua palagio al avvicina s' canto. alla re, hanno dama nuovo venuto manda a propone loro cavalieri e i presso primo suo si Gyron il gigantesche forme, che accompagna una liere di dare Infatti molto da nel come donne che debbono Di combattimento romanzi bretoni. a quella ricordata dal teneva — (23-28). vincitore d" un ci t. pag Firenze i855. trare lina pction « Il galia aspetta tragga avanti e s'avrà si premio, in vio- e 'indie bellissime. di i .Mei lino di Fuor de » è dove si luogo presso quale il dice, al Ai- I' lui: venga a trovare, terra lo la verde Prato a nel il che sogliono combattere con cavalieri la fonte del Pino Petroli di .Niellino » 1. I. 27. Nei romanzi della Tavola Rotonda sono spesso ricordati questi petroni, di o riposo generalmente, servono quali, i convegno di petrone di .Merlino è stabilito come luogo ove essi «I il òseth, 196-197 di .Merlino E si doveva aver luogo narra si Questo famoso petrone si al (492) Petrone luoghi dei romanzi petroni del mago, di o combattimento Palamides Amiens. al anche E di nell' Petrone sarei per nei questo quali basti: sono Piuttosto aggiungo che ad una lontana, pure vicino accenna Angelica colle parole su riportate: è la '). che lutti i ricordati i senza dubbio, riuscire, di Escanor, ro- semplicemente accennare, cavalleria '). che Tristano e Lancelot farà fra è ricordato versi di Girard d' se volessi riportare qui, un di Tristano e fra .Merlino ), e che invece poi in romanzo il combattere trovati per sarebbero infatti Tristano convengono per combattere Lancilotto e Tristano pure nel Gyron manzo da da Palamides e stesso e nello : come- Nel Tris/un cavalieri. ai al infinito. petrone. fontana del Vedi anche Istoria di Tristano (I, _p), citato già dal Raina, che davanti la fontana (del Lione) si era lo primo petrone che Merlino dilìcato avea ecc. ecc. » e poi pag. 2o3, 427, \\> {.gì; e notisi che in questo stesso libro è detto che Merlino edi[90, ') dove : è detto ficò in -) ") del questo Girone Anche mondo di in sei petroni principali. Rust: da Pisa (VII) e Ist di Tristano (CXIII). Morte d'Arthur X 5.6, (la cui materia è la stessa Tristan) citato dal Panizzi. : : — Pino, stessa la vedere sono « bella la parla si donna poi dolce vista del viso sereno loro colleghi del Caroti il. cavaliere per avere in premio tenere in la gara, seguito in i e Carlo stesso accendere dalla il i iam sortitus locus cuique di coloro che devono là luogo dove duci greci che In Virgilio antichi. invito di Enea, elmo di bronzo dove si 1 Theo. VI. 389-390). accenna al sono radudeiectam « e le si Si sorteggio (Septem adversus Thebas: 458-459); e poi anche il i in « Stazio sortes »: Prothous versarat aliena Casside. Iamque est ecc. ecc. vedere Eschilo, nomi [Aen: V. 490-491); è detto che Prothous getta in un tese, come buon Carlo, per tiratori di freccia si all' aerea sortem Accepit galea et ma bella: la esempi che negli leggiamo che quando per Intanto freno tanta baldanza, ricorre ad un sorteggio combattere non trovo nati — •. Tutti vorrebbero provarsi col e seg.). Di questo trarre a sorte infatti Gyron nel i, \ proprio cosi (3o-35); • c.j. Carlo di sentono si I < 288; IV. 85) (HI. ospiti gli da meraviglia, presi Tristan nel anche nel Lancio/ (pag. 439) ed al cui di — 9 in può pure di Eteocle Ditti Cre- narra che ricorrono ad un sorteggio debbono combattere contro Mennone {De i bello Troi. IV. 6. o^n ') Per zione, cito il Tristan sempre il e il Gyron, quando non e posta alcuna indica- Lòseth. del Lancelol è riferita ai volumi 111 e IV dell' opera Paris- Les Rotnans de la Table Ronde mis cu nouveay langage. Paris, 1868-77; ' n seguito riferendomi al Lancelol dell'edizione del Paris indicherò solo: P. Paris. La citazione del Lancelol latta sopra è anche in Raina, Le fonti ecc. pag. I.a citazione di P. '• : > i. CAPITOLO L' invulnerabilità di — di — magico Anello Ferragù Angelica - Lamenti d' — Suoi incantesimi Malagigi II. Rabicano Le armi incantate Orlando - La — Fuga -- giostra. IsSteRtì uando già il cavaliere ed Angelica sono giunti al luogo stabilito, Malagigi, per arte ci incanto, viene }f SSL a sapere donde venuta sia ne viene vicino ad Angelica miacia ad abbracciarla potenza Questa dell' (I. e, poi si lega Malagigi con una catena Argalia da staccata se co- trova vinto dalla donna teneva la qual a addormentata, accortasi del tristo, grida: infatti, e ha evocati, egli vistala ma 36-46); anello incantato che donna la Trasportato quindi dai demoni, che fine. in suo un dito. accorre e bastone (47-5o). Ora vediamo un po' cavallereschi egli Monlalbano, quale dice l' il Gautier antica In- la chi è questo fils Malagigi. prima sua comparsa nel mago e quale incantatore; che colla leggenda epopea nazionale francese Les qua/re ') '), fa Aymon (cap. I.) poemi Nei Rinaldo da segno questo, celtica è penetrato nelil favoloso, Maugis Les épopées francaises. Paris 186J. Voi. I. figlio il magico. del Duca Beunes il Aigremont, è detto negromante senza pari d' anche lente Malagigi del Renaud e servò in Raina, il poemi armi. Nei in ') lluon dell' è più secondo os- (nei quali, ; appare come uomo solamente ci va- e non peri) egli italiani parte. in quanto serba molte delle sue prerogative sopranaturali ma invece cugino il — e di Bradamante. sare che Obéron .Malagigi tanno pen- comparire davanti a fa toccando un corno che è opera d'incanto, deaux. nel padiglione, le « nel!' littori pone si in come Orlando, disparte e arte »; quindi leggendo Cristianitade, de Regina ed anche la cerchio fa un ben mille demoni, da uno dei quali libretto fa si di racconta non potrei che e' di 1' entano gli e magico evoca dare nuove Alda bella « de — ». arrivo [' la Per di istoria di Tristano, in cui si Lancelot a difendere e liberare una un cavaliere voleva fare onta (LXX1 fanciulla cui non accorrere dell' citare entrato terra, in Angelica poi, che viene liberata da Malagigi per Argalia. sé, de Bor- luogo del nostro però mi pare imitato dalla Spagna, 11 nella quale (XX, 34 e 35) si racconta gitta i, Rinaldo, di Ricciardetto di demoni evocati da I cavalieri fatati ai Orlando e di incantesimi: li Qui però 1. vedremo adoperati più avanti dal fattucchiero che rapirà Fiordiligi. Ciò che richiama ora 1' attenzione nostra è l'anello pos- seduto da Angelica. Che nei bondino talismani agli incanti da altri pure esempi che i ') romanzi I di tali dona cavalieri Origini « dell' all' ) favolosi ab- nel caso nostro), fu già osservato della Tavola meraviglie. amante un epopea Francese Raina, Le fonti ecc. III. Rotonda offrono La regina anello, non possano essere e seg. ! racconti miti, nei quali hi-'nno la virtù di togliere efjìcacia (come appunto '). dì Tris/ano i il quale deve costretti - Firenze essi Isotta, nell' Istoria da - Sansoni, far sì niuno in- pag. |3^ cantamento, e veruna opera possa nuocere lago dà di ». (LXXIII) falla pei E '). anelli ricordati altri 176 (Ili pure nei romanzi: nel Lancelot parla di un anello, che ha tal 376) (111 celot un anello che simile questo in all' il Tris/uno Rìccardiano fatto Però l'anello comune cordata, il E IX) al agli di altri sua virtù facea Se al manco cui è s' 1' uomo di Erodoto, il De la officiis di Cicerone. ed anche dai romanzi tutto questo, di dai la bocca di degli libri Platone, ') la ') ') ') "•) c ) il » I. di talismano: stu- : Storie le : Philopseudes di Luciano, ma mi più Troia; di riserbo fare di avanti appunto come mezzo per rendere Oesterley; Berolini, Schade 1872. porla: I9. antichi Vedi anche nel Trista» (Loselhi 187. Vedi anche: Lancilotto ("italiano) cap. LXXXVII. Hist: liti: de Trance XXX. 89. Pubblicato dal Parodi, Bologna 1896. Panizzi lo ri- ma menzione, chi lo porta. '-'; *) 1, sopra virtù Storia della guerra di cavalleria ; secondo scoprire donde sia quando avremo ad incontrare stro anello usato memoria Artu. l'alta questa specie di derivazione Repubblica la i invisibile lato lo portava in Boiardo l'idea la Lan- rendere invisibile chi di Ma diarne cioè in dito a Romanorum qui dovrei fermarmi per vedere venuta Fra può anche vedere per Si '). io del Gesta Angelica non solo ha possiede ancora quella « \< (< cap. di cavaliere al che viene dato ad altro sì talismano perdere fa a l'amore più Bigomer una clama pone e nel '); hanno stc donandolo dama virtù che. cavaliere, accrescerà di giorno in giorno due del potenza la virtù D\\ gli Dama la giovane alunno un anello che ha pure al rendere vano ogni incanto. non i Lancelot nel il no- invisibile - - [3 Piuttosto, tornando un pò" nermi a dire due parole su d' mi addietro, piace meraviglia, un' altra intratte- cavallo il Argalia. « un carbon quan.l' Negro quarti' Tanto nel corso veloce e leggieri Che più volte passato aveva egli e vento. il spento, » Cavalli dotati di grandissima velocità ed 1. 38. anche d' intelli- genza straordinaria ne incontriamo spesso nelle Chansons de geste. Il a questo proposito ricorda Baiart, Rajna Marchegai, Clinevent, PasseceiT, Rondel Nei poemi anteriori sono conservate, innamorato all' Broiefort, '). anzi accresciute le qualità di questi famosi corsieri però, trasformato in un cavallo fatato, fu detto ed e le sue doti più meraviglioso; il cavallo di Argalia, Rabicano; (XIII) nacque per arte cavalla che da « un gigante quatre fils (XIII, 3). Aymon ilio troviamo custodito ma di il e là il si al venne custodito quale in fatto nutrire nell'isola quale, perciò, tutta boiardesca, se », Anche Baiardo. però questo cavallo non è Rabicano, assegnò Boiardo una spelonca, da una in vento una spelonca in il quale, coni' è detto più avanti, incanto d' pregna fé si il Baiardo ; più nobile il nelle fatto di « Les Brescan, Storie di Rinaldo per incantamento : come potrebbe credere una creazione non fossero certe somiglianze che egli presenta con Baiardo ed anche con Rondello. (che è ricordato pur nel Bovo d' Anfana cavalli fatati, (v: 625 e pun cavalcare) '). — L'idea cavalla latta pregna di vento, i •') ; Origini seg.), come uno ottimo e tale che solo cavaliere e dell' di far nascere Rabicano da una venne senza dubbio epopea francese, pag. dei quattro figlio di re Io a! |j;. Raina, Studi sui Reali di Francia, pag. 119 e seg. Panizzi, poeta da — \ irgilio 14 — che nelle Georgiche parla ') coniugiis vento gravidae Del resto tenza fecondatrice del vento accenna anche « che Metamorfosi dice nelle placidi i rerum nat. il), 1. genitabilis — Dopo per incantamento armi degli eroi < di come e Omero « I' » il, 107, » (De fatte ricorrere la tìglio (I, 38) ma anche : Magno gere il 1' in il Argalia. poema Ispagna ' > sia 1" Argalia come già quasi : poemi nessuna importanza nomi mondo sua contea avvenuto il : il cavalleresco, doveva si che portano l' ; ho ha 1" leg- prin- in articolo. accennata perché, già noti e derivati dal nostro che potrebbero credersi nostro molti nomi tolti anche dalle cosa non vera, se pure non contrario '). ') Bologna, Romagnoli ') Girigliene : si non è male aggiungere due parole: tanto più poi che fu detto avere nel nomi i : Viaggio di darlo Viaggio dal Ceruti, il e dai romanzi, per quelli foggiati dal poeta tati tutti nuovo è anche perchè questo nome appare nulla dicendo per quei dai non nostro, cipio di periodo ed è seguito da altri di al quando più avanti Argalia, e forse, nel codice pavese quale fu pubblicato La cosa è cita- vecchio Galafrone ha data questa dirò di già io credo che Largalia del nei romanzi; su nome. al incontrano nel s' che fatati faccio prova. alla Quanto di dorata che lancia la si \eàrìì che Non mi parrebbero vane. Meriterebbe speciale men- zioni perché zione alle possono essere messe e di Virgilio, copia nei poemi cavallereschi. in 1 Queste sono insieme colle molte spade, scudi, corazze ed elmi troviamo quale il accarezzavano senza tali, ullis alla po- aura Favoni cavallo, le armi. il 38), (I, » tviclio. ( zefiri tepentibus auris flores sine semire natos Lucrezio che chiama sine cavalle di 274 e seg.) 'III, • — Ma già il pordella è da supporre sia nostro Argalia viene a 1871 Histoiic littéraire nuovi gente d' Italie. — combattere con Astolfo, qui vince e lo poeta comincia a disegnare il come vedremo, tratteggierà poi. non nuova: tinte, le solamente che il perchè (62), ghilterra '). del corno, Ma cavalleria. di con acqua di lui dai giganti (68-82,), il gentilezza la richiama ci mone na. E tro l' il coppia l'altra caso come l' il avversario di cir- continuare altrettanto fa ; poi il e infrequente è nei ro- batte con Breus col capo di- si combattimento e 1' uno d' la avere Panizzi: ed e ; anche Ferrano indicato col titolo I." eli : ; interrotto, le 1' armi Argalia poiché fatate si e i due guer1" altro di dispone a cedere riserbandosi donzella, solo ')RajNa: Fonti ecc. cap È innamoralo dell" somiglianze combattono per una don- elmo, non Gauvain essere fatato nella persona Bret Te- vedrà, '). confessano ') si Ferragù che combatte a capo scoperto con- di già nel Bret : Intanto i! citati nel nostro, guerrieri di avversario che ha sarmato ali* collo svenuto) della riavutosi del colpo e fatto ardito vuole manzi rieri elmo del Boccaccio, ad esempio. Pale- combattimento, e Ferragù, una e Astolfo mente Penteo (che fra loro altre poema ro- bagna dell* due luoghi i presentano Teseidc, costanza. Infatti nel 1' alla nei sensi, ai abbattuto, poi colpito e privato nostro): anche perchè e della e che Argalia di Boccaccio (poema ben noto, seide (V, ooj del al poemi nei pard' In- due campioni salutarsi dei mezzo cerca rianimare Palemone stesso Ricordo casa alla real fresco attinta, per ritornarlo che è stato da figura essa sono imitate accennando. suo luogo prima del duello sono luoghi comuni manzi È una mirabilmente. suo padrone appartiene il E carattere di Astolfo, che cavallo di Astolfo ha una bardatura a suono Il prigioniero (61-67). fa il linee, dirò cos'i, di le da modelli, cui verremo a di — 10 d' avere prima Analisi dei romanzi di cavalleria. nella II." Palamedès. edizione di quest' opera il consenso questa di (II., Che - 1-9/ nerabile tranne che in una sol patte, è già Turpino in e : (che è un rifacimento e detto: (Ialini), carne, che francese 1' tagliate sir ombilico osservazione che é nt\Y Innamorato « ma lì tenti si De sono vita l'atta Caroli un 1' M. la si il fessione è fatta da un solo, panni ma più ancora col XX\'.° cap: del Viaggio di C. ci armi incantate di classico e precisamente sta di Argalia all' Iliade, là Asteropéo non può spezzare n M. già La di dove (XXI [65 seg.); anche della proposta la pugna fattale dal si MiH'!. di i due campioni hanno ripresa fugge e a — le lei .Mentre tien i dietro Argalia, due seguono la la qualità la quale anzi lo si lei farà Ardenna, Così Angelica battaglia. quindi la -83). sue che d' a- ripetizione fratello, col cavaliere: portare, per arte di negromanzia, alle selva 1' per- pure così e però non piacciano troppo ad Angelica, consiglia a continuare quando che Achille di ("icno ad Achille. {Metamorfosi XII 81 non vuol saperne raf- mondo al è detto scudo lo invulnerabilità del saraceno ed fìsiche pare con- il Se non citato. riconducono d' quella la proposito a te- luogo perché qui da Ferragù, perché essa è una di se- combat- due i confessione un Dio del i. ché esso è dono fatta terrò, stessa i8 a del V.° della Spagna, e più la che le di la Panizzi richiama un Rolandi (18): fronto delle stanze 6-7 con ne , sue armato che non confessione che l'altro, ri latte le si stanza alla C. Mi. .1: secolo XIV. elei spade, di per mezzo era meva omo nessuno. Per del faggio I poi è aggiunta »; questa sciupi*.- nel E questo Ferragù aveva « non potevano : poi Infatti poema un di forse che solamente in condo canto invul- l'eroe d'Omero, poeti ricordarono i prerogativa del giovane saraceno. il Feri come anche Ferragù donna noi facciamo un po' sosta per esaminare alcune particolarità del combattimento; particolarità, notisi bene, cercare un modello di perché tutti i sarebbe cosa vana duelli, di tutte le il voler battaglie che — riscontrano si la tutta fino non quale veniamo lutto di arma incantata è un' ma famose nei poemi cavallereschi, a tante altre già lame d'or E prima poema. nel lancia d' Argalia, — 17 smalto di intorno lavorata. « con ili. r8). è » alla simile Un" arma simile a questa è data a Cefalo da Procri nelle Metamorfosi venuta Ovidio (VII); e l'idea di nostro da al spesso spesso. Già Procri a Cefalo « ». lancia d' Argalia. meravigliosamente la ed ha proprietà pure segno: P asta, consequitur * classico parla al nelle Sto! esempio, ne è data una a Rubione: 1' Orlando e '), che produca a 1' Lancel t cherà cavaliere, lo (LXXXV11 ha la c-ì ( . si « siffatta che subito donna, sono la accompagnava; 1' del quale derivo tura del pure abbatte possesso ') l ir. il Boiardo, suo poema), di bisogna al primo quelle belle. Raina, Le fonti all' Di più: e nel al toc- terra » Angelica com- del scontro da primo capitolo la che scortava cavalieri, dona desiderosi di primo al come notammo, i di ai Escor- non alla esito cavalieri, abbattuti egli fratello e nel Gyro/t, (dal assalto venire arti, anderae Quanto i ad (VI.), ad Antea nel- sette questi valoroso il cavallereschi Rinaldo leggermente vede che l'arma del virtù di quella di Lasancis. conquistare ora dal però per trovarne una delle sì mento possiamo osservare che quello che Ed Infatti nell'7.v/. di 'frisi. che come cos'i ; poemi ir di un' altra nel Rigattieri dama che molto sapeva una lancia fratello » tocchi. effetto di quella d' Argalia. romanzi della Tavola Rotonda. ducarla, petit Nei cavalleresco, incantate: laneie di poiché essa dà sempre simili quodeumque qualunque essa quale abbatte la mondo si vedremo attingere Diana a Procri. poi da freccia data da la come può essere lancia della libro a cui Io sed non formosius isto viderunt oculi telum iaculabile bella: nostri nel è, quel che Gyron prima avvenle donzelle ambi\ li e nell' Inna- morato dae o, le donne sono presenti trovo un riscontro in < e dal ' Crl,da ^> * fett0 circostanze, d ^ eVocati V • » P- * s romanzi, spece °™ ">>go, te belle ^ ™e: ** -- in quelli frequente ' io n e strane avventure alla *° t«npo in " ha ve"! , -morato non è tacile trovare riscontr „esce come quasi sempre 2 bero richiamare alcune ,e stanze diffic dei, ^é &m0Sa * T* ^ ^'^ "> l Ua,i > S P<*° SUC 3rmi «' è corso ' "£* !* ^sa sp, <* Lò^' '^'^ è delle meno -tono a Ia ve,, 'e" i ' "^ nU " amen ° d '' SÌ ''' rica «- P 0treb- -^«7^7-- r^ -" ; --olla i, mago di è ia selva ta^^ T''^ ^ J^"»»*»* donna lamenti, che «Piriti dete ™'"atc Mcrì ™> « ^^J*- d'Angelica („<*> ***« ^^ da ^- Iv ^erragu, RinaJdo ^"ia aria '" Z ^ invero né pure CCrta di "^ f?* "«««ooj ** " ^'^ il quale Angelica menzionata molte Ed ^''^ ^^ che verso che d ,etro ,Un '" di , - mÌSOn ° *«*) p „ tempi de, poet ai d Ardenna. st che ' e ^ ^ IT^ magiche cerim eccedenza, queste evoc «^e, P- clonna «n forza di dUe COrredÌCtr0a,,ado cdo non servono ' ' &«* «««* ces- mentre l-otJ^X '^^ma„onio tern,i " e a ? ^ i combattere e r uno d ^^^•XLI). s T ^ IL ^ £a fthmidea combattono per ano stanza 23. <» — questo terzo canto. Potrei ancora ricordare alcuni luoghi di sono cantati della Teseide [IV), nei quali e fare il - ig pericolo sfoggio fin vedere imitazioni di comuni. luoghi dopo abbondare L' erudizione di là dove non citazioni inutile, di romanzi in ed facile lamenti i dei ; Arcita; ma che tratta si ') fuggo di potrebbe essere data impossibilità, 1" alcun confronto. Quello che ho detto tutto, di stabilire qui dei lamenti amorosi di Orlando, debbo ripeterlo anche per descrizione del torneo, che abbraccia la del canto e La zioni. la prima del le lui ferisce e d' paragonata omerico ferisce 1' ira di Torneamenti, giostre passo nei romanzi: falso quindi le sarebbe questa del Boiardo, al si il Grandonio e al cercare in colpo con Gran- di Petrarca (Trionfo della trovano descritte ad ogni sempre quelle si un somigliano; modello quale certamente lavorò colla sua ha a credere che s" od assistesse tornei tenere in fu ai Ferrara, o ad che altri il conte prendesse parte suo Signore in anche con importanti il altre città, uffici in Ercole dove ii. Teseide ilY. io) lo I. I Scandia- parecchie occasioni. ^^ l per fan- come giovandosi anche dei ricordi suoi proprii: poiché, fu già osservalo, ') Oliviero che di Grandonio, confrontata descrizioni quasi il imita- vento è forse Menelao non meno difeso con quella del mare, mi richiama nese colpo il al acciaio dello scudo di IV i32 e seg.); e (Iliade castità, 112). tasia, restante parte nel petto ignudo: perchè simile in tutto Agamennone donio 3iok nove piastre la accenno solo ad alcune 111.