RASSEGNA Stampa 1 luglio 2015 SOMMARIO Ateneo La Sicilia – Due ingegneri si contendono lo Steri Sicilia Informazioni – Università di Palermo, vigilia per l’elezione del rettore Repubblica – Diritto allo studio, agenda per il prossimo rettore dell’Università di Alberto Firenze La Sicilia – “Policlinici dei Beni culturali ad Agrigento e Catania-Siracusa” Strettoweb.com – Messina, Expo 2015: agro biodiversità e filiere produttive siciliane strategiche nel Mediterraneo Repubblica – Lo Steri racconta la Vucciria e il suo tempo GdS – Steri. Il tempo della Vucciria. Wieniawski elude Repubblica.it – Appuntamenti La Sicilia – Steri. “In tema di chirurgia e altri racconti BlogSicilia – Palermo, Università commemora docenti espulsi da leggi razziali Tiscali – Univercittà Prize: un mese di eventi allo Steri Balarm – A Palazzo Steri “l’Ateneo commemora i docenti espulsi a causa delle leggi razziali” e il concerto del quintetto Kalos’s Balarm – “La notte delle streghe”, visita teatralizzata notturna alle carceri dell’Inquisizione L’intervista Aree pedonali nei centri storici “Caracciolo ci pensò già nel 1939” - l’intervista a Teresa Cannarozzo La riforma Italia Oggi – Ecco cosa ci sarà nella riforma universitaria – Ora tocca alla buona università Italia Oggi – P.a. allergica alla tecnologia Attualità Repubblica – Caso Tutino. “Così il procedimento disciplinare fu insabbiato” Repubblica – “Perché Lucia s’è arresa? Delegittimata da una cricca che travolgerà Crocetta” Ufficio Comunicazione Istituzionale - Responsabile per la Rassegna stampa Giusi Inzinna –[email protected] data 1/7/2015 LA SICILIA ez pag Palermo 25 UNIVERSITÀ. Vito Ferro e Fabrizio Micari in corsa per la poltrona di rettore. Si vota domani Due Ingegneri si contendono lo Sten' Le armi sono già ben affilate e domani la parola passa alle urne. Finito il mandato del rettore Roberto Lagalla, l'Università palermitana si prepara alla successione. Due i contendenti alla poltrona più prestigiosa dello Steri ed entrambi sono ingegneri. Si tratta di Vito Ferro ordinario di Scienze agrarie e forestali che ha indicato come Pro Rettore Vicario Francesco Dieli, ordinario di "Immunologia" nella Scuola di Medicina e Chirurgia e Fabrizio Micari ordinario di Ingegneria chimica e gestionale che ha indicato come Pro Rettore Vicario Fabio Mazzola direttore del Dipartimento di Scienze economiche. rettore è eletto a maggioranza degli aventi diritto al voto nelle prime due votazioni. Gli elettori in totale saranno 2.559 di cui 1.857 con voto diretto (ordinari, associati, ricercatori, rappresentanti degli studenti in Consiglio di amministrazione, in Senato Accademico e Consiglio degli studenti) e 702 con voto ponderato. Il quorum dei votanti nella prima votazione è di 1.281. Si vota domani dalle 9 alle 17. Tre le location dove saranno allestiti i seggi elettorali: la chíesetta di Sant'Antonio Abate allo Steri, il complesso Polididattico, edificio 19 al 1 0 piano ingresso "F" di Parco d'Orleans e l'Accademia delle scienze mediche (pressi Aula Ascoli) al Policlinico universitario. Nel caso non si raggiungesse la maggioranza nella prima votazione si tornerà alle urne, lunedì 6 luglio con eventuale ballottaggio mercoledì 8 luglio , y • t , GLI INGEGNERI VITO FERRO E FABRIZIO MICARI IN CORSA PER LA POLTRONA DI RETTORE 2015. Ogni elettore potrà esercitare il proprio diritto di voto indifferentemente in uno dei seggi sopra indicati. Per votare è necessario un valido documento di riconoscimento e sarà possibile votare anche esibendo il badge o il libretto universitario. Per Ferro, il futuro dell'Ateneo dovrà rispettare e attuare il programma di governo accademico, tutelare i valori di indipendenza, di autonomia dell'ateneo e accrescere lo sviluppo della ricerca e della qualificazione dell'offerta formativa. Micari, invece, intende concepire l'Università come un ponte tra l'alta formazione e il mondo del lavoro. A. F. Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa , Università di Palermo, vigilia per l’elezione del rettore 01 luglio 2015 - 10:25di MARIANGELA DI NATALE Ormai ci siamo. Manca un solo giorno all’elezione del nuovo rettore dell’Università degli Studi di Palermo per il sessennio accademico 2015/2021. I due candidati, il professore di agraria Vito Ferro e il professore di ingegneria gestionaleFabrizio Micari, a conclusione di una impegnativa campagna elettorale, hanno data larga visione del loro programma di mandato per il futuro dell’ateneo. Gli elettori chiamati alle urne in totale sono 2.559 di cui 1.857 con voto diretto (ordinari, associati, ricercatori, ed i rappresentanti del personale, rappresentanti del personale e degli studenti in Consiglio di amministrazione e in Senato Accademico e rappresentanti degli studenti nel Consiglio degli studenti) e 704 (rappresentanti degli studenti nei Consigli di Corso di studio e nelle Scuole) con voto ponderato. Il Rettore è eletto a maggioranza degli aventi diritto al voto nelle prime due votazioni. Il quorum per essere eletto è di 1.090. I seggi elettorali, che saranno aperti dalle 9:00 alle 17:00, si trovano presso lo Steri (Chiesetta di Sant’Antonino Abate), l’edificio 19 di viale delle Scienze (Complesso Polidittatico, 1° piano, ingresso F) e l’Accademia delle Scienze Mediche del Policlinico Universitario (vicino all’Aula Ascoli). Nel caso non si raggiungesse la maggioranza nella prima votazione si tornerà alle urne, lunedì 6 luglio con eventuale ballottaggio mercoledì 8 luglio 2015. In vista della consultazione elettorale, i due candidati al Rettorato, Fabrizio Micari e Vito Ferro, hanno inviato agli studenti i rispettivi appelli. L’appello di Vito Ferro http://www.younipa.it/wp-content/uploads/APPELLO_AL_VOTO_FERRO.pdf L’appello di Fabrizio Micari http://www.younipa.it/wp-content/uploads/Lettera-conclusione-campagna-elettorale.pdf LA REPUBBLICA Lettere & Commenti data 1/7/2015 pag VIII DIRITTO ALLO STUDIO, AGENDA PER IL PROSSIMO RETTORE DEI l J'UNIVERSITÀ ALBERTO FIRENZE T elezione del rettore dell'Università di Palermo vede interessato anche l'Ente regionale per il diritto allo studio universitario. Sebbene i fruitori dei servizi Ersu non siano soltanto studenti dell'Ateneo, ma anche dell'Accademia delle belle arti, del Conservatorio, della Lumsa, l'Ateneo rappresenta il main partner, considerati anche i servizi fruiti dagli studenti a Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta. L'emorragia di studenti iscritti, passati negli ultimi due anni da 47.564 a 43.415, impone strategie condivise. In Sicilia, nel quadro di un complessivo deterioramento delle condizioni di vita di ampie fasce di popolazione, abbiamo una vera e propria emergenza che riguarda i giovani, le loro prospettive di studio, lavoro e realizzazione. Così gli interventi per a diritto allo studio universitario, previsti dalla Costituzione, rappresentano