settimanale fraccarotto
Anno II
IONE
COR
R
Numero XXVIII
DOPING E SPORT
8
ETT
A
7 dicembre 2006
SPORT
COCAINA
Tinny a pag.
EDIZ
SESSUOLOGO
CESTO NATALIZIO
MARCE RISPONDE
Yoda a pag. 15
Marce a pag. 14
TANTI AUGURI VdC
IL SOLITO EDITORIALE
SIAMO ALL’APICE AMICI MIEI
Ogni volta che lo incontro sorrido, ogni
volta che ascolto quello che ha da dirmi
scopro qualcosa, ogni volta mi emoziona.
Ogni settimana per la precisione. Ci incontriamo il giovedì mattina, stiamo bene
insieme, riesce a rallegrarmi la giornata.
Con lui ho discussioni di ogni tipo, ma
molto spesso ci perdiamo in cazzate
sempre ben architettate. Si finisce inevitabilmente a ridere e scherzare. Tutti noi
lo conosciamo bene, ma il mio rapporto
con lui è qualcosa di più intimo, qualcosa
di più profondo. Quando lo vidi per la
prima volta non aveva l’aspetto attuale, si
presentava in modo molto più semplice,
più spartano, ma con la stessa voglia di
vivere che mi regala tuttora.
Collaborare con lui è un qualcosa che ha
a che fare con le vostre importantissime
ore di sonno. Tante e tante ore di sonno…i suoi seguaci pensano ormai all’unisono……e…...e io non so più cosa scrivere.
C’è una differenza netta tra essere un Collegio
con la C maiuscola ed essere un collegio e basta.
Vi parlerò di questa differenza. Il Collegio è una
struttura solida, indiscutibile, ammirata, odiata a
volte per la sua manifesta superiorità, capace di
creare cose nuove, capace di coinvolgere persone, di colorare stadi e palazzetti interi, in grado a
volte di far salire cori così in alto da costringere
la volta celeste a tapparsi le orecchie. Il Collegio
non pone davanti a se barriere e preconcetti, il
Collegio non pone davanti a se la violenza o il
numero, il Collegio non pone davanti a se arcaiche rimembranze. Il Collegio si fregia di ciò che
ha addosso, non dimenticando mai ciò che ha
avuto. Le coppe e le ferite dell’antico passato
sono custodite e ammirate dal Collegio, ma non perpetrate per più tempo del necessario. Le emozioni per esser vissute non vanno ricordate, ma vanno vissute ancora e
ancora.
Il collegio e basta invece è qualcosa di sporadico, casuale, non intenzionale. E’ una
piccola massa, che tenta di brillare di luce riflessa, cerca di farsi sentire con vecchi
echi lontani, cerca di difendersi come può con sporadici riti e ridicole cantilene, mai
originali.
Il ViceDirettoRezza segue a pag. 2
Violenza segue a pag.9
AGENDA DEL FRACCAROTTO
• Giovedì 7 dicembre h.21.00 Pane e porchetta romana da
Sponge, ovviamente.
• Venerdì 8 dicembre h.00.01 Compleanno di Pampa. Ricordate gli auguri.
• Venerdì 8 dicembre h.21.00 Termine ultimo per prenotare il
calendario (pagando 5 euro).
• Lunedì 11 dicembre h.16.00 circa Laurea di Pampa in Aula
Scarpa e conseguente rinfresco in sala comune.
• Martedì 12 dicembre h.9.30 Mobilitazione generale per il
presepe: tutti convocati in sala comune.
•
h.11.30 Presepe vivente delle matricole aperto al pubblico.
• Mercoledì 13 dicembre h.20.30 Ritrovo generale in sala
comune per prepararsi alla partita di basket.
•
h. 21.30 Inizia il torneo di basket:
Fraccaro vs Spallanzani al palazzetto
CUS
• Giovedì 14 dicembre h.19.30 Biccherata con il rettore in
sala comune.
E’ pronto il calendario del collegio
“2007 Un anno sotto le torri”
Avete presente il calendario di Max
o il calendario della Pirelli? Bene,
questo non c’entra un cazzo!
Il calendario è disponibile al prezzo
di 5 €. Prenotazioni e pagamento:
Mason (26) o Nazareno( 84). Meeenaaaa!
“Probabilmente il calendario più erotico dell’anno” L’osservatore romano
“Non solo un
calendario, un’opera monumentale”
Metro
“La sacralità della vita umana viene seriamente intaccata da questo capolavoro” Inchiostro
“Semplicemente laocoontico” Vogue
“Il giorno in cui un giovane scrittore corregge la sua prima bozza prova lo stesso orgoglio di un adolescente che
ha appena preso la sifilide”
Charles Baudelaire
2
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
Interni
IL SOLITO EDITORIALE
Segue dalla prima
Ma vaff#!! Pampa, mannaggia a me e quando ho detto che lo scrivo io sto solito e
noiosissimo editoriale, va bè, sono vicedirettore e dovrei assumermi le mie responsabilità, però, volete mettere il direttore, il suo sharme, la sua leggendaria lingua felpata,
il suo strato di peli inverosimile, la sua pancetta da briscolettiere del re e infine la sua
capacità di essere leader. Che carisma, che classe, che parlantina. Insomma un piccolo Berlusconi*, ma più democristiano. Non reggo il confronto. Infondo sono solo
uno scagnozzo peloso (non quanto l’esimio direttore) e metallaro. Comunque tranquilli, non sono gay. All’inizio del pezzo parlavo del nostro giornalino. Giornata importante quella di oggi: 7 Dicembre 2005,nasce Voci di corridoio. Oggi, il VdC compie 1
anno ragazzi. AUGURI! Un anno per ventotto numeri del vostro settimanale preferito
“Settimanale fraccarotto” dice l’intestazione della nuova testata a partire dal numero
24. Il settimanale che ci racconta, il settimanale che ci fa ridere, il settimanale imparziale e schierato, culturale e cazzone. Il settimanale che non incassa OTTOMILA euro all’anno, il settimanale che sforna 16 pagine ogni sette giorni e non due ridicoli e
striminziti fogli pieni di pubblicità ogni novesettimane e mezzo. Il settimanale degli
universitari di Pavia? Non esageriamo, non abbiamo poi cosi tanto inchiostro.
*stesse cravatte,ci avete fatto caso?
Il ViceDirettoRezza
Durante i festeggiamenti dell’anniversario di VdC, il
direttore si è lasciato trasportare, anche troppo.
Questa foto è stata scattata in redazione alle h.
3.42 giovedì 7 dicembre. Auguri VdC!
FRACCARO VS CAIROLIMERDA
Spongebob
indossa
con
derisione
il
copricapo dei
cairolotti.
A pagina 4
potete leggere
la lettera in
versione integrale inviataci
in settimana dai
poveracci.
Tutti si ricorderanno di quel martedì nel quale
le sacre mura del Plinio furono violate...ma io
lo voglio ricordare una volta di più.
Sono circa le 13, la vita al Fraccaro scorre
regolare tra uno spaccio e l' altro... ma ben
presto la pace non è che un lontano ricordo
visto che all' orizzonte si presenta una massa
(in)umana di creature senza dignità e dalle
sembianze orripilanti.
Inizialmente queste belve non identificate varcano il santo cancello scatenando una serie
di spaventosi versi animaleschi ai quali nessuno sa dare una spiegazione plausibile, eppure ci vuole poco per capire che non si tratta di belve comuni, bensì di belve della peggior specie: i cairolotti.
Tutti travestiti per nasconder le loro ignobili
deformità e la loro ben nota bruttezza si spargono per il nobile cortile del Fraccaro e cominciano a sporcare tutto e tutti di escrementi
che secernono dalla bocca (che poi è l' ano
visto che sono facce di culo); inoltre picchiano
donne vecchi e bambini (infami!), inquinano la
natura con la loro presenza disgustosa e nociva, spruzzano clorofluorocarburi dalle narici
(che poi sono ancora l' ano) allargando il buco nell' ozono, istituiscono la pena di morte,
tentano di estinguere quella specie protettissima (perchè in via di estinzione) che è Marco
cretì e provano a riprodursi per via asessuata
sotto gli occhi increduli del nostro caro
sessuologo marce.
E' in questo momento, quando tutto
sembra perduto che le preghiere di
una sacerdotessa del Fraccaro ( portinaia per hobby) vengono esaudite e
una pioggia fittissima comincia a lavare la sporca prole del cairoli (pioggia
provocata dal Dio Fraccaro con la
gentile collaborazione di F.S.).
L' acqua, che si sa non piace per le
sue doti igieniche ai cairolotti, ne provoca il fuggi fuggi sotto ai portici, ma
oramai l' armata fraccarotta dopo una
corsa lampo agli armamenti è schierata a ranghi serrati e incalza con cori,
pugni, calci e il lancio di matricole il
nemico (si dice che Leo abbia perso
un braccio schiantandosi nelle fauci di
un maledetto cairolotto e adesso usi
un arto messo in
comune da un suo
compagno(in
senso politico)).
Mentre il Toz già
passa all' artiglieria pesante lanciando alberi e
colonne, l' odiato nemico desiste
e si vomita in piazza 3 torri, dove testimoni oculari affermano di avere
visto il nostro rettore scagliare Tosatti
sulla dannata stirpe cairolotta...
Ormai l' attacco è respinto e le puzzolenti creature sono bersaglite anche
dalle finestre del corridoio Spallanzani
con pietre, dardi e olio bollente (dati
non confermati); una delle bestie, si
dice chiamata il “cesso” e venerata
dai suoi compagni ( infatti “cesso” al
cairoli significa il furbo del villaggio) si
sofferma a leccare il pavimento del porticato per motivi ignoti (c' è chi parla di
feticismo e chi afferma che volesse
corrodere con la sua saliva il suolo creando una distorsione spaziotemporale
e quindi un buco nero in grado di risucchiare il Fraccaro) ma viene scaraventato fuori da Toz e Longobeach che si
premurano di sottrargli come bottino di
guerra la sua sudicia e virulenta feluca,
tuttora in quarantena alla camera 14.
il campo parla chiaro: 12 corpi del repellente nemico restano senza.vita al
suolo, 30 si ritrovano mutilati e in fin di
vita, ragion per cui Verbania applica l'
eutanasia decapitandoli con la sua
smart; per le file del Fraccaro tra i feriti
gravi oltre il già citato Leo annoveriamo
Cristian (azzannato ad una gamba che
Ugo dice debba essere amputata)
mentre tra i contusi va ricordato Cesario, uscito quasi illeso da un volo di circa 40m (l' incauto giovine infatti è
precipitato dalla sommità della torre più alta della piazza sulla
quale si era arrampicato per
colpire il nemico con delle
spille di Forza
Italia).
Ed
ora consegno
alla
storia
questi gloriosi dati affinché
la
fama del Fraccaro possa resistere alla
corrosione del tempo, e che Dio (Plinio)
vi benedica, se avrete sparso il sangue
di un cairolotto in suo onore, ma anche
solo per sadismo o noia.
Spongy
Interni
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
3
LA TRADIZIONE CONTINUA
Si avvicina inesorabile la festività natalizia,
una delle feste più importanti per la religione Cristiana, occasione senza eguali per le
grandi abbuffate a tavola ma anche festa
del consumismo: l’unico “rosso di destra” al
secolo <il centurino Cesario> ha dato esempio di quante cose si possano comprare al giorno d’oggi con sole 399 euro…
L’atmosfera natalizia si sente nell’aria a
meno che non si entri in camera del nostro
amato Trinca ( figura carismatica di cui
Pampa teme la sibillina rumorosità notturna ).
A Natale siamo tutti più buoni , pieni di
nuovi e ricchi propositi, mentre una ed una
soltanto è la certezza, un appuntamento
immancabile e di capitale importanza nell’agenda universitaria pavese: IL PRESEPE
VIVENTE DEL FRACCARO!!!