°; velocità di Serpentino virgiliana (Ani. V. spezza cui anche con luoghi altri raffronti, con: Innamorato (II, i3) CAPITOLO amorosa L' l' — amore Orlando fonte dell' odio e — Angelica di Boiardo, dopo aver detto della giostra, quale «d^à^'s spesso per tener desta vie meglio « che sono entrati (come dirà nell' giunto dell' amorosa in inchiesta Ardenna. uno momento ad infatti nel solo Gyron che muovono Per questo in Danaio che va in I" cui si — la dei uno d' un genere di essi, inchiesta egli cito Aymon | li |. alla quale fonte avventure di : cavalieri una donna. esempio di ecc. di Rust. come Orlando fonte. foresta d' Ardenna. è ricordo solamente Le quatre fiìs I' donna {Girone ritroverà poi, Ariosto) 11 Un' inchiesta d' esempi donna sua presso ad una la — romanzi 1' let- cava- anzi comincia altro cavaliere o di d' traccia della sua parla qui. cioè ai tre Rinaldo. 32-36). infiniti esito suole attenzione del 1' amore per Angelica, (III, 1" come riconduce prima a hanno s' da Pisa XXII-XXII1), perchè nel Boiardo, poi, d' e comuni cerca ultimo : odiarla luoghi dei soliti » cos'i addentra nella selva e beve s' odio; così dimentica da questo è fonte del- stato sia arresta nel racconto, s' tore, e, lasciato Astolfo in prigione, ci lieri la cavalleresche Cortesie e Ferragù alle armi. 1 -,, — La inchiesta. Lamenti 111. Il nei luogo di romanzi Ed ora dopo : i che conviene brevi accenni fermiamo ci considerare un a acque della quale hanno pò" questa fonte, le ben nota era pare di .Merlino s' avvicini di più ai passarono poi dati dagli antichi, cenni famosissimo dei al d' eterno amore e da Isotta. stano la pag. (Tris/ati e 117 Marco ed e" era anche erano mai state quella anzi ; al Boiardo dal filtro idea 1' amoroso . di Tri- quale e questo è d incanto a arti le primo segreto che il lui acque dove non scorrere amore di egli lei '). questa sua fontana fosse suggerita di Tristano, provano questi versi 1' Perché Tristano, cavalier ardito, il Bevendo a quella fu a- r fra far Merlin fu quel che Che s" Istoria di : opera del svela a Viviana, allora che viene preso dall' Che ac- bevuto da Tristano LYI per .Merlino, di ricors' afpnchè Isotta, Trist. -Rice. ; E fontana (32-33), ricorderò che note, amorosi che, filtri cui acqua del fonte 1" romanzi. Basti qui ai e che fu poi ; 38-3g seg.'i. però ; ricor- a quello che fu dato dalla regina filtri, a Gouvernal e Brangain per massero acquo virtù di certe la virtù la antichità data; a ciò bisognerà anzi tutto risalire alla cagione lasci la al fin : ebbe edificata regina di sua rovina. Tristano isventurato per sciagura A quello fonte mai Benché più E Però proposito la il ha attribuito dottissimo questo che ') ; il poeta, ricercatore gli ma 33-3q). (III. ••. come osserva delle fonti del potenza del disamore non ad un un beveraggio amoroso, in e arrivato quel paese tutto abbia cercato ragione per cui la non volte andasse a la ventura, ad una fonte, s' a questo Furioso. filtro o ad ha a ricercare antichi attribuirono meravigliosi effetti alle Villemarquè, Myrdhinn (V. XXXVW). Paris. Didier. ncque delle lontane e dei PAtamania, del fiume 1. menzione e altrove di XV, una lontana ricorda '); dere furioso chi ne beve; philtia due di tonti le cui suscitano Hist. e 11. fatto è tale e cenno < rallus come Tristano virtù la eremita, dell' menzione fa ferita, ; I ì'rrj. cui XLVI) non che qui se chevalier uà bri la illl. acqua verrà meno dopo dell' Roman da Nel '). Luciano dice un banchetto d' commensali piacere nei il di ren- pallenlia « i io5). 'II. cominciar al (IV, 386); che hanno virtù che chi ne beve guarisce d'ogni detto che e nello stesso libro '); cos'i famosa fontana della Meta- poi ai romanzi, noto che nel Lancelot pure nel Tristan se ne un' v-36o) proprio destano — Venendo '). del acque bevute riso e il 16) li detto nell'Ars amatoria di cui è » Ile ti ha potenza eviralrice clr acque le n infatti acqua detta dell' dei Ciconi, della fonie di Clitorio, del incesilo e di altre ancora fa Ovidio fiumi. morfosi palla delle virtù varie escu selva e giunto ad scura del sito morte si legge di riviera dell' arrivare il ad una fonte, del porsi non pochi nei fiorita ma scorre; ivi romanzi de' di ')• quale, uscito fuori della il pone a riposare si zione del luogo, resta, una pura che cristallina e a Rinaldo è la acqua che può clonare forza e coraggio a chi ne beve E adesso torniamo '); non beve — {3j-3c)j. Della cavaliere stanco egli a riposare, cavalieri dell' acqua invitato dalla dolce fre- erranti. ad descri- una fo- trovo riscontri Nel Girone ') Per queste acque prodigiose si potrebbe vedere anche: CurDe rebus gesti* A. M. Ili*/: (IV, 3o) Plinio, Hist: Nat: i"'.i"7: IV, 17; XXXI,i3; Seneca, Nat: Quaesti III, jo e poi Strabone, Pausania ed altri. ') tius Rufus, J > 3 ) l'asti ; (IV, 364,365). Pani/zi: e Rajna: Le fonti ecc. ') Clr. Lancilotto (italiano), 5 Luseth ; .- op : cit : pag : 614. *! Hist: Hit: de France, XIX, 658. '•) Rustie: da Pisa (VII). 1. LXXXVI1. Tristano cavalca per una foresta toglie terra, a suo agio, poi sta, si poema, e del ha però diversità si qua una di Dal confronto dei due somiglianza apparirebbe la certi particolari: cammino, una fontana 1' levato ; erba intorno, - Rinaldo. si freno il pone cavallo per al a turbare « è sentita accendere meno tutta vieni viso in fiori, « cade in il ; danne al acconcio parlare come ha fiume al s'ir amorosamente .Montalbano dell' al tane odio che ricorda delle quali « le 1" e dell' freccie 1' acqua ardita, con cui 1' sagittifera parve suggerita Amore amore. 1' queste due saette del tìglio loro virtù deriva da saetta ') la due fonti, forza di innamorare, 1' 1' allontana illud altra ; amorem anzi dei quella Citato dal Rajna in Le fonti ecc. cap: fon- : ». \<^-\ , Venere hanno di uno due da Ovidio, pharetra tuia l'acit stessa potenza delle fontane boiardesche la dell' odio. Dafne ed Apollo: colpi Metani: Infatti qui Fausto da a forse altra lo prompsit duo iJiversorum operum: fugat hoc, E amore per compiere dell' secondo fu dei colti — (4000). » idea di porre qui vicino le amore, una eccita Deque che. tutto Boiardo Longiano, dell' di in amore dell* quello che ho esposto sopra a proposito della fonte Osservo prima fatto sonno giunge, il cuore per Rinaldo e ora vedendolo poi, » giunge presso lasciarlo pascere a riposare: proprio così Del quale però mal punto, Angelica, che avendo bevuto s' fore- Tristano stanco '). un' ora caldissima del giorno, in una là primo è notte, nel secondo è giorno. fonte, nel Perfetto riscontro trovasi invece nel Brct pel andare pascendo lascia la mette a dormire. romanzo luoghi, del chiara: ad un certo punto scende a ; freno alla bestia e il 1.° ha v' quali di di dona più la : alla disamorare. Claudiano, infatti, - 24 della deliziosa stanza di Ve- dove pnila là secondo nere, accenna alle due fonti che, data potenza ricordata la « Labuntur gemini fontes: hic Unde Cupidineas armava ([ti D* altra parte un' 1' amore fama, avrebbero : amarus dulcis, corrumpit mella venenis, Alter, et infusis faina sagittas Nupt: llon: .. Marine X, 69 et acqua che può accendere Pomponio Feslo ricordata da la Cupido alle saette di : (De Verb. amore, d' XV signi/ìc: Che il e che era stato preparato Boiardo per questa fontana solamente beveraggio amoroso al fontana, detta clic 1' II, acqua Salmace dell' '), .Ma per Torna amore non pensasse ma anche Tristano, ma produ- : amore : mente accesa e ; innamorata. (111. » 38). Per questo essa è simile a quel lago della Beozia « .... A qual lo le membra e il (Dittamondo storia dell'acqua Salmacia si IH, core questo medesimo luogo narra che in Beozia v' è una dell' : » XVIII. 25-27) ') può vedere truvio e Strabone, in Ovidio stesso, (Metani In : colui che ne bee tanto avvalora, Ch' accende e infiamma del disio d'amore. ) alla dice cui in era stata incantata, la riviera dell' amante sua natura quel liquore la la all' dell' di Già non avea Merlin questa incantata si e arte d' incantesimo. appare da quei versi amore non Questa era « La è con ceva P effetto suo per virtù naturale ') ci 5); suscitato in chi beve di quest' acqua è simile a quello prodotto dal beveraggio amoroso che viene dato d' Isotta e seg.) oltre che in \ i- IV, 285). opera di Fazio fonte che a chi ne beve degli « la liberti memoria Chiuderò questi cenni, la Ecloghe Ed deve certo dai quali derivazione della fontana una simile fonte parla - 25 dell" amore, risultar chiara ricordando Boiardo stesso nella il a V. che di sue delle '). ora passiamo ad Angelica, che lamenta vedendosi si fuggita da Rinaldo (43-48). Per questa amorosa querela potrebbero si versi di Virgilio, nei quali son cantali per abbandono 1' in che è lasciata da Enea confronto dei due luoghi dell' namorato, non par giusto acerbi rimproveri e che : non amante amato, È che il non poeta notare faccia io glianza dei concetti nei due luoghi accennato ; s' di posare far era posato Rinaldo, in Nano avuta la ventura del cavaliere. Infatti Arianna che piange tolle »; abbandona: : l'uggita con lui già è (III) cantò dolci — La Virgilio, (T opera i nò clas- lamenti di non poca somi- la mi accontenterò di aver aggiungo più tosto che pure da Ovidio ebbe Boiardo l'idea cui F suo amore. il Ovidio che nelle Metamorfosi inutile questo dell' In- donna muove la prega e sica che fornì tanta materia al Boiardo) Narciso. me a non abbandonata, ma solo isdegnare fonte a cui ha attinto qui ma in Virgilio lamenta si parole a fermarsi e a non Catullo, ma : i Diclone di 365-387) e (IV, mali auguri ad Enea che fa nel nostro invece Angelica, dal Eneide ricordare lamenti i e un' altra Le fonti ecc. ecc. d' nella ediz., glie la cap. I.: e stesso agli stessi fiori Epistola perduto amore che tosto II.» mezzo luogo nel essere toccati dalla anche il Angelica di « X che ave- faccia giazioza delle 10-11,). » Heroides, Teseo, tocca, rende U.c.: il in Cfr. vedi: Isidori Hispal: come Rajna : Originum cap. XIII. XIII. Vedi 1" edizione citata de Le poesie volgari e latine di M. M. Boiardo, data dal Solerti; e Studi su M. M. Boiardo, Bologna, Zani') chelli 189 Angelica, orme le era giaciuto egli — 26 lasciate dall'amante e Et tua, qua possum, prò « posa si là dove prima : te vestigia tan Strataque quae membris intepuere tuis Incumbo ecc. (', Ed nuovo eccoci di a Ferragli che. arrivato dorme e riconosciuto nel cavaliere che bicano e l'altro 1' lo caccia pel bosco; poi svegli, si altro, destatosi, parendogli « cavaliere (5i-58). il manifesta muore: e davere nel Hume, secondo aveva pone in -cammino lungo episodio parte dell' della Teseide, la tesia, il dentità mente ma detto aspetta che si fare diversamente. certe circostanze, di al perchè di il e viene » avversario buttato desiderato riviera (59-68). 1' Per c- ca- il morente, il — si prima la Palemone. avendo che una trovato non riviera, parendogli, appunto, desti, il abbia Boiardo me a qui par avuta cosa lo scor- Ora che proprio, data pure luogo citato della Teseide, discutibile: all' Ferragli Arcita suo rivale addormentato presso sveglia, guarda Panizzi ricorda un luogo del Y." libro il dov' è ti Quando ». ha sciolto gli Segue un aspro combattimento; Argalia è colpito gravemente, strema sua volontà, poi me da « Ra- mette ad aspettare che si svegliarlo villania il foresta alla Argalia, scioglie lamenta perchè Ferrami si cavallo, questi senz'altro grida: a ferire e seg.) 1' i- la molto queste gentilezze cavalleresche abbiamo anche esempi nei romanzi e nei poemi. Ne citerò qualcuno. Nel Viaggio di C. M. in Ispagna si legge che Orlando trovato Ferragù, suo nemico, addormentato, non che osare fattoglisi presso gli pone sotto possa meglio riposare lando, nonostante la in cortesia il il la testa capo stanco. poca morbidezza cavaliere una di destarlo, pietra, perche- Qui è chiaro che Ordel guanciale, del Boccaccio ed anche ha vinto quello del — Boiardo E ')• — 27 pure anche nelP Ogier, l' poema mette eroe de! nemico dormiente (Breus), un sasso sotto alla testa del suo perchè possa, se non più mollemente, almeno più comoda2 mente dormire Ma ). Ferragù, abbiam visto, mentre attende sario suo sorga dal sonno, va bicano, e slegato — 1' per combattere ed gli come Argalia (Los: 29) uno riscontro Tristan, Morhout andati ad un' isola, andare lo schifo, d' essi lasciò bastato d' Anche questo, rispose di avere un solo dice, più avanti, del '). la selva. nel domandava ragione sarebbe vincitore al proprio cosi 1' fra loro, che altro, all' che cavallo, schifo Ferragù : ad gentile pietà di Ferragù verso la vinto avversario trova riscontro nei romanzi. Orlando è giunto mente ad andarsene cavalieri giungere a « la sua via di alle ai ') (IV. Vedi ) ;1 ) di Anche V ( donna, sfida lo aver pregato invano Ferragù ». accetta di combattere : cos'i i armi per poi desistere dalla pugna che si al ferma vederla s' — Con Angelica allieta, siamo di a il re .Marco che, vista la bella guardarla e sospira, come cu Espagne. Untici ìautier, op. Trist. Rice, Panizzi. la : sof- d' Tris/ano (LXVI1), addormentala, : mal quale il romanzi della Tavola Rotonda. Vedasi, ad esempio, ncll' Istoria Isotta la amorosa- sua è breve gioia la Fiordispina (111,68, - IV, n), che dorme ed Orlando pone, si rimanga presso a si vengono gioia non che se E Orlando dopo a battaglia. nuovo : la giovane saraceno, il ferendo, che Orlando sé per di attento, a mirarla perchè sopraggiunge due dove Angelica stava dormendo; là riconosce e tutto fuor al un narra che Tristan e si avver- 1' andar libero per lo lascia Per questo particolare trovo nel quale il animale, che faggio a cui era legato Ra- al cit. XVIII, .!; ed anche il Sir Trislrem citato da Orlando, d'amore. Però vola Rotonda, un' occasione spesso la bella sì e : che per non citare altro, infatti, Venosa il : Od Del resto siccome ogni opera tempo, senta alitare eli « spirilo lo questo basta dir così, tutto amor omnia che e naturale cos'i il altri in pensare », suo onore. e di che — Gironi-, in cui è narrato il vanto di in può si fu sintetizzare nel inciso la lei. donna, via se già, le come Boiardo la molto scrive il ste>-o o quella che i quale, mentre ne fugge, che venuti due e quelli, si alle due al armi contendono proprio corrono dietro (XXI -XXII). c^r, i richiamo cavalieri combattenti possederla, scompare: Orlando e Ferragli, si Per Orlando e Ferragli che com- valore per per una dama, essa spirito Boiardo del concetto che informa, per al che battono per Angelica: e per fanno prove lo riflette poema ». XI'. I, gaudente del suo secolo: e a persua- poema vincit d' arte nel Rajna, su una medaglia fatta coniare dal da mo- famoso consiglio Carpe diem, quarti minime credula postero dersi con- dai classici trae ispirazione anche per quello che è riflessione del poeta di del Ta- cavalieri della s'è lasciata sfuggire l'uomo che lui in ci elei questo proposito alcune a fa mostrano Ricordisi rale. quelli di ride del paladino si siderazioni, che nostro poeta il un po' più epicurea irla - 28 come CAPITOLO — Armi ed armati — Malagigi IV. — Singolare tenzone — Vascello incantato Arti ed Libretto magico — ,.,d ora torniamo a Carlo, di , Gradasso ed Rinaldo offre ! dell' fruttuose valorosi e fedeli mandati dal loro signore ad nemici; mi basi assaliti dai lui s' 201 intitola (V. :il 1 ire — e seg. Gradasso manda contro conoscere richiama « osservare con fuoco alla » il che ai dono d'aiuto i vicini Vili dell' Inferno. — i alleati Barcellona; in pan Grandonio il quale ha fatto d' aiuto, suoi eh' egli abbisognava mente quel luogo fuoco con cui sudditi poema che da Ogier nel dell' Iliade, in cui colla che ardeva sulla Ironie d'Achille, opra frontato poemi, di Marsilio e Rinaldo vengono loro di che ne' aiutare aiuto di Grandonio, assediato da Gra 'asso Qui possiamo : hanno spesso esempi s consiglio a esercito L' incarico dato al 14-18). ricerche suoi i comando il luogo a ed anche nei romanzi, quale, saputo della venuta il Ispagna. raduna in aiuti a Marsilio (IV, non cavaliere a affida deve portare e — enigma. L' in inganni di La Sfinge di fiamma Minerva, è con- difensori di città assediata richie- (XVIII) ; ed anche La battaglia poi, il m principio del canto glio, 1 vari com- che battimenti - 3o succedono, sono si narrati anche e personaggi nuovi; e fra questi perche ganti; non taglie ceni notisi, lascia scontro nel IX dai Rutuli menta pur dell' Eneide, Troiani. ai dell' occhi torvi .Ma dove Grandonio che trovano dalle Ettore 1* eroe Omerico, di cui mura tor- troiano; e ha torto poeta dice che il sopraciglie le ri- dato assalto 1' gi- bat- di de' Sara- file e l'altro occhio nella fronte splendevano sotto gii narralo e ricorda più tosto uno V « orribili Molti particolari Cristiani. note ià ed fieri collocare giganti nelle di i assalitori, gli Rinaldo che ritrae mai armi contro in figui Boiardo nelle sue descrizioni il con poeta dal molta cura; e noi vediamo passarci innanzi » gli XV, {Iliade, 607-608). .Ma già all' vengono a porre termine orribile battaglia Rinaldo e Gradasso con un duello, che deve decidere della — guerra. a eserciti (111, duello con pure Paride e .Menelao debbono venire Neil' Iliade singoiar tenzone per decidere del tutto Enea per porre termine Consimili esempi si hanno nelle Storie Nerbonesi ci il è offerto si ~). nell' alla guerra (XII, i-i33). caso del cavaliere che guida il dispongono a sostenere Helyas gelica, [' strepito che i armi arde tuttora d' campioni del romanzo non deve farci amore per Rinaldo ') Pubblicato dal Ceruti: Bologna; Romagnoli. Bologna ') Panizzi. Romagnoli. condi- Ugual prova re di (402). Nor- — In- dimenticare An- ") ; stesse '). e Tristan nel Tristan (Los. Irlanda nello stesso dell' e esercito di Artù, alle da Rinaldo e Gradasso; (Laureici) galle, e del re d' ') Nei romanzi della Tavola Rotonda 276 e seg.) ed altrettanto fanno tanto lo due dei Acquisto di Ponente (XXII) quale combatte col drudo della regina zioni poste sorte la 67 e seg.); e ne\V Eneide è proposto da Turno un e tanto si — perchè da Virgilio si conduca le che che ò paragona Angelica innamorata pure dai seguono, « è cerva alla derivato cura dell* inutilità delle magiche riferentisi alle cenna, può vedere si 323). I. ecc. 1-4); e l'altro II. 1. piaga del la amor nullis « est Di più per certe particolarità a cui nel luogo del nostro arti, ». che versi dei erbe e degli incanti a sanare (Met. » in cui saetta. di amore che non permette d" cuore: che nello stesso poeta leggiamo sanabilis herbis imitata 14°, ferita concetto il dormire: (Ovidio: Atnorum di — E stanza alla qualis coniecta cerva sagitta affannosa dell* donna alla ). classici induce a liberare Mala- s* cavaliere (V, 1.3-22). il bella similitudine, la {Aen. IV 69 e seg. E passione per questa strugge gigi, — 3i s" ac- Virgilio (Aen. IV 5io e seg.); e Ovidio (Milani, VII, 25; e seg.). E lona, uno un offre XL) su tata carro il serpentibus .Ma di Cibele auras in venuta la a Parigi. (Viaggio di C. ') : e Medea che fugge dell' incantatore Claudianus: De pennatis « i\iptu eh i ) Malagigi, libretto, Proserpinae Rinaldo vana, perchè è 1 è Angelica manda prima quale messo dei quali M. por- via ). servendosi del suo dicarsi, evoca, fino a Barcel- Magno che da : » non vuol andare dov' ') Spagna Carlo non ricorda anche Cerere che è se pure : con raffronto facile spirito è portato dalla ecc.; demoni vola Malagigi che portato dai ci ven- er due demoni, un Rinaldo a Gradasso, eli I, ; citato 209 e seg., anche dal Rajna. : i 3 ) Ovivio E Meldin. : pure VII, 35o e seg. incantatore aveva dipinta 1' dicendola colori più belli, « bianca al cavaliere come un giglio » la e donna « coi dal viso vermiglio » (27): le tinte vaghe che i poeti usarono spesso a descrivere bellezze femminili. Vedasi, ad esempio, in Ovidio: ' . . . . rcsae lùlgent inter sua lilia Amorini!, mixtae Il, v). ». — 22a sapere fargli nona; che Rinaldo che tile quegli suo nemico sarà il miera del giorno troverà si — (3o-35). » Per inganno prove nei poemi infatti magica cambia virtù perchè non siano e di hanno poeti (Ilìadi- ( araldi, manca ne gli in mano Eneide IV, 242 odissea V, 47: eccoci a Rinaldo che credendo un insegue fuggente, fino a che. giunto su dispare ed egli restasi solo (33-47). una falsa [21 Rinaldo imagine fu una forma che vece ir/calzava ma '). il credè l'io, in che aveva assunta primo al mare ed Enea gli dileggiandolo ma è presso la ; riva e la qui Enea in gli 1' altro la e e ad Achille mentre forma non 7///. che è tratto pose innanzi Enea: del già in- guer- Omero, trova a combattere si sembianza insegue. assalto, di Quello Turno: corre e verso lui il grida dietro domandandogli dove fugga e 1" altro vola ad una nave, che monta vi è per raggiungerlo. ') fonte la contro un fantasma che ha fuggente davanti vince e lo lo Agenore, inseguire nelP Eneide, Infatti, e altrove). naviglio, inganno a di di Però, badisi bene, Virgilio. I* i Dei Questo demonio, che è Diomede quando Apollo tenue nebbia stesso allora riero D* altra parte teso già a di che degli Gradasso, è figura ben nota (Dante di XXII, 70). ; — Fa di aver di per egli Rinaldo, verga la nunzio al si ha dato Monlalbano abbigliamento L* pri- Dell* arte di I. Gradasso, combatte invece con Draghignazzo e XXI, ora 1" colore Biliardo e di figura sempre posto XXIV, 340; Ed ora nel cap. nel Rinaldo da riconosciuti. quello solito degli ora I" evocazioni spiritiche con trasfigurazioni, Malagigi altri : a « a ad avver- Persia, di pronto le può vedere quello che abbiam detto trarre in campo nel come un almansore poi, vestito 1" ombra su. Enea lo svanisce, e Iliade [\. 