Gli spettacoli Lo sport Dagli scienziati schiaffo a Darwin “Copiò da Wallace” Intervista a Jovanotti “Io, il successo l’amore e la morte” Calcio e non solo ecco i cento protagonisti 2008 CINZIA SASSO GINO CASTALDO GIANNI MURA Fondatore Eugenio Scalfari NZ SS-1F Il personaggio ❋ www.repubblica.it Anno 15 - Numero 51 Direttore Ezio Mauro € 1,00 in Italia lunedì 29 dicembre 2008 CON “BENIGNI” DVD € 10,90 ALVPFQMBeefaaeA CMDPDQDGDN 9 771128 445004 81229 SEDE: 00147 ROMA, VIA CRISTOFORO COLOMBO, 90 - TEL. 06/49821, FAX 06/49822923. SPED. ABB. POST., ART. 1, LEGGE 46/04 DEL 27 FEBBRAIO 2004 - ROMA. CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: A. MANZONI & C. MILANO - VIA NERVESA, 21 - TEL. 02/574941. 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Hezbollah: guerra a Israele UNA TRINCEA PER OBAMA Il reportage L’iniziativa Da oggi con Repubblica Benigni legge Dante Il caso La paura al fronte Scacchiera tra parà e carri armati fuori controllo BERNARDO VALLI PROPRIO in questi giorni, anzi in queste ore, che i negoziati israelo-palestinesi più auspicati che annunciati dalla conferenza di Annapolis, organizzata da George W. Bush nel novembre 2007, avrebbero dovuto dare i primi frutti. È con un misto di sarcasmo e di collera che uno ricorda l’ultimo degli innumerevoli tentativi falliti di gettare le basi per una pace in Medio Oriente. Il fallimento di quei negoziati (in realtà mai cominciati) è adesso celebrato nel sangue. L’iniziativa lanciata con solennità dal presidente degli Stati Uniti nascondeva un bluff di cui tutti erano consapevoli, ben sapendo in cuor loro i presenti alla cerimonia di Annapolis (americani, arabi, palestinesi compresi, e israeliani) che non era consentita alcuna speranza. I due campi a confronto erano, e sono, frantumati al loro interno: vale a dire divisi in fazioni o partiti in aperta concorrenza e quindi incapaci di affrontare compatti un negoziato. È da questo dato che bisogna partire per capire come si è giunti al massacro cominciato sabato e ancora in corso. Il conflitto israelo-palestinese, uno dei più dolorosi della nostra epoca, è anche il più complesso. Va ben oltre il braccio di ferro tra due popoli che si contendono la stessa terra. Lo complicano le religioni, le culture, le opposte interpretazioni di fatti storici. «Due versioni divergenti della stessa storia» dice Elie Bernavi. Per tutto questo la terra tre volte santa suscita passioni roventi nei più remoti angoli del Pianeta. SEGUE A PAGINA 14 È dal nostro inviato MARCO ANSALDO RENZO GUOLO EREZ AZA brucia. L’odore delle cento tonnellate di bombe cadute dal cielo negli ultimi due giorni arriva fin qui, a pochi metri dalle porte della Striscia, sigillata da Israele e completamente impermeabile a ogni ingresso. SEGUE A PAGINA 2 OLA su Gaza il “piombo fuso” di Israele. Operazione programmata da tempo, che sancisce la fine della tahadiyeh, la tregua breve, già incrinata dal lancio di razzi sulle città del Negev da parte di Ezzedin Al Kassam, il braccio militare del movimento islamista palestinese. SEGUE A PAGINA 19 G C Civitavecchia, giù da un cavalcavia: 4 vittime. Il giovane alla guida era drogato OGGI la prima uscita della collana “Roberto Benigni. Tutto Dante”. In edicola, a richiesta con Repubblica o con L’espresso, il primo dvd “Inferno, canto primo” con un libretto di 24 pagine con il testo integrale. LA COMMEDIA DEL POPOLO Ecstasy e cocaina I strage sull’auto ALBERTO ASOR ROSA Militare israeliano al confine con Gaza La storia Quegli otto ragazzi simbolo della Striscia dal nostro inviato FRANCESCA CAFERRI SERVIZI DA PAGINA 2 A PAGINA 7 GERUSALEMME IVENTARE falegname, aiuto farmacista, tecnico dell’elettricità. Avevano sogni forse piccoli ma reali, gli otto ragazzi che sono morti sabato durante uno dei primi raid israeliani su