uno dei pochi strumenti veramente efficaci per aiutare i gio-lo studio in Italia è oggi prodotta direttavani a intraprendere gli studi universitari. mente dalle famiglie attraverso il pagamenPurtroppo, il quadro italiano del diritto alto della tassa regionale. lo studio soffre di una progressiva riduzioGli enti per il diritto allo studio sono così ne degli stanziamenti statali e regionali, costretti a erogare benefici solo a una fraziotanto che la questione è stata recentemenne degli aventi diritto: studenti idonei ma te sollevata anche dal presidente della Renon beneficiari. In molti casi la borsa è l'unipubblica. Gli interventi per il diritto allo stuco strumento che permette allo studente cadio si possono riassumere in tre tipologie: pace e meritevole ma privo di mezzi di accespesa per le borse di studio, interventi per dere all'università e portare a compimento la ristorazione e interventi per la residenziagli studi. Nell'anno accademico 2011-2012 lità. Ma in realtà le misure di sostegno comgli idonei in Italia non beneficiari sono stati prendono anche interventi di altro tipo: quasi 60 mila, pari a circa il 33 per cento desport, cultura e mobilità. Interventi basati gli aventi diritto. sul principio di inclusione sociale, con lo scoLa ristrettezza di risorse si riflette anche po di far partecipare attivamente lo studensulla percentuale complessiva di studenti te alla realtà in cui vive rendendolo anche borsisti che, se in Italia sono circa il 7 per una ricchezza per il territorio. cento contro il 30 per cento della Francia e il Per le borse di studio, mentre la Francia 20 della Germania, in Sicilia e a Palermo con 3,7 miliardi e la Germania con 2,8 mirappresentano meno del 5 per cento. liardi di euro rappresentano i riferimenti L'Ersu rappresenta un attore con cui il europei, l'Italia con i suoi 407 milioni di speprossimo rettore dovrà confrontarsi per stasa si piazza dietro a nazioni più piccole e con bilire strategie comuni e mantenere un lisistemi universitari meno evoluti. In Italia vello accettabile di iscritti in un ateneo che la progressiva riduzione dei finanziamenti rischia, nei prossimi anni, di ritrovarsi a ese l'aumento del gap con gli altri Paesi eurosere considerato di "serie B". È auspicabile pei ricadono negativamente sugli studenti che il prossimo rettore, per i prossimi sei anin termini di borse di studio e di servizi ma ni, sappia coinvolgere nella nuova programanche sulle università siciliane, che compemazione anche il proprio sfidante, perché tono globalmente e vedono ridurre il numesarà necessario evitare fratture, puntando ro dei loro iscritti, mentre gli iscritti nel —tutti insieme — anche al ricambio geneNord Italia, o ancora di più in Francia e in razionale della principale istituzione cultuGermania sono stabili o addirittura in crerale della nostra regione. scita. Va anche sottolineato che la parte più L'autore è presidente dell'Ersu Palermo cospicua del finanziamento per il diritto alA PROSSIMA ? L, RIPRODUZIONE RISERVATA Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa LA SICILIA i Fatti data 1/7/2015 pag 7 «Policlinici dei Beni culturali ad Agrigento e Catania-Siracusa» La proposta del ministero attraverso il Consiglio superiore ISABELLA DI BARTOLO l primo "Policlinico dei beni culturali" potrebbe nascere in Sicilia. E precisamente nel polo Catania-Siracusa e ad Agrigento. Per una volta, infatti, l'Isola diventa modello di gestione del patrimonio secondo le nuove direttive dettate dallo Stato. A suggerirlo è il ministero di Franceschini attraverso il Consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggistici. «L'idea è semplice e concreta - dice il presidente Giuliano Volpe - ed è quella di istituire strutture miste che vedano insieme Atenei, Soprintendenze e Cnr insieme con l'apporto delle associazioni professionali, in cui docenti, ricercatori, tecnici, funzionari lavorerebbero insieme mettendo in comune strutture, laboratori, biblioteche e soprattutto competenze, conoscenze, sensibilità diverse, con evidenti vantaggi in termini di miglioramento della qualità tanto nella tutela e valorizzazione quanto nella formazione e nella ricerca». "Policlinici dei beni culturali" che colmerebbero le lacune di questi ultimi anni e che, in Sicilia, avrebbero terreno fertile. «L'Isola ha un regime diverso, autonomo - dice il professore Volpe - e questa sua peculiarità politica, e dunque gestionale, ha vantaggi importanti rispetto a certi lati negativi gestionali dovuti all'eccessiva frammentazione provinciale. La Sicilia ha in sé un'idea di fondo che è positiva e che io difendo: quella dell'accentramento della gestione. lo sono favorevole, infatti, al modello siciliano che prevede un soggetto unico capace dunque di collaborare con Università e Cnr. L'esempio concreto è quello di Agrigento: la città dei Templi vanta un'ottima soprintendenza, competente e da sempre aperta a collaborazioni; ha anche un Parco archeologico autonomo e l'Università di Palermo con la sua facoltà umanistica. Ecco, mettiamo insieme questi organismi e istituiamo lì il primo Policlinico dei beni culturali». I Un esperimento, dunque. «Lo stesso che si potrebbe dovrebbe fare anche nel territorio di Catania-Siracusa - prose- , gue il presidente del Consiglio regionale dei Beni culturali - dove ha sede anche l'Istituto per i beni archeologici del Cnr, la scuola di specializzazione in Archeologia e l'Università. Tra l'altro, l'Ibam già lavora in questo senso e proprio da questa sinergia io partirei. La Sicilia potrebbe dimostrare una capacità di proposte che ha perso in questi anni; potrebbe divenire pioniera di idee innovative nel campo dei beni culturali. Potrebbe dunque candidarsi a modello anche per le altre regioni dimostrando così, con i fatti, come l'autonomia - contestata da qualcuno possa essere un'occasione di rilancio. La Sicilia potrebbe rilanciare con il suo modello di tutela unica di patrimonio culturale, che trovo quello più corretto in Italia, e potrebbe fare un ulteriore passo in avanti superando le barriere tra università, enti di ricerca e istituzioni». L'idea è, dunque, quella di un coordinamento di sistema pubblico che abbia maggiore efficacia rispetto a quello degli ultimi decenni. E tutto ciò con conseguenze anche in termini occupazioni. «La proposta - dice Volpe - avrebbe incidenza fortissima nel campo della formazione universitaria anche alla luce della crisi del settore dei beni culturali da punto di vista lavorativo e della diminuzione delle iscrizioni. La formazione non è adatta alle esigenze di oggi e in tal senso occorre anche un ripensamento delle Scuole di specializzazione. L'Isola, invece di restare spettatrice davanti a una situazione di stallo, potrebbe divenire protagonista di un cambiamento serio». Il Consiglio superiore dei Beni culturali annuncia