Anno II – Nr. 05 – Maggio 2007 – E.mail [email protected] - Mensile realizzato dal gruppo “giovani” di Langhirano --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ai giovani: IN QUESTO Lezioni di … Uscita non sprecate NUMERO: comportamento 2007 il vostro tempo --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen. DALLA REDAZIONE Qual è la nostra percezione del Sacro? Ci siamo mai posti questa domanda? Ci siamo mai chiesti perché durante la S. Messa, ad un “certo punto”, i fedeli si inginocchiano rivolti all’altare? Inginocchiarsi è un gesto che ci costa fatica, non solo perché ci mette in una scomoda posizione ma perché ci fa sentire piccoli dinnanzi a qualcuno o qualcosa. Lo sappiamo bene che sentirci piccoli o riconoscerci tali ci costa più fatica di ogni altra cosa. Provate a pensare se ad un certo punto della celebrazione, dalla porticina laterale della sagrestia entrasse Gesù Cristo e si mettesse a fianco del sacerdote. Che cosa fareste? Continuereste a parlare col vostro vicino annoiati con l’occhio rivolto all’orologio? Rimarreste del tutto indifferenti dinnanzi all’accaduto? Io non ci credo. E’ vero che cinema e tv ci stanno confondendo i sensi e la percezione della realtà ma non penso che rimarremmo del tutto insensibili ad un evento straordinario come questo. Eppure quello che ho descritto è proprio ciò che durante ogni celebrazione accade. Dobbiamo solo affinare la nostra vista ed aprire il nostro cuore per poter vedere. A quel punto mettersi in ginocchio sarà un gesto naturale e spontaneo (“perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra”, Fil, 2-10); a quel punto il cellulare nella nostra tasca verrebbe spento e non disturberebbe quel sublime momento di incontro con Dio; a quel punto non ci sogneremmo mai di chiacchierare attendendo con ansia la fine della Messa, di entrare e uscire a piacimento o di girovagare per la Chiesa come se fossimo al luna park. Come fare allora? Potremmo iniziare andando a Messa con più convinzione soprattutto pensando a ciò che stiamo andando a fare e al momento che stiamo andando a vivere, un momento di incontro con Colui che ci ha tanto amati da dare la Sua vita per noi. Allora forse riusciremo ad alimentare quel senso del Sacro che dovrebbe essere percepibile e palpabile durante ogni celebrazione. Solo così riusciremo a trasmettere ai nostri figli e ai piccoli presenti, l’immensità di quel momento. Come si dice “un gesto ed un atteggiamento valgono più di mille parole”. Mirco Suore, mare e fantasia Sono stato incaricato di fare una cronaca semiseria dell’uscita di alcuni del nostro gruppo a Forlimpopoli (Forlì). Iniziamo intanto elencando i partecipanti: Mirco, Laura (+ il bòcia), il Nello, Fabio, il Marchio, il Bezzo, il Devo, la Michi e la Mery. Questa simpatica truppa si è messa in viaggio sabato 28 aprile, alla volta della riviera adriatica. Sarebbe stato un inizio quasi normale ma ovviamente la nuvoletta di Fantozzi non da tregua, così abbiamo rischiato di partire con l’assicurazione del pulmino scaduta e ci siamo fatti le nostre 2 ore comode di coda in autostrada. Finalmente arriviamo a destinazione dove abbiamo il piacere di incontrare suor Anna, che dopo qualche saluto procede col mostrarci l’enorme casa dove avremmo alloggiato. La casa è ovviamente autogestita, quindi dopo aver scaricato il pulmino, abbiamo provveduto a spedire le donne ai fornelli (placate gli animi femministi perché era solo una battuta). Scherzi a parte ognuno si è reso utile anche in cucina, con una particolare attenzione a non far tribolare la futura mamma. Il giorno seguente, ovvero domenica, è stato il punto focale della nostra uscita. Abbiamo avuto la possibilità di condividere con le suore agostiniane, un’intera giornata di preghiera, partendo dalla meditazione e lodi mattutine alle ore 6.45, per poi procedere con la Santa Messa e Ora Terza, Ora Sesta, Ora Nona e Rosario, Vespri e adorazione eucaristica