Gaza. SEGUE A PAGINA 4 D ROMA — Sono morti dopo un volo nel vuoto, al ritorno dalla discoteca. Anche a causa di un mix di cocaina ed ecstasy. Ieri cinque ragazzi, alle cinque del mattino a bordo di una Nissan Micra sono precipitati da un cavalcavia vicino a Civitavecchia. Quattro sono morti sul colpo, l’unico sopravvissuto è il conducente. Che ha sfondato il guardrail della sopraelevata e da un’altezza di dieci metri, dopo un volo di 25, si è schiantato sul terrapieno sottostante. In 300 sono andati all’obitorio per capire se si trattava dei loro figli. ANGELI, GENTILE E VINCENZI A PAGINA 9 Il governo vuole ammorbidire la carcerazione preventiva Intercettazioni Lega e An frenano il premier “Ai corrotti nessuna impunità” BEI E LOPAPA ALLE PAGINE 10 E 11 N GENERE si pensa che la storia della letteratura sia un seguito di grandi uomini e di grandi opere, che ci si deve accontentare di ammirare dal di sotto e da lontano, quasi pargoli indigenti di ogni sapienza. Di certo è anche questo (e anche l’ammirazione da lontano va praticata): ma è anche una moltitudine di minuscoli dati intellettuali e materiali, la cui paziente osservazione porta sovente a scoperte magari semplicissime nella sostanza ma estremamente rivelatrici negli effetti. Questa considerazione mi viene in mente dalla rilettura di una famosa «epistola» di Francesco Petrarca niente di meno che a Giovanni Boccaccio in merito alla produzione letteraria volgare di Dante Alighieri (bella e straordinaria questa adunanza di «spiriti magni», riuniti intorno ad un tavolo ideale, come soggetti e oggetti della conversazione, per discutere della natura e dei compiti della poesia, anzi, della Poesia). SEGUE A PAGINA 19 R2 R2 La figlia di John esce allo scoperto: prenderò il seggio della Clinton Nei tribunali migliaia di richieste bloccate dalla legge troppo rigida La corsa di Caroline Kennedy “Vi racconto i miei segreti” Adozioni ormai impossibili trova casa un bimbo su cinque dal nostro corrispondente MARIO CALABRESI MARIA NOVELLA DE LUCA NEW YORK NA piccola folla la circonda, tutti vogliono stringerle la mano e chiederle se ce la farà. Caroline Kennedy ha appena finito di correre nel Central Park insieme ai due figli minori, Tatiana e John, 18 e 15 anni, e si è fermata a prendere un caffè dietro il Museo di Storia Naturale. Pantaloncini aderenti al ginocchio, scarpe da ginnastica, cerca di essere gentile con tutti, ma fatica a superare l’imbarazzo. SEGUE A PAGINA 24 U Smascherato da una fotografia mentre li insegue con un bastone Londra, animalisti contro Edoardo “Il principe picchia i suoi cani” SERVIZIO A PAGINA 14 ELLE cancellerie dei tribunali per i minori la fila si allunga e la montagna cresce. Quindicimila domande di adozione nel 2005, sedicimila nel 2006, ventimila, un numero enorme nel 2007, ancora di più nel 2008, l’anno che sta per chiudersi. Ventimila richieste, poco più di quattromila i piccoli adottati. La statistica è di uno a cinque, per gli altri ciò che resta è attesa, desiderio, sogno mancato. ALLE PAGINE 21, 22 E 23 N à 2009 150 novit terzata! Che s ggevole e: dalla supermane È l’ora delle piccol alla C3. E poi l’Alfa Milano... o, Pol alla iQ TA TOYO IN EDI COLA Sassari, per salvarla i medici volevano amputarle un piede Donna rifiuta operazione e muore Il vescovo “È un orrore” CATERINA PASOLINI A PAGINA 16 Repubblica Nazionale LUNEDÌ 29 DICEMBRE 2008 R2 CULTURA ■ 32 Un’iniziativa editoriale di “Repubblica” e “L’Espresso” La strepitosa lettura della “Divina Commedia” in Dvd La selva oscura Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte, che nel pensier rinova la paura INFERNO CANTO I BENIGNI LEGGE DANTE ROBERTO BENIGNI Q uando si parla di Dante, mi si rigirano subito il corpo e l’anima; è un poeta eterno, che ho sempre sentito come un amico. Il mio vuole