la disponibilità a discutere del progetto con il governo regionale. «Sono disponibile a sostenere l'idea e seguirla in termini pratici - dice Volpe -, in tutte le sue fasi. In questo momento, la Sicilia ha in atto un accordo sottoscritto tra i ministeri ai Beni culturali e quello dell'Università lo scorso 19 marzo, ed è partendo da questo accordo che certo riguarda lo Stato ma può essere esteso alla Regione siciliana che occorre lavorare. Il sottosegretario Faraone, siciliano, potrebbe guardare con interesse a questa prospettiva e certamente anche il direttore del Cnr, Nicolais, ne sarebbe molto interessato così come il presidente dell'Ibam di Catania, Malfitana. Ci sono tutte le condizioni per avviare la rivoluzione: serve adesso che la Regione assuma il suo ruolo e sono pronto a discuterne con il presidente Crocetta e l'assessore Purpura ben consapevole che questa opportunità sarà per entrambi di grande interesse». COSA SONO strutture miste che Mettono insieme Atenei, Soprintendenze I e Cnr insieme con l'apporto delle associazioni professionali, in cui docenti, ricercatori, tecnici, funzionari lavorerebbero insieme mettendo in comune strutture, laboratori, biblioteche e soprattutto competenze, conoscenze, sensibilità diverse Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa Messina, Expo 2015: agrobiodiversità e filiere produttive siciliane strategiche nel Mediterraneo L’Ateneo alla sfida lombarda: domani il primo appuntamento alle 18.30 30 giugno 2015 11:34 | Redazione StrettoWeb Il prossimo 1 luglio, dalle 18,30 alle 21, primo appuntamento a Expo 2015 in cui sarà protagonista l’Università di Messina. Presso il padiglione ItaliaCRUI, infatti, si terrà una manifestazione sul tema “Agrobiodiversità e filiere produttive siciliane strategiche nel Mediterraneo. Agrumi, grano e olivo: gli ‘ori’ di Sicilia” in cui sono coinvolti anche gli atenei di Palermo e Catania. Saranno presenti, tra i relatori, la prof.ssa Paola Dugo, delegato dell’ Ateneo Peloritano a EXPO 2015 per la CRUI e i proff. Vincenzo Chiofalo, Elena Santagati e Nicola Cicero, i quali affronteranno l’argomento in una prospettiva intrerdisciplinare che coniugherà l’ambito scientifico e quello umanistico. Le Università di Catania, Messina e Palermo, promotrici nella regione Sicilia di iniziative di ricerca a supporto delle principali filiere agroalimentari, presentano in occasione di Expò un momento di approfondimento e di confronto su tre comparti strategici: gli agrumi, l’olivo e l’olio, e il grano. Tali comparti rappresentano, da un lato, la storia dell’agricoltura siciliana con importanti testimonianze e riferimenti di valenza economica, culturale e paesaggistica, dall’altro rappresentano delle frontiere per le possibilità di innovazione. Con riferimento ai primi aspetti verranno tratteggiati quei caratteri che hanno storicamente determinato la centralità della Sicilia nel più ampio contesto mediterraneo grazie anche al contributo della crescita economica generata dai settori della granicoltura, dell’olivicoltura e dell’agrumicoltura, sia pure in epoche significativamente diverse, e fino ad arrivare ai giorni nostri con alcune testimonianze dirette dal mondo dell’imprenditoria. Saranno inoltre evidenziati gli aspetti della straordinario patrimonio di agrobiodiversità che agrumi, frumento ed olivo offrono in Sicilia e che in molti casi contribuiscono alla qualificazione delle rispettive filiere produttive. Per ciascuna delle filiere individuate verrà offerto un contributo di conoscenze sull’evoluzione del comparto, sulle dinamiche in atto e sul ruolo che le innovazioni di natura agronomica e tecnica possono offrire per la sostenibilità delle produzioni. Non verrà peraltro trascurata l’attenzione che tali prodotti a vario livello suscitano in ambito medico e più in generale salutistico nel contesto della tradizionale dieta mediterranea. LA REPUBBLICA Appuntamenti ILDDIATIITO Lo Steri racconta la Vucciiia e il suo tempo data 1/7/2015 pag X "Palermo e il tempo della Vucciria" è il titolo dell'incontro in programma oggi alle 18,30 nel complesso monumentale dello Steri di piazza Marina. Sul mercato storico interverranno, tra urbanistica, storia e arte, il vicesindaco Emilio Arcuri, il fotografo Enzo Brai, il giornalista Salvatore Butera, i docenti universitari Fabio Carapezza e Maurizio Carta, il soprintendente del Teatro Massimo Francesco Giambrone e il fotografo Pucci Scafidi. Modera la giórnalista Laura Anello. Alle 21,15 nel Cortile Steri, il concerto del duo di violini "Wieniawski etudes" composto da Samuele Cascino e Giulio Menicelli. Nel programma musiche di Haydn. Ingresso libero. Univercittà Prize Steri, piazza Marina. Ore 18,30 ORIP ROO UZIO NE RISERVATA Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa Giornale di Sicilia Cronaca di Palermo I data 1/7/2015 pag 30 O Steri Il tempo della Vucciria Wieniawski etudes •• Per Univercittà, oggi alle 18.30 nel cortile dello Steri, «Palermo e il tempo della Vucciria». Intervengono Emilio Arcuri, Enzo Brai, Salvatore Butera, Fabio Carapezza, Maurizio Carta, Francesco Giambrone, Pucci Scafidi. Modera Laura Anello. Alle 21.15, concerto del duo di violini formato da Samuele Cascino e Giulio Menichelli per alcuni «Wietiawski etude». In programma, i «Caprices, op. 18, n. 4», «Charles de Beriot, op. 87», «Douze petits duos faciles», «Haydn, 3 duos op. 99» dal programma dell' Accademia Palermo Classica. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa Gli appuntamenti del primo luglio, Incudine alla Tonnara Florio a cura di ADRIANA FALSONE 01 luglio 2015 MUSICA Nell’Atrio del Palazzo Steri a Palermo alle 21 si esibirà in Concerto il duo di violini Giulio Menichelli e Samuele Michele Cascino con musiche di De Beriot, Haydn, Bartok, Wieniaws MANIFESTAZIONI Per la rassegna “Univercittà” alle 18,30 al Cortile dello Steri “Palermo e il tempo della Vucciria”. Intervengono Emilio Arcuri, Enzo Brai, Salvatore Butera, Fabio Carapezza, Maurizio Carta, Francesco Giambrone, Pucci Scafidi. Modera Laura Anello. Alle 21,15 concerto del duo di violini Wieniawski elude, Samuele Cascino e Giulio Menicelli data 1/7/2015 LA SICILIA ez pag Palermo 26 PALAZZO STERI «In tema di chirurgia e altri racconti» Domani, alle 18,30, nella sala delle Armi di Palazzo Steri, si svolgerà l'incontro-dibattito con Ferdinando Cataliotti Del Grano che ha scritto «In tema di chirurgia e altri racconti». L'insigne relatore è stato presidente della Società italiana di chirurgia pediatrica. Università degli studi di Palermo — Servizio Stampa OGGI ALLO STERI NELL'AMBITO DI UNIVERCITTÀ Palermo, Università commemora docenti espulsi da leggi razziali 30 giugno 2015 di Redazione Per il programma “Univercittà Prize”, la rassegna organizzata dall’Università di Palermo con l’intento di collegare, la proposta culturale dell’Ateneo con