RASSEGNA
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1 luglio 2015
SOMMARIO
Ateneo
La Sicilia – Due ingegneri si contendono lo Steri
Sicilia Informazioni – Università di Palermo, vigilia per l’elezione del rettore
Repubblica – Diritto allo studio, agenda per il prossimo rettore dell’Università di Alberto
Firenze
La Sicilia – “Policlinici dei Beni culturali ad Agrigento e Catania-Siracusa”
Strettoweb.com – Messina, Expo 2015: agro biodiversità e filiere produttive siciliane
strategiche nel Mediterraneo
Repubblica – Lo Steri racconta la Vucciria e il suo tempo
GdS – Steri. Il tempo della Vucciria. Wieniawski elude
Repubblica.it – Appuntamenti
La Sicilia – Steri. “In tema di chirurgia e altri racconti
BlogSicilia – Palermo, Università commemora docenti espulsi da leggi razziali
Tiscali – Univercittà Prize: un mese di eventi allo Steri
Balarm – A Palazzo Steri “l’Ateneo commemora i docenti espulsi a causa delle leggi
razziali” e il concerto del quintetto Kalos’s
Balarm – “La notte delle streghe”, visita teatralizzata notturna alle carceri
dell’Inquisizione
L’intervista
Aree pedonali nei centri storici “Caracciolo ci pensò già nel 1939” - l’intervista a Teresa
Cannarozzo
La riforma
Italia Oggi – Ecco cosa ci sarà nella riforma universitaria – Ora tocca alla buona università
Italia Oggi – P.a. allergica alla tecnologia
Attualità
Repubblica – Caso Tutino. “Così il procedimento disciplinare fu insabbiato”
Repubblica – “Perché Lucia s’è arresa? Delegittimata da una cricca che travolgerà
Crocetta”
Ufficio Comunicazione Istituzionale - Responsabile per la Rassegna stampa Giusi Inzinna –[email protected]
data 1/7/2015
LA SICILIA
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Palermo
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UNIVERSITÀ. Vito Ferro e Fabrizio Micari in corsa per la poltrona di rettore. Si vota domani
Due Ingegneri si contendono lo Sten'
Le armi sono già ben affilate e domani la parola
passa alle urne. Finito il mandato del rettore Roberto Lagalla, l'Università palermitana si prepara alla
successione. Due i contendenti alla poltrona più
prestigiosa dello Steri ed entrambi sono ingegneri.
Si tratta di Vito Ferro ordinario di Scienze agrarie
e forestali che ha indicato come Pro Rettore Vicario
Francesco Dieli, ordinario di "Immunologia" nella
Scuola di Medicina e Chirurgia e Fabrizio Micari ordinario di Ingegneria chimica e gestionale che ha indicato come Pro Rettore Vicario Fabio Mazzola direttore del Dipartimento di Scienze economiche.
rettore è eletto a maggioranza degli aventi diritto al voto nelle prime due votazioni. Gli elettori in totale saranno 2.559 di cui 1.857 con voto diretto (ordinari, associati, ricercatori, rappresentanti degli
studenti in Consiglio di amministrazione, in Senato
Accademico e Consiglio degli studenti) e 702 con voto ponderato.
Il quorum dei votanti nella prima votazione è di
1.281.
Si vota domani dalle 9 alle 17. Tre le location dove
saranno allestiti i seggi elettorali: la chíesetta di
Sant'Antonio Abate allo Steri, il complesso Polididattico, edificio 19 al 1 0 piano ingresso "F" di Parco
d'Orleans e l'Accademia delle scienze mediche (pressi Aula Ascoli) al Policlinico universitario.
Nel caso non si raggiungesse la maggioranza nella prima votazione si tornerà alle urne, lunedì 6 luglio con eventuale ballottaggio mercoledì 8 luglio
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GLI INGEGNERI VITO FERRO E FABRIZIO MICARI IN CORSA PER LA POLTRONA DI RETTORE
2015.
Ogni elettore potrà esercitare il proprio diritto di
voto indifferentemente in uno dei seggi sopra indicati. Per votare è necessario un valido documento di
riconoscimento e sarà possibile votare anche esibendo il badge o il libretto universitario.
Per Ferro, il futuro dell'Ateneo dovrà rispettare e
attuare il programma di governo accademico, tutelare i valori di indipendenza, di autonomia dell'ateneo e accrescere lo sviluppo della ricerca e della
qualificazione dell'offerta formativa.
Micari, invece, intende concepire l'Università come un ponte tra l'alta formazione e il mondo del lavoro.
A. F.
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
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Università di Palermo, vigilia
per l’elezione del rettore
01 luglio 2015 - 10:25di MARIANGELA DI NATALE
Ormai ci siamo. Manca un solo giorno all’elezione del nuovo rettore dell’Università degli Studi di Palermo per il
sessennio accademico 2015/2021. I due candidati, il professore di agraria Vito Ferro e il professore di ingegneria
gestionaleFabrizio Micari, a conclusione di una impegnativa campagna elettorale, hanno data larga visione del
loro programma di mandato per il futuro dell’ateneo.
Gli elettori chiamati alle urne in totale sono 2.559 di cui 1.857 con voto diretto (ordinari, associati, ricercatori,
ed i rappresentanti del personale, rappresentanti del personale e degli studenti in Consiglio di amministrazione e
in Senato Accademico e rappresentanti degli studenti nel Consiglio degli studenti) e 704 (rappresentanti degli
studenti nei Consigli di Corso di studio e nelle Scuole) con voto ponderato. Il Rettore è eletto a maggioranza degli
aventi diritto al voto nelle prime due votazioni.
Il quorum per essere eletto è di 1.090. I seggi elettorali, che saranno aperti dalle 9:00 alle 17:00, si trovano
presso lo Steri (Chiesetta di Sant’Antonino Abate), l’edificio 19 di viale delle Scienze (Complesso Polidittatico, 1°
piano, ingresso F) e l’Accademia delle Scienze Mediche del Policlinico Universitario (vicino all’Aula Ascoli).
Nel caso non si raggiungesse la maggioranza nella prima votazione si tornerà alle urne, lunedì 6 luglio con
eventuale ballottaggio mercoledì 8 luglio 2015. In vista della consultazione elettorale, i due candidati al Rettorato,
Fabrizio Micari e Vito Ferro, hanno inviato agli studenti i rispettivi appelli.
L’appello di Vito Ferro
http://www.younipa.it/wp-content/uploads/APPELLO_AL_VOTO_FERRO.pdf
L’appello di Fabrizio Micari
http://www.younipa.it/wp-content/uploads/Lettera-conclusione-campagna-elettorale.pdf
LA REPUBBLICA
Lettere & Commenti
data
1/7/2015
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VIII
DIRITTO ALLO STUDIO, AGENDA PER IL PROSSIMO RETTORE DEI l J'UNIVERSITÀ
ALBERTO FIRENZE
T
elezione del rettore dell'Università di Palermo vede interessato anche
l'Ente regionale per il diritto allo studio universitario. Sebbene i fruitori dei servizi
Ersu non siano soltanto studenti dell'Ateneo, ma anche dell'Accademia delle belle
arti, del Conservatorio, della Lumsa, l'Ateneo rappresenta il main partner, considerati anche i servizi fruiti dagli studenti a Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta.