essere solo un omaggio: quello che dico non ha carattere scientifico, ma personale. Del resto, qualsiasi cosa si dica su Dante va sempre bene, perché è un contributo che diamo alla poesia, alla bellezza e alla gioia del vivere. Questo Dante Alighieri, ma chi era? In passato ho fatto tanti incontri nelle università per parlare di lui, e una volta anche in America, quando m’hanno tenuto là mesi e mesi per tutti i giracci che mi facevano fare prima dell’Oscar. Mi hanno voluto all’Università di Los Angeles perché ne parlassi addirittura in inglese. Naturalmente stavo tranquillo perché di quello che dicevo non capiva niente nessuno: andavo a ruota libera. Di lui si sa poco La porta dell’inferno “Per me si va nela città dolente; per me si va nel’etterno dolore; per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore: fecemi la divina potestate, la somma sapienza e ’l primo amore INFERNO CANTO III Su Dante si sa davvero poco. Di lui non è rimasta neanche una firma, un’orma, il numero di scarpe, la taglia del vestito... In ogni caso, non bisogna immaginarselo così come l’hanno raffigurato nelle statue o nei quadri, col cipiglio serio, la palandrana lunga e il cappuccio in testa: era un ragazzo di trentacinque anni quando scrisse la Divina Commedia, uno giovane giovane, che portava perfino dei bei pantaloni allegri e colorati. Perché si usavano molto i colori, nel Medioevo, che a torto viene descritto come un periodo buio e tremendo. In verità era un’epoca spettacolare. Firenze era la Wall Street del Duecento e il fiorino era una moneta fortissima. Tutti volevano venire in Italia, e Firenze era la meta più ambita. I fiorentini tirchi Paolo e Francesca Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende prese costui della bella persona che mi fu tolta: e ’l modo ancor m’offende Amor, ch’a nullo amato amar perdona mi prese del costui piacer sì forte che, come vedi, ancor non m’abbandona INFERNO CANTO V Erano tirchi, i fiorentini. Avevano inventato le banche: i Peruzzi, gli Spini, i Valdi... Facevano prestiti al sessanta-settanta per cento di interessi, e siccome la Chiesa condannava l’usura, questi banchieri dicevano: - Sì, però noi s’è fatta la ditta... la ditta non ha mica l’anima... Se volete mandare all’Inferno la ditta è un discorso, ma noi non c’entriamo nulla. E la Chiesa: Mah... forse hanno ragione loro... Comunque, applicavano sui prestiti dei tassi così alti che in punto di morte si pentivano di aver praticato l’usura. Oggi è rimasto tutto uguale, eccetto che i banchieri non si pentono più in punto di morte. La vita a Firenze era bellissima. (...) E si praticava il sesso sfrenato. I tantissimi bordelli erano tollerati, solo non dovevano stare nei pressi delle chiese, e alle prostitute era vietato andare con i malati per non diffondere contagi. In compenso ai magnaccia tagliavano le mani e li castravano. A un certo punto era stato chiamato un certo fra’ Giordano da Pisa, un sant’uomo, il quale raccontò di aver sentito una ragazza in chiesa pregare così: - O Madonnina bella, tu che sei rimasta incinta senza fare l’amore, fammi fare l’amore senza rimanere incinta! Preoccupato, il frate decise di correre ai ripari. Si diceva che Firenze fosse la città delle undicimila vergini, e dal momento che i costumi erano assai licenziosi, fra’ Giordano cominciò a confessarle. In capo a un mese e mezzo le aveva confessate tutte e undicimila. Arrivato all’ultima disse: - Non ce n’è più neanche una... Sopra i diciassette anni, scordatevele... E non solo non c’è più una vergine, ma peccano anche contronatura! L’omosessualità infatti era molto diffusa, tant’è che, nel mondo, “omosessuale” si diceva florenzen, “fiorentino”. Ma era un segno di grande civiltà, di apertura mentale. Pensate che in tempi recenti, quando vennero a Roma, quelli della Lega Nord organizzarono una delle solite manifestazioni: «Romani ladroni! Roma terrona!» I romani, per tutta risposta, un gior- IL POETA Dante Alighieri in un dipinto di Botticelli tra i più celebri illustratori della “Commedia” no che andarono a Milano per assistere a una partita di calcio, si portarono dietro uno striscione con sopra scritto: «Quando voi eravate ancora sugli alberi, noi eravamo già froci!». Quanta differenza di civiltà... Tempo fa, il professor Umberto Eco ha consigliato agli studenti di imparare un’altra volta le poesie a memoria. In questo modo, oltre alla parola, ti viene dentro anche il suono, che è come una musica bellissima. A me la mia mamma lo diceva sempre: - Impara a memoria! Lo vedi Dante? Era tremendo. Devi diventare come lui, che sapeva tutto a memoria. Conosceva ogni cosa! E mi raccontava il famoso aned- Repubblica Nazionale @ LUNEDÌ 29 DICEMBRE 2008 PER SAPERNE DI PIÙ www.tuttobenigni.it http://ed.espresso.repubblica.it/benigni www.repubblica.it ■ 33 L’ATTORE Un’immagine di Roberto Benigni durante una lettura della “Commedia” Farinata degli Uberti LO SPETTACOLO I 14 Dvd di “Roberto Benigni, Tutto Dante” contengono l’intero spettacolo recitato in Piazza Santa Croce I CANTI La prossima uscita il 7 gennaio OGGI IN EDICOLA INFERNO, CANTO PRIMO CON il titolo “Roberto Benigni, Tutto Dante” arriva oggi in edicola la nuova iniziativa editoriale di Repubblica e L’Espresso: il primo di 14 dvd che ripropongono gli straordinari spettacoli teatrali di Benigni e tutta la grandezza della Divina Commedia di Alighieri. A ogni dischetto è affiancato un librino in cui si riproduce integralmente il canto “letto” dall’attore, oltre a pagine di materiale iconografico con incisioni e quadri sul tema (da Doré a Blake, a Gabriel Rossetti), approfondimenti e presentazioni storiche dei personaggi via via citati (da Farinata degli Uberti a Ciacco, al conte Ugolino). “Tutto Dante” è un successo dovuto alla straripante personalità di Benigni, capace di rendere appetibile un prodotto coltissimo al più vasto pubblico. Le prossime uscite sono in programma tutti i mercoledì, a partire dal 7 gennaio. Il prezzo di ogni dvd è di 9,90 euro. I Canti scelti per le serate di Firenze sono i primi dieci dell’Inferno, più il XXVI e il XXXIII, e il XXXIII del Paradiso LA PIAZZA Le registrazioni dello spettacolo sono state effettuate in Piazza Santa Croce a Firenze nell’estate 2006 IL TOUR “Tutto Dante”, oltre alle 13 registrazioni, contiene anche lo spettacolo che Benigni ha portato in tour di quell’età una dietro l’altra e arriverete a Dante. Solo dieci persone! Il capolavoro dantesco è uno dei racconti più cristallini, più semplici che siano stati scritti; bisogna avvicinarcisi con l’innocenza di un bambino, e solo in seguito impegnarsi a capire le allegorie e le metafore, quando si faranno le seconde letture, le terze, le quarte, e così via. Ma all’inizio non dobbiamo privarci del piacere di leggere questo libro, di godere di un racconto dove ci sono il canto, la musicalità, la narrazione e, naturalmente, la poesia. Leggere, gridare E la poesia, come si sa, va letta ad alta voce, perché viene dalla tradizione orale. Si dice che sant’Agostino sia rimasto molto colpito il giorno in cui andò a trovare sant’Ambrogio e lo trovò intento a leggere mentalmente; una cosa mai accaduta prima, che lasciò sant’Agostino stralunato. In ebraico, addirittura, «leggere» e «gridare» si dicono nella stesa maniera. Segno, dunque, che tutta la grande poesia deve essere letta ad alta voce. Umberto Eco ha detto anche questo: oltre che imparare a memoria, bisogna leggere ad alta voce. Ma come mai la Divina Commedia resiste da così tanto tempo? Un libro che resiste così tanto, o è erotico o è religioso. Prendiamo la Bibbia: non esiste opera più erotica e mistica della Bibbia, è il libro più venduto e più letto, anche perché è facile, quando si sanno i gusti dei lettori... La Bibbia infatti è l’unico caso in cui l’autore del libro è anche l’autore dei lettori. Memoria di ferro Quest’aneddoto la mia mamma me lo ripeteva sempre, per farmi capire che Dante aveva una memoria di ferro e che anch’io dovevo avere la memoria di ferro che aveva Dante. E pure il mio babbo voleva che sviluppassi la memoria, così mi buttava sul palco con i cantori d’ottave, per farmi fare a gara con loro a improvvisare in rima. Dante Alighieri ci ha lasciato l’apice di tutte le letterature. Io sono un uomo di spettacolo, e come tale vengo dalla narrazione, perché per stare sul palcoscenico devo essere capace di raccontare. Quindi sono anche un uomo di lettere, e pure piuttosto esigente, nel senso che quando leggo mi piace godere della lettura. Dunque, quando dico che la Divina Commedia è la vetta delle letterature, lo dico proprio perché è un piacere leggerla, e chissà cosa abbiamo fatto di straordinario per meritarci un dono così bello. È come se Dio avesse detto: «Guarda, sono stati talmente bravi e buoni che li voglio premiare; gli do uno che gli scrive la Divina Commedia!». È un poema che narra non solo delle passioni, ma dei ramarri, della brina, di come guarda un uomo dall’occhio pigro, di come ci si gratta il capo, di cosa si pensa quando si sta sdraiati sul letto a pancia sotto. Dio e la Commedia Dante ha detto praticamente tutto, e nemmeno Shakespeare è al suo livello: Shakespeare ha abbracciato tutti gli uomini, ma non ha sfiorato il divino. E Dante non ha scritto la Divina Commedia solo perché Dio esiste, ma anche perché Dio esista. La Commedia è ambientata nel 1300. Sono passati settecento anni da allora, ma sono niente... Settecento anni equivalgono a dieci persone di settant’anni. Uno muore a settant’anni, e dopo di lui nasce subito un altro: mettete dieci persone INFERNO CANTO X Pia de’ Tolomei “Deh, quando tu sarai tornato al mondo, e riposato de la lunga via, ricorditi di me, che son la Pia: Siena mi fé, disfecemi Maremma: salsi colui che ‘nnanellata pria disposando m’avea con la sua gemma” PURGATORIO CANTO V Colui che tutto move Sensualità e poesia doto del sasso... Dante è seduto su un sasso davanti al Duomo di Firenze. Arriva un signore e gli dice: Qual è il miglior boccone? E Dante: - L’ovo! E l’altro se ne va. Un anno dopo, lo stesso signore ritorna nello stesso posto dove Dante è seduto sullo stesso sasso, e gli chiede a bruciapelo: - Con che? E Dante: - Col sale! “O tosco, che per la città del foco vivo ten vai così parlando onesto, piacciati di restare in questo loco. La tua loquela ti fa manifesto di quella nobil patria natio ala qual forse fui troppo molesto”. La Divina Commedia è estremamente erotica, ma più che erotica è sensuale. Non solo: c’è dentro tutto lo scibile umano. Dante ha scritto per redimere le anime future in una lingua futura, che dura tutt’oggi, che è viva, palpitante, voluttuosa. Non basta: ci ha messo dentro l’anatomia, la veterinaria, l’astronomia, l’ingegneria, la fisica, la matematica. Nella Commedia c’è una cartina dell’Italia che sembra fatta coi satelliti. C’è la musica, c’è la poesia, c’è la teologia, e non si può fare a meno di chiedersi: ma chi è questo Dante? Da dove è venuto? Le cose che dice sembrano premonizioni... Va rimarcato che in duemila anni di poesia cristiana, teologica, erotica, critica, Dante non è mai stato superato. Nessuno è stato capace di eguagliare tanta scandalosa bellezza. Il suo è un libro in cui si volta pagina e si applaude. La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove. Nel ciel che più de la sua luce prende fu’ io, e vidi cose che ridire né sa né può chi di là sù discende; PARADISO CANTO I Repubblica Nazionale