Il fraccarotto tipo si addolcisce, diminuiscono le pratiche goliardiche sulle matricole,
Cretì viene trattato come una persona normale e Leo fa di tutto per accaparrarsi l’ambito ruolo di pecora nera.
Proprio sul tema “presepe vivente” volevamo fare delle riflessioni e metter in evidenza la ben nota ispirazione cattolica che accomuna tutti gli inquilini del “Plinio”, esclusi
i soliti comunisti di stampo prodiano che
prima o poi resteranno sterili e privi di percezione visiva.
Già quando eravamo ignari studentelli Palermitani ( forza Palermo!!!) Don Uzzo da
Raffadali , nelle frequenti lezioni di catechismo serale, ci tramandava oralmente la
parabola del “buon fraccarotto” dal vangelo secondo Binnu (u tratturi o comunemente noto come Bernardo Provenzano), pizzino 5/ 41bis. <In quel tempo> come
delle pecorelle smarrite venivamo a conoscenza di tale antica tradizione, che si
ripete ogni anno sotto le due torri , rimaste ( ahimè ) le più famose al mondo.
Ora che nelle nostre vene comincia a scorrere sangue bianco-rosso, tutto assume
una dimensione diversa, mistica.
Chi vi scrive è un angelo che non a caso ha la camera in “paradiso” e un centurione già preposto alla guardia delle paradisiache mura.
Adesso inizio a capire il pathos trasmessoci da Don Uzzo : la frenesia dei preparativi, la cura dei particolari nei costumi, sua santità San Gria, il vin Brulè, le castagne
e si spera parecchi limoni…
Vuolsi così colà dove si poute ciò che si vuole, il gran consiglio degli anziani prelati
del rinomato collegio quest’anno decise:
ATTORI
Cesario Delle Donne
Antonino Scifo
Emanuele Diana
Marco Somaini
Carlo
Polo (l’uomo con la menta in torno)
Nel ruolo di:
Centurione
Centurione
Angelo
Cane pastore
Pescatore cieco
Marco Cretì
Giorgio Tosatti
Cristian Borserio
Andrea Falconeri
Italo Aurucci
Frabrizio Erario
Francesco calderaio
Francesco Guida
Simone Zaninelli
Federico Baggiani
Andrea Trameri
Michele Lazzari
Leonardo Cardone
Stefano Armirotta
Asino
Bue
Falegname
Mendicante
Re magio
Cortigiana (puttana)
Giuseppe
Maria
Dancing christmas tree
Stella cometa
Gesù
Pecora
Pecora nera
Pecora
Adesso tutto è chiaro, svezzati dalla Curia Vescovile del Plinio, anche quest’anno
le matricole tutte ( tranne i conigli)
riproporremo ciò che si tramanda da più di duemila anni, la nascita del bambin Gesù.
L’appuntamento è per il giorno 12 c.m.
Il centurione Tony & l’arcangelo Emanuele
Quale miglior manifesto per il presepe di Pasqualino Longobardi! Massiccio, eh?
Il solito ignoto della scorsa settimana era Silvio Rallenty Rodari!
Sorpresi, eh? Avete creduto a quello che vi diceva la redazione. Ma
ci siete cascati: ebbene sì, non era Gamba, ma il Rodari. Così questa
settimana nessuno si è aggiudicato lo yoghurt al gusto di cremoso caffè che
ci papperemo noi!
Il gioco sembra avere un buon seguito, una decina di risposte arrivano ogni
settimana, ma noi vogliamo fare giocare tutti. Perciò questa settimana abbiamo
deciso di mettere in palio un preziosissimo premio: si tratta di una mini4wd, un modellino di
automobile a pile funzionante. La vettura (di cui mostriamo qui a fianco una fotografia)
ci è stata donata dal maestro Bernieri e deriva dalla sua personalissima collezione. La
regaleremo al primo che indovinerà: non credete alla redazione, non credete a nessuno,
fidatevi solo di voi stessi! Partecipate numerosi e consegnate i fogliettini con la vostra risposta alla redazione (camera 13). La BLITZER SONIC Tamiya ‘98 potrebbe essere
tua!
Se vuoi sapere perchè era Rodari e non Gamba collegati al sito www.collegiofraccaro.it.
Ciao!
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Merde
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
Merde
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Valeriano docet
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
Aida
di Giuseppe Verdi
Libretto: Antonio Ghislanzoni
Tratto da: un soggetto dell'egittologo francese Auguste Mariette
Prima: Il Cairo, Teatro dell'Opera, 24 dicembre 1871
La vicenda:
L'opera è ambientata in Egitto, all'epoca della potenza dei faraoni.
Il primo atto ci introduce nella grande sala del palazzo del re a Menfi. Qui Ramfis, capo dei sacerdoti, e
Radamès, valoroso capitano dell'esercito faraonico si confidano i timori di una nuova invasione degli
Etiopi. Il condottiero delle truppe reali è già stato designato e presto il re ne rivelerà l'identità. Radamès
sogna di essere il prescelto, così da colmarsi di gloria nell'impresa e da restituire il trono e la patria alla
donna che, riamato, ama: Aida, figlia di Amonastro, re dell'Etiopia, caduta in mano egiziana (“Se quel
guerrier io fossi...Celeste Aida”). Ma anche Amneris, figlia del faraone, è invaghita di Radamès e, sospettando di avere nella schiava un'indegna rivale, cerca di scoprire la temuta verità attraverso abili
sondaggi: dapprima rivolge subdole parole di affetto ad Aida (“Vieni o diletta”), quindi sguardi innamorati e indagatori al giovane condottiero. Improvvisamente irrompe un messaggero che comunica che
orde etiopi hanno passato i confini. E' la guerra. Al cospetto delle guardie, dei capitani, dei ministri e dei sacerdoti, il re comunica il nome dell'eroe designato: è Radamès! Esultano tutti, tranne Aida, combattuta tra l'amore del padre e l'insana passione
per il più terribile dei nemici (“Ritorna vincitor...Numi,pietà del mio soffrir”). Un cambio di scena ci porta all'interno del tempio di
Vulcano: fra danze mistiche e cori d'invocazione agli dei, Radamès, il capo velato d'argento, riceve da Ramfis la spada che lo
consacra capo dell'esercito egiziano.
Il secondo atto ci introduce in una stanza dell'appartamento di Amneris. Qui la
principessa si sta preparando a festeggiare la vittoria egiziana sugli etiopi, mentre piccoli schiavi neri danzano per lei. Quando entra Aida, non resiste alla tentazione di smascherare la rivale e, ingraziandosela mostrando falso rispetto per
il suo dolore per la
sconfitta, ne mette a
nudo i sentimenti
riferendole la mendace notizia della
morte di Radamès
sul campo di battaglia. Alla confessione d'amore della
schiava seguono immediate le minacce di Amneris, che costringono Aida a implorare perdono.
Cambio di scena: la folla si accalca alle porte di Tebe per celebrare la grandiosa vittoria degli Egiziani. Il re, circondato dal suo seguito, siede sul trono con la figlia Amneris. Sfilano i carri da guerra, i vasi sacri, le statue degli dei (“Gloria all'Egitto” e Marcia trionfale); un gruppo di danzatrici porta il tesoro dei vinti. Tra le ovazioni del popolo, entra Radamès, che viene incoronato da Amneris
lcol serto dei vincitori. Il re promette di soddisfare ogni suo desiderio e il generoso condottiero chiede che sia lasciata la vita ai prigionieri di guerra e che sia concessa loro la libertà. Unendosi a
Radamès, tutti implorano clemenza, così che anche l'inflessibile
Ramfis cede alle preghiere del giovane. Ma, a garanzia della pace,
sentenzia che vengano trattenuti in ostaggio Aida e un certo guerriero, in realtà Amonastro, che ha dichiarato di aver seppellito con
le proprie mani il re etiope. Vengono quindi rilasciati i prigionieri.
Ma un altro tanto indesiderato quanto irrinunciabile premio attende
l'eroe: la mano di Amneris. Mentre questa gioisce della vittoria in
amore, Aida piange il suo destino e Amonastro giura vendetta.
Valeriano Lanza
Segue nel prossimo numero
A tempi ormai andati appartiene
Colui che si muove nel duplice Regno
Furtivo tra i campi senza lasciar segno
Contrario al sovrano che giudica indegno
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
Pagina culturale
L’IMPRESA IRRESPONSABILE
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ANGOLO DEI LIBRI
...di Simone Bernieri
“Si definisce irresponsabile un’impresa che, al di là degli elementari obblighi di legge,
suppone di non dover rispondere ad alcuna autorità pubblica o privata, né all’opinione
pubblica, in merito alle conseguenze in campo economico, sociale e ambientale delle
SOFFOCARE
sue attività”.
Chuck Palahniuk
Luciano Gallino, professore di Sociologia presso l’Università di Torino, delinea uno
Il libro preferito dal supremo.
scenario dettagliato dell’attuale sistema socio-economico mondiale, riferendosi in parUna storia surreale di un’intensità travolgente. Null’altro da
ticolar modo a quella parte dell’economia che più rappresenta lo spirito capitalistico:
aggiungere, imperdibile.
la grande impresa.
L’impresa così definita è divenuta oramai un centro di
potere politico, nel senso che con il suo comportamento essa condiziona significativamente la vita di un HARRY POTTER
gran numero di persone. A dispetto di questa palese J.K.Rowling
constatazione, il sistema normativo statale e interna- Se non avete voglia di legzionale risulta ad ora essere inadeguato, per due mo- gervi tutti e sei i libri di Harry
Potter, leggete gli ultimi due:
tivazioni principali.
altro che storia per bambiIn primo luogo, il diritto sembra ignorare la nuova di- ni…
mensione dell’impresa. Nonostante in essa si intreccino interessi politici, conflitti sociali e questioni ambienIT
tali, la Responsabilità sociale dell’impresa (Rsi) è un
Stephen
codice ‘etico’ che si limita a suggerire (in modo non
King
vincolante) alcuni parametri da rispettare perché una
Non una semplice storia
data impresa venga considerata ‘responsabile’.
d’orrore (anche se qualche
In secondo luogo, la globalizzazione ha portato con
notte la passerete di sicuro
con la luce accesa), ma
sé la possibilità per l’impresa di scavalcare la propria
soprattutto un tratteggio
territorialità, e con essa l’insieme di leggi legate a tale
perfetto dell’ infanzia e dei
territorio. La volatilità del capitale, ossia la possibilità
suoi segreti.
di spostare in pochi attimi ingenti somme di denaro
Luciano Gallino, “L’impresa irresponsaTRE
UOMINI
IN
BARCA
da una parte all’altra del mondo, e la delocalizzaziobile”, 2005 Giulio Einaudi
(PER
NON
DIR
DEL
CAne dell’attività d’impresa, che ha permesso loro di
NE)
realizzare gli impianti produttivi veri e propri nelle cosiddette Zfe (‘Zone franche di
esportazione’, regioni in cui il costo del lavoro e i diritti dei lavoratori sono minimi), Jerome
Da sbellicarsi dalle risate.
hanno reso obsoleti i tradizionali strumenti di indirizzo e controllo dell’attività statale.