449 e seg. e XXI. 597 e seg). I' eroe per caso ma quando insegue; si trova solo meravigliato e 636 \. naldo mico, mentre confronto con di autore dall' poeta il Eneide. dell' limita ai passi accennati addolora al sulla pensiero d' E a grave pericolo; e accusi di essere fuggito, e il ne- scorre Boiardo mostra non lasciare non stretta somiglianza la il nave che il Ri- del Orlando derivato questo di perchè : onde. a Un minuto ». disperato lamento allontana lo avere abbandonate mezzo darsi le pur deserta, fumo va in circostanze, di particolari da Turno che trovandosi s' « versi di Virgilio e quelli del i somiglianza luogo solca stesse finte sembianze le fantasma il dubbio alcuno avere si velocissimo identica fuga su una nave che. 1* sul mare, tale — altrimenti nel nostro è accaduto Non stesso inganno, lo : che legno sul seg.) e 33 fremere suo le per ben tentare morte: tutto questo, dico, ed anche la sue genti dubbio che al di da" suoi, in lo si volte di preghiera da lui tre trova pure nel nostro. (Acii. X, 665 e seg.; levata al cielo, si Lui. V. 47-53). Se non che Rinaldo che era venuto per com- battere con Gradasso, secondo era stato altra volta fra loro stabilito, e si trova l' errore, Patroclo (Iliade, XVIII), con trarci fissata, a contro ad un altro e non può ricordare Palamides, oltre che 1' anche Tristano si trova al luogo, combattere con Lancilotto senza che (Gyron 623) pur fecondo per le nostre ricerche. Già vascelli incantati risale alle favole pilota e di timone, e i conoscono paesi e varcano (Odissea Vili, 557 e seg.). ') il E i 1" e ora ali" lo riconosca in un campo invenzione greche: rivolto ad Ulisse, che le navi feacie e del- '). Colla nave su cui Rinaldo e salito, entriamo città accorge quale dovendo scon- il invece s' omerico contro Ettore disegni dell" uomo, veloci come pur nei poemi e < questi dice, non hanno bisogno mare pescoso Vedi anche: Istoria di Tristano di ed Alcinoo XIII. ne* e di le strali. romanzi si parla - ; l navi clic vanno di opera nocchierOj incanto: d' una. ad esempio, n' è menzionata nell" IIuoii de Bordeaux Ugone un" altra nell' Alvernia d' poi ; anche e detto di un vascello incantato, fattura illuminato la notte E dell' albero. Panizzi cita il legge che Artù, vista sopra e vande d' cui in sul vascello ricordato, vi- ogni sorta. eccoci ai nuovo ad Urlando che solo cammina in tutto Ed ora persona vivente: sul il dolore e saputo che renderlo un cavaliere donna è caso che quello vecchio al fanciullo e il d' domanda lo in cerca comunissimo al d' nei d' un vecchio Palsuo parte per si — (56-02). avventure o da figlio il un ponte, padre in con della cagione del stato rapito è che sta a guardia fiero gigante, errare giorno non s'è abbattuto far della sera incontra miero che piange e grida; liberare si sale vi cerca d'Angelica: un è allo dall' mare una nave, alla riva del come Rinaldo trova, vi splende Morte d'Arthur la che .Merlino, di che carbone, un da e Tristan nel Questo una in traccia d" romanzi; e non è infrequente un tratto costretto ad arrestarsi perchè ha sia d' udito grida e lamenti, quali, ai manco a dirlo, valoroso il non può mai essere sordo. Nel Girone Bramor. cavalcando solo per una foresta, ode di lontano lamentevoli voci: dama che piange perchè vicina e trova una la figlia ciulla ed egli ; esempi altri ; dispone a strappare si per renderla alla ma mi madre limito a questo del sarebbe e s' abbiamo un Palmiero e il donna cavaliere del termine duti. e la — al Il dolore si Girone di lamentano in simil nell' : la al uno ragione per cui è la stessa; ed modo vengono quei miseri, rendendo loro consiglio del vecchio al citare cavaliere che va errando arresta per grida, poi accorre; di più, il fan- la il Girone, perchè, confronto, offre ben stretta somiglianza col nostro e nell" altro caso, infatti, av- s' è stata rapita malvagio al Facile (VI). le paladino di i Orlando a figli porre per- non esporsi al grave rischio, ed anche ammonizioni le pauroso, costituiscono uno dei manzi e dei da superare, sulle difficoltà sorridere dell' altro alle parole il soliti poemi. La rocca posta comuni luoghi sullo alto in quel prudente di dei ro- scoglio e custodita dal gigante, nella descrizione fattane dal Palmiere, ricorda rocca del Dianfer la Orlando, liberato in compenso un libretto Tristano. nell' Istoria di rende fanciullo, lo il padre,- e ne ha al perchè ogni dubbioso ragionare su quelle carte e spiana » (63-67). — manzi e nei poemi a' Due incanto o conoscere acquistare il modo 1' si Chauve, le un tratta di Orlando è clonato un libro quale presenta la renderà lo ; uno « meraviglioso libro paladino col suo libro dove quando maligna la stata rivolta, si trovi fiera richiede viene gli ha risposto lo tandosi di alla 1' libretto de Trance XXVI; e Gautier: op. Hisi: -) Raina: Le fonti ecc. cap. IX. Storia della guerra di Troia ili M. ) C è una liti, I 1* : eroe deve illl. i) — disposto interrogante; t. a le e : è se scoglio. Alla ma. trat- magico, cit. '). condizione domanda che Orlando, penserà a tutto Durindana. ') -1 domandato, parte il -) strano mostro lo rovinare dallo fa risposta dovrebbe provvedere cui ». furiosi tori. Angelica. per sua non sa rispondere questi i ad pure dato a Giasone da reca a vedere si che sa indovinare quanto chiedergli assalire di Qui '). negromanzia di scritto di leggibile litteratura leggere tre volte prima Il a dono ad in invulnerabile invece nella Spagna (XX) e nella Storia detta guerra di Troia è Medea oppure imparare invulnerabilità, un cavaliere un anello che però non offrono potranno vincere ogni poi uscire dai pericoli. Vedasi, ad esempio, di Doraine nel Charles eremiti e di fate che di quali essi i dichiara si parole per questo libretto. Nei ro- legge si cavalieri cloni per soprana. eh' è di virtù mirabile e « Infatti II, p. Il, quando pag. -fi" .nido Giudice dalle Colonne. Orlando, passato ponte il e scura, ha toccata una tomba tenebrosa e attraversata cima additatagli la entro un sasso rotto per traverso, membra eli donzella, petto di leone e le lo interroga per sapere dov* è Angelica non sapendo breve lotta l'are meglio, trae di uccide il mostro la vede, dal Palmiero. mostro che ha il di e, faccia animali; diversi avutane risposta, spada, colla quale dopo (Ò8-75). In questo luogo poeta, il elemento classico come in tanti altri, ha trasportato mondo romanzesco, trasformandolo, adattandolo con nel 1' che mirabilissima: arte mostro interrogato da Orlando e una il copia della famosa sfinge tebana. La quale, sul monte Ficeo, sbranava i passeggieri che non avessero saputo interpretare enigmi loro proposti. (Esiodo: Theog: 32Ó: gli IL 5o5 e seg. Igino: Fab. nigma è poi, della precisamente del i5i che quello (76-77); e per questo si proporre' ai dalle le (I, Metani: Sta/i": ed nel oltre di Theb; altri). U già da Edipo magico che e- paladino, il Edipo I' e libretto di ~'<, Ovidio (VII, 66-07). Del resto nel Tristan un gigante di : poiché come notò improntati alle leggende non di 5 che ha costume per di passanti un enigma, alle condizioni stesse della sfinge tebana Ercole e 111. sciolto può vedere e seg.) e la Tebaide di Stazio legge venne spiegazione la Sofocle, anche, per accenni, si Apollod. soluzione del quale è richiesto quale Orlando avrà (10 e seg.i : Teseo Metamorfosi e di d' altri già P. Paris Edipo, solo di eroi, come pure Ovidio e d' Apuleio, luogo nei romanzi della Tavola Rotonda. c^r ma molti fatti anche fatti trovano di derivati spesso CAPITOLO Orlando nella - 11 paladino Gradasso e — Coclite i — — rete al bivio suoi all' li assaKo ostacoli e — Le gigante monocolo Il La coppa Le millanterie e V. di la di Dragontina -- Parigi generosità di Un non Oliando vinti gMal paladino, giunto ad un ponte, trova tiene Orazio Astolfo. sono per anco del tutto superati e pedito da un gigante armato, che Circella -- novello pericoli incontrati da i sue vittime — infatti : passo il mano un in il im- fusto con catene, ed ha distesa per terra una rete (79-82). Venuto a battaglia col gigante ma morte; a risce — (V, 83 - VI, 1-14). rete e già cui in « |, di dato per una ferro M. poeta dal la in sua arma cima arma che venne data ad un eli « grande mazza con in lspagna, trei XXIII). dovrà poi stringere il sforzi, avviluppato lo nella gigante al di difesa delle con catene pure ferro una pallotta Ferragli: dopo grandi resta cadere Orlando. La prima fa catene C. è poemi un grosso fusto ciascuna l' nei egli fe- rete Merita qui un pò* d'attenzione questo Zambardo (nome che trovasi conte, il poi altro di ballotte L la cavaliere >>. ferro di .... piombo rete tesa cos'i che di da (Viaggio dal gigante egli del- Orlando, ligata » la che aventi imitazione assalitore che e per quali, ferro, di una è e nonché e trei dì che levarsi non potrà neppure dare Vulcano Vili. fa crollo, ci Ad Omero così tornare per vedere corso alle grida d' gigante, che come e portava un gran bastone; e contro loro, di prese, li legò e li li non potendo imitato da — Ora Omero: perche tutto al » una spelonca, trasse in questo le carni crude evidentemente è monocolo nel gigante fronte tratto quello, corso dove, sbranato uno di quei miseri, ne divorò e ancora palpitanti. suoi monte un un mezzo un : ac- con alcuni da in d" di ri- segue quale, Il rete, egli luoghi, vide scendere un occhio solo aveva « frate. al Orlando avvinto nella compagni per quei esame 1' che racconto bocca in come, camminando liberarlo, gli narra alla rete in cui amante (Odissea: 1" ha condotto ci derivazione del la poeta pone il e Omero dovremo ancora questo luogo del poema: e ad racconto che pensare fa Venere infedele cadere e seg.). 2-J2 - 38 è facile ri- conoscere Polifemo. e nei disgraziati compagni del nostro frate, gli che con Ulisse erano capitati nelle mani del infelici Ciclope. (Odissea: IX: ed anche Eneide: Certamente anche qui la fonte sua che parlando di provano anche non per questo è men fonti altri non dica si il nuovo Ulisse d' ulivo cosa infuocato suo racconto; al facile a scoprirsi; men che Infatti esatta, e il Orlando nell" occhio (27-34), ci ri- quale riesce a sfuggire a Polifemo, il ingegnosamente, dopo che tronco Metamorfosi: XIV). gigante, divoratore di carne umana colpendolo con un dardo di e particolari del racconto. che, sciolto dalla rete, uccide corda III come sempre, ha rimaneg- materia per addattarla giata, trasformata la ma poeta, il : di gli ha più: i conficcato nell* occhio il miseri che sono caduti in potere del gigante e tradotti nella spelonca, vengono impediti enorme masso che chiude l'apertura di quella: sappiamo, non permetteva ad Ulisse e ai suoi compagni di fuggire dall' antro di Polifemo (Omero e di uscire dall' e simile ostacolo, Virgilio 1. e). Da ultimo faccio notare che 1" avventura di - - 3g Ulisse e de' suoi nella terra de* Ciclopi dovè come prova popolare, anche nei libri Guerrino Meschino, il Panizzi che per gigante e si può vedere chio, se ciò memoria modo con ne : i. cui fu come ad esempio E chiuderò ricordando nel Orlando è dal libera (8-9 del si prima sta in gran' pensieri — (3g). di De Officiis dubbioso 11 citato), scegliere qual via dove sulla via (I, orme Ma 32). volta per incrociano s' si farglisi contro una donzella, la quale, messaggiera, andava in d'aiuti per Artù che si trovava somiglianza dei luoghi, crocicchio, al incontro un messaggiero è fatto il come quale per Angelica, che corre pure gran aiuti nella rocca d' Albracca E il I 1 soccorso; ma donzella che cerca è grandissima va in pericolo, inteso via cavalca, cerca di assediata dal^messo che desideroso la di correrle in giunto ad una torre trova sopra un ponte una lo invita a bere in una certa coppa di cristallo: ed egli beve ed ha giù dimenticato Angelica (43-46). sto liquore che ha la virtù di far dimenticare è — Codice So della Palatina di Parma, (sec. XV), f.° Que- diverso quello delle due fontane, di cui abbiamo parlato in uno ') : già a Tristano. 12). nostro conte quando ha sua donna è assediata, e in- <L1\ pericolo dell' Istoria e dell' lini., poiché anche ad Orlando s' gran in legge un piano, strade, le da scegliere, vede di 1,21 (II, lasciamo come quale, camminando una Tristano, giunto ad un certo punto, egli VI canto al bivio, la quale, sulle Ercole e veniamo invece a Tristano. stando via tramandata da Senofonte nei Memorabili e seg.) e poi da Cicerone nel nell' Istoria di col portato Qui, evidentemente, viene subito alla Ercole la storiella di ci accolto fu noti, XL) (lì, molto essere racconto il il De Vita C. M. ecc. (XVIII) e la Spagna (V). seguiamo Orlando che, giunto ad un crocic- debba prendere Prodico, il e diffusi maniera con cui la Dopo più che fatto il da dei - - 4o piuttosto ricorda capitoli precedenti Lete cui dissero gli antichi che ha di ticare il ; passato. (.Lv/. VI, 108 e altrove); e che al ci 71 i5; Inf. ; ma coppa racconta clic dimen- Purg. XVI, : il Boiardo liquore bevuto da Orlando il una l'onte, '). L' avventura poi d' Orlando, nel Artù giunto suo insieme, Neil" Istoria di mi Tris/ano fonte avventurosa, alla una donzella ad entrare tato da i3i donna, non nasce da offertagli dalla scorre in una riviera una deriva/ione dai romanzi, si XIV, fiume del far fiume Lete pensasse qui ce lo prova anche questo, che nella acqua 1" virtù di la pare infatti fu invi- un palagio; e poi essen- in dogli stato offerto dalla vaga ammaliatrice un anello, subito che egli 1' ha posto in dito, si (LX). A confermarmi poi è dimenticato di come Orlando, per ed è preso invece d' amore, nell" opinione Ginevra sua la maliarda che ho intorno alla derivazione del racconto del Boiardo da questo del romanzo viene un altro fatto citato, (di zione più avanti): voglio dire a liberare Artù ed Orlando Di più il la :- men- cui avrò occasione di far 1' identità del vinti dallo mezzo che serve stesso incantesimo. descrizione del meraviglioso palazzo in cui entra paladino accompagnato dalla donzella, ha una certa somi- glianza colla descrizione del palazzo Questo ultimo trare Tristano (L1X). non ha gran valore : che questa nostra del palazzo riate e ') nei romanzi di cui è invitato ad descrizioni liquore en- simili Dragontina, dalle loggie meravigliosamente adorne, L" effetto prodotto dal in particolare, badisi bene, a isto- ne occorrono spesso nei di Eiragonlina ricorda quello acqua del Selemnos, che, secondo scrive Pausania, ha tale potenza che chiunque vi si bagni dimentica gli amori (Descr. Graeciae VII, 23). Come si vede la differenza sta sola nel modo di usare delle acque. E la coppa del nostro altro non è se non la tazza dell' oblio che, in certe rappresentanzioni antiche, è posta nelle mani del vecchio, che simboleggia Inferno. dell' 1' - - 41 romanzi. Ricordo qui unicamente loggie sono istoriate (Teseide, giova indicare Però è la fonte da cui si Palazzo il VII). questa classica: poiché e volta non narrano dire d' altri '), Odissea dell" delle Metamorfosi fonti ai della materia quali dai classici, suo errare poemi racconti dei romanzi e dei ritorno X nel XIV storia Boiardo, buon conoscitore dei grandi capilavori il delle letterature classiche, in quel i nel cui noi quale fonte è pur la Omero la le a storia di questa vecchia figlia del sole. Cosi noi ve- la diamo che e che poeta ha tratta il dipinta sulle pareti del palazzo (5o-53); e Ovidio, per Venere, di quello non poca parte deriva dopo averla rinnovata sua, fra le descrizioni cavallereschi, fa spesso ricca latta e di leggiadre invenzioni. questa, In Orlando nel palazzo lasciato donde verrà poi di Dragontina. a trarlo Astolfo, facciami) ritorno a Grada---" che. aspettato k..ano Rinaldo, credendosi ingannato da acceso mides era mancato restarsi più a E cia [54-59). pronti per manda al lungo in duello)"); e poi, parendogli inutile Ispagna prepara a passare si — una Inutile qui derivazioni o anche solo di stabilire il delle e : sono le romanzi; ad esempio, suoi, i quali co- cercare di scoprire confronti : pure per e nell' solite descrizioni Acquisto che dei quali esse in taluni ponente, di si hanno Boiardo sa spiegare anche qui la rivere; e con quell'arte che lo anche: Apollod ') Cfr. •) Ut. dì Tris/. I. e. : I. 23; Hyg: sua dove si mirabile pone molto fab. tulli in abbondano, come, hanno ben quattordici casi di città assediate. Giova però notare d il che è dato dai Saracini a Parigi poco o nulla mi e dato notare poemi è Fran- in già è giunto sotto a Parigi, ed ha divisi assalto, in cinque schiere, 1' egli stesso (5g-65). l'assalto i lui. s' sdegno (come già Tristano quando vide' che Pala- di 199. che abilità al di il nel sopra _ quei suoi predecessori, cui eli sa rendere varia, viva cuni particolari C.'M. combattono dato fu lui: Gradasso che, e un in modo ferito nel quelli che battaglia, in fa poemi combattere per una che pure impediti vengono ben presto rita toccata, di pensare Danese che Il scia e uscito dalla città per andare, solo, contro un gran numero visto che che tagli si ponte il rompente schiera 1' alle sue spalle, Orazio Coclite della tradizione Iliadi' (Nili) fra in greci ed i narrate famosa le i si fa gli e. cui ha pure si troiani imprese d' -lancia dorata '). — nemici, e addosso, ordina solo, tiene fronte romana '). all' ir- mente alla Infine combattere O7), al ci notte la ritorna notte a far cessare al- la zuffa Neil' ultima parte del canto sono la Astolfo che, vinto Gradasso (vedi: Capitolo II). colla alle sua coloro libera tutti che erano prigionieri e quindi anche Gano, del spalle quale però vuol ridere alcun po': quindi, generosamente tati fe- sul lardella ai de' Saracini. ci richiama certo che viene a porre termine l' questi di eroi dei agli da un Dio o da un guariti mortale esperto nell'arte medica. i che viene subito sanato da Radotto (27) classici, al- fascio, Ferragli (XVIII) tratta in ugual Rai. ri con ricorda i/i di cantastorie, Accennerò ad come Alfrera che porla via. : nome il rappresentazione. la cavalieri sotto al braccio. (VII, Di' vita - 42 ri fiu- ricchi doni offertigli dall'imperatore, parte solo in cerca di i Rinaldo e di con Marsilio Urlando, nel tempo stesso la Francia. buffone, millantatore nei romanzi poeta ') : ) ') di C. ci '); ma — e in cui Qui Astolfo è generoso: poemi tale era già nei nell'Innamorato e è di lascia mirabilmente: più: in Astolfo e il ha saputo dare una figura artisticamente compiuta. Livio: li, 10: Val: Mass. IH, Vedasi anche : Theb : (X, 1 li. e seg.). Basta, a convincersi di questo, vedere M. Gradasso ritratto in Ispagna, in quei Astolfo d' Inghilterra. non pochi anche solo capitoli in cui il si Viaggio parla di CAPITOLO — Palazzo Gioioso Il Donna — della — vittime Castello II Gli orrori della rocca — Crudele — infame tempo in che tanto strepito Montalbano. Francia, il nave, vela per fa sir eli 1" all' armi d" descrizione del delizioso soggiorno certo difetto i Ovidio che nel ( i - 1 per leio, si cii il II. ° delle delizie suo palazzo seide (VII.) del il quale nel di i Amore ') che scende (Vili, Boccaccio e nel però al Bologna, Romagnoli. Carme Venere: {Mei, palazzi di V la X. e d' altri, reggia fa la ad del pittura pure ad Apu- descritti nella Te.'