Relazione specialistica Dipl.-Wirtschaftsing. (FH), Dipl.-Informationswirt (FH) Markus Tuffner, Bosch Industriekessel GmbH Un moderno condizionamento ed analisi dell‘acqua In tutte le applicazioni, nelle quali l‘acqua viene portata a temperatura elevata, è possibile che si presentino delle difficoltà a causa delle sostanze ivi contenute. La causa più frequente dei danni nell‘esercizio delle caldaie è da ricercare nelle insufficienze a livello di condizionamento e di analisi dell‘acqua. Sostanze corrosive contenute nell‘acqua di alimentazione o nella condensa possono danneggiare il serbatoio dell‘acqua di alimentazione, la caldaia o la rete della condensa. Tali danni sono causati prevalentemente da corrosione da ossigeno e da anidride carbonica. Inoltre ci sono determinate sostanza contenute nell‘acqua che comportano la formazione di depositi indesiderati. Il deposito più noto è quello calcare. Se la formazione di depositi non viene riconosciuta in tempi utili, verrà ostacolato il passaggio del calore con conseguente riduzione del rendimento. Se poi gli spessori dei depositi continuano a crescere, è possibile che le superfici scaldanti si surriscaldano, con conseguenti gravi danni che possono arrivare fino all‘esplosione della caldaia. Spesso si possono creare problemi anche nei processi a valle, a causa della formazione di schiuma e del passaggio d‘acqua di caldaia insufficientemente condizionata. Oltre al peggioramento della qualità del vapore, le conseguenze sono in parte drammatiche per quanto riguarda la vita utile degli elementi a valle, quali valvole, condutture e le utenze collegate. E‘ per questo motivo che il legislatore ha ratificato ampie normative per il mantenimento di una qualità d‘acqua ben definita. DIN EN 12953-10 stabilisce norme precise per l‘aspetto, la conducibilità, il valore pH, la durezza complessiva, il grado di acidità nonché la concentrazione di ferro, rame, acido silicico, olio, grasso, fosfati ed ossigeno. Inoltre l‘acqua deve essere esente da sostanze organiche. A seconda della potenza e della dimen-sione dell‘impianto caldaia, trovano ap-plicazione diversi metodi di condizio-namento dell‘acqua. L‘acqua grezza utilizzata viene di norma messa a disposi-zione da enti erogatori comunali, e viene, oltre ad altri metodi, preparato all‘uso nelle caldaie con una delle procedure di seguito descritte. 2 | Un moderno condizionamento ed analisi dell‘acqua Addolcimento o demineralizzazione I metodi di uso più frequente sono quelli dell‘addolcimento con scambiatore di ioni e della demineralizzazione con osmosi inversa. Su impianti di dimensioni ridotte o con elevati tassi di riflusso di condensa, si preferisce spesso l‘addolcimento, che comporta costi minori. Nel corso di questo processo le sostanze che induris-cono l‘acqua (prevalentemente ioni di Ca e Mg) vengono sostituite con ioni di Na. Il contenuto di minerali nell‘acqua resta quasi costante durante tale processo. Gli scambiatori di ioni vengono rigenerati con soluzione di sale (NaCl). L‘osmosi inversa è una procedura dai costi più elevati, per cui trova applicazione prevalentemente su impianti con elevati tassi di acqua pulita o in quei casi in cui per altri motivi (ad es. per la qualità del vapore) è necessaria acqua di caldaia a bassa conducibilità. Per questo metodo si usano membrane permeabili in una sola direzione, che a livello molecolare lavorano come filtri. Facendo passare una soluzione acquosa sotto alta pressione (maggiore della pressione osmotica) attraverso una delle suddette membrane, la maggior parte dei sali ed altre sostanze vengono trattenute, mentre la membrana viene attraversata soltanto da