L'emorragia di studenti iscritti, passati negli ultimi due anni da 47.564 a 43.415, impone
strategie condivise. In Sicilia, nel quadro di un complessivo deterioramento delle condizioni di vita di ampie fasce di popolazione, abbiamo una vera e propria emergenza che riguarda i giovani, le loro prospettive di studio, lavoro e realizzazione. Così gli interventi per a diritto allo studio universitario, previsti dalla Costituzione, rappresentano uno dei pochi strumenti veramente efficaci per aiutare i gio-lo studio in Italia è oggi prodotta direttavani a intraprendere gli studi universitari.
mente dalle famiglie attraverso il pagamenPurtroppo, il quadro italiano del diritto alto della tassa regionale.
lo studio soffre di una progressiva riduzioGli enti per il diritto allo studio sono così
ne degli stanziamenti statali e regionali,
costretti a erogare benefici solo a una fraziotanto che la questione è stata recentemenne degli aventi diritto: studenti idonei ma
te sollevata anche dal presidente della Renon beneficiari. In molti casi la borsa è l'unipubblica. Gli interventi per il diritto allo stuco strumento che permette allo studente cadio si possono riassumere in tre tipologie:
pace e meritevole ma privo di mezzi di accespesa per le borse di studio, interventi per
dere all'università e portare a compimento
la ristorazione e interventi per la residenziagli studi. Nell'anno accademico 2011-2012
lità. Ma in realtà le misure di sostegno comgli idonei in Italia non beneficiari sono stati
prendono anche interventi di altro tipo:
quasi 60 mila, pari a circa il 33 per cento desport, cultura e mobilità. Interventi basati
gli aventi diritto.
sul principio di inclusione sociale, con lo scoLa ristrettezza di risorse si riflette anche
po di far partecipare attivamente lo studensulla percentuale complessiva di studenti
te alla realtà in cui vive rendendolo anche
borsisti che, se in Italia sono circa il 7 per
una ricchezza per il territorio.
cento contro il 30 per cento della Francia e il
Per le borse di studio, mentre la Francia
20 della Germania, in Sicilia e a Palermo
con 3,7 miliardi e la Germania con 2,8 mirappresentano meno del 5 per cento.
liardi di euro rappresentano i riferimenti
L'Ersu rappresenta un attore con cui il
europei, l'Italia con i suoi 407 milioni di speprossimo rettore dovrà confrontarsi per stasa si piazza dietro a nazioni più piccole e con
bilire strategie comuni e mantenere un lisistemi universitari meno evoluti. In Italia
vello accettabile di iscritti in un ateneo che
la progressiva riduzione dei finanziamenti
rischia, nei prossimi anni, di ritrovarsi a ese l'aumento del gap con gli altri Paesi eurosere considerato di "serie B". È auspicabile
pei ricadono negativamente sugli studenti
che il prossimo rettore, per i prossimi sei anin termini di borse di studio e di servizi ma
ni, sappia coinvolgere nella nuova programanche sulle università siciliane, che compemazione anche il proprio sfidante, perché
tono globalmente e vedono ridurre il numesarà necessario evitare fratture, puntando
ro dei loro iscritti, mentre gli iscritti nel
—tutti insieme — anche al ricambio geneNord Italia, o ancora di più in Francia e in
razionale della principale istituzione cultuGermania sono stabili o addirittura in crerale della nostra regione.
scita. Va anche sottolineato che la parte più
L'autore è presidente dell'Ersu Palermo
cospicua del finanziamento per il diritto alA PROSSIMA
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L,
RIPRODUZIONE RISERVATA
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
LA SICILIA
i Fatti
data
1/7/2015
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«Policlinici dei Beni culturali
ad Agrigento e Catania-Siracusa»
La proposta del ministero attraverso il Consiglio superiore
ISABELLA DI BARTOLO
l primo "Policlinico dei beni culturali" potrebbe nascere in Sicilia. E precisamente nel polo Catania-Siracusa
e ad Agrigento. Per una volta, infatti, l'Isola diventa modello di gestione del patrimonio secondo le nuove direttive dettate dallo Stato. A suggerirlo è il ministero di Franceschini attraverso il Consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggistici.
«L'idea è semplice e concreta - dice il
presidente Giuliano Volpe - ed è quella
di istituire strutture miste che vedano
insieme Atenei, Soprintendenze e Cnr
insieme con l'apporto delle associazioni
professionali, in cui docenti, ricercatori,
tecnici, funzionari lavorerebbero insieme mettendo in comune strutture, laboratori, biblioteche e soprattutto competenze, conoscenze, sensibilità diverse,
con evidenti vantaggi in termini di miglioramento della qualità tanto nella tutela e valorizzazione quanto nella formazione e nella ricerca».
"Policlinici dei beni culturali" che
colmerebbero le lacune di questi ultimi anni e che, in Sicilia, avrebbero terreno fertile.
«L'Isola ha un regime diverso, autonomo - dice il professore Volpe - e questa
sua peculiarità politica, e dunque gestionale, ha vantaggi importanti rispetto
a certi lati negativi gestionali dovuti all'eccessiva frammentazione provinciale.
La Sicilia ha in sé un'idea di fondo che è
positiva e che io difendo: quella dell'accentramento della gestione. lo sono favorevole, infatti, al modello siciliano che
prevede un soggetto unico capace dunque di collaborare con Università e Cnr.
L'esempio concreto è quello di Agrigento: la città dei Templi vanta un'ottima soprintendenza, competente e da sempre
aperta a collaborazioni; ha anche un Parco archeologico autonomo e l'Università di Palermo con la sua facoltà umanistica. Ecco, mettiamo insieme questi organismi e istituiamo lì il primo Policlinico dei beni culturali».
I
Un esperimento, dunque. «Lo stesso
che si potrebbe dovrebbe fare anche nel
territorio di Catania-Siracusa - prose- ,
gue il presidente del Consiglio regionale
dei Beni culturali - dove ha sede anche
l'Istituto per i beni archeologici del Cnr,
la scuola di specializzazione in Archeologia e l'Università. Tra l'altro, l'Ibam già lavora in questo senso e proprio da questa
sinergia io partirei. La Sicilia potrebbe dimostrare una capacità di proposte che
ha perso in questi anni; potrebbe divenire pioniera di idee innovative nel campo
dei beni culturali. Potrebbe dunque candidarsi a modello anche per le altre regioni dimostrando così, con i fatti, come
l'autonomia - contestata da qualcuno possa essere un'occasione di rilancio. La
Sicilia potrebbe rilanciare con il suo modello di tutela unica di patrimonio culturale, che trovo quello più corretto in Italia, e potrebbe fare un ulteriore passo in
avanti superando le barriere tra università, enti di ricerca e istituzioni».
L'idea è, dunque, quella di un coordinamento di sistema pubblico che abbia
maggiore efficacia rispetto a quello degli
ultimi decenni. E tutto ciò con conseguenze anche in termini occupazioni.
«La proposta - dice Volpe - avrebbe incidenza fortissima nel campo della formazione universitaria anche alla luce
della crisi del settore dei beni culturali da
punto di vista lavorativo e della diminuzione delle iscrizioni. La formazione non
è adatta alle esigenze di oggi e in tal
senso occorre anche un ripensamento
delle Scuole di specializzazione. L'Isola,
invece di restare spettatrice davanti a
una situazione di stallo, potrebbe divenire protagonista di un cambiamento serio».
Il Consiglio superiore dei Beni culturali annuncia la disponibilità a discutere
del progetto con il governo regionale.