Tre amici non ne combinano
Stato che si è dimostrato comunque connivente nel configurare l’attuale situazione a una giusta nell’Inghilterra
partire dagli anni ’80 in poi, da quando i costi del welfare state si sono fatti man mano vittoriana, una storia mai
insostenibili, fino a condurre all’ondata di privatizzazioni che ha coinvolto non solo cosi’ attuale, in un epoca strapiena di incal’Italia (dal 1992) ma anche moltissimi altri Paesi, in Europa, in America e in Asia. Il paci sapientoni.
tutto accompagnato da una serie di riforme volte alla deregolazione del sistema economico, al progressivo disimpegno dello Stato e all’indebolimento di quelle forze atte
IL PROFESSORE VA AL
a bilanciare il potere dell’impresa e dei suoi proprietari. E giustificato infine con la forCONGRESSO
mulazione e il riconoscimento ideologico del nuovo principio di governo dell’impresa:
David Lodge
Tutti i nostri professori e bala massimizzazione del valore per l’azionista, ossia la crescita del valore azionario
roni perfettamente descritti
della data impresa X come obiettivo primario (quasi esclusivo) dei direttori.
nella loro inutilità. “Uno dei
Le conseguenze di questo generale atteggiamento sono direttamente correlate a ciò
libri più divertenti, più veri,
che il mercato borsistico considera ‘buone notizie’: la fusione tra due imprese, la dipiù dannatamente ilari che
versificazione settoriale dell’attività d’impresa, la riduzione della forza-lavoro, la realizsiano usciti negli ultimi cento
zazione di profitti altissimi a breve termine, l’acquisto (mediante complesse architettuanni” (U.Eco)
re finanziarie) di piccole e medie imprese dello stesso settore produttivo in giro per il
mondo. Le operazioni volte a sviluppare le suddette strategie contraddicono il tradizionale spirito capitalistico, basato non solo sulla remunerazione del capitale, ma anche sulla programmazione sensata e lungimirante della vita d’azienda, sull’innovazione, sulla correttezza nei confronti di tutte le parti sociali, sulla centralità del momento
produttivo in senso stretto, sull’etica.
L’attuale sistema economico non è sostenibile. Né dal punto di vista sociale, né forse ancor prima (cronologicamente) dal punto
di vista energetico e ambientale. Per fare un esempio, già nel 2015, la Cina produrrà da sola la stessa quantità di biossido di carbonio (CO2) che il mondo intero produce oggi. Nel 2030 l’India potrebbe provocare emissioni sufficienti a rendere (da sola) l’aria
irrespirabile per tutta la popolazione del pianeta. L’attuale modo di produzione è sostenibile ad oggi per un quinto della popolazione mondiale, fin tanto che essa consuma le terre le acque l’aria appartenenti agli altri quattro quinti. Uno sviluppo come quello
cinese o indiano rende la situazione insostenibile già a medio termine.
Per provvedere ad un’inversione di rotta, occorre un radicale rinnovamento dei principi della Rsi, che muova dalla consapevolezza del nesso diretto esistente tra struttura del governo e irresponsabilità di impresa. È necessario un nuovo codice normativo che
operi su scala internazionale, e che vada oltre il volontarismo. Va insomma intrapresa una riforma del governo dell’impresa, che
inserisca la Responsabilità sociale dell’impresa tra i suoi principî costitutivi.
Nazareth
Probabilmente non è Giozzi.
8
Coca e cultura
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
DOPING E SPORT
La cocaina
La cocaina è stata usata per secoli dagli indigeni del sud America per incrementare la forza il vigore e la resistenza fisica.
Nel 1930 Theil e Essing riportarono che l’assunzione do 0,1 g di
cocaina prima di un esercizio al cicloergometro migliorava l’efficienza di lavoro e la resistenza. Questi risultati vennero attribuiti
alla capacità della cocaina di ridurre la percezione della fatica a
livello del sistema nervoso centrale.
Un secondo studio con la stessa dose rivelò che la cocaina non
aumentava l’efficienza di lavoro ma riduceva significativamente
i tempi di recupero dopo lo sforzo.(Conlee).
Lo stesso Conlee ha proposto tre possibili meccanismi che potrebbero spiegare gli effetti della cocaina:
-la cocaina rilascia le catecolamine,che aumentano la produzione di lattato con conseguentemente affaticamento precoce.
-la cocaina induce vasocostrizione muscolare,riducendo l’apporto di ossigeno, la forza e i tempi di reazione stimolando la
degradazione del glicogeno.
Nel 1994 Braiden dimostrava che la cocaina aumentava di tre
volte l’accumulo di lattato muscolare durante l’esercizio.
Nel 1996 Favier dimostro un aumento di acidi grassi in seguito
a masticazione di coca, con conseguente aumento di adrenalina e una riduzione della glicemia.
Appare anche lecito affermare che la cocaina non ha effetti benefici sull’esercizio fisico .
Fumare cocaina per periodi prolungati porta a una riduzione
delle prestazioni fisiche massimali,probabilmente per una riduzione della motivazione o una distorsione della percezione dello
sforzo.
Cantwell e Rose riportarono anche le numerose esperienze
di molti giocatori americani di baseball i quali riferivano gli
effetti euforizzanti della cocaina ma spesso anche quelli
negativi sulle prestazioni.
In particolare,i giocatori di
baseball si lamentavano
degli effetti deleteri a livello del Sistema nervoso
centrale,e cioè del fatto
che essi diventavano incapaci di lanciare o colpire la palla correttamente.
Questi autori riportarono
anche casi di disorientamento temporale in alcuni
giocatori di pallacanestro.
Qualsiasi vantaggio sportivo che possa derivare Una foto della celebre pianta miracolodall’uso di cocaina è di sa. FOTO ELKANN
gran lunga superato dalle gravi conseguenze cardiovascolari.
Come per gli steroidi anabolizzanti l’effetto cardiotossico è
insidioso e può portare a problemi cardiaci più avanti nella
vita.
Gran parte dell’abuso di cocaina nello sport è di tipo ricreativo/sociale,legato al fatto che individui giovani e
Ingenui si trovano improvvisamente ad avere stipendi alti in
grado di alimentare un abuso sperimentale destinato a evolvere in dipendenza.
Dott. Stefano Tinelli
S’ HA ‘DDA FA’ - Agenda culturale
Quando giovedì 7 dicembre 2006
Info www.spaziomusicapavia.it
MOSTRE
Un Saluto da Pavia e dalla sua provincia
Le cartoline illustrate: una geografia visiva del ricordo
Dove Sala dell'Annunciata - Piazza Petrarca - Pavia
Quando dal 6 dicembre 2006 al 6 gennaio 2007 (da lunedì a
venerdì 9.00-12.00;14.00-17.00. Sabato e domenica 15-18)
Midnight Rumbler
Dove Spaziomusica - Via Faruffini, 5 – Pavia
Quando sabato 9 dicembre 2006
Info www.spaziomusicapavia.it
MUSICA
CONFERENZE
Don Giovanni
Dove Teatro Fraschini - Pavia
Quando Sabato 9 dicembre 2006, ore 20.30 (turno A); lunedì
11 dicembre 2006 ore 20.30 (turno B)
Info www.teatrofraschini.it
Riflessioni dal Senegal
Dove Collegio S. Caterina da Siena - Via S. Martino, 17/A Pavia
Quando giovedì 7 dicembre 2006, ore 21
Info www.collsantacaterina.it
Afterhours
Dove Thunder Road - Str. Torrazza Coste, 1 - Codevilla (PV)
Quando venerdì 8 dicembre 2006, ore 23
Info www.thunderroad.it
Terrorismo internazionale e diritto penale
A cura di Cristina de Maglie e Sergio Seminara
Dove Aula Magna del Collegio Ghislieri - Piazza Ghislieri –
Pavia
Quando martedì 12 dicembre 2006, ore 21
Info www.ghislieri.it
Taras Bul’Ba
Dove Spaziomusica - Via Faruffini, 5 – Pavia
Ha fatto un torto ai Cairolotti!
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mqm
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
“PRESENTATI !”
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Simone
Zaninelli
Stanza 12
Nato a Crema (CR) il 4 Novembre 1987
Diplomato presso l’Istituto L. da Vinci con la votazione di 90/100
Tento di studiare: economia e commercio
Hobby: la musica, il calcio, gli amici.
Se non avete capito chi sono eccovi la parola magica…SPONGEBOB. Il mio sogno è la fine del
mondo (leggilo nel senso di “bellissimo” e in senso Schopenhaueriano ndr)…oltre a questo tifo Juventus e Cremonese (scusa Marce tvb x favore risp.)…infine x dirla concludendo spero in un mondo dove ci siano più fraccarotti x tutti e più pilu x tutti i fraccarotti…bella zii c becchiamo in giro e statemi scialli…(p.s. ho
paura dei fantasmi e in particolar modo di uno spettro che si aggira per l’ Europa da circa 150 anni).
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Federico
Maggiani
Stanza 32
Nato a Genova il 2 giugno (festa della repubblica, quindi data ancor più importante)1987
Diplomato presso l’Istituto Marcellino Champagnath con la votazione di 62/100
Tento di studiare: Scienze politiche
Hobby: suonare il bongo, tifare il GENOA e odiare lo SPORCO doriano.
Non so che cosa potrei dirvi sul mio conto quindi vi saluto e vi lascio un promemoria: “Che si
vinca o che si perda forza GENOA e doria merda” Ps: Viulenza non ti arrabbiare ma il doria fa proprio skyfo
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Marco
Somaini
Stanza 29
Nato ad Amandola (Ascoli Piceno) il 15/3/1987
Diplomato presso il Liceo Scientifico “G. Galilei”di Alessandria con votazione 100\100
Tento di studiare Scienze Chimiche
Hobby: computer, ciclismo, musica (System of a Down su tutti)
Cos'altro dire di me... Non sono mai quello che sembro. Quindi se vi sembro intelligente, sappiate che non sono così intelligente come sembra, e se pensate che sia uno scemo, sappiate che non sono così scemo come sembra....
Segue dalla prima
SIAMO ALL’APICE AMICI MIEI
Amici miei, vi citerò su queste righe ciò che è impresso nella
mia mente, una frase mai nata, un motto mai scritto, una voce
pensata una volta sola e che non ha avuto bisogno di nient’altro
per stagliarsi lassù dove il tempo non arriva: “Collegio Fraccaro.
Superiori per natura. Migliori per scelta”.
Uno striscione non serve, chi lo legge non capisce. Chi lo vive
si.
Il collegio cairoli queste cose non le sa, non sa cosa vuole dire
avere quella C maiuscola. Non l’ha mai avuta e grazie ai Figli
delle Torri non l’avrà mai.
Sono sempre stati inferiori, in tutto e su tutto. Non parliamo di
sport, sarebbe troppo facile. Sarebbe troppo troppo facile: tutti
sappiamo.
Parliamo di feste, parliamo di goliardia, parliamo di attacchi,
parliamo di spessore delle persone all’interno della vita universitaria. Parliamo di tutto ciò che vogliamo, e ne salterà fuori che
noi siamo un Collegio con la C maiuscola, e loro un collegio e
basta. Innegabilmente, per palese evidenza, lapalissiana dimostrazione.
E così andrà avanti. L’odio è un sentimento nobile contro un
nemico, e nemici noi siamo. I loro sudici colori devono far nascere la furia, le loro zozze mura devono creare disprezzo, il solo
loro nome deve creare rabbia e determinazione. Mai mollare.
Così come le creature più viscide, le salamandre strisciano e
cercano di farci inciampare, ma noi abbiamo una difesa. Noi amiamo il nostro Collegio, amiamo tutto ciò che è, ne amiamo ogni singolo pezzettino. Anche le persone che qui dentro ci sono
meno congeniali, sono per prima cosa Fraccarotti. Vuol dire, che
prima di tutto, sono come te e come noi. Amiamo le nostre stanze vissute, simbolo di ricordi e notti infinite. Amiamo i difetti più
fastidiosi e le serate più spudorate. Siamo all’apice amici miei,
siamo lassù. Mai mollare. Ogni occasione è buona per dimostrare l’incasualità del destino che ci ha fatto arrivare qui, ogni istante è prezioso per urlare la gioia di questa fortuna.
Siamo all’apice amici miei. Mai mollare.
Abbiamo un Vessillo da alzare, e chi vuole tirarsi indietro lo faccia pure, ameremo anche lui, canteremo anche per lui.
Noi siamo il Collegio Fraccaro, e siamo semplicemente il miglior
Collegio di Pavia.
