25 APRILE 2008
V-DAY 2
REFERENDUM
1 ABOLIZIONE DELL’ORDINE
DEI GIORNALISTI
2 ABOLIZIONE DEL
FINANZIAMENTO
PUBBLICO ALLA STAMPA
3 ABOLIZIONE DELLA
LEGGE GASPARRI
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25 APRILE 2008
LIBERA INFORMAZIONE
IN LIBERO STATO V-DAY 2
I BANCHETTI PER LA RACCOLTA
DELLE FIRME V-DAY 2 SARANNO
PRESENTI:
DOVE
VEN 25
SAB 26
DOM 27
CAIROLI
9 - 22
9 - 17
9 - 17
LORETO
9 - 17
9 -17
9 - 17
CORDUSIO
9 - 17
9 - 17
9 - 17
LIMA
9 - 17
9 - 17
9 - 17
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1- ABOLIZIONE
DELL’ORDINE DEI
GIORNALISTI

Quesito referendario

Un po’ di storia


Struttura dell’ordine dei
giornalisti
La stampa italiana nelle
classifiche internazionali
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ORDINE DEI GIORNALISTI
QUESITO
REFERENDARIO
I sottoscritti cittadini italiani richiedono
referendum popolare abrogativo, ai
sensi dell'art. 75 della Costituzione
della Repubblica e in applicazione
della legge 25 maggio 1970 n. 352, sul
seguente quesito:

«Volete voi che sia abrogata la
legge 3 febbraio 1963, n. 69,
recante “Ordinamento della
professione di giornalista?»
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ORDINE DEI
GIORNALISTI
UN PO’ DI STORIA





E’ un ente pubblico l’iscrizione al quale è
obbligatoria per fare il giornalista.
Art. 21 della Costituzione Italiana:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente
il proprio pensiero con la parola lo scritto e
ogni altro mezzo di diffusione…”
Nasce nel 1925, dopo il fascismo rinasce la
libera associazione che modifica in parte la
legge nel 1928.
La legge del 1963 fa del giornalista un
“professionista” e impone l’ Albo.
Tentativi di abolizione : 20.1.1993: la Camera
approva l’urgenza per la proposta di
abolizione dell’ordine dei giornalisti,
15.6.1997: referendum dei radicali, 11.8.
2006: proposta di legge per modificare
l’ordine.
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CLASSIFICAZIONE
ORDINE
GIORNALISTI



Professionisti: coloro che esercitano
esclusivamente la professione
Pubblicisti: coloro che svolgono
attività giornalistica non occasionale
e retribuita anche se esercitano altre
professioni o impieghi
Praticanti:Coloro che intendono
avviarsi alla professione di
giornalista.
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STAMPA ITALIANA
CLASSIFICHE
INTERNAZIONALI
61° posto dopo Ghana, Trinidad e Tobago.
Per Reporters Sans Frontieres su 169
nazioni, l’Italia è al 35° posto dopo Namibia
e Bosnia.
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2 - ABOLIZIONE DEL
FINANZIAMENTO
PUBBLICO ALLA STAMPA

Quesito referendario

Un po’ di storia

Chi controlla i media italiani

Distribuzione delle quote
pubblicitarie Europa – Italia
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FINANZIAMENTO ALLA
STAMPA
QUESITO REFERENDARIO
«Volete voi che siano abrogate:

- la legge 25 febbraio 1987, n. 67,
recante "Disciplina delle imprese editrici
e provvidenze per l'editoria "
limitatamente all' art. 9 comma 6 il cui
testo letterale è il seguente "Alle imprese
editrici di quotidiani o periodici che
attraverso esplicita menzione riportata in
testata risultino essere organi di partiti
politici rappresentati in almeno un ramo
del parlamento è corrisposto:
a) un contributo fisso annuo di importo pari
al 30 per cento della media dei costi
risultanti dai bilanci
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FINANZIAMENTO ALLA
STAMPA
QUESITO REFERENDARIO
degli ultimi due esercizi, inclusi gli
ammortamenti e comunque non superiore
a 1 miliardo e 500 milioni per i quotidiani e
300 milioni per i periodici;
b) un contributo variabile calcolato secondo i
parametri previsti dal precedente comma
quinto per i quotidiani, ridotto ad un sesto,
1/12 o 1/24 rispettivamente per i periodici
settimanali, quindicinali o mensili; per i
suddetti periodici viene comunque
corrisposto un contributo fisso di 200
milioni nel caso di tirature medie superiori
alle 10.000 copie."
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FINANZIAMENTO ALLA
STAMPA
QUESITO REFERENDARIO