le realtà e le proposte delle arti, delle professioni, dell’associazionismo e della vita pubblica della Città,oggi al Complesso Monumentale dello Steri – ore 19.30 l’Ateneo commemora i docenti espulsi a causa delle leggi razziali, una cerimonia cui si accompagnerà la collocazione di una targa allo Steri con i nomi dei docenti espulsi. Un appuntamento storico con cui l’Università, alla presenza di rappresentanti del mondo ebraico, ricuce lo strappo avvenuto nel 1938, quando cinque illustri professori perdono cattedra e stipendio in osservanza di due decreti legge che sanciscono l’espulsione da ogni scuola, dall’asilo fino all’università, di studenti e insegnanti ebrei italiani e l’espatrio di tutti gli ebrei stranieri. Sono Emilio Segre, ordinario di Fisica sperimentale, futuro Premio Nobel; Maurizio Ascoli, clinico famoso per avere scoperto una cura contro la tubercolosi, cui è intitolata un’aula del Policlinico di Palermo; l’italianista Mario Fubini, straordinario di Letteratura, l’ordinario di Ingegneria elettronica Alberto Dina e il fisiologo Camillo Artom. Interverranno Matteo Di Figlia, Roberto Jarach, Roberto Lagalla, Leoluca Orlando, Luciana Pepi il capo rabbino Piperno. Alla cerimonia saranno presenti anche il prefetto Francesca Cannizzo, il questore Guido Longo, il presidente del Tribunale Salvatore Di Vitale, il presidente della Corte dei Conti Maurizio Graffeo, il presidente della Corte d’Appello Gioacchino Natoli, il procuratore generale della Corte dei Conti Giuseppe Aloisio, il console di Capoverde Alongi, il vice presidente della Comunità ebraica di Napoli Luigi Campagnano, il vice presidente UCEI Roberto Jarach ed anche alcuni discendenti del prof. Maurizio Ascoli: la figlia Contessa Orietta di Carrobio, la nipote Patrizia di Carrobio, il nipote Gerlando Genuardi con la consorte signora Danielle. Alle 20.30 nel Cortile dello Steri per gli amanti della buona musica si svolgerà il Concerto Quintetto Kalos’s. In programma Bizet, Arlésienne suite n. 1; Musorgskij, Quadri di un’esposizione Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana (Ingresso libero fino ad esaurimento posti). Per l’arte, alle 21.30 “La notte delle streghe” al Carceri dell’Inquisizione, manifestazione organizzata in collaborazione con “Gli Amici dei Musei Siciliani” con una visita guidata teatralizzata. Ingresso 5 euro. In questo caso è prevista la prenotazione dalle ore 10 alle 18 al numero di telefono: 091/23893788. Univercittà Prize: un mese di eventi allo Steri In cartellone talk, mostre, premiazioni, concerti e film a partire da oggi fino al 24 luglio. di CN LAB Palermo 30.06.2015 (CN) - Anche quest’anno, l’Ateneo di Palermo ripropone il programma diUnivercittà, nata nel 2009 con l’intento di collegare, con fecondo nesso di reciprocità, la proposta culturale dell’Università di Palermo con le realtà e le proposte delle arti, delle professioni, dell’associazionismo e della vita pubblica. Lo ha annunciato il rettore Roberto Lagalla presentando il programma "Univercittà Prize" Onore al talento e al merito". In cartellone talk, mostre, premiazioni, concerti e film a partire da oggi fino al 24 luglio 2015 al complesso Steri, sede del rettorato universitario. “Un’edizione – spiega Lagalla - l’ultima del mio mandato rettorale, in cui abbiamo voluto che il faro dell’attenzione fosse focalizzato sui giovani e sul mondo dello studio e della ricerca, riconoscendo valore e merito all'impegno individuale e ai risultati conseguiti nel corso di brillanti percorsi di studio o di prestigiose carriere scientifiche”. Si inizia oggi, alle ore 19.30 nel Cortile Steri con “L’Ateneo commemora i docenti espulsi a causa delle leggi razziali”, una cerimonia cui si accompagnerà la collocazione di una targa allo Steri con i nomi dei docenti espulsi. Un appuntamento storico con cui l’Università, alla presenza di rappresentanti del mondo ebraico, ricuce lo strappo avvenuto nel 1938, quando cinque illustri professori persero cattedra e stipendio in osservanza di due decreti legge che sancirono l'espulsione da ogni scuola, dall'asilo fino all'università, di studenti e insegnanti ebrei italiani e l'espatrio di tutti gli ebrei stranieri. Ecco i loro nomi: Emilio Segre, ordinario di Fisica sperimentale, futuro Premio Nobel; Maurizio Ascoli, clinico famoso per avere scoperto una cura contro la tubercolosi, cui è intitolato il Policlinico di Palermo; l'italianista Mario Fubini, straordinario di Letteratura, l’ordinario di Ingegneria elettronica Alberto Dina e il fisiologo Camillo Artom. Tra gli altri appuntamenti, la Cerimonia di consegna del titolo ai “Benemeriti dell’Ateneo” e Professori Emeriti, in programma mercoledì 8 luglio, alle ore 19.30. E poi ancora la premiazione “7 tesi x 7 talk x progettare il futuro SI-LAB” - Laboratorio per lo Sviluppo Regionale e Locale “Alberto Tulumello” previsto per giovedì 9 luglio alle ore 18.30 e a seguire il conferimento degli “University Prizes”, cerimonia di consegna del titolo di Benemerito dell’Ateneo alla memoria, un riconoscimento a quanti, precocemente scomparsi, non hanno potuto coronare il proprio progetto di vita. Da non perdere lunedì 13 luglio alle ore 18.30 la presentazione dello spot per la campagna iscrizioni dell’Università degli Studi di Palermo realizzato dagli studenti di Scienze della Comunicazione dell’Ateneo con la proiezione del video “Noi di UNIPA Viral Ciak”. Per il teatro domenica 19 luglio alle 20.30 “I sette segni”, tratto da L’opera di Salvatore Lo Bue del Laboratorio di Poetica dell’Università di Palermo in collaborazione con il Conservatorio di musica “V. Bellini”. Lunedì 20 luglio avrà luogo la cerimonia di premiazione Laurea della Scuola di Medicina e Chirurgia a cura della Fondazione Chianello. Martedì 21 luglio alle Carceri dell’Inquisizione alle 21.30, “La notte delle streghe” in collaborazione con Gli Amici dei Musei Siciliani e venerdì 24 luglio alle 18.30, la cerimonia di proclamazione dei Dottori di Ricerca e la consegna delle pergamene dei Master di II livello finanziati dal Fondo sociale europeo. Abbiamo parlato di: Univercittà Facebook Noi di UNIPA Viral Ciak Facebook Roberto Lagalla Facebook 30 giugno 2015 © COPYRIGHT 20032015 BALARM SOCIETÀ COOPERATIVA P.IVA 06277900822 LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TUTTI I CONTENUTI, IN QUALUNQUE FORMA, SU QUALSIASI SUPPORTO È PROIBITA. BALARM.IT È UNA TESTATA GIORNALISTICA REGISTRATA. AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI PALERMO N° 32 DEL 21/10/2003 DIRETTORE RESPONSABILE: FABIO RICOTTA Univercittà Prize A PALAZZO STERI "L´ATENEO COMMEMORA I DOCENTI ESPULSI A CAUSA DELLE LEGGI RAZZIALI" E IL CONCERTO DEL QUINTETTO KALOS´S Martedì 30 giugno 2015, si alza il sipario “Univercittà Prize”, la rassegna organizzata dall’Università di Palermo con l’intento di collegare, con fecondo nesso