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uesto è quello che gridano
i nostri lavoratori alle prese tutti i giorni con la crisi
occupazionale che stritola sempre
più le vecchie generazioni e toglie
ogni speranza alle nuove. Non c’è
giorno che, sentendo i telegiornali,
non si venga a scoprire che un’altra grande azienda sta pensando di
delocalizzare i propri stabilimenti,
salutando per sempre l’Italia e i propri lavoratori. Il mondo, in mano
alle multinazionali, non ha tempo
da perdere con i piccoli problemi
che attanagliano le nostre famiglie.
Corre sempre più velocemente,
verso il miraggio del guadagno facile e ad ogni costo, passando sopra
tutto e tutti. Annullando regole di
civiltà conquistate dai lavoratori in
decenni di lotta. Si sta distruggendo in poco tempo il nostro futuro e
quello dei nostri figli. Un futuro che
non vede più spazio per la famiglia,
cardine fondamentale della nostra
società. Non si cerca di migliorare
le condizioni assurde di lavoro e di
vita che umiliano e sfruttano milioni di persone in tutto il pianeta, ma
si cerca di portarle ad esempio nei
paesi più industrializzati come ricatto, con la sola finalità di risparmiare
sul costo del lavoro. Papa Francesco
pone come fondamento della nostra
esistenza la famiglia. Luogo di incontro, dove si seguono e comprendono i problemi dei figli e si amano
gli anziani. Ma questi appelli oggi
vengono disattesi, non c’è tempo
per la famiglia, per santificare le feste, per gli anziani, per la cultura del
tempo libero.
Oggi si deve lavorare e produrre
sempre e ad ogni costo, sabato e
domenica compresi. Poi ci meravigliamo se i giovani non si sposano
più e non fanno figli. Come ci si può
sposare o fare figli se non si ha un
lavoro sicuro, uno stipendio certo,
un orario che consenta di essere
a casa con i propri cari, almeno la
sera e la domenica. Il marito lavora
quando la moglie è a casa e viceversa. Anni fa tutti predicavano la diminuzione dell’orario di lavoro per
una migliore qualità della vita e per
favorire l’occupazione. Dopo tutti
questi anni siamo giunti a lavorare
di domenica e addirittura a Natale
e Pasqua. E mentre i lavoratori della
Electrolux lottano per sopravvivere,
il signor Mastropasqua con la moglie
ha il Guinness mondiale di incarichi
retribuiti. Quando uno è ai vertici
del maggior Istituto di Previdenza
europeo come può aver tempo per
altre decine di incarichi? Eppure in
Italia capita anche questo. Casualmente nessuno ne sapeva nulla, ma
ora tutti lo criticano. Che strano, è
anni che ricopre questi incarichi e
nessuno si è mai preoccupato. Nemmeno i vertici delle Istituzioni. È l’Italia, il Paese delle cose strane.
Oggi tutti parlano delle consultazioni di Napolitano fatte mesi
prima della caduta del Governo
Berlusconi. Effettivamente non vi
è nulla di male se un Presidente
della Repubblica effettua questo
tipo di mandato esplorativo. Qualche perplessità però c’è se lo stesso
sente esclusivamente alcuni esponenti che notoriamente gravitano
nel mondo del centrosinistra. Un
altra riflessione viene spontanea
se si decide di omaggiare Monti
dandogli l’incarico di Senatore a
vita, garantendo così allo stesso un
indipendenza dai partiti e dalla po-
litica e un ulteriore vitalizio. Peccato però che lo stesso Monti poco
dopo abbia formato un proprio
partito autonominandosi leader.
Ci è voluto veramente poco tempo
per imparare le astuzie dei navigati
politici. Un uomo voluto da alcuni noti e alcuni ministri fortemente caldeggiati dai vertici europei e
dalla finanza nostrana. I risultati
sono sotto gli occhi di tutti. Monti
scomparso dalla scena politica, ma
non da Senatore a vita, e il Governo Letta, con l’attuale situazione
congiunturale che tutti vediamo. E
ora il tira e molla tra i due contendenti della sinistra italiana attuale.
Cosa possiamo augurarci di più?
Che il Capo dello Stato prenda
atto di questa situazione di stallo e,
come ha preso di petto altre circostanze, lo faccia anche questa volta,
dandoci una nuova legge elettorale
e mandandoci al voto il più in fretta possibile. Ma probabilmente,
mentre noi andiamo in stampa, il
nostro Presidente forse sceglierà
l’opzione di dare l’incarico a Renzi,
così eviteremo anche le elezioni e
il pericolo per la sinistra chiamato
Berlusconi. Vedremo se saremo stati buoni profeti.
Chissà quando potremo sentire dai
nostri politici quello che auspicava
qualcuno in tv l’altro giorno: abbiamo fatto, abbiamo tagliato, abbiamo
restituito, abbiamo pagato. Forse
mai!
Rossano Canetta
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2
TRECATE
«In Regione i conti tornano» Madama Butterfly, ancora live al Pellico
TRECATE
TRECATE
I
M
n questo periodo di difficoltà
economica assistiamo finalmente ad una buona notizia per i
nostri concittadini: il Comune sta
distribuendo i buoni benzina, provenienti dalla Regione Piemonte.
Queste sovvenzioni vengono distribuite dal Ministero dello Sviluppo
Economico alle regioni che ospitano
sul territorio pozzi petroliferi come
forma di compensazione per i cittadini. La Regione ha deciso di destinare
l’intero importo ai Comuni interessati, cioè Trecate, Galliate e Romentino, che stanno dividendo l’intero
importo tra ciascun patentato, salvo
le spese vive per la distribuzione. In
un momento in cui il Pd piemontese
gioca al tiro al bersaglio inventando
falsità, la Giunta Cota risponde nel
migliore dei modi, coi fatti, aiutando i cittadini continuamente vessati.
Abbiamo asssistito ormai da quattro
anni ad una vera e propria persecuzione nei confronti del nostro governatore Roberto Cota da parte di
una fazione politica che non ha mai
accettato la sconfitta alle elezioni regionali del 2010 e che, dopo continui
ricorsi, è riuscita a rovesciare la volontà popolare. Di fronte a tali tentativi di manipolazione intellettuale,
la risposta migliore arriva dai risultati
ottenuti con la Lega al governo del
Piemonte. Dopo aver creato miliardi di euro di debiti e averne occultato una parte, come certificato dalla
Corte dei Conti, certi politicanti di
sinistra criticano chi, con dedizione,
si è adoperato per ripianare i debiti fatti da loro e offrire ancora più
servizi ai piemontesi. I conti, infatti,
sono tornati sotto controllo, i servizi
migliorati ed è stata introdotta una
programmazione efficiente, tale che
nel biennio 2014-2015 la sanità piemontese diventerà autosufficiente e
Alessandro Pasca
la Regione non dovrà più intervenire
per compensare i debiti. A certificare i risultati della riforma sanitaria
sono stati il Piano nazionale esiti di
Agenas, che ha dimostrato l’ottimo
livello raggiunto nella cura delle patologie prese in considerazione, e il
report ministeriale sull’erogazione
dei livelli essenziali di assistenza.
Un ulteriore risultato della Giunta è
il taglio di 30 milioni di euro ai costi
della politica: riduzione dei consiglieri regionali, da 60 a 50; diminuzione
del numero di assessori, da 14 a 12;
abolizione del gettone di presenza
nelle commissioni, del gettone di
presenza per gli assenti, del rimborso chilometrico forfettario, dei viaggi aerei e dei vitalizi; riduzione del
30% dei fondi per i gruppi regionali,
del 35% delle indennità e del 50%
delle indennità di fine mandato.
Se i cari postcomunisti avessero pensato di più al bene dei cittadini e non
ai propri interessi, avrebbero ammesso i propri errori al governo e si
sarebbero rassegnati alla volontà degli elettori che hanno scelto Roberto
Cota presidente.