e per terminare abbiamo recitato Compieta alle 21:30. Vorrei soffermarmi un attimo su queste ultime righe, che sembrano un freddo elenco di noiose preghiere liturgiche, in realtà sono i momenti in cui Dio ha scandito i tempi di una giornata a Lui dedicata; ci siamo soffermati e finalmente siamo riusciti, almeno per un giorno, a non mettere Dio come ultimo nella lista degli impegni, ma a far si che fosse Lui, attraverso la preghiera, a darci il giusto tempo… una sorta di “metronomo spirituale”. Quello stesso giorno, dopo la Messa, ci siamo soffermati assieme a suor Anna per fare una chiacchierata e scambiarci così qualche opinione. Si è parlato di preghiera, non di quella liturgica, ma di quella preghiera semplice e nello stesso tempo immensa che è la nostra vita. Pregare vivendo. Eravamo incantati e rapiti da queste parole, ma anche incuriositi dal motivo che ha spinto suor Anna a prendere i voti. Così ci ha raccontato un po’ della sua vita e vi posso garantire che dopo aver incontrato lei e successivamente suor Anna Chiara, vi viene completamente sconvolta quell’ immagine che avete di una suora di clausura. Io le definirei due persone spumeggianti e molto spassose. Il giorno seguente, per cercare un po’ di relax siamo andati al mare a Cervia e tanto per cambiare abbiamo preso coda anche lì. Arrivati in spiaggia siamo incappati nel Festival del volo, dove quasi tutta la spiaggia era occupata da aquiloni di ogni genere e dimensione. Si stava bene anche se ogni tanto qualcuno di questi simpatici oggetti volanti precipitava in picchiata. Senza troppi indugi io e Mirco ci siamo gettati verso il mare aperto anche se l’acqua era un tantino fresca e il fondale basso per diversi metri. Quando il livello dell’acqua cominciava a farsi accettabile, siamo stati assaliti da alcuni granchi inferociti che ci hanno pinzato i piedi, ma io e il Ferrari (come gloriosi spartani) siamo passati al contrattacco sferrando carcagnate verso gli ostili crostacei, tornando vittoriosi sulla terra ferma. Così siamo arrivati all’ultimo giorno, trascorso da turisti per le vie di Forlì. È giunto il momento di tornare a casa purtroppo e montati sul pulmino ci siamo messi in viaggio. L’unico problema è che non avevamo fatto i conti con quella simpatica coda infernale che ci attendeva a pochi metri dal casello dove siamo entrati. Cosa ci vuoi fare…? È andata così. Un grazie a Mirco e Laura per averci fatto vivere questa bella esperienza e a presto… Nello CRISITIANI PER SCELTA O ABITUDINE? Come già sapete dall’articolo del Nelly, alcuni di noi hanno avuto la fortuna di partecipare alla proposta di ritiro dei nostri amici speciali, Mirco e Laura. Il tema di quest’anno è stato la preghiera, e chi meglio di una monaca di clausura poteva darci delucidazioni in merito? Suor Anna, un “donnino” di 1 metro e 80, amante della buona cucina si è resa disponibile a un incontro con noi per guidarci in questi quattro giorni di ritiro su questo complesso argomento. Ci aspettavamo di dover ascoltare un discorso e invece, prima di iniziare ci ha spiazzati con una domanda, attirando subito la nostra attenzione: <<Cos’è per voi la preghiera?>>. Ammutoliti la fissavamo con lo sguardo perso nel vuoto, ma i nostri neuroni in realtà, stavano viaggiando all’impazzata cercando una risposta al più presto possibile per non fare scena muta. Niente da fare, il silenzio più totale calava nella stanza. Ci siamo resi conto che la risposta non era così scontata e immediata. Allora Suor Anna ha cercato di aiutarci (si fa per dire) con altre domande, per esempio: <<Chi è per voi Gesù?>>. Panico! Peggio di prima. Ovviamente tutti abbiamo un’idea, un rapporto intimo con Gesù, ma trovare il coraggio di esprimerlo liberamente, non è stato per niente facile e forse non lo è tuttora. A quel punto, Suor Anna ci ha messi ko, ancora di più di quanto non avesse già fatto: <<Perché siete cristiani?