Sempre e solo, IDEM VELLE!
Adora la Alta Valle.
Violenza
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Politica
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
LA MAGICA FINANZIARIA. PERCHE’ E’ GIUSTA LA MANIFESTAZIONE
Dopo e continue modifiche a questa finanziaria, tra un ritocco qua e un ritocco
là, vi indicherò i trucchi e i giochi di prestigio,
miliardi
che spariscono
e non si sa dove
finiscono.
Si parte dal
Dpef
(Documento di
programmazione economica e
finanziaria) nel
quale si descrive lo scenario
economico, la
situazione
di
fatto, le previsioni di crescita e Silvio Berlusconi, presidendi spesa, l’indi- te del Consiglio, in un’erizzo che si in- spressione un po’ tirata,
tende dare all’- come piace a Cesario.
economia.
Il
governo Prodi lo elabora e lo presenta al
Parlamento con una mozione. Fatto questo, il resto dovrebbe venire da sé. Come
dire, si è stabilito dove
edificare, i piani del palazzo, le porte e le finestre, il costo ed entro
quanto tempo deve essere terminato. Da quel
momento in poi si va
per piani esecutivi, ci
sono da risolvere problemi pratici, ma sono
cose da capocantiere!
Invece, manco per sogno! Per loro (sinistra),
non conta nulla, sono
solo parole al vento prive di valore. Quest’anno Tommaso Padoa-Schioppa ha
scritto di voler fare tre cose: 1.riformare
le pensioni; 2. introdurre tickets sanitari;
3. riformare la finanza locale. La finanziaria perciò dovrebbe riguardare questi
argomenti, o al massimo aggiungere
qualcosa. Invece, viene presentata all’ultimo minuto e come se il Dpef non esistesse.
Ma è proprio della finanziaria che accadono situazioni a dir poco paranormali…
Il relatore ulivista delle finanziaria al Senato, Gianfranco Morgando, aveva proposto di restituire già dal prossimo anno
buona parte delle entrate realizzate attraverso la finanziaria. Ma il premier e Tommaso Schioppa non ne vogliono sapere,
perché bisogna abbattere quei 5 o 6 punti percentuali di evasione che ci distaccano dagli altri Paesi avanzati, dicono. Non
bisogna credergli, vi dico. Perché: prima
di discutere l’eventuale restituzione dei
quasi 19 miliardi di euro di entrate aggiuntive disposte in finanziaria (fonte
Bankitalia a scarso di accuse partigiane)
la finanziaria di Visco e Schioppa, sporca buona parte di quelle entrate aggiuntive che si stanno realizzando grazie
all’ultima finanziaria di Tremonti e non
come crede e annuncia “Er Mortadella”
perché gli italiani sono diventati più buoni, quindi pagano le tasse! Perché è proprio Prodi che pensava da buon pervertito che il 70-80% degli italiani cercava il
modo per non pagare le tasse. E ora che
fa, pensa il contrario?
Quelle entrate Prodi le fa sparire con un
bellissimo gioco di prestigio.
Secondo l’ultimo Bollettino della Banca
d’Italia le entrate tributarie di cassa del
bilancio dello Stato sono aumentate dell’
11,5% pari ad una cifra che sfiora i 30
miliardi di euro in più rispetto allo stesso
periodo del 2005. non parlandone in finanziaria, Prodi escogita il trucchetto
volto ad accrescere per quest’anno la
cifra di deficit che indicherà come eredi-
tato dai predecessori, e gli rifarà ricomparire il prossimo anno, magari alla propria finanziaria, quando invece si tratta
dell’ottima eredità lasciata dal governo
Berlusconi.
Lo stesso gioco ma al contrario viene
realizzato in finanziaria per i 17 miliardi
di euro di deficit aggiunto dovuto all’imprevista sentenza della Corte di Giustizia
Europea (che ha allargato le maniglie
per la deducibilità IVA applicata alle flotte di veicoli aziendali). Le regole europee impongono (in questo caso) che i maggiori avanzi siano fronteggiabili attraverso l’emissione di debito aggiunto. Invece
no: Prodi nella finanziaria per effetto della sentenza, ritocca verso l’alto il debito
pubblico 2006 solo per 10 miliardi di euro aggiuntivi senza spiegare il perché, il
per come e da dove usciranno fuori i 7
miliardi di euro che mancano all’appello.
Lo scopo è quello di ricorrere al destina-
Fa matricola.
re una parte delle entrate aggiuntive di
quest’anno che nei suoi conti non dichiara, ma per farlo dovrebbe correggere verso il basso la cifra di deficit
attesa. Tutto questo Prodi si guarda
bene dal farlo, solo per continuare ad
alimentare la leggenda del disastro
ereditato dal passato.
Dopo questi trucchi in cui le entrate
aggiuntive spariscono mentre si peggiorano i soldi del deficit e di debito
oltre quel che prescrivono le norme di
contabilità, capite che considerare come errore la protesta di piazza vuol
significare solo due cose: o che si intende fare un piacere a Prodi e al suo
governo tassista e di tassassini, oppure
non ci si rende conto di quanto pericolosa sia l’operazione di rastrellamento
di risorse a vantaggio dello Stato improduttivo stia compiendo l’Unione per
radicarsi al potere nei prossimi anni e
rendersi sempre più insostituibile al
governo. Non so quale dei due casi
riguardi l’UDC e dei suoi eletti, ma non
voglio pensare male, siamo abituati a
dichiarazioni fantasiose ma soprattutto incoerenti del presidente
dell’ex
Ccd, comunque
non voglio Casini
in Casa e su
questo non aggiungerò niente.
Penso di non
sbagliare ripetendo a voi lettori
che avete avuto
la voglia e la forza di leggere questo
articolo di dover resistere con tutte le
forze a chi ci\vi alleggerisce di miliardi
su miliardi di euro, perché crede alla
superiorità dello Stato sui suoi cittadini
(vedi comunismo), proprio quello Stato
che ci ha regalato e ci regala disastri
vergognosi come quelli di Alitalia e Ferrovie dello Stato.
2 Dicembre 2006. E’ stato un grido
composto il nostro, come quello del 5
dicembre quando ha manifestato il sindacato della Polizia contro l’aumento di
5 euro sulla busta paga. Ordinato, come dovrebbe avvenire in una democrazia. Senza sfasciare una vetrina o bruciare una bandiera, perché noi tutti liberali e liberisti siamo un popolo d’ordine, e non di carogne!
(ringrazio per le fonti il vicedirettore di
“Finanza e Mercati”, Oscar Giannino)
Cesario Delle Donne
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
Il giorno 2 dicembre 2006 a Roma si è
tenuta la manifestazione organizzata
dai partiti della Casa delle Libertà per
dimostrare il loro dissenso alla Finanziaria del governo Prodi. Il direttore ed
il maggior esperto di politica del nostro
giornale si sono recati nel cuore del
corteo. Percorriamo insieme la loro
giornata.
Ore 4.20 Cesario di ritorno dal suo lavoro notturno sveglia Pampa che dopo
quattro ore di sonno non è ancora convinto della propria essenza di vivente.
Ore 4.40 I due si preparano rapidamente e scendono davanti alle torri
dove ad aspettarli c’è un insolito disponibile Turconi che con la macchina si
presta ad accompagnare i due verso il
loro destino
Ore 4.59 Con il ritrovo fissato alle ore
cinque e quattro persone davanti ai
due pullman i due sventurati cominciano ad essere perplessi circa la riuscita
della manifestazione.
Ore 5.20 I due pullman giungono nel
luogo dove si erano radunate in realtà
le cinquecentomila persone in partenza
da Pavia. Si parte.
Ore 7.30 Prima sosta in autogrill: dopo
una lotta a pugni e spintoni incredibilmente il grande Cesario si fa’ calpestare e non riesce ad accaparrarsi una
copia di Libero. Cominciano le bestemmie.
Ore 12.30 Il presidente di sezione di
Forza Italia di Pavia distribuisce ai seguaci le mappe di Roma con il percorso: all’annuncio “Ora vi consegno le
cartine” Cesario esplode in un’esclamazione imbarazzante “Evvai, si fuma!”. Il
resto dei convenuti non la prende troppo bene.
Ore 13.30 Arrivo a Roma. Altra scoppiettante battuta di Cesario che alla
domanda di un tesserato che si accertava dell’arrivo all’EUR (quartiere romano ndr) risponde: “No, l’Eur è quella
monetina di due colori, sai…”. Applausi
e lacrime per lui.
Ore 13.31 I due, appena scesi dal pullman, perdono il gruppo.
Ore 14.30 Seguendo il gruppo di Firenze, che sbraita in metropolitana con un
megafono attirando l’ira dei romani,
Pampa e Ce’ giungono al Circo Massimo dove si è già radunata una folla di
fedelissimi. Cominciano 15 minuti di
fuoco.
Ore 14.35 Cesario si lancia su un baracchino e compra sei panini con la
salciccia, tre birre, due gelati e lo zucchero filato: spende 143,20 € e grida:
“Io sono di destra, sono un consumista!”.
Ore 14.37 Il tavolo delle bandiere gratuite viene assaltato e il Delle Donne
LA LIBERTA IN PIAZZA
ancora una volta viene sopraffatto e
non ne prende nemmeno una; in compenso acquista Il Giornale al prezzo di
un Euro, poi scopre che cinque metri
più avanti ce n’è una pila immensa e
gratuita, ovviamente.
Ore 14.40 Pampa raccatta la prima
bandiera, la macchia con il ketchup, poi
PampaNatale imbraccia il vessillo tricolore
(quello tarocco).
la sventola come un soldato sulla collina. Cesario lo immortala, presto ci faranno un film (questa è per te Violetto).
Ore 14.45 Pampa cede la bandiera e
conquista un cartello abbandonato,
appoggiato ad un furgoncino. E’ della
sezione di Bergamo, in lingua bergamasca. I due cominciano a scambiarsi
“Pota!” per non dare troppo nell’occhio.
Ore 15.30 Comincia il corteo, viene
srotolato un bandierone tricolore lungo
1 km, i primi cori ironici dei romani: “La
moglie di Romano è Luxuria, la mamma di Romano è Platinette”, “Prodi Romano, sei brutto e talebano”.
Ore 16.00 A fianco al bandierone sfila
Gianfranco Fini, seduto dietro un motociclista nerboruto. Grida di giubilo lo
accompagnano.
Ore 16.20 Il corteo si fa “massiccio”.
Cesario dice a Pampa: se non ci troviamo più, guarda la bandiera di Forza
Italia per capire dove sono.” In quel
momento stavano sventolando più di
seimila bandiere in tutta la città.
Ore 17.30 I Fraccarotti arrivano in piazza San Giovanni dove è previsto il comizio di Berlusconi, Fini e Bossi. Appena prima della piazza regalano i libri in
allegato a Libero. Cesario ne prende
qualcuno.
Ore 18.03 Dopo mezz’ora di spinte e
quattro centimetri guadagnati Pampa
rinuncia ad avvicinarsi al palco. Cesario
continua imperterrito, con le lacrime
agli occhi, convinto di toccare il suo
mito.
Ore 19.00 terminato il comizio, Pampa
cerca il suo amico, ma in piazza san
Giovanni ci sono un miliardo e duecentotrentamila persone.
Ore 19.35 I due si ricongiungono. Il
rosso trema, non ha fame e non mostra
segni di stanchezza. Le sue pupille
Politica
11
sono dilatate. In preda all’orgasmo torna al baracchino dei libri e ne prende
ancora un po’: Renato Brunetta lo vede
in quelle condizioni e si presta a firmargli una dedica con foto.
Ore 19.45 Pampa termina la sua collezione di bandiere con quella della Nuova democrazia cristiana per le autonomie. I due si avviano alla metropolitana.
Ore 20.15 In perfetto orario i fraccarotti
tornano al proprio pullman e aspettando i ritardatari fanno commenti sulla
giornata e sul comizio. Cesario perde
ripetutamente i sensi citando Berlusconi.
Ore 21.00 Finalmente si può partire alla
volta di Pavia. Ancora solo otto ore di
pullman attendono i due.
Ore 21.30 Viene servita la cena dal
portacolori di Forza Italia responsabile
del pullman. Ad una brusca frenata,
l’uomo rischia di cadere e con lui il cibo. Cesario si alza e grida: “Nooo, le
focaccine!”. Appena l’uomo torna in
posizione verticale lo insulta pesantemente.
Ore 23.00 Sosta in autogrill: lo stomaco
di Cè esce dalla Perestroijka e il pugliese si sfoga: panino con la cotoletta e
chinotto (offerto gentilmente dalla società autostrade).
Ore 23.45 Dopo qualche ore di viaggio
e 39 ore consecutive di veglia il Delle
Donne si addormenta come un bambino, addosso ha la pettorina della sicurezza della manifestazione raccattata
per terra.
Ore 5.05 Il
pullman
torna
nel
piazzale di
Pavia dal
quale era
partito:
i
due si svegliano e si
La foto che ritrae Delle Donne e
infagottal’onorevole Brunetta: pensate, le
no
per loro altezze sommate non arrivano
affrontare
ad un metro e cinquanta!
l’ultimo
pezzo di strada a piedi; Cesario mantiene un passo sostenuto poiché non
può perdersi la rassegna stampa del
tg5. Pampa dopo averlo insultato si
addormenta su una panchina.
Ore 5.30 I fraccarotti tornano in camera. Cesario accende la tele e ripete con
il labiale tutto il discorso del suo leader.
L’ha ascoltato una sola volta e già lo sa
a memoria.
Ore 5.31 Pampa si infila sotto le coperte, ha visto Roma ed è contento.
Ore 6.30 Cesario si infila sotto le coperte, ha visto Silvio e lo sognerà per 32
ore consecutive.
Simone Pellegrin
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Politica e esteri
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
LA RISPOSTA DI GNOCCHI A GAMBA
Cari amici fraccarotti per farvi capire ancora una volta come la sinistra italiana (e
non solo), distorce la verità e per risposta
ad un loro seguace che la scorsa settimana pubblica un articolo citando quello
scritto dal “Diario” di Deaglio, ecco qua
l’articolo (le partiti più importanti) di Alessandro Gnocchi scritto su “Libero”:
MACCHE’ BROGLI, ERANO SOLTANTO
BUFALE
«Enrico Deaglio, direttore di Diario, è
indagato dalla Procura di Roma. Insieme
col collega Beppe
Cremagnani, per diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine
pubblico. Come è noto, il 24 novembre, il
giornalista aveva pubblicato il filminchesta “Uccidete la democrazia” in cui
denunciava brogli orditi dalla Casa delle
Libertà al fine di truccare a proprio vantaggio il risultato delle ultime elezioni politiche. […] Sembra strano, per non dire
demenziale, che qualcuno possa manomettere le urne per poi uscirne comunque
sconfitto. Ma Deaglio non aveva (e probabilmente non ha ) dubbi. Anzi. In un’intervista su Repubblica, rilanciava: “abbiamo
un dato parecchio sconcertante. C’è una
Regione in cui i conti non tornano proprio”. E annunciava di voler parlare della
questione con i giudici. I conti, a quanto
pare, non tornano davvero: ma sono quelli della inchiesta di Deaglio, peraltro esaurita in edicola nel giro di poche ore. Il documentario prospettava uno scenario degno di un romanzo fantascientifico: i com-
puter del Vicinale sarebbero stati
“infettati” da un programma in grado di
attribuire le schede bianche a Forza Italia. Secondo i magistrati, questo teorema
non sta proprio in piedi. I risultati sono
stati convalidati sulla base del materiale
cartaceo. La frode informatica è quindi
impossibile. Inutile ricontare le schede
bianche perché non c’è nessun mistero.
Anzi. Ci sarebbe già una richiesta di archiviazione al gip partita dall’Ufficio del
pubblico ministero. Al contrario Deaglio,
è entrato in tribunale come testimone e
ne è uscito come indagato. Lo scoop
autunnale si è così trasformato così in
un brutto infortunio. Prima che si capisse
che tirava una brutta ria, il centrosinistra
aveva soffiato allegramente sul fuoco.
Olivero Di liberto aveva avvisato tutti
quanti (come del resto anche Gamba,
ndr): “Berlusconi è capace di tutto!”. Anche il portavoce di Prodi. Silvio Siriana
ammetteva di aver sempre avuto
“qualche dubbio” e chiedeva “una verifica complessiva e definitiva va fatta” perché “ la democrazia è un bene prezioso”.
[…] Eppure quando in aprile Silvio Berlusconi chiese di verificare il verdetto delle
urne si alzò un coro di unanime condanna. Tutti i sinceri democratici erano indignati. Ecco, dissero, il solito centrodestra irresponsabile che non accetta la
sconfitta. E giù inviti a tenere alta la vigilanza per evitare il colpo di coda del regime ormai al tramonto e quindi pronto a
tutto pur di conservare il potere. Come al
solito si usano due pesi e due misure.
Prendiamo ad esempio Piero Fassino. I
dubbi sulla regolarità delle elezioni sono
un irricevibile attacco alle istituzioni solo se vengono da destra.
Così il segretario
diessino in aprile:
“I brogli sono stati
una montatura di
Berlusconi.
E’
stato un atteggiamento irresponsabile.” Il film di
Deaglio è invece
“una denuncia su cui bisogna interrogarsi”. Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani (coautore di “Uccidete la
democrazia”) verranno nuovamente
sentiti dai magistrati Salvatore Vitello
e Francesca Loi. I quali fanno il proprio mestiere, cioè fanno rispettare la
legge, in questo caso l’articolo 656 del
codice penale che punisce la diffusione di notizie false. E l’iniziativa del
tribunale non è certo un tentativo di
“mettere il bavaglio al giornalismo
d’inchiesta con accuse anni ‘60” come
sostiene Deaglio. In fondo è perfino
eccessivo che una bufala finisca in
tribunale, fra carte bollate e avvocati.
Il giudizio dei lettori è più che sufficiente. O continueranno a premiare
Diario? In fondo l’ideologia acceca. A
volte fa prendere bufale per brogli».
Questa è la verità. E come dico sempre, prima di attaccare, accusare, insultare, informatevi e poi prendete le
dovute conseguenze.
Cesario Delle Donne
UN ALTRO COLLEGIO: I MIEI VICINI DI STANZA
Ciao ConFraccarotti,
lo sapevate che
anche qui sono in collegio? (“e chi se ne
fotte”! Direte, voi, tra una risata e l’altra)
Si chiama “Collège Néerlandais” e fa
parte di un complesso residenziale universitario di 38 collegi, per un totale di
circa 7000 studenti. Ma oggi vi voglio
parlare dei vicini di stanza: abito al 5°
piano e sono stato ribattezzato “Le maire (sindaco) du cinquième étage”, per il
ruolo di guardiano delle galline del mio
piano. Ebbene sì, è un collegio misto
(beh, in fondo, anche il nostro), ma apparentemente poco promiscuo. Ci sono
tanti personaggi simpatici: dal fintoricchione polinesiano che porta le tipe in
camera, le droga con semi afrodisiaci e
le succhia il midollo fino alle 7 del mattino; ad Ante, finlandese, suo vicino di
stanza, che preferisce darsi alla pura
attività fisica, stile Forrrest Gump, per
poi murarsi in camera alle 9 di sera,
ignorando che si può fare due al prezzo
di uno; a Iulia, Rumena, che mi prende
per il culo, perché mangio pasta tutti i
giorni: “Ah, ah, la stupida pasta!”, con
tanto di sguardo zitello. “Italiano, pasta…” e io aggiungo “pizza, mandolino,
minchia”, tanto non ne capisce una
sbobba. E ride. Per non parlare di Judit
(sex simbol della cité), spagnola effervescente, capace, tornati una notte con
una sbornia colossale, di forzare la porta della stanza con tanto di urla (cogno,
coder, etc…) e calci e scoprendo malauguratamente, grazie alle urla del
Cinese, che la camera non era sua. Il
Cinese per l’appunto: una sorta di Derpo di seconda mano, perché senza la
verve del suddetto, che cucina le solite
cose improponibili e gioca coi soldatini
(e quasi subisce la violenza verbosessuale di Judit: vedi sopra). Ultimo
avvistamento in corridoio: un mese fa
(vedi Paper Cuts, Nirvana). Patricia,
spagnola di Vigo, mia vicina di stanza,
studiosissima. Non sembra neanche
iberica, per
mia fortuna. E infine
Lupe,
spanglocubana
dallo stacco vertiginoso, preda di migliaia
di
maghrebini
nelle notti
della ville Da dx a sx: Judit, Lupe e Cesario
lumière,
Delle Bombe FOTO METADONE
nonché
mia sorellona elettiva, spalla fedele nei
momenti pacco, perché ci sono anche
questi in erasmus. Direi che per stasera
può bastare. Domani giornata impegnativa fino a tardi. Ragazzi, questa città è
veramente stronza, ma merita (come tutte
le stronze).
Dal vostro inviato Michel
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Chuck
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
WE LOVE CHUCK NORRIS
Chuck Norris ha avuto la botte piena e la moglie ubriaca semplicemente chiudendo la
moglie in una botte di vino.
Quando Chuck Norris è per strada non rispetta i segnali. Sono i segnali che rispettano Chuck Norris.
Se provate a chiamare Chuck Norris sul suo cellulare e sentite il messaggio "l'utente
da lei chiamato non è al momento raggiungibile", è solo perché sta correndo velocemente. Molto velocemente.
Quando Chuck Norris esce dalla doccia non usa l'accappatoio per asciugarsi. Provoca
con un calcio rotante una perdita alle tubature del gas e aspetta l'esplosione accendendo a ripetizione la luce del bagno.
Chuck Norris ha ucciso Edward Mani Di Forbice mandando come sicario Edward
Mani Di Sasso.
Andrea Violetto
UFFICIALIZZATA LA NUOVA BANDIERA DEL FRACCARO!!!
Voci di Corridoio
Fondato nel 2005
Direttore responsabile:
Pellegrin Simone
Vicedirettori:
Ferrari Elia,
Ferrari Giovanni
Dopo vari mesi di incertezze, proposte, progetti poco convincenti e mai definitivi è arrivato il nuovo ufficialissimo vessilo del Plinio Fraccaro!!! L’idea lanciata
dal nostro Rettore è stata subito accolta da molte menti creative. Alla fine della
durissima selezione la spunta il progetto del “giovane” guerigliero rivoluzionario Giacomo De Barbieri. Il blu, il bianco e il rosso, nuovi colori collegiali risaltano già su tutte le nuove divise sportive che da quest’anno saranno provviste
di un’apposita sacca-riserva di puri sigari cubani. Anche gli interni, arredamento incluso, saranno completamente sostituiti con mobili forniti dal noto imprenditore di origini cubane Ugo Marino, inoltre nelle macchinette per le bibite potrete trovare lattine di Havana Club, puro rum cubano testato da Giacomo De
Barbieri. Per non parlare poi del nuovo inno scritto apposta dai Buena Vista
Social Club in collaborazione con il nonno di Giacomo De Barbieri, dal titolo:
“Hasta la Victoria, Fraccaro”. Il Rettore ha già convocato un’assemblea speciale durante la quale faranno il loro intervento le più alte cariche dell’ateneo
pavese, Giacomo De Barbieri e il comandante Fidel Castro dall’Havana, città
gemellata con il collegio.
