copia VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE RIUNIONE DEL GIORNO 25 MAGGIO 2004 N. 33 In data 25/05/2004 alle ore 18.30 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del Garda si è riunito il Consiglio comunale, in seduta pubblica. All’appello iniziale, effettuato dal Segretario su invito del Presidente, risultano presenti i signori: - MATTEOTTI Paolo - Sindaco - LOTTI Stefano - Presidente - ZUCCHELLI Paolo - DAVES Carlo - LOTTI Clara - BENAMATI Tomaso - VALANDRO Salvador - MIRANTE MARINI Girolamo - CALZA’ Mario - PERINI Giovanni - TONELLI Giancarlo - MUNARI Emilio - GENTILINI Ivo - TORBOLI Giovanni - GRAZIOLI Luca - FRIZZI Rocco - MATTEOTTI Pietro - LORENZI Emanuela - LORENZI Patrick - ZAMBOTTI Pier Giorgio - DE MATTIA Alessio - MODENA Carlo - RAVANELLI Giuseppe Risultano assenti i Consiglieri signori: - GALAS Morena - BRUNELLI Maria Flavia - ANDREOZZI Renato - MANZONI Marco - BOMBARDELLI Ivo - VESCOVI Lorenzo - BENINI Tiziano Partecipa il Segretario Generale del Comune, signor Alfredo Righi. verbale 25. 05. 03 / 1 Partecipano alla riunione gli Assessori Adalberto Mosaner, Enzo Bassetti, Cristian Trinchieri, Mauro Grazioli e Marco Tanas. Riconosciuto il numero legale degli intervenuti, essendo presenti n. 23 Consiglieri comunali, il signor Stefano Lotti, nella sua qualità di Presidente, assume la presidenza e dichiara aperta la riunione per la trattazione dei seguenti argomenti rimasti da trattare nella riunione dell’24.05.2004, indicati nell’ordine del giorno emanato con avviso dd. 25.05.2004, regolarmente notificato ed allegato sub lettera A), come segue: Ordine del giorno suppl. n. 2: 2. COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE, AI SENSI DEGLI ARTT. 48 E 49 DEL REGOLAMENTO INTERNO PER LE ADUNANZE DEL CONSIGLIO COMUNALE, DELLE RISPOSTE DATE AD INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE DI CONSIGLIERI (N. 65 E N. 66) (relatore il Sindaco) 5. MOZIONE N. 25 PRESENTATA IN DATA 14.04.2004 A FIRMA DEL CONSIGLIERE VALANDRO A NOME DEL GRUPPO CONSILIARE DELLA CIVICA MARGHERITA ALL’OGGETTO “ADESIONE CAMPAGNA ‘NON PAGO DI LEGGERE’” (relatore il proponente) Ordine del giorno suppl. n. 3: 2. COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE, AI SENSI DEGLI ARTT. 48 E 49 DEL REGOLAMENTO INTERNO PER LE ADUNANZE DEL CONSIGLIO COMUNALE, DELLE RISPOSTE DATE AD INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE DI CONSIGLIERI (N. 64, DAL N. 67 AL 74 E N.76) (relatore il Sindaco) 4. COSTRUZIONE COMPLESSO RESIDENZIALE SULLE PP.FF. 3223/2 E 3231/1/3 C.C. RIVA IN LOC. S.NAZZARO: ADOZIONE DEL PFS DI INIZIATIVA PUBBLICA PER EDILIZIA ABITATIVA INDIVIDUATO NEL PRGI COME PFS 4, AI SENSI L.P. 22/91 E SS.MM - ART.48 (relatore il Vice Sindaco) 5. ALTOGARDA PARCHEGGI E MOBILITA' SPA (APM): NOMINA DI UN MEMBRO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE AI SENSI DELL'ART. 2458 DEL C.C. (ART. 17 STATUTO SOCIETARIO) A SURROGA DEL DIMISSIONARIO ING. CARLO FRIZZI (relatore il Sindaco) Il Presidente ai sensi dell’art. 19, 1° comma del Regolamento Interno per le adunanze del Consiglio comunale, invita a prenotarsi i consiglieri che volessero presentare verbalmente interrogazioni al Sindaco ad inizio di riunione. Consigliere Zambotti: verbale 25. 05. 03 / 2 Chiedo a che punto siamo in merito alla questione della Ponale e chiedo quale tipo di accordo si sta delineando, sempre che si stia delineando, con il Comitato Giacomo Cis. Una seconda domanda: bus in piazza Tre Novembre. Vorrei chiedere qual è la situazione e se è stata trovata una soluzione a questo problema: si tratta di una cosa che è stata chiesta da numerosi cittadini perché, se è vero che il divieto esiste, si deve far rispettare. Poiché ovunque i divieti esistenti si fanno rispettare, è importante che siano fatti rispettare anche in piazza Tre Novembre. La terza domanda che volevo fare è questa: molti cittadini si sono chiesti la questione dei giardini del Lido dei quali si è parlato sulla stampa; mi sembra di ricordare che appartenevano in passato alla Lido di Riva ed erano stati ristrutturati per il convegno dei Ministri degli esteri e poi sono passati in dotazione al Comune. Attualmente sono in fase di ristrutturazione e sicuramente diventeranno più belli ma la gente si chiede questo: se tali giardini appartenessero ad un privato, è difficile pensare che sarebbero stati rinnovati due volte nell’arco di un anno. Sembra quindi che ci sia una spesa eccessiva. Vorrei quindi che il Sindaco spiegasse bene qual è la situazione e fare così chiarezza perché ho avuto parecchie domande in tal senso e mi sono sentito un po’ in imbarazzo nel dover spiegare la cosa, perché non avevo informazioni precise e, francamente, non ho capito bene come mai sia successo questo nell’arco di un anno. Infine vorrei porre un’altra domanda: visto che l’altra volta è stata presentata la mozione del Consigliere Frizzi sul ritiro delle truppe in Irak, chiedo al Sindaco se lui e la Margherita rimangono della stessa idea - espressa con il voto dell’altra volta - rispetto soprattutto agli ultimi fatti parlamentari, accaduti recentemente, o se, invece, ha cambiato idea. Grazie. Presidente: Grazie, Consigliere Zambotti. La parola al Consigliere Benamati. Prego. Consigliere Benamati: Più che essere una domanda, la mia vuole essere un’osservazione. Sono stati effettuati dei lavori di pulizia lungo la strada del Grez, dopo il cimitero e, mentre lo scorso anno erano stati effettuati bene, quest’anno - secondo me - tra venti o venticinque giorni, tali lavori dovranno essere rifatti. Volevo informare il Sindaco di questo: a mio avviso, quando si fanno i lavori, forse bisognerebbe farli un po’ meglio. Grazie. Presidente: Grazie, Consigliere Benamati. Ricordo che il question time permette anche di fare delle segnalazioni al Sindaco e non solo delle domande. La parola alla Consigliera Lorenzi. Prego. Consigliere Lorenzi: Chiedo se possono essere messe nel sito internet del Comune le convocazioni delle Commissioni consiliari, con il relativo ordine del giorno ed il verbale per ciò che non è secretato. Ho chiesto tutto ciò più volte ma non sono riuscita ad ottenerlo mentre penso sarebbe una cosa utile per qualsiasi cittadino poter accedere a queste informazioni. Chiedo, inoltre, se si può avere una risposta alla lettera del 14 aprile 2004 sulla Commissione Regolamenti. Chiedo se si dovevano svolgere, proprio adesso, le verifiche archeologiche per il parcheggio di via Pilati: non erano già state effettuate? Bisogna proprio arrivare a questo stadio d’esasperazione per i censiti di S. Alessandro? Oggi ho ricevuto solamente quattro telefonate: Signor, Sindaco, Le chiedo di recarsi a S. Alessandro e vedere, di persona, come proseguono i lavori. Nel prossimo Consiglio comunale Le chiederò le sue deduzioni. Volevo poi fare un’osservazione sull’articolo di stampa in cui l’Assessore Marino ha dato verbale 25. 05. 03 / 3 una risposta - sempre ai censiti di S. Alessandro - nella quale c’è un’inesattezza. Dell’incontro pubblico al quale fa riferimento, già avevo fatto notare in una question time all’Assessore, che si era svolto in un orario infelice (mi sembra di ricordare alle ore 18) e vi avevano partecipato pochi cittadini. Pertanto, procedura per niente partecipata. Grazie. Presidente: La parola al Consigliere Frizzi. Consigliere Frizzi: Il Consigliere Zambotti e la Consigliera Lorenzi che mi hanno preceduto, hanno fatto già alcune domande che avrei voluto porre al Sindaco. Vorrei aggiungere qualcosa in merito a piazza delle Erbe: sul giornale si è potuto leggere che un perito dovrà stabilire non so bene che cosa e quindi pregherei il Sindaco di darci delle delucidazioni in merito. Ricordo che la stacciata nel parco giochi non è stata cambiata ed è pericolosa perché ci sono dei chiodi arrugginiti che sporgono dalla stessa. Io avevo già segnalato questa situazione circa un mese fa in occasione della precedente seduta consiliare. Ieri ho sollevato il problema riguardante l’ex ospedale e lo spostamento del liceo. Pregherei il Sindaco di darci eventuali delucidazioni riguardo a questa questione. Come diceva la Consigliera Lorenzi si prospetta un intervento da parte della Provincia sul parcheggio Pilati ed il giornale riporta la notizia di sei mesi: anche a questo proposito vorremmo avere qualche ulteriore informazione. Sui giardini della Lido confermo quanto ha detto il Consigliere Zambotti e la gente si chiede - stupita - il perché dell’opera ed, oltre tutto, si chiede come mai è stato deciso d’iniziare in questo periodo, in concomitanza con l’avvio della stagione turistica: francamente non sembra proprio il caso di fare questi interventi ora, cioè all’inizio dell’estate. Per quanto riguarda la Ponale devo dire che mi è arrivata la lettera che è stata mandata alle varie istituzioni nella quale veniva riportata la mozione votata dal Consiglio comunale e ribadisce la dichiarazione del Sindaco che ha dichiarato l’attuale impossibilità di provvedere all’apertura della stessa dei bikers. Questo è quanto il Sindaco aveva dichiarato in Consiglio comunale e, tra l’altro, a lui premeva che fosse dato risalto al divieto - da lui espresso - per le biciclette mentre poi, il giorno successivo, è apparsa sul giornale locale una fotografia che ritrae il Sindaco, in bella posa, che percorreva il sentiero della Ponale in bicicletta! Vorrei sapere se questo è un esempio di coerenza politica oppure cosa sia: francamente non mi sembra corretto cercare, in Consiglio comunale, di portare un divieto con la massima convinzione e, nello stesso tempo per propaganda personale, il giorno dopo, apparire sulla stampa con la bicicletta mentre percorre il sentiero della Ponale. Grazie. ^^^ Entra il Consigliere Benini: il numero dei presenti sale a 24. ^^^ Presidente: Consigliere Grazioli. A Lei la parola Consigliere Grazioli: Mi piacerebbe sapere se il vaso con la palma, posto tra l’incrocio tra viale Dante e viale Roma - davanti alla gioielleria De Toni - è provvisorio o definitivo. Quello è un punto che rappresenta un po’ l’ingresso della città ed in prossimità del quale il traffico è intenso. La seconda domanda è questa: vorrei sapere chi gestisce i distributori delle palette igieniche multiuso per i cani perché molti cittadini si lamentano che tali distributori sono sempre vuoti. Grazie. Presidente: La parola al Consigliere Matteotti. verbale 25. 05. 03 / 4 Consigliere Matteotti Pietro: Vorrei porre alcune domande precise. A proposito dei giardini del Lido vorrei sapere quando termineranno i lavori, a quanto ammontano i lavori che sono in corso di esecuzione quest’anno ed, infine, vorrei conoscere il nome di quell’intelligente amministratore che, subito dopo Pasqua, ha dato il via ai lavori in quella zona che è la zona più frequentata non solo dai turisti ma dai rivani, che percorrono ogni giorno - e non solo al sabato o alla domenica - il lungo lago: quella persona deve essere un genio! Dai giornali apprendo che tre Sindaci dell’Alto Garda - cioè il Sindaco di Riva, Arco e quello di Tenno - hanno sottoscritto una lettera inviata in Provincia, nella quale chiedono un incontro chiedendo alla Provincia stessa di conoscere e sviluppare il progetto del collegamento “Riva-Rovereto”. La domanda, molto semplice, che io voglio porre è questa: è stato fissato quest’incontro o non ancora? L’altro domanda è questa: come mai questa lettera non è stata sottoscritta dal Sindaco di Torbole (non veniteci a dire che il Comune di Torbole era interessato alle elezioni perché, anche durante questo periodo, c’era comunque il Vice Sindaco reggente, che non è stato confermato, ed il giorno dopo le elezioni, come ben sapete, non essendoci stato il ballottaggio, il nuovo Sindaco era già in carica a tutti gli effetti). Vorrei quindi capire come mai questa lettera, inviata all’Assessore Grisenti, è stata sottoscritta unicamente da tre Sindaci e non anche da quello di Torbole, territorio sul quale insiste, sicuramente, la nuova arteria e che, tra l’altro, oggi subisce le maggiori conseguenze di questa non risoluzione del problema del collegamento con Rovereto. Vorrei anche sapere se questa firma mancata non dipenda dal fatto che la lettera all’Assessore Grisenti poteva essere inviata soltanto “dai petali della Margherita”! Per quanto riguarda - ed è questa un’altra domanda che rivolgo al Sindaco - i lavori in piazza delle Erbe, vorrei sapere qual è la situazione e cioè a che punto siamo alla data odierna e quando è prevista la fine lavori. Vorrei anche conoscere il parere della struttura dei Lavori pubblici in merito al contenzioso tra l’architetto progettista ed il direttore lavori e la ditta incaricata di tali lavori. Vorrei anche sapere se l’Amministrazione ha chiesto - come sarebbe doveroso - oltre all’immediata ripresa dei lavori dopo la sospensione, anche il rinforzo della squadra che sta eseguendo quest’intervento. Un’ultima domanda è relativa a S. Alessandro. Anche in questo caso siamo in ritardo abissale: i lavori sono in uno stato pietoso e la polvere si alza ogni giorno. I sopralluoghi dell’Assessore sono a distanza di sicurezza dai censiti! Anche in questo caso vorrei capire se l’Amministrazione intende - o meno - svegliarsi e ricominciare un iter d’esecuzione delle opere che sia compatibile anche con le attività che insistono in quella zona. Grazie. ^^^ Entra il Consigliere Vescovi: il numero dei presenti sale a 25. ^^^ Presidente: La parola al Consigliere Modena. Prego. Consigliere Modena: Alcune cose sono già state dette e volevo quindi rifarmi alla lettera in merito alla Ponale che il Sindaco ha inviato agli organismi competenti, con un sorriso, nel senso che ha detto:”… sì, abbiamo detto che non devono transitare le biciclette, ma….”; Lei, Sindaco, ha molto insistito su quella lettera, per specificarlo, probabilmente per essere certo che le diano ragione, ma io forse avrei sorvolato un po’. Per non ripetere cose già dette ma per agganciarmi al discorso che è stato fatto sulle palette: ebbene, proprio in questi giorni abbiamo letto di questo “campo di concentramento cani” che viene realizzato al Lido. Sinceramente devo dire che posso capire che qualcuno abbia esplicitato il desiderio di avere un luogo ove incontrarsi con i propri cani ma sono un po’ verbale 25. 05. 03 / 5 perplesso nel sapere che c’è un luogo recintato - vicino al Palazzo dei Congressi - dove si radunano i cani e dove, qualcuno (ed immagino qualcuno del Comune) andrà a fare le pulizie. Io sono per il liberalismo anche dal punto di vista dei cani perché, secondo me, anche i cani - con padrone - devono frequentare gli stessi luoghi che frequentano i padroni, purché i padroni siano “padroni veri” e che, quindi, facciano quello che devono fare, anche soggiacendo a precise disposizioni ed anche a costo di multarli severamente se trasgrediscono alle ordinanze. Ho già detto in altra occasione che, a mio parere, è inutile discutere di quanto sporca un cane o un’anatra: il cane, io credo, ha chi pulisce quanto lascia per strada, mentre dell’anatra non risponde nessuno. Apprezzo che si sia voluta cercare una soluzione di quel tipo ma personalmente credo di più al fatto che la signora che va a spasso con il cane possa godere della propria città in toto, anche sul lungo lago (magari ad orari diversi da quelli di balneazione) piuttosto che ad un provvedimento con il quale si “lagherizza” i cani ed i padroni. Grazie. Presidente: La parola al Consigliere Perini. Consigliere Perini: Noi vorremmo sapere quando inizia al Rione 2 Giugno lo smantellamento della pensilina ormai fatiscente e quando si pone mano alla piazzetta per la quale era stato promesso che la panchina e l’aiuola in cemento, davanti alla Coop, sarebbero state demolite. A tutt’oggi, invece, nulla è stato fatto. Va detto che, francamente, quelle aiuole fanno semplicemente pietà! Sembra impossibile ma, quando c’è un rimasuglio di fiori, vengono collocati qua e là, a macchia di leopardo. Sono state tolte qualche tempo fa delle piante ormai morte ma, ancora oggi, in quel giardino c’è soltanto una bella pianta di salvia ed una di rosmarino! Volevo aggiungere un’altra cosa relativamente al problema dei cani: sarebbe il caso di fare un’azione di prevenzione e pretendere che, chi porta a spasso il proprio cane, debba avere in tasca la paletta per rimuovere le deiezioni? Ogni vigile dovrebbe essere autorizzato a chiedere ai padroni dei cani di dimostrare di avere la paletta ed, in caso contrario, dovrebbe dare la multa. E’ evidente che chi non ha la paletta o quant’altro, quando il cane sporca, non fa nulla e non rispetta certo quanto è previsto dal Regolamento comunale. Presidente: La parola al Consigliere Vescovi. Consigliere Vescovi: Volevo farvi sentire brevemente quanto succede, dalle sei in poi, davanti alla mia abitazione: (viene fatta ascoltare una registrazione). Alle sei del mattina cominciano i rumori delle ruspe, ecc. Quella è una zona residenziale e, tuttavia, sembra non ci sia alcun mezzo per controllare i rumori del cantiere. Come si può dormire con un rumore di questo genere! Questo va avanti per ore ed ore e posso dimostrarlo perché ho registrato tutto. Ho preparato un’interrogazione in proposito alla quale è stato risposto che “non c’è ancora il Regolamento”. A me interessa poco e quindi credo sia indispensabile intervenire con sollecitudine perché il Regolamento è ormai in fase di definizione: i limiti sono stati stabiliti e quindi invito a provvedere con un certa urgenza; cercate di fare qualcosa almeno durante i lavori perché, contrariamente, non si fa più nulla. Questo rumore inizia alle sei del mattino e continua per tutto il giorno: questa è una zona residenziale e non un cantiere! (continua la registrazione). Questo è il vantaggio di alcune scelte cervellotiche di fare una strada in mezzo alla città e buttare via quindici miliardi perché, tanto, sono soldi di Pantalone! Tutto questo quando c’è una circonvallazione in arrivo o, quanto meno, per la stessa è stato ormai concesso il finanziamento. verbale 25. 05. 