>> Vorremmo sapere se almeno voi adulti avete una risposta precisa e convinta, perché noi ce lo stiamo ancora chiedendo. Non sappiamo se il merito è della nostra famiglia che ci ha cresciuti così, se lo siamo per abitudine, o meglio, perché lo vogliamo davvero. Una cosa è certa, siamo una minoranza, ma questa non è una ragione valida per buttare tutto all’aria: la voglia di provarci e la costanza ci sono e nascono da una forza interiore che però non riusciamo a identificare. E’ nel gruppo che cerchiamo di aiutarci, giorno dopo giorno per scoprire cosa sia. Anche Suor Anna, come molti ragazzi, ha attraversato quella fase dell’adolescenza in cui ci si ribella agli schemi, alle “regole” che i genitori (più severi) impongono. Proprio lei ha iniziato a trasgredire su tutti i fronti: cominciando a truccarsi, a indossare i jeans, a fumare e addirittura a non frequentare più la parrocchia, smettendo di andare a Messa. Una volta cresciuta, maturata e diventata libera di scegliere, ha riscoperto la Fede sotto un’ottica totalmente nuova, non più opprimente e imposta, ma cercata, voluta e finalmente trovata. Immaginatevi la faccia dei suoi genitori alla notizia della sua futura entrata in convento… Seppur sbalorditi e senza parole, hanno accettato la sua scelta che si è rivelata comunque, la migliore per lei. Questa è la prova che la Fede esiste! Ma noi come facciamo a sapere che la nostra è autentica? Suor Anna ci ha dato la sua risposta alla prima domanda, con semplicità e naturalezza: la VITA stessa è preghiera! Proprio così, se ci facciamo un segno della croce al mattino e prima di addormentarci, possiamo pregare semplicemente vivendo, ogni giorno, persino nella routine frenetica dei nostri impegni. Noi preghiamo ogni volta che siamo felici di vivere, che ci divertiamo, che ci sentiamo soddisfatti perché è come se dicessimo grazie al Signore per averci dato la possibilità di fare tutte queste cose! Non è meraviglioso? Un altro modo di pregare è quello di cercare un dialogo personale con Gesù, in qualsiasi ora della giornata, purché sia un momento che ritagliamo esclusivamente per Lui. La preghiera è il rapporto d’amicizia per eccellenza. Forse l’unico che non ha ostacoli, il più sincero e con la persona più presente e disponibile che potremmo mai incontrare nella vita. Lui c’è, sta a noi esserci. Mery e Michi Non mancate al grest di quest’anno… squadre di valenti animatori stanno già lavorando per voi!!! Giocheremo insieme da lunedì 11 a venerdì 15 giugno dalle 9.00 alle 17,30. Stiamo anche programmando una gita ma per ora non vi diciamo dove si va… SORPRESA! Ps. sarà chiesto un piccolo contributo spese… FORLIMPOPOLI, domenica 29 aprile 2007 E’ ORA DI CRESCERE!!! (riflessioni durante l’Adorazione Eucaristica) L’idea di svegliarsi alle 6 del mattino per poi partecipare a numerosi momenti tosti di preghiera guidati dalle agostiniane, non mi era piaciuta per niente. Ma mi sbagliavo. Si è vero, sono stati momenti impegnativi ma alla fine hanno fatto bene. Soprattutto l’incontro con Suor Anna… che mi ha posto molte domande. Perché sono cristiano? Perché lo fanno tutti? Perché mi è stato imposto o è una mia libera scelta? Sono domande pesanti e per rispondere ho dovuto scavare a fondo dentro di me. La risposta l’ho trovata: ovvio che quando hai 7/8 anni sono i genitori che decidono di mandarti a catechismo e le amicizie influenzano. Ora invece a 19 anni, la scelta di essere cristiano è più che libera e fondata soprattutto sulla preghiera. Per me la preghiera è un momento di sfogo che va oltre alla chiacchierata con i genitori. Sono completamente sincero e anche se non ci crederà nessuno ve lo dico lo stesso. Nel novembre 2006 mi sono messo a pregare, in Chiesa a Langhirano, perché mi avevano appena detto che ero affetto da una malattia cronica e dovevo “mangiare” del cortisone a vita. In più un mio amico era in serie difficoltà ed io mi sono messo a piangere. E’ stato un momento per me