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VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
RIUNIONE DEL GIORNO 25 MAGGIO 2004
N. 33
In data 25/05/2004 alle ore 18.30 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del
Garda si è riunito il Consiglio comunale, in seduta pubblica.
All’appello iniziale, effettuato dal Segretario su invito del Presidente, risultano presenti i signori:
- MATTEOTTI Paolo - Sindaco
- LOTTI Stefano - Presidente
- ZUCCHELLI Paolo
- DAVES Carlo
- LOTTI Clara
- BENAMATI Tomaso
- VALANDRO Salvador
- MIRANTE MARINI Girolamo
- CALZA’ Mario
- PERINI Giovanni
- TONELLI Giancarlo
- MUNARI Emilio
- GENTILINI Ivo
- TORBOLI Giovanni
- GRAZIOLI Luca
- FRIZZI Rocco
- MATTEOTTI Pietro
- LORENZI Emanuela
- LORENZI Patrick
- ZAMBOTTI Pier Giorgio
- DE MATTIA Alessio
- MODENA Carlo
- RAVANELLI Giuseppe
Risultano assenti i Consiglieri signori:
- GALAS Morena
- BRUNELLI Maria Flavia
- ANDREOZZI Renato
- MANZONI Marco
- BOMBARDELLI Ivo
- VESCOVI Lorenzo
- BENINI Tiziano
Partecipa il Segretario Generale del Comune, signor Alfredo Righi.
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Partecipano alla riunione gli Assessori Adalberto Mosaner, Enzo Bassetti, Cristian Trinchieri,
Mauro Grazioli e Marco Tanas.
Riconosciuto il numero legale degli intervenuti, essendo presenti n. 23 Consiglieri comunali, il
signor Stefano Lotti, nella sua qualità di Presidente, assume la presidenza e dichiara aperta la
riunione per la trattazione dei seguenti argomenti rimasti da trattare nella riunione
dell’24.05.2004, indicati nell’ordine del giorno emanato con avviso dd. 25.05.2004,
regolarmente notificato ed allegato sub lettera A), come segue:
Ordine del giorno suppl. n. 2:
2. COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE, AI SENSI DEGLI ARTT. 48 E 49
DEL REGOLAMENTO INTERNO PER LE ADUNANZE DEL CONSIGLIO
COMUNALE, DELLE RISPOSTE DATE AD INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE
DI CONSIGLIERI (N. 65 E N. 66) (relatore il Sindaco)
5. MOZIONE N. 25 PRESENTATA IN DATA 14.04.2004 A FIRMA DEL CONSIGLIERE
VALANDRO A NOME DEL GRUPPO CONSILIARE DELLA CIVICA MARGHERITA
ALL’OGGETTO “ADESIONE CAMPAGNA ‘NON PAGO DI LEGGERE’” (relatore il
proponente)
Ordine del giorno suppl. n. 3:
2. COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE, AI SENSI DEGLI ARTT. 48 E 49
DEL REGOLAMENTO INTERNO PER LE ADUNANZE DEL CONSIGLIO
COMUNALE, DELLE RISPOSTE DATE AD INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE
DI CONSIGLIERI (N. 64, DAL N. 67 AL 74 E N.76) (relatore il Sindaco)
4. COSTRUZIONE COMPLESSO RESIDENZIALE SULLE PP.FF. 3223/2 E 3231/1/3 C.C.
RIVA IN LOC. S.NAZZARO: ADOZIONE DEL PFS DI INIZIATIVA PUBBLICA PER
EDILIZIA ABITATIVA INDIVIDUATO NEL PRGI COME PFS 4, AI SENSI L.P. 22/91 E
SS.MM - ART.48 (relatore il Vice Sindaco)
5. ALTOGARDA PARCHEGGI E MOBILITA' SPA (APM): NOMINA DI UN MEMBRO
DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE AI SENSI DELL'ART. 2458 DEL C.C. (ART.
17 STATUTO SOCIETARIO) A SURROGA DEL DIMISSIONARIO ING. CARLO
FRIZZI (relatore il Sindaco)
Il Presidente ai sensi dell’art. 19, 1° comma del Regolamento Interno
per le adunanze del Consiglio comunale, invita a prenotarsi i consiglieri che volessero presentare
verbalmente interrogazioni al Sindaco ad inizio di riunione.
Consigliere Zambotti:
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Chiedo a che punto siamo in merito alla questione della Ponale e chiedo quale tipo di
accordo si sta delineando, sempre che si stia delineando, con il Comitato Giacomo Cis.
Una seconda domanda: bus in piazza Tre Novembre. Vorrei chiedere qual è la situazione
e se è stata trovata una soluzione a questo problema: si tratta di una cosa che è stata chiesta da
numerosi cittadini perché, se è vero che il divieto esiste, si deve far rispettare. Poiché ovunque i
divieti esistenti si fanno rispettare, è importante che siano fatti rispettare anche in piazza Tre
Novembre.
La terza domanda che volevo fare è questa: molti cittadini si sono chiesti la questione dei
giardini del Lido dei quali si è parlato sulla stampa; mi sembra di ricordare che appartenevano in
passato alla Lido di Riva ed erano stati ristrutturati per il convegno dei Ministri degli esteri e poi
sono passati in dotazione al Comune. Attualmente sono in fase di ristrutturazione e sicuramente
diventeranno più belli ma la gente si chiede questo: se tali giardini appartenessero ad un privato,
è difficile pensare che sarebbero stati rinnovati due volte nell’arco di un anno. Sembra quindi che
ci sia una spesa eccessiva. Vorrei quindi che il Sindaco spiegasse bene qual è la situazione e fare
così chiarezza perché ho avuto parecchie domande in tal senso e mi sono sentito un po’ in
imbarazzo nel dover spiegare la cosa, perché non avevo informazioni precise e, francamente, non
ho capito bene come mai sia successo questo nell’arco di un anno.
Infine vorrei porre un’altra domanda: visto che l’altra volta è stata presentata la mozione
del Consigliere Frizzi sul ritiro delle truppe in Irak, chiedo al Sindaco se lui e la Margherita
rimangono della stessa idea - espressa con il voto dell’altra volta - rispetto soprattutto agli ultimi
fatti parlamentari, accaduti recentemente, o se, invece, ha cambiato idea. Grazie.
Presidente:
Grazie, Consigliere Zambotti. La parola al Consigliere Benamati. Prego.
Consigliere Benamati:
Più che essere una domanda, la mia vuole essere un’osservazione. Sono stati effettuati dei
lavori di pulizia lungo la strada del Grez, dopo il cimitero e, mentre lo scorso anno erano stati
effettuati bene, quest’anno - secondo me - tra venti o venticinque giorni, tali lavori dovranno
essere rifatti. Volevo informare il Sindaco di questo: a mio avviso, quando si fanno i lavori, forse
bisognerebbe farli un po’ meglio. Grazie.
Presidente:
Grazie, Consigliere Benamati. Ricordo che il question time permette anche di fare delle
segnalazioni al Sindaco e non solo delle domande.
La parola alla Consigliera Lorenzi. Prego.
Consigliere Lorenzi:
Chiedo se possono essere messe nel sito internet del Comune le convocazioni delle
Commissioni consiliari, con il relativo ordine del giorno ed il verbale per ciò che non è secretato.
Ho chiesto tutto ciò più volte ma non sono riuscita ad ottenerlo mentre penso sarebbe una cosa
utile per qualsiasi cittadino poter accedere a queste informazioni.
Chiedo, inoltre, se si può avere una risposta alla lettera del 14 aprile 2004 sulla
Commissione Regolamenti.
Chiedo se si dovevano svolgere, proprio adesso, le verifiche archeologiche per il
parcheggio di via Pilati: non erano già state effettuate?
Bisogna proprio arrivare a questo stadio d’esasperazione per i censiti di S. Alessandro?
Oggi ho ricevuto solamente quattro telefonate: Signor, Sindaco, Le chiedo di recarsi a S.
Alessandro e vedere, di persona, come proseguono i lavori. Nel prossimo Consiglio comunale Le
chiederò le sue deduzioni.
Volevo poi fare un’osservazione sull’articolo di stampa in cui l’Assessore Marino ha dato
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una risposta - sempre ai censiti di S. Alessandro - nella quale c’è un’inesattezza. Dell’incontro
pubblico al quale fa riferimento, già avevo fatto notare in una question time all’Assessore, che si
era svolto in un orario infelice (mi sembra di ricordare alle ore 18) e vi avevano partecipato pochi
cittadini. Pertanto, procedura per niente partecipata. Grazie.
Presidente:
La parola al Consigliere Frizzi.
Consigliere Frizzi:
Il Consigliere Zambotti e la Consigliera Lorenzi che mi hanno preceduto, hanno fatto già
alcune domande che avrei voluto porre al Sindaco. Vorrei aggiungere qualcosa in merito a piazza
delle Erbe: sul giornale si è potuto leggere che un perito dovrà stabilire non so bene che cosa e
quindi pregherei il Sindaco di darci delle delucidazioni in merito. Ricordo che la stacciata nel
parco giochi non è stata cambiata ed è pericolosa perché ci sono dei chiodi arrugginiti che
sporgono dalla stessa. Io avevo già segnalato questa situazione circa un mese fa in occasione
della precedente seduta consiliare. Ieri ho sollevato il problema riguardante l’ex ospedale e lo
spostamento del liceo. Pregherei il Sindaco di darci eventuali delucidazioni riguardo a questa
questione. Come diceva la Consigliera Lorenzi si prospetta un intervento da parte della Provincia
sul parcheggio Pilati ed il giornale riporta la notizia di sei mesi: anche a questo proposito
vorremmo avere qualche ulteriore informazione.
Sui giardini della Lido confermo quanto ha detto il Consigliere Zambotti e la gente si
chiede - stupita - il perché dell’opera ed, oltre tutto, si chiede come mai è stato deciso d’iniziare
in questo periodo, in concomitanza con l’avvio della stagione turistica: francamente non sembra
proprio il caso di fare questi interventi ora, cioè all’inizio dell’estate.
Per quanto riguarda la Ponale devo dire che mi è arrivata la lettera che è stata mandata
alle varie istituzioni nella quale veniva riportata la mozione votata dal Consiglio comunale e
ribadisce la dichiarazione del Sindaco che ha dichiarato l’attuale impossibilità di provvedere
all’apertura della stessa dei bikers. Questo è quanto il Sindaco aveva dichiarato in Consiglio
comunale e, tra l’altro, a lui premeva che fosse dato risalto al divieto - da lui espresso - per le
biciclette mentre poi, il giorno successivo, è apparsa sul giornale locale una fotografia che ritrae
il Sindaco, in bella posa, che percorreva il sentiero della Ponale in bicicletta! Vorrei sapere se
questo è un esempio di coerenza politica oppure cosa sia: francamente non mi sembra corretto
cercare, in Consiglio comunale, di portare un divieto con la massima convinzione e, nello stesso
tempo per propaganda personale, il giorno dopo, apparire sulla stampa con la bicicletta mentre
percorre il sentiero della Ponale. Grazie.
^^^ Entra il Consigliere Benini: il numero dei presenti sale a 24. ^^^
Presidente:
Consigliere Grazioli. A Lei la parola
Consigliere Grazioli:
Mi piacerebbe sapere se il vaso con la palma, posto tra l’incrocio tra viale Dante e viale
Roma - davanti alla gioielleria De Toni - è provvisorio o definitivo. Quello è un punto che
rappresenta un po’ l’ingresso della città ed in prossimità del quale il traffico è intenso.
La seconda domanda è questa: vorrei sapere chi gestisce i distributori delle palette
igieniche multiuso per i cani perché molti cittadini si lamentano che tali distributori sono sempre
vuoti. Grazie.
Presidente:
La parola al Consigliere Matteotti.
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Consigliere Matteotti Pietro:
Vorrei porre alcune domande precise. A proposito dei giardini del Lido vorrei sapere
quando termineranno i lavori, a quanto ammontano i lavori che sono in corso di esecuzione
quest’anno ed, infine, vorrei conoscere il nome di quell’intelligente amministratore che, subito
dopo Pasqua, ha dato il via ai lavori in quella zona che è la zona più frequentata non solo dai
turisti ma dai rivani, che percorrono ogni giorno - e non solo al sabato o alla domenica - il lungo
lago: quella persona deve essere un genio!
Dai giornali apprendo che tre Sindaci dell’Alto Garda - cioè il Sindaco di Riva, Arco e
quello di Tenno - hanno sottoscritto una lettera inviata in Provincia, nella quale chiedono un
incontro chiedendo alla Provincia stessa di conoscere e sviluppare il progetto del collegamento
“Riva-Rovereto”. La domanda, molto semplice, che io voglio porre è questa: è stato fissato
quest’incontro o non ancora? L’altro domanda è questa: come mai questa lettera non è stata
sottoscritta dal Sindaco di Torbole (non veniteci a dire che il Comune di Torbole era interessato
alle elezioni perché, anche durante questo periodo, c’era comunque il Vice Sindaco reggente, che
non è stato confermato, ed il giorno dopo le elezioni, come ben sapete, non essendoci stato il
ballottaggio, il nuovo Sindaco era già in carica a tutti gli effetti). Vorrei quindi capire come mai
questa lettera, inviata all’Assessore Grisenti, è stata sottoscritta unicamente da tre Sindaci e non
anche da quello di Torbole, territorio sul quale insiste, sicuramente, la nuova arteria e che, tra
l’altro, oggi subisce le maggiori conseguenze di questa non risoluzione del problema del
collegamento con Rovereto. Vorrei anche sapere se questa firma mancata non dipenda dal fatto
che la lettera all’Assessore Grisenti poteva essere inviata soltanto “dai petali della Margherita”!
Per quanto riguarda - ed è questa un’altra domanda che rivolgo al Sindaco - i lavori in
piazza delle Erbe, vorrei sapere qual è la situazione e cioè a che punto siamo alla data odierna e
quando è prevista la fine lavori. Vorrei anche conoscere il parere della struttura dei Lavori
pubblici in merito al contenzioso tra l’architetto progettista ed il direttore lavori e la ditta
incaricata di tali lavori. Vorrei anche sapere se l’Amministrazione ha chiesto - come sarebbe
doveroso - oltre all’immediata ripresa dei lavori dopo la sospensione, anche il rinforzo della
squadra che sta eseguendo quest’intervento.
Un’ultima domanda è relativa a S. Alessandro. Anche in questo caso siamo in ritardo
abissale: i lavori sono in uno stato pietoso e la polvere si alza ogni giorno. I sopralluoghi
dell’Assessore sono a distanza di sicurezza dai censiti! Anche in questo caso vorrei capire se
l’Amministrazione intende - o meno - svegliarsi e ricominciare un iter d’esecuzione delle opere
che sia compatibile anche con le attività che insistono in quella zona. Grazie.
^^^ Entra il Consigliere Vescovi: il numero dei presenti sale a 25. ^^^
Presidente:
La parola al Consigliere Modena. Prego.
Consigliere Modena:
Alcune cose sono già state dette e volevo quindi rifarmi alla lettera in merito alla Ponale
che il Sindaco ha inviato agli organismi competenti, con un sorriso, nel senso che ha detto:”…
sì, abbiamo detto che non devono transitare le biciclette, ma….”; Lei, Sindaco, ha molto
insistito su quella lettera, per specificarlo, probabilmente per essere certo che le diano ragione,
ma io forse avrei sorvolato un po’.
Per non ripetere cose già dette ma per agganciarmi al discorso che è stato fatto sulle
palette: ebbene, proprio in questi giorni abbiamo letto di questo “campo di concentramento cani”
che viene realizzato al Lido. Sinceramente devo dire che posso capire che qualcuno abbia
esplicitato il desiderio di avere un luogo ove incontrarsi con i propri cani ma sono un po’
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perplesso nel sapere che c’è un luogo recintato - vicino al Palazzo dei Congressi - dove si
radunano i cani e dove, qualcuno (ed immagino qualcuno del Comune) andrà a fare le pulizie. Io
sono per il liberalismo anche dal punto di vista dei cani perché, secondo me, anche i cani - con
padrone - devono frequentare gli stessi luoghi che frequentano i padroni, purché i padroni siano
“padroni veri” e che, quindi, facciano quello che devono fare, anche soggiacendo a precise
disposizioni ed anche a costo di multarli severamente se trasgrediscono alle ordinanze. Ho già
detto in altra occasione che, a mio parere, è inutile discutere di quanto sporca un cane o
un’anatra: il cane, io credo, ha chi pulisce quanto lascia per strada, mentre dell’anatra non
risponde nessuno.
Apprezzo che si sia voluta cercare una soluzione di quel tipo ma personalmente credo di
più al fatto che la signora che va a spasso con il cane possa godere della propria città in toto,
anche sul lungo lago (magari ad orari diversi da quelli di balneazione) piuttosto che ad un
provvedimento con il quale si “lagherizza” i cani ed i padroni. Grazie.
Presidente:
La parola al Consigliere Perini.
Consigliere Perini:
Noi vorremmo sapere quando inizia al Rione 2 Giugno lo smantellamento della pensilina
ormai fatiscente e quando si pone mano alla piazzetta per la quale era stato promesso che la
panchina e l’aiuola in cemento, davanti alla Coop, sarebbero state demolite. A tutt’oggi, invece,
nulla è stato fatto. Va detto che, francamente, quelle aiuole fanno semplicemente pietà! Sembra
impossibile ma, quando c’è un rimasuglio di fiori, vengono collocati qua e là, a macchia di
leopardo. Sono state tolte qualche tempo fa delle piante ormai morte ma, ancora oggi, in quel
giardino c’è soltanto una bella pianta di salvia ed una di rosmarino!
Volevo aggiungere un’altra cosa relativamente al problema dei cani: sarebbe il caso di
fare un’azione di prevenzione e pretendere che, chi porta a spasso il proprio cane, debba avere in
tasca la paletta per rimuovere le deiezioni? Ogni vigile dovrebbe essere autorizzato a chiedere ai
padroni dei cani di dimostrare di avere la paletta ed, in caso contrario, dovrebbe dare la multa. E’
evidente che chi non ha la paletta o quant’altro, quando il cane sporca, non fa nulla e non rispetta
certo quanto è previsto dal Regolamento comunale.
Presidente:
La parola al Consigliere Vescovi.
Consigliere Vescovi:
Volevo farvi sentire brevemente quanto succede, dalle sei in poi, davanti alla mia
abitazione: (viene fatta ascoltare una registrazione).
Alle sei del mattina cominciano i rumori delle ruspe, ecc. Quella è una zona residenziale
e, tuttavia, sembra non ci sia alcun mezzo per controllare i rumori del cantiere. Come si può
dormire con un rumore di questo genere! Questo va avanti per ore ed ore e posso dimostrarlo
perché ho registrato tutto. Ho preparato un’interrogazione in proposito alla quale è stato risposto
che “non c’è ancora il Regolamento”. A me interessa poco e quindi credo sia indispensabile
intervenire con sollecitudine perché il Regolamento è ormai in fase di definizione: i limiti sono
stati stabiliti e quindi invito a provvedere con un certa urgenza; cercate di fare qualcosa almeno
durante i lavori perché, contrariamente, non si fa più nulla. Questo rumore inizia alle sei del
mattino e continua per tutto il giorno: questa è una zona residenziale e non un cantiere! (continua
la registrazione).
Questo è il vantaggio di alcune scelte cervellotiche di fare una strada in mezzo alla città e
buttare via quindici miliardi perché, tanto, sono soldi di Pantalone! Tutto questo quando c’è una
circonvallazione in arrivo o, quanto meno, per la stessa è stato ormai concesso il finanziamento.
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Qui qualcuno dovrà fare un’autocritica: almeno è quanto speriamo. Questo rumore va avanti per
ore ed ore: posso continuare a farvi sentire la registrazione che ho fatto e nulla cambia!
Presidente:
Non c’è bisogno, abbiamo capito; credo che il Sindaco abbia colto il senso della sua
domanda. Grazie.
La parola al Sindaco per le risposte.
Sindaco:
Grazie, buona sera a tutti i Consiglieri, agli Assessori ed al pubblico. Mi sono permesso
d’invitare tutti alla Festa della Repubblica e, in quest’occasione, allegare anche il libretto
predisposto a suo tempo dall’ex Assessore, cav. Macrì. Visto che questo libro rimaneva
depositato in Municipio e considerato che non tutti i nuovi Consiglieri comunali l’hanno, quando
il Consigliere Modena ha espresso il cordoglio per la morte dell’allora Consigliere Visconti, ho
ritenuto opportuno di darne una copia a tutti i Consiglieri perché questa pubblicazione
documenta, infatti, la storia del Consiglio comunale di Riva del Garda dalla proclamazione della
Repubblica in poi.