Alessandro Pasca
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artedì 4 febbraio al cineteatro Silvio Pellico di
Trecate, in diretta dal
Teatro Regio di Torino, gli amanti
dell’opera lirica hanno assistito alla
rappresentazione cinematografica
di Madama Butterfly di Giacomo
Puccini. L’opera al cinema ormai è
una bella consuetudine del Pellico
che permette di assistere dai posti
migliori a grandi melodrammi stando in platea o in galleria, pagando
prezzi modici e, soprattutto, comprendendo senza difficoltà ciò che
viene cantato, grazie ai sottotitoli. Per chi segue da circa due anni
quest’iniziativa, la premessa anteposta è ovvia, ma per chi non ne è a
conoscenza vale la pena di ripeterlo.
Avvicinarsi al bel canto e ai drammi
lirici è molto facilitato. Illica e Giacosa, che già avevano scritto per
Puccini il libretto di Bohème e Tosca, sono gli autori del testo di Butterfly, dedicata alla regina d’Italia
Elena del Montenegro e rappresentata per la prima volta alla Scala di
Milano nel 1904. L’opera che Puccini definì “la più sentita e suggestiva
che io abbia mai concepito”, fu uno
dei più clamorosi fiaschi della storia
del melodramma. Opportunamente
rivista dal compositore, oggi è tra i
melodrammi più rappresentati nei
teatri.
L’edizione della stagione 2014 del
Regio è una versione in chiave moderna del dramma ambientato in
Giappone. Non tutti gli spettatori
sono stati soddisfatti dalla regia di
Damiano Michieletto. Ineccepibile, voce duttile e notevole presenza
scenica Amarilli Nizza nel ruolo di
Butterfly, perfettamente nella parte
di Pinkerton il tenore Massimiliano
Pisapia, mentre il baritono Alberto
Mastromarino ha espresso con efficacia l’affabile umanità del console
Sharpless. Nonostante le perplessità
che possono suscitare le attualizzazioni di registi moderni ribelli alle
convenzioni teatrali del melodramma tradizionale, come è avvenuto in
questo caso, lo spettatore non deve,
secondo me, rifiutare questo tipo di
messinscena. La provocazione effettuata induce il pubblico a esercitare
il proprio spirito critico per vagliare
ciò a cui assiste con quanto ha visto
precedentemente. La grande arte
non viene mai sminuita da simili
confronti. La musica di Puccini, che
introdusse nei motivi tematici anche melodie giapponesi, e la poesia
del libretto, in cui si sente la mano
delicata di Giacosa, non perdono
nulla della loro bellezza, specie se
I grandi melodrammi
in platea o in galleria
sono sorrette dalla recitazione adeguata e dalla voce di buoni cantanti,
come quelli che si sono presentati al
Regio sotto la direzione di Pinchas
Steinberg. Nel confronto risultano
chiaramente in inferiorità la regia
e l’impostazione data all’opera dal
regista, che finisce per stravolgere la
vicenda. Nagasaki diventa così una
metropoli occidentalizzata dalla periferia degradata, misera e violenta,
in cui nei pressi del porto (da immaginare) si aggirano giovani donne
disponibili, alcune addirittura esposte in vetrina, come avviene in alcuni grandi porti del Nord Europa. Il
ruolo della geisha nella società giapponese è decisamente incompreso
dal regista. Il suicidio di Butterfly
non avviene secondo l’antico rituale
preannunciato dai versi “Con onor
muore, chi non può serbar vita con
onore”, ma con un colpo di pistola alla testa. Il gesto che dovrebbe
suscitare rispetto per la scelta di
morire e pietà per un amore infelice
e sincero appare coerente solo con
l’impostazione “fuori dalle righe”
voluta dal regista.
Gian Piera Leone
Maggiori informazioni sulla programmazione anche cinematografica
e teatrale del Silvio Pellico si possono
trovare sul sito www.teatrosilviopellico.it, ove è possibile prenotare on
line i posti. La biglietteria è aperta
il mercoledì dalle 9 alle 12, il sabato
dalle 15 alle 19 e un’ora prima degli
spettacoli.
Una fiaba chiamata Cenerentola...
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tenutasi il 14 febbraio in via G.
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TRECATE
febbraio 2014
3
La risposta di Canetta ai buoni propositi dell’Amministrazione
TRECATE
R
ispondo all’articolo, apparso
di recente, sugli interventi che
si vogliono realizzare per dare
un aspetto migliore e più curato alla
nostra città. Sono contento che finalmente si sia giunti a questa conclusione. A onor del vero è mesi che la
minoranza segnala con decine di articoli, foto e interrogazioni questo problema. Quello che mi fa specie è che
lo si sia pensato solo ora. Sono ormai
passati tre anni dall’insediamento di
questa Amministrazione comunale,
ma in ogni caso… meglio tardi che
mai. Avevo più volte evidenziato
come lo stato di degrado della nostra
città fosse ormai intollerabile e sotto
gli occhi di tutti. È vero che bisogna
educare chi, noncurante del rispetto
che bisognerebbe avere della cosa
pubblica, abbandona immondizia
fuori dagli appositi contenitori, getta
qualunque cosa ai bordi delle strade
periferiche o non raccoglie le deie-
zioni dei propri amici animali. Ma
mi domando anche come un’Amministrazione possa fare campagne di
educazione al rispetto dell’ambiente
e della cosa pubblica nelle scuole se
poi la stessa salta la potatura delle
piante in alcune zone della città, lascia crescere le erbacce sui marciapiedi cittadini, in uno stato di abbandono permanente l’area del Piazzale
Magnaghi o le luci rotte della rotonda di Santa Maria per mesi. Per continuare con le luci spente al piazzale
Antonini e in via dei Fiori. Dissuasori
agli ingressi della città spesso non
attivi, parchi poco curati, cancelli lasciati aperti di notte. Ora finalmente
si fa un censimento dei cestini e del
loro stato, ma anche questo si doveva
fare molto tempo prima, senza aspettare che altri lo evidenziassero. Un
occhio di riguardo particolare meritano le vie commerciali, vista la crisi
che attanaglia il settore e le continue
chiusure di attività. Per le manifesta-
zioni, a mio modesto parere, bisognerebbe farne meno, evitando sovrapposizioni e concentrando gli sforzi su
alcune di forte richiamo e impatto.
Abbiamo la Villa Cicogna, sede della
Biblioteca, che si presenta veramente
male. Siepi mal curate, viali pure con
sacchetti dell’immondizia spesso abbandonati a terra e il giardino all’italiana quasi completamente morto. Se
si vogliono fare eventi, matrimoni e
quant’altro non si possono lasciare in
questo stato. Avevo fatto un’interrogazione sullo stato delle siepi di bosso del giardino all’italiana, quasi tutte
disseccate a causa di una malattia
fungina. Mi venne risposto in Consiglio comunale che sostituire le piante
morte avrebbe avuto un costo molto
elevato. Ma sarebbero bastate poche
decine di euro per un trattamento
preventivo e avremmo così evitato
questa spesa. A volte prevenire è meglio che combattere. Mi piacerebbe
sapere in maniera più dettagliata a
quanto ammonterebbero gli incentivi
proposti per il rifacimento delle facciate. Più che adottare un’aiuola da
parte dei cittadini come indicato nel
comunicato, bisognerebbe adottare
la città da parte di chi l’amministra.
Non si può agire sulle segnalazioni,
ma ci vuole controllo continuo e costante. Comunque, come dicevo in
apertura, speriamo sia la volta buona.
Buon lavoro!
Rossano Canetta
che viene giudicata poco curata, con
pochi servizi, dove i furti sono all’ordine del giorno e si ha paura a uscire.
Dove non vi è nulla per i giovani e
pochissimo per gli anziani. La fiaba
chiamata Trecate si sta trasformando
in un film horror, dove gli zombi siamo noi! Il solo pensiero che le viene
in mente è che se i politici nazionali
forse non vivono nella nostra Italia,
gli amministratori locali non vivono
nella nostra città. Altro che far ripartire Trecate, come si leggeva nel programma elettorale! Ma lei non vuol
pensare che non si possa far niente,
non vuole credere che non ci sia nessuno in grado di migliorare questa situazione, lei forse crede ancora nelle
favole, quindi...”Forza Trecate”!