di reciprocità, la proposta culturale dell’Università con le realtà e le proposte delle arti, delle professioni, dell’associazionismo e della vita pubblica della Città. In programma tre appuntamenti al Complesso Monumentale dello Steri. Si inizia alle ore 19.30 con “L’Ateneo commemora i docenti espulsi a causa delle leggi razziali”, una cerimonia cui si accompagnerà la collocazione di una targa allo Steri con i nomi dei docenti espulsi. Un appuntamento storico con cui l’Università, alla presenza di rappresentanti del mondo ebraico, ricuce lo strappo avvenuto nel 1938, quando cinque illustri professori perdono cattedra e stipendio in osservanza di due decreti legge che sanciscono l'espulsione da ogni scuola, dall'asilo fino all'università, di studenti e insegnanti ebrei italiani e l'espatrio di tutti gli ebrei stranieri. Sono Emilio Segre, ordinario di Fisica sperimentale, futuro Premio Nobel; Maurizio Ascoli, clinico famoso per avere scoperto una cura contro la tubercolosi, cui è intitolato il Policlinico di Palermo; l'italianista Mario Fubini, straordinario di Letteratura, l’ordinario di Ingegneria elettronica Alberto Dina e il fisiologo Camillo Artom. Interverranno Matteo Di Figlia, Roberto Jarach, Roberto Lagalla, Leoluca Orlando e Luciana Pepi. Alle 20.30 nel Cortile dello Steri per gli amanti della buona musica il Concerto Quintetto Kalos’s. In programma Bizet, Arlésienne suite n. 1; Musorgskij, Quadri di un’esposizione Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana (Ingresso libero fino ad esaurimento posti). Dove: Palazzo ChiaramonteSteri Palermo Quando: 30/06/2015 Orario: 19.30 Costo: Ingresso libero © COPYRIGHT 20032015 BALARM SOCIETÀ COOPERATIVA P.IVA 06277900822 LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TUTTI I CONTENUTI, IN QUALUNQUE FORMA, SU QUALSIASI SUPPORTO È PROIBITA. BALARM.IT È UNA TESTATA GIORNALISTICA REGISTRATA. AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI PALERMO N° 32 DEL 21/10/2003 DIRETTORE RESPONSABILE: FABIO RICOTTA Univercittà Prize "LA NOTTE DELLE STREGHE", VISITA TEATRALIZZATA NOTTURNA ALLE CARCERI DELL´INQUISIZIONE “La notte delle streghe” è una visita guidata teatralizzata ideata dall'associazione Amici dei Musei Siciliani: le streghe (le guide dell'associazione) accoglieranno ed accompagneranno un gruppo di massimo 35 persone a sera, in un percorso buio lungo le celle realizzate nel 1603 dall'ingegnere regio Diego Sanchez. Nella totale oscurità, i visitatori saranno muniti di torce per illuminare i disegni, i graffiti, le poesie e le testimonianze lasciate da streghe, eretici, bestemmiatori, fattucchiere, frati e suore, qui reclusi dai primi del 1600 fino al 1782. Le storie dei prigionieri, tratte dai documenti dell’epoca, vengono raccontate da un nuovo punto di vista, quello degli stessi, che ingiustamente inquisiti o accusati, testimonieranno la tragedia delle loro vite. Dove: Palazzo ChiaramonteSteri Palermo Quando: 30/06/2015 Orario: 21.30 Costo: 5 euro Info: Infoe prenotazioni al numero 091.23893788 (dalle ore 10.00 alle 18.00) Giornale di Sicilia ez Cronaca di Palermo data 1/7/2015 pag 22 V ISTA di Aurora Fiorenza AREE PEDONALI NEI CENTRI STORICI «CARACCIOW O PE\SÒ GA \EL1939» lle aree pedonali già ci pensava l'urbanista Caracciolo» . Parola di Teresa << Cannarozzo, presidente della sezione Sicilia dell'Ancsa, l'associazione nazionale Centri storici-artistici, che ieri mattina è intervenuta in diretta ai microfoni di «Ditelo a Rgs». *** La pedonalizzazione dei centri storici siciliani ha un riscontro positivo o negativo? «La pedonalizzazione è una misura certamente positiva, ma non deve essere penalizzante né per i residenti né per i commercianti. L'obiettivo deve essere di assicurare a tutti l'accessibilità e la mobilità e, quindi, consentire il passaggio ai residenti. Ricordiamo che deve essere comunque riservato l'accesso carrabile ai mezzi pubblici e ai mezzi di soccorso e che deve poter avvenire il carico e scarico delle merci negli orari prestabiliti. La pedonalizzazione è una misura che consente una migliore fruizione del centro, ma deve essere integrata con spazi attrezzati per la sosta come aree a verde ombreggiate, panchine, fontanelle e servizi di ristorazione. La pedonalizzazione di alcune aree del centro storico deve rappresentare, insomma, il segmento di un sistema più ampio di mobilità che preveda aree strategiche di parcheggio. A Palermo si parla di pedonalizfare la via Maqueda a partire da un progetto di piano regolatore del 1939, coordinato dal grande urbanista Edoardo Cara cciolo, che però prevedeva altri due assi di scorrimento a monte e a valle progettati con attenzione, intaccando il meno possibile gli edifici monumentali. A Palermo il centro storico è circondato dall'espansione urbana, proprio come a Barcellona, e quindi bisognerebbe guardare che cosa hanno fatto là: come nel centro spagnolo, dovrebbe essere pedonalizzato il fronte a mare della città storica - il Foro Italico e la Cala - mettendo sotto terra il traffico pesante e creando parcheggi sotterranei. Ho dedicato molti studi a questo progetto che potrebbe essere realizzato facilmente mettendo in trincea il traffico pesante la _ . e. connettendo finalmente . Teresa Cannarozzo, presidente di Ancsa Sicilia città storica al mare. Nel piano del 1939 si parla anche di questo problema. Ricordiamo che il traffico produce inquinamento acustico e inquinamento atmosferico». ••• Ci sono esempi siciliani di pedonalizzazione «virtuosa»? «A Ortigia hanno realizzato una zona a traffico limitato e tutta l'isola è percorsa da navette che consentono di spostarsi facilmente. Ortigia ha un'estensione di circa 30 ettari, mentre il centro storico di Palermo è di circa 250: questo fa la differenza. Ci sono, inoltre, centri storici che per la loro configurazione altimetrica non possono che essere percorsi a piedi, poiché la rete dei percor- Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa Giornale di Sicilia Cronaca di Palermo data 1/7/2015 pag 22 sa di simile in alcuni tratti dell'area pedonalizzata». Il presidente dell'Ancsa Sicilia: «Garantire a tutti la mobilità Il Comune di Palermo dovrebbe seguire l'esempio di Barcellona» si secondari è costituita da gradinate, rampe ripide. Penso a Modica o a Gangi. In questo caso bisognerebbe prevedere percorsi come scale mobili, ascensori, funicolari. Ho fatto un progetto di questo genere per il Comune di Gangi all'interno del piano di recupero del centro storico, ma l'amministrazione non sembra in grado di attuarlo. Sto facendo studi per Modica nell'ambito di una convenzione tra l'Università e il Comune per la riqualificazione del centro storico: bellissimo, ma scomodissimo da percorrere». ••• Cosa pensa della pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele, in vista della candidatura Unesco dell'itinerario