settimanale fraccarotto Anno II IONE COR R Numero XXVIII DOPING E SPORT 8 ETT A 7 dicembre 2006 SPORT COCAINA Tinny a pag. EDIZ SESSUOLOGO CESTO NATALIZIO MARCE RISPONDE Yoda a pag. 15 Marce a pag. 14 TANTI AUGURI VdC IL SOLITO EDITORIALE SIAMO ALL’APICE AMICI MIEI Ogni volta che lo incontro sorrido, ogni volta che ascolto quello che ha da dirmi scopro qualcosa, ogni volta mi emoziona. Ogni settimana per la precisione. Ci incontriamo il giovedì mattina, stiamo bene insieme, riesce a rallegrarmi la giornata. Con lui ho discussioni di ogni tipo, ma molto spesso ci perdiamo in cazzate sempre ben architettate. Si finisce inevitabilmente a ridere e scherzare. Tutti noi lo conosciamo bene, ma il mio rapporto con lui è qualcosa di più intimo, qualcosa di più profondo. Quando lo vidi per la prima volta non aveva l’aspetto attuale, si presentava in modo molto più semplice, più spartano, ma con la stessa voglia di vivere che mi regala tuttora. Collaborare con lui è un qualcosa che ha a che fare con le vostre importantissime ore di sonno. Tante e tante ore di sonno…i suoi seguaci pensano ormai all’unisono……e…...e io non so più cosa scrivere. C’è una differenza netta tra essere un Collegio con la C maiuscola ed essere un collegio e basta. Vi parlerò di questa differenza. Il Collegio è una struttura solida, indiscutibile, ammirata, odiata a volte per la sua manifesta superiorità, capace di creare cose nuove, capace di coinvolgere persone, di colorare stadi e palazzetti interi, in grado a volte di far salire cori così in alto da costringere la volta celeste a tapparsi le orecchie. Il Collegio non pone davanti a se barriere e preconcetti, il Collegio non pone davanti a se la violenza o il numero, il Collegio non pone davanti a se arcaiche rimembranze. Il Collegio si fregia di ciò che ha addosso, non dimenticando mai ciò che ha avuto. Le coppe e le ferite dell’antico passato sono custodite e ammirate dal Collegio, ma non perpetrate per più tempo del necessario. Le emozioni per esser vissute non vanno ricordate, ma vanno vissute ancora e ancora. Il collegio e basta invece è qualcosa di sporadico, casuale, non intenzionale. E’ una piccola massa, che tenta di brillare di luce riflessa, cerca di farsi sentire con vecchi echi lontani, cerca di difendersi come può con sporadici riti e ridicole cantilene, mai originali. Il ViceDirettoRezza segue a pag. 2 Violenza segue a pag.9 AGENDA DEL FRACCAROTTO • Giovedì 7 dicembre h.21.00 Pane e porchetta romana da Sponge, ovviamente. • Venerdì 8 dicembre h.00.01 Compleanno di Pampa. Ricordate gli auguri. • Venerdì 8 dicembre h.21.00 Termine ultimo per prenotare il calendario (pagando 5 euro). • Lunedì 11 dicembre h.16.00 circa Laurea di Pampa in Aula Scarpa e conseguente rinfresco in sala comune. • Martedì 12 dicembre h.9.30 Mobilitazione generale per il presepe: tutti convocati in sala comune. • h.11.30 Presepe vivente delle matricole aperto al pubblico. • Mercoledì 13 dicembre h.20.30 Ritrovo generale in sala comune per prepararsi alla partita di basket. • h. 21.30 Inizia il torneo di basket: Fraccaro vs Spallanzani al palazzetto CUS • Giovedì 14 dicembre h.19.30 Biccherata con il rettore in sala comune. E’ pronto il calendario del collegio “2007 Un anno sotto le torri” Avete presente il calendario di Max o il calendario della Pirelli? Bene, questo non c’entra un cazzo! Il calendario è disponibile al prezzo di 5 €. Prenotazioni e pagamento: Mason (26) o Nazareno( 84). Meeenaaaa! “Probabilmente il calendario più erotico dell’anno” L’osservatore romano “Non solo un calendario, un’opera monumentale” Metro “La sacralità della vita umana viene seriamente intaccata da questo capolavoro” Inchiostro “Semplicemente laocoontico” Vogue “Il giorno in cui un giovane scrittore corregge la sua prima bozza prova lo stesso orgoglio di un adolescente che ha appena preso la sifilide” Charles Baudelaire 2 Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 Interni IL SOLITO EDITORIALE Segue dalla prima Ma vaff#!! Pampa, mannaggia a me e quando ho detto che lo scrivo io sto solito e noiosissimo editoriale, va bè, sono vicedirettore e dovrei assumermi le mie responsabilità, però, volete mettere il direttore, il suo sharme, la sua leggendaria lingua felpata, il suo strato di peli inverosimile, la sua pancetta da briscolettiere del re e infine la sua capacità di essere leader. Che carisma, che classe, che parlantina. Insomma un piccolo Berlusconi*, ma più democristiano. Non reggo il confronto. Infondo sono solo uno scagnozzo peloso (non quanto l’esimio direttore) e metallaro. Comunque tranquilli, non sono gay. All’inizio del pezzo parlavo del nostro giornalino. Giornata importante quella di oggi: 7 Dicembre 2005,nasce Voci di corridoio. Oggi, il VdC compie 1 anno ragazzi. AUGURI! Un anno per ventotto numeri del vostro settimanale preferito “Settimanale fraccarotto” dice l’intestazione della nuova testata a partire dal numero 24. Il settimanale che ci racconta, il settimanale che ci fa ridere, il settimanale imparziale e schierato, culturale e cazzone. Il settimanale che non incassa OTTOMILA euro all’anno, il settimanale che sforna 16 pagine ogni sette giorni e non due ridicoli e striminziti fogli pieni di pubblicità ogni novesettimane e mezzo. Il settimanale degli universitari di Pavia? Non esageriamo, non abbiamo poi cosi tanto inchiostro. *stesse cravatte,ci avete fatto caso? Il ViceDirettoRezza Durante i festeggiamenti dell’anniversario di VdC, il direttore si è lasciato trasportare, anche troppo. Questa foto è stata scattata in redazione alle h. 3.42 giovedì 7 dicembre. Auguri VdC! FRACCARO VS CAIROLIMERDA Spongebob indossa con derisione il copricapo dei cairolotti. A pagina 4 potete leggere la lettera in versione integrale inviataci in settimana dai poveracci. Tutti si ricorderanno di quel martedì nel quale le sacre mura del Plinio furono violate...ma io lo voglio ricordare una volta di più. Sono circa le 13, la vita al Fraccaro scorre regolare tra uno spaccio e l' altro... ma ben presto la pace non è che un lontano ricordo visto che all' orizzonte si presenta una massa (in)umana di creature senza dignità e dalle sembianze orripilanti. Inizialmente queste belve non identificate varcano il santo cancello scatenando una serie di spaventosi versi animaleschi ai quali nessuno sa dare una spiegazione plausibile, eppure ci vuole poco per capire che non si tratta di belve comuni, bensì di belve della peggior specie: i cairolotti. Tutti travestiti per nasconder le loro ignobili deformità e la loro ben nota bruttezza si spargono per il nobile cortile del Fraccaro e cominciano a sporcare tutto e tutti di escrementi che secernono dalla bocca (che poi è l' ano visto che sono facce di culo); inoltre picchiano donne vecchi e bambini (infami!), inquinano la natura con la loro presenza disgustosa e nociva, spruzzano clorofluorocarburi dalle narici (che poi sono ancora l' ano) allargando il buco nell' ozono, istituiscono la pena di morte, tentano di estinguere quella specie protettissima (perchè in via di estinzione) che è Marco cretì e provano a riprodursi per via asessuata sotto gli occhi increduli del nostro caro sessuologo marce. E' in questo momento, quando tutto sembra perduto che le preghiere di una sacerdotessa del Fraccaro ( portinaia per hobby) vengono esaudite e una pioggia fittissima comincia a lavare la sporca prole del cairoli (pioggia provocata dal Dio Fraccaro con la gentile collaborazione di F.S.). L' acqua, che si sa non piace per le sue doti igieniche ai cairolotti, ne provoca il fuggi fuggi sotto ai portici, ma oramai l' armata fraccarotta dopo una corsa lampo agli armamenti è schierata a ranghi serrati e incalza con cori, pugni, calci e il lancio di matricole il nemico (si dice che Leo abbia perso un braccio schiantandosi nelle fauci di un maledetto cairolotto e adesso usi un arto messo in comune da un suo compagno(in senso politico)). Mentre il Toz già passa all' artiglieria pesante lanciando alberi e colonne, l' odiato nemico desiste e si vomita in piazza 3 torri, dove testimoni oculari affermano di avere visto il nostro rettore scagliare Tosatti sulla dannata stirpe cairolotta... Ormai l' attacco è respinto e le puzzolenti creature sono bersaglite anche dalle finestre del corridoio Spallanzani con pietre, dardi e olio bollente (dati non confermati); una delle bestie, si dice chiamata il “cesso” e venerata dai suoi compagni ( infatti “cesso” al cairoli significa il furbo del villaggio) si sofferma a leccare il pavimento del porticato per motivi ignoti (c' è chi parla di feticismo e chi afferma che volesse corrodere con la sua saliva il suolo creando una distorsione spaziotemporale e quindi un buco nero in grado di risucchiare il Fraccaro) ma viene scaraventato fuori da Toz e Longobeach che si premurano di sottrargli come bottino di guerra la sua sudicia e virulenta feluca, tuttora in quarantena alla camera 14. il campo parla chiaro: 12 corpi del repellente nemico restano senza.vita al suolo, 30 si ritrovano mutilati e in fin di vita, ragion per cui Verbania applica l' eutanasia decapitandoli con la sua smart; per le file del Fraccaro tra i feriti gravi oltre il già citato Leo annoveriamo Cristian (azzannato ad una gamba che Ugo dice debba essere amputata) mentre tra i contusi va ricordato Cesario, uscito quasi illeso da un volo di circa 40m (l' incauto giovine infatti è precipitato dalla sommità della torre più alta della piazza sulla quale si era arrampicato per colpire il nemico con delle spille di Forza Italia). Ed ora consegno alla storia questi gloriosi dati affinché la fama del Fraccaro possa resistere alla corrosione del tempo, e che Dio (Plinio) vi benedica, se avrete sparso il sangue di un cairolotto in suo onore, ma anche solo per sadismo o noia. Spongy Interni Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 3 LA TRADIZIONE CONTINUA Si avvicina inesorabile la festività natalizia, una delle feste più importanti per la religione Cristiana, occasione senza eguali per le grandi abbuffate a tavola ma anche festa del consumismo: l’unico “rosso di destra” al secolo <il centurino Cesario> ha dato esempio di quante cose si possano comprare al giorno d’oggi con sole 399 euro… L’atmosfera natalizia si sente nell’aria a meno che non si entri in camera del nostro amato Trinca ( figura carismatica di cui Pampa teme la sibillina rumorosità notturna ). A Natale siamo tutti più buoni , pieni di nuovi e ricchi propositi, mentre una ed una soltanto è la certezza, un appuntamento immancabile e di capitale importanza nell’agenda universitaria pavese: IL PRESEPE VIVENTE DEL FRACCARO!!! Il fraccarotto tipo si addolcisce, diminuiscono le pratiche goliardiche sulle