Simona by Cenerentola
Una “Fiaba chiamata Trecate”
TRECATE
C’
era una volta, circa vent’anni fa, una ragazza abituata
alla “Grande Milano” e a
lavorare nelle vie della moda, tra San
Babila e Monte Napoleone. Ragazza che, stanca di vivere sempre nel
caos sfrenato, cerca un luogo più a
misura d’uomo... Gira e rigira, arriva a Trecate, “ridente cittadina della
Bassa novarese” e se ne innamora.
Le strade la sera sono animate da
gente che passeggia, i bar del centro, aperti, hanno fuori i tavolini affollati da persone che si incontrano
anche solo per fare due chiacchiere.
I negozietti sono numerosi e di ogni
tipo. Finalmente quella ragazza ritrova il piacere di entrare in quei
locali, scambiare piacevolmente due
chiacchiere ed essere seguita come
una persona e non come un numero
all’interno di un Centro Commerciale e, magia delle magie, si gira ancora
in bicicletta. Sapore di un passato da
bambina che a Milano si era scordata. Il paese è vivo, le feste si susseguono e la gente è partecipe. Tutto
ha un’atmosfera che non assaporava
da quando, ragazzina, viveva con i
nonni nel paesello emiliano. Ogni
sera diventa inebriante, quando,
tornando con il treno dalla caotica
Milano, trova il piacevole profumo
di questa nuova vita. Quella ragazza,
ormai donna, vive ancora qui e con
tanta malinconia si chiede che fine
abbia fatto la “Fiaba chiamata Tre-
cate”. Vive e lavora in una città con
molto degrado, dove tutto è spento
e i 21.000 abitanti sono diventati dei
fantasmi. Le attività e i negozietti,
ai quali era affezionata, non ci sono
più e i pochi rimasti chiudono uno
dopo l’altro sotto il peso della crisi,
ma soprattutto di una città che non
attira nemmeno più chi ci vive. Alla
sera i bar sono chiusi e se ti fai un
giretto le sole persone che puoi incontrare sono gli extracomunitari seduti sulle panchine della piazza. Lei
è a contatto con la gente ogni giorno
(quella poca che ancora gira) e tutti si
lamentano della crisi, delle tasse, della mancanza di lavoro, ma la cosa più
brutta è che tutti vorrebbero scappare da questa “Trecate”… Una città
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TRECATE
Ust, ginnaste sugli scudi
TRECATE
A
lla fine di gennaio il Palazzetto di Tortona ha ospitato
la diciassettesima edizione
del Memorial in onore di Barbara
Gemme. Quest’anno la manifestazione ha assunto maggiore importanza in quanto all’interno della
competizione si è svolta anche la prima prova del Torneo Allieve GAF.
Questa prima fase ha occupato il
pomeriggio del sabato e ha visto le
ginnaste impegnate individualmente sui quattro attrezzi. Per l’Ad Us
Trecatese hanno brillantemente gareggiato le agoniste Chiara Fallarini,
Gaia Iacometti e Valentina Palazzo,
portando a casa ottimi risultati e
dimostrando importanti miglioramenti tecnici su tutti gli attrezzi.
Gaia ha guadagnato il 2° posto sul
podio, celebrato con una coppa sfavillante, mentre Valentina e Chiara
si sono rispettivamente classificate
dodicesima e quindicesima su 35
atlete partecipanti. Domenica, invece, è stata la volta delle ginnaste
della Gpt che hanno partecipato al
Programma B del Memorial: una
competizione individuale disputatasi su volteggio, trave e suolo. Vittoria Dentis, M. Giada De Santis,
Greta Devecchi, Alice Giacalone,
Claudia Limani e Giorgia Perono
Minino per la categoria junior e
Silvia Gavioli, Giorgia Guagliumi e
Nadia Milanino per le senior hanno
condotto ottime prestazioni, conseguendo risultati estremamente significativi. Spiccano la seconda posizione in classifica assoluta di Greta
(che ha guadagnato anche la medaglia di bronzo sia a trave, sia a corpo
libero), la sesta di Claudia (che si è
classificata anche quinta a trave) e
la nona di Silvia (che ha raggiunto
anche la quarta posizione a trave),
l’argento di Alice al suolo e sempre
al suolo il quinto posto di Nadia. Da
segnalare che nella categoria junior
erano in gara 123 atlete partecipanti
e nella categoria senior 62 le iscritte,
Per concludere in bellezza, va ricordato che la polisportiva trecatese si
è classificata 5ª su 29 società partecipanti nella classifica generale di
società del Memorial Gemme 2014.
Risultati strepitosi per i quali tutto
lo staff e il presidente di sezione
Mario Devecchi si complimentano
con le atlete e i loro istruttori Laura,
Chiara ed Enrico che le hanno accompagnate.
I
l judoka Andrea Garavaglia ha
sfiorato la finale del campionato italiano classe Cadetti, in
programma a fine mese a Ostia. Sabato 8 febbraio a Giaveno si sono
svolte le qualificazioni maschili e
femminili (le ragazze da quest’anno, dopo aver gareggiato, accedono alla finale tutte di diritto). L’atleta dell’Ad Us Trecatese, iscritto
nella cat. 46 kg, si è classificato al
3° posto: alla finale accedono solo
i prime due classificati. Andrea ha
gareggiato con atleti di buon livello, ma si è dovuto arrendere al cam-
Sisto Terazzi: il fascismo al potere
Il 30 luglio 1925 il Consiglio comunale, presieduto dall’assessore
anziano Federico Berra, dopo aver preso atto delle dimissioni rassegnate dal sindaco Giacomo Spargella, nominato nel frattempo consigliere provinciale, senza discussione elegge con 13 voti su quattordici consiglieri votanti Sisto Terazzi, che ricoprirà la carica per
quasi due anni fino al marzo 1927. L’eletto prende possesso della
carica senza nessun discorso ufficiale, cosa che mette in evidenza il
suo carattere di uomo d’azione non portato alle retoriche prese di
posizione, tanto care al suo predecessore.
Il nuovo Sindaco all’opera
Terazzi, che nell’ormai iniziato periodo fascista, è l’ultimo Sindaco eletto da un Consiglio comunale, perché la riforma del Duce dopo qualche
Franco Peretti
anno scioglierà le assemblee democraticamente elette per far posto a
un organo monocratico, il podestà, è il primo rappresentante fascista
che viene trasferito dal direttivo del partito al governo del comune di
Trecate. Gli toccherà un periodo di ordinaria amministrazione. Dovrà gestire le iniziative già impostate
dalla precedente Giunta municipale senza nulla aggiungere, usando però la diligenza del buon padre di famiglia. Due sono gli eventi che meritano di essere sottolineati: la continuazione della lite con la Parrocchia
per la chiesa di San Francesco e l’inaugurazione del monumento ai Caduti della prima guerra mondiale in
piazza Cavour.
Lite Comune Parrocchia
Spargella aveva iniziato una dura lite con l’arciprete Briacca, rivendicando per il Comune la proprietà della
chiesa di San Francesco. La questione era finita in Tribunale e i giudici di Novara avevano in primo grado
dato ragione alla Parrocchia. Al Comune toccava, nel momento in cui Terazzi è sindaco, decidere se impugnare o meno la sentenza. Il Terazzi presenterà al Consiglio comunale la proposta di continuare, usando
però non termini aspri contro la Chiesa locale, al fine di sottolineare la sua volontà di trovare una soluzione,
che potesse garantire la convivenza tra le due istituzioni. Molti consiglieri saranno concordi con la posizione
del Sindaco. La delibera di proseguire la lite verrà alla fine approvata, ma con un’esigua maggioranza: su 14
consiglieri votanti solo 8 saranno favorevoli e ben 6 contrari. La vicenda si chiuderà negli anni successivi con
il lodo Mittino.