arabo-normanno? «Mi auguro che questa previsione faccia parte di un progetto complessivo di riordino efficiente della viabilità. Piazza Bologni da quando è stata pedonalizzata è diventata uno spazio suggestivo e molto frequentato. Da sottolineare il ruolo degli operatori privati, che hanno arredato e reso fruibile la piazza. Dovrebbe avvenire qualco- Qual è, invece, lo stato di salute dei centri storici siciliani? «I centri storici siciliani presentano alcune vistose patologie, sintetizzabili in due fenomeni di segno opposto: l'intasamento e l'erosione del costruito. La città antica, crescendo prevalentemente su se stessa, presenta fenomeni di edificazione progressiva degli spazi liberi, siano essi corti o cortili di accesso alla residenza, siano essi chiostri o giardini di pertinenza di edifici specialistici o di palazzi signorili. Questo fenomeno, che ha prodotto nel tempo estese superfetazioni orizzontali e verticali, ha notevolmente peggiorato la soglia di abitabilità degli alloggi, rendendo precarie le condizioni di comfort ambientale (areazione, soleggiamento e ventilazione, ndr), e innescando processi di vero e proprio disagio abitativo. Esiste, poi, un'altra macroscopica patologia di segno opposto, che ha origini più recenti e investe il sistema degli spazi inedificati di uso pubblico: intendiamo riferirci alla rete della viabilità, delle piazze, dei "larghi", dei "piani". L'obiettivo di far circolare le macchine attraverso una rete di percorsi non idonei, sia per la piccola ampiezza delle sedi viarie che per il tracciato sinuoso, provoca agli inizi del XX secolo una serie di "ristrutturazioni" di slarghi, di strade e piazze storiche, modificandone l'assetto originario e ampliandone la dimensione, compresi veri e propri sventramenti. Questo meccanismo induce una sorta di erosione del patrimonio edilizio, modificando gli allineamenti e dilatando i precedenti rapporti spaziali, ma talvolta induce anche profonde trasformazioni nella tipologia dei percorsi e nei materiali di finitura. Molti centri storici siciliani sono diventati aree degradate e semi abbandonate per via dell'allontanamento progressivo della popolazione e del trasferimento di attività e funzioni pregiate». • ■■ • L'amministrazione cosa dovrebbe fare per raggiungere un buon risultato su pedonalizzazione e tutela dei beni monumentali? «Dovrebbe intraprendere politiche adeguate a perseguire la riqualificazione del centro storico attraverso programmi di intervento. Dovrebbe comprendere strategie nei confronti del patrimonio edilizio, per il miglioramento della qualità degli spazi aperti, per risolvere i problemi del traffico, della circolazione e del parcheggio .II centro storico deve essere una struttura vivente e deve contenere un mix di funzioni e di attività, prima fra tutte la funzione residenziale. L'inserimento di attrezzature collettive e servizi pubblici deve essere compatibile con il carico urbanistico tollerabile e con le caratteristiche spaziali e degli edifici storici». (`AUF") Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa Italia Oggi se.. Primo piano data 1/7/2015 pag 7 Grandi manovre per la riforma, in calendario per ottobre. Incognita voto anticipato Ora tocca alla Buona univers ità Atenei trasformati in fondazioni, si apre al Jobs act DI ALESSANDRA RICCIARDI opo aver (quasi) portato a casa la riforma della scuola, tra Palazzo Chigi e viale Trastevere stanno iniziando le grandi manovre per la riforma dell'università. Visto il protrarsi dei tempi di approvazione della Buona scuola, che la prossima settimana sarà licenziata dalla camera, ormai però si andrà a dopo l'estate, probabilmente a ottobre. Un primo incontro tra il ministro dell'istruzione e università, Stefania Giannini, le parlamentari renziane Rosa Maria Di Giorgi, Manuela Ghizzoni e Francesca Puglisi, che hft anche l'incarico di responsabile del settore nella segreteria del Pd, con i rettori si è già tenuto lo scorso febbraio. Poi il tormentone della scuola ha messo tutto a tacere. Ora l'intenzione è di riprendere in mano il dossier, per presentarlo al premier, Matteo Renzi, a settembre. Tra i capitoli più scottanti, la trasformazione delle università in fondazioni, operazione che consentirebbe di uscire dal perimetro del diritto di lavoro pubblico consentendo così la piena applicazione del Jobs act a ricercatori e docenti. E poi una riforma della gover- D nance degli atenei, per rendere contesti e delle storie», analizzapiù snello e meno burocratico va Faraone, «necessario da una il sistema di gestione. Per non parte favorire quegli atenei che parlare delle forti differenze possono competere a livello interritoriali, dei problemi della ternazionale, per dare ali al siqualità dell'offerta formativa, stema paese nella sfida globale dell'orientamento degli stu- che si gioca sulla qualità dell'indenti e del collegamento con novazione e sulla conoscenza, il mondo scolastico prima e dall'altra supportare gli altri quello del lavoro dopo. L'ulti- che sembrano più indietro in mo report del Miur rileva che alcuni ambiti ma svolgono una gli iscritti continuano a cala- fondamentale funzione sociale... re e che dopo il primo anno di Oggi iniziamo un percorso e uno iscrizione solo il 75% degli stu- scambio comune periodico, endenti conferma la scelta fatta. trando nel merito delle singole Un dato che la dice lunga sulla questioni con coraggio, determiqualità media delle università. nazione e chiarezza». L'iter che dovrà portare al Insomma, dal reclutamento dei docenti alla programmazione disegno di legge prevede una dei corsi di laurea, il lavoro da consultazione, alla stregua di quanto avvenuto con la Buona fare è ciclopico. Il premier, secondo i ru- scuola, a partire dagli organimors raccolti da ItaliaOggi, smi rappresentativi delle uninon ha ancora dato direttive versità. Ma che si tratti di una picsulla portata della riforma che vuole mettere in campo, piccoli cola o grande riforma è presto aggiustamenti o invece una ri- per dirlo. Saranno probabilscrittura complessiva del siste- mente decisive le vicende polima che conta una delle lobby tiche ed economiche d'autunno, più forti nel paese e anche in tra legge di stabilità e riforma costituzionale si capirà se il goparlamento. Ieri, intervenendo verno ha davanti un anno o due all'assemblea del Consiglio Uni- di legislatura. Nel caso in cui si versitario Nazionale, il sottose- dovessero concretizzare le congretario all'istruzione, Davide dizioni per andare al voto nella Faraone, diceva: «Non servono seconda metà del 2016, mettere grandi riforme, ma molte cose mano in modo radicale all'unipossono essere migliorate. Ser- versità sarebbe un masochistive un piano d'investimenti, lo co bagno di sangue. sappiamo, ma serve anche un -O Riproduzione riservakt atto di coraggio da parte del mondo universitario stesso per