03 / 6 Qui qualcuno dovrà fare un’autocritica: almeno è quanto speriamo. Questo rumore va avanti per ore ed ore: posso continuare a farvi sentire la registrazione che ho fatto e nulla cambia! Presidente: Non c’è bisogno, abbiamo capito; credo che il Sindaco abbia colto il senso della sua domanda. Grazie. La parola al Sindaco per le risposte. Sindaco: Grazie, buona sera a tutti i Consiglieri, agli Assessori ed al pubblico. Mi sono permesso d’invitare tutti alla Festa della Repubblica e, in quest’occasione, allegare anche il libretto predisposto a suo tempo dall’ex Assessore, cav. Macrì. Visto che questo libro rimaneva depositato in Municipio e considerato che non tutti i nuovi Consiglieri comunali l’hanno, quando il Consigliere Modena ha espresso il cordoglio per la morte dell’allora Consigliere Visconti, ho ritenuto opportuno di darne una copia a tutti i Consiglieri perché questa pubblicazione documenta, infatti, la storia del Consiglio comunale di Riva del Garda dalla proclamazione della Repubblica in poi. Passo ora a rispondere alle numerose domande che sono state poste nel question time, cominciando da quelle del Consigliere Zambotti. Per quanto riguarda la questione Comitato Cis - Ponale, devo dire che sono in contatto costante sia con il Presidente del Comitato, sia con la Provincia (ci siamo sentiti proprio oggi) e ci sarà a breve un incontro e le cose stanno comunque andando avanti nel senso che si auspica: più di un assessorato provinciale è interessato alla questione e quindi si è creata una certa complicazione perché le cose si sovrappongono; in ogni caso posso assicurare che stiamo andando avanti. Approfitto anche per rispondere ai rilievi mossi dal Consigliere Modena e dal Consigliere Frizzi per quanto riguarda la questione della lettera inviata in Provincia: rispondo garbatamente, anche se la questione è stata posta in modo diverso dal Consigliere Frizzi. Ripeto ancora che, anche se costa un po’ di tempo, che quella fotografia è la quarta o la quinta volta che viene pubblicata dallo stesso giornale (credo ironicamente) ed è una fotografia della quale - come ho già dichiarato altre volte - avevo espressamente vietato la pubblicazione proprio perché non fosse male interpretata. Nel mese di gennaio il sottoscritto, avendo a cura il territorio che percorre quotidianamente in bicicletta (e questo per vedere se ci sono delle “magagne”, cosa che mi piace fare) accortosi che il cancello era rimasto aperto al sabato pomeriggio - Consigliere Frizzi, spero che ascolti - riteneva opportuno verificare per la sicurezza dei cittadini, il motivo per cui tale cancello era rimasto aperto, cosa inopportuna visto che si tratta di un cantiere. Allora - e spero di non doverlo ripetere più - ho risalito pazientemente in bicicletta (visto che allora avevo mal di schiena, che poi mi è passato, fortunatamente, e non mi sentivo di andare a piedi) quel percorso: se vuole arricchisco di ulteriori particolari quanto ho fatto, ma spero sia l’ultima volta che vi racconto questa storia, santo cielo! Ebbene, avendo a cuore la sicurezza dei cittadini, mi sono recato … (VOCE FUORI MICROFONO - PRESIDENTE: Consigliere, lasci finire il Sindaco. Poi, Consigliere, potrà intervenire per fatto personale) Questa faccenda è stata riportata dai giornali e la riporto nella sede opportuna, ossia nel Consiglio comunale, e non credo che io debba rilasciare un’intervista alla stampa su quest’argomento, avendo ripetuto - per ben due volte - questa che considero ormai una “storiella”, che ripeto per l’ultima volta e, se la cervice è dura (la mia compresa, evidentemente) vuol dire che non riesco a farmi capire e voi non mi capite (o qualcuno non mi capisce) e questo mi dispiace. In ogni caso, cercando di portare pazienza e di riprendere il discorso senza alcun spirito polemico (almeno da parte mia) devo dire che ho risalito il percorso nella speranza di trovare qualcuno al quale chiedere il motivo per il quale il cancello sia rimasto aperto. Ho quindi verbale 25. 05. 03 / 7 telefonato ad alcune persone perché provvedessero a chiuderlo immediatamente ed evitare che, rimanendo aperto, potessero succedere degli incidenti. Proprio mentre stavo cercando di verificare la situazione e vedere quanto si poteva fare è sopraggiunta la stampa - ecco quanto è successo realmente - ed è stata scattata la foto pubblicata sul giornale. Mi dispiace di tutto questo e, soprattutto, mi dispiace per le polemiche che sono state sollevate; in ogni caso devo dire che non era certo mia intenzione dimostrare pubblicamente la transitabilità in bicicletta della strada del Ponale. Purtroppo la cosa è stata percepita in questo modo è chiaro che la foto non risale alla mia risalita sulla Ponale. Basta guardare attentamente la fotografia - che ormai non so quante volte sia stata pubblicata - per vedere che non ci sono gli arbusti e se ne deduce facilmente che la stessa è antecedente all’ultimo mio atto. Io da allora non sono più passato su quella strada e, naturalmente, non passerò più, anche se mi dispiace - come certamente dispiace a molti altri ciclisti - di non poterlo fare. E’ certa una cosa: io non sono più transitato su quella strada e non so che cosa devo fare per farlo capire; mi spiace ma non intendo tornare più sull’argomento e chi vuol capire capisca e gli altri facciano a meno! Passando alla questione degli autobus in piazza III Novembre devo dire che, come del resto qualcuno ha notato, in occasione di una delle ultime sedute della Giunta comunale, avendo visto un autobus in piazza ho immediatamente telefonato al Comando dei Vigili che sono intervenuti ed hanno applicato la relativa sanzione, dopo di che la cosa non si è più ripetuta anche se, Consigliere Zambotti, devo ricordare che l’accordo è che gli automezzi per il trasporto delle merci e gli autobus possono sostare nella piazza per le operazioni di carico e scarico. Tale accordo vige da parecchio tempo e mi sembra anche opportuno; pertanto, durante la giornata quando l’accesso alla piazza è riservato ai soli pedoni - gli autoveicoli non possono in alcun modo entrare o sostare nella piazza, a meno che non si tratti di automezzi che accedono per motivi di servizio. Per quanto riguarda l’intervento ai giardini del Lido devo dire che in merito ho rilasciato non molto tempo fa una precisa dichiarazione alla stampa e questa è stata una mia iniziativa personale per la quale qualcuno mi ha anche ringraziato. In ogni caso posso ripetere anche in questa sede che, dovendo organizzare il summit dei Ministri degli esteri l’amministrazione - che era in carica da poco tempo, cioè soltanto dal giorno due giugno - ha dovuto risolvere il problema di come addobbare, al meglio, gli spazi per tale importantissimo avvenimento e quindi era stata trovata una soluzione temporanea intervenendo con tempestività soprattutto in alcuni ambiti (ad esempio, al molo della Fraglia). In altri casi, invece, non era stato possibile - e questo per vari motivi - intervenire; come per esempio, per i giardini all’italiana non c’era la possibilità di recuperare, in breve tempo, il materiale vegetale, ossia le piante, ma avevamo anche difficoltà nel reperire il personale al quale affidare l’esecuzione di tali lavori (infatti eravamo in agosto). L’Amministrazione comunale ha quindi deciso di fare un intervento provvisorio, procedendo a “sporcare l’asfalto” con del bitume sul quale è stato poi steso del ghiaino ed è stata ultimata la sistemazione di Punta Lido ed altre aree. I disegni geometrici che, solitamente, caratterizzano i giardini all’italiana sono stati realizzati semplicemente utilizzando delle piante in vaso, ben sapendo che tali piante avrebbero dovuto essere rimosse prima dell’estate; contrariamente, le cinque o più piantine di bosso acquistate in quell’occasione, sarebbero morte. Pertanto, dovendo fare una scelta, è stato deciso di iniziare i lavori appena possibile ed, in ogni caso, posso concordare sul fatto che la partenza sia stata tardiva - proprio per evitare quanto è accaduto a S. Alessandro - ma posso assicurare che, tra breve, verrà aperta la strada in ghiaia di quattro metri a fronte lago e, quindi, il transito sulla stessa sarà possibile proprio tra due o tre giorni o, al più tardi, entro la settimana prossima. I lavori di “rifinitura” che porteranno - come è stato riportato sulla stampa - ad avere in quell’area un “gioiellino” (progetto Donatini che dovrà essere realizzato con tutti gli accorgimenti del caso) giustificano anche un piccolo ritardo e qualche sacrificio perché i lavori di giardinaggio alle volte sono più lenti dei lavori di tipo edile o del movimento terra. Per qualche tempo - e cioè credo per quindici o venti giorni - si vedranno gli operai addetti che disegneranno queste nuove aiuole che renderanno veramente gradevole verbale 25. 05. 03 / 8 quell’area. La situazione attualmente è questa; posso comunque assicurare che il risultato di quest’intervento consentirà alla nostra città di avere un ulteriore elemento di abbellimento ed arricchimento della passeggiata lungo lago, con una soluzione paesaggistica che certamente sarà gradita non solo dagli ospiti ma anche dalla cittadinanza. Per quanto riguarda la domanda relativa alla nostra posizione sul problema dell’Irak devo dire che ognuno di noi ha una sua posizione personale e delle sue convinzioni:c’è un’opinione politica prevalente nell’Olivo (preciso “prevalente”) e ci sono delle posizioni del centro destra. Personalmente ho una mia posizione e, se il Consigliere Zambotti lo vuole, posso anche esporgliela, naturalmente in separata sede perché questa mia posizione è strettamente personale e non riguarda l’ambito di competenza di questo Consiglio comunale. Ringrazio il Consigliere Benamati per la segnalazione relativa alla pulizia della strada del Grez: è chiaro che si dovrà fare meglio e quindi prendo buona nota e prego gli Assessori competenti di prendere gli opportuni provvedimenti. Per quanto richiesto dalla Consigliera Lorenzi devo dire che non penso sia difficile - e sicuramente è una cosa opportuna - trasferire le convocazioni delle Commissioni con il relativo ordine del giorno sul sito internet, predisponendo un apposito spazio. Devo invece dire che non ho capito il riferimento che Lei ha fatto alla lettera del 14.04.05 sui Regolamenti e quindi chiedo al Presidente se posso chiedere alla Consigliera di darmi ulteriori informazioni in merito. Se si riferisce alla “famosa Commissione” direi che, “acqua passata non macina più”, secondo la mia opinione! Consigliera Lorenzi Emanuela: Intervento fuori microfono. Presidente: Posso rispondere io: ho già espresso la mia posizione; comunque, lascio a Lei Sindaco la parola per completare. Sindaco: In merito al parcheggio di via Pilati, del quale si parla anche oggi sul giornale che riporta la posizione del dott. Cavada che fa un semplice calcolo del costo teorico massimo possibile nelle condizioni peggiori degli interventi per gli scavi archeologici sull’area, proprio in relazione agli effetti dei sondaggi di cui si è parlato: i sondaggi fatti non erano definitivi e questo lo si capisce chiaramente; quello era uno scavo, fatto in trincea, con macchinari di vario tipo e che aveva unicamente lo scopo di dare delle indicazioni precise su quanto c’era nel sottosuolo. Gli studi hanno permesso di capire che la zona è divisa in tre parti: in un’area si escludono grossi rilevamenti mentre in un’area - che possiamo definire “d’incertezza” - c’è poco o nulla d’interessante; infine, c’è una terza area nella quale molto probabilmente si potranno trovare dei reperti simili a quelli che, in passato, furono trovati nella proprietà Vivaldelli, cioè non particolarmente interessanti. Faccio notare che tutte queste cose sono già state dette in altre occasioni in questo Consiglio dal sottoscritto ma le ripeto per evitare di essere frainteso: quindi, probabilmente, la possibilità di ritrovare sepolture romane, ma non di pregio, è elevata. Questo vuol dire che, dopo che la ditta che si è aggiudicata i lavori avrà rimosso per circa 90 cm. - 1 metro il terreno, si potrà capire meglio cosa c’è concretamente nel suolo e si potrà organizzare la campagna di scavo e procedere con le ricerche: nel caso in cui si dovessero trovare comparabili con quelle che sono state trovate sull’area Vivaldelli (e non ci sono motivi per pensare il contrario), lo scavo non sarà troppo problematico perché, per rimuovere le sepolture, sarà sufficiente prendere le coordinate, fare le fotografie e procedere con le ricerche e portare alla luce ciotole, ciotoline, boccette per i profumi, delle ossa e qualche cos’altro. E’ possibile che vengano portati alla luce dei sarcofagi ma anche in questo caso non ci sono problemi particolari: se, invece, si trovasse un substrato ricchissimo di reperti di un certo pregio, sarà necessario verbale 25. 05. 03 / 9 intervenire con i costi massimi evidenziati, ossia oltre 550 euro a metro quadrato e tenendo conto di un periodo di tempo di sei mesi. Quella potrebbe essere la peggiore tra le situazioni che si potrebbero verificare. Appena avremo un vincitore si potrà procedere con gli scavi. A questo proposito volevo precisare che la società ha proceduto, senza perdere tempo, a fare la gara e ricorderete che il bando europeo era stato fatto già lo scorso agosto (mi riferisco al contratto di servizio, la gara, la selezione dei soggetti che poteva partecipare alla gara, ecc.). Attualmente siamo alla fase dell’offerta anomala ma non si perde nemmeno un giorno e si procede con celerità e, comunque, nel rispetto dei termini di legge. Se, quindi, a breve ci sarà un vincitore della gara d’appalto noi non potremmo che essere felici perché si potrà predisporre immediatamente la scaletta dei lavori; se, invece, dal primo vincitore si dovesse passare al secondo o al terzo, si perderà del tempo ma non si può fare nulla in tal senso perché la normativa esistente in questo settore va rispettata rigorosamente. Ci sono dei termini ben precisi dai quali non si può derogare. Tra l’esame dei requisiti della prima ditta - che è stata giudicata inidonea perché l’offerta è anomala - e dopo aver recepito le osservazioni e l’esame dell’offerta presentata della successiva devono passare venti giorni. Come ho già detto, ci sono dei termini previsti dalla legge e non è possibile non tenerne conto; in ogni caso, noi abbiamo fatto dei passi in avanti notevoli rispetto alla situazione di partenza che era stata definita assolutamente ingestibile. Della situazione conflittuale che si era venuta a creare ne abbiamo parlato in più occasioni ed è inutile ripetere cose dette molte volte. Per quanto riguarda la situazione di S. Alessandro devo precisare che l’Assessore ha scritto una lunga lettera, per me convincente, sullo stato delle cose nell’area di S. Alessandro; a me sembra, a questo punto, una questione di “visione del mondo”: c’è chi lo vede bello e chi lo vede brutto; c’è chi il bicchiere lo vede mezzo vuoto ed altri che lo vedono mezzo pieno. Mi sono recato alla festa di domenica perché mi piace sentire che cosa pensa la gente (forse la gente, in vista del Sindaco, esprime dei giudizi positivi? E’ normale) e devo dire che le sensazioni che ho avvertito sono, a mio giudizio, meno negative di quanto qui è stato detto dai Consiglieri di minoranza e questo è anche logico. Come faccio spesso, mi sono recato a S. Alessandro ed ho avuto modo di visitare il cantiere; tra l’altro ho notato che sono state messe a dimora, nel posto giusto, le piante giuste - finalmente e non è un caso - e la piazza diventerà una splendida piazza. E’ chiaro che, come per ogni intervento, ci sono dei tempi tecnici che vanno rispettati ed i possibili ritardi sono dovuti a problemi tecnici e, soprattutto, al fatto che AGS ha ritenuto di dover rifare le reti. Pertanto devo dire che mi sento molto tranquillo rispetto a questa situazione. Devo invece recepire “la stoccata” del Consigliere Frizzi sulla staccionata - che tra l’altro era stata ideata proprio da me quando ero Presidente della Commissione giardini - ai giardini: in effetti, nonostante la stessa sia stata rifatta per ben due volte ma, purtroppo, gli atti di vandalismo continuano e quindi prego l’Assessore Tanas di prendere nota di quanto segnalato anche oggi. Non vorrei che il Consigliere Frizzi sia costretto in futuro a ripresentare delle lamentele proprio su tale staccionata perché si tratta di un intervento che, concordo pienamente con quanto è stato detto, deve assolutamente essere fatto con tempestività. Per quanto riguarda la questione del Liceo, che è stata ripresa da molti Consiglieri, credo che della stessa ne parlerà diffusamente l’Assessore Grazioli in sede di Commissione; in ogni caso si tratta di una di quelle questioni che, a mio modesto avviso, è stata ben condotta e porterà a soluzioni convincenti per la città. Per far capire al Consiglio che c’è una visione complessiva abbastanza chiara su questo punto vorrei fare alcune precisazioni: nasce l’idea - per la verità ripresa in tutti i programmi - della “Città dell’anziano”, termine poi modificato in “Cittadella dell’accoglienza”; nasce l’idea del “protocollo” che viene portata avanti e su questo discorso l’Assessore Mosaner s’innesta con quello del riordino urbanistico complessivo (cosa egregia ad opera dell’arch. Rossi) e c’è quindi una progettazione sociale sottostante ed una progettazione urbanistica soprastante. Il protocollo viene firmato, come ha riferito l’Assessore Mosaner ieri: il passaggio dalla Provincia è già in corso e quindi sarà compito del Comune creare un gruppo di lavoro - che comprenderà il Comprensorio, la Provincia, la Casa di soggiorno ed il Comune) verbale 25. 05. 03 / 10 coordinato dal Comune, che si occuperà della progettazione del sociale ma partendo dalla famosa mozione che chiamiamo “Daves- Bertoldi” nella quale si definivano, con una certa precisione, gli usi futuri. Noi ora siamo a quel livello - ed è un buon livello - e, come sapete, dopo il confronto tra l’arch. Malfer e l’arch. Rossi, con la presenza del sottoscritto e dell’Ass. Mosaner, la Casa di Soggiorno, è stata definita una progettazione di massima che sarà inviata in Provincia per poter accedere per tempo al contributo provinciale quinquennale per quanto riguarda gli spazi della Casa di Soggiorno. Pertanto, anche quella è una scadenza che è stata rispettata, ossia il 30 aprile, e questo è un fatto molto importante. Devo anche aggiungere che molte cose di quelle che attualmente sono alla Miralago andranno - come tutti ben sanno - nella “Cittadella dell’accoglienza” mentre altre, invece, che riguardano la “Città giovani” saranno collocate altrove ed anche tutto questo è già stato definito. Per quanto riguarda nello specifico la situazione del Liceo devo dire che è difficile: per il prossimo anno scolastico sarà necessario reperire dieci aule e quindi dobbiamo preoccuparci in tal senso. L’Assessore Grazioli ha fatto le opportune valutazioni e ricerche nel tentativo di trovare una soluzione adeguata e, come ben sapete, contemporaneamente esiste il discorso dello spostamento della biblioteca. Infatti, entro il giorno 6 settembre - se tutto andrà bene - si renderanno disponibili gli spazi della vecchia biblioteca e, pertanto, potrebbe essere considerata l’ipotesi della loro utilizzazione per le necessità del Liceo. Questa è una possibilità; la soluzione, visto che oltre a quelle del Liceo ci sono altre esigenze pressanti (mi riferisco, ad esempio, alle richieste dell’Università della Terza Età), certamente non è definitiva. Per quest’anno la soluzione è una “soluzione ibrida” ma, per l’anno scolastico 2005-2006, allorquando ci sarà l’effettiva necessità di dieci aule per il Liceo, la soluzione che noi abbiamo pensato e che stiamo portando avanti con decisione in quanto condivisa dal Dirigente Scolastico, dal Consiglio d’Istituto e dall’Amministrazione comunale, è convincere la Provincia che vale la pena eseguire un intervento per circa 450 mila euro nel primo padiglione dell’ex ospedale. Tale padiglione, come è stato dichiarato pubblicamente, resterà poi definitivamente perché è un’ottima chiusura per l’arco dell’Inviolata ed ha un certo valore estetico, con i relativi giardini all’italiana nella parte posteriore. Verificata quindi la possibilità di fare un intervento che possa consentire di ricavare dieci aule e qualche altro locale per uffici ed un laboratorio, sufficienti per il fabbisogno dei prossimi cinque anni del Liceo, nell’ex ospedale, siamo riusciti a convincere la Provincia che vale la pena fare questo tipo d’investimento perché non si tratta di soldi “buttati via”. Infatti, gli spazi adibiti ad uso scolastico, al termine della ristrutturazione complessiva del Liceo (cinque o più anni) potranno essere utilizzati per altre attività formative relative agli spazi sociali della Casa di Soggiorno per anziani, ecc. Mi riferisco, ad esempio, alle attività dell’O.S.A. e, come viene precisato nel famoso documento “Bertoldi-Daves Carlo”, anche tutte le attività del mondo sociale-assistenziale delle onlus che operano sul territorio. Si tratta di spazi realizzati a spese della Provincia e che potranno essere disponibili per le necessità di questi enti. Pertanto, “l’operazione Liceo” - realizzata con i soldi della Provincia - così impostata a noi sembra veramente convincente perché consente di risolvere i problemi del Liceo e, successivamente, quelli di altre associazioni senza che il Comune debba spendere altri soldi. Spero di essere stato sufficientemente chiaro ma, nella sostanza, questo è il disegno complessivo. In ogni caso io credo che, in sede di Commissione, l’Assessore potrà essere più preciso ed entrare nei dettagli di quest’operazione. Per quanto riguarda le osservazioni che sono state fatte dal Consigliere Grazioli relativamente al vaso posto all’incrocio tra viale Roma e viale Dante devo dire che non ho ben compreso a cosa si riferisca. Non capisco quale sia il problema e quindi La prego di darmi qualche ulteriore dettaglio. Consigliere Grazioli: Intervento fuori microfono. verbale 25. 05. 03 / 11 Sindaco: Ho capito quanto Lei vuole dire e prendo nota della segnalazione. Per quanto riguarda, invece i distributori delle palette preciso che saranno collocati anche nell’area cani di cui parlerò tra poco. Non so dire, in questo momento, il nome della ditta che si occupa di questo servizio e prego l’Assessore di prendere nota di tale segnalazione perché sicuramente sarà nostra premura intervenire. Per quanto riguarda le osservazioni fatte dal Consigliere Pietro Matteotti sulla situazione dei giardini credo di aver già dato una risposta precisa. In merito alla lettera inviata all’Assessore Grisenti devo dire che è nata da un’esigenza estemporanea: in occasione di un incontro che si è tenuto nell’Ufficio del Sindaco di Arco e che tra l’altro era stato organizzato per trattare un tema che nulla aveva a che fare con il collegamento “Rovereto-Riva” - io ho sollecitato i colleghi Sindaci (e mi attribuisco la paternità dell’iniziativa) ad intervenire. Ho fatto loro presente che esiste un problema concreto e di cui nessuno parla (per altro, invece, io ho notizie che qualcuno sta lavorando a questo progetto) e quindi abbiamo deciso di mandare all’Assessore Grisenti la lettera in questione. Il tutto è stato fatto “seduta stante” ed, in ogni caso, posso assicurare che l’argomento sarà ripreso in considerazione. Posso assicurare che ho già avuto dei contatti con il Sindaco di Torbole, con il quale è quanto mai evidente che queste cose saranno approfondite; stiamo organizzando un incontro specifico in tal senso e credo che si terrà a breve. Preciso anche che sta per essere nominato il perito per piazza delle Erbe e questo è un problema che ci vede coinvolti ma devo dire che, pur con tutta la buona volontà, è difficile essere convincenti con la popolazione perché i lavori sono fermi: questo è quanto la gente coglie mentre certo non si rende conto dei problemi che possono esistere tra le ditte coinvolte nell’intervento ed il direttore dei lavori. La situazione non è facile ma, in ogni caso, è nostro impegno superare anche queste difficoltà. Per quanto riguarda “l’area cani” devo dire che non è un’invenzione di quest’Amministrazione ma parte da un’esigenza specifica della popolazione. Vi è stata, infatti, una raccolta di firme presentate all’Amministrazione comunale il sette luglio scorso, alla quale avevano aderito circa 500/600 proprietari di cani residenti nel nostro Comune. Noi abbiamo tentato varie soluzioni (CAMBIO LATO) …..come al solito è prevalsa l’idea di fare come fanno gli altri, ma gli altri, chi sono? Siamo entrati nel sito del Comune che sembra essere più organizzato di tutti su quest’area cani, che è il Comune di Firenze, ed abbiamo visto come in quella città hanno realizzato tali aree, ossia nei parchi. Noi abbiamo copiato quel modello proprio dal Comune di Firenze perché il problema esiste anche nella nostra città: sarebbe bello poter lasciare i cani in libertà ma abbiamo delle ordinanze che precludono il transito sulla spiaggia a partire dal primo giugno e, di conseguenza, noi dobbiamo dare una risposta precisa a questo problema e quindi si siamo dovuti interessare anche noi come Amministrazione comunale (del resto dei cani s’interessa ora anche il fisco!). Per quanto riguarda le considerazioni che ha fatto il Consigliere Perini sul Rione 2 Giugno devo precisare che, com’è noto, si è lavorato molto sulle aree verdi per risistemare proprio un’area piuttosto grande lasciata incolta ed abbandonata a se stessa per almeno dieciquindici anni, al punto che erano cresciute dappertutto erbacce e piante di ogni genere e gli spazi erano male attrezzati o impercorribili. Ebbene, attualmente i lavori di sistemazione dell’area sono ancora in corso e dovranno essere messe a dimora altre quattro piante di acero. Posso assicurare che, contemporaneamente a questi lavori è stata avviata la progettazione della piazzetta; sono quattro le cose sulle quali l’Amministrazione, in questo breve periodo, si è concentrata e che richiedono un certo impegno anche in termini di tempo. Innanzi tutto c’è un impegno da parte della giardineria per sistemare le aree verdi; c’è poi il problema della sistemazione del soffitto della palazzina, che è in fase di appalto ed una ditta installerà delle doghe piuttosto robuste nella parte superiore della palazzina, isolando anche il piano soprastante; è già partita la verbale 25. 05. 03 / 12 miniprogettazione per arredare - quanto meno a livelli di decenza - la piazzetta: ho proprio verificato oggi con il geometra Fedrizzi quale sia realmente la situazione, quasi che avessi saputo della sua domanda. Per quanto riguarda la galleria Rione 2 Giugno l’aggiornamento è il seguente: viste le resistenze iniziali da parte di alcuni proprietari, che sono state superate soltanto la scorsa settimana, credo di poter assicurare che la partenza dei lavori avverrà entro ottobre. Il finanziamento è pronto come pure il relativo progetto: non è possibile anticipare la partenza dei lavori perché alcuni gestori ritengono che i lavori vadano ad interferire con la loro attività e quindi è stato raggiunto un compromesso e si è prospettata la possibilità di partire in autunno. Il Consigliere Vescovi ha parlato di un persistente rumore nella zona in cui abita; francamente non riesco a capire da chi e da cosa sia provocato e quindi predisporrò le opportune indagini per verificare se si tratta, o meno, di un cantiere autorizzato. Lei, Consigliere Vescovi, ci dice che i lavori iniziano alle sei del mattino provocando un insopportabile rumore: in questo momento altro non posso fare che accogliere la sua segnalazione e predisporre gli opportuni accertamenti. Presidente: Grazie, Sindaco. Possiamo passare al punto n. 2 del suppl. punto 2 all’O.d.G. Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 2 – suppl. n. 2 dell’ordine del giorno. PUNTO N. 2 – suppl. n. 2: COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE, AI SENSI DEGLI ARTT. 48 E 49 DEL REGOLAMENTO INTERNO PER LE ADUNANZE DEL CONSIGLIO COMUNALE, DELLE RISPOSTE DATE AD INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE DI CONSIGLIERI (N. 65 E N. 66) Sindaco Comunico che in data 5.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 65 a firma del consigliere Zambotti all’oggetto “Retta per disabile”. Alla stessa è stato risposto in data 13.04.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. Consigliere Zambotti Questa era una richiesta indiretta ed il fruitore mi ha detto che è soddisfatto. Sindaco Comunico che in data 5.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 66 a firma del consigliere Zambotti all’oggetto “Comunicazione pubblica del lavoro-sondaggio sulla transitabilità della Ponale”. Alla stessa è stato risposto in data 5.04.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. Consigliere Zambotti: Quando il percorso sarà reso pubblico, sarò completamente soddisfatto. ^^^ Entra la Consigliera Brunelli: il numero dei presenti sale a 26. ^^^ verbale 25. 05. 03 / 13 Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 2 – suppl. n. 3 dell’ordine del giorno. PUNTO N. 2 – suppl. n. 3: COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE, AI SENSI DEGLI ARTT. 48 E 49 DEL REGOLAMENTO INTERNO PER LE ADUNANZE DEL CONSIGLIO COMUNALE, DELLE RISPOSTE DATE AD INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE DI CONSIGLIERI (N. 64, DAL N. 67 AL 74 E N.76) Sindaco Comunico che in data 5.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 64 a firma del consigliere Zambotti all’oggetto “Barriere antirumore al depuratore Maso Belli”. Alla stessa è stato risposto in data 12.05.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. Consigliere Zambotti: Anche in questo caso la domanda è indiretta. Ho incontrato proprio oggi uno degli interessati a questo problema e mi ha detto che hanno avuto parecchie risposte e pare che la sollecitazione che il Sindaco ha mandato ai competenti Uffici della Provincia abbia avuto almeno sulla carta e per il momento, ma io spero anche concretamente - un riscontro positivo. Sindaco: Devo dire pubblicamente che questi Servizi sono piuttosto solleciti nel rispondere alle richieste del cittadino. Comunico che in data 22.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 67 a firma del consigliere Zambotti all’oggetto “Contenimento inquinanti che saranno dovuti al prolungamento della SP 37 M.Tombio”. Alla stessa è stato risposto in data 27.04.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. Consigliere Zambotti: Mi sembra che la risposta sia contenuta in una successiva in cui sono co-firmatario con il Consigliere Vescovi e quindi risponderà il collega Vescovi. Sindaco Comunico che in data 24.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 68 a firma del consigliere Modena all’oggetto “Delibera n. 275 dd. 25.02.2004 relativa a parcheggi”. Alla stessa è stato risposto in data 26.04.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. Consigliere Modena: Sono soddisfatto della Sua risposta o meglio, sono soddisfatto del modo in cui Lei mi ha risposto, ma non dei contenuti, Sindaco, perché quanto io chiedevo purtroppo è stato vano. Sindaco Comunico che in data 25.03.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 69 a firma del consigliere Valandro all’oggetto “Lavatoio di via Grez”. Alla stessa è stato risposto in data 17.05.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. verbale 25. 05. 03 / 14 Consigliere Valandro: Purtroppo la Sua risposta non mi è ancora stata recapitata! Sindaco: La cosa è un po’ strana; in ogni caso approfondiremo la cosa perché c’è stata una risposta e quindi faremo le opportune ricerche. Sindaco Comunico che in data 5.04.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 70 a firma del consigliere Zambotti all’oggetto “Sondaggio telefonico”. Alla stessa è stato risposto in data 27.04.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. Consigliere Zambotti: Anche in questo caso la risposta è ineccepibile: mi pare che il Sindaco abbia detto che, allorquando il sondaggio sarà disponibile, lo stesso sarà presentato in Consiglio comunale. Va bene. Sindaco Comunico che in data 7.04.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 71 a firma dei consiglieri Vescovi e Zambotti all’oggetto “‘La Busa ormai Fusa’ la famigerata ‘Comai bis’”. Alla stessa è stato risposto in data 27.04.2004. Chiedo ad uno degli interpellanti se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. Consigliere Vescovi: Questo è un modo superficiale ed irresponsabile di affrontare le gravissime problematiche ambientali di Riva, in primis, quelle dell’inquinamento veicolare; sempre aspettare e non prevenire, non programmare, con il risultato che “i buoi scappano dalla stalla” ed in questo caso “i buoi” sono “la salute e la tranquillità della gente”. Chiaramente noi siamo insoddisfatti. Se risaliamo al rumore che avete sentito prima, i limiti ci sono, ma se non provvedete in tempo, quando arriveranno i limiti veramente saremo fuori: i limiti attuali sono 65 decibel di giorno e 55 decibel di notte! Quindi, quando il rumore eccede tali limiti, bisogna fare le misurazioni e provvedere con l’installazione di barriere acustiche! Non vedo proprio che cosa si aspetta ad intervenire. Se, quindi, c’è un Assessore all’Ambiente, deve lavorare e, se non ha voglia di lavorare, fategli fare qualcos’altro o date le deleghe a qualcun altro. Sindaco Comunico che in data 7.04.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 72 a firma dei consiglieri Vescovi e Zambotti all’oggetto “‘La Busa ormai Fusa’ polveri sottili e controlli veicolari”. Alla stessa è stato risposto in data 27.04.2004. Chiedo ad uno degli interpellanti se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. Consigliere Vescovi: Mi pare il caso di sottolineare che sia l’interpellanza, sia la risposta, servono anche agli altri Consiglieri; quando vi dico: “datemi i risultati della qualità dell’aria durante i tre giorni dei no global” è chiaro che lo facevo per uno scopo ben preciso e cioè servivano anche ai Consiglieri. E’ perfettamente inutile rispondere: “andate a cercarveli su internet!” Che cosa facciamo? Andiamo a cercare i dati su internet? Non mi pare una risposta accettabile; credo che sarebbe stato utile avere questi dati perché in tal modo sarebbe stato possibile stabilire la differenza tra inquinamento veicolare durante il summit e quello degli altri giorni (tra l’altro durante il summit il traffico era completamente assente). Questo era un suggerimento che io davo verbale 25. 05. 03 / 15 per cercare di riuscire a capire qualcosa di più sul problema dell’inquinamento veicolare. Se i dati non vengono analizzati o messi a disposizione per fare questo tipo di riflessioni, a cosa servono? Io quindi ripeto lo stesso discorso che ho fatto poc’anzi: se c’è un Assessore deputato all’ambiente che non lavora, fategli fare qualcos’altro. Grazie. Sindaco: Attestato che l’Assessore all’Ambiente lavora ed è assente per motivi legati al suo mandato. Comunico che in data 15.04.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 73 a firma del consigliere Zambotti all’oggetto “Riapertura della Spiaggia Ulivi”. Alla stessa è stato risposto in data 17.05.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. Consigliere Zambotti: La risposta diceva che “verranno dati contributi economici ulteriori” e questo è quanto io chiedevo; quindi sono soddisfatto. Sindaco Comunico che in data 27.04.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 74 a firma del consigliere Zambotti all’oggetto “Studio sul sociale”. Alla stessa è stato risposto in data 17.05.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. Consigliere Zambotti: Ringrazio perché è stato allegato anche un voluminoso documento che, purtroppo, non ho ancora letto ma che sicuramente studierò attentamente dopo di che mi farò sentire. Grazie. Sindaco: Quel documento riassume tutto quanto esiste nell’Alto Garda e devo dire che è costato non poca fatica all’Assessore Trinchieri. Sindaco Comunico che in data 4.05.2004 è pervenuta l’interpellanza n. 76 a firma del consigliere Zambotti all’oggetto “Sondaggio e Kanguri”. Alla stessa è stato risposto in data 13.05.2004. Chiedo all’interpellante se si ritiene o meno soddisfatto della risposta. Consigliere Zambotti: Mi pare che con questa risposta, finalmente, l’Amministrazione si sta muovendo rispetto al problema dei Kanguri perché, contrariamente, rimanevano soltanto dei “monumenti allo spreco”. Adesso mi pare che ci sia la volontà di trovare una soluzione: questo, quanto meno, è quello che mi sembra di aver capito. Sindaco: Sì, è chiaro. Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 5 – suppl. n. 2 dell’ordine del giorno. PUNTO N. 5 – suppl. n. 2: MOZIONE N. 25 PRESENTATA IN DATA 14.04.2004 A FIRMA verbale 25. 05. 03 / 16 DEL CONSIGLIERE VALANDRO A NOME DEL GRUPPO CONSILIARE DELLA CIVICA MARGHERITA ALL’OGGETTO “ADESIONE CAMPAGNA ‘NON PAGO DI LEGGERE’” Presidente: Comunico che in data 14.04.2004 è pervenuta la mozione n. 25 a firma del consigliere Valandro a nome del gruppo consiliare della Civica Margherita all’oggetto “Adesione campagna ‘Non pago di leggere’” nel seguente testo: “”” Dal 6 settembre 2004 Riva del Garda finalmente disporrà della nuova biblioteca civica nel Palazzo Lutti/Salvadori. Nel nostro territorio molti sono i lettori che fanno riferimento ella biblioteca civica per avere il piacere di gustarsi un buon libro senza doverlo comprare. Specie per quelle categorie e fasce di età che difficilmente possono permettersi di acquistare un libro, come i più piccoli, lettori già di per sè non sempre voraci. Un’opportunità, quella del prestito gratuito, che i rivani rischiano ora di vedere seriamente compromessa da Bruxelles. Lo scorso 16 gennaio, infatti, la Commissione europea ha avviato un procedimento di infrazione contro Spagna, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo e Italia «circa l’applicazione del diritto di prestito pubblico». In buona sostanza, ai sei Stati si contesta il mancato o il non corretto recepimento della direttiva 92/100, che disciplina «il diritto di locazione, il diritto di prestito e taluni diritti connessi al diritto d’autore». Chi detiene quest’ultimo, infatti, avrebbe facoltà di autorizzare o meno il prestito a titolo gratuito della propria opera, oggi a disposizione del lettore comunque gratuitamente. In altri termini, l’Unione Europea batte cassa, mettendo in mora Spagna, Italia, Irlanda e Portogallo «per porre termine alle disfunzioni per il mercato interno e al danno subìto dai titolari di diritti». Una situazione che potrebbe rappresentare una novità non certo gradita, specie per chi negli anni ha moltiplicato gli sforzi per promuovere la lettura. In primis, le biblioteche che non ci stanno. Un provvedimento, quindi, quello della Comunità Europea che rischia di penalizzare sensibilmente l’utenza e veder crollare il numero dei lettori. Senza contare che le biblioteche sono tra i migliori clienti di librerie e - indirettamente - di editori e autori, alle cui opere garantiscono peraltro una visibilità costante, anche anni dopo la pubblicazione e l’uscita dal commercio. I Certamente, però, ad essere penalizzati sarebbero senz’altro i più piccoli e le fasce più povere. Questo a fronte di un impegno decennale per incentivare la lettura e una tradizione bibliotecaria a Riva dl oltre 100 anni. Il fenomeno rischia di stravolgere le abitudini di molti. Tutto ciò premesso, si invita il Sindaco e la Giunta: ad aderire alla campagna di protesta indetta in più Comuni italiani per fare in modo che tale direttiva Europea non venga recepita dallo stato italiano; ad attivarsi presso l’Assessorato Provinciale alla Cultura e presso l’Assessorato Provinciale all’istruzione al fine di salvaguardare il diritto ad usufruire gratuitamente del servizio di prestito della biblioteca civica. “”” Consigliere Valandro: Grazie, Presidente. Questa è una mozione che prende lo spunto da un’iniziativa partita dal verbale 25. 05. 03 / 17 Comune di Cologno Monzese, dalla quale ho tratto alcuni elementi e, se volete approfondire l’argomento, v’invito a leggere il sito di questo comune della Lombardia, che è molto curato e può soddisfare qualsiasi tipo di curiosità in merito a questa materia. Io credo che sia un tema abbastanza delicato perché riguarda ambiti a noi forse lontani, cioè quelli della comunità europea, ma tocca direttamente anche i cittadini rivani e quindi credo sia giusto intervenire quanto meno per cercare di fare quanto ci è possibile. In sostanza, quello che si cerca di prevenire, è il fatto che venga posto un ticket sul prestito dei libri nelle biblioteche che andrebbe a discapito, ovviamente, dell'utente stesso che si vedrebbe costretto a pagare per poter prendere in prestito un libro in biblioteca la qual cosa andrebbe anche a discapito delle stesse Amministrazioni comunali che dovrebbero far fronte ad ulteriori spese e finanziamenti per le biblioteche e che vedrebbero inevitabilmente diminuire il numero degli utenti. Io quindi chiedo al Consiglio comunale di dare un segnale in questo senso, anche se non possiamo fare azioni particolarmente incisive a Bruxelles. Tutto ciò, in primis aderendo alla campagna che si sta avviando a livello nazionale ed, in secondo luogo, attivando qualche forma di pressione o facendo presente anche agli Assessorati provinciali competenti come sia necessario scongiurare questo pericolo, perché la nostra comunità non accetta questo tipo di decisioni dell'Unione europea. Ciò premesso lascio la parola agli altri colleghi che vorranno intervenire, dando vita al dibattito consiliare. Presidente: Grazie, Consigliere Valandro. Apriamo la discussione e quindi prego i Consiglieri di prenotarsi. Ha chiesto la parola il Consigliere Zambotti. Prego. Consigliere Zambotti: E' noto a tutti che in Italia si legge poco, dai quotidiani e i libri, e quindi mettere una tassa sul prestito da parte delle biblioteche non credo sia un modo per favorire la lettura. Per quanto riguarda la mozione del Consigliere Valandro volevo rilevare come la stessa cada in un momento particolare: siamo, infatti, alla vigilia delle elezioni europee per cui, se questo documento sarà approvato, suggerirei al Consigliere Valandro di aggiungere una postilla e propongo di inviarlo anche ai vari candidati alle elezioni europee, almeno a quelli del nostro collegio, anche se questa volta il nostro collegio elettorale è molto ampio. In ogni caso io credo che sia opportuno trasmettere tale documento ai parlamentari trentini chiedendo la loro opinione in merito. Io credo infatti che più che interessare gli Assessorati provinciali, sarebbe opportuno chiedere ai parlamentari trentini di inserire questo problema nei loro programmi ed in tal modo avremo anche la possibilità di avere una certa visibilità. Grazie. Presidente: Grazie, Consigliere Zambotti. Ci sono altri interventi? Poiché nessun Consigliere ha chiesto di intervenire, lascio la parola al Consigliere Valandro se desidera aggiungere qualcosa a quanto è stato detto. Contrariamente apro i secondi interventi. La parola al Consigliere Vescovi per i secondi interventi. Prego. Consigliere Vescovi: Questo a me sembra un punto che ha un’importanza ed una logica ben precisa: oggi c'è una vivace campagna sui diritti d'autore e, più in generale, sulla proprietà intellettuale e quindi è diventato un problema a livello mondiale, tant'è vero che - ad esempio per quanto riguarda la possibilità di scaricare brani musicali da Internet - molti siti sono stati chiusi. La questione quindi ha una valenza piuttosto forte perché, da una parte c'è chi produce queste opere ed ha quindi tutto il diritto di ricavare dei benefici in termini economici dal suo lavoro e, d'altra parte, ci sono gli utenti che cercano di accedere a queste opere spendendo il meno possibile. Non verbale 25. 05. 03 / 18 dobbiamo dimenticare che, dal punto di vista giuridico, esistono delle norme precise anche a livello europeo che devono essere rispettate ed ora si tratta di vedere come tali norme verranno recepite dal nostro Governo; pertanto, o la direttiva viene ritirata o in qualche modo modificata, oppure se viene recepita nel testo attuale, la stessa dovrà essere applicata. Contrariamente, in caso cioè di mancata applicazione della norma, si rischia di essere denunciati alla Corte di giustizia con le evidenti conseguenze. Pertanto non posso che accogliere il suggerimento del collega Consigliere Zambotti e quindi, oltre ad intervenire presso i nostri parlamentari che, appunto, in questo periodo sono in campagna elettorale, si dovrà fare una certa pressione sul Governo centrale o, quantomeno, sugli organi che dovranno recepire questa direttiva. È evidente infatti che anche una direttiva di questo genere potrà essere recepita in diversi modi, cercando cioè delle modalità per superare l'ostacolo e, quindi, risolvere in altro modo il problema che è stato sollevato. Ci sono mille modi, a mio parere, per intervenire anche se è evidente che comunque tale direttiva deve essere recepita. Non dobbiamo nasconderci che sarà comunque necessario intervenire in quanto le pressioni economiche che vengono esercitate sulla Commissione sono molto forti; pensiamo soltanto all'azione che sarà esercitata da parte delle case discografiche, dagli editori e dagli autori, proprio per tutelare i loro interessi economici, del resto riconosciuti dalla legge. D'altra parte, non possiamo negare che ci sono molte persone che cercano in tutti i modi di poter accedere a questi servizi ad un costo minimo o addirittura gratuitamente. Sono d'accordo sul fatto che, in Italia, il numero dei lettori di libri e giornali sia piuttosto ridotto e quindi non è pensabile adottare delle misure tali da scoraggiare ulteriormente l'accesso ai libri, ma va anche tenuto presente il diritto degli autori che cercano in tutti i modi di tutelare i loro interessi. Il problema non è facile da risolvere e sicuramente ci si deve confrontare e si devono trovare, di comune accordo, degli strumenti per esercitare la giusta pressione su quanti sono in dovere di recepire queste cose. Presidente: Grazie, Consigliere Vescovi. La parola al Consigliere Frizzi. Consigliere Frizzi: Sicuramente questa mozione va votata anche se, devo essere sincero, non posso fare a meno di dire che, se da una parte si vuole incentivare la lettura ed aumentare il numero dei lettori in un Paese come l'Italia che, in questo senso, è piuttosto debole, la nostra Amministrazione comunale non sempre è stata sensibile nei confronti della lettura e della diffusione della stessa. Sono venuto a sapere da un mio amico, che tra l'altro era un candidato della lista "l'Ora", che uno scrittore con una certa fama - "un giallista" - che in passato aveva collaborato con l'Amministrazione comunale nell'avvio di un percorso di formazione rivolto agli studenti del liceo scientifico e finalizzato ad educare i giovani alla lettura ed a stimolarli alla scrittura, non ha poi trovato quella disponibilità che si aspettava: l'Amministrazione, infatti, ha avuto delle remore relativamente al compenso chiesto da quest'esperto e l'iniziativa pare sia stata abbandonata. Va precisato tra l'altro che, a conclusione di questo progetto, era prevista la raccolta e la pubblicazione del materiale prodotto dagli studenti. Questo era un aspetto molto interessante e qualificante del progetto che, purtroppo, non ha avuto un riscontro positivo mentre, al contrario, i ragazzi della scuola media di Arco hanno potuto portare a compimento un analogo progetto con soddisfazione di tutti. Tra l’altro si trattava di un compenso molto contenuto(non ricordo la cifra), ma so che l’Amministrazione aveva “posto dei paletti” nei confronti di quest’iniziativa. Ben venga quindi la mozione del Consigliere Valandro che, sicuramente, voterò ma devo dire che mi fa un po’ specie questo modo di agire della maggioranza che, da una parte porta avanti delle proprie iniziative e, dall’altra, ne ostacola altre che sono altrettanto valide. In ogni caso vedremo, alla fine, come andrà a finire questa questione. Grazie. Presidente: verbale 25. 05. 03 / 19 Ha chiesto d’intervenire l’Assessore Grazioli. Prego. Assessore Grazioli: Vorrei fare qualche precisazione. Innanzi tutto, per quanto concerne questa direttiva europea va detto che, in realtà, la stessa è stata recepita con un decreto legislativo, che ha il numero 685/84, nel quale comunque si contemplavano delle modalità - o meglio delle deroghe rispetto all’articolo 5, che sono state ritenute eccessive. Pertanto, lo Stato italiano ha recepito la direttiva europea del 1992 e con questo decreto legislativo del 1994 ha modificato una legge precedente che è del 1941 che contemplava la materia relativa ai diritti d’autore che, come giustamente stato detto qui, è particolarmente controversa nel passato ma soprattutto oggi perché internet sta ormai a scavalco tra il mondo classico dei diritti d’autore ed una rete moderna d’accesso alle informazioni, così come ai libri, ecc. Questo - come abbiamo letto in molti articoli di stampa - ha provocato una riflessione che è ancora in atto. Quest’articolo 5 aveva dato la possibilità allo Stato italiano di derogare, in parte, com’era previsto, non andando oltre certi limiti ed, infatti, si diceva che le biblioteche e le discoteche dello Stato e degli enti pubblici si dovevano considerare esenti dal pagamento di questi diritti e, quindi, da qui è partita tutta la questione. Questa prima posizione trovava spunto nella condanna verso il Belgio (che mi pare sia dei primi di gennaio di quest’anno) e poi ai sei Paesi che non hanno ottemperato alla disposizione che veniva dall’Europa. Per quanto concerne la biblioteca di Riva e il presunto veto da parte dell’Amministrazione comunale, credo di poter dire che nessuno ha mai posto veti, prova ne sia il fatto che, con la biblioteca, con il museo ed anche con le Amministrazioni vicine proprio quest’anno siamo partiti con una serie di attività didattiche che hanno trovato notevole riscontro; tali attività contemplavano certamente anche l’educazione alla lettura - dai più piccoli al liceo con tutta una serie d’iniziative d’estrema importanza. Se non abbiamo continuato con l’attività alla quale ha fatto riferimento il Consigliere Frizzi nel suo intervento - e sarà mia premura cercare informazioni più dettagliate al riguardo - non è stato certo per presunti “paletti o veti” posti dall’Amministrazione attuale. Noi siamo, al contrario, ben disposti verso iniziative di un certo spessore e, sicuramente, faremo tutto il possibile per facilitare l’accesso alla biblioteca da parte di un numero sempre maggiore d’utenti. Credo anche che lo spostamento della biblioteca potrà rendere ancora più agibile il servizio e ci darà modo d’intervenire ancora più massicciamente affinché l’educazione, ma anche il piacere della lettura e di conseguenza della scrittura, sia un piacere destinato a tutti e sia gratuito, come del resto è stato sottolineato anche dal manifesto Unesco, che s’innesta su quanto oggi andiamo a discutere e votare. Noi, lo ripeto ancora, faremo tutto il possibile, pur non tralasciando gli aspetti di natura economica, affinché il piacere della lettura possa essere sempre più radicato; la biblioteca si muoverà su questa strada, facendo il possibile perché sia le scuole, sia i cittadini in generale, possano usufruire di quest’importante servizio che anch’io auspico rimanga gratuito. Credo, infatti, che sia diritto di tutti - abbienti e non abbienti - informarsi, leggere ed avere un’apertura sul mondo. Grazie. ^^^ Escono i Consiglieri Ravanelli e Lotti Clara: il numero dei presenti scende a 24. ^^^ Presidente: Grazie, Assessore. Possiamo passare alla votazione del punto 5 all’O.d.G., suppl. n. 2. Chiedo agli scrutatori di comunicarmi il numero dei presenti; prima dobbiamo procedere alla nomina degli scrutatori in quanto uno scrutatore è assente. Mi comunicano che sono presenti 24 Consiglieri. Passiamo ora alla nomina del Consigliere Benamati quale scrutatore per l’odierna seduta. A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente verbale 25. 05. 03 / 20 risultato: - Consiglieri presenti n. 24 - Consiglieri votanti n. 24 - voti favorevoli n. 23 (Sindaco, Lotti Stefano, Zucchelli, Daves, Brunelli, Valandro, Mirante Marini, Calzà, Perini, Tonelli, Munari, Gentilini, Torboli, Grazioli, Frizzi, Matteotti Pietro, Lorenzi Emanuela, Lorenzi Patrick, Zambotti, Vescovi, De Mattia, Modena, Benini) contrari n. 0 astenuti n. 1 (Benamati) IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la mozione. Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al proposta di mozione. A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente risultato: - Consiglieri presenti n. 24 - Consiglieri votanti n. 24 - voti favorevoli n. 24 (Sindaco, Lotti Stefano, Zucchelli, Daves, Brunelli, Benamati, Valandro, Mirante Marini, Calzà, Perini, Tonelli, Munari, Gentilini, Torboli, Grazioli, Frizzi, Matteotti Pietro, Lorenzi Emanuela, Lorenzi Patrick, Zambotti, Vescovi, De Mattia, Modena, Benini) contrari n. 0 astenuti n. 0 IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA LA MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE VALANDRO ^^^ Entra il Consigliere Ravanelli. Esce il Consigliere Matteotti Pietro: il numero dei presenti rimane a 24. ^^^ Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 4 – suppl. n. 3 dell’ordine del giorno, di cui all’allegato B) al presente verbale. verbale 25. 05. 03 / 21 PUNTO N. 4 – suppl. n. 3: COSTRUZIONE COMPLESSO RESIDENZIALE SULLE PP.FF. 3223/2 E 3231/1/3 C.C. RIVA IN LOC. S.NAZZARO: ADOZIONE DEL PFS DI INIZIATIVA PUBBLICA PER EDILIZIA ABITATIVA INDIVIDUATO NEL PRGI COME PFS 4, AI SENSI L.P. 22/91 E SS.MM - ART.48 Vice Sindaco: Grazie Presidente. Per quanto riguarda la premessa del provvedimento in sintesi, senza leggerla, la narro in questo modo. Il Piano Regolatore ha individuato come P.F.S. 4 un’area in località San Nazzaro con destinazione di edilizia economico popolare. Qualche mese prima dell’approvazione del Piano Regolatore l’Amministrazione aveva fatto domanda preventiva di accedere al fondo di rotazione per l’acquisizione delle aree che, nel mese di gennaio di quest’anno, ha trovato finanziamento da parte del Servizio edilizia abitativa. Conseguentemente a questo, il 12 febbraio 2003, il precedente Consiglio comunale aveva confermato le aree già previste nel Piano Regolatore destinate ad edilizia economico popolare e ne aveva ulteriormente individuata un’altra nel compendio Zadra, soggetto a piano di lottizzazione. Questo provvedimento è stato notificato a tutti i proprietari delle aree vincolate a seguito della delibera n. 376 del 12.02.2003. Successivamente, l’Amministrazione ha affidato all’ing. Andrea Carloni la stesura del piano attuativo, di cui questa sera proponiamo l’approvazione e, contestualmente, ha emesso il bando per l’assegnazione di area a cooperative di edilizia economico popolare, avendo optato per le altre aree ad interventi diretti da parte di Itea. Rispetto al bando emesso, le cooperative - cioè quelle che insistono sul territorio di Riva - hanno presentato regolare domanda per un totale di 40 soci aventi i requisiti previsti dalla legge in materia di edilizia economico popolare agevolata e sovvenzionata e, in modo particolare, 18 soci per la Cooperativa Casa Nostra e 22 soci per la Cooperativa Martiri 28 Giugno. Successivamente, ai soli fini contributivi, per quanto riguarda l’assegnazione del fondo di rotazione, la Giunta ha approvato quanto di competenza - in linea tecnica - per ottenere il finanziamento posto sull’anno finanziario 2003 per l’accesso al fondo di rotazione. Il piano che questa sera viene posto all’attenzione del Consiglio costituisce la prima adozione poiché, dopo la stessa, il piano con tutti i suoi elementi viene posto alla libera visione del pubblico presso gli Uffici comunali per trenta giorni durante i quali chiunque ha facoltà di presentare osservazioni nel pubblico interesse. Successivamente ai previsti 30 giorni il Consiglio comunale, valutate le eventuali osservazioni, procederà all’eventuale osservazione con - o senza le modifiche apportate a seguito dell’eventuale presentazione di osservazioni da parte dei cittadini nel pubblico interesse. Il piano, pertanto, sottoposto ai pareri favorevoli della Commissione edilizia ed all’esame della Commissione urbanistica, si propone di adottare, in attuazione del programma per la delimitazione di aree ed edifici riservati alla formazione di piani attuati a fini speciali per l’edilizia sia pubblica che agevolata, approvato con deliberazione consiliare n. 367 del 12.02.2003, il progetto redatto dall’ing. Carloni relativo alla predisposizione del P.F.S. 4, per la zona con destinazione R.C. 2, sita in località San Nazzaro, di cui alle PP.FF 3223/2 e 3231/1/3, composta dagli elaborati tecnici allegati e di demandare al Sindaco, ai sensi dell’art. 48, comma II, della legge urbanistica l’attivazione di procedure di deposito e di pubblicità del piano adottato. Questo costituisce un tassello importante, anche perché risaliamo al 1994 per l’adozione di un altro piano attuativo per l’edilizia economico popolare a favore delle cooperative, che è quello realizzato lungo via Pigarelli. Vi è quindi una forte attesa da parte delle cooperative edilizie per la realizzazione di alloggi di questa natura e devo anche aggiungere che gli alloggi non sono molti (si parla di 32 alloggi, forse 36 rispetto al “taglio” che verrà approvato in sede esecutiva), ma si tratta comunque di una prima risposta alle esigenze di casa della nostra cittadinanza, facendo presente che i soggetti che sono abilitati alla richiesta di edilizia economico verbale 25. 05. 03 / 22 popolare hanno i requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dalla legge provinciale per quanto riguarda la partecipazione alle graduatorie per l’assegnazione di alloggi di edilizia economico popolare dell’Itea. Pertanto questa possibilità è rivolta a persone che hanno bisogno di casa anche in termini urgenti. Grazie. Presidente: Grazie Assessore. Apriamo la discussione. Ha chiesto la parola la Consigliera Lorenzi Emanuela Prego. Consigliera Lorenzi Emanuela: Volevo fare delle precisazioni visto che alcuni cittadini si sono rivolti a me per questa delibera. Non deve considerare quanto sto dicendo un modo per fare polemica, signor Sindaco, ma io spero che i cittadini che mi chiamano e che mi telefonano non siano degli alieni; infatti, sia sul problema Liceo, sia su quello di S. Alessandro, sono stata informata in una maniera completamente opposta a quanto Lei ha affermato nel question time e spero che avremo occasione di avere un confronto su questo. Ritengo anche che allo stesso modo, se un Consigliere vi chiede delle informazioni con lettera scritta, sarebbe opportuno e corretto che gli venisse data la relativa risposta: io non ho nessun’informazione su quanto è stato deciso per la Commissione Regolamenti e di questo mi spiace. Riguardo alla delibera che ha illustrato l’Assessore Mosaner, devo dire che mi risulta che esistono dei problemi con alcuni privati, proprietari dei terreni. Mi è stato riferito che, in fase di osservazione del Piano Regolatore, era stato individuato sull’area interessata un errore che, puntualmente, il dott. Flaim - Commissario Straordinario per il P.R.G. - ha fatto pervenire in Provincia. In particolare sull’area vi è un deposito agricolo per attrezzature di ragguardevoli dimensioni, indispensabile per l’attività agricola. Sulla correzione di tale errore si era trovato un accordo tra l’ex Sindaco, Cesare Malossini ed il signor Sansoni, Presidente di una delle cooperative che costruiranno le unità immobiliari. L’accordo - così mi è stato riferito - era che su quest’area le cooperative non avrebbero edificato (mi riferisco all’area relativa al deposito) e, di fatto, sarebbe stata rivista la conformazione del lotto destinato a piano ai fini speciali (correggetemi se sbaglio). La presenza di quest’accordo è suffragata anche dalla mancanza di alcun tipo di ricorso da parte dei proprietari sull’area in oggetto. Ora, con questa delibera, questo tipo d’accordo è stato disatteso e quindi volevo chiedere all’Assessore che mi spiegasse cos’è successo realmente. Grazie. Presidente: Grazie; ci sono altri interventi? La parola al Consigliere Frizzi. Prego. Consigliere Frizzi: A questo punto credo sia dovuta una spiegazione da parte dell’Assessore. Io sono stato in Commissione urbanistica ed abbiamo parlato di questo problema e ricordo che avevamo anche chiesto chi fossero i proprietari dell’area e se c’erano stati dei contenzioni. La risposta che ci venne data è che non c’è stata alcuna osservazione e che non esiste alcun problema da parte dei proprietari e quindi quanto è stato detto dalla Consigliera Lorenzi è una novità. Vorrei quindi sapere quale sia veramente la situazione e quale sia la posizione dell’Assessore. Grazie. Presidente: Ci sono altri interventi? La parola al Consigliere Munari. Consigliere Munari: A fronte di quanto dichiarato dalla Consigliera Lorenzi e, nello specifico, in merito alla notizia che i proprietari abbiano fatto - o meno - ricorso, qui vanno depositati gli atti e se la verbale 25. 05. 03 / 23 Consigliera è stata messa a conoscenza di alcune cose solo per scritto o per sentito dire, non è sufficiente: qui ciò che conta sono gli atti e gli interessati devono dimostrare i loro diritti sulla base di documenti ben precisi e facendo riferimento a norme di legge ben precise. Questo è quanto hanno fatto tutti i proprietari che hanno presentato delle osservazioni in merito al P.R.G.; contrariamente, anche per noi Consiglieri comunali che dobbiamo votare un atto, la cosa non è chiara e non abbiamo elementi certi su cui esprimerci. Mi scusi, Consigliera Lorenzi, ma Lei non può dire in Consiglio comunale delle cose per il solo fatto di “averle sentite dire o perché le sono state riferite, ecc.”. Si tratta di cose estremamente importanti e noi dobbiamo ragionare sulla base di atti scritti; non è possibile prendere in considerazione fatti solo perché “abbiamo sentito dire certe cose”; personalmente ho sentito dire tante cose, magari diverse dalle sue o da quelle che possono aver sentito altri Consiglieri. Per quanto mi riguarda devo dire che “quanto ho sentito dire” è una cosa ma se dobbiamo prendere delle decisioni dobbiamo farlo sulla base di atti certi, ossia di documenti precisi. Sulla base dei documenti che abbiamo potuto esaminare in sede di Commissione urbanistica ed in altre sedi istituzionali, devo dire che non esiste nulla di quanto Lei è a conoscenza “per sentito dire..:”. Quanto Lei ha riferito in merito alla relazione che il dott. Flaim ha inviato ai competenti Uffici provinciali, credo che avrebbe dovuto essere stata allegata agli atti perché noi avremmo potuto prenderne visione; l’unica cosa che io posso vedere - sulla base della documentazione in nostro possesso - è il che tutta l’area è retinata con il piano di lottizzazione per interventi fatti da cooperative edilizie. Questo è l’atto che è a disposizione di tutti e che è depositato presso il Municipio. Credo che non si possano prendere in considerazione delle richieste solo per “aver sentito dire, ecc. “; personalmente credo che questa questione debba essere precisata perché è preliminare ma molto importante. Presidente: Grazie, Consigliere Munari. Ci sono altri interventi? La parola al Consigliere Vescovi. Consigliere Vescovi: Io non credo che questo sia un argomento di poca importanza e, come avevo anticipato già ieri sera, si tratta di ben 6.763 mq. che, attualmente, sono destinati ad orto, frutteto, uliveto. Andando avanti di questo passo, dove andiamo a finire? Potenzialmente lì si potrà… (CAMBIO CASSETTA) ….. un carico antropico di circa 650 persone che non sono poche e che gravitano sul solito asse Riva-Arco. Ci sarà quindi un ulteriore appesantimento del traffico e, andando avanti di questo passo, la viabilità finirà per saturarsi per cui i tassi d’inquinamento diventeranno sempre più alti ed, alla fine, saremo in una camera a gas, soprattutto se l’Amministrazione comunale - o comunque l’ente pubblico in generale - non prevede di fare un intervento con l’obiettivo di limitare il traffico, soprattutto quello dei pendolari che percorrono più volte nella stessa giornata questo tratto di strada. Siamo sempre al solito discorso: è inutile guardarci intorno; la situazione peggiora di giorno in giorno. Personalmente ho “una certa allergia” per questi interventi pubblici “di favorimento” che, alla fine, si riflettono solo sulle risorse della collettività, spesso dissipandole, perché alla fine le cose vanno in questo modo: da quanto possiamo vedere agli atti, si prevede una spesa di 2,5 miliardi di vecchie lire per l’acquisto dell’area, oltre ad altri costi, per un totale di oltre 9 miliardi di vecchie lire. L’ente pubblico si assume un notevole impegno in termini economici relativamente alla realizzazione di tale urbanizzazione per la realizzazione di questi alloggi e la cosa mi preoccupa. Noi stiamo andando avanti con il solito discorso che “tanto, ormai, il piano di fabbrica prevede questo, la Commissione stabilisce quest’altro, il piano di fabbrica è stato imposto, c’era il Commissario, il Consiglio comunale non poteva fare nulla, ecc.” ma, intanto, qualcuno ha deciso lo stesso. In questo modo ci viene detto che, in pratica, non possiamo fare altrimenti e quindi bisogna “prendere o lasciare” e chi ha interessi in questo campo, riesce sempre vincente perché, probabilmente, alla base di tutto questo c’è una verbale 25. 05. 03 / 24 tale commistione d’interessi che uno richiama l’altro e, naturalmente, alla fine chi ci rimette è sempre la collettività perché questi interventi portano ad un carico antropico pesante di quanto le strutture siano in grado di sopportare; le strutture attuali sono carenti o, quanto meno, non si prevede la realizzazione di strutture più adeguate ed, alla fine, la qualità della vita non fa che peggiorare. Io batterò sempre questo tasto e, naturalmente, non servirà a molto questo mio impegno perché la maggioranza è orientata altrove; in ogni caso io non posso fare a meno di insinuare questo tarlo e questo dubbio in chi prende le decisioni finali perché, tra l’altro, questo è anche il mio compito. Presidente: Grazie, Consigliere Vescovi. La parola al Consigliere Ravanelli. Consigliere Ravanelli: Grazie, Presidente. Sicuramente il Piano Regolatore Generale, individuando in località San Nazzaro un’area per la realizzazione di un intervento edificatorio indirizzato all’edilizia sovvenzionata, ha cercato di rispondere - almeno in parte - ad una situazione d’effettivo bisogno. In questo senso quindi questo passaggio in sede consiliare non può che trovare rapido accoglimento; qualche perplessità, alla luce di una serie di specifici precedenti, lascia invece il meccanismo delle cooperative edilizie, non sempre adeguate e rispettose degli interessi effettivi dei soci. Pare per altro di capire che i promotori delle stesse in queste occasioni rispettino quegli orientamenti che non sono stati accompagnati, in passato, da risultati convincenti e di soddisfazione. In ogni caso, ferma la necessità di seguire con la necessaria attenzione in diversi momenti le iniziative, anche in ragione dell’emergenza che cerca di fronteggiare, il provvedimento merita una condivisione di massima. Volevo aggiungere che, leggendo i verbali della Commissione urbanistica (e non capisco perché tutti i Consiglieri comunali vogliano far parte della Commissione urbanistica) non ho visto interventi particolarmente interessanti. A parte gli interventi del Presidente e dell’Assessore competente non vedo interventi di spessore (vedo la presenza di Matteotti, Modena, Frizzi, ecc.) ma in Consiglio si discute un argomento così importante ma in Commissione urbanistica non vedo alcun risultato. Volevo quindi sollecitare i miei colleghi ad intervenire in sede di Commissione perché, come ho già detto, leggendo i verbali mi sembra che tutto si riduca all’intervento del Presidente e dell’Assessore. Io credo che la Commissione sia proprio la sede migliore per discutere di questi punti molto importanti. Grazie. Presidente: Ci sono altri interventi? Chiudo la fase dei primi interventi e do la parola al Vice Sindaco per la replica. Vice Sindaco: Vorrei fornire alcuni chiarimenti iniziali. Ho già avuto modo di dire in Commissione urbanistiche che le particelle intere sono due e sono inserite nel P.R.G. fin dalla prima adozione (parlo del dicembre 1997). Si tratta di zona agricola primaria di Pup, mentre le destinazioni che ha citato il Consigliere Vescovi sono quelle catastali; come sapete, le zone agricole primarie di Pup si modificano, normalmente, per l’edilizia economico popolare. Avverso questa prima adozione una delle proprietà fece presente che quell’area poteva essere stralciata dall’edilizia economico popolare (in parte il giardino della casa ed un po’ di terreno agricolo coltivato) in quanto tale terreno serviva alla residenzialità e, in seconda battuta, poteva essere realizzato un edificio da parte dei proprietari dell’area, destinandolo ad edilizia di completamento. Avverso questa prima osservazione, in prima adozione, il Commissario ad acta, arch. Flaim, ha respinto l’osservazione, mantenendo in seconda adozione la destinazione di edilizia economico popolare. Successivamente l’arch. Flaim - da quanto mi risulta - non ha controdedotto in merito rispetto verbale 25. 05. 03 / 25 all’approvazione del Piano Regolatore, nel senso che il Piano Regolatore approvato il 02 settembre, è “il Piano Regolatore di Riva del Garda” e vale per tutti nello stesso modo, ossia non “vale per qualcuno un po’ di più e per qualcuno un po’ di meno”. Nella predisposizione del piano attuativo io mi sono attenuto alle disposizioni del Piano Regolatore nel senso che lo stesso disciplina quell’area in quel modo e, accordi di non utilizzo di quell’area in fase di adozione del piano attuativo troverebbero difficile motivazione perché, sostanzialmente, non prevista se non in quello che diceva la Consigliera Lorenzi. Vi era, infatti, un accordo che diceva sostanzialmente questo: “lì, per ora, non si costruisce perché, dopo, si vedrà cosa succede”. Io - lo ripeto ancora - mi attengo alla strumentazione urbanistica che è questa e che prevede un piano attuativo a fini speciali. Io richiamo l’attenzione del Consiglio su un fatto: la proprietà ha avuto tre ulteriori possibilità per ricorrere contro lo strumento perché poteva ricorrere contro lo strumento urbanistico approvato il 02 settembre - nel limite di 60 giorni dalla pubblicazione - ed ha avuto la possibilità di ricorrere contro la delibera della Giunta comunale d’individuazione e vincolo ulteriore, qualora ve ne fosse stata la necessità, ma che è stato regolarmente notificato a tutti i proprietari ossia non solo ai proprietari di quell’area ma a tutti i proprietari di aree vincolate ad edilizia economico popolare. Vi è stata infatti una notifica nella quale si precisava che il Consiglio comunale, con delibera n. 367 del 12.02.03, aveva ritenuto di confermare e porre il vincolo per edilizia economico popolare indistintamente su tutta una serie di proprietà poste nel Comune di Riva del Garda. E’ agli atti infatti copia di una lettera raccomandata e notificata - con tanto di firma di ricevuta di ritorno della raccomandata - citata anche nel provvedimento di cui questa sera si propone l’approvazione. Nei confronti di questo vincolo, che è un vincolo quinquennale, i proprietari nulla hanno opposto e nulla hanno opposto nemmeno nei confronti del bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia economico popolare. E’ ben vero, infatti, che la norma dice che siano le cooperative che possono chiedere la possibilità d’intervento, ma sono anche prioritariamente i proprietari delle aree che lo possono fare, qualora abbiano i requisiti per la costruzione del proprio alloggio (ma, ripeto, qualora ne abbiano i requisiti). Pertanto i proprietari potevano ricorrere anche contro il bando. E’ ben vero che può esservi stato un accordo con l’arch. Flaim - e questo lo posso presumere - in fase tra la seconda adozione e l’approvazione del Piano Regolatore, nella quale la proprietà, presumo, si sarà rivolta all’arch. Flaim dicendo “nelle contro-deduzioni formate alla Giunta provinciale prima dell’approvazione si veda se questa, in ultima istanza, può essere accolta nella modifica dello strumento urbanistico, in funzione della sua approvazione”. Questo non è avvenuto ed il Piano Regolatore ora è questo. Quindi l’amministratore - ed in questo caso il sottoscritto - e la Giunta, a quale titolo avrebbe potuto porre in approvazione un provvedimento che stralciava una parte del territorio destinato non solo per P.R.G. ma per vincolo del Consiglio comunale, ad edilizia economico popolare, mi risulta difficile se non quello di un accordo che sarebbe stato difficile da spiegare, anche questa sera; è evidente tuttavia, come ho detto prima, che avverso questo provvedimento del Consiglio comunale i proprietari possono fare delle osservazioni. Quindi, in fin dei conti, se il signor Zanoni, che è uno dei due proprietari assieme al signor Betta, vorrà opporsi alla realizzazione di un intervento di edilizia economico popolare, potrà farlo - perché ne ha la titolarità quale proprietario dei terreni - nei trenta giorni da questa approvazione. Durante tale periodo chiunque ha facoltà di presentare osservazioni nel pubblico interesse e questo Consiglio comunale autonomamente - nella fase di approvazione, potrà eccepire, ritenere valide o non valide quelle osservazioni e, quindi, da questo punto di vista, modificare il piano che è sottoposto alla valutazione del Consiglio. Contrariamente, mi sembrerebbe di poter dire che si tratta di un accordo transazionale del quale la titolarità sarebbe difficile da capire o comprendere. Condivido quanto hanno detto alcuni Consiglieri che sono intervenuti prima relativamente all’importanza, indipendentemente da vicende di natura privatistica, dell’approvazione di questo piano perché consente a cittadini che hanno difficoltà nell’avere un appartamento in proprietà di attivare questo percorso che darà loro la possibilità di costruirsi un appartamento. In tal modo s’inverte un ruolo che, negli ultimi anni, ha visto operare attivamente unicamente l’imprenditoria privata verbale 25. 05. 03 / 26 e, pertanto, sarà ora possibile - ad un certo numero di nostri concittadini - realizzare un alloggio ad un costo leggermente inferiore rispetto a quelli proposti dal mercato immobiliare rivano. Credo di aver risposto alle varie osservazioni ed ai vari dubbi - peraltro legittimi - che sono emersi ma non posso fare a meno di ribadire che, ad oggi, i documenti in nostro possesso e che legittimano questo percorso sono queste. In ogni caso, qualora il piano venisse approvato, i cittadini hanno la possibilità - entro i termini previsti dalla legge - di esprimere le loro osservazioni in merito all’adozione del piano. Mi sembra altrettanto rilevante che sia direttamente l’Amministrazione a proporre quest’intervento; in altre parole, il piano attuativo è stato redatto dall’Amministrazione pubblica perché non c’è stato imposto nulla da nessuno, né da parte delle cooperative, né da parte di altri soggetti. Noi abbiamo fatto un progetto senza alcun’imposizione esterna e noi lo assegneremo a quanti hanno fatto richiesta, cioè alle cooperative. Noi abbiamo fatto - lo ripeto ancora - una scelta precisa ed autonoma, abbiamo cioè fatto quanto ritenevamo giusto fare proprio come Amministrazione comunale e mi sembra che questo sia un passaggio oltremodo interessante. Grazie. Presidente: Grazie. Ci sono interventi? La parola alla Consigliera Lorenzi. Consigliera Lorenzi Emanuela: Vorrei aggiungere qualcosa a quanto ha detto l’Assessore: io penso che, poiché c’erano più interlocutori che hanno discusso del problema, dubito che i proprietari dei terreni si siano inventati queste cose; sicuramente qualcosa di vero c’è o meglio, c’era un accordo e, francamente, io pensavo che Lei sapesse qualcosa in più di quanto mi è stato riferito. Lei ha esposto le norme di legge e Lei sicuramente è a posto e questo è quanto dice il Piano Regolatore: l’unica possibilità che i proprietari dei terreni hanno è quella di presentare ricorso nel termine dei previsti trenta giorni. Io, tuttavia, torno un po’ indietro perché questi cittadini dovrebbero anche poter fare affidamento di quanto era stato assicurato loro, sia pure verbalmente. Dico “dovrebbero” perché, se ci sono stati degli accordi e se sono stati fatti degli incontri proprio su questo punto - ai quali tra l’altro erano presenti più persone - non è possibile che adesso si venga a dire che non c’è stato nulla; non è possibile dimenticare tutto: il cittadino credo debba potersi ritenere tranquillo quando parla con i suoi interlocutori, mentre vedo che questo non è accaduto. Grazie. Presidente: Grazie, Consigliera Lorenzi. La parola al Consigliere Ravanelli. Consigliere Ravanelli: Volevo porre alcune domande all’Assessore competente e mi rifaccio a due punti del verbale. Il Presidente Tonelli, quella sera, chiede se ci sono delle obiezioni sulla convenzione ed il Consigliere Matteotti fa osservare che tutto dovrebbe andare bene. La Consigliera Lorenzi, e giustamente, ha qualcosa da ridire in proposito. Leggo ancora dal verbale che il Commissario Modena chiede di visionare gli atti riguardanti la realizzazione e il Vice Sindaco risponde che può stare tranquillo. Anche se gli atti sono decaduti volevo sapere se il Consigliere Modena era rimasto soddisfatto dalla risposta avuta. Sto leggendo il verbale e penso di non sbagliare. Volevo anche chiedere se la stima dei terreni per l’acquisto - sui quali poi deciderà la Provincia - è di 300 euro al metro quadrato. Grazie. Presidente: Grazie, Consigliere. La parola al Consigliere Frizzi. verbale 25. 05. 03 / 27 Consigliere Frizzi: Rispondo in parte a quanto ha detto il Consigliere Ravanelli: su questa seconda parte non c’è stato alcun intervento da parte dei Commissari anche perché, di fronte ad una lottizzazione per edilizia popolare e di fronte anche al benestare dei proprietari (e nel corso della seduta era stato detto che esisteva tale benestare), si dava per scontato che nulla avessero da eccepire e da dover discutere in merito. Io ricordo che nel corso della seduta non era stato sollevato alcun problema tant’è vero che io feci una battuta - che non è stata riportata - dicendo: “sicuramente per i proprietari questo è una sorta di terno al lotto, ovvero hanno avuto la trasformazione di un terreno agricolo, di valore molto basso, in terreno edificabile con un sostanziale aumento di valore”. Il giorno successivo sono andato a fare la solita corsa serale in quella zona anche per verificare che tipo d’area fosse in quanto non la conoscevo e mi sono reso conto che quel terreno è ben coltivato, con degli olivi messi a dimora da pochi anni, un capanno per gli attrezzi, ecc. In ogni caso non avrei mai immaginato che i proprietari potessero sollevare dubbi di questo genere e, comunque, non potevo certo pensare che i proprietari non fossero disposti a cedere il terreno. Di fronte quindi ad una situazione di questo tipo non so più che voto esprimere in questo senso; da una parte, infatti, trovo giusto favorire l’edilizia popolare (anche se questo potrebbe aprire una discussione su tutto l’utilizzo della politica della casa a Riva del Garda), ma d’altra parte si devono tenere anche in debita considerazione i diritti dei proprietari delle aree. E’ vero, infatti, che c’è l’esigenza di lottizzazioni per l’edilizia popolare, ma è anche vero che a Riva del Garda di case ce ne sono fin troppe al punto che, se noi andiamo in qualsiasi agenzia immobiliare (non so se avete notato quante agenzie ci sono oggi in viale Dante) trovate molte possibilità d’acquisto. I negozi in viale Dante sono scomparsi ed al loro posto sono sorte innumerevoli agenzie immobiliari e questo credo stia ad indicare come il mercato immobiliare sia vivace e redditizio. Questo vuol dire che c’è una certa offerta ed anche una certa domanda. Ora si prospetta la trasformazione di un terreno attualmente classificato “verde agricolo primario” in “terreno edificabile”, contro la volontà del contadino che vuole mantenere il suo terreno per coltivarlo: è chiaro che c’è una contraddizione…. (VOCE FUORI MICROFONO) Io non conosco il proprietario di questo terreno e non sapevo nulla. Io dico una cosa: la domanda in Commissione c’è stata ma questo problema non è stato presentato ai Commissari. Ieri, tutti quanti, abbiamo elogiato il fatto che sul nostro territorio ci sia la realtà dell’Associazione agraria ed il Consigliere Zambotti ha fatto un intervento sulla necessità di rivalutare e riqualificare il prodotto agricolo ed oggi stiamo invece parlando di trasformare un piccolo terreno agricolo in terreno edificabile. Va benissimo: questa è una scelta che va fatta ma è chiaro che la decisione finale dipende dal punto di vista con cui si considera la cosa; se si privilegia il punto di vista di realizzare delle abitazioni è chiaro che è giusto trasformare questo terreno agricolo in terreno edificabile da destinare all’edilizia popolare; se, invece, ragioniamo nella direzione della tutela del territorio e del mantenimento delle zone agricole primarie, non c’è dubbio che questa cosa va fermata. Le interpretazioni quindi sono due e quindi le posizioni sono diverse; dal momento che io oggi sono qua per votare e mi si prospetta questo problema, devo dire che mi trovo in difficoltà a decidere. Non sapevo nulla di questa questione e, sicuramente, il Consigliere Ravanelli avrebbe letto nel verbale della Commissione un intervento su questo punto in Commissione; oggi sono qua che devo decidere su questa cosa ma apprendo delle cose che non conoscevo e, dal momento in cui posso farlo, chiedo la sospensiva su questo punto. Pertanto, chiedo al Presidente la sospensiva su questo punto per poter riflettere e per poter acquisire ulteriori informazioni sul caso. Grazie. Presidente: Visto che il Consigliere Frizzi ha chiesto una sospensiva, chiedo al Consiglio di esprimersi; contrariamente pongo questa richiesta in votazione. Ha chiesto la parola il Consigliere Modena. Prego. verbale 25. 05. 03 / 28 Consigliere Modena: Vorrei fare una dichiarazione proprio sulla sospensiva: non posso che confermare quanto ha detto il Consigliere Frizzi. In Commissione - anche se io ho partecipato soltanto ai lavori di una sola Commissione in quanto in precedenza non ero ancora membro - c’è stato detto che la cosa era tranquilla e noi l’abbiamo data per scontata; non so se sia vero quanto viene detto questa sera perché, evidentemente, anche quanto ci viene detto oggi è “per sentito dire….” e quindi credo che sarebbe quanto mai opportuno poter approfondire la cosa. Siamo quindi d’accordo sulla richiesta di sospensione. Presidente: Lei quindi è favorevole alla sospensiva. Vorrei sentire ora l’intervento di due Consiglieri contro tale richiesta. Prego, Consigliere Tonelli. Lei deve parlare sulla sospensiva, o meglio, dire solo se è contrario alla sospensiva. Consigliere Tonelli: Io sono contrario alla sospensiva. Presidente: Grazie. C’è qualche altro Consigliere contrario? Contrariamente pongo in votazione la richiesta di sospensiva presentata dal Consigliere Frizzi. Io voglio sottolineare unicamente che i due interventi che ci sono adesso devono essere contro la sospensiva (questo da Regolamento, art. 34). Prego. Consigliere Tonelli: Io volevo sottolineare soltanto una cosa: lo strumento urbanistico è già ben definito e non siamo noi, in Consiglio comunale, a poter decidere se un terreno agricolo (che è di seconda e non di prima) deve essere trasformato in edificabile o meno. Questo è già pianificato. Noi non possiamo decidere nulla e certo non possiamo entrare nel merito della questione se sia vero o meno il fatto che, secondo quanto ci è stato riferito, “una voce” ha detto che c’era un compromesso o un accordo di un certo tipo. Tutto è ormai già ben definito. Presidente: Grazie. Qualche altro Consigliere vuole esprimersi contro la richiesta di sospensiva? Ha chiesto la parola il Consigliere Munari. Prego. Consigliere Munari Sono contrario e motivo anche la mia contrarietà. Noi stiamo ragionando di uno strumento urbanistico - il P.R.G. - che è stato adottato in forma definitiva, come diceva l’Assessore, ed approvato anche dall’ente di controllo che è la Provincia. Io devo essere sincero: ci sono voluti dieci anni di lavoro per arrivare a questo strumento urbanistico e la gestione del territorio, dal punto di vista del nostro Comune, viene organizzata attraverso il P.R.G. Pertanto, al di fuori di qualche spunto che è la deroga, non si può fare nulla; è la legge provinciale che precisa chi può chiedere degli interventi in deroga e quindi, se bisognava dire qualcosa (com’è stato già detto) lo dovevamo dire, anche come Consiglio comunale, nelle fasi e nei momenti opportuni, ossia nel corso della stesura di tale strumento urbanistico. Io facevo parte della Commissione urbanistica e ricordo che sono state fatte innumerevoli riunioni, dopo di che non è possibile più fare nulla: è chiaro che in futuro ci troveremo a dover affrontare parecchi casi di piani di lottizzazione che dovranno passare con il voto del Consiglio comunale e questo lo stabilisce la legge; questo è un passaggio obbligato, che ci viene imposto dalla normativa vigente verbale 25. 05. 03 / 29 e quindi non ci dobbiamo stupire ogni volta che arriverà in Consiglio un piano di lottizzazione per la rettifica in quanto è una cosa che, comunque, si sa e tutto questo in forma definitiva da un paio d’anni ma, in forma già abbozzata, già da sette o otto anni! Attenzione quindi perché da dieci anni a questa parte abbiamo utilizzato aree e destinazioni edilizie, possibilità edificatorie, che erano contenute nel piano comprensoriale; oggi, con questi primi provvedimenti, iniziamo ad usare in termini di piani di lottizzazione quelli previsti dallo strumento urbanistico che è il P.R.G. Presidente: Pongo in votazione la sospensiva. ^^^ Escono i Consiglieri Zambotti e Benini: il numero dei presenti scende a 22. ^^^ A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano, ed il cui esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori, e che ha conseguito il seguente risultato: - Consiglieri presenti n. 22 - Consiglieri votanti n. 22 - voti favorevoli contrari astenuti n. 5 (Frizzi, Lorenzi Emanuela, Vescovi, De Mattia, Modena) n. 11 (Daves, Brunelli, Benamati, Valandro, Mirante Marini, Calzà, Perini, Tonelli, Munari, Torboli, Grazioli) n. 6 (Sindaco, Lotti Stefano, Zucchelli, Gentilini, Ravanelli, Lorenzi Patrick) IL CONSIGLIO COMUNALE NON APPROVA LA SOSPENSIVA Presidente: Altri Consiglieri desiderano intervenire? La parola alla Consigliera Brunelli. Prego. Consigliera Brunelli: A me preme ribadire che, a mio parere, la discussione in questi casi va mantenuta non a livello di difesa d’interessi particolari, ma in nome di un interesse collettivo che è quello di un’emergenza abitativa, che a Riva del Garda esiste. Si può non condividere la dislocazione comunque si dovrà pur trovare un terreno sul quale poter costruire. Se si edifica quasi sempre la campagna viene “rosicata” e quindi se vogliamo mantenere il dibattito su questo terreno, il discorso da fare è questo: manteniamo campagna laddove adesso c’è, oppure decidiamo d’ampliare la domanda di unità abitative? Per quanto riguarda la difesa del contadino mi sembra di poter dire che quanto ricava dalla proprietà già lo dovrebbe compensare del suo sacrificio, proprio perché la scelta è fatta nell’interesse della collettività; mi potrete dire che sono statalista ma, di fronte alla scelta di tutelare l’interesse di un privato o l’interesse della collettività, io propendo per far prevalere quello della collettività. Se, poi, addirittura con il nostro intervento “non togliamo il pane di bocca a nessuno” - e comunque io e tutti noi sappiamo che quel terreno appartiene al proprietario dell’hotel Flora che certamente oltre a quel terreno ne possiede molti altri, sicuramente più di quanti ne possiamo possedere noi “messi tutti insieme” - non mi preoccuperei più di tanto; in sostanza, io mi sento abbastanza tranquilla. In ogni caso io vorrei che il dibattito rimanesse ad un livello un po’ più alto perché penso debba prevalere l’interesse collettivo rispetto a quello privato; voglio anche aggiungere che so che l’Amministrazione ha verbale 25. 05. 03 / 30 degli strumenti per intervenire - che sono pubblicistici e magari sono più forti di quelli che possiamo porre in essere noi quando andiamo in un’agenzia e dobbiamo trattare alla pari con l’agenzia quando contrattiamo il prezzo di un’area o di un immobile che intendiamo acquistare ma so anche che questi strumenti consentono un’ampia tutela per quanto riguarda le stime, ecc. Si tratta, infatti, di stime provinciali e l’ente pubblico deve comunque agire in un clima di trasparenza e di estrema pubblicità degli atti che pone in essere e quindi sono sicura che non si faranno soprusi nei confronti dei cittadini e, d’altra parte, sono altrettanto sicura che il cittadino ha tutti gli strumenti che la legge - in uno stato di diritto - gli consente di porre in essere a tutela dei suoi diritti. Quindi, l’Amministrazione non potrà in ogni caso prevaricare, a fronte di pronunce degli organi preposti alla tutela degli interessi dei cittadini, dal Tar alla Magistratura, ecc.. Oggi le norme vigente garantiscono la massima tutela degli interessi dei cittadini, che sono degni di rispetto, e proprio perché siamo chiamati a dover discutere di queste cose ritengo che il dibattito dovrebbe “viaggiare un po’ più alto” e non abbassarsi al livello del pettegolezzo, del “sentito dire”, ecc. Io condivido, Consigliere Frizzi, il fatto che il cittadino possa segnalare al Consigliere comunale di riferimento eventuali suoi problemi perché credo che rientri tra i compiti di un Consigliere comunale quello di accogliere le istanze dei cittadini e portarle in quest’Aula; in ogni caso, proprio perché siamo rappresentanti eletti, credo ci sia un livello superiore di discussione che deve essere affrontato in questo Consiglio. In altre parole, sarebbe come dire che “io sono favorevole alle strade, alla viabilità ed all’aumento delle circonvallazioni, ma nel momento in cui passano su un terreno di mia proprietà, non sono più favorevole alla loro realizzazione”: io mi pongo questo problema come Consigliere comunale e come cittadino. Tra l’altro devo dire che, personalmente, sono immediatamente confinante con questa proprietà e ci passo davanti tutti i giorni e, affacciandomi dalle finestre di casa mia, vedo proprio questo terreno; potrei quindi benissimo dichiararmi contraria oppure sostenere che la scelta che il Consiglio sta facendo non sia opportuna. Francamente mi potrebbe preoccupare una cosa, ossia il carico antropico al quale ha già fatto cenno qualche Collega; potrei chiedere se è stato valutato attentamente il problema dell’impatto di tale carico antropico sul tipo di servizi che ci sono intorno a quell’area perché andiamo a penalizzare ulteriormente il Rione De Gasperi. Potrei chiedere se abbiamo valutato attentamente l’impatto di questo nuovo insediamento sulle scuole, sia elementari, sia medie; potrei chiedere anche altre cose ed, in effetti, a me piacerebbe poter parlare di questo e non tanto del fatto che il cittadino abbia - a parole - avuto determinate assicurazioni. Tra l’altro voglio anche far presente che non stiamo parlando “di sprovveduti”; non credo si possa parlare di “sprovveduti”: se queste promesse fossero state fatte a me, forse, ci sarei cascata, ma non credo che i proprietari di quel terreno siano “indifesi” di fronte alla legge o di fronte a chicchessia! Mi sento quindi pienamente legittimata a chiedervi di alzare il tono del dibattito perché non credo ci si debba limitare ad una difesa d’interessi privati; di tali interessi a me non interessa nulla, qualunque sia il proprietario tavolare di quel terreno. Presidente: Grazie. La parola al Consigliere Vescovi. Consigliere Vescovi: Ho ascoltato con attenzione i diversi interventi ed ognuno, evidentemente, ha una visione diversa delle cose e soprattutto una visione diversa di quello che è in realtà l’interesse pubblico; anch’io concordo sul fatto che “si deve volare alto”, ma è pur vero che si deve ragionare sul problema che ci è stato presentato. Va detto che, se il contadino produce delle mele e le vende alla collettività, persegue comunque un interesse pubblico perché le mele servono a soddisfare i bisogni della collettività, quindi, è chiaro che la visione delle cose è diversa a seconda dei punti di vista. E’ chiaro che sappiamo tutti “chi è quel contadino”, ma non mi metto certo a discutere sul privato: io, come è stato ricordato un attimo fa, mi preoccupo del carico antropico. Purtroppo questo problema esiste ma continuiamo ad andare avanti in quel senso, facendo finta di nulla; verbale 25. 05. 03 / 31 continuiamo a distruggere terreni e via dicendo ed il risultato è sempre lo stesso: aumentiamo il carico antropico, la qualità della vita scade, l’aria diventa sempre più sporca, i livelli dell’inquinamento acustico aumentano, l’Amministrazione pubblica non fa nulla! Tutto questo “per dare delle risposte alla gente”; se, quindi, domani mattina, tutta Milano venisse a Riva del Garda, cosa facciamo? Facciamo loro i ponti d’oro perché queste persone hanno bisogno di abitazioni? Ma dove siamo? Come possiamo ragionare in questo modo? Oltre tutto abbiamo uno strumento urbanistico che è stato approvato non in democrazia, ma da una monocrazia, perché c’è stato un Commissario ad acta che ha preso gli accordi con chi ha voluto lui! Noi sappiamo benissimo da chi è andato, a chi si è rivolto! Io l’ho visto uscire da certe porte; stranamente, alla sera, l’ho visto uscire da certe porte e, di certo, con qualcuno avrà avuto degli abboccamenti per fare qualcosa sul piano di fabbrica. Non ho certo le prove materiali ma quando uno vede uscire dalla porta di un amministratore il Commissario ad acta, vuol dire che avrà parlato con qualcuno; non penso che sia andato in quella casa per non fare nulla. Se fosse stato un veterinario potrei pensare che, forse, è andato nella casa di quell’amministratore pubblico per curargli il gatto, ma visto che il Commissario aveva un incarico ben preciso, posso pensare che, probabilmente, sarà andato a discutere quello. Non lo metto in dubbio. E’ vero che noi abbiamo uno strumento urbanistico, che tuttavia ci è stato imposto; nessuno ha potuto dire nulla, non è stato portato qui dentro e, se qualcuno ha fatto dei ricorsi, si deve anche dire che ne sono stati accettati soltanto alcuni: penso al ricorso del proprietario di una casa che era circondata da quattro strade! E’ chiaro che questo ricordo non poteva non essere accettato; questa è soltanto una delle assurdità che, se non fosse stata fatta notare, sarebbe passata inosservata. Noi abbiamo uno strumento urbanistico che ci è stato imposto dall’alto e non è quindi democratico o meglio, sarà democratico per qualcuno, ma per me non è assolutamente democratico. Noi poi abbiamo questo vizio genetico d’andare a dire di sì a tutti, per non avere noie ed a peggiorare quindi la qualità della vita di tutti, dell’interesse collettivo diffuso perché questa è la vera realtà: noi andiamo sempre in quella direzione senza alcun tipo di correttivo; andiamo avanti così, senza porci alcun problema ed io sono ben felice di votare contro questo perché, forse qualcuno un giorno o l’altro, si accorgerà di quanto stiamo facendo. Ma venti, trent’anni, cosa daremo ai nostri figli? Che realtà e quale futuro daremo loro se procediamo in questo modo? Un futuro fatto di cemento, d’asfalto, di cattiva qualità della vita, di occupazione di suolo? Siamo oltre il 55% di tasso di occupazione del territorio pianeggiante di Riva del Garda mentre - e lo dico sempre, fino a stancare tutti - questo tasso, per la nostra provincia, è al di sotto del 20%; noi siamo oltre il 55% e stiamo andando avanti: ieri sera abbiamo parlato di 11 mila metri quadrati, questa sera si parla di 7 mila metri quadrati, poi c’è la proprietà Zadra di due o tre mila ettari, e così via; noi andiamo avanti con l’occupazione indiscriminata del territorio con i problemi che ne conseguono. Possiamo parlare di valorizzazione dei prodotti agricoli, dal vino all’olio, ma di quale vino stiamo parlando? Parliamo del vino comprato fuori dal nostro territorio e con il marchio “Agraria!? E’ questa la realtà e dopo ci riempiamo la bocca di belle cose, di belle parole e bei progetti e ripetiamo che bisogna pubblicizzare Riva del Garda ed i suoi prodotti. Ma cosa possiamo vendere? Quale immagine diamo di Riva? Chi viene nella nostra città poi non torna più perché la qualità della vita già ora è scadente e continua a peggiorare. Cosa possiamo dare a chi viene nella nostra città? La qualità della vita è scadente per noi e quindi lo è anche per i nostri ospiti e l’Amministrazione comunale non fa nulla per migliorare la situazione perché, al contrario, l’Amministrazione pubblica in generale (da quella comunale a quella provinciale) non si preoccupa di nulla. Ovunque sul territorio provinciale si sta intervenendo realizzando opere che comportano un notevole spreco di territorio: noi stiamo sacrificando il territorio e le risorse sull’altare di una macchina, che è “una protesi” che ci serve per circolare. Ci dovrà pur essere un modello alternativo per svilupparsi, senza rovinare le nostre risorse, il territorio, l’ambiente. Dopo che il territorio e l’ambiente saranno rovinati, non sarà più possibile tornare indietro perché il territorio e l’ambiente sono “il nostro petrolio”. verbale 25. 05. 03 / 32 Presidente: Ha chiesto d’intervenire il Consigliere Frizzi ma faccio presente che ha già fatto il secondo intervento; infatti, alla fine del suo intervento aveva formulato la richiesta di sospensiva. Mi scusi, non voglio fare alcuna polemica ma ho avuto la netta impressione - e penso di non essere stato il solo - che Lei avesse fatto il secondo intervento. In ogni caso, Le do la parola. Prego. Consigliere Frizzi: Presidente, mi scusi, ma l’idea di fare un intervento non è nata così, per caso. Comunque, visto che la Consigliera Brunelli si è rivolta a me in un certo modo, potrei intervenire per fatto personale. E’ chiaro che si possono prendere due strade: potrei, ad esempio, fare un commento sullo sviluppo e sulla politica edilizia a Riva del Garda, mentre oggi io voglio portare in Consiglio oggi è una questione di tutela di diritti del cittadino. Se devo essere sincero, devo dire che non sapevo assolutamente che il proprietario del terreno fosse il signor Zanoni… (CAMBIO LATO) ..di verificare chi fosse il proprietario, questa sera perché questa questione è emersa soltanto ora. Sul P.R.G., dal momento che è stato approvato, io ho avuto quattro casi di persone che mi hanno chiamato (una di queste è anche un mio amico) dicendomi: “mi è stato fatto questo….”. Alcune persone hanno poi utilizzato le armi che avevano a loro disposizione per far valere i loro diritti, ossia hanno presentato le loro osservazioni, ecc. Il mio amico è stato costretto a fare ricorso al TAR in quanto la sua osservazione non è stata accolta e questa procedura gli è costata circa dieci milioni di vecchie lire: questa è l’arma che ha il cittadino per far valere i suoi diritti, se vuole veramente andare contro queste cose. Io voglio vedere come fa una persona che viene espropriata di un bene del quale non vuole l’esproprio (penso ad un terreno agricolo, ad un pezzo di giardino o di una strada) a ricorrere contro la decisione dell’Amministrazione comunale: non è così semplice fare un ricorso come si vuol fare credere; questo cittadino non può presentare le sue osservazioni con un semplice atto scritto perché, tra l’altro, se queste osservazioni sono respinte, non ha alcuna possibilità se non il ricorso al TAR, che è una procedura molto costosa. Il dott. Bertoldi ne sa qualcosa in merito ed anche altre persone possono testimoniare di quanto sia oneroso un ricorso di questo tipo. Ebbene, oltre al mio amico, altre tre persone – che non conoscevo – sono state costrette a subire le decisioni dell’Amministrazione in quanto non hanno voluto (o potuto) percorrere la strada del ricorso al TAR. Io mi chiedo per quale motivo il cittadino sia costretto ad impegnarsi, con notevole dispendio di energie e con dei costi non indifferenti, in un ricorso al TAR per far valere i suoi diritti? Io, con queste riflessioni, voglio cercare di far presente il diritto del cittadino a tutelare i suoi interessi senza dover necessariamente intraprendere questa procedura, ossia il ricorso al TAR, che è molto oneroso e che scoraggia sicuramente i cittadini le cui possibilità economiche sono limitate. Io non voglio fare - come diceva la Consigliera Brunelli - un “discorso alto” perché, se lo volessi farlo, dovrei fare un’analisi articolata della politica dello sviluppo dal punto di vista dell’edilizia, anche di quella popolare, che a Rive del Garda non è stata fatta negli anni passati. Se noi andiamo a vedere, dal Bastione, come si è sviluppata la nostra città nell’arco degli ultimi vent’anni e vediamo qual è stato l’incremento della popolazione, risulta chiaro che alcuni discorsi possono essere tranquillamente rovesciati: il PEEP è stato sviluppato attraverso l’edilizia popolare, ma sono stati fatti dei veri e propri scempi; posso essere d’accordo sul fatto che sia necessario sviluppare l’edilizia popolare perché sono convinto che si debba intervenire anche su questo piano, ma bisogna stare anche molto attenti a come si sfrutta il territorio, che pure è un patrimonio della collettività. A me non sembra che sull’area del PEEP ci sia stata una particolare attenzione al diritto del cittadino che è sia quello di avere un’abitazione ma anche quello di poter vivere in una dimensione che sia umana. E’ quindi chiaro che il dibattito prende due strade: io tralascio tutta una certa strada che è molto più complessa, ma credo sia giusto tutelare anche i verbale 25. 05. 03 / 33 diritti dei cittadini, indipendentemente da fatto che siano facoltosi o meno. Non spetta a me discutere su questo. Tra l’altro a me sembra giusto e corretto – proprio nei confronti dei Commissari e dei Consiglieri stessi – essere informati anche sulle diatribe che ci sono in questa materia. Ma cosa significa che “tutto è previsto dal Piano Regolatore?” Il Piano Regolatore prevede determinate cose sulla Miralago che a me non vanno bene! Il Piano Regolatore prevede tante cose e non necessariamente il Piano deve essere considerato “una cosa sacra” che non può essere assolutamente discussa o cambiata; noi sappiamo che sono state fatte moltissime deroghe e varianti a Riva del Garda e, sicuramente, non possiamo dire che “i Piani Regolatori sono stati rispettati”. Io porto sempre come esempio emblematico il famoso piano di fabbrica del PEEP del 1971: basta vedere com’è stato disegnato e verificate com’è stato trasformato negli anni. Io ripeto sempre che, come esempio, quello dovrebbe essere portato al museo affinché i cittadini possano verificare come una città possa essere tranquillamente trasformata in maniera diversa da come preveda il Piano Regolatore. Non è quindi accettabile l’affermazione secondo la quale “il Piano Regolatore è legge”; questo può essere vero fino ad un certo punto perché i Piani Regolatori hanno degli sviluppi che sono molto diversi da quelli disegnati inizialmente. E’ chiaro quindi che il Piano Regolatore viene gestito politicamente nell’arco degli anni e questo mi sembra talmente chiaro e plausibile – soprattutto a Riva del Garda – al punto che non credo ci sia bisogno di fare altre considerazioni. Gli esempi sono molteplici: trent’anni di malgoverno di questa città lo dimostrano chiaramente. Con questo non voglio certo dire che ai cittadini di Riva non possa anche andare bene il modo con cui si è sviluppata la città; personalmente questo tipo di sviluppo urbanistico non mi piace, ma questa è una mia opinione. Pertanto, a conclusione di queste riflessioni, dichiaro che rimarrò in Aula ma non parteciperò alla votazione. Grazie. Presidente: Consigliere Torboli, a Lei la parola. Consigliere Torboli: Grazie, Presidente. Volevo fare una precisazione: innanzi tutto, a mio avviso, il Piano Regolatore in seconda adozione è stato adottato allorquando “Riva Domani” era all’opposizione ed io spero che, almeno per questo, non vogliamo i meriti ma non ci diano le colpe! Non mi riferivo a nessuno, in particolare, ma ho detto questo soltanto perché ritenevo opportuno fare questa precisazione. Io desidero invece fare una puntualizzazione – perché più volte si sentono alcune affermazioni in quest’Aula – sul fatto che si dica: “il Piano Regolatore ed il Commissario ci sono stati imposti”. Io ero in Giunta – e Riva Domani era nella maggioranza – quando oltre due terzi dei Consiglieri comunali si sono dichiarati incompatibili: questo è un fatto che va detto e ripetuto, perché la Provincia non ci ha imposto nulla! La Provincia è stata costretta a mandare a Riva del Garda il Commissario perché il Consiglio comunale si è dichiarato incompatibile ad adottare il Piano Regolatore. Io ho voluto ricordare questo solo per dovere di chiarezza; ripeto ancora che non ci è stato imposto nulla ma siamo stati noi a chiedere alla Provincia la nomina del Commissario. Grazie. Presidente: Grazie, Consigliere. Non essendoci altri interventi, chiudiamo questa parte e diamo la parola al Vice Sindaco per la replica. Vice Sindaco: Mi sembra di aver già detto, in prima battuta, che volendo, questa sera, noi diamo uno strumento di garanzia in quanto mettiamo i cittadini nella possibilità formale d’intervenire nei confronti del piano attuativo nel senso che ne hanno “l’ulteriore facoltà”, anche se, fino ad ora, verbale 25. 05. 03 / 34 non fosse loro mai mancata. Devo peraltro precisare che, rispetto all’osservazione – che nel frattempo ho recuperato – nei confronti del Piano Regolatore di prima adozione, formulata dai proprietari dell’area già menzionati, gli stessi richiedevano le seguenti cose: 1) la modifica di quanto previsto dal piano a fini speciali P.F.S. 4 nella prima adozione del P.R.G:, prevedendo per l’area in questione non un P.F.S., ma un P.L., che possa essere attivato dai privati e sia in caso contrario, prevista esplicitamente in norma la possibilità di diretta attivazione del piano attuativo; 2) la modifica della destinazione di edilizia economico popolare R.C.2 ad edilizia di completamento (aumentando addirittura gli indici e non diminuendoli) o di espansione edilizia (triplicando gli indici e non diminuendoli); che venisse ridotta la fascia di verde pubblico nella zona a nord ovest, comprendendo che la realizzazione di edilizia pubblica è ritenuta importante. I proprietari quindi non hanno chiesto di non avere quel lotto edificabile, ma di non averlo edificabile ad edilizia economico popolare, ma edificabile in funzione privata: questo è quanto è stato scritto. Il Commissario risponde che “non si ritiene sussistano nelle osservazioni presentate motivi d’interesse pubblico tali da richiedere una modifica delle scelte di piano che appaiono improntate ad una condivisibile logica di un corretto sviluppo urbanistico”. Prima adozione; sulla base di queste osservazioni il Piano viene adottato in seconda adozione; rispetto alla seconda adozione il Commissario avrà proposto una rettifica, pensando di aver sbagliato sulla formulazione della prima ma, facilmente al Commissario “è scappato tra le mani questo” ed il P.R.G. è stato approvato in questo modo. Alla Consigliera Lorenzi volevo far notare soltanto una cosa: il vincolo di edilizia economico popolare, per legge, non deve essere notificato ai privati proprietari; per scrupolo, nell’aprile del 2003, proprio per evitare qualsiasi contestazione, abbiamo pensato di avvertire nuovamente i proprietari e l’Amministrazione ha provveduto a notificare nuovamente il fatto che quelle aree – comprese quelle – erano sottoposte a vincolo quinquennale per l’edilizia economico popolare. Pertanto sono stati rimessi in gioco nel senso che è stata data loro un’ulteriore possibilità di ricorrere; questo nell’aprile del 2003. Di quanto sto dicendo possiamo mostrare la documentazione, ossia la ricevuta di ritorno della lettera raccomandata spedita dall’Amministrazione; quindi, se vi fosse stata qualche incertezza o qualche dubbio, tutto poteva essere rimesso in gioco con un’eventuale ricorso. Cito testualmente – perché il passaggio della delibera sia chiaro – che “in data 02 aprile 2003, con comunicazione di repertorio n…, è stato notificato ai proprietari l’avvenuto inserimento delle p.f. in loc. San Nazzaro nel programma quinquennale per la delimitazione di aree ed edifici riservati alla formazione di piani attuativi, così come approvato con deliberazione consiliare n. 367 del 12.02.03”. Aggiungo anche che, se domani mattina i proprietari dovessero dire qualcosa, oggi ne hanno la possibilità perché nei prossimi trenta giorni potranno dire “peste e corna” di questa cosa, ossia possono dire chiaramente “ci opporremo fino in fondo” e la legge dà loro un’ulteriore tutela; personalmente ritengo difficile il ricorso al TAR perché, ahimè, messi nella possibilità – per ben quattro volte – di ricorrere, non l’hanno fatto. Voglio dire una cosa in modo che il Consiglio ne sia cosciente, dal primo banco all’ultimo: non per fare attività agricola, ma per fare edilizia privata a proprio uso e consumo. Questo deve essere pacifico. Veniamo al discorso della “tettoia prestigiosa”: tale tettoia, “prestigiosa e pregevole” deriva dall’effetto del condono Berlusconi del 1994; abuso, tettoia agricola in terreno agricolo primario, sanato nel 1999. Chiuso. Quella tettoia, in altre parole, era abusiva e quel meraviglioso deposito attrezzi è stato sanato come un illecito edilizio: “illecito edilizio” - si chiamano così tali interventi – poi “sanati” e questo perché lo prevede una norma specifica. Rispondo ora alle domande che sono state poste dai Consiglieri: valutazioni del costo di esproprio. Le valutazioni del costo di esproprio è stata fatta a stima dal professionista; il Servizio espropri della Provincia esprimerà la valutazione delle aree a metro quadrato. La cifra apposta è una cifra in via preventiva; può darsi – e lo dico senza alcun spirito di polemica – che qualora l’Amministrazione comunale nella sua interezza fra 35-40 giorni avesse l’intenzione di modificare questo piano per quanto riguarda la perimetrazione, è liberissima di farlo. Io non voto verbale 25. 05. 03 / 35 in Consiglio ma votate voi e quindi sarete liberi, nelle varie sedi, di poter modificare il perimetro, accogliendo – o meno – le istanze di un qualsiasi soggetto privato. Mi permetto di fare due considerazioni finali rispetto a due questioni di natura generale. Il Consigliere Frizzi ha detto di aver conosciuto più di un cittadino al quale è stato respinto il ricorso e fa riferimento anche ad un caso – che è preciso - che è il “caso Sega”. Ebbene, il ricorso del signor Sega è stato accolto dieci giorni prima che il TAR si pronunciasse ma, ahimè, purtroppo, la parte non convinta che venisse modificato ha perseguito il percorso TAR, spendendo in quel caso – purtroppo – dei soldi che facilmente avrebbe potuto risparmiare aspettando la decisione dell’Amministrazione. Il signor Sega, evidentemente, si è sentito autonomamente legittimato a farlo ed è giusto che, se un cittadino non si sente sufficientemente tutelato dalla Pubblica amministrazione, possa fare ricorso al TAR perché questa è l’unica arma in suo possesso per resistere contro la Pubblica amministrazione. Questo principio, tuttavia, non vale soltanto per le destinazioni urbanistiche, ma vale anche per un progetto per il quale è previsto un esproprio di una strada: quante opere pubbliche sono bloccate perché un cittadino ricorre contro il decreto di approvazione dell’opera o l’esproprio della strada o perché non si sente tutelato nei propri interessi? Ognuno ha le armi che la legge mette a sua disposizione; le Amministrazioni pubbliche ne posseggono una sola, l’arma dell’esproprio - ossia gli strumenti coattivi – che consente di venire in possesso delle proprietà private. L’Amministrazione non ha altri strumenti, se non l’accordo; se i Comuni dovessero programmare solo ed unicamente con il consenso dei cittadini, io credo che, forse, poco o quasi nulla si potrebbe fare perché tutti hanno sempre qualcosa da dire. Basta, infatti, che anche un solo cittadino faccia ricorso per bloccare l’intera opera e quindi i Comuni hanno la possibilità di fare due cose: o le requisizioni (questo accade nel caso di terremoti e, se ricordate, questo è quanto abbiamo fatto nel 1976 per alcuni edifici) o l’esproprio. Non ci sono altre strade legittime per l’Amministrazione pubblica; questi sono gli unici strumenti possibili, perché l’Amministrazione esercita un potere autoritativo. Anche per quanto riguarda la tutela dei diritti, tante volte anche le Amministrazioni si trovano inermi nei confronti di qualche cittadino che, invece, si “oppone fino alla morte”, pur di non vedere realizzata una determinata cosa che, magari, interessa alla stragrande maggioranza dei cittadini e non a lui. Giustamente questo cittadino tutela i suoi legittimi interessi, ma non quelli della cittadinanza (forse). Per quanto riguarda il P.R.G. – giusto, sbagliato od altro – va detto, Consigliere Brunelli, che ha come principio base il dimensionamento dello sviluppo sulla base di analisi demografiche e delle modifiche delle esigenze della composizioni dei nuovi nuclei familiari. Il dimensionamento – lo devo ricordare – è stato calcolato anche cercando di evitare la concentrazione di interventi e di una loro armonica collocazione sul territorio; va anche detto che, da questo P.R.G. in fase di approvazione, sono state tolte sette o otto lottizzazioni. D’altra parte l’Amministrazione, io, coloro che sono da questa parte, abbiamo un obbligo di legge nei confronti di tutti i cittadini qualsiasi, che abbia – ahimè, Consigliere Vescovi – un retino di lottizzazione, di vedere in questo Consiglio comunale, nei tempi ragionevoli, concordate le opere di urbanizzazione, a portare l’approvazione della lottizzazione. Ieri abbiamo visto l’agraria collettiva e questa sera questo; magari tra un mese ci sarà una lottizzazione privata che saremo obbligati a portare in quest’Aula e sarà il Consiglio che deciderà se approvarla o non approvarla (con tutte le conseguenze che ci possono essere rispetto alla bocciatura di una lottizzazione). Tutto questo perché quei cittadini hanno un preciso diritto in tale senso e non incorreremo in un abuso di potere se non facessimo quanto è previsto dalla legge, come per qualsiasi concessione edilizia. Si può quindi discutere, argomentare, dire che il dimensionamento è sbagliato, ecc., ma se domani mattina i cittadini portano una proposta di lottizzazione io sono obbligato a portarla in quest’Aula ed il Consiglio è obbligato ad approvarla o bocciarla, con le relative conseguenze. Noi potremmo discutere se le opere d’urbanizzazione servono, se il dimensionamento delle reti elettriche è adeguato o meno, se i posti auto sono sufficienti o insufficienti, ma detto questo non possiamo dire niente altro, salvo dire che – come giustamente per le sue particolari osservazioni verbale 25. 05. 03 / 36 ha detto il Consigliere Vescovi – forse siamo saturi. Questo ha, chiaramente, una sua logica politica ma, tecnicamente, noi siamo costretti a fare altro. Concludo confidando nell’approvazione di questo P.R.G. proprio perché in tal modo diamo a tutti i cittadini di fare osservazioni nei confronti di questo piano attuativo. Grazie. Presidente: Grazie, Vice Sindaco. Ci avviamo alla votazione. Se qualche Consigliere desidera fare la dichiarazione di voto è pregato di prenotarsi. Prego, Consigliere Vescovi a Lei la parola. Consigliere Vescovi: Io voto, chiaramente, contrario per le ragioni che ho più volte espresso e credo anche in maniera molto chiara. Questo crea un ulteriore carico antropico, con tutte le conseguenze del caso e contribuirà, per la sua parte, a peggiorare la qualità della vita di tutti i residenti ed ospiti di Riva del Garda. Presidente: Grazie. La parola alla Consigliera Lorenzi. Consigliera Lorenzi Emanuela: Anch’io, per le ragioni che ho già illustrato, voterò contro e voglio comunque dire all’Assessore che alcune sue osservazioni sono state errate perché deduco che, se sono stati presi accordi anche con il signor Sansoni – che è Presidente delle Cooperative che costruiranno le case – deduco che su quel terreno le case in cooperativa si costruiranno certamente. Lei ha detto che “c’era la possibilità del privato, ossia di costruire da parte dei privati, ecc.” ma penso che questa sia stata una cosa precedente perché gli accordi erano – sicuramente – successivi a quanto ha detto Lei. Grazie. Presidente: Grazie. La parola al Consigliere Modena, prego. Consigliere Modena: A me sembra che, da una parte abbiamo quasi “l’obbligo” di approvare una lottizzazione di questo tipo perché è prevista e, d’altra parte, abbiamo dieci milioni di perplessità, che derivano da quanto abbiamo sentito questa sera e, soprattutto dal fatto che “anch’io ho preso la bicicletta come ha fatto qualche altro Consigliere e sono andato a vedere il terreno e mi pare di poter dire che consentire che in quell’area si possano insediare 650 persone sia veramente un’esagerazione”. Dico questo senza voler entrare nel merito di chi sia il proprietario della stalla o degli attrezzi. La Consigliera Brunelli riesce spesso a coinvolgermi nei suoi interventi: ebbene, come avete potuto sentire, ha fatto un intervento fuori microfono ed ha detto soltanto quattro parole che, tuttavia pur se dette fuori microfono, rendevano la sua idea sicuramente in modo più efficace di quanto abbia fatto con il suo intervento successivo, con il quale ha detto che sostanzialmente “lei è per l’interesse pubblico, ma, a suo parere, quel contadino è troppo ricco!”: La Consigliera Brunelli ha quindi guardato l’interesse pubblico ma se può fare qualcosa che va contro gli interessi di quel proprietario, lo farebbe volentieri!…. Presidente: La invito a concludere la sua dichiarazione, Consigliere Modena. Consigliere Modena: Certamente e, per quanto premesso, dichiaro che noi ci asteniamo. verbale 25. 05. 03 / 37 Presidente: Grazie. La parola al Consigliere Ravanelli. Prego. Consigliere Ravanelli: Riguardo all’intervento del Consigliere Vescovi devo dirgli che non posso che dargli ragione. Gli interventi dei Consigliere Munari e del Consigliere Torboli e, soprattutto, la risposta dell’Assessore Mosaner credo abbiano chiarito alcuni dubbi ed abbiano dato precise risposte alle domande che sono state poste da alcuni Consiglieri. Questa è una delibera che, con senso di responsabilità e con tutta serenità, avrà il mio voto favorevole. Quindi voterò questa mozione. Presidente: Grazie, Consigliere Ravanelli. ^^^ Entra il Consigliere Benini: il numero dei presenti sale a 23. ^^^ Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera B). Dato atto che sono stati acquisiti i pareri stabiliti dall’art. 56 della L.R. 1/1993 nel testo come sostituito dall’art. 16 - 6° comma della L.R. 10/1998, come favorevolmente espressi e inseriti in calce alla proposta di deliberazione, di cui formano parte integrante; Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al proposta di delibera allegata; A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente risultato: - Consiglieri presenti n. 23 - Consiglieri votanti n. 22 (non partecipa alla votazione il consigliere Frizzi) - voti favorevoli contrari astenuti n. 17 (Sindaco, Lotti Stefano, Zucchelli, Daves, Brunelli, Benamati, Valandro, Mirante Marini, Calzà, Perini, Tonelli, Munari, Gentilini, Torboli, Grazioli, Lorenzi Patrick, Ravanelli) n. 2 (Vescovi, Lorenzi Emanuela) n. 3 (Benini, De Mattia, Modena) IL CONSIGLIO COMUNALE delibera DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Vice Sindaci, allegata al presente verbale sub lettera B). verbale 25. 05. 03 / 38 Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 5 – suppl. n. 3 dell’ordine del giorno, di cui all’allegato C) al presente verbale. PUNTO N. 5 – suppl. n. 3: ALTOGARDA PARCHEGGI E MOBILITA' SPA (APM): NOMINA DI UN MEMBRO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE AI SENSI DELL'ART. 2458 DEL C.C. (ART. 17 STATUTO SOCIETARIO) A SURROGA DEL DIMISSIONARIO ING. CARLO FRIZZI Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione. Presidente: Apriamo la discussione. La parola al Consigliere Modena. Prego. Consigliere Modena: Io credo che si dovrebbe capire il motivo per il quale siamo arrivati a questo punto e cioè sapere il perché siamo arrivati alle dimissioni del consigliere Frizzi. Evidentemente deve essere successo qualche cosa perché, se l’ing. Frizzi aveva accettato con un certo entusiasmo di far parte del gruppo di APM, pur essendo uscito una prima volta e poi rientrato, è chiaro che è avvenuto qualche cosa di strano o qualcosa che non è stato di suo gradimento o, comunque, qualcosa che non l’ha aiutato dal punto di vista psicologico. E’ inutile che io faccia la cronistoria di tutti gli avvenimenti perché noi abbiamo già parlato abbastanza, credo, dell’APM e non vorrei ricominciare a riparlarne: posso raccontarvi soltanto che con il consigliere Frizzi ed il Sindaco abbiamo avuto un paio d’incontri proprio allorquando il ha voluto esprime il suo disappunto rispetto ad una serie di problematiche riguardanti la gestione, che l’ha portato alle dimissioni. Non so se si poteva trovare una soluzione diversa, che era quella di tentare di fare un ragionamento ulteriore con il consigliere Frizzi, il quale – molto probabilmente – si trovava anche stretto, nelle vesti di consigliere rispetto ad un’esperienza precedente, quando era Presidente di tale società. Sta di fatto che il consigliere Frizzi ha lasciato l’APM con amarezza…. Presidente: Deve precisare per il verbale, Consigliere Modena, che quando parla di “Consigliere Frizzi”, Lei intende l’ing. Frizzi, membro del consiglio di amministrazione di APM”, grazie. Consigliere Modena: Certamente; non mi riferisco al Consigliere Frizzi, membro di questo Consiglio comunale, ma all’ing. Frizzi. Io credo che l’ing. Frizzi abbia lasciato il Consiglio di amministrazione di APM con amarezza, quasi sbattendo la porta, perché all’interno del Consiglio di amministrazione di detta società non sono state ascoltate una serie di considerazioni che lui aveva segnalato; lui, tra l’altro, riteneva di dover essere coinvolto maggiormente nella gestione della società perché, a suo parere, non gli venivano date molte informazioni importanti. Essendo l’ing. Frizzi un consigliere dell’APM la cui nomina è stata da noi proposta, queste dimissioni non possono che dispiacere e, secondo la logica, dovremmo cercare di ragionare ulteriormente sui motivi che l’hanno spinto a rassegnare tali dimissioni ed, eventualmente, respingerle, invitandolo a rimanere al suo posto. Io credo che, comunque, questa sarebbe una forzatura. Sottopongo quindi questa possibilità come ipotesi ed, eventualmente, nel secondo intervento, cerchiamo di avere un’altra proposta. Grazie. verbale 25. 05. 03 / 39 Presidente: Grazie, Consigliere Modena. La parola al Consigliere Rocco Frizzi. Consigliere Frizzi: Volevo fare una domanda tecnica: non è possibile respingere le dimissioni, vero? Presidente: Girerei la questione al Segretario, perché il quesito è fondamentale. Prego, Segretario, se vuole intervenire per darci qualche chiarimento. Segretario: Va detto che, recentemente, soltanto le dimissioni dei Consiglieri comunali sono state dichiarate irrevocabili; le dimissioni si possono far ritirare e respingerle significa fare un invito a ritirarle, non accogliere. Tecnicamente non è detto che non si possa fare nel senso che una cosa sono le dimissioni rassegnate da un Consigliere comunale, che la legge ha voluto rendere irrevocabili nel momento in cui sono protocollate ed, anzi, non si accettano più e sono immediatamente operative nel senso che si provvede immediatamente alla surroga del Consigliere senza fare nient’altro; qui la proposta è “nomina del membro del Consiglio di amministrazione, ecc…… a surroga del dimissionario ing. Carlo Frizzi”. E’ evidente quindi che non è esclusa la possibilità di respingerle ma, chiaramente, si dovrà vedere cosa ne pensa l’interessato. Presidente: Grazie, Segretario. La parola al Consigliere Vescovi. Consigliere Vescovi: Il mio intervento è soprattutto una richiesta per fare uscire allo scoperto chi ne sa di più su questa cosa perché, se questo consigliere ha dato le dimissioni perché è un difetto genetico dell’amministrazione, non vorrei che nominandone un altro, si ripresenti lo stesso problema perché, se è vero che il consigliere Frizzi non veniva messo al corrente di alcune cose, non è detto che la cosa non si ripeta. Bisogna vedere se quanto è accaduto è una prassi normale, ossia un’abitudine di quella società non mettere al corrente alcuni consiglieri che qualcuno decida, oppure si deve costringere la società a nominare un amministratore unico e non ci si preoccupa più di nulla. Se noi, infatti, andiamo a proporre un nominativo che, in pratica, viene poi tenuto all’oscuro di alcune cose, è evidente che dopo qualche tempo sarà costretto a rassegnare le dimissioni. Io vorrei capire meglio – se qualcuno le conosce – quali sono le vere motivazioni per le quali il consigliere Frizzi ha dato le dimissioni. Spero di essere stato chiaro. Presidente: Grazie, Consigliere Vescovi. La parola alla Consigliera Lorenzi. Prego. Consigliera Lorenzi Emanuela: Abbiamo parlato molto dell’APM e volevo unicamente aggiungere due considerazioni. Il signor Frizzi aveva già manifestato delle perplessità su questa società quando il Sindaco aveva accettato di nominare il signor Luccati amministratore delegato di APM, conferendogli maggiori poteri. Da quello che ho letto dalla stampa, il Consiglio di amministrazione di APM ha pochissimo potere perché le decisioni importanti sono ora tutte nelle mani dell’Amministratore delegato. Volevo leggervi cosa scrive il nostro Assessore Bassetti alla società, tanto per capire meglio quale sia la posizione dell’amministrazione: “….è un pateracchio mal fatto, che l’attuale Giunta ha ereditato senza alcuna colpa né responsabilità e che, volenti o nolenti, bisogna verbale 25. 05. 03 / 40 tenersi sul groppone, finchè l’ultimazione dell’interrato Pilati non consentirà d’intervenire, liberandosene una volta per sempre”. Queste, a mio parere, sono parole chiarissime; adesso dobbiamo soltanto trovare qualcuno che “si sacrifica” per entrare nel consiglio di amministrazione di APM al posto dell’ing. Frizzi; noi dobbiamo trovare una persona di buona volontà che, probabilmente, non verrà ascoltata. Grazie. Presidente: Grazie. La parola al Consigliere Frizzi. Consigliere Frizzi: E’ stato pubblicato l’intervento di Frizzi sul giornale, dove dà le motivazioni delle sue dimissioni ed in un passaggio si legge: “negli incontri avvenuti nei mesi scorsi ho fatto presente al Sindaco Matteotti tutta una serie di problemi e perplessità sul cammino della società ed ho richiesto al socio di maggioranza che le deleghe tornassero al Consiglio di amministrazione di APM e venisse ritirata al Presidente Luccati la carica di Amministratore delegato”. Poi l’ing. Frizzi scrive che la prima assemblea utile è quella di martedì “ma il Sindaco Matteotti non ha fatto minimamente riferimento alla stessa e da qui la mia decisione delle dimissioni, che credo sia giusto vengano ratificate dal Consiglio comunale che mi ha eletto all’interno della società”. Le motivazioni delle dimissioni sono quindi chiare ed evidenti. L’ing. Frizzi precisa anche che: “oltretutto non mi è stato consentito di far valere i miei diritti di consigliere di amministrazione, così come sancito dall’art. 2381 del Codice civile”. Qui c’è una denuncia precisa sul fatto che un consigliere di amministrazione – votato come rappresentante dell’Amministrazione comunale dal Consiglio comunale – non ha voce all’interno della società, Queste dichiarazioni sono state rilasciate dall’ing. Frizzi al giornale ed a me piacerebbe sentire un commento da parte del Sindaco stesso su queste dichiarazioni, perché – bene o male – il Consigliere cita proprio il fatto che ci sono stati degli incontri con il Sindaco dei quali, ovviamente, noi Consiglieri non siamo mai stati informati. Del resto non c’è mai stato detto nulla su quanto era nato all’interno della società e mi sembra chiara, in ogni caso, la necessità di chiarire il ruolo che avrà un consigliere eletto da noi all’interno di quel consiglio di amministrazione. Se questa persona deve essere il rappresentante dell’Amministrazione comunale all’interno della società e se il consigliere Frizzi dà le dimissioni perché non ha possibilità d’intervenire all’interno di quel consiglio di amministrazione, mi chiedo perché nominiamo un nostro rappresentante. Poiché le motivazioni delle dimissioni rassegnate dall’ing. Frizzi sono queste, a me sembra chiaro ed evidente che la persona che noi eleggeremo incontrerà le stesse problematiche, a meno che l’ing. Frizzi abbia dichiarato al giornale cose non vere. Sarebbe quindi interessante sapere il parere del Sindaco al riguardo, Inoltre, dal momento in cui le motivazioni portate dal consigliere Frizzi – e per le quali ha rassegnato le dimissioni dalla società – sono quelle di avere più voce in capitolo all’interno della società, io non posso che dichiarare che se voto per la nomina un nuovo consigliere vorrei che fosse messo nella condizione di poter svolgere pienamente il suo compito all’interno del consiglio di amministrazione di APM. Le competenze devono essere ben chiare e definite perché se, al contrario, questa persona viene nominata nel consiglio di amministrazione soltanto “per fare presenza”, la nomina non ha alcun senso. C’è un passaggio importante e fondamentale nelle dichiarazioni che sono state fatte dall’ing. Frizzi, ossia la richiesta che le deleghe tornassero al consiglio di amministrazione di APM. A me piacerebbe sapere la posizione dell’Amministrazione comunale riguardo a tale critica portata dall’ex consigliere ing. Frizzi, dal momento che le dimissioni sono anche motivate da tale questione. Ci sono poi altre lamentele, condivisibili o meno, delle quali noi abbiamo già discusso a lungo su questa società e su questa “nuova gabella” – e a mio parere assurda – che il Comune ha imposto ai cittadini. Il Comune non ha fatto altro che far pagare al cittadino una cosa verbale 25. 05. 03 / 41 che già in passato aveva gratuitamente. In conclusione ripeto che a me piacerebbe sapere qualcosa di più da parte del Sindaco in merito alle critiche ed alle richieste portate dall’ing. Frizzi. Grazie. Presidente: Grazie. La parola al Sindaco. Sindaco: La richiesta di cui parlava il Consigliere Frizzi non è stata accettata perché la società è in un momento molto delicato e, quindi, “cambiare il cavallo in corsa, il cavallo che tira”, e che la precedente Amministrazione aveva nominato quale “responsabile del procedimento” avrebbe comportato dei costi per la società, delle ulteriori perdite di tempo, ecc. e quindi la scelta è stata di non cambiare nulla. Il Consigliere comunale Frizzi ha ricordato che l’ing. Frizzi non ha avuto accesso a documenti ed informazioni ai quali tuttavia non poteva e non doveva avere accessibilità: si trattava di conoscere l’elenco delle ditte che erano state invitate alla partecipazione alla gara. Questa è un’informazione che poteva conoscere soltanto il responsabile del procedimento, vista la delicatezza della cosa. Quindi l’ing. Frizzi ha chiesto dei documenti ai quali non doveva avere accesso e, pertanto, sono la sua richiesta è stata – giustamente – respinta. A me spiace che l’ing. Frizzi abbia rassegnato le dimissioni in quanto poteva essere utile alla società come, del resto, lo era stato in passato. In ogni caso ricordo che si era già dimesso dall’incarico una prima volta e questa è la seconda; le dimissioni comportano questo passaggio in Consiglio comunale e qualche momento di fibrillazione da parte di qualcuno e niente altro. La società si muove e, spero, che tra breve sia proclamato il vincitore della gara e poter quindi finalmente coronare “il sogno rivano” di cui tutti sanno. Presidente: Grazie Sindaco. Apriamo i secondi interventi. Ricordo a tutti che stiamo discutendo della surroga dell’ing. Frizzi dal consiglio di amministrazione di APM. La parola al Consigliere Torboli. Consigliere Torboli: Grazie Presidente. A questo punto invito le opposizioni, visto che l’ing. Frizzi era un rappresentate espresso dalle stesse, a fare delle proposte. E’ inutile pensare di respingere le dimissioni o di chiedere di ritirarle perché credo che, se l’ing. Frizzi era espressione di un certo gruppo, con lo stesso si sia confrontato prima di dare le dimissioni. E’ inutile quindi girare intorno al problema, anche perché credo che l’APM non abbia “una porta girevole come in un albergo, dove uno va, entra ed esce a suo piacimento, ecc.”. A questo punto, se l’ing. Frizzi non condivide il modo di operare della società e per questo ha rassegnato le dimissioni, è tempo di sostituirlo perché non possiamo lasciare quella società, in questo delicato momento, monca degli organi che la devono rappresentare. Visto quindi che il consigliere Frizzi era diretta espressione dei gruppi di minoranza, invito la stessa – o l’opposizione – a presentare il nominativo del candidato che dovrà sostituire all’interno del consiglio di amministrazione dell’APM l’ing. Frizzi. Grazie. Presidente: Grazie; la parola al Consigliere Modena. Consigliere Modena: verbale 25. 05. 03 / 42 Fermo restando il fatto che desideriamo esprimere il nostro ringraziamento all’ing. Frizzi al quale diamo atto di aver fatto il suo lavoro con entusiasmo e, secondo noi, è un vero peccato che non abbia potuto proseguire nel suo mandato; l’ing. Frizzi credeva molto nel suo lavoro e, come sappiamo, le cose si fanno bene quando nelle stesse ci si crede. Una persona non accetta di essere nominata all’interno di una società o di un ente soltanto per occupare una sedia; l’ing. Frizzi aveva molto interesse per il problema dei parcheggi e quindi gli si deve dare atto della competenza ed entusiasmo con cui ha svolto il suo ruolo all’interno dell’APM. Mi rendo anche conto che non è sufficiente respingere le sue dimissioni; a me pare che la proposta che ho fatto precedentemente non abbia trovato un grande riscontro da parte del Consiglio e, quindi, nella… (CAMBIO CASSETTA) …altrettanto valida; a noi pare di aver individuato questa persona nell’ex Consigliere comunale dott. Lorenzo Prati che ha potuto seguire tutta la procedura della nascita del parcheggio e ne conosce quindi la storia fin dalle origini. Inoltre il dott. Prati è un professionista che può essere sicuramente di aiuto alla società. Questa è la proposta che noi facciamo. Presidente: Grazie, Consigliere. Prego, Consigliere Ravanelli. A Lei la parola. Consigliere Ravanelli: Questa mattina, leggendo un quotidiano locale, mi ha sorpreso molto il fatto di aver trovato un articolo corredato dalla foto del dott. Prati il quale, designato dalle opposizioni ed in primis da Forza Italia, quale membro del consiglio di amministrazione dell’APM. Personalmente ho letto di questa nomina sul giornale e prima di allora non sapevo nulla; so soltanto – di certo – che il Consigliere Prati si era dimesso per troppi impegni professionali dal Consiglio comunale ed ora invece, leggo il prima pagina del giornale locale, che vuole entrare nel consiglio di amministrazione dell’APM. Di conseguenza, e mi rivolto anche alle Consigliere del gentil sesso qui presenti, propongo una novità e cioè il nominativo di una dottoressa, commercialista, la signora La Via Emanuela, nata a Milano il 27.09.1971, che tra l’altro è anche Revisore dei conti e che ha il suo studio ad Arco. Grazie. Presidente. Grazie, Consigliere. La parola al Consigliere Lorenzi Patrick Consigliere Lorenzi Patrick: Anch’io avevo un nome da proporre, ossia Roberto Lo Tesoriere, che è un ingegnere elettrotecnico, laureato a Padova con 110 e lode, che avrebbe molto piacere d’entrare a far parte del Consiglio di amministrazione dell’APM. Presidente: Grazie. La parola al Consigliere Valandro. Prego. Consigliere Valandro: Io, ovviamente, intervengo non per proporre un nome (ci mancherebbe altro!) ma, sentiti i nominativi proposti, volevo chiedere – a meno che non ce ne siano altri – se sia possibile sospendere i lavori del Consiglio per cinque minuti. Presidente: Tenga presente che è legittimo che un Consiglio presenti più nomi e la votazione è segreta. Volevo fare unicamente questa precisazione. In ogni caso, io posso accogliere la sua richiesta ma prima la pongo in votazione. verbale 25. 05. 03 / 43 Consigliere Valandro: Visto che devo prendere una decisione e quindi votare, vorrei riflettere un attimo. Presidente: Intuendo che non ci siano altre proposte, chiedo al Consiglio di votare sulla sospensiva di cinque minuti, chiesta dal Consigliere Valandro. Con il consenso del Consiglio Comunale, viene disposta una breve sospensione. ^^^ ore 22.30: sospensione dei lavori ^^^ ore 22.35: ripresa dei lavori ^^^ Presidente: Abbiamo tre proposte e quindi possiamo andare in votazione. Prego il Messo di distribuire le schede; sulla scheda va indicato un solo nominativo ed il Segretario ricorda che è sufficiente indicare il cognome. Prego i Consiglieri di prendere posto. I tre nomi proposti sono i seguenti: La Via, Lo Tesoriere e Prati. Abbiamo un ulteriore nominativo. Prego, Consigliere Benamati, faccia il suo intervento. Consigliere Benamati: Preciso, innanzi tutto, che non si tratta di una nuova proposta perché, in quel caso, il nominativo lo avrei indicato prima e questo mi sembra anche corretto. Io invito – ed il mio lo ripeto ancora è un invito – la maggioranza a votare scheda bianca; m’aspettavo che la minoranza ponesse un nome unico ma questo non è stato fatto e quindi, chiaramente, so che il nominativo proposto dovrebbe essere espressione della minoranza. In questo momento, non sapendo cosa fare, vi diciamo che votiamo scheda bianca. Questo è un mero invito perché poi c’è liberta di coscienza ed ognuno si comporta come meglio crede. Presidente: Grazie, Consigliere Benamati. Ripeto, per chi fosse in difficoltà, i tre nomi: Lorenzo Prati, La Via Manuela, Roberto Lo Tesoriere. Il Segretario mi ricorda che, in caso di parità, si procederà al ballottaggio e, sicuramente, non tra una settimana. Prego gli scrutatori di collaborare. Sulla base dell’esito della votazione a scrutinio segreto, il cui esito, con l’assistenza degli scrutatori, viene proclamato dal Presidente nelle seguenti risultanze finali: - Consiglieri presenti : n. 23 verbale 25. 05. 03 / 44 - Consiglieri votanti : n. 23 - schede bianche : n. 4 - schede nulle : n. 0 - Hanno ottenuto voti i signori: LA VIA MANUELA : n. 8 LO TESORIERE ROVERTO : n. 6 PRATI LORENZO : n. 5 DELIBERA di nominare la sig.a dott.ssa MANUELA LA VIA nato a Milano il 27.09.1971 e residente a Arco in via Cerere n. 7/F, quale membro del Consiglio d’Amministrazione della “ALTOGARDA PARCHEGGI E MOBILITA’ spa”, in surrogazione del dimissionario ing. Carlo Frizzi. Presidente: La seduta è chiusa. Auguro a tutti buona notte. ^^^^^^^^^^ Sono le ore 23.00. La seduta è chiusa. ^^^^^^^^^^ IL PRESIDENTE f.to Stefano Lotti IL SEGRETARIO GENERALE f.to Alfredo Righi sr. Il Segretario Generale del Comune di Riva del Garda certifica che il presente verbale è stato approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 122 dd. 11.10.2004 senza rettifiche. IL SEGRETARIO GENERALE f.to Alfredo Righi verbale 25. 05. 03 / 45