Judo, sfiorata la finale
TRECATE
Sindaci e podestà del Novecento trecatese
Il monumento ai Caduti
A Terazzi toccherà anche inaugurare il monumento ai Caduti della prima guerra mondiale che, durante il suo
mandato, verrà realizzato in conseguenza di una iniziativa portata avanti dalle associazioni combattentistiche
e dall’Associazione Madri Cristiane e Vedove di guerra. Di questa opera si era incominciato a parlare appena dopo la guerra, ma alle parole, tante, non erano mai seguiti da parte degli amministratori comunali fatti
concreti. Una forte pressione venne esercitata dal Bollettino trecatese, che non mancava mai di evidenziare
le iniziative di altri borghi. Alla fine un comitato prenderà in mano la questione e costringerà l’Amministrazione comunale a decidersi. L’inaugurazione del monumento, collocato allora in piazza Cavour (ora si trova
in piazza Cattaneo), avvenne il 19 settembre 1926. Accanto al sindaco Sisto Terazzi e all’arciprete Briacca ci
saranno il principe Adalberto di Savoia e tutte le autorità provinciali. Nel aprile 1927 il Consiglio comunale
sarà sciolto e il mandato di Terazzi avrà termine.
pione piemontese di quest’anno:
anch’egli non è riuscito a qualificarsi. Era presente alla competizione anche Pietro Garavello, cat. 66
kg, che, pur disputando una buona
gara in una numerosissima categoria (27 atleti), non ha ottenuto l’accesso alla finale. Andrea e Pietro,
tecnicamente apprezzabili, devono
accrescere l’esperienze di gara di
alto livello, questo dovuto alla loro
giovane età. Ai judoka e al loro accompagnatore, l’insegnante tecnico
maestro, Francesco Garavaglia, le
congratulazioni del presidente di
sezione Bruno Maggiori.
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NOVARA
febbraio 2014
Tra strisce blu e rosa
Una cultura del servizio
NOVARA
NOVARA
T
E’
antissimi giovani hanno partecipato all’evento di presentazione del primo Club Forza
Silvio a Novara che è stato anche occasione di dibattito sulle problematiche
che interessano il nostro territorio:
i dirigenti del Club insieme al presidente della Provincia, Diego Sozzani,
e ai consiglieri comunali del partito,
Gerry Murante e Antonio Pedrazzoli,
hanno illustrato le prossime iniziative per quando riguarda la questione
delle strisce blu. Il presidente della
formazione giovanile, Francesca Riga,
e il vice Federico Mazzaron hanno
presentato un vasto progetto di comunità contro la crisi, con l’obiettivo
di dare risposta concreta ai bisogni
delle famiglie in difficoltà. «Quello
dei parcheggi è un tema perennemente spinoso a Novara. Il tema diventa
ancora più caldo se si fa riferimento
ai parcheggi ospedalieri. Perché chi si
trova nella condizione di doversi recare in ospedale lo fa nel 99% dei casi
per motivi poco piacevoli, se non addirittura drammatici; e anche chi ci lavora ha a che fare ogni giorno con un
impegno gravoso e turni massacranti.
Noi vogliamo proporre: gratuità della
sosta per i visitatori di lunghe degenze, come per esempio per i malati terminali che devono sottoporsi a cure
lunghe, e regolamentazione dei posti
auto per i dipendenti ottimizzando
la gestione. In questi giorni abbiamo
ascoltato testimonianze per mettere
in chiaro che la tanto vituperata sosta
a pagamento non si può liquidare con
la definizione di “tassa sul dolore”. A
monte è stata evidenziato la scarsità di
posti auto destinati a utenti e visitatori
in rapporto a quelli riservati ai dipendenti. Problema aggirato dall’aumento del numero di strisce blu lungo le
strade che circondano le cliniche e
l’Ospedale di Novara. Cifre proibitive per chi stenta ad arrivare a fine
mese e comunque non irrisoria. Altra
richiesta pro tifosi: dimezzamento del
costo dei biglietti dello stadio e agevolazioni nei costi di trasporto per le
gare in trasferta; agevolazioni da concordare tra il Comune e la società che
gestisce i parcheggi cittadini (un regolare permesso da esporre rilasciato
dal competente ufficio comunale); un
servizio navetta gratuito per recarsi
allo stadio Piola di Novara in occasioni delle partite; pass carico-scarico
merci per gli ultras; mini-abbonamento senza Tdt (in vendita voucher elettronici che permetteranno l’ingresso a
cinque partite casalinghe consecutive
di questa stagione). «I tifosi novaresi
- ancora Riga e Mazzaron - potranno
comprare quello che è in buona sostanza un mini abbonamento, senza
però dover preventivamente sottoscritto la tessera del tifoso. Potrebbe
essere un passo in avanti verso la fine
di questa tessera che in questi anni è
riuscita solo ad allontanare un buon
numero di tifosi dalle gradinate degli
stadi italiani. Con la possibilità di sottoscrivere un mini abbonamento per
alcune partite consecutive, a un prezzo ovviamente agevolato. Abbiamo
pensato anche di portare a Novara le
strisce rosa: posti riservati alle donne in dolce attesa e alle mamme con
bambini al seguito, di età non superiore a un anno. Esse dovranno essere
gratuite e situate nelle vicinanze di
ospedali pediatrici, consultori, scuole
materne, asili nido, ospedali pediatrici, centri commerciali e supermarket.
Lo scopo è quello di rendere meno
faticosa la ricerca di un parcheggio e
facilitare la vita delle mamme alle prese con la difficile impresa di parcheggiare l’auto nelle zone più trafficate.
Se anche questa nostra richiesta sarà
accolta, per conoscere dove trovare
i parcheggi rosa al momento attivi a
Novara bisognerà collegarsi a un sito
internet dove sarà possibile segnalarne di nuovi e aderire alla petizione on
line compilando l’apposito questionario che presenteremo per trasformare
le strisce rosa in aree di sosta regolamentate dal Codice della strada».
E poi un’idea di Mazzaron che conclude: «Chiediamo delle agevolazioni
attraverso abbonamenti per studenti,
docenti e personale Ata al fine di usufruire, in orario scolastico, della sosta
nelle strisce blu».
dei giorni scorsi la notizia
della morte improvvisa del
senatore novarese Maurizio
Pagani, 78 anni, l’ingegnere idraulico che si è dedicato alla “buona”
politica. Durante la funzione religiosa nella Basilica di San Gaudenzio don Tino Temporelli, amico di
Pagani, ha voluto evidenziare la
sua «onestà, lealtà, operosità, valori
che chi è uscito dalla seconda uerra
mondiale ha saputo utilizzare per
la ricostruzione del Paese». E don
Natale Allegra nella preghiera dei
fedeli, davanti alle massime autorità
politiche della provincia di Novara,
ha detto: «Preghiamo per i Ministri,
il Governo e il Parlamento, perché
diano un’immagine esemplare del
Paese, estranea a certe manifestazioni sguaiate del presente. Pagani
era un uomo saggio ed equilibrato
che aveva “passione” per Novara, la
sua provincia e per l’Italia». Entrato
in politica nel 1971, Pagani è stato
consigliere e Sindaco di Novara dal
1978 al 1981. Nel 1983 è eletto sena-
tore per il Partito Socialdemocratico
e vi rimane fino al 1992. Deputato e
Ministro delle Poste e Telecomunicazioni dal 1992 al 1994. Presidente
della Provincia di Novara dal 1999
al 2004. Ed è proprio in quegli anni
che, come insegnante d’agraria e
vice preside dell’Istituto Agrario
Bonfantini, ho più volte incontrato questo “personaggio novarese”
per le sue specifiche competenze
nel mondo dell’agricoltura e della
scuola. La sua prima uscita ufficiale come presidente della Provincia
è avvenuta al Bonfantini il 10 luglio 1999. Da allora ho scoperto in
lui un ”politico” preparato, onesto,
disponibile al dialogo, sempre alla
ricerca del bene comune. Cosa assai
rara oggi! La “nobiltà” del suo animo emerge da una lettera che mi ha
inviato il 1° dicembre 2008. “Ho apprezzato gli “affreschi” dei “grandi”
personaggi tratteggiati nel tuo libro
“Costruttori di un mondo migliore”
come dei “più piccoli” del microcosmo trecatese nell’”Entusiasmo
del cuore”. Il passaggio dalle grandi
5
figure di rilievo nazionale alle altre,
non meno grandi, come il sindaco di
Trecate Bernardo Bianchi o Padre
Tony Senno, contiene uno dei tanti
messaggi dei tuoi libri: il valore delle persone e dei fatti non sta nella
loro notorietà ma nella loro nobiltà
morale. Mi auguro che i tuoi scritti
possano “stimolare” in chi li legge
quell’”entusiasmo del cuore” da te
auspicato, senza il quale l’operare
dell’Uomo, in ogni campo, è sterile”.