fare proposte che volino alto. Il panorama universitario italiano è molto vario, diverso per funzioni ed esiti a seconda dei Università degli studi di Palermo — Servizio Stampa Italia Oggi sez. Diritto e Impresa data 1/7/2015 pag 35 L'indagine della Cna sulla digitalizzazione delle società italiane. Il 95% usa internet P.a. allergica alla tecnologia Solo 113 delle pratiche delle piccole imprese va online DI GLORIA GRIGOLON L apubblica amministrazione rallenta le imprese italiane, che, specie nel caso delle realtà imprenditoriali più piccole, riescono solo il 28% delle volte a sbrigare le proprie pratiche per via telematica. L'inadeguatezza del livello di informatizzazione della p.a. italiana è emersa dall'indagine conoscitiva, effettuata dalla Cna, Confederazione nazionale artigianato, la quale ha analizzato tramite questionario un campione di 3.056 società, 1'85,3% delle quali avente meno di 10 addetti. Di tali società, il 52,9% appartiene all'industria (edilizia e manifattura), il 43% all'ambito dei servizi e il 4,1% al settore dei trasporti. Nonostante si sia spesso tacciato l'impresa italiana d'essere scarsamente tecnologica, «il livello di digitalizzazìone nelle micro e piccole imprese» si legge nell'indagine della Cna «è tutt'altro che irrilevante». Siti web e attività online. L'avvento di internet ha costretto tutte le realtà imprenditoriali, grosse o piccole che fossero, ad adeguarsi alla tecnologia avanzata, onde evitare l'emarginazione. Essa ha però creato un nuovo sistema di fare impresa, specie in termini di reperimento di informazioni sul mercato e di interazione con acquirenti e venditori. Nel 95% delle società analizzate dal campione, a prescindere dalla dimensione, internet è divenuto infatti uno strumento di lavoro quotidiano. In termini di siti ínternet, invece, il 98% delle imprese aventi più di 20 dipendenti ha uno spazio web in cui promuovere la propria attività; tale percentuale scende all'87% per le imprese appartenenti al segmento dimensionale dei 10-20 addetti e al 61% per le micro imprese con meno di 10 dipendenti. L'assenza di un sito internet specie nelle più piccole società non dipenda dalla scarsa . .4 , sensibilizzazione di queste alle potenzialità dell'online, ma dall'elevato costo finanziario e del personale che la gestione di un sito implica. Sul tessuto imprenditoriale, le dotazioni tecnologiche vedono oltre l'80% delle società che si avvale di smartphone, 1'88% che possiede un pc e il 50% che ha in dotazione un tablet. Le piccole società sono quelle che più scontano il peso dei costi: esse faticano a coprire soprattutto quelli legati ai corsi di formazione e aggiornamento, con il solo 16% delle micro imprese avente una formazione professionale nell'Ict (percentuale che sale al 41% in caso di imprese con più di 20 addetti). Vede ancora ampi margini di miglioramento il commercio elettronico, nel quale il solo 26,5% delle imprese è attivo. Nello specifico, per quanto riguarda gli acquisti, la dimensione aziendale è ininfluente, con imprese che compra- no online nel 25% dei casi. In materia di vendite, per contro, solo il 12% delle micro iraprese opera online e un 21% nel caso di imprese con più di 20 addetti. A preoccupare rimane tuttavia il livello di scarsa informatizzazione delle pubbliche amministrazioni, le quali sono state giudicate come del tutto inadeguate rispetto alle necessità delle imprese più piccole in circa il 53% dei casi. Meno di una pratica burocratica su tre (28,3%), infatti, riesce a essere eseguita tramite procedura online e nel 7 1,7% dei casi le micro imprese devono recarsi fisicamente presso la p.a. per l'adempimento. Tavolo di confronto. Nel corso del convegno «Ibridazione - l'Italia digitale e le imprese» tenutosi ieri, Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna, ha sottolineato come le penalizzazioni subite dalle piccole imprese italiane, di cui troppo poco spesso se ne parla, sono singolari rispetto a quanto accade negli altri Paesi europei. «Sono convinto che l'azione di governo si migliori con il confronto» ha risposto a proposito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti. E proseguendo: «Chiederò di aprire un tavolo di confronto tra governo e Cna per verificare se è possibile accogliere le proposte della Confederazione in favore delle micro imprese, a partire dal Piano straordinario per la digitalizzazione» Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa LA REPUBBLICA - Attualità data 1/7/2015 pag IV LE EkitERLEITAZIONI Df2 PdAS SVELANO LA REFE DI PROTF2101YE DM. MEDICO PERSONALE DEI GOVERNATORE. ECCO LE ACCUSE DEL GEP " Così il procedimento disciplinare fu insabbiato Un testimone, soprattutto, inguaia il dottore Matteo Tutino. È un professionista palermitano che si rivolse al primario di Villa Sofia per rimodellare l'addome e il petto dopo una dieta. Dice: «Mi diede istruzioni per dissimulare la reale ragione del pagamento. Nei bonifici avrei dovuto indicare come causale "visita di controllo post—operatoria". Anche se la metà della somma richiesta, tremila euro, doveva essere pagata il giorno dell'intervento». Per la procura è la prova della truffa. Poi, alla fine, il professionista non pagò. «Non rimasi soddisfatto dell'esito dell'operazione». Contro Tutino ci sono anche le intercettazioni effettuate dai carabinieri. L'ex commissario di Villa Sofia, Giacomo Sampieri, è stato ascoltato al telefono mentre diceva al primario: «Oggi sto lavorando per te sul procedimento disciplinare con i Nas». Era il 21 novembre 2013. «No, devo mandare una cosa ai Nas — aggiungeva Sarnpieri — però non questa e non subito... E una cosa... dobbiamo parlare, ho un promemoria che ancora non ho aperto del commissario...».Il Policlinico aveva avviato un procedimento disciplinare nei confronti di Tutino, un tempo dipendente della struttura, per alcuni interventi eseguiti al Sant'Elia di Caltanissetta. Per una questione di competenza territoriale, il caso era arrivato a Villa Sofia. E lì rimase fermo. Ecco cosa scrive il giudice Francolini nella sua ordinanza: «Non vi è dubbio che Sampieri abbia impedito che il procedimento disciplinare già instaurato nei confronti di Tutino dal Policlinico avesse corso, non trasmettendo all'ufficio competente dell'azienda ospedaliera di cui era commissario straordinario il carteggio a ciò necessario, adducendo la risibile motivazione che il plico che lo conteneva recasse la dicitura riservato, e dunque neppure aprendolo quantunque egli ne fosse il destinatario». È una storia paradossale questa. 