Passo ora a rispondere alle numerose domande che sono state poste nel question time,
cominciando da quelle del Consigliere Zambotti.
Per quanto riguarda la questione Comitato Cis - Ponale, devo dire che sono in contatto
costante sia con il Presidente del Comitato, sia con la Provincia (ci siamo sentiti proprio oggi) e
ci sarà a breve un incontro e le cose stanno comunque andando avanti nel senso che si auspica:
più di un assessorato provinciale è interessato alla questione e quindi si è creata una certa
complicazione perché le cose si sovrappongono; in ogni caso posso assicurare che stiamo
andando avanti.
Approfitto anche per rispondere ai rilievi mossi dal Consigliere Modena e dal Consigliere
Frizzi per quanto riguarda la questione della lettera inviata in Provincia: rispondo garbatamente,
anche se la questione è stata posta in modo diverso dal Consigliere Frizzi. Ripeto ancora che,
anche se costa un po’ di tempo, che quella fotografia è la quarta o la quinta volta che viene
pubblicata dallo stesso giornale (credo ironicamente) ed è una fotografia della quale - come ho
già dichiarato altre volte - avevo espressamente vietato la pubblicazione proprio perché non
fosse male interpretata. Nel mese di gennaio il sottoscritto, avendo a cura il territorio che
percorre quotidianamente in bicicletta (e questo per vedere se ci sono delle “magagne”, cosa che
mi piace fare) accortosi che il cancello era rimasto aperto al sabato pomeriggio - Consigliere
Frizzi, spero che ascolti - riteneva opportuno verificare per la sicurezza dei cittadini, il motivo
per cui tale cancello era rimasto aperto, cosa inopportuna visto che si tratta di un cantiere. Allora
- e spero di non doverlo ripetere più - ho risalito pazientemente in bicicletta (visto che allora
avevo mal di schiena, che poi mi è passato, fortunatamente, e non mi sentivo di andare a piedi)
quel percorso: se vuole arricchisco di ulteriori particolari quanto ho fatto, ma spero sia l’ultima
volta che vi racconto questa storia, santo cielo! Ebbene, avendo a cuore la sicurezza dei cittadini,
mi sono recato …
(VOCE FUORI MICROFONO - PRESIDENTE: Consigliere, lasci finire il Sindaco.
Poi, Consigliere, potrà intervenire per fatto personale)
Questa faccenda è stata riportata dai giornali e la riporto nella sede opportuna, ossia nel
Consiglio comunale, e non credo che io debba rilasciare un’intervista alla stampa su
quest’argomento, avendo ripetuto - per ben due volte - questa che considero ormai una
“storiella”, che ripeto per l’ultima volta e, se la cervice è dura (la mia compresa, evidentemente)
vuol dire che non riesco a farmi capire e voi non mi capite (o qualcuno non mi capisce) e questo
mi dispiace. In ogni caso, cercando di portare pazienza e di riprendere il discorso senza alcun
spirito polemico (almeno da parte mia) devo dire che ho risalito il percorso nella speranza di
trovare qualcuno al quale chiedere il motivo per il quale il cancello sia rimasto aperto. Ho quindi
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telefonato ad alcune persone perché provvedessero a chiuderlo immediatamente ed evitare che,
rimanendo aperto, potessero succedere degli incidenti. Proprio mentre stavo cercando di
verificare la situazione e vedere quanto si poteva fare è sopraggiunta la stampa - ecco quanto è
successo realmente - ed è stata scattata la foto pubblicata sul giornale. Mi dispiace di tutto questo
e, soprattutto, mi dispiace per le polemiche che sono state sollevate; in ogni caso devo dire che
non era certo mia intenzione dimostrare pubblicamente la transitabilità in bicicletta della strada
del Ponale. Purtroppo la cosa è stata percepita in questo modo è chiaro che la foto non risale alla
mia risalita sulla Ponale. Basta guardare attentamente la fotografia - che ormai non so quante
volte sia stata pubblicata - per vedere che non ci sono gli arbusti e se ne deduce facilmente che la
stessa è antecedente all’ultimo mio atto. Io da allora non sono più passato su quella strada e,
naturalmente, non passerò più, anche se mi dispiace - come certamente dispiace a molti altri
ciclisti - di non poterlo fare. E’ certa una cosa: io non sono più transitato su quella strada e non so
che cosa devo fare per farlo capire; mi spiace ma non intendo tornare più sull’argomento e chi
vuol capire capisca e gli altri facciano a meno!
Passando alla questione degli autobus in piazza III Novembre devo dire che, come del
resto qualcuno ha notato, in occasione di una delle ultime sedute della Giunta comunale, avendo
visto un autobus in piazza ho immediatamente telefonato al Comando dei Vigili che sono
intervenuti ed hanno applicato la relativa sanzione, dopo di che la cosa non si è più ripetuta
anche se, Consigliere Zambotti, devo ricordare che l’accordo è che gli automezzi per il trasporto
delle merci e gli autobus possono sostare nella piazza per le operazioni di carico e scarico. Tale
accordo vige da parecchio tempo e mi sembra anche opportuno; pertanto, durante la giornata quando l’accesso alla piazza è riservato ai soli pedoni - gli autoveicoli non possono in alcun
modo entrare o sostare nella piazza, a meno che non si tratti di automezzi che accedono per
motivi di servizio.
Per quanto riguarda l’intervento ai giardini del Lido devo dire che in merito ho rilasciato
non molto tempo fa una precisa dichiarazione alla stampa e questa è stata una mia iniziativa
personale per la quale qualcuno mi ha anche ringraziato. In ogni caso posso ripetere anche in
questa sede che, dovendo organizzare il summit dei Ministri degli esteri l’amministrazione - che
era in carica da poco tempo, cioè soltanto dal giorno due giugno - ha dovuto risolvere il
problema di come addobbare, al meglio, gli spazi per tale importantissimo avvenimento e quindi
era stata trovata una soluzione temporanea intervenendo con tempestività soprattutto in alcuni
ambiti (ad esempio, al molo della Fraglia). In altri casi, invece, non era stato possibile - e questo
per vari motivi - intervenire; come per esempio, per i giardini all’italiana non c’era la possibilità
di recuperare, in breve tempo, il materiale vegetale, ossia le piante, ma avevamo anche difficoltà
nel reperire il personale al quale affidare l’esecuzione di tali lavori (infatti eravamo in agosto).
L’Amministrazione comunale ha quindi deciso di fare un intervento provvisorio, procedendo a
“sporcare l’asfalto” con del bitume sul quale è stato poi steso del ghiaino ed è stata ultimata la
sistemazione di Punta Lido ed altre aree. I disegni geometrici che, solitamente, caratterizzano i
giardini all’italiana sono stati realizzati semplicemente utilizzando delle piante in vaso, ben
sapendo che tali piante avrebbero dovuto essere rimosse prima dell’estate; contrariamente, le
cinque o più piantine di bosso acquistate in quell’occasione, sarebbero morte. Pertanto, dovendo
fare una scelta, è stato deciso di iniziare i lavori appena possibile ed, in ogni caso, posso
concordare sul fatto che la partenza sia stata tardiva - proprio per evitare quanto è accaduto a S.
Alessandro - ma posso assicurare che, tra breve, verrà aperta la strada in ghiaia di quattro metri a
fronte lago e, quindi, il transito sulla stessa sarà possibile proprio tra due o tre giorni o, al più
tardi, entro la settimana prossima. I lavori di “rifinitura” che porteranno - come è stato riportato
sulla stampa - ad avere in quell’area un “gioiellino” (progetto Donatini che dovrà essere
realizzato con tutti gli accorgimenti del caso) giustificano anche un piccolo ritardo e qualche
sacrificio perché i lavori di giardinaggio alle volte sono più lenti dei lavori di tipo edile o del
movimento terra. Per qualche tempo - e cioè credo per quindici o venti giorni - si vedranno gli
operai addetti che disegneranno queste nuove aiuole che renderanno veramente gradevole
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quell’area. La situazione attualmente è questa; posso comunque assicurare che il risultato di
quest’intervento consentirà alla nostra città di avere un ulteriore elemento di abbellimento ed
arricchimento della passeggiata lungo lago, con una soluzione paesaggistica che certamente sarà
gradita non solo dagli ospiti ma anche dalla cittadinanza.
Per quanto riguarda la domanda relativa alla nostra posizione sul problema dell’Irak devo
dire che ognuno di noi ha una sua posizione personale e delle sue convinzioni:c’è un’opinione
politica prevalente nell’Olivo (preciso “prevalente”) e ci sono delle posizioni del centro destra.
Personalmente ho una mia posizione e, se il Consigliere Zambotti lo vuole, posso anche
esporgliela, naturalmente in separata sede perché questa mia posizione è strettamente personale e
non riguarda l’ambito di competenza di questo Consiglio comunale.
Ringrazio il Consigliere Benamati per la segnalazione relativa alla pulizia della strada del
Grez: è chiaro che si dovrà fare meglio e quindi prendo buona nota e prego gli Assessori
competenti di prendere gli opportuni provvedimenti.
Per quanto richiesto dalla Consigliera Lorenzi devo dire che non penso sia difficile - e
sicuramente è una cosa opportuna - trasferire le convocazioni delle Commissioni con il relativo
ordine del giorno sul sito internet, predisponendo un apposito spazio. Devo invece dire che non
ho capito il riferimento che Lei ha fatto alla lettera del 14.04.05 sui Regolamenti e quindi chiedo
al Presidente se posso chiedere alla Consigliera di darmi ulteriori informazioni in merito. Se si
riferisce alla “famosa Commissione” direi che, “acqua passata non macina più”, secondo la mia
opinione!
Consigliera Lorenzi Emanuela:
Intervento fuori microfono.
Presidente:
Posso rispondere io: ho già espresso la mia posizione; comunque, lascio a Lei Sindaco la
parola per completare.
Sindaco:
In merito al parcheggio di via Pilati, del quale si parla anche oggi sul giornale che riporta
la posizione del dott. Cavada che fa un semplice calcolo del costo teorico massimo possibile
nelle condizioni peggiori degli interventi per gli scavi archeologici sull’area, proprio in relazione
agli effetti dei sondaggi di cui si è parlato: i sondaggi fatti non erano definitivi e questo lo si
capisce chiaramente; quello era uno scavo, fatto in trincea, con macchinari di vario tipo e che
aveva unicamente lo scopo di dare delle indicazioni precise su quanto c’era nel sottosuolo. Gli
studi hanno permesso di capire che la zona è divisa in tre parti: in un’area si escludono grossi
rilevamenti mentre in un’area - che possiamo definire “d’incertezza” - c’è poco o nulla
d’interessante; infine, c’è una terza area nella quale molto probabilmente si potranno trovare dei
reperti simili a quelli che, in passato, furono trovati nella proprietà Vivaldelli, cioè non
particolarmente interessanti. Faccio notare che tutte queste cose sono già state dette in altre
occasioni in questo Consiglio dal sottoscritto ma le ripeto per evitare di essere frainteso: quindi,
probabilmente, la possibilità di ritrovare sepolture romane, ma non di pregio, è elevata. Questo
vuol dire che, dopo che la ditta che si è aggiudicata i lavori avrà rimosso per circa 90 cm. - 1
metro il terreno, si potrà capire meglio cosa c’è concretamente nel suolo e si potrà organizzare la
campagna di scavo e procedere con le ricerche: nel caso in cui si dovessero trovare comparabili
con quelle che sono state trovate sull’area Vivaldelli (e non ci sono motivi per pensare il
contrario), lo scavo non sarà troppo problematico perché, per rimuovere le sepolture, sarà
sufficiente prendere le coordinate, fare le fotografie e procedere con le ricerche e portare alla luce
ciotole, ciotoline, boccette per i profumi, delle ossa e qualche cos’altro. E’ possibile che vengano
portati alla luce dei sarcofagi ma anche in questo caso non ci sono problemi particolari: se,
invece, si trovasse un substrato ricchissimo di reperti di un certo pregio, sarà necessario
verbale 25. 05. 03 / 9
intervenire con i costi massimi evidenziati, ossia oltre 550 euro a metro quadrato e tenendo conto
di un periodo di tempo di sei mesi. Quella potrebbe essere la peggiore tra le situazioni che si
potrebbero verificare. Appena avremo un vincitore si potrà procedere con gli scavi. A questo
proposito volevo precisare che la società ha proceduto, senza perdere tempo, a fare la gara e
ricorderete che il bando europeo era stato fatto già lo scorso agosto (mi riferisco al contratto di
servizio, la gara, la selezione dei soggetti che poteva partecipare alla gara, ecc.). Attualmente
siamo alla fase dell’offerta anomala ma non si perde nemmeno un giorno e si procede con
celerità e, comunque, nel rispetto dei termini di legge. Se, quindi, a breve ci sarà un vincitore
della gara d’appalto noi non potremmo che essere felici perché si potrà predisporre
immediatamente la scaletta dei lavori; se, invece, dal primo vincitore si dovesse passare al
secondo o al terzo, si perderà del tempo ma non si può fare nulla in tal senso perché la normativa
esistente in questo settore va rispettata rigorosamente. Ci sono dei termini ben precisi dai quali
non si può derogare. Tra l’esame dei requisiti della prima ditta - che è stata giudicata inidonea
perché l’offerta è anomala - e dopo aver recepito le osservazioni e l’esame dell’offerta presentata
della successiva devono passare venti giorni. Come ho già detto, ci sono dei termini previsti dalla
legge e non è possibile non tenerne conto; in ogni caso, noi abbiamo fatto dei passi in avanti
notevoli rispetto alla situazione di partenza che era stata definita assolutamente ingestibile. Della
situazione conflittuale che si era venuta a creare ne abbiamo parlato in più occasioni ed è inutile
ripetere cose dette molte volte.
Per quanto riguarda la situazione di S. Alessandro devo precisare che l’Assessore ha
scritto una lunga lettera, per me convincente, sullo stato delle cose nell’area di S. Alessandro; a
me sembra, a questo punto, una questione di “visione del mondo”: c’è chi lo vede bello e chi lo
vede brutto; c’è chi il bicchiere lo vede mezzo vuoto ed altri che lo vedono mezzo pieno. Mi
sono recato alla festa di domenica perché mi piace sentire che cosa pensa la gente (forse la gente,
in vista del Sindaco, esprime dei giudizi positivi? E’ normale) e devo dire che le sensazioni che
ho avvertito sono, a mio giudizio, meno negative di quanto qui è stato detto dai Consiglieri di
minoranza e questo è anche logico. Come faccio spesso, mi sono recato a S. Alessandro ed ho
avuto modo di visitare il cantiere; tra l’altro ho notato che sono state messe a dimora, nel posto
giusto, le piante giuste - finalmente e non è un caso - e la piazza diventerà una splendida piazza.
E’ chiaro che, come per ogni intervento, ci sono dei tempi tecnici che vanno rispettati ed i
possibili ritardi sono dovuti a problemi tecnici e, soprattutto, al fatto che AGS ha ritenuto di
dover rifare le reti. Pertanto devo dire che mi sento molto tranquillo rispetto a questa situazione.
Devo invece recepire “la stoccata” del Consigliere Frizzi sulla staccionata - che tra l’altro
era stata ideata proprio da me quando ero Presidente della Commissione giardini - ai giardini: in
effetti, nonostante la stessa sia stata rifatta per ben due volte ma, purtroppo, gli atti di vandalismo
continuano e quindi prego l’Assessore Tanas di prendere nota di quanto segnalato anche oggi.
Non vorrei che il Consigliere Frizzi sia costretto in futuro a ripresentare delle lamentele proprio
su tale staccionata perché si tratta di un intervento che, concordo pienamente con quanto è stato
detto, deve assolutamente essere fatto con tempestività.
Per quanto riguarda la questione del Liceo, che è stata ripresa da molti Consiglieri, credo
che della stessa ne parlerà diffusamente l’Assessore Grazioli in sede di Commissione; in ogni
caso si tratta di una di quelle questioni che, a mio modesto avviso, è stata ben condotta e porterà
a soluzioni convincenti per la città. Per far capire al Consiglio che c’è una visione complessiva
abbastanza chiara su questo punto vorrei fare alcune precisazioni: nasce l’idea - per la verità
ripresa in tutti i programmi - della “Città dell’anziano”, termine poi modificato in “Cittadella
dell’accoglienza”; nasce l’idea del “protocollo” che viene portata avanti e su questo discorso
l’Assessore Mosaner s’innesta con quello del riordino urbanistico complessivo (cosa egregia ad
opera dell’arch. Rossi) e c’è quindi una progettazione sociale sottostante ed una progettazione
urbanistica soprastante. Il protocollo viene firmato, come ha riferito l’Assessore Mosaner ieri: il
passaggio dalla Provincia è già in corso e quindi sarà compito del Comune creare un gruppo di
lavoro - che comprenderà il Comprensorio, la Provincia, la Casa di soggiorno ed il Comune)
verbale 25. 05. 03 / 10
coordinato dal Comune, che si occuperà della progettazione del sociale ma partendo dalla famosa
mozione che chiamiamo “Daves- Bertoldi” nella quale si definivano, con una certa precisione,
gli usi futuri. Noi ora siamo a quel livello - ed è un buon livello - e, come sapete, dopo il
confronto tra l’arch. Malfer e l’arch. Rossi, con la presenza del sottoscritto e dell’Ass. Mosaner,
la Casa di Soggiorno, è stata definita una progettazione di massima che sarà inviata in Provincia
per poter accedere per tempo al contributo provinciale quinquennale per quanto riguarda gli spazi
della Casa di Soggiorno. Pertanto, anche quella è una scadenza che è stata rispettata, ossia il 30
aprile, e questo è un fatto molto importante. Devo anche aggiungere che molte cose di quelle che
attualmente sono alla Miralago andranno - come tutti ben sanno - nella “Cittadella
dell’accoglienza” mentre altre, invece, che riguardano la “Città giovani” saranno collocate
altrove ed anche tutto questo è già stato definito.
Per quanto riguarda nello specifico la situazione del Liceo devo dire che è difficile: per il
prossimo anno scolastico sarà necessario reperire dieci aule e quindi dobbiamo preoccuparci in
tal senso. L’Assessore Grazioli ha fatto le opportune valutazioni e ricerche nel tentativo di
trovare una soluzione adeguata e, come ben sapete, contemporaneamente esiste il discorso dello
spostamento della biblioteca. Infatti, entro il giorno 6 settembre - se tutto andrà bene - si
renderanno disponibili gli spazi della vecchia biblioteca e, pertanto, potrebbe essere considerata
l’ipotesi della loro utilizzazione per le necessità del Liceo. Questa è una possibilità; la soluzione,
visto che oltre a quelle del Liceo ci sono altre esigenze pressanti (mi riferisco, ad esempio, alle
richieste dell’Università della Terza Età), certamente non è definitiva. Per quest’anno la
soluzione è una “soluzione ibrida” ma, per l’anno scolastico 2005-2006, allorquando ci sarà
l’effettiva necessità di dieci aule per il Liceo, la soluzione che noi abbiamo pensato e che stiamo
portando avanti con decisione in quanto condivisa dal Dirigente Scolastico, dal Consiglio
d’Istituto e dall’Amministrazione comunale, è convincere la Provincia che vale la pena eseguire
un intervento per circa 450 mila euro nel primo padiglione dell’ex ospedale. Tale padiglione,
come è stato dichiarato pubblicamente, resterà poi definitivamente perché è un’ottima chiusura
per l’arco dell’Inviolata ed ha un certo valore estetico, con i relativi giardini all’italiana nella
parte posteriore. Verificata quindi la possibilità di fare un intervento che possa consentire di
ricavare dieci aule e qualche altro locale per uffici ed un laboratorio, sufficienti per il fabbisogno
dei prossimi cinque anni del Liceo, nell’ex ospedale, siamo riusciti a convincere la Provincia che
vale la pena fare questo tipo d’investimento perché non si tratta di soldi “buttati via”. Infatti, gli
spazi adibiti ad uso scolastico, al termine della ristrutturazione complessiva del Liceo (cinque o
più anni) potranno essere utilizzati per altre attività formative relative agli spazi sociali della
Casa di Soggiorno per anziani, ecc. Mi riferisco, ad esempio, alle attività dell’O.S.A. e, come
viene precisato nel famoso documento “Bertoldi-Daves Carlo”, anche tutte le attività del mondo
sociale-assistenziale delle onlus che operano sul territorio. Si tratta di spazi realizzati a spese
della Provincia e che potranno essere disponibili per le necessità di questi enti. Pertanto,
“l’operazione Liceo” - realizzata con i soldi della Provincia - così impostata a noi sembra
veramente convincente perché consente di risolvere i problemi del Liceo e, successivamente,
quelli di altre associazioni senza che il Comune debba spendere altri soldi. Spero di essere stato
sufficientemente chiaro ma, nella sostanza, questo è il disegno complessivo. In ogni caso io
credo che, in sede di Commissione, l’Assessore potrà essere più preciso ed entrare nei dettagli di
quest’operazione.
Per quanto riguarda le osservazioni che sono state fatte dal Consigliere Grazioli
relativamente al vaso posto all’incrocio tra viale Roma e viale Dante devo dire che non ho ben
compreso a cosa si riferisca. Non capisco quale sia il problema e quindi La prego di darmi
qualche ulteriore dettaglio.
Consigliere Grazioli:
Intervento fuori microfono.
verbale 25. 05. 03 / 11
Sindaco:
Ho capito quanto Lei vuole dire e prendo nota della segnalazione.
Per quanto riguarda, invece i distributori delle palette preciso che saranno collocati anche
nell’area cani di cui parlerò tra poco. Non so dire, in questo momento, il nome della ditta che si
occupa di questo servizio e prego l’Assessore di prendere nota di tale segnalazione perché
sicuramente sarà nostra premura intervenire.
Per quanto riguarda le osservazioni fatte dal Consigliere Pietro Matteotti sulla situazione
dei giardini credo di aver già dato una risposta precisa.
In merito alla lettera inviata all’Assessore Grisenti devo dire che è nata da un’esigenza
estemporanea: in occasione di un incontro che si è tenuto nell’Ufficio del Sindaco di Arco e che
tra l’altro era stato organizzato per trattare un tema che nulla aveva a che fare con il collegamento
“Rovereto-Riva” - io ho sollecitato i colleghi Sindaci (e mi attribuisco la paternità dell’iniziativa)
ad intervenire. Ho fatto loro presente che esiste un problema concreto e di cui nessuno parla (per
altro, invece, io ho notizie che qualcuno sta lavorando a questo progetto) e quindi abbiamo
deciso di mandare all’Assessore Grisenti la lettera in questione. Il tutto è stato fatto “seduta
stante” ed, in ogni caso, posso assicurare che l’argomento sarà ripreso in considerazione. Posso
assicurare che ho già avuto dei contatti con il Sindaco di Torbole, con il quale è quanto mai
evidente che queste cose saranno approfondite; stiamo organizzando un incontro specifico in tal
senso e credo che si terrà a breve.
Preciso anche che sta per essere nominato il perito per piazza delle Erbe e questo è un
problema che ci vede coinvolti ma devo dire che, pur con tutta la buona volontà, è difficile essere
convincenti con la popolazione perché i lavori sono fermi: questo è quanto la gente coglie
mentre certo non si rende conto dei problemi che possono esistere tra le ditte coinvolte
nell’intervento ed il direttore dei lavori. La situazione non è facile ma, in ogni caso, è nostro
impegno superare anche queste difficoltà.
Per quanto riguarda “l’area cani” devo dire che non è un’invenzione di
quest’Amministrazione ma parte da un’esigenza specifica della popolazione. Vi è stata, infatti,
una raccolta di firme presentate all’Amministrazione comunale il sette luglio scorso, alla quale
avevano aderito circa 500/600 proprietari di cani residenti nel nostro Comune. Noi abbiamo
tentato varie soluzioni
(CAMBIO LATO)
…..come al solito è prevalsa l’idea di fare come fanno gli altri, ma gli altri, chi sono? Siamo
entrati nel sito del Comune che sembra essere più organizzato di tutti su quest’area cani, che è il
Comune di Firenze, ed abbiamo visto come in quella città hanno realizzato tali aree, ossia nei
parchi. Noi abbiamo copiato quel modello proprio dal Comune di Firenze perché il problema
esiste anche nella nostra città: sarebbe bello poter lasciare i cani in libertà ma abbiamo delle
ordinanze che precludono il transito sulla spiaggia a partire dal primo giugno e, di conseguenza,
noi dobbiamo dare una risposta precisa a questo problema e quindi si siamo dovuti interessare
anche noi come Amministrazione comunale (del resto dei cani s’interessa ora anche il fisco!).
Per quanto riguarda le considerazioni che ha fatto il Consigliere Perini sul Rione 2
Giugno devo precisare che, com’è noto, si è lavorato molto sulle aree verdi per risistemare
proprio un’area piuttosto grande lasciata incolta ed abbandonata a se stessa per almeno dieciquindici anni, al punto che erano cresciute dappertutto erbacce e piante di ogni genere e gli spazi
erano male attrezzati o impercorribili. Ebbene, attualmente i lavori di sistemazione dell’area sono
ancora in corso e dovranno essere messe a dimora altre quattro piante di acero. Posso assicurare
che, contemporaneamente a questi lavori è stata avviata la progettazione della piazzetta; sono
quattro le cose sulle quali l’Amministrazione, in questo breve periodo, si è concentrata e che
richiedono un certo impegno anche in termini di tempo. Innanzi tutto c’è un impegno da parte
della giardineria per sistemare le aree verdi; c’è poi il problema della sistemazione del soffitto
della palazzina, che è in fase di appalto ed una ditta installerà delle doghe piuttosto robuste nella
parte superiore della palazzina, isolando anche il piano soprastante; è già partita la
verbale 25. 05. 03 / 12
miniprogettazione per arredare - quanto meno a livelli di decenza - la piazzetta: ho proprio
verificato oggi con il geometra Fedrizzi quale sia realmente la situazione, quasi che avessi saputo
della sua domanda.
Per quanto riguarda la galleria Rione 2 Giugno l’aggiornamento è il seguente: viste le
resistenze iniziali da parte di alcuni proprietari, che sono state superate soltanto la scorsa
settimana, credo di poter assicurare che la partenza dei lavori avverrà entro ottobre. Il
finanziamento è pronto come pure il relativo progetto: non è possibile anticipare la partenza dei
lavori perché alcuni gestori ritengono che i lavori vadano ad interferire con la loro attività e
quindi è stato raggiunto un compromesso e si è prospettata la possibilità di partire in autunno.
Il Consigliere Vescovi ha parlato di un persistente rumore nella zona in cui abita;
francamente non riesco a capire da chi e da cosa sia provocato e quindi predisporrò le opportune
indagini per verificare se si tratta, o meno, di un cantiere autorizzato. Lei, Consigliere Vescovi,
ci dice che i lavori iniziano alle sei del mattino provocando un insopportabile rumore: in questo
momento altro non posso fare che accogliere la sua segnalazione e predisporre gli opportuni
accertamenti.
Presidente:
Grazie, Sindaco. Possiamo passare al punto n. 2 del suppl. punto 2 all’O.d.G.
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 2 –
suppl. n. 2 dell’ordine del giorno.
PUNTO N. 2 – suppl. n. 2: COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE, AI SENSI
DEGLI ARTT. 48 E 49 DEL REGOLAMENTO INTERNO PER
LE ADUNANZE DEL CONSIGLIO COMUNALE, DELLE
RISPOSTE
DATE
AD
INTERROGAZIONI
ED
INTERPELLANZE DI CONSIGLIERI (N. 65 E N. 66)
Sindaco
Comunico che in data 5.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 65 a firma del consigliere
Zambotti all’oggetto “Retta per disabile”. Alla stessa è stato risposto in data 13.04.2004. Chiedo
all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta.
Consigliere Zambotti
Questa era una richiesta indiretta ed il fruitore mi ha detto che è soddisfatto.
Sindaco
Comunico che in data 5.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 66 a firma del consigliere
Zambotti all’oggetto “Comunicazione pubblica del lavoro-sondaggio sulla transitabilità della
Ponale”. Alla stessa è stato risposto in data 5.04.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o
meno soddisfatto della risposta.
Consigliere Zambotti:
Quando il percorso sarà reso pubblico, sarò completamente soddisfatto.
^^^ Entra la Consigliera Brunelli: il numero dei presenti sale a 26. ^^^
verbale 25. 05. 03 / 13
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 2 –
suppl. n. 3 dell’ordine del giorno.
PUNTO N. 2 – suppl. n. 3: COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE, AI SENSI
DEGLI ARTT. 48 E 49 DEL REGOLAMENTO INTERNO PER
LE ADUNANZE DEL CONSIGLIO COMUNALE, DELLE
RISPOSTE
DATE
AD
INTERROGAZIONI
ED
INTERPELLANZE DI CONSIGLIERI (N. 64, DAL N. 67 AL 74
E N.76)
Sindaco
Comunico che in data 5.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 64 a firma del consigliere
Zambotti all’oggetto “Barriere antirumore al depuratore Maso Belli”. Alla stessa è stato risposto
in data 12.05.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta.
Consigliere Zambotti:
Anche in questo caso la domanda è indiretta. Ho incontrato proprio oggi uno degli
interessati a questo problema e mi ha detto che hanno avuto parecchie risposte e pare che la
sollecitazione che il Sindaco ha mandato ai competenti Uffici della Provincia abbia avuto almeno sulla carta e per il momento, ma io spero anche concretamente - un riscontro positivo.
Sindaco:
Devo dire pubblicamente che questi Servizi sono piuttosto solleciti nel rispondere alle
richieste del cittadino.
Comunico che in data 22.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 67 a firma del consigliere
Zambotti all’oggetto “Contenimento inquinanti che saranno dovuti al prolungamento della SP 37
M.Tombio”. Alla stessa è stato risposto in data 27.04.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene
o meno soddisfatto della risposta.
Consigliere Zambotti:
Mi sembra che la risposta sia contenuta in una successiva in cui sono co-firmatario con il
Consigliere Vescovi e quindi risponderà il collega Vescovi.
Sindaco
Comunico che in data 24.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 68 a firma del consigliere
Modena all’oggetto “Delibera n. 275 dd. 25.02.2004 relativa a parcheggi”. Alla stessa è stato
risposto in data 26.04.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della
risposta.
Consigliere Modena:
Sono soddisfatto della Sua risposta o meglio, sono soddisfatto del modo in cui Lei mi ha
risposto, ma non dei contenuti, Sindaco, perché quanto io chiedevo purtroppo è stato vano.
Sindaco
Comunico che in data 25.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 69 a firma del consigliere
Valandro all’oggetto “Lavatoio di via Grez”. Alla stessa è stato risposto in data 17.05.2004.
Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta.
verbale 25. 05. 03 / 14
Consigliere Valandro:
Purtroppo la Sua risposta non mi è ancora stata recapitata!
Sindaco:
La cosa è un po’ strana; in ogni caso approfondiremo la cosa perché c’è stata una risposta
e quindi faremo le opportune ricerche.
Sindaco
Comunico che in data 5.04.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 70 a firma del consigliere
Zambotti all’oggetto “Sondaggio telefonico”. Alla stessa è stato risposto in data 27.04.2004.
Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta.
Consigliere Zambotti:
Anche in questo caso la risposta è ineccepibile: mi pare che il Sindaco abbia detto che,
allorquando il sondaggio sarà disponibile, lo stesso sarà presentato in Consiglio comunale. Va
bene.
Sindaco
Comunico che in data 7.04.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 71 a firma dei consiglieri
Vescovi e Zambotti all’oggetto “‘La Busa ormai Fusa’ la famigerata ‘Comai bis’”. Alla stessa è
stato risposto in data 27.04.2004. Chiedo ad uno degli interpellanti se si ritiene o meno
soddisfatto della risposta.
Consigliere Vescovi:
Questo è un modo superficiale ed irresponsabile di affrontare le gravissime problematiche
ambientali di Riva, in primis, quelle dell’inquinamento veicolare; sempre aspettare e non
prevenire, non programmare, con il risultato che “i buoi scappano dalla stalla” ed in questo caso
“i buoi” sono “la salute e la tranquillità della gente”. Chiaramente noi siamo insoddisfatti. Se
risaliamo al rumore che avete sentito prima, i limiti ci sono, ma se non provvedete in tempo,
quando arriveranno i limiti veramente saremo fuori: i limiti attuali sono 65 decibel di giorno e 55
decibel di notte! Quindi, quando il rumore eccede tali limiti, bisogna fare le misurazioni e
provvedere con l’installazione di barriere acustiche! Non vedo proprio che cosa si aspetta ad
intervenire. Se, quindi, c’è un Assessore all’Ambiente, deve lavorare e, se non ha voglia di
lavorare, fategli fare qualcos’altro o date le deleghe a qualcun altro.
Sindaco
Comunico che in data 7.04.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 72 a firma dei consiglieri
Vescovi e Zambotti all’oggetto “‘La Busa ormai Fusa’ polveri sottili e controlli veicolari”. Alla
stessa è stato risposto in data 27.04.2004. Chiedo ad uno degli interpellanti se si ritiene o meno
soddisfatto della risposta.
Consigliere Vescovi:
Mi pare il caso di sottolineare che sia l’interpellanza, sia la risposta, servono anche agli
altri Consiglieri; quando vi dico: “datemi i risultati della qualità dell’aria durante i tre giorni
dei no global” è chiaro che lo facevo per uno scopo ben preciso e cioè servivano anche ai
Consiglieri. E’ perfettamente inutile rispondere: “andate a cercarveli su internet!” Che cosa
facciamo? Andiamo a cercare i dati su internet? Non mi pare una risposta accettabile; credo che
sarebbe stato utile avere questi dati perché in tal modo sarebbe stato possibile stabilire la
differenza tra inquinamento veicolare durante il summit e quello degli altri giorni (tra l’altro
durante il summit il traffico era completamente assente). Questo era un suggerimento che io davo
verbale 25. 05. 03 / 15
per cercare di riuscire a capire qualcosa di più sul problema dell’inquinamento veicolare. Se i
dati non vengono analizzati o messi a disposizione per fare questo tipo di riflessioni, a cosa
servono? Io quindi ripeto lo stesso discorso che ho fatto poc’anzi: se c’è un Assessore deputato
all’ambiente che non lavora, fategli fare qualcos’altro. Grazie.
Sindaco:
Attestato che l’Assessore all’Ambiente lavora ed è assente per motivi legati al suo
mandato.
Comunico che in data 15.04.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 73 a firma del consigliere
Zambotti all’oggetto “Riapertura della Spiaggia Ulivi”. Alla stessa è stato risposto in data
17.05.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta.
Consigliere Zambotti:
La risposta diceva che “verranno dati contributi economici ulteriori” e questo è quanto io
chiedevo; quindi sono soddisfatto.
Sindaco
Comunico che in data 27.04.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 74 a firma del consigliere
Zambotti all’oggetto “Studio sul sociale”. Alla stessa è stato risposto in data 17.05.2004. Chiedo
all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta.
Consigliere Zambotti:
Ringrazio perché è stato allegato anche un voluminoso documento che, purtroppo, non ho
ancora letto ma che sicuramente studierò attentamente dopo di che mi farò sentire. Grazie.
Sindaco:
Quel documento riassume tutto quanto esiste nell’Alto Garda e devo dire che è costato
non poca fatica all’Assessore Trinchieri.
Sindaco
Comunico che in data 4.05.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 76 a firma del consigliere
Zambotti all’oggetto “Sondaggio e Kanguri”. Alla stessa è stato risposto in data 13.05.2004.
Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta.
Consigliere Zambotti:
Mi pare che con questa risposta, finalmente, l’Amministrazione si sta muovendo rispetto
al problema dei Kanguri perché, contrariamente, rimanevano soltanto dei “monumenti allo
spreco”. Adesso mi pare che ci sia la volontà di trovare una soluzione: questo, quanto meno, è
quello che mi sembra di aver capito.
Sindaco:
Sì, è chiaro.
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 5 –
suppl. n. 2 dell’ordine del giorno.
PUNTO N. 5 – suppl. n. 2: MOZIONE N. 25 PRESENTATA IN DATA 14.04.2004 A FIRMA
verbale 25. 05. 03 / 16
DEL CONSIGLIERE VALANDRO A NOME DEL GRUPPO
CONSILIARE
DELLA
CIVICA
MARGHERITA
ALL’OGGETTO “ADESIONE CAMPAGNA ‘NON PAGO DI
LEGGERE’”
Presidente:
Comunico che in data 14.04.2004 è pervenuta la mozione n. 25 a firma del consigliere
Valandro a nome del gruppo consiliare della Civica Margherita all’oggetto “Adesione campagna
‘Non pago di leggere’” nel seguente testo:
“””
Dal 6 settembre 2004 Riva del Garda finalmente disporrà della nuova biblioteca civica nel
Palazzo Lutti/Salvadori.
Nel nostro territorio molti sono i lettori che fanno riferimento ella biblioteca civica per avere il
piacere di gustarsi un buon libro senza doverlo comprare. Specie per quelle categorie e fasce di
età che difficilmente possono permettersi di acquistare un libro, come i più piccoli, lettori già di
per sè non sempre voraci. Un’opportunità, quella del prestito gratuito, che i rivani rischiano ora
di vedere seriamente compromessa da Bruxelles. Lo scorso 16 gennaio, infatti, la Commissione
europea ha avviato un procedimento di infrazione contro Spagna, Francia, Irlanda,
Lussemburgo, Portogallo e Italia «circa l’applicazione del diritto di prestito pubblico». In
buona sostanza, ai sei Stati si contesta il mancato o il non corretto recepimento della direttiva
92/100, che disciplina «il diritto di locazione, il diritto di prestito e taluni diritti connessi al
diritto d’autore». Chi detiene quest’ultimo, infatti, avrebbe facoltà di autorizzare o meno il
prestito a titolo gratuito della propria opera, oggi a disposizione del lettore comunque
gratuitamente. In altri termini, l’Unione Europea batte cassa, mettendo in mora Spagna, Italia,
Irlanda e Portogallo «per porre termine alle disfunzioni per il mercato interno e al danno subìto
dai titolari di diritti». Una situazione che potrebbe rappresentare una novità non certo gradita,
specie per chi negli anni ha moltiplicato gli sforzi per promuovere la lettura. In primis, le
biblioteche che non ci stanno.
Un provvedimento, quindi, quello della Comunità Europea che rischia di penalizzare
sensibilmente l’utenza e veder crollare il numero dei lettori. Senza contare che le biblioteche
sono tra i migliori clienti di librerie e - indirettamente - di editori e autori, alle cui opere
garantiscono peraltro una visibilità costante, anche anni dopo la pubblicazione e l’uscita dal
commercio. I
Certamente, però, ad essere penalizzati sarebbero senz’altro i più piccoli e le fasce più povere.
Questo a fronte di un impegno decennale per incentivare la lettura e una tradizione
bibliotecaria a Riva dl oltre 100 anni. Il fenomeno rischia di stravolgere le abitudini di molti.
Tutto ciò premesso,
si invita il Sindaco e la Giunta:
 ad aderire alla campagna di protesta indetta in più Comuni italiani per fare in modo che
tale direttiva Europea non venga recepita dallo stato italiano;
 ad attivarsi presso l’Assessorato Provinciale alla Cultura e presso l’Assessorato Provinciale
all’istruzione al fine di salvaguardare il diritto ad usufruire gratuitamente del servizio di
prestito della biblioteca civica.
“””
Consigliere Valandro:
Grazie, Presidente. Questa è una mozione che prende lo spunto da un’iniziativa partita dal
verbale 25. 05. 03 / 17
Comune di Cologno Monzese, dalla quale ho tratto alcuni elementi e, se volete approfondire
l’argomento, v’invito a leggere il sito di questo comune della Lombardia, che è molto curato e
può soddisfare qualsiasi tipo di curiosità in merito a questa materia. Io credo che sia un tema
abbastanza delicato perché riguarda ambiti a noi forse lontani, cioè quelli della comunità
europea, ma tocca direttamente anche i cittadini rivani e quindi credo sia giusto intervenire
quanto meno per cercare di fare quanto ci è possibile.
In sostanza, quello che si cerca di prevenire, è il fatto che venga posto un ticket sul
prestito dei libri nelle biblioteche che andrebbe a discapito, ovviamente, dell'utente stesso che si
vedrebbe costretto a pagare per poter prendere in prestito un libro in biblioteca la qual cosa
andrebbe anche a discapito delle stesse Amministrazioni comunali che dovrebbero far fronte ad
ulteriori spese e finanziamenti per le biblioteche e che vedrebbero inevitabilmente diminuire il
numero degli utenti. Io quindi chiedo al Consiglio comunale di dare un segnale in questo senso,
anche se non possiamo fare azioni particolarmente incisive a Bruxelles. Tutto ciò, in primis
aderendo alla campagna che si sta avviando a livello nazionale ed, in secondo luogo, attivando
qualche forma di pressione o facendo presente anche agli Assessorati provinciali competenti
come sia necessario scongiurare questo pericolo, perché la nostra comunità non accetta questo
tipo di decisioni dell'Unione europea.
Ciò premesso lascio la parola agli altri colleghi che vorranno intervenire, dando vita al
dibattito consiliare.
Presidente:
Grazie, Consigliere Valandro. Apriamo la discussione e quindi prego i Consiglieri di
prenotarsi. Ha chiesto la parola il Consigliere Zambotti. Prego.
Consigliere Zambotti:
E' noto a tutti che in Italia si legge poco, dai quotidiani e i libri, e quindi mettere una tassa
sul prestito da parte delle biblioteche non credo sia un modo per favorire la lettura. Per quanto
riguarda la mozione del Consigliere Valandro volevo rilevare come la stessa cada in un momento
particolare: siamo, infatti, alla vigilia delle elezioni europee per cui, se questo documento sarà
approvato, suggerirei al Consigliere Valandro di aggiungere una postilla e propongo di inviarlo
anche ai vari candidati alle elezioni europee, almeno a quelli del nostro collegio, anche se questa
volta il nostro collegio elettorale è molto ampio. In ogni caso io credo che sia opportuno
trasmettere tale documento ai parlamentari trentini chiedendo la loro opinione in merito. Io credo
infatti che più che interessare gli Assessorati provinciali, sarebbe opportuno chiedere ai
parlamentari trentini di inserire questo problema nei loro programmi ed in tal modo avremo
anche la possibilità di avere una certa visibilità. Grazie.
Presidente:
Grazie, Consigliere Zambotti. Ci sono altri interventi? Poiché nessun Consigliere ha
chiesto di intervenire, lascio la parola al Consigliere Valandro se desidera aggiungere qualcosa a
quanto è stato detto. Contrariamente apro i secondi interventi.
La parola al Consigliere Vescovi per i secondi interventi. Prego.
Consigliere Vescovi:
Questo a me sembra un punto che ha un’importanza ed una logica ben precisa: oggi c'è
una vivace campagna sui diritti d'autore e, più in generale, sulla proprietà intellettuale e quindi è
diventato un problema a livello mondiale, tant'è vero che - ad esempio per quanto riguarda la
possibilità di scaricare brani musicali da Internet - molti siti sono stati chiusi. La questione
quindi ha una valenza piuttosto forte perché, da una parte c'è chi produce queste opere ed ha
quindi tutto il diritto di ricavare dei benefici in termini economici dal suo lavoro e, d'altra parte,
ci sono gli utenti che cercano di accedere a queste opere spendendo il meno possibile. Non
verbale 25. 05. 03 / 18
dobbiamo dimenticare che, dal punto di vista giuridico, esistono delle norme precise anche a
livello europeo che devono essere rispettate ed ora si tratta di vedere come tali norme verranno
recepite dal nostro Governo; pertanto, o la direttiva viene ritirata o in qualche modo modificata,
oppure se viene recepita nel testo attuale, la stessa dovrà essere applicata. Contrariamente, in
caso cioè di mancata applicazione della norma, si rischia di essere denunciati alla Corte di
giustizia con le evidenti conseguenze. Pertanto non posso che accogliere il suggerimento del
collega Consigliere Zambotti e quindi, oltre ad intervenire presso i nostri parlamentari che,
appunto, in questo periodo sono in campagna elettorale, si dovrà fare una certa pressione sul
Governo centrale o, quantomeno, sugli organi che dovranno recepire questa direttiva. È evidente
infatti che anche una direttiva di questo genere potrà essere recepita in diversi modi, cercando
cioè delle modalità per superare l'ostacolo e, quindi, risolvere in altro modo il problema che è
stato sollevato. Ci sono mille modi, a mio parere, per intervenire anche se è evidente che
comunque tale direttiva deve essere recepita. Non dobbiamo nasconderci che sarà comunque
necessario intervenire in quanto le pressioni economiche che vengono esercitate sulla
Commissione sono molto forti; pensiamo soltanto all'azione che sarà esercitata da parte delle
case discografiche, dagli editori e dagli autori, proprio per tutelare i loro interessi economici, del
resto riconosciuti dalla legge. D'altra parte, non possiamo negare che ci sono molte persone che
cercano in tutti i modi di poter accedere a questi servizi ad un costo minimo o addirittura
gratuitamente. Sono d'accordo sul fatto che, in Italia, il numero dei lettori di libri e giornali sia
piuttosto ridotto e quindi non è pensabile adottare delle misure tali da scoraggiare ulteriormente
l'accesso ai libri, ma va anche tenuto presente il diritto degli autori che cercano in tutti i modi di
tutelare i loro interessi. Il problema non è facile da risolvere e sicuramente ci si deve confrontare
e si devono trovare, di comune accordo, degli strumenti per esercitare la giusta pressione su
quanti sono in dovere di recepire queste cose.
Presidente:
Grazie, Consigliere Vescovi. La parola al Consigliere Frizzi.
Consigliere Frizzi:
Sicuramente questa mozione va votata anche se, devo essere sincero, non posso fare a
meno di dire che, se da una parte si vuole incentivare la lettura ed aumentare il numero dei lettori
in un Paese come l'Italia che, in questo senso, è piuttosto debole, la nostra Amministrazione
comunale non sempre è stata sensibile nei confronti della lettura e della diffusione della stessa.
Sono venuto a sapere da un mio amico, che tra l'altro era un candidato della lista "l'Ora", che uno
scrittore con una certa fama - "un giallista" - che in passato aveva collaborato con
l'Amministrazione comunale nell'avvio di un percorso di formazione rivolto agli studenti del
liceo scientifico e finalizzato ad educare i giovani alla lettura ed a stimolarli alla scrittura, non ha
poi trovato quella disponibilità che si aspettava: l'Amministrazione, infatti, ha avuto delle
remore relativamente al compenso chiesto da quest'esperto e l'iniziativa pare sia stata
abbandonata. Va precisato tra l'altro che, a conclusione di questo progetto, era prevista la
raccolta e la pubblicazione del materiale prodotto dagli studenti. Questo era un aspetto molto
interessante e qualificante del progetto che, purtroppo, non ha avuto un riscontro positivo mentre,
al contrario, i ragazzi della scuola media di Arco hanno potuto portare a compimento un analogo
progetto con soddisfazione di tutti. Tra l’altro si trattava di un compenso molto contenuto(non
ricordo la cifra), ma so che l’Amministrazione aveva “posto dei paletti” nei confronti di
quest’iniziativa. Ben venga quindi la mozione del Consigliere Valandro che, sicuramente, voterò
ma devo dire che mi fa un po’ specie questo modo di agire della maggioranza che, da una parte
porta avanti delle proprie iniziative e, dall’altra, ne ostacola altre che sono altrettanto valide. In
ogni caso vedremo, alla fine, come andrà a finire questa questione. Grazie.
Presidente:
verbale 25. 05. 03 / 19
Ha chiesto d’intervenire l’Assessore Grazioli. Prego.
Assessore Grazioli:
Vorrei fare qualche precisazione. Innanzi tutto, per quanto concerne questa direttiva
europea va detto che, in realtà, la stessa è stata recepita con un decreto legislativo, che ha il
numero 685/84, nel quale comunque si contemplavano delle modalità - o meglio delle deroghe rispetto all’articolo 5, che sono state ritenute eccessive. Pertanto, lo Stato italiano ha recepito la
direttiva europea del 1992 e con questo decreto legislativo del 1994 ha modificato una legge
precedente che è del 1941 che contemplava la materia relativa ai diritti d’autore che, come
giustamente stato detto qui, è particolarmente controversa nel passato ma soprattutto oggi perché
internet sta ormai a scavalco tra il mondo classico dei diritti d’autore ed una rete moderna
d’accesso alle informazioni, così come ai libri, ecc. Questo - come abbiamo letto in molti articoli
di stampa - ha provocato una riflessione che è ancora in atto. Quest’articolo 5 aveva dato la
possibilità allo Stato italiano di derogare, in parte, com’era previsto, non andando oltre certi
limiti ed, infatti, si diceva che le biblioteche e le discoteche dello Stato e degli enti pubblici si
dovevano considerare esenti dal pagamento di questi diritti e, quindi, da qui è partita tutta la
questione. Questa prima posizione trovava spunto nella condanna verso il Belgio (che mi pare sia
dei primi di gennaio di quest’anno) e poi ai sei Paesi che non hanno ottemperato alla
disposizione che veniva dall’Europa.
Per quanto concerne la biblioteca di Riva e il presunto veto da parte
dell’Amministrazione comunale, credo di poter dire che nessuno ha mai posto veti, prova ne sia
il fatto che, con la biblioteca, con il museo ed anche con le Amministrazioni vicine proprio
quest’anno siamo partiti con una serie di attività didattiche che hanno trovato notevole riscontro;
tali attività contemplavano certamente anche l’educazione alla lettura - dai più piccoli al liceo con tutta una serie d’iniziative d’estrema importanza. Se non abbiamo continuato con l’attività
alla quale ha fatto riferimento il Consigliere Frizzi nel suo intervento - e sarà mia premura
cercare informazioni più dettagliate al riguardo - non è stato certo per presunti “paletti o veti”
posti dall’Amministrazione attuale. Noi siamo, al contrario, ben disposti verso iniziative di un
certo spessore e, sicuramente, faremo tutto il possibile per facilitare l’accesso alla biblioteca da
parte di un numero sempre maggiore d’utenti. Credo anche che lo spostamento della biblioteca
potrà rendere ancora più agibile il servizio e ci darà modo d’intervenire ancora più
massicciamente affinché l’educazione, ma anche il piacere della lettura e di conseguenza della
scrittura, sia un piacere destinato a tutti e sia gratuito, come del resto è stato sottolineato anche
dal manifesto Unesco, che s’innesta su quanto oggi andiamo a discutere e votare. Noi, lo ripeto
ancora, faremo tutto il possibile, pur non tralasciando gli aspetti di natura economica, affinché il
piacere della lettura possa essere sempre più radicato; la biblioteca si muoverà su questa strada,
facendo il possibile perché sia le scuole, sia i cittadini in generale, possano usufruire di
quest’importante servizio che anch’io auspico rimanga gratuito. Credo, infatti, che sia diritto di
tutti - abbienti e non abbienti - informarsi, leggere ed avere un’apertura sul mondo. Grazie.
^^^ Escono i Consiglieri Ravanelli e Lotti Clara: il numero dei presenti scende a 24. ^^^
Presidente:
Grazie, Assessore. Possiamo passare alla votazione del punto 5 all’O.d.G., suppl. n. 2.
Chiedo agli scrutatori di comunicarmi il numero dei presenti; prima dobbiamo procedere alla
nomina degli scrutatori in quanto uno scrutatore è assente. Mi comunicano che sono presenti 24
Consiglieri. Passiamo ora alla nomina del Consigliere Benamati quale scrutatore per l’odierna
seduta.
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
verbale 25. 05. 03 / 20
risultato:
- Consiglieri presenti n. 24
- Consiglieri votanti n. 24
- voti favorevoli n. 23 (Sindaco, Lotti Stefano, Zucchelli, Daves, Brunelli, Valandro, Mirante
Marini, Calzà, Perini, Tonelli, Munari, Gentilini, Torboli, Grazioli,
Frizzi, Matteotti Pietro, Lorenzi Emanuela, Lorenzi Patrick, Zambotti,
Vescovi, De Mattia, Modena, Benini)
contrari
n. 0
astenuti
n. 1 (Benamati)
IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA
Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente
dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la mozione.
Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al
proposta di mozione.
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 24
- Consiglieri votanti n. 24
- voti favorevoli n. 24 (Sindaco, Lotti Stefano, Zucchelli, Daves, Brunelli, Benamati, Valandro,
Mirante Marini, Calzà, Perini, Tonelli, Munari, Gentilini, Torboli,
Grazioli, Frizzi, Matteotti Pietro, Lorenzi Emanuela, Lorenzi Patrick,
Zambotti, Vescovi, De Mattia, Modena, Benini)
contrari
n. 0
astenuti
n. 0
IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA
LA MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE VALANDRO
^^^ Entra il Consigliere Ravanelli. Esce il Consigliere Matteotti Pietro: il numero dei presenti
rimane a 24. ^^^
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 4 –
suppl. n. 3 dell’ordine del giorno, di cui all’allegato B) al presente verbale.
verbale 25. 05. 03 / 21
PUNTO N. 4 – suppl. n. 3: COSTRUZIONE COMPLESSO RESIDENZIALE SULLE PP.FF.
3223/2 E 3231/1/3 C.C. RIVA IN LOC. S.NAZZARO:
ADOZIONE DEL PFS DI INIZIATIVA PUBBLICA PER
EDILIZIA ABITATIVA INDIVIDUATO NEL PRGI COME PFS
4, AI SENSI L.P. 22/91 E SS.MM - ART.48
Vice Sindaco:
Grazie Presidente. Per quanto riguarda la premessa del provvedimento in sintesi, senza
leggerla, la narro in questo modo. Il Piano Regolatore ha individuato come P.F.S. 4 un’area in
località San Nazzaro con destinazione di edilizia economico popolare. Qualche mese prima
dell’approvazione del Piano Regolatore l’Amministrazione aveva fatto domanda preventiva di
accedere al fondo di rotazione per l’acquisizione delle aree che, nel mese di gennaio di
quest’anno, ha trovato finanziamento da parte del Servizio edilizia abitativa. Conseguentemente
a questo, il 12 febbraio 2003, il precedente Consiglio comunale aveva confermato le aree già
previste nel Piano Regolatore destinate ad edilizia economico popolare e ne aveva ulteriormente
individuata un’altra nel compendio Zadra, soggetto a piano di lottizzazione. Questo
provvedimento è stato notificato a tutti i proprietari delle aree vincolate a seguito della delibera
n. 376 del 12.02.2003. Successivamente, l’Amministrazione ha affidato all’ing. Andrea Carloni
la stesura del piano attuativo, di cui questa sera proponiamo l’approvazione e, contestualmente,
ha emesso il bando per l’assegnazione di area a cooperative di edilizia economico popolare,
avendo optato per le altre aree ad interventi diretti da parte di Itea. Rispetto al bando emesso, le
cooperative - cioè quelle che insistono sul territorio di Riva - hanno presentato regolare domanda
per un totale di 40 soci aventi i requisiti previsti dalla legge in materia di edilizia economico
popolare agevolata e sovvenzionata e, in modo particolare, 18 soci per la Cooperativa Casa
Nostra e 22 soci per la Cooperativa Martiri 28 Giugno. Successivamente, ai soli fini contributivi,
per quanto riguarda l’assegnazione del fondo di rotazione, la Giunta ha approvato quanto di
competenza - in linea tecnica - per ottenere il finanziamento posto sull’anno finanziario 2003 per
l’accesso al fondo di rotazione.
Il piano che questa sera viene posto all’attenzione del Consiglio costituisce la prima
adozione poiché, dopo la stessa, il piano con tutti i suoi elementi viene posto alla libera visione
del pubblico presso gli Uffici comunali per trenta giorni durante i quali chiunque ha facoltà di
presentare osservazioni nel pubblico interesse. Successivamente ai previsti 30 giorni il Consiglio
comunale, valutate le eventuali osservazioni, procederà all’eventuale osservazione con - o senza le modifiche apportate a seguito dell’eventuale presentazione di osservazioni da parte dei
cittadini nel pubblico interesse. Il piano, pertanto, sottoposto ai pareri favorevoli della
Commissione edilizia ed all’esame della Commissione urbanistica, si propone di adottare, in
attuazione del programma per la delimitazione di aree ed edifici riservati alla formazione di piani
attuati a fini speciali per l’edilizia sia pubblica che agevolata, approvato con deliberazione
consiliare n. 367 del 12.02.2003, il progetto redatto dall’ing. Carloni relativo alla predisposizione
del P.F.S. 4, per la zona con destinazione R.C. 2, sita in località San Nazzaro, di cui alle PP.FF
3223/2 e 3231/1/3, composta dagli elaborati tecnici allegati e di demandare al Sindaco, ai sensi
dell’art. 48, comma II, della legge urbanistica l’attivazione di procedure di deposito e di
pubblicità del piano adottato. Questo costituisce un tassello importante, anche perché risaliamo al
1994 per l’adozione di un altro piano attuativo per l’edilizia economico popolare a favore delle
cooperative, che è quello realizzato lungo via Pigarelli. Vi è quindi una forte attesa da parte delle
cooperative edilizie per la realizzazione di alloggi di questa natura e devo anche aggiungere che
gli alloggi non sono molti (si parla di 32 alloggi, forse 36 rispetto al “taglio” che verrà approvato
in sede esecutiva), ma si tratta comunque di una prima risposta alle esigenze di casa della nostra
cittadinanza, facendo presente che i soggetti che sono abilitati alla richiesta di edilizia economico
verbale 25. 05. 03 / 22
popolare hanno i requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dalla legge provinciale per quanto
riguarda la partecipazione alle graduatorie per l’assegnazione di alloggi di edilizia economico
popolare dell’Itea. Pertanto questa possibilità è rivolta a persone che hanno bisogno di casa anche
in termini urgenti. Grazie.
Presidente:
Grazie Assessore. Apriamo la discussione. Ha chiesto la parola la Consigliera Lorenzi
Emanuela Prego.
Consigliera Lorenzi Emanuela:
Volevo fare delle precisazioni visto che alcuni cittadini si sono rivolti a me per questa
delibera. Non deve considerare quanto sto dicendo un modo per fare polemica, signor Sindaco,
ma io spero che i cittadini che mi chiamano e che mi telefonano non siano degli alieni; infatti, sia
sul problema Liceo, sia su quello di S. Alessandro, sono stata informata in una maniera
completamente opposta a quanto Lei ha affermato nel question time e spero che avremo
occasione di avere un confronto su questo. Ritengo anche che allo stesso modo, se un Consigliere
vi chiede delle informazioni con lettera scritta, sarebbe opportuno e corretto che gli venisse data
la relativa risposta: io non ho nessun’informazione su quanto è stato deciso per la Commissione
Regolamenti e di questo mi spiace.
Riguardo alla delibera che ha illustrato l’Assessore Mosaner, devo dire che mi risulta che
esistono dei problemi con alcuni privati, proprietari dei terreni. Mi è stato riferito che, in fase di
osservazione del Piano Regolatore, era stato individuato sull’area interessata un errore che,
puntualmente, il dott. Flaim - Commissario Straordinario per il P.R.G. - ha fatto pervenire in
Provincia. In particolare sull’area vi è un deposito agricolo per attrezzature di ragguardevoli
dimensioni, indispensabile per l’attività agricola. Sulla correzione di tale errore si era trovato un
accordo tra l’ex Sindaco, Cesare Malossini ed il signor Sansoni, Presidente di una delle
cooperative che costruiranno le unità immobiliari. L’accordo - così mi è stato riferito - era che su
quest’area le cooperative non avrebbero edificato (mi riferisco all’area relativa al deposito) e, di
fatto, sarebbe stata rivista la conformazione del lotto destinato a piano ai fini speciali
(correggetemi se sbaglio). La presenza di quest’accordo è suffragata anche dalla mancanza di
alcun tipo di ricorso da parte dei proprietari sull’area in oggetto. Ora, con questa delibera, questo
tipo d’accordo è stato disatteso e quindi volevo chiedere all’Assessore che mi spiegasse cos’è
successo realmente. Grazie.
Presidente:
Grazie; ci sono altri interventi? La parola al Consigliere Frizzi. Prego.
Consigliere Frizzi:
A questo punto credo sia dovuta una spiegazione da parte dell’Assessore. Io sono stato in
Commissione urbanistica ed abbiamo parlato di questo problema e ricordo che avevamo anche
chiesto chi fossero i proprietari dell’area e se c’erano stati dei contenzioni. La risposta che ci
venne data è che non c’è stata alcuna osservazione e che non esiste alcun problema da parte dei
proprietari e quindi quanto è stato detto dalla Consigliera Lorenzi è una novità. Vorrei quindi
sapere quale sia veramente la situazione e quale sia la posizione dell’Assessore. Grazie.