molto difficile. Non ero più io. Suor Anna ci ha anche chiesto cosa mettiamo nelle nostre preghiere. Bhè, cerco sempre di ringraziare anche se in certi momenti è assai difficile; metto dolore, rabbia, ansia, paura, insicurezza… e anche richieste. E’ successo solo una volta che io chiesi a Dio “perché mi fai questo”? Volevo mettere in chiaro una cosa: l’importanza dei miei genitori. Ultimamente ho imparato a ringraziarli. Paolo, mio padre, si spezza la schiena di lavoro per non far mancare niente alla famiglia; lo stimo tanto e gli voglio un bene dell’anima. Franca, mia madre, è una roccia, è uno dei punti fermi della mia vita; per me c’è sempre e so che per aiutarmi farebbe di tutto, mi appoggia sempre nelle mie scelte, mi lascia anche sbagliare per farmi ragionare e capire l’errore che ho fatto. Le voglio un bene dell’anima. Fabio Il tempo dello svago pomeridiano è ormai finito (se tutto va come deve andare), il tempo delle estati passate a divertirsi in piscina è destinato a essere un ricordo. Impossibile ma vero, i “matti” della classe 88 sono tutti diciottenni, quasi tutti patentati e sono arrivati ad una svolta nella loro vita. Questa svolta è quella di cercare di mettere “la testa a posto”, di diventare più responsabili, di assumersi le proprie responsabilità e preparasi a vivere la loro vita iniziando a pensare al futuro con una moglie e (col tempo) con un figlio. Ebbene si, quelli che adesso vengono definiti “matti” sono destinati a cambiare; non tutti ma alcuni continueranno anche gli studi iscrivendosi all’università. Io sono uno di loro, ne sono fiero e sono convinto che di questa generazione di autonomi, che spesso le cose se le devono guadagnare, i genitori dovrebbero esserne fieri perché abbiamo regalato loro molte più soddisfazioni che insoddisfazioni. Auguro a tutti i miei amici e compagni di annata di avere un bellissimo futuro e ricordo alle generazioni future che 88 li si nasce non li si diventa. Geneticamente 88 LA CIOTTI Nome: Serena Ciotti in arte sereCio Occhi: profondi Capelli: arruffati Stato familiare: giovane zia Telefono: non sapete che esiste la privacy?!? Occupazione: studentessa Hobby: a quando la prossima festa in casa senza genitori? Segni particolari: la “bambina” più piccola ad aver assemblato un computer Passatempo: risistemare casa dopo le prove di arredamento effettuate dal Nello e il Barbi Frasi celebri: “Beh, va bene Marchiani tanto hai sempre ragione tu!” Note in rima: una sua dote è disegnare, ma ha scelto mate da studiare, se qualcosa in più tu vuoi scoprire, nel suo blog devi finire… ma sappi che… è ben decisa e sa farsi ascoltare, se gli altri torto le vogliono dare! Firmato due che ti vogliono bene LA CASA DEL PADRE COME UN SUPERMERCATO I “BENEDUCATI” Qualche domenica fa si è tenuta, nella chiesa di Langhirano, la festa per la prima Santa Comunione dei ragazzi di quarta elementare. Come ogni anno in questa felice ricorrenza la chiesa si riempie di gente, tanto che in molti non trovano posti a sedere; amici e parenti non vogliono mancare… Non vogliono o non possono mancare? Non volendo chiedere “permesso” a troppe persone, alla celebrazione di quest’anno, per raggiungere una posizione più avanzata nella chiesa, mi sono fermato proprio in fondo, tra la porta d’entrata e l’acquasantiera. Mai fu fatto errore più grave: credete che sia riuscito a seguire la celebrazione come tutte le domeniche? Assolutamente no, ma non perché la sera prima ero andato a letto tardi e neanche perché la bimba nel passeggino di fianco a me piangeva comprensibilmente. Per tutto il tempo della celebrazione le porte di entrata e uscita sono rimaste aperte a causa del viavai di gente che continuava a entrare e uscire dalla chiesa; sul marciapiede appena fuori dalle porte si era formato un “capannello” di parenti e amici di coloro che avrebbero ricevuto la Comunione che, non contenti di essere usciti durante la celebrazione, hanno