La redazione
Proverbio cubano
“Hombre que trabaja pierde tiempo precioso”
“L’uomo che lavora perde tempo prezioso”
Art Director:
Mason Giovanni
Pagina culturale:
Fatutti Nazareno
Cairolotto bastardo:
Delle Donne Cesario
Tiratura: 60 copie
Finito di stampare alle 5:40
Quella che avete tra le mani è una ristampa
dell’edizione odierna dal momento che la
Redazione sempre pronta a correggersi, ha
pensato di eliminare la gran parte degli errori
riscontrati nella prima uscita. Se avete tra le
mani questa copia e non siete abbonati, vi
preghiamo di regolarizzare la vostra posizione
pagando la somma di euro 5 che dà diritto
all’abbonamento annuale.
La redazione
Dopo due ore di lezione è stanco.
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Sex
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
Eccoci alla rubrica più piccante del giornalino: risponde alle vostre domande il prof. Cav. Ing. Arch. Chiar. mo eccezional Marce…(e chi se no?)
Caro Sessuologo sono un raga piccolo, rosso e molesto, sto alla 14 e da circa una settimana ho scoperto di essere innamorato.
L’unico problema è che lei è molto più matura di me: non fa la quinta elementare come
voi pensate ma ha un ruolo istituzionale in
un collegio pavese. Lo scoglio più grosso è
che è sposata, io non ho mai visto lui ma io
sono meglio. Il problema è convincerla. Per
farmi notare faccio di tutto: dal salutarla ogni
tre per due ammiccando ad aiutarla a portare gli appendi abiti nuovi a tutto il mio corridoio. Ho provato a stupirla portandole denaro ISU ma lei non si lascia sedurre in alcun
modo. Sono disperato. Per farla ingelosire
ho fatto un po’ il galletto anche con la portiera, il custode, il cane e Uzzino con scarsi
risultati, tranne che con il quadrupede. Come posso fare a conquistarla?
me di fare altro. Dopodichè, risolto questo problema, diciamo che questi tuoi
sintomi sono patognomonici della classica rottura di cazzo. Ti consiglio di ristabilire un bel rapporto col tuo amichetto,
parlargli, fate pace, fallo divertire e informati se Napo possa sapere cosa comporti fare una cistoscopia. Se i problemi
dovessero persistere puoi come sempre
rivolgerti al Dott. J.R. Castagnoli al numero 3477689400.
RossinoCalimerese’86
Dalla mia pluriennale esperienza posso solo
dirti: LASCIA STARE! e magari vista la tua
passione cinofila apri un allevamento di una
razza da te selezionata, propongo ad esempio un incrocio tra un collie e uno spinone.
Potresti chiamarla collione. (cit.)
Orcamadò orcamadò. Sono un ragazzo che
si mette sempre alla prova, ormai il mio corpo è rovinato dai miei continui esperimenti
fisici. Ho fatto fare persino la risonanza ad
un mio amico collegiale per me: nessuno sa
ancora interpretarla. Comunque orcamadò
ieri la Nora della settimana scorsa voleva a
tutti i costi temprare (non temperare) il mio
animo da uomo duro e inflessibile. Ho resistito anche se il mio amichetto ora come ora
è in sciopero per protesta. Sono arrivato
anche a cercare di rianimarlo col tirapugni,
ma è diventato blu e non dà segni di vita. Ho
anche un leggero dolore durante la minzione
e spesso urino rosso. Ci sarà qualche problema o devo far fare a Napo una cistoscopia per me?
ForeverToz’85
Innanzitutto diciamo che hai un concetto di
medicina e di esami “un po’” lato, magari
chiedi a tuo papà di cagare per te e al tuo
cane di mangiare al tuo posto e se vuoi a
Il sessuologo che ha appena compiuto ventordici
anni festeggiato amichevolmente dai suoi amici.
Complimenti per il sorriso!
Caro Sessuologo, finalmente trovo il
coraggio di scriverle. Sono nuovo di queste Mura ma ho già capito tutto, so che
Mason ha il pise più grosso di tutti, che a
PampaNatale piacciono gli uomini e che
i gemelli in realtà sono uno solo. Il mio
pensiero tuttavia corre veloce tra la nebbia pavese fino nei meandri di un più
vecchio e noto collegio di merito dove
risiede la mia dolce metà. Orcamadò!
Smettila Toz! Tornando a noi, mi fido di
lei ma spesso quando la chiamo rispon-
E’ pronto il calendario del collegio
“2007 Un anno sotto le torri”
Avete presente il calendario di Max o il
calendario della Pirelli? Bene, questo
non c’entra un cazzo!
Il calendario è disponibile al prezzo di 5
€. Prenotazioni e pagamento: Mason
(26) o Nazareno( 84). Meeenaaaa!
de un uomo, ma è nulla, sta facendo
matricola. Durante le feste io ero abbagliato da altre beltà, ho scoperto
che lei era l’altra beltà dei suoi compagni di collegio così un primo dubbio
mi è venuto. Dici di continuare questo
rapporto o di spargere il seme fraccarotto wherever?
Calde87
E’ risaputo da antiche leggende metropolitane pavesi che tutti i ghisleriani
uomini siano froci. Non ti devi preoccupare, anche se l’hanno non lo sanno usare. Si racconta che uno con la
media del trenta cercava di usarlo
come leva del cambio, e quindi l’unico
esame in cui sia mai stato bocciato è
quello di guida. Detto ciò immaginati i
personaggi. Se poi vuoi organizzare
una mega rissa per rapire la tua donna e metterla sotto vuoto in camera
tua, basta chiedere agli anziani del
tuo collegio, penso proprio che ti daranno una mano.
Ciao sono l’ex Pasquale, non l’ex di
Pasquale, ma proprio Pasquale. Apprezza il mio sforzo per scrivere in
italiano corretto. Dato che è un periodo carente dal punto di vista del pilu
ho pensato bene di comprare un cane
per attorniarmi di sguardi di giovani
beltà. Funziona. L’altro giorno per fare
da strada nuova al ponte c’ho messo
45 minuti e Dante (nome del cane) ha
rimediato tre numeri di telefono. Fin
qui tutto bene. Il problema vero è che
la prima volta che c’è uscito si è fatto
la tipa e la seconda volta… non posso
scendere nei particolari. Quindi il dubbio è, dove ho sbagliato? A lasciarlo
uscire o non sterilizzarlo? Non posso
mica avere meno donne del mio cane!
Pasquale Nicotra
Antico espediente quello del cucciolo.
Lo reputo un po’ da sfigati ma sempre
fruttifero. Se poi il cane è più figo di
te, non so che dirti. Chiedi al rossino
se te ne regala un altro: sicuramente
sarai più bello di un Collione.
20 volte grazie: nel giorno del suo primo compleanno
VdC eguaglia il suo record di pagine. Era successo solo
nel numero 7 del 16 febbraio 2006. La massiccia partecipazione ci permette ancora una volta di creare pagine
indelebili, finiamo alle sei anche stanotte ma siamo contenti. Invitiamo pertanto tutti a scrivere ancora (e qualcuno per la prima volta, è sempre il benvenuto!) per il
numero di mercoledì 13 dicembre: se cercate idee, prendete spunto dall’agenda del Fraccarotto pubblicata in
prima pagina!
E’ ricercato dalla legge.
Sport
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
15
CESTO NATALIZIO
Dicembre è arrivato. Oramai siamo tra
queste mura da 2 mesi abbondanti e le
matricole stanno iniziando a capire
(forse...) cosa significa essere fraccarotti.
Bhè, da qui parte il periodo caldo della vita
collegiale. Non mi riferisco alle temperature, come capiranno i nostri personaggi del
presepe, ma alla vita attiva del collegio.
Dicembre offre un fastoso aperitivo di
quello che sarà il nostro mondo da Gennaio. Il concerto e il presepe sapranno
insegnare alle ignoranti m.q.m. quanto ce
la sappiamo spassare, ma non c’è solo
questo. Quest’anno, infatti, la classica partita pre-natalizia del torneo intercollegiale
di basket è un vero e proprio evento da
Monday night, di quelle da riempire le arene. Si, avete capito bene, ho parlato di
arene, non di palazzetti e neanche di stadi. Non andremo a giocare contro dei
lord...bhè chi ha orecchie per intendere in–
tenda (...e gli altri fuori sotto la pioggia!),
parlo proprio dello stallanzani. Non che io
reputi di grande importanza l’avversario,
anzi, sono totalmente apatico nei suoi confronti (come un qualsiasi fraccarotto dovrebbe essere) ma ahimè, loro ci odiano e
immagino che lotteranno con le unghie e
con i denti sia in campo che fuori. Le no-
stre informazioni ci dicono pure che quest’anno sono anche abbastanza fortini e
noi abbiamo perso la tecnica di Rizzi e la
cattiveria di Yogi. Via, potrebbe non
essere una partita facile, anche con le
invenzioni di Franz, la spigolosità del
Toz e le magie dal quadrato di Pitz. Non
abbiamo una cosa che però in pochi
hanno. So che potrebbe sembrare una
frase da filmaccio americano, ma dobbiamo arrivare in campo con il cuore,
anzi, con i coglioni, che danno più risultati! Ma non coglioni come quelli che
giocheranno contro di noi. I coglioni
quelli veri, quelli che la squadra sicuramente tirerà fuori, quelli che assieme
alla tecnica dei nostri big devono fare di
noi un avversario ostico per chiunque,
quelli che deve tirare fuori anche il pubblico. Eh già, per dimostrare la superiorità in campo si passa anche dagli spalti. Nel caso del palestra C del Cus gli
spalti non ci saranno, ma quella striscia
di palestra a bordo campo dovrà trabordare di tifosi fraccarotti, matricole in primis. La presenza del coach Dipa è quasi certa, salvo la “piccola” incognita
“data della laurea”. Detto questo, ci si
vede il 13 alle 21:30 a tifare Fraccaro,
no!?
Yoda
IL SEXYOROSCOPO DI MENDIETA
Tema di questa settimana: L’
UOMO CHE PIACE ALLE DONNE…
ARIETE
Gli uomini da cui è attratta la donna Ariete sono molto
forti, virili, decisi e solitamente atletici
BILANCIA
Il loro uomo ideale ha un livello intellettuale molto
elevato; è elegante e raffinato.
TORO
Il loro uomo ideale deve essere energico, sportivo e con
molta iniziativa.
SCORPIONE
Il loro uomo ideale è una persona conservatrice ma
aperta a fantasie erotiche tra le mura della camera
da letto..
GEMELLI
Il suo uomo ideale è un uomo attento al proprio aspetto
fisico, affascinante e benestante. Deve essere un buon
interlocutore e deve saperla far divertire.
SAGGITARIO
Il loro uomo ideale è spiritoso ed energico, portato
per l'avventura.
CANCRO
Il loro uomo ideale è romantico, affascinante, con un
bel fisico. Sono particolarmente attratte da un bel sedere e da muscoli scattanti.
CAPRICORNO
Il loro uomo ideale è positivo e sorridente; deve dare
sempre l'impressione di dover essere conquistato del
tutto, ma si deve saper lasciare andare al momento
giusto.
LEONE
Il loro uomo ideale è un uomo virile, forte e con un organo sessuale molto sviluppato
VERGINE
Il loro uomo ideale fa l'amore lentamente con una particolare attenzione ai preliminari; deve essere una persona interessante anche intellettualmente.
ACQUARIO
Il loro uomo ideale deve essere raffinato e di classe.
Colto al punto giusto e con una buona dose di comunicatività. Meglio se sportivo.
PESCI
Il loro uomo ideale è molto passionale, virile e con
una spiccata fantasia sessuale.
16
C’è posta per Fatutti
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
NON MI STA BENE! IPOCRITA! MA TI VOGLIO BENE!
Non mi sta bene. No! Non sopporto l’ipocrisia di alcune persone, anzi di un personaggio in particolare che convive
con tutti noi in collegio da quattro anni ormai. Sto parlando di uno che ha nel nome la città dove avvenne l’annunciazione della prossima nascita miracolosa di Gesù Cristo. Non ho mai avuto molto da “spartire” con lui, anche perché i
finti intellettuali a me personalmente danno molto fastidio. Ecco, oltre ad essere ipocrita è anche un Nobel mancato!