matricole, Cretì viene trattato come una persona normale e Leo fa di tutto per accaparrarsi l’ambito ruolo di pecora nera. Proprio sul tema “presepe vivente” volevamo fare delle riflessioni e metter in evidenza la ben nota ispirazione cattolica che accomuna tutti gli inquilini del “Plinio”, esclusi i soliti comunisti di stampo prodiano che prima o poi resteranno sterili e privi di percezione visiva. Già quando eravamo ignari studentelli Palermitani ( forza Palermo!!!) Don Uzzo da Raffadali , nelle frequenti lezioni di catechismo serale, ci tramandava oralmente la parabola del “buon fraccarotto” dal vangelo secondo Binnu (u tratturi o comunemente noto come Bernardo Provenzano), pizzino 5/ 41bis. <In quel tempo> come delle pecorelle smarrite venivamo a conoscenza di tale antica tradizione, che si ripete ogni anno sotto le due torri , rimaste ( ahimè ) le più famose al mondo. Ora che nelle nostre vene comincia a scorrere sangue bianco-rosso, tutto assume una dimensione diversa, mistica. Chi vi scrive è un angelo che non a caso ha la camera in “paradiso” e un centurione già preposto alla guardia delle paradisiache mura. Adesso inizio a capire il pathos trasmessoci da Don Uzzo : la frenesia dei preparativi, la cura dei particolari nei costumi, sua santità San Gria, il vin Brulè, le castagne e si spera parecchi limoni… Vuolsi così colà dove si poute ciò che si vuole, il gran consiglio degli anziani prelati del rinomato collegio quest’anno decise: ATTORI Cesario Delle Donne Antonino Scifo Emanuele Diana Marco Somaini Carlo Polo (l’uomo con la menta in torno) Nel ruolo di: Centurione Centurione Angelo Cane pastore Pescatore cieco Marco Cretì Giorgio Tosatti Cristian Borserio Andrea Falconeri Italo Aurucci Frabrizio Erario Francesco calderaio Francesco Guida Simone Zaninelli Federico Baggiani Andrea Trameri Michele Lazzari Leonardo Cardone Stefano Armirotta Asino Bue Falegname Mendicante Re magio Cortigiana (puttana) Giuseppe Maria Dancing christmas tree Stella cometa Gesù Pecora Pecora nera Pecora Adesso tutto è chiaro, svezzati dalla Curia Vescovile del Plinio, anche quest’anno le matricole tutte ( tranne i conigli) riproporremo ciò che si tramanda da più di duemila anni, la nascita del bambin Gesù. L’appuntamento è per il giorno 12 c.m. Il centurione Tony & l’arcangelo Emanuele Quale miglior manifesto per il presepe di Pasqualino Longobardi! Massiccio, eh? Il solito ignoto della scorsa settimana era Silvio Rallenty Rodari! Sorpresi, eh? Avete creduto a quello che vi diceva la redazione. Ma ci siete cascati: ebbene sì, non era Gamba, ma il Rodari. Così questa settimana nessuno si è aggiudicato lo yoghurt al gusto di cremoso caffè che ci papperemo noi! Il gioco sembra avere un buon seguito, una decina di risposte arrivano ogni settimana, ma noi vogliamo fare giocare tutti. Perciò questa settimana abbiamo deciso di mettere in palio un preziosissimo premio: si tratta di una mini4wd, un modellino di automobile a pile funzionante. La vettura (di cui mostriamo qui a fianco una fotografia) ci è stata donata dal maestro Bernieri e deriva dalla sua personalissima collezione. La regaleremo al primo che indovinerà: non credete alla redazione, non credete a nessuno, fidatevi solo di voi stessi! Partecipate numerosi e consegnate i fogliettini con la vostra risposta alla redazione (camera 13). La BLITZER SONIC Tamiya ‘98 potrebbe essere tua! Se vuoi sapere perchè era Rodari e non Gamba collegati al sito www.collegiofraccaro.it. Ciao! 4 Merde Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 Merde 5 6 Valeriano docet Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 Aida di Giuseppe Verdi Libretto: Antonio Ghislanzoni Tratto da: un soggetto dell'egittologo francese Auguste Mariette Prima: Il Cairo, Teatro dell'Opera, 24 dicembre 1871 La vicenda: L'opera è ambientata in Egitto, all'epoca della potenza dei faraoni. Il primo atto ci introduce nella grande sala del palazzo del re a Menfi. Qui Ramfis, capo dei sacerdoti, e Radamès, valoroso capitano dell'esercito faraonico si confidano i timori di una nuova invasione degli Etiopi. Il condottiero delle truppe reali è già stato designato e presto il re ne rivelerà l'identità. Radamès sogna di essere il prescelto, così da colmarsi di gloria nell'impresa e da restituire il trono e la patria alla donna che, riamato, ama: Aida, figlia di Amonastro, re dell'Etiopia, caduta in mano egiziana (“Se quel guerrier io fossi...Celeste Aida”). Ma anche Amneris, figlia del faraone, è invaghita di Radamès e, sospettando di avere nella schiava un'indegna rivale, cerca di scoprire la temuta verità attraverso abili sondaggi: dapprima rivolge subdole parole di affetto ad Aida (“Vieni o diletta”), quindi sguardi innamorati e indagatori al giovane condottiero. Improvvisamente irrompe un messaggero che comunica che orde etiopi hanno passato i confini. E' la guerra. Al cospetto delle guardie, dei capitani, dei ministri e dei sacerdoti, il re comunica il nome dell'eroe designato: è Radamès! Esultano tutti, tranne Aida, combattuta tra l'amore del padre e l'insana passione per il più terribile dei nemici (“Ritorna vincitor...Numi,pietà del mio soffrir”). Un cambio di scena ci porta all'interno del tempio di Vulcano: fra danze mistiche e cori d'invocazione agli dei, Radamès, il capo velato d'argento, riceve da Ramfis la spada che lo consacra capo dell'esercito egiziano. Il secondo atto ci introduce in una stanza dell'appartamento di Amneris. Qui la principessa si sta preparando a festeggiare la vittoria egiziana sugli etiopi, mentre piccoli schiavi neri danzano per lei. Quando entra Aida, non resiste alla tentazione di smascherare la rivale e, ingraziandosela mostrando falso rispetto per il suo dolore per la sconfitta, ne mette a nudo i sentimenti riferendole la mendace notizia della morte di Radamès sul campo di battaglia. Alla confessione d'amore della schiava seguono immediate le minacce di Amneris, che costringono Aida a implorare perdono. Cambio di scena: la folla si accalca alle porte di Tebe per celebrare la grandiosa vittoria degli Egiziani. Il re, circondato dal suo seguito, siede sul trono con la figlia Amneris. Sfilano i carri da guerra, i vasi sacri, le statue degli dei (“Gloria all'Egitto” e Marcia trionfale); un gruppo di danzatrici porta il tesoro dei vinti. Tra le ovazioni del popolo, entra Radamès, che viene incoronato da Amneris lcol serto dei vincitori. Il re promette di soddisfare ogni suo desiderio e il generoso condottiero chiede che sia lasciata la vita ai prigionieri di guerra e che sia concessa loro la libertà. Unendosi a Radamès, tutti implorano clemenza, così che anche l'inflessibile Ramfis cede alle preghiere del giovane. Ma, a garanzia della pace, sentenzia che vengano trattenuti in ostaggio Aida e un certo guerriero, in realtà Amonastro, che ha dichiarato di aver seppellito con le proprie mani il re etiope. Vengono quindi rilasciati i prigionieri. Ma un altro tanto indesiderato quanto irrinunciabile premio attende l'eroe: la mano di Amneris. Mentre questa gioisce della vittoria in amore, Aida piange il suo destino e Amonastro giura vendetta. Valeriano Lanza Segue nel prossimo numero A tempi ormai andati appartiene Colui che si muove nel duplice Regno Furtivo tra i campi senza lasciar segno Contrario al sovrano che giudica indegno Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 Pagina culturale L’IMPRESA IRRESPONSABILE 7 ANGOLO DEI LIBRI ...di Simone Bernieri “Si definisce irresponsabile un’impresa che, al di là degli elementari obblighi di legge, suppone di non dover rispondere ad alcuna autorità pubblica o privata, né all’opinione pubblica, in merito alle conseguenze in campo economico, sociale e ambientale delle SOFFOCARE sue attività”. Chuck Palahniuk Luciano Gallino, professore di Sociologia presso l’Università di Torino, delinea uno Il libro preferito dal supremo. scenario dettagliato dell’attuale sistema socio-economico mondiale, riferendosi in parUna storia surreale di un’intensità travolgente. Null’altro da ticolar modo a quella parte dell’economia che più rappresenta lo spirito capitalistico: aggiungere, imperdibile. la grande impresa. L’impresa così definita è divenuta oramai un centro di potere politico, nel senso che con il suo comportamento essa condiziona significativamente la vita di un HARRY POTTER gran numero di persone. A dispetto di questa palese J.K.Rowling constatazione, il sistema normativo statale e interna- Se non avete voglia di legzionale risulta ad ora essere inadeguato, per due mo- gervi tutti e sei i libri di Harry Potter, leggete gli ultimi due: tivazioni principali. altro che storia per bambiIn primo luogo, il diritto sembra ignorare la nuova di- ni… mensione dell’impresa. Nonostante in essa si intreccino interessi politici, conflitti sociali e questioni ambienIT tali, la Responsabilità sociale dell’impresa (Rsi) è un Stephen codice ‘etico’ che si limita a suggerire (in modo non King vincolante) alcuni parametri da rispettare perché una Non una semplice storia data impresa venga considerata ‘responsabile’. d’orrore (anche se qualche In secondo luogo, la globalizzazione ha portato con notte la passerete di sicuro con la luce accesa), ma sé la possibilità per l’impresa di scavalcare la propria soprattutto un tratteggio territorialità, e con essa l’insieme di leggi legate a tale perfetto dell’ infanzia e dei territorio. La volatilità del capitale, ossia la possibilità suoi segreti. di spostare in pochi attimi ingenti somme di denaro Luciano Gallino, “L’impresa irresponsaTRE UOMINI IN BARCA da una parte all’altra del mondo, e la delocalizzaziobile”, 2005 Giulio Einaudi (PER NON DIR DEL CAne dell’attività d’impresa, che ha permesso loro di NE) realizzare gli impianti produttivi veri e propri nelle cosiddette Zfe (‘Zone franche di esportazione’, regioni in cui il costo del lavoro e i diritti dei lavoratori sono minimi), Jerome Da sbellicarsi dalle risate. hanno reso obsoleti i tradizionali strumenti di indirizzo e controllo dell’attività statale. Tre amici non ne combinano Stato che si è dimostrato comunque connivente nel configurare l’attuale situazione a una giusta nell’Inghilterra partire dagli anni ’80 in poi, da quando i costi del welfare state si sono fatti man mano vittoriana, una storia mai insostenibili, fino a condurre all’ondata di privatizzazioni che ha coinvolto non solo cosi’ attuale, in un epoca strapiena di incal’Italia (dal 1992) ma anche moltissimi altri Paesi, in Europa, in America e in Asia. Il paci sapientoni. tutto accompagnato da una serie di riforme volte alla deregolazione del sistema economico, al progressivo disimpegno dello Stato e all’indebolimento di quelle forze atte IL PROFESSORE VA AL a bilanciare il potere dell’impresa e dei suoi proprietari. E giustificato infine con la forCONGRESSO mulazione e il riconoscimento ideologico del nuovo principio di governo dell’impresa: David Lodge Tutti i nostri professori e bala massimizzazione del valore per l’azionista, ossia la crescita del valore azionario roni perfettamente descritti della data impresa X come obiettivo primario (quasi esclusivo) dei direttori. nella loro inutilità. “Uno dei Le conseguenze di questo generale atteggiamento sono direttamente correlate a ciò libri più divertenti, più veri, che il mercato borsistico considera ‘buone notizie’: la fusione tra due imprese, la dipiù dannatamente ilari che versificazione settoriale dell’attività d’impresa, la riduzione della forza-lavoro, la realizsiano usciti negli ultimi cento zazione di profitti altissimi a breve termine, l’acquisto (mediante complesse architettuanni” (U.Eco) re finanziarie) di piccole e medie imprese dello stesso settore produttivo in giro per il mondo. Le operazioni volte a sviluppare le suddette strategie contraddicono il tradizionale spirito capitalistico, basato non solo sulla remunerazione del capitale, ma anche sulla programmazione sensata e lungimirante della vita d’azienda, sull’innovazione, sulla correttezza nei confronti di tutte le parti sociali, sulla centralità del momento produttivo in senso stretto, sull’etica. L’attuale sistema economico non è sostenibile. Né dal punto di vista sociale, né forse ancor prima (cronologicamente) dal punto di vista energetico e ambientale. Per fare un esempio, già nel 2015, la Cina produrrà da sola la stessa quantità di biossido di carbonio (CO2) che il mondo intero produce oggi. Nel 2030 l’India potrebbe provocare emissioni sufficienti a rendere (da sola) l’aria irrespirabile per tutta la popolazione del pianeta. L’attuale modo di produzione è sostenibile ad oggi per un quinto della popolazione mondiale, fin tanto che essa consuma le terre le acque l’aria appartenenti agli altri quattro quinti. Uno sviluppo come quello cinese o indiano rende la situazione insostenibile già a medio termine. Per provvedere ad un’inversione di rotta, occorre un radicale rinnovamento dei principi della Rsi, che muova dalla consapevolezza del nesso diretto esistente tra struttura del governo e irresponsabilità di impresa. È necessario un nuovo codice normativo che operi su scala internazionale, e che vada oltre il volontarismo. Va insomma intrapresa una riforma del governo dell’impresa, che inserisca la Responsabilità sociale dell’impresa tra i suoi principî costitutivi. Nazareth Probabilmente non è Giozzi. 8 Coca e cultura Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 DOPING E SPORT La cocaina La cocaina è stata usata per secoli dagli indigeni del sud America per incrementare la forza il vigore e la resistenza fisica. Nel 1930 Theil e Essing riportarono che l’assunzione do 0,1 g di cocaina prima di un esercizio al cicloergometro migliorava l’efficienza di lavoro e la resistenza. Questi risultati vennero attribuiti alla capacità della cocaina di ridurre la percezione della fatica a livello del sistema nervoso centrale. Un secondo studio con la stessa dose rivelò che la cocaina non aumentava l’efficienza di lavoro ma riduceva significativamente i tempi di recupero dopo lo sforzo.(Conlee). Lo stesso Conlee ha proposto tre possibili meccanismi che potrebbero spiegare gli effetti della cocaina: -la cocaina rilascia le catecolamine,che aumentano la produzione di lattato con conseguentemente affaticamento precoce. -la cocaina induce vasocostrizione muscolare,riducendo l’apporto di ossigeno, la forza e i tempi di reazione stimolando la degradazione del glicogeno. Nel 1994 Braiden dimostrava che la cocaina aumentava di tre volte l’accumulo di lattato muscolare durante l’esercizio. Nel 1996 Favier dimostro un aumento di acidi grassi in seguito a masticazione di coca, con conseguente aumento di adrenalina e una riduzione della glicemia. Appare anche lecito affermare che la cocaina non ha effetti benefici sull’esercizio fisico . Fumare cocaina per periodi prolungati porta a una riduzione delle prestazioni fisiche massimali,probabilmente per una riduzione della motivazione o una distorsione della percezione dello sforzo. Cantwell e Rose riportarono anche le numerose esperienze di molti giocatori americani di baseball i quali riferivano gli effetti euforizzanti della cocaina ma spesso anche quelli negativi sulle prestazioni. In particolare,i giocatori di baseball si lamentavano degli effetti deleteri a livello del Sistema nervoso centrale,e cioè del fatto che essi diventavano incapaci di lanciare o colpire la palla correttamente. Questi autori riportarono anche casi di disorientamento temporale in alcuni giocatori di pallacanestro. Qualsiasi vantaggio sportivo che possa derivare Una foto della celebre pianta miracolodall’uso di cocaina è di sa. FOTO ELKANN gran lunga superato dalle gravi conseguenze cardiovascolari. Come per gli steroidi anabolizzanti l’effetto cardiotossico è insidioso e può portare a problemi cardiaci più avanti nella vita. Gran parte dell’abuso di cocaina nello sport è di tipo ricreativo/sociale,legato al fatto che individui giovani e Ingenui si trovano improvvisamente ad avere stipendi alti in grado di alimentare un abuso sperimentale destinato a evolvere in dipendenza. Dott. Stefano Tinelli S’ HA ‘DDA FA’ - Agenda culturale Quando giovedì 7 dicembre 2006 Info www.spaziomusicapavia.it MOSTRE Un Saluto da Pavia e dalla sua provincia Le cartoline illustrate: una geografia visiva del ricordo Dove Sala dell'Annunciata - Piazza Petrarca - Pavia Quando dal 6 dicembre 2006 al 6 gennaio 2007 (da lunedì a venerdì 9.00-12.00;14.00-17.00. Sabato e domenica 15-18) Midnight Rumbler Dove Spaziomusica - Via Faruffini, 5 – Pavia Quando sabato 9 dicembre 2006 Info www.spaziomusicapavia.it MUSICA CONFERENZE Don Giovanni Dove Teatro Fraschini - Pavia Quando Sabato 9 dicembre 2006, ore 20.30 (turno A); lunedì 11 dicembre 2006 ore 20.30 (turno B) Info www.teatrofraschini.it Riflessioni dal Senegal Dove Collegio S. Caterina da Siena - Via S. Martino, 17/A Pavia Quando giovedì 7 dicembre 2006, ore 21 Info www.collsantacaterina.it Afterhours Dove Thunder Road - Str. Torrazza Coste, 1 - Codevilla (PV) Quando venerdì 8 dicembre 2006, ore 23 Info www.thunderroad.it Terrorismo internazionale e diritto penale A cura di Cristina de Maglie e Sergio Seminara Dove Aula Magna del Collegio Ghislieri - Piazza Ghislieri – Pavia Quando martedì 12 dicembre 2006, ore 21 Info www.ghislieri.it Taras Bul’Ba Dove Spaziomusica - Via Faruffini, 5 – Pavia Ha fatto un torto ai Cairolotti! 9 mqm Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 “PRESENTATI !” • • • • • • • Simone Zaninelli Stanza 12 Nato a Crema (CR) il 4 Novembre 1987 Diplomato presso l’Istituto L. da Vinci con la votazione di 90/100 Tento di studiare: economia e commercio Hobby: la musica, il calcio, gli amici. Se non avete capito chi sono eccovi la parola magica…SPONGEBOB. Il mio sogno è la fine del mondo (leggilo nel senso di “bellissimo” e in senso Schopenhaueriano ndr)…oltre a questo tifo Juventus e Cremonese (scusa Marce tvb x favore risp.)…infine x dirla concludendo spero in un mondo dove ci siano più fraccarotti x tutti e più pilu x tutti i fraccarotti…bella zii c becchiamo in giro e statemi scialli…(p.s. ho paura dei fantasmi e in particolar modo di uno spettro che si aggira per l’ Europa da circa 150 anni). • • • • • • • Federico Maggiani Stanza 32 Nato a Genova il 2 giugno (festa della repubblica, quindi data ancor più importante)1987 Diplomato presso l’Istituto Marcellino Champagnath con la votazione di 62/100 Tento di studiare: Scienze politiche Hobby: suonare il bongo, tifare il GENOA e odiare lo SPORCO doriano. Non so che cosa potrei dirvi sul mio conto quindi vi saluto e vi lascio un promemoria: “Che si vinca o che si perda forza GENOA e doria merda” Ps: Viulenza non ti arrabbiare ma il doria fa proprio skyfo • • • • • • • Marco Somaini Stanza 29 Nato ad Amandola (Ascoli Piceno) il 15/3/1987 Diplomato presso il Liceo Scientifico “G. Galilei”di Alessandria con votazione 100\100 Tento di studiare Scienze Chimiche Hobby: computer, ciclismo, musica (System of a Down su tutti) Cos'altro dire di me... Non sono mai quello che sembro. Quindi se vi sembro intelligente, sappiate che non sono così intelligente come sembra, e se pensate che sia uno scemo, sappiate che non sono così scemo come sembra.... Segue dalla prima SIAMO ALL’APICE AMICI MIEI Amici miei, vi citerò su queste righe ciò che è impresso nella mia mente, una frase mai nata, un motto mai scritto, una voce pensata una volta sola e che non ha avuto bisogno di nient’altro per stagliarsi lassù dove il tempo non arriva: “Collegio Fraccaro. Superiori per natura. Migliori per scelta”. Uno striscione non serve, chi lo legge non capisce. Chi lo vive si. Il collegio cairoli queste cose non le sa, non sa cosa vuole dire avere quella C maiuscola. Non l’ha mai avuta e grazie ai Figli delle Torri non l’avrà mai. Sono sempre stati inferiori, in tutto e su tutto. Non parliamo di sport, sarebbe troppo facile. Sarebbe troppo troppo facile: tutti sappiamo. Parliamo di feste, parliamo di goliardia, parliamo di attacchi, parliamo di spessore delle persone all’interno della vita universitaria. Parliamo di tutto ciò che vogliamo, e ne salterà fuori che noi siamo un Collegio con la C maiuscola, e loro un collegio e basta. Innegabilmente, per palese evidenza, lapalissiana dimostrazione. E così andrà avanti. L’odio è un sentimento nobile contro un nemico, e nemici noi siamo. I loro sudici colori devono far nascere la furia, le loro zozze mura devono creare disprezzo, il solo loro nome deve creare rabbia e determinazione. Mai mollare. Così come le creature più viscide, le salamandre strisciano e cercano di farci inciampare, ma noi abbiamo una difesa. Noi amiamo il nostro Collegio, amiamo tutto ciò che è, ne amiamo ogni singolo pezzettino. Anche le persone che qui dentro ci sono meno congeniali, sono per prima cosa Fraccarotti. Vuol dire, che prima di tutto, sono come te e come noi. Amiamo le nostre stanze vissute, simbolo di ricordi e notti infinite. Amiamo i difetti più fastidiosi e le serate più spudorate. Siamo all’apice amici miei, siamo lassù. Mai mollare. Ogni occasione è buona per dimostrare l’incasualità del destino che ci ha fatto arrivare qui, ogni istante è prezioso per urlare la gioia di questa fortuna. Siamo all’apice amici miei. Mai mollare. Abbiamo un Vessillo da alzare, e chi vuole tirarsi indietro lo faccia pure, ameremo anche lui, canteremo anche per lui. Noi siamo il Collegio Fraccaro, e siamo semplicemente il miglior Collegio di Pavia. Sempre e solo, IDEM VELLE! Adora la Alta Valle. Violenza 10 Politica Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 LA MAGICA FINANZIARIA. PERCHE’ E’ GIUSTA LA MANIFESTAZIONE Dopo e continue modifiche a questa finanziaria, tra un ritocco qua e un ritocco là, vi indicherò i trucchi e i giochi di prestigio, miliardi che spariscono e non si sa dove finiscono. Si parte dal Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria) nel quale si descrive lo scenario economico, la situazione di fatto, le previsioni di crescita e Silvio Berlusconi, presidendi spesa, l’indi- te del Consiglio, in un’erizzo che si in- spressione un po’ tirata, tende dare all’- come piace a Cesario. economia. Il governo Prodi lo elabora e lo presenta al Parlamento con una mozione. Fatto questo, il resto dovrebbe venire da sé. Come dire, si è stabilito dove edificare, i piani del palazzo, le porte e le finestre, il costo ed entro quanto tempo deve essere terminato. Da quel momento in poi si va per piani esecutivi, ci sono da risolvere problemi pratici, ma sono cose da capocantiere! Invece, manco per sogno! Per loro (sinistra), non conta nulla, sono solo parole al vento prive di valore. Quest’anno Tommaso Padoa-Schioppa ha scritto di voler fare tre cose: 1.riformare le pensioni; 2. introdurre tickets sanitari; 3. riformare la finanza locale. La finanziaria perciò dovrebbe riguardare questi argomenti, o al massimo aggiungere qualcosa. Invece, viene presentata all’ultimo minuto e come se il Dpef non esistesse. Ma è proprio della finanziaria che accadono situazioni a dir poco paranormali… Il relatore ulivista delle finanziaria al Senato, Gianfranco Morgando, aveva proposto di restituire già dal prossimo anno buona parte delle entrate realizzate attraverso la finanziaria. Ma il premier e Tommaso Schioppa non ne vogliono sapere, perché bisogna abbattere quei 5 o 6 punti percentuali di evasione che ci distaccano dagli altri Paesi avanzati, dicono. Non bisogna credergli, vi dico. Perché: prima di discutere l’eventuale restituzione dei quasi 19 miliardi di euro di entrate aggiuntive disposte in finanziaria (fonte Bankitalia a scarso di accuse partigiane) la finanziaria di Visco e Schioppa, sporca buona parte di quelle entrate aggiuntive che si stanno realizzando grazie all’ultima finanziaria di Tremonti e non come crede e annuncia “Er Mortadella” perché gli italiani sono diventati più buoni, quindi pagano le tasse! Perché è proprio Prodi che pensava da buon pervertito che il 70-80% degli italiani cercava il modo per non pagare le tasse. E ora che fa, pensa il contrario? Quelle entrate Prodi le fa sparire con un bellissimo gioco di prestigio. Secondo l’ultimo Bollettino della Banca d’Italia le entrate tributarie di cassa del bilancio dello Stato sono aumentate dell’ 11,5% pari ad una cifra che sfiora i 30 miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2005. non parlandone in finanziaria, Prodi escogita il trucchetto volto ad accrescere per quest’anno la cifra di deficit che indicherà come eredi- tato dai predecessori, e gli rifarà ricomparire il prossimo anno, magari alla propria finanziaria, quando invece si tratta dell’ottima eredità lasciata dal governo Berlusconi. Lo stesso gioco ma al contrario viene realizzato in finanziaria per i 17 miliardi di euro di deficit aggiunto dovuto all’imprevista sentenza della Corte di Giustizia Europea (che ha allargato le maniglie per la deducibilità IVA applicata alle flotte di veicoli aziendali). Le regole europee impongono (in questo caso) che i maggiori avanzi siano fronteggiabili attraverso l’emissione di debito aggiunto. Invece no: Prodi nella finanziaria per effetto della sentenza, ritocca verso l’alto il debito pubblico 2006 solo per 10 miliardi di euro aggiuntivi senza spiegare il perché, il per come e da dove usciranno fuori i 7 miliardi di euro che mancano all’appello. Lo scopo è quello di ricorrere al destina- Fa matricola. re una parte delle entrate aggiuntive di quest’anno che nei suoi conti non dichiara, ma per farlo dovrebbe correggere verso il basso la cifra di deficit attesa. Tutto questo Prodi si guarda bene dal farlo, solo per continuare ad alimentare la leggenda del disastro ereditato dal passato. Dopo questi trucchi in cui le entrate aggiuntive spariscono mentre si peggiorano i soldi del deficit e di debito oltre quel che prescrivono le norme di contabilità, capite che considerare come errore la protesta di piazza vuol significare solo due cose: o che si intende fare un piacere a Prodi e al suo governo tassista e di tassassini, oppure non ci si rende conto di quanto pericolosa sia l’operazione di rastrellamento di risorse a vantaggio dello Stato improduttivo stia compiendo l’Unione per radicarsi al potere nei prossimi anni e rendersi sempre più insostituibile al governo. Non so quale dei due casi riguardi l’UDC e dei suoi eletti, ma non voglio pensare male, siamo abituati a dichiarazioni fantasiose ma soprattutto incoerenti del presidente dell’ex Ccd, comunque non voglio Casini in Casa e su questo non aggiungerò niente. Penso di non sbagliare ripetendo a voi lettori che avete avuto la voglia e la forza di leggere questo articolo di dover resistere con tutte le forze a chi ci\vi alleggerisce di miliardi su miliardi di euro, perché crede alla superiorità dello Stato sui suoi cittadini (vedi comunismo), proprio quello Stato che ci ha regalato e ci regala disastri vergognosi come quelli di Alitalia e Ferrovie dello Stato. 2 Dicembre 2006. E’ stato un grido composto il nostro, come quello del 5 dicembre quando ha manifestato il sindacato della Polizia contro l’aumento di 5 euro sulla busta paga. Ordinato, come dovrebbe avvenire in una democrazia. Senza sfasciare una vetrina o bruciare una bandiera, perché noi tutti liberali e liberisti siamo un popolo d’ordine, e non di carogne! (ringrazio per le fonti il vicedirettore di “Finanza e Mercati”, Oscar Giannino) Cesario Delle Donne Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 Il giorno 2 dicembre 2006 a Roma si è tenuta la manifestazione organizzata dai partiti della Casa delle Libertà per dimostrare il loro dissenso alla Finanziaria del governo Prodi. Il direttore ed il maggior esperto di politica del nostro giornale si sono recati nel cuore del corteo. Percorriamo insieme la loro giornata. Ore 4.20 Cesario di ritorno dal suo lavoro notturno sveglia Pampa che dopo quattro ore di sonno non è ancora convinto della propria essenza di vivente. Ore 4.40 I due si preparano rapidamente e scendono davanti alle torri dove ad aspettarli c’è un insolito disponibile Turconi che con la macchina si presta ad accompagnare i due verso il loro destino Ore 4.59 Con il ritrovo fissato alle ore cinque e quattro persone davanti ai due pullman i due sventurati cominciano ad essere perplessi circa la riuscita della manifestazione. Ore 5.20 I due pullman giungono nel luogo dove si erano radunate in realtà le cinquecentomila persone in partenza da Pavia. Si parte. Ore 7.30 Prima sosta in autogrill: dopo una lotta a pugni e spintoni incredibilmente il grande Cesario si fa’ calpestare e non riesce ad accaparrarsi una copia di Libero. Cominciano le bestemmie. Ore 12.30 Il presidente di sezione di Forza Italia di Pavia distribuisce ai seguaci le mappe di Roma con il percorso: all’annuncio “Ora vi consegno le cartine” Cesario esplode in un’esclamazione imbarazzante “Evvai, si fuma!”. Il resto dei convenuti non la prende troppo bene. Ore 13.30 Arrivo a Roma. Altra scoppiettante battuta di Cesario che alla domanda di un tesserato che si accertava dell’arrivo all’EUR (quartiere romano ndr) risponde: “No, l’Eur è quella monetina di due colori, sai…”. Applausi e lacrime per lui. Ore 13.31 I due, appena scesi dal pullman, perdono il gruppo. Ore 14.30 Seguendo il gruppo di Firenze, che sbraita in metropolitana con un megafono attirando l’ira dei romani, Pampa e Ce’ giungono al Circo Massimo dove si è già radunata una folla di fedelissimi. Cominciano 15 minuti di fuoco. Ore 14.35 Cesario si lancia su un baracchino e compra sei panini con la salciccia, tre birre, due gelati e lo zucchero filato: spende 143,20 € e grida: “Io sono di destra, sono un consumista!”. Ore 14.37 Il tavolo delle bandiere gratuite viene assaltato e il Delle Donne LA LIBERTA IN PIAZZA ancora una volta viene sopraffatto e non ne prende nemmeno una; in compenso acquista Il Giornale al prezzo di un Euro, poi scopre che cinque metri più avanti ce n’è una pila immensa e gratuita, ovviamente. Ore 14.40 Pampa raccatta la prima bandiera, la macchia con il ketchup, poi PampaNatale imbraccia il vessillo tricolore (quello tarocco). la sventola come un soldato sulla collina. Cesario lo immortala, presto ci faranno un film (questa è per te Violetto). Ore 14.45 Pampa cede la bandiera e conquista un cartello abbandonato, appoggiato ad un furgoncino. E’ della sezione di Bergamo, in lingua bergamasca. I due cominciano a scambiarsi “Pota!” per non dare troppo nell’occhio. Ore 15.30 Comincia il corteo, viene srotolato un bandierone tricolore lungo 1 km, i primi cori ironici dei romani: “La moglie di Romano è Luxuria, la mamma di Romano è Platinette”, “Prodi Romano, sei brutto e talebano”. Ore 16.00 A fianco al bandierone sfila Gianfranco Fini, seduto dietro un motociclista nerboruto. Grida di giubilo lo accompagnano. Ore 16.20 Il corteo si fa “massiccio”. Cesario dice a Pampa: se non ci troviamo più, guarda la bandiera di Forza Italia per capire dove sono.” In quel momento stavano sventolando più di seimila bandiere in tutta la città. Ore 17.30 I Fraccarotti arrivano in piazza San Giovanni dove è previsto il comizio di Berlusconi, Fini e Bossi. Appena prima della piazza regalano i libri in allegato a Libero. Cesario ne prende qualcuno. Ore 18.03 Dopo mezz’ora di spinte e quattro centimetri guadagnati Pampa rinuncia ad avvicinarsi al palco. Cesario continua imperterrito, con le lacrime agli occhi, convinto di toccare il suo mito. Ore 19.00 terminato il comizio, Pampa cerca il suo amico, ma in piazza san Giovanni ci sono un miliardo e duecentotrentamila persone. Ore 19.35 I due si ricongiungono. Il rosso trema, non ha fame e non mostra segni di stanchezza. Le sue pupille Politica 11 sono dilatate. In preda all’orgasmo torna al baracchino dei libri e ne prende ancora un po’: Renato Brunetta lo vede in quelle condizioni e si presta a firmargli una dedica con foto. Ore 19.45 Pampa termina la sua collezione di bandiere con quella della Nuova democrazia cristiana per le autonomie. I due si avviano alla metropolitana. Ore 20.15 In perfetto orario i fraccarotti tornano al proprio pullman e aspettando i ritardatari fanno commenti sulla giornata e sul comizio. Cesario perde ripetutamente i sensi citando Berlusconi. Ore 21.00 Finalmente si può partire alla volta di Pavia. Ancora solo otto ore di pullman attendono i due. Ore 21.30 Viene servita la cena dal portacolori di Forza Italia responsabile del pullman. Ad una brusca frenata, l’uomo rischia di cadere e con lui il cibo. Cesario si alza e grida: “Nooo, le focaccine!”