• idee, Per i-io). quantunque non i; Venere /'.; composizione del nostro entrano altri: di è l'atto in poeta non facevano al Metamorfosi descrive che è stanza debbano dimenticare derivate da Le Palazzo Gioioso, modelli: accenno qui, per non dire ed a Claudiano 8), del luogo s' fino a isola del dove abita regina un' incantatrice amorosa sole — salito sulla misteriosa oceano, alto a terra, approdato col legno suo la La vendetta mostro Il liberatore. Il el b Sp»S T ;g*^4y VI. poeta resta sempre il 1 ). Nella linee, tinte Alberti imagini, merito grande di aver saputo fondere i 41 vari — elementi e cavarne una descri- zione che, pur non avendo caratteri rispecchi o modelli sito di una o 1' quella Alcina di isola, novità, di che altra di quelle questa sua in ')• 1' come dice nel Furioso, il non può offrirono gli Boiardo hanno pensato come a stanza eternamente meraviglie naturali e alle delizie favoleggiarono dell" Isola 1 Atlantide ha voluto gli uomini regioni, dimora, d' ordinario, di alcuni IVA/ Meritili ricca di. tutti o 1" i di incanto. Infatti insula pornofilm « cloni della è la stanza ordinaria di come luoghi di im- Fortunata nella l'isola quae Fortunata vocatur natura e bella di come natura, con '). E, è ivi fontane fiori, (LXXIX era intenta a giuochi, a suoni, a danze come opera l* isola di Rinaldo, di Del resto il anche un" ammaliatrice palagio della la deliziosa valle di che vuole sedurre Dama Lago del stesso fine pel quale è fatto quello di è i dama e seg.). Danaim cavalieri. costruito Dragontina Nel quello del ed alberi' ombrosi, nel quale Danaim viene accolto dalla che », primavera eterna, .Morgana e delle sue sorelle tutte le bellezze della di seconda una romanzi del ciclo i Girone abbiamo un luogo incantato, adorno Boiardo Ogij meravigliose simili eroi in rappresentano questi luoghi ci prigionamento di mezzo antichi Gli dell" Isola '), esistenza: più ricchi di simili imaginazioni bretone beata, in dell' arte. poemi cavallereschi non mancano Nei suoi Rajna a propo- il descrivere una di quelle regioni imaginaric a cui alle dirsi i alla {Istoria di lieti soggiorni, sorrisi da tutte le bellezze della troviamo anche nelle leggende medioevali: potrei .fare non poche citazioni; ma l'ermo nel proposito di non dilungarmi troppo, ed accennare unicamente, rimando al bel noto libro del Graf: Miti e leggende del medio evo. Torino, Loescher. : Platone: Tinta eus (io): Critias f 1 1 4— 1 1 5J ediz. Didot. ') Descrizioni di natura e dell' arte, ) 3 ) Odissea, V. Villemarqué Mirdkinn ecc., Paris, lidier Uno cod 39 della Palatina di Parma sec. XYIj. ') 1 : : ; ; e la Vita di iter- — CV-CVI); Tris/tino: e accoglie Merlino e anche l' cui E '). castello nel quale il un a giacere in Avalon dove Morgana porta isola prediletti pure cos'i pone lo — 43 ..... mentre servono vivande delicate gioie di mirabil pregio buon di Viri seduto sopra un lui. tre soave odore t;usto e di seggio « dame con molto onore simile a quella che nel Girone e in *, grosse perle adorno, di pur », coglienza fatta già ad Ulisse nella dimora ricordando di romanzi è altri nome che il Dragontina, Boiardo dà al la compagni 2 ). Che il nome non anche questo, che. nel Merlin, mago, per è ricordata spesso la Gioiosa 3 ). isola si ritirò lo prova sorgere delizioso col per cui e in una novità giardino fatto arte d' incanto, insieme chiamato Giardino della Gioia Lanceìol. il sia al E all' Morte d'Arthur, chiamata Isola Gioiosa quella nella quale Laneilotto co' suoi ac- fatta palazzo e quindi anche Panizzi ricorda il 1' molto Circe, è cavaliere che è venuto alla dimora della incantatrice. il lei Rinaldo, fatta a sono presentate Coppe con di ed ; da cavalieri i che vien bella accoglienza la Viviana letto di fiori dal castello, è Del resto anche nel Tris/un Guardia '), e così pure nel \. Tutta questa gioia però non piace troppo a Rinaldo, ne a trattenerlo valgono che Angelica è la gli allettamenti del sito: che anzi, udito regina del luogo, egli via se ne fugge. 5 Alla marina sale sul suo naviglio, poi s allontana tanto ') -) Soii. e ') ') I Villemarqué op. cit. \ 13. Per la descrizione del nostro si potrebbe vedere Cane, ili M. M. Boiardo: Canz. IV e son. IX. Villemarqué op. cit. Vedasi, ad es., (LOseth) pag. .i||. : che . anche : < : IH, XXVII; Laneilotto, (italiano) 1.1: Cantaridi Laneilotto, III, IV. -46giunge ad una terra coperta vecchio che piange 1 11-14: dato — 16-17). comune far di (vedi : vono Cap. IV) difficile : un d' gente uccisi, perchè se la si appiccata confronta, e « e Infelix Orlando rete la ser- Non (19-24). I" membra ancora tepenti (25): » Valerio di il entrata teste descrizione della caverna del re della Bebricia « è la l'adornamento suo ostenta su Argonautica nel!" gigante ricorda cavaliere il ripeta orribile. al ci avviluppò congegno il donde è poi indicare si e incatenare Crudele Castello, che. (22), gigante altro anche perchè stesso fine: allo quale col cadere Rinaldo nella caverna rete di l'erro entro cui una donzella è già visto, e un luogo s' congegno Il un disceso, incontra stata rapita è gli Questo incontro, romanzi. dei selve; eli perché Fiacco, : domus bine tmnea rotatis Brachia rapta Ossaque viris, strictoque taetra situ, et immortua (IV e la pittura dell'antro di ig3 e seg.) che il '), crudele castello, a cui è copia dei luoghi sopra descritti ai I. inule sans fretti è palizzata cui ') teste descritto Luoghi romanzieri Galaad incontra un cavaliere che sono attaccate molte gli mozzate un Virgilio (Aen: Vili, 555 e seg.). si vedrà chiaro venuto Rinaldo, è ). : orribili infatti addita nel ; teste non Tristan una torre circondato le parte in quali i dai busti (23o) castello sormontano, tutto intorno, cui e ne La da una recise dei Rajna, Panizzi. Questa rocca che, vermiglia, da lontano sembrava può far pensare alle torri della mura della città di Dite -) /;;/. » 180 e seg.); : Caco dataci da e da Ovidio (Fast: sono né pure sconosciuti caestu, capitum moestissimus ordo Vili, 70-75;. di fuoco, ( Dante : 1 — - 47 cavalieri che non avevano vinta Lancelot, adornano bilmente, che non nò classici, deriva XX; (III, — '). Questa facevano difetto Da romanzeschi. i ancora: nel e ; cimitero, né poeta al invece fonte per quale, feroce la marito, che amava gli vedere quello che Ovidio dice .Medea di lui, che Giasone amava Glauca, scannò, per vendicarsi, cui egli 1' aveva resa madre però a cui ha attinto il (Melarti: VII, 394 e seg.). Boiardo non è questa della vecchia ci richiama a quel cui come Progne narra si imbandendogli (orrido pasto!) rito, l'aveva invitato, solo fronto figlio il riscontrasi cui si 1' questa il modo con il racconto di in amante cuore cui dell" raffrontare caccio: e mi Ma una la di lui. donna Questo ') : ) figli indicato il con- delT opera derivata con questa ; uccise, sua, e poi diede a di in a cui, il Decameron (IV a ga [' di fonte vendetta seg.'*: nostro abbia fatto e Guglielmo uccise innamoramento altro in per mangiare che riguarda compagno, come pure Guastagno. mi permettono narrazione boiardesca colla novella del Boc- danno ragione a credere che nefanda bestialità i.i il quella novella del della i La banchetto, somiglianza certa sente per questo luogo anche I la : Guglielmo da Rossiglione che di a il sua. anche narra vendicarsi, ' dal può Teseo, suo ma- 587 e luogo delle stanze 40 e seg. col narrazione di un in (VI, Iti. ovidiana mostra chiaramente donde la si luogo delle Metamorfosi vendicasse si classica vendetta quale saputo la : la ricevuto avuti da figli i alla appar elementi tutta oltraggio 1* un" altra, uccide orri- vinti quindi volta racconto della vecchia (25-44): che per il donna della ') teste dei cavalieri della casa d' Artù, le Dolorosa Guardia chiaro prova la mura che cingono un le di il Marchino '40-471 Hisl: LUI: de fraine: XIX, 726. Lancilotto (italiano) (XLI). il poeta avesse pre- racconto del Certaldese. — ricorda non tanto - 48un luogo del Pecorone Erodoto (II, Ni, (che S'aggiunga: tradotte). , uno è 2). i dei tanti la colpa mostro infesto il di ai Val. FI: alcune redazioni reame ': Dopo questo si il quale ne nel Tristan, la poi è terra dal gli «... e lo infelici dati in sarà la bestia 1' ) Hyginus Hyginus ) Loseth '1 5 3 v. : ; Vano : : infatti ) Metam: Vili, basta su una favola del nella mostro sono molti: al abbia divorato di a Fab. 171-17 }. Fab. 64. pag. 24. Si può i3i5 e seg. 4 divino come preda il da Tristano. leggende classiche le vincere anzi coi mezzi di certamente dato lotta (60-64). almeno secondo gettiamo dentro a quella stanza E prima che Rinaldo possa gli - Nettuno, e ciascun giorno qualcun è pigliato, Perchè fare grandi sforzi di liberato flagello sola vittima: nel caso nostro invece, '), e l'orca e Laomed" di figlia secondo noti che. ricordate, a liberare Minotauro mandato abbiamo un mostro marino che desola Ilanguin. di la E pure 462 e seg*. Il cinghiale il ». Eneo {Metam: 272 e seg.) '); misera Andromeda (ih: IV 670 Troiani, suscitato dall'ira dis- La mi- orribili colpe. di la di donna morta antichi scrittori gli per vendicare doveva essere vittima di cui che flagelli sepolcro dal colla infestae famulus vindexque Dianae « da cui libero Perseo e Marchino di di aveva sa. si non pochi esempi: ricorderò tologia ce ne offre a vendicare ome mostro che esce il suscitati dagli Dei Caledonio. quanto uno delle Stori* i.°), Boiardo frutto dell* incesto Stella, sero (VII," il 102 e seg. riesce vedere la cui riuscire lui ». (Vili, 52). bestia egli vincitore il anche gli è d'uopo dispone non nell' impari combattere colla il Bovo d' Antona — come vano spada, Treccie contro era riuscito ad Ercole Io scagliare un demonio, portata da infatti Malagigi, vola a liberare là dove cavaliere ii presso a morire, era, vano: ch'egli odia nulla curando disprezzo il sue ma 20) campato giunta e suoi i salvarlo. dell' arte '), aiuti. contento più è morire che per suo mezzo vedersi donna le e seg.); virtù in (IX, offre gli donna, ed la 5.22 II, donna innamorata viene a la lui di egli — l'immane mostro (Argon: fortunatamente per Angelica 49 Ma (11-18;. amato, decisa dell' In- dover di di la sal- varlo ad ogni costo, getta un laccio alla fiera per legarla, un pane — (21-25). cera di ; Orlando potrà strangolare cos'i Angelica che dà a Rinaldo bestia e liberare la terra dal flagello donna, per 1' aiuto della quale notauro, Arianna. in soccorso di E già che un eroe si una in Teseo alla fiera, affinchè può confrontarsi (Storia della Guerra tutto in di Troia impresa, « simile (111, n di mezzo ii Mi- non voglio cera buttato da impegolati Giasone, a la altra donne che vengono pane ne restino col liquore dato dovrà essere ufficio toglierà di difficile il uccidere di pensare ad un' parla di dimenticare Medea, anche perchè Angelica mezzo il fa e mostro il a » i liquore quello della denti, il cui cera : 1 ). r^Xy-2 ') Angelica che giunge volando, se non a combattere contro il mostro, almeno ad aiutare chi doveva lottare con questo, mi conferma nell* opinione che il poeta per questo luogo avesse a la mente il mito (Metani : ) Andromeda, di Perseo, Si sappiamo, 1. cui giunse ho accennato prima a volo a liberare e 1' secondo infelice e.) può vedere anche: Gesta Romanorum 63. il quale dall' orca. CAPITOLO — Astolfo e le sue avventure salto Il — di Baiardo La rassegna — bracca — pfH? pante La favola di — La dolce bevanda I Agricane ora che, amante Agricane che ; . ne pure piccoli la d' Angelica, al Saracino, perchè si rebbe almeno avere le armi ed il di Visto però cavallo: per questo, insegne, tien dietro ad Astolfo nella speranza trato ). cavaliere, Sacripante il lancia dorata e Baiardo (47-48). Astolfo in ne vor- mutate di toglierli questa la ha incon- Brandimarte che conduceva con sé una donzella, e de- sideroso di toglier questa al cavaliere. vince e pure generosamente donna. Ora, osserviamo, di grandemente prepara a difenderla con- vuole a forza sua sposa (38-41 che non può ritenere con sé le Al- nuovo ad Astolfo che presentandosi a Sacriquali certo non debai soliti vanti. ritorna questi lo lascia andare, nonostante abbisogni tro in fuga. in bono sembrare aiuti — Dragontina. sette ad Albracca — Sacripante ed Agricane Agricane rjwj-vivccoci di f. — VII. (5i-5/). lascia le a 1" invita alla giostra: Brandimarte la sua stravaganti pretese di soldo Astolfo non sono una cosa nuova nei poemi e nei romanzi avventura incontrastata e 1' il modo di facili raffronti. dell' Inglese è tale che ci offre Nel Gircìir narra del (Vili; si cavaliere senza paura « scontrato Girone con una donzella, desideroso per sé, lui: poi, vinto, alla dama. invita racconto Abdalon con poi altro a cedergliela o a venire a battaglia 1" Ma prega altro a volergli 1' più vicina somiglianza presenta col nostro vede cedere si il romanzo (XXIV). che conduce seco una donzella e scontratosi infatti Ettor è invitato a cedergli vinto con perdonare e rinunziare un* altra avventura dello stesso di che. » avere questa d* la donna la donna o combattere a : e già conquistata dall' altro, si può confrontare con Brandimarte, come Ettor con Astolfo. d' avere per sé Ma Sacripante intanto ed è vinto: — Pel marte è a piedi luogo sul e Sacripante in Baiardo, perde si ha nel Viaggio di Orlando combatte a piedi contro Ferraù che avendo detto suo il punto disposto a a cavallo e condizioni pari a quelle un caso consimile vallo; e deciso e, duello notisi una particolarità: Brandi- scendere per mettersi sario; arrivato donzella, combatte con Astolfo la invece di guadagnare cos'i destriero (58-63). è cavallo e il avversario che all' dere, questi risponde: ». M. si trova a ca- in Isp:. conveniva scen- gli Ciò non farò che « dismontare stando bene a cavallo avver- dell' C. mi follia parile' a (XXIV). Con Astolfo la donna e. Brandimarte si sono posti cammino (altro fatto questo che trova perfetto riscontro luogo del Girone, sopra citato): al castello tatrice (64 e seg. traverso mente il della (ilo ricondurci Cos'i ). racconto al all' e già sono arrivati presso Orlando è tenuto prigioniero dalla in cui di il poeta, incan- saputo senz' altro, ha molte avventure riprendere qui narrazione, per un avventura di momento Orlando. Noi cos'i in nel at- abil- lasci, tornati a quanto era stato narrato precedentemente, è inutile ripetiamo quello che altrove s' dimenticare e meritano di è detto, e per per Orlando 1" acqua che ha prigioniero. la virtù di far Però alcune cose essere notate: Dragontina che tiene prigionieri nel suo castello molti cavalieri (a liberare (65-70 ricorda e Ulisse ed romanzi liarde dei (Ist. fuoco che Dragontina suscita contro Astolfo fa pensare litori simi. di Per adesso perchè questi buon Astolfo non potrà risponde facendoglisi incontro con gran è costretto a fuggire e può passare d' cosi un buon per lui muro del salto il del conte! (74-78). all' ira bestia a simili prove Roland alla potenza del salto ( 3 1 t>t»-3 67 1 dimarte ha bevuto, né A: 1-7). E qui <• il « Dolce bevanda e quasi invidiasse egli stesso e quietare le è se non un' la perchè cavallo, un pezzo Isp. già nei è detto che : pedino cubiti: e abbiamo un accenno ) Ma mentre destriero. giardino dove intanto Bran- ricorda si sfuggire e come qui sia giunto » poeta esclama: felice licore Che puote alcun de potevano per al l'altro giardino veloce famoso del Astolfo fugge, Orlando torna amico che salto meiaviglioso di avvezza da e e' dell' che sopra a Baiardo Quatte fih Aymon e nel Viaggio di C. M. in cavallo saltò sopra ad un muro alto nove il nella Chartson de liberare Orlando, furia; cos'i Questo Baiardo non è una prima prova del la in suoi assa- i compassionevoli parole alle dolci narra si difende contro fatto sorgere per arte d' incante- un fuoco il si il e Brandimarte, quale, secondo la amour (XXV) /' per mezzo — l'rganda. lata alla unicamente LIX-LX). E Tris/uno, di di se- non poche ma- le menziono qui quali delle ; quella dell* Isola del Vallone Les princes de prepara si aveva o vaga incantatrice che tenne presso la suoi (vedi Cap. precedente), e i quali i che ora Astolfo, fatto esperto dulia donzella la la sua mente tiare! sorte di quegli >, amanti, virtù di quell'acqua scordarsi le loro tempeste dell' che donne animo. Questa esclamazione non eco, direi quasi, di altre che si incontrano nel Cannoniere del nostro, nel espresso desiderio il — 53 non quale essere più tormentato non abbiamo ancora favola noi non essa ripete ma nota favola Cebete tebano del giardino incantato, tenendo con gentil sembiante e invita la Lusinga. E la nella Tavola sull' entrata che infatti mano la coppa dell' oblio, umana cavalieri, a in voce in a ber di quelP acqua, è ritratta rafjìgura Sofronimo di Dragontina In '). pure che per una parte : Circe e per un' altra s'avvicina di a certi luoghi della spiegazione di ac- della e : ha non e insieme dell" vista la derivazione è tutta invenzione del poeta la poeta il donna sua la amore. Questi a cui abbiamo dall' cennato fino ad ora sono particolari, quella rado di poter dimenticare di donna i donna la Tavola della esperta che, che inganno dell' cui la maliarda tende ai cavalieri, e pratica del luogo, guida i suoi entrata nascosta del all' giardino, copia è umanissime dee che. secondo Cebete. guidano alla conte che tratto al visto, Astolfo, grazie a Baiardo. inseguiva 1' oppugnatori E Angelica. il Albracca. di la poeta qui coglie 1' vero come catalogo, è fatta da un araldo gare intieramente be confrontare con Forbante ') alla ad Astolfo, col resto figlia la di classici, e più lunghe dell' Edipo dell' quindi azione. enumerazione (VII, fatta E ed Iliade Di (IV). si anche più viene a colle- in ciò si nella 254 e seg.). Cebeiis: Tabula. Parisiis. Gormontius chiamare potrebbe si Tebaide della ras- Queste famose le quelle dell' Eneide (VII,X) la (9-17). Albracca quale non la sono (X, 8): occasione per fare rassegne occorrono spesso nei poemi : piano al fortunata rocca dov" è chiusa segna dell'esercito accampato ad e più noiose di questa è sot- s' e dopo, giunto ad un luogo : deserto, vede molta gente attendata un uomini Vera Disciplina. Come abbiamo gli quelle di gli MDXXI. potreb- l Nei poemi — cavallereschi, osserva di Rajna, se non il porge occasione hanno vere rassegne v' sono però enumerazioni eserciti, ci alle quali — .».