Attenzione, non è che da un giorno all’altro ho deciso di scrivere un articolo contro una persona, anche se non è preciso dire contro, perché questo articolo servirà o è nato per correggerlo, cercare di far emergere soprattutto i suoi, anche
se pochi, aspetti positivi, meglio pochi ma buoni! E non mi venite a dire: le persone non si cambiano. Perché non è così. Viviamo in un collegio ed ogni persona deve saper dialogare e comportarsi in modo corretto, leale, con tutti. E’ un
collegio maschile questo, non vogliamo, ne’ tanto meno, ci servono “super-donne”.
Ecco quali sono le gocce che hanno fatto traboccare il vaso:
lo ammetto, non frequento molto gli ambiti oscuri della redazione di VDC, ma quelle pochissime volte che ho avuto il
piacere di stare con loro, vedevo lui, che suggeriva, dava il suo parere pretendendo ragione. E’ responsabile di una pagina sulla quale peraltro non scrive mai, il lavoro lo fa una m.q.m, o chi scrive la pagina culturale. Eppure c’è il suo
nome come responsabile. Bo’… Il calcio c’è sempre stato sul giornalino o meglio gli sport, allora perché non compare
il nome ad esempio di Gotta come responsabile della pagine sportiva? Oppure, anche il sessuologo c’è sempre stato,
allora perché sulla casellina non compare il nome di Macchi? Semplice, perché all’Art Director (così si vuol far chiamare Mason) non sta bene, perché ogni qual volta una sua idea viene respinta minaccia (almeno così mi dicono) lo
sciopero. Il direttore deve comportarsi da direttore, e l’Art Director si deve comportare da art director! Cesario per
quanto possa essere simpatico non centra un c….. nella casellina, ma quelli di Vdc lo fanno per scherzare…anche questo non lo condivido, non è giusto!
Ma il personaggio è stato eletto membro del comitato fraccarotto. Si crede il più bravo e figo, ma fammi il piacere…
sei e rimarrai una persona al mio pari, come tutti del resto, non dimenticarlo mai… hai vinto a pari punti con Perelli,
l’uomo che si vede pochissimo in collegio, tu invece che ti fa comunque vedere, ma ai ottenuto 20 voti come lui, c’è
qualcosa che non va, forse la tua ipocrisia? Pensaci.
L’iniziativa del calendario per cui hai chiesto l’aiuto di un responsabile, è sfociata in una rassegna di tue fotografie o
comunque foto in cui sei costantemente ritratto! Ed è facile convincere gli altri 3 o 4 collegiali chiamati a scegliere le
foto, a privilegiare le tue. E’ un calendario più tuo che collegiale, non ti sembra di aver “diretto” un po’ troppo l’iniziativa?
Cerca di gridare meno quando fai matricola, anche se è la cosa che riesci a fare meglio di tutti e questo ti fa onore! Veramente. Te la cavi egregiamente!
Non voglio una tua risposta a questa mia, perché l’ho scritta per te. Sei una persona eccezionale quando vuoi. Ma il
problema è questo: quando decidi di esserlo? Non credi che un bagno di umiltà ti possa rendere migliore, anche agli
occhi di tutti i collegiali?
Non te ne ho parlato a quattr’occhi perché non avresti capito, ma mi auguro che ti serva da lezione per non doverti ripeterti un giorno: te l’avevo detto!
Ricorda che non finirò mai di tenerti sotto controllo e quando “cambierai” anche un pochino sta’ tranquillo che ne scriverò un altro come questo, allora sì, che mi firmerò!
Dreyantes
Per Fatutti
Cosa è successo?
La ragazza l’ha sbattuta fuori dalla camera? (impossibile, non è un collegio misto o no?)
Nella sua camera c’è forse qualche presenza inquietante?
E’ vero che presto i lavori di trasloco arriveranno anche in Paradiso, ma per quale motivo anticipare i tempi?
E perché mai voler scendere verso l’inferno?
L’economa
Altra Posta
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
17
Egregio Diret. Pellegrin Simone
Ormai sono giorni e giorni che i lettori di VDC OVVERO quelli che leggono il giornaledi Vdc,sono stanchi di
questa situazione che sta diventando sempre più insostenibile.
Per portare avanti questa iniziative obbliga i poveri giornalisti a scrivere qualsiasi articolo e se uno di questi non
dovesse accettare,lei viscido e infame,punisce questo malcapitato picchiandolo ripetutamente mentre lui è legato
ad una sedia sotto l'attenta sorveglianza dei suoi scagnozzi dai capelli Ricci.
Cosi non si può andare avanti.Scrivere deve essere una passione.
Per non parlare della mancata consegna del giornalino in sala comune ad un orario decente,OVVERO alle 9.00.
Si ricordi che ogni giovedi un Fraccarotto si sveglia alle 9.00 del mattino e sa che deve correre più dell'altro per
leggere VDC,altrimenti dovrà leggerà la Provincia.Ogni giovedi l'altro Fraccarotto dovrà correre più veloce di
quell'altro altrimenti leggera il corriere della sera perchè la provincia è gia stata presa.In collegio non importa se
tu sia questo o quell'altro:comincia a correre per leggere VDC.
Ha chiesto,sempre con il suo fare gentile,la modica cifra di 5 euro per l'abbonamento al giornale,quindi noi vorremmo leggere il nostro caro giornale alle 9.00 del mattino.
Bè con questo le ho detto tutto.Noi giornalisti ci teniamo molto al nostro gironale,ma non vogliamo essere più
picchiati.
BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA!!!!
Ormai le sue chiappe hanno scaldato troppo quella poltrona è ora di farla scaldare a qualcun altro.
Mi rivologo a tutti i giornalisti di VDC e anche ai lettori:
LUNEDI 11/12/2006 SCENDIAMO IN PIAZZA PER MANDARLO A CASA!
IL PAMPA HA ROTTO LE SCATOLE!
Dot.Tinelli Stefano OVVERO
Settimana scorsa aggirandomi per il
collegio senza meta fissa mi ritrovo
(ancora una volta) nella camera di
quel personaggio che si spaccia per
nostro rappresentante…ossia mi ritrovo nella mitica stanza numero 13.
Aggirandomi per quella camera che
non ha nulla da invidiare alla borsa di
Mary Poppins, per la miriade di cianfrusaglie al proprio interno (tra cui anche un libretto universitario di scienze
politiche ndr), mi imbatto in un pezzetto di carta intestato al nostro caro direttore di Vdc.
Incuriosito come una scimmia davanti
ad un cartone animato, mi metto seduto tranquillo a leggerla e già però dopo
le prime due righe, la mia collera sale
a livelli allarmanti, sempre di più nella
mia testa si fa avanti una vocina sottile
ma martellante che ripete all’infinito
un’unica parola ma piena di significato:
“PLAGIO, PLAGIO PLAGIO….”.
Sconvolto dall’avvenimento ormai i
miei occhi sono rapiti da quelle parole
che mi sfilano davanti, non ho la possibilità più di staccarmi, sono davvero
incatenato alle parole da una corda
invisibile ma indistruttibile.
Arrivo finalmente in fondo alla tanto
agognata lettera per scoprire che questa opera d’ingegno è stata posta in
essere da chi io ritenevo un amico fidato, in una persona in cui riponevo la
stima più grande….”ah che colpo bas-
OPERA DI PLAGIO
so!” ho pensato, poi penso alla persona stessa e mi accorgo che più in alto
non poteva arrivare…ah Tinelli perché
proprio tu Tinelli?!?
Cosa mai ti ha spinto a volerti mettere
in pista in una campo non tuo, cosa ti
ha spinto nell’avventurarti in materie
non tue?!? Ma perché mai non sei rimasto nel mondo del pallone o del tuo
nuovo sport estremo, il tuo fitness estremo?!? Perché mai ti sei voluto
mettere contro i potenti?!? Potrei andare avanti all’infinito con mille domande e mille perché su Tinelli, come per
esempio: perché mai dopo tutti questi
anni (e kili) di gel hai ancora tutti i capelli?!? O ancora: come fai a stare in
piedi con una chioma selvatica in testa?!? Oppure quella che più di tutti mi
tormenta da anni: ma come mai vivi
nel XXI secolo e porti ancora una pettinatura anni ’70?!? Tutte queste domande mi sorgono davvero spontanee
e poi, per alcune di esse, mi è venuta
l’illuminazione, mi sono svegliato nel
letto di soprassalto ed ecco la luce
davanti a me! (ah no Nicolina il cambio
lo prendo dopo…), per alcune di esse
finalmente è data una risposta.
Ho capito il motivo del plagio….è stato
davanti ai miei occhi da sempre ed io
mai me ne sono accorto…che stupido!
Siete curiosi anche voi eh?!? No dai
non ve lo dico vi farò aspettare la prossima puntata….no no meglio di no,
Ha cambiato i mobili.
il nuovo direttore
altrimenti mi
tocca mettermi qui e scrivere un altro
articolo (non
sia mai!).
Il motivo è
semplice
e
banale
ma
e s t r e m a - Giuliano Macchi in un fotogramma
mente veri- della sua pellicola più celebre: Clotiero: non ckwork Orange, di Stanley Kubrick.
sarà
mai
che il motivo di plagiarmi sia dettato
dall’invidia di non essere come me?!?
No no, non intendo bianco bianco, intendo non essere bello, biondo e con
gli occhi azzurri proprio come Azzurro
e trovarsi, invece, ad essere costretto
a convivere con il fatto di essere brutto, piccolo e scuro?!?
Dai su, forza Tinni, non tutti al mondo
siamo uguali, c’è chi nasce bello come
me e chi nasce ehm…….simpatico
come te! Il mondo è bello perché è
vario!!!
Questo però non significa che passerò
sopra all’opera di plagio, quindi ho dato mandato al mio avvocato (ossia a
me stesso) di intentare una causa contro questo scempio messo in atto da te
stesso…dai ci vedremo presto….in
tribunale! A presto e buona giornata.
Giuliano Macchi
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Storie
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
TENSIONI DISARMONICHE
(Liberamente ispirato da Filippici aneddoti rielaborati secondo pastrufaziani intenti)
Pubblichiamo la storia iniziata nel precedente numero in versione integrale,
come richiestoci dall’autore.
L’Idalgo faticò alquanto nel cercar di
ricostruire la nebulosa serie di fatti e di
concause che determinarono il verificarsi dell’evento. Vero è che le leggi
chiarite da Darwin sulla propagazione
delle specie dovessero aver avuto la
loro influenza ma, lo si può affermare
con certezza, ebbero maggior peso
nella questione fini capelli biondi e
sguardi insistenti . Anche la stagione
era propizia: si era infatti in quel periodo dell’anno in cui forze misteriose
spingono il bocciolo a fiorire ed il capro
alla lotta. Avvenne così che, secondo
sperimentati riti propedeutici, la invitasse per un aperitivo in Piazza.
L’Idalgo era da tempo avvezzo a questo tipo di questioni e seppe muoversi
con l’ostentata noncuranza richiesta
dal caso; tanto più che l’essere pubblicamente accompagnato dal gentil sesso e il poter comandare al cameriere,
momentaneo subalterno sociale, era
per lui fonte di certa soddisfazione;
conferma dell’esser lui un sano maschio dominante…il tutto per dieci euro.
La ringalluzzita egolatria dello zerbinotto subì un duro colpo nell’apprendere
che le prospettive d’una possibile comunione con la Dama andavano inabissandosi come Titanico battello in
fredde acque atlantiche: difatti, se il
nostro eroe era solito associare alla
“comunione” significati di intima e varia
conoscenza biblica, era appunto alla
sola Bibbia a cui essa pensava! Apparteneva a quella combriccola di giovani
e meno giovani professanti le stesse
idee di stampo cattolico e che va chiamandosi “Comunione e Liberazione”.