acqua pura. A seconda delle dimensioni, per l‘osmosi è necessario Figura 1: Lo scarso trattamento delle acque ha determinato la formazione di un sedimento duro, che in casi estremi può causare l‘esplosione della caldaia. prevedere un addolcimento preliminare o successivo. L‘addolcimento preliminare lavora come l‘addolcimento più sopra descritto, e viene utilizzato preferibilmente per piccole portate. Se invece si tratta di demineralizzare notevoli quantità d‘acqua per mezzo dell‘osmosi, di norma, prima dell‘ingresso nel modulo d‘osmosi, si aggiungono agenti chimici opportunamente dosati per impedire che i moduli d‘osmosi vengano intasati dai minerali. A valle dell‘osmosi si prevede un addolcimento successivo per eliminare le sostanze alcalino-terrose (ioni di Ca e Mg) residue La cosiddetta demineralizzazione parziale, un procedimento a metà strada tra addolcimento ed osmosi, è nota anche con il nome di decarbonizzazione, e trova meno applicazione die due metodi sopra descritti. Si tratta di un metodo che lavoro con il sistema dello scambio di ioni, simile all‘addolcimento. Si interviene sull‘equi-librio calcio/ anidride carbonica ag-giungendo ioni di idrogeno (H+). In questo modo viene liberato il biossido di carbonio presente nei composti di carbonato (HCO3). Gli ioni di calcio e di magnesio (durezza non derivante da carbonati) vengono sostituiti da sodio nel successivo procedimento di sostituzione degli ioni. Gli scambiatori di ioni vengono rigenerati con acido cloridrico e/o cloruro di sodio (NaCl). Figura 2: Modulo di trattamento dell‘acqua WTM per l‘addolcimento dell‘acqua di alimentazione della caldaia Un moderno condizionamento ed analisi dell‘acqua | 3 Degassificazione termica (riduzione di O2 e / o CO2) Grafico 1: La solubilità di ossigeno in funzione della temperatura a 1 bar (a) in acqua pura A valle dell‘addolcimento o della demineralizzazione abbiamo la degassi-ficazione termica. Questo procedimento si basa sul principio chimico-fisico, secondo il quale la solubilità dei gas nei liquidi diminuisce coll‘aumento della temperatura, andando verso lo zero quando si raggiunge il punto di ebollizione . Per gli impianti più grandi e/o per gli impianti con ridotto ritorno di condensa, per questo motivo si usano normalmente impianti di degassifica-zione completa. Questi lavorano con una gamme di temperatura tra 100 °C e 110 °C. Un duomo di degassificazione o un degassificatore a spray incrementa, appoggiato sul serbatoio di acqua di alimentazione, la superficie dell‘acqua aggiunta oppure della condensa di ritorno. Con iniezione diretta di vapore, l‘acqua di alimentazione all‘interno del relativo serbatoio viene riscaldata fino alla temperatura di ebollizione. Il vapore così prodotto riscalda l‘acqua in ingresso, separandone i gas contenuti. Questi gas fuoriescono attraverso il diaframma del vapore di sfiato nella testata del degassificatore. Fuoriesce anche vapore come mezzo di trasporto (vapore di sfiato). Il diaframma del vapore di sfiato deve essere dimensionato in maniera tale che anche nelle condizioni più sfavorevoli vengano scaricati tutti i gas liberati. Secondo la letteratura, il flusso di vapore di sfiato necessario può raggiungere lo 0,5 % della potenza in vapore della caldaia. La quantità residua di ossigeno e di biossido di carbonio a valle della degassificazione completa sono trascurabili. Un basso dosaggio di agenti chimici a valle è necessario soltanto per motivi di sicurezza e per una più facile misurazione. 