Il nostro augurio è che questa società
così complessa, fragile e spesso amorale, possa ritrovare anche in politica
quell’”entusiasmo del cuore” unitamente a una cultura di “servizio” disinteressato al bene comune. Senza
mai perdere la speranza!
Carlo Garavaglia
Dal Bonfantini ad Haiti per... coltivare
NOVARA
U
na scuola ha un futuro se si
apre all’Europa e al mondo
intero. Così, dopo gli scambi
culturali “internazionali” del passato
l’Istituto Agrario Bonfantini di Novara “riprende” questa bella tradizione ed “esporta” la sua esperienza
tecnico-scientifica ad Haiti, il Paese
più povero delle Americhe situato
nel Mar dei Caraibi. Con il progetto
“Orto caraibico”, approvato dal Collegio dei Docenti con finalità agrarie e
solidaristiche, lunedì 3 febbraio sono
partiti alla volta della baraccopoli di
Waf Geremie di Porta au Prince il
professor Franco Belloni, docente di
agraria e parroco della Madonna Pellegrina, con gli studenti Davide Porta, Fabio Trezzi e Alessandro Beretta
della classe 5ª D: là rimarranno fino al
14 febbraio, presso la scuola “Regina
della pace”. «Il nostro obiettivo – ha
detto il professor Belloni - è insegnare le tecniche agricole eco-sostenibili
per coltivare un orto e fornire così un
poco di alimenti a comunità ancora
fortemente provate dal terremoto del
12 gennaio 2010. Il nostro “orto caraibico” servirà all’orfanotrofio inaugurato a maggio del 2013 e alle scuole
elementari e medie in cui opera suor
Marcella Catozzo di Busto Arsizio».
L’orto di 80-90 metri quadrati si trova
in una delle baraccopoli più disastrate
della capitale haitiana ed è stato ricavato liberando uno spiazzo dalle macerie del terremoto con l’aggiunta di
terreno fertile. «Insegneremo ai circa
400 ragazzi della scuola a coltivare,
in modo rispettoso dell’ambiente, i
principali ortaggi della zona. La nostra presenza servirà da stimolo per
coltivare meglio la terra e per far sentire attorno a quei poveri ragazzi la
solidarietà di un mondo che non si è
dimenticato di loro».
c. g.
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6
GALLIATE
I bonus fanno “parlare” il Pd
Storie Piccine, la manifestazione riparte con 40 eventi
GALLIATE
GALLIATE
C
Al via la 9ª edizione di Storie Piccine, un mese di letture ad alta voce
con filastrocche, fiabe, racconti nelle scuole, nei nidi e nei micronidi di
tutti gli otto Comuni aderenti all’iniziativa. Il coordinamento ha proposto una serie di attività condivise
dalle Amministrazioni. «In particolare – ha precisato l’assessore alla
Cultura Flora Ugazio -, grazie alla
disponibilità di numerosi volontari
adeguatamente formati sia per la
passione e il lavoro capillare svolto
da Susanna Soncin sia per la buona
rete tra servizi sul territorio dedicati
ai bambini da 0 a 6 anni la città di
Galliate è riuscita a organizzare tantissime letture e attività sia dentro
che fuori la scuola». Nel complesso, ha ricordato Soncin, «gli 8 Comuni coinvolti proporranno ben 40
eventi di cui 15 solo a Galliate». Gli
appuntamenti avranno luogo nei
luoghi più conosciuti dai bambini:
asili nido, Biblioteca, scuole dell’infanzia e l’immancabile Castello. Tra
mostre e letture, a volte affiancate
dalla musica, i più piccoli si avvicineranno al mondo del libro. Storie
Piccine fa parte del più grande pro-
ontinua la distribuzione dei
buoni carburante. Più del
60% degli aventi diritto hanno
già ritirato i loro buoni che possono
essere utilizzati entro il 30 giugno nei
distributori della città aderenti all’iniziativa (Esso, Tamoil, Agip via Ticino
e Agip via Novara). La distribuzione
dei buoni benzina ha suscitato alcune
polemiche, in particolare il Pd galliatese ha posto l’attenzione sulle spese
derivanti dalla gestione di questi bonus. «A seguito di quanto affermato dal sindaco pro tempore Ferrari
riguardo all’erogazione del bonus
carburante, il circolo del Partito Democratico di Galliate si è confrontato
con l’Amministrazione trecatese per
avere dei chiarimenti rispetto alle spese di gestione sostenute -, sostiene il
gruppo di minoranza -. Non ci risulta
che la cifra riportata, di cui parla Ferrari, sia la stessa per i due Comuni,
considerato che Trecate ha trattenuto
risorse per i costi di gestione (personale, software, hardware, pubblicizzazione) pari al 10% del fondo regionale. Il sindaco di Trecate Ruggerone
ci ha spiegato che si sono basati sui
parametri dei bandi e dei progetti
dell’Unione Europea, mentre Ferrari (confermando le perplessità che il
centrosinistra avevano già espresso in
Consiglio comunale) ha trattenuto il
28,7% rispetto all’importo attribuitoci! Così i Galliatesi hanno perso ben il
18,7% rispetto ai cittadini di Trecate!
Il costo che sostiene Galliate per ogni
pratica è di 20 euro contro gli 8,37
euro di Trecate. Peraltro, Ruggerone
ci ha spiegato che il sistema scelto ha
permesso di creare opportunità di
lavoro per disoccupati del territorio,
con un bando di selezione pubblica
che ha coinvolto 8 persone, le quali
saranno impiegate anche per il contributo del 2010; Trecate, infatti, ha
scelto di non precorrere i tempi erogando i fondi del 2010 che ancora
non ha incassato e rischiando di stressare il proprio bilancio». Immediata
la replica del sindaco Ferrari che, in
riferimento a questo sostenuto dal Pd
galliatese, afferma: «A Trecate si sarebbero spesi solo 9 euro di costi per
ogni buono, mentre a Galliate il doppio, certo, peccato che a Trecate si distribuirà anche una seconda volta perché hanno ricevuto più soldi, mentre
a Galliate faremo una sola distribuzione, anticipando soldi che i Galliatesi
aspettano da 3 anni. Sarebbe stato infatti folle chiamare 10.000 persone 2
volte per 25 euro». Inoltre il Sindaco
ha voluto precisare che tutte le spese
erano state rese note nel Consiglio comunale di fine settembre e che in queste spese dovevano essere conteggiate
numerose voci che riguardano il personale sia in fase di distribuzione, «ma
anche di studio, di predisposizione, di
gestione, di backoffice delle pratiche
non chiare, di liquidazione, acquisizione e realizzazione del software. In
Comune hanno lavorato praticamente tutti. Inoltre, abbiamo inserito la
riduzione dello Scuolabus e altri investimenti utili per il futuro, come il wifi in Castello che rimarrà una eredità
a servizio della struttura. Il dettaglio
sarà reso noto a fine distribuzione e vi
posso assicurare che riserverà alcune
sorprese», conclude Ferrari.