«Sono disponibile a sostenere l'idea e
seguirla in termini pratici - dice Volpe -,
in tutte le sue fasi. In questo momento, la
Sicilia ha in atto un accordo sottoscritto
tra i ministeri ai Beni culturali e quello
dell'Università lo scorso 19 marzo, ed è
partendo da questo accordo che certo riguarda lo Stato ma può essere esteso alla Regione siciliana che occorre lavorare.
Il sottosegretario Faraone, siciliano, potrebbe guardare con interesse a questa
prospettiva e certamente anche il direttore del Cnr, Nicolais, ne sarebbe molto
interessato così come il presidente dell'Ibam di Catania, Malfitana. Ci sono tutte
le condizioni per avviare la rivoluzione:
serve adesso che la Regione assuma il
suo ruolo e sono pronto a discuterne
con il presidente Crocetta e l'assessore
Purpura ben consapevole che questa opportunità sarà per entrambi di grande
interesse».
COSA SONO
strutture miste
che Mettono
insieme Atenei,
Soprintendenze I
e Cnr insieme
con l'apporto
delle
associazioni
professionali, in
cui docenti,
ricercatori,
tecnici,
funzionari
lavorerebbero
insieme
mettendo in
comune
strutture,
laboratori,
biblioteche e
soprattutto
competenze,
conoscenze,
sensibilità
diverse
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
Messina, Expo 2015: agrobiodiversità e filiere produttive siciliane strategiche
nel Mediterraneo
L’Ateneo alla sfida lombarda: domani il primo appuntamento alle 18.30
30 giugno 2015 11:34 | Redazione StrettoWeb
Il prossimo 1 luglio, dalle 18,30 alle 21, primo
appuntamento a Expo 2015 in cui sarà protagonista l’Università di Messina. Presso il padiglione ItaliaCRUI, infatti, si terrà una manifestazione sul tema “Agrobiodiversità e filiere produttive siciliane strategiche
nel Mediterraneo. Agrumi, grano e olivo: gli ‘ori’ di Sicilia” in cui sono coinvolti anche gli atenei di Palermo
e Catania.
Saranno presenti, tra i relatori, la prof.ssa Paola Dugo, delegato dell’ Ateneo Peloritano a EXPO 2015 per la
CRUI e i proff. Vincenzo Chiofalo, Elena Santagati e Nicola Cicero, i quali affronteranno l’argomento in
una prospettiva intrerdisciplinare che coniugherà l’ambito scientifico e quello umanistico.
Le Università di Catania, Messina e Palermo, promotrici nella regione Sicilia di iniziative di ricerca a
supporto delle principali filiere agroalimentari, presentano in occasione di Expò un momento di
approfondimento e di confronto su tre comparti strategici: gli agrumi, l’olivo e l’olio, e il grano. Tali
comparti rappresentano, da un lato, la storia dell’agricoltura siciliana con importanti testimonianze e
riferimenti di valenza economica, culturale e paesaggistica, dall’altro rappresentano delle frontiere per le
possibilità di innovazione.
Con riferimento ai primi aspetti verranno tratteggiati quei caratteri che hanno storicamente determinato la
centralità della Sicilia nel più ampio contesto mediterraneo grazie anche al contributo della crescita
economica generata dai settori della granicoltura, dell’olivicoltura e dell’agrumicoltura, sia pure in epoche
significativamente diverse, e fino ad arrivare ai giorni nostri con alcune testimonianze dirette dal mondo
dell’imprenditoria.
Saranno inoltre evidenziati gli aspetti della straordinario patrimonio di agrobiodiversità che agrumi, frumento
ed olivo offrono in Sicilia e che in molti casi contribuiscono alla qualificazione delle rispettive filiere
produttive. Per ciascuna delle filiere individuate verrà offerto un contributo di conoscenze sull’evoluzione
del comparto, sulle dinamiche in atto e sul ruolo che le innovazioni di natura agronomica e tecnica possono
offrire per la sostenibilità delle produzioni. Non verrà peraltro trascurata l’attenzione che tali prodotti a vario
livello suscitano in ambito medico e più in generale salutistico nel contesto della tradizionale dieta
mediterranea.
LA REPUBBLICA
Appuntamenti
ILDDIATIITO
Lo Steri racconta
la Vucciiia
e il suo tempo
data
1/7/2015
pag
X
"Palermo e il tempo della Vucciria" è il titolo
dell'incontro in programma oggi alle 18,30
nel complesso monumentale dello Steri di
piazza Marina. Sul mercato storico
interverranno, tra urbanistica, storia e arte,
il vicesindaco Emilio Arcuri, il fotografo
Enzo Brai, il giornalista Salvatore Butera, i
docenti universitari Fabio Carapezza e
Maurizio Carta, il soprintendente del Teatro
Massimo Francesco Giambrone e il
fotografo Pucci Scafidi. Modera la
giórnalista Laura Anello. Alle 21,15 nel
Cortile Steri, il concerto del duo di violini
"Wieniawski etudes" composto da Samuele
Cascino e Giulio Menicelli. Nel programma
musiche di Haydn. Ingresso libero.
Univercittà Prize
Steri, piazza Marina. Ore 18,30
ORIP ROO UZIO NE RISERVATA
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
Giornale di Sicilia
Cronaca di Palermo
I
data
1/7/2015
pag
30
O Steri
Il tempo della Vucciria
Wieniawski etudes
•• Per Univercittà, oggi alle 18.30
nel cortile dello Steri, «Palermo e il
tempo della Vucciria». Intervengono
Emilio Arcuri, Enzo Brai, Salvatore Butera, Fabio Carapezza, Maurizio Carta, Francesco Giambrone, Pucci Scafidi. Modera Laura Anello. Alle 21.15,
concerto del duo di violini formato da
Samuele Cascino e Giulio Menichelli
per alcuni «Wietiawski etude». In
programma, i «Caprices, op. 18, n. 4»,
«Charles de Beriot, op. 87», «Douze
petits duos faciles», «Haydn, 3 duos
op. 99» dal programma dell' Accademia Palermo Classica. Ingresso libero
fino ad esaurimento posti.
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
Gli appuntamenti del primo luglio,
Incudine alla Tonnara Florio
a cura di ADRIANA FALSONE
01 luglio 2015
MUSICA
Nell’Atrio del Palazzo Steri a Palermo alle 21 si esibirà in Concerto il duo di violini Giulio Menichelli e Samuele
Michele Cascino con musiche di De Beriot, Haydn, Bartok, Wieniaws
MANIFESTAZIONI
Per la rassegna “Univercittà” alle 18,30 al Cortile dello Steri “Palermo e il tempo della Vucciria”. Intervengono
Emilio Arcuri, Enzo Brai, Salvatore Butera, Fabio Carapezza, Maurizio Carta, Francesco Giambrone, Pucci
Scafidi. Modera Laura Anello. Alle 21,15 concerto del duo di violini Wieniawski elude, Samuele Cascino e Giulio
Menicelli
data 1/7/2015
LA SICILIA
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Palermo
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PALAZZO STERI
«In tema di chirurgia e altri racconti»
Domani, alle 18,30, nella sala delle Armi di Palazzo
Steri, si svolgerà l'incontro-dibattito con Ferdinando
Cataliotti Del Grano che ha scritto «In tema di
chirurgia e altri racconti». L'insigne relatore è stato
presidente della Società italiana di chirurgia
pediatrica.