14 O² in mg /l 12 10 8 6 4 2 0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Temperatura en °C Fonte: WABAG-Handbuch Wasse Grafico 2: La solubilità di biossido di carbonio in funzione della temperatura a 1 bar (a) in acqua pura 3 500 3 000 2 500 O² in mg /l A causa dei minori costi d‘investimento, sugli impianti più piccoli e/o sugli impianto con elevato ritorno di condensa trova spesso applicazione un impianto di degassificazione parziale. In considerazione della gamma di temperature basse, tra i 85 °C ed i 90 °C, nel caso della degassificazione parziale non è necessario usare un serbatoio a pressione come serbatoio per l‘acqua di alimentazione. I gas disciolti nell‘acqua vengono separati per riscaldamento ed escono dal sistema con il cosiddetto vapore di sfiato. A causa delle temperature d‘esercizio impostate, tale processo non viene completamente concluso. Resteranno presenti piccole concen-trazioni di gas, in particolare di ossigeno e biossido di carbonio. E‘ pertanto indispensabile un successivo tratta-mento chimico. 16 2 000 1 500 1 000 500 0 0 10 20 30 40 50 60 Temperatura en °C Fonte: TÜV Nord 70 80 90 100 4 | Un moderno condizionamento ed analisi dell‘acqua Dosaggio di agenti chimici (legame di O2 e / o CO2) A seconda dei diversi metodi di condizionamento fisico dell‘acqua, è necessario il legame chimico della durezza residua o dell‘ossigeno residuo. Inoltre occorre eseguire un‘alcalinizzazione (incremento del valore pH). In passato è spesso avvenuto un dosaggio eccessivo degli agenti chimici. I motivi sono da ricercare essenzialmente nella sorveglianza discontinua ed in un dosaggio impostato in maniera empirica. Per quanto riguarda il tenore di ossigeno residuo, il motivo consisteva nella mancanza di un sistema di analisi e di misurazione diretta a costi convenienti. Per questo motivo non si usava misurare l‘ossigeno residuo, ma l‘eccesso di agenti chimici nell‘acqua della caldaia, per poter garantire almeno ciclicamente l‘assenza di ossigeno. Oltre ad eccessivi oneri per agenti chimici, ne deriva anche un importante svantaggio energetico. Il sovradosaggio di agenti chimici comporta spesso un incremento della conducibilità (contenuto di sale), e/o la sedimentazione di fanghi, con un enorme importanza per le perdite di energia in occasione dei cicli di demineralizzazione o di sfangatura. Inoltre possono anche presentarsi problemi a causa della formazione di schiuma nell‘acqua della caldaia. Ne conseguono anomalie sotto forma di interruzioni a causa di mancanza d‘acqua e/o a causa di eccesso d‘acqua. L‘acqua trascinata peggiora la qualità del vapore, è possibile la formazione di colpi di vapore e di danni alle utenze a valle. Figura 4: Modulo di trattamento dell‘acqua WSM per la degassificazione, l‘approvvigionamento e il condizionamento chimico dell‘acqua di alimentazione della caldaia e per il trattamento e il raffreddamento dell‘acqua della caldaia riscaldata Figura 3: Attacco dell‘ossigeno sulla sezione di un tubo Un moderno condizionamento ed analisi dell‘acqua | 5 Analisi e misurazione Per poter garantire un‘idonea qualità dell‘acqua, è necessario verificare su base continua e/o periodica i parametri dell‘acqua. L‘acqua di alimentazione e l‘acqua nelle caldaie a vapore nonché l‘acqua di circolazione negli impianti d‘acqua calda deve essere controllata per verificarne i parametri di rilevanza (valore pH, conducibilità diretta, acidità, durezza e tenore di ossigeno). La frequenza di tali verifiche dipende dalle istruzioni del produttore, del gestore e delle autorità competenti. Finora quanto sopra viene effettuato, ad eccezione della conducibilità, manualmente con dispiego di tempo e di mano d‘opera conseguentemente elevato. Le singole analisi dell‘acqua devono essere eseguite giornalmente, ovvero nel caso di impianti equipaggiati per l‘esercizio senza sorveglianza, ogni tre giorni. Per permettere la realizzazione delle misurazione occorre prevedere punti di prelievo campioni in posizioni rap-presentative del sistema. Punti di prelievo tipici sono il serbatoio dell‘acqua di alimentazione alla caldaia, il bocchettone di demineralizzazione sulla caldaia e l‘acqua di aggiunta, a valle dell‘impianto di condizionamento acqua. I suddetti punti di prelievo campioni dovranno essere equipaggiati di idonei dispositivi di raffreddamento (raffreddatori campioni d‘acqua) che permettano il prelievo corretto dell‘acqua in tutta sicurezza. Bild 5: Nuova apparecchiatura per l‘analisi dell‘acqua WA per il rilevamento e il controllo completamente automatici della qualità dell‘acqua della caldaia La conducibilità viene misurata in continuo per mezzo di un elettrodo di conducibilità montato a contatto con la superficie dell‘acqua di caldaia. La durezza complessiva, oltre all‘acidità (valore pH), in passato sono state misurate normalmente per mezzo della titolazione con soluzioni di misura e/o per via fotometrica con idonei strumenti di misura. Nella titolazione si aggiungono all‘acqua del campione da analizzare, goccia dopo goccia, soluzioni reattive fino a quando non inizia a virare il colore. Dalla quantità della soluzione reattiva è possibile risalire all‘acidità e/o alla durezza complessiva. Le procedure fotometriche si basano su principi similari, misurando però l‘intensità del viraggio cromatico dopo l‘aggiunta di una determinata quantità di soluzione reattiva. La quantità d‘ossigeno contenuta nell‘acqua, invece, finora ha potuto essere analizzata soltanto con strumenti analitici molto costosi. Comune a tutti i metodi di misura è il grande dispendio di tempo e la facilità di errori. 6 | Un moderno condizionamento ed analisi dell‘acqua Analizzatore acqua WATER ANALYSER WA Il nuovo analizzatore d‘acqua sviluppato, il WATER ANALYSER WA supera i problemi di cui sopra e provvede alla misurazione continua, pienamente automatica, di quanto segue: f valore pH nell‘acqua di alimentazione f valore O2 nell‘acqua di alimentazione f durezza residua nell‘acqua aggiunta f valore pH nell‘acqua di caldaia A tale scopo sono state sviluppate appositamente nuove procedure di misura: L‘assenza di ossigeno non viene più garantita con un eccesso di legante di ossigeno, ma misurando il valore effettivo del tenore di O2. Come elettrodo di misura serve un micro-capillare di vetro riempito di liquido reattivo, che in base all‘ossigeno ivi presente produce un determinato flusso di corrente elettrica. Tale flusso di corrente viene misurato, permettendo di documentare il preciso tenore di ossigeno all‘interno della gamma di misura interessante ai fini della tecnologia delle caldaia, cioè da 0,001 a 0,1 mg/l. La misurazione della durezza avviene per mezzo di un elettrodo di misura basato su membrana polimerica a selezione di ioni. Tale membrana è permeabile soltanto agli ioni Ca e Mg responsabili della durezza. In base alla quantità degli ioni viene indotto un voltaggio dal quale è possibile effettuare deduzioni sul grado di durezza dell‘acqua. Nella gamma di misura da 0,0018 a 0,18 mmol/l (0,01 – 1 °dH) tutti gli scostamenti vengono misurati con precisione. Il valore pH nell‘acqua di alimentazione e di caldaia viene rilevato con un elettrodo di misura pH di riferimento, che rileva gli ioni di idrogeno positivi presenti nell‘acqua. Anche qui si induce una piccola tensione, con la quale è possibile esprimersi con sicurezza sul valore pH nella gamma di misura tra 7 e 14. Tutti gli elettrodi sono in versione ad autocontrollo. A determinati intervalli di