continuato a ridere e parlare ad alta voce disturbando così anche chi era all’interno. Purtroppo però non erano gli unici a parlare. Infatti erano in molti ad aver deciso di restare dentro sicuramente più per il timore che uno dei bimbi o i suoi genitori li cercassero con lo sguardo e non li trovassero, che per ascoltare la parola del Signore. Anche questi individui hanno continuato per tutto il tempo della celebrazione a parlare di dove avrebbero trascorso le vacanze o di chi avrebbe vinto la champions league. La bassezza dei discorsi, il viavai dalle porte e il disinteresse che notavo nelle persone che mi circondavano mi hanno fatto credere di essere in un supermercato e non certo nella casa del Padre. Questo comportamento non è assolutamente giusto, non tanto nei confronti del povero Don Guido che parlava senza essere ascoltato o di chi voleva seguire la messa senza però riuscirvi, quanto nei confronti di chi ci ha creati e ci ha dato tutto ciò che abbiamo. Una mancanza di rispetto così grande nei confronti di chi ha sacrificato suo Figlio per noi non è assolutamente tollerabile. Nessuno si dovrebbe sentire obbligato ad andare a messa, dovremmo tutti sentirne la necessità. Purtroppo sono in molti a non capire che la Comunione non è una cosa carina che si fa tanto per fare, quindi decidono di farla fare ai propri figli perché la fanno tutti i loro amici. La Comunione è uno dei sette sacramenti, quello grazie al quale riceviamo il corpo di Cristo, e come tale non andrebbe sottovalutato. L.C. Ho annunciato lo scorso numero come vi siano persone che lottino, nel vero senso della parola, contro la Chiesa. In questo numero vi voglio spiegare perché queste persone sono ritenute da me dei veri “deficienti”. Sfogliando un giornale mi è capitato di leggere un bellissimo articolo il cui tema centrale riguardava frasi presenti in siti internet. Il premio sulla frase più esilarante la troviamo sul sito www.anticlericali.it : <La tolleranza non è il contrario dell’intolleranza, ma è l’anticamera del razzismo; accettare la tolleranza è subire la sottomissione>. Vorrà dire che ritornerò a essere intollerante, almeno non sarò razzista. Darò un ultimo premio, questa volta per la miglior frase scritta da una persona non ubriaca anche se non sembrerebbe: <Nella mia cantina c’è una riserva Doc, Brunello anno 1991. Le stappo sempre quando un cardinale o un vescovo o meglio un Papa rende l’anima al suo Dio. Spero di stapparne una prestissimo. Così contento lui che va in Paradiso, contento io e i miei amici che si brinda>. Indecente. Voglio pizzicare la vostra curiosità se non avete già mangiato o stracciato Divieto di Sosta. La curiosità riguardava il sito che lascia pubblicare certe schifezze ovvero www.uaar.it, dove Uaar sta per Unione degli atei e degli agnostici razionalistici. Personaggi che si trovano nei vari consigli e comitati dell’Uaar sono ex ministri, sociologi, opinionisti, scrittori, matematici e vignettisti. I volti più noti sono quelli di Laura Balbo, Carlo Flamigni, Danilo Mainardi, Piergiorgio Odiffredi e Sergio Staino. Mi stavo per scordare “il pezzo grosso”, Margherita Hack. Fa ridere come queste persone non prendano una posizione di primo piano, mandando avanti sconosciuti che non hanno nemmeno il coraggio di firmarsi. Pensare che se volessero le prime pagine dei giornali sarebbero loro. Perché tutti questi volti noti non si professano ne favorevoli ne contrari alle dichiarazioni esposte nel loro sito? Fate sapere quali sono esattamente le vostre opinioni, saremo noi a giudicare se sono prive o meno di fondamento. Un’ultima cosa che vi vorrei dire è la rabbia che mi fa venire l’Osservatore Romano. Che bisogno c’è di far la voce grossa su situazioni inesistenti o quasi? Perché non sottolinea cose più concrete come ho fatto io in modo che gli italiani capiscano che tipi di persone siano realmente quelle che attaccano il Papa e la Chiesa? Non si capisce