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getto Nati per Leggere che ha visto
il successo di un altro appuntamento in cui i 150 partecipanti sono stati “catturati” da Francesca Archinto che ha parlato di Albi illustrati,
l’attività di cui si occupa per conto
della casa editrice Babalibri. Con
pochi esempi Archinto ha mostrato
come la parola scritta e la didascalia siano fenomeni molto italiani e
molto adulti. Il bambino non ha bisogno di parole, l’illustrazione offre
alla sua immaginazione una chiarezza concettuale e una potenza
senza uguali. Non gli servono storie
sdolcinate, ma concrete e reali: solo
così cresce equilibrato e capace di
affrontare la vita. In due anni sono
passati complessivamente dalla
Biblioteca di Galliate circa 250 ragazzi provenienti da tutti i comuni
della zona. Oggi sono impegnati
circa 30 ragazzi al primo livello e 25
al secondo con attività articolate e
in continua trasformazione a seconda delle esigenze. “Molte di queste
attività sono state realizzate grazie
ai Ragazzi in Azione. Anche e soprattutto a loro va il nostro plauso e
chissà – ha concluso Soncin – quel
magico lavoro forse è dovuto al fatto che siamo in un castello».
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perta da pochi giorni la
nuova strada che collega via
Trieste e il centro commerciale. L’obiettivo è scaricare il traffico dei viali. L’arteria permette di
raggiungere in breve tempo il centro
commerciale Il Gallo arrivando da
via Roma e da via Trieste. Il progetto è stato accolto dai cittadini con
entusiasmo, anche se vi è un po’ di
preoccupazione per il traffico che si
andrà a creare.
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CAMERI
Carnevali e la webcam della discordia
E se gli F-35 pagassero l’Imu?
CAMERI
CAMERI
U
na “innocua” richiesta di
posizionare una webcam
per riprendere e trasmettere sul sito del Comune le sedute del
Consiglio comunale ha dato il via a
un botta e risposta tra le forze politiche del paese. Relatore della proposta è stato il consigliere comunale
Marco Carnevali del “Comitato Civico Rinnova Cameri” che, in data
23 gennaio, ha depositato una richiesta di modifica del regolamento
del Consiglio comunale con l’introduzione di una webcam per riprendere le sedute dello stesso. “Ciò
permetterebbe ai cittadini che non
possono essere presenti alle sedute
del Consiglio - aveva scritto Carnevali in un comunicato stampa - di
avere egualmente una informata e
corretta percezione della vita politico amministrativa della loro comunità, contribuendo a rafforzare il
loro spirito civico di partecipazione
e al tempo stesso permettendo loro
di essere prontamente e costantemente informati sui progetti e sulle
delibere approvati dal Consiglio.
La condivisione in diretta e la successiva messa a disposizione sul sito
dell’ente saranno un servizio apprezzato dalla cittadinanza che potrà così agevolmente avere coscienza della condotta politica dei propri
rappresentanti e delle decisioni
assunte”. Ma la proposta ha suscitato una forte reazione da parte del
gruppo di opposizione “Progetto
Cameri: Progresso e Solidarietà”
che per bocca del consigliere Giuliano Pacileo ha sostenuto che «già
nel febbraio 2013 Progetto Cameri
richiedeva, con un’interpellanza, la
pubblicazione integrale dei verbali
di Consiglio. Un auspicio tradotto
in una mozione presentata lo scorso 12 dicembre. Nessuna azione
concreta ha seguito l’interpellanza
quindi abbiamo chiesto di introdurre nel regolamento comunale
l’obbligo di pubblicare i verbali»
mentre il consigliere Alfonso Siano
ha giudicato la proposta di Carnevali «sorprendente, visto che, quando lo proponemmo noi in fase di
discussione del Consiglio comunale
dello scorso 12 dicembre, ci fu una
sostanziale levata di scudi: furono
addotti problemi tecnici e questioni
burocratiche. Che cosa è cambiato?». Progetto Cameri comunque si
dichiara “assolutamente favorevole: siamo pronti a sostenere questo
percorso che per primi abbiamo
avviato anche se inascoltati”, ha assicurato il consigliere Pacileo. Sulla
presunta paternità della proposta di
installazione della webcam è intervenuto nuovamente Carnevali che
ha dichiarato: «Risulta agli atti che
i consiglieri di opposizione abbiano
presentato in ultimo il 13 dicembre
2013 una mozione, n° di protocollo
17.593, chiedendo, e cito dal documento, “la pubblicazione integrale
sul sito del Comune dei verbali del
Consiglio comunale”. Mi pare ovvio che ci sia una certa discrepanza
tra quello che affermano e la realtà,
almeno pari alla stessa differenza
che esiste tra un verbale cartaceo
e una ripresa audio-visiva tramite
webcam. Certamente consiglieri di
esperienza come Maria Luisa Crespi e Valeria Galli non sarebbero
caduti in un errore così grossolano
di voler confondere la richiesta di
una webcam con quella di un verbale cartaceo. Occorre serietà se si
vuole la fiducia dei cittadini”.
U
na notizia destinata a “far
rumore” e rimbalzata in tutta Italia, e forse anche oltre
oceano, con una Ansa del 1° febbraio. Il Comune di Cameri vuol far pagare Imu e Tares sui capannoni degli F35. «Credo - spiega il sindaco,
Rosa Maria Monfrinoli - che sia giusto che venga pagata l’Imu: se quei
capannoni dove vengono assemblate
le parti del cacciabombardiere sono
sede di attività produttiva, perché
dovrebbero essere esonerati?». Il
Comune ha già quantificato in circa
60.000 euro la Tares da pagare, una
tassa che si basa su altri presupposti. Il vero nocciolo della questione
è se uno stabilimento che sorge in
territorio del demanio, e quindi non
sulla porzione di territorio di com-
petenza di Cameri, debba o no versare al Comune l’imposta. Frattanto
il Consiglio comunale ha approvato
una variante urbanistica e il relativo
progetto preliminare per la messa in
sicurezza della via Ticino, sulla quale sorgerà l’ingresso allo stabilimento FACO. Un investimento oneroso
che però rimane a totale carico della
società “Alenia” e che non piace al
gruppo di opposizione “Progetto
Cameri: Progresso e Solidarietà”
preoccupato per il traffico e l’inquinamento che graveranno sul paese.
Sulla convenienza o meno dello stabilimento per il territorio di Cameri
in Consiglio si alzano i toni e l’Amministrazione minaccia di impedire
l’accesso allo stabilimento con una
ordinanza sindacale se il Comune
non verrà ascoltato.
Marco Carnevali
Laboratori in Biblioteca
CAMERI
Ecco il calendario di Storie Piccine in programma presso la
Biblioteca Civica: sabato 8 marzo alle 10.15 “Morbido zoo di
cose”, attività per bambini dai 2
ai 5 anni a cura di Silvia Bonanni; sabato 15 marzo alle 10.15
“Nel paese dei mostri selvaggi”,
a cura di Andrea Longhi per i
bambini dai 3 ai 5 anni; sabato
22 marzo alle 10.15 avrà luogo
il laboratorio “Che rabbia” a
cura di Raffaella Castagna per
i bambini dai 2 ai 5 anni; sabato 29 marzo alle 10.15 “Mostro
peloso”, sempre a cura di Raffaella Castagna per i bambini dai
4 ai 6 anni; sabato 5 e sabato 12
aprile dalle 10 Barbara Cravero
e Daniela Il Grande terranno un
laboratorio dal titolo “Le nuvole
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ROMENTINO E CERANO
febbraio 2014
Bonus, «una occasione mancata»
Controllo del territorio
ROMENTINO
CERANO
U
ltimo Comune, anche Romentino ha dato il via alla
distribuzione dei bonus
carburanti ai cittadini patentati
cui spettano 320 euro. Lunedì 10
febbraio alle 15.30 sono iniziate le
operazioni al centro culturale “Pio
Occhetta”,ma già due ora prima si
era formata la coda, sotto l’acqua,
davanti alla struttura comunale. Tre
le compagnie coinvolte con modalità diverse: Tamoil rilascia 12 buoni
cartacei da 25 euro e 2 da 10. Per
Eni-Agip 2 carte elettroniche da 150
euro e 1 cartaceo da 20. Per Repsol
una carta elettronica da 320 euro.