Presidente:
Ci sono altri interventi? La parola al Consigliere Munari.
Consigliere Munari:
A fronte di quanto dichiarato dalla Consigliera Lorenzi e, nello specifico, in merito alla
notizia che i proprietari abbiano fatto - o meno - ricorso, qui vanno depositati gli atti e se la
verbale 25. 05. 03 / 23
Consigliera è stata messa a conoscenza di alcune cose solo per scritto o per sentito dire, non è
sufficiente: qui ciò che conta sono gli atti e gli interessati devono dimostrare i loro diritti sulla
base di documenti ben precisi e facendo riferimento a norme di legge ben precise. Questo è
quanto hanno fatto tutti i proprietari che hanno presentato delle osservazioni in merito al P.R.G.;
contrariamente, anche per noi Consiglieri comunali che dobbiamo votare un atto, la cosa non è
chiara e non abbiamo elementi certi su cui esprimerci. Mi scusi, Consigliera Lorenzi, ma Lei non
può dire in Consiglio comunale delle cose per il solo fatto di “averle sentite dire o perché le
sono state riferite, ecc.”. Si tratta di cose estremamente importanti e noi dobbiamo ragionare
sulla base di atti scritti; non è possibile prendere in considerazione fatti solo perché “abbiamo
sentito dire certe cose”; personalmente ho sentito dire tante cose, magari diverse dalle sue o da
quelle che possono aver sentito altri Consiglieri. Per quanto mi riguarda devo dire che “quanto
ho sentito dire” è una cosa ma se dobbiamo prendere delle decisioni dobbiamo farlo sulla base di
atti certi, ossia di documenti precisi. Sulla base dei documenti che abbiamo potuto esaminare in
sede di Commissione urbanistica ed in altre sedi istituzionali, devo dire che non esiste nulla di
quanto Lei è a conoscenza “per sentito dire..:”. Quanto Lei ha riferito in merito alla relazione
che il dott. Flaim ha inviato ai competenti Uffici provinciali, credo che avrebbe dovuto essere
stata allegata agli atti perché noi avremmo potuto prenderne visione; l’unica cosa che io posso
vedere - sulla base della documentazione in nostro possesso - è il che tutta l’area è retinata con il
piano di lottizzazione per interventi fatti da cooperative edilizie. Questo è l’atto che è a
disposizione di tutti e che è depositato presso il Municipio. Credo che non si possano prendere in
considerazione delle richieste solo per “aver sentito dire, ecc. “; personalmente credo che questa
questione debba essere precisata perché è preliminare ma molto importante.
Presidente:
Grazie, Consigliere Munari. Ci sono altri interventi? La parola al Consigliere Vescovi.
Consigliere Vescovi:
Io non credo che questo sia un argomento di poca importanza e, come avevo anticipato
già ieri sera, si tratta di ben 6.763 mq. che, attualmente, sono destinati
ad orto, frutteto, uliveto. Andando avanti di questo passo, dove andiamo a finire?
Potenzialmente lì si potrà…
(CAMBIO CASSETTA)
….. un carico antropico di circa 650 persone che non sono poche e che gravitano sul solito asse
Riva-Arco. Ci sarà quindi un ulteriore appesantimento del traffico e, andando avanti di questo
passo, la viabilità finirà per saturarsi per cui i tassi d’inquinamento diventeranno sempre più alti
ed, alla fine, saremo in una camera a gas, soprattutto se l’Amministrazione comunale - o
comunque l’ente pubblico in generale - non prevede di fare un intervento con l’obiettivo di
limitare il traffico, soprattutto quello dei pendolari che percorrono più volte nella stessa giornata
questo tratto di strada. Siamo sempre al solito discorso: è inutile guardarci intorno; la situazione
peggiora di giorno in giorno. Personalmente ho “una certa allergia” per questi interventi pubblici
“di favorimento” che, alla fine, si riflettono solo sulle risorse della collettività, spesso
dissipandole, perché alla fine le cose vanno in questo modo: da quanto possiamo vedere agli atti,
si prevede una spesa di 2,5 miliardi di vecchie lire per l’acquisto dell’area, oltre ad altri costi, per
un totale di oltre 9 miliardi di vecchie lire. L’ente pubblico si assume un notevole impegno in
termini economici relativamente alla realizzazione di tale urbanizzazione per la realizzazione di
questi alloggi e la cosa mi preoccupa. Noi stiamo andando avanti con il solito discorso che
“tanto, ormai, il piano di fabbrica prevede questo, la Commissione stabilisce quest’altro, il
piano di fabbrica è stato imposto, c’era il Commissario, il Consiglio comunale non poteva fare
nulla, ecc.” ma, intanto, qualcuno ha deciso lo stesso. In questo modo ci viene detto che, in
pratica, non possiamo fare altrimenti e quindi bisogna “prendere o lasciare” e chi ha interessi in
questo campo, riesce sempre vincente perché, probabilmente, alla base di tutto questo c’è una
verbale 25. 05. 03 / 24
tale commistione d’interessi che uno richiama l’altro e, naturalmente, alla fine chi ci rimette è
sempre la collettività perché questi interventi portano ad un carico antropico pesante di quanto le
strutture siano in grado di sopportare; le strutture attuali sono carenti o, quanto meno, non si
prevede la realizzazione di strutture più adeguate ed, alla fine, la qualità della vita non fa che
peggiorare. Io batterò sempre questo tasto e, naturalmente, non servirà a molto questo mio
impegno perché la maggioranza è orientata altrove; in ogni caso io non posso fare a meno di
insinuare questo tarlo e questo dubbio in chi prende le decisioni finali perché, tra l’altro, questo è
anche il mio compito.
Presidente:
Grazie, Consigliere Vescovi. La parola al Consigliere Ravanelli.
Consigliere Ravanelli:
Grazie, Presidente. Sicuramente il Piano Regolatore Generale, individuando in località
San Nazzaro un’area per la realizzazione di un intervento edificatorio indirizzato all’edilizia
sovvenzionata, ha cercato di rispondere - almeno in parte - ad una situazione d’effettivo bisogno.
In questo senso quindi questo passaggio in sede consiliare non può che trovare rapido
accoglimento; qualche perplessità, alla luce di una serie di specifici precedenti, lascia invece il
meccanismo delle cooperative edilizie, non sempre adeguate e rispettose degli interessi effettivi
dei soci. Pare per altro di capire che i promotori delle stesse in queste occasioni rispettino quegli
orientamenti che non sono stati accompagnati, in passato, da risultati convincenti e di
soddisfazione. In ogni caso, ferma la necessità di seguire con la necessaria attenzione in diversi
momenti le iniziative, anche in ragione dell’emergenza che cerca di fronteggiare, il
provvedimento merita una condivisione di massima.
Volevo aggiungere che, leggendo i verbali della Commissione urbanistica (e non capisco
perché tutti i Consiglieri comunali vogliano far parte della Commissione urbanistica) non ho
visto interventi particolarmente interessanti. A parte gli interventi del Presidente e dell’Assessore
competente non vedo interventi di spessore (vedo la presenza di Matteotti, Modena, Frizzi, ecc.)
ma in Consiglio si discute un argomento così importante ma in Commissione urbanistica non
vedo alcun risultato. Volevo quindi sollecitare i miei colleghi ad intervenire in sede di
Commissione perché, come ho già detto, leggendo i verbali mi sembra che tutto si riduca
all’intervento del Presidente e dell’Assessore. Io credo che la Commissione sia proprio la sede
migliore per discutere di questi punti molto importanti. Grazie.
Presidente:
Ci sono altri interventi? Chiudo la fase dei primi interventi e do la parola al Vice Sindaco
per la replica.
Vice Sindaco:
Vorrei fornire alcuni chiarimenti iniziali. Ho già avuto modo di dire in Commissione
urbanistiche che le particelle intere sono due e sono inserite nel P.R.G. fin dalla prima adozione
(parlo del dicembre 1997). Si tratta di zona agricola primaria di Pup, mentre le destinazioni che
ha citato il Consigliere Vescovi sono quelle catastali; come sapete, le zone agricole primarie di
Pup si modificano, normalmente, per l’edilizia economico popolare. Avverso questa prima
adozione una delle proprietà fece presente che quell’area poteva essere stralciata dall’edilizia
economico popolare (in parte il giardino della casa ed un po’ di terreno agricolo coltivato) in
quanto tale terreno serviva alla residenzialità e, in seconda battuta, poteva essere realizzato un
edificio da parte dei proprietari dell’area, destinandolo ad edilizia di completamento. Avverso
questa prima osservazione, in prima adozione, il Commissario ad acta, arch. Flaim, ha respinto
l’osservazione, mantenendo in seconda adozione la destinazione di edilizia economico popolare.
Successivamente l’arch. Flaim - da quanto mi risulta - non ha controdedotto in merito rispetto
verbale 25. 05. 03 / 25
all’approvazione del Piano Regolatore, nel senso che il Piano Regolatore approvato il 02
settembre, è “il Piano Regolatore di Riva del Garda” e vale per tutti nello stesso modo, ossia non
“vale per qualcuno un po’ di più e per qualcuno un po’ di meno”. Nella predisposizione del
piano attuativo io mi sono attenuto alle disposizioni del Piano Regolatore nel senso che lo stesso
disciplina quell’area in quel modo e, accordi di non utilizzo di quell’area in fase di adozione del
piano attuativo troverebbero difficile motivazione perché, sostanzialmente, non prevista se non in
quello che diceva la Consigliera Lorenzi. Vi era, infatti, un accordo che diceva sostanzialmente
questo: “lì, per ora, non si costruisce perché, dopo, si vedrà cosa succede”. Io - lo ripeto ancora
- mi attengo alla strumentazione urbanistica che è questa e che prevede un piano attuativo a fini
speciali. Io richiamo l’attenzione del Consiglio su un fatto: la proprietà ha avuto tre ulteriori
possibilità per ricorrere contro lo strumento perché poteva ricorrere contro lo strumento
urbanistico approvato il 02 settembre - nel limite di 60 giorni dalla pubblicazione - ed ha avuto la
possibilità di ricorrere contro la delibera della Giunta comunale d’individuazione e vincolo
ulteriore, qualora ve ne fosse stata la necessità, ma che è stato regolarmente notificato a tutti i
proprietari ossia non solo ai proprietari di quell’area ma a tutti i proprietari di aree vincolate ad
edilizia economico popolare. Vi è stata infatti una notifica nella quale si precisava che il
Consiglio comunale, con delibera n. 367 del 12.02.03, aveva ritenuto di confermare e porre il
vincolo per edilizia economico popolare indistintamente su tutta una serie di proprietà poste nel
Comune di Riva del Garda. E’ agli atti infatti copia di una lettera raccomandata e notificata - con
tanto di firma di ricevuta di ritorno della raccomandata - citata anche nel provvedimento di cui
questa sera si propone l’approvazione. Nei confronti di questo vincolo, che è un vincolo
quinquennale, i proprietari nulla hanno opposto e nulla hanno opposto nemmeno nei confronti
del bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia economico popolare. E’ ben vero, infatti, che
la norma dice che siano le cooperative che possono chiedere la possibilità d’intervento, ma sono
anche prioritariamente i proprietari delle aree che lo possono fare, qualora abbiano i requisiti per
la costruzione del proprio alloggio (ma, ripeto, qualora ne abbiano i requisiti). Pertanto i
proprietari potevano ricorrere anche contro il bando. E’ ben vero che può esservi stato un
accordo con l’arch. Flaim - e questo lo posso presumere - in fase tra la seconda adozione e
l’approvazione del Piano Regolatore, nella quale la proprietà, presumo, si sarà rivolta all’arch.
Flaim dicendo “nelle contro-deduzioni formate alla Giunta provinciale prima dell’approvazione
si veda se questa, in ultima istanza, può essere accolta nella modifica dello strumento urbanistico,
in funzione della sua approvazione”. Questo non è avvenuto ed il Piano Regolatore ora è questo.
Quindi l’amministratore - ed in questo caso il sottoscritto - e la Giunta, a quale titolo avrebbe
potuto porre in approvazione un provvedimento che stralciava una parte del territorio destinato
non solo per P.R.G. ma per vincolo del Consiglio comunale, ad edilizia economico popolare, mi
risulta difficile se non quello di un accordo che sarebbe stato difficile da spiegare, anche questa
sera; è evidente tuttavia, come ho detto prima, che avverso questo provvedimento del Consiglio
comunale i proprietari possono fare delle osservazioni. Quindi, in fin dei conti, se il signor
Zanoni, che è uno dei due proprietari assieme al signor Betta, vorrà opporsi alla realizzazione di
un intervento di edilizia economico popolare, potrà farlo - perché ne ha la titolarità quale
proprietario dei terreni - nei trenta giorni da questa approvazione. Durante tale periodo chiunque
ha facoltà di presentare osservazioni nel pubblico interesse e questo Consiglio comunale autonomamente - nella fase di approvazione, potrà eccepire, ritenere valide o non valide quelle
osservazioni e, quindi, da questo punto di vista, modificare il piano che è sottoposto alla
valutazione del Consiglio. Contrariamente, mi sembrerebbe di poter dire che si tratta di un
accordo transazionale del quale la titolarità sarebbe difficile da capire o comprendere. Condivido
quanto hanno detto alcuni Consiglieri che sono intervenuti prima relativamente all’importanza,
indipendentemente da vicende di natura privatistica, dell’approvazione di questo piano perché
consente a cittadini che hanno difficoltà nell’avere un appartamento in proprietà di attivare
questo percorso che darà loro la possibilità di costruirsi un appartamento. In tal modo s’inverte
un ruolo che, negli ultimi anni, ha visto operare attivamente unicamente l’imprenditoria privata
verbale 25. 05. 03 / 26
e, pertanto, sarà ora possibile - ad un certo numero di nostri concittadini - realizzare un alloggio
ad un costo leggermente inferiore rispetto a quelli proposti dal mercato immobiliare rivano.
Credo di aver risposto alle varie osservazioni ed ai vari dubbi - peraltro legittimi - che
sono emersi ma non posso fare a meno di ribadire che, ad oggi, i documenti in nostro possesso e
che legittimano questo percorso sono queste. In ogni caso, qualora il piano venisse approvato, i
cittadini hanno la possibilità - entro i termini previsti dalla legge - di esprimere le loro
osservazioni in merito all’adozione del piano. Mi sembra altrettanto rilevante che sia
direttamente l’Amministrazione a proporre quest’intervento; in altre parole, il piano attuativo è
stato redatto dall’Amministrazione pubblica perché non c’è stato imposto nulla da nessuno, né da
parte delle cooperative, né da parte di altri soggetti. Noi abbiamo fatto un progetto senza
alcun’imposizione esterna e noi lo assegneremo a quanti hanno fatto richiesta, cioè alle
cooperative. Noi abbiamo fatto - lo ripeto ancora - una scelta precisa ed autonoma, abbiamo cioè
fatto quanto ritenevamo giusto fare proprio come Amministrazione comunale e mi sembra che
questo sia un passaggio oltremodo interessante. Grazie.
Presidente:
Grazie. Ci sono interventi? La parola alla Consigliera Lorenzi.
Consigliera Lorenzi Emanuela:
Vorrei aggiungere qualcosa a quanto ha detto l’Assessore: io penso che, poiché c’erano
più interlocutori che hanno discusso del problema, dubito che i proprietari dei terreni si siano
inventati queste cose; sicuramente qualcosa di vero c’è o meglio, c’era un accordo e,
francamente, io pensavo che Lei sapesse qualcosa in più di quanto mi è stato riferito. Lei ha
esposto le norme di legge e Lei sicuramente è a posto e questo è quanto dice il Piano Regolatore:
l’unica possibilità che i proprietari dei terreni hanno è quella di presentare ricorso nel termine dei
previsti trenta giorni. Io, tuttavia, torno un po’ indietro perché questi cittadini dovrebbero anche
poter fare affidamento di quanto era stato assicurato loro, sia pure verbalmente. Dico
“dovrebbero” perché, se ci sono stati degli accordi e se sono stati fatti degli incontri proprio su
questo punto - ai quali tra l’altro erano presenti più persone - non è possibile che adesso si venga
a dire che non c’è stato nulla; non è possibile dimenticare tutto: il cittadino credo debba potersi
ritenere tranquillo quando parla con i suoi interlocutori, mentre vedo che questo non è accaduto.
Grazie.
Presidente:
Grazie, Consigliera Lorenzi. La parola al Consigliere Ravanelli.
Consigliere Ravanelli:
Volevo porre alcune domande all’Assessore competente e mi rifaccio a due punti del
verbale. Il Presidente Tonelli, quella sera, chiede se ci sono delle obiezioni sulla convenzione ed
il Consigliere Matteotti fa osservare che tutto dovrebbe andare bene. La Consigliera Lorenzi, e
giustamente, ha qualcosa da ridire in proposito. Leggo ancora dal verbale che il Commissario
Modena chiede di visionare gli atti riguardanti la realizzazione e il Vice Sindaco risponde che
può stare tranquillo. Anche se gli atti sono decaduti volevo sapere se il Consigliere Modena era
rimasto soddisfatto dalla risposta avuta. Sto leggendo il verbale e penso di non sbagliare. Volevo
anche chiedere se la stima dei terreni per l’acquisto - sui quali poi deciderà la Provincia - è di 300
euro al metro quadrato. Grazie.
Presidente:
Grazie, Consigliere. La parola al Consigliere Frizzi.
verbale 25. 05. 03 / 27
Consigliere Frizzi:
Rispondo in parte a quanto ha detto il Consigliere Ravanelli: su questa seconda parte non
c’è stato alcun intervento da parte dei Commissari anche perché, di fronte ad una lottizzazione
per edilizia popolare e di fronte anche al benestare dei proprietari (e nel corso della seduta era
stato detto che esisteva tale benestare), si dava per scontato che nulla avessero da eccepire e da
dover discutere in merito. Io ricordo che nel corso della seduta non era stato sollevato alcun
problema tant’è vero che io feci una battuta - che non è stata riportata - dicendo: “sicuramente
per i proprietari questo è una sorta di terno al lotto, ovvero hanno avuto la trasformazione di un
terreno agricolo, di valore molto basso, in terreno edificabile con un sostanziale aumento di
valore”. Il giorno successivo sono andato a fare la solita corsa serale in quella zona anche per
verificare che tipo d’area fosse in quanto non la conoscevo e mi sono reso conto che quel terreno
è ben coltivato, con degli olivi messi a dimora da pochi anni, un capanno per gli attrezzi, ecc. In
ogni caso non avrei mai immaginato che i proprietari potessero sollevare dubbi di questo genere
e, comunque, non potevo certo pensare che i proprietari non fossero disposti a cedere il terreno.
Di fronte quindi ad una situazione di questo tipo non so più che voto esprimere in questo senso;
da una parte, infatti, trovo giusto favorire l’edilizia popolare (anche se questo potrebbe aprire una
discussione su tutto l’utilizzo della politica della casa a Riva del Garda), ma d’altra parte si
devono tenere anche in debita considerazione i diritti dei proprietari delle aree. E’ vero, infatti,
che c’è l’esigenza di lottizzazioni per l’edilizia popolare, ma è anche vero che a Riva del Garda
di case ce ne sono fin troppe al punto che, se noi andiamo in qualsiasi agenzia immobiliare (non
so se avete notato quante agenzie ci sono oggi in viale Dante) trovate molte possibilità
d’acquisto. I negozi in viale Dante sono scomparsi ed al loro posto sono sorte innumerevoli
agenzie immobiliari e questo credo stia ad indicare come il mercato immobiliare sia vivace e
redditizio. Questo vuol dire che c’è una certa offerta ed anche una certa domanda. Ora si
prospetta la trasformazione di un terreno attualmente classificato “verde agricolo primario” in
“terreno edificabile”, contro la volontà del contadino che vuole mantenere il suo terreno per
coltivarlo: è chiaro che c’è una contraddizione….