. Appena l’uomo torna in posizione verticale lo insulta pesantemente. Ore 23.00 Sosta in autogrill: lo stomaco di Cè esce dalla Perestroijka e il pugliese si sfoga: panino con la cotoletta e chinotto (offerto gentilmente dalla società autostrade). Ore 23.45 Dopo qualche ore di viaggio e 39 ore consecutive di veglia il Delle Donne si addormenta come un bambino, addosso ha la pettorina della sicurezza della manifestazione raccattata per terra. Ore 5.05 Il pullman torna nel piazzale di Pavia dal quale era partito: i due si svegliano e si La foto che ritrae Delle Donne e infagottal’onorevole Brunetta: pensate, le no per loro altezze sommate non arrivano affrontare ad un metro e cinquanta! l’ultimo pezzo di strada a piedi; Cesario mantiene un passo sostenuto poiché non può perdersi la rassegna stampa del tg5. Pampa dopo averlo insultato si addormenta su una panchina. Ore 5.30 I fraccarotti tornano in camera. Cesario accende la tele e ripete con il labiale tutto il discorso del suo leader. L’ha ascoltato una sola volta e già lo sa a memoria. Ore 5.31 Pampa si infila sotto le coperte, ha visto Roma ed è contento. Ore 6.30 Cesario si infila sotto le coperte, ha visto Silvio e lo sognerà per 32 ore consecutive. Simone Pellegrin 12 Politica e esteri Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 LA RISPOSTA DI GNOCCHI A GAMBA Cari amici fraccarotti per farvi capire ancora una volta come la sinistra italiana (e non solo), distorce la verità e per risposta ad un loro seguace che la scorsa settimana pubblica un articolo citando quello scritto dal “Diario” di Deaglio, ecco qua l’articolo (le partiti più importanti) di Alessandro Gnocchi scritto su “Libero”: MACCHE’ BROGLI, ERANO SOLTANTO BUFALE «Enrico Deaglio, direttore di Diario, è indagato dalla Procura di Roma. Insieme col collega Beppe Cremagnani, per diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico. Come è noto, il 24 novembre, il giornalista aveva pubblicato il filminchesta “Uccidete la democrazia” in cui denunciava brogli orditi dalla Casa delle Libertà al fine di truccare a proprio vantaggio il risultato delle ultime elezioni politiche. […] Sembra strano, per non dire demenziale, che qualcuno possa manomettere le urne per poi uscirne comunque sconfitto. Ma Deaglio non aveva (e probabilmente non ha ) dubbi. Anzi. In un’intervista su Repubblica, rilanciava: “abbiamo un dato parecchio sconcertante. C’è una Regione in cui i conti non tornano proprio”. E annunciava di voler parlare della questione con i giudici. I conti, a quanto pare, non tornano davvero: ma sono quelli della inchiesta di Deaglio, peraltro esaurita in edicola nel giro di poche ore. Il documentario prospettava uno scenario degno di un romanzo fantascientifico: i com- puter del Vicinale sarebbero stati “infettati” da un programma in grado di attribuire le schede bianche a Forza Italia. Secondo i magistrati, questo teorema non sta proprio in piedi. I risultati sono stati convalidati sulla base del materiale cartaceo. La frode informatica è quindi impossibile. Inutile ricontare le schede bianche perché non c’è nessun mistero. Anzi. Ci sarebbe già una richiesta di archiviazione al gip partita dall’Ufficio del pubblico ministero. Al contrario Deaglio, è entrato in tribunale come testimone e ne è uscito come indagato. Lo scoop autunnale si è così trasformato così in un brutto infortunio. Prima che si capisse che tirava una brutta ria, il centrosinistra aveva soffiato allegramente sul fuoco. Olivero Di liberto aveva avvisato tutti quanti (come del resto anche Gamba, ndr): “Berlusconi è capace di tutto!”. Anche il portavoce di Prodi. Silvio Siriana ammetteva di aver sempre avuto “qualche dubbio” e chiedeva “una verifica complessiva e definitiva va fatta” perché “ la democrazia è un bene prezioso”. […] Eppure quando in aprile Silvio Berlusconi chiese di verificare il verdetto delle urne si alzò un coro di unanime condanna. Tutti i sinceri democratici erano indignati. Ecco, dissero, il solito centrodestra irresponsabile che non accetta la sconfitta. E giù inviti a tenere alta la vigilanza per evitare il colpo di coda del regime ormai al tramonto e quindi pronto a tutto pur di conservare il potere. Come al solito si usano due pesi e due misure. Prendiamo ad esempio Piero Fassino. I dubbi sulla regolarità delle elezioni sono un irricevibile attacco alle istituzioni solo se vengono da destra. Così il segretario diessino in aprile: “I brogli sono stati una montatura di Berlusconi. E’ stato un atteggiamento irresponsabile.” Il film di Deaglio è invece “una denuncia su cui bisogna interrogarsi”. Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani (coautore di “Uccidete la democrazia”) verranno nuovamente sentiti dai magistrati Salvatore Vitello e Francesca Loi. I quali fanno il proprio mestiere, cioè fanno rispettare la legge, in questo caso l’articolo 656 del codice penale che punisce la diffusione di notizie false. E l’iniziativa del tribunale non è certo un tentativo di “mettere il bavaglio al giornalismo d’inchiesta con accuse anni ‘60” come sostiene Deaglio. In fondo è perfino eccessivo che una bufala finisca in tribunale, fra carte bollate e avvocati. Il giudizio dei lettori è più che sufficiente. O continueranno a premiare Diario? In fondo l’ideologia acceca. A volte fa prendere bufale per brogli». Questa è la verità. E come dico sempre, prima di attaccare, accusare, insultare, informatevi e poi prendete le dovute conseguenze. Cesario Delle Donne UN ALTRO COLLEGIO: I MIEI VICINI DI STANZA Ciao ConFraccarotti, lo sapevate che anche qui sono in collegio? (“e chi se ne fotte”! Direte, voi, tra una risata e l’altra) Si chiama “Collège Néerlandais” e fa parte di un complesso residenziale universitario di 38 collegi, per un totale di circa 7000 studenti. Ma oggi vi voglio parlare dei vicini di stanza: abito al 5° piano e sono stato ribattezzato “Le maire (sindaco) du cinquième étage”, per il ruolo di guardiano delle galline del mio piano. Ebbene sì, è un collegio misto (beh, in fondo, anche il nostro), ma apparentemente poco promiscuo. Ci sono tanti personaggi simpatici: dal fintoricchione polinesiano che porta le tipe in camera, le droga con semi afrodisiaci e le succhia il midollo fino alle 7 del mattino; ad Ante, finlandese, suo vicino di stanza, che preferisce darsi alla pura attività fisica, stile Forrrest Gump, per poi murarsi in camera alle 9 di sera, ignorando che si può fare due al prezzo di uno; a Iulia, Rumena, che mi prende per il culo, perché mangio pasta tutti i giorni: “Ah, ah, la stupida pasta!”, con tanto di sguardo zitello. “Italiano, pasta…” e io aggiungo “pizza, mandolino, minchia”, tanto non ne capisce una sbobba. E ride. Per non parlare di Judit (sex simbol della cité), spagnola effervescente, capace, tornati una notte con una sbornia colossale, di forzare la porta della stanza con tanto di urla (cogno, coder, etc…) e calci e scoprendo malauguratamente, grazie alle urla del Cinese, che la camera non era sua. Il Cinese per l’appunto: una sorta di Derpo di seconda mano, perché senza la verve del suddetto, che cucina le solite cose improponibili e gioca coi soldatini (e quasi subisce la violenza verbosessuale di Judit: vedi sopra). Ultimo avvistamento in corridoio: un mese fa (vedi Paper Cuts, Nirvana). Patricia, spagnola di Vigo, mia vicina di stanza, studiosissima. Non sembra neanche iberica, per mia fortuna. E infine Lupe, spanglocubana dallo stacco vertiginoso, preda di migliaia di maghrebini nelle notti della ville Da dx a sx: Judit, Lupe e Cesario lumière, Delle Bombe FOTO METADONE nonché mia sorellona elettiva, spalla fedele nei momenti pacco, perché ci sono anche questi in erasmus. Direi che per stasera può bastare. Domani giornata impegnativa fino a tardi. Ragazzi, questa città è veramente stronza, ma merita (come tutte le stronze). Dal vostro inviato Michel 13 Chuck Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 WE LOVE CHUCK NORRIS Chuck Norris ha avuto la botte piena e la moglie ubriaca semplicemente chiudendo la moglie in una botte di vino. Quando Chuck Norris è per strada non rispetta i segnali. Sono i segnali che rispettano Chuck Norris. Se provate a chiamare Chuck Norris sul suo cellulare e sentite il messaggio "l'utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile", è solo perché sta correndo velocemente. Molto velocemente. Quando Chuck Norris esce dalla doccia non usa l'accappatoio per asciugarsi. Provoca con un calcio rotante una perdita alle tubature del gas e aspetta l'esplosione accendendo a ripetizione la luce del bagno. Chuck Norris ha ucciso Edward Mani Di Forbice mandando come sicario Edward Mani Di Sasso. Andrea Violetto UFFICIALIZZATA LA NUOVA BANDIERA DEL FRACCARO!!! Voci di Corridoio Fondato nel 2005 Direttore responsabile: Pellegrin Simone Vicedirettori: Ferrari Elia, Ferrari Giovanni Dopo vari mesi di incertezze, proposte, progetti poco convincenti e mai definitivi è arrivato il nuovo ufficialissimo vessilo del Plinio Fraccaro!!! L’idea lanciata dal nostro Rettore è stata subito accolta da molte menti creative. Alla fine della durissima selezione la spunta il progetto del “giovane” guerigliero rivoluzionario Giacomo De Barbieri. Il blu, il bianco e il rosso, nuovi colori collegiali risaltano già su tutte le nuove divise sportive che da quest’anno saranno provviste di un’apposita sacca-riserva di puri sigari cubani. Anche gli interni, arredamento incluso, saranno completamente sostituiti con mobili forniti dal noto imprenditore di origini cubane Ugo Marino, inoltre nelle macchinette per le bibite potrete trovare lattine di Havana Club, puro rum cubano testato da Giacomo De Barbieri. Per non parlare poi del nuovo inno scritto apposta dai Buena Vista Social Club in collaborazione con il nonno di Giacomo De Barbieri, dal titolo: “Hasta la Victoria, Fraccaro”. Il Rettore ha già convocato un’assemblea speciale durante la quale faranno il loro intervento le più alte cariche dell’ateneo pavese, Giacomo De Barbieri e il comandante Fidel Castro dall’Havana, città gemellata con il collegio. La redazione Proverbio cubano “Hombre que trabaja pierde tiempo precioso” “L’uomo che lavora perde tempo prezioso” Art Director: Mason Giovanni Pagina culturale: Fatutti Nazareno Cairolotto bastardo: Delle Donne Cesario Tiratura: 60 copie Finito di stampare alle 5:40 Quella che avete tra le mani è una ristampa dell’edizione odierna dal momento che la Redazione sempre pronta a correggersi, ha pensato di eliminare la gran parte degli errori riscontrati nella prima uscita. Se avete tra le mani questa copia e non siete abbonati, vi preghiamo di regolarizzare la vostra posizione pagando la somma di euro 5 che dà diritto all’abbonamento annuale. La redazione Dopo due ore di lezione è stanco. 