Università degli studi di Palermo — Servizio Stampa
OGGI ALLO STERI NELL'AMBITO DI UNIVERCITTÀ
Palermo, Università commemora
docenti espulsi da leggi razziali
30 giugno 2015
di Redazione
Per il programma “Univercittà Prize”, la rassegna organizzata dall’Università di Palermo con l’intento di
collegare, la proposta culturale dell’Ateneo con le realtà e le proposte delle arti, delle professioni,
dell’associazionismo e della vita pubblica della Città,oggi al Complesso Monumentale dello Steri – ore
19.30 l’Ateneo commemora i docenti espulsi a causa delle leggi razziali, una cerimonia cui si
accompagnerà la collocazione di una targa allo Steri con i nomi dei docenti espulsi.
Un appuntamento storico con cui l’Università, alla presenza di rappresentanti del mondo ebraico, ricuce
lo strappo avvenuto nel 1938, quando cinque illustri professori perdono cattedra e stipendio in
osservanza di due decreti legge che sanciscono l’espulsione da ogni scuola, dall’asilo fino all’università, di
studenti e insegnanti ebrei italiani e l’espatrio di tutti gli ebrei stranieri.
Sono Emilio Segre, ordinario di Fisica sperimentale, futuro Premio Nobel; Maurizio Ascoli, clinico famoso per
avere scoperto una cura contro la tubercolosi, cui è intitolata un’aula del Policlinico di Palermo; l’italianista
Mario Fubini, straordinario di Letteratura, l’ordinario di Ingegneria elettronica Alberto Dina e il fisiologo
Camillo Artom.
Interverranno Matteo Di Figlia, Roberto Jarach, Roberto Lagalla, Leoluca Orlando, Luciana Pepi il capo
rabbino Piperno.
Alla cerimonia saranno presenti anche il prefetto Francesca Cannizzo, il questore Guido Longo, il presidente
del Tribunale Salvatore Di Vitale, il presidente della Corte dei Conti Maurizio Graffeo, il presidente della
Corte d’Appello Gioacchino Natoli, il procuratore generale della Corte dei Conti Giuseppe Aloisio, il console
di Capoverde Alongi, il vice presidente della Comunità ebraica di Napoli Luigi Campagnano, il vice
presidente UCEI Roberto Jarach ed anche alcuni discendenti del prof. Maurizio Ascoli: la figlia Contessa
Orietta di Carrobio, la nipote Patrizia di Carrobio, il nipote Gerlando Genuardi con la consorte signora
Danielle.
Alle 20.30 nel Cortile dello Steri per gli amanti della buona musica si svolgerà il Concerto Quintetto
Kalos’s. In programma Bizet, Arlésienne suite n. 1; Musorgskij, Quadri di un’esposizione Fondazione
Orchestra Sinfonica Siciliana (Ingresso libero fino ad esaurimento posti).
Per l’arte, alle 21.30 “La notte delle streghe” al Carceri dell’Inquisizione, manifestazione organizzata in
collaborazione con “Gli Amici dei Musei Siciliani” con una visita guidata teatralizzata. Ingresso 5 euro. In
questo caso è prevista la prenotazione dalle ore 10 alle 18 al numero di telefono: 091/23893788.
Univercittà Prize: un mese di eventi allo Steri
In cartellone talk, mostre, premiazioni, concerti e film a partire da oggi fino al 24 luglio.
di CN LAB
Palermo 30.06.2015 (CN) - Anche quest’anno, l’Ateneo di Palermo ripropone il programma diUnivercittà, nata nel
2009 con l’intento di collegare, con fecondo nesso di reciprocità, la proposta culturale dell’Università di Palermo
con le realtà e le proposte delle arti, delle professioni, dell’associazionismo e della vita pubblica. Lo ha annunciato
il rettore Roberto Lagalla presentando il programma "Univercittà Prize" Onore al talento e al merito".
In cartellone talk, mostre, premiazioni, concerti e film a partire da oggi fino al 24 luglio 2015 al complesso Steri,
sede del rettorato universitario. “Un’edizione – spiega Lagalla - l’ultima del mio mandato rettorale, in cui abbiamo
voluto che il faro dell’attenzione fosse focalizzato sui giovani e sul mondo dello studio e della ricerca, riconoscendo
valore e merito all'impegno individuale e ai risultati conseguiti nel corso di brillanti percorsi di studio o di prestigiose
carriere scientifiche”.
Si inizia oggi, alle ore 19.30 nel Cortile Steri con “L’Ateneo commemora i docenti espulsi a causa delle leggi
razziali”, una cerimonia cui si accompagnerà la collocazione di una targa allo Steri con i nomi dei docenti espulsi.
Un appuntamento storico con cui l’Università, alla presenza di rappresentanti del mondo ebraico, ricuce lo strappo
avvenuto nel 1938, quando cinque illustri professori persero cattedra e stipendio in osservanza di due decreti
legge che sancirono l'espulsione da ogni scuola, dall'asilo fino all'università, di studenti e insegnanti ebrei italiani e
l'espatrio di tutti gli ebrei stranieri. Ecco i loro nomi: Emilio Segre, ordinario di Fisica sperimentale, futuro Premio
Nobel; Maurizio Ascoli, clinico famoso per avere scoperto una cura contro la tubercolosi, cui è intitolato il
Policlinico di Palermo; l'italianista Mario Fubini, straordinario di Letteratura, l’ordinario di Ingegneria
elettronica Alberto Dina e il fisiologo Camillo Artom.
Tra gli altri appuntamenti, la Cerimonia di consegna del titolo ai “Benemeriti dell’Ateneo” e Professori Emeriti, in
programma mercoledì 8 luglio, alle ore 19.30. E poi ancora la premiazione “7 tesi x 7 talk x progettare il futuro
SI-LAB” - Laboratorio per lo Sviluppo Regionale e Locale “Alberto Tulumello” previsto per giovedì 9 luglio alle ore
18.30 e a seguire il conferimento degli “University Prizes”, cerimonia di consegna del titolo di Benemerito
dell’Ateneo alla memoria, un riconoscimento a quanti, precocemente scomparsi, non hanno potuto coronare il
proprio progetto di vita.
Da non perdere lunedì 13 luglio alle ore 18.30 la presentazione dello spot per la campagna iscrizioni
dell’Università degli Studi di Palermo realizzato dagli studenti di Scienze della Comunicazione dell’Ateneo con la
proiezione del video “Noi di UNIPA Viral Ciak”.
Per il teatro domenica 19 luglio alle 20.30 “I sette segni”, tratto da L’opera di Salvatore Lo Bue del Laboratorio di
Poetica dell’Università di Palermo in collaborazione con il Conservatorio di musica “V. Bellini”. Lunedì 20 luglio
avrà luogo la cerimonia di premiazione Laurea della Scuola di Medicina e Chirurgia a cura della Fondazione
Chianello. Martedì 21 luglio alle Carceri dell’Inquisizione alle 21.30, “La notte delle streghe” in collaborazione con
Gli Amici dei Musei Siciliani e venerdì 24 luglio alle 18.30, la cerimonia di proclamazione dei Dottori di Ricerca e la
consegna delle pergamene dei Master di II livello finanziati dal Fondo sociale europeo.