meglio in questo modo il motivo per cui, Bagnasco ed altri, cercano di guidarci verso il giusto? Numerose sono le persone che saranno contrarie al mio articolo e pertanto li invito ad una discussione che spero possa essere costruttiva. Coraggio, scrivete a [email protected] e non abbiate paura a mostrare le vostre idee. Luca M. DATE TEMPO TEMPO AL TEMPO Eccomi qui, dopo non aver scritto per qualche mese (di questo chiedo scusa a tutti voi) sono ritornato con nuove idee in testa, nuovi argomenti ma la finalità principale è sempre e rimarrà sempre quella: cercare di parlare, in special modo ai ragazzi giovani della parrocchia, dei problemi che si incontrano nella vita comune. In questi mesi ho riflettuto molto. Dopo un attento ed accurato esame di coscienza mi sono reso conto che i tempi sono cambiati, tutto nei giovani d’oggi è cambiato, sono cambiati i modi di fare, di parlare, di vivere la vita. Per essere precisi anche le annate precedenti non sono state da meno, però tutto quello che hanno fatto e fanno lo fanno con sicurezza e responsabilità se queste riguardano argomenti seri. I ragazzi che in questo periodo della loro vita iniziano ad uscire le prime volte la sera hanno un unico obbiettivo, non quello di fumare la prima sigaretta, non quello di incontrarsi con alcool e droga ma come diceva la Mery nel suo articolo il mese scorso, l’unico obbiettivo è quello dell’incontro con l’altro sesso. Questo incontro che col passare degli anni avviene sempre più precocemente non dovrebbe teoricamente arrecare nessun danno se entrambi sono coscienti delle azioni che compiono. Il problema però è proprio questo, sia in campo femminile che maschile senza differenze: la non conoscenza di quello a cui si va in contro, dei rischi che si possono verificare, per poi non parlare dei metodi preventivi che sono del tutto scartati e non presi in considerazione. Questo messaggio è proprio rivolto a voi giovani che rischiate di commettere errori che rimangono segnati come tatuaggi sulla vostra pelle e sul vostro cuore: in certe situazioni non dovreste essere superficiali perché correte il rischio di rovinare momenti importanti. Per questo vi dico che senza sentimento non ne vale la pena. Ricordate anche di dare tempo al tempo e vedrete che la vostra vita non sarà rovinata da spiacevoli inconvenienti. Mayo ---------------------VANGELI PER I DICIOTTENNI Venerdì 27 aprile tutti i ragazzi di Parma e provincia che nel 2007 compiono 18 anni, sono stati invitati direttamente dal Vescovo a partecipare ad una serata in Battistero. Tema: “consegna del Vangelo”. Noi di Langhirano eravamo in 6; appena entrati in Battistero ci siamo seduti insieme agli altri ragazzi intorno all’imponente fonte battesimale ad osservare le bellissime decorazioni alle pareti. Abbiamo cantato, pregato e ascoltato le parole del Vescovo. La parte della celebrazione che è durata di più, è stata la testimonianza di una ragazza di una parrocchia cittadina che ha deciso di intraprendere il suo cammino nella chiesa, iniziando come animatrice, poi come catechista e diventando una delle principali aiutanti del parroco. Questo intervento era volto ad invitare e incoraggiare i ragazzi ad essere attivi nelle parrocchie e diffondere a loro volta gli insegnamenti della chiesa ai più piccoli. Poi il momento più bello: il Vescovo ha chiamato uno ad uno per nome i ragazzi presenti e noi, immergendo la mano nell’acqua del fonte battesimale e facendo il segno della croce, abbiamo ritirato un “libretto” direttamente dalle sue mani. Il “libretto” che ci ha regalato racchiude il Vangelo di Luca e alcuni commenti per aiutarci a pregare e a comprenderlo. Aprendolo si nota in prima pagina la dedica di Cesare Bonicelli: “ecco il Vangelo per la tua vita. Leggilo, pregalo … seguilo”. Maver Non vi sembra un’ antilope con la testa bassa? Spostando solo 4 bastoncini, riuscite ad alzargli la testa? Fateci avere i vostri risultati.