tempo vengono automaticamente effettuate delle misurazioni di riferimento, sull‘acqua grezza o su se stessi, per accertarne il perfetto funzionamento. I singoli elettrodi di misura sono soggetti ad usura naturale. I costi degli elettrodi di ricambio corrispondono all‘incirca ai costi delle soluzioni di indicatore ed alle cartine di test nel caso di analisi manuali dell‘acqua. Figura 6: L‘integrazione modulare del WATER ANALYSER WA in un sistema globale di impianti caldaie Segnalazione Apparecchiatura per misurare la conducibilità Anst. A1 – A4 Dosaggio A4 ZLT A1 Controllo della torbidità SCO A3 A2 WSM O2 WA TH pH BCO Apparecchiatura per misurare la conducibilità Caldaie 1 BCO WAB Apparecchiatura per misurare la conducibilità Caldaie 2 O2 pH Un moderno condizionamento ed analisi dell‘acqua | 7 Tutti i dati vengono trasmessi al sistema di controllo impianto di livello superiore SYSTEM CONTROL SCO per mezzo di un sistema di bus. In questo modo, assieme alla conducibilità dell‘acqua di caldaia ed ai valori di conducibilità e/o opacità dei flussi di condensa si avranno così tutti i parametri significativi dell‘acqua a disposizione dell‘ SCO. L‘analizzatore acqua WA offre una moltitudine di vantaggi nei confronti della sorveglianza tradizionale manuale: f Meno danni alle caldaie ed agli impianti grazie ad una maggiore sicurezza d‘esercizio f Le misurazioni manuali producono risultati di misurazione corretti soltanto se eseguite da personale ben addestrato. Spesso avvengono errori nel prelievo delle diverse acque o nella manipolazione delle soluzioni reattive, con falsificazioni drammatiche dei risultati. f L‘analisi coll‘analizzatore WA, invece, si svolge completamente automaticamente senza alcun intervento esterno, garantendo risultati di misurazione corretti e precisi. f Nel caso in cui determinati valori limite della qualità dell‘acqua vengono superati, l‘impianto caldaia protegge se stesso. A seconda del tipo di superamento vengono iniziate determinate sequenze di controllo. Se ad esempio si rischia l‘ingresso di una grande quantità d‘acqua dura, la valvola d‘acqua aggiunta viene chiusa immediatamente. Potenziali di risparmio Il potenziale di riduzione di costi offerto dall‘analizzatore acqua WA è enorme. A seconda della dimensione e dell‘equipaggiamento degli impianti, grazie ai risparmi di personale, combustibile ed acqua il dispositivo verrà ammortizzato dopo un periodo che va da 6 mesi a 3 anni. La considerazione di cui sopra non tiene conto della sicurezza d‘esercizio garantita dalla correttezza dei risultati d‘analisi, e della riduzione dei danni agli impianti per insufficienza dei parametri d‘acqua. Management dei segnali d‘anomalia Tutti i parametri al momento misurati, non appena superano il valore limite, vengono trasmessi alla memoria dei segnali d‘anomalia dell‘ SCO. In questo modo è più semplice analizzare le cause delle anomalie. Creazione del protocollo E‘ anche possibile creare un protocollo continuo dei dati. Questi potranno, a determinati intervalli di tempo, essere trasmessi via Profibus ad un sistema di controllo di livello superiore oppure tramite interfaccia definita potranno essere trasmessi ad una stampante locale o ad un sistema di scrittura a video. E‘ possibile fare a meno delle misurazioni manuali e della registrazione manuale dei valori dell‘acqua nel libretto d‘esercizio della caldaia. Ne conseguono risparmi di personale non trascurabili. Figura 7: L‘unità di comando della caldaia SCO raccoglie e memorizza i principali dati dell‘acqua e attiva funzioni di protezione, regolazione e comando Funzioni di regolazione e di sicurezza A seconda della qualità misurata dell‘acqua vengono regolate le varie pompe di agenti chimici. E‘ possibile rinunciare ad un dosaggio in eccesso, visto che i parametri dell‘acqua vengono misurati con metodo diretto. Ne conseguono risparmi notevoli di agenti chimici nonché minori perdite nel contesto di operazioni di demineralizza-zione e di sfangatura. Il flusso di vapore di sfiato nella modalità d‘esercizio tradizionale è previsto con circa 0,5 % della potenza nominale della caldaia. Ne consegue una perdita continua di energia a causa del vapore di sfiato in uscita. La misurazione del tenore di ossigeno coll‘analizzatore WA permette di azionare la valvola del vapore di sfiato solo in precisi momenti. All‘interno dei valori limite ammessi è possibile chiudere la valvola. Solo se i valori limiti indicati vengono superati, cioè se l‘intervento del degassificatore dovesse essere effettivamente necessario, la valvola del vapore di sfiato viene aperta e il vapore di sfiato arricchito di ossigeno ed biossido di carbonio potrà uscire dal sistema. Ne conseguono enormi risparmi di combustibile. Figura 8: I parametri dell‘acqua memorizzati nell‘ SCO (SYSTEM CONTROL) possono essere rappresentati con un intuitivo diagramma a curve Sintesi Nella descrizione dei metodi di condizionamento d‘acqua per mezzo di addolcimento, demineralizzazione, degassificazione e dosaggio viene evidenziato con chiarezza, quanto complesso e a volte anche difficile può essere garantire una corretta qualità dell‘acqua di caldaia usando gli attuali mezzi manuali. L‘analisi acqua completamente automatizzata per mezzo dell‘analizzatore acqua offre pertanto i seguenti vantaggi: f Un dosaggio di agenti chimici su misura per le esigenze, a seconda del valore pH e O2 dell‘acqua di alimentazione, senza costose aggiunte in eccesso che comporterebbero maggiori perdite nell‘ambito della demineralizzazione e della sfangatura f Monitoraggio automatico della durezza residua degli impianti di dolcificazione su base di scambio di ioni, installati a monte f Comando della valvola per il vapore di sfiato a seconda del contenuto d‘ossigeno nel serbatoio d‘acqua di alimentazione si evitano inutili perdite d‘energia f Incremento della sicurezza d‘esercizio grazie a precisi risultati di misurazione analitica f Risparmio di tempo grazie alla misurazione automatica f Riduzione di danni causati da errati parametri d‘acqua f Tutti i dati dell‘analisi acqua continua e pienamente automatizzata possono essere trasmessi via bus a video o ad una stampante e potranno essere visualizzati, stampati o memorizzati è possibile fare a meno della tenuta manuale del registro caldaia. Figura 9: Impianti con più caldaie, analisi dell‘acqua, trattamento dell‘acqua, impianti di degassificazione, impianti a condensazione, alimentazione di combustibile SCO ha tutto sotto controllo. Teleservice Sistema di controllo del processo Sistema di gestione impianto SCO Gestione di esercizio e di segnalazione delle anomalie BCO BCO UL-S UNIVERSAL Caldaia per vapore Impianti di produzione: Stabilimento di produzione 1 Gunzenhausen Bosch Industriekessel GmbH Nürnberger Straße 73 91710 Gunzenhausen Germania WA Modulo analisi acqua WTM Modulo trattamento acqua WSM Modulo servizio acqua di alimento Stabilimento di produzione 3 Bischofshofen Bosch Industriekessel Austria GmbH Haldenweg 7 5500 Bischofshofen Austria www.bosch-industrial.com Stabilimento di produzione 2 Schlungenhof Bosch Industriekessel GmbH Ansbacher Straße 44 91710 Gunzenhausen Germania © Bosch Industriekessel GmbH | Figure solo a titolo di esempio | Con riserva di modifiche | 07/2012 | TT/SLI_it_FB-Wasseraufbereitung_01 CSM Modulo servizio condense