| soldati, di capitani. di distribuzione la esercito dell" schiere prima della battaglia. Nel caso nostro niente questo: nialità il Boiardo con quel suo retto giudizio e quella che non gli mai fa vecchi modelli e togliere solo da loro più conveniente, Quando Astolfo è stalo ricevuto entro cnsiglia co' suoi per prepararsi si Teseo (Teseide I. assediati, che : 78) venuto è ad assalirla perchè egli al primo attacco privato del suo Baiardo (14-35) le rocca, Angelica sua nella è levato mosse. — I sette re che verso ora sette che nella Theb. (1Y) rano a venire contro la città di come dove là si Cadmo, quelli dal nostro parla di Enea che ci mente giacche : dal Raina, il in fra il so- Eneide, di questi casi, fu di Agricane essere pel osservato rilevare certe particolari imitazioni ad line giusta- un' idea e refalsa insieme. dell' ') ! ) Raina: Le fonti La rocca mirabile, cfr. genti le bisogno miniscenze, potrebbe facilmente condurre eì all' cogli Etruschi viene in soccorso quelle di Sacripante, non ha nostro studiata resto richiama 1 de suoi (X. 146-162). La battaglia e Del Al* prepa- si rassegna passati in (37-42). Sacripante cogli aiuti di mura dall' alto delle muovono agli restano e quei della rocca : ai praggiungere città arcione e ri' bracca fanno pensare dal poeta, simile resistere a La venuta d'Astolfo giova molto poco ). di '). dispone si scoraggiati per paura del nemico, di cui spiano la dai ha v" alla difesa (17-24); ad Ippolita che colle sue Amazzoni contro che quello più adatto pel suo lavoro di ge- anche qui sa staccarsi difetto, in di tutto Teseide Che 1. e. d' ecc. Albracca, Gap. V. come per battaglia al la città d' Ippolita, tutto è inespugnabile « è di fortezza ». Imi. X, 23; Segue intanto un duello Agricane e Sacripante, fra quale quest'ultimo è quasi vinto; e pure siero della donna fuggire rotta in poeta dal e vederla sopra il nuova e gì' infonde contro innanzi fa si confrontato a un viene mura le conforta gli visti che torrente suoi i precipitoso, nemici, i nel pen- il dona colaggio Agricane che (XI 5-iq). lena. lo ingrossato dalle pioggie ruina al piano: « Come Giù verno nel tempo guazzoso di un gran monte viene un fiume d' Che va sopra Crosso di a in volta, ripa ruinoso, la pioggia e di neve -discioUa, Cotal veniva quel re furioso Con E che deve aver proprio essa par visto a' lei, assiste al duello Dionisia del Ira ed accorse le fiera zuffa ) la egli volta, Paride il che da un' 8 e poeta il scorge si solite le cavaliere che com- torre di Troia e anche alta e .Menelao (Iliade combattere per della la III.); di (XXX). Se lei bella quale su le mura non che a non avrebbe certamente sarebbe stato vinto se non fossero sue schiere. All'arrivo fra più che spesso spesso mura guarda Elena presenza ji I del poeta os- '). Viaggio di C. M. ecc.. guardava Rolando Sacripante dalle ricorda in tanto : e segg.) o (4<)C Metamorfosi biografo il j.ìj. sua rocca, da cui della questo torrente. Eneide delle III. (X, potrebbe confrontare si dell' dal vero colta piedi E Angelica che nulla, che è nel Tresinaro venire il di batte per la II. ma panni che giustamente segg.); rabbie di Virgilio eh' è nel altra d' Ovidio, 1' servi » questa bellissima- similitudine con quella con ira ecc. ecc. 1' Studi su M. una \l. e l'altra di queste s'impegna gente, e Boiardo; pag i Circassi sono una vinti: e mentre nemici in cui Albracca Turno, ci ricorda fuggenti ripreso lo fra Sacripante, che si (IX. Mnesteo animo e Ma '). ma Qual E quando come leon de il vergogna di ogni grido rivolge ai Teucri hanno che Agricane cos'i Turno il nel e virgiliano come un leone in- la testa, mugghia con si rumore la foresta, mostrar timore, va di passo torcendo Ad (722 testa indietro: la Batte la coda, entra suoi spaventati, ai si lento stretto dalia gente e dal si molti dice che si difensori d' Albracca i egli si ritira Turbato esce Che incontro fa già schiere loro le quale fuga! seguito e spesso volge dove porta, la combattono valorosamente Diomede omerico, « serrare di Virgilio, 778 e seg. è volto in fuga: il vuol loro Agricane che entra 16 IX. dell' Eneide, al Pandoro nemici, confuso il r stesso Agricane riconduce mentre campo dei come pure ci fuggono nella rocca, entrano con essi fra — 56 terrore, volge ed arresta; Tal* è Agrican, cui convien fuggire. Ma I ancor fuggendo mostra molto ardire. confronti con Virgilio quindi continuano: questi versi, infatti Eneide, e Lo si coi vedrà chiara versi 792-798 1" 2 ) si (XI, 44) paragonino del citato libro della imitazione. strepito dell' armi intanto continua e noi spettatori delf aspra battaglia, passando senz' altro XIV, 1 1 per riprendere poi più avanti ') Cfr. anche Iliade XV, 733-741. \ Anche Iliade XI, 544 e seg. il filo resteremo al c^nto della narrazione. CAPITOLO L' anello incantato La novellatrice — L' orto di **^ i nuano suoi in il di la uscire ad ogni « nella Ripubblica Cicerone riporta 1" mondo, origine II; il pag. 35q-3óo; noto racconto là trebbe anche venendo ricordare, da De di ancora, come pur non dimenticando la famoso quello (I. » del (111. Lucrate. di Platone 8-12), ojjiciis racconti quello menzionato nelF doman- a virtù di rendere E quale <i-.ì8) si e po- cavallereschi, anello di Ivain del quale e detto nel Chevalier altri colf anello a proposito nel ai la aiuto: possanza ogni Storie dove parla Luciano nel Philopseudes, 1' sua d' andrà a e.); Ange- Intanto cerca I. perchè latino essa ed che ha e in che terra Erodoto nelle sue cui parla del 11-19). rocca, la {Aen: virgiliano fortunato incantato certo ripete la quindi conti- Albracca: per andare re del anello in Turno rocca (XIV sola lascierà invisibile, Questo invisibile, col Tartaro è più di impresa difficile beveraggio soporifero. Il raffronti i La I — un cavaliere in cerca di di Fiordi igi questa guardino aiuto (20-23). Gige Donzella riesce di prendere ha deciso che rende dare — Medusa Superò lica — racconto 11 gricane è sempre dentro £k&$ a lui — Vili. dii Amadas Lyon; ed et Ydoitte; pietra eliotropia del Boccaccio De- _ cameron giorn. nov. Vili.) III. — 58 Ma ') ai nemici; la vittoria perchè questi sono inosservata addormentati ha tolto loro ogni memoria. lontana e sicura non ha bisognò angelica qui di far uso dell' anello per passare » e ci ». fatica L quando (24). volge indietro a guardare si con tanto periglio avea lasciato mezzo in la « castello il « e già che pensare a fa quei che con lena affannata « Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'onda perigliosa e guata. La donna, ho là per ricordato segg: i grida: « venuto sia si Tristano s'abbatte ed in che gli diffìcile. il in ') ) Hvg: il d' : cagione la simile in tutto camminando di dirgli la di di solo ragione del suo condurre atti luogo lui, egli cerca, indurla a credere che è di a termine Tristano la aver trovato un valido aiuto e cavaliere nel Panizzi Si animo Alle parole, agli a sperare dare 1' lei aiuto (XI 46-49). Neil' Istoria dice che si prega nostro Rinaldo, basta XXIV, dov" è XI. una donzella che mena grandi lamenti; egli le si avvicina e la fa XII : una donzella che da e intesa » dolore: e poiché esse sembra poco fidente in come e noi. (20); 1 17: Purg. Tristano (L1X) trovo narrata un' avventura infatti vi > alla riviera. prepara a venirle a questa 'di Rinaldo: 1 canto al egli incontra Lassa! misera tapina! dei lamenti, XXV, ritorniamo Rocca Crudele Partito da IX. 22-24) 1, è pia arrivata infatti centauro (Melami (Inf. XII. 56; addietro come Rinaldo detto aspro 1" Ovidio centauri rifacendoci ) ucciso anche Dante e ) 2 121) di detto, è già lontana: dove Rinaldo aveva Un/. » della prova I" donna si sì ardito impresa più comincia dispone a gui- (49-53). A chi ben Raina. può vedere pure: lab: 33, 02. Iliade: I; XXI; Apollod: II 18. Ili 23; — considera racconto il tità non pochi di avesse Boiardo E romanzo. presente — Merita poi donna che vuol dare lei in dame, loro soccorso di « vario viam 309); ed Enea stesso, mana, di viaggio una novella per al- il La quale usanza accompagnando sermone levabat » dall'Orco colla molto è lìnea (Ani. duce Cumaea mollit sermone Iaborem venendo ai romanzi, Gyron racconta novelle occupa ). alla Vili, Cu- Sibilla : ». ')• , romanzo che cavalieri (Metani XIV, 120-121) bergo, per come (XII, 2), ai Inde ferens lassos adverso tramite passus, l'uni E, una gentilezza della la allevia coi discorsi la fatica del viaggio « fatto il disporsi (4). uscendo il vecchio del aggiunge e più ancora ; vecchia: perchè anche Evandro, propria dimora s' che donzelle conducono romanzi, dei compagno noia del cammino la le essere notata d' a raccontare al leggerire caso, suo cavallo a Rinaldo, il già avevano fatto altre erano venuti sospetto il nell* altro iden- l' dubbio il lungo il e gente che e tenuta prigioniera da cavalieri a liberare incantatrice. mente alla avven- dell' essi, ili può nascere particolari, confermare a narrazione la piena somiglianza la che tanto nelP uno che i nostro e elei tura di Tristano, data — bq far passare Quanto il r!la ai ricordo suoi tempo; novella anche Danain che nel compagni di e Gauvaii'i e narrata da viaggio e di al- Lac dello stesso Tisbina e che XII. osservo anzitutto che essa e molto' opportunamente collegata col resto della narrazione, per ciò lutto il canto che due dei personaggi che vi figurano avere non piccola parte nello svolgimento continueranno ad di quella. 1. a fonte Vedi anche: Apuleio. Melanti I. .1: e cfr. Romizi: Le fonti dell'Orlando furioso. Torino, Panavi 1895 (III). ) Ricordati questi due ultimi dal Rajna in Le fonti ecc. IX. ') ialine 1 ! — per quel che riguarda a giornata \. alla racconto è il novella V. a . Ansaldo innamorato Decameron il 1' amore nel quale ; come essendosi messer narra si Dianora, moglie di donna e spiacendo alla - 6o del Messer Giliberto di questa cavaliere, torselo d' appresso lo richiese di una cosa che ella per credeva impossibile a compiersi, promettendogli di cedere a sue voglie se fosse riuscito nella cavaliere tenuta a tenere ottenendo poi sua, la rimandasse cuna che potesse offenderne anche come avendo e premio che in novella non 1' — onestà. basta L' far il il poeta questo è necessario, perche accontenti s' ama mutarlo o sue o da di prendere da di fonti è alcuna parte, in imitate. altri un al- la novella del da altre in ha detto degli errore. nelle sue sforma e le fatta molti poeti pure Ariosto, palesemente Medioevo al proprio i il che è uomo ma mani subisce che ad un ricercatore occhi addentro per non io direi vennero quello che altri genere: che, cioè, in filtro dà un' impronta particolare. hanno 1' si Del Boiardo scrittori del cendo passare attraverso gli non fatto e narrarlo: aggiungervi cose nuove altra in La materia necessario ficcare ben essere tratto la materia, la fa- tra- La qual cosa non dopo del nostro, né quale molto più spesso del Boiardo imita suoi modelli, sia classici, sia Scandianese. pur non possedendo coltà inventiva, dispiega però trice, gli cosa intrattenerci derivata nostro il altii sempre .una notevole trasformazione, lo amico di e infine che cosa possa averci posto egli stesso di suo. fonti, E abbia il moglie compiutamente studiare questo luogo e scoprire quanta parte v abbia ne la avere accennato dobbiamo : sui particolari per vedere di Decameron, e quanta che 1" Dianoia senza averla richiesta a casa alla fonte della impresa; difficile sua promessa. Giliberto obbligò la in E romanzeschi. grado sommo una grande potenza la fa- assimila-- guidata costantemente da una genialità non comune. Indicata la fonte aggiungo che una novella simile in - — quella tutto 3 (1. V, quest. ma non del citata dove 4.*); 6i •- Decameron contiene nulla affatto nuovo o di proposito del giuoco menzionato nella che « amori nel libro Degli infatti, : Ben *) stesso Filocolo particolari, di di diverso a st. poeta ne ebbe ad esperimentare il tunità nel è l'acconto è più ricco il 7 E ';. a oso affermare . egli stesso 1' oppor- legge: si maledetto punto fu mal* ora e Disventurata festa e infausto gioco Tempo infelice e sfortunato loco Dove quando ad amar prima e giunto fui E secondo esperienza ?ua propria, del resto, deve aver condotta momenti vari amato, 1' amore dell' Decameron Nel permetta si cavaliere del sciate le caccie e le corse ') mi analisi, pure cavaliere nel senso egli ». son. CXXIII). (Ili, la 3 ), perchè : vero più sobria, dei aveva egli parola, della la- la splendidezza più classicamente avrà mostrata narrazione nostro il frase, la accurata può dare una prova della superiorità artistica di queir opera altre del Certaldese, della cui pianta ricca, varia sulle il maturo frutto più e più bello sia appunto il può libro dirsi delle che Dieci giornate. ") Per sempre quale il ail' quando non ') 1 ii indicato accennata del Panizzi, e altrove più volte M. Boiardo, è altro, Sonetti e : E poema I li è detto che molto piacer prender Boiardo nel son « I : CX solia, : correnti cavalli e i Che mi solean donar cani arditi tanto diletto, Mi son in tutto dal pensier fuj I » riferisco Londra Canzone di M. correnti cavalli e cani ardili, Gli sono al tutto dal pensier fugiti il mi ecc. Prasildo innamorato, nel « e di sé io edizione di Milano del 1841, condotta su quella di (11); Pra di »). donna amata '); come Prasildo Cannoniere sta amata dell' certamente poi e versi Prasildo di Da circostanze che rivelano dalla donna che libro. I.° amante E del suo viso, ci fanno pensare 26 e seg. ) IV. 63; Fi/oc. rivolgeva, pregando, e suo amore infelice Ripe si fiori, come e selve, al e al suo amore e sole, alle solitari son fatto selvaggia e inospite campagne. non haggio 62; VI. 7 . 8, 9. : ». LXXXIV). del si stelle. le feste piangere a mio mal convien me lagne . Te- suo dolore il innamorati gli poggi de montagne anche Teseide IV infelice della poggio o nel fresco rivaggio assido, del l' non meno innamo- : di fiumi e e magrezza la se che fuggendo di luoghi (son. Cfr. e questa nell'ode XI ridotto dell' infelice (lic altro list"!, che lamentai', ) fra Penteo povero alle ritrae in Ter boschi inculti Me se pallore bosco a sfogare e); I: Sono ora meco, Qualora amore altre Tisbina rivolte a d'Orazio cui il al Boiardo canta il liete brigale, le ai il anche perchè quegli come questi Boccaccio parlava seco stesso Del resto anche d' e all'altro giovine, del Filocolo (IV, 33): Tes. a stato boiardesca. ultimi soleva recarsi in un (17); Le paróle mediatrice misero il che passiamo ad soggettiva ricordano quelle ci »: anche ciò che è detto poeta intese dire della donna sua. il indole fatta e s" della novella setele (IV, rato d' fa innamorato, stesso, egli e cantò in melodia ispirazione classica. 1" Prasildo (14-15) del compose a provarlo: e for>e la e i quando voleva apparire degno della allora « «spesso amore, so d' molti conviti il e — 63 rivolge spesso egli pure alle cose inanimate si i Voi monti alpestri, odite « E mio martire il : ». (son. LXXXIII); solo al sole e solo a Vo lamentando de alte stelle 1' pena mia la ». LXXXIY); (son e altrove : Ombrosa » che selva, il mio duolo ascolti spesso in voce rotta da sospiri Si Spendido sol . . ; ecc . » LXXX1X). (son. In come questo Ira il poema e « Prasildo, se pei' fiori, i selve nulla avrebbero e le lamenti di i non fossero lui Tisbina, che per avventura era capitata L' essere uditi mentre piangono, e cosa gran numero in ; ma m' accontento è inteso da infelice, romanzi ne' ! e Qui perù seg.). la avvicinatasi al si fa promettendogli i da Iroldo. lamentano e si fare duole di confortarlo la dell' amor passava, là ( Filocolo Teseide, il IV. nella donna stessa amata da Penteo. la lamenti (I. e. ) — E come Tisbina, confortata innanzi e cerca serenare l'animo del misero il suo amore vore ch'egli s'accinga per crede impossibile dila e ne porti bosco con luogo dove trovavasi l'innamorato, potè, Tisbina. intenderne da Iroldo, si fonte resta ancora quale appunto è detto che potuto intesi ricordare solamente di un giovane che di stati citazioni potrei : quale, mentre il quale cerca poi con ogni mezzo S. al innamorati solitari gli comune fileno del Boccaccio: il suo intercedono libro della vita intima del Boiardo. il Se non che argomento nelle cose dette sopra, trovo per ammettere che rapporti strettissimi a volte via a : lei sola condizione per tanto ad un' impresa (clic condursi ad effetto) un ramo cieli' : vada all' fa- eli orto di .Me- albero de! tesoro (XII. 23-42). Evidentemente venuta ancora ispirazione qui è 1" Decameron: dal - "4 perche per ciesca, Dianora, suo amore ad una sorgere boccac- promette gli ben strana ed faccia le amante dall' poeta al novella citata Ila ri liberarsi del pari dizione: che egli cioè giardino verde e pure verno pieno di il con- impossibile un fiorito. E adesso prima venire di studiare a derivazione la di questa seconda parte della novella voglio notare alcuni particolari che. Prasildo : vinto amore, dall' ha perduta quiete del dormire, ne trova loco e ben spesso ricorda oltre che anche l' alla « stanza i6a Metamorfosi in ut sole remollescit ed anche , ci VI, [49-151). cui nov. la E ritornando al Raona per neve al 1" sole si si narra che amore infermò la do- cui fanciulla e di giorno consumava. (Decani. X." ma dimenticare racconto, ricorderò che non anche solo un" incantatrice che il passalo a dalle istruzioni miero, quando chiunque » gli consegna maliarda (3i-3ó), si elemento simbolico: soro raffigura forse la Medusa che g. a ha lato la potenza saluta la » sarà Theog.: Ovidio, (3i). specchio lo vede quali siano infatti la Del quale resto — : pal- vincerà mutamenti che Non manca anche donna che custodisce coscienza. Perseo felicissimo i col di le favella che vengono date a Prasildo dal poeta ha introdotto nella nota favola. è pel novello la Gorgone (Hes. è la fatai e a chi la tocca e a chi le siede F (IX 662); ). Metam. IV); la disfaceva » a 7. vinta da Prasildo far di come giorno, si richiama ad uua novella del Boccaccio, innamorata del re in Prasildo fa unda frigore constitit vrò accennare più sotto, nella quale » 27-28) concetto poi 11 che Biblide detto è quae la pensare a quel luogo sole, fa al « volta. 8, III. che dello stemperarsi come ghiaccino per amore, Ponto (Tristium del Dante (Purg. interina di espresso delle esule 1' si L" esito della il il qui te- impresa .Medusa che ha vista 1" or- — - 65 che rida sua faccia nello specchio fugge; (inutili le citazioni facili sono confronti del nostro luogo col racconto i V nel IV e nel libro opera dell' avere, entrato nel giardino, dell' >vidio ( Prasildo e citata); ramo il eli potrà albero che è | amore dell' Tisbina di Medusa di bero del tesoro e porte le — Per la pur sempre mantenere promessa berto persuase « fatta g.. un bacio solamente da dalla bella Lisa, che gli « nerosa emulazione i due amici Gisippo di Iroldo, dico, e con patto al l'inganno 1' » fatto a noto 1' 1 nov. g.. come amore 7 IV. < La (X a e Tito che in g.. nov. 8") sono essi alla tratti fante veleno, di luogo Apuleio, dal anche Apollocl IH, : storia dei quali, 1770 dal Legrand d cui il Si ge- fi •). Ma tutto Tisbina di dal vecchio ma una e me- pozione dove di narrata e ). la P Tisbina Panizzi, e derivala da il (pubblicati poi a un Paris 1 \ussj 1. può anche vedere racconto non suo, ."1. secondo vecchi Fabliaux del Xil o Nili secolo ') e Pietro re accorrere del medico che svela tutto, e attimo Mr! amor/osi 'l a Gil- Ansaldo infine Pel ). storia della crudele matrigna e del figliastro (X) -) resta Tisbina il (74); creduto avvelenamento che non aveva dato sonnifera, e alle il allego- fonte la Iroldo e Tisbina (86-88) ricorda quella fra quello che riguarda l'al- giardino induce Tisbina Iroldo prese [X » perù al innamorato (5o), come ali" aveva il Gorgoni signitìcato novella a stare lei che un sol bascio volle, fra ma accede si della infatti donna sua la cui nov. 5 a ); e Prasildo, nobilmente, rimanda 1 (X* per parte Decameron: il la restante le ad ammettere ciò m" indu- e ; hanno senza dubbio (26-27. 