(VOCE FUORI MICROFONO)
Io non conosco il proprietario di questo terreno e non sapevo nulla. Io dico una cosa: la domanda
in Commissione c’è stata ma questo problema non è stato presentato ai Commissari. Ieri, tutti
quanti, abbiamo elogiato il fatto che sul nostro territorio ci sia la realtà dell’Associazione agraria
ed il Consigliere Zambotti ha fatto un intervento sulla necessità di rivalutare e riqualificare il
prodotto agricolo ed oggi stiamo invece parlando di trasformare un piccolo terreno agricolo in
terreno edificabile. Va benissimo: questa è una scelta che va fatta ma è chiaro che la decisione
finale dipende dal punto di vista con cui si considera la cosa; se si privilegia il punto di vista di
realizzare delle abitazioni è chiaro che è giusto trasformare questo terreno agricolo in terreno
edificabile da destinare all’edilizia popolare; se, invece, ragioniamo nella direzione della tutela
del territorio e del mantenimento delle zone agricole primarie, non c’è dubbio che questa cosa va
fermata. Le interpretazioni quindi sono due e quindi le posizioni sono diverse; dal momento che
io oggi sono qua per votare e mi si prospetta questo problema, devo dire che mi trovo in
difficoltà a decidere. Non sapevo nulla di questa questione e, sicuramente, il Consigliere
Ravanelli avrebbe letto nel verbale della Commissione un intervento su questo punto in
Commissione; oggi sono qua che devo decidere su questa cosa ma apprendo delle cose che non
conoscevo e, dal momento in cui posso farlo, chiedo la sospensiva su questo punto. Pertanto,
chiedo al Presidente la sospensiva su questo punto per poter riflettere e per poter acquisire
ulteriori informazioni sul caso. Grazie.
Presidente:
Visto che il Consigliere Frizzi ha chiesto una sospensiva, chiedo al Consiglio di
esprimersi; contrariamente pongo questa richiesta in votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Modena. Prego.
verbale 25. 05. 03 / 28
Consigliere Modena:
Vorrei fare una dichiarazione proprio sulla sospensiva: non posso che confermare quanto
ha detto il Consigliere Frizzi. In Commissione - anche se io ho partecipato soltanto ai lavori di
una sola Commissione in quanto in precedenza non ero ancora membro - c’è stato detto che la
cosa era tranquilla e noi l’abbiamo data per scontata; non so se sia vero quanto viene detto questa
sera perché, evidentemente, anche quanto ci viene detto oggi è “per sentito dire….” e quindi
credo che sarebbe quanto mai opportuno poter approfondire la cosa. Siamo quindi d’accordo
sulla richiesta di sospensione.
Presidente:
Lei quindi è favorevole alla sospensiva. Vorrei sentire ora l’intervento di due Consiglieri
contro tale richiesta.
Prego, Consigliere Tonelli. Lei deve parlare sulla sospensiva, o meglio, dire solo se è
contrario alla sospensiva.
Consigliere Tonelli:
Io sono contrario alla sospensiva.
Presidente:
Grazie. C’è qualche altro Consigliere contrario? Contrariamente pongo in votazione la
richiesta di sospensiva presentata dal Consigliere Frizzi.
Io voglio sottolineare unicamente che i due interventi che ci sono adesso devono essere
contro la sospensiva (questo da Regolamento, art. 34). Prego.
Consigliere Tonelli:
Io volevo sottolineare soltanto una cosa: lo strumento urbanistico è già ben definito e non
siamo noi, in Consiglio comunale, a poter decidere se un terreno agricolo (che è di seconda e non
di prima) deve essere trasformato in edificabile o meno. Questo è già pianificato. Noi non
possiamo decidere nulla e certo non possiamo entrare nel merito della questione se sia vero o
meno il fatto che, secondo quanto ci è stato riferito, “una voce” ha detto che c’era un
compromesso o un accordo di un certo tipo. Tutto è ormai già ben definito.
Presidente:
Grazie. Qualche altro Consigliere vuole esprimersi contro la richiesta di sospensiva?
Ha chiesto la parola il Consigliere Munari. Prego.
Consigliere Munari
Sono contrario e motivo anche la mia contrarietà. Noi stiamo ragionando di uno
strumento urbanistico - il P.R.G. - che è stato adottato in forma definitiva, come diceva
l’Assessore, ed approvato anche dall’ente di controllo che è la Provincia. Io devo essere sincero:
ci sono voluti dieci anni di lavoro per arrivare a questo strumento urbanistico e la gestione del
territorio, dal punto di vista del nostro Comune, viene organizzata attraverso il P.R.G. Pertanto,
al di fuori di qualche spunto che è la deroga, non si può fare nulla; è la legge provinciale che
precisa chi può chiedere degli interventi in deroga e quindi, se bisognava dire qualcosa (com’è
stato già detto) lo dovevamo dire, anche come Consiglio comunale, nelle fasi e nei momenti
opportuni, ossia nel corso della stesura di tale strumento urbanistico. Io facevo parte della
Commissione urbanistica e ricordo che sono state fatte innumerevoli riunioni, dopo di che non è
possibile più fare nulla: è chiaro che in futuro ci troveremo a dover affrontare parecchi casi di
piani di lottizzazione che dovranno passare con il voto del Consiglio comunale e questo lo
stabilisce la legge; questo è un passaggio obbligato, che ci viene imposto dalla normativa vigente
verbale 25. 05. 03 / 29
e quindi non ci dobbiamo stupire ogni volta che arriverà in Consiglio un piano di lottizzazione
per la rettifica in quanto è una cosa che, comunque, si sa e tutto questo in forma definitiva da un
paio d’anni ma, in forma già abbozzata, già da sette o otto anni! Attenzione quindi perché da
dieci anni a questa parte abbiamo utilizzato aree e destinazioni edilizie, possibilità edificatorie,
che erano contenute nel piano comprensoriale; oggi, con questi primi provvedimenti, iniziamo ad
usare in termini di piani di lottizzazione quelli previsti dallo strumento urbanistico che è il
P.R.G.
Presidente:
Pongo in votazione la sospensiva.
^^^ Escono i Consiglieri Zambotti e Benini: il numero dei presenti scende a 22. ^^^
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano, ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori, e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 22
- Consiglieri votanti n. 22
- voti favorevoli
contrari
astenuti
n. 5 (Frizzi, Lorenzi Emanuela, Vescovi, De Mattia, Modena)
n. 11 (Daves, Brunelli, Benamati, Valandro, Mirante Marini, Calzà, Perini,
Tonelli, Munari, Torboli, Grazioli)
n. 6 (Sindaco, Lotti Stefano, Zucchelli, Gentilini, Ravanelli, Lorenzi
Patrick)
IL CONSIGLIO COMUNALE NON APPROVA LA SOSPENSIVA
Presidente:
Altri Consiglieri desiderano intervenire? La parola alla Consigliera Brunelli. Prego.
Consigliera Brunelli:
A me preme ribadire che, a mio parere, la discussione in questi casi va mantenuta non a
livello di difesa d’interessi particolari, ma in nome di un interesse collettivo che è quello di
un’emergenza abitativa, che a Riva del Garda esiste. Si può non condividere la dislocazione
comunque si dovrà pur trovare un terreno sul quale poter costruire. Se si edifica quasi sempre la
campagna viene “rosicata” e quindi se vogliamo mantenere il dibattito su questo terreno, il
discorso da fare è questo: manteniamo campagna laddove adesso c’è, oppure decidiamo
d’ampliare la domanda di unità abitative? Per quanto riguarda la difesa del contadino mi sembra
di poter dire che quanto ricava dalla proprietà già lo dovrebbe compensare del suo sacrificio,
proprio perché la scelta è fatta nell’interesse della collettività; mi potrete dire che sono statalista
ma, di fronte alla scelta di tutelare l’interesse di un privato o l’interesse della collettività, io
propendo per far prevalere quello della collettività. Se, poi, addirittura con il nostro intervento
“non togliamo il pane di bocca a nessuno” - e comunque io e tutti noi sappiamo che quel terreno
appartiene al proprietario dell’hotel Flora che certamente oltre a quel terreno ne possiede molti
altri, sicuramente più di quanti ne possiamo possedere noi “messi tutti insieme” - non mi
preoccuperei più di tanto; in sostanza, io mi sento abbastanza tranquilla. In ogni caso io vorrei
che il dibattito rimanesse ad un livello un po’ più alto perché penso debba prevalere l’interesse
collettivo rispetto a quello privato; voglio anche aggiungere che so che l’Amministrazione ha
verbale 25. 05. 03 / 30
degli strumenti per intervenire - che sono pubblicistici e magari sono più forti di quelli che
possiamo porre in essere noi quando andiamo in un’agenzia e dobbiamo trattare alla pari con
l’agenzia quando contrattiamo il prezzo di un’area o di un immobile che intendiamo acquistare ma so anche che questi strumenti consentono un’ampia tutela per quanto riguarda le stime, ecc.
Si tratta, infatti, di stime provinciali e l’ente pubblico deve comunque agire in un clima di
trasparenza e di estrema pubblicità degli atti che pone in essere e quindi sono sicura che non si
faranno soprusi nei confronti dei cittadini e, d’altra parte, sono altrettanto sicura che il cittadino
ha tutti gli strumenti che la legge - in uno stato di diritto - gli consente di porre in essere a tutela
dei suoi diritti. Quindi, l’Amministrazione non potrà in ogni caso prevaricare, a fronte di
pronunce degli organi preposti alla tutela degli interessi dei cittadini, dal Tar alla Magistratura,
ecc.. Oggi le norme vigente garantiscono la massima tutela degli interessi dei cittadini, che sono
degni di rispetto, e proprio perché siamo chiamati a dover discutere di queste cose ritengo che il
dibattito dovrebbe “viaggiare un po’ più alto” e non abbassarsi al livello del pettegolezzo, del
“sentito dire”, ecc. Io condivido, Consigliere Frizzi, il fatto che il cittadino possa segnalare al
Consigliere comunale di riferimento eventuali suoi problemi perché credo che rientri tra i
compiti di un Consigliere comunale quello di accogliere le istanze dei cittadini e portarle in
quest’Aula; in ogni caso, proprio perché siamo rappresentanti eletti, credo ci sia un livello
superiore di discussione che deve essere affrontato in questo Consiglio. In altre parole, sarebbe
come dire che “io sono favorevole alle strade, alla viabilità ed all’aumento delle circonvallazioni,
ma nel momento in cui passano su un terreno di mia proprietà, non sono più favorevole alla loro
realizzazione”: io mi pongo questo problema come Consigliere comunale e come cittadino. Tra
l’altro devo dire che, personalmente, sono immediatamente confinante con questa proprietà e ci
passo davanti tutti i giorni e, affacciandomi dalle finestre di casa mia, vedo proprio questo
terreno; potrei quindi benissimo dichiararmi contraria oppure sostenere che la scelta che il
Consiglio sta facendo non sia opportuna. Francamente mi potrebbe preoccupare una cosa, ossia il
carico antropico al quale ha già fatto cenno qualche Collega; potrei chiedere se è stato valutato
attentamente il problema dell’impatto di tale carico antropico sul tipo di servizi che ci sono
intorno a quell’area perché andiamo a penalizzare ulteriormente il Rione De Gasperi. Potrei
chiedere se abbiamo valutato attentamente l’impatto di questo nuovo insediamento sulle scuole,
sia elementari, sia medie; potrei chiedere anche altre cose ed, in effetti, a me piacerebbe poter
parlare di questo e non tanto del fatto che il cittadino abbia - a parole - avuto determinate
assicurazioni. Tra l’altro voglio anche far presente che non stiamo parlando “di sprovveduti”;
non credo si possa parlare di “sprovveduti”: se queste promesse fossero state fatte a me, forse, ci
sarei cascata, ma non credo che i proprietari di quel terreno siano “indifesi” di fronte alla legge o
di fronte a chicchessia! Mi sento quindi pienamente legittimata a chiedervi di alzare il tono del
dibattito perché non credo ci si debba limitare ad una difesa d’interessi privati; di tali interessi a
me non interessa nulla, qualunque sia il proprietario tavolare di quel terreno.
Presidente:
Grazie. La parola al Consigliere Vescovi.
Consigliere Vescovi:
Ho ascoltato con attenzione i diversi interventi ed ognuno, evidentemente, ha una visione
diversa delle cose e soprattutto una visione diversa di quello che è in realtà l’interesse pubblico;
anch’io concordo sul fatto che “si deve volare alto”, ma è pur vero che si deve ragionare sul
problema che ci è stato presentato. Va detto che, se il contadino produce delle mele e le vende
alla collettività, persegue comunque un interesse pubblico perché le mele servono a soddisfare i
bisogni della collettività, quindi, è chiaro che la visione delle cose è diversa a seconda dei punti
di vista. E’ chiaro che sappiamo tutti “chi è quel contadino”, ma non mi metto certo a discutere
sul privato: io, come è stato ricordato un attimo fa, mi preoccupo del carico antropico. Purtroppo
questo problema esiste ma continuiamo ad andare avanti in quel senso, facendo finta di nulla;
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continuiamo a distruggere terreni e via dicendo ed il risultato è sempre lo stesso: aumentiamo il
carico antropico, la qualità della vita scade, l’aria diventa sempre più sporca, i livelli
dell’inquinamento acustico aumentano, l’Amministrazione pubblica non fa nulla! Tutto questo
“per dare delle risposte alla gente”; se, quindi, domani mattina, tutta Milano venisse a Riva del
Garda, cosa facciamo? Facciamo loro i ponti d’oro perché queste persone hanno bisogno di
abitazioni? Ma dove siamo? Come possiamo ragionare in questo modo? Oltre tutto abbiamo uno
strumento urbanistico che è stato approvato non in democrazia, ma da una monocrazia, perché
c’è stato un Commissario ad acta che ha preso gli accordi con chi ha voluto lui! Noi sappiamo
benissimo da chi è andato, a chi si è rivolto! Io l’ho visto uscire da certe porte; stranamente, alla
sera, l’ho visto uscire da certe porte e, di certo, con qualcuno avrà avuto degli abboccamenti per
fare qualcosa sul piano di fabbrica. Non ho certo le prove materiali ma quando uno vede uscire
dalla porta di un amministratore il Commissario ad acta, vuol dire che avrà parlato con qualcuno;
non penso che sia andato in quella casa per non fare nulla. Se fosse stato un veterinario potrei
pensare che, forse, è andato nella casa di quell’amministratore pubblico per curargli il gatto, ma
visto che il Commissario aveva un incarico ben preciso, posso pensare che, probabilmente, sarà
andato a discutere quello. Non lo metto in dubbio. E’ vero che noi abbiamo uno strumento
urbanistico, che tuttavia ci è stato imposto; nessuno ha potuto dire nulla, non è stato portato qui
dentro e, se qualcuno ha fatto dei ricorsi, si deve anche dire che ne sono stati accettati soltanto
alcuni: penso al ricorso del proprietario di una casa che era circondata da quattro strade! E’
chiaro che questo ricordo non poteva non essere accettato; questa è soltanto una delle assurdità
che, se non fosse stata fatta notare, sarebbe passata inosservata. Noi abbiamo uno strumento
urbanistico che ci è stato imposto dall’alto e non è quindi democratico o meglio, sarà
democratico per qualcuno, ma per me non è assolutamente democratico. Noi poi abbiamo questo
vizio genetico d’andare a dire di sì a tutti, per non avere noie ed a peggiorare quindi la qualità
della vita di tutti, dell’interesse collettivo diffuso perché questa è la vera realtà: noi andiamo
sempre in quella direzione senza alcun tipo di correttivo; andiamo avanti così, senza porci alcun
problema ed io sono ben felice di votare contro questo perché, forse qualcuno un giorno o l’altro,
si accorgerà di quanto stiamo facendo. Ma venti, trent’anni, cosa daremo ai nostri figli? Che
realtà e quale futuro daremo loro se procediamo in questo modo? Un futuro fatto di cemento,
d’asfalto, di cattiva qualità della vita, di occupazione di suolo? Siamo oltre il 55% di tasso di
occupazione del territorio pianeggiante di Riva del Garda mentre - e lo dico sempre, fino a
stancare tutti - questo tasso, per la nostra provincia, è al di sotto del 20%; noi siamo oltre il 55%
e stiamo andando avanti: ieri sera abbiamo parlato di 11 mila metri quadrati, questa sera si parla
di 7 mila metri quadrati, poi c’è la proprietà Zadra di due o tre mila ettari, e così via; noi andiamo
avanti con l’occupazione indiscriminata del territorio con i problemi che ne conseguono.
Possiamo parlare di valorizzazione dei prodotti agricoli, dal vino all’olio, ma di quale vino
stiamo parlando? Parliamo del vino comprato fuori dal nostro territorio e con il marchio
“Agraria!? E’ questa la realtà e dopo ci riempiamo la bocca di belle cose, di belle parole e bei
progetti e ripetiamo che bisogna pubblicizzare Riva del Garda ed i suoi prodotti. Ma cosa
possiamo vendere? Quale immagine diamo di Riva? Chi viene nella nostra città poi non torna più
perché la qualità della vita già ora è scadente e continua a peggiorare. Cosa possiamo dare a chi
viene nella nostra città? La qualità della vita è scadente per noi e quindi lo è anche per i nostri
ospiti e l’Amministrazione comunale non fa nulla per migliorare la situazione perché, al
contrario, l’Amministrazione pubblica in generale (da quella comunale a quella provinciale) non
si preoccupa di nulla. Ovunque sul territorio provinciale si sta intervenendo realizzando opere
che comportano un notevole spreco di territorio: noi stiamo sacrificando il territorio e le risorse
sull’altare di una macchina, che è “una protesi” che ci serve per circolare. Ci dovrà pur essere un
modello alternativo per svilupparsi, senza rovinare le nostre risorse, il territorio, l’ambiente.
Dopo che il territorio e l’ambiente saranno rovinati, non sarà più possibile tornare indietro perché
il territorio e l’ambiente sono “il nostro petrolio”.
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Presidente:
Ha chiesto d’intervenire il Consigliere Frizzi ma faccio presente che ha già fatto il
secondo intervento; infatti, alla fine del suo intervento aveva formulato la richiesta di sospensiva.
Mi scusi, non voglio fare alcuna polemica ma ho avuto la netta impressione - e penso di non
essere stato il solo - che Lei avesse fatto il secondo intervento. In ogni caso, Le do la parola.
Prego.
Consigliere Frizzi:
Presidente, mi scusi, ma l’idea di fare un intervento non è nata così, per caso. Comunque,
visto che la Consigliera Brunelli si è rivolta a me in un certo modo, potrei intervenire per fatto
personale. E’ chiaro che si possono prendere due strade: potrei, ad esempio, fare un commento
sullo sviluppo e sulla politica edilizia a Riva del Garda, mentre oggi io voglio portare in
Consiglio oggi è una questione di tutela di diritti del cittadino. Se devo essere sincero, devo dire
che non sapevo assolutamente che il proprietario del terreno fosse il signor Zanoni…
(CAMBIO LATO)
..di verificare chi fosse il proprietario, questa sera perché questa questione è emersa soltanto ora.
Sul P.R.G., dal momento che è stato approvato, io ho avuto quattro casi di persone che mi hanno
chiamato (una di queste è anche un mio amico) dicendomi: “mi è stato fatto questo….”. Alcune
persone hanno poi utilizzato le armi che avevano a loro disposizione per far valere i loro diritti,
ossia hanno presentato le loro osservazioni, ecc. Il mio amico è stato costretto a fare ricorso al
TAR in quanto la sua osservazione non è stata accolta e questa procedura gli è costata circa dieci
milioni di vecchie lire: questa è l’arma che ha il cittadino per far valere i suoi diritti, se vuole
veramente andare contro queste cose. Io voglio vedere come fa una persona che viene espropriata
di un bene del quale non vuole l’esproprio (penso ad un terreno agricolo, ad un pezzo di giardino
o di una strada) a ricorrere contro la decisione dell’Amministrazione comunale: non è così
semplice fare un ricorso come si vuol fare credere; questo cittadino non può presentare le sue
osservazioni con un semplice atto scritto perché, tra l’altro, se queste osservazioni sono respinte,
non ha alcuna possibilità se non il ricorso al TAR, che è una procedura molto costosa. Il dott.
Bertoldi ne sa qualcosa in merito ed anche altre persone possono testimoniare di quanto sia
oneroso un ricorso di questo tipo. Ebbene, oltre al mio amico, altre tre persone – che non
conoscevo – sono state costrette a subire le decisioni dell’Amministrazione in quanto non hanno
voluto (o potuto) percorrere la strada del ricorso al TAR. Io mi chiedo per quale motivo il
cittadino sia costretto ad impegnarsi, con notevole dispendio di energie e con dei costi non
indifferenti, in un ricorso al TAR per far valere i suoi diritti? Io, con queste riflessioni, voglio
cercare di far presente il diritto del cittadino a tutelare i suoi interessi senza dover
necessariamente intraprendere questa procedura, ossia il ricorso al TAR, che è molto oneroso e
che scoraggia sicuramente i cittadini le cui possibilità economiche sono limitate.
Io non voglio fare - come diceva la Consigliera Brunelli - un “discorso alto” perché, se lo
volessi farlo, dovrei fare un’analisi articolata della politica dello sviluppo dal punto di vista
dell’edilizia, anche di quella popolare, che a Rive del Garda non è stata fatta negli anni passati.
Se noi andiamo a vedere, dal Bastione, come si è sviluppata la nostra città nell’arco degli ultimi
vent’anni e vediamo qual è stato l’incremento della popolazione, risulta chiaro che alcuni
discorsi possono essere tranquillamente rovesciati: il PEEP è stato sviluppato attraverso l’edilizia
popolare, ma sono stati fatti dei veri e propri scempi; posso essere d’accordo sul fatto che sia
necessario sviluppare l’edilizia popolare perché sono convinto che si debba intervenire anche su
questo piano, ma bisogna stare anche molto attenti a come si sfrutta il territorio, che pure è un
patrimonio della collettività. A me non sembra che sull’area del PEEP ci sia stata una particolare
attenzione al diritto del cittadino che è sia quello di avere un’abitazione ma anche quello di poter
vivere in una dimensione che sia umana. E’ quindi chiaro che il dibattito prende due strade: io
tralascio tutta una certa strada che è molto più complessa, ma credo sia giusto tutelare anche i
verbale 25. 05. 03 / 33
diritti dei cittadini, indipendentemente da fatto che siano facoltosi o meno. Non spetta a me
discutere su questo. Tra l’altro a me sembra giusto e corretto – proprio nei confronti dei
Commissari e dei Consiglieri stessi – essere informati anche sulle diatribe che ci sono in questa
materia. Ma cosa significa che “tutto è previsto dal Piano Regolatore?” Il Piano Regolatore
prevede determinate cose sulla Miralago che a me non vanno bene! Il Piano Regolatore prevede
tante cose e non necessariamente il Piano deve essere considerato “una cosa sacra” che non può
essere assolutamente discussa o cambiata; noi sappiamo che sono state fatte moltissime deroghe
e varianti a Riva del Garda e, sicuramente, non possiamo dire che “i Piani Regolatori sono stati
rispettati”. Io porto sempre come esempio emblematico il famoso piano di fabbrica del PEEP del
1971: basta vedere com’è stato disegnato e verificate com’è stato trasformato negli anni. Io
ripeto sempre che, come esempio, quello dovrebbe essere portato al museo affinché i cittadini
possano verificare come una città possa essere tranquillamente trasformata in maniera diversa da
come preveda il Piano Regolatore. Non è quindi accettabile l’affermazione secondo la quale “il
Piano Regolatore è legge”; questo può essere vero fino ad un certo punto perché i Piani
Regolatori hanno degli sviluppi che sono molto diversi da quelli disegnati inizialmente. E’ chiaro
quindi che il Piano Regolatore viene gestito politicamente nell’arco degli anni e questo mi
sembra talmente chiaro e plausibile – soprattutto a Riva del Garda – al punto che non credo ci sia
bisogno di fare altre considerazioni. Gli esempi sono molteplici: trent’anni di malgoverno di
questa città lo dimostrano chiaramente. Con questo non voglio certo dire che ai cittadini di Riva
non possa anche andare bene il modo con cui si è sviluppata la città; personalmente questo tipo
di sviluppo urbanistico non mi piace, ma questa è una mia opinione.
Pertanto, a conclusione di queste riflessioni, dichiaro che rimarrò in Aula ma non
parteciperò alla votazione. Grazie.
Presidente:
Consigliere Torboli, a Lei la parola.
Consigliere Torboli:
Grazie, Presidente. Volevo fare una precisazione: innanzi tutto, a mio avviso, il Piano
Regolatore in seconda adozione è stato adottato allorquando “Riva Domani” era all’opposizione
ed io spero che, almeno per questo, non vogliamo i meriti ma non ci diano le colpe! Non mi
riferivo a nessuno, in particolare, ma ho detto questo soltanto perché ritenevo opportuno fare
questa precisazione.
Io desidero invece fare una puntualizzazione – perché più volte si sentono alcune
affermazioni in quest’Aula – sul fatto che si dica: “il Piano Regolatore ed il Commissario ci
sono stati imposti”. Io ero in Giunta – e Riva Domani era nella maggioranza – quando oltre due
terzi dei Consiglieri comunali si sono dichiarati incompatibili: questo è un fatto che va detto e
ripetuto, perché la Provincia non ci ha imposto nulla! La Provincia è stata costretta a mandare a
Riva del Garda il Commissario perché il Consiglio comunale si è dichiarato incompatibile ad
adottare il Piano Regolatore. Io ho voluto ricordare questo solo per dovere di chiarezza; ripeto
ancora che non ci è stato imposto nulla ma siamo stati noi a chiedere alla Provincia la nomina del
Commissario. Grazie.
Presidente:
Grazie, Consigliere. Non essendoci altri interventi, chiudiamo questa parte e diamo la
parola al Vice Sindaco per la replica.
Vice Sindaco:
Mi sembra di aver già detto, in prima battuta, che volendo, questa sera, noi diamo uno
strumento di garanzia in quanto mettiamo i cittadini nella possibilità formale d’intervenire nei
confronti del piano attuativo nel senso che ne hanno “l’ulteriore facoltà”, anche se, fino ad ora,
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non fosse loro mai mancata. Devo peraltro precisare che, rispetto all’osservazione – che nel
frattempo ho recuperato – nei confronti del Piano Regolatore di prima adozione, formulata dai
proprietari dell’area già menzionati, gli stessi richiedevano le seguenti cose: 1) la modifica di
quanto previsto dal piano a fini speciali P.F.S. 4 nella prima adozione del P.R.G:, prevedendo
per l’area in questione non un P.F.S., ma un P.L., che possa essere attivato dai privati e sia in
caso contrario, prevista esplicitamente in norma la possibilità di diretta attivazione del piano
attuativo; 2) la modifica della destinazione di edilizia economico popolare R.C.2 ad edilizia di
completamento (aumentando addirittura gli indici e non diminuendoli) o di espansione edilizia
(triplicando gli indici e non diminuendoli); che venisse ridotta la fascia di verde pubblico nella
zona a nord ovest, comprendendo che la realizzazione di edilizia pubblica è ritenuta importante. I
proprietari quindi non hanno chiesto di non avere quel lotto edificabile, ma di non averlo
edificabile ad edilizia economico popolare, ma edificabile in funzione privata: questo è quanto è
stato scritto. Il Commissario risponde che “non si ritiene sussistano nelle osservazioni presentate
motivi d’interesse pubblico tali da richiedere una modifica delle scelte di piano che appaiono
improntate ad una condivisibile logica di un corretto sviluppo urbanistico”. Prima adozione;
sulla base di queste osservazioni il Piano viene adottato in seconda adozione; rispetto alla
seconda adozione il Commissario avrà proposto una rettifica, pensando di aver sbagliato sulla
formulazione della prima ma, facilmente al Commissario “è scappato tra le mani questo” ed il
P.R.G. è stato approvato in questo modo.
Alla Consigliera Lorenzi volevo far notare soltanto una cosa: il vincolo di edilizia
economico popolare, per legge, non deve essere notificato ai privati proprietari; per scrupolo,
nell’aprile del 2003, proprio per evitare qualsiasi contestazione, abbiamo pensato di avvertire
nuovamente i proprietari e l’Amministrazione ha provveduto a notificare nuovamente il fatto
che quelle aree – comprese quelle – erano sottoposte a vincolo quinquennale per l’edilizia
economico popolare. Pertanto sono stati rimessi in gioco nel senso che è stata data loro
un’ulteriore possibilità di ricorrere; questo nell’aprile del 2003. Di quanto sto dicendo possiamo
mostrare la documentazione, ossia la ricevuta di ritorno della lettera raccomandata spedita
dall’Amministrazione; quindi, se vi fosse stata qualche incertezza o qualche dubbio, tutto poteva
essere rimesso in gioco con un’eventuale ricorso. Cito testualmente – perché il passaggio della
delibera sia chiaro – che “in data 02 aprile 2003, con comunicazione di repertorio n…, è stato
notificato ai proprietari l’avvenuto inserimento delle p.f. in loc. San Nazzaro nel programma
quinquennale per la delimitazione di aree ed edifici riservati alla formazione di piani attuativi,
così come approvato con deliberazione consiliare n. 367 del 12.02.03”. Aggiungo anche che, se
domani mattina i proprietari dovessero dire qualcosa, oggi ne hanno la possibilità perché nei
prossimi trenta giorni potranno dire “peste e corna” di questa cosa, ossia possono dire
chiaramente “ci opporremo fino in fondo” e la legge dà loro un’ulteriore tutela; personalmente
ritengo difficile il ricorso al TAR perché, ahimè, messi nella possibilità – per ben quattro volte –
di ricorrere, non l’hanno fatto. Voglio dire una cosa in modo che il Consiglio ne sia cosciente,
dal primo banco all’ultimo: non per fare attività agricola, ma per fare edilizia privata a proprio
uso e consumo. Questo deve essere pacifico. Veniamo al discorso della “tettoia prestigiosa”: tale
tettoia, “prestigiosa e pregevole” deriva dall’effetto del condono Berlusconi del 1994; abuso,
tettoia agricola in terreno agricolo primario, sanato nel 1999. Chiuso. Quella tettoia, in altre
parole, era abusiva e quel meraviglioso deposito attrezzi è stato sanato come un illecito edilizio:
“illecito edilizio” - si chiamano così tali interventi – poi “sanati” e questo perché lo prevede una
norma specifica.
Rispondo ora alle domande che sono state poste dai Consiglieri: valutazioni del costo di
esproprio. Le valutazioni del costo di esproprio è stata fatta a stima dal professionista; il Servizio
espropri della Provincia esprimerà la valutazione delle aree a metro quadrato. La cifra apposta è
una cifra in via preventiva; può darsi – e lo dico senza alcun spirito di polemica – che qualora
l’Amministrazione comunale nella sua interezza fra 35-40 giorni avesse l’intenzione di
modificare questo piano per quanto riguarda la perimetrazione, è liberissima di farlo. Io non voto
verbale 25. 05. 03 / 35
in Consiglio ma votate voi e quindi sarete liberi, nelle varie sedi, di poter modificare il perimetro,
accogliendo – o meno – le istanze di un qualsiasi soggetto privato.
Mi permetto di fare due considerazioni finali rispetto a due questioni di natura generale. Il
Consigliere Frizzi ha detto di aver conosciuto più di un cittadino al quale è stato respinto il
ricorso e fa riferimento anche ad un caso – che è preciso - che è il “caso Sega”. Ebbene, il ricorso
del signor Sega è stato accolto dieci giorni prima che il TAR si pronunciasse ma, ahimè,
purtroppo, la parte non convinta che venisse modificato ha perseguito il percorso TAR,
spendendo in quel caso – purtroppo – dei soldi che facilmente avrebbe potuto risparmiare
aspettando la decisione dell’Amministrazione. Il signor Sega, evidentemente, si è sentito
autonomamente legittimato a farlo ed è giusto che, se un cittadino non si sente sufficientemente
tutelato dalla Pubblica amministrazione, possa fare ricorso al TAR perché questa è l’unica arma
in suo possesso per resistere contro la Pubblica amministrazione. Questo principio, tuttavia, non
vale soltanto per le destinazioni urbanistiche, ma vale anche per un progetto per il quale è
previsto un esproprio di una strada: quante opere pubbliche sono bloccate perché un cittadino
ricorre contro il decreto di approvazione dell’opera o l’esproprio della strada o perché non si
sente tutelato nei propri interessi? Ognuno ha le armi che la legge mette a sua disposizione; le
Amministrazioni pubbliche ne posseggono una sola, l’arma dell’esproprio - ossia gli strumenti
coattivi – che consente di venire in possesso delle proprietà private. L’Amministrazione non ha
altri strumenti, se non l’accordo; se i Comuni dovessero programmare solo ed unicamente con il
consenso dei cittadini, io credo che, forse, poco o quasi nulla si potrebbe fare perché tutti hanno
sempre qualcosa da dire. Basta, infatti, che anche un solo cittadino faccia ricorso per bloccare
l’intera opera e quindi i Comuni hanno la possibilità di fare due cose: o le requisizioni (questo
accade nel caso di terremoti e, se ricordate, questo è quanto abbiamo fatto nel 1976 per alcuni
edifici) o l’esproprio. Non ci sono altre strade legittime per l’Amministrazione pubblica; questi
sono gli unici strumenti possibili, perché l’Amministrazione esercita un potere autoritativo.
Anche per quanto riguarda la tutela dei diritti, tante volte anche le Amministrazioni si
trovano inermi nei confronti di qualche cittadino che, invece, si “oppone fino alla morte”, pur di
non vedere realizzata una determinata cosa che, magari, interessa alla stragrande maggioranza
dei cittadini e non a lui. Giustamente questo cittadino tutela i suoi legittimi interessi, ma non
quelli della cittadinanza (forse).
Per quanto riguarda il P.R.G. – giusto, sbagliato od altro – va detto, Consigliere Brunelli,
che ha come principio base il dimensionamento dello sviluppo sulla base di analisi demografiche
e delle modifiche delle esigenze della composizioni dei nuovi nuclei familiari. Il
dimensionamento – lo devo ricordare – è stato calcolato anche cercando di evitare la
concentrazione di interventi e di una loro armonica collocazione sul territorio; va anche detto
che, da questo P.R.G. in fase di approvazione, sono state tolte sette o otto lottizzazioni. D’altra
parte l’Amministrazione, io, coloro che sono da questa parte, abbiamo un obbligo di legge nei
confronti di tutti i cittadini qualsiasi, che abbia – ahimè, Consigliere Vescovi – un retino di
lottizzazione, di vedere in questo Consiglio comunale, nei tempi ragionevoli, concordate le opere
di urbanizzazione, a portare l’approvazione della lottizzazione. Ieri abbiamo visto l’agraria
collettiva e questa sera questo; magari tra un mese ci sarà una lottizzazione privata che saremo
obbligati a portare in quest’Aula e sarà il Consiglio che deciderà se approvarla o non approvarla
(con tutte le conseguenze che ci possono essere rispetto alla bocciatura di una lottizzazione).
Tutto questo perché quei cittadini hanno un preciso diritto in tale senso e non incorreremo in un
abuso di potere se non facessimo quanto è previsto dalla legge, come per qualsiasi concessione
edilizia. Si può quindi discutere, argomentare, dire che il dimensionamento è sbagliato, ecc., ma
se domani mattina i cittadini portano una proposta di lottizzazione io sono obbligato a portarla in
quest’Aula ed il Consiglio è obbligato ad approvarla o bocciarla, con le relative conseguenze.
Noi potremmo discutere se le opere d’urbanizzazione servono, se il dimensionamento delle reti
elettriche è adeguato o meno, se i posti auto sono sufficienti o insufficienti, ma detto questo non
possiamo dire niente altro, salvo dire che – come giustamente per le sue particolari osservazioni
verbale 25. 05. 03 / 36
ha detto il Consigliere Vescovi – forse siamo saturi. Questo ha, chiaramente, una sua logica
politica ma, tecnicamente, noi siamo costretti a fare altro.
Concludo confidando nell’approvazione di questo P.R.G. proprio perché in tal modo
diamo a tutti i cittadini di fare osservazioni nei confronti di questo piano attuativo. Grazie.
Presidente:
Grazie, Vice Sindaco. Ci avviamo alla votazione. Se qualche Consigliere desidera fare la
dichiarazione di voto è pregato di prenotarsi. Prego, Consigliere Vescovi a Lei la parola.
Consigliere Vescovi:
Io voto, chiaramente, contrario per le ragioni che ho più volte espresso e credo anche in
maniera molto chiara. Questo crea un ulteriore carico antropico, con tutte le conseguenze del
caso e contribuirà, per la sua parte, a peggiorare la qualità della vita di tutti i residenti ed ospiti di
Riva del Garda.
Presidente:
Grazie. La parola alla Consigliera Lorenzi.
Consigliera Lorenzi Emanuela:
Anch’io, per le ragioni che ho già illustrato, voterò contro e voglio comunque dire
all’Assessore che alcune sue osservazioni sono state errate perché deduco che, se sono stati presi
accordi anche con il signor Sansoni – che è Presidente delle Cooperative che costruiranno le case
– deduco che su quel terreno le case in cooperativa si costruiranno certamente. Lei ha detto che
“c’era la possibilità del privato, ossia di costruire da parte dei privati, ecc.” ma penso che
questa sia stata una cosa precedente perché gli accordi erano – sicuramente – successivi a quanto
ha detto Lei. Grazie.
Presidente:
Grazie. La parola al Consigliere Modena, prego.
Consigliere Modena:
A me sembra che, da una parte abbiamo quasi “l’obbligo” di approvare una lottizzazione
di questo tipo perché è prevista e, d’altra parte, abbiamo dieci milioni di perplessità, che derivano
da quanto abbiamo sentito questa sera e, soprattutto dal fatto che “anch’io ho preso la bicicletta
come ha fatto qualche altro Consigliere e sono andato a vedere il terreno e mi pare di poter dire
che consentire che in quell’area si possano insediare 650 persone sia veramente
un’esagerazione”. Dico questo senza voler entrare nel merito di chi sia il proprietario della stalla
o degli attrezzi. La Consigliera Brunelli riesce spesso a coinvolgermi nei suoi interventi: ebbene,
come avete potuto sentire, ha fatto un intervento fuori microfono ed ha detto soltanto quattro
parole che, tuttavia pur se dette fuori microfono, rendevano la sua idea sicuramente in modo più
efficace di quanto abbia fatto con il suo intervento successivo, con il quale ha detto che
sostanzialmente “lei è per l’interesse pubblico, ma, a suo parere, quel contadino è troppo
ricco!”: La Consigliera Brunelli ha quindi guardato l’interesse pubblico ma se può fare qualcosa
che va contro gli interessi di quel proprietario, lo farebbe volentieri!….
Presidente:
La invito a concludere la sua dichiarazione, Consigliere Modena.
Consigliere Modena:
Certamente e, per quanto premesso, dichiaro che noi ci asteniamo.
verbale 25. 05. 03 / 37
Presidente:
Grazie. La parola al Consigliere Ravanelli. Prego.
Consigliere Ravanelli:
Riguardo all’intervento del Consigliere Vescovi devo dirgli che non posso che dargli
ragione. Gli interventi dei Consigliere Munari e del Consigliere Torboli e, soprattutto, la risposta
dell’Assessore Mosaner credo abbiano chiarito alcuni dubbi ed abbiano dato precise risposte alle
domande che sono state poste da alcuni Consiglieri. Questa è una delibera che, con senso di
responsabilità e con tutta serenità, avrà il mio voto favorevole. Quindi voterò questa mozione.
Presidente:
Grazie, Consigliere Ravanelli.
^^^ Entra il Consigliere Benini: il numero dei presenti sale a 23. ^^^
Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente
dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera B).
Dato atto che sono stati acquisiti i pareri stabiliti dall’art. 56 della L.R.
1/1993 nel testo come sostituito dall’art. 16 - 6° comma della L.R. 10/1998, come
favorevolmente espressi e inseriti in calce alla proposta di deliberazione, di cui formano parte
integrante;
Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al
proposta di delibera allegata;
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 23
- Consiglieri votanti n. 22 (non partecipa alla votazione il consigliere Frizzi)
-
voti favorevoli
contrari
astenuti
n. 17 (Sindaco, Lotti Stefano, Zucchelli, Daves, Brunelli, Benamati,
Valandro, Mirante Marini, Calzà, Perini, Tonelli, Munari,
Gentilini, Torboli, Grazioli, Lorenzi Patrick, Ravanelli)
n. 2 (Vescovi, Lorenzi Emanuela)
n. 3 (Benini, De Mattia, Modena)
IL CONSIGLIO COMUNALE
delibera
DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Vice Sindaci, allegata al presente
verbale sub lettera B).
verbale 25. 05. 03 / 38
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 5 –
suppl. n. 3 dell’ordine del giorno, di cui all’allegato C) al presente verbale.
PUNTO N. 5 – suppl. n. 3: ALTOGARDA PARCHEGGI E MOBILITA' SPA (APM):
NOMINA DI UN MEMBRO DEL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE AI SENSI DELL'ART. 2458 DEL
C.C. (ART. 17 STATUTO SOCIETARIO) A SURROGA
DEL DIMISSIONARIO ING. CARLO FRIZZI
Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione.