Ora la distribuzione continua: fino
al 22 con le lettere N-O-P-Q-R-S;
si procede poi con il gruppo T-UV-W-X-Y-Z-A-B dal 24 febbraio
all’8 marzo; quindi C-D-E-F dal
10 al 22 marzo e infine G-H-I-J-KL-M dal 24 marzo al 5 aprile; con
una settimana residuale dal 7 al 12
aprile. Qualcuno parla di occasione sprecata: al lavoro ci sono, oltre
ai dipendenti comunali che hanno
dichiarato la loro disponibilità, anche tre persone non di Romentino.
Il Comune di Romentino ha infatti
deciso di realizzare un accordo con
l’Amministrazione comunale di Trecate, attingendo alla graduatoria
della selezione pubblica, per titoli,
finalizzata al conferimento di 8 incarichi di collaborazione coordinata
e continuativa per la distribuzione
del bonus idrocarburi, attraverso
un bando riservato ai residenti nei
comuni convenzionati di Trecate
(capofila), Borgolavezzaro, Cerano, Garbagna Novarese, Nibbiola,
Sozzago, Terdobbiate, Tornaco e
Vespolate. Di occasione sprecata
parla il consigliere di minoranza
Antonio Elia: «Invece di perdere
tempo a scrivere all’avvocato, avrei
cercato di organizzarmi per far lavorare ragazzi o ragazze di Romentno,
disoccupati soprattutto, diplomati
e laureati. C’è una grande richiesta
anche per poche decine di euro.
L’Amministrazione comunale non
può giustificarsi dicendo che è una
questione di tempi: è da luglio che la
macchina si è messa in moto per cui
avremmo potuto organizzarci come
hanno fatto gli altri Comuni. E invece no! Non dovevamo farci scappare un’occasione così importante,
selezionando per questo incarico
persone di Romentino e creando
una graduatoria, a fronte di tante
richieste, cui attingere anche per la
prossima distribuzione visto che un
10% dei fondi è destinato alle spese.
E invece andiamo a pescare alla graduatoria di Trecate. Non non siamo
d’accordo».
Eleonora Groppetti
N
uova serie di controlli, dalle
ore 6.40 di mercoledì 5 febbraio, nei riguardi di numerose famiglie romene di etnia Rom.
L’intervento ha visto impegnate, in
maniera coordinata, quattro pattuglie dei Carabinieri coadiuvate dagli agenti della Polizia Municipale
del comando locale che hanno dato
il via a tale operazione di controllo. Gli accertamenti si sono svolti
presso le abitazioni di via Matteotti,
via Cavour e via San Giorgio. Si è
provveduto a identificare le persone
presenti, circa una ventina tra adulti e minori e ad avviare le indagini
attraverso gli uffici di competenza per verificare la regolarità della
documentazione relativa alla loro
presenza sul territorio nazionale.
Nell’operazione di identificazione
sono state individuate due persone prive di documenti e sulle quali
sono proseguiti ulteriori accertamenti. Si tratta di persone che hanno occupato abusivamente alcuni
locali nel centro storico del paese
e che spesso vivono in condizioni
fatiscenti, senza luce né gas. I controlli poi si sono estesi anche nelle
zone limitrofe, controllando le zone
generalmente utilizzate per la sosta
dei veicoli e registrando la presenza
di auto e furgoni. Tali identificazioni avvengono nell’ambito di controlli di routine, che in questi anni
sono stati più volte condotti, come
ha spiegato l’assessore alla sicurezza
Massimo Fusetto presente durante
l’operazione. L’obiettivo è quello di
dare un segnale di costante presenza
sul territorio.
Simona Carlini
La “Badati” in trasferta
ROMENTINO
L’
Accademia musicale “Gino
Badati” di Trecate in trasferta a Romentino. Domenica 2
febbraio la musica e il canto hanno
invaso le sale del Centro Anziani con
un pomeriggio speciale. Protagonisti gli allievi della “Badati” nell’ambito di un progetto che prosegue da
alcuni anni grazie all’impegno della
coordinatrice della residenza Jessica Ravarotto e dell’educatrice Donatella Binatti, quale momento di
socializzazione e di scambio intergenerazionale indispensabile per il
benessere degli ospiti e con un valore altamente educativo per le giovani generazioni. Nel salone della casa
protetta, gestita dalla cooperativa
Elleuno, si sono esibiti 30 allievi della scuola, accompagnati da genitori
e nonni oltre che dagli insegnanti di
musica, sotto la direzione del presidente Marino Guaglio e della docente Barbara Scarioni. Dal violino
alla chitarra dal sax al piano al canto: brani celebri, che hanno coinvolto ospiti, famigliari e volontari
come hanno dimostrato i calorosi
applausi rivolti a musicisti e cantan-
ti. Tra di loro qualcuno ha giocato
in casa, poiché di Romentino, come
Elisa Rosati, Jacopo Porzio, Lorenzo Ceffa, Domenico Canone, Evelyn
e Sabrina Fittipaldi. Insieme a loro
si sono esibiti Francesco Cangialosi,
Angelo Pomamay, Riccardo Bolognino, Matilde Gallicchio, Lorenzo
Cerina, Mattia Cervo, Pietro Falconelli, Mai Takahashi, Emanuele Tucci, Beatrice Cucchi, Sergio Cerina,
Matteo Annovazzi, Simone Finotti,
Angelo Di Bella, Laura Guarlotti,
Nicolas Puskovic, Elena Tessarin,
Silvia Guarlotti, Tommaso Frassini,
Lorenzo Musumeci, Sharon Ugrote, Claudia De Luca, Asya Fusetto
e Laura Buson. Fondamentale la
collaborazione degli insegnanti per
la buona riuscita dell’iniziativa. Le
esibizioni dei bambini e dei ragazzi, di età compresa tra 7 e 17 anni,
sono state intervallate dalla merenda, offrendo «un bellissimo pomeriggio – sono parole dell’educatrice
– grazie alla disponibilità del direttivo dell’Accademia, a insegnanti e
tecnici e, soprattutto, ai giovani musicisti e cantanti».
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Tutela acquisti on line
E
gregio Avvocato molto
spesso capita
di fare acquisti tramite internet, ma
nel caso non si fosse
soddisfatti del prodotto quali tutele
potrei esercitare?
G.M.
Effettivamente gli acquisti compiuti
tramite i portali presenti su internet
sono divenuti sempre più frequenti,
anche perché a volte più convenienti;
a cura dell’avvocato Giorgio Fornaroli
resta comunque valido, anche in questi casi, il diritto di recesso da parte
dell’acquirente. Una direttiva comunitaria, recentemente recepita dal Consiglio dei Ministri, ha modificato il codice del consumo ed esteso la possibilità
di esercitare il recesso fino a 14 giorni,
al posto dei precedenti 10, che decorrono dal momento della conclusione
del contratto, nel caso di acquisto di
servizi o forniture (per esempio gas o
acqua), oppure da quando i beni vengono consegnati all’acquirente. L’oggetto potrà essere restituito, anche se
in parte deteriorato, e il consumatore
sarà responsabile riguardo alla perdita di valore del bene dovuta alle sole
operazioni non necessarie a valutarne
la natura, le caratteristiche e il funzionamento. Occorre ricordare che se il
venditore non adempie all’obbligo di
informare l’acquirente del diritto di
recesso, i termini per il suo esercizio si
dilatano ora a 12 mesi; prima del recepimento della direttiva erano 60 giorni
dal ricevimento dei beni e 90 giorni
per l’acquisto di servizi, decorrenti dal
giorno di conclusione del contratto.
BUON APPETITO DA FRANCESCA
Dosi per 4 persone: 1 magatello di vitello da 700 gr. di burro, 50 gr.
di burro, sale, pepe, 1 bicchiere di vino rosso, 300 gr. di pomodori
pelati, rosmarino, salvia, ¼ di panna.
In una padella fate sciogliere un poco di burro, unite la carne e fatela rosolare bene da ambo le parti. Regolate di sale, pepe e unite
un bicchiere di vino rosso. Quando il vino è evaporato aggiungete i
pelati e la panna e fate cuocere tutto in un tegame coperto, per circa
una quartina di minuti a fuoco moderato. Quando la cottura volge
al termine potrete unire un rametto di rosmarino e 2 foglie di salvia.