14 Sex Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 Eccoci alla rubrica più piccante del giornalino: risponde alle vostre domande il prof. Cav. Ing. Arch. Chiar. mo eccezional Marce…(e chi se no?) Caro Sessuologo sono un raga piccolo, rosso e molesto, sto alla 14 e da circa una settimana ho scoperto di essere innamorato. L’unico problema è che lei è molto più matura di me: non fa la quinta elementare come voi pensate ma ha un ruolo istituzionale in un collegio pavese. Lo scoglio più grosso è che è sposata, io non ho mai visto lui ma io sono meglio. Il problema è convincerla. Per farmi notare faccio di tutto: dal salutarla ogni tre per due ammiccando ad aiutarla a portare gli appendi abiti nuovi a tutto il mio corridoio. Ho provato a stupirla portandole denaro ISU ma lei non si lascia sedurre in alcun modo. Sono disperato. Per farla ingelosire ho fatto un po’ il galletto anche con la portiera, il custode, il cane e Uzzino con scarsi risultati, tranne che con il quadrupede. Come posso fare a conquistarla? me di fare altro. Dopodichè, risolto questo problema, diciamo che questi tuoi sintomi sono patognomonici della classica rottura di cazzo. Ti consiglio di ristabilire un bel rapporto col tuo amichetto, parlargli, fate pace, fallo divertire e informati se Napo possa sapere cosa comporti fare una cistoscopia. Se i problemi dovessero persistere puoi come sempre rivolgerti al Dott. J.R. Castagnoli al numero 3477689400. RossinoCalimerese’86 Dalla mia pluriennale esperienza posso solo dirti: LASCIA STARE! e magari vista la tua passione cinofila apri un allevamento di una razza da te selezionata, propongo ad esempio un incrocio tra un collie e uno spinone. Potresti chiamarla collione. (cit.) Orcamadò orcamadò. Sono un ragazzo che si mette sempre alla prova, ormai il mio corpo è rovinato dai miei continui esperimenti fisici. Ho fatto fare persino la risonanza ad un mio amico collegiale per me: nessuno sa ancora interpretarla. Comunque orcamadò ieri la Nora della settimana scorsa voleva a tutti i costi temprare (non temperare) il mio animo da uomo duro e inflessibile. Ho resistito anche se il mio amichetto ora come ora è in sciopero per protesta. Sono arrivato anche a cercare di rianimarlo col tirapugni, ma è diventato blu e non dà segni di vita. Ho anche un leggero dolore durante la minzione e spesso urino rosso. Ci sarà qualche problema o devo far fare a Napo una cistoscopia per me? ForeverToz’85 Innanzitutto diciamo che hai un concetto di medicina e di esami “un po’” lato, magari chiedi a tuo papà di cagare per te e al tuo cane di mangiare al tuo posto e se vuoi a Il sessuologo che ha appena compiuto ventordici anni festeggiato amichevolmente dai suoi amici. Complimenti per il sorriso! Caro Sessuologo, finalmente trovo il coraggio di scriverle. Sono nuovo di queste Mura ma ho già capito tutto, so che Mason ha il pise più grosso di tutti, che a PampaNatale piacciono gli uomini e che i gemelli in realtà sono uno solo. Il mio pensiero tuttavia corre veloce tra la nebbia pavese fino nei meandri di un più vecchio e noto collegio di merito dove risiede la mia dolce metà. Orcamadò! Smettila Toz! Tornando a noi, mi fido di lei ma spesso quando la chiamo rispon- E’ pronto il calendario del collegio “2007 Un anno sotto le torri” Avete presente il calendario di Max o il calendario della Pirelli? Bene, questo non c’entra un cazzo! Il calendario è disponibile al prezzo di 5 €. Prenotazioni e pagamento: Mason (26) o Nazareno( 84). Meeenaaaa! de un uomo, ma è nulla, sta facendo matricola. Durante le feste io ero abbagliato da altre beltà, ho scoperto che lei era l’altra beltà dei suoi compagni di collegio così un primo dubbio mi è venuto. Dici di continuare questo rapporto o di spargere il seme fraccarotto wherever? Calde87 E’ risaputo da antiche leggende metropolitane pavesi che tutti i ghisleriani uomini siano froci. Non ti devi preoccupare, anche se l’hanno non lo sanno usare. Si racconta che uno con la media del trenta cercava di usarlo come leva del cambio, e quindi l’unico esame in cui sia mai stato bocciato è quello di guida. Detto ciò immaginati i personaggi. Se poi vuoi organizzare una mega rissa per rapire la tua donna e metterla sotto vuoto in camera tua, basta chiedere agli anziani del tuo collegio, penso proprio che ti daranno una mano. Ciao sono l’ex Pasquale, non l’ex di Pasquale, ma proprio Pasquale. Apprezza il mio sforzo per scrivere in italiano corretto. Dato che è un periodo carente dal punto di vista del pilu ho pensato bene di comprare un cane per attorniarmi di sguardi di giovani beltà. Funziona. L’altro giorno per fare da strada nuova al ponte c’ho messo 45 minuti e Dante (nome del cane) ha rimediato tre numeri di telefono. Fin qui tutto bene. Il problema vero è che la prima volta che c’è uscito si è fatto la tipa e la seconda volta… non posso scendere nei particolari. Quindi il dubbio è, dove ho sbagliato? A lasciarlo uscire o non sterilizzarlo? Non posso mica avere meno donne del mio cane! Pasquale Nicotra Antico espediente quello del cucciolo. Lo reputo un po’ da sfigati ma sempre fruttifero. Se poi il cane è più figo di te, non so che dirti. Chiedi al rossino se te ne regala un altro: sicuramente sarai più bello di un Collione. 20 volte grazie: nel giorno del suo primo compleanno VdC eguaglia il suo record di pagine. Era successo solo nel numero 7 del 16 febbraio 2006. La massiccia partecipazione ci permette ancora una volta di creare pagine indelebili, finiamo alle sei anche stanotte ma siamo contenti. Invitiamo pertanto tutti a scrivere ancora (e qualcuno per la prima volta, è sempre il benvenuto!) per il numero di mercoledì 13 dicembre: se cercate idee, prendete spunto dall’agenda del Fraccarotto pubblicata in prima pagina! E’ ricercato dalla legge. Sport Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 15 CESTO NATALIZIO Dicembre è arrivato. Oramai siamo tra queste mura da 2 mesi abbondanti e le matricole stanno iniziando a capire (forse...) cosa significa essere fraccarotti. Bhè, da qui parte il periodo caldo della vita collegiale. Non mi riferisco alle temperature, come capiranno i nostri personaggi del presepe, ma alla vita attiva del collegio. Dicembre offre un fastoso aperitivo di quello che sarà il nostro mondo da Gennaio. Il concerto e il presepe sapranno insegnare alle ignoranti m.q.m. quanto ce la sappiamo spassare, ma non c’è solo questo. Quest’anno, infatti, la classica partita pre-natalizia del torneo intercollegiale di basket è un vero e proprio evento da Monday night, di quelle da riempire le arene. Si, avete capito bene, ho parlato di arene, non di palazzetti e neanche di stadi. Non andremo a giocare contro dei lord...bhè chi ha orecchie per intendere in– tenda (...e gli altri fuori sotto la pioggia!), parlo proprio dello stallanzani. Non che io reputi di grande importanza l’avversario, anzi, sono totalmente apatico nei suoi confronti (come un qualsiasi fraccarotto dovrebbe essere) ma ahimè, loro ci odiano e immagino che lotteranno con le unghie e con i denti sia in campo che fuori. Le no- stre informazioni ci dicono pure che quest’anno sono anche abbastanza fortini e noi abbiamo perso la tecnica di Rizzi e la cattiveria di Yogi. Via, potrebbe non essere una partita facile, anche con le invenzioni di Franz, la spigolosità del Toz e le magie dal quadrato di Pitz. Non abbiamo una cosa che però in pochi hanno. So che potrebbe sembrare una frase da filmaccio americano, ma dobbiamo arrivare in campo con il cuore, anzi, con i coglioni, che danno più risultati! Ma non coglioni come quelli che giocheranno contro di noi. I coglioni quelli veri, quelli che la squadra sicuramente tirerà fuori, quelli che assieme alla tecnica dei nostri big devono fare di noi un avversario ostico per chiunque, quelli che deve tirare fuori anche il pubblico. Eh già, per dimostrare la superiorità in campo si passa anche dagli spalti. Nel caso del palestra C del Cus gli spalti non ci saranno, ma quella striscia di palestra a bordo campo dovrà trabordare di tifosi fraccarotti, matricole in primis. La presenza del coach Dipa è quasi certa, salvo la “piccola” incognita “data della laurea”. Detto questo, ci si vede il 13 alle 21:30 a tifare Fraccaro, no!? Yoda IL SEXYOROSCOPO DI MENDIETA Tema di questa settimana: L’ UOMO CHE PIACE ALLE DONNE… ARIETE Gli uomini da cui è attratta la donna Ariete sono molto forti, virili, decisi e solitamente atletici BILANCIA Il loro uomo ideale ha un livello intellettuale molto elevato; è elegante e raffinato. TORO Il loro uomo ideale deve essere energico, sportivo e con molta iniziativa. SCORPIONE Il loro uomo ideale è una persona conservatrice ma aperta a fantasie erotiche tra le mura della camera da letto.. GEMELLI Il suo uomo ideale è un uomo attento al proprio aspetto fisico, affascinante e benestante. Deve essere un buon interlocutore e deve saperla far divertire. SAGGITARIO Il loro uomo ideale è spiritoso ed energico, portato per l'avventura. CANCRO Il loro uomo ideale è romantico, affascinante, con un bel fisico. Sono particolarmente attratte da un bel sedere e da muscoli scattanti. CAPRICORNO Il loro uomo ideale è positivo e sorridente; deve dare sempre l'impressione di dover essere conquistato del tutto, ma si deve saper lasciare andare al momento giusto. LEONE Il loro uomo ideale è un uomo virile, forte e con un organo sessuale molto sviluppato VERGINE Il loro uomo ideale fa l'amore lentamente con una particolare attenzione ai preliminari; deve essere una persona interessante anche intellettualmente. ACQUARIO Il loro uomo ideale deve essere raffinato e di classe. Colto al punto giusto e con una buona dose di comunicatività. Meglio se sportivo. PESCI Il loro uomo ideale è molto passionale, virile e con una spiccata fantasia sessuale. 16 C’è posta per Fatutti Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 NON MI STA BENE! IPOCRITA! MA TI VOGLIO BENE! Non mi sta bene. No! Non sopporto l’ipocrisia di alcune persone, anzi di un personaggio in particolare che convive con tutti noi in collegio da quattro anni ormai. Sto parlando di uno che ha nel nome la città dove avvenne l’annunciazione della prossima nascita miracolosa di Gesù Cristo. Non ho mai avuto molto da “spartire” con lui, anche perché i finti intellettuali a me personalmente danno molto fastidio. Ecco, oltre ad essere ipocrita è anche un Nobel mancato! Attenzione, non è che da un giorno all’altro ho deciso di scrivere un articolo contro una persona, anche se non è preciso dire contro, perché questo articolo servirà o è nato per correggerlo, cercare di far emergere soprattutto i suoi, anche se pochi, aspetti positivi, meglio pochi ma buoni! E non mi venite a dire: le persone non si cambiano. Perché non è così. Viviamo in un collegio ed ogni persona deve saper dialogare e comportarsi in modo corretto, leale, con tutti. E’ un collegio maschile questo, non vogliamo, ne’ tanto meno, ci servono “super-donne”. Ecco quali sono le gocce che hanno fatto traboccare il vaso: lo ammetto, non frequento molto gli ambiti oscuri della redazione di VDC, ma quelle pochissime volte che ho avuto il piacere di stare con loro, vedevo lui, che suggeriva, dava il suo parere pretendendo ragione. E’ responsabile di una pagina sulla quale peraltro non scrive mai, il lavoro lo fa una m.q.m, o chi scrive la pagina culturale. Eppure c’è il suo nome come responsabile. Bo’… Il calcio c’è sempre stato sul giornalino o meglio gli sport, allora perché non compare il nome ad esempio di Gotta come responsabile della pagine sportiva? Oppure, anche il sessuologo c’è sempre stato, allora perché sulla casellina non compare il nome di Macchi? Semplice, perché all’Art Director (così si vuol far chiamare Mason) non sta bene, perché ogni qual volta una sua idea viene respinta minaccia (almeno così mi dicono) lo sciopero. Il direttore deve comportarsi da direttore, e l’Art Director si deve comportare da art director! Cesario per quanto possa essere simpatico non centra un c….. nella casellina, ma quelli di Vdc lo fanno per scherzare…anche questo non lo condivido, non è giusto! Ma il personaggio è stato eletto membro del comitato fraccarotto. Si crede il più bravo e figo, ma fammi il piacere… sei e rimarrai una persona al mio pari, come tutti del resto, non dimenticarlo mai… hai vinto a pari punti con Perelli, l’uomo che si vede pochissimo in collegio, tu invece che ti fa comunque vedere, ma ai ottenuto 20 voti come lui, c’è qualcosa che non va, forse la tua ipocrisia? Pensaci. L’iniziativa del calendario per cui hai chiesto l’aiuto di un responsabile, è sfociata in una rassegna di tue fotografie o comunque foto in cui sei costantemente ritratto! Ed è facile convincere gli altri 3 o 4 collegiali chiamati a scegliere le foto, a privilegiare le tue. E’ un calendario più tuo che collegiale, non ti sembra di aver “diretto” un po’ troppo l’iniziativa? Cerca di gridare meno quando fai matricola, anche se è la cosa che riesci a fare meglio di tutti e questo ti fa onore! Veramente. Te la cavi egregiamente! Non voglio una tua risposta a questa mia, perché l’ho scritta per te. Sei una persona eccezionale quando vuoi. Ma il problema è questo: quando decidi di esserlo? Non credi che un bagno di umiltà ti possa rendere migliore, anche agli occhi di tutti i collegiali? Non te ne ho parlato a quattr’occhi perché non avresti capito, ma mi auguro che ti serva da lezione per non doverti ripeterti un giorno: te l’avevo detto! Ricorda che non finirò mai di tenerti sotto controllo e quando “cambierai” anche un pochino sta’ tranquillo che ne scriverò un altro come questo, allora sì, che mi firmerò! Dreyantes Per Fatutti Cosa è successo? La ragazza l’ha sbattuta fuori dalla camera? (impossibile, non è un collegio misto o no?) Nella sua camera c’è forse qualche presenza inquietante? E’ vero che presto i lavori di trasloco arriveranno anche in Paradiso, ma per quale motivo anticipare i tempi? E perché mai voler scendere verso l’inferno? L’economa Altra Posta Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 17 Egregio Diret. Pellegrin Simone Ormai sono giorni e giorni che i lettori di VDC OVVERO quelli che leggono il giornaledi Vdc,sono stanchi di questa situazione che sta diventando sempre più insostenibile. Per portare avanti questa iniziative obbliga i poveri giornalisti a scrivere qualsiasi articolo e se uno di questi non dovesse accettare,lei viscido e infame,punisce questo malcapitato picchiandolo ripetutamente mentre lui è legato ad una sedia sotto l'attenta sorveglianza dei suoi scagnozzi dai capelli Ricci. Cosi non si può andare avanti.Scrivere deve essere una passione. Per non parlare della mancata consegna del giornalino in sala comune ad un orario decente,OVVERO alle 9.00. Si ricordi che ogni giovedi un Fraccarotto si sveglia alle 9.00 del mattino e sa che deve correre più dell'altro per leggere VDC,altrimenti dovrà leggerà la Provincia.Ogni giovedi l'altro Fraccarotto dovrà correre più veloce di quell'altro altrimenti leggera il corriere della sera perchè la provincia è gia stata presa.In collegio non importa se tu sia questo o quell'altro:comincia a correre per leggere VDC. Ha chiesto,sempre con il suo fare gentile,la modica cifra di 5 euro per l'abbonamento al giornale,quindi noi vorremmo leggere il nostro caro giornale alle 9.00 del mattino. Bè con questo le ho detto tutto.Noi giornalisti ci teniamo molto al nostro gironale,ma non vogliamo essere più picchiati. BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA,BASTA!!!! Ormai le sue chiappe hanno scaldato troppo quella poltrona è ora di farla scaldare a qualcun altro. Mi rivologo a tutti i giornalisti di VDC e anche ai lettori: LUNEDI 11/12/2006 SCENDIAMO IN PIAZZA PER MANDARLO A CASA! IL PAMPA HA ROTTO LE SCATOLE! Dot.Tinelli Stefano OVVERO Settimana scorsa aggirandomi per il collegio senza meta fissa mi ritrovo (ancora una volta) nella camera di quel personaggio che si spaccia per nostro rappresentante…ossia mi ritrovo nella mitica stanza numero 13. Aggirandomi per quella camera che non ha nulla da invidiare alla borsa di Mary Poppins, per la miriade di cianfrusaglie al proprio interno (tra cui anche un libretto universitario di scienze politiche ndr), mi imbatto in un pezzetto di carta intestato al nostro caro direttore di Vdc. Incuriosito come una scimmia davanti ad un cartone animato, mi metto seduto tranquillo a leggerla e già però dopo le prime due righe, la mia collera sale a livelli allarmanti, sempre di più nella mia testa si fa avanti una vocina sottile ma martellante che ripete all’infinito un’unica parola ma piena di significato: “PLAGIO, PLAGIO PLAGIO….”. Sconvolto dall’avvenimento ormai i miei occhi sono rapiti da quelle parole che mi sfilano davanti, non ho la possibilità più di staccarmi, sono davvero incatenato alle parole da una corda invisibile ma indistruttibile. Arrivo finalmente in fondo alla tanto agognata lettera per scoprire che questa opera d’ingegno è stata posta in essere da chi io ritenevo un amico fidato, in una persona in cui riponevo la stima più grande….”ah che colpo bas- OPERA DI PLAGIO so!” ho pensato, poi penso alla persona stessa e mi accorgo che più in alto non poteva arrivare…ah Tinelli perché proprio tu Tinelli?!? Cosa mai ti ha spinto a volerti mettere in pista in una campo non tuo, cosa ti ha spinto nell’avventurarti in materie non tue?!? Ma perché mai non sei rimasto nel mondo del pallone o del tuo nuovo sport estremo, il tuo fitness estremo?!? Perché mai ti sei voluto mettere contro i potenti?!? Potrei andare avanti all’infinito con mille domande e mille perché su Tinelli, come per esempio: perché mai dopo tutti questi anni (e kili) di gel hai ancora tutti i capelli?!? O ancora: come fai a stare in piedi con una chioma selvatica in testa?!? Oppure quella che più di tutti mi tormenta da anni: ma come mai vivi nel XXI secolo e porti ancora una pettinatura anni ’70?!? Tutte queste domande mi sorgono davvero spontanee e poi, per alcune di esse, mi è venuta l’illuminazione, mi sono svegliato nel letto di soprassalto ed ecco la luce davanti a me! (ah no Nicolina il cambio lo prendo dopo…), per alcune di esse finalmente è data una risposta. Ho capito il motivo del plagio….è stato davanti ai miei occhi da sempre ed io mai me ne sono accorto…che stupido! Siete curiosi anche voi eh?!? No dai non ve lo dico vi farò aspettare la prossima puntata….no no meglio di no, Ha cambiato i mobili. il nuovo direttore altrimenti mi tocca mettermi qui e scrivere un altro articolo (non sia mai!). Il motivo è semplice e banale ma e s t r e m a - Giuliano Macchi in un fotogramma mente veri- della sua pellicola più celebre: Clotiero: non ckwork Orange, di Stanley Kubrick. sarà mai che il motivo di plagiarmi sia dettato dall’invidia di non essere come me?!? No no, non intendo bianco bianco, intendo non essere bello, biondo e con gli occhi azzurri proprio come Azzurro e trovarsi, invece, ad essere costretto a convivere con il fatto di essere brutto, piccolo e scuro?!? Dai su, forza Tinni, non tutti al mondo siamo uguali, c’è chi nasce bello come me e chi nasce ehm…….simpatico come te! Il mondo è bello perché è vario!!! Questo però non significa che passerò sopra all’opera di plagio, quindi ho dato mandato al mio avvocato (ossia a me stesso) di intentare una causa contro questo scempio messo in atto da te stesso…dai ci vedremo presto….in tribunale! A presto e buona giornata. Giuliano Macchi 18 Storie Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 TENSIONI DISARMONICHE (Liberamente ispirato da Filippici aneddoti rielaborati secondo pastrufaziani intenti) Pubblichiamo la storia iniziata nel precedente numero in versione integrale, come richiestoci dall’autore. L’Idalgo faticò alquanto nel cercar di ricostruire la nebulosa serie di fatti e di concause che determinarono il verificarsi dell’evento. Vero è che le leggi chiarite da Darwin sulla propagazione delle specie dovessero aver avuto la loro influenza ma, lo si può affermare con certezza, ebbero maggior peso nella questione fini capelli biondi e sguardi insistenti . Anche la stagione era propizia: si era infatti in quel periodo dell’anno in cui forze misteriose spingono il bocciolo a fiorire ed il capro alla lotta. Avvenne così che, secondo sperimentati riti propedeutici, la invitasse per un aperitivo in Piazza. L’Idalgo era da tempo avvezzo a questo tipo di questioni e seppe muoversi con l’ostentata noncuranza richiesta dal caso; tanto più che l’essere pubblicamente accompagnato dal gentil sesso e il poter comandare al cameriere, momentaneo subalterno sociale, era per lui fonte di certa soddisfazione; conferma dell’esser lui un sano maschio dominante…il tutto per dieci euro. La ringalluzzita egolatria dello zerbinotto subì un duro colpo nell’apprendere che le prospettive d’una possibile comunione con la Dama andavano inabissandosi come Titanico battello in fredde acque atlantiche: difatti, se il nostro eroe era solito associare alla “comunione” significati di intima e varia conoscenza biblica, era appunto alla sola Bibbia a cui essa pensava! Apparteneva a quella combriccola di giovani e meno giovani professanti le stesse idee di stampo cattolico e che va chiamandosi “Comunione e Liberazione”. Scorato nei suoi non palesati interessi, l‘Idalgo non si diede per vinto e da paladino qual era continuò a perseverare nell’impresa, sicuro com’era del fatto che non tanto di Santa si trattasse, quanto piuttosto di santerella! Questa, che aveva in stima se medesima non meno di lui, interrogata sulla propria vita proruppe in un logorante soliloquio che più che impressionare l’interlocutore ebbe l'effetto di cosrtingere la di lui attenzione a vagare per i tavoli del bar così come anima persa cerca disperata del porto natio le sacre sponde; ridestandosi solamente, di quando in quando, in vacui sorrisi di assenso; epifenomeno di improvvisi conati di interesse. Si venne così a sapere che era studentessa in medicina intenta, in quel periodo, nella difficile preparazione dell’esame di anatomia, e che, di lì a pochi giorni, sarebbe partita per opera di volontariato presso una clinica di Calcutta! Tale iniziativa le aveva procurato un certo prestigio tra le amicizie associative, chè in gran stima avevan quel luogo per famose frequentazioni; essa già si vedeva, in camice bianco, a recar sollievo ai poveri ed ai sofferenti del mondo portando in dote ciò che ogni studente di medicina possiede in massima parte: entusiasmo, dedizione ed una competenza da minchioni! Essa difatti non era a conoscenza del tipo di mansioni che avrebbe svolto e come magnificamente avrebbero queste applicato la dura legge del contrappasso: abitava in Brianza una zia, emiplegica a seguito di un ictus, ch’ella raramente vedeva e per la cui cura la famiglia pagava profumatamene una badante extracomunitaria; si da il caso che il principale lavoro da lei svolto consistesse nell’occuparsi dell’igiene dell’anziana, la quale, non potendo recarsi autonomamente alla tualette, adempiva ai suoi bisogni fisiologici in un pannolone. Ebbene la nostra novella Giovanna d’Arco, che considerava cosa graditissima il recarsi in quel di Calcutta, non sapeva che avrebbe trascorso due settimane, ne più ne meno che a nettare sederi incrostati di merda! Andando gratuitamente a fare ciò che molti abitanti di quei luoghi vengono a fare nel nostro paese spinti da necessità; concludendo così perfettamente il ciclo di culi e cacca. Mentre essa si dilungava, in stato di esaltazione, sui possibili malanni che avrebbe potuto affrontare e per i quali si era dovuta sottoporre ad infinita vaccinazione preventiva, l’Idalgo era riuscito a so- pravvivere ai ripetuti attacchi di sbadigli che avevano tentato ostinatamente ma invano di soffocarlo. Fu proprio tra una rickettsia ed una gonorrea che avvenne il fattaccio: nell’assestarsi la sedia il nostro non s’avvide che l’intero piano sul quale erano posti i tavoli del bar si trovava su di un rialzo appositamente costruito per la bella stagione; nel compiere tale disinteressato gesto le gambe posteriori della sedia finirono fuori della pedana e, così come per legge stabilita quel dì che il pomo cadde sull’eminente zucca, la seggiola ed il suo occupante cominciarono inevitabilmente ad esser attratti secondo le direttive gravitazionali. Ora: avviene spesso che proprio durante gli avvenimenti più funesti, trattasi di guerre, carestie o tragedie varie, l’Uomo, più che in altre occasioni, sia d’animo incline alla preghiera; così, non dissimilmente dalle fanciulle che strette d’assedio nella città di Tebe, vedendo i cardini del portone scossi della polvere per i colpi dei guerrieri, s’affidano alla divina protezione, l’Idalgo si appellò a colui che più di tutti avrebbe avuto facoltà d’aiutarlo. Lo sprovveduto commise però l’errore d’aggiungere al nome proprio di questi, un appellativo più frequentemente udito nelle sagre di paese e nei bar di provincia piuttosto che in chiese durante i sacramenti. Avvenne così che, o il lamento non fu udito, o la divinità, seppur misericordiosa, scelse proprio quel frangente per fare esempio di libero arbitrio: difatti la biondina, accortasi dell’imminente caduta, s’era protesa per portare soccorso al precipite ma, udita che ebbe la bestemmia, deflesse la condotta precedentemente prestabilita ritraendosi subitamente con velocità d’arco riflesso. Rotti ormai gli equilibri, il povero reietto rovinò in un fiorame d’arbusti posto sotto il rialzo e, completamente invasato che era, diede sfoggio di gran dialettica trovando per ciascuno santo dell’anno gran copia d’attributi. Non è andato a Roma a manifestare. G.A.D.B. Storie Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 19 Ci & نAMΩRE (CIAO & AMORE) Ci نera un ragazzo tranquillo. Si concedeva ai vizi in maniera moderata, era cortese e pacifico, poteva essere definito insomma un ragazzo umile e beneducato. Ciن possedeva un dono: era il signore assoluto della scienza e della tecnica. Poteva chattare con quattro utenti contemporaneamente, introdursi nei sistemi telematici delle banche, viaggiare nel tempo… AmΩre era una bestia furiosa. Ingeriva quantità abnormi di alcool, era sgarbato e attaccabrighe, poteva essere definito insomma una creatura malvagia ed arrogante. Proprio per via del suo stato primitivo, non aveva capacità alcuna di utilizzare la più semplice delle tecnologie. Ma AmΩre era cattivo e alcolizzato. AmΩre era il re. Ci نil suo suddito. Ci e AmΩre venivano da un luogo infinitamente lontano. Per raggiungerlo, occorreva giungere dapprima a Bormio, e poi intraprendere un volo pindarico verticale, una straordinaria ascesa di 40 km che vi avrebbe condotto nel mezzo del nulla, nella ionosfera. Ci نe AmΩre erano compaesani di Al. In questo luogo, ogni individuo sapeva pronunciare solamente un vocabolo, che finiva per caratterizzarlo e renderlo riconoscibile. Ci نsapeva dire: “Ci”; ن AmΩre sapeva dire: “AmΩre”; Al sapeva dire: “Essendo”. Divenuto oramai sovrano incontrastato dei suoi territori, AmΩre decise che era giunto il momento di allargare i propri orizzonti. All’interno dell’aeronave partorita da Ci ن,i due intrapresero il lungo viaggio che li condusse in quel mondo inesplorato di cui avevano avuto notizia tramite Al, che li aveva preceduti nella traversata. La realtà di questo universo nuovo fu a dir poco sconvolgente: ora potevano ascoltare musica e associarvi un nome che la codificasse univocamente; vedere film a colori; collegarsi alla Rete. Tutte cose fino a quel momento inattuabili (tranne che per Ci ن.( Tuttavia, la vita di Ciن e AmΩre prese a scorrere in maniera pressappoco analoga a quella cui erano abituati. Ogni pomeriggio si procuravano lo stretto necessario per sopravvivere, e felici passavano le ore notturne consumando qualche grammo di cibo e qualche decina di bottiglie di vino e di superalcolici. Ci نsi sobbarcava il trasporto dei viveri, stando ben attento a tenere il passo di AmΩre per non dover subire la sua ira. Quando il peso delle provviste era eccessivo, e Ciن sostava per qualche breve secondo, AmΩre si voltava verso di lui con il muso deformato dalla ferocia per ululargli contro: “AMΩRE!!!”. Il terrore era tale da far ritrovare le forze a Ci ن,che a rapide falcate si ricongiungeva al suo padrone. La pace era stata fatta. AmΩre afferrava una delle bottiglie e la faceva roteare per aria con lo scopo di indurla ad aprirsi. Constatando il gran rifiuto di quella, AmΩre la posava davanti a lui, si metteva a petto nudo e iniziava a sbraitare per metterla al corrente della propria superiorità. Nel frattempo, Ci نaveva recuperato un cavatappi e stappava abilmente la ribelle, causando le grida festanti di AmΩre, appeso al lampadario. Egli si gettava sul divino liquido bevendo a grandi sorsate, fino a decretare per l’ennesima volta la propria supremazia. E così andava. Quando incrociavano qualche straniero, e veniva loro rivolto un saluto, toccava sempre a Ciن rispondere, dato che i terrestri pronunciavano quelle due sillabe che tanto somigliavano al suo nome. AmΩre covava invece rabbia e invidia nei confronti dell’altro, che sorridente riusciva a comunicare con gli autoctoni solamente pronunciando il suo nome. Tanta ira repressa trovò alla fine, in una giornata memorabile, una valvola di sfogo. AmΩre si stava aggirando per i corridoi di un noto edificio antistante le tre torri, riflettendo sulla strategia da adottare per riportare il serafico Ci نall’antica posizione di subordinato. In quel momento, a una decina di metri da lui, gli si faceva incontro l’odioso puzzone canterino che già detestava. Lo spregevole essere, manco a dirlo, stava intonando una delle tante canzoni di scherno con cui si prendeva gioco della gente. AmΩre non credeva alle proprie orecchie. “Non sai/ Non sai che il mio amore è una patologia/ Saprò come estirparla via!”. L’impeto di schizofrenia che ne seguì fu indimenticabile. AmΩre comincio a scimmiottare il pelato che lo aveva a sua volta sbeffeggiato. “AmΩre! AmΩre! AmΩΩre!”, ripeteva istericamente. Era ossessionato, sconvolto e pieno di rancore. Verso i terrestri e verso Ci ن.La sua esistenza non sarebbe stata più la stessa. Segue nel prossimo numero Nazareth Anche Ciao e Amore leggono VdC. In biblioteca ovviamente. Siccome però non conoscono la nostra lingua, Al mqm si è proposto di tradurglielo. In un’ora Al, ha così pronunciato 1476 volte la parola “essendo” con varie intonazioni. I due hanno capito e apprezzato, al punto che nella prossima uscita del giornalino…non scriveranno. Voi però non perdetela perché la redazione ha in serbo un regalo di Natale per tutti! Sempre che lo sappiate tradurre. Il serbo, naturalmente Oggi non è il suo compleanno. 20 Enigmistica Voci di Corridoio | XXVIII | 7 dicembre 2006 CRUCICONCERTO Volete scoprire quale sarà la canzone vincitrice del concerto di Natale in Fraccaro? Risolvete il cruciconcerto e leggi nella colonna centrale scura il nome della canzone vincitrice. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 Definizioni 1-Il grande assente 2-Suona il basso (non Cesario) 3-Il terzo amore di Pedeferri dopo il pianoforte e il vino 4-Precede il concerto di qualche giorno 5-I tamburi di Jhonny 6-Fa sempre le ore piccole il mercoledì 7-Decide il vincitore 8-Brinda con noi poco prima del concerto 9-La canzone vincitrice dello scorso anno 10-In vendita al presepe 11-Vinse il premio della critica 12-Il nome del Maestro 13-Ha un fratello in collegio 14-Afono sul palco del 2005 15-Maggiore esperto di musica a livello mondiale 16-Precede il concerto di poche ore 17-Il presentatore d’eccezione 18-Il teatro che ospita la più grande manifestazione canora italiana 19-Ancora lui