35 -37, 40-41) rico. ') particolari della descrizione: certi presso Esperidi, delle antichi dimorassero gli e; Hyg, fab. 3o) I. cono anche orto dell" quale avevano imaginato (Ovidio, Evidentemente questo giardino (3S). una copia è Apuleio e la nov." ripetuto. 1 11.' . g. a \\1IP del Pecorone in _ la quale il non la all' primo — (XII). lascia si pensare persuadere a sposare Emilia d marita, Da è che il s' ultim.» adatta Babilonia è la a sposare notiamo che ci il nuovo amante he presto Ila diminutivo cui pietosa istoria come ,., di Tisbe, < fa perduto innamorato della donzella altro infelice 1' è narrata da antico 1" nome il presto, amante )vidio (Met. di Piramo, W patria di quella e di questa (Metani. IV ; 57-58). o^r, ') Tisbe E anche s' dal Boccaccio nel accenna nel son. LNVI1I De del claris mulieribus (XII). Canzoniere del Boiardo. - A CAPITOLO — La donzella morta Nuove meraviglie corno Orlando d' — L' — Suo suoi i cane fcD a ciò >ra la della tomba, corso Omero ha (Iliade, di d' 4-27 di — finito fluvium di Il Morte dell' Vedi Cap. II. trova si Altra volta . origine Tagum equas » ; e 1 attribuito simili Camilla quello che suo di Agri- racconto il quanto XIV, l-r famoso cavallo d' qualità il e oc- incanto « In concipere alla velocità '). che Lusi- multi leggerezza osserviamo che anche alle e che Virgilio, si guardia sua aggiungiamo vento |, a abbiamo avuto parla di simili meraviglie: ci Rabicano XX. 226-229); il questa beslia eh' è opera che sé detto Erittonio: ') — — Agricane rianima colla presenza entro cui XIII, auctores prodiderunt nel del vecchio Cavalieri traditi vo.e del gigante che sta terribile parlare iuxta — Agricane ed Orlando di anche Trogo Pomp: tania — ' di L'inganno incantato battesimo. Argalia (XI, 90; casione Marfisa episodio ode f£Q%) ( — — scritta on a PP cna a donzella ha li m d' La dell' anello IX. cavalle imitando di Erittonio Omero, dice cantore dell'Iliade dice delle cavalle - 68 • . . . adsueta . .... cursuque pedum praevertere summas intactae segetis per vel Illa gramina noe leneras cursu mare vel ecc. volaret laesisset aristas ecc. (Aen. VII, 806 e seg.) Né contro che grifoni i (XIII, 6 e seg. 1 loro avrà di stanno a sue fare becco d* il ma Erodoto aquila; valoroso il corpo gigante al anche perché inosservati, prove Questi animali favolosi avevano il pre-so incatenati debbono passare '). Icone di nelle sue Storie Rinaldo. le favola degli Arimapsi, uomini monocoli, che rapirono Foro che abbondava nella loro terra pure menzione dei fa Del resto anche gli scrittori nelle opere loro basti : i<h (III ; d' oro luogo IV, medioevali hanno parlato dei accennare qui la Grifi ai e in altro chiamandoli custodi Grifi, ed ali riferisce 1 3). grifi Dr anìmalìbus di poema ai grifoni al Alberto Magno, citato dal Rajna. Nel nostro è affidata il : combatte tro cui modo loro contro fra il il ci" il Duca di : incatenamento e cavaliere (Lancclol esempi nei romanzi ; di e poi simili ') il '). trattandosi molto meno qui stabilire — e con- cui Per combattono la battaglia non importa tentare trovano si descrizione, di E Claudiano ugual potenza assegna ai — non sa- con- Uscito vincitore cavalli essere destinali alle corse nei giuochi consolari: ri- frequenti con profìtto alcun parlare di imitazioni. equos qui ecc. . ) Lancilotto (italiano) CXXXVI1I. ». non fosse diverso modo con LXXXI) combattimenti rebbe certamente possibile fronto, e quale trovavasi Valle senza ritorno « Clarenza, se cavaliere e questi mostri 17-231 cerche alla ed essi potrebbero anche fare riscontro due grifoni che sono nella ai il custodia della caverna entro la cavallo d" Argalia che dovevano Xeptunus nutrit -6g impari lolta Rinaldo entra nel luogo dall' cui in trovava si il cavallo e con grande sua meraviglia vede una donzella morta; un e poi da libro intende qual L'avventura richiama ci che Breus, entrato sia storia la luogo sotterraneo in di 29-44). lei Girone (XXXIX), nel quale al come (cos'i narra si nostro il cavaliere) vede, in un sito meravigliosamente adorno, giacersi morta una sia cono donzella, storia della la noto non nostro, al E zione boiardesca. Se non che lettera, della la (366) conducono ad un composi- alla eh' è scritta nella ricompensa che avrebbe avuto quella vendetta mi m' indu- vecchio romanzo. il promessa, dicatore della donzella, e Rinaldo che quale sa particolari i estraneo stato sia carte certe tatto e il che anche questa volta a sospettare ben avvicina e da s' donna. il cavaliere ven- prepara a compiere si altro romanzo, Tristan il nel quale è narrata una storia simile in parte a questa. '), ho ben poco ag- Però, notisi, i giungono ultimo anzi, l'accorrere del cavaliere a vendicare la 1' : particolari accennato persona morta, ò un luogo comune unica probabile fonte il Con Rinaldo che la cui bella novellatrice. s' e lo uccide. punto da diversa Il anche sera la la donna che s' è desta improvviso un centauro: Rinaldo si sveglia, mostro che ha già all'erra rapita la centauro, inutile dirlo, non è una le doncrea- quella d' che uomo gli antichi e di cavallo fecero '). E di questo così Lancilotto: II, (ediz, Giannini; Fermo, 1871). Vedasi quello che s'è detto a proposilo dei centauri in uno i ii ìi ' ) i d' si Tristano: XCIV. Istoria di 1 due mattino al grido; al i descrizione dataci qui dal nostro, non e la strano accoppiamento ') come che resta a dor- sue armi e corre contro zione del poeta: si pongono mire presso ad una stiva: zella, : è già allontanalo, via cavalca Giunta manda un ) Girone. prima del cavaliere, vede apparire spaventata ! dei capitoli precedenti. I" esame punto del racconto variamente cui abbiamo lasciata in narrazione, che della fila unite. pone per quando e dentro al venire a medicare castello s' accorge venuta a sapere tana ricorrendo Donne medichesse e ne" l' incantato, in tandosi d' ed anche incontro 1' là uno dei precedenti un vero bisogno Dinadain ad una donzella, per di re d' Orgagna (29) favole lire alle ogni anno che non antiche, gli abitanti venire con IX Di 1. un caso nuovo: stesso nello d' inganno 1' tratd' teso una certa se il più: da cortese tributo il al senza risa- troviamo che infatti, Girone un (Girone XXI); dovevano ogni anno mandare si è qui invece soccorso, cit. una simile non che se capitoli: fa cavaliere per imprigionarlo (op. delle cento donzelle poemi qui mi : Angelica col vecchio di farla prigioniera malizia con cui una donna la avvia s' ne' detto, a proposito d' inganno, crederei opportuno menzionare o e linone delle IlcroidesX. iq5 e seg. Per può vedere quello che ho avventura, e più 26-38). antichità nella basti ricordare per tutte 29). si ma lui: inganno: romanzi cavallereschi se ne incontrano spe.-Mj ed Isotta (Trislan si figlio di il dell' anello dell' Dragontina (XIV, di Saracina falso. la le più Rinaldo, ardente d'amore, -.'allon- di aiuto all' giardino il distendono si al riprendere per avanti in Ingannata dalle parole del vecchio a seguirlo tardi verso ora d' ritorniamo interrotto, Angelica, dovevano pagare terra ad alcuni giganti un simile tributo. Giunta Angelica ponendo secondo 1' Istoria di del lago libera Artù 1' anello incantato: dalle mani della resta ». il ponte distrutti, sì Tutto questo citato (CVI), nel quale trova si « che i il altri della Dama lo teneva maga che suo giardino e baron riscontro narra e gli nella guisa istessa, Tristano (LX), una donzella prigioniero. Dragontina intanto vede lagio e Orlando libera al castello, loro in dito nel come per restarno il pa- alla fo- romanzo sopra arte d" incanto agli occhi sparisse e dama la re. d' una racconta si Artù di E del castello il dov' erano incantata che viene città cavalieri i Carduino stessi Cantari dì negli < (II, distrutta per la virtù di un anello spezzato. Ma già i cavalieri liberati per ricondurla lica, litori; ed Orlando, manco a difesa che legare un luogo modo stesso storie. corno a si Torindo di a vedere narra Truffaldino, alla L' episodio che Tristano ') E Rotondi (24), e esso è narrata e la i quale è più volte nella né pure la suoi (XIV, 60 degli disfatta (Vili), entro celebrata Orlando; né va dimenticato di là gli Una dove De tutti XV, 3o) narra la contro 1' i poemi potenza del la M. ti perchè in : Il ). paladino esercito di Agricane. e potrebbero degli il Chanson vita Karoli conquista fattane da Orlando - al proposta gli assalitori. Rinaldo da Montalbano: il assalitori si il ricorda Orlando suona romanzi che parlano del Paladino: basti ricordare corno coi tra- non pochi riscontri rocca gran lorza per invitare a combattimento de Roland il preso fu la Di questo meraviglioso corno è fatta menzione in e alla vilmente prendere e fatti e di Sacripante. Neil* avvicinarsi assa- gli accompagnarci d' generoso Agricane trova del traditore al nelle dove Ange- a seguire contro primo a mettersi che erano nella rocca. Bret del il prima però questo frattempo ha in cavalieri i dispongono dirlo, è andiamo ad Albracca cavalieri, ditore, Noi donna. della si Albracca ed aiutarla in ricondurre assediami disfatti all' Ilìade e ricacciati alloggiamenti. delle schiera- condotte da Galafronc ad Albracca è guidata da Marfìsa, la donna guerriera. Essa, come Angelica: è una creazione del Boiardo; forse, secondo ') Citati dal '•'! pag. 1.Ì7 Rajna in Fonti e seg. dell' edizione Michelant. il poeta, è sorella di Ruggiero e 'i nome il capricciosa metatesi la di suo. con Formosa poema sua comparsa nel mostra si Che ben cinque anni sempre Perchè n ' nascente sol l);il al la s' la valorosissima: fiera, armata stette tramontar suo dio Macon al sacramento Rajna, è una il fiera, cotanto fu i tò appena questa eroina i di sera, era votala. ) persona altiera Mai non spogliarsi sbergo, piastra o maglia. Sin che tre re non prenda per battaglia. Eroine, senza risalire alle amazzoni stampo Hypsicratea di l' di Ancroia, (che secondo quelli che punto la prepararono 1' cavalleria. il Gautier Innamoralo) 29). o alle donne dello (Valerio Massimo IV. contriamo spesso nei poemi poemi, '1 (XVI, • vi, : ne in- questi di ha a mettere s la 2), uno In fra protagonista è ap- nome s" intitola poema: una donna come Marfisa, e che ha posto più volte paladini di Carlo. Con Ancroia Marfisa ha non regina dal cui il guerriera, invincibile alle strette i poca somiglianza: perù Marfisa pur avendo con questa donne guerriere altre sempre una dei poemi ) molte doti Dopo che con Galafrone, cane, per 1' comune, e con resta figura a se. unica nel suo genere: geniale crea- zione della fantasia feconda del cantore eli in si è di Orlando innamorato. Marfisa sono giunte sul impegnata un'aspra campo zuffa: accordo con Orlando, ha cessato le schiere e intanto Afridi combattere: Vedi Illudili: 11, i. -A. Rajna: Le fonti ecc. cap. XVII. Cfr. Guido dalle Colonne: De bello Troj: nel luogo dov'è narrata la morte di Pentesilea. Fausto da Longiano. 'i ') Esempio di una donna guerriera s' ha pure nel Lion de Bear') "-) ) ges. (Gautier: op. cit: l, 447.) poi senza curare presenza cordo si coraggio il nostri dei fuggenti schiere nelle colla sua (44). Per prima di separarsi da fuga, e seg.) dove può si si ... Et • dell' Eneide i E suoi (XII, 440 Enea che muove arditamente contro di nemici, trascinando con sé i luogo quel citare narra ac- 1* lui. a proposito dell' avanzarsi di Agricane per incoraggiare volti in ha gli così ciò che Ettore, nell" Iliade può vedere si paladino il innanzi e ritorna fa 290 e seg.), dice ad Aiace (VII, che profferte d' aiuto le voltato Boiardo, fatte, guerrieri troiani: i Aeneas . portis sese exulit ingens, manu telum immane quafiens; simul agmine denso Antheusque Mnestheusque ruunt ornnisque turba Tum castris. lluit pedum miscetur pulsuque Passo sopra tari ed il tremit excita tellus. combattimento al fra pregare Orlando venire di La aiuto in vista della è già detto, per gli eroi dere loro coraggio ranza : manda pericolo, in padre, e del poemi e dei ed invero anche mirato poter essere di E disperatamente. Indiani, poi degli già il da ha ripresa Orlando vittoria. i fuori dal 1 : poi 1' dei al lui lino a a porsi di dolce spe- fca fiero i nemici schiera la Agricane; darsi alla fuga per trarre cosi tutto che cominci all' la sbaragliata inseguito l'avversario, uno vicino guai darlo romanzi ad infon- conte battaglia col campo, ed avere Ed Orlando, due combattono stellato la Unge a ricorda, gli Angelica mentre combalte vaioloso ha quale, ad un certo punto. cosi re dei Tar- donna amata basta sempre, e vince, e sufficiente incitamento a il superbo a premiarlo dell' opera sua, che ella sarà a dalla rocca (58-5oA s' il » gigante Archiloro (45-5l), e vengo ad Angelica che dall'alto della rocca, visto Galafrone come relictis caeco pulvere campus altro, il lo a lasciata merito della raggiunge; e farsi la « il pugna, del si — pongono caso « — presso ad una Tonte (XVIII, ; 25 Qui è il ripetere colle parole di un altro cantore d'Orlando: di O a giacere 74 gran bontà dei cavalieri antiqui! • Tristano e Palamidesse dopo avere a un torneo, pur gelosi notte dormono Lacco e cavaliere il uno 1' sotto per dell' altro medesima la cortese, alla Anche '). ' i in una la donna, E tenda. vigilia nel Bret combattuto lungo Girone nel un ad venire di combattimento per una dama, prendono riposo sotto ad uno Ma stesso albero. mentre attendono nostri, i vertire alla fede cristiana l'avversano 1411. a voler catechizzare Ancroia nell" lede, lo i vediamo spiegare catechizzarlo buone Però '). prendere Ist. di le armi temente preso prendere le e a provarsi spirare, ') : ) ') valgono: I, Inna- anzi, conte. col nel prima del altro, E così il poiché : d' amava quando battaglia, uno nemico, proprio come Orlando ad la amore per bella Isotta, questi, che era forla regina, invitò subito armi e battersi con lui. di — 11 Agicane, prega Orlando a dargli battesimo furioso Entrée ni dell' Tavola Rotonda venire a di al 53 - XIX, 1-11) finisce colla morte di nulla vuole senz' piena in prima ebbe confessato Agricane. che egli a misteri della i nell' Tristano (XLIX) vediamo che stando du valieri a riposarsi di essi e romanzi che nel nostro nei vecchi paladino riporta ci con- venire alle armi con Ferragli, di di sì infezioni del luogo nostro già nell' regina alla battesimo; il racconto del Boiardo, Agricane giorno, in- s' di (Questa tendenza una circostanza molto simile a questa in morato, egli cerca prima le tenta pagani Orlando l'ha da un pezzo per indurla a ricevere Espagne, sonno, il Orlando trattengono a ragionare insieme, ed ; il duello il ( rivale XVIII, quale, prima e questi che 21. Rajna. Questo, naturalmente, è pure nel Viaggio di Cai lo .1/. in Isp. « . E . fu . avea pien . smontato Ricolse E E il sopra ne re ferito marmo al lacrime di braccia, le pose a il pianger con seco non di Faccia, la in su la terra piana, lontana, la saccia, si Chiedendogli perdon con voce umana Poi battezzollo a 1' Pregando Dio per acqua de con lui man le ; fonte, la gionte •. (XIX, 11). Questo episodio che suggerì che riceve il poema. Quanta dolcezza belli del un po' rozzi, dolore di ma e 1' ferito a fa Ilisi. Riccardo morte, ferito a l' amorosa litler, de di : la Clorinda uno dei più spira da questi versi il rassegnato paladino del XXV i d" ! Ina dove si narra Chétifs il 2 E ). Del resto Lorgalis saraceno da ( di di Achille che il capitolo noto questo episodio boiar- no, infierì Ovidio (128 è lui da P. Paris nel- citato nel chiudere proposito il altret- Oliando che ferocemente combatte con Agricane Metamorfosi che acqua ad una fonte vicina Caumont con a i nemico morente. France) può confrontare con delle il secondo un particolare, sempre desco pietà di morte Ferragù, pregato da questi battesimo, riempie suo elmo, poi battezza tanto suo il è certamente questa trovo nella Spagna (canto V) ed anche a Orlando, avendo di dargli ). d' affetto Viaggio dì C. M. in Ispagna nel ' pure esprimenti a meraviglia Agricane scena simile Tasso al battesimo da Tancredi si nel XII seg.). cygr ') ) in Gerus liber. XII anche A. D'Ancona Cfr. Vaiietà stor. e letter.; e - Di alcune fonti Panizzi, della Gerus. Lib. CAPITOLO X. un cavallo — sacrificio di — due liberati da morte — Rinaldo Saraceni — Le armi di Marfisa — Brandimarte e La donna rapita — Virtù di una radice — Donne intelligenza di L' amici Gli I' Prasiido Il adorato I Fiordiligi „ Al che .landò, riconosciuto Brigliadoro ' incontro, l; monta gli s'addentra m groppa una selva in questo cavallo non deve farci e (17-20). meraviglia : gli Rinaldo da Moiilalbano, egli va e in pericolo : fis : ma nel romanzo tendeva perfettamente e in questo si potrebbe con quello d'Achille è detto parole che le secondo suo padrone il destriero il nell' Iliade intelligenza di Baiardo mostra riconosce di Tris/, il cavallo il gli venivano rivolte di Rinaldo XIX. 404-17). pag. 200 e seg.) Raina ') Cfr. Vedi anche Le orig. : : ''). — : Hist. ') ; E non minore cavallo di Tristano, frane, pag. 447. de Ch. M. pag. poc't. in- confrontare Detto questo invece dell' epop. G. Paris dal alle forche; suo padrone pure sfigurato dalla pazzia : ) 1 il pure Aytnon desta anche che mo- ha Baiardo sonno Rinaldo, quando vede Ricciardetto condotto non solo fatto intelligenza di 1." a svegliare Quafre e nei è s' cavalcando via strato spesse volte di averne di più; ba^ti dire che che — esperte nel- medica. arte il -- dai il quale (Istoria di porci col conte per avviluppato 1' Rinaldo a vedere che. un cavaliere che domanda quale A un boschetto e trovato ad lamenta e piange, si sia la gli avvicina si causa del suo dolore (XVI. scene consimili noi abbiamo assistito altre volte sappiamo avventura dell' parte pietosa la storia misero cavaliere a parte : donna sua la cedere si generosità in al \i per compagno, lui il prode Rinaldo (XVI, 60-64 sarà inopportuno fare qui un po' conto boiardesco, e, è allontanato s* il liberato fu la sta al Decameron; in il come e visto, a s' " XVII. ha attinto materia derivata da sappiamo noto che quale si il racconto del generoso giorn. X." del narra che Gisippo, ceduta per venuto dopo una serie d' il Non del rac- Intanto sacrificio 1' I' altri per di il le bella la altri poeta imitalo da dispone a morire per salvare nov. Vili." della al già che parte è inveii/ione del Boiardo. li- — 1-16). canto XII. compiere nostro resto è in parte sal- piangendo seco nòstro rinnovata, trasformata. Quello che costituisce dirò cosi, del racconto dal- per non ed ora, ; Prasildo, Iroldo e Tisbina. Queste fonti sono, sempre, varie; ed inoltre dal in de" quali, esame minuto d' ricollegandoci ricerche delle fonti alle quali istoria di primo dal già prepara a volerlo si mentre appunto doloroso caso sopraggiunge, il berarlo, morte crudele, dispose a morire vare ad ogni costo. Il nota e ci 1 amico, all' narrata amicizia d' esito 1" U' altra poscia nelle mani della malvagia Fale- caduto già presso a perire di amico che stesso e XVII, 2-17 l è la storia di Prasildo e di Iroldo. dalla città; e rina, amore d' e gli i e : possa essere. quale già Rinaldo dopo avere ceduta l' ritorniamo un po' addietro calle, giunto come dal è fondo. ha tolto modelli, prima cosa Prasildo. il amico, è tolto dalla Decameron; nella qui amore la sposa all' amico, avventure presso ad \ e essere tratto supplizio, fu liberalo dall'amico che per ricompensare della generosità il buon Gisippo. Questa - 78 -- due amici non è però cosa nuova: storia dei trovasi già clic Romanorum (108) ed in alcune antiche storie francesi per lino nel Dr cler. discipl. di Alphonsus: e d'altra parte, nel Gesta e per essa, potrebbe pure si ed Oreste, del quale De nel amicilia può vedere ma '); l" (7), a quello Damone di Cicerone Tuscul. non ne vedo nell" come barbara usanza di il De mani donzella, scelti dare in sca. Altra volta che mancanza da fatte Vengono '), che Rinaldo, fra E ci a questo luogo sono caduti i due infelici, ha nel ricordo è ciato ritrovare di la donna avventure povera nel Lanceìot (;3-3i). I quella del di liberazione Ricciardetto Girone, '); che per molti ma 1 come ca- cos'i caval- Girone Prasildo vedere luogo il non avvicina altri a VI. dei di Già nel per noi s" ') Per non citare nò Igino, né Porfirio, né questo racconto, rimando a Val. Max., (, 71. j Vedi: Cap: Nel Rinaldo Il anche o nei Quatre fils-Aymon basta rispetti ribaldi. di Potrebbesi d" Isotta 17-2^). 1 Fiordiligi, la romanzi consimili. è liberato da Girone. la fatta aiuto fuga e libera li (XXVIII) Meliadus che era condotto a morire, nel nostro, si d' misera sorte la la arrivare, accorre, Prasildo e accennai di pronto a condividere coi tanta generosità, visti mancano non leria li nelle menzionare un mostro di nobili profferte le sta invenzione boiarde- quale viene condotta a morire da una turba valiere che che un cavaliere e fino d' allora dichiara si si io, notiamo drago, al che sia un' novità seguito in degni amici, terzo di III., . del racconto, pasto miseri umane, vittime di già alla assoluta usanza i ho avuto occasione pasceva si fra malvagia regina, non della off caso. Piuttosto, volendoci ad- sulla porta del giardino di Falerina, ogni giorno ed una Pilade di e Pizia, per cui (V. 32), esame particolareggiato dentrare la famoso esempio menzione anche da Cicerone fatta lo stesso qui risalire al e Montalbano (Propaga. III. 11,84). citato poco proposito al di nostro. Strana poi è la ricompensa serbata a Rinaldo: adorato dai tre pagani che ad Orlando M. di C. Orlando finì cercar col persuadere di Brandimarte sono via Prima però che messo il stati ed giardino il cos'i potrà battersi con diversamente Per (5o-6o). sopraggiunge un disfatta del re Galafrone. la sappiamo che basta più delle volte a stornare una battaglia nostro accade '). lei a battaglia un messaggiero nei romanzi L' arrivo di col palagio cammino verso Albracca in due vengano i cri- saputo anche che Orlando egli liberati narra a Marfisa quale buon il saraceni a farsi i recarsi al giardino di Falerina; ed scontra con Marfisa e si CI morte quei miseri, Rinaldo, desideroso pone si quale il pensare fa una simile avventura già Fiordiligi lo sconsiglia, distrutti (38-5o), mi liberati, anche perchè, come qui Rinaldo, nuove avventure, vorrebbe di ma il toccò e ni Ips:): Liberati dalla stiani. e a in aveva egli e pure : Marfisa, (63-65): nel caso fattasi avanti, scavalca Iroldo e Prasildo, poi combatte con Rinaldo (XVIII, per Cercare qui confronti 25 il duello è poiché inutile: I poema questi combattimenti che nel si ripetono tante volte, presentano quasi sempre una grande uniformità, anche quelli che avvengono la fra i più illustri solita formula, dirò così, d' campioni. introduzione battaglia Terribile e crudele a riguardare tremodo era possente »); dei combattenti, quindi tivi la triplici ') crinita A proposito detto spesso che tati, 'lei iuba galea racconto cavaliere, il a caso: « fu la Che ciaschedun enumerazione descrizione delle armi è imitata da Virgilio, che parlando di Cui sempre è quasi ol- pei segue la descrizione delie armi l'attacco, con Qui pero colpi maestri. C ('cito >li prima alta Turno Marfisa « Turnus dice: Chimaeram Fiordiligi noto che nei di dei rela- di Sustinet, romanzi è poter entrare in luoghi incan- deve combattere contro fieri mo tri, he stanno ni guardia. ad esempio, nel Bel Gherardino 1, 12 il serperne e l'orso .1 Vedasi, custodi di l castelli 1 della maga. — Aetnaeos efjlantcm faucibus tristibus dìcia flammis, guille pugnae. ignis: Quam E prima • Eneide y>> e seg:, I. cazioni momento dano quelle essa cui in et -an- compiere quello olire, a Marfisa, ricorderò Amazzoni pure e alle come a vede colpita si .Marte e nell' Ma '). divinità pagane, le Teseo contro di eli (IV, 602 e seg.) contro Marfisa di fremcns illa donne guerriere s'accenna anche Pentesilea, prototipo delle nautica di Valerio Fiacco Tarn mngis magis effuso crudescunt passare di che precedentemente ho detto nel!' — No da impre- le scagliate Rinaldo, nel ricor- .Minerva (Teseide 1. 5 Ed ora torniamo ad Albracca dove la mischia continua Le genti d' Africane che hanno perduto loro si- accanila. il campo gnore, fuggono dal e Galafrone mena (XIX. 23-25). Potrei ricordare qualche luogo l' ma Eneide, forse con che trova qui poco profitto. Però strage per tutto dell' Iliade il caso del- Astolfo di sue armi indossate lino ad ora da un Tartaro. le menia attenzione, potendo richiamarci al Girone (LVI); in cui si nana di Galeotti che riaquistò le sue armi, rapitegli da un valletto. Badisi tuttavia che certa diversità di circostanze non mi permette riacquistata di la accennar; a derivazioni. lancia fatata meravigliose prove st'arma, le solite cessa inseguire d" i fuggenti; dove combattono Marfisa cavallo davanti addosso ') per le Si che all' fu già uccisore d'Argalia: del figlio può anclu vedere il quando De E virtù arriva sul di suo, corre senz' altro luogo il trovarsi furioso avventa sul vecchio claris mulieribus Rajna: que- Rabicano, riconosce s' di Galafrone non per ciò credendo sdegnata, eroine del lipo di Marfisa: cap. XVIII. poi (3o-32). e Rinaldo, a Rinaldo. Marfisa. questa Astolfo In può compiere, per del Boccaccio, e Le fonti ecc. introduz. e 8i per caso eh' e salvato I che fisa il fra della grado combattenti i ha ritrovato suo il Questo "Reali di donna Buovo seco un La somiglianza 1' quale, il e ripara cui (IV, 28) in invitasse palese seguiamo ciò con si d' un dei altro come Drusiana ad una valletta ombrosa presso ad lei parecchie dì (Yome descrizioni esempio, nel Bovo che buon di una selva vicina da racconta circostanze imitazione. Però, notisi bene, carolingio simili ferocemente Fiordiligi accetta lei in cavalieri solo Mar- nemici, ricorda i entra luogo del nostro è imitato Francia rivo. Dopo '). che 119), Brandimarte, invito della 1' (53-64). Teseide (VII, di altri notevole: di aggira luriosa quale mastino fra s' Palemone ramoso sopraggiungere dal questo nulla per noi tutto In 12-52). Aniona si ciclo può vedere anche, ad Roman nel e e seg., 1271 rendono romanzi del nei de Garin) sono sempre brevi: fuggevoli accenni e nulla più: nel nostro invece Quando che s' ha li dosi i due amanti una radice di si ed oltre sono addormentati, un palmiero si dice di di natura ciucia (XX. un gigante una donzella dormire presso torre ombroso con se la alcuni cavalieri, prende in braccio e l'avventura del Girone ricorda colarità della situazione altra volta che la il '; Panizzi. Vedi Cap: li. vista E pure da porta e giunto via. nel una sua in luogo pn Evidentemente le parti- sono identiche. Notiamo intanto che nelf innamoralo ') donna serven- luogo del nostro: abbiamo visto d' un' e d'altra parte pure Malagigi, in ') la 1-8). ad una fontana s'avvicina Malagigi, addormentare per virtù lica; di descrizione, da lungi, accorre e porta via visti Girone (XXIV) lei ha maggior larghezza una maggiore lubricità! a ciò erba un la fattucchiero, bella Ange- un vecchio romanzo cavalleria, riesce a di ~ 82 cadere addormentato far Bovo d'Antoni nel leggesi che dona a Bovo una radice che ha un Palmiero addormentare. forza di la re Carlo; e il di giganti che portano via una donna; e credendo Fiordiligi accorre: per che lui uccidere ma poco dopo questa giunge in giganti e liberare i parte dell' episodio al strappare gigante al ma ucciso, infatti acl dei romanzi: Hoèl, cura e ridona mondo esperta (Epist: XII. » iq5 Brandimarte che Quanto \,//. rubato stanze 4546 col cap: il Hist: all' casa dal la poeta ') ClV. battaglia che ci viene si ferito. « E per 1' il 1." si accenno piccolino. confronto del Guerrino di dic- medico del paterna, Ms. 3o della Palatina di Parma, già citato. Per esempio 1' la l'atta erba prodigiosa 411. inutile I aveva aiuto in AHI. dalla libro ad Esione suo Enea poi non sarà 3 del donne medi- di voglia si di figlia Però anche ') Apollo 1 cosi viene e 41 1-4241. venne venduto schiavo, I V, medica; se pur non carpit ab Ida ferito, (3/) Iseult, infatti accennare basti così): Venere, che per guarire (Aen: a" è detto altrove di Angelica) in altre salute a Tristano ferito. potrebbe vedere Plinio: a accorso opportunamente Galeoth. E non mancano esempi classico dell" arte una dea, tamnum cavaliere Tristan (5g) nel la secondo Ovidio quale, lapige. s' (chiamiamole chesse al qui rapita, corre rischio d' essere arriva aiutarlo trova riscontro (come nel donna la acl Girone e proprio ancora il aiuta lo Quest' ultima (9-37). che con un' erba guarisce Brandimarte Fiordiligi, donne anche quale il donna riconduce ci luogo indicato: la tre eh" es trova a mal partito: si 'riandò * vede rumore, Brandimarte intanto svegliato da un gran il delle Meschino 4 combatte sotto ad Albracca e che minutamente anche Trist: Rice: (XXIV). descritta anche in alcuni luoghi dei canti XXI 83 e XXII, colpi di spada, abbattimenti, rono in - non e" è nulla da notare: i scambi di guerrieri, quali occor- la donzella novella dai che giganti, e quella si del 37-49). XXI 1' veniamo a d' hanno prendere a raccontare a fa per consolarlo del dolore (XXI facciamo tutte le descrizioni di simil genere. Quindi ritorno ad Orlando ed a Brandimarte che avere perduta già in liberata esame Brandimarte la racconto della donna abbraccia la per sua Fiordiligi le stanze 5o-6g canto, e del XXII quelle che vanno dal 12 ^tV soliti al 56. M'ITol I — La nuova Atalanta Orlando — Giasone e rovare fìcile JZ>?&^ nota favola la eroina dei di i traditori -- — Battaglie falsa Origille. questo racconto non è cosa di come Atalanta boschi, — vecchio Folderigo ingannato li che anche vedere far La Onte la : XI. Truffaldino e — Orlando innamorato n Boiardo abbia trasportata il Di questa '). rapida dif- una semplice lettura basta vergine ed abile corsa alla a qui maschia e caccia, alla narra Ovidio nelle Metamorfosi (X, 560-707) che avendo ella promesso darsi di in isposa a colui che nel correre, ingannata da lei, gettò per trattenerla sposata vinta, quindi Questo per rato il 1* inganno la al Ippomene precorrerla e 1' avesse superata quale, provandosi con pomi dei oro. fu d' vincitore. prima parte; per fatto dalla la giovane donna seconda, al in cui e nar- vecchio Folderigo, nostro attinse ad un ben noto racconto che trovasi anche nel Libro dei sette savi. Nel d' il un marito geloso ') Ter la favola di Atalanta: fab. i85; e, nel fra medioevo, Ser Lancia Romagnoli. Mi servo della redazione ) quale, al canto che per custodire in gli : altri la Apollod. Novelle dei v<.Tbi. X '), moglie, XIV III. sec. si narra cui non 02. Igino Bologna, osava afjìdare ad alcuno, rinchiuse in una torre altissima, la posta a grande distanza dai luoghi abitati amore per cavaliere, preso d" costo possederla, cercò e, tare in una casa vicina giovane il indurre anche il 1" amica a dov* era — 11 donna la con lui. — nel anzi ; tutto a quello del nostro in Soldano donna, giovane e e valga : qui inutile abbisognasse. pensiero entra in Corsa Soldano: giovane a di lui tenersi in Continua amichevoli d' accordo rapporti amata, manifesta coli' La donna era Soldano pare meraviglia e dall' di la ravvisare al ardita la nella era 1' amico lo rassicura. al di venuta la e di beli donna però alla Al giovane. al giovane, 1/ altro nascosto in- a vedere la il sua. e si quale, crede palazzo per accertarsi, e quivi trovata che frettolosa era tornata 1' il al moglie stessa del Sol- sposa meraviglia esprime tende, bellamente crede, e va amore eh' ella frattanto Soldano, col che, nascostamente uscita dal palazzo adorna, resa palazzo attiguo il e le parla cos'i prendere moglie, anzi invita di sposa. Questi accetta. ciano donna e cede a sue voglie. quale un bel giorno, tenzione il Babilonia, a praticata segretamente un' apertura, penetra poi nella dorata prigione, trova la accende tutto forma prigioniera, ne viene se una in di questo un giovane, eli dimestichezza col signore, compra alla torre: s' voce la bellissima della toglierla al eli a ri- Babilonia divenuto geloso della sua di torre eh" era dinnanzi al suo palagio, e qui fornirla le trova si fiorentino bella, deliberò di tenerla rinchiusa innamorato per fama cosi alla line Questa novella Sercambi breve sunto che credo non il abi- potè e vecchio e geloso marito e il l'uggire racconto e simile dimostrare ciò che ogni Scavata quindi una galleria alla torre. quelle di Giovanni fra portare. poiché un : volendo ad are in amichevoli relazioni col di enti luogo al ripetutamente, tradire, invano : e senza dare a questi alcun sospette, venne ad marito arrivò donna la torre, si la donna compiace e s ;il , ""' ' volte. Ù -'-" Alla line due i « Preparano ad ondarsene ed Soldano, ignaro '^.tato, li accompagna; ma ritornato , acC il utt0 ' di o rge del . rei fuggitivi estlS0n °f ncerche ^ atfve in d, inutilmente. j luogo sicuro; più tardi Villanuccio e ci, Lavina fa perchè per ambasciatori ma senza Lutto Questo nelSercambi. Del resto nella novellistica tutta ed -che nella drammatica .• hanno non infrequenti esempi di 0nneche P«r custodite severissimamente, anche cornerà^ d, Ordauro, in recinti m.ca chiusi da alte mura, possono elu- dere a v.g.lanza e superato ogni ostacolo venire a capo de, lo.odtsegn.. Otero solo la novella attribuita a Pierre a cu, s, accenna „eir// w /. liliérde Vidal France.XlX 5 5o e ,a , Wa col racconto del nostro anche si , potrebbero trovare de, risconti che nel Libro dei sette > nel Miles Gloriosus, oltre savi sopra ncordato. Di più: uno stesso soggetto si ha nella Crudele matrigna V, e molto prima ancora s' era avuto nelEraslo ) e pure nel favolello du Chevalier a ìa frappe*) Edora eccoci di nuovo a Brandimarte, il quale udito un gran lamento ed avvicinatosi a. luogo donde partivano quelle V0CI d t0 ha VÌSla '^ta ad una P quercia una donna e 7, per Fiordiligi, è conoscala corso a ' ' liberarla (XX111 La- sorte toccata a Fiordi.igi serbata a dame, ed anche non ,- 22 ] rado nei romanzi vediamo di a cavalieri. Passiamo quindi senz' ') Bologna, Romagnoli. ') Bologna, Romagnoli ;» Note altro alle grand, ^7«27;^-;-«« * allestì,* GioTn^S pane de, racconto e, precisane nch.amo che si può fare a! ' d'( .riandò. Erasto; cap, XXI. Venezia ,66, ""' A °' AnCona *£ e imprese «^ ! M " \ ia~ Lancelol (IV, fc) ' £ nlT" ^ ' 6"'6 "" Senza nulla dire del libro condurre felicemente di corno fatato ( a che insegna termine cose per noi ben note meravigliosa avventura d'Orlando, che 1 uomini che sono gli Ovidio di 104 e seg.): del resto (VII. seg Valerio fiacco e 1 Nel cervo e nella fuga quindi i 1 Argon: Gia- di Metamorfosi alle {Argon "7" e seg) VII, uc- XXIV, nota favola del la Esone, cantarono ed Apollonio Rodio d' tori furiosi suol) dal poeta ha attinto anche questa volta Il i lerra, la armi in che nella i quale lega una riproduzione della favola e facile vedere 8-58,1 sone, balzati modo il impresa né del i il sono apparsi, poi aggiogatili ara gli cide paladino al diffìcile la : 111. tìglio 363 e 1 "). apparso prima anche a Rinaldo), nella caccia 1 è scorgere facile rappresentazioni allegoriche della ricchezza e della fortuna. Alle tentazioni della ricche/za paladino ha saputo resistere il ha avuto per disinteresse, anche strato la generosità sono doti amante ne andava in cerca resto s' è il mo- della su paladino, incontrato il ad un buon cavaliere dulia Tavola di Leodilla, simile Rotonda, cede senza contrasto che Orlando di cui una prova altre volte fornito; ed Del dell' oro. nerosità l'abbiamo qui subito: infatti I" donna pensiero della sua il : maggiore potenza lui la donzella liberata (XXV, [8-22 1. amante all' Rimessosi poi in \iaygio ed arrivato ad Albracca, viene incontrato da Angelica che lo riceve festosamente, lo disarma di lo bea baci e di carezze, di si che egli glienze oneste e liete fattegli dalla bella, bedirla in (35-46). è fatta ') ,S7. Si Il tutto ed ) mano e poi si dispone ad ob- anche a muovere subito contro Marfisa luogo panni imitato dal Lancelot dove ad H da una dama la stessa accoglienza che ad potrebbe anche vedere della guerra dì Troia, : sua contento delle acco- l'ani/zi. Fausto. III. 2. Ovidio: Metani. III. io Orlando _ (LXXXVI); dove e si — 88 accenna anche stesso allo particolare del bagno. Però infatti ed gioia d' la conte arde il l non deve durare 'riandò notizia che Rinaldo la trova si La gelosia conte per Rinaldo, del sua disperazione amorosa sente un pò" per Palamides stano ed abbia a rapirgli l'altro Inoltre quell" a combattere, gelosia e di sdegno e vuole ad ogni costo di battersi col rivale (47-61). la a lungo: arriva campo al lamenti i amore huo il impazienza nelF attendere precede una battaglia (56 e seg.), non gelosia la lìndana giorno, : Espagne, _ i anche ed Rinaldo, e fra è insolita nel paladino, tenti, vinto, per battaglie fughe, però una cosa Baiardo, il riconosciuto di che di lui: altre date dal cavallo Fils-Aymon (X), Malagigi. altra ') ') Il .< volta in ad esempio, potè, il una Entrée en difese: la uniscono s' quanto 1' il combat- prova d' aiuto del questo tutto di canto arte sua nel in intelligenza di suo padrone non vuole ad prosa che regge occasioni. al confronto Nei Quatre legge che venuto nelle mani riconosciuto seppe trarre per Orlando, la petronum marmoreum » del De M. in Isp: (XXV). ì'iJggio di C. Dur« Orlando e fra che difensori diverse si nell' alternarsi dei I' attacchi, sola mi trattiene: quale, tutto nuovi di altri spiegare di per varie ritorni, ogni costo andare contro con occupa poeta al rompere a combattimento maggiori, sopraggiungere pel pietra di la Chanson de Roland stessa del e Marfisa e gli porge occasione rappresentare basti può vedere si nella primo il a questi campioni e come ». La descrizione seg.). XXVI ') notte che la pure un colpo suo d'altra volta: è sempre tanto che è forte marmorina pietra e 3) Tri- 'Iris/ano). (Istoria di il e lo spezzare, irrequieto ed agitato nell' animo, Macone (XXVI, di quando crede che ^uoi correre criniera vita il a Caroli M. el e lui: cavallo del Rol. -89nemico 1* Qua/re dei episodio mento Truffaldino squartato di che s" piace pena del suo in tradi- ultimi canti armi e procede senza intreccio alcuno: il si battere XXV canto che nel XXV11 ed anche da Marfisa, da fare a noi: 1" ] oemi un in rac- quasi d' altro quando e Quello che attrae qui più attenzione del lettore è contrasto il — d" ras- ogni altra che genera pei anche un certo movimento drammatico nella narrazione fra la feroce gelosia ad ogni paroletta che desiderio voglia pazza che odia derla la vien innamorato il Angelica' e Angelica d" ha menu e e di quale pare poi venga la pa-sione della donna: vendicarsi di vedere 1' gido senatore piccola prova adesso invece romano casca l.a comicità fra il fra Rinaldo al solo ve- ora Orlando dello Scandiane debolezza sua per della fiero conte, il che Fino ad — meno Rinaldo, e la amalo: e più morire. sente di ed Orlando sprezza la si (la — questa geniale concezione bella Saracina: triste Orlando, paladino donna aveva solo dato femminetta. di d" si sono troppo romanzi perche non s'abbiano a e nei altro. l' comil poco resta a già che tenibili colpi e gli smisurati a--. .iti i frequenti nei somigliare sappiamo fruito si spiegato nel com- Orlando e da Rinaldo; strada il armati e d' tante parla che delle gesta e del valore cammina per questa 1* XXVI e nel poeta il ogni in combatti- di succedono a combattimenti, è scarso si fare sfoggio, dirò così, di di conto cosa richiama anche incontrano descrizioni delle nostre ricerche. In questi tutto questo stesso a ci questa prima parte, perchè più che di luogo del poema, menti non IH fils-Aymon (48-5) Sul finire altro E Rinaldo, eh" era fuggito (VI). di romanzo a dirittura vinto il severo e ai piedi d" la ri- una dell'innamoramento d'orlando ha etiche nel Girom (LXXI) mala avventura toccala al si narra d'una dama falso eh' eia traditrice dentro ad Albracca. ia toccato qui il vi — Ecco quindi pam. ancora meraviglioso signor » innamorato ti '). sente hi membra le combattere, pur non dubita cerca Farà di la un scusarlo scusa suoi uditori: può : sue il pò" troppo' al ma « chi per vedere Che cosa ha pensato poeta ha Ri- capito di ascoltatori, e degli riso intanto quale la conosce amore e sua possanza. quel cavaliero di Inna- quando che dire, rotte dai colpi di Fusberta. torna perfino ! Non « d'Orlando cantar si esporlo a nuovi pericoli solo di esposto averlo a' compiacere Angelica, di Povero senatore naldo. oclir tanto, che giustificate le paiole poeta lino da principio avea rivolto morato a colmo! il go » intanto '). di fare la donna per Sahare Rinaldo.1 Ciò che già lece Isotta per impedire che Palamides combattesse più 1" con Tristano (Tristan, 44): allontanare Angelica però giuoca un oltre avversario dal cavaliere amato. brutto tiro ad Orlando impresa così E diffìcile ; povero innamorato il vuol perdere, s' perchè Io manda che essa stessa avvia senza per punto andare compiere una a ritiene la impossibile. che sospettare nel regno Giunto sopra ad un ponte guardato da un le chiome ad un albero una donzella lamentarsi e la è manzo 3. 