Scorato nei suoi non palesati interessi, l‘Idalgo non si diede per vinto e da
paladino qual era continuò a perseverare nell’impresa, sicuro com’era del
fatto che non tanto di Santa si trattasse, quanto piuttosto di santerella!
Questa, che aveva in stima se medesima non meno di lui, interrogata sulla
propria vita proruppe in un logorante
soliloquio che più che impressionare
l’interlocutore ebbe l'effetto di cosrtingere la di lui attenzione a vagare per i
tavoli del bar così come anima persa
cerca disperata del porto natio le
sacre sponde; ridestandosi solamente, di quando in quando, in vacui
sorrisi di assenso; epifenomeno di
improvvisi conati di interesse.
Si venne così a sapere che era studentessa in medicina intenta, in quel
periodo, nella difficile preparazione
dell’esame di anatomia, e che, di lì a
pochi giorni, sarebbe partita per opera di volontariato presso una clinica
di Calcutta! Tale iniziativa le aveva
procurato un certo prestigio tra le
amicizie associative, chè in gran stima avevan quel luogo per famose
frequentazioni; essa già si vedeva, in
camice bianco, a recar sollievo ai
poveri ed ai sofferenti del mondo
portando in dote ciò che ogni studente di medicina possiede in massima parte: entusiasmo, dedizione ed
una competenza da minchioni! Essa
difatti non era a conoscenza del tipo
di mansioni che avrebbe svolto e
come magnificamente avrebbero
queste applicato la dura legge del
contrappasso: abitava in Brianza
una zia, emiplegica a seguito di un
ictus, ch’ella raramente vedeva e per
la cui cura la famiglia pagava profumatamene una badante extracomunitaria; si da il caso che il principale
lavoro da lei svolto consistesse nell’occuparsi dell’igiene dell’anziana, la
quale, non potendo recarsi autonomamente alla tualette, adempiva ai
suoi bisogni fisiologici in un pannolone. Ebbene la nostra novella Giovanna d’Arco, che considerava cosa
graditissima il recarsi in quel di Calcutta, non sapeva che avrebbe trascorso due settimane, ne più ne meno che a nettare sederi incrostati
di merda! Andando gratuitamente a fare ciò che molti abitanti di quei luoghi vengono a
fare nel nostro paese spinti da
necessità; concludendo così
perfettamente il ciclo di culi e
cacca.
Mentre essa si dilungava, in stato di esaltazione, sui possibili
malanni che avrebbe potuto
affrontare e per i quali
si era dovuta sottoporre ad infinita vaccinazione preventiva, l’Idalgo era riuscito a so-
pravvivere ai ripetuti attacchi di sbadigli
che avevano tentato ostinatamente ma
invano di soffocarlo.
Fu proprio tra una rickettsia ed una gonorrea che avvenne il fattaccio: nell’assestarsi la sedia il nostro non s’avvide
che l’intero piano sul quale erano posti i
tavoli del bar si trovava su di un rialzo
appositamente costruito per la bella stagione; nel compiere tale disinteressato
gesto le gambe posteriori della sedia
finirono fuori della pedana e, così come
per legge stabilita quel dì che il pomo
cadde sull’eminente zucca, la seggiola
ed il suo occupante cominciarono inevitabilmente ad esser attratti secondo le
direttive gravitazionali. Ora: avviene
spesso che proprio durante gli avvenimenti più funesti, trattasi di guerre, carestie o tragedie varie, l’Uomo, più che in
altre occasioni, sia d’animo incline alla
preghiera; così, non dissimilmente dalle
fanciulle che strette d’assedio nella città
di Tebe, vedendo i cardini del portone
scossi della polvere per i colpi dei guerrieri, s’affidano alla divina protezione,
l’Idalgo si appellò a colui che più di tutti
avrebbe avuto facoltà d’aiutarlo.
Lo sprovveduto commise però l’errore
d’aggiungere al nome proprio di questi,
un appellativo più frequentemente udito
nelle sagre di paese e nei bar di provincia piuttosto che in chiese durante i sacramenti. Avvenne così che, o il lamento
non fu udito, o la divinità, seppur misericordiosa, scelse proprio quel frangente
per fare esempio di libero arbitrio: difatti
la biondina, accortasi dell’imminente
caduta, s’era protesa per portare soccorso al precipite ma, udita che ebbe la
bestemmia, deflesse la condotta precedentemente prestabilita ritraendosi subitamente con velocità d’arco riflesso.
Rotti ormai gli equilibri, il povero
reietto rovinò in un fiorame d’arbusti posto sotto il rialzo e,
completamente invasato che
era, diede sfoggio di gran
dialettica trovando per ciascuno santo dell’anno gran
copia d’attributi.
Non è andato a Roma a manifestare.
G.A.D.B.
Storie
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
19
Ci‫ & ن‬AMΩRE (CIAO & AMORE)
Ci ‫ن‬era un ragazzo tranquillo. Si concedeva
ai vizi in maniera moderata, era cortese e
pacifico, poteva essere definito insomma un
ragazzo umile e beneducato. Ci‫ن‬
possedeva un dono: era il signore assoluto
della scienza e della tecnica. Poteva chattare con quattro utenti contemporaneamente,
introdursi nei sistemi telematici delle banche, viaggiare nel tempo…
AmΩre era una bestia furiosa. Ingeriva
quantità abnormi di alcool, era sgarbato e
attaccabrighe, poteva essere definito insomma una creatura malvagia ed arrogante.
Proprio per via del suo stato primitivo, non
aveva capacità alcuna di utilizzare la più
semplice delle tecnologie. Ma AmΩre era
cattivo e alcolizzato. AmΩre era il re. Ci‫ ن‬il
suo suddito.
Ci e AmΩre venivano da un
luogo infinitamente lontano.
Per raggiungerlo, occorreva
giungere dapprima a Bormio, e poi intraprendere un
volo pindarico verticale,
una straordinaria ascesa di
40 km che vi avrebbe condotto nel mezzo del nulla, nella
ionosfera. Ci‫ ن‬e AmΩre erano
compaesani di Al.
In questo luogo, ogni individuo
sapeva pronunciare solamente un
vocabolo, che finiva per caratterizzarlo e renderlo riconoscibile. Ci‫ ن‬sapeva dire: “Ci‫”; ن‬
AmΩre
sapeva
dire:
“AmΩre”; Al sapeva dire:
“Essendo”.
Divenuto oramai sovrano incontrastato dei suoi territori,
AmΩre decise che era giunto
il momento di allargare i
propri orizzonti. All’interno
dell’aeronave partorita da
Ci‫ ن‬,i due intrapresero il
lungo viaggio che li condusse in quel mondo inesplorato
di cui avevano avuto notizia
tramite Al, che li aveva preceduti
nella traversata.
La realtà di questo universo nuovo
fu a dir poco sconvolgente: ora potevano ascoltare musica e associarvi
un nome che la codificasse univocamente; vedere film a colori; collegarsi
alla Rete. Tutte cose fino a quel momento inattuabili (tranne che per
Ci‫ ن‬.(
Tuttavia, la vita di Ci‫ن‬
e AmΩre prese a scorrere in maniera
pressappoco analoga a quella cui
erano abituati.
Ogni pomeriggio si procuravano lo stretto necessario per
sopravvivere, e felici passavano le ore notturne consumando qualche grammo di
cibo e qualche decina di
bottiglie di vino e di superalcolici. Ci‫ ن‬si sobbarcava il
trasporto dei viveri, stando ben
attento a tenere il passo di AmΩre per non dover subire la sua
ira. Quando il peso delle provviste era
eccessivo, e Ci‫ن‬
sostava per
qualche breve secondo, AmΩre
si voltava verso di lui con il
muso deformato dalla ferocia per ululargli contro:
“AMΩRE!!!”. Il terrore
era tale da far ritrovare
le forze a Ci‫ ن‬,che a
rapide falcate si ricongiungeva
al
suo padrone.
La pace era stata fatta.
AmΩre afferrava una delle
bottiglie e la faceva roteare
per aria con lo scopo di indurla ad aprirsi. Constatando il gran rifiuto di quella, AmΩre la posava davanti a lui, si
metteva a petto nudo e iniziava a sbraitare per metterla al corrente della
propria
superiorità.
Nel frattempo, Ci‫ ن‬aveva
recuperato un cavatappi e
stappava abilmente la ribelle, causando le grida
festanti di AmΩre, appeso
al lampadario. Egli si gettava sul divino liquido bevendo a grandi sorsate, fino a
decretare per l’ennesima volta
la propria supremazia.
E così andava. Quando incrociavano qualche straniero, e
veniva loro rivolto un saluto,
toccava sempre a Ci‫ن‬
rispondere, dato che i terrestri
pronunciavano quelle due sillabe che tanto somigliavano al
suo nome. AmΩre covava invece rabbia e invidia nei confronti dell’altro, che sorridente
riusciva a comunicare con gli
autoctoni solamente pronunciando il suo nome.
Tanta ira repressa
trovò alla fine,
in una giornata
memorabile, una valvola di
sfogo.
AmΩre si stava aggirando per
i corridoi di un noto edificio antistante
le tre torri, riflettendo sulla strategia da adottare per riportare il serafico Ci‫ ن‬all’antica posizione di
subordinato.
In quel momento, a una decina di
metri da lui, gli si faceva incontro
l’odioso puzzone canterino che già
detestava. Lo spregevole essere,
manco a dirlo, stava intonando una
delle tante canzoni di scherno con cui
si prendeva gioco della gente.
AmΩre non credeva alle proprie orecchie. “Non sai/
Non sai che il mio amore
è una patologia/ Saprò come estirparla
via!”. L’impeto di
schizofrenia che
ne seguì fu indimenticabile.
AmΩre comincio a scimmiottare il pelato che
lo aveva a sua
volta sbeffeggiato.
“AmΩre! AmΩre!
AmΩΩre!”, ripeteva istericamente. Era
ossessionato, sconvolto
e pieno di rancore. Verso
i terrestri e verso Ci‫ ن‬.La
sua esistenza non sarebbe stata più la stessa.
Segue nel prossimo numero
Nazareth
Anche Ciao e Amore leggono VdC.
In biblioteca ovviamente. Siccome
però non conoscono la nostra lingua, Al mqm si è proposto di tradurglielo. In un’ora Al, ha così pronunciato 1476 volte la parola
“essendo” con varie intonazioni. I
due hanno capito e apprezzato, al
punto che nella prossima uscita del
giornalino…non scriveranno.
Voi però non perdetela perché la
redazione ha in serbo un regalo di
Natale per tutti!
Sempre che lo sappiate tradurre.
Il serbo, naturalmente
Oggi non è il suo compleanno.
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Enigmistica
Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006
CRUCICONCERTO
Volete scoprire quale sarà la canzone vincitrice del concerto di Natale in Fraccaro?
Risolvete il cruciconcerto e leggi nella colonna centrale scura il nome della canzone vincitrice.
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Definizioni
1-Il grande assente
2-Suona il basso (non Cesario)
3-Il terzo amore di Pedeferri dopo il pianoforte e il vino
4-Precede il concerto di qualche giorno
5-I tamburi di Jhonny
6-Fa sempre le ore piccole il mercoledì
7-Decide il vincitore
8-Brinda con noi poco prima del concerto
9-La canzone vincitrice dello scorso anno
10-In vendita al presepe
11-Vinse il premio della critica
12-Il nome del Maestro
13-Ha un fratello in collegio
14-Afono sul palco del 2005
15-Maggiore esperto di musica a livello mondiale
16-Precede il concerto di poche ore
17-Il presentatore d’eccezione
18-Il teatro che ospita la più grande manifestazione canora italiana
19-Ancora lui
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Numero 28 - Collegio Plinio Fraccaro