Presidente:
Apriamo la discussione. La parola al Consigliere Modena. Prego.
Consigliere Modena:
Io credo che si dovrebbe capire il motivo per il quale siamo arrivati a questo punto e cioè
sapere il perché siamo arrivati alle dimissioni del consigliere Frizzi. Evidentemente deve essere
successo qualche cosa perché, se l’ing. Frizzi aveva accettato con un certo entusiasmo di far parte
del gruppo di APM, pur essendo uscito una prima volta e poi rientrato, è chiaro che è avvenuto
qualche cosa di strano o qualcosa che non è stato di suo gradimento o, comunque, qualcosa che
non l’ha aiutato dal punto di vista psicologico. E’ inutile che io faccia la cronistoria di tutti gli
avvenimenti perché noi abbiamo già parlato abbastanza, credo, dell’APM e non vorrei
ricominciare a riparlarne: posso raccontarvi soltanto che con il consigliere Frizzi ed il Sindaco
abbiamo avuto un paio d’incontri proprio allorquando il ha voluto esprime il suo disappunto
rispetto ad una serie di problematiche riguardanti la gestione, che l’ha portato alle dimissioni.
Non so se si poteva trovare una soluzione diversa, che era quella di tentare di fare un
ragionamento ulteriore con il consigliere Frizzi, il quale – molto probabilmente – si trovava
anche stretto, nelle vesti di consigliere rispetto ad un’esperienza precedente, quando era
Presidente di tale società. Sta di fatto che il consigliere Frizzi ha lasciato l’APM con amarezza….
Presidente:
Deve precisare per il verbale, Consigliere Modena, che quando parla di “Consigliere
Frizzi”, Lei intende l’ing. Frizzi, membro del consiglio di amministrazione di APM”, grazie.
Consigliere Modena:
Certamente; non mi riferisco al Consigliere Frizzi, membro di questo Consiglio
comunale, ma all’ing. Frizzi.
Io credo che l’ing. Frizzi abbia lasciato il Consiglio di amministrazione di APM con
amarezza, quasi sbattendo la porta, perché all’interno del Consiglio di amministrazione di detta
società non sono state ascoltate una serie di considerazioni che lui aveva segnalato; lui, tra
l’altro, riteneva di dover essere coinvolto maggiormente nella gestione della società perché, a suo
parere, non gli venivano date molte informazioni importanti. Essendo l’ing. Frizzi un consigliere
dell’APM la cui nomina è stata da noi proposta, queste dimissioni non possono che dispiacere e,
secondo la logica, dovremmo cercare di ragionare ulteriormente sui motivi che l’hanno spinto a
rassegnare tali dimissioni ed, eventualmente, respingerle, invitandolo a rimanere al suo posto. Io
credo che, comunque, questa sarebbe una forzatura. Sottopongo quindi questa possibilità come
ipotesi ed, eventualmente, nel secondo intervento, cerchiamo di avere un’altra proposta. Grazie.
verbale 25. 05. 03 / 39
Presidente:
Grazie, Consigliere Modena. La parola al Consigliere Rocco Frizzi.
Consigliere Frizzi:
Volevo fare una domanda tecnica: non è possibile respingere le dimissioni, vero?
Presidente:
Girerei la questione al Segretario, perché il quesito è fondamentale. Prego, Segretario, se
vuole intervenire per darci qualche chiarimento.
Segretario:
Va detto che, recentemente, soltanto le dimissioni dei Consiglieri comunali sono state
dichiarate irrevocabili; le dimissioni si possono far ritirare e respingerle significa fare un invito a
ritirarle, non accogliere. Tecnicamente non è detto che non si possa fare nel senso che una cosa
sono le dimissioni rassegnate da un Consigliere comunale, che la legge ha voluto rendere
irrevocabili nel momento in cui sono protocollate ed, anzi, non si accettano più e sono
immediatamente operative nel senso che si provvede immediatamente alla surroga del
Consigliere senza fare nient’altro; qui la proposta è “nomina del membro del Consiglio di
amministrazione, ecc…… a surroga del dimissionario ing. Carlo Frizzi”. E’ evidente quindi che
non è esclusa la possibilità di respingerle ma, chiaramente, si dovrà vedere cosa ne pensa
l’interessato.
Presidente:
Grazie, Segretario. La parola al Consigliere Vescovi.
Consigliere Vescovi:
Il mio intervento è soprattutto una richiesta per fare uscire allo scoperto chi ne sa di più
su questa cosa perché, se questo consigliere ha dato le dimissioni perché è un difetto genetico
dell’amministrazione, non vorrei che nominandone un altro, si ripresenti lo stesso problema
perché, se è vero che il consigliere Frizzi non veniva messo al corrente di alcune cose, non è
detto che la cosa non si ripeta. Bisogna vedere se quanto è accaduto è una prassi normale, ossia
un’abitudine di quella società non mettere al corrente alcuni consiglieri che qualcuno decida,
oppure si deve costringere la società a nominare un amministratore unico e non ci si preoccupa
più di nulla. Se noi, infatti, andiamo a proporre un nominativo che, in pratica, viene poi tenuto
all’oscuro di alcune cose, è evidente che dopo qualche tempo sarà costretto a rassegnare le
dimissioni. Io vorrei capire meglio – se qualcuno le conosce – quali sono le vere motivazioni per
le quali il consigliere Frizzi ha dato le dimissioni. Spero di essere stato chiaro.
Presidente:
Grazie, Consigliere Vescovi. La parola alla Consigliera Lorenzi. Prego.
Consigliera Lorenzi Emanuela:
Abbiamo parlato molto dell’APM e volevo unicamente aggiungere due considerazioni. Il
signor Frizzi aveva già manifestato delle perplessità su questa società quando il Sindaco aveva
accettato di nominare il signor Luccati amministratore delegato di APM, conferendogli maggiori
poteri. Da quello che ho letto dalla stampa, il Consiglio di amministrazione di APM ha
pochissimo potere perché le decisioni importanti sono ora tutte nelle mani dell’Amministratore
delegato. Volevo leggervi cosa scrive il nostro Assessore Bassetti alla società, tanto per capire
meglio quale sia la posizione dell’amministrazione: “….è un pateracchio mal fatto, che l’attuale
Giunta ha ereditato senza alcuna colpa né responsabilità e che, volenti o nolenti, bisogna
verbale 25. 05. 03 / 40
tenersi sul groppone, finchè l’ultimazione dell’interrato Pilati non consentirà d’intervenire,
liberandosene una volta per sempre”.
Queste, a mio parere, sono parole chiarissime; adesso dobbiamo soltanto trovare qualcuno
che “si sacrifica” per entrare nel consiglio di amministrazione di APM al posto dell’ing. Frizzi;
noi dobbiamo trovare una persona di buona volontà che, probabilmente, non verrà ascoltata.
Grazie.
Presidente:
Grazie. La parola al Consigliere Frizzi.
Consigliere Frizzi:
E’ stato pubblicato l’intervento di Frizzi sul giornale, dove dà le motivazioni delle sue
dimissioni ed in un passaggio si legge: “negli incontri avvenuti nei mesi scorsi ho fatto presente
al Sindaco Matteotti tutta una serie di problemi e perplessità sul cammino della società ed ho
richiesto al socio di maggioranza che le deleghe tornassero al Consiglio di amministrazione di
APM e venisse ritirata al Presidente Luccati la carica di Amministratore delegato”. Poi l’ing.
Frizzi scrive che la prima assemblea utile è quella di martedì “ma il Sindaco Matteotti non ha
fatto minimamente riferimento alla stessa e da qui la mia decisione delle dimissioni, che credo
sia giusto vengano ratificate dal Consiglio comunale che mi ha eletto all’interno della società”.
Le motivazioni delle dimissioni sono quindi chiare ed evidenti. L’ing. Frizzi precisa
anche che: “oltretutto non mi è stato consentito di far valere i miei diritti di consigliere di
amministrazione, così come sancito dall’art. 2381 del Codice civile”. Qui c’è una denuncia
precisa sul fatto che un consigliere di amministrazione – votato come rappresentante
dell’Amministrazione comunale dal Consiglio comunale – non ha voce all’interno della società,
Queste dichiarazioni sono state rilasciate dall’ing. Frizzi al giornale ed a me piacerebbe sentire
un commento da parte del Sindaco stesso su queste dichiarazioni, perché – bene o male – il
Consigliere cita proprio il fatto che ci sono stati degli incontri con il Sindaco dei quali,
ovviamente, noi Consiglieri non siamo mai stati informati. Del resto non c’è mai stato detto nulla
su quanto era nato all’interno della società e mi sembra chiara, in ogni caso, la necessità di
chiarire il ruolo che avrà un consigliere eletto da noi all’interno di quel consiglio di
amministrazione. Se questa persona deve essere il rappresentante dell’Amministrazione
comunale all’interno della società e se il consigliere Frizzi dà le dimissioni perché non ha
possibilità d’intervenire all’interno di quel consiglio di amministrazione, mi chiedo perché
nominiamo un nostro rappresentante. Poiché le motivazioni delle dimissioni rassegnate dall’ing.
Frizzi sono queste, a me sembra chiaro ed evidente che la persona che noi eleggeremo incontrerà
le stesse problematiche, a meno che l’ing. Frizzi abbia dichiarato al giornale cose non vere.
Sarebbe quindi interessante sapere il parere del Sindaco al riguardo, Inoltre, dal momento in cui
le motivazioni portate dal consigliere Frizzi – e per le quali ha rassegnato le dimissioni dalla
società – sono quelle di avere più voce in capitolo all’interno della società, io non posso che
dichiarare che se voto per la nomina un nuovo consigliere vorrei che fosse messo nella
condizione di poter svolgere pienamente il suo compito all’interno del consiglio di
amministrazione di APM. Le competenze devono essere ben chiare e definite perché se, al
contrario, questa persona viene nominata nel consiglio di amministrazione soltanto “per fare
presenza”, la nomina non ha alcun senso.
C’è un passaggio importante e fondamentale nelle dichiarazioni che sono state fatte
dall’ing. Frizzi, ossia la richiesta che le deleghe tornassero al consiglio di amministrazione di
APM. A me piacerebbe sapere la posizione dell’Amministrazione comunale riguardo a tale
critica portata dall’ex consigliere ing. Frizzi, dal momento che le dimissioni sono anche motivate
da tale questione. Ci sono poi altre lamentele, condivisibili o meno, delle quali noi abbiamo già
discusso a lungo su questa società e su questa “nuova gabella” – e a mio parere assurda – che il
Comune ha imposto ai cittadini. Il Comune non ha fatto altro che far pagare al cittadino una cosa
verbale 25. 05. 03 / 41
che già in passato aveva gratuitamente.
In conclusione ripeto che a me piacerebbe sapere qualcosa di più da parte del Sindaco in
merito alle critiche ed alle richieste portate dall’ing. Frizzi. Grazie.
Presidente:
Grazie. La parola al Sindaco.
Sindaco:
La richiesta di cui parlava il Consigliere Frizzi non è stata accettata perché la società è in
un momento molto delicato e, quindi, “cambiare il cavallo in corsa, il cavallo che tira”, e che la
precedente Amministrazione aveva nominato quale “responsabile del procedimento” avrebbe
comportato dei costi per la società, delle ulteriori perdite di tempo, ecc. e quindi la scelta è stata
di non cambiare nulla.
Il Consigliere comunale Frizzi ha ricordato che l’ing. Frizzi non ha avuto accesso a
documenti ed informazioni ai quali tuttavia non poteva e non doveva avere accessibilità: si
trattava di conoscere l’elenco delle ditte che erano state invitate alla partecipazione alla gara.
Questa è un’informazione che poteva conoscere soltanto il responsabile del procedimento, vista
la delicatezza della cosa. Quindi l’ing. Frizzi ha chiesto dei documenti ai quali non doveva avere
accesso e, pertanto, sono la sua richiesta è stata – giustamente – respinta. A me spiace che l’ing.
Frizzi abbia rassegnato le dimissioni in quanto poteva essere utile alla società come, del resto, lo
era stato in passato. In ogni caso ricordo che si era già dimesso dall’incarico una prima volta e
questa è la seconda; le dimissioni comportano questo passaggio in Consiglio comunale e qualche
momento di fibrillazione da parte di qualcuno e niente altro. La società si muove e, spero, che tra
breve sia proclamato il vincitore della gara e poter quindi finalmente coronare “il sogno rivano”
di cui tutti sanno.
Presidente:
Grazie Sindaco. Apriamo i secondi interventi. Ricordo a tutti che stiamo discutendo della
surroga dell’ing. Frizzi dal consiglio di amministrazione di APM. La parola al Consigliere
Torboli.
Consigliere Torboli:
Grazie Presidente. A questo punto invito le opposizioni, visto che l’ing. Frizzi era un
rappresentate espresso dalle stesse, a fare delle proposte. E’ inutile pensare di respingere le
dimissioni o di chiedere di ritirarle perché credo che, se l’ing. Frizzi era espressione di un certo
gruppo, con lo stesso si sia confrontato prima di dare le dimissioni. E’ inutile quindi girare
intorno al problema, anche perché credo che l’APM non abbia “una porta girevole come in un
albergo, dove uno va, entra ed esce a suo piacimento, ecc.”. A questo punto, se l’ing. Frizzi non
condivide il modo di operare della società e per questo ha rassegnato le dimissioni, è tempo di
sostituirlo perché non possiamo lasciare quella società, in questo delicato momento, monca degli
organi che la devono rappresentare. Visto quindi che il consigliere Frizzi era diretta espressione
dei gruppi di minoranza, invito la stessa – o l’opposizione – a presentare il nominativo del
candidato che dovrà sostituire all’interno del consiglio di amministrazione dell’APM l’ing.
Frizzi. Grazie.
Presidente:
Grazie; la parola al Consigliere Modena.
Consigliere Modena:
verbale 25. 05. 03 / 42
Fermo restando il fatto che desideriamo esprimere il nostro ringraziamento all’ing. Frizzi
al quale diamo atto di aver fatto il suo lavoro con entusiasmo e, secondo noi, è un vero peccato
che non abbia potuto proseguire nel suo mandato; l’ing. Frizzi credeva molto nel suo lavoro e,
come sappiamo, le cose si fanno bene quando nelle stesse ci si crede. Una persona non accetta di
essere nominata all’interno di una società o di un ente soltanto per occupare una sedia; l’ing.
Frizzi aveva molto interesse per il problema dei parcheggi e quindi gli si deve dare atto della
competenza ed entusiasmo con cui ha svolto il suo ruolo all’interno dell’APM. Mi rendo anche
conto che non è sufficiente respingere le sue dimissioni; a me pare che la proposta che ho fatto
precedentemente non abbia trovato un grande riscontro da parte del Consiglio e, quindi, nella…
(CAMBIO CASSETTA)
…altrettanto valida; a noi pare di aver individuato questa persona nell’ex Consigliere comunale
dott. Lorenzo Prati che ha potuto seguire tutta la procedura della nascita del parcheggio e ne
conosce quindi la storia fin dalle origini. Inoltre il dott. Prati è un professionista che può essere
sicuramente di aiuto alla società. Questa è la proposta che noi facciamo.
Presidente:
Grazie, Consigliere. Prego, Consigliere Ravanelli. A Lei la parola.
Consigliere Ravanelli:
Questa mattina, leggendo un quotidiano locale, mi ha sorpreso molto il fatto di aver
trovato un articolo corredato dalla foto del dott. Prati il quale, designato dalle opposizioni ed in
primis da Forza Italia, quale membro del consiglio di amministrazione dell’APM. Personalmente
ho letto di questa nomina sul giornale e prima di allora non sapevo nulla; so soltanto – di certo –
che il Consigliere Prati si era dimesso per troppi impegni professionali dal Consiglio comunale
ed ora invece, leggo il prima pagina del giornale locale, che vuole entrare nel consiglio di
amministrazione dell’APM. Di conseguenza, e mi rivolto anche alle Consigliere del gentil sesso
qui presenti, propongo una novità e cioè il nominativo di una dottoressa, commercialista, la
signora La Via Emanuela, nata a Milano il 27.09.1971, che tra l’altro è anche Revisore dei conti
e che ha il suo studio ad Arco. Grazie.
Presidente.
Grazie, Consigliere. La parola al Consigliere Lorenzi Patrick
Consigliere Lorenzi Patrick:
Anch’io avevo un nome da proporre, ossia Roberto Lo Tesoriere, che è un ingegnere
elettrotecnico, laureato a Padova con 110 e lode, che avrebbe molto piacere d’entrare a far parte
del Consiglio di amministrazione dell’APM.
Presidente:
Grazie. La parola al Consigliere Valandro. Prego.
Consigliere Valandro:
Io, ovviamente, intervengo non per proporre un nome (ci mancherebbe altro!) ma, sentiti i
nominativi proposti, volevo chiedere – a meno che non ce ne siano altri – se sia possibile
sospendere i lavori del Consiglio per cinque minuti.
Presidente:
Tenga presente che è legittimo che un Consiglio presenti più nomi e la votazione è
segreta. Volevo fare unicamente questa precisazione.
In ogni caso, io posso accogliere la sua richiesta ma prima la pongo in votazione.
verbale 25. 05. 03 / 43
Consigliere Valandro:
Visto che devo prendere una decisione e quindi votare, vorrei riflettere un attimo.
Presidente:
Intuendo che non ci siano altre proposte, chiedo al Consiglio di votare sulla sospensiva di
cinque minuti, chiesta dal Consigliere Valandro.
Con il consenso del Consiglio Comunale, viene disposta una breve
sospensione.
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ore 22.30: sospensione dei lavori
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ore 22.35: ripresa dei lavori
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Presidente:
Abbiamo tre proposte e quindi possiamo andare in votazione. Prego il Messo di
distribuire le schede; sulla scheda va indicato un solo nominativo ed il Segretario ricorda che è
sufficiente indicare il cognome.
Prego i Consiglieri di prendere posto. I tre nomi proposti sono i seguenti: La Via, Lo
Tesoriere e Prati.
Abbiamo un ulteriore nominativo. Prego, Consigliere Benamati, faccia il suo intervento.
Consigliere Benamati:
Preciso, innanzi tutto, che non si tratta di una nuova proposta perché, in quel caso, il
nominativo lo avrei indicato prima e questo mi sembra anche corretto. Io invito – ed il mio lo
ripeto ancora è un invito – la maggioranza a votare scheda bianca; m’aspettavo che la minoranza
ponesse un nome unico ma questo non è stato fatto e quindi, chiaramente, so che il nominativo
proposto dovrebbe essere espressione della minoranza. In questo momento, non sapendo cosa
fare, vi diciamo che votiamo scheda bianca. Questo è un mero invito perché poi c’è liberta di
coscienza ed ognuno si comporta come meglio crede.
Presidente:
Grazie, Consigliere Benamati. Ripeto, per chi fosse in difficoltà, i tre nomi: Lorenzo
Prati, La Via Manuela, Roberto Lo Tesoriere.
Il Segretario mi ricorda che, in caso di parità, si procederà al ballottaggio e, sicuramente,
non tra una settimana. Prego gli scrutatori di collaborare.
Sulla base dell’esito della votazione a scrutinio segreto, il cui esito, con
l’assistenza degli scrutatori, viene proclamato dal Presidente nelle seguenti risultanze finali:
- Consiglieri presenti : n. 23
verbale 25. 05. 03 / 44
- Consiglieri votanti : n. 23
- schede bianche
: n. 4
- schede nulle
: n. 0
- Hanno ottenuto voti i signori:
LA VIA MANUELA
: n. 8
LO TESORIERE ROVERTO
: n. 6
PRATI LORENZO
: n. 5
DELIBERA
di nominare la sig.a dott.ssa MANUELA LA VIA nato a Milano il 27.09.1971 e residente a
Arco in via Cerere n. 7/F, quale membro del Consiglio d’Amministrazione della “ALTOGARDA
PARCHEGGI E MOBILITA’ spa”, in surrogazione del dimissionario ing. Carlo Frizzi.
Presidente:
La seduta è chiusa. Auguro a tutti buona notte.
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Sono le ore 23.00. La seduta è chiusa.
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IL PRESIDENTE
f.to Stefano Lotti
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Alfredo Righi
sr.
Il Segretario Generale del Comune di Riva del Garda
certifica
che il presente verbale è stato approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 122 dd.
11.10.2004 senza rettifiche.
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Alfredo Righi
verbale 25. 05. 03 / 45
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