371. La l'onte infatti è detto che episodio dell' senza dubbio derivato dal Girone, (LXXI1 andando Girone a giunto ad un certo punto, ode dei lamenti e ') Innamorato : 1, e 1' ode quale è narrata falsa Origlile, la storia della qui dal poeta (XXIX, glile si vede cavaliere, appesa per : lo Org d' d' Ori- Nel ro- cammino, suo si 1. ferma ; poi i. 7 Già nei romanzi, come osservammo nel f. cap., Orlando a infatti nel volte ha dato prove di avere certe debolezze amorose G alien, (secondo scrive il Gautier (II, 1, ^14 dell' op. cit.) ) nell' ora solenne che precede la disfatta di Roncisvalle, il paladino pensa all' amore di Iaqueline dal dolce aspetto, e dice anche delle scioc) : chezze : ma da questo a quanto gli attribuisce il nostro ci corre ! avvicinatosi luogo donde venivano quelle voci, vede appesa al ad un albero una Mosso soccorso. cavalieri disposto lasciare a combatte contro custodi, i Da queste che possono è facile vedere dal A romanzo. derivazione ciano dell' nuovo inganno teso da anche verrà suo Origille al liberatori, i ricordato col Panizzi sonetti di confronto il gille. la XCIX del li. e libro, che il può si lei XVII del 1. alle custode di lui come aveva quando sono infatti parole del giunti ad a pietà cavaliere, e gli altri che lei fatto nare Orlando ad un petrone. lare fra Amorum degli sero (40-43). .Ma Origille liberata da Orlando burlarsi di cui furono le di tanti di del Ori- liberi. la sopra» non tarderà altri a innamorali: un certo punto essa dicendogli la suo amoi il come Orlando mosso non prestando fede dopo aver vinto modo con del racconto : crudele della donna e falsità fidano nel palesare a Boiardo, vengo a dire liberatore il Rusti- di racconto il con quello del Girone. Dopo questo, stanze 8-9 idov' è narrata timidezza Innamoralo dell' accenno nostro a questa 1" che trova pieno riscontro, anche per ricompensati '). episodio del Boiardo dal romanzo fonda su basi sicure, si episodio dell' e prigioniera racconto del Girone, dirsi le linee del provare poi che la però è tormento quel in vince e libera li derivazione la donna la ge- a raccontargli la si dei il Girone non storia di quella trista. Udita la quale punto ma uno dissuadere di che l'altro insisteva, poi. visto implorava piangeva ed quale la compassione, vuol liberarla: ebe stavano a guardarla, cerca neroso e la donna, a avvici- la che guardando in Gyron (Los: "ì|, pag. (63). - Del resto questa anche nel Lancelot IV. i.xxix dove si ha che hain trovò una donzella appesa per capelli ad un albero e legate le mani; e non hmei legalo ignudo ad un troncone un cavaliere; ') Cfr. anclie storia e ( ) i 1 come Girone, Lancilol/o si dispone a mali CXXXII). liberare 1' una e I' altro. (Vedi anche — giù egli vedrà l'inferno e conte incannato, fugge Cosi siamo ha una dama che di il via nuovo paradiso (5o); poi ridendosi del .sul al — 92 cavallo di lui. Girone (XXXVIII). Qui infatti momento in accompagnatasi nel cammino liberata da Breus. proprio nel essa era tratta a morte, e si cui col suo liberatore, per ricompensarlo (approfittando della credulità del cavaliere che. di lo lei) come * Piando di Origlile, si era innari inganna facendolo discendere un in luogo sotter- raneo, donde essa spera non abbia più ad uscire; e sul par- novella Origlile, rivolge anche parole tirsi, valiere ' i. Aggiungo in mostrare fine a somiglianza dei due luoghi, che Orlando dito e non sapendo che farsi masso e quelle oro di Nino »), « lettre d" ritorna » (53) a il scherno più al quale vistosi contemplare che sono sul ca- perfetta la tra- quel sepolcro ricorda molto da presso Breus, che. gabbato dalla donna, capito che ormai la era fatta, camera sotterranea (Girone, nella di vie I. e. s" acconcia ad entrare i. ^r t> ') Cfr. : i (IV, II 85) e Tisbe. Gvron (Lr>s. 636). sepolcro di Nino è pure menzionato da Ovidio come il luogo al in Metani. quale dovevano trovarsi insieme Piramo CAPITOLO grande consiglio Il prese di in Biserta — Alessandro Magno Il — XII. La — sala istoriata Calcante africano Le im- Rodomonte - e Ruggiero. : amore quale ci è fra questa in all'epopea. secondo nel alla lotta libro del parte dell' « Cristiani, sol perchè Durindana far trionfare i e buon '1 seguaci famosa spada grande acquisto d' ( egli si >i di destrier Baiardo i ') tutti i » di Non egli suoi o i Maometto; ma solo per avere per landò e il cavallo di Rinaldo conduce con sé un esercito cristiani, acquistare (1,1,5). la del spada ed e ; braccio il crede bastare da solo: di cavallo, la se >e al pocf quei anche sua dunque Vedi Crescine Orlando nella Chanson de Roland e dell'Ariosto in Propugnatore, XIII, i, pag. Boiardo passa si Gradasso, Cristiani per vendicare che a conquistare cavalieri, poi del di prepara a muovere guerra simo, non intende però affatto servirsi contro impresa punge desiderio vivissimo il viene a combattere contro la boiardesca, l' dinnanzi romanzo, dal narrata nel primo libro, altro non appare che un' av- ventura: quel grande redi corona ai opera a chi ben riguarda, Infatti, poema cede cristiani e saraceni'): e e nei poemi p I. - 'I non è guerra ma alta avventura. poeta Il buon preparativi, pianta il venuta alla Angelica d" alcuni canti la I. iv dell" si i, Sericana e viene a narrare re di questo gran di luogo il Albracca: racconto intorno quale al si le Illa ventinove canti del '). Al racconto il romanzo il signore a cui di poeta il di volle questo eroe che ceppo vecchio (come dice il origine, 1" nelle vene. il Il e vedasi 41 nobile qua] Boiardo, seguendo I, Ercole, E illustri di Ruggiero, di cominci sangue tradizione, la di Orlando. avi si \, dei s'intreccia suo il Ariosto 1" rivolgendosi ad Ippolito (Ori. Furioso, noscere epico degli fu il assedio orditura nella dedicato ma oltre raggruppano, come sparse Ruggiero, capostipite della Famiglia necessario che .Ercole, libivi dell" la dopo solo: non va re racconto al intorno ad un punto, tutte I. non Gradasso; ricorda di impresa sul suoi a' curie di Carlo; e poi solamente canto: e cede subito VII. di | narrazione proprio infatti Gradasso ed bel principio del racconto, accennai') a fa a co- scorre gli discendere suo eroe da Alessandro. Diamo qui l'albero genealog quale ') può disegnare seguendo si Gir. .Milano, poeta il anche: Cannello: Storta della ili. 1. /'/<;/. letter. 5-17). nel sec. XVI. Vallardi. ; In altro luogo, secondo è detto anche in line di questo capiverremo a studiare la tradizione cui s' attiene il Boiardo. Intanto qui accenniamo al confronto che si può l'are fra la stanza ) tolo, con cui comincia il canto, e la della Teseide; e ricordiamo che poeta spesso ricorda e descrive stagione contrappone si lassa . il ,i. a del 11, e la 6. a e 7/ 1 del 111 libro anche nei libri degli Amorum la primavera: ed alla bella e del verno per cui « Fugge il diletto ed il il piacer — — Q3 Alessandro (ed Elidonia) I I Atamandro Soniberra Argante Barbante iCasa Africana; I Agolante I Troiano I ! I Agramante Galiciella (Sposa a Ruggiero di Risa) Ruggiero Ed mante. eccoci subito alla descrizione dei preparativi di Agrail cugino fratello portar guerra a Carlo che siglio si di Ruggiero Magno 11. > i. 71 che vuole 1, prima perù diciamo del con- : sono tiene in Biserta. Quivi raccolti trentadue che Agramante ha radunati per richiederli del loro parere re, intorno alla impresa che egli questo consiglio a dir sta vero siamo per tentare in perù anche nei poemi cavallereschi queste grandi adunanze tenute di consultare i E alla o re imperatori mi basti alla Spagna in Chanson de Roland, epici e sala ne' di tentare i65 e seg., romanzeschi istoiiata ad esempio, Iliade si potrebbero (21): ') : trovano spesso esempi animo della nostra delli epico o poemi ne' da Con 16-18). loro intorno ad una spedizione presa che essi hanno nare si 1 poema pieno s' : ed ad hanno pure come si per im- altra accen- mo- i può vedere 5o-52 Eneide XI. i.'>\ e seg. pur vedere, fra qli altri, le 11. Nerbonesi, (vi pag. mi dell'edizione di Bologna, Romagnoli, ecc.) e Les Quaire fils Aytnon ili: e V Aspremoni (citato dal Rajna I | : J ir., Del resto I. in : Le fonti tee. |8o). II. ; ! — nelF Eneide (I, 456 e seg.) dove è detto che nel tempio sacro a Giunone sono intorno dipinte cui in in tempio di un luogo orbem (XI. in cui altrove è Palemone E pur 70 87). s'accenna (VII, 62) di Citerea, e Giunone ex ordine pugni Iliacas « laque iam fama totum vulgata per » minutamente fece tutti « i e nella Teseide : descritto istoriate, « ritengo qui il ricordare che anche nel intagliate, è secondo • rappresentata di « Dillamondo a varie s' fonti. Alessandro .Magno, storia di accenna si Sul .Macedone ebbe una castello in Agramante di antichità e letteratura, ricca cui in ai più importanti che celebrarono imprese del poemi in furono cantate dagli antichi cui andarono tutti perduti : e le quanto di da' poeti e storici di quasi tutte le nazioni del dentale ed orientale, trae il III Mi piace ricordare (Eneide VI, 20 e seg.) e le torio dantesco (Purg. X. 3i : ) gran parte 1' Lungo opere le gesta di Ales- meraviglioso di mezzo, mondo origine sua occi- o suo fondamento primo nel romanzo popolare un Alessandrino del ') in Vicenza, 1 j.74. secolo. la porta Qui potremmo, seguendo istoriata del pareti istoriate nelle e seg.: XII, 11 e at- tìglio di Filippo. intorno al grande conquistatore fu narrato, nella età meno ha », elementi eli anche solamente sandro la tempi nei leggendari. e difficile sarebbe qui ricordare le sono queste stanze nell' evidentemente, commisti storici furono, I Fazio di nostro (22-29). il mezzo la intagliata nel particolari a cui I tinti Opportuno però è descritta una loggia in cui. nelle pareti ') stessa cioè che è » - pag (I. dell'edizione di Bologna, Romagnoli 1867). degli Uberti (IV) ) tempio il d'Arata storiare casi nel Paradiso degli Alberti è detto di magnifiche e ornatissime loggie 1 alle storie dipinte nel tempio cornici seg.). al- di il di Apollo del Purga- Grion ma per brevità pose Pantheon il parte Goffredo Italia. cui in l, versi, le favole di in zoni, della uccisione Viterbo, nel secolo di sono narrate, parte Kettanebo. Porro, di della agli alberi del sole e della luna ') : da Viterbo afferma di Ales- XII, com- in prosa laddo. delle di venuta Alessandro di cui il sino de' Cerchiari. nel secolo XIII. ricordò in un suo favole del .Magno delle quali è pur ; Trèsor e nel Tesoretto sono descritte nel le Pecorone imprese dell' del Villani, Ditlamondo, già citato, e nel fatta Latini. Tomapoema menzione nel Neil' Intelligenza eroe; e nella Divina Commedia, Cronica nella Novellino, Brunetto di da buon prete avere diligentemente esaminati. d' e Amaz- e molte altre cavate scrittori greci, caldei, giudei, latini, barbari, le Ales- dell' limiteremo a toccare delle tavola ci in storie delle e Oriente e dell'Alessandro cristianizzi in sandro — romanzo dire del vecchio ') sandro favoloso "7 si poi nello stesso trovano accenni alle favolose istorie del .Macedone. trecento Nel ') gnoli era s' Alessandro / nobili (alti di anche avuta Magno una Alessandreide ecc. ecc. in Bologna, Roma- 1872. Studi notevolissimi sulla leggenda del Macedone si sono fatti anche in questi «Itimi tempi. Ad alcuni dei più recenti lavori accenna pine Rajna nella seconda edizione delle sue Fonti ecc.: io voglio notare qui 1' ultimo: uno studio dello Tchéraz su IrménienSj in: Re; ite de gendi d'Alexandre le Grand il /' histoire des religions. ') Meriterebbe Alexandre in: torse Biblioteca ci' de l'iste lini') il anche Stampato 1 Ratisl 11 mae 1 Anche dell'eroe Meseliino, è narrata Palat. 'h l'arma f." 5 \i. preso in esame El libro de (tomo ">-): Poetai XV. Germanorum scriptorum Annales castellanos anter: ai siglo ) essere autores espaTioles nei - del li). d' la mi" ile' romanzi più popolari, venuta agli alberi del sole (cod il Guerrino ottava rima una Storia ed '), - g8 le e italiani pervenutici, e di storie numerosi codici e i edizioni le secolo nel : composizioni come provano favolose di Alessandro, latini Alessandro di decimoquinto poi sovrabbondano cui di restano ci alcuni esemplari stampati in Treviso, in Vicenza, in Venezia, in Napoli vare ebe — ). Venendo ora luogo del nostro è da al antichità: Livio infatti nelle sue Storie (XXVI, 19) riferisce racconto secondo cui Alessandro era ritenuto manis concubiti] conceptum duto che »: dopo Nettanebo, magiche le Del resto anche Nectanabus, l' Vitae: { serpente il .Macedonia in arti un clic fu visto Olimpia dormiente cre- prodigii ser- Alex : diviene alla corte di Filippo Olimpia che di genera poi lui '). Thornas de Kent, Olimpia e di quale fuggilo il Alessandro aggiunge essere stato romanzo Alessandrino il inganna con e pure Plutarco afferma e pente giacere a banco 4); » il anguis im- « cubiculo matris eius persaepc visam in « eius speciem II, - tavola del serpente era già molto divulgata nella la la eroe quale un vecchio poema su Alessandro, in racconta che quale per forza il rese ci si madre del di il Macedone era tìglio di di incantesimo giacque con famoso figlio Ed '). cavallo del- il viene descritto dal Boiardo (22-23) è dipinto nei romanzi e nei poemi, come, ad esempio, un codice quello di della Magliabechiana ') Conservata -) Pubblicala dallo Zambrini (Imola, in in 1873) di su (II. 11, Thomas 3o). alcuni codici de' Fioretti dilla Bibbia. ) Cito qui un incunabulo della Palatina di Parma lì libro del nascimento de Aless. Magno. Venezia, 1477. ') 11 Laudau crede che da questa storia di Nettanebo ed Olimpia, che trovasi anche nel romanzo greco del pseudo Callisthenes. sia : derivata la novella 3 a della giornata IV del des Dekameron. Stuttgart, ) 1884). Disi. /Ut. de la France, XIX, 676. Decameron (Die Ouellen de Kent, accennato anzi '); sopra ricordata, dice che Bucifalus Proeliis, perchè « osservare, il l' autore aveva di toro suo visaggio il poema menzionato è tradotto che è un rimaneggiamento Alessandreidi cui (di s' basilischio « Alessandro E -). ebbero specchio questo che » contro '), un vetro rebus gestis A. in narrata M. IX, 5 e seg. passaggio del Gange, al che truppe le si lui storia dell' la diviene ') Ilist. Hit. ecc. ') l'orò nel ) e 20 st. fondo alla traditore oltre che nella nei poemi Curzio in e (Da nel il nostro, dice fiume. Derivata che per Atamandro ed Argante, dal Alessandro per di Klidonia XIX, 677. medioevo i narratori latino solo, (secondo nota della non E cfr. Gesta romanorum Vedi anche: Dittamondo (IV). Panizzi. Alessanal quale ultimo pero, quanto il : cui alla a Soniberra. anche amore inglese ed il buirono a Bucefalo un corno ') XLIII) : di sul hanno si serpente venne accolta nei romanzi cavallereschi, amore madre 1' (26, 24. 29), rifiutarono di andare oltre dalla tradizione, quale e di l'avola del accenni altri Dario vinto cit. de . varie Perseo; di discesa Gli '). Ilisloria de proeliis, la salita di la sua la (28) Plutarco (op. scudo allo Besso, e alla morte del .Macedone prima ancora Macaed un da datogli pensare fa ci vendetta che Alessandro fece del citata e le coni' è nel nostro <2j\. cui, portato dai grifoni, e del mare, dentro ad più volte de tutte a decimoquinto secolo nel più: nell' Historia ecc. è anche al cielo, Grion, Historia A. M. nell' servì dello specchio si il giova e, romanzo una nel 1473» trova luogo edizioni e fra le altre terribile volta, scrive »: Historia dall" antico dell" chiamalo Europa medioevale, che non dipendono dell" dalla storia di Curzio proeliis, poco dell' Alessandreide, cavallo del .Magno era il che ha dato origine a sua dro - 99 già l'ita due come (139). il Pani/., rfi 1, la il attri- Boiardo. quale poi discenderà la imaginazione del dell" stirpe poeta come lassica, mondo tata al che alcuni dei al Latino essendo contrari Non si ha altrimenti l'anno a volte Algocco I 44-51 come 1, cina molto Capaneo al superbo radu- e caval- lì. la somiglianza (III. degli e sempre. .e sempre desideroso di : consigliere Dei, '), I virgiliani, 5g8 e seg.) ardito s' avvi- superbo '): minaccioso e venire alla distruzione e fra l'eroe del a Rodomonte in e tracotante della Tebaide spregiatore degli uomini '). guerrieri classici Virgilio in pur ricordando un po' Turno e Mesenzio sangue i poemi pace è Drance (Aen. XI, 336 e seg. tipo del guerriero il impresa. all' disegno del loro impera* il consigliere prudente e saggio è qui rappresentato 11 di da ed adat- Agramante notiamo consiglio tenuto da convocati, re nati a consiglio dai loro signori, ne' dal re d' frutto cavalcato vede, trasformata si osano disapprovare apertamente lereschi. E lo). (29, queir elefante cavallo Tornando ora Ì9-43). Troiano di è Boiardo ed al superbo il antico apparirà fortissima dal confronto, che faremo più avanti, fra il primo all' assedio mura di che se nel re di sotto le offerto il dove Parigi tipo di Calcante, in armata Africana. dell' di Tebe (Tebaide, Garamanta è nascosto il Infatti 1 III. vm. 25-33 X. 827 e - . ilio Ruggiero di e 1' ed cui e^si. altro iungasi indovino, troveremo come Calcante giovane eroe 1 - svela in sul e" è Achille 1" ai Greci movere Fausto da Longiano. Panizzi. Non bisogna dimenticare il Capaneo Eschileo (Sep/ein adv. né il Dantesco (Inf-, XIV, 46 e seg.). Th. 422 e seg.). 3 (1. e. ) a 1' indovino Anfìarao ) Notisi che nel poema di Stazio ') -J ; che sconsiglia i suoi dal tentare l' impresa, Capaneo si oppone fiecosi fa pure Rodomonte, ramente, sprezzando le parole del vecchio : nel nostro contro Sobrino. 1, 1, 53 e seg.). — contro cosi — hanno bisogno (Stazio: Troia, indovino re 1" 101 di sul zione (69-75) questo giovane eroe, come e fare di dovranno greci Achille, ricercare per condurlo alla i vogliono ottenere la vittoria. Cosi che cogli Achei muovono contro trovar posto fra i il i vate e 5 14-537); I, cercare suoi di i monte Carena, prima Ruggiero celato : Achill; Garamanta consiglia 1" Troiani, spedi- la i Saracini, guerra, eroe ci' se Omero, sono venuti a Saracini. che stanno per portar guerra ai cristiani. Alla storia di ciella, Ruggiero che il poeta dice sorella di Troiano, e cugino quindi di cenneremo più per essa il avanti e vedremo a quali fonti Boiardo. 1 INE figlio DELLA PARTE PIUMA di Gali- Agramante, ac- abbia attinto INDiCE OELLA PRIMA PARTE Prefazione . Capitolo I. . Capitolo II. . Capitolo III. . Capitolo IV. . Capitolo VI. . Capitolo VII. Vili. Capitolo IX. Capitoio X. v-vm . Capitolo Y. Capitolo Pag. . Capitolo XI. Capitolo XII. |3 fe&<i ^ -w