A cottura ultimata disponete il magatello sul piatto di portata e ricopritelo con il suo sugo di cottura. Servite subito accompagnato da un
buon vino, Barbera d’Asti!
Illuminazione pubblica, si cambia
P
ubblica illuminazione a Novara, finita la sperimentazione. Si
amplia l’orario di accensione
di alcune vie. Lo rende noto il Comune. Riprogrammati anche gli impianti
a led in centro. Dal 13 febbraio torna
al normale orario di funzionamento
una quindicina di circuiti della pubblica illuminazione, allungando complessivamente di un’ora il tempo di
accensione. Tra le zone che riguada-
gneranno un’ora di luce in più ci sono
corso Trieste, la zona di via Solferino
nei dintorni della piscina scoperta,
tutta l’area del Duomo, via Perazzi e
dintorni, viale Roma, piazza Martiri,
corso XXIII marzo e alcune traverse,
corso Italia e alcune traverse, corso
Cavallotti e tutte le traverse, tutta l’area del Tribunale, via Turati (Allea),
largo Bellini, largo don Minzoni e
altri. «Interverremo anche – spiega
Registrazione Tribunale di Novara n. 546 del 21/03/2012
Direttore responsabile: Eleonora Groppetti
Editore: Associazione culturale L’indipendente
Coordinatore pubblicità: Alberto Stangalini
Grafica e stampa: Tipografia Italgrafica
via Verbano, 146 – 28100 Novara (Veveri)
Per contatti: [email protected]
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340 0561692 - 338 2445393 - 348 9772440
il vicesindaco Nicola Fonzo – sulle
tempistiche di regolazione degli impianti a led nell’area centrale, gestiti
con un sistema digitale che consente
una modulazione della luce lungo le
diverse fasce orarie. Qui la luminosità
sarà al 100% dall’accensione fino alle
22.30, poi ci sarà una riduzione del
30% dalle 22.30 alle 2 e dalle 2 all’orario di spegnimento una riduzione
del 50%».
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CULTURA 11
febbraio 2014
Museo al Castello, «chi ha detto di no?»
A
ncora tutta da giocare la carta del Castello di Novara.
Mentre procede il cantiere
i soggetti interessati si siedono al
tavolo operativo per disegnare il
volto futuro dello storico edificio.
«Abbiamo fatto una serie di passaggi istituzionali a Torino con le due
Soprintendenze coinvolte, quelle
ai Beni Archeologici e ai Beni Architettonici, per condividere alcuni
orientamenti sulle modalità operative – spiega il vicesindaco del Comune di Novara, Nicola Fonzo -. Non
è ancora il via libera. Ci sono già
stati incontri tra i nostri tecnici e i
progettisti. La strada è quella già indicata: si tratta di verificare la fattibilità tecnica ed economica del progetto, valutandone anche gli oneri
e come recuperarli». Al Castello
andrà solo la Biblioteca Negroni?
«Nessuno ha mai detto – puntualizza il vicesindaco - che il Castello
non avrà anche una destinazione
museale. Si tratta di ridefinire gli
spazi, ecco quanto stiamo facendo».
Per terminare i lavori sono necessari «4.800.000 euro di cui 3.500.000
coperti dalla Regione e il rimanente
a carico del Comune. Nel bilancio
di previsione la copertura era prevista con gli oneri di urbanizzazione,
ma poi, in seguito all’assestamento,
anche con alienazioni. Dobbiamo
ora recuperare queste risorse». Tutto ancora sul tavolo. Per disegnare
il futuro del Castello il Comune di
Novara e la Fondazione Castello si
stanno muovendo lungo la direttrice indicata dallo studio di fattibilità
di gestione: il documento, prodotto
dalla Monti & Taft di Roma, vincitrice del bando, è stato presentato
lo scorso ottobre a Palazzo Cabrino. «Alla luce della crisi economica
quanto costerà mantenere il Castello aperto? Per rispondere a questo
domanda – così Laura Bianchi Boroli, presidente della Fondazione
Castello, alla conferenza stampa –
abbiamo ora a disposizione lo studio. Su questo possiamo ragionare
affinché il Castello sia in grado di
sostenersi, evitando di andare incontro a buchi di bilancio». Si legge
nella relazione che il Castello deve
acquisire una posizione centrale nel
panorama culturale anche nazionale
e internazionale. Obiettivo possibile se il Castello sarà “un luogo da vivere durante l’intero arco della giornata, grazie all’offerta di un’ampia
gamma di prodotti e servizi, che andranno dall’organizzazione di mostre ed eventi al consumo di pasti
e bevande, dalla vendita di oggetti
di design alla possibilità di navigare in internet grazie alla predisposizione di una rete wi-fi disponibile in tutta la struttura”. Strada da
percorrere “attraverso un rilancio
della cultura e della creatività quali
motori del paradigma economico
post-moderno e quali catalizzatori
dell’innovazione e della competitività di un territorio”. Ancora Fonzo: il documento «non ci dice che
cosa andare a mettere nel Castello.
Indica però quelle caratteristiche
che consentirebbero una sostenibilità economica. Secondo il progetto iniziale è destinato a ospitare
la collezione archeologica e quella
civica oltre a spazi congressuali per
eventi, ristorante e caffetteria. Lo
studio ci dice che questo progetto
non sta in piedi se non si introducono delle varianti: il Museo del Territorio e poi la internalizzazione o
meno della gestione di ristorante o
caffetteria. Nel Castello dobbiamo
collocare attrattori di persone, ma
nessuna delle due collezioni del Comune di Novara sarebbe in grado di
attrarre un numero di visitatori tali
da raggiungere i numeri previsti. Insomma, più gente più introiti. Ecco
l’allora ipotesi di trasferire al Castello la Biblioteca. Per questo abbiamo
incaricato gli uffici di verificare questa possibilità, a partire dalla tenuta
dei solai, ma allo stato attuale non
c’è alcun progetto». I giochi sono
ancora aperti…
Eleonora Groppetti
Un libro sul comodino
(v.p.) «La libertà non garantisce a
nessuno un mondo perfetto, ma
la possibilità di provare a rendere
un po’ meno imperfetto il proprio
mondo». Questa potrebbe essere
la sintesi del libro di Alberto Mingardi, “L’intelligenza del denaro.
Perché il mercato ha ragione anche quando ha torto” (Marsilio
Editori). Forse il titolo farà storcere il naso a coloro che ritengono il
mercato responsabile della crisi di
oggi ma, leggendo il testo, a mente
aperta e senza pregiudizi, non si
può che essere d’accordo su molte tesi. Come negare il fatto che il mercato non è un’entità suprema ma è l’insieme di uomini, liberi di scegliere
e di farsi scegliere? Non pedine nelle mani di un essere superiore ma
persone, imprevedibili, meschine, sorprendenti e geniali oppure limitate
e avide, ciniche o filantrope ma sempre persone. Il libro si snoda attraverso capitoli tematici che hanno un unico filo conduttore: meno Stato
più mercato (e quindi più libertà all’uomo). La critica principale è che
una parte della popolazione venga spostata ai margini di un mercato che
cerca solo il massimo profitto: ma il leit motiv dell’autore è sempre uno.
Il mercato è fatto da persone e dai loro rapporti e il consumatore deve
essere libero di scegliere: l’applicazione di poche regole chiare, e non di
centinaia di nebulosi regolamenti, la presenza di organismi di controllo
efficienti e la certezza di essere puniti in caso di infrazione permette di
limitare la libertà di ciascuno a favore dei rapporti con gli altri. E riducendo l’ingombrante presenza dello Stato nella vita sociale si evita che qualcuno, agganciato al potere, gareggi in condizioni di favore a discapito di
tutti gli altri. Un libro che non deve mancare sul comodino dei tanti che si
dichiarano favorevoli alla libertà economica. E che, come si legge nell’ultimo capitolo, “Uno Stato senza limiti”, dedicato all’Italia, negli ultimi
venti anni hanno fatto esattamente il contrario di ciò che dichiaravano.
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Febbraio 2014