Abbiamo parlato di:
Univercittà Facebook
Noi di UNIPA Viral Ciak Facebook
Roberto Lagalla Facebook
30 giugno 2015
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Univercittà Prize A PALAZZO STERI "L´ATENEO COMMEMORA I DOCENTI
ESPULSI A CAUSA DELLE LEGGI RAZZIALI" E IL CONCERTO
DEL QUINTETTO KALOS´S Martedì 30 giugno 2015, si alza il sipario “Univercittà Prize”, la rassegna organizzata
dall’Università di Palermo con l’intento di collegare, con fecondo nesso di reciprocità, la proposta
culturale dell’Università con le realtà e le proposte delle arti, delle professioni, dell’associazionismo
e della vita pubblica della Città. In programma tre appuntamenti al Complesso Monumentale dello
Steri.
Si inizia alle ore 19.30 con “L’Ateneo commemora i docenti espulsi a causa delle leggi
razziali”, una cerimonia cui si accompagnerà la collocazione di una targa allo Steri con i nomi dei
docenti espulsi. Un appuntamento storico con cui l’Università, alla presenza di rappresentanti del
mondo ebraico, ricuce lo strappo avvenuto nel 1938, quando cinque illustri professori perdono
cattedra e stipendio in osservanza di due decreti legge che sanciscono l'espulsione da ogni
scuola, dall'asilo fino all'università, di studenti e insegnanti ebrei italiani e l'espatrio di tutti gli ebrei
stranieri.
Sono Emilio Segre, ordinario di Fisica sperimentale, futuro Premio Nobel; Maurizio Ascoli, clinico
famoso per avere scoperto una cura contro la tubercolosi, cui è intitolato il Policlinico di Palermo;
l'italianista Mario Fubini, straordinario di Letteratura, l’ordinario di Ingegneria elettronica Alberto
Dina e il fisiologo Camillo Artom. Interverranno Matteo Di Figlia, Roberto Jarach, Roberto Lagalla,
Leoluca Orlando e Luciana Pepi.
Alle 20.30 nel Cortile dello Steri per gli amanti della buona musica il Concerto Quintetto Kalos’s.
In programma Bizet, Arlésienne suite n. 1; Musorgskij, Quadri di un’esposizione Fondazione
Orchestra Sinfonica Siciliana (Ingresso libero fino ad esaurimento posti).
Dove: Palazzo Chiaramonte­Steri ­ Palermo
Quando: 30/06/2015
Orario: 19.30
Costo: Ingresso libero
© COPYRIGHT 2003­2015 BALARM SOCIETÀ COOPERATIVA ­ P.IVA 06277900822
LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TUTTI I CONTENUTI, IN QUALUNQUE FORMA, SU QUALSIASI SUPPORTO È
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BALARM.IT È UNA TESTATA GIORNALISTICA REGISTRATA. AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI PALERMO N° 32 DEL
21/10/2003
DIRETTORE RESPONSABILE: FABIO RICOTTA
Univercittà Prize "LA NOTTE DELLE STREGHE", VISITA TEATRALIZZATA
NOTTURNA ALLE CARCERI DELL´INQUISIZIONE “La notte delle streghe” è una visita guidata teatralizzata ideata dall'associazione Amici dei
Musei Siciliani: le streghe (le guide dell'associazione) accoglieranno ed accompagneranno un
gruppo di massimo 35 persone a sera, in un percorso buio lungo le celle realizzate nel 1603
dall'ingegnere regio Diego Sanchez.
Nella totale oscurità, i visitatori saranno muniti di torce per illuminare i disegni, i graffiti, le poesie e
le testimonianze lasciate da streghe, eretici, bestemmiatori, fattucchiere, frati e suore, qui reclusi
dai primi del 1600 fino al 1782. Le storie dei prigionieri, tratte dai documenti dell’epoca, vengono raccontate da un nuovo punto di
vista, quello degli stessi, che ingiustamente inquisiti o accusati, testimonieranno la tragedia delle
loro vite.
Dove: Palazzo Chiaramonte­Steri ­ Palermo
Quando: 30/06/2015
Orario: 21.30
Costo: 5 euro
Info: Infoe prenotazioni al numero 091.23893788 (dalle ore 10.00 alle 18.00)
Giornale di Sicilia
ez
Cronaca di Palermo
data
1/7/2015
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22
V ISTA
di Aurora Fiorenza
AREE PEDONALI
NEI CENTRI STORICI
«CARACCIOW O PE\SÒ
GA \EL1939»
lle aree pedonali già ci pensava l'urbanista Caracciolo» . Parola di Teresa
<< Cannarozzo, presidente della sezione
Sicilia dell'Ancsa, l'associazione nazionale Centri storici-artistici, che ieri
mattina è intervenuta in diretta ai microfoni di «Ditelo
a Rgs».
*** La pedonalizzazione dei centri storici siciliani
ha un riscontro positivo o negativo?
«La pedonalizzazione è una misura certamente positiva, ma non deve essere penalizzante né per i residenti
né per i commercianti. L'obiettivo deve essere di assicurare a tutti l'accessibilità e la mobilità e, quindi, consentire il passaggio ai residenti. Ricordiamo che deve essere comunque riservato l'accesso carrabile ai mezzi pubblici e ai mezzi di soccorso e che deve poter avvenire il
carico e scarico delle merci negli orari prestabiliti. La
pedonalizzazione è una misura che consente una migliore fruizione del centro, ma deve essere integrata
con spazi attrezzati per la sosta come aree a verde ombreggiate, panchine, fontanelle e servizi di ristorazione. La pedonalizzazione di alcune aree del centro storico deve rappresentare, insomma, il segmento di un sistema più ampio di mobilità che preveda aree strategiche di parcheggio. A Palermo si parla di pedonalizfare
la via Maqueda a partire da un progetto di piano regolatore del 1939, coordinato dal grande urbanista Edoardo
Cara cciolo, che però prevedeva altri due assi di scorrimento a monte e a valle progettati con attenzione, intaccando il meno possibile gli edifici monumentali. A
Palermo il centro storico è circondato dall'espansione
urbana, proprio come a Barcellona, e quindi bisognerebbe guardare che cosa hanno fatto là: come nel centro spagnolo, dovrebbe essere pedonalizzato il fronte a
mare della città storica - il Foro Italico e la Cala - mettendo sotto terra il traffico pesante e creando parcheggi
sotterranei. Ho dedicato molti studi a questo progetto
che potrebbe essere realizzato facilmente mettendo in
trincea il traffico pesante
la
_ . e. connettendo finalmente
.
Teresa Cannarozzo, presidente di Ancsa Sicilia
città storica al mare. Nel piano del 1939 si parla anche
di questo problema. Ricordiamo che il traffico produce
inquinamento acustico e inquinamento atmosferico».
••• Ci sono esempi siciliani di pedonalizzazione
«virtuosa»?
«A Ortigia hanno realizzato una zona a traffico limitato
e tutta l'isola è percorsa da navette che consentono di
spostarsi facilmente. Ortigia ha un'estensione di circa
30 ettari, mentre il centro storico di Palermo è di circa
250: questo fa la differenza. Ci sono, inoltre, centri storici che per la loro configurazione altimetrica non possono che essere percorsi a piedi, poiché la rete dei percor-
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
Giornale di Sicilia
Cronaca di Palermo
data
1/7/2015
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sa di simile in alcuni tratti dell'area pedonalizzata».
Il presidente dell'Ancsa Sicilia:
«Garantire a tutti la mobilità
Il Comune di Palermo dovrebbe
seguire l'esempio di Barcellona»
si secondari è costituita da gradinate, rampe ripide.
Penso a Modica o a Gangi. In questo caso bisognerebbe
prevedere percorsi come scale mobili, ascensori, funicolari. Ho fatto un progetto di questo genere per il Comune di Gangi all'interno del piano di recupero del centro storico, ma l'amministrazione non sembra in grado
di attuarlo. Sto facendo studi per Modica nell'ambito
di una convenzione tra l'Università e il Comune per la
riqualificazione del centro storico: bellissimo, ma scomodissimo da percorrere».
••• Cosa pensa della pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele, in vista della candidatura Unesco
dell'itinerario arabo-normanno?
«Mi auguro che questa previsione faccia parte di un progetto complessivo di riordino efficiente della viabilità.
Piazza Bologni da quando è stata pedonalizzata è diventata uno spazio suggestivo e molto frequentato. Da sottolineare il ruolo degli operatori privati, che hanno arredato e reso fruibile la piazza. Dovrebbe avvenire qualco-
Qual è, invece, lo stato di salute dei centri storici
siciliani?
«I centri storici siciliani presentano alcune vistose patologie, sintetizzabili in due fenomeni di segno opposto:
l'intasamento e l'erosione del costruito. La città antica,
crescendo prevalentemente su se stessa, presenta fenomeni di edificazione progressiva degli spazi liberi, siano essi corti o cortili di accesso alla residenza, siano essi chiostri o giardini di pertinenza di edifici specialistici
o di palazzi signorili. Questo fenomeno, che ha prodotto nel tempo estese superfetazioni orizzontali e verticali, ha notevolmente peggiorato la soglia di abitabilità
degli alloggi, rendendo precarie le condizioni di
comfort ambientale (areazione, soleggiamento e ventilazione, ndr), e innescando processi di vero e proprio
disagio abitativo. Esiste, poi, un'altra macroscopica patologia di segno opposto, che ha origini più recenti e investe il sistema degli spazi inedificati di uso pubblico:
intendiamo riferirci alla rete della viabilità, delle piazze, dei "larghi", dei "piani". L'obiettivo di far circolare
le macchine attraverso una rete di percorsi non idonei,
sia per la piccola ampiezza delle sedi viarie che per il
tracciato sinuoso, provoca agli inizi del XX secolo una
serie di "ristrutturazioni" di slarghi, di strade e piazze
storiche, modificandone l'assetto originario e ampliandone la dimensione, compresi veri e propri sventramenti. Questo meccanismo induce una sorta di erosione del patrimonio edilizio, modificando gli allineamenti e dilatando i precedenti rapporti spaziali, ma talvolta
induce anche profonde trasformazioni nella tipologia
dei percorsi e nei materiali di finitura. Molti centri storici siciliani sono diventati aree degradate e semi abbandonate per via dell'allontanamento progressivo della
popolazione e del trasferimento di attività e funzioni
pregiate».
• ■■ • L'amministrazione cosa dovrebbe fare per raggiungere un buon risultato su pedonalizzazione e tutela dei beni monumentali?
«Dovrebbe intraprendere politiche adeguate a perseguire la riqualificazione del centro storico attraverso
programmi di intervento. Dovrebbe comprendere strategie nei confronti del patrimonio edilizio, per il miglioramento della qualità degli spazi aperti, per risolvere i
problemi del traffico, della circolazione e del parcheggio .II centro storico deve essere una struttura vivente e
deve contenere un mix di funzioni e di attività, prima
fra tutte la funzione residenziale. L'inserimento di attrezzature collettive e servizi pubblici deve essere compatibile con il carico urbanistico tollerabile e con le caratteristiche spaziali e degli edifici storici». (`AUF")
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
Italia Oggi
se..
Primo piano
data
1/7/2015
pag
7
Grandi manovre per la riforma, in calendario per ottobre. Incognita voto anticipato
Ora tocca alla Buona univers ità
Atenei trasformati in fondazioni, si apre al Jobs act
DI ALESSANDRA RICCIARDI
opo aver (quasi) portato
a casa la riforma della
scuola, tra Palazzo Chigi e viale Trastevere
stanno iniziando le grandi manovre per la riforma dell'università. Visto il protrarsi dei
tempi di approvazione della
Buona scuola, che la prossima
settimana sarà licenziata dalla
camera, ormai però si andrà a
dopo l'estate, probabilmente a
ottobre.
Un primo incontro tra il ministro dell'istruzione e università, Stefania Giannini, le
parlamentari renziane Rosa
Maria Di Giorgi, Manuela
Ghizzoni e Francesca Puglisi, che hft anche l'incarico di
responsabile del settore nella
segreteria del Pd, con i rettori si
è già tenuto lo scorso febbraio.
Poi il tormentone della scuola
ha messo tutto a tacere. Ora
l'intenzione è di riprendere in
mano il dossier, per presentarlo al premier, Matteo Renzi, a
settembre.
Tra i capitoli più scottanti, la trasformazione delle
università in fondazioni, operazione che consentirebbe di
uscire dal perimetro del diritto
di lavoro pubblico consentendo
così la piena applicazione del
Jobs act a ricercatori e docenti.
E poi una riforma della gover-
D
nance degli atenei, per rendere contesti e delle storie», analizzapiù snello e meno burocratico va Faraone, «necessario da una
il sistema di gestione. Per non parte favorire quegli atenei che
parlare delle forti differenze possono competere a livello interritoriali, dei problemi della ternazionale, per dare ali al siqualità dell'offerta formativa, stema paese nella sfida globale
dell'orientamento degli stu- che si gioca sulla qualità dell'indenti e del collegamento con novazione e sulla conoscenza,
il mondo scolastico prima e dall'altra supportare gli altri
quello del lavoro dopo. L'ulti- che sembrano più indietro in
mo report del Miur rileva che alcuni ambiti ma svolgono una
gli iscritti continuano a cala- fondamentale funzione sociale...
re e che dopo il primo anno di Oggi iniziamo un percorso e uno
iscrizione solo il 75% degli stu- scambio comune periodico, endenti conferma la scelta fatta. trando nel merito delle singole
Un dato che la dice lunga sulla questioni con coraggio, determiqualità media delle università. nazione e chiarezza».
L'iter che dovrà portare al
Insomma, dal reclutamento dei
docenti alla programmazione disegno di legge prevede una
dei corsi di laurea, il lavoro da consultazione, alla stregua di
quanto avvenuto con la Buona
fare è ciclopico.
Il premier, secondo i ru- scuola, a partire dagli organimors raccolti da ItaliaOggi, smi rappresentativi delle uninon ha ancora dato direttive versità.
Ma che si tratti di una picsulla portata della riforma che
vuole mettere in campo, piccoli cola o grande riforma è presto
aggiustamenti o invece una ri- per dirlo. Saranno probabilscrittura complessiva del siste- mente decisive le vicende polima che conta una delle lobby tiche ed economiche d'autunno,
più forti nel paese e anche in tra legge di stabilità e riforma
costituzionale si capirà se il goparlamento. Ieri, intervenendo verno ha davanti un anno o due
all'assemblea del Consiglio Uni- di legislatura. Nel caso in cui si
versitario Nazionale, il sottose- dovessero concretizzare le congretario all'istruzione, Davide dizioni per andare al voto nella
Faraone, diceva: «Non servono seconda metà del 2016, mettere
grandi riforme, ma molte cose mano in modo radicale all'unipossono essere migliorate. Ser- versità sarebbe un masochistive un piano d'investimenti, lo co bagno di sangue.
sappiamo, ma serve anche un
-O Riproduzione riservakt
atto di coraggio da parte del
mondo universitario stesso per
fare proposte che volino alto. Il
panorama universitario italiano è molto vario, diverso per
funzioni ed esiti a seconda dei
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Italia Oggi
sez. Diritto e Impresa
data
1/7/2015
pag
35
L'indagine della Cna sulla digitalizzazione delle società italiane. Il 95% usa internet
P.a. allergica alla tecnologia
Solo 113 delle pratiche delle piccole imprese va online
DI GLORIA GRIGOLON
L
apubblica amministrazione rallenta le imprese italiane, che, specie
nel caso delle realtà
imprenditoriali più piccole,
riescono solo il 28% delle
volte a sbrigare le proprie
pratiche per via telematica.
L'inadeguatezza del livello di
informatizzazione della p.a.
italiana è emersa dall'indagine conoscitiva, effettuata
dalla Cna, Confederazione
nazionale artigianato, la
quale ha analizzato tramite
questionario un campione di
3.056 società, 1'85,3% delle
quali avente meno di 10 addetti. Di tali società, il 52,9%
appartiene all'industria (edilizia e manifattura), il 43%
all'ambito dei servizi e il 4,1%
al settore dei trasporti. Nonostante si sia spesso tacciato
l'impresa italiana d'essere
scarsamente tecnologica, «il
livello di digitalizzazìone nelle micro e piccole imprese» si
legge nell'indagine della Cna
«è tutt'altro che irrilevante».
Siti web e attività online. L'avvento di internet
ha costretto tutte le realtà imprenditoriali, grosse
o piccole che fossero, ad
adeguarsi alla tecnologia
avanzata, onde evitare
l'emarginazione. Essa
ha però creato un nuovo
sistema di fare impresa,
specie in termini di reperimento di informazioni
sul mercato e di interazione con acquirenti e
venditori. Nel 95% delle
società analizzate dal
campione, a prescindere
dalla dimensione, internet è divenuto infatti
uno strumento di lavoro
quotidiano. In termini di siti
ínternet, invece, il 98% delle
imprese aventi più di 20 dipendenti ha uno spazio web
in cui promuovere la propria
attività; tale percentuale
scende all'87% per le imprese
appartenenti al segmento dimensionale dei 10-20 addetti
e al 61% per le micro imprese con meno di 10 dipendenti.
L'assenza di un sito internet
specie nelle più piccole società non dipenda dalla scarsa
.
.4
,
sensibilizzazione di queste
alle potenzialità dell'online,
ma dall'elevato costo finanziario e del personale che la
gestione di un sito implica.
Sul tessuto imprenditoriale,
le dotazioni tecnologiche vedono oltre l'80% delle società
che si avvale di smartphone,
1'88% che possiede un pc e il
50% che ha in dotazione un
tablet. Le piccole società sono
quelle che più scontano il
peso dei costi: esse faticano a
coprire soprattutto quelli legati ai corsi di formazione e aggiornamento,
con il solo 16% delle micro imprese avente una
formazione professionale nell'Ict (percentuale
che sale al 41% in caso
di imprese con più di 20
addetti). Vede ancora
ampi margini di miglioramento il commercio
elettronico, nel quale il
solo 26,5% delle imprese
è attivo. Nello specifico,
per quanto riguarda gli
acquisti, la dimensione
aziendale è ininfluente,
con imprese che compra-
no online nel 25% dei casi. In
materia di vendite, per contro, solo il 12% delle micro iraprese opera online e un 21%
nel caso di imprese con più
di 20 addetti. A preoccupare
rimane tuttavia il livello di
scarsa informatizzazione delle pubbliche amministrazioni,
le quali sono state giudicate
come del tutto inadeguate
rispetto alle necessità delle
imprese più piccole in circa
il 53% dei casi. Meno di una
pratica burocratica su tre
(28,3%), infatti, riesce a essere eseguita tramite procedura
online e nel 7 1,7% dei casi le
micro imprese devono recarsi
fisicamente presso la p.a. per
l'adempimento.
Tavolo di confronto. Nel
corso del convegno «Ibridazione
- l'Italia digitale e le imprese»
tenutosi ieri, Sergio Silvestrini,
Segretario Generale della Cna,
ha sottolineato come le penalizzazioni subite dalle piccole
imprese italiane, di cui troppo
poco spesso se ne parla, sono
singolari rispetto a quanto accade negli altri Paesi europei.
«Sono convinto che l'azione
di governo si migliori con il
confronto» ha risposto a proposito il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio dei
ministri, Claudio De Vincenti.
E proseguendo: «Chiederò di
aprire un tavolo di confronto
tra governo e Cna per verificare se è possibile accogliere
le proposte della Confederazione in favore delle micro
imprese, a partire dal Piano
straordinario per la digitalizzazione»
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
LA REPUBBLICA
-
Attualità
data
1/7/2015
pag
IV
LE EkitERLEITAZIONI Df2 PdAS SVELANO LA REFE DI PROTF2101YE DM. MEDICO PERSONALE DEI GOVERNATORE. ECCO LE ACCUSE DEL GEP
"
Così
il procedimento disciplinare fu insabbiato
Un testimone, soprattutto, inguaia il
dottore Matteo Tutino. È un professionista palermitano che si rivolse al primario di Villa Sofia per rimodellare l'addome e il petto dopo una dieta. Dice: «Mi
diede istruzioni per dissimulare la reale
ragione del pagamento. Nei bonifici
avrei dovuto indicare come causale "visita di controllo post—operatoria". Anche
se la metà della somma richiesta, tremila euro, doveva essere pagata il giorno
dell'intervento». Per la procura è la prova della truffa. Poi, alla fine, il professionista non pagò. «Non rimasi soddisfatto
dell'esito dell'operazione».
Contro Tutino ci sono anche le intercettazioni effettuate dai carabinieri.
L'ex commissario di Villa Sofia, Giacomo Sampieri, è stato ascoltato al telefono mentre diceva al primario: «Oggi sto
lavorando per te sul procedimento disciplinare con i Nas». Era il 21 novembre
2013. «No, devo mandare una cosa ai
Nas — aggiungeva Sarnpieri — però
non questa e non subito... E una cosa...
dobbiamo parlare, ho un promemoria
che ancora non ho aperto del commissario...».Il Policlinico aveva avviato un procedimento disciplinare nei confronti di
Tutino, un tempo dipendente della
struttura, per alcuni interventi eseguiti
al Sant'Elia di Caltanissetta. Per una
questione di competenza territoriale, il
caso era arrivato a Villa Sofia. E lì rimase
fermo. Ecco cosa scrive il giudice Francolini nella sua ordinanza: «Non vi è dubbio che Sampieri abbia impedito che il
procedimento disciplinare già instaurato nei confronti di Tutino dal Policlinico
avesse corso, non trasmettendo all'ufficio competente dell'azienda ospedaliera di cui era commissario straordinario
il carteggio a ciò necessario, adducendo
la risibile motivazione che il plico che lo
conteneva recasse la dicitura riservato,
e dunque neppure aprendolo quantunque egli ne fosse il destinatario».
È una storia paradossale questa. 11 29
maggio 2013, il commissario Sampieri
chiede all'ufficio procedimenti disciplinari di esprimersi sulla sua competenza
a procedere. E l'ufficio risponde in modo
laconico: come facciamo a pronunciarci
se non mandi il fascicolo? Seguirono pareri legali sulla competenza e riunioni
varie a Villa Sofia. Mentre il plico restava ancora chiuso. E i termini di prescrizione correvano. Fino alla scadenza, Me- ,
sorabile.
L'ex commissario Sampieri è stato
già ascoltato dai carabinieri su questa vicenda. Lo stesso giorno scrisse a Caltanissetta, sollecitando notizie, «anche al
fine di assicurare il rispetto delle norme
vigenti e per ogni eventuale decisione
da assumere». All'Asp di Caltanissetta
non restava che una risposta: «Il carteggio relativo al procedimento disciplinare nei confronti di Matteo Tutino è stato
già trasmesso».
Il 25 marzo 2014, i carabinieri arrivarono nell'ufficio di Samperi per notificargli un avviso di garanzia. Il plico del procedimento disciplinare era rimasto sulla sua scrivania. «Ancora sigillato», ribadisce adesso il giudice delle indagini preliminari Giovanni Francolini contestando a Sampieri il suo immobilismo.
Due giorni dopo la perquisizione, il
commissario scrisse l'ennesima nota
all'ufficio procedimenti disciplinari di
Villa Sofia «ascrivendo all'accesso dei carabinieri — aggiunge il giudice — la
mancata attivazione del procedimento
disciplinare».
s.p.
CRIPRODUZIONE RiSERVATA
Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
LA SICILIA
il Fatto
data
1/7/2015
pag
5
«Perché Lucia s'è arresa?
Delegittimata da una cricca
che travolgerà Crocetta»
Digiacomo: «E ora appetiti su gare da centinaia di milioni»
,
‘.
MARIO BARRESI
Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità all'Ars, siamo ai titoli di
coda: l'assessore Lucia Borsellino si dimette.
«Attorno alla Borsellino si è creato un clima
da "Salvate il Soldato Ryan", in versione
"Salvate la Soldatessa Lucia", Un clima che
lei non si aspettava, né voleva. Ma sia chiaro: Lucia Borsellino si dimette non soltanto per i fatti di Villa Sofia».
E perché allora?
«Secondo me l'assessore si dimette soprattutto per una ragione: attorno al presidente della Regione s'è creato un cerchio magico, di poca chiarezza e di grande pericolosità, che ha speso e continua a spendere,
il più delle volte impropriamente, il nome
di Crocetta in contesti non oltremodo trasparenti. Un giro di persone in malafede,
qualcuno pure affarista, che lo sta travolgendo. lo auguro a Tutino, Sampieri e a
tutti gli altri di chiarire le loro posizioni
nelle sedi più opportune. Ma non v'è dubbio che ci sono personaggi che girano, in
nome e per conto del presidente, spero a
sua insaputa, per sponsorizzare operazioni poco chiare».
E che rapporto ha Borsellino con questi
personaggi? Non poteva non sapere.
«Villa Sofia è uno scandalo scoperchiato
proprio' grazie alle sue denunce. Volete che
Lucia Borsellino faccia finta di non sapere
il rapporto di Crocetta con Candela, Sampieri, Tutino e compagnia bella? Possiamo
pretendere che faccia finta di non rendersi conto delle pressioni esercitate da una
congerie, per non chiamarla cricca, giorno
per giorno, minuto per minuto per delegittimarla? Questo è un sistema contro il quale Lucia ha combattuto per tanto tempo, a
dispetto del suo fisico gracile, come una
leonessa. Ma questa cosa l'ha stancata. È
stanca di essere nell'occhio del ciclone per
vicende opache, come quella dell'Humanitas, delle quali è vittima innocente. E poi le
tormentate questioni delle nomine dei direttori generali, del San Raffaele-Giglio, e,
infine, quella di Villa Sofia. E la partita non
è ancora chiusa, purtroppo... ».
Perché? Quali sono i fronti aperti?
«Sono tanti e tutti delicatissimi. C'è, ad
esempio la gara di efficientamento energetico dell'Asp di Palermo, con 126 milioni in
ballo, dove il direttore generale si permette persino di non rispondere alle convocazioni dell'assessore, snobbandola con Unvio di un suo delegato. La partita, a PaTermo, è ancora aperta nel rapporto fra la direzione generale e la vicenda dei veterinari arrestati. E, a proposito di inchieste, per
quello che mi risulta, non possiamo escludere che anche sul caso Humanitas ci possano essere indagini di altra natura, non
soltanto amministrativa. Poi c'è la protonterapia del Cannizzaro di Catania, con quasi 200 milioni fra fondi europei, regionali e
privati. Sempre a Catania, il robot del Garibaldi, con milioni di curo l'anno di affitto.
Sono anche queste le ragioni che spingono
Lucia Borsellino alle dimissioni».
L'assessore Borsellino avrà il tempo di
chiudere le partite aperte?
«Dal punto di vista formale firmerà qualche carta da inviare al ministero, al parlamento o in commissione. Ma se per chiusura intendiamo una conclusione di procedimenti complessi per blindarli dagli appetiti, purtroppo la risposta è no. Non ce la
può fare. Con tutti i rischi annessi e connessi».
Ma così si rischia di beatifica re l'assessore
dimissionaria. Qualche errore l'avrà pure
commesso.
«Gliene attribuisco, con affetto, soprattutto uno: per una certa fase della sua esperienza assessoriale, Lucia Borsellino ha dato le chiavi del suo cuore probabilmente a
chi non lo meritava».
«E una domanda difficile. Crocetta prova
un sincero affetto per la Borsellino. Ma
quando il percorso si deteriora fino al punto in cui siamo arrivati, il presidente dà
l'impressione che l'assessore ti serva come
una medaglia tempestata di brillanti da
appendersi al bavero. Ci sono stati invece
tormentoni e patenti di antimafia che Rosario ha rilasciato con troppa leggerezza. Ci
sono cose per la cui rilevanza penale bisogna aspettare il processo. Ma politicamente, su alcuni aspetti, si può già trarre qualche conclusione: chi dice al suo amichetto
che rimarrai al tuo posto per le nostre entrature col presidente, è una persona che
spende il nome di Crocetta, che si qualifica
da sé. Ma come si permette? ».
Può essere anche millanteria. Non è detto
che Crocetta avalli questi rapporti.
«Ma doveva essere più accorto. Crocetta, in
questo momento, è come il sindaco di Roma, Marino. Il governatore può essere inconsapevole di malefatte che accadono accanto a sé. Diamo lo stesso beneficio del
dubbio, parlo senza lingua biforcuta, al
presidente Crocetta nei confronti di questi
personaggi».
A proposito di lingue biforcute: non è che
fra qualche giorno Digiacomo, come sussurrano, sarà il nuovo assessore regionale alla Sanità?
«Non sono interessato. Per due ordini di ragioni. Innanzittuto: se un'utilità io ritengo
di avere, politicamente, è nel posto che attualmente occupo. In secondo luogo perché io le persone che sostengo, e Lucia è
una di queste, le sostengo fino in fondo.
Qualcuno pensa a un'abile regia per spingere la Borsellino alle dimissioni e prendere io il suo posto, che pure mi è stato proposto da alcuni ambienti. La risposta è:
no, no, no! Non sono disponibile».
Ci rivediamo fra qualche giorno?
«Accetto la sfida dell'onere della prova».
twitter: @Ma rioBarresi
Ma, nel gioco della torre, Crocetta sarebbe davvero disposto a buttare giù Borsellino per tenersi i suoi fedelissimi?
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Rassegna stampa - Università degli Studi di Palermo