- la legge 7 agosto 1990, n. 250, recante
"Provvidenze per l'editoria e riapertura dei
termini, a favore delle imprese
radiofoniche, per la dichiarazione di
rinuncia agli utili di cui all'articolo 9, comma
2, della legge 25 febbraio 1987, n.67, per
l'accesso ai benefici di cui all'articolo 11
della legge stessa“
- la legge 5 agosto 1981, n. 416 recante
"Disciplina delle imprese editrici e
provvidenze per l'editoria" limitatamente
agli artt. 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 32, 34,
35, 36, 37, 38, 39, 40, 41»
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FINANZIAMENTO
ALLA STAMPA
UN PO’ DI STORIA





1981- la legge n. 416 ammette contributi
statali a giornali e periodici a contenuto
politico, sindacale, religioso, economico,
sportivo o culturale. Nel 1990 anche per
imprese radiofoniche. Contributi “temporanei”
continuamente rinnovati.
Bastano 2 deputati per chiedere il
finanziamento ad un giornale.
I contributi sono concessi a cooperative e
fondazioni senza scopi di lucro = quasi tutti si
adeguano e sono finanziati anche giornali
quotati in borsa.
Diventa prodotto editoriale quello elettronico e
di radiodiffusione sonora o televisiva.
Nel 2006 lo Stato (noi) ha pagato 667 milioni
di Euro.
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CHI CONTROLLA I
PRINCIPALI MEDIA
ITALIANI
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

Gruppo Editoriale l’Espresso - Repubblica,
Espresso, il Tirreno, Limes: Com. Ind. Riunite = De
Benedetti +Telecom/Pirelli.
Corriere della sera, city - Rcs Mediagroup Spa:
Pirelli + FIAT + L. C. di Montezemolo.
Il sole 24 ore, Radio 24 – Confindustria.
Milano Finanza: Class Editori Spa.
Canale 5, Italia 1, Rete 4 - Mediaset SpA
Panorama, Radio 101 – A. Mondadori SpA:
risponde a Mediaset ed ENI.
Il Giornale - famiglia Berlusconi.
Il foglio – 2° azionista Veronica Berlusconi.
Il messaggero, Il Mattino, Leggo - Caltagirone
Editore SpA.
LA7 - Telecom It.Media = gruppo Telecom.
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RACCOLTA
PUBBLICITARIA


55% è la quota di pubblicità raccolta
nei paesi europei dalla carta
stampata
33% è la quota di pubblicità raccolta
ITALIA dalla carta stampata, il
restante dalle TV.
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3 - ABOLIZIONE
LEGGE GASPARRI


Quesito referendario
Un pò di storia
QUESITO REFERENDARIO

I sottoscritti cittadini italiani richiedono
referendum popolare abrogativo, ai sensi
dell'art. 75 della Costituzione della
Repubblica e in applicazione della legge 25
maggio 1970 n. 352, sul seguente quesito:
«Volete voi che sia abrogato il Decreto
Legislativo 31 luglio 2005, n. 177, recante
“Testo unico della radiotelevisione”»?
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LEGGE GASPARRI
UN PO’ DI STORIA
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31.01.2008 La Corte UE condanna il regime italiano
per le frequenze “il sistema di assegnazione non
rispetta il diritto comunitario“
Rispetto delle assegnazioni: restituzione della
frequenza arbitrariamente occupata da anni a
EUROPA 7 e Rete 4 sul satellite. Altre sentenze a
favore di Europa 7: Corte Costituzionale, Consiglio di
Stato e Avv. Generale della Corte di Giustizia Eur.
del 12.9.07 (bocciatura della legge Gasparri).
Berlusconi ritiene che” non vi sia alcun rischio di
spostare Rete 4 sul satellite perché la sentenza
incide solo sulla possibilità che lo Stato italiano paghi
un risarcimento del danno”
Risarcimento che sarebbe pagato con le tasse dei
cittadini italiani
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