11 29 maggio 2013, il commissario Sampieri chiede all'ufficio procedimenti disciplinari di esprimersi sulla sua competenza a procedere. E l'ufficio risponde in modo laconico: come facciamo a pronunciarci se non mandi il fascicolo? Seguirono pareri legali sulla competenza e riunioni varie a Villa Sofia. Mentre il plico restava ancora chiuso. E i termini di prescrizione correvano. Fino alla scadenza, Me- , sorabile. L'ex commissario Sampieri è stato già ascoltato dai carabinieri su questa vicenda. Lo stesso giorno scrisse a Caltanissetta, sollecitando notizie, «anche al fine di assicurare il rispetto delle norme vigenti e per ogni eventuale decisione da assumere». All'Asp di Caltanissetta non restava che una risposta: «Il carteggio relativo al procedimento disciplinare nei confronti di Matteo Tutino è stato già trasmesso». Il 25 marzo 2014, i carabinieri arrivarono nell'ufficio di Samperi per notificargli un avviso di garanzia. Il plico del procedimento disciplinare era rimasto sulla sua scrivania. «Ancora sigillato», ribadisce adesso il giudice delle indagini preliminari Giovanni Francolini contestando a Sampieri il suo immobilismo. Due giorni dopo la perquisizione, il commissario scrisse l'ennesima nota all'ufficio procedimenti disciplinari di Villa Sofia «ascrivendo all'accesso dei carabinieri — aggiunge il giudice — la mancata attivazione del procedimento disciplinare». s.p. CRIPRODUZIONE RiSERVATA Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa LA SICILIA il Fatto data 1/7/2015 pag 5 «Perché Lucia s'è arresa? Delegittimata da una cricca che travolgerà Crocetta» Digiacomo: «E ora appetiti su gare da centinaia di milioni» , ‘. MARIO BARRESI Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità all'Ars, siamo ai titoli di coda: l'assessore Lucia Borsellino si dimette. «Attorno alla Borsellino si è creato un clima da "Salvate il Soldato Ryan", in versione "Salvate la Soldatessa Lucia", Un clima che lei non si aspettava, né voleva. Ma sia chiaro: Lucia Borsellino si dimette non soltanto per i fatti di Villa Sofia». E perché allora? «Secondo me l'assessore si dimette soprattutto per una ragione: attorno al presidente della Regione s'è creato un cerchio magico, di poca chiarezza e di grande pericolosità, che ha speso e continua a spendere, il più delle volte impropriamente, il nome di Crocetta in contesti non oltremodo trasparenti. Un giro di persone in malafede, qualcuno pure affarista, che lo sta travolgendo. lo auguro a Tutino, Sampieri e a tutti gli altri di chiarire le loro posizioni nelle sedi più opportune. Ma non v'è dubbio che ci sono personaggi che girano, in nome e per conto del presidente, spero a sua insaputa, per sponsorizzare operazioni poco chiare». E che rapporto ha Borsellino con questi personaggi? Non poteva non sapere. «Villa Sofia è uno scandalo scoperchiato proprio' grazie alle sue denunce. Volete che Lucia Borsellino faccia finta di non sapere il rapporto di Crocetta con Candela, Sampieri, Tutino e compagnia bella? Possiamo pretendere che faccia finta di non rendersi conto delle pressioni esercitate da una congerie, per non chiamarla cricca, giorno per giorno, minuto per minuto per delegittimarla? Questo è un sistema contro il quale Lucia ha combattuto per tanto tempo, a dispetto del suo fisico gracile, come una leonessa. Ma questa cosa l'ha stancata. È stanca di essere nell'occhio del ciclone per vicende opache, come quella dell'Humanitas, delle quali è vittima innocente. E poi le tormentate questioni delle nomine dei direttori generali, del San Raffaele-Giglio, e, infine, quella di Villa Sofia. E la partita non è ancora chiusa, purtroppo... ». Perché? Quali sono i fronti aperti? «Sono tanti e tutti delicatissimi. C'è, ad esempio la gara di efficientamento energetico dell'Asp di Palermo, con 126 milioni in ballo, dove il direttore generale si permette persino di non rispondere alle convocazioni dell'assessore, snobbandola con Unvio di un suo delegato. La partita, a PaTermo, è ancora aperta nel rapporto fra la direzione generale e la vicenda dei veterinari arrestati. E, a proposito di inchieste, per quello che mi risulta, non possiamo escludere che anche sul caso Humanitas ci possano essere indagini di altra natura, non soltanto amministrativa. Poi c'è la protonterapia del Cannizzaro di Catania, con quasi 200 milioni fra fondi europei, regionali e privati. Sempre a Catania, il robot del Garibaldi, con milioni di curo l'anno di affitto. Sono anche queste le ragioni che spingono Lucia Borsellino alle dimissioni». L'assessore Borsellino avrà il tempo di chiudere le partite aperte? «Dal punto di vista formale firmerà qualche carta da inviare al ministero, al parlamento o in commissione. Ma se per chiusura intendiamo una conclusione di procedimenti complessi per blindarli dagli appetiti, purtroppo la risposta è no. Non ce la può fare. Con tutti i rischi annessi e connessi». Ma così si rischia di beatifica re l'assessore dimissionaria. Qualche errore l'avrà pure commesso. «Gliene attribuisco, con affetto, soprattutto uno: per una certa fase della sua esperienza assessoriale, Lucia Borsellino ha dato le chiavi del suo cuore probabilmente a chi non lo meritava». «E una domanda difficile. Crocetta prova un sincero affetto per la Borsellino. Ma quando il percorso si deteriora fino al punto in cui siamo arrivati, il presidente dà l'impressione che l'assessore ti serva come una medaglia tempestata di brillanti da appendersi al bavero. Ci sono stati invece tormentoni e patenti di antimafia che Rosario ha rilasciato con troppa leggerezza. Ci sono cose per la cui rilevanza penale bisogna aspettare il processo. Ma politicamente, su alcuni aspetti, si può già trarre qualche conclusione: chi dice al suo amichetto che rimarrai al tuo posto per le nostre entrature col presidente, è una persona che spende il nome di Crocetta, che si qualifica da sé. Ma come si permette? ». Può essere anche millanteria. Non è detto che Crocetta avalli questi rapporti. «Ma doveva essere più accorto. Crocetta, in questo momento, è come il sindaco di Roma, Marino. Il governatore può essere inconsapevole di malefatte che accadono accanto a sé. Diamo lo stesso beneficio del dubbio, parlo senza lingua biforcuta, al presidente Crocetta nei confronti di questi personaggi». A proposito di lingue biforcute: non è che fra qualche giorno Digiacomo, come sussurrano, sarà il nuovo assessore regionale alla Sanità? «Non sono interessato. Per due ordini di ragioni. Innanzittuto: se un'utilità io ritengo di avere, politicamente, è nel posto che attualmente occupo. In secondo luogo perché io le persone che sostengo, e Lucia è una di queste, le sostengo fino in fondo. Qualcuno pensa a un'abile regia per spingere la Borsellino alle dimissioni e prendere io il suo posto, che pure mi è stato proposto da alcuni ambienti. La risposta è: no, no, no! Non sono disponibile». Ci rivediamo fra qualche giorno? «Accetto la sfida dell'onere della prova». twitter: @Ma rioBarresi Ma, nel gioco della torre, Crocetta sarebbe davvero disposto a buttare giù Borsellino per tenersi i suoi fedelissimi? Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa